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una linea completa
per il risanamento
di vecchi impianti
e la protezione
di quelli nuovi
guidaallascelta
INDICE
NEUTRALIZZANTE CONDENZA CALDAIA
BATTERICIDA
GUIDA ALLA SCELTA .................. p. 2
ALGHICIDA
ANTINCROSTANTE
PROTETTIVO FILMANTE ANTICORROSIVO
NEUTRALIZZANTE
DISINCROSTANTE
CURA
SIGILLANTE
DEOSSIGENANTE ANTIRUMORE
ANTICONGELANTE
BATTERICIDA
ALGHICIDA
ANTINCROSTANTE
PROTETTIVO FILMANTE ANTICORROSIVO
PREVENZIONE
IMPIANTI TERMICI
AFIPREV ........................................... p. 3
AFIFER .............................................. p. 3
AFIGEL .............................................. p. 4
AFIKILL ............................................. p. 5
AFIOX ................................................ p. 5
AFICLEAN ........................................ p. 6
AFISTOP T ....................................... p. 7
DICAL ................................................ p. 8
DICAL AL ......................................... p. 9
NEUTRAL ......................................... p. 9
RIDUCEN ......................................... p. 10
NEUTRAL COND ........................... p. 11
AFIGEL
IMPIANTI SANITARI
AFISANY .......................................... p. 12
AFICLOR .......................................... p. 14
AFISAN ............................................. p. 14
AFISTOP S....................................... p. 15
POLIPHOS L ................................... p. 16
AFIKILL
APPENDICE .................................... p. 17
AFIPREV
AFIFER
AFIOX
AFICLEAN
AFISTOP T
DICAL
DICAL AL
NEUTRAL
RIDUCEN
NEUTRAL COND
AFISANY
AFICLOR
LEGENDA
AFISAN
impianti termici
AFISTOP S
impianti sanitari
POLIPHOS L
guidaallascelta | 2
impianti termici - pannelli solari
impiantitermici
IDENTIFICAZIONE DEI PERICOLI
Il preparato non è classificato pericoloso
ai sensi della direttiva 1999/45/CE.
Seguire attentamente le avvertenze
sull’etichetta.
Non miscelare con prodotti acidi.
CONFEZIONE
Tanica da 5 litri.
AFIPREV BATTERICIDA ANTI-ALGHE
DESCRIZIONE
Battericida di impiego industriale per circuiti di riscaldamento quali impianti a vaso aperto
o pavimenti radianti e refrigerazione. Viene utilizzato in piccole percentuali sia come prevenzione che nel caso in cui i circuiti suddetti presentino piccoli depositi batterici sotto
forma di mucillagini.
MODALITÀ D’USO
Viene additivato nel circuito in ragione del 2,5% come prevenzione nei circuiti con vaso
aperto o negli impianti a pavimento dove si presenta il problema. Nel caso di presenza di
alghe è necessaria una rimozione meccanica secondo l’entità del problema e/o di un trattamento shock con AFIKILL (cloroattivo).
CARATTERISTICHE CHIMICO FISICHE
Aspetto a 20° C
Principio attivo (MW 360) %
Ammina libera (MW 233,5) %+ ammina cloridrato (MW 270)
pH (10% in acqua distillata)
Punto di cristallizzazione
Punto di ebollizione
Densità
Solubilità in acqua
liquido chiaro
49-51
1,6 max.
6-8
<= 0° C
>100° C
0,97
completa
IDENTIFICAZIONE DEI PERICOLI
DESCRIZIONE
CONFEZIONE
AFIFER è un flussante chimico per la rimozione di scorie corrosive e depositi di calcare
o altra natura (es. residui di lavorazione quali trucioli, paste etc.). Può essere usato su sistemi multimetallici. Aiuta a prevenire fenomeni di corrosione mantenere l’efficienza del
sistema e a risparmiare combustibile. Utile su impianti nuovi, indispensabile su impianti
esistenti prima della sostituzione di componenti dell’impianto (radiatori, caldaie, tubazioni,
scambiatori etc).
Bottiglia da 1 litro.
806
4
-888
64
5-83
93
CONF
FLUSSANTE CHIMICO PER IMPIANTI DI RISCALDAMENTO
Il preparato è classificato pericoloso ai
sensi della direttiva 1999/45/CE.
R36
Irritante per gli occhi.
S24/25 Evitare il contatto con la pelle e
con gli occhi.
S26
In caso di contatto con gli occhi
lavare immediatamente e abbondantemente con acqua e
consultare un medico.
S37/39 Usare guanti adatti e proteggersi
gli occhi/la faccia.
S45
In caso di incidente o malessere
consultare immediatamente un
medico - mostrargli l'etichetta.
I CT
. UN I
BS75
AFIFER
MODALITÀ D’USO
Prima della messa in funzione dell’impianto, AFIFER dovrà essere dosato al 1-2% e fatto
circolare, preferibilmente a temperatura operativa normale, con tutte le valvole aperte e la
pompa regolata al massimo flusso per un periodo minimo di 1 ora o fino a che l’esecuzione non è portata a termine in modo soddisfacente. Dopo la pulizia, il prodotto dovrà
essere scaricato e spurgato fino a che l’acqua non scorre chiara. Al riempimento, il sistema dovrà essere trattato con AFIGEL (minimo 30% vol.) o miscela anticorrosiva
AFISAN + AFIGEL nelle proporzioni indicate dalla scheda tecnica dei prodotti. AFIFER è
adatto per l’uso con tutti i comuni metalli e leghe. L’alluminio può essere trattato, ma è
raccomandata una pulizia di massimo 3 ore. In ogni caso attenersi alle prescrizioni tecniche secondo Norme UNI-CTI 8065/89, UNI 8364/84, UNI 8884/88 e BS 7593/92.
impiantitermici | 3
IDENTIFICAZIONE DEI PERICOLI
USO
NTO
C
-32°
OU
SE
PRO
impiantitermici
R E A DY T
Il preparato non è classificato pericoloso
ai sensi della direttiva 1999/45/CE.
CONFEZIONE
Tanica da 10 litri.
COMPORTAMENTO
NEI CONFRONTI
DEI MANICOTTI IN GOMMA
E PARTICOLARI IN PLASTICA
AFIGEL
ANTIGELO PER USO ALIMENTARE E PANNELLI SOLARI
DESCRIZIONE
Liquido anticongelante pronto all’uso additivato con liquido fluorescente rilevatore di perdite. AFIGEL come anticongelante di tipo permanente a base di Glicole Propilenico si distingue per l’assenza nel suo pacchetto inibitore di ammine, nitriti, fosfati, silicati e borati,
facilmente biodegradabile. AFIGEL è un antigelo ad inibizione organica di lunga durata e
rispetto ai comuni anticongelanti è provvisto di una riserva alcalina notevolmente elevata
(doppia).
Le proprietà protettive di AFIGEL si esplicano verso tutti i metalli, in modo particolare verso
l’alluminio, le sue leghe ed il rame, che costituiscono le parti principali di un circuito di
raffreddamento o riscaldamento. È specifico per impianti alimentari e per pannelli solari.
MODALITÀ D’USO
Pulire accuratamente le parti dell’impianto interessate in conformità alle norme vigenti
(disponibili a richiesta) es. UNI CTI 8065, 8364, 8884 (Trattamento dell’acqua negli impianti
termici), se necessario effettuare un decapaggio delle tubazioni al fine di eliminare scorie
di ruggine o di saldatura. Introdurre AFIGEL nel circuito dal punto più accessibile vicino
alla pompa della caldaia. Far girare a regime l’impianto a freddo per alcune ore e dopo
aver acceso la caldaia sfiatare accuratamente nei punti dove vi è scarsa circolazione.
ATTENZIONE: Per una buona protezione anticorrosiva in generale non diluire AFIGEL
ma utilizzare tal quale, ciò consentirà al fluido di scambio termico di rimanere inalterato nei momenti di ristagno (assenza di circolazione) dell’impianto anche a temperature elevate.
CARATTERISTICHE CHIMICO FISICHE
Peso specifico a 15 °C
Contenuto acqua apparente
pH tal quale
Alcalinità di riserva
Ceneri
Punto di congelamento
Punto ebollizione
Odore
Schiumeggiamento (ml/sec)
Solubilità in acqua
Resistenza alle acque dure
1.04 – 1.06
50 % max.
