Centonove numero 24
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Centonove numero 24
ANNO XXI Numero 24 20 GIUGNO 2014 SPEDIZIONE IN ABBONAMENTO POSTALE A REGIME SOVVENZIONATO 45% (ME) SETTIMANALE DI POLITICA, CULTURA, ECONOMIA EURO 1,50 S...coppiati MESSINA È GUERRA AL CONSIGLIO COMUNALE PER LA DELIBERA DEL SINDACO SUL REGISTRO DELLE UNIONI CIVILI. IL CENTRODESTRA DICE NO MENTRE IL PD CI RIPENSA. MESSO ALLE STRETTE DAI COMPAGNI DI PARTITO 20 Giugno 2014 il punto EDITORIALE Un programma per la Sicilia DI ENZO BASSO MA C’È UN futuro per la Sicilia? E se sì, da quali vie passa? L’economia dell’Isola ormai è allo stremo. Il tasso di disoccupazione giovanile è schizzato a valori postbellici, quasi il 40%. Un tetto superato solo dal livello-record della tassazione sulle imprese: l’Irap più alta d’Europa. Tradotto: un invito esplicito ad evadere le tasse. Dimostrato dal fatto che Riscossione Sicilia chiude in rosso: la Regione ha ricapitalizzato con 40 milioni di euro la società che dovrebbe finanziare i servizi pagati dai siciliani. Per tappare le altre falle di bilancio, poi, Crocetta è riuscitio, non si sa ancora per quali vie, a farsi garantire dalla Stato una anticipazione straordinaria di 570 milioni di euro. Una cifra pari ai finanziamenti europei che la Regione ha ormai accertato avere perso. L’elenco potrebbe continuare fino alla noia. O anche il disgusto. Lo stesso che si prova a leggere il Corriere della Sera che ha intervistato, il manager di Nuovo Consorzio Venezia, quello delle tangenti al Mose, autore di un lapsus froidiano: “Funzionava tutto come la Sicilia ai tempi d’oro”. Ecco quei tempi sono finiti. La diligenza è stata assaltata. Ma il tema resta sempre lo stesso: da dove ripartire? La Grecia un programma lo ha presentato. Difficile da digerire. Dai costi sociali altissimi, ma lo ha fatto. La Sicilia, perché, quantomeno non comincia a stilarlo questo programma? Le sabbie mobili, come le tangenti del Mose a Venezia, hanno un tempo. Poi si sprofonda. Le stragi dell’egoismo Il bisogno di avere tutto e subito. E se un ostacolo si sovrappone tra noi e la meta, lo abbattiamo senza pietà. In questo brodo culturale nessuno può ormai dormire tranquillo DI DOMENICO BARRILÀ LA STRAGE FAMILIARE di Motta Visconti è uno dei mille quotidiani capitoli del grande romanzo delle scorciatoie, dove sono bandite le categorie del tempo e dello spazio, ed esiste un solo protagonista, l’ego, che chiede di essere onorato ogni istante e a qualsiasi costo, mentre ci prende per mano e ci riporta in quelle caverne da dove credevamo di essere usciti. Un paio di anni fa mi trovavo a Torino, relatore di un convegno promosso dalla regione Piemonte, sul taxi che mi riportava alla stazione di Porta Nuova avevo trovato un quotidiano, in prima pagina campeggiavano titolo e cronaca di un gravissimo fatto di sangue, anche questo accaduto tra mura domestiche, figlio delle medesime distorsioni presenti nella mattanza di Motta Visconti. Dopo ripetuti richiami al figlio di dodici anni, che non si decideva ad unirsi al resto della famiglia per la cena, essendo impegnato in un videogioco, un padre esasperato aveva bruscamente staccato la spina del congegno. Il figlio, come morso da una vipera, aveva raccolto un taglierino sulla scrivania e colpito alla carotide il genitore, salvato poi miracolosamente dai chirurghi dopo un intervento durato una decina di ore. Cosa lega i due episodi dovrebbe apparire evidente. Una brodo culturale torbido, acceleratissimo fino allo sfinimento, funestato dall’ossessione della gratificazione istantanea, minato dalla progressiva perdita della stessa idea di responsabilità, sopraffatto dall’avanzata irresistibile di una nuova pletora di universi paralleli, ognuno popolato da un solo abitante, universi che si sfiorano senza mai toccarsi o che si toccano giusto per sopraffarsi. Tutto e subito, a qualunque costo, e se un ostacolo si frappone tra noi e la meta, lo abbattiamo senza pietà, dopo averlo privato della sua umanità e ridotto al rango di oggetto inanimato, perché questo ci permette di colpire senza patemi, salvo quelli che giungono Caporedattore: Graziella Lombardo Vicecaposervizio: Daniele De Joannon In redazione: Gianfranco Cusumano, Alessio Caspanello, Michele Schinella Segretaria di redazione: Rossana Franzone, Rosa Lombardo, Francesco Pinizzotto. Editore: Kimon scrl, via San Camillo, 8 Messina. Tel. 090 9430208 Fax: 090 9430210 P. IVA 02131540839 Registrazione Tribunale di Messina n. 11-92 del 4 maggio 1992. Iscritto al Registro Operatori della Comunicazione n° 17229. Stampa: Sts - Società tipografica siciliana spa Strada 5 n. 35 Zona industriale 95030 Catania. Redazione e ufficio abbonamenti: via San Camillo, 8 - 98122 (ME), CCP n. 90443839 Copie arretrate: euro 3,00. Progetto grafico: Davide Lopopolo per Psychodesign www.psychodesign.it. Internet: http://www.centonove.it email: [email protected] centonove SETTIMANALE REGIONALE DI POLITICA CULTURA ED ECONOMIA Direttore responsabile Enzo Basso Garante del lettore: Attilio Raimondi centonove pagina 2 quando le tempeste adrenaliniche si sono placate, quando oramai è troppo tardi, come accade a quell’uomo che dopo avere sgozzato moglie e figli ora chiede per sé il massimo della pena. Solitudine, unico sentimento condiviso, alimentata da parole prive di senso, espressioni che oramai corrono di bocca in bocca e che senti ripetere in tutte le salse, come una nuova liturgia della parola che ti annichilisce con la sua profondissima banalità. Vincente, alla grande, top player e altri funambolismi verbali, uno stupidario sconfinato che finisce per evocare un mondo dove non c’è posto per le persone normali, cioè noi poveri cristi, in definitiva per nessuno. Dopo lo sterminio della famiglia di Motta Visconti, molte persone, amici soprattutto, mi hanno scritto, esprimendo sgomento e pareri molto profondi, tra tutti scelgo la riflessione di Davide, pastore della chiesa avventista che, senza ipocrisia e senza cercare rassicurazioni, ci mette crudamente di fronte agli abissi della nostra natura: “A volte ci chiediamo come abbiano potuto avere luogo, nel cuore del Novecento, l’olocausto o altre simili atrocità. Ma basta guardare l’essere umano quale carica di violenza e di follia si porta dentro per capire, almeno in parte. La cosa che angoscia di più è che non si tratta di alcuni pochi pazzi in una società di uomini ( e donne) sani e razionali. Ma ciascuno di noi è potenzialmente un assassino, anche quando non ha ancora ucciso nessuno. C’è un eccedenza di male in noi, che non può essere del tutto prevenuta da sani modelli educativi, che pure ovviamente servono”. Per un sincronismo imprevedibile, nelle stesse ore prendeva la strada della possibile soluzione anche l’orrendo omicidio della ragazzina Yara Gambirasio, che non riposerà in pace, e nemmeno noi, ma almeno, al netto dei soliti esibizionismi fuori luogo delle autorità, ora la tragedia sembra avere una trama e un epilogo. Magra consolazione, ma è meglio che niente. Distribuzione: Gaetano Toscano Sas via Corbino Orso 9/11 - 98124 Messina telefono 090 692508. Distributore regionale: Eagleservices via M. Rapisardi, 62 - 95021 Acicastello (CT). Pubblicità legale-istituzionale-commerciale: Via San Camillo, 8 Messina Tel. 090 9430208 Fax: 090 9430211. 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Il tema è stato affrontato dalla prima sezione del Tar del Lazio, a proposito del ricorso presentato dagli avvocati Francesco Zaccone e Angelo Clarizia per conto del Corsorzio Stabile Aedars, 44 imprese raggruppate, quasi un migliaio di dipendenti sparsi nei cantieri di tutt’Italia, oggi in concordato preventivo, che fanno capo, secondo una interdittiva antimafia del settembre 2013 della Prefettura di Roma, ai fratelli Mollica di Piraino. Dopo il diniego della Prefettura di Roma, i legali si sono rivolti al Tar per avere accesso ai documenti che hanno determinato l’interdittiva antimafia all’origine del blocco dei lavori in vari cantieri, dal Veneto a Quarto Oggiaro a Milano, dove il consorzio era impegnato nella costruzione di una settantina di alloggi popolari, a Taranto, dove era in corso un “projet financing” da 30 milioni di euro, a Porto Empedocle dove le imprese raggruppate lavoravano per la sistemazione della darsena e del Porto. Secondo il collegio, presieduto da Linda Santulli, non bastano “le note di archivio” della direzione investigativa antimafia di Messina o la semplice intestazione della società di CORTE DEI CONTI Assunzioni Pdl verso il Ppi Una soluzione per “sanare” PALERMO. La Corte dei Conti, dà un assist al gruppo parlamentare del "Pdl verso il Ppi", a proposito delle contestate assunzioni dei collaboratori del gruppo parlamentare. La soluzione proposta dal consigliere delegato, Anna Luisa Carra, portata in discussione alla sezione di controllo di Via Notarbartolo mercoled' 18 giugno, è che i dipendenti sottoscrivano, "ora per allora" il contratto proposto il 21 dicembre 2012. Questa soluzione, ad avviso della Corte, potrebbe sanare l'insolita posizione dei collaboratori, coordinati e continuativi, del gruppo parlamentare Pdl che si sono rifiutati di firmare il contratto. Molte altre "contestazioni" sono state superate dalle integrazioni fornite dal gruppo.L'Ars ha trasferito al gruppo 161.582,76 a titolo di contributo per il personale dipendente. Domenico Mollica maggioranza del Consorzio, la Fracla srl, le cui quote sono detenute dalla suocera di Pietro Mollica, Tindara Scaffidi, al 2% e dal nipotino, Francesco Davide Mollica al 98%, per decidere l’interposizione societaria. I giudici amministrativi, Roberto Proietti e Antonella Mangia, nella sentenza depositata il 13 febbraio scorso, passano al setaccio tutta la storia imprenditoriale dei Mollica. Dall’ascesa della Siaf , ai rapporti controversi con Angelo Siino, ritenuti non adegutamente comprovati da una sentenza passata in giudicato dalla Corte di Appello di Reggio Calabria, fino alla zona grigia che legava, secondo la Dia di Messina, a doppio filo i Mollica al geometra Francesco Scirocco, le cui società Italcantieri spa e Assetti del Territorio, sono state esclude dal consorzio Aedars, fin dal 2005, quando si è capito che non rispettavano il protocollo di legalità, “Carlo Alberto della Chiesa” secondo lo statuto sottoscritto. Basta solo rilevare, scrivono ancora i giudici, che Scirocco si trova a tutt’ooggi in carcere, i Mollica sono invece stati assolti da tutte le accuse. Come assolto dalla Corte di Assise di Messina, nel 2011 è stato l’imprenditore di Patti Salvatore Casamento, che, per avere il “pass” per i lavori pubblici, avrebbe presentato i Mollica al ministro dei lavori pubblici di Cosa Nostra, Angelo Siino. Quindi la linea di confine tra “sodali” e vittime della mafia, visto che in alcune sentenze si parla dei Mollica come vittime delle estorsioni, è un fil rouge, dove il sospetto va provato. Per questo i giudici del Tar Lazio hanno dato ragione ai legali di Aedars e hanno compensato le spese con le altre parti in causa, la Prefettura di Roma, il Ministero degli Interni e il Comune di Reggio Calabria. Di recente i Mollica, oltre ad avere ospitato nella loro villa di Gioiosa Marea, il presidente Crocetta in campagna elettorale, intrattengono rapporti conviviali con l’ex ministro delle Telecomunicazioni Totò Cardinale, la cui figlia deputata, Daniela, è fidanzata con il figlio di Domenico Mollica. SOMMARIO PRIMO PIANO 6/8. Convivenze anno zero L’istituzione del Registro delle Unioni Civili POLITICA 9. Megafono, c’eravamo tanto amati Si scioglie il gruppo parlamentare della lista Crocetta 10. Unicredit, pochi spiccioli La quota della Regione Sicilia ridotta ad un lumicino 11. Stretto, il Car...tour E’muro contro muro tra Comune di Messina e Caronte & Tourist su orari e tariffe 12. La scelta di Picciolo A Brolo l’onorevole rinuncia alla presidenza. E “favorisce” il cognato SICILIA 13. Prefetture, risiko siciliano Il progetto di riforma del governo prevede un taglio netto, ma nell’isola poche le certezze 14. Promozione, stregati da Morgana L’Ateneo si affida alla tv per farsi pubblicità 15. Romano a lezione di tagli Il piano per dimezzare gli affitti scolastici 16. Giustizia, la rivoluzione digitale Da luglio sparisce il cartaceo 18. Messina ad orologeria L’allarme in una perizia del professore Fiorillo 20. Oncologia glamour Pazienti in passerella 22. La cremazione può attendere Tutto pronto ma il servizio non parte 23. Biomasse tra i reperti Proteste contro il progetto della Comet Bio 24. Ritorno a Fiumara d’arte La Provincia di Messina riconsegna a Presti le opere del museo all’aperto ECONOMIA 25. Messina la fa Franca La città dello Stretto in testa alla graduatoria del ministero dello sviluppo POSTER 30. Se sbocciano i libri Al museo Nello Cassata un mese “a tutto volume” 34. Com’è moderna Santa Eustochia Il testo sulla Santa a Castanea RUBRICHE 4-5. Settegiorni 28. Qui Europa/Consulenti lavoro/Consumatori 32. Libri / Classifica / Lacerti di Letture 36 Spettacoli 37 Rubriche 38-39 Lettere & Commenti 38. Qui scuola/Heritage/Ecologia e Ambiente 39. Eliodoro/Animal House/Antibuddaci 39. 150 Parole da Palermo centonove pagina 3 TOP SECRET GENIO CIVILE MESSINA Santoro verso la presidenza Sciacca all’Urega MESSINA. Braccio di ferro sulla direzione del Genio Civile a Messina: anzichè la presidenza dell'ingegnere Santi Trovato, in quota Drs, prende quota la presidenza di Leonardo Santoro, funzionario della Motorizzazione, vicino all'Udc. Per Gaetano Sciacca, si profilerebbe invece la presidenza dell'Urega, l'organismo che tratta gli appalti sopra-soglia, al posto dell'ex intendente di finanza, Pippo Merlino. VELENI IN PROCURA Ricorso in Appello contro l’assoluzione di Rossi MESSINA, Il procuratore Guido Lo Forte ed il sostituto, Antonio Carchietti, hanno presentato ricorso in Appello, contro l'assoluzione nei confronti dell'ex numero 1 della Procura di Siracusa, Ugo Rossi, e dei magistrati Roberto Campisi, Maurizio Musco e dell'ispettore del Nictas, Giancarlo Chiara, nell'ambito dell'inchiesta, "Veleni in Procura". I quattro erano stati assolti dal tribunale di Messina "perchè il fatto non sussiste" nello scorso mese di febbraio. La Procura peloritana ha fatto ricorso in Appello alla luce delle dichiarazioni del -pentito, Fabrizio Blandino. PALAZZO DEI LEONI Assenteismo alla Provincia Indagine alle battute finali MESSINA. L'indagine della polizia giudiziaria sul fronte assenteismo alla Provincia è a una svolta: acquisiti gli ultimi fogli presenze e operati i dovuti riscontri, sono state verificate tutte le discrasie. Una trentina i casi manifesti di dipendenti che risultavano in servizio e intanto venivano ripresi fuori da Palazzo dei leoni, chi al bar, chi a fare la spesa. 20 Giugno 2014 CHI SALE Nicola Vernuccio PALERMO. L'ex assessore agli enti locali della giunta Lombardo, trova il tempo per fare il manager " a gratis" di tre aziende in liquidazione, la Multiservizi, Biosphera e Beni culturali spa. Curriculum? E' dipendente della Resais, azienda in liquidazione de vanti anni. Giuseppe Alessi MESSINA. Il consigliere del Nuovo Centrodestra della Quinta Ciroscrizione ha fatto un figurone all’incontro con il sindaco di Messina. Alessi, infatti, lo ha incalzato parlando di risanamento, svincoli e anche restituzione della Rada San Francesco. Un fuoco di fila che ha generato anche un equivoco. Complimentandosi con Alessi, Accorinti ha chiesto: «Sei per caso di centrosinistra?». Giacomo D’Arrigo MESSINA. Il direttore dell’Agenzia Giovani torna in consiglio comunale, nella sua Nizza di Sicilia, grazie al Consiglio di Giustizia Amministrativa. I giudici, infatti, hanno riconosciuto al gruppo “Cambia Nizza”, scalzato dal Tar nel giugno 2013, alcuni voti ingiustamente annullati. Insieme a D’Arrigo, rientrano in aula Carmelo Campailla, Antonietta Cintorrino, Francesco Briguglio e Alessia Coledi. Daniele Ialacqua MESSINA. L’assessore all’Ambiente del Comune non molla la presa. Nel conrso di un incontro richiesto all’assessore regionale al Territorio, Maria Rita Sgarlata, Ialacqua ha ottenuto garanzie sull’inserimento del Parco dei Peloritani nel “Piano regionale dei parchi e delle riserve naturali”. La nuova area coinvolgerà i 34 Comuni compresi nei confini. Vincenzo Garofalo MESSINA. Il deputato del Nuovo Centrodestra alla Camera è riuscito a far approvare un ordine del giorno che potrebbe costituire una svolta: ’“Anche gli utenti siciliani che percorrono almeno 20 volte al mese l'autostrada devono avere diritto ad una riduzione del pagamento del pedaggio autostradale del 20%”. Garofalo ha rivolto la richiesta al ministro delle Infrastrutture, nonché compagno di partito, Maurizio Lupi. settegiorni CORSI D’ORO. Il deputato del Pd chiede di essere ascoltato dalla giunta per le autorizzazioni a procedere Genovese, braccio di ferro sulle intercettazioni “fuorilegge” ROMA. Intercettazioni, operate fuori dai confini della legge, su una utenza telefonica intestata alla società Caronte & Tourist, "in esclusivo uso personale a un parlamentare che non può essere intercettato, se non previa autorizzazione della Camera". E’ il tema sul quale Francantonio Genovese ha chiesto di essere nuovamente ascoltato dalla giunta per le autorizzazioni a procedere del Parlamento. L’organismo, presieduto da Ignazio La Russa, si è riservato di sentire il parlamentare tra l’otto e il sedici luglio. Ma al centro della contesa “giuridicopolitico-giudiziaria” non ci sono solo un centinaio di conversazioni giudicate dal gip Giovanni De Marco “non Francantonio Genovese