PUBMED questo sconosciuto

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PUBMED questo sconosciuto
PUBMED
questo sconosciuto!!!
Assistere secondo
le migliori
evidenze scientifiche disponibili.
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LA RICERCA
DEFINIZIONE: La ricerca ha l’obiettivo di sviluppare le conoscenze nell’assistenza
alla persona sana o ammalata: E’ volta alla comprensione dei meccanismi
genetici,fisiologici, sociali, comportamentali ed ambientali che influiscono sulla
capacità della persona o della famiglia a mantenere o migliorare una funzionalità
ottimale e ridurre gli effetti negativi della malattia” …consiste in un processo
scientifico e sistematico allo scopo di generare nuove conoscenze, rispondere a
domande o risolvere problemi
Intenational Council of Nurses I.C.N 2001
EVIDENCE BASED NURSING
Si fonda su un processo di apprendimento che, partendo dall'individuazione di un
problema clinico e dalla sua esplicita e corretta formulazione, si realizza nella ricerca
e nella valutazione dei dati consegnati alla letteratura concernenti quel problema
(autoapprendimento).
Attraverso tale processo, le infermiere e gli infermieri assumono le decisioni cliniche
utilizzando le migliori ricerche disponibili, la loro esperienza clinica e le preferenze
del paziente, in un contesto di risorse disponibili (DiCenso A, CullumN, Ciliska D. 1998)
l’EBN offre una strategia
1 - Riflettere sulla pratica e identificare le aree di incertezza.
2 - Tradurre queste aree di incertezza in quesiti focalizzati e ricercabili.
3 - Ricercare nella letteratura gli studi che utilizzano disegni appropriati per aiutare a
rispondere al quesito.
4 - Valutare in modo critico la ricerca.
5 -Cambiare la pratica, se la ricerca suggerisce che sia necessario.
CAMPI DI AZIONE
•
•
•
•
Pratica clinica
Educazione terapeutica
Aspetti legali-amministrativi
Organizzazione dei servizi Sanitari
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IL QUESITO DI RICERCA
Il quesito di ricerca nasce da una lacuna nella conoscenza nella popolazione alla
quale il ricercatore vuole dare una risposta attraverso uno studio originale nel
campione dei partecipanti
E’ il dubbio che ciascun professionista fa insorgere nella pratica quotidiana (…ma
quel trattamento è veramente utile per il paziente…e se provassi…)
Come definire un quesito clinico che ci permetta di ricercare la risposta nella
letteratura?
P= PATIENT
I= INTERVENTION
C= COMPARISON
O= OUTCOME
Un buon quesito risulta solitamente costituito dalle seguenti componenti:
P=PATIENT:La chiara definizione delle caratteristiche del soggetto da assistere;
I= INTERVENTION: Il tipo di azione che si intende attuare nei confronti del
soggetto
C= COMPARISON: Formulazione sintetica dell’intervento attuato fino a quel
momento;
O= OUTCOME: I risultati che si vogliono conseguire o gli eventi che si vogliono
evitare
RICERCA IN PUBMED
1. Formula il PICO
2. Segui la guida che trovi in allegato
3. Se non conosci l’inglese
a. contemporaneamente a Pubmed, apri una pagina con un traduttore come
BabelFish ( http://it.babelfish.yahoo.com ).
b. Traduci dall’italiano all’inglese, i termini che intendi ricercare
c. Copia da Pubmed e incolla in BabelFish, per tradurre in italiano i
contenuti che trovi in inglese.
d. Attenzione: la traduzione è letterale! Utilizza intuito e logica per
comprendere il significato
IL GIOCO E’ FATTO!!!
Di seguito troverai un esempio, che spero possa esserti utile…………..
BUON LAVORO………..!!!!!
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RICERCA
IN
PUBMED,
ECCHIMOSI
E
DI
DOLORE,
STRATEGIE
ASSOCIATI
UTILI
ALLA
ALLA
PREVENZIONE
DI
SOMMINISTRAZIONE
DI
EPARINA A BASSO PESO MOLECOLARE SOTTO CUTE
(Infermiera Patrizia Nunziante- Master in Management delle Professioni Sanitarie
Infermieristiche e Ostetriche)
QUESITO
Formazione
di
ecchimosi,
ematomi
e
sensazione
di
dolore,
causati
dalla
somministrazione di eparina a basso peso molecolare, per via sottocutanea, tramite
siringhe pre riempite.