7.5 – 8.5
10 min.
1 % max.
- 32 °C max.
vedere tabella allegata
non offensivo
50/2 max.
completa
limpido
RESISTENZA ALLE ALTE TEMPERATURE
(Norma di rif. GFC-CEC-FL-21-A-O)
AFIGEL ha un’elevata stabilità allo stress termico, a cui sono sottoposti
tipicamente i pannelli solari.
P-715 13.0 %
MPG 87.0 %
GFC-CEC-FL-21-A-01
Totale 100 %
Limiti
pH (dopo il test)
7.2
+/- 2
Deposito dopo il test
2.3 ml
3 ml max.
PROTEZIONE DAL GELO
I valori ottenuti con AFIGEL puro sono i seguenti:
PUNTI DI EBOLLIZIONE
Pressione (Bar)
1
2
3,5
5
Temp. ebollizione (C°)
105
125
145
157
impiantitermici | 4
6
163
8
175
AFIGEL, grazie alla base di Glicole Propilenico di prima distillazione e alla scelta
degli additivi del pacchetto inibitore è un
prodotto altamente affidabile nei confronti dei materiali non metallici che compongono i circuiti di scambio termico.
AFIGEL supera le richieste della Norma
ASTM D 3306 - Tipo 2 (antigelo a base
propilenica).
IDENTIFICAZIONE DEI PERICOLI
AFIKILL
SANITIZZANTE - BIOCIDA PER CIRCUITI TERMICI - REFRIGERANTI
DESCRIZIONE
Alghicida, battericida, virucida ad ampio spettro, idoneo per impianti di raffreddamento e
riscaldamento. Utilizzato per la rimozione di mucillagini ed alghe in circuiti chiusi quali pavimenti radianti o pannelli solari con l’ausilio di apposita pompa CLEAR.
MODALITÀ D’USO
Far circolare, preferibilmente con pompa CLEAR o simili (pompe adatte a pulire gli impianti), dosando in ragione del 1-1,5% per il tempo necessario alla rimozione; normalmente bastano da 30 a 60 min per disgregare anche le forme più ostinate di batteri aerobici
ed anaerobici. Dopo il trattamento svuotare l’impianto e lavare con acqua, quindi proteggere l’impianto con apposito inibitore di corrosione AFISAN già additivato di antibatterico,
o se necessario, con la giusta % di AFIGEL (anticongelante) in aggiunta.
Il preparato è classificato pericoloso ai
sensi della direttiva 1999/45/CE.
R20/22 Nocivo per inalazione e ingestione.
R37/38 Irritante per le vie respiratorie e
la pelle.
R41
Rischio di gravi lesioni oculari.
R42/43 Può provocare sensibilizzazione
per inalazione e contatto con la
pelle.
S23
Non respirare i vapori.
S24/25 Evitare il contatto con gli occhi e
con la pelle.
S26
In caso di contatto con gli occhi
lavare immediatamente ed abbondantemente con acqua e
consultare un medico.
S36/37/39 Usare indumenti protettivi e
guanti adatti e proteggersi gli
occhi/la faccia.
S60
Questo materiale e/o il suo contenitore devono essere smaltiti
come rifiuti pericolosi.
Contiene: Glutaraldeide
CONFEZIONE
Bottiglia da 1 litro.
CARATTERISTICHE CHIMICO FISICHE
Stato
Colore
Odore
pH tal quale
Punto di ebollizione
Densità relativa (H2O = 1)
Solubilità in acqua
liquido
incolore
fruttato, pungente caratteristico
3,2 ± 0,05
> 100 °C
1-1,10 kg/lt
ottima e completa
IDENTIFICAZIONE DEI PERICOLI
AFIOX
DISINCROSTANTE PER CALCARE, MORCHIE E FANGHI
DESCRIZIONE
Disincrostante, disgregante per calcare, morchie e fanghi. Esercita una azione anticorrosiva proteggendo gli impianti e riducendo la successiva formazione di incrostazioni. AFIOX
mantiene in sospensione il calcare ed i depositi contenuti nell’impianto. Non contiene cromati nel rispetto delle leggi vigenti. (DLgs n. 152/99).
Il preparato è classificato pericoloso ai
sensi della direttiva 1999/45/CE.
Il prodotto, se portato a contatto con gli
occhi, provoca irritazioni rilevanti che
possono perdurare per più di 24 ore.
R36
Irritante per gli occhi.
R24/25 Evitare il contatto con la pelle e
gli occhi.
S26
In caso di contatto con gli occhi,
lavare immediatamente e abbondantemente con acqua e
consultare un medico.
S46
In caso d’ingestione consultare
immediatamente il medico e
mostragli il
contenitore o
l’etichetta.
CONFEZIONE
Bottiglia da 1 litro.
MODALITÀ D’USO
Utilizzare AFIOX in ragione del 2-3% del liquido circolante nell’impianto. Far circolare a
regime la caldaia per 15-20 gg a seconda della vetustà dell’impianto. Successivamente
scaricare tutto il liquido ed effettuare un controlavaggio con acqua. Caricare nuovamente
l’impianto additivandolo con l’anticorrosivo filmante AFISAN e la necessaria percentuale
di AFIGEL.
CARATTERISTICHE CHIMICO FISICHE
Densità
pH
1,05 ± 0,02
14
impiantitermici | 5
IDENTIFICAZIONE DEI PERICOLI
I CT
. UN I
80
84
4-88
36
65-8
BS75
AFICLEAN
INIBITORE DI CORROSIONE CON BATTERICIDA
DESCRIZIONE
È un prodotto a base di sali inibitori che evita l’adesione dei carbonati e protegge dall’ossidazione e dalla corrosione i comuni metalli. Forma un film monomolecolare protettivo
sulle pareti degli impianti termici e refrigeranti ed elimina le sollecitazioni termiche e gassose dovute all’accoppiamento di metalli diversi. AFICLEAN contiene inoltre un efficace
biocida in grado di impedire, o comunque ridurre notevolmente, lo sviluppo di alghe e prodotti biologici all’interno dell’impianto. Lo sviluppo incontrollato di alghe o flora batterica
crea impedimenti alla regolare circolazione dell’acqua all’interno dell’impianto.
MODALITÀ D’USO
Si consiglia di usare un minimo di lt 1 o 2 di prodotto ogni 100 lt di acqua circolante, per
ottenere valori di Ph debolmente alcalini (da 8 a 9 c.a). Le quantità sono tuttavia in funzione
dell’impianto e della varietà dei metalli che lo compongono e vanno stabilite in base alla
durezza e alla purezza dell’acqua intesa come assenza di ioni corrosivi ed alla temperatura
di esercizio. Eventuali superdosaggi non hanno controindicazioni, ma sprecano prodotto.
Da abbinare con anticongelanti di buona qualità per integrare l’azione anticorrosiva degli
stessi. Es. se la % di antigelo di primo impiego è inferiore al 30%, oppure dopo un periodo
di sfruttamento dello stesso nell’impianto. Procedere quindi a regolari spurghi quotidiani
secondo le condizioni d’uso. In ogni caso attenersi alle disposizioni delle norme UNI-CTI
8065/89 o BS 7593/92, che fissano i trattamenti e le caratteristiche limite dell’acqua per
gli impianti di acqua calda sanitaria, riscaldamento ad acqua calda, acqua surriscaldata
e vapore a bassa pressione, allo scopo di ottimizzare rendimento, sicurezza e ridurre i
consumi energetici secondo le indicazioni di seguito riportate.
CARATTERISTICHE CHIMICO FISICHE
Aspetto (stato fisico e colore)
Odore
pH tal quale
Punto/intervallo di ebollizione
Punto di infiammabilità (c.c.)
