Febbraio 2010 - Nuovo Giangurgolo News

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Febbraio 2010 - Nuovo Giangurgolo News
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COPIA OMAGGIO
E 1,00
ANNO XVIII - N. 2
FEBBRAIO 2010
Redazione: Via Anita Garibaldi, 69 - 89055 Gallico Sup. (RC) - Tel. 0965.372015
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Periodico di Reggio Nord
Mentre un terzo degli italiani perde il lavoro e muore di fame
nella seconda Repubblica berlusconiana ritorna tangentopoli
Scopelliti e Callipo sfidano Loiero
Protezione civile tutto fare
Elezioni Regionali: 28-29 marzo Calabria alle urne
5 gallicesi aspirano ad un posto a Palazzo “Campanella”
All’ombra del “vuoto di diritto” dentro cui opera il Dipartimento della “Protezione Civile”, è
esploso lo scandalo che investe la
pubblica amministrazione, la magistratura civile e la Corte dei Conti;
con privati e faccendieri vicini ai
centri di potere che hanno facoltà,
in deroga, di ricevere finanziamenti per gli interventi urgenti e necessari. Un sistema che secondo i PM
che indagano ha prodotto corruzione e lievitazione abnorme dei costi
delle opere, con un intreccio perverso tra controllori istituzionali e
controllati che i magistrati inquirenti cercano con molte difficoltà
di accertare. L’indagine avviata da
tempo ha avuto una accelerazione
improvvisa a causa di un sostituto
procuratore di Roma che ha avvisato gli attori indagati, facendo correre il rischio dell’inquinamento delle prove. Al vertice di questa piramide del malaffare si trova il Sottosegretario (ministro in pectore)
Bertolaso, uomo di grande capacità
operativa (uomo del “fare” per eccellenza) sostenuto dal Capo del
Governo che dell’ideologia del “fare” è il grande sacerdote.
I fatti, le persone, le accuse e le
difese sono stati dai media largamente illustrati.
Mi sembrano, comunque, interessanti, alcune valutazioni di sintesi largamente trattate.
Il Dipartimento affidato alla
guida di Bertolaso opera al fuori
del sistema legislativo ordinario,
con grande disponibilità di risorse
finalizzate ad interventi rapidi ed
urgenti, senza il bisogno di rispettare procedure burocratiche ordinarie che comportano perdite di tempo in sopportabili. Quando il Dipartimento è intervenuto a seguito
di disastri naturali (terremoti, alluvioni) si è dimostrato uno strumento efficace che, sotto la guida di
Bertolaso, ha raggiunto livelli di
efficienza straordinaria sennonché,
con la formula dei “Grandi eventi”
la lista dei lavori da includere si è
allargata a dismisura, con opere
che non presentano caratteristiche
che giustifichino la loro inclusione.
Il risultato di questa commistione è
l’enorme quantità di risorse pubbliche gestite senza le garanzie della
legge ordinaria. Si è creata così una
correlazione malavitosa tra imprese, autorità di affidamento degli appalti, progettisti, consulenti, funzionari al massimo livello delle
opere pubbliche, giudici amministrativi regionali, magistrati della
Corte dei Conti, con la complicità
anche di un Pubblico Ministero
della Procura di Roma che informava gli indagati. Un tale sistema
ha potuto usufruire di coperture autorevoli ai massimi livelli istituzionali e politici. Bertolaso è credibile
come uomo del “fare” e certamente Berlusconi e Letta che lo difendono, sotto questo profilo hanno
buon gioco. Ma Bertolaso non poteva non sapere che il sistema che
gestiva era diventato marcio. Non
avrà sicuramente approfittato personalmente di compensi e favori
extra, ma preso dall’urgenza del
“fare” ha trascurato di accertare ciò
che avveniva nel momento dell’assegnazione degli appalti ed a valle
di essi. Il tentativo affannoso del
Guido Bertolaso, sottosegretario
alla Protezione Civile
Governo di porre rimedi dal punto
di vista normativo ad una situazione esplosiva rischia di scadere nel
grottesco. La stessa proposta di
escludere per legge dalle liste elettorali i condannati in primo grado
di reati penali, adombra la tipica situazione nella quale si chiudono le
stalle quando i buoi sono scappati.
Ma c’è un ulteriore considerazione
che mi preme esternare. L’opposizione sapeva benissimo che il sistema messo in piedi con la creazione
del Dipartimento della Protezione
Civile, che includeva i “ Grandi
Eventi”, lasciando incerti i confini
entro cui operare, portava dentro di
sé i germi della corruzione e del degrado su larga scala. Ma non ha
parlato fino a quando non è intervenuta la magistratura. Non lo ha
fatto per connivenza o per mancanza di coraggio perché poteva essere
impopolare criticare Bertolaso?
propendo per questa ultima ipotesi.
In ogni caso ha manifestato una debolezza preoccupante.
Una democrazia che ha bisogno del puntello della magistratura
per attivare correttamente i suoi
meccanismi di Governo è una democrazia malata. Tuttavia non si
può mettere sullo stesso piano la
responsabilità di chi governa e di
chi sta all’opposizione. Berlusconi
si affanna a precisare che non ci
troviamo di fronte ad una nuova
tangentopoli e ciò è forse vero: i
partiti non sono più beneficiari diretti della corruzione, ma è pur vero che si è creata una rete di malaffare diffusa a livello individuale,
favorita certamente dal sistema di
potere di chi governa al centro e sul
territorio, anche per effetto della
debolezza dei partiti.
Gaetano Arconti
Corruzione: consuetudine e assuefazione
Amleto diceva “C’è del marcio in Danimarca!”, chissà cosa direbbe oggi a guardare questa nostra Italia. Il cancro della corruzione sembra aver avuto una recidiva e, a quanto pare, ha già riempito di metastasi il paese.
Ma è davvero così?
La scoperta di un esteso sistema affaristico e corruttivo che faceva capo
alla Protezione Civile, alla gestione delle emergenze e dei Grandi Eventi ha
fatto tornare alla ribalta parole da tempo sopite come “Tangentopoli” o
“Mazzette”, concetti che si credeva scomparsi con la Prima Repubblica.
Ma si sa, l’Italia è un paese tradizionalista e certi vecchi rituali non
muoiono mai o addirittura vengono definiti come una nuova “scoperta dell’acqua calda”.
Ed ecco perchè le risate degli imprenditori edili durante la notte del terremoto de L’Aquila, indignano ma fanno scendere in piazza solo i diretti interessati con i famosi cartelli “3:32 Noi non ridevamo”.
Ma il resto della nazione? Silenzio, come se un tale episodio rientrasse
nella normalità, come se sghignazzare di una simile tragedia sia una cosa
quasi moralmente accettata.
E che dire del G8 a “La Maddalena”? Solo oggi si scopre che la località
sarda era stata bocciata da tutti i grandi per gravi problemi di sicurezza. Tutto questo molto prima del terremoto de L’Aquila e quando i lavori erano appena iniziati, lavori che sono costati qualche centinaio di milioni di euro.
Galli della Loggia, sul Corriere della Sera, in uno splendido articolo ha
scritto: “Non è questione di pensare che la corruzione sia “connaturata” alla
società italiana. Bensì di convincersi che essa è innanzi tutto della società
italiana”.
E’ forse questa la migliore risposta al silenzio e alla passività con la quale l’italiano medio sta accogliendo lo scoppio di una nuova “Tangentopoli”.
Il corpo malato della nazione ha trasformato la “consuetudine”, se vogliamo chiamarla così, corruttuiva, in legge, tra l’indolenza dei cittadini.
Ci troviamo davanti ad un completo rovesciamento di quello che fu il
clima che accompagnò la fine della Prima Repubblica.
Quando scoppiò “Tangentopoli” l’azione della magistratura fu accompagnata da una sempre crescente ondata di indignazione popolare verso il
“Sistema”. Il famosissimo episodio del lancio delle monetine all’Hotel
Raphael è forse l’immagine più forte di quel clima.
Allora i politici si limitarono a fare spallucce, avvolgendosi nei loro privilegi e nell’immunità parlamentare, negando il problema o, come fece Bettino Craxi, universalizzandolo.
Oggi, di quel furore popolare non c’è traccia o quasi, l’opera dei magistrati riceve solo la dovuta attenzione dei media che, con più o meno convinzione, cercano di scavare nell’immensa fanghiglia che sta a poco a poco
emergendo.
Ad essere in fibrillazione sono i politici, soprattutto quelli al governo,
che temono una nuova implosione, come quella causata dalle inchieste del
pool “Mani Pulite”, e la fine della Seconda Repubblica.
Silvio Berlusconi tace. L’indignazione popolare non è scesa in piazza,
ma potrebbe colpire il governo li dove fa più male, nel seggio elettorale.
Per rimediare, il partito di maggioranza sta tentando un inedito ibrido tra
due strategie contraddittorie.
