distretto sociosanitario n.14
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DISTRETTO SOCIOSANITARIO N.14 (Comuni di Rapallo, Zoagli, Santa Margherita Ligure, Portofino / ASL 4 “Chiavarese”) PIANO SOCIALE INTEGRATO DI DISTRETTO SOCIOSANITARIO N. 14 Anni 2008-2010 SOMMARIO 1. Premessa Pag. 3 2. Assetto istituzionale ed organizzativo Pag. 5 3. Processo metodologico per stesura Piano distrettuale Pag. 11 4. Contesto socio- economico Pag. 13 5. Caratteristiche demografiche del territorio Pag. 14 6. Bisogni del territorio Pag. 24 7. Obiettivi trasversali Pag. 25 8. Rete 1 – Accesso, cittadinanza ed integrazione sociosanitaria Pag. 26 9. Rete 2 – Famiglia Pag. 31 10. Rete 3 – Non autosufficienza Pag. 55 11.Rete 4 - Promozione della socialità ed inclusione sociale Pag. 72 12.Rete 5 – Emergenza Sociale Pag. 86 13.Rete 6 – Politiche attive per l’invecchiamento Pag. 93 14.Gestione finanziaria Anno 2008 Pag. 100 15.Modalità di riparto ed attribuzione costi di funzionamento della Segreteria Tecnica Pag. 102 16.Conto Capitale Pag. 103 17.Punti di forza e criticità Pag. 104 18.Monitoraggio e valutazione Pag. 107 2 PREMESSA Con il I° Piano sociale territoriale 2002/2004, prorogato per gli anni successivi, è stato possibile avviare un diverso processo operativo teso al superamento di interventi puramente riparativi, saltuari e soprattutto una diversa modalità programmatoria comune tra i diversi enti locali ed integrata con i vari servizi. Oggi ci troviamo con un percorso già intrapreso e la nuova legislazione e normativa regionale permetterà di completarlo e di raggiungere ulteriori obiettivi e progressi ancor più evidenti. Con l’emanazione della L.R. N. 12/2006, nel rispetto della L.328/2000 e del D. Lgs.229/99 si è reso necessario avviare un processo di riorganizzazione dell’assetto istituzionale e organizzativo dei servizi teso all’integrazione ed al riconoscimento del ruolo primario delle amministrazioni locali; processo che vede la Regione assumere sempre più un ruolo di programmazione e di indirizzo per i Comuni singoli e associati che a loro volta assumono maggiormente un ruolo strategico. Inoltre, la coincidenza territoriale del Distretto sanitario con quello sociale risulta fondamentale per garantire una efficace funzionalità; con la sovrapponibilità dei territori di intervento sociale e sanitario si può meglio garantire l’integrazione, che è uno dei cardini su cui si regge la L.N.328/00 e la L.R. N. 12/06. Le politiche integrate diventano necessarie per una risposta più completa ai bisogni dei cittadini, sia per gli aspetti del ben-essere sociale, che per il miglioramento della qualità della vita e della salute. Soltanto una reale integrazione tra percorsi di salute, politiche attive per la qualificazione professionale all’avviamento al lavoro, scolarizzazione, politiche abitative, politiche per migliorare la vivibilità quotidiana e la qualità della vita, politiche educative ecc. e quindi considerando la persona nella sua globalità sarà possibile affrancare buona parte dei cittadini dai loro bisogni. Il cittadino, anche quello più emarginato, deve essere considerato una risorsa e dovranno essere ancor più valorizzate le sue capacità residue per realizzare il suo progetto di vita, evitando forme di puro assistenzialismo e quindi promuovendo l’autonomia delle persone attraverso anche la loro partecipazione ai processi di recupero ed alla progettazione e realizzazione del loro “progetto di vita”. Ciascuna persona può diventare così artefice e protagonista della crescita e dello sviluppo proprio e della comunità cui appartiene. 3 Le comunità locali, le associazioni, la cooperazione, il volontariato, i gruppi sociali sono chiamati a pieno titolo a rispondere ai bisogni e dovranno, sempre più essere valorizzati da parte degli enti pubblici partecipando anche alla definizione di progetti e programmi sociali. Il Distretto Sociosanitario N.14 ed i due Ambiti Territoriali Sociali (N.52 e N.53) che lo compongono , nonché il Distretto Sanitario N.3 della ASL 4, si apprestano a definire la loro programmazione locale alla luce dei principi sopra enunciati e con l’obiettivo prioritario di mantenere i servizi già attivi, tendendo sempre di più ad uniformarli, rinforzarli ove possibile, migliorando gradualmente i livelli essenziali di assistenza e poi, anche in riferimento agli indicatori regionali, attivare nuove esperienze, nuovi servizi maggiormente rispondenti ai bisogni ed esigenze emergenti , il tutto proporzionalmente ai finanziamenti ad essi destinati. La priorità invece che guiderà tutta la programmazione locale territoriale sarà il perseguimento dell’inclusione sociale delle persone svantaggiate e delle fasce deboli, dall’immigrazione, alle nuove povertà, alla dispersione scolastica, alla disoccupazione, alla disabilità, alle dipendenze, ecc. 4 ASSETTO ISTITUZIONALE ED ORGANIZZATIVO 5 ASL 4 “Chiavarese” (abitanti N. 147.729 - al 30 giugno 2006) DISTRETTO SOCIOSANITARIO N. 14 (abitanti N. 14n° 43.515) Ambito Territoriale Sociale N. 52 Ambito Territoriale Sociale N. 53 DISTRETTO SOCIOSANITARIO N. 15 (abitanti n° 71.249) Ambito Territoriale Sociale N. 54 Ambito Territoriale Sociale N. 55 – N.56 – N.57 DISTRETTO SOCIOSANITARIO N. 16 (abitanti n° 32.965) Ambito Territoriale Sociale N. 58 Ambito Territoriale Sociale N. 59 6 CONFERENZA DEI SINDACI ASL 4 È l’organo politico di rappresentanza dei Comuni compresi nel territorio della ASL 4 ed è composto dai Sindaci di 30 Comuni. Presidente della Conferenza è il Sindaco del Comune di Chiavari o suo delegato. La Conferenza dei Sindaci fornisce macro indirizzi per la pianificazione sociale, sanitaria e sociosanitaria integrata; si rapporta con la Direzione dell’Azienda Sanitaria, per il Piano della Salute e per gli indirizzi in materia di integrazione sociosanitaria, con le modalità di cui al regolamento di funzionamento approvato dalla stessa Conferenza dei Sindaci. COMITATO DI RAPPRESENTANZA È l’organo politico esecutivo di cui si avvale la Conferenza dei Sindaci ed è composto dai Presidenti dei Comitati dei Sindaci dei Distretti Sociosanitari n° 14, 15 e 16, dal Sindaco del Comune di Lavagna e dal Rappresentante delle Comunità Montane Valli Aveto, Graveglia e Sturla. Fornisce indirizzi ed assume decisioni in materia sociosanitaria rispetto alla gestione delle attività sovradistrettuali con le modalità di cui al regolamento di funzionamento soprarichiamato. 7 ASSOCIAZIONE DEI COMUNI (Rapallo – Zoagli – S.Margherita L. – Portofino) SINDACI ASL 4 “CHIAVARESE” Direttore Generale UNITA’ DISTRETTUALE Direttore Sociale – Direttore Distretto Sanitario COMITATO DEI SINDACI DI DISTRETTO Assessori delegati COMITATO DISTRETTUALE (Coordinatori di Ambito Territoriale Sociale – Coordinatore Ass.Sociale ASL – Coordinatore funzioni infermieristiche Direttori dei Dipartimenti – MMG – Pediatri di libera scelta o specialista ambulatoriale) AMBITO TERRITORIALE SOCIALE N° 52 (Comuni di S.Margherita L. – Portofino) CONFERENZA SINDACI D’AMBITO Assessori delegati COORDINATORE DI AMBITO AMBITO TERRITORIALE SOCIALE N° 53 (Comuni di Rapallo - Zoagli) CONFERENZA SINDACI D’AMBITO Assessori delegati COORDINATORE DI AMBITO 8 Presidente: Assessore ai Servizi Sociali Comune di Rapallo AMBITO TERRITORIALE SOCIALE N° 52 AMBITO TERRITORIALE SOCIALE N° 53 (Comuni di S.Margherita L. – Portofino) ABITANTI N.10.719 (Comuni di Rapallo - Zoagli) ABITANTI N. 32.744 Presidente: Assessore ai Servizi Sociali Comune di S.Margherita L. Presidente: Assessore ai Servizi Sociali Comune di Rapallo Membro: Assessore ai Servizi Sociali Comune di Portofino Membro: Assessore ai Servizi Sociali Comune di Zoagli 9 DIRETTORE SOCIALE DIRETTORE DISTRETTO SANITARIO SEGRETERIA: Assistente Sociale Amministrativo AMBITO TERRITORIALE SOCIALE N° 52 (Comuni di S.Margherita L. – Portofino) AMBITO TERRITORIALE SOCIALE N° 53 (Comuni di Rapallo - Zoagli) n° 1 Coordinatore Assistente Sociale n° 1 Assistenti Sociali n° 1 Coordinatore Assistente Sociale n° 7 Assistenti Sociali n° 8 Educatore n° 11 Assistenti Domiciliari n° 1 Educatore n° 12 Assistenti Domiciliari n° 2 Amministrativi n° 1 Psicologo n° 1 Amministrativi n° 2 Psicologo n° 1 Pedagogista n° 1 Pedagogista 10 PROCESSO METODOLOGICO per stesura Piano distrettuale Responsabilità politica - Comitato dei Sindaci di Distretto Sociosanitario (Zoagli, Rapallo, S. Margherita L., Portofino) Direttore Generale ASL 4 “Chiavarese” Responsabilità Tecnica - Ufficio di Piano (Direttore Sociale + Coordinatori di Ambito Territoriale Sociale + Assistente Sociale e Amministrativo della Segreteria Tecnica) - Comitato distrettuale (Rappresentanti Dipartimenti + membri di coordinamento) - Direttore Distretto Sanitario Procedure e cronoprogramma 1. Indicazioni per definizione obiettivi distrettuali da raggiungere nel triennio da parte del Comitato dei Sindaci e del Direttore ASL 4 (Dicembre 2007) 2. Analisi degli obiettivi indicati dal Piano Sociosanitario Regionale 2007/2010 in relazione allo stato della rete di offerta già esistente nel Distretto ed ai bisogni esistenti Chi: Direttore Sociale, Comitato Distrettuale, Direttore Distretto Sanitario, soggetti del territorio già operanti (Gennaio 2008) 3. Partecipazione e coinvolgimento del territorio nella definizione degli obiettivi del Piano Triennale Territoriale riferiti ai bisogni ed alle risorse e proposte progettuali (Febbraio – Marzo 2008) 4. Convocazione Comitato Distrettuale (Maggio 2008) 5. Stesura della bozza del Piano di DSS (Maggio 2008) Chi: Direttore Sociale, Segreteria Tecnica, Direttore Distretto Sanitario 11 6. Valutazione della bozza nella sede politica (Giugno 2008) Modalità: Comitato dei Sindaci – Direttore ASL 4 Chiavarese 7. Condivisione della bozza di Piano con gli attori del territorio e con Comitato Distrettuale (Giugno 2008) 8. Stesura definitiva del Piano di Distretto Chi: Direttore Sociale, Segreteria Tecnica, Direttore distretto sanitario (Giugno 2008) 9. Approvazione del Piano di Distretto da parte del Comitato dei Sindaci di Distretto Sociosanitario e del Direttore Generale della ASL 4 (30 giugno 2008) 10. Assemblea pubblica per presentazione del Piano Sociale Integrato di Distretto Sociosanitario n° 14 Tigullio Occidentale 2008/2010 (Settembre 2008) 12 CONTESTO SOCIO – ECONOMICO Il Distretto Sociosanitario N.14, con un totale di popolazione residente al 31/12/2006 di N. 43.463 unità e indice di vecchiaia pari a 255,65 (anziani oltre i 65 anni: N. 12.021 di cui N. 3.613 oltre gli 80 anni ; i minorenni risultano n. 5.732 di cui minori di anni 14: N.4702). Il Comune capofila è Rapallo, sesto comune della Liguria per numero di abitanti dopo Genova, La Spezia, Savona, Sanremo e Imperia ed è il maggiore del comprensorio del Tigullio. I quattro Comuni sorgono nella parte occidentale del Golfo Tigullio e si estendono sia sulla costa che sulle colline e vallate retrostanti con numerose frazioni sulle alture. Finita la guerra, lo sviluppo economico interessò anche queste nostre zone; l’attività economica si basa principalmente sul turismo, specie nel settore balneare ed alberghiero. Importante è divenuto anche il turismo crocieristico con sbarco di navi da ogni parte del mondo, specialmente a Portofino e Santa Margherita Ligure. Il Santuario di nostra Signora di Montallegro, collegato a Rapallo anche da una funivia, è visitato da migliaia di pellegrini. Nel territorio esistono diverse piccole imprese legate soprattutto all’artigianato ed alla produzione locale. I Zoagliesi, ad esempio, seppero inventarsi il mestiere di tessitori di seta ed i loro tessuti vennero esportati e conosciuti in tutto il mondo. Si registra però un sempre più crescente flusso migratorio, specialmente a Rapallo, che porta con sé molte e variegate nuove problematiche. Nonostante la fama di benessere esiste uno zoccolo di disagio economico e sociale che fa riferimento a vecchie e nuove povertà con condizioni di esclusione sociale, a volte, nascoste e con punte anche di povertà estrema e con significativi fenomeni di bullismo, di alcolismo e tossicodipendenza. 13 CARATTERISTICHE DEMOGRAFICHE DEL TERRITORIO 14 S.MARGHERITA LIGURE - EVOLUZIONE DEMOGRAFICA 14.000 12.742 12.390 11.787 12.000 11.077 10.755 10.404 10.376 10.333 10.244 10.212 10.203 2001 2002 2003 2004 2005 2006 10.000 8.000 6.000 4.000 2.000 0 1951 1961 1971 1981 1991 PORTOFINO - EVOLUZIONE DEMOGRAFICA 1.200 1.053 1.011 1.000 896 800 743 608 600 546 540 533 541 532 516 2001 2002 2003 2004 2005 2006 400 200 0 1951 1961 1971 1981 1991 15 RAPALLO - EVOLUZIONE DEMOGRAFICA 35.000 29.547 30.000 29.444 29.957 30.134 30.260 30.224 30.338 2001 2002 2003 2004 2005 2006 27.370 26.713 25.000 20.606 20.000 15.639 15.000 10.000 5.000 0 1951 1961 1971 1981 1991 ZOAGLI - EVOLUZIONE DEMOGRAFICA 2.600 2.572 2.554 2.550 2.516 2.542 2.543 2002 2003 2.567 2.546 2.511 2.500 2.450 2.400 2.360 2.333 2.350 2.314 2.300 2.250 2.200 2.150 1951 1961 1971 1981 1991 2001 2004 2005 2006 16 POPOLAZIONE RESIDENTE NEL DISTRETTO SOCIOSANITARIO N.14 AL 31/12/2006 43.463 45.000 40.000 32.744 30.177 35.000 30.000 25.000 20.000 10.719 10.203 15.000 10.000 2.567 516 5.000 0 S.MARGHERITA LIGURE PORTOFINO AMBITO TERRIT.SOCIALE N.52 RAPALLO ZOAGLI AMBITO TERRIT. SOCIALE N.53 DISTRETTO SOCIOSANITARIO N.14 Aumento della popolazione da l 2001 al 2006 nel Distretto RAFFRONTO POPOLAZIONE RESIDENTE ANNI 2001-2006 Diminuzione della popolazione da l 2001 al 2006 sia nei Comuni che nell'Ambito 45.000 Aumento popolazione da l 2001 al 2006 sia nei Comuni che nell'Ambito 40.000 35.000 30.000 25.000 20.000 15.000 10.000 5.000 0 S.MARGHERITA LIGURE PORTOFINO AMBITO TERRIT.SOCIALE N.52 RAPALLO ZOAGLI AMBITO TERRIT. SOCIALE N.53 DISTRETTO SOCIOSANITARIO N.14 ANNO 2001 10.404 546 10.950 29.444 2.511 31.955 42.905 ANNO 2006 10.203 516 10.719 30.177 2.567 32.744 43.463 La popolazione residente è passata da 42.905 abitanti nel 2001 a 43.463 abitanti nel 2006 con un aumento di 558 unità; il Comune di Rapallo è interessato da questa dinamica positiva con un aumento di circa 500 unità ed il Comune di Zoagli con 56 unità. Gli altri due Comuni (Santa Margherita Ligure e Portofino) hanno perduto invece gradualmente popolazione. L’aumento pare possa avere soprattutto origine nell’incremento dei residenti stranieri. 17 POPOLAZIONE AMBITO TERRITORIALE N.52 - N.53 - DISTRETTO SOCIO-SANITARIO N.14 AL 31/12/2006 50.000 43. 463 45.000 40.000 32.744 35.000 30.000 25. 710 25.000 19. 607 20.000 15.000 12. 021 10. 719 8. 752 10.000 6. 103 4. 385 3. 269 5.000 5. 732 1. 347 0 A M B I T O T E R R I T O R I A L E SO C I A L E N . 5 2 A M B I T O T E R R I T O R I A L E SO C I A L E N . 5 3 M I NORI 1.347 4. 385 D I ST R E T T O SO C I O SA N I T A R I O N . 1 4 5. 732 A D U LT I 6.103 19. 607 25. 710 A N ZI A N I 3.269 8. 752 12. 021 T OT A LE 10. 719 32. 744 43. 463 PERCENTUALE PER FASCE D'ETA' NELL'AMBITO TERRITORIALE SOCIALE N.52 AL 31/12/2006 PERCENTUALEPER FASCE D'ETA' NELL'AMBITO TERRITORIALE SOCIALE N.53 AL 31/12/2006 MINORI 13,39% ANZIANI 26,73% MINORI 12,57% ANZIANI 30,50% N. 8.752 ADULTI 59,88% ADULTI 56,94% PERCENTUALI PER FASCE D'ETA' NEL DISTRETTO SOCIOSANITARIO N.14 MINORI 13,19% ANZIANI 27,66% ADULTI 59,15% POPOLAZIONE STRANIERA NEL DISTRETTO SOCIOSANITARIO N.14 AL 31/12/2006 2330 2500 1854 1771 2000 1500 1000 476 448 500 83 28 0 stranieri S.MARGHERITA L. PORTOFINO AMBITO TERRIT.SOCIALE N.52 RAPALLO ZOAGLI AMBITO TERRIT.SOCIALE N.53 DISTRETTO SOCIOSANITARIO N.14 448 28 476 1771 83 1854 2330 18 POPOLAZIONE PER CLASSE D'ETA' - COMUNE DI SANTA MARGHERITA LIGURE AL 31/12/2006 1.600 1.547 1.398 1.400 1.200 936 1.000 805 800 726 705 677 663 559 600 368 400 412 297 224 255 200 213 277 141 0 0-3 ANNI 4-5 ANNI 6-10 ANNI 11-14 ANNI 15-17 ANNI 18-20 ANNI 21-24 ANNI 25-29 ANNI 30-34 ANNI 35-39 ANNI 40-49 ANNI 50-59 ANNI 60-64 ANNI 65-69 ANNI 70-74 ANNI 75-79 ANNI 80 ANNI e oltre POPOLAZIONE PER CLASSE D'ETA' - COMUNE DI PORTOFINO AL 31/12/2006 80 75 68 70 60 50 45 40 40 40 35 44 36 30 20 17 11 10 9 18 13 18 22 13 12 0 0-3 ANNI 4-5 ANNI 6-10 ANNI 11-14 ANNI 15-17 ANNI 18-20 ANNI 21-24 ANNI 25-29 ANNI 30-34 ANNI 35-39 ANNI 40-49 ANNI 50-59 ANNI 60-64 ANNI 65-69 ANNI 70-74 ANNI 75-79 ANNI 80 ANNI e oltre POPOLAZIONE AMBITO TERRITORIALE SOCIALE N.52 AL 31/12/2006 PER CLASSE D'ETA' 1.800 1.622 1.600 1.466 1.400 1.200 980 1.000 845 771 800 745 712 699 581 600 385 400 266 430 310 236 231 290 150 200 0 0-3 ANNI 4-5 ANNI 6-10 ANNI 11-14 ANNI 15-17 ANNI 18-20 ANNI 21-24 ANNI 25-29 ANNI 30-34 ANNI 35-39 ANNI 40-49 ANNI 50-59 ANNI 60-64 ANNI 65-69 ANNI 70-74 ANNI 75-79 ANNI 80 ANNI e oltre 19 POPOLAZIONE PER CLASSE D'ETA' - COMUNE DI RAPALLO AL 31/12/2006 5000 4677 4500 4032 4000 3500 3000 2500 2090 2000 1933 2069 1830 1744 1462 1500 1000 2415 2274 1075 870 934 733 445 500 691 903 0 0-3 ANNI 4-5 ANNI 6-10 ANNI 11-14 ANNI 15-17 ANNI 18-20 ANNI 21-24 ANNI 25-29 ANNI 30-34 ANNI 35-39 ANNI 40-49 ANNI 50-59 ANNI 60-64 ANNI 65-69 ANNI 70-74 ANNI 75-79 ANNI 80 ANNI e oltre POPOLAZIONE PER CLASSE D'ETA' - COMUNE DI ZOAGLI AL 31/12/2006 450 402 400 378 350 300 250 218 190 200 183 182 162 154 150 100 86 69 50 132 103 76 61 60 75 36 0 0-3 ANNI 4-5 ANNI 6-10 ANNI 11-14 ANNI 15-17 ANNI 18-20 ANNI 21-24 ANNI 25-29 ANNI 30-34 ANNI 35-39 ANNI 40-49 ANNI 50-59 ANNI 60-64 ANNI 65-69 ANNI 70-74 ANNI 75-79 ANNI 80 ANNI e oltre POPOLAZIONE PER CLASSE D'ETA' - AMBITO TERRITORIALE N. 53 AL 31/12/2006 6.000 5.055 5.000 4.434 4.000 3.000 2.464 2.000 939 2.116 1.992 1.565 1.161 1.000 2.633 2.251 2.244 1.010 481 794 751 1.876 978 0 0-3 ANNI 4-5 ANNI 6-10 ANNI 11-14 ANNI 15-17 ANNI 18-20 ANNI 21-24 ANNI 25-29 ANNI 30-34 ANNI 35-39 ANNI 40-49 ANNI 50-59 ANNI 60-64 ANNI 65-69 ANNI 70-74 ANNI 75-79 ANNI 80 ANNI e oltre 20 POPOLAZIONE PER CLASSE D'ETA' - DISTRETTO SOCIOSANITARIO N.14 AL 31/12/2006 7.000 6.677 5.900 6.000 5.000 4.000 3.613 3.096 3.235 2.828 2.825 3.000 2.737 2.575 1.995 2.000 1.546 1.205 1.000 1.320 1.030 982 631 1.268 0 0-3 ANNI 4-5 ANNI 6-10 ANNI 11-14 ANNI 15-17 ANNI 18-20 ANNI 21-24 ANNI 25-29 ANNI 30-34 ANNI 35-39 ANNI 40-49 ANNI 50-59 ANNI 60-64 ANNI 65-69 ANNI 70-74 ANNI 75-79 ANNI 80 ANNI e oltre Gli ultrasessantacinquenni risultano N. 12.021 (27,66%). Molto elevata è l’incidenza dei “grandi vecchi”, ossia ultraottantenni ( 8,31%). Il numero dei vecchi è più del doppio di quello dei giovani (N. 5.732- 13,19%). L’indice di vecchiaia a livello distrettuale risulta pari a 255,56. COMPOSIZIONE NUCLEI FAMILIARI DEL DISTRETTO SOCIOSANITARIO N. 14 AL 31/12/2006 N.4 COMPONENTI 9,48% Nei quattro Comuni risiedono nel complesso N. N.5 E OLTRE COMPONENTI 3,05% 21.465 famiglie di cui N. 9.569 sono unipersonali. Il N.3 COMPONENTI 16,59% N.1 COMPONENTE 44,58% numero medio di componenti per famiglia risulta pari a 2. N.2 COMPONENTI 26,31% NUCLEI FAMILIARI CON NUMEO DI FIGLI PARI O SUPERIORI A QUATTRO 41 45 40 35 Il numero di famiglie con 4 o più figli è pari a N. 60. 