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LE STAGIONI DEL MARE
Abituati come siamo a vivere il mare quasi esclusivamente durante il periodo estivo, spesso tendiamo a credere che la vita che osserviamo in estate sia quella che popola i fondali durante tutta la durata dell’anno.
In effetti la maggior parte dei mari del Mondo non subisce forti variazioni termiche stagionali, e pertanto le differenze nelle specie che li popolano sono piuttosto ridotte.
Il mare Adriatico, e soprattutto l’area costiera che va dal Gargano alla Laguna di Venezia, ha invece caratteristiche ben diverse.
La bassissima profondità dei suoi fondali fa sì che questo tratto di mare risenta maggiormente, dalla superficie al fondo, delle differenze di temperatura atmosferica fra estate ed inverno; a ciò si aggiunge la variazione stagionale nell’apporto di acque dolci molto fredde provenienti dal fiume Po, che le correnti portano proprio verso la zona del Conero.
Le acque che bagnano la nostra costa, quindi, subiscono variazioni termiche estremamente elevate durante il corso dell’anno, oscillanti fra i 5°C del periodo più freddo ed i 28°C registrati in piena estate.
Le forti variazioni termiche fanno sì che gli organismi che popolano i fondali della Riviera del Conero debbano fronteggiare questa situazione particolare, e ciò avviene in genere attraverso le migrazioni, sia estive che invernali, ed adattamenti del ciclo vitale: ci sono cioè specie che vivono o si avvicinano al Conero solo in determinati periodi dell’anno, a volte anche molto ridotti nel tempo.
POLPI D’AUTUNNO
Benché presenti durante tutto l’anno, i polpi (Octopus vulgaris) diventano estremamente abbondanti durante la stagione autunnale, che rappresenta il loro periodo riproduttivo.
Essi si avvicinano a costa per accoppiarsi e deporre le uova, che poi curano e ventilano fino alla schiusa.
Durante questa fase le femmine smettono di alimentarsi e consumano molte energie, al punto che spesso esse muoiono
alla fine del ciclo riproduttivo.
Rimane un mistero dove questi polpi vivano durante il resto dell’anno, dal momento che nei dintorni non esistono substrati adatti alla loro sopravvivenza!
IL CICLO VITALE DELLE SEPPIE
LA MORIA DI FINE ESTATE
Nelle acque del Conero è possibile osservare tutte le fasi del ciclo vitale delle seppie Sepia officinalis.
L’Alto Adriatico, di cui il mare del Conero fa parte, è spesso soggetto, almeno nella sua sponda italiana, a forti morie di organismi alla fine dell’estate (nella foto in alto, lo scheletro della spugna Sarcotragus spinosulus), quando
la temperatura dell’acqua raggiunge i suoi valori massimi, molto elevati a causa della
bassa profondità del fondale.
Gli esemplari adulti, di grandi dimensioni, raggiungono la costa in primavera, per accoppiarsi e deporre le uova (a destra).
Queste, simili a piccoli acini d’uva di colore nero, vengono fissate a qualsiasi struttura rigida, come rocce, spugne, alghe o
tubi di spirografi (a sinistra).
In questa situazione, la colonna d’acqua risulta fortemente stratificata, e ciò riduce la quantità
di ossigeno disponibile sul fondo, ed è questa la ragione
delle morie periodiche.
Ad inizio estate le uova schiudono, e per tutta la stagione estiva è
possibile incontrare i nuovi nati, che hanno inizialmente una lunghezza di poco superiore al centimetro (a destra), ma che all’inizio dell’autunno hanno
già raggiunto la decina di centimetri di lunghezza.
La morte di molti organismi libera però spazio (foto in basso), e permette a nuove larve di insediarsi, favorendo così un ricambio di popolazione ed un aumento della biodiversità!
In questa fase, le giovani seppie prendono il largo, per ritornare la stagione successiva, o quella ancora seguente, per riprodursi e concludere il proprio ciclo vitale.
Il Conero, dunque, ospita un grandissimo numero di specie, al punto da poter essere considerato un hot‐spot di biodiversità, ossia una zona in cui molti organismi diversi sono raccolti in poco spazio, anche grazie al fatto che i suoi fondali vengono colonizzati da ospiti diversi durante i differenti periodi dell’anno. Uno stimolo a frequentare le acque del Conero anche fuori stagione!
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© Federico Betti - www.federicobetti.it