La Stampa - 23 Ottobre 2016 - 23-10-2016

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La Stampa - 23 Ottobre 2016 - 23-10-2016
12345367318
IL CASO
LE STORIE
SERIE A
Chi sono i pirati
Il giro del mondo della nuova
in 1745 cravatte cyberguerra
Fotografo d’epoca
a spasso per Torino
Elena Masuelli A PAGINA 17
Elisa Schiffo A PAGINA 17
Juve, annullato
un gol valido
Vince il Milan
Gianni Riotta A PAGINA 19
Servizi ALLE PAGINE 30 E 31
LA
LA STAMPA
STAMPA
QUOTIDIANO FONDATO NEL 1867
DOMENICA 23 OTTOBRE 2016 1 ANNO 150 N. 294 1 1,50 € IN ITALIA (PREZZI PROMOZIONALI ED ESTERO IN ULTIMA) SPEDIZIONE ABB. POSTALE - D.L. 353/03 (CONV. IN L. 27/02/04) ART. 1 COMMA 1, DCB - TO www.lastampa.it
LA STRATEGIA DI MOSCA
Il Presidente Mattarella firma il decreto legge fiscale. Il premier: “Sono fiero, nessun condono”
PUTIN ATTACCA
La nuova Agenzia delle entrate
sconti su cartelle, tasse e multe
L’OCCIDENTE
IN QUATTRO MOSSE
ROBERT D. KAPLAN
ALLE PAGINE 8 E 9
MAURIZIO MOLINARI
M
ancano ancora 16
giorni all’Election
Day ma il duello fra
Hillary Clinton e Vladimir
Putin è già iniziato. Non solo
per le ripetute accuse rivolte
dal partito democratico agli
hacker russi di voler favorire
il rivale repubblicano Donald
Trump, quanto per le frasi
pronunciate dall’ex Segretario di Stato durante il dibattito di Las Vegas sulla volontà
di creare una «no fly zone»
sulla Siria se sarà lei, la notte
dell’8 novembre, ad essere
eletta presidente degli Stati
Uniti. L’imposizione della
chiusura dei cieli sopra la Siria è una misura - proposta
dal senatore repubblicano
John McCain e condivisa da
molti all’interno del Pentagono - che ha due risvolti: umanitario, perché consente di
proteggere i civili dai raid aerei russo-siriani; strategico,
perché colpisce al cuore il
metodo con cui il Cremlino
sta estendendo la propria
sfera di influenza nella regione del Mediterraneo.
CONTINUA A PAGINA 19
9 771122 176003
L’aeroporto
in svendita
a 26 mila euro
LORENZO PADOVAN
VENEZIA
Al posto di Equitalia ci sarà un nuovo ente pubblico:
«Agenzia delle Entrate - Riscossione». Per i contribuenti
morosi è confermato lo sconto
ma con scadenze rigide. Ecco
alcune delle novità del decreto
fiscale firmato dal presidente
Mattarella. La presidente della
Camera Boldrini accusa: manovra in ritardo.
U
Baroni e La Mattina PAG. 2 E 3
Se il testo è fuori tempo massimo
MARCELLO SORGI
D’
improvviso, la noia
burocratica del sabato pomeriggio romano è stata rotta da un fiammeggiante comunicato della
presidente della Camera Bol-
drini. Unendosi al coro delle opposizioni, ma parlando a nome
di tutti i deputati, che presiede,
la Boldrini ha espresso «sorpresa e delusione» perché il governo, a otto giorni (nove con oggi)
dall’annuncio in conferenza
CONTINUA A PAGINA 19
IL BAROMETRO
La legge piace
a 2 italiani su 3
Apprezzati taglio delle tasse
e misure su sanità e pensioni
IL SONDAGGIO DI Nicola Piepoli
A PAGINA 5
INCHIESTA. UNA RIVOLUZIONE NEI TRASPORTI: L’ULTIMA NOVITÀ È L’ INTERRAIL, ABBONAMENTO LOW COST PER 5 CITTÀ EUROPEE
La carica dei bus a 1 euro, così viaggiano i ragazzi
n aeroporto al
prezzo di un garage oppure, siccome la svendita si svolge in
Laguna, al costo dell’affitto annuale di una mezza
dozzina di posti barca.
CONTINUA A PAGINA 10
LA NOVITÀ IN 875 COMUNI
Ora l’allarme
terremoto
arriva via app
DAVIDE LESSI
P
er dirla come Massimo Lopez «una
telefonata allunga
la vita». E l’idea ricorda
proprio lo spot degli Anni
90. Se non fosse che in
Italia, dove per Legambiente l’86% dei Comuni è
a rischio idrogeologico, di
vite se ne potrebbero salvare davvero.
CONTINUA A PAGINA 11
BOOM DI AZIENDE AGRICOLE
E i giovani
tornano
nei campi
MAURIZIO TROPEANO
I
fondi arrivano dall’Unione Europea e le
regioni italiane ne
hanno usati quasi la metà
di quelli a disposizione fino al 2020.
CONTINUA A PAGINA 22
In due anni i collegamenti offerti dai bus a basso costo in Italia sono aumentati del 33%
Baroni e Frediani ALLE PAGINE 12 E 13
CARTELLONE
61023
VENEZIA CEDE LO SCALO
Da luglio al posto di Equitalia. La Boldrini attacca Renzi: manovra in ritardo
1
Già iniziato
il duello
con Hillary
L’Italia
che cambia
Sorrentino
racconta
il Papa
cattivo
e fa ascolti
da record
Alberto Infelise A PAGINA 19
Sorpresa Meloccaro
“Così sono diventato
la spalla di Fiorello”
Adriana Marmiroli A PAGINA 26
Il ritorno
di Ozpetek
“Descrivo
Istanbul
al tempo
di Erdogan”
Fulvia Caprara A PAGINA 27
1
2 .Primo Piano
STAMPA
.LA
DOMENICA 23 OTTOBRE 2016
Equitalia
Rottamazione delle cartelle
«Voluntary disclosure»
Concorsi e mobilità
per tutto il personale
C’è lo sconto ma si paga
con scadenze rigide
Caccia agli evasori
e un giro di vite sull’Iva
Equitalia muore ma poi risorge come l’araba fenice dalle
sue ceneri rispolverando il nome della prima spa a cui nel
2007 venne assegnato il compito di riscuotere le tasse:
«Riscossione». Due anni dopo questa società si trasformò
in Equitalia che a metà dell’anno prossimo, dopo dieci
anni di carriera non certo onorevole, chiuderà i battenti.
Tutte le attività passano direttamente all’Agenzia delle
entrare e a questo scopo, a partire dal primo luglio 2017,
vedrà la luce un nuovo ente pubblico economico denominato «Agenzia delle entrate - Riscossione». Presidente
sarà il direttore dell’Agenzia delle entrate. Il personale
stabile verrà automaticamente trasferito da Equitalia alla
nuova Agenzia senza soluzione di continuità, «previo
superamento di apposita procedura di selezione e verifica
delle competenze in coerenza con i principi di trasparenza, pubblicità e imparzialità». È poi previsto che invece il
personale proveniente da altre amministrazioni pubbliche
in passato distaccato a Equitalia venga ricollocato nella
posizione originariamente posseduta nell’amministrazione di provenienza la quale, prima di poter effettuare
nuove assunzioni, dovrà procedere al loro riassorbimento.
Nel caso di indisponibilità di posti vacanti è prevista
anche la ricollocazione presso altre amministrazioni che
presentino carenze di organico. Sul fronte operativo, oltre
alla tradizionale convenzione, ogni anno il ministro dell’Economia e il direttore delle Entrate stipuleranno un
atto aggiuntivo per individuare risorse, strategie per la
riscossione e obiettivi da raggiungere.
La fine di Equitalia porta con sé l’annunciata rottamazione
delle cartelle esattoriali. Di fatto si dà la possibilità ai contribuenti morosi di sanare le proprie pendenze cancellando
sanzioni e interessi di mora. Anche chi ha in corso rateizzazioni potrà aderire ma non potrà recuperare quello che ha
già versato. La norma riguarda tutti i ruoli relativi agli anni
2000-2015. Sarà possibile usufruire dello sconto anche per
l’Iva a patto però che l’imposta non riguardi il pagamento
all’importazione. Non vale invece per le multe Ue (aiuti di
Stato), le condanne della Corte dei conti e tutte le sanzioni
dovute a provvedimenti penali di condanna. Oltre all’importo dovuto inizialmente resta da pagare l’aggio al concessionario della riscossione. Anche le multe stradali
potranno essere rottamate, ma in questo caso verranno
tolte solamente le sanzioni. Per aderire alla sanatoria, dal
momento dell’approvazione del decreto, i contribuenti
avranno 90 giorni. Si potrà scegliere di pagare in un unica
soluzione o in 4 rate utilizzando sia la domiciliazione bancaria sia i tradizionali bollettini postali. Entro 6 mesi, invece, i
concessionari dovranno comunicare l’importo complessivo
dovuto, l’importo delle rate e le relative scadenze. Le prime
due rate saranno pari ciascuna a un terzo del dovuto, le
ultime due a un sesto. Le prime tre rate dovranno essere
comunque versate entro il 15 dicembre 2017, la quarta
entro il 15 marzo 2018. Chi non paga o paga in ritardo perde
ogni diritto e torna a pagare le vecchie cartelle. Per aderire
il contribuente deve rinunciare a ogni tipo di lite
col Fisco ma in cambio scansa le ganasce fiscali.
La caccia agli evasori allarga il suo campo d’azione: viene
prorogata la «voluntary disclosure», l’adesione volontaria
che porta i contribuenti a far emergere fondi detenuti
illegalmente all’estro o in Italia e vengono introdotti nuovi
meccanismi (a partire dall’Iva) per contrastare meglio il
tentativo di sottrarre redditi al Fisco. In particolare i termini per l’emersione dei capitali vengono riaperti fino al 31
luglio 2107. Con la possibilità poi per il contribuente di
integrare l’istanza e presentare tutti i documenti sono al 30
settembre. Le procedure sanabili sono quelle commesse
sino al 30 settembre 2016. Non c'è nessuna modifica sull’emersione del contante, dopo le polemiche feroci che
hanno affondato il progetto di introdurre un forfeit. Il costo
dell’emersione dunque non cambia: si pagano tutte le tasse
dovute, secondo le aliquote progressive dell’Irpef, e vengono scontate solamente le sanzioni (25/50% a seconda dei
casi). E non c’è nessuno scudo rispetto ad eventuali reati
penali. Alla nuova operazione, infine, non potranno aderire
i contribuenti che hanno già partecipato alla prima sanatoria. Sul fronte dell’Iva due le novità: i dati delle fatture
dovranno essere obbligatoriamente comunicati all’Agenzia
delle Entrate per via telematica ogni tre mesi permettendo
così controlli incrociati più rapidi ed efficaci. Le imprese
sotto i 50.000 euro di fatturato godranno di un credito di
imposta una tantum di 100 euro per affrontare le spese
extra per adeguarsi ai nuovi sistemi di trasmissione. La
seconda novità prevede che anche i dati delle liquidazioni
Iva vengano trasmessi con la stessa cadenza.
Boccia:
«Patto
della
fabbrica»
Addio Equitalia, nuovi sconti
su cartelle, tasse e multe
Le regole dell’Agenzia Riscossione scritte da Palazzo Chigi anziché dal Mef
Il premier Renzi: “Fiero del decreto, nessun condono”. La Cgil pronta allo sciopero
A CURA DI PAOLO BARONI
un decretone quello validato ieri dal Presidente
della Repubblica che avvia una nuova rivoluzione fiscale, abolendo Equitalia e rivoluzionando l’attività di riscossione, e che in parallelo innesca
una importante operazione di
trasferimento di risorse a tanti
settori (vedere schede sotto). Il
grosso della partita è però fiscale: si aggiornano gli strumenti di contrasto dell’evasione, in particolare con un nuovo
giro di vite sull’Iva ma si concedono anche nuove sanatorie
(dalle cartelle esattoriali ai capitali all’estero). E ovviamente
si punta a fare cassa: dalle vecchie tasse rimaste incagliate il
governo vuole incassare 2 miliardi di euro nel 2017, che assieme agli interventi di potenziamento della riscossone portano
il totale 3,7 miliardi nel triennio
2017-2019. Almeno un altro paio
di miliardi arriverà poi dalla
«voluntary 2». La parte relativa
alla nascita della nuova agenzia
che subentrerà a Equitalia introduce poi un’altra novità di rilievo: mentre il coordinamento
delle attività resterà in capo al
Trasporto regionale
È
«La crescita deve
essere un
progetto del
Paese e per il
Paese». Il
presidente di
Confindustria,
Vincenzo Boccia
ha lanciato un
appello ai
sindacati Cgil,
Cisl e Uil. «Siamo
pronti - ha detto
ieri Boccia al
convegno dei
giovani di
Confindustria - a
un Patto sulla
questione
industriale tra gli
attori della
fabbrica», un
patto «per la
crescita per
combattere le
diseguaglianze».
Aiuti alla Campania,
più soldi alla rete Fs
Attingendo al Fondo sviluppo e coesione arriva una pioggia di soldi per tamponare le emergenze del trasporto
regionale: 600 milioni vengono assegnati alla Campania
per far fronte ai debiti della Circumvesuviana commissariata. Altri 90 vanno al Molise per coprire i debiti nei confronti di Trenitalia. Per gli investimenti di Rfi sulle rete
ferroviaria 720 milioni sono destinati ai contratti di programma già approvati dal Cipe o in via di definizione.
LAPRESSE
Matteo Renzi firma il Patto per il Sud della città di Messina
Tesoro, la scrittura del nuovo
statuto dell’Agenzia avverrà attraverso un decreto del Presidente del Consiglio su proposta
del ministro dell’Economia. Si
tratta di un significativo spostamento di pesi nel governo,
peraltro già previsto nel decreto Madia sulla Pa, che assegna a
Palazzo Chigi maggiori poteri
proprio sulle agenzie fiscali, e
che in questo modo viene anti-
cipato. «Sono fiero che questo
decreto sia stato firmato: non
c’è nessun condono, ma solo lo
stop a interessi scandalosi» ha
commentato Matteo Renzi. Ma
sulla chiusura di Equitalia è già
bufera:«L’abolizione è sbagliata
ed il trasferimento del personale inaccettabile», tuona Agostino Megale della Fisac Cgil. Che
ieri sera parlava già di scioperi.
Missione in Libia
In arrivo 17 milioni
per interventi umanitari
Per consentire la partecipazione di personale
militare italiano alla missione di supporto sanitario
in Libia (quella denominata «Operazione Ippocrate»)
e alla missione delle Nazioni unite denominata
«United Nations Support Mission in Libia» (Unsmil)
il decreto fiscale mette a disposizione
17,39 milioni di euro sino a tutto il 31 dicembre 2016.
12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI
Pmi e comparto agricolo
Ammortizzatori in deroga
Centri di accoglienza
Fondo di garanzia
a quota un miliardo
Quasi 600 milioni
finanziati con i risparmi
Stanziati 700 milioni
per irregolari e rifugiati
La dotazione del Fondo di garanzia per le piccole e medie
imprese, come aveva annunciato nei giorni scorsi Renzi,
viene rafforzata e portata per il 2016 a 895 milioni
di euro. Altri 100 milioni saranno individuati nell’ambito
del programma «Imprese e competitività 2014-2020».
A favore del comparto agricolo arrivano invece 30
milioni con l’Ismea che garantirà l’accesso gratuito
al credito delle imprese sino a un tetto di 15mila euro.
Il Fondo sociale occupazione ottiene 592,6 milioni in più.
L’aumento, a cui si fa fronte in larga parte attingendo alle
economie fatte nel corso dell’anno, servirà in particolare a
finanziare gli ammortizzatori sociali in deroga. Come concordato con i sindacati, in questo modo verranno prolungate le garanzie per i circa 40mila lavoratori delle cosiddette
aree di crisi complessa (Taranto, Marche, Gela ecc.) e
quelle a favore delle imprese colpite dall’ultimo terremoto.
Le risorse destinate all’attivazione, la locazione e la gestione dei centri di accoglienza per stranieri irregolari ottengono da subito 600 milioni di euro in più. Inoltre, quale concorso dello Stato agli oneri che sostengono i Comuni che
accolgono i richiedenti asilo, è autorizzata la spesa di 100
milioni per il 2016 e l’istituzione di uno specifico fondo. Un
decreto del Viminale definirà poi le modalità di riparto
delle risorse per un massimo di 500 euro ogni richiedente.
1
LA STAMPA
DOMENICA 23 OTTOBRE 2016
Primo Piano .3
.
LA LEGGE DI STABILITÀ
Il punto
Retroscena
Domani il verdetto Ue
su deficit e migranti
AMEDEO LA MATTINA
ROMA
i annunciano giorni molto burrascosi alla Camera. Non solo l’opposizione, ma anche una parte del Pd
considera una forzatura quella
del governo di avere inserito
nel decreto fiscale alcune norme, come la chiusura di Equitalia e rottamazione delle cartelle esattoriali, che dovrebbero essere contenute nella legge
di bilancio. Non è un tecnicismo per addetti ai lavori. I risvolti sono finanziari e anche
politici, con una ricaduta sul
referendum costituzionale.
Il decreto prevede sia misure relative al 2016 che interventi i cui effetti ricadranno
sulla manovra triennale 201719. È chiaro, spiegano pure fonti della maggioranza, che rottamare oggi le cartelle esattoriali per decreto, e quindi con
valore esecutivo di legge, accarezza chi ha problemi con il Fisco e il 4 dicembre si troverà
dentro una cabina a segnare
una croce sul Sì o sul No. E
questo, osservano i 5 Stelle e
nel centrodestra, va ad aggiungersi alle altre misure e bonus
elettorali. Ma in questo caso
c’è un problema in più. La riforma di bilancio è stata votata
dall’80% di deputati e senatori.
Un accordo a larghissima maggioranza (cosa più unica che
rara in Parlamento). Tra l’altro, vista la novità rispetto agli
anni passati, erano stati dati
più giorni al governo per presentare la legge di bilancio. Il
termine scadeva il 20 ottobre e
il ministro per i Rapporti con il
Parlamento Maria Elena Boschi non l’ha presentata.
S
Le reazioni
Sentendo la bufera che gli sta
arrivando addosso, la presidente della Camera Laura Boldrini ha messo le mani avanti e
ha fatto filtrare la sua «sorpresa e delusione» per la tempistica dell’approdo della legge di
bilancio a Montecitorio. Viene
precisato che la legge, nella sua
nuova definizione, dovrebbe
sempre rispettare i tempi previsti. Si sperava in un esordio
più puntuale. L’auspicio della
presidenza della Camera è che
il ritardo non si protragga ulteriormente. Dai collaboratori
del ministro Boschi nessun
commento alla reazione della
Il confronto
ANSA
“La manovra è in ritardo”
Tempesta alla Camera
Montecitorio: sorpresa e delusione. Mattarella firma il decreto
Le opposizioni: una forzatura inserire alcune norme sul Fisco
20
ottobre
Era il termine
previsto
(e poi
scaduto)
per
presentare
la legge
di Stabilità
alla Camera
dei deputati
a legge di bilancio, alla fine, sarà pronta
solo martedì. E la ragione è presto detta.
Oltre a dover sistemare gli ultimi dettagli il
governo vuole aspettare il pronunciamento
della Commissione Ue in programma lunedì.
A Roma hanno messo in conto che da Bruxelles possa anche partire un richiamo al nostro
indirizzo. La decisione però non è stata ancora
presa. Spetta ai capi di gabinetto analizzare i
vari documenti trasmessi nei giorni scorsi ed
eventualmente fischiare il fallo. La scadenza
di lunedì non è casuale ma è codificata nel
Two-pack, il pacchetto di norme che a partire
da metà 2013 è servita a rafforzare i meccanismi di controllo sui bilanci degli Stati membri
che affondano le loro radici nel trattato di
Maastricht. Per la precisione di tratta dell’articolo 7.2. Che tra l’altro non specifica se
l’eventuale comunicazione debba per forza avvenire in forma scritta o per via orale.
Non è un segreto che la Commissione europea non abbia gradito la mossa italiana di fissare al 2,3% il deficit 2017, rispetto all’1,8 già
concordato. E per questo chiede di scendere
al 2,2%. Si parla insomma di uno 0,1% di deficit
(1,6 miliardi di euro appena).
Giunti a questo punto prudenza vuole che
prima di chiudere definitivamente il testo si
aspetti il responso di Bruxelles. Per evitare di
doverci rimettere mano, con tutto quello che
ne consegue tra polemiche interne e nuove frizioni. Il governo sembra però convinto delle
sue buone ragioni dal momento che i 4 decimali in più di disavanzo riguardano i fondi destinati alle emergenze, terremoto e immigrati,
che quindi non vanno calcolati nel deficit.
Giusto venerdì, del resto, l’Italia è riuscita a
segnare un punto a suo favore facendo inserire nel comunicato finale del Consiglio europeo
il riconoscimento per gli sforzi «eccezionali»
sostenuti dai Paesi alle prese con l’ondata
straordinaria di immigrazione. Questione su
cui il ministro Padoan ha battagliato a lungo e
che ora dovrebbe consentire all’Italia di contrattare più agevolmente con la Commissione.
Basterà il timbro di tutti i capi di governo dei
27 per salvare quello 0,1 di deficit in più? [P. BAR.]
L
Laura
Boldrini,
presidente
della Camera
dei Deputati,
ha fatto filtrare «sorpresa
e delusione»
per i tempi
dell’approdo
della legge
di bilancio a
Montecitorio
Boldrini. Da Palazzo Chigi altrettanto fanno finta di niente.
Intanto ieri il presidente della
Repubblica ha firmato il decreto
fiscale, passando la parola a
Montecitorio. Il capogruppo di
Fi Renato Brunetta aveva chiesto a Mattarella di non firmarlo
e di rispedirlo al mittente. «Va
salvaguardato il Parlamento.
Basta con queste insopportabili
violenze da parte del governo
Renzi». Brunetta assicura che
«il Parlamento rispedirà al mittente «la violenza incostituzionale di Renzi-Padoan». Ha pure
spiegato che la grande accelerazione delle ultime ore pare sia
stata imposta dal fatto che, «dopo gli irresponsabili annunci di
Renzi sulla chiusura di Equitalia
e sulla rottamazione delle cartelle esattoriali, nell’ultima settimana ci sia stato un calo spaven-
toso e senza precedenti nella riscossione delle tasse e dei tributi: un collasso del gettito fiscale».
Ed ecco l’avvertimento di Brunetta che preoccupa la Boldrini.
«Nella discussione parlamentare non sarà possibile analizzare
il bilancio prossimo triennale
prima che si capisca a quanto
ammontano gli effetti finali del
decreto fiscale».
Il dibattito in Parlamento
Il pericolo è che si allunghino all’infinito i tempi del dibattito
parlamentare, moltiplicando i
rischi di imboscata. E a Brunetta che parla di «roba da dittature
sudamericane e di attentato alla
Costituzione», fa eco la Sinistra
italiana. Secondo Arturo Scotto
la legge di bilancio arriverà alla
Camera non prima di mercoledì,
oltre quanto stabilito dalle nor-
me votate tre mesi fa. «Non si
permetta il governo di imporre
una tabella di marcia incompatibile con i diritti delle opposizioni». E poi, aggiunge Scotto,
«Equitalia non chiude, cambia
solo nome. Un po’ come nel film
di Checco Zalone con le province
che si trasformano in città metropolitana». Anche la sinistra
Pd storce il naso ma finora non
ha parlato. Il presidente della
commissione Bilancio Francesco Boccia dice che «le regole
vanno rispettate, a maggior ragioni se sono state votate da
maggioranza e opposizione». E
si riferisce al fatto che nel decreto fiscale non possono essere inserite misure che hanno impatto
per il triennio 2016-19. Ora tutto
questo esploderà nella mani della Boldrini.
Jena
Fisco
Se Renzi lo fosse, Giovannino Guareschi
direbbe: “Contrordine compagno”.
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[email protected]
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LA MOSTRA COMINCIA!
Comune di Treviso
Nei primi giorni di apertura, dalla sera del 28 e fino al 31
ottobre, il PINARELLO FESTIVAL propone, prima o dopo la
visita alla mostra principale e a tutte quelle collaterali, molti
altri eventi. Nell’auditorium del Museo di Santa Caterina,
ogni pomeriggio e poi fino a sera inoltrata, si susseguiranno
concerti, spettacoli teatrali, incontri, letture,
conferenze, tutto compreso nel biglietto d’ingresso alle
mostre. Tra le altre iniziative, concerti di Franco Battiato,
Antonella Ruggiero, Massimo Bubola, Giovanni Caccamo.
MAIN SPONSOR
ORARIO DELLA MOSTRA
SPECIAL SPONSOR
TREVISO
FIDELITY SPONSOR
MUSEO DI SANTA CATERINA
29 OTTOBRE 2016
17 APRILE 2017
INFO E PRENOTAZIONI
0422.429999
www.lineadombra.it
28 OTTOBRE pre apertura con biglietto ridotto per tutti
dalle ore 20 all’1 della notte
29 OTTOBRE dalle ore 9 all’1 della notte
30 OTTOBRE dalle ore 9 alle ore 22
31 OTTOBRE dalle ore 9 alle ore 22
1 NOVEMBRE dalle ore 9 alle ore 20
Chiusura biglietteria un’ora prima
123456789AB92CC2DE49AF LA STAMPA 12345367318
LA STAMPA
DOMENICA 23 OTTOBRE 2016
Primo Piano .5
.
LA LEGGE DI STABILITÀ
+1
Il barometro
A favore
di Padoan
Indicatore di fiducia:
percentuale di italiani che dichiarano
di avere molta o abbastanza fiducia
in ciascuno dei leader politici indicati
(base: coloro che dicono di conoscere il leader)
Scostamento
rispetto
all’ultima
rilevazione
+3
-1
NICOLA PIEPOLI
-1
L
50%
«Onesto»
La metà
degli italiani
sondati
apprezza nel
ministro Pier
Carlo Padoan
l’onestà
58%
«Determinato»
Ancora più alta
la quota
di coloro che
attribuiscono
al titolare
del Tesoro
la virtù della
determinazione
28%
«Vicino
alla gente»
Questa voce
raccoglie pochi
consensi
Padoan è un
tecnico, però
ricevere questo
singolo voto
basso non rovina
la media
La nota
metodologica
Il sondaggio qui
presentato è stato
eseguito da Istituto Piepoli
il 3 Ottobre 2016 per La
Stampa con metodologia
mista CATI - CAWI, su un
campione di 505 casi,
rappresentativo della
popolazione italiana
maschi e femmine dai 18
anni in su, segmentato per
sesso, età, Grandi
Ripartizioni Geografiche e
Ampiezza Centri
proporzionalmente
all’universo della
popolazione italiana.
58%
-2
a legge di Stabilità è un
evento molto importante
e riscuote un gradimento
elevato da parte dell’opinione
pubblica: i due terzi degli italiani la gradiscono, in particolare
coloro che dicono di votare per
il centrosinistra.
Sanità, taglio delle tasse e
pensioni sono i provvedimenti
che gli italiani apprezzano di più
(la ricerca è stata eseguita dall’Istituto Piepoli su un campione
di 505 casi). Più in dettaglio tra
le misure contenute nella nuova
legge di Stabilità e più gradite
dagli italiani ci sono: il finanziamento di 2 miliardi in più per la
Sanità, il blocco dell’aumento
dell’Iva, le misure anti-povertà e
l’introduzione della quattordicesima per le pensioni più basse.
Se a questo aggiungiamo il taglio dell’Ires, la diminuzione del
canone Rai e la chiusura di Equitalia, ci accorgiamo che, quando
il governo promuove la riduzione delle tasse o l’abolizione di
istituzioni che con la loro stessa
presenza generano tasse, diventa in ogni caso più popolare e
quindi più gradito all’opinione
pubblica. In definitiva: poco meno di sette italiani su dieci accettano le nuove norme e quindi più
in generale la legge si conferma
di forte gradimento.
Soldi alla Sanità e meno tasse
Agli italiani piace la manovra
L’effetto sui ministri
Quasi sette su dieci approvano le misure di sostegno sociale
Il gradimento della legge di Stabilità ha ripercussioni positive
sul profilo di immagine dei ministri che l’hanno creata: in primo piano Pier Carlo Padoan
(Economia) che guadagna ben
4 punti di popolarità, Giuliano
Poletti (Lavoro) che ne guadagna cinque, Marianna Madia
(Pubblica Amministrazione) e
Beatrice Lorenzin (Sanità) che
ne guadagnano due ciascuna,
mentre l’unico che resta stabile
nella popolarità è il ministro
dello Sviluppo economico, Carlo Calenda, forse meno gettonato degli altri a causa della sua
presenza ancora marginale nella mente degli Italiani.
Una nota di sintesi ai profili
d’immagine dei protagonisti
della legge è che quasi tutti i ministri risultano essere determinati e onesti. Il più idoneo al voto risulta essere Pier Carlo Padoan che è anche il designato
come produttore per tutti di un
migliore futuro. Quanto al ministro più vicino alla gente Giuliano Poletti risulta il più gettonato.Forse qualcuno dirà che ho
dimenticato il presidente del
Consiglio, Matteo Renzi, ma lo
conservo per ultimo nell’elenco
dei vincenti in quanto ha vinto
bene: non solo ha guadagnato
tre punti personali in popolarità
ma ha superato il vicepresidente della Camera, Luigi Di Maio,
che da alcune settimane aveva
un punteggio superiore a lui.
Anche il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha
guadagnato un punto di popolarità questa settimana sigillando
quindi con la propria presenza
positiva l’onda piuttosto positiva nei confronti del governo.
=
Sergio
Mattarella
33%
14%
Silvio
Berlusconi
20%
Luigi
Di Maio
Matteo
Renzi
Beppe
Grillo
Matteo
Salvini
Fiducia nei leader: Renzi su e Di Maio giù
Le elencherò ora una serie di misure contenute nella Legge di Stabilità 2017, per ognuna
di esse dovrebbe dirmi in che misura la gradisce, se molto, abbastanza, poco o per nulla.
Finanziamento di 2 miliardi
in più per la Sanità
86%
82%
82%
77%
75%
70%
69%
Gradimento
68% (molto+abbastanza)
Blocco aumento dell’IVA
Misure anti-povertà estese a tutto
il territorio nazionale per le famiglie
con figli minorenni e disabili
Introduzione della 14a
per le pensioni più basse
Taglio dell’IRES (imposta sul reddito)
dal 27,5 al 24%
Diminuzione del canone RAI
da 100 a 90 euro
Chiusura di Equitalia
MEDIA GRADIMENTO
Riconfermato il bonus bebè e i
voucher per asili nido e baby sitting
63%
63%
Eliminazione della tassa
IRPEF agricola
Introduzione dell’APE
(anticipo pensionistico): si potrà
andare in pensione a 63 anni
Rifinanziato il fondo di garanzia
per le PMI
Introduzione dell’IRI
(imposta sull’artigiano) fissa al 24%
56%
52%
44%
In generale, Lei quanto gradisce questa
legge di stabilità per il 2016,
per quanto ne sa da quello che ha sentito?
5%
Senza opinione
31%
Non gradiscono
64%
Gradisco
I partiti
Passando dal particolare al generale, cioè dai singoli eventi e
dalle singole leggi allo «stato
dell’opinione pubblica» nel suo
insieme, ci accorgiamo che c’è
una forte costanza attraverso il
tempo nelle «quote di mercato»
dei partiti. Il centrodestra, che
nel 2013 e nel 2014 aveva totalizzato poco più del 31%, in questo
26%
36%
PER ORIENTAMENTO POLITICO
64%
Centrosinistra
Centrodestra
Movimento 5 Stelle
56%
48%
- LA STAMPA
momento è tra il 32 e il 33%. Il
centrodestra risulta essere come trend piuttosto stabile e in
ogni caso inferiore alle medie
riportate durante i governi precedenti all’attuale.
Quanto al centrosinistra nel
suo insieme è passato da una
media del 38% a mezzo punto in
più, una vera inezia. Reputiamo
che questa stabilità nella leadership possa consolidarsi nei
prossimi mesi.
E il Movimento 5 Stelle?
Sempre in una media 2013-2014
aveva intorno al 23% e adesso
supera il 26%. Attenzione però.
Il trend di lungo periodo è ingannevole: qualche settimana
fa, prima della «rinuncia alle
Olimpiadi del 2024», il Movimento 5 Stelle e i suoi rappresentanti avevano quote percettibilmente più elevate di oggi.
12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI
6 .Primo Piano
STAMPA
.LA
DOMENICA 23 OTTOBRE 2016
VERSO IL REFERENDUM
D’Alema: “I giovani sono per il No
non vogliono Verdini al governo”
L’intervista
del 1999
a Montanelli
divide ancora
Migliore: ha il potere di far fallire le feste. Orfini: gli anziani non capiscono? Offensivo
Renzi: con Berlusconi poteva cambiare le cose e non l’ha fatto. La Boschi: arrogante
1 «Le parole
di Indro Montanelli sulla possibilità di cambiare la Costituzione sono di una
sconcertante
attualità»: è
quanto si legge
in un articolo,
pubblicato dal
comitato «Basta
Un Sì» sul sito
www.bastaunsi.it, che ripropone l’intervista
realizzata da
Alain Elkann nel
1999. Un «arruolamento»
che ha fatto
scattare la polemica da parte
del fronte del
No. Tra i più
critici Calderoli,
Quagliariello e
Zoggia
FRANCESCO MOSCATELLI
INVIATO A STRESA (VERBANIA)
«Renzi parla a nome di una gioventù che non lo segue. I giovani votano “No”, votano “Sì” solo
le persone anziane forse anche
perché hanno maggiore difficoltà a comprendere questa riforma sbagliata». Pausa, poi
l’immancabile sorrisino: «Non
tutte però». Massimo D’Alema
è appena entrato all’hotel Regina Palace di Stresa per partecipare al dibattito della due giorni di Iniziativa Subalpina, fondazione dell’ex vice-presidente
del Csm Michele Vietti. L’ex
premier si toglie il soprabito
con l’aria del pugile che scalpita
prima di salire sul ring.
Davanti alle telecamere l’attacco a Renzi è su tutti i fronti:
la finanziaria «ridotta a mance
elettorali», la vittoria del “Sì”
Ex premier
Massimo
D’Alema
ha ancora
una volta
dato fuoco
alle polveri
contro i
renziani
come premessa per sdoganare
l’ingresso di Verdini nel governo e per varare il «partito della
Nazione», l’inutilità della commissione Pd sulla legge elettorale. Dai banchetti per il «Sì» di
Milano gli risponde il presidente dei democratici Matteo Orfini: «Gli anziani votano “Sì” perché non sono in grado di capire
il testo della riforma? Detto da
una persona di 67 anni, mi sembra un autogol e un’offesa».
Il secondo round va in scena
sul palco di Stresa dove siedono
esponenti di primo piano dei
due schieramenti. Il titolo dell’incontro è «Europa: sì, ma
quanta e quale?», ma ovviamente a tenere banco è il referendum del 4 dicembre: gli ultimi sondaggi che danno il “No”
in vantaggio, Silvio Berlusconi
che irrompe nella campagna
con un video-messaggio in cui
evoca «la deriva autoritaria di
un uomo solo padrone dell’Italia e degli italiani».
Il duello più acceso è quello
fra Massimo D’Alema e il sottosegretario alla Giustizia Gennaro Migliore in veste di ambasciatore renziano. «D’Alema è sempre uguale a se stesso, rimprovera la mia generazione perché noi
le riforme le stiamo facendo – dice Migliore -. Se vince il “No” si
avrà il ritorno degli eterni». Parlando della minoranza Pd cita il
Jep Gambardella della Grande
Bellezza e il «potere di far fallire
le feste». D’Alema replica: «Noi
abbiamo fatto la nostra parte e
non ci battiamo per tornare.
Gramsci scriveva che chi vuole
costruire il suo potere sul disprezzo delle generazioni precedenti rivela la sua mediocrità».
Forza Italia
Silvio Berlusconi irrompe
nella calda
campagna
referendaria
con un videomessaggio:
«Questa
riforma potrebbe dare
vita a una
deriva autoritaria, di un
uomo solo
padrone
dell’Italia e
degli italiani»
In serata Renzi risponde agli
attacchi dalla Sicilia: «D’Alema,
Berlusconi, Monti, Fini, Dini,
Pomicino. Hanno già avuto la loro chance di cambiare le cose:
hanno bloccato il passato, non
consentiremo loro di bloccare
anche il futuro». Scende in campo anche il ministro Boschi che
definisce D’Alema con un solo
termine: «Arrogante». A Gianni
Cuperlo, esponente della minoranza e membro della commissione per riformare l’Italicum,
tocca l’ingrato ruolo del pontiere: «Io dico “proviamoci”. Eleggere direttamente i senatori e
cambiare una legge elettorale
iper maggioritaria per la Camera: questo abbiamo chiesto per
mesi. Da parte di tutti servono
gli estintori perché alimentare
l’incendio non aiuta».
12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI
L’applausometro
sulle frasi del premier
Reportage
FABIO MARTINI
INVIATO A PALERMO
na scena del genere
non si era mai vista
nell’era Renzi: alle
dieci della sera, sul palcoscenico del teatrino di Santa Cecilia alla Kalsa, il presidente
del Consiglio sta parlando di
referendum e fa di tutto per
abbattere il muro di scetticismo dei cinquecento dirigenti e simpatizzanti palermitani del Pd venuti ad ascoltarlo:
urla, gesticola, stimola la platea con battute di grana
grossa: «Levate dallo schermo quella immagine di Berlusconi, Fini, D’Alema, Monti, Pomicino: magari qualcuno non ha mangiato!» In platea due signori sorridono, ma
applausi zero. Renzi insiste
sulla riduzione dei costi della
politica e dei parlamentari:
silenzio. Ad un certo punto
dice: «Conoscerete tutti almeno un anti-renziano spinto? Gli va detto: guarda quello lì ti sta antipatico, ma occhio perché se voti no, l’occasione per cambiare veramente non torna più!. Niente da
fare: dalla platea non si alza
un battimani, neppure con le
battute più ammiccanti. E alla fine Renzi, proprio lui, dice
testualmente: «Chi vota no,
si tiene tutto quello che c’è.
Che magari va anche bene
ma secondo me non funziona… Però ciascuno farà le
proprie valutazioni e verifiche…». Parole che pronunciate da un altro somiglierebbero ad una resa.
Ovviamente Matteo Renzi
non è tipo da arrendersi, ma
ogni giorno scopre un campo
di battaglia diverso. Venerdì
sera il presidente del Consiglio era arrivato stanco a Palermo, dopo aver dormito poche ore tra Washington e
Bruxelles e le sue battute
mancavano di brillantezza.
Oltretutto, prima che parlasse di referendum non erano
mancati applausi sugli altri
temi da toccati da Renzi, ma
U
10
“Berlusconi, Monti, D’Alema, Dini, Fini
prima dicevano si a queste riforme e ora
dicono no perché puntano a riprendersi
il ruolo che noi abbiamo tolto loro”
Contestato
Matteo Renzi
nel suo tour
in Sicilia per
spiegare le
ragioni del Sì
al referendum
è stato contestato da
giovani che
chiedevano
lavoro e
politiche di
sviluppo
9
“Io voglio ridurre i politici non la Politica: quella con la P maiuscola è la cosa
più bella al mondo”
8
LAPRESSE
Sedie vuote, silenzi e cortei
Renzi non scalda la Sicilia
“I Paesi dell’Est europeo sono stati salvati dall’abbattimento dei muri e oggi
tirano su nuovi muri”
7
“Non dimentichiamo la Sicilia della
lotta alla mafia di Falcone e Borsellino”
Via alla sfida per rimontare al Sud. Persino l’annuncio
del G7 a Taormina è accolto con un debole battimani
6
“Bebe Vio, una straordinaria ragazza”
la sostanza non cambia: sugli
slogan anti-casta la platea siciliana non si è accesa. Confermando le difficoltà che si conoscevano per il Sì: in testa (pare) al Nord-Ovest, ma indietro,
molto indietro (pare) al NordEst e al Sud. Alla fine del comizio di Renzi, all’uscita del teatro, uno dei protagonisti della
«primavera palermitana» degli anni Novanta e che conosce
gli umori degli isolani, la vede
così: «Non mi citi, ma i siciliani
oramai sono divisi in due: una
volta saltate le “mediazioni” di
Cosa Nostra, chi non crede più
alle promesse, si è buttato sui
Cinque Stelle, mentre chi ancora confida nella Casta - concentrata nel Pd - condivide poco la battaglia di Renzi». Una
tenaglia difficile da forzare e
infatti il capo del governo, dopo il comizio di venerdì a Palermo, ieri si è presentato al ci-
Analisi
Per uno dei
protagonisti
della «primavera palermitana»: «I
siciliani sono
divisi in due:
saltate le
“mediazioni”
di Cosa nostra, chi non
crede alle
promesse, è
M5S, gli altri
non condividono la battaglia di Renzi»
nema Ariston di Trapani (affollato) e ha cambiato completamente postura: al referendum ha dedicato poche battute, una ventina di minuti. Per
conquistare la platea di Trapani e poi in serata di Messina,
battute (applaudite) sui politici rottamati e sul bicameralismo: «Immaginate un’assemblea di condominio: alle 2 di
notte raggiungete un faticosissimo punto di equilibrio con
quello del primo piano, ma tre
mesi dopo c’è nuova assemblea con quello del terzo piano
che vuole cambiare una virgola. E poi tre mesi dopo si torna
da quello del primo che non ci
sta…». E ancora: «I consensi al
Si sono aumentati da quando
si fanno i confronti televisivi
sul merito». Il tutto condito da
battute irrituali per un presidente del Consiglio: «Quelli del
No che erano d’accordo con le
riforme e non le hanno fatte?
Un’occasione per non tornare
ai giardinetti», «Io mi sono fatto anche un dibattito con Travaglio, che si può fare di più
nella vita?». Persino la storia di
Taormina scelta per il G7 perché durante un vertice di capo
straniero aveva generalizzato
su Sicilia e mafia, è accolta con
battimani di cortesia e Renzi
dice testualmente: «Popoli che
pascolavano quando qui c’era
la Magna Grecia...». Prima di
presentare il logo per il G7 di
Taormina, il capo del governo
aveva partecipato all’inaugurazione dell’anno accademico
dell’Università di Palermo al
Teatro Massimo. Solennità,
Magnifici Rettori da tutto il
Sud, ermellini, pochissimi studenti ma anche sessanta poltrone vuote in una platea di
420 posti.
12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI
5
“Il ponte di Messina? Bisogna smetterla
con i pregiudizi! Quelli che rubano vanno messi in galera al Nord come al Sud”
4
“…la scelta di ospitare in Sicilia il G7”
0
“Scegliete come volete ma questo referendum non lo vinco io: o lo vinciamo
noi o non si vince”
“Questo ping pong tra le due Camere fa
male all’Italia”
“In Italia dura meno un governo di un
gatto sulla Firenze mare”
1
Primo Piano .7
LA STAMPA
.
DOMENICA 23 OTTOBRE 2016
GUIDA AL REFERENDUM
5. I POTERI DEL GOVERNO
Il nostro viaggio
nella riforma
costituzionale in
5 puntate
giunge oggi al
termine. Dopo la
prima sul
bicameralismo,
la seconda sui
costi della
politica, la terza
sui tempi di
approvazione
delle leggi e la
quarta sul
rapporto tra
governo e
Regioni, oggi
affrontiamo il
tema
dell’equilibrio
fra i diversi
poteri dello
Stato e di come
cambierà con la
riforma
UGO MAGRI
ROMA
L’accusa più forte alla riforma è
che mette la democrazia a rischio. Secondo il fronte del NO,
avremo un uomo solo al comando. Da qui un rischio di «deriva
autoritaria» che i fautori del SI
contestano. Chi ha ragione? Per
rispondere, è necessario uno
sguardo al nuovo equilibrio dei
poteri. Incominciando proprio
dal presidente del Consiglio.
Intreccio con l’«Italicum»
La riforma non cambia una virgola per quanto concerne il premier. Le norme che ne disciplinano le funzioni restano quelle
del 1948. Non verrà eletto direttamente, non potrà sciogliere le
Camere né gli sarà consentito di
sostituire i ministri incapaci.
L’unica vera differenza è che il
premier riceverà la fiducia dalla
sola Camera. Dove la legge elettorale appena approvata garantirà al vincitore la maggioranza
assoluta. Chi arriverà primo si
insedierà a Palazzo Chigi senza
venire a patti con nessuno. Detto in giuridichese, il rafforzamento del premier sarà conseguente al «combinato disposto»
tra l’«Italicum» e la fine del «bicameralismo paritario». Che
sia un cambiamento tale da
mettere le libertà in pericolo, dipende dai punti di vista. Un paio
di osservazioni però s’impongono. Anzitutto, la riforma prevede che la Corte costituzionale
possa pronunciarsi sull’intera
legge elettorale: basta che lo
chiedano un terzo dei senatori o
un quarto dei deputati. Se non
provvederà Renzi a emendare
l’Italicum, è molto possibile che
intervenga la Corte.
Ipotesi «coabitazione»
Per quanto depotenziato, il Senato potrà rivelarsi uno scoglio.
Ad esempio, gli sarà consentito
di bocciare eventuali riforme
della Costituzione. Inoltre, su richiesta, i senatori potranno
mettere sotto esame le leggi appena approvate a Montecitorio,
tutte quante senza distinzione.
PERCHÉ
“L’ipotesi
di una deriva
autoritaria
è irreale”
Con questa riforma della Costituzione l’Italia rischia davvero
la «deriva autoritaria» che alcuni temono, professor Pera?
«E perché? Oggi il presidente
del Consiglio non può sciogliere le Camere, idem in futuro.
Non ha il potere di licenziare i
ministri, lo stesso domani.
Può cadere in ogni momento
senza sfiducia costruttiva, e
nemmeno questo cambierà.
Non ha i numeri per scegliersi
il Capo dello Stato, perché il
quorum richiesto non scenderà mai sotto i tre quinti. Insomma, chi guida il governo
rimarrà più debole dell’ultimo
sindaco d’Italia. Ecco perché
non comprendo Berlusconi».
Come mai le torna in mente
l’ex premier?
«Proprio lui che voleva un’uomo solo al comando, dovrebbe
chiedere che il presidente del
Consiglio abbia più poteri e
4
dicembre
2016
Il premier sarà più forte
ma solo grazie all’Italicum
E si affaccia il rischio “coabitazione” con un Senato d’opposizione
2
giudici
I membri
della Corte
costituzionale
che verranno
eletti dal
Senato
È vero che dovranno sbrigarsi
(entro un mese) e che la Camera
avrà l’ultima parola sulle eventuali modifiche. Ma un’azione sistematica di disturbo, con continue richieste di esame su tutti i
provvedimenti, non è da escludere nel caso si creasse una «coabitazione», cioè due maggioranze politiche diverse tra la
Camera e il Senato. Che sarà in
mano a chi controlla le Regioni.
Nuove garanzie
Per restare a palazzo Madama, i
senatori eleggeranno 2 dei 5 giudici costituzionali di scelta parlamentare. È un gesto carino
verso le opposizioni perché, se si
fosse continuato col sistema at-
70 anni di Referendum
2 giugno 1946
Forma istituzionale dello Stato
12 maggio 1974
Divorzio
11 giugno 1978
Finanziamento pubblico ai partiti
17 maggio 198
Aborto
9 giugno 1985
Scala mobile
89,1%
87,7%
81,2%
79,4%
77,9%
65,1%
8 novembre 1987 Centrali nucleari
18 giugno 1989
Parlamento europeo
3 giugno 1990
Caccia
9 giugno 1991
Legge elettorale
18 aprile 1993
Depenalizzazione droghe leggere
11 giugno 1995
Privatizzazione della Rai
15 giugno 1997
Abolizione dell’Ordine dei Giornalisti
18 aprile 1999
Legge elettorale
21 maggio 2000
Separazione delle carriere per i magistrati
7 ottobre 2001
Modifica titolo V
15 giugno 2003
Articolo 18
12 giugno 2005
Fecondazione assistita
25 giugno 2006
Riforma costituzionale
21 giugno 2009
Legge elettorale
12 giugno 2011
Acqua pubblica
17 aprile 2016
Estrazione di idrocarburi
conflitti da cui finora la Consulta è stata investita. Di sicuro, la
riforma non rappresenta alcuna svolta autoritaria. Senza
considerare che rafforza le garanzie e alcune ne aggiunge ex
novo».
80,7%
43,1%
62,4%
77%
57,4%
30%
49,6%
32%
34,1%
25,7%
25,9%
52,3%
23,3%
REFERENDUM
Falliti per mancato quorum
Non necessitano
di raggiungere un quorum
di partecipazione
Abrogativi che hanno
raggiunto il quorum
54,7%
31,2%
- LA STAMPA
PERCHÉ
tuale, la maggioranza governativa avrebbe potuto acchiappare
tutti e 5 i giudici e amen. Stessa
cosa sul Presidente della Repubblica: per eleggerlo servirà
un largo consenso, almeno i tre
quinti dei partecipanti al voto
perfino dopo l’ottava votazione,
non come ora che la maggioranza assoluta scatta già dal quarto
scrutinio. È vero che mettere il
Presidente sotto accusa non sarà così difficile, basterà la metà
più uno dei parlamentari in seduta comune; ma l’ultima parola
sull’impeachment spetterà alla
Consulta. Ai regolamenti parlamentari verrà demandato uno
Statuto delle opposizioni per
meglio tutelarne i diritti.
La voce del popolo
Boicottare i referendum, come è
avvenuto sulle trivelle, sarà molto più complicato. Perché crollerà il quorum per le richieste supportate da 800 mila sottoscrizioni: anziché la metà più uno degli
elettori, basterà la metà (più
uno) di quanti hanno votato alle
precedenti elezioni politiche. Cade il divieto dei referendum propositivi, anche se per il momento
è solo una promessa e ci vorrà
un’apposita legge costituzionale.
Infine il popolo potrà direttamente proporre delle leggi, raccogliendo 150 mila firme. Attualmente ne bastano 50 mila, ma
poi di regola queste leggi finiscono nel dimenticatoio. Invece, con
la riforma, il Parlamento avrà
l’obbligo di esaminarle e di pronunciarsi nel merito. Non una
garanzia, ma meglio di niente.
12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI
la l’articolo 1 della Costituzione); sarà costituito da consiglieri regionali e da sindaci che lavoreranno part-time, con 2-3
giorni alla settimana insufficienti per le loro importanti
funzioni; i 100 senatori non
avranno voce in capitolo nelle
elezioni del Presidente della
Repubblica in quanto saranno
surclassati, nel numero, dai 630
deputati; il Presidente della Repubblica nominerà 5 senatori
per la stessa durata della sua
carica, creando così un suo consistente partitino…».
Sì No
A quali nuove garanzie si riferisce?
Le ragioni del no
sono incomprensibili,
tranne una: la voglia
di contrastare Renzi
Marcello Pera
Ex presidente del Senato
non meno. Se ho un’obiezione, è
che questa riforma rafforza il
governo assai meno di quanto
sarebbe necessario. Avremmo
bisogno della luna e ci hanno
dato una lucciola. Il minimo sindacale».
Il Senato, di cui lei è stato presidente, finirà per perdere peso...
«Cambia natura. Diventando
regionalista, si prenderà una
serie di prerogative che erano
state requisite dalla Conferenza Stato-Regioni. È a Palazzo
Madama che si affronteranno i
«Prevede uno Statuto a tutela
delle opposizioni parlamentari.
Riduce il quorum di votanti necessario perché un referendum
abrogativo sia valido. Apre la
strada ai referendum propositivi. Offre garanzie di esame delle
leggi di iniziativa popolare, che
in passato nemmeno venivano
prese in considerazione dalle
Camere. Prevede il ricorso preventivo alla Corte costituzionale per le leggi elettorali. La cosiddetta centralità del Parlamento, di cui qualche esponente del No è ancora cultore, viene
esaltata dalla riforma che stabilisce nuovi paletti per la decretazione di urgenza e consente al
Capo dello Stato di esercitare
meglio la sua funzione di vigilanza sulle leggi. In sintesi, di
svolte autoritarie non vedo
traccia. E le ragioni del No mi
sembrano tutte incomprensibili, tranne una: la voglia di mandare a casa Renzi, magari per
farci poi un governo insieme,
come chiede Berlusconi, all’insaputa di Brunetta».
12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI
“Soluzione
spregiudicata
che divide
il Paese”
Perché la riforma peggiora
l’equilibrio dei poteri, professor Pace?
«Per rispondere è necessario
ricordare quale ne sia la causa. Il Parlamento di questa legislatura è stato eletto sulla
base di una legge elettorale, il
“Porcellum”, che la Corte costituzionale dichiarò incostituzionale nel gennaio 2014 in
quanto violava il principio di
rappresentatività e la parità
del voto dei cittadini. Il Pd, alla Camera, aveva infatti ottenuto 127 seggi in più di quelli
cui avrebbe avuto diritto, Fi e
M5S ne avevano avuti rispettivamente 51 e 58 in meno. Ciò
nondimeno, appena 4 mesi
dopo governo e maggioranza
iniziavano un azzardato percorso di riforma con un Parlamento “non” rappresentativo.
Un percorso spregiudicatamente condotto in maniera di-
Con la riforma avremo
nuovi senatori part-time
che lavoreranno
3 giorni alla settimana
Alessandro Pace
Presidente Comitato del NO
di centrosinistra
visiva, sostituendo irregolarmente in Commissione senatori di maggioranza, eliminando
al Senato il relatore di minoranza, applicando agli emendamenti la tecnica del “super-canguro”, grazie alla quale venivano fatti fuori, con un colpo solo,
gli emendamenti non graditi».
E nel merito?
«Il Senato non sarà più un contro-potere perché i 100 senatori
non voteranno la fiducia al Governo; non verrà eletto direttamente dai cittadini (ciò che vio-
Il Senato rappresenterà le autonomie?
«Ciò sarebbe vero solo se l’Italia fosse uno Stato federale al
pari della Germania o degli Usa.
Ma l’Italia non lo è, quindi il Senato non rappresenterebbe le
Regioni e la rappresentanza sarebbe, come adesso, politicopartitica e non territoriale. Per
la stessa ragione il Senato non
avrebbe titolo per eleggere, da
solo, due giudici costituzionali,
ciò essendo possibile solo in
uno Stato federale. II Senato,
ancorché non eletto dai cittadini, continuerebbe a essere organo dello Stato e come tale approverebbe leggi sia ordinarie
che costituzionali. Le incongruenze sono così numerose,
che il nuovo Senato sembra fatto apposta per non funzionare».
12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI
8 .Primo Piano
STAMPA
.LA
DOMENICA 23 OTTOBRE 2016
ROBERT D. KAPLAN
D
Geoanalista
Robert D. Kaplan
è esperto
di geopolitica
e membro
del Center
for a New
American
Security
Autore di
«Earning the
Rockies: How
Geography
Shapes
America’s Role in
the World» che
uscirà a gennaio
per Random
House
elle due grandi potenze
autocratiche dell’Eurasia, la Russia si sta rivelando più pericolosa, a breve
termine, della Cina. I cinesi sperano di arrivare gradualmente
a dominare le acque del continente asiatico senza essere ingaggiati in una guerra aperta
con gli Stati Uniti. Mentre l’aggressione di Pechino è «fredda», quella di Mosca è «calda».
E l’attuale situazione, con l’amministrazione Usa in scadenza
sul punto di uscire di scena e
quella nuova ancora da insediare, sembra perfetta perché il
presidente russo Vladimir Putin scelga di correre un rischio
calcolato.
La situazione economica della
Russia è molto peggiore di quella
della Cina, e quindi tanto maggiore l’incentivo per i suoi governanti a spingere sulla leva del nazionalismo. Ma il dato più significativo, che le élite occidentali
stentano a capire, non può essere quantificato: un insito e storico senso di insicurezza fa sì che
le aggressioni russe siano crudeli, dirette, sanguinose e rischiose. Mentre i cinesi costruiscono
insediamenti sulle isole contestate e mandano flotte di pescherecci nelle acque oggetto di contenzioso, i russi mandano crimi-
L’offensiva
Zar
dello
Putin è riuscito a prendersi la Crimea e si è dimostrato decisivo in Siria
L’Occidente non ha saputo reagire né in Europa né in Medio Oriente
nali mascherati in Ucraina e
sganciano bombe a grappolo sui
civili inermi ad Aleppo, in Siria.
Senza contare i cyber attacchi, dove la sua interferenza
nella nostra politica è assimilabile a una dichiarazione di
guerra, la Russia sta compiendo atti di aggressione in quattro diversi teatri: il Mar Baltico,
il bacino del Mar Nero, l’Ucraina e la Siria. Tuttavia per Mo-
sca questo costituisce un solo
teatro - i «vicini prossimi» della
Russia -, un concetto che comprende la periferia della vecchia Unione Sovietica e le sue
zone d’influenza. Poiché il signor Putin lo vede come un unico, fluido teatro eurasiatico, se
gli Stati Uniti dovessero incalzarlo in Siria, diciamo, lui potrebbe facilmente contrattaccare negli Stati baltici.
Una reazione di questo genere sarebbe destinata a spaccare
l’alleanza occidentale. Consideriamo uno scenario adombrato
durante una simulazione a cui
ho partecipato lo scorso inverno a Washington: la Russia potrebbe far penetrare solo poche
centinaia di unità militari per
alcune miglia oltre la frontiera
di uno degli Stati baltici e poi
fermarsi.
Il dramma di Aleppo
Finita la tregua, tornano le bombe
E Mosca sfida gli Usa: tuteli i civili
GIORDANO STABILE
INVIATO A BEIRUT
Ad Aleppo la tregua dichiarata
dalla Russia e dal governo siriano è scaduta ieri, dopo tre giorni, senza che neppure un abitante abbia lasciato la zona Est
della città, in mano ai ribelli.
Bashar al-Assad aveva garantito ai combattenti che si fossero
arresi un salvacondotto e il trasporto in pullman fino alla provincia di Idlib. Ma gli insorti
hanno respinto l’offerta e deciso di resistere «fino alla morte».
I combattimenti sono ripresi
subito, e anche i raid. Per i civili,
fra 200 e 250 mila, significa rimanere in una trappola di macerie che fra pochi giorni, massimo due settimane, riceverà
un ulteriore diluvio di fuoco con
l’arrivo della portaerei Admiral
Kuznetsov. Trenta cacciabombardieri, potenti Su-33, che si aggiungeranno alla cinquantina già
nelle basi a Lattakia e Tartus.
Una nuova tragedia umanitaria si annuncia nel giorno in cui la
Ong Save The Children denuncia
che 136 bambini sono morti per
bombe a grappolo lanciate dai
russi soltanto nelle ultime due
settimane. L’opinione pubblica
occidentale è di nuovo mobilitata, soprattutto in Francia e Gran
Bretagna, dove ci sono state manifestazioni di solidarietà con gli
assediati e il premier Theresa
May ha preso posizioni sempre
più dure nei confronti di Mosca.
Uno dei leader politici dei ribelli,
Brita Haj Hassan, ha parlato senza mezzi termini di «olocausto».
250
mila civili
In quello che
resta della
seconda città
della Siria
sono
intrappolati
250 mila
civili
Russi e governativi siriani ribattono che i civili «sono ostaggi dei
terroristi», che i ribelli «hanno
aperto il fuoco» su chi cercava di
raggiungere i varchi nei giorni
della tregua. Fonti militari siriane aggiungono che questa era «la
loro ultima occasione».
Ora ci sarà una campagna di
annientamento. I tempi sono stati studiati con astuzia dal Cremlino. L’ultima fase dell’assedio di
Aleppo arriva in coincidenza con
la fase più calda delle presidenziali negli Stati Uniti. E in contemporanea con un altro assedio,
quello di Mosul. Mosca continua
a lanciare avvertimenti a
Washington perché tuteli i civili e
ieri ha accusato gli aerei della coalizione occidentale di aver colpito per sbaglio un corteo funebre
REUTERS
La città
di Aleppo,
soprattutto
nella parte
Est, è ormai
ridotta
a un cumulo
di macerie
a nord di Kirkuk durante i raid a
sostegno dei peshmerga. La Russia cerca così di mettere sullo
stesso piano Aleppo e Mosul, con
la tesi che sia impossibile sconfiggere il nemico in un’aerea urbana senza «danni collaterali».
C’è un fattore imprevedibile
però che potrebbe intralciare i
piani russi ad Aleppo. E forse
quelli americani a Mosul. Ed è la
Turchia. Da quattro giorni Ankara ha lanciato una campagna di
raid, per la prima volta anche con
cacciabombardieri, contro i
guerriglieri curdi dello Ypg nel
Potrebbe essere rischioso
per la Nato rilanciare denunciando una violazione dell’ Articolo 5, che considera l’attacco
a un alleato come sferrato a
tutta la coalizione. Il signor
Putin sa bene che i membri
della Nato dell’Europa meridionale, la Grecia, la Bulgaria e
l’Italia, potrebbero esi-
distretto di Afrin, a Nord di Aleppo: duecento sono stati uccisi, secondo fonti turche. Ieri carri armati di Ankara sono entrati nella
cittadina di Marea, vicino alle linee curde. Lo Ypg, ad Aleppo, è
alleato dei governativi. E le truppe turche si potrebbero portare a
pochi chilometri dalla città, quasi
in contatto con quelle siriane che
circondano i ribelli nei quartieri
orientali.
Damasco ha denunciato «l’invasione» e sembra sempre meno
tollerante nei confronti delle manovre di Recep Tayyip Erdogan
sul suo territorio. I turchi potrebbero cambiare i rapporti di forza
ad Aleppo ma al prezzo di trasformare la guerra civile in regionale. E quel punto l’alleanza dell’Occidente con i curdi contro
l’Isis, in Siria come in Iraq, sarebbe compromessa del tutto. Erdogan, tanto per gettare benzina
sul fuoco, ha ribadito ieri che Mosul «appartiene storicamente alla Turchia». E il premier iracheno Al-Abadi ha detto no alla richiesta americana di coinvolgere
Ankara nella battaglia contro i
jihadisti.
12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI
LA STAMPA
DOMENICA 23 OTTOBRE 2016
Primo Piano .9
.
GLI EQUILIBRI GEOPOLITICI
Gli occidentali, e gli Usa
soprattutto, sono
responsabili delle
tensioni in generale
e in Siria in particolare
I quattro
fronti caldi
di Putin
Vladimir Putin
ALLEATI
RUSSIA
Presidente
della Federazione russa
PAESI
NATO
140 uomini
Il presidente Obama
della Compagnia Fanteria
(sotto comando canadese)
Tallinn
Tartu
Mar
Baltico
Jelgava
Liepaja
Riga
LETTONIA
Rezekne
LITUANIA
Russia
Kaunas
Vilnius
Polonia
LETTONIA
Bielorussia
Nuova
forza Nato
5.000
uomini
Per Kaplan il presidente
americano Barack Obama ha
«navigato a vista» sia durante la
crisi ucraina sia durante
l’esplosine della guerra civile in
Siria e ora i margini per poter
tornare a
negoziare
con la Russia
almeno ad armi
pari si sono ristretti
moltissimo
BIELORUSSIA
1
KALININGRAD
Mosca
RUSSIA
POLONIA
2
GERMANIA
UCRAINA
KIRGHIZISTAN
DONBASS
MOLDAVIA
ROMANIA
Sebastopoli
CRIMEA
Mar
Nero
GEORGIA
3
Mar
Caspio
ITALIA
NATO
ARMENIA
4
Mar
Mediterraneo
AZERBAIGIAN
Tartus
SIRIA
Paesi baltici
Ucraina
Mar Nero
Siria
In risposta alla
politica aggressiva
di Mosca, la Nato ha
deciso di mostrare
i muscoli schierando
truppe su conine
più sensibile, quello
con le repubbliche
baltiche. Circa 5 mila
uomini sul campo, tra
cui 140 soldati italiani
di stanza in Lettonia
Il Cremlino si è
schierato accanto
ai miliziani
nel Donbass
e si è garantito
l’annessione della
Crimea. Gli accordi
di Minsk non sono
rispettati e
continuano gli scontri
tra milizie ilorusse
ed esercito di Kiev
La presenza di navi
americane in acque
di interesse russo
ha riacceso le tensioni
in questa regione.
Occidente e Russia
si contendono anche
importanti partner
economici come
Georgia e Azerbaijan
per i loro giacimenti
di gas naturale
L’appoggio della Russia
ha consentito ad Assad di
mantenere il controllo su un
terzo della Siria. La battaglia
di Aleppo ha aumentato
le tensioni con l’Occidente
per la crisi umanitaria,
ma ha consentito a Putin
di rafforzare la sua presenza
nella regione e, grazie
alla base navale di Tartus,
anche nel Mediterraneo.
tare ad aderire a un intervento,
e le truppe russe nella regione
del Baltico sono di gran lunga
più numerose di quelle della
Nato. Nel tempo necessario alla
Nato per dispiegare truppe sufficienti, la Russia potrebbe impadronirsi di uno degli Stati
baltici membri della Nato.
Per quanto riguarda la Siria:
nel 2011 gli Stati Uniti avrebbero
avuto delle opportunità strategi-
Il presidente
russo
Vladimir
Putin
che se la Casa Bianca avesse agito. Cinque anni dopo, le opportunità sono molto diminuite e sono
aumentati i rischi. È stato invocato come precedente l’assedio di
Sarajevo negli Anni 90 che contribuì a decidere l’intervento militare dell’Occidente. Ma allora il
presidente Bill Clinton agì contro
una Russia debole, non competitiva sul piano internazionale e
senza combattenti interni che so-
no terroristi internazionali.
Gli Stati Uniti sono in grado
di andare in soccorso alla popolazione civile di Aleppo, e gli
esperti militari possono portare questa argomentazione. Ma
bisogna tenere presente che c’è
una grande differenza tra rendere molto più difficile la violenta aggressione del regime siriano nel Nord del Paese (che è
fattibile) e rovesciare quel regime a Damasco (troppo ambizioso a questo punto).
