La Stampa - 23-10-2016
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1234135635738931A LA SORELLA: NON È VERO UNDER 23 AL TOP LE STORIE “Cucchi morto per un attacco epilettico” Il museo dei profumi Maria Corbi A PAGINA 17 Giulia Statolero A PAGINA 18 La meglio I detenuti gioventù recitano i reati del calcio Selma Chiosso A PAGINA 18 Guglielmo Buccheri ALLE PAG. 34 E 35 LA LA STAMPA STAMPA QUOTIDIANO FONDATO NEL 1867 MERCOLEDÌ 5 OTTOBRE 2016 1 ANNO 150 N. 276 1 1,50 € IN ITALIA (PREZZI PROMOZIONALI ED ESTERO IN ULTIMA) SPEDIZIONE ABB. POSTALE - D.L. 353/03 (CONV. IN L. 27/02/04) ART. 1 COMMA 1, DCB - TO www.lastampa.it Il premier sulle cifre: vediamo tra un anno chi avrà ragione. Mercati in ansia dopo le indiscrezioni su Francoforte Dopo il referendum I migranti tornano a marciare Graduale riduzione dell’acquisto dei titoli. Il Fondo Monetario taglia le stime dell’Italia sull’Ungheria La Bce studia lo stop al bazooka REFERENDUM UN BRIVIDO La super parcella DA SETTE PUNTI PER RENZI MARCO ZATTERIN È bastato un lancio d’agenzia sull’ipotesi di un rallentamento del doping pro-ciclico della Bce a far sobbalzare gli interessi che la Repubblica Italiana pratica per finanziare il suo mostruoso debito. Il differenziale di rendimento fra i Btp e i Bund tedeschi è salito di 7 punti base. Nulla di drammatico, appena un brivido, eppure è un segnale preciso. I mercati pensano che senza crescita e senza Francoforte che compra bond a palate, sostenere il passivo di Stato potrebbe diventare difficile. Se non impossibile. del guru Messina All’esperto americano vanno 400 mila euro Ilario Lombardo A PAGINA 9 La Bce potrebbe avviare il ritiro progressivo degli acquisti di titoli pubblici (il cosiddetto bazooka) prima della fine del Quantitative Easing. Un’indiscrezione che fa fibrillare i mercati. Il Fondo monetario taglia le stime di crescita dell’Italia. Renzi: fra un anno vedremo chi ha ragione. Barbera, Bresolin, 1 INTERVISTA “La Raggi mi ha messo al Bilancio perché nessuno voleva quel posto” Andrea Mazzillo: “Confermo, sono commercialista e docente anche se non sono iscritto all’Albo” Paolucci e Semprini DA PAG. 2 A PAG. 5 Capurso, Iacoboni e Rossi ALLE PAGINE 6 E 7 In 300 sono partiti da Belgrado All’indomani del referendum, i migranti si sono rimessi in marcia verso l’Ungheria. Perosino A PAG. 12 1 FRANCESCO VISITA A SORPRESA AMATRICE: NON SONO VENUTO PRIMA PER NON DARE FASTIDIO. SFOLLATI COMMOSSI Il Papa in ginocchio fra le macerie del terremoto BAN KI-MOON “Il coraggio dei volontari del mare” CONTINUA A PAGINA 5 PAOLO MASTROLILLI INVIATO A NEW YORK Il gran ballo dei numeri sulle previsioni Intervista al Segretario generale dell’Onu: l’Italia ha ragione, l’Ue trovi via comune sull’immigrazione FRANCO BRUNI N ell’ottobre di ogni anno il Fondo monetario internazionale prevede le crescite dei Pil dell’anno dopo. Per l’Italia negli ultimi cinque anni ha previsto in media una crescita di 0,9 punti in più di quella che poi c’è stata. Se l’anno prossimo ripetesse il suo errore medio avremmo una crescita zero. Se fossero coerenti coi giudizi dati lunedì sulle previsioni 2017 del nostro governo (+1%), l’Ufficio Parlamentare di Bilancio accuserebbe il Fondo di «eccesso di ottimismo». CONTINUA A PAGINA 23 A PAGINA 13 PATTO SUL CLIMA OSSERVATORE ROMANO/REUTERS Papa Francesco, qui ad Amatrice, ha visitato anche Accumoli e Pescara del Tronto “Ho visto il terrore negli occhi dei bambini” ANDREA TORNIELLI «H Buongiorno MASSIMO GRAMELLINI 9 771122 176003 61005 1 In dodici mesi un tizio di Salerno ha giocato 255 volte al Gratta e Vinci, perdendo sempre. Solo a quel punto si è ricordato di vivere in Italia e ha provato a grattare un giudice. Ha vinto immediatamente. Il tribunale di Vallo della Lucania gli ha infatti riconosciuto il diritto al risarcimento della spesa sostenuta, circa 3000 euro. Le motivazioni? I tagliandi non recavano scritto che il gioco d’azzardo crea dipendenza e non indicavano le reali probabilità di vincita. Forse però un grattatore indefesso che tenta la sorte per un anno intero senza mai portare a casa un centesimo e ciò nonostante continua a grattare 255 volte, prima ancora che con la dipendenza ha qualche problema con la perspicacia. Avrebbe almeno potuto diversificare il vizio: provare con il videopoker o con l’iscrizione a un partito o visto il terrore negli occhi dei bambini. E ho visto la forza che nonostante tutto Amabile e Pitoni A PAGINA 10 sanno trasmettere gli anziani...». Papa Francesco è visibilmente stanco e provato dopo la maratona che lo ha portato nelle zone terremotate. CONTINUA A PAGINA 22 Gratta e svegliati politico. E poi, mi chiedo, per recedere dalla grattata compulsiva aveva davvero bisogno che lo Stato lo redarguisse come all’asilo ricordandogli per iscritto che il gioco d’azzardo è una truffa legalizzata dove le vittorie sono più rare di un pensiero di senso compiuto al Grande Fratello Vip? L’unica avvertenza che andrebbe riportata sui tagliandi è che le probabilità di farcela al Gratta e Vinci sono nettamente inferiori a quelle di trovare un giudice che dia ragione ai turlupinati, innescando un’ondata di ricorsi che, nel caso di un loro accoglimento, creerebbe una tale voragine nei conti pubblici da costringere il governo a rivalersi sull’altra categoria di grattati che non vincono mai: i rari contribuenti che pagano le tasse. 12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI Non lasciamo l’ambiente agli economisti LUCA MERCALLI A PAGINA 23 2 .Primo Piano STAMPA .LA MERCOLEDÌ 5 OTTOBRE 2016 Il Fondo monetario taglia le stime di crescita dell’Italia Renzi: tra un anno si saprà chi ha ragione. Padoan: l’1% è realizzabile Previsioni sulla crescita Variazioni annue del Pil dell'Italia in % 2017 2016 1,3 1,1 1,0 0,8 Commissione Ue* 0,8 0,7 Confindustria 0,8 0,9 0,8 Ocse 0,8 Governo (Def) Fmi - LA STAMPA *stima di maggio, che sarà aggiornata a breve FRANCESCO SEMPRINI INVIATO A NEW YORK In fatto di crescita economica l’Italia rischia la maglia nera in Europa nel 2017 sebbene con una lievissima accelerazione ri- +1,6 per cento La crescita degli Stati Uniti è più bassa di 0,6 punti percentuali in meno rispetto a luglio spetto a quest’anno, mentre a livello globale sono le due sponde anglosassoni dell’Atlantico a rappresentare i maggiori fattori di incertezza e di rallentamento complessivo. E’ quanto emerge dal World Economic Outlook del Fondo monetario internazionale secondo cui il Pil italiano salirà dello 0,8% e nel 2017 dello 0,9%, rispettivamente 0,1 punti percentuali in meno rispetto alle stime di luglio e 0,2 punti percentuali rispetto ad aprile. Sul fronte del debito, il passivo per l’Italia è destinato a salire al 133,2% nel 2016 dal 132,7% del 2015, mentre nel 2017 il debito crescerà al 133,4%. In questo caso la revisione è stata al rialzo rispetto ad aprile, quando la previsione era stata fissata al 133% per il 2016 e al 131,7% per il 2017. Una nota moderatamente positiva arriva invece dal mercato del lavoro con la disoccupazione per il 2016 all’11,5% dall’11,9% del 2015, e un ulteriore calo per l’anno a venire all’11,2%. Le stime del Fmi sono in disaccordo per il 2017 con quelle contenute nella nota di aggiornamento al Def, secondo cui il governo prevede un Pil in crescita e dell’1,0%, mentre c’è piena coincidenza per quanto riguarda l’anno in corso. E in disaccordo con quanto sostenuto dall’esecutivo sembra anche Banca d’Ita- lia, Ufficio parlamentare di Bilancio e Corte dei Conti, che avevano parlato di stima, quella del 2017, quanto meno ambiziosa. «Ambiziosa ma realizzabile», ha replicato ieri il ministro Pier Carlo Padoan, mentre il premier Matteo Renzi ha detto: «Essendo previsioni glielo dico tra un anno chi ha ragione, l’ultimo anno siamo stati più prudenti della realtà ed è andata meglio». In ogni caso l’Italia rischia di essere maglia nera in Europa nel 2017 finanche dietro la Grecia per la quale è previsto un rimbalzo del 2,8% dal +0,1% del 2016 che la rende fanalino di coda. La Germania crescerà invece dell’1,4%, mentre la Francia dell’1,3%. Padoan rilancia la strategia del governo di «sostegno alla crescita e consolidamento dei conti pubblici», mentre rimane il programma di dismissioni del patrimonio immobiliare e di privatizzazioni, frenato quest’anno dalle condizioni di elevata volatilità dei mercati». Volatilità che registra in maniera chiara anche il Fmi nel Weo, con una riduzione delle stime di crescita su scala planetaria e rischi al ribas- per cento La crescita stimata dal Fmi nel 2016: meno del 2,2% del 2015, ma comunque uno 0,1% in più rispetto alle previsioni di luglio. I conti con la Brexit sono rimandati al prossimo anno 12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI Stati Uniti Germania Il duello Trump-Hillary frena la locomotiva Usa Berlino va meglio delle attese C’è l’incognita Deutsche Bank Se la Brexit tiene in scacco le sorti dell’Europa e crea volatilità sui mercati finanziari globali, le elezioni americani infondono incertezze non trascurabili. Washington si guarda bene dall’esprimere pareri sull’esito del voto dell’8 novembre, ma quando gli esperti spiegano che «il sempre più sfilacciato il consenso sui benefici dell’integrazione economia rende più attraenti le politiche protezionistiche», sembra far riferimento anche a Donald Trump. Il capo economista Maurice Obstfeld si limite a un ragionamento più generico: «Le elezioni stanno creando incertezza e l’incertezza non è positiva per gli investitori. È difficile prevedere cosa accadrà dopo il voto». Ma sempre su Trump sembra andare a parare. Quello che è inconfutabile sono i numeri, quelli delle stime dell’Fmi secondo cui gli Usa cresceranno nel 2016 solo del +1,6%, ben 0,6 punti percentuali in meno rispetto a luglio, per accelerare nel 2017 al +2,2%. E con un’altra incognita, quella del rialzo dei tassi d’interesse. La Germania mantiene la sua posizione nella lista dei virtuosi del Fmi, il quale spiega che il calo americano viene in qualche modo ribilanciato su scala globale dai buoni risultati messi a segno proprio da realtà come Germania e India. La locomotiva d’Europa, dopo il +1,5% del 2015, si appresta a terminare l’anno in corso con una crescita dell’1,7%, (previsione ritoccata al rialzo dello 0,1%) mentre per il 2017 è atteso un più contenuto rialzo dell’1,4%.In questo caso però il tasso è stato rivisto in rialzo rispetto alle precedenti stime di due punti decimali. Restano potenziali elementi di turbativa per la Germania, come ricordavano gli esperti del Fmi già questa estate, ricordando che «la Gran Bretagna è un partner economico importante della Germania». Certo l’individuazione da parte di Londra di una finestra temporale entro cui procedere con l’uscita va a beneficio di Berlino. Anche se a creare qualche preoccupazione ad Angela Merkel sono ora le difficoltà di Deutsche Bank. +1,7 per cento La Germania si prepara a chiudere l’anno con una crescita più alta del previsto 12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI +1,8 so, soprattutto politici, come dimostrato dalla Brexit e dall’incertezza creata dalle elezioni presidenziali negli stati Uniti. L’economia globale che crescerà così quest’anno del 3,1% meno del +3,2% del 2015, a pagare il prezzo più elevato sono le economie avanzate, sulle quali pesano le frenate americane e britanniche. Tanto che l’area euro nel 2016 farà meglio degli Stati Uniti, crescendo dell’1,7% col Fmi che plaude alla politica monetaria della Bce. Tra gli emergenti Russia e Brasile si contraggono anche nel 2016 mentre rimango invariate le stime per la Cina, che crescerà del 6,6% nel 2016 e del 6,2% nel 2017, e con l’India che prosegue la sua cavalcata a +7,6% per questo e il prossimo anno. Il messaggio del Fmi è questa volta più politico che economico o monetario con l’invito a un’azione collettiva per restituire alla crescita la necessaria spinta, dinanzi al «pericolo» che la persistente ripresa debole abbia ricadute politiche con l’ascesa dei populismi e del protezionismo. 12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI Gran Bretagna Spagna Brexit frenerà i Pil britannico Ma Londra è regina del G7 Manca l’esecutivo da nove mesi eppure c’è il miracolo economico La Brexit fa male alla Gran Bretagna. E’ quanto emerge dal Weo del Fmi che stima per il Pil del Paese una crescita per quest’anno dell’1,8%, meno del 2,2% del 2015, ma 0,1 punti percentuali in più rispetto alle previsioni di luglio. Nel 2017 la crescita è prevista rallentare all’1,1%. Così se l’economia del regno resta per il 2016 la migliore fra i Paesi del G7, il Paese potrebbe fare i conti con la Brexit l’anno prossimo. Anche nel caso della Gran Bretagna, quindi, è la situazione politica a tenere banco piuttosto che quella prettamente economico-finanziaria. Specie perché a essere chiamato in causa è proprio l’Fmi accusato da più parti di aver lanciato allarmi «eccessivi» in caso di Brexit, causando panico quando la «cattiva premonizione» si è avverata. «Sarebbe stata una negligenza non offrire un range di scenari, incluso quello più negativo», si giustifica il Fmi il quale vuole allontanare l’ipotesi di scenari pericolosi spiegando che la Gran Bretagna si avvia verso un «soft landing», ovvero una crescita rallentata, ma pur sempre crescita. Theresa May tiene però a precisare che l’economia del Regno resta solida nei suoi fondamentali, a dispetto proprio di certi allarmi risuonati durante la campagna referendaria. La premier britannica interviene con una raffica di interviste televisive attraverso le quali punta a frenare il calo della sterlina, sprofondata nel giro di due giorni a un doppio minimo storico nei confronti del dollaro. I timori di una «hard Brexit» fanno precipitare il pound a una quotazione mai così bassa sul biglietto verde dal 1985 a 1,273 dollari. I mercati tuttavia non hanno sofferto delle vicende valutarie grazie a una valutazione tutto sommato meno pessimistica dei dati del Weo. Così l’indice Ftse 100 sfonda quota 7000, toccando il picco di 7100, per la prima volta dall’aprile 2015. 12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI +3,1 per cento Grazie anche alla riforme del passato la Spagna sta vivendo un periodo di boom economico La Spagna è senza dubbio il «caso-Paese» più singolare descritto dal World Economic Outlook del fondo monetario internazionale. Un Paese orfano di un esecutivo da circa nove mesi ma con un’economia in straordinaria crescita, specie se inquadrata nella generale volatilità globale, nelle incognite legate alla Brexit e nella lenta ripresa dell’Europa in particolare quella del Sud a cui appartiene lo stesso Paese iberico. Eppure l’Istituzione diretta da Christine Lagarde ha previsto per la Spagna una crescita del 2,1% per il 2017, marginalmente inferiore alle stime di luglio, ma pur sempre una crescita assai importante. La visione del Fmi trae forza dalle crescita registrata dal Paese nel secondo trimestre del 2016, ovvero un +0,8% «decisamente superiore alle previsioni», come sottolinea Gerry Rice. Il portavoce del Fmi preferisce non rispondere alle domande sulla situazione politica del Paese, ma spiega che la robusta tendenza di crescita «è riconducibile al benefico effetto delle ri- forme attuate in passato combinate con alcuni fattori esterni positivi che le consentono di avere il vento in poppa». Del resto la galoppata del Paese iberico è ben superiore alla media del +1,5% prevista per l’Eurozona, e pensare che solo qualche anno fa, durante gli anni bui della grande crisi, il Paese apparteneva di «diritto» ai Piigs, ovvero al gruppo debole dell’Europa a moneta unica assieme a Grecia, Portogallo, Italia e Irlanda. Ancora più rosee le stime interne del Paese che prevede per il 2017 una crescita del 2,4% con un’espansione del settore bancario pari al 3%. A frenare gli entusiasmi è però lo stesso Fmi che invita alla cautela: esistono infatti fattori di rischio alla crescita futura come una limitata crescita della produttività, l’eccessivo debito in alcuni settori e una disoccupazione strutturale elevata. Tanto che Washington per il medio periodo fissa la crescita spagnola a un più cauto 1,5%. Fino a prova contraria. 12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI LA STAMPA MERCOLEDÌ 5 OTTOBRE 2016 Primo Piano .3 . LE PREVISIONI SULL’ECONOMIA In aula Bankitalia “Interventi ad hoc per pagare gli esuberi” Ieri il ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan è intervenuto in Parlamento per replicare alle critiche di Banca d’Italia sul documento di economia e finanza 1 Mancano dai 100 ai 200 milioni di euro di risorse al Fondo esuberi del settore bancario per agevolare le uscite chieste da governo e Bankitalia, e sempre più impellenti a causa della rivoluzione tecnologica che sta investendo il settore. Il dg di Via Nazionale Salvatore Rossi, ha parlato di «inevitabili interventi sul personale» e di possibili «interventi ad hoc» anche legislativi. La somma dovrebbe poter essere reperita con un intervento del governo ancora però tutto da definire. PAOLO CERRONI/IMAGOECONOMICA Il referendum e l’instabilità politica L’Fmi teme la crisi del governo Renzi Nel rapporto Washington evita di fare riferimenti al voto e a Deutsche Bank Retroscena ALESSANDRO BARBERA INVIATO A WASHINGTON C i sono un paio di singolari omissis nei due rapporti che il Fondo monetario pubblica in queste ore in occasione della plenaria d’autunno. E non è colpa del sole caldo che riempie ancora le strade impeccabili di Washington. Il primo riguarda il referendum costituzionale italiano. L’ultimo “outlook” sull’economia mondiale non ne fa cenno, nonostante l’attesa dei mercati e le molte parole Intervista DALL’INVIATO A WASHINGTON spese nelle scorse settimane per commentare – secondo alcuni con troppa enfasi - i rischi della Brexit. Non un riferimento, né diretto, né indiretto. Come mai? Gian Maria Milesi-Ferretti, numero due italiano del dipartimento ricerca la mette così: «Il referendum non è la Brexit: non è una decisione su fattori economici, ma politica, e come tale non è fra quelle di cui il Fondo vuol parlare». Una versione che stride con le preoc- cupazioni del partner di un grosso hedge fund americano il quale – fra i tanti in questi giorni - ammette di considerare i mercati italiani “radioattivi” fino al 4 dicembre. Fra gli analisti e gli operatori di Borsa il rischio referendum si percepisce eccome. C’è chi attribuisce la responsabilità al premier, e alla scelta – poi ammessa come sbagliata – di personalizzare l’esito della consultazione. Chi compra e vende titoli ragiona sul breve termine, e sul prezzo di un’azione o di un Btp c’è poco da distinguere. Eppure la risposta apparentemente evasiva di MilesiFerretti conduce sulla strada giusta. Le voci raccolte al Fondo monetario raccontano che la preoccupazione ai piani alti dell’istituzione ameri- “Un più 0,9 di Pil è a portata di mano Ma che accade se la Bce cambia politica?” Cottarelli: per ripartire l’Italia deve proseguire con le riforme C arlo Cottarelli sorseggia un caffè a pochi passi dal suo ufficio su Pennsylvania Avenue. Oggi il ruolo “politico” di rappresentante per l’Italia al Fondo monetario gli permettere di valutare con franchezza il lavoro della struttura burocratica in cui lavorava fino a pochi anni fa. ad aprile-giugno di quest’anno. E’ possibile immaginare che un trimestre sia significativo di un trend? Non credo. Io sono convinto che +0,9 sia alla portata del governo. Il punto se posso permettermi è un altro: cosa accadrà se e quando la Bce inizierà a modificare la sua politica monetaria?». Come interpreta le previsioni di crescita dell’ultimo Rapporto? Tutto sommato in linea con il governo, ma certo fa riflettere trovarsi sempre appena un gradino sopra la Grecia. Gli esperti dicono che per questo occorrono politiche fiscali espansive, più spesa pubblica e meno tasse. «La valutazione degli esperti si basa sui cinque trimestri fra il primo del 2015 e il primo del 2016. In quei cinque trimestri la crescita italiana ha sempre oscillato fra +0,2 e 0,3 per cento. Il dato che ha gelato le previsioni è quello relativo cana è alta. E non ha a che vedere con le conseguenze immediate del referendum sui mercati. «Se ci saranno, si esauriranno in pochi giorni come accaduto con il voto sulla Brexit», dice un funzionario. Così come accaduto in giugno, a Washington danno per certo che la Bce interverrebbe con la stessa prontezza che ha permesso alla Bank of England di evitare crolli sui mercati inglesi. Il timore che si respira al Fondo è più sottile, ma non per questo meno pericoloso: quello che l’eventuale vittoria del no al referendum costituzionale apra la strada ad una crisi del governo Renzi e a una nuova fase di instabilità, non solo in Italia. Potrebbe essere questa la ragione che ha spinto lo staff del Fondo a evitare Le banche sono molto prudenti a concedere credito, e questo finisce per rallentare l’attività economica Carlo Cottarelli Direttore esecutivo per l’Italia al Fondo Monetario riforme, lo testimonia il fatto che la previsione di crescita al 2021 è ancora allo 0,8 per cento. Credo però ci sia un problema più generale di trasmissione degli impulsi delle banche centrali all’economia reale. Non è possibile che una massa così grande di liquidità non produca altrettanta crescita». Cosa non funziona? Cosa manca alla crescita italiana? «Le faccio l’esempio del Giappone: fra il 2008 e il 2015 il deficit medio è stato dell’8,5 per cento, in gran parte finanziato stampando moneta. Fra il 2008 e il 2015 la base monetaria negli Stati Uniti è aumentata di 2,5 volte. In Europa ci siamo arrivati più tardi, ma a partire dal 2015 è salita del 60 per cento. E’ chiaro che il problema sta altrove, ed è nella regolamentazione bancaria». «L’Italia deve proseguire con le Cioè aver chiesto alle banche «Sì, ma l’invito è rivolto ai Paesi che hanno spazio fiscale per farlo. E quali sono oggi? Gli Stati Uniti, la Germania, la Corea del Sud, forse il Canada, non certo l’Italia. C’è una certa incoerenza fra le raccomandazioni generali e quelle specifiche». margini di capitale più alto. «So che l’argomento è dibattuto, e di questi tempi va più in voga la tesi della stagnazione secolare, ma oggi la realtà è questa: le banche sono molto prudenti nel concedere credito, e questo finisce per rallentare l’attività economica. E’ un fatto». qualunque riferimento: la natura molto politica dell’appuntamento. Il rischio potrebbe essere quello di apparire fra coloro che tentano di condizionare l’esito del voto, come accaduto pochi giorni fa all’ambasciatore americano a Roma. Ma la vera ragione dell’omissis del Fondo sembra un’altra: mentre il governo Cameron spinse per avere il sostegno aperto di Washington a favore del no alla Brexit, qui non risulta alcuna sollecitazione da parte dell’Italia a favore del sì. Visto l’esito del voto inglese, dal punto di vista del governo potrebbe trattarsi di una scelta corretta. Al Fondo monetario del resto convivono da sempre due anime: quella più spiccatamente politica, oggi rappresentata da Christine Lagarde e dal suo vice David Lipton, e quella più tecnica, gli staff impegnati nelle singole missioni e concentrati a misurare gli effetti delle riforme in questa o quella nazione. Nel caso dell’Italia quel lavoro lo svolgono i funzionari del Dipartimento europeo, gli stessi che hanno stilato l’ultimo documento sulle riforme italiane. Questo potrebbe spiegare l’apparente contraddizione fra l’omissis sul referendum e quello che apparirà stamattina nel cosiddetto Financial Stability report, il rapporto che misura lo stato di salute del sistema finanziario mondiale. Se a giugno Deutsche Bank veniva definita la banca “più rischiosa del mondo” per via della “rilevanza sistemica” nel documento di oggi di essa non ci sarà alcuna traccia. Non sarà la stessa cosa per il Monte dei Paschi di Siena, la quale – e giustamente – viene citata per i noti problemi. In questo caso la ragion politica potrebbe aver preso effettivamente il sopravvento sulla scelta se citare o meno il colosso tedesco. Fra Washington, Berlino e Bruxelles i casi di frizione sono molti, dal Dieselgate della Volkswagen alla polemica sulle tasse pagate in Europa da Apple. Siamo nei giorni caldi della trattativa fra Stati Uniti e Germania per la megamulta a Deutsche Bank: il silenzio è d’oro. Twitter @alexbarbera 12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI negoziazione del debito è “essenziale”. «Vero, ma il Fondo si sta mostrando troppo rigido. Se accettasse un principio di gradualità, un accordo potrebbe essere raggiunto. Invece insiste nel chiedere un taglio del debito, che però dovrebbe riguardare solo i prestiti erogati dai partner europei, come ad esempio dell’Italia. Nel loro schema quelli del Fondo dovrebbero essere restituiti al [ALE. BAR.] cento per cento». Twitter @alexbarbera 12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI Lei è rappresentante al Fondo anche per la Grecia, il quale ha deciso di restare fuori dal piano europeo di aiuti ad Atene. Lo stallo proseguirà fino alle elezioni tedesche? Jena «Non so rispondere a questa domanda, certo è che la distanza fra le posizioni della Commissione e quelle espresse dal Fondo è ancora ampia». Disse Casaleggio prima di morire: “L’intelligenza artificiale ci seppellirà”. Parlava della Raggi? Eppure il piano concordato con la Commissione non funziona. La crescita stenta, l’ultimo Rapporto sulla Grecia dice che la ri- Ci 12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI [email protected] 1234562789A95BB5C329DEF LA STAMPA LA STAMPA MERCOLEDÌ 5 OTTOBRE 2016 Primo Piano .5 . I NODI DEL CREDITO MARCO BRESOLIN INVIATO A BRUXELLES I numeri del Quantitative Easing 80 miliardi L’attuale volume di acquisti mensili di titoli da parte della Banca Centrale Europea per sostenere i mercati 10 miliardi Il livello del volume di acquisti di bond al quale dovrebbe gradualmente scendere l’intervento della Bce 11,8 miliardi Il valore degli acquisti di titoli italiani da parte della Bce nello scorso mese di settembre sul totale di 84,5 miliardi il caso TORINO UN BRIVIDO DA SETTE PUNTI PER RENZI MARCO ZATTERIN SEGUE DALLA PRIMA PAGINA A AXEL SCHMIDT/REUTERS Il presidente della Bce, Mario Draghi ( a destra) durante l’audizione al Bundestag la scorsa settimana “La Bce studia lo stop all’acquisto di titoli” Mercati in fibrillazione Francoforte replica alle voci: non se ne è discusso cendo che «oggi abbiamo bisogno di tassi più bassi, per poterli avere più alti in futuro». E proprio davanti al Bundestag, il parlamento tedesco, il numero uno della Bce aveva ricordato che nel 2015 il Quantitative Easing ha fatto risparmiare 28 miliardi di euro alla Germania grazie alla riduzione dei tassi. Dall’inizio del piano, la Bce ha acquistato 176,16 miliardi di TAPERING La Banca Centrale Europea si prepara a ridurre il volume degli acquisti di Bond. Secondo l’agenzia Bloomberg, Francoforte potrebbe avviare il ritiro progressivo degli acquisti di titoli pubblici prima della fine del Quantitative Easing. Per ora si tratta solo di un’indiscrezione, non confermata da Francoforte, ma sono bastati i “rumors” per scatenare i primi effetti sui mercati, soprattutto quelli americani, con i titoli a lunga scadenza in calo. Secondo le fonti citate da Bloomberg, ci sarebbe già un accordo di massima per diminuire il volume degli acquisti: dagli attuali 80 miliardi di euro al mese, si scenderebbe a circa 10 miliardi. La decisione di far partire il “tapering”, la riduzione degli acquisti, potrebbe essere il segnale di non voler proseguire la fase del piano avviata lo scorso aprile. Ma non è detto: Bloomberg non esclude un suo prolungamento oltre la data di scadenza attualmente prevista, vale a dire marzo 2017. La Bce comunque nega che il tema sia già sul tavolo e ha fatto sapere che «il consiglio dei governatori non ha discusso di questi argomenti, come ha affermato Mario Draghi durante l’ultima conferenza stampa e durante l’audizione al Parlamento Europeo». Secondo fonti europee, il presidente della Bce avrebbe lasciato intendere che il Quantitative Easing continuerà sicuramente fino al marzo 2017, e anche oltre «se necessario». Il suo famoso bazooka, insomma, rimarrebbe ben carico. Ma sul punto non ci sarebbe ancora un orientamento definitivo all’interno dell’Eurotower, dove la dialettica tra le diverse anime è ancora molto aspra. Certamente, in caso di fine del Qe, l’uscita sarebbe comunque graduale per evitare shock. Se le indiscrezioni fossero confermate, questa decisione potrebbe essere letta come una sorta di apertura di Draghi nei confronti di chi contesta da sempre la sua politica monetaria espansiva. Una concessione delle “colombe” ai “falchi”. I tedeschi – che rientrano nella seconda categoria – puntano infatti a un rialzo dei tassi. Dal loro punto di vista, i tassi di interesse bassi danneggiano le banche. E, come gli hanno ricordato alcuni parlamentari tedeschi nel corso della sua audizione al Bundestag, sono una sorta di “salvataggio occulto” per i Paesi che non fanno le riforme strutturali. Potrebbe dunque trattarsi di un cambio di linea dello stesso Draghi, che nelle scorse settimane aveva difeso la sua politica di- titoli italiani, 255,07 miliardi di quelli tedeschi, 202,538 di quelli francesi e 126,387 di quelli tedeschi. Soltanto nel mese di settembre, gli acquisti hanno toccato quota 84,5 miliardi di euro, di cui 11,8 dall’Italia, 17,2 dalla Germania, 8,5 dalla Spagna e 13,6 dalla Francia. Ma nell’ultima settimana del mese il totale degli acquisti è stato di 14,24 miliardi di euro, in calo rispetto ai 18,537 di quella precedente. L’indiscrezione sulla possibile graduale riduzione degli acquisti ha fatto perdere all’euro uno 0,2% sul dollaro, ma gli effetti sul rendimento dei titoli italiani sono stati contenuti. Lo spread tra Btp decennali e gli omologhi tedeschi è rimasto pressoché stabile a quota 136, con un rendimento dell’1,30%. 12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI Letteralmente «restringimento». È riferito alla graduale, lenta riduzione degli acquisti di titoli effettuati dalla Bce nell’ambito del piano di Quantitative easing (Qe, alleggerimento quantitativo). Ovvero, la creazione di moneta a debito da parte di una banca centrale e la sua iniezione nel sistema tramite operazioni di mercato. Ha lo scopo di evitare choc sul mercato che potrebbero arrivare con uno stop brusco agli acquisti. Il termine «tapering» è stato utilizzato quando la Federal Reserve ha gradualmente ridotto il proprio Qe di 10 miliardi al mese fino al suo azzeramento. 12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI Etruria e le altre, l’aiuto del fondo Usa e il cambio dei toni di Bankitalia Le “Vittime del Salvabanche”: avrebbe ridato fiducia «A vevamo notato che c’era stato un cambiamento nei nostri colloqui con Bankitalia. A settembre i riferimenti ad un “ristoro” per i risparmiatori si sono fatti molto più sfumati». Silvia Battistelli, portavoce dell’Associazione vittime del Salvabanche. commenta così quanto riferito ieri da La Stampa sull’offerta del Fondo Usa Apollo per Etruria, Banca Marche, Carife e CariChieti. Offerta dichiarata «non ricevibile» in agosto ma che secondo quanto ricostruito conteneva - ol- 12500 azzerati I titolari delle obbligazioni subordinate delle quattro banche azzerati con il decreto del novembre scorso tre ad un prezzo ritenuto troppo basso - proprio una modalità per compensare almeno parzialmente i risparmiatori coinvolti nella risoluzione delle quattro banche. «Leggendo dell’offerta di Apollo - che avrebbe compreso una conversione in azioni per gli obbligazionisti azzerati e un warrant dedicato ai vecchi azionisti -viene da pensare che l’uscita di scena di Apollo e il cambiamento dei toni di Bankitalia siano legati», dice la Battistelli, che ricorda come «una qualche forma di ristoro bbiamo il terzo debito del globo e una crescita rachitica. L’ossigeno per tirare avanti è oggi garantito dallo scudo di Mario Draghi. Sinché continueranno gli acquisti, l’Italia potrà respirare, perché l’azione dell’Eurotower tiene bassi i tassi e lontane le paure. Così, anche se è giusto avere preoccupazioni per la terra della ripresina nonostante il denaro senza costo, nessuno si fa cogliere da pensieri distruttivamente speculativi. Magari non succederà. Magari Draghi allungherà il quantitative easing (Qe) come dice il Fmi. Oppure lo ridurrà gradualmente, tenendolo in vita almeno sino al 2018. Ogni possibilità è sul tavolo. La peggiore delle ipotesi è che da aprile Francoforte stoppi gli acquisti. Con l’economia fragile, i cordoni della borsa stretti e le casse storicamente disastrate, i mercati potrebbero pensare che stiamo per collassare e agire di conseguenza. E allora? L’Italia avrebbe due possibilità di difesa. Una sarebbe quella di tornare a crescere con riforme e politiche di investimento, stimolando la ricchezza, dunque le entrate, tagliando a ruota il debito. Gonfiando il Pil, migliorerebbe i parametri di bilancio calcolati in sua funzione. Il Paese uscirebbe dal guado lentamente, con le carte in regola. L’alternativa comporterebbe la riduzione dello stock di debito, dunque il taglio delle uscite e/o l’incremento delle entrate. E’ una marcia politicamente difficile da presentare, richiederebbe un improbabile sacrificio di governo nel nome del bene collettivo. Renzi e Padoan non posseggono una terza carta. C’è semmai l’ipotesi che il QE continui quanto basta alla congiuntura globale per rifarsi bella tirando con sé anche l’Italia. Soluzione non sicura neanche questa e, soprattutto, non influenzabile da Roma che può risanare, riformare e rendersi credibile, o affidarsi alla Bce e augurarsi che non molli. Se andasse male sarebbe il peggio. Tanto che, davanti al sospetto che il QE possa finire o assottigliarsi, i 7 punti base ripresi dai Btp possono apparire appena uno schizzo dell’oceano. è importante per noi, ma lo è ancora di più per le banche e per i territori», anche perché «i risparmiatori azzerati sono ancora clienti delle quattro banche e si vuole ricostruire la fiducia da lì si deve passare». Sfumato il ristoro, le vie da percorrere per i titolari dei bond azzerati restano quelle «ufficiali». Nei giorni scorsi sono arrivati i primi 40 rimborsi dal Fondo interbancario, fino all’80% dell’investimento effettuato. Il Fondo però lamentano i risparmiatori azzerati, ha ulteriormente ristretto i criteri, 4000 rimborsabili Coloro che potranno ricevere il rimborso fino all’80% dal Fondo interbancario. Meno di un terzo escludendo tutti coloro che avevano effettuato gli acquisti dopo l’emissione sul mercato secondario e non in fase di collocamento. Una decisione, lamenta la Battistelli, che ha escluso altri 1500 azzerati e ridotto la platea dei rimborsabili a 4000 persone su 12.500 obbligazionisti azzerati in totale. Le alternative sono l’arbitrato o le cause ordinarie. Ma l’arbitrato, annunciato nel dicembre scorso, resta ancora in alto mare. Mancano i decreti attuativi, dopo che il Consiglio di Stato ha respinto i testi pre- sentati. Intanto Ubi - che ieri ha riunito il consiglio di gestione - va avanti, con l’appoggio di Tesoro e Bankitalia per sbloccare la rigidità della Bce sulle condizioni presentate dall’istituto lombardo. Il nodo principale è quello degli attivi ponderati per il rischio, i cosiddetti Rwa. Ubi vorrebbe applicare i propri parametri anche post-fusione, che consentirebbe di liberare capitale date le elevate coperture applicate dalle good bank. L’interesse di Ubi è limitato a Etruria, Banca Marche e CariChieti. Mentre per Carife sarebbe in corso un trattativa separata con un soggetto non bancario, spiegano alcune fonti. L’alternativa è l’intervento del comparto volontario del Fondo interbancario, che ieri ha fatto sapere di valutare «con prudenza» il dossier delle [G. PAO.] quattro banche. 12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI 6 .Primo Piano I nodi sul tavolo 1 Almeno in tre deputati hanno lamentato la carenza di democrazia interna, tra questi l’ex capogruppo Federico D’Incà e Davide Crippa, sentiti da Grillo assieme agli altri deputati ricevuti in gruppi STAMPA .LA MERCOLEDÌ 5 OTTOBRE 2016 La rivolta dei grillini “Beppe, vogliamo più democrazia” I deputati: autonomia dallo staff comunicazione Muraro: ho la fiducia di Raggi, non lascio l’incarico ILARIO LOMBARDO ROMA Che le cose non vadano così bene tra i parlamentari 5 Stelle è cosa nota. Che qualcuno colga l’occasione di un faccia a faccia con Beppe Grillo per dirgli chiaramente che il Movimento ha bisogno di più democrazia è una notizia. La parola usata è proprio questa, «democrazia»: ne hanno lamentato la carenza almeno tre deputati, tra questi l’ex capogruppo Federico D’Incà e Davide Crippa, auditi dal capo politico assieme agli altri deputati ricevuti in gruppi da venti alla Camera. Il tema in realtà torna e ritorna tra i 5 Stelle periodicamente e ha a che fare con i difficili rapporti che si sono creati con lo staff della comunicazione gestito dalla Casaleggio Associati: «Parlamentari eletti con il voto degli italiani - spiega un deputato che chiede anonimato - non possono essere prigionieri di Rocco Casalino e Ilaria Loquenzi (i due responsabili della comunicazione, ndr)». Il motivo delle lamentele non sono solo le ospitate tv, il fatto che vadano sempre i soliti noti come Luigi Di Maio e Alessandro Di Battista, battezzati a una leadership mediatica proprio grazie al piccolo schermo. I parlamentari vo- 1 «Parlamen- tari eletti con il voto degli italiani - spiega un deputato che chiede anonimato - non possono essere prigionieri di Casalino e Loquenzi, i due capi comunicazione di Senato e Camera» 1 I nomi nel mirino che ieri giravano tra i deputati più scontenti erano quelli di Pietro Dettori e Max Bugani, entrambi responsabili dell’Associazione Rousseau assieme a Davide Casaleggio Antimafia E Virginia annulla l’audizione di oggi 1 Non si terrà oggi la prevista audizione del sindaco di Roma Virginia Raggi per sopraggiunti impegni del primo cittadino. Lo ha reso noto la presidente della commissione Antimafia, Rosy Bindi, aprendo i lavori della seduta odierna. «Ho già provveduto a formulare un nuovo invito per martedì 11 ottobre o per il 18 ottobre», ha spiegato Bindi. Ma il Pd attacca la sindaca, paragonandola a Berlusconi. «Raggi annulla l’audizione in commissione Antimafia. Anche lei chiede il legittimo impedimento come Berlusconi?», scrive su Twitter Lorenza Bonaccorsi, della segreteria nazionale dem e presidente del Pd Lazio. Un ringraziamento ai netturbini. Ora la città è più pulita, grazie a loro che sono la forza più importante della città Beppe Grillo fondatore del M5S gliono comunicare maggiormente il lavoro fatto in parlamento, vogliono più autonomia anche nel gestire l’interfaccia con i militanti e gli elettori. I nomi che ieri giravano tra i deputati scontenti erano quelli di Pietro Dettori e Max Bugani, entrambi responsabili dell’Associazione Rousseau assieme a Davide Casaleggio ed entrambi presenti alla Camera accanto al figlio di Gianroberto e a Grillo. I deputati chiedono maggiore chiarezza sul loro ruolo e sul loro effettivo potere. «Beppe deve capire che è necessaria una struttura. Che deve essere il capogruppo eletto in assemblea a interloquire con lui». Basta direttorio, staff e capi comunicazione che dettano le strategie politiche. Grillo non si sottrae alla di- il caso ANDREA ROSSI TORINO Il progetto È stato presentato da Sonia Schellino, la funzionaria della Compagnia di San Paolo che Appendino ha voluto assessore al Welfare Mediatori Accanto ai dormitori e alle tendopoli allestite nei parchi, la Città ha stretto rapporti con enti no profit e terzo settore. E a loro ha chiesto di fare da mediatori per trovare famiglie un esperimento, calato in una ragnatela di iniziative che vanno dai dormitori allestiti nei parchi alle “ronde” notturne con cui convincere chi si accampa all’aperto ad accettare un posto al caldo. Nel piano di assistenza ai senza fissa dimora e alle famiglie in emergenza abitativa - sfrattate e finite in strada - la sindaca di Torino Chiara Appendino tenta di aprire una nuova strada: l’accoglienza diffusa. E offre 300 euro al mese a ogni famiglia che quest’inverno deciderà di ospitare un senzatetto in casa propria. Il progetto, presentato da Sonia Schellino, la funzionaria della Compagnia di San Paolo che Appendino ha voluto assessore al Welfare, è stato approvato dalla giunta Cinquestelle ieri, e contiene una serie di misure - ormai collaudate - per l’inverno in arrivo e per tamponare una prevedibile emergenza: i 1700 senza fissa dimora che tra qualche tempo dovranno combattere con temperature vicine o al di sotto dello zero. Accanto ai dormitori e alle tendopoli allestite nei parchi, la Città ha stretto È Beppe Grillo con Davide Casaleggio e la torta per i 7 anni del M5S scussione. Spiega che da ora in avanti «non ci saranno più filtri», e ribadisce la fine del direttorio «che si è trovato in una situazione difficile da gestire», con liti e faide, a tal punto da costringerlo a tornare a guidare lui in persona il M5S. Il comico chiede «meno autoreferenzialità» in televisione «e più contenuti»: «Dobbiamo parlare di più del programma». Promette «più votazioni online, come avveniva prima», e detta la linea da seguire fino al referendum: «Ci massacreranno. Dobbiamo essere più compatti, lasciar perdere le beghe di cortile e i giornali». Ieri non era un giorno qual- siasi. Ma il settimo compleanno del M5S, festeggiato con una torta e le candeline spente assieme da Grillo e da Davide Casaleggio jr. I due leader si sono ripresi il Movimento, in asse con Luigi Di Maio, non a caso unico invitato a cena lunedì sera all’Hotel Forum. Si guarda al governo, ma sul breve termine l’obiettivo è di affrontare il referendum senza troppi traumi. Roma è ancora una questione aperta. A sera, Grillo, fuori dalla Camera, rilascia solo poche parole: «Good Movement and bad moments». I «brutti momenti» in Campidoglio sono noti e non sono ancora finiti. Per il secondo giorno di fila, il I valori di San Francesco, solidarietà, fraternità, povertà, devono essere la guida di chi amministra Appendino ieri non ha partecipato alla giunta che ha dato il via libera alla delibera. Era, insieme con il presidente della Regione Chiamparino, ad Assisi per la celebrazione di San Francesco patrono d’Italia. È stata lei, a nome dei comuni italiani, ad accendere la lampada votiva che rischiara la cripta che ne custodisce i resti: «I valori di San Francesco - solidarietà, fraternità, povertà - devono essere la guida di chi amministra». A Torino, ha spiegato la sindaca, «c’è una grande storia di solidarietà. Viviamo un momento difficile e sta noi cercare di trasformarlo in un’opportunità per ripensare e dare uno slancio alla città e al territorio». A 600 chilometri di distanza queste parole suonano quasi come una spiegazione della scommessa di Appendino: coinvolgere i torinesi nell’assistenza ai senzatetto, che negli ultimi mesi sono tornati ad affollare i portici del centro e le grandi piazze. Nell’ultimo anno gli interventi della polizia municipale sono cresciuti, e non di poco: in tutto il 2015 per 250 volte i vigili sono stati chiamati a “evacuare” i senzatetto da zone dove non potevano accamparsi. Nei primi sei mesi di quest’anno gli interventi erano già 160. Di questo passo, si prevede una crescita del 30% alla fine dell’anno. Ecco perché la nuova amministrazione Cinquestelle ha deciso di percorrere anche nuove strade. Anche a costo di tentare un azzardo. Viviamo un momento difficile e sta noi cercare di trasformarlo in un’opportunità per ripensare e dare uno slancio alla città Chiara Appendino sindaco di Torino ROBERTO SETTONCE /LAPRESSE Appendino paga 300 euro al mese ai torinesi che accolgono i senzatetto La sindaca omaggia San Francesco: è un mio esempio I dati Sono 1700 i senza fissa dimora a Torino, che tra qualche tempo dovranno combattere con temperature vicine o al di sotto dello zero rapporti con enti no profit e realtà del terzo settore. E a loro ha chiesto di fare da mediatori per trovare famiglie disposte a dare una mano, ospitando anche per brevi periodi chi non ha un tetto. Chissà se funzionerà. Con profughi e richiedenti asilo qualche risultato è arrivato: la campagna sull’accoglienza diffusa, basata sulla sensibilizzazione delle famiglie, idea- ta da una cooperativa nel 2008 e fatta propria dall’amministrazione Fassino due anni fa, ha dato un letto a 150 migranti. Qui la situazione è molto diversa: tanti senza fissa dimora sono anziani, non di rado vivono in strada per scelta, rifiutano i dormitori, talvolta soffrono di disagio mentale, altre volte finiscono preda dell’alcolismo. È un percorso molto più difficile, ma la giun- ta Cinquestelle ha deciso comunque di replicare l’esperimento. Sperando - si legge nel provvedimento - che «contesti di accoglienza individualizzati, calibrati sulle esigenze delle singole persone ospitate, favoriscano la creazione di reti di comunità locale in cui la persona senza dimora possa inserirsi e sentirsi valorizzata condividendo un possibile percorso di inclusione sociale». 12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI LA STAMPA MERCOLEDÌ 5 OTTOBRE 2016 Primo Piano .7 . I PROBLEMI DEL MOVIMENTO Intervista FEDERICO CAPURSO ROMA “Non c’era nessuno per fare l’assessore al Bilancio a Roma” Parla Mazzillo, scelto da Raggi dopo dimissioni e rifiuti uomo più ricercato di Roma è sempre stato lì dove tutti potevano vederlo. Andrea Mazzillo, nuovo assessore al Bilancio, da mesi tra i più vicini a Virginia Raggi, eppure invisibile agli occhi della stessa sindaca, intenta a inseguire altri candidati. Poi, improvvisamente, la provvidenza gli getta un riflettore addosso e lo chiama a salvare i conti capitolini. E così, allo stesso modo, mentre i suoi colleghi assessori entrano in sordina in Comune da entrate secondarie per sfuggire ai giornalisti, lui pranza in terrazza tra turisti e dipendenti comunali, nessuno lo nota. L’ Prof? «Non ho mai detto di essere professore, ma docente. Come chiamare qualcuno che tiene lezioni all’Università?» La linea politica deve essere quella scritta nel programma del Movimento e la soluzione dell’azzeramento delle partecipate non è prevista». Per colpa delle partecipate, secondo il Pd, Roma avrebbe un buco nel bilancio di un miliardo di euro. Un bel problema, no? «In questo momento non ne posso parlare. Giovedì in aula risponderemo all’interrogazione del Pd riguardante le venti pagine di relazione presentate alla sindaca Virginia Raggi dal ragioniere generale Stefano Fermante. Io le ho già lette e sostanzialmente mi sembra la stessa relazione presentata a maggio al commissario Tronca. C’è poco di nuovo». Si è già messo al lavoro sul bilancio di Roma? FACEBOOK fondatore non ha visto Virginia Raggi e chi ha parlato con lui è certo dell’interpretazione di quella battuta al mattino: «Un ringraziamento ai netturbini di Roma, la città è più pulita grazie a loro», dice senza citare in alcun modo l’operato dell’assessora all’Ambiente Paola Muraro, indagata assieme agli ex vertici di Ama imputati in Mafia Capitale. Le rivelazioni quasi quotidiane delle inchieste dei magistrati hanno costretto il M5S a pensare già a una exit strategy resa più complicata però dalle difficoltà di trovare un sostituto. Ma anche di fronte a Grillo che non la difende e ne prende le distanze, Muraro non arretra: «La sindaca non mi ha chiesto passi indietro - afferma -, ho il suo pieno sostegno. Mai pensato a dimettermi, continuo a lavorare per i romani» Le partecipate «Oggi (ieri, ndr) è il mio compleanno». «Se si tratta di razionalizzare Atac e Ama, noi abbiamo sempre detto di sì. Certo, prendere in considerazione la privatizzazione, come scrisse Colomban, non sarebbe possibile» Le pesano le accuse di essere stato scelto come ripiego? 12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI «Abbiamo deciso insieme alla sindaca che sarebbe stato meglio cercare qualcuno all’interno del Campidoglio. Non è stata una scelta di ripiego». Quindi era stato preso in considerazione già da tempo come possibile assessore? «No, dopo un mese di ricerca abbiamo preso questa decisione. Ci siamo resi conto che scegliere una persona esterna era diventata una questione troppo delicata». Così, è arrivata una nomina interna. Ma un dogma cinque stelle non era il doversi basare sui curricula e non sulle esperienze politiche? «Mi dica lei se trova qualcuno che vorrebbe fare l’assessore al Bilancio di Roma». Qualcuno c’era… «Ma l’attenzione mediatica era troppa. Una cosa impressionante». Alla fine sulla graticola c’è finito lei. Nel curriculum si è davvero inventato i titoli di professore VINCENZO LIVIERI/LAPRESSE La sala consiliare del Campidoglio Ci siamo resi conto che scegliere una persona esterna era diventata questione troppo delicata Sono commercialista e docente universitario. Non iscritto all’ordine perché dipendente di Equitalia Andrea Mazzillo neo assessore al bilancio universitario e di commercialista, come è stato scritto in questi giorni? «Mettiamo le cose in chiaro: sono commercialista e sono docente universitario. Non sono iscritto all’ordine dei commer- «È tutto a posto. Ho sentito Paolo e mi ha dato la sua disponibilità a lavorare insieme». A proposito di lavoro, il nuovo assessore alle Partecipate Massimo Colomban, con il quale dovrà collaborare, in passato sosteneva la necessità di azzerare ogni partecipazione esterna da parte dei comuni. È una linea politica adottabile a Roma? L’allusione al M5S fuori controllo, come Hal in Odissea nello spazio Il video JACOPO IACOBONI l video «Singularity», col «testamento» di Gianroberto Casaleggio - postato ieri dal figlio Davide sul blog delle stelle nel giorno del settimo compleanno del Movimento, il giorno di santo Francesco - può essere letto in due sensi. Il primo è ovvio, millenaristico: un’allegoria abbastanza semplicistica sull’intelligenza artificiale che in futuro spossesserà quella umana, e non sarà più capita neanche dai suoi stessi creatori, gli uomini: «Arriverà un momento in cui non comprenderemo le scelte delle intelligenze artificiali che avremo creato. Questo momento ha il nome di Singularity», scrive Davide introducendo il video dove c’è un testo I Gianroberto Casaleggio ha lasciato una specie di «testamento ideale», un video pubblicato ieri sul blog delle stelle Il settimo compleanno M5S MASSIMO PERCOSSI/ANSA Verrà un momento in cui non comprenderemo le scelte delle intelligenze che avremo creato La fine dell’umanità, la Singularity, potrebbe avvenire a partire già dagli Anni Quaranta di questo secolo Chi è Andrea Mazzillo ha un passato di attivista del Pd, cosa che ha provocato scontento nel M5S in Campidoglio «Se si tratta di razionalizzare Atac e Ama, noi abbiamo sempre detto di sì. Certo, prendere in considerazione la privatizzazione non sarebbe possibile. Apocalissi e politica, il video di Casaleggio “L’intelligenza artificiale contro gli umani” Retroscena «Con Fermante ho già iniziato a confrontarmi. Mi è sembrato di capire che voglia restare. L’importante è andare avanti sicuri di voler portare a compimento il proprio lavoro. E finora la ragioneria ha lavorato bene. Nessun problema». cialisti perché sono un dipendente di Equitalia. E poi non ho mai detto di essere professore, ma docente. Come lo chiama lei qualcuno che tiene lezioni all’Università?». Anche il suo passato di attivista del Pd ha provocato qualche scontento in Campidoglio. Si dice che il capogruppo grillino Paolo Ferrara sia andato su tutte le furie… Un Super-essere in futuro controllerà il pianeta e sfuggirà alla comprensione umana: Big data, Iot, web e IA Proprio le dimissioni minacciate la scorsa settimana dal ragioniere generale Fermante hanno creato altro caos nella giunta... del padre. «Una minaccia che potrebbe considerarci insetti da schiacciare», scrive Casaleggio senior; con tono dunque apocalittico e cupo su questo scenario. Il Casaleggio tech-entusiasta non esisteva più da tempo. Siamo a una divulgazione elementare di cose che sarebbero complesse, Lovink-Pariser-Barabási. Ma si scorge anche un sottofondo politico, alla luce degli eventi che tanto abbiamo raccontato in questi mesi: anche il creatore del Movimento non capiva più le «intelligenze» - diciamo così - da lui partorite, quelli che una dirigente M5S ha definito «i ragazzini cattivi», che hanno scalato e stravolto il Movimento con Casaleggio ancora in vita? Anche il Movimento doveva essere un’intelligenza collettiva (la metafora delle sinapsi nel video), a Casaleggio piaceva credere di averlo creato così, ma il gioco gli era sfuggito. Il video si muove attraverso alcune citazioni, la vittoria del calcolatore Ibm Deep Blue contro Garry Kasparov nel ’96 (la prima di un’intelligenza artificiale contro un essere umano), 2001 Odissea nello spazio (e il suo computer Hal 9000, che ormai disposto a tutto - come nel M5S - pur di non essere spento), la Brain Iniziative di Obama, Solaris (non il film di Tarkovskji, il romanzo), le pecore elettriche di Philip Dick, e Blade Runner. «La fine dell’umanità, la Singularity, potrebbe avvenire a partire già dagli anni quaranta di Fermante ha denunciato di essere stato lasciato solo in una situazione di confusione e con i conti sempre più in rosso. Sicuro che non ci sia nessun problema? «Fermante ha evidenziato la mancanza di indirizzo politico e, quindi, di un assessore al Bilancio. Adesso l’assessore c’è». Nonostante il lavoro della ragioneria, pensa che potrebbero esserci dei ritardi per l’approvazione dei bilanci? «Quello di assestamento verrà chiuso per tempo. Ne sono certo. Mentre per quanto riguarda quello di previsione, vedremo. Una eventuale proroga sarebbe comunque prevista dalla legge. Nulla di preoccupante». 12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI questo secolo», sono le parole conclusive di Casaleggio. Però precedono un controfinale, il culmine del video. Due pupazzettimacchina parlano tra loro, per circa un minuto. Parlano degli umani. «Sono fatti di carne», asserisce uno. «Carne?!?». «Nessun dubbio, tutta carne». «È impossibile. E i segnali radio? i segnali alle stelle?». «Usano le onde radio per parlare, ma i segnali non vengono da loro, vengono dalle macchine». «E chi le ha fatte? È lui che dobbiamo contattare». «Loro; della carne ha fatto le macchine». «Forse sono intelligenze a base di carbonio che passa attraverso uno stadio di carne?». «No, nascono carne e muoiono carne». «Niente cervello?» «Un cervello c’è, solo che è fatto di carne». «E allora che cos’è che pensa, dovrei credere nella carne pensante?», è l’ultima domanda. L’ultima risposta è: «Sì, carne pensante, carne cosciente. La carne è tutto». Un mix di repulsione verso gli umani tutt’intorno a lui, ma di disperata incapacità di selezionarli, se non di attrazione verso quelle modestie. Casaleggio è morto solo. In ospedale si era registrato col nome «Gianni Isolato». Nell’ultima telefonata, aveva rotto con Grillo. L’intelligenza artificiale è, oltre che una minaccia, persino un sogno noir, dinanzi all’abbandono subito dagli umani che lui aveva creato, nella politica italiana. 12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI 12345367318 9A74BCADE3F3B11B7A382 LA STAMPA LA STAMPA MERCOLEDÌ 5 OTTOBRE 2016 Primo Piano .9 . VERSO IL REFERENDUM Taccuino Retroscena MARCELLO SORGI ILARIO LOMBARDO ROMA Revocati i vitalizi a Negri e Previti l referendum costituzionale è di tale importanza che Matteo Renzi non vuole badare a spese. La campagna per il Sì pesa sulle tasche del partito in termini di energie, uomini e soldi. Soprattutto, soldi. Com’è noto, il premier, appassionato spettatore di politica americana, non è andato a pescare Oltreoceano un nome qualsiasi, bensì Jim Messina, colui che da tutti è considerato l’artefice della vittoriosa campagna di Barack Obama nel 2012, quella più complicata, con un leader consumato dalla prova di governo che doveva fare i conti con la realtà di un congresso spaccato, dopo il trionfante mid-term repubblicano. Una situazione che, fatte le debite differenze, non è troppo dissimile in Italia. Il Paese è diviso e a Messina Renzi ha affidato il compito più arduo: traghettare gli indecisi verso il sì. Il tutto per una parcella di 400 mila euro. È quanto prenderà il guru per la sua super-consulenza, appena centomila euro in meno di quanto, mezzo milione di euro, il Pd ha incassato con la raccolta delle 500 mila firme per il referendum. La cifra sta circolando tra i parlamentari democratici venuti a conoscenza che quei soldi saranno scuciti dai gruppi di Camera e Senato assieme agli ulteriori 700 mila euro destinati alla campagna pubblicitaria. Quella, per intenderci, che sta tappezzando le grandi città, autobus compresi. Quella anche che ha fatto infuriare un po’ di parlamentari della minoranza, bersaniani e non, per i toni dal sapore di anti-politica che cavalcano i temi contro la casta tanto cari ai 5 Stelle. Marco Meloni, deputato fedelissimo di Enrico Letta, ha chiesto apertamente su Twitter che venga ritirato lo slogan di Basta un Sì che domanda all’Italia se si vuole «diminuire il numero dei politici». Tutti i cartelloni sono firmati in basso dai deputati e dai senatori del Pd. Per questo, Meloni si è sentito in diritto di chiedere al suo I 1 Vitalizi revocati a sei ex deputati ultraottantenni, tra cui Toni Negri e Cesare Previti. La decisione è stata presa dall’Ufficio di presidenza della Camera in base alla documentazione trasmessa dalla presidenza della Corte di Cassazione: i sei ex deputati risultavano infatti condannati con sentenza passata in giudicato a pene superiori a due anni di reclusione (per delitti non colposi, consumati o tentati, per i quali sia prevista la reclusione fino a un massimo di sei anni). La decisione, in base ad una delibera assunta nel 2015, riguarda anche gli ex deputati Giuseppe Astone, Giuseppe Del Barone, Luigi Farace e Luigi Sidoti. In precedenza la revoca aveva colpito altre 18 persone, tra cui l’ ex senatore Silvio Berlusconi. Il caso AMEDEO LA MATTINA ROMA Il cuore malato del Capo e le due linee di Forza Italia Chi è Il campaign manager di Barack Obama, Jim Messina, arruolato da Renzi per il referendum I CHARLES DHARAPAK/AP Dal Pd 2,8 milioni di euro per la campagna del Sì 400 mila al guru Messina Il “Financial Times”: le riforme di Renzi dannose capo-gruppo Ettore Rosato di cancellarlo: «Ok riduzione dei senatori, non dei “politici”. Il manifesto è sbagliato. I politici sono tutti i cittadini che fanno politica». Non c’è bisogno di un briefing con Messina per capire che con l’aria che tira in Italia, la parola “politici” accanto a “taglio” ha molta più efficacia di senatori, che comunque verranno ridotti ma non aboliti. Lo slogan non è andato giù a molti altri democratici, curiosi di sapere di più anche su quanto spenderà in tutto il Pd, alla fine. Sì, perché ai soldi dei gruppi ci sono da aggiungere quelli del partito, che si aggira- no attorno a 1,7 milioni di euro. Il gruzzolo finale dovrebbe fermarsi così poco sotto i 3 milioni di euro. «Abbiamo 14 milioni di euro a bilancio - spiega Daniele Marantelli, tesoriere del gruppo Pd alla Camera, non del partito - La campagna del referendum è perfettamente coincidente con le tipiche attività del gruppo». E confermando il compenso di Messina aggiunge: «C’è da dire che lo abbiamo pagato anche per la campagna No Imu lanciata prima delle elezioni amministrative». «Peggio mi sento risponde un deputato bersaniano - visto come sono anda- te a finire quelle elezioni». Di referendum Messina però ne ha già vinto uno, nel 2014 accanto a David Cameron contro l’indipendenza della Scozia. Renzi spera che possa bissare in Italia. Il premier punta sul suo fiuto e su un marketing massiccio che serve anche a coprire la campagna per il Sì dagli attacchi di avversari e critici che spuntano quasi quotidianamente. Ieri è stato il turno del Financial Times, autorevole quotidiano finanziario britannico che senza troppo tatto ha definito le riforme di Renzi «un ponte verso il nulla». 12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI Gli orfani spaesati di Berlusconi E c’è chi dice: puntiamo sulla Carfagna Santanchè: la salute gli consentirà di non metter la faccia sul no iva Zagrebelsky, Viva Sinistra Italiana, Viva M5s». Per fortuna Silvio Berlusconi è dall’altra parte dell’oceano, negli Stati Uniti (non tornerà prima di domenica) e non può sentire l’urlo di Renato Brunetta che inneggia ai nemici vecchi e nuovi diventati ottimi alleati. Compreso Marco Travaglio e la sua “Woodstock per il No” che secondo il capogruppo di Fi farà «impallidire Renzi e la sua orchestrina di disperati». Un urlo, lanciato durante la presentazione del comitato del no dei giovani azzurri guidato da Annagrazia Calabria, che dovrebbe galvanizzare le truppe senza generale. Il Cavaliere rimarrà ancora a lungo fuori gioco. I controlli americani al cuore si prolungano e tutti ieri alla Camera si chiedevano se il capo sarà in grado V di esserci e di intervenire all’assemblea nazionale di fine novembre. «Oppure il legittimo impedimento della salute - dice maliziosa Daniela Santanchè gli consentirà di non mettere la faccia sul no». Non sono pochi a pensare che l’ex premier si terrà aperte tutte le strade, compresa quella di un accordo con Renzi sulla legge elettorale dopo il referendum. Dice Rocco Crimi, ex tesoriere azzurro: «E’ inevitabile un’intesa se si vuole evitare la vittoria dei 5 Stelle. Certo, la vittoria del no renderà più forte Berlusconi nella trattativa, ma anche una risicata vittoria del sì avrebbe lo stesso effetto». Scenari e angosce nel Transatlantico degli orfani politici di Berlusconi. Un sentimento, quello degli orfani politici, che viene declinato in vario modo. Il coordinatore del Veneto Marco l brusco richiamo dei medici americani a Berlusconi e ai doveri della sua delicata convalescenza, dopo l’operazione al cuore e l’estate di forzata inattività, ha rimesso in ebollizione il suo partito senza pace. L’idea della successione affidata a Stefano Parisi, candidato sconfitto a sindaco di Milano ma aspirante una rivincita sul piano nazionale, s’era scontrata, non solo con i timori della vecchia classe dirigente di Forza Italia, per nulla disponibile a farsi rottamare, ma contro il desiderio dello stesso ex-Cavaliere di tornare in campo. Tal che, malgrado la promessa fatta ai figli e agli amici più fidati di prendersela con tranquillità, Berlusconi aveva fatto filtrare la possibilità di un suo ritorno in scena in occasione del compleanno, il 29 settembre degli ottant’anni che per la prima volta dopo molto tempo gli avevano fatto recapitare qualche riconoscimento insperato anche dagli avversari. E all’idea che la parentesi Parisi fosse servita solo a riempire il vuoto dell’immediata convalescenza post-operatoria, i colonnelli di Forza Italia, mugugnanti ad ogni affermazione di Parisi, e assenti, anche per volere del leader, alla sua convention milanese, improvvisamente si erano tacitati, convinti che alla fine tutto sarebbe cambiato per non cambiare nulla e il partito sarebbe rimasto quell’insieme anarchico che è sempre stato. Invece il contrordine dei medici riapre tutti i problemi. Con una conseguenza immediata sulla campagna per il referendum. Il ritorno di Berlusconi alla politica attiva sarebbe servito subito a capire, al di là del “No” ufficiale pronunciato per tenere unito il centrodestra, se nel partito sarebbe stata destinata a prevalere la linea più prudente di Letta e Confalonieri, aperta, anche per ragioni aziendali del gruppo che fa capo alla famiglia dell’ex-presidente del consiglio, alla possibilità di un riavvicinamento con Renzi stile patto del Nazareno, per concordare, se non proprio cogestire, il percorso finale della legislatura fino alla scadenza del 2018 in chiave anti-5 stelle, o quella più movimentista di Brunetta, votata a uno scontro senza esclusione di colpi con il premier per l’oggi e per il domani. Adesso, con la prospettiva del prolungarsi della forzata assenza di Berlusconi, la sensazione è che le due linee siano destinate a coesistere. E per capire quale delle due sia destinata a prevalere nel breve e nel medio termine occorrerà misurare lo spazio che le tv Mediaset daranno alle ragioni del “Si” e del “No”, prima che scatti la par-condicio. Marin ad esempio è pronto a reagire e spiega che esiste la rete territoriale dei coordinatori. «Ci stiamo mobilitando per il no con forza, determinazione e in maniera corale. Il nostro presidente sarà presente nell’ultima fase della campagna referendaria. Sono sicuro che ci sarà nello sprint finale. Intanto noi non stiamo con le mani in mano. I coordinatori regionali, io tra questi, stiamo organizzato decine di iniziative in tutte le Regioni», dice il senatore Malan venuto a Montecitorio per parlare con Mariastella Gelmini. «E’ così - conferma la coordinatrice della Lombardia - stiamo organizzando assemblee e coordinamenti in tutte le regioni». Poi ci sono quelli più pessimisti che sottolineano la mancanza di un indirizzo chiaro in assenza di Berlusconi e parlano di balcanizzazione. «Avevo ripo- Negli Usa Silvio Berlusconi è a New York per accertamenti medici e potrebbe rientrare a Roma non prima di domenica. Venerdì aveva accusato un lieve malore mentre era in volo verso gli Stati Uniti sto molta fiducia in Stefano Parisi - confessa Michaela Biancofiore - ma poi anche lui è rimasto schiacciato dalla lotta tra correnti, schierandosi con una corrente. Che senso ha fare un convegno con Miccichè a Palermo? Dove stanno i nuovi volti della società civile?». E fa vedere sul telefonino il manifesto dell’appuntamento palermitano del 14 ottobre con il simbolo di Forza Italia e sotto il logo di Parisi declinato in chiave regionale «Energie PER la Sicilia». «Ma quale società civile? A Napoli Parisi dove la trova questa nuova energia?», si chiede Paolo Russo che da quelle parti i voti ce li ha. «Dobbiamo pensare a valorizzare le nostre figure, verso le politiche. Chi candidiamo? Secondo me Mara Carfagna, tanto apprezzata dal Cavaliere, è la persona più adatta». 