30 15 25 20 1 15 3 10 5 0 S.Margherita Ligure Portofino Rapallo Zoagli 21 POPOLAZIONE STRANIERA PRESENTE NEI QUATTRO COMUNI DEL DISTRETTO SOCIOSANITARIO N.14 - RAFFRONTO ANNI 2001-2006 2500 2000 1500 1000 500 0 S.M ARGHERITA LIG. PORTOFINO RAPALLO ZOAGLI DISTRETTO SOCIOSANITARIO N.14 ANNO 2001 271 18 874 62 1225 ANNO 2006 448 28 1771 83 2330 CITTADINI STRANIERI PER SESSO AL 31/12/2006 Maschi N. 1.081 46,39% Fem m ine N. 1.249 53,61% POPOLAZIONE STRANIERA PER CONTINENTE PRESENTE NEL DISTRETTO SOCIOSANITARIO N. 14 - RAFFRONTO ANNI 2001-2006 2500 2000 1500 1000 500 0 AFRICA ASIA AMERICA UNIONE EUROPEA EUROPA NON U.E. OCEANIA TOTALE ANNO 2001 239 241 221 188 335 1 1225 ANNO 2006 357 353 486 348 782 4 2330 22 NAZIONALITA' CITTADINI STRANIERI MAGGIORMENTE PRESENTI NEL DISTRETTO SOCIOSANITARIO N.14 AL 31/12/2006 588 600 500 400 277 300 174 200 139 132 118 97 66 67 100 55 0 ALBANIA ECUADOR SRYLANKA M AROCCO ROM ANIA EGITTO FILIPPINE TUNISIA UCRAINA GERM ANIA NAZIONALITA' CITTADINI STRANIERI MAGGIORMENTE PRESENTI NELDISTRETTO SOCIOSANITARIO N.14 -RAFFRONTO ANNI 2001-2006 600 500 400 300 200 100 0 ALBANIA ECUADOR SRYLANKA MAROCCO ROMANIA EGITTO FILIPPINE TUNISIA ANNO 2001 221 46 116 108 28 58 58 46 ANNO 2006 588 277 174 139 132 118 97 67 INCIDENZA POPOLAZIONE STRANIERA SULLA POPOLAZIONE DEL DISTRETTO SOCIOSANITARIO N. 14 AL 31/12/2006 POPOLAZIONE NON STRANIERA DEL DISTRETTO SOCIOSANITARIO N.14 94,64%- N. 41.133 POPOLAZIONE STRANIERA DEL DISTRETTO SOCIOSANITARIO N,14 5,36%- N.2.330 POPOLAZIONE STRANIERA RAPALLO 76,01% - N. 1.771 POPOLAZIONE STRANIERA ZOAGLI 3,56% - N. 83 POPOLAZIONE STRANIERA S.MARGHERITA L. 19,23% - N.448 POPOLAZIONE STRANIERA PORTOFINO 1,20% - N. 28 23 BISOGNI DEL TERRITORIO Rispetto ai bisogni del nostro territorio gli stessi sono stati rappresentati in sede regionale durante l’anno 2007 ed è proprio sulla scorta di dette segnalazioni e dei dati inviati sia dai Distretti, sia dalla ASL che Il Piano Sociale Integrato Regionale, nella sua terza parte, individua gli indicatori ed i risultati da raggiungere nel triennio per le sei reti e per ciascun territorio distrettuale. Nonostante quanto sopra riferito si è, comunque, provveduto ulteriormente a coinvolgere il territorio con una serie di incontri tecnico – politici con le Associazioni, i Sindacati, il terzo settore, le ex IPAB, le scuole e naturalmente con i Dipartimenti e Servizi della ASL. Tali tavoli di lavoro hanno confermato le necessità già note, anche se con sfumature diverse tra le singole realtà territoriali. Partendo da tali bisogni, dalle risorse disponibili e dagli obiettivi prefissati si è proceduto a predisporre la programmazione triennale per ciascuna delle sei reti indicate dalla Regione Liguria. Per il triennio di vigenza del Piano (2008/2010) si considera di garantire il mantenimento dei servizi già in atto, attraverso un incremento ed un miglioramento delle attività, nonché di creare nuove azioni da sviluppare per raggiungere gli obiettivi specifici di ciascuna rete, sulla base delle disponibilità finanziarie. Di seguito vengono descritti gli obiettivi, i servizi in atto ed i progetti suddivisi nelle sei reti indicate dal Piano Sociale Integrato Regionale 2007/2010, sia quelli di Ambito che quelli di Distretto: Rete 1 – Accesso, cittadinanza ed integrazione sociosanitaria Rete 2 – Famiglia Rete 3 – Non Autosufficienza Rete 4 – Promozione della socialità e inclusione sociale Rete 5 – Emergenza sociale Rete 6 - Politiche attive per l’invecchiamento 24 OBIETTIVI TRASVERSALI - sviluppare politiche di inclusione sociale - razionalizzare il sistema di offerta dei servizi per perseguire la migliore offerta possibile per i cittadini - progettazioni partecipate - potenziare e diversificare le misure e gli strumenti per l’accesso ai servizi sociali e sociosanitari - migliorare l’informazione ai cittadini in ordine alle modalità di accesso ai servizi pubblici e privati - facilitare l’accesso unificato ai servizi con azioni di accoglienza a bassa soglia - rafforzare l’autonomia decisionale degli utenti - sviluppare maggiormente il coordinamento tra servizi pubblici e tra servizi pubblici e privati per facilitare processi di integrazione - sviluppare in maniera omogenea la distribuzione territoriale dei servizi - applicare lo strumento della “valutazione multisciplinare” per tutte le situazioni di bisogno delle varie reti 25 26 RETE 1 Accesso, cittadinanza e integrazione sociosanitaria a) Costituzione delle Associazioni Intercomunali degli Ambiti Territoriali Sociali n° 52 e n° 53 b) Costituzione dell’Associazione Intercomunale di Distretto Sociosanitario n° 14 c) Approvazione della convenzione tra l’Associazione Intercomunale di Distretto e l’ASL 4 Chiavarese e delle convenzioni tra i Comuni degli Ambiti Territoriali Sociali d) Unità Distrettuale: regolamento di funzionamento e) Istituzione dello Sportello Integrato Sociosanitario f) Istituzione dello Sportello di Cittadinanza g) Accoglienza h) ISEE omogenea sul territorio i) U.V.M. j) Guida ai Servizi k) Protocollo di relazioni sindacali l) Telefono Informa-anziani 27 Rete 1 Accesso, cittadinanza e integrazione sociosanitaria Obiettivi: 1. garantire un accesso unificato per le prestazioni socio-sanitarie con particolare attenzione alla fase dell’accoglienza 2. garantire una corretta e completa informazione sulle prestazioni e servizi offrendo consulenza ed orientamento al cittadino 3. garantire la valutazione integrata dei bisogni con la segnalazione al servizio competente in relazione al bisogno prevalente delle persone 4. realizzazione di una rete integrata di interventi e servizi sociali omogenea nel territorio del Distretto Sociosanitario N.14 28 a) I Consigli Comunali dei Comuni capofila di Ambito Territoriale Sociale n° 52 e 53, S.Margherita L. e Rapallo, hanno approvato rispettivamente con Delibera n° 72 del 27/11/2007 e n° 45 del 19/12/2007 la costituzione delle Associazioni Intercomunali degli Ambiti Territoriali Sociali. b/c) Con decisione del Comitato dei Sindaci del Distretto Sociosanitario n° 14 del 6/12/2007, presente il Direttore Generale della ASL 4 Chiavarese, è stato approvato l’Atto Costitutivo dell’Associazione Intercomunale di Distretto Sociosanitario n° 14 ed il relativo regolamento di funzionamento, nonché il testo della convenzione tra l’Associazione Intercomunale di Distretto e la ASL 4 “Chiavarese”, convenzione sottoscritta il 29/05/2008. Ciascun Comune ha provveduto poi a far approvare tali atti nei rispettivi Consigli Comunali. d) Con decisione del Comitato dei Sindaci del 29/02/2008 è stato approvato il regolamento di funzionamento dell’Unità Distrettuale concordato con gli altri due Distretti della ASL 4. e) Il Comitato dei Sindaci di Distretto Sociosanitario n° 14 del 6/12/2007 ha provveduto a confermare l’individuazione di tre locali e quindi la sede dello Sportello Integrato Sociosanitario a Rapallo, Piazza Molfino, 10; si è approvata la sua attivazione attribuendo l’incarico, per le rispettive competenze, al Direttore Sociale e al Direttore del Distretto Sanitario di individuare i servizi da trasferire gradualmente allo Sportello con il relativo personale, di provvedere al reperimento dell’arredo e delle attrezzature necessarie, alla formazione degli operatori e quindi alla graduale apertura al pubblico entro il 2008, garantendo una corretta informazione al cittadino ed alle famiglie sulle provvidenze e servizi concedibili dalla rete sociale e sociosanitaria. f) Gli sportelli di cittadinanza istituiti e funzionanti presso i Comuni capofila di Ambito Territoriale Sociale, anche con punti di accesso presso tutti i Comuni del Distretto fungono anche da punto decentrato delle attività sociosanitarie, inoltre provvedono all’erogazione delle prestazioni sociali di base (informazione, consulenza, servizio sociale professionale, assistenza domiciliare, ecc.) attraverso l’Unità Operativa Multiprofessionale. g) Lo sportello integrato e gli sportelli di cittadinanza diventano i punti di accesso per la domanda sociosanitaria e sociale ed hanno un ruolo cruciale nel recepire la domanda e nell’operare da filtro; hanno la funzione di fornire le informazioni necessarie su tutto il sistema dei servizi (agio e disagio) del territorio; di attivare e gestire le procedure relative a specifici servizi di competenza o di indirizzare e collegare il cittadino all’operatore competente. In questo ruolo cruciale è di fondamentale importanza l’accoglienza del cittadino e l’ascolto delle varie problematiche; questo è un punto, spesso, di elevata criticità, poiché all’operatore possono essere richieste delle competenze diverse, inoltre sono necessarie qualità di attenzione, chiarezza e pazienza con i cittadini in difficoltà; l’operatore deve avere una conoscenza approfondita del 29 territorio di riferimento, delle procedure organizzative, possedere capacità comunicative e relazionali, capacità di affrontare con flessibilità le varie situazioni possibili. A questo proposito si ipotizza una formazione specifica per tutti gli operatori addetti agli sportelli ed al segretariato sociale, in particolare per migliorare la cultura e la capacità di accoglienza e di ascolto, condotta da un esperto esterno ai servizi. h) Con decisione del Comitato dei Sindaci del 14/01/2008 si è approvato l’indirizzo di avviare il processo di verifica e quindi di adeguamento dei valori ISEE per rendere omogeneo l’accesso ai vari servizi sul territorio dell’intero Distretto entro il 2009. i) Con decisione del Comitato dei Sindaci del 30/06/2008 è stato approvato il regolamento di funzionamento dell’Unità di Valutazione Multidisciplinare concordato con gli altri due Distretti della ASL 4 Chiavarese. L’U.V.M. risulta già da tempo funzionante; a partire dal 2007 si provvede anche alla definizione del Piano Individualizzato di Assistenza (P.I.A.) attraverso l’integrazione di prestazioni appartenenti a diversi comparti e con l’individuazione del case manager per le ammissioni ai Centro Diurni ed al Fondo per la non autosufficienza. j) Guida dei servizi di Distretto Sociosanitario n° 14 con la presentazione di tutti i iservizi e le modalità per accedervi anche per gli stranieri. La realizzazione di questo strumento è stata approvata con decisione del Comitato dei Sindaci del 29/04/2008. COSTO: € 10.000,00 k) Con decisione del Comitato dei Sindaci del 30/06/2008 è stata approvato un protocollo di relazioni sindacali che riconosce l’importanza del confronto con le Organizzazioni Sindacali CGIL – CISL – UIL Confederali e dei Pensionati del Tigullio e ne disciplina i contenuti e le modalità. l) Telefono informa-anziani: l’A.T.S. n° 53 prevede di attivare un numero verde attraverso cui offrire ai cittadini anziani informazioni sui servizi socio-assistenziali. 30 31 RETE 2 FAMIGLIA A. Servizi alle famiglie B. Minori C. Adolescenti e giovani 32 Rete 2 Famiglia Obiettivi: a) Favorire il benessere delle famiglie mediante la rimozione degli ostacoli con particolare riferimento a quelli di carattere economico, abitativo, lavorativo; b) Promuovere e favorire azioni promozionali relativi all’affido e all’adozione; c) Garantire attività di tutela e assistenza per minori; d) Sostenere iniziative per la scolarizzazione e prevenzione abbandono scolastico, attività di aggregazione e socializzazione per giovani ed adolescenti; e) Sensibilizzare l’opinione pubblica, in primis genitori ed insegnanti , alla problematica dell’abuso e maltrattamento di minori, anche attraverso azioni preventive e informative f) Sostenere le responsabilità genitoriali g) Sviluppare servizi socio-educativi; con diversificazione delle offerte e flessibilità dell’organizzazione per favorire la massima diffusione territoriale ed il raggiungimento della più ampia utenza; h) Sviluppare coscienza e autodeterminazione della famiglia per una loro maggiore presenza nelle sedi decisionali per l’attivazione e funzionamento dei vari servizi; i) Avviare percorsi di crescita e responsabilizzazione delle nuove generazioni favorendo il loro inserimento nel mondo della scuola, del lavoro e della società in genere; j) Offrire occasioni di apprendimento e conoscenza da parte dei più giovani rispetto alle problematiche più attuali e per la crescita della consapevolezza ed attenzione del sé. 33 A – FAMIGLIA A.1 - Servizi esistenti e funzionanti 1) “Sportello Legale” – (Progetto distrettuale) Da due anni prosegue nel territorio del Distretto l’attività dello Sportello Legale rivolta ai cittadini dei quattro Comuni per consulenze in materia di Diritto di Famiglia con particolare riferimento a separazione, divorzio, affidamento dei figli minori, ecc. Le consulenze vengono prestate da due Avvocati che, con presenza bimensile nei due Comuni capifila di Ambito, offrono supporto non solo agli utenti, ma anche agli operatori in merito a situazioni complesse. L’iniziativa persegue finalità preventive, informative e di tutela dei minori A.2 - Servizi nuovi e da attivare 1) Sperimentazione iniziative in favore di famiglie con numero di figli pari o superiore a quattro a) Progetto sperimentale distrettuale “Agevolazioni tariffarie per frequenza servizi socio-educativi prima infanzia, per trasporto scolastico e per mensa scolastica” I nostri regolamenti comunali disciplinano già le riduzioni e/o esenzioni per le tariffe di ammissione ai servizi di: trasporto scolastico mensa scolastica centri estivi asili nido Si tratta ora di applicare agevolazioni specificatamente per le famiglie (residenti nei Comuni del Distretto ) con 4 o più figli e con valore ISEE pari od inferiore ad € 20.000,00 e per un solo figlio. In particolare: per frequenza centri estivi (luglio – agosto): riduzione di € 190,00 mensili per un massimo di 10 famiglie COSTO € 3.800,00 per mensa scolastica: riduzione di € 3,00 per N. 150 pasti (anno scolastico) e per un massimo di 8 famiglie in assenza di borsa di studio ai sensi della L.R. 15/07 COSTO € 3.600,00 per frequenza asili nido pubblici: riduzione di € 30,00 mensili per 11 mensilità e per un massimo di 10 famiglie COSTO € 3.300,00 34 per il servizio trasporto (andata e ritorno) riduzione del 40% del costo annuo per un massimo di 20 famiglie in assenza borsa di studio ai sensi della L.R. 15/2007 COSTO Durata del progetto: 12 mesi Fondo destinato a questi servizi: € 12.940,00 Costo del progetto: ammontare totale agevolazioni costo personale (amministrativo 50 ore) € 2.240,00 € 12.940,00 € 850,00 ______________ Totale € 13.790,00 Criteri di priorità: presenza di figli portatori di handicap valore ISEE inferiore Documentazione da presentare: Certificazione di ammissione e di frequenza al servizio Dichiarazione ISEE aggiornata eventuale certificazione attestante l’handicap del figlio b) Progetto sperimentale distrettuale “Micro credito” Trattasi di un sostegno al nucleo familiare che si trova in uno stato di temporanea difficoltà economica a causa di eventi particolari che hanno determinato una sospensione o riduzione del reddito o un imprevisto aumento delle spese tale da comportare problematiche nella gestione quotidiana. Tale misura si configura come “prestito” a tasso zero ossia come somma data a credito al richiedente per fronteggiare la momentanea e sopravvenuta situazione, ma con la previsione di restituirla entro i tempi concordati con il Distretto Sociosanitario erogatore, senza alcun interesse aggiuntivo. Finalità Offrire alle famiglie in stato di bisogno uno strumento che consenta il superamento della momentanea situazione problematica permettendo loro di trovare nuove soluzioni (es. ricerca nuovo lavoro, ecc.) che determinino nuovamente l’autonomia gestionale del nucleo. Destinatari Famiglie numerose con un numero di figli a carico pari o superiore a 4 in situazione di temporanea difficoltà economica residenti sul territorio del Distretto Sociosanitario n° 14. 