manifestatamente irrilevanti” ma anche la gestione dell’inchiesta “Corsi d’Oro” e del relativo processo da parte della Procura e del Tribunale L’INCHIESTA. Appello contro la mancata scarcerazione. E sull’interrogatorio... Rizzo, i domiciliari possono attendere MESSINA. I difensori di Chiara Rizzo, moglie di Amedeo Matacena in carcere a Reggio Calabria, hanno presentato appello al Tribunale del Riesame contro il rigetto, da parte del gip Olga Tarzia, dell'istanza di scarcerazione della propria assistita. Secondo gli avvocati Carlo Biondi e Bonaventura Candido, l'interrogatorio di garanzia di Chiara Rizzo sarebbe nullo poiché il divieto di interlocuzione con il difensore per cinque giorni, indicato dal gip che ha emesso l' ordinanza di custodia cautelare, sarebbe da intendersi a decorrere dall'esecuzione del provvedimento e non dall' arrivo in Italia di Chiara Rizzo. Dopo l'ex ministro degli Interni Claudio Scajola, i domiciliari sono stati concessi anche alla sua segretaria, ritenuta una teste-chiave. Ma è sul ruolo della messinese Chiara Rizzo, che gli inquirenti svolgono un giro di vite, teso a capire la trama dei rapporti da una parte con Scajola, dall'altra con l'imprenditore Bellavista Caltagirone, che non ha esitato a regalare una Posche Cayenne alla donna così frizzante definita dalle riviste di Montecarlo "Champagne". Dall'altra parte, c'è poi la richiesta di divorzio dal marito, Amadeo Mataceno, che ora annuncia il rientro da Dubai, dove si trova latinate, "per stare Chiara Rizzo vicino alla famiglia". SOCIETÀ Quaderni del Rotary, presentazione a Messina MESSINA. Martedì 24 giugno alle 20.30, nei locali del Royal Palace Hotel, avverrà la presentazione del terzo quaderno del Rotary Club di Messina, dedicato questa volta a Salvatore Pugliatti, a cura di Sergio Alagna e Giovanni Molonia, con scritti di Ferdinando Amata, Sergio Alagna, Giuseppe Campione, Luigi Ferlazzo Natoli, Teresa Pugliatti, Nazareno Saitta, Alba Crea e Giovanni Molonia. Casting a Palermo per Braccialetti rossi PALERMO. Sabato prossimo, nell'Astoria Palace Hotel a Palermo, dalle 10.30 alle 18, si terranno i provini per trovare i nuovi volti che saranno protagonisti della seconda serie della fiction di Rai 1 "Braccialetti rossi". Sono richiesti bambini e adolescenti, dagli 8 ai 20 anni, siciliani, anche senza precedenti esperienze da attore, che prenderanno parte alla serie che sarà girata a Roma a settembre. Percorso di legalità alla “Albino Luciani” PALERMO. Il percorso per la legalità cui ha aderito da 10 anni la scuola “Castronovo dell’I.C. Albino Luciani”, con gli studenti impegnati in convegni e concorsi sul tema, nonché incontri con i familiari delle vittime di mafia, si è concluso con la manifestazione “Legalitiamo”. Gli studenti hanno presentato i loro lavori alla presenza di autorità militari e politiche e ospiti graditi sono stati Angela, Gino e Gianluca Manca, genitori e fratello di Attilio Manca , famiglia in attesa di giustizia. CAPO D’ORLANDO. Le richieste del Movimento Giovani Lavoratori Precari in piazza, arretrati senza rate CAPO D’ORLANDO. L’amministrazione orlandina ha annunciato che si sostituirà alla Regione e anticiperà quattro mesi di stipendi arretrati ai precari del comune. Ma loro non ci stanno. Per questo motivo i precari del Movimento Giovani Lavoratori sono scesi in piazza. Un corteo silenzioso che si è mosso tra il comune e il salone Cristo Re, dove i vertici del sindacato hanno spiegato le loro ragioni. Massimo Bontempo e Giuseppe Sergio Leggio hanno spiegato che «la proposta avanzata dall’Amministrazione destinava ai lavoratori interessati, 4 mensilità con scadenze precise entro il 30 giugno la mensilità di gennaio; entro il 10 agosto Febbraio; entro il 30 Settembre Marzo; entro il 30 ottobre Aprile. «Noi, pur apprezzando la proposta, non l’abbiamo accettata perché essendo in arretrato di 5 mensilità, percepire gli stipendi in questo modo non ci consentirà di far fronte al quotidiano». Ed avanzano la loro richiesta: ottenere entro il 30 giugno almeno 2 mensilità; riconoscere al personale l’intera somma di circa 888 mila euro a copertura del periodo regresso (gennaiomaggio 2014), «che la regione erogherà come anticipo pari al 40% dovuto per l’intero anno, per il personale». centonove pagina 4 di Messina che vede ancora molti soggetti, da più di sei mesi agli arresti domiciliari, come l’ex autista di Genovese Roberto Giunta. Genovese contesterà non solo il “fumus persecutionis” che ha spaccato in due la commissione, ma la scelta dei tempi per decidere i provvedimenti: lo stesso Tribunale della libertà, formato dagli stessi magistrati, ha respinto la richiesta di attenuazione della pena proposta dai legali di Genovese a inizio mese e tornerà a esprimersi sugli stessi punti e sugli stessi argomenti il 25 giugno prossimo sulla richiesta di arresto in carcere riproposta dai Pm dell’accusa, coordinati dal procuratore aggiunto Sebastiano Ardita. 20 Giugno 2014 settegiorni MESSINA. Degrado e abbandoni, le proteste del Comitato CHI SCENDE Sos per piazza del Popolo Elvira Amata MESSINA. Da più parti è stata festeggiamenti del tanto amato S. indicata come la scommessa per il Antonio, quando la piazza versa in futuro: la rinascita di piazza Lo Sardo uno stato di degrado e i portici sono alias Del Popolo. “Sono valsi a nulla – il vespasiano della città. Le criticità e denuncia il Presidente del Comitato lo stato di abbandono sono tali da Ridateci Piazza Del Popolo, Michele non garantire l’incolumità pubblica, Ainis – i fiumi d’inchiostro, le lo testimoniano gli ultimi segnalazioni, le petizioni popolari, ed avvenimenti di cronaca: anche le preghiere, per ridare dignità accoltellamenti, sparatorie da far e lustro all’unico slargo ovale dotato west, auto incendiate, ecc.. di portici, i cui prospetti vincolati Insulto perenne alla quinta scenica di dalle Belle arti, portano l’illustre edifici che cingono la piazza sono, firma dell’architetto Ernesto Basile, così come documentano queste esponente siciliano del modernismo internazionale e del Liberty. La piazza più bella del centro messinese, appare sempre più buia, sporca e lesa nel suo decoro, nella sua tradizione storia. “Ci domandiamo – prosegue Ainis – come si possa solo pensare di organizzare eventi ludici, notti bianche, anche se Alcune immagini di piazza del Popolo tra rifiuti e degrado legate ai SERRO. I tralicci di Terna a ridosso del “monumento” Pietra Giuliana, arrivano le ruspe SERRO. Doveva essere una cerimonia breve, festosa, nella quale la poetessa italo-greca Irene Caterinaki Bruno, innamorata di Serro e della sua Pietra Giuliana, consegnava alla cittadinanza un'ode proprio all' "eterna cariatide", divenuta simbolo del paese, ed invece si è percepita l'angoscia della comunità per l'arrivo, la notte precedente, dei macchinari per installare nel parco comunale vicino alla Pietra il traliccio n. 44 dell'elettrodotto Terna. Alla presenza del sindaco del Comune di Villafranca Tirrena Matteo De Marco, dei capigruppo del Consiglio Comunale Gaetano Lamberto e Antonino Lamberto e del consigliere Mario Russo, ha introdotto i lavori Mario Barresi, anche in rappresentanza del Circolo Nino Campanella ospitante l’incontro, evidenziando il valore culturale dell'omaggio che la poetessa ha voluto fare alla comunità di Serro; Placido La Rosa ha delineato la figura di Irene Caterinaki Bruno, vedova La poetessa Caterinaki Bruno poetessa, pittrice, artista eclettica, nota non solo nel panorama siciliano, che con la sua iniziativa ha focalizzato l’attenzione sulla pietra sollecitando anche una adeguata riqualificazione del luogo. E su ciò ha dato la disponibilità alla collaborazione il sindaco De Marco, aderendo al lancio del Concorso di idee che avrà come sbocco, nei prossimi mesi, la collocazione della targa accanto alla Pietra, nel quadro della sistemazione più adeguata di tutta l'area. MESSINA. Il consigliere comunale di Messina è fedele al suo look nei secoli dei secoli. Ha fatto di tutto per evitare l’acconciatura anni Sessanta del parrucchiere messo a disposizione dal Cirs per la sfilata vintage svoltasi all’Irrera. Amata si è prestata a salire sul palco con uno spelndido abito nero «ma i capelli non si toccano - ha confidato - Sarei capace di piangere se mi cambiassero pettinatura». Manlio Magistri immagini: l’assoluta precarietà dell’illuminazione, assente negli ormai putridi portici ricolmi di deiezioni e in quasi tutto il marciapiede che li corona, la mancanza di cestini per la raccolta dei rifiuti, la mai giunta potatura dei secolari ficus, i graffiti nei prospetti, insomma tutto è degrado. «Qualcuno direbbe, - si legge in una nota del Comitato - che ci azzeccano? Il wrestling, la lambada, la danza del ventre con Sant Antonio? E per quale santa ragione il volume degli impianti audio, affidato a due speaker, era talmente alto da far tremare i vetri delle abitazioni fino alle 2 e 30 della notte? Non ci resta che pregare». ROSA E NERO Vincenzo Franza festeggia 50 anni MESSINA. Una ventina di amici, alla presenza della elegante mamma Olga, al Marina di Nettuno per i 50 anni di Vincenzo Franza, imprenditore dei traghetti, che ha voluto festeggiare il compleanno, con qualche giorno di ritardo sulla data del calendario, in compagnia degli amici più stretti, e in un clima "riservato e minimalista" . Palermo, confetti rossi per Emanuela Rizzo PALERMO. Nonostante lo stress che comporta la predisposizione degli avvisi fallimentari, ha trovato il tempo anche per i preparativi delle nozze. Emanuela Rizzo, nostra referente Edicom, ha sposato lo scorso 9 giugno Gabriele Cacioppo a Palermo, nella Chiesa della Catena, prima del ricevimento presso l’hotel Zagarella. Ai novelli sposi e alla famiglia gli auguri di Centonove. MESSINA. L’ex commissario dell’Asp di Messina si è visto bocciare dal Tar il ricorso presentato contro la nomina a direttore generale dell’azienda di Giovanni Migliore. Magistri ha impugnato anche la delibera di giunta con la designazione dei direttori generali nominati da Crocetta. Il Tar ha respinto anche questo. Dalla sentenza viene fuori anche un dato curioso: ad oggi non esisterebbero ancora i decreti definitivi di nomina. Ciro Caravà MESSINA. L’ex sindaco di Campobello di Mazara condannato a 8 mesi di reclusione per peculato d'uso. I fatti contestati sono relativi alla campagna elettorale del 2008, quando Caravà utilizzò un video realizzato in precedenza in cui veniva ripreso un bene confiscato alla mafia. Secondo l'accusa, quelle immagini furono realizzate utilizzando l'auto blu del Comune. A febbraio Caravà fu assolto dall'accusa di concorso in associazione mafiosa. Orazio Micali SIRACUSA. Non c’è pace per l’ex soprintendente di Siracusa. Nonostante un’ordinanza del giudice del Lavoro lo abbia rimesso in sella dopo che era stato rimosso dall’incarico con 13 mesi di anticipo, Micali deve affrontare adesso l’offensiva di Legambiente. L’associazione, infatti, ha scritto a Crocetta di fermare l’insediamento in forza di una condanna in primo grado per reati commessi durante il proprio lavoro. Trecastagni in festa per nonna Mimma Carmelo Pino TRECASTAGNI. Ha compiuto 103 anni Domenica Graziano, appassionata del gioco a briscola, fra le più lucide e longeve donne dell’isola. In perfetta forma fisica ed intellettiva, tanto da vestirsi e cucinarsi da sola, la ‘centenaria’, vive a Trecastagni, ha tre figli e 18 tra nipoti. Per il suo 103esimo compleanno ha festeggiato in un locale con la famiglia: a tavola erano in 40. Alla serata anche il sindaco di Trecastagni Giovanni Barbagallo che le ha fatto visita e le ha donato una targa ricorso a nome dell’amministrazione comunale e un mazzo di fiori. MILAZZO. Il sindaco “scivola” sui bagni pubblici. Il primo cittadino a maggio 2013 aveva promesso la ripertura dei vespasiani di via Crispi come servizio a supporto dei turisti. A distanza di un anno - come contestato dai 5 Stelle - rimangono chiusi. centonove pagina 5 20 Giugno 2014 primopiano MESSINA. Si infiamma il dibattito sulla delibera del sindaco per l’istituzione del Registro delle Unioni Civili Convivenze anno zero Levata di scudi in consiglio comunale. Il centrodestra è compatto sul no, ad eccezione dell’outsider Pippo Trischitta, mentre i democratici dentro il Comune tornano sui propri passi dopo la campagna a favore degli iscritti del Pd DI DANIELE DE JOANNON E TIZIANA CARURO MESSINA. Una storia che si ripete. La prima volta fu nel 2000, poi nel 2006. Nel frattempo, a Messina, due Circoscrizioni, la quarta e la quinta battevano i “fratelli maggiori” del consiglio comunale approvando il registro delle Unioni civili. Due passaggi, quelli consumati dai presidenti dell’epoca Francesco Palano Quero (riconfermato) e Alessandro Russo, oggi entrambi renziani del Pd, che non hanno avuto alcuna eco al Comune, dove adesso, a rimescolare le carte, ha pensato il sindaco Renato Accorinti con una delibera che dovrebbe istiutuire il registro. Un atto già silurato in Commissione e prossimo a essere chiamato in consiglio comunale. Solo che, oggi, qualcosa forse sta cambiando, ma solo per “ragion di partito”. PD CONTRO PD. A uniformarsi al coro dei “no”, che ha visto come tenore il deputato e leader dell’Udc Gianpiero D’Alia (che pure aveva dovuto appoggiare, a denti stretti, la medesima proposta elaborata nel 2006 dal “suo” presidente d’Aula, Fabio D’Amore), erano stati anche i consiglieri comunali del Partito democratico, contrari proprio nei giorni in cui il premier Renzi annunciava un disegno di legge per regolamentare il settore. A “sbloccare” tutto, un’iniziativa dei renziani Russo e Quero, che con il Circolo Pd Libertà, insieme all’Area Civati, al Comitato Messina per Renzi, all’associazione “Big Bang!” alla Federazione provinciale dei Giovani Democratici e alll’associazione Culturale giovanile “FutureDem” hanno iniziato una raccolta di firme in piazza a partire dal 17 giugno: «Il Pd, partito laico e aconfessionale, persegue La raccolta firme del pd a favore del registro delle Unioni Civili l'obiettivo di una normativa di settore che istituisca le civil partnership, ossia delle forme giuridiche che riconoscano alle coppie etero ed omosessuali non unite in matrimonio di poter ottenere gli stessi diritti civili che spettano alle coppie coniugate. Mentre in tutta la Sicilia provvedimenti di regolarizzazione delle unioni di fatto sono stati approvati in diversi comuni, senza distinzioni di colori politici, a Messina ancora non è presente un provvedimento di civiltà”. Tanto è bastato per mettere in mora i consiglieri democratici, che quasi sicuramente presenteranno una delibera migliorativa (esemplata su quella approvata nelle circoscrizioni) per dimostrare non solo di essere in linea con il partito, ma di superare, “sgambettandolo” lo stesso sindaco. A tessere la tela, consultandosi anche con gli animatori dei banchetti, il capogruppo Paolo David. A mediare con i consiglieri più recalcitranti, Felice Calabrò, già candidato sindaco alle amministrative di giugno. IN RPOVINCIA. Messina, anche a livello di giunta, è un fanalino di coda. Infatti, l’elenco dei Comuni della provincia che hanno approvato il registro (in alcuni casi solo la giunta) inizia con Torregrotta, che ha detto “sì” nel 2012. Poi è stata la volta di Mazzarrà Sant’Andrea (2013), Milazzo e Taormina (2014). A Barcellona, la giunta Collica ha varato il provvedimento, ma si attende il consiglio, consiglio che, invece, a Lipari ha detto “no”. Il primo diniego dell’aula consiliare di Messina risale al 2000, quando a capitanare la “rivolta” fu l’esponente della Destra Sociale, Silvano Arbuse. Tra le motivazioni, c’era anche la privacy. Quindi, nel 2006, ci provò D’Amore, durante la giunta di centrosinistra, ma fu un nulla di fatto nonostante l’amministrazione fosse quella di centrosinistra. L’iniziativa di Accorinti arriva quando persino l’Ars ha deliberato in tal senso, demandando ai Comuni il compito di istituire i registri. LE POSIZIONI IN CAMPO. Ad aprire la strada al dibattito sulle unioni civili ci ha pensato l’Udc, con il gruppo consiliare che già in IX commissione aveva fatto ben intendere ad Accorinti che la delibera approvata in Giunta qualche mese fa non avrebbe avuto vita facile. Immemore del passato, lo stato maggiore dello scudo crociato messinese si è dato appuntamento proprio nella sala consiliare per avvertire, a chiare lettere, che in aula, l’approvazione del registro sulle unioni civili, sarebbe stata tutt’altro che una passeggiata di salute. D’Alia e i suoi si sono “scudati” relegando al Governo nazionale la competenza “su una questione che hanno detto in conferenza stampa - non può essere affrontata da un regolamento comunale”. Secondo l’Udc, il registro, insomma non avrebbe alcuna utilità concreta neppure per i beneficiari diretti e, piuttosto che impegolarsi in terreni “non familiari”, l’Amministrazione avrebbe dovuto pensare “a ciò che gli compete, ovvero sostenere quei nuclei riconosciuti attraverso politiche fiscali che riducono la tassazione sugli immobili o sui servizi”. Contrari all’approvazione del registro anche i “colleghi” del Ncd. Anche se tra i due GEOGRAFIE Sei capoluoghi su 9 A CATANIA, PALERMO, ENNA, SIRACUSA, RAGUSA E TRAPANI L’AULA SI È GIÀ ESPRESSA A FAVORE Dei nove capoluoghi di provincia, ben sei sono quelli in cui i consigli comunali hanno approvato la proposta di istituire appositi registri che consentano alle coppie non sposate - tra di esse, anche quelle omosessuali - di formalizzare la propria unione, ottenendo in tale modo un riconoscimento utile a beneficiare di particolari diritti (si pensi alla domanda per poter accedere agli alloggi di edilizia residenziale pubblica o alla possibilità di avere informazioni sullo stato di salute del convivente); privilegi un tempo spettanti soltanto alle coppie sposate. Le principali città che hanno accolto questa apertura sono Catania, Palermo, Enna, Siracusa, Ragusa e Trapani. A Catania, a spingere per l’approvazione del registro è stato il sindaco, Enzo Bianco, in persona. Il primo cittadino ha presentato la proposta come “uno strumento di civiltà”. Alla parità delle opportunità, ha fatto invece riferimento il sindaco di Palermo, Leoluca Orlando, secondo il quale riconoscere le unioni civili è stato un modo per rispondere ai dettami previsti dalla nostra Costituzione e un passaggio fondamentale per fare di Palermo una città accogliente. Risale alla fine dello scorso anno, invece, la prima registrazione di una coppia di fatto nel registro delle unioni civili di Enna. Si è trattato di due donne, Teresa e Stefania, che hanno così potuto legittimare il loro rapporto sentimentale. Ha parlato invece di “tutela centonove pagina 6 delle minoranze” il sindaco di Siracusa, Giancarlo Garozzo, presentando la scorsa estate l’approvazione del registro da parte del consiglio aretuseo, mentre nella vicina Ragusa le coppie di fatto hanno dovuto penare un po’ di più per vedere operativa l’istituzione del registro a causa di un regolamento attuativo che tardava ad arrivare. Tra i capoluoghi, l’ultimo ad aver fatto il grande passo è stato Trapani, dove un paio di settimane fa il consiglio ha detto sì all’unanimità alla proposta fatta dal consigliere Ninni Barbera. Ma non sono soltanto le grandi città a muoversi verso un riconoscimento formale delle unioni civili: comuni come Palagonia, Bagheria, Niscemi e Leonforte dimostrano che scegliere per un ampliamento dei diritti sia un orientamento sempre più diffuso. Simone Olivelli primopiano L’INTERVISTA Padre Pati: «Un riconoscimento va previsto» NEL 2007, quando il presidente del Consigloio Romano Prodi voleva promulgare i “dico”, il suo maestro, padre Felice Scalia, si disse favorevole a una legislazione che riguardasse le convivenze fuori dal matrimonio, sottolineando, da religioso, come in presenza dell’amore c’è Dio. Oggi, in merito alla questione del Registro delle Unioni civili, parla l’allievo Francesco Pati, prete diocesano: «Penso che un riconoscimento legislativo alle coppie di fatto debba essere previsto, e parlo da uomo che è anche sacedote. Due persone che stanno insieme, e non mi interessa il loro genere, devono avere da figli di dio la possibilità di gestire la propria affettività all'aperto. Una coppia di fatto etero o no - spiega - non toglie nulla a nessuno». Pati, poi, affronta l’argomento da un’altra angolazione: «Da religioso, affronto così il problema: ovviamente la famiglia in quanto tale è nata per essere eterologa e con fini procreativi, ma un altro genere di convivenza ci può essere e deve avere un riconoscimento. Il mio pensiero è che ci sia un riconoscimento all'amore e l’amore non ha gerene, è neutro». Per Pati, «ogni cosa deve essere chiamata con il proprio nome: il matrimonio è una cosa, altro sono le convivenze che non hanno nulla di più e nulla di meno dal punto di vista “normale”». Per quanto Padre Francesco Pati riguarda la Chiesa, «sta iniziando a fare un discorso differente, non c'è più la chiusura ermetica di un tempo, e si vede anche grazie al nuovo Papa». Riguardo alla circostanza che il registro, in sé, non risolva i problemi, Pati sotiene che, comunque «serve per sensibilizzare». (D.D.J.) Pippo Trischitta Paolo David Daniela Faranda consiglieri del Nuovo Centro Destra, Daniela Faranda e Nicola Crisafi, non c’è una totale condivisione sull’argomento (con tutta probabilità voteranno entrambi contro la delibera sulle unioni civili), ma per motivi diversi. Faranda, infatti, non si dichiara contraria al registro in sé, pur sostenendo che non risolva il problema alla radice soprattutto perché “in assenza di una legislazione nazionale, un registro locale non annulla quelle problematiche che le coppie non unite in matrimonio incontrano durante il loro rapporto”. Di altro avviso è, invece, Nicola Crisafi, secondo cui, in assenza di una normativa nazionale, la sola unione è quella tra uomo e donna. Sempre sul versante destrorso Forza Italia è ancora piuttosto incerta sull’argomento, anche se il capogruppo Giuseppe Trischitta annuncia che ogni consigliere avrà massima libertà di coscienza sull’argomento. A livello personale, Trischitta ha intenzione di proporre delle modifiche alla delibera esitata dalla Giunta e, qualora venissero approvate, il suo sarà un “sì” al registro. “Siamo Messina”, invece, non ha ancora raggiunto una posizione ufficiale sul punto. Il gruppo consiliare di cui è anima anche il movimento “Vento dello Stretto” rimane ancora abbastanza diviso. Quindi si dovrà attendere ancora qualche giorno per conoscere la linea ufficiale del gruppo. Il vero caos sta, però, nel centro-sinistra. Pur essendo, per storia e battaglie “sposate”, generalmente a favore delle 20 Giugno 2014 unioni civili, Pd messinese e collaterali stanno vivendo, invece, sull’argomento, una sorta di logorio interno. A giocare un ruolo fondamentale è, senza dubbio, anche l’eventualità di consegnare in mano un trofeo di non poco conto all’Amministrazione Accorinti. Un altro aspetto fondamentale che frena i consiglieri democratici locali a votare favorevolmente il registro è certamente da rintracciare in quell’incetta di, quasi storici, esponenti del centro-destra imbarcati dalla coalizione che ha sostenuto il candidato a sindaco Felice Calabrò. Molti dei quali oggi siedono in Consiglio grazie anche ad un elettorato abbastanza conservatore. Un esempio lampante è Giuseppe Santalco che, personalmente, ha già annunciato il suo voto contrario al provvedimento. Il capogruppo del Pd, Paolo David, parla invece di una delibera “vestita” in maniera sbagliata. Per questo, qualora dovesse approdare a breve all’esame del Consiglio, tutti i democratici, compreso il gruppo “Felice per Messina” voterebbero contrariamente al registro. L’obiettivo è quello di bocciare la delibera Accorinti e proporne una nuova a cui si sta già lavorando. Per quanto riguarda il gruppo consiliare dei Progressisti democratici, Daniele Zuccarello, si dice invece favorevole alla delibera anche se non esclude la possibilità di presentare eventuali emendamenti. Zuccarello sottolinea che «il partito democratico nel resto d’Italia ha avuto una posizione favorevole» e, di conseguenza, non comprende perché a Messina non si opti per una visione unitaria favorevole al provvedimento. Sempre all’interno della coalizione di centro-sinistra rimane spaccato il “Megafono” con due consiglieri che voteranno a favore e due contro. Mentre i Dr che contano ben sei consiglieri a Palazzo Zanca si dichiarano favorevoli al provvedimento, considerando che “mira a garantire dei diritti rivolti a una larga frangia della popolazione che comprende non solo persone dello stesso sesso unite da un legame affettivo, ma anche unioni eterosessuali non convenzionali”. Scontata la posizione dei consiglieri di “Cambiamo Messina dal basso” che, sul punto sono uniti pro-registro. LA SCHEDA Da Bottari ai Dico LA PRIMA PROPOSTA FU FIRMATA DALLA DEPUTATA MESSINESE DEL PCI. NEL 2007, IL TENTATIVO DI PRODI La battaglia per le Unioni civili, in parlamento, inizia nel 1986. grazie all'Interparlamentare donne Comuniste” e ad Arcigay. In particolare, furono la senatrice Ersilia Salvato e le deputate Romana Bianchi e la messinese Angela Bottari a presentare alle rispettive Camere di appartenenza un disegno di legge sulle unioni civili. Nel 1988, su insistenti pressioni di Arcigay, Alma Agata Cappiello, avvocato e parlamentare socialista, presentò la prima proposta di legge. Dagli anni novanta diventa consistente il numero di proposte di legge per le unioni civili presentate sia alla Camera che al Senato, così come diventano pressanti gli inviti del Parlamento Europeo a parificare coppie gay e eterosessuali così come coppie conviventi e sposate. Nel corso della XIII legislatura fu presentata almeno una decina di disegni di legge (da Nichi Vendola, Luigi Manconi, Gloria Buffo, Ersilia Salvato, Graziano Cioni, Antonio Soda, Luciana Sbarbati, Antonio Lisi, Anna Maria De Luca, e Mauro Paissan). Nel corso della XIV legislatura, con l'attività politica del deputato Franco Grillini e della militanza omosessuale, il dibattito sull’approvazione di una proposta per i Pacs ha trovato un consenso trasversale. È a quel punto che sembra arrivata la svolta definitiva con i DICO, ovvero l’acronimo di “Diritti e doveri delle persone stabilmente Conviventi”. A centonove pagina 7 proporre il disegno di legge, in quel caso, non fu un parlamentare ma direttamente il Governo Prodi, che lo lanciò nel 2007 per poi vederlo silurato. Avrebbero potuto beneficiare degli effetti del disegno di legge, i conviventi ovvero “due persone maggiorenni, anche dello stesso sesso, unite da reciproci vincoli affettivi, che convivono stabilmente e si prestano assistenza e solidarietà materiale e morale, non legate da vincoli di matrimonio, parentela, affinità, adozione, affiliazione, tutela”. Il progetto era finalizzato al riconoscimento giuridico alle “convivenze” che risultano iscritte nei registri anagrafici di ogni comune. I diritti immediatamente fruibili sarebbero: decisioni in materia di salute e in caso di morte; permesso di soggiorno; utili di impresa; tassa di successione; contratto di locazione; agevolazioni in materia di lavoro; diritti di successione. 20 Giugno 2014 primopiano ALTRI FRONTI. Passa alla Camera la normativa che ridurrà la tempistica a sei o a dodici mesi Divorzio, facciamolo breve Se il Senato dovesse approvare, molte coppie si ritroveranno automaticamente divorziate. Soddisfatti gli avvocati, che però avvertono: «La legge non interviene sui contenziosi legati agli addii» MESSINA. E mentre le coppie non spostate sono alla ricerca di una legittimazione, cambia tutto per chi, invece, era ricorso al matrimonio ma non ne vuol più sapere. Con un addio ai tre anni canonici e tempi che scendono ai sei mesi in caso di consensualità, l’Italia cambia marcia con il “Divorzio breve”, la nuova normativa approvata alla Camera e adesso al vaglio del senato che “taglia” tutti i tempi, ma non quelli che costituiscono i cosiddetti “strascichi” degli addi, ovvero divisione dei beni e quant’altro. Queste dispute, infatti, possono perdurare per anni. VISTO DAI LEGALI. «In realtà, la disciplina dovrà passare al vaglio della pratica e degli effetti procedurali», spiega Nicola Nastasi, giovane avvocato che si occupa anche di cause di separazione. «La tempistica si riduce anche nel caso di separazione giudiziale, che prevede 12 mesi in tutto. L’aspetto ulteriormente positivo è che, se la legge dovesse passare al Senato, avrebbe effetto retroattivo, e in tanti potrebbero trovarsi divorziati, con un ulteriore alleggerimento per i Tribunali». E, soddisfattissima, è anche Carmen Currò, che si occupa dai trent’anni di separazioni e divorzi: «L’Italia è ancora molto indietro sotto il profilo della legge e sotto il profilo dell’aggiornamento. Quella in approvazione al Senato è una modifica che doveva essere già approvata da tempo. Mi interessa soprattutto - aggiunge - che alla Camera ci sia un atteggiamento differenterispetto a quaranta anni fa, quando ci fu una divisione tra gli italiani sul divorzio e io iniziai a fare politica proprio occupandomi di questo». Ciò che la riforma non risolve, sono alcune conseguenze dell’addio fra i coniugi: «Se Carme Currò tutto andrà come previsto, si potrà ottenere una sentenza parziale di divorzio che permetterà all’ex coniuge di risposarsi, ma la risoluzione di eventuali addebiti, dal mantenimento ai figli, passando per i beni, in caso di percorso giudiziale, possono durare anni. Insomma, allo stato delle cose, la riforma del divorzio attiene solo ai tempi per la risoluzione del vinciolo». LE LUNGAGGINI. Al di là della tempistica lunga, a Messina alcuni problemi sono derivati anche dal sovraccarico di lavoro per i giudici. «In riva allo Stretto, infatti, le cause di famiglia vanno a Messina alla prima sezione, che non si occupa solo di cause di famiglia. L’ultima statistica - continua - dava un numero complessivo, tra divorzi e separazioni, pari a duemila in un solo anno». Come già accennato, a prolungare l’agonia di una separazione sono anche i contenziosi per il mantenimento: «Quando devi fare una prova per testi per provare il tenore di vita della famiglia, per provare il lavoro nero di uno dei coniugi o attività economiche collaterali, o fare una richiesta che porti il giudice a chiedere indagini alla Guardia di Finanza sul coniuge che non vuol dare una situazione economica veritiera, allora passano mesi. In tutto ciò, poi, può inserirsi l’affidamento dei figli, con molte questioni che si dovrebbero evitare, come perizie, consulenze tecniche di parte, interventi di assistenti sociali e neuropsichiatri infantili. Questo - spiega - solo per riuscire ad ottenere l’affidamento». LA SCHEDA Tutte le novità in aula G DIVORZIO BREVE. Stop alla separazione di 3 anni per chiedere il divorzio. Il termine scende a 12 mesi per la separazione giudiziale e a 6 mesi per la consensuale, indipendentemente dalla presenza o meno di figli. Se la separazione è giudiziale, il termine decorre dalla notifica del ricorso. G COMUNIONE LEGALE. La comunione dei beni si scioglie quando il giudice autorizza i coniugi a vivere separati o al momento di sottoscrivere la separazione consensuale. G APPLICAZIONE IMMEDIATA. Il 'divorzio breve' sarà operativo anche per i procedimenti in corso. G NORMATIVA IN CORSO. La causa che conduce al divorzio è la separazione legale dei coniugi protratta ininterrottamente per almeno tre anni a far tempo dalla prima udienza di comparizione dei coniugi innanzi al tribunale nella procedura di separazione personale, anche quando il giudizio contenzioso si sia trasformato in consensuale. Per la decorrenza dei tre anni non vale il tempo che i coniugi hanno trascorso in separazione di fatto, senza cioè richiedere un provvedimento di omologa al Tribunale. Il divorzio può quindi essere richiesto: in caso di separazione giudiziale, consensuale e di fatto. TORTI E RAGIONI. «In un divorzio non consensuale - racconta Carmen Currò - può capitare di tutto, ad esempio che mentre da conviventi il tenore di vita era medio, con la separazione e il divorzio, dovendo quantificare questi esborsi, non sempre si riesce a farlo. In tal senso, il ruolo dell’avvocato è importantissimo, perché, se ragionevole, dirà al suo cliente che che non si può andare oltre a una determinata cifra». Non si pensi, però, che il mantenimento sia sempre a carico del marito: «Capita molto spesso che il coniuge economicamente più debole possa essere l’uomo. Il perché? Le donne vincono concorsi per posti di alto livello e sono anche titolari di esercizi commerciali». D.D.J. CURIOSITÀ Se il prete e il marito... DALLE SEPARAZIONI FITTIZIE ALLE STORIE DI ORDINARIA FOLLIA CHE GENERANO L’ADDIO TRA DUE CONIUGI Ci sono gli imperscrutabili, cioè coloro che si presentano per una separazione consensuale “fittizia” e solo per preservare i beni. In quel caso, l’avvocato può anche non accorgersi di niente. E poi ci sono i clienti in guerra anche per i servizi da caffè, che fanno periziare e in caso vendere, se indivisibili, pur di non restare l’uno col piattino e l’altra con la tazzina. Ma le cause delle separazioni? Gli avvocati ne hanno viste di tutti i colori, e alcune, che fanno quasi sorridere, in realtà sono reamente tristi e brutte. Come quella del marito che metteva il lucchetto al frigorifero, tenendolo in un’altra stanza, così da controllare il cibo che veniva consumato dalla moglie. O come, sulla stessa linea, del marito che provava a costringere alla separazione consensuale la moglie disoccupata lasciandola a casa e senza un centesimo per fare la spesa. Conclusione? La signora doveva mangiare dalla vicina. In questo caso, però, il marito ha pagato: è stato condannato in Cassazione per maltrattamenti. C’è poi tutta una casistica, molto alta, che riguarda le nozze contratte in tarda età. Questi matrimoni, che fanno tanta simpatia, spesso terminano dopo appena un anno perché nessuno dei due tollera il cambio di abitudini generato dalla convivenza. Tra le cause di divorzio, anche quando la moglie, straniera, si accorge di essere stata sposata solo per centonove pagina 8 fare da badante alla suocera. In questo caso, la signora ha chiesto la separazione e il marito l’annullamento, subendo una condanna per lite temeraria. Anche l’eccessivo controllo può diventare un boomerang: sbaglia il marito che mette sotto controllo telefono, computer e casa; sbaglia la moglie che suona al campanello della presunta amante del coniuge (e finisce denunciata); sbaglia l’amante che finisce altrettanto denunciata per eccessive telefonate silenziose. A Messina, tra casi di questo genere, c’è anche quello della moglie condannata per aver danneggiato l’auto dell’amante con la candeggina. Determinante, la testimonianza a suo sfavore del marito. Tra le separazioni per tradimento il flagranza, non può non essere ricordato il divorzio di una moglie che trovò il marito a fare sesso con un sacerdote. (D.D.J.) 20 Giugno 2014 politica Nello Dipasquale Rosario Crocetta REGIONE. Si scioglie il gruppo parlamentare della Lista Crocetta. In cinque fanno gruppo a sè Megafono, c’eravamo tanto