12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI 12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI 10 .Primo Piano STAMPA .LA MERCOLEDÌ 5 OTTOBRE 2016 IL PONTEFICE AD AMATRICE L’ARRIVO TRA I TERREMOTATI Un bimbo tra i primi ad accorgersi del Papa: “Mamma, guarda, c’è un uomo vestito di bianco” L’eco della storia In molti hanno rivisto negli scatti di ieri di papa Francesco tra i terremotati di Amatrice e Accumoli, le immagini di Pio XII che il 19 luglio 1943 allargava le braccia davanti alla folla dopo il bombardamento di San Lorenzo LAPRESSE OSSERVATORE ROMANO/ANSA ANTONIO PITONI AMATRICE (RIETI) ra i primi ad accorgersi di lui c’è un bimbo che avrà a malapena cinque anni. «Guarda, mamma, c’è un uomo vestito di bianco». Lei sorride: «È il Papa». Francesco si presenta così, all’improvviso. Atteso eppure inaspettato. Ha scelto il giorno in cui si festeggia il santo dei poveri e degli ultimi da cui ha preso il nome per fare visita alle popolazioni colpite dal terremoto del 24 agosto. «Vi sono vicino e prego per voi, non sono venuto prima per non dare fastidio», saluta scendendo dalla Golf blu senza scorta che lo ha portato fino ad Amatrice. Il suo viaggio inizia da qui. Dalla scuola Capranica, in mezzo ai bambini, le prime vittime del sisma che ha segnato per sempre le loro vite. Bergoglio ha una carezza per tutti in un giorno come tanti che il Santo Padre ha saputo rendere speciale. Concedendosi agli abbracci, alle grida di gioia, persino alle tante richieste di selfie. Tra i più piccoli qualcuno è intimorito e si rifugia tra le braccia della maestra. Ma quando Francesco varca la soglia di una delle aule della scuola dell’infanzia, è proprio la spontaneità di un bimbo a rompere definitivamente il ghiaccio. «Auguri Papa, oggi è San Francesco, la tua festa», lo accoglie tirandolo per la tonaca. E lui, l’uomo vestito di bianco, ringrazia. Prima di ricevere, uno ad T Il Papa tra i terremotati: “Eccomi prima non volevo dare fastidio” La preside: “Mi ha commossa”. La negoziante:“Prenda una felpa” OSSERVATORE ROMANO/LAPRESSE Zona rossa Il Pontefice all’interno dell’area interdetta insieme ai vigili del fuoco che lo hanno portato tra le rovine del centro colpito dal sisma il 24 agosto scorso il caso FLAVIA AMABILE INVIATA AD AMATRICE uno, i circa duecento allievi dalla scuola «colorata», dalla materna al liceo. «È stata una sorpresa, non immaginavamo che sarebbe venuto oggi. Alcuni studenti del liceo si sono commossi e devo ammettere che io stessa non sono riuscita a trattenere le lacrime», confessa la preside Maria Rita Pitoni. I bambini della materna gli regalano un modellino della scuola con il Papa al centro. Quelli della primaria un album con i loro disegni. E Bergoglio ricambia donando un rosario a OSSERVATORE ROMANO/ANSA ciascuno di loro e una parola di conforto a insegnanti e genitori. «Vi sarò sempre vicino con la preghiera», promette commosso il Santo Padre dopo aver recitato insieme l’Ave Maria. Ora c’è la zona rossa ad attenderlo. Lontano da taccuini e obiettivi, Bergoglio si incammina tra le macerie del centro storico di Amatrice accompagnato solo dai suoi angeli custodi, i Vigili del Fuoco. «Peccato non averlo potuto abbracciare», si rammarica un’anziana ancora ospite delle tendopoli. «Ma il solo fatto che sia venuto è stato un gesto che per noi significa molto», la riprende una vicina del campo. Il Papa è già andato via. Destinazione Borbona, per pranzare con gli anziani del San Raffaele. Il tempo di un piatto di riso, poi di nuovo in marcia, direzione Accumoli. Per continuare «la visita dei gesti e dell’incontro fisico con la gente», come la definisce il vescovo di Rieti, Domenico Pompili, che ha accompagnato il Pontefice nel suo viaggio. Qui, nell’ultimo comune del La- Accumoli Il Santo Padre ha visitato anche il centro di Accumoli. Nella foto (in alto) benedice un ragazzo mentre altre persone aspettano da lui un contatto e una parola di conforto Adele, malata di Sla nella tendopoli “Resto qui, non lascio mio marito” Le assistenti sociali: non può rimanere. Lei: “È assurdo” iuto, mi stanno mandando via dalle tende! E ora dove vado?». Alle sei di sabato pomeriggio scorso arriva l’appello di Adele Narcisi, 46 anni, da 20 ammalata di sclerosi multipla, da un mese e una settimana una degli oltre mille sfollati del terremoto che ha provocato quasi trecento morti tra Lazio e Abruzzo. Ha vissuto per un mese in una tendopoli a Scai, una frazione di Amatrice. «Non era la sistemazione migliore per una persona con gravi difficoltà a «A Adele Narcisi camminare come me ma non sono una che si perde d’animo, è andata bene fino a sabato pomeriggio quando all’improvviso mi hanno mandato le assistenti sociali per farmi dire che una tenda non era adatta. Dopo un mese finalmente se ne sono resi conto!» E quindi? « Mi hanno mandata via», risponde. Prova rabbia e amarezza Adele mentre racconta quello che sta vivendo. Non è l’unica, per lei è solo tutto più difficile con le sue gambe malate, ma a centinaia sono nelle stesse condizioni ora che l’or- dine sui luoghi del terremoto è di smantellare le tende. Via dai campi, quindi, ma per andare dove? «A me hanno proposto solo di andare al mare», spiega Adele. «Secondo loro dovrei lasciare qui mio marito che non può muoversi perché ha il bestiame, sei ettari di terra di proprietà e molti altri in affitto, e andare da sola al mare. A me sembra un’assurdità! Resto qui. Senza un tetto, al freddo, con disagi enormi ma almeno sono nella mia terra e con i miei cari». Da sabato sera Adele dorme con il marito in una cantina che misurerà al massimo cinque metri quadrati: lui su un divano, lei su una specie di branda che apre la sera. La stufa a legna riscalda la stanza quando la temperatura cala già in questa stagione sui 4-5 gradi. Scai si trova a quasi mille metri di altezza, impensabile resistere in queste condizioni in inverno quando tutto si copre di neve. Impensabile e inutile: in tanti hanno offerto un container a Adele, dalla Caritas diocesana all’associazione La Via del Sale Onlus. «A noi piacerebbe poterle consegnare una zio al confine con le Marche, dove le ferite del terremoto sono ancora vive, la Golf del Pontefice entra spedita nella zona rossa dribblando fotografi e cronisti. Ma non si nega agli sfollati che, anzi, incontra uno ad uno. Anna D’Adamo vive in una roulotte dal giorno del terremoto. «Prego per te e per voi tutti», la rincuora il Pontefice. «Mi ha trasmesso un grande senso di pace interiore in questo momento di grande difficoltà», gli risponde lei. Poi Bergoglio concede una carezza ai piccoli Anastasia e Nicolas. «Noi siamo in albergo, a San Benedetto del Tronto, ci siamo precipitati qui appena saputo che il Papa sarebbe venuto», racconta la madre dei due bimbi, Francesca Mattioli. «Santità, le regalo questa felpa bianca con la scritta Accumoli che sono riuscita a salvare dalle macerie del mio negozio», gli si rivolge emozionata Alessandra Salpini, che ha perso la sua attività nel centro di Amatrice. «Ti ringrazio tanto», le risponde Bergoglio. «Credo che la sua visita sia il segno della nostra rinascita», aggiunge la rappresentante dei commercianti. «È così», la rincuora il Papa abbracciandola. «Poteva venire in elicottero, invece ha deciso di viaggiare in macchina, sulle strade che noi tutti percorriamo ogni giorno», osserva Alessandra. «È come se avesse voluto rendersi partecipe della nostra condizione». E di sicuro Francesco sembra esserci riuscito. 12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI casetta di legno dove poter passare l’inverno in maniera dignitosa. Purtroppo, allo stato attuale, ciò non è possibile, neanche sul suo terreno, in quanto per questa emergenza è stato vietato ogni ricorso a soluzioni fai da te. Sarebbe un abuso edilizio», spiega Valerio Capraro, vicepresidente della onlus La Via del Sale. Ma intanto l’inverno è alle porte e le casette di legno che la Protezione Civile ha promesso di costruire non arriveranno prima di marzo. nella migliore delle ipotesi, a cui credono in pochi. «E intanto dove vado a dormire? Nei boschi come stanno facendo in tanti? Ma sanno che cosa significa avere la sclerosi multipla? Dicono che avere un container sarebbe un abuso edilizio? Mi denuncino. Sono sul mio terreno: andremo in tribunale, si vedrà chi ha ragione». 12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI LA STAMPA MERCOLEDÌ 5 OTTOBRE 2016 Primo Piano .11 . LA SANITA’ CHE CAMBIA Tra sette anni un italiano su tre non avrà più il medico di famiglia I numeri 1200 Fuga verso la pensione, chi se ne va non viene rimpiazzato dalle giovani leve assistiti a testa Attualmente ogni medico di famiglia ha a proprio carico circa 1200 pazienti sul territorio PAOLO RUSSO ROMA Addio caro, vecchio medico di famiglia. Entro sette anni 20 milioni di italiani potrebbero rimanere senza il proprio dottore di fiducia. Perché tra numeri troppo chiusi per i giovani che vogliono aprirsi uno studio di medicina generale e vecchi camici bianchi in fuga da una professione strangolata dalla burocrazia che non li soddisfa più, entro il 2023 verranno a mancare 16 mila medici di famiglia. Calcolando che mediamente ognuno di loro segue oggi 1200 pazienti, vuol dire che un assistito su tre rimarrà senza medico. Un fenomeno diffuso in tutta Italia, anche se i numeri sono più allarmanti a Nord. In Piemonte, ad esempio, nei prossimi sette anni lasceranno lo studio 1173 medici di famiglia, in Lombardia 2776, in Veneto 1600, in Liguria 527. Considerando la popolazione, non sono pochi. E il problema è per ogni quattro dottori che lasciano, ce n’è solo uno pronto a subentrare se le regioni continueranno, come fanno oggi, a elargire con il contagocce le borse di studio per accedere alla professione. I numeri della bomba demografica medica, diffusi al congresso nazionale della Fimmg, la Federazione dei medici di famiglia, sono quelli dell’Enpam, il solido ente previdenziale dei camici banchi, che col perdurare di questa fuga dalla professione qualche problema potrebbe cominciare ad averlo. I dati parlano chiaro. Da oggi al 2023 andranno in quiescenza 21.700 medici di famiglia, che se prima appendeva- 67 anni Oggi il medico di famiglia va in pensione in media a 67 anni. In precedenza appendeva il camice al chiodo verso i 70 900 borsisti Le Regioni mettono a disposizione 900 borse di studio per i nuovi medici di famiglia a fronte di 3000 pensionati l’anno 800 euro al mese I borsisti che aspirano a diventare medici di famiglia guadagnano 800 euro al mese. Chi segue la specialistica batte sui 1700 euro Trentino Alto Adige Lombardia Friuli Venezia Giulia Veneto 290 1.284 60 2.169 LA STAMPA 348.000 72.000 Marche 1.540.800 456 2.602.800 547.200 Valle d’Aosta Umbria Emilia Romagna 23 227 Abruzzo 1.167 27.600 272.400 1.400.400 Piemonte 546 655.200 Toscana 1.077 361 Molise Puglia 56 433.200 67.200 1.292.400 Liguria 1.115 1.338.000 Lazio 318 1.657 Campania 381.600 Calabria 1.988.400 Basilicata 2.047 Sardegna 147 860 591 2.456.400 176.400 1.032.000 709.200 Medici che mancheranno (proiezione basata su borse 2016) Pazienti che resteranno senza medico di famiglia TOTALE 15.995 1.664 19.194.000 no il camice al chiodo verso i 70 anni «ora si ritirano intorno ai 67. O anche prima, se hanno raggiunto i 35 anni di contribuzione» spiega Vincenzo Pomo, coordinatore della Sisac, l’organismo che per la parte pubblica contratta i rinnovi delle convenzioni mediche. «Biso- Sicilia 1.996.800 gna aumentare i posti nelle scuole post-laurea di medicina generale, altrimenti sul territorio rimarranno solo i pazienti», denuncia il presidente dell’Enpam, Alberto Oliveti. I dati diffusi dalla Fimmg gli danno ragione: le Regioni che programmano l’accesso alla professione non vanno oltre i 900 borsisti l’anno, mentre le uscite marciano al ritmo più che triplo: oltre tremila camici bianchi ogni dodici mesi. «E non è che poi i giovani vengano tanto incentivati a intraprendere la formazione in medicina generale, visto che - puntualizza il vicesegretario nazionale vicario della Fimmg, Silvestro Scotti - i giovani che scelgono la specialistica, come chirurgia od ortopedia, possono contare su una retribuzione mensile di 1700 euro. I borsisti che aspirano a diventare medici di famiglia a malapena raggiungono gli 800 euro». Ma a parte la questione economica a spiegare il vuoto c’è anche e soprattutto il fatto che la formazione dei giovani specialisti la fa l’università, che per questo riceve lauti finanziamenti e che, nonostante il numero chiuso, ha tutto l’interesse a mantenere più cattedre possibili. Quella dei futuri medici di famiglia è invece a carico delle Regioni. Che da un lato tirano i cordoni della borsa, dall’altro - insieme al governo centrale - pensano a un nuovo modello di assistenza per il futuro dove il primo punto di contatto per il cittadino sul territorio non sarà più il medico di base ma infermieri e tecnici della riabilitazione, con alle spalle équipe mediche pronte a intervenire alla bisogna. Un sistema che si pensa possa far limitare le prescrizioni e, quindi, produrre risparmi. «Qualcuno nella stanza dei bottoni - ipotizza Scotti - vuole un modello di cure territoriali senza medici di famiglia?». I numeri sembrano dire che il sospetto è più che fondato. Le interviste Il giovane Il pensionato “Siamo meno di chi esce È un futuro precario” “Il mestiere è mutato ma la nostra utilità no” Il percorso Il prestigio Per diventare medico di famiglia bisogna fare sei anni di Medicina e poi accedere a un corso regionale di formazione triennale al termine del quale è possibile aprire il proprio studio CAGLIARI Alberto Congia, 30 anni a novembre, finirà il mese prossimo il corso che lo renderà abile e arruolato per aprire il suo studio di medico di famiglia. «Ma per ora mi attende un presente di precariato, di sostituzioni e guardie mediche nei giorni festivi», confida sconsolato. Perché anziché diventare specialista ha scelto di essere medico di famiglia? «Mi piace lavorare in autonomia, poter seguire i pazienti non solo nella fase acuta della malattia ma anche nel suo sviluppo. Avere la soddisfazione di vedere se la nostra diagnosi e le terapie che abbiamo somministrato hanno funzionato. E poi c’è il rapporto di fiducia che si crea tra medico e paziente». Come si diventa medici di famiglia? «Dopo sei anni di medicina si fa un concorso per accedere a un corso regionale di formazione Ho scelto questa professione per il rapporto di fiducia che si instaura con il paziente Alberto Congia A quasi 30 anni, tra un mese aprirà il suo studio triennale. Il problema è che nella mia regione, la Sardegna, si arriva massimo a 30 borse di studio l’anno, mentre in pensione va un’ottantina di colleghi. Il medico di famiglia è relegato a un ruolo subalterno rispetto allo specialista». Non è anche perché la formazione degli specialisti la fa l’Università e a voi la Regione? «Sicuramente. Gli specializzandi maturano esperienza sui ricoverati. Noi ci limitiamo a osservare affianco ai medici più anziani. A volte i pazienti mi chiedono se ho la laurea». [PA. RU.] 12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI Oggi molti pazienti credono di capire leggendo le cose su Internet ma il prestigio non è calato. Gli specialisti vedono le malattie, ma il medico di famiglia vede i malati FIRENZE «Una volta quello che dicevamo era il verbo e anche i politici ci corteggiavano». Mauro Ucci, fiorentino di 74 anni, dal 2012 in pensione dopo 44 anni di onorata professione nel suo studio medico ricorda però con poca nostalgia quei tempi del vecchio medico della mutua. Com’è cambiato in tutti questi anni il mestiere del medico di famiglia? «Da professionisti abituati a lavorare come battitori liberi, un po’ individualisti, abbiamo imparato a confrontarci, a essere categoria che lavora anche in équipe». E il rapporto con i pazienti? «Il grosso cambiamento è avvenuto proprio qui. Una volta, soprattutto gli anziani, accettavano l’esito sfavorevole di una malattia. Oggi la morte è stata cancellata dal nostro vocabolario. E questo a volte ci induce a un accanimento terapeutico senza Oggi la morte è stata cancellata dal vocabolario, c’è un insensato accanimento terapeutico Mauro Ucci Medico di famiglia in pensione dal 2012 senso. E poi oggi i pazienti vogliono condividere le scelte terapeutiche, essere informati su tutto. Purtroppo i problemi nascono quando lo fanno sul web e sui social, dove girano balle colossali, come quella dei vaccini che provocano l’autismo». Questo vi ha fatto perdere un po’ di prestigio? «Direi di no. Prima la nostra era una figura paternalistica, oggi siamo interpreti dei bisogni di salute dei cittadini. E questo lo sappiamo fare proprio noi perché gli specialisti vedono le ma[PA. RU.] lattie, noi i malati». 12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI 12 .Primo Piano In trappola nella terra di nessuno STAMPA .LA MERCOLEDÌ 5 OTTOBRE 2016 Migranti in marcia verso l’Ungheria “Riaprite i confini dell’Europa” Centinaia in cammino da Belgrado verso la frontiera: “Devono farci passare” Orban rilancia: inserirò in Costituzione il divieto dei ricollocamenti collettivi 1 Sei mesi fa circa 6mila migranti erano rimasti intrappolati al confine tra Serbia e Ungheria in una sorta di terra di nessuno. Dopo Slovenia e Serbia, anche Macedonia e Croazia avevano chiuso i confini MONICA PEROSINO 1 Ieri la lunga attesa nei campi si è improvvisamente interrotta: in centinaia si sono messi in cammino da Belgrado per raggiungere a piedi la frontiera con l’Ungheria 1 Da quando il governo di Orban ha deciso di chiudere la rotta balcanica sigillando la frontiera l’Ungheria ha concesso 87 visti ai rifugiati e fatto passare meno di 500 persone Sei mesi fa erano rimasti intrappolati al confine tra Serbia e Ungheria. Era il 5 marzo e la rotta balcanica si era ufficialmente chiusa, bloccando nella terra di nessuno almeno 6 mila migranti. Dopo Slovenia e Serbia, anche Macedonia e Croazia avevano blindato le frontiere in una reazione a catena di fronte alla quale l’Ungheria aveva dichiarato lo «stato d’emergenza» per il pericolo di «migrazioni di massa» e deciso di rafforzare il muro «anti invasione». Ma ieri la lunga attesa nei campi si è improvvisamente interrotta: in centinaia si sono messi in cammino da Belgardo per raggiungere a piedi la frontiera con l’Ungheria, 200 km circa più a Nord, con l’obiettivo di protestare contro le autorità di Budapest per la decisione di impedire loro il passaggio in territorio ungherese e poter proseguire il viaggio verso l’Europa occidentale. Da quando il governo di Orban ha deciso di chiudere la rotta balcanica sigillando la frontiera con 175 chilometri di barriera presidiata da 10 mila agenti, c’è un solo modo per entrare legalmente nel Paese e proseguire il viaggio verso l’Europa: passare dalle due zone di transito autorizzate, una è a Horgos, dove stanno gli afghani, l’altra è Kelebia, dove aspettano i siriani. Trenta persone al giorno. Nei primi 6 mesi del Testimonianza VALERIA BERTINELLI * LAMPEDUSA Dice, la paura dell’altro si vince a scuola. Facile, in teoria. Poi bisogna fare i conti con i prof, i bilanci, la burocrazia. Stavolta ha funzionato. A 2 anni dal naufragio noto come quello del 3 ottobre, il peggiore di sempre, quando a poche miglia dall’Italia morirono 366 migranti (155 sopravvissero), il Miur ha portato a Lampedusa per 4 giorni di incontri e seminari 260 studenti italiani, sloveni, lettoni, greci, tedeschi, austriaci. Gli occhi del futuro. (Francesca Paci) uando ho saputo che insieme a tre compagni avrei rappresentato il mio istituto nel viaggio a Lampedusa sono rimasta sorpresa e colpita. Non sapevo praticamente nulla del «Comitato 3 ottobre», l’associazione che ha organizzato la visita nostra e di altri 260 studenti d’Italia e d’Europa. Ci chiedevano di prepararci e produrre del materiale da portare sull’isola, così, prima di partire, abbiamo incontrato un ragazzo senegalese che vive nel Centro Casilina 634, una struttura gestita dagli Scalabriniani non lontano dalla nostra scuola. È stato il mio primo contatto diretto con il mondo dell’immigrazione e mi ha lasciato piena di domande. Lui raccontava di essere scappato dal suo paese abbandonando ANDREJ ISAKOVIC/AFP A piedi Centinaia di migranti afghani marciano da Belgrado verso la frontiera con l’Ungheria nonostante la pioggia e il freddo 2016 l’Ungheria ha concesso 87 visti ai rifugiati (a fronte di 22.491 richieste d’asilo) e fatto passare meno di 500 persone. A Belgrado, prima di intraprendere il viaggio a piedi, i migranti, per lo più afghani, avevano inscenato una manifestazione di protesta contro gli ungheresi alla stazione degli autobus della capitale serba, bloccando a tratti il traffico: «Please Open Hungary Borders», per favore aprite il confine ungherese, si leggeva su cartelli e striscioni mostranti dai manifestanti, fra i quali si sono registrati scontri con gruppi di migranti contrari alla marcia verso il confine magiaro. La polizia, che ha tenuto a bada la protesta, ha successivamente diffuso un comunicato mettendo in guardia dal ripetersi di incidenti e invitando i migranti a «rispettare le leggi serbe» al pari di tutti gli altri cittadini. La marcia è proseguita nonostante la pioggia e il freddo, scortata dalla polizia e da cittadini che lungo la strada offrono acqua e cibo. Un anno fa migliaia di migranti sostarono e protestarono a lungo davanti alla barriera di metallo e filo spinato eretta da Orban che ieri, incurante dell’affluenza al referendum, che ha visto mancare il quorum per la sua validità, ha detto che procederà comunque: «Il divie- vittime nel solo 2016 (dati Unhcr), un morto ogni 42 disperati che si imbarcano verso l’UE chilometri La distanza della capitale serba Belgrado dalla frontiera con l’Ungheria “Le storie dei profughi di oggi come quelle di mia nonna nel 1945” Una studentessa romana descrive la sua esperienza durante l’incontro “L’Europa inizia a Lampedusa” Q 3498 200 Italia, UE Valeria con i 3 amici, tutti accompagnati dal professor Piergiorgio Mori, e con i sopravvissuti del 3 ottobre La memoria Al termine dei 4 giorni di full immersion con i migranti si è svolta la marcia con le orazioni cristiane e musulmane praticamente tutto e io lo guardavo ripetendomi quanto fosse coraggioso, un ragazzo che si lascia alle spalle la famiglia, gli amici, la casa, perfino gli studi in giurisprudenza per ritrovarsi qui a Roma a vivere facendo piccoli lavoretti e sognando di essere indipendente. Non pensiamo mai alle persone quando ci facciamo prendere dalla pa- ura, in realtà non ne sappiamo nulla, un po’ per ignoranza e un po’ per pressappochismo. A Lampedusa ne ho incontrati tanti come quel ragazzo senegalese, parlavano in inglese delle loro esperienze e i volontari traducevano per noi. Me n’è rimasto impresso uno originario dell’Eritrea, anche lui ha abbandonato qualsiasi cosa per salire su una barca e arrivare in Italia. Mi ha colpito perché ci teneva a nominarci suo fratello che è morto durante il naufragio del 3 ottobre, si sentiva in colpa, pareva che non si perdonasse di essere l’unico dei due ancora vivo. Tanto lui quanto gli altri dicevano che il loro sogno non è quello di rimanere in Italia perché vogliono andare nei Paesi del Nord Europa: loro in realtà ci sono riusciti, non abitano più qui, sono tornati a Lampedusa appositamente per incontrarci. Mi ha un po’ stupito l’idea che l’Italia non sia appetibile, perché io non ho mai pensato di andarmene, voglio stare con la mia famiglia e ho fiducia nel Paese. Loro comunque sono coraggiosissimi: certo, scappano da guerre e dittature, ma chissà cosa farei io. Le loro storie mi hanno ricordato i racconti di nonna Onoria dei tempi della Seconda guerra mondiale, quando fuggì da Caserta e le mancava perfino il pane: to dei ricollocamenti collettivi» sarà un emendamento alla Costituzione, «poiché il 98% ha votato no alla redistribuzione il risultato del referendum va tradotto in legge». E il blocco Est continua la sua battaglia per fermare o «disincentivare» i flussi: il presidente della commissione parlamentare per la sicurezza interna della Bulgaria, Tsvetan Tsvetanov, ha detto che si sta valutando la possibilità di trasformare tutti i centri di accoglienza in centri «di tipo chiuso» con coprifuoco e massiccia presenza di forze dell’ordine, «per evitare disordini e tensioni con la popolazione». 12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI nonna non dimentica quanto sia stata dura allora. Mi chiedo se oggi potrebbe scoppiare una guerra qui, mai dire mai, ma in fondo credo che la guerra sia una cosa del passato. Ora dovrò raccontare ai miei compagni rimasti a Roma cosa abbiamo fatto in questi giorni, ma più che dei workshop sulla discriminazione gli parlerò delle persone, alcune non molto più grandi noi, ragazzi con una faccia e una voce, ragazzi veri a cui non mancano vestiti puliti e pane, ma manca un rapporto umano, una famiglia, degli amici. Gli parlerò delle storie, della fatica, della paura, della violenza, dello shock di essere ancora vivi mentre tanti non ce l’hanno fatta. E poi gli parlerò delle cose che ho visto nel museo del migrante di Lampedusa, i documenti, la foto con una famiglia sorridente, una macchinina giocattolo appartenuta a un bambino che è morto. La macchinina ce l’ho sempre in mente, potrebbe essere quella dei bambini che conosco a Roma. Mi si è aperto un mondo nuovo. La marcia del 3 ottobre con le preghiere cristiane e musulmane e con l’appello dei superstiti ai governi d’Europa la ricorderò per tanto tempo. L’idea che ci facciamo degli immigrati è influenzata dalla tv, da informazioni superficiali. Voglio provare a raccontarlo ai miei compagni, a Lampedusa non ho visto numeri, ma persone proprio come noi. (*studentessa del quinto anno programmatori all’IISS Giorgio Ambrosoli di Roma) 12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI 1 LA STAMPA MERCOLEDÌ 5 OTTOBRE 2016 Primo Piano .13 . SICUREZZA ALMENO 5 NAUFRAGI Intervista Strage di migranti: 50 morti su barconi al largo della Libia PAOLO MASTROLILLI INVIATO A NEW YORK 1 Almeno 22 migranti sono morti ieri sera su un barcone sovraccarico al largo della Libia. A dare la notizia un fotografo della France Presse, a bordo della nave Astral, che ha parlato di persone «schiacciate nella stiva e soffocate». Sull’imbarcazione di legno sembra viaggiassero mille persone. Una strage che si aggiunge alle tante del Mediterraneo - in 24 ore sono morte almeno 50 persone in cinque diversi naufragi - e che avviene il giorno dopo la cerimonia con cui Lampedusa ha ricordato il tragico 3 ottobre di 3 anni fa, quando le vittime furono 368. Continuano intanto le operazioni di salvataggio (nella foto un’immagine di questi giorni dei soccorsi davanti alle coste libiche): solo un paio di giorni fa 6.000 migranti sono stati salvati dal mare, e 9 cadaveri sono stati recuperati. «Se L’Europa resta ferma all’idea che ciascun Paese fa quel che vuole in tema migratorio va a sbattere», ha detto il ministro degli Esteri Paolo Gentiloni a «La Stampa». Un forte atto d’accusa all’Ue è giunto anche dal segretario generale della Cei, Nunzio Galantino, che ha chiesto un ruolo più incisivo a un’Europa «debole e cieca». Europa deve ascoltare l’appello di Matteo Renzi per «una soluzione condivisa all’emergenza dei migranti», anche perché il rischio che il traffico di esseri umani venga sfruttato dai terroristi per colpirla è reale. Per stabilizzare la Libia bisogna «riconoscere un ruolo al generale Haftar», mentre il futuro della Siria «non può dipendere dal destino di un solo uomo», cioè Assad. Sono considerazioni che il segretario generale dell’Onu Ban Ki-moon affida a questa intervista esclusiva con «La Stampa», dove fa il bilancio dei suoi dieci anni di mandato, in occasione della visita di saluto al Vaticano e all’Italia che comincia oggi. L’ Come giudica il ruolo di Roma nelle relazioni internazionali? «L’Italia è stata una pietra angolare della pace e la sicurezza regionale e internazionale, e continuerà a esserlo quando nel 2017 diventerà membro non permanente del Consiglio di Sicurezza, condividendo il seggio con l’Olanda dopo uno storico accordo. E’ il maggior contributore occidentale di truppe e polizia per le operazioni di pace, e svolge un ruolo attivo dalla Libia al Libano. Accolgo con favore l’annuncio del premier Renzi di usare la leadership del G7 nel 2017 come “occasione per riflettere sulla lotta contro povertà e fame”». Renzi chiede alla Ue di fare di più per le migrazioni, non solo aiutando l’Italia nei soccorsi, ma anche investendo in Africa per affrontare il problema alle radici. Condivide questa strategia? «Apprezzo i coraggiosi sforzi compiuti da molti uomini e donne italiane nei soccorsi, ed elogio il governo per avere dedicato le sue risorse a salvare vite in mare. L’Italia ha dimostrato anche compassione per chi arriva. Il vostro Paese sta sopportando un pesante onere in Europa, visto l’ampio numero di rifugiati e migranti ricevuto, e ciò ha avuto un impatto significativo sulla società italiana. Come leader, abbiamo la responsabilità di affrontare le difficili questioni associate con l’integrazione, attraverso un dialogo aperto, costruttivo e inclusivo. Accolgo con favore gli sforzi in corso di Italia e Ue per contrastare il traffico di esseri umani, e incoraggio l’Italia a continuare la cooperazione con i partner europei, per forgiare un’autentica risposta comune. Condivido la visione di Renzi secondo cui abbiamo bisogno di un approccio di lungo termine per gli ampi movimenti di popolazioni, incluso affrontare i motivi alla radice. Dobbiamo anche gestire le cause, come i conflitti e le violazioni dei diritti umani, che forzano molte persone a cercare una vita migliore. Bisogna lavorare insieme per attuare le misure economiche, commerciali, di sviluppo, umanitarie, diplomatiche e di sicurezza necessarie. La sfida non è insormontabile, se la comunità internazionale condivide le responsabilità. La AFP BAN KI-MOON “Italia pietra angolare per la pace Ora serve una forza comune per fermare il traffico di uomini” Il segretario generale Onu: “Apprezzo il coraggio dei vostri volontari” Dieci anni alla guida Il sudcoreano Ban Ki-moon è stato eletto segretario generale Onu nel 2007 dopo la presidenza di Kofi Annan Il ruolo di Assad in Siria? Nessun Paese dovrebbe dipendere dal destino di una sola persona Per il futuro della Libia servono forze armate solide. Il generale Haftar andrà incluso nel processo La mia più grande delusione in 10 anni alla guida dell’Onu è l’egoismo di troppi leader politici Ban Ki-moon Segretario generale Onu Dichiarazione di New York del settembre scorso è un passo importante, ora bisogna mantenere gli impegni presi». Vede il rischio che i terroristi sfruttino il traffico di esseri umani per raggiungere e attaccare l’Europa? «Migranti e rifugiati sono vulnerabili alle violazioni dei diritti umani e lo sfruttamento da parte dei trafficanti. Dobbiamo proteggerli, in particolare giovani, donne e bambini, da coloro che vogliono approfittare del loro desiderio di un futuro più dignitoso. Dobbiamo governare le migrazioni in modo sicuro e basato sui diritti, creando sentieri sufficienti e accessibili per l’ingresso di migranti e rifugiati, e affrontare alla radice le cause che li forzano a lasciare le case». Qual è la strategia migliore per stabilizzare la Libia ed eliminare l’Isis? E’ possibile includere il generale Haftar nel processo? «Come abbiamo visto a Sir- te e Bengasi, i libici vogliono liberare il loro Paese dalla minaccia dell’Isis e altri terroristi. Ora è cruciale che la Libia costruisca forze armate solide e unite, e istituzioni per la sicurezza, sotto il comando del Consiglio di presidenza, come prevede il Libyan Political Agreement. È anche cruciale che li aiutiamo a ricostruire il Paese. Tutti i libici devono unirsi, per rendere la lotta al terrorismo efficace. Il generale Haftar ha un importante ruolo da svolgere nelle strutture di sicurezza che dovrebbero essere formate». Lei ha detto che in Siria vengono commessi crimini di guerra, ma la tregua negoziata da Usa e Russia è saltata e Washington ha interrotto i colloqui bilaterali. Come si può riportare la pace? «Il mio inviato Staffan de Mistura è pronto a presentare un quadro di proposte alle parti, come punto di partenza. Ma ciò che serve è un ambiente favorevole a colloqui di successo. Questo significa cessazione delle ostilità, e accesso degli aiuti umanitari a tutti i siriani». Lei vede ancora un ruolo per Assad nel futuro della Siria? «Il destino di nessun Paese deve dipendere da ciò che accade a un singolo individuo. Se una parte continua a insistere che i poteri del presidente non sono soggetti a trattativa, per definizione non ci può essere un accordo negoziato. E se un’altra parte insiste che il presidente vada semplicemente via all’inizio della transizione, è difficile che un negoziato genuino possa avere luogo. La transizione non è un fine in se stessa. E’ un processo attraverso cui i siriani possono ottenere una nuova realtà pacifica e democratica, proteggendo la loro sovranità, l’integrità territoriale e l’indipendenza, unendosi contro il terrorismo». Cosa pensa della «Brexit», mette a rischio il futuro della Ue? «Il voto del Regno Unito è arrivato alla fine di intense deliberazioni e discussioni. Io confido nel pragmatismo storico e la responsabilità comune dell’Europa, nell’interesse dei suoi cittadini. All’Onu contiamo di continuare il lavoro con Gran Bretagna e Ue come partner importanti». Le sanzioni sono l’unico strumento per frenare le ambizioni nucleari della Corea del Nord, o bisogna passare ad altri mezzi? «Io ho condannato nei termini più forti possibili il recente test nucleare sotterraneo di Pyongyang, che costituisce un’altra sfacciata violazione delle risoluzioni del Consiglio di Sicurezza. Conto sul Consiglio affinché resti unito e prenda azioni appropriate. Dobbiamo urgentemente spezzare questa spirale di escalation. Per essere efficaci, la sanzioni vanno accompagnate da altri sforzi. I membri del Consiglio, specialmente i cinque permanenti, hanno la responsabilità di superare le loro differenze e trovare unità di intenti, specialmente riguardo la Nord Corea». Quale considera il suo più grande successo nei dieci anni come segretario generale, e quale il maggior rimpianto? «Non sta a me giudicare i miei successi o fallimenti. Quando sono entrato in carica i cambiamenti climatici non erano sul radar di nessuno, ma dal 2007 in poi ho lavorato senza sosta per elevarli al vertice dell’agenda globale. Nonostante le resistenze abbiamo perseverato, e tutti i Paesi del pianeta si sono uniti nella conferenza Onu di a Parigi a dicembre. Sono sicuro che l’Accordo entrerà in vigore quest’anno, e ci porterà verso un futuro più sicuro, equilibrato e prospero. La mia delusione più grande è stato l’egoismo di troppi leader politici. Troppo spesso continuiamo a vedere i civili presi in mezzo a violenze e guerre perché i leader falliscono nelle loro responsabilità. L’anno scorso a Istanbul ho incontrato Nadia Taha, giovane yazida sopravvissuta al rapimento e la tortura da parte di estremisti dell’Isis. Ho potuto abbracciarla e cercare di confortarla. Lei simboleggia il nostro fallimento collettivo verso coloro che dovremmo proteggere». A gennaio entreranno in carica un nuovo segretario generale e un nuovo presidente americano. Su quali temi dovranno puntare? «Spero che chiunque sia scelto, come segretario generale o leader degli Stati Uniti, dimostri visione, perseveranza e capacità di guida. A volte sono scioccato dalla mancanza di empatia di certi leader verso i loro popoli. Possono ispirare i cittadini agendo con integrità, e basando le decisioni non sull’interesse egoistico, ma comprendendo che siamo membri di una umanità con responsabilità condivise. Abbiamo bisogno di leader con passione e compassione. Li sollecito ad ascoltare i popoli e lavorare per un futuro migliore per tutti». 12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI 14 .Estero STAMPA .LA MERCOLEDÌ 5 OTTOBRE 2016 Reclusi per anni tra manga, computer e tv Ecco chi sono i nuovi eremiti del Giappone Nessun contatto umano: sono mezzo milione i giovani che non escono mai di casa La storia CECILIA ATTANASIO GHEZZI PECHINO ei primi Anni Novanta, Tamaki Saito era semplicemente uno psichiatra tra i tanti che cominciava la sua carriera. Fu colpito dal numero di richieste di aiuto da parte di genitori che non sapevano come comportarsi di fronte ai figli che, di punto in bianco, rifiutavano di andare a scuola e si rifugiavano nella propria cameretta per mesi, a volte per anni. Si trattava di famiglie per lo più del ceto medio alto, con una discreta educazione scolastica. I ragazzi erano soprattutto maschi che cominciavano a escludersi dalla società intorno ai quindici anni. Il dottor Saito diede loro un nome: hikikomori, che letteralmente significa «tirarsi indietro, ritirarsi». Rifiutò di etichettare questo stato come una semplice depressione e lo definì una sorta di «adolescenza senza fine». Erano ragazzi che evitavano qualsiasi contatto sociale con famigliari e amici e che passavano le giornate leggendo manga, guardando la tv, giocando ai videogiochi o semplicemente non facendo N Tra la mura di casa Alcuni esperti leggono nel gesto estremo dei giovani il rifiuto della modernità e di un mondo dominato dall’ipercompetitività STEFANO DE LUIGI / VII/LUZ nulla. A spese dei genitori. Oggi, secondo uno studio pubblicato dal governo giapponese, sono più di mezzo milione. Per l’esattezza 541 mila persone tra i 15 e i 39 anni che per almeno sei mesi non sono usciti di casa. Il 34 per cento di loro ha vissuto in uno stato di reclusione volontaria più di sette anni, il 29 per cento si è autoconfinato per un periodo che va dai tre ai cinque anni. Ma i numeri sono probabilmente IL GIRO DI VITE DI BRUXELLES Dopo lo stop alla vendita, scatta anche il divieto di pubblicizzare o trasportare sul territorio europeo tutti quegli strumenti che in alcuni Stati vengono utilizzati per eseguire torture o pene capitali. Parlamento e Commissione Ue hanno trovato un accordo per aggiornare il regolamento del 2005, che stila un elenco di oggetti la cui commercializzazione è proibita dentro i confini Ue. Non si tratta solo di sedie elettriche, ma anche di strumenti di iniezione automatica, viti schiacciapollici, manganelli e scudi a scarica elettrica, fucili con proiettili di gomma o storditori. La lista nera di undici anni fa, ora in parte aggiornata, è lunga e contiene tutti gli oggetti che hanno come unica funzione quella di torturare o provocare la morte. Un divieto che però negli anni è stato spesso aggirato, per questo Bruxelles ha deciso di correre ai ripari: «Non possiamo accettare scappatoie - spiega la commissaria al Commercio, Cecilia Malmstroem - che consentono di continuare a vendere questi strumenti». Il nuovo regolamento approvato ieri dovrà ora ricevere il via libera del Consiglio, poi entrerà in vigore. Una legge considerata anni C’è chi non ha avuto contatti con l’esterno per un quarto di secolo La maggior parte di loro ha tra i 15 e i 39 anni E’ mancato all’affetto dei suoi cari Il business della tortura adesso ha un freno: basta spot di manganelli MARCO BRESOLIN INVIATO A BRUXELLES 25 più alti. Il Japan Times racconta di decine di migliaia di quarantenni che si comporterebbe esattamente nella stessa maniera senza però essere inclusi nelle statistiche per motivi di età. Kazuo, uno di loro, ammette candidamente di «essere sempre stato timido» e di «non aver mai trovato facile la comunicazione frontale». Ha 48 anni e da cinque vive della pensione della madre, quasi ottantenne. Ogni giorno «più forte e flessibile, che permetterà di rispondere più rapidamente allo sviluppo delle nuove tecnologie»: così l’ha definita l’eurodeputata olandese Marietje Schaake, relatrice del provvedimento. Sarà illegale non solo vendere i prodotti elencati, ma anche pubblicizzarli. Sia online, sia nelle fiere, dove hanno continuato a riempire gli stand nonostante il bando. Vietato anche il semplice transito sul territorio Ue. «I trasportatori - spiegano dal Parlamento Ue - saranno inoltre tenuti a interrompere il transito di prodotti che sono stati progettati per altri scopi, ma che potrebbero essere usati per la tortura, se sono a conoscenza che la spedizione potrebbe finire nelle mani sbagliate». Entro l’agosto 2020 la Commissione dovrà «valutare se applicare queste norme anche ai cittadini Ue all’estero». Il testo approvato prevede anche l’istituzione di un gruppo di coordinamento anti-tortura. La decisione è anche un segnale politico chiaro «e sottolinea l’importanza che l’Ue attribuisce al rispetto dei diritti fondamentali - dice Federica Mogherini, Alto Rappresentante per la politica estera -. Promuoviamo l’abolizione globale della pena di morte con tutti i mezzi e gli strumenti che sono a nostra disposizione». 12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI si sveglia alle 10 e va a letto alle 3 di notte. A parte quando gli vengono serviti pranzo e cena, non fa altro che navigare su internet e guardare dvd. L’agenzia di stampa Kyodo ha raccolto la testimonianza di un padre allo stremo delle forze: Akio Kusano ha 72 anni e suo figlio Koichi, ormai 42enne, non esce di casa da 25 anni. Qualcuno li chiama «eremiti post-moderni» e legge nel loro rifiuto di confronto con gli altri Dio ha chiamato a Sè Carmelo Loi Piera Fossati Dogliani Anziano La Stampa anni 71 Lo annunciano la moglie Anna, la figlia Francesca. Rosario questa sera ore 18 e Funerale giovedì 6 ore 9, parrocchia Santa Rita. L’annunciano: marito Domenico, figlia Laura con Paolo ed Eleonora, fratello Giovanbattista, parenti tutti. Funerale in Bra mercoledì 5 ottobre ore 14 parrocchia S. Antonino. - Torino, 4 ottobre 2016 Giubileo 011.8181 Il Presidente, il Vice Presidente, il Consiglio di Amministrazione, il Collegio Sindacale, l’Amministratore Delegato, il Direttore Generale, i Dirigenti e i dipendenti tutti dell’Italiana Editrice S.p.A. partecipano al dolore dei familiari dell’ex dipendente Carmelo Loi - Torino, 4 ottobre 2016 I Seniores La Stampa ricordano il caro COLLEGA. E’ mancata Domenica Garis in Fiore di anni 63 Ne danno il triste annuncio: il marito Marco e parenti tutti. Funerale giovedì 6 ottobre ore 15,30 parrocchia N.S. del Sacro Cuore di Gesù in Mappano di Caselle. Rosario mercoledì ore 20,30 medesima parrocchia. Si ringraziano quanti si uniranno nelle preghiere. - Ciriè, 4 ottobre 2016 O.F. Banchio - Moretta Nella sua casa di Alassio è serenamente mancata all’affetto dei suoi cari Carla Negri Ne danno il triste annuncio, a Funerale avvenuto, la sorella Mimmi, le cugine Anna, Barbara con Joseph, Elisabetta con Rodolfo ed i parenti tutti. - Albenga, 5 ottobre 2016 Ricordano CARLINA con affetto. Mario con Francesca, Luisita con Maurizio e Marc-Olivier con Annabelle. - Bra, 5 ottobre 2016 541 mila Le persone che non sono uscite di casa per almeno sei mesi Il 34% ha vissuto da recluso per più di 7 anni Matterino e Marina Dogliani con i loro figli sono affettuosamente vicini a Domenico e ai suoi familiari nel dolce ricordo di Piera Fossati Dogliani ammirati dalla sua bontà e intelligenza, dall’amore alla famiglia e alla vita. - Bra, 3 ottobre 2016 O.F. Gruppo Verrua - Bra Cassa di Risparmio di Bra S.p.A. Presidenza, Amministrazione, Collegio Sindacale, Direzione Generale e Personale partecipano al lutto della famiglia Dogliani per la scomparsa della signora PIERA e sono vicini a Domenico, Laura, Paolo ed Eleonora. Adriana, Zino e Beatrice Puci si uniscono al dolore degli amici Domenico, Laura, Paolo e Eleonora per la perdita della cara PIERA. Il Consiglio di Amministrazione della SPV S.p.A. partecipa con profonda commozione al cordoglio unanime per la perdita di Piera Fossati Dogliani e sono vicini al loro Presidente Domenico Dogliani e alla sua famiglia. - Bra, 3 ottobre 2016 Presidenza, Consiglio di Amministrazione, Dirigenti e impiegati del Consorzio Stabile SIS esprimono vivo cordoglio e profonda commozione per la scomparsa della cara Piera Fossati Dogliani Antonio e Massimo Puci son le rispettive famiglie sono vicini a Domenico, Laura, Paolo e Eleonora in questo triste momento. Tiziana e Franco Guida con Cecilia e Florian sono vicini a Domenico, Laura, Paolo ed Eleonora. Donatella Vigna è affettuosamente vicina a Domenico, Laura e famiglia ricordando la carissima PIERA. esseri umani una sorta di oscura alternativa alla modernità in cui vivono, una forma espressiva che travalica i limiti imposti dalla rigida struttura della società giapponese. Una sorta di contrappasso dovuto alla cultura del «gambari», virtù tra le più apprezzate, parola intraducibile che allude alla perseveranza e alla capacità di sopportare qualsiasi situazione pur di raggiungere i propri obiettivi. C’è perfino chi ci legge un’opposizione netta e silenziosa alla politica sempre più aggressiva del premier Shinzo Abe che vuole tirare fuori il Giappone da una recessione decennale proponendo un modello che si basa esclusivamente sulla crescita economica a tutti i costi e che fa leva sull’identità collettiva del popolo giapponese, le unità di lavoro, l’iperproduttività, lo scomparire del singolo. Certo è che gli hikikomori alternano comportamenti infantili a scatti di rabbia. La metà di loro è aggressiva verso i propri genitori e, come diversi casi di cronaca certificano, a volte la frustrazione si trasforma in violenza gratuita. Ma non bisogna generalizzare. Un commento a uno dei tanti articoli critici del Japan Today fa riflettere. «Sono un hikikomori e lo sono stato per un certo numero di anni. Avrei potuto scegliere di commettere un crimine o di suicidarmi, ma non l’ho fatto. Ho scelto di incarcerarmi da vivo. È solitario, noioso e triste. Niente amore, né sesso. È vergognoso essere costretti in questa posizione. Molti di noi, compreso me stesso, non sono violenti. Abbiamo bisogno di un’educazione al pensiero critico, di più flessibilità e tolleranza. Per piacere, smettetela di criticarci. Siamo vittime del vostro sistema. Siamo i vostri figli e, senza dubbio, siamo il futuro del Giappone». 12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI E’ mancata Marisa Izzo ved. Compostella di anni 85 Ne danno il triste annuncio il figlio Attilio con la moglie Anna, i nipoti Maria ed Alberto, la consuocera Renata con Laura e parenti tutti. Funerale in Sangano nella parrocchia SS. Solutore Avventore e Ottavio giovedì 6 ottobre alle ore 15. - Sangano, 3 ottobre 2016 E’ mancata Annamaria Cacciola ved. D’Angelo Lo annuncia la famiglia. - Torino, 3 ottobre 2016 Giubileo 011.8181 assistenza e professionalità Anna e Fernando pregheranno per l’anima del caro Uccio Caretti - Bra, 3 ottobre 2016 Presidenza, Consiglio di Amministrazione, maestranze e colleghi tutti del Gruppo Fininc S.p.A. partecipano con vivo dolore alla scomparsa della cara unendosi al dolore di tutti i famigliari. - Torino, 5 ottobre 2016 Ci mancherai molto Marisa Bruno Francesco Lozzi. Piera Fossati Dogliani ANNIVERSARI - Bra, 3 ottobre 2016 E’ mancato all’affetto della moglie Liliana il 2015 dott. Vincenzo Pasquale Marisa e Fabrizio Bigone Alberto e Adriana Di Caro piangono con Domenico e Laura la scomparsa della cara PIERA. Pierangela e Camillo partecipano al dolore di Domenico e famiglia per la scomparsa della cara PIERA. Oreste, Claudio, Paola e il piccolo Giorgio Maria si stringono affettuosamente a Domenico Dogliani in questo triste momento per la scomparsa dell’amata Piera Fossati Dogliani - Bra, 3 ottobre 2016 Ufficiale della Marina Militare di anni 86 Il Funerale avrà luogo giovedì 6 ore 10,30 parrocchia Ascensione del Signore, via Bonfante 3. Il Presente è partecipazione e ringraziamento. - Torino, 4 ottobre 2016 O.F. Centro Europa tel. 011.3140830 E’ mancato Emanuele Vultaggio Lo annuncia la famiglia. Per orari telefonare 14 - 18. - Torino, 4 ottobre 2016 Giubileo 011.8181 assistenza e professionalità 2016 Carmen Comba ved. Quaranta 2009 2016 rag. Giacomo Quaranta Sempre con noi. LA STAMPA MERCOLEDÌ 5 OTTOBRE 2016 . Estero .15 SALE LA TENSIONE DOPO LA ROTTURA DEI NEGOZIATI SULLA TREGUA Mosca sfida Washington missili in difesa di Assad Ultimatum di Putin: via sanzioni e truppe dai Paesi ex sovietici E rompe un altro accordo per il disarmo con gli Stati Uniti ANNA ZAFESOVA Dopo aver rotto il negoziato con Washington, la Russia rafforza le sue difese in Siria: nel weekend scorso, 48 ore prima che Vladimir Putin lanciasse il suo ultimatum agli Stati Uniti, alla base russa nel porto siriano di Tartus sono arrivati i componenti del nuovissimo complesso antiaereo S-300VM (SA-23 Gladiator), che finora non era mai stato impiegato fuori dalla Russia. Il ministero della Difesa di Mosca parla di «misura unicamente difensiva», ma siccome l’Isis non ha l’aviazione al Pentagono non nascondono di considerare i missili russi una minaccia agli aerei della coalizione a guida americana. Mentre gli americani stanno richiamando a casa tutti i negoziatori che dovevano mettere in piedi il meccanismo della cooperazione tra Russia e Usa in Siria, gli esperti militari di Mosca confrontano, senza troppo ottimismo, i potenziali schierati in Siria da america- ni e russi, e paventano il rischio che una «guerra per procura» porti infine a uno scontro diretto tra i due vecchi nemici. La Guerra fredda è tornata, e rischia di trasformarsi in una guerra calda. Pentagono e ministero della Difesa russo si accusano a vicenda dei fallimenti in Siria e le diplomazie dei due Paesi sottolineano che non è previsto un ritorno al negoziato. Anche perché il decreto con il quale lunedì Putin ha posto le condizioni per tornare a parlarsi pone condizioni irrealiz- zabili. Annunciando che la Russia rompe un altro accordo per il disarmo con gli Usa - firmato nel lontano 2000, con l’impegno a smaltire 34 tonnellate di plutonio militare per parte - il presidente russo accusa gli americani di «atti ostili che cambiano la situazione strategica» e gli chiede di ritirare la loro presenza militare dai Paesi ex sovietici diventati membri della Nato, di abolire tutte le sanzioni contro esponenti del governo russo (inclusa la «lista Magnitsky») e di SPUTNIK/KREMLIN/ALEXEI DRUZHININ/REUTERS L’incontro in Turchia Il 10 ottobre Putin vedrà il presidente turco Erdogan a Istanbul Usa, nuovo scandalo imbarazza Yahoo «Milioni di email copiate e passate agli 007 americani» 1 Nuova bufera su Yahoo, dopo la vi- cenda del furto di milioni di informazioni private da parte di hacker. Il gruppo guidato da Merissa Mayer avrebbe in gran segreto scannerizzato centinaia di milioni di indirizzi di posta elettronica dei propri utenti mettendoli a disposizione degli 007 Usa, dall’Fbi alla Nsa. A rivelarlo l’agenzia Reuters, che cita fonti vicine al dossier, tra cui due ex dipendenti. Si tratta del primo caso in cui una società fornitrice di servizi internet acconsente alle agenzie di intelligence Usa di controllare tutte le email in arrivo. compensare i danni subiti dalla Russia per colpa delle controsanzioni imposte alle importazioni dagli Usa. In altre parole, una richiesta di capitolazione su tutta la linea, difficilmente ottenibile in cambio di 34 chili di plutonio, oggetto di un accordo di 16 anni fa già ratificato dai parlamenti. La Casa Bianca infatti ha già fatto sapere che non ha intenzione di rinegoziare nulla. L’ultimatum russo però non sembra voler rilanciare un negoziato, semmai congelarlo definitivamente, e gli analisti si stanno chiedendo quale sorta di partita a poker stia giocando Putin, dopo aver cercato per mesi di rientrare nei giochi internazionali, non senza successo. Per alcuni esponenti dell’opposizione, non si tratta però di un bluff, ma di una rottura vera, conseguente al rapporto della commissione d’indagine sull’abbattimento del Boeing malese sopra il Donbass il 17 luglio 2014, che accusa della tragedia i militari russi. Ma potrebbe anche trattarsi di una vittoria dei «falchi» nel complesso equilibrio interno alla Russia. Oggi infatti il governo dovrebbe varare una serie di tagli pesanti alla spesa pubblica, mentre si discute di ridurre l’indicizzazione delle pensioni e privare i disoccupati del diritto alla sanità gratuita. Le uniche spese in aumento sono quelle per la difesa, la polizia, i servizi segreti e la neonata Guardia nazionale, dai poteri quasi illimitati, mentre quasi un quarto delle voci di spesa del bilancio russo è ormai coperto dal segreto di Stato. 12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI 3 Reportage milioni I siriani fuggiti dalla guerra civile scoppiata nel 2011 che vivono in Turchia La maggior parte di loro è nei campi profughi ROLLA SCOLARI ISTANBUL I dolci al pistacchio e al miele finiscono in decine di scatole verdi con la scritta: «Saloura, da Aleppo a Istanbul», mentre ai tavoli dell’affollato ristorante i camerieri servono piatti che sul menu sono presentati sia con il loro nome turco sia con quello arabo. La pasticceria siriana Saloura è diventata uno dei luoghi più conosciuti nel distretto di Fatih, quartiere popolare nella parte europea di Istanbul. Qui, dall’inizio della guerra in Siria nel 2011 si sono installati migliaia di siriani, quella classe media che può permettersi di vivere in città e non nei campi profughi lungo il confine. A Fatih, le insegne ormai parlano arabo, ci sono scuole private siriane, e basta passeggiare per le sue vie per sentire parlare arabo con accento siriano. Qualcuno ha già definito il quartiere una «Little Syria» sul Bosforo. Samer Alkadri, giovane proprietario di Pages, libreria aperta un anno e mezzo fa a Fatih e dove si vendono libri in arabo e turco e si sorseggia caffè ascoltando la voce della stella della canzone libanese Fairouz, spiega che in realtà i siriani sono ormai ovunque in città. Lui, nato a Hama e cresciuto a Damasco, non vede l’ora di poter tornare in Siria «il giorno stesso in cui Bashar el-Assad cadrà». Per ora, però, i siriani continuano ad arrivare in Turchia: sono tre milioni, mentre restano tensioni tra Bruxelles e Ankara dopo la firma di un accordo a marzo sui migranti e la richiesta turca di liberalizzare i La grande fuga Sono migliaia i siriani arrivati a Istanbul. Fanno parte della classe medio alta che può permettersi di vivere nella città turca FREDERIK BRAKENHAMMER/LANDMARKER/VISUM/LUZ Nella Little Siria di Istanbul la seconda vita dei rifugiati Nel distretto di Fatih vivono migliaia di profughi fuggiti dalla guerra “Ma sogniamo il giorno in cui potremo tornare a casa” visti d’entrata per i cittadini turchi in cambio della regolamentazione dei flussi verso l’Europa. La questione dell’immigrazione non è l’unica a creare tensioni tra l’Unione e la Turchia. Le autorità locali hanno sospeso ieri 12.800 poliziotti, sospettati d’essere legati a Fethullah Gulen. L’imam - in esilio in America - e la sua vasta rete attiva in Turchia e all’estero sono accusati da Ankara d’essere dietro al fallito golpe del 15 luglio. L’ampiezza delle «purghe» che le autorità collegano all’at- tività di questa rete agita la comunità internazionale, mentre associazioni per i diritti umani e critici del presidente temono che il post-golpe sia occasione per estendere i poteri del governo e indebolire le opposizioni: 32 mila gli arresti finora, 70 mila i fermi. E pochi giorni fa, la Turchia ha annunciato il prolungamento di altri tre mesi dello stato di emergenza. «Il processo legale è attivo, tutto sarà trasparente», assicura a un gruppo di giornalisti internazionali dall’edificio del Parlamento Ismail Kahraman, pre- sidente dell’Assemblea. Ricorda come quattro partiti d’opposizione si siano schierati allora con Erdogan, contro il golpisti, e parla di una nuova «unità che non scomparirà mai». Con il perdurare dello stato di emergenza e degli arresti, questa ritrovata unità sembra però scricchiolare. «Stiamo perdendo giorno dopo giorno la speranza in questa unità», ha spiegato dallo stesso Parlamento Engin Altay, vice capogruppo del deputati del CHP, il partito kemalista laico. «La legge sullo stato di emergenza non garan- tisce standard di democrazia, siamo preoccupati dagli arresti di accademici, giornalisti... ». Anche per Ferhat Boratav, direttore della CNnn turca, il canale che ha mandato in onda il live di Erdogan via Face Time la notte del tentato golpe, l’unità tra l’Akp, il partito islamista del presidente, e le opposizioni sta diventando fragile a causa delle leggi di emergenza: «L’estensione per altri tre mesi non solleverà polemiche, ma se ci fosse un ulteriore prolungamento ci sarebbero problemi». 12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI Il Lotto Concorso N. 119 - Martedì 4 ottobre 2016 Bari 35 54 3 41 29 Cagliari 55 61 40 32 65 Firenze 47 90 86 49 56 Genova 74 62 35 8 83 Milano 36 74 90 39 64 Napoli 58 54 60 29 21 Palermo 47 31 77 43 53 Roma 14 83 56 18 86 Torino 61 39 60 88 34 Venezia 27 59 63 68 89 Nazionale 48 6 56 10 29 SUPERENALOTTO Combinazione vincente 47 49 67 numero jolly 21 80 84 85 superstar 26 MONTEPREMI 5.273.040,60 € JACKPOT 149.786.671,54 € Nessun 6 Nessun 5 + Ai 2 con punti 5 110.733,86 € Ai 421 con punti 4 531,62 € Ai 20.182 con punti 3 33,55 € Ai 340.438 con punti 2 6,19 € 10 e LOTTO Numeri vincenti 3 14 27 31 35 36 39 40 47 54 55 58 59 60 61 62 74 83 86 90 16 .Cronache STAMPA .LA MERCOLEDÌ 5 OTTOBRE 2016 Reportage NICOLA PINNA CAPO FRASCA (ORISTANO) L 150 barche Sono quelle che hanno partecipato alla protesta contro le esercitazioni degli aerei nell’area di Capo Frasca 3 miglia L’estensione della zona off-limits dove si addestrano i piloti della flotta italiana e di quella tedesca a piccola chiatta verde di Emilio Pani in mezzo al mare sembra una noce in balia delle onde: di fronte al pattugliatore della Guardia di Finanza quasi non si vede. Ma lui, da solo al timone, sfida il gigante: «Questa volta non ci fermiamo». Centocinquanta barche e seicento pescatori lo seguono. Le motovedette tentano di mettersi di traverso, ma i pescherecci non si fermano all’alt. Si rischia lo speronamento e via radio i pescatori coordinano l’attacco: «Chi entra per primo?». I cacciabombardieri dell’Aeronautica sono costretti subito a fermarsi: due passaggi e poi via. Stop ai bombardamenti, esercitazione immediatamente sospesa. Da oggi il mare intorno al poligono è occupato: «Noi qui vogliamo lavorare, i militari hanno invaso la nostra casa da più di mezzo secolo. Ora ce la riprenderemo». Nella zona di Capo Frasca, sulla costa occidentale della Sardegna, si addestrano i piloti della flotta italiana e di quella tedesca. Su questo promontorio, tra gli stagni e il golfo di Oristano, c’è un gigantesco poligono di tiro aereo e il tratto di costa è off-limits tutto l’anno. In certi periodi si può solo passare, in altri bisogna stare alla larga: invadere questa fascia di tre miglia è vietato. I militari non fanno sconti: «I radar segnalano subito qualsiasi presenza e le motovedette arrivano a tutta velocità - racconta Raffaele Manca -. Se superiamo il limite, anche solo per errore, rischiamo una multa da quattromila euro e addio licenza di pesca». ALESSANDRA CHERGIA I pescatori occupano il mare “Basta esercitazioni militari” Protesta nel golfo di Oristano: “Ci impediscono di lavorare” Capo Frasca Su questo promontorio nell’ovest della Sardegna c’è un gigantesco poligono di tiro aereo e il tratto di costa è off-limits tutto l’anno Le esercitazioni d’autunno sono iniziate ieri, ma alla guerra simulata dell’Aeronautica i pescatori rispondono con una battaglia vera. Sono arrivati da mezza Sardegna: da Cabras, la marineria più grossa della Sardegna, ma anche da Terralba, Cuglieri, San Vero Milis, Arbus e qualcuno anche dal Sulcis e dalla zona di Bosa. Senza bandiere, per gridare tutti la stessa richiesta: «Liberino questo mare o almeno riducano i vincoli - dice Franco Zucca, presidente del Consorzio di Merceddì -. Ci permettano di pescare oppure ci paghino gli indennizzi». Antonio Serra è tornato in Sardegna dopo 15 anni di lavoro (ben pagato) in Svizzera e oggi combatte in prima linea: «Ho fatto l’errore della vita, ho comprato una barca e mi sono messo a pescare. Credevo che avrei assicurato un futuro ai miei figli, invece a 64 anni non riesco a garantire il necessario alla fa- miglia. I militari ci devono restituire il territorio». Sandro Piscedda è stato il primo a chiamare a raccolta tutti i pescatori: «Da anni chiediamo che ci ascoltino, ma le nostre richieste vengono ignorate. Perché noi non possiamo lavorare in questo tratto di mare?». Il ritrovo è all’alba. Nel porticciolo di Marceddì, quello più vicino alla base, si aspetta che arrivino i pescherecci partiti dal resto della provincia. Quel- li di Cabras sono i più numerosi. E anche i più agguerriti. Pierpaolo Manca incita i colleghi: «Invadiamo il poligono e blocchiamo subito l’esercitazione. Dobbiamo restare qui finché il ministero non prende un impegno serio». In Sardegna in questi giorni il tema delle servitù militari ha riacceso le tensioni. L’isola ospita il 65 per cento delle basi italiane e ancora non si è fatta chiarezza sulla questione delle contaminazioni dei territori intorno ai poligoni. Tutti argomenti all’attenzione della Commissione parlamentare d’inchiesta sbarcata sull’isola lunedì. «Noi aspettiamo qui l’arrivo dei commissari - annuncia Giovanni Mele -. Non siamo contro i militari, ma non possiamo essere sfrattati da casa nostra per i giochi di guerra». 12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI 1 LA STAMPA MERCOLEDÌ 5 OTTOBRE 2016 Cronache .17 . A questo punto chiederemo alla Procura che sia archiviata la posizione dei carabinieri Le tappe Eugenio Pini Uno degli avvocati degli imputati 1 Perizia approssimativa fino alla confusione. È chiara la volontà di chiudere una vicenda imbarazzante 22/10/2009 Cucchi muore all’ospedale Sandro Pertini. Era stato arrestato per possesso di droga Luigi Manconi Presidente Commissione Diritti Umani al Senato ANGELO CARCONI /ANSA 2 5/6/2013 Sentenza di primo grado: condannati sei medici, assolti tre infermieri e tre guardie carcerarie 3 31/10/2014 La Corte d’appello di Roma assolve tutti gli imputati, fra cui i medici del Sandro Pertini 4 10/9/2015 La Procura di Roma riapre le indagini. Sospettati i carabinieri presenti all’identificazione RICOSTRUZIONE CONTRADDITTORIA: PER GLI STESSI SPECIALISTI LA TESI SAREBBE «PRIVA DI RISCONTRI OGGETTIVI» “Stefano Cucchi è morto per epilessia” La nuova perizia dell’inchiesta bis scagiona il pestaggio: nessuna correlazione con il decesso ROMA La morte di Stefano Cucchi avvenne «in maniera improvvisa e inaspettata a causa dell’epilessia in un uomo con patologia epilettica di durata pluriennale, in trattamento con farmaci anti-epilettici», scrivono i periti del collegio nominato dal gip dell’inchiesta bis che coinvolge i carabinieri che la sera dell’arresto ebbero in consegna Stefano Cucchi. Ma nello stesso tempo gli esperti di medicina legale chiariscono che la morte epilettica «è priva di riscontri oggettivi». Scrivono: «Riteniamo che allo stato attuale non sia possibile formulare alcuna certa causa di morte». Oltre all’epilessia ipotizzano un arresto cardiaco causato «dalla abnorme dilatazione di una vescica neurogenica atonica, secondaria alla frattura trasversa della S4». Dunque un problema innescato da una delle due fratture vertebrali riscontrate su Cucchi. Causa di pestaggio, secondo l’accusa e la famiglia. Certamente quel che emerge dalla perizia è che Stefano Cucchi poteva essere salvato. «Riteniamo al riguardo - scrivono i periti - che se il soggetto fosse stato adeguatamente sorvegliato e sottoposto a monitoraggio infermieri- L’altro processo Nel luglio scorso la Terza Corte d’Assise d’Appello aveva assolto per la seconda volta, dopo l’annullamento in Cassazione, il primario dell’ospedale Sandro Pertini e quattro sanitari imputati di omicidio colposo stico, con controllo della diuresi, la dilatazione vescicale, del tutto attendibilmente, non si sarebbe verificata». Continua così il calvario della famiglia Cucchi. Quattro processi non sono bastati a fare chiarezza e giustizia. L’ultima sentenza è del luglio scorso: una seconda assoluzione in Appello per i medici dell’ospedale Sandro Pertini dove Stefano, 32 anni, morì il 22 ottobre 2009 dopo cinque giorni di ricovero nel reparto detenuti (arrestato sette giorni prima dai carabinieri per droga). La Terza Corte d’Assise d’Appello di Roma ha scagionato dall’accusa di concorso in omici- dio colposo il primario Aldo Fierro e quattro sanitari perché il fatto non sussiste. Il nuovo processo d’Appello ai sanitari era stato celebrato dopo l’annullamento dell’assoluzione deciso dalla Corte di Cassazione nel dicembre del 2015. L’avvocato Eugenio Pini, legale di uno dei carabinieri indagati nell’ambito dell’inchiesta bis sulla morte di Stefano Cucchi, spiega che adesso verrà chiesta «all’Ufficio di procura l’archiviazione del procedimento nei confronti dei carabinieri». Secondo Luigi Manconi, presidente della Commissione Diritti Umani a Palazzo La sorella: ora i medici non saranno assolti Intervista MARIA CORBI ROMA 15/12/2015 6 4/10/2016 «Morte improvvisa per epilessia». È l’ipotesi dei periti nell’inchiesta bis sul caso Stefano Cucchi 12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI “Attacco letale a causa delle sue condizioni” 5 La Cassazione annulla la sentenza di appello ordinando un nuovo processo per 5 dei 6 medici Madama «ora spetta alla procura e, mi auguro, a un tribunale, decidere a proposito della dinamica della morte di Stefano Cucchi. Non spetta certo a maldestri spericolati difensori dei carabinieri che finiscono come sempre col danneggiarne l’immagine e l’operato». Prosegue il senatore: «Questa perizia risulta contraddittoria e approssimativa fino alla confusione. Valutazioni precipitose, che rivelano soltanto la volontà di chiudere al più presto una vicenda sempre più imbarazzante e tutt’altro che chiarita». [MA. COR.] uesta perizia ci dà ancora una volta ragione» dice Ilaria Cucchi, la sorella di Stefano che da sempre si batte per avere giustizia. «Ora sappiamo che finalmente abbiamo ottime possibilità di vedere processati gli indagati per omicidio preterintenzionale». «Q Secondo il perito Francesco Introna quella di suo fratello è stata «morte improvvisa ed inaspettata per epilessia» e le lesioni subite dopo il suo arresto «non possono essere considerate» legate alla sua morte». «Introna tenta di scrivere la sentenza finale del processo per i responsabili del violentissimo pestaggio a mio fratello. Ma in realtà riconosce quello che abbiamo sempre pensato. Addirittura, e finalmente, dopo 7 anni si riconosce la doppia frattura alla colonna vertebrale sostenuta e riconosciuta dai pm». Come si spiega che nello stesso tempo il perito afferma che è impossibile determinare con certezza una causa di morte di Stefano? Ilaria Cucchi La sorella di Stefano Cucchi da sempre si batte per ottenere la verità sulla morte del fratello «È una perizia che dice e contraddice. Si parla di due cause possibili. Introna stesso dice che l’epilessia è priva di riscontri oggettivi. Poi dice in buona sostanza che chi lo ha pestato non è responsabile della sua morte per il fatto che il globo vescicale che ha fermato il suo cuore non si sarebbe formato se non ci fosse stata la responsabilità degli infermieri. Ed è quello che noi continuiamo a dire da sempre». Introna insiste molto sull’epilessia, però. «È evidente che se Stefano fosse morto di epilessia, come ipotizzato nella perizia, secondo quanto dicono gli stessi periti ciò sarebbe stato possibile in funzione delle condizioni fortemente debilitate dalla sua magrezza e dalle lesioni subite nel pestaggio». Il sindacato della polizia penitenziaria Sappe ha detto che dopo questa perizia i poliziotti si aspettano delle scuse. «Mi chiedo cosa c’entrano i sindacati con persone accusate di omicidio. Io non devo chiedere scusa a nessuno. Qui l’unico che aspetta delle scuse è mio fratello. Nessun pubblico ufficiale ha compiuto il proprio dovere, almeno di umana pietà. Si sono tutti voltati dall’altra parte. Stefano è morto di giustizia e di indifferenza. Come è possibile trovarsi di fronte a una persona in quelle condizioni e non fare nulla?». 