distretto sociosanitario n.14

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distretto sociosanitario n.14
DISTRETTO SOCIOSANITARIO N.14
(Comuni di Rapallo, Zoagli, Santa Margherita Ligure, Portofino / ASL 4 “Chiavarese”)
PIANO SOCIALE
INTEGRATO DI
DISTRETTO
SOCIOSANITARIO N. 14
Anni 2008-2010
SOMMARIO
1. Premessa
Pag. 3
2. Assetto istituzionale ed organizzativo
Pag. 5
3. Processo metodologico per stesura Piano distrettuale
Pag. 11
4. Contesto socio- economico
Pag. 13
5. Caratteristiche demografiche del territorio
Pag. 14
6. Bisogni del territorio
Pag. 24
7. Obiettivi trasversali
Pag. 25
8. Rete 1 – Accesso, cittadinanza ed integrazione sociosanitaria
Pag. 26
9. Rete 2 – Famiglia
Pag. 31
10. Rete 3 – Non autosufficienza
Pag. 55
11.Rete 4 - Promozione della socialità ed inclusione sociale
Pag. 72
12.Rete 5 – Emergenza Sociale
Pag. 86
13.Rete 6 – Politiche attive per l’invecchiamento
Pag. 93
14.Gestione finanziaria Anno 2008
Pag. 100
15.Modalità di riparto ed attribuzione costi di funzionamento
della Segreteria Tecnica
Pag. 102
16.Conto Capitale
Pag. 103
17.Punti di forza e criticità
Pag. 104
18.Monitoraggio e valutazione
Pag. 107
2
PREMESSA
Con il I° Piano sociale territoriale 2002/2004, prorogato per gli anni successivi, è stato possibile
avviare un diverso processo operativo teso al superamento di interventi puramente riparativi,
saltuari e soprattutto una diversa modalità programmatoria comune tra i diversi enti locali ed
integrata con i vari servizi.
Oggi ci troviamo con un percorso già intrapreso e la nuova legislazione e normativa regionale
permetterà di completarlo e di raggiungere ulteriori obiettivi e progressi ancor più evidenti.
Con l’emanazione della L.R. N. 12/2006, nel rispetto della L.328/2000 e del D. Lgs.229/99 si è
reso necessario avviare un processo di riorganizzazione dell’assetto istituzionale e organizzativo
dei servizi teso all’integrazione ed al riconoscimento del ruolo primario delle amministrazioni
locali; processo che vede la Regione assumere sempre più un ruolo di programmazione e di
indirizzo per i Comuni singoli e associati che a loro volta assumono maggiormente un ruolo
strategico.
Inoltre, la coincidenza territoriale del Distretto sanitario con quello sociale risulta fondamentale
per garantire una efficace funzionalità; con la sovrapponibilità dei territori di intervento sociale e
sanitario si può meglio garantire l’integrazione, che è uno dei cardini su cui si regge la
L.N.328/00 e la L.R. N. 12/06.
Le politiche integrate diventano necessarie per una risposta più completa ai bisogni dei cittadini,
sia per gli aspetti del ben-essere sociale, che per il miglioramento della qualità della vita e della
salute. Soltanto una reale integrazione tra percorsi di salute, politiche attive per la qualificazione
professionale all’avviamento al lavoro, scolarizzazione, politiche abitative, politiche per
migliorare la vivibilità quotidiana e la qualità della vita, politiche educative ecc. e quindi
considerando la persona nella sua globalità sarà possibile affrancare buona parte dei cittadini dai
loro bisogni.
Il cittadino, anche quello più emarginato, deve essere considerato una risorsa e dovranno essere
ancor più valorizzate le sue capacità residue per realizzare il suo progetto di vita, evitando forme
di puro assistenzialismo e quindi promuovendo l’autonomia delle persone attraverso anche la
loro partecipazione ai processi di recupero ed alla progettazione e realizzazione del loro
“progetto di vita”. Ciascuna persona può diventare così artefice e protagonista della crescita e
dello sviluppo proprio e della comunità cui appartiene.
3
Le comunità locali, le associazioni, la cooperazione, il volontariato, i gruppi sociali sono
chiamati a pieno titolo a rispondere ai bisogni e dovranno, sempre più essere valorizzati da parte
degli enti pubblici partecipando anche alla definizione di progetti e programmi sociali.
Il Distretto Sociosanitario N.14 ed i due Ambiti Territoriali Sociali (N.52 e N.53) che lo
compongono , nonché il Distretto Sanitario N.3 della ASL 4, si apprestano a definire la loro
programmazione locale alla luce dei principi sopra enunciati e con l’obiettivo prioritario di
mantenere i servizi già attivi, tendendo sempre di più ad uniformarli, rinforzarli ove possibile,
migliorando gradualmente i livelli essenziali di assistenza e poi, anche in riferimento agli
indicatori regionali, attivare nuove esperienze, nuovi servizi maggiormente rispondenti ai
bisogni ed esigenze emergenti , il tutto proporzionalmente ai finanziamenti ad essi destinati.
La priorità invece che guiderà tutta la programmazione locale territoriale sarà il perseguimento
dell’inclusione sociale delle persone svantaggiate e delle fasce deboli, dall’immigrazione, alle
nuove povertà, alla dispersione scolastica, alla disoccupazione, alla disabilità, alle dipendenze,
ecc.
4
ASSETTO ISTITUZIONALE ED ORGANIZZATIVO
5
ASL 4 “Chiavarese”
(abitanti N. 147.729 - al 30 giugno 2006)
DISTRETTO SOCIOSANITARIO
N. 14 (abitanti
N. 14n° 43.515)
Ambito
Territoriale
Sociale N. 52
Ambito
Territoriale
Sociale N. 53
DISTRETTO SOCIOSANITARIO
N. 15 (abitanti n° 71.249)
Ambito
Territoriale
Sociale N. 54
Ambito
Territoriale Sociale
N. 55 – N.56 – N.57
DISTRETTO SOCIOSANITARIO
N. 16 (abitanti n° 32.965)
Ambito
Territoriale
Sociale N. 58
Ambito
Territoriale
Sociale N. 59
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CONFERENZA DEI SINDACI ASL 4
È l’organo politico di rappresentanza dei Comuni compresi nel territorio della ASL 4 ed è
composto dai Sindaci di 30 Comuni. Presidente della Conferenza è il Sindaco del Comune di
Chiavari o suo delegato.
La Conferenza dei Sindaci fornisce macro indirizzi per la pianificazione sociale, sanitaria e
sociosanitaria integrata; si rapporta con la Direzione dell’Azienda Sanitaria, per il Piano della
Salute e per gli indirizzi in materia di integrazione sociosanitaria, con le modalità di cui al
regolamento di funzionamento approvato dalla stessa Conferenza dei Sindaci.
COMITATO DI RAPPRESENTANZA
È l’organo politico esecutivo di cui si avvale la Conferenza dei Sindaci ed è composto dai
Presidenti dei Comitati dei Sindaci dei Distretti Sociosanitari n° 14, 15 e 16, dal Sindaco del
Comune di Lavagna e dal Rappresentante delle Comunità Montane Valli Aveto, Graveglia e
Sturla.
Fornisce indirizzi ed assume decisioni in materia sociosanitaria rispetto alla gestione delle
attività sovradistrettuali con le modalità di cui al regolamento di funzionamento soprarichiamato.
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ASSOCIAZIONE DEI COMUNI
(Rapallo – Zoagli – S.Margherita L. – Portofino)
SINDACI
ASL 4 “CHIAVARESE”
Direttore Generale
UNITA’ DISTRETTUALE
Direttore Sociale –
Direttore Distretto Sanitario
COMITATO DEI
SINDACI DI DISTRETTO
Assessori delegati
COMITATO DISTRETTUALE
(Coordinatori di Ambito Territoriale Sociale – Coordinatore
Ass.Sociale ASL – Coordinatore funzioni infermieristiche Direttori dei Dipartimenti – MMG – Pediatri di libera scelta o
specialista ambulatoriale)
AMBITO TERRITORIALE SOCIALE N° 52
(Comuni di S.Margherita L. – Portofino)
CONFERENZA SINDACI
D’AMBITO
Assessori delegati
COORDINATORE DI AMBITO
AMBITO TERRITORIALE SOCIALE N° 53
(Comuni di
Rapallo - Zoagli)
CONFERENZA SINDACI
D’AMBITO
Assessori delegati
COORDINATORE DI AMBITO
8
Presidente: Assessore ai Servizi Sociali Comune di Rapallo
AMBITO TERRITORIALE SOCIALE N° 52
AMBITO TERRITORIALE SOCIALE N° 53
(Comuni di S.Margherita L. – Portofino)
ABITANTI N.10.719
(Comuni di Rapallo - Zoagli)
ABITANTI N. 32.744
Presidente: Assessore ai Servizi Sociali
Comune di S.Margherita L.
Presidente: Assessore ai Servizi Sociali
Comune di Rapallo
Membro: Assessore ai Servizi Sociali
Comune di Portofino
Membro: Assessore ai Servizi Sociali
Comune di Zoagli
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DIRETTORE SOCIALE
DIRETTORE DISTRETTO SANITARIO
SEGRETERIA:
Assistente Sociale
Amministrativo
AMBITO TERRITORIALE SOCIALE N° 52
(Comuni di S.Margherita L. – Portofino)
AMBITO TERRITORIALE SOCIALE N° 53
(Comuni di Rapallo - Zoagli)
n° 1 Coordinatore Assistente Sociale
n° 1 Assistenti Sociali
n° 1 Coordinatore Assistente Sociale
n° 7 Assistenti Sociali
n° 8 Educatore
n° 11 Assistenti Domiciliari
n° 1 Educatore
n° 12 Assistenti Domiciliari
n° 2 Amministrativi
n° 1 Psicologo
n° 1 Amministrativi
n° 2 Psicologo
n° 1 Pedagogista
n° 1 Pedagogista
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PROCESSO METODOLOGICO
per stesura Piano distrettuale
Responsabilità politica
-
Comitato dei Sindaci di Distretto Sociosanitario (Zoagli, Rapallo, S. Margherita L.,
Portofino)
Direttore Generale ASL 4 “Chiavarese”
Responsabilità Tecnica
-
Ufficio di Piano (Direttore Sociale + Coordinatori di Ambito Territoriale Sociale +
Assistente Sociale e Amministrativo della Segreteria Tecnica)
-
Comitato distrettuale (Rappresentanti Dipartimenti + membri di coordinamento)
-
Direttore Distretto Sanitario
Procedure e cronoprogramma
1. Indicazioni per definizione obiettivi distrettuali da raggiungere nel triennio da parte del
Comitato dei Sindaci e del Direttore ASL 4 (Dicembre 2007)
2. Analisi degli obiettivi indicati dal Piano Sociosanitario Regionale 2007/2010 in relazione
allo stato della rete di offerta già esistente nel Distretto ed ai bisogni esistenti
Chi: Direttore Sociale, Comitato Distrettuale, Direttore Distretto Sanitario,
soggetti del territorio già operanti (Gennaio 2008)
3. Partecipazione e coinvolgimento del territorio nella definizione degli obiettivi del Piano
Triennale Territoriale riferiti ai bisogni ed alle risorse e proposte progettuali (Febbraio –
Marzo 2008)
4. Convocazione Comitato Distrettuale (Maggio 2008)
5. Stesura della bozza del Piano di DSS (Maggio 2008)
Chi: Direttore Sociale, Segreteria Tecnica, Direttore Distretto Sanitario
11
6. Valutazione della bozza nella sede politica (Giugno 2008)
Modalità: Comitato dei Sindaci – Direttore ASL 4 Chiavarese
7. Condivisione della bozza di Piano con gli attori del territorio e con Comitato Distrettuale
(Giugno 2008)
8. Stesura definitiva del Piano di Distretto
Chi: Direttore Sociale, Segreteria Tecnica, Direttore distretto sanitario (Giugno
2008)
9. Approvazione del Piano di Distretto da parte del Comitato dei Sindaci di Distretto
Sociosanitario e del Direttore Generale della ASL 4 (30 giugno 2008)
10. Assemblea pubblica per presentazione del Piano Sociale Integrato di Distretto
Sociosanitario n° 14 Tigullio Occidentale 2008/2010 (Settembre 2008)
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CONTESTO SOCIO – ECONOMICO
Il Distretto Sociosanitario N.14, con un totale di popolazione residente al 31/12/2006 di N.
43.463 unità e indice di vecchiaia pari a 255,65 (anziani oltre i 65 anni: N. 12.021 di cui N.
3.613 oltre gli 80 anni ; i minorenni risultano n. 5.732 di cui minori di anni 14: N.4702).
Il Comune capofila è Rapallo, sesto comune della Liguria per numero di abitanti dopo Genova,
La Spezia, Savona, Sanremo e Imperia ed è il maggiore del comprensorio del Tigullio.
I quattro Comuni sorgono nella parte occidentale del Golfo Tigullio e si estendono sia sulla
costa che sulle colline e vallate retrostanti con numerose frazioni sulle alture.
Finita la guerra, lo sviluppo economico interessò anche queste nostre zone; l’attività economica
si basa principalmente sul turismo, specie nel settore balneare ed alberghiero. Importante è
divenuto anche il turismo crocieristico con sbarco di navi da ogni parte del mondo,
specialmente a Portofino e Santa Margherita Ligure. Il Santuario di nostra Signora di
Montallegro, collegato a Rapallo anche da una funivia, è visitato da migliaia di pellegrini.
Nel territorio esistono diverse piccole imprese legate soprattutto all’artigianato ed alla
produzione locale. I Zoagliesi, ad esempio, seppero inventarsi il mestiere di tessitori di seta ed i
loro tessuti vennero esportati e conosciuti in tutto il mondo.
Si registra però un sempre più crescente flusso migratorio, specialmente a Rapallo, che porta con
sé molte e variegate nuove problematiche.
Nonostante la fama di benessere esiste uno zoccolo di disagio economico e sociale che fa
riferimento a vecchie e nuove povertà con condizioni di esclusione sociale, a volte, nascoste e
con punte anche di povertà estrema e con significativi fenomeni di bullismo, di alcolismo e
tossicodipendenza.
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CARATTERISTICHE DEMOGRAFICHE DEL TERRITORIO
14
S.MARGHERITA LIGURE - EVOLUZIONE DEMOGRAFICA
14.000
12.742
12.390
11.787
12.000
11.077
10.755
10.404
10.376
10.333
10.244
10.212
10.203
2001
2002
2003
2004
2005
2006
10.000
8.000
6.000
4.000
2.000
0
1951
1961
1971
1981
1991
PORTOFINO - EVOLUZIONE DEMOGRAFICA
1.200
1.053
1.011
1.000
896
800
743
608
600
546
540
533
541
532
516
2001
2002
2003
2004
2005
2006
400
200
0
1951
1961
1971
1981
1991
15
RAPALLO - EVOLUZIONE DEMOGRAFICA
35.000
29.547
30.000
29.444
29.957
30.134
30.260
30.224
30.338
2001
2002
2003
2004
2005
2006
27.370
26.713
25.000
20.606
20.000
15.639
15.000
10.000
5.000
0
1951
1961
1971
1981
1991
ZOAGLI - EVOLUZIONE DEMOGRAFICA
2.600
2.572
2.554
2.550
2.516
2.542
2.543
2002
2003
2.567
2.546
2.511
2.500
2.450
2.400
2.360
2.333
2.350
2.314
2.300
2.250
2.200
2.150
1951
1961
1971
1981
1991
2001
2004
2005
2006
16
POPOLAZIONE RESIDENTE NEL DISTRETTO SOCIOSANITARIO N.14 AL 31/12/2006
43.463
45.000
40.000
32.744
30.177
35.000
30.000
25.000
20.000
10.719
10.203
15.000
10.000
2.567
516
5.000
0
S.MARGHERITA LIGURE
PORTOFINO
AMBITO TERRIT.SOCIALE N.52
RAPALLO
ZOAGLI
AMBITO TERRIT. SOCIALE N.53
DISTRETTO SOCIOSANITARIO N.14
Aumento della popolazione da l 2001 al
2006 nel Distretto
RAFFRONTO POPOLAZIONE RESIDENTE ANNI 2001-2006
Diminuzione della popolazione da l 2001 al 2006 sia nei Comuni che
nell'Ambito
45.000
Aumento popolazione da l 2001 al 2006 sia nei Comuni che
nell'Ambito
40.000
35.000
30.000
25.000
20.000
15.000
10.000
5.000
0
S.MARGHERITA LIGURE
PORTOFINO
AMBITO TERRIT.SOCIALE N.52
RAPALLO
ZOAGLI
AMBITO TERRIT. SOCIALE N.53
DISTRETTO SOCIOSANITARIO
N.14
ANNO 2001
10.404
546
10.950
29.444
2.511
31.955
42.905
ANNO 2006
10.203
516
10.719
30.177
2.567
32.744
43.463
La popolazione residente è passata da 42.905 abitanti nel 2001 a 43.463 abitanti nel 2006 con un
aumento di 558 unità; il Comune di Rapallo è interessato da questa dinamica positiva con un
aumento di circa 500 unità ed il Comune di Zoagli con 56 unità.
Gli altri due Comuni (Santa Margherita Ligure e Portofino) hanno perduto invece gradualmente
popolazione. L’aumento pare possa avere soprattutto origine nell’incremento dei residenti
stranieri.
17
POPOLAZIONE AMBITO TERRITORIALE N.52 - N.53 - DISTRETTO SOCIO-SANITARIO N.14 AL
31/12/2006
50.000
43. 463
45.000
40.000
32.744
35.000
30.000
25. 710
25.000
19. 607
20.000
15.000
12. 021
10. 719
8. 752
10.000
6. 103
4. 385
3. 269
5.000
5. 732
1. 347
0
A M B I T O T E R R I T O R I A L E SO C I A L E N . 5 2
A M B I T O T E R R I T O R I A L E SO C I A L E N . 5 3
M I NORI
1.347
4. 385
D I ST R E T T O SO C I O SA N I T A R I O N . 1 4
5. 732
A D U LT I
6.103
19. 607
25. 710
A N ZI A N I
3.269
8. 752
12. 021
T OT A LE
10. 719
32. 744
43. 463
PERCENTUALE PER FASCE D'ETA' NELL'AMBITO TERRITORIALE SOCIALE N.52 AL 31/12/2006
PERCENTUALEPER FASCE D'ETA' NELL'AMBITO TERRITORIALE SOCIALE N.53 AL 31/12/2006
MINORI
13,39%
ANZIANI
26,73%
MINORI
12,57%
ANZIANI
30,50%
N. 8.752
ADULTI
59,88%
ADULTI
56,94%
PERCENTUALI PER FASCE D'ETA' NEL DISTRETTO SOCIOSANITARIO N.14
MINORI
13,19%
ANZIANI
27,66%
ADULTI
59,15%
POPOLAZIONE STRANIERA NEL DISTRETTO SOCIOSANITARIO N.14 AL 31/12/2006
2330
2500
1854
1771
2000
1500
1000
476
448
500
83
28
0
stranieri
S.MARGHERITA L.