C’è anche una domanda più
ampia in tema di politica estera
che dovrà essere all’ordine del
giorno per il nuovo Presidente:
in che modo gli Stati Uniti possono stabilire una loro influenza
sul terreno, dal Mar Baltico al
deserto siriano, che permetta all’America di negoziare con la
Russia da una posizione strategicamente favorevole?
Perché, senza un adeguato
contesto geopolitico, il Segretario di Stato è un missionario, non
un diplomatico. John Kerry è un
uomo che ha una lista di negoziati da condurre piuttosto che una
lista di interessi americani da difendere. Sembra non comprendere che in politica estera gli interessi vengono prima dei valori;
e questi ultimi hanno peso solo
se i primi vengono capiti.
Ad esempio, proprio come un
intervento occidentale in Siria
provoca il rischio di una risposta
in Europa, un significativo spostamento delle forze americane
di ritorno stabilmente in Europa
può fare sì che il signor Putin diventi più ragionevole in Siria.
Questo può offrire uno sbocco allo sterile dibattito sulla Siria, in
cui tutte le opzioni - dalla creazione di zone di sicurezza al rovesciamento del regime di Bashar
Assad - sono problematiche e non
mettono fine alla guerra. Esercitando serie pressioni sulla Russia
in Europa centrale e orientale gli
Stati Uniti possono creare le condizioni per un negoziato efficace
Guerra fredda nel Mediterraneo
L’ammiraglia russa verso Gibilterra
L’ultima provocazione del Cremlino
LUCIA SGUEGLIA
Il «pipistrello», cioè la ciclopica Ammiraglio Kuznetsov,
unica portaerei della flotta
russa, prosegue il proprio
viaggio dal profondo nord verso la Siria abbracciando la costa atlantica dell’Europa, dovrebbe arrivare a fine ottobre,
è l’ottava missione a lunga distanza per il vascello che ha
più di 30 anni, una vita tormentosa cominciata nell’Urss, e ora torna sotto i riflettori tra nuovi venti di
guerra fredda. Dopo la Manica, costeggiato il Portogallo, si
infilerà nello Stretto di Gibilterra per poi lambire le coste
italiane, sotto il Canale di Sicilia. Non è il suo primo viaggio
nel Mediterraneo né in Siria,
ma è il primo a scopi militari.
Obiettivo ufficiale: partecipare
attivamente alla campagna
russa a supporto di Assad, appoggiando dal mare l’aviazione
russa mentre Aleppo torna sotto le bombe. Obiettivo ufficioso,
un’ennesima operazione di Pr,
una provocazione o un «messaggio psicologico» per costringere gli alleati occidentali a cooperare di più con la Russia. E
mostrare la rinnovata potenza
marittima di Mosca dopo quella
aerea dispiegata un anno fa in
Medioriente. Nonostante i tagli
al bilancio militare causa recessione. «Non serve a scacciare
gli americani dalla Siria»,
smentisce il portavoce del
Cremlino, indicando il futuro
30
bombardieri
Sulla
portaerei
«Ammiraglio
Kuznetsov»
ci sono trenta
cacciabombardieri
che serviranno a intensificare gli attacchi ad Aleppo
prossimo: «Ci sono solo due opzioni: o Assad siede a Damasco,
o al Nusra siede a Damasco»,
«l’intero Paese deve essere liberato».
Ma all’orgoglio militar-patriottico russo si contrappongono le ironie dei britannici:
che definiscono la Kuznetsov
un rottame obsoleto, a partire
dal quel denso fumo nero che
sputa dal comignolo al passaggio, «come le corazzate dell’inizio del 20esimo secolo», «La vera minaccia è per l’ambiente»,
«folklore marittimo», ricordando come l’Ammiraglia abbia
una lunga storia di incidenti e
forzati «riposi» per riparazioni,
e sia sempre seguita da un rimorchiatore in caso di guasti;
metà toilette a bordo, si mor-
L’ammiraglia
della marina
russa ha più
di trent’anni
e non è
famosa per la
sua efficienza,
ma trasporta
una notevole
potenza
di fuoco
mora, non funzionano, e dalle
foto aeree scattate ieri dai caccia inglesi avvicinatisi alla plancia, si vedono parcheggiati sopra mezzi antincendio. «È una
nave con un destino infelice fin
dall’inizio» ammettono anche i
russi, ricordando una fuoriuscita di petrolio al largo dell’Irlanda nel 2009, e la partecipazione
nel 2000 al recupero del sotto-
laddove Mosca potrebbe avere
un incentivo a indirizzare in una
direzione migliore il comportamento del suo cliente siriano.
Poiché il conflitto siriano è
una guerra regionale, le altre
potenze - Turchia, Arabia Saudita, Iran - dovrebbero essere
coinvolte. Anche qui, la diplomazia americana può diventare
più incisiva solo se gli Stati Uniti possono rassicurare gli alleati
mediorientali, ad esempio, con
un più ampio dispiegamento
militare, siano addestratori delle forze speciali o navi da guerra nel Mediterraneo orientale o
nel Golfo Persico. Anche mettere fine all’isolamento aiuterebbe sotto questo profilo, qualsiasi cosa possa assicurare un contesto migliore per trasmettere
un’immagine di potere. La diplomazia non sostituisce la forza, ma ne è il completamento.
Essenzialmente, questo è ciò
che separa presidenti come Richard Nixon e Ronald Reagan
da Barack Obama.
Nel campo dell’informatica gli
Stati Uniti non hanno messo abbastanza paletti. Che tipo di attacco russo susciterà una risposta proporzionata, o anche sproporzionata o punitiva? L’amministrazione Obama sembra navigare a vista, che poi è quello che
ha fatto in generale con la politica russa. La prossima amministrazione, oltre a dispiegare forze militari in tutti i Paesi vicini alla Russia, dovrà anche difendere
le frontiere informatiche.
Sono realista, e il realismo
dice che l’aggressione della
Russia nei confronti dei Paesi
confinanti ha scosso l’equilibrio
del potere e richiede una risposta netta. Il fatto che il presidente Obama abbia evitato di
impantanarsi è una mera tattica. Non basta per riconoscergli
un approccio globale o per farne un realista. Questo è il vero
problema, in Siria e altrove.
12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI
marino Kursk, tragicamente affondato con tutto l’equipaggio.
«Ma almeno quel fumo si poteva evitare», lamenta Alex Anpigolov, meccanico navale: «Chiedete alla Difesa perché l’orgoglio della nostra marina continua a eruttare fumo e ha mezzi
di soccorso sul ponte, sono loro
a rispondere dell’onore della
bandiera e della sicurezza della
nave». Almeno «noi russi abbiamo una portaerei, gli inglesi
nemmeno quella». La flottiglia
di otto navi capeggiata dalla
Kuznetsov dovrebbe restare
nel Mediterraneo 4-5 mesi: oltre l’insediamento del prossimo
capo della Casa Bianca.
Nel frattempo, secondo una
strategia sempre più frequente,
la Russia accusa la coalizione
internazionale a guida Usa di
«crimini di guerra» per le decine di vittime civili uccise ieri in
un raid aereo in una zona a circa 30 km da Kirkuk, sostenendo che non ci fossero jihadisti
Isis nella zona. Rovesciando così la «narrativa» Ue che imputa
a Mosca crimini di guerra per i
bombardamenti su Aleppo.
12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI
10 .Primo Piano
STAMPA
.LA
DOMENICA 23 OTTOBRE 2016
L’ITALIA CHE CAMBIA / 1
il caso
LORENZO PADOVAN
VENEZIA
Un pezzo
di storia
SEGUE DALLA PRIMA PAGINA
ccade a Venezia dove il
sindaco-manager Luigi
Brugnaro ha deciso di
disfarsi dell’aviosuperficie Giovanni Nicelli che 90 anni fa vide
il decollo del primo aereo di linea italiano, una tratta operata
dalla Società Anonima Transadriatica, con destinazione Vienna, via Klagenfurt.
Un pezzo di storia della nazione ceduto per una pipa di tabacco: 26mila euro – la base
d’asta – con cui si può entrare in
possesso della maggioranza
delle azioni in mano a Comune e
Camera di Commercio di Venezia, ma per l’all-in basta esercitare il diritto di prelazione e acquisire anche le quote già messe a disposizione dal socio di minoranza, Save, la società aeroportuale che gestisce altri due
scali: il Marco Polo e il Canova
di Treviso, dove operano soprattutto le compagnie aeree
low cost. Sempre che non sia
proprio il più grande player del
Nordest a fare l’offerta giusta e
a portarsi a casa il 50,77% che
gli manca beffando
i gruppi stranieri
che si dice siano interessati all’affare.
A
1 Nel 1911
fu Alessandro
Umberto Cagno
(in foto su un
Farman con la
moglie come
passeggera)
a effettuare
il primo volo
di un aeroplano
su Venezia.
Pilota torinese
fece l’autista
personale
di Giovanni
Agnelli, il fondatore della Fiat
Mito e leggenda
1 Dopo la
Battaglia di
Caporetto,
terminata
il 12 novembre
1917 il Lido
vide anche
la nascita
della prima
Squadriglia
Navale Siluranti
Aeree,
al comando
del poeta
e maggiore
Gabriele
D’Annunzio
Con poco più di
50mila euro ci si
porta a casa l’aerostazione - l’unica in Italia ad essere rimasta indenne dai bombardamenti della Seconda
guerra mondiale –, realizzata
con il tipico stile architettonico degli Anni Trenta e un affresco raffigurante una mappa
delle linee aeree del periodo.
Assieme alla struttura centrale ci sono gli hangar – da rimettere a nuovo – e la pista lunga
circa un chilometro. Il tutto
nel cuore della città, in quell’isola del Lido culla della Mostra del Cinema, i cui protagonisti, all’epoca della Dolce vita,
atterravano direttamente a
due passi dal red carpet. Non
solo amarcord: nella graduatoria 2014 della Bbc dei dieci aeroporti più belli del mondo, il
Nicelli si era meritato il terzo
gradino del podio, vincendo il
segmento specifico dell’aviazione generale. Senza dimenticare che vi fanno base anche
gli elicotteri turistici e che
l’Enac ha ristrutturato la propria torre di controllo solo otto
anni fa.
Al Lido
L’aeroporto
Giovanni
Nicelli è situato nella parte
nord del Lido
di Venezia:
ha una pista
in erba
di circa 1 km
di lunghezza
ed è dotato di
eliporto
L’aeroporto gioiello di Venezia
in svendita a 26 mila euro
Il Comune mette all’asta lo scalo del Lido, il terzo più bello al mondo
L’assessore: “Costretti a farlo per legge ma non sarà usato per altro”
governatore è convinto che
per incrementare il turismo
vip e sportivo si debba puntare
proprio sulle aviosuperfici minori, come quella di Asiago, in
piena espansione dopo investimenti milionari, e quella di
Cortina d’Ampezzo, che si spera di veder risorgere prima dei
Mondiali di sci alpino del 2021.
Il Nicelli rappresenta il fiore
all’occhiello di questa triangolazione: uno scalo nel cuore
della città lagunare, in un comparto in costante crescita.
Giudizi entusiastici che
sembrano cozzare con le cifre
da saldi di fine stagione che gli
aspiranti dovranno inserire in
busta chiusa entro domani alle
12, con una cauzione che fa sorridere, 534 euro. «Il sindaco
Brugnaro sta tessendo relazioni internazionali per il rilancio
della città e questa operazione
è un passo in questa direzione –
commenta l’assessore Zuin -,
servirà a richiamare capitali in
un settore strategico».
12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI
SNAM E ITALGAS SI SEPARANO.
PERCHÉ IL FUTURO DEL GAS CHIAMA.
La difesa dell’assessore
1 L’attore
statunitense
Paul Newman
al Lido
di Venezia
per la Mostra
del Cinema del
1963. Fino a
metà Anni 60
attori e registi
atterravano
direttamente
all’aeroporto
Giovanni Nicelli
a poche centinaia di metri
dal red carpet
«La cessione è un’operazione
imposta dalla legge – ricorda
l’assessore alle Partecipate di
Venezia Michele Zuin -. Prima
di definire il costo, ci siamo affidati ad una primaria società
di revisione che ha stabilito
una cifra plausibile, anche se
sappiamo tutti che le potenzialità sono ben superiori a quei
pochi spiccioli che vengono richiesti. L’acquisizione è solo il
primo passo: nel bando abbiamo inserito l’esclusività d’utilizzo futuro nel settore dell’handling operations e dell’aviazione generale e sportiva,
di cui i concorrenti all’acquisto
devono essere consolidati operatori. Nessuna discoteca o hotel di lusso: il core-business resta quello storico».
Un segmento che potrebbe
rappresentare una vena d’oro,
anche secondo il presidente leghista del Veneto, Luca Zaia. Il
CHIAMACI ANCHE TU.
CONTATTA IL NOSTRO NUMERO VERDE PER SAPERNE DI PIÙ E PER FARCI
TUTTE LE DOMANDE CHE VUOI SULL’OPERAZIONE DI SCISSIONE PER LA
SEPARAZIONE DI ITALGAS DA SNAM. SCOPRIRAI CHE LA RISPOSTA GIUSTA
PER TE È CONTINUARE A PUNTARE SUL GAS.
Nella prima metà di novembre Italgas verrà quotata alla Borsa di Milano.
Ad ogni azionista Snam verrà assegnata 1 azione Italgas ogni 5 azioni Snam possedute.
Tutte le informazioni sull’operazione di scissione sono contenute nel Documento Informativo reperibile sui
siti internet www.snam.it e www.italgas.it che ti invitiamo a leggere con attenzione nella sua interezza, ivi
comprese le “Avvertenze” di cui alla Sezione A.
Gli ambientalisti
“Snaturata
un’area unica
e preziosa”
Le associazioni ambientaliste sono sul piede di guerra e
attendono, con trepidazione,
l’esito della gara. Il timore è
che venga snaturato un sito
storico sacrificato sull’altare
del business e della grande
finanza. «Come per i Giardini Papadopoli, ceduti a una
multinazionale», dice Marco
Gasparinetti, portavoce del
gruppo civico Venezia 25
aprile. E spiega: «Quei Giardini sono stati sottratti a
bambini e famiglie. Ora corriamo il rischio di veder sparire un gioiello del Lido. È
chiaro a tutti che la pista in
erba sarà sostituita da una
lingua d’asfalto per permettere di ospitare velivoli sempre più capienti e performanti. E anche l’aerostazione, che rappresenta un capolavoro artistico sotto il profilo architettonico, diventerà
soltanto tappezzeria per lo
scalo di turisti facoltosi».
L’associazione Gasparinetti contesta anche le modalità e le cifre del bando indetto dal Comune di Venezia: «Si svende l’area per
poche decine di migliaia di
euro, quando invece, fino allo scorso anno, prima della
svalutazione, il capitale sociale era vicino ai due milioni», spiega ancora Gasparinetti. Che però critica anche la destinazione d’uso
prevista dalla gara pubblica: «Sono stati posti dei vincoli stringenti all’acquisto,
limitando la trattativa a
soggetti del settore. In questo modo si sono escluse, di
fatto, altre operazioni di cittadinanza attiva che potevano trasformare l’area in
una zona museale unica nel
panorama cittadino e forse
nazionale, consentendo una
fruizione mista ai residenti
e ai visitatori».
[L. P.]
12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI
LA STAMPA
DOMENICA 23 OTTOBRE 2016
Primo Piano .11
.
L’ITALIA CHE CAMBIA / 2
Tra i detriti
Gli effetti
dell’alluvione
del 18 novembre 2013
in un negozio
di Olbia, in
Sardegna
Per «mancato
allarme»
è ancora
imputato
l’ex sindaco
Gianni
Giovannelli
Anche a
partire da
questa esperienza è nata
l’idea della
app “Sindaci
in contatto”
La mia idea? Creare
un modo semplice
per far comunicare
gli enti pubblici
con la cittadinanza
Valentina Flaminio
Titolare dell’azienda
Enterprise Contact
CIRO FUSCO /ANSA
Un Paese
sempre
a rischio
La storia
DAVIDE LESSI
TORINO
86
per cento
Le aree interessate dal dissesto
idrogeologico
coprono 6663
dei 7720 Comuni
italiani (l’86%)
156
per cento
L’aumento
del consumo
di suolo dal ’56.
La popolazione
è cresciuta
“solo”del 24%
499.511
frane
Sono quelle
censite nel nostro Paese:
è un’area pari
al 7% del territorio nazionale
Ad Amatrice
Una piattaforma
per i soccorsi
1 «Durante il terre-
moto ad Amatrice i volontari della Protezione civile hanno usato la
nostra app per coordinare la distribuzione
delle merci per i primi
soccorsi». Valter Basinelli parte da un episodio per raccontare
l’app sviluppata da VJ
Technology. Si chiama
WhereApp e permette
di ricevere, con un messaggio simile a un sms,
tutti gli aggiornamenti
su un fatto, inviati dagli enti di soccorso che
si sono registrati al servizio, come la Croce
Rossa e la Protezione
civile. «Non solo: anche
il cittadino può segnalare un’emergenza fino a un chilometro di
distanza», conclude
[D. L.]
Basinelli.
SEGUE DALLA PRIMA PAGINA
agari anche grazie a
questa applicazione.
Si chiama «Sindaci in
contatto» ed è un sistema di allerta che permette ai primi cittadini di informare in tempo
reale la propria comunità sulle
eventuali emergenze. «Avevo
19 anni quando ho pensato a un
modo per permettere ai sindaci di comunicare attraverso telefonate automatiche», racconta l’estrosa imprenditrice
campana Valentina Flaminio.
Oggi, 15 anni e tanta tecnologia dopo, l’idea è diventata una
app per smartphone che viene
promossa dall’Associazione
nazionale Comuni italiani (Anci), attraverso la società privata Anci comunicare.
M
L’app per terremoti e alluvioni
Così i sindaci daranno l’allerta
Inventata da una giovane imprenditrice, è già attiva in 875 Comuni
dell’ex sindaco di Olbia, Gianni
Giovannelli, ancora sotto processo per «mancata attivazione delle procedure di allarme»
nell’alluvione che sconvolse
l’isola il 18 novembre 2013 provocando 13 vittime solo nella
regione della Gallura.
«Proprio partendo dall’esperienza della Sardegna
abbiamo deciso di sviluppare
questa app», spiega Valentino
Flamino, titolare di Enterprise
Contact, azienda basata a Napoli. E spiega: «Allora avevamo solo una piattaforma chiamata PowerTalk ma a Olbia
non poté essere utilizzata perché l’accesso a internet da rete
fissa era precluso». Adesso, invece, viaggiando anche sulle
reti della telefonia mobile il
problema dovrebbe essere evitato. Ma c’è di più: l’app propo-
ne anche la possibilità di inviare delle notifiche sui principali
social network (Facebook e
Twitter) agli utenti che si sono
geolocalizzati, cioè registrati
in un determinata posizione».
«Nei momenti di panico c’è
l’esigenza di raggiungere tutti
i cittadini in tempi molto rapidi», spiega il sindaco di Chiavenna Luca Della Bitta. Lui,
che è anche presidente della
commissione Innovazione
dell’Anci, ha avuto modo di
conoscere l’app all’ultima assemblea nazionale. «È uno
strumento importante che
può aiutare a creare un clima
di maggior dialogo tra le amministrazioni, sempre più digitali, e i cittadini, anche in situazioni di emergenza», conclude Della Bitta.
12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI
Come funziona
«Sono 2432 i sindaci che ci
hanno contattato per chiedere
informazioni. Di questi 875
hanno già ricevuto la prima
abilitazione gratuita», fa i conti Flaminio. Funziona così: una
volta scaricata l’applicazione,
il primo cittadino può registrare un messaggio vocale dal suo
telefono. Poi schiacciando il
pulsante per l’invio immediato
parte un sistema di chiamate
automatiche ai numeri fissi e
mobili registrati nel suo Comune. «I cittadini - spiega la
35enne Flaminio - sentiranno
così la voce del sindaco che potrebbe dare l’allerta su un’alluvione o segnalare i posti di primo soccorso in una zona terremotata». Il sistema è possibile
grazie all’accesso al database
unico delle comunicazioni, in
cui tutti i gestori telefonici depositano le utenze registrate
che sono a disposizione di enti
pubblici e protezione civile.
SAVONA
BARCELLONA
Il mancato allarme
«Se 20 anni fa ci fosse stata
una tecnologia del genere forse sarebbe andata diversamente», dice il sindaco di Sarno Giuseppe Canfora. Ha ancora nella mente le immagini
dell’alluvione che colpì la sua
comunità nel 1998. Per quella
frana che uccise 137 persone la
Cassazione ha bollato come
«negligente» la condotta dell’allora primo cittadino Gerardo Basile, condannandolo per
non aver ordinato l’evacuazione della popolazione nella notte tra il 4 e il 5 maggio. Ma gli
esempi, anche più recenti, non
mancano: è il caso, tra gli altri,
TANGERI
12 .Primo Piano
STAMPA
.LA
DOMENICA 23 OTTOBRE 2016
Terremoto,
biglietto bus
solidale per la
ricostruzione
20 mila
Euro
Un aiuto alle
popolazioni
colpite dal
terremoto del 24
agosto arriverà
dalla vendita dei
biglietti degli
autobus
L’iniziativa è della
Tiemme,
l’azienda di
trasporto
pubblico che
opera nelle
province di
Siena, Arezzo e
Grosseto e nel
comprensorio di
Piombino. La
distribuzione del
«biglietto
solidale» è già
iniziata e
secondo le stime
il ricavato
dovrebbe essere
di 20 mila euro.
Una somma che
sarà versata
interamente
all’Anci che ne
deciderà la
destinazione
sulla base delle
necessità che
emergeranno nel
corso delle
attività di
ricostruzione. «Il
ticket ha una
grafica da
collezione,
studiata proprio
per veicolare un
messaggio di
speranza e
rinascita», spiega
il presidente di
Tiemme Spa,
Massimo
Roncucci.
La rivoluzione dei bus low cost: oltre 2
Basta un euro. Da Flixbus all’italiana Baltour concorrenza spietata a treni e aerei. L’ultima
PAOLO BARONI
ROMA
S
e siete fortunati potete
viaggiare da Roma a Milano (o da Torino a Venezia o
tra tante altre grandi città italiane) su un pullman granturismo
pagando appena un euro. Se vi
va male la tariffa non supera i 15
euro. Che comunque è sempre
meno della metà del costo di un
passaggio in auto con «Blablacar» o di un biglietto del treno,
anche il più economico. Certo,
dovrete avere un po’ di pazienza,
perché il viaggio durerà molto di
più, almeno 8-9 ore in alcuni casi
anche 10. Ma questo non scoraggia molti italiani, soprattutto giovani e studenti, che negli ultimi
tempi hanno riscoperto in massa
i pullman.
L’effetto liberalizzazione
Ai lettori
Assieme all’Italia
che funziona c’è
anche un’Italia
che non va.
Segnalateci tutto
ciò su cui a vostro avviso vale
la pena di indagare scrivendo a:
inchieste@
lastampa.it
Dal 2014, quando i servizi sulla
lunga percorrenza sono stati liberalizzati anche in Italia, la concorrenza sui bus low cost si è
scatenata. Nel giro di due anni si
sono moltiplicati i collegamenti
(+33%), soprattutto al Nord e tra
Nord e Centro-sud, sono aumentate le frequenze delle linee già
attive (+38%) e sono scesi in
campo nuovi operatori. Innescando una vera e propria guerra dei prezzi. Per primi hanno
iniziato gli anglo-americani di
Megabus, il più grande gruppo
di trasporto pubblico internazionale con 13 mila autobus e 35
mila dipendenti sparsi tra Europa e Nord America i primi a lanciare offerte choc da 1 euro a
viaggio. Poi è stata la volta dei tedeschi di Flixbus, una startup
fondata nel 2011 da tre giovani di
Monaco di Baviera che oggi effettua ben 100 mila collegamenti
al giorno in 20 paesi, che a loro
volta hanno adottato la stessa
politica commerciale in perfetto
stile Ryanair.
La mossa delle Fs
Di qui a qualche mese la guerra
sarà a tutto campo: è infatti di
pochi giorni fa l’annuncio delle
Fs di voler rilanciare in grande
stile l’attività della controllata
BusItalia, anche acquisendo altri operatori, per evitare di per-
dere quote di mercato come è già
capitato a tedeschi, inglesi e svedesi messi alle corde proprio da
Megabus e Flixbus. «Il modello
Flixbus non mi piace assolutamente – ha spiegato l’ad delle Fs,
Renato Mazzoncini, presentando il nuovo piano industriale -.
Però questa è una nicchia importante da presidiare». Tant’è che
già da diversi mesi, Trenitalia
(come la concorrente Ntv) ha introdotto nuovi servizi bus per
estendere i servizi alta velocità a
città non collegate come Pescara, Potenza, Siena e Parma.
Sfida non facile. E infatti la
scorsa estate - «complice la
Brexit», si dice - Megabus è stata
costretta a battere in ritirata e a
cedere tutte le sue attività nell’Europa continentale, Italia
compresa, a Flixbus che da quel
momento ha avuto strada libera
per i suoi pullman gran turismo
verde/arancio. «In Italia dal luglio 2015 a oggi abbiamo trasportato 1,8 milioni di persone»,
spiega Andrea Incondi, 31 anni,
una laurea in economia ed espe-
I numeri
del settore
zione la nostra ossessione continua. Grazie a noi il viaggio in
pullman, oltre ad essere molto
ecologico, è diventato cool, divertente – spiega Incondi –. Ed in
questo modo consentiamo a tanti giovani di spostarsi in Italia e
in Europa a prezzi contenuti».
Ogni volta che Flixbus lancia
un collegamento, per i primi 1520 giorni offre sino a 20 biglietti
per ogni corsa al prezzo stracciatissimo di un euro. Poi è un algoritmo a fissare la migliore tariffa
tenendo presente la vicinanza o
meno rispetto alla data di partenza, i fattori di carico e le tariffe applicate dai concorrenti,
compresi treni ed aerei. «In questo modo i mezzi dei nostri partner sono sempre pieni e tutti i costi vengono coperti» assicura Incondi. La clientela mostra di gradire: secondo una indagine condotta su un campione di 20 mila
passeggeri il 97% si dichiara soddisfatto o molto soddisfatto di
«Flixi» ed il 94% è pronto a consigliarla a parenti e amici.
I concorrenti, a cominciare da
rienze nel marketing di alcune
grandi multinazionali e oggi manager di Flixbus Italia.
Il «modello Flixbus» è particolare. Non ha autisti alle proprie dipendenze e non possiede
pullman: tutto ruota attorno al
suo sito (www.flixbus.it) e ad una
app gratuita che consentono di
acquistare molto facilmente i biglietti. Per il resto «Flixi» si appoggia su una rete di 50 partner
sparsi per l’Italia che gestiscono
150 mezzi ed occupano 600 persone tra autisti e personale dedicato. Punti di forza, oltre ai prezzi stracciati, la qualità del servizio che prevede prese elettriche
e wifi gratis, spazi confortevoli a
bordo, e fino a due valige comprese nel prezzo in aggiunta al
bagaglio a mano. A cui ora si aggiunge una nuova offerta ribattezzata «InterFlix»: un pass, il
primo in assoluto di questo genere, ispirato all’interrail e che al
prezzo di 99 euro consente di
raggiungere 5 città europee fra
oltre 900 mete di 20 diversi paesi. «Abbiamo fatto dell’innova-
10 milioni
1
140 milioni
1
passeggeri/anno
di passeggeri trasportati
da Flixbus nell’ultimo anno
+
«Riempiranno anche i mezzi ma
a quale costo? I loro partner, visto la magra remunerazione che
ricevono, non riusciranno certo
a reggere. Flixbus è un’impresa
virtuale, finirà per distruggere il
mercato» sostiene Vinella.
«Stanno facendo dumping, stanno soffocando il mercato e scaricano tutti i rischi di impresa sui
partner», rincara la dose Agostino Ballone, a capo del più importante operatore nazionale del
settore, il Gruppo Baltour di Teramo, 4 milioni di passeggeri all’anno e 500 destinazioni collegate tra Italia ed Europa. E in effetti, stando a un’indagine del Laboratorio di politica dei trasporti
«Traspol» del Politecnico di Milano, i ricavi dei biglietti sono in
- LA STAMPA
Fonte: Flixbus
fatturato annuo
1 milione
Professione
di passeggeri arrivati in Italia
grazie ai partner esteri
Chi viaggia con
Confindustria contro
250 milioni
2
chilometri di percorrenza
1,8 milioni
Giuseppe Vinella, presidente
dell’Anav, l’associazione delle imprese di trasporto passeggeri di
Confindustria, raccontano invece un’altra storia. E soprattutto
accusano Flixbus di concorrenza sleale.
Europa
46%
49%
Viaggio Pendolarismo
di lavoro (fine settimana)
7%
10%
<18
0%
Uomini
35%
Età
18-25
26-34
44%
17%
Pensionati
Lavoratori
16%
16%
6%
50-64
10%
>65
2%
50% 50% Donne
2014
%
Riduzione frequenza
su numerose tratte
Regno Unito
Offerte speciali
a basso costo
26
9%
6%
Studenti/
tirocinanti
38%
25%
35-49
28%
La concorrenza Passeggeri/km 34%
bus/treno in Europa Finlandia
Quota di mercato conquistata
dai bus a lunga distanza
7%
Inoccupati
21%
7% 6%
43% 57% Donne
25%
Uomini
8%
Escursione in giornata
Escursione
Vacanza
(senza pernottamento) (da 1 a 3 notti) (a partire da 4 notti)
45%
Sesso
1%
Visita a parenti
e conoscenti
8%
32%
Universitari
ITALIA
Motivazione del viaggio
10% 4%
Europa
Lavoratori
1980
Offerte
speciali
in orari non
di punta
22%
Svezia
ITALIA
12%
5%
Inoccupati
ANNO
LIBERALIZZAZIONE
REAZIONE
OPERATORI
FERROVIARI
1993-99
N.D.
7%
Germania
41%
Universitari
4%
Pensionati
Fonte: Fs
2013
Creazione di una
propria unità di bus LD
Offerte speciali
a basso costo
Studenti/
tirocinanti
LA STAMPA
DOMENICA 23 OTTOBRE 2016
Primo Piano .13
.
INCHIESTA
gli autisti impiegati dai loro partner. Perché se è questo è il nuovo
modello anche noi prima o poi saremo costretti ad adeguarci. Ovviamente licenziando i nostri
1500 dipendenti».
Incondi è tranquillo: «La legge
285 del 2005 consente anche l’associazione d’impresa per cui noi
siamo perfettamente in regola spiega -. Quello di Vinella è solo
un tentativo di delegittimarci.
Non siamo come Uber, le 70 autorizzazioni che ci sono state
concesse sono perfettamente legittime». Intanto però la battaglia conta le prime vittime. La fuga di Megabus ha comportato il
licenziamento di 125 autisti ed i
sindacati temono che la stessa
sorte a breve possa toccare i 600
che gravitano nell’orbita di Flixbus. Spiega Domenico D’Ercole
del Dipartimento mobilità della
Filt-Cgil nazionale: «Mi preoccupo delle persone che sono state
assunte e del fatto che le aziende
possano reggere alle condizioni
fissate da Flixbus, dagli investimenti nei mezzi ad un costo chilometro eccessivamente basso».
Il mercato, che fino a ieri valeva
circa 250 milioni di euro di fatturato, secondo Flixbus si sta allargando. I suoi detrattori sostengono l’esatto contrario e spiegano che se tanti piccoli si sono
messi sotto il suo ombrello è solo
Nel Nord Europa
pronto il sorpasso
sulle rotaie
Prenotando in anticipo il costo scende
anche per le lunghe tratte internazionali
milioni di ragazzi in viaggio
novità è l’interrail: spostamenti tra 5 città europee per 99 euro
900
le città
I flixbus collegano ogni
giorno 900
città in Europa e 100 in
Italia. Sono
centomila
collegamenti
al giorno
operati da
250 partner
soprattutto in
Francia e
Germania
caduta libera: dai 6 centesimi di
euro al chilometro di gennaio si è
passati ai 4,3 di giugno in corrispondenza dell’offensiva di Flixbus per poi risalire lievemente
per effetto della domanda estiva.
In pratica la metà dei prezzi praticati dai bus regionali.
C’è un problema di concorrenza sleale? Secondo l’Antitrust, che proprio su questo ha
da poco fornito un parere al ministero dei Trasporti, nonostante la politica molto aggressiva
messa in atto, quello di Flixbus
non può essere considerato un
comportamento predatorio. Soprattutto perché manca il presupposto di partenza: il gruppo
tedesco è appena entrato sul nostro mercato e non ha una posizione dominante. «Noi i biglietti
ad un euro li mettiamo in vendita
di continuo, non solo per lanciare le nuove linee: utilizziamo un
algoritmo che elabora continuamente il miglior prezzo per i
clienti, si parte da un euro, poi si
sale a 5, quindi a 10 e così via. Applichiamo il modello low cost pu-
ro», spiega ancora Ballone. Secondo cui, ora, la miglior difesa è
l’attacco: «Stiamo continuamente sviluppando rete e struttura
commerciale ed in questo modo
continuiamo a crescere in termini di passeggeri e di fatturato».
La Cgil: occupati a rischio
Vinella, attraverso le due aziende
controllate dal suo gruppo, la Sita e la Marozzi, assieme ad un
consorzio umbro e ad altri operatori, ha presentato nelle scorse
settimane una sventagliata di ricorsi al ministero dei Trasporti,
al Tar e all’Antitrust per verificare la legittimità delle autorizzazioni rilasciate a Flixbus. Quindi
ha fatto scendere in campo tutta
l’Anav. «Noi siamo per la concorrenza “nel” mercato non “sul”
mercato – sostiene -. Come è possibile che Flixbus abbia ottenuto
quasi 70 autorizzazioni possedendo un solo pullman con un
unico autista? Le autorità ce lo
devono spiegare, così come chiediamo al ministero del Lavoro di
verificare di quali tutele godano
902.497 Come si spostano gli italiani
TOTALE
Milioni di passeggeri/km IMPIANTI FISSI
anno 2015
51.218
TRASPORTI COLLETTIVI
EXTRAURBANI
91.676
Autolinee
e filovie
17.907
Autolinee
73.769
comp. statale,
noleggio e privati
Trasporti
ferroviari
50.724
Altri
494
57.963
di
Grandi
49.631
imprese
Piccole/medie 1.093
imprese
Trasmvie
extraurbane
Funivie
TRASPORTI COLLETTIVI
URBANI
18.122
411
SU STRADA
Filovie
e autobus 11.377
Tramvie
1.264
urbane
Metropolitane 5.461
Funicolari
20
Autovetture
679.427
Motocicli
e ciclomotori
41.326
Per modo di trasporto
Milioni di passeggeri/km
anno 2015
VIE D’AQUA
3.601
NAVIGAZIONE
AEREA
17.127
TOTALE
902.497
il caso
Sicurezza e controlli
Per risparmiare sui costi si taglia sulla sicurezza? «Assolutamente no», rispondono da Flixbus. Che anzi impone a tutte le
imprese associate il rispetto di
parametri molto rigorosi, sia sugli autisti (età minima 23 anni
massima 68, esperienza di guida
di almeno due anni, 10 mila km
percorsi), che sui turni (di notte
cambi di guida ogni 2 ore) come
sui mezzi impiegati, che non possono avere più di 5 anni di vita e
che devono essere dotati di tutte
le migliori tecnologie di sicurezza ben oltre gli standard di legge,
soprattutto se viaggiano di notte. «La competizione in questo
settore, tutt’ora molto frammentato, fa bene. Le imprese
devono adattarsi ai cambiamenti e innovare sapendo che
la competizione non si fa sui
prezzi, tranne che sulle relazioni dove il treno è forte o dove offre un cattivo servizio», spiega
Paolo Beria del «Traspol».
«Quando i prezzi si assesteranno arriveranno novità molto interessanti per i viaggiatori, soprattutto nei collegamenti tra
città prima mai collegate direttamente tra loro dai treni».
Il faro dell’Authority
83
823.806
Altri modi 6.745
NAVIGAZIONE MARITTIMA
DI CABOTAGGIO
NAVIGAZIONE
3.064
INTERNA
AUTOTRASPORTI
PRIVATI
NAVIGAZIONE 537
AEREA
720.753
17.127
IMPIANTI FISSI
perchè il mercato dove operavano, quello del noleggio, è crollato.
Tutto questo fermento ha portato l’Autorità di regolazione dei
trasporti ad accendere un faro
sui low cost. «Non possiamo anticipare ora le conclusioni di attività in corso», spiega il presidente dell’Autorità Andrea Camanzi. «Certamente questo è
un mercato in cui si stanno sviluppando nuovi modelli di business, nuove politiche di offerta,
dove le tecnologie innovative incrociano nuovi bisogni di mobilità a basso costo. Per questo
l’Art è interessata in relazione ai
diversi profili regolatori, tra cui
quello in materia di diritti dei
passeggeri. Inoltre, il nostro interesse è rivolto anche agli effetti che il forte sviluppo del mercato della lunga distanza su autolinee potrà determinare sulle
altre modalità di trasporto».
12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI
CAROLA FREDIANI
Web
Per orientarsi nella
Babele delle
offerte su
gomma, si
moltiplicano
i siti che
permettono
di fare i
confronti
tra le tariffe
e i tempi di
percorrenza
dei diversi
collegamenti , proprio
come avviene coi voli
degli arerei.
Tra i più
seguiti,
CheckMyBus.com e
GoEuro.com
I
l bus resta mediamente il
mezzo più economico per
spostarsi in Europa. E molti degli attuali pullman offrono
dei comfort – servizio bar, WiFi, bagni, prese - impensabili
per chi ci viaggiava una quindicina di anni fa. MegabusFlixbus è considerata una tra
le scelte più convenienti per
spostarsi in Gran Bretagna o
per collegamenti fra Londra,
Parigi, Amsterdam, Bruxelles.
Non abbiamo però trovato l’offerta promozionale di circa un
euro a viaggio pubblicizzata al
momento del lancio dalla compagnia. Milano è collegata con
Londra, Lione, Parigi, Liverpool e varie città. Il biglietto Milano-Parigi, sola andata, prenotato con due mesi di anticipo, è di circa 40 euro. Trenta
nella tratta Torino-Parigi.
Lo scenario europeo delle
corriere low-cost è diventato
negli ultimi anni davvero molto competitivo. In Finlandia i
viaggi in pullman sulle lunghe
distanze hanno conquistato il
34% del mercato a scapito delle ferrovie, nel Regno Unito il
26, in Svezia il 22 ed in Germania il 7 per cento.
C’è la tradizionale Eurolines, indicata per tratte internazionali. I prezzi non sono
stracciati però. Una andata
Milano-Berlino, un mese in anticipo, è sugli 80 euro.
Ma a seconda del Paese,
variano le offerte e le aziende
di riferimento. Per cui in Svezia si trova Swebus, che oltre
all’interno dello Stato arriva
fino a Oslo e Copenaghen. Sono 40 euro per la tratta Stoccolma-Oslo, per circa otto ore
di viaggio. Per la Finlandia invece c’è Onnibus, con viaggi
fra Helsinki e Tampere di pochissimi euro. Dentro la Polonia e da lì ai Paesi limitrofi si
trova PolskiBus, con prezzi
molto concorrenziali. Cinque
euro per andare da Cracovia
a Budapest.
Costa invece 22 euro il viaggio Vienna-Praga attraverso
Student Agency Bus, che copre il triangolo Praga-ViennaBudapest. Rimanendo nella
zona c’è anche Westbus, nata
nel 2011 in Austria. Collega il
Paese con Germania, Slovacchia, Croazia, Ungheria, Repubblica ceca, Slovenia. Anche se su alcune tratte ha accordi direttamente con Flixbus. Inoltre alcuni collegamenti che pure sarebbero previsti,
come il Trieste-Vienna, non si
trovano tutti i giorni. In generale le città italiane non sembrano essere servite benissimo con l’estero.
Spostandosi poi tutto a occidente, in Spagna troviamo
Alsa, il più economico nei percorsi interni al Paese. Tariffe
ridotte di molto se si prenota
con largo anticipo, anche 120
giorni prima. Tuttavia sulle
rotte internazionali i prezzi invece salgono e un Madrid-Milano sola andata può arrivare a
140 euro. Un Barcellona-Nizza, con un mese di anticipo, sugli 80 euro.
In Francia c’è Ouibus che
copre bene il territorio e che
su alcuni collegamenti internazionali se la gioca con Flixbus. Sull’asse Londra-Parigi,
uno dei più battuti, e dove conviene confrontare i prezzi,
l’azienda francese offre viaggi
a 15 euro.
Proprio per raccapezzarsi
fra le diverse offerte e le loro
intersezioni, sono nati dei siti
che permettono di confrontarle, un po’ come avviene con i
voli degli arerei. Uno di questi
è CheckMyBus.com, che tira
fuori le proposte sulla base di
una ricerca immediata. GoEuro.com fa la stessa cosa, permettendo di mescolare e confrontare mezzi diversi: corriere, aerei, treni. Se si cerca un
viaggio, tra un mese, da Milano
a Parigi, usciranno diversi
prezzi per diverse modalità e
orari di percorrenza: 29 euro
col bus, 39 col treno, 50 con
l’aereo e 95 con l’auto.
12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI
14 .Primo Piano
STAMPA
.LA
DOMENICA 23 OTTOBRE 2016
Sri Lanka, nuovo scontro di religione
Braccio di ferro buddhisti-induisti
il caso
CARLO PIZZATI
CHENNAI (INDIA)
Le minoranze protestano contro il culto di Stato nella Costituzione
Jaffna
70%
Mannar
Trincomalee
Oceano
Indiano
popolazione
SRI LANKA
Puttalam
Il buddhismo
è seguito
dal 70
per cento
della popolazione
Il 12%
è composto
da indù,
il 9,7%
da musulmani
e il 7,6%
da cristiani
Batticaloa
Matale
Badulla
Colombo
Ratnapura
40
Galle
mila
Le persone
morte
durante
la guerra
civile
tra le Tigri
tamil
e la maggioranza singalese
n un Paese che aveva da poco superato decenni di guerra civile, si risveglia la minaccia di una guerra di religione tra buddhisti e induisti. Proprio quando si pensava che uno
dei conflitti più sanguinosi del
Sud-Est asiatico fosse davvero
concluso, una rinnovata spaccatura religiosa si presenta nello Sri Lanka, un’isola strategica
per le rotte di commercio e di
controllo degli oceani soprattutto per la Cina, ma anche per
le altre superpotenze che incrociano queste acque con navi da
guerra e da carico. La sua stabilità è importante non solo per i
suoi 20 milioni di abitanti, ma
anche per India, Indonesia, Birmania e Thailandia.
Lo scontro fra la maggioranza singalese e la minoranza tamil, contrassegnato da decenni
di massacri di tamil da parte
dell’esercito e da attacchi e contrattacchi delle Tigri dell’Ltte
finanziate dalla diaspora tamil,
sembrava esser stato soffocato
I
da una lenta strage finale di 40
mila persone, che aveva generato 300 mila sfollati: una falcidie
peggiore dello tsunami che uccise 35 mila persone nel 2004.
Ma ora si sta preparando la
nuova Costituzione e il primo
ministro Ranil Wickremesinghe ha annunciato che il buddismo, religione seguita dal 70
per cento della popolazione,
avrà un posto privilegiato nella
nuova Carta. Lo Sri Lanka è
una repubblica democratica e
socialista, come l’India, quindi
ufficialmente è uno Stato laico.
Ma siamo nel 2016 e i conflitti
religiosi infiammano i Paesi bagnati dal Golfo del Bengala, come sanno i musulmani vittime
di attacchi e linciaggi dei fondamentalisti in India, o gli europei
cristiani o laici massacrati in
Bangladesh dagli estremisti
musulmani, e anche in Birmania cominciano i problemi religiosi. Il buddhismo dello Sri
Lanka, tra l’altro, è una variante particolarmente poco pacifista, visto che il secondo premier cingalese, Bandaranaike,
nel 1959 fu assassinato proprio
VERSO L’ACQUISIZIONE PER 80 MILIARDI DI DOLLARI
Pronto l’accordo per le nozze
tra At&t e Time Warner
FRANCESCO SEMPRINI
NEW YORK
At&t ha raggiunto un accordo per l’acquisizione di Time
Warner nell’ambito di un’operazione di oltre 80 miliardi di
dollari da versare metà in
contanti e metà in azioni. I
cda delle due società hanno
messo a punto gli ultimi dettagli ieri confermando le anticipazioni giunte in settimana.
L’acquisizione di uno degli
operatori di punta del comparto tv e cinema consente al
gigante americano delle telecomunicazioni di rafforzare
la sua presenza nel settore
dell’intrattenimento. E diversificare le attività rispetto al
business strategico della telefonia mobile in rallentamento
a causa della inesorabile saturazione del mercato. L’acquisizione è una vittoria per
Jeff Bewkes, amministratore
delegato di Time Warner finito nell’occhio delle critiche
degli investitori due anni fa
per aver rifiutato un’offerta di
acquisto da parte 21th Century Fox per 85 dollari ad azione. Il controvalore della manovra con At&t vale infatti
tra i 105 e i 110 dollari per ogni
titolo dell’acquisita.
L’operazione inoltre potrebbe inaugurare una nuova
fase per il settore intrattenimento, pressato da social media e web-tv. Gli analisti non
escludono l’inizio di un risiko
di acquisizioni e fusioni desti-
nato a trasformare la struttura
del comparto, come dimostrano le trattative per il matrimonio fra Viacom e Cbs, che potrebbe chiudersi entro l’anno.
Risiko che potrebbe coinvolgere anche Silicon Valley, con le
società tecnologiche a caccia di
contenuti per i loro nuovi servizi e per sfidare big come Netflix
e Amazon. Lo conferma l’interesse di Apple per la stessa Time Warner per cui erano stati
avviati contatti due mesi fa, ma
anche l’accordo fra Cbs e Google, che si appresta a lanciare
una nuova web tv su YouTube.
La parola ora spetta alle autorità antitrust e non e sul parere c’è incertezza assoluta visto che l’unione potrebbe ridurre la concorrenza del comparto e minacciare l’innovazione portata avanti da start up.
Gli stessi timori che hanno fatto saltare le nozze fra Comcast
e Time Warner. Un esame non
facile in un anno elettorale, come confermano le parole del
candidato repubblicano Donald Trump: «La mia amministrazione non approverebbe
l’accordo. Intese come queste
minacciano la democrazia».
Anche in caso di via libera
per At&t si tratta di una scommessa rischiosa visto la somma sborsata per un asset come
Time Warner il cui valore rischia di diminuire con il tramonto della tradizionale paytv.
12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI
Jeff Bewkes
20
milioni
La
popolazione
dello
Sri Lanka
Sopra fedeli
buddhisti
in processione
ad Anuradhapura
"Il grande cuore generoso
di nonno Beppe si è
spento per sempre..."
Giuseppe Zanone
anni 69
Ne danno il doloroso annuncio la moglie Rita, la figlia Erika con Luca, gli
adorati Christian e Martina, i consuoceri, la suocera, cugini e amici. Un
particolare ringraziamento a Mercedes e Mila per l’accurata assistenza, al
personale dell’AID lungo Dora Savona, alle dottoresse Rapetti e Capelletto dell’ospedale S. Luigi, al dottor
Marietta ed agli amici medici Mauro,
Roberto, Giovanna e Wilma per i preziosi consigli. Funerali martedì 25
c.m. ore 10,30 parrocchia N.S. del SS.
Sacramento. Il SS. Rosario sarà recitato domenica 23 alle ore 18 in parrocchia.
- Torino, 22 ottobre 2016
O.F. Gran Madre - tel. 011.8194094
Il Lotto
Concorso N. 127 - Sabato 22 ottobre 2016
Bari
64 90 40 88 25
Cagliari
20 32 26 47 67
Firenze
50 90 56 55 64
Genova
32 49 8 51 54
Milano
16 1 33 11 88
Napoli
16 30 8 9 31
Palermo
12 30 43 8 28
Roma
48 86 74 79 12
Torino
80 9 47 44 36
Venezia
54 52 57 62 42
Nazionale
50 7 90 19 44
SUPERENALOTTO
Combinazione vincente
1 6 45
numero jolly 33
48 64 78
superstar 32
MONTEPREMI 6.345.118,20 €
JACKPOT
159.888.757,85 €
Nessun 6
Nessun 5 + 1
Ai 6 con punti 5
44.415,83 €
Ai 746 con punti 4
360,37 €
Ai 31.250 con punti 3
26,06 €
Ai 512.028 con punti 2
5,00 €
10 e LOTTO
Numeri vincenti
1 8 9 12 16 20 26 30 32 40
48 49 50 52 54 56 64 80 86 90
"Ho sceso, dandoti il braccio, almeno un milione di
scale. E ora che non ci sei
è il vuoto ad ogni gradino."
(E. Montale)
E’ serenamente mancata all’affetto
dei suoi cari
Valeria Santarelli Fantini
ved. Mambretti
A Funerali avvenuti ne danno il triste
annuncio i figli Enrico con Patrizia e
gli adorati nipoti Camilla e Niccolò,
Roberto con Mariolina, i consuoceri
Renzo, Franca e Vittoria e la cara Lucia. La presente è partecipazione e
ringraziamento.
- Torino, 23 ottobre 2016
"L’ultima ascesa per raggiungere la sua Anita."
Ci ha lasciati
Piercarlo Morello
Lo annunciano il figlio Riccardo con
Luisa, la nipote Franca e famiglia, cugini, parenti e amici tutti. Si ringraziano per le amorevoli cure le signore
Ornella e Melina e il dottor Bruno.
Santo Rosario cappella delle Grange
di Bussoleno domenica 23 ottobre
ore 17. Esequie parrocchia di Bussoleno lunedì 24 ore 15.
- Susa, 22 ottobre 2016
da un monaco buddhista estremista perché considerato troppo incline ad accordi con gli induisti.
L’Alleanza Nazionale Tamil
ha subito annunciato l’opposizione dura a questa decisione.
«Se la Costituzione si basa sull’eguaglianza, non è possibile
dare precedenza a una religione», ha dichiarato il parlamentare M. A Sumanthiran. Cosa
ne sarà, ha chiesto, del 12 per
cento di indù, di musulmani
(9,7) o cristiani (7,6)? Un problema oggi familiare in tutto il
E’ mancata
mondo, ma che qui rischia di
deflagrare.
La reazione degli induisti più
estremi è stata immediata con
la fondazione di un’organizzazione, chiamata «Siva Senai»,
sostenuto dal gruppo d’estrema destra indiano Shiv Sena,
famoso nello Stato del Maharastra per gesti violenti di estremismo contro religioni che non
siano quella indù. Il Siva Senai
singalese «proteggerà gli indù
dalle minacce di altri gruppi religiosi», ha annunciato il suo
fondatore, dicendo di essersi
consultato con tutti i gruppi
estremisti indù del subcontinente come gli Rss di cui fa parte il premier indiano Modi, i Vjp
e il JSS di Goa. «Dobbiamo
combattere a tutti i costi le conversioni forzate al buddhismo»,
ha dichiarato Maravanpulavu
Sachithananthan.
Ed ecco che ci si ritrova di
fronte, proprio nella fase della
Costituente, all’intreccio di religione nella politica e di politicizzazione della religione, tendenza globale inevitabile di cui
approfitta il più possibile anche
Donald Trump, che pochi giorni fa, alla disperata ricerca di
voti, ha fatto visita alla più
grande associazione induista
americana dichiarando di fronte a cinquemila sostenitori: «I
love Hindu», io amo l’indù, che
sarebbe un po’ come dire «io
amo Cristiano», forse confondendo la religione indù, hindu,
con una fantomatica divinità di
nome Hindu.
12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI
E’ mancata
Cristina Mattia
ved. Carena
Maria Pia Muscio
anni 94
Lo annunciano: figli, nuore, nipoti,
sorelle, cognato e parenti tutti. Un
particolare ringraziamento alla signora Lucia. Santo Rosario oggi ore
18,50 parrocchia Madonna delle
Rose. Funerali lunedì 24 ore 10 stessa
parrocchia.
L’annunciano i fratelli Nino e Mauro
con rispettive famiglie ed il piccolo Nicola. Funerali lunedì 24 ottobre alle
ore 11 nella chiesa nuova di Mappano.
- Torino, 21 ottobre 2016
O.F. Antares - tel. 335.6905809
Lasciando un vuoto incolmabile, si
è spento il nostro amato
Giuseppe Catella
uomo integerrimo e di rara bontà. A
Funerali avvenuti con dolore e rimpianto profondi lo annuncia la famiglia.
- Torino, 19 ottobre 2016
La sorella Marisa, unitamente a Manolo, Raffaella e Umberto, si stringe
con affetto a zia Maria e a tutta la
famiglia.
anni 71
- Torino, 21 ottobre 2016
O.F. Mecca & Chiadò - Ciriè
Ci ha lasciati
Giovanni Battista Martinez
Con tristezza lo annunciano: la moglie Paola, il figlio Maurizio con Manuela, Marco e Francesca. Funerale lunedì 24 ore 9; Rosario domenica 23
ore 18,50 parrocchia Madonna delle
Rose.
- Torino, 21 ottobre 2016
O.F. Baudano - tel. 011.9585038
RINGRAZIAMENTI
E’ mancata
Angela Griva
ved. Mina
anni 95
Lo annunciano a Funerali avvenuti la
adorata figlia Anna Maria, parenti ed
amici tutti che la ricordano con
grande affetto. Un grazie particolare
a Roxana. La presente è anche ringraziamento per la grande partecipazione.
- Torino, 19 ottobre 2016
I famigliari di
Vilma Sobrino
in Vercellino
ringraziano per l’affetto dimostrato.
- Torino, 23 ottobre 2016
I famigliari del caro
Temistocle Sidoti
E’ mancata all’affetto dei suoi cari
Sergina Bretto
in Scarrone
anni 78
Ne danno l’annuncio il marito Bruno,
la figlia Gabriella con Gianni, le nipoti
Cecilia, Francesca. Funerale martedì
25 ottobre ore 11 parrocchia San Giovanni Maria Vianney.
- Torino, 22 ottobre 2016
ringraziano per l’affetto dimostrato.
- Torino, 23 ottobre 2016
ANNIVERSARI
2007
2016
Piero Giustetto
Ricordandoti sempre. I tuoi cari.
LA STAMPA
DOMENICA 23 OTTOBRE 2016
Primo Piano .15
.
TRA LE VITTIME ANCHE MOLTI BAMBINI CHE AVEVANO CERCATO DI FUGGIRE PER NON ESSERE USATI COME SCUDI UMANI
Isis, esecuzione di massa a Mosul: 284 morti
Gli jihadisti bruciano una fabbrica di solfati: intossicati centinaia di civili. Ancora scontri a Kirkuk
In fuga
DALL’INVIATO A MAKHMOUR
Civili iracheni
si allontano
dalla zona
dei combattimenti
nei villaggi
intorno
a Mosul
L’Isis
li usa come
scudi umani
Il blitz dell’Isis dietro le linee
del fronte, a Kirkuk, non è servito ad allentare la pressione
dei peshmerga e dell’esercito
iracheno verso Mosul. L’avanzata lungo due grande direttrici continua. Tanto che, per
evitare sommosse, gli islamisti hanno giustiziato in pubblico 284 persone, molti bambini, che avevano cercato di fuggire per non essere usati come scudi umani. A Sud le
truppe di Baghdad hanno
completato l’accerchiamento
di Bakhdida, cittadina a 25
chilometri della roccaforte
dello Stato islamico. Gli jihadisti hanno cercato di ostacolare la marcia delle truppe ira-
chene, appoggiate dalle forze
speciali americane, con l’incendio di una fabbrica di solfati, a
Mashraq. Una nube tossica è
stata spinta dal vento verso
Sud, fino a Qayyara e Makhmour. I soldati hanno dovuto indossare le maschere anti-gas e
alcuni sono rimasti intossicati
assieme a numerosi civili.
Nel settore a Nord-Est esercito e peshmerga sono riusciti
ad avanzare ancora, e in alcuni
punti sono a meno di dieci chilometri dalla città. Dopo sei giorni di combattimenti, attacchi e
controffensive, il villaggio cristiano di Bartella è stato completamente liberato e dopo 28
mesi le campane di alcune chiese hanno ricominciato a suonare. Più a Nord i militari hanno
AFP
Intervista
GIORDANO STABILE
INVIATO A MAKHMOUR (IRAQ)
è un odore aspro di zolfo anche nella base delle Black Tigers, unità
d’élite dei peshmerga, a Makhmour, a 80 chilometri a Sud-Est
di Mosul. «La guerra chimica è
cominciata - nota il generale Sirwan Barzani -. Molti nostri soldati sono rimasti intossicati».
L’Isis ha incendiato una fabbricata di solfati. Le esalazioni sono arrivate fino al comando del
Settore Sei del fronte. Da qui
Barzani coordina le operazioni
su una linea lunga 120 chilometri che va da Qayyara, sul fiume
Tigri, fino ai sobborghi della capitale dell’Isis. Il Settore Sei è
l’incudine che sale sempre più a
Nord, spiega, mentre il Settore
Sette, a Nord-Est della città, è
«il martello» dei peshmerga. «I
terroristi useranno tutte le loro
armi a disposizione, anche le
più sporche. Noi siamo pronti».
Il generale appare rilassato. Il
blitz dell’Isis a Kirkuk, venerdì,
«non ha rallentato la nostra tabella di marcia: a ripulire la città ci penseranno le riserve». Le
preoccupazioni sono altre. «Abbiamo un decimo delle munizioni rispetto a quelle a disposizione dei terroristi. Parlate dei peshmerga come eroi, difensori
della libertà contro gli islamisti,
ma poi non ci date i mezzi per
combattere. È come se ci aveste
imposto le sanzioni».
C’
Che cosa vi serve, generale?
«Armi pesanti e munizioni. Soprattutto missili anti-tank. In
tutto il mio settore ho ricevuto
in due anni solo tre sistemi europei Milan. Ottimi, ma troppo
pochi. Li ho inviati al Settore
Sette, che era in difficoltà con i
veicoli kamikaze. Ne hanno distrutti 39 in pochi giorni. Stiamo parlando di camion carichi
fino a 10 tonnellate di esplosivo,
una forza d’urto devastante. I
terroristi hanno armi pesanti,
noi no».
Davvero avete un decimo delle
munizioni rispetto all’Isis?
«Solo un esempio. L’Isis tira in
media 45-50 colpi di mortaio,
per ogni bocca di fuoco, al giorno. Io posso autorizzarne 5. Le
munizioni non ci arrivano per
due motivi. Da tre anni Baghdad non ci invia i fondi che ci
spettano, il 20 per cento del budget federale, per rifornire le
forze armate. Secondo non possiamo comprare armi direttamente. Dobbiamo passare per
“È iniziata la guerra chimica
Abbiamo bisogno di più armi”
Però l’Europa ha inviato centinaia di addestratori.
«E di questo vi ringraziamo.
Soprattutto voi italiani. I vostri
istruttori sono i migliori. Ma
che serve addestrare i soldati
se poi hanno il fucile scarico?
Siamo sottoposti a sanzioni,
questa è la realtà».
E l’Isis dove prende le armi?
Sirwan Barzani
Generale dei peshmerga
«Nel 2014 si è impossessato degli arsenali di sei divisioni irachene. Ogni divisione era meglio
rifornita di tutte le forze peshmerga messe assieme. È possibile che i terroristi ricevano anche aiuti dall’estero».
Al di là delle munizioni, quali so-
12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI
A che serve addestrare
i soldati se poi hanno
il fucile scarico? Siamo
sottoposti a sanzioni,
questa è la realtà
L’appello di Barzani, generale dei peshmerga
“Baghdad non ci dà munizioni, l’Occidente ci aiuti”
Baghdad. Io avevo acquistato
personalmente tre visori notturni per i miei uomini, in Canada.
Non ho potuto riceverli. Sa quanti me ne hanno dati i Paesi europei? Due usati».
attaccato il villaggio di Tall
Kayf e hanno espugnato la vicini fabbrica chimica, a otto chilometri da Mosul. L’impianto è
stato usato dall’Isis anche per
produrre cloro da usare come
arma chimica con razzi e proiettili di mortaio. Uno dei timori
è che gli islamisti scatenino un
attacco quando esercito e guerriglieri curdi saranno ai margini della città, dove c’è la seconda, più massiccia linea di difesa.
A Kirkuk, invece, gli ultimi terroristi infiltrati ieri sera ancora
resistevano nei sobborghi a
Sud. Il bilancio di due giorni di
scontri è di 98 morti fra civili e
forze di sicurezza curde. Gli
jihadisti, un centinaio, sono sta[GIO. STA.]
ti quasi tutti uccisi.
no i problemi al fronte?
Il generale Sirwan Barzani
«Da sei mesi l’Isis è in ritirata e
usa le stesse tattiche. Kamikaze e bombe-trappola. In più
questa volta si sono inventati
tunnel imbottiti di tritolo. In
questo modo hanno ostacolato
l’avanzata nei villaggi».
Si parla di centinaia di perdite fra
i peshmerga.
«No comment. Ma sappiamo di
dover affrontare grossi sacrifici.
Stiamo parlando di una città di
un milione e mezzo di abitanti, civili usati come scudi umani. Più
ci avviciniamo al centro meno
potremo contare sui raid. Per
questo ci servono armi pesanti».
Mosul è una città a maggioranza
araba. Entrerete in centro?
«I piani non lo prevedono. I peshmerga circonderanno l’aerea urbana. Ma il centro sarà occupato
dall’esercito iracheno. Bisogna
vedere se riusciranno a controllarlo. Se qualcosa va storto c’è da
scommettere che arriveranno
tutti: milizie sciite, iraniani, forse
anche i turchi. Noi siamo tranquilli. Siamo qui, questa è la nostra terra. Quando l’esercito di
Baghdad si è sbriciolato, nel 2014,
abbiamo preso il controllo di Kirkuk e abbiamo garantito la sicurezza a tutti».
Chi gestirà gli arabi sunniti nel
Nord dell’Iraq, non c’è un piano
politico?
«L’unica strada è la divisione dell’Iraq, è inutile girarci attorno».
E le zone con popolazione mista,
come Kirkuk e Mosul?
«A Kirkuk da 10 anni si deve tenere un referendum e Baghdad
continua a rimandare. Noi accetteremo qualsiasi risultato. Per
Mosul non si sa. Deve scegliere la
popolazione. Se vogliono far parte del Kurdistan saranno cittadini alla pari. Se vogliono essere governati da terroristi affari loro».
È accusare i sunniti di simpatie
per l’Isis.
«A Mosul l’Isis ha ancora forti
consensi. E purtroppo questo è
vero anche in alcuni quartieri di
Kirkuk. È una difficoltà in più nella nostra battaglia. Come pure i
terroristi infiltrati fra i profughi.
Ne abbiamo arrestati 37 in pochi
giorni. Eppure accettiamo tutti.
Abbiamo accolto 40 mila rifugiati in due anni, ne arriveranno altre migliaia».
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12345367318
16 .Cronache
STAMPA
.LA
DOMENICA 23 OTTOBRE 2016
Quei giovani italiani
sempre più mammoni
Tre su 4 sono maschi
Costruire
cose buone
AGNESE
MORO
I piccoli centri
si ingegnano
per affiancare
scuola e lavoro
Italia seconda nella classifica europea con il 67%
Record per i parti over 50, in calo le mamme ventenni
il caso
NADIA FERRIGO
TORINO
D
i metter su famiglia,
neanche a parlarne.
D’altra parte il lavoro,
quando c’è, è precario. Vivere soli? Il mutuo è un lusso
d’altri tempi. Tra spesa, affitti e bollette si rischia di arrivare a fine mese senza un euro in tasca. E allora che si fa?
Meglio restare a casa, con
mamma e papà. Ancora una
volta i giovani italiani hanno
conquistato il poco edificante
primato dei più «mammoni»
d’Europa. Secondo gli ultimi
dati pubblicati da Eurostat,
oltre due terzi di chi ha tra i
18 e i 34 anni vive ancora con
un genitore: la media europea sfiora il 48%, quella italiana la supera di ben venti
punti. Peggio di noi, solo la
Repubblica Slovacca. Al terzo posto del podio c’è la Grecia, seguono Polonia, Portogallo, Spagna. Un abisso ci
divide non solo dai paesi del
Nord Europa - in Norvegia,
Svezia e Finlandia appena
due giovani su dieci rimandano la tanto sospirata indipendenza -, ma anche da Paesi
Bassi (36%) e dalla vicina
Francia, dove solo il 34% resta a casa con mamma e papà. Al primo posto per giovanile intraprendenza, si piazza la Danimarca.
I giovani, i nuovi poveri
Si parla di sette milioni di
giovani: difficile sapere se la
colpa è della scarsa intraprendenza dei figli o dell’invadenza dei genitori. Certo è
che negli ultimi dieci anni in
Italia i cosiddetti «mammoni» sono in costante aumento, così come il tasso di disoccupazione giovanile, che sfiora il 40%, contro il 22% dell’Eurozona. Non tutti quelli
che restano lo fanno in assenza di un’occupazione stabile:
il 40% ha un lavoro a tempo
pieno. Ma per mantenersi,
può non bastare. Ed ecco che
in molti casi rinunciare all’indipendenza non è più una
scelta, ma la logica conseguenza dei conti che non tornano. Secondo l’ultimo rapporto della Caritas, il 10% di
chi vive in una condizione di
povertà assoluta ha meno di
34 anni: nel 2007 era appena
l’1,9 per cento. La tendenza a
non lasciare la casa dei genitori è ancora più evidente ella
fascia tra i 25 e i 34 anni: la
percentuale ha raggiunto il
50% - era il 48% nel 2014 - con
quasi 22 punti in più rispetto
alla media europea.