12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI 18 .Cronache STAMPA .LA MERCOLEDÌ 5 OTTOBRE 2016 LE STORIE In scena Un museo per annusare l’arte dell’erboristeria Il teatro è una tradizione per il carcere di Asti che si avvale di un attore professionista. Nel progetto sono 30 le ore dedicate alla mediazione dei conflitti che sul palcoscenico diventano storie facendo virare il dolore verso una vita migliore Nel Cuneese rivive la tradizione dei conventi GIULIA SCATOLERO SAVIGLIANO (CUNEO) «I I detenuti recitano i reati che hanno commesso Parte da Asti un progetto pilota per le carceri italiane SELMA CHIOSSO ASTI l reato che diventa teatro; la punizione che si fa scena; i «canovacci» ispirati dai consigli di disciplina: la strada per superare i conflitti che hanno portato ai crimini passa anche di qui. È un «giro» dell’«Altra chiave: formare, conoscere, comprendere» un progetto pilota per tutte le carceri italiane che parte da Asti. Il fine: educare in maniera inclusiva tutto il mondo carcerario, dalla Polizia penitenziaria ai volontari, dagli educatori a chi fa le pulizie, dai medici agli impiegati, dai detenuti alle loro famiglie. Perchè il carcere è un mondo a sè ma per non diventare un feudo deve avere gli strumenti per aprire tante finestre sul mondo. Ad una condizione: tutti devono parlare la stessa lingua,avere gli stessi obiettivi, finalità, comportamenti. Quindi ciò che serve è un unico corso inclusivo. E il teatro diventa uno degli strumenti della didattica riscoprendo l’antica catarsi. I Il progetto Non hanno avuto timore di sognare Elena Lombardi Vallauri, direttore del carcere di Asti e Anna Cellamaro, garante comunale dei detenuti. E se le casse del Ministero della Giustizia sono vuote i fondi sono arrivati «fuori sacco» e dalla Compagnia San Paolo. La necessità di un progetto educativo da mesi super sollecitato dai sindacalisti è stato realizzato in sintonia con il Provveditorato regionale ed è diventato un cantiere con il lavoro di tanti partner. Ognuno ci ha messo quello che sapeva fare, dal personale ai detenuti. Il carcere di Asti è ad alta sicurezza e quindi il punto di partenza per tutti gli operatori, non poteva che essere la conoscenza delle organizzazioni criminali spiegate da avvocati, magistrati, sociologi, esponenti di Libera. Non lezioni teoriche ma formazione sul campo con tecni- l cambiamento è il processo con il quale il futuro invade le nostre vite», diceva il saggista statunitense Alvin Toffler. Lo sa bene la città di Savigliano, provincia di Cuneo, uno dei centri più importanti del Piemonte per la produzione e lo studio delle erbe officinali e aromatiche. Il cambiamento risale all’inizio del ’700, quando furono abbattute le mura cittadine. La demolizione favorì la creazione di orti e giardini nei terrapieni tra la prima e la seconda cinta muraria. Appezzamenti di varie dimensioni, molti di proprietà degli ordini religiosi. che per tutti. E incontri aperti alla città per sapere cosa è il carcere. «Il fine è acquisire strumenti per mediare i conflitti e vivere meglio - dice Valluari - . Il carcere di Asti è una fetta di mondo vissuto da molte persone che ricoprono ruoli diversi e 280 detenuti. La trasformazione dell’istituto in Casa di reclusione ha imposto una riorganizzazione anche in considerazione di percorsi detentivi molto lunghi». Per Anna Cellamaro: «La novità è affrontare il disagio e lo stress dell’operatore penitenziario in un ambiente generatore di emozioni e sofferenze. Una parte del progetto è dedicata alle famiglie per gestire la terribile situazione di essere genitori dietro le sbarre. Anche i colloqui vanno riempiti di contenuti e serenità». Il teatro è una tradizione per il carcere di Asti che si avvale di un attore professionista. Nel progetto sono 30 le ore dedicate alla mediazione dei conflitti che sul palcoscenico diventano storie facendo virare il dolore verso una vita migliore. 12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI COSTANZA BONO Le coltivazioni A metà secolo si contavano almeno nove comunità. Tre erano monasteri femminili: quello di Santa Caterina, quello di Santa Monica e quello di Santa Chiara. Quattro maschili: il monastero di San Pietro, il convento di San Domenico, quello di San Francesco (oggi sede del Museo Olmo con l’antica farmacia ospedaliera) e il convento Casa dei Filippini. Fuori città, invece, trovavano dimora gli agostiniani e i cappuccini. Dal chiostro di San Francesco cunicoli segreti portavano alle due giornate di terreno possedute dai francescani nella zona delle ex mura cittadine. Tinture, tisane, unguenti, ma anche bevande e liquori a scopi terapeutici e degustativi. Vasta la produzione delle comunità religiose: a quel tempo erano i monaci a offrire cure alla popolazione. «Le coltivazioni erano quelle tipiche della cultura occidentale soprattutto erbe aromatiche e officinali spiega Rosalba Belmondo, direttrice del museo Olmo -. Avevano un concetto produttivo degli spazi verdi e hanno tramandato le conoscenze agricole e botaniche degli antichi Greci, Romani e Arabi». «Quintessenza» Il legame con il mondo delle erbe coltivate non appartiene solo al passato di Savigliano, ma è fortemente legato a presente e futuro. A maggio la città ospita una manifestazione dedicata al settore, «Quintessenza», giunta alla diciannovesima edizione. Nell’ex convento di Santa Monica è attivo da 15 anni il corso triennale «Tecniche Erboristiche» dell’Università di Torino con 120 iscrizioni l’anno. E a Palazzo Taffini d’Acceglio, l’anno scorso, è stato aperto un polo museale tecno sensoriale uni- Sognatrici Da sinistra Elena Lombardi Vallauri, direttore del carcere di Asti, e Anna Cellamaro, garante comunale dei detenuti Musès Nel Palazzo Taffini d’Acceglio di Savigliano è stato aperto un polo museale tecno sensoriale unico in Italia, il «Múses» Múses nelle cui sale si può fare è un viaggio trasnazionale tra essenze: l’obiettivo è valorizzare sapori e profumi del Mediterraneo e dell’Europa co in Italia, il «Múses». L’edificio in cui sorge risale a metà Seicento e fu residenza della famiglia Taffini, militari di professione alla corte dei Savoia ai quali gradualmente fu affidato il governo della città. Nelle dodici sale del Múses è offerto un viaggio trasnazionale tra essenze, profumi e arte contemporanea. Punto di forza è l’aula didattica. «Visitatori, esperti o semplici curiosi imparano da giovani laureati, chef e artieri di successo cosa si può creare con erbe officinali e aromatiche - spiega Umberto Pecchini, procuratore legale di Terre dei Savoia, associazione che ha creato il polo l’obiettivo comune è valorizzare i consumi dei prodotti naturali, sapori e profumi del Mediterraneo e dell’Europa». 12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI LA STAMPA MERCOLEDÌ 5 OTTOBRE 2016 . 19 I mercati ECONOMIA FINANZA Italia FTSE/MIB +0,21% 16.308 FTSE Italia All Share +0,21% EuroDollaro IL SENATO CHIEDE L’INTERVENTO DEL GOVERNO. IN FUTURO POSSIBILI AUMENTI DEI PREZZI DEI TRENI A LUNGA PERCORRENZA Cambio 1,1200 Fs: a rischio gli abbonamenti per i pendolari del Frecciarossa Petrolio dollaro/barile 48,690 Trenitalia: stop al servizio se non ci adeguiamo in tempo all’Authority dei trasporti All’estero Dow Jones (New York) -0,46% MAURIZIO TROPEANO TORINO Secondo Trenitalia l’applicazione delle delibere dell’Autorità garante dei Trasporti (Art) mette a rischio, da gennaio, la vendita degli abbonamenti per i pendolari dei Frecciarossa. Una possibilità che scatenato un fuoco di sbarramento trasversale dei senatori della commissione Trasporti che hanno chiesto l’immediato intervento del governo per garantire i viaggiatori. In un futuro più lontano, invece, «l’aumento dei pedaggi che Trenitalia dovrà pagare per l’accesso alla rete ferroviaria potrebbe comportare, nei prossimi anni, un taglio dei servizi oppure un incremento dei biglietti» ha spiegato Barbara Morgante, amministratore delegato di Trenitalia. In questo caso i disagi potrebbe coinvolgere soprattutto i pendolari delle linee tradizionali finanziati dallo Stato (treni a lunga percorrenza) o dalle Regioni (il trasporto locale). Nasdaq (New York) -0,21% Dax (Francoforte) +1,03% Ftse(Londra) +1,30% Oro Euro/grammo 37,3740 Sistemi da adeguare Per ora l’emergenza è legata ai pendolari dell’alta velocità che usano gli abbonamenti ai Frecciarossa (8000 in tutta Italia, circa 1600 solo tra Torino e Milano). Davanti ai parlamentari la Morgante ha ricostruito la querelle sugli abbonamenti Av che ha portato alla delibera dell’Art che fissa i diritti minimi per i viaggiatori. Secondo la ma- il caso ROMA Garanzia giovani L’Ue: ha ridotto la disoccupazione 1 Tre anni di Garan- Le delibere dell’Authority dei Trasporti mettono a rischio gli abbonamenti al Frecciarossa nager «l’azienda, per rispettare le prescrizioni indicate deve affrontare costi economici di alcune centinaia di migliaia di euro per l’adeguamento informatico e interventi complessi di aggiornamento che investono anche il sistema dei pagamenti». Interventi che richiedono tempo perché dovranno garantire anche la sicurezza di dati sensibili. Secondo l’Art il nuovo sistema dovrebbe essere pronto il 31 dicembre ma è «chiaro che se non dovessimo essere operativi per il primo gennaio allora, piuttosto che subire penali per aver messo in vendita gli abbonamenti, aspetteremo fino a quando non saremo pronti». del governo per garantire il diritto di viaggio ai pendolari dell’alta velocità Senatori all’attacco Aumento dei prezzi Morgante ha poi aggiunto: «Vogliamo garantire gli abbonamenti Av ma deve essere chiaro che non è un obbligo, perchè per i servizi a mercato non ci può essere un’imposizione, ma un segnale di attenzione dell’azienda nei confronti dei propri clienti». Affermazioni che hanno provocato una reazione trasversale dei senatori - da Esposito (Pd) a Petralia (S.I.) fino a Scibona (M5S) che hanno chiesto l’intervento Quel che è certo, però, è che i pendolari dell’Alta velocità a partire dal 2017 si vedranno aumentare il costo dell’abbonamento. Morgante ha deciso di non comunicare l’entità dell’incremento ai commissari ma ha spiegato che «i titoli di viaggio per i pendolari saranno differenziati». Un abbonamento sarà valido dal lunedì al venerdì e l’altro dal lunedì alla domenica «e questo costerà di più». mila euro Il nuovo tetto fissato per gli stipendi di dipendenti e collaboratori della Rai 10 anni Sarà la durata della concessione per il servizio pubblico A far notizia, creando polemiche infinite, nelle scorse settimane era stato soprattutto il nuovo tetto di 240mila mila fissato per gli stipendi di dipendenti e collaboratori della Rai. Ma la legge sull’editoria approvata ieri in via definitiva dalla Camera (275 sì, 80 no e 32 astenuti) contiene molte altre novità. Molto più importanti. Tant’è che sia gli editori, che il sindacato dei giornalisti, come l’intera «Filiera della carta», ieri hanno salutato positivamente la novità. Il cuore della riforma, infatti, è costituito dalla nascita di un nuovo fondo per il pluralismo e l’innovazione dell’informazione, di fatto un fondo uni- Al via un fondo da 100 milioni per sostenere l’editoria co che raccoglie tutti i finanziamenti destinati fino ad ora a questo settore, e che per il periodo 2016-2018 verrà alimentato anche da 100 milioni all’anno prodotti dalle eventuali maggiori entrate frutto dell’operazione «canone Rai in bolletta». Il Fondo, la cui prima missione è l’attuazione dei principi dell’articolo 21 della Costituzione in materia di diritti, libertà, indipendenza e pluralismo dell’informazione, servirà a finanziarie sia le imprese editoriali che si sono costituite in cooperative e quelle no profit, sia le radio e le tv locali. La legge poi assegna alcune importanti deleghe al governo che avrà sei mesi di tempo per ridefinire tutta la disciplina del LAPRESSE La legge è, passata con 275 sì alla Camera zia Giovani hanno dato opportunità di lavoro o di formazione a 9 milioni di giovani europei, contribuendo a ridurre il tasso di disoccupazione giovanile dal 24,4% nel 2013 al 18,9% nel 2016, e quello dei Neet (né occupati né studenti) dal 13,2% del 2012 al 12% nel 2015. È il bilancio tracciato dalla Commissione Ue, nel primo studio sui risultati dell’iniziativa messa in campo dall’Unione europea nel 2013. Bruxelles è soddisfatta dei risultati, e per questo ha deciso di rifinanziarla con altri due miliardi di euro fino al 2020. Anche in Italia i risultati sono buoni: secondo i dati Ue, il 64,1% dei ragazzi italiani che ha accettato un’offerta di impiego o di formazione, a sei mesi dalla fine del progetto era di nuovo impiegato. Una media alta rispetto a quella europea (35,5%). 12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI Ok della Camera alla riforma. Incentivi all’innovazione 240 & sostegno pubblico a questo comparto, e soprattutto rivedere i meccanismi di prepensionamento dei giornalisti e le procedure per l’accesso agli stati di crisi. Quindi l’esecutivo interverrà anche sulle competenze e la composizione dell’Ordine dei giornalisti, il cui nuovo consiglio nazionale sarà formato da 60 componenti anziché 144. Il governo è poi impegnato a incentivare l’innovazione digitale, a liberalizzare la vendita dei prodotti editoriali e gli orari di apertura dei punti vendita e a incentivare sul piano fiscale gli investimenti pubblicitari su quotidiani, periodi e radio tv locali. Prevista infine una definizione più precisa per i quotidiani on line e una ridefinizione del concetto di servizio pubblico (Rai): la concessione dovrà durare 10 anni e dovrà sempre essere accompagnata da una consultazione pubblica sugli obblighi di servizio per il rinnovo. «Finalmente si pongono le basi per il rilancio dell’intero sistema dell’informazione», hanno commentato il presidente ed il segretario generale della Fnsi, Giuseppe Giulietti e Raffaele Lorusso. Per il presidente della Federazione editori Maurizio Cosa «è stato raggiunto un importante traguardo. Ora deve seguire il rapido avvio del cantiere delle misure per contrastare la crisi dell’editoria giornalistica del nostro Paese». Guardando soprattutto all’editoria quotidiana e periodica «che negli ultimi 8 anni - rimarca il presidente della Fieg - ha visto dimezzarsi i propri ricavi». Ma per far questo servono risorse adeguate e per questo Costa sollecita il governo a garantire le necessarie coperture già con la prossima legge di Bi[P. BAR.] lancio. 12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI 1 20 .Economia STAMPA .LA MERCOLEDÌ 5 OTTOBRE 2016 Insieme IL COLOSSO USA HA PRESENTATO ANCHE HOME, L’ASSISTENTE VOCALE PER LA CASA Da sinistra Bernardo Caprotti, fondatore di Esselunga con i figli di primo letto, Violetta e Giuseppe Google sfida Apple con gli smartphone Pixel In vetrina BRUNO RUFFILLI INVIATO A LONDRA C’è lo smartphone, il router wi-fi, lo speaker, la Tv via internet. Ma fermarsi ai gadget significa non cogliere la strategia globale di Google, che il Ceo Sundar Pichai riassume così: «Siamo passati dal Mobile First all’AI First». Dove AI sta per Artificial Intelligence: l’intelligenza artificiale è l’ultima frontiera della battaglia tra le aziende hi tech. Qui Google è più avanti di tutti, con diciotto anni di esperienza nelle ricerche via web, ma anche con gli assistenti vocali, il riconoscimento delle immagini, le traduzioni, le reti neurali, tutti elementi di un puzzle che ora si compongono in un disegno unico. Per gli utenti si concretizza in un assistente che si evoca con le parole magiche “Ok Google”: permette di fissare appuntamenti e consultare il calendario, ma pure di fare ricerche sul web, avviare la riproduzione di video da YouTube o di musica da Spotify. Google Assistant è in Home, un piccolo speaker da mettere in salotto, e sul nuovo smartphone Pixel, disponibile in due versioni, da 5 e da 5,5 pollici. Prodotto da Htc su specifiche Google, Pixel è un attacco diretto ai primi della classe, per le specifiche tecniche e il prezzo elevato (da 649 dollari in Usa). Non è pensato per i grandi numeri, ma per dimostrare lo stato dell’arte di Android (qui alla versione 7.1) e delle tecnologie Sundar Pichai ceo di Google presenta a San Francisco il nuovo telefonino e gli altri prodotti del gruppo AP Paperoni americani I guru high tech battono i vecchi di Wall Street 1 I giovani guru dell’high tech battono i vecchi baroni di Wall Street spingendo al rialzo il portafoglio della grande ricchezza negli Usa. L’aumento di valore di Amazon e Facebook ha provocato un terremoto nella lista di Forbes dei 400 Paperoni d’America e per la prima volta dal 2000 un tech tycoon è la seconda persona più ricca negli Usa. Jeff Bezos di Amazon, con un patrimonio netto di 67 miliardi di dollari, ha scalzato Warren Buffett (65,5 miliardi) confinandolo al terzo posto. Il 32enne Marck Zuckerberg di Facebook con 55,5 miliardi è quarto seguito da Larry Ellison di Oracle. Capo classifica resta Bill Gates, per il 23esimo anno consecutivo, con 81 miliardi. di Google. Design e finiture sono ai livelli della serie Galaxy di Samsung, mentre da Apple arriva l’idea di progettare insieme software e hardware: «Un passo naturale», commentano da Mountain View: il valore aggiunto sono i servizi. Le foto, ad esempio, finiscono direttamente nel cloud, per cui non comparirà mai l’avviso che la memoria dello smartphone è piena. L’uso è l’unico modo di fornire all’intelligenza artificiale l’enorme massa di dati di cui ha bisogno per diventare appunto intelligente. Così la strategia di Pichai per ora tocca l’Italia solo marginalmente: l’assistente di Google, ad esempio, è disponibile già in Allo, l’app di chat appena lanciata per Android e iOS, ma bisogna parlarci in inglese. E lo speaker arriverà forse l’anno prossimo. Dovrebbe essere disponibile prima di Natale, invece, la nuova versione della chiavetta Chromecast, che si collega alla tv e permette di accedere al web, stavolta con video in 4K e Hdr. Nessuna data nemmeno per il router intelligente, che modula il segnale WiFi perché sia disponibile in tutta la casa, senza zone scoperte. Più intrigante è forse Daydream View, un visore per la realtà virtuale sul modello del Gear Vr di Google, in vendita da novembre a 79 dollari. È rivestito in tessuto morbido e serve a tenere in posizione lo smartphone, cui sono delegate le operazioni di elaborazione e visualizzazione. 12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI CITTÀ DI TORINO PROCEDURA APERTA N. 19/2016 DEL 7 SETTEMBRE 2016 PER ”MANUTENZIONE STRAORDINARIA EDIFICI DI INTERESSE CULTURALE. ADEGUAMENTO NORMATIVO E INTERVENTI DI CONSERVAZIONE. C.O. 4196”. Comunicazione a norma dell’art. 65 del D.Lgs n. 163/06. Sistema di aggiudicazione: art. 83 D.Lgs. 163/2006 e art. 120 del D.P.R. n. 207/10. Hanno presentato offerta n. 45 (quarantacinque) ditte. E’ risultata aggiudicataria la ditta S.E.C.A.P. S.P.A, con sede in Via Asti n. 25, 10131 Torino, con il ribasso del 43,99%. Torino, 29 settembre 2016 IL DIRIGENTE AREA APPALTI ED ECONOMATO Dott.ssa Monica SCIAJNO FONDO DI ASSISTENZA PER IL PERSONALE DELLA POLIZIA DI STATO Area Vasta Emilia Centrale Azienda Unità Sanitaria Locale di Bologna Via Castiglione, 29 - 40124 Bologna tel. 051/6584811 - fax 051/6584923 ESTRATTO DEL BANDO DI GARA AVVISO DI GARA DESERTA AVVISO DI AGGIUDICAZIONE DI APPALTO AMMINISTRAZIONE AGGIUDICATRICE: S.C.R. - Piemonte S.p.A. – Corso Marconi n. 10 – 10125 Torino Tel. 011-6548.321 Fax 011-6599.161 [email protected] www.scr.piemonte.it OGGETTO DELL’APPALTO: “Fornitura di metadone cloridrato con sistema di erogazione informatizzato “in service” tramite dispenser occorrente ai Ser.D. e relativi servizi connessi per le Aziende del Servizio Sanitario della Regione Piemonte di cui all’art. 3 comma 1 lettera a) della L.R. n. 19 del 6 agosto 2007 e s.m.i. e per l’Azienda USL della Valle d’Aosta (gara 78-2016)” TIPO DI APPALTO E LUOGO DI PRESTAZIONE DEI SERVIZI: Fornitura; Codice NUTS ITC1; IMPORTO COMPLESSIVO PRESUNTO DELL’APPALTO: presunti complessivi Euro 10.780.880,00 oneri della sicurezza Euro 0 (zero) TIPO DI PROCEDURA: Aperta CRITERIO DI AGGIUDICAZIONE: Offerta economicamente più vantaggiosa; AGGIUDICAZIONE: gara non aggiudicata RESPONSABILE DEL PROCEDIMENTO: Dott. Fabio Maurino ALTRE INFORMAZIONI: Il bando di gara integrale è stato trasmesso alla GUUE in data 22/09/2016 Il Presidente del Consiglio di Amministrazione Luciano PONZETTI AMMINISTRAZIONE AGGIUDICATRICE: S.C.R. Piemonte S.p.A. – Corso Marconi 10 – 10125 Torino – Tel. 011/6548311 – Fax 011/6599161 – appalti@ scr.piemonte.it - www.scr.piemonte.it PROCEDURA DI GARA: aperta CRITERIO DI AGGIUDICAZIONE: Minor prezzo OGGETTO DELL’APPALTO: Fornitura di mezzi di contrasto e servizi connessi in favore delle Aziende del Servizio Sanitario della Regione Piemonte e dell’Azienda USL Valle d’Aosta (gara 702016) suddivisa in 5 lotti TIPO DI APPALTO E LUOGO DI PRESTAZIONE DEI SERVIZI: Fornitura Codice NUTS ITC1 e ITC2 DATA DI AGGIUDICAZIONE: 21/09/2016 VALORE TOTALE INIZIALMENTE STIMATO: complessivi € 1.706.076,75 oneri della sicurezza Euro 0 (zero) VALORE FINALE TOTALE: complessivi € 1.544.380,50 oneri della sicurezza Euro 0 (zero) OPERATORI ECONOMICI AGGIUDICATARI: Lotto 1,2,3 e 4 BRACCO IMAGING ITALIA S.r.l. – Lotto 5 GUERBET S.p.A. RESPONSABILE DEL PROCEDIMENTO: dott.ssa Isabella FANELLI ALTRE INFORMAZIONI: L’avviso integrale di aggiudicazione di appalto è stato trasmesso alla GUUE in data 22/09/2016 Il Presidente del Consiglio di Amministrazione Luciano PONZETTI L’Azienda U.S.L. di Bologna indice ai sensi del D.Lgs. 50/2016 le seguenti Procedure Aperte: 1) Service di sistemi per Allergologia per AVEC, importo massimo per 5 anni Euro 4.905.000,00 IVA esclusa; 2) Service di Sistemi Modulari per Plasmaferesi produttiva per AVEC, importo massimo per 5 anni Euro 900.000,00 IVA esclusa; 3) Gestione di bar pubblico esercizio presso l’Istituto Ortopedico Rizzoli di Bologna, canone triennale Euro 943.809,00 IVA esclusa; 4) Noleggio di un sistema diagnostico osseo digitale e ortopantomografo digitale per AUSL di Imola, importo massimo per 7 anni Euro 406.000,00 IVA esclusa. Il bando integrale è pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana e sulla Gazzetta Ufficiale dell’UE la cui spedizione è avvenuta il 23/09/2016. Le condizioni e i documenti necessari per la partecipazione alle procedure sono indicati analiticamente nella documentazione di gara. Termine perentorio di scadenza per la presentazione delle offerte: ore 12 del giorno 04/11/2016, pena la non partecipazione. Il Bando integrale e la documentazione di gara con relativi allegati dovranno essere reperiti sul sito Internet www.ausl.bologna.it. Per informazioni rivolgersi al Servizio Acquisti Metropolitano, e-mail: [email protected], pec: [email protected]. Il Direttore del Servizio Acquisti Metropolitano Dott.ssa Rosanna Campa ENTE DI DIRITTO PUBBLICO (Legge 12/11/1964, n. 1279 - D.P.R. 29/10/2010 n. 244) AVVISO GARA EUROPEA A PROCEDURA APERTA CUP n. D81F12000040005 lotto 1) CIG n. 6460385E57 lotto 2) CIG n. 64604167EE Il Fondo di Assistenza per il Personale della Polizia di Stato (L. 12.11.1964, n. 1279 - D.P.R. 29/10/2010, n. 244) rende noto che, a seguito dell’espletamento della gara europea a procedura aperta preordinata all’affidamento dei servizi assicurativi per la copertura dei rischi e tutela legale, inerenti alle responsabilità connesse allo svolgimento delle attività istituzionali del personale della Polizia di Stato ai sensi della Legge 28 dicembre 2001, n. 448, in data 1° agosto 2016 sono stati definitivamente aggiudicati i relativi lotti: LOTTO 1): copertura dei rischi inerenti alle responsabilità connesse allo svolgimento delle attività istituzionali del personale della Polizia di Stato - CIG 6460385E57: Compagnia “LLOYD’S Rappresentanza Generale per l’Italia - Sindacato leader MARKETFORM”, con sede a Milano - Corso Garibaldi, 86. LOTTO 2): copertura della tutela legale CIG n. 64604167EE: Compagnia “ROLAND - Rechtsschutz - Versicherungs - Ag. Rappresentanza Generale per l’Italia” con sede a Milano, Via Guicciardini, 6. L’avviso di aggiudicazione dell’appalto è stato pubblicato sulla GUUE n. 2016/S 182-327630 del 21.09.2016 e sulla GURI n.114 del 3.10.2016. IL RESPONSABILE DEL PROCEDIMENTO Terribile ARCHIVIO PERSONALE DI GIUSEPPE CAPROTTI I FIGLI DI PRIMO LETTO IN ATTESA DEL TESTAMENTO La Dynasty dei Caprotti Giuseppe e Violetta pronti alla sfida per il testamento FABIO POLETTI MILANO Di motivi per essere buoni fino all’apertura del testamento ce ne sono almeno 6 miliardi e 630 milioni. Quanto valeva fino al 2011 - oggi sarà pure di più - l’impero di Bernardo Caprotti trapassato a quasi 91 anni, dopo una vita di successi economici e un’altra di liti infinite con i figli. I Caprotti, nel senso di Giuseppe e Violetta - estromessi dal padre dai vertici di Esselunga nel 2011 quando tolse loro tutto il pacchetto azionario - di bontà per ora ne elargiscono a piene mani. La figlia Violetta ai funerali in chiesa fa leggere un toccante ricordo del padre visto poco prima che morisse: «Grazie papà per avermi aspettato, mi hai fatto capire l’enorme amore che c’era tra di noi. Rimarrai sempre nel mio cuore». L’altro figlio Giuseppe sul suo sito va pure oltre: ricostruisce la storia di famiglia, si definisce romanticamente «figlio di un droghiere», e pubblica i pensierini di quando andava ancora in seconda elementare: «Mio papà lavora tutto il giorno, fa il droghiere ma vende di tutto. Gli voglio sempre bene perchè è mio papà». Sembra Beautiful è invece è Dynasty. La storia di sempre dove si mescolano le solite 3 esse soldi, sesso, successo che qui diventano 4 se si conta pure supermarket. I soldi nel piatto sono un’esagerazione. «Giuseppe e Vittorio si aspettano di essere penalizzati dal testamento. Ma per ora piangono solo il padre. Cosa faranno dopo, dipende dal lascito che leggerà il notaio», la facile previsione di un amico di fa- miglia. La legittima che assicura il 50% dell’eredità tra i tre figli - c’è pure Marina Sylvia nata dal secondo matrimonio - rischia di impallidire dopo la divisione, davanti al 25% di cui Bernardo Caprotti può aver disposto liberamente. L’altro 25% va d’ufficio alla moglie. È vero che «il dottore» come si faceva chiamare dai suoi dipendenti, solo l’anno scorso aveva ritirato una querela per diffamazione contro Giuseppe: «Sono sempre suo padre non posso volere che lo condannino...». Ma nella Dynasty Esselunga dove si litiga tra fratelli fondatori sin dagli Anni Sessanta, «il dottore», secondo Giuseppe che lo rivela a un settimanale, non si sarebbe fermato nemmeno davanti alla di lui madre Marianne alzando pure le mani. L’articolo è ancora sul sito di Giuseppe. Con tanto di certificato medico. Seguiranno altre cause e smentite secche di Bernardo, che mai avrebbe picchiato il gentil sesso figuriamoci sua madre: «Questa cosa non esiste». Alla fine dopo la lettura del testamento si saprà chi sono i proprietari delle quote. Chi potrà andare a trattare con gli eventuali compratori. I colossi americani Blackstone e Cvc sono assai interessati. Giuseppe e Violetta speravano di avere le carte in regola. Lui ha curato insieme ad Armando Testa la campagna di John Lemon con occhialini e limone. Lei ha inventato la Fidaty card e la spesa on-line. Ma il padre quando tolse loro le azioni, la fece da padrone: «Non sono responsabili, non posso lasciargli l’azienda». Da vedere se davanti al notaio abbia poi cambiato idea. 12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI Sole 24 Ore Boccia: “Non perderemo il quotidiano” Il titolo in Borsa fa -3,7% ai nuovi minimi 1 «Il Sole 24 Ore rimarrà di Confindustria, non sarà la mia gestione a perderlo». Lo ha detto il presidente dell’associazione, Vincenzo Boccia. Gli industriali cominceranno a breve il lavoro per presentare la lista in vista dell’assemblea del 14 ottobre (21 in seconda convocazione). «Faremo un consiglio all’altezza degli obiettivi che abbiamo», ha detto Boccia che il 12 ottobre riunirà un consiglio generale di Confindustria «monotematico sul Sole 24 Ore per dare un’informativa che mi sembra corretto dare dopo tutto quello che è accaduto», su cui, peraltro, hanno acceso un faro la Consob e la Procura di Milano. «Stiamo lavorando», ha aggiunto Boccia, confermando che la questione del quotidiano «è diventata una delle grandi priorità di Confindustria». In Borsa nuovo crollo del titolo: -3,74%, a 0,43 euro, nuovi minimi da che il Sole è quotato. Borsa .21 LA STAMPA . MERCOLEDÌ 5 OTTOBRE 2016 LEGENDA AZIONI: Il prezzo di chiusura rappresenta l’ultima quotazione dei titoli al termine della giornata di scambi. EURIBOR: è il tasso interbancario comune delle piazze finanziarie dell’area euro. il punto Panorama LUIGI GRASSIA IL MIGLIORE Lucisano Media Group +9,65% IL PEGGIORE -9,29% Boero 20,4 1,261 Mer Gio Ven Lun Mar Mer Gio Ven Lun Mar IN ROSSO MPS E UNICREDIT BENE MONCLER E FERRAGAMO P iazza Affari chiude la seduta in rialzo ma cresce meno degli altri listini europei. L’indice Ftse Mib segna un modesto +0,21% a 16.308 punti, quasi un punto sotto le altre piazze; stessa variazione per l’All Share. Tra le banche soffre Monte Paschi (-1,36%) dopo che il ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan, ha affermato che non ci saranno piani alternativi diversi da un’offerta al mercato. In calo anche Unicredit (-1,08%), Generali e Fineco. Corrono invece Bpm (+2,20%) e Banco Popolare (+1,51%). Tonica Fiat Chrysler (+0,61%) dopo i positivi dati sulle immatricolazioni di auto. Bene anche Ferrari (+1,89%) ed Exor (+2,04%). Nell’energia si muovono i petroliferi con Eni (+0,62%), Saipem (+1,93%), Tenaris (+1,50%). Bene il lusso, con Yoox (+2,05%), Ferragamo (+1,93%), Moncler (+1,94%). 12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI Btp a 50 anni: emessi 5 miliardi al 2,85% Ammonta a 5 miliardi la prima tranche del primo Btp a 5O anni emesso dalla Repubblica italiana. Il nuovo titolo, informa una nota del ministero dell’Economia, ha scadenza 1 marzo 2067, godimento 1 settembre 2016 e tasso annuo 2,80%, pagato in due cedole semestrali. Il regolamento dell’operazione è fissato per l’11 ottobre. Il «bond Matusalemme» è stato collocato al prezzo di 99,194 corrispondente ad un rendimento lordo annuo all’emissione del 2,850%. Il collocamento è stato effettuato mediante sindacato, costituito da sei lead manager, Banca Imi, Bnp Paribas, Goldman Sachs, Hsbc France, JP Morgan Securities e Unicredit e dai restanti Specialisti in titoli di Stato italiani in qualità di co-lead manager. Soddisfazione per la risposta forte degli investitori, con ordini importanti da Europa e Usa, viene espresso dalle banche che hanno curato il collocamento. In particolare si sottolinea che il risultato si può leggere come un segnale di fiducia verso l’Italia. Alla Bper il controllo della Cassa di Saluzzo I giocattoli Fao Schwarz alla californiana Three-Sixty La Bper acquista il controllo della Cassa di risparmio di Saluzzo. L’istituto guidato da Alessandro Vandelli ha acquisito dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Saluzzo il 48,98% del capitale sociale della banca, incrementando in tal modo la propria partecipazione dal 31,02% all’80%. L’operazione, si legge in una nota, è coerente con la strategia del gruppo Bper di valorizzazione delle partecipazioni detenute in realtà creditizie del Piemonte, fortemente radicate nei territori di insediamento, in coerenza con quella già realizzata con la Cassa di Bra a inizio 2013. La Cassa di Saluzzo registrava, al 30 giugno, un attivo di 996,8 milioni di euro, una raccolta complessiva da clientela per 1.338,3 milioni e impieghi per 614,3 milioni. Il gigante dei giocattoli Usa Toys’R’Us, sempre più in crisi a causa della concorrenza del commercio online, ha deciso di vendere l’iconico marchio Fao Schwarz, acquistato nel 2009. La mossa arriva dopo che lo scorso anno fu chiuso il negozio di Fao Schwarz, sulla Fifth Avenue di Manhattan, frequentato ogni anno da milioni di turisti e considerato un vero e proprio paradiso dei bambini, oltre che set cinematografico in diversi film di Hollywood. Ad acquistare il brand di giocattoli più famoso al mondo, con oltre 154 anni di età alle spalle, è il gruppo californiano ThreeSixty, specializzato in design, produzione e distribuzione di giocattoli, con oltre 70 mila punti vendita negli Usa. I termini dell’operazione non sono stati resi noti. 12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI 12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI 12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI Il Mercato Azionario del 04-10-2016 AZIONI A A.S. Roma A2A Acea Acsm-Agam Aedes Aegon Ageas Agronomia Ahold Del Alba Alcatel Lucent Alerion Allianz SE Ambienthesis Ambromobiliare Anima Holding ASTM Atlantia Autogrill Spa Autostrade Meridionali Axa SA Azimut Prezzo chiusura Var. % ultima. 0,4262 1,2090 11,0700 1,7040 0,3366 3,4640 32,6500 0,0413 20,9700 2,6860 3,4920 2,0260 133,2000 0,3678 2,4600 4,3800 9,8050 22,1100 7,5800 17,3900 19,0100 13,9100 -1,8200 +0,3300 +0,0000 +3,9000 -0,9700 +1,8200 +1,3300 +0,0000 +3,3000 +0,0000 -0,1700 +0,8000 +0,6000 +1,2900 +7,8900 +0,1400 +0,8200 -0,8100 +0,2000 +0,2900 +1,7700 +1,9000 Minimi anno Massimi anno Dati forniti da FIDA-Finanza Dati Analisi Var. % annua. Cap. mln AZIONI Prezzo chiusura 0,3700 0,5090 -12,8100 0,9560 1,2870 -3,5900 9,8400 14,2500 -22,0400 1,2640 1,8000 +6,5000 0,3156 0,5195 -35,2100 3,0380 5,4650 -34,1400 28,8900 43,2700 -24,5400 0,0220 0,1412 -70,7500 18,7588 22,0600 +9,3400 2,2120 3,0980 -11,5300 2,8980 3,7760 -3,5400 1,5210 2,4480 -15,5800 119,0000 163,9000 -18,7300 0,3510 0,4620 -18,2700 2,2800 5,2705 -53,3300 3,9240 8,0200 -45,3900 8,9350 11,9200 -15,1100 20,9400 24,6500 -9,7600 6,2150 8,8200 -14,0600 15,9800 18,1400 -2,2500 16,2500 25,3900 -25,1300 12,8300 23,0600 -39,6800 169 3788 2358 131 108 0 1 26 88 60346 4 6 1313 863 18258 1928 76 1993 Edison rnc EEMS Enel Enertronica Enervit ENGIE ENI ERG Ergycapital Eukedos EXOR 0,6760 0,0895 3,9140 3,3800 2,5080 13,5900 12,9700 10,1700 0,0495 1,0200 36,4900 C D E Banca Carige Banca Carige ris Banca Generali Banca Intermobiliare Banca Mediolanum Banca Monte Paschi Siena Banca Pop. Emilia Romagna Banca Popolare di Milano Banca Popolare di Sondrio Banca Profilo Banco di Desio e Brianza Banco di Desio e Brianza rnc Banco di Sardegna risp Banco Popolare Banco Santander Basf Basicnet Bastogi Bayer Beghelli Beni Stabili Best Union Company Bialetti Industrie Biancamano Bio On Biodue Bioera BMW BNP Paribas Boero Bonifiche Ferraresi Borgosesia Borgosesia r Brioschi Brunello Cucinelli Buzzi Unicem Buzzi Unicem rnc 0,2925 65,0000 17,0600 1,0480 6,0250 0,1808 3,2260 0,3768 2,4920 0,1710 1,7710 1,7690 5,7500 2,1460 4,0380 77,7500 3,2100 1,0330 90,1000 0,3535 0,5575 2,3520 0,3550 0,1400 11,5000 4,5200 0,2049 77,4500 46,1300 20,4000 18,2500 0,2850 0,3425 0,0488 17,9000 17,9000 9,7900 +1,2800 +0,0000 -0,5800 -0,1900 +1,0900 -1,3600 -0,3100 +2,2000 -0,5600 -0,5800 +0,6200 +3,0900 +0,0000 +1,5100 +2,0700 +1,6300 +0,4400 -1,5300 +0,6100 +0,3100 -0,1800 +0,0900 +0,7700 -0,7100 +0,1700 +3,6700 +1,5900 +4,8000 +1,2100 -9,2900 +0,7700 +0,0000 +0,0000 +0,0000 +1,1900 -1,0500 -1,4100 Caleffi Caltagirone Caltagirone Editore Campari Carraro Carrefour Cattolica Assicurazioni CdR Advance Capital Cerved Information Solutions CHL CIA Cir Class Editori CNH Industrial Cofide Conafi Prestito' Credem Credit Agricole Credito Valtellinese CSP CTI Biopharma 1,1900 1,9680 0,7300 9,9200 1,2130 23,4000 5,1250 0,6500 7,5600 0,0210 0,1795 0,9360 0,3196 6,4600 0,3384 0,2419 4,9620 8,9250 0,3033 1,0740 0,3540 +2,0600 0,8735 +0,0500 1,7850 -2,1400 0,7300 -0,8000 6,9400 +0,0000 1,1070 +1,9200 21,2200 +1,4900 4,9800 +0,0000 0,6500 -1,2400 6,1450 -0,9400 0,0149 +2,2800 0,1700 +2,0700 0,7640 -3,7300 0,3196 +0,8600 5,1700 +0,0000 0,3164 -0,1700 0,2005 +1,8100 4,8100 +1,1900 7,0950 -0,2300 0,3033 -0,4600 0,7755 +0,0800 0,2741 1,1900 2,3600 1,0000 10,0900 1,9260 27,1500 7,3400 0,7295 7,9050 0,0338 0,2305 1,1100 0,6950 6,9200 0,4306 0,3190 6,8550 10,9100 1,0910 1,2340 1,1600 +19,0000 -16,6100 -27,0000 +24,0000 -37,0200 -13,8100 -30,1800 -7,1400 -1,8200 -37,8700 -22,1300 -3,5100 -54,0100 +1,8900 -18,6500 -21,8400 -27,6100 -18,1900 -72,2000 +1,1300 -69,3800 19 236 91 5762 56 893 8 1474 6 17 743 30 8804 243 11 1649 336 36 100 Daimler Damiani Danieli Danieli rnc Danone De' Longhi Deutsche Bank Deutsche Telekom Diasorin Digital Magics DigiTouch DMail Group 64,5000 0,9630 17,2600 11,6600 65,8500 22,1700 11,7900 14,9600 58,9000 3,6580 1,2050 1,1570 +4,2000 +0,4200 +0,0600 -1,5200 +0,0000 +3,1600 +2,5200 +2,7500 +0,5100 +1,6100 -2,5100 +1,4900 77,9500 1,2150 20,1000 14,6900 69,4500 27,6700 22,6300 16,6100 62,0000 5,8000 2,3480 1,9900 -17,2500 -19,4100 -1,9300 -11,3300 +4,6900 -19,8800 -47,9000 -9,9300 +21,5700 -36,3800 -48,6800 -41,8600 80 706 471 3314 3295 18 17 2 E.ON Ed. L'Espresso 6,2850 +0,3200 0,7420 -0,3400 0,2824 1,2620 -76,8200 49,9000 99,9000 -22,3400 16,0200 29,1800 -41,5400 1,0000 2,2500 -52,9600 5,3150 7,7300 -17,5800 0,1808 1,2320 -85,3200 2,5820 7,0400 -54,1800 0,3318 0,9210 -59,0900 2,1260 4,1520 -39,9800 0,1602 0,2699 -36,6400 1,5850 2,7880 -36,0200 1,7060 2,5400 -30,0800 5,6900 8,2650 -30,4300 1,8300 9,5042 -77,4200 3,2900 4,6600 -12,7900 56,8000 77,7500 +9,6600 2,6980 4,8500 -33,8100 1,0050 1,6500 -34,6200 84,6500 117,0000 -22,9900 0,3520 0,4779 -26,0300 0,4768 0,7215 -20,1900 2,2500 2,8600 -2,0000 0,2305 0,4050 -6,0800 0,1140 0,2810 -50,1800 10,3300 15,3900 -24,3900 3,7000 5,8050 -19,7900 0,1890 0,3740 -44,0900 65,0500 97,9500 -20,9300 36,7000 52,5000 -12,1300 17,5000 22,4900 -8,5200 16,5900 19,1000 -3,6400 0,2500 0,2900 -1,7200 0,3420 0,3900 -12,1800 0,0452 0,0879 -44,4800 13,2800 18,0800 +9,6800 12,1000 19,6000 +7,8300 7,3500 10,6900 -3,9300 51,4500 0,8990 13,4000 10,8000 57,7000 18,9300 10,4900 13,9000 42,6800 3,3000 1,1800 1,0400 6,2450 0,6960 8,4736 -20,4500 1,0300 -26,6800 243 2 1984 164 4453 530 1553 1655 1130 116 207 23 38 1776 58286 196 128 71 1265 22 38 5 169 50 7 89 144 11 0 38 1217 2960 399 0 306 Var. % ultima. Minimi anno Massimi anno Var. % annua. Cap. mln AZIONI Prezzo chiusura +0,5200 0,6045 +0,4500 0,0603 +0,1000 3,3980 -0,5900 3,3800 +0,8800 1,9720 -0,8000 13,0600 +0,6200 10,9300 -0,1000 9,4950 -1,0000 0,0420 +2,0000 0,8780 +2,0400 23,6100 0,7230 0,1190 4,1300 6,0800 3,1620 16,5300 14,9000 11,9016 0,0787 1,0680 42,0900 -6,5000 -10,1400 +0,5700 -11,9300 -11,4400 -17,7900 -6,0100 -14,5500 -36,9400 -4,0500 -13,3000 75 4 39792 12 45 47135 1529 8 23 8794 Pininfarina Piquadro Poligrafici Editoriale Poligrafici Printing Poste Italiane Prelios Premuda ord Primi Sui Motori Prysmian 1,5070 1,1040 0,1698 0,2680 6,1500 0,0797 0,0498 1,2000 23,4000 F Ferrari Fiat Chrysler Automobiles Fincantieri Finecobank Fintel Energia Group First Capital FNM Frendy Energy Fullsix 47,3500 5,7550 0,4390 5,0900 3,4500 0,8000 0,4080 0,3730 1,3890 I I Grandi Viaggi Il Sole 24 Ore IMMSI Industria e Innovazione Ing Groep NV Intek Group Intek Group risp Intesa Sanpaolo Intesa Sanpaolo rnc Investimenti e Sviluppo Iren Italcementi Italia Independent Italiaonline Italiaonline R Italmobiliare IVS Group J Juventus FC K K.R.Energy Kering Ki Group L L'Oreal Leonardo-Finmeccanica Leone Film Group Lucisano Media Group Luxottica LVenture Group Lvmh M M&C Mailup Maire Tecnimont MC-link Mediacontech Mediaset Mediobanca Meridie Methorios Capital Mid Industry Capital Mittel Molmed Moncler Mondadori Mondo TV France Monrif MP7 Italia Munich Re Ag N Net Insurance Neurosoft Nokia Corporation Notorious Pictures Nova Re O Olidata Orange OVS P Parmalat Philips NV Piaggio Pierrel 47,3500 8,5196 0,4390 7,6250 4,3880 0,8900 0,5045 0,5740 1,7790 -32,4500 +9,6700 -33,2500 -21,3800 -8,0500 -15,5300 -35,0200 -21,4800 9182 7395 743 3089 88 20 177 18 16 +1,1000 +2,3200 -0,2800 -1,3400 +0,5100 +2,3000 -1,4800 0,4450 2,4800 9,8150 2,0620 9,5000 0,1549 0,1267 0,8295 3,6900 16,9200 4,0820 10,3000 0,2465 0,7350 -45,6400 -29,1400 -36,2900 -49,4900 -1,0000 -29,1900 -82,5200 26 115 16816 534 79 14 7 2,2520 -3,8400 2,2520 2,6580 -8,0800 3354 0,4509 2,5580 Gas Plus 10,7800 Generali 2,0620 Geox 9,9000 Glenalta Food Gruppo Ceramiche Ricchetti 0,1688 0,1267 Gruppo Waste Italia HHera +1,8900 28,0000 +0,6100 5,1100 +2,5700 0,2700 -0,7800 5,0000 +0,0000 3,4100 +0,0000 0,7560 +0,0000 0,3408 -1,8400 0,3680 +4,5100 0,9900 +0,8100 0,6975 1,0340 -3,7400 0,4370 0,6450 +0,9800 0,3292 0,4680 +7,8300 0,1030 0,3006 +0,3700 8,5500 12,5800 -2,0400 0,1888 0,3164 +0,1100 0,3576 0,4817 +0,1000 1,5500 3,0880 +0,5500 1,4930 2,8340 -1,4700 0,0335 0,0941 -0,6000 1,2700 1,6690 +0,2800 9,7600 10,6200 +0,7300 4,3680 26,2000 +0,1000 1,7540 3,5000 +0,0000 292,7000 320,0000 -0,4100 30,1200 46,3100 +0,3500 7,5400 8,8000 +10,0000 -32,2500 -18,5500 -56,5800 -13,0400 -37,8000 -23,2700 -37,5000 -35,0700 -64,0900 +0,6700 +3,6100 -83,2100 -34,4500 +9,3300 +4,1600 -3,5800 47 19 130 3 42249 68 19 30609 1716 2 1773 3709 10 233 2 1044 331 0,3157 +18,3500 310 0,4680 +0,4300 0,3707 0,6710 -30,2500 185,5000 +2,9400 137,0000 185,5000 +15,2200 2,7000 +0,0000 2,3013 2,9725 +4,2100 15 0 15 0,9900 0,4370 0,3812 0,1294 10,9400 0,1968 0,3694 1,9300 1,8400 0,0335 1,5000 10,6200 4,4000 2,0320 320,0000 43,8500 8,4850 0,3077 +2,5300 0,2310 170,3000 9,8850 2,7220 1,2610 41,2500 0,4801 156,5000 +1,1300 144,9000 177,0000 -0,8500 8,3800 12,9000 -1,7300 2,0200 3,0100 +9,6500 1,0350 2,0840 +0,1200 41,2000 60,4000 +0,0200 0,3961 0,7142 +3,1000 130,8000 160,5000 +8,1300 -23,3700 +1,9500 -33,2800 -31,7100 -27,2300 +5,8900 5715 38 19 19960 12 - 0,1942 1,7430 2,1720 4,9000 1,0030 2,7980 5,7800 0,0950 0,0261 4,1000 1,3810 0,5130 15,2600 0,9090 0,1250 0,1940 1,1800 164,3000 -0,1500 0,1142 0,1995 +1,8100 1,6710 2,5000 -1,0900 1,8550 2,7200 -0,4100 4,8000 6,0300 +0,2000 0,6700 1,6500 +0,5000 2,5920 4,0700 +0,0900 4,6320 8,8850 +0,0000 0,0540 0,1151 +0,0000 0,0261 0,2510 +0,0000 3,9000 4,6000 +0,0700 1,2900 1,5740 -0,5800 0,2398 0,6200 +1,9400 12,1900 16,0000 -0,6600 0,7140 1,0680 -0,1600 0,1140 0,1807 +0,0000 0,1640 0,2657 +0,0000 1,1310 2,1700 -0,3600 140,8000 185,5000 +44,2800 -24,7200 -13,4700 -16,9500 +21,2100 -26,9800 -34,9500 -17,4600 -89,6000 +2,5000 -11,6400 +40,3200 +18,1100 -12,5100 -30,8200 -26,5400 -45,6200 -9,9700 92 20 664 16 2 3305 5034 5 3 17 121 216 3818 238 13 29 7 - -2,7800 +1,2100 +1,5600 -0,9300 +0,0000 -60,8900 +2,7200 -19,5800 -61,2800 -58,3000 48 39 18 3 7,0000 1,5100 5,2000 0,8000 0,2310 7,0000 1,3150 4,4457 0,8000 0,2200 17,9800 1,9010 6,7792 2,0720 0,5540 0,1540 +0,0000 0,1193 14,0900 +1,7300 13,1200 5,2500 +1,0600 4,8440 0,1991 -18,0900 16,5400 -9,6800 6,4200 -18,2200 5 1192 +0,0000 2,3040 +0,3400 20,9000 +0,5300 1,4620 -0,4100 0,2434 2,4560 -1,4200 26,7400 +9,6200 2,3260 -26,3100 0,5490 -51,5500 4371 619 14 2,3560 26,3100 1,7140 0,2660 Var. % ultima. Minimi anno Massimi anno Var. % annua. Cap. mln -1,1800 1,5070 +0,0900 0,9825 -4,0700 0,1580 +0,0000 0,2210 +1,0700 5,1700 -0,3800 0,0702 -0,4000 0,0490 -0,1700 0,9470 +1,1200 16,4500 3,7000 1,3880 0,2588 0,3320 7,2000 0,2694 0,1886 3,2858 23,5000 -59,2700 -17,4300 -33,1200 -4,2900 -13,3800 -70,4200 -73,4500 -63,4800 +15,5000 45 55 22 8 8033 92 9 5 5071 Ratti RCS Mediagroup ord Recordati Renault Risanamento Rosss RWE S S.S. Lazio Safe Bag Safilo Group Saipem Saipem rnc Salini Impregilo Salini Impregilo rnc Salvatore Ferragamo Sanofi SAP Saras Save SIAS Siemens Sintesi Snai Snam Societe Generale Softec Sol Stefanel Stefanel rcv STMicroelectronics T TAS TBS Group TE Wind Telecom Italia Telecom Italia R Telefonica Tenaris Terna Tiscali Tod's Toscana Aeroporti Total Trevi U UBI Banca 3,6500 2,0360 0,9400 28,3800 75,7500 0,0643 0,5880 15,2800 0,4861 1,0070 8,8100 0,3860 5,8500 2,4900 6,8000 22,8500 69,0500 81,2500 1,3960 18,1500 8,4650 105,2000 0,0157 1,1900 4,8420 30,8000 2,0400 7,9000 0,1600 145,0000 7,2250 0,7775 1,5850 0,2952 0,7315 0,6040 9,1400 12,8900 4,5020 0,0436 47,6400 14,9800 43,1700 1,2080 -2,1400 3,4440 -0,1000 1,9650 -1,0500 0,4080 -0,3200 19,4300 +3,4100 65,2500 +0,7800 0,0638 +3,8000 0,5355 +0,2000 10,1500 +2,3400 +2,0300 +3,0400 +1,9300 +0,0000 -0,2400 +0,0000 +1,6500 +0,9500 +0,3700 -0,2900 +4,3100 -1,1700 +1,2500 +0,6400 +1,2800 -1,1000 +0,2600 +0,0000 +1,2800 -0,1900 +0,0000 +0,4900 -22,6400 -14,0900 +51,4900 +17,8100 -19,5000 -48,8100 -38,1100 +30,4900 993 56 491 5935 116 7 - 0,3919 0,5235 -5,6100 0,6000 1,1890 +25,8000 6,2700 10,7100 -17,7400 0,3014 0,9429 -59,0600 3,9000 9,5000 +0,4000 2,4500 4,0100 -37,9100 6,2650 9,5100 -28,5000 17,5300 22,8500 +5,0600 67,1000 79,9500 -13,6300 65,4500 82,1500 +11,6800 1,2300 1,9520 -21,7500 11,2700 18,1500 +39,6200 7,5100 9,8000 -13,6200 79,0000 108,9000 +17,5400 0,0140 0,0355 -55,1400 0,5290 1,1980 +33,3300 4,7220 5,5300 +0,2500 26,1600 43,3200 -28,9000 1,9800 6,3200 -67,7200 7,0800 9,0850 -4,3600 0,1420 0,2500 -32,9400 145,0000 145,0000 +0,0000 4,5900 7,2500 +15,3200 33 13 552 3902 1 1226 11 3857 1328 1004 1926 1 224 16950 4 717 14 0 6582 +2,3000 0,3850 +1,6000 1,3000 +0,0000 0,2448 -0,0700 0,6335 +0,1700 0,5115 +0,8800 7,5750 +1,5000 8,6400 -1,0100 4,4700 +2,1100 0,0375 +2,7600 46,0000 +0,1300 12,9700 +1,8200 36,0500 +1,5100 1,1180 4,7860 2,5780 1,0500 29,3600 94,1000 0,1256 0,9500 16,0000 0,7800 1,6260 0,5390 1,1750 0,9510 10,4900 13,1900 5,0800 0,0577 73,7500 15,5000 45,0000 1,8300 +83,3700 +5,3200 -45,1800 -37,7400 -36,4900 -12,8700 +17,8200 -5,3400 -24,4400 -34,7800 +1,0100 +3,8200 -33,9900 32 67 3 9875 3641 0 15217 9049 137 1577 279 199 2,0240 2,0100 5,3300 41,9500 2,3080 1,4400 +0,0000 1,9950 -1,0800 1,7530 -0,0900 5,3300 +2,4900 36,7600 +2,0300 1,9400 +0,0700 1,2600 6,2000 5,1350 8,2900 43,0000 4,7640 2,3600 -67,3500 -60,8600 -34,6800 +3,0700 -51,5500 -38,9800 1825 12417 13 1656 4075 17,4700 1,1300 0,1023 0,0670 18,1000 +1,2200 16,4100 -1,9900 1,0900 +0,6900 0,0838 -8,2200 0,0604 +1,9700 15,2600 21,9161 -16,0900 1,2980 -6,5300 0,3657 -72,0300 0,1080 -23,9500 20,0200 -8,1700 185 34 2 1 - W War Ambromobiliare 2011-20170,0193 0,0193 0,0001 0,0019 0,1899 -89,2100 0,0067 -62,1200 0,0204 -90,2000 0 0 0 28,3400 +2,0500 19,6000 34,5500 -17,9700 2516 UniCredit UniCredit rnc Unilever Unipol UnipolSai V Valsoia Vianini Visibilia Editore Vita Societa' Editoriale Vivendi STAR Acotel Group 5,7000 -2,5600 5,4950 9,0100 -33,4500 24 Aeffe 1,0300 -0,3900 0,9450 1,4890 -30,8300 111 Aeroporto Marconi di Bologna 9,0000 -0,4400 6,1000 10,4500 +47,5400 325 Amplifon 9,2000 -1,3900 6,7550 9,5300 +15,0700 2078 Y Yoox Net-A-Porter Group Z Zucchi Zucchi rnc -39,3100 0,0025 +19,0500 0,0020 -9,0900 0,0194 +2,1100 0,1421 +0,0000 0,0080 0,1150 MONETE AUREE 0,0402 -51,7400 0,2095 +23,5700 7 0 Quotazioni del 04-10-2016 Dati elaborati da Bolaffi Metalli Preziosi S.p.a. ACQUISTO Marengo 210,49 - 231,97 Sterlina 265,36 - 292,44 4 Ducati 499,13 - 550,06 20 $ Liberty 1.090,98 - 1.202,31 Krugerrand 1.128,22 - 1.243,35 50 Pesos 1.359,57 - 1.498,30 VENDITA Massimi anno Var. % annua. 10,5000 +0,9600 +6,3800 2100 Ascopiave 2,6500 +0,7600 2,0100 2,9100 +21,3400 621 Astaldi 3,2760 -0,3000 3,2080 5,6150 -41,6600 322 B&C Speakers 7,0500 +0,7100 6,2400 7,8100 -8,6800 78 Banca Finnat 0,3085 +0,0000 0,2990 0,4322 -28,6200 112 20,4700 +0,4400 16,6600 29,1100 9,7350 10,7100 -29,0000 1102 Banca Sistema 2,0400 +0,2900 1,8600 4,0000 -47,5000 164 Banzai 2,8000 +1,0800 2,4660 4,5700 -37,0800 115 46,9800 +1,8400 36,9400 54,1800 -13,2900 2603 BB Biotech BE 0,5965 +1,1000 0,3584 0,5965 +15,4900 80 Biesse 14,3100 +2,5800 10,3600 15,9200 -10,1100 392 Brembo 54,5000 +1,6800 32,7800 54,5000 +21,9800 3640 CAD IT 3,6500 +0,0000 3,4000 4,3320 -11,4100 33 Cairo Communication 3,7000 +7,1800 3,3700 4,9900 -19,0400 497 12,7000 -1,2400 12,3500 14,2500 -8,6300 216 Cementir 4,2500 -0,9300 3,3800 5,9050 -28,0300 676 Centrale del Latte d'Italia 2,7880 -0,4300 2,5700 3,3400 -16,2300 39 D'Amico 0,3320 -0,6000 0,3074 0,6935 -52,1300 142 Dada 2,0840 -0,2900 1,9900 2,7320 -3,1600 35 18,8500 +0,0000 12,5200 19,2500 +14,9400 1102 Cembre Datalogic Dea Capital 1,0510 +0,0000 0,9965 1,2863 Digital Bros 9,4800 +1,5500 3,8860 9,4800 +27,5900 -18,2900 322 QUOTAZIONI BOT SCADENZA 14-10-2016 31-10-2016 14-11-2016 30-11-2016 14-12-2016 30-12-2016 13-01-2017 31-01-2017 14-02-2017 28-02-2017 14-03-2017 31-03-2017 13-04-2017 12-05-2017 14-06-2017 14-07-2017 14-08-2017 TA. 360 1,8200 +0,0000 1,4020 1,9850 -8,3100 115 Emak 0,8000 +0,0000 0,6045 0,8185 +3,9600 131 MERCATI Esprinet 5,1150 -1,0600 4,6640 8,6850 -39,8900 268 Eurotech 1,1560 -0,4300 1,1000 1,6180 -28,2000 41 Exprivia 0,6490 +1,4100 0,6075 0,8150 -14,5500 34 Falck Renewables 0,7800 -0,3800 0,6500 1,1060 -29,4800 227 Fidia 5,4700 -0,4500 4,1420 6,9250 -14,2600 28 Fiera Milano 1,6090 -1,2300 1,3570 2,3180 -30,5900 116 9,8500 13,0200 +18,0600 444 Corona Ceca Corona Danese Corona Islandese Corona Norvegese Corona Svedese Dollaro Dollaro Australiano Dollaro Canadese Dollaro di Hong Kong Dollaro N. Zelanda Dollaro Singapore Fiorino Ungherese Franco Svizzero Leu Rumeno Lev Bulgaro Lira Turca Rand Sud Africano Sterlina Won Sud Coreano Yen -17,8800 1382 8,9375 18,8000 +80,9000 351 Gefran 2,5900 -0,8400 1,4300 2,6340 +50,1400 37 IGD 0,6515 -1,5900 0,6320 0,8865 -26,5100 530 Ima 59,8500 +0,0800 41,2900 59,8500 +24,7100 2350 Interpump 15,6400 +0,9000 10,4500 15,9900 +9,2200 1703 Irce 1,7270 -4,0600 1,6410 2,1340 -19,0700 49 Isagro 1,2100 +0,0000 0,9040 1,5000 -19,3300 30 Isagro Azioni Sviluppo 1,0300 -1,8100 0,7255 1,1820 -0,8700 15 It Way 1,6250 +0,3100 1,1340 1,8200 +0,9300 13 La Doria 8,4000 -2,6700 8,4000 13,2900 -35,6300 260 0,4070 -0,4200 0,3900 0,7575 -45,3300 46 17,7500 +0,5700 15,7400 19,0800 -6,9700 1181 Massimo Zanetti Beverage 7,2000 +0,2100 6,4200 9,5050 -24,2500 247 Moleskine 2,4120 -0,1700 1,3440 2,4800 +41,7200 512 Mondo TV 4,5500 -0,5700 3,1880 6,0600 -23,8500 126 Mutuionline 7,6200 +1,6000 6,6600 8,2500 -4,6900 301 Nice 2,5500 -0,0800 1,9030 2,8480 +3,9100 296 Openjobmetis 6,6750 +0,0000 6,5250 7,5000 -8,5600 92 Panariagroup 3,0300 +0,0000 2,2820 3,9400 -13,9200 137 Poligrafica S.Faustino 5,2800 -1,4000 4,1180 6,6650 -10,9600 6 8,7500 14,8200 -6,8800 145 0,3679 -23,8900 106 121,5000 +1,2500 105,0000 135,9000 -3,4900 1136 Prima Industrie 13,8000 +1,4000 Reno De Medici 0,2800 +0,2100 Reply 0,2724 Retelit 0,7900 +2,6000 0,4267 0,7900 +30,3600 130 Sabaf 9,0700 +0,3900 8,7750 11,4800 -20,0900 105 12,7600 -0,4700 8,9850 14,0000 -1,1600 187 Saes Getters rnc 9,1500 +0,5500 6,7500 10,5500 -8,0900 68 Servizi Italia 3,5780 -2,2900 3,1480 3,8700 -5,8400 114 Saes Getters 15,0500 -0,0700 12,5000 15,7000 TA. 365 TA. 360 PER. TA. 365 -0,2030 -0,2060 -0,1310 -0,1330 -0,0640 -0,0650 134 18,1800 -0,9300 Marr -0,3000 -0,4811 -0,3729 -0,4308 -0,3922 -0,3908 -0,3222 -0,3154 -0,3126 -0,2988 -0,2900 -0,2815 -0,2923 -0,2793 -0,2958 -0,2802 -0,2734 -0,3710 -0,3760 6 mesi -0,3380 -0,3430 9 mesi -0,3010 -0,3050 12 mesi Elica Landi Renzo TASSO % 100,0080 100,0320 100,0430 100,0710 100,0760 100,0970 100,0970 100,1040 100,1230 100,1280 100,1290 100,1400 100,1590 100,1720 100,1950 100,2060 100,2300 1 mese 2 mesi 3 mesi EL.EN. 12,8100 -1,0000 PREZZO 10 27 41 57 71 87 101 119 133 147 161 178 191 220 253 283 314 EURIBOR 48,9000 +1,1000 41,5900 59,5500 Fila GIORNI PER. Ei Towers -3,6500 233 Sogefi 1,7840 +0,2200 1,1600 2,1660 -17,6400 212 Tamburi 3,6100 +0,2200 2,5900 3,7360 +6,5500 534 Tecnoinvestimenti 4,3260 +0,1400 2,8006 4,3800 +38,5800 200 TerniEnergia 0,7700 -0,1300 0,6950 1,5820 -51,3300 31 Tesmec 0,4800 -0,9300 0,4561 0,6500 -26,1500 51 TXT e-solutions 7,2000 +1,4100 6,9550 8,1300 -11,4400 94 Vittoria Assicurazioni 9,5750 +0,0500 7,7650 10,0400 -4,6300 645 Zignago Vetro 5,1100 -0,2000 5,0000 6,0650 -15,7500 450 CAMBI VALUTE QUOT. 27,0210 7,4418 127,4636 8,9175 9,6005 1,1161 1,4564 1,4697 8,6565 1,5327 1,5289 307,4200 1,0949 4,4583 1,9558 3,3883 15,1834 0,8754 1.238,1600 114,5000 X EURO % 3,7008 +0,0000 100 1,3438 -0,0600 10 0,7845 -0,1900 100 1,1214 -0,5000 10 1,0416 +0,0800 10 0,8960 -0,6700 1 0,6866 -0,5100 1 0,6804 -0,0300 1 0,1155 -0,6700 1 0,6524 -0,8200 1 0,6541 -0,2400 1 0,3253 -0,2500 100 0,9133 +0,2800 1 10000 2.243,0074 +0,1800 0,5113 +0,0000 1 0,2951 +0,0600 1 0,0659 -0,5300 1 1,1423 +0,2500 1 0,8077 +0,0800 1000 0,8734 +0,5300 100 METALLI PREZIOSI (Prezzi vendita in $ per oncia). Un'oncia Troy=gr.31,1035 04-10-2016 PRECEDENTE VAR.% DESCRIZIONE Argento Milano (Euro/kg) 553,1810 570,5040 -3,0400 Oro Londra P.M. (Usd/oz) 1.283,3000 1.313,3000 -2,2800 37,3740 38,0020 -1,6500 Oro Milano P.M. (Euro/gr) BORSE ESTERE MERCATI Amsterdam (Aex) Bruxelles (Bel 20) EuroParigi (Cac 40) Francoforte (Dax Xetra) Hong Kong (Hang Seng) Londra (FTSE 100) Madrid (Ibex 35) Sidney (AllOrd) Tokyo (Nikkei 225) Zurigo (SMI) QUOTAZ. VAR.% 458,3200 3.565,2300 4.503,0900 10.619,6100 23.689,4400 7.074,3400 8.769,0000 5.569,9000 16.735,6500 8.230,7300 +1,1800 +0,6300 +1,1100 +1,0300 +0,4500 +1,3000 +0,2000 +0,0900 +0,8300 +0,7900 OBBLIGAZIONI 04-10-2016 TITOLI MONETE Minimi anno Ansaldo Sts Sesa War Ergycapital 2016 War First Capital 2010-2016 Var. % ultima. Cap. mln Prezzo chiusura AZIONI Banca Ifis R Rai Way G Gabetti Property Solutions B Mercati Fondi su LaStampa.it I fondi di investimento sono on line su LaStampa.it Per consultarli l’indirizzo è www.lastampa.it/fondi Autostrade 1.625% 12.06.2023 B.IMI USD Fix Rate 26.06.2022 B.Popolare Sub Tier 2 TV 2022 B.Popolare TF Amm.Per. 11/2020 BNP Arb.TF 10% BRL 02.12.2017 Btp 3.25% 01.09.2046 Btp 4% 01.02.2037 Btp Italia 20.04.2023 Bund 1% 15.08.2025 Cassa D.Prestiti TM 2015-2022 Cct 01.03.2017 Ind Cct EU Euribor+0.7% 15.12.2022 Cct EU Euribor+1.2% 15.11.2019 PREZZO 107,3400 101,7900 102,7300 102,1700 98,3100 121,0200 133,9800 102,1500 111,6700 100,0400 100,1300 101,5100 103,2100 TITOLI Comit 1998/2028 ZC Ctz ZC 27.02.2017 EBRD ZAR ZC Notes 30.12.2027 EIB BRL 10% Bonds 17.12.2018 EIB MXN 4% Bonds 25.02.2020 EIB SEK 2.75% Bonds 13.11.2023 EIB ZAR 6.00% Bonds 21.10.2019 EIB ZAR 7.50% Bonds 21.12.2018 EIB ZAR 8.50% Bonds 17.09.2024 G.Sachs Fixed Float 26.11.2027 GS Ten-Year USD 3.5% Call.2025 IVS Group 4.5% 15.11.2022 Med.Lombardo 99/2019 3^Rev.Fl. PREZZO 78,8700 100,1100 41,4800 104,8900 96,0000 115,6400 95,0500 102,0000 101,0900 100,0100 102,6000 104,3100 109,3200 TITOLI Mediob.Carattere 2023 LowTier2 Mediob.II Atto 5% 2020LowTier2 Mediob.IV Atto TV 2021 L.Tier2 Mediobanca TV Floor 2015-2025 MPS 2017 TM Cap&Floor BPosta 3 Oat 0.5% 25.05.2025 Obligaciones 1.60% 30.04.2025 RBS Ottobre 19 Royal Fisso-Var Rep.of Italy 5.375% 15.06.2033 Rep.Polonia 3% Notes 17.3.2023 SG $100 Mln Notes 23.06.2025 Sg 7.25% Idr 375 Mld 29.1.2019 SG Issuer RUB 10.5% 27.04.2018 PREZZO 113,9400 108,9600 106,4800 102,4600 99,4900 104,7100 106,9700 99,4700 122,8900 104,0000 101,2000 100,3000 104,3000 1 22 .Lettere e Commenti STAMPA .LA MERCOLEDÌ 5 OTTOBRE 2016 LA STAMPA Quotidiano fondato nel 1867 2 SECONDO ME Parmigiano, 59 anni, iniziò a raccontare la politica nel 1981 sulla «Voce Repubblicana». È stato vicedirettore del defunto settimanale «Epoca». Alla «Stampa» dal 1996, ha seguito passo passo la parabola del berlusconismo. Oggi è corrispondente dal Quirinale. UGO MAGRI c. contatti Le lettere vanno inviate a LA STAMPA Via Lugaro 15, 10126 Torino E-MAIL: [email protected] Anna Masera Garante del lettore: [email protected] FAX: 011 6568924 Il referendum, Mazzini e le derive autoritarie uesta mattina mi sono recato in libreria e ho notato la bella copertina del libro di Jessie W. Mario «Vita di Giuseppe Mazzini», editore Castelvecchio. Ho riletto il capitolo riguardante la proclamazione della Repubblica romana del 9 febbraio 1849 e l’approvazione della relativa Costituzione avvenuta il 3 luglio 1849. I principi fondamentali sono di fatto uguali a quelli della Costituzione della Repubblica italiana, e il Titolo II di quella Romana prevede che il potere del popolo si eserciti tramite l’Assemblea eletta dai cittadini. Si tratta, quindi, di un’unica Assemblea che venne ritenuta idonea dai costituenti per governare una nazione. Di fronte ad un mondo che corre, ahimè, velocemente verso il futuro, continuare a tagliare il capello in due, a mettere virgole e anche bastoni fra le ruote ai vari provvedimenti, mi sembra fuori tempo e fuori luogo. Mi basta l’eliminazione di una Camera per dire sì al referendum. Q DANILO BALLARDINI FORLÌ Caro Ballardini, il timore delle «derive autoritarie» credo fosse l’ultima preoccupazione di Mazzini. Con le truppe francesi alle porte, e la Repubblica romana da difendere, una sola Camera pareva più che sufficiente. Più tardi però venne il fascismo, e come reazio- Caro Papa, senti l’odore delle pecore 1 Caro papa Francesco, hai detto in nome della Chiesa cattolica che è in corso una guerra mondiale all’attacco del matrimonio. È una frase epica, che evoca orde di diavoli a insinuarsi nelle coppie di tutto il mondo. Ma ad insinuarsi nelle lenzuola di tutto il mondo è stata nei secoli la Chiesa cattolica. Dici che la colpa è della «teoria del gender», che tra l’altro è nata proprio da alcune menti confuse di teologi all’interno della Chiesa ed è stata smentita dalla comunità scientifica mondiale. Nel frattempo negli ultimi 30 anni c’è stato un crollo dei matrimoni cattolici in Italia, che segnano un - 54% (dati Censis), circa la metà delle coppie passa per il divorzio entro i primi tre anni ed è crescente la richiesta di annullamento cattolico. Penso che questo risultato sia per colpa della morale coercitiva e repressiva che per anni la Chiesa ha promosso. Il celibato l’ha imposto un Papa, non Cristo. Tu hai fatto tanto per il mondo, ma fino a quando seguirai i dossier sul gender, le pecore che entreranno nel recinto della Chiesa saranno sempre meno. Segui il richiamo fatto alla Chiesa da San Francesco, e, come dicevi tu, iniziate voi del clero ad avere «l’odore delle pecore» e non dell’incenso che copre la vita e la natura con ipocrisia. DAVIDE UNA PECORA NEL RECINTO La differenza fra uomini e caporali 1 Mi ha molto colpito il gesto dell’imprenditore romagnolo Alfredo Aureli che non solo ha donato all’ospedale pediatrico Gaslini di Genova 800 mila euro in segno di riconoscenza per aver guarito il suo nipotino da una grave forma di tumore, ne, la Carta del 1948 adottò certe contromisure tra cui, appunto, il sistema bicamerale paritario. Siamo ormai fuori pericolo e ne possiamo fare a meno? Una parte del mondo politico ritiene di no. Perché vede il rischio che possa impadronirsi del governo qualche leader prepotente, eletto magari grazie al premio di maggioranza. Dunque preferisce mettere, come dice lei, i bastoni tra le ruote di una doppia lettura delle leggi piuttosto che semplificare la vita al futuro «tiranno». Sono preoccupazioni da non prendere sottogamba, e personalmente le rispetto. Ma mi sono fatto un’idea diversa. Cioè che Roma non è più il centro del potere come una volta, semmai è diventato il centro dell’impotenza, dei proclami cui non seguono i fatti, perché le decisioni vere si prendono soprattutto altrove: sui mercati finanziari, nelle segrete stanze della Bce, a Bruxelles, al Parlamento di Strasburgo, nelle Regioni, nei Comuni e finanche nei consigli di circoscrizione. La forza dello Stato nazionale è stata erosa da sopra e da sotto. Quello che ne rimane è ancora sufficiente, senza dubbio, a provocare grossi danni, specie in campo economico; ma evocare lo spettro di un nuovo autoritarismo suona, perlomeno a me, eccessivo. Ps: a scuola, da ragazzo, trovavo Mazzini insopportabile. Ma adesso, chissà perché, mi appare un gigante. www.lastampa.it/lettere ma ha fatto sì che questo contributo non si disperdesse nei mille rivoli di una qualche burocrazia sanitaria ma servisse, concretamente, per assumere medici preparati e di altissima specializzazione. La ricchezza, quando viene raggiunta con onestà, lavoro e impegno non è certo una colpa, anzi, ma non sempre chi ne gode sente nel cuore il dovere morale di usarla anche in favore di un prossimo meno fortunato. Ci sono Uomini e caporali, diceva l’indimenticato Totò. Di caporali, che ostentano la loro lussuosa agiatezza sbattendola in faccia agli altri con esibizionismo e presunzione, quasi fosse un privilegio di origine divina, ce ne sono purtroppo tantissimi. Di Uomini ce ne sono pochi: Alfredo Aureli è uno di essi. MAURIZIO DEGIANI Riforma costituzionale, le vostre domande Fino a venerdì a rispondere alle lettere sul referendum costituzionale e sulla politica è Ugo Magri. Nel fine settimana, come di consueto, a dialogare con i lettori sarà invece il direttore Maurizio Molinari. Per l’editoriale dei lettori raccomandiamo di scrivere testi di 1800 caratteri spazi inclusi. La Stampa REDAZIONE AMMINISTRAZIONE TIPOGRAFIA 10126 Torino, via Lugaro 15, telefono 011.6568111, fax 011.655306; Roma, via Barberini 50, telefono 06.47661, fax 06.486039/06.484885; Milano, via Paleocapa 7, telefono 02.762181, fax 02.780049. Internet: www.lastampa.it. ABBONAMENTI 10126 Torino, via Lugaro 21, telefono 011.56381, fax 011.5627958. Italia 6 numeri (c.c.p. 950105) consegna dec. posta anno e 402,50; Estero: e 858,50. Arretrati: un numero costa il doppio dell’attuale prezzo di testata. DIRETTORE RESPONSABILE MAURIZIO MOLINARI VICEDIRETTORI LUCA UBALDESCHI (VICARIO), MASSIMO VINCENZI, MARCO ZATTERIN REDATTORE CAPO CENTRALE FLAVIO CORAZZA CAPO DELLA REDAZIONE ROMANA FRANCESCO BEI CAPO DELLA REDAZIONE MILANESE PAOLO COLONNELLO ART DIRECTOR CYNTHIA SGARALLINO COORDINATORI MACRODESK GIANNI ARMAND-PILON ATTUALITÀ, ALBERTO INFELISE STILI DI VITA, GUIDO TIBERGA CRONACHE, MARCO SODANO DIGITALE REDAZIONI GIUSEPPE SALVAGGIULO ITALIA, ALBERTO SIMONI ESTERI, TEODORO CHIARELLI ECONOMIA E FINANZA, ANDREA MALAGUTI INCHIESTE, MAURIZIO ASSALTO CULTURA, PIERO NEGRI SCAGLIONE SPETTACOLI, RAFFAELLA SILIPO SOCIETÀ, PAOLO BRUSORIO SPORT, LAURA CARASSAI EDIZIONI PIEMONTE E VALLE D’AOSTA, GUIDO BOFFO CRONACA DI TORINO 2 ITALIANA EDITRICE SPA PRESIDENTE JOHN ELKANN VICEPRESIDENTE CARLO PERRONE AMMINISTRATORI LUCA ASCANI, LODOVICO PASSERIN D’ENTRÈVES, DIEGO PISTONE AMMINISTRATORE DELEGATO LUIGI VANETTI DIRETTORE GENERALE MAURIZIO SCANAVINO DIRETTORE EDITORIALE MAURIZIO MOLINARI DIRETTORE CREATIVO MASSIMO GRAMELLINI RESPONSABILE DEL TRATTAMENTO DEI DATI DI USO REDAZIONALE (D. 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Ciò dimostra che la pressione immigratoria verso l’Italia è voluta dal nostro Paese, proprio grazie alle misure a favore degli ingressi di qualsiasi natura. Con un sistema di accoglienza basato su finanziamenti pubblici che scarica i problemi sugli italiani costretti, loro malgrado, a subire questa forma di vera e propria invasione. Senza contare che il tutto avviene in una realtà economica stagnante, dove non c’è lavoro neppure per i nostri figli, figuriamoci per giovani africani sradicati da contesti economico-religiososociali completamente diversi dal nostro, causa prima di una difficilissima integrazione. Basta vedere cosa capita negli Usa ancora oggi dopo secoli. n viaggio fatto a sorpresa un giorno dopo la conclusione del faticoso viaggio in Georgia e Azerbaigian. Alla fine della giornata, commosso, commenta con chi gli sta vicino ciò che ha colto nei volti delle persone incontrate. È voluto venire ad Amatrice, Accumuli, Arquata e Pescara del Tronto per abbracciare i vivi e pregare per i morti, non per benedire le macerie. Guardando dal parapetto della strada che dall’alto offre una visuale sulle case di Pescara del Tronto devastate come da un bombardamento, Bergoglio si è commosso. E girandosi verso il vescovo, Giovanni D’Ercole, ha chiesto sussurrando con un filo di voce: «Quanti morti?». Ricevuta la risposta è rimasto in silenzio a pregare. Ha scelto di non arrivare dal cielo, come un vip, con l’elicottero che gli avrebbe permesso un viaggio molto più breve e soprattutto meno faticoso. Ha voluto venire in macchina, cercando fino all’ultimo di depistare i giornalisti con quella risposta data domenica sera sul volo di ritorno da Baku, quando aveva detto di non aver ancora scelto la data. Doveva essere, e in fondo è stata, una visita privata. Non ha pronunciato discorsi, soltanto qualche breve cenno di saluto. Non è venuto tra i terremotati per parlare. Ma per ascoltare e abbracciare. Per testimoniare silenziosamente, con tenerezza, la sua personale vicinanza. A colpirlo di più, alla fine di una giornata costellata da emozioni e bagnata da tante lacrime, sono stati gli occhi dei bambini e quelli degli anziani. «Ho visto il terrore, la paura nei volti dei più piccoli», confida ai collaboratori più vicini, pensando ai tanti bambini che sono rimasti sepolti sotto le macerie. «Ho percepito la forza che sanno trasmettere gli anziani». Nonostante quanto è accaduto, nonostante i propri cari e gli amici che non ci sono più, le case sbriciolate, la perdita di tutto. L’incontro che ha maggiormente colpito Francesco è stato proprio quello con i vecchi, alla residenza San Raffaele Borbona, che accoglie ammalati cronici e non autosufficienti. Tra di loro molti sfollati a causa del terremoto. Con i loro volti apparentemente così fragili, eppure in grado di trasmettere forza e speranza al Pontefice loro coetaneo venuto a dire loro che non sono soli. FIORE VITTORIO 12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI L’Italia non vuole fermare i migranti 1 Quando si afferma che Usa La Stampa (Usps 684-930) published daily in Turin Italy. Periodicals postage paid at L.I.C. New York and address mailing offices. Send address changes to La Stampa c/o speedimpex Usa inc.