Densità relativa
Solubilità in acqua
liquido, azzurro leggermente opalescente
lieve
ca. 12
sup.100 °C
non infiammabile
1,080 ± 0,002 kg/l
completa
Consigli su come eseguire correttamente un impianto termico
In IMPIANTI NUOVI in tutti i componenti:
1. Prima di caricare un impianto nuovo è necessario eseguire un buon lavaggio
fino a che l’acqua non è perfettamente pulita o meglio il decapaggio (cioè la
rimozione degli ossidi dai metalli e dei residui di lavorazione (olii, trucioli, residui
di canapa, paste di cattiva qualità, etc); ricordiamo che “nuovo non vuol dire
pulito”. Effettuare il lavaggio preferibilmente con pompa CLEAR al fine di preservare il circolatore della caldaia, utilizzando il prodotto AFIFER (prodotto non
acido).
2. Proteggere l’impianto dalla corrosione secondo il seguente schema:
a) AFIGEL (antigelo) min. 30% Vol. --> Impianto protetto.
Comunque verificare periodicamente la densità dell’antigelo.
b) AFIGEL 20 - 25 % Vol. --> Impianto non sufficientemente protetto,
quindi additivare con AFICLEAN.
c) Assenza di AFIGEL --> Impianto non protetto dalla corrosione quindi
additivare (inibire) con AFICLEAN.
In IMPIANTI GIÀ ESISTENTI
Su impianti vecchi (anche in parte: es. caldaia nuova, tubazioni vetuste) a maggior
ragione eseguire il decapaggio cioè la pulitura dagli ossidi e la rimozione di eventuale fanghiglia, consigliamo a tale scopo il seguente trattamento:
Per fanghiglia anche mista a alghe --> AFIOX + AFIKILL
Per ruggine o ossido nero incoerente --> DICAL AL
Per alghe e batteri (es imp. a pavimento o vasi espansione o circuiti aperti) --> AFIKILL
Successivamente ai trattamenti proteggere dalla corrosione gli impianti secondo i casi
a) o b) o c)
impiantitermici | 6
Il preparato è classificato pericoloso ai
sensi della direttiva 1999/45/CE.
93
CONF
impiantitermici
Prodotto non infiammabile, miscelabile
con comuni anticongelanti.
R36
R43
Irritante per gli occhi.
Può provocare sensibilizzazione
per contatto con la pelle.
S24/25 Evitare il contatto con la pelle e
con gli occhi.
S26
In caso di contatto con gli occhi
lavare immediatamente e abbondantemente con acqua e
consultare un medico.
S36/37/39 Usare indumenti protettivi e
guanti adatti e proteggersi gli
occhi/la faccia.
S45
In caso di incidente o malessere
consultare immediatamente un
medico - mostrargli l'etichetta.
Contiene: 1,2-benzisotiazol-3 (2H)-one
CONFEZIONE
Tanica da 5 litri.
IDENTIFICAZIONE DEI PERICOLI
Il preparato non è classificato pericoloso
ai sensi della direttiva 1999/45/CE.
AFISTOP T
LIQUIDO AUTOSIGILLANTE
PER IMPIANTI DI RISCALDAMENTO
S37/39 Usare guanti e proteggersi il
viso.
S2
Conservare fuori dalla portata
dei bambini.
S26
In caso di contatto con gli occhi
lavare abbondantemente e immediatamente con acqua e consultare un medico.
CONFEZIONE
Bottiglia da 1 litro.
DESCRIZIONE
Liquido autosigillante per eliminare le perdite negli impianti termici.
Attenzione: l’acqua del riscaldamento deve essere priva di additivi come antigelo, liquido
anticorrosivo, sali, fanghiglia ecc. Con un utilizzo corretto non si avranno danni a pompe
o valvole. Negli impianti con caldaie murali verificare con il costruttore l’utilizzo adatto del
prodotto. Dopo l’avvenuta sigillazione dell’impianto il prodotto può rimanere nel circuito
come anticorrosivo, salvo controindicazioni del costruttore di caldaia o del radiatore. Scaricare l’impianto, lavarlo e riempirlo nuovamente con acqua oppure mantenere il liquido a
protezione anticorrosiva e controllare periodicamente il valore pH (10,5-11).
MODALITÀ D’USO
1.
2.
3.
4.
5.
6.
7.
8.
9.
10.
11.
12.
13.
Montare un contatore fra la valvola di carico e l’impianto per verificare l’entità della
perdita.
Verificare o calcolare il contenuto d’acqua dell’impianto da sigillare (es. 14 litri/KW).
Togliere eventuali filtri del circuito che potrebbero trattenere le fibre ed ostacolare così
l’azione sigillante.
Lavare gli impianti vecchi o a pannelli eliminando i depositi che potrebbero intasare
pompe o valvole.
Agitare bene la tanica per evitare la stratificazione del liquido autosigillante (deposito
sul fondo delle fibre).
Inserire il liquido necessario all’impianto nella proporzione di ca. 1 litro su 100 litri di
contenuto d’acqua.
Sfiatare molto bene l’impianto e le pompe.
Controllare il valore pH dell’acqua che deve essere compreso tra 10,5 e 11, eventualmente aggiungere liquido autosigillante fino a portare il pH ai valori corretti.
Portare l’impianto alla sua massima temperatura (es. 95° C) e massima pressione
d’esercizio (es. 3 bar).
Mantenere costante temperatura e pressione per minimo 7 ore (solo per la sigillazione
di caldaie: 4 ore).
Mantenere in circolo il liquido autosigillante per la reazione completa di sigillazione
chimica che dura a seconda delle temperature del circuito da 1 giorno (circuito mantenuto sempre a 80° C) fino a 5 giorni (impianto a pavimento).
Eventuali spruzzi su oggetti (piastrelle, lavandini, vasche ecc.) sono da rimuovere immediatamente con acqua altrimenti si manifesta una cristallizazione non più rimuovibile.
Lo svuotamento dell’acqua dell’impianto (ove necessario) può avvenire attraverso lo
scarico in fognatura senza smaltimento particolare.
CARATTERISTICHE CHIMICO FISICHE
Forma
Colore
Odore
pH
Punto di Infiammabilità
Densità
Solubilità nell'acqua
fluida
rosso / rosa / arancione
inodore
ca. 11 (10%ig)
non riscontrabile
1.35 g/cm3 (20°)
mescolabile
impiantitermici | 7
impiantitermici
IDENTIFICAZIONE DEI PERICOLI
IT
COLOUR
CAMBI
LO
A CO RE
CHA GES
N
DICAL DISINCROSTANTE PER IMPIANTI TERMICI
DESCRIZIONE
Il disincrostante chimico DICAL è un prodotto professionale costituito da una miscela altamente concentrata di potenti acidi minerali e tensioattivi non ionici, sostanze tampone
ed inibitori di corrosione. Semplicemente variando la diluizione questo prodotto può essere
utilizzato in una vastissima gamma di applicazioni: per rimuovere ruggine e corrosione da
strutture di metallo, per asportare incrostazioni calcaree o silicee da tubazioni e sistemi
chiusi di circolazione di caldaie e scambiatori di calore, per decapare il calcestruzzo, per
eliminare tracce di ossidazione da metalli vari.
Non intacca i metalli se utilizzato con le dovute modalità: specifiche sostanze tampone
contenute nel DICAL impediscono agli acidi di attaccare le superfici metalliche una volta
disciolte le incrostazioni o la ruggine, permettendo all’utilizzatore un’applicazione più semplice e limitando il rischio di danneggiare costosi equipaggiamenti. Ideale per rame e acciaio, mentre su alluminio e su superfici zincate, utilizzare apposito prodotto DICAL AL.
Temporanea protezione dalla corrosione: usualmente i metalli ferrosi trattati con i decapanti acidi vanno soggetti alla formazione di “flash rust”, ovvero ad uno sviluppo immediato di ruggine. Con DICAL questo problema è temporaneamente eliminato grazie agli
inibitori di corrosione che esso contiene, che consentono di trattare i metalli per alcune
ore senza pericolo.
Economico: il disincrostante DICAL è un prodotto estremamente concentrato che deve
venire opportunamente diluito prima dell’utilizzo: è quindi, oltre che efficace, anche altamente economico e permette notevoli risparmi di tempo e manodopera.
MODALITÀ D’USO
Diluire il prodotto unicamente in contenitori resistenti agli acidi (PVC o polietilene) aggiungendo acqua al DICAL in rapporto variabile da 10:1 a 5:1.