Da un lato si cerca di rintuzzare gli attacchi, dall’altro si tenta di isolare
le “mele marce”, i colpevoli, per offrire all’opinione pubblica dei capri
Dario Ganci - segue a pag. 4
Il 28 e 29 marzo siamo chiamati
a rinnovare il Consiglio regionale
della Calabria e scegliere il governatore della IX legislatura. A sfidare
Agazio Loiro, riproposto per il centrosinistra dopo aver vinto le primarie indette dal PD, sono scesi in
campo, Giuseppe Scopelliti, sindaco
di Reggio Calabria, candidato a Governatore per il centrodestra e Pippo
Callipo, imprenditore calabrese, che
pur essendo collocato a sinistra, corre da solo per Italia dei Valori e radicali. Escluso dalla Commissione
centrale elettorale presso la Corte
d’Appello di Catanzaro, Pino Siclari, del Partito Comunista dei lavoratori, pare che la lista non ha raccolto
il numero di firme necessario per la
presentazione. Sulla questione sarà
il Tar ha pronunciarsi definitivamente.
Un milione e 875 mila calabresi
saranno chiamati alle urne per votare i tre candidati a Governatore: l’uscente Agazio Loiero sostenuto da
sei liste : PD, Autonomia e Diritti,
Partito Socialista – Sinistra con Vendola, Slega la Calabria, Rifondazione – Comunisti Italiani; Giuseppe
Scopelliti, lo sfidante, sostenuto da
sette liste: Pdl, Insieme per la Calabria (UDEUR- PSI –PRI), Scopelliti Presidente, UDC, Socialisti Uniti
– PSI, Noi Sud, Destra Sociale F.T. e
Pippo callipo, il contestatore, sostenuto da tre liste: IdV, Radicali Bonino –Pannella, Io resto in Calabria.
La provincia con più elettori è Cosenza, ne conta 710.109 ed esprime
15 seggi, segue Reggio con 511.910
elettori e 11 seggi, Catanzaro con
340.000 elettori e 7 seggi, Crotone
con 152.800 elettori e 4 seggi , Vibo
Valentia con 160.838 elettori e 3
seggi. Alla coalizione che vincerà
sarà assegnato il premio di maggioranza.
Le “Liste pulite” è la novità di
questa tornata elettorale dopo lo
scandalo della nuova tangentopoli. I
partiti si sono dati, pare, un codice
etico nuovo e hanno preso l’impegno di non candidare persone inquisiti o passati in giudicato per reati
contro la pubblica amministrazione.
Al di là di chi verrà eletto, i calabresi stanchi di essere il fanalino di coda dell’Europa, chiedono , come è
nel loro diritto, una buona sanità, lavoro per i giovani, buona e trasparente Amministrazione, Corretto
impiego delle risorse, rilancio del
porto di Gioia Tauro, difesa e sicurezza del territorio, Valorizzazione
del patrimonio artistico e culturale
della Calabria, lotta alla delinquenza
organizzata, cancro sociale che sta
divorando la Calabria.
Per questo riteniamo che sarebbe opportuno che i calabresi ridiano
la fiducia all’on. Loiero. I cinque anni trascorsi sono stati caratterizzati
e condizionati dall’orribile peso dell’omicidio Fortugno, vice presidente
della regione, i prossimi cinque anni, se gestiti senza lo spettro della
ndrangheta, Loiero ha la capacità
politica e culturale di portare la Calabria fuori dal degrado e dal sottosviluppo.
Cinque sono i candidati gallicesi in lizza per palazzo “Campanella”
presenti in tutti i tre schieramenti.
Giovanni Pensabene, lista “Slega la
Calabria – presidente Loiero; Giuseppe Caridi e Giuseppe Giordano,
lista IdV - presidente Callico; Mario
Laface, lista Socialisti Uniti – PSI e
Pasquale Zito, lista PdL – presidente Scopelliti.
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La Regione su proposta
di Naccari e Greco
Catona-Ciapi polo
scientifico e ambientale
Per volontà della Regione Calabria, sorgeranno al Ciapi di Catona, un Centro di ricerca sulla Biodiversità Marina e sulla Qualità
Ambientale un Laboratorio di
Geofisica e Vulcanologia per lo
studio e la difesa ai terremoti.
La costituzione di questo polo
scientifico e ambientale di grande
qualità, su proposta dall’Assessore
al Bilancio e Patrimonio Demetrio
Naccari Carlizzi, e dall’Assessore
all’Ambiente Silvio Greco, è stato
approvato all’unanimità dalla
Giunta Regionale con la delibera
n° 59 del 28 gennaio 2010. L’ambizioso progetto che vede coinvolti
grandi enti scientifici locali, nazionali e internazionali, in conferenza
stampa è stato presentato dagli assessori Naccari e Greco
“L’immobile, spiega l’Assessore al Bilancio Naccari, si sviluppa
su una superficie di circa 30 mila
metri quadri, di cui 18 mila destinati a verde e impianti sportivi e la
rimanente parte occupata da vari
corpi di fabbrica che ospitano aule,
laboratori, uffici, un’officina, una
mensa, una palestra e un convitto:
il centro era infatti nato per iniziativa della Cassa del Mezzogiorno
al fine di promuovere e realizzare
attività di formazione professionale
nel settore dell’Industria.
L’idea, ormai operativa, è quella di creare un Centro di ricerca
sulla Biodiversità Marina e sulla
qualità ambientale un Laboratorio
di Geofisica e vulcanologia per lo
studio e la difesa ai terremoti.
Reggio e la Calabria, aggiunge
l’assessore reggino, hanno la necessità di realizzare un Centro per
la Mitigazione del Rischio Sismico. Allo stesso modo, sul tema altrettanto discusso della BiodiverDebora Buta
segue a pag. 4
Cineteatro di Gallico, manifestazione pubblica indetta per il 13 marzo
I cittadini chiedono al sindaco la riapertura del cantiere
Il plastico del Cineteatro
Dopo 43 anni, gennaio 1967,
dall’incendio che ha distrutto il cineteatro Cral –Enal e le lunghe lotte
per la sua ricostruzione, i gallicesi
sono stanchi di aspettare le lungaggini dell’amministrazione comunale
che ancora non si decide di far riaprire alla ditta appaltatrice, L’ATI
Caridi- Deodato, il cantiere per
completare il fabbricato nelle sue
opere murarie. La ditta Domenico
Tripodi, che nel luglio del 2007 ha
rescisso il contratto con il comune,
ha avuto consegnato i lavori il 5
marzo 2001 e i tempi di consegna
erano stati fissati il 26 agosto 2002 .
Dopo 8 anni dalla prima data di
consegna lavori e dopo otto mesi
dall’aggiudicazione dell’appalto
dell’ATI Caridi-Deodato, ancora si
aspetta la registrazione del contratto. E mentre si aspetta e si aspetta il
cantiere è diventato un deposito di
rifiuti ingombranti e un ricovero
per cani randagi. Il tetto del fabbricato servizi si è trasformato in piscina per le piogge di questi giorni e
tutta la struttura in cemento armato
rischia di cadere a pezzi per l’infiltrazione di acqua, mentre il ferro
scoperto se lo sta mangiando la rugiada.
I Gallicesi gridano allo scandalo e dicono basta a ritardi e a sprechi di denaro pubblico. Dicono basta ad una amministrazione che si è
dimenticato delle periferie e che
non ha rispetto dei luoghi, così come lo è il Teatro che rappresenta
la storia, la memoria e le radici di
Gallico. Spazientiti e stanchi di
aspettare i tempi biblici del comune
ci cittadini hanno deciso di dare vita ad una protesta spontanea per sabato 13 marzo alle ore 10, con lo
scopo di chiedere all’amministrazione comunale di riaprire urgentemente il cantiere e dare vita ai lavo-
ri di completamento del Teatro a
Gallico nell’ex area Cral-Enal. Una
manifestazione pacifica dove parteciperanno spontaneamente cittadini,
associazione culturali, sportive, sociali, religiose e di categorie e probabilmente, visto il valore della pro-
Torre proiezione, i rifiuti
testa, anche i ragazzi della scuola
Media ed Elementare di Gallico.
Pensiamo che saranno in tanti i gallicesi che sabato 13 si ritroveranno
nella traversa I di via Anita Garibaldi a Gallico Superiore, luogo dove
sta per nascere il cineteatro, per gridare forte, ma tanto forte fino a farlo arrivare alle orecchie del sindaco
Scopelliti: “GALLICO VUOLE IL
SUO TEATRO”.
Giorgio Arconte
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Cronaca-Cultura-Attualità
Febbraio 2010
Il Presidente Idone sulla ristrutturazione della via Marina di Gallico
Lavori partiti col piede sbagliato!