amati Di Giacinto, Dipasquale, Oddo, Coltraro e Malafarina danno vita a “Territorio e socialismo” in polemica col presidente che si accontenta di essere “una costola del Pd”. Finocchiaro: «Ora comincia la vera rivoluzione» PALERMO. L’unico che non ha fatto dichiarazioni è il senatore del Megafono, Beppe Lumia. Per il resto, il, presidente Crocetta non si è smentito: “Per me questi cinque deputati possono anche andare all’opposizione…”. Si è sciolto così il gruppo parlamentare “Megafono-Lista Crocetta”. Ora i cinque deputati che ne facevano parte, Di Giacinto, Dipasquale, Oddo, Coltraro e Malafarina fanno gruppo a sé, si chiameranno “Territorio e socialismo”. Una frattura insanabile, se è vero che Massimo Finocchiaro, alter ego messinese del presidente della Regione, a botta calda commenta a Centonove: “La vera rivoluzione, comincia adesso. Ora siamo liberi di organizzarci sul territorio e dare spazio a quella che è la vera spinta del Movimento: la lotta alla corruzione, al malaffare, da perseguire ogni giorno, spostando poi l’asse sulla crescita vera dell’economia, che non è fatta di vuoti slogan antimafia, ma di interventi a favore delle imprese e della parte sana della società siciliana…”. Un cambio di passo, insomma, che modifica gli equilibri politici della Sicilia. Ma cosa c’è dietro questa clamorosa rottura? Da molto tempo alcuni deputati, il messinese Giovanbattista Coltraro prima, il palermitano Di Giacinto poi, l’ex sindaco di Ragusa Dipasquale a ruota, mostravano segni di insofferenza verso la gestione quasi monopolistica del potere da parte del presidente della Regione: lamentavano che in molte scelte, comprese le nomine di sottogoverno, i deputati del Megafono non venissero mai sentiti. Alcuni, come Coltraro, vicepresidente della commissione attività produttive, hanno sempre avuto problemi anche a farsi ricevere. A fare traboccare il vaso, poi, la scelta non condivisa da parte del drappello di deputati della candidatura alle europee di Michela Stancheris, il cui risultato “appannato” da parte di Crocetta è stato, senza mezzi termini, rinfacciato alla rappresentanza dei deputati, martedì scorso in un vertice operativo al ristorante-pizzeria “Swit Life” di Termini Imerese. Con un paio di ore di ritardo, Crocetta è arrivato all’appuntamento quando la discussione tra i deputati e i vari coordinatori provinciali, si era infiammata su quale futuro dare al movimento: chi voleva farne un partito, chi una associazione. Tutti, comunque contrari a fare del Megafono una costola del Pd, accusa neanche velatamente nascosta a Crocetta. Che da sensitivo ha attaccato a testa bassa, i suoi aficionados. Con valutazioni anche ruvide: qui ci sono onorevoli che da soli non vanno oltre gli ottanta voti, chi rappresentano se non sé stessi? Per Crocetta il Megafono è prima di tutto un modo di essere: come i Renziani hanno il movimento “big Bang”, così nel Pd c’è l’area del Megafono, movimento che ha bisogno di un comune sentire. La lontananza dalle logiche del potere, la ricerca di nuovi consensi sul territorio.” E su questo Crocetta ha consumato poi la stoccata finale: a giudicare dai voti, Michela Stancheris è stata preferita da giovani e simpatizzanti, non certo per il lavoro fatto dai deputati nei loro territori”. Due giorni dopo, il divorzio: Nello Dipasquale ha annunciato la nascita di Socialismo e Territorio. La risposta di Crocetta è stata augurale: “Acqua davanti e…ventu darreri”. ALLEANZE Il governatore strattonato L’UDC CHIEDE UNA VIRATA VERSO IL CENTRODESTRA. I CUPERLIANI TIRANO DALLA PARTE OPPOSTA. RISULTATO: LA PARALISI. MENTRE LA CRISI ESPLODE PALERMO. L’Udc ha chiesto a Crocetta una virata verso il centrodestra, “aprendo” la giunta alla partecipazione di Ncd, il partito di Alfano con quale lo scudocrociato di D’Alia si è federato. I cuperliani, attraverso le parole del segretario del Pd Fausto Raciti, chiedono la stessa cosa: apertura all’ala del partito, rimasta danneggiata dall’ultimo rimpasto di giunta. Risultato finale: Crocetta non si muove. “Non posso cambiare assessori una volta al mese…”. Dopo le elezioni europee e le elezioni amministrative, si è punto e a capo. Con l’aggravante che la crisi continua mordere e dalle ultime dichiarazioni del dirigente Vincenzo Falgares in audizione all’Ars, la Sicilia rischia di perder qualcosa come 550 milioni di fondi europei, gli stessi che Crocetta avrebbe strappato al governo nazionale rinunciando in parte al contenzioso che danni contrappone l’Isola al governo nazionale, sulle quote da accise da rigirare alla finanza pubblica siciliana. Un fatto sul quale alcuni giornali si interrogano, ma che da Palazzo d’Orleans non ha finora ricevuto nessuna smentita. E come in un copione già scritto si ripropone la polemica a distanza tra il presidente Crocetta e il presidente dell’Ars Ardizzone a centonove pagina 9 proposito dei contenuti della manovra finanziaria che non arrivano in aula. Da accontentare ci sono legioni di lavoratori, dagli articolisti che ormai minacciano suicidi collettivi, ad altre categorie da sempre aggrappate alle mammelle della Regione: tra queste spiccano i dipendenti della Multiservizi, di Biosphera e della Beni culturali spa, confluiti tutti sotto una nuova sigla, societaria, affidata alle cure di Nicola Vernuccio, ex assessore agli enti locali di Raffaele Lombardo, in servizio da anni alla Resais, l’area parcheggio della Regione per tutte le iniziative industriali andate a male. E qui resta aperto il capitolo “partecipate”, appena aperto dal Presidente a caccia di fondi per ripinare la voragine dei conti. 20 Giugno 2014 politica DOSSIER APERTI PIANO DISMISSIONI. La quota della Regione Sicilia ridotta ad un lumicino: 0,16 per cento Unicredit, pochi spiccioli Ai valori di Borsa, la quotazione si attesta su 65 milioni di euro. Cui va aggiunta la quota della Fondazione. Ecco cosa resta del Banco di Sicilia. E come rischia di finire anche Italkali La sede del Banco di Sicilia in via Garibaldi a Messina MESSINA. Ma quanto vale ai valori di Borsa la quota della Regione Sicilia dentro Unicredit che il presidente Crocetta ha annunciato vuole dismettere? Secondo gli analisti, non più di 65 milioni di euro. E’ tutto quello che rimane del glorioso marchio “Banco di Sicilia”, assorbito prima da Banco di Roma, poi da UniCredit, istituto di credito internazionale che, in più round, ha operato poderosi aumenti di capitale, l’ultimo da sette miliardi di euro, per favorire la sua espansione al’estero. Aumenti, ai quali, a Regione Sicilia non ha aderito, al punto che la sua quota si è ridotta al lumicino, un misero 0, 16%, nulla rispetto ad altri azionisti di peso come i libici, o come Abu Dabi che si attestano su quote qualificate del 5%. Rappresentata dal magistrato siciliano Marianna Li Calzi, in consiglio di amministrazione, oggi la Sicilia accanto al suo 0,16, può solo accostare un altro 0,15%, la quota che rappresenta la Fondazione Banco di Siiclia, presieduta da Giovanni Puglisi. Una quota che ai valori di borsa non supera i sessanta milioni di euro. Cifre, queste, che nel calderone della spesa corrente della Sicilia, i cui residui attivi da cancellare, che si trascinano da un decennio, si attestano su tre miliardi e mezzo di euro, rappresentano solo pannicelli caldi. Lo 0,16% è quello che rimane del “Banco di Sicilia”, uno dei cinque istituti di diritto pubblico d’Italia, autorizzato a battere moneta, che nei momenti d’oro aveva sedi distaccate a New York e guardava con interesse a tutte le politiche commerciali della Sicilia nel Mediterraneo, tanto da avere sezioni di credito specialiazzate nell’agricoltura, nel marittimo, nell’alberghiero. Ora quello che rimane alla Sicilia, è solo l’Irfis, istituto di medio credito, declassato a “106”, la licenza di una semplice finanziaria, dopo che ha ceduto “la 107l”, a licenza bancaria, a Unicredit. Altra preda sulla quale il presidente Crocetta ha puntato gli occhi, l’Italkali, la società dei sali marini, partecipata dalla Regione al 51%, che vede tra i soci la famiglia Morgante. Un centinaio di milioni di euro di fatturato, Italkali è l’ultima impresa “gioiello” della regione imprenditrice, una avventura che secondo i calcoli dell’ex assessore all’Industrioa Giuseppe Castiglione “è costata in trent’anni alla Regione “non meno di 5000 mila miliardi di vecchie lire”. Ora quel che resta di questa avventura imprenditoriale, è parcheggiato alla Resais, una sorta di cimitero degli elefanti dei dipendenti, “dismessi” o rottamati, da enti l’Espi, l’ente di sviluppo industriale. Ma quanto vale il 51% di Italkali, azienda che ha sede a Realmonte, in provincia di Agrigento? Un primo bando promosso dalla liquidatrice Alessi, quando era assessore all’Industria il messinese Antonio D’Aquino, è stato poi ritirato: valutava in 18 miliardi di vecchie lire la quota della regione. Ma non si era tenuto conto della qualità delle azioni “A” e “B”, di investimento e privilegiate, sulle quali lo statuto approvato all’atto di nascita non ammette deroghe. A impugnare la cessione anche i soci austraici di “Salimen”, azienda che detiene il 10%, insieme a un gruppo francese. Le potenzialità dell’azienda sono enormi: Italkali, che ha una sede pure a Porto Marghera, anni fa aveva messo gli occhi sulla miniera di Pasquasia in provincia di Enna, ricca di sali potassici, ma l’autorizzazione alla società fu revocata dalla stessa Regione e i 1500 operai impiegarti nella miniera, parcheggiati alla Regione. Oggi Italkali, con cento milioni di fatturato l’anno, tratta solo sale da cucina e “sale antigelo”, venduto ai Paesi del Nord. Alle richieste della società presieduta da Nino Scimemi, per avviare nuove miniere per scavare la Kaianite, trovata in provincia di Agrigento e Palermo, la Regione ha sempre disertato gli appuntamenti. Così la partita delle dismissioni in Sicilia è complicata dal vento della crisi, che delimita poco la differenza tra “vendita” e s-vendita”. E.B. centonove pagina 10 Terme e Ast, le altre prede SULL’AZIENDA TRASPORTI L’INTERESSE DI MONTANTE PALERMO. Il capitolo “partecipate” è quello sul quale il presidente Crocetta vuole accelerare: “quando ci sono gli utili i privati li mettono in tasca, i costi vengono invece scaricati sul pubblico”. Compagnia delle Isole. Nell’elenco predisposto alla Regione, la prima dismissione riguarda la “Compagnia delle Isole”, partecipazione valutata sette milioni di euro in una società che ha acquistato tra mille polemiche, sotto il governo Lombardo, il ramo di impresa ex Siremar. Oggi l’azienda è al centro di vivaci contestazioni da parte dei sindaci sul servizio svolto da e per le Isole, che hanno portato il Ministero delle Infrastrutture a sollevare pesanti prescrizioni. Una fidejussione da parte della Regione rilasciata, con il supporto di Unicredit, è stata oggetto di una sentenza negativa da parte del Consiglio di Stato: alterati i criteri minimi di concorrenza. AST. Altro capitolo è l’Ast, l’azienda pubblica dei Trasporti recentemente ricapitalizzata con una iniezione di trenta milioni di euro. A puntare gli occhi sull’azienda, che macina conti in perdita al punto che i mezzi non escono più dall’autoparco per mancanza di benzina, è il presidente di Confindustria Antonella Montante, titolare di una piccola partecipazione dentro Jonica Trasporti, che fa parte dell’azionariato. Crocetta ha più volte dichiarato di non volere privatizzare, ma nessun passo ufficiale è stato fatto dal managment per risanare l’azienda di trasportop pubblico locale. LE TERME. Altro dossier aperto: le terme di Sciacca e Acireale. Da tempo in liquidazione, le strutture che fino agli Anni Ottanta erano il fiore all’occhiello del termalismo regionale, ormai sono pronte e confezionate per essere cedute. Ma le proposte finora avanzate alla liquidatrice Alba Alessi sono assai lontane dagli obiettivi prefissati. 20 Giugno 2014 politica MESSINA. È muro contro muro tra il Comune e Caronte & Tourist su i nuovi orari delle navi veloci e le tariffe Stretto, il Car...tour Dal 30 giugno, le partenze e gli arrivi da Salerno porteranno i mezzi pesanti in via La Farina, in una zona non coperta dall’ordinanza anti-tir. L’amministrazione studia le contromosse, ma la società risponde: «È dal 2006 che è così» MESSINA. Da una parte i nuovi orari delle navi veloci, rinviati di volta in volta, che cozzano con lo spirito dell’ordinanza anti tir firmata dal sindaco della città (non attiva per i camion che sbarcano al Molo Norimberga). Dall’altra, invece, lo scontro frontale sul caro tariffe legatoi alla navigazione “ordinaria” da e per la Calabria. Nel giro di pochi giorni, il conflitto tra l’amministrazione comunale guidata da Renato Accorinti e il gruppo Caronte & Tourist, capitanato da Vincenzo Franza, ha raggiunto il calor bianco. Il suo apice? mercoledì 18, con una conferenza stampa del gruppo indirizzata contro l’assessore alle politiche del Mare, Filippo Cucinotta, reo di aver detto “corbellerie” sui prezzi delle tratte. Il tutto, per giunta, a poche ore dal tavolo tecnico in Comune per affrontare il combinato disposto ordinanza-nuovi orari. Alla fine del vertice, la fumata è stata grigia, e tutto è stato rinviato a oggi (venerdì 20, ndr). Ma la matassa, il passaggio dei tir in centro alle 14 è di difficile soluzione. I NUOVI ORARI. Il conto alla rovescia è già in corso. Dal 30 infatti, entrerà in vigore del nuovo orario della Cartour che resterà in vigore fino al 27 luglio. Le navi che partono dal Molo Norimberga, nella zona falcata, costituiscono, con un totale di circa novantamila tra camion e tir, il 12% del totale del traffico gommato che attraverso lo Stretto. Attraversa lo Stretto, ma anche la città, per la precisione via La Farina fino al viale Europa. Le nuove partenze fissate vanno dal lunedì al venerdì saranno all’una di notte e alle 15. Nel fine settimana, invece, il sabato sono previste all’1 e alle 23 e trenta, e la domenica alle due di notte. Una modifica su questi due giorni interverrà dal 28 luglio e durerà fino al 6 settembre (partenze di sabato e domenica all’una di notte ed alle 14). Ovviamente, le modifiche riguardano anche le navi in partenza da Salerno con destinazione Messina, che giugeranno in piena mattinata, alle 11. LE MOSSE DEL COMUNE. Contattato telefonicamente, l’assessore Cucinotta spiega: «Stiamo per andare in riunione proprio per decidere la linea da seguire. Di più non posso dire...». Ma quale potrebbe essere l’indirizzo della giunta Accorinti? Netta la posizione di Luigi Sturniolo, eletto con il movimento del sindaco, “Cambiamo Messina dal basso”: «Il 30 giugno un nuovo fiume di tir invaderà il centro cittadino in pieno giorno. Questo è, evidentemente, l'intento degli armatori che, proprio in questi giorni, hanno definito “corbellerie” le argomentazioni dell'assessore Cucinotta sulle tariffe di Caronte & Tourist, laddove è lo stesso Vincenzo Franza a definirle elevate, e “zona grigia” le voci critiche che si sono alzate a difesa degli interessi e della salute dei cittadini. L'amministrazione Accorinti è obbligata, anche in relazione alle premesse con le quali ha fatto irruzione sulla scena politica, ad impedire l'ennesimo insulto alla città. È auspicabile, comunque, ordinanza o non L’ARMATORE ordinanza, che i cittadini facciano sentire la propria ostilità il giorno dell'avvio del nuovo orario della Cartour. È necessario che torni a riappropriarsi della strada il movimento, che tra il 2000 e il 2001, pose la questione del rischio causato dall'attraversamento della città da parte dei tir e individuò le possibili alternative. La città è di chi la abita, non una servitù nell'interesse di pochi». LA POSIZIONE DI CARONTE. In un comunicato stampa il direttore generale Calogero Famiani precisa: «Gli orari di qualunque servizio di linea sono il prodotto di approfondite valutazioni su elementi il più possibile oggettivi, a partire dalle esigenze della clientela, degli operatori e dall’impatto sul territorio. Quelli delle navi della flotta Cartour non fanno certo eccezione e sono stati, a suo tempo, adeguatamente modellati e su di essi c’è stato l’opportuno confronto con l’amministrazione. La loro validità è dimostrata dal fatto che sono pacificamente in vigore da anni. Naturalmente, come è nostro costume, non ci sottrarremo ad un sereno dialogo per valutare eventuali fatti che abbiano modificato o stiano modificando il contesto complessivo nel quale stiamo operando». IL NODO TARIFFE. Ad accendere l’ultima polemica, le parole di Cucinotta sul caro-prezzi applicato da Caronte e Tourist, anche in relazione a un regime di sostanziale monopolio. Per il delegato del sindaco di Messina sono troppo alte, per Vincenzo Franza in media, se non in alcuni casi al di sotto, delle tariffe europee. Sicuramente, però, sono più alte di quelle della tratta di 40 minuti tra Sandvikvåg a Halhjem (in Norvegia, che mette in relazione le due più importanti città dopo Oslo, ossia Stavanger e Bergen), che costa 26, 59 euro. O anche della tratte di 1 ora tra Edøya e Sandvika, (sempre in Norvegia), il cui prezzo è 11, 39 euro, e di un’ora tra Rutledal e Rysjedalsvika (sempre in Norvegia che mette in relazione la grande città di Bergen con Ålesund). Il prezzo? Sempre costa 11, 39. D.D.J. L’ASSESSORE Franza: «È tutto nella media» Cucinotta: «Vado all’Antitrust» IN CONFERENZA STAMPA, lasciandosi trasportare, ha anche usato la parola “corbellerie” per definire la tesi dell’assessore Filippo Cucinotta. Una forma colorita che, comunque, si ritrova anche nelle dichiarazioni del comunicato stampa ufficiale del Franza gruppo di Vincenzo Franza: “Il documento presenta errori grossolani, tali da inficiarne non soltanto la valenza scientifica ma l’effettiva funzionalità allo scopo dichiarato di far luce sull’eventuale incongruenza dei prezzi praticati per l’attraversamento dello Stretto ai passeggeri con o senza auto al seguito e ai mezzi commerciali. Nonostante talune improvvide dichiarazioni dell’Assessore alle politiche del mare - presumibilmente per difetto d’informazione - siamo convinti dell’assoluta buona fede del Sindaco e della Giunta». Ma le tariffe, insomma, sono o non sono care? Franza risponde così: «È caro traghettare, ma le nostre tariffe sono in linea». Ma quale è il margine di guadagno? «Nella media delle altre compagnie». LA SUA RISPOSTA più efficace alle critiche di Vincenzo Franza sarà oggi (venerdì 20, ndr) a Roma, quando Filippo Cucinotta andrà all’Antitrust: «Ovviamente parlerò del regime di monopolio sullo Stretto e sul caro tariffe», spiega. Riguardo Cucinotta alla polemica con l’armatore, Cucinotta ha detto: «Prima di parlare di “corbellerie”, dovrebbero leggere con attenzione gli studi di cui parlano. Se lo avessero fatto, avrebbero visto che le variabili da loro citate, lunghezza della tratta, frequenze delle corse, presenza di finanziamenti pubblici, sono precisamente riferite negli studi, avrebbero visto che il modello costruito fitta precisamente e predice in maniera corretta il valore tariffario in funzione della distanza. Le variabili considerate sono state ottenute applicando metodologie rodate, evidenziando l’esistenza di elevatissime correlazioni (Coefficiente di Pearson) e le conclusioni sono state esposte con la dovuta prudenza dei lavori preliminari». centonove pagina 11 20 giugno 2014 politica MILAZZO Al voto con Pino, Italiano e Formica Partono le strategie. Mellina attacca il Pd. Il sindaco con D’Alia DI GIANFRANCO CUSUMANO Milazzo. A sentire i nomi viene un senso Beppe Picciolo BROLO. L’onorevole rinuncia alla presidenza. E “favorisce” il cognato La scelta di Picciolo Il deputato preferisce mantenere l’assessorato assegnato a Pietro Marino. E cede la guida dell’aula. A spese dell’avvocato Anna Ricciardo Brolo. Il battibecco tra il neopresidente del consiglio comunale Giuseppe Miraglia e la giovane consigliere di Minoranza, Ada Agnello, sin dalle prime battute del nuovo consiglio comunale brolese riapre le perplessità sulla nomina. La poltrona era data per certa alla prima eletta, l'avvocato Anna Ricciardi. La professionista alla vigilia era accreditata, non solo per i suffragi ricevuti, ma per l’appoggio da parte del’onorevole messinese Beppe Picciolo (Dr). Ma così non è stato. Ad aprire i lavori della prima seduta è stataRicciardi, ma poi ha dovuto lasciare di buon grado le redini dell’aula a Giuseppe Miraglia. Nonostante le dichiarazioni volessero accreditare la tesi della condivisione e dell'accettazione delle scelte del gruppo, così no sarebbe stato. I retroscena descrivono la giovane professionista soccombente di fronte alle scelte dell'onorevole Picciolo che ha preferito lasciare in giunta il cognato e perdere la presidenza dell’aula. In principio sembrava che Pietro Marino, superimpegnato professionista, dovesse cedere il passo sin da subito, tesi suffragata dal magro bottino elettorale. Viceversa le dinamiche familiari hanno avuto il sopravvento e Picciolo avrebbe optato per la scelta più "fidata" del pur riluttante cognato a spese della Ricciardi. Sul fronte amministrativo è polemica sulla questione rifiuti. Il costo del servizio, inadeguato, a dire di Ada Agnello è oltremodo caro e sottostimato in bilancio. Di diverso avviso l'amministrazione. Sul fronte burocratico è stata avviata una riduzione delle aree di responsabilità con la turnazione dei dirigenti. di dejavu. Un po’ come quando si ripete come un mantra la formazione della nazionale italiana che ha vinto i Mondiali di Spagna nel 1982. Al posto di Zoff, Rossi e Tardelli a Milazzo ci si deve “accontentare” di Pino, Italiano, Formica. Anche se manca un anno al voto amministrativo già fanno capolino i primi nomi. E sono sempre gli stessi. Naturalmente di acqua sotto i ponti ne deve ancora passare, ma gli addetti ai lavori cominciano timide riunioni. Il primo a sciogliere le riserve è stato l’avvocato Giovanni Formica (Pd) il quale durante un comizio in piazza dal tema "Verso le amministrative 2015" ha «sommessamente» comunicato che si vuole candidare a sindaco chiedendo le primarie al suo partito. Formica con al fianco una serie di attivisti come Giacomo Patanè, Fabrizio Spinelli, Maria Grazia Filoramo, Assunta Sciacca ha attaccato l’amministrazione del sindaco Carmelo Pino (anche lui vicino al Pd), riservando frecciatine però anche agli assessori che orbitano nella sua aria: Stefania Scolaro, Dario Russo, Salvatore Gitto. «Il gruppo consiliare Pd aveva chiesto a chi rappresenta il partito in giunta di fare un passo indietro – spiega Formica - l'accordo politico all'epoca nacque all’interno di un partito gestito da Francantonio Genovese, al centro di un sistema che non ho mai condiviso». Poi l’affondo sulla gestione del Castello a cura dell’assessore Dario Russo: «A luglio scorso, durante una manifestazione, ho trovato all’interno pure un tavolo di plastica con prodotti tipici di Condrò. E poi banner pubblicitari? Chi li ha messi? Cosa hanno pagato queste aziende? VENETICO Vigili in consiglio comunale TENSIONI TRA L’AMMINISTRAZIONE E IL COMANDO DELLA POLIZIA MUNICIPALE Venetico. Lo scontro tra il comando della polizia municipale e il sindaco di Venentico Francesco Rizzo approderà presto in aula consiliare. A chiedere chiarimenti la minoranza. Lo scorso 12 agosto sono esplose le tensioni tra i quattro vigili in servizio e l’amministrazione con un comunicato del sindaco Csa a firma del rappresentante territoriale Santino Paladino e del coordinatore provinciale Pietro Fotia. Contestati i massacranti turni di lavoro specialmente nel periodo luglio e agosto. «Tutte invenzioni - replica il sindaco Rizzo - la nostra pianata organica prevede sei vigili, loro sono quattro di ruolo un contrattista e uno che svolge compiti di ufficio. Non sono pochi. Tutti gli anni abbiamo concesso orari compensativi e ogni anno aiutato da uomini dela Protezione civile». Il Csa, però, non cede e contesta «pochi mezzi umani e finanziari». Francesco Rizzo centonove pagina 12 Carmelo Pino e Lorenzo Italiano Come sono state scelte?». Attacchi mirati. Tranne imprevisti, Pino si ricandiderà, ma in caso di “emergenza”, in prima fila, pronti a sostituirlo ci sarebbero i “compagni” Stefania Scolaro e Dario Russo. Pino dopo i guai giudiziari di Genovese ha cominciato a prendere le distanze dal Pd guardando con interesse l’attività politica dell’onorevole Giampiero D’alia (Udc). A non avere riposto la speranza di ritornare al comune anche lo sconfitto delle ultime amministrative, Lorenzo Italiano. Dopo non avere centrato una serie di obiettivi tra cui la candidatura alle Regionali con Grande Sud ha confidato agli amici il desiderio di ottenere la rivincita contro il “cugino” Pino. Italiano, vicino all’onorevole Bernadette Grasso, i questo momento si sta riorganizzando anche grazie all’incarico nel gruppo azzurro all’Ars. Dunque si ripeterebbe lo scontro di quattro anni fa: Pino, Italiano e Formica. Ma i candidati saranno almeno cinque. A far parte della partita potrebbe essere anche il consigliere uscente Roberto Mellina. Dopo diverse legislature in aula vorrebbe tentare il grande salto. Intanto attacca Formica: «Con quale coraggio comiziano contro l'amministrazione Pino -dice - quando è parte essenziale del disastro. Il sindaco è un loro elettore avendo sempre votato alle primarie del Pd, con quale sfrontatezza si ergono paladini contro questa Amministrazione, senza dire che in Consiglio Comunale, per ben due volte, il Pd milazzese non ha permesso la presentazione della mozione di sfiducia a Carmelo Pino». 20 Giugno 2014 sicilia La Prefettura di Messina RIFORME. Il progetto di riforma del governo prevede un taglio netto, ma nell’Isola le certezze sono poche Prefetture, risiko siciliano A scomparire sicuramente saranno Enna e Caltanissetta. Per il resto, complice il passaggio alla Camera, è tutto da definire. A cominciare da Messina, al bivio tra dipartimentale e distrettuale MESSINA. Non è un problema di ordine, sicurezza, protezione civile, che sarebbero comunque assicurati, ma una questione di principio e di prestigio. Già, perché alla lunga fila delle dismissioni che potrebbero colpire Messina, con in testa l’Autorità Portuale e la Camera di Commercio, si teme possa rientrare anche la Prefettura. In realtà, il destino di Palazzo del Governo è abbastanza blindato non soltanto dal passaggio in parlamento del progetto di riforma, ma anche dai 21 criteri che sono stati definiti. Motivo per cui, l’unico dubbio si lega a cosa sarà la Prefettura di Messina, se Dipartimentale (Circoscrizionale) o distrettuale. IL RISIKO DEGLI UFFICI. Posto che Palermo sarà sede della Prefettura con ruoli di coordinamento su tutta la Regione, le sole a essere certamente dismesse saranno Enna e Caltanissetta (che sarà accorpata a Palermo). Per le altre “minori”, ad esempio Trapani, potrebbe scattare la riqualificazione a distrettuale (in quanto aree caratterizzate da forti criticità, in questo caso anche i migranti). Messina e Catania, invece, potrebbero diventare sia distrettuali (soprattutto se l’Ars sancirà il passaggio a Città Metropolitane, ma i compiti di questa tipologia sono da definire) che dipartimentali. In questo caso, ad esempio, Messina ingloberebbe Enna, mentre il capoluogo Etneo potrebbe includere Siracusa. Ma anche no, perché, ad esempio, se Catania diventasse distrettuale, allora Siracusa e Ragusa potrebbero essere accorpate tra loro, conla prima città sede degli uffici. Allo stesso modo, il destino di Agrigento potrebbe mutare, diventando al pari di Trapani, distrettuale, oppure dipartimentale con l’accorpamento con il capoluogo più a ovest della Sicilia. Insomma, complici i sindacati, le reali necessità e i parlamentari, la partita siciliana è ancora tutta da giocare. IL PROGETTO. Il progetto di riorganizzazione della presenza dello Stato sul territorio, in realtà, non è del tutto sconosciuto (uno fu bocciato dalla Copmmissione Affari Istituzionali della Camera nel giugno del 2013). Lo scopo, oltre a quello di contrastare la frammentazione organizzativa dello Stato e favorire, in tal maniera, la concentrazione e l'accorpamento degli uffici periferici, ha come principale obiettivo il contenimento della spesa pubblica. L’obiettivo del Governo, infatti, è di “eliminare” 66 prefetture delle 106 esistenti, ma non solo. Al di là delle funzioni, di cui ancora deve comprendersi il vero progetto riformatorio (se di rafforzamento o di dismissione) un risparmio potrebbe derivare da un taglio netto al numero dei Prefetti. Attualmente sono circa 200: 106 a capo delle singole Prefetture/Commissariati di Governo, altri a capo dei Dipartimenti e Direzioni Centrali ministeriali. Se si eliminassero davvero 66 Prefetture e conseguentemente i Prefetti a capo, si risparmierebbe fino a 1.000.000 di euro ogni mese. A fronte di uno stipendio mensile medio di circa 15.000 euro per Prefetto di prima nomina, moltiplicato per il numero delle sedi che scomparirebbero, si arriverebbe a 990.000 € di risparmio ogni mese. Il problema è che, allo stato attuale, non si sa che fine farebbero questi Prefetti, se verrà concesso loro una sorta di “scivolamento” perché prossimi alla pensione (in genere la nomina a Prefetto arriva in tarda età e comunque, mediamente, non prima dei 55 anni) oppure se collocati a svolgere altre attività istituzionali come commissari straordinari presso Comuni sciolti e/o commissariati con (immagino) un abbassamento dello stipendio tabellare perché non più a capo di funzioni e competenze delle nuove articolazioni ministeriali. TRA IL DIRE E IL FARE. Il premier ha parlato di un numero complessivo non superiore a 40 Prefetture. I sindacati, soprattutto prefettizi, consentirà, complice la Camera, di mantenere circa 70/80 strutture. Sul fronte risparmio, le organizzazioni ritengono che il riordino non condurrebbe ad una economia gestionale. In realtà, una parte dei costi si lega proprio al mantenimento delle sedi. Tante Prefetture sono presso immobili non demaniali ma in affitto con pagamenti di canoni annuali che vanno dai 250.000 ai 300.000 euro, ai quali si aggiungono, le spese di gestione. Tra queste, anche quelle relative agli alloggi dei Prefetti, quelli “rappresentanza” e gli ultimi, destinati alle improbabili visite del Presidente della Repubblica, che devono essere mantenuti sempre in ordine. (D.D.J:) LA SCHEDA I ventuno criteri ECCO I PRINCIPI CARDINE PER DECIDERE IL DESTINO DELLE SEDI. CHE CON LE CITTÀ METROPOLITANE... Il piano di riordino approvato dal Consiglio dei Ministri prevede l’individuazione di nuovi ambiti territoriali che verrebbero definiti in base a 21 criteri numerici: superficie in chilometri quadrati, abitanti, attività produttive, attività commerciali, Vigili del Fuoco, Carabinieri, Guardia di Finanza, agenti di Pubblica Sicurezza, soccorsi e protezione civile, Comuni, manifestazioni di rilievo sotto il profilo dell’ordine pubblico, beni sequestrati e confiscati, enti sciolti per infiltrazioni mafiose, omicidi e violenze sessuali, rapine e furti, procedimenti e sportelli immigrazione, stranieri sbarcati nel 2013, centri per immigrati, procedimenti per la concessione della cittadinanza, risorse umane, costo prefetture. La previsione fa riferimento a tre fattispecie di Prefetture: la prima corrispondente ai capoluoghi di Regione, la seconda, dipartimentale o circoscrizionale, con accorpamento di alcune Prefetture attualmente incardinate negli ambiti provinciali (es. Caltanissetta con Palermo, Lodi con Milano, Biella con Novara) e la terza, distrettuale, per aree caratterizzate da particolari criticità (ex plurimis, aree caratterizzate da elevata incidenza di criminalità organizzata e/o dalla presenza di aziende soggette ad elevati rischi di infiltrazione mafiosa). Sebbene la riforma sia stata già approvata dal Governo, solo con un successivo provvedimento verranno individuati compiutamente centonove pagina 13 gli ambiti territoriali. Al di là dei risparmi di spesa per mantenere strutture fisiche, l’accorpamento di alcune Prefetture consentirebbe l'eliminazione di Uffici che, a distanza di pochi km, svolgono funzioni similari (Lodi con Milano, Caltanissetta con Palermo, Biella con Novara, et similia). A titolo esemplificativo, l'esercizio centralizzato (a livello regionale) di funzioni di gestione del personale, di controllo di gestione, di economato, di gestione dei sistemi informativi automatizzati, di gestione dei contratti. È chiaro che la presenza delle Prefetture è quanto mai necessaria per garantire presidi di legalità e di sicurezza del territorio. Il Prefetto svolge infatti funzioni di “cerniera” tra le amministrazioni, di raccordo con gli Enti Locali, di analisi socioeconomica del distretto provinciale di riferimento. 