- 3502 48th avenue - L.I.C. NY 11101-2421. SERVIZIO ABBONATI Abbonamento postale annuale 6 giorni: e 402,50. Per sottoscrivere l’abbonamento inoltrare la richiesta tramite Fax al numero 011 5627958; tramite Posta indirizzando a: La Stampa, via Lugaro 21, 10126 Torino; per telefono: 011.56381; indicando: Cognome, Nome, Indirizzo, Cap, Telefono. Forme di pagamento: c. c. postale 950105; bonifico bancario sul conto n. 12601 Istituto Bancario S. Paolo; Carta di Credito telefonando al numero 011-56.381 U oppure collegandosi al sito www.lastampashop.it; presso gli sportelli del Salone La Stampa, via Lugaro 21, Torino. INFORMAZIONI Servizio Abbonati tel. 011 56381; fax 011 5627958. E-mail [email protected] CONCESSIONARIA ESCLUSIVA PER LA PUBBLICITA’ NAZIONALE RCS MediaGroup S.p.A. Via Rizzoli, 8 - 20132 Milano. Telefono 02/2584.6543 - [email protected] CONCESSIONARIA PER LA PUBBLICITA’ LOCALE PUBLIKOMPASS S.p.A. Direzione Generale: via Lugaro 15 - 10126 Torino, telefono 0116665211, fax 0116665300 www.publikompass.it - [email protected]. DISTRIBUZIONE ITALIA TO-DIS S.r.l. via Lugaro 15, 10126 Torino. Tel. 011 670161, fax 011 6701680. LA STAMPA MERCOLEDÌ 5 OTTOBRE 2016 IL GRAN BALLO DEI NUMERI SULLE PREVISIONI Lettere e Commenti .23 . LA DIFFICILE PARTITA CON LA RUSSIA MARTA DASSÙ FRANCO BRUNI mondo finito. Non c’è verso di aprire un dibattito costruttivo su questa verità assoluta. Ma in Francia è da poco uscito nella collana Anthropocène delle edizioni Seuil il saggio di Antonin Pottier, «Comment les économistes réchauffent la planète». Secondo l’autore, ricercatore al Centre d’économie industrielle de l’École des mines de Paris, l’attuale modello economico dominante deforma la realtà e ci impedisce di prendere i giusti provvedimenti di fronte ai segni premonitori di una crisi epocale che investirà noi e le generazioni future. Alimenta la schizofrenia delle nazioni, che si dichiarano verdi, ma poi vogliono solo estrarre, bruciare, produrre, trasportare, cementificare seguendo il culto della crescita. Non possiamo permetterci di affidarci a un’economia astratta e isolata dalla biofisica planetaria da cui dipendiamo: il clima è la condizione della nostra sopravvivenza, problema troppo grande per essere lasciato nelle mani dei soli economisti. he Paese è per noi la Russia? Oggi, quando si terrà alla Farnesina il Consiglio italo-russo per la cooperazione economica - con ministri e industriali da entrambe le parti - sarà bene avere idee chiare in proposito. Proviamo a discuterne alcune. Primo: se guardiamo all’economia, la Russia è un partner rilevante, specie in alcuni settori (non solo l’energia ma anche, per fare un solo esempio, l’agro-alimentare). L’Italia fa bene a difendere i propri interessi con Mosca. Lo fanno tutti i grandi Paesi europei, che d’altra parte mantengono in piedi le sanzioni occidentali decise a seguito dell’annessione della Crimea e del conflitto in Ucraina. Per l’Italia (così come per la Germania), il costo delle sanzioni in termini di mancato export è particolarmente rilevante: 3,6 miliardi di euro nel 2014-2015. Nell’estate scorsa, Roma aveva cercato di riaprire il dossier, opponendosi a un rinnovo automatico delle sanzioni europee alla Russia: è una posizione che resterà nelle «minute» del Consiglio ma che non ha avuto seguito. E le cose non sono certo migliorate da allora: i famosi accordi di Minsk II (sull’Ucraina) sono rimasti sulla carta, mentre è clamorosamente fallita, con gli ultimi bombardamenti su Aleppo e il loro tragico prezzo in vite umane, anche l’illusione di una intesa con Mosca sulla Siria. In queste condizioni, intravedere un rapido cambiamento del clima con la Russia, e tanto più nella fase di incertezza legata alla campagna elettorale americana, è poco realistico. L’Italia valuta giustamente di non avere opzioni diverse da quelle che sta praticando: difesa del proprio interesse nazionale al dialogo con Mosca ma anche partecipazione alle decisioni comuni (Ue e Nato) che riguardano il contenimento della Russia sul fronte Est dell’Europa. Sfilarsi in modo unilaterale avrebbe infatti per l’Italia costi «sistemici» più generali, politici ed economici; superiori al costo delle sanzioni. Insieme agli spazi esistono insomma anche i vincoli della politica italiana verso Mosca. Rispetto al passato, il calcolo è più libero; ma il risultato, a me pare, non cambia di molto. Secondo: in materia di sicurezza europea, la Russia di oggi non è un partner ma un avversario. L’occasione di creare un ordine pan-europeo fondato sulla cooperazione con Mosca è stata persa da entrambe la parti alla fine del secolo scorso. Oggi è tardi. Per Paesi come la Polonia o i Baltici, la Russia post-sovietica ma ancora imperiale resta una minaccia. Per la Russia di Putin, annettere la Crimea e intervenire in Ucraina è in ogni caso la legittima difesa di una propria e storica area di influenza. Su quest’area grigia - il cosiddetto «estero vicino», che separa e connette le due masse continentali - si consuma la frattura geopolitica fra l’Europa e la Russia. Lo scenario più probabile, a medio termine, è che il conflitto resti congelato. Non si tratta certo di una riedizione della guerra fredda; ma la realtà è che avere una relazione «avversaria» con Mosca, sul teatro europeo, impedisce di stabilire un nuovo ordine di sicurezza. Certo: la Russia resta invece un partner potenziale nella lotta ad Isis. Ma ciò implica di riuscire a «separare» i vari fronti del rapporto con Mosca e richiede un accordo vero sul futuro della Siria. La tragedia di Aleppo, come osservavo, ha moltiplicato i dubbi. Terzo: sul piano ideologico la Russia si propone ormai come un rivale, all’ombra di una democrazia illiberale o (per usare il vecchio termine di Vladislav Surkov) della propria democrazia «sovrana». Controllo interno e proiezione esterna, nei vuoti lasciati dal parziale ripiegamento americano. La Russia neo-patriottica e revanscista di Putin - che vede negli Stati Uniti la superpotenza in declino e nell’Ue la potenza mancata - riesce ad esercitare un qualche appeal internazionale. Perfino nel mondo occidentale, da Marine Le Pen a Donald Trump. Per dotarsi di antidoti, è sufficiente pensare che questa Russia stabile all’interno e in ascesa all’esterno maschera anche profonde fragilità. I disegni personali di Putin non coincidono necessariamente con gli interessi strategici del Paese, che avrebbe bisogno di diversificare e modernizzare la propria economia. Era il grande progetto su cui costruire - in teoria - la cooperazione fra l’Ue e Mosca. Ma di quel progetto resta poco, mentre si scaricano sulla Russia le tensioni dei mercati petroliferi, ben più che l’effetto delle sanzioni. Tutto questo significa che la Russia di oggi è un cliente complicato e difficile. Tanto più per un’Europa divisa. Trovare un nuovo equilibrio non sarà semplice, anche perché il terreno di gioco è diventato più ampio. Non è un caso che Putin coltivi ormai - assieme alla relazione con un’altra democrazia illiberale ai nostri confini: la Turchia di Erdogan - un disegno «Euroasiatico», fondato su rapporti economici e di sicurezza con le nuove potenze d’Oriente, dall’Iran alla Cina. La reale consistenza dei progetti russi attraverso l’Eurasia andrà verificata. Ma se si aggiungono i timori degli Stati Uniti sul dopo-Brexit - il timore, in sostanza, che l’Europa continentale possa a sua volta gravitare verso l’Eurasia, distanziandosi dall’Atlantico - la partita che riguarda l’Europa è una partita globale. Che l’Italia, con i Paesi europei, ha interesse a giocare e non soltanto a subire. Porsi queste domande, e cercare risposte comuni, è un modo per cominciare. 12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI 12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI SEGUE DALLA PRIMA PAGINA C sua volta la Banca d’Italia lo definirebbe «ambizioso», l’on. Brunetta urlerebbe al «falso in bilancio». E’ forse meglio limare le critiche e prendere le previsioni con le pinze. Padoan non può esimersi dal farle, ma imbastire critiche analitiche acrobatiche o polemiche pretestuose A miti tecnici della macro-econometria. Il mondo è sempre più complicato, interrelato e cangiante e i modelli statistici di previsione dovrebbero tener conto di fattori internazionali ed extraeconomici sui quali si limitano a fare ipotesi forzatamente discutibili. A ciò si lega il terzo genere di difficoltà: si sugli zero virgola è sbagliato, quando non è maldestro bisticcio politichese. Previsioni come quelle sul Pil dell’anno prossimo incontrano almeno tre difficoltà. La prima è che possono o meno tener conto dei provvedimenti di politica economica che verranno presi durante il periodo previsto. Si cerca di distinguere le previsioni tendenziali da quelle che incorporano nuove misure, ma è un’operazione artificiosa che, fra l’altro, sottovaluta l’impatto delle politiche sulle aspettative e viceversa. La seconda difficoltà sono i gravi li- fanno previsioni in condizioni di elevata «incertezza», che in statistica è una brutta bestia. Sarebbe infatti meglio avere a che fare con la «rischiosità», cioè con scenari alternativi ai quali si possono però associare ragionevoli probabilità. Invece l’incertezza disorienta il calcolo delle probabilità, significa mancanza di informazioni essenziali per previsioni ben ponderate. C’è incertezza perché viviamo in tempi complessi con evoluzioni globali e geopolitiche imprevedibili; ma una parte dell’incertezza ce la infliggiamo da soli, in casa no- Illustrazione di Koen Ivens NON LASCIAMO L’AMBIENTE AGLI ECONOMISTI LUCA MERCALLI on la ratifica dell’Europa, l’accordo sul clima di Parigi ha raggiunto il quorum e può entrare in fase esecutiva. Bene, bravi, pacche sulle spalle tra politici, respiro di sollievo dei cittadini che - seppur ancora non ben informati sul cambiamento climatico - sono ben contenti che del problema si occupino i leader e non loro. Bicchiere mezzo pieno per la società. Invece il cammino della riduzione concreta delle emissioni inizia ora, lento e irto di ostacoli. La ricetta la conosciamo, meno combustibili fossili, più energie rinnovabili, più efficienza, meno sprechi, più riciclo, meno rifiuti, e - aggiunge pa- C pa Francesco nella «Laudato si’», più etica e più sobrietà. Ma il paziente è riluttante a rispettare la dieta. Permane una perniciosa dissonanza cognitiva che ci induce a credere di essere più forti delle leggi fisiche che governano i processi naturali. La termodinamica non attende i negoziati umani, semplicemente procede per la sua strada gravida di conseguenze irreversibili. Così i climatologi avvertono: la soglia dell’aumento di due gradi entro il 2100, peraltro non indolore, non potrà essere rispettata con le sole promesse di Cop21. Per ora siamo più vicini ai 3 °C di incremento, con conseguenze gravi su produzione agricola, eventi estremi e rialzo del livello dei mari, tutte cause di instabilità sociali e geopolitiche, comprese le migrazioni di popoli. Ci sono poi le sorprese climatiche che non siamo in grado di modellizzare con le simulazioni matematiche, i «tipping points»: cambiamenti drastici della dinamica del clima e della biosfera. Catastrofi, insomma! Ma non chiamatelo catastrofismo, è semplicemente scritto nel manuale di istruzioni del pianeta: non superare un certo numero di giri altrimenti il motore grippa. Dal punto di vista della scienza il bicchiere è dunque mezzo vuoto. Quali sono gli ostacoli più rilevanti che ci impediscono di iniziare una terapia d’urto? Uno è antropologico: siamo una specie che non riesce a guardare oltre il proprio naso (o le elezioni). L’altro è il paradigma economico della crescita infinita che evidentemente è in rotta di collisione con un stra, condizionando l’economia a litigi politici destabilizzanti come quelli che, è inutile nasconderlo, circondano la questione del referendum costituzionale. E sarebbe un paradossale circolo vizioso se aumentassimo l’incertezza bisticciando anche sulle previsioni che essa rende più difficili. Prepariamoci invece a domare l’incertezza centrando l’attenzione sulle tendenze di fondo, di lungo andare, dell’economia e sulle misure strutturali che servono per migliorarle. Il problema dell’Italia non è sollevare il Pil dell’anno prossimo di qualche decimale, ma accrescere continuativamente, nei prossimi due o tre lustri, la capacità produttiva di una delle economie avanzate meno efficienti del mondo. Servono soprattutto provvedimenti che stimolino e facilitino lo spostamento di lavoro, capitale, imprenditorialità, energia politico-amministrativa, da dove sono meno produttive a dove rendono di più. Più che numeri macro occorrono i numeri micro che sono alla loro base e sono spesso meno incerti. Ricerche della Banca d’Italia mostrano che dopo la crisi del 2009 la produttività aggregata in Italia è leggermente cresciuta; ma ciò è avvenuto perché il guadagno di produttività derivante dalla morte di imprese inefficienti ha più che compensato la perdita di produttività dovuta alla nascita di nuove imprese, purtroppo nell’insieme anch’esse inefficienti. Qualcosa non funziona: dobbiamo riorganizzarci radicalmente, dismettere alla svelta quel che non va, impegnarci al massimo per ridirigere lavoratori e investimenti dove buone previsioni microeconomiche ci promettono produttività crescenti. Twitter@francobruni7 12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI 24 STAMPA .LA MERCOLEDÌ 5 OTTOBRE 2016 & CULTURA SOCIETA’ SPETTACOLI Arundhati Roy ci riprova Vent’anni dopo Il Dio delle piccole cose, con cui vinse il Booker Prize come esordiente e divenne autrice di culto, Arundhati Roy ha annunciato la pubblicazione del suo secondo romanzo. The Ministry of Utmost Happiness (Il ministero della massima felicità), questo il titolo, sarà pubblicato nel corso del 2017. Sopra Cady Noland, Oozewald, 1989: la scultura che l’artista americana ricavò dall’immagine dell’assassinio del killer di Jfk Sopra uno dei quadri di Oktober 1977, il ciclo che il tedesco Gerard Richter realizzò nel 1988 utilizzando le immagini dei terroristi suicidi della Baader Meinhof Sulla Stampa 22 LA STAMPA .DOMENICA 2 OTTOBRE 2016 Da domani il Tropea Festival Quinta edizione del «Tropea Festival, Leggere & Scrivere», da domani all’8 ottobre a palazzo Gagliardi di Vibo Valentia: oltre 180 appuntamenti e 300 ospiti dall’Italia e dall’estero, con la letteratura protagonista nel suo rapporto con arti, scienze umane, politica, musica, media e nuove tecnologie, territorio. Iniziative anche a Tropea, Pizzo, Soriano Calabro e Serra San Bruno. & CULTURA SOCIETA’ SPETTACOLI Nell’immagine grande La zattera della Medusa, la gigantesca tela (491 x 716 cm, conservata al Louvre di Parigi) dipinta da Théodore Géricault tra il 1818 e 1819. L’artista sarebbe morto poco dopo, a soli 32 anni, nel 1824. Lo spunto per il suo capolavoro, vero e proprio manifesto del Romanticismo, era stata una tragedia del mare avvenuta nel luglio del 1816 al largo del Senegal In mostra a Catania Ugo Nespolo è nato a Mosso (Biella) 75 anni fa. Alla Fondazione Puglisi Cosentino di Catania (via Vittorio Emanuele II, 122) si apre oggi (fino al 15 gennaio) la sua retrospettiva That’s life, a cura di Danilo Eccher UGO NESPOLO UGO N ESPOLO N ell’istante stesso in cui l’Europa e il mondo naufragano nella liquida tomba mediterranea insieme a decine di migliaia di disperati, il rutilante Art-World, ormai tutto inceppato e contraddittorio, invita muto gli artisti a continuare a occuparsi solo dell’orpello, del decorativo e in particolare del possibile «bene rifugio». Sono certo esistiti movimenti e artisti «contro». Basti pensare alle tragiche tavole dei Disastri della guerra di Goya, ai violenti collage anti-hitleriani di John Heartfield, alle opere-denuncia di Ben Shahn, per poi passare dalla già estetizzante Guernica picassiana alle scioccherie veneziane stile Alejandro Aravena, al premio MigrArti o come con precisione scrive Bonami (La Stampa del 22 settembre) - ai canotti sgonfiati di Ai Weiwei. Si gioca ancora il consunto gioco dell’avanguardia - parola ormai impronunciabile e vacua - e imperterriti si traffica per affermare il proprio ruolo di optional con la pace nel cuore. L’arte contemporanea naufraga con i naufraghi Due secoli fa, davanti a una tragedia del mare, Géricault investiva la pittura di un ruolo etico-sociale; oggi gli artisti sono sempre più lontani dalla vita to darà voce potente un giovane artista, Théodore Géricault, la cui opera ribalterà la stessa idea di pittura investendo gli artisti di un ruolo potentemente sociale. La mattina del 2 luglio 1816 i guardiamarina Maudet e Rang, a bordo della fregata Méduse che sta navigando nell’Atlantico al largo del Senegal, si rendono conto che il colore dell’acqua si viene facendo sempre più chiaro e la sua temperatura sale di 4 gradi centigradi l’ora. La pericolosa secca di Arguin è molto vicina, troppo vicina. Un sta di alcune navi capeggiate dalla Méduse. Dopo molti ritardi causati dal maltempo, la spedizione si avvia dal porto di Rochefort il 15 giugno con lo scopo di raggiungere Saint-Louis in quel Senegal che - con alcune attività commerciali lecite - sinistramente brillava come miniera di uomini da catturare e vendere. L’Eden del traffico degli schiavi. Sulla Méduse s’imbarcano quattrocento anime, soldati, esploratori, notabili, naturalisti, commercianti, artigiani, medici, chirurghi, fabbri, don- terribile banco sabbioso d’Arguin dove si schianta. Solo sei scialuppe di salvataggio sono disponibili, e su quelle si assiepano col pavido comandante i nobili e i prescelti. Coi resti della nave sfasciata si costruisce una zattera di 20 metri per 7 sulla quale si stipano ben 157 persone. L’incerto natante dovrebbe essere trainato dalle scialuppe sino alle infuocate coste africane. Dopo poche miglia però, in un mare inferocito, le accette dei traditori tagliano le cime e la zattera col suo morente carico umano è abbando- Sulle pagine di Cultura di domenica l’atto d’accusa di Ugo Nespolo: due secoli fa, con La zattera della Medusa, Géricault investiva l’arte di un potente ruolo etico-sociale, mentre gli artisti d’oggi, di fronte alle nuove tragedie del mare, sembrano in fuga dalla realtà. 1 FRANCESCO BONAMI a domanda o l’accusa di Ugo Nespolo sul perché l’arte non riesce più a raccontare la cronaca e la vita, prendendo a esempio La zattera della Medusa di Géricault al Louvre, è legittima come domanda, ma ingiusta come accusa. Non è tanto l’arte a essere diventata incapace di rispondere alla realtà dei fatti, ma sono i fatti che attraverso le nuove tecnologie di comunicazione sono diventati più potenti dell’arte. Se Géricault avesse fatto il suo quadro oggi, prendendo come soggetto uno dei barconi che arrivano dalla Libia verso le nostre coste, una volta terminato sarebbe stato in ritardo sui tempi, avrebbe perso la sua attualità e non avrebbe avuto la potenza che invece ha avuto nel 1819 quando le immagini della cronaca erano rare e le notizie arrivavano lentamente alla gente. Non è un caso che abbia grande successo il documentario di Gianfranco Rosi Fuocoammare, immediato, diretto, senza indulgenze o ritardi pittorici. È l’immediatezza della comunicazione che ha messo in difficoltà l’arte. Le immagini ci raggiungono in tempo reale e impediscono L Il critico d’arte Francesco Bonami Anche Géricault, oggi, farebbe naufragio Bonami risponde a Nespolo: non è l’arte a essere diventata incapace di rispondere alla realtà; è la realtà dei fatti comunicati in tempo reale che è ormai troppo potente per l’arte all’arte di digerirle, processarle, trasformarle. Le immagini della realtà hanno scippato all’arte il suo potere di scioccare, lasciandole solo la possibilità di provocare: un’attività il più delle volte banale. Saccheggiamo immagini Pochi artisti contemporanei sono riusciti a usare l’iconografia della cronaca in modo efficace. Era forse ancora possibile quando la televisione faticava ad agganciare la velocità della diretta. Quando l’assassino di John Kennedy, Harvey Lee Oswald, nel 1963 viene a sua volta assassinato mentre lo trasferiscono in prigione, l’immagine trasmessa dalla tv americana fa il giro del mondo ma non raggiunge tutti. Ha ancora il potere di entrare nella memoria con una sua unicità. L’artista americana Cady Noland nel 1989 ricava da quella immagine una scultura che ha ancora la freschezza e la potenza che la storia può donare a certi suoi momenti. Oggi si potrebbe dire che la storia come l’arte ha perso la capacità di archiviare i suoi momenti migliori. Noi stessi siamo incapaci di selezionare le migliaia di immagini che catturiamo ogni giorno, salviamo sulla memoria dei nostri cellulari e diffondiamo immediatamente al resto del mondo. Siamo talmente bulimici nel divorare la realtà, che spesso non siamo più nemmeno in grado di ritrovare quello che abbiamo pensato d’immortalare. Di fatto uccidiamo la memoria delle immagini che saccheggiamo. Non è quindi l’arte incapace di raccontarci la vita, ma è la vita che sempre di più sembra assomigliare all’arte. È un po’ come quando uno, vedendo il tramonto sull’Arno e il Ponte Vecchio a Firenze, diceva: «Sembra una cartolina». Il mondo diventa souvenir e l’arte si ritrova incapace di trasformare il mondo in una nuova esperienza. Non è quindi un fatto di semplice superficialità o ossessione per il mercato, difetti sicuramente presenti nella cultura contemporanea. L’arte si trova a combattere con il pe- ricolo più grande, la banalità del reale anche nelle sue espressioni più tragiche. Un altro grandissimo artista del ventesimo secolo e di questo inizio del ventunesimo, il tedesco Gerard Richter, nel 1988, undici anni dopo il fatto, dipinse un ciclo di quadri intitolato Oktober 1977, dedicato alle immagini che uscirono fuori dal carcere di Stammheim, con i terroristi della Baader Meinhof morti suicidi. Le tele sono eccezionali, ma la loro forza sta nel non essere più semplici documenti ma memorie sfocate dal tempo, quasi come se l’artista avesse sognato la tragica cronaca di quei giorni dieci anni dopo. Un ruolo più defilato Parliamo di un tempo non remoto dove tuttavia la diffusione delle immagini era ancora macchinosa rispetto a oggi. Già l’11 Settembre è stato un evento che l’arte visiva non è riuscita a rielaborare con efficacia. Ci è riuscita la letteratura - con il romanzo di Don DeLillo L’uomo che cade (2007) - perché attraverso le parole è stata capace di riprendersi la lentezza della storia e della memoria; oppure la serie di film corti messi insieme nel 2002 nel film 11 settembre 2001, capace di creare tanti punti di vista diversi - cosa che oggi i social difficilmente riescono a fare, appiattendo paradossalmente nell’eccessiva proliferazione della stessa immagine il suo vero contenuto o pathos. Le arti tradizionali, pittura e scultura, arrancano. Accusarle di non saper più comunicare significa accusarle di non essere capaci di appiattirsi per competere con la potenza dei social media. Forse l’arte visiva oggi deve accettare di non avere più un ruolo centrale nella narrazione della nostra storia e spostarsi più verso il ruolo che la poesia ha nei confronti del romanzo e del giornalismo. Un ruolo sicuramente più defilato, non marginale, ma pur sempre essenziale nella costruzione della percezione e della sensibilità interiore dell’individuo e del mondo. 12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI 1 LA STAMPA MERCOLEDÌ 5 OTTOBRE 2016 «È stato in Iraq e in Siria nel 2015»: Washington nega il visto a Zerocalcare André e Simone, ascesa e declino d’un amore ai tempi del surrealismo Il Beaubourg celebra il cinquantenario della morte di Breton e Gallimard pubblica la corrispondenza con la prima moglie PAOLA DÈCINA LOMBARDI PARIGI «L MAN RAY TRUST/ADAGP/AAAB La lettera CARA, TI SUPPLICO RENDIMI LA MIA LIBERTÀ ia cara Simone... ti chiedo umilmente perdono. In questo momento non sono fiero di me, né della vita, né dei sentimenti che ispiro... si tratta di passione. (...) è vero che sei sempre il mio marmocchio... Che tu hai soltanto l’idea del bene, che la tua mente è la cosa più integra che io conosca, che in te c’è soltanto il desiderio di piacere (...) Ma ecco la tempesta, i naufragi... Lei mi ha mostrato tutta la distanza che ora ci separa, te e me... Per me Suzanne non è un’avventura... Sei sempre rimasta nella parte più luminosa della mia mente, presente e unica. Dal più profondo del cuore, da dove traggo la certezza di non averti mai ingannato, né mentito, credo tesoro mio che Suzanne non c’è, non c’è stata come una donna qualunque per compensare una mancanza... Lei non è più qui, sono solo e non ti ritrovo con me... Ti supplico di non trattenermi... Non c’è, non ci sarà mai libertà nell’amore. Simone, ti supplico, rendimi la mia libertà... André 8 ottobre 1928 M THE N. Y. REVIEW OF BOOKS / DISTR. ILPA mard, rivelano un Breton più intimo, nel momento di passaggio dalla provocazione distruttiva di Dada alla elaborazione del progetto surrealista, cioè dal nichilismo alla speranza costruttiva. Per merito, anche, di Simone. Quando la incontra nei giardini del Luxembourg, a metà luglio del 1920, per lui, è il colpo di fulmine. Tutta l’estate la sommerge di lettere. Di famiglia ebrea altoborghese, è intelligente, coltissima e sportiva, suona il pianoforte, frequenta teatri, sale di concerto e sa anche cucirsi i vestiti. Breton lo conosce di fama e dopo le presentazioni, le viene spontaneo dire: «Sa, io non sono dadaista». Lui, cre- sciuto nella periferia operaia di Pantin, già introdotto negli ambienti letterari e incerto tra la medicina e la poesia, le appare «un giovanotto un po’ smunto e magro che nonostante la povertà conservava una certa eleganza...». Conquistata dalla sua spontaneità e dal suo ardore, dopo un anno lo sposa gettandosi a capofitto in un rapporto fusionale di condivisione e dedizione totale. «Sono così debole, in fondo, che attribuisco un’importanza smisurata al minimo particolare gradevole… Lei ha ragione di parlare di entusiasmi idealisti a proposito di certe amicizie. Ho l’impressione che mi apra gli occhi. Io sono per il grande choc André Breton (1896 – 1966) dopo un breve periodo Dada scrisse nel 1924 Il manifesto del surrealismo, l’atto fondativo del movimento (la caricatura è di David Levine). A destra Simone Kahn (1897 - 1980), prima moglie dello scrittore eportati da Stalin nei Gulag del Kazakhstan, insieme con altri «piccoli popoli» al termine della seconda guerra mondiale, con l’accusa di aver collaborato coi nazisti. E oggi premiati da Putin, nella Russia erede dell’Urss che li perseguitò, mentre l’Italia, più o meno, li ignora. È il paradosso degli ita- D liani di Crimea, una storia che comincia nell’800 quando qualche migliaio di pugliesi, liguri, veneti e campani emigrano nella penisola ucraina, già all’epoca meta turistica dell’élite zarista, in cerca di fortuna, là dove dal Medioevo esistevano colonie della Repubblica di Genova. Il comunismo confiscò loro case e terreni, poi nel 1942 furono rastrellati e spediti nelle steppe d’Asia Centrale come rappresaglia contro l’invasio- Putin insieme con Berlusconi emotivo… ma certamente non ho mai creduto di essere amato allo stesso modo», le ha scritto in una delle prime lettere. Preda di grandi entusiasmi e depressioni esistenziali, alla continua ricerca di rapporti umani e vittima di cocenti delusioni amicali, fragile, contraddittorio, ingenuo e generoso, innamorato dell’amore e spaventato dalla solitudine, in Simone trova l’ancora di salvezza, la confidente su cui riversare problemi e amarezze. «Tutto il tempo che passiamo a spiegarci (e si arriva sempre a questo) è proprio tempo perduto per quel che faremo in seguito», le scrive nel 1923, mentre il loro atelier di rue Fontaine diventa sempre più «una stazione», luogo di nuovi incontri e riunioni fiume. Provata da tanto attivismo cui partecipa con passione ma non senza qualche critica, e soprattutto senza il rapporto paritario che vorrebbe, il ruolo di musa e ancella, in cui si sente sempre più coinvolta, ma esclusa dalle discussioni sull’erotismo e la sessualità o da quelle politiche, la spinge ad allontanarsi sempre più spesso. La sua femminilità e civetteria cercano un appagamento, e finisce per cedere a un flirt che non intaccando «l’amore profondo ed essenziale per André», tiene segreto. Lui invece alla sua, «amatissima piccina, tesoro adorato, angioletto, piccolo loulou, piccolo youyou, e anche fratellino mio e figlietta mia», oltre al diario quotidiano, e alle descrizioni di nuovi amici come De Chirico «un uomo meraviglioso, piacevole, e così semplice, vero», confessa anche l’innamoramento per Lise Déharme e la relazione tormentata con Suzanne Musard, senza voler rompere il loro matrimonio. Ma nel 1928, quando Simone stremata gli confessa la sua relazione, Breton furibondo per il tradimento del tacito patto di dirsi tutto, è irremovibile, e brucia tutte le sue lettere. Disperato, neanche cederà dopo la rottura con Suzanne. Pronunciato il divorzio nel 1931, lui avrà altri due amour fou, lei sposerà Michel Collinet, e i loro rapporti riprenderanno amicalmente. Dopo la morte di Collinet, Simone metterà sulla sua scrivania una delle prime foto con André mentre a testa china guardano nell’erba di un fossato. 12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI Gli italiani di Crimea “riabilitati” da Putin A Mosca una mostra li riscopre LUCIA SGUEGLIA MOSCA 25 «l’autorizzazione a recarsi negli Stati Uniti ai sensi del Visa Waiver Program non è stata concessa». «Il motivo», aggiunge il fumettista, «è che sono stato in Siria e in Iraq nel 2015». La presenza di Zerocalcare era prevista al New York Comicon: «C’avevate presente che domani dovevo andare a New York a fare disegnetti al New York Comicon, la conferenza alla Columbia, e tutta quella roba fichissima che pareva una gag?», scrive il fumettista su Facebook. «Ecco, famo che è stata tutta una gag, va». Sempre su Facebook, Zerocalcare ammette che esisteva la possibilità di ottenere il visto attraverso un colloquio in ambasciata, ma i tempi erano troppo stretti. Gli Stati Uniti hanno negato il visto a Zerocalcare, al secolo Michele Rech, uno dei fumettisti più noti d’Italia. A raccontare quanto accaduto è lui stesso su Twitter, piazzando sul proprio profilo una delle sue vignette. All’interno della vignetta Zerocalcare ha inserito la comunicazione con cui l’ambasciata gli conferma la ricevuta di pagamenti per il visto ma al tempo stesso lo avverte che ei non lo avrebbe mai lasciato, e non avrebbe divorziato se lui, pur amandola, non l’avesse costretta». A farmi questa confidenza è Sylvie Sator Collinet, figlia di «lei», Simone Kahn, mentre al Museo nazionale d’arte moderna, il Beaubourg, visitiamo l’atelier di «lui», André Breton (di cui Simone fu la prima moglie), dove in mostra permanente c’è la parete del suo studio fitta di quadri, maschere, sculture, e centinaia di oggetti di arte primitiva, oceanica e precolombiana. Oggi, a cinquant’anni dalla morte, per celebrare il poeta di Piuttosto la vita e l’autore di Nadja, il teorico del Surrealismo «storico», dell’amour fou e della filosofia della vita, insomma la figura più significativa dell’avanguardia del Novecento, Aube Elleouët Breton ha donato anche la scrivania del padre per completare l’atelier. Beaubourg gli dedica invece André Breton, surréalisme et politique, una sala della mostra Politiques de l’art, e un interessante catalogo-dossier. Il titolo, Du temps que le surréalistes avaient raison. rimanda a un documento politico del 1935 in cui Breton dopo la condanna del realismo socialista e i vani tentativi di accordo con il Pcf stalinista, rispondeva all’interrogativo sul che fare? Con la parola d’ordine «Trasformare il mondo secondo Marx cambiare la vita secondo Rimbaud». Ovvero contro Hitler e contro Stalin. Nell’odierna celebrazione, ad aggiungere un tassello inedito sono però le Lettres à Simone Kahn che dopo le Lettres à Aube, sempre curate e magnificamente introdotte da Jean-Michel Goutier per Galli- . ne dell’Unione Sovietica da parte dell’Armir. Oggi sono rimasti in trecento, una piccola comunità in difficoltà dopo l’annessione alla Russia. Ma con l’orgoglio della propria storia, e il desiderio di riallacciare i legami con l’Italia, frustrato. Ora una mostra itinerante, Storia e storie degli italiani di Crimea, li celebra: proprio a Mosca, nella prestigiosa Società Geografica Russa, ove approda dopo esser stata due anni fa a Torino. Organizzata grazie alla Borsa Premio del Presidente della Federazione Russa, con cui verrà realizzato anche un libro. La svolta un anno fa grazie, guarda caso, all’anticomunista Silvio Berlusconi, in vacanza in Crimea con Putin: una visita che fece irritare tutta l’Europa segnando un riconoscimento implicito del passaggio della penisola ucraina alla Russia. Ma servì anche a riportare l’attenzione sui krimskoe-italiantsi: una delegazione incontrò Silvio e Vladimir in un bar sul lungomare di Yalta. Il giorno stesso Putin modificò il suo Decreto (21 aprile 2014-12 settembre 2015) sulle minoranze di Crimea «Misure per la riabilitazione di armeni, bulgari, greci, tatari e tedeschi e sull’appoggio statale alla loro rinascita e sviluppo», includendovi gli italiani. «Per ristabilire la giustizia storica», vi si legge, «con un recupero politico, sociale e spirituale». Una mossa di «pr» dello zar mirata però soprattutto ai tatari, che avevano boicottato il referendum di annessione nel marzo 2014. Oltre 200 mila furono deportati nel 1944: ma a differenza di ceceni e caucasici cui nel 1956 Krusciov diede il diritto di tornare a casa, il loro rimpatrio iniziò solo a fine Anni 80, e fu formalizzato da Kiev nel 1991. 12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI 26 .Società STAMPA .LA MERCOLEDÌ 5 OTTOBRE 2016 Futuriste TENDENZE Al Grand Palais Karl Lagerfeld ha ricreato un gigantesco data center. Scenario perfetto per le sue ragazze che vivono twittando, ma non rinunciano al vezzo antico di esibire la lingerie che sbuca dai tailleur in tweed estivi. Coloratissimi, profilati di passamaneria simulano i circuiti in rete. Con giacche a scatola ampie, quasi bomber, gonne svasate a pannelli, aperte sulle sottovesti. In testa, un berrettino da baseball sghimbescio ANTONELLA AMAPANE INVIATA A PARIGI ntreccia cavi digitali a pizzi da boudoir. Clicca, e voilà, in un lampo sei connessa con Chanel. Sintonizzata sulla prossima primavera estate. Al Grand Palais Karl Lagerfeld ha ricreato un gigante data center. Scenario perfetto per le sue ragazze che vivono twittando, ma non rinunciano al vezzo antico di esibire la lingerie che sbuca dai tailleur in tweed estivi. Coloratissimi, profilati di passamaneria in caucciù, simulazione dei circuiti in rete. Con giacche a scatola ampie, quasi bomber, gonne svasate a pannelli, aperte sulle sottovesti. In testa, un berrettino da baseball sghimbescio. I Dettagli di stile Il bomber In jacquard floreale con applicazioni di foglie laserate è il modello di Esemplare oro e verde militare antichizzato Lampi di luce In occasione del suo 30° anniversario, Stuart Weitzman introduce la collezione Pavé a edizione limitata dell’iconico sandalo Nudist La borsa Giancarlo Petriglia lavora sul concetto del doppio, dai toni pastello alle note accese del Pop Anni 70 Wrangler propone uno stile tutto Anni 70: a cominciare dalle felpe dai ricami floreali che richiamano le atmosfere hippy Nuove generazioni La modella che apre la sfilata, casco per trip virtuali e stivali alla «Star Wars» è la sintesi del mood chanelliano. Come sempre, il kaiser della moda, con abiti e installazioni fotografa la realtà elevandola all’apice del lusso. Ironizzando su tic e manie dilaganti con freschezza. Segni distintivi: orecchini a forma di tastiere illuminate da led, futuriste chiusure di velcro, borse robotiche dalla doppia catena. Corto e lungo si alternano nei pagliaccetti di seta albicocca, nelle culotte blu notte; nelle candide vestaglie senza malizia. Pensate per le nuove generazioni che pizzicano input qua e là. Per giovani bon chic bon genre come Lily Rose Deep, testimonial della riedizione di «Chanel N°5 L’Eau» che aleggia nell’aria con note più fresche, alleggerite dal «naso» Olivier Polge. Musica cyber e fantasie luminose di cortocircuiti sono una costante. La tecnologia del web abita qui. E’ il linguaggio più immediato per comunicare. Non a caso Lagerfeld ha espresso sui social la sua solidarietà a Kim Kardashian (derubata l’altra notte nell’hotel particulier dove alloggiava in rue Tronchet) E il successo di un defilè non si misura più con gli applausi, ma con il numero di iPhone sollevati in platea per filmare l’ultima uscita. Il fascino della maglia Sarah Burton per Alexander McQueen indaga sulle tradizioni tricot delle isole Shetland. Con la tecnica fair isle knit realizza abiti-golfoni che sono puzzle di motivi recuperati dalla tradizione locale. Sfilano le collezioni estive? Pace, al Nord fa freddo anche ad agosto. Chi ama i climi caldi può optare per le tuniche in trine, serrate sul seno da fascioni in cuoio profilati di conchiglie e amuleti. Capi che sembrano usciti da una fiaba celtica, attualizzati da contaminazioni punk. La maglia è una fedele complice, sveltisce il guardaroba, regala un senso di libertà. Il concetto espresso quarant’anni fa con un’estetica ribelle da Sonia Rykiel (scomparsa a 86 an- Borse robot e tailleur digitali Chanel è sempre connessa Karl Lagerfeld intreccia suggestioni tecnologiche e pizzi da boudoir ni lo scorso agosto), torna in chiave oversize nella collezione che porta il suo nome. Julie de Libran rilancia con estro e raffinatezza i cavalli di battaglia della stilista. Mettendo l’ accento su tenute marinare e abiti multicolor scivolati sul corpo. L’ombelico della moda Ieri il sindaco di Parigi, Anne Hidalgo, ha convocato in municipio gli esponenti fashion della stampa internazionale per fare il punto sulla kermesse del prêt-à-porter. E per tranquillizzare gli animi dopo l’aggressione a Kim Kardashian. «Un caso increscioso sul quale sta indagando la polizia, ma il servizio d’ordine è eccellente. Durante la notte bianca c’erano due Celtica milioni di persone in giro e non è successo niente». Poi, dati alla mano, ha sottolineato che qui la moda sta crescendo, con un giro d’affari di 150 miliardi di euro all’anno. Ma si aprirà sempre di più ai nuovi talenti potenziando pure le scuole. Perché, come sostiene il presidente di Dior, Sidney Toledano: «Parigi esporta la bellezza nel mondo e ha il compito di accogliere il maggior numero di giovani creativi, linfa vitale per l’alta moda». Mentre Anna Wintour ha suggerito alla Hidalgo di aprire le porte del Louvre alle mostre di moda. Come fa il Metropolitan a New York. E c’è da giurare che il consiglio del «Diavolo veste Prada», non cadrà nel vuoto. Sarah Burton per Alexander McQueen (a sin) indaga sulle tradizioni con tuniche in trine, serrate sul seno da fascioni in cuoio profilati di conchiglie e amuleti Oversize Julie de Libran (destra) rilancia con estro e raffinatezza il cavallo di battaglia di Sonia Rykiel: la maglia 12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI Piccolo vocabolario della fashion week parigina La parola chiave? “Stile senza sforzo” LEONARDO MARTINELLI PARIGI Sempre così restii a utilizzare l’inglese, per una volta i francesi stanno cedendo. Almeno nella moda: ecco i termini ricorrenti in questi giorni di fashion week parigina. Gender fluid Riflette una tendenza della moda attuale, non solo nella capitale francese, ma che qui trova uno dei suoi pasdaran, Demna Gvasalia, stilista di Balenciaga ma anche di un suo marchio arcisperimentale, Vetements. Che fa sfilare uomini e donne indifferentemente, indossando stivali dai tacchi alti e giacche in formato XXL. Come ha ripetuto nei giorni scorsi Guram Gvasalia, amministratore delegato di Vetements e inseparabile fra- tello di Demna, «il genere non esiste più. Uomini o donne, possiamo scegliere cosa vogliamo essere». ma, alla lunga, «ucciderebbe» la creatività. Effortless Front row È la prima fila di chi assiste alle sfilate (si dice anche «frow»). Quei posti, bersagliati dai fotografi, sono sempre più occupati dalle personalità rappresentative del marchio come la «povera» Kim Kardashian che ha fatto il «front row» per Balmain e poi per Givenchy ed è già fuggita da Parigi, dopo essere stata aggredita e derubata dei suoi gioielli. See now, buy now Alla lettera significa: «vedi ora, compra ora». È il concept della stagione (già messo in pratica da marchi come Burberry, Tom Ford o Tommy Hil- AP Front row Natalia Vodianova, Salma Hayek e il Ceo di Kering Pinault da Stella McCartney figer), per cui si dà la possibilità di acquistare subito i capi che hanno appena sfilato (e ormai tutti possono vedere su internet e tramite i social network), invece di attendere i canonici sei mesi. A Parigi, comunque (ma pure a Milano), si fa resistenza, in primis le associazioni di categoria: il siste- Avere stile «senza sforzo»: come dire, uno charme che appare naturale, fluido. A parlare esplicitamente di «semplicità effortless dello stile francese, intrinseco nella donna di Chloé» è stata pochi giorni fa Clare Waight Keller, direttrice artistica del marchio. Ma ormai «effortless» sta diventando la parola chiave per indicare un certo stile parigino nel vestirsi, in pieno revival, tipo quello di Charlotte Gainsbourg, ben visibile alla sfilata di Yves Saint Laurent, il primo giorno della fashion week. Che a Parigi dura 9 giorni, a New York si è esaurita in 8, 6 a Milano e 5 a Londra. Una settimana mai di sette giorni. 12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI 27 DELUSIONE IN ITALIA po della collaborazione internazionale «Virgo» che ha contribuito con l’omologo americano «Ligo» alla prima rilevazione del fenomeno cosmico. «Assegnare il Nobel alle onde sarebbe stata una violazione delle norme: le nomination per il premio vengono raccolte entro il 31 gennaio, mentre l'annuncio della loro scoperta è stato dato l'11 febbraio». “Peccato per le onde gravitazionali Si meritavano il riconoscimento” 1 «Speravamo che il Nobel an- dasse alle onde gravitazionali, ma ci aspettavamo che andasse così e ora confidiamo per il 2017»: a parlare, con un po’ di delusione, è Fulvio Ricci, ricercatore dell'Infn e professore all’Università La Sapienza di Roma, a ca- . TUTTOSCIENZE MERCOLEDÌ 5 OTTOBRE 2016 NUMERO 1715 A CURA DI: GABRIELE BECCARIA REDAZIONE: CLAUDIA FERRERO www.lastampa.it/tuttoscienze/ tutto salute SCIENZE ... & P Il Nobel ai signori della materia esotica Premiati per la Fisica i tre britannici Thouless, Haldane e Kosterlitz, pionieri nelle ricerche su superconduttori, superfluidi e stati magnetici: “Grazie a loro l’elettronica del XXI secolo” La love story GABRIELE BECCARIA La partecipazione di nozze di Michael Kosterlitz (sotto): si sposò a Torino nel 1970 hors Hans Hansson tira fuori dal sacchetto della colazione un bombolone, una ciambella e un pretzel e svela compiaciuto che nelle forme di quei dolcetti si intuiscono i poteri della topologia: è la branca della matematica in grado di indagare le proprietà delle forme che non cambiano quando vengono soggette a deformazioni ed è proprio quella che ha reso possibili le ricerche di tre inglesi arruolati negli Usa e che da ieri sono i nuovi Nobel della Fisica: David J. Thouless della University of Washington, Duncan Haldane della Princeton University e Michael Kosterlitz della Brown University. Questi magnifici tre - dice Hansson, uno dei rappresentanti del comitato del premio - si sono immersi nella materia e l’hanno esplorata negli stati più esotici, lontanissimi dall’esperienza quotidiana: hanno osservato, con ruolo da pionieri, cosa accade quando si passa da un oggetto magnetizzato a un altro che non lo è oppure da un metallo «standard» a uno superconduttore o, ancora, da un fluido normale a un superfluido privo di viscosità. Tante metamorfosi in cui il gioco dell’ordine e del disordine spalanca possibilità straordinarie. Per esempio quelle dei computer quantistici. Iperveloci, iperpotenti. T Così Michael scoprì Torino e l’alpinismo SIMONE BOBBIO ono due tracce parallele i segni che John Michael Kosterlitz lasciò in Italia durante l’intensa permanenza a Torino nell’anno accademico ’69-‘70. «Arrivò all’Istituto di Fisica dell’Università di Torino con una borsa della Royal Society per approfondire la ricerca sui modelli duali sotto la guida del nostro maestro Sergio Fubini ricorda il professor Stefano Sciuto, S 12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI SPL/GETTY “Hanno inventato i mattoni del nostro futuro quantistico” «Siamo già uno dei protagonisti: il Cnr coordina una “roadmap” sulle tecnologie quantistiche che prevede importanti sinergie tra università e industria». all’epoca borsista -. Pubblicò anche un lavoro e proprio qui sposò sua moglie. Conservo ancora gelosamente la foto delle nozze. Era un ragazzo molto simpatico e intraprendente, con cui rimasi in contatto negli anni successivi». L’altro ambito in cui Kosterlitz si applicò, ottenendo grandi risultati, fu l’arrampicata sulle pareti alpine. «La notizia del Nobel mi ha colto alla sprovvista - racconta l’alpinista Ugo Manera - perché noi lo ricordavamo come Mike. Appena giunto in città, si legò in cordata con Gian Carlo Grassi e mise la sua firma su alcune vie di elevata difficoltà. Ancora oggi i giovani scalatori vanno a Ceresole Reale per cimentarsi sull’indimenticabile fessura Kosterlitz». Introdusse nelle Alpi occidentali - aggiunge - «un nuovo stile di arrampicata e ci mostrò per primo i “nut”, gli attrezzi per la progressione in parete che rivoluzionarono il concetto di alpinismo. Ma rimaneva il classico britannico flemmatico e pacato, per nulla autocelebrativo. Avevo capito che era molto intelligente, ma non fino a questo punto». 12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI 12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI L’analisi del presidente del Cnr Inguscio “Tante meraviglie, dai sensori ai computer” VALENTINA ARCOVIO ai sensori per rilevare l’attività cerebrale ai dispositivi quantistici che permetteranno, ad esempio, di immagazzinare in modo pulito enormi quantità di dati o di trasmetterli in sicurezza e nel rispetto della privacy». È puntando sulle applicazioni che Massimo Inguscio, presidente del Cnr, spiega perché il lavoro di Thouless, Haldane e Kosterlitz ha fatto guadagnare loro un posto nell’Olimpo dei Nobel. «D Professore, qual è la rivoluzione impressa alla fisica dai tre nuovi Nobel? «Considerato che le loro scoperte risalgono agli Anni 70 e 80, il lavoro di Thouless, Haldane e Kosterlitz può essere considerato davvero visionario. Hanno il merito di essere andati oltre il mondo classico delle transizioni di fase della materia, come il passaggio di un solido allo stato liquido o gassoso, per descrivere nuovi stati della materia stessa, basati sulle caratteristiche “topologiche” di materiali sottilissimi, bidimensionali o addirittura unidimensionali. Nella descrizione di una transizione topologica di un materiale sono importanti le proprietà che rimangono stabili: un po’ come quando si deforma una ciambella, visto che alla topologia interessa che questa mantenga il buco. Proprio per questo materiali così sottili, portati a temperature prossime allo zero assoluto, mantengono il comportamento quantistico anche in presenza di difetti o imperfezioni. Sono transizioni di fase completamente diverse da quelle classiche, tipo il passaggio dell’acqua da liquida a ghiaccio, e possono essere descritte solo introducendo la topologia». Con quali implicazioni? «Si è aperta la strada a una fisica di superfrontiera che ha già permesso di realizzare materiali nuovi e che, in futuro, I fantastici tre David J. Thouless (University of Washington), Duncan Haldane (Princeton University) e Michael Kosterlitz (Brown University) realizzerà tecnologie quantistiche molto innovative. Oggi, per esempio, questi materiali sono utilizzati per rilevare i campi magnetici. Altre applicazioni si realizzano in medicina, come nell’elettroencefalogramma: questi sensori analizzano l’attività cerebrale e ci sono laboratori del Cnr che grazie a loro studiano se esistono legami tra l’attività cerebrale e alcune malattie». E le applicazioni di frontiera? «I Nobel hanno gettato le basi su cui si costruiranno le tecnologie quantistiche: è un settore su cui investe tutto il mondo e l’Europa in particolare. L’obiettivo è realizzare materiali per dispostivi intelligenti in grado di aumentare le capacità di trasmissione e memorizzazione». Quale sarà il ruolo dell’Italia? STAMPA .LA MERCOLEDÌ 5 OTTOBRE 2016 l P SCIENZE Cervelli di ritorno 28 .TuttoScienze «Noi, le 23 donne che vogliono provare a sconfiggere l’Alzheimer» SILVIA BANDELLONI 1 «Non ti scordar di te» è lo slogan della cam- pagna triennale di AIRAlzh Onlus e Coop Italia, grazie alla quale l’Università di Firenze ha bandito 25 assegni di ricerca annuali - per 600 mila euro, pari a 1,8 milioni in tre anni - allo scopo di migliorare lo studio di diverse patologie neurodegenerative, tra cui l’Alzheimer. Ventitrè di questi assegni di ricerca, distribuiti in varie istituzioni italiane, sono stati conquistati da donne. «Ce ne sono molte che fanno ricerca nel nostro campo - spiega Ilde Pieroni, una delle 23 studiose che da Bruxelles si è spostata a Pescara per realizzare il suo progetto presso la casa di cura Villa Serena -. Basti pensare che il mio supervisore a Ginevra, dove ho lavorato per tre anni, era una donna». Ma la straordinarietà di questa vicenda sta nel fatto che tre scienziate - tra cui la stessa Pieroni - abbiano deciso di rientrare. «Se ci saranno altre occasioni simili, potremo dire di aver iniziato a invertire la rotta e, magari, attratto ricercatori stranieri - commenta -. Potrebbe essere un primo passo per contrastare la fuga dei cervelli, ma penso che sia sempre importante nella nostra professione uscire dai propri confini nazionali». In questo caso i cervelli ritornano per riportare la memoria a chi l’ha smarrita. Se nei prossimi 20 anni una famiglia italiana su quattro avrà un parente colpito dall’Alzheimer, sono numerosi gli studi di frontiera, in Italia e nel mondo, alla ricerca di soluzioni terapeutiche ancora sfuggenti, come quella farmacologica. È dunque fondamentale puntare anche alla prevenzione. Come spiega Sandro Sorbi - professore di Neurologia dell’Università di Firenze e direttore della Clinica neurologica dell’Azienda ospedaliero-universitaria Careggi, nonché presidente di AIRAlzh - «molti studi confermano la relazione tra i fattori ambientali e lo stile di vita e la possibilità di modificare, preve- Voglio indagare i cloni del Pianeta Terra e viaggiare tra le stelle Astrofisico o astronauta? Come si moltiplicano le opportunità professionali di chi studia il cosmo l P SPAZIO/1 ANTONIO LO CAMPO o spazio è e sarà una delle grandi avventure del XXI secolo. Intreccia ricerca teorica e business estremo e coinvolge un numero crescente di specialisti: scienziati, ingegneri, astronauti, imprenditori. Solo l’anno scorso, secondo la Space Foundation», l’«economia spaziale» - che si allarga dai satelliti commerciali alle missioni delle agenzie nazionali - è salito a 323 miliardi L di dollari. Ed è destinato ad au- spalancano per le nuove genementare con gli investimenti razioni: un futuro da astrofisidei privati: in testa quelli di co o da astronauta non è imElon Musk, che con la società probabile e questi scenari saSpaceX vuoranno uno le colonizzadei temi delre Marte, e l’«AstroJeff Bezos, nomy Day» che con Blue del 7 ottobre, Origin punta organizzato allo sfruttaal centro Almento anche tec di Torino turistico dei «La RUOLI: IL PRIMO È STATO ASTRONAUTA d a ESA-ASI E IL SECONDO È RICERCATORE Stampa» e viaggi tra le AL DIPARTIMENTO DI FISICA stelle. DELL’UNIVERSITÀ DI TORINO Infinito in Lo spazio occasione diventa così del conto aluna dimensione «totale», so- la rovescia per un altro grande spesa tra visioni e opportunità, evento: la sonda ExoMars, una a cominciare da quelle che si delle missioni più ambiziose tra Maurizio Cheli Davide Gandolfi Astronauta Astrofisico quelle realizzate per l’esplorazione di Marte, è vicina all’ingresso nell’orbita del Pianeta Rosso. Il 16 ottobre il modulo principale sgancerà quello di atterraggio, battezzato «Schiaparelli», che, tre giorni dopo, dovrà toccare il suolo. Tra i protagonisti della giornata ci saranno l’astronauta Maurizio Cheli e l’astrofisico Davide Gandolfi, che si racconteranno agli studenti. Ma per chi vuole seguire i loro percorsi qual è la strada da seguire? «Grande passione e forte motivazione - spiega Cheli -. E ci si deve dedicare allo studio, dando il massimo, perché tra gli astronauti la selezione è dura». «Sono sempre stato attratto dal volo - aggiunge Cheli -. Così, dopo l’università sono entrato in Accademia Aeronautica e ho trascorso lunghi periodi all’estero: Inghilterra e Usa in- nanzitutto. Se dovessi fornire un consiglio a chi sogna di diventare astronauta, direi che è importante la diversità delle esperienze e delle conoscenze, più ancora della sola specializzazione in una singola disciplina. Un astronauta si trova ad affrontare tematiche operative e scientifiche molto varie e una conoscenza allargata è davvero fondamentale». E - sottolinea «non si finisce mai di studiare, perché nel 2004 mi sono laureato in economia e commercio: una cultura che mi aiuta nella mia attività di imprenditore nelle tecnologie aeronautiche». Ha raggiunto il suo sogno da “Come colpiremo l’asteroide killer prima dell’Apocalisse” A BergamoScienza il leader del piano l P SPAZIO/2 VALENTINA ARCOVIO on succederà oggi né domani. Ma prima o poi accadrà: un asteroide si schianterà sulla Terra. Potrebbe finire in fondo a un oceano o nel deserto. O su una metropoli. «È una probabilità remota, ma non impossibile», dice Ian Carnelli, responsabile del «General Studies Program» all’Esa, l’Agenzia spaziale europea. Carnelli è anche l’ingegnere a capo di uno dei progetti europei più promettenti nel campo della protezione spaziale: sarà destinato a guidare «Aim», l’«Asteroid Impact Mission» dell’Esa, missione che ha lo scopo di testare una strategia per evitare che un asteroide si schianti sulla Terra. A patto che l’Esa dia l’ok a dicembre. N Chiariamolo subito: il programma non ha nulla a che fare con «Osiris-Rex», la sonda appena lanciata dalla Nasa con lo scopo di raggiungere l’asteroide 101955 Bennu, prelevarne dei campioni e riportarli sulla Terra. Qui si tratta di salvare il Pianeta e i suoi abitanti. E sarà l’occasione per testare nuove tecnologie utili per l’esplorazione dello spazio. Carnelli racconterà i suoi obiettivi il 9 ottobre, in un incontro intitolato «Asteroidi: pericolo di impatto e opportunità per l’esplorazione spaziale», nell’ambito di BergamoScienza. Ingegnere, quali sono le reali probabilità che un asteroide ci colpisca? «Molto basse, ma non nulle. Sul nostro Pianeta ci sono diversi crateri a dimostrarlo. Per questo teniamo d’occhio lo spazio e gli oggetti celesti che potrebbero minacciarci. Attualmente ci sono 554 asteroidi potenzialmente pericolosi, corpi LA STAMPA MERCOLEDÌ 5 OTTOBRE 2016 La ricerca è sempre più declinata al femminile . TuttoScienze .29 La violenza affonda nella preistoria ma cultura e società ci hanno resi più pacifici nendolo, il rischio di ammalarsi di Alzheimer e di altre forme di demenza». La patologia va quindi vista in un quadro più ampio. «Se ritardassimo di cinque anni l’insorgere dell’evidenza clinica, potremmo abbattere considerevolmente il numero dei malati con sintomi conclamati», commenta Sorbi. Adesso un obiettivo dei ricercatori diventa quindi migliorare la precisione delle diagnosi. «Il nostro obiettivo è testare un gruppo di pazienti osservando l’attività cerebrale e muscolare durante il sonno - spiega Pieroni -. Ci occupiamo non solo di Alzheimer, ma anche di un’altra forma neurodegenerativa nota come demenza a corpi di Lewy. Migliorare la diagnosi - conclude - farà sì che anche i trattamenti diventino via via più efficaci». 1 Le radici della violenza umana affondano nella preistoria. È una caratteristica dei primati, ereditata durante l'evoluzione, e influenzata dalla cultura e dalla società. All'alba della nostra specie le uccisioni tra esseri umani erano circa il 2% e aumentarono fino al 15-30% nel periodo tra 3 mila e 500 anni fa per calare oggi allo 0,01%. L’hanno calcolato i ricercatori guidati da Josè Maria Gomez, della Stazione sperimentale di Almeria, in Spagna, il cui lavoro è pubblicato su «Nature». Se l'uomo sia violento o buono per natura è un tema che da sempre appassiona i filosofi, ma sta- volta ci si è serviti della biologia comparativa. Dopo aver messo insieme i dati su oltre 4 milioni di vittime, si è quantificato il livello di violenza in 1024 specie di mammiferi (tra cui topi, cavalli, pipistrelli, conigli e scimmie), mentre per l'uomo i dati sono stati ricavati da 600 studi e campioni dal Paleolitico fino all'Età del ferro e al presente, vale a dire da 50 mila anni fa in poi. La conclusione è che il nostro tasso di violenza è cambiato in concomitanza con i cambiamenti socio-politici: cultura e società, quindi, possono modificare le nostre peggiori inclinazioni e migliorarci. In orbita La Stazione Spaziale Internazionale sorvola la Terra tra i 330 e i 435 km di altitudine e viaggia a una velocità media di oltre 27 mila km/h bambino anche l’astrofisico Davide Gandolfi, ricercatore all’Università di Torino. «Sono sempre stato affascinato dall’astronomia, già a sette anni dice -. Ho studiato fisica e ho fatto molte esperienze all’estero: al centro Esa di Noordwijk in Olanda, e in due istituti, a Jena e Heidelberg in Germania. Ora mi occupo di pianeti extrasolari, la nuova frontiera dell’astronomia. I miei suggerimenti? Tanto studio e, una volta raggiunti i traguardi, non sentirsi mai arrivati e puntare alla scoperta. Che è l’elemento alla base della ricerca». Anche Uber e Google potranno aiutarci a guarire L’evento di venerdì Al via a Torino l’Astronomy Day 1 L’appuntamento è per venerdì 7 al Centro Spaziale Altec di Corso Marche 79 a Torino: alle 9 avrà inizio la prima edizione dell’Astronomy Day, organizzato da «La Stampa» con Infinito-Planetario di Torino, in collaborazione con Asi, Thales Alenia Space e Altec. Protagonista un gruppo di studenti delle scuole superiori per una giornata dedicata ai temi dell’esplorazione spaziale alla vigilia dell’arrivo intorno a Marte di ExoMars. Ragazzi e ragazze, selezionati nei giorni scorsi, incontreranno scienziati, tecnici e specialisti di un settore-chiave della scienza e dell’high tech, stimolando un dialogo trasversale: dalle prospettive della ricerca a quelle professionali. I temi saranno numerosi: le nuove frontiere dell’esplorazione planetaria, l’Italia nello spazio, la ricerca di vita aliena, le professioni di ingegnere spaziale, astrofisico e astronauta. Le app di Brownstein servono a pazienti e ospedali Domani riceverà il Premio Lagrange-Fondazione Crt l P COMPLESSITÀ GABRIELE BECCARIA a visita più promettente dal migliore specialista a volte naufraga per ragioni banali: l’imprevisto familiare, l’ingorgo nel traffico, il parcheggio che non c’è. John Brownstein è un professore di Harvard, oltre che medico di punta del Boston Children’s Hospital, e ha un doppio merito: aver calcolato l’astronomico prezzo di questi piccoli ma frequentissimi contrattempi - 6 miliardi di dollari l’anno soltanto negli Stati Uniti - e aver trovato una soluzione per scongiurare la catena di L eventi avversi che dagli appuntamenti saltati degenera in tante terapie mancate e poi nell’incontrollabile domino degli intoppi organizzativi in cliniche e ospedali. Figura di fontiera Assieme alla società Uber (che, Italia a parte, colleziona successi sempre più lusinghieri) l’epidemiologo computazionale Brownstein - figura di frontiera tra medicina e universo digitale - ha creato una piattaforma davvero speciale: si chiama «Circulation» ed è il primo sistema pensato per integrare le esigenze di trasporto dei pazienti (tutti quelli che non si trovano in condizioni d’emergenza e, quindi, la fetta prevalente di 12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI spaziali vicini all’orbita terrestre che non è escluso possano un giorno scontrarsi con noi: al momento c’è una probabilità su 700mila di assistere a un impatto simile. Ma in futuro tutto potrebbe cambiare». In che modo la missione «Aim» contribuirà alla protezione della Terra? «La missione è stata progettata per testare una tecnica di deflessione e raccogliere dati sulle proprietà fisiche degli asteroidi. L’obiettivo è Didymos, un asteroide che si prevede passerà vicino alla Terra nel 2022: è un sistema binario, costituito da un corpo maggiore con un diametro di 800 metri e una piccola luna, grande 170 metri che gli orbita attorno. L’obiettivo della missione è questa luna, su cui verrà testato il cosiddetto “impatto cinetico”». re a modificare la velocità della luna di circa mezzo millimetro al secondo. Nel frattempo, la sonda “Aim” raccoglierà immagini, studierà le proprietà dell’asteroide e i detriti rilasciati. Non solo. Avremo l’opportunità di testare strumenti molto avanzati, realizzati anche con start-up italiane». «Se tutto andrà come previsto, a novembre 2020. Poi ci vorrà un anno e mezzo per raggiungere l’obiettivo, nel maggio 2022. L’impatto cinetico avverrà dopo qualche mese e lo spettacolo sarà visibile dai radiotelescopi sulla Terra». Quali altri metodi abbiamo per evitare che un asteroide colpisca la Terra? Ian Carnelli Ingegnere RUOLO: È PROFESSORE DI PEDIATRIA E INFORMATICA ALLA HARVARD MEDICAL SCHOOL E «CHIEF INNOVATION OFFICER» DEL CHILDRENS’ HOSPITAL DI BOSTON Miniera di dati Quando dovrebbe partire la missione? «Ci sarebbero altre due strategie. Una è quella dell’attrattore gravitazionale: si spedisce un oggetto intorIn cosa consiRUOLO: È RESPONSABILE no all’asteroiste? DEL «GENERAL STUDIES PROGRAM» de per attrarDELL’AGENZIA SPAZIALE EUROPEA lo con la pro«Nel far scontrare una sonpria massa e da con l’asteroide, rallentandolo indurlo a cambiare rotta. È un e costringendolo a cambiare tra- approccio che però richiede iettoria. Ed è quello che farà la tempi lunghi. La seconda strasonda “Dart” (“Double Asteroid tegia prevede il ricorso a detoRedirection Test”) della Nasa, nazioni nucleari: vengono stupartner del nostro progetto. diate con simulazioni al comL’impatto è previsto nell’ottobre puter, perché la Bomba nello 2022 a circa 6 km al secondo. spazio è bandita». Questa velocità dovrebbe basta12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI John Brownstein Epidemiologo chi ha un problema di salute) con la programmazione delle strutture sanitarie. I tempi, così, si razionalizzano e - come dimostra una serie di progetti-pilota in diversi Stati degli Usa, dal Massachusetts al Delaware - la possibilità di seguire in tempo reale le richieste e il loro smistamento sta migliorando sia la vita di tante persone sia l’efficienza delle cure. Brownstein è considerato un pioniere nel tradurre in realtà digitali creative i saperi e gli strumenti medici: ormai iper-citato con ammirazione è il suo HealthMap.org, un sistema web di «intelligence» con il quale sorvegliare la diffusione delle malattie infettive, a cominciare dall’onnipresente influenza. Ma le idee e le iniziative del professore continuano a moltiplicarsi. «Con l’app Yelp spiega - si possono segnalare pranzi e cene al ristorante che hanno preso la piega sbagliata e ci hanno fatto sentire male». Così, grazie a questa rete di recensioni al contrario, si innesca un sistema di controlli capillari sulle violazioni sanitarie e si creano allo stesso tempo mappe dettagliate sulle reazioni allergiche di una vasta platea di pubblico. Stress, cambi di stagione, inquinamento, trattamenti estetici e squilibri alimentari e/o ormonali, minacciano la salute dei tuoi capelli? Dalla natura, MiglioCres® è la risposta per avere: • CAPELLI FORTI grazie all’estratto di Miglio • CAPELLI FOLTI grazie alla Serenoa Repens e all’estratto di Ortica • CAPELLI NUTRITI E RIGENERATI grazie al Selenio, alla Metionina, al Rame, allo Zinco Consulente per l’Oms, l’Organizzazione mondiale della Sanità, oltre che per l’Institute of Medicine americano e per la Casa Bianca, il 6 ottobre Brownstein riceverà a Torino il Premio Lagrange-Fondazione Crt 2016: coordinato dalla Fondazione Isi, il riconoscimento, dal 2008, ogni anno, viene assegnato a uno studioso che si è messo in luce nel campo della scienza della complessità, un labirintico territorio dove teorie ed esperimenti si trasfigurano in nuove logiche interdisciplinari grazie alla gestione intelligente di informazioni sempre più massicce e sofisticate, i cosiddetti Big Data. Dall’ufficio bostoniano, infatti, il professore spiega come «i social e tutto l’universo digitale rappresentano ormai una vera miniera per indagare e per prevedere molti fenomeni legati alla salute». E spesso l’invisibile abbraccio - da Amazon a Google - funziona anche meglio delle reti «ufficiali», come quelle governative, svelando dinamiche e proprietà altrimenti destinate a restare nascoste o almeno controverse. Per trasformarle in pratiche concrete e in politiche globali altre macchine ci daranno una mano. L’Intelligenza Artificiale è già all’opera. 