OBIETTIVO
Individuare strategie nella tecnica dell’iniezione s. c. di eparina, che eliminino o
attenuino il dolore e la formazione di ecchimosi ed ematomi.
PICO 1
Patient:
persona in terapia eparinica s. c.
Intervention: applicazione di impacchi di ghiaccio sul punto di repere,
5 minuti prima e per 5 minuti dopo, l’iniezione
Comparison:
nessuna applicazione
Outcome 1: eliminazione o diminuzione del dolore (di almeno 3 punti in
scala da 1 a 10), provocato dall’iniezione s. c. di eparina
Outcome 2: riduzione del numero e dell’estensione di ecchimosi ed
ematomi localizzati, provocati dall’iniezione s. c. di eparina
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PICO 2
Patient:
persona in terapia eparinica s. c.
Intervention: iniezione s. c. di eparina della durata di 30 sec
Comparison:
iniezione s. c. di eparina della durata di 10 sec
Outcome 1: eliminazione o diminuzione del dolore (di almeno 3 punti in
scala da 1 a 10), provocato dall’iniezione s. c. di eparina
Outcome 2: riduzione del numero e dell’estensione di ecchimosi ed
ematomi localizzati, provocati dall’iniezione s. c. di eparina
1. Accesso a Pubmed tramite l’URL: http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed
PICO 1
2. Ricerca delle keywords e creazione della stringa di ricerca tramite Mesh:
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History
#7Search
((("Injections,
Subcutaneous"[Mesh]
AND
"Heparin"[Mesh])
AND
"Pain"[Mesh]) AND "Contusions"[Mesh]) AND "Cold"[Mesh]
3. Lanciata la ricerca su Pubmed: esito negativo (no item found)
4. Sostituita nella stringa di Mesh : “contusions” con "bruising" e “cold” con “ice”
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History
#10Search "Injections, Subcutaneous"[Mesh] AND "Heparin"[Mesh] AND "Pain"[Mesh]
AND "bruising"[All Fields] AND "ice"[All Fields]
5. Lanciata la ricerca su Pubmed: trovato 1 articolo
1: Int J Nurs Stud. 2001 Feb;38(1):51-9.
The effect of cold on the occurrence of bruising,
haematoma and pain at the injection site in subcutaneous
low molecular weight heparin.
Kuzu N, Ucar H.
Vocational School of Health Services, Pamukkale University, Denizli, Turkey.
The purpose of this study was to investigate the effect of local dry cold application on the
occurrence of bruising, haematoma and pain at the injection site in subcutaneous low
molecular weight heparin injections. The research involved 63 patients who had received 2 x
20 mg enoxaparine and who were divided into four treatment groups. In the first group, cold
was not applied. Cold was applied to the injection site for 5 min before the injection in the
second group, and for 5 min after the injection in the third group. In the fourth group, it was
applied to the injection site for 5 min pre and post injection. Following each injection, the
patients' pain intensity and duration were measured, and the presence of bruise and
haematoma were measured at 48 and 72 h after the injection. Results showed that a
haematoma did not occur at the injection site of any subject, and there was no significant
difference in the incidence or size of bruise among the groups; however, the subjects'
perception of pain was significantly less with ice application.
PMID: 11137723 [PubMed - indexed for MEDLINE]
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TRADUZIONE
L’EFFETTO DEL FREDDO SULLA FORMAZIONE DI ECCHIMOSI, L’EMATOMA E
IL DOLORE, SUL SITO DI INIEZIONE S. C. DI EPARINA A BASSO PESO
MOLECOLARE
L'effetto del freddo sulla formazione di ecchimosi, ematoma e dolore sul sito di
iniezione in eparina a basso peso molecolare sottocutanea.
Kuzu N, Ucar H. Scuola professionale dei servizi medico-sanitari, università di
Pamukkale, Denizli, Turchia.