20 Giugno 2014 sicilia MESSINA. L’Ateneo si affida alla televisione per farsi pubblicità, accogliendo il progetto di una associazione Promozione, stregati da Morgana Le perplessità in Senato Accademico sono state superate grazie alla garanzia del coinvolgimento di tutti gli studenti. La restante pubblicità va a Rtp, che con 6000 euro garantirà dieci trasmissioni ad hoc MESSINA. L’Ateneo di Messina va in televisione. L’Università ha deciso di promuovere l’attività istituzionale puntando solo sul piccolo schermo e lasciando da parte carta stampata. Anzi no, perché, in fondo, come si legge nella delibera del Senato Accademico che ha per oggetto “Promozione delle attività dell’Ateneo e dell’Offerta Formativa: determinazioni”, a fronte dell’opportunità “di promuovere le attività universitarie e l’Offerta Formativa sulle testate giornalistiche territoriali”, di fatto si è tenuto conto dei soli due preventivi offerta presentati che potevano rientrare nel budget di 10 mila euro (nel 2005 era 50 mila). Preventivi che non discendono da un piano di comunicazione, visto che lo stesso non è più stato pubblicato perché l’Università non è obbligata a farlo. Da qui, la scelta di puntare sul digitale terrestre, “sbarcando” su Rtp e su Onda Tv, in quest’ultimo caso attraverso un’associazione universitaria dello stesso Ateneo, la “Morgana”, presieduta da Maria Smeralda Mangano (secondo il sito) o da Francesco Armone (secondo la richiesta) e vicina ad Alberto De Luca, dottore di ricerca in Storia Contemporanea, già candidato al consiglio comunale di Messina e recentemente firmatario, come “Morgana”, della Federazione Nuova Destra. I DUE PREVENTIVI. Il primo è stato proposto il 3 aprile scorso dalla nuova concessionaria di pubblicità del gruppo Gazzetta del Sud-Radio Televisione Peloritana, la “GDS Media&Communication”, che, al prezzo di 6.000 euro più iva, garantirà la messa in onda di dieci puntate realizzate dalla redazione della Rtp sull’Università degli Studi di Messina più due passaggi giornalieri per ogni singola puntata. In aggiunta, poi, la replica dell’intero ciclo di trasmissioni con due passaggi giornalieri. Il secondo, del 28 aprile, regolarmente autorizzato dal Rettore Pietro Navarra e vistato dal Delegato alla Comunicazione, Marco Centorrino, riguarda la proposta “per la realizzazione di una trasmissione televisiva degli studenti dell’Università degli Studi di Messina sull’Ateneo Peloritano, dal titolo Study for Me, che sarà prodotta con l’apporto tecnico di Onda Tv e sarà messa in onda dalla stessa emittente in 7 puntate più 70 repliche”. Il costo totale sarà di 3.660 euro (compresa iva, di cui 2.652 come affitto Comunicarte su Onda Tv e 1098 per il regista e per l’operatore). La proposta trova forza in una precedente esperienza andata in porto con il canale Pietro Navarra televisivo, ovvero la trasmissione Univercity realizzata sempre dagli studenti dell’Ateneo di Messina senza alcun contributo. A inoltrare la delibera approvata dal Senato, Valeria Ruggeri (responsabile Ufficio Stampa) e Antonio Fallico (responsabile Settore Servizi Amministrativi e di Coordinamento attività istituzionale). PASSAGGI MANCANTI. In Senato Accademico, a mostrare perplessità su un provvedimento che, di fatto, affida la una trasmissione a una singola associazione, non rappresentativa di tutto il corpo studentesco, era stato uno dei senatori eletti, Guglielmo Sidoti, che racconta: «Alla fine si è deciso di approvare tutto a condizione che fosse previsto il coinvolgimento delle altre associazioni e di tutti gli iscritti». In realtà, però, sembra che questa eventualità fosse già contemplata nella richiesta, come racconta il rettore: «Già nella proposta degli studenti era specificata l’intenzione di coinvolgere nel progetto altre associazioni ed altri colleghi con in testa i rappresentanti degli studenti in seno agli organi di governo dell'Ateneo». Navarra, poi, conferma anche le parole di Sidoti: «In più, proprio al momento di votare la delibera, abbiamo posto come condizione essenziale il rispetto di questa parte della proposta». TV E WEB. Ma perché utilizzare il digitale per invogliare le iscrizioni proprio nell’epoca in cui i giovani seguono quasi esclusivamente il web? Il Magnifico risponde così: «Partiamo da NOMINE Garanzia in Commissione Rinnovata la Commissione di Garanzia dell’Ateneo di Messina. A farne parte per i prossimi due anni, Giuseppe Gembillo (professore ordinario), Giuseppe Ingrao (associato), Nancy Spanò (ricercatore), Antonio Fallico (rappresentante del personale tecnico-amministrativo) e Guglielmo Sidoti (rappresentante degli Studenti). Prevista dal Codice Etico, ha il compito di vigilare sulla osservanza dei principi ispiratori e dei canoni del codice stesso. La Commissione elegge al proprio interno, a maggioranza dei due terzi dei suoi componenti, il Presidente. Quest’ultimo designa, non più tardi di trenta giorni dal suo insediamento, un Vicepresidente. un dato. Il mezzo televisivo, nonostante una disinfiammazione registratasi a partire dalla fine degli anni ’90, è ancora il medium di riferimento nel nostro Paese con un tasso di penetrazione superiore al 90%. È vero che la fascia d’età dei principali utilizzatori si sta sempre più innalzando, ma è altresì vero che quando l’Università parla della propria offerta formativa, non si rivolge esclusivamente ai ragazzi, bensì anche alle loro famiglie. Di certo, comunque, non sottovalutiamo la rete. Tutt’altro. La parte principale della campagna per pubblicizzare le immatricolazioni è incentrata proprio sul web. In questo caso, sfruttiamo il nostro sito Internet istituzionale, che, per fornire un dato di riferimento, nei primi quattro mesi dell’anno ha fatto registrare più di 77 milioni di contatti e una media mensile di oltre 600 mila utenti unici, con un incremento medio in questo caso del 76% se parametrato a quanto avvenuto nei 12 mesi precedenti. Abbiamo altresì cambiato aspetto alla pagina Facebook dell’Ateneo, il cui seguito è in costante crescita ed anche quello è un canale che stiamo utilizzando per veicolare la nuova offerta formativa. D.D.J. L’EVENTO Il giorno del Gattopardo UN CONVEGNO E UNA GIORNATA DI STUDI PER CELEBRARE IL ROMANZO. GRAN FINALE CON LA PROIEZIONE DEL FILM Un evento culturale dedicato a “Il Gattopardo”, è quello organizzato dall’Università il prossimo 21 giugno e che sarà aperto a tutti i messinesi. Organizzato dall’Ateneo insieme all’Assemblea Regionale Siciliana e la Fondazione Federico II, avrà inizio alle 9, presso l’Aula Magna con un convegno, promosso dal Dipartimento di Civiltà Antiche e Moderne, sul tema “Il Gattopardo: quando il mito si fa storia”, che sarà un’occasione per far luce su alcuni aspetti di quel particolare periodo storico. Dopo i saluti del Rettore, del Presidente dell’Aers, centonove pagina 14 Giovanni Ardizzone e del Direttore del Dicam, Marianna Gensabella, all’incontro interverranno i professori Santi Fedele, Giuseppe Fontanelli, Corradina Polto, Mario Bolognari e Alessia Cervini. Subito dopo, alle ore 12, nella Galleria dell’Aula Magna verrà inaugurata “Caro Piccolo ti scrivo…La corrispondenza ‘minore’ degli ultimi gattopardi di Sicilia”, una mostra di cartoline inedite dei Piccolo di Calanovella (dalla collezione privata di Franco Tumeo) che vedrà l’intervento di Gioacchino Lanza Tomasi, il quale rappresenta l’eredità materiale e culturale di Giuseppe Tomasi di Lampedusa che ha custodito non solo il patrimonio culturale in termini di documentazione storica, ma anche i luoghi e la memoria. In serata , alle ore 20, nel Teatro all’aperto della Cittadella Sportiva sarà proiettata la versione restaurata (2013) del film “Il Gattopardo” di Luchino Visconti (1963). La proiezione sarà accessibile a tutti, gratuitamente. 20 Giugno 2014 sicilia LA SCHEDA MESSINA. Il commissario della provincia regionale vara un piano per dimezzare gli affitti scolastici Romano a lezione di tagli Il primo intervento a Tortorici: l’affitto di una sede distaccata costa 1500 euro ad alunno. Il Provveditorato agli studi si trasferisce all’ex Iae. Nel Palasport di Sant’Agata Militello, invece... DI GIANFRANCO CUSUMANO Messina. Millecinquecento euro ad alunno. E’ la cifra che paga la Provincia regionale per l’affitto di un immobile nel comune di Tortorici e ospitare la sede distaccata dell’istituto tecnico “Tomasi di Lampedusa” di Sant’Agata di Militello. Complessivamente 85 mila euro per una popolazione scolastica di 56 unità. E’ solo uno dei casi che il commissario straordinario della Provincia regionale, Filippo Romano, ha portato alla luce nell’ambito di un piano di razionalizzazione degli affitti scolastici dell’ente. Si parla di 3 milioni di euro l’anno. Dal prossimo anno scolastico la cifra sarà ulteriormente sfoltita. Romano, infatti, coadiuvato dai dirigenti Vincenzo Carditello ed Enzo Gitto, sta rivedendo l’organizzazione non solo di istituti scolastici ma anche del provveditorato agli studi di Messina che trasferirà gli uffici al primo piano dell’ex Iae, la sede distaccata della Provincia. Verranno ceduti 20 locali per gli uffici, più spazi per gli archivi. Al loro interno opereranno 50 dipendenti. Il Ministero della Pubblica istruzione pagherà 300 mila euro l’anno. Somme che, già dal primo anno, verranno utilizzate per ristrutturare tutto l’immobile che necessita di adeguamenti. Ad essere presa di mira non è solo la sede decentrata tortoriciana del “Tomasi di Lampedusa”. La sede centrale, infatti, si trova attualmente ospitata in un immobile di proprietà privata che risulta essere la più costosa delle locazioni passive dell’Ente: il canone annuo ammonta a 658 mila euro per una popolazione scolastica di 595 alunni e pertanto 1.105,88 euro pro capite. Somme che l’ente di via Cavour non si può più permettere (i trasferimenti erariali sono scesi negli ultimi anni dal consolidato storico di euro 30 milioni del 2010 al dato di 2,7 milioni del 2013). Nelle ultime ore sta prendendo piede una ipotesi inedita: modificare il progetto da 11 milioni di euro del complesso sportivo che la Eurovega sta portando avanti su project financing della Provincia e trasformare uno dei corpi di fabbrica nella nuova scuola. Un altro risparmio significativo, 300 mila euro annui, sono quelli che l’ente non dovrà più versare a privati con il trasferimento del Conservatorio di Musica Angelo Corelli dall’attuale sede nei locali appositamente realizzati in Filippo Romano un’ala dell’istituto Quasimodo di Messina, a Fondo fucile. Lo screening disposto da Romano non risparmia nessuno. Se l’intero progetto diventerà operativo la spesa per fitti passivi dagli attuali 3 milioni di euro l’anno passerà a un milione 250 mila, limitando d’ora in avanti le locazioni ai soli casi in cui sia impossibile il reperimento di immobili di proprietà pubblica o la costruzione di nuovi edifici. Le polemiche non tarderanno ad arrivare. Quella già esplosa riguarda i tagli di Tortorici. Il sindaco Rizzo Nervo si è rivolto anche al prefetto. «Appare evidente che il mantenimento di una sede dal costo esorbitante come quella di Tortorici si pone in insanabile contrasto con gli obiettivi di risparmio o moralizzazione della spesa pubblica - spiega, però, il commissario Filippo Romano - Diversa è la questione relativa al mantenimento del corso di studio, tema sul quale, peraltro, non ha competenza la Provincia Regionale bensì la Regione su proposta provinciale e previa intesa ministeriale». La Provincia, in una fitta corrispondenza, aveva cercato una soluzione che consentisse il mantenimento della sezione staccata a Ecco gli interventi Ecco i punti salienti della riorganizzazione scolastica in provincia di Messina: G Il trasferimento dell’Ufficio scolastico Provinciale presso gli stessi uffici provinciali con un risparmio di euro 300.000; l Il trasferimento del Conservatorio di Musica “A. Corelli” in una sede appositamente ristrutturata ricavata da altro istituto scolastico con popolazione in diminuzione, e con un risparmio di euro 300 mila euro. G Ridistribuzione di tutti gli istituti scolastici di Barcellona e trasformazione del Palacultura in edificio scolastico con un risparmio pari a circa euro 260 mila euro. l Ridistribuzione di tutti gli istituti scolastici di Capo d’Orlando con un risparmio di circa euro 408 mila euro. G Recupero di una nuova ed unica sede per Liceo Scientifico “Amari” di Patti con locazione con patto di riscatto di un nuovo edificio a norma per un importo inferiore di 30 mila euro l’anno rispetto alla somma dei canoni degli attuali plessi, siti peraltro in diverse aree della città; G Individuazione di una nuova ed unica sede per l’Istituto d’Arte Guttuso di Milazzo con locazione con patto di riscatto di un nuovo edificio a norma, con risparmio ancora da quantificare in quanto la gara è in corso; G Per quanto riguarda la sede di S.Agata di Militello sono allo studio provvedimenti analoghi a quelli di Capo d’Orlando e con previsione di realizzare un nuovo edificio scolastico con un mutuo. Tortorici, a costo zero. Locali idonei erano stati individuati all’interno dell’Istituto comprensivo n. 1 di Tortorici e ne aveva anche ottenuta la disponibilità dal relativo Consiglio di Istituto. «Successivamente, tuttavia, il sindaco aveva impedito la positiva conclusione dell’accordo - conclude Romano - evidenziando che ogni decisione in merito al plesso spettava esclusivamente al Comune in quanto ente proprietario. Appare evidente che il reperimento di una sede gratuita in Tortorici consentirebbe il mantenimento della sezione staccata. La sede è ampia e SAN PIER NICETO I racconti delle prof CINQUE DOCENTI DELL’ISTITUTO COMPRENSIVO SCRIVONO LE STORIE DEI PERSONAGGI LOCALI DALLE GRANDI VIRTU’ Gualtieri Sicaminò. Si intitola “Uomini e tradizioni” ed è un libro che racconta la storia di quattro personaggi sconosciuti o poco conosciuti di Condrò, Gualtieri Sicaminò, Monforte San Giorgio e San Per Niceto. E sulle tradizioni dimenticate e attuali dei comuni coinvolti. Un’iniziativa partita due anni fa dall’Istituto Comprensivo San Pier Niceto diretto da Luisa Lo Manto e realizzata grazie alla volontà delle docenti Santina Parisi, Annamaria Gangemi, Nuccia La Torre, Flavia Polito e Mimma Ruggeri che hanno selezionato racconti e foto centonove pagina 15 per dare vita ad un volume unico nel suo genere. Il libro verrà presentato giovedì 26 giugno alle 18,30 nei locali della scuola Luigi Pirandello di San Pier Niceto. All’incontro, moderato dal professor Franco Biviano, si parlerà della storia dei quattro personaggi scelti dal gruppo di lavoro: Antonio Bonfiglio (scultore di Condrò) Natale Colosi (scienziato e batteriologo di Gualtieri) Giovanni Fronte (musicista di Monforte San Giorgio) e Rosario Giuseppe Ruggeri (neuropsichiatra di San Pier Niceto). «Nel corso di questi due anni – spiega Santina Parisi, coordinatrice del gruppo – abbiamo raccolto documenti e foto per raccontare nel migliore dei modi le vite di questi personaggi e le tradizioni di questi comuni. E’ venuto fuori un bel lavoro che è stato ultimato soprattutto grazie agli sponsor privati che hanno creduto nel progetto e ci hanno aiutato economicamente». R.F. 20 Giugno 2014 sicilia LA SCHEDA Commissione paritetica Proprio per oliare un passaggio “indolore” al telematico, di recente la commissione paritetica di Palazzo Piacentini, composta dagli avvocati Antonio Tesoro, Carlo Carrozza, Giovanni Arena e Vincenzo Ciraolo, oltre che dai magistrati Viviana Cusolito, Corrado Bonanzinga e Francesco Catanese, ha organizzato una serie di incontri sul processo civile telematico. La Corte d’Appello di Palazzo Piacentini la scorsa settimana ha infatti ospitato anche l’avvocato Maurizio Reale, uno dei massimi esperti di Pct in Italia. Dopo il 30 giugno avvocati, magistrati e cancellieri non potranno più depositare o acquisire numerose tipologie di atti in versione cartacea SVOLTE. Dal prossimo luglio dovrà sparire quasi tutto il cartaceo nei procedimenti civili. Ecco cosa cambia Giustizia, la rivoluzione digitale Si sperava nella proroga del guardasigilli che con questo provvedimento vuole risparmiare 21 milioni di euro all’anno. Ma è necessario un investimento per dotarsi delle strumentazioni necessarie alla digitalizzazione. Il progetto pilota dei cancellieri di Messina DI TIZIANA CARUSO MESSINA. Chi sperava in una proroga all’ultimo minuto da parte del guardasigilli Andrea Orlando dovrà rassegnarsi. Dal prossimo luglio si assisterà alla quasi totale scomparsa del cartaceo nei Andrea Orlando procedimenti civili. Stop agli assidui viaggi con annessa estenuante attesa in cancelleria e agli occhi strabuzzati che scorrono gli archivi. Bastano un software, una smartcard, una pec e qualche click. Ma quelle che per alcuni sono semplici, e quasi provvidenziali, assonanze del lessico web, per altri rappresentano una nuova “grammatica” della giustizia piuttosto ostica da padroneggiare e con cui dover fare, e presto, i conti perché il nuovo “formato” del processo civile, a breve, avrà quasi esclusivamente cifre binarie. A COLPI DI BIT. Dopo alcune sperimentazioni e significative variazioni alla prima normativa che ha inaugurato la stagione del processo civile telematico, datata febbraio 2001, ecco che dopo il 30 giugno di quest’anno avvocati, magistrati e cancellieri non potranno più depositare o acquisire numerose tipologie di atti in versione cartacea. A cominciare dall’intero procedimento monitorio (deposito ricorso e provvedimento del giudice) nonché tutti gli altri procedimenti in relazione al deposito degli atti endo procedimentali per le cause instaurate a partire dal 30 giugno. Nelle procedure concorsuali, invece, l’obbligo si applicherà solo al deposito degli atti e dei documenti da parte del curatore, del commissario giudiziale, del liquidatore, del commissario liquidatore e del commissario straordinario. RISPARMI VS COSTI. Se da un lato, solo per le spese vive, le stime ministeriali sul risparmio che deriverà dall’informatizzazione del processo civile si aggirano attorno ai 21 milioni di euro all’anno, dall’altro SCELTE Software, divisi tra Lextel e Giuffrè I software del Pct generalmente vengono suddivisi in due categorie “redattori” e “gestionali”. I primi sono programmi di “imbustamento” semplice, i secondi invece rappresentano una vera e propria piattaforma dotata di molteplici funzioni, tra cui persino il controllo della regolarità dei documenti. Alcuni sono freeware, per altri invece il costo varia da 100 ad 800 euro all’anno. I più usati sono Quadra della Lextel e Cliens del gruppo Giuffrè. Tra i più elaborati e costosi ci sono Kleos di Oa Sistemi e il software lanciato da Il Sole 24 ore. Mentre i più economici sono Quick Iuris (nella versione gratuita) e un programma realizzato dalla regione Toscana, a costo zero. centonove pagina 16 sicilia 20 Giugno 2014 SOPPRESSIONI Se sparisce il Tar di Catania Il trubunale di Messina sarà necessario un “piccolo” investimento iniziale per dotarsi di tutta la strumentazione necessaria a “digitalizzarsi”. Il vocabolario del processo civile telematico non potrà infatti fare a meno della “consolle”, ovvero quel pacchetto di strumenti informatici composto da smartcard, pec e software pda) il cui costo complessivo annuale può variare da un minimo di circa 250 euro a un massimo di quasi 1000 euro all’anno. GEOGRAFIA DEL PCT. Anche se in alcuni uffici giudiziari italiani l’attivazione del deposito telematico è iniziata già da qualche tempo e i dati sulle percentuali di utilizzo sono costantemente in crescita, la geografia di assimilazione dell’informatizzazione dei processi civili mostra alcuni picchi di avanguardia, ma anche sistemi ancora praticamente all’anno zero. Come ad esempio quello di Catanzaro. Nei tre distretti messinesi, secondo gli ultimi dati diffusi dal Ministero della Giustizia in un report relativo all’anno 2013, sono stati in tutto 91 gli atti depositati in formato telematico da soggetti esterni (avvocati, curatori, delegati o ausiliari), contro gli 879 di Palermo e i 1.834 di Catania. Maglia nera della Sicilia è stata invece Caltanissetta con