Qui - Libertates

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Qui - Libertates
AG
GA
N o 188 –2015
Z E TT E
Meglio fare e poi pentirsi
che non fare
e poi pentirsi ugualmente.
La Presidenza, il CdA, la Direzione Operativa,
il Comitato Investimenti, il Gruppo R&D, la Segreteria e la Redazione
della AGgazette
inviano
a tutti i cari amici , a tutte le care amiche
della AGgazette e ai loro cari
i più affettuosi e sinceri auguri
di un buon Natale e di un sereno 2016.
Una moglie affettuosa, un marito poco gentile… e una fata accomodante.
Una coppia sta festeggiando le nozze d’argento e contemporaneamente anche i 60 anni di vita. Durante la festa
appare una fata che dice alla coppia: “Come premio per i 25 anni di fedeltà vi concedo un desiderio a testa”.
La moglie entusiasta esclama “voglio fare un viaggio intorno al mondo con mio marito”. Subito dopo la fata,
dato un tocco di bacchetta magica, fa apparire i biglietti aerei e i voucher per gli alberghi.
Il marito ci pensa un attimo e poi, rivolgendosi alla moglie, “il tuo desiderio è molto romantico, ma questa
chance c’è solo una volta nella vita, quindi scusami cara, ma il mio desiderio è questo: avere una moglie di 30
anni più giovane di me”.
La moglie rimane scioccata, ma un desiderio è un desiderio, e quindi la fata lo accontenta: da un colpo di bacchetta e...zac!. L’uomo diventa un novantenne.
Morale: gli uomini sono poco gentili, ma le fate sono femmine!!!
C’era una volta il Club di Roma.
Correva l’anno 1972. Venne pubblicato un libro, con il titolo “I limiti dello sviluppo”, frutto di uno studio del
Club di Roma, un think- tank coordinato da Aurelio Peccei. Il Club comprendeva alcuni studiosi che decisero di
studiare scientificamente “il destino dell’umanità”, al fine di mettere in guardia le generazioni future sui mutamenti e sui possibili pericoli planetari.
Cosa proclamava, tra l’altro, lo studio? “Entro 40 anni le riserve di petrolio finiranno, l’umanità regredirà dagli
attuali standard di vita per tre principali motivi: esaurimento delle materie prime, insufficienza alimentare e
stravolgimento del clima”. I risultati erano stati elaborati utilizzando modelli matematici e simulando trend di
consumi a crescere nei cinquant’anni a venire. A posteriori quasi nessuna delle ipotesi si rivelò esatta e, fatto
grave, lo stesso Peccei ammise in seguito che l’elaboratore era stato programmato in modo da fornire il risultato
desiderato. La teoria del raffreddamento, dovuta al minor irradiamento del Sole a causa dello “schermo” che
l’umanità produceva con i suoi comportamenti sciagurati, cadde di fronte alle situazioni reali.
Negli anni ’80 si ritornò sull’argomento, ma con la teorìa del global warming. Autori di riferimento furono Phil
Jones, l’indiano Nobel per la pace Pachauri, il copremiato e Vice Presidente degli USA Al Gore.
Oggi siamo tutti sotto stress per il riacutizzarsi del warming prossimo venturo, e sarebbe sciocco sottovalutarne
gli effetti. Qualcuno ci permetterà però di ricordare che la Groenlandia venne chiamata Grunland dai Vichinghi
perché era una terra verde e che, nel 1600-1700 i valdostani di Champoluc andavano a piedi in Svizzera a dicembre attraverso il Colle del Teodulo, evidentemente all’epoca senza un centimetro di ghiaccio.
Caffè letterari famosi. - 4 Madrid - La Cerveceria Alemana. Birreria fondata nel 1904 da un gruppo di industriali tedeschi. Uno
dei numerosi locali amati da Hemingway che ci veniva negli anni ‘50, attratto in Spagna dalle corride.
Negli anni ‘70 è stato un luogo preferito dagli hippies. Plaza de Santa Ana 6.