Il progetto che prevede il rifacimento della via marina di Gallico
e il recupero della spiaggia, deliberato e appaltato dall’amministrazione comunale nel settembre del
2007, è slittato di due anni per motivi di contenzioso tra le varie ditte
concorrenti. Nel marzo 2009, dopo
aver vinto il ricorso, l’appalto se l’è
aggiudicato la ditta seconda classificata “ARPIA srl”, per una spesa
complessiva di 4.500.000 euro. I
lavori, iniziati nel mese di febbraio di quest’anno e che andranno
avanti per circa due anni, salvo intralci, secondo il parere del presidente della IX circoscrizione Mimmo Idone, sono partiti col piede
sbagliato, in quanto l’amministrazione comunale non ha fornito la
sabbia necessaria all’impresa per
potere iniziare l’opera direttamente
dal mare.
Per un lavoro ben fatto, spiega
Idone, anziché incominciare con la
costruzione dei marciapiedi, su una
strada, di per sé già stretta e inadeguata che la restringe ulteriormente, creando disagi per i cittadini, e
costringendo gli automobilisti a
sensi alternati, sarebbe più opportuno iniziare dal mare con la costruzione dei sufforti.
I sufforti spiega il presidente
Idone, con mappa alla mano, sono
una specie di barriera in cemento
armato, larga sette metri, che si
fermerebbe a filo d’acqua, evitando così lo snaturamento paesaggistico, e costruiti a circa 50 metri
dal ciglio della strada, vanno dalla
foce della fiumara, fino alla zona
Silipi, intervallata in alcuni tratti
dalla gittata di massi a spina di pe-
Planimetria ristruttrazione via Marina Gallico
sce, essi consentirebbero di frenare la violenza delle onde, di proteggere la sede stradale e di recuperare la spiaggia. L’unico inconveniente, che rimane, sarebbe quello
della riduzione delle zone balneabili.
Una volta completata questa
prima parte dei lavori, prosegue il
presidente Idone, si dovrebbero rimuovere e in certi casi demolire i
locali fatiscenti che occupano il
Il Carnevale reggino 2010 per il 10°
anno consecutivo a “Donne 2000”
Per il decimo anno consecutivo il
Gruppo “Donne 2000” con la rappresentazione carnascialesca “Oggi sposi (forse)” hanno vinto il concorso
“Carnevale Reggino 2010”, organizzato dall’Associazione “Carnevale
2001”.
La storia è ambientata in un pollaio,
perciò, i particolari e coloratissimi
costumi rappresentano le galline, che
sono le corteggiatrice dell’unico gallo
suolo demaniale della spiaggia, costruendo, al suo posto, strutture
mobili e uniformi che consentirebbero agli operatori gastronomici di
esercitare la loro attività, e contemporaneamente si creerebbero le
condizioni per allargare la strada.
Però, il presidente Idone, nutre
hanno sfilato lungo il Corso Garibaldi, la via principale della città. Le
Scuole d’Infanzia e le Materne sono
state le presenze più numerose, ma
non sono mancate gli Istituti Superiori e le Scuole Medie, tra i quali, l’Artistico, il Professionale per il Commercio e l’Artigianato, il Liceo Classico Europeo, la Scuola Media “Collodi” e l’Alcide De Gasperi” che ha
aperto il corteo. Dal quartiere di Gallico, oltre a “Donne 2000” ha partecipato la Scuola di ballo Lion Dance di
Maria Cristina Lazzarino con i costumi di Show Dance, tratto dal film
”Van Helsing”.
molti dubbi sul reale completamento di questo progetto ambizioso,
che dovrebbe portare, almeno nelle
intenzioni, la via marina di Gallico
al suo vecchio splendore, in quanto non tutti gli operatori gastronomici sono disposti a smantellare le
loro strutture ed anche perché
l’amministrazione comunale si dimostra poco energica nel contrastare queste resistenze.
Carmelo Polito
L’8 MARZO DELLE EX
ALLIEVE DI GALLICO
In occasione dell’8 marzo, Festa della donna, l’Associazione
exallieve FMA Unione Gallico,
hanno organizzato nella Casa
“Doldo-Frisina” due incontri
tutti al femminile. Sabato 6
Marzo alle ore 18 Incontro-Dibattito sul tema “La donna nel
volontariato”, relatrice l’ins.
Antonella Omodei. In tale occasione il Laboratorio Teatrale
“La Bottega di Giangurgolo”
presenta un recital di poesie e
brani sulla donna. Lunedì 8
marzo alle ore 20,30, Happy
Hour, party per sole donne.
Il ponte sullo Scaccioti non si farà mai!
che fa il “galletto” fino a quando dall’America Latina non arriva un giovane e coloratissimo pappagallo che
fa perdere la testa a tutte le galline. I
costumi dei personaggi sono stati realizzati dal laboratorio di “Donne
2000” dopo accurate ricerche sul tema. Diciotto donne associate che come ci spiega Carmen Leone, la presidente, in questi anni hanno acquisito
un buona professionalità nel campo
della sartoria e oggettistica teatrale.
Tutti noi abbiamo frequentato dei
corsi regionali per costumiste teatrali e tecniche per la costruzione di maschere in carta pesta e ogni genere di
oggetti scenici. Molti sono le compagnie di teatro che ci chiedono di cucire per loro i costumi teatrali, però ancora il nostro impegno lo abbiamo dedicato solo per i nostri vestiti di carnevale che, per realizzarli, impieghiamo anche sei mesi come è successo
l’anno scorso per i costumi raffiguranti il carnevale di Venezia. Dopo
dieci vittorie consecutive, il prossimo
anno al carnevale di Reggio partecipiamo solo fuori concorso, così diamo ad altri gruppi la possibilità di
vincere”. Nonostante il tempo non sia
stato clemente, anche questa edizione
del Carnevale 2010 a Reggio di Calabria ha avuto una bella partecipazione
di carri allegorici e di maschere che
L’attraversamento del torrente Scaccioti è un problema che affligge da sempre i Gallicesi. Quando ancora era in vita l’ing. Giuseppe Trapani Lombardo, morì nell’agosto del 1970, Consigliere provinciale eletto nel collegio
Catona – Gallico, alla sezione della Democrazia Cristiana di Gallico Superiore, nelle assemblee degli iscritti e simpatizzante si affrontava la questione del ponte sullo Scaccioti, per unire stabilmente Pietra della Zita con il
rione Malavenda di Archi, lui, laconicamente rispondeva: “Quel ponte non
si farà mai!”, Abbiamo fatto quello sul “Gallico”, sul “S. Biagio” ma, quello sullo “Scaccioti” non si farà mai! Non ha mai spiegato il motivo. Il tono
triste della sua voce faceva trasparire il profondo disappunto a tanta misteriosa resistenza e il dispiacere di non potere esaudire un legittimo bisogno
dei gallicesi, che lui e la sua famiglia hanno amato tanto.
Sono passati oltre quarant’anni da quelle affermazioni e le cose stanno esattamente come stavano allora. L’unica differenza è che prima quel tratto di
strada era di competenza della Provincia di Reggio Calabria e oggi la competenza è passata al comune capoluogo di provincia. Quando piove però i
disaggi per i cittadini sono rimasti esattamente uguali. L’acqua con la piana
della fiumara trascina con se pietre, sabbia e tronchi di alberi sradicati che,
con i rifiuti ingombranti e gli inerti lasciati da cittadini incivili lungo l’alveo del fiume, barricano la strada e pullman e automobili sono costretti a
deviare sulla ex Nazionale lasciando il rione di Pietra della Zita completamente isolato. Il compianto sindaco Italo Falcomatà aveva stanziato la somma necessaria alla costruzione del ponte sullo “Scaccioti” e nonostante siano passate quasi due legislature del sindaco Giuseppe Scopelliti , il cantiere non si ancora aperto e quando piove dalla fiumara Scaccioti si continua
a non passare.
Un ritardo immotivato, sempre che non si voglia dare ascolto a quel misterioso e profetico “mai”, pronunciato dall’ing. Trapani Lombardo. Ed allora,
come si può tollerare che nel 2010 il territorio di Gallico-Scaccioti possa essere vincolato da un eventuale capriccioso interesse privato? E se ciò fosse
vero, i cittadini possono cedere e rassegnarsi alla logica che un interesse privato, in questo caso pure sconosciuto, condizioni, senza apparente ragione,
l’esecuzione di un opera che riveste un grande interesse comune? Di fronte a ciò, rimane solo lo sdegno e non resta altro che chiedere al Comune, allo Stato, e alle Autorità Pubbliche e politiche, se ci siete, fatevi sentire.
Arcore
Scuola intitolata a don Fortugno
Una folla di popolo alla cerimonia inaugurale
Un momento molto importante e molto sentito ha vissuto la comunità di Gallico Superiore il 6
febbraio 2010: l’intitolazione della
scuola Primaria di via Vespia a
don Demetrio Fortugno, Parroco
per oltre cinquant’anni di questa
comunità.
Per la cerimonia è stato fissato
proprio questo giorno, perché ricorre il nono anniversario della
morte di questo sacerdote che ha
caratterizzato, con infaticabile
guida pastorale e lungimirante
azione educativa e socio-culturale, il tessuto di un intero paese, come è stato testimoniato dalla presenza dei numerosi cittadini intervenuti alla manifestazione che si è
svolta, in larga parte, all’interno
della chiesa di San Biagio e, per
l’altra, nel cortile della vicina scuola.
