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n. 41
Icone di origine Greca
Russa-Rumena
ARTICOLI SACRI
a Senigallia
Icone di origine Greca
Russa-Rumena
ARTICOLI SACRI
a Senigallia
via Andrea Costa 31
tel 071.60597
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Settimanale della Diocesi di Senigallia - giovedì 15 novembre 2007 - € 1
Poste Italiane spa - Spedizione in abbonamento postale - D.L. 353/2003 (conv. in L 27/02/2004 n°46) art. 1, comma 1, DCB Ancona - Taxe Perçue - Tassa riscossa ufficio PT di Senigallia -
Editoriale
Immagini
La cronaca non ci lascia in
pace nemmeno per un attimo. Morti su morti, violente,
folli, giovani, impreviste
che avviliscono, creano un
clima di grande incertezza,
di paura. Non condivido
questo tam tam mediatico
asfiassante, quasi che la
realtà sia soltanto questa.
Nessuno ci aiuta più a
ragionare con la testa, tv
e giornali fanno appello
soltanto alla pancia, agli
umori, al nemico che si
nasconde ovunque. Cronaca
nera, nerissima che riempe
teleschermi e paginate, menti e discorsi.
Mi ha colpito l’intervento
del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano
che, in visita nel Qatar, è
rimasto sconvolto non solo
dalla morte del giovane
romano ucciso dal poliziotto,
ma anche dalle immagini
delle violenze che sono
seguite a Roma e Bergamo e
che hanno fatto il giro delle
televisioni di tutto il mondo.
Mi è venuto spontaneo
collegare il giusto dolore del
presidente nel vedere l’Italia
rappresentata in questo
modo al fatto di cronaca
della scorsa settimana (sembra un mese fa...), quando
l’uccisione della signora
Giovanna Reggiani a Tor
di Quinto, Roma, aveva
praticamente condannato
il popolo romeno alla gogna
mediatica e come più pericoloso d’Europa.
E’ molto probabile che nel
tempo di messa in onda delle vergognose immagini dello
‘sport’ nostrano, gli Italiani
siano stati sbrigativamente
classificati come violenti, incapaci di rispettare le regole,
menefreghisti e intolleranti
verso ogni istituzione.
E noi a dire, giustamente,
che non siamo quegli Italiani, non abbiamo niente a
che spartire con chi sceglie
la distruzione sistematica di
ogni convivenza umana.
Ho avuto modo di visitare la
Romania appena due mesi
fa, in occasione dell’Assemblea ecumenica di Sibiu e
quando in questi giorni sentivo parlare di Romeni non
potevo non pensare ai volti
incontrati in quell’occasione,
all’accoglienza che abbiamo
avuto, ai tanti che vogliono
rendere più bello e vivibile
il loro paese. Non avevano
nulla in comune con quei
disgraziati che fanno tanta
paura, che abitano il degrado delle nostre periferie.
Quanto è comodo chiudere gli occhi, incasellare le
persone in uno schema che
ci semplifica lo sforzo di
ragionare, di andare al di là
della superficie.
Quanto è più faticoso
approfondire, valutare,
studiare, scegliere e sentirsi
responsabili della comunità
in cui si vive. Meglio dare
la colpa agli altri, sempre e
comunque.
Gesualdo Purziani
chiesa
territorio
La parrocchia di
San Martino
e gli immigrati
di Sara Giuliodori
Quando la musica
alza i toni
e sa educatre
8-9
L
senigallia
di Umberto Martinelli
11
idee
In festa per la
giornata dei diritti
dei bambini
di Federica Franceschini
4
Sentimenti
a tempo
di Romolo Paradiso
Religioni
tra i banchi
’integrazione degli straneri ha bisogno del dialogo tra le
diverse religioni, a partire dai banchi di scuola. Eppure
“la dimensione religiosa è rimasta, in Italia, abbastanza ai
margini del dibattito sull”immigrazione”. E’ quanto ha affermato Franco Pittau, coordinatore del Dossier Statistico
Immigrazione Caritas/Migrantes, intervenendo al convegno
sul tema “L’insegnamento della religione cattolica a scuola.
La via del dialogo per l’integrazione socio-culturale” organizzato dall’Adr (Associazione docenti di religione) e dallo
Snadir (Sindacato nazionale autonomo insegnanti di religione). “Si può dire anzi che la multireligiosità sia stata ridotta
all’Islam che, nel corso degli anni ’90, aumentando la sua visibilità a seguito dell’aumento degli immigrati, è apparso in
una dimensione fortemente problematica rispetto ai canoni
occidentali e dopo i deprecabili attentati dell’11 settembre
2001 è stato considerato pressoché irriducibile”.
12
Il poco interesse per la religione è d’altra presa facile. Lo dimostra anche il sondaggio
parte un fenomeno europeo, come dimostra condotto nel 2006 da Channel, secondo cui
il sondaggio condotto dal settimanale Stern un terzo dei giovani musulmani tra i 18-24
in Germania, “secondo cui circa un quinto anni nati in Gran Bretagna preferirebbe videi tedeschi non sa cosa sia la Pasqua, equi- vere sotto la shari’a anziché sotto la legge
parata dal 16% degli intervistati alla fine del britannica. A ricordare questo dato è semcarnevale e dal 5% ad una festa germanica pre Pittau.
per la fertilità”.
Secondo il Dossier Caritas/Migrantes sui
Ma quanti gruppi religiosi ci sono in Italia e 500.000 studenti con cittadinanza straniera
quale consistenza hanno? Secondo il dossier iscritti nell’anno scolastico 2005-2006, sono
Caritas/Migrantes, su una popolazione stra- cristiani 236.000 e musulmani 185.000, con
niera regolare di 3.690.052 persone, il 49,1% la perdita per i primi di un punto percentuaè di fede cristiana. Di questi, il 22% è cattoli- le e il guadagno per i secondi di quasi cinque
co, il 21,7% ortodosso e il 3.9% protestante.
punti percentuali rispetto all’anno preceI musulmani rappresentano il 33,2% della dente. “Questo andamento – precisa Pittau
popolazione straniera, mentre le grandi re- - è dovuto al fatto che diverse collettività, in
ligioni orientali sono quasi il 5% e gli altri prevalenza di religione musulmana, sono
gruppi religiosi e i non credenti sfiorano il maggiormente portate ai ricongiungimenti
12%. “La stabilità percentuale dei cristiani at- familiari (il Marocco e l’Albania sono due
torno al 50% è dovuta agli ortodossi – spiega esempi tipici) o hanno un maggiore numePittau - aumentati nel 2006 di 259.000 unità ro di figli (ancora il Marocco è un esempio
e diventati ormai più numerosi dei cattolici significativo), mentre molti paesi in pre(918.000 rispetto a 685.000, mentre i restanti valenza cristiani (dell’Est Europa, dell’Asia,
cristiani sono 188.000 tra protestanti e altre dell’America Latina), spesso sono nuclei
comunità)”.
monoparentali”.
I cristiani sono, nel loro insieme, 1.792.000: In ben 6 regioni italiane la presenza musulnon molto più numerosi dei musulma- mana tra gli studenti stranieri è più forte
ni, dunque, che complessivamente sono di quella cristiana: Valle d’Aosta, Trentino,
1.202.000, con un aumento annuale di Emilia Romagna, Basilicata, Puglia, Sicilia.
103.000 unità. Se – come è prevedibile – Nelle Marche invece i due gruppi si equicontinueranno ad esserci consistenti ingres- valgono. Molto in crescita, dal 2000 a oggi,
si dall’Est Europeo, non è escluso che la con- gli ortodossi, che nel 2000 erano il 21,5% infessione ortodossa da sola possa diventare la sieme ai protestanti, mentre ora sono divenprima comunità religiosa in Italia, numeri- tati da soli il 23,4%. In calo, al contrario, gli
camente superiore agli stessi musulmani.
alunni cattolici, che nel 2000 erano il 26,7%
La convivenza religiosa è un obiettivo fonda- e oggi sono il 19,9%.
mentale per l’integrazione. Ma non è un’imChiara Ludovisi
cronaca di violenze annunciate, esaltazione di vandali, le responsabilità dei mass media e il calcio malato
Quando è meglio tacere
L
a domenica sportiva e mediatica è stata segnata da un tragico fatto di sangue: un poliziotto
ha ucciso un tifoso della Lazio, forse precedentemente coinvolto in un diverbio con alcuni tifosi
della Juventus durante una sosta a un autogrill.
L’evento ha evidentemente suscitato l’emozione
popolare, provocando gli accorati interventi delle
autorità del mondo del pallone e non solo. Si sono
anche verificati numerosi atti di violenza e becero
vandalismo dentro e fuori da molti stadi italiani,
da parte dei sedicenti “ultras”, che hanno così voluto affermare le loro presunte ragioni e sfogare la
loro rabbia.
I media hanno subito reagito all’accaduto. Una
trasmissione scherzosa e scanzonata come “Quelli
che… il calcio” (Rai Due) non è andata in onda per
decisione degli autori e della conduttrice Simona
Ventura, altri programmi sono stati pesantemente
occupati dalla cronaca dei fatti, si sono susseguiti gli speciali sulla morte del giovane e sugli altri
episodi di violenza che si sono verificati. Nei notiziari televisivi e sulle pagine dei giornali hanno
avuto ampio risalto, naturalmente, le ricostruzioni di quanto avvenuto all’autogrill, ma anche le
cronache delle pessime gesta dei gruppi di esagi-
tati che si sono scatenati. Lo spazio dedicato alla questi “momenti di gloria”. E l’esaltazione (anche
morte del tifoso rientra nella logica giornalistica inconsapevole) di questi fattacci da parte dei meze si può ricondurre alla normale e quotidiana at- zi di comunicazione può provocare pesanti effetti
tività delle testate informative; in troppi casi, però, di emulazione.
si è assistito all’ennesima raccolta disordinata ed Bisogna riflettere sul modo in cui si raccontano
eccessiva di dichiarazioni, opinioni, commenti e fatti simili, a partire dal linguaggio che si utilizza.
critiche, che hanno finito per provocare una sorta Perché definire semplicemente “episodi di violendi discussione collettiva a voce alta in cui si non za” o “vandalismi” le azioni che possono essere
sempre si è riusciti a distinguere i contenuti degni qualificate a pieno titolo come atti vera e propria
di nota dalle chiacchiere inutili.
delinquenza, per di più organizzata? Perché inseL’aspetto più delicato del discorso è quello che rire a tutta pagina le fotografie a colori di gruppi
riguarda il modo in cui sono state raccontate le di scatenati che devastano automobili, lanciano
gesta delinquenziali di gruppi di dissennati che bottiglie incendiarie, brandiscono armi di vario
si presentano come tifosi e che sotto questa fal- genere? Perché soffermarsi a descrivere per filo e
sa identità compiono sistematicamente atti di per segno tutti i particolari della strategia di guerviolenza gratuita e vigliacca. Fatto salvo il diritto- riglia di questi decerebrati, facendone quasi degli
dovere di cronaca dei giornalisti, che impone di eroi (pur negativi)?
raccontare anche le cattive notizie, resta aperto il Nel racconto della violenza – e della delinquenza
nodo della quantità e della qualità di queste noti- – sarebbe opportuno rinunciare definitivamente a
zie. Tacere non sarebbe corretto, rischierebbe ad- quel sensazionalismo e a quei registri emotivi che
dirittura di qualificarsi come una sorta di censura. magari assicurano maggiori ascolti o vendite più
Ma parlare delle azioni violente finisce comunque elevate, ma che possono provocare effetti disaper mettere sotto i riflettori i protagonisti. I quali, strosi sul piano sociale. In certi casi, addirittura,
data la loro evidente incoscienza, probabilmente sarebbe meglio tacere.
si sentono gratificati per l’attenzione ricevuta in
Marco Deriu
2
15 novembre 2007
attualità
SOCIETÀ Torna un fenomeno che sembrava chiuso, l’immigrazione interna dal Sud al Centro Nord
Emigranti d’Italia con laurea
N
el 2004, a tre anni dalla laurea, il 46,4% dei gono i voti più bassi (solo il 14,7% si laurea con
laureati meridionali che hanno studiato al il massimo dei voti). Sono inoltre soprattutto
Sud e si sono laureati in corso è disoccupato. Di- i “figli di” a laurearsi nel Centro-Nord (20,9%)
soccupato anche il 43,3% dei laureati con il mas- o a trasferirsi dopo aver studiato al Sud (24,2%),
simo dei voti a fronte del 30,8% del Centro-Nord, favorendo così le migliori possibilità di crescita
dove oltre l’80% dei laureati fuori corso da più di professionale.
tre anni ha comunque trovato un’occupazione. È Sotto accusa per la scarsa mobilità sociale e inquesta la fotografia che emerge da una ricerca tergenerazionale, il sistema scolastico. La forbice
della Svimez (Associazione per lo sviluppo del- sociale tra giovani dei ceti alti e bassi nel Mezzol’industria nel Mezzogiorno) appena pubblicata giorno infatti è frutto, si legge nello studio, di un
sul quaderno “I laureati del Mezzogiorno: una “sistema di istruzione che contribuisce soprattutrisorsa sottoutilizzata o dispersa”. Condotta su to ad amplificare la distanza tra aree ricche ed
dati Istat dai professori Mariano D’Antonio e aree povere” mentre invece “dovrebbe compenMargherita Scarlato dell’Università di Roma Tre, sare gli svantaggi di partenza portando allo stesin collaborazione con la Svimez, l’indagine pren- so livello figli di famiglie di diverso reddito/grado
de in esame la mobilità territoriale, la condizione di istruzione”.
professionale e occupazionale dei laureati meri- Emigrazioni in ripresa. Nel 1992 i giovani meridionali a tre anni dalla laurea.
dionali che emigravano al Nord dopo la laurea
Dallo studio emerge un quadro di luci e ombre, erano il 6%; nel 2001 sono diventati il 22%. In
dove la mancanza di lavoro nel Mezzogiorno è valori assoluti, si è passati da 1.732 a 9.899 laufrutto “più degli ostacoli che incontrano i gio- reati. Riguardo alle discipline di studio, si sono
vani nel mercato locale che di una libera scelta” trasferiti di più ingegneri ed economisti, mentre
e dove “la condizione di nascita determina in la propensione a emigrare è stata più bassa tra i
modo decisivo lo status economico e sociale de- laureati in legge.
gli individui”.
Crescita rilevante anche per i giovani che si
Mettendo in relazione il rendimento scolastico sono trasferiti al Centro-Nord per frequentare
e l’origine sociale, infatti, si evidenzia che fra i l’Università: in percentuale, erano un terzo (pari
laureati meridionali sono soprattutto i figli di a 6.618 studenti) nel 1992, sono saliti al 60%
dirigenti (22,7%) e di liberi professionisti (23,6%) (10.539 unità) nove anni dopo.
a laurearsi in corso; i figli di quadri ottengono i Continua invece a essere bassissima la quota di
voti più alti (29,1%), mentre i figli di coadiuvanti studenti che dal Centro-Nord si sposta al Sud
si laureano fuori corso nel 100% dei casi e otten- per studiare: nel 2001 sono stati soltanto 779, a
UN DOCUMENTO DEI VESCOVI
CALABRESI PER PROMUOVERE
DIRITTI E PACE
La Chiesa
dà voce alla
giustizia
testimonianza della bassa attrattività dell’area in
termini di ricerca e occupazione.
Trale regioni, è stata la Campania a subire l’emorragia più forte di neolaureati, con un valore nel
2001 pari al 21,3% del totale dei laureati (erano
il 15,2 nel 1998), seguita da Calabria (18,3%),
Puglia e Sicilia (pari entrambe a 17,4%). Meno
propensi al trasferimento post lauream invece i
molisani (12,9%, in crescita comunque rispetto
all’8,5 del 1998) e gli abruzzesi (13,2%, contro il
10,2 del 1998).
Chi rimane. Nella ricerca del primo lavoro, i
giovani laureati che si affidano alla rete di conoscenze sono soprattutto figli di dirigenti, quadri
e imprenditori, con percentuali comprese tra
il 37 e il 41%, mentre lavoratori autonomi con
basse qualifiche e soci di cooperative si rivolgono agli “amici” solo nel 22-25% dei casi. Una situazione “familista” che avvicina Nord e Sud; nel
Mezzogiorno si rivolgono al canale “informale”
soprattutto i figli di dirigenti, al Centro-Nord di
imprenditori. Ma il lavoro che si ottiene, a Nord
e a Sud, è atipico nel 36% dei casi. (37,7% Mezzogiorno, 35,7% Centro-Nord).
Un lavoro atipico percepito molto diversamente:
nel Centro-Nord i giovani “considerano in molti
casi la loro collocazione professionale insoddisfacente ma transitoria”, mentre nel Sud viene
vissuta “con scarse prospettive di miglioramento
professionale. Si tratta quindi di persone frustrate
R.S.
I
l trasferimento di mons. Bregantini? “Non c’è da - scrivono i vescovi - costituiscono un nemico per il
sospettare nulla, i vescovi vengono spesso cambiati presente e l’avvenire della nostra Calabria. Noi dobdalle loro sedi e questa volta è toccato a lui”. Il segre- biamo contrastarle, perché nemiche del Vangelo e deltario generale della Cei, monsignor Giuseppe Betori, la comunità umana. In nome del Vangelo, dobbiamo
getta acqua sul fuoco sulle polemiche che nei giorni tracciare il cammino sicuro ai figli fedeli e recuperare
scorsi hanno accompagnato la nomina del vescovo di i figli appartenenti alla mafia’’.
Locri a nuovo arcivescovo di Campobasso. “C’è una “Dinanzi alla progressiva perdita dei valori di solidacontinuità nella Chiesa”, chiarisce Betori, secondo il rietà - prosegue il testo - facciamoci strumenti di lotta
quale, Bregantini “non è stato un vescovo d’eccezio- ai mercanti di morte, ovunque essi si annidino e quane”. Piuttosto, “è stato espressione di una Chiesa che è lunque panni indossino: siano essi mafiosi o detrattoattenta all’uomo e nella sua azione si è potuto avvalere ri della vita, che sono negazione di Dio e dell’uomo,
di un forte sostegno da parte della Cei. Ha esercitato piaga sanguinante del corpo della Chiesa amante della
in maniera mirabile il suo magistero in quel contesto. vita’’.
Penso che non manchino nella Chiesa italiana - ha I vescovi chiamano anche in causa la questione moproseguito monsignor Betori - persone che possano rale nell’amministrazione pubblica, invocando traspacontinuare questo magistero, spero con altrettanta renza, “non precludendosi alcun tipo di intervento,
capacità, come ha fatto lui”.
quali ad esempio la confisca dei beni e la garanzia delCome dire, che le dietrologie su un presunto ridimen- la certezza della pena, che mini alla base l’iscrizione e
sionamento dell’impegno antimafia della Chiesa della l’appartenenza mafiosa’’. “A quanti, in particolare nella
Locride possono dirsi infondate. Ed è proprio in que- Magistratura e tra le forze dell’Ordine - spiegano ansta direzione che va la nuova presa di posizione dei cora i vescovi calabresi - sono chiamati a contrastare
vescovi calabresi, contenuta in una lettera che sarà la mafia in campo aperto, esprimiamo vicinanza ed un
diffusa in tutte le chiese il prossimo 25 novembre, sul plauso per l’impegno costante della loro opera, spesso
tema “Se non vi convertirete perirete tutti allo stesso nascosta o travisata, e per una dedizione che non di
modo’’. La ‘ndrangheta, si legge, è “la faccia più peri- rado li porta a mettere a repentaglio la propria vita’’.
colosa della mafia”, parte di “quelle armate del diavolo” Quanto agli imprenditori, invece, l’invito è quello di
che percorrono il mondo e contro cui la Chiesa, se- investire “con fiducia, vincendo la tentazione del puro
guendo l’esempio del sacrificio di Cristo, deve battersi profitto e adottando logiche solidali con le legittime
per “spezzare le catene del peccato”. ‘‘Le mafie, di cui aspettative di occupazione e giusta retribuzione”.
la ‘ndrangheta è oggi la faccia piu’ visibile e pericolosa
a cura di Mattia Bianchi
Domenica 18 novembre 2007 ore 10.00
Più sport, più educazione…
il calcio alla ricerca di se stesso
Si moltiplicano i segnali che testimoniano come una parte
significativa del mondo giovanile sia investita da una forte crisi di
valori, figlia anche dell'emergenza educativa che caratterizza la
nostra società. Altrettanto evidente è la deriva etica che attraversa
settori ampi del mondo del calcio, i quali hanno così abdicato alla
tradizionale mission di ogni sport: formare i giovani, essere per loro
scuola positiva di vita. I due fenomeni si saldano nel rapporto che c'è
tra giovani e calcio, oggi infruttuoso e talvolta deviante.
Questa tavola rotonda si propone come ulteriore momento di
riflessione all'interno del più articolato cammino del Progetto Soccer,
per formulare proposte concrete e significative per rivitalizzare le
ragioni di uno sport educativo da offrire alle nuove generazioni.
Loggia dei mercanti - Via della Loggia - ANCONA
Tavola rotonda:
Interverranno:
S.E. mons. Edoardo Menichelli, arcivescovo di Ancona - Osimo
S.E. mons. Carlo Mazza, vescovo di Fidenza
Fabio Sturani, sindaco di Ancona
Valeriano Balloni, docente della Università Politecnica delle Marche e
vicepresidente ISTAO
Santo Versace, imprenditore
Caterina Di Bitonto, assessore allo sport e impianti sportivi - tutela
dell'ambiente del Comune di Ancona
Sergio Schiavoni, presidente AC Ancona
Edio Costantini, presidente nazionale CSI
Modera Massimo Achini
Info:
Centro Sportivo Italiano, via della Conciliazione, 1 - 00193 Roma - Tel. 06 68404550 e-mail: [email protected] www.csi-net.it
CSI Communication, via Cuneo, 4 20149 Milano - Tel. 02 4982524 e-mail: [email protected]
Asteriski
* Il Papa alle Confraternite. “La Chiesa italiana ha bisogno anche di
voi, per portare l’annuncio del Vangelo della carità a tutti, percorrendo
vie antiche e nuove”, ha
detto sabato 10 novembre a oltre 40.000 confratelli, in piazza San Pietro,
il Papa ai rappresentanti
delle Confraternite. Più
di seimila, in tutta Italia,
con un milione e 500
mila aderenti. Aggiunge
il Papa : “Non siete semplici società di mutuo
soccorso, ma un insieme
di fratelli che si propongono di mettere in pratica il comandamento dell’amore”.
* Violenza inaudita. Vedere le scene di violenza intorno agli stadi di Milano,
Roma… ecc. fa vergogna
allo sport, all’Italia e ai
giovani. Sono quasi tutti
concordi, tuttavia, che
non si doveva sparare.
* Don Benzi e la Risurrezione. E’ morto il 1 novembre 2007. Il Papa lo
ha definito: “Infaticabile
apostolo della Carità”.
Qualche settimana prima
di morire ha scritto : “Nel
momento in cui chiuderò
gli occhi a questa terra,
la gente che sarà vicino
dirà “è morto”. In realtà
è una bugia. Sono morto
per chi mi vede, per chi
sta lì. Le mie mani saranno fredde, il mio occhio
non potrà più vedere,
ma in realtà la morte
non esiste perché appena
chiudo gli occhi a questa
terra mi apro all’infinito
di Dio… La morte è il
momento dell’abbraccio
col Padre, atteso intensamente nel cuore da ogni
uomo, nel cuore di ogni
creatura. La morte non è
altro che lo sbocciare per
sempre della mia identità, del mio essere con
Dio” (cf cartella Testimoni, 1, 2007).