Tre su quattro gli uomini
A non voler lasciare il nido
sono, da sempre, più gli uomini delle donne. Sono il
73,6% del totale, quasi tre su
quattro. Con le dovute proporzioni, è un rapporto che si
ripete in tutti i paesi. Diverse
le possibili letture, anche se
un dato è certo: nella stragrande maggioranza dei casi
7
milioni
i ragazzi
tra i 18
e i 34 anni
che vivono
a casa
con
un genitore
il peso delle faccende domestiche è ancora sulle spalle delle
donne. E questo può contribuire a far sentire i ragazzi ancor
più coccolati.
Il podio dei bamboccioni
Sempre più parti over 50
Si pensa alla famiglia ben oltre
i trent’anni, e le donne italiane
sono tra le mamme più anziane in Europa. Quelle tra i 25 e i
29 anni sono meno della metà
delle francesi, mentre abbiamo il primato per le mamme
«agée». In Europa sono nati
1.019 bambini da madri over
cinquanta, tra questi 303 sono
italiani. Oltre 2.800 bambini,
poi, sono nati da mamme tra i
45 e i 49 anni (13.382 in tutta
Europa), mentre 36.654 sono
Slovacchia
Italia
Grecia
I ragazzi più indipendenti
Danimarca
Francia
Paesi Bassi
nati da mamme tra i 40 e i 44
anni (214.706 in tutta Europa).
I bambini nati da donne tra i
20 e i 24 anni in Italia nello stesso periodo sono stati 46.029, in
calo dagli oltre 52mila del 2007.
Pochini, se paragonati ai
125.377 nel Regno Unito,
109.500 in Francia e gli oltre
80mila in Germania. Nel 2016
per la prima volta in novant’anni, le morti sono state più delle
nascite. E alla luce degli ultimi
dati Eurostat, il dato non può
che stupire. Se sette giovani italiani su dieci non possono, o non
vogliono, smettere di essere figli, difficile che riescano ad avere la possibilità, o anche solo la
fantasia, di diventare genitori.
12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI
A
nche quest’anno il
Comune di Novellara, provincia di
Reggio Emilia, ha organizzato in collaborazione
con «Pro.di.Gio Progetti
di Giovani» l’iniziativa
«Incontri Spiazzanti» con
l’obiettivo di potenziare e
innovare le azioni per l’inserimento dei
giovani nel
mondo del lavoro.
Nel primo
positivo incontro circa
trenta ragazzi tra i 18 e 27
anni, provenienti da vari
comuni della Bassa Reggiana, hanno potuto conoscere l’esperienza di
Paolo Ascari, titolare e
fondatore di una ditta leader nel design e nella decorazione Made in Italy.
Poi è stata la volta della
ditta Tecnopress specializzata nelle lavorazioni
meccaniche di precisione.
Il ciclo si concluderà il 19
novembre con una visita
alla Rfc, e sono ancora disponibili dei posti per ragazzi dai 16 ai 30 anni.
Scrivono gli organizzatori: «Visita dell’azienda,
testimonianze di imprenditori e associazioni di volontariato, un aperitivo finale in cui scambiarsi impressioni e riflessioni,
consulenze personalizzate sono gli ingredienti di
questi incontri “spiazzanti” che prevedono l’intervento e la facilitazione da
parte di Franco Rubbiani,
ricercatore Lapam». Durante gli incontri sono
fornite consulenze gratuite per strategie e percorsi
di ricerca lavorativa.
Aggiunge Milena Saccani Vezzani, assessore ai
giovani: «Il progetto ha
come obiettivi tra gli altri, la promozione tra i
giovani di una maggior
conoscenza delle offerte
formative e lavorative,
conoscenza delle aziende
del territorio, aumentare
le occasioni di connessione e «contaminazione»
fra i giovani e le aziende,
sperimentare nuove modalità di acquisizione e
valorizzazione delle competenze e proporre azioni
di valorizzazione del territorio, nonché dare
un’opportunità formativa
alternativa ai nostri giovani. Alle volte, realtà
molto differenti o distanti
tra loro possono unirsi e
collaborare percorrendo
insieme un cammino proficuo per entrambe le
parti».
Ci sono molti problemi
complessi da risolvere nel
nostro mondo. Dare spazio ai giovani è uno dei più
importanti. E fa piacere
vedere che, senza aspettarsi sempre un salvifico,
e quasi mai reale, intervento dall’alto le comunità locali non si perdono
d’animo e creano occasioni per sbloccare situazioni incancrenite. Un buon
esempio da seguire.
12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI
LA STAMPA
DOMENICA 23 OTTOBRE 2016
Cronache .17
.
LE STORIE
Ricercatore
Nicolas
Boria,
32 anni,
nato vicino
a Lione,
ha studiato
a Parigi.
Arrivato
a Torino con
una borsa
di ricerca in
Informatica
non è più
andato via
Ritratti « di una volta»
Con un banco ottico che ha più di 100 anni
e la sua camera oscura ambulante, Nicolas Boria
gira i mercatini, allestendo un set per foto
dal sapore vintage
ANNEMEIN DIJKMAN
Una camera oscura ambulante
e il ritratto è come quello dei nonni
Da Lione a Torino: la seconda vita di un informatico francese
I progetti
Fra i lavori
artistici,
tutti
in bianco
e nero,
il più amato
è «Légèreté
& Profondeur»,
un poema in
30 immagini
sull’intimità
e sul senso
dello stare
insieme
Libertà
ELENA MASUELLI
TORINO
erdutamente innamorato
di una camera oscura.
Dell’incertezza che accompagna gli istanti sospesi in
attesa che, sulla carta bianca
immersa negli acidi, ’immagine
acquisti nitidezza. Un colpo di
fulmine che ha trasformato Nicolas Boria, 32 anni di Lione, da
ricercatore in Informatica a fotografo ambulante. Con un banco ottico dei primi del ‘900 e
una valigia di cuoio, attrezzata
per lo sviluppo, gira mercatini e
fiere del torinese e scatta ritratti, rigorosamente in bianco
P
Innamorato
della fotografia analogica,
usa apparecchiature
antiche:
«Meno fa
la macchina
e più fai tu.
In camera
oscura forzo
le regole con
acidi e spugne per dare
il mio tocco»
e nero. Hanno il sapore e il fascino di certi album di famiglia,
un po’ sbiaditi dal tempo.
In città è arrivato cinque anni
fa grazie a una borsa del Politecnico, ma la carriera accademica
è durata poco: «A Parigi avevo
frequentato un laboratorio, ho
acquistato la prima reflex e cominciato a lavorare in analogico
su fotografie d’arte e paesaggi–
racconta -. La passione mi è rimasta dentro, soprattutto quando ho capito che farlo per strada
è un modo meraviglioso per entrare in relazione con le altre
persone». Che sono incuriosite
per forza, da quella innata aria
un po’ retrò, enfatizzata dal
look, e da un set che ricostruisce
un vecchio salotto. Ma soprattutto dal banco ottico centenario scovato al Balon, il grande
mercato dell’antiquariato dove
lo si trova spesso. Quelli che per
altri sono elementi d’arredo, per
lui diventano strumenti del mestiere: «L’apparecchio è solo un
soffietto vuoto, ma mi sono reso
conto che più vai indietro e più
sei libero, perché tutto ciò che
non fa la macchina lo decidi tu».
La carta dove una volta c’era la
lastra di vetro, il cappello a chiudere la luce. È fotografia «lenta»: quel tempo incerto, fra lo
scatto e il risultato finale, è la
sua vera soddisfazione.
Poco più di un anno fa l’idea
che ha dato l’impulso decisivo
alla voglia di farne una professione. Le prove generali a casa
con gli amici: la galleria di ritratti che ne è uscita, lunare e
poetica nei suoi contrasti, lo ha
convinto e adesso non perde un
appuntamento. Fra i banchi di
oggetti d’epoca e abbigliamento «vintage» sistema tappeto,
paravento, un lume e una poltrona: vicoli e piazzette si trasformano in un set.
Per farsi fare un ritratto l’offerta è libera: «Il suo prezzo sarebbe fra i 15 e i 20 euro, buono
per chi se ne intende, si stupiscono i giovani, abituati ad ave-
re scatti immediati, e gratis».
Fra i più entusiasti coppie di fidanzati e gruppi di amici. Tanti
si fermano, qualcuno si convince subito, molti promettono che
torneranno, magari vestiti per
l’occasione: «Come due ragazzi
che sono davvero venuti a cercarmi dopo essersi procurati
abiti perfetti, avevano persino
le cappelliere».
Nicolas divide lo studio, tappezzato di stampe degli altri
suoi lavori artistici, con una pittrice che riempie le tele solo di
colori vivaci, che lui invece non
utilizza mai: «Scatto in bianco e
nero per gusto. Poi mi piace
sperimentare con acidi e spugne, sono un autodidatta e forzo le regole per imprimere il
mio tocco, alla base c’è sempre
una spinta emotiva». Coltiva il
progetto di portare la sua camera oscura ambulante fuori
dal Piemonte. Un reportage
d’epoca a costo zero, scambiando immagini con ciò che gli serve per il viaggio. La meta è già
in mente: «Pensa che bei ritratti potrei fare in Puglia».
12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI
ELISA SCHIFFO
ASTI
ultima arrivata, a strisce trasversali azzurre
e celesti, è marchiata
Università di Riverside, California. La più antica è quella
dell’Associazione nazionale
combattenti e reduci, su cui
spicca un elmetto della Prima
guerra mondiale. Risale agli
Anni 30, ha il nodo fisso con
l’elastico.
Pippo Sacco, 71 anni, ex
funzionario dell’Ufficio patrimonio del Comune di Asti, appassionato di storia locale e
vicepresidente della Società
di studi astesi, è un collezionista di cravatte. Tre decenni di
passione e ricerche, raccolti
ordinatamente in vetrinette a
muro e particolari attaccapanni. Ce ne sono 1745 da 44
Paesi, schedate per data e categoria, con tanto di nome del
«donatore». Non sono però
normali cravatte, sono sponsorizzate, confezionate per
aziende, corpi militari, squadre sportive, enti o per celebrare eventi come le Olimpiadi. «Ho iniziato per caso - racconta Sacco -. Un amico, il
conte Ottavio Riccadonna, mi
regalò la cravatta della casa
vinicola: era raffinata, blu con
gli aquilotti oro. Qualche mese
dopo un cugino mi ha portato
L’
“Nelle mie 1745 cravatte
sponsorizzate
il mondo si racconta”
Create da aziende, enti e squadre: collezione ad Asti
quella della Federazione gioco
calcio. Ho cominciato ad appassionarmi». Gli esemplari sono
quasi tutti su sfondo blu, se si
escludono quelle coloratissime
delle pastiglie Leone, della Lego
con i pezzettini colorati e della
Swatch con tante pecorelle.
C’è poi il pezzo unico per i
100 anni della Novi Cioccolato e
quella della Ferrero con il barattolo di Nutella che è rimasta
un prototipo. Non mancano le
squadre di calcio, dal Boca Junior al Manchester United e al
Bayern Monaco. I modelli arrivano da ogni parte del mondo:
c’è la cravatta delle Olimpiadi
(invernali) del Giappone e di Atlanta, quella del Twirling Canada, della festa di Halloween in
Massachussets. «Le ho trovate
durante i miei viaggi - racconta
Sacco -. Non mi è quasi mai suc-
Da 44
nazioni
Pippo Sacco
tra le sue
cravatte:
molte sono
pezzi unici
cesso di pagarle, le baratto con
bottiglie di vino». Gli aneddoti
si rincorrono. «Uno degli scambi più veloci è stato quello con
un casellante dell’autostrada.
Mi trovavo sulla Milano Laghi.
Ho provato a chiedere, il tempo
di pagare, lui se l’è sfilata e ho
tirato fuori la bottiglia. Stessa
trafila in aereo con un pilota e
con il direttore di una catena
d’alberghi di Monaco e con la si-
gnorina delle visite guidate di
Londra». È riuscito perfino a
smuovere lo chef Gualtiero
Marchesi: «Avevo adocchiato la
cravatta per i 30 anni di attività. Gli ho scritto, mi è arrivata il
giorno del mio compleanno».
Delle sue cravatte Sacco è geloso. Le indossa solo due, tre volte all’anno, in occasione di particolari ricorrenze.
12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI
18 .Lettere e Commenti
STAMPA
.LA
DOMENICA 23 OTTOBRE 2016
LA STAMPA
MAURIZIO
MOLINARI
LETTERE AL DIRETTORE
La protesta dei musulmani al Colosseo
e i campanelli d’allarme sull’integrazione
c.
contatti
Le lettere
vanno inviate a
LA STAMPA
Via Lugaro 15,
10126 Torino
E-MAIL:
[email protected]
Anna Masera
Garante del lettore:
[email protected]
aro Direttore,
è legittima la manifestazione dei musulmani a Roma per ottenere luoghi di
preghiera: molte volte infatti le amministrazioni sono burocraticamente pesanti nel cancellare posti considerati non adatti o pericolosi, mentre la possibilità di concedere locali di
culto, nel doveroso rispetto delle regole, deve
essere accettata, anzi aiutata. Poi si apre la discussione su preghiere e sermoni in lingua italiana, e imam indicati e conosciuti alle Autorità (così come il parroco).
Mi ha colpito negativamente la differenza di
partecipazione al Colosseo - numerosa - rispetto allo scarso intervento dei musulmani
alle manifestazioni contro il terrorismo: alimenta una certa diffidenza verso le comunità
dell’Islam in Italia, certamente divise tra loro,
ma che avrebbero dovuto dare dimostrazione
di solidarietà e soprattutto di rigetto della violenza. Lottare per i diritti è sacrosanto, così
come accettare le nostre regole di vita civile.
Caro Cantaluppi, la protesta al Colosseo ha colpito anche me, soprattutto per una questione di
metodo: i musulmani residenti a Roma per rivendicare il diritto a luoghi di culto scendono in piazza in maniera spontanea e non si affidano a una
propria rappresentanza. Ciò significa che al loro
interno manca ancora una forma basilare di struttura capace di esprimere dei portavoce.
Quale che sia il motivo - rivalità interne, carenza di
coesione, ruolo dei Paesi di origine - la conseguenza è l’assenza di interlocutori per il governo,
nazionale e locale, assieme al pericolo che da questi eventi spontanei si generino leader occasionali, portatori di interessi di parte. Alla sua giusta
preoccupazione per la carenza di proteste massicce contro il terrorismo jihadista da parte dei
musulmani residenti in Italia, ne aggiungo dunque un’altra: si tratta di comunità prive ancora di
leader capaci di coagulare consensi vasti. Sono
tutti campanelli d’allarme sul processo di integrazione in Italia dei nuovi venuti.
LUCIANO CANTALUPPI
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LA TIRATURA DI SABATO 22 OTTOBRE 2016 È STATA DI 229.594 COPIE
TM
FAX: 011 6568924
La triste abitudine
degli auguri social
1 Caro Direttore,
frequento i social da qualche
anno. Li trovo uno
strumento utile per
costruire delle buone
relazioni e per tenere
«caldi» alcuni legami di
amicizia che la vita che
conduciamo, sempre
caotica, non ci permette di
coltivare con assiduità. Se
bene usati non li trovo
impegnativi, invadenti e
violenti. Al contrario, non mi
stanca assolutamente
frequentarli e alimentarli,
dedicando ad essi quel
tempo necessario per
guardare come si «mette» la
società in cui viviamo.
C’è una cosa però che non
mi piace per niente dei
social e che poco condivido.
Vengo al dunque. Il
proliferare degli auguri per
ogni ricorrenza. Insomma,
basta un nulla, o meglio una
data, che si assiste in un
batter d’occhio a un
proliferare di post che vanno
a riempire le bacheche dei
singoli. Lo stesso capita in
occasione, ahimè, di brutte
notizie che riguardano
principalmente lutti. Il vero
dramma, sempre
naturalmente relativo, è che
la cosa a volte prende una
piega irrefrenabile. Lo
stesso capita sugli
smartphone. Le
conseguenze, e non mi
dilungo, sono sotto gli occhi
di tutti. Pur consapevole che
la circostanza non si può
frenare, fermo restando che
è possibile nel solo caso dei
social non porre la propria
data di nascita tra le
informazioni visibili, ritengo
che sarebbe il momento di
ritornare all’antico.
Superando ogni barriera
virtuale e riservando in
occasioni di ricorrenza o di
brutte notizie un contatto di
persona con i propri amici e
familiari e, laddove non fosse
possibile, una semplice
telefonata nella quale
scambiarsi momenti di sana e
umana convivialità. Adesso è
il momento di prevenire la
decadenza dei rapporti tra le
persone, senza demonizzare
le nuove tecnologie, che usate
consapevolmente sono una
fonte inesauribile di
potenzialità, specialmente per
le nuove generazioni. Si
tratterebbe di evitare un
inutile presenzialismo, per
giunta formale, puntando a un
più salutare contatto umano
tra i soggetti. Un modo per
riprendere il bandolo della
vita, superando i pur sempre
freddi mezzi tecnologici.
NICOLA CAMPOLI NAPOLI
Lo Stato è laico, non
dimentichiamocelo
1 Direttore, mi scusi, ma
facciamo un can-can perché le
donne musulmane portano il
burqa o il velo in pubblico o
perché si rifiutano di
mangiare carne di maiale e
poi sull’obiezione di coscienza
permettiamo a gente
stipendiata dallo Stato di non
applicare una legge dello
Stato laico? Basta con queste
religioni che condizionano lo
Stato. Lo Stato è laico, ognuno
è libero di professare la
religione che vuole nel privato
ma quando serve lo Stato che
lo paga lautamente rispetti la
legge, o, in caso contrario, si
licenzi per coerenza e vada a
lavorare nelle cliniche private.
VITO BURGIO
No alla cannabis,
dannosa per la salute
Pochi hanno tutto,
tanti non hanno nulla
1 Già Torino è ai primi
1 Con Schiaparelli è andata
posti per il consumo di
cocaina e di alcol, e ora ci
mettiamo anche le canne. I
giovani non trovano lavoro?
Non hanno futuro? Allora li
«instupidiamo» ed è risolto il
problema. E pensare che
basta andare su Internet, se
non si vogliono consultare le
riviste mediche, per capire gli
effetti devastanti di ogni
sostanza psicotropa. Non
serve una laurea in medicina.
GIANNI FELISIO TORINO
male, si è schiantato sul suolo
di Marte. Pazienza per il bel
mucchio di milioni costato, ma
tant’è, se ne spendono tanti di
soldi! E proprio qui sta il
punto: di ricchezza ce n’è
tanta, le risorse ci sono per
tutti, o meglio, ci sarebbero
per tutti, se solo la
distribuzione dei beni fosse
solo un po più equa. Se ancora
oggi troppi individui soffrono
la più nera indigenza non è a
causa di imprevedibili
Le domande sui costi della politica
Da martedì a venerdì a rispondere alle lettere sarà Francesco
Bei, capo della redazione romana. Il tema: stipendi
dei parlamentari e costi della politica. Nel fine settimana,
come di consueto, spazio alle lettere al direttore
Maurizio Molinari. Per l’editoriale dei lettori raccomandiamo
di scrivere testi di 1800 caratteri spazi inclusi.
La Stampa
REDAZIONE
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Arretrati: un numero costa il doppio dell’attuale prezzo di testata.
carestie o dell’ira di un
qualche dio. Il male che
affligge l’umanità e che
rischia di portarci tutti quanti
nel baratro è l’assurdo
sbilanciamento della
ricchezza tra i pochi che
hanno tutto e i tutti (intesi
come moltitudine) ai quali è
stato sottratto tutto. Così non
può durare.
Non più a cena
con il boss
Pane al pane
LORENZO
MONDO
MAURO CHIOSTRI
Secondo D’Alema noi
anziani non capiamo
1 Ringrazio il «giovane»
Massimo D’Alema che ho
sentito a tutti i telegiornali
darmi praticamente del
«rimbambito» perché io,
anziano di 68 anni, voterò Sì
al referendum costituzionale
perché «ho maggiore
difficoltà a comprendere
questa riforma sbagliata»,
mentre i giovani, che lui
abitualmente frequenta (?),
voteranno No. Mi
complimento con lui che,
nonostante abbia solo un anno
meno di me, della vita ha
sempre capito tutto avendo
sempre e solo fatto il politico e
giudica incapace di intendere
e di volere chi non la pensa
come lui.
RICCARDO MILANESIO
Il sindaci di Pergola
e di Pietrasanta
1 Nell’articolo pubblicato
ieri a pagina 9 con il titolo
«Giovani sindaci in tv, così il
fronte del No cambia
strategia», è stata attribuita
per errore al sindaco di
Pergola, Francesco Baldelli,
una vicenda giudiziaria con
sei mesi di carcere che invece
aveva riguardato Massimo
Mollegni (sindaco di
Pietrasanta). Ce ne scusiamo
con l’interessato e con i
lettori.
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Unione europea ha deciso di vietare ai ristoranti
spagnoli l’uso del marchio «Mafia», giudicandolo
immorale. Ha accolto le rimostranze delle istituzioni italiane e in particolare della presidente della commissione Antimafia Rosy Bindi. Non si tratta di una inezia, da ogni punto di vista. Come ci informa «Repubblica», esistono in Spagna, dai Paesi Baschi a Gibilterra, 38
locali (ed altri ne erano previsti) che accostano il nome
dell’organizzazione criminale alla cucina italiana. L’insegna recita per disteso: «La mafia se sienta a la mesa» (la
mafia si siede a tavola) e all’interno vengono esibiti i ritratti di vari «padrini», non soltanto quelli divulgati dal
cinema. I proprietari della catena di ristoranti sdrammatizzano: hanno - dicono - una clientela di normali famiglie spagnole, non sono covi di mafiosi che depongono
le armi davanti a una pizza o un piatto di spaghetti. Sta di
fatto che vengono proposte nell’insegna due eccellenze
dissonanti, non parificabili, del nostro Paese, la buona
cucina e la criminalità mafiosa. Peggio ancora quando
sostengono che la mafia «crea empleo», crea lavoro, che
è l’alibi addotto da noi in contesti infettati dalla malavita.
Per fortuna questa piccola battaglia è stata vinta, la
mafia - come osserva Rosy Bindi - non appartiene ad un
innocente, pittoresco folklore. E dovrebbero esserne
persuasi anche nella penisola iberica, dove quella criminalità ha posto solide radici. L’esito positivo della vicenda non annulla tuttavia il claudicante rispetto in cui
è tenuta per certi versi l’Italia. Vittima dei propri mali e
degli altrui pregiudizi. È recente la sorprendente, offensiva notizia giunta dall’Inghilterra. Dove i moduli
d’iscrizione in alcune scuole operavano per i nostri connazionali la distinzione tra italiani, italo-siciliani e italocampani. Mancavano, non per riguardo ma disattenzione, gli italo-calabresi. Storie dissimili ma ugualmente sgradevoli. Non aiutano a dissiparle le fiction che imperversano stucchevolmente sui nostri teleschermi.
Dove brillanti operazioni di polizia e dure sanzioni hanno ragione dei più efferati delitti di camorra e di mafia.
Ci si è chiesti se l’arroganza impavida dei boss, sia pure
sconfitti, non possa influenzare in negativo certe menti
fragili e particolarmente esposte di adolescenti. E forse
queste storie, che nulla di nuovo aggiungono alla comprensione dei fenomeni, ne prolungano l’eco, alimentando anche all’estero facili e ingiusti stereotipi.
L’
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LA STAMPA
DOMENICA 23 OTTOBRE 2016
Lettere e Commenti .19
.
GIÀ INIZIATO IL DUELLO CON HILLARY
MAURIZIO MOLINARI
SEGUE DALLA PRIMA PAGINA
quest’ultimo aspetto quello
che svela, in maniera inequivocabile, la volontà di Hillary
di invertire l’approccio alla Russia
avuto da Barack Obama: se diventerà presidente punterà a ridurre
drasticamente l’espansione strategica della Russia fuori dai suoi confini. Per comprendere la dimensione della sfida di Hillary a Putin bisogna osservare da vicino cosa distingue l’accresciuta presenza del
Cremlino nel Mediterraneo. In Siria l’intervento militare iniziato l’1
settembre 2015 si basa sull’impiego
di almeno 200 aerei che conducono
È
raid assieme al lancio di missili da
navi e sottomarini nonché il necessario controllo dello spazio aereo
grazie a potenti sistemi anti-aerei S-300 e S-400 - uniti all’impiego
dell’elettronica del Krasukha-4 capace di accecare i droni americani.
Insomma la capacità russa di trasformare la Siria nella pietra angolare della propria penetrazione in
Medio Oriente si basa su un controllo dei cieli assai più esteso, sofisticato e massiccio di quanto realizzato sui cieli della Georgia nel 2008
e su quelli dell’Ucraina in occasione
dell’annessione della Crimea nel
2015. A conferma dell’importanza
strategica che Mosca assegna al
controllo dei cieli c’è il posiziona-
SE LA MANOVRA
È FUORI TEMPO MASSIMO
MARCELLO SORGI
SEGUE DALLA PRIMA PAGINA
stampa delle misure contenute nella
legge di stabilità 2016-17, non abbia ancora presentato il testo in Parlamento;
né, pare, lo farà prima di martedì,
aspettando di capire se davvero la
Commissione europea sia orientata a
un richiamo formale all’Italia, ed eventualmente comportandosi di conseguenza, per evitare di mettere nero su
bianco decisioni che, gioco forza, dovrebbero poi essere modificate.
Il richiamo della Boldrini, va detto, è
insolito, per non dire irrituale, e porta
allo scoperto una tensione che rischia
di trasformarsi in una crisi istituzionale tra Palazzo Chigi e Montecitorio, se
non interverrà un chiarimento. È probabile che del caso debba occuparsi il
Presidente della Repubblica, che non
era al corrente dell’iniziativa della Boldrini e ieri ha firmato il decreto fiscale
del governo, con l’abolizione di Equitalia e la «voluntary disclosure» per i capitali nascosti: ma Mattarella, si sa,
preferisce esercitare la sua moral suasion riservatamente, evitando il clamore di prese di posizione pubbliche.
Una silenziosa pressione, da parte
del Quirinale su Renzi, durava del resto da giorni, sia sul merito di alcuni
provvedimenti, sia sul metodo seguito
per comunicarli senza ancora averli
scritti nei dettagli. La gestazione della
legge di stabilità, in corso da settimane, aveva dato luogo ad esplicite riserve dell’Ufficio parlamentare di bilancio, l’organo delegato a ricevere il testo
e a verificare la coerenza dei conti, e a
mugugni altrettanto sonori degli alti
funzionari del Tesoro, non sempre
convinti dell’efficacia delle novità introdotte nella manovra, e tuttavia
chiamati a sottoscriverle.
Renzi, di fronte a tutto ciò, ha fatto
Renzi: si sa quale idiosincrasia abbia il
premier per tutti quelli che, indistintamente, considera inutili ostacoli formali.
E Padoan, il ministro dell’Economia, s’è
trovato stretto tra le perplessità dei suoi
tecnici e l’impazienza del suo presidente
del consiglio. Così è maturato il temporale che ieri da Montecitorio ha fatto
scoccare i primi lampi e fulmini.
A dire la verità qualche avvisaglia di
una certa elettricità nell’aria si era avuta nelle ultime due settimane anche da
Bruxelles. Il presidente della Commissione Juncker e il commissario agli Affari economici Moscovici avevano avvertito Renzi che la legge di stabilità, per come andava delineandosi, rischiava di risultare inaccettabile: soprattutto per la
quantificazione apparentemente esagerata degli stanziamenti per il terremoto
di Amatrice e l’accoglienza ai migranti, e
perchè, a fronte di maggiori spese previste, ad esempio per i pensionati, non erano del tutto certi gli introiti che avrebbero dovuto sostenerle. Anche in quel caso, la replica del premier due giorni fa,
alla fine di un ennesimo, deludente vertice Ue, era stata: la manovra non si tocca.
Di qui è cominciato il rimpiattino con
le autorità europee e il conseguente rinvio della consegna dei documenti al Parlamento italiano. Ora, è evidente che
questo gioco non può continuare. E non
perché non possa esserci un piccolo lasso di tempo tra l’annuncio delle misure e
la definizione delle stesse. Ma, appunto,
dev’essere un tempo limitato e giustificabile. Nel ’94, quando Berlusconi, alla
sua prima esperienza di governo, tardò
di sole ventiquattr’ore nella consegna
del testo delle leggi di bilancio, Scalfaro,
dal Quirinale, lo fulminò, costringendolo
a provvedere alla consegna nella notte.
Renzi adesso non dovrebbe abusare della pazienza dimostrata, nell’ultima settimana, da tutti i suoi interlocutori.
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mento di sistemi mobili S-300 in
Algeria, Egitto ed Iran - affidati al
controllo locale - e dei più avanzati
S-400, capaci di intercettare gli aerei invisibili ai radar, in Siria e
Crimea operati da personale russo.
Nel complesso di tratta di un sistema anti-aereo che minaccia le operazioni aeree degli Stati Uniti e dei
suoi alleati dal Mar Nero al Mediterraneo Orientale fino a gran parte del Golfo Persico. In concreto la
Russia ha creato delle aree geografiche fuori dai propri confini dove
nessun altro può penetrare - né con
i droni né con gli aerei stealth - come finora solo gli Stati Uniti riuscivano a fare. Imporre una «no fly zone» sulla Siria significa, da parte di
CHI SONO I PIRATI
DELLA CYBERGUERRA
GIANNI RIOTTA
na mamma sistema il monitor per controllare la nanna del bambino, un ragazzo
accende il videoregistratore, un
signore monta immagini alla videocamera. Intenti alla vita quotidiana digitale, sono ignari che i loro gadget sono infiltrati da pirati, e
pian pian collegati in un «botnet»,
rete di terminali «schiavi» di un
«botmaster». Quando il botmaster ritiene di avere un esercito di
robot con sufficiente potenza lancia l’attacco, magari via il sistema
di malware Mirai, da poco reso
pubblico da un sito hacker https://
goo.gl/Ub7CkL . I lillipuziani web,
uniti, paralizzano il Domain-Name System, Dns, le reti gigantesche che regolano l’accesso ai siti,
in un blitz chiamato in cybersecurity «Denial of service», rifiuto di
servizio, Ddos. Quando vi collegate a un sito, www.lastampa.it ,
www.riotta.it i server traducono
la richiesta in cifre, indirizzo Ip,
per smistarla. Venerdì la rete,
compresi giornali e social media, è
stata paralizzata da un raid Ddos,
grazie a «internet delle cose», gli
elettrodomestici collegati al web,
senza parole chiave o sicurezza alcuna. I pirati li hanno infiltrati sereni, prima vittima Dyn, compagnia che provvede accesso a siti
sulla costa atlantica. «Il web non
funziona e il tostapane è in ostaggio» scherza Matt Tait, influente
esperto di sicurezza che twitta da
@pwnallthethings e Jeff Jarmoc
rincara «Siamo passati dalla rete
che doveva resistere a un attacco
atomico, alla rete vittima del tostapane».
Quando il Pentagono, nel 1969,
U
CON IL PAPA CATTIVO SORRENTINO
FA ASCOLTI DA RECORD
ALBERTO INFELISE
uando tornate a
casa, date uno
schiaffone ai vostri bambini: loro sanno perché». Il passaggio dal Papa
buono (Giovanni XXIII) al
Papa bono (Jude Law) sarebbe perfettamente suggellato
dalla parafrasi del finale del
celebre discorso alla luna del
povero Giovanni Roncalli.
Perché il Papa di Paolo Sorrentino (Pio XIII) è il ribaltamento di ogni narrazione sulla Chiesa Cattolica fatta negli
ultimi sessant’anni o giù di lì.
E per questo è un successo.
Se per il Vaticano questo è
«Q
l’anno del Giubileo della Misericordia, per Sky (che trasmette «The Young Pope» in dieci
puntate) questo è il Giubileo
degli Ascolti. Quasi un milione
di persone hanno seguito le
prime due puntate. Più del
doppio rispetto al celebratissimo «Gomorra». Alleluia. Fa il
suo dovere il fascino del male,
della cattiveria, della durezza,
della pratica del potere assoluto. Ma non basta. Fosse solo
questo, «The Young Pope» sarebbe la versione d’Oltretevere di «House of cards», con Pio
XIII nel ruolo di Frank Underwood e suor Mary in quello di
Claire. Ma Sorrentino, sornione come un gatto che gioca
Hillary Clinton, volerle scardinare.
Il Cremlino sa cosa si prepara se l’8
novembre dovessero essere i democratici a prevalere - come sondaggi e analisi suggeriscono - e si
mostra anche consapevole del fatto
che un’eventuale transizione dei
poteri da Obama a Hillary sarebbe
assai rapida, consentendo alla nuova amministrazione di iniziare ad
operare già dall’indomani dell’insediamento del 20 gennaio 2017. Ecco
perché Putin ha ordinato alla squadra navale della portaerei Ammiraglio Kuznetsov di lasciare le acque
dell’Artico per varcare lo Stretto di
Gibilterra e portare proprio nel
cuore del Mediterraneo la più tradizionale proiezione del proprio po-
lento (lentissimo) a torturare il
topo, punta più in alto. O forse
altrove.
«Cosa abbiamo dimenticato?», urla minaccioso alla folla
Jude Law nel primo discorso
dal sagrato di San Pietro una
volta eletto Papa, replicando il
gesto delle braccia spalancate
e il volto al cielo che fu di Pio
XII in visita al quartiere di San
Lorenzo bombardato. A quella
domanda seguono delle risposte che ammutoliscono la piazza prima osannante. Se la
Chiesa, dagli Anni Cinquanta
in poi, ha lottato per costruirsi
un nuovo ruolo nella storia,
fondando la sua immagine sul
sorriso, l’accoglienza, la bono-
realizzò Arpanet, prototipo del web,
voleva infatti creare una trincea
elettronica segreta capace di sopravvivere alla guerra termonucleare con l’Urss. Oggi un paio di ragazzi e un buon sistema di computer e
molta malizia possono passarvi da
casa, allineare un paio di chip e partecipare alla paralisi del mondo contemporaneo.
Chi c’era dietro l’assedio di venerdì? L’attacco è legato all’irruzione
nei computer della portaerei Usa
che incrociava nei mari rivendicati
dalla Cina? L’arresto, in quelle ore,
dell’hacker russo Yevgeniy Aleksandrovich Nikulin a Praga (gli americani lo incriminano come pirata e rischia 30 anni di carcere, i russi ne
chiedono la liberazione immediata)
è un caso?
Dopo che Hillary Clinton ha indicato senza reticenze il presidente
russo Vladimir Putin come fonte
delle rivelazioni Wikileaks, molti sospettano della rete legata a Julian
Assange, accusato in patria di stupro e rifugiato all’ambasciata dell’Ecuador a Londra. Gli attacchi di
Assange al partito democratico, e la
convergenza tra Wikileaks e Cremlino pro Donald Trump aumentano
gli indizi e, poche ore dopo il Ddos,
Wikileaks rivendica via twitter: «Il
signor Assange è vivo e Wikileaks
attiva. Chiediamo ai nostri amici di
non bloccare più il web Usa. Abbiamo fatto vedere chi siamo».
Non tutti abboccano alla provocazione. Henry Farrell, docente alla George Washington University,
osserva: «Dietro il raid possono
non esserci Stati, governi, Wikileaks, perché la rivelazione del protocollo Mirai permette a tantissimi
un’operazione analoga». Potrebbero essere dilettanti, quelli che cine-
mia, la comprensione, l’empatia, il Pio XIII della fiction è
l’opposto. Disprezza gli uomini
e la loro sete di rapporti cordiali. Disprezza le loro piccolezze,
i peccati, le debolezze, la voglia
di essere rassicurati. «Ognuno
è solo di fronte a Dio. Dio non si
occupa di voi, così come voi
non vi occupate di lui. Non vi
sono vicino, né lo sarò mai».
Il giovane Papa di Sorrentino aggredisce le domande intorno alla natura dell’uomo e il
suo rapporto con Dio e l’eterno. E le scarnifica. «Sono ambiguo - recita Jude Law - come
il Padre, il figlio e lo Spirito
Santo. Come Maria, vergine e
madre. Come gli uomini, buoni
e cattivi». Nessuna consolazione (né nella filosofia, né nella
religione, sorry), nessuna pietà per i fedeli che cantano garruli parole semplici. Nessuna
propensione all’egualitarismo.
tere aereo. La Kuznetsov è l’unica
portaerei russa e non è in grado di
rivaleggiare con la Us Navy ma serve a potenziare - non solo nell’efficacia ma anche nella visibilità - il
dispositivo strategico del Cremlino
nel Mediterraneo, recapitando a
Washington un messaggio assai
chiaro: il controllo dei cieli a Sud
dell’Europa è in progressivo aumento, e il nuovo inquilino dell’Ufficio Ovale potrà fare ben poco per
ridimensionarlo.
Ecco perché il duello HillaryPutin è già iniziato, lasciando intuire agli alleati della Nato quale scenario potrebbe aprirsi a breve nel
Mediterraneo. Dove l’Italia ospita
basi come quella di Sigonella, in
Sicilia, da dove operano gli stessi
aerei e droni americani a cui il
Cremlino sta tentando di limitare
il raggio d’azione.
12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI
ma e giornali immaginano come
studenti fuoricorso con la felpa alzata, chiusi in un garage. Forse.
Ma, come dimostrano Wikileaks e
la reazione dell’Ecuador che, dopo
anni di sostegno, ha chiuso l’accesso al web al rifugiato Assange per
le troppe scorribande contro Clinton, nel buio della rete Deep, segreta, non ci sono confini. Il teenager
brufoloso di oggi è l’hacker pagato
di domani, dopodomani al soldo di
una spia che lo usa, ma non lo incontrerà mai.
Bruce Schneier, informatico che
lavora sulla sicurezza strategica,
parla di «probing», sondaggi: «Cina
e Russia conoscono bene la debolezza della rete, la si può infiltrare con
facilità con un Ddos, e allora lanciano assaggi, affondi, per capire fino a
che punto spingersi». Per esempio,
la scorsa estate, il blogger Bruce
Krebs ha visto il suo sito alluvionato
da un Ddos tragico, in protesta contro qualcosa che aveva scritto. Tali
sono stati i danni che Akamai, che
ospitava il blog di Krebs, l’ha buttato fuori senza complimenti. Ecco la
nuova censura, di Stato, di business, di pirati, basta colpire un sito
sgradito con un Ddos e lo si lascia
orfano, senza che nessuno voglia rilanciarlo online.
A Mosca Putin se la ride, e a chi
gli chiede se è lui a scatenare la cyberguerra obietta «Vi interrogate su
chi c’è dietro, e non guardate le manipolazioni alla democrazia che rivela», le malefatte di Hillary Clinton. Per capire dunque chi siano i pirati di venerdì, rivoltate il ragionamento di Putin: non cercate «la mano», partite dal tostapane di casa,
dal pirata da cantina che lo invade,
passate ai centri strategici che ne
raccolgono i dati, via leaks, e infine
ragionate sull’apparato strategico e
militare che li usa. La Seconda
Guerra Fredda si combatterà così,
in questa trincea digitale.
Più di tutto, nessuna concessione allo spirito dei tempi.
Ecco che cosa ci eravamo
dimenticati. La Chiesa preconciliare, il suo vertice nell’esercizio brutale del potere assoluto. Così come, in vari, più o meno cruenti modi l’avevano conosciuta i nostri antenati per
qualcosa come diciassette secoli, dal Concilio di Nicea alla
fine della seconda guerra mondiale. Pio XIII è persino ritratto con la severa, antica e ricchissima tiara simile a quella
di Innocenzo III (il Papa che fece massacrare migliaia di eretici e fu lì lì per scomunicare
san Francesco). Del resto il fatto che Giovanni XXIII fosse definito «il Papa buono» avrebbe
dovuto lasciare più di un dubbio ai contemporanei su quello
che nella storia dei papi è piuttosto chiaro: ce ne è stato più
di uno abbastanza cattivo.
Facebook riotta.it
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Dove le parole d’ordine nell’ultimo mezzo secolo sono
state compassione e vicinanza, in Pio XIII la negazione di
sé agli altri è totale. Negli anni abbiamo imparato a convivere con le foto del Papa, le
bandiere del Papa, i piattini
del Papa, le gondole di Venezia col Papa, la palla che se la
giri esce la neve col Papa. Pio
XIII esige di non apparire più
ai fedeli. Come Mina ai fan.
Come Dylan all’Accademia
del Nobel. Come l’olio di palma in ogni prodotto che la
mamma perbene fornisce ai
suoi pargoli.
Le prossime otto puntate diranno dove Sorrentino ha deciso di portare la sua Chiesa
dell’incubo. Molto probabilmente in nessun posto rassicurante. E proprio per questo,
maledettamente attraente.
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20
STAMPA
.LA
DOMENICA 23 OTTOBRE 2016
“Dylan maleducato e arrogante”
«Maleducato e arrogante»: così un membro
dell’Accademia di Svezia, che assegna i premi
Nobel per la letteratura, ha definito il vincitore di
quest’anno, Bob Dylan, il quale ancora non si è fatto
sentire dopo l’annuncio della scorsa settimana.
Il giudizio severo sul cantante è venuto dallo
scrittore svedese Per Wastberg, in un commento
alla televisione pubblica Svt.
&
CULTURA
SOCIETA’
SPETTACOLI
REUTERS
FERNANDO GENTILINI
ra la città biblica e il suo
simulacro etiopico c’è
un legame lungo tremila anni. Nella Bibbia è scritto
che la regina di Saba andò a
Gerusalemme per mettere alla prova re Salomone. È scritto anche che rimase colpita
dalla sua sapienza e magnificenza. E infine è scritto che
prima di ripartire gli diede
oro, aromi e pietre preziose. Il
tema fu ripreso dai Vangeli,
dal Corano, e poi elaborato da
commentatori ebraici, islamici e cristiani. Dal Medio Evo
divenne un filone narrativo
tra i più battuti: da Boccaccio
alla tradizione epica etiopica,
dalle miniature arabe a Piero
della Francesca, dalla musica
di Händel alla cinematografia
del Novecento.
Eppure della regina sabea
continuiamo a ignorare persino il nome: per la tradizione
araba è Bilqis, per quella africana Candace o Makeda, in
quella greco-giudaica è Nicaula. Per taluni è una sovrana virtuosa, per altri una sibilla, una strega, o addirittura un
demone dalle zampe d’asino.
Anche la provenienza resta
un mistero. Tra le sue patrie
ipotetiche figurano l’Etiopia,
lo Yemen e il Sudan. E ad Aksum, Marib e Meroe esistono
rovine di antichi palazzi che
portano un suo nome.
T
Imperatore
e messia
Haile Selassie I
(1892 – 1975)
È stato reggente
dell’Etiopia dal
1916 al 1930 e
imperatore dal
1930 al 1974
Presso
il movimento
Rastafari (a cui
aderiva Bob
Marley) è
venerato come dio
incarnato
e il messia di cui
parla la Bibbia
Gerusalemme etiopica
Avendo vissuto ad Addis
Abeba, sono affezionato al
poema epico nazionale etiopico, il Kebra Negast (La Gloria dei Negus), un’elaborazione tardo medievale del testo biblico. Vi si racconta di
come Makeda, regina di Saba, abbia avuto un figlio da
Salomone; di come egli sia
La seconda Gerusalemme
mistero a ritmo di reggae
La città santa della regina di Saba rispecchiava quella ebraica
Una vicenda che arriva fino a Haile Selassie e Bob Marley
Fedeli cristiani
ortodossi
di fronte
al portico della
celebre chiesa
scavata in un
enorme
monolite a
Lalibela in
Etiopia. La
tradizione
vuole che qui
sorgesse
la seconda
Gerusalemme
salito al trono di Aksum con il
nome di Menelik I; e di come a
quel tempo gli etiopici si siano
convertiti al Dio di Israele.
In realtà l’introduzione del
cristianesimo in Etiopia iniziò
nel IV secolo, tramite la diffusione della Bibbia e di usi antico-testamentari. E’ stato scritto molto sul sogno etiopico di
creare una seconda Gerusalemme (suggerisco Ethiopia
and the Bible di Edward Ullendorff), ma per vederlo messo in
atto bisogna raggiungere Lalibela, nel cuore dell’altopiano.
È una città scavata nella roccia, formata da undici chiese
che sembrano stalagmiti e da
un labirinto di celle, cunicoli e
camminamenti. Fu realizzata
nel XII secolo, per offrire un’alternativa ai pellegrini cristiani che non riuscivano a raggiungere la vera Gerusalemme. Ma per la gente del posto riproduce una visione celeste e fu scolpita dagli angeli.
Nel giorno del Timkat, dalle
chiese vengono portati in processione i talbot, le copie dell’Arca dell’Alleanza. Una tradizione singolare, da ricondurre
alla presenza su queste mon-
tagne di un’antica comunità
ebraica, quella dei falascià, e
alla credenza che le sue origini
siano legate con l’arrivo in
Etiopia dell’Arca stessa. Secondo il Kebra Negast fu Menelik a trafugarla dal Tempio per
portarla ad Aksum, dove si
troverebbe tuttora. Approfittando di un viaggio a Gerusalemme in cui ricevette l’investitura dal padre.
L’Etiopia a Gerusalemme
Tre millenni dopo, nel 1936, anche l’ultimo discendente della
dinastia del Leone di Giuda,
Haile Selassie, andò a Gerusalemme per affermare la propria
sovranità. Il suo esercito era
stato sconfitto dagli italiani, e il
suo paese occupato. Così, al
226° erede di re Salomone non
era rimasta che la via dell’esilio.
Fare tappa a Gerusalemme fu
una scelta emblematica. Come
alloggiare al King David, da
dove poteva vedere il Monte
Sion e la tomba di re Davide.
Oggi a Gerusalemme sono i
falascià, gli ebrei etiopici, a ricordarci che l’Etiopia non è
lontana. Arrivarono in Israele
in un esodo biblico, negli ulti-
mi decenni del secolo scorso.
L’Etiopia era stremata dalla
guerra civile e dalla carestia,
così il Mossad organizzò le
operazioni Mosè del 1984 e Salomone del 1991, completate in
tempi record.
I loro ritrovi sono tra la Jaffa Road e la Hanevi’im Street.
Li riconosci dall’odore dell’injera e del berbere che ti avvolge fuori dalla porta. Nello
stesso quartiere c’è la chiesa
fatta costruire da Menelik II a
fine Ottocento. Sul cancello
d’ingresso una scritta in lingua amarica: «Il popolo del
Leone di Giuda ha trionfato»;
e all’interno del comprensorio
effigi di San Giorgio, croci
copte e calendari giuliani.
Comunque la roccaforte dei
cristiani etiopici, dal IV secolo,
è nella basilica del Santo Sepolcro. Come gli ortodossi, gli armeni, i francescani, i siriaci
orientali e i copti egiziani, anche loro hanno un’area specifica. Si tratta del tetto sopra la
cappella di sant’Elena, dove
c’è il monastero di Deir es Sultan. La prima volta che ci andai, sentii risuonare da una radiolina le note di Iron Lion
Una veduta
aerea di
Gerusalemme,
con il Duomo
della Rocca su
cui sorge
la moschea
di Al Aqsa
e il muro
occidentale
(HaKotel
HaMa’aravi,
in ebraico),
noto anche
come il Muro
del Pianto
LA STAMPA
DOMENICA 23 OTTOBRE 2016
Tallone stampa una pagina del Poliphilo
per i cinquant’anni dell’alluvione di Firenze
Il vero Smiley, la spia senza qualità
che scongiurò una guerra atomica
Un libro scritto dal nipote racconta la vita di sir Maurice Oldfield
il capo dello spionaggio britannico che ispirò il personaggio di Le Carrè
RICHARD NEWBURY
N
REUTERS
Zion di Bob Marley, e la cosa mi
fece sussultare.
Iron Lion Zion
Fin dalla sua incoronazione,
Haile Selassie fu venerato dalle
sette messianiche caraibiche di
rastafarians (dal suo titolo e nome ras Tafari). Un culto sopravvissuto alla sua morte, avvenuta nel 1975, che annoverava tra i
seguaci anche Bob Marley. Che
l’idolo giamaicano avesse
un’adorazione per il Messia
Nero, lo imparai arrivando ad
Addis Abeba, dove nel luglio
del 1992 si stavano organizzando i funerali del negus (poi rinviati al 2000). C’erano rastafarians dappertutto, con i ritratti di Haile Selassie e Bob Marley disegnati sulle magliette, e
nelle discoteche si ballava solo
musica reggae.
Il brano Iron Lion Zion uscì
tre mesi dopo, nel cofanetto postumo Songs of Freedom, e in
Etiopia ebbe un successo enorme. «I’m gonna be Iron, like a
Lion in Zion» canta il ritornello.
E io ogni volta che lo ascolto
non posso fare a meno di rimuginare sul suo significato. Mi
aiuta a spiegarlo Erri De Luca,
che nel libro Una nuvola come
tappeto racconta di come per i
sapienti d’Israele vi siano cinque cose che contengono un
sessantesimo d’altro: «Il fuoco
ha in sé un sessantesimo della
Gehenna (inferno); il miele un
sessantesimo della manna; il sabato un sessantesimo del mondo a venire; il sonno un sessantesimo della morte; il sogno un
sessantesimo della profezia».
Ecco, io ogni volta che ascolto
Iron Lion Zion, penso che questa canzone contenga un sessantesimo delle due Gerusalemme e della storia che abbiamo appena raccontato. Non so
se è un pensiero plausibile, ma
pensarlo è più forte di me.
lavoratori delle nazioni europee e le
loro famiglie non
hanno più una casa comune in quella che sotto varie
denominazioni continua a
considerarsi la sinistra politica», esordiscono gli economisti Aldo Barba e Massimo Pivetti nel pamphlet
La scomparsa della sinistra
in Europa (Imprimatur, pp.
256, € 16). Argomentano
che nei «Trent’anni gloriosi» (1949-1978) le conquiste
del lavoro salariato aiutarono lo sviluppo socioeconomico, alimentando un
virtuoso circuito produtti-
«I
21
Poliphilo, ed è tra le più significative del famoso libro rinascimentale
di Francesco Colonna, stampato a Venezia da Aldo Manuzio. Una
xilografia originale rappresenta il Giardino ideale sognato dal
protagonista del romanzo allegorico (nell’immagine qui a sinistra),
mentre sul verso un breve testo omaggia i volontari e Aldo Manuzio.
Il foglio è stato stampato in 39 esemplari numerati su carte pregiate,
fra cui la più preziosa è la carta al tino di puro cotone prodotta a
Pescia per il restauro dei volumi sommersi dall’Arno. A ricordo di
quel 4 novembre, la filigrana raffigura quattro onde da cui emerge
una freccia simbolicamente rivolta verso l’alto.
A cinquant’anni dall’alluvione di Firenze (il 4 novembre 1966),
l’Editore Tallone di Alpignano dedica una pagina
dell’Hypnerotomachia Poliphili agli «Angeli del fango», accorsi da ogni
parte del mondo per salvare opere d’arte e preziosi volumi del
capoluogo toscano. La pagina, ricomposta a mano e impressa con i
tipi di cassa cinquecenteschi, contiene l’illustrazione del Giardino di
egli Anni 20, T. S.
Eliot aveva predetto
che il thriller spionistico sarebbe diventato la
forma d’arte del 20° secolo
con il tradimento della fiducia come protagonista invece della cavalleria. Nel 1996
John Le Carré cenò al Travellers Club di Londra con
Yevgeny Primakov, che sarebbe stato primo ministro,
poi candidato alla presidenza e che quando era a capo
della cellula del Kgb in Medio Oriente era stato il modello per il personaggio di
Karla. «Chi è il suo personaggio preferito dei miei libri?», chiese l’autore. «Smiley, ovviamente» rispose l’ex
capo delle spie russe. Modello per Smiley era stato il vecchio superiore di Le Carré,
Sir Maurice Oldfield, che fu
a capo dei servizi di spionaggio inglesi Mi6.
Ora il nipote di Oldfield,
Martin Pearce ha scritto
una biografia di questo enigmatico e riservato personaggio (Spymaster: The Life
of Britain’s Most Decorated
Cold War Warrior. Spymaster, la vita del più decorato
guerriero della Guerra
Fredda). Oldfield fu il primo
a sospettare la talpa sovietica di lungo corso Kim Philby,
che, dopo l’avvicendamento
come principale collegamento dell’Mi6 con la Cia a
Washington, tornò al dipartimento dell’Mi6 per l’Unione Sovietica, in attesa di diventare capo dell’intero servizio. Fu Maurice Oldfield,
che rimise insieme i pezzi
dopo il progressivo smascheramento di Philby e dei
Cinque di Cambridge, a diventare responsabile del dipartimento anti-sovietico, e
a reclutare Oleg Gordievsky.
Era stato uno dei referenti di
Philby al Kgb di Mosca e divenne responsabile della se-
.
A sinistra,
Alec Guinnes
(1914 - 2000)
nei panni
di Smiley
il celebre
personaggio
di Le Carré
In alto, sir
Maurice
Oldfield
(1915 - 1981)
l’uomo
che ispirò
il romanziere
per la figura
di Smiley
zione britannica del Kgb facendo il doppio gioco in favore
del Regno Unito.
Nel 1983 Gordievsky riuscì a
fermare una guerra nucleare
perché in quanto membro del
Politburo di Breznev sapeva
che i russi stavano prendendo
alla lettera la retorica dell’«Impero del male» di Reagan
e temevano che le grandi esercitazioni estive della Nato fossero una copertura per un vero attacco nucleare strategico.
Pianificarono di anticiparlo.
Elzeviro
GIUSEPPE
SALVAGGIULO
Sinistra
cercasi
disperatamente
vo grazie alla forte domanda
interna. Al contrario, nei successivi «Trenta pietosi» l’affermazione dei postulati neoliberali (apertura dei flussi di
capitali merci e manodopera,
deflazione salariale, derego-
Gordievsky riferí il «chiaro e
presente pericolo» di un Armageddon atomico a Oldfield e
quindi la Lady di Ferro consigliò al presidente Reagan di
ammorbidire la sua retorica e
depotenziare le esercitazioni
della Nato. Il 1983 fu il più pericoloso fraintendimento della
Guerra Fredda. Nel 1984 quando Gorbaciov si recò in visita
dalla signora Thatcher a Londra, Gordievsky era a capo dell’intelligence all’ambasciata
sovietica. Poté riferire che du-
rante il colloquio all’ambasciata Gorbaciov aveva «cantato la
stessa canzone» di quando era
stato a colloquio con la Thatcher e lei poté dire a Ronald
Reagan «Sì, possiamo trattare
con Gorbaciov» e la Guerra
fredda ebbe i giorni contati. E
così Gordievsky.
Gli fu ordinato di rientrare a
Mosca per essere interrogato.
Come in un film di James Bond
Gordievsky riuscì a fuggire in
Finlandia. Aiutato dall’Mi6 ritornò in Gran Bretagna.
lamentazione del mercato del
lavoro, contenimento dello
stato sociale, regressività
della tassazione, privatizzazioni, politiche di bilancio rigoristiche) ha generato modesta crescita del Pil, cronica
disoccupazione di massa,
produttività stagnante, diffuso impoverimento.
La conclusione degli autori
è che appiattirsi su questi paradigmi s’è rivelato un pessimo affare per le società occidentali. La liberazione incondizionata degli animal spirits
capitalistici non ci ha resi più
ricchi, anzi. La sinistra ne porta la principale responsabilità
e ne paga, con la sua scomparsa, il prezzo maggiore. Tutto
comincia dalla vittoria di Mitterand in Francia nel 1981,
«inizio della fine» e di una
sconsiderata e malintesa «corsa alla modernità» che in Italia
è diventata «una lunga marcia
verso il vuoto ideologico».
Nemmeno la grande crisi
cominciata nel 2008 ha cambiato l’orizzonte. I dividendi
dell’arretramento liberista li
incassa per lo più il nazionalismo di destra. E allora, che fare? La risposta degli autori è
«superare l’inerzia culturale»
con rilancio delle politiche
pubbliche, ritorno al classi-
Dei 18 «C», come sono sempre stati chiamati fin dal 1908 i
capi dell’Mi6, 17 sono stati
classici gentiluomini inglesi
educati in scuole come Eton e
poi passati a Cambridge o a
Oxford. Maurice Oldfield era
del tutto diverso, sia per la sua
formazione che per il suo
aspetto, era grassoccio, sciupato e miope.
Era nato nel 1914, il maggiore di 10 figli di
un contadino,
in un paesino
di 150 abitanti
nelle brulle
Derbyshire
Dales. Aveva
vinto una borsa di studio
per il locale liceo classico e
un’altra per
studiare storia alla Manchester University, un
ateneo buono
ma non di eccellenza dove
poi insegnò
storia medievale.
Oldfield riuscì a convincere
il primo ministro Harold Wilson a resistere alle pressioni
del presidente Johnson per
unirsi all’intervento militare
in Vietnam. Il fascino e l’intelligenza di Oldfield gli permisero di accattivarsi le simpatie e di avere un’influenza su
personalità come lo Shah,
Lee Kwan Yu, il fondatore del
miracolo economico di Singapore, presso entrambe le parti in causa nel conflitto araboisraeliano dal 1945 in poi e anche sul presidente Kennedy
che sostenne durante tutto il
periodo della crisi dei missili
con Cuba. Ci voleva un uomo
del popolo e non James Bond,
per giocare d’azzardo sui
missili con Kruscev.
Mandato a Washington alla
fine degli Anni 50 per subentrare a Kim Philby come collegamento con la Cia e per convincere gli americani che l’Mi6
non era completamente infiltrato dalle talpe, Oldfield si
sottopose volontariamente al
loro nuovo test elettronico, la
macchina della verità. «È o è
mai stato omosessuale?», Oldfield rispose «No». Lo era, naturalmente, ma questa è un’altra tragica storia che turbò
l’ultima parte della sua vita.
Traduzione di Carla Reschia
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smo, difesa dei ceti popolari.
In sostanza un mero riavvolgimento del nastro della storia ai «Trenta gloriosi».
È una risposta soddisfacente? Le politiche sperimentate fino agli Anni 70
sono riproducibili sic et
simpliciter? Che effetti
avrebbero in sistemi economici interconnessi e in contesti istituzionali sovranazionali? E come la mettiamo
con l’insuccesso dei partiti
nati da scissioni a sinistra
su posizioni di questo tenore? Seguirà dibattito, anche
grazie a questo libro.
12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI
22 .Agricoltura
STAMPA
.LA
DOMENICA 23 OTTOBRE 2016
Dalle regioni 24 bandi di finanziamento
Grazie ai fondi dell’Ue
si moltiplicano le aziende
dei giovani agricoltori
2000
Sostiene
Slow Food
under 35
GAETANO
PASCALE
Potranno aprire un’azienda
agricola grazie ai bandi
voluti dalle regioni per
nuovi insediamenti
390
Gli aiuti pubblici
e il ruolo sociale
della terra
A gricoltura
milioni
MAURIZIO TROPEANO
TORINO
Sono i fondi finora stanziati
dalle regioni, sono il 47,3%
delle risorse da spendere
fino al 2020
SEGUE DALLA PRIMA PAGINA
F
ondi per favorire l’avviamento di impresa destinato a nuove generazioni. E
così grazie a questi 390 milioni
in tutta Italia ci sono duemila
under 35 che sono diventati o
stanno diventando imprenditori
agricoli. I numeri sono il frutto
di un’analisi di Pianeta Prs pubblicata sul suo giornale on line
che ha verificato secondo l’ultima ricognizione effettuata i primi di ottobre, complessivamente 24 - di cui una decina tuttora
aperti - e risultano essere stati
pubblicati da quasi la totalità
delle Regioni.
Secondo Coldiretti «quasi il
10% delle nuove imprese condotte da under 35 nate nel secondo trimestre del 2016 opera
in agricoltura». Del resto, almeno secondo quanto mette in luce
l’analisi di rete rurale «le imprese giovani in Italia vantano ricavi quasi doppi rispetto alle altre,
73 mila euro a fronte di una media di 43 mila euro». Tra le Regioni più attive per quanto riguarda le risorse messe a bando
ma non ancora assegnate, ci sono la Sardegna con l’80% degli
aiuti destinati ai giovani imprenditori in erba, seguita da
Calabria (76%) e Lombardia
(70%). Classifica che cambia, invece, per le risorse già assegnate che vedono sul podio la Toscana che ne ha già utilizzato il
62% del totale. A oggi anche
Emilia Romagna, Veneto, Molise, Umbria, Lombardia e le due
province autonome di Trento e
Bolzano hanno chiuso le prime
graduatorie.
L’Italia, all’interno della programmazione 2014 - 2020 ha deciso di destinare al sostegno dei
giovani agricoltori 1,86 miliardi,
il 10% del totale della spesa pubblica programmata dei Psr regionali e pari al 36% degli stanziamenti volti all’aumento della
redditività e competitività del
settore agricolo e alla promozione delle tecnologie innovative.
Da un’analisi più di dettaglio
emerge che Sicilia, Campania e
Puglia sono le Regioni che in
termini assoluti hanno scelto di
investire di più per il ricambio
generazionale. In termini relativi, invece, è il Veneto a guidare
la classifica delle Regioni che
hanno destinato una quota più
significativa delle risorse dei loro Psr per i giovani.
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&
Italia Europa
Il convegno della Cia
Anche per contadini benefici pensionistici
1 Con la legge di bilancio e la riforma delle
pensioni «sicuramente agli agricoltori arriverà un
beneficio, ad esempio per quanto riguarda il miglioramento della No Tax Area dei pensionati della 14esima che coinvolge molti lavoratori agricoli». Così Cesare Damiano (Pd), presidente della
Commissione Lavoro della Camera a margine del
convegno organizzato da Cia-Agricoltori Italiani.
Le aziende agricole guidate da under 35 vantano ricavi doppi rispetto a quelle tradizionali
Una vincitrice
In lista d’attesa
“Realizzato il sogno
di produrre olio bio”
“Lavoro in montagna
ma non mi dà punti»
«Grazie al bando
ho sono riuscita a
modernizzare il
parco macchine
aziendale e realizzare uno dei miei
sogni più grandi:
quello di fare un
impianto olivicolo
super intensivo
biologico. La scomBianca Mascagni, 27 anni
messa sta nel poter
ottenere quantitativi redditizi di olio ma in modo ecosostenibile e con
alto livello di qualità». Bianca Mascagni, 27 anni, è titolare di un’azienda agricola in località Casano di Sopra,
a 5 chilometri da Pienza. Grazie ai fondi Ue nel maggio
del 2015 si è insediata «nel podere che come i 40 ettari
di terreno appartengono alla mia famiglia da tre generazioni anche se fino allo scorso anno il terreno era in
affitto a terzi». Bianca dopo la laurea in agraria si è
specializzata in colture arboree di pregio e poi ha deciso di aprire la partita iva e di prendere in mano l’azienda familiare: «La prima cosa che ho ritenuto doveroso
fare é stata renderla biologica e successivamente mi é
stata data la possibilità di accedere al bando giovani».
L’azienda é costituita da 1 ettaro di oliveto tradizionale,
1 e mezzo di oliveto super intensivo appena impiantato,
8 di bosco e 30 ettari di seminativo.
[M.TR.]
«Per ora sono fuori
perchè ho un punteggio basso determinato dalle regole esistenti che
non tengono conto
di dove sarà realizzato il progetto, nel
mio caso a duemila
metri d’altezza con
un possibile riMichela Blandino, 25 anni
schio di valanghe e
delle ricadute che
può portare sul territorio». Michela Blandino ha 25
anni, una grande passione per la montagna e un progetto d’insediamento che prevede un investimento
complessivo di 250 mila euro per riportare un’attività economica permanente a Bessen Haut, frazione
di Sauze di Cesana in Alta Val di Susa. Finora ha
speso 70 mila euro ma il punteggio basso, per ora,
l’ha esclusa dalla possibilità di accedere ai fondi del
Psr: «Io sto cercando di insediare un’azienda zootecnica da latte a cui poi aggiungere anche carne a Sauze di Cesana, sui terreni di famiglia abbandonati da
vent’anni». Michela, comunque, non ha intenzione di
mollare: «Vado avanti ma spero che il mio caso possa
servire per modificare le regole di formazione dei
punteggi che devono tener conto anche della marginalità o meno delle aree dove realizzare».
[M.TR.]
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Copa-Cogeca
Ricerca, presidenza è italiana
1 Per la prima volta l’Italia ha
assunto la presidenza del gruppo Ricerca e Innovazione del Copa-Cogeca, il Comitato delle Organizzazioni e delle Cooperative
agricole europee. Il presidente è
Daniele Rossi, delegato per la ricerca e l’innovazione di
Confagricoltura, che ha superato il concorrente olandese. La ricerca agricola europea vale 1,9
miliardi all’anno, unita ad altrettante risorse messe a disposizione dei singoli Stati membri.
I
finanziamenti pubblici
in agricoltura sono sempre stati uno dei principali strumenti di politica
agraria. La domanda che
può sorgere nel cittadino è:
per quale motivo i soldi pubblici vengono utilizzati per
finanziare attività private?
La risposta sta tutta nel ruolo sociale che l’agricoltura
svolge, oltre che nella produzione del cibo, nella tutela
dell’ambiente. Detto questo
un po’ tutti i settori godono
di finanziamenti pubblici,
settori che hanno ruoli meno nobili dell’agricoltura. Ritornando a noi non può che
stupire quanto il commissario europeo all’agricoltura
Phil Hogan ha dichiarato, dicendosi pronto a sostenere
con 15 milioni di euro l’anno
la promozione del consumo
di carne in Europa. Eppure
l’industria della carne è uno
dei settori più impattanti,
tanto che, secondo uno studio della scuola Oxford Martin, se limitassimo i consumi
di carne entro quanto previsto dalle linee guida per la
salute pubblica, le emissioni
di gas serra legate al cibo si
ridurrebbero del 29% entro
il 2050. La Politica Agricola
Comune dell’Ue ha fatto registrare passi avanti significativi con l’introduzione di
misure che perseguono
obiettivi ambientali come il
cosiddetto «greening», che
premia gli agricoltori impegnati nella diversificazione
dei seminativi (ma un meccanismo analogo andrebbe
applicato anche per le colture arboree). Tuttavia la proporzione tra finanziamenti
destinati agli investimenti e
interventi in favore delle misure agroambientali, è ancora suscettibile di miglioramento. Così come è possibile rendere più efficace la
spesa volta alla tutela della
biodiversità, passando dalla
semplice «custodia» all’introduzione consistente negli ordinamenti produttivi
delle aziende agricole di varietà ed ecotipi locali, un risultato che è possibile perseguire anche negli allevamenti e che non si può sperare di raggiungere pompando denaro nel sistema
già drogato dell’industria
della carne.