35 Ammontare Il micro credito può variare da un minimo di € 500,00 fino ad un massimo di € 3.000,00 da rimborsare a tasso zero attraverso rate mensili/periodiche entro un tempo concordato che non può superare i 30 mesi. Criteri d’accesso Risiedere in uno dei Comuni del Distretto Sociosanitario n° 14 Avere un valore ISEE compreso fra € 2.500,00 ed € 20.000,00 (con un valore ISEE inferiore a € 2.500,00 si considera che il beneficiario del prestito non sia in grado di restituirlo) Non è possibile concedere il prestito qualora la famiglia richiedente abbia ottenuto altre agevolazioni della stessa natura, erogate da soggetti pubblici e/o privati, fatte salve le agevolazioni di carattere fiscale. Potranno accedere al beneficio le situazioni che presentano tutti i requisiti sopra richiesti, per il numero massimo di situazioni consentito dal fondo a ciò finalizzato e con valore ISEE inferiore. Inammissibilità Sono esclusi dal micro credito i soggetti che hanno una situazione di insolvenza nel pagamento di rate nei confronti di Istituti di Credito tale da evidenziare l’assoluta incapacità di rimborso del prestito. Su valutazione del servizio sociale del Comune di residenza potrà eventualmente essere concesso un contributo economico “una tantum”. Per cosa presentare domanda Il micro credito può essere richiesto per fronteggiare una temporanea difficoltà economica derivante da eventi di carattere non ordinario, contingenti e legati a momenti particolari del ciclo di vita familiare quali: Aumento del carico familiare derivante dalla nascita di un figlio, parti gemellari o inserimento in famiglia di uno o più figli adottati Perdita o riduzione dell’attività lavorativa di uno o di entrambi i percettori di reddito (es. a causa di decesso, detenzione, invalidità,…) Stato di disoccupazione temporanea dell’unico percettore di reddito Formazione o riqualificazione professionale con particolare riferimento al lavoro dopo la maternità, dopo una separazione-divorzio, dopo un’assenza dal mondo del lavoro per motivi non dipendenti dalla volontà Acquisto di testi scolastici (in assenza del riconoscimento di borse studio) Problematiche legate alla situazione alloggiativa: anticipo mensilità di affitto (caparra) alla stesura del contratto, acquisto primo arredo, piccole ristrutturazioni o 36 adeguamenti dell’alloggio da ritenersi indispensabili ai fini del mantenimento o miglioramento della salute, spese straordinarie Ricongiungimento familiare (con Nulla-Osta della Questura) Spese legate a problemi sanitari non assicurate dal S.S.N. Anticipo spese per assistenza domiciliare in attesa dell’erogazione dell’indennità di accompagnamento o altra forma di aiuto Altra situazione che possa essere determinante per il raggiungimento dell’autonomia con particolare riguardo all’esercizio degli impegni genitoriali, di cura e sostegno a parenti conviventi in situazione di dipendenza o non autosufficienza, a percorsi di recupero e reinserimento sociale. Da allegare alla domanda La documentazione comprovante l’esistenza dello stato di difficoltà economica a sostenere le spese e dalla documentazione relativa alle circostanze contingenti per il quale viene richiesto il prestito La dichiarazione ISEE aggiornata con l’ultima dichiarazione dei redditi I preventivi di spesa relativi alle spese da effettuare o, se la spesa è già stata effettuata, i giustificativi quali fatture, scontrini, ricevute Copia del documento di identità del richiedente Autocertificazione attestante l’inesistenza di uno stato di insolvenza nei confronti di istituti creditizi Criteri di priorità Valore ISEE inferiore Presenza di figli portatori di handicap Modalità di restituzione: mensile e/o periodica entro un massimo di 30 mesi e così come concordato nel progetto individuale. Durata del progetto: 12 mesi Fondo destinato a questo servizio: € 33.900,00 Costo del progetto ammontare totale dei contributi a credito: costo del personale: € 33.900,00 € 1.100,00 (1 Ass. Soc. 50 ore + 1 Amministr. 15 ore) ___________ Tot. € 35.000,00 37 c) Progetto sperimentale distrettuale:“Contributo per maternità” Trattasi di una integrazione del reddito familiare nel periodo di congedo parentale di uno dei genitori (ex aspettativa facoltativa D.Lgs. 151/2001), volta a sostenere economicamente le famiglie nell’impegno della cura e della crescita del quarto figlio e successivi. Il servizio si rivolge ai genitori che ritengono, per scelta educativa, di tenere a casa il proprio figlio/a fino al compimento dell’anno di vita, scegliendo di non farlo frequentare servizi per l’infanzia. Finalità Offrire alle famiglie che abbiano un impegno di cura particolarmente elevato uno strumento che renda maggiormente compatibili l’essere genitori con gli impegni lavorativi; valorizzare la maternità e la paternità consapevoli; offrire alle famiglie interventi diversificati dal nido, ampliando la possibilità di scelta nelle modalità di accudimento dei figli nel periodo che va dai primi tre mesi all’anno di vita. Destinatari Famiglie residenti nei Comuni del Distretto Sociosanitario n° 14 con un numero di figli pari o superiore a 4 con un valore ISEE pari o inferiore ad € 20.000,00. Misura Erogazione contributo economico integrativo allo stipendio per il periodo che va dal 4° al 12° mese di vita del bambino, finalizzato a sostenere la famiglia numerosa che ritenga di non utilizzare i servizi per la prima infanzia e scelga di occuparsi direttamente della cura del neonato. Il contributo economico integrativo allo stipendio per il periodo che va dal 4° al 12° mese di vita del bambino ammonterà ad € 500,00 mensili. Criteri d’accesso ISEE pari o inferiore a € 20.000,00 entrambi i genitori, o il genitore in caso di famiglie mono-parentali, devono essere occupati presenza di un minore di età compressa fra il 4° ed il 9° mese di vita i genitori, se lavoratori dipendenti, devono aver chiesto di usufruire, nel primo anno di vita, di un periodo continuativo di almeno 3 mesi di astensione facoltativa dal lavoro così come previsto dall’art. 32 del D.Lgs. 151/2001 38 i genitori rinunciano ad utilizzare i servizi integrativi per la prima infanzia per il periodo di percepimento del contributo Potranno accedere al beneficio le situazioni che presentano tutti i requisiti sopra richiesti per il numero massimo di situazioni consentito dal fondo a ciò finalizzato. Documentazione da presentare dichiarazione ISEE aggiornata con l’ultima dichiarazione dei redditi documentazione comprovante l’avvenuta richiesta di congedo parentale per almeno 3 mesi continuativi autodichiarazione di inizio fruizione del congedo suddetto formale rinuncia all’utilizzo di servizi integrativi per la prima infanzia eventuale certificazione attestante l’handicap dei figli Criteri di priorità presenza di figli portatori di handicap valore ISEE inferiore Durata del progetto: 12 mesi Fondo destinato a questo servizio: € 18.500,00 Costo del progetto: ammontare totale dei contributi: € 18.500,00 costo del personale: € Tot. € 902,80 (1 Ass. Sociale 40 ore + 1 Amministr. 15 ore) 19.402,80 d) Progetto sperimentale distrettuale “Family card” E’ uno strumento pensato per andare incontro alle famiglie numerose ed in particolare per sostenerle nelle spese quotidiane, offrendo loro la possibilità di avere condizioni vantaggiose in virtù del loro indubbio impegno e responsabilità nel mantenimento di più figli. Le famiglie con un numero di figli pari o superiore a quattro potranno quindi accedere a diverse opportunità di sconti, realizzati grazie alla collaborazione con diverse realtà del territorio, pubbliche e private. Destinatari Le famiglie con un numero di figli pari o superiore a quattro residenti nei comuni del Distretto Sociosanitario n° 14. 39 Modalità di utilizzo Per usufruire delle convenzioni, basta presentarsi presso l’esercizio convenzionato con la “Family Card”, che è nominale, ed è riservata a tutti i componenti della famiglia a cui è intestata; verranno assicurati sconti crescenti – in base al numero dei componenti - per un paniere di servizi e prodotti. La “Family Card” permetterà anche di avere agevolazioni per iniziative e manifestazioni culturali organizzate direttamente dai Comuni. Criteri d’accesso nuclei con un valore ISEE inferiore o pari ad € 20.000,00 Durata del progetto: 12 mesi Fondo destinato a questo servizio: € 303,00 Costo del progetto: € 303,00 € 570,00 ( N. 1 Assistente Sociale 30 ore) _______________________ € 873,00 TOTALE 2) Sviluppo di azioni che consentano ai consultori familiari il pieno svolgimento della loro funzione sociale a) “Potenziamento Sportello Consulenza Legale” – (Progetto distrettuale) E’ un servizio gratuito di consulenza e orientamento, di consultazione, rivolto alle famiglie ed ai singoli del territorio per le loro necessarie informazioni e precisazioni, per chiarire dubbi e perplessità in materia di diritto di famiglia. Un servizio quindi rivolto non solo a genitori che si trovano ad affrontare situazioni familiari difficili o di disagio, ma diretto anche a coloro che desiderano ricevere un consiglio, un parere, delle informazioni su diritti e doveri che nascono nell’ambito della famiglia legittima o naturale che sia. Finalità Offrire ai cittadini la possibilità di conoscere e di essere informati su diritti e doveri in materia di diritto di famiglia. 40 Disporre di un ulteriore strumento per gli operatori che consenta di intercettare possibili situazioni di abuso e/o maltrattamenti intrafamiliari sia a danno di minori che di donne. Tematiche oggetto di consulenza Diritto di famiglia con particolare riferimento a: divorzio e separazione; affidamento dei figli; adozioni; maltrattamenti all’interno della famiglia; eredità e successione obblighi alimentari (art. 433 CC) Destinatari Tutti i cittadini residenti nei quattro Comuni del Distretto Sociosanitario n° 14. Modalità d’accesso I cittadini interessati dovranno rivolgersi ai servizi sociali distrettuali e di ambito che provvederanno ad inviarli al servizio su appuntamento e su specifica formale segnalazione. Sede e orari Il servizio sarà attivo due pomeriggi al mese (tot. 6 ore mensili) alternativamente presso la sede dei Servizi Sociali dei due Ambiti Territoriali Sociali; sarà a disposizione un avvocato donna o il suo sostituto. Durata del progetto: 12 mesi Il servizio, già attivo, presso la sede dei due Ambiti Territoriali Sociali (Rapallo e S.Margherita L.), ma con competenze più limitate rispetto a quelle sopra elencate, potrà essere incrementato sia in termini di disponibilità oraria che per le competenze attribuite. Fondo destinato a questo servizio: € 6.800,00 Costo del progetto prestazioni avvocati: costo del personale: Tot. € 6.800,00 € 418,00 (1 Ass. Soc. 2 ore al mese) € 7.218,00 b) “Sostegno pedagogico alla relazione madre- bambino” – (Progetto distrettuale) 41 Le esperienze di home visiting rappresentano uno degli strumenti più efficaci di prevenzione primaria dei problemi legati alle cure genitoriali e, in particolare, dei comportamenti maltrattanti. Le modalità di aiuto di cui disponiamo non consentono spesso, di entrare in relazione con genitori che, proprio in conseguenza della percezione del loro malessere, diffidano o temono l’aiuto dei servizi sociali che individuano come controllori e sanzionatori del loro operato. Questo progetto vuole attivare percorsi di sostegno alla madre e alla coppia genitoriale offrendo la vicinanza di personale esperto, nell’ambiente di vita del bambino, con funzione di aiuto, ma soprattutto, di rinforzo e valorizzazione delle risorse e delle capacità della persona e della famiglia. Le neo mamme sperimentano spesso relazioni di aiuto col personale sanitario che le accompagnano nelle fasi di preparazione al parto, durante la degenza ospedaliera e nelle prime settimane di vita del bambino. Queste relazioni assumono spesso forte colorazione affettiva e possono essere amplificate dalla condivisione in gruppo con altre donne; l’ostetrica riveste per la donna un ruolo particolare, non solo è depositaria di conoscenze tecniche sulla gestazione e la cura del bambino ma è anche la donna esperta, quella cui, secondo un modello ancestrale, la neo mamma può “appoggiarsi” e fare riferimento per dubbi, ansie e difficoltà con naturalezza. L’operatore sanitario, dal canto suo, ha la possibilità di osservare, in tempi precocissimi, segni di difficoltà che se efficacemente raccolti , in un’ottica di promozione e sostegno, possono evitare l’instaurarsi di problematiche ben più gravi. Finalità Affiancare la famiglia nello svolgimento del proprio compito di cura ed educazione con particolare attenzione ai bisogni della diade madre/bambino. Rafforzare i genitori nel loro compito di stimolo e sostegno alla crescita psicologica e intellettiva del bambino sin dalle primissime e cruciali fasi della sua vita. Favorire la strutturazione di un adeguato maternage da parte della madre ed agevolare la formazione della coppia genitoriale nel momento in cui la famiglia è più disponibile a mettere in gioco i propri ruoli Consentire al bambino la permanenza nell’ambito familiare garantendogli positive condizioni di vita soprattutto per quanto riguarda le relazioni affettive e psicologiche con i genitori e in questo senso offrire: a. aiuto nell’impostazione di un corretto rapporto genitori-figli b. aiuto nell’espletamento di attività ludiche e di esplorazione dell’ambiente circostante c. aiuto nella cura personale del bambino intervenendo anche su dinamiche familiari deteriorate ma non cronicizzate 42 Destinatari Genitori di bambini da 0 ai 18 mesi residenti nel Distretto Sociosanitario n° 14. Criteri d’accesso Su segnalazione del servizio ospedaliero di Ostetricia e Pediatria dell’Ospedale di Lavagna, del Servizio di Pediatria territoriale, dai pediatri di libera scelta, dal Servizio Consultoriale Asl 4, dai Servizi sociali degli Ambiti Territoriali Sociali. Metodologia operativa Il progetto di aiuto si fonda sull’arricchimento, tramite l’introduzione della figura dell’educatrice, nella relazione di aiuto già instaurata con l’operatore sanitario ed ha come cardine e condizione essenziale, la condivisione e l’accettazione da parte dei genitori. L’operatore sanitario potrà mediare e favorire, nelle prime fasi del progetto, l’instaurarsi della relazione con l’educatore collaborando attraverso la rilevazione dei bisogni, aiutando la mamma ad acquisire consapevolezza delle sue risorse ma anche delle sue fragilità e sostenendone la fiducia nel progetto. Tempi, modi e obiettivi dell’intervento educativo devono essere formulati in base alle necessità della singola situazione evitando l’irrigidimento in schemi operativi preordinati. Grossa attenzione deve essere posta alla supervisione tecnica sui singoli progetti sia dal punto di vista pedagogico, sia dal punto di vista psicologico, prevedendo momenti differenziati secondo cadenze preordinate. Elemento essenziale del progetto è la definizione di un accordo con la ASL 4 Chiavarese per stabilire connessioni di rete, secondo procedure condivise e formalizzate in un protocollo operativo, che preveda: a. costituzione di gruppo tecnico sociosanitario comprendente le seguenti figure professionali: educatore professionale ostetrica pedagogista di Ambito psicologa b. collaborazione del pediatra e dell’ostetrica operante presso la sede Consultoriale di Rapallo c. collaborazione del personale sanitario del reparto ospedaliero di Ostetricia e Neonatologia dell’Ospedale di Lavagna, in special modo delle ostetriche. d. collaborazione dei pediatri di libera scelta e. attivazione di interventi domiciliari di una educatrice esperta 43 f. verifiche e eventuali rielaborazioni progettuali Azioni definizione di un progetto di intervento personalizzato indicante bisogni, attività e obiettivi sulla singola situazione attivazione di interventi domiciliari dell’educatore e nella fase iniziale dell’ostetrica attivazione di possibili supporti sociali in favore del bambino attivazione di possibili interventi sanitari in favore della mamma e del bambino supervisione al progetto educativo da parte della pedagogista supervisione e consulenza dello psicologo, con cadenza mensile, sugli aspetti relazionali inerenti all’intervento. Operatori coinvolti Pedagogista Ambito Territoriale Sociale n° 52 Pedagogista Ambito Territoriale Sociale n° 53 Due educatrici professionali part-time Assistente Sociale (A.T.S.) Ostetrica del Consultorio di Rapallo (ASL) Ostetrica dell’Ospedale Lavagna (ASL) Psicologa Mediatore culturale (A.T.S.) Durata del progetto: 12 mesi Fondo destinato al progetto: € 30.340,00 Costo del progetto n° 2 educatori part-time (n° 20 ore settimanali ciascuno) n° 1 psicologo (4 ore mensili) costo ulteriore personale (co-finanziamento distrettuale) pedagogisti A.T.S. (40 ore annue) € 28.800,00 € 1.540,00 € 11.500,00 Assistente Sociale A.T.S. (40 annue) Ostetriche ASL (450 ore annue) Mediatore culturale A.T.S. (20 ore annue) TOT. € 41.840,00 c) “Mediazione familiare”- (Progetto distrettuale) 44 La necessità di disporre di un servizio di mediazione familiare nasce dal riscontro che i servizi hanno rispetto all’alto numero di separazioni coniugali in cui, nella maggior parte dei casi, trovano coinvolti figli minorenni. L’iter giudiziario della separazione spesso contribuisce all’inasprirsi della conflittualità nella coppia genitoriale, in un’ottica che prevede vincenti e perdenti: la mediazione familiare tende ad essere un percorso che si affianca all’intervento dei legali e che offre ai genitori uno spazio ed un tempo per recuperare forme di collaborazione nel proprio compito educativo nei confronti dei figli. Inoltre, il nuovo istituto dell’affido condiviso comporta, per la sua buona riuscita, un’efficace comunicazione tra i genitori, che spesso può essere raggiunta solo attraverso un intervento di aiuto professionale. Finalità Il servizio si propone di accompagnare e sostenere papà e mamme in un momento critico della loro vita, quale è la separazione, nonché offrire un adeguato supporto tecnico professionale, dotato di formazione specifica, per gli operatori dei servizi. Destinatari Coppie coniugate o conviventi con figli minori, in fase di separazione legale o di fatto in situazione di particolare conflitto o incomunicabilità fra i due, residenti nei Comuni del Distretto Sociosanitario N.14. Modalità Il servizio ha una durata limitata (al massimo N.10-12 sedute); i genitori sono invitati ad essere protagonisti responsabili delle loro scelte pertanto il mediatore si adopererà affinché siano loro stessi a trovare le soluzioni più adatte per l’organizzazione familiare dopo la loro separazione. Il mediatore lavora in autonomia dal sistema giudiziario ed è tenuto al segreto professionale. Criteri di accesso L’accesso avviene su segnalazione dei servizi sociali previa adesione per libera scelta dei genitori: per questo motivo è necessario che preliminarmente venga svolta una chiara e completa informazione sul servizio. Fase di promozione Predisposizione di materiale informativo Incontro con gli operatori di altri servizi Incontro con le scuole Incontro con il terzo settore 45 Incontro pubblico (es. film-dibattito) Diffusione mediatica Fase di avvio Momento informativo di preparazione dei vari operatori coinvolti Prenotazione telefonica con personale “informato” (collaboratori amministrativi) Apertura settimanale del servizio per n. 8 ore Durata del progetto: 12 mesi Fondo destinato al progetto: € 13.440,00 Costo del progetto: N. 1 mediatore (8 ore settimanali) Ulteriore personale (Ass. Soc. 4 ore al mese) TOTALE € 13.400,00 € 836,00 _____________ € 14.236,00 46 B - MINORI B. 1 - Servizi esistenti e funzionanti 1) Asili Nido Asilo Nido Comunale di Rapallo: ha recentemente ampliato il numero di posti disponibili portandoli da n° 42 a n° 49. Asilo Nido Comunale di S.Margherita L.: ha inoltrato la richiesta di autorizzazione per l’ampliamento per portare il numero di posti da n° 30 a n° 36. Asilo Nido per bambini di età compresa fra i 18 ed i 36 mesi pressol’Istituto S. Girolamo Emiliani con una ricettività di n° 24 posti. 