* Biagi Enzo e la confessione. E’ morto a Milano
il 6 novembre 2007. Scrive di lui il biblista Ravasi,
amico di famiglia (Osservatore Romano 7 novembre 2007), “Il nostro riferimento più importante:
la Messa che celebravo
nella chiesa di San Sepolcro collegata alla biblioteca Ambrosiana. Era
commosso tutto il tempo,
non solo per il ricordo
delle persone care, ma
soprattutto per la celebrazione in quanto tale,
l’elemento spirituale che
era sempre presente…
* Fondazione Opera Pia
– Senigallia. Le Suore di
Sant’Anna che prestano
la loro opera presso il
Mastai con tanta disponibilità e spirito di servizio,
celebrano il loro bicentenario di fondazione
(1858 – 2008). La Congregazione è stata istituita il
2 febbraio 1858, in India,
dalla Madre Annai Annamal per soccorrere le
vedove indiane trattate
peggio delle schiave, disprezzate e allontanate
perché considerate “portatrici di malattie”. Da
allora la carità si è estesa
agli ammalati, agli oppressi, agli emarginati.
Giuseppe Cionchi
15 novembre 2007
attualità
Agricolturai 3 milioni di voti sul modello agroalimentare
Contro gli Ogm
S
ono stati 3.086.524 i voti raccolti, di di precauzione deve essere il criterio guida
cui 3.068.958 “sì” (99,43%) e 17.566 per ogni tipo di sperimentazione. Scienza
“no” (0,57%). Questo il verdetto dei citta- ed economia, se occorre, debbono fare un
dini, chiamati a decidere per un modello passo indietro, a servizio dell’uomo”.
agroalimentare di qualità e libero da Ogm, “E’ stata un’esperienza di mobilitazione
nella consultazione nazionale promos- straordinaria – prosegue - sia per numero
sa dal 15 settembre al 15 novembre dalla di firme raggiunte, sia per la rappresentaCoalizione “ItaliaEuropa - liberi da Ogm”, tività delle realtà coinvolte e presenti nelun’esperienza di democrazia partecipata la coalizione. Un esempio di democrazia
inedita nel nostro Paese, che ha coinvolto partecipativa che contraddice nei fatti i
32 organizzazioni e milioni di cittadini in teorici dell’antipolitica. E’ chiaro che nelle
oltre 2mila eventi in tutta Italia.
questioni che toccano sempre più da viciDa una prima analisi del voto, emerge la no la vita delle persone, i cittadini voglionetta la prevalenza del Nord Italia, con il no essere ascoltati e la politica ha l’obbligo
52% dei voti, seguito da Centro (28%) e di farlo”. “E’ stata una battaglia d’avanguarSud (20%). Le 5 regioni con il maggior nu- dia – precisa Olivero - . L’orientamento di
mero di prodotti di qualità certificati (ov- fondo della campagna è volto a coniugare
vero Emilia Romagna, Lombardia, Veneto, libertà e responsabilità, sviluppo ed etica
Piemonte e Toscana) hanno espresso da del limite, secondo un principio di presole il 49% dei voti. Il 64% dei voti è sta- cauzione sul quale convergono ormai le
to invece raccolto nelle regioni Ogm-free, diverse sensibilità laiche e religiose”.
ovvero Valle D’Aosta, Piemonte, Emilia E a chi sostiene che gli ogm darebbero un
Romagna, Toscana, Lazio, Marche, Um- contributo determinante alla lotta contro
bria, Abruzzo, Camla fame nel mondo, Olipania,
Basilicata,
vero replica: “E’ vero
Puglia, Sardegna
semmai il contrario. Un
Sulla consultazione
utilizzo estensivo di colintervengono le Acli:
ture ogm provochereb“Nelle questioni ribe un impoverimento
guardanti la biopodella biodiversità e incilitica – il rapporto
derebbe negativamente
sempre più stretto
sulla tipicità e le produtra scienza e vita –
zioni dei Paesi poveri.
non si può passare
Ma soprattutto, la fame
sopra la testa dei citnel mondo si combatte
tadini – scrive il precon la corresponsabilità
sidente Andrea Olidei popoli e delle persovero - . La sensibilità
ne, non con le deleghe
popolare va sempre
in bianco alla scienza e
rispettata, come fu
all’economia. Il cuore
per il referendum
delle sviluppo è sempre
sulla procreazione
l’uomo e il suo territorio,
assistita. Il principio
non la tecnologia”.
film I fratelli Governatori in Francia
Vita di Giacomo
G
entile Madame Papa, concorreranno dal 30 noabbiamo il piacere vembre al 7 dicembre 2007.
di annunciarle che il film Tra questi dunque risulta
“Vita di Giacomo” di Luca in concorso anche “Vita di
e Diego Governatori, rea- Giacomo”, lavoro in 35 mm
lizzato con il contributo di 30 minuti realizzato da
della vostra comunità, è Luca e Diego Governatori
stato inserito nella 11° se- con il sostegno di assessolezione europea di corti e rato alla cultura del Comumediometraggi all’interno ne di Senigallia, Mediateca
del 16° “Festival du film delle Marche e Provincia di
de Vendôme” (Francia)”. Ancona. “Vita di Giacomo”
Organizzato dal Centre è di fatto il lavoro con cui i
Images, Agence régionale fratelli Governatori si sono
du Centre pour le cinéma diplomati alla scuola di ciet l’audiovisuel, si tratta di nema di Parigi “La Femis”,
un Festival che da 16 anni che ne ha sostenuto la propunta l’obiettivo su prodot- duzione assieme appunto
ti video e cinematografici a Comune di Senigallia e
realizzati grazie al soste- Provincia di Ancona. Già
gno di istituzioni e collet- selezionato al Festival di
tività in ambito europeo. Cannes 2007 nella sezione
Proiezioni, tavole rotonde, “Cinefoundation”, il lavoincontri tra autori e isti- ro dei due fratelli francesi
tuzioni, il Festival di Ven- che firmano regia, scene,
dome è un appuntamento sceneggiatura e montaggio,
irrinunciabile per pubblico è infatti ispirato alle fotoe professionisti appassio- grafie di Mario Giacomelli
nati di cinema e desidero- (indimenticabile artista che
si di una vetrina per quei nacque, visse e lavorò a Segiovani talenti che, se non nigallia, segnando la storia
sostenuti da una comuni- della fotografia italiana) e
tà, non avrebbero mezzi in particolare alla celebre
sufficienti a intraprende- serie dedicata ai preti. Amre e portare a termine un bientato interamente a Sepercorso cinematografico. nigallia, “Vita di Giacomo”
Un riconoscimento dun- vede anche un giovane e
que anche al territorio che entusiasta cast senigalliese:
si attiva per alimentare e Massimo Del Moro, Enrico
dare spazio a tale creatività Marconi, Raffaele Mandolie professionalità nell’au- ni, Andrea Maraschi, Maudiovisivo, come nel caso ro Pierfederici, Giovanni
di Senigallia. I film europei Polito e Sergio Canneto.
scelti quest’anno sono 19 e
Alessandro Piccinini
regione Una rete di supporto e di assistenza per le donne
regione Sciolto l’Ersu di Macerata
L
L
Contro ogni violenza
Tempi moderni
a violenza sulle donne è un fenomeno
in continua crescita. Per fronteggiare il
problema dilagante la regione Marche ha
avviato, nella sede istituzionale, un confronto con il territorio aperto alle istituzioni e
ai responsabili per la sicurezza. La volontà
è delineare un protocollo antiviolenza che
promuova “strategie di intervento e azioni
specifiche per contrastare il grave problema”, ha detto l’assessore alle Pari opportunità della Regione, Loredana Pistelli. Come
ha osservato l’assessore, la
violenza contro le donne “è
una grave questione sociale,
sanitaria e inerente la sicurezza, oltre che culturale e
simbolica, che richiede di
essere fronteggiata da parte
delle istituzioni pubbliche e
del mondo associativo, con
un impegno congiunto tanto
sul piano politico quanto su
quello operativo valorizzan-
do le competenze e integrandole in un’ottica
di rete”. E’ la rete sul territorio la chiave operativa al problema: le attività di assistenza
e supporto saranno pertanto svolte dal Dipartimento per i Diritti e le pari opportunità
attraverso interventi che prevedono l’attivazione di una “rete nazionale antiviolenza” e
l’organizzazione di un servizio di call center
che attivi un numero verde sperimentale
a sostegno delle donne vittime di violenza
dentro e fuori l’ambito familiare. All’incontro convocato dall’assessorato alle Pari
opportunità, hanno
partecipato
rappresentanti istituzionali
della Regione, delle
Province e dei Comuni, responsabili della
sicurezza, prefetti e
questori del territorio,
consigliere regionali.
M.G.
Si rischia come fumare troppo
Troppo seduti
E
ssere troppo sedentari è rischioso tanto quanto fumare. L’indicazione arriva
da due diversi studi - uno americano, l’altro australiano – che pongono l’accento sui
pericolosi effetti che una vita trascorsa “da
seduti” ha sul nostro organismo. E’ risaputo
che l’immobilità causi problemi fisici di varia
natura, ora, però, queste due ricerche non
solo lo confermano, ma sono anche in grado
di definire meglio i termini della questione,
rimarcando che la vita sedentaria sarebbe
dannosa quasi quanto le sigarette in termini
di accresciuto rischio di andare incontro a
malattie di cuore, diabete di tipo 2 e obesità. A rischiare sarebbero, dunque, le milioni
di persone che svolgono un lavoro di tipo
sedentario, che le obbliga a rimanere sedute
per lunghe ore durante la giornata. “Il vero
Ente in ritardo
a Giunta regionale ha
disposto lo scioglimento
del Consiglio di amministrazione dell’Ersu di Macerata,
nominando contestualmente come commissario straordinario l’avvocato Maurizio
Natali. La decisione è avvenuta a seguito dell’attività di
vigilanza, prevista dalla legge regionale, compiuta sull’Ente, che ha comportato
prima una diffida e successivamente ha portato all’adozione del provvedimento di
scioglimento.
In particolare, dall’istruttoria è risultato come il Consiglio di amministrazione
dell’Ersu di Macerata, nonostante i richiami, non si
sia conformato agli indirizzi regionali, in primo luogo
nell’adozione tardiva della
delibera di assegnazione dei
centri di responsabilità e degli obiettivi inseriti nel documento di budget 2007; secondariamente, sull’invito a
non deliberare in contrasto
con gli indirizzi urbanistici del Comune di Macerata
riguardo alle scelte di individuazione di spazi da destinare a studentato; infine,
sull’invito ad assumere una
deliberazione in cui si evidenziasse in modo chiaro e
coerente la razionalizzazione del proprio patrimonio
immobiliare.
Le controdeduzioni fornite
dall’Ersu di Macerata non
sono pertanto risultate sufficienti a giustificare il comportamento dell’organo.
pericolo per il futuro – si legge nella rela- come i 30 canonici minuti di ginnastica poszione di Marc Hamilton, a capo dell’equipe sano poco se accompagnati a più di tre ore
americana, pubblicata dalla rivista Diabetes di inattività totale. Ma nemmeno aumentadi novembre - resta legato al fatto che ci sia- re la permanenza in palestra a 2 ore sarebbe
no ancora moltissime persone assolutamen- d’aiuto, perché - rilevano gli esperti - muote inconsapevoli dei rischi che comporta la versi per un tempo così limitato è comunque
sedentarietà e la nostra indagine ha rivelato poco nell’arco di un’intera giornata (in molti
un significativo impatto dell’inattività, para- casi parliamo anche di 22 ore) trascorsa nelgonabile agli effetti causati dal fumo”.
l’immobilità pressoché assoluta.
Il secondo studio, invece, svolto dall’Interna- Ovviamente questo non rappresenta affatto
tional Diabetes Institute di Melbourne, è an- una buona ragione per rinunciare anche a
cora più drastico e sottolinea come la classi- quei pochi momenti di attività, anzi, dovrebca mezz’ora di attività fisica, che una ricerca be essere un ulteriore stimolo per sforzarsi a
del marzo scorso aveva indicato come arco fare del moto a ogni occasione utile, anche
di tempo indispensabile per mantenersi in quando si è incollati alla propria scrivania..
buona salute, non sia probabilmente suffi- “E’ fondamentale rompere la monotonia delciente a scongiurare del tutto i problemi le- la sedentarietà – ha spiegato il medico augati alla sedentarietà, primo fra tutti il diabe- straliano – sfruttando ogni possibilità che ci
te. Analizzando un campione di oltre 8mila viene offerta. Ad esempio, andare a parlare
persone al di sopra dei 35 anni e senza pro- a un collega, anziché mandargli una mail o
blemi di diabete, infatti, il professor David chiamarlo al telefono, ci permette di muoDunstan e la sua equipe hanno dimostrato verci e di sgranchirci le gambe”.
3
Block Notes
Russia e Cina
Con un interscambio
di circa 337 milioni
di euro al secondo
trimestre 2007, le
Marche crescono del
24,8% nei suoi rapporti
commerciali con la
Cina rispetto allo stesso
periodo
dell’anno
precedente; l’import è
pari a quasi 293 milioni
di euro, l’export supera
i 45 milioni, entrambi in
crescita rispettivamente
del 23,6% e del 33,7%.
A u m e n t a n o
ver tiginos amente,
dunque, il numero
di
imprenditori
marchigiani
alla
ricerca di opportunità
in Cina, basti pensare
che in Italia la crescita
è del 19,6% dove
l’import è quasi pari
a 10,5 miliardi di euro,
mentre l’export supera
i 3 miliardi, entrambi in
crescita rispettivamente
del 22,8% e del 9,7%.
Davvero un ottimo
risultato, considerando
che
le
missioni
imprenditoriali
rappresentano
un
mezzo concreto per
aiutare la competitività
e per portare le imprese
del territorio ad essere
più
protagoniste
anche su un mercato
importante
come
quello cinese.
Questo quanto emerge
da
un’elaborazione
della
Camera
di
Commercio di Milano
su dati Istat, al secondo
trimestre 2007, in un
confronto con lo stesso
periodo
dell’anno
precedente,
i
cui
dati per la regione
Marche sono stati
rielaborati dall’agenzia
giornalistica Dalla A alla
V. Stilando un quadro a
livello nazionale risulta
che i prodotti italiani
più esportati sono
macchinari e materiali
da
trasporto
che
costituiscono il 55,4%
del totale italiano,
mentre
nell’import
prevalgono i prodotti
finiti diversi (33,8%
delle
importazioni
dalla Cina).
Nella
prestigiosa
sede della Camera
di Commercio della
Federazione
Russa,
nel cuore di Mosca, di
fronte al Cremlino, le
Marche si presentano,
illustrano il proprio
modello,
spiegano
le loro strategie di
internazionalizzazione.
Si è aperta così la
“due giorni” in Russia
della
delegazione
marchigiana guidata
del presidente Gian
Mario Spacca: molti gli
incontri, che vanno a
rafforzare un rapporto
ormai
consolidato,
molto importante per
la nostra regione, che
vede crescere l’export
verso il gigante russo.
La due giorni si
inserisce
in
un
Progetto
finanziato
dal Documento di
Programmazione
comunitario.
15 novembre 2007
senigallia
città Il sistema di mobilità riparte grazie ad un nuovo contratto di servizio con al Provincia
la scuola marchetti e la lirica al ‘pergolesi’
Cresce il trasporto pubblico
S
i è chiuso con esito positivo il confronto tra la Provincia di Ancona e il Comune di Senigallia, aperto ormai
da alcuni mesi, sul riequilibrio chilometrico a servizio del
trasporto pubblico locale. “Nel voler ringraziare la Presidente della Provincia di Ancona Patrizia Casagrande e
l’Assessore competente Carla Virili – sottolinea l’Assessore comunale alla Mobilità, Simone Ceresoni – si può dichiarare che ora sono tutti presenti i tasselli per avviare
la riforma del trasporto collettivo nella nostra città”. La
Giunta Municipale ha infatti approvato nell’ultima seduta il nuovo schema di contratto di servizio, che una volta
siglato con le controparti rimarrà in vigore fino al 30 giugno 2013.
La Provincia ha accolto la richiesta di riconoscere 139.000
ulteriori chilometri di trasporto interurbano da realizzarsi all’interno del territorio comunale. A questo proposito
un tavolo tecnico è stato istituito tra le parti (comune e
provincia), alla presenza anche di rappresentanti della società Atma (nuovo soggetto che gestirà il servizio di trasporto), per definire le modalità operative di questo “travaso” chilometrico e più in generale la programmazione
Ragazzi
all’Opera
del trasporto pubblico locale extra urbano ed urbano nel
bacino di riferimento della città di Senigallia per i prossimi sei anni. La decisione della Giunta Provinciale, definita
insieme all’Amministrazione Comunale, concorre a ridefinire l’intero quadro del trasporto pubblico locale nella città di Senigallia, determinando una maggiore disponibilità
chilometrica complessiva e permettendo un consistente
risparmio di spesa per la parte finanziata dal Comune di
circa 200.000 euro.
Il nuovo modello organizzativo fondato su questi parametri chilometrici ed economici sarà presentato, prima di
essere messo su strada, ai portatori di interessi diffusi che
compongono il Forum sulla Mobilità Urbana, i quali entro
il più ampio processo di agenda 21 stanno partecipando
ai processi decisionali dell’Amministrazione comunale su
questo delicato tema. Una rete capace di servire tutto il
territorio comunale, offrendo orari cadenzati e attenzione alla possibilità di favorire gli scambi modali bus-treno
(stazione ferroviaria), bus-auto (parcheggi scambiatori) e
bus-bici (bike – sharing): questi saranno gli elementi della
nuova riforma che prenderà avvio da gennaio 2008.
L
a scuola Marchetti, an- zioso approfondimento
che quest’anno è stata di due ore in ogni classe
scelta per il progetto ‘Ra- coinvolta.
gazzi all’Opera’.
Ed è motivo di soddisfaLe opere proposte que- zione ed emozione, in
st’anno all’ascolto sono tempi in cui i ragazzi venstate: “La Bohème” di gono rappresentati come
Puccini e “Lucia di Lam- bulli e vilenti, per chi li
mermoor” di Donizetti.
ha preparati vedere quasi
Le classi quest’anno coin- 100 alunni (che solitamenvolte nel progetto, pro- te riescono a rimanere
mosso dal Teatro Pergo- attenti, fermi e silenzio si
lesi stesso, sono la 2a A, la per un tempo non troppo
2a B, la 2a D e la 2a F per lungo)) tutti composti per
la visione de “La Bohè- più di due ore, in silenzio,
me” di Puccini e le classi quasi immobili ad ascol3a A, 3a B, 3a D e 3a E per tare, come rapiti dall’atla visione della “Lucia di mosfera che aleggia in un
Lammermoor”. La scelta teatro “vivo” da quasi tredelle opere e il lavoro di cento anni, “persi” in quei
preparazione antecedente palchetti rossi, sovrastati
all’uscita sono state indi- da un lampadario enorrizzate alla lettura dram- me (che li lascia sempre a
matizzata del libretto, bocca aperta) che illumina
fornito per ogni alunno in un pomeriggio diverso
dal Teatro stesso, l’analisi le loro menti giovani.
delle arie e dei brani più Così
ha
commentasignificativi della musica, to un’alunna al ritorno:
l’approfondimento della “…l’autobus ci ha lasciati
vicenda umana ed artisti- un po’ distanti, pioveva,
ca di Puccini, il suo rap- avevamo ancora il pranzo
porto con la Scapigliatura, sullo stomaco; abbiamo
la pittura dei macchiaioli e aspettato addirittura un
l’ambiente musicale italia- quarto d’ora prima di enno di fine ‘800, il suo rap- trare, sotto la pioggia, al
porto con l’editore Ricordi, freddo. Siamo poi saliti,
l’analisi delle voci liriche e accompagnati da una radella strumentazione con gazza vestita di nero, per
particolare riferimento ai delle scale strette, buie ed
colori timbrici usati dal anguste, ogni gruppetto è
compositore toscano. Le poi entrato attraverso deluscite a Jesi sono state le porticine grigie, lungo
programmate per l’11ot- un corridoio lungo e strettobre e per il 29 novembre. to. Poi, una volta dentro i
Al termine di ogni attività palchetti, ci siamo girati
gli alunni svolgeranno una e lo spettacolo che si è
breve relazione per ferma- presentato davanti ai nore le emozioni e le nozioni stri occhi era di un altro
acquisite.
mondo. Il mondo fuori
Un apprezzamento parti- e quello di là dal nostro
colare per questo progetto palco erano talmente dipromosso dal Teatro Per- versi. Ci si è quasi fermato
golesi che, al prezzo di soli il respiro. Il lampadario, i
5 €, allestisce uno spetta- colori, gli stucchi, le pittucolo appositamente per i re, l’orchestra che accorragazzi delle scuole me- dava gli strumenti con un
die e superiori (Antepri- suono lungo e fermo; poi
ma giovani) comprensivo il buio, l’orchestra inizia i
dei libretti per i ragazzi e primi accordi e il tempo si
di una lezione tenuta da è come fermato. Il tempo
un’esperta sul teatro lirico della musica batteva al(il soprano Elena Cervigni) l’unisono con quello del
che, nei giorni precedenti nostro cuore”.
all’uscita svolge un preMario Cavallari
interventi Lanfranco Bertolini e qualche idea sul futuro dell’area Sacelit - Italcementi
La piazza sul mare
A
rea Sacelit-Italcementi: dopo “la notizia”del passaggio
di proprietà dell’area, tutti parlano di progetto di qualità, tutti chiedono tempi veloci. Bene! I tempi veloci hanno
bisogno di reali ed ampie convergenze tra Amministrazione
Comunale e la proprietà in termini di norme e organizzazione urbanistica del comparto; la qualità è la condizione unica
per consensi non conflittuali, per rendere la parte pubblica
forte e capace di scelte ferme e tempestive.
Da un’oggettiva posizione di distanza, ritengo utile condividere qualche ricordo sulla storia urbanistica di quell’area
centrale dismessa e chiusa, dove sorgevano le industrie Sacelit e Italcementi, a ridosso del porto e del centro storico.
Lasciata nel 2003 la responsabilità dell’Assessorato, non ho
chiare le fasi di definizione del Piano d’Area o, meglio, dello Studio Preliminare d’Area che rinvia il disegno degli spazi
urbani e delle architetture al Piano Attuativo d’Area. In una
serata organizzata dal Lions Club di Senigallia per la presentazione del libro del dott. Pietro Invernizzi, “’l ciment a
Senigallia (origini e vicende tecnico-storiche)”, si sviluppò
in modo spontaneo ed immediato un dibattito sul destino
di quell’area, presenti il Sindaco Angeloni e l’Assessore ai
LL.PP. Mangialardi. Nel ricordare i caratteri e valori del Progetto Bohigas che apriva significativi spazi nel fronte mare,
mi avventurai a parlare dei caratteri che avrebbe dovuto avere a mio parere La Piazza del mare e del lavoro. Offro al dibattito di questo momento sulla qualità del Piano Attuativo
dell’Area Sacelit-Italcementi le riflessioni che proposi allora.
Eccole in breve.