Introdurre la soluzione nel circuito utilizzando una apposita pompa disincrostante avendo
l’accortezza di lasciare aperto il tappo di carico onde favorire lo sfiato dei gas liberatisi.
La colorazione rosa iniziale cambia in arancio-giallo quando l’acido ha perso efficacia.
Aggiungendo altro acido se il colore rimane rosa persistente la disincrostazione è
avvenuta completamente.
Ulteriore certezza si ha osservando la cessazione di sviluppo di bollicine di anidride
carbonica. Successivamente fare un lavaggio con soluzione di soda all’1% fino a
pH neutro.
Per lo smaltimento delle soluzioni esauste attenersi alle norme vigenti.
ATTENZIONE: è sempre buona norma applicare preventivamente il prodotto su
una piccola area dell’impianto per verificare la compatibilità del prodotto; un uso
inappropriato del prodotto, (es. quantità eccessiva rispetto al calcare, tempo di
stazionamento troppo lungo, utilizzo di pompe non in materiale plastico, utilizzo
su componenti costituiti da metalli teneri, insufficiente sfiato della anidride carbonica prodotta dallo scioglimento del calcare, etc) può comportare danneggiamenti
alle attrezzature ed agli impianti.
CARATTERISTICHE CHIMICO FISICHE
Colore
Odore
pH (soluzione 10%)
Peso specifico
Solubilità in acqua
impiantitermici | 8
rosato
caratteristico
1,2 = 0,2
1,13
totale
Il preparato è classificato pericoloso ai
sensi della direttiva 1999/45/CE.
R34
R37
S1/2
Provoca ustioni.
Irritante per le vie respiratorie.
Conservare sotto chiave e fuori
dalla portata dei bambini.
S9
Conservare il recipiente in luogo
ben ventilato.
S36/37/39 Usare indumenti protettivi e
guanti adatti e proteggersi gli
occhi/la faccia.
S45
In caso di incidente o malessere
consultare immediatamente un
medico - mostrargli l'etichetta.
Contiene: acido cloridrico 20°Bé.
CONFEZIONE
Tanica da 10 litri.
IDENTIFICAZIONE DEI PERICOLI
Disincrostante, disossidante non corrosivo specifico per scambiatori in alluminio e alluminio-silicio, leghe leggere, superfici zincate. Da utilizzare anche come decapante per tubazioni e superfici molto arrugginite. Prodotto pronto all’uso con indicatore di esaurimento
a viraggio di colore e formulato con inibitore di corrosione. Rimuove calcare, ruggine e
ossidi incoerenti, utilizzabile anche con comuni pompe o circolatori.
Il preparato è classificato pericoloso ai
sensi della direttiva 1999/45/CE.
R36
Irritante per gli occhi.
S25
Evitare il contatto con gli occhi.
S26
In caso di contatto con gli occhi,
lavare immediatamente ed abbondantemente con acqua e
consultare un medico.
S39
Proteggersi gli occhi/la faccia.
S45
In caso di incidente o malessere
consultare immediatamente un
medico - mostrargli l'etichetta.
S64
In caso di ingestione, sciacquare la bocca con acqua (solamente se l'infortunato è
cosciente).
MODALITÀ D’USO
CONFEZIONE
DICAL AL
DISINCROSTANTE PER ALLUMINIO E ALLUMINIO-SILICIO
DESCRIZIONE
Per calcare utilizzare tal quale mettendo a bagno lo scambiatore o far circolare con apposita pompa per acidi (preferibilmente) fino a scomparsa dell’effervescenza, facendo attenzione di tenere gli sfiati aperti per evitare aumenti di pressione. L’ulteriore aggiunta di
poco prodotto e la persistenza del colore iniziale denotano la completa disincrostazione.
Neutralizzare l’eccesso di acidità con NEUTRAL al 10% prima di smaltire secondo norme.
Per la ruggine o gli ossidi incoerenti far circolare per alcune ore creando un circuito nell’impianto. Dopo il decapaggio neutralizzare come sopra e passivare (proteggere dalla
corrosione) le superfici con apposito prodotto AFISAN su impianti sanitari o AFICLEAN
su impianti di riscaldamento.
Bottiglia da 1 litro.
CARATTERISTICHE CHIMICO FISICHE
Stato
Colore
Odore
pH
Punto di ebollizione
Densità relativa (H2O = 1)
Solubilità in acqua
liquido
violaceo
azolico debole
1,50 ± 0,30
> 100 °C
1,30 kg/lt
ottima e completa
NEUTRAL
NEUTRALIZZANTE DI ACIDITÀ RESIDUA
DESCRIZIONE
Neutralizza l’acidità residua dell’acqua dopo il processo di disincrostazione dal calcare di
impianti termici, scambiatori di calore, radiatori, etc. con prodotti acidi quali DICAL e DICAL
AL. Prepara adeguatamente l’impianto al trattamento successivo di protezione contro la corrosione con AFICLEAN (agente filmante, inibitore di corrosione additivato con biocida) o all’occorrenza con AFIGEL (anttigelo inibito). Assicura la conformità alle norme sull’ambiente.
DOSAGGIO
Si consiglia di diluire il NEUTRAL 1 a 10 o 1 a 50 a seconda dell’acidità residua. Per un
corretto utilizzo si può fare riferimento alla cartina indicatrice di pH allegata alla confezione;
l’acidità risulterà neutralizzata quando i colori della striscia indicatrice rimangono inalterati.
MODALITÀ D’USO
IDENTIFICAZIONE DEI PERICOLI
Il preparato è classificato pericoloso ai
sensi della direttiva 1999/45/CE.
R35
Provoca gravi ustioni.
S2
Conservare fuori dalla portata
dei bambini.
S26
In caso di contatto con gli occhi
lavare abbondantemente e immediatamente con acqua e consultare un medico.
S36/37/39 Usare indumenti protettivi e
guanti adatti e proteggersi gli
occhi/la faccia.
S45
In caso di incidente o di malessere consultare immediatamente il medico (se possibile,
mostrargli l’etichetta).
Contiene: sodio idrossido.
CONFEZIONE
Bottiglia da 1 litro.
Diluire il prodotto unicamente in contenitori resistenti agli acidi e agli alcali (PVC o polietilene) aggiungendo il NEUTRAL all’acqua in rapporto variabile da 1 a 10 o 1 a 50 a seconda
dell’acidità residua. Introdurre la soluzione nel circuito utilizzando una apposita pompa.
Far circolare per almeno due passaggi completi la soluzione nell’impianto. Controllare il
pH con la cartina indicatrice (pH ottimale 6,5-7,5). Aggiungere eventualmente altro NEUTRAL per completare la neutralizzazione. A neutralità accertata, vuotare e ripristinare la
funzionalità dell’impianto con acqua e AFICLEAN o all’occorrenza con AFIGEL secondo
le indicazioni riportate dalle relative schede tecniche.
CARATTERISTICHE CHIMICO FISICHE
Aspetto
Colore
Densità
pH
liquido
incolore
1,5 ± 0,1 kg/l
13-14
impiantitermici | 9
IDENTIFICAZIONE DEI PERICOLI
M
FOR E
RM
I
FDA
N
CONFO
RIDUCEN
ADDITIVO DEOSSIGENANTE E ANTIRUMORE
DESCRIZIONE
Speciale additivo antirumore, deossigenante, deferrizzante, consente di eliminare i fastidiosi fenomeni di rumore dovuti alla eccessiva ossigenazione dell’acqua e aiuta a mantenere in dispersione i residui ferrosi, presenti nell’impianto termico. Esercita anche una
funzione complessate anticalcare e favorisce la formazione protettiva di magnetite.
Esplicita inoltre un effetto Disperdente - Deflocculante: l’adsorbimento di polimeri anionici
da parte del RIDUCEN aumenta la carica negativa che caratterizza normalmente le particelle sospese, riducendo quindi la loro tendenza ad agglomerarsi e attraverso il loro mantenimento in sospensione, inibisce la formazione di depositi.
Il principio attivo utilizzato nel RIDUCEN è l’EDTA - acido etilen-diammino-tetraacetico approvato come additivo per acque di caldaia in impianti che ricadono sotto le specifiche
FDA.