appena 47 atti depositati da soggetti esterni. Fermandosi a un’analisi superficiale dei dati, rispetto agli avvocati messinesi, sembrerebbero aver fatto meglio i magistrati che in tutto, nel 2013, hanno depositato 811 atti. Anche se in confronto ai colleghi palermitani (17.804 atti depositati), catanesi (10.175) e persino nisseni (7.373) hanno iniziato ad “abbracciare” il processo telematico piuttosto tardivamente. SPRINT 2014. La musica per i magistrati è cambiata nel 2014, quando ormai gran parte di essi (tranne i giudici onorari) sono stati dotati della “consolle”. Ad oggi circa l’80% dei magistrati messinesi deposita in telematico. Indietro, e di parecchio, sono invece rimasti gli avvocati. Sui circa 2500 iscritti OCCORRE SAPERE Non sei telematico? Decadi Il Ministro della Giustizia, di recente, ha raccomandato ad Avvocatura e personale di cancelleria di collaborare per evitare che a ridosso del 30 giugno si produca il sovraffollamento delle cancellerie e per consentire, nei giorni successivi un ordinato deposito telematico. Ma cosa succederà se, ad esempio, gli altri 2490 civilisti messinesi non saranno pronti? Incapperanno in una situazione piuttosto spiacevole. Ovvero quella di decadere irrimediabilmente dalla possibilità di presentare atti entro i termini previsti e, quindi, di difendere il proprio cliente. all’Ordine, infatti, solo una decina di studi civilisti risultano essersi convertiti all’informatizzazione. Nonostante gli uffici giudiziari messinesi siano decisamente più pronti rispetto ad altre numerose realtà italiane. Un discorso a parte riguarda i cancellieri. Forti di un progetto pilota che ha coinvolto la sezione fallimentare, i messinesi, nel 2013, non sono andati male rispetto alla media nazionale avendo scansionato quasi 47 mila atti, contro, ad esempio, i 34 mila di Caltanissetta. Ancora una volta meglio, hanno fatto però, Palermo e soprattutto Catania che, oltre ad avere un bacino d’utenza potenzialmente più ampio, già dal 2008 aveva attivato l’informatizzazione del processo civile. L’INCOGNITA PREGRESSO. Un problema, a livello nazionale, potrebbe essere rappresentato però dai tempi di scansione dei fascicoli pregressi, uno degli orientamenti per risolvere la questione potrebbe essere quello di affiancare al lavoro dei cancellieri, l’impegno degli avvocati per provvedere ad inviare tutti gli atti “del passato” in formato telematico. Di questo si farà garante anche il presidente dell’Ordine degli avvocati Franco Celona che, con un’alzata di spalle confezionata in parole, riconosce il ritardo con cui gran parte degli iscritti si stanno presentando alla data spartiacque del 30 giugno, anche se si dichiara fiducioso che, a partire dal prossimo 1 gennaio (giorno in cui anche per i procedimenti in corso a quella data, ma instaurati prima del 30 giugno, sarà obbligatorio l’utilizzo della via digitale) i civilisti messinesi andranno a tutto bit. centonove pagina 17 CATANIA. Otto sedi periferiche del Tar soppresse dal Governo Renzi. Tra queste anche quella di Catania. Il dl non è stato ancora pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale, ma, a meno di modifiche, a partire dal prossimo 1 ottobre gli uffici di via Milano chiuderanno i battenti. Con un decreto del premier Renzi, entro il 15 settembre, dovranno, infatti, essere stabilite le modalità di trasferimento del contenzioso pendente, delle risorse umane e di quelle finanziarie al Tar di Palermo. Non sono tardate le prime reazioni al provvedimento. A tuonare, immediatamente, è stato il presidente della sede etnea, Salvatore Veneziano, che ha parlato di una spending review di facciata che non tiene conto del confronto tra i numeri di Palermo e quelli di Catania, dove ci sono quattro sezioni contro tre e la mole di contenziosi, abbracciando tutte le città della Sicilia orientale, è di gran lunga superiore a quella di Palermo (si parla di circa 55mila ricorsi pendenti). A sposare la posizione di Veneziano, uno schieramento politico piuttosto “trasversale” composto dal segretario regionale dello scudo crociato, Giovanni Pistorio, secondo il quale risulta “inaccettabile privare della sede distaccata di Catania il territorio più dinamico dell'economia siciliana che si appresta a vedere la nascita di ben due città metropolitane”. A dargli man forte anche il deputato regionale di Forza Italia Marco Falcone che chiede all’Ars una tirata d’orecchie diretta al Governo Renzi, a braccetto col sindaco di Palermo e presidente dell’Anci Sicilia, Leoluca Orlando, che ha parlato di un provvedimento adottato in danno alla giustizia, alle imprese e ai cittadini. A insorgere sono anche gli avvocati delle città siciliane che fanno riferimento al Tar di Catania, tra tutte Ragusa e Messina. La richiesta è quella di rivedere la norma a livello nazionale e di adottare come principio di soppressione il calcolo sul minor numero di contenziosi pendenti. 20 Giugno 2014 sicilia LA LEGENDA COSA CAMBIERÀ: G Le aree a ad elevata e molto elevata suscettività della carta alla propensione ai crolli, saranno considerate alla pari di un’area P3 e P4 del PAI (elevata o massima pericolosità) G le aree a valle delle zone a elevata e molto elevata suscettività dovranno considerare una zona di propagazione dei massi dove saranno necessari studi sulle traiettorie di caduta G Le aree individuate con elevata e molto elevata suscettività alle colate rapide saranno considerate alla stregua delle aree a elevata e molto elevata pericolosità (P3 e P4 dei PAI G per i torrenti di primo e secondo ordine, si prevede una fascia di inedificabilità assoluta e/o limitazione all’uso di 20 metri a cavallo del centro dell’impluvio, pari a dieci metri da ogni eventuale argine presente. Alcune zone della città devastate dall’alluvione DISSESTO IDROGEOLOGICO. L’allarme nel documento del professore di Geologia Francesco Fiorillo Messina ad orologeria Il procuratore Lo Forte scrive al governatore Crocetta sui risultati della perizia depositata al processo per l’alluvione di Saponara. Che si è chiuso con l’archiviazione. Ma le responsabilità sono tante DI ALESSIO CASPANELLO MESSINA. Quello che è successo a Saponara e Giampilieri potrebbe accadere da un momento all’altro su tutto il territorio”. Che Messina fosse Guido Lo Forte una provincia ad altissimo rischio idrogeologico era cosa risaputa, ma la faccenda, alla quale è stato dato sigillo accademico da Francesco Fiorillo, professore di geologia dell’università del Sannio e consulente tecnico della Procura nel processo per l’alluvione di Saponara, diventa clamorosa quando sull’argomento il procuratore capo di Messina Guido Lo Forte, sente la necessità di scrivere al presidente della Regione Rosario Crocetta. CARO ROSARIO TI SCRIVO. Il processo penale per il disastro ambientale del 22 novembre 2011, che ha portato alla morte di tre persone, si è chiuso con un’archiviazione: non è colpa di nessuno. Di responsabilità, invece, ce ne sono parecchie, e Lo Forte le elenca una ad una, citando alla lettera uno dei passaggi fondamentali della relazione di Fiorillo: “Il Ctu sottolinea che in aree limitrofe a quella di Spatafora e con similari caratteristiche geomorfologiche (tipo Giampilieri) potranno essere colpite, in futuro, da analoghi dissesti a seguito del verificarsi di condizioni idrogeologiche sfavorevoli. L’effetto al suolo delle piogge, oltretutto, risulta notevolmente amplificato dal fatto che il territorio, da decenni, è stato interessato da un’intensa centonove pagina 18 G Le aree a molto elevata suscettività all’innesco di fenomeni di scorrimento planare e rotazionale saranno considerate equivalenti alle Pericolosità del PAI P3 - P4. In considerazione della tipologia del fenomeno sarà prevista una fascia di rispetto assoluto intorno a tali aree pari a 20 metri a monte ed ai fianchi dell’area, mentre a valle la fascia avrà un’ampiezza di 50 metri. urbanizzazione che interferisce sempre più con la naturale evoluzione dei pendii”, scrive Lo Forte. Perché il procuratore capo sente la necessità di sottolineare il concetto e di trasmetterlo al presidente della sicilia regione? IL PAI? FA ACQUA. A mappare le zone ad alto rischio e pericolosità, in Sicilia, ci pensa il Piano d’assetto idrogeologico. Una lacuna normativa parecchio pericolosa, suggerisce la relazione di Fiorillo. Perché? Perché le modalità di redazione del piano, scrive Lo Forte, “sono basate soprattutto su situazioni di dissesto in qualche modo già verificatesi. Questo criterio – continua il procuratore capo – lascia fuori gran parte delle aree interessate dallo sviluppo di frane superficiali e veloci, come quella della frazione Scarcelli del 22 novembre 2011. Di conseguenza, zone non interessate in passato da fenomeni di instabilità, non risultano essere considerate nel Pai”. Esattamente come è accaduto a Saponara (ma anche a Giampilieri). In pratica, il piano si limita a “censire” gli episodi franosi, senza proferire parola su terreni che invece potrebbero franare, per caratteristiche geologiche, o mettere a rischio un abitato a causa dell’antropizzazione dei luoghi. Una lacuna normativa della quale la regione è perfettamente al corrente. A PALERMO SAPEVANO. Il 22 dicembre del 2011, un mese dopo la tragedia di Saponara, una nota del dipartimento regionale al territorio spiegava come il Pai fosse strumento “dinamico suscettibile, nel tempo di aggiornamenti e modifiche, e la sua redazione avviene in base agli studi precedenti e di tutte le segnalazioni prodotte dagli enti territorialmente competenti che hanno piena conoscenza del proprio territorio, e pertanto l’acquisizione dei predetti dati consente di procedere alla valutazione ed alla omogeneizzazione degli stessi”. Si interviene, insomma, a posteriori. Dopo le frane. E le tragedie. Basta così, dice Lo Forte. MEGLIO PREVENIRE CHE CURARE. “A parere del consulente d’ufficio – scrive ancora Lo Forte – l’evento del 2 novembre 2010 (un’alluvione, fortunatamente senza vittime, che ha attivato colate di detriti a Saponara e che non è stata tenuta in considerazione, ndr) avrebbe dovuto sollecitare l’utilizzo anche di altre metodiche, al fine di poter valutare le condizioni di rischio delle zone ricadenti alla base di ripidi pendii per i quali non c’erano notizie di frane precedenti”. Quali sono questi metodi? “Una zonazione delle aree a rischio più coerente con la struttura del territorio, basate non solo su informazioni di frane precedenti ma anche su modelli previsionali, di tipo empirico o deterministico, calibrati mediante confronto con aree limitrofe dalle similari caratteristiche geomorfologiche precedentemente interessate da frane”, spiega Lo Forte, col conforto dell’analisi del perito Fiorillo. Esattamente ciò che il comune di Messina ha fatto tre anni fa. RADIOGRAFIE. In meno di vent’anni 42 morti per le bombe d’acqua Fermate la strage La convenzione tra Comune ed Enea per mappare un territorio dilaniato dal cemento nelle colline Messina vista dall’alto MESSINA. Prima Giampieri e Scaletta, poi Saponara. Ma in mezzo anche Mili, Briga, santa Margherita, Barcellona, le stesse Giampilieri e Saponara, persino Messina stessa, con l’esondazione dei torrenti Annunziata e Pace. Territorio fragile, quello messinese, che da due decenni viene regolarmente flagellato da bombe d’acqua che fanno franare porzioni di territorio. Una situazione che in meno di vent’anni esige un tributo di 42 vite umane. Una strage. Per fermare la quale, nel 2010, palazzo Zanca firma una convenzione con l’Enea, ente nazionale all’energia e ambiente perché il territorio cittadino sia esaminato da cima a fondo e mappato in maniera da identificare non solo le zone in cui sono avvenuti dissesti e frane, ma soprattutto quelli che, in futuro, di dissesti e frane potrebbero esserne teatro. Una metodologia quasi lapalissiana, ma che invece non è mai stata normata. Fino ad oggi. Perché, ed è la prima volta, il dipartimento regionale al territorio ha deciso per l’inserimento della nuova metodologia in un piano d’assetto idrogeologico. IL PAI CHE VERRA’. Nella nota dell’assessorato di fine marzo, lo studio commissionato da palazzo Zanca è definito “di grande interesse per il P.A.I. in quanto rappresenta un primo documento tecnico di raccordo tra le metodologie di previsione delle zone di innesco dei dissesti e la rappresentazione degli areali di pericolosità ai fini delle politiche di salvaguardia nei confronti del rischio idrogeologico. Infatti, il documento si inserisce nella fase di passaggio della rappresentazione delle pericolosità geomorfologiche: dal PAI che testimonia le condizioni di maggiore rischio già manifesto, al PAI basato sulla suscettibilità al dissesto che individuerà anche le condizioni di pericolosità potenziale”. Una specie di rivoluzione burocratica. Alla quale si accompagna una sorprendente autocritica da parte dello stesso ufficio regionale. “Nella condizione attuale, l’aggiornamento del PAI secondo le metodologie classiche 20 Giugno 2014 perde di significato, soprattutto se si considera il fatto che, ad esempio, i dissesti avvenuti 3 o 4 anni fa, andrebbero ad avere una pericolosità media (P2), con conseguente sottovalutazione delle pericolosità effettive e potenziali a cui gran parte del territorio messinese è soggetto”, confessano dall’assessorato. Una’ammissione di sottovalutazione del rischio rivoluzionaria. A cosa porterà? STOP AL CEMENTO IN COLLINA. Il Comune di Messina, ha attivato negli ultimi 5 anni, attraverso una serie di delibere di Giunta, alcune procedure per la predisposizione di una variante urbanistica specifica di salvaguardia ambientale che, oltre a prevedere il declassamento a zona agricola (E1 coeff di edificabilità 0.03 m3/m2) per le aree a rischio non edificate, introduce criteri di perequazione urbanistica. La volumetria sottratta alle colline, in pratica, viene “spalmata” su porzioni di territorio degradato e da riconvertire. Pratica che, per l’attuazione definitiva deve passare da Palermo. Problemi? Nessuno, anzi. “l’aggiornamento del PAI con le metodologie classiche viene sospeso in attesa di completare e istituzionalizzare l’attuale “modello” di salvaguardia e messa in sicurezza predisposto in questi ultimi anni dal Comune di Messina”, scrivono dall’assessorato”. I problemi arrivano qui. CALENDE GRECHE. “Si chiede pertanto a codesta Amministrazione di organizzare una prima riunione tecnica presso la sede del Comune al fine di affrontare le problematiche sopra esposte e predisporre un piano di lavoro in collaborazione, nell’ambito di una fase di sperimentazione del PAI e delle politiche di mitigazione del rischio a carattere regionale e locale in generale”, chiedevano da Palermo. A marzo. Oggi, a metà giugno, la riunione tecnica non si è ancora svolta. IL LIBRO Ecotown del Mediterraneo secondo Pidalà MESSINA. Sarà presentato il 20 giugno all’Ordine degli architetti di Messina alle ore 15.30 il libro Visioni, Strategie e Scenari nelle esperienze di piano di Andrea Marçel Pidalà (edito dalla Franco Angeli). 