12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI 30 .TuttoScienze STAMPA .LA MERCOLEDÌ 5 OTTOBRE 2016 l P MEDICINA I cinque giorni di vacanza che possono aiutare anche il nostro Dna PAOLA MARIANO 1 Sono sufficienti cinque giorni di vacan- za per modificare in modo favorevole l’attività del proprio Dna e migliorare le funzioni immunitarie, oltre a indurre una serie di variazioni nei parametri del sangue legati alla longevità. Lo rivela una ricerca condotta da Eric Schadt, direttore dell’Istituto Icahn for Genomics and Multiscale Biology presso il Mount Sinai di New York e pubblicata sulla rivista «Translational Psychiatry». l P SANITÀ LORENZA CASTAGNERI Q «Il relax consente al tuo corpo di liberarsi da posture scorrette e di tipo difensivo (per esempio spalle chiuse e irrigidite) e di ridurre il livello di stress, che a sua volta influenza lo stato di benessere del corpo e in particolare ha spiegato Schadt - il funzionamento del sistema immunitario». Lo studio ha coinvolto 102 donne tra i 30 e i 60 anni, sottoposte a prelievi di sangue prima e dopo cinque giorni di vacanza relax in un centro a Carlsbad, in California. Durante la permanenza alcune donne hanno parteci- pato a sessioni di yoga e meditazione, mentre altre si sono semplicemente godute il relax e i confort della struttura. È quindi emerso che in tutte le «villeggianti» i valori del sangue sono cambiati: è migliorata, in particolare, la funzione immunitaria, con la riduzione delle risposte immunitarie improprie ed esagerate che, spesso, fanno da apripista a reazioni allergiche e malattie autoimmuni. E allo stesso tempo è stata osservata una serie di cambiamenti favorevoli nell’attività di molti geni, a cominciare da quelli legati a reazioni infiammatorie). E, non ultimo, yoga e meditazione hanno avuto un ruolo (ancora da quantificare con precisione) nel potenziamento dei processi di riparazione del Dna. “Contro disastri e terrorismo i segreti salva-vita del nostro 118” uanto è pronto il nostro sistema sanitario a gestire un possibile attacco terroristico? Tra gli addetti ai lavori la riflessione è in corso: sebbene nessuno metta in dubbio la qualità batteriologica», racconta Lodelle cure offerte dal 118 e dai tan. In questo caso un ospedanostri ospedali, c’è chi crede le israeliano sarebbe in grado che, con qualche correttivo, di trasferire rapidamente pala gestione di una maxi- zienti e macchinari nel proprio emergenza potrebbe miglio- parcheggio, trasformando rare. «Se il 118 fosse organiz- l’area in reparti e ambulatori. zato sul piano nazionale e Succede ad Haifa. Dopo l’assistenza d’urgennon regionale o provinciale za, poi, quella come oggi, ci ospedaliera è sarebbero l’altro grande modelli comcapitolo, portamentali quando si vee di risposta rifica un maunici, da xi-incidente. Nord a Sud, RUOLO: È DIRETTORE «In Italia, con cui tratDELLA CENTRALE OPERATIVA PER LA MAXI-EMERGENZA purtroppo, tare le vittiDELLA REGIONE PIEMONTE non esiste me. Adesso, una legge che invece, rischiamo che il paziente che impone alle strutture sanitarie in un luogo ha la priorità, in di dotarsi di un “Peimaf”, cioè un altro non ce l’abbia», ra- di un piano d’emergenza intergiona Mario Raviolo, diretto- na per fronteggiare un massicre della Struttura complessa cio afflusso di feriti, in cui sia «Maxiemergenza 118» della indicato, per esempio, quanto Regione Piemonte. Il modello da seguire - sostiene - è quello di Israele, nazione che ha imparato a convivere con l’incubo-attentati e che ha una lunga esperienza nella gestione delle maxiemergenze. A questo tema caldo è stato dedicato il primo seminario italo-israeliano, che, dal 18 al 21 settembre scorsi, ha portato a Saluzzo, in provincia di Cuneo, medici dell’esercito israeliano ed esperti in sicurezza degli ospedali, oltre a Eilat Shinar, la direttrice della Banca del sangue locale, e ad alcuni rappresentanti dell’Mda, il Magen David Adom, vale a dire il 118 di Israele. «Abbiamo circa 2 mila dipendenti e 15 mila volontari», racconta Felix Lotan, paramedico, responsabile dell’Mda nella regione di Gerusalemme. «Tutti - aggiunge - seguono lo stesso corso di formazione e ovunque viaggiano gli stessi mezzi. C’è l’ambulanza di base, per i codici bianchi e verdi, e quella con i paramedici, per le missioni più gravi, con il necessario per intubare il paziente o per svolgere operazioni sul posto». In Italia è differente. «Non possiamo mai dare per scontata la dotazione di un’ambulanza, a seconda della Regione in cui si opera - spiega Raviolo -. A ciò si aggiunge la differenza tra i protocolli operativi in caso di maxiemergenza. Questo fa sì che la risposta sanitaria possa cambiare da zona a zona». E c’è anche dell’altro. In Israele gli operatori del 110 - è questo il numero di emergenza - sono sottoposti a training continui per migliorare le proprie performance. «Ci prepariamo ad affrontare ogni tipo di situazione: dal grande incidente stradale all’attacco terroristico fino a una guerra Dagli specialisti israeliani le novità sulla gestione delle maxi-emergenze Mario Raviolo Chirurgo ARIEL SCHALIT/AP e quale personale dev’essere richiamato in servizio, come dev’essere organizzata la catena di comando e quali spazi vanno riconfigurati, oltre a come svolgere l’accettazione dei pazienti e la gestione di quelli da dimettere per liberare letti. Di conseguenza non abbiamo una norma che impone di fare simulazioni pratiche per testare la validità dei piani», rivela Raviolo. «In caso di maxi-emergenza - insiste il medico - un “Peimaf” ben studiato e condiviso, del quale tutti gli operatori sono informati e con il quale sono stati formati, è l’unico modo per rispondere in modo efficiente ed efficace. I piani devono essere flessibili, adattabili a tutte le situazioni e patologie che possono prospettarsi, nonché facilmente applicabili. Senza regole si rischia il caos». Non succede all’ospedale Shaare Zedek di Gerusalemme, dove lavora Ofer Merin, esperto in traumatologia: «In caso di incidenti di massa l’ospedale è diviso in sezioni, ciascuna con a capo un medico che coordina uno staff. Ognuno sa cosa fare e per tenerci pronti facciamo due-tre simulazioni all’anno». 12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI Il diabete giovanile non è solo per giovani l P tici in persone tra i 30 e i 60 anni, si è scoperto che il numero di diagnosi di diabete di tipo 1 rimaneva costante anche nella FABIO DI TODARO fascia di popolazione adulta. Un dato corroborato dall’osserè quello giovanile (ti- vazione del fenotipo dei pazienpo 1) e quello dell’età ti (più magri rispetto ai coetaadulta (tipo 2): quan- nei affetti dal diabete di tipo 2) do si parla del diabete, è la e dall’esigenza di ricorrere alclassificazione più utilizzata. l’insulina che mostravano enLa forma autoimmune è più tro un anno dalla diagnosi. di frequente diagnosticata Le altre evidenze non hanno nei bambini e negli adolescen- scompaginato lo scenario: enti, mentre l’altra è considera- tro la terza decade di vita la forta la conseguenza di una dieta ma autoimmune (le cellule beta squilibrata e uno stile di vita del pancreas diventano incapasedentario e la si scopre con ci di secernere insulina) era comaggiore munque la più frequenza diagnosticata, negli adulti. mentre con il Finora, su passare degli questo punanni cresceva to, sono stala quota di chi ti tutti d’acè affetto dal diRUOLO: È RICERCATORE ALLA cordo. Ma MEDICAL SCHOOL DELL’UNIVERSITÀ sturbo di origiDI EXETER (GRAN BRETAGNA) ne metabolica. uno studio presentato «Siamo stati al congresso della Società Eu- portati a pensare che, oltre una ropea di Diabetologia, a Mo- certa età, una persona che prenaco di Baviera, riscrive la senta alterazioni nel metaboliclassificazione della malattia. smo degli zuccheri soffra del «La metà delle diagnosi di diabete di tipo 2 - ha spiegato diabete di tipo 1 si registra in Thomas -. Oggi invece sappiachi ha superato i 30 anni», ha mo che conviene indagare più a detto Nicholas Thomas, ri- fondo: il diabete di tipo 1 non cercatore dell’Università di sempre viene diagnosticato duExeter, in Gran Bretagna, fa- rante l’infanzia e l’adolescencendo crollare il luogo comu- za». In gioco c’è l’approccio tene che vedeva l’insorgenza rapeutico. Se il diabete di tipo 2 della condizione tipica del- si può correggere anche solo l’età infantile. A questa con- modificando la dieta e intensificlusione si è arrivati dopo cando l’attività fisica, la forma aver valutato un campione di autoimmune non può prescin120 mila adulti: andando a dere dall’insulina. caccia dei polimorfismi gene12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI DIABETOLOGIA C’ Nicholas Thomas Diabetologo LA STAMPA MERCOLEDÌ 5 OTTOBRE 2016 . Spettacoli .31 MARIANNA (DASY) Il rapporto tra Viola e Dasy è esasperato, ma ci hanno fatto capire quanto noi si abbia in comune I ruoli li abbiamo scelti noi: io sono decisa e impulsiva come Dasy; Angela dolce, sensibile e riflessiva come Viola La scena più difficile? Quella in motorino: anche perché Marianna non ne ha mai portato uno Da dove veniamo noi, come nel film, c’è desolazione e abbandono, ma anche tanta voglia di riscatto ANGELA (VIOLA) ANSA Angela (a sinistra) e Marianna cantanti neomelodiche in «Indivisibili» ADRIANA MARMIROLI ROMA el dopo-Venezia, Indivisibili di Edoardo De Angelis è stato lo strascico polemico: non selezionato e passato a margine, nelle Giornate degli autori, lo hanno voluto i festival di Toronto e Londra (dove passa oggi e domani). Mentre, secondo Paolo Sorrentino, sarebbe stato il film giusto per rappresentare l’Italia agli Oscar. Bella storia asciutta e dura di degrado, ribellione e crescita («Favola neogotica», secondo gli inglesi), realistica e metaforica nel contempo, Indivisibili deve tanto alle protagoniste, Angela e Marianna Fontana, diciottenni gemelle di Casapesenna (Caserta): sono loro le indivisibili del film, le canterine sorelle siamesi Viola e Dasy. Interprete e personaggio quasi si confondono in una prova che è (anche) un tour de force. Le abbiamo trovate che stavano per andare a prendere l’aereo per Londra: elettrizzate. Rispondono alle domande alternandosi in modo quasi automatico a seconda dell’argomento. Uguali eppure diverse. «Come i nostri lineamenti», dicono in simultanea. «Abbiamo una forte simbiosi mentale: le stesse passioni e sogni fin da piccole. Con qualche diversità, però, nel carattere e nei gusti». Studentesse al Conservatorio di Napoli, concordi nello scegliere una specializzazione insolita come il canto jazz, una ha poi preferito il piano come strumento facoltativo, l’altra la chitarra. «Il rapporto tra Viola e Dasy è ovviamente più esasperato, ma ci hanno fatto capire meglio quanto noi si abbia in comune. E ci ha unite maggiormente». Ma anche sottolineato i reciproci segni di diversità, che sono poi gli stessi dei personaggi. Tant’è: ai provini sono state loro a scegliere la sorella che avrebbero interpretato. «Perché un po’ ci somigliano: io più decisa e impulsiva, chiacchierona come Dasy; Angela dolce, sensibile e riflessiva come Viola. Edoardo ha concordato». Non era la prima volta che incontravano il giovane regista: a 16 anni erano state provinate per un corto. Non erano state scelte, ma un ponte si era creato. In quell’occasione avevano anche avuto in dono una borsa di studio di recitazione. Così, quando De Angelis è tornato per Indivisibili, avevano tutto: la voce e la naturalezza sotto i riflettori. «Cantare è stata la cosa più semplice: abbiamo solo dovuto studiare lo stile e le movenze dei neomelodici. A Napoli chi non li conosce, D Le gemelle Fontana, diciottenni, vengono da Casapesenna (Caserta) Un film per diventare grandi “Ora viviamo da sole, insieme” Le gemelle (non siamesi) Fontana, attrici rivelazione di “Indivisibili” con quelle macchinone e le corti di ammiratori?». Più difficile imparare a muoversi in sincronia. «Anche nelle scene più difficili siamo noi. Nessuna controfigura. Nessun effetto digitale». Solo, nelle scene in cui si vede l’anca congiunta delle siamesi, un’imbracatura strettissima e cinque ore di trucco. «Dolorosa, ci aiutava a capire la loro sensazione di costrizione. Una cosa su cui ab- Qui a fianco, una scena di «Indivisibili» di Edoardo De Angelis: il film, ora in sala, è stato presentato nei festival di Venezia , a Toronto e oggi è a Londra biamo lavorato per mesi: per imparare a muoverci, correre, sederci insieme. Anche i movimenti più insignificanti diventano complessi». La scena più difficile? «Quella in motorino: anche perché Marianna non ne ha mai portato uno». La più scioccante? «Il tuffo dalla barca: nel mare vero, al buio». Senza mai un’esitazione. «Siamo testarde: quando decidiamo una cosa, non ci tiriamo indietro». La loro vita – raccontano – è stata quella di ogni adolescente amata e seguita dai genitori, e da loro sostenuta. Figlie di un imprenditore agricolo, Casapesenna è a pochi chilometri dal cuore nero della Campania camorrista e dalla terra dei fuochi, Castel Volturno (dove il film è ambientato) e Casal di Principe. «C’è tanta desolazione e abbandono, ma anche tanta voglia di cambiamento e riscatto», dice Marianna. Nei prossimi mesi, Conservatorio e cinema a parte (Angela, da sola, ha già girato un altro film, I due soldati di Marco Tullio Giordana), le aspetta un grande salto: andare a vivere da sole a Napoli. «È la filosofia di Edoardo e del film: ogni scelta di crescita comporta il taglio di un pezzo di sé. Nel nostro caso è il cordone con la famiglia. Noi siamo pronte». 12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI Anna Rita Sidoti e la sua storia protagoniste all’Overtime SARA IACOMUSSI In mezzo agli altri era la metà, ma correva, anzi marciava, più forte di tutti. Annarita Sidoti era alta 1 metro e 50, era uno «scricciolo d’oro», come la chiamava il giornalista Candido Cannavò, una donna forte, prima ancora che un’atleta. Tutti gli aspetti della sua vita, dagli anni come studentessa all’oro ai mondiali di Atene nel 1997, passando per la figura di madre e moglie, vengono raccontati in Una storia semplice, documentario che viene presentato domani mattina in occasione dell’Overtime Festival di Macerata, dove è in concorso insieme ad altri 15 lavori legati al tema dello sport e dell’etica sportiva. Il film di Goffredo d’Onofrio e Giuseppe Garau è un omaggio alla marciatrice, scomparsa l’anno scorso per un tumore al seno contro cui ha lottato per sette anni. Ma non solo: Una storia semplice è il ritratto di un’atleta che ha avuto il coraggio di parlare pubblicamente della malattia. «C’era una sola persona da cui partire per realizzare il documentario – spiega il regista Garau – il marito di Annarita, Pietro. Da lì, abbiamo girato tutta l’Italia per raccogliere una ventina di testimonianze. Ma tutti hanno su di lei la stessa opinione: era una donna con un grande carattere». 12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI 32 .Spettacoli STAMPA .LA MERCOLEDÌ 5 OTTOBRE 2016 Fuocoammare, l’Italia scopre la voglia di realtà Dopo il successo in tv del documentario su Lampedusa: “Ci siamo svegliati dall’ipnosi televisiva” il caso FULVIA CAPRARA ROMA isola dei migranti si misura con l’isola del Grande fratello Vip e la bella sorpresa è che la prima, a dispetto di tutte le più facili previsioni, viene fuori dal match a testa alta. È successo l’altra sera su Rai 3, dove il documentario Fuocoammare di Gianfranco Rosi, Orso d’oro all’ultima Berlinale, designato a rappresentare l’Italia nella prossima corsa agli Oscar (nelle due categorie Miglior film in lingua non inglese e Miglior documentario), è stato visto da 2 milioni 273mila spettatori, con share dell’8,8% e con oltre 7 milioni di contatti. Non è vero che il pubblico vuole solo piatta evasione. Forse vuole soprattutto capire. Ed è proprio questa la grande forza dei documentari, per anni esiliati, soprattutto in Italia, nel limbo delle cose uggiose, e ora finalmente al centro di un vivace rilancio. Più che di finzione, dice Federica Di Giacomo, regista di Liberami, il film sul fenomeno dell’esorcismo premiato all’ultima Mostra di Venezia, il pubblico avverte «estremo bisogno di realtà. È come se gli italiani, dopo 20 anni di ipnosi televisiva, si fossero svegliati, e si stessero chiedendo in che Paese vivono». Ma non solo: «Inondati da un fiume di immagini, sentiamo più forte la necessità di ragionare su come ci poniamo rispetto alla realtà». Domande cui i documentari possono rispondere molto meglio di tanti film: «Il cinema del reale vince perché è indipendente, libero di sperimentare, di aprirsi, con sguardo critico, su un panorama ampio e variegato». L’altra verità, a lungo trascurata, è che i documentari, proprio come i film di finzione, possono divertire, emozionare, commuovere: «Il pubblico non li trova affatto ostici - osserva Roberto Cicutto, presidente e ad di Istituto Luce Cinecittà L’ 2,27 milioni I telespettatori che lunedì sera hanno visto - in media «Fuocoammare» di Gianfranco Rosi su Rai 3 62 Paesi Sono quelli in cui verrà distribuito «Fuocoammare», che rappresenta l’Italia nella corsa agli Oscar 950 passaggi Di documentari sulla Rai dal 2013 al 2016, per un totale di circa 60 milioni di spettatori Una scena di «Future Baby» «Così vi racconto come nascono i figli del futuro» 5 Esorcismi Qui a fianco, un’immagine di «Liberami», il documentario sugli esorcisti premiato all’ultima Mostra del cinema di venezia; a sinistra, la regista Federica Di Giacomo; in alto, una scena di «Fuocoammare» ANSA che con Rai Cinema ha prodotto e distribuito Fuocoammare e che da tempo promuove lo sviluppo della produzione documentaristica - e gli autori hanno imparato a usare sempre meglio gli strumenti del cinema del reale». In Italia, concorda Di Giacomo, c’è «un vuoto formativo, c’è ancora chi pensa che, andando a vedere un documentario, sicuramente si annoierà». E poi c’è il problema più grave, la circolazione di questo tipo di prodotti, resa difficile dalla «miopia del sistema distributivo». Anche se dal 2013 al 2016 la tv di Stato, con Rai Cinema, ha dato impulso alla programmazione di documentari (950 passaggi, repliche comprese, su reti sperimentali e generaliste, per un totale di 60 milioni di telespettatori, mentre, nella stesso arco di tempo, i documentari coprodotti sono stati 160), resta inespugnata la zona proibita delle sale cinematografiche: «Manca il sostegno delle strutture distributive - dichiara Cicutto -, in questo le sale sono scandalose, non danno tempo per educare il pubblico, ignorando l’aumento esponenziale di interesse nei confronti del genere. Oggi è molto più facile che un giovane sia incuriosito da un documentario, anche rispetto a un film». Secondo Cicutto il cammino da fare è comunque ancora lungo: «In tv si rischia poco, questo tipo di opere viene relegato nelle reti tematiche. Eppure, con- tro la superficialità dell’informazione tv, il documentario è un modo attraente per approfondire e comprendere meglio la cronaca contemporanea». Venduto in 62 Paesi, il 21 ottobre in uscita in Usa, Fuocoammare ne è la prova schiacciante: «È stato prodotto sull’onda dell’afflato morale - dice Cicutto -, il cinema non poteva non occuparsi di un tema così importante, e rivendico, da vecchia volpe della distribuzione, la scelta di mandare il film alla Berlinale, nel cuore politico della questione». Il 24 gennaio Rosi saprà se sarà riuscito a entrare nella fatidica cinquina degli Oscar. Ma per i documentaristi italiani l’era vincente è già cominciata. 12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI Visioni dal Mondo a Milano Il vero vince sul verosimile 14 titoli Sono quelli in concorso a «Visioni dal Mondo, Immagini dalla Realtà» in anteprima assoluta La realtà vince sulla fiction, il vero sul verosimile. Il successo del documentario continua la sua cavalcata di festival in festival, da Berlino a Venezia fino a approdare ai prossimi Oscar per rappresentare l’Italia. È quindi in un momento specialissimo che si apre oggi a Milano il Festival Internazionale del Documentario, già alla sua seconda edizione. «Visioni dal Mondo, Immagini dalla Realtà», come da titolo, racconta il mondo contemporaneo attraverso un linguaggio originale e indipendente, che oggi sembra essere quello più moderno. Storie vere su temi che toccano tutti, dalla malattia alla migrazione, da web e privacy a legalità e giustizia. Si parte con Rupture: Living with my Broken Brain di Maryam d’Abo e Hugh Hudson, lei ex Bond Girl e lui regista di Momenti di gloria. Il documentario racconta la vita dell’attrice stessa dopo l’emorragia cerebrale che l’ha colpita anni fa. Non un «disease movie» fatto per commuovere ma storia in cui la rinascita è più importante della malattia, come quella di Life, Animated, altro documentario che vede protagonista il figlio del premio Pulitzer Ron Suskind, ragazzo autistico che trova un modo di comunicare attraverso i cartoni Disney e a cui la multinazionale ha messo a disposizione tutto quello di cui aveva bisogno. «Il documentario è un genere che in Italia sta riprendendo forza dopo la stagione d’oro degli anni 60 e 70 di Rosi e Antonioni», ragiona Francesco Bizzarri, Direttore generale del festival. «Credo che il moti- Maria Arlamovsky regista MARCO CONSOLI ZURIGO C’è la giovane che va a donare gli ovuli con un’amica e l’adolescente nata dalla fecondazione in vitro che pensa sia ingiusto non poter conoscere suo padre. E poi il medico eccitato dalle pratiche per evitare patologie ai nascituri, ma anche per scegliere sesso e tratti somatici. Queste e molte altre sono le storie di Future Baby, documentario di Maria Arlamovsky: «Mi interessava esplorare quella che considero una nuova idea di sfruttamento del corpo femminile», spiega la regista austriaca. Il suo film fa parte della rassegna Mondovisioni (www.cineagenzia.it), in viaggio per l’Italia fino a fine mese. Perché sfruttamento? «Sono gli ovuli il bene prezioso da congelare e vendere, più Maria del seme Arlamovsky maschile, sono le donne a subire la pressione quando non possono avere figli, e sempre loro a prestare l’utero per dare figli a chi non può metterli al mondo». È chiaro che si tratta di un business, ma lei nel film non parla di costi e guadagni... «Il valore di queste transazioni varia molto da Paese a Paese, era complicato fare cifre. Ma l’economia conta: una coppia nel film dice di aver chiesto un mutuo per avere un figlio. Sta cambiando totalmente il modello di procreazione». Da oggi il festival internazionale SARA RICOTTA VOZA MILANO domande a In che senso? «Quando si crea un mercato, c’è chi può permettersi di accedere a queste tecniche e chi no. E chi ha i soldi può avere un figlio anche senza partner. Mi ha disturbato rendermi conto che i figli sono diventati una merce. E intanto non si ha il tempo di risolvere alcuni problemi fondamentali». vo principale stia nella qualità e nel fatto che non si parla più di documentari che durano sei ore, vanno ai festival e lì rimangono, ma di opere visibili anche al cinema e che possono essere distribuite». «La forza del documentario sta nel farti conoscere la realtà che non puoi vivere in prima persona» concorda Cristiana Capotondi, madrina del Festival che proprio l’anno scorso ha diretto un episodio del docufilm Milano2015. «Credo dovremmo ragionare su vero e verosimile, Ex Bond Girl Qui sopra, Maryam D’Abo nel film «Rupture»: l’attrice, ex Bond Girl, racconta la sua vita dopo l’emorragia cerebrale Quali? due categorie troppo a lungo invertite; oggi ci interessa la vita vera e non è quella dei social, che ti raccontano persone che si autorappresentano». Quattordici i titoli in concorso in anteprima assoluta, 9 quelli in anteprima italiana, 8 fuori concorso e 17 work in progress che al festival troveranno, si spera, un finanziatore e una fine. Le proiezioni si tengono all’UniCredit Pavilion e sono tutte gratuite, programma su www.visionidalmondo.it «Ad esempio occuparsi del desiderio dei figli nati in provetta di conoscere i genitori biologici. Lo si nega come lo si faceva anni fa per i figli adottivi, poi si è capito che è meglio concedere tale possibilità. Le leggi arrivano in ritardo». 12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI 12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI E variano nei vari Paesi. «Esatto. Per questo c’è bisogno di una legislazione internazionale. Basta un’ora di viaggio per raggiungere un Paese in cui ogni tecnica fecondativa è disponibile». LA STAMPA MERCOLEDÌ 5 OTTOBRE 2016 . Spettacoli .33 Programmi tv I programmi settimanali completi delle principali tv satellitari, del digitale terrestre e delle radio su: www.lastampa.it/programmi del 5 ottobre 2016 Rai 1 Rai 2 Rai 3 6.30 Tg 1 6.45 Unomattina Attualità 10.00 Storie vere Attualità 11.05 Tempo & Denaro 11.50 La prova del cuoco 13.30 Telegiornale 14.00 La vita in diretta 15.00 Torto o ragione? Il verdetto finale Attualità 16.10 Tg 1 16.15 Tg 1 Economia Attualità 16.25 Convegno Sport e Fede alla presenza di Sua Santità Papa Francesco 17.15 La vita in diretta Attualità Cristina Parodi e Marco Liorni sono padroni di casa del pomeriggio di Rai1 18.45 L’eredità Game show 20.00 Telegiornale 20.30 Affari tuoi Game show 10.10 Tg2 Mizar Attualità 10.30 Tg2 Achab Libri Cultura 10.35 Tg2 Eat Parade 10.45 Tg2 Medicina 33 10.55 Tg2 Flash 11.00 I fatti vostri Varietà 13.00 Tg 2 Giorno 13.30 Tg2 Costume e società 13.50 Tg2 Medicina 33 14.00 Detto fatto Attualità 15.00 Question Time. Interrogazioni a risposta immediata 16.05 Due uomini e mezzo TF 16.30 The good wife Telefilm 17.15 Madame Secretary TF 18.00 Rai Parlamento 18.10 Tg2 Flash L.I.S. 18.15 Tg 2 18.30 Tg Sport 18.50 Blue Bloods Telefilm 19.40 NCIS Telefilm 20.30 Tg 2 20.30 10.00 Mi manda Raitre 11.00 Elisir Attualità 11.10 Tutta salute Attualità 12.00 Tg3 12.25 Chi l’ha visto? 12,25 12.45 Quante storie Cultura 13.15 Il Tempo e la Storia 13.40 Tg3 Fuori Tg 14.00 Tg 3. Tg Regione. Meteo 14.20 Tg 3. Meteo 3 14.50 Tgr Leonardo Attualità 15.05 Tg3 Lis 15.10 Tgr Piazza Affari 15.15 Il commissario Rex TF 16.00 Aspettando Geo 16.40 Geo Documentari 19.00 Tg 3. Tg Regione. Meteo 20.00 Blob Videoframmenti 20.05 Gazebo Special Attualità 20.30 Prova pulsante... quasi quasi Rischiatutto Quiz 20.40 Un posto al sole SO 21.15 Un fidanzato per mia moglie ★★ 21.15 Chi l’ha visto? Michele Santoro torna in video con un nuovo programma che viaggerà attraverso il nostro Paese per raccontarne i pregi e le contraddizioni ATTUALITÀ. Questa sera Federica Sciarelli tornerà anche sul caso di Maria Chindamo, l’imprenditrice di 43 anni scomparsa da Limbadi (Vibo Valentia), il 6 maggio scorso ATTUALITÀ. FILM. (comm., 2014) con Paolo Kessisoglu, Geppi Cucciari. Regia di Davide Marengo. Camilla lascia la sua amata Sardegna per sposare Simone 23.00 Porta a porta Attualità 0.35 Tg 1 - Notte. Che tempo fa 1.10 Sottovoce Attualità 1.40 Movie Mag Magazine 2.05 Mille e una notte... Teatro Documentari 4.15 Da Da Da 21.10 Italia 23.30 The Wolf of Wall Street Film (biogr., 2013) ★★★★ 2.25 Sulla via di Damasco 2.55 La variabile umana Film (dramm., 2013) ★★ 4.15 Videocomic Canale 5 6.00 Tg 5 Prima pagina 7.55 Traffico 8.00 Tg 5 Mattina 8.45 Mattino Cinque 11.00 Forum Attualità 13.00 Tg 5. Meteo.it 13.40 Beautiful Soap opera 14.10 Una vita Soap opera 14.45 Uomini e donne Talk show 16.10 Grande Fratello Vip - Live Reality show Il daytime 16.20 Il segreto Telenovela La serie ambientata nella Spagna rurale dell’inizio del XX secolo 17.10 Pomeriggio cinque Attualità 18.45 Caduta libera Game show 20.00 Tg 5. Meteo.it 20.40 Striscia la notizia Varietà 21.10 Rimbocchiamoci le maniche FICTION. Fabio (Sergio Assisi) è felicissimo per la notte d’amore trascorsa con Angela (Sabrina Ferilli) che riaccende in lui la speranza di una riconciliazione 23.30 Matrix Attualità Nicola Porro e Piero Chiambretti si alternano alla conduzione del programma 1.35 Tg 5 Notte. Meteo.it 2.20 Striscia la notizia (R) 0.00 Tg3 Linea notte Attualità 1.05 Rai Parlamento - Telegiornale Attualità 1.15 Diario Civile con Franco Roberti Cultura 2.15 Rainews 24 Attualità Italia 1 6.40 I Puffi Cartoni animati 7.10 Spank tenero rubacuori 7.35 Una spada per Lady Oscar Cartoni animati 8.00 Sailor moon Cartoni 8.30 Supercar Telefilm 10.30 Person of interest Serie 12.25 Studio Aperto 13.00 Grande Fratello Vip 13.20 Sport Mediaset Sport 13.55 I Simpson Cartoni 14.45 Big Bang Theory Sitcom 15.20 2 Broke Girls Telefilm 15.45 Due uomini e mezzo Telefilm 16.15 Baby daddy Sitcom 16.45 How I Met Your Mother Sitcom 17.35 Friends Telefilm 18.00 Grande Fratello Vip 18.30 Studio Aperto. Meteo 19.25 CSI New York Telefilm Rete 4 La 7 6.35 Practice - Professione avvocati Telefilm 8.30 Cuore ribelle Telenovela 9.30 I Cesaroni Serie 10.40 Ricette all’italiana 11.30 Tg 4 - Telegiornale 12.00 Detective in corsia TF 13.00 La signora in giallo TF 14.00 Lo sportello di Forum 15.30 Flikken - Coppia in giallo TF 16.50 Contro quattro bandiere Film (guerra, 1979) con George Peppard, George Hamilton. Regia di Umberto Lenzi. La storia di Brett, Maurice, Dick e Jurgen divisi dalla guerra. ★★ 18.55 Tg4 - Telegiornale 19.35 Dentro la notizia 19.55 Tempesta d’amore SO 20.30 Dalla vostra parte 6.00 Meteo. Oroscopo. Traffico 7.00 Omnibus Attualità 9.40 Coffee break Attualità 11.00 L’aria che tira Attualità 13.30 Tg La7 14.00 Tg La7 Cronache Attualità Il programma, a cura della redazione News, dedicato alla cronaca 14.20 Tagadà Attualità 16.15 L’ispettore Tibbs Telefilm 18.00 Joséphine ange gardien Telefilm La serie narra di Joséphine Delamarre, un angelo custode che il cielo ha mandato sulla Terra 20.00 Tg La7 20.35 Otto e mezzo Attualità con Lilli Gruber 21.10 Bring the Noise 21.15 Gangster Squad ★★ 21.10 La gabbia - Open Secondo appuntamento con lo show musicale condotto da Alvin in cui due squadre, formate da personaggi famosi, si sfidano in prove di canto e ballo FILM. (thriller, 2013) con Ryan ATTUALITÀ. Ancora una puntata della nuova stagione del programma di Gianluigi Paragone. Al centro della serata le riforme volute dal governo, l’economia e l’immigrazione VARIETÀ. 0.00 Io vi dichiaro marito e... marito Film (comm., 2007) con Adam Sandler, Kevin James. Regia di Dennis Dugan. ★★ 2.20 Studio aperto - La giornata Gosling, Emma Stone. Regia di Ruben Fleischer. La lotta di due poliziotti contro il boss mafioso più temuto di Los Angeles alla fine degli anni Quaranta 23.50 Oldboy Film (dramm., 2003) con Choi Min-sik, Ji-tae Yu, Hye-jeong Kang, Dae-han Ji, Dal-su Oh. Regia di Chanwook Park ★★★★ 1.55 Tg4 Night News 0.00 0.10 0.45 2.50 Tg La7 Otto e mezzo (Replica) L’aria che tira (Replica) La paura fa 90 Film (comm., 1951) con Silvana Pampanini, Ugo Tognazzi ★★ digitale terrestre RAI 4 21 15.30 Non fidatevi di Andrew Mayne 15.55 Doctor Who Serie 17.25 Rai News - Giorno 17.30 Doctor Who Serie 17.35 Beauty and the Beast Serie 19.00 Devious Maids Serie 20.35 Pechino Addicted 21.10 Un weekend con il nonno Varietà 21.55 21 Jump Street Film 23.45 Pechino Addicted RAI 5 23 16.40 Wild Japan 17.30 I Segreti del Sottosuolo 18.25 Rai News - Giorno 18.30 Passepartout: Bologna, Mostre in cocktail Rubrica 19.05 Tre città, un secolo Documentari 20.00 Nessun dorma 20.30 Osn Rai Concerto Piovani Musicale 22.00 Doors Live At The Bowl ‘68 Musicale 23.15 Rai News - Notte RAI STORIA 54 19.30 Italia viaggio nella bellezza Cimitile: Santuario dei destini incrociati 20.30 Il giorno e la storia 20.50 Il tempo e la storia - Giustizia per Marzabotto 21.15 Speciali StoriaStoria del West 22.15 Speciali Storia Diario civile Antonino Caponnetto film 19.20 Invito a una sparatoria Al ritorno dalla guerra civile George Segal scopre che gli hanno rubato le terre SKY CLASSICS 19.25 Abduction - Riprenditi la tua vita Nathan ha sempre avuto la sensazione di vivere la vita di qualcun altro SKY HITS 19.30 I 7 nani Uun lungometraggio d’animazione che mescola diverse fiabe classiche SKY CINEMA FAMILY 21.00 Sky Cine News Cinema 3D Vintage SKY CINEMA 1 Eragon Nel regno di Alagaesia, il giovane Eragon si imbatte in un magico uovo di drago SKY CINEMA FAMILY Caccia al ladro Cary Grant è “il gatto”, un ladro gentiluomo che si innamora di un’ereditiera SKY CLASSICS Si accettano miracoli Alessandro Siani al suo secondo lungometraggio da regista SKY COMEDY Eddie - Un’allenatrice fuori di testa Un’allenatrice dalle idee folli porterà la sua squadra alla vittoria SKY 21.15 Taken 3 - L’ora della verità Terzo capitolo della saga di “Taken”. Protagonista Liam Neeson SKY HITS Confirmation 1991. Il giudice Thomas vede la sua nomina alla Corte Suprema messa in pericolo SKY CINEMA 1 22.45 Le leggi del desiderio Silvio Muccino è un life coach di successo. Ora è alle prese con un concorso tv SKY PASSION 22.50 Piccole pesti Operazione Hotel Due fratelli si schiantano con l’auto del padre. Ora bisogna farla riparare SKY CINEMA FAMILY 22.55 Appuntamento per una vendetta Billy, giovane pistolero, è costretto a uccidere per legittima difesa SKY CLASSICS RAI MOVIE 10.20 L’oro del mondo Film 12.00 Hero Film 13.45 Coriolanus Film 15.55 Goodnight for Justice Film 17.35 Rai News - Giorno 17.40 L’inchiesta Film 19.35 Stanlio e Ollio Fra’ Diavolo Film 21.10 La principessa Sissi Film 23.00 Movie Mag 23.30 Il giardino dei Finzi Contini Film serie tv 16.35 Criminal Minds FOX CRIME 16.40 The Big Bang Theory 18.00 In Cucina con GialloZafferano LIFE LIFE 18.20 Bones FOX CRIME 18.30 I Griffin FOX 19.00 I Griffin FOX 19.10 Ghost Whisperer Solo per vendetta La vita di Nicolas Cage viene sconvolta quando la moglie viene aggredita SKY CINEMA 1 Bear Grylls: l’ultimo sopravvissuto DISCOVERY CHANNEL 19.05 Prigionieri di guerra 19.30 NATIONAL GEOGRAPHIC SOS veterinario SKY UNO ARTE 20.00 Ogni volta Vasco: L’uomo che hai di fronte ARTE Professione acchiappanimali DISCOVERY Prigionieri di guerra 20.20 FOX CRIME 19.20 La vita secondo Jim NATIONAL GEOGRAPHIC E poi c’è Cattelan SKY UNO 20.25 Professione acchiappanimali DISCOVERY FOX CHANNEL 19.45 La vita secondo Jim FOX 20.10 2 Broke Girls FOX 20.35 The Big Bang Theory Rischio a due Ex giocatore di football si allea con uno dei bookmaker più potenti del mondo SKY MAX ARTE FOX LIFE 20.55 Cosmos. Odissea nello spazio NATIONAL FOX GEOGRAPHIC 21.00 Come è fatto CRIME Ghost Whisperer FOX LIFE FOX 21.00 Rosewood FOX CRIME Parla con lei FOX LIFE Second Chance FOX 21.50 Wayward Pines FOX 21.55 Rosewood FOX CRIME Parla con lei FOX LIFE 22.45 Tonight Show con Jimmy Fallon FOX CIELO TV8 26 13.45 MasterChef Australia Varietà 14.15 My Kitchen Rules 16.15 Buying & Selling 17.15 Case in rendita Varietà 18.15 Fratelli in affari Varietà 19.15 Top Gear Usa Varietà 20.15 Affari di famiglia Documentari 21.15 10,000 Days Film 23.00 Sex Diaries Documentari 8 14.15 Pericolo in casa Film 16.00 Il tesoro dei Templari Film 17.45 Scandali a Hollywood 18.45 Crazy Animals Varietà 19.30 House of Gag 20.30 Singing in the Car Varietà 21.15 Angeli e Demoni Film 0.00 X Factor 2016 Varietà REAL TIME 21.15 DISCOVERY CHANNEL Film ARTE Milionario cerca moglie SKY UNO 21.25 Come è fatto DISCOVERY CHANNEL 21.55 Come è fatto DISCOVERY CHANNEL Il futuro secondo Hawking NATIONAL GEOGRAPHIC 22.00 La mia vita da sogno SKY UNO 31 16.40 Abito da sposa cercasi: Atlanta 18.10 Quattro matrimoni - Canada 20.10 Take Me Out: esci con me Varietà 21.10 Abito da sposa cercasi Varietà 22.10 Incidenti di bellezza 0.05 Escort 1.05 Malattie imbarazzanti 2.50 Life Shock 4.40 Life Shock DMAX 12.30 13.20 14.10 15.05 15.55 16.50 17.45 20.20 21.10 23.10 film intrattenimento 19.00 I predatori dell’arte perduta: Van Gogh CHANNEL SKY COMEDY HITS 11.15 La soldatessa alle grandi manovre Film 13.10 Acquasanta Joe Film 15.10 Alibi e sospetti Film 17.10 Son tornate a fiorire le rose Film 19.15 Miami Vice Telefilm 20.05 A-team Telefilm 21.00 Rivelazioni - Sesso è potere Film 23.40 American History X Film FOX American Dad FOX 18.15 Chirurgia estrema FOX 19.15 Senza traccia 22 19.45 Sei in un Paese meraviglioso - Tevere Est LIFE 20.05 Senza traccia PASSION IRIS FOX 17.00 Castle FOX LIFE 17.05 2 Broke Girls FOX 17.30 Bones FOX CRIME 17.35 American Dad FOX 17.50 In Cucina con GialloZafferano FOX Norbit Eddie Murphy sposa Rasputia, ma un giorno incontra il suo primo grande amore 23.10 Tutto può cambiare Un film musicale che vede nel ruolo di protagonista Keira Knightley SKY 24 16.45 Scarface Ascesa e caduta di Al Pacino, un rifugiato cubano che diventa boss della droga PREMIUM CINEMA ENERGY 17.20 Studio illegale Fabio Volo è un avvocato di successo col vizio dell’Inter e del sushi PREMIUM CINEMA 17.35 Bianco Rosso e Verdone PREMIUM COMEDY PREMIUM CINEMA EMOTION 17.55 God’s Pocket 18.20 Capricorn One Un giornalista scopre che la missione verso Marte è fallita tragicamente PREMIUM UNIVERSAL 19.00 Jurassic World Sono trascorsi 22 anni dagli eventi di Jurassic Park e dall’incidente di allora PREMIUM CINEMA 19.30 The Words Clay Hammond è un celebre scrittore corteggiato da una seducente dottoranda PREMIUM CINEMA EMOTION 19.35 Pierino contro tutti Lo sguaiato scolaro ripetente Vitali passa il tempo a fare terribili scherzacci PREMIUM COMEDY 19.40 Assassin’s Bullet - Il Target dell’assassino PREMIUM CINEMA ENERGY 20.40 Hollywood’s Best Film Directors — Curtis Hanson PREMIUM UNIVERSAL 21.15 Inception Leonardo DiCaprio è il ladro più abile nel riuscire ad entrare nel subconscio PREMIUM CINEMA Le leggi del desiderio Silvio Muccino è un life coach di successo. Ora è alle prese con un concorso tv PREMIUM CINEMA EMOTION 300 La battaglia delle Termopili in cui il re Leonida e i suoi 300 spartani combatte PREMIUM CINEMA ENERGY Pierino colpisce ancora Dopo la bocciatura a scuola, Pierino/Alvaro Vitali viene mandato in collegio PREMIUM COMEDY Thelma & Louise Susan Sarandon e Geena Davis decidono di fuggire dalla routine. Regia di Ridley Scott PREMIUM UNIVERSAL 22.58 L’insegnante Il figlio di un notabile è una frana a scuola. Ma promette bene in sessuologia PREMIUM COMEDY 23.10 Il caso dell’infedele Klara Laura Chiatti e Claudio Santamaria in un film sulla gelosia degli uomini PREMIUM CINEMA EMOTION 52 Banco dei pugni Rimozione forzata Attenti al tubo Dual Survival Swords: pesca in alto mare Gator Boys: gli acchiappalligatori Affari a quattro ruote Affare fatto! Harley and the Davidsons - 1^TV Camion di famiglia - 1^TV serie tv 15.05 Human Target ACTION 15.10 Hart Of Dixie JOI 15.45 The Mentalist TOP CRIME 15.55 Psych JOI The tomorrow people ACTION 16.45 Suburgatory JOI Supernatural ACTION 17.35 Mom JOI Monk TOP CRIME 17.45 Parenthood STORIES 18.20 Big Bang Theory JOI Human Target ACTION 18.30 Monk TOP CRIME 18.40 Parenthood STORIES 18.45 Big Bang Theory JOI 19.05 No Limit ACTION 19.10 2 Broke Girls JOI 19.25 The Mentalist TOP CRIME 19.30 Covert affairs STORIES 19.35 Una mamma per amica JOI 20.10 No Limit ACTION 20.20 Covert affairs STORIES The Mentalist TOP CRIME 20.25 Due uomini e 1/2 21.10 Stalker TOP CRIME 21.15 Mike & Molly JOI Game of Silence JOI STORIES Arrow ACTION 21.40 Mike & Molly JOI 22.00 Stalker TOP CRIME 22.05 Mom JOI The Slap STORIES Arrow ACTION 22.50 Containment ACTION 100 Code TOP CRIME 22.55 Big Bang Theory JOI 34 STAMPA .LA MERCOLEDÌ 5 OTTOBRE 2016 Saluti romani, Figc multata Doping, sconto alla Sharapova La Figc è stata sanzionata dalla Commissione della Fifa con una multa di 30 mila franchi svizzeri per i saluti romani fatti da alcuni tifosi italiani ad Haifa durante il match vinto contro Israele lo scorso 5 settembre. Il Tas di Losanna ha ridotto da 2 anni a 15 mesi la squalifica della tennista Maria Sharapova, sospesa lo scorso giugno per doping. Lo sconto di 9 mesi consentirà alla russa di tornare a gareggiare il prossimo 26 aprile. IN CAMPIONATO GLI UNDER 23 RESTANO POCHI MA GIOCANO MOLTO DI PIÙ Il confronto Italiani 2016/2017 Under 23 440 188 51 130 Giocatori impiegati in Serie A Dal 1/1/1993 in avanti Under 23 italiani SPORT 12% Gioventù lanciata GUGLIELMO BUCCHERI ROMA 2015/2016 551 244 71 172 Oggi in Tv Dal 1/1/1992 in avanti 13% C’è un’aria nuova che ha attraversato la prima parentesi di stagione e nasce da una combinazioni di fattori: qualità (dei ragazzi) e coraggio (dei tecnici) giocano al fianco di una beata gioventù in rampa di lancio. Ragazzi di qualità, tecnici coraggiosi e il cambio di regole: in A c’è un’aria diversa e la Nazionale spera Le rose da 25 13,20 Sport Mediaset Italia1 15,30 Sport at the Service of Humanity SkySport24 18,00 Biliardo. Snooker European Masters EuroSport1 18,30 TG Sport RaiDue 18,45 Calcio nazionale. Diretta azzurra RaiSport1 19,00 Premium Sport News Italia2 2014/2015 574 259 82 187 Dal 1/1/1991 in avanti 14% 2013/2014 570 261 68 175 Dal 1/1/1991 in avanti 12% 2012/2013 583 272 60 163 Dal 1/1/1991 in avanti Fonte: 10% LA STAMPA Così accade che Manuel Locatelli, 18 anni, spinga il Milan sul 3 a 3 contro il Sassuolo (finirà con la vittoria rossonera) grazie ad una saetta da fuori area, ma anche che Andrea Petagna (21) si regali il terzo centro in A mandando al tappeto il Napoli con la sua Atalanta o che Antonio Barreca (21), granata di fede e formazione, giochi la terza partita di fila e per novanta minuti. Guardando i numeri dell’ultimo lustro, sono cinque anni che la tendenza non cambia: intorno al 30 per cento è il peso dell’utilizzo degli under 23 in serie A, al 12-13 per cento quello dei giovani italiani, ma la differenza di questo campionato rispetto a quelli dal 2012/13 ad oggi è che in campo i ragazzi azzurri ci vanno più spesso e con risultati migliori. Il motivo? Le doti tecniche, sicuramente. Poi, il rischio calcolato che si stanno assumendo allenatori come Montella al Milan, Inzaghi alla Lazio, Gasperini all’Atalanta. Mihajlovic al Toro o Di Francesco al Sassuolo, so- Manuel Locatelli, 18 anni Il centrocampista del Milan ha esordito in serie A il 21 aprile contro il Carpi (0-0). Domenica ha segnato il suo primo gol, nel match vinto 4-3 col Sassuolo lo per citare i tecnici che danno più spazio alla linea verde, o addirittura, verdissima. E non va dimenticata la rivoluzione voluta dal governo del nostro calcio che ha obbligato i club a liste di 25 giocatori, di cui quattro di formazione nazionale e quattro cresciuti nel proprio vivaio. FABIO URBINI/LAPRESSE Antonio Barreca, 21 anni Il difensore del Toro, cresciuto nel vivaio granata, dopo 2 stagioni in serie B (Cittadella e Cagliari) ha debuttato in serie A il 18 settembre in Toro-Empoli LA STAMPA . MERCOLEDÌ 5 OTTOBRE 2016 Il Milan chiama Maldini, ma l’ex capitano chiede pieni poteri e condizioni economiche da top LAURA BANDINELLI La bandiera rossonera Paolo Maldini rischia di continuare a sventolare in America, dove l’ex difensore ha un’attività calcistica avviata nel Miami Fc. Le probabilità che torni al Milan come dirigente si riducono con il passare delle ore. I cinesi lo vorrebbero nella nuova società, lui si dice «interessato» ma per far decollare una trattativa molto complicata bisogna essere tutti sulla stessa lunghezza d’onda. E le pretese di Maldini, da quanto trapela, sarebbero molto consistenti sia in termini economici che di ruolo. Le parti si sono già incontrate quattro volte e Paolo ha potuto parlare anche con i rappresentati cinesi della Sino Europe Sport per capirne i progetti, ma adesso vorrebbe andare oltre e confrontarsi direttamente con gli investitori. Marco Fassone, futuro amministratore delegato della società che Personaggio MASSIMILIANO NEROZZI INVIATO A FIRENZE i sono momenti in cui le critiche e i mugugni che rotolano insieme al pallone tornano a essere quel che sono, chiacchiere di un gigantesco bar sport, racconta commosso Leonardo Bonucci, «perché poi quello che accade nella vita è più importante di un passaggio sbagliato». A lui, a sua moglie Martina e al figlio più grande Lorenzo, di 4 anni, era accaduto di dover portare all’ospedale il piccolo Matteo per un delicato intervento d’urgenza. «Gli ultimi due mesi sono stati duri - dice ancora il difensore juventino - e ringrazio mio figlio e mia moglie, che mi hanno trasmesso tanta forza: abbiamo lottato, insieme a Matteo». Fino a ieri, al massimo Bonucci aveva spedito qualche foto sul web, e s’erano visti striscioni negli stadi, mai aveva raccontato queste settimane di preoccupazione e ansia, di attesa e speranza, con giorni senza Juve e senza Nazionale. Non più giocatore, ma solo papà. «Sono momenti che ti fanno crescere e capire la reale importanza delle cose». Quel che ti pare banale, la vita di tutti i giorni, diventa eccezionale, restituendoti un po’ diverso: «Quando stai bene nella testa e nel cuore, puoi affrontare qualsiasi cosa». acquisterà la maggioranza delle quote di Silvio Berlusconi, è stato a casa dell’ex capitano e gli ha sottoposto la proposta per diventare direttore tecnico: insieme con Massimiliano Mirabelli (ex capo osservatore dell’Inter) si occuperebbe della prima squadra, del settore giovanile e dei rapporti con l’Uefa. Maldini però avrebbe altre idee: preferirebbe un ruolo tipo Adriano Galliani (ad con competenze nell’area sportiva), con mansioni simili a quelle che ebbe Leonardo quando lavorava nel Paris Saint Germain. Inoltre tra Maldini e la proprietà cinese non sarebbe stato trovato un accordo economico e le cifre fatte sarebbero molto lontane dalle aspirazioni dell’ex difensore. In quei momenti dai il giusto peso alla realtà E se stai bene nella testa e nel cuore puoi fare qualsiasi cosa Quel che accade nella vita è più importante di un passaggio sbagliato Negli ultimi due mesi in casa abbiamo lottato per i problemi di salute di mio figlio Matteo Leonardo Bonucci Difensore della Juventus e della Nazionale C FABIO URBINI/LAPRESSE Andrea Petagna, 21 anni Punta cresciuta nel Milan, esordì nel 2012 a 17 anni in Champions contro lo Zenit, in A nel 2013 contro il Verona. Dal 25 gennaio è di proprietà dell’Atalanta Mental coach e silenzio La miscela è esplosiva e il movimento sembra guadagnarne. Per capirlo basta dare un’occhiata alla possibile formazione dell’Under 21 attesa, martedì prossimo, dal viaggio in Lituania per strappare in anticipo il pass europeo (serve un solo punto): il portiere Cragno del Benevento è l’unico a giocare in B perché Conti, Caldara e Petagna (Atalanta), Biraschi (Genoa), Barreca e Benassi (Torino), Verre (Pescara), Cataldi (Lazio), Di Francesco (Bologna) e Ricci (Sassuolo) sono tutti abituati al grande palcoscenico, o stanno per farlo. La beata gioventù, oggi nelle rappresentative nazionali, mostra i tatuaggi, ma anche una saggezza che ti può sorprendere. Parlano molto, ma fra di loro. «Sanno che i riflettori si possono spegnere in un attimo. Per questo, se possono, evitano interviste o proclami...», spiegano dalla federazione. In molti, vedi Petagna, si rivolgono al mental coach perché «allenare la mente è come allenare il fisico...». E, poi, è una crescita passata anche dalla tentazione di mollare tutto. «Quando sei giovanissimo conta solo vincere, ma, per me è sbagliato: io - racconta il debuttante fra i ragazzi dell’Under 21 Morosini - ero gracile, altri avevano fisici più possenti e, a quell’età, conta molto, fa la differenza. Così, cresciuto nell’Inter, ad un certo punto ho pensato di smettere pur credendo nelle mie qualità. Non l’ho fatto, altri miei coetanei si sono arresi: bisogna dare tempo ad ognuno di mostrare le proprie virtù...». Tempo e virtù. Poi, le regole. Le nuove norme sono un assist per chi cerca spazio. Un infortunio o una squalifica può spalancare le porte ai più giovani ora che gli allenatori devono scegliere in una rosa con quattro giocatori che hanno vissuto il vivaio per tre anni dai 16 ai 21 e quattro che abbiano una militanza triennale in una qualsiasi società italiana entro i 21 anni. Non è detto che siano tutti italiani, anzi. E che siano tutti giovani: ma di sicuro aiuta. 12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI «E pensare che ero pronto a mollare tutto solo un anno fa» 6 domande a Andrea Petagna (Atalanta) Tre reti (Lazio, Crotone e Napoli) in 180 minuti in campo. Andrea Petagna lei è uno dei ragazzi terribili di questo campionato... «Uno dei tanti. Mi fa piacere che molti giovani, o giovanissimi, siano partiti con il piede giusto. È un bene per il nostro calcio...». Eppure per lei al Milan si erano chiuse le porte... «Acqua passata, anzi. Ringrazio Allegri per avermi lanciato in Champions League ed in A: quando sono andato via da Milano mi ha scritto un sms che ancora conservo. Diceva così: puoi sbagliare tutto, ma non l’atteggiamento. Un bell’insegnamento». Ha visto la magia del rossonero Locatelli? «Sì, mi ha messo i brividi». Primi applausi, prima convocazione in nazionale under 21... «Mi hanno chiamato in tanti. Lo hanno fatto anche tutti i miei colleghi con cui mi giocavo il posto in attacco a Latina o Ascoli. Davvero una grande emozione». Quale è stato il segreto per farle dimenticare in fretta i momenti bui dopo un avvio di carriera a mille all’ora? «Ho sempre creduto nelle mie qualità. E, poi, l’aiuto di un mental coach: me lo ha consigliato De Silvestri, lo ringrazio ancora...». È vero che voleva smettere di giocare a vent’anni? «Si, un anno fa: non avevo squadra. E se l’Ascoli non fosse stato ripescato in B...». [G. BUC.] 12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI Mondiale a 48 Il presidente della Fifa, Gianni Infantino, ha suggerito l’idea di un Mondiale a 48 squadre a partire dal 2026 La nuova formula prevederebbe una sorta di torneo preliminare a mondiale in corsa che porterebbe al taglio di 16 squadre Domani Italia-Spagna Da affrontare, fortunatamente, ora il destino offre la Spagna, domani allo Juventus Stadium: «E sarà una squadra nuova, più motivata - spiega Bonucci - perché avranno voglia di riscattare la sconfitta dell’Europeo. Non è decisiva, ma importante sì, per non compromettere il percorso verso il Mondiale 2018». La sfida in Francia non ha invertito il ranking: «I favoriti sono loro, perché hanno i migliori del mondo in ogni settore. Così, per sovvertire i pronostici, dovremo metterci corsa, qualità e cinismo sotto porta». Stavolta, gli ex campioni di tutto non sottovaluteranno l’Italia: «La Spagna arriverà a Torino con la giusta dose di presunzione, ma anche di umiltà». Lui non vede l’ora: «Pensare alla vittoria di Parigi mi gasa e mi carica, perché mettemmo sotto una delle più forti del mondo». C’era Conte, ci sarà Ventura: «Conte è molto più meticoloso e motivatore, ma non vuol dire che c’è un modo giusto e uno sbagliato». «L’energia dello Stadium» Giocherà nella sua arena: «Entrare allo Stadium mi dà sempre un’emozione e un’energia particolari, è uno stadio che sento mio», dice con orgoglio Bonucci. Dall’Italia alla Juve, si parte pur sempre dalla difesa: «Ma quel che conta è l’approccio alle partite e l’aggressività di tutta la squadra, non se hai la linea a tre, quattro o cinque». Nel dubbio, al momento i bianconeri hanno mischiato i nume- 35 Leonardo Bonucci, 29 anni, in maglia azzurra è stato vicecampione europeo 2012 Il nuovo senso di Bonucci per la vita: “Ho capito l’importanza delle cose” L’azzurro racconta per la prima volta quello che ha provato per la malattia del figlio. E si commuove ri: «Alla Juve usiamo un modulo un po’ particolare, perché Barzagli gioca quasi terzino, bloccato, e finiamo per essere sempre a quattro». Sarri e Balotelli Sarri ha detto che la Juve ha già vinto: «L’avesse fatto un mio allenatore mi avrebbe fatto girare le scatole, ma potrebbe essere una mossa per togliere la pressione ai giocatori». Lui incorag- gia Balotelli: «Dicendo che non meritava la Nazionale e che ci vuole umiltà, ha dimostrato di cominciare a pensare come un adulto: il Batotelli delle Balotellate non serve né a lui, né all’Italia. Ha qualità infinite. La voglia di mettersi a disposizione e sacrificarsi potrebbero riportarlo in Nazionale». Starà a lui non rovinare tutto: in quello, finora, è stato un numero uno. 12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI 22 anni Ha esordito in azzurro il 3 marzo del 2010 a 22 anni in amichevole contro il Camerun (finita 0-0) Pjaca si infortuna, rischia un mese di stop Infrazione a un perone per il croato della Juve 1 In fase di decollo con la Juve, Marko Pjaca è stato costretto a un bruttissimo atterraggio: il 21enne talento bianconero ha infatti una «sospetta infrazione» al perone, che potrebbe tenerlo fuori dalle partite per un mese. Per questo ha lasciato il ritiro della Croazia e già in mattinata sarà a Torino per essere sottoposto a esami strumentali al JMedical. Detto che prima di un affidabile referto è rischioso azzardare diagnosi, figurarsi prognosi, la previsione di una ventina di giorni ai box pare ottimistica, se la frattura incompleta dell’osso, un’infrazione appunto, sarà confermata. Nel caso ci vorranno almeno 15-18 giorni con l’arto praticamente immobilizzato, poi inizierà la ripresa del tono muscolare. Non è neppure chiaro come Pjaca si sia fatto male, tanto che ieri dalla Federcalcio croata filtrava l’ipotesi che il giocatore fosse arrivato già infortunato. E’ solo una frattura a parole invece quella di Stephan Lichtsteiner, dal ritiro della Svizzera: «Io sono tranquillo - ha detto lo juventino - perché ho avuto una carriera magnifica, tra Juve, Lilla e Nazionale, ma è evidente che la situazione attuale con i bianconeri non fa per me». [M.NER.] 1 36 .Sport STAMPA .LA MERCOLEDÌ 5 OTTOBRE 2016 ANTICIPAZIONE: LA BIOGRAFIA POSTUMA Il Cruyff che non ti aspetti “Non tutti mi hanno capito è successo anche a Van Gogh” Con Pep Guardiola ai tempi del Barcellona (1990-1996) In un libro la vita del genio del calcio scomparso a marzo Guardiola: “Ha costruito una cattedrale, preserviamola” Immagino che Van Basten mi abbia a lungo considerato quello che lo ha spinto a giocare con la caviglia malconcia agli inizi, all’Ajax. Quel problema lo avrebbe poi costretto a ritirarsi presto Se non fosse stato per me il Barça avrebbe venduto Guardiola quando giocava. Una volta diventato tecnico gli ho detto: tieni la società fuori dallo spogliatoio, è il tuo regno Con Van Basten all’Ajax (1985-87) Il mio calcio non è solo il calcio come piace a me: è il calcio che i tifosi amano, il calcio come dovrebbe essere Johann Cruyff Tratto dalla sua biografia «La mia rivoluzione» in uscita domani GIULIA ZONCA La cattedrale costruita da Cruyff diventa un’eredità, una biografia postuma che si intitola «La mia rivoluzione» e la racconta. Il libro edito da Bompiani esce domani e, certo, come è prevedibile, c’è la vita di un genio, c’è il suo ego legittimato all’invadenza dall’infinito talento, c’è la provocazione di un paragone con Rembrandt e Van Gogh (ci sta), ci sono i ricordi, tanti, e poi c’è que- Tre Palloni d’oro: una carriera da fenomeno st’uomo che sa di «non essere stato capito», ma scopre di essere rimasto. Di essere stato tramandato. E non è il Cruyff che ti aspetti. Oltre il campo Sembra qualcuno che si guarda da fuori e dopo tanto vagare tra risultati e immagini diventati memoria collettiva, e strappati ai colori che gli aveva dato lui, si riconosce dentro una frase di Pep Guardiola: «Johan ha costruito una cattedrale, ora sta a noi preservarla». Cruyff 1970 All’apice Contro l’Argentina ai Mondiali del 1974 L’Olanda vince 4-0, questo è il quarto gol smonta e rimonta la frase, la usa come un prisma attraverso cui guardare una carriera da leggenda. La parte da calciatore è facile: «La capacità di giocare in questo modo mi è stata data da Dio». Lui l’ha usata al meglio, ha valutato e protetto le sue doti però non è dentro quello spettacolo che si vuole perdere, «non mi va che la mia intera vita venga giudicata per quei 15-20 anni, è troppo poco». Non gli va, ma quello che succede dopo è più complicato. Il calcio totale è l’invenzione del- 1971 1974 Coppa Campioni Pallone d’oro Finale Mondiale La scomparsa Con l’Ajax supera in finale il Panathinaikos. Sarà la prima di tre vittorie di fila Alza per la prima volta il trofeo che vincerà altre due volte, nel 1973 e nel 1974 Il calcio totale dell’Olanda incanta, ma viene sconfitta dalla Germania Ovest Ha giocato nel Barça e l’ha allenato. È scomparso a 68 anni per un tumore polmonare AFFARI E CAPITALI COOP. SOCIALE operante nel settore assistenza alla persona, ricerca investitore per sviluppo delle attività in essere. Fatturato garantito, resa 10% annua sul capitale investito, no perditempo. orizzonte. [email protected] - tel. 351.1037281. IMMOBILIARE VENDITA Torino citta’ CIT TURIN via Cialdini opportunità signorile ‘70, piano 9º alloggio mansardato alto, camera cucina bagno, mq 40. Cadorna 011.534863 - 336.219848. CORSO GALILEO FERRARIS affare, signorile, anni ‘60, mq 220, salone doppio, 4 camere, triservizi, cucina - soggiorno. Box. Cadorna 011.534863 - 336.219848. Liguria LOANO a partire da € 160.000 con box vendiamo monolocali, bilocali, trilocali in splendide condizioni, inemente arredati, termoautonomi. Tel 019.669972 - 339.1895414 - 335.5936762. www.immobiliarepierre.com 2016 l’Olanda, lui è l’interprete perfetto, con i capelli lunghi e la faccia pulita, lui è l’assolo dentro un universo arancione. Ma la sua rivoluzione inizia e non finisce di sicuro lì. Se ne porta dietro l’essenza, la sperimenta altrove e la spinge alla perfezione negli anni sulla panchina del Barcellona, nel periodo in cui tira su la cattedrale e forma gli adepti. Il più fedele è Guardiola. È stato Cruyff a convincere la società a tenerlo quando giocava: «Volevano venderlo, lo consideravano un lungagnone dinoccolato che non poteva difendere. Elencavano i difetti, io ho visto la sua intelligenza». Lo ha cresciuto, spronato, liberato, gli ha fatto da padrino quando ha iniziato ad allenare: «Gli ho detto: tieni fuori la società dallo spogliatoio. Quello è il tuo regno e ci comandi solo tu, ci puoi sbagliare solo tu». Da domani «La mia rivoluzione» in libreria da domani con una prefazione di Federico Buffa 224 pagine 17 euro Il mito e la fiducia Individua persino un erede, «Sono convinto che Busquets, sarà un ottimo allenatore» e riconosce di non aver sempre affascinato chi gli orbitava intorno: «Van Basten era un fenomeno e non aveva bisogno di me. Probabile che mi abbia considerato a lungo come quello che agli inizi, all’Ajax, lo ha costretto a giocare con la caviglia malconcia. E quel problema sarebbe tornato e lo avrebbe costretto a ritirarsi presto». Si capisce che da lì Van Basten non ha più seguito i suoi consigli, ha perso la fiducia dell’uomo che allora era il suo mito. Un ruolo che Cruyff ha recuperato quando si è ammalato: «Ho un cancro ai polmoni e ora che si sa, tante delle persone con cui non ho avuto grandi rapporti tornano, vogliono parlare con me, lasciarsi il passato alle spalle. E del resto era un passato che si limitava al campo da gioco». Sa che la vita è altrove e la va a cercare anche se è ammalato, la insegue per incastrarla in una biografia da lasciarsi dietro. Il suo calcio non aveva bisogno di essere raccontato, la sua rivoluzione sì. 12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI LA STAMPA MERCOLEDÌ 5 OTTOBRE 2016 La storia si ripete POALO BRUSORIO INVIATO A MIAZZINA (VERBANIA) S uona ancora jazz e basket, Charlie Yelverton. L’ha fatto per una vita e anche ora che ricordarsi di lui è un esercizio della memoria non ha smesso. Sta appollaiato a Miazzina, un balcone affacciato sul Lago Maggiore dove vivono 390 anime e dove lui ha deciso di posteggiare quel corpaccione che l’età ha reso ancor più dinoccolato. Da quassù, l’America neanche l’immagini, ma per capire che cosa stia succedendo nello sport Usa, che senso hanno le proteste dei neri nella Nfl , dove porteranno le parole delle stelle Nba (da Steph Curry a Melo Anthony) contro le discriminazioni, allora conviene mettersi davanti all’ex genio di Varese e lasciarlo parlare. Rewind. Portland, 1972. Trail Blazers vs Phoenix Suns. Inno nazionale. Tutti in piedi, tranne uno. Lui. Charlie Yelverton da New York, guardia di Portland, cresciuto con i frati irlandesi alla Rice High School, diventato grande a Fordham University dai gesuiti «e i frati sì che andavano nel ghetto, mai visto invece un gesuita da quelle parti». Tensioni sociali Ha cominciato la Nfl, presto anche il basket farà lo stesso: i neri dello sport Usa contro le discriminazioni Sport .37 . L’esperienza Sul Lago Maggiore vive un ex cestista americano che 44 anni fa ha pagato sulla propria pelle il peso della rivolta Decisi La protesta dei due giocatori dei San Francisco 49ers durante lo scorso 12 settembre: Eric Reid (numero 35) e Colin Kaepernick si inginocchiano durante l’esecuzione dell’inno americano Perché quella protesta? DANIEL GLUSKOTER /AP “Inginocchiarsi è solo una moda E insulta la memoria degli Usa” Nel ’72 Yelverton non si alzò all’inno per protesta contro il razzismo L’Nba lo cacciò, ma oggi dice: “È un segnale di guerra, non porta pace” «Erano i tempi dei figli dei fiori e avevo cominciato a leggere i filosofi indiani. Arrivavo da troppi anni di scuole cattoliche, la mia testa stava cambiando. Dentro l’Nba tutti vedevano le discriminazioni, se eri nero non potevi ammalarti, altrimenti il tuo posto finiva ai bianchi. Valeva per tutti noi. Sidney Wicks era la stella, guadagnava 500 mila dollari all’anno, era un misto tra James Brown, Jimi Hendrix e Flip Wilson, un comico di allora. Io ne portavo a casa trentamila, ma il massaggiatore non faceva differenze: quando doveva trattare i nostri muscoli si metteva i guanti, non aveva mai toccato un nero». Problemi solo in campo? «No, ogni scusa era buona per rifiutarci una casa. Stavo esplodendo». Questo il clima, ma la scintilla? «Prima di una partita Willie McCarter stava male, non doveva giocare e invece lo obbligarono a scendere in campo. Willie arrivava dai Lakers, poi fu mandato via anche perché aveva sposato una bianca. Noi eravamo a casa sua, era una sfida a chi si lamentava di più, mi ero stufato, “è tutto l’anno che parlate, ma non fate mai niente. Io contro Phoenix non mi alzo durante l’inno”. Mi guardarono come si guarda un matto». Come reagì la società? «In campo coach Todd non si accorse di niente, era voltato verso la bandiera. Poi venne licenziato, tra le colpe anche quella di non saper imporre la disciplina alla squadra». E il pubblico? «Non ero in quintetto base, così quando Todd mi mandò in campo venni fischiato e insultato, mi urlavano comunista di merda. Poi inventai un supercanestro e giù applausi». 1 Lo slogan «Black lives matter», le vite dei neri contano: lo slogan per protestare contro l’uccisione dei neri da parte della polizia 2 Le proteste Dopo le violenze metropolitane alcuni giocatori della Nfl in segno di protesta non si sono alzati durante l’inno americano 3 I divieti La Nfl ha deciso di non punire i giocatori La Nba, che comincerà il 27 ottobre, si è già detta contraria a questi gesti Conseguenze? «Fui convocato dai vertici di Portland. Mi chiesero le ragioni della protesta e io, invece di parlare di discriminazione, me la presi con l’allora presidente Nixon: sosteneva di aver ritirato le truppe dal Vietnam, quando io invece avevo ancora amici in guerra». Charlie Yelverton, 67 anni, e il sax che da sempre è la sua passione Come reagirono? «Mi dissero: “lei non può esprimere opinioni politiche”. E io: “Vedete, allora non sono un cittadino americano libero”. Mi multarono di 300 dollari, però a fine anno fui tagliato. Girò la voce che facevo parte delle Black Panthers, Tutto falso, ma fecero terra bruciata intorno. Per me era finita. Lasciai gli Usa». Forward. Che cosa ha provato vedendo le proteste di oggi? Quando Kaepernick e poi gli altri giocatori di football si sono inginocchiati durante l’Inno? Erano anni impossibili: il massaggiatore si metteva i guanti per toccare noi neri Jackie Robinson e Ali sono simboli immortali: le loro parole non hanno portato violenza Se rifarei il mio gesto? Sì ma non così: mi metterei la mano sul cuore e pregherei Ero amico di Jabbar suono ancora il suo sax, ma dopo il mio gesto smise di parlarmi Charlie Yelverton Ex giocatore di basket a Portland e Varese «Fastidio, hanno dato un cattivo esempio». NBA PHOTOS/NBAE/GETTY Come scusi? «Quello non è un messaggio di pace, ma di guerra. Se vuoi lanciare un segnale, allora ti inginocchi davvero, ti metti la mano sul cuore e preghi per le vittime di tutte le ingiustizie. Farlo anche l’11 settembre, poi, è stato un insulto alla nostra memoria» Quindi lei non rifarebbe più quella protesta? «Sì, ma mi inginocchierei e pregherei. Io sono con Dio. A Chicago si stanno ammazzando, sono le gang nere ma nessuno ha detto niente. Né Obama né Jesse Jackson, non vogliono mischiarsi. Ci vuole meno tolleranza, avete visto come ha fatto Giuliani a ripulire New York?». E se diventasse presidente Trump? «A me non fa paura. Trump non è razzista, è solo un business man. Sei bianco, nero o giallo e vuoi lavorare? Bene, puoi entra- Da Portland a Varese re. Altrimenti stai fuori dagli Stati Uniti». Charlie Yelverton dopo un anno nell’Nba è approdato in Europa Prima in Grecia e poi a Varese dove ha vinto uno scudetto (’78) e una coppa dei campioni (’75) Ha finito la carriera in Svizzera, nel Viganello Dopo la Nfl, ora tocca all’Nba protestare. «Lo faranno per moda. Spero di sbagliarmi ma la vedo così. LeBron teme di perdere i contratti? Non morirà certo di fame. Se un giorno dovesse inginocchiarsi Curry, allora vedrete che anche bianchi lo seguirebbero: lui non sembra neanche un nero. Ma è una deriva pericolosa che può portare anche alle tensioni tra il pubblico. E meno male che non c’è il baseball, è lo sport più americano di tutti: una protesta lì e sarebbe un gran macello». Che cos’è l’ìnno per un americano? «Una preghiera. Una dichiarazione di onore del tuo Paese» Scelga i simboli della lotta al razzismo nello sport: chi e perché? «Jackie Robinson e Muhammad Ali: le loro proteste non hanno scatenato violenze. Poi mi piaceva Bill Bradley, l’unico bianco che andava nei ghetti». E nello sport di oggi? «David Ortiz dei Boston Red Sox. Dopo gli attentati alla maratona di Boston, Big Papi è stato un grande con i suoi messaggi di pace». Nel 1972 lasciò l’America razzista ma che Europa trovò? «Più o meno la stesso clima. Insulti ai giocatori di colore, ricordo che a Latina in un torneo estivo negarono il posto a sedere alla moglie di un mio compagno. “Chi l’è chel negher lì” dicevano a Brescia quando mi vedevano. Fino ai giorni nostri, dieci anni fa ero in un ospedale per un’operazione, facevano fatica a lavarmi». Che fa oggi Charlie Yelverton? «Suono il sax e quando mi chiamano insegno i fondamentali del basket ai ragazzi. E poi volontariato: sono andato all’Aquila dopo il terremoto a insegnare basket. Ma perché nessuno parla più dell’Aquila?». È vero che il sax è ancora quello di Kareem Abdul Jabbar? «Vero. Prima di ogni partita io e Kareem ascoltavano jazz e giocavamo a scacchi. Poi ci siamo rivisti al Greenwich a New York tanti anni dopo, ma quasi mi ha evitato. Nel ’72 mi ha venduto il suo sax per 100 dollari, dovevamo giocare a Cleveland e persi l’aereo, la società mi multò: 75 dollari più il costo del biglietto, ma io ero a Long Island dai genitori di Jabbar a prendere il sax». E allora suonala ancora Charlie. 