La Piazza sul mare è una prospettiva reale e possibile, richiede solo convincimenti e atti di coraggio. Per far nascere una
nuova grande Piazza sul mare, è necessario un disegno del
Piano Area Sacelit- Italcementi che dia forma in spazi arretrati ad architetture di qualità che la definiscano, occorre che
la piazza per dimensioni e geometrie dia respiro alla costipata area portuale e che apra inquadrature ed orizzonti verso
il mare e il centro storico. Non un’opera di urbanizzazione
governata dal puro calcolo di indici e dalle logiche che dominano il mercato edilizio, realizzata con materiali al risparmio, ma un’opera che segua i canoni dell’arte di costruire la
città. Una Piazza che viaggi tra passato e memoria, che dimostri come la cultura di questo nostro tempo possa essere di nuovo volta al futuro. che sia degna di affiancarsi alle
altre grandi piazze senigalliesi, rendendo giustizia al dovere
civico di ben costruire a lungo trascurato dalla modernità,
una Piazza che abbia per contenuto un autentico sistema di
relazioni umane e dia serenità e senso di armonia e bellezza
alle persone. E’ una grande occasione di interrogarsi sull’ urbano, in una realtà ormai consapevole che la realizzazione
acritica ed indiscriminata di edifici, la destinazione di strade
e frammenti di spazi pubblici a ridotti bagagliai di automobili e motocicli può essere solo motivo di infelicità. Per que-
sto un corretto intervento di recupero dovrebbe saper ben
distinguere i sistemi dei parcheggi e viabilità di scorrimento
dal sistema piazza e della mobilità lenta.
Troppe piazze nelle nostre città sono diventati parcheggi,
rotatorie, aree di fuoriuscita da sottopassi ferroviari, troppe
piazze hanno perso visibilità e classicità, cioè la capacità di
coniugare quelle funzioni di comodità, bellezza ed armonia
che l’Alberti nel ’400, il Palladio nel ’500, il Sitte nell’800 seppero proporre e realizzare.
A cosa l’Amministrazione e la cultura di una Città (che negli
ultimi anni hanno provato a correggere un’espansione edilizia eccessiva, spesso occasionale e disordinata) possono
aspirare di più bello della possibilità di creare l’opera, l’opera pubblica per eccellenza, nell’ultima area da ristrutturare
in una posizione così significante e strategica, a ridosso del
mare e del centro-storico?
L’integrazione nel progetto d’intervento tra le ex aree industriali e quella del Cantiere e i moli possono aprire percorsi pedonali e risolvere il problema di quel difficile incrocio
urbano che è tra un lungomare e l’altro, tra litorale e centro
storico, avvicinandoli . Si tratta solo di rendere veramente
centrale il piano delle mobilità e la nuova Piazza: oggi, sembrano scemate le garanzie che erano affidate a prestigiosi
architetti internazionali, ma confronti, dialettiche positive
e la difficile ricerca di condivisioni possono solo far bene.
E’ prassi che costruttori e lottizzatori calzino freno e acceleratore per ottenere il massimo profitto, che posticipino e
mettano in ombra natura e caratteri delle opere di urbanizzazione, ma un intervento di così rilevante importanza deve
puntare su obiettivi irrinunciabili e non essere in balìa della casualità di alcune scelte imprenditoriali. Non è di buon
auspicio il silenzio partecipativo, dopo il gridare degli anni
passati.
Anche se non si potrà contare solo sugli oneri di urbanizzazione, se per avere la grande Piazza del Mare con preziosi
caratteri di arte urbana saranno necessari investimenti aggiuntivi e magari tempi lunghi, è tempo di assumere scelte
coraggiose e volontà,di manifestare condivisione ed orgoglio
civico.
Quella solitaria ciminiera restata in piedi dopo la demolizione, decontestualizzata, apparirà un non senso, un documento smarrito della storia industriale della città oppure può divenire l’anima di un Monumento al Lavoro che
in questa sperata Piazza testimoni il rispetto e l’amore per
quanti hanno lavorato in terra e in mare, per far crescere Senigallia, spesso pagati con malattie e morte. Anche di monumenti degni se ne elevano sempre meno in questo tempo: un
concorso di idee e una chiamata di grandi artisti potrebbero
pacificare la Città con la sua coscienza e la sua storia in questo primo decennio del 2000.
Lanfranco Bertolini
dialetto A Senigallia lla XII edizione del concorso promosso dal centro sociale ‘Molinello 2’
Il dialetto si fa poesia
P
romosso dal Centro sociale Moli- tino) con “Parole e radici”. Per la poesia
nello 2, domenica scorsa all’Audi- delle Marche, al primo posto Cesarina
torium di San Rocco si è tenuta la pre- Castignani di Montesanvito con “El
miazione del dodicesimo Concorso di scojo”; al secondo posto Fiorina Pierpoesia dialettale e del primo Concorso gigli di Chiaravalle con “El viaggio”; al
di racconti dialettali. Per la poesia na- terzo posto Piero Anderlini di Cuprazionale si è classificato al primo posto montana con “In dialetto te dico che”.
Lucio Lucioli (dialetto romano) con la Segnalati nella stessa sezione: Anna
poesia “Le lucciole”; al secondo posto Maria Castignani di Collemarino con
Giuseppe Mina (dialetto piemontese) “L’improvvisa bufera” e Cesare Catalacon la poesia “Sogn d’amor”; al terzo ni di Ostra con “Il tempo”. Per la poesia
posto Roberto Paggetta (dialetto ve- senigalliese al primo posto Franco Patneto) con la poesia “La vita”. Segnala- tonico con “Garbin”; al secondo posto
ti nella stessa sezione: Nella Urciullo Carmen Tomassetti con “Tre piccul
(dialetto siciliano) con “U mandulinu… dulcezz”; al terzo posto Maria Pia Silcunta” e Gino Crispiani (dialetto spole- vestrini con “Vuria ‘ess”. Segnalata nella
stessa sezione Mafalda Portinari Glori
con “Brunori e Mafalda”. Per il concorso dedicato ai racconti, a livello nazionale: Giuseppe Mina con “Tam tam”.
Per la sezione Marche: al primo posto
Mirella Di Pietro Sturba con “Fulì el ca’
marinaro”; al secondo posto Cesarina
Castignani con “L’Ultimo desiderio”;
terzi a pari merito Anna Paola Lo Savio con “Passetto d’istate: passato, presente e futuro (speramo …!)” e Roberto
Antonelli con “le ‘nguille”. Per la sezione dedicata a Senigallia: Rolanda Bruciatelli Fratesi con “L. zuch d. la futura
socera”.
Giulietta Bettini
5
trasferta piemontese per il progetto senigalliese
Mobility game
I
l 10 novembre l’Age di da traffico, stanno andando
Senigallia è stata invitata sempre più a braccetto con
a Varallo Sesia, Vercelli, per le strategie educative della
portare la sua esperienza scuola.
e la sua testimonianza sul Impegnarsi con i bambini
Mobility Game, il gioco sul- in termini di nuovi approcci
la mobilità scolastica, inven- educativi, come appunto il
tato a Senigallia e attuato Mobility Game ha insegnato
già da un paio d’anni nella a Senigallia (l’ultima edizioscuole della città.
ne ha contato ben 900 parIl Convegno dal titolo “Per tecipanti), si sta rivelando
andare a scuola io prendo una strategia efficace perché
il piedebus” era organizza- ha la capacità di favorire anto dall’Istituto Compensivo che il cambiamento di certe
di Varallo. Erano presenti, comode abitudini dei grandi.
in un centro Congressi gre- Infatti, il primo progetto
mitissimo di genitori, inse- “Io a scuola ci vado da solo”
gnanti e ragazzi, il Sindaco, in un passaggio affermava:
l’Assessore alla mobilità, il “…oltre a formulare soluPresidente della Provincia di zioni organizzative, bisoVercelli e tutti i dirigenti del- gna affrontare la questione
le scuole del territorio.
educativa, attivandoci per la
Ormai, le scelte politiche sensibilizzazione e il coinin tema di mobilità che ri- volgimento degli insegnanti,
guardano tutte le comunità, dei genitori e dei bambini,
piccole e grandi, assillate obiettivo più lungo e sfidanda questo enorme proble- te da raggiungere”.
ma del congestionamento
Alberto Di Capua
6
15 novembre 2007
Chiesa
C’è vita
in parrocchia
Castelleone di Suasa, la tela restaurata
La Chiesa Parrocchiale “S.S. Pietro e Paolo” di Castelleone di Suasa si arricchisce di una tela del XVII secolo, di autore ignoto, raffigurante Sant’Antonio Abate,
dalle dimensioni di 246 x 130 cm. Il Santo è raffigurato all’interno di una grotta, in posizione eretta,
con la mano destra alzata in gesto di benedizione.
La tela, di alto significato spirituale e di indubbio valore artistico, da anni era riposta in una stanza della
casa parrocchiale, perché rovinata dal tempo.
In maggio il Consiglio Pastorale, interpretando la volontà dell’intera comunità, aveva preso l’iniziativa di
far restaurare l’opera, affidando l’incarico alla dottoressa Silva Cuzzolin, che già aveva dato prova di
maestria nel restauro di altre opere, sia di proprietà
del comune, che della stessa parrocchia.
L’opera, giunta a termine del lavoro di restauro, verrà esposta nella navata laterale di destra della suddetta chiesa parrocchiale. Il restauro è stato possibile, grazie al contributo della Fondazione della Cassa
di Risparmio di Jesi, che anche in questa occasione,
come in precedenza era avvenuto, si è dimostrata
sensibile alle iniziative di questa parrocchia.
Lamberto Toderi
Il Giubileo di padre Rolando
“Padre Rolando Maffoli, dell’ordine dei frati minori, attuale superiore della comunità francescana di
Santa Croce e del santuario di San Pasquale, ha celebrato a Ostra Vetere la sua messa giubilare. E’ stato ordinato sacerdote nel 1957. Da allora, caso quasi
unico per un francescano, ha fatto initerrottamente
parte della famiglia dei frati minori di Ostra Vetere, perfettamente inserito nella vita della comunità
cittadina, in un rapporto simbiotico caratterizzato
da un valoroso servizio religioso, pastorale e civile.
Oltre che superiore della comunità e santuarista per
diversi mandati, padre Rolando Maffoli collabora
oggi con l’abate parroco di Santa Maria di Piazza don
Giancarlo Cicetti, occupandosi in particolare -come
viceparroco- della comunità parrocchiale di Santa
Maria della Fiducia a Pongelli. Per lunghi ed operosi
anni ha inoltre lavorato alle dipendenze del comune
quale direttore della Biblioteca e dell’archivio storico, garantendo tra l’altro -come ha ricordato un comunicato del Centro di Cultura Popolare diffuso di
recente ad Ostra Vetere- un servizio di assistenza e
preparazione pre e post-scolastica per tanti giovani.
Notevole anche la sua attività di studioso (portano
la sua firma, in collaborazione con Alberto e Renzo
Fiorani, vari titoli della collana di testi monografici di
argomento locale diffusi a cura dello stesso Centro
di Cultura Popolare). La festa è stata nobilitata dalla
partecipazione del ministro provinciale dei frati minori padre Ferdinando Campana, che ha sottolineato nel corso dell’omelia la ricchezza e la varietà dei
doni che padre Rolando ha offerto alla sua comunità. Padre Giovanni Desideri, cittadino benemerito di
Ostra Vetere e lui stesso presente nella vita cittadina
da ben 44 anni come santuarista e membro della comunità di Santa Croce, ha a sua volta posto l’accento
sulla aperta e costruttiva collaborazione instauratasi
con padre Rolando nel comune intento di valorizzare il culto di San Pasquale e di assicurare nuove
strutture e servizi al santuario, oggi mèta ogni anno
di migliaia di fedeli. Nel corso della cerimonia hanno
pronunciato indirizzi di saluto anche i rappresentanti dei giovani francescani laici e del Gruppo Eucaristico, mentre il grazie della comunità cittadina è
stato espresso a padre Maffoli dallo stesso sindaco di
Ostra Vetere Massimo Bello, intervenuto unitamente
agli assessori Aquili, Saturni e Massi.
Raoul Mancinelli
gemellaggi A colloquio con mons. Pero Sudar, vescovo ausialiare di Sarajevo, Bosnia
La Chiesa che osa sperare
D
a venerdì 17 novembre, per una
settimana, i giovani sacerdoti don
Tadija e don Ilija Ivoš (nella foto) saranno a Senigallia, su invito dell’Azione Cattolica e della Caritas diocesane
legate alla loro parrocchia di Solakova
Kula, Bosnia Erzegovina, da un gemellaggio decennale. Un legame forte che
continua, nato dall’esigenza di non abbandonare a loro stesse le parrocchie
cattoliche devastate dal conflitto che ha
sconvolto il paese balcanico dal 1991 al
‘95. Fu mons. Pero Sudar a lanciare i
gemellaggi: dieci anni dopo, il vescovo
ausiliare di Sarajevo risponde alle nostre domande.
Come sta la Bosnia del 2007, specialmente sul versante politico ed istituzionale?
Abbiamo saputo proprio in questi
giorni da Bruxelles che la Bosnia ed
Erzegovina è ancora molto lontana dall’Unione Europea a causa della mancata riforma della polizia. Lo “sforzo” dei
nostri politici e le pressioni dell’Ufficio
dell’Alto Rappresentante (della comunità internazionale) - appoggiato dal
Consiglio per l’implementazione della
pace - non hanno dato i risultati attesi.
Anzi, la crisi diviene sempre più profonda e le tensioni sempre più evidenti.
La colpa, come sempre, viene ascritta
ai partiti nazionali e al linguaggio nazionalistico. Ci dicono che nelle ultime settimane la crisi politico-costituzionale della Bosnia ed Erzegovina ha
raggiunto il suo culmine. Il parlamento
è bloccato perché i parlamentari dalla
Repubblica serba non vogliono più partecipare; il governo pure, a causa delle
dimissioni del primo ministro. Tutto
ciò a causa di alcuni provvedimenti
dell’Alto Rappresentante che i partiti
della Repubblica serba hanno interpretato come restrizioni di competenze
della loro entità (la Repubblica Srpska,
appunto). Vengono, addirittura, sparse
le voci della divisione definitiva del nostro Paese. Da tutte le parti ascoltiamo
libri e religione
un’indagine
I vangeli?
Sono tutti
uguali...
analisi “sagge” che cercano di spiegarci
le ragioni e i motivi dell’agonia di questo Paese. Pochi, però, hanno il coraggio e l’onestà di dire la realtà che da
tempo è sotto gli occhi di tutti, e cioè
che la “pace” di Dayton è tanto ingiusta da non poter essere implementata e che proprio a causa di ciò questo
Paese si trova in crisi da ben quindici
anni. Rimane l’unica domanda: fino a
quando? E chi avrà il coraggio di restare a vivere in questo Paese aspettando
i tempi normali?
E la Chiesa cattolica, quali sfide sta
affrontando?
Questa domanda tocca nel vivo la realtà quotidiana della Chiesa cattolica.
Essendo minoranza (13-15 %), i cattolici sono i primi ad essere colti dalla
paura di un futuro incerto in un Paese
che è stato diviso a seguito di una terribile guerra e che ora viene governato
come se essi non esistessero. Le statistiche raccolte dalla Chiesa di anno in
anno confermano questa paura. Da
circa 950000 prima della guerra i cattolici, come la più grande vittima della
pulizia etnica dell’ultima guerra, sono
ridotti a 460000. L’unico modo di andare controcorrente rispetto a tale situazione è l’impegno a favore dei più
bisognosi, realizzando qualche piccolo
progetto che miri ad offrire prospettive e a procurare il lavoro. In questo
senso la Caritas della Croazia ha promosso una campagna per sostenere le
iniziative caritative delle nostre diocesi.
Oltre a ciò, la Chiesa, per la missione
che le è propria, cerca di promuovere
iniziative caratterizzate dallo spirito
di tolleranza e riconciliazione. Il progetto più incisivo da questo punto di
vista sono sicuramente le Scuole per
l’Europa, pensate e volute come laboratori in cui gli alunni di tutte le etnie
e religioni potessero vivere quella convivenza che nella realtà sociale veniva
negata. Nonostante si registri un crescente calo del numero degli alunni in
tutte le scuole del Paese, le Scuole per
l’Europa sono ancora piene di studenti.
Collocate in sette città delle diocesi di
Sarajevo e Banja Luka con 4500 iscritti,
queste scuole continuano ad essere un
vero cantiere di umanità e convivenza
(in tutti i sensi della parola), ma anche
un prezioso segno di speranza per la
Chiesa e per il Paese.
Quale significato hanno oggi i gemellaggi tra le parrocchie di Bosnia
Erzegovina e quelle italiane?
La Chiesa di Bosnia ed Erzegovina è
stata soccorsa in tanti modi dalle Chiese d’Europa. In modo particolare da
quella italiana. Di ciò siamo profondamente grati. Il progetto delle Scuole per l’Europa e molti altri progetti
della rianimazione della vita in questo
Paese non sarebbero pensabili senza
l’appoggio di molte Caritas diocesane,
dell’Azione Cattolica e, in modo particolare, della Conferenza Episcopale
Italiana. Tante nostre parrocchie sono
state aiutate ed incoraggiate nella difficile fase della ricostruzione anche tramite l’esperienza dei gemellaggi con le
diocesi, parrocchie e anche associazioni diocesane di AC. Alcuni gemellaggi,
dopo oltre dieci anni, sono ancora vivi,
come quello tra la diocesi di Senigallia
e la nostra parrocchia di Solakova Kula.
Il valore e l’importanza dei gemellaggi
oggi si verifica nel fatto che i cattolici
di questo Paese si sentono, prima di
tutto, compresi e moralmente aiutati
nel loro tentativo di resistere alla prove
della speranza e alla tentazione di andarsene via.
a cura di Laura Mandolini
G
li italiani che hanno letto per intero i “comportarsi bene nella vita” e il 5% “vivere
quattro Vangeli sono il 16%. Lo rivela una vita di preghiera”. Il 90% si dichiara d’acFamiglia Cristiana che nel numero in edico- cordo con l’insegnamento della religione a
la la scorsa settimana pubblica il sondaggio scuola e il 66% ritiene sufficiente un’ora setdal titolo “Gli italiani e i libri religiosi”. Alla timanale di insegnamento della religione.
domanda “Nel corso della sua vita ha mai Il sondaggio, condotto da Coesis Research
letto i quattro Vangeli per intero?”, il 69% ha viene presentato in occasione dell’avvio delrisposto “no” e il 15% “solo in parte”. Un’in- la nuova collana “I classici della spiritualità”.
dagine dai risultati sorprendenti, secondo Gli intervistati (803) hanno un’età media
cui, il 30% degli italiani giudica i Vangeli di 48 anni, un titolo di studio mediamen“tutti uguali”. Il 18% afferma di aver letto nel- te elevato (15 per cento laurea; 44 diploma
l’ultimo anno un libro religioso: soprattutto superiore) e appartengono a nuclei familiari
biografie di santi (28%). Il 61% non legge li- in cui 46 genitori su 100 dichiarano di avere
bri religiosi perché “non interessato all’argo- almeno un figlio convivente.
mento”.
Il pubblico del sondaggio, se conferma di
La maggioranza degli italiani si dice “cre- non leggere quotidiani (33 per cento) e andente” (68%) ma solo il 17% si dichiara “pra- cor meno riviste (47), con i libri sembra aveticante”, mentre il 26% afferma di andare a re un po’ più di dimestichezza. Il 58 per cenmessa tutte le domeniche. Alla domanda to ha letto almeno un libro nell’ultimo anno:
“Cos’è per lei la spiritualità?” il 46% risponde nel 2006 era del 44,1 .
regione Il Movimento dei Focolari Marche ha presentato alla regione una raccolta firme
Quindicimila per la famiglia
L
padre Rolando Maffoli con alcuni amici
São Luis, Brasile: se ne parla in Duomo
Domenica 18 novembre ore 16.30 presso i locali parrocchiali del Duomo don Carlo Paolucci e Francesca
Angeletti racconteranno la loro esperienza del viaggio
missionario di quest’estate a Sãão Luis in Brasile dove
la nostra diocesi ha avviato da alcuni anni un gemellaggio con la parrocchia di Vila Embratel. Attraverso
parole e immagini di un video presenteranno il contesto sociale in cui svolgono la loro missione i padri
Comboniani e le suore della Redenzione e illustreranno l’andamento del progetto Coloriamo la vita rivolto
a bambini e adolescenti di quel quartiere.
e Marche sono tra le Regioni in
Italia in cui si vive meglio anche
perché i marchigiani sanno essere da
sempre una famiglia e soprattutto credono che questa sia tra i valori più importanti della società”. Il Presidente del
Consiglio regionale Raffaele Bucciarelli
ha accolto con queste parole i rappresentanti del Movimento dei Focolari
delle Marche che hanno presentato la
loro “Petizione per una nuova politica
familiare”.
Forte di ben 15.000 firme, raccolte in
tutte le province della regione, la petizione, già consegnata all’Ente Regione,
conclude un percorso di impegno sociale e riflessioni che il Movimento sta
portando avanti da anni in tutto il territorio regionale.
“E’ un vincolo importante – ha detto
Bucciarelli – che la Regione condivide pienamente. Per questo nel suo più
importante atto di programmazione, il
Bilancio di Previsione 2008, che è di
imminente approvazione, l’unico settore che, da subito l’impegno, non sarà
scalfito, ma che invece sarà implementato, è proprio quello relativo al sociale
ed agli aiuti alla persona.”
La petizione, che il Presidente Bucciarelli si è impegnato a trasmette a tutti i
Capi Gruppo presenti in Consiglio regionale, scaturisce dal bisogno del Movimento dei Focolari, di voler stabilire
anche con le istituzioni un rapporto di
costruttiva collaborazione.
L’obiettivo principale della Petizione è
che la Famiglia infatti non è solo oggetto di politiche ma può divenire soggetto e preziosa risorsa per la Società. Il
riconoscimento reale della cittadinanza sociale ed economica della famiglia
può essere attivato tramite la promozione di una nuova cultura della famiglia, il sostegno al suo formarsi. Servono anche interventi di supporto, di
politiche del lavoro, di impulso alle reti
di solidarietà famigliare, di creazione
di tavoli di confronto tra l’associazionismo in rete e le istituzioni pubbliche.
Questa Petizione rappresenta una occasione di stimolo e ispirazione per
tutte quelle iniziative che la Regione
Marche intenderà assumere su questa
tematica. Proposta pienamente accolta
dal Presidente del Consiglio che si è
reso sin da subito disponibile a presentare queste istanze a tutta l’Assemblea
legislativa regionale.
C.D.