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LA STAMPA
DOMENICA 23 OTTOBRE 2016
MONTAGNA
«F
Società .23
www.lastampa.it/montagna
Misteri svelati
ENRICO MARTINET
inito? No, mai si finisce. Sa che cosa
è l’entità di questa
follia di anni? La sorpresa».
Stefano Torrione, fotografo
del mondo, di terre lontane e
di umanità sofferente vicino
a noi, si è inventato un viaggio. «Così dovrebbe essere.
Mi sono inviato sulle Alpi».
Guardi le sue
foto e ti accorgi
che i tuoi occhi
vedono la meraviglia del sogno che ha sorpreso questo
fotografo valdostano che ha firmato reportage
per il «National
Geographic», libri. Ma ora ha
concluso un
viaggio di cinque anni e 100
mila chilometri
in cerca «di cose sentite». Ha
trovato «un tesoro, radici di
un mondo unico, quello della
montagna che
continua». Riti
propiziatori,
preghiere bizzarre accompagnate da gesti, carnevalate, improvvise
comparse di esseri mostruosi.
Fuochi per lontane divinità o
per santi cristiani. Trentamila fotografie.
Stefano Torrione ha scelto, fatto un catalogo per una
mostra ad Aosta, museo archeologico, egida della Regione autonoma. Sette sezioni in cui raccontare ciò che
ha visto. Quel rito della Carnia, ad esempio, dove da
un’altura in fiamme vengono
gettate nell’abisso rondelle di
legno con un lato infuocato.
«I lanciatori gridano i nomi
dei fidanzati del paese ai piedi dei monti e invocano per
loro una vita felice». La mostra s’intitola «Alpimagia»
con l’aggiunta «Riti, leggende e misteri dei popoli alpini». «Spero - dice il fotografo
- di trasformarla in itinerante
in ogni regione per poter restituire i segni di un mondo
straordinario a chi me lo ha
offerto». Sette sezioni, dove
gli scatti rapiscono tratti di
popoli antichi che resistono e
.
«Alpimagia»
s’inaugura il 29 ottobre
al Museo archeologico
di Aosta e si concluderà
il 19 febbraio. Riti di
tutto il versante
italiano dell’arco alpino
scovati in cinque anni
dal fotografo
valdostano Stefano
Torrione
“Il mio viaggio nelle Alpi segrete
tra miti e riti immortali”
Ad Aosta la mostra “Alpimagia” di un fotografo del National Geographic
Un tesoro di 30 mila scatti, nati come reportage nel folklore sconosciuto
Tradizioni
secolari
Nella foto
grande
i Wudelen di
Termeno, Alto
Adige.
Qui sopra
il Pino
di Graumo
in Trentino
bruciato
a Carnevale.
Di fianco
il rogo de Lou
Fantome
in Piemonte e
il lancio
della rondella
in Carnia
ripropongono quel «da dove
veniamo», profonda tradizione, identità. Dai riti del Capodanno all’uomo selvatico o al
male esorcizzato, infilato in lupi e orsi; dai carnevali agli alberi issati e bruciati, fino ai ro-
ghi sulle vette, come agli oltre
3500 metri dell’Emilius, cielo
di Aosta. Poi la sacralità, dalla
primitiva alla cristiana; e la
follia, le processioni strambe
come quella di Erto, paese di
Mauro Corona, dove ci s’in-
cammina dietro allo «Scopeton», protagonista un’aringa,
che esorcizza la fame. Ma nulla
è spiegato. Che bisogno c’è? Lo
scrittore Paolo Cognetti, finalista dello «Strega», scrive nel
catalogo: «Non sanno, tra loro,
i montanari, di essere frammenti dello stesso sogno». È la
sorpresa di Torrione: «Lo fanno per loro senza sapere il perché. Viaggi nella pianura Padana e incontri ipermercati,
rotonde, poi t’infili nelle vallate
e scopri una babele di lingue e
cultura sorprendenti. Daria
Jorioz che ha curato i testi del
catalogo scrive che le foto ci
consegnano «un’esperienza
immersiva, un mosaico».
12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI
1
24 .Società
STAMPA
.LA
DOMENICA 23 OTTOBRE 2016
Domenica
con
Alain Elkann
Hannah Rothschild,
lei è piuttosto eclettica e il suo lavoro ha
spaziato dai documentari al settore
bancario, dalla filantropia alle biografie, e ha scritto un romanzo, «L’improbabilità dell’amore».
Qual è il motivo di tanti aspetti così diversi?
«Sono inquieta e ho una mente portata a interrogarsi. È come un motore a vapore, ho bisogno di molta legna per andare avanti. Amo intraprendere diversi progetti e cimentarmi in molti campi. Grazie alla mia
famiglia ho avuto occasione di esercitare la filantropia e di sperimentare il settore bancario e quello agricolo e i miei interessi personali mi hanno portato a diversi generi di narrazione. Credo che i documentari, le
biografie, i romanzi, gli articoli siano
parte della narrativa che è un’altra
mia passione. Sono cresciuta con
bellissime opere d’arte, fin da piccolissima mi hanno trascinato in giro
per musei e i dipinti sono un modo
diverso di narrare».
Ho letto che si sentiva molto sola a Parigi, poi ha incontrato Watteau. Mi
È andato bene?
parla di quell’esperienza?
«Avevo 16 anni, vivevo a Parigi sola,
senza amici. Non sapevo, e non so, una
parola di francese e avevo un lavoro
estivo al Louvre. L’unico aspetto piacevole di quel lavoro era che potevo
camminare liberamente nella galleria.
Mi trovo faccia a faccia con quel dipinto di Watteau, “Gilles”, il clown solitario e la gente alle sue spalle che festeggia. Ho incontrato quel dolce e malinconico clown e ho pensato: questa persona sa come mi sento. Ho provato uno
slancio di simpatia che ha attraversato
tre o quattro secoli. Mi sono innamorata dei dipinti di Watteau in quel preciso minuto, e, grazie a lui, dell’arte. Anni dopo nello studio di Lucien Freud ho
visto il suo dipinto “After Watteau”: mi
spiegò che a un primo sguardo Watteau appare effimero e inconcludente,
ma, approfondendo, c’è qualcosa di
più oscuro. Ad esempio “Imbarco per
Citera” parla, in teoria, di coppie di innamorati che partono per un viaggio,
ma gli innamorati non si guardano in
faccia, gli alberi sullo sfondo stanno
morendo e, invece di bellissimi uccelli,
si vedono corvi e cornacchie. Potrebbe
trattarsi di un viaggio verso l’amore
come di una fuga dall’amore. Ecco perché mi interessa Watteau. Dipinge le
contraddizioni».
«Ha venduto molto bene e ha vinto dei
premi. È tradotto in 12 lingue».
Che tipo d’esperienza è stato scrivere un
romanzo ed entrare a far parte del mondo della letteratura?
Perché ora si è cimentata con l’impresa
di famiglia?
«Ci si sente molto esposti. Scrivere romanzi è come spogliarsi e mettersi al
centro di Oxford Circus e dire “guardatemi”, quando, invece, non lo si desidera particolarmente!».
Lei ha scritto una biografia di successo
su sua zia, «The Baroness». Poi ha deciso
di darsi alla narrativa. Perché?
«Ho sempre sognato di scrivere un romanzo. Poi ho iniziato a invecchiare e
un giorno ho pensato “Oggi, perché
no?”. Avevo qualche idea e si trattava
di un dipinto scomparso. È stato il mio
progetto più elettrizzante e difficile, a
oggi. Non raccomanderei il mestiere di
scrittore a chi vuole vivere tranquillo».
Quanto tempo ha impiegato?
«Se consideriamo l’intero percorso 20
anni, ma la stesura ha richiesto 18 mesi. Ho sempre avuto un lavoro quotidiano e mi alzavo molto presto per
scrivere e poi continuavo di notte».
Ne sta scrivendo un altro?
«Oh sì, ormai ho preso il vizio».
A che punto è?
«Proprio agli inizi. Parla di famiglie, un
tema che tutti conosciamo».
La sua famiglia è leggendaria e ricca di
talenti. Lei è nata Rothschild. È stato difficile diventare se stessa?
«Sì, molto difficile. Mi sentivo gravata dalle aspettative che il mio nome
comportava e non mi sentivo all’altezza. Mia zia Emma era un’accademica e una storica, mio padre Jacob
un finanziere, la mia prozia Miriam
era una brillante scienziata e anche
mio nonno Victor. E così via. Ovunque guardassi vedevo delle eccellenze e non pensavo di poter fare nulla
del genere. E poi ero una donna e i
Rothschild sono una famiglia patriarcale. Sono la prima a lavorare
nell’impresa di famiglia».
È ambiziosa?
«Avrei potuto non fare niente, ma
credo sia peggio non fare nulla piuttosto che provare a fare qualcosa,
se, come me, sei così fortunato da
nascere in una posizione tanto avvantaggiata. Non tutto quello che ho
fatto ha funzionato».
GETTYIMAGES
Hannah Rothschild
Scrittrice, regista e filantropa
“Mi trasformò
un clown
di Watteau”
«Non è la mia formazione primaria. Ho
un ruolo non esecutivo, è una consulenza creativa: propongo idee e creo
relazioni tra le persone».
Come è diventata presidente del consiglio d’amministrazione della National
Gallery, un incarico che fu già di suo padre Jacob?
«Sono stata fiduciaria per otto anni e
ho seguito le orme di mio padre. È una
fortuna che abbia avuto un’eminenza
grigia da cui imparare».
Che tipo di lavoro svolge per la National
Gallery?
«Lavoro a stretto contatto con il direttore Gabriele Finaldi per mettere a
punto le strategie. Ci stiamo soprattutto occupando di assicurare al patrimonio nazionale un dipinto del Pontormo. Vogliamo che resti in Inghilterra e quindi dobbiamo raccogliere 31
milioni di sterline per acquisirlo».
Traduzione di Carla Reschia
LA STAMPA
DOMENICA 23 OTTOBRE 2016
.
Speciale anniversario - 38 .25
Pubblichiamo la trentottesima puntata del viaggio
nella storia de «La Stampa», che il 9 febbraio 2017
compirà 150 anni. Un percorso settimanale che questa
volta racconta la riforma grafica del 1989, che cambiò
aspetto e struttura del giornale, e la creazione
del settore giornalisti grafici, di cui faceva parte
l’attuale art director Cynthia Sgarallino
Arrivano i giornalisti grafici
“La Stampa” si rifà il look
Colonne più larghe, tre fascicoli e cartina del meteo. La redazione? Scettica
CYNTHIA SGARALLINO
TORINO
Q
uando a fine maggio del
1989 nacque l’ufficio
grafico a La Stampa l’accoglienza da parte della redazione non fu delle più calorose.
Il direttore Gaetano Scardocchia aveva finito di approvare le ultimissime modifiche
al progetto del nuovo giornale, che avrebbe avuto tre dorsi - news, cultura&spettacoli
e cronaca di Torino - un po’
come negli Stati Uniti il New
York Times, sette colonne anziché 9 e una serie di altre caratteristiche che lo rendevano più moderno e all’avanguardia rispetto agli altri
quotidiani italiani.
Una squadra affiatata
Allora, nella redazione di via
Marenco, non esisteva un servizio grafico. C’erano tutti gli
altri desk, dal politico agli
esteri ai supplementi, ma i
grafici non erano presenti.
Così, quando Piergiorgio Maoloni, che firmava il progetto
in questione, fece notare che
erano necessari giornalisti
grafici, il direttore chiamò
Angelo Rinaldi che veniva dal
settimanale Il Sabato e la sottoscritta, che veniva dall’Espresso, conferendoci l’onore (e l’onere) di far marciare il
progetto e di fargli vedere la
luce in edicola. Fortunatamente ci affiancarono tre bravi poligrafici che la sapevano
lunga sulla redazione de La
Stampa e sul lavoro che ci
aspettava: Giorgio Debernardi, Mario Gho e Amato Silano
(detto Sili da Maoloni e subito
da tutti gli altri).
Nel giro di poco tempo eravamo una squadra affiatata.
E per fortuna perché ci trovammo ad affrontare un lavoro immane con tempi molto
stretti. Oltre a noi venne chiamato a lavorare Enrico Pandiani (che molti conoscono
come bravo scrittore di gialli)
che allora era tra i pochi a saper usare un computer per disegnare. Per primi pubblicammo la cartina del tempo
disegnata. Nel giro di due
giorni l’avevano copiata Repubblica e Corriere.
Lavoravamo una quantità
infinita di ore, la giornata
non finiva mai: ricordo che
una volta la segretaria del
direttore, la signora Cortese
(di nome e di fatto dicevamo), alla quale evidentemente facevo pena, si offrì di
andare a fare la spesa al posto
mio: accettai e finalmente potei fare una colazione, un
pranzo e una cena a casa.
Si usciva la sera dopo mezzanotte, Torino era molto più
buia e silenziosa rispetto ad
ora, era tutto chiuso e conoscevamo solo un paio di posti
che ci davano ancora da mangiare: la pizzeria Parigi e Marechiaro. La prima aspettava
le hostess e i piloti dell’Alitalia
che arrivavano a fine giornata, l’altra è ancora lì, dietro
piazza Solferino.
Quelli che invece poco ci
sopportavano erano la maggior parte dei colleghi giornalisti: pensavano fossimo solo
dei rompiscatole che volevano
mettere il becco in cose che
non sapevano e, ohibò, cambiare il corso delle cose in un
giornale che marciava da oltre 100 anni senza aver mai
avuto bisogno di un grafico.
Fortunatamente, avevamo
l’appoggio incondizionato del
direttore e del vicedirettore
Pierangelo Coscia, che era in
grado di «procurare una bottiglia di champagne ghiacciato nel deserto», così, a poco a
poco, tutti capirono che lavorare con noi non faceva altro
che esaltare il loro lavoro, offrendo al lettore una nuova
chiave di lettura: non solo testo, ma anche una nuova considerazione delle fotografie,
l’infografica, la creazione di
elementi di testo che servivano a tirare fuori frasi o passaggi importanti. In generale
un nuovo ordine nel restituire
gerarchia alle notizie.
Insomma nel giro di qualche
mese, anche il più restio dei col-
spetto ad oggi, perché prima
disegnavamo un menabò (modello di una pagina), in scala al
50%, indicando tutto, dal numero delle righe al tipo di titolo: cercavamo la foto e in alcuni
casi la fotocopiavamo riducendola con la fotocopiatrice (Sili
era un super esperto) e incollandola in modo tale da avere
una perfetta simulazione della
pagina prima di mandarla in
produzione. Poi le pagine venivano consegnate in tipografia e se ne perdevano per un
po’ le tracce. Ricomparivano
quando venivano «caricate» e
si vedevano sul computer. Il
tempo passava e i grafici diventavano sempre di più un
importante punto di riferimento per tutti i colleghi.
All’avanguardia in Italia
A sinistra l’ultima prima pagina con 9 colonne, il 25 giugno 1989; a destra il cambiamento del 27 giugno 1989
A destra,
la redazione di
via Marenco
con i terminali
Atex (antenati
dei computer)
nel 1989; sopra
Gaetano
Scardocchia,
direttore de
«La Stampa»
dal 1986
al 1990
leghi (ricordo quando anche
Mario Varca, il capo dei famosi
Esteri de La Stampa, sempre
un po’ scettico, capitolò) si sedeva volentieri ai nostri grandi
tavoli «da grafici» per mettere
giù un po’ di idee insieme e disegnare le pagine. Qualche
tempo dopo arrivarono da
Stampa sera (che chiudeva)
Marina Carpini e Roberto Travan. Il servizio grafico cresceva
e nel giro di poco si unì al gruppo anche Mauro Barbero, mentre negli anni 2000 arrivò Gabriella Carluccio.
Ecco, la costruzione delle
pagine era più complessa ri-
Ç
Ç
Il terremoto dell’Irpinia
Gli Anni 80 in Italia
si aprono con la strage
di Ustica, la bomba
alla stazione di Bologna
e il sisma che sconvolse
Campania e Basilicata il 23
novembre 1980, causando
280.000 sfollati, quasi 9000
feriti e 2914 morti
Il disastro di Cernobil
Il 26 aprile 1986 nella
centrale nucleare V.I. Lenin
in Ucraina (all’epoca Urss),
errori umani causarono
una fortissima esplosione:
materiale radioattivo
ricadde su un’area enorme
provocando morti
e migliaia di malati di
tumore. È stato il più grave
incidente mai verificatosi
in una centrale nucleare
Ç
Il successo di Jackson
Nel 1982 venne pubblicato
«Thriller», sesto album in studio
di Michael Jackson, certificato
come il disco più venduto nella
storia della musica con 115
milioni di copie all’attivo. Due
anni dopo arrivò il video (nella
foto un fermo immagine)
che fu un successo planetario
Quel giornale però era troppo
rivoluzionario per Torino e, in
generale, per l’Italia. La formula che divideva le hard
news dalle soft news, che dava
nel terzo fascicolo tutte le notizie di cronaca cittadina e
provinciale (non solo a Torino,
ma Piemonte, Valle d’Aosta e
Liguria) e permetteva di leggere in giornale in tempi e modi diversi, non incontrò il favore del pubblico.
La rotativa, fiore all’occhiello dell’a.d. Paolo Paloschi, era
una macchina potente e delicata in grado di stampare 70 mila
copie l’ora. Ricordo che la venivano a vedere da altri Paesi: in
Europa nessun giornale aveva
una rotativa così. Ma proprio la
sua complessità creò dei problemi: la taratura della carta
era operazione complessa, così
come la fascicolazione, e spessissimo c’erano degli strappi.
Fu frustrante ammettere
che, pur avendo avuto la giusta
visione, che era stata fortemente voluta dall’avvocato Giovanni
Agnelli, i tempi non erano ancora maturi per un prodotto così
moderno. Il pubblico non lo
amava. Passò un anno, Paolo
Mieli assunse la direzione, Scardocchia tornò negli Stati Uniti e
nel giro di 10 giorni il giornale
venne di nuovo accorpato. Niente più fascicoli, niente più strappi della carta in rotativa.
In Europa e, in generale all’estero, i quotidiani con i dorsi,
specialmente la domenica, sono la norma, qui no. Però quel
tipo di esperienza spianò la
strada a tutte le trasformazioni
che seguirono e che, speriamo,
seguiranno nei prossimi 150
anni per La Stampa.
12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI
1
26 .Spettacoli
STAMPA
.LA
DOMENICA 23 OTTOBRE 2016
“ Un tempo volevo essere Fiorello
Ora farei la sua spalla per sempre”
Stefano Meloccaro, il giornalista sportivo in prestito all’Edicola Fiore
“L’ho conosciuto in vacanza, siamo amici: il mio provino è durato anni”
Personaggio
ADRIANA MARMIROLI
ROMA
a grande volevo
fare Fiorello».
Giornalista di Sky
della prima ora, conduttore di
Sky Sport 24 e, anche ora, di
Sunday Morning, appassionato di tennis, Stefano Meloccaro esordisce più o meno così
se gli chiedi come è arrivato a
far parte della banda di Edicola Fiore nel ruolo di spalla dell’irrefrenabile showman.
«Quello era il mio background giovanile e lui, Fiorello, il mio riferimento. Poi la vita mi ha portato altrove. Non
mi aspettavo certo di incontrarlo e alla fine lavorarci pure». Come Fiorello, il ragazzo
di Rieti per anni ha bazzicato i
villaggi turistici: chitarra, piano, battuta pronta e nervi saldi. «Per mantenermi sono stato pianobarista, un po’ come
Berlusconi». Ma anche, contemporaneamente, istruttore
di tennis. La passione per questo sport e una laurea in
Scienze motorie lo hanno portato al giornalismo sportivo.
Fiorello era tuttavia nel suo
«D
La sua hit parade
L’Edicola è creatura
sua, nulla è casuale e
tutto è approvato da
Fiorello. Io devo tenere
solo il filo delle notizie
Alle 7.30
Qui a fianco,
il gruppo di
Edicola Fiore,
in onda dal
lunedì
al venerdì:
Stefano
Meloccaro è
al centro,
alla destra
di Fiorello
Stefano Meloccaro
Co-conduttore di «Edicola
Fiore » su SkyUno e Tv8
destino: incrociato nei corridoi
di Sky, inatteso vicino di casa in
vacanza. Reciproca simpatia,
chiacchiere a bordo piscina, figli piccoli, primi tweet e commenti dei giornali insieme. Fiorello indotto a calcare la terra
battuta. Meloccaro che talvolta
partecipa all’Edicola sul web.
Tra Milano e Roma, seppure
discontinuo, il rapporto non si
interrompe. «Se ci penso, direi
che per anni Rosario mi ha sottoposto a una sorta di provino».
Così, quando l’Edicola passa in
tv, Fiorello lo vuole al suo fianco: in quanto «garante dei con-
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La giornata comincia presto, alle 5.45: «Per fare prima, ho preso casa in zona». Il giornalista
non è un insonne come il partner, 4 o 5 caffè, qualche sbadiglio di nascosto (negato): «Tanti lo fanno per lavorare. Qualche volta ho lavorato anch’io e
so cosa significa. Si comincia alle 6 sfogliando i giornali per essere pronti alle 7.30».
Finita la diretta e registrato
Sanremo giovani nel 2015, a presentare la prossima
edizione dello Zecchino d’oro, il concorso canoro riservato ai bambini giunto alla 59ª edizione, in programma dal 19 novembre al 10 dicembre su Rai 1 ogni sabato. L’ha annunciato lui stesso sulla sua pagina Facebook. Ad affiancarlo sarà Francesca Fialdini. «È un
onore per me - scrive Caccamo - essere parte di questa
storica trasmissione. Viva i bambini e l’infanzia felice».
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1 Sarà il cantautore Giovanni Caccamo, vincitore di
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piano mansardato, 3 camere e bagno. Volendo divisibile. Ape in fase di deinizione.
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tenuti Sky», scherzano in diretta. «Era il gioco degli opposti:
lui esagitato ed energetico, io
che non mi innervosisco mai.
Lui l’ignorante, io il colto che
usa i congiuntivi giusti. Ma anche “ebony & ivory”: lui scurissimo, io pallido come un polacco anche con il trucco». Da cui il
tormentone del fard.
Torna lo «Zecchino d’Oro»
Presenta il cantautore Giovanni Caccamo
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Lavoravo nei villaggi,
pianobarista come
Berlusconi, la vita mi ha
portato altrove. Chi
poteva immaginare?
l’estratto «musicale» che verrà
aggiunto all’edizione serale, si
passa a discutere quanto fatto e
con gli autori si pianifica il giorno dopo. «Perché nulla è casuale». E tutto deve essere approvato da Fiorello. «L’Edicola è
creatura sua. Il mio ruolo è tenere il filo e riportarlo alla notizia di partenza». La vera difficoltà? «Non è tecnica. È l’incastro di tutto l’insieme, battute,
interventi, registrazioni. Sono i
ritmi: sempre di Fiorello. Il resto è buonumore e spensieratezza. E la voglia di trasmetterli
agli spettatori perché inizino
bene la giornata».
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Tel. 011.9278898 - 338.3682444.
Tutto studiatissimo e pianificato, ma programmaticamente
mai uguale: ogni puntata fa a sé.
Fanno parte della personale hit
parade di Stefano Meloccaro
«Michael Bublé che si presta al
nostro gioco e alle prime luci
dell’alba palleggia in strada con
Roberta Vinci (ora punto a Flavia Pennetta, magari con Fabio
Tognini); Giuliano Sangiorgi
dei Negramaro e Samuel dei
Subsonica che adattano la nostra sigla; Manuel Agnelli che
chiede “Ma cos’è questa ingiustificata felicità?”; il fantasma
del Campidoglio; convincere
Fiorello ad arrivare in sidecar
(in memoria di un mio programma dove intervistavo gente mentre ne guidavo uno)».
Detto questo, il giornalista
continua a sentirsi in prestito.
«Il mio lavoro è un altro. Per
questo continuo con Sunday
Morning, per non perdere i contatti con la mia realtà. Anche se
vorrei l’Edicola tutti i giorni della mia vita, per sempre. Sono un
ragazzo di campagna, e quando
sui titoli di coda vedo “Conducono Rosario Fiorello e Stefano
Meloccaro” mi sento come se
avessi vinto il Pulitzer. O, restando allo sport, come se Roger Federer avesse chiesto me
come compagno nel doppio».
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LA STAMPA
DOMENICA 23 OTTOBRE 2016
Sul Bosforo
Abbiamo avuto totale
libertà di riprese, ma in
certe zone per motivi
di sicurezza non ci è
stato possibile girare
Qui a fianco,
da sinistra,
i tre attori
turchi Halit
Ergenc,
Mehmet
Günsür, Nejat
Isler e il
regista Ferzan
Ozpetek
a Istanbul
durante
le riprese
del film; il cast
è interamente
turco
Ferzan Ozpetek
Regista, «Rosso Istanbul»
sarà pronto a inizio 2017
Anteprima
FULVIA CAPRARA
ROMA
a data, ben in vista sullo
schermo, è 13 maggio
2016, per ribadire che,
fino a quel momento, «Istanbul era così». Poi sono accadute tante cose, dal tentato golpe del 15 luglio alle ultime dichiarazioni, rilasciate ieri dal
presidente Erdogan, sull’allargamento degli interventi
militari della Turchia nel nord
della Siria.
In mezzo, nell’arco di sette
settimane, Ferzan Ozpetek ha
girato Rosso Istanbul, il film,
basato sul suo romanzo, che
segna il ritorno da regista nella città natale, quella dove non
vive più da 40 anni: «Lo spunto è in gran parte autobiografico, parla di uno scrittoreeditor che torna a Istanbul,
dove è nato, per correggere il
libro di un regista alle prese
con il suo primo romanzo».
Naturalmente, girando, sono venute fuori «tante strane
nostalgie dell’infanzia». Legate ai luoghi: «Molte scene sono ambientate in una casa sul
Bosforo, vicinissima a
quella dove
passavo le
mie estati
da bambino». Legate
alle persone: «Dopo
aver visto,
truccata e
vestita per
il film, l’attrice che fa la madre, mi sono reso conto che
somiglia molto a mia mamma». Legate all’atmosfera singolare di una città scossa da
drammatiche tensioni sociali,
radicalmente mutata nell’assetto urbanistico, eppure ancora piena di fascino: «Il film
si allontana dal racconto con
molti sviluppi intriganti... Non
descrive in modo diretto gli
eventi dell’attualità, non parla
dei fatti di Gezi Park, ma ci sono le “Mamme del sabato”, e
soprattutto si avverte l’atmosfera di questi tempi».
Il clima di una capitale
«terribilmente rumorosa, una
sorta di cantiere aperto dove
si costruisce senza sosta», attraversata da un continuo
“Tra memoria e paura
così racconto Istanbul
prima del fallito golpe”
L
Italo-turco
Qui sopra,
Ferzan
Ozpetek, 57
anni, è nato
a Istanbul
e si è trasferito
a Roma
nel 1976 per
studiare Storia
del cinema
Regista
Renzo Arbore
ha parlato
ieri dei film
che ha diretto:
«Fellini
si complimentò
con me per
il Pap’occhio,
si era divertito
come ai tempi
del liceo»
opo tanto parlarne, è
arrivato su Sky, Atlantic e Cinema, The
Young Pope di Paolo Sorrentino con Jude Law, Diane
Keaton, Silvio Orlando, un
lavoro immaginifico, sontuoso, barocco, memorabile,
girato e interpretato benissimo; non vedi l’ora che vada
avanti, per sapere che accadrà di questo Belardo, Papa
americano con il pallino dell’invisibilità: sarà un angelo
o un demone?
953mila spettatori, record assoluto per il debutto
di una serie Sky, ben più di
Gomorra, grande successo
anche sui social: per Rai 1,
però, quella stessa cifra sarebbe un fiasco colossale, infatti I Medici, che hanno debuttato pure loro, martedì
D
Ferzan Ozpetek anticipa i temi di “Rosso Istanbul”
Il film segna il suo ritorno nella città lasciata 40 anni fa
senso di allarme: «Abbiamo
avuto totale libertà di riprese,
Istanbul è una città da 18 milioni di abitanti, se sei impegnato
su un set puoi anche non accorgerti di quello che
succede altrove, ma
in certe zone, per motivi di sicurezza, non
ci è stato possibile girare. Nella notte del
tentato golpe io ero a
Roma, mi ha avvertito un’amica
di quello che stava accadendo.
A Istanbul torno domani, per
completare la lavorazione, en-
tro il 2 novembre». Timori? «Mi
mi sento vaccinato, il pericolo
oggi è ovunque, in Belgio come
in Turchia, ma è impossibile
ignorare la tensione».
L’assaggio dell’opera, presentato ieri al
Mia, il Mercato della
Festa di Roma, ha un
sapore affascinante, si
intuisce una trama di
segreti rivelati a sorpresa, di passato che ritorna, di
unioni impossibili. Per la prima
volta Ozpetek dirige un cast di
stelle del cinema turco:«Ero
terrorizzato, da 20 anni faccio
film in Italia, mi veniva di parlare in italiano e poi traducevo. È
stata un’emozione forte, diversa, come può esserlo un matrimonio da un flirt, lì mi sentivo
come se flirtassi».
Prodotto con il fondamentale sostegno della società turca
Bkm, insieme a R&C Produzioni con Rai Cinema, Rosso Istanbul è costato 5 milioni e mezzo e
sarà pronto all’inizio del 2017, in
tempo per essere proposto alla
prossima Berlinale.
Il premio
Sopra, Viggo
Mortensen,
protagonista
di «Captain
Fantastic», che
ha vinto il
«Premio del
pubblico»
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La diva
Meryl Streep è
stata molto
acclamata: ha
contribuito a
far salire del
18% le presenze
di pubblico
alla Festa
di Roma
AFP
Tappeto rosso
Da sinistra, Ralph Fiennes, Kristin Scott Thomas e Juliette Binoche
ieri a Roma sul tappeto rosso prima della proiezione del «Paziente inglese»
di Anthony Minghella, che uscì esattamente vent’anni fa
Qui a fianco,
uno dei
protagonisti
di «Lettori»,
che racconta
la vita di una
persona con
i libri che
ha amato
ALESSANDRA
COMAZZI
TV & TV
Tra Papi
e Medici
spuntano
i libri
di spettatori ne hanno avuti 8
milioni, che meritano il rispetto di una scelta squisitamente
pop. Ma non di sola fiction vive
la tv. Ed è importante sottolineare il debutto di due programmi dedicati a cose che
fanno bella l’esistenza: i libri, la
musica, la poesia. Uno si chiama Petrarca, l’altro Lettori.
Petrarca, realizzato dal Centro di produzione di Torino, il
sabato su Rai 3, è ideato da Simonetta Rho e Chiara Pottini
che lo conduce dal tetto della
Rai con la Mole a far da sfondo.
Ogni puntata è un percorso attraverso le librerie, gli autori,
le immagini, le nuove tendenze della scrittura: nasce un
rotocalco gradevole, che sottolinea la bellezza delle parole. E anche del territorio.
Ci sono luoghi unici in cui
gli scrittori trovano le loro
ispirazioni: ecco Dacia Maraini a Pescasseroli, che dice
una cosa fondamentale: «Non
possiamo cancellare col cemento la memoria del passato». Tutti dobbiamo imparare a non porre mano alla pistola di fronte alla parola cultura: ma prima di tutto lo devono ricordare quelli che la
cultura ce l’hanno, e paiono
paventarne la divulgazione.
Lettori è invece dedicato a
.
Spettacoli .27
Oggi chiude Benigni
Festa di Roma
bilancio
trionfale
ROMA
C’è l’esplosione pirotecnica di
Roberto Benigni, atteso, oggi
pomeriggio, all’Auditorium,
per l’incontro con il pubblico.
C’è stata, ieri, l’apparizione
del cast al completo del Paziente inglese, Ralph Fiennes,
Juliette Binoche e Kristin
Scott Thomas, riuniti per festeggiare il ventennale del
film Oscar firmato dal compianto Anthony Minghella.
C’è il film vincitore del
«Premio del pubblico Bnl»
(l’unico di una kermesse senza giurie e senza trofei), assegnato a Captain Fantastic di
Matt Ross,
protagonista
Viggo Mortensen, nei cinema con Good Films il 7
dicembre. E
poi ci sono i
dati trionfali
sulla risposta
del pubblico
(più 18%), sulle presenze sui social (i follower su Instagram sono a
quota novemila), sull’attenzione dei media stranieri (aumento del 38% di articoli).
Un quadro talmente positivo che fa dire al Presidente
della Fondazione Cinema per
Roma Piera Detassis: «Ha
vinto l’utopia, per anni ci hanno chiesto qual era la nostra
identità, possiamo dire di
averla trovata»; e al direttore
Antonio Monda: «Ci siamo intesi sull’idea della Festa, fatta
di film, incontri ravvicinati,
retrospettive».
E star che, come è accaduto
con Fiennes e tanti altri, «non
vengono a promuovere l’ultima pellicola, ma a condividere
un’esperienza». Oppure un ricordo: «Per me c’è stato un
prima e un dopo Il paziente inglese, ho ancora in mente le riprese in Italia, a Cinecittà,
Pienza, Venezia, e poi la notte
indimenticabile degli Oscar.
Pochi eventi riescono, come
quello, a farti salire l’adrenalina». In tanti chiedono a
Fiennes come si è trovato nei
panni di M in Spectre. Lui non
si tira indietro: «La stampa
inglese si è divertita domandandosi se sarei stato in grado di reggere il paragone con
Judi Dench. Ho risposto che
avrei dovuto almeno indossare i tacchi alti». La Festa 2017
sarà posticipata di una settimana e potrà contare su una
sala in più, la prestigiosa
[F. C.]
Santa Cecilia.
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chi si trova dall’altra parte della barricata. Va in onda il mercoledì in prima serata su laeffe
(Sky 139) e racconta amori e
opere di una persona normale
attraverso i libri che ne hanno
segnato la vita. L’infanzia e i
primi innamoramenti, la scuola e le ribellioni: molte ribellioni per il primo protagonista,
un ex ragazzo veronese di ottima famiglia che non voleva andare a scuola, ma che amava
Salgari, e poi García Marquez,
e poi cercò di capire la sua ragazza grazie a Vera Slepoj.
Grandi narratori di storie,
questi colti sconosciuti.
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PETRARCA (Rai 3)
LETTORI (laeffe)
Attualità culturali
****
28 .Tempo Libero
STAMPA
.LA
DOMENICA 23 OTTOBRE 2016
Giochi
a cura di
Parole incrociate
[Rocchi]
ORIZZONTALI: 1. Verità evidente di per sé - 8. Il
nome di Hanks - 10. La capitale col Cremlino - 15.
Il comico con Franz - 18. Celebri quelle di san
Callisto a Roma - 20. Località di una famosa
partita a scacchi - 23. Si vedono in mezzo alla
neve - 24. L’isola di Minosse - 25. Prendere parte
al corteo - 27. Antico guidatore di cocchio - 29.
Sacchi di pelle per liquidi - 30. Il medico del cuore
- 33. Una maschera protettiva - 34. La prima
persona plurale - 35. Impersonò Guido nel
felliniano «8 ½» - 36. Lo scrittore di «Il mondo alla
fine del mondo» - 38. Ne fanno parte diversi Stati
europei (sigla) - 39. Prefisso come arci e stra - 41.
Anagramma di “aureolati” - 42. I confini della
Bulgaria - 43. La diva di «Una giornata
particolare» - 44. La squadra di calcio che divenne
Internazionale - 46. La spina del pesce - 48.
Miscela per pneumatici - 50. Schifare - 53. Nella
Scolastica, prerogativa di Dio in quanto ha in sé la
ragione della propria esistenza - 54. Situazione di
blocco negli scacchi - 58. Città francese - 61. Matt
interprete di «Tutti pazzi per Mary» - 62. Mobile
rustico - 63. Che fa parte dello stesso gruppo
aziendale - 64. La questua dei frati - 65. Cola dalla
conifera - 67. Uno stabilimento tessile - 68. La
coppiera degli dei - 69. Le hanno Elsa e Betta - 70.
Il Gigli che cantava - 71. Un Basaldella dell’arte.
VERTICALI: 1. Pagamenti in attesa del saldo - 2. Il
casato di papa Pio X - 3. Improduttivo - 4. Incontri
di vocali - 5. Una contrada di Siena - 6. La città
della Ghirlandina (sigla) - 7. Iniz. di Moravia - 8. Si
offre coi pasticcini - 9. Cloruro mercuroso - 10.
Ritardataria nel pagamento - 11. Un po’ “spinto” 12. Il centro di Boston - 13. Un colore per la
stampante - 14. Le note più alte del canto - 16.
Sostanza che salda tenacemente - 17. Fuga dal
carcere - 19. Località sul Taro - 20. Nome d’uomo
slavo - 21. Lesione della cute in forma di fessura 22. Antico eretico - 25. Armi subacquee - 26.
Pazzia - 28. Rimasto all’oscuro di tutto - 30. Città e
porto del Marocco - 31. Forte sete - 32. Mettere
sul conto corrente - 33. Nome di re persiani - 35.
La terza nota musicale - 37. Base organica con
quattro atomi di carbonio e due di azoto - 40.
Centri abitati - 42. Un gioco enigmistico - 43. Un
albero di montagna - 45. Può essere diesel - 46.
L’Alberto dei fumetti - 47. Scrisse «A sangue
freddo» - 48. La pia... meninge - 49. Pietra per
pavimentazioni - 51. L’era maomettana - 52. Lo
Stato di Doha - 54. Iniz. di Mallarmé - 55. Porto
dello Yemen - 56. Virna che recitava - 57. Città dei
Paesi Bassi - 59. Stile pittorico... ingenuo - 60. Si
dice negando - 63. Lo fondò Quintino Sella (sigla) 66. Iniz. di Machiavelli.
Scacchi
[Ala]
MARKOVIC - BOGOSAVLJEVIC
IL BIANCO MUOVE E VINCE
Anche i settori di colore
diverso devono contenere
tutti i numeri da 1 a 9,
senza ripetizioni.
1
2
5
9
1
9
2
7
1
9
8 3 9 2
6
8
6 3 7 4
4
6
8
5
7
5
9
2
In ogni serie i cinque indizi sono
tutti correlati ad una sesta parola:
quale?
A
NOZZE
B
6
7
8
9
19
24
29
0
0
0
30
31
32
0
0
25
26
10
34
11
12
13
14
15
0
0
0
20
21
22
16
17
23
0
27
28
0
33
0
0
35
0
36
37
38
0
0
39
40
41
44
0
0
48
49
45
0
0
0
0
54
55
56
57
64
65
69
66
0
0
59
60
67
0
71
0
0
0
Texas hold'em
[De Toffoli]
La mano descritta nel testo
Torneo 6-max alle ISOP, Italian Series of Poker. Diciassette giocatori
superstiti dei 99 iscritti. Bui 3.000-6.000, ante 500. Hai 130.000
chips, un po' sotto media, da vari giri passi e il tuo stack si erode:
con 6 giocatori al tavolo e una ventina di bui non puoi permetterti
di aspettare troppo. Sei di BB con K -J
e - cosa inconsueta e
inaspettata - ci sono tre call e nessun rilancio. Gliela fai passare
liscia? Ma no! Rilanci a 21.000 per il call del solo giocatore in 4a,
che di chips ne ha più di te. Al flop K -10 -J . Hai doppia top,
sei il primo a parlare e te ne esci con una sostanziosa puntata di
35.000, per scoraggiare mani come A-J o A-10. Il problema sono le
Q; ma A-Q avrebbe giocato più aggressivamente e contro Q-K, Q-J
o Q-10 sei favorito. Resta Q-9… ma non vorrai mica che un solo
avversario ti abbia floppato scala al flop! 10-10, J-J o K-K avrebbero
probabilmente rilanciato, possibile invece una coppia più bassa.
Fatto sta che l'avversario ti rilancia all in, senza nemmeno pensarci
troppo. Nemmeno tu pensi troppo, non te la senti di passare e
restare con 75.000 chips… se pure avesse Q-9, manterresti circa un
20% di chance. Be', aveva proprio Q-9, le ultime due carte che
escono al turn e al river non ti chiudono il full ed esci 17°!
Avversario
2. raise all in
130.000
D
57.000
1. bet 35.000
3. call all in
TU
75.000
Ogni riga
e ogni
colonna deve
contenere
i numeri
da 1 a 6.
21+
All’interno
di ogni settore
sono indicati
5+
il risultato
da ottenere
e il segno
aritmetico
col quale
combinare
24x
i numeri
inseriti per
ottenerlo.
Nello stesso
settore i
numeri
possono
ripetersi.
0
52
0
70
0
0
51
63
0
68
CORRENTE
47
0
0
LOTTA
46
0
62
0
DIRETTA
0
58
0
MEDAGLIA
43
0
50
61
GIRO
0
0
53
Trait d'union
0
42
0
POSIZIONE
CAPELLI
5
18
VIVO
ASIA
4
0
È in corso in questi giorni a Batumi, in Georgia,
quella che potremmo definire la "seconda metà"
del mondiale giovanile, ovvero il campionato per i
più piccoli: Under 8-10-12, ogni categoria divisa
in torneo maschile e torneo femminile. Oltre 700 i
partecipanti da tutti i continenti, solo 6 gli
azzurrini in gara, dei quali ben tre cagliaritani:
Alessandro Vargiu nell'Under 8, Maria Chiara
Manca nell'Under 10 e Francesca Garau nell'Under
12. La pattuglia italiana è completata da Elena
Cammalleri di Palermo (under 8), Mattia
Pizzoferrato di Bologna (under 10) e Francesco
Bettalli di Siena (under 12). Con i ragazzi e le
ragazze dell'Est Europeo, della Cina e dell'India a
fare la parte del leone, dai nostri non possiamo
attenderci che una prova dignitosa, che
comunque servirà come esperienza. Il mondiale
terminerà il 31 ottobre; sito per risultati e partite
http://www.e2e4.ge.
Sudoku
3
Kendoku
Rebus
[Minigame]
4+
[9,6]
12+
10+
15x
2-
600x
4x
2:
17+
Le soluzioni saranno pubblicate su
di martedì 25 ottobre 2016
LA STAMPA
DOMENICA 23 OTTOBRE 2016
.
Spettacoli .29
Programmi tv
I programmi settimanali completi delle principali tv satellitari, del digitale terrestre e delle radio su: www.lastampa.it/programmi
del 23 ottobre 2016
Rai 1
6.00 Rai Parlamento Punto
Europa Attualità
6.30 UnoMattina in famiglia
7.00 Tg 1
9.30 Tg 1 L.I.S.
9.40 Dreams Road Attualità
10.30 A Sua immagine
10.55 Santa Messa Religione
12.00 Recita dell’Angelus
12.20 Linea verde domenica
13.30 Telegiornale
14.00 L’arena Attualità
17.00 Tg 1
17.05 Domenica in Varietà
Nuovo appuntamento
con Pippo Baudo e
Chiara Francini al timone del programma
domenicale
18.45 L’eredità Game show
20.00 Telegiornale
20.35 Affari tuoi Game show
Rai 2
6.05 Memex - La scienza raccontata dai protagonsti
6.35 Sea Patrol Telefilm
8.05 Un ciclone in convento
Serie
9.35 Quando l’amore diventa
coraggio Film-tv
11.00 Mezzogiorno in famiglia
13.00 Tg 2 Giorno
13.30 Tg 2 Motori Attualità
13.45 Quelli che aspettano
15.30 Quelli che il calcio Varietà Con la nuova edizione della trasmissione
domenicale condotta
da Nicola Savino, torna
protagonista il campionato di Serie A
17.00 90° Minuto
19.00 Tg2 Flash L.I.S.
19.05 Sunday Tabloid Attualità
20.30 Tg 2
Rai 3
Canale 5
6.00
7.55
8.00
9.10
Tg 5 Prima pagina
Traffico
Tg 5 Mattina
Le Frontiere dello Spirito
Rubrica religiosa
10.00 Wild Atlantico Documentari
11.00 Le storie di Melaverde
Magazine
12.00 Melaverde Rubrica
13.00 Tg 5. Meteo.it
13.40 L’Arca di Noè Attualità
L’appuntamento dedicato agli animali a cura
del Tg5. Maria Luisa
Cocozza lancia i servizi
in ogni puntata
14.00 Domenica Live Varietà
18.45 Caduta libera Game
show
20.00 Tg 5. Meteo.it
20.40 Paperissima sprint
6.00 Rainews 24 Attualità
6.30 Rassegna Stampa italiana e internazionale
8.00 Domenica Geo
10.00 Sembra ieri Varietà
10.30 Speciale Community Le
storie Attualità
11.10 Tgr Estovest Attualità
11.30 Tgr RegionEuropa
12.00 Tg3
12.25 Tgr Mediterraneo
12.55 Tg3 LIS
13.00 Radici - L’altra faccia
dell’immigrazione
14.00 Tg Regione. Meteo
14.30 In 1/2 h Attualità
15.00 Kilimangiaro - Il Grande
Viaggio Varietà
16.20 Kilimangiaro - Tutte le
facce del mondo
19.00 Tg 3. Tg Regione. Meteo
20.00 Che tempo che fa
Italia 1
9.50 I pinguini di Madagascar
Cartoni animati
10.20 Mr. Bean Telefilm
10.50 A & F - Ale & Franz show
11.50 Tim music live a casa tua
Musicale
12.25 Studio Aperto. Meteo
13.00 Grande Fratello Vip - Live
13.20 Sport Mediaset XXL
14.00 Red Bull Airlines Sport
14.35 Streetdance 2 Film
(mus., 2012) ★★★
16.25 Ballare per un sogno
Film (dramm., 2008)
★★
18.10 Camera Café Varietà
18.30 Studio Aperto
19.00 Grande Fratello Vip - Live
Reality show
19.25 The Mask 2 Film (fant.,
2004) con Jamie Kennedy, Ryan Falconer ★★
Rete 4
La 7
8.25 Terra! Attualità
9.20 I viaggi del cuore
10.00 Santa Messa Religione
10.50 I viaggi del cuore
11.30 Tg 4 - Telegiornale
12.00 Il bello, il brutto, il cretino
Film (comm., 1967) con
Franco Franchi, Ciccio
Ingrassia, Mimmo Palmara ★
14.10 Donnavventura
15.10 La Bibbia Film (dramm.,
1966) con Peter O’Toole,
Ava Gardner. Regia di
John Huston. “L’inizio”
della Bibbia: dalla Creazione alla prova di fede
di Abramo. Di Huston.
★★★
18.55 Tg4 - Telegiornale
19.35 Dentro la notizia
19.55 Tempesta d’amore SO
6.00 Meteo. Oroscopo. Traffico
7.00 Omnibus Attualità
9.40 L’aria che tira - Il diario
Attualità
10.45 Gustibus
11.30 Geronimo Film (western,
1993) con Gene Hackman, Robert Duvall.
Regia di Walter Hill. Il
tenente Matt Damon
racconta le ultime fasi
della resistenza di Geronimo. ★★
13.30 Tg La7
14.00 Tg La7 Cronache
14.20 Il commissario Cordier
Telefilm
16.00 Joséphine ange gardien
Telefilm
20.00 Tg La7
20.35 Crozza nel Paese delle
meraviglie - Best Varietà
21.30
Braccialetti rossi 3
21.00
NCIS
21.30
Che fuori tempo che fa
21.10
Il segreto XVIII
21.20
Le iene show
21.15
Don’t Say a Word ★★
21.20
Mato Grosso
FICTION. Tutti cercano Margi, ma
TELEFILM. Nell’episodio “Fron-
ATTUALITÀ. Come di consueto,
TELENOVELA. Hipólito è pervaso
VARIETÀ SATIRICO.
FILM. (thriller, 2001) con Michael
FILM. (avv., 1992) con Sean Con-
lei è all’ospedale: vuole conoscere la sua sorellina. Anche per
Leo è un giorno difficile, i sintomi del suo tumore si fanno
sempre più dolorosi
te interno”, Gibbs e il resto della
squadra devono indagare su
un episodio di violazione di
domicilio subìto dalla famiglia
di un marine
al tavolo di Fabio Fazio sono
invitati personaggi dello spettacolo, dello sport e della cultura, oltre agli amici fissi Nino Frassica, Gigi Marzullo e Fabio Volo
da mille dubbi e non sa che fare
perregolarizzarelasituazionecon
Gracia. Lucas vive una mattinata
magnificaconSol.Intanto,donna
Francisca riceve un messaggio
Un nuovo
appuntamento con lo storico
programma di Davide Parenti.
Alla conduzione, tra gli altri,
Nadia Toffa, Paolo Calabresi,
Andrea Agresti e Giulio Golia
Douglas. Regia di Gary Fleder. Il
noto psichiatra Nathan Conrad
viene chiamato da un collega
perché segua un caso disperato.
Ma gli rapiscono la figlia
nery. Regia di J. McTiernan. Un
ricercatore alle prese con una
petulante dottoressa mentre
ricerca tra le piante dell’Amazzonia il rimedio per il cancro
23.40 Speciale Tg1 Attualità
0.45 Tg1 Notte
1.10 Cinematografo Speciale
Festival Internazionale
del Film di Roma
2.10 TuttoinUnaNotte
4.20 Da Da Da
21.45 NCIS New Orleans TF
22.40 La Domenica sportiva
23.20 Automobilismo: G.P.
degli Usa Sport
1.20 Protestantesimo
1.50 Appuntamento al cinema
1.55 The Blacklist Telefilm
23.30 Next Destination Varietà
23.35 Grande Fratello Vip - Live
0.00 X-Style Attualità
0.30 Tg5 Notte. Meteo.it
1.15 Paperissima sprint (R)
1.50 Ladri di biciclette Film
(dr., 1948) ★★★★★
22.50 La Casa Bianca Attualità
23.45 Tg3 Mondo Attualità
0.10 Tg 3. Tg Regione. Tgr
Meteo
0.15 In 1/2 h Attualità
0.45 Fuori orario. Cose (mai)
viste
23.50 Gogglebox Varietà Lo
show che guarda chi
guarda la tv
0.55 Studio aperto - La giornata
1.10 Premium Sport Sport
2.15 Suits Telefilm
★★
23.15 Havana Film (dramm.,
1990) con Robert Redford, Lena Olin. Regia di
Sydney Pollack ★★★
0.30 Tg La7
1.45 Il commissario Navarro
Telefilm
23.50 Sfera Film (fant., 1997)
con Dustin Hoffman,
Sharon Stone. Regia di
Barry Levinson ★★
2.35 Dimenticare Palermo
Film
4.15 Help Varietà
digitale terrestre
RAI 4
21
12.30 SmartLove Varietà
13.35 Pechino Addicted
Varietà
15.45 Scorpion Serie
17.50 Rai News - Giorno
Notiziario
17.55 Stitchers Serie
19.25 Medium Serie
20.10 Un Weekend con
il nonno Varietà
21.10 My Sassy Girl Film
22.45 Italian Detective
Serie
0.20 Una ragazza a Las
Vegas Film
RAI 5
23
15.20 This Is Opera
16.10 Teatro - Non Tutto
è Risolto Teatro
18.10 Rai News - Giorno
18.15 Urban Orchestra
Documentari
18.45 Harding Dirige
Schumann e
Schubert Musicale
20.45 Cult Book Rubrica
21.15 I Meccanismi
della Natura
Documentari
22.05 Under Italy
Documentari
RAI STORIA 54
19.30 a.C.d.C.
Magellano
20.25 Il giorno e la storia
20.45 Il giorno e la storia-Pillola
Giubileo
20.50 Il tempo e la storia -Cesare
Battisti. Eroe o
traditore?
21.15 I fiori di Kirkuk
Film
23.10 Il tempo e la storia -Cesare
Battisti
PASSION
19.40 Underworld Una guerriera vampira scopre
che i licantropi stanno
pedinando un giovane
medico SKY HITS
Jerry & Maya - Agenzia
investigativa Jerry e
Maya sono due ragazzini che gestiscono un
ufficio da detective SKY
CINEMA FAMILY
21.00 Sky cine news
SKY
CINEMA 1
Boygirl - Questione
di… sesso Woody e
Nell, vicini di casa dall’infanzia, non potrebbero essere più differenti SKY CINEMA FAMILY
Don Camillo monsignore... ma non troppo
Don Camillo, ormai
monsignore, e
Peppone, senatore, si
ritrovano in paese SKY
CLASSICS
Il ritorno del Monnezza
Figlio di Nico Gilardi, il
poliziotto Claudio
Amendola segue le
orme paterne SKY
COMEDY
Amore sotto le stelle
Becca, giovane dottoranda, stringe amicizia
con una bambina, orfana di madre SKY PASSION
Bad Boys Due poliziotti
e una prostituta si
alleano per incastrare
un narcotrafficante SKY
MAX
21.15 Piccoli brividi La serie di
libri per ragazzi ideata
da R.L. Stine debutta
sul grande schermo SKY
CINEMA 1
21.45 Piccoli brividi La serie di
libri per ragazzi ideata
da R.L. Stine debutta
sul grande schermo SKY
HITS
22.35 Anche i commercialisti
hanno un’anima
Roberto e la fidanzata
Sonia sono in aereo.
C’è pure un commercialista losco SKY COMEDY
22.40 Tomorrowland - Il
mondo di domani
Un’adolescente e un
inventore devono
riportare alla luce un
luogo enigmatico SKY
CINEMA FAMILY
Laws of Attraction Matrimonio in appello
Pierce Brosnan e
Julianne Moore, avvocati divorzisti, s’innamorano SKY PASSION
14.50 Tonight Show con
Jimmy Fallon FOX
15.30 Hart of Dixie FOX LIFE
15.35 Criminal Minds FOX
CRIME
15.40 Scrubs FOX
16.25 Cucine da incubo
FOX
LIFE
16.30 Bones FOX CRIME
Chuck FOX
17.20 Quattro matrimoni in
Italia FOX LIFE
17.25 Bones FOX CRIME
2 Broke Girls FOX
17.50 2 Broke Girls FOX
18.15 Happiness FOX LIFE
18.20 Criminal Minds FOX
CRIME
American Dad FOX
19.10 Criminal Minds FOX
CRIME
Happiness FOX LIFE
I Griffin FOX
19.35 I Griffin FOX
20.00 I Simpson FOX
20.05 Criminal Minds FOX
CRIME
Il contadino cerca
moglie FOX LIFE
20.30 I Simpson FOX
21.00 Candice Renoir FOX
CRIME
Rizzoli & Isles FOX LIFE
Scrubs FOX
21.55 Candice Renoir FOX
CRIME
22.00 Rizzoli & Isles FOX LIFE
22.15 Scrubs FOX
22.45 Wayward Pines FOX
22.50 Bones FOX CRIME
22.55 Cucine da incubo FOX
LIFE
24
8.45 Spinning Boris Intrigo a Mosca
Film
10.40 I ladri Film
12.10 Il riccio Film
13.50 Stone Film
15.40 Rapa Nui Film
17.30 Rai News - Giorno
17.35 Mystic Pizza Film
19.20 Operazione San
Gennaro Film
21.10 La mafia uccide
solo d’estate Film
23.00 Le biciclette di
Pechino Film
serie tv
film
19.20 Febbre da cavallo Tre
amici disoccupati passano il tempo all’ippodromo in attesa del colpo
grosso SKY COMEDY
19.30 The Wedding Party Un matrimonio con
sorpresa Regan e le sue
due amiche organizzano un addio al nubilato
per la loro “amica” SKY
RAI MOVIE
IRIS
22
11.40 Le regole del
gioco Film
14.15 I due presidenti
Film
16.10 Note di Cinema
(Roma) Varietà
16.20 The Tracker - La
Guida Film
18.25 La Papessa Film
21.00 Strangerland Film
23.15 Note di Cinema
(Roma) Varietà
23.40 Le Strade dell’emozione
Cortometraggio
CIELO
TV8
26
10.15 WWE Raw
11.15 Wrestling - WWE
Smackdown
12.15 Steve Austin Sfida implacabile
13.15 La prima missione
Film
15.15 Terror Birds Film
18.30 Steve Austin Sfida implacabile
19.15 Affari al buio
20.15 Top Gear UK
Varietà
21.15 Sky Fighters Film
23.15 Gigolò Documentar
8
14.00 Charlie viene
prima di tuo
marito Film
16.00 MasterChef Italia
5 Varietà
18.00 X Factor 2016
Varietà
20.15 House of Gag
Varietà
21.15 MasterChef Italia
5 Varietà
23.15 MotoGP Gara
Sport
0.15 X Factor 2016
Varietà
REAL TIME
13.20 Bake Off Italia:
dolci in forno
14.50 Il boss delle torte
16.40 Ma come ti
vesti?! Documentari
18.40 Abito da sposa
cercasi: Atlanta
20.40 Il boss delle cerimonie Varietà
21.10 Il boss delle cerimonie Varietà
22.10 My Shocking
Body: l’uomo ricoperto di bolle
Documentari
intrattenimento
19.00 Vico - Il grande semplice ARTE
19.05 River Monsters
DISCOVERY CHANNEL
Exomars: missione
Marte NATIONAL
GEOGRAPHIC
19.10 La mia vita da sogno
SKY UNO
20.00 I predatori dell’arte
perduta ARTE
Bear Grylls: Celebrity
Edition DISCOVERY
CHANNEL
I segreti di
Schwarzenegger
NATIONAL GEOGRAPHIC
20.10 Master of
Photography SKY UNO
20.30 Italian Season: Dante
e l’invenzione dell’inferno ARTE
20.55 Stupidi al quadrato
NATIONAL GEOGRAPHIC
21.00 Come è fatto
DISCOVERY CHANNEL
21.10 Ink Master SKY UNO
21.15 U2 Live 2015 ARTE
21.25 Stupidi al quadrato
NATIONAL GEOGRAPHIC
21.30 Come è fatto
DISCOVERY CHANNEL
21.55 Come è fatto
DISCOVERY CHANNEL
Il mistero delle
Bermuda NATIONAL
GEOGRAPHIC
22.00 Bad Ink SKY UNO
22.25 Come è fatto
DISCOVERY CHANNEL
Bad Ink SKY UNO
22.50 Cose di questo mondo
DISCOVERY CHANNEL
31
DMAX
13.20 Affari in valigia
Documentari
15.55 Gli eroi dell’asfalto Documentari
17.45 Affari a quattro
ruote World Tour
Documentari
20.20 Affari a quattro
ruote Documentari
21.10 Nudi e crudi XL 1^TV Documentari
22.00 Dual Survival
Documentari
22.55 Texas Rangers 1^TV Documentari
film
17.35 Crazy, Stupid, Love Cal
Weaver, 48 anni, è incapace di risolvere una
crisi coniugale PREMIUM
CINEMA EMOTION
18.50 Le avventure del topino Despereaux Tanto
tempo fa nel reame di
Doremi nacque un
topo diverso PREMIUM
UNIVERSAL
19.15 Cambio Vita
PREMIUM
CINEMA
19.20 Fantozzi Il ragionier
Fantozzi è diviso tra
una famiglia mostruosa
e un lavoro soffocante
PREMIUM COMEDY
19.30 Un segreto tra di noi
Dramma sul mito della
famiglia americana con
Julia Roberts e Willem
Dafoe PREMIUM CINEMA
EMOTION
19.35 Ghost Rider - Spirito di
vendetta Ancora una
volta il diavolo in lotta
contro la giustizia terrena PREMIUM CINEMA
ENERGY
21.15 Tutte contro lui Tre
donne decidono di allearsi contro l’uomo che
si è preso gioco di loro
PREMIUM CINEMA
Match Point Un ex giocatore di tennis dà
lezioni all’alta borghesia inglese. Di Woody
Allen PREMIUM CINEMA
EMOTION
Slither Grant, uomo
felice e soddistatto, in
una noiosa serata
incontra Brenda
Gutierrez PREMIUM
CINEMA ENERGY
Boxtrolls - Le scatole
magiche PREMIUM
COMEDY
I fratelli Grimm e l’incantevole strega I fratelli Will e Jake attraversano l’impero cacciando demoni e streghe malvagie PREMIUM
UNIVERSAL
22.55 La Maschera di Cera
PREMIUM CINEMA ENERGY
23.05 Mr. Bean’s Holiday Mr.
Bean vince la lotteria
della parrocchia del suo
quartiere PREMIUM
COMEDY
23.10 Everest Racconto ispirato da alcuni eventi
accaduti durante una
pericolosa spedizione
PREMIUM CINEMA
23.20 Il diario di Bridget
Jones Bridget è una
single trentenne convinta che tutti riescano
a farcela tranne lei
PREMIUM CINEMA EMOTION
Vita Da Animali — Falsi
Miti Da Sfatare
PREMIUM UNIVERSAL
23.25 Beethoven 2
Beethoven si innamora
della sua simile, Missy e
l’aiuta a proteggere i
cuccioli PREMIUM
UNIVERSAL
52
serie tv
16.05 The Slap STORIES
16.25 Containment ACTION
16.30 Chase TOP CRIME
16.35 The Goldbergs JOI
16.58 The Slap STORIES
17.00 The Goldbergs JOI
17.15 The 100 ACTION
17.20 Il Giudice Mastrangelo
2 TOP CRIME
17.35 Undateable JOI
17.50 Game Of Silence
STORIES
18.00 Undateable JOI
18.05 The 100 ACTION
18.30 Big Bang Theory JOI
18.50 Big Bang Theory JOI
Chicago Fire ACTION
19.15 2 Broke Girls JOI
19.25 Major Crimes TOP
CRIME
19.35 The Carrie Diaries
STORIES
19.40 Hart Of Dixie JOI
Chicago Fire ACTION
20.20 Major Crimes TOP
CRIME
20.25 Hart Of Dixie JOI
The Carrie Diaries
STORIES
Chicago Fire ACTION
21.10 Rizzoli & Isles TOP
CRIME
21.15 Big Bang Theory JOI
Satisfaction STORIES
The 100 ACTION
21.40 Big Bang Theory JOI
22.00 Rizzoli & Isles TOP
CRIME
22.05 Superstore JOI
Satisfaction STORIES
The 100 ACTION
22.30 Superstore JOI
30
STAMPA
.LA
DOMENICA 23 OTTOBRE 2016
SPORT
Non so ancora bene che cosa
ho combinato, devo rivedermi
Segnare al portiere più forte
del mondo è una cosa incredibile
Manuel Locatelli
Centrocampista del Milan
autore del gol alla Juve
Oggi
in Tv
Abbiamo il diritto
di gioire per questa
serata, ma piedi
per terra. Locatelli?
È un predestinato
Vincenzo Montella
Allenatore
del Milan
Il Milan ha fatto
il massimo, noi
abbiamo segnato
un gol che però
è stato annullato
Massimiliano Allegri
Allenatore
della Juve
L’esultanza di Manuel Locatelli, 18 anni, al 2º gol con la maglia del Milan dopo quello al Sassuolo. A sinistra, la delusione di Miralem Pjanic (26), autore della rete annullata
MASSIMILIANO NEROZZI
MILANO
Un’altra bella legnata, per
dirla con Allegri. Non è solo
una questione di classifica,
ma di buon gusto e di eleganza, se ti chiami Juve e punti a
vincere sempre e comunque:
due gite a San Siro, due
sconfitte, come non succedeva dal cupo anno sociale
2009/10. E questo ko con il
Milan (1-0) è quasi più grave
di quello contro l’Inter, quell’Inter che non era ancora
sfasciata e che ha giocatori
di livello assoluto. Anche se
ai rossoneri, per averli, basterà solo aspettare, se ieri
hanno vinto con i giovani,
letteralmente: golazo dell’appena maggiorenne Locatelli, uno che davvero fa le
cose per bene, e paratona all’ultimo secondo del minorenne Donnarumma.
La Juve, stipata di campioni, è a lungo sembrata la
caricatura di una grande
squadra: che ha avuto la forza di chiudere l’avversario
nella sua trequarti, a cavallo
dei due tempi, ma che non è
mai riuscita ad armare l’arsenale. Tutto ciò resta, nonostante un evidente ma non
sufficiente alibi: la rete annullata da un confusionario
Rizzoli, lo stesso dell’ultima
vittoria milanista, quattro
anni e dieci partite fa, quella
del rigore per l’ascella di Isla.
Chiosa di Allegri: «Una decisione allucinante».
Pressing bianconero
L’avvio juventino non era
stato male, anzi. Rispetto a
Lione, Allegri ne cambia due:
Benatia per Evra, Hernanes
per Lemina. Soprattutto, varia l’atteggiamento iniziale:
la Juve parte altissima, con
Pjanic che si alza sulla prima
linea di Dybala e Higuain,
BIG MATCH AI ROSSONERI CHE VANNO A DUE PUNTI DALLA CAPOLISTA
La fatal
Milano
L’analisi
09,55 Sci. Gigante M
prima manche
RaiSport1
11,05 Atletica.
Maratona di Venezia
RaiSport1
12,00 Basket. Serie A:
Brescia-Milano
SkySport1
12,30 Calcio. Serie A:
Udinese-Pescara
SkyCalcio1
13,00 Sci. Gigante M
seconda manche
RaiSport1
13,00 Volley.