PORTOFINO
AMBITO
TERRIT.SOCIALE
N.52
RAPALLO
ZOAGLI
AMBITO
TERRIT.SOCIALE
N.53
DISTRETTO
SOCIOSANITARIO
N.14
448
28
476
1771
83
1854
2330
18
POPOLAZIONE PER CLASSE D'ETA' - COMUNE DI SANTA MARGHERITA LIGURE AL 31/12/2006
1.600
1.547
1.398
1.400
1.200
936
1.000
805
800
726
705
677
663
559
600
368
400
412
297
224
255
200
213
277
141
0
0-3 ANNI
4-5 ANNI
6-10 ANNI
11-14 ANNI
15-17 ANNI
18-20 ANNI
21-24 ANNI
25-29 ANNI
30-34 ANNI
35-39 ANNI
40-49 ANNI
50-59 ANNI
60-64 ANNI
65-69 ANNI
70-74 ANNI
75-79 ANNI
80 ANNI e
oltre
POPOLAZIONE PER CLASSE D'ETA' - COMUNE DI PORTOFINO AL 31/12/2006
80
75
68
70
60
50
45
40
40
40
35
44
36
30
20
17
11
10
9
18
13
18
22
13
12
0
0-3 ANNI
4-5 ANNI
6-10 ANNI
11-14 ANNI
15-17 ANNI
18-20 ANNI
21-24 ANNI
25-29 ANNI
30-34 ANNI
35-39 ANNI
40-49 ANNI
50-59 ANNI
60-64 ANNI
65-69 ANNI
70-74 ANNI
75-79 ANNI
80 ANNI e
oltre
POPOLAZIONE AMBITO TERRITORIALE SOCIALE N.52 AL 31/12/2006 PER CLASSE D'ETA'
1.800
1.622
1.600
1.466
1.400
1.200
980
1.000
845
771
800
745
712
699
581
600
385
400
266
430
310
236
231
290
150
200
0
0-3 ANNI
4-5 ANNI
6-10 ANNI
11-14 ANNI
15-17 ANNI
18-20 ANNI
21-24 ANNI
25-29 ANNI
30-34 ANNI
35-39 ANNI
40-49 ANNI
50-59 ANNI
60-64 ANNI
65-69 ANNI
70-74 ANNI
75-79 ANNI
80 ANNI e
oltre
19
POPOLAZIONE PER CLASSE D'ETA' - COMUNE DI RAPALLO AL 31/12/2006
5000
4677
4500
4032
4000
3500
3000
2500
2090
2000
1933 2069 1830
1744
1462
1500
1000
2415
2274
1075
870
934
733
445
500
691
903
0
0-3 ANNI
4-5 ANNI 6-10 ANNI
11-14
ANNI
15-17
ANNI
18-20
ANNI
21-24
ANNI
25-29
ANNI
30-34
ANNI
35-39
ANNI
40-49
ANNI
50-59
ANNI
60-64
ANNI
65-69
ANNI
70-74
ANNI
75-79
ANNI
80 ANNI e
oltre
POPOLAZIONE PER CLASSE D'ETA' - COMUNE DI ZOAGLI AL 31/12/2006
450
402
400
378
350
300
250
218
190
200
183
182
162
154
150
100
86
69
50
132
103
76
61
60
75
36
0
0-3 ANNI
4-5 ANNI 6-10 ANNI
11-14
ANNI
15-17
ANNI
18-20
ANNI
21-24
ANNI
25-29
ANNI
30-34
ANNI
35-39
ANNI
40-49
ANNI
50-59
ANNI
60-64
ANNI
65-69
ANNI
70-74
ANNI
75-79
ANNI
80 ANNI e
oltre
POPOLAZIONE PER CLASSE D'ETA' - AMBITO TERRITORIALE N. 53 AL 31/12/2006
6.000
5.055
5.000
4.434
4.000
3.000
2.464
2.000
939
2.116
1.992
1.565
1.161
1.000
2.633
2.251
2.244
1.010
481
794
751
1.876
978
0
0-3 ANNI
4-5 ANNI 6-10 ANNI
11-14
ANNI
15-17
ANNI
18-20
ANNI
21-24
ANNI
25-29
ANNI
30-34
ANNI
35-39
ANNI
40-49
ANNI
50-59
ANNI
60-64
ANNI
65-69
ANNI
70-74
ANNI
75-79
ANNI
80 ANNI e
oltre
20
POPOLAZIONE PER CLASSE D'ETA' - DISTRETTO SOCIOSANITARIO N.14 AL 31/12/2006
7.000
6.677
5.900
6.000
5.000
4.000
3.613
3.096
3.235
2.828
2.825
3.000
2.737 2.575
1.995
2.000
1.546
1.205
1.000
1.320 1.030
982
631
1.268
0
0-3 ANNI
4-5 ANNI
6-10 ANNI
11-14 ANNI
15-17 ANNI
18-20 ANNI
21-24 ANNI
25-29 ANNI
30-34 ANNI
35-39 ANNI
40-49 ANNI
50-59 ANNI
60-64 ANNI
65-69 ANNI
70-74 ANNI
75-79 ANNI
80 ANNI e
oltre
Gli ultrasessantacinquenni risultano N. 12.021 (27,66%). Molto elevata è l’incidenza dei “grandi
vecchi”, ossia ultraottantenni ( 8,31%).
Il numero dei vecchi è più del doppio di quello dei giovani (N. 5.732- 13,19%).
L’indice di vecchiaia a livello distrettuale risulta pari a 255,56.
COMPOSIZIONE NUCLEI FAMILIARI DEL DISTRETTO SOCIOSANITARIO N.
14 AL 31/12/2006
N.4 COMPONENTI
9,48%
Nei quattro Comuni
risiedono nel complesso N.
N.5 E OLTRE
COMPONENTI
3,05%
21.465 famiglie di cui N.
9.569 sono unipersonali. Il
N.3 COMPONENTI
16,59%
N.1 COMPONENTE
44,58%
numero medio di
componenti per famiglia
risulta pari a 2.
N.2 COMPONENTI
26,31%
NUCLEI FAMILIARI CON NUMEO DI FIGLI PARI O SUPERIORI A QUATTRO
41
45
40
35
Il numero di famiglie con 4 o più
figli è pari a N. 60.
30
15
25
20
1
15
3
10
5
0
S.Margherita
Ligure
Portofino
Rapallo
Zoagli
21
POPOLAZIONE STRANIERA PRESENTE NEI QUATTRO COMUNI DEL DISTRETTO SOCIOSANITARIO
N.14 - RAFFRONTO ANNI 2001-2006
2500
2000
1500
1000
500
0
S.M ARGHERITA LIG.
PORTOFINO
RAPALLO
ZOAGLI
DISTRETTO
SOCIOSANITARIO
N.14
ANNO 2001
271
18
874
62
1225
ANNO 2006
448
28
1771
83
2330
CITTADINI STRANIERI PER SESSO AL 31/12/2006
Maschi N. 1.081
46,39%
Fem m ine N. 1.249
53,61%
POPOLAZIONE STRANIERA PER CONTINENTE PRESENTE NEL DISTRETTO SOCIOSANITARIO N.
14 - RAFFRONTO ANNI 2001-2006
2500
2000
1500
1000
500
0
AFRICA
ASIA
AMERICA
UNIONE
EUROPEA
EUROPA NON
U.E.
OCEANIA
TOTALE
ANNO 2001
239
241
221
188
335
1
1225
ANNO 2006
357
353
486
348
782
4
2330
22
NAZIONALITA' CITTADINI STRANIERI MAGGIORMENTE PRESENTI NEL DISTRETTO
SOCIOSANITARIO N.14 AL 31/12/2006
588
600
500
400
277
300
174
200
139
132
118
97
66
67
100
55
0
ALBANIA
ECUADOR
SRYLANKA
M AROCCO
ROM ANIA
EGITTO
FILIPPINE
TUNISIA
UCRAINA
GERM ANIA
NAZIONALITA' CITTADINI STRANIERI MAGGIORMENTE PRESENTI NELDISTRETTO
SOCIOSANITARIO N.14 -RAFFRONTO ANNI 2001-2006
600
500
400
300
200
100
0
ALBANIA
ECUADOR
SRYLANKA
MAROCCO
ROMANIA
EGITTO
FILIPPINE
TUNISIA
ANNO 2001
221
46
116
108
28
58
58
46
ANNO 2006
588
277
174
139
132
118
97
67
INCIDENZA POPOLAZIONE STRANIERA SULLA POPOLAZIONE DEL DISTRETTO SOCIOSANITARIO
N. 14 AL 31/12/2006
POPOLAZIONE NON STRANIERA
DEL DISTRETTO SOCIOSANITARIO
N.14
94,64%- N. 41.133
POPOLAZIONE STRANIERA DEL
DISTRETTO SOCIOSANITARIO N,14
5,36%- N.2.330
POPOLAZIONE STRANIERA
RAPALLO
76,01% - N. 1.771
POPOLAZIONE STRANIERA ZOAGLI
3,56% - N. 83
POPOLAZIONE STRANIERA
S.MARGHERITA L.
19,23% - N.448
POPOLAZIONE STRANIERA
PORTOFINO
1,20% - N. 28
23
BISOGNI DEL TERRITORIO
Rispetto ai bisogni del nostro territorio gli stessi sono stati rappresentati in sede regionale
durante l’anno 2007 ed è proprio sulla scorta di dette segnalazioni e dei dati inviati sia dai
Distretti, sia dalla ASL che Il Piano Sociale Integrato Regionale, nella sua terza parte, individua
gli indicatori ed i risultati da raggiungere nel triennio per le sei reti e per ciascun territorio
distrettuale.
Nonostante quanto sopra riferito si è, comunque, provveduto ulteriormente a coinvolgere il
territorio con una serie di incontri tecnico – politici con le Associazioni, i Sindacati, il terzo
settore, le ex IPAB, le scuole e naturalmente con i Dipartimenti e Servizi della ASL.
Tali tavoli di lavoro hanno confermato le necessità già note, anche se con sfumature diverse tra
le singole realtà territoriali.
Partendo da tali bisogni, dalle risorse disponibili e dagli obiettivi prefissati si è proceduto a
predisporre la programmazione triennale per ciascuna delle sei reti indicate dalla Regione
Liguria.
Per il triennio di vigenza del Piano (2008/2010) si considera di garantire il mantenimento dei
servizi già in atto, attraverso un incremento ed un miglioramento delle attività, nonché di creare
nuove azioni da sviluppare per raggiungere gli obiettivi specifici di ciascuna rete, sulla base delle
disponibilità finanziarie.
Di seguito vengono descritti gli obiettivi, i servizi in atto ed i progetti suddivisi nelle sei reti
indicate dal Piano Sociale Integrato Regionale 2007/2010, sia quelli di Ambito che quelli di
Distretto:
Rete 1 – Accesso, cittadinanza ed integrazione sociosanitaria
Rete 2 – Famiglia
Rete 3 – Non Autosufficienza
Rete 4 – Promozione della socialità e inclusione sociale
Rete 5 – Emergenza sociale
Rete 6 - Politiche attive per l’invecchiamento
24
OBIETTIVI TRASVERSALI
-
sviluppare politiche di inclusione sociale
-
razionalizzare il sistema di offerta dei servizi per perseguire la migliore offerta
possibile per i cittadini
-
progettazioni partecipate
-
potenziare e diversificare le misure e gli strumenti per l’accesso ai servizi sociali e
sociosanitari
-
migliorare l’informazione ai cittadini in ordine alle modalità di accesso ai servizi
pubblici e privati
-
facilitare l’accesso unificato ai servizi con azioni di accoglienza a bassa soglia
-
rafforzare l’autonomia decisionale degli utenti
-
sviluppare maggiormente il coordinamento tra servizi pubblici e tra servizi pubblici e
privati per facilitare processi di integrazione
-
sviluppare in maniera omogenea la distribuzione territoriale dei servizi
-
applicare lo strumento della “valutazione multisciplinare” per tutte le situazioni di
bisogno delle varie reti
25
26
RETE 1
Accesso, cittadinanza e integrazione sociosanitaria
a) Costituzione delle Associazioni Intercomunali degli Ambiti Territoriali Sociali n°
52 e n° 53
b) Costituzione dell’Associazione Intercomunale di Distretto Sociosanitario n° 14
c) Approvazione della convenzione tra l’Associazione Intercomunale di Distretto e
l’ASL 4 Chiavarese e delle convenzioni tra i Comuni degli Ambiti Territoriali
Sociali
d) Unità Distrettuale: regolamento di funzionamento
e) Istituzione dello Sportello Integrato Sociosanitario
f) Istituzione dello Sportello di Cittadinanza
g) Accoglienza
h) ISEE omogenea sul territorio
i) U.V.M.
j) Guida ai Servizi
k) Protocollo di relazioni sindacali
l) Telefono Informa-anziani
27
Rete 1
Accesso, cittadinanza e integrazione sociosanitaria
Obiettivi:
1. garantire un accesso unificato per le prestazioni socio-sanitarie con particolare attenzione
alla fase dell’accoglienza
2. garantire una corretta e completa informazione sulle prestazioni e servizi offrendo
consulenza ed orientamento al cittadino
3. garantire la valutazione integrata dei bisogni con la segnalazione al servizio competente
in relazione al bisogno prevalente delle persone
4. realizzazione di una rete integrata di interventi e servizi sociali omogenea nel territorio
del Distretto Sociosanitario N.14
28
a) I Consigli Comunali dei Comuni capofila di Ambito Territoriale Sociale n° 52 e 53,
S.Margherita L. e Rapallo, hanno approvato rispettivamente con Delibera n° 72 del 27/11/2007 e
n° 45 del 19/12/2007 la costituzione delle Associazioni Intercomunali degli Ambiti Territoriali
Sociali.
b/c) Con decisione del Comitato dei Sindaci del Distretto Sociosanitario n° 14 del 6/12/2007,
presente il Direttore Generale della ASL 4 Chiavarese, è stato approvato l’Atto Costitutivo
dell’Associazione Intercomunale di Distretto Sociosanitario n° 14 ed il relativo regolamento di
funzionamento, nonché il testo della convenzione tra l’Associazione Intercomunale di Distretto e
la ASL 4 “Chiavarese”, convenzione sottoscritta il 29/05/2008. Ciascun Comune ha provveduto
poi a far approvare tali atti nei rispettivi Consigli Comunali.
d) Con decisione del Comitato dei Sindaci del 29/02/2008 è stato approvato il regolamento di
funzionamento dell’Unità Distrettuale concordato con gli altri due Distretti della ASL 4.
e) Il Comitato dei Sindaci di Distretto Sociosanitario n° 14 del 6/12/2007 ha provveduto a
confermare l’individuazione di tre locali e quindi la sede dello Sportello Integrato Sociosanitario
a Rapallo, Piazza Molfino, 10; si è approvata la sua attivazione attribuendo l’incarico, per le
rispettive competenze, al Direttore Sociale e al Direttore del Distretto Sanitario di individuare i
servizi da trasferire gradualmente allo Sportello con il relativo personale, di provvedere al
reperimento dell’arredo e delle attrezzature necessarie, alla formazione degli operatori e quindi
alla graduale apertura al pubblico entro il 2008, garantendo una corretta informazione al
cittadino ed alle famiglie sulle provvidenze e servizi concedibili dalla rete sociale e
sociosanitaria.
f) Gli sportelli di cittadinanza istituiti e funzionanti presso i Comuni capofila di Ambito
Territoriale Sociale, anche con punti di accesso presso tutti i Comuni del Distretto fungono anche
da punto decentrato delle attività sociosanitarie, inoltre provvedono all’erogazione delle
prestazioni sociali di base (informazione, consulenza, servizio sociale professionale, assistenza
domiciliare, ecc.) attraverso l’Unità Operativa Multiprofessionale.
g) Lo sportello integrato e gli sportelli di cittadinanza diventano i punti di accesso per la
domanda sociosanitaria e sociale ed hanno un ruolo cruciale nel recepire la domanda e
nell’operare da filtro; hanno la funzione di fornire le informazioni necessarie su tutto il sistema
dei servizi (agio e disagio) del territorio; di attivare e gestire le procedure relative a specifici
servizi di competenza o di indirizzare e collegare il cittadino all’operatore competente. In questo
ruolo cruciale è di fondamentale importanza l’accoglienza del cittadino e l’ascolto delle varie
problematiche; questo è un punto, spesso, di elevata criticità, poiché all’operatore possono essere
richieste delle competenze diverse, inoltre sono necessarie qualità di attenzione, chiarezza e
pazienza con i cittadini in difficoltà; l’operatore deve avere una conoscenza approfondita del
29
territorio di riferimento, delle procedure organizzative, possedere capacità comunicative e
relazionali, capacità di affrontare con flessibilità le varie situazioni possibili.
A questo proposito si ipotizza una formazione specifica per tutti gli operatori addetti agli
sportelli ed al segretariato sociale, in particolare per migliorare la cultura e la capacità di
accoglienza e di ascolto, condotta da un esperto esterno ai servizi.
h) Con decisione del Comitato dei Sindaci del 14/01/2008 si è approvato l’indirizzo di avviare il
processo di verifica e quindi di adeguamento dei valori ISEE per rendere omogeneo l’accesso ai
vari servizi sul territorio dell’intero Distretto entro il 2009.
i) Con decisione del Comitato dei Sindaci del 30/06/2008 è stato approvato il regolamento di
funzionamento dell’Unità di Valutazione Multidisciplinare concordato con gli altri due Distretti
della ASL 4 Chiavarese. L’U.V.M. risulta già da tempo funzionante; a partire dal 2007 si
provvede anche alla definizione del Piano Individualizzato di Assistenza (P.I.A.) attraverso
l’integrazione di prestazioni appartenenti a diversi comparti e con l’individuazione del case
manager per le ammissioni ai Centro Diurni ed al Fondo per la non autosufficienza.
j) Guida dei servizi di Distretto Sociosanitario n° 14 con la presentazione di tutti i iservizi e le
modalità per accedervi anche per gli stranieri. La realizzazione di questo strumento è stata
approvata con decisione del Comitato dei Sindaci del 29/04/2008.
COSTO: € 10.000,00
k) Con decisione del Comitato dei Sindaci del 30/06/2008 è stata approvato un protocollo di
relazioni sindacali che riconosce l’importanza del confronto con le Organizzazioni Sindacali
CGIL – CISL – UIL Confederali e dei Pensionati del Tigullio e ne disciplina i contenuti e le
modalità.
l) Telefono informa-anziani: l’A.T.S. n° 53 prevede di attivare un numero verde attraverso cui
offrire ai cittadini anziani informazioni sui servizi socio-assistenziali.
30
31
RETE 2
FAMIGLIA
A. Servizi alle famiglie
B. Minori
C. Adolescenti e giovani
32
Rete 2
Famiglia
Obiettivi:
a) Favorire il benessere delle famiglie mediante la rimozione degli ostacoli con
particolare riferimento a quelli di carattere economico, abitativo, lavorativo;
b) Promuovere e favorire azioni promozionali relativi all’affido e all’adozione;
c) Garantire attività di tutela e assistenza per minori;
d) Sostenere iniziative per la scolarizzazione e prevenzione abbandono scolastico,
attività di aggregazione e socializzazione per giovani ed adolescenti;
e) Sensibilizzare l’opinione pubblica, in primis genitori ed insegnanti , alla
problematica dell’abuso e maltrattamento di minori, anche attraverso azioni
preventive e informative
f) Sostenere le responsabilità genitoriali
g) Sviluppare servizi socio-educativi; con diversificazione delle offerte e flessibilità
dell’organizzazione per favorire la massima diffusione territoriale ed il
raggiungimento della più ampia utenza;
h) Sviluppare coscienza e autodeterminazione della famiglia per una loro maggiore
presenza nelle sedi decisionali per l’attivazione e funzionamento dei vari servizi;
i) Avviare percorsi di crescita e responsabilizzazione delle nuove generazioni
favorendo il loro inserimento nel mondo della scuola, del lavoro e della società in
genere;
j) Offrire occasioni di apprendimento e conoscenza da parte dei più giovani rispetto
alle problematiche più attuali e per la crescita della consapevolezza ed attenzione
del sé.
33
A – FAMIGLIA
A.1 - Servizi esistenti e funzionanti
1) “Sportello Legale” – (Progetto distrettuale)
Da due anni prosegue nel territorio del Distretto l’attività dello Sportello Legale rivolta ai
cittadini dei quattro Comuni per consulenze in materia di Diritto di Famiglia con
particolare riferimento a separazione, divorzio, affidamento dei figli minori, ecc.