15 novembre 2007
Chiesa
mondolfo La parrocchia annuncia la partenza delle suore della Sacra famiglia
Un saluto alle care suore
L
e Suore della Sacra Famiglia di del loro ingresso in città era ancora ci dicono Suor Onelia, Suor Ada, Suor
Spoleto lasciano definitivamente vivo il padre fondatore, il Beato Pietro Livia, con una certa visibile ed umana
Mondolfo. Il saluto alla Comunità reli- Bonilli (1841-1935) da Spoleto. Dal commozione. Dalla scorsa estate la
giosa avverrà da parte dei parrocchiani 1946 avevano inaugurato una seconda notizia del termine della permanenza
di S.Giustina domenica prossima 18 casa, sempre su richiesta dell’Ammi- delle Suore a Mondolfo aveva indotto
novembre, nel corso di una solenne nistrazione comunale, per dirigere la non solo la Parrocchia a ripetuti viaggi
celebrazione liturgica officiata alle ore locale scuola materna, a cui era stato a Roma per cercare di risolvere la que11,15 nella Insigne Collegiata. “E’ un annesso pure un piccolo orfanotrofio stione, ma anche il Sindaco Cavallo, a
momento di dolore, senz’altro, per la per far fronte alle tragiche situazioni nome dell’Amministrazione, era internostra Comunità – ci dice il Parroco derivanti dalla Seconda Guerra Mon- venuto per chiedere che le Suore rimaDon Mauro – in quanto perdiamo un diale. “Siamo state bene a Mondolfo nessero a Mondolfo.
prezioso e valido ausilio, un esempio, – hanno detto le ultime tre Suore pre- La Madre Generale, personalmente, ha
un luogo fisico ed ideale di riferimento. senti in Città, dopo che già era termi- dato la notizia della definitiva chiusura,
Ma è anche occasione per dire grazie; nato il servizio alla casa di riposto ed in un incontro pubblico a Mondolfo.
come ho scritto sul giornalino parroc- alla scuola materna negli anni passati, “Nella celebrazione di domenica – ha
chiale in questi giorni in distribuzione e che lasceranno ora la Parrocchia en- voluto sottolineare Don Mauro – rina tutte le famiglie, credo proprio che tro fine novembre – apprezzate ed aiu- grazieremo il Signore ed il Beato Bonon ci sia mondolfese che non abbia da tate dall’intera comunità cittadina così nilli per il bene dato attraverso la Codire grazie alle Suore, silenziosamente come dalle istituzioni. Dobbiamo la- munità delle Suore, ed inviteremo ogni
presenti prima all’Ospedale Bartolini sciare per motivi di numeri, e non per parrocchiano laico della comunità ad
ed alla Casa di Riposo Ciavarini-Doni, altro, ponendo fine ad una esperienza impegnarsi attivamente nella pastorale
quindi alla Scuola Materna, e poi nella insieme di vita, nel sostegno alle fami- parrocchiale. Dovunque, andranno, ne
Comunità per i servizi parrocchiali”. Le glie, alle persone anziane, ai bambini ed siamo certi, le Suore avranno MondolSuore della S.Famiglia erano arrivate ai giovani, nella cura della liturgia. Rin- fo nel loro cuore, e pure noi non le dia Mondolfo nel 1926 per prestare ser- graziamo davvero ogni singolo mon- menticheremo”.
vizio al nosocomio cittadino: all’epoca dolfese per l’affetto sempre mostratoci”
Alessandro Berluti
7
in agenda
La settimana del Vescovo
Giovedì 15 novembre
ore 21.00: Visita pastorale Parrocchia del Porto
Consiglio Affari Economici e Consiglio Pastorale
Venerdì 16 novembre
ore 11.00: S.Messa a Serra de’ Conti (Beato Gherardo)
ore 18.00: Visita pastorale Parrocchia del Porto: incontro - assemblea con parrocchiani
ore 21.00: Riunione Catechisti Duomo e Porto
Sabato 17 novembre
ore 9.30: Consiglio Diocesano Affari Economici
ore 15.00: Inizio Visita pastorale Parrocchia del Duomo
Domenica 18 novembre
ore 10 – 11,30 – 18: Ss.Messe in Duomo
Lunedì 19 novembre
ore 20,45: Consiglio Affari Economici (Duomo)
ore 21,15: Consiglio pastorale parrocchiale (Duomo)
Martedì 20 novembre
ore 21.00: Consiglio Pastorale Diocesano
Mercoledì 21 novembre
ore 15.30: Commissione Episcopale Seminario Regionale
ore 21.15: Circolo Acli Duomo
Giovedì 22 novembre
ore 9.30: Incontro Sacerdoti giovani
0re 21.15: Preghiera in Duomo
Venerdì 23 novembre
ore 18.00: incontro giovani/giovanissimi (Duomo)
ore 21.00: Conferenza con G.Carpi (Chiesa dei Cancelli)
Sabato 24 novembre
ore 16.00: Inizio Visita pastorale Parrocchia di S.Martino
ore 18.30: Inaugurazione Auditorium a Castelleone di Suasa
Domenica 25 novembre
ore 11.00: S.Messa a S.Martino
ore 15.00: Apostolato della Preghiera (Curia)
ore 18.00: Ordinazione Diaconi Permanenti in Cattedrale
(Filonzi Marco, Girolimini Giancarlo, Di Sarra Bernardino, Di
Ventura Giovanni)
FISC I settimanali dioecsani verso la loro XV assemblea nazionale elettiva
Voci da difendere
D
al 22 al 24 novembre, la Federazione
italiana dei settimanali cattolici (Fisc)
celebrerà a Roma la XV assemblea nazionale elettiva per il rinnovo del Consiglio
nazionale. “L’assemblea - spiega don Giorgio Zucchelli , presidente della Fisc - farà
il punto della situazione associativa, proporrà gli obiettivi per i prossimi tre anni
ed eleggerà il nuovo Consiglio nazionale.
Durante l’incontro, i responsabili amministrativi delle singole testate eleggeranno,
per la prima volta, il proprio Comitato
tecnico consultivo”. I tre anni trascorsi dall’ultima assemblea elettiva, dice Zucchelli,
“hanno registrato un dinamismo notevole della Federazione, concretizzatosi con
l’approvazione del nuovo Statuto, con la
preparazione e la presenza al Convegno
di Verona, con la partecipazione - da protagonisti - ad alcuni eventi storici, quali il
referendum sulla Legge 40 e il Family Day.
In questi anni, abbiamo anche intessuto un
dialogo continuo con le Istituzioni nella
preparazione di un nuovo disegno di legge
di riforma dell’editoria”. E ancora: “Abbiamo lavorato per avvicinarci all’obiettivo
di un giornale per ogni diocesi. Grazie ai
progetti regionali, sono già stati ottenuti
significativi risultati e le prospettive sono
buone, anche se dobbiamo purtroppo registrare alcune sofferenze, come la recente
chiusura di alcuni giornali”.
Tante e significative, dunque, le novità che
hanno interessato e continuano a interessare i settimanali. Nella regione Marche ci
sono segnali di vitalità, grazie soprattutto
al progetto promosso dalla Cei che ha riguardato La Voce Misena, Voce della Vallesina (Jesi), Il nuovo amico (Fano, Pesaro
e Urbino) e la Voce delle Marche (Fermo),
quest’ultima, purtroppo in una fase molto
delicata della sua giovane ed intensa storia editoriale. Ora è in dirittura d’arrivo la
seconda parte del ‘progetto Marche’ che
coinvolgerà l’Azione (Fabriano) e soprattutto Emmaus, il periodico della diocesi
di Macerata che da quindicinale diventerà
settimanale.
Restano più che mai necessari il sostegno e
l’interesse della comunità diocesana verso
strumenti di una comunicazione diversa e
che ha bisogno di tutti.
FORMAZIONE E LITURGIA
“ Ti sposerà il tuo creatore” (Is. 62,5)
Incontro di formazione per operatori nella liturgia (ministri ausiliari della Comunione,
musicisti e cantori, lettori, accoliti e ministranti, addetti al decoro della chiesa) a Senigallia, presso il Seminario vescovile, domenica 18 novembre 2007.
Ecco il programma:
ore 16.00 - Arrivi e accoglienza
Meditazione tenuta dal Direttore
dell’Ufficio Liturgico della Diocesi di Senigallia, don Emanuele Lauretani
- Approfondimento in assemblea
ore 17.30 - Adorazione eucaristica
ore 18.00 - Suggerimenti per il Tempo di Avvento
ore 19.00 - Ritorno a casa
Diocesi di
Senigallia
Educare ancora si può
LA FAMIGLIA E LE ALTRE AGENZIE EDUCATIVE
23 novembre
venerdì
Giulio Carpi
presidente di Creativ
(servizi per la persona e i gruppi)
Reggio Emilia
ore 21.00
Senigallia
2007
Auditorium Chiesa dei Cancelli
15 novembre 2007
il paginone
15 novembre 2007
il paginone
Famiglie dell’Est
e la gioia di stare insieme
Una parrocchia del centro storico di Senigallia, San Martino,
ha saputo farsi coinvolgere dai cambiamenti del mondo e della
città. In pochi anni è diventata un riferimento per tanti stranieri
che qui trovano ospitalità e soprattutto la possibilità di vivere
comunitariamente la propria fede in Gesù Cristo.
Sentirsi
a casa
P
uò capitare, quando si va all’estero per un po’ di
tempo, che molte cose ci manchino del nostro Paese,
anche cose a cui non abbiamo mai dato troppa importanza. Dopo un po’ ci viene la nostalgia di un paesaggio
che eravamo abituati a vedere, del pane comprato in un
certo negozio, o soltanto del fatto che quando vogliamo
vedere un amico ci basta chiamarlo e fissare un appuntamento. Poi, chi è religioso inizia a cercare una Chiesa,
vi entra, prega e magari vorrebbe confessarsi o seguire
la Messa nella propria lingua ma sa di non poterlo fare.
Può essere una sensazione abbastanza sgradevole per
chi va lontano dal proprio Paese per qualche settimana,
molto per chi parte e non sa quando tornerà.
P. Giuliano con sensibilità e coraggio ha iniziato ad
aprire le porte della Chiesa di S. Martino alle Comunità
straniere residenti nella nostra zona e di religione cattolica che gli chiedevano un luogo dove poter celebrare una funzione nella propria lingua. Attualmente nella sua parrocchia trovano accoglienza due Comunità,
quella nigeriana e quella ucraina, che una volta al mese
possono riunirsi per ascoltare la Parola di Dio, confessarsi e mangiare il Pane della Vita.
La Messa può durare un’ora o anche più. Noi diremmo
che è troppo lunga ed inizieremmo a guardare l’orologio ma per chi ha a disposizione una sola Celebrazione
Eucaristica al mese, nella lingua che si capisce meglio,
non è affatto così.
Ogni momento viene gustato lentamente, in sacro silenzio, cercando di ascoltare il più possibile le parole
del celebrante per ricordarsele, una volta a casa e continuare a rifletterci durante il mese che li separa dal
prossimo appuntamento. Sono momenti che scaldano
il cuore e fanno sentire i nostri fratelli lontani da casa
un po’ più accolti e ben accetti.
E
lena ha 27 anni, è nata a Nalcik ma ha vissuto e studiato
a Mosca ed è arrivata in Italia nel 2000. Anche lei come
Alina è venuta per studiare, perché le avevano promesso che
avrebbe potuto prendere una seconda laurea in Italia, dopo
la prima in Design conseguita a Mosca. Arrivata qui invece le dissero che la sua laurea non era riconosciuta e che
avrebbe dovuto diplomarsi di nuovo per continuare gli studi. Quindi è tornata sui banchi delle superiori, con ragazzi
molto più giovani di lei, ed in tre anni ha ottenuto il Diploma
di Geometra. Oggi è sposata con Pietro, un giovane di Siracusa che attualmente lavora a Novara e torna a Senigallia
ogni 15 giorni, ed ha un bambino di 4 anni. Per lei è molto difficile trovare un lavoro perché non ha parenti in città
ed anche quelli del marito sono lontani. Vorrebbe lavorare
in uno studio di geometra sebbene il suo sogno sia quello di
diventare una stilista. Nel 2006 ha partecipato al concorso
“I vestiti d’arte” per giovani stilisti a Vercelli ed il suo abito è
stato scelto, insieme ai più belli, realizzati nei materiali più
svariati, per fare una sfilata a Torino. Elena, pur essendo una
ragazza sempre sorridente, ammette di sentirsi molto isolata qui, specialmente perché vive lontana dal marito e fa fatica a stringere amicizie. La sua vita è totalmente dedicata
al suo bambino, che ricolma d’affetto. Le piacerebbe tornare
in Russia per trovare lavoro come traduttrice, visto che ha
imparato bene l’italiano ma suo figlio è nato qui e non si troverebbe bene nel suo Paese, visto che parla solo in italiano.
Nel Gruppo famiglie “gioia di stare insieme” Elena insegna a
disegnare e dipingere ai bambini.
Un convento dalla clausura all’accoglienza
P
adre Giuliano Grassi è un uomo mite, esile e sorridente ma con un gran carattere. Nato l’8
novembre 1932 ad Ancona, è sacerdote da 51 anni e appartiene all’Ordine dei Servi di Maria.
Da giovane ha compiuto gli studi di teologia tra Roma, Reggio Emilia e Bologna, grandi città dalla
mentalità aperta e dinamica che lo hanno forgiato. Arrivato per la prima volta a Senigallia come
Vice Parroco nel 1956, trovò un ambiente che lui definisce chiuso, gretto, che difficilmente ti accoglie e si apre alle novità. Per questo chiese ai suoi superiori di essere trasferito e per 10 anni girò
l’Italia come cappellano negli Ospedali, Collegi e Manicomi. Poi venne riassegnato a Senigallia
e, maturo di forti esperienze che ne avevano temprato lo spirito, vi si stabilì definitivamente e qui
risiede ormai da 40 anni, come parroco di S. Martino, nel centro storico.
S. Martino di Tours, nato nel 316 o 317 proveniva dall’attuale Ungheria e visse la sua vita da emigrante. Incarna la figura dell’aiuto al bisognoso poiché offrì parte del suo mantello ad un povero
incontrato per strada. La sua figura è venerata da cattolici, ortodossi e copti. Non sembra essere
un caso quindi che questa Parrocchia porti il suo nome. Abbiamo intervistato Padre Giuliano per
illustrarci la realtà in cui opera da tanti anni, una realtà aperta, dinamica e molto attenta ai
bisogni dei più deboli, sradicati dalle loro terre, specialmente in un periodo di grande sfiducia e
diffidenza verso gli stranieri che vengono a cercare una vita migliore nel nostro Paese.
Quella di S. Martino è una realtà molto aperta alle esigenze dei bisognosi, specialmente
stranieri. Si potrebbe definire un po’ come una Missione in Patria?
No, io non la definirei così. E’ una realtà che presta attenzione alle persone in difficoltà, che hanno
necessità di un supporto. E’ giusto che ciascuno abbia la sua cultura e che, venendo in Italia, possa
mantenere le proprie tradizioni, altrimenti si rischia di mandare le persone allo sbando. Se un senigalliese va a Milano e trova un’altra realtà, quello che aveva imparato di buono nel suo ambiente
lo perde, lo tralascia perché magari si vergogna. Non trovo giusto per chi viene da fuori Italia
debba perdere le proprie tradizioni culturali e festive. Per esempio i Cristiani Ortodossi celebrano
il Natale 15 giorni dopo la festività cattolica e sarebbe bello che ci fosse, nella Chiesa di Senigallia,
un posto dove possano celebrare il rito secondo la loro lingua e tradizione, rievocando la loro
Patria. Ce ne sono alcune qui in centro quasi sempre chiuse perché non ci sono più sacerdoti. Si
pagine a cura di Sara
Giuliodori
La seconda domenica del mese alle 15 viene celebrata la Messa per i cattolici ucraini. A farlo è
un sacerdote che viene appositamente da Roma,
invitato da P. Giuliano. Partecipano circa 60 persone, nonostante in città e nei dintorni ce ne siano molte di più. Pur avendo scelto un giorno ed
un orario in cui molte di queste persone, per la
maggior parte badanti, sono libere, capita che alcune non abbiano la possibilità di venire o approfittino delle poche ore libere settimanali per fare
una passeggiata o due chiacchiere con le amiche.
La generosità di P. Giuliano è comunque premiata dall’affetto della comunità ucraina che lo ringrazia e lo benedice per averle permesso di poter
continuare a praticare la religione cristiana.
L
e persone provenienti dalla ex Unione Sovietica sono da sizione le proprie capacità. C’è chi insegna a dipingere e dimolti anni presenti nel nostro Paese. A Senigallia vivono segnare, chi suona la chitarra e canta filastrocche russe e chi,
più di 200 russi, per lavoro o perché si sono creati una fami- invece, insegna la lingua ai bambini più grandi.
glia con cittadini del posto.
Mercoledì 24 ottobre è stato inaugurato ufficialmente l’iniProprio da alcune amiche russe, che fino all’anno scorso si zio delle attività del Gruppo famiglie “Gioia di stare insieme”,
incontravano con i loro bambini in Piazza del Duca, nel cen- che per festeggiare hanno organizzato una cena. P. Giuliano,
tro di Senigallia, è nata l’idea di creare il Gruppo famiglie, che da subito aveva appoggiato il progetto, è intervenuto per
dedicato ad italiani e stranieri che vogliono ritrovarsi insie- la benedizione delle famiglie e cenare insieme alla comunità,
me, amano la cultura russa e credono nell’unità.
una ventina di persone. Il simbolo del Gruppo famiglie è il
Da allora è iniziato un lungo iter, durato quasi un anno, per Teremok, che nella cultura russa rappresenta una casetta di
trovare un luogo disponibile ed alla fine don Paolo Gasperini legno fiabesca, simbolo di accoglienza.
ha dato loro la possibilità di usare temporaneamente i locali “Attraverso l’unità si può convivere pacificamente. La comuparrocchiali del Duomo di Senigallia.
nione è nella diversità - dice Natalia Chikova, una delle trenIl Gruppo ha così iniziato la sua attività il 17 ottobre di que- ta organizzatrici – Ognuno di noi prega a modo suo ed ha
st’anno e tutti i mercoledì, dalle 17 alle 20, le famiglie dell’ex rispetto della religione dell’altro. Noi ringraziamo don Paolo
Unione Sovietica possono ritrovarsi per parlare russo, inse- per averci dato la possibilità di riunirci e ci appelliamo alla
gnarlo ai propri bambini e farli giocare insieme. Il Gruppo comunità cristiana di Senigallia, alle famiglie che crescono
famiglie è nato per aiutare le persone provenienti dall’Est a i loro figli in modo cristiano e le invitiamo a venire e contrascorrere momenti conviviali, parlare nella propria lingua dividere con noi momenti di convivialità. Tante persone del
e scambiare le idee ma è, di fatto, aperto a tutti. Possono in- Gruppo famiglie hanno battezzato i loro figli e sono parte
fatti partecipare italiani e non, senza distinzione di religione, della società ma non hanno vissuto in passato un’esperienza
anche se l’idea è nata da famiglie cristiane che vedono nel- di vita cristiana perché provenienti da Paesi della ex Unione
l’unione e solidarietà un modo di vivere la vita in aderenza Sovietica. Sarebbe molto bello se anche altre famiglie italiaagli insegnamenti di Dio.
ne venissero per testimoniare la loro fede e parlarci di come
Durante gli incontri vengono organizzate attività ludiche e loro crescono i figli cristianamente, come affrontano le diffiricreative per i più piccoli con giochi e canzoni. Ognuno da coltà, stando insieme e creando una rete di relazione, di amispunti per trattare tematiche da sviluppare o mette a dispo- cizia e fiducia”.
Comunità nigeriana
La terza domenica del mese alle 16.00 la Comunità nigeriana presente nella Provincia di Ancona
si riunisce per partecipare ad una Celebrazione
Eucaristica in lingua inglese aperta a tutti, anche
italiani. A celebrarla è Don Patrik, parroco nigeriano di Ponte Rio. La Prof.ssa Catherine Iheme,
Presidente della consulta regionale dell’immigrazione, è una signora nigeriana che da 44 anni
vive a Senigallia. In un’intervista ci ha detto: “Dal
2005 celebriamo la Messa a S. Martino perché P.
Giuliano, quando glielo abbiamo chiesto, ha subito accolto la nostra proposta. Alcuni si stavano
allontanando dalla Chiesa o stavano perdendo la
fede perché non coltivata bene. Invece ora molti
si sono riavvicinati a Dio perché possono partecipare ad una Celebrazione nella lingua che capiscono meglio. Facciamo canti in latino o nelle
varie lingue della Nigeria, che sono più di 300,
accompagnati da strumenti africani. Per tutti noi
è una grande festa perché ci sentiamo veramente
a casa. Molti in quella domenica vengono da Jesi,
Moie, Falconara, Ancona, Ostra e Arcevia per
partecipare e i fedeli vanno dalle 50 alle 80 persone in media. Non sappiamo come ringraziare P.
Giuliano per la grande possibilità che ci ha dato”.
A
lina ha 24 anni. Venuta da Mosca 6 anni fa per motivi di
studio, ha conosciuto Lorenzo, suo attuale marito, quando
lavorava come cameriera in un ristorante di Senigallia. Hanno
avuto una bambina che oggi ha 5 anni e lei è riuscita a diplomarsi in Dirigente di Comunità, nonostante avesse già la figlia
piccola. Vorrebbe trovare un’occupazione part-time e sarebbe
disposta a fare lavori molto umili, per contribuire all’economia
familiare e continuare a curare la sua famiglia, ma non sembra
essere facile. Tutti le chiedono il tempo pieno e lei non può accettare perché il marito lavora e non saprebbe dove lasciare la
sua bambina. E’ una ragazza molto solare, simile ad altre giovani, con tante aspettative dalla vita, con gli occhi pieni di sogni.Al
Gruppo famiglie “gioia di stare insieme” è lei ad insegnare russo
ai bambini, con libri illustrati in cirillico e tanta buona volontà.
O
E gli ortodossi?
xana, una giovane donna ucraina di 35 anni ospite nel Convento di S. Martino. Da meno di due mesi ha dato alla luce
un bambino, il piccolo Giulio che è diventato la mascotte di “casa”. Arrivata in Italia nel 2000 Oxana, che nel suo Paese
si è laureata in Psicologia e Pedagogia ed ha lasciato momentaneamente il figlio che oggi ha 12 anni ed il marito, ha iniziato
a lavorare come assistente agli anziani ed ha svolto questo lavoro per quattro anni e mezzo, abitando nella loro stessa casa.