12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI 9A LA DENUNCIA DEI SERVIZI REGIONALI LA STORIA Allarme Aids in Piemonte ogni anno 250 nuovi casi In Piemonte ci sono 250 nuovi casi di Aids ogni anno e in 9 casi su dieci dovuti a rapporti sessuali non protetti. E’ questa la nuova faccia dell’Hiv secondo la fotografia scattata dal Seremi, il Servizio regionale di epidemiologia per Che tempo fa 12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI Noemi Penna ALLE PAGINE 40 E 41 AFP Malattia non sconfitta 10° 22° VENDITA TORINO - Str. SAN MAURO, 18 TEL. 011.274.15.25 - 011.198.62.241 FAX 0112241887 Orario continuato 8.00-19.00 www.autoricambiral.it TORINO - C.so REGINA MARGHERITA, 256 TEL. 011.437.50.64/88 - FAX 011.473.47.00 Aperto il Sabato A PAGINA 41 TORINO LA STAMPA MERCOLEDÌ 5 OTTOBRE 2016 Via Lugaro 15, 10126 Torino, tel. 011 6568111 B fax 011 6639003, e-mail: [email protected] B [email protected] Facebook: La Stampa Torino B Twitter: @StampaTorino & PROVINCIA Nella Città Metropolitana vivono per strada 1700 persone. Lo Stato stanzia 2 milioni per Torino CULTURA Il Comune offre 300 euro a chi ospita un senzatetto Ma l’idea divide le associazioni. La Caritas: “In famiglia è gratificante” 1 Il Oggi Soleggiato nella prima parte della giornata. Rapido aumento della nuvolosità verso sera con qualche piovasco sui settori pedemontani e di bassa montagna. IN FUGA DAI CACCIATORI ARRIVANO IN CITTÀ. AUMENTANO I CASI COME QUELLO DI VIA NIZZA 10° 17° Domani Comune ha deliberato il piano di potenziamento dei servizi per i senza dimora in vista dell’arrivo del freddo. E tra gli interventi ne ha inserito uno inedito: la proposta alle famiglie, dietro pagamento mensile di 300 euro, di accogliere una persona che vive in strada. Per il direttore della Caritas, Dovis, è un segno per migliorare la qualità della vita di comunità. Ma alle associazioni l’idea appare poco praticabile. Intanto il governo ha stanziato 2 milioni per Torino per la lotta contro l’emarginazione. Martinengo A PAGINA 44 Nuvoloso tra la notte e il mattino con qualche piovasco sui settori pedemontani e di bassa montagna; tendenza a schiarite in giornata. IL CASO Venerdì In gran parte soleggiato in giornata ma con temporanei addensamenti sulle pianure nel primo mattino e velature o passaggi nuvolosi più estesi in serata. I dieci anni del Circolo dei Lettori l tempio torinese della cultura festeggia i suoi primi dieci anni di vita. Il Circolo dei Lettori, da venerdì a domenica, spegnerà le candeline insieme a lettori e scrittori. Ospiti Valerio Berruti, Enrico Remmert, Davide Ferrario, Michela Murgia, Margherita Oggero e Steve Della Casa. Per celebrare via Bogino, anche un’installazione di carta e un dj set in piazza San Carlo. I Tutti invidiano quel posto un po’ snob 8° 19° “Torino ha i tram più lenti d’Europa” Il cinghiale sulle strisce pedonali Federico Genta A PAGINA 49 Ecco lo studio del Poli che ispira il Comune nella riorganizzazione dei trasporti cittadini Andrea Rossi A PAGINA 43 Qual è il vero Villella? Portici di Carta nel nome di Eco EMANUELA M INUCCI a libreria più lunga d’Italia compie dieci anni. E sta per andare in scena nel weekend - con 130 bancarelle - fra via Roma e piazza San Carlo. L’edizione speciale di quest’anno sarà dedicata a Umberto Eco, morto lo scorso febbraio. «Due chilometri di bancarelle nella città dove mio padre ha vissuto e studiato, ci sembra un bel modo di ricordarlo senza troppa solennità» ha dichiarato il figlio dell’autore de «Il nome della rosa», Stefano Eco. A rievocarne la figura gli amici L ® RICAMBI AUTO “E’ stata molto dura ora è più facile ma c’è tanta ignoranza” Situazione Soleggiato per gran parte della giornata. Rapido aumento della nuvolosità in bassa valle e sui primi tratti delle vallate orientali dal tardo pomeriggio. R A L La vita di A. contagiata 24 anni fa dal fidanzato la sorveglianza delle malattie infettive. I più a rischio sono gli uomini fra i 25 e i 35 anni, e il 40% dei contagiati arriva alla diagnosi quando ormai la malattia – l’Aids – è conclamata 12345367318 130 bancarelle Crescono ogni anno i partecipanti a Portici di Carta: appuntamento irrinunciabile Furio Colombo e Gianni Vattimo. Il programma prevede anche una passeggiata a tema nei luoghi che Eco frequentò da universitario, e una proiezione dei suoi disegni di liceale all’Oratorio San Filippo Neri e alcuni suoi scritti letti per bambini. Fra le iniziative 2016, anche una installazione «in progress» realizzata dal Castello di Rivoli con l’obiettivo di far acquistare ai partecipanti volumi da donare a biblioteche e scuole delle aree colpite dal terremoto dell’agosto scorso nel centro Italia. Fra aperitivi, dj set, maratone di scrittori, iniziative per bambini, passeggiate letterarie, e taglio della torta, il mondo torinese del libro tornerà ancora una volta per qualche giorno protagonista della vita cittadina. 12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI FABRIZIO ASSANDRI l fu Pietro o il fu Francesco? È il colpo di scena riservato ieri dal processo, a Catanzaro, per la restituzione del teschio del brigante Giuseppe Villella, conservato al Museo Lombroso di Torino: ora i Villella sarebbero addirittura due. In quel cranio, il criminologo Lombroso pensò d’aver trovato la prova della «predisposizione naturale alla delinquenza». Il comitato «No Lombroso» e il Comune calabrese di Motta che gli diede i natali ne chiedono la sepol- I tura, giudicando razzista il museo torinese. In primo grado i giudici hanno dato ragione a Motta, in appello s’è presentato un erede, Pietro Esposito, carrozziere romano. «Mia madre è l’unica discendente di Giuseppe Villella, figlio di Pietro». Ed è intenzionato a lasciare il cranio al museo. Per i «No Lombroso» è un caso di omonimia, se non un’impostura: nella replica hanno parlato di Giuseppe Villella, ma figlio di Francesco. Tutti e due i Giuseppe morti nel 1864, il primo a dicembre, il secondo in agosto. Chi sarà quello giusto? La corte s’è riservata. 12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI GIUSEPPE CULICCHIA ieci anni. Sono ben dieci anni che noi scrittori torinesi ci sentiamo dire dai nostri colleghi romani, bolognesi, fiorentini, partenopei, palermitani, quando capita anche londinesi o berlinesi o newyorkesi, talvolta addirittura milanesi. «Eh, certo che voi a Torino... avete il Circolo dei Lettori». I nostri colleghi vicini e lontani ce lo dicono con un misto di ammirazione e invidia. Milanesi inclusi. D CONTINUA A PAGINA 45 Per il libro è la Scala o il Bernabeu MAURIZIO DE GIOVANNI l Circolo dei Lettori, sappiatelo, fa paura. Fa paura agli autori come fanno paura il San Carlo o La Scala ai cantanti lirici, il Covent Garden ai jazzisti, il Bernabeu ai calciatori. I CONTINUA A PAGINA 45 12345367318 40 .Cronaca di Torino STAMPA .LA MERCOLEDÌ 5 OTTOBRE 2016 La malattia mai sconfitta Un tempo era paragonata alla peste poi il tema Aids e sieropositività è finito in un angolo delle emergenze: un errore, perché l’infezione continua a mietere vittime La denuncia del Servizio regionale per la sorveglianza delle malattie infettive Allarme Aids, 250 nuovi casi all’anno I più a rischio gli uomini fra i 25 e i 35 anni e 9 volte su dieci per rapporti non protetti NOEMI PENNA 9000 piemontesi Sono le persone infettate dall’Hiv e molti altri potrebbero non saperlo 14 contagi su 100 È il tasso d’incidenza più elevato che si registra in pazienti fra i 25 e i 35 anni 90 per cento È il tasso di infezioni contratte per via sessuale attraverso rapporti non protetti Duecentocinquanta nuovi casi ogni anno e in 9 casi su dieci dovuti a rapporti sessuali non protetti. E’ questa la nuova faccia dell’Hiv in Piemonte, un virus che continua a essere un problema rilevante in termini d’impatto sulla salute, secondo la fotografia scattata dal Seremi, il Servizio regionale di epidemiologia per la sorveglianza delle malattie infettive. I più a rischio sono gli uomini fra i 25 e i 35 anni, e il 40% dei contagiati arriva alla diagnosi quando ormai la malattia – l’Aids – è conclamata. Due su mille Si stima che le persone con l’Hiv che vivono in Piemonte siano due su mille, circa novemila persone, e il loro numero è cresciuto costantemente nell’ultimo decennio. A scoprire nel 2015 di aver contratto il virus sono stati cinque piemontesi su 100 mila. E la frequenza dell’Hiv risulta tre volte maggiore tra gli uomini rispetto alle donne, con incidenze più alte per alcune fasce di età: ad esempio, fra i 45 e i 54 anni a presentare la patologia sono otto piemontesi su mille. Ma è cambiato il modo in cui il virus si trasmette. «Se prima una delle cause principali era lo scambio di siringhe infette, ora oltre il 90% avviene per trasmissione sessuale, con rapporti non protetti. Negli ultimi 15 anni si osserva una crescita delle diagnosi fra gli omosessuali, pari in media a 6 casi in più l’anno. Un andamento stabile si osserva invece nei rapporti eterosessuali non protetti», spiega Chiara Pasqualini del Seremi. I giovani, i più a rischio Le nuove diagnosi con frequenza maggiore sono tra gli uomini (75% del totale) e i giovani. Il Diffusione Si stima che le persone con l’Hiv che vivono in Piemonte siano due su mille, circa novemila persone, e il loro numero è cresciuto costantemente nell’ultimo decennio. A scoprire nel 2015 di aver contratto il virus sono stati cinque piemontesi su 100 mila REUTERS tasso d’incidenza più elevato (14 casi su 100 mila) si registra fra i 25 e i 35 anni. «Le diagnosi negli stranieri provenienti da zone endemiche rappresentano invece il 23% del totale, con un trend in calo rispetto al passato», prosegue la dottoressa Pasqualini. Ma ad allarmare è «il numero di persone che arrivano tardi alla diagnosi: il 40% delle persone che hanno contratto il virus lo scoprono solo quando il loro sistema immunitario è già compromesso o addirittura quando si è già sviluppata la malattia, l’Aids. Un segnale evidente che c’è ancora molto da fare a livello di educazione primaria ma anche secondaria, ovvero nella diagnosi precoce». Mancata prevenzione Questi dati saranno ufficialmente presentati alla Giornata mondiale contro l’Aids, ma verranno anticipati domani nel convegno organizzato dal Comitato Collaborazione Medica in collaborazione con l’Osservatorio Italiano sull’Azione Globale contro l’Aids, alle 10,30 nella sala multimediale della Re- Il progetto per le scuole medie Cosa si può fare oggi? non governativa nata a Torino e operante in Africa e in Italia per la salute come diritto. Come si passa dall’Hiv all’Aids? «S empre più spesso arriviamo ad una diagnosi quando il sistema immunitario è compromesso». A confermare che l’Hiv è «un virus subdolo, che allo stato iniziale non dà alcun sintomo» è la dottoressa Marilena Bertini, ematologa e presidente del Ccm, il Comitato Collaborazione Medica: un’organizzazione «L’Hiv è un virus in grado di distruggere cellule del sangue, i linfociti, che svolgono un ruolo rilevante per il nostro sistema immunitario. Abbassandone il livello, il nostro corpo rimane senza difese e quindi è più soggetto a infezioni di ogni tipo, così come a linfomi e altre malattie. Ma fino a quando il sistema immunitario non è compromesso, non si evidenziano sintomi particolari. A volte si scopre che si è sieropositivi perché si manifesta un fungo o un’infezione da cui non si riesce a ANSA Spesso i ragazzi sono impreparati sull’argomento e ancora oggi in casa il sesso è un tema tabù Marilena Bertini Ematologa 12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI gran parte delle infezioni avvengono per trasmissione sessuale in rapporti non protetti. In Africa è più diffuso in coppie eterosessuali, in Occidente fra omosessuali». “Servono corsi di educazione sessuale per impedire la diffusione del virus” Intervista gione. Il messaggio è che «le terapie oggi assicurano una vita assolutamente normale, ma se si cura l’infezione in tempo. Uno dei grandi errori del passato è stato quello di ghettizzare, che la malattia riguarda solo alcuni sottogruppi, sottovalutandone diffusione e prevenzione», conclude Pasqualini. Il progetto di educazione riguarda alcune scuole medie guarire come in un normale decorso. La sindrome da immunodeficienza acquisita, l’Aids, la manifestazione dell’Hiv, che oggi con i farmaci riusciamo a cronicizzare, evitando fenomeni acuti». Cos’è cambiato a livello di prevenzione? «Pur conoscendo sempre meglio la malattia, rispetto a trent’anni fa le diagnosi arrivano tardivamente. Questo perché prima c’era più paura e la massima allerta sul tema, con forti campagne di prevenzione. Oggi invece si tende a non pensarci: è per questo che «Come Ccm operiamo in Africa a livello di prevenzione primaria e secondaria nonché siamo responsabili del monitoraggio tecnico dei centri di diagnosi e cura del territorio da quando sono state avviate le azioni del Fondo globale per la lotta all’Aids. In Piemonte abbiamo deciso di investire sui giovani, con un corso di educazione all’affettività per le scuole medie che non parla solo di Aids ma di tutto il processo di avvicinamento alla sessualità. Spesso i ragazzi sono impreparati sull’argomento e ancora oggi in casa il sesso è un argomento tabù: ne parlano un po’ con le madri ma tutte le loro convinzioni arrivano dal confronto con i coetanei». [N.PEN.] 12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI 12345367318 LA STAMPA MERCOLEDÌ 5 OTTOBRE 2016 . Cronaca di Torino .41 Le infezioni La diagnosi Le cure L’Hiv, acronimo inglese di human immunodeficiency virus, noto come sindrome da immunodeficienza acquisita, si trasmette da un corpo all’altro attraverso il contatto dei liquidi biologici. Attraverso il sangue, le secrezioni genitali e vaginali, ma anche con il latte materno. Per identificare la presenza del virus dell’Hiv serve un semplice esame del sangue e i cui risultati possono essere disponibili in pochi giorni. I sintomi purtroppo arrivano quando ormai il sistema immunitario è incapace di difendersi dalle malattie, come ad esempio un banale raffreddore. La ricerca di una terapia risolutiva contro l’Hiv è una delle sfide scientifiche più impegnative degli ultimi anni. Attualmente sono disponibili dei farmaci definiti «antiretrovirali»: con la loro azione è possibile bloccare e rallentare il decorso del virus e non farlo evolvere in Aids. 1,1 La storia milioni «F inalmente c’è qualcosa che ci lega. Una frase che non dimenticherò mai, ce l’ho tatuata nella mente dal 23 aprile del 1992, giorno in cui ho detto in lacrime al mio compagno che mi aveva trasmesso l’Hiv». Oggi Anna ne parla come se fosse un’altra vita. E’ da ventiquattro anni che è sieropositiva ma ora riesce a vivere la patologia con serenità, in pace con se stessa. Il cammino è stato lungo: ha cambiato radicalmente la sua vita, il suo modo di affrontare le giornate: «Mi avevano dato 5 anni. Ora mi ricordo di essere sieropositiva solo quando prendo le medicine la mattina o quando ho rapporti con il mio partner, esclusivamente protetti. Per il resto non ci penso, ma non è una cosa di cui parlo apertamente. C’è ancora molta ignoranza. Mi è capitato di far paura anche a medici, dal dentista al ginecologo. Eppure lavoro, ho due figli, faccio una vita sana». Il coraggio di raccontare E la gioventù le sembra lontana anni luce, come se non gli appartenesse più. Merito della psicoterapia – «che ho affrontato sino a un anno e mezzo fa» – e di un’associazione, «l’Arcobaleno Aids, dove mi sono sentita a casa e ho trovato il conforto che cercavo». Anna ha 49 anni, fa l’artigiana e ha trovato il coraggio di raccontare «quegli anni bui, fatti di violenze e paure, nate da un rapporto sbagliato, con un uomo gentile che dopo si è rivelato per il disgraziato che era». «Il mio aguzzino» «Ho conosciuto il mio aguzzino in un momento in cui ero molto fragile. Avevo 23 anni, due bambini piccoli e un ex marito tossicodipendente. Mi sono affidata a un programma Sono i morti di Aids nel mondo nel 2014, in 10 anni i decessi sono scesi del 40% I medicinali Anna ha 49 anni, fa l’artigiana, è sposata ed ha due figli «Penso alla mia sieropositività ormai solo quando prendo i medicinali» 33 miliardi È la cifra in dollari utilizzata nel mondo per combattere Aids tubercolosi e malaria 35 anni REUTERS Infettata 24 anni fa da chi doveva aiutarla “Contagiata dal mio fidanzato Una vita da sieropositiva” Anna, 49 anni: “E’ stata dura e c’è ancora molta ignoranza” per il sostegno dei famigliari dei tossici, dove lui lavorava: mi ha prima aiutata nel percorso, poi ha iniziato a farmi la corte. Era carino e gentile e io ero giovane e sola e ho iniziato a uscirci. Poi è arrivato anche il primo rapporto sessuale. Che è stato voluto ma non protetto. Di certo non avrei mai potuto immaginare quello a cui stavo andando incontro. Ho saputo che aveva l’Hiv solo dopo: ha iniziato a dirmi “Devo dirti una cosa, devo dirti una cosa”, ma non la diceva. Poi sembrava così sinceramente impaurito che io non ho chiuso la relazione. Avrei dovuto dargli uno schiaffo e andarmene e invece gli ho detto: basta che d’ora in poi utilizziamo il preservativo». Poi le cose sono degenerate. «Lui è diventato aggressivo e violento, ha iniziato a bere e ad alzarmi le mani. Ed io ero troppo spaventata e impaurita per reagire e per interrompere la relazione. Ma le vessazioni sono proseguite e sono arrivati anche i rapporti non protetti, a cui sottostavo per non farlo arrabbiare. Sapevo del pericolo, ma sapevo anche cosa mi sarebbe capitato se mi fossi negata». «Ho fatto il primo esame nel gennaio del 1992 all’Amedeo di Savoia ed era risultato negativo. Pensavo di averla scampata. E invece ad aprile è arrivata la doccia fredda: quel giorno non lo dimenticherò mai, piangevo e gliel’ho detto lui sembrava quasi contento. Ero entrata in un tunnel da cui volevo uscire ma non sapevo come. E’ stata dura ma ce l’ho fatta». [N.PEN.] La malattia è stata riconosciuta nel 1981 anche se l’infezione esisteva da molti anni Ho una data tatuata nella mia mente ed è quella del 23 aprile 1992 quando dissi a mia madre che ero sieropositiva Non parlo volentieri del mio stato perché mi è capitato di far paura anche ai medici ai quali mi rivolgo, dal dentista al ginecologo Anna Sieropositiva 12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI 1 Un lettore scrive: visto che le auto costituiscono un pericolo e sono usate al di fuori delle regole “ noi “ ciclisti provvediamo, per la nostra incolumità, a fare altrettanto con le nostre biciclette, utilizzando i marciapiedi, sempre e solo a scapito del pedone, unica vittima sacrificale da immolare sull’altare del traffico». 1234456789368A3B26 2 «Allora 1 12345634743849AB53AC3DEDF44184CBD4ED8883441845A934E348474EADB4 4BA354CB8D9A44413EA5A4A83A45DB5ABD4E34 DB9ABD4D9CBD4 1 timana». EDOARDO MURMURA, ARENZANO ( GE ) ANNA V. Una lettrice: Una lettrice scrive: 2 «’’Crollo 2 «Volevo commentare la let- del 38% della produzione di olio di oliva in Italia, e la Coldiretti lancia l’allarme’’. «Sono d’accordissimo, ma non lo deve dire a noi; lo deve dire alla grande distribuzione che ci fa trovare sugli scaffali olio nostrano a prezzi impossibili e olio di produzione extra Italia a prezzi accessibili. «Se i prezzi fossero invertiti, secondo me questo problema si risolverebbe in una set- tera apparsa su Specchio del 29/09: sembra scritta da me con la differenza che io la trafila l’ho iniziata molto ma molto tempo prima e mi ero illusa di aver risolto a marzo 2016, quando mi fu garantito il supporto economico da giugno. Invece l’amara scoperta: il cambio di residenza e quindi di Asl ha azzerato tutto. Da corso Svizzera la comunicazione è totalmente assente, non sanno dare previsioni. Non ri- spondono né via mail né di persona, solo “bisogna aspettare...” «Già avevamo aspettato in ospedale ma la struttura ce la siamo dovuta trovare da sole e privatamente «Quando finiremo i risparmi di 3 vite per pagare le rette saremo costrette e ripartire con il ricovero dal pronto soccorso». P.V. Un lettore scrive: 2 «Vorrei dire alla nostra sindaca – premesso che non ho votato per lei, ma che ho apprezzato il discorso che ha fatto subito dopo essere stata eletta e che sono pronto a riconoscere tutto quello che di buono realizzerà per la nostra città – che sono preoccupato, da torinese che ha esclusivamente a cuore il futuro di Torino, delle posizioni che sono emerse in capo alla giunta Cinquestelle su alcuni progetti che riguardano la città. «Parlo, oltre che della TAV – su cui le decisioni a livello comunale non dovrebbero poter incidere - del sottopassaggio di corso Grosseto, della riqualificazione del Palazzo del Lavoro e, da ultimo - notizia di oggi - del progetto del club Med di realizzare un resort a Cesana, sull’area su cui sorge l’inutilizzata pista di bob realizzata per le Olimpiadi, tutti progetti avversati dalla giunta pentastellata che li ha già bloccati o cercherà di bloccarli. «Considerato il momento di crisi economica generale e le difficoltà che sta vivendo in particolare la nostra città, considerato che a mio modo di vedere si tratta comunque di progetti che in alcuni casi consentono il recupero di opere abbandonate e/ o la riqualificazioni di aree periferiche, di progetti che rappresenterebbero un volano per l’economia e l’occupazione loca- li e che per alcuni di essi sono disponibili finanziamenti pubblici già stanziati, ritengo necessario da parte della giunta comunale – al posto di annunciare soltanto la totale contrarietà ai progetti in questione – proporre soluzioni alternative altrettanto concrete e valide in termini di ricadute positive sull’economia locale nell’immediato e in grado di porre le basi per lo sviluppo futuro. «Certamente i progetti in questione non saranno perfetti, ma per diminuire le mie preoccupazioni vi sarei grato se poteste - oltre a dire che siete contrari – indicare quali sono le proposte alternative e quali tempi si ipotizzano perchè vengano realizzate». A.C. [email protected] via Lugaro 15, 10126 Torino Forum lettere su www.lastampa.it/specchio www.facebook.com/specchiodeitempi 12345367318 42 .Cronaca di Torino STAMPA .LA MERCOLEDÌ 5 OTTOBRE 2016 Ecco lo studio del Politecnico a cui si ispira la riorganizzazione del trasporto voluta dal Comune A Torino i tram più lenti d’Europa Troppe fermate. Riducendole la velocità aumenta fino al 13% e i mezzi sono più puntuali Tagli alle fermate “Così i mezzi pubblici andranno più veloci” La sperimentazione potrebbe partire dalla linea 4 il caso LETIZIA TORTELLO Blue Air Ritorna il volo Torino-Pescara 1 «Il nuovo volo na- L’ ipotesi è di iniziare a riorganizzare a partire dall’«ammiraglia», la linea 4, che ogni giorno serve qualcosa come 100 mila passeggeri: eliminare un tot di fermate, quelle più ravvicinate sotto i 300 metri di distanza una dall’altra, meno di una ventina sulle oltre 50 che oggi coprono il servizio. L’assessorato alla Viabilità del Comune, guidato dall’ingegnera Maria Lapietra conferma i propositi: «Abbiamo intenzione di rendere più efficienti e veloci le linee di tram e bus, rivedremo i percorsi abolendo delle fermate, per rendere più rapido il trasporto pubblico». Ha intenzione di far partire la sperimentazione di quella che si annuncia una rivoluzione controversa «entro fine anno». Le fermate eliminate non verranno cancellate, ma «momentaneamente transennate, per capire se si fluidifica il servizio e se si aumenta la velocità», dice ancora Lapietra, che ieri ha annunciato il piano di riorganizzazione in Consiglio Comunale, per alcune pensiline sotto i 300 metri. «L’Agenzia per la Mobilità continua - sta studiando le linee su cui intervenire. L’obiettivo è velocizzare le corse, per agevolare i passeggeri». Ogni 8 fermate, ha calcolato l’Agenzia sulla linea 4, si risparmiano 5 minuti. L’inconveniente è che il passeggero dovrà camminare un po’ di più per prendere il tram. Abolendo una fermata sì e una no, tra quelle più ravvicinate, l’obiettivo è risparmiare un turno per gli autisti e utilizzare un mezzo in meno. Una scelta sce anche dalla forte richiesta della comunità imprenditoriale abruzzese, ma crediamo che possa portare ottimi risultati anche per quel che concerne il flusso turistico delle due regioni». Adrian Duru, productor manager di Blue Air, sintetizza così il ritorno del volo che collega Pescara con Torino. Il volo avrà una cadenza di tre collegamenti settimanali, il lunedì e il mercoledì con partenza alle 10.45 da Caselle e il venerdì alle 18.45. Da Pescara il decollo è previsto alle 12.45 (lunedì e mercoledì) e alle 20.45 (il venerdì). REPORTERS Verranno Il progetto dell’assessora poste a meno di 300 metri d che, secondo l’assessora, ri sponde a un’esigenza di «razio nalizzazione del servizio», vi sta la difficile situazione eco nomica di Gtt. Il piano era sta to studiato dalla docente de Politecnico Cristina Pronell un anno fa, all’epoca dell’ex as sessore Lubatti, che però no se l’era sentita di dare il via li bera ai tagli, per non penaliz zare anziani, disabili e altr utenti dei mezzi pubblici. Stavolta i grillini sono intenzionati a sfidare le inevitabi polemiche. Lapietra difend quelli che non vuole chiamar «tagli», anche se di fatto lo so- Sulla «Stampa» Sul giornale di ieri il progetto del Comune: sperimentare la riduzione delle fermate per rendere più rapide le corse di bus e tram Una proposta già inserita nel piano realizzato dal Politecnico nel 2014 per Gtt ma finora mai attuato Il confronto in Europa Al primo punto dello studio c’è proprio un confronto tra Torino e 32 città europee, più Melbourne: da Dublino a Valencia, da Lione a Copenhagen, da Glasgow a Vienna e poi Liverpool, Porto, Oslo, Helsinki, Amsterdam. Il risultato? A Torino ci sono troppe fermate: una ogni 340 metri. Altrove, la media è 560 metri tra uno stop e l’altro, che diventano 592 nel «cluster» di cui fa parte Torino, ovvero le città (compresi i comuni della cintura) tra 1,5 e 2 milioni di abitanti. A Dublino, ad esempio, ci sono 700 metri tra una fermata e l’altra, a Valencia 750, a Marsiglia 570, a Lione 470, a Colonia 530, a Stoccolma 800. Quali sono le conseguenze? I mezzi non raggiungono mai la velocità di crociera, sono lenti, consumano più gasolio (o elettricità nel caso dei tram) del dovuto. La dimostrazione è in un metri A Torino esiste in media una fermata ogni 340 metri; la media europea è una ogni 560 metri I risparmi Eppure a Torino i passaggi - almeno sulla carta - sono più frequenti che altrove: un bus ogni 15 minuti (nelle altre città siamo a uno ogni 16,9 minuti) e un tram ogni 5 minuti (contro una media di uno ogni 9,4 minuti). Una buona notizia? No, almeno secondo il Politecnico: mezzi che circolano di frequente, e cors o Re gina Mar ghe rita TORINO ciaa ci anci r o FFrran rs cors co c rsso Al co Alla laama lama m no pensionata Per me va bene, preferisco guadagnare tempo, io cammino veloce Francesca Fucci studentessa 3362 - Pavese CAPOLINEA Drosso a gn olo B via 1216 - Emilia 241 - Borgo Dora piazza della Repubblica via Milano 244 - Monte di Pietà via Arsenale 248 24 2 48 - Arcivescovado piazza Castello via XX Settembre elggioo corsso B 251 - Vittorio Emanuele II 1915 - Stati Unti 1916 - Stati Unti via Sacchi corso Turati 272 - Caserma Morelli 2530 - Caserma Morelli o 276 - Montevideo san 2536 - Montevideo s a rb oO s corso Unione r co Sovietica 2542 - Tazzoli 1372 - Parcheggio Caio Mario 3366 - Settembrini DIREZIONE FALCHERA cor so T ara nto 3365 - Vigliani corso Maro ncell i 3361 - Pavese corsso Mon onccalieri Maria Cassata piazza Derna corso Giulio Cesare via ia Niz izza Quelli della mia età hanno problemi di gambe. Mezzo chilometro è troppo 12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI 4 cor co ors rso so Gros o seettoo corso Tosc ana r cuusaa Sira rso Si rso coors «S Falchera 6-7 fermate abolite): la velocità media crescerebbe tra il 2,4% della linea 3 e il 13% del 13 (che oggi non è più un tram ma un autobus), passando per il 10% del 16, il 9% del 15 e del 9. L’obiettivo è presto detto: se i mezzi si fermano meno spesso e impiegano meno per percorrere la tratta, si possono dilatare un po’ i passaggi o addirittura eliminare qualche corsa (e quindi risparmiare su chilometraggio, carburante, personale) senza che i passeggeri se ne accorgano. O quasi. Fermate a 300 metri di distanza che potrebbero essere soppresse LETIZIA TORTELLO e pensano solo ai giovani va bene, ma quelli della mia età...hanno difficoltà con le gambe. Marciare mezzo chilometro sinceramente è tanto». Detto così, mezzo chilometro per raggiungere la fermata più vicina, fa impressione. Sul tram 4, la metro leggera dal carico pesante di passeggeri, che taglia la città da Sud a Nord per 16 chilometri, la notizia che il Comune pensa di sperimentare i tagli ad alcune fermate strategiche ieri si era diffusa rapidamente e non è stata accolta con gran favore, per usare un eufemismo. Soprattutto da quel 30 per cento di anziani che ogni giorno fruiscono del servizio. Anche se non manca chi sarebbe disposto a pazientare e macinare a piedi qualche centinaia di metri in più. Non è il caso della signora Maria Cassata: «Ma quanto si guadagnerebbe?» Sei minuti. «Sai che vantaggio rispetto all’ora e mezzo che ci metto per venire a Torino». Si arrabbia: «Tagliassero un po’ ai dirigenti invece dei pullman». È l’una di pomeriggio e la signora, pensionata, sta tornando verso casa. Abita a Villafranca Piemonte. «Prima prendo il bus blu, poi salgo sul 4per andare alle Molinette, non è un tragitto piacevole CAPOLINEA L’ipotesi di nuovo tracciato del 4 DIREZIONE DROSSO Reportage fanno molte fermate, rischiano di imbottigliarsi. Magari ne passano due in cinque minuti e poi nessuno per mezz’ora. Il progetto di eliminare, in via sperimentale, alcune fermate del 4 nasce da questa analisi. La linea ha 45 fermate ed è lunga 15,6 chilometri, con uno stop ogni 340 metri. Con un piccolo ritocco, eliminando 5 fermate, la velocità media passerebbe da 14,6 chilometri all’ora a 15,2. Il Politecnico ha simulato anche quel che accadrebbe agli altri tram, in uno scenario prudente (massimo 340 cors o Po tenz a Il progetto dell’assessora Lapietra Se il Comune ha deciso di cominciare la riorganizzazione del trasporto pubblico dalle fermate di bus e tram, un motivo c’è. È racchiuso nel documento consegnato a Gtt nel 2014 da Cristina Pronello, docente di Pianificazione dei trasporti al Politecnico, in procinto di trasferirsi per un periodo alla Sorbona di Parigi, ma soprattutto fresca di nomina al vertice dell’Agenzia per la mobilità regionale. Il «piano Pronello» è l’architrave su cui si fonderanno le politiche della giunta Appendino, che molto ha spinto per nominare la docente a capo dell’Agenzia. altro confronto: a Torino i bus viaggiano ai 17 all’ora (dato piuttosto buono), ma i tram (14,8 chilometri all’ora) sono tra i più lenti d’Europa. A Lione viaggiano ai 46 all’ora, a Goteborg ai 22 all’ora, a Colonia ai 26, a Monaco di Baviera ai 20. corso Trapa ni ANDREA ROSSI 4 - LA STAMPA La tratta studiata per la sperimentazione del taglio delle fermate Anziani contrari, giovani tolleranti Viaggio con i passeggeri della linea 4 per me - dice -. Speriamo non tocchino le mie fermate». Vicino a lei, anche Patrizia Mavilio, insegnante che lavora a San Mauro e prende ogni giorno il 4 e il 57 («È un viaggio che non le dico, ma non ho scelta, non guido») fa gli scongiuri. Scende in corso Unione Sovietica, fermata dell’Istituto Agnelli: «È sotto casa comoda, non vorranno mica togliermela? Ma ci sono i salesiani. Questa palina sarà salva, lo so», sentenzia. Tra i passeggeri della linea ammiraglia della Gtt, aumentare la velocità di crociera tagliando fermate non sembra essere un gran guadagno: «ho capito che bisogna risparmiare, perché Gtt ha i conti messi male, ma ci devono rimettere i più deboli?», tuona Ivana Casalini. È d’accordo Paolo Barbiero, commercialista: «Questa linea è buona perché è veloce. Per anziani e disabili 500 metri sono troppi». Lui, invece, ogni giorno di fermate a piedi ne percorre tre: «Così risparmio sulla palestra», scherza. È pur vero che, se il progetto del Comune sul 4 avrà corso (lo si deciderà nei prossimi giorni), le fermate temporaneamente soppresse non toccheranno le periferie e le zone degli ospedali, dei mercati o delle scuole. «Per gli anziani la distanza fa la differenza, non è da un pilastro della mobilità come il 4 che si deve partire», dice la presidente della Circoscrizione 6, Carlotta Salerno, anche lei sul bus. La prova del nove è Francesca Fucci, che parte da Torino Nord per andare all’università ad Economia: «Io sono giovane, al massimo corro un po’ di più per prendere il bus». Non è la sola tra i coraggiosi della rivoluzione delle fermate. Con lei, si schiera anche Annamaria Marchello: «Camminare un po’ fa bene alla salute», sentenzia. Sorride e confessa la sua età: «80 anni. Perché? Non si vede?». 12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI 12345367318 LA STAMPA MERCOLEDÌ 5 OTTOBRE 2016 . Cronaca di Torino .43 I NODI DEI TRASPORTI il caso MAURIZIO TROPEANO L a commissione lavori pubblici del Senato ha deciso di chiamare in causa il governo in difesa dei pendolari dell’alta velocità (8000 in tutta italia, circa 1600 solo tra Torino e Milano) che a gennaio rischiano di ritrovarsi nell’impossibilità di acquistare l’abbonamento ai Frecciarossa. Una richiesta trasversale che arriva dai senatori di Sinistra Italiana, M5S (Marco Scibona). E dal Pd: più diplomatico Daniele Borioli, durissimo, quasi sprezzante, Stefano Esposito: «Cara dottoressa (Barbara Morgante, amministratore delegato di Trenitalia, ndr.), mi dispiace ma lei non è stata nominata dallo Spirito Santo ma dal governo e non è lei che deve decidere oppure no quali sono le politiche di trasporto per i pendolari dell’alta velocità che hanno diritto di viaggiare ad un prezzo sostenibile». E aggiunge: «Faremo di tutto per garantire questo diritto, anche con l’intervento del governo». La delibera dell’Autorità Che cosa è successo? Morgante, durante la sua audizione davanti alla Commissione Trasporti del Senato, dopo aver ricostruito la querelle degli abbonamenti Av ha spiegato le conseguenze della delibera dell’Autorità di regolazione dei Trasporti: «Trenitalia per adeguarsi alle prescrizioni deve affrontare costi economici di alcune centinaia di migliaia di euro per l’adeguamento informatico e interventi complessi di aggiornamento che investono anche il sistema dei pagamenti». Interventi che richiedono tempo. Secondo l’Autorità il nuovo sistema dovrebbe essere pronto, il 31 dicembre ma è «chiaro - spiega Morgante - che se non dovessimo essere operativi per il primo gennaio allora, piuttosto che subire penali per aver messo in vendita gli abbonamenti, si dovrà aspettare fino a quando non saremo pronti». Poi aggiunge: la decisione di continuare a garantire gli abbonamenti Av non è «da considerarsi come un obbligo, perchè per i servizi a mer- Come funziona adesso Fino al 31 dicembre i pendolari hanno diritto ad acquistare l’abbonamento mensile con prenotazione obbligatoria ma Trenitalia ha deciso di non applicare la sanzione di 8 euro per chi sale sui convogli senza aver riservato il posto a sedere Trenitalia rischia la sanzione se non si adegua all’Autorità “Abbonati Frecciarossa Intervenga il governo” Senatori contro Fs: a gennaio non congeli le vendite 1600 abbonati dei Frecciarossa sulla Torino-Milano, in tutta Italia i pendolari dell’Av sono circa 8000 cato non ci può essere un’imposizione, ma come segnale di attenzione nei confronti dei propri clienti». I pendolari: ascoltateci Qui è scattata la rivolta dei se- Cara Morgante non è stata nominata dallo Spirito Santo ma dal governo, faremo di tutto per i pendolari Stefano Esposito vicepresidente Pd com. trasporti del Senato natori convinti che l’alta velocità si configuri come un servizio pubblico essenziale per migliaia di lavoratori e le loro famiglie. Per Esposito tra le soluzioni si potrebbero di «aumentare le corse in determinate fasce orarie magari con i Frecciabianca». Intanto anche i comitati dei pendolari vogliono essere ascoltati dal Senato. Secondo uno dei loro avvocati, Felice Petillo, il punto non è l’adeguamento tecnologico: «Deve essere riconosciuto l’obbligo di servizio pubblico con una regolamentazione della previsione dei posti messi a disposizione e un prezzo di vendita che deve essere accessibile». 12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI Entro la primavera Con 200 mila euro una ciclabile da Porta Susa a Porta Nuova Duecento mila euro, tutti per collegare Porta Susa a Porta Nuova con una ciclabile, sfruttando quella che già c’è in corso Matteotti. I fondi sono stati deliberati ieri dalla Giunta Appendino. Sono tutto quello che c’è a bilancio 2016 sulla viabilità dedicata alle due ruote. Il progetto esecutivo dovrà essere pronto entro metà novembre. I lavori partiranno con l’anno nuovo e all’assessorato ai Trasporti del Comune sperano che la pista sia pronta entro «la primavera prossima». Prevede la costruzione di una ciclabile che permetterà a chi pedala di muoversi in sicurezza da Porta Nuova a Porta Susa, collegando finalmente le stazioni con il centro storico. Attualmente, infatti, ci sono scampoli di ciclabile qua e là: attraversamenti dedicati (con i quadrotti al fianco delle strisce pedonali), piccoli tratti in centro, la ciclabile del passante, la ciclabile di corso Matteotti. Ma il percorso non è fluido, dunque i pedalatori devono inventarsi strategie per sopravvivere al traffico, e giù di marciapiedi o controviali sempre in ansia, con il fiato sul collo delle auto abituate ad andare più veloce di loro. Con la ciclabile delle stazioni, la vita per chi è in sella alle due ruote e ad esempio deve correre a prendere il Sicurezza Il Comune ha stanziato 200 mila euro per la ciclabile delle stazioni REPORTERS treno, dovrebbe cambiare radicalmente. Il collegamento sfrutterà la tratta del passante fino a corso Vittorio, per proseguire in corso Bolzano, fino a corso Matteotti, agganciandosi alla ciclabile che già c’è. Arrivati all’altezza di via XX Settembre, il Comune al momento ha in progetto di sfruttare via Gramsci per far correre la pista, ipotizzando di togliere parcheggi alle au- to, fino a via Lagrange, dove la promiscuità tra pedoni e bici è già realtà. Le ciclabili saranno simili a quelle che già esistono in via Cavour e via Principe Amedeo. Si uniranno alla pista di via Nizza, che entro l’anno prossimo verrà rivoluzionata e raddoppiata, per un centro storico e quartieri limitrofi sempre più fruibili senz’auto. [L. TOR.] 12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI 12345367318 44 .Cronaca di Torino STAMPA .LA MERCOLEDÌ 5 OTTOBRE 2016 Nella città metropolitana vivono per strada oltre 1700 persone Trecento euro a chi ospita un senzatetto La proposta del Comune divide le associazioni di assistenza, e lo Stato stanzia 2 milioni per Torino MARIA TERESA MARTINENGO In vista dell’arrivo dell’inverno, il Comune si attrezza con nuove iniziative per aiutare le persone senza dimora. È di ieri l’approvazione di una delibera con cui, tra l’altro, si offrono 300 euro anche a famiglie che possano accogliere un uomo o una donna costretti alla strada. La delibera, per caso, è arrivata nel giorno in cui, il ministero del Lavoro e del Welfare ha pubblicato sul suo sito l’avviso per la presentazione di «proposte di intervento per il contrasto alla grave emarginazione adulta e alla condizione di senza dimora» (Pon Inclusione e Po I Fead) che porteranno alla Città Metropolitana torinese - dove l’Istat conta oltre 1700 homeless (quinta per numero in Italia) - ben 2 milioni e 80 mila euro di risorse, mentre altri 767 mila sono destinati al resto del Piemonte. meless, «non sarà un’impresa facile, anche se magari i pionieri si troveranno. Forse è più facile pensare a comunità gestite da gruppi strutturati come può essere il nostro». Le prospettive Anche Cristina Avonto, presidente della Federazione Italiana Organismi per le Persone Senza Dimora, ente che collabora con il ministero del Lavoro e del Welfare nell’ambito del Piano nazionale per il contrasto alle povertà, non si nasconde le difficoltà. «Non possiamo dimenticare - osserva - che la maggioranza delle persone senza dimora ha condizioni multi-proble- Essere ospitati in una famiglia è certo più gratificante che in una struttura di grandi dimensioni In maggioranza si tratta di persone multiproblematiche Non sarà facile inserirle in famiglia Pierluigi Dovis Cristina Avonto Presidente Caritas diocesana Federazione Italiana Organismi Senza Dimora matiche, dipendenze, alcolismo, disturbi psichiatrici: non è semplice ipotizzare forme di accoglienza in famiglia, l’abbinamento potrà funzionare per un numero molto piccolo di persone». Per la presidente Fiopsd, gli investimenti che invece si potranno fare con le risorse in arrivo dal Piano nazionale contro le povertà che il ministro Poletti ha promosso, permetteranno la costruzione di interventi su più vasta scala. «Le linee di intervento parlano di accoglienza in case, qualcosa di differente dal “rifugio diffuso”. E parlano di innovazione sociale, quindi non mense e dormitori, ma 12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI La vita di chi dorme per strada Sulla «Stampa» ora è quella dell’uscita dall’ultimo spettacolo. Il cinema, il Lux, Galleria San Federico. Da quel punto è partita la conta, l’altra sera. Una conta involontaria e dolorosa. Tanto da far prendere il cellulare in mano per documentare. Tredici persone dormivano in strada in cinquecento metri di percorso, fino a via Po angolo via Carlo Alberto: in un angolo della Galleria una coppia, lui e lei, forse sudamericani. Poi, una serie di giovani davanti alle vetrine più illuminate di via Roma, su entrambi i lati: la profumeria, una boutique di borse e pellicce, un negozio che urla supersaldi al 70%, uno store di occhiali. Davanti alla farmacia le persone sono due. Tre sono in piazza Carlo Alberto. In via Po, all’inizio, un uomo di mezz’età, lo stesso che dorme lì da almeno un anno. Ieri, nel primo pomeriggio, il suo materasso - di solito mai visibile di giorno -, era arrotolato tra le colonne e i vigili discutevano per farlo portare via. La sera l’uomo dormiva al solito posto su una coperta. L’ La qualità Per Pierluigi Dovis, direttore della Caritas diocesana, la delibera del Comune va nella direzione giusta. «Curare la qualità dell’accoglienza delle persone in difficoltà è una cosa buona e vincente. Essere ospitati in famiglia è certo più gratificante che in una struttura di grandi dimensioni. L’idea contenuta in questo progetto è di invitare la gente a farsi carico in prima persona, per quello che può, delle situazioni di maggiore difficoltà per migliorare la qualità del vivere comune». A questo proposito Dovis ricorda l’esperienza di accoglienza diffusa dei profughi e quella dei senza dimora nelle parrocchie. «Tre anni fa l’arcivescovo lanciò l’iniziativa “Un angolo di casa” alle comunità parrocchiali, che se ne fecero carico in modo gratuito. I numeri, seppure non molto grandi, hanno dato un feedback molto positivo. Come attuare la proposta del Comune sarà più complicato e con denaro di mezzo si dovrà monitorare con attenzione». Per Marco Gremo, presidente della storica Bartolomeo & C. al fianco degli ho- 1 Sono in tanti i clochard che di notte si preparano un giaciglio sotto i portici di via Roma Gli altri 1 C’è chi, come questa donna, si sistema davanti alle vetrine illuminate anche di notte perché è più sicuro 1 Di giorno c’è chi cerca un po’ d’ombra per Ma chi incontra e osserva le persone senza dimora ogni giorno perché quella è la sua missione la visione ce l’ha più complessiva. Cesare Pedri, operatore della Bartolomeo & C. di via Camerana 10/a, l’associazione fondata da Lia Varesio nei primi anni 80, la prima a Torino a dedicarsi all’assistenza di chi vive in strada, non si stupisce della conta. E va oltre via Roma. «Vivo fuori città - racconta - e arrivo ogni mattina alle 4,30 in via Sacchi. Subito vedo 4-5 uomini stranieri che dormono in fila sotto i portici. Altri due sono sulle panchine sul lato della stazione, altri 3-4 dormono in piazza Carlo Felice». Pedri ha in affidamento un ragazzo tossicodipendente al quale deve dare il metadone e la terapia per l’Hiv. «Lui dorme poco di notte, quindi quando arrivo prendiamo un caffè insieme. Alla stazione a quell’ora ci sono già molti senza dimora in giro». Cesare parla con le persone. «Il mattino presto è il momento in cui c’è più modo di scambiare qualche confidenza, di aprirsi», dice. Come con quel senza tetto che da anni vive su una panchina in corso Vinzaglio. «Quest’estate mi ha spiegato che sono in quattro o cinque a dormire lì, si fanno buona compagnia». Parla con Car- Dormitori pieni Sono lunghe le liste di attesa nei dormitori comunali Ma in estate, molti preferiscono dormire per strada perché i dormitori hanno regole e orari precisi che non ammettono deroghe Nella foto, un clochard in via Po davanti a una banca REPORTERS Cresce l’emergenza sociale Grand Hotel Torino Aumentano i senzatetto che dormono davanti alle boutique del centro dall’estero e scelgono di dormire per strada. L’altra notte in via Lagrange erano in due, coi capelli rasta. Gli ho chiesto se avevano bisogno, in inglese mi hanno risposto che sono in vacanza». Anche a loro Cesare ha offerto un caffè al bar. Le ragioni «I senza dimora in strada - dice Cesare Pedri, che ha iniziato ad occuparsene quindici anni fa - sembrano aumentati parecchio. In inverno erano meno numerosi, c’erano le strutture d’emergenza aperte. In questo momento i dormitori comunali hanno lunghe liste d’attesa. C’è un uomo che è 56°. È vero che alcuni servizi come il nostro bivacco, in via Saluzzo, gli asili notturni Umberto I di via Ormea e il dormitorio del Cottolengo sono chiu- si. Ma quelli comunali sono invece tutti aperti». L’osservatorio Caritas Pier Luigi Dovis, direttore della Caritas, sottolinea che «in estate, storicamente, una parte delle persone senza dimora La mappa dell’accoglienza Sempre di più i giovani tra le file dei disperati Il Cottolengo mantiene aperta sempre, salvo che a Ferragosto, la sua mensa da oltre cinquecento pasti. Ma ha chiuso il dormitorio di Casa Accoglienza. «È così ogni an- risalire quella lunga lista che, come testimoniano alla Bartolomeo & C., arriva ad avere molte decine di nomi in elenco. Eppure, a scorrerli sull’elenco fornito dal Comune, i letti 223 700 posti letto l’inverno scorso È l’accoglienza garantita durante l’anno dai dormitori comunali Il numero di posti letto viene aumentato ogni anno con l’emergenza freddo La «Stampa» del 4 agosto scorso ha raccontato la vita dei senzatetto che vivono accampati sotto i portici e nelle vie del centro. 22 e 2 per le donne, variabili a accoglienza in un edificio delle 1 Due scuole per gli adulti Al Centro per l’educazione degli adulti di via Bologna A Torino i Cpia sono due con più sedi. Qui si tengono anche i gli esami di lingua italiana per ottenere il permesso di soggiorno di lungo periodo Tagliata la metà dei docenti che insegnano l’italiano ai profughi C’è amarezza tra gli insegnanti, il dirigente e tutto il personale del Cpia 2, il Centro per l’educazione degli adulti di via Bologna 153, da anni è impegnato in una missione importante: alfabetizzare i migranti - oggi soprattutto profughi - e migliorare la conoscenza della lingua italiana degli immigrati. L’amarezza deriva dalla «decimazione» dei docenti assegnati a via Bologna, mentre le richieste di iscrizione sono oltre 1500 (2000 iscritti nel 2015/16, 520 dei quali ha ottenuto la licenza media, 429 attestati, 274 crediti didattici). «Ne abbiamo accettati un migliaio. Oggi - spiega il diri- un rafforzamento di politiche di “Housing first”. Abbiamo parlato con l’assessora alle Politiche sociali Sonia Schellino e con il dirigente Uberto Moreggia: l’idea è di individuare del patrimonio immobiliare pubblico e privato, magari piccolo e poco vendibile sul mercato, per togliere le persone dalla strada in modo che possano ricominciare a prendersi cura di sé. Le due tipologie di risorse previste insieme nell’avviso pubblicato dal ministero permetteranno di sostenere sia l’accompagnamento e sia gli aiuti materiali per trovare e allestire le case». gente, Jeanclaude Arnod - iscriveremo ancora qualcuno, ma la situazione è veramente molto complicata». Nel dettaglio scende Ennio Avanzi, coordinatore della sede dove lo scorso anno ha insegnato l’assessora all’Istruzione Patti: «Ad oggi siamo in 10, di cui due part time e tre alla prima esperienza con adulti e stranieri. L’anno scorso eravamo in 24. Ora in servizio c’è un solo alfabetizzatore più un part time». Eppure qui arrivano interi gruppi di richiedenti asilo analfabeti o pochissimo scolarizzati. «Oltre alle 9 classi che fanno regolarmente lezione - prosegue Avanzi - abbiamo cercato di fare ciò che generalmente si fa a settembre: i colloqui con le persone iscritte entro giugno. Ma siamo stati costretti per la prima volta da quando esistiamo ad accogliere le nuove iscrizioni solo per tre giorni e solo alla fine di settembre. La marea arrivata in quei giorni ha creato situazioni insostenibili e il numero insufficiente di docenti non ha permesso di iscrivere persone anche dopo ore di coda in un clima di comprensibile insofferenza». In quei giorni sono arrivate associazioni con gruppi di 20-30 rifugiati. «I docenti, per permettere di mantenere il servizio in Barriera di Milano, dove i residenti stranieri sono il REPORTERS 2000 iscritti Tanti sono gli immigrati che hanno seguito i corsi in via Bologna nell’anno 2015/16 23,1% della popolazione e gli italiani inviati dai servizi sociali ancora numerosi, lavorano un numero di ore sproporzionato senza nessuna certezza». Teresa Olivieri, segretariadella Cisl Scuola Torino, è convinta che la situazione potrà migliorare solo se il Miur concederà i 550 docenti che i sindacati chiedono da mesi per rispondere all’incremento degli stu- denti. Ma il tempo stringe. «In questo caso, poi, si pagano errori del passato quando l’organico non è stato stabilizzato con posti di diritto. Il Cpia, poi, ha comunque diritto ad avere risposte: parliamo di migranti e di un obiettivo politico, l’istruzione degli adulti, in cui diciamo di credere». Un altro errore è stato non assegnare lo scorso anno l’organico di potenziamento della primaria anche ai Cpia. «Purtroppo il loro codice meccanografico - spiega Teresa Olivieri - è quello della media: anziché insegnanti di italiano, ne sono arrivati di musica e arte». [M. T. M.] 12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI 12345367318 LA STAMPA MERCOLEDÌ 5 OTTOBRE 2016 . Cronaca di Torino .45 Fondazione del Libro Morto a 94 anni Moisio è indagato ma le sue dimissioni restano congelate Nello Pacifico il giornalista operaio È morto ieri a 94 anni Nello Pacifico, scrittore e giornalista torinese. Direttore di «Nuvole», testata dell’Associazione Italia Civile, aveva cominciato a scrivere nei giornali di fabbrica per passare poi alla redazione torinese dell’«Unità». Nel 2013 aveva pubblicato per Ediesse il racconto autobiografico «I balilla di corso Parigi». Il cda con due soli membri non può deliberare EMANUELA MINUCCI Roberto Moisio, per il momento, non si è dimesso dal consiglio d’amministrazione della Fondazione del Libro. A dire il vero due giorni fa, dopo aver appreso di essere fra gli indagati per turbativa d’asta del Salone del Libro, ha chiesto a tutti - via mail - di poter fare un passo indietro. Il problema è che se il vicepresidente della Fondazione avesse rassegnato le dimissioni con effetto immediato allora nel cda sarebbero rimasti solo in due. E sarebbe mancato il numero legale anche nel caso si fosse dovuta affrontare una decisione inderogabile. to chiesto di restare ancora qualche giorno nel caso si dovessero assumere provvedimenti urgenti, ma in questa situazione mi auguro che non ci sia bisogno di una riunione alla mia presenza». 12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI ANSA Entro la prossima settimana Massimo Bray nominerà il direttore GIAMPAOLO ORMEZZANO Il nuovo direttore La mail «Io ho avvertito tutti tramite una lettera - ha commentato ieri Moisio il cui nome risulta nel filone d’inchiesta per l’organizzazione della kermesse del 2015 - mi è sta- L’unica eventualità in cui ci potrebbe essere bisogno di una riunione che «richiami» Moisio al suo ruolo di consigliere di amministrazione sarebbe quella in cui il presidente Massimo Bray sciogliesse le riserve su chi nominare «caporedattore» dei quattro responsabili delle macro-aree del Salone. Ma pare che sino alla prossima settimana questo nome non ci sarà. Ieri Bray ha incontrato lo scrittore Gianluigi Ricuperati. Come ha incontrato nei giorni scorsi Giuseppe Culicchia e Andrea Bajani. 12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI Un weekend di incontri, reading, musica e arte Il Circolo dei Lettori compie 10 anni ello Pacifico così si raccontava, serenamente, nostalgicamente, sinteticamente: «Sono stato manovale, operaio, e poi anche giornalista, e ho sempre cercato di essere la stessa persona, anche se cambiavano i tempi e cambiava il mio lavoro e io con esso». Alla fine di una lunga attività giornalistica a «L’Unità», prima nei vasti spazi dell’edizione torinese del dopoguerra, presso la sede quasi di culto di corso Valdocco dove ferveva tanta edi- N Il tempio torinese della cultura festeggerà da venerdì a domenica il suo compleanno Sono passati dieci anni. E la città della cultura ha cambiato completamente volto. Il «Circolo del Lettori» festeggerà il suo compleanno nel weekend. Venerdì 7 e sabato 8 il Circolo ospita le installazioni dell’artista Matteo Capobianco, realizzate a partire dalla componente primaria ed essenziale dei libri: la carta. Una cattedrale di fogli intagliati ad arte che riveste gli spazi di Palazzo Graneri. Maratone letterarie, incontri con gli autori, reading e spettacoli compongono il programma Giuseppe Culicchia dei tre giorni a Palazzo Graneri. Fra gli ospiti che festeggeranno il circolo di via Bogino, Valerio Berruti, Alessandra Montrucchio, Enrico Remmert, Davide Ferrario, Michela Murgia, Margherita Oggero, Steve Della Casa. E sabato 8 ottobre dalle 21 sul palco di piazza San Carlo dj set, musica live e parole per la grande festa con gli scrittori: un Torino Book Pride in cui si festeggerà anche il compleanno di Portici di Carta. [E.MIN.] Maurizio De Giovanni Pacifico ha scritto per l’Unità Tutta l’Italia ci invidia In quelle sale storiche quel posto un filo snob batte il cuore dei lettori GIUSEPPE CULICCHIA SEGUE DA PAGINA 39 Culicchia L’ultimo libro dello scrittore torinese è «Mi sono perso in un luogo comune» per Einaudi Perché loro il Circolo dei Lettori non ce l’hanno. E se anche ce l’avessero, non sarebbe il Circolo dei Lettori di Torino. Intendiamoci: da parte mia, anche se ho scritto tra gli altri un libro intitolato Torino è casa mia e secondo certi torinesi in trasferta a Milano proprio per questo sarei un provinciale, ho sangue siciliano, e sono il solo autore piemontese vivente tradotto in Russia (che c’entra? Niente, ma fa curriculum), quindi non faccio campanilismo. Dico solo le cose come stanno. Prendo atto della realtà. Perché l’ammirazione e l’invidia sono vere, concrete, palpabili. E non si riferiscono ovviamente soltanto al luogo in sé, ovvero al Palazzo Graneri della Roccia e nello specifico ai locali in cui ha sede il Circolo, oggettivamente fantastici. Ma hanno a che vedere con il contenuto dei medesimi, ovvero col programma del Circolo e con la risposta del pubblico. Il Circolo dei Lettori è fin dalle origini un posto accogliente: per chi lo frequenta e per chi ha idee da proporre. Vige al suo interno una grande disponibilità all’ascolto, cosa per nulla scontata in questa nostra epoca in cui tutti pensano di sapere già tutto, unita a una pari curiosità. E quest’apertura nei confronti del mondo si riflette nella varietà dell’offerta culturale, che va dai gruppi di lettura in lingua oppure no alle conferenze alle presentazioni ai reading alla musica alle feste e ai viaggi e agli aperitivi letterari a dio-solo-sa-cos’altro, perché le ragazze del Circolo lavorano come matte dalla mattina alla sera, e ad Armando va tutta la mia ammirazione e solidarietà. E il tutto avviene per poco meno di undici mesi l’anno, dalla mattina alla sera domeniche escluse – ma non è detto – tra l’altro con possibilità per tutte le tasche, tant’è che al Circolo ci s’imbatte in un pubblico come usa dire variegato o se preferite trasversale, studenti, pensionati, liberi professionisti, tranvieri, casalinghe, architetti, hostess, e perfino scrittori che si confondono tra i presenti perché sinceramente interessati a quello che hanno da dire altri scrittori, altra cosa che scontata davvero non è. E poi al Circolo ci si può dare appuntamento al bar o al ristorante, si può studiare o leggere gratis quotidiani o riviste, in certi casi fortunati si può perfino rimorchiare. Poi lo so, c’è chi non c’è mai stato perché lo considera a priori un posto snob. Che se ci pensate è un filo snob. Comunque il Circolo non è snob: il Presidente va pure allo stadio. Peccato solo sia quello sbagliato. 12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI MAURIZIO DE GIOVANNI SEGUE DA PAGINA 39 De Giovanni Il suo ultimo libro è «La solitudine dell’anima» 100 autori Fa paura, perché si sa bene quanto siano esigenti i frequentatori di quelle austere bellissime sale, piene di sussurri e di sorrisi, di canapè e di storia antica e recente. Fa paura agli autori, a meno che non siano consapevoli della propria statura intellettuale o del consolidamento della propria fama, della forza delle proprie storie e del proprio pensiero. Il sottoscritto, che non appartiene ad alcuna delle categorie di cui sopra, aveva del Circolo un sacro terrore. Mi ci ero intrufolato un giorno in cui c’era la presentazione di una collega, trovandosi a Torino per un’affacciata in casa editrice. Avevo chiesto a un angelo custode dell’ufficio stampa, di quelli che sorridendo assecondano le paturnie degli scrittori, di accompagnarmi nell’incursione; ricordo che la presentazione terminò in un cortese, gentile applauso che però lasciava trasparire un basso livello di apprezzamento. La sala era piena a metà. Parati e affreschi assistettero muti. Percorsi in discesa le scale con la convinzione che non mi sarei mai sentito all’altezza di quella prova. Passò del tempo, e ogni vol- ta che si parlava di una presentazione torinese chiedevo di esserne dispensato. Preferivo le biblioteche, dove la veloce turnazione dei miei romanzi confortava la previsione, poi realizzata, di una nutrita e appassionata presenza, o le piccole eroiche librerie di frontiera. Mi sentivo genuinamente popolare, un genere di largo consumo ma di grana grossa, per palati poco raffinati, e tutto sommato, da lettore, pensavo fosse giusto così. Un neomelodico non canta alla Scala. Poi accadde che due meravigliosi amici, Luca Beatrice e Steve Della Casa, mi invitarono a parlare di calcio, che è tutt’altra cosa. Una chiacchierata senza pretese letterarie, l’incontro tra un tifoso granata, uno bianconero (che Dio lo perdoni) e il mio cuore azzurro. Con sorpresa infinita, mi ritrovai di fronte a una sala traboccante di sorrisi e fantasia, di ingenua allegria e di infinita competenza; il discorso transitò felice dal calcio ai miei personaggi, e mi ritrovai sommerso dall’affetto che conosco bene. Scoprii l’anima popolare dei lettori innamorati, in quelle sale piene di Storia. Non ne farò a meno mai più. Perché il Circolo dei Lettori di Torino è il cuore dei lettori di tutto il paese: io non lo sapevo, e ora lo so. Sappiatelo anche voi. toria italiana, poi nel suo operare di reporter in Piemonte e soprattutto a Torino e soprattutto nello sport e soprattutto con il suo amato Toro (un successone una sua commedia sul tifo cittadino), si può anzi si deve dire che rimase sempre se stesso, caparbiamente anche quando i tempi e le mode lo sconsigliavano, anzi proprio perché i tempi e le mode lo sconsigliavano: e cioè faticatore onesto, operaio specializzato dello scrivere, severo prima di tutti con sé, reporter attento alla sostanza ma anche alla forma che spesso diviene sostanza, ironico sempre indulgente mai. Niente ricerca della crassa notorietà televisiva e neppure del tartufo odoroso che è lo scoop. Uno «contro» perché quella è la posizione per vedere più lucidamente le cose, e pazienza se è una posizione scomoda e niente redditizia. Ma anche uno mai ostile a prescindere. Nello Pacifico, che si firmava pure Nello Paci («per risparmiare un fico», diceva), pensava in dialetto e scriveva in impeccabile italiano. Come giornalista ricordava l’operaio torinese solerte e fervido di Primo Levi in «La chiave a stella», come uomo il piemontese che non vuole «dare disturbo» di Guido Ceronetti. Il suo «extra» lo metteva nei libri, su cose partigiane e anche sui casini torinesi, quando casino era soltanto bordello. Chissà se crescono ancora tipi così: se pure ci sono le sementi, mancano i terreni adatti. Sicuramente non si saprebbe che farne. Che tristezza. 12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI 12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI 12345367318 46 .Cronaca di Torino STAMPA .LA MERCOLEDÌ 5 OTTOBRE 2016 I casi il caso 1 FABRIZIO ASSANDRI PAOLA ITALIANO La prima denuncia la prima denuncia è di una mamma perché la figlia non ha mangiato in refettorio U na lista nera delle «esperienze peggiori» vissute dai bambini che vanno a scuola con il pasto da casa. Si moltiplicano le segnalazioni di bambini che hanno mangiato il loro baracchino soli in classe con una maestra, ma ancora più gravi - se confermati - sono altri episodi raccontati dai genitori al gruppo Caro Mensa Torino. Tutto materiale al vaglio degli avvocati nell’ambito del dossier con cui molte famiglie intendono denunciare il mancato rispetto della sentenza e delle ordinanze. Un clima esasperato dalla marcia indietro del Comune sulla data del 3 ottobre - che doveva sancire l’avvio della convivenza tra mensa e pasto domestico - e la comunicazione che i sopralluoghi nei refettori non termineranno prima di gennaio 2017. Ma anche dai comportamenti diversi, se non opposti, dei presidi: difficile accettare che si vieti del tutto il baracchino, mentre in altre scuole il pasto misto in refettorio è già realtà. Così come avallare che i bimbi siano separati dai compagni o lasciati in classe: magari mentre altri alunni stanno facendo lezione, come ha denunciato ieri un papà. Pranzo e lezione Ha raccontato che ha portato via la figlia da scuola (seconda elementare alla «Gambaro» di via Talucchi) perché ha scoperto che l’avrebbero messa a mangiare in un banco «rivolto contro il muro, co- 2 I diari del «panino» Sui diari 2016-2017 resterà il ricordo dello strano avvio con le polemiche sul pasto da casa Tante comunicazioni e non solo dalle scuole alle famiglie: sopra, il messaggio alle maestre lasciato da alcune mamme alla «Gobetti-Sclarandi» REPORTERS Pasto da casa, nuove segnalazioni di presunte discriminazioni “Mio figlio contro il muro come se fosse in castigo” La protesta di un genitore. I presidi: non possiamo disobbedire Non è vero che era contro il muro. Ho denunciato il genitore per istigazione a delinquere: non può pretendere che disattenda un ordine Maurizio Tomeo Dirigente scolastico me se fosse in castigo» in un’altra classe, una quarta, durante la lezione. Il dirigente, Maurizio Tomeo, nega che il banco fosse rivolto al muro, conferma il pranzo durante la lezione: «La mensa è orario scolastico dice - quindi le due cose, mensa e lezione, sono equiparabili». Dice di essersi attenuto alle disposizioni: «Ho pochi insegnanti, ’unica possibilità perché i bambini siano sorvegliati, escluso il refettorio, è che chi ha il pasto da casa venga smistato nelle classi in cui si fa lezione». E contrattacca: «Io per primo ho denunciato il genitore, per istigazione a delinquere: non può pretendere che disattenda un ordine del Comune». «Fatta uscire da scuola» Altro caso limite: una mamma ha lasciato la figlia di 11 anni alla Dante Alighieri con il baracchino. Le è stato detto che non era possibile, che sarebbe dovuta tornare a prenderla a pranzo. Ha replicato che non poteva. «Poi, ho scoperto che il personale le ha detto che sarei andata a prenderla, e lei è uscita, abbandonata davanti al cancello». Il preside, Bruno Stuardi: «Non mi risulta sia accaduto. In ogni caso, era chiaro che nelle nostre scuole per ora non è possibile portare il pasto da casa». Spiega che, «diversamente dalle elementari, la mensa alle medie non fa parte del tempo scuola: è Soli con la maestra Numerose le segnalazioni di bimbi lasciati a pranzare in classe soli con una maestra 3 In un’altra classe Un padre dice che per la figlia era stato «allestito» un banco rivolto contro il muro 4 «Torna a casa» Una bimba con il baracchino è stata fatta uscire perché la scuola non è ancora partita un di più. E quindi gli insegnanti non sono tenuti a vigilare, già ora facciamo ricorso ad esterni. In ogni caso, il Comune deve rivedere le tariffe della mensa». L’incontro di venerdì Un po’ di chiarezza si attende dall’incontro convocato venerdì dall’Ufficio scolastico con scuole e sindacati per avviare la «cabina di regia» sul pasto da casa. 12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI 12345367318 LA STAMPA MERCOLEDÌ 5 OTTOBRE 2016 . Cronaca di Torino .47 Sul Parco della Salute Montanari avverte Saitta: «Le aree ex-Avio e Molinette vanno trasformate di pari passo» “Siamo pronti ad occupare l’Oftalmico” La rabbia del Comitato arriva in Comune: i Cinquestelle sono solidali ma chi decide è la Regione ALESSANDRO MONDO Un post sull’inchiesta sul bar del tribunale «Non ci cacceranno, siamo pronti ad occupare l’edificio». Non è la minaccia dei lavoratori dell’ennesima azienda in crisi, sull’orlo della disperazione e pronti a fare muro per evitare lo spostamento furtivo dei macchinari da parte della proprietà, ma la promessa del Comitato contro la chiusura e il trasferimento dell’Oftalmico. Insulti e offese su Facebook Una militante del Pd denuncia la grillina Castelli Deputata 5 stelle Monta la protesta Ieri Pier Carlo Perruquet una delle anime della protesta insieme a Savino D’Amelio, medico dell’ospedale - l’ha detto chiaro e tondo, con una veemenza che ha preso in contropiede i consiglieri della seconda e quarta commissione consiliare riunite a Palazzo civico per discutere l’ordine del giorno che ha come primo firmatario Andrea Russi, esponente dei Cinquestelle: chiede alla Regione di lasciare il presidio sanitario in via Juvarra salvo garantire, nel caso di trasferimento in altra collocazione, «che le attività non siano smembrate ma traslocate in un’unica sede». No allo «spezzatino» tra Molinette e San Giovanni. L’ospedale degli equivoci È stato l’unico sussulto di una discussione sostanzialmente sterile su un tema spinoso. Una brutta gatta da pelare soprattutto per il M5S, barricadero in Regione più che in Comune, sospeso tra le promesse fatte da Chiara Appendino in campagna elettorale e la consapevolezza che il destino dell’Oftalmico attiene alla programmazione regionale. In sostanza, Palazzo civico non può mettere becco. E questo, nonostante le aspettative sempre più tiepide del Comitato, che durante la seduta ha manifestato in piazza, verso l’impegno della nuova amministrazione. Da qui gli affondi del Pd, in particolare nella REPORTERS «No allo spezzatino» Ieri di fronte al Comune è stato organizzato un presidio per protestare contro il progetto di trasferimento dell’ospedale Oftalmico alle Molinette e al San Giovanni Dopo le promesse in campagna elettorale ora dalla Appendino ci aspettiamo un segnale concreto Molte perplessità sullo smembramento di questo ospedale, chiederemo garanzie alla Regione Pier Carlo Perruquet Sonia Schellino Comitato Salviamo l’Oftalmico assessore comunale alle Politiche sociali persona di Mimmo Carretta: «Appendino chiarisca la sua posizione in sala Rossa». Chiarimento sollecitato da Elide Tisi. Mentre Osvaldo Napoli (Forza Italia), ieri assente, rimarcava a distanza l’incoerenza dei Cinquestelle. Presenti al presidio, gli «azzurri» Porchietto, Ruffino, Vignale e Balena. ro Parco della Salute caro a Chiamparino e Saitta: variante peraltro in fase di definizione con la Regione. «A condizione che la trasformazione proceda parallelamente a quella delle Molinette - ha avvertito Guido Montanari, vicesindaco e assessore all’Urbanistica -, altrimenti è inaccettabile». Quanto al trasferimento dell’Oftalmico, «le preoccupazioni dei cittadini sono legittime: meglio soprassedere». Pochi minuti dopo se ne è andato. Prima di lui Sonia Schellino, assessore alle Politiche sociali ed unico esponente rimasto a rappresentare la Cinquestelle in difficoltà L’unica leva che la giunta-Appendino potrebbe impugnare per farsi valere è la variante urbanistica per cambiare la destinazione d’uso dell’area ex-Fiat Avio sulla quale sorgerà il futu- giunta, aveva espresso «perplessità» sullo smembramento promettendo di convocare a breve la conferenza socio-sanitaria. Nè più nè meno di quello che chiede dalla Regione Nadia Conticelli, consigliera Pd, affatto convinta dall’«operazioneOftalmico». È la stessa Regione decisa a tirare dritto, come si è potuto evincere dagli interventi di Gian Paolo Zanetta e Valerio Alberti - il primo direttore generale della Città della Salute, il secondo alla guida dell’Asl Torino 2 e commissario della Torino 1 - convocati in commissione. I cantieri per adeguare i locali delle Molinette in via Cherasco, dove verrà trasferita parte dell’Oftalmico, partiranno questo mese con un costo di mezzo milione: previste due sale operatorie, 10 posti destinati all’attività chirurgica ambulatoriale, 156 posti-letto, 13 stanze tra pronto soccorso e attività ambulatoriale. Al San Giovanni i lavori di adeguamento sono in corso. Partita chiusa, o quasi. 