Le consulenze vengono prestate da due Avvocati che, con presenza bimensile nei due
Comuni capifila di Ambito, offrono supporto non solo agli utenti, ma anche agli operatori
in merito a situazioni complesse. L’iniziativa persegue finalità preventive, informative e
di tutela dei minori
A.2 - Servizi nuovi e da attivare
1) Sperimentazione iniziative in favore di famiglie con numero di figli pari o superiore
a quattro
a) Progetto sperimentale distrettuale “Agevolazioni tariffarie per frequenza servizi
socio-educativi prima infanzia, per trasporto scolastico e per mensa scolastica”
I nostri regolamenti comunali disciplinano già le riduzioni e/o esenzioni per le tariffe di
ammissione ai servizi di:
trasporto scolastico
mensa scolastica
centri estivi
asili nido
Si tratta ora di applicare agevolazioni specificatamente per le famiglie (residenti nei
Comuni del Distretto ) con 4 o più figli e con valore ISEE pari od inferiore ad €
20.000,00 e per un solo figlio.
In particolare:
per frequenza centri estivi (luglio – agosto): riduzione di € 190,00 mensili per un
massimo di 10 famiglie
COSTO € 3.800,00
per mensa scolastica: riduzione di € 3,00 per N. 150 pasti (anno scolastico) e per
un massimo di 8 famiglie in assenza di borsa di studio ai sensi della L.R. 15/07
COSTO
€ 3.600,00
per frequenza asili nido pubblici: riduzione di € 30,00 mensili per 11 mensilità e per
un massimo di 10 famiglie
COSTO
€ 3.300,00
34
per il servizio trasporto (andata e ritorno)
riduzione del 40% del costo annuo
per un massimo di 20 famiglie in assenza borsa di studio ai sensi della L.R. 15/2007
COSTO
Durata del progetto: 12 mesi
Fondo destinato a questi servizi: € 12.940,00
Costo del progetto:
ammontare totale agevolazioni
costo personale (amministrativo 50 ore)
€ 2.240,00
€ 12.940,00
€
850,00
______________
Totale € 13.790,00
Criteri di priorità:
presenza di figli portatori di handicap
valore ISEE inferiore
Documentazione da presentare:
Certificazione di ammissione e di frequenza al servizio
Dichiarazione ISEE aggiornata
eventuale certificazione attestante l’handicap del figlio
b) Progetto sperimentale distrettuale “Micro credito”
Trattasi di un sostegno al nucleo familiare che si trova in uno stato di temporanea
difficoltà economica a causa di eventi particolari che hanno determinato una sospensione
o riduzione del reddito o un imprevisto aumento delle spese tale da comportare
problematiche nella gestione quotidiana. Tale misura si configura come “prestito” a tasso
zero ossia come somma data a credito al richiedente per fronteggiare la momentanea e
sopravvenuta situazione, ma con la previsione di restituirla entro i tempi concordati con il
Distretto Sociosanitario erogatore, senza alcun interesse aggiuntivo.
Finalità
Offrire alle famiglie in stato di bisogno uno strumento che consenta il superamento della
momentanea situazione problematica permettendo loro di trovare nuove soluzioni (es.
ricerca nuovo lavoro, ecc.) che determinino nuovamente l’autonomia gestionale del
nucleo.
Destinatari
Famiglie numerose con un numero di figli a carico pari o superiore a 4 in situazione di
temporanea difficoltà economica residenti sul territorio del Distretto Sociosanitario n° 14.
35
Ammontare
Il micro credito può variare da un minimo di € 500,00 fino ad un massimo di € 3.000,00
da rimborsare a tasso zero attraverso rate mensili/periodiche entro un tempo concordato
che non può superare i 30 mesi.
Criteri d’accesso
Risiedere in uno dei Comuni del Distretto Sociosanitario n° 14
Avere un valore ISEE compreso fra € 2.500,00 ed € 20.000,00 (con un valore ISEE
inferiore a € 2.500,00 si considera che il beneficiario del prestito non sia in grado di
restituirlo)
Non è possibile concedere il prestito qualora la famiglia richiedente abbia ottenuto
altre agevolazioni della stessa natura, erogate da soggetti pubblici e/o privati, fatte
salve le agevolazioni di carattere fiscale.
Potranno accedere al beneficio le situazioni che presentano tutti i requisiti sopra
richiesti, per il numero massimo di situazioni consentito dal fondo a ciò finalizzato
e con valore ISEE inferiore.
Inammissibilità
Sono esclusi dal micro credito i soggetti che hanno una situazione di insolvenza nel
pagamento di rate nei confronti di Istituti di Credito tale da evidenziare l’assoluta
incapacità di rimborso del prestito. Su valutazione del servizio sociale del Comune di
residenza potrà eventualmente essere concesso un contributo economico “una tantum”.
Per cosa presentare domanda
Il micro credito può essere richiesto per fronteggiare una temporanea difficoltà
economica derivante da eventi di carattere non ordinario, contingenti e legati a momenti
particolari del ciclo di vita familiare quali:
Aumento del carico familiare derivante dalla nascita di un figlio, parti gemellari o
inserimento in famiglia di uno o più figli adottati
Perdita o riduzione dell’attività lavorativa di uno o di entrambi i percettori di reddito
(es. a causa di decesso, detenzione, invalidità,…)
Stato di disoccupazione temporanea dell’unico percettore di reddito
Formazione o riqualificazione professionale con particolare riferimento al lavoro
dopo la maternità, dopo una separazione-divorzio, dopo un’assenza dal mondo del
lavoro per motivi non dipendenti dalla volontà
Acquisto di testi scolastici (in assenza del riconoscimento di borse studio)
Problematiche legate alla situazione alloggiativa: anticipo mensilità di affitto
(caparra) alla stesura del contratto, acquisto primo arredo, piccole ristrutturazioni o
36
adeguamenti dell’alloggio da ritenersi indispensabili ai fini del mantenimento o
miglioramento della salute, spese straordinarie
Ricongiungimento familiare (con Nulla-Osta della Questura)
Spese legate a problemi sanitari non assicurate dal S.S.N.
Anticipo spese per assistenza domiciliare in attesa dell’erogazione dell’indennità di
accompagnamento o altra forma di aiuto
Altra situazione che possa essere determinante per il raggiungimento dell’autonomia
con particolare riguardo all’esercizio degli impegni genitoriali, di cura e sostegno a
parenti conviventi in situazione di dipendenza o non autosufficienza, a percorsi di
recupero e reinserimento sociale.
Da allegare alla domanda
La documentazione comprovante l’esistenza dello stato di difficoltà economica a
sostenere le spese e dalla documentazione relativa alle circostanze contingenti per il
quale viene richiesto il prestito
La dichiarazione ISEE aggiornata con l’ultima dichiarazione dei redditi
I preventivi di spesa relativi alle spese da effettuare o, se la spesa è già stata
effettuata, i giustificativi quali fatture, scontrini, ricevute
Copia del documento di identità del richiedente
Autocertificazione attestante l’inesistenza di uno stato di insolvenza nei confronti di
istituti creditizi
Criteri di priorità
Valore ISEE inferiore
Presenza di figli portatori di handicap
Modalità di restituzione: mensile e/o periodica entro un massimo di 30 mesi e così come
concordato nel progetto individuale.
Durata del progetto: 12 mesi
Fondo destinato a questo servizio: € 33.900,00
Costo del progetto
ammontare totale dei contributi a credito:
costo del personale:
€ 33.900,00
€ 1.100,00
(1 Ass. Soc. 50 ore + 1 Amministr. 15 ore)
___________
Tot. € 35.000,00
37
c) Progetto sperimentale distrettuale:“Contributo per maternità”
Trattasi di una integrazione del reddito familiare nel periodo di congedo parentale di uno
dei genitori (ex aspettativa facoltativa D.Lgs. 151/2001), volta a sostenere
economicamente le famiglie nell’impegno della cura e della crescita del quarto figlio e
successivi. Il servizio si rivolge ai genitori che ritengono, per scelta educativa, di tenere a
casa il proprio figlio/a fino al compimento dell’anno di vita, scegliendo di non farlo
frequentare servizi per l’infanzia.
Finalità
Offrire alle famiglie che abbiano un impegno di cura particolarmente elevato uno
strumento che renda maggiormente compatibili l’essere genitori con gli impegni
lavorativi; valorizzare la maternità e la paternità consapevoli; offrire alle famiglie
interventi diversificati dal nido, ampliando la possibilità di scelta nelle modalità di
accudimento dei figli nel periodo che va dai primi tre mesi all’anno di vita.
Destinatari
Famiglie residenti nei Comuni del Distretto Sociosanitario n° 14 con un numero di figli
pari o superiore a 4 con un valore ISEE pari o inferiore ad € 20.000,00.
Misura
Erogazione contributo economico integrativo allo stipendio per il periodo che va dal 4° al
12° mese di vita del bambino, finalizzato a sostenere la famiglia numerosa che ritenga di
non utilizzare i servizi per la prima infanzia e scelga di occuparsi direttamente della cura
del neonato.
Il contributo economico integrativo allo stipendio per il periodo che va dal 4° al 12° mese
di vita del bambino ammonterà ad € 500,00 mensili.
Criteri d’accesso
ISEE pari o inferiore a € 20.000,00
entrambi i genitori, o il genitore in caso di famiglie mono-parentali, devono essere
occupati
presenza di un minore di età compressa fra il 4° ed il 9° mese di vita
i genitori, se lavoratori dipendenti, devono aver chiesto di usufruire, nel primo anno
di vita, di un periodo continuativo di almeno 3 mesi di astensione facoltativa dal
lavoro così come previsto dall’art. 32 del D.Lgs. 151/2001
38
i genitori rinunciano ad utilizzare i servizi integrativi per la prima infanzia per il
periodo di percepimento del contributo
Potranno accedere al beneficio le situazioni che presentano tutti i requisiti sopra
richiesti per il numero massimo di situazioni consentito dal fondo a ciò finalizzato.
Documentazione da presentare
dichiarazione ISEE aggiornata con l’ultima dichiarazione dei redditi
documentazione comprovante l’avvenuta richiesta di congedo parentale per almeno
3 mesi continuativi
autodichiarazione di inizio fruizione del congedo suddetto
formale rinuncia all’utilizzo di servizi integrativi per la prima infanzia
eventuale certificazione attestante l’handicap dei figli
Criteri di priorità
presenza di figli portatori di handicap
valore ISEE inferiore
Durata del progetto: 12 mesi
Fondo destinato a questo servizio: € 18.500,00
Costo del progetto:
ammontare totale dei contributi: € 18.500,00
costo del personale:
€
Tot.
€
902,80 (1 Ass. Sociale 40 ore + 1 Amministr. 15 ore)
19.402,80
d) Progetto sperimentale distrettuale “Family card”
E’ uno strumento pensato per andare incontro alle famiglie numerose ed in particolare per
sostenerle nelle spese quotidiane, offrendo loro la possibilità di avere condizioni
vantaggiose in virtù del loro indubbio impegno e responsabilità nel mantenimento di più
figli.
Le famiglie con un numero di figli pari o superiore a quattro potranno quindi accedere a
diverse opportunità di sconti, realizzati grazie alla collaborazione con diverse realtà del
territorio, pubbliche e private.
Destinatari
Le famiglie con un numero di figli pari o superiore a quattro residenti nei comuni del
Distretto Sociosanitario n° 14.
39
Modalità di utilizzo
Per usufruire delle convenzioni, basta presentarsi presso l’esercizio convenzionato con la
“Family Card”, che è nominale, ed è riservata a tutti i componenti della famiglia a cui è
intestata; verranno assicurati sconti crescenti – in base al numero dei componenti - per un
paniere di servizi e prodotti. La “Family Card” permetterà anche di avere agevolazioni
per iniziative e manifestazioni culturali organizzate direttamente dai Comuni.
Criteri d’accesso
nuclei con un valore ISEE inferiore o pari ad € 20.000,00
Durata del progetto: 12 mesi
Fondo destinato a questo servizio: € 303,00
Costo del progetto:
€ 303,00
€ 570,00 ( N. 1 Assistente Sociale 30 ore)
_______________________
€ 873,00 TOTALE
2) Sviluppo di azioni che consentano ai consultori familiari il pieno svolgimento della
loro funzione sociale
a) “Potenziamento Sportello Consulenza Legale” – (Progetto distrettuale)
E’ un servizio gratuito di consulenza e orientamento, di consultazione, rivolto alle
famiglie ed ai singoli del territorio per le loro necessarie informazioni e precisazioni, per
chiarire dubbi e perplessità in materia di diritto di famiglia. Un servizio quindi rivolto
non solo a genitori che si trovano ad affrontare situazioni familiari difficili o di disagio,
ma diretto anche a coloro che desiderano ricevere un consiglio, un parere, delle
informazioni su diritti e doveri che nascono nell’ambito della famiglia legittima o
naturale che sia.
Finalità
Offrire ai cittadini la possibilità di conoscere e di essere informati su diritti e doveri in
materia di diritto di famiglia.
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Disporre di un ulteriore strumento per gli operatori che consenta di intercettare possibili
situazioni di abuso e/o maltrattamenti intrafamiliari sia a danno di minori che di donne.
Tematiche oggetto di consulenza
Diritto di famiglia con particolare riferimento a:
divorzio e separazione;
affidamento dei figli;
adozioni;
maltrattamenti all’interno della famiglia;
eredità e successione
obblighi alimentari (art. 433 CC)
Destinatari
Tutti i cittadini residenti nei quattro Comuni del Distretto Sociosanitario n° 14.
Modalità d’accesso
I cittadini interessati dovranno rivolgersi ai servizi sociali distrettuali e di ambito che
provvederanno ad inviarli al servizio su appuntamento e su specifica formale
segnalazione.
Sede e orari
Il servizio sarà attivo due pomeriggi al mese (tot. 6 ore mensili) alternativamente presso
la sede dei Servizi Sociali dei due Ambiti Territoriali Sociali; sarà a disposizione un
avvocato donna o il suo sostituto.
Durata del progetto: 12 mesi
Il servizio, già attivo, presso la sede dei due Ambiti Territoriali Sociali (Rapallo e
S.Margherita L.), ma con competenze più limitate rispetto a quelle sopra elencate, potrà
essere incrementato sia in termini di disponibilità oraria che per le competenze attribuite.
Fondo destinato a questo servizio: € 6.800,00
Costo del progetto
prestazioni avvocati:
costo del personale:
Tot.
€ 6.800,00
€ 418,00 (1 Ass. Soc. 2 ore al mese)
€ 7.218,00
b) “Sostegno pedagogico alla relazione madre- bambino” – (Progetto distrettuale)
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Le esperienze di home visiting rappresentano uno degli strumenti più efficaci di
prevenzione primaria dei problemi legati alle cure genitoriali e, in particolare, dei
comportamenti maltrattanti. Le modalità di aiuto di cui disponiamo non consentono
spesso, di entrare in relazione con genitori che, proprio in conseguenza della percezione
del loro malessere, diffidano o temono l’aiuto dei servizi sociali che individuano come
controllori e sanzionatori del loro operato.
Questo progetto vuole attivare percorsi di sostegno alla madre e alla coppia genitoriale
offrendo la vicinanza di personale esperto, nell’ambiente di vita del bambino, con
funzione di aiuto, ma soprattutto, di rinforzo e valorizzazione delle risorse e delle
capacità della persona e della famiglia.
Le neo mamme sperimentano spesso relazioni di aiuto col personale sanitario che le
accompagnano nelle fasi di preparazione al parto, durante la degenza ospedaliera e nelle
prime settimane di vita del bambino. Queste relazioni assumono spesso forte colorazione
affettiva e possono essere amplificate dalla condivisione in gruppo con altre donne;
l’ostetrica riveste per la donna un ruolo particolare, non solo è depositaria di conoscenze
tecniche sulla gestazione e la cura del bambino ma è anche la donna esperta, quella cui,
secondo un modello ancestrale, la neo mamma può “appoggiarsi” e fare riferimento per
dubbi, ansie e difficoltà con naturalezza.
L’operatore sanitario, dal canto suo, ha la possibilità di osservare, in tempi precocissimi,
segni di difficoltà che se efficacemente raccolti , in un’ottica di promozione e sostegno,
possono evitare l’instaurarsi di problematiche ben più gravi.
Finalità
Affiancare la famiglia nello svolgimento del proprio compito di cura ed educazione
con particolare attenzione ai bisogni della diade madre/bambino.
Rafforzare i genitori nel loro compito di stimolo e sostegno alla crescita psicologica
e intellettiva del bambino sin dalle primissime e cruciali fasi della sua vita.
Favorire la strutturazione di un adeguato maternage da parte della madre ed
agevolare la formazione della coppia genitoriale nel momento in cui la famiglia è
più disponibile a mettere in gioco i propri ruoli
Consentire al bambino la permanenza nell’ambito familiare garantendogli positive
condizioni di vita soprattutto per quanto riguarda le relazioni affettive e psicologiche
con i genitori e in questo senso offrire:
a. aiuto nell’impostazione di un corretto rapporto genitori-figli
b. aiuto nell’espletamento di attività ludiche e di esplorazione dell’ambiente
circostante
c. aiuto nella cura personale del bambino intervenendo anche su dinamiche
familiari deteriorate ma non cronicizzate
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Destinatari
Genitori di bambini da 0 ai 18 mesi residenti nel Distretto Sociosanitario n° 14.
Criteri d’accesso
Su segnalazione del servizio ospedaliero di Ostetricia e Pediatria dell’Ospedale di
Lavagna, del Servizio di Pediatria territoriale, dai pediatri di libera scelta, dal Servizio
Consultoriale Asl 4, dai Servizi sociali degli Ambiti Territoriali Sociali.
Metodologia operativa
Il progetto di aiuto si fonda sull’arricchimento, tramite l’introduzione della figura
dell’educatrice, nella relazione di aiuto già instaurata con l’operatore sanitario ed ha
come cardine e condizione essenziale, la condivisione e l’accettazione da parte dei
genitori.
L’operatore sanitario potrà mediare e favorire, nelle prime fasi del progetto, l’instaurarsi
della relazione con l’educatore collaborando attraverso la rilevazione dei bisogni,
aiutando la mamma ad acquisire consapevolezza delle sue risorse ma anche delle sue
fragilità e sostenendone la fiducia nel progetto.
Tempi, modi e obiettivi dell’intervento educativo devono essere formulati in base alle
necessità della singola situazione evitando l’irrigidimento in schemi operativi preordinati.
Grossa attenzione deve essere posta alla supervisione tecnica sui singoli progetti sia dal
punto di vista pedagogico, sia dal punto di vista psicologico, prevedendo momenti
differenziati secondo cadenze preordinate.
Elemento essenziale del progetto è la definizione di un accordo con la ASL 4 Chiavarese
per stabilire connessioni di rete, secondo procedure condivise e formalizzate in un
protocollo operativo, che preveda:
a. costituzione di gruppo tecnico sociosanitario comprendente le seguenti figure
professionali:
educatore professionale
ostetrica
pedagogista di Ambito
psicologa
b. collaborazione del pediatra e dell’ostetrica operante presso la sede Consultoriale
di Rapallo
c. collaborazione del personale sanitario del reparto ospedaliero di Ostetricia e
Neonatologia dell’Ospedale di Lavagna, in special modo delle ostetriche.
d. collaborazione dei pediatri di libera scelta
e. attivazione di interventi domiciliari di una educatrice esperta
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f. verifiche e eventuali rielaborazioni progettuali
Azioni
definizione di un progetto di intervento personalizzato indicante bisogni, attività e
obiettivi sulla singola situazione
attivazione di interventi domiciliari dell’educatore e nella fase iniziale dell’ostetrica
attivazione di possibili supporti sociali in favore del bambino
attivazione di possibili interventi sanitari in favore della mamma e del bambino
supervisione al progetto educativo da parte della pedagogista
supervisione e consulenza dello psicologo, con cadenza mensile, sugli aspetti
relazionali inerenti all’intervento.
Operatori coinvolti
Pedagogista Ambito Territoriale Sociale n° 52
Pedagogista Ambito Territoriale Sociale n° 53
Due educatrici professionali part-time
Assistente Sociale (A.T.S.)
Ostetrica del Consultorio di Rapallo (ASL)
Ostetrica dell’Ospedale Lavagna (ASL)
Psicologa
Mediatore culturale (A.T.S.)