Gli agenti chelanti hanno la capacità di complessare e prevenire la deposizione di molti
cationi (durezza e metalli pesanti ) nelle condizioni dell’acqua di impianto.
L’approccio migliore per il controllo degli ossidi di ferro infatti è una combinazione chelante-polimero, combinazione base del RIDUCEN.
MODALITÀ D’USO
In impianti chiusi dosare in ragione dello 0.5 - 1 % dell’acqua di impianto.
In impianti con reintegro aggiustare la quantità assicurando un range di pH fra 8 e 8,5.
CARATTERISTICHE CHIMICO FISICHE
Stato
Colore
Odore
pH tal quale
Punto di ebollizione
Densità relativa (H2O = 1)
Solubilità in acqua
impiantitermici | 10
liquido
giallo paglierino
praticamente inodore
> 12
> 100 °C
1,01 kg/lt
ottima e completa in tutte le proporzioni
ITY
CON
impiantitermici
Il preparato è classificato pericoloso ai
sensi della direttiva 1999/45/CE.
R36
S25
S26
S39
S64
Irritante per gli occhi.
Evitare il contatto con gli occhi.
In caso di contatto con gli occhi
lavare immediatamente e abbondantemente con acqua e
consultare un medico.
Proteggersi gli occhi/la faccia.
In caso di ingestione, sciacquare la bocca con acqua (solamente se l'infortunato è
cosciente).
CONFEZIONE
Bottiglia da 1 litro.
CONDIZIONI D’ESERCIZIO
Massima Pressione:
8 BAR in acqua con pH neutro
NEUTRAL COND
NEUTRALIZZATORE DELLA CONDENSA ACIDA
PER CALDAIE MURALI A CONDENSAZIONE
Le caldaie murali a condensazione producono condensa con pH acido, che può provocare
danni alle tubazioni dell'impianto di casa e all'ambiente, e che deve essere scaricata e
smaltita in sicurezza.
Neutral Cond è un dispositivo adatto a piccole caldaie (appartamenti, piccoli uffici), da
montare sull'uscita della condensa, che viene così neutralizzata e scaricata senza danno.
Neutral Cond si installa una sola volta, in seguito occorre solo sostituire periodicamente
la cartuccia con la sostanza neutralizzante.
Massima Pressione:
3 BAR in altre condizioni
Massima Temperatura: 55°C
CARATTERISTICHE
Materiali atossici.
Testata, ghiera e bicchiere:
polipropilene puro.
O-ring: VITON.
Valvola sfiato:
corpo polipropilene con O-ring VITON.
Cartuccia: Polistirolo.
DESCRIZIONE E IMPIEGO
Le caldaie a condensazione raggiungono un’elevata efficienza energetica perché il calore
prodotto dai gas di scarico viene usato per preriscaldare l’acqua, invece di essere disperso
all’esterno.
Questo processo determina la formazione di una condensa acida, che spesso viene semplicemente scaricata nei condotti fognari in uscita dall’abitazione. Una caldaia a condensazione adatta a un’abitazione media può produrre fino 800 litri di condensa acida all’anno
(pH 4.0)
Attacchi IN/OUT: 3/4” - 1”
Dimensioni (mm):
larghezza 145 - altezza 321
Le normative ambientali di molti paesi, per limitare i danni all’impianto fognario e proteggere l’ambiente,consentono di scaricare soltanto acque che abbiano un pH compreso fra
6.5 e 10.
Neutral Cond è un dispositivo in linea contenente sostanze che neutralizzano la condensa
acida delle caldaie a condensazione.
La condensa che attraversa il dispositivo entra in contatto con le sostanze neutralizzanti.
Dentro l’unità le sostanze neutralizzanti sono contenute in una cartuccia che può essere
periodicamente estratta e sostituita con facilità da una nuova cartuccia.
Neutral Cond deve essere installato sulla linea di scarico condense, in posizione più bassa
rispetto allo scarico della caldaia, per facilitare l’evacuazione della condensa; l’unità non
restringe il flusso della condensa.
ACCESSORI
Kit test pH.
VANTAGGI DI NEUTRAL COND
-
Neutralizza efficacemente la condensa acida
Cartuccia con sostanza neutralizzante sostituibile
Montaggio semplice e veloce
Pulizia e manutenzione facili
Adatto a tutte le caldaie murali a condensazione
Non interferisce con il funzionamento della caldaia
impiantitermici | 11
impiantisanitari
PRINCIPALI CAMPI DI IMPIEGO
Acque potabili:
- Disinfezione.
- Controllo dei Trialometani THMs.
- Ossidazione di Ferro e Manganese.
- Miglioramento della sedimentazione
dei fanghi.
- Riduzione della torbidità e colore.
- Ossidazione degli inquinanti organici
(pesticidi, fenoli etc.).
- Rimozione di alghe e eliminazione
odori sgradevoli.
AFISANY
BATTERICIDA, BIOCIDA, VIRUCIDA PER USI DOMESTICI
AL L A L
DESCRIZIONE
EG
I ON E L L A
P
STO
LL
AE
Sistema avanzato a rapido effetto per la disinfezione e stabilizzazione dell’acqua destinata agli usi domestici.
LEGIONE
Ampio spettro battericida, biocida, virucida. Efficace contro la Legionella pneumophila e molteplici infettanti, grazie alla sostanza biocida attiva a base di Diossido di
Cloro molto più efficace dei tradizionali disinfettanti. Efficace sui microrganismi, ideale per
le acque di raccolta dei serbatoi, cisterne, vasche.
Prodotto conforme alla Norma UNI-EN 12671 per l’acqua potabile, ed approvato secondo
Norma BS EN 1276.
PROPRIETÀ DEL DIOSSIDO DI CLORO
Il Diossido di Cloro non è da confondere con il Cloro o l’Ipoclorito o i sistemi comuni di disinfezione a base di Cloro. A differenza di questi ultimi infatti non produce odore, ha un’ottima attività residua e soprattutto non agisce per clorazione ma per ossidazione
penetrando la parete cellulare dei batteri ed eliminando così gli organismi patogeni. E’
molto più veloce (decine di volte) dei sistemi tradizionali (es cloro, glutaraldeide o sali quaternari). È stabile in un campo di pH molto esteso (fino a pH12).
Per queste proprietà è destinato al trattamento delle Acque Superficiali per l’alimentazione
umana. E’ utilizzato infatti su scala industriale nei trattamenti delle acque di falda, nelle
acque di superficie, nella eliminazione di contaminanti da presenza di Ferro, e Manganese,
nell’industria dell’allevamento animale, nelle strutture ospedaliere, ambulatoriali, scolastiche , industriali, rappresentando un ottimo presidio di disinfezione e prevenzione.
AFISANY distrugge i biofilm nei serbatoi, nelle tubazioni, e tutte le superfici a contatto con
l’acqua eliminando gli agenti patogeni che si formano e si riproducono dando luogo a diffusione di Legionella Pneumophila nei sistemi di acqua calda, e nelle torri di raffreddamento. Elimina i batteri Solfato riduttori ed i batteri aerobici ed anaerobici presenti
nelle fanghiglie biologiche (bioslime). La sua azione riduce drasticamente i fenomeni
di corrosione dei metalli contribuendo a migliorare la circolazione ed il rendimento
degli scambiatori di calore.
RAPPORTO SULLA EFFICACIA ANTIMICROBICA
DEL DIOSSIDO DI CLORO
(tempi consigliati per un efficacia min 99,99 %)
Microrganismi principali
Aspergillus fumigatus
Bacillus cereus (spore)
Escherichia coli
Legionella pneumophila
Pseudomonas aeruginosa
Candida albicans
Salmonella Tiphimurium
Streptococco faccium
Staphylococcus aureus
Salmonella choleraesius
Canine parvovirus
Proteus vulgaris
impiantisanitari | 12
Concentrazione ppm
(parti per milione = mg/lt)
200
200
100
25
500
100
100
100
93
500
500
100
Tempo
di contatto
60 secondi
5 minuti
30 secondi
60 secondi
10 minuti
60 secondi
60 secondi
60 secondi
60 secondi
10 minuti
10 minuti
60 secondi
Impianti industriali e acque di scarico:
- Circuiti di raffreddamento, torri evaporative, etc.