Alla cerimonia hanno partecipato autorità scolastiche, civili, militari e religiose, in una chiara dimostrazione che l’opera formativa
di un territorio si basa sulla’azione
sinergica delle componenti fondamentali che vi operano: la famiglia,
la scuola, la Chiesa, la società civile. Dopo il canto di accoglienza
eseguito dai giovani dell’oratorio
parrocchiale “Don Bosco” di Gallico e l’introduzione di Don Gaetano
Galatti , attuale parroco della comunità gallicese, è intervenuta la
Direttrice didattica del Circolo di
Gallico, dott.ssa Anna Nucera che
ha illustrato le motivazioni della
scelta di intitolare la scuola alla figura di don Demetrio, delineando
le caratteristiche della sua figura di
sacerdote, di educatore, di uomo e
della sua feconda opera culturale e
religiosa a Gallico. Sono poi intervenuti la Dott.ssa Antonella Freno, in rappresentanza del Sindaco,
e il dottor Marcello Condorelli,
delegato dal presidente della Provincia, avv. Giuseppe Morabito che
hanno sottolineato il valore civico
Inaugurata la sede di
MS Fiamma tricolore
“Le e nostre vittorie forse non saranno elettorali, ma questo è un
giorno nel quale possiamo affermare di avere vinto”, ha dichiarato
Giuseppe Minnella, coordinatore
regionale del MS Fiamma Tricolore, in occasione dell’inaugurazione
della sede provinciale del partito a
Ravagnese Superiore intitolata a
Giorgio Almirante e Beppe Niccolai. Un partito che non ha né grandi
numeri ne grandi risorse, prosegue
Minnella, ma, nonostante ciò, cerca di sopravvivere mantenendo la
propria identità e trovando una collocazione elettorale accanto a chi
condivide idee non diverse dalle nostre. Perciò, in questa tornata elettorale, appoggiamo il PdL con Giuseppe Scopelliti Presidente, nome
che vanta un passato glorioso nel
nostro partito, dove ha ricoperto la
carica di segretario nazionale del
Fronte della Gioventù”.
“Un piccolo spazio che, nelle intenzioni dei militanti, ha spiegato Giorgio Arconte, Segretario provinciale
Gioventù Nazionale, vuole essere
un focolare attorno al quale tutti i
camerati possono trovare una famiglia e una porta sempre aperta”.
Presenti alla inaugurazione il segretario nazionale di Fiamma Tricolore, l’on Luca Romagnoli, ed il candidato a Governatore della Calabria
del PdL, il sindaco Giuseppe Scopelliti. Romagnoli ha spiegato che,
a differenza di altre destre, quale
quella di Storace e Santanchè, che
si richiamano alla destra liberale,
noi siamo la destra sociale che pratica la politica del fare, che è vicina
alla gente e, lontani ormai da nostalgie, teniamo acceso, con la nostra
fiamma, l’ideale di Patria, l’onore di
Nazione di un Italia ormai martoriata dalla corruzione.
Mons. Vittorio
Mondello
e religioso della intitolazione della
scuola alla figura di un uomo di
Chiesa. S E. l’arcivescovo Vittorio
Mondello che ha presenziato la manifestazione, si è rivolto ai bambini
che, per l’occasione hanno lasciato
i banchi di scuola per ritrovarsi insieme sui banchi della chiesa per
partecipare in prima persona a questo importante evento scolastico,
dicendo loro che, insieme al nome,
hanno ricevuto una forte eredità
che dovranno approfondire e testimoniare.
Dopo le commosse parole di
ringraziamento della sorella del defunto sacerdote, prof.ssa Paola Fortugno, a cura dell’Associazione
Culturale “Nuovo Giangurgolo”, è
stato proiettato il video “Momenti
di vita”, montato da Pino Villa, che
ha fatto conoscere alcuni aspetti
importanti della vita e dell’opera di
don Mimmo Fortugno, quindi alcuni bambini della scuola e precisamente Federica Modafferi (Ellena
a pasticcera), Martina Malara e
Fioranna Fontana (le signorine),
Pasquale Messineo (Peppino U
Tappu), Antonino Leone, Alfred
Xeka, Giacomo Tripodi, Giuseppe
Scalisi e Leonardo Romano (I ragazzi), insieme a due attori della
Compagnia la “Bottega teatrale
di Giangurgolo”, Ernesto Branca
(Don Totò Musolino) e Maurizio
Polito (Don Demetrio Fortugno),
hanno rappresentato tre quadri
tratte dall’opera teatrale “Don D.
Fortugno, un sacerdote moderno”di
Oreste Arconte. Scene di Loredana
Brianti.
La seconda parte della cerimonia si è svolta nel cortile della scuola di via Vespia dove è stata scola targa con la
perta e benedetta
nuova denominazione, tra gli applausi festosi di tutti i presenti e
l’Inno di Mameli eseguito dal complesso bandistico “Città di Campo
Calabro” diretto dal Maestro Antonello Pensabene.
Teresa Pensabene
Appello del Presidente Leo
Teniamo Archi pulita
lotta agli incivili
“Troppa tolleranza verso gli scaricatori abusivi stanno riducendo Archi ad una pattumiera. A tenerla pulita non basta l’umile lavoro degli
operatori della Leonia, ad ogni costo bisogna eliminare questo intollerabile fenomeno”, così in una nota stampa il presidente di Archi,
Roberto Leo. Troppe discariche
abusive, denuncia il presidente deturpano l’ambiente, perciò sarebbe
necessario da parte delle autorità
competenti, un controllo più severo
del territorio e punire con delle
multe salate i trasgressori. Il presidente Leo ringrazia gli operatori
della Leonia che puntualmente si
adoperano a ripulire i siti presi di
mira da scaricatori abusivi che, “incuranti delle norme e senza rispetto
del vivere civile abbandonano di
tutto, vanificando l’impegno di tutti colore che giornalmente cercano
di rendere Archi più bella e accogliente, preservando il decoro urbano. Tutto questo rappresenta un’autentica vergogna e considerato che
delle tanto annunciate e pubblicizzate telecamere nascoste, non si vede nemmeno l’ombra, prosegue il
presidente della X circoscrizione,
invito nuovamente l’attento Assessore Amedeo Canale alla Polizia
Municipale e il Dirigente della Polizia Municipale Dott. Alfredo
Priolo, ha voler potenziare l’organico della Polizia Municipale nel
territorio, per prevenire ed eventualmente reprimere questi aberranti e continui fenomeni di inciviltà, non più tollerabili e che periodicamente costano ingenti somme finanziarie alle Casse Comunali e riaffermare il rispetto delle norme in materia ambientale, di legalità e di presenza delle istituzioni”.
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L’Angolo della Poesia
U biscottu a capunata
U cuntadinu rupu na jurnata travagghiata apri lu zainu e non trova, ne lu
pani e mancu a suppizzata.
Mali p’immia! Aundi ma spirdia,
forsi quando scindia mi cuvernu i nimali nta vaddata e dopu u suli i sta
iurnata, scindu e truvu u pani ruru e a
suppizzata squagghiata,
rruvai stancu e affamatu chi méppi a
mangiari u pani bagnatu.
S’aiva fattu scuru e cuminciaru mi
cantunu i riddhi, chisti su sacrifici chi
uno faci pi figghi.
Ma quando turnai a casa vossi ripetiri a mangiata ggiungndu nto pani ruru ogghiu, sali e pumaruru
d’insalata, accussì nisciu u biscottu a
capunata.
Ah, cantu vali nu biscottu a capunata ogghiu, sali e pumaroru d’insalata,
sittatu nto mperi i tavulinu, cu nu
beddhu biccheri
i vinu
Demetrio Zappia
Richiamo
Vorrei ritrovassi
fino all’ultima goccia
del tuo sangue.
Vorrei che tutte le gocce
ne riempissero un mare
Vorrei che in quel mare
nuotasse la tua libertà.
Solo allora
stanca per il fluttuare
potrai trovare la tua serenità.
Rocco Furfari
Io, Dio,
ho tra/passato
il traforo
dalla celeste grata
parole-preghiere,
sottilisottili, incrunate,
e trasparenti,
ad un piccolo ago.
Anch’io, a modo mio,
ti prego, Dio!
Franco Araniti
Ad un passo dalla fede
Tutto dorme in silenzio
Sospiri di fatica
si levano nel cielo
Raggi di Sole scaldano,
lampi di gioia abbagliano,
con lacrima e sudore
i semi popolano la terra
Forme, suoni, profumi,
nell’acqua che sorge dai monti
negli alberi e prati in fiore
c’è Dio che vive
curvo sul campo,
dall’alba al tramonto,
ci sei tu umile uomo
stanco e felice
ad un passo dalla fede.