Poi ha perso quel lavoro ed ha iniziato a fare pulizie e a lavorare come assistente per alcune ore, senza avere più una casa in
cui abitare. A quel punto ha chiesto aiuto a P. Giuliano che l’ha ospitata nel Convento, in una delle stanze una volta adibite ai
frati, dove vive da tre anni. “La vita è difficile per tutti - dice Oxana - ma per chi vive lontano dalla sua Patria e dalla famiglia
lo è ancora di più. Ho conosciuto P. Giuliano nel 2000 quando venivo a Messa a S. Martino, anche se ancora capivo poco
l’italiano e da subito ha accolto me e altri ucraini a braccia aperte. Ha dato la possibilità di riunirci, con altre donne ucraine,
in una stanza del Convento, per trascorrere dei momenti insieme e parlare quando fuori era freddo, in inverno. Nel Natale
2001, che noi greco-cattolici festeggiamo il 7 gennaio, ha celebrato una Messa in italiano facendoci preparare le preghiere ed
i canti in ucraino e per noi è stata una grande festa.” Oxana, che appena arrivata in Italia ha lavorato per due anni mezzo 12
ore al giorno senza giorno di riposo, è tornata a casa due volte in sette anni. In una di queste occasioni è rimasta incinta di
Giulio, il piccolo neonato di due mesi. Quando la giovane lo ha scoperto aveva appena ricevuto la risposta affermativa dall’Italia alla richiesta di Permesso di soggiorno, su cui non sperava più e coraggiosamente ha deciso di tornare ed affrontare
la gravidanza da sola, pur di non perdere il tanto agognato documento. Oxana oggi spera con il ricongiungimento familiare
di poter riunire la sua famiglia, di dare un futuro migliore ai suoi due bambini, sperando che la loro vita sia meno faticosa e
piena di sacrifici di quella che ha vissuto lei.
potrebbero affidare alle comunità di immigrati per celebrare i loro riti. Non bisogna sradicare le Quante sono le persone che oggi trovano ospitalità qui?
persone. Purtroppo oggi a causa della mobilità molti si spostano, perdono le tradizioni buone del Attualmente sono circa 20, tra cui 4 famiglie complete e dei singoli. Poi ci sono state anche due
proprio Paese e imparano quelle sbagliate del Paese che li ospita. Ad esempio, capita che chi viene nascite e vedere dei fiocchi, uno rosa e l’altro azzurro, fuori dalle stanze, è di sicuro insolito ma
dall’Africa perda l’essenzialità del suo Paese e faccia propri i valori consumistici occidentali.
molto bello. Dona una certa vitalità ad una struttura vecchia ma viva come questa. Piuttosto che
Lei è parroco di S. Martino dal 1967 ed è un grande difensore della Parrocchia nonostante ridurre il Convento ad un uso commerciale, trovo più giusto che venga usato per uno scopo benequalche tempo fa il Provinciale dell’Ordine dei Servi di Maria le avesse espresso la sua in- fico. Del resto venne costruito così grande, nel 1740, proprio per ospitare gratuitamente i pellegritenzione di voler chiudere il Convento.
ni. Il piano terra era il piano giorno, il primo piano era dedicato agli ospiti soprattutto per la fiera
Il fatto è che il numero di frati e sacerdoti diocesani tendono sempre più a diminuire di numero e di S. Agostino, il secondo piano era adibito ai frati così come il terzo che oggi non c’è più perché è
ad aumentare di età. Bisogna allora ridimensionare le attività e i Conventi per cui il mio superiore andato distrutto nel terremoto del 1930.
aveva pensato di chiudere questo Convento che di fatto oggi non c’è più. Quando rimasi solo io Che rapporti hanno tra loro gli ospiti che vivono qui e di quali nazionalità sono?
come frate proposi di legare il nostro Convento ad un altro senza chiuderlo. Dopo tre anni la mia Hanno religioni e culture diverse. Tra loro c’è un rapporto di amicizia anche se non un rapporto di
proposta è stata accettata ed oggi questo Convento dipende dalla comunità dei Servi di Maria di famiglia completa, perché tutti lavorano ed hanno orari diversi, di uscita, di ingresso e di pasti. A
Ancona ed io sono diventato un frate della comunità di Ancona dislocato a Senigallia per attività volte si ritrovano insieme a mangiare nella cucina in comune, altre volte mangiano nelle loro stanapostolica. Il Convento dipende dai frati mentre la Chiesa dalla diocesi e finché potrò farlo la ge- ze perché molto stanchi. In maggioranza le persone passate di qui sono state ucraine. Poi c’è stata
stirò io, poi ci penserà il Vescovo. Per il momento riesco a gestire tutto da solo soprattutto perché una famiglia brasiliana, una del Bangladesh, persone dal Marocco, Romania, Moldavia e Polonia.
ho l’aiuto fondamentale di alcuni parrocchiani, sia per il mantenimento della struttura muraria, Qui c’è un regolamento per gli ospiti?
sia nell’attività della Parrocchia. Ad esempio la sera, finito di celebrare la Messa, alcuni fedeli si Certamente. Dietro alla porta d’ingresso del Convento c’è il regolamento che ho scritto per loro
occupano di spegnere le candele, riordinare e chiudere la Chiesa. Così pure quando si verificano e che va rispettato. Poi ogni tanto, quando vedo che qualcuno non lo segue, li richiamo con dei
dei problemi all’impianto elettrico o idraulico, ho degli ucraini che sanno fare tutto e mi riparano “pizzini”, dei foglietti che attacco nei corridoi per invitare a comportarsi correttamente. Avere un
il danno gratuitamente senza che io chiami una ditta esterna. In questo modo c’è, oltre ad una im- numero fisso di ospiti ed un rapporto di conoscenza e fiducia mi permette di avere un controllo
portante limitazione delle spese, anche una collaborazione tra parrocchiani italiani e non.
maggiore della situazione. Ed in questo modo loro hanno la possibilità di avere un’abitazione fissa
Quando non c’erano più frati, lei con molto coraggio decise di aprire le porte del Convento per il permesso di soggiorno.
alle persone bisognose e di ospitarle gratuitamente. Quando le venne questa idea?
Per quanto tempo possono rimanere gli ospiti?
Intorno al 2000, 2001. Si è trattato di un percorso naturale. Prima che arrivasse il Decreto di chiu- Non hanno un tempo massimo di rimanenza. Restano finché vogliono. Alcuni sono qui dall’inizio,
sura da parte del mio Ordine, ero rimasto da solo per un po’ di tempo e allora decisi, di testa mia, altri hanno trovato un’abitazione esterna, in affitto o di proprietà. Altri ancora si sono spostati per
di utilizzare questi spazi per ospitare, prima nei locali della Parrocchia, poi in Convento, queste motivi di lavoro.
persone bisognose. Certo fa effetto pensare che in un Convento ci siano uomini e donne, perché Pensando male... non è che qualcuno, sapendo che qui non ha spese di affitto, si approfitta
una volta qui c’era la clausura.
dell’ospitalità?
Comunità ucraina
il mdondo a San Martino
Anche le comunità cristiane ortodosse sperano in
futuro di poter essere accolte per celebrare i loro
riti. Leggere il Vangelo in italiano per gli stranieri
è molto difficile. Le persone provenienti dall’est
poi, oltre ad essere sradicate dalle proprie tradizioni culturali, non hanno potuto vivere una vera
e propria realtà religiosa a causa dei lunghi anni
di comunismo, che lo vietavano. Per alcuni di
loro è come ricominciare da zero, per altri vuol
dire continuare a coltivare una tradizione religiosa, una formazione spirituale. Le persone soffrono perché non possono confessarsi e fare la comunione nella loro lingua. Molti di loro vengono
per lavorare e offrire una vita migliore ai familiari
rimasti a casa. Imparano l’italiano ma fanno fatica ad aprirsi spiritualmente in una lingua diversa.
Sarebbe importante per loro avere qualcuno che li
segua, che li faccia crescere nella fede per superare i momenti difficili come la malattia o la morte
di un caro. Ognuno può avere dei problemi e per
gli stranieri è sempre più difficile affrontarli perché lontani da casa. Ecco che diventa importante
avere un luogo di culto, un punto di riferimento,
perché è molto facile perdere la fede di fronte alle
difficoltà se non la si coltiva nel tempo.
Senz’altro per loro è economico stare qui perché pagano solo un contributo di 15-20 euro mensili
per il consumo elettrico della luce, la lavatrice ed i televisori. Bisogna pensare che le loro famiglie
in Patria sono in disagio. Loro dividono il loro stipendio per i loro consumi e per inviare qualcosa
alle famiglie a casa. Se dovessero pagare l’affitto e mangiare non riuscirebbero a mandare niente a
casa. Facendo questa attività è come se il mio Ordine inviasse in beneficenza 5-6000 euro al mese,
che sono i soldi risparmiati dagli ospiti per gli affitti ed inviati ai loro Paesi di origine.
E’ vero che in Convento c’è una terrazza coltivabile?
Sì, è vero. E’ grande 16 x 5 metri e viene coltivata dagli ospiti che poi usano i prodotti. Un ucraino
ha realizzato l’impianto di irrigazione per annaffiare le piante. Ci sono 14 ulivi che quest anno ci
hanno dato 5 Kg di oliva, ci sono i pomodori per tutta l’estate, il basilico, i peperoncini e piante
ornamentali. Poi abbiamo tre gatti per tenere lontani i piccioni che sporcherebbero ovunque. Già
da diversi anni, inoltre, effettuiamo la raccolta differenziata e i rifiuti della cucina vengono utilizzati per concimare il terreno.
S. Martino ha aperto le porte della Chiesa alle comunità di stranieri che desiderano venire
qui a celebrare la messa nella loro lingua. Quali sono le attività religiose e ricreative svolte
in tal senso?
Con il permesso del nostro Vescovo, la seconda domenica del mese viene un sacerdote ucraino
da Roma, pagato da me, per celebrare la liturgia nella sua lingua per la comunità ucraina che vive
a Senigallia. La terza domenica del mese invece Don Patrik, parroco della nostra diocesi, celebra
l’Eucarestia in inglese per la comunità nigeriana. C’è anche un corso di inglese settimanale per
bambini e adulti tenuto da Natalia, una signora russa molto attiva in Parrocchia. Inoltre siamo
anche impegnati nelle Missioni delle nostre Monache Serve di Maria Contemplative che operano
da anni a Lichinga e Serve di Maria del Cenacolo a Xai-Xai, rispettivamente nel nord e nel sud del
Mozambico. Quest anno i bambini della Prima Comunione e i ragazzi della Cresima hanno fatto
delle donazioni alle due Missioni, che si occupano di circa sessanta orfani, tra cui alcuni malati
di Aids. Ultimamente abbiamo donato 700 euro, il ricavato dalle offerte raccolte al funerale della
nonna di un bambino della nostra Parrocchia. Ecco, una parrocchia che non ha paura di aprirsi ritrova vitalità. La Chiesa si è rinnovata nel Concilio: è necessario che anche i cristiani si rinnovino.
10
15 novembre 2007
Territorio
arcevia Al teatro ‘Misa’ una tavola rotonda per i 600 anni dell’assedio scampato da Arcevia
A Roccacontrada la storia è da scoprire
“Braccio subito giunto gli furono aperte le porte e con una voce
da tutto il popolo fu chiamato Signore. Roccacontrada fu il primo fondamento della sua futura grandezza ed il primo ridotto
del grande imperio ch’egli s’acquistò poi”.
Gianantonio Campano
(De Vita et Gestis Braciii Perusini)
Lungo questa valle, detta dei mulini, nel giugno 1407, Braccio
Fortebraccio dei Conti di Montone, chiamato in soccorso di
Roccacontrada, ora Arcevia, ruppe il lungo assedio posto con
2000 cavalieri ed altrettanti fanti da Ludovico Migliorati, già Signore di Fermo, Rettore della Marca e da Agnolo dal Foco della
Pergola. Narra infatti Giovanni Simonetta nei suoi Rerum Gestarum Francisci Sfortiae Ducis Commentarii : “Roccacontrada
non era per forza povera ma per assedio o carestia d’acqua”.
La Città di Arcevia a Braccio Conte di Montone, 1407 – 2007
Questo il testo inciso su una elegante epigrafe posta su una imponente stele di calcare bianco. “Braccio Signore di Roccacontrada” è stato il titolo della conferenza al Teatro Misa organizzata dall’Amministrazione comunale e dall’Associazione Pro-Loco
di Arcevia, in collaborazione e partecipazione con il Comune
e la Pro-Loco di Montone e l’Università di Perugia, vivacizzata
da un numeroso gruppo di figuranti in splendidi e fastosi costumi medioevali che ha sfilato anche lungo il corso principale del
Centro Storico. Alla solenne ricorrenza del seicentesimo anniversario dell’assedio spezzato da Braccio, hanno partecipato anche gli alunni delle scuole medie e gli studenti dell’Ipsia ai quali
il Sindaco Silvio Purgatori ed il Presidente dell’Associazione ProLoco hanno rivolto l’invito a conoscere gli avvenimenti, degni di
essere tramandati, per rendere vivo il passato che, concluso nel
suo divenire, resta presente in eterno, fino a quando ci sia qualcuno a ricordarlo.
La stora dell’assedio mancato
I
l Cardinale Cosimo Migliorati da Sulmona, il 17 ottobre
1404, viene eletto Papa con il nome di Innocenzo VII.
Il nuovo Pontefice nel 1405 nomina suo nipote Ludovico
che si era reso famoso per l’uccisione di undici delegati
inviati dal popolo romano a trattare con Innocenzo VII,
Vicario di Fermo, di Ascoli e Rettore della Marca. Alla sua
morte, però, Gregorio XII eletto nel Conclave del novembre 1406, scomunica Ludovico Migliorati e lo solleva da
Alfiero Verdini ogni incarico nella Marca.
a serra de’ conti la consegna delle civiche benemerenze
Il Migliorati con l’aiuto di Ladislao, Re di Napoli, ostile a Gregorio XII si ribella e riconquista molte città. Nell’aprile 1407,
insieme alla Compagnia di Agnolo Dal Foco Della Pergola,
pone l’assedio a Roccacontrada. Gli abitanti avendo già due
mesi sopportato l’assedio, oppressi gravemente dalla fame e
mancando di tutte le cose necessarie al vitto, volevano nondimeno sopportare tutti i pericoli della guerra che rendersi.
Onde fatto consiglio, ordinarono di mandare ambasciatori a
Braccio, i quali dimostrandogli in quanto pericolo essi fossero, gli domandarono aiuto con qualunque condizione fosse
proposta da lui e lo pregassero che, con le sue genti, quanto
prima potesse gli liberasse dall’assedio, promettendogli che
ciò fatto si sarebbero dati in poter suo.”
Braccio Fortebraccio dei Conti di Montone, cresciuto alla
scuola del famoso condottiero Alberico Da Barbiano, in quel
tempo stava organizzando una sua compagnia anche per
vendicarsi dei Perugini che avevano esiliato la sua famiglia e
confiscato tutti i beni. Braccio avendo promesso di dar loro
aiuto, disse agli Ambasciatori che stessero di buona voglia,
in ciò che egli infra due o tre giorni, sarebbe andato a quella
volta e che gli avrebbe del tutto liberati dall’assedio o almeno
vi avrebbe messo genti dentro, vettovagliando la Terra. Il di
da poi, inviò il campo verso la Marca ed essendosi avvicinato a sei miglia dalla Rocca, mandò innanzi uno che lungi
dal campo dei nemici, per non conosciute strade passando,
entrasse dentro la Terra e desse nuova agli assediati ch’egli
(Braccio) era già con l’esercito venuto”. Non appena Ludovico Migliorati viene informato dell’arrivo della Compagnia di
Braccio, fortemente preoccupato di non aver forze sufficienti
per affrontare il temibile avversario in aperta battaglia campale, chiamati tutti i capitani nel suo accampamento, avendo
fatto suo luogotenente Agnolo Dal Foco Della Pergola sopra
tutte le terre e presidi dei soldati sui, se n’andò quasi fuggendo nell’ultima parte della Marca.
A.V.
Un murale di natale patrizi racconta colori e paesaggi
Cittadini esemplari Arte a Stacciola
I
l 16 novembre la comunità
civile e la comunità cristiana di Serra de’ Conti celebrano
congiuntamente la solennità del
patrono del paese, Beato Gheardo. Nella occasione il Comune
consegnerà alcune benemerenze
civiche a personalità che si sono
particolarmente distinte o in gesti di generosità o in attività dalle
quali l’intera comunità cittadina
ha tratto beneficio.
L’Amministrazione Comunale ha
deciso di conferire quest’anno i
riconoscimenti al Prefetto di Ancona dott. Giovanni D’Onofrio,
a Francesco Briguglio dell’Archivio Nazionale “Corrado Cagli” di
Roma, ed ai due cittadini serrani
Juri Bittoni e Renato Ramazzoti.
L’attribuzione della civica benemerenza al Prefetto di Ancona
va posta in relazione alla attenzione e alla disponibilità sempre
mostrate nei confronti delle esigenze della comunità locale dal
dottor D’Onofrio, che sin dal
suo arrivo nel capoluogo dorico
segue con pari assiduità e con
competenza le problematiche di
tutti i comuni della provincia. A
Francesco Briguglio il riconoscimento è stato invece conferito
per il consistente contributo professionale ed organizzativo assicurato alle prestigiose rassegne
d’arte contemporanea che si svolgono a Serra de’ Conti a cadenza
biennale. Juri Bittoni e Renato
Ramazzotti ricevono, infine, la
civica benemerenza per un gesto
di coraggio che è valso a trarre
in salvo da un grave pericolo un
bambino, nell’estate 2006.
Queste, nel dettaglio, le motivazioni dei singoli riconoscimenti:
Dott. Giovanni D’Onofrio, Prefetto di Ancona: “per aver dimostrato in ogni occasione ed ad
ogni richiesta di questa Amministrazione sensibilità, disponibilità, collaborazione e supporto
contribuendo a risolvere importanti problematiche della Comunità locale”,
Francesco Briguglio: “per aver
I
l pittore Agrà (Natale Patrizi)
ha affrescato, con la tecnica
di Giotto, un muro della Stacciola, titolato : “Racconto rurale” di metri 11,55 x 2. Estasiato
dalle nostre terre, scrive così di
Stacciola e accompagna la presentazione del suo lavoro con
una riflessione dal titolo ‘L’Infinito verde di Stacciola’.
prestato una preziosa, fattiva e
generosa collaborazione in occasione delle grandi rassegne biennali che il Comune di Serra dè
Conti ha dedicato ai Maestri del
novecento”;
Juri Bittoni e Renato Ramazzotti: “per essere intervenuti con
prontezza e coraggio in aiuto di
un bambino che caduto in piscina rischiava di annegare, traendolo in salvo”.
Oltre ai quattro insigniti degli
attestati di civica benemerenza,
saranno premiati con medaglia
d’oro, con riguardo al lodevole e
prezioso servizio prestato nella
amministrazione cittadina, i dipendenti -di recente collocati a
riposo- dott. Giuliano Grasselli,
segretario comunale, e Luigi Pasquini. La cerimonia di consegna,
che sarà presieduta dal Sindaco
Bruno Massi alla presenza del
Consiglio Comunale, formalmente convocato per l’occasione,
avrà luogo presso la residenza civica alle ore 10,00.
Alla sua conclusione si formerà un corteo, con il Gonfalone
e le Autorità Municipali, che si
porterà nella chiesa parrocchiale dove il vescovo di Senigallia
mons. Giuseppe Orlandoni ed il
parroco don Severino Sebastianelli accoglieranno la delegazione del Comune, che assisterà poi
alla solenne liturgia in onore del
Beato Gherardo.
Se la mano di Dio ti coprisse gli
occhi, per farti vedere solo un
dettaglio… in quel dettaglio c’è
Stacciola dentro un cratere di
tufo con tutti i suoi campi d’erba
e frumento, e degli infiniti verdi
sfumati, che gli stanno attorno.
Da quassù puoi sentire le voci
del “vicinato”, scoprire le cose da
vicino, senza affannarti a guardar lontano come se zumassi
ogni particolare… ogni cosa
generale la portassi in primo
piano : tutto vedi dall’alto, come
un’aquila che si slancia in volo, o
come avessi una lente e ingrandisse le cose. “E’ un mondo proprio” : qui comincia e là finisce;
basterebbe sollevarla di qualche
metro e scopriresti il Catria e il
San Vicino, l’Adriatico e gli affluenti del Cesano… ma sarebbe
tutt’altra cosa ! Avresti contro
tutti i venti impetuosi dei conti
Fanelli, l’inferno che c’è sopra…!
Al posto dei giuggioli, del sole,
degli anziani sulle panche e sui
davanzali e dell’assiduo giocherellare dei bambini, attratti dal
fuori, da ciò che non è computer;
si corre per le strade, come mezzo secolo fa a Mondolfo, grazie
ai suoi spazi legati alle necessità
più vere. Ciascuna casa è legata
alla storia, del piccolo borgo rurale, di chi ha conosciuto la durezza della vita! Ogni mattone
porta con sé le voci, il “racconto”
di chi vi ha vissuto… come un
CVD.
I soffitti sono bassi, gli scalini
alti… ma vale più una casa
quassù, che una villa al mare!
Alle mille cresce (sagra della
crescia: 1 settimana di agosto)
che offre il borgo d’estate, ciascuna famiglia (delle 24 che ci
sono) cuoce per sé, grigliate di
pesce, melanzane, pomodori,
braciole; riempendo di odori
le vie, richiamando verso quel
bene l’appetito soprattutto dei
forestieri, e non solo dei 71 stacciolani, contati e ricontati, casa
per casa, da Cionchi dell’Università di Urbino, anche lui di
qui, come Michelino (architetto
militare, autore di vertiginose
mura, tra cui quelle di Cartoceto, nel ‘400).
G.C.
Cioccolato per l’Oikos
Domenica 11 novembre ’07 in occasione
del Chocolate Day ad Osimo l’Associazione
Oikos Centro di Solidarietà ONLUS ha venduto, in cambio di un’offerta libera, dolcetti di cioccolato realizzati da numerosi
volontari. Sono state ricavate offerte pari
a 511,79 euro, che verranno interamente
devolute alla comunità educativa di Osimo, a favore dei bambini che non possono
contare su una famiglia, e mamme ospiti.
L’Associazione ringrazia in particolar modo
Annarita, Teresa, Armando, Marcello, Gianna, Bruna, Luciana e Peppe per essersi impegnati domenica con orario continuato.
Ogni bambino ospite della comunità dell’Oikos viene tutelato con un progetto di
valutazione, sostegno e accompagnamento, chiamato Progetto Educativo Individualizzato. Se il bambino è ospite insieme alla
propria mamma, il progetto viene sviluppato a favore del genitore e nell’interesse
del piccolo, facendo sì che lo stesso tragga
benefici e non disagi dal lavoro svolto in
comunità dalla sua mamma. Contestualmente, un’equipe composta da psicologi,
educatori e assistenti sociali si attiva per
svolgere il compito educativo e migliorare
le condizioni del bambino, per reinserirlo
presto nella sua famiglia.
Elena Pesaresi
Imprese sempre più verdi
Sono quasi 300 le imprese marchigiane che hanno ottenuto la certificazione
ambientale Iso 14001 ed Emas, più del
doppio rispetto ad un anno fa, segnale
inequivocabile di una crescente sensibilità ambientale del sistema produttivo regionale. Precisamente sono 271 le aziende
certificate Iso 14001 e 17 quelle con la certificazione Emas.
Questi dati sono stati diffusi in occasione del convegno conclusivo del progetto
Quambart, promosso da Regione Marche
e Cna regionale per promuovere la certificazione ambientale delle piccole imprese.
“Quambart” ha dichiarato l’assessore regionale all’Ambiente Marco Amagliani
“rientra in un più ampio accordo di collaborazione stipulato dalla Regione con le
associazione artigiane nel 2004 a cui ha
fatto seguito la firma di un protocollo con
la Cna che ha portato alla realizzazione
del progetto che si conclude oggi. Ai dieci “Sportelli Ambiente”, attivati dalla Cna
nelle Marche, si sono rivolte 852 imprese,
soprattutto dell’edilizia 221.
15 novembre 2007
Territorio
barbara Quando la musica educa l’ascolto e fa più bella la vita
La musica alza i toni
L
’infinito itinerario musicale “Dalla
parte dell’ascoltatore” ha ripreso a
fare tappe e proseliti, per la cura (senza fine) del professor Luigi Livi.
Tutto molto semplice, purché ogni
volta si lasci libera corda al silenzio e
si attivi (ri-attivi) quel senso e quell’organo (spesso in disuso o quantomeno poco esercitati) che si chiamano udito e orecchio.
Il nostro instancabile docente-divulgatore-scrittore (luminare del Conservatorio “Rossini” di Pesaro) è vero
prestigiatore dell’attenzione, ma non
fa sfoggio delle proprie armi, limitandosi a sussurrare: “Si ascolta musica e
sapete in che modo: lasciandola parlare.”