- Industria della carta, acque di scarico
e di alimentazione, sbianca della cellulosa, controllo degli odori.
- Ossidazione di inquinanti organici (tensioattivi, fenoli, solfuri, cianuri, nitriti,
idrocarburi etc.).
Impianti petroliferi:
- Controllo degli odori e delle aque di
iniezione.
- Controllo dei batteri solfato-riduttori.
- Controllo dei fanghi microbiologici.
- Ossidazione dell’Idrogeno solforato.
Produzione alimentare:
- Disinfezione acqua di lavaggio, primaria e di processo per impieghi industriali.
- Disinfezione acque di raffreddamento
e scarico.
- Disinfezione dei contenitori.
- Osmosi inversa.
MODALITÀ D’USO Prodotto Liquido
CONFEZIONI
Il prodotto può essere dosato anche parzialmente purchè in dosi uguali di prodotto A e B.
Dosaggi: 1lt di parte A + 1 lt di parte B ( premiscelati in ca. 10 lt di acqua) producono
2000 lt di acqua a 0,5 ppm (limiti di legge). Dosaggi superiori sono preferibili in funzione
della carica batterica presente. Prima di usare l’acqua accertarsi con il KIT per la determinazione del ClO2 della completa disinfezione (non deve superare 0,5 ppm ClO2 residuo).
Prodotto A (concentrazione 1.000 ppm )
tanica scura da 20 lt.
Prodotto B (Attivatore x Prodotto A)
tanica da 20 lt.
COMPATIBILITÀ CON I MATERIALI
Le soluzioni stabilizzate di Diossido di Cloro AFISANY con concentrazioni dall’ 1% al 20%
possono essere immagazzinate o conservate per un lungo periodo a temperatura ambiente (12–18°C) in impianti costruiti con i seguenti materiali:
Contenitori e serbatoi:
Titanio
6-Mo Steel
Resine Fenoliche
Fibra di vetro (resine vinilesteri con protezione UV)
PTFE Nylon Hypalon - PVC - HDPE
Pompe e tubazioni:
13 Cr steel - 22 Cr Steel
316 L stainless steel
Leghe Hastelloy
Fluorosilicone
PVC - HDPE
Elastomeri:
Viton
Fluorosilicone
FEP
Kalrez
Superfici e piani di lavoro:
316 L stainless steel
Resine Fenoliche
Nylon
PVC - HDPE - PTFE
MATERIALI NON COMPATIBILI
Vetro trasparente
PET - LDPE a parete sottile
Acciaio al carbonio - 304 Stainless Steel
Alluminio - Leghe di rame
Gomme naturali - nitriliche - neoprene - EPDM - poliuretano
Concentrazioni inferiori a 100 ppm (come ClO2) sono compatibili con la maggior
parte dei materiali comunemente utilizzati negli impianti.
Rimangono in ogni caso sconsigliati Alluminio e leghe di rame.
Nota importante:
le informazioni relative alla compatibilità dei materiali riflettono le attuali conoscenze e possono variare in base ad alcuni parametri quali temperatura disegno e caratteristiche
di fabbricazione.
Possono essere ritenute valide in un range di temperature
da 5°C a 60°C .
Non consentire alle soluzioni AFISANY di evaporare o di seccare.
impiantisanitari | 13
impiantisanitari
IDENTIFICAZIONE DEI PERICOLI
AFICLOR
ALGHICIDA, BATTERICIDA, FUNGICIDA AD AZIONE RAPIDA
DESCRIZIONE
AFICLOR è un prodotto ad alta concentrazione di cloro attivo.
Può essere impiegato come: alghicida, battericida, fungicida a rapida azione e di impiego
professionale.
Viene utilizzato in luoghi come piscine, impianti a circuito aperto ed ove sia necessaria
una rimozione chimica di alghe, muffe, muschi, mucillagini o come prevenzione per depurare l’acqua dai comuni micro-organismi.
Il preparato è classificato pericoloso ai
sensi della direttiva 1999/45/CE.
R31 A contatto con acidi libera gas tossici.
R34 Provoca ustioni.
S1/2 Conservare sotto chiave e fuori della
portata dei bambini.
S26 In caso di contatto con gli occhi, lavare immediatamente e abbondantemente con acqua e consultare il
medico.
S45 In caso di incidente o di malessere
consultare immediatamente un medico (se possibile mostrargli l’etichetta).
Contiene: ipoclorito di sodio (cloro attivo 15%).
CONFEZIONE
Tanica da 25 litri.
MODALITÀ D’USO
Come battericida e fungicida diluire in piccoli dosaggi secondo l’entità del problema.
Come alghicida si può utilizzare puro, previa rimozione meccanica delle alghe.
CARATTERISTICHE CHIMICO FISICHE
Densità
TLV-TWA
Cloro attivo
1,2 (soluzione al 12,5% di cloro attivo)
0,5 ppm
14/15%
AFISAN RIGENERANTE IMPIANTI SANITARI
DESCRIZIONE
Prodotto anticorrosivo, rigenerante per impianti sanitari vetusti che hanno subito processi
di corrosione avanzata nel corso degli anni (ruggine, calcare, sabbietta silicea).
Il prodotto serve come protettivo delle tubazioni in seguito alla disincrostazione dalla ruggine e dal calcare con l’uso del prodotto DICAL AL (disincrostante acido con inibitori di
corrosione). Non è nocivo per la salute dell’uomo e dell’ambiente ed è classificato FDA per
usi alimentari.
DOSAGGIO
Suggeriamo di dosare il AFISAN in ragione dell’1,5-2% nell’acqua dell’impianto.
MODALITÀ D’USO
Dopo l’avvenuto decapaggio della ruggine e della disincrostazione da calcare o silice far
circolare per almeno 12-24 ore nell’impianto sanitario creando un ricircolo del sistema e
dopo lo svuotamento effettuare un lavaggio con acqua. Il prodotto può rimanere nell’impianto anche più a lungo e non arrecherà alcun danno.
CARATTERISTICHE CHIMICO FISICHE
Stato
Colore
Odore
pH tal quale
Punto di ebollizione
Densità relativa (H2O = 1)
Solubilità in acqua
impiantisanitari | 14
liquido
paglierino
debole
11,0 –12,0
> 100 °C
1,012kg/lt
ottima e completa
IDENTIFICAZIONE DEI PERICOLI
Il preparato è classificato pericoloso ai
sensi della direttiva 1999/45/CE.
R36 Irritante per gli occhi.
S25 Evitare il contatto con gli occhi.
S26 In caso di contatto con gli occhi, lavare immediatamente ed abbondantemente con acqua e consultare un
medico.
S39 proteggersi gli occhi/la faccia.
S64 In caso di ingestione, sciacquare la
bocca con acqua (solamente se l'infortunato è cosciente).
Contiene: metasilicato di disodio.
CONFEZIONE
Bottiglia da 1 litro.
IDENTIFICAZIONE DEI PERICOLI
Il preparato non è classificato pericoloso
ai sensi della direttiva 1999/45/CE.
AFISTOP S LIQUIDO AUTOSIGILLANTE
PER TUBAZIONI DI ACQUA POTABILE
S37/39 Usare guanti e proteggersi il
viso.
S2
Conservare fuori dalla portata
dei bambini.
S26
In caso di contatto con gli occhi
lavare abbondantemente e immediatamente con acqua e consultare un medico.
CONFEZIONE
DESCRIZIONE
Bottiglia da 1 litro.
Liquido autosigillante che elimina le perdite d’acqua nei condotti dell’acqua potabile o da
consumo (es. acqua calda). Le perdite possono raggiungere i 25 litri al giorno.
È possibile sigillare punti da corrosioni, crepe, e punti di brasatura difettosa in tubature
zincate, di rame, acciaio e materiali sintetici.
AFISTOP S si cristallizza al contatto con l’aria esterna. Si crea una chiusura meccanica
della perdita. La sigillatura con AFISTOP S è duratura e resistente all’invecchiamento.
I materiali in esso contenuti possono essere impiegati nel settore alimentare e sono contenuti nella lista positiva “materiali sintetici nel traffico alimentare” dell’Istituto per l’igiene
di Gelsenkirchen-Germania.