Nino Coppola
nuovo
Cronaca-Cultura-Attualità
Febbraio 2010
Scuola Media “U. Boccioni”, dopo un anno dallo sgombro il comune dorme!
La ricostruzione dell’Edificio
della Scuola Media “U. Boccioni”,
assieme al completamento del cineteatro sono due opere pubbliche
che si dovranno realizzare a Gallico. Due facce della stessa medaglia: la cultura e per questo la nostra classe politica ed amministrativa è molto restia e disattenta. Per
questo Nuovo Giangurgolo non
mollerà mai! Ogni mese parleremo
di queste strutture fino alla loro
completa realizzazione. Il 18 febbraio nei locali della circoscrizione
si sono riuniti il Comitato dei Genitori, il Consiglio d’Istituto, i docenti e il Forum del Quartiere, assente l’Assessore Vecchio, responsabile del settore scolastico del Comune di Reggio Calabria ed hanno
fatto il punto della situazione ad un
anno dallo sgombro della Scuola
media”Boccioni”, eseguita su ordinanza del sindaco Scopelliti perché
dichiarata a rischio crollo.
Servizio di Nanà Bertè
E’ prossima la data di scadenza per le iscrizioni degli alunni
delle quinte classi della scuola primaria alla secondaria di I grado e
Gallico, per il secondo anno consecutivo, si trova ad affrontare il problema Scuola Media.
Per i genitori che sono chiamati al delicato e complesso compito
di scegliere il meglio per i propri figli si pone il dilemma dove iscriverli: presso la S.M. “ U. Boccioni”
del nostro quartiere o presso una
scuola del centro?
La scelta, apparentemente semplice, invece, per i ragazzi e le loro
famiglie, comporta dei risvolti sociali, economici, relazionali, organizzativi dei quali bisogna tenere
conto.
Penso che ogni genitore si interrogherà sul perché sottoporre
il/la proprio/a figlio/a ad una vita
frenetica, rigida negli orari, condizionata da disagi di vario genere
mentre potrebbe usufruire di un valido servizio nel proprio quartiere.
Oggi si parla tanto di diritto allo studio ma perché esso sia bene
esercitato occorrono strutture idonee, ” luoghi” dove si possa insegnare ed apprendere usufruendo di
ambienti concepiti per tale scopo.
Attualmente grande è lo sforzo
per non abbassare il livello qualitativo dell’offerta didattico-educativa
e dei servizi; un encomiabile lavoro è svolto dalla Preside dell’Istituto Comprensivo prof.ssa Margherita Barillà, dai docenti e da tutte le
altre figure che operano nella nostra
scuola i quali, quotidianamente, superando le difficoltà che la precaria
sistemazione logistica comporta,
si prodigano per offrire una didattica ed un’organizzazione significative e rispondenti sempre più ai bisogni degli allievi.
In questo periodo, inoltre, risulta molto utile la divulgazione di
informazioni su finalità, obiettivi,
proposte didattiche e servizi che
formano il Piano dell’Offerta Formativa dell’Istituto Comprensivo,
condotta dalla Preside e dalle
prof.ssa Adele Bertè e Domenica
Caridi, Funzioni Strumentali responsabili del progetto Continuità.
Tutto ciò non può non richiamare alle proprie responsabilità coloro che, gestendo un territorio,
stanno trascurando in modo così
mortificante per la IX Circoscrizione, la costruzione di un edificio
scolastico in osservanza di tutte
quelle norme che diano garanzie di
stabilità, di sicurezza e di efficienza a coloro che dovranno operare al
suo interno.
Risalgono al 2 Gennaio 2009
l’evacuazione dell’edificio a seguito dell’Ordinanza del Sindaco nella
quale si attestava che la struttura
che accoglieva la Scuola Media era
“al collasso” e al 5 Gennaio 2009 la
delibera della Circoscrizione sulla
necessità di reperire locali idonei
suggerendo anche agli uffici di
competenza la fonte di reperibilità
delle risorse necessarie alla realizzazione dell’opera, “nei fondi
INAIL per la messa in sicurezza e
gli adeguamenti delle strutture scolastiche”.
A distanza di un anno, però, si
zionali di Gallico Giovedì 18 Febbraio.
Secondo il presidente della
Commissione Tecnica della Circoscrizione sig. Paolo Chirico che ha
ripercorso le tappe della vicenda, la
Il vecchio e pericolante
edificio abbandonato
della scuola “Boccioni “
respira ancora un’aria di immobilità che rischia di far diventare la
scuola una seconda cattedrale nel
deserto ( la prima per chi non l’avesse capito è il teatro per la cui
realizzazione questo giornale conduce un’accanita battaglia).
Il Presidente della IX Circoscrizione, Sig. Domenico Idone e il
Consiglio hanno dimostrato di avere a cuore l’immediata soluzione
della “questione” in un incontro
con i rappresentanti del Comitato
Genitori, del Consiglio d’Istituto,
dei docenti della Boccioni e del Forum del Quartiere di Gallico, ( Assente, nonostante l’invito, l’Ass.
Vecchio, responsabile del settore
scolastico del Comune di Reggio
Calabria) tenutosi nei locali istitu-
soluzione attuale non può essere
considerata definitiva e per questo
si deve richiedere con tenacia la
costruzione di un nuovo edificio;
tesi sostenuta anche dal Presidente
Domenico Idone il quale ha anche
ravvisato una debole volontà politica nel trovare un’adeguata soluzione.
Si spera che nel prossimo incontro che dovrebbe avere come interlocutore il Sindaco, Dott. Giuseppe Scopelliti, la cittadinanza
possa avere delle risposte certe e
confortanti.
Gallico non si accontenta di interventi demagogici ma esige azioni che esprimano chiaramente la
volontà di risolvere i suoi problemi.
Il cittadino si domanda perché
una città che aspira ad essere riconosciuta a livello internazionale come “metropolitana” concepisca
ancora il rapporto con quartieri
più lontani dal centro secondo una
logica gerarchica considerando la
periferia un problema e non una risorsa da riqualificare e valorizzare.
Chi governa la città dovrebbe
recuperare questa impari relazione
riconoscendo alla nostra zona nord
la sua specificità, il ruolo e l’importanza che ha rivestito nella storia
di Reggio perché Gallico ha ancora
molto da proporre.
I nostri amministratori non possono certamente ignorare che lo
sviluppo di un territorio è principalmente veicolato dal livello di istruzione e di cultura dei suoi abitanti
ma,per realizzare al meglio la prima istanza devono essere assicurate
tutte le strutture e le infrastrutture
che la situazione richiede.
In questo momento l’emergenza e l’urgenza si chiamano SCUOLA.
Fortunatamente, molti genitori
hanno espresso la loro fiducia alla
proposta della S.M. “ U. Boccioni”
scegliendola per la continuità degli
studi dei loro figli e ,sicuramente,
molti altri ne seguiranno l’esempio.
Chi detiene il potere decisionale, sostiene anche il Forum del
Quartiere di Gallico, dovrà necessariamente prendere atto dell’ esigenza di avere sul territorio una
struttura scolastica con ambienti accoglienti, confortevoli, bene strutturati, funzionali alle esigenze didattiche affinché i nostri ragazzi
possano costruire il loro sapere e
la loro formazione e il tanto proclamato “ Diritto allo studio “ sia veramente garantito.
Mimì Mancuso, racconta gli anni della guerra e la sua prigionia
Il 27 gennaio scorso, nel salone
degli Stemmi, presso la Prefettura
di Reggio Calabria, in occasione
della “Giornata Della Memoria”, il
Prefetto Luigi Varrotta, ha consegnato al nostro concittadino Mimì
Mancuso, una medaglia in bronzo,
un riconoscimento, voluto dal Consiglio dei Ministri, per tutti i cittadini i cittadini italiani, militari e civili, deportati e internati nei lager nazisti durante la seconda guerra mondiale.
Un’onorificenza che gratificato
Mimì, orgoglioso di aver servito la
patria, quando, non ancora ventenne, nel gennaio del 1942, fu chiamato alla visita di leva nel Distretto
di Reggio Calabria.
Non immaginando di andare in
guerra , Mimì partì col suo entusiasmo giovanile a fare il soldato, assegnato al XXIV Reggimento bersaglieri ciclisti, alla caserma “La Marmora” di Torino, fu addestrato e dopo otto mesi, mandato al fronte.
Col suo battaglione, da Bari, a
bordo della nave “Rosandra” sbarcò
a Valona e, da qui, fu trasferito prima a Durazzo e poi a Tirana.
Qui fu impegna in numerosi rastrellamenti, e azioni di guerra contro i partigiani albanesi, e in due occasioni vide la morte in faccia, una
volta fu ferito lievemente ad una
spalla, e un’altra volta, fu l’elmetto
a salvargli la vita.