Durata del progetto: 12 mesi
Fondo destinato al progetto: € 30.340,00
Costo del progetto
n° 2 educatori part-time (n° 20 ore settimanali ciascuno)
n° 1 psicologo (4 ore mensili)
costo ulteriore personale (co-finanziamento distrettuale)
pedagogisti A.T.S. (40 ore annue)
€ 28.800,00
€ 1.540,00
€ 11.500,00
Assistente Sociale A.T.S. (40 annue)
Ostetriche ASL (450 ore annue)
Mediatore culturale A.T.S. (20 ore annue)
TOT. € 41.840,00
c) “Mediazione familiare”- (Progetto distrettuale)
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La necessità di disporre di un servizio di mediazione familiare nasce dal riscontro che i
servizi hanno rispetto all’alto numero di separazioni coniugali in cui, nella maggior parte
dei casi, trovano coinvolti figli minorenni.
L’iter giudiziario della separazione spesso contribuisce all’inasprirsi della conflittualità
nella coppia genitoriale, in un’ottica che prevede vincenti e perdenti: la mediazione
familiare tende ad essere un percorso che si affianca all’intervento dei legali e che offre ai
genitori uno spazio ed un tempo per recuperare forme di collaborazione nel proprio
compito educativo nei confronti dei figli.
Inoltre, il nuovo istituto dell’affido condiviso comporta, per la sua buona riuscita,
un’efficace comunicazione tra i genitori, che spesso può essere raggiunta solo attraverso
un intervento di aiuto professionale.
Finalità
Il servizio si propone di accompagnare e sostenere papà e mamme in un momento critico
della loro vita, quale è la separazione, nonché offrire un adeguato supporto tecnico
professionale, dotato di formazione specifica, per gli operatori dei servizi.
Destinatari
Coppie coniugate o conviventi con figli minori, in fase di separazione legale o di fatto in
situazione di particolare conflitto o incomunicabilità fra i due, residenti nei Comuni del
Distretto Sociosanitario N.14.
Modalità
Il servizio ha una durata limitata (al massimo N.10-12 sedute); i genitori sono invitati ad
essere protagonisti responsabili delle loro scelte pertanto il mediatore si adopererà
affinché siano loro stessi a trovare le soluzioni più adatte per l’organizzazione familiare
dopo la loro separazione.
Il mediatore lavora in autonomia dal sistema giudiziario ed è tenuto al segreto
professionale.
Criteri di accesso
L’accesso avviene su segnalazione dei servizi sociali previa adesione per libera scelta dei
genitori: per questo motivo è necessario che preliminarmente venga svolta una chiara e
completa informazione sul servizio.
Fase di promozione
Predisposizione di materiale informativo
Incontro con gli operatori di altri servizi
Incontro con le scuole
Incontro con il terzo settore
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Incontro pubblico (es. film-dibattito)
Diffusione mediatica
Fase di avvio
Momento informativo di preparazione dei vari operatori coinvolti
Prenotazione telefonica con personale “informato” (collaboratori amministrativi)
Apertura settimanale del servizio per n. 8 ore
Durata del progetto: 12 mesi
Fondo destinato al progetto: € 13.440,00
Costo del progetto:
N. 1 mediatore (8 ore settimanali)
Ulteriore personale (Ass. Soc. 4 ore al mese)
TOTALE
€ 13.400,00
€
836,00
_____________
€ 14.236,00
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B - MINORI
B. 1 - Servizi esistenti e funzionanti
1) Asili Nido
Asilo Nido Comunale di Rapallo: ha recentemente ampliato il numero di posti
disponibili portandoli da n° 42 a n° 49.
Asilo Nido Comunale di S.Margherita L.: ha inoltrato la richiesta di autorizzazione
per l’ampliamento per portare il numero di posti da n° 30 a n° 36.
Asilo Nido per bambini di età compresa fra i 18 ed i 36 mesi pressol’Istituto S.
Girolamo Emiliani con una ricettività di n° 24 posti.
2) Sezioni Primavera
L’Istituto Scolastico “A.Gianelli” e l’Istituto “Nido S.Girolamo”, entrambi di Rapallo,
hanno richiesto ed ottenuto un contributo di € 30.000,00 ciascuno finalizzato alla
realizzazione di sezioni primavera per l’anno scolastico 2007/2008 ed in particolare:
presso l’Istituto Gianelli una sezione con n° 16 bambini iscritti, funzionante dal
lunedì al venerdì per 8 ore giornaliere, al sabato per 4 ore;
presso l’Istituto S. Girolamo una sezione con n° 18 bambini, funzionante dal lunedì
al venerdì per 8-9 ore giornaliere.
Entrambi gli istituti hanno presentato richiesta di finanziamento per l’anno 2008/2009.
3) Centri Bambini
“Folletti di Villa Lina” di Rapallo: con una ricettività di n° 23 posti,
Spazio Gioco dei Pii Istituti Riuniti di S. Margherita Ligure: in grado di accogliere
n°18 Bambini.
4) Nido Domiciliare “Il Pulcino Curioso”
A partire da settembre 2007 è stato attivato a Rapallo un nuovo servizio innovativo
integrativo al Nido: il Nido Domiciliare “Il Pulcino Curioso”: rivolto a n° 8 bambini di
età compresa tra i 18 ed i 36 mesi, funzionante dal lunedì al venerdì dalle ore 08,00 alle
ore 17,00; gestito dal Consorzio Agorà che ne cura il coordinamento pedagogico e
l’assistenza ai minori attraverso n° 2 Educatrici Domiciliari. Il Nido è collocato presso
alcuni locali messi a disposizione dalla Parrocchia di S. Maria del Campo di Rapallo; i
pasti caldi sono veicolati dal servizio mensa del Nido Comunale di Rapallo.
Il Distretto Sociosanitario ed il Coordinatore pedagogico mantengono un costante
monitoraggio sull’andamento del servizio, nonché sugli inserimenti; sulla base delle
presenze mensili e del valore ISEE, il Distretto eroga alle famiglie un contributo mensile.
47
Con l’apertura del Nido Domiciliare è stato possibile dare risposta ad ulteriori 8 famiglie
rimaste escluse dai Nidi del territorio, nonché offrire un servizio flessibile e versatile in
base alle esigenze dei genitori.
5) Nido estivo a Rapallo
Servizio attivato dal 16 al 27 luglio 2007 per minori 0 – 3 anni; presenze n. 15 divezzi e
n. 12 lattanti.
Il servizio viene svolto anche nel 2008 per il periodo dal 14 al 31 luglio.
6) Centro estivo a Santa Margherita Ligure
Servizio attivato nell’anno 2007 per minori 0-3 anni – nel mese di luglio n.30 presenze –
nel mese di agosto: n. 23 presenze.
Il servizi è ripetuto anche nel 2008.
7) Ludoteca a Santa Margherita Ligure con N. 220 iscritti
8) Ludoteca a Zoagli “Giochincentro”
con apertura una volta alla settimana e con la frequenza di n. 30 bimbi
9) Villaggio del Ragazzo
Attività di prevenzione e collaborazione con le scuole locali
A seguito dell’emanazione della L.R. 15/2006 il Villaggio del Ragazzo ha ottenuto il
riconoscimento quale Centro di Formazione Integrata che opera in modo integrato con i
Comuni del Tigullio che hanno sottoscritto la convenzione prevista dalla normativa.
Nell’anno scolastico 2006/2007 è stato presentato il primo progetto multisettoriale (art.
14 L. R. 15/2006) in cui il Villaggio del Ragazzo ha inserito tutte le attività e gli
interventi, da sempre realizzati, a sostegno dell’ampliamento dell’offerta formativa.
In particolare nell’annualità 2006/2007 per gli alunni, i docenti e i genitori del Distretto
Sociosanitario n° 14 sono state erogate le seguenti prestazioni:
N° 19 interventi di accoglienza di alunni stranieri di recente immigrazione e n° 14
moduli di accompagnamento/prosecuzione per alunni stranieri;
Attività di supporto e consulenza psicopedagogia per docenti e genitori, compresa la
realizzazione di un corso di aggiornamento/formazione per docenti in
collaborazione con la Rete scolastica “C.Merani” a cui si sono iscritti n° 36
insegnati del Distretto n° 14
Interventi di supporto motivazione/Open Class realizzati per n° 4 ragazzi;
Laboratori e botteghe che hanno visto la partecipazione di 13 alunni della Direzione
didattica di Rapallo
Laboratorio di educazione ambientale, che ha visto la partecipazione di 94 alunni;
Attività in favore di n° 2 alunni disabili.
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10) Centro socioeducativo per infanzia “Bimbabol”
Nell’A.T.S. n° 53 risulta attivo un centro socioeducativo con apertura post-scolastica per
12 minori di età compresa tra 6 e 11 anni in carico ai servizi sociali per gravi
problematiche familiari.
B. 2 - Servizi nuovi da attivare
1) Un modulo di Educatore domiciliare per quattro minori a Zoagli presso l’asilo
“Merello” gestito dalla stessa fondazione in collaborazione con il Comune di Zoagli.
Saranno necessari alcuni adeguamenti strutturali. Apertura prevista nel 2009.
2) Due moduli di Educatore domiciliare per otto minori a Rapallo presso l’ex scuola
elementare di San Pietro (immobile di proprietà comunale)
Il servizio sarà gestito da cooperativa sociale.
Verrà richiesto un contributo in conto capitale per alcuni necessari adeguamenti
strutturali. Apertura prevista nel 2010.
3) Telefono azzurro: iniziative per anni scolastici 2008/2009 e 2009/2010 – (Progetto
distrettuale)
Attraverso una stretta collaborazione con Telefono Azzurro, si considera di poter
realizzare sul territorio distrettuale nell’arco del triennio di vigenza del Piano, delle azioni
rivolte alla popolazione adulta, in particolare ad insegnanti, genitori e bambini, mirate a:
prevenire e contrastare il fenomeno della pedopornografia, dell’abuso e del
maltrattamento, anche psicologico, dei minori;
sensibilizzare e responsabilizzare gli adulti rispetto ai potenziali rischi derivanti da
un uso scorretto delle “nuove tecnologie” (internet, videogiochi, cellulari, …).
In particolare si prevede di realizzare due iniziative in successione per gli anni scolastici
2008/2009 e 2009/2010:
Anno 2008/2009: creazione di un percorso didattico all’interno delle scuole elementari
del territorio finalizzato alla “Navigazione guidata su internet” per insegnanti, genitori e
bambini, con un momento di presentazione pubblica prima dell’inizio dell’anno
scolastico. Gli obiettivi specifici sono: sensibilizzare e responsabilizzare l’adulto
sull’utilizzo sicuro di internet, anche affiancando il bambino nell’accesso alla rete
telematica; offrire un’occasione di incontro e confronto intergenerazionale tra genitori e
bambini sul tema dell’informatica con particolare attenzione ad internet; fornire ad adulti
e bambini strumenti per riconoscere i “siti sicuri” ed individuare quelli a contenuto
potenzialmente lesivo per lo sviluppo psicofisico del bambino e dell’adolescente. Il
49
progetto prevedrà il coinvolgimento di Telefono Azzurro, delle scuole elementari e di
alcuni Dipartimenti della ASL 4 Chiavarese.
Anno 2009/2010: organizzare una serie di giornate formative/informative a tema, aperte
ad insegnanti e genitori. Le tematiche individuate sono: a) contrasto alla
pedopornografia; b) benessere mentale del bambino: prevenire ed affrontare la
dipendenza da videogiochi; c) devianza e precocità nell’uso di alcool e sostanze
stupefacenti; d) investire nel tempo libero e sanare gli stili di vita (corretta
alimentazione).
I soggetti coinvolti nel progetto saranno le scuole elementari del Distretto, gli Avvocati
dello Sportello Legale (vedi Rete 5 punto 3), il Consultorio della ASL 4, il Reparto di
Pediatria dell’Ospedale di Lavagna ed il C.A.I. giovanile di Rapallo.
COSTO per rimborso spese relatori
€ 1.000,00
4) Progetto per la prevenzione dei danni da incidente in età pediatrica
Il progetto della ASL 4 “Chiavarese” prevede il coinvolgimento dei Pediatri nello
svolgimento di attività di informazione ed Educazione Sanitaria rivolte ai genitori e
finalizzate alla prevenzione primaria e secondaria della morbosità e morbilità da
incidenti.
L’informazione riguarda sia le modalità di prevenzione primaria (i consigli su come
evitare l’incidente) che secondarie (come soccorrere o accedere ai soccorsi specifici in
modo da limitarne le conseguenze).
Il progetto prevede inoltre che vengano istruiti i genitori circa le manovre di
disostruzione delle vie aeree in caso di inalazione di un corpo estraneo, tecnica che può
rivelarsi esiziale in situazioni di reale emergenza.
5) Progetto “Chi ben comincia…”
Il progetto curato dal Servizio di Igiene e Sanità Pubblica, Pediatria Territoriale, Pediatria
Ospedaliera e Dietologia della ASL 4 è finalizzato alla prevenzione dell’obesità infantile
ed all’acquisizione di corretti stili di vita mediante un’alimentazione sana ed un’adeguata
attività motoria.
Sono coinvolti tutti gli alunni frequentanti le classi 3° delle scuole primarie e 1° delle
scuole secondarie di primo grado di tutto l territorio della ASL 4.
6) Progetto “Sportello Famiglia”
L’A.T.S. n° 53 intende attivare con propri operatori uno spazio di consulenza pedagogica
per famiglie con figli minori ed organizzare incontri su temi educativi con gruppi di
genitori.
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C -ADOLESCENTI E GIOVANI
C. 1 – Servizi esistenti e funzionanti
1) Centro di Aggregazione Giovanile a Santa Margherita Ligure per Ambito Territoriale
Sociale N.52 con N.117 iscritti
2) Progetto “S.E.A.” (Sostegno Educativo Adolescenti) attivato dal Comune di Rapallo
dal 2001 con la finalità di dare sostegno specifico ai ragazzini drop out scolastico e che al
termine della fase dell’obbligo, si trovano in situazione di impasse rispetto alle scelte da
effettuare.
3) Centro socio educativo adolescenti: “Supernova” del Comune di Rapallo
Centro con apertura post scolastica per otto minori di età compresa tra i 12 ed 1 14 anni;
i minori vengono individuati dal Servizio Sociale per la prevenzione del rischio di
dispersione scolastica.
4) Educativa di strada - (Progetto distrettuale)
Attività che, da anni, viene svolta sul territorio in collaborazione con il Consorzio
“Agorà”.
Gli interventi messi in atto “in strada” mirano a conoscere e monitorare la realtà
giovanile (età 12 – 21 anni) sul territorio cercando di creare contatti con gruppi informali
di adolescenti a rischio, nonché agevolare l’integrazione tra il mondo di chi opera in
strada ed il mondo dei servizi per l’adolescenza, al fine della creazione di una strategia
operativa condivisa.
Le attività prevedono la presenza costante di due educatori sul territorio e l’utilizzo di
strumenti quali L’Ape meccanica, la Ludo-Ape e l’Informape per creare più facilmente il
contatto con i giovani.
Nell’anno 2007 si sono svolti tornei di calcio e pallavolo, organizzati concerti ed il corso
per il patentino; nel 2008 verranno replicate le attività ludico-sportive, nonché si lavorerà
con i ragazzi per la realizzazione di un CD ed di un concerto.
5) Unità Mobile – (Progetto distrettuale)
Il servizio realizzato con un camper itinerante condotto da una èquipe educativa si
prefigge di approcciare minori di età compresa fra i 14 ed i 18 anni, nonché i loro
51
genitori, con l’obiettivo di sensibilizzare ed informare rispetto al fenomeno dell’abuso di
alcool e sostanze stupefacenti al fine di renderli maggiormente consapevoli rispetto ai
rischi ad esso correlati.
La sosta del mezzo attrezzato di personal computer connessi sulla rete web e dotato di
mini etilometri, è prevista nei pressi di discoteche, locali o luoghi di incontro
particolarmente frequentati dai giovani.
Nell’estate 2008 verranno effettuati n° 2 interventi.
6) Progetto “Prevenzione dell’abuso di alcool attraverso lo sport”
Il progetto della ASL 4 ha come obiettivo quello di combattere l’uso di alcool in età
giovanile (età 14-19 anni) e l’abbandono della pratica sportiva.
Il metodo utilizzato è quello dell’educazione tra pari che prevede anche l’identificazione
di alcuni possibili educatori tra pari. Gli enti e le scuole coinvolte sono:
Scuola dello Sport del CONI Regionale
Sezione Ligure della Federazione Medico Sportiva Italiana
Sezione Ligure della Società Italiana di Algologia
I.T.C.G.S. “F.Liceti” di Rapallo
Liceo Classico Doria di Genova
Nell’anno 2007/2008 si è conclusa la prima fase del progetto; nella II fase (annualità
2008/2009) verrà continuata la formazione del gruppo di educatori tra pari e si tenterà di
esportare l’esperienza in altre scuole.
C. 2 – Servizi nuovi e da attivare
1) Centro Giovani – (Progetto distrettuale)
Questo progetto prevede:
Il potenziamento delle attività di aggregazione già in atto sul territorio con
allestimento di laboratorio informatico e di una sala prove musicali a Rapallo; il
potenziamento delle risorse strumentali della sala prove a S.Margherita Ligure
presso il C.A.G.;
L’apertura di uno sportello informatizzato a Zoagli ed uno a Portofino.
COSTO
€ 66.700,00
(oltre al costo di personale pari ad € 34.800,00)
52
2) Centro Giovani San Maurizio di Monti
È in previsione la realizzazione, entro il triennio di vigenza del Piano, di un Centro
Giovani presso una ex scuola elementare di proprietà del Comune di Rapallo sita nella
frazione di S.Maurizio di Monti. Detta struttura; attualmente è già utilizzata da un
gruppo di giovani per prove musicali nonché per altre attività sociali.
I locali dovranno essere ristrutturati. Apertura prevista nel 2010.
3) Potenziamento “S.E.A” (Sostegno Educativo Adolescenti) con consolidamento del
Servizio e l’attivazione di connessione con gli altri servizi (es.Informagiovani –
Informalavoro ecc.) a Rapallo (vedere Rete 2 sezione C.1 punto 2).
COSTO
€ 11.968,00
4) “Giovaninsieme – La Sfida” (progetto sovradistrettuale)
Il progetto dell’Opera Diocesana Madonna dei Bamibini – Villaggio del Ragazzo, cui ha
aderito il nostro Distretto è destinato a ragazzi e bambini in situazione di disagio e
difficoltà del territorio della ASL 4. le diverse azioni previste (spazio musica – centro
estivo “Giochinsieme” – ecc.) sono finalizzate a svolgere azione di aggregazione e
sviluppare la comunicazione tra le diverse realtà giovanili; per i più piccoli a favorire
l’autonomia in contesti diversi dalle famiglie, a promuovere comportamenti costruttivi e
cooperativi, a supportare le famiglie.