12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI Laura Castelli è accusata di aver pubblicato un post corredato da commenti offensivi scritti da altri Gli insulti su Facebook in campagna elettorale finiscono in procura. È stato aperto un fascicolo per valutare la condotta di quaranta persone, denunciate da una donna di origine romena, Lidia Roscaneanu, 31 anni, che alle comunali era stata in predicato di candidarsi per il Pd nella terza circoscrizione. Una foto con Piero Fassino, pubblicata su Facebook, aveva originato un post scritto dalla deputata del Movimento 5 Stelle Laura Castelli. Castelli, nei mesi scorsi, aveva più volte sollevato il problema del bar del tribunale, affidato con una gara dal Comune a un’azienda che non possedeva i requisiti «e con un ribasso sospetto», appalto poi revocato e su cui è aperta una inchiesta in procura. Lidia Roscaneanu lavorava in quel bar. Nel suo post Castelli, pubblicando la foto della giovane con Fassino accanto a un ritaglio di giornale sull’inchiesta a carico del bar, si chiedeva «quali legami ci fossero» tra le due situazioni e se non fosse inopportuna la candidatura della donna, poi naufragata. La denuncia nasce dai commenti a quel post, alcuni volgari, altri a sfondo sessuale e razzista. «Mi hanno dato della prostituta. Persino i frequentatori del bar del Tribunale, mi indicavano e ridevano. Non ne potevo più. Mi sono ritirata senza nemmeno presentare i documenti per entrare in lista». Lidia Roscaneanu ha sporto denuncia contro Castelli e altre 40 persone che hanno commentato il suo post che Facebook ha cancellato. Il Pd chiede le dimissioni della Castelli. La deputata Cinquestelle spiega che il suo post si limitava a denunciare l’appalto del bar del tribunale e l’inopportunità della candidatura, senza nessun insulto. E che lei stessa ha rimosso buona parte degli insulti e dei commenti volgari dalla pagina Facebook. [R.CRO.] 12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI Colloquio Giorgio Marsiaj presidente degli industriali metalmeccanici MAURIZIO TROPEANO o strumento c’è: il piano del governo battezzato Industria 4.0. E il nuovo presidente dell’Amma, l’associazione degli industriali del settore metalmeccanico, lo vede come «un’opportunità che potrà dare nuovamente slancio all’innovazione e all’occupazione». L’obiettivo di Giorgio Marsiaj è di «utilizzare tutti gli strumenti utili per mantenere la testa e la progettazione della nuova manifattura a Torino». E per raggiungerlo indica una strada «è necessario dialogare con le forze sindacali e politiche per lavorare sulla competitività e sull’agevolazione degli investimenti nel settore industriale». Giorgio Marsiaj ha preso il posto di Alberto Dal Poz: guiderà la più importante associazione territoriale di categoria che rappresenta circa 600 aziende dei settori Meccanico e Meccatronico fino al L “La manifattura resta centrale Torino guidi l’industria digitale” 2020. Nel suo intervento di insediamento ha sottolineato l’importanza di continuare sulla strada intrapresa sinora dall’Amma nel richiedere «attenzione per il comparto metalmeccanico, che rappresenta uno dei fulcri del sistema industriale ed economico italiano». Dal suo punto di vista è, e dovrà essere anche per il prossimo futuro, il cuore dello sviluppo anche se «in Italia dall’inizio della crisi c’è stato un calo della produzione metalmeccanica di quasi il 30%, con la cancellazione di circa 300 mila posti di lavoro mentre in Piemonte ne sono stati persi 21 mila». Marsiaj spiega di aver accettato la guida dell’associazione per spirito di servizio, lo stesso che lo aveva spinto negli ultimi anni ad occuparsi di politica prima con la presidenza di Italia Futura in Piemonte, il movimento voluto da Luca Cordero di Montezemolo, e tra Il progetto del Comune Al via il piano per attrarre a Torino le imprese straniere 1 Un piano operativo per lo sviluppo e il rilancio del territorio che favorisca l’insediamento di nuove imprese produttive in città e nella regione. È il progetto «Open for Business», lanciato in estate, che coinvolge istituzioni e atenei. Il Comune ieri ne ha varato i primi provvedimenti. Tre le aree di intervento: manifattura, finanza e cultura. Per quel che riguarda il comparto produttivo, il progetto mira ad attirare nuovi investimenti, sviluppare il tessuto industriale e il terziario avanzato. Ci sarà una mappatura dei siti sul territorio dove insediare aziende, un dossier con le competenze disponibili sul territorio, la riorganizzazione dello Sportello delle attività produttive e lo studio per creare possibili «free tax area» e cercare potenziali investitori. Nel piano è compresa la missione a Dubai della sindaca e la terza edizione del Turin Islamic Economic Forum. Alla definizione del piano lavorerà un gruppo coordinato dal capo di gabinetto della sindaca Paolo Giordana. Giorgio Marsiaj ha preso il posto di Alberto Dal Poz i volti più prestigiosi di Scelta Civica, la lista dell’allora premier Mario Monti. Marsiaj è fondatore, presidente e amministratore delegato di Sabelt, azienda leader nella produzione di sedili sportivi per auto di alta gamma e di cinture di sicurezza e abbigliamento tecnico per il Motorsport e applicazioni speciali di sistemi di ritenuta nel settore Aerospace e Aviation. Un’esperienza dove «tutti lavorano nella stessa direzione» e che il nuovo presidente ha intenzione di replicare anche alla guida dell’associazio- ne: «Io credo che serva un piano d’azione per il rilancio del settore metalmeccanico». Un piano che coinvolga enti locali, imprese - il presidente ha messo in evidenza il ruolo passato e futuro di Fiat-Fca in questo campo e anche dei sindacati. E in questo campo «servirebbe un nuovo modi di intendere le relazioni sindacali che non sia arroccato». Marsiaj ha assicurato la volontà di Amma di collaborare con Regione e Comune di Torino nel piano per attrarre investitori stranieri. 12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI 12345367318 48 .Cronaca di Torino STAMPA .LA MERCOLEDÌ 5 OTTOBRE 2016 L’arresto Sinigaglia fermato dai carabinieri in coda alle poste di Moncalieri Gabriele Defilippi, 23 anni, è stato arrestato dai carabinieri la sera del 19 febbraio 2016 Lascia gli arresti domiciliari per riscuotere la pensione Di nuovo nei guai il decano dei rapinatori, finito in cella a 79 anni Verso il processo in corte d’Assise GIUSEPPE LEGATO Le divise non lo hanno mai turbato, anche quando faceva le rapine da film. E non è successo nemmeno l’altroieri, quando Ennio Sinigaglia, 79 anni, detto «Tepepa», decano di una vecchia guardia di banditi è stato «beccato» dai carabinieri di Moncalieri alle poste centrali di via Vittime di Bologna. Con tono cordiale ha detto loro: «Sto solo ritirando la pensione. Non mangio da due giorni. Sono venuto a prendere i miei soldi, qual è il problema?». Il bandito Ennio Sinigaglia, noto con il nome Tepepa è andato all’ufficio postale di Moncalieri a ritirare la pensione Vita spericolata Il problema è che «Tepepa», amico da una vita di Pietro Cavallero uno dei più noti rapinatori italiani degli anni Sessanta, avrebbe dovuto essere a casa sua in via Santa Croce, nel centro storico di Moncalieri. Lì lo avevano «confinato» i giudici agli arresti domiciliari dopo l’ennesimo guaio della sua vita. Venti giorni fa era finito in manette perché considerato «consulente» di una banda di finti finanzieri che avevano commesso una serie di rapine in Torino e provincia. Quindi, tecnicamente, quello che lui ha definito «una normale uscita per ritirare la pensione» era una vera e propria evasione. È stato di nuovo arrestato, rimesso ai domiciliari, stamattina affronterà il processo con rito direttissimo. Rischia di tornare in carcere dove ha trascorso 42 dei suoi 79 anni. L’età – forse – giocherà a suo favore. E per l’ennesima volta, a difenderlo in aula, ci sarà il legale storico di fiducia, l’avvocato Mauro Molinengo. Sinigaglia, molto probabilmente – e nonostante il curriculum criminale di enorme spessore - aveva confuso la detenzione domiciliare – che dà diritto a due ore di permesso concesse dal Tribunale – con la custodia cautelare in regime di arresti domiciliari. Non esattamente la stessa cosa. L’altroieri mattina i carabi- Nei conti degli assassini nessuna traccia dei soldi di Gloria Rosboch investigativo di Torino sui tabulati telefonici e le auto dei killer. Dove sono finiti i risparmi di Il processo in corte d’Assise doGloria Rosboch? Di certo non vrebbe celebrarsi nella primanei conti bancari esteri, tra vera 2017. Monaco e Lichtenstein, riconEra stato Defilippi, difeso ducibili in qualche modo a Ro- dall’avvocato Pierfranco Bertoberto Obert, 55 anni, compli- lino, nel corso di un confronto ce-amante di Gabriele Defilip- con Obert, ad accusarlo di avepi nel delitto di Castellamon- re ricevuto da lui il denaro e di te. La procura di Ivrea ha con- averlo nascosto, ma il complice cluso le rogatorie internazio- aveva sempre negato. Che fine nali per cercare di scoprire hanno fatto, dunque, i risparmi dove erano stati nascosti i 187 di Gloria? Secondo una prima mila euro truffati a Gloria, con versione, Gabriele aveva conuno squallido stratagemma fessato di averli spesi tutti in (la promessa di una pochi mesi, tra puntate vita nuova in Coal casino’ e spese sta Azzurra), folli. Ora si riparn e l l ’o t t o b re te da zero. I ca2014. O almerabinieri hanno una parte no ricostruito di quel dele sue incurnaro, svanisioni a Saint I soldi affidati to nel nulla. Vincent, andalla donna a Gabriele Non è stato che in base alle con la promessa di fuggire recuperato testimonianze in Costa Azzurra nemmeno un di amici e dell’ex cent, salvo i 20 mila fidanzata Sofia Saeuro ritrovati in una bhou. Lei aveva rivelato cassetta di sicurezza, intesta- di averlo visto spendere migliata a Obert e custodita in una ia di euro ai tavoli verdi, idem banca di Forno Canavese, do- altri frequentatori abituali, inve risiedeva l’ex contabile del- curiositi da quel giovane elela multinazionale Danone. Ma gante e impassibile anche dopo l’avvocato Stefano Caniglia, avere perso forti somme di deche tutela la famiglia Rosbo- naro. Bertolino: «Non ho mai ch, ha ottenuto il sequestro creduto che queste indagini podelle proprietà immobiliari di tessero condurre a un colpo di Caterina Abbattista (in carce- scena». Obert, difeso dall’avvore per concorso in omicidio) e cato Celere Spaziante, aveva a del figlio Gabriele. sua volta confermato l’ipotesi di Il procuratore capo Giu- uno «sperpero senza controllo» seppe Ferrando si avvia a così dei soldi di Gloria da parte di a completare gli ultimi tron- Gabriele che, in quel periodo, coni di un’indagine iniziata il teneva in tasca rotoli di bancogiorno dopo la scomparsa di note. Tra le sue follie, quella di Gloria, il 13 gennaio, prosegui- farsi accompagnare in taxi a ta con gli arresti dei due as- Milano o a Montecarlo. O quansassini e di Caterina Abbatti- do accompagnò Sofia in un sta per concorso nel delitto, il grande outlet. Le disse: «Com19 febbraio, e infine con le pe- pra tutto quello che vuoi». rizie dei carabinieri del nucleo 12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI MASSIMO NUMA 187.000 Sulla «Stampa» Diario Ennio Sinigaglia dietro le sbarre a 79 anni Ladro braccato In carcere il nonno bandito amico di Pietro Cavallero Arrestato per aver fatto da “consulente” ad una banda di rapinatori Personaggio MASSIMILIANO PEGGIO avallero diceva di essere stato il primo rapinatore di Torino. Invece ho cominciato prima io di lui. Tant’è che mi diceva “ti ’t ses ’l maestro”, “tu sei il maestro”. Io e lui parlavamo sempre in piemontese». Così si raccontava due anni fa in un docufilm Ennio Sinigaglia, il più longevo dei rapinatori torinesi, in arte «Tepepa». Dall’altro ieri, dall’alto dei suoi 79 anni, di cui quasi la metà trascorsi dietro le sbarre, anche per aver partecipato alle due rivolte in carcere nel 1969 e nel 1971, è il rapinatore più anziano detenuto in Italia, amico di Pietro Cavallero, il più noto criminale degli anni Sessanta. È stato arrestato dai carabinieri con l’accusa di associazione a delinquere, per essere il «consulente» di una nuova banda che faceva rapine spacciandosi per finti finanzieri. In più è anche accusato di aver nascosto quasi 3 etti e mezzo di tritolo nei boschi di Moncalieri. Sei arresti in tutto, su ordine di custodia «C 1967 Sinigaglia torna in libertà dopo essere stato accusato di una rapina all’Aci 1976 Sinigaglia Si nascon dopo il fu Ha rubato il p studente minore va su un bus dell cercato di nasc drone di un palaz rio, raggomitola lenzuolo arancio uno stendibianc giovane di 22 an mena, ha cercat l’inseguimento studente deruba al furto. Era brac scondersi, il giov di via Saluzzo e s nuti dopo, è stato vane, già note pe cente per un altr 1 Nuovi servizi a Riapron per ospi Dopo la rist restyling, hanno Notturni Umberto I lavori hanno inter tori per i senza docce e i bagni, c vanderia. Inoltr giunti due nuovi servizi, parrucchiere per del podologo, di valersi gratuita della struttura, g si aiutano persone anche dato lavoro ti da tempo. «In Sergio Rosso, presidente è ben più vasto del prescindibili, di cui 1 REPORTERS L’arsenale della gang Sei persone arrestate dai carabinieri di Chivasso per una serie di rapine in ville e uffici postali: nelle perquisizioni trovate armi giocattolo ma anche tritolo la stazione ferroviaria di Chivasso, pedinato, aggredito con la moglie all’ingresso della loro abitazione a San Raffaele Cimena, e picchiato da un bandito a volto scoperto, poi fuggito su un’auto di colore chiaro con al- nenti della banda e le loro attività criminali. Tra cui la scoperta di un arsenale sulla collina di Moncalieri, nascosto in un boschetto di Testona. In alcuni sacchetti i militari trovano 344 grammi di tritolo e micce. Più visto entrare nell’ufficio centrale di Poste Italiane, che sorge di fianco al complesso commerciale, si sono insospettiti. Hanno pensato a una rapina. Arrestato dalla La notizia dell’arresto di Ennio Sinigaglia, accusato di aver fatto da consulente di una banda criminale. Con un p 1 nieri della stazione di Moncalieri si trovavano in via Vittime di Bologna non per caso. Da giorni stavano addosso a un uomo che tenta di borseggiare le anziane clienti del supermercato Carrefour. Le avvicina nel parcheggio e cerca di scipparle. Conoscono “Tepepa” da una vita per motivi di giustizia. Quando lo hanno Maxiprocesso, iniziato l’appello Allo sportello Così lo hanno seguito, si sono appostati dietro il vetro trasparente attraverso il quale si può vedere tutto ciò che accade dentro gli uffici. Uno dei militari ha notato che aveva in mano il tesserino rilasciato agli over 65 per riscuotere la pensione sociale. A quel punto sono entrati, gli si sono avvicinati. «Sinigaglia lei non può stare qui, lo sa?» gli hanno detto. E lui, telegrafico: «Pensavo di poter riscuotere i miei soldi. Ad ogni modo fatemi ritirare e poi vi seguirò». I carabinieri hanno atteso che l’uomo terminasse le operazioni allo sportello, poi – su ordine del Tribunale – lo hanno riaccompagnato a casa ai domiciliari aumentando le statistiche dei suoi arresti e allungando il casellario giudiziale. euro Stava soffocando Carabiniere salva bimba di 18 mesi 1 La pattuglia stava attraversando corso Orbassano, quando ha notato diverse persone agitarsi vicino al cofano di una macchina. Sopra, c’era una bimba di appena diciotto mesi: aveva ingoiato un grissino e non riusciva più a respirare. È successo ieri mattina. Un appuntato dei carabinieri non ha perso tempo e si è subito messo in contatto con il 118. Ha eseguito le manovre antisoffocamento e si è fermato solo all’arrivo dell’ambulanza, quando la piccola si è ripresa. 12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI Inchiesta della procura No Tav, il pg Saluzzo Partorisce in casa all’ottavo mese “Seguo la linea Caselli” Il feto trovato morto nell’armadio «Sono qui per proseguire lungo la linea tracciata dalla procura di Torino di Gian Carlo Caselli, che condivido in pieno: una linea di grande rigore, all’interno, naturalmente, di una cornice di garantismo». Il procuratore generale Francesco Saluzzo è sceso in campo di persona per rappresentare la pubblica accusa, in appello, al maxi processo ai No Tav, iniziato ieri, 53 imputati per gli scontri in Valle di Susa dell’estate del 2011 durante la contestazione alla linea Torino-Lione. In primo grado il dibattimento, terminato con 47 condanne (per quasi 150 di carcere) e sei assoluzioni, era stato ospitato nell’aula bunker delle Vallette, destinata di solito ai casi di mafia e terrorismo. Scelta contestata dai No Tav, anche durante le udienze, con proteste, cori, invettive, slogan. «Ho stabilito che la causa venga celebrata qui a Palazzo di Giustizia - ha aggiunto Saluzzo - per recuperare un clima di normalità». La prima udienza, oggi, si è dipanata in assoluta tranquillità. Le schermaglie sono state in punta di diritto e sono terminate con lo stralcio - per problemi di notifica degli atti di cinque posizioni. 12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI L’ospedale MASSIMILIANO PEGGIO È arrivata in ospedale in fin di vita, con il cordone ombelicale tagliato di netto e con una forte emorragia, ma senza neonato. Una donna peruviana di 36 anni ha rischiato di morire dissanguata poco dopo aver partorito in casa. A salvarla sono stati i medici del pronto soccorso del Maria Vittoria. Il feto, invece, di 32 settimane, è stato trovato morto all’interno della sua abitazione dai carabinieri della compagnia San Carlo, in un alloggio di zona Cenisia. Il feto era avvolto in un sacchetto di plastica, chiuso Una donna peruviana è stata ricoverata al Maria Vittoria in fin di vita nella sua abitazione i carabinieri hanno trovato un feto dentro un armadio della camera da letto. Sul caso la procura ha aperto un’inchiesta per accertare se la morte del feto sia stata causata da un aborto spontaneo, oppure indotta da fattori esterni. O sia il tragico epilogo di un parto domestico, gestito in famiglia, nella convinzione di dover sborsare denaro in caso di ricovero. Il pm Lisa Bergama- sco ha disposto l’autopsia. La donna è arrivata con un’ambulanza del 118 all’ospedale Maria Vittoria intono alle 20,30 di lunedì. Il marito, 35 anni, anche lui di origine peruviana, ha raccontato ai carabinieri che si trovava fuori casa quando la donna si è sentita male. Era con i due figli di 5 e 7 anni, impegnato a fare spese. «Non aveva mai avuto dolore, stava andando tutto bene, eravamo tranquilli» ha detto. Agli atti non risultano denunce di maltrattamenti risalenti nel tempo o altre vicende giudiziarie legate alla famiglia. Stando ai primi accertamenti non sarebbero state trovate tracce di lesioni o percosse sul corpo della donna. L’uomo, quando è tornato a casa, ha chiesto aiuto ad alcuni familiari ed ha accompagnato la moglie in ospedale. La donna è ricoverata in osservazione. Gli accertamenti sono in corso. Al momento non ci sono indagati, affermano i carabinieri. 12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI 12345367318 LA STAMPA MERCOLEDÌ 5 OTTOBRE 2016 . Cronaca di Torino .49 Il testimone che lunedì lo ha filmato in via Nizza: «Era spaventato e pericoloso» Cinghiali in città: fuggono dai cacciatori L’ente che tutela la fauna: segnalazioni quotidiane, da gennaio ne abbiamo dovuti abbattere 130 il caso FEDERICO GENTA n cinghiale in città. Lunedì era notte, ma le luci di via Nizza, accanto all’ingresso della metropolitana, illuminano a giorno la scena. Un grosso esemplare, di almeno cento chili, si muove veloce e spaventato tra le auto parcheggiate. Sembra voglia imboccare i gradini che scendono fino ai binari, invece corre via verso corso Dante. Carabinieri e curiosi lo seguono a debita distanza. È questo l’esemplare abbattuto dai militari, attorno alle 4, nel parcheggio Rosmini, davanti alla redazione de La Stampa. Spuntato dai boschi che circondano la collina, probabilmente aveva attraversato il Po passando dal ponte Isabella. Aveva già percorso diversi chilometri e spaventato i cittadini che a decine hanno chiamato 112 per segnalare quell’insolita presenza. «Sembrava davvero pericoloso - racconta Salvo Barca, autore del video e titolare di un pub che si affaccia su piazzetta Nizza -. Non ci siamo mai avvicinati troppo a lui proprio perché dava l’impressione di volerci cari- U Ripreso L’esemplare di cento chili, che i carabinieri hanno dovuto uccidere, è stato ripreso con un telefonino mentre attraversa via Nizza care. I carabinieri, alla fine, non hanno potuto fare altro che sparare». Sulla «Stampa» In via Lugaro L’esemplare è stato abbattuto da un militare fuori servizio, nel parcheggio davanti alla redazione de La Stampa Gli avvistamenti Ma si tratta davvero di un episodio isolato? Sembrerebbe proprio di no, almeno a giudicare dai dati del Servizio di Tutela fauna e flora della Città metropolitana. Lo scorso anno gli interventi dei «selecontrollori», squadre di cacciatori incaricate a intervenire quando gli ungulati occupano abitualmente spazi privati (giardini privati e parchi condominiali), oppure raggiungono aree urbane, sono entrati in azione 85 volte e sono stati costretti ad abbattere 147 Circoscrizione 5/ Lucento Giardino Isab ostaggio dei p quando cala l PAOLO COCCORESE La settimana scorsa i residenti pressi del giardinetto «Principessa hanno contati. Nel cuore seduti sulle panchine erano timi anni, la presenza degli in via Verolengo è aumenta abitanti di questo pezzo di biati. «Spesso si mettono a e tengono sveglio il vicina confinante edicola notturna, città. Qualcuno non ne può dallo sconforto - probabilmente ne di appendere un avvis quel «giardino è la centrale Nessuno sa chi sia l’au FEDERICO GENTA «C’è un cinghiale in corso Dante». Sono state tante le persone che, ieri notte, hanno chiamato il 112 per segnalare la presenza di un grosso animale selvatico che vagava per San Salvario. Alla caccia hanno partecipato diverse auto del Radiomobile, fino a quando l’ungulato non è stato chiuso nel parcheggio, recintato, proprio davanti all’ingresso della «Stampa». Attorno alle 4, infatti, il guardiano di turno si è affacciato su via Lugaro dopo aver sentito chiaramente il rumore di uno sparo. Non era il suono di una pistola, ma del fucile di un cacciatore. Anche lui militare, ma fuori servizio, era stato chiamato dai colleghi per abbattere il grosso esemplare, di almeno 100 chili, che dava ormai segni di insofferenza e stava diventando pericoloso. La carcassa è stata poi caricata a fatica nel retro di un furgone. Sparita per diverse ore, è riapparsa in serata, quando è stata messa a disposizione delle autorità competenti, per procedere alle regolari procedure di smaltimento. Circoscrizione 8/ San Salvario Cinghiale ucciso dai carabinieri nel parcheggio 29 episodi Il record di avvistamenti risale all’autunno 2014, quando 29 ungulati, arrivati dalla collina, sono stati visti aggirarsi tra le strade e i giardini di Torino dante provinciale dell’Arma, che ha immediatamente avviato accertamenti interni per non lasciare nemmeno un’ombra sui dettagli della procedura adottata, quanto meno ingenua, sicuramente insolita. Non è certo la prima volta che dei cinghiali raggiungono il centro di Torino. E gli avvistamenti, quasi sempre, coincidono proprio con il mese di ottobre. Il motivo? Con l’apertura della stagione venatoria, gli animali tentano di scappare dai cacciatori e si spingono anche verso i centri abitati. a Torino, scesi dalla collina e notati aggirarsi tra corso Casale e il Po. Quando è possibile, di loro si occupa il servizio Tutela della fauna della Città metropolitana. Se invece gli animali assumono atteggiamenti pericolosi, come sembra essere stato il caso di ieri notte, è necessario l’abbattimento. Sei anni fa, in corso Traiano vigili e poliziotti avevano inseguito invano due esemplari che avevano scatenato il panico tra i passanti. Nel 2005, proprio i carabinieri erano stati costretti ad uc- Ne hanno contati 15 La polemica è ormai sulla bocca di tutti, e il presidente della Cinque chiede l’intervento delle forze dell’ordine appeso al telefono pubblico il nome non importa. Ciò è che quella è «una verit Infatti il giardinetto, dove cano i bambini del quar cartolina di tranquillità, d veramente in una «centra condo le forze dell’ordine minanti». Preferiscono m rare l’attenzione. I clienti o in auto. Comprata la co consumarla si spostano (davanti la piscina) o nel p Una volta davanti alla Pr trovavano le siringhe, ogg ogni tanto un lampione sm motivo? A colpi di pietre, Ieri la notizia del cinghiale ucciso dai carabinieri in via Lugaro, nel parcheggio Rosmini davanti alla redazione de La Stampa 1 esemplari. Numeri in linea con il 2016. Dall’inizio dell’anno, infatti, l’ente è dovuto intervenire già in 68 occasioni: 130 i capi uccisi. Episodi che si concentrano in autunno, con la riapertura della stagione venatoria. Proprio nelle ultime settimane, gli avvistamenti sono pressoché quotidiani. «Questo perché gli animali selvatici vengono spaventati dai cacciatori e cercano zone più sicure - dice l’istruttore direttivo di vigilanza del Servizio, Leone Ariemme -. L’elevatissima erraticità dei cinghiali, fa sì che si possano incontrare praticamente ovunque». Caratteristica che si va ad aggiun- gere alla prolificità della specie, che ogni anno può arrivare a raddoppiare, se non quadruplicare, la popolazione». Falsi miti Ma i cinghiali sono davvero pericolosi? In tanti anni non è mai stata documentata nessuna aggressione, intesa come un animale che abbia attaccato l’uomo di sua iniziativa. Certo, per evitare di essere colpiti, non bisogna mettersi davanti a una possibile via di fuga. Un altro mito da sfatare è quello della presenza, tra i boschi e le colline torinesi, di incroci tra maiali e cinghiali selvatici: i così detti «porcastri». «Questi hanno una livrea tra il pezzato e il maculato, con macchie chiare tendenti al rosa - spiega Ariemme -. Dalle nostre parti non ce n’è alcuna traccia, anche se è corretto, per gli esemplari torinesi, parlare di ibridi: i nostri boschi sono popolati da un incrocio tra il comune cinghiale toscano, che al massimo può pesare 50 chili, e quello del Nord Europa che arriva a superare il quintale». Il motivo? «Colpa dei cacciatori, che l’hanno introdotto per avere a disposizione prede più prestigiose». 12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI Guarda il video su www.lastampa.it/torino 12314 50 STAMPA .LA MERCOLEDÌ 5 OTTOBRE 2016 Aperte tutti i giorni: piazza Massaua 1, sempre aperta (24 ore su 24); atrio Stazione Porta Nuova, dalle 7,00 alle ore 19,30. Orario minimo 9-19,30: via Vibò 17 B; corso Siracusa 98; viale Falchera 70/B; via Nizza 183; piazza G. Madre di Dio 1; via Tripoli 15/A; via C. Colombo 42; via Monginevro 178; corso Giambone 19; via Cernaia 14; corso R. Margherita 114; corso Lecce 31; via Madama Cristina 14. Di sera (19,30-21,30): piazza Galimberti 7; via Foligno 69; via Sempione 112; via San Remo 37; via Sacchi 4; corso Vittorio Emanuele II 66; corso Traiano 73; corso Francia 1/bis. Di notte (19,30-9): via XX Settembre 5; via Nizza 65; piazza Massaua 1. Informazioni: www.farmapiemonte.org Circoscrizione 1 Domani, alle 7, presso i Magazzini Oz in via Giolitti 19, sarà presentato il video del brano hip-hop degli ospiti di CasaOz, la onlus cha accoglie i bambini malati e le loro famiglie. Il brano stato scritto, cantato e musicato dai ragazzi, che hanno inoltre dato vita a una coreografia danzata. [P. F. CAR.] Circoscrizione 4/ San Donato Circoscrizione 3/ Pozzo Strada Cambia la viabilità ma nessuno rispetta i nuovi segnali Mezzo chiuso e con poche auto il park di interscambio è un flop FABRIZIO ASSANDRI Il parcheggio Gtt non custodito da oltre 100 posti in via del Sarto, dietro il Maria Vittoria, ha finalmente aperto, ieri, dopo anni di attesa. Ma si porta dietro una polemica per il nuovo senso di marcia che, finora, in pochi rispettano. Privati, taxi, mezzi Amiat e persino ambulanze ieri andavano contromano. La novità non è di immediata comprensione, nonostante i cartelli. La strada, un prolungamento di via San Donato, è stata spezzata a metà. Fino all’angolo con via Medail il senso non cambia, ma s’inverte subito dopo. La modifica dovrebbe favorire il parcheggio Gtt, agevolando chi arriva da corso Tassoni, ma è osteggiata dai residenti e dalla Circoscrizione. Da anni. Il presidente Claudio Cerrato l’ha ribadito Via Del Sarto La modifica al senso di marcia è dovuta all’apertura di un nuovo parcheggio con una lettera alla nuova giunta: «Cambiare il senso di marcia è un errore: la viabilità diventa più complicata è pericolosa. Si rischiano frontali». Dal Comune replicano che c’è uno studio sui flussi di traffico: «Ogni giorno passano lì 1880 veicoli, solo 300 proseguono su via del Sarto, gli altri già svoltavano in via Medail. C’è anche l’ok dei vigili». Replica Cerrato: «Da statuto, la viabilità minore spetta alle Circoscrizioni. In concreto non ci è ancora stata affidata: quando succederà, valuteremo la revoca. Secondo i miei tecnici così è più pericoloso». Chiede spiegazioni anche il comitato di cittadini. «Via Medail rischia di diventare un imbuto verso via Cibrario» dice Ferdinando Cartella. I residenti lamentano poi che uno dei nuovi cartelli di stop è oscurato dai rami, mentre non è ben segnalato il costo ridotto (1 euro contro 1,30 delle strisce blu). Infine, se da corso Tassoni il parking è più accessibile, non lo è da via San Donato e dalla Piazza dei Mestieri. 12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI Luci al minimo e niente pulizia al terzo piano. Gtt: “Risparmiamo” FEDERICO CALLEGARO Ad accogliere gli automobilisti c’è una «X» rossa che indica «Posti completi», ma al terzo piano del parcheggio di interscambio Gtt di piazza Massaua gli spazi per le vetture non sono esauriti. Anzi, l’intera area è chiusa da tempo perché di auto da metterci non ce ne sono proprio. La grande struttura profonda tre piani, che si snoda sotto le case di quello che una volta era il giardino della Venchi Unica non è mai decollata veramente. E se le intenzioni del progetto originario erano quelle di fare diventare questo snodo d’interscambio il luogo in cui i lavoratori che arrivavano da fuori Torino avrebbero lasciato l’automobile prima di salire sulla metropolitana, non ha centrato l’obiettivo. «Il parcheggio sotterraneo continua a fare un po’ di fatica raccontano dal Gruppo torinese trasporti -. Se i primi due piani, bene o male, vengono usati, il terzo lo teniamo chiuso per ammortizzare le spese». Scendendo a piedi la rampa che dall’angolo tra corso Francia e corso Marche permette l’accesso si riescono a distinguere i segni di lungo periodo di inattività. Oltre le barriere che chiudono l’accesso al piano meno tre, infatti, i luoghi corridoi in cemento sono illuminati al minimo e la pavimentazione è coperta da strati di polvere accumulata nel tempo. Costi di manutenzione Non è un caso che la luce sia scarsa e l’ambiente polveroso e costellato da piante spontanee che crescono sulla rampa. Visto lo scarso utilizzo Gtt preferisce non aprirne l’accesso nonostante sia perfettamente funzionante. «Se non abbiamo richieste lo teniamo chiuso - Alla Venchi Unica Il maxi parcheggio era stato pensato e costruito per chi entra in città in automobile ma poi vuole muoversi con la Metro spiegano -. In questo modo risparmiamo sull’illuminazione, e sulle spese di pulizia». La storia del suo sotto utilizzo non è nuova e in passato aveva anche fatto sollevare la polemica di alcuni residenti che lamentavano un parcheggio sotterrano vuoto, a fronte di una carenza di parcheggi in superficie. Come dire: chi arriva da fuori per lavoro usa la zona per lasciare l’auto e prendere la metro ma non sceglie la struttura della Gtt per parcheggiarla. Anche i dati avvaloravano la tesi perché nel 2012, a un anno dalla sua inaugurazione, il Comune aveva stimato un suo sfruttamento pari al solo 15% della capienza. A cui si aggiungeva il fatto che, già in quell’anno, il terzo piano era chiuso. Le promozioni La situazione è leggermente migliorata, e lo è anche per i posti disponibili in superficie. Probabilmente il merito è anche delle promozioni stipulate con alcuni esercizi commerciali della zona, come con il cinema Massaua. Per chi parcheggia nell’area di interscambio mentre va a vedere un film, infatti, tre ore si sosta sono gratuite. Certamente dei passi in avanti ma che non garantiscono ancora la possibilità di sfruttare a pieno un’opera che aveva non poche ambizioni. 12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI Circoscrizione 2/ Mirafiori Sud Circoscrizione 5/ Madonna di Campagna Semaforo da record in via Vigliani Il verde dura solo otto secondi Nominati i presidenti dei quartieri Si sciolgono le tensioni in casa Pd PIER FRANCESCO CARACCIOLO Servono riflessi fulminei agli automobilisti che, transitando su via Onorato Vigliani, arrivano all’incrocio con via Artom e via Pio VII con l’intenzione di girare a sinistra. Otto secondi: tanto resta accesa la luce verde che indica la svolta. Altri quattro dura il giallo. Dopodiché, nel caso non si faccia in tempo a passare, bisogna armarsi di pazienza. Perché il rosso, in quella direzione, resta acceso un minuto e 15 secondi. Tempi che valgono su ambo i lati, accanto ai banchi degli ambulanti che da 4 anni occupano la banchina centrale (in attesa di tornare in piazza Bengasi) e all’altezza del parco Colonnetti. Dove infatti le corsie di sinistra sono regolarmente occupate da lunghe file di veicoli. «E dire che via Pio VII e via Artom sono due as- si viari importanti, molto utilizzati da chi si muove in auto» dice Giovanni Bono, che tutti i giorni percorre quel tratto di via Vigliani. Eppure superare l’incrocio è spesso un’impresa. «Basta un attimo per perdere il verde: un automobilista distratto, un autobus che scatta più lentamente - aggiunge Francesco Pace, che vive in zona - Se poi, arrivando all’incrocio, ti trovi davanti 4 o 5 veicoli, puoi metterti il cuore in pace». Non si lamentano solo gli automobilisti. «Anche il verde per i pedoni che attraversano via Pio VII e via Artom dura troppo poco» dice Pietro Ansaldi, pensionato. Anche in questo caso i secondi sono 8, cui se ne aggiungono 15 di giallo: «Ma perché non vengono invertiti? Con la luce gialla, si tende ad accelerare il passo e si rischia di cadere» continua Ansaldi. 12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI Gli attriti interni al Pd hanno fatto vacillare la maggioranza della Circoscrizione 5. Ma alla fine si è trovato l’accordo sulla squadra di presidenti dei quartieri, i rappresentanti di via Stradella che dovranno curare i rapporti più stretti con i territori. Se per Borgo Vittoria il nome già scritto era quello di Simone Tosto (Pd), la querelle per Vallette-Lucento aveva fatto scontrare i due democratici, Mary Gagliardi e Paolo Policaro. Dopo due settimane di fuoco si è firmato un accordo di massima che ha premiato Policaro, al suo secondo mandato, a discapito della consigliera che ha ripiegato sulla presidenza di quartiere Madonna di Campagna e la carica della sottocommissione al Patrimonio, settore del coordinatore, Orazio Alù. Vince la continuità e l’esperienza che supera in volata il nuovo corso del partito. Ieri, intanto, è stato reso noto anche il responsabile della sottocommissione Sport. È Enrico Colia. Lavorerà con la coordinatrice alla Cultura, Martina Monachino (Pd) in tandem anche in la campagna elettorale. [P. COC.] 12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI 12314 LA STAMPA MERCOLEDÌ 5 OTTOBRE 2016 Mandate le vostre segnalazioni, foto e video a [email protected] . 51 QUARTIERI Per le vostre segnalazioni [email protected] Parco di arte vivente Circoscrizione 7/ Aurora L’area di 20 mila metri quadri. ideata dall’artista torinese Pietro Gilardi, ogni anno è visitata da oltre 25 mila persone. Si tratta in gran parte di studenti delle scuole di Torino e provincia Ancora al palo la stazione Dora “Bisogna aprirla” DIEGO MOLINO PIER FRANCESCO CARACCIOLO Non avendo uno spazio verde nei due cortili interni alle loro palazzine, ma vedendone uno a pochi metri di distanza, i bambini dei due comprensori residenziali in via Giordano Bruno angolo via Arduino si sono riuniti e hanno scritto un’accorata lettera all’amministratore di condominio: «Vogliamo un’area per giocare a calcio o a nascondino, correre o andare in bici». La richiesta, firmata da Rocco, Francesco, Giulia e tanti altri bimbi, è figlia di un’esigenza precisa. Come sottolineato più volte dai genitori, è troppo pericoloso giocare nell’area in cui sorgono i garage. Alfredo Graziani, l’amministratore, avrebbe la soluzione: «Utilizziamo lo spicchio di verde tra le palazzine e via Zino Zini». Quel lembo di terra, però, non è uno spazio qualunque. Fa parte del Pav, il «Parco di Arte Vivente» centro di arte contemporanea che sorge nel quadrilatero accanto ai comprensori e ha una protuberanza, appunto, davanti agli stabili. Un’area costellata d’installazioni artistiche che, nel complesso, raggiunge i 23 mila metri quadrati. «Ci piacerebbe utilizzare quello spicchio, di mille metri quadri, attrezzandolo con panchine, scivoli e altalene - dice Graziani - .Chiediamo al Pav una piccola rinuncia per il benessere dei bambini». Il tema non è nuovo. Già 2 anni fa, su richiesta del consigliere Alessandro Lupi, la ex Circoscrizione 9 - d’accordo col Comune - si era mossa per verificare la possibilità di espropriare il terreno. Non se ne fece nulla: il Pav, concessionario dell’area, non aveva intenzione di privarsene. Né vuole farlo ora. Per i residenti di tutto il quartiere sarebbe un’opera fondamentale di collegamento al sistema ferroviario metropolitano, soprattutto adesso che la risistemazione superficiale del Passante sta per essere ultimata. Invece la stazione sotterranea «Dora» continua a essere una struttura vuota, chiusa in attesa dei lavori di completamento che la rendano finalmente agibile. Una situazione di stallo che è stata affrontata durante l’ultimo consiglio della Circoscrizione Sette con un ordine del giorno, come spiega il presidente Luca Deri. «Dallo sblocco di questa parte di cantieri dipende anche il rilancio di tutta la zona Nord della città – dice –. Per questo chiediamo all’amministrazione di attivarsi per repe- REPORTERS Circoscrizione 8/ Filadelfia Troppo terreno al Pav, i bambini ne vogliono un po’ Enrico Bonanate Direttore del Parco di arte vivente «Invece di portar via una piccolo pezzo di terra, che in quell’angolo seminascosto si esporrebbe al degrado, ragioniamo su un progetto diverso, sempre rivolto ai bambini - dice Enrico Bonanate, direttore del Pav -. Nel parco si potrebbe realizzare uno spazio con percorsi didattici sui temi che trattiamo noi: ambiente, cura del paesaggio, corretto uso delle risorse». L’idea, però, non entusiasma l’amministratore né la Circoscrizione 8. «Serve una vera area giochi, in cui far sfogare e divertire i bambini«. Massimiliano Miano, oggi coordinatore al verde della Otto ma prima vicepresidente del- l’ex Nove, sta lavorando a una mediazione. «In passato col Pav, fiore all’occhiello del nostro territorio, abbiamo portato avanti iniziative che hanno aperto il parco alla collettività - spiega -. Ora dobbiamo fare un passo avanti». Che, all’atto pratico, consiste in una più profonda collaborazione. «Noi abbiamo l’esigenza di restituire uno spazio verde ai cittadini - dice Miano -. Dal Pav ci vengano incontro: da parte nostra, siamo pronti ad aiutarli a crescere ulteriormente, organizzando in via Giordano Bruno conferenze ed incontri culturali che oggi hanno luogo altrove». Lavori terminati Restano da completare le opere di finitura ma la struttura è pronta ormai da tempo rire le risorse necessarie alla restante parte delle opere». La predisposizione degli spazi per la futura stazione in corso Principe Oddone - nel tratto compreso fra lungo Dora Napoli e piazza Baldissera - fu realizzata nel 2012 compreso l’allargamento del marciapiede interrato che dovrebbe ospitare la banchina dei passeggeri. A mancare però sono tutte le opere di finitura: impianti di illuminazione e ventilazione, ascensori e scale mobili, pavimentazioni e controsoffitti. «La fase di progettazione si è conclusa – spiegano da Rfi – per avviare i cantieri siamo in attesa che arrivino i finanziamenti dagli enti locali». Ma fra le richieste della Circoscrizione c’è anche quella di dare una nuova sistemazione alla vicina via Saint Bon, dove in passato transitava la Torino-Ceres. «La priorità resta riqualificare l’asse centrale realizzando magari un boulevard con piste ciclabili e qualche oasi verde – dice Deri – Come è stato fatto in via Stradella». 12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI 12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI Circoscrizione 6/ Bertolla Circoscrizione 1/ Centro Pranzo solidale pro terremotati domenica nel cortile dell’oratorio Griglie e pannelli ai portici del Lidl “Così avremo maggior sicurezza” La visita di Papa Francesco ha riacceso i riflettori sulle zone del Centro Italia colpite dal sisma di fine agosto. Ma a Bertolla non hanno bisogno di alcun volano per ricordarsi di chi è più sfortunato: domenica l’intera borgata organizza una lunga tavolata per raccogliere fondi per aiutare le popolazione terremotate con una «amatriciana solidale». Idealmente si siederanno e banchetteranno uno accanto all’altra tutte le realtà associative e istituzionali del quartiere. Il gruppo «Proposta Bertolla-Torino«, i custodi della memoria de «La Lavandera ed ij Lavandè ’d Bertula» che rievocano il passato dell’oltre Stura, le scuole Grassi e Micca, la parrocchia di San Grato, la Circoscrizione 6, l’associazione dei commercianti e degli artigiani. Il pranzo di beneficenza (offerta minima 7 euro) «Bertolla per Amatrice» si svol- DIEGO MOLINO gerà nella parrocchia di strada Bertolla 113, nel cortile dell’Oratorio. Prenotazioni al 3356171964. Nel menù è compreso anche acqua e vino. In caso di brutto tempo, i tavoli saranno spostati nei locali della chiesa. [P. COC.] 12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI Un sistema fatto di pannelli e griglie per impedire l’accesso al porticato esterno e risolvere, una volta per tutte, il problema dei bivacchi. Sono quelli che dovrebbero essere installati nelle prossime settimane in corrispondenza del supermercato Lidl di via Carlo Alberto, quasi all’angolo con via Giolitti, dove ormai da anni la presenza di sbandati tiene in ostaggio questo spicchio di quartiere, proprio a due passi dalle vetrine dello shopping. A sbloccare la situazione negli ultimi giorni è arrivata l’autorizzazione al progetto da parte della proprietà dello stabile, mentre a breve partirà una veloce gara d’appalto per l’assegnazione dei lavori. Da almeno cinque anni quell’isolato in pieno centro è diventa- to terra di nessuno, dove bivaccano giorno e notte gruppi di sbandati che consumano alcolici a qualsiasi ora. «Spesso hanno comportamenti violenti tanto che le risse in mezzo alla strada di fronte ai passanti sono quasi all’ordine del giorno – spiegano i residenti – Non di rado siamo costretti a richiedere l’intervento delle forze dell’ordine per riportare la calma». Un problema che ha gravi conseguenze anche sul piano igienico. Il piccolo porticato del discount, nelle ore notturne, diventa un dormitorio a cielo aperto. Ogni mattina siamo costretti a disinfettare il marciapiede davanti alle nostre vetrine – dicono i negozianti –, speriamo che questa sia la volta buona per trovare una soluzione anche a questo problema». 12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI 12345367318 52 STAMPA .LA MERCOLEDÌ 5 OTTOBRE 2016 Collegno, trent’anni di Amnesty Rivalta, niente tempo pieno alla media Druento, l’arte del pellegrinaggio Amnesty international, il gruppo 115 di Collegno, Rivoli e Grugliasco, ha festeggiato a Leumann i suoi trent’anni di attività. «Un compleanno sentito - dice il sindaco Casciano - per il grande lavoro fatto nel tempo nella zona per i diritti umani». [P. ROM.] Cancellato il tempo pieno questa settimana alla scuola media Garelli di Tetti Francesi. La dirigenza scolastica ha comunicato che «in seguito alla mancanza di nomine dei docenti non sarà possibile iniziare i rientri pomeridiani e il relativo servizio mensa». [M.MAS.] Venerdì alle 21, al centro culturale San Sebastiano, si terrà l’incontro «Una estate di cammini». Marinella Orsino, Adele De Luca, Alessio Beggio e Francesco Romano racconteranno viaggi a piedi in Cornovaglia e lungo la via Francigena. [G. GIA.] Rosta Riparata la pista distrutta dai vandali Dopo il blitz alla Ciclistica, genitori e insegnanti aggiustano le attrezzature danneggiate PATRIZIO ROMANO Vandalizzata e subito ripristinata. La pista di mountain bike della Ciclistica Rostese, in via Ponata, è stata devastata dai vandali nel weekend. Molte delle attrezzature sono state divelte, rotte, ribaltate e rovesciate per terra. Ma in una sola giornata maestri e genitori le hanno rimesse in funzione. Il raid «Non sappiamo con certezza quando è avvenuto il raid - dice amareggiato Massimo Be- notto presidente della Ciclistica Rostese -, pensiamo tra sabato e domenica». A fare la scoperta è stato Roberto Vacchina, maestro di mountain bike, quando è arrivato lunedì mattina. «Hanno fatto un disastro conferma Benotto -. Pensare che tutte quelle attrezzature sono state realizzate da genitori e maestri, recuperando il materiale e costruendole di sana pianta. Tutto volontariato, solo per il piacere di far giocare e correre i bambini». Perché la Ciclistica conta un centinaio di iscritti dai 7 ai 18 anni. «E quella pista è usata so- Andrea Tragaioli Il sindaco di Rosta si è subito recato sul posto per portare la solidarietà del Comune alla società sportiva. «Purtroppo è la dimostrazione di quanto siano incivili certe persone» prattutto dai più piccoli - confida - bambini dai 7 ai 12 anni». Sgomento anche il sindaco Andrea Tragaioli quando sa del fatto. «Che dire, se non che è la dimostrazione dell’inciviltà di alcune persone» afferma. Giochi riparati Ma la pista è già stata rimessa a posto. «Certo - conclude Benotto - i genitori ed i maestri hanno ricostruito gli ostacoli rotti, divelti o ribaltati». La gara di solidarietà è scattata rapida sul gruppo Whatsapp. «Rimetteremo tutto a posto - scrive un genitore - la nostra squadra è FOTO ROMANO troppo forte per farsi spaventare. E questo non farà altro che rafforzare il gruppo». E dopo poco esultano. «Tutto sistemato - scrive Edoardo Nebiolo maestro di mtb - con tanto di nuovo gioco per i ragazzi. Non ci ferma nessuno». «Complimenti a tutti - aggiunge Luca Carlotto aiutante direttore sportivo - anche oggi la Rostese ha dimostrato di essere una delle società migliori, questo è anche dovuto alla passione che ogni direttore sportivo, aiutante e genitore mette ogni giorno». Uno spirito di gruppo, che li ha portati a superare già altre volte situazioni analoghe. «Perché questa non è mica la prima volta - confessa Benotto -, tempo fa ci hanno rubato una altalena. Insomma, poco più di un asse di legno. Per farne cosa non so proprio. Però siamo amareggiati. Ma poi rimettiamo tutto a posto. Perché noi siamo più forti di loro». 12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI Diario Orbassano Baruffa in due bar, alla fine lo bloccano i carabinieri Prima ha cominciato a sniffare strisce di polvere bianca sui tavolini di un bar a Orbassano e poi, completamente fuori controllo, ha picchiato i clienti di un altro locale, a Bruino. Serata movimentata per un 45enne orbassanese che, dopo una furibonda colluttazione, è stato denunciato dai carabinieri della compagnia di Moncalieri per È intervenuta l’Arma violenza a pubblico ufficiale e lesioni. I militari lo avevano «mancato» intorno alle 20, in un dehors di via San Rocco, ma l’hanno rintracciato poco dopo mentre seminava il panico in un bar in via dei Glicini, a Bruino. L’uomo, noto alle forze dell’ordine, è stato immobilizzato da 4 carabinieri e sottoposto a Tso. [M.MAS.] 1 12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI Collegno Trasporti, cancellato il bus 88 e l’87 cambia percorso Delle due linee di bus 87 e 88, che portavano a Savonera e Terracorta, e che non venivano utilizzate tantissimo, a breve resterà solo l’87. «Ma con un percorso diverso - spiega l’assessore Valentino Romagnolo -: partirà dalla metro di Fermi e girerà intorno alla zona industriale». Richiesta partita proprio dalle aziende che hanno chiesto un mezzo pubblico per i loro dipendenti. «È stata una scelta condivisa aggiunge il sindaco Francesco Casciano - per sostenere la mobilità alternativa all’auto e per utilizzare l’ampio bacino commerciale vicino alla statale 24». I residenti di Savonera a Terracorta cpotranno usare il «Mebus». [P. ROM.] 1 12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI Venaria Nuovo comandante alla compagnia carabinieri Il capitano Giacomo Moschella, messinese di 32 anni, è il nuovo comandante dei carabinieri della Compagnia di Venaria. Fino a pochi giorni fa Moschella ha comandato la Compagnia di Giarre, in Sicilia. Dopo aver conseguito la laurea in Giurisprudenza in Accademia, è stato comandante di plotone e insegnante nella scuola allievi Il capitano Moschella di Iglesias, in Sardegna. Subito dopo ha assunto, per due anni, il comando del nucleo operativo e radiomobile della Compagnia di Monreale, nel Palermitano, dove ha condotto in prima linea la lotta alla mafia. Nel suo incarico, avvicenda il maggiore Marco Porcedda destinato ai vertici del «Centro interforze di cooperazione di polizia e dogana» di Modane, nella Savoia francese. [G. GIA.] 1 12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI 12345367318 LA STAMPA MERCOLEDÌ 5 OTTOBRE 2016 . 53 ETROPOLI M Rivalta, tentato furto all’asilo Furto tentato nella scuola d’infanzia Bruno Munari, a Gerbole, ma i ladruncoli sono dovuti a fuggire a mani vuote. I malviventi, probabilmente balordi, hanno forzato una finestra e messo a soqquadro gli uffici lasciando una lunga scia di danni. [M.MAS.] Per le vostre segnalazioni [email protected] In crisi da otto anni In provincia di Torino Bracconaggio in aumento “Un caso ogni cinque giorni” La denuncia di Legambiente. Nel mirino aquile, lupi, cervi e camosci Presidente Legambiente Piemonte FOTO MASSENZIO Rivalta GIANNI GIACOMINO Fabio Dovana Malgrado tutti i tentativi di lavoratori e sindacati per scongiurare gli esuberi, ieri l’azienda ha comunicato 30 licenziamenti In Piemonte e nel Torinese prosperano ancora i bracconieri. Lo dice l’ultimo «Rapporto Ecomafia di Legambiente» che chiede al Parlamento di «approvare al più presto una legge per fermare chi, ogni giorno, uccide aquile, ibis, lupi, orsi, cervi, camosci o pettirossi». Le forze di polizia nel Torinese, dal 2009 allo scorso anno, hanno registrato 103 infrazioni (524 in Piemonte), denunciato 63 persone ed effettuato 88 sequestri. Negli ultimi tre anni, sempre nel Torinese, sono state denunciate 13 persone e indagate altre 15 per reati di bracconaggio. In pratica in Piemonte si commette un’infrazione ogni cinque giorni. Opac Mare, partite trenta lettere di licenziamento MASSIMO MASSENZIO «Siamo indignati» Giorgio Ferrero Assessore regionale all’Agricoltura Lo dice Fabio Dovana, il presidente di Legambiente Piemonte e Valle d’Aosta, che avverte: «Il controllo sul territorio da parte delle guardie venatorie è diminuito negli ultimi anni e questo ci preoccupa davvero molto. Anche perché, secondo noi, ci sono molti reati dei bracconieri che non vengono scoperti». Tra chi caccia fuori dalle regole c’è chi non ha un regolare porto d’armi, chi impallina gli animali in zone protette o scegliendo come prede animali appartenenti a specie in via di estinzione, oppure utilizzando lacci e tagliole. Le pene vanno dalle sanzioni pecuniarie molto salate al carcere, dipende dall’infrazione commessa. 15 indagati nel Torinese negli ultimi tre anni Ma secondo gli ambientalisti molti episodi di bracconaggio non vengono scoperti né denunciati Poche risorse «Vero, tra le centinaia di Gev, per esempio, iniziano a scarseggiare i volontari e non c’è più un ricambio generazionale – dice il consigliere regionale Daniele Valle –. I corsi di formazione stentano perché la Regione non può più finanziarli e non ci sono nemmeno più i buoni benzina». «Penso anche che l’unico dato sensibile sul bracconaggio derivi dall’abbattimento dei lupi che, comunque, nella maggior parte dei casi, muoiono perché sono investiti dai veicoli e non impallinati» - riflette Giorgio Ferrero, l’assessore regionale all’Agricoltura. «Il fenomeno odioso del bracconaggio ri- chiede controlli più duri – taglia corto il capogruppo di Sel in Regione, Marco Grimaldi. – Se, ogni cinque giorni, si registra un’infrazione, cosa potremmo scoprire monitorando la situazione tutti i giorni?». Quando si parla di bracconaggio vengono in ballo i cacciatori. Alessandro Bassignana, il vice presidente regionale Federcaccia, puntualizza: «Generalizzare non va bene, perché il cacciatore non è un bracconiere». Aggiunge: «È un bene che chi caccia di frodo venga sanzionato, anzi tutte le associazioni venatorie inviano i loro tesserati a denunciare le situazioni fuori legge». Carmine Coppola Sindacalista della Cgil «La situazione è drammatica, ci sono padri di famiglia che rischiano di rimanere senza reddito» Sono partite ieri sera le lettere di licenziamento per 30 operai (su 183 dipendenti) della Opac Mare di Rivalta, leader europeo nella produzione di accessori per yacht, in crisi dal 2008. Dopo anni di cassa integrazione le ultime speranze di raggiungere un accordo si sono infrante negli uffici della Regione e anche la mediazione di Comune e Unione Industriale sembra fallita. Oggi pomeriggio, nella sala del Consiglio del Municipio, si svolgerà un’assemblea straordinaria dei lavoratori nel tentativo di scongiurare la mobilità collettiva, ma le possibilità di individuare una via d’uscita sono ridotte al lumicino. «La situazione è drammatica – commenta Carmine Coppola, Cgil – Non sappiamo ancora con precisione quali persone verranno licenziate, ma in base ai criteri annunciati dall’azienda ci siamo già fatti un’idea. Ci sono padri di famiglia, lavoratori anziani senza nessuna possibilità di ricollocamento e coppie che lavorano insieme in questo stabilimento e che si ritroveranno senza reddito». La procedura di mobilità era stata avviata lo scorso 21 luglio e per tutta l’estate è proseguita la trattativa: «Sono state proposte soluzioni alternative, come part-time e isopensionamenti, ma non c’è stata possibilità di dialogo – confermano le rappresentanze sindacali –. Adesso temiamo per il futuro di 30 famiglie, ma sappiamo anche che, se oggi tocca agli operai, la prossima volta potrebbe essere il turno degli impiegati». Lo scorso 12 settembre i lavoratori hanno incrociato le braccia nel tentativo di indurre la proprietà a cambiare rotta, ma ieri la trattativa con i sindacati si è definitivamente arenata. «L’azienda ci ha fatto capire che vuole ridurre l’organico di almeno 20 unità – conclude Coppola – Staremo a vedere se adesso, con le lettere di licenziamento, qualcuno preferirà accettare la buonuscita». 12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI 12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI Chieri Beinasco I messaggini del cellulare per sventare i furti in alloggio Spunta una telecamera ma è per fare le multe Nuove videocamere in centro e gruppi di Whatsapp tra cittadini per cercare di avere più sicurezza a Chieri. Gli occhi elettronici da oggi funzioneranno in piazza Mazzini, piazza Duomo, parcheggio dell’Oasi, via Vittorio Emanuele e piazza Europa, la piazza del mercato ambulante. Il gruppo su Whatsapp, invece, è partito da Madonna della Scala, quartiere che farà da apripista al resto della città: i cittadini segnalano pericoli, episodi e individui sospetti. In più saranno organizzati giri di ricognizione a piedi o in auto per controllare la zona. Si tratterà semplicemente di tre, quattro persone che si organiz- zeranno per portare a spasso il cane insieme e intanto terranno gli occhi aperti. «Un’ottima iniziativa – sottolinea Federico Battel, comandante dei vigili urbani -. Queste segnalazioni serviranno ad avere un controllo più capillare della città e ad intervenire tempestivamente». Alla minima avvisaglia di situazione sospetta, infatti, vengono chiamati i carabinieri o i vigili urbani, ai quali sono anche inviati tutti i dati raccolti sul gruppo via telefono. Un modo «fai da te» per arginare il fenomeno dei furti, in particolare nelle zone come appunto Madonna della Scala, che è tra Chieri e Cambiano, Progetto comunale Oltre alle telecamere si punta sul cosiddetto «controllo di vicinato», che si avvale anche di Whatsapp dove ci sono molte case o cascine isolate. Metodo «istituzionalizzato» di recente anche da una delibera approvata dalla giunta comunale che ha adottato il programma «Controllo di vicinato», promosso dall’omonima associazione. Sono 92 le famiglie che hanno aderito al [A. TOR.] gruppo di Whatsapp. 12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI Borgaretto Nella frazione da tempo si chiede più sicurezza I cartelli avvertono che la zona di piazza Vittorio Veneto, a Borgaretto, è videosorvegliata e una strana telecamera è «spuntata» nei giorni scorsi all’angolo con via Galileo Galilei. Molti residenti hanno pensato che fosse finalmente una misura di sicurezza, ma il nuovo occhio elettronico rimarrà solo temporaneamente. Si tratta infatti di una fotocamera «mobile» utilizzata dalla polizia locale per controllare la viabilità e pizzicare chi imbocca la rotonda contromano: «Nei mesi scorsi abbiamo ricevuto molte segnalazioni e la situazione cominciava a diventare pericolosa – precisa il comandante Sergio Florio - Ci sono automobilisti che, arrivando da via Galilei, tagliano la rotatoria e svoltano in contromano in via Ortigara. In alcune occasioni si è sfiorato l’incidente e ci auguriamo la telecamera possa essere un efficace deterrente». [M.MAS.] 12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI 12345367318 54 STAMPA .LA MERCOLEDÌ 5 OTTOBRE 2016 La biografia di Springsteen Evento dedicato a Bruce Springsteen alla Mondadori (via Monte di Pietà 2) alle 18,30 per l’uscita dell’autobiografia del rocker «Born to run»: «Tramps like us - Bruce, la sua storia, le storie dei suoi fan», con Massimo Cotto e Renato Tammi. & CULTURA SPETTACOLI Intervista ELISABETTA PAGANI Esposte settanta immagini Palazzo Madama La mostra «In prima linea. Donne fotoreporter in luoghi di guerra», nata da un’idea di Andreja Restek, sarà visitabile da venerdì al 13 novembre. Sono esposti 70 scatti di 14 fotorepor- ello zaino, prima di partire per ogni viaggio, Andreja Restek infila giubbotto anti proiettile, scarponi, foulard, kit di primo soccorso e lacrime. «Non faccio mai vedere di avere paura perché è un contesto duro e non puoi mostrarti debole racconta - ma anche per rispetto: come puoi lagnarti di fronte a chi ha perso tutta la famiglia sotto le bombe?». Restek, croata d’origine e torinese d’adozione, è l’ideatrice e una delle 14 fotoreporter protagoniste, ciascuna con i suoi cinque scatti migliori, della mostra «In prima linea», visitabile da venerdì al 13 novembre nella corte medievale di Palazzo Madama. «Si pensa sempre che sia un lavoro maschile, invece non è così, siamo tantissime. E per la prima volta esponiamo insieme i nostri lavori». Tra loro c’è anche Camille Lepage, fotoreporter francese uccisa a 26 anni in un’imboscata nella Repubblica Centrafricana. È suo uno degli scatti più poetici (a fianco un dettaglio della fotografia): un uomo e una donna che, per mano, attraversano la distruzione del Sudan. N Lei è croata, la guerra l’ha conosciuta da vicino. ter che provengono da diverse nazioni: Italia, Egitto, Usa, Croazia, Belgio, Francia, Gran Bretagna e Spagna. Palazzo Madama è aperto tutti i giorni tranne il martedì - dalle 10 alle 18 (la biglietteria chiude alle 17). Biglietti: intero 10 euro, ridotto 8, gratuito per bambini fini ai 6 anni «Pensiamo, sbagliando, che le guerre capitino sempre altrove e invece non è così. Io avevo poco più di 20 anni quando è scoppiata a casa mia e ancora non me la sento di parlarne, è come se sentissi che non è finita». Le è mai successo di rinunciare a uno scatto? «Sì, prima viene il rispetto. Abbiamo il dovere di essere onesti, non di vincere il World Press. A me è successo dopo un bombardamento ad Aleppo. In quella devastazione erano rimaste solo due bambine. Si aggiravano perse, con un sacchetto di plastica in mano. Ho fatto una foto ma poi mi Aleppo, 2013 La fotoreporter Andreja Restek, in questo scatto al lavoro in Siria, è l’ideatrice della mostra di Palazzo Madama, curata con Stefanella Campana e Maria Paola Ruffino Palazzo Madama, da venerdì al 13 novembre Andreja che fotografa la guerra “Il rispetto prima dello scatto” Il racconto di una delle curatrici della mostra “In prima linea” sono fermata. Ci siamo abbracciate per dieci minuti». Fra le sue foto in mostra ce n’è una particolarmente forte, una bambina che sembra pulire il sangue dal pavimento... «È la figlia di un medico di un ospedale di Aleppo. Dopo ogni bombardamento l’ospedale si riempie di morti e feriti, c’è sangue dappertutto. Lei prende lo spruzzino, uno dei quelli che noi usiamo per innaffiare le piante, e pulisce. Ha cinque anni, non l’ha scelto: semplicemente lo fa, così si svolge la sua giornata». Ha lavorato in tante zone di guerra: Balcani, Africa, Ucraina, Crimea. Ma soprattutto Siria. «Ci sono guerre che ti rimangono più addosso, a me è successo con la Siria. Ci vado da 4 anni». Come si organizza un fotoreporter prima di partire? «Bisogna prepararsi molto dal punto di vista geopolitico e prendere contatti sul territorio con quelli che in gergo si chiamano fixer, persone che sanno muoversi in quel contesto. Devono essere sicuri, fidati. Purtroppo a volte non accade e ti tradiscono. Puoi essere rapito, o rimetterci la pelle». A lei è mai successo? «Una volta ho rischiato, ma sono stata avvertita e sono scappata in tempo, riattraversando il confine turco». Ne ha attraversati parecchi di confini, documentando i viaggi dei migranti... «Ricordo ancora una marcia lenta, nel bosco sotto una piog- gia incessante, per raggiungere il confine serbo-ungherese. Ero con un gruppo di 18 iracheni. Temevo di essere arrestata e mi hanno protetta: “Mettiti questa coperta, fingi di essere nostra sorella”. Pensavano a me, in un momento come quello, con i cani liberati dalla polizia che ci ringhiavano dalla barriera. Io dovevo proseguire in Ungheria. “Ma come fai?” mi hanno chiesto. “Con il passaporto”. “Ah è vero, tu sei libera”. Mi sono profondamente vergognata. Io tornavo la sera nel mio alberghetto da quattro soldi, ma caldo. Loro non avevano nulla». Cosa succede in guerra quando non si spara? «Si vive, si può anche giocare a scacchi. A me è successo con un gruppo di adolescenti del Free Syrian Army. La loro scuola era diventata la linea del fronte: dalle loro ex aule sparavano, ma nei momenti di quiete giocavano a scacchi o dormivano». Dove si dorme in un Paese in guerra, o in difficoltà? «Dipende. In Sierra Leone, dove sono stata per Ebola, sono stata ospite di un ministro e di un prete magnifico, padre Ignazio. In Siria all’interno di palazzi sventrati e abbandonati, infilata in un sacco a pelo con addosso il passaporto. È importante perché se ti cade una bomba di fianco scappi senza perdere tempo a cercare i documenti, se la bomba di prende almeno ti possono identificare». 12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI Luoghi Comuni, oggi alle 18,30 Prima al Regio La «Boheme» celebra i 120 anni “Shapeguard”, le immagini astratte che raccontano le città americane La mostra su Paolo Pettigiani: colori intensi e geometrie minimal SARA JACOMUSSI Colori intensi, forme geometriche minimal e decontestualizzazione: è «Shapeguard», letteralmente il guardiano della forma, perché è così che si è sentito Paolo Pettigiani quando ha realizzato il progetto fotografico che viene inaugurato oggi alle 18,30 a Luoghi Comuni, in via San Pio V 11. In occasione di «Le4stagioni», rassegna curata da Marisa Coppiano e che espone lavori artistici quattro volte all’anno, per l’appunto a ogni nuova stagione, il 25enne torinese e il collega Giulio Maulini saranno ospiti a San Salvario dal 5 al 16 ottobre. Pettigiani è famoso nel panorama fotografico internazionale grazie a «Infrared NYC», un insieme di scatti che immortalano la Grande Mela, pubblicato su giornali come Washington Post, Design Father e Hype Beast. Ora è il turno di Miami: «Sono fotografie – spiega l’artista - che rappre- sentano architetture attraverso una fisionomia astratta, estrapolata dal contesto, minimalista. Ho scelto di unire la passione per la fotografia con i miei studi universitari, quelli di graphic design». Si tratta delle torrette di salvataggio di Miami Beach progettate dall’architetto William Lane dopo l’uragano Andrew del 1992. Anche se, a vedere le foto, non lo si direbbe: «Creo un luogo dematerializzato dalla sua stessa fisicità attraverso le geometrie: ho così trasformato il bagnino in un guardiano delle forme» Shapeguard è stato realizzato durante il soggiorno negli 1 Sarà la celebrazio- Pettigiani è autore di «Infrared NYC», scatti su New York Stati Uniti, ma Pettigiani ha poi scelto di tornare a casa. «Voglio dedicarmi alle esposizioni: le immagini di Miami sono fatte apposta per la mostra a Luoghi Comuni, mentre quelle di New York saranno esibite a Parigi, in concomitanza con la ParisPhoto, la rassegna fotografica più famosa a livello francese, e a Berlino alla Lumas Gallery». 