2) Sezioni Primavera L’Istituto Scolastico “A.Gianelli” e l’Istituto “Nido S.Girolamo”, entrambi di Rapallo, hanno richiesto ed ottenuto un contributo di € 30.000,00 ciascuno finalizzato alla realizzazione di sezioni primavera per l’anno scolastico 2007/2008 ed in particolare: presso l’Istituto Gianelli una sezione con n° 16 bambini iscritti, funzionante dal lunedì al venerdì per 8 ore giornaliere, al sabato per 4 ore; presso l’Istituto S. Girolamo una sezione con n° 18 bambini, funzionante dal lunedì al venerdì per 8-9 ore giornaliere. Entrambi gli istituti hanno presentato richiesta di finanziamento per l’anno 2008/2009. 3) Centri Bambini “Folletti di Villa Lina” di Rapallo: con una ricettività di n° 23 posti, Spazio Gioco dei Pii Istituti Riuniti di S. Margherita Ligure: in grado di accogliere n°18 Bambini. 4) Nido Domiciliare “Il Pulcino Curioso” A partire da settembre 2007 è stato attivato a Rapallo un nuovo servizio innovativo integrativo al Nido: il Nido Domiciliare “Il Pulcino Curioso”: rivolto a n° 8 bambini di età compresa tra i 18 ed i 36 mesi, funzionante dal lunedì al venerdì dalle ore 08,00 alle ore 17,00; gestito dal Consorzio Agorà che ne cura il coordinamento pedagogico e l’assistenza ai minori attraverso n° 2 Educatrici Domiciliari. Il Nido è collocato presso alcuni locali messi a disposizione dalla Parrocchia di S. Maria del Campo di Rapallo; i pasti caldi sono veicolati dal servizio mensa del Nido Comunale di Rapallo. Il Distretto Sociosanitario ed il Coordinatore pedagogico mantengono un costante monitoraggio sull’andamento del servizio, nonché sugli inserimenti; sulla base delle presenze mensili e del valore ISEE, il Distretto eroga alle famiglie un contributo mensile. 47 Con l’apertura del Nido Domiciliare è stato possibile dare risposta ad ulteriori 8 famiglie rimaste escluse dai Nidi del territorio, nonché offrire un servizio flessibile e versatile in base alle esigenze dei genitori. 5) Nido estivo a Rapallo Servizio attivato dal 16 al 27 luglio 2007 per minori 0 – 3 anni; presenze n. 15 divezzi e n. 12 lattanti. Il servizio viene svolto anche nel 2008 per il periodo dal 14 al 31 luglio. 6) Centro estivo a Santa Margherita Ligure Servizio attivato nell’anno 2007 per minori 0-3 anni – nel mese di luglio n.30 presenze – nel mese di agosto: n. 23 presenze. Il servizi è ripetuto anche nel 2008. 7) Ludoteca a Santa Margherita Ligure con N. 220 iscritti 8) Ludoteca a Zoagli “Giochincentro” con apertura una volta alla settimana e con la frequenza di n. 30 bimbi 9) Villaggio del Ragazzo Attività di prevenzione e collaborazione con le scuole locali A seguito dell’emanazione della L.R. 15/2006 il Villaggio del Ragazzo ha ottenuto il riconoscimento quale Centro di Formazione Integrata che opera in modo integrato con i Comuni del Tigullio che hanno sottoscritto la convenzione prevista dalla normativa. Nell’anno scolastico 2006/2007 è stato presentato il primo progetto multisettoriale (art. 14 L. R. 15/2006) in cui il Villaggio del Ragazzo ha inserito tutte le attività e gli interventi, da sempre realizzati, a sostegno dell’ampliamento dell’offerta formativa. In particolare nell’annualità 2006/2007 per gli alunni, i docenti e i genitori del Distretto Sociosanitario n° 14 sono state erogate le seguenti prestazioni: N° 19 interventi di accoglienza di alunni stranieri di recente immigrazione e n° 14 moduli di accompagnamento/prosecuzione per alunni stranieri; Attività di supporto e consulenza psicopedagogia per docenti e genitori, compresa la realizzazione di un corso di aggiornamento/formazione per docenti in collaborazione con la Rete scolastica “C.Merani” a cui si sono iscritti n° 36 insegnati del Distretto n° 14 Interventi di supporto motivazione/Open Class realizzati per n° 4 ragazzi; Laboratori e botteghe che hanno visto la partecipazione di 13 alunni della Direzione didattica di Rapallo Laboratorio di educazione ambientale, che ha visto la partecipazione di 94 alunni; Attività in favore di n° 2 alunni disabili. 48 10) Centro socioeducativo per infanzia “Bimbabol” Nell’A.T.S. n° 53 risulta attivo un centro socioeducativo con apertura post-scolastica per 12 minori di età compresa tra 6 e 11 anni in carico ai servizi sociali per gravi problematiche familiari. B. 2 - Servizi nuovi da attivare 1) Un modulo di Educatore domiciliare per quattro minori a Zoagli presso l’asilo “Merello” gestito dalla stessa fondazione in collaborazione con il Comune di Zoagli. Saranno necessari alcuni adeguamenti strutturali. Apertura prevista nel 2009. 2) Due moduli di Educatore domiciliare per otto minori a Rapallo presso l’ex scuola elementare di San Pietro (immobile di proprietà comunale) Il servizio sarà gestito da cooperativa sociale. Verrà richiesto un contributo in conto capitale per alcuni necessari adeguamenti strutturali. Apertura prevista nel 2010. 3) Telefono azzurro: iniziative per anni scolastici 2008/2009 e 2009/2010 – (Progetto distrettuale) Attraverso una stretta collaborazione con Telefono Azzurro, si considera di poter realizzare sul territorio distrettuale nell’arco del triennio di vigenza del Piano, delle azioni rivolte alla popolazione adulta, in particolare ad insegnanti, genitori e bambini, mirate a: prevenire e contrastare il fenomeno della pedopornografia, dell’abuso e del maltrattamento, anche psicologico, dei minori; sensibilizzare e responsabilizzare gli adulti rispetto ai potenziali rischi derivanti da un uso scorretto delle “nuove tecnologie” (internet, videogiochi, cellulari, …). In particolare si prevede di realizzare due iniziative in successione per gli anni scolastici 2008/2009 e 2009/2010: Anno 2008/2009: creazione di un percorso didattico all’interno delle scuole elementari del territorio finalizzato alla “Navigazione guidata su internet” per insegnanti, genitori e bambini, con un momento di presentazione pubblica prima dell’inizio dell’anno scolastico. Gli obiettivi specifici sono: sensibilizzare e responsabilizzare l’adulto sull’utilizzo sicuro di internet, anche affiancando il bambino nell’accesso alla rete telematica; offrire un’occasione di incontro e confronto intergenerazionale tra genitori e bambini sul tema dell’informatica con particolare attenzione ad internet; fornire ad adulti e bambini strumenti per riconoscere i “siti sicuri” ed individuare quelli a contenuto potenzialmente lesivo per lo sviluppo psicofisico del bambino e dell’adolescente. Il 49 progetto prevedrà il coinvolgimento di Telefono Azzurro, delle scuole elementari e di alcuni Dipartimenti della ASL 4 Chiavarese. Anno 2009/2010: organizzare una serie di giornate formative/informative a tema, aperte ad insegnanti e genitori. Le tematiche individuate sono: a) contrasto alla pedopornografia; b) benessere mentale del bambino: prevenire ed affrontare la dipendenza da videogiochi; c) devianza e precocità nell’uso di alcool e sostanze stupefacenti; d) investire nel tempo libero e sanare gli stili di vita (corretta alimentazione). I soggetti coinvolti nel progetto saranno le scuole elementari del Distretto, gli Avvocati dello Sportello Legale (vedi Rete 5 punto 3), il Consultorio della ASL 4, il Reparto di Pediatria dell’Ospedale di Lavagna ed il C.A.I. giovanile di Rapallo. COSTO per rimborso spese relatori € 1.000,00 4) Progetto per la prevenzione dei danni da incidente in età pediatrica Il progetto della ASL 4 “Chiavarese” prevede il coinvolgimento dei Pediatri nello svolgimento di attività di informazione ed Educazione Sanitaria rivolte ai genitori e finalizzate alla prevenzione primaria e secondaria della morbosità e morbilità da incidenti. L’informazione riguarda sia le modalità di prevenzione primaria (i consigli su come evitare l’incidente) che secondarie (come soccorrere o accedere ai soccorsi specifici in modo da limitarne le conseguenze). Il progetto prevede inoltre che vengano istruiti i genitori circa le manovre di disostruzione delle vie aeree in caso di inalazione di un corpo estraneo, tecnica che può rivelarsi esiziale in situazioni di reale emergenza. 5) Progetto “Chi ben comincia…” Il progetto curato dal Servizio di Igiene e Sanità Pubblica, Pediatria Territoriale, Pediatria Ospedaliera e Dietologia della ASL 4 è finalizzato alla prevenzione dell’obesità infantile ed all’acquisizione di corretti stili di vita mediante un’alimentazione sana ed un’adeguata attività motoria. Sono coinvolti tutti gli alunni frequentanti le classi 3° delle scuole primarie e 1° delle scuole secondarie di primo grado di tutto l territorio della ASL 4. 6) Progetto “Sportello Famiglia” L’A.T.S. n° 53 intende attivare con propri operatori uno spazio di consulenza pedagogica per famiglie con figli minori ed organizzare incontri su temi educativi con gruppi di genitori. 50 C -ADOLESCENTI E GIOVANI C. 1 – Servizi esistenti e funzionanti 1) Centro di Aggregazione Giovanile a Santa Margherita Ligure per Ambito Territoriale Sociale N.52 con N.117 iscritti 2) Progetto “S.E.A.” (Sostegno Educativo Adolescenti) attivato dal Comune di Rapallo dal 2001 con la finalità di dare sostegno specifico ai ragazzini drop out scolastico e che al termine della fase dell’obbligo, si trovano in situazione di impasse rispetto alle scelte da effettuare. 3) Centro socio educativo adolescenti: “Supernova” del Comune di Rapallo Centro con apertura post scolastica per otto minori di età compresa tra i 12 ed 1 14 anni; i minori vengono individuati dal Servizio Sociale per la prevenzione del rischio di dispersione scolastica. 4) Educativa di strada - (Progetto distrettuale) Attività che, da anni, viene svolta sul territorio in collaborazione con il Consorzio “Agorà”. Gli interventi messi in atto “in strada” mirano a conoscere e monitorare la realtà giovanile (età 12 – 21 anni) sul territorio cercando di creare contatti con gruppi informali di adolescenti a rischio, nonché agevolare l’integrazione tra il mondo di chi opera in strada ed il mondo dei servizi per l’adolescenza, al fine della creazione di una strategia operativa condivisa. Le attività prevedono la presenza costante di due educatori sul territorio e l’utilizzo di strumenti quali L’Ape meccanica, la Ludo-Ape e l’Informape per creare più facilmente il contatto con i giovani. Nell’anno 2007 si sono svolti tornei di calcio e pallavolo, organizzati concerti ed il corso per il patentino; nel 2008 verranno replicate le attività ludico-sportive, nonché si lavorerà con i ragazzi per la realizzazione di un CD ed di un concerto. 5) Unità Mobile – (Progetto distrettuale) Il servizio realizzato con un camper itinerante condotto da una èquipe educativa si prefigge di approcciare minori di età compresa fra i 14 ed i 18 anni, nonché i loro 51 genitori, con l’obiettivo di sensibilizzare ed informare rispetto al fenomeno dell’abuso di alcool e sostanze stupefacenti al fine di renderli maggiormente consapevoli rispetto ai rischi ad esso correlati. La sosta del mezzo attrezzato di personal computer connessi sulla rete web e dotato di mini etilometri, è prevista nei pressi di discoteche, locali o luoghi di incontro particolarmente frequentati dai giovani. Nell’estate 2008 verranno effettuati n° 2 interventi. 6) Progetto “Prevenzione dell’abuso di alcool attraverso lo sport” Il progetto della ASL 4 ha come obiettivo quello di combattere l’uso di alcool in età giovanile (età 14-19 anni) e l’abbandono della pratica sportiva. Il metodo utilizzato è quello dell’educazione tra pari che prevede anche l’identificazione di alcuni possibili educatori tra pari. Gli enti e le scuole coinvolte sono: Scuola dello Sport del CONI Regionale Sezione Ligure della Federazione Medico Sportiva Italiana Sezione Ligure della Società Italiana di Algologia I.T.C.G.S. “F.Liceti” di Rapallo Liceo Classico Doria di Genova Nell’anno 2007/2008 si è conclusa la prima fase del progetto; nella II fase (annualità 2008/2009) verrà continuata la formazione del gruppo di educatori tra pari e si tenterà di esportare l’esperienza in altre scuole. C. 2 – Servizi nuovi e da attivare 1) Centro Giovani – (Progetto distrettuale) Questo progetto prevede: Il potenziamento delle attività di aggregazione già in atto sul territorio con allestimento di laboratorio informatico e di una sala prove musicali a Rapallo; il potenziamento delle risorse strumentali della sala prove a S.Margherita Ligure presso il C.A.G.; L’apertura di uno sportello informatizzato a Zoagli ed uno a Portofino. COSTO € 66.700,00 (oltre al costo di personale pari ad € 34.800,00) 52 2) Centro Giovani San Maurizio di Monti È in previsione la realizzazione, entro il triennio di vigenza del Piano, di un Centro Giovani presso una ex scuola elementare di proprietà del Comune di Rapallo sita nella frazione di S.Maurizio di Monti. Detta struttura; attualmente è già utilizzata da un gruppo di giovani per prove musicali nonché per altre attività sociali. I locali dovranno essere ristrutturati. Apertura prevista nel 2010. 3) Potenziamento “S.E.A” (Sostegno Educativo Adolescenti) con consolidamento del Servizio e l’attivazione di connessione con gli altri servizi (es.Informagiovani – Informalavoro ecc.) a Rapallo (vedere Rete 2 sezione C.1 punto 2). COSTO € 11.968,00 4) “Giovaninsieme – La Sfida” (progetto sovradistrettuale) Il progetto dell’Opera Diocesana Madonna dei Bamibini – Villaggio del Ragazzo, cui ha aderito il nostro Distretto è destinato a ragazzi e bambini in situazione di disagio e difficoltà del territorio della ASL 4. le diverse azioni previste (spazio musica – centro estivo “Giochinsieme” – ecc.) sono finalizzate a svolgere azione di aggregazione e sviluppare la comunicazione tra le diverse realtà giovanili; per i più piccoli a favorire l’autonomia in contesti diversi dalle famiglie, a promuovere comportamenti costruttivi e cooperativi, a supportare le famiglie. 53 Risultati attesi nell’arco del triennio di vigenza del Piano per la Rete 2 Acquisizione maggiori di capacità di autonomia sia economica –finanziaria, che socio – educativa da parte della famiglia Diffusione occasioni di crescita, di partecipazione, di approfondimento conoscenze per giovani, famiglie, insegnanti; Diminuzione delle liste d’attesa per l’inserimento ai servizi per la prima infanzia (0/3 anni) attraverso la creazione di risposte adeguate e flessibili sulla base delle esigenze delle famiglie con adeguamento graduale dei posti disponibili; Disponibilità di una gamma di servizi e prestazioni a favore dei bambini che frequentano le scuole elementari e medie del territorio; Raggiungimento di una maggiore integrazione degli alunni stranieri nel percorso della scuola dell’obbligo; Innalzamento della soglia di attenzione ed acquisizione di maggiore consapevolezza da parte di insegnanti e genitori sulla rischiosità derivante da un uso improprio delle nuove tecnologie da parte dei bambini; Acquisizione di maggiore consapevolezza e rafforzamento della responsabilità nei giovani adolescenti rispetto alle scelte da effettuare al momento dell’entrata nel mondo del lavoro; Diminuzione del fenomeno della dispersione scolastica; Accompagnamento e sostegno al cittadino nei difficili percorsi di separazione, divorzio, affidamento dei figli attraverso l’offerta di consulenza legale senza oneri economici a loro carico; Diffusione occasioni di crescita o di partecipazione 54 55 RETE 3 NON AUTOSUFFICIENZA A. Popolazioni anziane B. Persone con disabilità 56 Rete 3 Non autosufficienza Obiettivi: a) favorire la permanenza nel contesto familiare di origine cercando di prevenire e limitare l’ospedalizzazione e l’eventuale inserimento in strutture residenziali; b) prevenire, nelle persone con disabilità, processi invalidanti fisici e psicologici nonché fenomeni di esclusione e isolamento sociale incrementando l’offerta di laboratori socio – educativi per i meno gravi; c) garantire un progetto individuale più appropriato, integrato e regionalmente monitorato per rispondere in modo completo ai bisogni; d) garantire una gamma di servizi a sostegno del mantenimento delle autonomie e sicurezza della persona anziana e/o disabile a domicilio; e) sensibilizzazione dei familiari per una maggiore responsabilizzazione nel compito di cura delle persone non più autosufficienti per il miglioramento della gestione quotidiana dell’anziano/disabile non autosufficiente; f) incremento residenzialità convenzionata anche per accoglienza temporanea, di sollievo alla famiglia; g) definizione Protocollo d’Intesa con ASL per residenzialità e semiresidenzialità convenzionate. 