53
Risultati attesi nell’arco del triennio di vigenza del Piano per la Rete 2
Acquisizione maggiori di capacità di autonomia sia economica –finanziaria, che
socio – educativa da parte della famiglia
Diffusione occasioni di crescita, di partecipazione, di approfondimento conoscenze
per giovani, famiglie, insegnanti;
Diminuzione delle liste d’attesa per l’inserimento ai servizi per la prima infanzia
(0/3 anni) attraverso la creazione di risposte adeguate e flessibili sulla base delle
esigenze delle famiglie con adeguamento graduale dei posti disponibili;
Disponibilità di una gamma di servizi e prestazioni a favore dei bambini che
frequentano le scuole elementari e medie del territorio;
Raggiungimento di una maggiore integrazione degli alunni stranieri nel percorso
della scuola dell’obbligo;
Innalzamento della soglia di attenzione ed acquisizione di maggiore consapevolezza
da parte di insegnanti e genitori sulla rischiosità derivante da un uso improprio delle
nuove tecnologie da parte dei bambini;
Acquisizione di maggiore consapevolezza e rafforzamento della responsabilità nei
giovani adolescenti rispetto alle scelte da effettuare al momento dell’entrata nel
mondo del lavoro;
Diminuzione del fenomeno della dispersione scolastica;
Accompagnamento e sostegno al cittadino nei difficili percorsi di separazione,
divorzio, affidamento dei figli attraverso l’offerta di consulenza legale senza oneri
economici a loro carico;
Diffusione occasioni di crescita o di partecipazione
54
55
RETE 3
NON AUTOSUFFICIENZA
A. Popolazioni anziane
B. Persone con disabilità
56
Rete 3
Non autosufficienza
Obiettivi:
a) favorire la permanenza nel contesto familiare di origine cercando di prevenire e
limitare l’ospedalizzazione e l’eventuale inserimento in strutture residenziali;
b) prevenire, nelle persone con disabilità, processi invalidanti fisici e psicologici nonché
fenomeni di esclusione e isolamento sociale incrementando l’offerta di laboratori
socio – educativi per i meno gravi;
c) garantire un progetto individuale più appropriato, integrato e regionalmente
monitorato per rispondere in modo completo ai bisogni;
d) garantire una gamma di servizi a sostegno del mantenimento delle autonomie e
sicurezza della persona anziana e/o disabile a domicilio;
e) sensibilizzazione dei familiari per una maggiore responsabilizzazione nel compito di
cura delle persone non più autosufficienti per il miglioramento della gestione
quotidiana dell’anziano/disabile non autosufficiente;
f) incremento residenzialità convenzionata anche per accoglienza temporanea, di
sollievo alla famiglia;
g) definizione Protocollo d’Intesa con ASL per residenzialità e semiresidenzialità
convenzionate.
57
A – SOSTEGNO ALLA DOMICILIARITÀ PER ANZIANI E DISABILI
A.1 Servizi esistenti e funzionanti
1) Servizio domestico familiare e Assistenza Domiciliare Integrata attivato nei due
Ambiti
Si fa presente che si sono considerati, così come previsto nel Piano Sociale Integrato
Regionale, soltanto gli utenti del servizio di aiuto domestico familiare di Ambito e gli
interventi seguiti in ADI e cioè seguiti con servizio infermieristico e/o fisioterapico
domiciliare della ASL e di aiuto domestico familiare di Ambito. Detti servizi risultano
essere attivi in tutti i quattro Comuni del Distretto.
È però necessario tener conto che nel 2007 hanno usufruito:
del F.R.N.A. n° 99 anziani
dell’Assegno Servizi n° 37 anziani
e che la maggioranza di essi, anche in presenza di familiari, ha provveduto a farsi seguire
in toto o in parte da operatori privati e/o di cooperativa.
Inoltre, da quando i Comuni hanno richiesto la compartecipazione alla spesa su base
ISEE per l’erogazione del servizio domestico familiare, si verifica che, quanti godono di
un ISEE più elevato, fanno riferimento al servizio di privati, anziché a quello pubblico,
stante il minore costo orario dell’operatore.
Infine, sicuramente anche il funzionamento a pieno regime dei due Centri Diurni del
nostro Distretto (n° 10 posti a Zoagli e n° 16 a S.Margherita L.) hanno rappresentato una
valida alternativa sia al ricovero in struttura che a forme di massiccia assistenza
domiciliare.
Alla luce di quanto sopra esposto si può affermare che la tendenza della percentuale
dell’assistenza domiciliare erogata prevista nel triennio, fermo restando i servizi attuali,
risulterà stazionaria o addirittura in diminuzione per il servizio domestico familiare di
Ambito ed in aumento per i servizi privati.
Utenti seguiti nel 2007 con assistenza domestica domiciliare di Ambito :
A.T.S.n° 52: n° 87
A.T.S. n° 53: n° 113
TOTALE
n° 200
Utenti seguiti nel 2007 nel Distretto Sociosanitario n° 14 dal servizio infermieristico e/o
fisioterapico domiciliare della ASL 4: n° 393 (3,2% della popolazione anziana) di cui n°
358 seguiti con cure domiciliari di I e II livello e n° 35 di III livello.
Complessivamente gli utenti seguiti nel 2007 risultano n° 593 (200 + 393) pari al 4,9%
della popolazione; di questi n° 45 sono stati seguiti attraverso l’Assistenza Domiciliare
58
Integrata per una percentuale pari al 7,5% del totale degli utenti seguiti ed allo 0,37%
della popolazione anziana residente.
2) Consegna pasti a domicilio
Il servizio risulta attivo in tutti i quattro Comuni del Distretto.
Nell’anno 2007 nell’A.T.S. n° 52 sono stati beneficiari del servizio n° 14 utenti, mentre
nell’A.T.S. n° 53 sono stati n° 43.
3) Strutture residenziali e semiresidenziali – posti accreditati ASL
N° POSTI ACCREDITATI - ANNO 2008
Posti in
RSA
Anziani
mantenim. ex OP
Nucleo
Demenza
Posti
semiresid.
1° livello
Posti
semiresid.
2° livello
COMUNE
Posti in
RP
Rapallo
10
10
0
0
0
0
Fortunato
Rapallo
8
2
0
0
0
0
Villa Sorriso
Rapallo
13
7
0
0
0
0
Villa Chiara
Rapallo
8
4
4
5
0
0
Casa Laura
Rapallo
10
0
0
0
0
0
16
10
0
0
0
0
15
5
0
0
0
0
L.
0
0
0
0
8
0
Zoagli
20
2
0
0
5
5
100
40
4
5
13
5
ISTITUTO
Tasso
Castagento
Villa San
Istituto
S.Margherita
Rainusso
L.
S.Margherita
Villa Attilia
L.
Comune S.
S.Margherita
Margherita L.
Conte Canevaro
TOT.
Tot. 149
Tot. 18
Tot. 167
(= 2,69% della popolazione ultrasettantacinquenne)
Rispetto all’anno precedente, nel 2008 sono stati accreditati n° 2 posti di RSA di
mantenimento in più al Conte Canevaro e n° 5 posti (nucleo demenza) a Villa Chiara.
59
N° POSTI ACCREDITATI - ANNO 2007
Residenziale
Semiresidenziale
142
10
Tot. 152
(= 2,45% della popolazione ultrasettantacinquenne)
Nell’arco del triennio di vigenza del Piano si considera possibile un aumento dei posti
accreditati residenziali e semiresidenziali, compatibilmente con la disponibilità di risorse
economiche.
4) Centro Diurno per anziani dei Pii Istituti Riuniti “Pellerano Rainusso” di
S.Margherita L. per n° 16 posti
Con Delibera C.C. del Comune di S.Margherita n° 32 del 29/06/2007 è stata disposta la
presa in carico del Centro Diurno da parte dell’Istituzione Servizi Sociali e Pubblica
Istruzione del Comune di S.Margherita L. e a decorrere dal 1/10/2007 è stato accreditato
con la ASL 4 Chiavarese per n° 8 posti di I livello.
Il Centro Diurno è aperto per 5 giorni alla settimana per 9 ore giornaliere dalle 8,30 alle
17,30; viene garantito il servizio di trasporto per gli otto posti accreditati.
5) Centro Diurno “U Cundijun” di S.Margherita L
Il servizio è stato attivato nel 2006 nella sola giornata del Giovedì dalle ore 8,30 alle ore
12 e si rivolge ad un gruppo di 12 anziani individuati dai servizi sociali. Il coordinamento
è affidato ad un’Assistente Sociale del Comune ed è gestito da n° 2 operatori del servizio
domiciliare.
6) Centro Diurno di Zoagli
Il Centro Diurno dell’Azienda Servizi alla Persona “Conte Canevaro” di Zoagli, aperto
dal dicembre 2003 per n° 10 posti di I livello accreditati con ASL 4 Chiavarese; nel 2008
n° 5 posti dei 10 sono stati accreditati per il II livello.
Il Centro Diurno è attivo 5 giorni a settimana dal lunedì al venerdì dalle ore 8,45 alle ore
17.
Viene garantito il servizio trasporto.
7) Servizio di Telesoccorso
60
Nell’Ambito Territoriale Sociale n° 53 a decorrere dall’anno 2005 è attiva una
convenzione con due Pubbliche Assistenze locali per l’attivazione di n° 20 telesoccorsi
da concedere gratuitamente a favore di anziani ultrasessantacinquenni residenti nel
territorio. Anche nell’Ambito Territoriale Sociale n° 52 è attivo il servizio di telesoccorso
attraverso una convenzione con la locale sezione della Croce Rossa con cui nell’anno
2007 sono state effettuate n° 14 attivazioni. La spesa è a carico degli Ambiti.
8) Fondo Regionale per la Non Autosufficienza – progetto sperimentale distrettuale
La Regione Liguria con Del. di G.R. n° 1106 del 20/10/2006 ha istituito la
sperimentazione sul territorio ligure del Fondo Regionale della Non Autosufficienza
prevedendo l’erogazione di misure economiche a beneficio di coloro che accudiscono a
domicilio anziani o disabili con elevato grado di non autosufficienza.
Finanziamenti pervenuti al Distretto nel 2007:
€ 199.576,00 (fondi anno 2006)
€ 202.500,00 (fondi anno 2007)
€ 156.770,00 (fondi anno 2007)
Tot.
€ 558.846,00
Nell’anno 2007 nel territorio del Distretto Sociosanitario n° 14 sono pervenute n° 327 di
cui n° 287 relative ad anziani e n° 40 relative a disabili; gli ammessi al beneficio sono
stati n° 99 anziani e n° 17 disabili per un totale di n° 116.
Nel 2008, con i residui anno 2007, sono stati ammessi ulteriori n° 23 Anziani e n° 2
disabili e risultano in via di ammissione ancora n°22 anziani e n° 6 disabili.
Questo servizio sta proseguendo con nuove modalità con l’entrata a regime dello
strumento a decorrere dal 7/03/2008 (Delibera G.R. n° 219 del 7/03/2008).
FRNA
Anno 2007/2008
Beneficiari ANZIANI
Beneficiari DISABILI
Tot.
A.T.S. n° 52
30
12
42
A.T.S. n° 53
114
13
127
144
25
169
Tot.
61
9) Assegno Servizi – progetto distrettuale
ASSEGNI SERVIZI
Anno 2007
Tot.
In prosecuzione (attivati nel 2006)
Attivati nel 2007
4
4
8
A.T.S. n° 53
23
6
29
Tot.
27
10
37
A.T.S. n° 52
Servizio con liquidazione mensile di fondi e/o ticket per l’assistenza domiciliare ad
anziani non autosufficienti. Il servizio rimarrà attivo fino all’esaurimento dei
finanziamenti regionali.
A.2 – Servizi nuovi e da attivare
1) P.I.A. e Case manager – (Progetto distrettuale)
Si intende portare a regime su tutti i servizi sociosanitari che prevedono la presa in carico
di utenti, la compilazione del Piano Individualizzato di Assistenza e l’individuazione del
case manager quale referente del singolo caso. Attualmente tali strumenti vengono già
utilizzati per l’ammissione al Centro Diurno per anziani ed al Fondo della Non
Autosufficienza.
2) Caregiver – (Progetto distrettuale)
Il progetto “Caregiver”, condotto dalla Regione Liguria in collaborazione con l’ISTISSS
(Istituto per gli Studi sui Servizi Sociali), è finalizzato a creare una rete di supporto per
operatori e famigliari (caregivers) di soggetti affetti da sindromi demenziali ed in
particolare dalla sindrome di Alzheimer, offrendo loro strumenti di lettura dei
comportamenti dei malati, nonché indicazioni rispetto a come gestire l’anziano ed ai
servizi territoriali esistenti in grado di supportarli. In particolare persegue l’obiettivo di
formare dei formatori di caregiver che possano entrare in modo capillare sul territorio
ligure a sostegno di operatori e familiari.
E’ stato quindi predisposto il “Manuale del Caregiver” in cui sono state raccolte una serie
di notizie ed informazioni utili al caregiver nella gestione quotidiana della demenza,
nonché l’elenco dei servizi esistenti, sia a valenza sanitaria che sociale, con i relativi
recapiti.
62
Tra settembre ed ottobre 2007 è stato realizzato il corso di formazione per formatori di
Caregiver sul territorio della ASL 4 Chiavarese: il corso era finalizzato proprio a
infondere maggiori conoscenze sulla sindrome di Alzheimer e sulle demenze in generale,
affinché i partecipanti potessero poi divenire “strumento” per trasmetterle a coloro che
gestiscono il rapporto diretto con la malattia. Gli iscritti a detto corso provenienti dal
Distretto n° 14 sono stati n° 5. il Distretto sta provvedendo alla raccolta delle
segnalazioni provenienti dal territorio (MMG – operatori sociali e sanitari – familiari –
ecc.) mettendo in contatto le famiglie con i formatori e provvedendo al loro
coordinamento.
3) Progetto “Sostegno al caregiver”
Il progetto elaborato dall’Ambito Territoriale Sociale n° 53 prevede l’attivazione di
gruppi di sostegno ed informazione per i familiari e/o nuclei tutor di anziani attraverso il
coordinamento da parte degli operatori dei servizi sociali.
4) Indagine per la definizione registro delle badanti di Distretto – (Progetto
distrettuale)
Trattasi di una raccolta di nominativi di operatori che già prestano servizio, ma per i quali
si rende necessaria una specifica formazione con corsi da attivare sul nostro territorio in
collaborazione con la Provincia, IL Centro per l’Impiego e le organizzazioni sindacali.
COSTO € 7.534,00
5) Responsabile PIA per F.R.N.A. – (Progetto distrettuale)
Si rende necessario procedere, presso ciascun Distretto sociosanitario, all’istituzione della
figura di “responsabile familiare” per la non autosufficienza.
Presso il nostro Distretto sarà individuata, per questo incarico, una Assistente Sociale che
ha già seguito gli anziani/disabili beneficiari del Fondo per la non autosufficienza per
trentatre ore settimanali.
La finalità di questo incarico è sicuramente quella di garantire un buon livello di
omogeneità sul territorio sia per la stesura, che per le verifiche dei piani individualizzati
di assistenza e di migliorare la fruibilità del servizio con un unico responsabile e referente
per le famiglie delle persone che accedono al Fondo della non autosufficienza.
COSTO € 30.096,00
6) Campagna antitruffa per anziani
Così come già avvenuto in passato, si considera di riproporre sul territorio del Distretto la
diffusione di un depliant contenente indicazioni e suggerimenti per gli anziani, in
63
particolare per chi vive solo, al fine di evitare raggiri e truffe a loro danno. Il volantino
sarà redatto dalla Consulta del Volontariato che ne curerà anche la stampa e la diffusione,
anche in collaborazione con la locale ANTEA che provvederà alla diffusione dei
messaggi attraverso i mezzi di informazione.
Si ipotizza altresì di organizzare un convegno in coordinamento con le Forze dell’Ordine
e la CISL-FNP (Federazione Nazionale Pensionati) affinché venga data un’ulteriore
risonanza rispetto all’argomento e l’informazione
persone.
raggiunga il maggior numero di
7) Centro Diurno Alzheimer anche con ospitalità temporanea e parziale nella giornata
All’interno della struttura che ospita la Residenza Protetta per anziani M.Castagneto di
Rapallo, attualmente in fase di ristrutturazione, è anche in progettazione un ampliamento
di alcuni spazi per poter ospitare un Centro Diurno Alzheimer.
Da parte del volontariato locale è nata la proposta di creare al suo interno uno spazio
diurno per la socializzazione e l’incontro di anziani affetti dalla sindrome di Alzheimer e
loro familiari. La finalità è quella di supportare la famiglia sia nel quotidiano ed
impegnativo compito di cura ed assistenza, ospitando l’anziano soltanto per breve tempo
(1-2 ore), ma anche offrire agli stessi parenti un punto di riferimento per scambiarsi
esperienze e consigli, risolvere timori e preoccupazioni legate alla patologia, ricevere
indicazioni comportamentali. Apertura prevista per il 2010.
8) Accordo programmatico tra la Provincia di Genova, la Regione Liguria, i Distretti
Sociosanitari del Tigullio, le organizzazioni confederali e dei pensionati CGIL –
CISL – UIL e il Forum del Terzo Settore per un sistema di concertazione
interistituzionale che valorizzi la competenza e la professionalità dei servizi di
assistenza privati alle persone non autosufficienti nel territorio del Tigullio
(connessione con Rete 4 sezione C.1 punto 2)
È stato sottoscritto un Accordo Programmatico fra diversi soggetti istituzionali (Provincia
di Genova, la Regione Liguria, i Distretti Sociosanitari del Tigullio, le organizzazioni
confederali e dei pensionati CGIL – CISL – UIL e il Forum del Terzo Settore) per la
creazione di un sistema trasparente che faciliti l’incontro tra la domanda e l’offerta di
lavoro, predisponga strumenti idonei per l’informazione, l’accompagnamento e
l’orientamento al lavoro, nonché garantisca una buona qualità della formazione
professionale nell’ambito dei servizi di assistenza alle persone non autosufficienti.
I beneficiari di questo sistema sono le persone in situazione di fragilità e/o di non
autosufficienza e le rispettive famiglie orientati a prestare lavoro nel settore
dell’assistenza familiare o ad avvalersi di assistenti familiari.
64
In particolare il ruolo dei Distretti Sociosanitari si concretizza nel promuovere il sistema
presso gli sportelli di cittadinanza, favorendo la comunicazione e le relazione fra tutti i
soggetti coinvolti nelle attività private di assistenza presso famiglie, nonché valorizzando
le forme di lavoro legalizzate.
Per realizzare gli obiettivi sopra esposti le parti contraenti prevedono di realizzare e
diffondere del materiale informativo per le famiglie sulla rete dei servizi offerti e sui
possibili percorsi da seguire di fronte a necessità di assistenza familiare e di progettare
anche percorsi di aggiornamento per gli operatori del sistema sulla rete dei servizi di
assistenza per fornire loro i riferimenti sull’incontro della domanda e dell’offerta di
lavoro.
Le parti hanno stabilito di verificare l’andamento del progetto ed eventuali modifiche
dello stesso a sei mesi dalla sottoscrizione.
65
B – ATTIVITA’ A FAVORE DEI DISABILI
B.1 Servizi esistenti e funzionanti
1) Servizio domestico familiare e Assistenza Domiciliare Integrata attivato nei due
Ambiti
ASSISTENZA DOMICILIARE ASL 4
ANNO 2007
N° utenti disabili
12
A.T.S.
n° 52
A.T.S.
n° 53
Totale
10
24
46
2) Strutture residenziali e semiresidenziali – posti accreditati ASL
Nei dati riportati dalle tabelle contenute nel Piano Sociale Integrato Regionale 2007/2010
risultano mancanti n° 7 posti del “Dopo di Noi” attivato dall’ANFFAS di Rapallo e n° 5
posti delle Residenza flessibile per autistici di Zoagli.
Le strutture presenti sul territorio risultano pertanto:
Sezione ANFFAS “Villa Gimelli” di Rapallo ONLUS che gestisce al suo interno:
- una struttura “Dopo di Noi” per n° 7 ospiti;
- una residenza con ricettività di n° 13 posti;
- un Centro Diurno con ricettività per n° 30 posti ;
- servizi ambulatoriali.
Si evidenzia che la ristrutturazione dell’immobile “Villa Gimelli” comporterà entro la
fine del 2008 l’ampliamento del numero di posti disponibili ed in particolare si arriverà a
n° 18 posti di residenziale e a n° 40 posti di semiresidenziale.
Residenza flessibile per soggetti artistici attivata nel 2007. Il progetto realizzato
dalla Cooperativa Sociale “Centro Studi sulla Comunicazione Facilitata” ha ottenuto
un contributo in conto capitale per la ristrutturazione di una ex scuola di proprietà
del Comune di Zoagli; la capienza è di n° 6-7 posti e tra gli obiettivi principali vi
sono quelli di offrire uno spazio di vita calibrato sulle necessità specifiche dei
soggetti che vi risiedono, di gestire le urgenze derivanti da momentanee
indisponibilità familiari a prendersi cura del proprio figlio (ad esempio per malattia
dei genitori, lutti, …), sperimentare percorsi di inserimento lavorativo protetto e
supportare nel processo di graduale allontanamento dalla famiglia. L’appartamento
protetto è rivolto a soggetti autistici di età superiore a 15 anni provenienti sia dal
66
territorio regionale che extra-regionale: risulta infatti essere la prima, nonché unica
struttura di questa tipologia presente sull’intero territorio ligure.