Livi è però troppo modesto per sentenziare ed allora chiede aiuto, citan-
do (“La musica esprime Vedi: “La banda, questa sconosciuta:
ciò che non può essere il giradischi di piazza con la puntina
detto e su cui è impossibi- compromessa” e “Tono, tonica, tonale tacere”: Victor Hugo).
lita’: con applicazioni, implicazioni e
I musicofili miseni da complicazioni”.
tempo hanno imparato L’incontro inaugurale non si è certo
ad apprezzare e (soprat- voluto complicare la vita, anche se
tutto) gustare le iniziative ognuno si è volentieri applicato ed è
di quello che è diventato stato pienamente implicato nonché
l’amico Luigi, condividen- premiato (i più attenti e reattivi sono
done lo spirito della mis- stati introdotti al Circolo Culturale
sione, che sfocia nel civile “Un punto macrobiotico”, con esito
e nel sociale (meglio dire: “alla romana”).
è vera operazione etico- Non essendo programmaticamente
culturale).
una lezione (“nessuno vuole insegnaCosì, si è partiti dai piani re nulla a nessuno, è la musica stessa
bassi (ma solo in quanto a comunicare i suoi messaggi”) e non
ad età) della Scuola Pri- pretendendosi “nessuna conoscenza
maria “Fiorini” di Barbara (Progetto tecnica né teorica”, ecco lo scatto del
“Viaggiando con le note”) per arrivare meccanismo del gioco.
al vertice accademico del Montefel- Livi si è limitato a tradursi in (amatro, ospiti della Cappella Musicale di bilissimo) catalizzatore, facendo
Urbino (suggestiva Sala “Vecchiotti”) apprendere moltissimo a tutti, con
in stretta consonanza con il Circolo le “musiche scelte in modo rigorosadella Musica.
mente onnivoro”, pretendendo solo lo
Il primo incontro si è mosso sul pen- sfruttamento della personale “buona
tagramma di un piacevolmente pro- scorta di aggettivi, sensazioni, imvocatorio trinomio “Indagare, rico- pressioni” nel dibattito e nel duello
noscere, memorizzare: in cammino aperto tra gli interlocutori fieramente
verso la comprensione musicale”.
coinvolti.
L’itinerario autunno-inverno-prima- Risultato auspicabile: comprensione,
vera proseguirà fino a maggio.
penetrazione, apprezzamento e fruiI Pomeriggi musicali al Circolo an- zione della produzione artistica, il cui
dranno ad affrontare-sviluppare-svi- senso intimo va tradotto-esportatoscerare temi altrettanto avvincenti riconvertito in quotidiana azione vitae sempre accompagnati dalla sottile le, creando coro - concerto - sinfonia
ironia leggermente divertente e diver- in cui ognuno dà e riceve il meglio.
tita.
Umberto Martinelli
Difensore civico ad Ostra Vetere
In seguito al decesso dell’ex Difensore civico Giannino Belbusti,
con un atto dell’ottobre scorso la Giunta Comunale ha inteso avviare la procedura per il rinnovo dell’ufficio approvando lo schema di avviso pubblico. Gli eventuali interessati alla carica di Difensore civico del Comune di Ostra Vetere potranno presentare
domanda, in carta libera, indirizzata alla segreteria dell’ente, che
dovrà pervenire entro le ore 13 del giorno 21 novembre prossimo.
La domanda dovrà essere accompagnata da una dichiarazione
attestante l’inesistenza delle cause di ineleggibilità ed incompatibilità previste dall’apposito regolamento per l’esercizio delle funzioni del difensore civico comunale, oltre al curriculum personale
da cui risulti il possesso dei requisiti richiesti. La dichiarazione ed
il curriculum devono essere sottoscritti dal candidato ed hanno
valore e forma di autocertificazione esente da bollo. Per qualsiasi
informazione è possibile contattare la segreteria del Comune di
Ostra Vetere 071-965053.
Chiaravalle, scuola montessoriana
Dopo che il consiglio comunale di Chiaravalle, con delibera
del 29 ottobre 2007, aveva approvato, per quanto di propria
competenza, la proposta dell’istituzione, nel territorio chiaravallese, di un secondo istituto comprensivo ad indirizzo
montessoriano, il complesso iter necessario per dare concreta
attuazione all’iniziativa, a partire dall’anno scolastico 2008/09,
ha fatto un altro significativo passo in avanti. Su proposta dell’assessore provinciale alla pubblica istruzione Maurizio Quercetti, la giunta provinciale, ha preso atto dell’unanime volontà
di tutti i soggetti coinvolti, e ha deciso di trasmettere la pratica alla Regione Marche affinché la stessa valuti la possibilità
di includerla nel piano regionale della rete scolastica che sarà
oggetto di un apposito atto del consiglio regionale. “La ristrettezza dei tempi dovuti al ritardo con il quale l’istanza è pervenuta - dice l’assessore Quercetti - ha impedito alla Provincia di
svolgere tutto l’iter previsto per formalizzare l’assenso all’iniziativa. Sono convinto comunque che questa sia finalmente
l’occasione, anche alla luce della condivisione espressa sulla
proposta dal ministero della Pubblica istruzione e dall’Ufficio
scolastico regionale, per chiudere definitivamente un’annosa
questione e, da parte mia, garantirò il massimo impegno affinché la Regione Marche valuti positivamente l’istanza del Comune includendola nel piano regionale della rete scolastica”.
Assistenza all’Alzheimer a Ripe
il commosso ricordo a mondolfo di un episodio della prima guerra mondiale
La storia rivive tra noi
C
11
il riconoscimento ai comuni agricoli
Bandiera verde
I
l premio ‘Bandiera Verde’ Giardini.
Nell’occasione
è stato presentato a livel- sono stati resi pubblici i vinlo nazionale dal presidente citori del premio Bandiera
della Cia Giuseppe Politi e Verde Agricoltura 2007, che
dal responsabile di Bandie- riceveranno la bandiera il 21
ra Verde Agricoltura, Marco novembre in occasione delGiardini (nella foto), in una la cerimonia nazionale che
Conferenza stampa tenutasi avrà luogo a Corinaldo presa Roma, presso il Ministero so il teatro ‘C. Goldoni’ alle
delle Politiche agricole, il 6 ore 10.30 .
novembre 2007.
I premiati marchigiani 2007
L’agricoltura italiana avrà il sono: il comune di Cossisuo riconoscimento per la gnano (Ap), l’agriturismo il
qualità delle produzioni, per “Cadabò” di Montecarotto e
la tutela dell’ambiente e la l’azienda vitivinicola Vicari
valorizzazione del territorio di Morro D’Alba. Per ultee del paesaggio. Un “mar- riori informazioni inviatiachio” identificativo per chi, mo a visitare il sito www.
azienda agricola e comune, bandieraverde.it
ha avuto un comportamento virtuoso, guardando alla
salvaguardia
dell’habitat
naturale ed alla garanzia di
un prodotto genuino e sano,
sotto tutti gli aspetti, al
quale il consumatore si può
rivolgere con tranquillità.
Sono questi gli elementi sui
quali è nata (nella provincia
di Ancona, nel 2003) “Bandiera verde”, un premio attraverso il quale si costruisce
una prima “mappa qualità”
dell’agricoltura e del territorio del nostro Paese. L’iniziativa è stata illustrata dal
presidente della Cia Giuseppe Politi e dal responsabile
nazionale Premio Bandiera
Verde Agricoltura, Marco
E’ stato riattivato nel comune di Ripe il “Progetto Alzheimer” volto
a fornire assistenza ai nuclei familiari dei quali facciano parte soggetti colpiti da questa malattia, oggi assai più frequente che nel
passato a causa del progressivo elevarsi dell’età media. Già gestito
nel 2006/2007, l’intervento, attivato dall’Area Sociale del Comune.
coordinata dalla dottoressa Sabrina Secchiaroli- e che si avvale del
prezioso contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Jesi,
prevede la fornitura di assistenza domiciliare alle famiglie dei malati di Alzheimer. Cinque, complessivamente, i nuclei familiari che,
per il 2007/2008, saranno assistiti nel comune dell’hinterland. In
ciascuno di essi gli operatori della società cooperativa “Progetto
Lavoro”, incaricata del servizio dal comune di Ripe, presteranno
settimanalmente due ore di assistenza. I casi da seguire sono stati
segnalati dai medici di base o dalle competenti strutture socio-sanitarie. Contestualmente al “Progetto Alzheimer”, l’Area Sociale del
Comune ha attivato anche una serie di altri interventi per sovvenire specifiche situazioni di bisogno, a partire dalla gestione delle
domande finalizzate ad ottenere i benefici della legge regionale
30 (contributi a famiglie che si trovino in situazioni di difficoltà o
disagio sociale ed economico, con particolare riguardo a famiglie
numerose, monoreddito, o che vivano in alloggi in locazione o abbiano anziani, malati o invalidi da assistere).
R.M.
le scuole d’infanzia paritarie da noi sono sei
Le scuole costano
I
on profondo orgoglio e grande Ancona, dopo aver lasciato gli or- ché non fosse trascinato dalla tempecosti di gestione delle
commozione sabato 17 novem- meggi di Venezia dove rischiavano di sta”. Per l’eroicità del gesto il Ministro
scuole dell’infanzia aubre ricordiamo il 90° anniversario dei cadere in mano nemica”. Ed è a que- della Marina concedeva la medaglia mentano mentre i contribufatti eroici del Fàa di Bruno”.
sto momento che avviene la trage- di bronzo a queste impavide donne e, ti dello Stato, delle Regioni
Con queste parole esordisce la presi- dia. “Proprio al largo di Marotta una negli anni ’60, un monumento com- e degli Enti Locali restano
dentessa della Sezione di Mondolfo violentissima tempesta – prosegue memorativo veniva dapprima inaugu- invariati da anni, sebbene il
dell’Associazione Nazionale Famiglie con emozione Tombari - colse il con- rato in Piazza Kennedy, per essere poi ministro Fioroni abbia reCaduti e Dispersi in Guerra, Rosi- voglio. Costretto al taglio dei cavi di trasferito negli attigui giardini.
cuperato il taglio lasciato in
na Tombari, nel rivivere l’epico fatto traino, l’Ammiraglio Cappellini tragi- “Come Associazione vogliamo qui eredità dal precedente goche vide protagoniste undici giovani camente affondava innanzi alle coste evidenziare due aspetti; innanzitut- verno”: lo scrive Luigi Morragazze del Comune nei tragici fran- di Montemarciano, mentre il Fàa di to l’apporto che pure i civili, i fami- gano, segretario nazionale
genti della Prima Guerra Mondiale. Bruno si arenò a 200 metri dalla riva gliari rimasti a casa, con i loro rischi della Fism (Federazione ita“Si era nel pieno dei cruenti eventi di Marotta”.
e le loro sofferenze, diedero per il liana scuole materne) in una
della disfatta di Caporetto quando il A questo punto, con le lacrime agli compimento dell’unità nazionale. Va nota diffusa alla stampa, in
fronte italiano – racconta con certa occhi, la presidentessa aggiunge: poi particolarmente messo in risalto cui si riferisce dei lavori del
emozione la presidentessa - era stato “Qui, i 120 uomini di equipaggio, stre- il fatto che furono delle donne, del- consiglio nazionale svolto a
investito da una massiccia offensiva mati dalla tempesta, chiesero aiuto le giovani ragazze, a trarre in salvo i Roma nei giorni scorsi.
austro-prussiana che aveva compor- e viveri agli abitanti del posto donne, marinai del Fàa di Bruno. La Grande Ai lavori hanno preso partato, in soli 15 giorni, l’arretramen- bambini, e vecchi (essendo gli uomi- Guerra, infatti, segnò un importante te anche il presidente Fism
to del fronte di ben 140 chilometri, ni al fronte). Undici giovani ragazze, momento nell’emancipazione della provincia di Ancona, don
riuscendo a stento a contenere sulle rischiando esse stesse di affondare donna, come i fatti di Marotta dimo- Gesualdo Purziani e la coorrive del Piave un esercito nemico di- per la violenza dei flutti, riempirono strano, riconoscimento della dignità dinatrice provinciale Danielagante. Ora, nelle operazioni di riti- le loro barche da pescatori del cibo e femminile che sarà definitivamente la Fenocchi.
rata, erano state coinvolte pure le due vino che poterono trovare, e incuran- sancito nella successiva Costituzione “Se i contributi resteranno
unità simili i pontoni armati “Fàa di ti della tempesta giunsero a bordo del della Repubblica, allorché le donne ancora invariati, il costo
Bruno” e “Alfredo Cappellini” i quali, Fàa di Bruno; da qui trassero pure un nella Resistenza diedero il loro im- dell’aumento – continua
a rimorchio e scortati da cacciatorpe- cavo sino alla spiaggia col quale or- portante decisivo contributo”.
Morgano nella nota – sarà
diniere, stavano trasferendosi verso meggiarono il pontone armato, affinAlessandro Berluti ovviamente ed unicamente
a carico delle famiglie. Nel
prossimo anno l’aumento
medio della retta mensile
non potrà essere, infatti, inferiore a 15 euro”. La nota
sottolinea che “il servizio
reso dalle scuole Fism sgrava lo Stato, nel suo complesso, di enormi oneri di spesa.
E’ tempo di riconoscere in
modo concreto questa realtà!”. Nella nota si sottolinea
poi che il consiglio nazionale ha dedicato parte rilevante dei suoi lavori alla discussione relativa al rinnovo del
contratto nazionale di lavoro, che è stato approvato
all’unanimità. “In tale sede –
si dice nel testo - si è riconosciuta anche l’alta professionalità degli insegnanti delle
scuole dell’infanzia Fism”.
Nella diocesi di Senigallia
le scuole associate alla Fism
sono a Senigallia, Chiaravalle, Monte San Vito, Montale,
e Monteporzio.
12
15 novembre 2007
Cultura
pensieri Investire su rapporti duraturi spaventa e non conviene: parola di giovani e quarantenni
Sentimenti a tempo
U
n recente servizio televisivo sui bisogni primari dell’uomo d’oggi ha evidenziato che, oltre a un lavoro
stabile e redditizio, quello che più si cerca è la possibilità
di non avere troppe responsabilità, soprattutto a livello
affettivo, di potersi divertire e soddisfare i bisogni materiali che di volta in volta stuzzicano la voglia di piacere e
di possesso, e, naturalmente, la cura della fisicità. Il sentimento è ritenuto importante, ma deve essere “snello”,
non troppo impegnativo o problematico. Quanto ai figli,
chi è sposato, e ancor più chi convive, ritiene che questi,
se proprio debbono venire, è meglio che arrivino dopo
un periodo di tranquillità e svago. Naturalmente non
tutti la pensano così, ma tale tendenza è più spiccata nei
giovani, e, soprattutto, nelle persone che sfiorano i quarant’anni. Ed è questo l’aspetto più preoccupante, perché
investe quella parte di società che guarda al domani e che
il domani rappresenta.
Un’umanità troppo proiettata verso la soddisfazione dei
bisogni materiali, o dedita a evitare il senso di responsabilità, è un’umanità estremamente egoista, fondata
sull’individualismo, sulla difesa e sul favoreggiamento
del “particolare”. Ne scaturisce una società chiusa, non
comunicante, dove hanno ragione l’indifferenza e l’ipo-
fotografia Anniversario per Mario Giacom
L’artista vicino
A
nche quest’anno, per il 25
novembre, il Museo comunale d’Arte Moderna, dell’Informazione e della Fotografia
di Senigallia ha programmato
e sta predisponendo l’organizzazione di un incontro e di iniziative varie, come proiezioni
ed esposizioni per ricordare
adeguatamente Mario Giacomelli nell’anniversario della
scomparsa. Nell’incontro è
prevista la presenza di familiari di Giacomelli, di artisti,
studiosi e fotografi, che hanno
conosciuto o collaborato con il
grande fotografo.
Tra questi Paolo Mengucci, Sofio Valenti, Enzo Carli, Stefano
Schiavoni, Riccardo Gambelli,
Giorgio Pegoli, Alberto Angelini, Alfonso Napolitano, Simona Guerra.
Per l’occasione sarà allestita
una mostra che presenterà alcune fotografie recentemente
ritrovate dal pittore Mauro
Marinelli, figlio di Enzo Marinelli, che Mario Giacomelli
crisia, il sospetto, e nella quale non trovano posto il senso della comunità, il valore dell’altro,
il desiderio di condivisione, di conoscenza,
di solidarietà e la forza del sentimento
che è il valore portante dell’uomo.
Che sentimento può essere quello
confinato in un rapporto estraneo alla
voglia di dedicare attenzione e tempo all’altro, all’assunzione di sacrifici, di rinunce, al sentire il bisogno di scoprire insieme con
chi ci sta accanto, la forza, il
valore di un rapporto, la
capacità di superare, per
questo, ca ratterialità che
sembravano immutabili?
Un sentimento “a tempo”,
solo da consumare, come
qualsiasi bene.
Fin quando fa comodo,
fin
quando non ruba spazio e
momenti agli
interessi personali e non
tenta di modificare la visione che si ha
del mondo e delle
cose.
Un’umanità incapace di
offrire e ricevere sentimento è
un’umanità cieca
alla bellezza e al segreto insiti nell’uomo
e nella natura, insensibile al palpito che da questi
proviene e al senso da attribuire loro, che elude lo stupore, la poesia, il significato
del mistero, il sogno.
Un’umanità arida, inabile a seminare per il futuro, o solo in grado di produrre un
frutto avvizzito nell’intimo, poco disposta a essere vita
per la vita. Un’umanità nella quale alberga facilmente la
diffidenza verso l’altro, l’aggressività, la continua insoddisfazione, il senso d’insicurezza, di solitudine e di precarietà. Una freddezza interiore che tutto distrugge, in una
reazione al nulla che del nulla è invece il trionfo.
spettacoli La Regione per lo spettacolo da vivo
Romolo Paradiso
teatro Magia del teatro per bambini
Futura memoria Piccolo teatro
aveva ritratto in numerose
occasioni. Uno dei ritratti del
giovane Marinelli è annoverato tra le fotografie più famose
di Giacomelli. La suite recentemente ritrovata da Marinelli
comprende una serie di ritratti, sinora inediti, di notevole
qualità ed assai significativa
per approfondire la conoscenza della tecnica e della poetica
giacomelliana. Il 25 novembre al Musinf verrà proiettata
anche l’edizione del video del
regista Massimo Angelucci
Cominazzini, predisposto per
la mostra della civica collezione Giacomelli a Los Angeles e
Chicago, contente una breve,
ma significativa intervista di
Rita Giacomelli. Nell’incontro
del 25 al Musinf verrà fatto
anche il punto sull’itinerario
statunitense della mostra di
Giacomelli, che ha sollevato un
rinnovato interesse verso l’opera del fotografo senigalliese in
varie istituzioni specialistiche
americane.
arte “Monumenti da scoprire” a Serra San Quirico
E
’ un’aria frizzante quella
che si respira nel settore
culturale della regione’. Questo il commento dell’assessore ai Beni e attività culturali,
Luigi Minardi, alla presentazione di ‘Futura memoria’,
segmento dedicato al teatro
e alla danza di Palcoscenico
Marche. Dal 14 novembre in
tutto il territorio regionale
con produzioni, ospiti, incontri e progetti di formazione.
Si tratta di un progetto integrato per lo spettacolo dal
vivo nato, su input del Ministero per i Beni e le Attività
Culturali, tra Regione Marche, Sistema Teatro Marche
(Associazione temporanea
d’impresa tra Amat, Teatro
Stabile delle Marche, Inteatro e Teatro del Canguro) in
collaborazione con le Province di Ancona, Ascoli Piceno,
Macerata e Pesaro-Urbino ed
i Comuni di Ancona, Ascoli
Piceno, Civitanova Marche,
Fabriano, Fano, Fermo, Jesi,
Macerata, Pesaro, San Benedetto del Tronto, Senigallia e
Urbino.
‘Le Marche - ha osservato Minardi - stanno dimostrando un dinamismo formidabile, di grande qualità
e capacità progettuale. Un
lavoro di squadra che ci ha
permesso di vincere la sfida
col Ministero dei beni culturali. Smentito quindi - ha aggiunto l’assessore, chi ancora
crede che i marchigiani siano
individualisti, il progetto per
lo spettacolo dimostra il contrario: è stata la formula della
collaborazione, della sinergia
e del buon senso tra i soggetti
a siglare la vittoria: le Marche sono l’unica regione ad
aver sottoscritto un accordo
col ministro Melandri ed
una tra quelle che lo hanno
sottoscritto con il Ministro
Rutelli. Mancano all’appello
molte Regioni anche quelle
considerate particolarmente
virtuose ed innovative’.
E
bbene sì, anche
Dracula ha i suoi
problemi familiari!
Sua figlia Cinderella
non ne vuol proprio
sapere di tenebre,
pipistrelli, castelli e
sangue da bere, ma
sogna una vita da casalinga in una bella
casa moderna arredata di tutto punto.
Come se non bastasse, c’è sua moglie, la
dispotica Matrigna
cattiva che vorrebbe
liberarsi di lei. E poi
c’è il gobbo Igor, zotico servitore dal cuore
tenero che riuscirà
a sottrarre l’adorata
Cinderella dalle grinfie della Matrigna
facendola scappare
verso un mondo sconosciuto popolato da
mostri. Qui la Vampirella farà l’incontro
della sua vita: Grill,
musica Carovana itinerante ‘Musicultura’ a Ostra
Grill,un dolce drago
dall’alito pestilenziale
si innamorerà perdutamente di lei, “Cinderella Vampirella” è
uno spettacolo prodotto dal Teatro Pirata, con testo e regia
di Francesco Mattioni, Diego Pasquinelli,
Silvano Fiordelmondo, musiche originali
Lorenzo Soda, scenografie e burattini
Marina Montelli con
Francesco Mattioni,
Pamela Sparapani.
Lo spettacolo, teatro
di figura e di attori
per un pubblico dai 3
ai 10 anni, verrà proposto domenica 18
novembre, alle ore 17,
al Teatro ‘Alfieri’ di
Montemarciano. Per
altre
informazioni:
www.teatrodelcanguro.it
M.B.
musica Serata a Montemarciano
Barocco ritrovato Il bus musicale I ‘Vincanto’
C
on ‘Monumenti da Scoprire’ sulle tracce de ‘Il
Barocco ritrovato’. Domenica
18 novembre la rassegna turistico-culturale, gestita dalla
società cooperativa ‘Artes’ in
sinergia con l’Associazione Sistema Museale della Provincia
di Ancona, porterà i ‘turisti
dell’anima’ a Serra San Quirico per conoscere ed apprezzare uno degli edifici simbolo
della sorridente cittadina e
dello stile barocco nel territorio provinciale: la chiesa di
Santa Lucia.
Di origini medioevali, nel
corso dei secoli subì numerosi interventi e cambiamenti;
l’aspetto odierno è quello assunto verso la metà del secolo XVII. L’edificio sacro, che
rappresenta il monumento
più ricco e interessante di
Serra San Quirico, si articola
su un’unica navata; su di essa
si affacciano sei altari laterali
dalle cornici lignee sommamente decorate, collocati in
nicchie dall’arco a tutto sesto
ed adornati da paliotti in scagliola lavorati ad intarsi a più
colori. L’altare maggiore, in
marmi policromi, è stato realizzato da Giovanni Fabbri di
Sant’Ippolito. Tutto l’interno
è sontuosamente lavorato e
dipinto, dal catino absidale al
soffitto a botte. Un aggettante cornicione, su cui è posta
una ringhiera in ferro battuto,
percorre tutta la navata. Nella
facciata interna un bellissimo organo barocco sovrasta
l’entrata principale. Come di
consueto l’itinerario si concluderà con un appuntamento
conviviale (presso il ristorante
‘Le Copertelle’) ove lo storico
dell’arte e della cultura gastronomica Tommaso Lucchetti
dispenserà curiosità e segreti
della tavola, strettamente connessi al ‘viaggio’ effettuato in
mattinata. Per prendere parte
all’evento, che prevede un costo di € 25,00, sarà necessario
prenotarsi entro venerdì 16
chiamando il numero verde
800.439392.