57 A – SOSTEGNO ALLA DOMICILIARITÀ PER ANZIANI E DISABILI A.1 Servizi esistenti e funzionanti 1) Servizio domestico familiare e Assistenza Domiciliare Integrata attivato nei due Ambiti Si fa presente che si sono considerati, così come previsto nel Piano Sociale Integrato Regionale, soltanto gli utenti del servizio di aiuto domestico familiare di Ambito e gli interventi seguiti in ADI e cioè seguiti con servizio infermieristico e/o fisioterapico domiciliare della ASL e di aiuto domestico familiare di Ambito. Detti servizi risultano essere attivi in tutti i quattro Comuni del Distretto. È però necessario tener conto che nel 2007 hanno usufruito: del F.R.N.A. n° 99 anziani dell’Assegno Servizi n° 37 anziani e che la maggioranza di essi, anche in presenza di familiari, ha provveduto a farsi seguire in toto o in parte da operatori privati e/o di cooperativa. Inoltre, da quando i Comuni hanno richiesto la compartecipazione alla spesa su base ISEE per l’erogazione del servizio domestico familiare, si verifica che, quanti godono di un ISEE più elevato, fanno riferimento al servizio di privati, anziché a quello pubblico, stante il minore costo orario dell’operatore. Infine, sicuramente anche il funzionamento a pieno regime dei due Centri Diurni del nostro Distretto (n° 10 posti a Zoagli e n° 16 a S.Margherita L.) hanno rappresentato una valida alternativa sia al ricovero in struttura che a forme di massiccia assistenza domiciliare. Alla luce di quanto sopra esposto si può affermare che la tendenza della percentuale dell’assistenza domiciliare erogata prevista nel triennio, fermo restando i servizi attuali, risulterà stazionaria o addirittura in diminuzione per il servizio domestico familiare di Ambito ed in aumento per i servizi privati. Utenti seguiti nel 2007 con assistenza domestica domiciliare di Ambito : A.T.S.n° 52: n° 87 A.T.S. n° 53: n° 113 TOTALE n° 200 Utenti seguiti nel 2007 nel Distretto Sociosanitario n° 14 dal servizio infermieristico e/o fisioterapico domiciliare della ASL 4: n° 393 (3,2% della popolazione anziana) di cui n° 358 seguiti con cure domiciliari di I e II livello e n° 35 di III livello. Complessivamente gli utenti seguiti nel 2007 risultano n° 593 (200 + 393) pari al 4,9% della popolazione; di questi n° 45 sono stati seguiti attraverso l’Assistenza Domiciliare 58 Integrata per una percentuale pari al 7,5% del totale degli utenti seguiti ed allo 0,37% della popolazione anziana residente. 2) Consegna pasti a domicilio Il servizio risulta attivo in tutti i quattro Comuni del Distretto. Nell’anno 2007 nell’A.T.S. n° 52 sono stati beneficiari del servizio n° 14 utenti, mentre nell’A.T.S. n° 53 sono stati n° 43. 3) Strutture residenziali e semiresidenziali – posti accreditati ASL N° POSTI ACCREDITATI - ANNO 2008 Posti in RSA Anziani mantenim. ex OP Nucleo Demenza Posti semiresid. 1° livello Posti semiresid. 2° livello COMUNE Posti in RP Rapallo 10 10 0 0 0 0 Fortunato Rapallo 8 2 0 0 0 0 Villa Sorriso Rapallo 13 7 0 0 0 0 Villa Chiara Rapallo 8 4 4 5 0 0 Casa Laura Rapallo 10 0 0 0 0 0 16 10 0 0 0 0 15 5 0 0 0 0 L. 0 0 0 0 8 0 Zoagli 20 2 0 0 5 5 100 40 4 5 13 5 ISTITUTO Tasso Castagento Villa San Istituto S.Margherita Rainusso L. S.Margherita Villa Attilia L. Comune S. S.Margherita Margherita L. Conte Canevaro TOT. Tot. 149 Tot. 18 Tot. 167 (= 2,69% della popolazione ultrasettantacinquenne) Rispetto all’anno precedente, nel 2008 sono stati accreditati n° 2 posti di RSA di mantenimento in più al Conte Canevaro e n° 5 posti (nucleo demenza) a Villa Chiara. 59 N° POSTI ACCREDITATI - ANNO 2007 Residenziale Semiresidenziale 142 10 Tot. 152 (= 2,45% della popolazione ultrasettantacinquenne) Nell’arco del triennio di vigenza del Piano si considera possibile un aumento dei posti accreditati residenziali e semiresidenziali, compatibilmente con la disponibilità di risorse economiche. 4) Centro Diurno per anziani dei Pii Istituti Riuniti “Pellerano Rainusso” di S.Margherita L. per n° 16 posti Con Delibera C.C. del Comune di S.Margherita n° 32 del 29/06/2007 è stata disposta la presa in carico del Centro Diurno da parte dell’Istituzione Servizi Sociali e Pubblica Istruzione del Comune di S.Margherita L. e a decorrere dal 1/10/2007 è stato accreditato con la ASL 4 Chiavarese per n° 8 posti di I livello. Il Centro Diurno è aperto per 5 giorni alla settimana per 9 ore giornaliere dalle 8,30 alle 17,30; viene garantito il servizio di trasporto per gli otto posti accreditati. 5) Centro Diurno “U Cundijun” di S.Margherita L Il servizio è stato attivato nel 2006 nella sola giornata del Giovedì dalle ore 8,30 alle ore 12 e si rivolge ad un gruppo di 12 anziani individuati dai servizi sociali. Il coordinamento è affidato ad un’Assistente Sociale del Comune ed è gestito da n° 2 operatori del servizio domiciliare. 6) Centro Diurno di Zoagli Il Centro Diurno dell’Azienda Servizi alla Persona “Conte Canevaro” di Zoagli, aperto dal dicembre 2003 per n° 10 posti di I livello accreditati con ASL 4 Chiavarese; nel 2008 n° 5 posti dei 10 sono stati accreditati per il II livello. Il Centro Diurno è attivo 5 giorni a settimana dal lunedì al venerdì dalle ore 8,45 alle ore 17. Viene garantito il servizio trasporto. 7) Servizio di Telesoccorso 60 Nell’Ambito Territoriale Sociale n° 53 a decorrere dall’anno 2005 è attiva una convenzione con due Pubbliche Assistenze locali per l’attivazione di n° 20 telesoccorsi da concedere gratuitamente a favore di anziani ultrasessantacinquenni residenti nel territorio. Anche nell’Ambito Territoriale Sociale n° 52 è attivo il servizio di telesoccorso attraverso una convenzione con la locale sezione della Croce Rossa con cui nell’anno 2007 sono state effettuate n° 14 attivazioni. La spesa è a carico degli Ambiti. 8) Fondo Regionale per la Non Autosufficienza – progetto sperimentale distrettuale La Regione Liguria con Del. di G.R. n° 1106 del 20/10/2006 ha istituito la sperimentazione sul territorio ligure del Fondo Regionale della Non Autosufficienza prevedendo l’erogazione di misure economiche a beneficio di coloro che accudiscono a domicilio anziani o disabili con elevato grado di non autosufficienza. Finanziamenti pervenuti al Distretto nel 2007: € 199.576,00 (fondi anno 2006) € 202.500,00 (fondi anno 2007) € 156.770,00 (fondi anno 2007) Tot. € 558.846,00 Nell’anno 2007 nel territorio del Distretto Sociosanitario n° 14 sono pervenute n° 327 di cui n° 287 relative ad anziani e n° 40 relative a disabili; gli ammessi al beneficio sono stati n° 99 anziani e n° 17 disabili per un totale di n° 116. Nel 2008, con i residui anno 2007, sono stati ammessi ulteriori n° 23 Anziani e n° 2 disabili e risultano in via di ammissione ancora n°22 anziani e n° 6 disabili. Questo servizio sta proseguendo con nuove modalità con l’entrata a regime dello strumento a decorrere dal 7/03/2008 (Delibera G.R. n° 219 del 7/03/2008). FRNA Anno 2007/2008 Beneficiari ANZIANI Beneficiari DISABILI Tot. A.T.S. n° 52 30 12 42 A.T.S. n° 53 114 13 127 144 25 169 Tot. 61 9) Assegno Servizi – progetto distrettuale ASSEGNI SERVIZI Anno 2007 Tot. In prosecuzione (attivati nel 2006) Attivati nel 2007 4 4 8 A.T.S. n° 53 23 6 29 Tot. 27 10 37 A.T.S. n° 52 Servizio con liquidazione mensile di fondi e/o ticket per l’assistenza domiciliare ad anziani non autosufficienti. Il servizio rimarrà attivo fino all’esaurimento dei finanziamenti regionali. A.2 – Servizi nuovi e da attivare 1) P.I.A. e Case manager – (Progetto distrettuale) Si intende portare a regime su tutti i servizi sociosanitari che prevedono la presa in carico di utenti, la compilazione del Piano Individualizzato di Assistenza e l’individuazione del case manager quale referente del singolo caso. Attualmente tali strumenti vengono già utilizzati per l’ammissione al Centro Diurno per anziani ed al Fondo della Non Autosufficienza. 2) Caregiver – (Progetto distrettuale) Il progetto “Caregiver”, condotto dalla Regione Liguria in collaborazione con l’ISTISSS (Istituto per gli Studi sui Servizi Sociali), è finalizzato a creare una rete di supporto per operatori e famigliari (caregivers) di soggetti affetti da sindromi demenziali ed in particolare dalla sindrome di Alzheimer, offrendo loro strumenti di lettura dei comportamenti dei malati, nonché indicazioni rispetto a come gestire l’anziano ed ai servizi territoriali esistenti in grado di supportarli. In particolare persegue l’obiettivo di formare dei formatori di caregiver che possano entrare in modo capillare sul territorio ligure a sostegno di operatori e familiari. E’ stato quindi predisposto il “Manuale del Caregiver” in cui sono state raccolte una serie di notizie ed informazioni utili al caregiver nella gestione quotidiana della demenza, nonché l’elenco dei servizi esistenti, sia a valenza sanitaria che sociale, con i relativi recapiti. 62 Tra settembre ed ottobre 2007 è stato realizzato il corso di formazione per formatori di Caregiver sul territorio della ASL 4 Chiavarese: il corso era finalizzato proprio a infondere maggiori conoscenze sulla sindrome di Alzheimer e sulle demenze in generale, affinché i partecipanti potessero poi divenire “strumento” per trasmetterle a coloro che gestiscono il rapporto diretto con la malattia. Gli iscritti a detto corso provenienti dal Distretto n° 14 sono stati n° 5. il Distretto sta provvedendo alla raccolta delle segnalazioni provenienti dal territorio (MMG – operatori sociali e sanitari – familiari – ecc.) mettendo in contatto le famiglie con i formatori e provvedendo al loro coordinamento. 3) Progetto “Sostegno al caregiver” Il progetto elaborato dall’Ambito Territoriale Sociale n° 53 prevede l’attivazione di gruppi di sostegno ed informazione per i familiari e/o nuclei tutor di anziani attraverso il coordinamento da parte degli operatori dei servizi sociali. 4) Indagine per la definizione registro delle badanti di Distretto – (Progetto distrettuale) Trattasi di una raccolta di nominativi di operatori che già prestano servizio, ma per i quali si rende necessaria una specifica formazione con corsi da attivare sul nostro territorio in collaborazione con la Provincia, IL Centro per l’Impiego e le organizzazioni sindacali. COSTO € 7.534,00 5) Responsabile PIA per F.R.N.A. – (Progetto distrettuale) Si rende necessario procedere, presso ciascun Distretto sociosanitario, all’istituzione della figura di “responsabile familiare” per la non autosufficienza. Presso il nostro Distretto sarà individuata, per questo incarico, una Assistente Sociale che ha già seguito gli anziani/disabili beneficiari del Fondo per la non autosufficienza per trentatre ore settimanali. La finalità di questo incarico è sicuramente quella di garantire un buon livello di omogeneità sul territorio sia per la stesura, che per le verifiche dei piani individualizzati di assistenza e di migliorare la fruibilità del servizio con un unico responsabile e referente per le famiglie delle persone che accedono al Fondo della non autosufficienza. COSTO € 30.096,00 6) Campagna antitruffa per anziani Così come già avvenuto in passato, si considera di riproporre sul territorio del Distretto la diffusione di un depliant contenente indicazioni e suggerimenti per gli anziani, in 63 particolare per chi vive solo, al fine di evitare raggiri e truffe a loro danno. Il volantino sarà redatto dalla Consulta del Volontariato che ne curerà anche la stampa e la diffusione, anche in collaborazione con la locale ANTEA che provvederà alla diffusione dei messaggi attraverso i mezzi di informazione. Si ipotizza altresì di organizzare un convegno in coordinamento con le Forze dell’Ordine e la CISL-FNP (Federazione Nazionale Pensionati) affinché venga data un’ulteriore risonanza rispetto all’argomento e l’informazione persone. raggiunga il maggior numero di 7) Centro Diurno Alzheimer anche con ospitalità temporanea e parziale nella giornata All’interno della struttura che ospita la Residenza Protetta per anziani M.Castagneto di Rapallo, attualmente in fase di ristrutturazione, è anche in progettazione un ampliamento di alcuni spazi per poter ospitare un Centro Diurno Alzheimer. Da parte del volontariato locale è nata la proposta di creare al suo interno uno spazio diurno per la socializzazione e l’incontro di anziani affetti dalla sindrome di Alzheimer e loro familiari. La finalità è quella di supportare la famiglia sia nel quotidiano ed impegnativo compito di cura ed assistenza, ospitando l’anziano soltanto per breve tempo (1-2 ore), ma anche offrire agli stessi parenti un punto di riferimento per scambiarsi esperienze e consigli, risolvere timori e preoccupazioni legate alla patologia, ricevere indicazioni comportamentali. Apertura prevista per il 2010. 8) Accordo programmatico tra la Provincia di Genova, la Regione Liguria, i Distretti Sociosanitari del Tigullio, le organizzazioni confederali e dei pensionati CGIL – CISL – UIL e il Forum del Terzo Settore per un sistema di concertazione interistituzionale che valorizzi la competenza e la professionalità dei servizi di assistenza privati alle persone non autosufficienti nel territorio del Tigullio (connessione con Rete 4 sezione C.1 punto 2) È stato sottoscritto un Accordo Programmatico fra diversi soggetti istituzionali (Provincia di Genova, la Regione Liguria, i Distretti Sociosanitari del Tigullio, le organizzazioni confederali e dei pensionati CGIL – CISL – UIL e il Forum del Terzo Settore) per la creazione di un sistema trasparente che faciliti l’incontro tra la domanda e l’offerta di lavoro, predisponga strumenti idonei per l’informazione, l’accompagnamento e l’orientamento al lavoro, nonché garantisca una buona qualità della formazione professionale nell’ambito dei servizi di assistenza alle persone non autosufficienti. I beneficiari di questo sistema sono le persone in situazione di fragilità e/o di non autosufficienza e le rispettive famiglie orientati a prestare lavoro nel settore dell’assistenza familiare o ad avvalersi di assistenti familiari. 64 In particolare il ruolo dei Distretti Sociosanitari si concretizza nel promuovere il sistema presso gli sportelli di cittadinanza, favorendo la comunicazione e le relazione fra tutti i soggetti coinvolti nelle attività private di assistenza presso famiglie, nonché valorizzando le forme di lavoro legalizzate. Per realizzare gli obiettivi sopra esposti le parti contraenti prevedono di realizzare e diffondere del materiale informativo per le famiglie sulla rete dei servizi offerti e sui possibili percorsi da seguire di fronte a necessità di assistenza familiare e di progettare anche percorsi di aggiornamento per gli operatori del sistema sulla rete dei servizi di assistenza per fornire loro i riferimenti sull’incontro della domanda e dell’offerta di lavoro. Le parti hanno stabilito di verificare l’andamento del progetto ed eventuali modifiche dello stesso a sei mesi dalla sottoscrizione. 65 B – ATTIVITA’ A FAVORE DEI DISABILI B.1 Servizi esistenti e funzionanti 1) Servizio domestico familiare e Assistenza Domiciliare Integrata attivato nei due Ambiti ASSISTENZA DOMICILIARE ASL 4 ANNO 2007 N° utenti disabili 12 A.T.S. n° 52 A.T.S. n° 53 Totale 10 24 46 2) Strutture residenziali e semiresidenziali – posti accreditati ASL Nei dati riportati dalle tabelle contenute nel Piano Sociale Integrato Regionale 2007/2010 risultano mancanti n° 7 posti del “Dopo di Noi” attivato dall’ANFFAS di Rapallo e n° 5 posti delle Residenza flessibile per autistici di Zoagli. Le strutture presenti sul territorio risultano pertanto: Sezione ANFFAS “Villa Gimelli” di Rapallo ONLUS che gestisce al suo interno: - una struttura “Dopo di Noi” per n° 7 ospiti; - una residenza con ricettività di n° 13 posti; - un Centro Diurno con ricettività per n° 30 posti ; - servizi ambulatoriali. Si evidenzia che la ristrutturazione dell’immobile “Villa Gimelli” comporterà entro la fine del 2008 l’ampliamento del numero di posti disponibili ed in particolare si arriverà a n° 18 posti di residenziale e a n° 40 posti di semiresidenziale. Residenza flessibile per soggetti artistici attivata nel 2007. Il progetto realizzato dalla Cooperativa Sociale “Centro Studi sulla Comunicazione Facilitata” ha ottenuto un contributo in conto capitale per la ristrutturazione di una ex scuola di proprietà del Comune di Zoagli; la capienza è di n° 6-7 posti e tra gli obiettivi principali vi sono quelli di offrire uno spazio di vita calibrato sulle necessità specifiche dei soggetti che vi risiedono, di gestire le urgenze derivanti da momentanee indisponibilità familiari a prendersi cura del proprio figlio (ad esempio per malattia dei genitori, lutti, …), sperimentare percorsi di inserimento lavorativo protetto e supportare nel processo di graduale allontanamento dalla famiglia. L’appartamento protetto è rivolto a soggetti autistici di età superiore a 15 anni provenienti sia dal 66 territorio regionale che extra-regionale: risulta infatti essere la prima, nonché unica struttura di questa tipologia presente sull’intero territorio ligure. La struttura gestisce altresì nel fine settimana attività di socializzazione aperte anche a soggetti non risiedenti nell’appartamento. 3) Progetto L.162/98 – (Progetto distrettuale) Prosegue nel Distretto n° 14 il progetto ex L.162/98 per la settima annualità: il nuovo progetto scadrà al 31/12/2008 e racchiude interventi individualizzati a beneficio di n° 18 disabili del territorio. La realizzazione di detti interventi è affidata all’ANFFAS Villa Gimelli di Rapallo che attraverso educatori ed operatori, eroga prestazioni socioeducative ed assistenziali anche domiciliari, ponderate sui bisogni individuali dei soggetti inseriti. Il progetto per l’annualità 2008 è stato approvato dal Comitato dei Sindaci che ne ratificherà anche le eventuali modiche, variazioni e sospensione che dovessero insorgere in corso d’anno. Gli utenti inseriti per l’anno 2008 risultano essere 14 di Rapallo, 3 di S.Margherita L. e 1 di Zoagli; il costo annuale del progetto pari ad € 64.322,81 è sostenuto dai Comuni interessati con quote ripartite in base al numero di soggetti residenti inseriti. 4) Progetto “Potenziamento ed integrazione inserimenti lavorativi per soggetti disabili provenienti dal territorio del Distretto Sociosanitario n° 14” – Progetto A.La.Di.N.O. (Autorealizzazione Lavorativa Disabili Nucleo di Osservazione) – (Progetto distrettuale) Dal positivo riscontro avuto negli anni precedenti, si è deciso di proseguire anche per l’anno 2007/2008 il progetto A.La.D.i.N.O. integrato con il Servizio Inserimenti Lavorativi della ASL 4 Chiavarese. Ai giovani disabili inseriti nelle aziende del territorio ed in particolare presso la Mares di Rapallo, viene infatti data la possibilità, prima dell’inizio o al termine del turno di lavoro, di pranzare insieme in una trattoria convenzionata: è presente durante il tempo del pranzo, del turno di lavoro e fino al riaccompagnamento ai mezzi per rientrare a casa, un educatore della ASL. Il potenziamento ed il supporto a dette attività da parte del Distretto Sociosanitario, consiste nel sostegno economico a carico dei Comuni per il costo orario dell’educatore nel tempo del pranzo nonché il costo del pasto sia dei soggetti disabili sia per l’educatore. Per l’annualità in corso (1° agosto 2007 – 31 luglio 2008) sono inseriti n° 11 giovani di cui n° 8 di Rapallo e n° 3 di S.Margherita L. Si è provveduto anche per questa annualità a sottoscrivere il relativo Protocollo Operativo con la ASL 4 Chiavarese. 