La struttura gestisce altresì nel fine settimana attività di socializzazione aperte
anche a soggetti non risiedenti nell’appartamento.
3) Progetto L.162/98 – (Progetto distrettuale)
Prosegue nel Distretto n° 14 il progetto ex L.162/98 per la settima annualità: il nuovo
progetto scadrà al 31/12/2008 e racchiude interventi individualizzati a beneficio di n° 18
disabili del territorio. La realizzazione di detti interventi è affidata all’ANFFAS Villa
Gimelli di Rapallo che attraverso educatori ed operatori, eroga prestazioni socioeducative ed assistenziali anche domiciliari, ponderate sui bisogni individuali dei soggetti
inseriti. Il progetto per l’annualità 2008 è stato approvato dal Comitato dei Sindaci che ne
ratificherà anche le eventuali modiche, variazioni e sospensione che dovessero insorgere
in corso d’anno.
Gli utenti inseriti per l’anno 2008 risultano essere 14 di Rapallo, 3 di S.Margherita L. e 1
di Zoagli; il costo annuale del progetto pari ad € 64.322,81 è sostenuto dai Comuni
interessati con quote ripartite in base al numero di soggetti residenti inseriti.
4) Progetto “Potenziamento ed integrazione inserimenti lavorativi per soggetti disabili
provenienti dal territorio del Distretto Sociosanitario n° 14” – Progetto
A.La.Di.N.O. (Autorealizzazione Lavorativa Disabili Nucleo di Osservazione) –
(Progetto distrettuale)
Dal positivo riscontro avuto negli anni precedenti, si è deciso di proseguire anche per
l’anno 2007/2008 il progetto A.La.D.i.N.O. integrato con il Servizio Inserimenti
Lavorativi della ASL 4 Chiavarese. Ai giovani disabili inseriti nelle aziende del territorio
ed in particolare presso la Mares di Rapallo, viene infatti data la possibilità, prima
dell’inizio o al termine del turno di lavoro, di pranzare insieme in una trattoria
convenzionata: è presente durante il tempo del pranzo, del turno di lavoro e fino al
riaccompagnamento ai mezzi per rientrare a casa, un educatore della ASL.
Il potenziamento ed il supporto a dette attività da parte del Distretto Sociosanitario,
consiste nel sostegno economico a carico dei Comuni per il costo orario dell’educatore
nel tempo del pranzo nonché il costo del pasto sia dei soggetti disabili sia per l’educatore.
Per l’annualità in corso (1° agosto 2007 – 31 luglio 2008) sono inseriti n° 11 giovani di
cui n° 8 di Rapallo e n° 3 di S.Margherita L. Si è provveduto anche per questa annualità a
sottoscrivere il relativo Protocollo Operativo con la ASL 4 Chiavarese.
67
5) Informahandicap della ASL 4 Chiavarese
L'Informahandicap del Nucleo Disabili della ASL 4 Chiavarese è un servizio che
permette al cittadino disabile di decodificare la vasta e attenta legislazione che lo riguarda
e di ridurre i suoi disagi mettendo a disposizione le informazioni legislative, i servizi, le
agevolazioni e le opportunità che ciascuno, a seconda della propria disabilità, può avere;
è costituito da un gruppo di lavoro formato da operatori che lavorano da anni nel settore.
Il servizio opera con la collaborazione degli operatori dei Servizi Sociali dei Comuni e
dei Distretti Sociosanitari del Tigullio ed in sinergia con le Associazioni dei disabili
(Consulta del Tigullio per i problemi del le persone portatrici di handicap) per
l'aggiornamento dei contenuti e il monitoraggio delle criticità emergenti. Per accedere al
servizio è possibile prendere contatti telefonici o via mail.
6) Ufficio Informadisabili del Comune di S.Margherita L.
L’Ufficio Informadisabili, attivo dal 2000, ha sede presso l’Istituto Colombo di
S.Margherita L. ed è gestito dai volontari dell’Associazione “Paratetraplegici Liguria”.
L’ufficio svolge un’attività di informazione ed di orientamento in merito a pratiche di
invalidità, abbattimento barriere architettoniche, ecc, attività di promozione di iniziative
sul territorio, mantenendo contatti e il coordinamento con gli altri enti.
7) Inserimenti lavorativi – Borse Lavoro ILSA
Nell’anno 2007 sono stati erogati dai Comuni i seguenti contributi a sostegno di
inserimenti lavorativi per persone disabili o svantaggiate:
A.T.S. n° 52: n° 6
A.T.S. n° 53: n° 21
8) Ippoterapia per ragazzi disabili presso l’Horse Club di Rapallo – S.Maria del
Campo – a cura della C.R.I. Comitato locale di Rapallo
Il Comitato locale di Rapallo della Croce Rossa Italiana sostiene da tempo le attività del
Centro di Ippoterapia per ragazzi disabili del comprensorio presso l’Horse Club di
Rapallo a S.Maria del Campo, organizzando anche manifestazioni quali la “Gimcana
ippica”.
68
B.2 servizi nuovi e da attivare
1) Comunità familiari per disabili - Cooperativa Sociale “Altro Sole”
Hanno avuto inizio i lavori di costruzione di un immobile destinato ad ospitare n° 2
Comunità Familiari per soggetti disabili da parte della Cooperativa Sociale “Altro Sole”;
dette strutture sorgeranno a Rapallo nella frazione comunale di S.Pietro di Novella ed
avranno un capienza totale di n° 11 posti.
L’obiettivo di tale iniziativa è quello di offrire ai soggetti disabili un contesto il più
possibile coincidente con quello della famiglia attraverso il mantenimento di legami di
tradizione, di cultura e affettivi tipicamente espressi nelle condizioni di vita familiare. La
struttura è pensata per accogliere due nuclei familiari e persone disabili prive di legami
familiari e che necessitino di un inserimento definitivo in struttura residenziale; è rivolta
in via prioritaria ai disabili residenti nel Comune di Rapallo ed in seconda battuta i
residenti sul territorio ligure.
La fruibilità del servizio è prevista entro il triennio di vigenza del presente Piano.
2) Progetto “Gruppo di socializzazione per disabili adulti” - (Progetto distrettuale)
Il progetto “Gruppo di socializzazione” nasce dal lavoro integrato della Struttura
Semplice di Neuropsichiatria Infantile della ASL 4 Chiavarese ed il Distretto
Sociosanitario n° 14, come risposta ai soggetti disabili residenti sul territorio distrettuale,
già seguiti dal Servizio ASL, e ad un loro desiderio di poter disporre di occasioni di
incontro e socializzazione nel tempo libero.
Il gruppo si riunirà due volte a settimana, una mattina ed un pomeriggio, presso locali
messi a disposizione dal Comune di Rapallo e dove hanno sede anche i servizi sociali
dell’Ambito e del Distretto ed il servizio di Neuropsichiatria Infantile della ASL 4.
Inizialmente il gruppo prenderà avvio con 4 ragazzi disabili già inseriti nel progetto ex L.
162/98 (si veda punto B.3) e nel Progetto A.La.Di.N.O. (si veda punto B.4) per arrivare
ad un gruppo di 8/10 ragazzi: saranno presenti contemporaneamente due educatori e
saranno gli stessi già impegnati per la realizzazione del progetto L. 162/98. Alcune ore
degli interventi individualizzati del progetto L.162/98 infatti verranno destinate
all’attività di gruppo a beneficio di tutti i soggetti. La ASL 4, inoltre, integrerà tali
presenze con un suo educatore; pertanto non si verificheranno costi aggiuntivi a carico
degli enti.
Anche le famiglie dei beneficiari stanno collaborando alla realizzazione dell’iniziativa
provvedendo, in base alle proprie disponibilità, all’arredo del locale ed alle attrezzature
necessarie.
COSTO AGGIUNTIVO: € 0
69
3) A.N.F.F.A.S. “Progetto Week-end”
L’Associazione ANFFAS Villa Gimelli di Rapallo sta attivando un progetto denominato
“Progetto week-end” per sostenere le famiglie di soggetti disabili nel quotidiano compito
di cura dei propri ragazzi nella giornata di sabato.
L’iniziativa prevede oltre all’obiettivo di sostenere i familiari, anche lo scopo di
promuovere l’integrazione sociale dei disabili sul territorio. Destinatari sono i disabili
intellettivi adulti residenti nei Comuni del Distretto n° 14 siano essi inseriti o meno in
strutture riabilitative o socio-riabilitative o in progetti di avviamento al lavoro.
Gli educatori dell’ANFFAS saranno sostenuti nella loro attività anche da alcuni
volontari.
4) Progetti di vita indipendente “Il Ponte” (progetto distrettuale integrato)
Il progetto prevede di offrire sostegno ai disabili in uscita dalle strutture residenziali e
semi-residenziali del territorio per facilitare il rientro a domicilio ed il riappropriarsi di
uno stile di vita autonomo. Attraverso l’integrazione dei servizi dei Comuni e della ASL
(prestazioni di assistenza domiciliare nonché educative/riabilitative) si mira al
raggiungimento di un buon livello di autonomia della persona che le consenta di
integrarsi nel contesto di vita “normale” e che lo renda capace di muoversi da solo,
ripristinando o potenziando i contatti con la rete amicale. Preliminare alla dimissione
dalla struttura, gli operatori della ASL e dei Comuni che conoscono la situazione del
disabile, sentiti gli operatori della struttura stessa, redigono un piano-programma
individualizzato contenente gli obiettivi da realizzare e con indicazione della tempistica
da seguire, ai fini di un reinserimento graduale nel contesto di vita.
70
Risultati attesi nell’arco del triennio di vigenza del Piano per la Rete 3
Raggiungimento di una maggiore omogeneità ed efficienza delle prassi operative
inerenti la gestione delle situazioni di non autosufficienza attraverso l’adozione di
procedure uniformi sul territorio distrettuale (P.I.A. e Case manager);
Diminuzione dei ricoveri definitivi di anziani in strutture residenziali;
Diminuzione lista d’attesa per residenzialità convenzionata;
Aumento delle ammissioni in Centro Diurno in quanto strumento a sostegno della
famiglia, ma che consente all’anziano di rimanere nel proprio contesto di vita;
Acquisizione di maggiore consapevolezza da parte dei familiari di soggetti affetti
dalla Sindrome di Alzheimer rispetto alle manifestazioni della patologia, nonché alle
modalità per affrontarla e gestirla nell’ambito domestico;
Potenziamento dei servizi e delle prestazioni di aiuto domestico potenziati sia in
termini qualitativi che quantitativi, a sostegno dell’anziano e/o disabile non
autosufficiente solo o al familiare che se ne prende cura;
Incremento dei servizi a “bassa soglia” in favore dei disabili affinché ne siano
rafforzate le autonomie ed intensificate le occasioni di “normalità”; Estensione
dell’offerta di servizi e prestazioni a favore dei disabili, differenziate sulla base delle
specifiche esigenze, per garantire la possibilità di scelta.
71
72
Rete 4
PROMOZIONE DELLE SOCIALITA’ ED INCLUSIONE SOCIALE
A. Servizi di recupero a favore di persone con dipendenze
B. Servizi Sociosanitari di Salute Mentale
C. Servizi di contrasto al disagio
73
RETE 4
Promozione della socialità ed inclusione sociale
Obiettivi:
a) campagna informativa e di sensibilizzazione della popolazione
b) attività di prevenzione per le dipendenze ed abuso di sostanze;
c) reinserimento nel tessuto sociale di appartenenza offrendo occasioni per
l’inserimento nel mondo del lavoro;
d) potenziamento delle risorse residenziali e semiresidenziali territoriali già
esistenti ed avvio di nuove strutture per le diverse tipologie di bisogno;
e) supporto alle famiglie nel compito di cura, assistenza e sostegno nelle azioni di
contrasto del disagio e di recupero e reinserimento socio-lavorativo del proprio
congiunto;
f) limitare il disagio collegato alle problematiche abitative anche in riferimento a
difficoltà temporanee;
g) favorire l’integrazione socio-economica-culturale sia di minori, che di adulti
immigrati nelle nostre comunità;
h) affrontare il disagio, specialmente notturno, dei Senza Fissa Dimora.
74
A – SERVIZI DI RECUPERO A FAVORE DI PERSONE CON
DIPENDENZE
Gli utenti del Distretto Sociosanitario n° 14 in carico al Dipartimento delle Dipendenze della
ASL 4 Chiavarese nella anno 2007 sono stati:
n° 178 (Tossicodipendenze)
n° 83 (Alcooldipendenze)
Tot. n° 297
n° 36 (altre patologie)
Utenti residenzialità – semiresidenzialità anno 2007:
n° 2 Comunità Terapeutica diurna
n° 15 Comunità Terapeutica residenziale
A.1 Servizi esistenti e funzionanti
1) Inserimenti lavorativi – Progetto “SIRIO” – (Progetto distrettuale)
I tre Distretti Sociosanitari della ASL 4 hanno deciso di destinare una quota dei fondi
distrettuali al proseguimento nel 2008 del Progetto “SIRIO” definendo le quote di
rispettiva spettanza in base alla popolazione residente.
A fronte di un costo totale di € 59.000,00 il Distretto n° 14 sosterrà una spesa pari ad €
17.379,02.
Il progetto si rivolge ad un utenza con problematiche di tossicodipendenza ed
alcoldipendenza proveniente dal territorio della ASL 4 Chiavarese ed è finalizzato ad
inserimenti lavorativi protetti presso l’area produttiva del Consorzio “R.Tassano”.
L’Unità di Valutazione degli Inserimenti Lavorativi definisce ed individua i soggetti da
inserire, che comunque presentano caratteristiche particolari dovute ai problemi di
dipendenza ed alle patologie ad essi correlate che necessitano di percorsi riabilitativi con
un particolare sostegno psico-educativo garantito dall’affiancamento costante nell’attività
svolta.
Con l’inserimento lavorativo protetto si mira a far acquisire all’utente la consapevolezza
delle proprie risorse e potenzialità, nonché gestire eventuali ricadute attraverso la
rielaborazione di ciò che le ha causate ed infine attuare una corretta socializzazione
lavorativa, finalizzata ad una graduale integrazione sociale.
I soggetti coinvolti nella gestione del progetto sono il Ser.T della ASL 4 Chiavarese, i
Servizi Sociali dei Comuni ed il Consorzio “R.Tassano”.
Nell’annualità 2007 sono stati inseriti 10 soggetti di cui n° 1 proveniente dal Distretto
Sociosanitario n° 14.
75
2) Educativa di strada – (Progetto distrettuale)
Il progetto è descritto nella Rete 2, sezione C.1 punto 4.
3) Progetto “Green”
Il progetto elaborato dal Dipartimento per le Dipendenze e i comportamenti di abuso in
collaborazione con il Dipartimento di Salute Mentale della ASL 4 prevede l’affidamento della
gestione e della manutenzione delle aree verdi della ASL ad un gruppo di persone svantaggiate
(8 unità) provenienti dal Ser.T./NOA, dal Servizio di Salute Mentale e dai Servizi Sociali di
Ambito.
L’attività viene svolta in collaborazione con la Coop. “Fontanabuona Ambiente” che cura
l’addestramento del personale e l’inserimento al lavoro mediante formule di borsa lavoro,
formazione in situazione e tirocini formativi.
Obiettivo del progetto è quello di creare una squadra di lavoratori che, attraverso un’adeguata
formazione e sostegno raggiungano nel più breve tempo possibile una corretta autonomia
lavorativa quale garanzia per proseguire l’attività assegnata. Inoltre, la squadra avrà il compito in
futuro di garantire la formazione ed un’opportunità lavorativa a nuovi soggetti svantaggiati
intenzionati a svolgere queste mansioni.
4) Progetto “Domino”
Il progetto “Domino” della ASL 4 è strettamente legato al progetto “Green” sopra riportato;
prevede l’inserimento di soggetti svantaggiati provenienti dai tre Distretti in attività lavorative
volte alla raccolta ed al riciclaggio della carta. Anche questo servizio è gestito in collaborazione
con la Coop. “Fontanabuona Ambiente”, Ser.T./NOA, dal Servizio di Salute Mentale e dai
Servizi Sociali di Ambito.
5) Progetto “Prevenzione dell’abuso di alcool attraverso lo sport”
Il progetto è descritto nelle Rete 2, sezione C.1, punto 6
A.2 Servizi nuovi e da attivare
1) Progetto “Fiocco alla porta”
Il progetto della ASL 4 tende a garantire l’accompagnamento ed il sostegno alla donna con
problemi legati alla dipendenza che ha scelto di portare a termine la gravidanza, utilizzando
76
nell’assistenza figure professioni specifiche, non solo nel periodo delicato della gravidanza, ma
anche nei primi mesi dopo il parto, favorendo lo sviluppo del rapporto madre-bambino.
La novità è quella di accompagnare la donna in gravidanza con interventi al domicilio della
stessa. Il servizio diventerà un punto di riferimento per la paziente e nel successivo puerperio in
ordine sanitario, sociale e psicologico, con il coinvolgimento dell’intero nucleo familiare.
Il progetto del Dipartimento delle Dipendenze vede il coinvolgimento del Reparto di Ostetricia e
Ginecologia dell’Ospedale di Lavagna e dei Comuni di Rapallo e di S.Margherita L.
77
B - SERVIZI SOCIOSANITARI DI SALUTE MENTALE
Gli utenti del Distretto Sociosanitario n° 14 in carico al Dipartimento di Salute Mentale della
ASL 4 Chiavarese nella anno 2007 sono stati n° 251.
Strutture residenziali e semiresidenziali nell’ASL 4 Chiavarese
Tipologia struttura
Comune
N° posti per pazienti
psichiatrici
Centro Diurno “Il Porto”
Chiavari
10
C.A.U.P.
Chiavari
8
Struttura Terapeutica
“I due Mari”
Castiglione Chiavarese
32
Struttura Terapeutica
“Le Ali”
Né
8
Rapallo
10
R.P. “Villa Chiara”
Utenti seguiti in Assistenza Domiciliare nel 2007: n° 30
Inserimenti lavorativi nel 2007: n° 7
Per l’anno 2008:
N° 5 nuovi inserimenti lavorativi
N° 5 posti residenziali in più per pazienti psichiatrici
Estensione del progetto “manutenzione aree verdi” per inserimento lavorativo
B.1 Servizi esistenti e funzionanti
1) Centro Diurno “Il porto” della ASL 4 Chiavarese
Proseguono le attività del Centro Diurno per pazienti affetti da disagio psichico gestito dal
Dipartimento di Salute Mentale della ASL 4 Chiavarese. Il Centro eroga prestazioni volte alla
socializzazione ed allo sviluppo e potenziamento delle autonomie anche attraverso proposte di
tipo ricreativo-culturali. I Comuni provvedono a contribuire alle spese di trasporto e di
partecipazione alle varie iniziative.
78
2) Progetto “In giro per il mondo – rivivere al-la giornata”
Proseguono le attività del progetto sovradistrettuale “In giro per il mondo – rivivere al-la
giornata” condotto dal Dipartimento di Salute Mentale della ASL 4 Chiavarese volto alla
promozione della salute degli utenti attraverso un miglioramento della loro autonomia ed un
potenziamento della loro integrazione attraverso momenti di incontro e socializzazione.
I Comuni partecipano al finanziamento delle attività sostenendo le spese socio-assistenziali
relative a trasporto, spese organizzative per eventuali manifestazioni, mentre la ASL provvede
alle spese relative al personale.
Nell’anno 2007 il progetto ha visto la partecipazione di n° 8 persone del Distretto n° 14.
Costo a carico dei Comuni
€ 2.664,24
3) Progetto “Serra”
La ASL 4 Chiavarese ha avviato nel 2007 il Progetto “Serra” rivolto a persone affette da disturbi
psichici gravi ed in carico al Dipartimento Salute Mentale per le quali non è ipotizzabile una
collocazione lavorativa definitiva.