Funzionamento del liquido autosigillante: il principio dei liquidi autosigillanti proviene
dalla natura e lavora come il sangue che cristallizza sulla pelle al contatto con l’aria “autosigillando” le nostre ferite. Il liquido autosigillante AFISTOP S contiene fibre di cellulosa
selezionate che si depositano con effetto filtrante sulla perdita riducendone la velocità di
passaggio. Questo permette ai componenti chimici di cristallizzare esternamente indurendo poi definitivamente nel tempo.
MODALITÀ D’USO
Fase preliminare
Chiudere e svuotare il condotto difettoso. Raccogliere l’acqua e misurarla per conoscere
la quantità necessaria di prodotto. Chiudere le valvole sottolavello e la rubinetteria, se
è il caso rimuoverle anche completamente. La chiusura è possibile anche con un tappo.
Perlatori, retine, filtri e contatore devono essere rimossi. Chiudere il tubo di accesso a
lavastoviglie lavatrici. Sciacquare bene l’impianto ed in caso di depositi calcarei usare
il prodotto DICAL AL.
Fase operativa
Mettere sotto pressione la rete da sigillare a circa 5-7 bar utilizzando l’apposita pompa.
AFISTOP S deve fuoriuscire dalla perdita, per poter cristallizzare all’esterno del condotto.
AFISTOP S ha bisogno di un tempo di contatto minimo di 24 ore a caldo in caso di ambienti particolarmente umidi, oppure a temperatura ambiente si deve prolungare il tempo
d’azione a 2 o 3 giorni. In caso di tubi con rivestimenti stretti esterni, che non permettono
la penetrazione d’aria, una sigillatura non è sempre raggiungibile (es. tubo rame rivestito
e perdita sull’incollaggio del rivestimento). Dopo la sigillatura scaricare e recuperare AFISTOP S, sciacquare accuratamente la rete idraulica e controllarne la tenuta. Rimettere
in funzione la rete. Il boiler dell’acqua calda deve essere staccato prima dei lavori di sigillatura. Lavare accuratamente gli strumenti di lavoro dopo la sigillatura. Il prodotto recuperato potrà essere riutilizzato più volte. AFISTOP S non è nocivo nelle proporzioni
di miscela indicate. (non commestibile).
Attenzione: rimuovere AFISTOP S immediatamente con acqua pulita da ogni oggetto
(piastrelle, lavandini, vasche ecc.) altrimenti si manifesta una cristallizzazione che non è
più removibile.
Smaltimento
Se molto diluito, può essere scaricato in fognatura.
Proporzioni di miscela
puro o max 1:1 con acqua: AFISTOP S raccolto è nuovamente impiegabile. Non c’è solubilità con altri prodotti chimici. Resistente alla temperatura. Resistente alla pressione.
CARATTERISTICHE CHIMICO FISICHE
Forma
Colore
Odore
pH
Infiammabilità
Densità
Solubilità nell’acqua
fluida
blu
inodore
ca. 11 (soluzione 10%ig)
non riscontrabile
1.35 g/cm3 (20°)
mescolabile
impiantisanitari | 15
IDENTIFICAZIONE DEI PERICOLI
DE
T
IMEN ARE
Il preparato non è classificato pericoloso
ai sensi della direttiva 1999/45/CE.
RA
USO AL
impiantisanitari
FOOD G
S
IFO
POL
POLIPHOS L
CONDIZIONANTE PER CIRCUITI D’ACQUA CALDA SANITARIA
AZIONE ANTINCROSTANTE E ANTICORROSIVA
DESCRIZIONE
POLIPHOS L è una miscela di polifosfati a purezza alimentare in soluzione pronta all’uso,
adatta per acque con durezza fino a 30 °f. POLIPHOS L è stato formulato in ottemperanza
al D.P.R. N° 236 del 24/05/88 che stabilisce i requisiti di qualità delle acque destinate al
consumo umano ed alla circolare del 30/10/89, N° 26 del Ministero della Sanità, recante
istruzioni tecniche concernenti apparecchiature per il trattamento d’acque potabili.
POLIPHOS L è in grado di inibire la precipitazione dei sali insolubili di calcio e magnesio
che si formano per riscaldamento di un’acqua con durezza temporanea.
POLIPHOS L contiene il 10% di principi attivi (7% P2 O5 ).
VANTAGGI
POLIPHOS L mantiene puliti ed efficienti gli scambiatori di calore, le tubazioni, le rubinetterie ed ogni altra struttura che negli impianti ad acqua calda sono soggetti ad incrostarsi.
Previene inoltre la formazione di analoghi problemi negli impianti, senza ricircolo, ad acqua
fredda, impianti nei quali l’acqua viene usata “a perdere”.
MODALITÀ D’USO
POLIPHOS L viene immesso a monte dell’impianto di acqua calda, caldaia o scambiatore,
con l’ausilio di un sistema proporzionale alla portata dell’acqua. La corretta concentrazione
dipende dalla durezza e dalla temperatura di riscaldamento dell’acqua.
Il DM 443/1990 (Art. 4) precisa che le concentrazioni di polifosfato di purezza ad uso alimentare nell’acqua potabile, sono indicate nel DPR 236/88 e NON devono superare i 5
mg/litro (apparecchi e dosatori proporzionali).
CARATTERISTICHE CHIMICO FISICHE
Colore
Odore
Aspetto
Densità
Infiammabilità
incolore
inodore
liquido
1,15 kg/dm3
non infiammabile
APPLICAZIONI
POLIPHOS L è utilizzato per prevenire incrostazioni negli impianti d’acqua calda
sanitaria e nella stabilizzazione dell’ acqua fredda. Inibisce l’effetto corrosivo delle
acque con bassa durezza ed alcalinità.
DOSAGGIO
POLIPHOS L viene usato ad una concentrazione compresa tra 5 e 70 gr/m3, in
relazione alla durezza e temperatura dell’acqua.
impiantisanitari | 16
Non sono previste frasi di rischio R.
S25
Evitare il contatto con la pelle
S26
In caso di contatto con gli occhi,
lavare immediatamente ed abbondantemente con acqua e
consultare un medico.
S37/39 Usare guanti adatti e proteggersi
gli occhi/la faccia.
CONFEZIONE
Tanica da 25 litri.
appendice
Come eseguire correttamente un impianto termico
note:
Secondo UNI-CTI 8065/89, BS 7593/92, UNI-CTI 8364, UNI-CTI 8884/88
Su IMPIANTI NUOVI in tutti i componenti:
1) Prima di caricare l’impianto è sempre buona norma eseguire un buon lavaggio fino a
che l’acqua non è perfettamente pulita o meglio, il decapaggio, cioè la rimozione degli
ossidi dai metalli e dei residui di lavorazione (olii, trucioli etc) con AFIFER.
2) Proteggere l’impianto dalla corrosione secondo il seguente schema:
a) AFIGEL min. 30% Vol.
è bene non superare una durezza di
15° f dell’acqua di alimentazione
Impianto protetto. Comunque verificare periodicamente la densità dell’antigelo e se
necessario reintegrarlo. Verificare almeno
una volta l’anno l’Indice di corrosione dell’impianto.
Reintegrare l’inibitore di corrosione
AFICLEAN mediamente ogni 2/3 anni
b) AFIGEL 20-25 % Vol.
Impianto non sufficientemente protetto,
quindi additivare (inibire) con AFICLEAN
c) Assenza DI AFIGEL
Impianto non protetto dalla corrosione
quindi additivare (inibire) con AFICLEAN
Su IMPIANTI GIÀ ESISTENTI:
1) Su Impianti vecchi (anche in parte: es. caldaia nuova, tubazioni,vetuste) a maggior ragione eseguire il decapaggio, cioè la pulitura dagli ossidi e la rimozione di eventuale
fanghiglia; consigliamo a tale scopo il seguente trattamento:
Per fanghiglia AFIOX
Per ruggine AFIFER
Dopo sfruttamento dell’antigelo (3-5 anni), reintegrare inibitore di corrosione
AFICLEAN e verificare la densità dell’Antigelo.
Se i problemi sono entrambi, fare prima trattamento con AFIOX, successivamente trattare con AFIFER. Dopodiché proteggere dalla corrosione l’impianto secondo i casi a)
o b) o c).