67 5) Informahandicap della ASL 4 Chiavarese L'Informahandicap del Nucleo Disabili della ASL 4 Chiavarese è un servizio che permette al cittadino disabile di decodificare la vasta e attenta legislazione che lo riguarda e di ridurre i suoi disagi mettendo a disposizione le informazioni legislative, i servizi, le agevolazioni e le opportunità che ciascuno, a seconda della propria disabilità, può avere; è costituito da un gruppo di lavoro formato da operatori che lavorano da anni nel settore. Il servizio opera con la collaborazione degli operatori dei Servizi Sociali dei Comuni e dei Distretti Sociosanitari del Tigullio ed in sinergia con le Associazioni dei disabili (Consulta del Tigullio per i problemi del le persone portatrici di handicap) per l'aggiornamento dei contenuti e il monitoraggio delle criticità emergenti. Per accedere al servizio è possibile prendere contatti telefonici o via mail. 6) Ufficio Informadisabili del Comune di S.Margherita L. L’Ufficio Informadisabili, attivo dal 2000, ha sede presso l’Istituto Colombo di S.Margherita L. ed è gestito dai volontari dell’Associazione “Paratetraplegici Liguria”. L’ufficio svolge un’attività di informazione ed di orientamento in merito a pratiche di invalidità, abbattimento barriere architettoniche, ecc, attività di promozione di iniziative sul territorio, mantenendo contatti e il coordinamento con gli altri enti. 7) Inserimenti lavorativi – Borse Lavoro ILSA Nell’anno 2007 sono stati erogati dai Comuni i seguenti contributi a sostegno di inserimenti lavorativi per persone disabili o svantaggiate: A.T.S. n° 52: n° 6 A.T.S. n° 53: n° 21 8) Ippoterapia per ragazzi disabili presso l’Horse Club di Rapallo – S.Maria del Campo – a cura della C.R.I. Comitato locale di Rapallo Il Comitato locale di Rapallo della Croce Rossa Italiana sostiene da tempo le attività del Centro di Ippoterapia per ragazzi disabili del comprensorio presso l’Horse Club di Rapallo a S.Maria del Campo, organizzando anche manifestazioni quali la “Gimcana ippica”. 68 B.2 servizi nuovi e da attivare 1) Comunità familiari per disabili - Cooperativa Sociale “Altro Sole” Hanno avuto inizio i lavori di costruzione di un immobile destinato ad ospitare n° 2 Comunità Familiari per soggetti disabili da parte della Cooperativa Sociale “Altro Sole”; dette strutture sorgeranno a Rapallo nella frazione comunale di S.Pietro di Novella ed avranno un capienza totale di n° 11 posti. L’obiettivo di tale iniziativa è quello di offrire ai soggetti disabili un contesto il più possibile coincidente con quello della famiglia attraverso il mantenimento di legami di tradizione, di cultura e affettivi tipicamente espressi nelle condizioni di vita familiare. La struttura è pensata per accogliere due nuclei familiari e persone disabili prive di legami familiari e che necessitino di un inserimento definitivo in struttura residenziale; è rivolta in via prioritaria ai disabili residenti nel Comune di Rapallo ed in seconda battuta i residenti sul territorio ligure. La fruibilità del servizio è prevista entro il triennio di vigenza del presente Piano. 2) Progetto “Gruppo di socializzazione per disabili adulti” - (Progetto distrettuale) Il progetto “Gruppo di socializzazione” nasce dal lavoro integrato della Struttura Semplice di Neuropsichiatria Infantile della ASL 4 Chiavarese ed il Distretto Sociosanitario n° 14, come risposta ai soggetti disabili residenti sul territorio distrettuale, già seguiti dal Servizio ASL, e ad un loro desiderio di poter disporre di occasioni di incontro e socializzazione nel tempo libero. Il gruppo si riunirà due volte a settimana, una mattina ed un pomeriggio, presso locali messi a disposizione dal Comune di Rapallo e dove hanno sede anche i servizi sociali dell’Ambito e del Distretto ed il servizio di Neuropsichiatria Infantile della ASL 4. Inizialmente il gruppo prenderà avvio con 4 ragazzi disabili già inseriti nel progetto ex L. 162/98 (si veda punto B.3) e nel Progetto A.La.Di.N.O. (si veda punto B.4) per arrivare ad un gruppo di 8/10 ragazzi: saranno presenti contemporaneamente due educatori e saranno gli stessi già impegnati per la realizzazione del progetto L. 162/98. Alcune ore degli interventi individualizzati del progetto L.162/98 infatti verranno destinate all’attività di gruppo a beneficio di tutti i soggetti. La ASL 4, inoltre, integrerà tali presenze con un suo educatore; pertanto non si verificheranno costi aggiuntivi a carico degli enti. Anche le famiglie dei beneficiari stanno collaborando alla realizzazione dell’iniziativa provvedendo, in base alle proprie disponibilità, all’arredo del locale ed alle attrezzature necessarie. COSTO AGGIUNTIVO: € 0 69 3) A.N.F.F.A.S. “Progetto Week-end” L’Associazione ANFFAS Villa Gimelli di Rapallo sta attivando un progetto denominato “Progetto week-end” per sostenere le famiglie di soggetti disabili nel quotidiano compito di cura dei propri ragazzi nella giornata di sabato. L’iniziativa prevede oltre all’obiettivo di sostenere i familiari, anche lo scopo di promuovere l’integrazione sociale dei disabili sul territorio. Destinatari sono i disabili intellettivi adulti residenti nei Comuni del Distretto n° 14 siano essi inseriti o meno in strutture riabilitative o socio-riabilitative o in progetti di avviamento al lavoro. Gli educatori dell’ANFFAS saranno sostenuti nella loro attività anche da alcuni volontari. 4) Progetti di vita indipendente “Il Ponte” (progetto distrettuale integrato) Il progetto prevede di offrire sostegno ai disabili in uscita dalle strutture residenziali e semi-residenziali del territorio per facilitare il rientro a domicilio ed il riappropriarsi di uno stile di vita autonomo. Attraverso l’integrazione dei servizi dei Comuni e della ASL (prestazioni di assistenza domiciliare nonché educative/riabilitative) si mira al raggiungimento di un buon livello di autonomia della persona che le consenta di integrarsi nel contesto di vita “normale” e che lo renda capace di muoversi da solo, ripristinando o potenziando i contatti con la rete amicale. Preliminare alla dimissione dalla struttura, gli operatori della ASL e dei Comuni che conoscono la situazione del disabile, sentiti gli operatori della struttura stessa, redigono un piano-programma individualizzato contenente gli obiettivi da realizzare e con indicazione della tempistica da seguire, ai fini di un reinserimento graduale nel contesto di vita. 70 Risultati attesi nell’arco del triennio di vigenza del Piano per la Rete 3 Raggiungimento di una maggiore omogeneità ed efficienza delle prassi operative inerenti la gestione delle situazioni di non autosufficienza attraverso l’adozione di procedure uniformi sul territorio distrettuale (P.I.A. e Case manager); Diminuzione dei ricoveri definitivi di anziani in strutture residenziali; Diminuzione lista d’attesa per residenzialità convenzionata; Aumento delle ammissioni in Centro Diurno in quanto strumento a sostegno della famiglia, ma che consente all’anziano di rimanere nel proprio contesto di vita; Acquisizione di maggiore consapevolezza da parte dei familiari di soggetti affetti dalla Sindrome di Alzheimer rispetto alle manifestazioni della patologia, nonché alle modalità per affrontarla e gestirla nell’ambito domestico; Potenziamento dei servizi e delle prestazioni di aiuto domestico potenziati sia in termini qualitativi che quantitativi, a sostegno dell’anziano e/o disabile non autosufficiente solo o al familiare che se ne prende cura; Incremento dei servizi a “bassa soglia” in favore dei disabili affinché ne siano rafforzate le autonomie ed intensificate le occasioni di “normalità”; Estensione dell’offerta di servizi e prestazioni a favore dei disabili, differenziate sulla base delle specifiche esigenze, per garantire la possibilità di scelta. 71 72 Rete 4 PROMOZIONE DELLE SOCIALITA’ ED INCLUSIONE SOCIALE A. Servizi di recupero a favore di persone con dipendenze B. Servizi Sociosanitari di Salute Mentale C. Servizi di contrasto al disagio 73 RETE 4 Promozione della socialità ed inclusione sociale Obiettivi: a) campagna informativa e di sensibilizzazione della popolazione b) attività di prevenzione per le dipendenze ed abuso di sostanze; c) reinserimento nel tessuto sociale di appartenenza offrendo occasioni per l’inserimento nel mondo del lavoro; d) potenziamento delle risorse residenziali e semiresidenziali territoriali già esistenti ed avvio di nuove strutture per le diverse tipologie di bisogno; e) supporto alle famiglie nel compito di cura, assistenza e sostegno nelle azioni di contrasto del disagio e di recupero e reinserimento socio-lavorativo del proprio congiunto; f) limitare il disagio collegato alle problematiche abitative anche in riferimento a difficoltà temporanee; g) favorire l’integrazione socio-economica-culturale sia di minori, che di adulti immigrati nelle nostre comunità; h) affrontare il disagio, specialmente notturno, dei Senza Fissa Dimora. 74 A – SERVIZI DI RECUPERO A FAVORE DI PERSONE CON DIPENDENZE Gli utenti del Distretto Sociosanitario n° 14 in carico al Dipartimento delle Dipendenze della ASL 4 Chiavarese nella anno 2007 sono stati: n° 178 (Tossicodipendenze) n° 83 (Alcooldipendenze) Tot. n° 297 n° 36 (altre patologie) Utenti residenzialità – semiresidenzialità anno 2007: n° 2 Comunità Terapeutica diurna n° 15 Comunità Terapeutica residenziale A.1 Servizi esistenti e funzionanti 1) Inserimenti lavorativi – Progetto “SIRIO” – (Progetto distrettuale) I tre Distretti Sociosanitari della ASL 4 hanno deciso di destinare una quota dei fondi distrettuali al proseguimento nel 2008 del Progetto “SIRIO” definendo le quote di rispettiva spettanza in base alla popolazione residente. A fronte di un costo totale di € 59.000,00 il Distretto n° 14 sosterrà una spesa pari ad € 17.379,02. Il progetto si rivolge ad un utenza con problematiche di tossicodipendenza ed alcoldipendenza proveniente dal territorio della ASL 4 Chiavarese ed è finalizzato ad inserimenti lavorativi protetti presso l’area produttiva del Consorzio “R.Tassano”. L’Unità di Valutazione degli Inserimenti Lavorativi definisce ed individua i soggetti da inserire, che comunque presentano caratteristiche particolari dovute ai problemi di dipendenza ed alle patologie ad essi correlate che necessitano di percorsi riabilitativi con un particolare sostegno psico-educativo garantito dall’affiancamento costante nell’attività svolta. Con l’inserimento lavorativo protetto si mira a far acquisire all’utente la consapevolezza delle proprie risorse e potenzialità, nonché gestire eventuali ricadute attraverso la rielaborazione di ciò che le ha causate ed infine attuare una corretta socializzazione lavorativa, finalizzata ad una graduale integrazione sociale. I soggetti coinvolti nella gestione del progetto sono il Ser.T della ASL 4 Chiavarese, i Servizi Sociali dei Comuni ed il Consorzio “R.Tassano”. Nell’annualità 2007 sono stati inseriti 10 soggetti di cui n° 1 proveniente dal Distretto Sociosanitario n° 14. 75 2) Educativa di strada – (Progetto distrettuale) Il progetto è descritto nella Rete 2, sezione C.1 punto 4. 3) Progetto “Green” Il progetto elaborato dal Dipartimento per le Dipendenze e i comportamenti di abuso in collaborazione con il Dipartimento di Salute Mentale della ASL 4 prevede l’affidamento della gestione e della manutenzione delle aree verdi della ASL ad un gruppo di persone svantaggiate (8 unità) provenienti dal Ser.T./NOA, dal Servizio di Salute Mentale e dai Servizi Sociali di Ambito. L’attività viene svolta in collaborazione con la Coop. “Fontanabuona Ambiente” che cura l’addestramento del personale e l’inserimento al lavoro mediante formule di borsa lavoro, formazione in situazione e tirocini formativi. Obiettivo del progetto è quello di creare una squadra di lavoratori che, attraverso un’adeguata formazione e sostegno raggiungano nel più breve tempo possibile una corretta autonomia lavorativa quale garanzia per proseguire l’attività assegnata. Inoltre, la squadra avrà il compito in futuro di garantire la formazione ed un’opportunità lavorativa a nuovi soggetti svantaggiati intenzionati a svolgere queste mansioni. 4) Progetto “Domino” Il progetto “Domino” della ASL 4 è strettamente legato al progetto “Green” sopra riportato; prevede l’inserimento di soggetti svantaggiati provenienti dai tre Distretti in attività lavorative volte alla raccolta ed al riciclaggio della carta. Anche questo servizio è gestito in collaborazione con la Coop. “Fontanabuona Ambiente”, Ser.T./NOA, dal Servizio di Salute Mentale e dai Servizi Sociali di Ambito. 5) Progetto “Prevenzione dell’abuso di alcool attraverso lo sport” Il progetto è descritto nelle Rete 2, sezione C.1, punto 6 A.2 Servizi nuovi e da attivare 1) Progetto “Fiocco alla porta” Il progetto della ASL 4 tende a garantire l’accompagnamento ed il sostegno alla donna con problemi legati alla dipendenza che ha scelto di portare a termine la gravidanza, utilizzando 76 nell’assistenza figure professioni specifiche, non solo nel periodo delicato della gravidanza, ma anche nei primi mesi dopo il parto, favorendo lo sviluppo del rapporto madre-bambino. La novità è quella di accompagnare la donna in gravidanza con interventi al domicilio della stessa. Il servizio diventerà un punto di riferimento per la paziente e nel successivo puerperio in ordine sanitario, sociale e psicologico, con il coinvolgimento dell’intero nucleo familiare. Il progetto del Dipartimento delle Dipendenze vede il coinvolgimento del Reparto di Ostetricia e Ginecologia dell’Ospedale di Lavagna e dei Comuni di Rapallo e di S.Margherita L. 77 B - SERVIZI SOCIOSANITARI DI SALUTE MENTALE Gli utenti del Distretto Sociosanitario n° 14 in carico al Dipartimento di Salute Mentale della ASL 4 Chiavarese nella anno 2007 sono stati n° 251. Strutture residenziali e semiresidenziali nell’ASL 4 Chiavarese Tipologia struttura Comune N° posti per pazienti psichiatrici Centro Diurno “Il Porto” Chiavari 10 C.A.U.P. Chiavari 8 Struttura Terapeutica “I due Mari” Castiglione Chiavarese 32 Struttura Terapeutica “Le Ali” Né 8 Rapallo 10 R.P. “Villa Chiara” Utenti seguiti in Assistenza Domiciliare nel 2007: n° 30 Inserimenti lavorativi nel 2007: n° 7 Per l’anno 2008: N° 5 nuovi inserimenti lavorativi N° 5 posti residenziali in più per pazienti psichiatrici Estensione del progetto “manutenzione aree verdi” per inserimento lavorativo B.1 Servizi esistenti e funzionanti 1) Centro Diurno “Il porto” della ASL 4 Chiavarese Proseguono le attività del Centro Diurno per pazienti affetti da disagio psichico gestito dal Dipartimento di Salute Mentale della ASL 4 Chiavarese. Il Centro eroga prestazioni volte alla socializzazione ed allo sviluppo e potenziamento delle autonomie anche attraverso proposte di tipo ricreativo-culturali. I Comuni provvedono a contribuire alle spese di trasporto e di partecipazione alle varie iniziative. 78 2) Progetto “In giro per il mondo – rivivere al-la giornata” Proseguono le attività del progetto sovradistrettuale “In giro per il mondo – rivivere al-la giornata” condotto dal Dipartimento di Salute Mentale della ASL 4 Chiavarese volto alla promozione della salute degli utenti attraverso un miglioramento della loro autonomia ed un potenziamento della loro integrazione attraverso momenti di incontro e socializzazione. I Comuni partecipano al finanziamento delle attività sostenendo le spese socio-assistenziali relative a trasporto, spese organizzative per eventuali manifestazioni, mentre la ASL provvede alle spese relative al personale. Nell’anno 2007 il progetto ha visto la partecipazione di n° 8 persone del Distretto n° 14. Costo a carico dei Comuni € 2.664,24 3) Progetto “Serra” La ASL 4 Chiavarese ha avviato nel 2007 il Progetto “Serra” rivolto a persone affette da disturbi psichici gravi ed in carico al Dipartimento Salute Mentale per le quali non è ipotizzabile una collocazione lavorativa definitiva. Il servizio mira ad offrire un’opportunità di integrazione socio-lavorativa, basata su processi di lavoro reali e sulla creazione di un “laboratorio di osservazione” per il sostegno all’inserimento lavorativo: gli utenti svolgono le attività presso la serra ed il terreno del “Villaggio del Ragazzo” a Chiavari dove affrontano un’esperienza di lavoro protetta svolgendo piccoli lavori guidati, nonché visitando strutture di vendita dei prodotti utilizzati. Il lavoro si svolge tutti i giorni feriali dalle 8,30 alle 11,30 con la presenza di un coordinatore e di quattro soggetti al massimo per turno. Nel 2007 sono state inserite n° 5 persone, di cui n° 4 provenienti dal Distretto n° 14 e con un positivo riscontro; è emersa la possibilità di ampliare sia il numero di persone da coinvolgere (arrivare fino a 10-15 soggetti) che l’orario di apertura del servizio (aggiungendo anche il turno pomeridiano). A tal fine la ASL 4 ha chiesto la compartecipazione alle spese ai Comuni per sostenere i costi di un altro educatore che si renderà necessario nel momento in cui il servizio verrà ampliato. B.2 Servizi nuovi e da attivare 1) Progetto “Abitare Assistito” La Società “La Balena” s.r.l. in modo coordinato con la ASL 4 Chiavarese e con il Distretto Sociosanitario n° 14 ha elaborato un progetto per la creazione di strutture intermedie per 79 l’accompagnamento all’autonomia personale di soggetti con disturbi mentali di gravità mediolieve, al cui interno si possano attivare percorsi individuali nel medio-lungo periodo. Con la creazione di dette strutture si mira a rendere più facile e possibile la dimissione da strutture ad alta intensità assistenziale nonché accogliere coloro per cui non sia possibile o risulti critico o impossibile il re-inserimento nel nucleo familiare di origine. In particolare si è provveduto a realizzare il progetto in due appartamenti di civile abitazione in cui possano vivere n° 8 utenti con un buon livello di autonomia, ma che necessitino di un sostegno nelle attività della vita quotidiana e comunitaria. Il servizio si rivolge ai soggetti in carico al Dipartimento di Salute Mentale, con un’età compresa tra i 18 ed i 60 anni e residenti nel territorio della ASL 4 con problematiche anche a carico della rete familiare e sociale di supporto; la permanenza all’interno di detti alloggi potrà essere al massimo di 3 anni. La Società “La Balena” s.r.l. sarà responsabile del servizio, la ASL sostiene il costo dell’operatore presente nelle 24 ore e provvede alla formulazione ed al monitoraggio del progetto terapeutico/riabilitativo, mentre i Comuni di residenza comparteciperanno per l’eventuale pagamento della quota sociale a carico degli utenti. 