CasalmaggioreEczacibasi Rai Sp. 2
13,20 Sport Mediaset
Italia1
15,00 Calcio. Diretta
Gol Serie A
SkySuperCalcio
15,55 Ciclismo. Abu
Dhabi Tour RaiSport1
17,00 Novantesimo
minuto
RaiDue
17,00 Calcio. Premier
League: ChelseaManchester United
SkySport3
18,10 Pallavolo.
Superlega: MilanoCivitanova RaiSport1
20,45 Calcio. Serie A:
Roma-Palermo
SkySport1
20,45 Basket. CantùSassari
RaiSport1
21,00 Formula 1. Gp
Stati Uniti gara
SkySportF1
22,40 La Domenica
Sportiva
RaiDue
pressando fin dalla rimessa in
gioco di Donnarumma. Oltre
che di tattica, si lavora di psicologia: l’esperienza che prova
a mettere ansia alla gioventù.
Al di là di qualche pasticcio, di
Locatelli (ma si riprenderà alla grande, eccome), i rossoneri
se la cavano discretamente,
tanto da imbastire un paio di
decenti assalti (Suso impegna
Buffon). Anche se poi faticheranno: appena quattro tiri in
un tempo, record negativo stagionale. Su una squadra di
venticinquenni, Montella ha
comunque fatto un gran lavoro, specialmente in fase difen-
Classifica
9a GIORNATA
SAMPDORIA-GENOA
MILAN-JUVENTUS
UDINESE-PESCARA
ATALANTA-INTER
CAGLIARI-FIORENTINA
CROTONE-NAPOLI
EMPOLI-CHIEVO
TORINO-LAZIO
BOLOGNA-SASSUOLO
ROMA-PALERMO
siva, vista l’artiglieria che aveva davanti. Il Milan ripiega su
una sorta di 4-2-3-1: Bonaventura si alza per disturbare
Hernanes, che già ci mette del
suo, mentre Kucka e Locatelli
fanno le sentinelle al varco dell’area. Dopodiché, con lo srotolarsi della partita i campioni
d’Italia si mettono al volante
del ritmo, sfiorando il vantaggio (girata di Dybala, che poi si
romperà). In vantaggio ci andrebbero pure, con una strana
punizione da 35 metri di Pjanic, casuale ma regolare, ma
Rizzoli and Friends annullano
per inesistente fuorigioco:
2-1
1-0
oggi ore 12,30
ore 15
ore 18
ore 20,45
Juventus**
21
Inter
Milan**
19
Bologna
Roma
16
Sampdoria**
Torino
14
Atalanta
Napoli
14
Fiorentina*
Lazio
14
Pescara
Chievo
13
Udinese
Cagliari
13
Palermo
Genoa
12
Empoli
Sassuolo
12
Crotone
(*) = Una partita in meno
(**) = Una partita in più
11
11
11
10
9
7
7
6
5
1
Dopo l’Inter, il Milan;
Juve ancora ko a S. Siro
Bianconeri penalizzati
dall’errore arbitrale
ma poco brillanti
La linea verde
di Montella funziona
20
partite
Era da
febbraio
scorso contro
il Bologna che
la Juventus
non rimaneva
a secco in
Serie A
Per un totale
appunto,
di 20 partite
scambiando Bonucci per Benatia. Come pure vedranno
male nella ripresa, sulla scarpata di Pjanic al povero Donnarumma: e l’arbitro, sventolando il ditino, indicava che
non c’era stato alcun contatto.
Non benissimo.
Poteri ai giovani
La Juve assedia il Milan anche nella ripresa, salvo poi andare sotto: sventola di Locatelli e boiata di Pjanic, che ne
perde il taglio. Trasparente
lui, impalpabile Khedira: insomma, bianconeri senza un
credibile centrocampo. Dopo
il vantaggio, Montella alla
Trap, con molte buone ragioni: fuori Niang, dentro Poli.
Allegri è costretto a fare il
contrario, anche se gli servirebbe un Marchisio (in rodaggio) o un Pjaca (rotto): e allora
Benatia lascia il posto a Mandzukic, cui però non arriva un
cross. Così, si chiude con una
certezza: se in 90 minuti non
sei riuscito a innescare una
volta che sia una Higuain, forse stai sbagliando qualcosa.
Non è la prima volta.
12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI
LA STAMPA
DOMENICA 23 OTTOBRE 2016
Lippi è il nuovo ct della Cina: ingaggio record di 20 milioni all’anno
dimissioni del tecnico precedente Gao Hongbo. Lippi
dovrà quindi studiare qualcosa di nuovo nelle sei restanti
partire per credere nell’impresa e ridare fiducia al calcio
cinese. Debutto il 15 novembre con il Qatar, per provare a
risalire fino al primo o al secondo posto, che assegnano il
pass diretto per Russia 2018. Il tecnico di Viareggio potrà
contare anche sull’appoggio di Massimo Maddaloni, già
suo numero due ai tempi del Guangzhou e nominato suo
vice anche alla guida della nazionale.
Nella giornata dei corto circuiti
tecno-arbitrali a San Siro ripassa il fantasma di Muntari. Proprio quando l’eco del gol non gol
più famoso della Serie A, datato
2012, cominciava a sbiadire, Milan-Juve sfodera un’altra disputa destinata a essere tramandata. Rizzoli cambia idea sulla rete di Pjanic. Errore umano e
mezzo stadio che invoca la moviola istantanea, attualmente in
via di sperimentazione. Solo
che vista la tempistica viene pure il dubbio che l’aiutino da casa
in realtà sia già arrivato. Sbagliato. Difficile capire e magari
il sospetto è alimentato dal fatto che proprio ieri, a Genova, la
goal line ha fatto cilecca togliendo certezze al progresso. Lì l’arbitro ci ha visto meglio dell’occhio di falco, a Milano nessuno
ci ha capito nulla, completo caos sulla decisione.
Con la Var errore evitato
La partita
Il guardalinee Cariolato dà lo
0-1, poi parte la tratta del gol e
Rizzoli confabula a lungo con
l’assistente e con il giudice di
porta Massa. Lui non può avere
voce in capitolo sul presunto
fuorigioco, ma può dire la sua
sull’influenza di Bonucci, se il
suo intervento dà fastidio oppure no a Donnarumma che nel
marasma ripete: «Sarebbe gol
questo?». Probabile che su questo tema scatti il dubbio sulla
posizione. Per lo stadio la dinamica è vaga, magari se insieme
con la Var, la video assistenza in
campo, arrivasse pure la libertà
di parola degli arbitri, a fine
partita, si avrebbero per lo meno delle spiegazioni.
Nell’attesa si resta con un
altro caso a mulinare polemiche. Non intacca certo il lavoro
del baby Milan, non assolve la
Juve, non toglie nulla a Locatelli che ha piazzato due gol
con i primi due tiri in porta in
campionato, ma si trascina un
il caso
Rete tolta a Pjanic, Rizzoli ribalta la decisione iniziale: mistero sul perché
Donnarumma
dei miracoli
Bacca altruista
Pjanic stecca
Higuain flop
Barzagli c’è
LAURA BANDINELLI
MILANO
7
L’arbitro
Nicola
Rizzoli,
45 anni,
parla con
il guardalinee
Cariolato
sotto gli occhi
dei giocatori
del Milan
ANSA
Centimetri
Sul gol
annullato
alla Juve,
è Benatia
in fuorigioco
ma non
Bonucci
che tenta
di giocare
il pallone: rete
regolare
discreto numero di domande.
Pure il giovanissimo uomo
partita, era dai tempi di Rivera che un diciottenne non decideva questa sfida, cerca di stare al largo dal dibattito: «Non
so se era gol o meno, non sono
episodi che devo giudicare io».
Ma già all’intervallo tutti sapevano come era andata, che
quello in fuorigioco è Benatia,
che la traiettoria della palla
1
Juventus
0
Milan
Juventus
(4-3-3)
(3-5-2)
Donnarumma 7;
Abate 6,5, Paletta 7,
Romagnoli 7, De Sciglio 6,5; Kucka 6, Locatelli 8 (36’ st Gomez sv), Bonaventura 6; Suso 6, Bacca 6
(48’ st Lapadula),
Niang 6,5 (24’ st Poli
sv)
Buffon 6; Barzagli 7,
Bonucci 6, Benatia
6,5 (30’ st Mandzukic
sv); Dani Alves 5,
Khedira 5, Hernanes
5, Pjanic 4,5 (42’ st
Sturaro sv), Alex Sandro 6; Dybala 6 (33’
pt Cuadrado 5,5), Higuain 5,5
8 ALL. Allegri
scavalca Bonucci e la rete è valida. Resta da capire come mai
è andata così, se è stata una
svista collettiva o un consiglio
frettoloso. Allegri tronca il discorso: «Noi il gol lo avevamo
fatto comunque è un errore
grave solo se davvero ha deciso il giudice di porta sul fuorigioco perché non rientra nei
suoi compiti. Non è previsto
dal regolamento. Poi parliamo
della partita che come tema
mi fa sentire più sereno».
12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI
I bianconeri non pungono
Decide un siluro di Locatelli
10’ pt
Ci prova Suso
20’
Niang scatenato sulla sinistra, Barzagli non riesce a limitarlo e la palla
arriva a Suso che ci prova
con un tiro a giro che
Buffon devia in angolo.
st Colpo vincente
La Juve ci prova con Cuadrado e Khedira, ma i loro tiri sono alti e il Milan
passa subito dopo grazie al capolavoro di Locatelli che fulmina Buffon.
5
RETI: st 20’ Locatelli
ARBITRO: Rizzoli 4
AMMONITI: Bonucci, Pjanic, Kucka, Donnarumma, Dani Alves, Locatelli, Poli
SPETTATORI: 60.924 paganti per un incasso di 3.386.804,40 euro; 14.905 abbonati
per una quota di 312.924,05 euro
BUFFON
7
BARZAGLI
6,5 ABATE
Pjanic se lo sognerà,
attento in entrambi le fasi,
onora la fascia di capitano.
Niang è un cliente difficile: lo patisce all’inizio, poi
prende le misure e disinnesca
uno dei pericoli peggiori del
Milan. E al 22’ della ripresa salva su Bacca.
7
PALETTA
6
BONUCCI
7
ROMAGNOLI
36’ pt
Il gol annullato
Pjanic segna con una punizione tra tiro e cross. Rizzoli convalida, poi annulla
per la posizione di Bonucci che partecipa all’azione: era regolare, però.
51’
Si è trasformato in una
specie di alieno rispetto al
passato. Con lui davanti si fa
fatica a passare.
Spicca per forza fisica,
precisione e sicurezza.
Il fantasma di Muntari
Sarà che in Olanda, la patria
che ha battezzato la moviola interventista e aperto la strada
alla rivoluzione, la tv ha già deciso per davvero con una espulsione fischiata in differita nella
Coppa nazionale. Una prova
riuscita, un giallo diventato rosso, soprattutto un avviso a ogni
furbetto e pure il via libera a chi
vuole osare. Rizzoli si porta a
casa il suo segreto, non sapremo probabilmente mai, o almeno non a breve, cosa sia scattato
nella testa di chi: non tanto per
piazzare Bonucci in fuorigioco,
succede, ma per cambiare idea,
succede meno senza prove a
supporto. Il fantasma di Muntari continua ad agitare San Siro.
E non è neanche più solo.
st Parata super
Al 40’ Donnarumma
prende un calcione dietro la testa da Pjanic, ma
poi è lucidissimo nel volare sul gran tiro di Khedira, ultimo della partita.
GIANLUCA ODDENINO
MILANO
6
DONNARUMMA
Scalda i guantoni con
una bella parata su Dybala,
esce senza paura e fa il miracolo su Khedira. Dopo l’amarezza provata nella finale di
Coppa Italia persa a Roma, si
prende una bella rivincita
reggendo alla grande il confronto con il maestro Buffon.
Confuso
Milan
ALL. Montella
Pagelle
Evergrande e una Champions asiatica tra il 2012 e il 2015.
All’ex ct azzurro spetterà dunque il difficile compito di
portare la nazionale cinese ai prossimi mondiali di Russia
2018. Nel girone B di qualificazione, la Cina ha infatti perso
tre dei quattro incontri disputati, ritrovandosi in fondo
alla classifica con un solo e desolante punto. L’ultima
sconfitta rimediata con l’Uzbekistan (2-0) aveva sancito le
Marcia indietro con “giallo”
Il gol valido e la verità nascosta
GIULIA ZONCA
MILANO
31
Pagelle
Ora è ufficiale, Marcello Lippi ritorna in Cina per
allenare la nazionale. Il tecnico 68 anni, campione del
mondo nel 2006 con l’Italia, ha firmato ieri un
contratto di due anni con un ingaggio record pari a
20 milioni di euro l’anno. Per Lippi si tratta di un
gradito ritorno in Oriente, avendo vinto tre scudetti
nella Chinese Super League con il Guangzhou
.
6,5 DE SCIGLIO
Finalmente una gara
di personalità contro il peggiore degli avversari.
6
KUCKA
8
LOCATELLI
Qualche palla persa di
troppo e un fallaccio evitabile
che gli costa un giallo.
Dalle lacrime versate
contro il Sassuolo alla gioia
incontenibile provata contro
la Juventus. Le emozioni a diciotto anni non finiscono
mai. Due tiri nello specchio
della porta e due gol in serie
A. Il Milan ha un altro patrimonio da conservare e difendere (al 36’st GOMEZ SV).
6
BONAVENTURA
6
SUSO
6
BACCA
Fatica a innescare le ripartenze e non sempre copre
bene. Da lui ci si aspetta molto di più perché ancora non è
tornato ad essere quello di un
anno fa.
Un tiro parato da Buffon
e una gara giocata al servizio
dei compagni.
La prima vera occasione
dopo sessanta minuti. E questo dice tutto. Lavora molto
per gli altri con un altruismo
lodevole e questo è quello
che voleva vedere Montella
(al 48’ st LAPADULA SV).
6,5 NIANG
Se parte non lo prendi ma se gli chiedi di fare la
scelta giusta non sempre ci
riesce. Beata gioventù! Resta
comunque il più imprevedibile (al 24’ st POLI SV).
Il suo lo fa, vedi la respinta su Suso nel 1º tempo, ma
non è serata di miracoli e sul
capolavoro di Locatelli non ci
sarebbe neanche arrivato Superman.
Limita Bacca, ma Rizzoli
lo prende di mira: giallo al 30’
per un normale contrasto e
gol annullato per la sua presenza (regolare).
6,5 BENATIA
118 in Serie A, ma non
è un’emergenza. Solido, sicuro e invalicabile (dal 30’ st
MANDZUKIC SV).
5
DANI ALVES
5
KHEDIRA
5
HERNANES
Sarà stanchezza o serata
no, ma il suo primo “classico”
italiano è un flop. Chiude con
un giallo di frustrazione.
Galleggia a centrocampo senza incidere, e in attacco
non punge. Ci prova solo all’ultimo secondo col tiro della
disperazione, ma con Donnarumma non c’è speranza.
Fagocitato dall’agonismo e dalla velocità dei rossoneri (dal 42’ STURARO SV).
4,5 PJANIC
Forse non voleva segnare, ma il gol era buono. Il
resto è da dimenticare con
l’errore sull’1-0: si addormenta e dà il via libera a Locatelli.
6
ALEX SANDRO
6
DYBALA
Tira, crossa e difende.
L’unico centrocampista a entrare subito in partita e restarci. Cala nella ripresa, ma è il più
utilizzato da Allegri.
Due volte sfortunato:
ha l’idea giusta per beffare
Donnarumma ma sballa la
mira e si infortuna alla coscia destra. Ci prova al 22’,
ma il tiro è strozzato (dal 33’
pt CUADRADO 5,5: anarchia allo stato puro).
5,5 HIGUAIN
Per lui San Siro resta
tabù. Riceve pochi palloni, ma
a inizio ripresa liscia clamorosamente in area.
32 .Sport
STAMPA
.LA
DOMENICA 23 OTTOBRE 2016
VALERIO ARRICHIELLO
GENOVA
7,5
E
Chi scende
Linetty
6
Chi sale
Perin
7
E
Per ritrovare una vittoria che
mancava dalla seconda giornata, Ferrero si affida alla cabala. In tribuna, getta manciate di sale alle sue spalle e si
presenta con il piccolo Oscar, il
suo ultimo figlio, che si dimostra magico amuleto. In campo, Giampaolo ritrova in extremis Silvestre, lancia Fernandes e sostituisce l’infortunato
Viviano con Puggioni, portiere
tifoso blucerchiato che debutta proprio nel derby. Nel Genoa, Juric, squalificato, soffre
in tribuna. In panchina va il
suo vice, Corradi, cuore genoano e fino a pochi anni fa professore di italiano. Senza Lazovic - squalificato anche lui - e
con Pavoletti e Ocampos non
al meglio, il Grifo si affida a
Edenilson, Pandev e Simeone.
Goal-technology in tilt
Chi scende
Simeone 4,5
T
1 Il Napoli in crisi prova a
rialzarsi a Crotone, dove i calabresi finalmente debuttano
nel proprio stadio e cercano la
prima, storica vittoria in Serie
A. Sarri, reduce da tre sconfitte
di fila compresa quella di
Champions con il Besiktas, in
attacco torna a schierare Gab-
Bologna
La Samp parte forte: dopo tre
minuti c’è il primo squillo di
Quagliarella, di testa, ma Perin c’è. Risponde Veloso, ma il
suo tiro va sul fondo. Dopo dodici minuti ecco il gol: Fernandes da destra crossa rasoterra, Quagliarella stoppa a seguire e serve Muriel che insacca da distanza ravvicinata.
Gli scatti del colombiano fanno male, ma il Genoa reagisce
e pareggia al 24’: cross basso
di Edenilson, Rigoni anticipa
Puggioni ed è 1-1. I rossoblù vivono il momento migliore. Izzo colpisce la traversa. Lo imita Burdisso, con colpo di testa
deviato da Puggioni, irrompe
Pandev che segna ma è in fuo-
SKY CALCIO 2
2
Genoa
1
Sampdoria
Genoa
4-1-2-1-2
4-3-2-1
«Giampaolo? Mai in bilico»
Puggioni 6; Sala 6,
Silvestre 7, Skriniar
6,5, Regini 6; Torreira
6 (31’ st Palombo 6);
Barreto 7, Linetty 6;
Fernandes 7 (22’ st
Alvarez 5,5); Quagliarella 6,5, Muriel
7,5 (42’ st Djuricic
6,5)
Perin 7; Izzo 5, Buridsso 5, Orban 5 (15’
st Munoz 6,5); Edenilson 6, Rincon 5,5
(29’ st Pavoletti 6),
Veloso 5,5, Laxalt
6,5; Pandev 5 (36’ st
Ninkovic 6,5), Rigoni
6,5; Simeone 4,5
ALL. Giampaolo 6,5
ALL. Corradi
Nella ripresa riparte meglio il
Doria. Muriel, dopo due minuti,
mette in mezzo con un violento
tiro-cross, Perin respinge ma la
palla carambola su Izzo e finisce in rete. Stavolta il Genoa accusa il colpo, mentre la Samp
crea pericoli con Quagliarella e
Muriel. Il Grifo si risveglia nel
finale, con gli ingressi di Pavoletti e Ninkovic, ma la Samp tiene e spreca il 3-1 con Alvarez.
Finisce così. Con la Sud in delirio. E Ferrero commosso:
«Giampaolo? Mai stato in discussione. Mi sono emozionato,
abbiamo meritato. La mia
Samp è stata superiore».
6
RETI: pt 12’ Muriel, 24’ Rigoni 24’; st 2’
Izzo (aut.)
ARBITRO: Tagliavento 6
AMMONITI: Perin, Linetty, Orban, Laxalt,
Puggioni
SPETTATORI: 16.085 per un incasso lordo
di 496.570 euro, abbonati 13.739 per un rateo gara di 143.128,76 euro
Atalanta
Inter
(3-4-3)
(4-3-3)
SKY CALCIO 1 – PREMIUM SPORT 2
ORE 15
1
5
Berisha Handanovic
Masiello Nagatomo
Toloi Miranda
3
1
55
25
25
Konko Murillo
24
24
Conti Santon
21
19
Kessie Joao Mario
11
93
4
6
Freuler Medel
17
Dramé Brozovic
77
Gagliardini Eder
23
29
Petagna Icardi
9
10
Gomez Perisic
44
ARBITRO: DOVERI
All: GASPERINI
SKY CALCIO 3 – PREMIUM CALCIO 1 ORE 15
30
20
19
Pisacane Tomovic
28
23
Ceppitelli Rodriguez
Maietta Cannavaro
12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI
sidente Erick Thohir in arrivo per l’assemblea annuale
dei soci in programma il prossimo venerdì. Tra domani e
martedì è atteso Zhang jr, figlio del boss del colosso asiatico, mentre il 26 atterrerà a
Milano il tycoon indonesiano.
Entrambi nelle giornate milanesi incontreranno l’olandese
per comprendere meglio sia il
suo pensiero sia gli ultimi
sconfortanti risultati. Steven
Zhang e Thohir avranno anche la possibilità di vedere
l’Inter dal vivo in occasione
della sfida contro il Toro.
Obbligati a vincere
All: DE BOER
L’allenatore sa che nel calcio
contano i risultati e che la disciplina in campo conta più
del bel gioco che «Può anche
venire dopo», sottolinea De
Boer consapevole che la vittoria in Europa League con il
Southampton non è bastata a
rinsaldarlo alla guida della
squadra. Da oggi, inizia la vera
sfida dell’olandese, che sembra aver capito come funziona
il calcio italiano. «In questo
momento voglio molta compattezza. Poi si può pensare di
andare a pressare alti»,
L’olandese ribadisce anche
l’importanza dell’educazione
in campo: «Sui cross bisogna
fare i movimenti giusti e aiutare Icardi. Mauro è un fenomeno, ma bisogna aiutarlo. Se
l’area è vuota è inutile. Sei come un pugile che continua a
colpire ai fianchi senza sferrare il colpo del ko».
12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI
Storari Tatarusanu
12
40
2
18
Helander Acerbi
15
2
35
Torosidis Peluso
13
29
8
3
4
77
Tachtsidis Vecino
8
Dzemaili Duncan
32
20
Padoin Milic
31
Verdi Politano
Di Gennaro Ilicic
72
Taider Biondini
Nagy Magnanelli
B. Alves Astori
13
Murru Bernardeschi
Isla Sanchez
10
6
16
8
26
Floccari Matri
10
9
Melchiorri Borja Valero
20
11
Krejci Defrel
11
25
Sau Kalinic
9
ARBITRO: IRRATI
Inter, vincere per dare un futuro a De Boer
Le gare contro l’Atalanta, in
programma oggi pomeriggio, quella con il Torino a
San Siro di mercoledì sera e
la successiva a Genova, contro la Sampdoria, tra sette
giorni, decideranno il futuro
dell’allenatore dell’Inter
Frank De Boer. Il tecnico
commentando la sua posizione pericolante abbassa la
testa e ammette: «Non posso cambiare quello che viene scritto. L’unica cosa che
posso fare è lavorare duro
con lo staff e con la squadra.
Ho fiducia in coloro che lavorano con me». La stessa
fiducia, ma nell’allenatore,
dovranno ritrovarla sia la
proprietà Suning sia il pre-
ORE 18
Mbaye Lirola
9
Sampdoria
(3-4-1-2)
15
31
rigioco. La Samp soffre, ma si
scuote con il gol-non gol di Silvestre. Quagliarella, al 45’, viene steso in area da Perin, ma il
suo rigore è parato.
Fiorentina
(4-3-1-2)
47
16
Gara show a Marassi, il Genoa si arrende
Cagliari
(4-3-3)
Da Costa Consigli
8
Derby da film
L’ultima parola
è della Samp
biadini titolare. Il derby dell’Emilia, Bologna-Sassuolo, è una sfida nella sfida, quella dei Di Francesco: papà Eusebio allena i neroverdi, mentre il figlio Federico
è attaccante dei rossoblù. Nel
posticipo, la Roma ospita il Palermo - imbattuto in trasferta - per
raggiungere il Milan al 2º posto.
1
20
NERAZZURRI OGGI IN TRASFERTA A BERGAMO. IL TECNICO: «POSSO SOLO LAVORARE DURO»
TIZIANA CAIRATI
MILANO
Sassuolo
(4-3-3)
Luis Muriel, 25 anni, autore del primo gol, esulta con Quagliarella e Barreto
Muriel, un gol e mezzo
T
A Bologna papà contro figlio
La sfida dei Di Francesco
L’analisi
Chi sale
Muriel
ROMA STASERA ALL’OLIMPICO CON IL PALERMO
Scende la pioggia a Marassi,
quando Tagliavento fischia la
fine, ma nessuno se ne accorge in un Ferraris incendiato
da un derby scintillante. Piove, ma a bagnare il viso del
presidente Ferrero sono le lacrime di gioia che spuntano al
termine di una battaglia spettacolare. La stracittadina numero 113 premia giustamente
la Sampdoria. I blucerchiati
battono 2-1 un Genoa combattivo. L’uomo decisivo è Muriel
che trascina i suoi e rinsalda
la panchina di Giampaolo. Il
colombiano segna l’1-0 (primo
gol in carriera nel derby) e
poi, in avvio di ripresa, provoca l’autogol di Izzo, dopo il pareggio di Rigoni.
Un derby da film, denso di
colpi di scena. Occasioni da
una parte e dall’altra, un rigore
sbagliato da Quagliarella e tanti legni, tra cui una traversa di
Silvestre al 39’ che manda in
tilt la goal-line technology.
L’orologio di Tagliavento vibra
come se fosse gol, ma la palla
non era entrata. Il gioco si ferma un paio di minuti, ma l’equivoco si chiarisce e si va avanti.
All.: DONADONI
ARBITRO: RUSSO
All.: DI FRANCESCO
Crotone
Napoli
(4-3-3)
(4-3-3)
SKY CALCIO 2 – PREMIUM CALCIO 2 ORE 15
All.: RASTELLI
Empoli
Chievo
(4-3-1-2)
(4-3-1-2)
SKY CALCIO 5
ORE 15
Skorupski Sorrentino
70
2
Laurini Cacciatore
29
19
6
Bellusci Dainelli
Cordaz Reina
25
28
22
Rosi Hysaj
11
3
Dos Santos Maksimovic
1
All.: PAULO SOSA
13
Ferrari Koulibaly
26
15
87
Martella Ghoulam
31
21
28
Capezzi Allan
5
88
8
Crisetig Diawara
42
5
20
Salzano Hamsik
17
77
3
Costa Gamberini
5
Pasqual Gobbi
18
Tello Castro
19
Mauri Radovanovic
Buchel Hetemaj
8
56
24
Tonev Callejon
7
10
Saponara Birsa
23
11
Falcinelli Gabbiadini
23
20
Pucciarelli Meggiorini
69
7
Palladino Mertens
14
7
Maccarone Inglese
ARBITRO: MAZZOLENI
ARBITRO: MARESCA
All.: NICOLA
All.: MARTUSCIELLO
All.: SARRI
Roma
Palermo
(4-2-3-1)
(3-4-2-1)
SKYSPORT1 – PREMIUM SPORT ORE 20,45
45
All.: MARAN
Udinese
Pescara
(4-3-3)
(4-3-2-1)
12,30
ORE 12,30
1
Szczesny Posavec
1
1
Karnezis Bizzarri
31
24
Florenzi Cionek
15
27
Widmer Zampano
11
44
Manolas Goldaniga
6
5
20
Fazio Andelkovic
4
30
Felipe Fornasier
3
3
Samir Biraghi
De Rossi Bruno Henrique 25
6
Fofana Cristante
6
Kums Brugman
16
3
16
6
Juan Jesus Rispoli
Strootman Gazzi
Salah Aleesami
14
26
Danilo Campagnaro
Jankto Memushaj
14
44
3
19
14
4
Nainggolan Quaison
21
10
De Paul Benali
10
92
El Shaarawy Diamanti
23
9
Zapata Aquilani
20
30
77
Therau Caprari
17
11
9
Dzeko Nestorovski
ARBITRO: CALVARESE
ARBITRO: ROCCHI
All.: SPALLETTI
All.: DELNERI
All.: DE ZERBI
All.: ODDO
Serie B, Cosmi rischia a Trapani
Il Verona batte la Pro Vercelli e va in fuga
Tris per Bari e Spal, sconfitto il Carpi
1 Nella decima giorna-
ta di Serie B, il Bari ritrova
il successo dopo un mese
battendo 3-0 un Trapani
sempre più ultimo. Tris e
primato del Verona che
travolge 3-0 (11° gol di
Pazzini) la Pro Vercelli e
blinda la vetta. Finisce
senza reti invece il match
tra Perugia e Benevento. I risultati della 10a giornata:
Bari-Trapani 3-0, Benevento-Perugia 0-0, CittadellaAscoli 0-1 (giocata venerdì), Latina-Pisa 1-1, NovaraAvellino 1-0, Salernitana-Entella 1-1, Spal-Carpi 3-1,
Spezia-Brescia 2-0 (giocata venerdì), Ternana-Cesena
1-1, Verona-Pro Vercelli 3-0, Vicenza-Frosinone 1-1. La
classifica: Verona 23, Cittadella 18, Perugia 16, Entella
16, Spezia 16, Carpi 16, Benevento 15, Spal 15, Frosinone 15, Pisa 13, Bari 13, Brescia 12, Pro Vercelli 12,
Salernitana 11, Novara 11, Cesena 10, Ascoli 10, Vicenza 10, Latina 9, Ternana 9, Avellino 9, Trapani 6.
8
Sport .33
LA STAMPA
.
DOMENICA 23 OTTOBRE 2016
Toro e Mihajlovic, l’occasione per volare
Nei primi 100 giorni il tecnico ha stupito, oggi con la Lazio e mercoledì con l’Inter gioca per l’Europa
Torino
Analisi
Lazio
(4-3-3)
(4-3-3)
SKY CALCIO 4 - PREMIUM CALCIO 3 ORE 15
ROBERTO CONDIO
TORINO
21
7
Mi sembra di aver fatto
bene dappertutto ma
nel Toro ho lasciato più
in fretta un’impronta
Tre punti per il record
Toro». Che oggi riceve la Lazio,
in uno spareggio tra quarte valido per un balzo addirittura in
zona-Champions. Dovesse arrivare il quarto successo di fila,
il Mihajlovic da panchina salirebbe dove mai era riuscito ad
arrampicarsi. E 17 punti in 9
turni sarebbero anche il massimo granata con i tre punti per
vittoria. L’impegno è complicato («Noi promettiamo di metterci le gambe ma ai tifosi chiedo di aiutarci con voce e colori,
vestendosi di granata», è l’appello del tecnico), ma l’occasione è d’oro. Come quella che poco più di un anno fa il Toro sciupò in casa Carpi, quando avrebbe potuto toccare la vetta soli-
N
16
punti
Il record di
Mihajlovic
nei primi 8
turni (Samp,
2014). Alla
9a perse
0
vittorie
Da tecnico,
Mihajlovic
non ha mai
battuto in
casa la Lazio
(2 pari, 4 ko)
I tifosi di granata sperano di
constatare altri progressi tra
oggi e mercoledì sera. Lazio al
«Grande Torino» e Inter a San
Siro sono le due sfide dal forte
sapore europeo che possono alzare l’asticella granata. Il caso
vuole che Mihajlovic si giochi la
possibilità di fare un altro salto
di qualità proprio contro il suo
passato più felice da calciatore,
visto che tutti i titoli conquistati in Italia (due scudetti, due eurocoppe e sette coppe nazionali) se li è presi vestendo il biancoceleste prima e il nerazzurro
poi. «Ma io vivo solo di presente e di futuro - taglia corto Sinisa -. L’uno e l’altro si chiamano
4
Castan Hoedt
2
23
Barreca Patric
4
15
Benassi Cataldi
8
14
9
10
16
Baselli Lulic
19
Iago Falque Felipe Anderson 10
Belotti Immobile
Ljajic Keita
uperata la sfortuna, i
malumori, le paranoie (i
poteri forti che non lo
vogliono far vincere), le critiche per il suo uso compulsivo
dello smartphone, Lewis Hamilton risponde nell’unico
modo possibile: andando forte. La pole position sul circuito di Austin gli mancava:
adesso ce l’ha, 58ª della carriera, a meno 7 da Senna e
meno 10 da Schumacher nella classifica di sempre. Il suo
giro record è perfetto, irraggiungibile. Ispirato come le
sue imprese più belle. «Dopo
il primo tentativo, mentre
rientravo lentamente ai box
ho sentito l’energia del pubblico», racconta. E l’ha accumulata e sfruttata nel giro
successivo come fa il suo efficientissimo motore ibrido.
Nico Rosberg sa che ci sono giorni in cui è meglio ac-
S
17
14
ARBITRO: GIACOMELLI
All: MIHAJLOVIC
All: S.INZAGHI
Sinisa Mihajlovic
Allenatore
del Torino dal 10 luglio
taria almeno per una notte.
Questa volta, però, la consapevolezza pare ben diversa. Lo
confermano Zappacosta e Baselli, giovani appena usciti da
un periodo delicato e tornati titolari sgomitando: «È grazie al
mister che siamo diventati più
aggressivi e “cattivi”. L’anno
scorso in campo si attendeva di
più. Ora c’è maggior intensità,
a partire dagli allenamenti».
Nei quali Mihajlovic continua a
martellare anche, se non soprattutto, sulla testa.
Aggressivi, non frenetici
«Se perdiamo umiltà, rischiamo contro tutti», avverte il tecnico. Il pericolo sono i cali di
tensione, dopo aver appena fatto il pieno di vittorie e di elogi.
«Potrebbe succedere, ma per
quel che ho visto in settimana
mi sento tranquillo. A volte, ho
persino pensato di sospendere
la seduta per evitare che qualcuno si facesse male. Ci danno
dentro, i ragazzi. Bene così,
perché io non mi accontento.
Vorrei ancora più coraggio e
aggressività. Ma evitando la
frenesia vista in alcuna circostanze, ad esempio in avvio a
Palermo. Ecco, quando riusciremo a mixare voglia e testa saremo davvero un grande Toro». Bisognerebbe farlo già oggi, per domare una Lazio con
assenze pesanti in difesa (De
Carico
Adem Ljajic,
25 anni, ha
nella Lazio
la sua vittima
preferita in
Serie A: già 4
segnati con
Fiorentina
e Roma
Con il Toro
si è sbloccato
lunedì
a Palermo
Vrij) e a centrocampo (Biglia e
Milinkovic-Savic) ma velenosissima davanti tra Felipe Anderson, Keita e Immobile. Per
Mihajlovic, tra l’altro, sarebbe
una «prima» assoluta: da allenatore ha battuto la Lazio solo
in trasferta, due volte. In casa,
appena due pareggi in sei partite. Sbloccarsi non gli causerebbe certo problemi di coscienza. «Per la Lazio nutro
sempre grande affetto. È stata
parte importante della mia prima vita, da calciatore. Ma ora
faccio altro». È l’allenatore di
un Toro che vuole continuare a
essere la rivelazione del campionato anche stasera.
12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI
L’impresa
Lewis
Hamilton, 31
anni, 58 pole
Sopra,
Sebastian
Vettel (29)
F1 in Texas: prima fila Mercedes, poi Red Bull
Vettel a oltre un secondo: “Ci manca il ritmo”
STEFANO MANCINI
5
Valdifiori Parolo
Pole e giro record
Hamilton trova l’America
Ferrari sempre più lontane
Retroscena
8
13
18
Siamo sulla strada
giusta ma saremo al
top quando riusciremo
a mixare voglia e testa
22
Rossettini Wallace
13
ei suoi primi cento giorni al Toro (festeggiati
lunedì, con le bollicine
del 4-1 di Palermo) Sinisa
Mihajlovic ha bruciato le tappe.
Ha cambiato modulo e testa alla squadra, ha ridato entusiasmo a un ambiente che lo stava
perdendo nel logoro finale del
quinquennale ciclo-Ventura,
ha centrato con il gioco risultati inattesi. «Ho fatto più in fretta di altre volte a dare un’impronta alla mia nuova squadra
- conferma il tecnico serbo -.
Sono soddisfatto, siamo sulla
strada giusta, ma abbiamo
margini di miglioramento».
Hart Marchetti
Zappacosta Basta
contentarsi della seconda posizione e sperare che il compagno sbagli la partenza come è
successo tante altre volte. Per
la prima volta è lui a correre da
favorito per il Mondiale, forte
di 33 punti di vantaggio che gli
suggeriscono di non rischiare
Gran Premio degli Stati Uniti
CIRCUITO DI AUSTIN (TEXAS)
troppo nelle quattro gare che
restano. A cominciare da stasera a Austin, nello spettacolare circuito texano che ospita il
Gran premio degli Stati Uniti.
Ricciardo è terzo
Dietro la coppia Mercedes c’è
1a
1. HAMILTON
(Mercedes, 44) 1’34’’999 FILA
5. RAIKKONEN
(Ferrari, 7)
ora locale
9. MASSA
(Williams, 19)
ora italiana
21.00
Sky Sport F1
1’35’’509
1’36’’131
FILA
3a
Raidue ore 23,20
15. PALMER
(Renault, 30)
Lunghezza
Giri
Totale
5,513 km
56
308,405 km
Così nel 2015
2° Rosberg
(Mercedes)
a 2’’850
3° Vettel
(Ferrari)
a 3’’381
17. GROSJEAN
(Haas, 8)
19. BUTTON
(McLaren, 22)
21. NASR
(Sauber, 10)
4a
FILA
a
5
1’37’’269
13. KVYAT
(Toro Rosso, 26) 1’37’’480
differita
1h 50‘52”703
2
FILA
11. PEREZ
(Force India, 11) 1’37’’353
diretta TV
1° Hamilton
(Mercedes)
a
7. HULKENBERG
(Force India, 27) 1’36’’628
14.00
il vuoto. La Red Bull è sempre
più la seconda forza del campionato (Ricciardo e Verstappen nell’ordine), mentre la
Ferrari scivola di nuovo indietro dopo i progressi mostrati
in Giappone. I distacchi diventano imbarazzanti: Raikko-
La griglia di partenza
3. RICCIARDO
(Red Bull, 3)
OGGI
AFP
FILA
6a
FILA
7a
FILA
a
8
1’37’’935
FILA
9a
1’38’’308
FILA
1’38’’327
FILA
10a
11a
1’38’’583
FILA
2. ROSBERG
(Mercedes, 6)
1’35’’215
4. VERSTAPPEN
(Red Bull, 33)
1’35’’747
6. VETTEL
(Ferrari, 5)
1’36’’358
8. BOTTAS
(Williams, 17)
1’37’’116
Le classifiche
Piloti
nen precede di nuovo il compagno di squadra, ma è a oltre
un secondo dalla pole position.
Sebastian Vettel chiude la
classifica dei top team con un
sesto posto triste, una delle
peggiori qualifiche dell’anno,
staccato di un 1’’3 da Hamilton. Come già altre volte, la
Ferrari comincia benino, ma
poi non riesce a migliorare come i rivali nell’ultima e decisiva sessione. «Ci manca un po’
di tempo sul giro, non è certo
la situazione ideale - è l’analisi
di Raikkonen -. In gara dovrebbe andare meglio».
Rosse, un passo indietro
1 Rosberg
313
10. SAINZ
(Toro Rosso, 55) 1’37’’326
2 Hamilton
280
12. ALONSO
(McLaren, 14)
1’37’417
3 Ricciardo
212
14. GUTIERREZ
(Haas, 21)
1’37’’773
16. ERICSSON
(Sauber, 9)
1’39’’356
18. MAGNUSSEN
(Renault, 20)
1’38’’317
20. WEHRLEIN
(Manor, 94)
1’38’’548
22. OCON
(Manor, 31)
1’38’’806
Costruttori
1 Mercedes-AMG
593
2 Red Bull-Renault
385
3 Ferrari
335
- LA STAMPA
Vettel ha l’espressione dei
giorni peggiori. Giovedì ha
detto che il rinnovo del contratto oltre il 2017 non è una
priorità, ieri è stato di nuovo
battuto da Kimi, che lo precede anche in classifica. «Che è
successo? Non so, le sensazioni
non erano brutte, però il ritmo
è insufficiente», spiega il pilota
tedesco, che lascia aperta
qualche speranza: «Con una
bella partenza e la strategia
giusta si può recuperare qualche posizione». Ma di podio
non osa più parlare.
12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI
12345367318
9ABCDE4F383A11A7C382 LA STAMPA Sport .35
LA STAMPA
.
DOMENICA 23 OTTOBRE 2016
Valdengo
Retroscena
GIORGIO VIBERTI
arà un Giro d’Italia 2017
davvero storico e non solo
perché festeggerà la 100ª
edizione. Si annuncia infatti
una corsa durissima e ricca di
riferimenti al passato, salite
che hanno scritto le pagine rosa
più belle, località legate ai grandi della bicicletta e alle loro imprese. Verranno toccate quasi
tutte le regioni italiane e scalate
vette entrate ormai nella storia
del ciclismo. Il percorso sarà
presentato ufficialmente martedì a Milano, ma noi come sempre abbiamo provato ad anticiparlo basandoci su notizie già
certe e anche su indiscrezioni
raccolte lungo la Penisola.
La partenza sarà in Sardegna, anche per convincere l’enfant du pays Fabio Aru a presentarsi al via: 1ª tappa (in linea
e non a cronometro) venerdì 5
maggio da Alghero a Olbia,
quindi la Olbia-Tortolì e la Tortolì-Cagliari. Di qui, nel primo
giorno di riposo (lunedì 8), la
carovana rosa si trasferirà in
Sicilia, terra di Vincenzo Nibali
al quale dunque è inviato un ca-
S
3
riposi
Anche nella
prossima
edizione
il Giro farà
tre giorni
di riposo
per poter
toccare sia
Sardegna
che Sicilia
In ricordo di Pantani
Il giorno successivo il Giro dovrebbe ripartire da Ponte a
Ema, vicino a Firenze, paese
natale di Gino Bartali, quindi
toccherà Forlì (città di Ercole
Baldini), Reggio Emilia (dove il
7 gennaio 1797 nacque il Tricolore) e Tortona, magari passando per Parma, città di Vittorio
Adorni. Sabato 20 maggio altra
tappa di ricordi: da Castellania,
dove nacque Fausto Coppi, al
Santuario di Oropa, dove Marco Pantani fece una delle sue
imprese, toccando probabilmente Novi Ligure, che vide i
natali di Costante Girardengo.
La 15ª tappa Valdengo-Bergamo ricalcherà il finale del Lombardia e celebrerà Felice Gimondi, originario di Sedrina.
Dopo il terzo e ultimo giorno di
riposo (lunedì 22), da Rovetta
(dov’è nato Paolo Savoldelli) si
Tre Cime di Lavaredo
Moena
Piancavallo
Rovetta
Bergamo
Oropa
Pordenone
Asiago
MILANO
Tortona
Reggio Emilia
Forlì
Castellania
Bagno di Romagna
Ponte a Ema
In anteprima la 100ª edizione dedicata ai grandi
Tanta montagna con Mortirolo, Stelvio e Pordoi
loroso invito di partecipazione:
4ª tappa Cefalù-Monte Etna
(con prima lunga salita), 5ª Pedara-Messina. Altro trasferimento (breve, questa volta) via
mare verso Reggio Calabria, da
dove il Giro comincerà a risalire
lo Stivale: probabile tratto in
sterrato nella tappa pugliese di
Peschici, salita importante a
Passo Lanciano (o Blockhaus?),
2º giorno di riposo lunedì 15 e
crono individuale «del vino Sagrantino» in Umbria, da Foligno a Montefalco.
San Candido
Canazei
Bormio
Tirano
Passo
Foligno Lanciano
Montenero
di Bisaccia
Montefalco
Molfetta
21 TAPPE
Olbia
ROMA
MAGGIO 2017
Campione
Vincenzo
Nibali,
31 anni,
l’ultimo
vincitore
del Giro,
quasi
certamente
sarà al via
della 100ª
edizione
con la maglia
del nuovo
team Bahrein
Merida
Ven
Sab
Dom
Lun
Mar
Mer
Gio
Ven
Sab
Dom
Lun
Mar
Mer
Gio
Ven
Sab
Dom
Lun
Mar
Mer
Gio
Ven
Sab
Dom
5
6
7
8
9
10
11
12
13
14
15
16
17
18
19
20
21
22
23
24
25
26
27
28
1ª ALGHERO-OLBIA
2ª Olbia-Tortolì
Tortolì
3ª Tortolì-Cagliari
Cagliari
Riposo
4ª Cefalù-Monte Etna
5ª Pedara-Messina
6ª Reggio Calabria-Terme Luigiane
7ª Castrovillari-Alberobello
8ª Molfetta-Peschici
9ª Montenero di Bisaccia-Passo Lanciano
Riposo
10ª Foligno-Montefalco
11ª Ponte a Ema-Bagno di Romagna
12ª Forlì-Reggio Emilia
13ª Reggio Emilia-Tortona
14ª Castellania-Oropa
15ª Valdengo-Bergamo
g
g
Riposo
16ª Rovetta-Bormio
17ª Tirano-Canazei
18ª Moena-Tre Cime di Lavaredo
19ª San Candido-Piancavallo
20ª Pordenone-Asiago
21ª MILANO O ROMA
raggiungerà Bormio scalando
Mortirolo e Stelvio.
Epilogo a Milano o Roma
Ancora tanta montagna nell’ultima settimana, con probabili
passaggi su Tonale (17ª tappa),
Pordoi, Valparola, Tre Cime di
Sci, nel gigante di Soelden la giovane azzurra è terza. Vince la Gut
Personaggio
Terme Luigiane
Monte
Etna
Cefalù
Pedara
Arrivo di tappa
Cronometro
individuale
Trasferimento
Lavaredo (18ª), Piancavallo
(19ª), Monte Grappa (20ª). Incredibile a dirsi, l’ultima tappa,
una cronometro, è ancora in bilico tra Milano e Roma: la decisione verrà presa tra oggi e domani. Quanti big saranno al via?
Aru e Nibali sembrano sicuri, e
questa volta da avversari, Contador quasi, Quintana possibile,
Froome forse, probabili inoltre
Kruijswijk, Chaves, Valverde,
Uran, Pinot, Dumoulin, Mollema, Bardet... Una griglia degna
della 100ª edizione.
In breve
VOLLEY DONNE ALLE 13
Basket: serie A (4º turno)
C’è Torino-Cremona
1 Ore
18,15: Reggio EmiliaVenezia, Trento-Capo d’Orlando, Varese-Brindisi, Cantù-Sassari (20,45 RaiSport1),
Pesaro-Avellino, Torino-Cremona, Brescia-Milano (ore 12
SkySport1), Caserta-Pistoia
(domani 20,45 SkySport2).
Una prova d’esperienza
Terza dopo la prima manche,
ha gestito la seconda parte di
gara con la maturità della veterana: «Ho fatto tutto in modo
perfetto, così è arrivato il pri-
giornata, ore 18: Latina-Modena, Padova-Molfetta,
Ravenna-Verona, Sora-Monza, Vibo-Perugia; 18,10 Milano-Civitanova (Rai Sport 1).
Tennis: Atp di Mosca
Fognini in finale
1A
AP
Oggi gli uomini
1 L’ordine d’arrivo
del gigante donne a
Soelden (Aut): 1. Lara
Gut (Svi) 2’23”02; 2.
Shiffrin (Usa) 1”44; 3.
Bassino (Ita) 1”93; 4.
Brunner (Aut) 2”28;
5. Goggia (Ita) 2”77;
9. Brignone 3”24.
Stamattina gigante
uomini ore 10 e 13 Rai
Sport1/Eurosport. In
gara anche il velocista Dominik Paris.
mo risultato importante della
mia vita. Una situazione bellissima, che mi dà una fiducia e voglia di far festa». Sul podio la timidezza lascia il posto all’allegria, apre la bottiglia di champagne e innaffia Lara Gut, la vincitrice, e l’americana Mikaela Shiffrin, seconda. Se la ride Marta, è
una predestinata. In squadra
tutti se l’aspettavano l’exploit e
lei non ha deluso. Grande talento, sensibilità nei piedi, come
spiegano i tecnici, ambizione e
voglia di arrivare i suoi segreti.
L’amore per la lettura
«Fuori dallo sci non ho molto
tempo, la neve assorbe tutta la
mia giornata. Quando posso, pe-
rò leggo, amo i romanzi di Dan
Brown. Se sono sotto pressione
mi dedico a letture più leggere».
Classici? «Orgoglio e pregiudizio». Il richiamo della montagna
è ovviamente forte: «amo camminare sui sentieri della Valle
Gesso, dove abbiamo una casetta». È legatissima alla famiglia e
la madre Elena e il padre Maurizio maestro di sci, la seguono
appena possono, così come i fratelli Matteo e Marco. Nel cuore,
le piste piemontesi, su tutte Limone Piemonte dove ha studiato al liceo sportivo «sono cresciuta lì». Lo sci azzurro ha trovato una stella, di Marta Bassino sentiremo parlare ancora.
12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI
Messina
Partenza di tappa
1 5ª
Marta
Bassino,
20 anni,
ha vinto
i Mondiali
juniores 2014
in gigante
a Jasna
Reggio
Calabria
LEGENDA
Perugia a Vibo
Talento
Alberobello
Castrovillari
Volley: 5ª di Superlega
DANIELA COTTO
«S
Peschici
ALGHERO
Bassino, la promessa è mantenuta
“Non so ancora in che mondo sono”
ugli sci ci sto da
sempre, ho iniziato
a due anni con papà e questo terzo posto è un
sogno, non so ancora in che
mondo sono, forse più tardi mi
sveglierò»: Marta Bassino, 20
anni di Borgo San Dalmazzo
(Cuneo) è sul podio, terza nel
gigante che apre la stagione a
Soelden, in Austria, ma le
sembra di essere sulla vetta
del mondo. «Finalmente è arrivato il risultato». Parla con
calma, pondera pensieri e parole, poi piazza la stoccata, come in pista: «La mia è stata è
stata una carriera in crescendo». Tecnica sopraffina e
freddezza, il suo punto forte.
«Ero tranquilla, pensavo solo
a sciare come in allenamento.
Ho avuto nervi saldi. Mi sono
emozionata di più dopo!».
- LA STAMPA
Tra Coppi e Bartali
Giro 2017, salite epiche
e finale a sorpresa
Il probabile
percorso
Mosca, Fognini batte
6-1 7-6 Kohlschreiber (Ger) e
sfida in finale lo spagnolo Busta (ore 15 Supertennis).
Ciclismo: Abu Dhabi Tour
Colpo doppio di Kangert
1 Abu Dhabi Tour, 3ª tappa:
vince Tanel Kangert (Est),
nuovo leader su Roche (21”) e
Ulissi (43”). Oggi ultima tappa.
Premier: clou a Londra
Conte sfida Mourinho
1 Oggi
(su SkySport3) alle
14,30 City-Southampton, alle
17 Chelsea-Manchester Utd.
Solo 0-0 per Arsenal e Tottenham, contro Middlesbrough e Bournemouth. Ne approfitta il Liverpool: 2-1 al West
Bronwich. Bene il Leicester di
Ranieri: 3-1 al Crystal Palace.
12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI
Casalmaggiore
stupisce ancora
Finale mondiale
ROBERTO CONDIO
Troppo forte, per Trento, lo
Zenit Kazan. Lo 0-3 brasiliano
nega la finale mondiale alla
Diatec che contro i russi ad
aprile aveva già perso la
Champions. Doveva essere
troppo forte anche il Volero
Zurigo per il piccolo Casalmaggiore. E invece nel Mondiale femminile di Manila ieri
le rosa cremonesi hanno scritto un’altra pagina della loro favola di ammazzagrandi del
volley. La Pomì ha battuto 3-1
una corazzata che di svizzero
non ha nulla e oggi alle 13 (Rai
Sport) incrocia con il titolo in
palio l’Eczacibasi Istanbul
che l’ha già strabattuta in tre
set nel debutto di martedì.
Quello, però, era un Casalmaggiore irriconoscibile. Ieri
s’è rivista la squadra che difende tutto e aggiusta situazioni complicate, già capace di
vincere a sorpresa lo scudetto
2015 e la Champions 2016. Ha
cambiato allenatore passando
a Caprara, tecnico che un anno fa vinse il Mondiale proprio
con le turche. Il bello è che a
guidare il ricchissimo Eczacibasi adesso c’è Barbolini, fino
a maggio con la Pomì. Gran
bell’incrocio, finale tutta da
gustare. Ma una vittoria di
Casalmaggiore avrebbe davvero del clamoroso.
12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI
36
STAMPA
.LA
DOMENICA 23 OTTOBRE 2016
MOTORI
www.lastampa.it/motori
Nel sito motori
approfondimenti
e fotogallery
I numeri
della
settimana
ALFA ROMEO
Sf
35 anni
e 5 milioni di
unità del Ducato
1 Il 23 otto-
bre 1981 usciva
dalle linee Sevel
(Società Europea Veicoli
Leggeri) in Val di
Sangro il 1° Fiat
Ducato, modello che ha rivoluzionato il segmento dei furgoni gran volume prodotto in
oltre 5 milioni di
unità (6 serie)
1ª Leaf
leader a Smart
Mobility World
1 Allo Smart
Mobility World
2016 di Lainate,
Uiga e LifeGate
hanno assegnato alla Nissan
Leaf il riconoscimento “Green
Gold Award”. Tra
le 21 candidate,
l’elettrica giapponese si è distinta per sostenibilità, sicurezza e tecnologia
CLAIRE BAL
LAINATE (MILANO)
L’Alfa Romeo Giulia è stata
eletta Auto Europa 2017 dall’Uiga, l’Unione italiana giornalisti automotive: dopo una
giornata di prove al Centro
Guida Sicura Aci-Sara di Lainate, in concomitanza con la
manifestazione Smart Mobility World, oltre cento professionisti del settore hanno decretato, con 293 punti, che la
berlina italiana è «la migliore
vettura prodotta e commercializzata quest’anno nel
Vecchio Continente».
Seconda classificata, su
21 novità in lizza, la DS3 (113
voti), terza la Maserati Levante; nella categoria speciale Auto Europa Sportiva, invece, i giornalisti dell’Uiga hanno premiato la
Ford Focus RS.
Il riconoscimento alla Giulia arriva in un anno speciale
per l’Alfa Romeo: la produzione a Cassino continua ad
aumentare, la commercializzazione della berlina (iniziata
in Italia a maggio) è partita in
tutti i grandi mercati europei, e con la Giulia Veloce a
trazione integrale presenta-
Giulia, l’ora dei premi
in attesa della Stelvio
Eletta “Auto Europa” dai giornalisti italiani
sbarca in Usa per scalare le classifiche globali
ta al recente Salone di Parigi la
gamma è ora al completo. I risultati si vedono: le vendite del
marchio in Europa sono aumentate dell’11,5% (a oltre 48
mila unità) nei primi nove mesi
dell’anno, del 39% a settembre.
Il ritorno dell’Alfa Romeo
negli Stati Uniti, con un modello di grande produzione
dopo la piccola sportiva 4C
che è diventata bandiera del
rilancio, segna un altro passo
storico per il marchio italiano:
la settimana prossima iniziano in California i test drive
per la stampa americana, in
vista dell’imminente commercializzazione. E a metà
Sportive: Focus RS star
1 Tra le supersporti-
ve l’Uiga ha premiato
la Focus RS, emblema
del Dna «prestazionale» nella gamma Ford.
novembre, al Salone di Los
Angeles, il Biscione presenterà al pubblico l’attesissimo
Suv, il primo della sua storia.
La Stelvio – il nome che richiama il passo alpino non è ufficiale, ma altamente probabile – farà il suo debutto oltreoceano perché la nuova Fca è un
gruppo sempre più globale che
deve gestire il Nord America
con la stessa priorità con cui
affronta l’Europa, fanno sapere dall’Alfa, e gli Stati Uniti sono il principale mercato per il
segmento. La produzione, invece, sarà totalmente italiana,
com’è stato deciso per mantenere l’identità del marchio: le
LA SCOPERTA ESTREMA TARGATA AUDI SPORT
Più atletica e potente la R8 Spyder V10
Winkelmann: “Anticipiamo il futuro”
ALFONSO RIZZO
BARCELLONA
Atletica con un abito tagliato
su misura. La nuova R8
Spyder V10 sa essere estrema
e docile allo stesso tempo. Entusiasma nella guida impegnata per la velocità e la precisione, rilassa nel passeggiare lungo il mare. Il tutto rigorosamente con il vento tra i
capelli e gli scarichi aperti per
godersi il meraviglioso sound
del V10 italo-tedesco. Finché
dura, perché le prossime super sportive Audi potrebbero
essere elettriche.
«La R8 Spyder è la più
estrema delle Audi Sport: la
considero una super sportiva
unica tra le scoperte grazie al-
la straordinaria guidabilità –
conferma Stephan Winkelmann, da sette mesi alla guida
di Audi quattro GmbH (ora Audi Sport) –. Il futuro di Audi
Sport si baserà sulle versioni
sportive RS dei modelli “A” di
Audi, ma ci sarà sempre un modello esclusivo come l’R8. Siamo al lavoro per capire quale
sarà la sportività del futuro: tra
10 anni la sostenibilità sarà un
valore irrinunciabile e la nostra
sfida sta nel capire come declinare la sportività, il design e le
prestazioni, mantenendo fermi
alcuni capisaldi fondamentali
come il rapporto peso/potenza
o la distanza percorsa nei primi
2”5 di accelerazione».
La 2ª generazione della R8
Spyder è più spigolosa ed atletica. Esteticamente si presenta
più larga di 36 mm (quasi 2 metri di larghezza totale) e sfoggia
il classico single frame anteriore più largo e basso, incorniciato dalle ampie prese d’aria che
creano un tutt’uno con i fari a
Led cuneiformi. La visibilità
notturna può essere esaltata
dai fari al laser con indicatori di
direzione dinamici. La capote
della R8 Spyder V10 è rigorosamente in tela: si apre/chiude
elettricamente in 20” fino a 50
km/h. La cura dei dettagli nell’abitacolo comincia dal Virtual
Cockpit e si concretizza nella
scelta dei materiali e nelle possibilità di personalizzazione.
La struttura in alluminio e
Manager
La R8 Spyder
e Stephan
Winkelmann
ex presidente
Lamborghini
e oggi capo
di Audi Sport
carbonio del robusto telaio Space Frame (+50% di rigidità torsionale) riduce il peso a vuoto a
1.720 kg e consente un’esperienza di guida molto gratificante
per prontezza di risposta di tutta la meccanica, all’insegna di
dinamismo e stabilità in ogni
condizione. Merito anche della
trazione integrale quattro e del
540
cavalli
Li eroga il V10
aspirato
centrale
posteriore
di 5,2 litri
linee di Cassino daranno i natali ai primi esemplari del Suv
Alfa entro fine anno.
La Stelvio nasce sulla stessa
piattaforma della Giulia, dunque offrirà la trazione integrale e sarà lunga circa 4,6-4,7 metri: si inserirà insomma nel
segmento “D-Suv”, per usare
la classificazione degli addetti
ai lavori, in cui affronterà avversarie del calibro di Bmw X3
e X4, Audi Q5, Mercedes GLC,
Porsche Macan. Dalla sua, la
Stelvio avrà una linea molto
sportiva, una dinamica di guida e una gamma motori che ricalcano quelle della Giulia.
Lecito attendersi una versione Quadrifoglio ad alte prestazioni: sulla berlina, a questa
variante è dedicato un poderoso motore V6 di 2.9 litri da ben
510 Cv. Nelle prossime settimane dovrebbero arrivare le
conferme dei dati tecnici, mentre per la prova su strada bisogna attendere il primo trimestre del 2017: la Stelvio dovrebbe andare in vendita, sulle due
sponde dell’Atlantico, più o
meno a marzo, in concomitanza con il debutto europeo al
Salone di Ginevra.
12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI
favorevole
rapporto peso/potenza di
3,19 kg/Cv. Il
V10 aspirato
centrale posteriore di 5,2
litri eroga infatti 540 Cv
(+15 Cv) e 540
Nm di coppia
a 6.500 giri.
La trasmissione S tronic
a 7 rapporti
con innesti
istantanei
permette di
raggiungere i
318 km/h (+7 km/h), scattando
da 0 a 100 orari in 3”6 (-0”2).
Start&Stop, Cylinder on Demand (disattiva 5 dei 10 cilindri
ai carichi parziali) e funzione
veleggio in rilascio contengono
consumi ed emissioni a 11,7
l/100 km e 277 g/km di CO2.
Prezzo da 184.400 euro.
12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI
LA STAMPA
DOMENICA 23 OTTOBRE 2016
In 4 circuiti il Grande Raduno Abarth
Pininfarina partner dello IED Torino
Sabato 29 ottobre il grande raduno ufficiale Abarth
2016 coinvolgerà migliaia di appassionati su 4 circuiti
europei: Silverstone (Gran Bretagna), Nurburgring
(Germania), Navarra (Spagna) e Tazio Nuvolari in
Italia, vicino a Pavia. Protagoniste tutte le Abarth,
dalle preziose storiche costruite a partire dal 1949 alle
nuovissime Abarth 595 e Abarth 124 Spider (foto)
L’Istituto Europeo di Design di Torino ha trovato, dopo
Quattroruote, un altro partner d’eccezione:
Pininfarina. Dalla collaborazione con il magazine e la
prestigiosa griffe di Cambiano nascerà il prossimo
concept per il Salone di Ginevra 2017. Riccardo Balbo,
direttore IED: «C’è grande entusiasmo negli studenti
del Master e nel team di docenti che segue il progetto».
.
37
CITROËN
ide
PIERO BIANCO
BARCELLONA
«Questa macchina incarna il
nuovo corso di un brand vivace
che da due anni si è trasformato
puntando su design e creatività», dice la Ceo di Citroën, Linda Jackson. E parla di «una
grande sfida per la nostra bestseller: la C3 rappresenta oltre
una Citroën su 5 vendute in Europa». Non a caso le precedenti
generazioni hanno superato 3,5
milioni di esemplari venduti dal
2002, di cui 580 mila in Italia.
La nuova C3 è molto diversa:
dal proprio passato e dalle tante rivali. Ha qualità per distinguersi, esprime la sostanza di
un modello davvero originale,
nato per attrarre i giovani. Parliamo di una citycar «gioiosa» e
totalmente personalizzabile,
con 36 combinazioni di colori (e
bicolori, il tetto può essere
bianco, nero o rosso) per gli
esterni e 6 configurazioni interne. Eredita dalla C4 Cactus il
minimalismo funzionale della
plancia e dei sedili, le cinghie
che sostituiscono le maniglie
nei pannelli-porta, soprattutto
gli airbump laterali, quelle protezioni di gomma che qui sono
più sottili e discrete, oltre che
C3, vivace e “diversa”
per stupire il mercato
Nata per i giovani: personalizzazioni e gadget hi-tech
come la ConnectedCam che realizza da sola foto e video
La telecamera
optional per chi non gradisce. Il
frontale è invece tipicamente
C4 Picasso, con le luci distribuite su due livelli. Nel complesso
un design equilibrato, che esalta il carattere della vettura. Con
3,99 metri di lunghezza per 1,75
di larghezza e 300 litri di bagagliaio, la C3 offre 5 posti (i tre
dietro un po’ sacrificati) e
un’agilità sorprendente che la
rendono «cittadina» ideale.
L’inedito servosterzo elettrico morbido e le sospensioni ritarate sono punti di forza, i motori sono concepiti all’insegna
dell’eco-risparmio: consumi ed
emissioni ridotti a fronte di prestazioni soddisfacenti. I benzi-
È sotto il retrovisore, si attiva
con un pulsante e fa tutto da
sola: foto e video del tragitto
Minimalismo tecnologico
Interni e plancia: tecnologie (come il
display Touch Pad 7’’) e tessuti soft
12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI
LA SETTIMA GENERAZIONE DELLA BESTSELLER BMW GIÀ VENDUTA IN 7,6 MILIONI DI ESEMPLARI
Semiautomatica e ibrida plug-in la Serie 5 in arrivo
Dinamica
CORRADO CANALI
MONACO DI BAVIERA
Bmw ha presentato la settima
generazione della Serie 5. La
vettura che sarà disponibile a
partire dal febbraio 2017 in
versione per ora berlina, segna un nuovo traguardo nella
storia del modello che ha già
superato i 7,6 milioni di esemplari totali dal 1972. Evoluta
nel design, senza rivoluzioni
rispetto al passato, la Serie 5
introduce importanti innovazioni tecniche legate alla dinamica di guida e alla sicurezza.
Una curiosità per i cultori
del modello: tutte le versioni
adottano terminali di scarico
a vista ai lati del paraurti, diversi per forma e finitura in
base alle motorizzazioni. La
nuova Serie 5 utilizza una
La Serie 5
in vendita
a febbraio
promette
prestazioni
e tecnologie
mai raggiunte
piattaforma di alluminio che ha
ridotto il peso di ben 100 kg rispetto al modello uscente, sebbene la berlina sia cresciuta di
36 mm in lunghezza, fino a toc-
care i 4,93 metri totali, con 2,97
metri di passo. Il bagagliaio ha
raggiunto una capienza di 530
litri e propone una soglia di carico più bassa e un’apertura più
na 3 cilindri PureTech hanno
68, 82 (da gennaio anche bifuel
Gpl) o 110 Cv (quest’ultimo con
Stop & Start, abbinabile a un
buon cambio automatico); i diesel BlueHDi hanno 75 o 100 Cv.
Non possono entusiasmare per
coppia e valori massimi i due
benzina più piccoli, concepiti
per tragitti prevalentemente
urbani, che tuttavia brillano sul
fronte dei consumi: 6 litri per
100 km contro i 6,8 dichiarati
dal più brillante 110 Cv.