New Orleans - Absinthe House. Creata nel 1807 da due fratelli spagnoli e inizialmente chiamata The
Absinthe Room, questo bar, la cui specialità era ovviamente l’assenzio, ha ospitato numerosi scrittori,
artisti e personaggi famosi. Tra questi Oscar Wilde, Mark Twain, Enrico Caruso. 240 Bourbon Street.
New Orleans - Carousel Bar at the Hotel Monteleone. L’hotel Monteleone ha aperto nel 1886 nel
quartiere francese di New Orleans e dal 1949 ospita il Carousel Bar, che ruota su se stesso facendo un
giro completo ogni 15 minuti. Tra i frequentatori dell’albergo e del bar ci sono stati Tennesee Williams,
Ernest Hemingway, Truman Capote. 214 Royal Street.
New York - Sag Harbor, The American Hotel. Fondato nel 1846 in un villaggio di balenieri a Long Island
è stato rilanciato nel 1972, diventando un bar ristorante in un albergo con otto stanze. Tra il club
inglese e il bar di marinai, è diventato rifugio notturno per generazioni di letterati, bevitori, ricchi e finti
ricchi. Di qui sono passati Truman Capote, E.L. Doctorow, Jimmy Buffet e Bono Vox. 39 Main Street Sag
Harbor, NY 11963.
New York - Waverly Inn. In pieno Greenwich Village un bar ristorante tutto quadri e luce soffusa, con
caminetto e veranda. Ottimi la cucina e i cocktail, tra i frequentatori giornalisti e illustratori delle
grandi testate americane. 16 Bank Street.
New York - White Horse Tavern. Aperto nel 1880, era un ritrovo per scaricatori di porto. Negli anni ’50
il poeta Dylan Thomas iniziò a frequentare il pub; nel novembre 1953, dopo diciotto shots di whiskey
collassò sul marciapiede e poco dopo morì. Anche negli anni successivi la taverna fu luogo di ritrovo per
scrittori come James Baldwin, Anais Nin, Norman Mailer. 567 Hudson Street.
Oslo - Cafè del Grand Hotel. Inaugurato nel 1874, alla fine del 19° secolo ogni giorno, tra le 13,20 e le
14 e tra le 18 e le 19,30 vi si poteva trovare a colpo sicuro Henrik Ibsen. Per nove anni ha occupato una
poltrona su cui stava il cartellino :”Riservato Dr. Ibsen” Karl Jihans Gate 31.
Parigi - Bar Hotel Ritz. Inserito in un hotel di lusso inaugurato nel 1898, il bar ha ospitato Marcel
Proust che passava le sue serate nella hall avvolto in un cappotto di lontra. Hemingway scoprì il locale
grazie a Francis Scott Fitzgerald e vi incontrò J.D. Salinger. Durante la liberazione di Parigi, il 25 agosto
1944, Hemingway provvide a liberare anche il bar. Arrivò in jeep con un gruppo di soldati americani e
ordinò 50 Martini: era il giorno del suo compleanno. 15 Place Vendome.
Parigi - Brasserie Lipp. Storico locale in Boulevard Saint-Germain, fondato nel 1880 dall’alsaziano
Léonard Lipp. Ci sono passati Gide, Malraux, Jean Genet, Balthus, Françoise Sagan, Jean-Paul Sartre,
Simone Signoret, Yves Montand, Albert Camus, Antoine de Saint-Exupéry. Marcel Proust si faceva
portare i boccali di birra alsaziana dal Lipp alla sua casa dall’altra parte della città. Dai tavolini della
Braserie l’Hemingway giornalista scriveva i suoi articoli. 151 Boulevard Saint-Germain.
Parigi - Cafè de Flore. Il locale, aperto intorno al 1880, divenne dopo il 1940 il ritrovo del gruppo che
ruotava introno a Jacques Prévert. Arrivarono poi Jean-Paul Sartre, Simone Signoret, Raymond
Queneau, Paul Elouard, Camus. 172 Boulevard saint-Germain.
Parigi - Cafè Le Deux Magot. Aperto nel 1884, è stato prediletto da poeti, scrittori e pittori: Paul Verlain, Arthur Rimbaud, Sthéphane Mallarmé, André Breton, André Gide, Pablo Picasso, Fernand Léger,
Jacques Prévert, Ernst Hemingway, Jean-Paul Sarte, Simone de Beauvoir, Raymond Queneau.