Raccontando la sua storia,
Mimì, con gli lucidi di commozione, ricorda nomi e cognomi dei suoi
amici bersaglieri che persero la vita:
il capitano Scarabelli, il tenente Sottanelli, il soldato Claudio.....Poi, l’8
settembre del 1943,la resa del suo
battaglione e il lungo viaggio sui camion verso il luogo della prigionia.
Durante il tragitto, ai confini tra
la Grecia e la Macedonia, durante
una sosta, incontrò sbandato e confuso, il compaesano Giovanni Laganà, e insieme proseguirono nel
viaggio.
A Belgrado col suo battaglione
depose le armi e ormai consapevole
di essere prigioniero assieme agli
altri,bevve sconsolato l’ultima goccia di grappa mentre risaliva il Danubio sul battello “Ipter”, cosciente
di andare incontro ad un destino
sconosciuto.
Sbarcati a Vienna, furono inquadrati per tre e caricati, quaranta
alla volta, su carri bestiame e trasportati al campo di concentramen-
to di Litz, “Lager 29”.Qui fu schedato , identificato e sottoposto a pesanti e lunghi turni di lavoro.
Vi rimase fino al giugno del
1945, anno della liberazione da parte dell’esercito americano, fu la fine
di un incubo e il felice ritorno in patria, a Gallico.
Oggi, Mimì, ottantottenne, ride
e scherza sugli episodi di guerra, e
custodisce gelosamente la gavetta e
il passaporto di prigionia tedesco
come ricordo indimenticabile del
suo passato e mostra con mani tremanti la medaglia ricevuta grato che
qualcuno abbia pensato a lui.
La scritta giornata della memoria assume un significato diverso, in
questo caso vuol dire non dimenticare gli orrori e la tragedia della
guerra e soprattutto non dimenticare
quei giovani che partirono per servire la patria e che non fecero ritorno.
Carmelo Polito
Il tacco di Dio, volume su Arghillà
Sul sito del Centro Scrittori Italiani
della Calabria abbiamo trovato la recensione del libro “Il tacco di Dio”
di Katia Colica, edizione Città del
Sole.
Visto che il libro parla
della situazione di degrado di un quartiere a Nord
della città, Arghillà, non
potevano ignorarlo e
quindi proporlo ai nostri
lettori.
[l’autrice] è penetrata
nel cuore del sobborgo
reggino, accostandosi ai
racconti di vite piegate,
senza speranza e futuro.
Ad Arghillà è facile incontrare bande
di ragazzini che dalla strada hanno
imparato a crescere in fretta, prostitute bambine che escono al calare
della sera, quando chi può si confina
in casa, Qui vivono abusivi, immigrati, poveri, qui la prostituzione, lo
spaccio, la miseria sono all’ordine
del giorno. Questo è il quartiere dei
rom, confinati nella collina a nord
della città in nome della “delocalizzazione”, e delle famiglie più povere
che hanno occupato case di edilizia
popolare, malsane e ai limiti della invivibilità [...]. “Noi siamo il tacco di
Dio e tutto ci è vietato”,
dice una vecchia amareggiata alla fermata di
un autobus che non passa quasi mai, e il suo sfogo è quello di tutte le
donne intervistate nel libro, perché, come sempre, a pagare il prezzo
più alto di sofferenza e
disagio è proprio la popolazione femminile,
che vede consumare i destini dei propri figli negli stessi meandri in cui si
sono spenti i propri.
È fin troppo facile farsi venire in
mente i recenti fatti di Rosarno. Questo libro però viene scritto prima e
dunque in qualche modo anticipa
quegli eventi, riponendo attenzione
anche su un’altra forma di emarginazione calabrese.
3
Il 21 Marzo inaugurazione nuove
giostrine al Parco della Mondialità
Il 21 marzo prossimo al Parco
della Mondialità saranno inaugurate
le nuove giostrine per i bambini volute dal Comitato Festa Patronale
Maria Santissima della Grazia.
Pubblichiamo integralmente la
lettera pervenutaci dal Comitato Festa.
“Nell’agosto del 2009, dopo alcuni anni di fermo, si sono svolti i
festeggiamenti civili in onore della
Madonna della Grazia.
Il ritorno di questi festeggiamenti è stato possibile grazie al profuso impegno del Comitato festa.
Esso, è costituito da un gruppo di
amici di Gallico, i quali, hanno prestato disinteressatamente la loro
opera, spesse volte trascurando il
proprio lavoro e la famiglia a favore dell’evento estivo più importante
del paese: la festa della Madonna
della Grazia. La buona riuscita della festa ha gratificato tutti i componenti e per loro grande è stata la
soddisfazione di sentire il paese unito intorno ai festeggiamenti della
sua Santa Patrona, Maria della Grazia, venerata da secoli a Gallico e in
tutti i paesini viciniori della Vallata.
Dalla raccolta fondi che il Comitato ha fatto casa per casa, grazie
alla generosità delle famiglie, degli
operatori economici gallicesi e di
tutti quelli che hanno voluto contribuire economicamente alla buona
riuscita della festa mariana 2009 del
Santuario, pagate tutte le spese delle attività civili in programma, il bilancio è stato chiuso in positivo.
Quindi, dei soldi rimasti in cassa il
Comitato unanime, sperando di aver
fatto cosa gradita a tutta la comunità
gallicese, ha deciso di utilizzarli
per l’acquisto di alcune giostrine da
installare al Parco Giochi per bambini, dentro il Parco della Mondia-
lità e sostituire così quelle già esistenti, ormai vetuste.
Questa decisione, renderà sicuramente felici i bambini che assieme ai loro genitori visiteranno il
Parco, voluto da Padre Aurelio Cannizzaro, al quale, rivolgiamo riconoscenti un pensiero e tutta la nostra
gratitudine.
Il rinnovo delle Giostrine per i
bambini, darà al Parco della Mondialità nuova vitalità, buona immagine e rinnovata fama e, conseguentemente, se ne gioverà anche la comunità gallicese che lo ospita. Sicuramente un parco giochi per bambini moderno e attrezzato richiamerà
al Parco un maggiore numero di visitatori locali o provenienti da ogni
parte della città e oltre.
Le giostrine sono già state acquistate e si sta procedendo alla
messa in opera.
Comunque, il primo giorno di
primavera, il 21 marzo prossimo,
aspettiamo tanti bambini, magari
anche quelli del plesso della scuola
Primaria di via Vespia “Don Demetrio Fortugno”, per l’inaugurazione
del nuovo Parco Giochi per bambini al Parco della Mondialità di Gallico Superiore e goderci assieme
una bella giornata di festa all’aperto.
Per il Comitato Festa della Madonna della Grazia, questa iniziativa delle giostrine non vuole essere
un fatto sporadico e isolato, ma bensì un punto di partenza di un percorso importante che dovrà condurre,
di anno in anno, ad un costante miglioramento delle idee condivise e
dirette al conseguimento di un crescente beneficio per il paese di Gallico”.
Il Comitato Feste Patronali
Maria SS. Della Grazia
L’ a l b u m d e i r i c o r d i
Ciao Oreste, sono contenta che l’idea ti sia piaciuta. Intanto ti invio la foto
scattata nella Scuola Elementare di Pietra della Zita, nella casa privata della
signora Iolanda Saraceno, la mamma di Bruno. La scuola si trovava al primo
piano. In quell’anno, cioè 1968, le maestre erano la sign.ra Pirazzo Angela, la
mia insegnante e la sign.ra Argentino Maria, mamma di Vanna Mazzitelli che
insegnava nella classe terza. Mia nonna, Campolo Teresa, era la bidella del-
la scuola e a lei i ragazzi si rivolgevano per avere la pagella finale, altro che
oggi, con incontri mensili e timori reverenziali. Nella foto, accovacciati in
basso si possono ancora oggi riconoscere: da sx, Penna Francesco ,Chirico
Bruno, Chirico Santo, Giordano Andrea, Vincenzo Emperometri, Giuseppe
Pizzimenti, Chirico Saverio e De Pasquale Santo. In alto a sx :Franca Nocera, dietro di me Francesca Romeo, Chirico Vittoria, Chirico Maria Teresa, Barone Rosetta, Ciannella Gianna, Albanese Francesca, la maestra Pirazzo Angela, Idone Silvana, Chirico Pasqualina e Branca Nicoletta.