Il servizio mira ad offrire un’opportunità di integrazione socio-lavorativa, basata su processi di
lavoro reali e sulla creazione di un “laboratorio di osservazione” per il sostegno all’inserimento
lavorativo: gli utenti svolgono le attività presso la serra ed il terreno del “Villaggio del Ragazzo”
a Chiavari dove affrontano un’esperienza di lavoro protetta svolgendo piccoli lavori guidati,
nonché visitando strutture di vendita dei prodotti utilizzati. Il lavoro si svolge tutti i giorni feriali
dalle 8,30 alle 11,30 con la presenza di un coordinatore e di quattro soggetti al massimo per
turno.
Nel 2007 sono state inserite n° 5 persone, di cui n° 4 provenienti dal Distretto n° 14 e con un
positivo riscontro; è emersa la possibilità di ampliare sia il numero di persone da coinvolgere
(arrivare fino a 10-15 soggetti) che l’orario di apertura del servizio (aggiungendo anche il turno
pomeridiano). A tal fine la ASL 4 ha chiesto la compartecipazione alle spese ai Comuni per
sostenere i costi di un altro educatore che si renderà necessario nel momento in cui il servizio
verrà ampliato.
B.2 Servizi nuovi e da attivare
1) Progetto “Abitare Assistito”
La Società “La Balena” s.r.l. in modo coordinato con la ASL 4 Chiavarese e con il Distretto
Sociosanitario n° 14 ha elaborato un progetto per la creazione di strutture intermedie per
79
l’accompagnamento all’autonomia personale di soggetti con disturbi mentali di gravità mediolieve, al cui interno si possano attivare percorsi individuali nel medio-lungo periodo.
Con la creazione di dette strutture si mira a rendere più facile e possibile la dimissione da
strutture ad alta intensità assistenziale nonché accogliere coloro per cui non sia possibile o risulti
critico o impossibile il re-inserimento nel nucleo familiare di origine.
In particolare si è provveduto a realizzare il progetto in due appartamenti di civile abitazione in
cui possano vivere n° 8 utenti con un buon livello di autonomia, ma che necessitino di un
sostegno nelle attività della vita quotidiana e comunitaria. Il servizio si rivolge ai soggetti in
carico al Dipartimento di Salute Mentale, con un’età compresa tra i 18 ed i 60 anni e residenti nel
territorio della ASL 4 con problematiche anche a carico della rete familiare e sociale di supporto;
la permanenza all’interno di detti alloggi potrà essere al massimo di 3 anni.
La Società “La Balena” s.r.l. sarà responsabile del servizio, la ASL sostiene il costo
dell’operatore presente nelle 24 ore e provvede alla formulazione ed al monitoraggio del progetto
terapeutico/riabilitativo, mentre i Comuni di residenza comparteciperanno per l’eventuale
pagamento della quota sociale a carico degli utenti.
2) Attivazione di una CAUP
Si sta collaborando con il Dipartimento di Salute Mentale della ASL 4 per l’individuazione di
una struttura sul nostro territorio da destinare all’utenza psichiatrica.
3) Potenziamento progetto “Serra” (vedere Rete 4 sezione B.1 punto 3)
Per l’annualità 2008, a fronte del potenziamento del servizio (da 5 unità inserite a 10/15) e quindi
della necessità di adeguare anche il numero degli educatori, il Dipartimento ha avanzato la
richiesta ai Distretti per ottenere un contributo economico a ciò finalizzato.
Il nostro Distretto a fronte di una maggior spesa pari a ad € 16.000,00 ha approvato, in base alla
popolazione residente di destinare una quota pari ad € 4.717,00.
80
C- SERVIZI DI CONTRASTO AL DISAGIO
In tutti i Comuni del Distretto Sociosanitario n° 14 si provvede all’erogazione di contributi
economici sistematici e/o “una tantum” per le situazioni che versano in condizione di disagio
economico, trasversalmente per tutte le aree di intervento.
C.1 Servizi esistenti e funzionanti
1) Fondo per sostegno locazioni (L.431/98 art.11)
Nell’anno 2007 nell’A.T.S. n° 52 sono stati erogati n° 105 contributi per il sostegno alle
locazioni a favore di singoli o famiglie; nell’A.T.S. n° 53 i contributi sono stati n° 330.
2) Mediazione culturale – (progetto distrettuale)
Prosegue dall’anno 2004 la convenzione tra l’ANOLF-CISL Tigullio ed il Distretto
Sociosanitario n° 14 per il servizio di mediazione culturale. Attraverso detta convenzione
l’ANOLF-CISL mette a disposizione dei quattro Comuni del Distretto mediatori culturali di
diverse madrelingua per interventi in affiancamento alle Assistenti Sociali in sede di colloquio
con immigrati stranieri, per agevolare la comunicazione e la corretta comprensione presso le
scuole, il Tribunale, ecc, per sostegno agli educatori nelle varie attività, soprattutto in ambito
scolastico.
3) Pronta Accoglienza minori stranieri non accompagnati presso Centro B. Acquarone
di Chiavari - (progetto soradistrettuale)
Anche per il 2008 verrà prorogato il Protocollo d’Intesa con il “Villaggio del Ragazzo” ed i tre
Distretti della ASL 4 che metterà a disposizione presso il Centro B.Acquarone di Chiavari n° 6
posti letto per la pronta accoglienza di minori stranieri con rapporto educativo 1/1 per le prime
72 ore d’intervento di emergenza; il periodo di permanenza massimo è di tre mesi; vengono
altresì erogati interventi educativi ed assistenziali e, su necessità, ore di mediatori culturali ed
interpreti. A fronte di un costo annuale totale pari ad € 46.000,00, in base alla popolazione
residente, a carico del nostro Distretto, è stato finanziato una spesa di € 13.549,74.
4) Unità abitative dell’Associazione “Il Melograno” – (Progetto distrettuale)
L’Associazione “Il Melograno” di S.Margherita L. ha avviato nel 2006 la gestione di n° 6 unità
abitative site in un immobile di proprietà della Parrocchia di S.Margherita L. V.M. e concesse in
81
comodato d’uso gratuito all’Associazione, finalizzate all’ospitalità temporanea di persone in
condizioni di disagio abitativo.
L’Associazione concederà dette unità abitative con contratto di sub comodato gratuito della
durata massima di 12 mesi non prorogabili a persone singole o nuclei familiari in condizioni di
grave disagio o di emergenza abitativa. Il servizio si rivolge ai dimoranti nel territorio del
Distretto Sociosanitario n° 14; l’inserimento avverrà in collaborazione con il Comune inviante a
seguito di idoneo colloquio e valutazione da parte dell’Assistente Sociale referente che
provvederà anche alla redazione del progetto sociale.
Il progetto non prevede rette od altri oneri a carico del Comune inviante che tuttavia, potrà
versare nei casi più gravi un contributo forfetario di € 150,00 all’Associazione per i consumi
energetici.
L’Associazione ha beneficiato di due contributi economici pari ad € 15.000,00 erogati dal
Distretto Sociosanitario n° 14 e del contributo in conto capitale regionale - anno 2007 per una
cifra pari a € 8.000,00.
5) Progetto “Incontro”: centro di socializzazione per adulti con disagio – (progetto
distrettuale)
In data 14/01/2008 è stato sottoscritto il Protocollo d’Intesa (di validità annuale) con il
“Villaggio del Ragazzo” per l’adesione al Progetto “Incontro” che prevede attività di
socializzazione a favore di persone adulte in stato di disagio sociale.
L’attività si svolge presso il Centro B. Acquarone di Chiavari dove viene offerto un servizio di
accoglienza e socializzazione a favore di persone di età adulta che si trovano in condizioni di
esclusione sociale a causa di disabilità fisiche, psichiche e sensoriali acquisite o congenite o che
vivano una situazione di disagio. Il progetto è strutturato su 3 pomeriggi settimanali e prevede
oltre all’attività di socializzazione anche attività ludiche di gruppo, momenti di lettura comune e
di riflessione su testi, ascolto di musica, corsi base di lingua straniera e attività creative.
Per partecipare al progetto gli interessati potranno accedere spontaneamente al Centro o essere
segnalati dai Comuni del Distretto Sociosanitario al Responsabile, che ne valuterà la possibilità
di inserimento; l’eventuale ammissione sarà concordata tra le parti.
Il costo di partecipazione è di € 5,45 a presenza effettiva e verrà sostenuto direttamente
dall’interessato; solo in caso di necessità, su valutazione del Comune di residenza, potrà essere
prevista una compartecipazione da parte dell’ente pubblico.
6) Titoli d’acquisto
Nel 2004 ha avuto inizio sul territorio di entrambi gli A.T.S. la sperimentazione dei “Vouchers
sociali” come proposta alternativa e/o di integrazione delle misure di sostegno economico già
attive per acquistare generi di prima necessità (alimenti e farmaci), materiale didattico, ecc.
Di detto strumento, ormai entrato a regime, hanno beneficiato nel 2007:
82
A.T.S. n° 52: n° 28 nuclei o singoli
A.T.S. n° 53: n° 19.
7) Progetto “Prevenzione della devianza e interventi di inclusione socio-lavorativa nei
confronti di giovani stranieri” (Provincia – Centro per l’impiego di Chiavari)
Sulla base di un progetto regionale sperimentale che coinvolge le quattro Province liguri ed i
relativi Centri per l’Impiego, verranno finanziati nell’anno 2008 dei percorsi formativi a favore
di giovani stranieri di età compresa fra i 16 ed i 25 anni finalizzati a migliorare l’integrazione
socio-lavorativa dei giovani stessi sul territorio, nonché sostenerli da un punto di vista
economico durante il percorso di inserimento. Altro obiettivo del progetto è quello di favorire e
potenziare la collaborazione tra i Centri per l’Impiego ed i servizi segnalanti (Comuni).
In particolare sulla Provincia di Genova vengono finanziati n° 30 percorsi che avranno la durata
di 8 mesi ciascuno e che prevedono un contributo mensile ad personam di € 300. Qualora il
soggetto inserito interrompa il percorso formativo senza giustificata motivazione, lo stesso verrà
cancellato dalle liste del Centro per l’Impiego di riferimento, nonché si sospenderà l’erogazione
del contributo mensile.
Da territorio del Distretto n° 14 è partita n° 1 segnalazione.
C.1 Servizi nuovi e da attivare
1) Point volontariato
Il Comune di Rapallo ha recentemente messo a disposizione alcuni propri locali quali sede della
Consulta del Volontariato di Rapallo e di alcune associazioni che risultavano prive di propria
sede. In orari prestabiliti presso tali locali saranno presenti dei volontari per fornire informazioni,
indirizzi ed ogni altra notizia utile al cittadino, in particolare sull’attività svolta da ciascuna
associazione.
2) Consulta del Volontariato
Attivazione da parte del Comune di S.Margherita L. di una Consulta del Volontariato quale
strumento di partecipazione e per la gestione integrata e la co-progettazione di interventi sul
territorio.
3) Accordo programmatico tra la Provincia di Genova, la Regione Liguria, i Distretti
Sociosanitari del Tigullio, le organizzazioni confederali e dei pensionati CGIL –
CISL – UIL e il Forum del Terzo Settore per un sistema di concertazione
83
interistituzionale che valorizzi la competenza e la professionalità dei servizi di
assistenza privati alle persone non autosufficienti nel territorio del Tigullio
Il progetto è descritto nella Rete 3 Sezione A2 .punto 8).
4) Progetto “Nessuno escluso: Centro di ascolto e cura del cittadino straniero”
Il progetto della ASL 4 Chiavarese si rivolge agli stranieri extra comunitari non in regola col
permesso di soggiorno e persegue la finalità di diffondere la conoscenza fra gli stranieri dei loro
diritti, in particolare, in materia di assistenza sanitaria, nonché offrire assistenza sanitaria
attraverso un ambulatorio medico di primo livello.
Nello specifico è stato avviato un Centro di Ascolto aperto due volte alla settimana in cui sono
presenti mediatori culturali e operatori referenti, per rispondere alle richieste socio-sanitarie e
fornire l’indicazione dei percorsi da seguire o inviare direttamente al servizio interessato. Risulta
attivato anche l’ambulatorio medico di primo livello in cui operano medici volontari e che
prevede il coinvolgimento della Pediatria Territoriale, della Psicologia Territoriale, del
Consultorio ginecologico, del Dipartimento Tutela della Donna e del Bambino, del Dipartimento
di Prevenzione S.C. Igiene e Sanità Pubblica, della S.C. Farmacia Territoriale.
5) Microcredito
Il Comune di Rapallo istituirà un fondo economico per l’erogazione di contributi di piccola
entità su specifico progetto sociale e con graduale restituzione.
Il costo del progetto per l’anno 2008 è di € 5.000,00.
84
Risultati attesi nell’arco del triennio di vigenza del Piano per la Rete 4
Aumento conoscenze e sensibilizzazione della popolazione relativamente all’area
del disagio
Riduzione del fenomeno di abuso di sostanze
Aumento disponibilità residenziale e semiresidenziale leggera nel territorio
distrettuale
Aumento occasioni per inserimenti lavorativi
Avvio ulteriori iniziative per l’integrazione socio-culturale degli immigrati
Istituzione di alcuni posti di accoglienza notturne a bassa soglia sia maschile che
femminile per i Senza Fissa Dimora
Disporre di risorse economiche diretta ed indiretta per sostenere situazioni di
bisogno nelle urgenze
Intensificare e consolidare un maggior coordinamento tra servizi pubblici, terzo
settore e Centro per l’impiego
Diminuzione di situazioni emarginanti e di esclusione sociale
85
86
RETE 5
Emergenza sociale
A. Servizi a favore delle persone vittime di abuso e maltrattamenti
B. Emergenze climatiche
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RETE 5
Emergenza sociale
Obiettivi:
a) creare una rete interistituzionale di enti e servizi socio-sanitari ed educativi che agiscano
in modo sinergico per fare emergere e combattere il maltrattamento, l’abuso e lo
sfruttamento di minori
b) migliorare il livello di tutela psico-sociale dei minori (azioni di informazione e
sensibilizzazione)
c) migliorare il modello di approccio metodologico ed organizzativo (azioni di formazione)
d) migliorare gli strumenti di comunicazione fra gli enti coinvolti (azioni di coordinamento)
e) superare la frammentazione degli interventi di protezione dei minori (azioni di presa in
carico)
f) monitoraggio del fenomeno di abuso e maltrattamento (azioni di ricerca)
g) monitoraggio situazioni a rischio emergenza estiva
h) garantire azioni a sostegno delle situazioni di fragilità per l’emergenza estiva
i) rinforzare il coordinamento e l’integrazione dei servizi socio-sanitari e pubblici con il
privato sociale per l’emergenza estiva
j) avviare una campagna di informazione e sensibilizzazione sui rischi legati all’emergenza
estiva
88
A - SERVIZI A FAVORE DELLE PERSONE VITTIME DI ABUSO E
MALTRATTAMENTI
A.1 Servizi esistenti e funzionanti
1) Corsi di aggiornamento e supervisione ex L. 269/98 - (Progetto sovradistrettuale)
Negli anni passati sono stati attivati e sono tuttora in atto, dei corsi di aggiornamento e
supervisione per gli operatori dei servizi sociosanitari dell’intero territorio della ASL 4 che si
occupano di situazioni di maltrattamento ed abuso a danno di minori, siano essi sociali che
sanitari.
A.2 Servizi nuovi e da attivare
1) Progetto ministeriale “Prevenzione e contrasto violenza di genere” – (Progetto
sovradistrettuale)
La Regione Liguria insieme alla Regione Calabria ed al Consorzio “Agorà” hanno aderito ad
un progetto ministeriale per attuare interventi volti a prevenire fenomeni di abuso sessuale e
di violenza.
In particolare con detto progetto si vuole analizzare e sistematizzare le modalità attraverso
cui sul territorio si monitora la violenza sessuale e di genere, sia in fase preventiva che in fase
di intervento, al fine di arrivare alla costituzione di un Osservatorio regionale sulle violenze
alle donne. Le azioni da portare avanti saranno l’implementazione di tavoli di lavoro, la
definizione di strumenti e procedure condivise, la costituzione dell’Osservatorio regionale, la
formazione degli operatori e una capillare attività di sensibilizzazione.
Si è in attesa degli sviluppi.
2) Attività di prevenzione presso le scuole, la cittadinanza in connessione con il
progetto di Telefono Azzurro (si veda Rete 2, sezione B. 2, punto 3)
89
B - EMERGENZE CLIMATICHE
B.1 Servizi esistenti e funzionanti
1) Custodi sociosanitari
Nell’ambito dei servizi a supporto degli anziani non autosufficienti, anche sul
territorio del Distretto Sociosanitario n° 14, sono stati attivati cojn progetto regionale
i “Custodi sociosanitari” ossia operatori con esperienza di aiuto personale a soggetti
non autosufficienti che possano svolgere interventi di osservazione e monitoraggio
delle persone ultrasettantacinquenni “a rischio” ed adempiere alle piccole
commissioni della quotidianità.
In particolare nell’anno 2007 sono stati attivati n° 10 custodi nell’A.T.S. n° 52 e n° 17
custodi nell’A.T.S. n° 53.
2) Fornitura condizionatori e ventilatori in comodato d’uso su segnalazione dei
MMG e degli operatori (attrezzature acquistate dal Distretto) e attivazione di
telesoccorsi con costi a carico dei Comuni
3) Estensione del servizio domiciliare alle ore serali nel periodo estivo
90
C – EMERGENZA SOCIALE
C.1 Servizi esistenti e funzionanti
1) Reperibilità sociale presso il Comune di S.Margherita L. già attivo e consistente
nella pronta reperibilità telefonica oltre l’orario di servizio e fino alle ore 20 di
un’Assistente Sociale a turno.
C.2 Servizi nuovi e da attivare
1) Pronto intervento sociale
Il servizio si propone di offrire una risposta concreta per le situazioni di emergenza
personali e familiari impreviste ed imprevedibili, con la necessità di interventi fuori
orario d’accesso al consueto servizio d’assistenza sociale.
Tale servizio è in fase di attivazione nell’A.T.S. n° 53 e potrà realizzarsi attraverso un
lavoro di rete che deve prevedere l’integrazione socio-sanitaria ed il coinvolgimento
di risorse umane e strumentali sia del pubblico che del privato sociale, per la
costruzione di un sistema capace di rispondere tempestivamente ai bisogni delle
persone in difficoltà, anche con soluzioni temporanee, in attesa della presa in carico e
dell’elaborazione di un progetto complessivo.
91
Risultati attesi nell’arco del triennio di vigenza del Piano per la Rete 5
Individuare l’estensione del fenomeno di abuso e/o maltrattamento nel nostro territorio
Miglioramento della capacità di individuazione dei segnali e condizioni indicanti
potenziali situazioni di abuso e/o maltrattamento da parte di docenti e operatori
sociosanitari (formazione e supervisione);
Presa in carico precoce delle situazioni di abuso e/o maltrattamento di minori, attraverso
un’accurata diagnosi del contesto socio-familiare in cui vive il minore;
Riduzione del fenomeno di abuso e maltrattamento;
Disporre di operatori adeguatamente formati che possano divenire “specialisti” nella
presa in carico di situazioni di abuso e maltrattamento;
Disporre di una rete socio-assistenziale adeguata ed integrata che possa supportare i
soggetti fragili “a rischio” nei periodi di emergenza climatica;
Riduzione dei fenomeni di malore evitando ricoveri ospedalieri per emergenza estiva.
92
93
RETE 6
POLITICHE ATTIVE PER L’INVECCHIAMENTO
Obiettivi:
1. Promuovere e favorire opportunità per un invecchiamento a ruolo attivo
valorizzando le competenze e il tempo liberato dal lavoro e mettendo al centro
l’anziano come protagonista e titolare di diritti;
2. Sostegno all’incontro e alla socializzazione anche per il mantenimento delle
abilità residue;
3. Informazione e sensibilizzazione della cittadinanza per vivere una vecchiaia più
sana e lunga possibile.
