Cagliari Pad - Energia, Giunta in rivolta: “Governo spegne pezzo di

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Energia, Giunta in rivolta: “Governo spegne pezzo di
industria sarda”
9 Novembre 2015 ore 20:06
Autore: Ansa News.
Categoria:
Notizie / Regione
URL della pagina:
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Data scaricamento: 14 Marzo 2017 ore 20:45
“Qualcuno ha ancora dubbi sulla storica, antropologica, innata, slealtà dello Stato italiano? La risposta a queste cose non dovrebbe essere l'ennesimo negoziato,
ma il Consiglio regionale che vota all'unanimità l'indipendenza della Sardegna”
"Il Governo italiano non ha fatto nulla sulle servitù militari, nulla sulla chimica verde, nulla sulla
metanizzazione, nulla sulla fiscalità di vantaggio, nulla sulla lingua, ecc. ecc. Eppure, ora, con una sua
controfigura che è Terna, spegne un pezzo di industria sarda". Lo scrive sul suo blog l'assessore
regionale dei Lavori Pubblici e presidente del Partito dei Sardi, Paolo Maninchedda, in merito alla
pubblicazione sul sito di Terna dell'elenco degli impianti in regime di essenzialità, uno solo previsto in
Sardegna.
"Qualcuno ha ancora dubbi sulla storica, antropologica, innata, slealtà dello Stato italiano? - si chiede La risposta a queste cose non dovrebbe essere l'ennesimo negoziato, ma il Consiglio regionale che
vota all'unanimità l'indipendenza della Sardegna. Ora io sono stanco di combattere da solo, dico solo
che questi temi rivelano quanto sia decisivo il tema del 'chi decide per noi', che poi è il tema
dell'indipendenza. Il vecchio teorema che vuole che l'indipendenza sia un tema politico astratto,
ideologico, lontano dai bisogni e dai problemi economici, oggi ha l'ennesima smentita - argomenta
Maninchedda - L'autodeterminazione è decisiva non solo per la felicità ma anche per il pane. Terna
governa sulla Sardegna in nome della sovranità italiana. A chi piace, se la tenga. Io la combatterò
finché campo". "Ora saremo costretti a proseguire con toni più duri il confronto con Governo e Autorità per l'Energia:
riteniamo che la Sardegna non possa accettare in questo momento la decisione annunciata da Terna".
Cos' l'assessore regionale dell'Industria Maria Grazia Piras dopo il riconoscimento della sola centrale
Enel di Assemini tra quelle ritenute essenziali per la sicurezza del sistema elettrico nazionale.
"Tutte le quattro centrali termoelettriche sarde, non solo quella di Assemini, devono continuare a
produrre - ha chiarito l'esponente della Giunta Pigliaru - Il regime di essenzialità è fondamentale per
almeno quattro motivi: garantire il mantenimento dell'attuale sistema energetico, tutelare oltre duemila
posti di lavoro, difendere l'apparato produttivo regionale e consentire una transizione non traumatica tra
il vecchio modello energetico e quello nuovo che stiamo costruendo nel Piano energetico regionale.
Negli ultimi anni l'assetto del sistema elettrico sardo è cambiato determinando condizioni di esercizio
mutevoli e non prevedibili - argomenta l'assessore - Fenomeno che, data la condizione di insularità
della Sardegna, ha reso il sistema energetico particolarmente vulnerabile e caratterizzato da criticità
infrastrutturali nel sistema di trasmissione e distribuzione, più volte richiamate da Terna ed Enel. La
stessa Terna - ha ricordato Piras - sa bene che siamo l'unica regione italiana a non avere il metano, e
questa Giunta sta facendo passi importanti per la metanizzazione dell'isola". Pagina 1 di 1