Lo scopo di questo ricerca era di studiare l'effetto dell'applicazione freddo-asciutta
locale sulla formazione di ecchimosi, ematoma e dolore, sul sito di puntura, nelle
iniezioni a basso peso molecolare sottocutanee di eparina.
La ricerca ha fatto partecipare 63 pazienti che avevano ricevuto il enoxaparine di mg
2 x 20 e che sono stati divisi in quattro gruppi di trattamento.
Nel primo gruppo, il freddo non è stato applicato.
Nel secondo gruppo il freddo è stato applicato sul sito di puntura, 5 prima
dell'iniezione e,
nel terzo gruppo per 5 minuti dopo l'iniezione.
Nel quarto gruppo, si è applicato sul sito di puntura, 5 pre e per 5 post l'iniezione.
A seguito di ogni iniezione, sono state misurate l'intensità e la durata di dolore del
paziente e è stata misurata la presenza di contusione e di ematoma a 48 e a 72 h dopo
l'iniezione.
I risultati hanno indicato che non si è presentato ematoma sul sito dell'iniezione di
alcun soggetto e non c’era differenza significativa nell'incidenza o nel formato
dell’ecchimosi fra i gruppi; tuttavia, la percezione di dolore era significativamente
inferiore con l'applicazione di ghiaccio.
1. Aperto il seguente articolo correlato:
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1: J Adv Nurs. 1995 Mar;21(3):434-9.
Heparin and haematoma: does ice make a difference?
Ross S, Soltes D.
Department of Education Resources, Calgary General Hospital, Alberta, Canada.
Subcutaneous heparin injections are frequently prescribed for the prevention of deep vein
thrombosis. One of the most commonly encountered adverse physiological responses to this
intervention is the formation of a haematoma at the injection site. This creates a challenge
for the nurse attempting to minimize haematoma formation and/or patient discomfort during
the treatment regime. The purpose of this study was to determine if the application of ice to
subcutaneous heparin injection sites decreases the incidence and size of haematoma
formation and/or minimizes patient discomfort. The study used a quasi-experimental design
with the subjects as their own control. A convenience sample of 70 subjects was each given
two injections of subcutaneous heparin, 12 hours apart. Ice was applied pre- and postinjection to one of the sites. Immediately following each injection, the subjects were asked
to rate the level of perceived discomfort at the time of the injection using a visual analogue
scale. Forty-eight hours post-injection, the nurse inspected the injection sites for the
presence of haematoma. Results showed that when ice was applied there was no significant
difference in the incidence or size of haematoma; however, the subject's perception of pain
was significantly less.
TRADUZIONE
Eparina e ematoma: il ghiaccio fa una differenza?
Ross S, Soltes D. Risorse del Dipartimento di Educazione, Ospedale Generale di
Calgary, Alberta, Canada.
Le iniezioni sottocutanee di eparina sono prescritte frequentemente per la
prevenzione della trombosi venosa profonda.
Una delle risposte fisiologiche avverse più comunemente incontrate a causa di questo
intervento è la formazione di ematoma sul luogo dell'iniezione.
Ciò genera una sfida per l'infermiera che tenta di minimizzare la formazione del
ematoma e/o il disagio del paziente durante il regime di trattamento.
Lo scopo di questo studio era di determinare se l'applicazione di ghiaccio sul sito di
iniezione sottocutanea di eparina fa diminuire l'incidenza ed il formato nella
formazione dell’ematoma e/o minimizza il disagio paziente.
Lo studio ha usato un disegno quasi-sperimentale con soggetti come controllo di se
stessi. Un campione di convenienza di 70 soggetti, di cui ognuno riceveva 2 iniezioni di
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eparina sottocutanea, in siti diversi, a distanza di 12 ore. Il ghiaccio era applicato pre
e post-iniezione in 1 dei 2 siti.
Subito dopo ogni iniezione, ai soggetti è stato chiesto di valutare il livello di disagio
percepito nel momento dell'iniezione, usando una scala di analogico visiva.
48 ore dopo l’iniezione, l'infermiera ha controllato i siti di puntura, per la presenza di
ematoma.