In caso di presenza di Alluminio assicurasi di lavorare in un intervallo di Ph fra 4 e 8,5.
Fuori da questo intervallo, se l’impianto non è protetto, possono verificarsi fenomeni
corrosivi.
In impianti con vaso aperto o nei pavimenti radianti è bene prevenire alghe e batteri
con AFIPREV.
In impianti alimentati in continuo con acque dure, trattare l’acqua di alimentazione con
la opportuna dose di polifosfati o addolcitore secondo UNI CTI 8065.
Si raccomanda di NON miscelare prodotti Atlas Filtri Italia con altri prodotti né altre
marche fra loro, senza prima consultare il servizio assistenza clienti.
Problemi tipici e soluzioni
SINTOMI
DIAGNOSI
INTERVENTO
Rumore in caldaia
Diminuzione rendimento
Diminuzione rendimento
Corrosione nei radiatori, pompe,
collettori, tubazioni, etc.
Radiatori freddi
nella parte superiore
Formazione di calcare o presenza di aria
Depositi di calcare e fanghi nell’impianto
Corrosione e depositi di ruggine
mancanza di protezione anticorrosiva
Presenza di aria
Presenza di idrogeno (corrosione)
Radiatori freddi nella parte inferiore
Blocco pompa
Formazione di fanghi e cattiva circolazione
Fanghi e ossido nero
Acqua malsana o alghe nella
vaschetta o nel pavimento radiante
Perdite in caldaia o nei radiatori
Batteri aerobici o anaerobici
DICAL o DICAL AL - RIDUCEN
AFIOX
AFIFER
AFIFER, in seguito vedere
“Come eseguire un impianto termico”
Sfiatare - RIDUCEN
Sfiatare lontano da fiamme
e successivamente vedere
“Come eseguire un impianto termico”
AFIOX
AFIOX o DICAL o DICAL AL
a bassa concentrazione
AFICLOR poi AFIOX o AFICLEAN
Corrosione di vaiolatura
o per vetustà dell’impianto
AFISTOP T
appendice | 17
appendice
Ricerca dei Guasti nei Pannelli Solari
FENOMENO OSSERVATO
POSSIBILI CAUSE
RIMEDIO
Non esce acqua dal rubinetto
dell’acqua calda
Il condotto dell’acqua sanitaria che arriva
all’accumulatore, o che proviene dallo stesso,
è privo di pressione
Condotto e/o accumulatore
Aprire i rubinetti
d’intercettazione corrispondenti
Dopo la messa in servizio,
dal rubinetto dell’acqua calda
esce solo acqua fredda
Dopo un tempo di esercizio
prolungato e nonostante il sole
sia forte, dal rubinetto dell’acqua
calda esce solo acqua tiepida
Dopo un’assenza prolungata,
dal rubinetto dell’acqua calda
esce acqua bollente
La valvola di sicurezza si è aperta
C’è una perdita di acqua o di fluido
termovettore dall’impianto
Un collettore o il bollitore
dell’acqua calda sono danneggiati
L’accumulatore dell’acqua calda
non si è ancora scaldato
Il circuito primario non è riempito a sufficienza
L’accumulatore presenta al suo interno
sedimentazioni di calcare
Il circuito primario non è riempito a sufficienza
Regolazione erronea del miscelatore
termostatico dell’acqua calda
L’abbondanza di irradiazione solare e i pochi
prelievi di acqua calda hanno riscaldato
molto l’acqua contenuta nell’accumulatore
Sovrapressione nel circuito primario
a causa di inattività prolungata
dell’impianto in piena estate
Sovrapressione nel circuito primario
a causa della forte irradiazione solare
con l’accumulatore privo internamente
di acqua
Perdita, rottura meccanica o danni da gelo
Rottura meccanica o danni da gelo
Scongelare i condotti o l’accumulatore
con abbondante acqua calda e sincerarsi
che il ghiaccio non abbia provocato
danni. In caso di gelata, far fuoriuscire
completamente l’acqua residua per
evitare che il ghiaccio provochi danni
Attendere
Integrare con AFIGEL
Pulizia e rimozione del calcare
dall’accumulatore con DICAL AL
mediante Pompa CLEAR
Verificare la tenuta dei raccordi del
circuito primario, mediante lampada UV
se necessario ripararli.
Controllare la valvola di sicurezza,
se necessario sostituirla.
Riempire il circuito primario con AFIGEL
Regolare il miscelatore termostatico
dell’acqua calda su circa 60 °C
Aggiungere acqua fredda o far montare
un miscelatore termostatico
dell’acqua calda
In futuro, coprire i collettori quando si
prevede un’assenza prolungata
o se l’accumulatore è stato svuotato
Eventualmente riempire il circuito primario
con AFIGEL
Mettere fuori servizio l’impianto.
Scovare la perdita e ripararla
con AFISTOP T
Mettere fuori servizio l’impianto,
sostituire l’elemento interessato
e ricaricare l’impianto con AFIGEL
note:
appendice | 18
Trattamento dell’acqua
negli impianti di riscaldamento a pannelli radianti
note:
Introduzione
Gli impianti a pavimento moderni sono realizzati con tubature flessibili posizionate nel
massetto.
A causa della loro struttura fissa e di norma non accessibile, è fondamentale che queste tubazioni vengano preservate dalle problematiche indotte dall’acqua che potrebbero limitarne la circolazione o addirittura provocare intasamenti.
Tipi di impianto
Il mercato offre un’ampia scelta di tubi per la distribuzione del calore nell’impianto; il
più diffuso metodo di trasmissione è rappresentato dai tubi in polietilene reticolato o
in polibutilene.
I tubi non metallici sono muniti di solito di una barriera che limita la propagazione dell’ossigeno nelle tubazioni stesse, ma non sempre efficace.
Problematiche
Un problema a cui vanno incontro gli impianti di riscaldamento a pavimento è quello
dovuto all’intasamento. Infatti, qualunque sia il tipo di impianto, l’acqua è a contatto
col metallo e indipendentemente dalla quantità di ossigeno che contiene, un certo
grado di corrosione è comunque inevitabile.
La presenza di punti freddi nell’impianto molto spesso sono da imputare ad accumuli
di ossidi di metallo. Come la nostra esperienza ci insegna, poi spesso le sostanze organiche si aggiungono ad amplificare il problema e a rappresentare la causa principale
delle occlusioni.
La temperatura ideale per la crescita e la proliferazione di organismi microbiologici si
attesta sui 40 °C. Questi organismi sono costituiti essenzialmente da funghi, sotto
forma di tenace massa fangosa, spesso resistenti a basse concentrazioni di cloro.
Tali proliferazioni si è visto, avvengono in numero maggiore in impianti vecchi.
Interventi
Quando l’impianto di riscaldamento a pavimento risulta intasato, il metodo migliore
consiste nel rimuovere l’ostruzione.
Si scollega il tubo in questione dal collettore e si applica una pressione, che in genere
non supera i 3 Bar., limite tollerato da tubi non metallici.
Questo limite talvolta, risulta insufficiente a rimuovere l’ostruzione.
Dove le tecniche di pressurizzazione non hanno sortito alcun effetto sugli impianti occlusi da depositi di ossido e fanghi, si impiega AFIOX disgregante per ossidi, morchie
e fanghi.
Questa operazione risulterà più efficace usando l’apposita pompa tipo CLEAR.
Prevenzione
Prove di compatibilità hanno dimostrato che i prodotti Atlas Filtri Italia sono compatibili
con tutti i più comuni tipi di materiale plastico usati per le tubazioni.
Per questo consigliamo di trattare gli impianti a pavimento allo stesso modo di un impianto di tipo “tradizionale”.
L’operazione da eseguire consiste in un lavaggio completo dell’impianto con ricircolo
di acqua ad elevata portata; protezione dell’impianto dalla corrosione (depositi di ossido) trattando l’acqua dell’impianto con AFICLEAN o, dove è necessaria una protezione dal gelo, con AFICLEAN + AFIGEL.
È consigliato inoltre, immettere nell’impianto un’adeguata dose di AFIPREV, quale
prevenzione alla crescita biologica.
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