La gamma C3 offre allestimenti Live (che detta il prezzo
d’ingresso, 12.250 euro), Feel
(da 13.500) e Shine (da 15.500 fino al top col diesel 100 Cv che
costa 18.400 euro). Su tutte sono di serie importanti elementi
di sicurezza come avviso superamento corsia e riconoscimento segnali
stradali. Ma
bisogna «salire» per gustarsi quei gadget su cui il
marketing
punta parecchio. Le due
versioni superiori consentono infatti di
beneficiare
delle promozioni di lancio
con i pack
(che altrimenti costano 500 euro) contenenti la retrocamera e la ConnectedCam, una telecamera
HD grandangolare sistemata
sotto lo specchietto retrovisore. Si aziona con un pulsante e
immortala le immagini (foto e
video) di ciò che si incontra lungo il tragitto, poi scaricabili sullo smartphone per condividerle. Divertente, purché se ne faccia un uso intelligente e non una
fonte di distrazione. La C3 è
molto social, perfino nelle vendite: la Limited Edition (129
unità) realizzata con Facebook
era ordinabile solo sul web.
Consegne dal 21 novembre, con
il via alle vendite tradizionali.
larga, oltre alla possibilità di abbassare il divano posteriore nel
rapporto 40-20-40. Grande cura è stata rivolta anche all’aerodinamica, con un Cx record di
0,22 che ha contribuito a ridurre di oltre il 10% i consumi di
tutte le versioni. La gamma motori al lancio prevede i motori a
benzina per le 530i e 540i: la
prima utilizza il 4 cilindri 2000
turbo da 252 Cv, la seconda dispone del 6 cilindri 3000 turbo
da 340 Cv. Per quanto riguarda
i turbodiesel troviamo la 520d
col 2000 da 190 Cv e la 530d con
2000 da 265 Cv. Attesa inoltre
la variante 530e iPerformance
(252 Cv) con la novità della propulsione plug-in e consumi dichiarati di 2 litri per 100 km.
La trazione integrale xDrive
sarà offerta in opzione per tutta
la gamma. La sportiva M550i
xDrive sarà il top in attesa della
nuova M5. Per la M550 è previsto il V8 4400 cc biturbo da 462
Cv. Gli interni della nuova Serie
5 sono stati ridisegnati ispirandosi a quelli dell’ammiraglia Serie 7. La guida autonoma è uno
dei «plus» della nuova Serie 5.
Grazie a tutti i più recenti sistemi di assistenza alla guida, è in
grado di gestirsi autonomamente in alcune funzioni anche
per lunghi tratti di strada.
L’elettronica comanda la vettura sia in accelerazione che in
frenata e anche muovendo lo
sterzo fino a una velocità massima di 210 km/h. In aggiunta la
nuova Bmw eredita molte delle
dotazioni introdotte dall’ammiraglia Serie 7 come il sistema
Remote parking e potrà, di conseguenza, essere telecomandata per sistemarsi anche nei parcheggi particolarmente stretti.
Sarà possibile, inoltre, acquistare la nuova Serie 5 in venti
diverse varianti di cerchi con
misure comprese tra 17 e 20”.
Tre i livelli di allestimento previsti: Sport Line, Luxury Line
oltre al top M Sport.
12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI
12345367318
9ABCDE4F383A11A7C382 LA STAMPA 9A
L’inchiesta della domenica
Precariato e lavoro nero
Che
tempo
fa
R A L
Ristoranti, cocktail-bar e
locali di street-food. Dietro ai
banconi e nelle cucine. E’ qui
che convivono le contraddizioni
di uno settori più trainanti, che
però in alcuni casi si poggia sulle spalle di dipendenti costretti
a paghe da fame, con contratti
(quando ci sono) irregolari e
turni da maratoneta.
1
Non solo chef
Viaggio tra
i forzati del gusto
DOMENICA 23 OTTOBRE 2016
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Aperto il Sabato
TORINO
& PROVINCIA
Situazione
Una perturbazione con
correnti umide
meridionali
porta deboli
piogge tra la
notte e il mattino. Rimane
nuvoloso anche
a inizio settimana con temperature in aumento
Il Pd attacca Appendino: sapeva e ha firmato. Il centrodestra: un errore sostenerla al ballottaggio
Bilancio, ignorato dal Comune
l’allarme della Corte dei Conti
In un documento del 2015 i rilievi sui debiti con le aziende partecipate
10° 13°
Oggi
Molto nuvoloso
con piovaschi o
pioggia debole a
tratti tra la notte
e il mattino.
Parziali schiarite
nel pomeriggio
sulle Alpi
10° 16°
Domani
Molto nuvoloso
con limitate
aperture, ma
precipitazioni
generalmente
assenti salvo
temporanei
piovaschi.
Temperature in
lieve aumento
I conti del Comune e quelli delle partecipate, a partire da Gtt
e InfraTo, non combaciano da
tempo. E da altrettanto tempo
la Corte dei Conti richiama Palazzo Civico all’obbligo di riportare armonia nei bilanci. Il
mondo politico attende con il
fiato sospeso il risultato degli
accertamenti di Procura e Finanza. La sindaca afferma di
aver dovuto dare il via libera al
bilancio delle due partecipate,
lo scorso luglio, perché si rischiava di «ridurre servizi essenziali per i cittadini». Ma le
opposizioni attaccano.
Molto nuvoloso
con limitate
aperture, possibili deboli
piogge o piovaschi in serata.
Temperature in
aumento
12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI
12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI
A PAGINA 45
REFERENDUM
REPORTERS
REPORTERS
Frenata sul villaggio di Babbo Natale
Andrea Rossi A PAGINA 46
Massimiliano Peggio A PAGINA 46
Farmaco con preavviso
ALESSANDRO MONDO
olti farmaci, sovente
assunti senza criterio:
cioè senza seguire le
raccomandazioni del medico.
Un fenomeno che riguarda soprattutto le persone in età
avanzata, in aumento in Piemonte e che rimanda a fattori
diversi: un problema in una Regione e in un Paese dove gli anziani sono in crescita.
È una delle incongruenze
nel panorama della farmaceutica, oggetto dell’iniziativa lanciata dal ministero della Salute
con il concorso dell’azienda
Mylan: in prima battuta, nella
M
nostra città vi aderiscono le 65
farmacie dell’Asl Torino 1 (con
funzione di coordinamento). Gli
obiettivi sono diversi: aumentare
l’efficacia delle cure e diminuire i
rischi per i pazienti. Abbattere i
costi per il servizio sanitario, anche. La procedura si basa su vari
passaggi: il paziente, informato
dal medico, si reca in farmacia; il
farmacista inserisce i suoi dati
nel database «Seguilaterapia»,
messo a disposizione da Mylan;
«Seguilaterapia» e «Netmedica
Italia», la rete della Medicina Generale per la condivisione dei dati assistenziali, interagiscono per
acquisire il piano di cura definito
dal medico; il farmacista comple-
NOEMI PENNA
ta la scheda del paziente inserendo eventuali informazioni aggiuntive e consegna il piano di
cura; al paziente viene ricordata
l’assunzione del farmaco. Tre le
modalità di avviso: per telefono,
via sms o tramite una «app» sullo
smartphone. Il «memo» previsto
dal programma riguarda anche
la durata della cura prescritta e
quindi la necessità di rifornirsi
dei prodotti per tempo. Il «reclutamento» dei pazienti da parte
dei 375 medici dell’Asl, in base a
criteri specifici, è quasi terminato: la sperimentazione partirà a
fine anno con il primo campione
di 400 soggetti selezionati.
Andrea Rossi, Maurizio Tropeano
Camminata in Piemonte
per fare campagna
verso il voto di dicembre
Se la santona
dei tumori
parla alla Gam
R
PALAZZO CIVICO NEGA L’OK AI MERCATINI INTORNO ALLA STRUTTURA CHE STA SORGENDO IN PIAZZA D’ARMI
Violante
lancia la marcia
per il “Sì”
LA STORIA
adiata dall’Ordine dei
medici di Cagliari, ma
ancora in attività. Gabriella Mereu, la «santona» della terapia verbale che dice di curare - fra le altre cose - i tumori
con insulti e parolacce, incontra
i pazienti in giro per l’Italia promuovendo tecniche di cura lontane anni luce dalla medicina
ufficiale. E lo farà anche a Torino, giovedì sera con una conferenza e sabato pomeriggio con
un workshop. Due appuntamenti che non mancano di dar
scalpore, a partire da una delle
location scelte: la Gam di Torino. E’ questo che riporta il volantino diffuso dagli organizzatori di
A2C2, «contravvenendo
al regolamento», fanno sapere da
Fondazione
Torino Mu- La locandina
sei. Questo dell’evento
perché l’incontro di giovedì si svolgerà nella sala conferenze di corso Galileo Ferraris 30, struttura affidata a una società privata, la Comunicazionimmagini, che la
«affitta a chiunque, basta che
paghino», commenta il titolare
Oreste Lo Pomo.
Fondazione Torino Musei si
dissocia dall’evento: «Non siamo responsabili di quello che
avviene nella sala, per cui è vietato utilizzare loghi e riferimenti di Gam o Fondazione. Ci rivarremo sull’utilizzo improprio
della dicitura fuorviante». «E’
un errore che fanno tutti – giustifica Oreste Lo Pomo -: al posto di mettere l’indirizzo corretto, usano via Magenta 31. Ma
a livello di contenuti non ci mettiamo naso. Ho ricevuto delle
mail dalla Fondazione, in cui mi
chiedevano se era possibile utilizzare altre sedi, ma il cliente
non è stato d’accordo», rivela
Lo Pomo, spiegando che «con
loro ho già lavorato, sempre alla
presenza della Mereu, e non c’è
stato alcun tipo di problema.
Pagano pure anticipatamente».
Il costo? 250 euro più Iva per
due ore. «Utilizzare una struttura di una fondazione pubblica
regala una copertura d’immagine inammissibile che gli organizzatori sfruttano», commenta Marco D’Acrì, ex assessore
provinciale alla Cultura: «Quella sala non può essere concessa
a chiunque», anticipando che
«una situazione del genere è
passibile di esposto».
10° 17°
Martedì
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RICAMBI AUTO
Coccorese ALLE PAGINE 40 E 41
LA STAMPA
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12345367318
7
40 .Cronaca di Torino
LA STAMPA
.DOMENICA 23 OTTOBRE 2016
Inchiesta della domenica
Viaggio nel mondo del Food
Cosa c’è sotto
il
piatto
Dietro il boom della ristorazione, l’esplosione del lavoro nero
E le paghe crollano: “Dieci anni fa prendevo 80 euro, oggi la metà”
Luci
e ombre
PAOLO COCCORESE
Ristoranti, cocktail-bar e locali di street-food. Dietro ai
banconi e nelle cucine. E’ qui
che convivono le contraddizioni di uno settori più trainanti, che però in alcuni casi
si poggia sulle spalle di dipendenti costretti a paghe
da fame, con contratti (quando ci sono) irregolari e turni
da maratoneta. Il ministero
del Lavoro nei primi sei mesi
dell’anno ha controllato a
Torino 349 attività. Al 57% è
stata contestata una violazione per lavoro nero. Percentuale di irregolarità doppia delle imprese della categoria del commercio dove ci
si ferma al 36%.
Dal caso dei rider sottopagati di Foodora, la start-up
della nuova frontiera del
take-away digitale, ai lavapiatti bengalesi che si accontentano di 800 euro in nero
per 12 ore di fatica al giorno.
Sudore e pochi soldi in tasca.
Osservato dal basso, è su
questo equilibrio che spesso
si basa il fenomeno della
“movida”. Settore con luci ed
ombre. Lo dicono i dati di
Unioncamere. Nel 2016, come l’anno precedente, il numero delle chiusure supera
quello dei locali aperti. Saldo
di – 25. Ma il totale delle «imprese di somministrazione»
è ancora quattro cifre: 7.916.
«Numeri che testimoniano come siamo la prima industria di Torino», dice Fulvio Griffa, il presidente dei
pubblici esercizi della Confesercenti. Lavorare nella ristorazione vuol dire correre
quando gli altri si divertono.
57
Dietro
i lustrini
della movida
si muove
un esercito
di lavoratori
sottopagati
per cento
Le attività multate
durante i controlli
del ministero
del Lavoro
REPORTERS
7.916
attività
Il totale
delle imprese
di somministrazione
di cibo e bevande
3
mila
I torinesi che lavorano
nei bar, nei locali
e nei ristoranti nell’area
del centro
Bandite domeniche e festività.
Aziende di massimo 15 dipendenti, a volte di carattere famigliare. «Come in tutti i settori ci sono tutte le sfumature
del lavoro: dal bianco al nero.
Otto anni di crisi li subiamo
anche noi. Ma non ho mai sen-
tito alcuna proposta di sgravi», aggiunge Griffa, proprietario del ristorante Siberiaki
del Quadrilatero. Quanti sono
i lavoratori dei locali di ristorazione in città? Difficile dirlo:
quasi 3 mila - secondo Confesercenti - nella sola area della
Ztl in Centro.
Baristi, camerieri, chef,
aiuto-cuochi, lavapiatti. Un
esercito che negli ultimi dieci
anni ha sacrificato la professionalità. I ristoratori denunciano il costo del lavoro troppo alto. Ma, intanto, il livello
medio delle retribuzione è in
calo. «C’è stata una standardizzazione verso il basso - dice
Fabrizio Fasano, proprietario
del bar Closer di via Baretti -.
La crisi e la disoccupazione,
da una parte. L’aumento degli
universitari dell’altra. Il risultato? Ricevo quotidianamente
dieci curriculum di aspiranti
camerieri». Ma senza esperienza, si finisce nel calderone
di stipendi anche da fame. «Se
dieci anni fa, un cameriere intascava 50-80 euro per servizio, oggi, i ristoratori pagano
30-40 euro», ammettono in un
altro ristorante del centro. I
contratti a tempo indeterminato sono una chimera. Spopolano quelli fasulli. Sulla carta si scrive la metà delle ore
fatte. Il resto si paga fuori busta. Poi, c’è la novità dei voucher. «Sono nati per retribuire il lavoratore occasionale e
combattere il lavoro in nero.
Ma c’è stato un abuso», dice
Luca Sanna della Filcam Cgil.
La realtà? «Le quattro ore di
lavoro sono pagati con due
voucher e in contanti. E ristoratori spregiudicati li tengono
nel cassetto e li attivano solo
quando vengono pizzicati». Ci
vorrebbero miglior controlli?
«In Piemonte ci sono, il settore è sano. Non bisogna generalizzare. Bisogna vedere dove si annidano le irregolarità,
la maggioranza lavora facendo sacrifici e seguendo le regole - dice la presidente di
Confcommercio, Maria Luisa
Coppa -. E chi ne approfitta è
giusto che sia punito. Anche
perché, col nero, fa una concorrenza sleale in primis alle
imprese regolari».
12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI
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LA STAMPA
DOMENICA 23 OTTOBRE 2016
.
Cronaca di Torino .41
Il cameriere
“Non ho la divisa
Se c’è la Finanza
sembro un cliente”
Quanto è dura la vita da cameriere che lavora senza un
contratto regolare in tasca.
Nei locali di San Salvario specializzati nell’aperitivo li riconosci dai particolari mancanti della divisa. «Si lavora senza grembiule perché in caso
di controllo l’ordine è mescolarti tra i clienti per evitare
contravvenzioni», raccontano in un cocktail-bar. Ma la ricetta è la stessa delle grandi
discoteche del Valentino dove
gli aiuto-camerieri quando
arriva la Guardia di Finanza
devono mollar bicchieri e
boule del ghiaccio. E dimenar-
si (per finta) in pista.
Quello del cameriere è un lavoro a cui mirano, in particolare, i più giovani. Alcuni si accontentano di essere pagati in
nero per non perdere borse di
studio o posti letto in residenza
assegnati in base all’Isee ridotto. Spesso taroccano i curriculum per poter essere assunti.
«Ma è facile capire chi trassa –
assicurano in un bistrot del
Quadrilatero -. Non è importante saper portare tre piatti
senza farli cadere, ma parlare
col cliente. Sono fondamentali
per migliorare l’incasso». Provare per credere: non è facile ri-
spondere negativamente alla
domanda “Gradisce anche un
dolce?” posta nella maniera
giusta. Ma non tutti gli imprenditori della movida sono così
lungimiranti. Spesso i camerieri si accontentano di meno di 50
euro a servizio. E nei contratti
si dichiara la metà delle ore di
attività. Per poi pentirsene.
Come Erika, 31 anni, cameriera di una steak house: «Quando vai in maternità l’Inps di
conteggia quanto scritto sul
contratto. Quindi di meno. E i
datori di lavoro non saldano la
differenza».
[P. C.]
12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI
Il lavapiatti
“Nelle vostre cucine
troppi bengalesi
trattati da schiavi”
Nella comunità dei bengalesi, si racconta una storia terribile che è impossibile da verificare. Ma che dà il senso
delle condizioni in cui sono
costretti a lavorare tanti lavapiatti dei ristoranti di Torino dove quasi il 90% proviene
dal Bangladesh. «Dieci anni
fa, un mio connazionale morì
d’infarto in un ristorante vicino a corso Dante. Il proprietario, siccome era irregolare, acquistò delle rose e
chiamò la polizia dicendo che
nel locale era scomparso non
il lavapiatti, ma uno dei tanti
venditori di rose che girano
in bicicletta. Così, da non
avere problemi». A raccontarlo è Ismail Sikder, il presidente
della moschea di via La Salle,
la più frequenta dai bengalesi,
e proprietario di “Cacio e Pepe” di via Genova 34.
E’ il volto di una comunità
votata al silenzio. E al sudore
nel fondo della cucina. «Sono
quasi 150 i locali dove lavorano
i miei connazionali – aggiungono -. Perchè? Non beviamo,
non rubiamo, non parliamo
l’italiano e siamo ricattabili».
Se la sanatoria del 2013 ha permesso di far uscire molti lavoratori stranieri dall’ombra e
dall’illegalità - che è sinonimo
di sfruttamento -, rimangono
REPORTERS
gli angoli bui. «Troppi lavapiatti vivono da schiavi con
l’unico obiettivo di spedire i
soldi a casa», dice Sikder. Il lavapiatti guadagna anche 800
euro per un 10 ore minimo al
giorno . Ma all’interno della
comunità straniera che conta
1500 persone a Torino, cresce
l’insofferenza. «Mi capita
spesso di andare a parlare
con i proprietari dei locali
per conto dei miei connazionali – dice Sikder -. Parlando
italiano, vado a trattare con
loro per evitare situazioni di
sfruttamento».
[P. C.]
lità e paghe adeguate. Bisogna
saperci fare con i clienti e educarli al bere consapevole. A Torino, alcuni locali pagano anche 40 euro a serata. Troppo
poco», dice Tarek Lotfi, 27 anni. Lavora al “Closer” di via Baretti e gareggia a livello mondiale nelle competizioni di “fre-
estyle”. E’ una mosca bianca.
Normalmente i barman della
movida guadagnano 50-60
euro per lavorare anche otto
ore consecutive venerdì, sabato e domenica. Completamente in nero o pagati in piccola parte coi voucher.
12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI
I barman
Il caso Foodora
LA STAMPA
DOMENICA 9 OTTOBRE 2016
Foodora, il primo sciopero
della sharing economy
PAOLO COCCORESE
TORINO
C
50
rider
Sono quelli
che a Torino
hanno
sfilato per
le strade
7
milioni
Il mercato di
consumatori stimato
per il food
delivery
in Italia
hi abita a Torino o a Milano è abituato a vederli
sfrecciare nel traffico
in sella alle loro biciclette per
portare sashimi misto o zuppe
Thay ai clienti che preferiscono gustarli comodi nel proprio
salotto. Sono i «rider», i fattorini della flotta di Foodora.
Azienda di tendenza, nella rivoluzione della sharing economy ha rilanciato il tradizionale servizio della consegna a
domicilio grazie alla tecnologia degli smartphone. Take
away digitale: ultima frontiera delle start-up. Un mercato,
quello del «food delivery», che
in Italia vale 400 milioni. Ma
dietro l’innovazione a portata
di click, smart e à la page, forse non tutto è rose e fiori. Ieri
una cinquantina di rider hanno sfilato per le strade di Torino per denunciare precarietà
e stipendi «da sfruttamento»
chiedendo, primo caso nel nostro Paese, di boicottare la
app venuta dall’estero.
La protesta è nata perché
Foodora ha cambiato i con-
Cronache .15
«Devono capire
che è un lavoro
da tempo libero»
3
A Torino sfilano i portacibo in bicicletta: “Paghe da sfruttamento”
Reportage
.
Questi contratti sono
al limite del legale,
subiamo ritorsioni
se protestiamo, le bici
sono nostre e ce le
dobbiamo aggiustare
Jami Salati
Il leader della protesta
sindacale
tratti che cancellano la parola
«dipendenti»
preferendo
quella di «collaboratori».
«Foodora et labora» hanno
scritto sul volantino della protesta i rider. Salati denuncia:
«Questi contratti sono al limite del legale, subiamo ritorsioni in caso di proteste e non abbiamo convenzioni per la manutenzione delle biciclette
che sono di nostra proprietà».
La protesta dei collaboratori di Foodora ha coinvolto anche i 400 ristoranti affiliati al
servizio di take-away, non
propriamente d’accordo con
le paghe basse dei fattorini
che vedono ogni giorno. Anche se, come dice Luca Rizzello dal bancone della sua rosticceria salentina alle spalle
di Palazzo Nuovo: «Con l’app
domande
a
Gianluca Cocco
direttore generale
Gianluca Cocco, co-managing
director di Foodora Italia, tiene il riserbo sulle tariffe previste nel nuovo contratto proposto ai fattorini. Nessuna
conferma dall’azienda sulla
cancellazione della retribuzione di 5 euro lordi all’ora
puntando su un sistema di retribuzione a consegna a tre
euro. Il responsabile della
start-up, arrivata in Italia un
anno fa, giura che, se fosse un
universitario in cerca di un
«secondo lavoro e non di un
primo», avrebbe sicuramente
fatto parte della «flotta dei rider». «A Torino il tempo medio per una consegna è di 29
minuti. In un’ora se ne possono fare anche tre. E guadagnare più che in passato».
Per quale motivo avete scelto
di variare il contratto?
«Scelte aziendali. Così, il sistema è più meritocratico. Il
business è cresciuto. All’inizio capitava di avere i rider
fermi anche un’ora a Porta
Nuova. Oggi, sarà diverso.
Siamo molto dispiaciuti di
quanto accaduto a Torino.
Siamo sempre disponibili al
confronto con i nostri collaboratori. Incontri “face to face”,
non collettivi, perché le istanze di ognuno sono diverse».
Collaboratori e non dipendenti?
«Proponiamo un contratto
La protesta dei rider sottopagati di Foodora è stato il primo sciopero dell’economia delle app. I fattorini 2.0 contestano
la start-up del take-away digitale chiedendo di eliminare la
retribuzione a consegna (cottimo) di 3 euro lordi prevista nei
contratti co.co.co. Giovedì, la promessa di aumentare di un
euro la paga, non ha arrestato l’agitazione che ha svelato le
dure condizioni di lavoro nel mondo del food.
1
12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI
“Abbiamo studiato
Ma tanti prendono
solo 40 euro a sera”
Due realtà agli antipodi dietro lo stesso bancone. Quella dei barman è un mondo
dove quelli più bravi possono guadagnare anche più di
duemila euro al mese. Traguardo così allettante a cui
puntano tanti aspiranti
bartender, la maggioranza,
che si accontentano di poche centinaia di euro pagate in nero. E c’è di più. Se
spopolano le scuole di
mixology, nei locali capita
sovente di trovare ragazzi
che si offrono di preparare
cocktail gratis pur di fare
esperienza.
Le discoteche sono grandi
buchi neri. Nelle sale da ballo si
preferisce la velocità e si scovano lavoratori che, durante la
settimana portano avanti altre
carriere, che di notte shakerano centinaia di cocktail senza
un contratto. Nelle altre strade
del divertimento by-night da
Vanchiglia a San Salvario (il
quartiere dove il livello dei
compensi è più basso per la
forte concorrenza) possono
convivere in pochi metri situazioni contrastanti. «I proprietari dei bar dovrebbero capire
che questo è un lavoro che richiedere estrema professiona-
12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI
12345367318
9ABCDE4F383A11A7C382 LA STAMPA 8
12345367318
LA STAMPA
DOMENICA 23 OTTOBRE 2016
.
Cronaca di Torino .43
«L’odio non serve
Tanto nessuno
potrà ridarmi
mio figlio»
Il dramma
Alessandro Belvedere,
15 anni, è stato investito
in un tratto di strada alle
porte di Venaria, in corso
Garibaldi, un centinaio
di metri prima dello
svincolo per la tangenziale
3
GIANNI GIACOMINO
Mamma Marianna guarda la
foto del figlio Alessandro sul
telefonino. C’è lui sorridente,
davanti ad un hamburger.
«Era quest’estate quando siamo andati in vacanza in Cornovaglia, è un ricordo bellissimo». Poi il nodo in gola si scioglie in pianto. Perché, come ha
scritto sul suo profilo Facebook: «Ieri sera Alessandro è
stato investito dell’ennesimo
pirata della strada. Ti amo
piccolo grande uomo, continua i tuoi graffiti in qualsiasi
parte ti trovi».
Alessandro Belvedere
avrebbe compiuto 16 anni a
dicembre. È morto la notte
scorsa a Venaria, dopo essere
stato travolto da una macchina in corso Garibaldi, un centinaio di metri prima dello
svincolo per la tangenziale.
S.A., carrozziere di 44 anni, al
volante di una Mercedes classe E 320, dopo l’investimento
è scappato. Lo hanno rintracciato, mezz’ora più tardi, i carabinieri di Venaria. Era in
via Druento, vicino allo Juventus Stadium: agitato, stava girando intorno alla Mercedes, controllando la carrozzeria. Subito ha negato: «Credetemi non mi sono accorto
di nulla». Ma un pezzo dello
specchietto retrovisore era
rimasto sull’asfalto, proprio
dov’era appena stato travolto
Alessandro. E c’erano pure
dei testimoni. A quel punto il
44enne di Nole Canavese, sotto choc, ha ammesso tutto ai
militari comandati dal capitano Giacomo Moschella.
L’uomo è risultato negativo
all’alcool test, ma è stato denunciato per omicidio stradale e omissione di soccorso. Intanto il pm di Ivrea Lea Lamonaca ha ordinato il sequestro della macchina per ulteriori accertamenti.
La tragedia è avvenuta poco prima di mezzanotte. Alessandro era insieme a due suoi
amici, un 17enne e la sua fidanzatina, anche lei minorenne. Avevano fatto un giro per
la città, probabilmente per
ammirare i graffiti disegnati
dai writers nel sottopasso di
corso Papa Giovanni XXIII.
Quei disegni estrosi che
«Ale», studente del Bodoni al
terzo anno di arti grafiche,
amava in maniera particola-
La notte scorsa a Venaria
Ucciso a 15 anni da un pirata
mentre attraversa la strada
L’investitore fugge ma viene scoperto: è accusato di omicidio stradale
re. La cameretta della sua casa,
un elegante appartamento in
centro alla Reale, è tappezzata
fogli pieni di schizzi e colori.
Tutti firmati «Fake». I tre stavano tornando a casa. All’altezza dell’area di servizio della Q8
hanno deciso di attraversare
corso Garibaldi. Un tratto di
strada illuminato, ma senza
L’auto
La Mercedes
classe E 320
è stata trovata dai carabinieri di Venaria mezzora
dopo
l’incidente
in via Druento
strisce pedonali. Da quello che
hanno raccontato i due amici
della vittima agli investigatori,
la ragazza si sarebbe accorta
dell’arrivo della Mercedes e
avrebbe urlato. Il 17enne è riuscito ad indietreggiare, mentre
Belvedere non ce l’ha fatta. Lo
studente è stato scaraventato
ad una decina di metri. S.A., invece, ha pigiato sull’acceleratore ed è scappato. Ma c’erano altre tre auto che seguivano la
Mercedes. Hanno subito chiamato il 112 e il 118.
Dalla centrale dei carabinieri
sono state diramate le ricerche
della Mercedes. Mentre un’ambulanza ha trasportato il giovane, in condizioni disperate, all’ospedale Giovanni Bosco. «I
medici ci hanno subito detto
che la situazione era molto critica» dice papà Davide. Alle tre
e mezza il cuore di Alessandro
ha smesso di battere.
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Le nuove norme
Aumento di pena a chi scappa
dopo aver causato l’incidente
1 Dal marzo 2016 l’omicidio stradale è
reato, graduato su tre varianti. Resta la
pena già prevista, da 2 a 7 anni, per l’ipotesi base, quando la morte sia stata causata violando il codice della strada. La seconda variante prevede da 8 a 12 anni di
carcere per chi provoca il decesso di una
persona sotto effetto di droghe o in grave stato di ebbrezza. La terza contempla
la reclusione da 5 a 10 anni se l’automobilista è lievemente alticcio o abbia causato l’incidente dopo condotte pericolose. In caso di fuga, l’arresto è sempre consentito. Se il conducente scappa dopo
l’incidente scatta l’aumento di pena da
un terzo fino a due terzi: non potrà mai
essere inferiore a 5 anni per l’omicidio.
domande
a
Davide Belvedere
papà della vittima
«In questo momento non voglio fare il giustizialista e
non voglio mandare nessun
messaggio a chi ha investito
mio figlio e che non si è nemmeno fermato per capire come stava. Dentro di me ho
troppa rabbia, non si può
morire in un modo così assurdo a quell’età».
Davide Belvedere, il padre di Alessandro, apre la
porta di casa mostrando
l’immenso dolore che gli sta
devastando l’anima. Misura
le parole ed
è forte anche per sua
moglie Marianna e per
l’altro figlio
Lorenzo, di
qualche mese più vecchio del fra- Alessandro
tello, al qua- Belvedere
le era molto
legato.
Quando vi hanno avvertiti
dell’incidente?
«In nottata e siamo andati al
pronto soccorso del Giovanni Bosco dove, però, i medici
ci hanno subito preparato al
peggio. Ci hanno detto che
Alessandro era in pericolo di
vita, ma avrebbero comunque tentato. Purtroppo è
stato tutto inutile, le fratture
erano troppo gravi».
È davvero sicuro di non voler
dire nulla al pirata della strada?
«Certo. Dico solo che, se
quel signore ha sbagliato, è
giusto che paghi. Io non provo odio, non ci riesco. A cosa
serve ? Tanto nessuno mi ridarà indietro mio figlio».
Quando l’investitore è stato
rintracciato dai carabinieri
era in stato di choc, forse è
scappato perché aveva paura, non crede?
«Capisco che starà male pure lui, non lo metto in dubbio.
Ma, ripeto, come ho anche
detto ai carabinieri, se è colpevole deve prendersi le sue
responsabilità e pagare.
Chiedo solo giustizia, per il
mio Alessandro che aveva
ancora tutta una vita davanti e oggi non c’è più. Giustizia, solo questo».
[G. GIA.]
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44
SPECIALE GIUBILEO
PUBLIKOMPASS
SERVIZI PROMOZIONALI
UN LEADER NEGLI ONORI FUNEBRI
Scegliete “Giubileo Cent’anni”
Un dolore in meno per i vostri cari
Nel lutto
“Non fatevi
ingannare
dalla fretta”
Il decesso di una persona cara pone una serie di interrogativi che riguardano molti aspetti pratici.
Giubileo risponde alle domande più frequenti.
Che cosa fare, quando muore un congiunto?
«Non è necessario agire con urgenza, anche perché per legge devono passare come minimo 24
ore prima che si possano celebrare le esequie. Il
funerale, in genere, non avviene prima di 2-3
giorni dal decesso».
Se il decesso è avvenuto in casa?
Scegliere oggi per sollevare i propri cari da
preoccupazioni o spese legate al funerale,
in un domani che ci si augura più lontano
possibile. E’ l’innovativa formula «Cent’anni», messa a punto da Giubileo e che sta riscuotendo un sempre maggiore successo
tra la clientela.
«Un successo che non ci coglie di sorpresa,
perché “Cent’Anni” ci è stato ispirato proprio
dalle richieste della gente – spiegano dall’azienda di corso Bramante – In più occasioni, infatti, c’è stato chi ha domandato se non
fosse possibile pagare in anticipo le spese per
le proprie onoranze funebri».
Può sembrare una richiesta fuori dall’ordinario, e pure le ragioni che la motivano sono
tra le più varie: «Il caso più tipico è quello
della persona sola, o che ha parenti lontani,
per cui c’è il timore che in un domani non ci
sia chi possa disporre per il funerale – proseguono da Giubileo – Ma ci sono anche i genitori anziani che, in questo modo, desiderano
evitare in futuro ai figli la spesa o la preoccupazione di dover provvedere alle esequie».
Chi desidera aderire a «Cent’anni» che cosa deve fare? «E’ sufficiente che telefoni o si
presenti alla nostra sede: verrà fissato un appuntamento con un nostro funzionario che,
se necessario, potrà anche recarsi a casa dell’interessato». Tutto si svolgerà nella più rigorosa riservatezza: «Il nostro incaricato presenterà nei dettagli la formula “Cent’anni”,
e risponderà a ogni domanda. Se poi la persona lo riterrà, si provvederà alla stesura del
contratto. In questo modo Giubileo sarà impegnato a provvedere alle onoranze funebri
La cerimonia I dettagli
della cerimonia sono
stabiliti da subito
in accordo con la persona
Pagamento E’ anche
possibile saldare a rate
o stipulare una polizza
con beneficiaria l’impresa
di chi sottoscrive, secondo criteri che si saranno concordati, all’insegna della trasparenza e della chiarezza che da sempre ci contraddistinguono».
Quindi una persona può definire nei dettagli come si svolgerà il suo funerale? «Esattamente. Può scegliere tutto, come si fa quando
si organizza una qualsiasi cerimonia funebre.
E’ un “progetto” che resta nei nostri schedari
fino a quando non verrà il momento di tradurlo in pratica».
Come si paga la formula «Cent’anni»? «Proponiamo due soluzioni: o il normale pagamento del compenso pattuito oppure, in alternativa, la stipula di una polizza assicurativa che indichi Giubileo beneficiario per l’importo dovuto. Con questa seconda forma non
è necessario anticipare tutta la somma».
Non è però strano pensare al proprio funerale, addirittura definendolo nei particolari,
quando si è ancora in vita? «E’ meno inconsueto di quanto non possa apparire – rispondono da Giubileo – All’estero, infatti, già da
molto tempo ha preso piede quello che è anche detto “funerale in vita”. Secondo noi, ha
almeno due significati importanti». Quali? «Il
primo è legato al significato delle esequie. Per
noi di Giubileo il momento del funerale è
quello in cui si rende onore alla storia di una
intera esistenza. Per cui, sebbene possa sembrare un controsenso, le esequie sono un momento in cui una persona può ribadire ancora una volta le proprie convinzioni, o mettere
in evidenza gli orientamenti etici o spirituali
che l’hanno guidata in vita». E la seconda ragione? «Indubbiamente è quella economica.
Con “Cent’anni” posso compiere oggi una
spesa (eventualmente rateizzandola, se ricorro alla polizza assicurativa) evitando che in
un domani spetti ad altri provvedere. E’ una
scelta previdente, lungimirante. Ma non è
tutto». In che senso? «La nostra esperienza insegna che, subito dopo il decesso di una persona cara, dover provvedere ai funerali non è
certo incombenza piacevole: quasi “distrae”
dal ricordo di chi ci ha appena lasciati. Con
“Cent’anni” sarà sufficiente una semplice telefonata: noi di Giubileo provvederemo a tutto, in base ai criteri a suo tempo prefissati. Ci
piace pensare che “Cent’anni” sia l’estremo
gesto d’amore che una persona ha nei confronti dei propri congiunti. E’ come se dicesse
loro: “Non preoccupatevi d’altro, pensate solo a me. Perché l’accompagnamento del mio
ultimo viaggio è già stabilito: l’ho deciso io
insieme a Giubileo”».
«Occorre avvisare il medico curante, che dovrà
espletare le pratiche necessarie e compilare la
scheda Istat che, nel caso in cui sia Giubileo a occuparsi delle esequie, verrà consegnata direttamente dal proprio funzionario alla famiglia. Nel caso in
cui il defunto abbia espresso la volontà di essere
cremato, occorre segnalarlo al medico stesso».
E se il decesso avviene in ospedale o in casa di riposo?
«Il personale sanitario della struttura si occuperà
di trasferire la salma nella camera mortuaria, e avviseràunmedicoperredigerel’attodimorte.E’vietato per legge, al personale ospedaliero, “consigliare” un’impresa di onoranze funebre».
Come comportarsi, se in ospedale qualcuno consiglia» un’impresa di onoranze funebri?
«Ribadiamo: è un comportamento assolutamente
vietato dalla legge. Bisogna diffidare degli incaricati delle imprese che contattano direttamente i
famigliari a casa o in ospedale, e non accettare indirizzifornitidachispacciaquelgestoper“aiuto”».
Quando bisogna avvisare l’agenzia di onoranze
funebri?
«Non c’è urgenza. I nostri funzionari sono a disposizione delle famiglie, per ascoltarne le esigenze e
con loro redigere un preventivo senza impegno. Li
si può incontrare nelle nostre sedi, o, su richiesta
delle stesse famiglie, al loro domicilio. La legge vieta espressamente alle imprese funebri di avvicinare, anche solo per informazioni, i famigliari dei defunti negli ospedali e case di riposo».
Avete altri consigli?
«Richiedere sempre un preventivo scritto prima di
firmare l’incarico a qualsiasi impresa di onoranze
funebri. Pretendere sempre la fattura (che, ricordate bene, è esente da Iva) dell’intera somma pagata all’agenzia d’onoranze funebri, altrimenti si diventa complici di evasione fiscale con le conseguenze legali del caso. Richiedere sempre copia
delle spese che l’onoranza funebre dice di aver pagato agli Enti e verificare che l’importo della fattura corrisponda a quanto si è pagato realmente».
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LA STAMPA
DOMENICA 23 OTTOBRE 2016
.
Cronaca di Torino .45
La sindaca: erano a rischio i servizi essenziali. Prove di unità nel centrodestra
Pd e Morano, strana alleanza anti-Appendino
L’accusa: conosceva i problemi, eppure ha fatto approvare il bilancio dai consiglieri M5S
ANDREA ROSSI
MAURIZIO TROPEANO
«Abbiamo approvato i bilanci
delle partecipate (Gtt e InfraTo, ndr) per non metterle in
gravissima difficoltà rischiando di ridurre servizi essenziali
per i cittadini». Così Chiara
Appendino ha spiegato la
scelta di dare il via libera ai
conti delle due aziende, nonostante le anomalie, avviando
subito una ricognizione sui bilanci e trasmettendo tutto alla Corte dei Conti.
Dal punto di vista delle opposizioni la sua è una sorta di
autodenuncia. Negli ultimi
giorni sembra essersi saldato
un asse tra il capogruppo del
Pd Stefano Lo Russo e il notaio Alberto Morano, il consigliere di centrodestra che sui
bilanci ha presentato esposti
in procura e in Corte dei Conti. Non a caso i due, quasi all’unisono, ieri hanno attaccato Appendino e l’assessore al
Bilancio Rolando, colpevole di
aver detto al Fatto Quotidiano
che non approvando i conti di
Gtt e InfraTo le banche avrebbero potuto chiudere i rubinetti e il servizio sarebbe stato interrotto.
Il primo affondo parte da
Lo Russo che, dopo aver paragonato la sindaca a Biancaneve, prova a stanarla ricordando che per cinque anni è stata
vicepresidente della commissione Bilancio: «Possibile che
non si sia accorta di niente?».
E, soprattutto, «quali sarebbero i servizi essenziali a rischio e dove sono i carteggi
con le banche?». Infine l’affondo: «Se eravate pienamente a
conoscenza della situazione, allora perché avete fatto approvare dal Consiglio comunale,
con i voti dei consiglieri M5S in
procedura di urgenza, la delibera che certificava gli equilibri di
bilancio?». Delibera «dove non
si fa cenno alcuno al tema dei
disallineamenti».
Centrodestra unito
Lo Russo sceglie Facebook, Morano, invece, sale sul palco del
convegno organizzato dal centrodestra alla Gam e viene accolto come una star. Davanti a
una platea che poteva essere
più folta Forza Italia, Lega e liste civiche rilanciano l’unità
partendo da un’autocritica fat-
ta di rimpianti e rimorsi. Rimpianti per essersi presentati divisi alle elezioni, disorientando
il loro elettorato; rimorsi perché proprio i loro elettori sono
stati decisivi al ballottaggio,
consegnando Torino ai Cinquestelle. Un’amministrazione su
cui il giudizio è netto: «Sono dilettanti allo sbaraglio», afferma
il capogruppo azzurro Osvaldo
Napoli che poi pensa al futuro:
«Torino sta vivendo una situazione disastrosa, dobbiamo
proporci come alternativa al Pd
che ha fallito e a un grillismo
che sta dimostrandosi incapace
di governare». Il suo acerrimo
rivale in campagna elettorale,
Roberto Rosso, chiosa: «Appendino sta facendo cose che
non riuscivano nemmeno a Fas-
sino». Durissimo il capogruppo
leghista Fabrizio Ricca: «Dovevano essere tagliatori di teste e
invece vanno a braccetto con
tutti. Si dovrebbero scusare
per le bugie raccontate in campagna elettorale e le promesse
tradite (dal Moi ai rom) e ringraziarci perché il sistema Torino lo stiamo smantellando noi
con le nostre iniziative su cultura e bilancio».
Già, il bilancio. La battaglia
innescata da Alberto Morano
ha fatto del notaio candidato
sindaco da Lega e Fratelli
d’Italia il perno dell’opposizione alla giunta Appendino. Anche il Pd riprende le sue battaglie - nonostante mettano in luce una possibile mala-gestione
delle giunte di centrosinistra -
sperando che servano a far cadere Appendino. Morano sta al
gioco e se la prende con Beppe
Grillo: «Non è vero che i Cinquestelle hanno tirato fuori il
problema bilancio; è l’esatto
contrario». E insiste: «Dicono
di aver approvato i bilanci delle
partecipate con riserva, consapevoli dei disallineamenti. Una
cosa che non esiste. E una settimana dopo hanno approvato
una delibera di pareggio di bilancio dei conti comunali. Mi
chiedo come sia possibile se il
presupposto era falso».
I Cinquestelle
Tesi che il M5S rifiuta. L’assessore al Bilancio, Sergio Rolando, contrattacca: «Appendino
da consigliere comunale di op-
12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI
L’esame
L’analisi
della Corte
dei Conti
si concentra
su tre società
partecipate in
particolare:
Gtt, InfraTo e
Soris, che per
conto di
Palazzo Civico
gestisce la
riscossione
dei tributi e
delle multe
Il punto
A sinistra
le Civiche
fanno MiTo
N
Retroscena
uò succedere che i conti di un Comune e delle
sue partecipate non
combacino tra di loro. Non
può succedere - non dovrebbe, almeno - che capiti per
anni. A Torino invece è accaduto: tra il Comune e le sue
partecipate, a cominciare da
Gtt e InfraTo, i conti sono disallineati da tempo. E da altrettanto tempo la Corte dei
Conti richiama Palazzo Civico all’obbligo di riportare armonia nei bilanci, così come
prevede la legge.
L’ultima relazione della
magistratura contabile è stata trasmessa a metà dello
scorso anno e riguarda il
rendiconto del 2013. Può apparire datata, invece nel documento della sezione di
Controllo per il Piemonte
vengono richiamate sostanzialmente le stesse criticità
denunciate poche settimane
fa dal notaio Alberto Morano, consigliere comunale,
con un esposto alla procura e
alla Corte dei Conti. «Dall’esame della nota informativa relativa alla situazione debitoria e creditoria nei confronti delle società partecipate», scrivono i giudici, «sono risultate, analogamente
all’esercizio precedente, discordanze nei confronti di
numerose società, in alcuni
casi di particolare rilievo».
L’analisi si concentra su tre
in particolare: Gtt, InfraTo e
Soris, che per conto di Palaz-
posizione non ha partecipato al
voto del bilancio, predisposto
dalla giunta Fassino e approvato dalla sua maggioranza». E
spiega che già a luglio, approvando la variazione di bilancio
da 6 milioni, è emerso lo «scostamento che ha originato la
scelta di avviare l’audit e di inviare comunicazione alla Corte
dei Conti, ben prima che il consigliere Morano si attivasse».
Se non bastasse, spiegano a Palazzo Civico, c’è un altro elemento da considerare: il problema non sono i bilanci di Gtt e
InfraTo, che riportano i debiti
del Comune, ma semmai il rendiconto di Palazzo Civico - approvato dalla vecchia amministrazione - che non ne fa cenno.
P
In un documento del 2015 i rilievi sui rapporti con le partecipate. Il nodo Soris
Gli allarmi della Corte dei Conti
sono rimasti inascoltati per anni
zo Civico gestisce la riscossione dei tributi e delle multe.
Trasporti in affanno
Su InfraTo la Corte rileva che
la differenza tra i crediti della
società e i debiti del Comune è
di 288 milioni e annota la spiegazione ricevuta dai revisori
di Palazzo Civico: per 268 milioni si tratta di una diversa
contabilizzazione sui mutui
stipulati da InfraTo per conto
del Comune per la realizzazione della linea 1 del metrò. Altri
25 milioni dipendono da crediti vantati da InfraTo che corrispondono a rate che la Città
non ha ritenuto di dover rimborsare. Le spiegazioni proseguono per circa una pagina,
alla fine della quale i magistrati contabili traggono le loro
conclusioni: «Quanto evidenziato sembra sostanzialmente
costituire un ulteriore aggra-
vio dell’indebitamento dell’Ente», cioè del Comune.
Il caso di Gtt è diverso: la
Corte ha chiesto i dati ma non li
ha ricevuti e pertanto ricorda i
rilievi mossi l’anno precedente,
quando si era soffermata sui
mutui per i tram della linea 4 e
sui “soliti” scostamenti tra debiti e crediti. Alla fine del carteggio con i revisori della Città i
giudici tirano le somme, e nel
farlo raggruppano Gtt e InfraTo
sotto un’unica voce: «In ordine
alle motivazioni sottostanti le
discordanze rilevate, si confermano le perplessità espresse
circa la possibilità di aggravio
dell’indebitamento dell’Ente».
Gli obblighi di legge
Rispetto a Soris, invece, i magistrati sono allarmati perché a
loro giudizio «sembrerebbe
esistere la possibilità dell’emersione di debiti fuori bi-
2013
l’analisi
Il rapporto della Corte
dei Conti fa riferimento
al rendiconto 2013
del Comune
268
milioni
Emerge uno
scostamento pesante
tra i conti della Città
e di InfraTo
lancio, soprattutto tenuto conto dell’incerto esito delle procedure coattive».
In ogni caso, spiega la Corte
dei Conti, le discrepanze nei bilanci del Comune e delle partecipate di per sé non sono un
dramma purché, come prevede la legge, «l’Ente, in caso di
discordanze, adotti senza indugio, e comunque non oltre il
termine dell’esercizio finanziario in corso, i provvedimenti
necessari ai fini della riconciliazione delle partite debitorie
e creditorie». Palazzo Civico, in
sostanza, avrebbe dovuto sanare subito queste anomalie.
Invece le ha protratte di anno
in anno, finché - dopo gli esposti depositati dalla giunta Appendino e da Morano - i bilanci
sono finiti sul tavolo della procura della Repubblica e di quella contabile.
[A. ROS.]
12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI
el centrosinistra torinese dove il Pd sta ancora cercando il modo di riprendersi dalla sconfitta
elettorale e i Moderati non
nascondono l’incontro con
la sindaca Chiara Appendino anche se spiegano che
«resteranno all’opposizione» c’è chi prova a guardare
al futuro e a tessere le trame
che dovrebbero portare alla
nascita della Federazione
delle liste civiche. Il primo
passo di questo percorso nasce sotto il segno del MiTo,
cioè della collaborazione tra
la lista civica Beppe SalaNoi Milano e quella creata
nel 2014 per appoggiare
Chiamparino e che quest’anno ha eletto in consiglio comunale Francesco Tresso.
In Piemonte è il consigliere regionale Mario Giaccone
a dirigere il «cantiere» che è
stato aperto ieri mattina con
un’assemblea a San Salvario: «Abbiamo resistito ai
tentativi di annessione del
Pd e adesso proviamo ad allargare il nostro orizzonte
aggregandoci ad esperienze
simili alla nostra». Una sorta di federazione delle civiche che «servirà da supporto per il prossimo candidato
del centrosinistra alle regionali». A Torino la lista si sta
strutturando senza però voler diventare un partito:
«Lavoriamo - racconta Tresso - per rendere sempre più
stretto il rapporto e l’azione
politica tra chi è stato eletto
in municipio e i consiglieri di
circoscrizione».
Da questo punto di vista
l’esperienza di Milano può
far scuola. Francesco D’Alfonso, consigliere comunale
nel capoluogo lombardo:
«Siamo riusciti a mantenere l’alleanza riformista tra
la borghesia illuminata e
professionale e forze della
sinistra che costituisce quel
partito della città che è tornato ad essere prevalente».
Un modello che si può replicare riprendendo «il confronto far esperienze politiche civiche e territoriali
senza farsi ingabbiare da
formule partitiche o personalistiche».
[M. TR.]
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46 .Cronaca di Torino
STAMPA
.LA
DOMENICA 23 OTTOBRE 2016
Palazzo Civico ha pubblicato un bando per cercare un unico organizzatore di eventi
Braccio di ferro sul Natale
Il Comune frena il villaggio
No ai mercatini previsti dall’iniziativa dei privati in piazza d’Armi
REPORTERS
Un manifesto che raffigura Matteo Salvini
REPORTERS
La ricostruzione digitale di come si trasformerà piazza d’Armi fino all’8 gennaio del prossimo anno
Sulla «Stampa»
&
il caso
ANDREA ROSSI
Il modellino in legno
Il corridoio dei suoi antenati
La rampa in primo piano è quella della slitta di Santa Claus, che ricostruisce
il cortile di casa sua. La torre dell’orologio, invece, scandirà l’attesa del Natale
Qui saranno in esposizione i dipinti di Santa Claus
delle varie epoche storiche, dal Medioevo sino al Rinascimento
Dal 28 novembre
ino a quest’estate sembrava che Torino non
avrebbe più avuto il Natale, inteso come quel palinsesto - per usare un’espressione
cara all’ex assessore alla Cultura Braccialarghe - di eventi
e iniziative organizzati dalla
Città durante la feste. Adesso,
invece, sembra ci siano troppi
pretendenti, al punto che da
alcuni giorni è in atto un braccio di ferro tra Palazzo Civico
e gli organizzatori de «Il sogno di Natale», la manifestazione che sta prendendo forma in piazza d’Armi. Il Comune teme che l’iniziativa possa
danneggiare i vincitori del
bando, ormai in dirittura d’arrivo, voluto dalla giunta Appendino per trovare un unico
organizzatore per tutte le manifestazioni natalizie. Così,
per cautelarsi, ha imposto
F
una serie di paletti che ai privati non vanno giù.
Babbo Natale sarà di casa a Torino?
Il villaggio nasce in piazza d’Armi
Ci sarà la dimora di Santa Claus, la grande fabbrica dei giochi e spazi per eventi e cibo
CRISTINA INSALACO
«I
Il progetto dei privati
In piazza d’Armi, su un’area di
17.500 metri quadrati del Demanio, sorgerà un grande villaggio di Santa Claus con accanto una pista di pattinaggio
e un chapiteau per gli spettacoli circensi e teatrali. Il progetto, ideato e realizzato da
Carmelo Giammello, già scenografo allo Stabile con l’artista Richi Ferrero e la direzione
di produzione di Roberto Sabbi e Paolo Quirico, è ambizioso:
prevede 350 mila visitatori, di
cui oltre 100 mila paganti. Gli
organizzatori - tutti privati inizialmente avevano chiesto
alla Città il suolo pubblico gratuito. Risposta negativa: come
si fa a dare il suolo gratis mentre con un bando si chiede a
l sogno del Natale» è
la realizzazione delle fantasticherie che
abbiamo avuto da bambini
sulla vita di Santa Claus e
dei suoi elfi, quando immaginavamo la fabbrica dei
giocattoli che produceva i
desideri contenuti nelle letterine. O quando pensava-
suo letto, gli adulti potranno
passeggiare tra gli stand di
street food: in piazza d’Armi
verrà allestito uno spazio con
specialità tipiche del Piemonte
e dell’Italia, con dolci, panettoni e piatti tradizionali delle feste, da Nord a Sud. Durante il
periodo di apertura ci saranno
poi 30 eventi serali e spettacoli
per le famiglie, soprattutto nel
weekend. Il programma, che
Nei giorni scorsi il progetto del villaggio di Babbo
Natale in piazza d’Armi realizzato da privati
1
qualcuno di organizzare eventi
simili pagando?
Palazzo Civico ha suggerito
agli organizzatori di partecipare al bando per il Natale, magari
con altri privati. Nulla da fare:
«Da tre anni lavoriamo a questo
progetto, il Comune ha pubblicato il bando a ottobre, troppo
tardi», spiega Quirico.
Niente mercatino
Secondo round: i privati trovano casa sui terreni del Demanio,
La politica francese Marine Le Pen
ma si apre il problema delle autorizzazioni: un conto sono le piste di pattinaggio, i chioschi o il
teatro, tutti classificabili alla
voce intrattenimento. Ma se in
piazza d’Armi si vuole fare anche un mercatino la questione è
diversa: serve l’ok del Comune
anche su un’area privata. E qui
arriva il secondo stop di Palazzo
Civico: non si può autorizzare
nessuna iniziativa commerciale
perché i mercatini sono già previsti nel bando comunale per il
Natale. Il mercatino in piazza
d’Armi finirebbe per fare concorrenza a chi - pagando - organizzerà il Natale per conto della
Città e che potrebbe sentirsi penalizzato chiedendole i danni.
Fine delle incomprensioni?
No. Giovedì i lavori per l’allestimento del villaggio in piazza
d’Armi sono stati bloccati per un
giorno perché mancavano alcune autorizzazioni. «Non abbiamo ancora capito quale fosse il
problema», spiega Quirico. «Siamo dispiaciuti, il nostro è un progetto importante, alla Città non
costa un euro. Ci aspettavamo
un interesse diverso. Vorremmo
poter collaborare con il Comune
senza fraintendimenti».
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I politici raffigurati come Hitler
Torna il falsario dei poster
E adesso mette al muro
Salvini, Trump e Le Pen
SARA IACOMUSSI
È tornato il falsario dei manifesti, l’uomo (o la donna)
che attacca poster pubblicitari apparentemente in regola per fare satira contro i
politici di destra.
I poster abusivi sono comparsi ieri in città: li hanno segnalati ai Murazzi, in corso
Massimo d’Azeglio e in piazza De Amicis, nei pressi della fermata «Dante» della
metro, ma è probabile che ce
ne siano altri. Nel mirino,
questa volta, Matteo Salvini,
Marine Le Pen e Donald
Trump. Il leader della Lega,
grazie a un rasoio posizionato sotto il naso, finisce per
assomigliare molto ad Adolf
Hitler, lo stesso vale per la
Mille chilometri per il sì è l’iniziativa di alcuni sostenitori del
referendum, con una camminata attraverso le regioni italiane:
prima tappa Ivrea-Biella
Violante lancia la camminata per il sì
“Con il no si voltano le spalle al futuro”
«Come gli italiani che scelsero la Repubblica al posto della
Monarchia, senza sapere bene che cosa fosse, avendo fiducia nel cambiamento, oggi
con questo referendum ci troviamo nelle stesse condizioni,
in uno scontro tra paura e
speranza. Sia chiaro è legittimo avere paura. Però chi vota
sì sceglie la speranza e chi vota no sceglie la paura, per lasciare le cose come stanno.
Ecco, io credo che sia necessario scegliere il nuovo perché il vecchio è indifendibile».
Luciano Violante, collegato
via Skype a causa di un brutto
raffreddore, ieri sera, nella sala
«punt e mes» di Eataly, ha voluto tenere a battesimo la presentazione della «marcia per il
sì», iniziativa itinerante in giro
per le regioni italiane lanciata
da Tobia Zevi e dall’associazione «Puoi dirlo Forte!» a sostegno del referendum costituzionale, che parte oggi da Ivrea, e
si concluderà in Sicilia. Mille
chilometri a piedi, per raccontare passo dopo passo perché
bisogna credere nel sì, sinonimo di quel cambiamento che
Violante auspica per dare «più
potere ai cittadini» e assicurare all’Italia «un assetto istituzionale più competitivo e stabili», in un rapporto di «interdi-
pendenza con gli altri Stati».
Così, scarpe da trekking nei
piedi, si parte dal Piemonte. Gli
organizzatori hanno scelto Torino per presentare l’iniziativa
per il suo carattere simbolico:
prima capitale d’Italia e città
che ha visto la prima costituzione, con lo Statuto Albertino
del 1948. Ma la prima vera tappa, probabilmente sotto la
pioggia per via delle previsioni
meteo, sarà da Ivrea a Biella.
«Mi hanno chiamato il Forrest
Gump del sì, così per prendermi in giro - dice Tobia Zevi - ma
è quasi un onore. È un bel personaggio cinematografico, ed è
riuscito a trascinare molta gente nel suo cammino». Il segreto
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Iniziativa
L’iniziativa per il referendum del 4 novembre
MASSIMILIANO PEGGIO
francese. I manifesti, affissi
negli spazi che il Comune riserva alla pubblicità regolare.
sponsorizzano una marca immaginaria la «Gillelte», ma il
logo falsificato è molto simile
a quello storico della Gillette.
Si tratta quasi sicuramente
dello stesso «artista» che anni
fa aveva tappezzato Torino di
immagini di Mario Adinolfi
nudo per D&G (come testimonial dell’inesistente profumo
Eau di Nolfi), e di Maurizio
Gasparri con tanto di parrucca bionda e gioiello al collo.
Anche in questo caso, l’azienda citata è ovviamente estranea ai manifesti e nessuno ha
rivendicato il gesto. Chissà se
questa volta Torino scoprirà
chi la tappezza di politici.
REPORTERS
di questa camminata è tutta
qui. Arrivare dove la politica fatica a farsi largo. «Quando con
gli altri organizzatori ci siamo
messi a pensare come affrontare il tema del referendum - aggiunge Zevi - ci siamo chiesti
quale messaggio volevamo
mandare e a come doveva essere veicolato. Così è nata l’idea
del cammino».
Qualcun altro potrà chiamarlo pellegrinaggio, ma qui ci
sono giovani che ci hanno messo la faccia, prima ancora delle
gambe. Quei giovani della sinistra che sono cresciuti nel mito di Violante e che oggi si trovano in sintonia con lui, disposti a sposare l’idea del cambia-
mento. Come? Rendendo il
percorso delle leggi più snello,
dando «più poteri ai cittadini»,
sebbene serva un correttivo
nella legge elettorale, per non
incorrere in effetti antidemocratici. «La parte più difficile
di questa avventura - ammette
Zevi - è far capire alla gente
quanto ci tocchi da vicino questo referendum. Non sono un
esperto giurista né un costituzionalista, ma mi interessa il
futuro del mio Paese». Ivrea è
la prima tappa, come «omaggio alla lungimiranza di Adriano Olivetti, che ha cercato un
equilibrio tra produttività e rispetto sociale».
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LA STAMPA
DOMENICA 23 OTTOBRE 2016
.
Cronaca di Torino .47
Stazione
San Luigi
Da Mattarella
La stazione,
dotata di un
grande
parcheggio,
sarà nei
pressi dell’ospedale
San Luigi
Premiato
per le indagini
su Stamina
MASSIMILIANO PEGGIO
L’ultima suggestione lanciata
dal presidente del circolo Pd di
Orbassano Roberto Taglietta, è
il prolungamento dei binari di 2
chilometri: «C chiediamo se sia
possibile far arrivare la linea nei
pressi del centro di Orbassano».
Un sogno quasi impossibile da
realizzare, ma Foietta ha promesso di avviare un «ragionamento». Più attuali potrebbero
essere le ripercussioni benefiche
sullo scalo merci: «In molti lo
danno per morto, ma è uno snodo importantissimo per 12 mila
900 treni ogni anno».
Il vice comandante dei carabinieri del Nas di Torino, il
luogotenente Loreto Buccola, per anni uno dei più stretti
collaboratori dell’ex pm Raffaele Guariniello, ha ricevuto
l’altro ieri la medaglia d’argento al merito della Sanità
pubblica, alta onorificenza
decretata dal Presidente della Repubblica su proposta
del Ministro della Salute, per
le sue indagini in ambito sanitario, in particolare sul metodo Stamina, la ricerca
«truffa» basata sulle cellule
staminali che ha portato alla
condanna di Davide Vannoni,
promotore
di una metodologia di
c u ra c h e
«non aveva
alcun riscontro
scientifico».
«Ha fatto
un buon la- Loreto
voro, com- Buccola
plimenti»
gli ha detto il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, nel consegnargli la
medaglia d’argento, su proposta del ministro della Salute Beatrice Lorenzin. La
cerimonia si è svolta l’altro
ieri a Roma presso la sede
del Ministero della Salute. Il
luogotenente Buccola è uno
dei veterani del comando
Nas di Torino. Nell’Arma dal
1985, da 27 anni si occupa
esclusivamente di indagini
in materia sanitaria. Nella
motivazione dell’onorificenza si fa anche menzione alla
sua lunga carriera e ai suoi
successi investigativi, ad
esempio le numerose indagini nei confronti di dirigenti
pubblici, colpevoli di aver
provocato ingenti danni erariali alla sanità pubblica.
Ma le inchieste più importanti Buccola le ha svolte accanto al pm Guariniello, in
uno stretto tandem investigativo: dallo scandalo degli
emoderivati, alle protesi
mammarie contenenti silicone dannoso per la salute, fino
alla vicenda Stamina. Nello
scorso luglio il luogotenente è
stato nominato consulente
esterno della quarta commissione parlamentare d’inchiesta sull’uranio impoverito.
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Con le compensazioni Tav
il caso
MASSIMO MASSENZIO
ORBASSANO
all’ospedale San Luigi a
Porta Susa in meno di 15
minuti. Il sogno di una linea ferroviaria in grado di collegare Orbassano (e la cintura
Ovest) al centro di Torino dovrebbe diventare realtà nel
2020 grazie alla nuova linea 5
del Sistema ferroviario metropolitano e alla stazione che verrà costruita a partire dal prossimo anno in regione Gonzole.
Dopo tanti rinvii, modifiche e
spostamenti di risorse il condizionale è d’obbligo, ma questa
sembra davvero la volta buona.
D
Da Orbassano in centro
in un quarto d’ora
Nel 2020 la nuova stazione
Il commissario di governo: “Fondi pronti per gli appalti”
Bike box
Del progetto
fa parte anche un parcheggio
destinato a
120 biciclette
come è comune nelle moderne stazioni
europee
Compensazioni Tav
La fermata San Luigi è una delle
opere a compensazione per la
costruzione della linea ad alta
velocità Torino-Lione, ma verrà
«anticipata» assieme a quelle
che verranno costruite a Grugliasco, in borgata Quaglia-Le
Gru e a Torino, zona San Paolo.
È stata una delle prime proposte del commissario di Governo
per la Tav Paolo Foietta che venerdì sera ha presentato l’intervento alla cittadinanza orbassanese: «Il progetto definitivo sarà completato al massimo entro
dicembre, l’opera è già interamente finanziata e prevediamo
di partire con i lavori nella seconda metà del 2017».
Dubbi a 5 stelle
Parole che suonano come musica per chi da decenni aspetta di
vedere arrivare i binari a Orbassano, ma proprio sulle coperture finanziarie si concentrano i dubbi del Movimento 5
creazione di un movicentro per
lo scambio gomma-rotaia, la risistemazione di nuovi parcheggi a
verde e la creazione di un innovativo «bike box» che potrà ospitare fino a 120 biciclette: «Con le
nuove piste ciclabili protette in
corso di realizzazione sarà possibile arrivare in regione Gonzole
in piena sicurezza – ha sottolineato l’assessore Balocco –. Inoltre
l’intervento prevede il cavalcavia
ferrovia sulla provinciale per
Beinasco che eliminerà gli ingorghi nelle ore di punta».
Sogno e rilancio
Stelle. Lunedì scorso, infatti, la
consigliera regionale Francesca
Frediani ha presentato un’interrogazione all’assessore ai Trasporti Balocco per conoscere
l’ammontare delle opere compensative: «In base alla risposta
ricevuta a noi risulta che i 18,5 milioni già stanziati da Trm e Regione per lo scalo San Luigi siano
stati interamente dirottati sulle
fermate Quaglia e San paolo pro-
Trasporti e Rfi che garantisce
52,5 milioni di euro per la Sfm5.
Due partite diverse quindi. Parliamo di soldi già stanziati e disponibili per gli appalti. Il resto
è disinformazione».
prio su richiesta del commissario
di governo. Se Foietta è sicuro di
un finanziamento per Orbassano
ci mostri le carte che lo provano»
La replica di Foietta: «Con
una modifica dell’accordo di
programma del 2014 si è deciso
di spostare i fondi sulle stazioni
Quaglia e San Paolo. La stazione San Luigi viene invece finanziata nel contratto di programma siglato tra Ministero dei
Il progetto
Secondo le anticipazioni del progetto la nuova fermata sorgerà
proprio di fronte all’ospedale e
l’intervento prevede anche la
1
Una lettrice scrive:
breve calcolo sul costo mensa per ogni alunno delle elementari nella città di Torino: 5,32 euro (costo pasto)
per 205 (giorni scuola) più 302
euro (iscrizione) = 1393 euro
per il primo figlio oppure 3.99
per 205 più 227 = 1045 euro per
il secondo. Ciò vuol dire che
spendo all’anno 1.438 euro solo
per i pasti. Aggiungiamo poi
trasporti e dotazioni scolastiche e poi facciamo gli ipocriti e
diciamo che la mensa è un bene sociale. Forse lo sarà, ma
tante famiglie a questo prezzo
non se la possono permettere.
E’ facile anche un altro calcolo.