I risultati hanno indicato che quando è stato applicato il ghiaccio, non c’era
differenza significativa nell'incidenza o nel formato dell’ematoma; tuttavia, la
percezione di dolore nel soggetto, era significativamente inferiore.
RISULTATI PICO 1
• L’applicazione di ghiaccio sul sito di puntura 5 min prima e per 5
min dopo l’iniezione di eparina s.c., riduce la sensazione di
dolore, associata.
• L’applicazione di ghiaccio sul sito di puntura, non ha alcun
effetto sulla formazione di ematomi ed ecchimosi
Il campione numericamente limitato, può rendere meno certi i risultati.
Ci sarebbe necessità di ulteriori approfondimenti
IMPLICAZIONI PER LA PRATICA
La strategia di applicazione di ghiaccio 5 min prima e, per 5 min dopo la
somministrazione di eparina sc, allo scopo di ridurre il dolore locale, potrà
essere adottata, in casi selezionati, di persone molto sensibili (come
adolescenti e bambini), psicologicamente instabili (come coloro che hanno
problemi psichiatrici); allo stato attuale dell’organizzazione della mia U.O.
(PS di La Spezia), non è possibile metterla in pratica, per tutte le
somministrazioni.
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PICO 2
1. Nella stringa di ricerca relative al PICO 1, ho sostituito la keyword “ice” con
“duration”
History
#12Search "Injections, Subcutaneous"[Mesh] AND "Heparin"[Mesh] AND "Pain"[Mesh]
AND "bruising"[All Fields] AND "duration"[All Fields]
2. Lanciata la ricerca su Pubmed: trovati 3 articoli di cui 1 non pertinente.
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1.J Clin Nurs. 2008 Feb;17(3):378-85. Epub 2007 Oct 11.
A study on the effect of the duration of subcutaneous
heparin injection on bruising and pain.
Zaybak A, Khorshid L.
Department of Fundamentals of Nursing, School of Nursing, Ege University Izmir, Izmir,
Turkey. [email protected]
AIM: This study was carried out to determine the effect of injection duration on bruising
and pain following the administration of the subcutaneous injection of heparin.
BACKGROUND: Although different methods to prevent bruising and pain following the
subcutaneous injection of heparin have been widely studied and described, the effect of
injection duration on the occurrence of bruising and pain is little documented. DESIGN:
This study was designed as within-subject, quasi-experimental research. METHOD: The
sample for the study consisted of 50 patients to whom subcutaneous heparin was
administered. Heparin was injected over 10 seconds on the right abdominal site and 30
seconds on the left abdominal site. Injections areas were assessed for the presence of
bruising at 48 and 72 hours after each injection. Dimensions of the bruising on the heparin
applied areas were measured using transparent millimetric measuring paper. The visual
analog scale (VAS) was used to measure pain intensity and a stop-watch was used to time
the pain period. Data were analysed using chi-square test, Mann-Whitney U, Wilcoxon
signed ranks tests and correlation. RESULTS: The percentage of bruising occurrence was
64% with the injection of 10 seconds duration and 42% in the 30-second injection. It was
determined that the size of the bruising was smaller in the 30-second injection. Pain
intensity and pain period were statistically significantly lower for the 30-second injection
than for the 10-second injection. CONCLUSIONS: It was determined that injection duration
had an effect on bruising and pain following the subcutaneous administration of heparin.
This study should be repeated on a larger sample. RELEVANCE TO CLINICAL
PRACTICE: When administering subcutaneous heparin injections, it is important to extend
the duration of the injection.
TRADUZIONE
Uno studio sull'effetto della durata dell'iniezione sottocutanea di eparina
sull'ecchimosi e sul dolore.
Zaybak A, Khorshid L.
Dipartimento dei fondamenti di professione d'infermiera, scuola di professione
d'infermiera, università Smirne, Smirne, Turchia di Ege. nayten.zaybak@ ege.edu.tr
SCOPO: Questo studio è stato effettuato per determinare l'effetto della durata
dell'iniezione sull'echimosi e sul dolore nella gestione dell'iniezione sottocutanea di
eparina.