2) Attivazione di una CAUP Si sta collaborando con il Dipartimento di Salute Mentale della ASL 4 per l’individuazione di una struttura sul nostro territorio da destinare all’utenza psichiatrica. 3) Potenziamento progetto “Serra” (vedere Rete 4 sezione B.1 punto 3) Per l’annualità 2008, a fronte del potenziamento del servizio (da 5 unità inserite a 10/15) e quindi della necessità di adeguare anche il numero degli educatori, il Dipartimento ha avanzato la richiesta ai Distretti per ottenere un contributo economico a ciò finalizzato. Il nostro Distretto a fronte di una maggior spesa pari a ad € 16.000,00 ha approvato, in base alla popolazione residente di destinare una quota pari ad € 4.717,00. 80 C- SERVIZI DI CONTRASTO AL DISAGIO In tutti i Comuni del Distretto Sociosanitario n° 14 si provvede all’erogazione di contributi economici sistematici e/o “una tantum” per le situazioni che versano in condizione di disagio economico, trasversalmente per tutte le aree di intervento. C.1 Servizi esistenti e funzionanti 1) Fondo per sostegno locazioni (L.431/98 art.11) Nell’anno 2007 nell’A.T.S. n° 52 sono stati erogati n° 105 contributi per il sostegno alle locazioni a favore di singoli o famiglie; nell’A.T.S. n° 53 i contributi sono stati n° 330. 2) Mediazione culturale – (progetto distrettuale) Prosegue dall’anno 2004 la convenzione tra l’ANOLF-CISL Tigullio ed il Distretto Sociosanitario n° 14 per il servizio di mediazione culturale. Attraverso detta convenzione l’ANOLF-CISL mette a disposizione dei quattro Comuni del Distretto mediatori culturali di diverse madrelingua per interventi in affiancamento alle Assistenti Sociali in sede di colloquio con immigrati stranieri, per agevolare la comunicazione e la corretta comprensione presso le scuole, il Tribunale, ecc, per sostegno agli educatori nelle varie attività, soprattutto in ambito scolastico. 3) Pronta Accoglienza minori stranieri non accompagnati presso Centro B. Acquarone di Chiavari - (progetto soradistrettuale) Anche per il 2008 verrà prorogato il Protocollo d’Intesa con il “Villaggio del Ragazzo” ed i tre Distretti della ASL 4 che metterà a disposizione presso il Centro B.Acquarone di Chiavari n° 6 posti letto per la pronta accoglienza di minori stranieri con rapporto educativo 1/1 per le prime 72 ore d’intervento di emergenza; il periodo di permanenza massimo è di tre mesi; vengono altresì erogati interventi educativi ed assistenziali e, su necessità, ore di mediatori culturali ed interpreti. A fronte di un costo annuale totale pari ad € 46.000,00, in base alla popolazione residente, a carico del nostro Distretto, è stato finanziato una spesa di € 13.549,74. 4) Unità abitative dell’Associazione “Il Melograno” – (Progetto distrettuale) L’Associazione “Il Melograno” di S.Margherita L. ha avviato nel 2006 la gestione di n° 6 unità abitative site in un immobile di proprietà della Parrocchia di S.Margherita L. V.M. e concesse in 81 comodato d’uso gratuito all’Associazione, finalizzate all’ospitalità temporanea di persone in condizioni di disagio abitativo. L’Associazione concederà dette unità abitative con contratto di sub comodato gratuito della durata massima di 12 mesi non prorogabili a persone singole o nuclei familiari in condizioni di grave disagio o di emergenza abitativa. Il servizio si rivolge ai dimoranti nel territorio del Distretto Sociosanitario n° 14; l’inserimento avverrà in collaborazione con il Comune inviante a seguito di idoneo colloquio e valutazione da parte dell’Assistente Sociale referente che provvederà anche alla redazione del progetto sociale. Il progetto non prevede rette od altri oneri a carico del Comune inviante che tuttavia, potrà versare nei casi più gravi un contributo forfetario di € 150,00 all’Associazione per i consumi energetici. L’Associazione ha beneficiato di due contributi economici pari ad € 15.000,00 erogati dal Distretto Sociosanitario n° 14 e del contributo in conto capitale regionale - anno 2007 per una cifra pari a € 8.000,00. 5) Progetto “Incontro”: centro di socializzazione per adulti con disagio – (progetto distrettuale) In data 14/01/2008 è stato sottoscritto il Protocollo d’Intesa (di validità annuale) con il “Villaggio del Ragazzo” per l’adesione al Progetto “Incontro” che prevede attività di socializzazione a favore di persone adulte in stato di disagio sociale. L’attività si svolge presso il Centro B. Acquarone di Chiavari dove viene offerto un servizio di accoglienza e socializzazione a favore di persone di età adulta che si trovano in condizioni di esclusione sociale a causa di disabilità fisiche, psichiche e sensoriali acquisite o congenite o che vivano una situazione di disagio. Il progetto è strutturato su 3 pomeriggi settimanali e prevede oltre all’attività di socializzazione anche attività ludiche di gruppo, momenti di lettura comune e di riflessione su testi, ascolto di musica, corsi base di lingua straniera e attività creative. Per partecipare al progetto gli interessati potranno accedere spontaneamente al Centro o essere segnalati dai Comuni del Distretto Sociosanitario al Responsabile, che ne valuterà la possibilità di inserimento; l’eventuale ammissione sarà concordata tra le parti. Il costo di partecipazione è di € 5,45 a presenza effettiva e verrà sostenuto direttamente dall’interessato; solo in caso di necessità, su valutazione del Comune di residenza, potrà essere prevista una compartecipazione da parte dell’ente pubblico. 6) Titoli d’acquisto Nel 2004 ha avuto inizio sul territorio di entrambi gli A.T.S. la sperimentazione dei “Vouchers sociali” come proposta alternativa e/o di integrazione delle misure di sostegno economico già attive per acquistare generi di prima necessità (alimenti e farmaci), materiale didattico, ecc. Di detto strumento, ormai entrato a regime, hanno beneficiato nel 2007: 82 A.T.S. n° 52: n° 28 nuclei o singoli A.T.S. n° 53: n° 19. 7) Progetto “Prevenzione della devianza e interventi di inclusione socio-lavorativa nei confronti di giovani stranieri” (Provincia – Centro per l’impiego di Chiavari) Sulla base di un progetto regionale sperimentale che coinvolge le quattro Province liguri ed i relativi Centri per l’Impiego, verranno finanziati nell’anno 2008 dei percorsi formativi a favore di giovani stranieri di età compresa fra i 16 ed i 25 anni finalizzati a migliorare l’integrazione socio-lavorativa dei giovani stessi sul territorio, nonché sostenerli da un punto di vista economico durante il percorso di inserimento. Altro obiettivo del progetto è quello di favorire e potenziare la collaborazione tra i Centri per l’Impiego ed i servizi segnalanti (Comuni). In particolare sulla Provincia di Genova vengono finanziati n° 30 percorsi che avranno la durata di 8 mesi ciascuno e che prevedono un contributo mensile ad personam di € 300. Qualora il soggetto inserito interrompa il percorso formativo senza giustificata motivazione, lo stesso verrà cancellato dalle liste del Centro per l’Impiego di riferimento, nonché si sospenderà l’erogazione del contributo mensile. Da territorio del Distretto n° 14 è partita n° 1 segnalazione. C.1 Servizi nuovi e da attivare 1) Point volontariato Il Comune di Rapallo ha recentemente messo a disposizione alcuni propri locali quali sede della Consulta del Volontariato di Rapallo e di alcune associazioni che risultavano prive di propria sede. In orari prestabiliti presso tali locali saranno presenti dei volontari per fornire informazioni, indirizzi ed ogni altra notizia utile al cittadino, in particolare sull’attività svolta da ciascuna associazione. 2) Consulta del Volontariato Attivazione da parte del Comune di S.Margherita L. di una Consulta del Volontariato quale strumento di partecipazione e per la gestione integrata e la co-progettazione di interventi sul territorio. 3) Accordo programmatico tra la Provincia di Genova, la Regione Liguria, i Distretti Sociosanitari del Tigullio, le organizzazioni confederali e dei pensionati CGIL – CISL – UIL e il Forum del Terzo Settore per un sistema di concertazione 83 interistituzionale che valorizzi la competenza e la professionalità dei servizi di assistenza privati alle persone non autosufficienti nel territorio del Tigullio Il progetto è descritto nella Rete 3 Sezione A2 .punto 8). 4) Progetto “Nessuno escluso: Centro di ascolto e cura del cittadino straniero” Il progetto della ASL 4 Chiavarese si rivolge agli stranieri extra comunitari non in regola col permesso di soggiorno e persegue la finalità di diffondere la conoscenza fra gli stranieri dei loro diritti, in particolare, in materia di assistenza sanitaria, nonché offrire assistenza sanitaria attraverso un ambulatorio medico di primo livello. Nello specifico è stato avviato un Centro di Ascolto aperto due volte alla settimana in cui sono presenti mediatori culturali e operatori referenti, per rispondere alle richieste socio-sanitarie e fornire l’indicazione dei percorsi da seguire o inviare direttamente al servizio interessato. Risulta attivato anche l’ambulatorio medico di primo livello in cui operano medici volontari e che prevede il coinvolgimento della Pediatria Territoriale, della Psicologia Territoriale, del Consultorio ginecologico, del Dipartimento Tutela della Donna e del Bambino, del Dipartimento di Prevenzione S.C. Igiene e Sanità Pubblica, della S.C. Farmacia Territoriale. 5) Microcredito Il Comune di Rapallo istituirà un fondo economico per l’erogazione di contributi di piccola entità su specifico progetto sociale e con graduale restituzione. Il costo del progetto per l’anno 2008 è di € 5.000,00. 84 Risultati attesi nell’arco del triennio di vigenza del Piano per la Rete 4 Aumento conoscenze e sensibilizzazione della popolazione relativamente all’area del disagio Riduzione del fenomeno di abuso di sostanze Aumento disponibilità residenziale e semiresidenziale leggera nel territorio distrettuale Aumento occasioni per inserimenti lavorativi Avvio ulteriori iniziative per l’integrazione socio-culturale degli immigrati Istituzione di alcuni posti di accoglienza notturne a bassa soglia sia maschile che femminile per i Senza Fissa Dimora Disporre di risorse economiche diretta ed indiretta per sostenere situazioni di bisogno nelle urgenze Intensificare e consolidare un maggior coordinamento tra servizi pubblici, terzo settore e Centro per l’impiego Diminuzione di situazioni emarginanti e di esclusione sociale 85 86 RETE 5 Emergenza sociale A. Servizi a favore delle persone vittime di abuso e maltrattamenti B. Emergenze climatiche 87 RETE 5 Emergenza sociale Obiettivi: a) creare una rete interistituzionale di enti e servizi socio-sanitari ed educativi che agiscano in modo sinergico per fare emergere e combattere il maltrattamento, l’abuso e lo sfruttamento di minori b) migliorare il livello di tutela psico-sociale dei minori (azioni di informazione e sensibilizzazione) c) migliorare il modello di approccio metodologico ed organizzativo (azioni di formazione) d) migliorare gli strumenti di comunicazione fra gli enti coinvolti (azioni di coordinamento) e) superare la frammentazione degli interventi di protezione dei minori (azioni di presa in carico) f) monitoraggio del fenomeno di abuso e maltrattamento (azioni di ricerca) g) monitoraggio situazioni a rischio emergenza estiva h) garantire azioni a sostegno delle situazioni di fragilità per l’emergenza estiva i) rinforzare il coordinamento e l’integrazione dei servizi socio-sanitari e pubblici con il privato sociale per l’emergenza estiva j) avviare una campagna di informazione e sensibilizzazione sui rischi legati all’emergenza estiva 88 A - SERVIZI A FAVORE DELLE PERSONE VITTIME DI ABUSO E MALTRATTAMENTI A.1 Servizi esistenti e funzionanti 1) Corsi di aggiornamento e supervisione ex L. 269/98 - (Progetto sovradistrettuale) Negli anni passati sono stati attivati e sono tuttora in atto, dei corsi di aggiornamento e supervisione per gli operatori dei servizi sociosanitari dell’intero territorio della ASL 4 che si occupano di situazioni di maltrattamento ed abuso a danno di minori, siano essi sociali che sanitari. A.2 Servizi nuovi e da attivare 1) Progetto ministeriale “Prevenzione e contrasto violenza di genere” – (Progetto sovradistrettuale) La Regione Liguria insieme alla Regione Calabria ed al Consorzio “Agorà” hanno aderito ad un progetto ministeriale per attuare interventi volti a prevenire fenomeni di abuso sessuale e di violenza. In particolare con detto progetto si vuole analizzare e sistematizzare le modalità attraverso cui sul territorio si monitora la violenza sessuale e di genere, sia in fase preventiva che in fase di intervento, al fine di arrivare alla costituzione di un Osservatorio regionale sulle violenze alle donne. Le azioni da portare avanti saranno l’implementazione di tavoli di lavoro, la definizione di strumenti e procedure condivise, la costituzione dell’Osservatorio regionale, la formazione degli operatori e una capillare attività di sensibilizzazione. Si è in attesa degli sviluppi. 2) Attività di prevenzione presso le scuole, la cittadinanza in connessione con il progetto di Telefono Azzurro (si veda Rete 2, sezione B. 2, punto 3) 89 B - EMERGENZE CLIMATICHE B.1 Servizi esistenti e funzionanti 1) Custodi sociosanitari Nell’ambito dei servizi a supporto degli anziani non autosufficienti, anche sul territorio del Distretto Sociosanitario n° 14, sono stati attivati cojn progetto regionale i “Custodi sociosanitari” ossia operatori con esperienza di aiuto personale a soggetti non autosufficienti che possano svolgere interventi di osservazione e monitoraggio delle persone ultrasettantacinquenni “a rischio” ed adempiere alle piccole commissioni della quotidianità. In particolare nell’anno 2007 sono stati attivati n° 10 custodi nell’A.T.S. n° 52 e n° 17 custodi nell’A.T.S. n° 53. 2) Fornitura condizionatori e ventilatori in comodato d’uso su segnalazione dei MMG e degli operatori (attrezzature acquistate dal Distretto) e attivazione di telesoccorsi con costi a carico dei Comuni 3) Estensione del servizio domiciliare alle ore serali nel periodo estivo 90 C – EMERGENZA SOCIALE C.1 Servizi esistenti e funzionanti 1) Reperibilità sociale presso il Comune di S.Margherita L. già attivo e consistente nella pronta reperibilità telefonica oltre l’orario di servizio e fino alle ore 20 di un’Assistente Sociale a turno. C.2 Servizi nuovi e da attivare 1) Pronto intervento sociale Il servizio si propone di offrire una risposta concreta per le situazioni di emergenza personali e familiari impreviste ed imprevedibili, con la necessità di interventi fuori orario d’accesso al consueto servizio d’assistenza sociale. Tale servizio è in fase di attivazione nell’A.T.S. n° 53 e potrà realizzarsi attraverso un lavoro di rete che deve prevedere l’integrazione socio-sanitaria ed il coinvolgimento di risorse umane e strumentali sia del pubblico che del privato sociale, per la costruzione di un sistema capace di rispondere tempestivamente ai bisogni delle persone in difficoltà, anche con soluzioni temporanee, in attesa della presa in carico e dell’elaborazione di un progetto complessivo. 91 Risultati attesi nell’arco del triennio di vigenza del Piano per la Rete 5 Individuare l’estensione del fenomeno di abuso e/o maltrattamento nel nostro territorio Miglioramento della capacità di individuazione dei segnali e condizioni indicanti potenziali situazioni di abuso e/o maltrattamento da parte di docenti e operatori sociosanitari (formazione e supervisione); Presa in carico precoce delle situazioni di abuso e/o maltrattamento di minori, attraverso un’accurata diagnosi del contesto socio-familiare in cui vive il minore; Riduzione del fenomeno di abuso e maltrattamento; Disporre di operatori adeguatamente formati che possano divenire “specialisti” nella presa in carico di situazioni di abuso e maltrattamento; Disporre di una rete socio-assistenziale adeguata ed integrata che possa supportare i soggetti fragili “a rischio” nei periodi di emergenza climatica; Riduzione dei fenomeni di malore evitando ricoveri ospedalieri per emergenza estiva. 92 93 RETE 6 POLITICHE ATTIVE PER L’INVECCHIAMENTO Obiettivi: 1. Promuovere e favorire opportunità per un invecchiamento a ruolo attivo valorizzando le competenze e il tempo liberato dal lavoro e mettendo al centro l’anziano come protagonista e titolare di diritti; 2. Sostegno all’incontro e alla socializzazione anche per il mantenimento delle abilità residue; 3. Informazione e sensibilizzazione della cittadinanza per vivere una vecchiaia più sana e lunga possibile. 