6 Place Saint-Germain des Prés.
Un esercito di dipendenti.
Ecologia greca e romana.
I più grandi datori di lavoro, nel mondo, sono
spesso organizzazioni statali.
Ne diamo la classifica mondiale.
Primo in assoluto l’esercito statunitense, con 3,2
milioni di dipendenti.
Segue la People Liberation Army cinese, con
2,360 milioni.
Terza la Walmart americana, primo rivenditore
al dettaglio nel mondo, con 2,1 milioni.
Quarto McDonald’s, con 1,9 milioni.
Quinto il UK National Health Service con 1,7 milioni.
Sesta la China National Petroleum Corporation,
con 1, 6 milioni.
Settima la State Grid Corporation of China, con
1,5 milioni.
Ottava la Indian railways, con 1,4 milioni.
Nona la Indian Armed Forces, con 1,3 milioni.
Decima la Hon Hai Precision Industry di Taiwan,
con 1,2 milioni.
* La sapienza consiste nel dire il vero e nell’agire secondo le regole della natura, prestandole ascolto
(Eraclito di Efeso )
* Il riguardo nei confronti degli animali e il vegetarianismo risalgono all’epoca dei pitagorici. L’allievo di
Aristotele, Teofrasio, nel IV secolo a.C. raccomanda
la protezione degli animali per ragioni etiche e critica
i sacrifici cruenti.
* “La distruzione delle risorse naturali ha portato alla
rovina il genere umano” (Plinio il Vecchio)
* I Romani consideravano alberi, foreste e prodotti
della terra come doni degli dei, ma erano in grado
anche di adddomensticare la natura e di sfruttarla.
* Orto. La più antica tipologia di giardino romano.
Forniva un contributo significativo all’alimentazione
e rappresentò un complemento per l’agricoltura, che
forniva i cereali come alimento di base. Nei giardini
erano prodotti vino, olio e frutta. Nel 74 a.C. arrivarono le ciliegie dal Mar Nero, la albicocche dall’Armenia e le pesche dalla Persia. Molto importanti i fichi,
che venivano coltivati in molte varietà.
* I pasti dei Romani erano tre: colazione, pranzo e
cena. A colazione acqua, pane e formaggio, uova,
olive, capperi, latte o miele. A pranzo pane e formaggio, carne fredda, salcicce, verdura, frutta con acqua
o vino. A cena tre portate: antipasto solitamente servito freddo, la portata principale con verdure cotte e
carne, il dessert (secunda mensa) dolce e frutta.
* I Curatores aquarium, responsabili dell’approvvigionamento idrico della città e della conservazione
delle strutture, avevano 700 dipendenti.
* Il fastidio del traffico carrabile in Roma era talmente grande che si adottò, già al tempo di Cesare, all’interno della cerchia urbana, un divieto di circolazione
per le vetture durante il giorno, con l’eccezione dei
mezzi per la raccolta dei rifiuti e dei veicoli per l’edilizia.
* Vino, salse e pesci venivano trasportati in anfore.
Poi queste venivano abbandonate in riva al Tevere a
sud di Roma, dove formavano una montagna di cocci. Dopo vi sorse l’odierno quartiere di Testaccio.
Victor Hugo ( 1802 –1885)
Nato a Besançon. Figlio di un aristocratico che fu un
generale di Napoleone, Victor fece i suoi studi al
celebre liceo Le Grand di Parigi, dove si rivelò studente brillante e precoce.
Nel 1816, quattordicenne, aveva affermato la sua
vocazione letteraria. “Voglio essere come Chateaubriand o niente”. Durante tutta la sua vita difese le
cause della giustizia, della libertà e dei diritti dell’uomo. Ecco alcune sue citazioni.
“ Una casa felice, com’è l’uomo, può diventare un
cadavere. E’ sufficiente che vi entri la superstizione
e l’uccide”.
“ I grandi uomini si fanno da sé il piedistallo, ma è
l’avvenire che si incarica di fare la statua”.
“ Guardando la storia dell’Umanità voglio ben credere che Dio è l’autore dello spettacolo, ma Satana
è il direttore del teatro”.