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BACKGROUND: Anche se metodi differenti per evitare l'ecchimosi e il dolore che
seguono l'iniezione sottocutanea di eparina, sono stati ampiamente studiati e
descritti, l'effetto della durata dell'iniezione sull’evenienza di ecchimosi e dolore è
poco documentato.
DISEGNO: Questo studio è stato progettato come entro-soggetto, la ricerca quasisperimentale.
METODO: Il campione per lo studio ha consistito di 50 pazienti ai quali è stata
somministrata l'eparina sottocutanea.
L'eparina è stata iniettata oltre 10 secondi sul sito addominale di destra e 30 secondi
sul sito addominale di sinistra. Le zone delle iniezioni sono state valutate per la
presenza di ecchimosi a 48 e 72 ore dopo ogni iniezione. Le dimensioni dell'ecchimosi
sulle zone in cui è stata iniettata l'eparina sono state misurate usando la carta di
misurazione millimetrica trasparente.
La scala di analogico visiva (VAS) è stata usata per misurare l'intensità di dolore e un
cronometro è stato usato per cronometrare la durata del dolore. I dati sono stati
analizzati usando le prove del "chi"-quadrato, Mann-Whitney U, di Wilcoxon firmano
il test e la correlazione.
RISULTATI: La percentuale di dell'evento di ecchimosi era 64% con l'iniezione della
durata di 10 secondi e 42% nell’ iniezione di 30 sec.
È stato determinato che l’estensione dell'ecchimosi era più piccola nell’ iniezione di
30sec.
L'intensità e la durata del dolore erano statisticamente significativamente più bassi
per l’ iniezione di 30 sec che per l’ iniezione 10 sec.
CONCLUSIONI: È stato determinato che la durata dell'iniezione ha avuta un
effetto sull'ecchimosi e sul dolore che segue la somministazione sottocutanea
dell'eparina. Questo studio dovrebbe essere ripetuto su un più grande campione.
ATTINENZA CON PRATICA CLINICA: Nella somministrazione di iniezioni
sottocutanee di eparina, è importante estendere la durata dell'iniezione.
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1.J Adv Nurs. 2001 Sep;35(6):882-92.
Effects of injection duration on site-pain intensity and
bruising associated with subcutaneous heparin.
Chan
H.
Postgraduate Neuroscience Nursing Program, Centre for Postgraduate Nursing
Education, Sir Charles Gairdner Hospital, Nedlands, Western Australia, Australia.
[email protected]
AIM: The research evaluated two subcutaneous heparin injection techniques to determine
the effects of different injection duration (10- and 30-seconds) on site-pain intensity and
bruising. BACKGROUND: The research was instigated because nurses and patients in the
hospital under investigation reported a high incidence of site-pain and bruising associated
with subcutaneous heparin therapy. This research was conducted over a period of 7 months
between September 1998 and April 1999. The Ethic Committees of the University and the
hospital approved the research. METHODS: The research used a within-subjects,
quasiexperiment, which would yield more convincing causal inferences, owing to the
assumption that pain perception and physiological factors affecting coagulation varied less
in the same subject than in two comparable subjects. The research involved 34 stroke
patients receiving low-molecular weight heparin. For each subject, one of the two injection
techniques was used as the first injection and 12 hours later the other injection technique as
the second injection. Subjects rated the level of perceived site-pain intensity using the
vertical visual analogue scale (VAS). Injection-site bruising were measured at 48 and 60
hours after each injection. Digital planimetry was used to measure the surface-area of bruise
tracings. The final data set for analysis consisted of 68 VAS pain scores and 136 bruise
sizes. As normality of the data could not met after transformations, Wilcoxon Signed-Rank
tests were used to determine the effects caused by injection duration on site-pain and bruise
size. The level of significance was determined at P < 0.05. RESULTS: Results indicated that
the 30-second duration injection technique resulted in significantly less intense site-pain and
fewer and smaller bruises. CONCLUSIONS: It was concluded that administering a
subcutaneous heparin injection over longer duration reduces injection site-pain and bruising.
However, the convenience, relatively small sample may limit the generalisability of the
research findings.
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TRADUZIONE
Effetti della durata dell'iniezione sull’intensità del dolore locale e sull’ecchimosi
connessi con eparina sottocutanea.