S
i svolgerà dal 16 Novembre
all’8 Dicembre la prima edizione di Musicultura Tour.
Il Festival della Canzone Popolare e d’Autore, in attesa della
XIX edizione (Macerata, febbraio-giugno 2008) si fa in due
e dà vita ad una carovana itinerante: una tournèe autunnale
in alcuni dei più bei teatri delle
Marche, con protagonisti i vincitori 2007 accompagnati da un
“collega” illustre. La compagnia
salirà a bordo di un variopinto
“bus della musica” che porterà
nelle province marchigiane uno
show inedito, incentrato sul fascino e la coralità della forma
canzone. L’ingresso agli spettacoli, in linea con le finalità del
progetto, sarà gratuito.
Musicultura Tour è il primo
progetto a partire tra quelli finanziati dal Ministero per le Politiche Giovanili e Attività sportive e la Regione Marche, grazie
all’Accordo di Programma Quadro “Giovani Ri-cercatori di
senso” siglato lo scorso luglio
tra il ministro per le politiche
giovanili Giovanna Melandri e
l’assessore alla cultura Luigi Minardi per la Regione Marche.
L’iniziativa firmata Musicultura
rientra infatti nell’asse Arrivi e
Partenze, espressamente dedicato alla valorizzazione dei giovani talenti nelle arti contemporanee nonchè dei piccoli teatri
storici che tornano a essere protagonisti della vita culturale dei
comuni interessati e ad aprirsi
alle giovani generazioni nel segno della musica.
Musicultura Tour propone
otto date-concerto distribuite
in quattro week end (venerdì e
sabato) per sottolineare il patrimonio storico architettonico dei
piccoli teatri storici marchigiani
e vivacizzare il clima culturale
dell’entroterra.
I comuni che il tour toccherà in
questo primo anno (il progetto ha respiro triennale) sono:
Amandola, Caldarola, Cantiano,
Montecarotto,
Montelupone,
Ostra, Pennabilli e Ripatransone.
L.M.
I
l Teatro Alfieri
di Montemarciano il 17 novembre
ospita un’iniziativa
di grande spessore,
non solo culturale,
ma anche sul versante della solidarietà. Si tratta di un
concerto del noto
gruppo “I Vincanto”, durante il quale
verrà presentato il
loro ultimo Cd. La
serata è di particolare importanza
perchè servirà a
raccogliere fondi
per l’Associazione
Freewoman con la
quale il Comune di
Montemarciano
(insieme ai Comuni
del proprio Ambito
territoriale Sociale)
da anni ormai sta
realizzando il progetto “Opportunity” a favore delle
ragazze
schiave
della tratta a scopo
di
prostituzione.
Durante la serata,
infatti, verrà presentato il report
del lavoro delle
unità di strada e
delle
numerose
altre azioni svolte
dall’Associazione e
dai Comuni.
15 novembre 2007
Spettacolo
cultura La lezione ‘Sergio Anselmi’ con Aymard
Il mare nostro
R
iflettere insieme sul ruolo della storia
locale come laboratorio della ricerca.
Mettere in evidenza che la storia locale,
quella regionale, come Anselmi le ha praticate, e la storia dell’Adriatico, sono stati
per lui e sono per noi una scelta molto
efficace per affrontare i problemi di grande respiro del Mediterraneo”.
Così il professor Maurice Aymard ha iniziato la quarta “Lezione Sergio Anselmi”,
soffermandosi sulla “Storia locale e storia
del Mediterraneo”. Temi carissimi al professor Sergio Anselmi, che ha fatto della
storia locale e della storia regionale una
sorta di banco di prova per delineare una
storia di molto più ampio respiro, aperta
a tutto il bacino del Mediterraneo.
L’insigne storico francese professore di
storia moderna e contemporanea dei
Paesi mediterranei nella École des Hautes Études en Sciences Sociales di Parigi, nato a Tolosa nel 1936, laureatosi
alla Sorbona di Parigi, che ha studiato
e insegnato nelle università di Venezia,
Palermo, Napoli, Roma, Madrid, ha tenuto la sua speciale relazione di fronte
ad un attento pubblico, tra cui erano i
familiari del professor Anselmi. Moderatore il professore Ercole Sori,
docente di Storia economica nella
Università Politecnica delle Marche e
condirettore di Proposte e ricerche”,
che ha spiegato: “Nella lezione
di quest’anno, c’è un importante elemento che lega Sergio ed
Aymard, e si tratta dello storico Fernand Braudel, uno degli
immortali della Accademia di
Francia. Profonda era la stima
che lo legava a Sergio Anselmi, e
fondamentale è stato il ruolo che
Braudel ha avuto nell’indirizzare
Maurice Aymard, suo allievo, verso la ricerca storico-economica.
Il sindaco Luana Angeloni , ha sottolineato così la sua più viva soddisfazione: Non
posso che compiacermi di poter ascoltare, con questa lezione che promuoviamo
con vivo interesse e mantenendo l’impegno di invitare a Senigallia personalità di
grande rilievo, un importante storico che
fa della ricerca uno strumento di conoscenza e collaborazione tra i popoli del
Mediterraneo.
Le “Lezioni”, organizzate a Senigallia dal
Comune e dalla rivista “Proposte e ricerche”, in collaborazione con Regione Marche e Università Politecnica, sono svolte
a cadenza annuale e rendono omaggio,
a un grande uomo di cultura quale era
il professore Sergio Anselmi. Hanno fatto gli onori di casa, la professoressa Ada
Antonietti direttrice del Museo “Anselmi”
e l’ingegner Remo Morpurgo presidente
dell’Associazione per la
storia dell’agricoltura
marchigiana.
Giulietta
Bettini
Spigolature
band Concorso musicale giovane
Scorribande
S
ono aperte le iscrizioni a “Scorribande”! La 12a edizione dei
concerti- gara per band di qualsiasi genere musicale si svolgerà dal 1°
dicembre 2007 al 5 aprile 2008 al
Gratis di Senigallia. Iscrizioni gratuite e direttamente online sul sito
www.scorribande.it entro le 12 del
30 novembre 2007. In premio ai 6
vincitori la registrazione della finale e la realizzazione di un cd. Tutti
i dettagli, i moduli e i parametri di
valutazione su www.scorribande.
com. Info Musikè 071.7927776 [email protected]
Come sempre, sono previste due
categorie: brani propri e cover. La
giuria è composta da 3 esperti nominati dall’organizzazione (musicisti, giornalisti, fonici, ecc.) che ogni
sera attribuiranno un punteggio ai
gruppi in gara. Per saper quali sono
i criteri di valutazione della giuria
per ogni categoria, è possibile consultare il sito del concorso online
www.scorribande.it, dove sono disponibili tutti i dettagli e le informazioni utili.
Il premio per i 6 vincitori consiste
nella registrazione dell’intera serata
e nella realizzazione di un cd (1.000
copie a distribuzione gratuita) contenente 12 tracce audio (2 brani
per ogni gruppo). Alcune copie saranno date ai gruppi vincitori, altre
verranno distribuite gratuitamente
tramite l’Informagiovani del Comune di Senigallia a chi ne farà richiesta, altre saranno a disposizione
dell’Informagiovani della Regione
Marche, case discografiche, riviste
specializzate, ecc. Inoltre, tra le novità di questa edizione, ci sono le
collaborazioni multimediali.
Alessandro Piccinini
13
Catechesi, parola greca che vuol dire
“istruzione”. Ho qualche ricordo
da raccontare, che riguarda alcuni
momenti del mio apprendimento
cristiano, in tempi in cui non c’era
la grande libertà di iniziativa che
c’è oggi. Quand’ero ragazzo al mio
paese (Camerano) la domenica
c’era la messa cantata: tutti cantavano (gli uomini nel coro, dietro l’altare) la messa degli Angeli,
un canto gregoriano. Da allora il
credo non l’ho più dimenticato.
E qualche volta mi sorprendo a
canticchiare qualche passo (con
tante note per una sola vocale :
iubilatio diceva sant’Agostino).
Passano alcuni anni. A Senigallia
nel ritrovo studenti di via Testaferrata diretto da don Allegrezza,
alcuni di noi tenevano miniconferenze sui viaggi di San Paolo. Di
questi impegni oratori ho ancora alcuni miei appunti e quelli di
Sandro Pichi. Il terzo ricordo mi
riporta al 1943. L’assistente diocesano della Giac, don Corrado
Balducci, convinse me e l’amico
Curio Spinaci di Morro d’Alba a
partecipare al concorso nazionale per studenti di Azione Cattolica
sulla “Chiesa corpo mistico di Gesù
Cristo”. Ci preparò don Vincenzo
Martinelli, un vecchio insegnante di
seminario, molto ammalato di cuore
che non usciva più di casa. Io studiai
i passi in latino, Spinaci quelli in greco. Da Roma venne a farci l’esame don
Primo Vannutelli, che girava mezza
Italia (ancora, ma per poco, le ferrovie
funzionavano) per le diocesi che avevano studenti concorrenti. L’esame ci
andò bene. A me il Vannutelli consigliò
di volgermi alle fonti in lingua greca :
lui era un noto studioso della Bibbia e
dei Padri della Chiesa. Di lui conservo
ancora una antologia patristica.
Elvio Grossi
Silvia vegetti finzi indaga sulle separazioni matrimoniali
Libro
aperto
letto
e presentato
da Stefano
Perini
Le emozioni dei figli
“Quando i genitori si dividono. Le emozioni dei figli” - ed. Mondadori, euro 9,80
Silvia Vegetti Finzi , docente di psicologia dinamica
all’Università di Pavia ed
inoltre curatrice di due rubriche sulle riviste “Io donna” e
“Insieme”, affronta uno dei problemi più importanti che in
questi ultimi anni attanaglia la nostra società: la separazione di due genitori. È senz’altro un testo di fondamentale importanza poiché studia il fenomeno mettendo in rilievo non
tanto le conseguenze che un divorzio ha su coloro che lo
attuano quanto su coloro che, involontariamente ma attivamente, lo subiscono, cioè i figli, giacché si deve tener presente costantemente che, come l’autrice sottoscrive: “Là dove
una famiglia si separa c’è un bambino che soffre”. Oltre alle
ampie ed approfondite introduzioni ai vari capitoli ed oltre
ai commenti così puntuali, riflessivi e propositivi dell’autrice,
nel libro si dà voce in prima persona proprio a coloro che
sono state le vittime innocenti di una separazione e che hanno subito inoltre un grande trauma a prescindere dell’età che
avevano quando quest’ultima è avvenuta. I protagonisti, loro
malgrado, di queste storie hanno potuto, proprio grazie ad
una rubrica curata dalla dottoressa Vegetti Finzi, raccontare
le proprie esperienze così apparentemente simili ed invece
così profondamente diverse, ma tutte comunque incredibilmente intrise di un insopprimibile dolore. Un libro dove, tra
l’altro, si spiega come per i figli la già difficile situazione portata da un divorzio sia spesso ulteriormente turbata e resa
con la Libreria Mastai - Senigallia
via Cavallotti, 15 - tel. 071 7926628
il taccuin
MOSTRE
Ancona - Georges Rouault. Il Miserere, ore 10.00-20.00,
fino al 18 novembre 2007- chiuso lunedì.
Ostra Vetere - Museo Beata Crocifissa Satellico ‘I segreti
dellla medicina attraverso i secoli’, mostra libri antichi. Fino
al 8 gennaio, orario: 16/19 lun-mart-merc-giov-sab - 9/12
martedì.
Ostra Vetere - Palazzo De Pocciantibus, Walter Bastari,
antologica, ore 16/19. Fino al 6 gennaio 2008.
Ostra Vetere - Palazzo De Pocciantibus ‘L’Oasi di Scanno’,
ore 16/19 fotografie di Renzo Tortelli. Fino al 6 gennaio.
TEATRO
Ostra Vetere - 27 ottobre, ore 21.30, teatro ‘A . Sordi’, ‘Pignasecca, Pignaverde’, una brillante commedia dialettale
con l’adattamento in dialetto anconetano, la regia di Giam-
ancora più angosciosa a causa di un atteggiamento egoistico,
presuntuoso ed infantile da parte dei genitori che, stupidamente, si interessano più delle proprie abitudini, dei propri
interessi, della carriera e del denaro che della salute psichica e fisica dei propri figli. Scorrendo le numerose pagine si
possono trovare parole di conforto per coloro che già sono
costretti a vivere sulla propria pelle il trauma di una separazione e che comunque cercano in tutti i modi di “mostrare
che è possibile vivere e condividere la separazione familiare
senza smarrire il senso della vita”. Tanti i consigli per tutti
coloro che svolgono una funzione educativa (in primo luogo
i genitori) sui bambini e sugli adolescenti che sono vittime di
un divorzio. Le parole dell’autrice possono servire da monito per tutti quelli che si sono già avviati o che si avvieranno
nella difficile ma stupenda strada della costruzione di una famiglia, perché: “I genitori sanno, o meglio credono di sapere,
perché si lasciano, ma i figli no. Per loro si tratta di un evento
inconcepibile e a lungo, talora per sempre, inaccettabile. All’improvviso un mondo finisce e il bambino non sa che ce ne
sono altri; per lui è l’unico e, fino a prova contraria, insostituibile. Proprio per quanto risulta imprevisto e imprevedibile, il crollo della famiglia costituisce un «trauma», un evento
minaccioso ed eccitante che, finché non viene inscritto nella
propria storia, rimane un taglio che lacera il tessuto vitale
dell’esistenza”.
Stefano Perini
di Tullio Piersantelli
piero Piantadosi e la rappresentazione a cura del “Teatro
del Sorriso” di Ancona.
Jesi - Giovedì 15 novembre 2007 Teatro Studio Valeria
Moriconi ore 21 ‘Resurrezione’ di Lev Tolstoj, sceneggiatura televisiva di Oreste Del Buono, Franco Enriquez e Aldo
Nicolaj con Valeria Moriconi, regia di Franco Enriquez ,selezione critica, proiezione e collegamento in rete a cura di
Carlo Infante
EVENTI
Senigallia - Giovedì 15 novembre, Auditorium San Rocco,
‘Vivere il ‘900’, ore 21.30 II volume di Giovanni Martines
Augusti.
Ostra Vetere - “Pane, olio e… fantasia” nelle giornate di sabato e domenica 17 e 18 / 24 e 25 novembre (per degustare
i menù prenotarsi entro ogni giovedì precedente all’evento,
dopo le ore 17.00, telefonando al numero 3394966281)
Cinema multisala Gabbiano
www.gabbiano.senigallia.biz
[email protected] - tel. 071.65375
da venerdì 16 novembre
L’ABBUFFATA
Regia di Mimmo Calopresti. Con Diego Abatantuono, Donatella
Finocchiaro, Nino Frassica, Paolo Briguglia, Elena Bouryka, Lele
Nucera, Mimmo Calopresti, Gérard Depardieu . Italia, 2007, 100’.
Calabria, borgo di Diamante. Quattro giovani amici vogliono tentare
la fortuna nel cinema e realizzare un lungometraggio. I ragazzi
riusciranno a coinvolgere nel loro progetto una serie di persone
che non potranno sottrarsi alla loro carica di energia positiva. E
quando un celebre attore accetta di apparire nel film, tutto il paese
si mobilita per preparare una grande festa.
Venerdì - sabato: 20.30 - 22.30; domenica: 16.30 - 18.30 - 20.30
- 22.30; lunedì - martedì - mercoledì: 21.15
I VICERE’
Regia di Roberto Faenza. Con Alessandro Preziosi, Lando Buzzanca, Cristiana Capotondi, Guido Caprino, 120’, Italia 2007.
Sicilia, metà dell’Ottocento. La dominazione borbonica sta per
terminare e con essa tutto un mondo è in dissoluzione e deve
fare i conti con l’imminente nascita dello Stato italiano. Consalvo,
ultimo erede degli Uzeda, la famiglia dei Vicerè di Spagna, dalle
esequie della zia Teresa all’età adulta è testimone e protagonista
della perpetua guerra della sua casata nella corsa al potere e
alla ricchezza.
Venerdì - sabato: 20.20 - 22.30; festivi: 16.00 - 18.10 - 20.20
- 22.30; lunedì - martedì - mercoledì: 21.15
MERCOLEDI’ D’ESSAI
21 novembre - ore 21.15
SOFFIO
Un film di Kim Ki-Duk. Con Chang Chen, Park Ji-a, Ha Jung-woo, Hang
In-Hyung, Kim Ki-duk, Lee Joo-Seok. Genere Drammatico, colore 84
minuti. - Produzione Corea del sud 2007.
Una giovane madre in crisi coniugale (il marito la tradisce) si
innamora di un detenuto condannato a morte che ha tentato di
suicidarsi. Riesce a incontrarlo nel parlatorio sconvolgendo i suoi
sentimenti e suscitando reazioni nei suoi compagni di cella uno
dei ne quali ne è geloso. Il marito scopre quanto sta accadendo e
cerca di recuperare il rapporto.
14
15 novembre 2007
Sport
vigor Brutto momento per la Vigor Senigallia che al massimo porta a casa pareggi, pochi i punti
Trasferta da dimenticare
L
VIS MACERATA 1 – VIGOR 0
a classifica si fa sempre più precaria. Le sconfitte si
susseguono a pareggi che non danno alcun beneficio.
Camilletti, il vice capo cannoniere dello scorso campionato con ben 24 reti, non riesce a sbloccarsi, anche se pure a
Macerata ha avuto buone occasioni, ma mai sfruttate a dovere, per andare in gol. I rossoblu sono scesi in campo con
ben cinque Under, causa la contemporanea squalifica dei
due difensori titolari: Bertoccetti e Montanari, così pure
l’infortunato Goldoni. La Vigor è in piena emergenza, ma
non per questo votata fin dal fischio d’inizio alla sconfitta.
Nulla di tutto ciò. E’ mancato un pizzico di fortuna e tanta esperienza che, al contrario, avrebbero supplito ai tanti
errori commessi. L’inizio, come sempre, è guardingo sia da
una parte che dall’altra. Il gioco si svolge prevalentemente
al centrocampo, mentre le difese fanno buona guardia. Raramente i portieri vengono chiamati in causa se non per le
normali rimesse da fondo campo. Col passare del tempo
le due squadre si affidano al solito contropiede, che a volte
crea pericolose situazioni. La prima ad essere eseguita vie-
ne effettuata dal vigorino Candelaresi, al 18°, ma con scarso
risultato. Ci prova il locale Tonici al 21°, ma completamente
fuori bersaglio. Grossa occasione capita al 28°, quando Bertozzini dal fondo centra in pieno la traversa a portiere battuto. Controreplica di Verazzo al 34°, ma Argentati fa buona
guardia parando in due tempi. Al 39°, di nuovo Argentati si
oppone al tiro di Verazzo. Si va al riposo in perfetta parità, con i rossoblù - se pure in emergenza – consapevoli di
poter realizzare qualcosa di utile per come si stà svolgendo
l’incontro. Inizio ripresa coi padroni di casa più attivi, ma
con i vigorini pronti a rispondere con uguale pericolosità.
Al 50°, Lorenzetti cerca di sorprendere da lontano l’attento
Argentati, ma senza esito.
Al 56°, Camilletti, scattato in contropiede, si fa anticipare al
momento del tiro dall’estremo Aquilani. 65°, la rete maceratese. Casoni indovina il tiro della domenica (anche se si è
giocato di sabato). La sfera colpisce il palo finendo in rete;
un vero peccato che punisce oltremodo i rossoblù. La Vigor
non demorde e cerca con forza la rete del pareggio. Più volte
l’occasione capita, ma non viene sfruttata. La più clamorosa
al 92°, a tempo scaduto, quando sia Nobilini che Camilletti
basket, goldengas, serie b2, girone b
L
a Goldengas affonda il Monfalcone con
questa vittoria esterna sul difficile campo del Monfalcone. I biancorossi senigalliesi
restano in vetta alla classifica in coabitazione col Trento. E’ stata una partita giocata
alla pari per i primi tre quarti, poi la svolta,
che sta diventando una caratteristica della
squadra di Simoncioni, la “botta” finale per
far suo l’incontro. Parlare dei singoli non è
giusto perché tutta la squadra ha dato il meglio di se stessa per tutto l’arco dell’incontro.
Incomincia Pierantoni con tiri precisi quanto mai efficaci, poi Martinelli e Romagnoli
completano il quadro. Primo quarto 26-26.
Nel secondo, un incontenibile Esposito fa
la differenza: 44-52. Alla ripresa del terzo
quarto, i senigalliesi si rilassano dando la
possibilità ai locali di rimettersi in corsa: 7069. Nell’ultima frazione, Simoncione richiama i suoi ragazzi ad una più attenta difesa
e ad una più efficace offensiva. Ci pensa un
Bici ed epopea misena
incontenibile Gnaccarini a dare la vittoria
alla Goldengas. Domenica 18 alle ore 18, al
Palazzetto dello Sport, il Mestre. Sarà un
incontro difficile, in quanto la sopra citata
squadra vorrà ripetere la precedente impresa, ottenuta in trasferta a spese del Civitanova, vinta per 55 a 81.
Monfalcone: Laezza 18, Piani, Tomasini 7,
Braidot 4, Pizziga ne, Benigni 14, Ogrisek 17,
Vidani 8, Budin 18. Allenatore : Montena.
Goldengas: Gnaccarini 17, Pierantoni 12,
Candelaresi ne, Bigi 11, Martinelli 18, Esposito 19, Maggiotto, Romagnoli 18, Tagnani
ne, Catalani 7. Allenatore: Simoncioni.
Arbitri : Chersicla e Poletti di Como. Note
- Tiri liberi : Monfalcone 11/18; Goldengas
28/34.
Classifica: Trento 8, Goldengas 8, Mestre
6, Marostica 6, Atri 6, San Donà di Piave 6,
Gorizia 6, Oderzo 6, Bolzano 4, Ancona 4,
Chieti 4, Monfalcone 2, Civitanova 2, Trieste 2.
Giancarlo Mazzotti
basket marzocca, serie c2
Poche e scarse idee
MARZOCCA 60 – S.BENEDETTO 74
L
a Società Miu J’Adore, guidata dal presidente Enzo Monachesi, lunedì scorso
ha esonerato il coach Reggiani, constatati
gli scarsi risultati ottenuti dalla squadra, e
l’ha affidata al senigalliese Paialunga. Anche
questo nuovo cambio non ha dato il risultato sperato; la squadra è stata di nuovo battuta in casa dal San Benedetto. Un calvario
che si protrae da ben quattro sconfitte consecutive, che diventano sei su nove incontri
disputati. Col San Benedetto, l’inizio è stato
favorevole. Primo quarto: 18-14; poi le cose
si sono messe male. Al riposo si va sul 30 a
34. Alla ripresa del gioco, la squadra – presa
in mano da un Nobile in serata felice – (5 le
sue bombe consecutive), ha tenuto in piedi
la squadra. Terzo quarto: 48-50. Nell’ultimo, la difesa del Miu J’Adore è scomparsa;
così pure l’attacco, con la conseguenza di
rimediare un ennesima, bruciante sconfitta.