Il costo medio del pasto per il
primo figlio è di 6.80. Ipotizziamo che siamo in 4 in famiglia e
che mangiamo 2 volte al giorno. Per mangiare con questa
alta qualità/varietà che ci dà la
mensa spenderemmo al mese:
6.80 per 4 persone per 2 pasti
per 30 giorni = 1.630 euro. Poi
viviamo di amore e fantasia
2 «Un
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1
sotto un ponte o facciamo pagare le altre spese a chi ci vuole imporre un servizio. Perchè di ciò
si tratta e non di scuola, educazione alimentare o altre belle
parole. Per carità un servizio sacrosanto e che spero venga sempre garantito. Ma ricordiamoci
che la nostra bellissima Costituzione ci garantisce l’istruzione
gratuita e se vogliamo mettere
la mensa al pari dell’istruzione
allora anche questa deve essere
fornita con tale criterio».
SABRINA S.
Un lettore scrive:
2 «Sul fatto che i manager
della sanità vadano pagati in
modo adeguato rispetto alle loro responsabilità si può essere
d’accordo, anche se sarebbe auspicabile che nel determinare il
sostanzioso premio di risultato
si tenesse conto anche del grado
di soddisfazione degli utenti delle strutture e dei servizi, che oggi è rilevabile con apposite metodologie.
Sorprende però la motivazione degli aumenti: impedire
l’abbandono del Piemonte per
passare ad altre Regioni dove
pagano di più.Mi domando allora a cosa serva il coordinamento nazionale fra gli assessori re-
gionali alla Sanità se non riesce
a stabilire livelli uniformi di retribuzione per i relativi managers,lasciando spazio ad una
concorrenza dannosa e senza
senso. E mi domando anche
perché non intervenga,in alternativa, il Ministero della Salute
per cercare di correggere un
uso cosi distorto da parte delle
Regioni della loro autonomia e
competenza in materia di organizzazione sanitaria.
l’epatite C”, mi viene spontaneo
di suggerire all’assessore alla
Sanità piemontese di prendere
in seria considerazione l’idea di
organizzare tramite le Asl piemontesi dei viaggi per i malati di
Epatite C in India, in tal modo
con lo stesso budget riuscirebbe
a soddisfare le richieste di tutti i
malati piemontesi e darebbe un
bella sferzata alle aziende farmaceutiche che speculano sulle
disgrazie altrui!».
GIORGIO PONZETTO
GIANNI BESTENTE
Un lettore scrive:
viaggio in India e 2
mila euro, così sono guarito dal-
2 «“Un
Un lettore scrive:
lettera pubblicata il
18 ottobre scorso sono d’accordo
2 «Sulla
con chi ha denunciato la maleducazione e la pericolosità dei comportamenti di alcuni automobilisti che non rispettano le regole
del codice della strada. Ma io rincaro la dose: chi non rispetta le
regole al volante, non le rispetta
neppure da pedone o ciclista che
sia. Basta osservare ad esempio i
pedoni che attraversano la strada con il semaforo rosso, i ciclisti
che transitano sui marciapiedi o
peggio sfrecciano sulle strisce riservate ai pedoni, mentre dovrebbero scendere dalla bicicletta e condurla a piedi.
«Morale della favola: automobilisti e motociclisti sono
individuabili con il numero di
targa, mentre i pedoni e i ciclisti no».
GIUSEPPE RAPPAZZO
[email protected]
via Lugaro 15,
10126 Torino
Forum lettere su
www.lastampa.it/specchio
www.facebook.com/specchiodeitempi
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LA STAMPA
DOMENICA 23 OTTOBRE 2016
.
Cronaca di Torino .49
Fiocchi già
in estate
Abbonamenti al via, fino al 6 novembre con gli sconti
I nuovi
cannoni a
Melezet
hanno
garantito
innevamento
anche a fine
estate perché
sono più
rapidi nel
raffreddare
Bardonecchia investe
sui nuovi cannoni
“Più neve e efficienza”
L’ad degli impianti: ora raddoppiate i posti letto
Sudoku
1 Dopo 20 anni è
stata aperta al pubblico la villa confiscata al
boss mafioso di Bardonecchia, Ciccio Mazzaferro. Si trova nel cuore
di Bardonecchia, in via
Medail. Ora è diventata una casa estiva per
gruppi organizzati.
Toccherà agli scout gestirla tramite l’associazione creata con il
gruppo Masci («Liberamente Insieme»)
Il sudoku
Medio
Il gioco consiste nel riempire tutte le caselle in modo tale che
ogni riga, ogni colonna e ogni settore contenga tutti i numeri
senza alcuna ripetizione: negli junior sudoku sono in gioco
i numeri da 1 a 6, nel sudoku medio e difficile i numeri da 1 a 9
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ta per il 2016/7 sarà la stessa. Si
punta sui bambini: a Campo
Smith è stata predisposta
un’area per i principianti, e una
zona con giochi e gonfiabili. Allo
Jafferau, quota 2800 metri, sarà inaugurata la pista Roccia
Nera: una discesa facile e panoramica, al cospetto del Ban, per
permettere a tutti di raggiungere il Plateau. Sul piano commerciale ci sono buone notizie: i
prezzi degli stagionali non sono
aumentati (solo, di qualche euro alcune tariffe ridotte). Nel
periodo promozionale si spendono 585 euro (poi 750 euro);
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Si è esaurita l’azione del vortice freddo sull’Europa orientale e ora subentra un flusso di
aria più mite e umida dal Mediterraneo che porta un aumento della nuvolosità e un po’
di pioggia questa mattina in prevalenza in Liguria e sul Piemonte orientale. Le correnti
di Scirocco condizioneranno il tempo a anche a inizio settimana con cielo in gran parte
nuvoloso, ma scarse precipitazioni. Temperature in sensibile aumento in quota con lo
zero termico di nuovo intorno ai 3500 metri domani.
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La soluzione
dei giochi di ieri
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Molto nuvoloso con limitate aperture ma
precipitazioni generalmente assenti salvo
qualche piovasco in Liguria tra Genova e
il Levante e sul Piemonte orientale.
Temperature in lieve aumento nei valori
massimi, più sensibile in quota con lo
zero termico fino a 3500 metri nel
pomeriggio.
Molto nuvoloso salvo residue schiarite
nel primo mattino sulle alte vallate
valdostane e dell’Ossola. Piogge sparse
tra la notte e il mattino sul Piemonte
orientale, intermittenti altrove, anche a
carattere di rovescio o temporale in
Liguria. Precipitazioni in esaurimento nel
pomeriggio.
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Il tempo: molte nubi e un po’ di pioggia al mattino, in prevalenza in Liguria e sul Piemonte orientale.
AOSTA
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CUNEO
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IMPERIA
invariato anche il 12 giorni non
consecutivi: 320 euro. Per gli
abbonati c’è il 20% di sconto
sull’autostrada Torino-Bardonecchia e un carnet di offerte,
tra cui 15 giornalieri gratuiti
per località italiane e francesi e
tre scontati per la Vialattea.
Si partirà all’Immacolata. A
febbraio arriverà la Coppa Europa di ski cross, a marzo le giovani promesse dei Campionati
Italiani Aspiranti. Ma già nel
week-end dei Santi il paese sarà
in festa, con musica e animazione per accogliere gli sciatori.
Difficile
4
Junior Sudoku
5
produzione di neve artificiale
Poi la speranza è che si muovano gli albergatori, con il sostegno della Regione: «Bardonecchia ha 3000 posti letto – continua Bosticco - ma per sfruttare
i nostri 100 chilometri di piste
ne servirebbero almeno 7000.
E in strutture da almeno cento
posti: i tour operator sono molto interessati al nostro comprensorio, ma chiedono più camere». La clientela settimanale
(soprattutto quella internazionale) è una garanzia: è rimasta
stabile anche lo scorso anno.
Stranieri e famiglie: la ricet-
Medio
Dopo 20 anni
La casa degli scout
nella villa dell’ex boss
È iniziato l’inverno a Bardonecchia, è iniziato quest’estate: con l’installazione dei nuovi cannoni a Melezet. La novità più importante per la stagione al via: si è aperta ieri la
campagna abbonamenti e c’è
tempo fino al 6 novembre per
approfittare degli sconti.
Un anno fa la stazione è stata salvata dalle sue macchine
all’avanguardia, quelle già acquistate nel 2015: possono
sparare a 0°, cioè anche quando fa caldo come lo scorso dicembre. Sono risultate decisive: così nonostante l’annata
difficile (-10% circa sui passaggi) si è scelto di continuare
a investire. E corteggiare i
4000 abbonati offrendo la sicurezza di sciare sempre.
«In sessant’anni le precipi-
Difficile
tazioni si sono ridotte di un terzo – spiega l’amministratore delegato Nicola Bosticco – oggi la
neve naturale c’entra poco con
il concetto di stagione sciistica.
Il turismo ha bisogno di date
certe». Non si può dipendere
dal meteo per vendere settimane bianche: «Con il vecchio impianto avevamo bisogno di -4° e
di parecchie ore, ora siamo più
efficienti e in due settimane
possiamo innevare il 40% delle
piste». La società sta spendendo 2 milioni all’anno per rinnovare la sua tecnologia (è prevista un’ultima tranche nel 2017):
«Anche se non era particolarmente datata – puntualizza l’ad
- perché risaliva alle Olimpiadi.
Ma da allora nel settore si sono
fatti passi da gigante».
Il prossimo obiettivo è potenziare i bacini di stoccaggio
dell’acqua, da cui dipende la
LUCIA CARETTI
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30 OTT
7 NOV
14 NOV 21 NOV
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9ABCDE4F383A11A7C382 LA STAMPA 12314
LA STAMPA
DOMENICA 23 OTTOBRE 2016
Aperte tutti i giorni: piazza Massaua 1, sempre
aperta (24 ore su 24); atrio stazione Porta Nuova dalle ore 7 alle ore 19,30.
Orario minimo 9-19,30: corso Vitt. Emanuele II
66; via Crescentino 34; corso Vercelli 236; corso
Vitt. Eman. 182 bis C ; via O. Vigliani 55/G; corso
Cosenza 39; via Monginevro 245; via Barletta
84/F corso R. Margherita 72; corso Unione So-
vietica 85; via V. Carrera 88; via Breglio 16; via
Genova 64; via S. Franc. da Paola 10.
Di sera (19,30-21,30): corso Vitt. Emanuele II
66; via Sacchi 4.
Di notte (19,30-9): via XX Settembre 5; via Nizza 65; piazza Massaua 1.
Informazioni: www.farmapiemonte.org.
.
51
QUARTIERI
Per le vostre segnalazioni [email protected]
Circoscrizione 8/ San Salvario
Chiude il locale che cambiò la movida
Ultima settimana per il Diwan di via Baretti: nel 2000 aveva aperto come caffè letterario
Circoscrizione 1/ Centro
PAOLO COCCORESE
PAOLA ITALIANO
A pensarci ora, a vedere cos’è
adesso San Salvario, sembra
impossibile che allora l’idea di
aprire un locale fosse folle. Il
30 giugno del 2000 inaugurava in via Baretti il Diwan Cafè.
In mezzo al nulla, o quasi. Con
i suoi divanetti, i libri, le riviste, le cene etniche, con la sua
corte di studenti, musicisti,
letterati veri o autoproclamati, era un’altra cosa rispetto al
locale di cocktail e djset che
conosciamo oggi. Ha attraversato sedici anni di vita del
quartiere, ha accompagnato
le sue trasformazioni, di più:
ne è stato in parte culla, certamente simbolo. E il Diwan,
ora, sta per chiudere. Tra una
settimana, sabato 29 ottobre,
vivrà per l’ultima notte, poi finirà all’asta - dichiarato fallito
in seguito a un contenzioso
tra i soci. Si spengono le luci
che un tempo erano le uniche
a illuminare l’angolo con via
Sant’Anselmo e attorno alle
quali oggi si accendono quelle
di altri mille locali.
«Diwan: la parola è d’origine persiana e significa sofà,
ma anche libro»: così La
Stampa raccontava la prossima inaugurazione nel 2000.
L’apertura di un nuovo locale
valeva un articolo, tanto più
se si trattava di un luogo d’incontro che si definiva «caffè
letterario» e invitava a mettersi comodi in quell’angolo
da cui, a meno di abitarci, i torinesi si tenevano accuratamente alla larga. Spacciatori,
tossicodipendenti, delinquenza varia. Oggi si può anche dire che i pusher ci sono ancora,
insieme a mille problemi, ma
la differenza è che, nei primi
anni duemila, quella è davvero terra di nessuno. Non a caso l’avventuriero non è un imprenditore, ma un professore,
Dario Gonella.
«È stato uno dei primissimi
locali in cui si facevano i reading musicali», ricorda il can-
Il tratto finale di via Bertola
Parcheggi
pericolosi
in via Bertola
DIEGO MOLINO
tietnicità, impegno, riappropriazione del territorio. Molto
intellettuale e poco commerciale, il primo Diwan è ancora
troppo isolato per farcela, con
la sua clientela di nicchia. Chiude un po’, rinasce nel 2007. Intorno, nel frattempo, sono nati
altri locali, le cose stanno cambiando. Il locale continua con
mostre, rassegne, ospita le dirette di Radio Flash. Il rito dell’apericena sta ridefinendo il
contesto, sempre meno bohémien e intellettuale, sempre
più orientato allo svago, al divertimento. Poi arrivano le liberalizzazioni, i locali aprono
uno dietro l’altro e per molti ragazzi che invadono le strade
nelle notti piene di eccessi e polemiche, quel dehors all’angolo
con via Sant’Anselmo è solo
uno dei tanti. Perché il Diwan è
cambiato, e anche San Salvario
non è più la stessa.
Auto in sosta vietata o in
doppia fila, praticamente
sempre, che ogni giorno rischiano di causare incidenti. Succede in via Bertola,
nel suo ultimo tratto all’angolo con piazza XVIII Dicembre, dove sono decine le
auto che, nonostante i cartelli che indicano il divieto,
occupano buona parte della
carreggiata limitando così
lo spazio
per il passaggio a una
sola corsia
di marcia.
« No n è
raro che si
verifichino
situazioni di
pericolo – spiega Mauro
Ponzio, un cittadino –, assistiamo continuamente a dei
“frontali” sfiorati soprattutto nelle ore di punta, quando
il traffico si fa più intenso».
E pensare che, solamente qualche mese fa, proprio
in seguito alle segnalazioni
arrivate dai residenti, erano stati posizionati a bordo
strada i cartelli di divieto
di sosta e di fermata per
cercare di arginare il problema.
«Fino ad oggi, però, tutto
questo è servito a ben poco
– dice ancora Ponzio –, servirebbero piuttosto dei
controlli costanti da parte
della Polizia municipale per
sanzionare gli automobilisti indisciplinati e far rispettare le regole una volta
per tutte».
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Dai bohémien all’apericena
Il Diwan aprì nel 2000 come caffè letterario, con libri, riviste, serate musicali, reading e cene etniche
Ha fatto poi da traino all’apertura, negli ultimi anni, di molti altri locali nel quartiere cuore della movida
Com’era
Una serata
di intrattenimento
teatrale
al Diwan
café
dei primi
anni duemila
tautore Federico Sirianni. Il
flautista e compositore Dino
Pelissero si innamorò a prima
vista del Diwan, quando ci entrò attratto da una locandina.
Si innamorò anche di Barbara,
la ragazza che incontrò lì dentro e che da allora è la sua compagna. Insieme ne presero la
gestione per qualche tempo, in
uno dei vari passaggi di mano
del locale. «Un posto pieno di
magia. Pomeriggio e sera trovavi qualcuno su uno sgabello a
leggere i suoi libri, declamare
poesie, suonare. I Mano Manuche, per fare un nome, sono nati
lì. E poi c’erano le serate etniche: veniva una cuoca africana
a cucinare ogni settimana». Il
chitarrista Matteo Negrin era
uno studente universitario
quando sedeva sui divanetti e
ricorda i tempi con l’ironia e
l’indulgenza con cui si guarda
ai propri vent’anni: «Ci sentivamo intellettuali sorseggiando
un bicchiere di porto, giovani
bohémien di sinistra che ostentavano la lettura di autori di destra, come Céline e Junger, per
sentirsi emancipati dalla generazione precedente». Nei discorsi si affacciano le parole
chiave della San Salvario che
ribalta lo stereotipo del quartiere difficile in quartiere pioniere: multiculturalità, mul-
Circoscrizione 1/ Centro
Circoscrizione 7/ Madonna del Pilone
In tram per non dimenticare
le bombe della guerra
Assalto dei vandali
alla nave dei pirati
Fu nell’autunno del 1942 che Torino subì uno dei più
pesanti bombardamenti durante il secondo conflitto
mondiale. Oggi non si indovina più nulla di quel disastro, ma i luoghi più colpiti saranno il filo conduttore
del percorso che per la giornata di oggi, a bordo di un
tram storico, è stato organizzato dal Museo Diffuso della Resistenza. Un’iniziativa che è stata accolta con
grande interesse dai torinesi, che in pochi giorni hanno
fatto registrare il tutto esaurito anche per il prossimo
appuntamento del mese di novembre. «Un successo ottenuto anche grazie al finanziamento avuto dal Consiglio Regionale che ci ha permesso di mantenere questo
evento gratuito – spiega Guido Vaglio, direttore del museo –. Purtroppo i posti sono limitati, e siamo al lavoro
per organizzare altri appuntamenti». Il tragitto, che sarà preceduto da una visita a una parte dell’allestimento
museale, partirà da piazza Statuto per arrivare fino alla Gran Madre. Uno dei momenti salienti sarà quello
alla stazione di Porta Nuova, punto nevralgico per le
comunicazioni che in alcune sue parti venne gravemente danneggiato dalle incursioni dei 250 bombardieri al-
leati. Poi si proseguirà verso piazza Castello fino a via
Po, all’altezza di via Sant’Ottavio. Qua i passeggeri raggiungeranno a piedi via Verdi dove si trovano ancora
oggi i ruderi di quello che era il vecchio Teatro Torino,
dove ora c’è il parcheggio della Rai. Tutto il percorso
sarà fatto a bordo della vettura 3501 messa a disposizione dall’Associazione Torinese Tram Storici. Si tratta di un esemplare unico che, nel dopoguerra, fu costruito riutilizzando i pezzi di una motrice danneggiata
[D. MOL.]
da un bombardamento del 1943.
Anche la nave dei pirati ha dovuto soccombere dopo l’assalto dei vandali. Così uno dei
giochi installati per i bambini che frequentano l’area verde dei giardini Fausto Coppi
di corso Casale, proprio di fronte al Motovelodromo, da ormai cinque mesi è impacchettato in attesa di essere finalmente sostituito. «Nello scorso mese di giugno è stato dato fuoco alla struttura in legno – dice
Rolando Trevisan, un cittadino –, è da allora
che versa in questo stato». Destino analogo
anche per il dondolo che si trova all’interno
della stessa area giochi, che è stato sradicato dal terreno privando i bambini del quartiere di un altro passatempo pomeridiano.
«Abbiamo già segnalato più volte la situazione – dicono ancora i residenti –, speriamo che dalla Circoscrizione vengano trovate le risorse per ripristinare al più presto i
giochi vandalizzati».
[D. MOL.]
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9ABCDE4F383A11A7C382 LA STAMPA 8
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LA STAMPA
DOMENICA 23 OTTOBRE 2016
.
53
ETROPOLI
M
Rivalta, sportello energia del Comune
Aprirà martedì il nuovo sportello Energia
del Comune. L’obiettivo è fornire a tutti i
residenti informazioni sui temi dell’efficienza energetica e delle fonti rinnovabili. I
cittadini potranno anche organizzare gruppi di acquisto e chiedere consigli.
[M.MAS.]
Per le vostre segnalazioni [email protected]
Bando periferie
Con i fondi in arrivo da Roma
i Comuni si rifanno il trucco
Giuseppe
De Maio
A sinistra,
l’auto usata
per lo scippo
di Nichelino
Beinasco e Orbassano sanno già come impiegare i loro 5 milioni
Moncalieri
MASSIMO MASSENZIO
Le indiscrezioni erano già filtrate nei giorni scorsi, ma
adesso è arrivata anche la
conferma. Entro la fine di novembre sui Comuni della
provincia torinese cadrà una
«pioggia» di milioni per riqualificare i quartieri più degradati. Il «bando periferie»,
varato in estate dal governo e
chiuso in tutta fretta a fine
agosto, ha premiato i progetti presentati da Beinasco,
Borgaro, Collegno, Grugliasco, Settimo, Moncalieri, Nichelino, Orbassano, Rivoli,
San Mauro e Venaria. Con il
tesoretto in arrivo da Roma
le amministrazioni comunali
potranno rifare strade e marciapiedi, installare nuovi impianti di videosorveglianza e
ristrutturare gli edifici pubblici.
Tre milioni a Orbassano
A Orbassano toccherà un finanziamento da 3,3 milioni di
euro che verranno concentrati sul restauro dell’ex Cottolengo e del municipio di via
Umberto I (dopo lo spostamento degli uffici all’interno
dell’ex scuola Leonardo da
Vinci): «Due progetti corposi
- precisa il sindaco Eugenio
Gambetta - Adesso abbiamo
finalmente le risorse per portarli a termine». La trasformazione dell’edificio di via
Nazario Sauro in polo culturale è già iniziata: «Dopo il rifacimento della facciata del
Cottolengo, passeremo al recupero degli affreschi della
chiesetta, che risale all’inizio
del Novecento – continua il
primo cittadino – In programma abbiamo anche la risistemazione del cortile con
l’inserimento di un porticato». Già definiti anche gli interventi sul vecchio Palazzo
FOTO LEGATO
Eugenio
Gambetta
Sindaco di
Orbassano
«I fondi
verranno
concentrati
sull’ex Cottolengo»
FOTO MASSENZIO
Interventi
prioritari
Sopra, l’ex
chiesa di
Santa Croce
a Beinasco
A destra,
piazza
Umberto I
a Orbassano:
verrà ristrutturato il
municipio e
recuperato
il campanile
Alfredo
Di Luca
Assessore
di Beinasco
«Parcheggi,
marciapiedi
e edifici pubblici in primo
piano»
FOTO MASSENZIO
civico: «Prima di tutto penseremo agli affreschi della sala di
rappresentanza. Poi elimineremo l’ascensore nell’androne
e ne realizzeremo uno nuovo
all’interno. E infine recupereremo il campanile».
Strade e marciapiedi
Il regalo di Natale anticipato
per Beinasco arriverà con un
assegno da 2 milioni di euro
per 10 piccoli progetti: «Ad
agosto abbiamo fatto una corsa contro il tempo per riuscire
a rispettare i termini e essere
riusciti ad approfittare di questa opportunità è una grossa
soddisfazione», spiega Alfredo
Di Luca, assessore ai Lavori
Pubblici.
«L’elenco degli interventi
comprende la risistemazione
di due parcheggi in via Moro e
via Togliatti, a Borgaretto e
due interventi di riqualificazione in via Orbassano e via
Galilei che riguarderanno sede
stradale, marciapiedi e strisce
pedonali». In tema di edifici
pubblici l’attenzione si concentrerà sull’ex chiesa di Santa
Croce ( sede del Consiglio comunale) e sul campo sportivo
Totta.
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Al mattino si presentava
in caserma, al pomeriggio
scippava le vecchiette
GIUSEPPE LEGATO
Al mattino si presentava in
caserma a ottemperare all’obbligo di firma. Puntuale,
cordiale e rispettoso dei militari. Il pomeriggio però la
musica cambiava e Giuseppe
De Maio, 62 anni, nato a Gioia
Tauro ma domiciliato a Moncalieri, si trasformava in uno
scippatore. È stato arrestato
per ricettazione di un’auto
rubata e resistenza a pubblico ufficiale ed è indagato per
uno scippo messo a segno ai
danni di una signora di 89 anni avvenuto il 5 ottobre scorso a Nichelino.
L’indizio è banale ma molto chiaro allo stesso tempo:
De Maio custodiva nel portafoglio due tessere fedeltà del
supermercato sottratte alla
pensionata e a lei intestate.
L’altra sera, in via Ponchielli
stava probabilmente cercando un’altra preda. Quando i
carabinieri del nucleo operativo lo hanno affiancato e si
sono avvicinati alla portiera
per un controllo lui è scappato speronando l’auto civetta
e trascinando un militare per
pochi metri. Lo hanno «ripreso» in strada Mongina dopo 10 minuti di fuga disperata. E adesso sono pesantissimi i sospetti su altri 12 colpi,
tutti identici a quello di Nichelino, messi a segno da un
signore di mezza età, capelli
grigi, con gli occhiali, a bordo
di una Punto, da marzo a oggi
in mezza provincia di Torino:
Moncalieri, Piobesi, Villastellone, Vinovo, la Loggia. Proprio il particolare degli occhiali avrebbe colpito le vittime,
tutte donne. In tre casi - a marzo, giugno e settembre - le signore scippate sono anche cadute a terra. Una di loro – il 13
marzo 2016 – si è ritrovata con
una spalla lussata e un polso
fratturato: 30 giorni di prognosi. In borsa aveva un telefonino e pochi euro.
Lo scippatore era uscito dal
carcere l’8 marzo scorso. Il
Tribunale gli aveva imposto
l’obbligo di firma dopo averlo
indagato per una presunta rapina a La Loggia. Da quel giorno, secondo la ricostruzione
dei carabinieri, potrebbe aver
iniziato a colpire a raffica. Come? Rimaneva seduto alla guida dell’auto, si avvicinava alle
donne che camminavano sui
bordi del marciapiede lato
strada e – contromano – le affiancava strattonandole per
rubare la borsa.
Nei mesi scorsi un investigatore della stazione di corso
Savona che aveva raccolto tutte le denunce delle vittime si
era accorto che la descrizione
del carnefice fatta dalle donne
corrispondeva perfettamente
all’uomo che ogni mattina si
recava a firmare. Di lì sono
partite le indagini degli uomini
del tenente Arcangelo Guida.
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Grugliasco
San Gillio
Le eccedenze di cibo
per chi è in difficoltà
Grave un ciclista
I pensionati protestano
investito dal fuoristrada per i danni dei vandali
«Fa Bene», la filiera corta per
far arrivare le eccedenze di
cibo sulle tavole di chi è in difficoltà, sbarca anche a Grugliasco. Dopo i cinque mercati in cui è attivo da tempo a
Torino ed i due a Collegno, da
ieri mattina un gazebo è aperto tutti i sabato in via Lanza
dalle 8,30.
«Possono contribuire spiega Simone Giunta di Snodi - sia i banchi dei mercati
con l’invenduto della giornata, sia i clienti portandoci parte di quanto acquistato». Il cibo raccolto viene distribuito il
giorno stesso alle famiglie bisognose. «Per il momento ne
seguiamo una decina - continua Giunta - indicate dai ser-
Ancora da chiarire la dinamica dell’incidente avvenuto ieri pomeriggio in via Valdellatorre a San Gillio. Verso le 16
un pickup ha investito un ciclista. Da un prima ricostruzione, l’uomo alla guida del
fuoristrada quando ha visto
la bici ha tentato di evitarla e
ha sterzato, ma l’ha comunque urtata sbalzando il ciclista. Poi il mezzo ha finito la
sua corsa sbattendo violentemente contro un palo della
luce a bordo della strada.
Il ciclista, un uomo di circa
sessant’anni di cui al momento non si conosce l’identità, è
caduto battendo la testa. Immediata la richiesta di intervento del 118 che hanno invia-
FOTO ROMANO
Il gazebo aperto in via Lanza
vizi sociali». E le famiglie aiutate danno il loro contributo. «Si
parla di piccole prestazioni di
volontariato», conferma il sindaco Roberto Montà. Un modo
per restituire alla comunità
[P. ROM.]
quanto ricevuto».
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Venaria
FOTO COSTANTINO SERGI
L’incidente in via Valdellatorre
to un elisoccorso. Il ciclista,
con un codice rosso, è stato
trasportato al Cto. Invece, sia
l’autista del pickup che il figlio,
scossi dall’incidente, sono stati portati da un’ambulanza all’ospedale di Rivoli.
[P. ROM.]
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«Assessore aiutaci tu, la panchina non c’è più» o «Panca
panchina ci sarai domattina?». Ecco quello che c’era
scritto su alcuni cartelli
esposti da dei pensionati di
Venaria che si sono ritrovati
nella centralissima via Mensa, lì dove i vandali hanno distrutto la panchina in pietra
sulla quale erano soliti accomodarsi i nonnini.
Come quella in piazza Annunziata (spaccata in estate)
dove tra l’altro, i teppisti si
sono anche divertiti a smontare una parte della pavimentazione e dove ci sono altre magagne a livello urbanistico. «Le panchine e gli altri
arredi, come le fontane e i ce-
FOTO COSTANTINO SERGI
La protesta dei pensionati
stini, che sono stati presi di mira dai vandali verranno ripristinati al più presto – promette
il sindaco Roberto Falcone -. In
piazza dell’Annunziata verrà
anche rivisto il sistema di viabilità».
[G. GIA.]
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9ABCDE4F383A11A7C382 LA STAMPA Real Estate & NPL Service
9ABCDE4F383A11A7C382 LA STAMPA 12345367318
TORINO - Crocetta Via Piazzi
Rif. 23862
Rif. 23951
Rif. 24122
Rif. 23513
Real Estate & NPL Service
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LA STAMPA
DOMENICA 23 OTTOBRE 2016
&
Dalle 10 alle 18 alla biblioteca Archimede a Settimo si
chiude la quarta edizione del Festival della Scienza e
dell’Innovazione: 40 scuole superiori provenienti da tutta
Italia presenteranno un progetto scientifico innovativo.
Centro Congressi Torino Incontra
Dieci appuntamenti
da non
perdere a
View
Gli uomini e le donne che hanno cambiato il nostro modo di divertirci
Conservatorio
Scoprire la genialità dei suoi
scritti, la fantasia
nell’affrontare la
vita, le piccole
debolezze e le
grandi tristezze
attraverso la
musica ma anche
per mezzo delle
sue parole. E’ un
concerto-spettacolo «Mittente:
Wolfgang Amadé Mozart»,
l’evento odierno
alle 16,30 al
Conservatorio
Una figura
eclettica,
che ha prodotto «Z la
formica»
per la Dreamworks,
ha vinto un premio Oscar
con «Ratatouille» per la
Pixar, ha collaborato a un
episodio 3D dei «Simpson»
e contribuito a tradurre per
il pubblico americano
«Ponyo sulla scogliera» di
Hayao Miyazaki. A Torino,
per la Warner Bros, presenta il nuovo «Cicogne in missione».
mercoledì, ore 17.30
Josh Holmes
È
la settimana di View Conference. Dopo l’antipasto della View
Fest e i primi workshop in programma domani, da martedì a venerdì il Centro Congressi Torino Incontra
ospiterà la consueta infornata di guru dell’animazione
digitale, dei videogiochi e della realtà virtuale. Alla diciassettesima edizione, la ricetta è consolidata: conferenze,
tavole rotonde, seminari e lezioni-spettacolo, in cui
non verranno solo mostrate le meraviglie della tecnologia digitale ma si rivelerà anche come sono state
create. Sui biglietti da visita degli ospiti, sfilano i
nomi dei maggiori studios di Hollywood, delle
grandi università americane e di tanta Silicon
Valley: Disney, DreamWorks, Pixar, Industrial
Light & Magic, Cornell University, Mit, Google.
Un colorato viaggio nella fabbrica dei sogni del
terzo millennio, a ingresso gratuito. Ecco i dieci
appuntamenti da non perdere.
Oltre al cinema e alla
realtà virtuale, gli altri grandi
p ro t ago n i sti di questa
edizione di View sono i videogiochi. Tra gli ospiti più
attesi, c’è il designer di
Vancouver, direttore creativo della 343 Studios (galassia Microsoft) e artefice
di «Halo 4».
giovedì 27, pre 10
12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI
Victoria Alonso
Byron Howard
Dai fumetti
al cinema, a
colpi
di
«Iron Man»,
«Captain
America» e
«Avengers»,
la trasmigrazione della Marvel nel XXI secolo è avvenuta
in grande stile. Ne parla la dirigente dei Marvel Studios, il
cui intervento potrebbe anche sfatare il vecchio mito secondo cui l’industria dei supereroi è rigorosamente al
maschile.
Per gli amanti dell’animazione si
parte subito con il botto. Il keynote
d’apertura è affidato a uno dei registi
di Zootropolis, ultimo lungometraggio di casa Disney, entrato nel riservato club dei film che hanno incassato più di un miliardo di dollari.
Storytelling nell’era digitale
[F. CAS.]
Brad Lewis
LUCA CASTELLI
Martedì 25, ore 9
«G. Verdi» all’interno della stagione dell’Unione Musicale. Sul
palco il Trio
d’archi di Firenze
(Patrizia Bettotti
al violino, Pierpaolo Ricci alla
viola e Lucio
Labella Danzi al
violoncello) che
eseguirà il «Divertimento in mi
bemolle maggiore K. 563», affiancato da Tullio
Solenghi (foto
sopra) cui spetta
il compito di
voce recitante
57
CULTURA
SPETTACOLI
Le scuole al Festival della Scienza
Solenghi e
Trio d’archi
nel recital
dedicato
a Mozart
.
Una tavola rotonda con registi, animatori, docenti di arte & media, a caccia delle nuove direzioni della creatività
contemporanea. Con la partecipazione della Film Commission Torino Piemonte, per iniziare a respirare l’aria
che nei prossimi mesi dovrebbe portare alla nascita del
nuovo «distretto dell’animazione» piemontese. Partecipano: Byron Howard, Conrad Vernon, co-regista di
«Sausage Party», Chris Perry, docente dell’Hampshire
College, Simone Giampaolo, direttore dei «Blue Zoo Studios» e Paolo Manera, direttore di Film Commission.
venerdì 28, ore 15,15
Conrad Vernon
Martedì 25, ore 17,30
Donald Greenberg
Zootropolis
Da Facebook a Google, da Samsung a Htc Vive, oggi vanno tutti pazzi per la realtà virtuale.
Anche a View se ne parlerà molto, a cominciare dalla lectio magistralis di uno dei padri della
computer graphics, oggi professore alla Cornell University. Quesito di partenza: «Che cosa serve per rendere reale la realtà virtuale?».
Judy, la coniglietta protagonista
di «Zootropolis»,
il film Disney
del 2016
Martedì 25, ore 18,30
Altro luogo
comune ormai in disuso: i cartoni
animati sono roba per
ragazzini. Il
regista Conrad Vernon ne
presenta uno, l’irriverente
commedia «Sausage Party –
Vita segreta di una salsiccia», che negli Stati Uniti è
stato vietato ai minori non
accompagnati dai genitori
(e che in Italia arriva ad
Halloween).
Venerdì 28, ore 17,30
Kevin Lin
Luke Youngman & Felix Massie
Roger Guyett
C’è anche un pizzico di Amazon in città: Kevin Lin è Chief
Operating Officer di Twitch,
la piattaforma web di videostreaming acquisita dalla società di Jeff Bezos nel 2014. A
View parlerà del presente e
del futuro della tv online: tra
videogiochi, interattività e
inevitabile contaminazione
con i social network.
Rimanendo nell’area dei
«colossi dell’industria high
tech», View presenterà in
anteprima per l’Italia «Rain
or Shine», il nuovo capitolo
della saga delle «Google
Spotlight Stories» (una serie di cortometraggi interattivi progettati per la fruizione su smartphone e in
realtà virtuale).
Infine, la Forza. Supervisore agli effetti speciali della Industrial Light & Magic, Roger
Guyett chiude il cartellone di View con un appuntamento rivolto ai
fan di Guerre stellari,
dedicato agli effetti speciali di «Star Wars: Il risveglio della Forza».
Mercoledì 26, ore 14,15
mercoledì 26, ore 15,15
Venerdì 28, ore 18,30
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58 .Cultura & Spettacoli
STAMPA
.LA
DOMENICA 23 OTTOBRE 2016
Coltivazioni d’autunno
Aspettando Halloween a Stupinigi
Le fotoreporter di guerra
Al Castello di Masino, a Caravino, la «Due
Giorni per l’Autunno» del Fai propone
laboratori per bambini e incontri per
famiglie dalle 10 alle 17 su tutto ciò che
riguarda la coltivazione di fiori e piante.
Alle 15 alla Palazzina di Caccia di Stupinigi
laboratorio «Il libro pop up»: passeggiata
nelle sale della residenza e costruzione di
un libro che racconta la storia della
Palazzina, ispirata a Halloween.
Visita guidata a Palazzo Madama alle 15,30
alla mostra «In prima linea - Donne
fotoreporter in luoghi di guerra», con le
immagini, fra le altre, scattate da Linda
Dorigi, Matilde Gattoni e Camille Lepage.
Due eventi in contemporanea a poche centinaia di metri di distanza
Doppia festa: benvenuti a Porta Palazzo
Sotto le Tettoia dell’Orologio degustazioni e spettacoli, mentre al Balon si va “A spasso nel tempo”
Un secolo
di vita
Il fascino
del Balon
La prima
pietra della
Tettoia dell’Orologio
venne posata
il 15 agosto
del 1915, ma
il mercato al
coperto entrò
in funzione
soltanto
nell’autunno
dell’anno
seguente
Lo storico
mercato delle
pulci attira da
sempre un
vastissimo
pubblico
composto da
curiosi e
collezionisti
a caccia «dell’affare»
REPORTERS
REPORTERS
MAURIZIO TERNAVASIO
I
l mercato di Porta Palazzo
si stabilisce in piazza della
Repubblica nel 1835, accogliendo gli ambulanti delle
piazze Palazzo di Città e Corpus Domini. Il nuovo polo per il
commercio di prodotti commestibili viene attrezzato con
tettoie in legno che, nel corso
dei decenni, sono rimpiazzate
da strutture fisse come il mercato ittico e alimentare (1836)
e, nel 1916, dalla struttura metallica chiamata Tettoia dell’Orologio. Insomma, «Cent’anni spesi bene», che è anche
il titolo della grande festa promossa dalla Città Metropolitana e realizzata con il patrocinio della Città di Torino in
quello che è il mercato all’aperto più grande d’Europa. Il tutto, all’insegna del gusto e dei
sapori, tra degustazioni e profumi di ogni tipo, è garantito
dalla presenza di associazioni
di categoria, commercianti e
ambulanti. Una manifestazione dai numeri importanti: sotto la tettoia all’aperto saranno
presenti 130 contadini, mentre
saranno un’ottantina gli standisti della confinante Tettoia dell’Orologio.
Si parte alle ore 12,30 con la
«Gran zuppa del giorno del
mercato», succoso piatto ad offerta libera a favore di una
scuola alberghiera di Amatrice
servito dagli allievi dell’istituto
professionale Colombatto e accompagnata da intrattenimenti
vari. Nel frattempo, e per tutto
il pomeriggio, si potrà curiosare tra i vari banchi alla ricerca
dei più disparati prodotti alimentari, non solo italiani: il cinese Chai, ad esempio, propone
12,30
l’ora
La festa inizia con la «Gran
zuppa del giorno
del mercato», un piatto
ad offerta libera
poco conosciuti ortaggi coltivati a Carmagnola. Alle 17 si cambia cappello: dopo le letture animate tratte dal libro noir edito
da «La Stampa», la scuola Holden presenta i risultati del progetto «Raccontare il mercato di
Porta Palazzo»: su un ideale
palco si alterneranno mercatali, attori teatrali e scrittori con
l’obiettivo di presentare le storie di vita di questo pezzo di città. Dalle 18 in avanti ci sarà lo
spettacolo del circus performer
Misterdavid e del prestigiatore
Natalino Contini, poi la musica
della Bandragola Orkestar.
Eventi e cibo che si alternano
per tutta la giornata, insomma.
Alle 18, di fronte alla tettoia dei
contadini, entra in scena anche
Beppe Gallina dell’omonima pescheria: con 10 euro si potranno
gustare ricche porzioni di polpo
e patate (ce ne sono 400 chili)
accompagnate da una vivace
Ferghettina: una specialità cucinata nei modi più diversi da
una decina dei migliori ristoratori torinesi tra i tanti riforniti
ogni giorno dallo stesso Gallina.
12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI
U
na doppia festa, a distanza di poche centinaia di metri: oggi non solo
la piazza del mercato ma anche
il Balon chiamerà a raccolta il
pubblico delle grandi occasioni,
tempo permettendo (è prevista
una pioggia sottile nella prima
parte della mattinata) con «A
spasso nel tempo», manifestazione comprendente una serie
di appuntamenti che coinvolgeranno tutta l’area compresa tra
piazza della Repubblica e la Dora. In scena va la storia del Balon, da secoli crocevia di imbonitori e commerci di ogni tipo.
E lo fa con una serie di ambientazioni create dai negozi di antiquariato e vintage, visite guidate ai punti più caratteristici dell’area e porte aperte da parte
delle molte associazioni coinvolte: tra le tante il Sermig, la
Scuola Holden, il Cottolengo e il
museo ferroviario Gtt di Borgo
Dora. Il risultato finale sarà
una passeggiata fra i secoli, le
mode e il design, con la presenza di figuranti in costume. Una
carrellata di sapori ed emozioni
da gustare con uno spirito intri-
Area dei contadini
Enrico
Pandiani
Letture animate e gialli d’autore
La fantasia in una location perfetta
È autore in
coppia con
Luca Rinarelli
del racconto
«La partita
di Amina»
Gli scrittori di
ToriNoir presentano
il libro ambientato
a Porta Pila
Non solo prodotti a chilometro zero, musica e spettacoli
circensi. In omaggio alle pagine del giallo cult «La donna
della domenica» di Fruttero
& Lucentini ambientate proprio a Porta Palazzo, a partire dalle 17 di oggi la tettoia
del mercato dei contadini si
trasformerà in una grande
arena della fantasia in cui gli
scrittori Alessandro Perissi-
notto, Giuseppe Culicchia, Dario Voltolini e Margherita Oggero daranno vita ad una serie
di letture animate. Insieme a
loro ci sarà il collettivo di ToriNoir, che presenterà il libro
«Porta Palazzo in noir», nato
da un’idea della Conservatoria
delle cucine mediterranee, in
vendita nelle edicole di Torino
e provincia con La Stampa a
7,90 euro più il prezzo del quotidiano, con prologo di Tallone
e Carillo.
La location ideale per ambientare delle storie gialle
scritte a quattro mani: questa
babele metropolitana in cui si
parlano tutte le lingue del
mondo è diventata, grazie alla
penna dei 10 scrittori coinvolti,
un imperscrutabile luogo dell’immaginario che si conferma
vitale per i commerci e per le
persone che vi ci bazzicano,
ma anche un po’ inquietante
per i traffici a volte un po’ (tanto) oscuri.
Le figure equivoche e gli
scorci enigmatici di questo libro vi trovano un’ambientazione ideale. Come nel caso del
duo Pandiani e Rinarelli che,
partendo dall’esplosione di
una soffitta affacciata sulla
piazza, racconta le vicende di
Amina, una ragazza marocchina in fuga da amici e nemici
con uno zaino pieno di soldi.
L’altra coppia “forte” del
giallo torinese, quella formata
da Ballario e Giacchino, narra
so di curiosità. La kermesse nasce per valorizzare l’area di
Borgo Dora, stimolandone l’aggregazione e la riqualificazione
sociale, mettendone al contempo in risalto l’offerta e l’eccellenza commerciale. Una manifestazione a metà tra la storia e
la cultura che racconterà il passato con soluzioni coinvolgenti
come le esposizioni di auto e
moto d’epoca, le ascensioni in
mongolfiera sul pallone aerostatico di Turin Eye e la visita
guidata delle ghiacciaie.
Non mancheranno spettacoli e laboratori di danza, punti
musica con gruppi che propon-
1ª
edizione
La manifestazione «A spasso
nel tempo» è la grande
novità 2016 degli eventi
che coinvolgono il Balon
12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI
Patrizia
Durante
L’unica donna
del collettivo
«ToriNoir»:
ha scritto con
Blini «Alba
di morte a
Porta Pila»
invece la storia del boss del
clan dei catanesi che, tornato
in libertà dopo trent’anni di galera, vuole riprendersi lo scettro dei loschi traffici cercando
di mettere in piedi la vecchia
banda, senza però fare i conti
con le nuove mafie extracomu-
gono dal vivo suoni vintage, ma
anche jazz e indie rock, stand
alimentari. E per tutto il giorno
sarà possibile mangiare in bar,
ristoranti, trattorie e alle bancarelle di street food.
Tra gli eventi, la mostra fotografica sulla storia del Sermig
e la proiezione (dalle 10 alle 16)
di un documentario sullo stesso Arsenale della Pace. Alla
scuola Holden, oltre alla mostra di poesie su Borgo Dora,
dalle 10,30 alle 12,30 ci sarà «La
magia delle storie», una lettura
animata teatrale per bambini.
E fino alle 17 saranno possibili
le visite guidate del museo ferroviario. In via Borgo Dora e in
piazza Mameli verranno allestiti negozi e stand di antiquariato e di rigatteria con scenografie d’epoca per manichini e
figuranti in costume storico. E
ancora, qua e là, tornei di scacchi, teatrini di marionette,
trucco e parrucco d’epoca, tornei di basket alla scuola Holden, lezioni gratuite di charleston e lindy hop. Insomma, c’è
davvero da sbizzarrirsi. [M. TER.]
In edicola con La Stampa
«Porta Palazzo in noir» (7,90
euro più il prezzo del
quotidiano) lo si trova in tutte
le edicole di Torino e provincia
nitarie che si sono impadronite
della piazza: termine da intendersi nella doppia accezione.
E se il racconto noir di Blini
e Durante ruota attorno al ritrovamento del cadavere di
un tunisino in un bidone di
olive, Girelli e Beccacini van-
no di fantasia descrivendo i
movimenti di una banconota
maledetta che uccide chiunque la tocchi. La chiusura tocca a Ballacchino e Dibenedetto, i quali costruiscono scenari noir seguendo le vicende
conseguenti all’uccisione di
un palazzinaro che vorrebbe
trasformare gli antiche edifici juvarriani in un centro
commerciale.
Ma il finale dei cinque racconti è dolce, e a volte anche un
po’ salato. In appendice il volume riporta infatti una sfiziosa
serie di ricette tratte dalla tradizione delle tante comunità
internazionali che animano il
mercato di Porta Palazzo: dalla caramella pugliese ai briwat,
dal cous cous di pesce agli immancabili involtini primavera,
dall’impronunciabile (ma gustosissimo) babaganoush ai tagliolini monferrini con asparagi e guanciale. Insomma, un
volume tutto da gustare.
[M. TER.]
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LA STAMPA
DOMENICA 23 OTTOBRE 2016
.
Cultura & Spettacoli .59
I racconti del libro «Cuore»
Musica per Matisse
Sopravvivenza tra Nord e Sud
Legati alla mostra sul libro «Cuore» di De
Amicis, al Borgo Medievale primo incontro
per le famiglie alle 15,30 con «La maestrina
della penna rossa racconta»: la storia di
oggi è «Dagli Appennini alle Ande».
S’inaugura alle 16 all’Accademia Albertina
di Belle Arti (via A. Albertina 8) «Musiche in
Mostra»: omaggio a Matisse il concerto
«Gouaches Découpées». Alle 15,30
intervento del musicologo Renzo Cresti.
Per la stagione del Teatro Diffuso, alle 21 al
Teatro del Pilone (corso Casale 212) va in
scena la commedia «Il matrimonio terrone
- Guida alla sopravvivenza», un gioco sui
classici stereotipi tra Nord e Sud.
Concorso per gli studenti delle elementari e medie
L’albero di Natale è riciclato
ma ha un cuore di speranza
Gli abeti saranno messi all’asta e il ricavato destinato all’Infantile
CRISTINA INSALACO
Vittorio Nocenzi fondatore del Banco di Mutuo Soccorso
«Per i bambini ricoverati al
Regina Margherita quest’anno vorrei creare un albero di
Natale buffo, che li faccia ridere - spiega Luca, 10 anni -.
Per esempio appiccicando alle palline dei foglietti con delle barzellette». Come queste,
aggiunge l’amico Gabriele:
«Ho conosciuto uno che lavora alla posta. Si chiama Franco Bollo. Oppure: il santo
protettore delle scarpe? San
Dalo». Luca e Gabriele sono
due dei 1500 bambini che ieri
mattina hanno invaso il Palavela di via Ventimiglia per la
presentazione del concorso
«Un Natale sostenibile» della
Fondazione Forma. Si tratta
di un concorso per le scuole
elementari e materne del
Piemonte, che dovranno creare un piccolo abete con materiale riciclato, con lo scopo
di raccogliere fondi per l’Infantile.
Ieri mattina, alle insegnanti delle scuole che hanno partecipato alla competizione sono stati consegnati 150 kit
(uno per ogni istituto) che
contengono oggetti riciclati:
dalle bottiglie dell’acqua al
contenitore delle uova. Con
questi e altri materiali, i bambini dovranno creare in classe
un albero di Natale creativo,
che il 4 dicembre sarà esposto
in piazza Polonia per il tradizionale raduno dei Babbi Natale. I sei lavori migliori saranno premiati da una giuria, e
verranno messi all’asta insieme agli altri.
Il ricavato della vendita, infine, insieme alla distribuzione dei costumi di Santa Claus
che partirà il 5 novembre, servirà ad acquistare un ventilatore e un respiratore per la respirazione assistita dei bimbi
Ore 16 in strada Castello di Mirafiori
Nocenzi e quel brindisi
a Capodanno
con Keith Emerson
MARCO BASSO
REPORTERS
I 150 kit
Verrà distribuito un kit per ogni istituto che partecipa al concorso bandito dalla Fondazione
Forma per «Un Natale in Forma» a favore dei bambini ricoverati al Regina Margherita
all’Infantile. «Il tema della gara
di quest’anno è il riciclo - dice
Luciana Accornero, la presidentessa di Forma (che organizza il raduno) - che contiene
in sé i concetti della trasformazione, della consapevolezza,
dell’educazione ambientale».
Otre che della fantasia, del
rompere un oggetto per dargli
una seconda vita, dell’abete che
diventa metafora di pensieri e
sentimenti profondi. E ieri mattina, durante la presentazione
del concorso e del raduno dei
15mila Santa Claus, i bimbi han-
Tangram Teatro, ore 17
no iniziato a discutere tra loro
su come creare i loro alberi.
Mentre si lasciavano truccare e
si divertivano tra spettacoli di
magia e bolle di sapone, laboratori sulla plastica e sui colori.
«Io ne farò uno pieno di adesivi
di supereroi - dice Alessandro,
6 anni -, che proteggeranno i
bimbi malati se all’ospedale
avranno paura». Sara, della
scuola Matteotti: «Noi disegneremo sulle palline delle facce
simpatiche», e Cristian: «Metteremo sui rami dei cappelli.
Perché un albero con il cappello
è accogliente, è come se ti dicesse “ciao!”».
Per alcuni di loro ieri è stata
la loro prima lezione di pattinaggio sul ghiaccio, altri hanno
preferito godersi lo spettacolo
delle scuole Ice Club Torino e
Pattinatori Artistici Torino.
Tra questi, si sono esibite Aurora e Giulia Ferraro: «Durante il
raduno in piazza Polonia possiamo organizzarci in squadre e
consegnare ai bambini ricoverati delle frasi di coraggio, dopo
aver giocato insieme a loro».
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Martedì al via le prevendite
Il Mausoleo della Bela Rosin
come tempio del rock: qui Assemblea Teatro promuove
«Le rockstar non sono morte», incontri dove artisti e
giornalisti raccontano star
scomparse parlando del loro
mito. Oggi alle 16 in strada Castello di Mirafiori 148 Vittorio
Nocenzi ricorda il tastierista e
compositore Keith Emerson.
Innovatore nell’uso dell’organo Hammond e dei synth Moog, Emerson giunge alla notorietà con il supergruppo fondato nel 1970 con Greg Lake,
chitarrista e cantante dei
King Crimson e Carl Palmer,
batterista proveniente dagli
Atomic Rooster. «Il Banco del
Mutuo Soccorso - ricorda Nocenzi, fondatore del gruppo uscì col primo disco nel 1972,
ma io non conoscevo quasi
nulla di musica americana e
inglese. Le poche cose che
ascoltavo mi arrivavano da
“Bandiera Gialla”, programma di radio Rai, e dai dischi
che Marcello Todaro, il nostro
bassista che viveva a Roma, ci
portava a Marino. Quando incontrai Francesco Di Giacomo, prima che diventasse il
cantante del Banco, gli feci
ascoltare il materiale che ave-
vo scritto per il primo album:
un amico che era con noi mi disse che assomigliava a E.L.P.,
l’album con la colomba in copertina. Oggi ne proporrò l’analisi musicale: ancor oggi la sontuosità timbrica oltre la bellezza compositiva lo rendono un
capolavoro in cui Emerson cita
Bartok e Bach. Con Emerson
suonai nella sua sala prove per
due ore a quattro mani su un gigantesco organo, quando grazie
a Franco Mamone, il nostro
produttore, ci ingaggiò Stewart
Young, manager della etichetta
Manticore di E.L.P. A Londra
registrammo “Banco”, il disco
con in copertina Francesco che
lancia la scarpa. Per me che ero
un ragazzo nato e cresciuto a
Marino, essere al centro di un
processo artistico registrando
con la tecnologia più all’avanguardia era esaltante e emozionante al tempo stesso. L’ultimo
dell’anno a mezzanotte ero in
sala a mixare: arrivò Emerson
con champagne e roastbeef per
brindare con me».
Oggi Nocenzi vive un momento di grande fermento artistico per il progetto che sta
scrivendo con il figlio Michelangelo: mettere in musica il capolavoro ariostesco di Orlando
Furioso
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San Giovanni Vecchio, ore 10
Due giovani attrici e il Lart
chiudono “Maldipalco”
Una star per il PalaAlpitour
Il 17 giugno c’è Ariana Grande
Una pedalata in centro città
per sostenere la prevenzione
Si conclude secondo le sue logiche
di contaminazione, la rassegna «Maldipalco», organizzata dal Tangram
Teatro per mettere a confronto le
esperienze di artisti alle prime prove e
di altri già affermati. Così, oggi dalle 17
in via Don Orione 5 saliranno sul palco
per prime due attrici che hanno appena concluso la loro formazione, seguite, alle 21, dalla compagine del Lart-Laboratorio Avanzato di
Ricerca Teatrale, guidati da Silvia Battaglio. La prima in scena
sarà la romana Chiara Tomei, diplomata alla Scuola di Teatro
Paolo Grassi di Milano. La Tomei è autrice e interprete di
«In-cinta», storia di una donna alle prese con una maternità
onirica e dai tratti fortemente simbolici. E’ romana anche
Paola Giglio sul palco con «Finalmente sola». La giovane attrice, che ha frequentato l’Accademia Nazionale di Arte Drammatica di Roma, sonda il tema di una femminilità che si libera
dal vincolo dello stare coppia «a tutti i costi». In serata, lo
spettacolo del Lart, «Il tempo di un inverno», che Silvia Battaglio ha tratto dal film «Nel bel mezzo di un gelido inverno» [S.FR.]
1
Ariana Grande, artista multi
platino nominata ai Grammy, ha
rivelato i dettagli del suo nuovo tour
europeo «The dangerous woman
tour». Prodotto e organizzato da Live
Nation, partirà l’8 maggio dalla
Friends Arena di Stoccolma e comprenderà 18 città, tra cui Roma (15
giugno) e Torino (PalaAlpitour, 17
giugno). La prevendita per gli iscritti al Bkstg Fan Club partirà alle 10 di martedì 25 ottobre, per 48 ore. Gli iscritti a My
Live Nation potranno accedere a una prevendita dedicata
dalle 10 di giovedì 27 ottobre alle 10 di venerdì 28 ottobre. La
vendita generale partirà alle 11 di venerdì 28 ottobre. In meno
di un anno, Ariana Grande ha guadagnato il primo posto
della classifica Billboard Top 200 per ben due volte - prima
con il singolo «Yours Truly» e poi con il successivo «My Everything». Nel 2016 ha ricevuto la nomination come «International Female Solo Artist» ai Brits e come «Best International Female» agli MTV Italian Music Awards. Ariana è oggi
nella Top 10 degli artisti più ascoltati al mondo su Spotify.
1
1
«La prevenzione è un messaggio
per tutte noi» è il slogan che caratterizza la campagna LILT for Women –
Campagna Nazionale Nastro Rosa
2016, giunta alla XXIVª edizione
insieme all’Hashtag #iofaccioprevenzione. Durante tutta la campagna,
nel mese di ottobre, gli ambulatori
saranno aperti per fornire informazioni ed effettuare visite senologiche gratuite.
Inoltre, per ricordare che la prevenzione inizia dallo stile di
vita, la sezione di Torino organizza oggi «Una Pedalata con i
fiocchi»: 8 Km in bicicletta attraverso il centro della città.
L’appuntamento è presso i giardini di fronte all’ingresso
secondario dell’ospedale San Giovanni Antica Sede (via San
Massimo, 24) alle ore 9 e la pedalata avrà inizio alle ore 10.
L’iscrizione è obbligatoria prima della partenza, costa 5 euro
comprensivo dell’assicurazione e dell’uso della bicicletta per
chi non ne avesse una sua. Esserci, come sempre, vuol dire
crederci.
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SPECIALE LA STAMPA
DOMENICA 23 OTTOBRE 2016
Castello e Parco
di Racconigi
Dai tempi di Carlo Alberto fino alla caduta
della monarchia, la famiglia reale trascorreva
la villeggiatura in questo imponente castello
costruito da Guarini
per i principi di Carignano e circondato da un
maestoso parco, opera dell’architetto di
giardini Xavier Kurten ed esempio tra i più
significativi in Europa della sensibilità verso la
natura e il paesaggio propria del
Romanticismo.
Visitare il Castello di Racconigi oggi significa
non solo rivivere i fasti di Casa Savoia
ammirando gli arredi originali e la splendida
collezione di ritratti, ma anche passeggiare tra
serre e cascine oltre che avvistare e osservare le
cicogne che nidificano nel parco, oasi di grande
interesse naturalistico.
Alla scoperta T
delle Regge
orino è incorniciata da uno straordinario sistema architettonico e urbanistico, le maestose regge e i castelli della cosiddetta “Corona di Delizie dei Savoia”, già battezzata così all’epoca
della sua creazione per definire le auliche dimore che sorsero intorno al capoluogo tra Cinque e Settecento, località di svago e di diporto
e allo stesso tempo centri di potere e di controllo del territorio da
parte della corte sabauda.
Erano una quindicina in tutto, ornate di giardini e opere d’arte;
gareggiavano per bellezza e imponenza con altre fastose residenze
reali europee. Alcune decaddero e furono definitivamente abbandonate (ad esempio il Regio Parco o il Castello di Mirafiori); la maggior
Villa della Regina
di Torino
Riaperta al pubblico dopo un accurato
restauro, ritrova l’antico splendore Villa della
Regina, fondale scenografico della città, al
centro dei giardini all’italiana con padiglioni,
giochi d’acque e aree agricole nuovamente
produttive. Nata come “vigna” di corte
collinare del cardinal Maurizio e della
principessa Ludovica, fu deliziosa residenza di
duchesse, principesse e regine di Casa Savoia
fino all’Ottocento. La dimora aulica, con gli
Appartamenti Reali affacciati sullo
straordinario salone, riflette nelle decorazioni
e negli arredi il gusto per le arti preziose e per
l’esotismo in voga presso le corti europee nel
Settecento.
Le Residenze Reali
un diadema di gioielli
che “fanno sistema”
Mario Turetta
Direttore della Reggia di Venaria
e responsabile del
progetto Residenze
Sabaude
Come lavorate in concreto?
Mario Turetta, lei è direttore della Reggia di Venaria e responsabile del progetto Residenze Sabaude: come si sviluppa il sistema delle Residenze?
«Il sistema esiste formalmente
da tempo, da quando nel 1997
l’insieme delle Residenze storiche, cioè delle sedi di corti reali
sabaude, è diventato “Patrimonio dell’Umanità” dall’Unesco.
Ora grazie al Protocollo siglato
recentemente tra MiBACT, Regione Piemonte, Città di Torino
e Compagnia di San Paolo, si
opera per una sua valorizzazione e promozione».
«Valorizziamo l’insieme (ad
esempio, con la gestione di un
sito internet unico curato da
Turismo Torino e la creazione
del relativo brand), tenendo
anche conto delle specificità di
ogni residenza. Villa della Regina, ad esempio, è oggetto di
un progetto ad hoc volto a realizzare il sistema dei servizi per
i visitatori attraverso un
project financing. Villa della
Regina si è accordata con il Castello di Schönbrunn per un gemellaggio che promuoverà reciprocamente anche la produzione e la commercializzazione
dei vini Docg marchiati Unesco. In questa strategia complessiva rientra anche l’iniziativa di “Palchi Reali”, che quest’estate ha organizzato e promosso in un unico cartellone gli
eventi delle Residenze».
Quali obiettivi, in futuro?
«Anche in questo campo il
Tavolo di coordinamento, emanazione del Protocollo che ho
citato prima, si sta adoperando
in vari ambiti e con vari strumenti; proprio in questi giorni è
partita una prima campagna
sui media a livello regionale sulle Residenze Reali: grazie al
contributo della Compagnia di
San Paolo e in collaborazione
con La Venaria Reale è un piano
di comunicazione coordinato. È
il primo passo come bacino geografico e di utenza».
Come “racconterete” le Residenze? Alberto Angela porterà
in tv Palazzo Reale e la sua corte,
farete qualcosa di simile?
«Ce lo auguriamo: abbiamo
contattato i suoi più stretti collaboratori per proporre puntate di trasmissioni dedicate alla
storia sabauda e alle Residenze
Reali. Di recente è già andata in
onda, con audience notevole,
una puntata sulla Venaria curata da Alessandro Barbero per
RaiStoria».
A Venaria, “Louvre torinese” e
“porta d’accesso” al sistema delle residenze, il numero dei visitatori è cresciuto?
«La Venaria Reale sta incrementando quest’anno il numero
dei visitatori. Anche le mostre
registrano numeri eccezionali:
“Il mondo di Steve McCurry”,
appena conclusa, è stata vista
da più di 170.000 persone, è tra
le mostre più visitate a livello
nazionale».
La Venaria è un complesso articolato, qual è il rapporto con la
città di Venaria e il parco della
Mandria?
«In questi primi 9 anni di apertura il rapporto si è rafforzato e
i buoni risultati in termini di visitatori della Reggia hanno
comportato ricadute economiche positive sul territorio che si
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SPECIALE
SPECIALE LA
LA STAMPA
DOMENICA
2323OTTOBRE
DOMENICA
OTTOBRE2016
2016
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Palazzina di Caccia
di Stupinigi
Luogo di loisir e di caccia, fu dimora prediletta
dai Savoia per grandiose feste e solenni
matrimoni, oltre che residenza di Napoleone
all’inizio dell’Ottocento.
Filippo Juvarra progettò per il sovrano
un’architettura straordinaria, ispirandosi al
modello delle coeve residenze mitteleuropee. Al
completamento del progetto lavorarono ancora
Benedetto Alfieri e altri architetti del ’700,
mentre ebanisti e intagliatori, stuccatori e
doratori contribuirono a configurare
l’apparato decorativo.
Sede del Museo dell’Ammobiliamento dal 1919,
ospita mobili preziosi, chinoiseries e capolavori
di ebanistica e artigianato provenienti anche
da altre residenze sabaude. La palazzina e
l’ampio parco sono stati riaperti da poco al
termine dei lavori di restauro.
parte si è conservata ed è divenuta “Patrimonio dell’Umanità” dell’Unesco. Fra queste primeggia La Venaria Reale, complesso grandioso che risale alla metà del Seicento e che con i suoi 80.000 metri
quadri di Reggia, i 60 ettari di giardini, i 3.000 ettari recintati e tutelati del Parco della Mandria e l’adiacente Borgo antico costituisce un
“unicum” ambientale architettonico ai vertici del barocco europeo.
Con la Venaria spiccano la superba Villa della Regina, alle pendici
della collina torinese, la Palazzina di Caccia di Stupinigi - anch’essa
dimora di straordinario valore e suggestione artistica, impreziosita
dagli scenografici ambienti concepiti dal genio di Filippo Juvarra - lo
storico Castello di Agliè nel Canavese e quello di Racconigi nel cune-
ese, con i loro splendifi parchi e le loro collezioni artistiche.
Ora le Residenze Reali del Piemonte, simboli irripetibili e scrigni
di tesori che grondano racconti e vicende del passato (si arriva fino
ai primi decenni del Novecento) vengono proposte anche come un
unico insieme, una nuova imperdibile “meta esotica” del turismo
culturale italiano. La loro visita merita di riservare almeno un
weekend, per trascorrere momenti di piacere e di interesse all’insegna dello svago culturale, circondati da bellezze naturali e storiche,
allietati dai vini e dai cibi sontuosi che abbondano nei dintorni.
Info: www.residenzereali.it
12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI
Castello ducale
di Agliè
Una storia lunga sette secoli, che ha visto il
passaggio di duchi, principi e re: il Castello di
Agliè, già proprietà dei marchesi San Martino,
vanta un antico e nobile passato, testimoniato
dalla varietà degli allestimenti che ancora
caratterizzano appartamenti e giardini.
Circondato da un parco con alberi secolari e
grandi serre, il castello conta oltre 300 stanze
con un patrimonio di arredi e collezioni
prezioso ed eterogeneo, che spazia dai quadri
ai reperti archeologici, fino alle sorprendenti
raccolte ornitologiche e orientali.
Il Salone da Ballo affrescato e la successione di
ambienti d’epoca perfettamente conservati
rendono il castello un trionfo di eleganza e
splendore.
Testi di Carlo Grande
è andato via via attrezzando
per cogliere la nuova opportunità: nei recenti festeggiamenti
per l’evento Anniversario a
Corte, ad esempio, si sono riversate migliaia di persone anche nel Borgo Antico e altre migliaia hanno partecipato ad
eventi collaterali nel Parco».
Quali sono i problemi che le stanno più a cuore?