12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI ne dei 120 anni della «Boheme» ad inaugurare il 12 ottobre la stagione del Regio, nell’allestimento del direttore musicale Gianandrea Noseda e del regista della Fura dels Baus Alex Ollé: dell’evento parlerà alle 17,30 al Piccolo Regio Alberto Mattioli, giornalista de «La Stampa». Presenterà l’opera di Puccini con momenti d’ascolto e video, oltre a illustrare il percorso della nuova produzione. 12345367318 LA STAMPA MERCOLEDÌ 5 OTTOBRE 2016 . 55 Visioni d’Oriente Il design dell’automobile I Flying Bach volano al Colosseo Il FestivalStoria propone al Mao (via S. Domenico 11) dalle 9,30 alle 19 il convegno su «Vento dell’Est. L’Oriente visto dall’Occidente». Fra i relatori, Angelo D’Orsi, Toshio Miyake e Matteo Cestari. «A car design approach... to everything» è il titolo dell’incontro alle 18 al Circolo del Design (via Giolitti 26/a) con il celebre designer Chris Bangle, che ha visto crescere la sua carriera nel settore automobilistico. Breakdance sulla musica di Bach: è la miscela dei Red Bull Flying Bach, alle 21 sul palco del Teatro Colosseo (replica domani), con lo spettacolo che unisce passi di danza classica e quelli di breaking. Dreamers, da oggi a domenica Piazza Vittorio La boutique Poncif festeggia i 30 anni In centro il colorato flash mob con 30 donne di tutte le taglie E per la passeggiata alla scoperta di 23 negozi si parte alle 18 in piazza Carlo Emanuele CRISTINA INSALACO I «dreamers» sono gli stilisti, gli artisti, gli imprenditori, chiunque produca o venda moda contemporanea. E la prima edizione di «Dreamers», da oggi a domenica al Museo Ettore Fico di via Cigna 114, vuole raccontare le loro storie. Storie di progetti e visioni di moda, partendo dall’Italia per arrivare agli Stati Uniti e all’India. Nel programma della rassegna ideata da Barbara Casalaspro e Ludovica Gallo Orsi ci sono incontri, workshop, performance, mostre e appuntamenti musicali, per condurre il pubblico - anche quello intellettuale che a volte la snobba - a considerare la moda come un prodotto culturale e non soltanto commerciale. MONIA MERLO La moda protagonista L’anteprima L’anteprima di Dreamers si chiama «Fashion Pills». Inizia oggi alle 18 e si conclude alle 21: una passeggiata lungo 23 negozi del centro città, da piazza Carlo Emanuele a corso Re Umberto, che hanno creato un progetto, un allestimento o un evento ispirati alla rassegna. Si potrà camminare facendo tappa in alcuni dei luoghi più interessanti della moda di ricerca torinese, scoprendo come i titolari di atelier e negozi hanno interpretato il tema dell’evento, «Imaginarium»: il mondo in fermento che esiste quando si crea un abito o un accessorio. Il viaggio di stasera lo si inizia alle 18 da Antonioli, in piazza Carlo Emanuele 19, e prosegue ai Bagni Paloma di via dei Mille 30, e ancora da Born in Berlin, in via San Dalmazzo 9/a. Alle 19 l’appuntamento con La Fucina di Valen- Una modella dell’atelier sperimentale Raptus & Rose. Sotto, la preparazione per il flash mob nell'atelier di Maria Teresa Grilli e una calzatura di Ferragamo tina Laganà e l’atelier di Maria Teresa Grilli in via delle Rosine 1 bis: da qui partirà un flash mob di trenta donne dalla taglia 38 alla 60 che sfileranno per le vie del centro indossando i gio- ielli di Valentina e gli abiti di Maria Teresa in stile anni Venti, sui quali il disegno del fiore della magnolia è simbolo di speranza e felicità. «Abbiamo interpretato il tema “Imagina- rium” pensando al sogno di bellezza di ognuna - dice Maria Teresa Grilli -: una donna libera che non si fa vestire ma sceglie il proprio look». Perché l’abito, come un profumo o un taglio di capelli, mostra e comunica qualcosa di ciò che siamo o che vorremmo essere. Marta Manfredini, titolare di Les Coquettes di via Barbaroux, ha allestito la vetrina con una collezione dedicata ad Alice nel Paese delle Meraviglie: «Il fil rouge della kermesse è la fantasia. Così proporrò borse con il Bianconiglio e lo Stregatto ricamati sopra». Il viaggio continua da Uno, via Monte di Pietà I/d, da Poncif in piazza Vittorio 5/f e da Walter Dang, corso Vittorio Emanuele 52/a: per lui il «dream» è un sogno che guarda verso i desideri realizzabili e non le nuvole. In quest’ottica di sognatore pragmatico, Dang stasera disegnerà la sua nuova collezione davanti al pubblico, mentre all’esterno ci sarà una performance di alcune ballerine e all’interno una sfilata con le ultime creazioni ispirate all’anima pop dell’America Latina. Il flash mob La rassegna continuerà a esplorare la moda contemporanea domani alle 19 al Museo Ettore Fico con il flash mob dell’atelier sperimentale Raptus & Rose dal titolo «La moda liberata». Si tratta di una performance in collaborazione con Balletto Teatro Torino che vuole dire al pubblico di amare i propri vestiti, perché hanno addosso il nostro odore e i nostri sogni. I workshop e le mostre iniziano venerdì e si concluderanno domenica. Tra gli appuntamenti, venerdì alle 11 si parlerà di arte e tendenze con Stefania Ricci, direttrice del Museo Ferragamo. Sabato l’appuntamento è con «Il rock è un teatro: David Bowie scene e costumi», mentre Reinhard Plank alle 15.30 di domenica svelerà i segreti di come nasce un cappello. “Intervista”, perché mi ricorda la volta in cui mi chiese di inserire un omaggio a Nino Rota. Quando arrivo a quel certo punto, devo fare un enorme sforzo per non commuovermi». Piovani: “Suonare le musiche di Fellini mi emoziona quasi sino alle lacrime” certo intitolato «Piovani dirige Piovani» nel quale verrà proposta una selezione delle sue più belle colonne sonore (biglietti a 15 euro, tel. 011/810.46.53; trasmesso in diretta su Rai5). Lei ha collaborato con i grandi del cinema: per quale regista le piacerebbe scrivere? «Per tutti quelli bravi, a partire da De Sica padre, che purtroppo non c’è più, fino ad Almodóvar». «Piovani dirige Piovani» È il titolo del concerto di stasera Ormai la musica fa parte della nostra vita, ne siamo circondati. Come ha scelto i brani? FRANCA CASSINE una musica carica di emozioni e di colori quella di Nicola Piovani. Ancor più se declinata da una compagine come quella dell’Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai. Il compositore premio Oscar oggi alle 20,30 sarà ospite dell’Auditorium Toscanini con un con- È «Non è stato semplice perché il mio repertorio è quantitativamente grande, ho musicato oltre 180 film. In un auditorium si presentano le musiche che hanno ragione d’essere anche senza la proiezione di una pellicola ed è stato necessario fare un ulteriore cernita per rientrare nelle 2 ore di concerto, quindi sono rimaste fuori cose per me importanti. Ma posso dire che c’è l’idea di replicare nella pros- REPORTERS Il mio repertorio è quantitativamente importante: fino ad ora ho musicato oltre 180 film è un indirizzo che tante torinesi conoscono a memoria, una tappa obbligata e ormai storica dei loro pellegrinaggi modaioli. Storica perché «Poncif» è lì, a far gola alle donne con le sue raffinate vetrine riche di abiti eleganti, da trent’anni giusti. E per festeggiare il compleanno lo staff del negozio ha pensato a un’iniziativa in linea con il suo stile particolarmente «amichevole»: sul sito web, sono le stesse clienti ad essere ritratte, per un giorno come modelle, mentre indossano un abito griffato «Poncif». La trovata è quella di allestire una specie di «teatro della memoria». «Se nei tuoi armadi hai ancora un “Poncif” che hai amato, che ha saputo interpretare qualche aspetto di te, o al quale hai legato qualche ricordo, e che conservi “anche se…”, saremmo felici se tu avessi voglia di portarlo con te, da noi, oggi tra le 9 e le 19». Un piccolo defilée delle emozioni, che verrà immortalato dal fotografo Enrico Frignani e conservato assieme ai ricordi che rendono speciale quel capo d’abbigliamento. [S. FRA.] 12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI Auditorium Toscanini, oggi alle 20,30 Intervista 1 Piazza Vittorio 5f sima stagione inserendo le partiture che ho scritto per Moretti, Monicelli e Magni». Stasera saranno in programma le colonne sonore di tre registi. «Aprirò con la versione sinfonica di un brano che non ho mai eseguito in pubblico. Si tratta di “Fiorile” dei fratelli Taviani, si proseguirà con “Il sole anche di notte”, “La notte di San Loren- zo”, “Good morning Babilonia” per passare poi a un film al quale sono affezionato: “Pinocchio” di Benigni. Dopo l’intervallo sarà la volta de “La vita è bella” sempre di Benigni, per concludere con una cosa particolarmente toccante: la sequenza dei tre film che ho creato per Fellini. Suonare quelle musiche mi emoziona molto, soprattutto «È un mal costume dilagante. Ovunque troviamo l’uso della musica passiva, cioè quella che non scegliamo di ascoltare ma siamo obbligati a farlo, perché ci troviamo al ristorante, sul taxi, al supermercato. Io spererei che, come avviene per il divieto del fumo, si crei il bollino “SMS”, cioè senza musica di sottofondo, in modo che i clienti siano avvisati e abbiano la possibilità di scegliere». 12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI 12345367318 56 SPECIALE INNAMORARSI PUBLIKOMPASS SERVIZI PROMOZIONALI EUROSTUDIO: SENTIMENTI, LOVE TRAINING E COUNSELING PSICO-BIOLOGICO L’amore è più autentico se una storia inizia dopo i 50 anni Ogni amore è un primo amore e non si vede perché a 50 anni non debba essere cosi,perché non a 50, 60, 70 e oltre. Dopo una certa età, anzi, le emozioni saranno più consapevoli e autentiche, e forse anche meno in grado di barattare un sentimento d’amore con le cose più effimere della vita. Tanti si stupiranno, ma solo perché resistono ancora troppi tabù. Mentre sentir parlare dell’amore dopo i 50 anni sarà sempre più facile, perché questo dato è destinato a crescere con l’aumento delle separazioni e dei single, con l’aumentare delle persone che desiderano sentire di nuovo quell’emozione che sembrava smarrita per sempre ed invece era solo dimenticata, negata, sopita. Eppure trovare l’altra metà non è una cosa alla quale possiamo rinunciare. Ricomporre quell’unità che, citando Aristofane, Zeus aveva tagliato in due, diventa una necessità inestinguibile nel corso di tutta la vita. «Eurostudio» è un centro di consulenza sentimentale e psicologica per aiutare ognuno di noi a ricomporre questa interezza dalla quale dipende la tua felicità. A «Eurostudio», da tempo nel Torinese con una consolidata esperienza, operano consulenti, coaching e psicologi che contribuiscono a far chiarezza in noi nella ricerca dell’anima gemella. Che cosa significa innamorarsi a 50 anni? Ogni volta che ci si innamora è come la prima volta, ma ogni volta è diversa. Difficile assegnare una scala di intensità all’amore: certo in un cinquantenne ci sono maggiori esperienze vissute, storie precedenti che lo hanno cambiato, migliorato, maturato e reso più consapevole. La cosa più bella dell’amore è che tutti sono convinti di intendere la stessa cosa quando ne parlano, ma non ci sono due individui al mondo che se lo rappresentano con le stesse sensazioni. Tutto è possibile. È ancora possibile innamorarsi a 50 anni? Ammesso che quell’insieme di sensazioni, emozioni, sentimenti, pensieri che si possono definire «innamoramento corrisponda a qualcosa di valido, sì, è possibile. Se sentite suonare un campanello e aprendo la porta vedete una persona che vi emoziona, allora quello è il primo segnale. E poi? Se vi emozionate incontrando i suoi occhi, restando ancorati per un minuto impossibilitati a muoversi, sentendo che quegli occhi trasmettono qualcosa, e vi trovate abbracciati, incapaci di parlare, balbettare qualcosa «tanto per», finire a parlare del tempo o sentire il desiderio di fondersi in un unico corpo, ecco... quello è l’inizio della passione. Riprovare sulla pelle «quelle» sensazioni e fare l’amore con «quella» passione... Se tutto ciò significa «innamorarsi», sì, ci si può innamorare a 50 anni. E se tutto questo è diverso dagli altri «innamorarsi» si tratta ancora una volta di un primo Martedì 11 ottobre La tavola rotonda: «Per conquistare un uomo devi essere disposta a perderlo» amore. Se si provano «quelle» sensazioni, se si ha «quella» impressione che «quel» momento sia eterno, è amore, anzi è «primo amore». Da «Eurostudio», laboratorio esperienziale, si discute di temi dell’affettività. Qui tutti hanno la possibilità di parlare d’amore, di scambiare opinioni, emozioni, esperienze. Segnatevi questo appuntamento: martedì 11 ottobre, dalle 16 alle 17, la tavola rotonda «Per conquistare un uomo devi essere disposta a perderlo» (ingresso gratuito, posti limitati, prenotazione obbligatoria. Infoline e prenotazioni 011/5631240). In questi contesti ci si incontra e ci si parla. Gli argomenti possono essere scelti dal pubblico scrivendo ad «Eurostudio»: [email protected]. Per informazioni, telefonare a «Eurostudio » al numero di telefono 011.5631240. 1 23456471428 LA STAMPA MERCOLEDÌ 5 OTTOBRE 2016 E Miagola caffè diventa un libro Esce domani in libreria «Miagola Colouring Book. Relax e fusa tra a- mici»: il libro pubblicato da Golem Edizioni che racconta la storia dei mici che vivono al Miagola Caffè, scritto dalla titolare, Andrea Levine. La prefazione è di Margherita Oggero, e una parte del ricavato delle vendite sarà donato all’Enpa. [C. INS.] . 57 NIMALIA A A CURA DI ANTONELLA MARIOTTI Per le vostre segnalazioni: [email protected] La storia Un’estate senza abbandoni “Solo 60 e la metà già adottati” Il bilancio Enpa: “Aumentano però i mici in cerca di una casa” CRISTINA INSALACO L’immagine del cane abbandonato in autostrada prima di partire per le vacanze è ormai quasi soltanto un ricordo: da giugno a settembre i cani abbandonati a Torino sono stati soltanto 60. Di questi, la metà è già stata adottata, tra cui venticinque cuccioli, che sono rimasti nel rifugio di strada Cuorgnè pochissimi giorni prima di riuscire a trovare una nuova famiglia. A giugno sono entrati nel canile comunale 44 cani, di cui soltanto 11 erano senza microchip e quindi si trattava di quattro zampe «scaricati» sul serio. In tutti gli altri casi il proprietario è tornato a riprenderseli. A luglio gli abbandoni sono stati 18, ad agosto 25 - mentre 43 sono scappati di casa e poi sono stati riconsegnati ai loro padroni e a settembre il numero dei quattro zampe è sceso a 6. Un record se pensiamo ai sovraffollamenti del rifugio di dieci anni fa, quando non c’era più spazio per accogliere i randagi che vagavamo senza un padrone per le strade della città. Il calo «Dall’anno scorso a oggi c’è stato un calo di abbandoni del 10 per cento - dice Marco Bravi, responsabile Enpa di Torino -. E se negli ultimi cinque anni parliamo di una diminuzione del 30 per cento, il numero sale al 50 per cento se ci spingiamo a guardare la situazione di una decina di anni fa». I numeri raccontano il successo delle campagne per combattere il randagismo, ma anche l’utilizzo sempre più diffuso del microchip, che è obbligatorio dal 2004 e oggi in città è sempre più raro trovare un quattro zampe che ne sia sprovvisto. Tra motivi del- Cifre dimezzate in dieci anni Nel 2006 nei canili non c’era più spazio per accogliere i randagi. Da allora il numero degli abbandoni di animali si è dimezzato la diminuzione c’è anche una consapevolezza maggiore nelle adozioni, «Unito all’intensificarsi dei controlli e ai cambiamenti di spiagge, hotel e luoghi di villeggiatura che sono sempre più pet friendly - dice Valeria Bosco, responsabile del canile comunale - Insomma, Fido Un selfie per due Una foto e tre righe con la storia del vostro compagno a quattro zampe a [email protected] non viene quasi più adottato con leggerezza». Tiziana Berno, responsabile dell’Enpa di via Germagnano, aggiunge: «Anziché abbandonarli, i proprietari vengono a chiederci un aiuto». Dalla richiesta di crocchette a operazioni a prezzi calmierati, fino alle visite gratuite. «Sono però in aumento del 30% gli abbandoni dei gatti - prosegue Bravi -. Ma ci auguriamo che anche qui funzionino le nostre campagne». 12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI Altri servizi su www.lazampa.it Dal dottore cercocasa CESARE PIERBATTISTI Rettili e rettiliani e alghe er Jung l’archetipo rappresenta un’immagine primordiale, qualcosa che è presente nell’inconscio collettivo. L’esempio più classico è rappresentato dai rettili, in particolare i serpenti da sempre visti come esseri viscidi, pericolosi e da eliminare. In fondo chi fu a convincere Eva a mangiare la mela del peccato e trascinare alla rovina quell’imbranato di Adamo: il demonio travestito da serpente. Da allora in molta iconografia religiosa vediamo il piede della Vergine che schiaccia la testa del malcapitato serpente. Ma anche prima degli eventi biblici gli uomini provavano poca simpatia per i rettili, e pensare che erano già presenti sul pianeta quando noi eravamo ancora ben lungi dal fare la nostra comparsa. Oggi i rettili condividono il pianeta con noi, cominciamo a conoscerne le abitudini di vita e l’intolleranza nei loro confronti dovrebbe ridimensionarsi. Ma c’è qualcosa che complica la situazione, negli Usa, dove si trova di tutto, esistono gruppi di singolari personaggi che credono nell’esistenza dei Rettiliani, specie di non chiare origini, forse Visitors provenienti dallo spazio; sarebbero piuttosto cattivi, con un aspetto simile ad un improbabile incrocio fra un’iguana verde ed un uomo. Ma anche noi italiani non potevamo essere da meno. Secondo una leggenda nel Po vive un mostro alto due metri, squamoso con arti palmati, capace di terrorizzare anche i pescatori più coraggiosi con urla assordanti. È stato battezzato Homo Saurus, abiterebbe nelle basse del Po dove sarebbe stato avvistato più volte. Sull’argomento ci sono numerosi articoli, segnalazioni e perfino un libro scritto da un professore che lo studia da decenni, e poi c’è anche una pubblicità televisiva. Che dire: dopo lo Yeti, il Bigfoot, il mostro di Loch Ness, perché non dovrebbe esserci un piccolo spazio per l’Homo Saurus? Se non fosse inverosimile, potremmo nutrire la speranza che diventi vegetariano e ci aiuti a ripulire il fiume dalle alghe esotiche che lo hanno invaso. P Morgana e Paolo 12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI «Paolo e Morgana, Morgana e Paolo... amici inseparabili» DEI VETERINARI DI TORINO CONSIGLIERE ORDINE India Cucciolona affettuosa Cucciolona nata a dicembre 2015. Bellissima, buona, sana, sterilizzata. Desideriamo per lei una famiglia affettuosa, giardino e magari anche la compagnia di un maschietto. ADOTTA UN CANE telefono .348/745.38.08 Betta Abbandonata con i fratelli Betta è bianca e riccia come una pecorella, trovata 6 mesi fa, grande come un pugno. È stata salvata insieme ai suoi fratelli tutti dolci e affettuosissimi. BAU E MIAO Katia 392/575.54. 90 Ipsilon Due micini salvati Ics e Ipsilon sono di Beinasco hanno 5 mesi. Sono ospiti di una volontaria ma hanno bisogno di una casa tutta loro. Sono mici tranquilli, educati e molto affettuosi. UNA CASA PER TUTTI Simona 320/361.01.65; Roberta 348/928.43.32 Loco Lasciato solo si dispera Loco è stupendo, i suoi occhi sono malinconici, tristi e pieni di incredulità per l’abbandono che gli è stato riservato. Lo ha portato in canile il suo proprietario. ARCA DI PIERA Lidia 392 00 88 535 12345367318 58 7 SPECIALE CASA E CONDOMINIO PUBLIKOMPASS SERVIZI PROMOZIONALI IL CONVEGNO DELL’ASSOCIAZIONE GEOMETRI ITALIANI AMMINISTRATORI IMMOBILIARI Dieci anni insieme all’Agiai L’innovazione nel condominio Grande successo per il Convegno organizzato dall’AGIAI, Associazione Geometri Italiani, Amministratori Immobiliari. «Siamo veramente fieri di questo traguardo e ben intenzionati a fare ancora meglio in futuro queste le parole del presidente nazionale AGIAI Tommaso Mongiovì -. La nostra associazione è nata per salvaguardare gli stabile, tutelare i condomini, ed elevare la figura dell’Amministratore Immobiliare, troppo spesso sottovalutata. Sono tanti gli aspetti da gestire in un condominio, non è più tem- po di improvvisare, occorre puntare sulla professionalità di ogni amministratore». «Una bella festa e un bel traguardo non solo per l’AGIAI ma per tutta la categoria dei Geometri», così ha detto il Presidente del Collegio dei Geometri di Torino, Ilario Tesio - «L’AGIAI è nata proprio dal nostro Collegio e poi ha fatto aggregazione a livello nazionale. Il suo pilastro centrale è la figura del geometra professionista, conoscitore della materia a 360 grandi, questo è un grande punto di forza». Il presidente Tommaso Mongiovì ha aper- conto e gli allegati previsti dall’Art.1130. Il geto il convegno, ribadendo l’importanza del- ometra Luca Bini, presidente del Collegio di la formazione, come la Riforma suggerisce. Varese e consigliere AGIAI, ha spiegato quale Non possono però bastare 72 ore, perché il sarà l’evoluzione della figura dell’amministraruolo di un amministratore è veramente tore immobiliare nei prossimi anni, sempre complesso, e le normative in continua evo- più vicina ad un building manager. Si è poi afluzione. Occorre una preparazione adegua- frontato il tema della nuova normativa sugli ta, dal momento che è in gioco il patrimo- ascensori con l’ingegner Fausto Avaro, amminio dell’ 80 % degli italiani: che sono pro- nistratore delegato della Seucer e quella delle prietari di immobili. linee vita e dei lavori in altra quota, secondo il Poi ha puntualizzato l’importanza dell’in- nuovo regolamento della Regione Piemonte, formazione da riservare ai condomini, perché con il geometra Fausto Avaro, membro del se questi non conoscono almeno le norme di Centro Studi AGIAI. base, diventa difficile per l’amministratore A chiudere il convegno il geometra Mauavere un dialogo costruttivo e lavorare insie- rizio Pannoni, responsabile del Centro Stume per la salvadi AGIAI, che ha guardia delle loro riferito tutte le proprietà. iniziative dell’asDopo il presisociazione e la didente Mongiovì si sponibilità del sono susseguite diCentro Studi: avverse autorità per vocati, ingegneri, portare il loro salufiscalisti e tecnici to: il presidente nasempre pronti a zionale della Confar chiarezza sulle fedilizia, avvocato tematiche più criGiorgio Spaziali Tetiche. sta, l’onorevole Tante le tematiGian Pietro Girotche e grande l’inteto, l’assessore Alresse per questo berto Sacco, in rapmondo in contipresentanza della Tommaso Mongiovì (a destra) con Domenico Italia nua evoluzione. sindaca Chiara ApAl temine del pendino, e il presiconvegno sono stadente del Collegio ti consegnati 4 ridei Geometri di Toconoscimenti: la rino, Ilario Tesio. targa di «Socio Molto apprezzaOnorario» conseto l’intervento del gnata al presidendottor Sebastiano te della ConfediliMarra, presidente zia, Giorgio Spadell’Associazione ziali Testa, che da Amici del Cuore, anni collabora con che ha condiviso all’associazione e cuni dati importancondivide il lavoro ti sul discordo della dell’AGIAI. La tarprevenzione delle ga di Merito per malattie cardioval’ingegner Lelio scolari. «L’AGIAI da Casale dell’APE Toanni sostiene querino, molto vicino sta associazione - Tommaso Mongiovì con Giorgio Spaziali Testa alla nostra associaha riferito Il presizione e sempre didente Mongiovì sponibile per collaquello dalla salute borazioni e prezionon è il nostro tesi suggerimenti. La ma, ma ci sembra targa di Merito per giusto supportare il tesoriere AGIAI, cause sociali così geometra Alfredo importanti, soBertone, da 10 anni prattutto quando in associazione, sono gestite con sempre attivo e così tanta serietà e propositivo nel competenza». promuoverne la Grande è stata crescita. Per finire l’affluenza di publa targa consegnablico, richiamato ta al presidente dagli interessati tedell’AGIAI Tommami sviluppati duso Mongiovì per rante il convegno. Tommaso Mongiovì con Lelio Casale questi 10 anni alla Il condominio naguida dell’associaturalmente al cenzione, per la sua letro delle relazioni altà e per il suo imche si sono sussepegno costante e guite: per comininstancabile. ciare la contabilizGrande riconozazione del calore scenza a tutti gli e la ripartizione sponsor che handelle spese, tema no reso possibile affrontato dall’inl’evento e che sono gegner Lorenzo anche i fornitori di Balsamelli, del molti degli ammiCentro Studi AGIAI nistratori associae dall’avvocato Pier ti. Fornitori di fiPaolo Bosso, del Coducia che hanno ordinamento Legadimostrato in queli di Confedilizia. sti anni, professioPoi un excursus su nalità, competencome le leggi di Tommaso Mongiovì con Alfredo Bertone za e lealtà. Ricorquesti ultimi 10 andiamo che gli assoni hanno cambiato il condominio, intervento ciati AGIAI sono tutti geometri professioniad opera dell’avvocato Vincenzo Nasini, re- sti, quindi tecnici prima ancora che amminisponsabile del Coordinamento Condominiale stratori. Sono per tanto in grado di risolvere di Confedilizia. problematiche di vario genere e possono Il dottor Alberto Ribaldone, commercialista vantare la Polizza Salva Cassa, una polizza in e membro del Centro Studi AGIAI e il geometra grado di risarcire i condomini in caso di Domenico Italia, segretario nazionale dell’as- eventuali ammanchi di cassa provocati dalsociazione, hanno affrontato il tema del rendi- l’amministratore. 1 23456471428 LA STAMPA . MERCOLEDÌ 5 OTTOBRE 2016 59 PORT S Le coppe dell’Italia del calcio a Palazzo di Città Fino a mercoledì la Sala Marmi di Palazzo di Città è la bacheca dei trionfi italiani nel calcio. Le quattro coppe conquistate dagli azzurri - le due Rimet del 1934 e del 1938, e quelle vinte nel 1982 e nel 2006, con la coppa Europa del 1968 – sono esposte (dalle 8 alle 18) con ingresso libero, per offrire ai torinesi l’occasione di vedere da vicino i trofei alzati al cielo dai capitani della nazionale dopo le vittorie più prestigiose. A CURA DI SILVIA GARBARINO Per le vostre segnalazioni [email protected] Ciclismo Nel 2017 torna la Sei Giorni di Torino Dopo due anni riapre il velodromo di San Francesco al Campo: lavori per 1,5 milioni mento individuale, ed Elisa Balsamo, tre titoli iridati negli ultimi due anni tra le Juniores. «I lavori sono terminati - dice Giacomino Martinetto, presidente della società che gestisce il velodromo. - Ora attendiamo la commissione federale che dovrà omologare la pista, ma si tratta di una pura formalità». L’impianto, inaugurato nel 1996 grazie alla munificenza di Pietro Francone, mecenate del luogo, appare ora del tutto rinnovato: la tribuna è stata coperta, il manto in cemento completamente rifatto, così come la balaustra, gli spogliatoi e gli uffici. Il costo complessivo è stato di un milione e mezzo di euro, sostenuto in parte dal Comune di San Francesco al Campo e in parte dalla Regione grazie al finanziamento per impianti sportivi di La storia FRANCO BOCCA La nuova tribuna Il sudoku Medio Il gioco consiste nel riempire tutte le caselle in modo tale che ogni riga, ogni colonna e ogni settore contenga tutti i numeri senza alcuna ripetizione: negli junior sudoku sono in gioco i numeri da 1 a 6, nel sudoku medio e difficile i numeri da 1 a 9 4 Junior 1 Junior 2 2 4 1 5 4 3 6 4 5 2 1 2 6 Difficile 5 5 3 3 3 5 1 Junior 1 3 2 4 1 6 5 5 4 1 6 3 2 4 1 6 2 5 3 6 2 3 1 5 4 5 3 6 4 2 1 1 4 2 5 3 6 Junior 2 4 3 2 6 1 5 2 5 6 3 4 1 5 6 3 1 2 4 6 3 1 2 4 5 5 2 4 6 1 3 1 4 3 5 2 6 4 6 1 8 5 1 9 9 6 3 3 4 7 8 Il tempo: primi segnali d’autunno, nubi in serata e rovesci in Liguria. Da domani più freddo. Nuvoloso con rovesci localmente intensi nella notte in Liguria, specie tra Genova e il Levante, e qualche piovasco sui settori pedemontani e di bassa montagna piemontesi e della Valle d’Aosta orientale. Schiarite in giornata, ma rimangono addensamenti più persistenti su Cuneese e Torinese. Soleggiato al mattino salvo locali addensamenti sui settori pedemontani e lievi velature sulle Alpi. Rapido aumento della nuvolosità dal tardo pomeriggio con nubi più compatte e qualche piovasco sulle zone pedemontane e sui primi tratti vallivi. Rovesci più intensi in serata sul Genovese. AOSTA VERBANIA BIELLA NOVARA VERCELLI TORINO ASTI ALESSANDRIA CUNEO MILANO GENOVA SAVONA IMPERIA 8 10 9 10 9 10 9 10 8 10 17 17 19 21 22 21 21 22 22 23 23 21 21 23 23 22 Si conclude la lunga fase insolitamente mite. Masse d’aria fredda dai Balcani irrompono oggi sulla Pianura Padana con correnti da Est che portano un rapido aumento della nuvolosità in serata sulle nostre regioni con qualche piovasco a ridosso dei rilievi e rovesci più estesi in Liguria, soprattutto sul Genovese. Schiarite già domani in giornata ma con temperature in sensibile calo che si riporteranno su valori autunnali con massime generalmente sotto i 20 gradi in pianura. 9 11 10 10 10 10 11 11 11 10 15 15 16 AOSTA VERBANIA BIELLA NOVARA VERCELLI TORINO ASTI ALESSANDRIA CUNEO MILANO GENOVA SAVONA IMPERIA 16 18 16 18 18 17 18 18 15 18 18 19 19 11.31 21.39 7.30 13.18 19.05 5 1 4 5 6 2 1 3 4 7 8 6 9 4 5 1 5 7 4 7 3 5 6 1 1 7 3 8 6 8 7 1 1 9 5 8 3 Junior Sudoku 12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI 9 OTT 16 OTT 30 OTT 7 NOV La soluzione dei giochi di ieri Medio Sudoku Una parte degli spalti sono stati coperti, il manto in cemento completamente rifatto così come gli spogliatoi e gli uffici 4 5 9 3 6 8 2 1 7 7 3 2 9 5 1 8 6 4 6 1 8 4 2 7 3 9 5 9 7 3 2 4 5 6 8 1 8 6 5 7 1 3 4 2 9 1 2 4 6 8 9 7 5 3 5 4 7 8 9 6 1 3 2 2 9 6 1 3 4 5 7 8 3 8 1 5 7 2 9 4 6 Difficile D opo due anni di inagibilità a causa dei lavori di ristrutturazione, nel 2017 il velodromo Pietro Francone di San Francesco tornerà ad essere l’epicentro dell’attività regionale su pista, che negli ultimi anni ha regalato tanti allori al ciclismo piemontese. Basti pensare a Fabio Felline, che vinse tre maglie tricolori su pista nei suoi anni giovanili, Filippo Ganna, campione del mondo in carica dell’insegui- interesse internazionale a suo tempo erogato per il progetto del velodromo coperto, poi tramontato. Dalla prossima primavera riaprirà dunque i battenti il Centro di avviamento alla pista, diretto da Francesco Giuliani, che negli ultimi mesi era stato spostato, con risultati poco soddisfacenti, al Motovelodromo di Corso Casale. Vi si svolgeranno le consuete riunioni del mercoledì e i campionati regionali, ma non solo. Pare certo che, per celebrare i primi 20 anni di attività e per inaugurare alla grande il velodromo rinnovato, a luglio verrà organizzata una grande manifestazione internazionale. «Ancora non sappiamo - dice Martinetto - se sarà la Sei Giorni di Torino o una Tre Giorni, dipenderà dalle risorse finanziarie che riusciremo a trovare. Ma di sicuro ci impegneremo al massimo per riportare a San Francesco, che in passato ha già ospitato prove di Coppa del Mondo e campionati italiani, Sei giorni e Parate delle stelle, un’altra manifestazione di grande interesse». 1 6 9 8 3 5 7 2 4 5 4 2 9 7 6 1 8 3 8 3 7 1 2 4 9 6 5 9 2 4 3 8 7 6 5 1 6 5 1 2 4 9 8 3 7 7 8 3 6 5 1 2 4 9 4 9 5 7 6 8 3 1 2 2 1 6 5 9 3 4 7 8 3 7 8 4 1 2 5 9 6 12345367318 60 .Dove andiamo STAMPA .LA MERCOLEDÌ 5 OTTOBRE 2016 Musei ACCADEMIA ALBERTINA - PINACOTECA (Via Accademia Albertina 8; tel 011/0897370). Orario: lun, mar, giov, ven, sab, dom e festivi: 10-18. Ultimo ingresso alle ore 17.30. Mercoledì chiuso. Mostra «Filippo di Sambuy. Alleretour» (fino al 13/11). A... COME AMBIENTE (c.so Umbria 90, tel. 011 0702535). Sab-dom 14-19, ultimo ingresso alle 18. ARCHIVIO DI STATO (p.zza Castello 209, tel. 011 540382). Sala studio di piazza Castello e via Piave 21, orario: lun-ven 8-18,30, sab 8-14. Mostra: «Storie di archivi, storia di uomini. L’Archivio di Stato di Torino tra guerra e Resistenza», fino al 30 novembre. ARCHIVIO STORICO DELLA CITTA’ (via Barbaroux 32, 011 4431811). Or lun-ven 8.30-16.30. Mostra «Invito a pranzo in Archivio. Liste di pranzi e ricettari dell’Archivio Storico della Città di Torino» fino al 28 gennaio, dal lun al ven 8,30 -16,30 ingresso libero. ARMERIA REALE (bigl. unica Palazzo Reale p. Castello 191, tel. 011 543889). Or.: mar-dom e festivi 8,30-19,30. BASILICA DI SUPERGA E REALI TOMBE DI CASA SAVOIA (strada Basilica di Superga 75, tel. 011 8997456). Lundom 9,30-19. Visite alla Cupola, lun-ven 10-18, sabato 9,30-19, dom 12,45-19. BIBLIOTECA REALE (piazza Castello 191, tel. 011/543855). Orario: lun-mar-mer 8,15-18,45; gio-ven 8,1513,45; 14-18,45; sab 8,15-13,45. BORGO E ROCCA MEDIEVALE (viale Virgilio - Parco del Valentino, tel. 011/4431701). Orario Borgo (ingresso libero): da lunedì a domenica: 9-19 invernale; 9-20 estivo (cambiamento con l’introduzione dell’ora legale). Orario Rocca (ingresso a pagamento): 10-18. Ultima visita ore 17.15. Lun chiuso. FONDAZIONE 107 (via Sansovino 234, tel. 011/45 444 74). Or.: gio-dom 14-19. Visite guidate su prenotazione. FONDAZIONE ACCORSI OMETTO - MUSEO DI ARTI DECORATIVE (via Po 55, interno 3, tel.011837688 interno 3). Mostre: «Carlo Pittara e la scuola dI Rivara. Un momento magico dell’Ottocento pedemontano» (sino al 15/1). Or: da mar a ven10-13; 14-18; sab e dom. 10-13; 14-19 FONDAZIONE MERZ (via Limone 24, Torino). Mar-dom 11-19. FONDAZIONE SANDRETTO (via Modane 16, tel. 011/379.76.00). Orari: gio: 20-23, ven-sab-dom: 12-19. GAM (via Magenta 31, tel. 011/4429518). Mar-dom 10-18, lun chiuso. Mostre: «Organismi. Dall’Art Nouveau di Émile Gallé alla Bioarchitettura» fino al 6 novembre. La biglietteria chiude un’ora prima. www.gamtorino.it JUVENTUS MUSEUM (via Druento 153 interno 42). Orario: lun-merc-gio-ven 10,30-18, sab-dom e festivi 10,30-19,30, mar chiuso. Aperto anche il giorno gara. Per info www.juventus.com MAO - MUSEO D’ARTE ORIENTALE (Via San Domenico 11, tel 011/4436927) Or. mar-ven 10-18, sab e dom 1119. Lun chiuso. Mostre: «Nothing is real. Quando i Beatles incontrarono l’Oriente» (prorogata al 9 ottobre); «La limpidezza del suono. Strumenti musicali tradizionali dal Vietnam». La biglietteria chiude un’ora prima. www.maotorino.it MUSEO DEL CARCERE «Le Nuove» (via P. Borsellino n. 3, tel. 011/309.01.15; 011/76.04.88). Or. visita guidata: lun-sab ore 15; dom ore 15 e 17; 2° e 4° dom ore 9, 15 e 17; Ricovero antiaereo sab-dom 17.15. MUSEO DELLA SINDONE (via San Domenico 28, tel. 0114365832). Or. tutti i giorni 9/12 e 15/19. Ultimo ingr. un’ora prima della chiusura. MUSEO DI ANTICHITA’ (via XX Settembre 86, tel. 011 521 2251). Biglietteria unica presso Palazzo Reale. Or.: da mar-sab. 8,30-19,30; dom e festivi 14-19,30. Tutte le domeniche alle 16 visita tematica gratuita. MUSEO DI ANTROPOLOGIA CRIMINALE CESARE LOMBROSO (via P. Giuria 15, 011 6708195). lun-sab 10-18. MUSEO DI STORIA NATURALE DON BOSCO DELL’ISTITUTO VALSALICE (viale Thovez 37, 011 6601066). Sab e dom 14,30-18,30. Previa prenotazione lun-ven 9-12,30 e 14,30-18,30. MUSEO DIFFUSO DELLA RESISTENZA (c.so Valdocco 4/A, tel. 011 4420780). Allestimento permanente: «Torino 1938-1948. Dalle leggi razziali alla Costituzione». Or.: mar-mer-ven-sab-dom 10-18, gio 14-22. Lun chiuso. MUSEO EGIZIO (via Accademia delle Scienze 6, tel 011 5617776). Orario: tutti i giorni 8,30-19,30; lun 9-14. Ultimo ingresso un’ora prima. MUSEO ETTORE FICO (via F. Cigna 114, 011 853065). Orario: da merc a ven ore 14 -19, sab e dom 11-19 MUSEO NAZIONALE DELL’AUTO (corso Unità d’Italia 40, tel. 011 677666). Or.: lun 10-14, mar 14-19, mergio., dom 10-19, ven-sab 10-21. La biglietteria chiude un’ora prima. MUSEO NAZIONALE DEL CINEMA ALLA MOLE ANTONELLIANA (via Montebello 20, tel. 011 8138560). Orario: tutti i giorni 9-20, martedì chiuso. La biglietteria chiude un’ora prima. MUSEO NAZIONALE DELLA MONTAGNA (p.le Monte dei Cappuccini 7, tel. 011/6604104). Da mar. a dom. 1018. Chiuso il lunedì. Mostra: «Ex Libris delle Montagne. Incisori di vette» sino al 27 novembre. MUSEO NAZIONALE DEL RISORGIMENTO – PALAZZO CARIGNANO (piazza Carlo Alberto 8, 011 5621147). Or. da mar a dom dalle 10 alle 18 (ult. ingresso ore 17). Visite guidate sab e dom alle 15,30. Mostra «Torino e la Grande guerra 1915-1918» (fino al 22 gennaio ). MUSEO PIETRO MICCA (Via Guicciardini 7/a tel. 011 54 63 17). Mar-dom 10-18 (ultimo ingresso 17). Visite guidate 10,30, 14,30, 16,30. MUSEO REGIONALE DI SCIENZE NATURALI (via Giolitti 36, tel. 011/4326354). Chiuso. MUSEO STORICO REALE MUTUA (Via Garibaldi 22) . Mar e gio 16-18, primo e terzo weekend del mese sab 14,30 – 18, dom 10 - 18. Su prenotazione lun- gio 9 – 13. MUSLI – MUSEO DELLA SCUOLA E DEL LIBRO PER L’INFANZIA (Palazzo Barolo, via Corte d’Appello 20/c, tel. 011/197.84.944). lun-ven 9,30-12,30; dom. 15,30-18,30. Visita guidata 5 euro. www.fondazionetancredidibarolo.com PALAZZO MADAMA - MUSEO CIVICO DI ARTE ANTICA (p.zza Castello, tel. 011 4433501). Collezioni permanenti: lun 10-18; mer-dom 10-18. Mar chiuso. La biglietteria chiude un’ora prima. www.palazzomadamatorino.it PALAZZO REALE (p. Castello, tel. 011 4361455). Or.: tutti i giorni 9-19,30, lun chiuso, sab visite 9,30 - 18,10. PAV PARCO ARTE VIVENTE (Via Giordano Bruno 31, tel. 011 3182235). Or. ven 15-18, sab-dom 12-19. PINACOTECA «GIOVANNI E MARELLA AGNELLI» (Lingotto, 8 Gallery - via Nizza 230, tel. 011 0062713). Orario: mar-dom 10-19, ultimo ingresso 18,15. PROMOTRICE BELLE ARTI (viale Crivelli 11, tel. 011/5790095). Mar-sab 11-13/16,30-20, festivi 10,30-12,30. SPAZIO LA STAMPA (via Lugaro 21 www.lastampa.it/spaziolastampa). Lun-ven 9-19, sab 15-19, dom e fest 15-19. Visite guidate su prenotazione allo 011/6568.319 o mail a [email protected] - Visite diurne: museo+redazione - Visite serali: museo+redazione+stabilimento. TEMPORARY MUSEUM (c.so Verona 15/C, c/o BasicVillage, tel. 011/432.4591). Esposizione permanente: «La Rivoluzione Informatica: dal Mainframe all’iPad». Mer-ven 15-19, sab-dom 10-19. CASTELLO DI RIVOLI - MUSEO D’ARTE CONTEMPORANEA (piazza Mafalda di Savoia, tel. 011 9565220/22). Or.: mar- ven 10-17, sab-dom 10-19, lun chiuso. FORTE DI FENESTRELLE. Or: da gio a lun 10-17; chiuso mar e mer. Prenotazioni tel. 0121 83600. MUSEO DELLO SPAZIO E PLANETARIO DIGITALE (via Osservatorio 8, Pino Torinese, tel. 011 8118740, www.planetarioditorino.it). REGGIA DI VENARIA REALE (p.zza della Repubblica, Venaria Reale, tel. 011 4992333; www.lavenaria.it). Reggia «Teatro di Storia e Magnificenza», Giardini e mostre in corso «Brueghel. Capolavori dell’arte fiamminga», «Meraviglie degli Zar», «Il mondo di Steve Mc Curry», «La Regia Scuderia. Il Bucintoro e le Carrozze Regali», «Le Belle Arti», «Sculture Moderne», «Giuseppe Penone – Anafora». Or. mart merc giov ven: 10-17; sab., dom. e festivi: 10-18.30 (la mostra «Brueghel» chiude alle 19.30). Biglietterie ed ingressi chiudono 1 ora prima PALAZZINA DI CACCIA (p.zza P. Amedeo 7, Stupinigi). Da mar a ven 10-17.30 (ultimo ingresso 17); sab, dom e festivi 10-18,30 (ultimo ingresso 18) . Tel. 011/6200634 , www.ordinemauriziano.it [email protected] 12345367318 LA STAMPA MERCOLEDÌ 5 OTTOBRE 2016 I Cinema Le trame del 5 ottobre 2016 AMBROSIO CINECAFÈ corso Vittorio 52, tel. 011540.068. Prezzi: € 4,50; € 4,00 over 60 pom. Proiezioni 3D: int. € 7,00 Café Society Sala 1 P 15.30-18.00-20.30-22.30 La vita possibile Sala 2 P 15.45-17.50-20.15-22.30 Se permetti non parlarmi di bambini! Sala 3 15.30-20.15 The space in between - Marina Abramovic and Brazil Sala 3 17.50-22.30 CENTRALE ARTHOUSE - UNIVERSITY FRIENDLY via Carlo Alberto 27, tel. 011540.110. Prezzi: € 4,50 Café Society VO 16.00-17.55-19.50-21.45 (sott.li ita.) CITYPLEX MASSAUA piazza Massaua 9, tel. 01177.40.461. Prezzi: € 4,50 (per tutti) Bridget Jones’s Baby P 17.40-20.10-22.35 I magnifici 7 P 20.00-22.30 Al posto tuo P 17.00-20.30-22.35 Abel - Il figlio del vento P 16.50-18.40 Alla ricerca di Dory P 17.10-18.40-20.30-22.35 Ben-Hur P 17.30-20.00-22.35 CLASSICO piazza Vittorio Veneto 5, tel. 01153.63.323. Prezzi: € 7,50 int.; € 5,00 rid., Aiace, over, studenti fino a 26 anni, under 14 The Assassin P 16.15-18.15 (20.15 VO sott. li) El abrazo de la serpiente VO P 22.00 (sott.li ita.) DUE GIARDINI ARTHOUSE - UNIVERSITY FRIENDLY via Monfalcone 62, tel. 01132.72.214. Prezzi: € 4,50 Café Society Nirvana P 16.00-17.55-19.50-21.45 Frantz Ombrerosse P 16.15-21.15 The space in between - Marina Abramovic and Brazil Ombrerosse P 18.30 (int. 10,00 - rid. 8,00) ELISEO p.zza Sabotino, tel. 01144.75.241. Prezzi: € 4,00; Abb. 14 € 4,60 The space in between - Marina Abramovic and Brazil Eliseo Grande 16.00-18.00-20.00 (int. 10,00 - rid. 8,00) Indivisibili Eliseo Grande 22.00 La vita possibile Eliseo Blu P 15.30-17.40-19.50-22.00 Café Society Eliseo Rosso P 15.00-16.50-18.4020.30-22.20 F.LLI MARX ARTHOUSE - UNIVERSITY FRIENDLY corso Belgio 53, tel. 01181.21.410. Prezzi: € 4,50 Café Society Sala Groucho P 16.00-17.55-19.50-21.45 Le ultime cose Sala Chico P 16.10-18.10-20.00-21.40 Alla ricerca di Dory Sala Harpo P 15.30-17.30-19.30-21.30 GREENWICH VILLAGE via Po 30, tel. 01183.90.123. Prezzi: € 4,50; € 4,00 over 60 pom. Proiezioni 3D: int. € 7,00 I magnifici 7 VO Sala 1 P 18.00 (sott.it.) Bridget Jones’s Baby VO Sala 1 P 21.00 (sott.it.) Al posto tuo Sala 2 P 18.00-21.00 Torno da mia madre Sala 3 P 18.00-21.00 IDEAL - CITYPLEX corso Beccaria 4, tel. 01152.14.316. Prezzi: € 4,50; Proiezioni 3D: € 7,00; € 6,00 Tessera Io Studio Ben-Hur P 15.00-17.30-20.00-22.30 Alla ricerca di Dory P 15.30-17.45-20.10-22.30 Bridget Jones’s Baby P 15.15-17.40-20.05-22.30 I magnifici 7 P 15.00-17.30-20.00-22.30 Io prima di te P 15.20-20.10 Jason Bourne P 17.40-22.30 LUX galleria San Federico, tel. 01156.28.907. Prezzi: € 4,50; € 4,00 over 60 pom. Proiezioni 3D: int. € 7,00 I magnifici 7 Sala 1 P 17.50 Bridget Jones’s Baby Sala 1 P 20.10-22.30 Alla ricerca di Dory Sala 2 P 17.50-20.30-22.30 Abel - Il figlio del vento Sala 3 P 17.50-20.30 I magnifici 7 P 22.30 Sala 3 MASSIMO via Verdi 18, tel. 01181.38.574. Prezzi Massimo 1 e 2: € 4,00. Massimo 3: € 6,00 int.; € 4,00 rid., Aiace; € 3,00 over 60 La vita possibile Massimo 1 P 16.00-18.10 Belli e dannati Massimo 1 P 21.00 Indivisibili Massimo 2 P 16.00-18.10-20.20-22.30 Les cheveaux de Dieu VO Massimo 3 P 15.45 (sott. it.) Sentieri selvaggi VO Massimo 3 P 18.00 (sott. it.) Rock the Casbah VO Massimo 3 P 20.30 (sott. it.) Les hommes libres VO Massimo 3 P 22.30 (sott. it.) NAZIONALE via Pomba 7, tel. 01181.24.173. Prezzi: € 4,00; Abb. 14 € 4,60 Frantz Nazionale 1 15.30-17.40-19.50-22.00 Un padre, una figlia Nazionale 2 16.00-18.30-21.00 REPOSI via XX Settembre 15, tel. 011531.400. Prezzi: € 4,50. Proiezioni 3D: int. € 8,00; Abb. Agis accettato Alla ricerca di Dory P 15.30-17.50-20.10-22.30 Café Society P 15.30-17.50-20.10-22.30 Bridget Jones’s Baby P 15.15-17.40-20.05-22.30 I magnifici 7 15.00-20.00-22.30 Blair witch 17.30 Abel - Il figlio del vento 15.15-17.40-20.05 Trafficanti 22.30 Ingresso via Arsenale 31: Al posto tuo 15.00-16.50-18.4020.30-22.30 Ben-Hur 15.15-17.40-20.05-22.30 THE SPACE CINEMA TORINO - PARCO DORA salita Michelangelo Garove 24, tel. 892111. Al posto tuo Sala 1 P 15.20-17.30-19.45-22.00 Alla ricerca di Dory Sala 2 P 16.40-19.10-21.40 Alla ricerca di Dory Sala 3 P 16.10 Bridget Jones’s Baby Sala 3 P 18.40 I magnifici 7 Sala 3 P 21.45 Café Society Sala 4 P 16.30-18.50-21.15 Alla ricerca di Dory Sala 5 P 15.50-18.25 Trafficanti Sala 5 P 21.00 Bridget Jones’s Baby Sala 6 P 15.55-21.50 The space in between - Marina Abramovic and Brazil Sala 6 P 19.30 Ben-Hur Sala 7 P 15.40-18.30-21.20 Abel - Il figlio del vento Sala 8 P 16.15 Blair witch Sala 8 P 19.40-22.10 UCI CINEMAS LINGOTTO via Nizza 262, tel. 892960. Prezzi: € 8,20 int.; € 6,70 rid., ragazzi fino a 14 anni, over 65; € 5,00 Matinee. Proiezioni 3D: int. € 10,50, rid. € 9,00 L’era glaciale - In rotta di collisione P 14.20-16.55 Frantz P 19.30-22.10 Alla ricerca di Dory P 16.00 Independence Day: Rigenerazione P 18.30 Ben-Hur 3D P 21.30 Alla ricerca di Dory P 14.15 Alla ricerca di Dory P 17.00-19.30-22.15 Bridget Jones’s Baby P 14.05-22.15 The space in between - Marina Abramovic and Brazil P 18.00-20.00 Bridget Jones’s Baby P 15.30-18.30-21.30 Ben-Hur P 16.00-19.00-22.00 Al posto tuo P 14.30-17.00-20.00-22.20 Café Society P 15.00-17.22 Abel - Il figlio del vento P 14.50-17.20 Café Society VO P 20.30 Trafficanti P 19.20-22.10 Se permetti non parlarmi di bambini! P 14.15-16.50-19.30-22.10 I magnifici 7 P 16.00-19.00-22.00 Cinema:Torino e altre visioni AGNELLI via P. Sarpi 111/a, tel. 01131.61.429. Riposo CINE TEATRO BARETTI via Baretti 4, tel. 011655.187. Riposo ROMANO galleria Subalpina, tel. 01156.20.145. Prezzi: € 4,00; Abb. 14 € 4,60 CINE CARDINAL MASSAIA via Sospello 32, tel. 011257.881. Riposo Escobar Sala 1 P 15.30-17.40-19.50-22.00 Café Society Sala 2 P 15.15-17.00-18.45- ESEDRA via Bagetti 30, tel. 32488.68.183. Riposo 20.30-22.15 Questi giorni Sala 3 P 15.30-17.40-19.50-22.00 BEINASCO IVREA THE SPACE CINEMA BEINASCO - LE FORNACI via G. Falcone, tel. 892111. Al posto tuo Sala 1 16.00-18.00-20.05-22.10 Alla ricerca di Dory Sala 2 17.50-20.15 Blair witch Sala 2 22.40 Independence Day: Rigenerazione Sala 3 16.55-19.40-22.25 Alla ricerca di Dory Sala 4 17.00 I magnifici 7 Sala 4 19.20 Bridget Jones’s Baby Sala 4 22.20 Abel - Il figlio del vento Sala 5 17.20 Ben-Hur Sala 5 19.40 Se permetti non parlarmi di bambini! Sala 5 22.25 Alla ricerca di Dory Sala 6 16.30-19.05-21.30 Ben-Hur Sala 7 17.40-22.35 Bad Moms Sala 7 20.30 Café Society Sala 8 16.40-19.00-21.20 Trafficanti Sala 9 16.30-22.00 The space in between - Marina Abramovic and Brazil Sala 9 19.30 BOARO 0125641.480. Lui è tornato 15.30-18.00 POLITEAMA 0125641.571. Suffragette 15.00-17.30-21.30 MONCALIERI UCI CINEMAS MONCALIERI via Postiglione, tel. 899.788.678. Prezzi: € 6,00 int.; € 5,70 rid.; € 4,00 studenti. Proiezioni 3D: € 10,50 intero; € 8,50 rid. Il prezzo è da considerarsi escluso di occhialini 3D al costo di € 1,00 Frantz P 14.00-19.40 Ben-Hur P 14.00-16.50-19.40-22.30 Ben-Hur 3D P 21.30 Abel - Il figlio del vento P 14.25-17.00-19.30 Café Society VO P 20.30 (sott.it.) Café Society P 14.15-16.45 Indivisibili P 14.05-16.45-19.30-22.10 MONTEROSA via Brandizzo 65, tel. 01123.04.153. Riposo Alla ricerca di Dory L’estate addosso Alla ricerca di Dory Io prima di te Blair witch I magnifici 7 L’era glaciale - In rotta di collisione Trafficanti P 14.10-16.50 P 19.40-22.20 P 15.20-18.00-21.00 P 14.20-17.05-19.45 P 22.25 P 15.00-18.00-21.00 P 14.25 P 16.55-19.40-22.25 PIANEZZA LUMIERE 01196.82.088. Una volta nella vita Bridget Jones’s Baby Ben-Hur Al posto tuo 21.15 21.00 21.00 20.30-22.20 PINEROLO BLAIR WITCH Horror. Regia di Adam Wingard, con Corbin Reid e Wes Robinson. Durata: 90 minuti. Alcuni studenti universitari si avventurano nella foresta di Black Hills per svelare il mistero della sparizione di Heather. (Reposi, Uci Lingotto, The Space) ·· BRIDGET JONES’S BABY ··· Commedia. Regia di Sharon Maguire, con Renèe Zellweger e Colin Firth. Durata: 122 minuti. Terza avventura per il personaggio creato dalla scrittrice Helen Fielding: Bridget scopre di essere incinta, non sa chi tra i due fidanzati è il padre. (Reposi, Greenwich, Uci, The Space, Ideal, Massaua, Lux) CAFE’ SOCIETY Commedia sentimentale. Regia di Woody Allen, con Jesse Eisenberg e Kristen Stewart. Durata: 97 minuti. Negli anni 30 il giovane newyorkese Bobby va a Los Angeles in cerca di fortuna nel mondo del cinema: comincia a lavorare per lo zio potente agente di attori, s’innamora della sua attraente segretaria. (Ambrosio, Reposi, Centrale, Due Giardini, Marx, Eliseo, Romano, Uci, The Space) ESCOBAR ···· Drammatico. Regia di Andrea Di Stefano, con Benicio Del Toro e Josh Hutcherson. Durata: 120 minuti. In vacanza in Colombia per fare surf, il canadese Rick s’innamora di Maria, una ragazza del posto che un giorno gli presenterà lo zio, il narcotrafficante Pablo Escobar. Opera prima. (Romano) FRANTZ ···· Drammatico. Regia di François Ozon, con Pier- re Niney e Paula Beer. Durata: 113 minuti. Germania, 1919. In un piccolo villaggio la giovane Anna si reca tutti i giorni alla tomba del fidanzato Frantz, morto in guerra. Un giorno incontra Adrien, un francese venuto a rendere omaggio all’amico conosciuto a Parigi prima del conflitto. Opera in bianco e nero, da un testo teatrale. (Due Giardini, Nazionale) INDIVISIBILI ···· Drammatico. Regia di Edoardo De Angelis, con Angela e Marianna Fontana. Durata: 96 minuti. Due sorelle siamesi, Viola e Daisy, fanno la fortuna della loro famiglia esibendosi ai matrimoni e alla feste di compleanno: un giorno scoprono che possono dividersi ma i famigliari non sono d’accordo. Dal cineasta di «Perez». (Eliseo, Massimo) IO PRIMA DI TE Emilia Clarke e Sam Claflin. Durata: 110 minuti. Nella campagna inglese la briosa Louise, ragazza di famiglia modesta, trova lavoro come assistente di Yill, ricco e scontroso manager costretto sulla sedia a rotelle. Dal best seller di Jojo Moyes, opera prima della regista teatrale Sharrock. (Ideal) JASON BOURNE 21.00 I MAGNIFICI 7 Motley Crue: The end P 20.00 COLLEGNO Bridget Jones’s Baby P 22.20 CINEMA PARADISO piazza Bruno Trentin 1. Bridget Jones’s Baby 15.30-20.40 Alla ricerca di Dory 17.55 Alla ricerca di Dory 3D P 15.00-18.30 Alla ricerca di Dory P 22.00 Bridget Jones’s Baby P 15.30-18.30-21.30 SUPERCINEMA 01145.94.406. Abel - Il figlio del vento L’estate addosso Bridget Jones’s Baby Alla ricerca di Dory I magnifici 7 P 17.45-20.15 P 17.30-22.30 P 20.00-22.30 P 17.45-20.15 P 22.30 ···· Western. Regia di Antoine Fuqua, con Denzel Washington e Chris Pratt. Durata: 133 minuti. Sette pistoleri vengono assoldati per difendere Rose Creek dall’arrogante magnate Bogue. Remake del classico di John Sturges, dirige l’autore di «Training day» su sceneggiatura di Nic Pizzolatto («True detective»). (Ideal, Uci, Reposi, Massaua, Lux, The Space) QUESTI GIORNI ··· Commedia drammatica. Regia di Giuseppe Piccioni, con Marta Gastini. Durata: 120 minuti. Quattro amiche che vivono in una cittadina di provincia decidono di accompagnare una di loro a Belgrado, alla ricerca di una ragazza e di un lavoro. (Romano) SE PERMETTI NON PARLARMI DI BAMBINI ··· Commedia. Regia di Ariel Winograd, con Diego Peretti e Maribel Verdú. Durata: 110 minuti. Gabriel è un padre separato che adora la figlia di 8 anni al contrario della nuova fidanzata Vicky che non vuole bambini nella sua vita. Produzione argentina campione d’incassi in patria. (Ambrosio, Uci) del 5 ottobre 2016 CASA TEATRO RAGAZZI E GIOVANI corso G. Ferraris 266/C, tel. Azione. Regia di Timur Bekmambetov, con Jack Huston e Morgan Freeman. Durata: 123 minuti. Rifacimento del pluripremiato kolossal (undici Oscar), narra le epiche gesta di Giuda Ben-Hur, giovane dalle nobili origini prima ridotto in schiavitù e poi in cerca di vendetta. Dal cineasta kazako di «Wanted - Scegli il tuo destino». (Reposi, Massaua, Ideal, Uci, The Space) PIOSSASCO P 14.15-16.35-19.20-22.15 VENARIA 800.235.333.Prosegueinbiglietteria e on-line la vendita abbonamenti stagione 2016/ 2017, vendita anticipata biglietti degli spettacoli Il giardino dei ciliegi e La signorina Felicita, abbonamenti e biglietti Torinodanza BEN HUR ·· Al posto tuo P 19.25 CARIGNANO/TEATRO STABILE TORINO piazza Carignano 6, tel. Commedia. Regia di Max Croci, con Luca Argentero e Stefano Fresi. Durata: 90 minuti. Un architetto single e un geometra padre di famiglia ambiscono allo stesso posto da manager di un’azienda che, per metterli alla prova, li invita a scambiarsi per qualche giorno le vite. Nel cast, Ambra Angiolini. (Reposi, Uci, Greenwich, Massaua, The Space) ·· Se permetti non parlarmi di bambini! P 14.30-17.10-19.35-22.25 P 16.00 AGIESSE - ALFA TEATRO via Casalborgone16/I,tel.3336387963. Sabato 15 ore 21 Serata di Inaugurazione stagione 2016/2017 ingresso gratuito su prenotazione. Domenica ore 16.30 Primo spettacolostagione“Giornidifesta” con Gianduja nella terra dei giganti di e con Marco Grilli ALFIERIpiazzaSolferino2,tel.011 56.23.800. Sono in vendita i biglietti singoli per tutti i cartelloni 2016-17 nei Teatri Erba, Alfieri eGioielloeproseguelacampagna abbonamenti per la Stagione 2016-17 di Torino Spettacoli AUDITORIUM RAI p.zza Rossaro, tel. 011 81.04.653. Concerto Piovani Musiche composte e dirette da Nicola Piovani. Mercoledì 5 ottobre. Ore 20.30 AL POSTO TUO 20.30 Blair witch Teatri ALLA RICERCA DI DORY ···· Animazione. Regia di Andrew Stanton e Angus MacLean. Durata: 97 minuti. Tredici anni dopo il premio Oscar «Alla ricerca di Nemo», le avventure di Dory. (Massaua, Ideal, Reposi, Lux, Uci Lingotto, Fratelli Marx, Greenwich, The Space) RITZ 0121374.957. Al posto tuo P 18.00-20.20 SPLENDOR via XX Settembre 6, tel. 01194.21.601. Escobar 21.15 ··· Avventura. Regia di Gerardo Olivares e Otmar Penker, con Jean Reno e Manuel Camacho. Durata: 98 minuti.L’inusuale amicizia tra Lukas, ragazzino orfano di madre, e un aquilotto a cui salva la vita fra le montagne del Tirolo. (Reposi, Uci, Lux, Space, Massaua) ··· Azione. Regia di Paul Greengrass, con Matt Damon e Tommy Lee Jones. Durata: 123 minuti. Quinto capitolo della saga sul personaggio creato dallo scrittore Robert Ludlum, vede lo smemorato agente segreto ancora in pericolo. (Ideal) Alla ricerca di Dory CHIERI ABEL IL FIGLIO DEL VENTO ···· Sentimentale. Regia di Thea Sharrock,con IL MULINO - UNIVERSITY FRIENDLY 01190.41.984. The Danish Girl 16.30-21.15 21.00 A CURA DI Daniele Cavalla HOLLYWOOD 0121201.142. Alla ricerca di Dory The space in between - Marina Abramovic and Brazil ELIOS. Lo chiamavano Jeeg Robot BRUTTO · MEDIOCRE ·· INTERESSANTE/DIVERTENTE ··· BELLO ···· ···· Cinema aperti: Area Metropolitana e Provincia CARMAGNOLA Dove andiamo .61 . 011 19.740.280. Festival Incanti Rassegna internazionale di Teatro di Figura: domani ore 19.30 arenaInte(G)razionidiOndaTeatro/T.Urbano.Ore21salagrande Sorry, boys di Marta Cuscunà COLOSSEO via M. Cristina 71, tel. 01166.98.034.Staseraore21Red Bull flying Bach. Dal 28 al 30 ottobre Performance di e con Virginia Raffaele. Martedì 8 novembre Lebal-l’Italiaballadal1940 al 2001 di Giancarlo Fares CONSERVATORIO GIUSEPPE VERDI piazza Bodoni. Unione Musi- cale. Da sabato 1 ottobre (10.3016) vendita nuovi abbonamenti. Mercoledì 12 ottobre ore 21. Concerto con Katia e Marielle Labèque pianoforti. Musiche di Stravinskij, Ravel, Bernstein ERBA corso Moncalieri 241, tel. 011 66.15.447. Oggi ore 10, per il 18° Festival di Cultura Classica, in scena Processo a un seduttore scritto e diretto da Piero Nuti dal Pro Caelio di Cicerone, con la Compagnia Torino Spettacoli. Si prenota per La donna del caso, in scena dal 6 al 14 ottobre GIOIELLO TEATRO via Cristoforo Colombo31bis,tel.0115805768. Sono in vendita i biglietti singoli per tutti i cartelloni 2016-17 e prosegue la campagna abbonamenti per la Stagione 2016-17 di Torino Spettacoli. Si prenota per Miseria e nobiltàin scena dal 13 al 16 ottobre GOBETTI TEATRO/TEATRO STABILE TORINO via Rossini 8, tel. 800235333. Prosegue in biglietteria e on-line la vendita abbonamenti stagione 2016/ 2017, vendita anticipata biglietti degli spettacoli Il giardino dei ciliegi e La signorina Felicita I CONCERTI DEL POMERIGGIO piazza Solferino 4. Prelazione e rinnovo abbonamenti posti numerati per stagione 2016-2017. Conferenza di presentazione dellastagione2016-2017giovedì 13 ottobre ore 11.30 al Teatro Alfieri. Ingresso gratuito LBT- LA BOTTEGA TEATRALE corso Govone 16, tel. 0161 840.796. Giovedì6dalleore17lezioniprova gratuite per iscriversi alla “Scuola di Teatro e delle Figure” per bambini, ragazzi e adulti e alla scuola di Hip Hop Teatral Coreografico per bambini e ragazzi MONCALIERI LIMONE FONDERIE TEATRALI/TEATROSTABILETORINO viaPastrengo88,tel. 800235333. Venerdì 7 prima italiana di Paradoxe Melodie, di Danièle Desnoyers. Prosegue in biglietteria e on-line la vendita abbonamenti stagione 2016/ 2017 MONTEROSA via Brandizzo 65, tel. 011 23.04.153. Lunedi 10 ore 18.30,eMartedì11ore18.30e21, Bianconeri Juventus Story - Il film Brazil TEATRO NUOVO corso M. D’Azeglio 17, tel. 6500200. Sono aperte le pre-iscrizioni ai Corsi gratuiti di Formazione Professionale Post Diploma 2016-2017 OFFICINA CAOS piazza E. Montale 18 A, tel. 011 73.99.833. Alle Officine Caos è in corso il secondo anno della Residenza MultidisciplinareArteTransitivaconprogetti di work in residence fino a novembre2016epresentazionipubbliche dal 12 al 26 novembre PICCOLO REGIO GIACOMO PUCCINI. Ore 15.30 Al Regio dietro le quinte, visita guidata. Le conferenze del Regio: ore 17.30 La bohème. Scene di vita gaia e terribile, a cura di A. Mattioli in oc- casione della messa in scena dell’opera di G. Puccini al Teatro Regio, dal 12 al 23/10 PICCOLO TEATRO PEREMPRUNER Grugliasco,tel.011787.780.Cammei: storie d’arte e d’artisti a Torino e in Piemontecon Luca Scarlini. Giovedì 6. Ore 19.30 TANGRAM TEATRO via Don Orione 5, tel. 011 338.698. Rassegna teatrale MaldiPalco dal 14 al 23 ottobre. Venerdì 14 ore 21 Dissonorata.Undelittod’onoreinCalabria Musiche originali dal vivo Gianfranco De Franco TEATRO AGNELLI via Sarpi 111, tel.01130.42.808.Domenica9ore 17.30alMausoleodellaBelaRosin (Str. Castello di Mirafiori 147/8) – letture in lingua originale – Veronica Caissiols in Mujer America TEATROASTRA viaRosolinoPilo6. Martedì 11 dalle ore 18 Presentazione aperta la pubblico della nuova Stagione TPE 16.17, con gli artisti protagnisti del nuovo cartellone TEATRO BORGONUOVO via Roma149(Rivoli),tel.32078.75.879. Rassegna “Teatro Sotto il Castello” Stagione 2016/2017. Essere o non EssereCompagnia Ar- tisti per Caso. Regia Gianni Garzara. Sabato 22. Ore 21.15. Domenica 23 Ottobre. Ore 16 TEATRO CARDINAL MASSAIA via Sospello 32, tel. 011 257.881. Sabato15ore20.45CarlottaIossetti presenta la Stagione 2016/2017 ingresso gratuito su prenotazione. prenotazioni@teatro cardinalmassaia.it, tel. 011257881 e presso la biglietteria del teatro (da mar a sab ore 16-19) TEATRO MARCHESA corso Vercelli 141. Sono ancora aperte le iscrizioni per i Corsi di Danza, Teatro, Canto e Musica. Sabato 22 ore 21 e Domenica 23 Ottobre ore16,Inaugurazionedellanuova stagione 2016/17 “BarrieraDanza” presentazione del cartellone “Gran Galà di Stelle dello Spettacolo” TEATROREGIO.Stagioned’Opera 2016-2017: dal 12 al 23/10 La bohème di G. Puccini. G. Noseda direttore. Regia di A. Ollé. Orchestra e Coro del Teatro Regio. Nuovo allestimento TEATRO SUPERGA piazzetta Macario - Nichelino, tel. 011 62.79.789. Paolo Rossi in RossinTesta. Sabato 29 ottobre THE ASSASSIN ···· Drammatico. Regia di Hou Hsiao-Hsien, con Satoshi Tsumabuki e Chen Chang. Durata: 105 minuti. Avviata alle arti marziali, Nie Yinniang è diventata nella Cina del nono secolo un’assassina con il compito di uccidere funzionari governativi corrotti. Premio per la regia al Festival di Cannes 2015. (Classico) TRAFFICANTI ··· Commedia. Regia di Todd Phillips, con Jonah Hill e Miles Teller. 114 minuti. Il nuovo lavoro del cineasta della serie di successo «Una notte da leoni» racconta di due giovani che si mettono a trafficare armi con l’avallo del governo americano. Da una singolare storia vera. (Reposi, Uci, The Space) LE ULTIME COSE ··· Drammatico. Regia di Irene Dionisio, con Ro- berto De Francesco e Fabrizio Falco. Durata: 85 minuti. Al Banco dei Pegni di Torino s’incrociano le vite di alcune persone. Opera prima presentata alla Mostra di Venezia. (Fratelli Marx) LA VITA POSSIBILE ·· Drammatico. Regia di Ivano De Matteo, con Mar- gherita Buy e Valeria Golino. Durata: 107 minuti. In fuga dal marito violento, Anna si trasferisce con il figlio a vivere a Torino da un’amica in cerca di un futuro migliore. Dall’autore de «La bella gente» e «I nostri ragazzi». (Massimo, Eliseo, Ambrosio) UN PADRE, UNA FIGLIA ···· Drammatico. Regia di Cristian Mungiu, con Maria-Victoria Dragus e Adrian Titieni. Durata: 128 minuti. Figlia del medico di una cittadina romena, Eliza dopo l’esame di maturità andrà a studiare in Inghilterra, all’università di Cambridge. Ma un’aggressione mette a rischio la partenza. Miglior regia al Festival di Cannes. (Nazionale) 12345367318 9A74BCADE3F3B11B7A382 LA STAMPA 8 12345367318 LA STAMPA MERCOLEDÌ 5 OTTOBRE 2016 Il tempo Venti freddi e temperature in calo. Pioggia al Centro-Sud tra domani e venerdì LE PREVISIONI DI OGGI SITUAZIONE Aria fredda dai Balcani raggiunge il Mediterraneo portando un primo sensibile calo delle temperature che anche nei prossimi giorni si manterranno su valori autunnali. Oggi raffiche di vento e nubi in aumento sulla Pianura Padana e lungo il versante adriatico, ma piogge più estese solo da domani al Centro-Sud. SOLE NUVOLOSO POCO NUVOLOSO NORD DOMANI VARIABILE Ben soleggiato sulle regioni tirreniche con cielo sereno, salvo annuvolamenti in serata sul Sud del Lazio. Ventoso e con primi addensamenti già al mattino sul versante adriatico, ma nubi in ulteriore aumento tra pomeriggio e sera con annuvolamenti in estensione anche all’Umbria e all’Appennino Toscano. PIOGGIA DEBOLE-MODERATA IN EUROPA Il Sole CENTRO Nubi in aumento già in mattinata su pianura e Prealpi venete e in Romagna, soleggiato altrove salvo modesti addensamenti sul Levante Ligure. Nubi in aumento nel pomeriggio su Pianura Padana e Prealpi con qualche piovasco, solo in serata al Nord-Ovest con rovesci in Liguria. Rimane soleggiato sulle Alpi. COPERTO Tempo .63 . PIOGGIA INTENSA TEMPORALE SUD Irregolarmente nuvoloso con qualche rovescio tra la Sicilia orientale e il Sud della Calabria. In gran parte soleggiato altrove, ma con temporanei addensamenti al mattino sulle zone interne pugliesi e sull’Appennino Campano e Lucano e nubi in aumento in serata sul Nord della Campania, con possibili rovesci. NEBBIA VENTO NEVE Sorge alle ore 7.10 Culmina alle ore 12.58 Tramonta alle ore 18.47 Orari medi Italia La Luna PRIMO QUARTO Si leva Cala alle ore alle ore 21.26 11.04 09 OTT MARE CALMO POCO MOSSO MARE MOSSO Aria fredda ha invaso l’Europa orientale portando un sensibile calo delle temperature e piogge più estese e intense tra Polonia, Rep. Ceca e Slovacchia. Più a Nord l’alta pressione mantiene tempo stabile in Scandinavia, mentre una depressione lambisce le Isole Britanniche e la Francia occidentale. MARE AGITATO Le precipitazioni attese oggi LA TENDENZA DELLE TEMPERATURE Temperature in calo, più sensibile al NordEst e sul medio versante adriatico. Rimangono punte oltre i 25 °C in Sicilia. Trento Trieste 8 18 Aosta Venezia Milano 10 21 8 21 Bologna 12 21 Torino 10 22 10 17 12 18 Genova 17 23 Firenze Ancona 12 23 Perugia 14 18 10 20 Nella notte piogge in Liguria, più estese in giornata sulle regioni centrali. Migliora al Nord. DEBOLI L‘Aquila Roma Campobasso 13 24 DOPODOMANI 8 15 Foggia FORTI MOLTOFORTI Vigilanza meteo di oggi e domani 13 19 Bari Napoli 15 21 14 24 Alghero MODERATE Rovesci dalla serata in Liguria, specie sul Genovese. 10 19 Potenza 9 16 17 25 Cagliari Catanzaro 18 26 17 22 Palermo Reggio Calabria 20 25 18 24 Catania 19 23 Piogge e temporali sulle regioni centromeridionali, localmente intensi. Più soleggiato al Nord. NESSUNA MODERATA ELEVATA ESTREMA Nulla da segnalare. Acura di www.nimbus.it Mercoledì I tempi del mondo Tempo e temperature previsti nel mondo e in Europa CITTÀ ALGERI ANKARA BAGHDAD BANGKOK BEIRUT BOMBAY BRASILIA BUENOS AIRES CALGARY CARACAS CASABLANCA CHICAGO CITTÀ DEL CAPO CITTÀ DEL MESSICO DAKAR DUBAI FILADELFIA GERUSALEMME HONG KONG IL CAIRO JOHANNESBURG KINSHASA LA MECCA L'AVANA LOS ANGELES MANILA MELBOURNE MIAMI MONTREAL NAIROBI NEW YORK NUOVA DELHI PECHINO SHANGHAI SINGAPORE TOKYO WASHINGTON MIN °C MAX °C OGGI 20 10 19 27 22 25 19 14 -1 26 19 16 13 14 27 28 9 19 27 22 7 23 29 24 17 26 10 27 12 14 12 27 15 23 26 20 15 27 26 38 33 30 31 25 17 5 32 26 26 22 26 31 34 21 28 32 32 28 31 42 31 25 31 27 31 22 27 22 38 26 27 33 24 22 CITTÀ AMSTERDAM ATENE BARCELLONA BELGRADO BERLINO BERNA BRATISLAVA BRUXELLES BUCAREST BUDAPEST COPENHAGEN DUBLIN EDIMBURGO HELSINKI ISTANBUL LISBONA LONDRA LUBIANA MADRID MOSCA OSLO PARIGI PODGORICA PRAGA REYKJAVIK ROMA SARAJEVO S. PIETROBURGO SOFIA STOCCOLMA TALLINN TIRANA VARSAVIA VIENNA VILNIUS ZAGABRIA MIN °C MAX °C OGGI 7 20 18 8 8 4 6 6 10 5 6 11 8 5 17 17 10 5 12 11 1 9 15 3 8 13 5 8 7 5 8 12 7 7 6 4 14 27 25 13 13 14 11 14 21 12 11 15 16 9 21 30 17 14 29 14 12 16 22 9 12 24 9 10 14 10 10 24 11 10 11 14 Matthew devasta i Caraibi, il via all’Accordo di Parigi non basterà a salvare il clima LUCA MERCALLI I l potente uragano Matthew - il primo a raggiungere la categoria 5 da 9 anni a questa parte nell’Atlantico - è in azione sulle Bahamas e minaccia la costa orientale Usa. La scorsa settimana ha già colpito le Piccole Antille con piogge fino a 319 mm in 24 ore, venti a 145 km/h, gravi inondazioni e danni alle piantagioni di banane. Poi eccezionali diluvi hanno subissato lunedì l’isola di Hispaniola, rovesciando 582 mm d’acqua in 13 ore sulla costa sud-est della Repubblica Dominicana e causando alluvioni e frane anche nel confinante, sciagurato e deforestato territorio di Haiti, di cui non c’è ancora un bilancio esaustivo. Inoltre, “Chaba”, supertifone di grado 5 che ha scatenato raffiche a 320 km/h in mare aperto a Sud-Ovest del Giappone, è risultato il più intenso mai visto sull’isola di Kume, qui con punte di 216 km/h lunedì notte, e ora sta passando sul tratto di mare tra Corea del Sud e Giappone con rischio di importanti alluvioni sui suoli saturi d’acqua dopo il transito di altri tre tifoni in meno di venti giorni. Siamo d’altra parte nella stagione di massimo sviluppo di queste violente depressioni tropicali nell’emisfero Nord, sempre più favorite da acque oceaniche prossime ai massimi storici di temperatura (circa 30 °C nelle zone ora interessate da “Matthew”). Tra mercoledì 28 e giovedì 29 una delle più distruttive tempeste da mezzo secolo, con venti a 140 km/h, ha abbattuto 23 tralicci dell’alta tensione e lasciato al buio l’intero stato della South Australia (1,7 milioni di abitanti): a torto, il governo federale ha incolpato l’elevata quota di energia rinnovabile prodotta nello Stato (40% del consumo interno), che renderebbe più instabile la rete elettrica nazionale, ma gli esperti del settore hanno smentito all’unanimità il legame tra black-out e tipo di fonte energetica, attribuendo la causa esclusivamente alla tempesta. Con la ratifica da parte di India e Ue l’Accordo di Parigi sul clima ora potrà entrare in vigore avendo superato le soglie necessarie di 55 paesi aderenti responsabili di almeno il 55% delle emissioni mondiali. Tuttavia la sua applicazione non basterà a contenere il riscaldamento atmosferico sotto la temuta soglia di 2 °C a fine secolo, e occorrerebbe raddoppiare o triplicare gli sforzi, come sostiene un gruppo di autorevoli climatologi tra cui Robert Watson, già presidente IPCC, e l’italiano Carlo Carraro, nel nuovo rapporto The Truth About Climate Change. 12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI AL VENERDÌ LA STAMPA E TORINOSETTE € 1,70 NON VENDIBILI SEPARATAMENTE. AL SABATO, SOLO NELLE PROVINCE DI BIELLA E VERCELLI, LA STAMPA E «GENTE» C 2,00 NON VENDIBILI SEPARATAMENTE. PREZZI TANDEM, NELLE AREE DI DIFFUSIONE INDICATE SUL GIORNALE LOCALE: € 1,30 CON «NUOVA PRIMA PAGINA MODENA»; € 1,40 CON «IL CORRIERE DI ROMAGNA». PREZZI ESTERO: FRANCIA, MONACO P., € 2,00. 12345367318 9A74BCADE3F3B11B7A382 LA STAMPA