Come puoi notare, il cognome Chirico è quello che ricorre di più. Il ricordo
di quegli anni è sempre vivo e suscita ancora oggi in me grandi emozioni. La
maestra Angela era molto buona e in gamba. Ogni mattina, prima che iniziasse il lavoro scolastico vero e proprio, cantavamo l’Inno degli Alpini, “Sul
Cappello” e l’Inno Nazionale. Era vedova di guerra e forse questo era un modo per ricordare il marito. Le volevo molto bene ed essendo la nipote della
bidella, i miei compagni dicevano che ero la sua pupilla . Ma non era proprio
così, lei cercava di essere intransigente e una volta mi chiuse in bagno affinché imparassi la storia dei Galli, un popolo a me antipatico e per questo non
volevo studiarli. Allora, quando mi resi conto che non l’avrei mai fatto, ormai
era questione di puntiglio, misi il tappo nella vasca da bagno e allagai la scuola. Ero proprio una bulletta. Comunque era una classe di ragazzi di ragazze
educati anche se i più bravi erano Santino Chirico e Saverio come maschietti, delle bambine erano Linuccia Chirico e Francesca Albanese, anche Silvana Idone però era una che prometteva bene. Io ero un’autonoma, studiavo le
cose che preferivo. In Religione, con Suor Rita che veniva una volta a settimana, ero la numero uno, si svolgevano delle gare che rappresentavano le verifiche attuali. Spero che il breve resoconto sia stato piacevole anche se malinconico per gli anni che non torneranno più. Un abbraccio, ora vado a trovare le poesie. Ciao Franca.
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nuovo
Cronaca-Cultura-Attualità
Febbraio 2010
Essere docenti oggi di Mila Lucisano
In una scuola in continuo divenire la voce degli insegnanti deve
giungere a tutti.
Non serve porre in evidenza
quanto rischio vi sia nel sottoporre
questo nostro mondo al continuo
stress del cambiamento.
Chi sta dietro una cattedra avverte un senso di precarietà incessante, poiché muta tutto...
Il numero di ore settimanali, la
sede di servizio, la metodologia, la
valutazione, la formazione.
La parte più drammatica è assegnata al veto tassativo posto da certa
logica ministeriale al dialogo delle
parti, nonché all’analisi dei reali bisogni dei discenti.
Le riforme calano dall’alto e non
sembrano del tutto aderire ai tempi. I
licei ampliano l’offerta formativa,
tuttavia il monte ore risulta uguale o
finanche più basso dell’attuale.
Chi per il futuro anno scolastico
pensa al proprio ruolo, non può non
avvertire un intimo sgomento a causa del vago dei contenuti da somministrare agli allievi, alla contrazione
delle cattedre, alla dislocazione dei
plessi, all’accorpamento degli istituti, all’inopportuna nascita di nuove
istituzioni scolastiche. Non si discuta delle “razionalizzazioni” dei compensi orari, degli extra, delle spese
destinate alle attività di recupero e
sostegno per gli allievi in difficoltà,
dei fondi d’istituto. La crisi economica di questi anni costringe a segmentare gli investimenti sui vari ministeri e quello dell’Istruzione soffre
tanto.
La luce, tuttavia, s’intravede in
lontananza.
Perché ciascuno di noi, docenti,
la mattina entra in classe e dona ciò
che sa ?
Perché fra noi docenti nasce un
continuo confronto professionale?
Perché noi docenti ci difendiamo
con tutte le forze il ruolo conquistato
?
La risposta a questi interrogativi
popolari è, proprio, da ricercarsi nella luce.
Da dietro le cattedre noi docenti
osserviamo i bambini e gli adolescenti e la luce, di cui i loro occhi
s’illuminano, pur mista alla rabbia e
alla forza della gioventù e dei tempi,
accende la sfida dell’insegnare.
Non passa la voglia, che con il
tempo diventa istinto, di avvertire il
rumore della loro anima.
Gli insegnanti oggi hanno da
svelare mondi di sofferenza e d’ingenuità, che molti genitori non riescono ad attraversare più. Non è facile
star lontani dalle amarezze e le ristrettezze, ma ogni giorno gli insegnanti rubano dagli occhi degli alunni un po’ di luce e di questa essi stessi si alimentano.
E la scuola cammina, come una
vecchia corriera travestita da veicolo fantascientifico.
Le mete vengono raggiunte, con
fatica e forza d’animo, perché si crede nella straordinaria avventura del
crescere. Forse per il Ministro Gelmini i Prof. sono solo ingranaggi da
sostituire.
Noi sappiamo di avere delle nostre specificità ed unicità, che danno
la dimensione del nostro sentire
l’importanza della “missione”.
Voi che siete fuori dalla scuola,
sappiate che ci proviamo e che moltissimi di noi non si sono imbattuti
nel mestiere di insegnante: con ferma consapevolezza si resta saldi,
perché si sa di non poter stare altrove, se privati di quella luce !!
Ogni domenica mattina, alla Pineta il Mercatino delle Pulci
Espone l’artista gallicese Loredana Brianti
Da ormai vent’anni l’Associazione
di scambio organizza alla Pineta
Zerbi il Mercatino delle Pulci, un
bazar allestito da cinquanta artigiani
provenienti da tutta la provincia che
con le loro bancarelle danno un tocco in più alle domeniche e alle giornate di festa in città.
Passeggiando sotto i pini marittimi
che fanno da preludio al lungomare
Falcomatà si può trovare di tutto a
prezzi modici: libri antichi, cartoline, opere di modellismo, quadri,
mobili, lavori all’uncinetto, porcellane, gioielli artigianali, oggetti da
rigattiere e svariati articoli dalle
mille forme e caratteristiche creati
dal talento di chi l’arte ce l’ha nel
sangue come la gallicese Loredana
Brianti.
Loredana, classe 1967, architetto e
mamma sprint, è nipote di Salvatore
Laganà detto “u poeta”, una delle
poche, indimenticabili figure di
“mottattiere” che un tempo allietavano le piazze e le osterie con i loro
stornelli a ritmo di musica.
Basta parlare un po’ con Loredana
per leggere nel suo sguardo vivace
tutta la creatività che fin da bambina porta con se e che oggi traspare
nel suo lavoro e nei suoi hobbies.
Studentessa all’Istituto D’Arte, nella sezione disegnatori di architettura
e di arredamento dimostra da subito
una manualità e una fantasia rare
che l’aiuteranno a sviluppare le sue
doti artistiche e poi a professionalizzarle intraprendendo con successo
la carriera universitaria.
Siamo andati al mercatino della Pineta a cercare il suo inconfondibile
gazebo verde e farci raccontare
qualcosa in più
22-28 febbraio, Palazzo Foti, Mostra di Lino Covani
100 anni di storia in 100 copertine de “La Domenica del Corriere”
Lino Covani, nel presentare la
mostra da titolo “100 anni di storia
in 100 copertine”, richiamandosi a
Benedetto XVI ha detto: “Il Papa
incontrando gli artisti li chiamò i
‘custodi della bellezza’ , io mi permetto di aggiungere anche del tempo, perché, attraverso le copertine
de ‘La domenica del corriere’, illustrate da Achille Beltrame e da
Walter Molino, hanno raccontato, a
partire dal 5 febbraio 1899 al 1989,
un secolo di storia d’Italia e del
mondo. La mostra, aperta dal 22 al
28 febbraio nel salone delle Mostre
presso il Palazzo Foti della Provincia di Reggio Calabria e curata
dallo stesso Covani, è stata patrocinata dal Presidente del Consiglio
Provinciale, Giuseppe Giordano e
dalla IX Circoscrizione “Gallico –
Sambatello”. Essa, consiste nell’esposizione di 100 copertine de “La
domenica del Corriere” della collezione privata del dott. Covani e,
per la sua importanza storica, arti-
50 anni di sacerdozio
Padre Giovanni Toninelli,
missionario saveriano, fondatore del
“Centro
Popoli
Fratelli” a Concessa di Catona, ha celebrato il suo 50.mo
anniversario di vita sacerdotale sia in Sardegna dove a vive
a Gonnosfanadiga con alcune
famiglie di immigrati, sia a
Rezzano nel bresciano , dove
vivono i suoi famigliari. A Padre Giovanni, uomo di grande
tempra, esempio vivente di carità cristiana vanno i nostri
sentiti e sinceri auguri.
stica e didattica meriterebbe di un
tempo espositivo molto più lungo
per dare la possibilità alle scolaresche di Reggio e provincia di po-
tare la storia per immagine ci insegna in modo quasi naturale la possibilità di vivere momenti, episodi,
avvenimenti a volte anche poco co-
Il dottor Lino Covani
terla visitare. “Oggi pagina, ci dice
il collezionista gallicese, è un pezzo di storia del XX secolo. Storia
quasi sempre sconosciuta ai nostri
studenti perché, ancora oggi difficilmente viene studiata nelle nostre
scuole. Il declino della storica rivista iniziò con l’arrivo in Italia della
televisione e dopo tanti tentativi di
salvataggio chiuse definitivamente
nel 1989”. Per dare l’idea con quale entusiasmo è stata accolta la mostra, riportiamo alcune considerazioni che i visitatori hanno lasciato
sul libro delle presenze: “La domenica del Corriere –Ancora parlano/ sulla carta/ del tempo ingiallita,/ e oggi, niente/ ci parla come allora./ Poesia di un tempo,/ oggi
non c’è./ La ritroviamo qui,/ Chiudendo gli occhi/ vedo la mia vecchia edicola… (PICA)”; “Emozioni
che non ingialliscono mai. La storia maestra di vita”(Mimmo
Chilà); “Un appassionato viaggio
nel passato… davvero originale.