La fotografia della prima pagina illustra
Stoccolma - il Nordiska Museet
Luoghi da visitare, se avete tempo.
Palazzo Farnese - Caprarola (Viterbo)
Il Palazzo è uno dei migliori esempi di dimora di epoca manieristica. Fu costruito per la famiglia Farnese. Dal 2014 è di proprietà della Repubblica italiana ed è gestito dal Polo Museale del Lazio.
Storia. Inizialmente doveva avere caratteristiche difensive come era comune per le dimore signorili
del territorio laziale tra il XV e il XVI secolo. Il Cardinale Alessandro Farnese il Vecchio ne affidò il progetto ad Antonio da Sangallo il Giovane e i lavori iniziarono nel 1530 ma furono sospesi nel 1546 a causa della morte del Sangallo. Il Cardinal Alessandro il Giovane, insediatosi a Caprarola, volle riprendere
il progetto del nonno e chiamò il Vignola, nel 1547, ma i lavori ripresero solo nel 1559. Il Vignola modificò radicalmente il progetto originario, pur mantenendo la pianta pentagonale; lo trasformò in un imponente palazzo rinascimentale, che divenne poi la residenza estiva del cardinale e della sua corte.
Il Vignola inserì delle ampie terrazze al posto dei bastioni d’angolo e al centro venne realizzato un cortile circolare a due piani. Fu aperta una strada rettilinea nel centro del paese sottostante esaltando
così la posizione dominante del palazzo su tutto l’abitato.
All’interno lavorarono i migliori pittori e architetti dell’epoca. I temi degli affreschi furono ispirati dal
letterato Annibal Caro e realizzati da Taddeo Zuccari, poi sostituito dal fratello Federico, da Onofrio
Panvinio e da Fulvio Orsini.
Alla villa sono annessi gli Orti farnesiani,con lo stesso nome dei giardini della famiglia sul Colle Palatino
a Roma, splendido esempio di giardino tardo-rinascimentale. I lavori per il giardino furono inizialti nel
1565 da Giacomo del Luca, utilizzando per i terrazzamenti la terra di scarico delle fondazioni della chiesa del Gesù a Roma, e si conclusero solo nel 1630, sotto la direzione di Gerolamo Rainaldi.
Il palazzo fu terminato due anni dopo la morte del Vignola.
Descrizione. L’esterno. Dall’alto si può ammirare la forma del palazzo, stellare a pentagono, con
cortile circolare all’interno. Il cortile era in pendenza verso il centro e serviva a raccogliere l’acqua
piovana. Il palazzo viene inquadrato dalla strada che si allarga nella piazza antistante la facciata principale, dove si trova l’ingresso. Originariamente tutt’intorno era circondato da un fossato.
L’interno. I vari ambienti sono suddivisi secondo uno schema ben definito: la zona estiva a ovest situata dove non batteva il sole; la zona invernale a est situata dove batteva il sole.
Alle stanze della servitù erano annesse le cucine e i magazzini. In questa zona era alloggiata la scala
del cartoccio, una rampa elicoidale che permetteva di far scendere, mediante una guida scolpita nel
corrimano, un cartoccio di carta con all’interno sabbia o sassolini, in modo di far giungere velocemente
ai piani inferiori messaggi riservati.
Il piano rialzato viene chiamato il Piano dei Prelati. In questo piano vi sono gli affreschi di Taddeo Zuccari, le stanze delle stagioni del Vignola e la stanza delle guardie.
Il cortile, con due porticati sovrapposti, ha le volte affrescate da Antonio Tempesta.
Il Vignola fu anche l’autore degli affreschi della scala interna, detta Scala Regia.
Sopra il piano rialzato si trova il piano nobile, la cui zona estiva fu affrescata da Taddeo Zuccari,
mentre l’invernale fu dipinta da Giacomo Zanguidi, da Raffaellino da Reggio e da Giovanni De Vecchi.
Qui sono collocate la camera da letto del Cardinale e la camera delle celebrità. Oltre vi è la camera del
Concilio, poi la Sala di Ercole. Una delle stanze più importanti è quella del mappamondo e delle Geografiche, dal nome degli affreschi di Giovanni Antonio da Varese.