«Sono ancora tanti e siamo solo
all’inizio dell’impresa: mi preme in questa fase tenere fisso
l’obiettivo finale, cioè posizionare il sistema delle Residenze
Reali del Piemonte come i Castelli della Loira, facendo in modo che di per se stesse possano
rappresentare un’attrazione e
un motivo di visita, contribuendo così alla crescita turistica
dell’intera regione, affermando
un modello di gestione e promozione moderno e vincente».
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Centri di cultura
ma contano anche
per l’economia
Rosaria Cigliano
Responsabile
dell’Area arte,
attività
e beni culturali
della Compagnia
di San Paolo
La “visione” di Rosaria Cigliano, responsabile dell’Area Arte, attività e beni
culturali della Fondazione
San Paolo è precisa: «Lavoriamo per contestualizzare e
collegare le Residenze Reali
al territorio, per farne un sistema e non cattedrali nel
deserto; e poi per collegarle,
come sito dell’Unesco, a una
rete mondiale, come avviene
ad esempio in Francia per i
Castelli della Loira».
Dottoressa Cigliano, che cosa
significano le Residenze Reali
per la Fondazione San Paolo?
«L’interesse nasce da lontano,
non si improvvisa. Risale alla
fine degli Anni Novanta, e le
abbiamo ben presto individuate come elemento da valorizzare. In quegli anni significava principalmente restaurare, salvare. Dal Duemila a
oggi abbiamo investito in termini di strumenti intellettuali,
studi e ricerche e abbiamo
contribuito con un impegno
complessivo che ammonta a
quasi 55 milioni di euro».
E dopo l’era dei restauri?
«Oggi dobbiamo far sì che le
Residenze siano attraenti in
quanto tali, aldilà del singolo
nome. Ma bisogna essere
molto coordinati, non andare ognuno per suo conto. Le
Residenze sono una trentina, servono una comunicazione comune, uguale qualità dell’offerta, la concertazione tra pubblico e privato
che rende possibili grandi e
incisivi progetti. Per ora cominciamo da quelle più note,
più vicine alla città».
Con chi lavorate?
«Con i Comuni, i Ministeri, le
associazioni, l’imprenditoria.
Vogliamo fare delle Residenze
Reali grandi centri propulsori
di cultura e di economia, oggi
non è più un tabù dirlo. A Racconigi ad esempio c’è il progetto “Essenza del territorio”
per produrre erbe officinali,
antica vocazione della Reggia
dove operava l’azienda agricola della Real Casa, fondata
da Carlo Alberto. Anche a
Stupinigi rimettiamo in moto
una filiera produttiva, quella
della farina; “Stupinigi fertile” unisce infatti arte, agricoltura e cibo. E la farina di Stupinigi arriva a Torino, nella
panetteria Panacea”.
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LA STAMPA
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.
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A TAVOLA
La sagra della zucca oggi a Brandizzo
Si svolge oggi dalle 10 alle 20 per le vie di Brandizzo la
tradizionale Sagra della zucca. La sagra offre una ricca
gastronomia a base di zucca (tortelli, frittelle, torte dolci e
salate), un mercatino ortofrutticolo di primizie e di
prodotti di artigianato locale e un’ampia esposizione e
vendita di zucche di varia qualità, forma e colore.
Per le vostre segnalazioni: [email protected]
REPORTERS
REPORTERS
Il processo di produzione dura 2 settimane
Ambiente Anni Settanta
Pasticceria Raspino
Via Paolo Veronese
Marron glacé
compatti
sotto la glassa
Polpo e maialino
la cucina sarda
è terra e mare
ROCCO MOLITERNI
davvero notevoli (sono solo di patate, perché il
titolare non ama metterci la farina). Mi ingolosie non si ha tempo in questa stagione per
va, dopo, la grissinopoli, ma mi sono informato e
andare fino a Carrù a mangiare il bollito
qui la propongono sottile, mentre io amo quella
misto ci sono vari locali in città
un po’ spessa e sanguinolenta «con il
che, su prenotazione o alcuni giorni
manico», ossia con l’osso. Così ho
corso Vittorio
la settimana, lo propongono. Nel
ripiegato su una tagliata. Molto
TORINO
Emanuele II
Bistrot che occupa lo spazio di
interessanti (li ha presi chi era con
via Galliari
via Sant’Anselmo dove c’era
me) sia gli antipasti tra cui capul'unico ristorante kosher della
net, carne cruda e flan con fonducittà, lo trovate invece tutti i
ta, che i plin dal gustoso ripieno.
giorni, con i suoi sette tagli di
Con
un tirami su all’arancia e una
Il Bistrot
carne e le sue sette salse. Il
buona barbera della casa abbiadella Bottega
titolare è un vulcano di energia e
mo speso 75 euro in due. Ci tornerò
del Gusto
Via Sant'Anselmo, 4
vi spiegherà ogni particolare,
senz’altro oltre che per il bollito
011-699.50.30
anche perché prima di fare il ristoraanche per il fritto misto, sperando però
tore faceva il macellaio e di questa cosa
che migliorino l’insonorizzazione, perché
va particolarmente orgoglioso. Io però giovedì
se c’è, come l’altra sera, una tavolata numerosa,
sera non avevo voglia di un piatto così impesi fa fatica a parlare con il vicino.
gnativo per cui ho puntato su gnocchi al ragù
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corso Ma
ssimo d’A
zeglio
S
U
p non è solo il nome di una celeberrima
serie di poltrone ideate dall’architetto e
designer Gaetano Pesce, ma anche
quello di un ristorante sardo (dal look molto
Anni 70) in via Veronese . Sardegna vuol dire
sia cucina di mare che di terra e qui troverete
due menu ad hoc, per
cui potrete saltabeccare tra
piazza
polpo scottato e
Stampalia
TORINO malloreddus,
tonno al vapore e maialino.
Ristorante Up
Con un mio
Via Paolo Veronese 346
vecchio amico
339-283.60.41
rosseto venerdì sera si è
G
o
rs
co
piazza
puntato sul mare
Manno
non trovando però
in carta nessun piatto di
crudo perché come si sa sull’isola amano cuocere tutto e il tonno in particolare lo trattano
come fosse carne. Abbiamo iniziato con polpo e
patate e rana pescatrice alla catalana non
male, come non erano male i bigoli (incursione
veneta) con vongole e bottarga. Meno intrigante del previsto la grigliata mista dove brillavano davvero solo i calamari, «vibranti» e cotti al
punto giusto, mentre il tonno era per i miei
gusti troppo cotto. Con una bottiglia di vermentino e quattro grappe riserva (eravamo in
vena di memorie) 120 euro in due.
via
San
sov
ino
Da non perdere gli antipasti e i primi piemontesi
Da “Up” due menù ad hoc
Il pesce è solo cotto
zo
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Paler
corso
12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI
Il bollito tradizionale
trova casa nel bistrot
di San Salvario
via Madama
Cristina
Q
uest’anno le castagne sono poche per via
del cinipide, il parassita cinese che ha
distrutto boschi e messo in ginocchio i
raccolti soprattutto in Campania e nel Sud (si
calcola in alcune località il 90 per cento in
meno). Forse anche per questo il prezzo dei
marron glacé nelle
nostre pasticcerie è
cor
so
salito ulteriorvia
N
ova
Pa
mente e può
ra
corso Brescia dova
arrivare ai 90
TORINO euro al chilo
(da Venier) o
Raspino
agli 80 euro
Pasticceria
P
(da Uva). Io
orso
r Regio Parco, 24
Corso
ieri
li ho presi
011-85.01.42
da Raspino (80
corso Regina Ma
rgherita
euro al chilo), in
corso Regio Parco, dove
mi hanno spiegato che curano l’intero processo
di pelatura, canditura e glassatura dei marroni. Un processo che richiede almeno due settimane, per cui c’è chi preferisce prendere marroni semilavorati da aziende specializzate e
limitarsi all’ultima fase di glassatura. Quelli di
Raspino mi piacciono perché non li trovo eccessivamente stucchevoli e non si sciolgono ma
mantengono sotto la glassa una loro compattezza, che mi ricorda quella delle castagne
«mondine» (bollite senza la buccia esterna con
alloro e sale) che ogni tanto faccio a casa.
Via Sant’Anselmo
via Nizza
Il dolce tipico dell’autunno
quest’anno costa di più
REPORTERS
Mauro è il responsabile della clientela nel locale che ha sostituito il ristorante kosher
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9ABCDE4F383A11A7C382 LA STAMPA 12345367318
LA STAMPA
DOMENICA 23 OTTOBRE 2016
Ippica: tricolore gentleman driver
Tennis, A1 donne: Sporting e Beinasco in casa
A Vinovo oggi in pista 14 gentlemen driver,
12 uomini e 2 donne per contendersi il titolo
tricolore. A difendere i colori di casa ci sarà
Sebastiano Ciraso. La classifica sarà stilata
sulla base di 4 corse diverse il più accreditato
è l’emiliano Filippo Monti.
[A. BRU.]
Testa a testa casalinghi per il Circolo della Stampa Sporting e
l’U.S. Beinasco impegnati oggi nella 2ª giornata della Serie
A1 femminile: il club torinese, battuto all’esordio dal T.C.
Cagliari, cerca una rivincita contro il T.C. Ceriano; Beinasco,
sconfitto dal T.C. Genova 1893, affronta le campionesse in
carica del T.C. Prato
.
Sport Cronaca .65
PORT
S
A CURA DI SILVIA GARBARINO
Per le vostre segnalazioni [email protected]
Basket serie A: al Ruffini (ore 18,15)
Pallanuoto
Torino ’81
brutto stop
I due team segnano in media 82 punti. L’ex Washington: ho scelto Torino per crescere con Ortigia
Fiat-Cremona, match da vertigini
Nervi saldi
DOMENICO LATAGLIATA
Un anno fa, più o meno di questi tempi, la Vanoli Cremona
tornò a casa dal Ruffini con
due punti in tasca e la sensazione di poter vivere una stagione tranquilla: detto e fatto.
I gialloblù invece ebbero la
conferma che ci sarebbe stato
da patire: avvenne pure quello. Oggi (ore 18,15, Ruffini) le
due formazioni si ritroveranno di fronte con identica classifica (una vittoria e due sconfitte) e un futuro tutto da scrivere: la Fiat è chiamata a passare oltre il ko, per certi versi
inatteso, di Capo d’Orlando,
Cremona deve riscattare due
sconfitte in fila. In linea di
massima, si tratta di due
squadre che si assomigliano e
che hanno anche il comune
obiettivo di vivere una stagione tranquilla, possibilmente
con vista e accesso ai playoff.
Tabellini precedenti alla mano, ci si aspetta un match ad
alto punteggio: la squadra di
Vitucci segna 81 punti di media subendone 85, Cremona
82 (Turner 21: meglio di lui,
solo il gialloblù D. J. White)
prendendone 84. Alle due
squadre piace correre parecchio: non dovrebbe insomma
essere match da tatticismi
esasperati, anche se è chiaro
che due allenatori come Vitucci e Pancotto avranno cercato nel frattempo di rinsaldare una tenuta difensiva finora poco ermetica. Torino in
Sicilia ha fatto per la verità
acqua un po’ da tutte le parti,
subendo sia sotto canestro
(42-29 a rimbalzo) che concedendo ai padroni di casa di tirare con quasi il 60% da due e
il 42 da tre.
Tra i torinesi più attesi, c’è
senz’altro l’ex di turno Deron
Washington, ‘tuttofare’ chiamato nelle ultime due uscite a
giocare spesso da secondo
lungo per ovviare alla scarsa
vena di Wilson. Ecco: per
prendere la strada giusta, la
Fiat non può prescindere da
Deron
Washington
ha giocato
la passata
stagione
a Cremona
ed è soprannominato
«Smash»
Le elezioni federali regionali
Mastromarco rieletto presidente
1 Con 78 voti a favore
contro i 65 raccolti dalla
sfidante Sandra Palombarini, il presidente uscente
Gianpaolo Mastromarco,
49 anni, novarese, è stato
rieletto a numero uno del
Comitato regionale della
Federazione Pallacanestro Italiana. L’Assemblea
Elettiva delle Società piemontesi si è svolta ieri mattina
presso il palasport di Collegno: eletti anche i consiglieri
della sua lista Cena (Chivasso), Tripodina (Beinaschese), Bergui (Alba) e Trovato (Virtus Bologna), cui si affiancheranno Carrera (Casale) e Berta (5 Pari), questi ultimi due presentatisi con Palombarini. Il nuovo Consiglio rimarrà in carica per il prossimo quadriennio. [D. LAT.]
un (netto) miglioramento del
25enne lo scorso anno impegnato nella Lega portoricana,
ma pure a Washington – figlio di
un ex giocatore di football americano e di una giocatrice di
basket - si chiede la capacità di
tenere saldi i nervi evitando
quei falli tecnici e antisportivi
che in alcuni momenti lo hanno
condizionato: «Sono un agonista, devo imparare a controllarmi. Cremona? Ho ottimi ricordi
e la società mi avrebbe confermato: ho però pensato che a Torino avrei avuto maggiori chance per fare bene».
Si riparte da qui, dando uno
sguardo al passato per costruirsi un futuro migliore. Washington, soprannominato ‘Smash’
per le sue schiacciate, non è abituato a voltarsi indietro: «Penso a Torino e basta. Qui sto benissimo. E voglio vincere».
A1 donne
La Fixi cerca punti
contro il Broni
1 Quaranta minuti di
fuoco, senza esclusione
di quarti. Quello conclusivo è costato caro
già due volte in questa
stagione alla Fixi Piramis, che oggi (ore 18)
aspetta il Techedge Broni sul parquet amico
del PalaEinaudi di Moncalieri. Entrambi i
blackout del PalaTagliate (nell’Opening Day
contro Venezia e nel recupero di mercoledì
scorso contro Lucca)
devono essere un monito per evitare di gettare alle ortiche altre
occasioni preziose. Anche perché la graduatoria della massima serie
vede le biancostellate
con appena due punti,
in virtù dell’unico successo di inizio mese
contro La Spezia, mentre le rivali odierne ne
hanno quattro, grazie
alle vittorie contro Napoli e Battipaglia. La
compagine pavese sarà
come sempre accompagnata dai Viking,
storico e chiassoso
gruppo di tifosi che cercherà di annullare il fattore campo, sospingendo a gran voce le
proprie beniamine. Torino risponderà col calore del suo pubblico e
si augura che si ripeta il
canovaccio della sfida
andata in scena al
«Ciao Sù» di settembre,
quando la spuntarono
le ragazze di Marco
Spanu per due lunghezze (66-64). [A. DOL]
Seconda sconfitta in altrettante partite per la Reale
Mutua Torino ’81 Iren, che ieri pomeriggio a Siracusa ha
perso 16-8 (3-0, 3-4, 6-1, 4-3)
in casa dell’Ortigia. Gara
equilibrata fino al secondo
tempo, con i gialloblù arrivati
fino a -2 dai siciliani, ma poi la
squadra allenata da Simone
Aversa ha pagato a caro
prezzo una brutta terza frazione. Per i torinesi, che hanno chiuso con il 45% in superiorità numerica (5 su 11), a
segno Gaffuri (3), Vuksanovic (2), Filipovic, Seinera e
Giuliano. Nell’Ortigia poker
per Camilleri e tris per Giacoppo e Casasola. Sabato
prossimo alla Monumentale
arriva la Rari Nantes Savona, che ieri ha perso contro la
Pro Recco.
[E. ZAM.]
Calcio, serie D
Il Chieri batte
il Gozzano
ed è capolista
Ancora primo, sempre da solo
e certamente ancora per una
settimana. L’anticipo di D
porta gioie al Chieri che batte
2-0 il pericolosissimo Gozzano dell’ex Gardano e centra il
quinto successo di fila. Chieri
dunque a quota 20 con la pressione che ora si sposta sul Varese, a -4 ed impegnato nel
derby con la Caronnese. Il
quarto centro di Poesio ed il
quinto di Pasquero regalano il
successo all’undici di Manzo
che predica umiltà: «Un applauso ai miei ragazzi che
hanno giocato con intelligenza. Vietato esaltarci perché il
confine tra entusiasmo e depressione è labile». E intanto
su facebook gira il video dallo
spogliatoio collinare con cori
e scene di esultanza
[P. ACC.]
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SPECIALE LA STAMPA
DOMENICA 23 OTTOBRE 2016
Stadio Grande Torino
Biglietterie aperte
dalle ore 13
Intervista
PAOLO ACCOSSATO
1 «Vorrei fare un ap-
era una montagna
da scalare e lui si è
vestito di biancoazzurro per l’impresa che i tifosi della Nord ricordano
come la più eccitante dopo i
due scudetti. C’era una serie A da riconquistare e indossando i curiali panni
granata dalla panchina ha
incitato il suo Toro ad incornare avversari e malasorte. Giancarlo Camolese,
cuore a metà tra Lazio e Torino, è l’uomo delle grandi
sfide. In campo, quella della
salvezza laziale in B dai -9
nel 1987. Da mister, la promozione del Toro in A nel
2001. Oggi Camolese, reduce dall’esperienza con il
Chiasso, è commentatore e
non dimentica le sue due
squadre che gli sono rimaste nel cuore.
C’
Camolese, ancora Torino-Lazio.
«E ancora una volta
un’emozione forte, vera.
Come le due maglie che
sento più mie. Quando tornai in A con il Toro, all’Olimpico contro la Lazio
fui accolto da un lungo applauso perché tutti si ricordavano di quella annata in
cui rimontammo dai -9. Fu
un’impresa “da Toro”, contro ogni logica: quando diventai allenatore dei granata e dovevamo rimontare,
nello spogliatoio citavo
spesso quell’impresa e l’importanza di crederci fino alla fine».
Toro e Lazio, due squadre per
tanti versi simili.
Uomo
grandi sfide
Giancarlo
Camolese,
55 anni,
ha allenato
il Toro due
stagioni e
mezzo
L’allenatore ha vestito tutte e due le maglie
“Toro e Lazio sono simili
I tifosi trasudano amore”
pello ai tifosi: vorrei lo
stadio pieno contro la
Lazio, vorrei che fosse
interamente granata.
Noi promettiamo di
metterci le gambe, i tifosi devono mettere
voce e colore: vorrei lo
stadio infuocato perché così sarà difficile
batterci». Questo l’invito e l’augurio di Sinisa Mihajlovic in vista di
Torino-Lazio: al momento previsti al Grande Torino oltre 21.000
spettatori (di cui
11.468 abbonati) ma è
un numero destinato a
crescere dato che dalle
13 di oggi le biglietterie dello stadio saranno aperte. La società
raccomanda, a tal proposito, di raggiungere
le casse con largo anticipo per evitare lunghe
code: disponibili tagliandi in tutti i settori
ad eccezione della Maratona, esaurita ormai
[I. CRO.]
da giorni.
Camolese: i valori aggiunti dei granata sono Hart, Miha e Belotti
«In primo luogo per le tifoserie che trasudano amore per i
loro beniamini. Se dovessi dare un’immagine della Lazio
sarebbe quella dei suoi “Irriducibili”. Per il Toro userei invece il termine “passione”, e lo
dice uno che è nato a pane e
Filadelfia. Per noi giovani il
“Fila” era il luogo dove sono
nati i nostri sogni. Sono felice
della sua rinascita».
Sarà un Toro-Lazio con vista Europa?
«Presto per dirlo, ma mi piacerebbe trovarle entrambe nelle
zone alte della classifica a fine
torneo e ci sono tutte le premesse perchè sono squadre di
qualità. Alla Lazio vedo il problema delle tensioni, sempre
dietro l’angolo in una piazza
come Roma. Il Toro mi pare
abbia il giusto equilibrio».
Anche perché quest’anno ha
un Hart in più.
«Innesto vero, di sostanza e
non solo per l’immagine. Da
tecnico dico che può essere
un valore aggiunto: la classe
non si discute, ha personalità e sta già dando sicurezza
alla difesa. Con un portiere
così, tutti sono spronati a dare di più. E poi, sta già impartendo direttive in italiano.
Spero resti a lungo anche
per imparare anche un po’ di
piemontese».
E poi c’è Belotti.
«Mi è sempre piaciuto molto.
Lavora duro, è umile, sa fare le
due fasi. Ha saputo attendere
ed è arrivato il suo momento.
È uno di quegli atleti che non
si sono montati la testa».
Chi sarà l’uomo in più del match?
«Di fronte ci sono le due punte
della Nazionale. Immobile
contro Belotti, grande sfida
ma bisogna dire che tutti e
due i tridenti sono di altissima
qualità. Per me Toro-Lazio è
la partita più interessante della domenica, apertissima ad
ogni pronostico anche se vista
la forza degli attacchi penso
che difficilmente finirà 0-0».
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SPECIALE LA STAMPA
DOMENICA 23 OTTOBRE 2016
67
A Vinovo (ore 11) la stracittadina Primavera
Juve-Toro, il derby mette in palio il primato
Difese d’acciaio per entrambe le formazioni e attacchi prolifici: l’uomo in più dei granata è De Luca
IVANA CROCIFISSO
Cinque mesi fa la Primavera
della Juventus ha interrotto
il sogno del Toro di raggiungere la terza finale scudetto
consecutiva, nella serata dell’addio (o dell’arrivederci) di
Moreno Longo. La stracittadina che vedrà oggi in campo
a Vinovo – alle 11 - le due torinesi avrà certamente un peso
diverso rispetto a quella del 1
giugno scorso ma sarà altrettanto carica di significato.
Juve e Toro dividono la vetta
del girone B e chi vincerà
staccherà l’avversaria odierna e il gruppetto delle inseguitrici, volando in testa ma
stavolta in solitaria.
Il derby sarà il vero battesimo granata di Federico
Coppitelli: per la prima volta
nella storia recente il Toro
ha scelto per la Primavera,
fiore all’occhiello del Settore
giovanile, un tecnico che non
ha mai indossato quella maglia da giocatore. La vetrina
perfetta per l’allenatore: Juve-Toro è la partita giusta
per conquistare il cuore dei
tifosi granata (da sempre vicini più di ogni altra tifoseria
ai ragazzi del vivaio) ma anche per testare le qualità di
un gruppo che ha cambiato
pelle con l’arrivo della nuova
guida tecnica.
Chissà se la difesa granata
si ritroverà a dover fare i conti con Moise Kean: il giovane
gioiellino bianconero classe
2000, cresciuto proprio nella
Scuola calcio granata, è il
In televisione
Match in diretta
su Sportitalia
1 Juventus-Torino,
Rinnovamento
gara valida per la sesta giornata del campionato Primavera,
sarà trasmessa alle 11
su Sportitalia (canale
60 del digitale terrestre e 225 di Sky). Si
giocherà all’Ale&Ricky di via Stupinigi a
Vinovo e per gli spettatori l’ingresso sarà
gratuito. Prevista una
nutrita rappresentanza di tifosi granata: i gruppi organizzati andranno a sostenere la Primavera
di Coppitelli prima di
trasferirsi al Grande
Torino per assistere a
Toro-Lazio.
[I. CRO.]
Federico Giraudo, terzino sinistro, è un prodotto del vivaio granata ed è uno dei titolari della squadra di Coppitelli
Il capitano del Toro in questa stagione è Simone Auriletto
12
5
anni
gol
fa è datato l’ultimo 0-0
in un derby Primavera
tra Juve e Toro: era la
stagione 2004-2005
realizzati in quattro partite
dal capocannoniere
granata, Manuel De Luca,
già convocato
da Mihajlovic
pezzo da novanta della Primavera di Fabio Grosso ma la convocazione di Allegri (la terza di
fila, quella che ieri gli ha permesso di essere a San Siro)
mette in dubbio la sua presenza questa mattina. Anche senza l’attaccante la Juve ha dimostrato di avere un potenziale
all’altezza (con 13 reti i bianconeri hanno il secondo miglior
attacco del girone), senza con-
siderare che Grosso ha appena
ritrovato Luca Clemenza, rientrato dopo il grave infortunio al
crociato. Da Kean a De Luca: il
bomber è l’uomo in più dei granata, con le sue cinque reti nelle ultime tre partite.
Juve e Toro sono ancora imbattute in campionato, dove il
cammino è stato pressoché
identico: nelle prime cinque
gare di questa stagione per en-
trambe quattro vittorie ed un
pareggio. Merito anche di due
difese quasi imperforabili: solo
2 gol subiti dai bianconeri, 3
dai granata. Il Toro non porta
a casa il derby dalla stagione
2014-2015: nell’ultima annata,
infatti, due vittorie bianconere
ed un pareggio, tenendo conto
sia della stagione regolare che
della fase finale.
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68 .Dove andiamo
STAMPA
.LA
DOMENICA 23 OTTOBRE 2016
Musei
ACCADEMIA ALBERTINA - PINACOTECA (Via Accademia Albertina 8; tel 011/0897370). Orario: lun, mar, giov,
ven, sab, dom e festivi: 10-18. Ultimo ingresso alle ore 17.30. Mercoledì chiuso. Mostra «Filippo di Sambuy.
Alleretour» (fino al 13/11).
A... COME AMBIENTE (c.so Umbria 90, tel. 011 0702535). Sab-dom 14-19, ultimo ingresso alle 18.
ARCHIVIO DI STATO (p.zza Castello 209, tel. 011 540382). Sala studio di piazza Castello e via Piave 21, orario:
lun-ven 8-18,30, sab 8-14. Mostra: «Storie di archivi, storia di uomini. L’Archivio di Stato di Torino tra guerra e
Resistenza», fino al 30 novembre.
ARCHIVIO STORICO DELLA CITTA’ (via Barbaroux 32, 011 4431811). Or lun-ven 8.30-16.30. Mostra «Invito a
pranzo in Archivio. Liste di pranzi e ricettari dell’Archivio Storico della Città di Torino» fino al 28 gennaio, dal
lun al ven 8,30 -16,30 ingresso libero.
ARMERIA REALE (bigl. unica Palazzo Reale p. Castello 191, tel. 011 543889). Or.: mar-dom e festivi 8,30-19,30.
BASILICA DI SUPERGA E REALI TOMBE DI CASA SAVOIA (strada Basilica di Superga 75, tel. 011 8997456). Lundom 9,30-19. Visite alla Cupola, lun-ven 10-18, sabato 9,30-19, dom 12,45-19.
BIBLIOTECA REALE (piazza Castello 191, tel. 011/543855). Orario: lun-mar-mer 8,15-18,45; gio-ven 8,1513,45; 14-18,45; sab 8,15-13,45.
BORGO E ROCCA MEDIEVALE (viale Virgilio - Parco del Valentino, tel. 011/4431701). Orario Borgo (ingresso libero): da lunedì a domenica: 9-19 invernale; 9-20 estivo (cambiamento con l’introduzione dell’ora legale). Orario
Rocca (ingresso a pagamento): 10-18. Ultima visita ore 17.15. Lun chiuso.
FONDAZIONE 107 (via Sansovino 234, tel. 011/45 444 74). Or.: gio-dom 14-19. Visite guidate su prenotazione.
FONDAZIONE ACCORSI OMETTO - MUSEO DI ARTI DECORATIVE (via Po 55, interno 3, tel.011837688 interno 3).
Mostre: «Carlo Pittara e la scuola dI Rivara. Un momento magico dell’Ottocento pedemontano» (sino al
15/1). Or: da mar a ven10-13; 14-18; sab e dom. 10-13; 14-19
FONDAZIONE MERZ (via Limone 24, Torino). Mar-dom 11-19.
FONDAZIONE SANDRETTO (via Modane 16, tel. 011/379.76.00). Orari: gio: 20-23, ven-sab-dom: 12-19.
GAM (via Magenta 31, tel. 011/4429518). Mar-dom 10-18, lun chiuso. Mostre: «Organismi. Dall’Art Nouveau di Émile Gallé alla Bioarchitettura» fino al 6 novembre. La biglietteria chiude un’ora prima. www.gamtorino.it
JUVENTUS MUSEUM (via Druento 153 interno 42). Orario: lun-merc-gio-ven 10,30-18, sab-dom e festivi
10,30-19,30, mar chiuso. Aperto anche il giorno gara. Per info www.juventus.com
MAO - MUSEO D’ARTE ORIENTALE (Via San Domenico 11, tel 011/4436927) Or. mar-ven 10-18, sab e dom 1119. Lun chiuso. Mostre: «Nothing is real. Quando i Beatles incontrarono l’Oriente» (prorogata al 9 ottobre);
«La limpidezza del suono. Strumenti musicali tradizionali dal Vietnam». La biglietteria chiude un’ora prima.
www.maotorino.it
MUSEO DEL CARCERE «Le Nuove» (via P. Borsellino n. 3, tel. 011/309.01.15; 011/76.04.88). Or. visita guidata:
lun-sab ore 15; dom ore 15 e 17; 2° e 4° dom ore 9, 15 e 17; Ricovero antiaereo sab-dom 17.15.
MUSEO DELLA SINDONE (via San Domenico 28, tel. 0114365832). Or. tutti i giorni 9/12 e 15/19. Ultimo ingr.
un’ora prima della chiusura.
MUSEO DI ANTICHITA’ (via XX Settembre 86, tel. 011 521 2251). Biglietteria unica presso Palazzo Reale. Or.:
da mar-sab. 8,30-19,30; dom e festivi 14-19,30. Tutte le domeniche alle 16 visita tematica gratuita.
MUSEO DI ANTROPOLOGIA CRIMINALE CESARE LOMBROSO (via P. Giuria 15, 011 6708195). lun-sab 10-18.
MUSEO DI STORIA NATURALE DON BOSCO DELL’ISTITUTO VALSALICE (viale Thovez 37, 011 6601066). Sab e
dom 14,30-18,30. Previa prenotazione lun-ven 9-12,30 e 14,30-18,30.
MUSEO DIFFUSO DELLA RESISTENZA (c.so Valdocco 4/A, tel. 011 4420780). Allestimento permanente: «Torino
1938-1948. Dalle leggi razziali alla Costituzione». Or.: mar-mer-ven-sab-dom 10-18, gio 14-22. Lun chiuso.
MUSEO EGIZIO (via Accademia delle Scienze 6, tel 011 5617776). Orario: tutti i giorni 8,30-19,30; lun 9-14.
Ultimo ingresso un’ora prima.
MUSEO ETTORE FICO (via F. Cigna 114, 011 853065). Orario: da merc a ven ore 14 -19, sab e dom 11-19
MUSEO NAZIONALE DELL’AUTO (corso Unità d’Italia 40, tel. 011 677666). Or.: lun 10-14, mar 14-19, mergio., dom 10-19, ven-sab 10-21. La biglietteria chiude un’ora prima.
MUSEO NAZIONALE DEL CINEMA ALLA MOLE ANTONELLIANA (via Montebello 20, tel. 011 8138560). Orario:
tutti i giorni 9-20, martedì chiuso. La biglietteria chiude un’ora prima.
MUSEO NAZIONALE DELLA MONTAGNA (p.le Monte dei Cappuccini 7, tel. 011/6604104). Da mar. a dom. 1018. Chiuso il lunedì. Mostra: «Ex Libris delle Montagne. Incisori di vette» sino al 27 novembre; «Baltì. Fotografie di Ugo De Berti» (sino al 16 ottobre).
MUSEO NAZIONALE DEL RISORGIMENTO – PALAZZO CARIGNANO (piazza Carlo Alberto 8, 011 5621147). Or. da
mar a dom dalle 10 alle 18 (ult. ingresso ore 17). Visite guidate sab e dom alle 15,30. Mostra «Torino e la
Grande guerra 1915-1918» (fino al 22 gennaio ).
MUSEO PIETRO MICCA (Via Guicciardini 7/a tel. 011 54 63 17). Mar-dom 10-18 (ultimo ingresso 17). Visite
guidate 10,30, 14,30, 16,30.
MUSEO REGIONALE DI SCIENZE NATURALI (via Giolitti 36, tel. 011/4326354). Chiuso.
MUSEO STORICO REALE MUTUA (Via Garibaldi 22) . Mar e gio 16-18, primo e terzo weekend del mese sab
14,30 – 18, dom 10 - 18. Su prenotazione lun- gio 9 – 13.
MUSLI – MUSEO DELLA SCUOLA E DEL LIBRO PER L’INFANZIA (Palazzo Barolo, via Corte d’Appello 20/c, tel.
011/197.84.944). lun-ven 9,30-12,30; dom. 15,30-18,30. Visita guidata 5 euro. www.fondazionetancredidibarolo.com
PALAZZO MADAMA - MUSEO CIVICO DI ARTE ANTICA (p.zza Castello, tel. 011 4433501). Collezioni permanenti:
lun 10-18; mer-dom 10-18. Mar chiuso. La biglietteria chiude un’ora prima. www.palazzomadamatorino.it
PALAZZO REALE (p. Castello, tel. 011 4361455). Or.: tutti i giorni 9-19,30, lun chiuso, sab visite 9,30 - 18,10.
PAV PARCO ARTE VIVENTE (Via Giordano Bruno 31, tel. 011 3182235). Or. ven 15-18, sab-dom 12-19.
PINACOTECA «GIOVANNI E MARELLA AGNELLI» (Lingotto, 8 Gallery - via Nizza 230, tel. 011 0062713). Orario:
mar-dom 10-19, ultimo ingresso 18,15.
PROMOTRICE BELLE ARTI (viale Crivelli 11, tel. 011/5790095). Mar-sab 11-13/16,30-20, festivi 10,30-12,30.
SPAZIO LA STAMPA (via Lugaro 21 www.lastampa.it/spaziolastampa). Lun-ven 9-19, sab 15-19, dom e fest
15-19. Visite guidate su prenotazione allo 011/6568.319 o mail a [email protected] - Visite diurne: museo+redazione - Visite serali: museo+redazione+stabilimento.
TEMPORARY MUSEUM (c.so Verona 15/C, c/o BasicVillage, tel. 011/432.4591). Esposizione permanente: «La
Rivoluzione Informatica: dal Mainframe all’iPad». Mer-ven 15-19, sab-dom 10-19.
CASTELLO DI RIVOLI - MUSEO D’ARTE CONTEMPORANEA (piazza Mafalda di Savoia, tel. 011 9565220/22). Or.:
mar- ven 10-17, sab-dom 10-19, lun chiuso.
FORTE DI FENESTRELLE. Or: da gio a lun 10-17; chiuso mar e mer. Prenotazioni tel. 0121 83600.
MUSEO DELLO SPAZIO E PLANETARIO DIGITALE (via Osservatorio 8, Pino Torinese, tel. 011 8118740,
www.planetarioditorino.it).
REGGIA DI VENARIA REALE (p.zza della Repubblica, Venaria Reale, tel. 011 4992333; www.lavenaria.it). Reggia «Teatro di Storia e Magnificenza», Giardini e mostre in corso «Brueghel. Capolavori dell’arte fiamminga»,
«Meraviglie degli Zar», «La Regia Scuderia. Il Bucintoro e le Carrozze Regali», «Le Belle Arti», «Sculture Moderne», «Giuseppe Penone – Anafora». Or. mart merc giov ven: 10-17; sab., dom. e festivi: 10-18.30 («Brueghel»
chiude alle 19.30). Biglietterie ed ingressi chiudono 1 ora prima
PALAZZINA DI CACCIA (p.zza P. Amedeo 7, Stupinigi). Da mar a ven 10-17.30 (ultimo ingresso 17); sab, dom e
festivi 10-18,30 (ultimo ingresso 18) . Tel. 011/6200634 , www.ordinemauriziano.it
[email protected]
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LA STAMPA
DOMENICA 23 OTTOBRE 2016
I Cinema
Le trame
del 23 ottobre 2016
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Prezzi: € 7,50 int.; € 5,50 rid., militari, under 18, universitari, Io studio,
Spettacolo delle ore 22.30; € 5,00 over 60
Io, Daniel Blake
Sala 1
P 15.30-18.15-20.30
Qualcosa di nuovo
Sala 2
P 15.45-17.50-20.15
Café Society
Sala 3
16.00-18.00-20.15
Inferno VO
Sala 1
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Escobar
Sala 1
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Cicogne in missione
Sala 2
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Lo and Behold - Internet: il futuro è oggi
Sala 2
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Piuma
Sala 3
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Alberto 27, tel. 011540.110. Prezzi: € 8,00 int.; € 5,00 universitari,
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P 15.00-17.30-20.00-21.30-22.30
Pets - Vita da animali
P 15.30-16.30-17.30-18.3019.30-20.30-21.30-22.30
Cicogne in missione
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CITYPLEX MASSAUA piazza Massaua 9, tel. 01177.40.461.
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universitari fino a 26, militari, dopo le 18) € 6,00; Senior: € 5,00
Qualcosa di nuovo
P 15.00-20.20
I babysitter
P 16.50-20.30-22.35
Alla ricerca di Dory
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Jack Reacher - Punto di non ritorno P 11.00-15.10-17.45-20.15-22.35
Bad Moms - Mamme molto cattive P 22.35
Cicogne in missione
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Pets - Vita da animali
P 10.30-11.30-12.20-15.0016.45-18.35-20.00
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Io, Daniel Blake
Sala Groucho P 15.50-17.50-19.50-21.45
Café Society
Sala Chico
P 15.45
Inferno
Sala Chico
P 17.45-20.00-22.15
Pets - Vita da animali Sala Harpo
P 16.00-17.45-19.30
Café Society
Sala Harpo
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GREENWICH VILLAGE via Po 30, tel. 01183.90.123. Prezzi: €
7,50 int.; € 5,50 rid., militari, under 18, universitari, Io studio, Spettacolo
delle ore 22.30; € 5,00 over 60
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Sala 1
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ore 22.30; € 5,00 over 60
Pets - Vita da animali Sala 1
P 15.30-17.30-20.30
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Sala 1
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Inferno
Sala 2
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Jack Reacher - Punto di non ritorno
Sala 3
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NAZIONALE via Pomba 7, tel. 01181.24.173. Prezzi: € 7,50 int.;
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Inferno
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Pets - Vita da animali
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La verità sta in cielo
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Jack Reacher - Punto di non ritorno P 15.00-17.30-20.00-22.30
Piuma
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Ingresso via Arsenale 31:
Bridget Jones’s Baby
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La verità sta in cielo
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Café Society
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ROMANO galleria Subalpina, tel. 01156.20.145. Prezzi: € 7,50
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Lettere da Berlino
Sala 1
P 16.00-18.00-20.00-22.00
Io, Daniel Blake
Sala 2
P 16.00-18.00-20.00-22.00
Café Society
Sala 3
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THE SPACE CINEMA TORINO - PARCO DORA salita Michelangelo Garove 24, tel. 892111.
Inferno
Sala 1
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Pets - Vita da animali Sala 2
P 14.15-16.35-18.55-21.15
Alla ricerca di Dory
Sala 3
P 16.45
American Pastoral
Sala 3
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Piuma
Sala 4
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Bad Moms - Mamme molto cattive
Sala 4
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Bad Moms - Mamme molto cattive
Sala 5
P 13.30
Qualcosa di nuovo
Sala 5
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Jack Reacher - Punto di non ritorno
Sala 6
P 16.15-19.20-22.10
Cicogne in missione
Sala 7
P 13.55-17.00-19.10
Piuma
Sala 7
P 21.35
I babysitter
Sala 8
P 14.30-17.15-19.30-21.45
UCI CINEMAS LINGOTTO via Nizza 262, tel. 892960. Prezzi: €
8,70 int.; € 6,70 rid., ragazzi fino a 14 anni, over 65; € 5,00 Matinee
Cicogne in missione
P 14.20
Qualcosa di nuovo
P 10.40-16.50-19.30-22.00
Pets - Vita da animali
P 11.00-16.00-18.30-21.00
I babysitter
P 10.50-14.30-17.00-19.40-22.15
Inferno
P 11.00-14.30-17.20-20.30
Inferno
P 15.30-18.30-21.30
L’era glaciale - In rotta di collisione
P 11.00
Pets - Vita da animali
P 14.30-17.00
Inferno
P 19.20-22.20
Alla ricerca di Dory
P 11.00-14.15-16.55
Bad Moms - Mamme molto cattive P 19.30-22.00
Jack Reacher - Punto di non ritorno P 14.10-17.00
Piuma
P 10.40-19.45-22.10
Cicogne in missione
P 11.10-14.50-17.10-19.40
Pay the Ghost
P 22.10
Piuma
P 14.30-17.10
Jack Reacher - Punto di non ritorno P 10.45-19.30-22.15
American Pastoral
P 10.50-14.15-16.50-19.40-22.10
Cinema:Torino e altre visioni
AGNELLI via P. Sarpi 111/a, tel. 01131.61.429.
Abel - Il figlio del vento
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Il missionario - La preghiera come unica arma 18.00-21.00
CINE TEATRO BARETTI via Baretti 4, tel. 011655.187.
La vita possibile
18.00-21.00
ESEDRA via Bagetti 30, tel. 32488.68.183.
Un padre, una figlia
16.00-20.30
Go with Me
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MONTEROSA via Brandizzo 65, tel. 01123.04.153.
Abel - Il figlio del vento
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Cinema aperti: Area Metropolitana e Provincia
BRUTTO · MEDIOCRE ·· INTERESSANTE/DIVERTENTE ··· BELLO ····
A CURA DI Daniele Cavalla
ALLA RICERCA DI DORY
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premio Oscar «Alla ricerca di Nemo», le avventure di
Dory. (Massaua, Uci, The Space)
AMERICAN PASTORAL
··· Drammatico. Regia di e con Ewan McGregor,
con Jennifer Connelly. Durata: 108 minuti. Lo «svedese» dalla vita ha avuto tutto: bellezza, carriera, soldi,
una bellissima moglie, una bambina. Un giorno, il
dramma: la figlia adolescente compie un attacco terroristico. Dal libro Premio Pulitzer di Philip Roth, opera
prima. (Massimo, Due Giardini, Uci, Space)
I BABY SITTER
··· Commedia. Regia di Giovanni Bognetti, con
Francesco Mandelli e Diego Abatantuono. Durata: 90
minuti. Rifacimento italiano di una pellicola francese,
comincia con il trentenne Andrea che accetta di badare per una sera al vivace figlio del suo capo: proprio
quel giorno i suoi amici decidono di fargli la festa di
compleanno con un party tanto inatteso quanto scatenato. (Reposi, Uci, Space, Ideal, Massaua)
BAD MOMS
Commedia. Regia di Jon Lucas e Scott Moore,
con Mila Kunis. Durata: 101 minuti. Causa lo stress, la
mamma e manager Amy Mitchell convince due amiche a darsi alla pazza gioia. Dagli sceneggiatori di
«Una notte da leoni». (Massaua, Uci, Space)
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BRIDGET JONES’S BABY
··· Commedia. Regia di Sharon Maguire, con Renèe
Zellweger e Colin Firth. Durata: 122 minuti. Terza avventura per il personaggio creato dalla scrittrice Helen
Fielding: Bridget è incinta, non sa chi tra i due fidanzati
è il padre. (Reposi, Uci, Space)
CAFE’ SOCIETY
Commedia sentimentale. Regia di Woody Allen, con Jesse Eisenberg e Kristen Stewart. Durata: 97
minuti. Negli anni 30 il giovane newyorkese Bobby va
a Los Angeles in cerca di fortuna nel mondo del cinema: comincia a lavorare per lo zio potente agente di
attori, s’innamora della sua attraente segretaria.
(Ambrosio, Reposi, Centrale, Fratelli Marx, Eliseo,
Romano, Uci, The Space)
····
ESCOBAR
···· Drammatico. Regia di Andrea Di Stefano, con
Benicio Del Toro e Josh Hutcherson. Durata: 120 minuti. In vacanza in Colombia per fare surf, il canadese
Rick s’innamora di Maria, una ragazza del posto che
un giorno gli presenterà lo zio, il narcotrafficante Pablo Escobar. Opera prima. (Greenwich)
FRANTZ
···· Drammatico. Regia di François Ozon, con Pier-
AVIGLIANA
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AUDITORIUM E. FASSINO via IV Novembre 19, tel. 34072.29.490.
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AUDITORIUM MAGNETTO via Avigliana 17, tel. 34826.62.696.
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BARDONECCHIA
SABRINA 012299.633.
Cicogne in missione
I babysitter
Inferno
Jack Reacher - Punto di non ritorno
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17.00
18.30
21.15
THE SPACE CINEMA BEINASCO - LE FORNACIvia G. Falcone, tel. 892111.
Pets - Vita da animali Sala 1
13.50
Inferno
Sala 1
16.00-18.40-21.20
Pets - Vita da animali Sala 2
14.50-17.00-19.25-21.40
Jack Reacher
Sala 3
13.55-16.35-19.10-21.50
Piuma
Sala 4
17.30
Bad Moms
Sala 4
15.10-20.05-22.30
Qualcosa di nuovo
Sala 5
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Inferno
Sala 6
14.00-16.45-19.30-22.20
I babysitter
Sala 7
14.20-16.20-18.20-20.20-22.20
Alla ricerca di Dory
Sala 8
14.45
American Pastoral
Sala 8
17.10-22.00
Piuma
Sala 8
19.40
Cicogne in missione
Sala 9
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Sala 9
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L’era glaciale - In rotta di collisione
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Inferno
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Bad Moms - Mamme molto cattive P 11.05-14.30-17.10-19.40-22.20
Deepwater - Inferno sull’oceano
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Mike & Dave: Un matrimonio da sballo P 22.35
Lettere da Berlino
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Alla ricerca di Dory
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Inferno
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Pets - Vita da animali
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Pets - Vita da animali
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Pets - Vita da animali Italia 200
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Cicogne in missione
16.30-18.30-20.30-22.25
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RIVOLI
GOBETTI via dei Martiri della Libertà 17, tel. 01103.75.408.
Alla ricerca di Dory
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SAUZE D’OULX
SAYONARA 0122859.652.
Cicogne in missione
Inferno
Jack Reacher - Punto di non ritorno
15.30-18.00-20.00-22.20
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PETRARCA via Petrarca 7, tel. 01180.07.050.
Inferno
Sala 1
15.00-17.30-20.00-22.30
I babysitter
Sala 2
15.45-18.00-20.10-22.15
Pets - Vita da animali Sala 3
15.15-17.40
Qualcosa di nuovo
Sala 3
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VALPERGA
AMBRA 0124617.122.
Pets - Vita da animali Uno
Pets - Vita da animali 3D Uno
Inferno
Due
15.00-17.30
22.30
15.00-17.30-20.00-22.30
VENARIA
P
P
P
P
15.00-17.30-20.00-22.30
15.00-17.30-20.00-22.30
15.30-17.45-20.30
22.30
17.00
VINOVO
AUDITORIUM DIGITAL 01196.51.181.
Abel - Il figlio del vento
16.00-18.00
salborgone16/I,tel.3336387963.
Oggi ore 16 la Compagnia dei
mieiStivalipresentaTuttiinsieme
spassionatamenteilMusical.Giovedì 27 ore 21 Elena Bini presenta Un tango a teatro – questa volta a teatro si balla!
ALFIERI piazza Solferino 2, tel.
011 56.23.800. Oggi ore 15.30 il
Musical Il principe ranocchio e
l’incantesimo della strega BaswelialibrettoeregiaMelinaPellicano
diGiancarloFares.Venerdì11novembre Human con Letta Costa
e Marco Baliani
CONSERVATORIO GIUSEPPE VERDI piazza Bodoni. Unione musi-
800.235.333. Oggi ore 15.30 Il
giardino dei ciliegi di Cechov,
con Elena Bucci, Natalino Balasso, Fausto Russo Alesi, regia Valter Malosti
CASA TEATRO RAGAZZI E GIOVANI corso G. Ferraris 266/C, tel.
GOBETTI TEATRO/TEATRO STABILE
TORINO via Rossini 8, tel.
011 19.740.280. Sabato 29 ore
15.30, 17.30, 21 e Domenica 30
ore 11, 15.30, 17.30 sala grande
Tripula dei Farres Brothers.
COLOSSEO via M. Cristina 71, tel.
011 66.98.034. Dal 28 al 30 ottobrePerformancedieconVirginia
Raffaele.Martedì8novembreLe
bal-l’Italia balla dal 19-40 al 2001
Durata: 118 minuti. Seconda avventura sullo schermo
per il personaggio creato dallo scrittore Lee Child: l’ex
poliziotto militare Jack Reacher corre in soccorso di
un’amica, ufficiale dell’esercito accusata di spionaggio. (Ideal, Reposi, Massaua. Lux, Space, Uci)
LETTERE DA BERLINO
···· Drammatico. Regia di Vincent Perez, con Da-
niel Bruhl e Emma Thompson. Durata: 97 minuti. Germania, 1940. Alla morte del figlio in guerra, Anna e
Otto Quangel iniziano a contestare il regime lasciando in giro per Berlino cartoline contro la politica di
Hitler. La polizia segreta li controlla. (Romano)
MINE
··· Azione. Regia di Fabio Guaglione e Fabio Resinaro, con Armie Hammer. Durata: 106 minuti. Durante la
guerra in Afghanistan, un marine si viene a trovare da
solo in mezzo al deserto con un piede su una mina.
Opera prima, produzione americana. (Lux)
NERUDA
···· Drammatico. Regia di Pablo Larrain, con Gael
Garcia Bernal e Alfredo Castro. Durata: 107 minuti.
Nel Cile del 1948 il presidente Videla incarica il prefetto di arrestare il poeta Pablo Neruda, in fuga con la
moglie. Dall’autore di «Tony Manero» e «No - I giorni
dell’arcobaleno». (Nazionale)
PAY THE GHOST
PETS
cale.ConcertoTullioSolenghivoce recitante, Trio d’archi di Firenze. Musiche di Mozart. Domenica 23.Ore 16.30
ERBAcorsoMoncalieri241,tel.011
66.15.447.Oggiore16“Lapentola
peina d’oro”, di G. Mesturino e
G.AngionedaPlauto,conlaCompagnia Torino Spettacoli
GIOIELLO TEATRO via Cristoforo
Colombo31bis,tel.0115805768.
Oggi ore 16 in scena Les Jumeaux
scritto e diretto da Daniele Ronco. Si prenota per “La santa coppia” dal 4 al 6 novembre
CARIGNANO/TEATRO STABILE TORINO piazza Carignano 6, tel.
··· Azione. Regia di Edward Zwick, con Tom Cruise.
··· Azione. Regia di Uli Edel, con Nicolas Cage. Durata: 80 minuti. A un anno di distanza dalla scomparsa
del figlio, Mike Lawford continua la sua ricerca in una
New York popolata da demoniache presenze. (Uci)
del 23 ottobre 2016
AGIESSE - ALFA TEATRO via Ca-
Squires. Durata: 100 minuti. Le vicissitudini di un falegname inglese costretto a chiedere il sussidio statale
e, a causa di una serie di sfortunate circostanze, poi a
cercare un lavoro. Palma d’Oro al Festival di Cannes.
(Ambrosio, Centrale, Eliseo, Marx, Romano)
JACK REACHER - PUNTO DI NON RITORNO
17.30
20.15
22.30
SETTIMO TORINESE
JOLLY 01196.96.034.
Pets - Vita da animali
Felicity Jones. Durata: 121 minuti. Terza avventura per
il docente Robert Langdon, esperto di simbiologia nato dalla penna dello scrittore Dan Brown: si sveglia
senza memoria in ospedale a Firenze, insieme al medico Sienna Brooks contrasta l’organizzazione segreta
Consortium. (Ideal, Reposi, Massaua. Lux, Space,
Uci, Greenwich, Due Giardini, Marx)
···· Drammatico. Regia di Ken Loach, con Hayley
SAN MAURO TORINESE
VILLASTELLONE
INFERNO
··· Azione. Regia di Ron Howard, con Tom Hanks e
IO, DANIEL BLAKE
BORGONUOVO 01195.64.946.
Spettacolo Teatrale
SUPERCINEMA 01145.94.406.
Jack Reacher - Punto di non ritorno
Inferno
Pets - Vita da animali
Qualcosa di nuovo
re Niney e Paula Beer. Durata: 113 minuti. Germania,
1919. In un piccolo villaggio la giovane Anna si reca
tutti i giorni alla tomba del fidanzato Frantz, morto in
guerra. Un giorno incontra Adrien, un francese venuto a rendere omaggio all’amico conosciuto a Parigi
prima del conflitto. Opera in bianco e nero, da un testo teatrale. (Nazionale)
800.235.333.Oggiore15.30LasignorinaFelicitaovverolaFelicità
omaggio a Guido Gozzano, uno
spettacolodiLorenaSenestro,regia Massimo Betti Merlin
I CONCERTI DEL POMERIGGIO
piazza Solferino 4. Dalle danze
di Brahms alla Rapsodia in blu di
Gershwinconilduopianisticofor-
mato da Sabrina Dente e Annamaria Garibaldi. Lunedì 7 novembre. Ore 16
LBT- LA BOTTEGA TEATRALE corso Govone 16, tel. 0161 840.796.
Domenica 30 ore 16.30 al Teatro Educatorio della Provvidenz
La Bottega Teatrale presenta lo
spettacolo “La rivolta dei fantasmi”–FestaperHalloweenper
un pubblico dai 3 anni in poi
MONCALIERI LIMONE FONDERIE
TEATRALI/TEATROSTABILETORINO
viaPastrengo88,tel. 800.235.333.
Oggi ore 15.30 per Torinodanza
festival prima italiana di Cold
blooduno spettacolo di Michèle
Anne De Mey, Jaco Van Dormael
e del collettivo Kiss&Cry
MONTEROSA via Brandizzo 65,
tel. 011 23.04.153. Martedì 2
Novembre, ore 21.15, in diretta
da Londra il “Royal Ballet” presentaAnastasiadiK.Macmillan’s.
TEATRO NUOVO corso M.
D’Azeglio 17, tel. 65.00.200.
Oggi ore 8.00 Giornata del volontario 2016 di AVIS Torino.
OFFICINA CAOS piazza E. Montale 18 A, tel. 011 73.99.833. Per
il programma del secondo an-
no di attività della Residenza
Arte Transitiva, venerdì 28 ore 21
Deposito dei Segni (Pescara) in
scena col reading dedicato alla
letteratura arabo-palestinese
“Non sparisco dalla Terra”
PICCOLO REGIO GIACOMO PUCCINI. Il Regio itinerante. Ore 21
a San Carlo Canavese, presso la
Chiesa di San Carlo Borromeo,
concerto degli Strumentisti dell’Orchestra del Teatro Regio:
Quintetto Prestige
PICCOLO TEATRO PEREMPRUNER Grugliasco,tel.011787.780.Cammei: con Luca Scarlini a Binaria
Centro Commerciale. Martedì
8 novembre. Ore 21. Piccola societàdisoccupataCompagniaActi Grugliasco. Sabato 12 novembre. Ore 21. Info 011787780
TEATRO MURIALDO piazza Chiesa
dellaSalute17/b,tel.0112215161.
Le Maschere della Commedia dell’Artelezione-spettacolo di e con
Mauro Piombo sulla Commedia
dell’Arte. Venerdì 28. Ore 21
SOLFERINOpiazzaSolferino2,tel.
011 56.23.800. Si prenota per Il
giornalino di Gian Burrasca in
scena dal 9 novembre al 1° dicembre
TANGRAM TEATRO via Don Orio-
ne 5, tel. 011 338.698. Stasera ore
21 Il tempo di un inverno spettacolo - laboratorio con LART, laboratorioavanzatodiricercateatrale condotto e diretto da Silvia Battaglio
TEATROAGNELLIviaSarpi111,tel.
011 30.42.808. Domenicamattinateatro – oggi ore 11 Teatro
Telaio presenta “Le quattro stagioni”
TEATROASTRA viaRosolinoPilo6.
Da martedì 25 ottobre Moschettieri Cabaret prod. Fondazione
TPE / prima assoluta
TEATRO BORGONUOVO via Roma149(Rivoli),tel.32078.75.879.
Rassegna “Teatro Sotto il Castello” Stagione 2016/2017. Essere o non EssereCompagnia Artisti per Caso. Regia Gianni Garzara. Ore 16
TEATRO CARDINAL MASSAIA via
Sospello 32, tel. 011 257.881.
Domenica 30 ore 16 la Compagniabella in Manailve – Un uomo vivo
TEATROCIVICOGARYBALDIDISETTIMO TORINESE via dei Partigia-
ni 4 - Settimo Torinese, tel. 011
80.28.501.ScenaMadreapertura
5 novembre ore 21.30 con AscanioCelestiniinLaikaaseguireGiuliana Musso, Daniele Timpano,
Lucilla Giagnoni ed altri
TEATRO MARCHESA corso Vercelli 141. Sabato 26 ore 21 e Domenica 27 Novembre ore 16, Inaugurazione della nuova stagione2016/17 “BarrieraDanza”presentazione del cartellone “Gran
Galà di Stelle dello Spettacolo”.
Ingresso gratuito
TEATROREGIO.Stagioned’Opera
2016-2017: ore 15 La bohème
di G. Puccini. G. Noseda direttore. Regia di A. Ollé. Orchestra e
Coro del Regio. Nuovo allestimento. Con I. Lungu, G. Berrugi, K. Besong, M. Cavalletti. Ultima replica
TEATRO SUPERGA piazzetta Macario - Nichelino, tel. 011
62.79.789. Paolo Rossi in RossinTesta. Sabato 29 ottobre
TEATRO VITTORIA via Gramsci 4,
tel. 011 51.76.246. Unione Musicale. Laboratorio musicale Noteingioco. Divertirsi con la musica (da 18 a 36 mesi). Ore 10 e 11.
Info 0115669811.
···· Animazione. Regia di Chris Renaud e Yarrow
Cheney. Durata: 90 minuti. Le vicissitudini di Max e
Duke, due cani per le strade di New York. (Massaua,
Reposi, Uci, The Space, Ideal, Fratelli Marx, Lux)
PIUMA
···· Commedia. Regia di Roan Johnson, con Blu
Yoshimi e Luigi Fedele. Durata: 98 minuti. Una gravidanza inattesa irrompe nella vita di Ferro e Cate, due
ragazzi prossimi alla maturità, e delle loro strampalate famiglie. (Reposi, Greenwich, Eliseo, Space, Uci)
QUALCOSA DI NUOVO
··· Commedia. Regia di Cristina Comencini, con Mi-
caela Ramazzotti e Paola Cortellesi. Durata: 93 minuti.
Assai diverse tra loro, le amiche Lucia e Maria s’invaghiscono dello stesso ragazzo. Dall’opera teatrale «La
scena». (Massimo, Ambrosio, Uci, Massaua)
QUANDO HAI 17 ANNI
··· Commedia drammatica. Regia di André Téchiné,
con Sandrine Kiberlain e Kacey Mottet Klein. Durata:
116 minuti. Il rapporto in un primo tempo assai contrastato tra due compagni di scuola che vivono in una
cittadina fra i monti francesi: un giorno uno dei due
scopre di essere omosessuale. (Classico)
THE ASSASSIN
···· Drammatico. Regia di Hou Hsiao-Hsien, con
Satoshi Tsumabuki e Chen Chang. Durata: 105 minuti.
Avviata alle arti marziali, Nie Yinniang è diventata nella Cina del nono secolo un’assassina con il compito di
uccidere funzionari governativi corrotti. (Classico)
LA VERITA’ STA IN CIELO
··· Drammatico. Regia di Roberto Faenza, con Ric-
cardo Scamarcio e Greta Scarano. Durata: 94 minuti.
L’autore di «Jona che visse nella balena» e «Sostiene
Pereira» ricostruisce una pagina misteriosa della recente storia italiana: il rapimento di Emanuela Orlandi a Roma. (Reposi, Romano, The Space, Uci)
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9ABCDE4F383A11A7C382 LA STAMPA 12345367318
LA STAMPA
DOMENICA 23 OTTOBRE 2016
Tempo .71
.
Il tempo Grigio al Settentrione con deboli piogge al Nord-Ovest. Qualche temporale al Sud
LE PREVISIONI DI OGGI
SITUAZIONE
Si esaurisce l’azione del vortice
freddo sull’Europa centrale e
correnti più umide dal
Mediterraneo portano un
aumento della nuvolosità con
deboli piogge al Nord-Ovest e
un temporali al Sud e sulle
regioni tirreniche. A inizio
settimana correnti di Scirocco
porteranno un marcato
aumento delle temperature al
Sud.
SOLE
NUVOLOSO
POCO NUVOLOSO
NORD
Al mattino residue schiarite al
Nord-Est, più ampie sulle Alpi
orientali, molto nuvoloso
altrove con piogge sparse al
Nord-Ovest, anche a carattere
di rovescio o temporale in
Liguria, moderate tra
Piemonte orientale e
Lombardia occidentale,
intermittenti altrove.
Precipitazioni in esaurimento
nel pomeriggio.
COPERTO
DOMANI
VARIABILE
Nuvoloso al mattino con
schiarite più ampie tra
Abruzzo e Molise e rovesci o
temporali sparsi sul versante
tirrenico, più estesi su Sud
della Toscana, Lazio e Umbria.
Rovesci in esaurimento nel
pomeriggio con tendenza a
schiarite. Più soleggiato in
Sardegna con qualche
rovescio tra Sassarese e
Gallura.
PIOGGIA DEBOLE-MODERATA
IN EUROPA
Il Sole
CENTRO
PIOGGIA INTENSA
TEMPORALE
SUD
Irregolarmente nuvoloso o
nuvoloso con temporali in
mattinata su Sicilia
settentrionale, Calabria
tirrenica e, localmente
intensi, in Campania, più
isolati nel pomeriggio tra
Basilicata, Golfo di Taranto,
Brindisino e Salento con
tendenza a schiarite altrove
e ritorno di condizioni più
soleggiate in Sicilia.
NEBBIA
VENTO
NEVE
Sorge
alle ore
7.30
Culmina
alle ore
12.54
Tramonta
alle ore
18.18
Orari medi Italia
La Luna
LUNA
NUOVA
Si leva Cala
alle ore alle ore
14.44
00.17
30 OTT
MARE CALMO
POCO MOSSO
MARE MOSSO
Si esaurisce l’azione
del vortice freddo
sull’Europa centroorientale, ma il
cielo rimane in
gran parte
nuvoloso con
limitate aperture.
Piogge sul Sud di
Svezia e Norvegia e
in Danimarca,
mentre una
perturbazione
atlantica porta
rovesci a tratti
intensi su Spagna e
Portogallo in
estensione alla
Francia.
MARE AGITATO
Le precipitazioni attese oggi
LA TENDENZA DELLE
TEMPERATURE
Temperature massime
in calo al Nord, in
aumento in quota con
zero termico fino a
3000 metri in serata.
Stazionarie altrove.
Trento
Trieste
9 15
Aosta
Venezia
Milano
10 13
8 10
Bologna
9 15
Torino
10 13
10 16
12 16
Genova
13 15
Firenze
Ancona
10 17
Perugia
12 18
10 17
Molte nubi al Nord, ma deboli piogge solo
in Liguria. Soleggiato e con temperature in
sensibile aumento al Centro-Sud.
DEBOLI
L‘Aquila
Roma
Campobasso
14 20
DOPODOMANI
11 19
Foggia
FORTI
MOLTOFORTI
Vigilanza meteo di oggi e domani
13 21
Bari
Napoli
14 23
15 22
Alghero
MODERATE
Temporali al Sud e sul versante tirrenico,
deboli piogge al Nord-Ovest con rovesci in
Liguria.
9 17
Potenza
10 18
17 25
Cagliari
Catanzaro
20 26
17 21
Palermo
Reggio Calabria
20 25
20 25
Catania
20 26
Molto nuvoloso con deboli piogge sulle
Alpi e dalla Lombardia al Triveneto, ancora
soleggiato e molto mite al Centro-Sud.
NESSUNA
Acura di www.nimbus.it
ALGERI
ANKARA
BAGHDAD
BANGKOK
BEIRUT
BOMBAY
BRASILIA
BUENOS AIRES
CALGARY
CARACAS
CASABLANCA
CHICAGO
CITTÀ DEL CAPO
CITTÀ DEL MESSICO
DAKAR
DUBAI
FILADELFIA
GERUSALEMME
HONG KONG
IL CAIRO
JOHANNESBURG
KINSHASA
LA MECCA
L'AVANA
LOS ANGELES
MANILA
MELBOURNE
MIAMI
MONTREAL
NAIROBI
NEW YORK
NUOVA DELHI
PECHINO
SHANGHAI
SINGAPORE
TOKYO
WASHINGTON
MIN °C MAX °C OGGI
17
5
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21
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14
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CITTÀ
AMSTERDAM
ATENE
BARCELLONA
BELGRADO
BERLINO
BERNA
BRATISLAVA
BRUXELLES
BUCAREST
BUDAPEST
COPENHAGEN
DUBLIN
EDIMBURGO
HELSINKI
ISTANBUL
LISBONA
LONDRA
LUBIANA
MADRID
MOSCA
OSLO
PARIGI
PODGORICA
PRAGA
REYKJAVIK
ROMA
SARAJEVO
S. PIETROBURGO
SOFIA
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ELEVATA
ESTREMA
Domenica Guarda che tempo
Tempo e temperature previsti nel mondo e in Europa
CITTÀ
MODERATA
Possibili temporali localmente intensi sul
versante tirrenico specie tra Lazio e
Campania.
IN FRANCIA
Scene da una vendemmia
1 Vendemmia a Cumieres, nel Nord-Est della Francia. Ma la
produzione mondiale è in calo: sono previsti 259 milioni di et-
tolitri, vale a dire un meno 5% rispetto al 2015. Il motivo? Le
condizioni climatiche, sempre più imprevedibili ed estreme.
AL VENERDÌ LA STAMPA E TORINOSETTE € 1,70 NON VENDIBILI SEPARATAMENTE. PREZZI TANDEM, NELLE AREE DI DIFFUSIONE INDICATE SUL GIORNALE LOCALE: € 1,30 CON «NUOVA PRIMA PAGINA MODENA»; € 1,40 CON «IL CORRIERE DI ROMAGNA».
PREZZI ESTERO: FRANCIA, MONACO P., € 2,00.
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9ABCDE4F383A11A7C382 LA STAMPA 8