Il nuovo coach Paialunga alla fine dice: “la
squadra è molto slegata; si perde facilmente sulle difficoltà che di volta in volta si presentano. Non mi basterà una sola settimana
per dare una nuova fisionomia alla squadra;
dovrà passare un po’ di tempo”. Sabato prossimo trasferta ad Urbino.
Marzocca: Nobili 25, Papa 2, Paolini, Riccardi 9, Mangialardi 6, Durazzi, Testasecca
2, Ganzetti, Bartoli 9, Alessandroni 7. All.
Paialunga.
S.Benedetto : Ciardelli 2, Cameli, Camerana, Martinez 21, Valori 2, Ciccorelli 6, Falà
9, Mattioli 10, Bolognesi, Zattin 24. All. De
Santis. Arbitri : Cingolani – Belletti di Jesi.
Classifica : Cagli 18, Adriatica 16, Don Leone Ricci 14, S.Benedetto 12, Tolentino 12,
Stella Maris 10, Urbino 8, Fabriano 8, Pisaurum 7, Loreto 6, Marzocca 6, Pedaso 6, Jesi
6, Victoria 5, Ascoli 4, Maceratese 4.
G.M.
le ragazze del ‘vicoletto senigallia’ fanno poker
Pallavolo vincente
Q
uarta partita e quarta vittoria per il
Vicoletto Senigallia nel campionato di
Prima Divisione femminile di pallavolo. Le
nerazzurre sono andate a cogliere un importante successo per 3-1 sul campo delle
anconetane della Pro Patria. Eppure le premesse non erano delle migliori visto che le
senigalliesi avevano dovuto rinunciare alle
loro due “Glorie” (Gloria Vitali e Gloria
Maroni) entrambe alle prese con problemi
fisici. Non stavano meglio altre giocatrici,
prima fra tutte il capitano Laura Paternoster che ha stretto comunque i denti ed è
riuscita a scendere stoicamente in campo.
Giancarlo Mazzotti
ciclismo
Partita entusiasmante
MONFALCONE 94 – GOLDENGAS 102
non sanno approfittare della facile realizzazione. Non sarà
facile risalire la china, però ci si può sempre provare, incominciando da domenica prossima nell’incontro casalingo
con la Vis Pesaro.
Vis Macerata: Aquilanti, Passarini, Tomassini, Lorenzetti,
Liberti, Patacchini, Casoni, Pandolfi, Tonici (79° Agostinelli)), Verazzo, Canesini (64° Cirilli)). All. Pierantoni.
Vigor: Argentati 7, Rosi 6,5, Morbidelli 6, De Filippi 6, Bertozzini 6,5, Savelli 6, Paupini 6 (73° Nobilini 6,5), Guerra 6,
Vici 6, Candelaresi 6 (77° Paniconi sv), Camilletti 6,5. All.
Giuliani.
Arbitro: Mancini di Fermo. Rete: 65° Casoni. Note: spettatori 200 circa; ammoniti Vici, Candelaresi, Patacchini, De
Filippi.
Classifica: Elpediense 21, Cingolana 18, Montegiorgio 17,
P.S.Lazzaro 17, Vis Macerata 16, Pergolese 16, Urbino 16,
Chiaravalle 16, Osimana 15, Fermignanese 15, Civitanova
14, Castelfrettese 13, Jesina 12, Fossombrone 11, P.S.Elpidio
11, Vigor 10, Vis Pesaro7, Monturanese 7.
I tanti problemi sembravano aver preso il
sopravvento quando nel primo set la squadra di Paradisi ha dovuto soccombere per
25-16.
Dal secondo parziale però la musica è cambiata e le nerazzurre, trascinate da una fantastica Caterina Sagrati (di gran lunga la
migliore in campo) e ben guidate in regia
da un’ottima Caterina Rinaldi, hanno ribaltato le sorti del match imponendosi nei tre
successivi parziali per 25-19, 25-23 e 25-12.
Con questo successo la squadra del presidente Greganti continua a guidare a punteggio pieno il proprio girone.
D
al “Barbarino” Americo Severini al Enrico Paolini, Vincenzo Santoni, Michele
corinaldese Rodolfo Massi. Il “Cicli- Scarponi.
smo nelle Marche” annovera molto di mi- Del “Rodolfo da Corinaldo”, Malaigia eviseno. La fatica letteraria a pedali porta la denzia soprattutto l’eccezionalità reattiva,
firma del professor Mario Malaigia. Sinte- che si traduce in trionfo, a dieci anni dal
tizza Ivo Stimilli, presidente federciclistico terribile incidente di Santa Maria Capua
marchigiano: “Una ricerca pazientemente Vetere, nel 1988.
fatta, uno spaccato di storia, le radici del- “Massi vive un’incredibile giornata con una
l’agonismo marchigiano”.
fuga iniziata sulle cime storiche dei Pirenei
E’ un bel tuffo nel passato remoto e pros- per arrivare tutto solo dopo 133 chilomesimo: “Dall’epoca eroica al Gran Premio tri a Luchon. Pantani sul Pejresourde parte
- Corsa per la Solidarietà di Capodarco” e stacca Ulrich. Il campione di Corinaldo
(sottotitolo esplicito del tracciato, percorso conquista anche la maglia a pois”.
con religiosa passione puristica ed ineviUmberto Martinelli
tavile seppur vitale nostalgia propositiva).
A salutare fortemente il lavoro editoriale
sono Michele Gismondi (che nel 18° capitolo è scolpito nella sua potente singolarità
generosa), ed il profeta della pedivella colta, Antonio Romagnoli (presidente dell’associazione Ruote e Cultura).
Caldeggia l’attenta e fruibile lettura l’attuale inossidabile pluricampione italiano
dei supergentlemen Pietro Roscioli, che è
il protagonista del 16° capitolo, così come
del 25° lo è il figlio Fabio Roscioli (“l’uomo
delle fughe”). Il gioco delle “Generazioni a
confronto” (28° capitolo), inizia con i Pionieri del ciclismo marchigiano (Introduzione) per chiudersi con i “valori espressi
dai corridori: quelli veri”. L’autore Mario
Malaigia modestamente si defila, parlando del “dovere” di lasciare il proscenio ai
grandi faticatori ed ai loro compagni di
strada: passione, amore per la bici e per la
fatica. Così che “la corsa diventa per tutti,
corridori e spettatori, il mistero della vita”.
Ecco Luigi Ferretti, Ubaldo Pugnaloni
(biancoceleste della Bianchi), Giuseppe
Petrocchi (il “Bartali marchigiano”), Livio
Isotti e Fausto Marini, Rolando Verdini
(“Barbetto”), Ernesto Ciarrocchi, Carlo
Rodolfo Massi (primo a destra) nel giorno
Mancini, Mario Rosario, Giorgio Mancini.
della festa d’addio all’agonismo
Testimone raccolto da Giancarlo Polidori,
in vista dei trent’anni di vita dell’atletica senigallia
Atletica, si festeggia
E
’ il momento delle celebrazioni per la
società Atletica Senigallia. Il prossimo
anno compirà trent’anni di vita e ha deciso
di dare il via alla festa con una giornata interamente dedicata ai suoi soci. L’appuntamento è fissato per domenica 18 novembre
presso il campo delle Saline, dove al mattino si consumerà il primo atto della celebrazione. I soci saranno prima immortalati in alcune foto ricordo che costelleranno
il calendario 2008 dedicato alla ricorrenza,
che sarà realizzato entro la fine dell’anno
e poi si confronteranno nella gara sociale,
una staffetta svedese (1000, 800, 600, 400
m) a squadre di quattro atleti ciascuna, che
si svolgerà nella pista di atletica, di cui è
stato da poco rinnovato il manto sintetico.
La competizione rappresenta quindi anche
un’occasione per riconoscere l’attenzione e
l’impegno del Comune di Senigallia verso
quanti praticano un’attività sportiva che
è definita come la regina di tutti gli sport,
ma che è sempre più trascurata dai media
e quindi poco attraente per gli sponsor e
poco utile per ottenere consenso popolare.
La festa si sposterà poi presso un hotel
del litorale della spiaggia di velluto, dove
si terrà il pranzo annuale organizzato dall’Atletica Senigallia. Pranzo che non sarà
solo un momento conviviale, ma anche
l’occasione per il presidente e socio fondatore della società, Osvaldo Perini, di fare
il bilancio dell’annata e ricordare le tappe
più importanti dei tre decenni di attività
del sodalizio. Tra una portata e l’altra si
procederà anche alla premiazione della
squadra vincitrice della gara sociale svoltasi al mattino e degli atleti della speciale
classifica Top Ten, stilata in base ai piazzamenti ottenuti in occasione delle varie
competizioni svoltesi nel corso del 2007.
Giancarlo Mazzotti
15 novembre 2007
penultima
LA
PAROLA Le fatiche dei tempi
DI DIO N
18 NOVEMBRE 2007 XXXIII domenica del Tempo ordinario
Ml 3,19-20
Salmo 97
2Ts 3,7-12
Lc 21,5-19
di don Paolo Curtaz
on vi terrorizzate È proprio che non va, buoni vecchi stereotipi della Chiesa reaziolo sapete bene. L’altro giorno, per dilet- naria e cloroalclero e il potere del Vaticano
to, mi chiedevo se questa sensazione è le- (e basta!). Ma, a livello più profondo, emerge
gata al mio fortunato invecchiamento o alle birichina la domanda: e se ci fossimo davvicissitudini della vita. Ho concluso che, da vero sbagliati? E se Dio si fosse sbagliato? E
quando ho memoria, è sempre stato così.
se la vita fosse davvero un coacervo inestriInsomma: l’aria che si respira è pesante. Da cabile di luce e di tenebre che mastica e trisempre. Le vicende del mondo inquietano, tura ogni emozione e ogni sogno? E se Dio
un poco rimpiango la beata ignoranza dei – tenero! – avesse esagerato con l’idea della
tempi che furono e il rassegnato fatalismo libertà degli uomini e del fatto che l’uomo
di chi, ad esempio, riceveva a mezzo posta può farcela da solo?
la notizia di dover andare a morire sul Car- Alzate lo sguardo. No, dice Gesù, state sereso per una guerra pensata da qualche genio ni. Non sono questi i segni della fine, come
della politica e cultore del nazionalismo.
qualche predicatore insiste nel dire. Non
Oggi, invece, se sei proprio sadico ti invia- sono questi i segnali di un mondo che preno le notizie anche sul cellulare: il Medio cipita nel caos.
Oriente è in fiamme, la folle avventura in Già il Signore ha dovuto confrontarsi con
Iraq è una catastrofe, il clima impazzisce, questa follia, in un mondo – il suo – ben più
l’economia stagna, i tuoi risparmi da difen- aggressivo del nostro. E, sorridendo, ci dice:
dere come se fossi assediato a Fort Alamo. Il cambia il tuo sguardo.
piccolo villaggio globale ormai incide anche Guarda alle cose positive, al tanto amore che
sulla pelle del singolo cittadino: dalle mie l’umanità, nonostante tutto, riesce a proparti il dieci novembre fa 21 gradi, alla pom- durre, allo stupore che suscita il Creato (Si
pa di benzina devi arrivare col libretto degli vede che sono reduce da una passeggiata nel
assegni, la stragrande maggioranza dei miei vallone del Menouve con vento a 70 km e la
coetanei non ha un lavoro degno di questo neve sotto i piedi?) e che tutto ridimensiona,
nome e vorrebbero imbracciare un fucile se al Regno che avanza nei cuori, timido, disolo sapessero a chi sparare...
screto, pacifico, disarmato. Guarda a te stesEppoi le vicende personali. Ricevo decine di so, fratello mio, a quanto il Signore è riuscimail ogni giorno, Rispondo a tutti, in ma- to a compiere in tutti gli anni della tua vita,
niera insufficiente, vi chiedo scusa, ma tutti nonostante tutto. A tutto l’amore che hai
porto nella mia povera preghiera di prete.
donato e ricevuto, nonostante tutto. Guarda
E allora divento una discarica di disgrazie: a te e all’opera splendida di Dio, alla sua maaffido al Signore il cancro di Sandra che ha nifestazione solare, al bene e al bello che ha
la mia età, l’ansia di G. e M. per il loro figlio creato in te. Guarda e non ti scoraggiare.
che manifesta sofferenza psichica, lo scorag- Di più: la fatica può essere l’occasione di cregiamento di G., grande artista, che vede il scere, di credere. La fede si affina nella prosuo figlio adottivo, ormai adulto, completa- va, diventa più trasparente, il tuo sguardo si
mente folle.
rende più trasparente, diventi testimone di
È proprio che non va, diciamocelo. Eppoi Dio quando ti giudicano, diventi santo davChi vive con un minimo di consapevolezza vero (Non quelli zuccherosi della nostra mae magari si sta convertendo (non tutto di lata devozione!) e non te ne accorgi, ti scopri
colpo che ha delle pesanti controindicazio- credente.
ni!), dopo anni passati a combattere per il Se il mondo ci critica e ci giudica, se ci atVangelo, è ancora più stordito. Le cose non tacca, non mettiamoci sulle difensive, non
vanno nella Chiesa: lentezze, rigidità, incoe- ragioniamo con la logica di questo mondo:
renze dei cristiani. E questo sport che d’ogni affidiamoci allo Spirito. Quando il mondo
tanto emerge della caccia al cattolico (Noi parla troppo della Chiesa, la Chiesa deve
prestiamo molto il fianco!) ripercorrendo i parlare maggiormente di Cristo!
RUBRICA DI STORIA E CULTURA DEDICATA AL BEATO SENIGALLIESE GIOVANNI MARIA MASTAI
Pio IX e la civiltà cattolica
A
termine della mattinata dello scorso 17 febbraio,
nella Sala dei Papi del Palazzo Apostolico Vaticano,
il Santo Padre Benedetto XVI ha ricevuto in udienza il
Collegio degli Scrittori, la Comunità religiosa e i collaboratori de “La Civiltà Cattolica”. Questa Rivista è stata
pensata e voluta da Papa Pio IX, il quale con il Breve
Gaudissimum Supremi le ha dato un particolare Statuto e l’ha posta alle dirette dipendenze del Superiore
generale della Compagnia di Gesù. Così il Pontefice
Benedetto XVI si rivolgeva agli scrittori di “La Civiltà
Cattolica”:
“Sono lieto di accogliervi insieme con tutti coloro che
in varie forme collaborano con voi. Conosco e apprezzo l’opera che la Rivista svolge a servizio della Chiesa
dal 1850, quando il mio Predecessore di venerata memoria, il beato Pio IX, la istituì “in modo perpetuo”
dotandola di un particolare Statuto, nel quale è stabilito uno speciale legame con la Santa Sede. Vi è in ciò
l’espressione di una particolare fiducia nei confronti
della Rivista da parte dei Pontefici miei predecessori,
ma vi è anche l’appello alla vostra fedeltà nei confronti delle direttive della Santa Sede. Pur nel tumultuoso
mutare delle contingenze storiche, tale legame non
è mai venuto a meno, come mostrano gli attestati di
benevolenza che i Romani Pontefici hanno espresso
alla Rivista nei suoi 155 anni di Vita. In tali documenti,
emerge l’interesse con cui essi hanno seguito e seguono il lavoro de “La Civiltà Cattolica” riconoscendone
l’utilità per il bene della Chiesa e apprezzandone la
costante fedeltà alle direttive del Magistero. La missione della Rivista è certamente quella di partecipare
al dibattito culturale contemporaneo, sia per proporre, in modo serio e nello stesso tempo divulgativo, le
verità della fede cristiana, in maniera chiara e insieme
fedele al Magistero della Chiesa…”. Le cronache de “La
Civiltà Cattolica” dell’ottocento e del primo novecento
sono oggi una fonte preziosa per gli studiosi di Storia
del Risorgimento e dell’epoca giolittiana. Non è però
una rivista specializzata in un particolare settore. Vi
sono presenti tutti i settori culturali dalla teologia e
dalla filosofia, alla storia, alla sociologia, all’economia,
alla politica, alla scienza, alla letteratura, alle arti, al ci-
nema. Tutto viene visto e giudicato alla luce della fede
cristiana e della dottrina dogmatica e morale insegnata dalla Chiesa. La rivista rimane un periodico di alta
divulgazione rivolta in particolare agli specialisti, ove
la trattazione è per quanto possibile scientificamente
rigorosa e seriamente approfondita ; tuttavia gli argomenti sono sempre trattati con un linguaggio accessibile anche al grande pubblico ! Papa Pio IX volle questa rivista nel periodo in cui era esule a Gaeta, benché
il Generale dei Gesuiti del tempo, P. Joannes Philippe
Roothaan non fosse entusiasta di questa iniziativa, temendo che, se, la rivista fosse entrata in questioni politiche, la Compagnia potesse uscirne danneggiata. Per
il Pontefice Pio IX “La Civiltà Cattolica” diveniva uno
strumento adatto a difendere il pensiero cattolico e costruire un’apologia dal giornalismo dell’epoca, sempre
più diffusore di nuove idee anticlericali, antireligiose e
agnostiche.
a cura di Luigi Mignoli
Notizie dall’Opera Pia
Serata sempre brillante presso il grande salone polivalente con castagne cotte in cucina, bevande non alcoliche, musiche dei “nonni” con Lino e la sua band, il
31 ottobre 2007. Un modo simpatico per festeggiare
i colori ed i gusti dell’autunno, ascoltare i motivi che
scaldano il cuore, fare due chiacchiere. In attesa delle
prossime feste di compleanno.
15
IN BREVE
MONTERADO
•Il calendario 2008 per le famiglie, che verrà consegnato
nei primi giorni di dicembre, è ormai in fase di stampa.
Ci hanno lavorato giorno e notte don Paolo e Letizia, con
grande passione e creatività. Due pagine sono riservate a
Monterado (mesi di agosto e settembre). Contiene un promemoria pastorale per l’anno 2008 relativo al Catechismo e
all’ACR; ai Genitori catechisti, alla Quaresima – Avvento; Feste
delle Messe di Prima Comunione e Cresima; del Patrono san
Paterniano; attività dell’Oratorio e sagre paesane.
Brilla lo slogan catechistico: “Io rispetto te; tu rispetti me”;
“Fai all’altro quello che vuoi fatto a te stesso”. Mentre in
settembre, accanto all’immagine della Madonna della
Misericordia, abbiamo la frase “clou”: “Santa Maria proteggi
sempre la famiglia mia e in ogni casa la pace sia”. Le foto
riproducono Monterado; la recita quaresimale con l’episodio
di Abramo; uno squarcio del Presepio famoso nelle Marche;
i ragazzi/e della Prima Comunione con il pievano, Lamberto
e i genitori (Giuliana, Alessia, Nicolò, Francesco, Alex,
Daniele); la sala concerti del gruppo giovanile all’Oratorio;
il concerto di Natale; l’Alleluia dei ragazzi/e del Catechismo
(foto Oreste); la visita a Monte Giove. Anche quest’anno lo
sponsor è la BCC di Corinaldo che ci permette di fraternizzare
in Vicaria, ogni giorno e per tutto l’anno.
PREMIATO IL COLONNELLO TOMASSETTI
Il Ministero della Difesa ha conseguito il premio “Qualità”
nell’ambito della sua partecipazione a COM-PA 2007,
il Salone Europeo della Comunicazione Pubblica, dei
Servizi al Cittadino e alle Imprese che si è appena
concluso a Bologna. Il premio, consegnato dal ministro
per le Riforme e le Innovazioni nella PA, Luigi Nicolais,
durante la cerimonia di chiusura della manifestazione,
è stato ritirato in rappresentanza della Difesa dal
colonnello pilota (di origine corinaldese), la sua famiglia
abita a Corinaldo, Giacomino Tomassetti, Capo Ufficio
Coordinamento Centro Alti Studi per la Difesa. Proprio
l’area dedicata al CASD, il principale polo di cultura
militare in Italia, è stata una delle novità dello stand
della Difesa nell’edizione di quest’anno. Il col. Tomassetti
è stato uno dei piloti, per lungo tempo, di Papa Giovanni
Paolo II. Il sindaco di Corinaldo, Livio Scattolini, ha inviato
a nome suo personale e dell’intera Amministrazione
comunale, un telegramma di rallegramenti e felicitazioni
per il prestigioso riconoscimento ottenuto dall’illustre
concittadino.
Il Col. Tomassetti premiato dal ministro Luigi Nicolais.
ACLI A CORINALDO
Si è svolta domenica 11 novembre l’Assemblea dei soci
del Circolo Acli di Corinaldo centro, nella quale si è
proceduto all’elezione sia del Consiglio Direttivo sia del
Collegio dei Revisori dei conti. Durante la seduta, cui
hanno partecipato anche il Sindaco di Corinaldo Livio
Scattolini, il Vicesindaco Cesare Morganti e l’Assessore
Ferdinando De Iasi, il Presidente uscente Walter Carbini
ha illustrato l’attività svolta nei quattro anni del suo
primo mandato. Il Segretario Provinciale Giuseppe
Pierangeli ha ricordato anche il contributo del Circolo
Acli di Corinaldo al “Progetto Monzambico” promosso
dalle Acli nazionali. Risultano pertanto eletti, oltre al
Presidente uscente Walter Carbini, i consiglieri Carlo
Lenci, Vinnico Vitali, Donato Ciceroni, Anna Paolini,
Giorgio Cervasi, Giuseppe Barazzoni, Giorgio Tarsi e
Antonio Gradoni. Membri del Collegio dei Revisori dei
conti sono stati confermati Felice Saccinto, Giancarlo
Galli e Gabriele Aucone.
Settimanale della Diocesi
di Senigallia
P.zza Garibaldi, 3 - 60019 Senigallia (An)
Tel. 071 64578 - Fax 071 7914132
Direttore editoriale: Gesualdo Purziani
Direttore responsabile: Giuseppe Cionchi
Redazione: Laura Mandolini, Tullio Piersantelli, Rosaria Cenerelli,
Giancarlo Mazzotti. Collaboratori: Alessandro Berluti, Fabrizio
Chiappetti, Roberto Ferretti, Luca Giancarli, Anna Gobbetti, Elvio Grossi,
Simone Mandolini, Roberto Mancini, Leonardo Marcheselli, Vittorio
Mencucci, Giuseppe Nicoli, Leonardo Pasqualini, Michele Pinto, Stefania
Sbriscia, Giorgio Silvestri, Luciano Sole, Federica Spinozzi, Ilario Taus,
Raoul Mancinelli, Umberto Martinelli. Tecnici: Speranza Brocchini,
Daniele Guidarelli, Anna Maria Roberti, Mariannina Puerini, Pietro
Scattolini
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La testata “La Voce Misena” fruisce dei contributi statali diretti di cui alla
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Diocesi di Senigallia
Parrocchie di
S. Gregorio Magno (Pianello di Ostra) - S. Croce (Ostra)
Madonna della Neve (Marina di Montemarciano) - S. Pietro Apostolo (Belvedere O.)
Il Vescovo
�
Mons. Giuseppe Orlandoni
e la Chiesa che è in Senigallia
con gioia annunciano
l’Ordinazione Diaconale di
Bernardino
Di Sarra
Giovanni
Di Ventura
Marco
Filonzi
Simone De Magistris - Matelica, Cappella della Passione in San Francesco
Giancarlo
Girolimini
Cyan Magenta Giallo Nero
per il servizio al Vescovo e alla Chiesa
nell’Evangelizzazione, nella Liturgia e nella Carità
Domenica 25 novembre 2007 ore 18.00
Cattedrale di Senigallia
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La Comunità Diocesana è invitata