La pagina economico-finanziaria
Gruppo Cairo Communication.
Sono stati resi noti i risultati dei primi nove mesi del
2015.
I ricavi sono diminuiti dai 198,6 milioni del 2014 ai
185,7 del 2015. L’utile è in calo dai 18,9 milioni del
2014 ai 6,6 del 2015.
I dati mettono in evidenza il buon andamento del
settore periodici, mentre sono in calo il settore televisivo, il settore concessionarie e la raccolta pubblicitaria.
Sui settimanali (1,8 milioni di copie mensili vendute
in edicola) la quota di mercato è del 28%.
Brembo sempre meglio.
L’ottimo risultato del terzo trimestre permette
all’azienda bergamasca di prevedere un risultato record per tutto il 2015.
Il fatturato luglioluglio-settembre è infatti di 510
milioni (+16,3%) con un margine sui ricavi del
18%. Il risultato netto di 43 milioni (+40%)
conferma l’occupazione piena dei siti produttivi.
Il fatturato risulta così suddiviso 57% in Europa, 29% in USA, 11% in Asia, 3% in Sud America.
La strategia aziendale punta ad un equilibrio
tra le tre grandi aree geografiche, con la conferma che nessun singolo cliente deve rappresentare più del 10% del fatturato totale.
Invest in USA - Salini Impregilo
La società romana fa il grande salto: sbarca negli
USA e, comprando l’americana Lane, realizza la
più grande operazione dopo la scalata alla Impregilo. La Lane è una società famigliare interamente
privata, specializzata in autostrade e produzione
di asfalto.
Salini investe 406 milioni di dollari per acquisire il
100% della società, che porta in dote il 30% del
progetto I-4, la super autostrada della Florida del
valore di 2,3 miliardi.
Nel 2014 negli USA le grandi opere hanno mosso
130 miliardi di appalti e in futuro saranno di più,
in conseguenza del piano di investimenti approvato dal Congresso per 300 miliardi per la manutenzione stradale.
Big Pharma.
Il colosso americano Pfizer e l’irlandese Allergan hanno annunciato la fusione, per 160 miliardi di dollari. E’ la somma più alta pagata
per un’operazione di incorporazione.
La nuova società sarà la più grande casa farmaceutica del mondo ed è la principale operazione di “tax inversion” mai realizzata da una società americana, che con il trasferimento in
Irlanda del quartier generale potrà avvantaggiarsi di un sistema fiscale più generoso; in
ogni caso la nuova aliquota consolidata prevista è del 17-18% contro l’attuale 25%.
L’operazione dovrà passare al vaglio dell’antitrust di diversi Paesi, ma le previsioni sono ottimistiche.
Il Sahel
Il Sahel è la zona d’ombra dell’Africa. Si trova accanto alla stessa Africa che sorprende ed è una specie
di terra di nessuno del Sub-Sahara, oceano di sabbia
che taglia in due il continente nero, da Est a Ovest e
lambisce Mauritania, Mali, Burkina Faso, Niger,
Ciad, Sud Sudan, Eritrea: zone ad alta instabilità,
altrettante ferite aperte nei fragili equilibri geopolitici del Duemila. Per gli anni a venire il problema
più grande sarà quello della crescente concentrazione della povertà globale nell’area.
In quest’area geografica, grande due volte e mezza
l’Europa, con i confini segnati sulla sabbia, con Stati
spesso corrotti o inesistenti e povertà endemica,
sempre agli ultimi posti nelle classifiche mondiali di
corruzione, alfabetizzazione, reddito pro-capite,
aspettative di vita, c’è stata negli ultimi anni una
proliferazione di sigle jihadiste. Milizie organizzate
che hanno stretto alleanze criminali con bande locali e tribù nomadi. Così nella regione più povera del
mondo prosperano i traffici di esseri umani, di droga, di armi, di rifiuti tossici e radioattivi, i sequestri
di persone. Secondo l’Agenzia ONU gran parte della
cocaina sudamericana venduta in Europa transita
attraverso questa terra di nessuno. Il valore stimato
è di 1,25 miliardi di dollari l’anno.