Chan H. Programma postlaurea di professione d'infermiera di neuroscienza, centro
per formazione postlaurea di professione d'infermiera, sir Charles Gairdner Hospital,
Nedlands, Australia occidentale, Australia. harriet.chan@ health.wa.gov.au
SCOPO: La ricerca ha valutato due tecniche sottocutanee dell'iniezione di eparina per
determinare gli effetti della durata differente dell'iniezione (10 - e 30 secondi)
sull'intensità di dolore locale e sull'ecchimosi.
BACKGROUND: La ricerca è stata incentivata, perché le infermiere ed i pazienti
nell'ospedale in esame hanno segnalato un'alta incidenza di dolore locale e di
ecchimosi connessi con la terapia sottocutanea dell'eparina. Questa ricerca è stata
condotta durante 7 mesi fra il settembre 1998 e aprile 1999. I comitati etici
dell'università e dell'ospedale hanno approvato la ricerca.
METODI: La ricerca ha utilizzato la “entro-soggetto”, quasi-sperimentale, che
avrebbe minimizzato gli errori casuali, a causa del presupposto che la percezione di
dolore ed i fattori fisiologici della coagulazione sono meno variabili nel medesimo
soggetto che in due soggetti diversi.
Studio: La ricerca ha fatto partecipare 34 pazienti con stroke, che ricevono l'eparina
a basso peso molecolare. Per ogni soggetto, una delle due tecniche di iniezione è stata
usata come prima iniezione e 12 ore, successivamente l'altra tecnica, come la seconda
iniezione. E’ stato stimato il livello di intensità di dolore locale percepito, usando la
scala di analogico visiva verticale (VAS). L’ecchimosi del sito di iniezione è stata
valutata a 48 e 60 ore dopo ogni iniezione. La planimetria di Digitahi è stata usata per
misurare la superficie dell’ecchimosi. L'insieme dei dati finale per l'analisi ha
consistito di 68 segni di dolore del VAS e di 136 estensioni dell’ecchimosi.
Poichè la normalità dei dati non potrebbe incontrato dopo le trasformazioni, Wilcoxon
Signed-Rank test, è stato usato per determinare gli effetti causati dalla durata
dell’iniezione sull’estensione dell’ecchimosi e sul dolore locale. Il livello di importanza
era stabilito al P < 0.05.
RISULTATI: I risultati hanno indicato che la tecnica dell'iniezione di durata 30 sec
ha provocato dolore locale significativamente meno intenso e minor numero e più
piccole ecchimosi.
CONCLUSIONI: È stato concluso che somministrare un'iniezione sottocutanea
dell'eparina con una maggiore
durata riduce il dolore locale dell'iniezione e
l'ecchimosi. Tuttavia, il campione relativamente piccolo può limitare l’attendibilità dei
risultati di questa ricerca.
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RISULTATI PICO 2
• Prolungare la durata a 30 sec, nella somministrazione di eparina
s.c., riduce l’intensita e la durata del dolore locale connesso
• Prolungare la durata a 30 sec, nella somministrazione di eparina
s.c., riduce la formazione di ematomi, ecchimosi e la sua
estensione
Il campione numericamente limitato, può rendere meno certi i risultati.
Ci sarebbe necessità di ulteriori approfondimenti.
IMPLICAZIONI PER LA PRATICA
La strategia di prolungare la durata dell’iniezione di eparina sc, a 30 sec,
può essere utilizzata fin da subito, per l’ecchimosi e eliminare o ridurre il
dolore, correlati.
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BIBLIOGRAFIA
http://www.evidencebasednursing.it
L’Evidence-Based Nursing e il Centro Studi EBN- Dott. Paolo ChiariResponsabile Centro Studi EBN-Dipartimento di Medicina Interna e
Gastroenterologia - Università di Bologna
Dispense Master Management per le prof. Sanitarie-Università di
Genova - LA RICERCA E LE EVIDENZE SCIENTIFICHE –
Centanaro Roberta
http://www.unipr.it/arpa/bibmed/pubmed.pdf
http://it.babelfish.yahoo.com
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