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L’invecchiamento della popolazione costituisce un aspetto fondamentale nella nostra regione ed
è destinato ad assumere un’importanza sempre maggiore.
Ad esso si accompagnano molteplici mutamenti sociali, tra cui l’indebolimento delle reti
parentali e la crescente partecipazione femminile al mercato del lavoro. L’insieme delle
trasformazioni in atto comporta non solo l’incremento nella domanda degli interventi pubblici,
ma anche la crescente necessità di ripensarne le caratteristiche. Si registra una crescente richiesta
di modalità d’intervento innovative, diverse da quelle oggi più consolidate. Le politiche di
assistenza continuativa degli anziani non autosufficienti (long – term care) sono dunque
chiamate a nuove complesse sfide. Il nostro interventi si dipana seguendo diverse strade quali il
mantenimento dell’autonomia fisica e psicologica, che facilita il rapporto di comunicazione
interpersonale e di attività ricreative e culturali, al supporto assistenziale relazionale e
riabilitativo favorendo la permanenza nel proprio ambiente quotidiano. Al netto del contributo
degli altri potenziali confondenti (abitudini e stili di vita, età, genere, razza, livello socioculturale e presenza di comorbosità), è noto il ruolo dell’avere amicizie e parenti stabilmente
vicini e la presenza di una persona fidata, come predittore positivo della ridotta mortalità e di un
miglioramento nella qualità della vita della persona anziana. Il rafforzamento delle reti sociali e
il favorire un’attività fisica e alimentare equilibrata, è uno strumento di educazione e promozione
della salute, che va incentivato e sponsorizzato a larga scala.
Al riguardo vanno sostenute precise scelte strategiche:
-
Riconoscere il ruolo attivo delle persone anziane promuovendo una nuova cultura
del vivere la vita in ogni sua fase e contesto;
-
Favorire e sostenere una riorganizzazione del corso della vita a livello individuale
e collettivo, realizzando maggiore integrazione tra formazione, lavoro e tempo
-
libero nelle diverse fasi della vita;
Promuovere il benessere e la salute nella terza età, assicurando un approccio
preventivo;
Impegnare strumenti e risorse per la promozione dell’educazione alla vecchiaia,
intesa come valore e parte integrante dell’intero arco della vita.
In quest’ottica, la terminologia “invecchiamento attivo” o “active aging” può essere tradotta
anche in “prolungamento della vita attiva” o “pensionamento attivo” o “valorizzazione della
risorsa anziani”. Ciò che si intende è la valorizzazione consiste nel creare opportunità di impiego
volontario, in ambiti e contesti diversi, a vantaggio della comunità intesa come persone,
ambiente, cultura, tempo libero, solidarietà. Strategico a questo proposito è il ruolo che gli
anziani possono svolgere nell’ambito della società impegnandosi nei vari contesti che devono
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rispondere oltre che a motivazioni altruistiche e partecipative anche a istanze personali di
valorizzazione, identità e ruolo sociale, pieno riconoscimento nel contesto intergenerazionale.
Occorre fare un salto qualitativo nel vedere l’anziano in un’ottica che può andare oltre il ruolo di
lavoratore a riposo, per assumere quello di produttore e costruttore di relazioni e beni sociali
nella comunità.
È necessario un cambiamento sociale per trasformare gli anziani da costo a risorsa e sconfiggere
l’idea della vecchiaia come un peso, un costo, un’emergenza.
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RETE 6 – POLITICHE ATTIVE PER L’INVECCHIAMENTO
A.1 Servizi esistenti e funzionanti
1) Nonni vigile
Ormai da alcuni anni il Comune di Rapallo ha attivato il servizio di “Nonni vigili” prevedendo la
presenza dei “Nonni” in prossimità delle scuole elementari e medie della città in particolare
durante l’anno scolastico e affidando loro funzioni anche di vigilanza e sicurezza non solo
stradale.
2) Servizi culturali ricreativi
Accademia Culturale Terza Età di Rapallo: n° 182 iscritti anno 2007
Centro Sociale Comunale a Rapallo (n° 70 iscritti nel 2007)
Associazione Centro Sociale Anziani a S.Margherita L. (n° 210 iscritti)
Centri Sociali privati a Rapallo (Circolo Aurora, Centro Sociale della Parrocchia
di SS.Gervasio e Protasio, Centro Sociale di Via Betti)
3) Vacanze e soggiorni climatici
Gli Ambiti Territoriali Sociali da tempo, organizzano annualmente soggiorni estivi per anziani
(14 giorni in località montane): nel 2007 nell’A.T.S. n° 52 hanno partecipato n° 44 persone e
nell’A.T.S. n° 53 n° 34.
A.2 Servizi nuovi e da attivare
1) Aree ortive
Il Comune di Rapallo considera di avviare un bando per l’assegnazione ad anziani
ultrasessantacinquenni di piccoli appezzamenti di terreno di proprietà comunale per la
coltivazione ad orto.
2) Progetto regionale “Prevenzione e miglioramento degli stili di vita” per la
popolazione anziana
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Il progetto della ASL 4 propone, in collaborazione con ilo Distretto ed in maniera innovativa,
un’informazione e coinvolgimento di tutte le Associazioni, enti istituzionali e non, categorie
professionali ed altro (sindacati, palestre, parrocchie, farmacie, ecc.) allo scopo di favorire e
raggiungere, attraverso incontri di formazione/informazione, il miglioramento degli stili di vita,
in particolare riguardo all’attività fisica e allo stile alimentare con il supporto di specialisti ASL.
L’innovazione più rilevante da realizzare attiene la capacità di dar vita ad un processo (pubblico,
attori sociali, privati) in grado di promuovere, sollecitare, consentire la partecipazione, la
condivisione e l’assunzione di responsabilità dei cittadini e della comunità nella progettazione e
nella realizzazione delle azioni per “nuovi stili di vita”.
3) Campagna per la prevenzione delle malattie cardiovascolari – CRI Comitato locale
di Rapallo e Associazione Cardiologia Punny Odaglia
Il progetto è proposto dalla Croce Rossa Italiana – Comitato di Rapallo e dall’Associazione
Cardiologia Punny Odaglia e si pone l’obiettivo di diffondere nel territorio la cultura della
prevenzione mediante il controllo della pressione arteriosa ed E.C.G.
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Risultati attesi nell’arco del triennio di vigenza del Piano per la Rete 6
Aumento occasioni e opportunità di ruolo attivo per le persone ultrasessantacinquenni;
Ampliamento ed aumento punti di incontro e di socializzazione;
Aumento del numero di “grandi anziani” in condizioni di buona autonomia.
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GESTIONE FINANZIARIA ANNO 2008
Nel prospetto vengono illustrati i costi dei servizi gestiti direttamente del Distretto ed i costi di
funzionamento della Segreteria Tecnica e del Direttore Sociale.
I costi di tutti gli altri servizi, già attivi o da attivare, rimangono a carico degli Ambiti o dei
singoli Comuni o degli enti proponenti.
Infatti alcuni progetti e diverse azioni programmate dal Distretto di concerto con gli Ambiti,
Comuni, enti vari vengono o verranno poi gestiti direttamente da questi ultimi e quindi con costi
a loro carico.
RETE 1
1. Guida ai servizi sociali e sociosanitari (anno 2009)
€ 10.000,00
RETE 2
A. Famiglia
1. agevolazioni tariffarie
2. microcredito
3. contributi per maternità
4. family card
5. potenziamento sportello legale
6. progetto “Sostegno pedagogico alla relazione madre-bambino”
7. mediatore familiare
€ 12.940,00
€ 33.900,00
€ 18.500,00
€
303,00
€ 6.800,00
€ 30.340,00
€ 13.400,00
B. Minori
1. Telefono Azzurro (per spese pubblicitarie e relatori)
€ 1.000,00
C. Adolescenti e giovani
1. Educativa di strada
2. Centro Giovani
€ 11.480,00
€ 66.700,00
RETE 3
A. Anziani
1. F.N.A. (I contributo regionale per anno 2008)
2. indagine per definizione registro badanti di Distretto
3. responsabile PIA
€ 199.012,00
€ 7.534,00
€ 30.096,00
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RETE 4
1. progetto “SIRIO”
2. progetto “Serre”
3. Pronta Accoglienza Minori stranieri non accompagnati
€ 17.379,02
€ 4.717,00
€ 13.549,74
€ 467.650,76
COSTO FUNZIONAMENTO Segreteria Tecnica e Direttore Sociale
Preventivo 2008:
€ 120.112,63
101
MODALITA’ RIPARTO E ATTRIBUZIONE COSTI DI FUNZIONAMENTO
DELLA SEGRETERIA TECNICA
Il Comitato dei Sindaci di Distretto in data 29/04/2008 ha approvato, all’unanimità, la modalità
di riparto e attribuzione dei costi di funzionamento della Segreteria Tecnica e per il Direttore
Sociale.
Tutti gli operatori (Direttore Sociale, Assistente Sociale, Amministrativo) risultano dipendenti
dal Comune di Rapallo.
Dai finanziamenti regionali distrettuali lo stesso Comune, capofila del Distretto, tratterà la quota
percentuale di spettanza dei Comuni liquidando ai Comuni capofila di Ambito la differenza.
Quanto sopra sulla scorta del Bilancio annuale di previsione e consuntivo approvati dallo stesso
Comitato dei Sindaci.
102
CONTO CAPITALE
Priorità:
1. completamento ed adeguamento a norma di strutture sociali esistenti e funzionanti
nell’area anziani (R.P. – C.D.), disabili, minori (Asili Nido – Servizi Integrativi – Servizi
innovativi)
2. strutture nuove nell’area anziani (Centro per Alzheimer – Comunità Alloggio), nell’area
disabilità (Centro di socializzazione – Centro diurno), nell’area minori (C.E.A – Servizi
integrativi – Servizi innovativi), nell’area giovani (centro giovani - centro di
socializzazione), nell’area emarginazione (ospitalità notturna – comunità alloggio –
appartamenti protetti - casa famiglia – centro di aggregazione)
Requisiti:
1. capacità di co-finanziamento da parte dei beneficiari
2. strutture che offrono servizi rivolti almeno al territorio distrettuale
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PUNTI DI FORZA E CRITICITA’
Rispetto al primo Piano di Zona anni 2002-2004 si sono evoluti e rinforzati nel tempo i punti di
forza, attenuate alcune criticità e risolte altre; contemporaneamente sono insorte però alcune
difficoltà nuove specialmente per l’avvio dell’organizzazione territoriale dei servizi prevista
dalla recente normativa regionale.
-
Le Associazioni di volontariato presenti sul territorio hanno maggiormente operato in
rete ed in coordinamento con i servizi pubblici (es. nell’area dell’immigrazione e del
disagio ed esclusione sociale), talvolta proponendo ed attivando alcuni servizi (es.
point del volontariato – campagna anti truffa – ecc.)
-
-
-
Entrambe le due ex IPAB, attualmente Aziende Servizi alla persona hanno attivato
ciascuna un Centro Diurno per anziani (prima tale servizio era assente sul nostro
territorio);
La sezione ANFFAS Tigullio Ovest oltre ad erogare i propri servizi istituzionali
(Dopo di Noi – Centro Diurno e residenzialità) provvede all’assistenza domiciliare di
cui alla L.162/98 per i disabili gravi con specifica convenzione con il Comune
capofila dell’ex Zona Sociale, oggi Distretto Sociosanitario n° 14; provvede, inoltre
ad integrare con propri operatori il servizio del progetto “A.La.Di.N.O.” per
l’inserimento lavorativo di alcuni giovani adulti disabili; a breve, sarà presente, con
proprio operatore, presso il Centro di socializzazione sempre per giovani disabili; da
poco ha avviato il progetto “Week – end”.
Si è raggiunta una maggiore omogeneità degli interventi, dei servizi e delle modalità
operative nei quattro Comuni del Distretto;
Maggiore attenzione è stata dedicata alla qualità dei servizi nelle strutture sia
pubbliche che private;
Si è consolidata una maggiore integrazione sociosanitaria a livello operativo nelle
varie aree di intervento.
Oggi si possono considerare punti di forza:
1. Gli organismi istituiti con la recente normativa regionale (es. Unità Distrettuale),
così come la definizione di alcuni nuovi ruoli (es. Direttore Sociale, ecc.) e delle
modalità di funzionamento di alcuni servizi (es. UVM, ecc) hanno sicuramente
permesso l’affermarsi di una maggiore visibilità, autonomia dei servizi ed una
migliore funzionalità degli stessi, nonché una più approfondita conoscenza dei
bisogni, delle risorse e dei servizi in atto (es. Comitato Distrettuale);
104
2. La presenza sul territorio di numerose Associazioni di volontariato, e di alcuni
Consorzi e cooperative, di ONLUS ed ex IPAB operanti nei vari settori e
maggiormente in rete specialmente con gli enti locali;
3. Il consolidamento nel tempo di una maggiore integrazione sociosanitaria a livello
operativo nelle varie aree di intervento; ha favorito, in particolare con il Direttore
Sanitario ed i Direttori dei Dipartimenti una maggiore conoscenza delle modalità
operative reciproche e dei rispettivi servizi che, a sua volta, certamente permette
di agevolare il coordinamento socio-sanitario.
4. I protocolli operativi già attivati o in via di stesura tra i vari servizi permettono
una maggiore chiarezza nelle procedure, nelle competenze, nelle responsabilità,
garantendo, contestualmente, una maggiore sicurezza per gli operatori.
Criticità:
1. Insufficienza di strutture per accoglienza di adulti sia diurna che notturna ed in
particolare per i Senza Fissa Dimora;
2. Sensibile disomogeneità di ampiezza territoriale, organizzativa ed amministrativa tra i
Comuni capofila di Ambito (Rapallo – S.Margherita L.) ed i restanti Comuni facenti
parte degli Ambiti (Zoagli – Portofino);
3. Persistenza di una scarsa diffusione ed insufficiente “cultura distrettuale”. La tendenza
prevalente è di progettare a livello comunale o al massimo a livello di Ambito; i progetti
proposti dal Distretto, vengono accolti e condivisi con alcune difficoltà, a meno che tale
progettualità non venga richiesta dal livello regionale. Ad ogni tornata elettorale o
comunque ad ogni cambio di amministrazione si verificano rallentamenti operativi per la
necessità di approfondimenti, confronti, rimessa in discussione di decisioni già assunte a
suo tempo da altri o per modificare modalità operative in atto;
4. Scarsa autonomia finanziaria e gestionale per le attività sociosanitarie. Il Distretto, in
oggi, a livello finanziario gestisce unicamente i fondi regionali finalizzati, anche se la
convenzione sottoscritta tra Comuni ed ASL prevede il rinvio a successivi atti d’intesa
per l’eventuale trasferimento di fondi. Nella nostra ASL le prestazioni relative
all’assistenza domiciliare, alla residenzialità e semiresidenzialità, fanno capo ai vari
Dipartimenti e così pure le attività consultoriali;
5. Difficoltà a far decollare i nuovi organismi previsti dalla legislazione regionale (Unità
Distrettuale – Comitato Distrettuale – ecc.) con le rispettive competenze. Difficoltà di
ordine burocratico, ma anche organizzativo;
6. Ritardo da parte della ASL negli adempimenti di competenza (PAT – nomina
componenti Comitato Distrettuale – ecc.) che hanno rallentato l’attività distrettuale
soprattutto per la predisposizione del Piano Triennale;
105
7. Intensità, qualità e quantità diverse nei tre Distretti della ASL 4 di alcuni servizi sanitari
(es. attività consultoriali), taluni per diversità di organico, altri per capacità diverse degli
operatori;
8. Insufficiente raccordo e confronto tra il Comune di Chiavari, capofila di ASL ed i
Comuni capofila di Distretto nel livello decisionale ed informativo;
9. Aumento delle competenze e delle richieste avanzate dal livello regionale al Distretto con
un aumento dell’attività da svolgere rispetto all’organico rimasto invariato della
Segreteria Tecnica rimasto invariato nel tempo;
10. L’area minori di competenza ASL, collegata in particolare, con il Servizio consultoriale,
dipendenze e salute mentale, risulta la più critica, sia per le risorse destinate sempre più
scarse, che per l’assunzione in carico delle singole situazioni sempre più numerose.
Trattasi infatti di un’area oggi sempre più problematica che richiederebbe una sinergia di
azioni, interventi, servizi maggiormente rinforzati, strettamente collegati e con
conoscenze sempre più diversificate e aggiornate rispetto al bisogno, con particolare
riferimento all’affido, psicoterapia e adozione.
11. Insufficiente formazione dei custodi sociosanitari (emergenze climatiche) riscontrate sia
nel 2006 che nel 2007 nell’Ambito N.53.
106
MONITORAGGIO E VALUTAZIONE
L’Unità Distrettuale con la propria Segreteria Tecnica è quell’organismo tecnico-gestionale che
opera in raccordo con l’organo di rappresentanza politica (Comitato dei Sindaci – Direttore
Generale ASL) e l’organo di rappresentanza tecnica (Coordinatori Ambiti Territoriali Sociali –
Comitato Distrettuale) e che è deputato alla programmazione ed all’attuazione della
pianificazione con le funzioni di:
- organizzare il lavoro in qualità di regia del processo;
-
coordinare le attività e le interazioni tra i vari attori;
promuovere la partecipazione dei soggetti coinvolti a vario titolo;
-
elaborare e sintetizzare i contenuti dei vari tavoli tecnici e politici delle sei reti;
monitorare e valutare il Piano di Zona.
Pur non disponendo di un sistema di monitoraggio e di valutazione standardizzato e ben definito,
è necessario individuare un piano meglio articolato al fine di ottimizzare la programmazione del
sistema integrato degli interventi e dei servizi distrettuali per migliorare l’utilizzo delle risorse
disponibili.
L’attività di valutazione per essere efficace deve risultare utile a chi deve prendere decisioni;
deve cioè produrre informazioni e dati che servono a formulare giudizi per poi progettare azioni
e già nel momento in cui si elabora un progetto si dovrebbe riservare uno spazio per la
valutazione.
Il monitoraggio e le valutazioni si sviluppano, pertanto, su due livelli: il primo gestito dal
responsabile del singolo progetto, avrà finalità operative con lo scopo di produrre informazioni
utili alla gestione ed allo sviluppo dell’intervento e di documentare i risultati prodotti.
Il secondo, gestito dal Distretto sarà orientato alla rendicontazione istituzionale, fornendo
elementi utili alla valutazione complessiva sullo stato di attuazione del programma e sul
raggiungimento degli obiettivi previsti.
La valutazione di distinguerà in valutazione di processo e valutazione di risultato.
La prima relativa alla raccolta di informazioni utili alla gestione ed allo stato di avanzamento del
programma.
La seconda relativa alla verifica degli effetti prodotti sulla popolazione target e cioè “misurando”
la situazione prima e dopo l’intervento.
L’attività di monitoraggio e valutazione verrà attivata attraverso tre fasi specifiche:
1) ex ante: focalizzata sulle condizioni di partenza, sui bisogni presenti e sulle risposte già
attivate;
2) in itinere, che si svolge nel corso di attuazione delle azioni previste con il coinvolgimento
di tutti i soggetti attuatori del Piano distrettuale;
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3) ex post, che tiene conto della qualità degli interventi realizzati, della loro efficacia ed
efficienza e del loro rispetto sulle priorità indicate.
Verranno predisposte dal Distretto le schede necessarie sia per la valutazione dei singoli progetti
che del Piano Distrettuale e sia per la valutazione di processo per tenere monitorato lo stato di
avanzamento del programma che di risultato attraverso gli indicatori di risultato.
Tutti gli esiti delle varie valutazioni verranno riportati all’attenzione del Comitato dei Sindaci di
Distretto ed ai vari attori che a diverso titolo partecipano alla realizzazione del Piano; in
particolare, semestralmente, verranno forniti i risultati delle verifiche in itinere per gli eventuali
aggiustamenti necessari.
Rapallo, 30 giugno 2008
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