Complimenti! (Antonella Modafferi); “Un percorso nel tempo che affascina e avvolte stupisce: raccon-
nosciuti, facendoci riflettere ed
emozionare. Una mostra veramente interessante. (Lucia Federico);
“Un percorso storico affascinante,
unico, curato con amore e passione
dallo storico dott. Carmelo Covani. Quando nel cuore batte la vera
passione. (Giuseppe Caruso?)”.
Visto l’interesse che la mostra
ha suscitato per i suoi contenuti
storici, artistici e culturali, e perché
la stessa possa diventare un ottimo
sussidio didattico per i nostri giovani, sarebbe interessante che lo
stesso Assessorato alla Pubblica
Istruzione della Provincia, attraverso un progetto mirato la facesse diventare “Mostra Itinerante” in più
scuole, Medie e Superiore, di Reggio e Provincia e prendendo spunto
dalle vicende illustrate riportate dal
settimanale, raccontare ai ragazzi,
,con il supporto dei docenti, pezzi
di storia del ‘900 italiano.
Debora Buta
Le collaborazioni a Nuovo Giangurgolo sono a titolo gratuito.
Loredana cos’è per te l’arte
Creare per me è del tutto naturale, lo
è da quando ero piccola e oggi, oltre
ad essere un divertimento, è gratificante poter esporre le mie opere.
Da quanto tempo esponi al mercatino delle pulci?
appetibile e fruibile, ad esempio le
bottigliette del succo di frutta opportunamente trattate e decorate diventano delle basi ideali per le mie
abat-jour. Infine ho ereditato la passione di mio padre per il modellismo.
Loredana Briante
con la figlia Irene
Espongo dall’autunno scorso ma il
mio obiettivo è quello di creare una
piccola attività
Che tipo di oggetti si possono trovare sulla tua bancarella
Creo di tutto con vari materiali e varie tecniche: candele artistiche, oggetti in legno: porta foto e scatole
che lavoro con le tecniche del traforo e della pirografia, quest’ultima è
una tecnica d’incisione attraverso
una fonte di calore; in passato gli artigiani-pirografi usavano punte di
ferro arroventato, oggi ci si serve di
accessori di platino o nichel-cromo
surriscaldati. Lavoro il vetro con la
tecnica del soft glas e mi diletto anche con il decoupage e lo shabby
chic che è una particolare tecnica di
pittura. Utilizzo anche procedimenti come il finto raku che è una tecnica di lavorazione della ceramica
fatta a mano che si caratterizza per i
colori e l’aspetto irregolare , oppure
improvviso nuove maniere artigianali inventate da me. A volte mi limito a riciclare qualsiasi cosa rendendo l’oggetto cestinato di nuovo
• DALLA PRIMA •
Corruzione...
espiatori.
In tutto questo, è saltata fuori,
già pronta, una legge contro la corruzione che, se seriamente applicata
potrebbe decimare le fila dei parlamentari di ogni partito.
Dall’altra parte, l’opposizione,
come già fatto in precedenza, si fa
tirare dal carro dei quotidiani e della
magistratura senza attaccare direttamente, conscia, forse, che la marea
di fango che sta emergendo possa
travolgere anche esponenti del Pd o
di Italia dei Valori.
Il 3 aprile del 1992 Bettino
Craxi, alla Camera, durante le dichiarazioni di voto dei capigruppo
pronunciò questa frase, ormai entrata nella storia: “C’è un problema di
moralizzazione nella vita pubblica
che deve essere affrontato con serietà e rigore, senza infingimenti,
ipocrisie, ingiustizie, processi sommari e grida spagnolesche”.
Sono passati quasi diciotto anni
da quel discorso e il problema non
solo non è stato risolto, ma si è addirittura aggravato. Forse, la famosa
legge anti-corruzione al vaglio del
Governo potrebbe arginare il fango
ma nessuno si fa illusioni. Ormai è
prassi sbandierare leggi e provvedimenti rivoluzionario durante il periodo elettorale, per poi dimenticarsene a seggi chiusi.
Dario Ganci
Ciapi-Catona...
sità Marina del Mediterraneo assistiamo da tempo a dotti e numerosi
convegni che non si sono mai tramutati, fino a questo momento, in
qualcosa di concreto. Per questo
L’artista che è in te ha ancora voglia di sperimentare?
Certamente, voglio acquistare nuove attrezzature come il tormio che è
uno strumento che permette di lavorare il legno, ma voglio anche cimentarmi nella creazione delle maschere di carnevale con la carta macerata e nell’arte dei chiodi, il cosiddetto tableaux.
Cosa provi quando le persone rimangono affascinate dai tuoi lavori tanto da diventarne gli acquirenti?
E’ una grande soddisfazione soprattutto per chi come me è alle prime
esperienze di vendita delle proprie
opere, si ha la prova che il proprio
lavoro è un lavoro originale capace
di attirare l’attenzione proprio come
si immaginava prima di crearlo.
E’ una mattinata ventosa, Loredana
inizia a smontare il suo gazebo, la
salutiamo con la certezza che in futuro sarà ancora capace di sorprenderci con la sua creatività poliedrica.
Paola Borzumati
motivo l’iniziativa della Regione è
particolarmente qualificante perché
Reggio deve essere rappresentata
in maniera idonea nel contesto del
Mediterraneo, di cui dovrebbe essere una capitale. Nel merito del
progetto, Conclude Naccari, la Regione Calabria ha intenzione di realizzare a Catona un polo scientifico
e ambientale di rilevanza internazionale con grandi eccellenze e
qualità.
L’Assessore all’ambiente Greco è intervenuto nel merito della
strategia del progetto dicendo che
“avremmo potuto fare tutto con le
nostre competenze Regionali, coinvolgendo solo le università calabresi e le eccellenze di questa terra.
Ma aborriamo la cultura dell’autoreferenzialità, e abbiamo coinvolto
enti importantissimi riconosciuti a
livello internazionale dalla comunità scientifica perché solo sommando grandi realtà d’eccellenza il
polo scientifico di Reggio Calabria
potrà diventare un centro capofila a
livello Mediterraneo e inserito nel
network di studi e ricerche scientifiche internazionale”.
Infatti, all’interno del progetto,
oltre l’Università Mediterranea di
Reggio Calabria e l’Università della Calabria di Cosenza (che sono i
pilastri portanti dell’iniziativa) sono stati coinvolti enti molto prestigiosi con cui la Regione sta formalizzando convenzioni attuative: si
tratta dell’IAMC (Istituto per
l’Ambiente Marino e Costiero), il
CNR (Centro Nazionale di Ricerca), l’INGV (Istituto Nazionale di
Geofisica e Vulcanologia), l’Università di Cagliari e l’Università di
Siena.
Il progetto è già operativo e le
sedi dell’Arpacal diventeranno i locali di accoglienza del polo scientifico finché non sarà riqualificata
l’area del Ciapi a Catona
Buta Debora
Notizie Utili
Farmacie di turno:
Gallico
6-7 marzo Gallico Marina (Catalano) – tel. 0965/370043
13-14 marzo Gallico Sup. (Romeo)
- tel. 0965/370132
20-21 marzo Villa. S. Giuseppe
(Bello) tel. 0965/679010
27-28 marzo Sambatello (Pardeo)
tel. 0965/344048
Catona
6-7 marzo Catona Centro (Stilo) –
tel. 0965/302641
13-14 marzo Rosalì (Zema) – tel.
0965/3679037
20-21 marzo S. Francesco Catona
(Polimeni) tel. 0965/302531
27-28 marzo Salice (Barilla) tel.
0965/600060
Polo Sanitario Gallico:
tel. 0965/371093 -0965/371822
Guardia medica Gallico:
tel. 0965/370804
Consultorio Famigliare:
tel. 0965/371225
IX Circoscrizione G. –S.:
tel. 0965/371583-370160
VIII Circoscrizione Catona:
tel. 0965/600772-301648
X Circoscrizione Archi:
tel. 0965/48483-46562
Carabinieri Gallico:
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Carabinieri Archi:
tel. 0965/48100
Carabinieri Catona:
tel. 0965/301601
Centro d’Ascolto “Mons. Calabrò”: tel.0965/48191. Servizio
gratuito di mensa., docce, cambio
indumenti da lunedì a sabato ore
11-14 presso suore Alcantarina, Archi
Mercatini rionali, ore 7-14:
Lunedì Archi, piazza Cep;
Mercoledì, Catona, Via Risorgimento
Sabato Gallico Marina, argine torrente Gallico;
Parrocchie:
Gallico M. tel.0965/371747;
Gallico Sup. tel. 0965/371006;
Catona tel. 0965/301147;
Archi S. G. tel. 0965/48048;
Archi Carmine tel. 48523;
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Oratorio Salesiano Gallico:
tel. 0965/370136
Scuole:
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Te. 0965/370020
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Tel. 0965/370030
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Anno XVIII n. 2
Febbraio 2010
Aut. Trib. RC n. 4/92
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