94 L’invecchiamento della popolazione costituisce un aspetto fondamentale nella nostra regione ed è destinato ad assumere un’importanza sempre maggiore. Ad esso si accompagnano molteplici mutamenti sociali, tra cui l’indebolimento delle reti parentali e la crescente partecipazione femminile al mercato del lavoro. L’insieme delle trasformazioni in atto comporta non solo l’incremento nella domanda degli interventi pubblici, ma anche la crescente necessità di ripensarne le caratteristiche. Si registra una crescente richiesta di modalità d’intervento innovative, diverse da quelle oggi più consolidate. Le politiche di assistenza continuativa degli anziani non autosufficienti (long – term care) sono dunque chiamate a nuove complesse sfide. Il nostro interventi si dipana seguendo diverse strade quali il mantenimento dell’autonomia fisica e psicologica, che facilita il rapporto di comunicazione interpersonale e di attività ricreative e culturali, al supporto assistenziale relazionale e riabilitativo favorendo la permanenza nel proprio ambiente quotidiano. Al netto del contributo degli altri potenziali confondenti (abitudini e stili di vita, età, genere, razza, livello socioculturale e presenza di comorbosità), è noto il ruolo dell’avere amicizie e parenti stabilmente vicini e la presenza di una persona fidata, come predittore positivo della ridotta mortalità e di un miglioramento nella qualità della vita della persona anziana. Il rafforzamento delle reti sociali e il favorire un’attività fisica e alimentare equilibrata, è uno strumento di educazione e promozione della salute, che va incentivato e sponsorizzato a larga scala. Al riguardo vanno sostenute precise scelte strategiche: - Riconoscere il ruolo attivo delle persone anziane promuovendo una nuova cultura del vivere la vita in ogni sua fase e contesto; - Favorire e sostenere una riorganizzazione del corso della vita a livello individuale e collettivo, realizzando maggiore integrazione tra formazione, lavoro e tempo - libero nelle diverse fasi della vita; Promuovere il benessere e la salute nella terza età, assicurando un approccio preventivo; Impegnare strumenti e risorse per la promozione dell’educazione alla vecchiaia, intesa come valore e parte integrante dell’intero arco della vita. In quest’ottica, la terminologia “invecchiamento attivo” o “active aging” può essere tradotta anche in “prolungamento della vita attiva” o “pensionamento attivo” o “valorizzazione della risorsa anziani”. Ciò che si intende è la valorizzazione consiste nel creare opportunità di impiego volontario, in ambiti e contesti diversi, a vantaggio della comunità intesa come persone, ambiente, cultura, tempo libero, solidarietà. Strategico a questo proposito è il ruolo che gli anziani possono svolgere nell’ambito della società impegnandosi nei vari contesti che devono 95 rispondere oltre che a motivazioni altruistiche e partecipative anche a istanze personali di valorizzazione, identità e ruolo sociale, pieno riconoscimento nel contesto intergenerazionale. Occorre fare un salto qualitativo nel vedere l’anziano in un’ottica che può andare oltre il ruolo di lavoratore a riposo, per assumere quello di produttore e costruttore di relazioni e beni sociali nella comunità. È necessario un cambiamento sociale per trasformare gli anziani da costo a risorsa e sconfiggere l’idea della vecchiaia come un peso, un costo, un’emergenza. 96 RETE 6 – POLITICHE ATTIVE PER L’INVECCHIAMENTO A.1 Servizi esistenti e funzionanti 1) Nonni vigile Ormai da alcuni anni il Comune di Rapallo ha attivato il servizio di “Nonni vigili” prevedendo la presenza dei “Nonni” in prossimità delle scuole elementari e medie della città in particolare durante l’anno scolastico e affidando loro funzioni anche di vigilanza e sicurezza non solo stradale. 2) Servizi culturali ricreativi Accademia Culturale Terza Età di Rapallo: n° 182 iscritti anno 2007 Centro Sociale Comunale a Rapallo (n° 70 iscritti nel 2007) Associazione Centro Sociale Anziani a S.Margherita L. (n° 210 iscritti) Centri Sociali privati a Rapallo (Circolo Aurora, Centro Sociale della Parrocchia di SS.Gervasio e Protasio, Centro Sociale di Via Betti) 3) Vacanze e soggiorni climatici Gli Ambiti Territoriali Sociali da tempo, organizzano annualmente soggiorni estivi per anziani (14 giorni in località montane): nel 2007 nell’A.T.S. n° 52 hanno partecipato n° 44 persone e nell’A.T.S. n° 53 n° 34. A.2 Servizi nuovi e da attivare 1) Aree ortive Il Comune di Rapallo considera di avviare un bando per l’assegnazione ad anziani ultrasessantacinquenni di piccoli appezzamenti di terreno di proprietà comunale per la coltivazione ad orto. 2) Progetto regionale “Prevenzione e miglioramento degli stili di vita” per la popolazione anziana 97 Il progetto della ASL 4 propone, in collaborazione con ilo Distretto ed in maniera innovativa, un’informazione e coinvolgimento di tutte le Associazioni, enti istituzionali e non, categorie professionali ed altro (sindacati, palestre, parrocchie, farmacie, ecc.) allo scopo di favorire e raggiungere, attraverso incontri di formazione/informazione, il miglioramento degli stili di vita, in particolare riguardo all’attività fisica e allo stile alimentare con il supporto di specialisti ASL. L’innovazione più rilevante da realizzare attiene la capacità di dar vita ad un processo (pubblico, attori sociali, privati) in grado di promuovere, sollecitare, consentire la partecipazione, la condivisione e l’assunzione di responsabilità dei cittadini e della comunità nella progettazione e nella realizzazione delle azioni per “nuovi stili di vita”. 3) Campagna per la prevenzione delle malattie cardiovascolari – CRI Comitato locale di Rapallo e Associazione Cardiologia Punny Odaglia Il progetto è proposto dalla Croce Rossa Italiana – Comitato di Rapallo e dall’Associazione Cardiologia Punny Odaglia e si pone l’obiettivo di diffondere nel territorio la cultura della prevenzione mediante il controllo della pressione arteriosa ed E.C.G. 98 Risultati attesi nell’arco del triennio di vigenza del Piano per la Rete 6 Aumento occasioni e opportunità di ruolo attivo per le persone ultrasessantacinquenni; Ampliamento ed aumento punti di incontro e di socializzazione; Aumento del numero di “grandi anziani” in condizioni di buona autonomia. 99 GESTIONE FINANZIARIA ANNO 2008 Nel prospetto vengono illustrati i costi dei servizi gestiti direttamente del Distretto ed i costi di funzionamento della Segreteria Tecnica e del Direttore Sociale. I costi di tutti gli altri servizi, già attivi o da attivare, rimangono a carico degli Ambiti o dei singoli Comuni o degli enti proponenti. Infatti alcuni progetti e diverse azioni programmate dal Distretto di concerto con gli Ambiti, Comuni, enti vari vengono o verranno poi gestiti direttamente da questi ultimi e quindi con costi a loro carico. RETE 1 1. Guida ai servizi sociali e sociosanitari (anno 2009) € 10.000,00 RETE 2 A. Famiglia 1. agevolazioni tariffarie 2. microcredito 3. contributi per maternità 4. family card 5. potenziamento sportello legale 6. progetto “Sostegno pedagogico alla relazione madre-bambino” 7. mediatore familiare € 12.940,00 € 33.900,00 € 18.500,00 € 303,00 € 6.800,00 € 30.340,00 € 13.400,00 B. Minori 1. Telefono Azzurro (per spese pubblicitarie e relatori) € 1.000,00 C. Adolescenti e giovani 1. Educativa di strada 2. Centro Giovani € 11.480,00 € 66.700,00 RETE 3 A. Anziani 1. F.N.A. (I contributo regionale per anno 2008) 2. indagine per definizione registro badanti di Distretto 3. responsabile PIA € 199.012,00 € 7.534,00 € 30.096,00 100 RETE 4 1. progetto “SIRIO” 2. progetto “Serre” 3. Pronta Accoglienza Minori stranieri non accompagnati € 17.379,02 € 4.717,00 € 13.549,74 € 467.650,76 COSTO FUNZIONAMENTO Segreteria Tecnica e Direttore Sociale Preventivo 2008: € 120.112,63 101 MODALITA’ RIPARTO E ATTRIBUZIONE COSTI DI FUNZIONAMENTO DELLA SEGRETERIA TECNICA Il Comitato dei Sindaci di Distretto in data 29/04/2008 ha approvato, all’unanimità, la modalità di riparto e attribuzione dei costi di funzionamento della Segreteria Tecnica e per il Direttore Sociale. Tutti gli operatori (Direttore Sociale, Assistente Sociale, Amministrativo) risultano dipendenti dal Comune di Rapallo. Dai finanziamenti regionali distrettuali lo stesso Comune, capofila del Distretto, tratterà la quota percentuale di spettanza dei Comuni liquidando ai Comuni capofila di Ambito la differenza. Quanto sopra sulla scorta del Bilancio annuale di previsione e consuntivo approvati dallo stesso Comitato dei Sindaci. 102 CONTO CAPITALE Priorità: 1. completamento ed adeguamento a norma di strutture sociali esistenti e funzionanti nell’area anziani (R.P. – C.D.), disabili, minori (Asili Nido – Servizi Integrativi – Servizi innovativi) 2. strutture nuove nell’area anziani (Centro per Alzheimer – Comunità Alloggio), nell’area disabilità (Centro di socializzazione – Centro diurno), nell’area minori (C.E.A – Servizi integrativi – Servizi innovativi), nell’area giovani (centro giovani - centro di socializzazione), nell’area emarginazione (ospitalità notturna – comunità alloggio – appartamenti protetti - casa famiglia – centro di aggregazione) Requisiti: 1. capacità di co-finanziamento da parte dei beneficiari 2. strutture che offrono servizi rivolti almeno al territorio distrettuale 103 PUNTI DI FORZA E CRITICITA’ Rispetto al primo Piano di Zona anni 2002-2004 si sono evoluti e rinforzati nel tempo i punti di forza, attenuate alcune criticità e risolte altre; contemporaneamente sono insorte però alcune difficoltà nuove specialmente per l’avvio dell’organizzazione territoriale dei servizi prevista dalla recente normativa regionale. - Le Associazioni di volontariato presenti sul territorio hanno maggiormente operato in rete ed in coordinamento con i servizi pubblici (es. nell’area dell’immigrazione e del disagio ed esclusione sociale), talvolta proponendo ed attivando alcuni servizi (es. point del volontariato – campagna anti truffa – ecc.) - - - Entrambe le due ex IPAB, attualmente Aziende Servizi alla persona hanno attivato ciascuna un Centro Diurno per anziani (prima tale servizio era assente sul nostro territorio); La sezione ANFFAS Tigullio Ovest oltre ad erogare i propri servizi istituzionali (Dopo di Noi – Centro Diurno e residenzialità) provvede all’assistenza domiciliare di cui alla L.162/98 per i disabili gravi con specifica convenzione con il Comune capofila dell’ex Zona Sociale, oggi Distretto Sociosanitario n° 14; provvede, inoltre ad integrare con propri operatori il servizio del progetto “A.La.Di.N.O.” per l’inserimento lavorativo di alcuni giovani adulti disabili; a breve, sarà presente, con proprio operatore, presso il Centro di socializzazione sempre per giovani disabili; da poco ha avviato il progetto “Week – end”. Si è raggiunta una maggiore omogeneità degli interventi, dei servizi e delle modalità operative nei quattro Comuni del Distretto; Maggiore attenzione è stata dedicata alla qualità dei servizi nelle strutture sia pubbliche che private; Si è consolidata una maggiore integrazione sociosanitaria a livello operativo nelle varie aree di intervento. Oggi si possono considerare punti di forza: 1. Gli organismi istituiti con la recente normativa regionale (es. Unità Distrettuale), così come la definizione di alcuni nuovi ruoli (es. Direttore Sociale, ecc.) e delle modalità di funzionamento di alcuni servizi (es. UVM, ecc) hanno sicuramente permesso l’affermarsi di una maggiore visibilità, autonomia dei servizi ed una migliore funzionalità degli stessi, nonché una più approfondita conoscenza dei bisogni, delle risorse e dei servizi in atto (es. Comitato Distrettuale); 104 2. La presenza sul territorio di numerose Associazioni di volontariato, e di alcuni Consorzi e cooperative, di ONLUS ed ex IPAB operanti nei vari settori e maggiormente in rete specialmente con gli enti locali; 3. Il consolidamento nel tempo di una maggiore integrazione sociosanitaria a livello operativo nelle varie aree di intervento; ha favorito, in particolare con il Direttore Sanitario ed i Direttori dei Dipartimenti una maggiore conoscenza delle modalità operative reciproche e dei rispettivi servizi che, a sua volta, certamente permette di agevolare il coordinamento socio-sanitario. 4. I protocolli operativi già attivati o in via di stesura tra i vari servizi permettono una maggiore chiarezza nelle procedure, nelle competenze, nelle responsabilità, garantendo, contestualmente, una maggiore sicurezza per gli operatori. Criticità: 1. Insufficienza di strutture per accoglienza di adulti sia diurna che notturna ed in particolare per i Senza Fissa Dimora; 2. Sensibile disomogeneità di ampiezza territoriale, organizzativa ed amministrativa tra i Comuni capofila di Ambito (Rapallo – S.Margherita L.) ed i restanti Comuni facenti parte degli Ambiti (Zoagli – Portofino); 3. Persistenza di una scarsa diffusione ed insufficiente “cultura distrettuale”. La tendenza prevalente è di progettare a livello comunale o al massimo a livello di Ambito; i progetti proposti dal Distretto, vengono accolti e condivisi con alcune difficoltà, a meno che tale progettualità non venga richiesta dal livello regionale. Ad ogni tornata elettorale o comunque ad ogni cambio di amministrazione si verificano rallentamenti operativi per la necessità di approfondimenti, confronti, rimessa in discussione di decisioni già assunte a suo tempo da altri o per modificare modalità operative in atto; 4. Scarsa autonomia finanziaria e gestionale per le attività sociosanitarie. Il Distretto, in oggi, a livello finanziario gestisce unicamente i fondi regionali finalizzati, anche se la convenzione sottoscritta tra Comuni ed ASL prevede il rinvio a successivi atti d’intesa per l’eventuale trasferimento di fondi. Nella nostra ASL le prestazioni relative all’assistenza domiciliare, alla residenzialità e semiresidenzialità, fanno capo ai vari Dipartimenti e così pure le attività consultoriali; 5. Difficoltà a far decollare i nuovi organismi previsti dalla legislazione regionale (Unità Distrettuale – Comitato Distrettuale – ecc.) con le rispettive competenze. Difficoltà di ordine burocratico, ma anche organizzativo; 6. Ritardo da parte della ASL negli adempimenti di competenza (PAT – nomina componenti Comitato Distrettuale – ecc.) che hanno rallentato l’attività distrettuale soprattutto per la predisposizione del Piano Triennale; 105 7. Intensità, qualità e quantità diverse nei tre Distretti della ASL 4 di alcuni servizi sanitari (es. attività consultoriali), taluni per diversità di organico, altri per capacità diverse degli operatori; 8. Insufficiente raccordo e confronto tra il Comune di Chiavari, capofila di ASL ed i Comuni capofila di Distretto nel livello decisionale ed informativo; 9. Aumento delle competenze e delle richieste avanzate dal livello regionale al Distretto con un aumento dell’attività da svolgere rispetto all’organico rimasto invariato della Segreteria Tecnica rimasto invariato nel tempo; 10. L’area minori di competenza ASL, collegata in particolare, con il Servizio consultoriale, dipendenze e salute mentale, risulta la più critica, sia per le risorse destinate sempre più scarse, che per l’assunzione in carico delle singole situazioni sempre più numerose. Trattasi infatti di un’area oggi sempre più problematica che richiederebbe una sinergia di azioni, interventi, servizi maggiormente rinforzati, strettamente collegati e con conoscenze sempre più diversificate e aggiornate rispetto al bisogno, con particolare riferimento all’affido, psicoterapia e adozione. 11. Insufficiente formazione dei custodi sociosanitari (emergenze climatiche) riscontrate sia nel 2006 che nel 2007 nell’Ambito N.53. 106 MONITORAGGIO E VALUTAZIONE L’Unità Distrettuale con la propria Segreteria Tecnica è quell’organismo tecnico-gestionale che opera in raccordo con l’organo di rappresentanza politica (Comitato dei Sindaci – Direttore Generale ASL) e l’organo di rappresentanza tecnica (Coordinatori Ambiti Territoriali Sociali – Comitato Distrettuale) e che è deputato alla programmazione ed all’attuazione della pianificazione con le funzioni di: - organizzare il lavoro in qualità di regia del processo; - coordinare le attività e le interazioni tra i vari attori; promuovere la partecipazione dei soggetti coinvolti a vario titolo; - elaborare e sintetizzare i contenuti dei vari tavoli tecnici e politici delle sei reti; monitorare e valutare il Piano di Zona. Pur non disponendo di un sistema di monitoraggio e di valutazione standardizzato e ben definito, è necessario individuare un piano meglio articolato al fine di ottimizzare la programmazione del sistema integrato degli interventi e dei servizi distrettuali per migliorare l’utilizzo delle risorse disponibili. L’attività di valutazione per essere efficace deve risultare utile a chi deve prendere decisioni; deve cioè produrre informazioni e dati che servono a formulare giudizi per poi progettare azioni e già nel momento in cui si elabora un progetto si dovrebbe riservare uno spazio per la valutazione. Il monitoraggio e le valutazioni si sviluppano, pertanto, su due livelli: il primo gestito dal responsabile del singolo progetto, avrà finalità operative con lo scopo di produrre informazioni utili alla gestione ed allo sviluppo dell’intervento e di documentare i risultati prodotti. Il secondo, gestito dal Distretto sarà orientato alla rendicontazione istituzionale, fornendo elementi utili alla valutazione complessiva sullo stato di attuazione del programma e sul raggiungimento degli obiettivi previsti. La valutazione di distinguerà in valutazione di processo e valutazione di risultato. La prima relativa alla raccolta di informazioni utili alla gestione ed allo stato di avanzamento del programma. La seconda relativa alla verifica degli effetti prodotti sulla popolazione target e cioè “misurando” la situazione prima e dopo l’intervento. L’attività di monitoraggio e valutazione verrà attivata attraverso tre fasi specifiche: 1) ex ante: focalizzata sulle condizioni di partenza, sui bisogni presenti e sulle risposte già attivate; 2) in itinere, che si svolge nel corso di attuazione delle azioni previste con il coinvolgimento di tutti i soggetti attuatori del Piano distrettuale; 107 3) ex post, che tiene conto della qualità degli interventi realizzati, della loro efficacia ed efficienza e del loro rispetto sulle priorità indicate. Verranno predisposte dal Distretto le schede necessarie sia per la valutazione dei singoli progetti che del Piano Distrettuale e sia per la valutazione di processo per tenere monitorato lo stato di avanzamento del programma che di risultato attraverso gli indicatori di risultato. Tutti gli esiti delle varie valutazioni verranno riportati all’attenzione del Comitato dei Sindaci di Distretto ed ai vari attori che a diverso titolo partecipano alla realizzazione del Piano; in particolare, semestralmente, verranno forniti i risultati delle verifiche in itinere per gli eventuali aggiustamenti necessari. Rapallo, 30 giugno 2008 108