360 pagine sono il sunto di dieci anni d’intensa attività di ricerca unita alla professione, il suggello di un’esperienza nel campo della pianificazione urbanistica condotta a vari livelli da Marçel Pidalà che dedica un ampio capitolo alla città di Messina, al contesto metropolitano (da Zancle a Milay, sino a Milazzo, ovvero l’area dei Peloritani) e ai Nebrodi. Stimolante la proposta di Messina Ecotown del Mediterraneo, dove l’autore affresca Visioni creative e Scenari ecologicamente auto-sostenibili come progetto multi-scalare e propositivo di assetto spaziale del territorio. In sostanza l’urbanista propone di ripensare le connessioni ecologiche degli insediamenti ricucendo il rapporto tra le aree collinari e montane mediante corridoi ecologici e idrologici (passando per il recupero di fiumi e torrenti) e l’alleggerimento della congestione edilizia e urbanistica (con interventi di recupero e riqualificazione) per tutta l’area metropolitana e soprattutto con la proposta di una nuova struttura di piano diversa dalla classica zonizzazione. All’incontro anche parteciperanno l’avvocato Aurora Notarianni, l’ingegnere Gaetano Sciacca e il presidente dell’Ordine degli Architetti, Giovanni Lazzari. Andrea Marcel Pidalà centonove pagina 19 20 Giugno 2014 sicilia MESSINA. Pazienti in passerella perchè “Le Ali continuano a battere” Oncologia glamour L’associazione si presenta al Palacultura con una serata che si propone di superare il “disagio per la malattia”. E una scommessa da vincere DI EMANUELA GIORGIANNI MESSINA. “Insieme, consapevolmente, si può vincere”. Queste parole rappresentano il punto centrale, intorno al quale si è articolato lo spettacolo benefico “Le Ali continuano a battere”, tenutosi al Palacultura di Messina, sabato 14 giugno. L’evento, nel quale l’oncologia incontra e si confronta con la musica, il teatro e la moda, rendendo i pazienti stessi protagonisti, è stato promosso e organizzato da Chiara Celano, studentessa di medicina, insieme a un gruppo di altri giovani colleghi, Vincenzo Adamo, direttore Oncologia medica del Papardo, dal dipartimento cultura del Comune e dall’Associazione siciliana sostegno oncologico, società non lucrativa di utilità sociale. E sono proprio le stesse parole “insieme, consapevolmente, si può vincere” a concludere il cortometraggio "Insieme" di Annamaria Liquori, che vede protagonisti gli attori Giorgia Wurth, Euridice Axèn, Monica Scattini e Nicolas Vaporidis. Presentato per la prima volta alla mostra del cinema di Venezia, racconta la toccante storia vera di due sorelle (nella realtà gemelle), una delle quali si ammala di cancro, riuscendo però a sconfiggerlo, grazie al fondamentale aiuto datole da parte dei medici e al sostegno dei suoi cari. Terminato il video, che ha dato inizio alla serata, segue una tavola rotonda cui prendono parte oltre ad Adamo (già organizzatore di una serie di laboratori di centonove pagina 20 bellezza per le pazienti oncologiche), il deputato regionale e componente Commissione Sanità Ars Beppe Picciolo, la presidente della Commissione Sanità del Comune Rita La Paglia, la socia fondatrice dell’Associazione italiana Gist (tumore stromale gastrointestinale) onlus Gabriella Tedone, e l'autrice del libro "Nutrizione e cancro" Giovanna Cardile. La dottoressa La Paglia chiarisce quali siano i diversi fattori di rischio per contrarre la malattia che investono soprattutto lo stile di vita: fumo, alcol, vita sedentaria, alimentazione. «Poi ci sono cause in campo infettivologico - spiega - malattie quali epatite b e c o il papilloma virus, e altre in ambito ambientale, primo fra tutti il problema dei rifiuti. Uno studio promosso a livello europeo, interessando venti paesi, ha dimostrato che l’incidenza della malattie oncologiche si sposta in maniera notevole dal 30 al 43%, laddove esistono industre con produzione di tossine di prodotti chimici”. La dottoressa Tedone spiega il particolare ruolo svolto dalla sua associazione: “Ci occupiamo di pazienti affetti da tumori rari, il tumore stromale gastrointestinale è raro trai rari, anziché cinque casi su 100 mila abitanti, questo ne costituisce soltanto 1,5. Sono malattie orfane dell’attenzione della ricerca, dell’ interesse di mercato, delle industre farmaceutiche, che non hanno Un momento della sfilata sicilia delle pazienti oncologiche interesse a investire su piccoli nuclei. La possibilità di guarigione non è inferiore a quella dei tumori più diffusi, ma i pazienti hanno necessità ben precise, quali conoscere la malattia, trovare i medici e i punti di riferimento, conoscere la gestione della terapia. E le terapie sono affidate del tutto ai pazienti, è necessario, perciò, conoscere le varie interazioni. Questo è il nostro compito”. Continua il dibattito la dottoressa Cardile, raccontando il suo libro: “Realizzato insieme al dottor Giacomo Dugo, nasce dalla mia passione per la medicina, pur non essendo questo il mio ambito, e l’alimentazione, in seguito a un evento personale. Mio padre, malato di cancro, eliminando e favorendo alcuni cibi è riuscito a mantenere la sua malattia, arrivando a vivere, al posto dei quattro mesi che gli erano stati dati, ai quattro anni . Ma quali sono i punti che abbiamo raggiunto? “Oggi abbiamo ottenuto tanto, - spiega il professore Adamo - sono fiero di lavorare in questo periodo storico, si stanno scoprendo molti nuovi aspetti, terapie oncologiche innovative, che il paziente può fare a casa, continuando a essere, però, seguito. Terapie personalizzate o a bersaglio, le quali sembravano solo un sogno, adesso sono diventate una realtà. Possiamo parlare dell’ 85% di guarigione, grazie soprattutto alla prevenzione”. La serata si è conclusa con una standing ovation per la sfilata di moda sponsorizzata dai marchi messinesi Tina Arena, Iannello, Arnold e Arnold, e Chirico. Sedici donne, e quattro uomini, tutti pazienti oncologici, sono diventati gli impeccabili modelli della serata. Due le parole chiave della serata, come ha fatto notare il presentatore. Riscatto: la malattia crea disagio, ma questi modelli hanno dimostrato che non c’è niente di cui avere vergogna. E scommessa: perché bisogna lanciare il messaggio positivo: la prevenzione può vincere la malattia. ASSOCIAZIONE HOUSE CONCERT Solstizio d’autore con la stilista Ferrara MESSINA. “Solstizio d’autore” è il titolo della manifestazione promossa dall’associazione culturale House Concert che si svolgerà il 21 giugno nei giardini di Villa Cianciafara a Contesse. Accompagnata dalle note dell’orchestra “Night and day” che, “sul filo della nostalgia” allieterà la serata con le note di cantautori come Buscaglione, Gino Paoli, Luigi Tenco e Domenico Modugno, l’occasione sarà utile per riproporre il fascino degli abiti originali di Mimma Ferraro, “maestra sarta, couturiere e stilista” messinese che portò negli anni Quaranta l’alta moda in riva allo Stretto. A fornire gli abiti originali firmati da Mimma Ferraro, che fu ospite di grandi stilisti come Yves Saint Laurent, Coco Chanel e Pierre Balmain, oltre un ristretto gruppo di signore di Messina, ha collaborato anche il museo del Costume e della moda di Mirto. Se a indossare gli abiti, negli anni Quaranta erano “mannequin di successo” come “Alla” di Dior, Gigliola, Thea, Mery e Marta Marzotto, ora, tra i profumi del giardino di Villa Cianciafara, saranno le figlie e le nipoti delle dame messinesi. A fare da cornice alla manifestazione, le fotografie della “belle epoque” fornite dalla famiglia Mallandrino-Cianciafara e i ricercati scatti di “Messina Viva” del fotografo Mimmo Irrera. Alla manifestazione hanno assicurato la loro presenza Antonella e Carmelo Carraro, figlia e nipote della stilista. Del comitato d’onore della manifestazione fanno parte, l’ingegnere Amedeo Mallandrino, la signora Maria Teresa Stagno d’Alcontres Batolo. 20 Giugno 2014 Donne in passerella per il Cirs all’Irrera a mare Cirs, ovvero la solidarietà è cultura NEL NOME DELL’IDENTITÀ RECUPERATA, SI AGGIUNGERE UN TASSELLO AL MOSAICO DELLA CIVILE CONVIVENZA DI GIUSEPPE RUGGERI MESSINA. A luci spente, il ricordo della sfilata sul palco dell’Irreramare è ancora vivo e, come succede quando la musica finisce, qualche riflessione è d’obbligo. Non è facile dimostrare che la cultura può procedere a pari passo con la solidarietà, un binomio del genere non ha mai avuto vita lunga. La solidarietà scaturisce da una condizione di bisogno, costituisce la risposta del singolo – o della collettività – a un disagio sociale. La cultura viene vista piuttosto come un bisogno tutt’altro che primario, una sorta di completamento spirituale per persone che, scusando la volgarità, hanno già la pancia piena. Una manifestazione di cultura è ad esempio la ricerca dell’identità - anche questo un termine che certo non si mangia come dire del proprio nome e cognome, del senso d’appartenenza. Ma di che parliamo? Tra il disagio e la ricerca dell’identità ce ne corre. Sono due stranieri che si parlano senza riuscire a comprendersi. A confutare una tesi tanto annosa ci pensa il Cirs. Ci ripensa, anzi, perché nel giugno 2009, nel Salone delle Bandiere di Palazzo Zanca, il Centro Italiano di Reinserimento Sociale presieduto da Maria Celeste Celi ha ideato e organizzato un convegno sull’identità perduta, e i fondi di una raccolta allestita per l’occasione sono stati devoluti in beneficenza. Cos’è il Cirs? Una realtà geograficamente nascosta, avvolta com’è dalle chiome fronzute degli alberi che circondano la veranda affacciata a volo d’aquila sulla via 24 Maggio. Ma che di vita ne contiene molta, è la vita delle ragazze madri ospitate e avviate in un percorso di formazione e lavoro e dei loro bambini (il più giovane dei quali ha meno di un anno) nati nella casa-famiglia. Quotidianamente, percorrendo un cammino spesso interrotto da ostacoli di ogni tipo, questa realtà si confronta con un mondo che ignora la solidarietà vera. Perché non bastano le proclamazioni d’intenti, e neppure le collette di beneficenza, se non si coglie il senso sostanziale di un’attività del genere. E il senso è quello della condivisione, che passa attraverso la compenetrazione nelle problematiche che affiorano dal centonove pagina 21 disagio. Cosa c’entra il Cirs con l’identità? Chi scrive ha provato a capirci di più e, proponendo il tema dell’identità perduta di Messina, vale a dire quel senso profondo di abbandono che si percepisce percorrendo in lungo e in largo una città della quale continuano a mancare i punti di riferimento essenziali, si è reso conto che una sensazione simile la provano i disagiati del centro sociale. La provano ogni volta che alle parole non seguono i fatti, fotografando una dimensione in cui l’ipocrisia regna sovrana e il bisogno vero, diviene merce di scambio per voti della politica. Della politica senza scrupoli, svincolata da ogni possibile morale, la politica dei più e che, come l’araba fenice, si rinnova generazione dopo generazione perché è l’uomo, in fondo, a non cambiare. L’identità da recuperare, perché è parte inscindibile di noi che rischiamo di non avere un futuro senza sapere chi siamo in un presente anonimo e privo di coordinate spazio-temporali, torna ad essere un tema del Cirs. Che l’ha rilanciato alla città celebrando il 13 giugno scorso l’anniversario della Rassegna Cinematografica dell’Irreramare, inaugurata nel lontano 1955. Un’occasione che non andava perduta, e che ha visto l’avvicendarsi, sul grande palco allestito sotto le stelle di una serata senza vento, di personalità del mondo dello spettacolo, del cinema. Nel segno di una città che tenta di riprendersi ciò che uno strano destino – ma il destino non è forse l’impronta che ciascuno di noi dà alla sua storia? – da tempo le ha negato ma che probabilmente non è ancora morto. Dorme in un cantuccio dell’anima insieme alle speranze e agli entusiasmi di un’epoca che, uscita dalle ceneri della guerra, s’impegnava a ricostruire quanto era andato perduto. Senza dimenticare il proprio passato, che è insegnamento continuo, nel bene e nel male, ma soprattutto senza dimenticare le radici che hanno suggellato l’appartenenza a un tessuto di storia, tradizione, cultura. Già, la cultura. Il cibo dell’anima - diranno alcuni. Ma anche una grande occasione di solidarietà, perché i proventi della serata sono stati devoluti all’attività del Cirs che non ha mai smesso di operare per le sue ragazze e i suoi bambini, per le famiglie nate dalla violenza, dalla vergogna, dalla sopraffazione. Così, nel nome dell’identità recuperata di Messina, si è cercato di aggiungere un tassello in più al complesso mosaico della civile convivenza. Solidarietà, a volte, può essere anche sinonimo di cultura. 20 Giugno 2014 sicilia L’ingresso del Gran Camposanto di Messina MESSINA. Forni ultimati, tariffe stabilite, 200 salme che attendono. Ma il servizio non parte. Ecco perchè La cremazione può attendere Dopo la prima accensione dell’impianto a gennaio, il dirigente del dipartimento Cimiteri ha preparato il regolamento. Ma occorre rimisurare le emissioni. Manna promette: «Sarà tutto pronto entro l’estate» DI ALESSIO CASPANELLO MESSINA. Il forno crematorio è stato ultimato da tempo, le lacune normative sono state colmate, le salme in attesa sono oltre duecento, le tariffe sono state già stabilite e le agenzie di pompe funebri hanno dato rassicurazioni ai loro clienti. Eppure, a Messina, il servizio di cremazione dei defunti non è ancora partito. E ad attenderlo sono in parecchi. COLLAUDO A GENNAIO. E’ metà gennaio quando, per la prima volta, viene acceso il forno crematorio costruito all’interno del gran camposanto. E’ tempo di collaudo, e cinque salme, con l’autorizzazione delle famiglie, vengono cremate in base alla disponibilità manifestata dalle famiglie, che hanno avuto accesso gratuitamente al servizio dato che l’impianto era in collaudo. Riuscitissimo, tanto che dal dipartimento ai Cimiteri, il dirigente Domenico Manna prepara il regolamento da inviare in consiglio comunale. Poi, a complicare le cose, arriva la burocrazia. E la legge. LE MODIFICHE. Cosa è successo? “Niente di preoccupante”, spiega lo stesso Manna. Solo dei lavori di adeguamento. “Le operazioni di collaudo sono lunghe, anche perché al nostro impianto sono state fatte alcune modifiche in relazione a richieste dei vigili del fuoco, ed è stato necessario rimisurare le emissioni”. Perché, sull’argomento, la Regione Sicilia si è dimostrata piuttosto rigida. “Ci sono molti limiti posti dall’assessorato dell’Ambiente sulle emissioni” conferma Manna. Tanto che è stato necessario rivolgersi ad una ditta esterna che monitorizza i fumi emessi nell’atmosfera durante la combustione del cadavere. E quindi? Quando entrerà in vigore l’impianto? “Il regolamento è in commissione. Diciamo che sarà approvato prima dell’estate, io avrei sperato entro giugno, ma ormai contiamo i giorni”. Non è solo Manna ad avere fretta. Perché la tumulazione per cremazione ha già parecchie richieste. Oltre duecento, secondo gli esercenti delle pompe funebri. AFFARI COL MORTO. L’iniziativa, secondo chi lavora nel settore, è stata accolta molto positivamente, anche se in fase embrionale e con parecchia confusione su tempi e tariffe. Confusione che, di nuovo, tocca a Manna sbrogliare. “Dai dati a dire il vero a noi risultano meno richieste, ma è chiaro che quelle di chi lavora nelle pompe funebri sono più attendibili. Questo ci conforta, perché vuol dire che abbiamo visto lungo, e che in città c’è domanda di tumulazioni alternative. Da un punto di vista “utilitaristico” – spiega il dirigente - più lavora l’impianto meglio è, perché si abbattono i costi e perché i cimiteri sono ormai ben oltre la capacità. Si diffondesse l’abitudine alla cremazione, si potrebbero liberare parecchi loculi”. E sulle tariffe? Nel regolamento in discussione in commissione Cimiteri a palazzo Zanca, in attesa del voto dell’aula, la tariffa “base” è stabilita in 380 euro (una circolare del 2002 stabilisce in 396 euro il massinmo tariffario in Italia), per una semplice cassa di legno. Il forno crematorio di Messina, però, ha la possibilità di bruciare anche i metalli: quindi casse in zinco o cadaveri con protesi. Motivo per il quale sono stati necessarie delle modifiche all’impianto. “Il tipo di forno lo consente – spiega ancora Manna – ma occorreva una modifica per la differenziazione dello zinco dal legno. Con questo tipo di operazione, i tempi si raddoppiano, ed è necessaria l’assistenza di un altro addetto”. E alla tariffa base vanno aggiunti trecento euro in più a rimborso spese”. “La tariffa è comunale, fuori comune pesa di più”, precisa Manna. Cosa significa? Che molte delle richieste di cremazione vengono da fuori Messina. ALL’AVANGUARDIA. Quello all’interno del gran camposanto, è infatti il secondo impianto in Sicilia. Quello di Palermo, però, è di parecchie generazioni precedenti, è utilizzato pochissimo a causa dei costi elevati e dell’impossibilità di incenerire i metalli, ed ha costi molto più alti di quello di Messina. Per trovarne uno simile, informano dal dipartimento comunale, bisogna arrivare fino a Salerno. Fare “affari col morto” non sarà gradevolissimo, ma con l’entrata a regime dell’impianto, Messina intercetterebbe tutto il “mercato” siciliano e calabrese di chi ha scelto di far cremare i propri cari, e di tenerne le ceneri, ultimi resti mortali, a casa con sé. O di disperderle. LA NORMATIVA Una scelta da scrivere nel testamento MESSINA. Quella della cremazione è una pratica relativamente poco diffusa in Italia, e normata da una legge del 2001 che disciplina “la pratica funeraria della cremazione, nonché, nel rispetto della volontà del defunto, la dispersione delle ceneri”. Chi è che decide della cremazione di una salma? La stessa “salma”: una disposizione testamentaria, l’iscrizione ad associazioni riconosciute che abbiano tra i propri fini statutari quello della cremazione dei cadaveri dei propri associati o, in mancanza di testamento, la volontà del coniuge o, in difetto, del parente più prossimo. Cosa ne è delle ceneri, ultima spoglia mortale del defunto? La legge prevede la dispersione, la tumulazione, l’interramento o l’affidamento ai familiari in urna sigillata. La cremazione, rispetto alle altre forme di tumulazione, è definitiva, non si torna indietro. Del cadavere, infatti, non restano che ceneri, che la legge dispone possano anche essere disperse, oltre che conservate in centonove pagina 22 un’urna. Cosa che renderebbe impossibile l’esumazione dei cadaveri in caso di richieste da parte delle autorità giudiziarie per indagini successive alla sepoltura. E i cimiteri non hanno obbligo di conservare alcunché. Per questo, è la stessa autorità giudiziaria a comunicare se è possibile procedere alla cremazione di una salma, come stabilito dal regolamento di polizia mortuaria del 1990: “l’autorizzazione alla cremazione spetta all’ufficiale dello stato civile del comune di decesso, che la rilascia acquisito un certificato in carta libera del medico necroscopo dal quale risulti escluso il sospetto di morte dovuta a reato ovvero, in caso di morte improvvisa o sospetta segnalata all’autorità giudiziaria, il nulla osta della stessa autorità giudiziaria, recante specifica indicazione che il cadavere può essere cremato”. Chi “conserva l’identità” della salma è il medico necroscopo, che ha obbligo di raccogliere dal cadavere, e conservare per un periodo minimo di dieci anni, campioni di liquidi biologici ed annessi cutanei, a prescindere dalla pratica funeraria prescelta, per eventuali indagini per causa di giustizia. 20 Giugno 2014 sicilia Proteste in piazza contro la centrale di biomassa FURNARI. Proteste contro il progetto della Comet Bio. Nell’area di Maraffino vi sarebbe una necropoli Biomasse tra i reperti Durante una manifestazione a cui hanno partecipato cittadini del comprensorio, il comitato spontaneo teme per la produzione di olio e vino. Ginatempo: «Noi non aizziamo nessuno» DI PAMELA ARENA Furnari. «Il progetto di cogenerazione a biomasse, oltre a non rispettare le direttive europee, nazionali e comunali, contrasta con la volontà dei cittadini furnaresi e dei paesi confinanti che in più sedi hanno detto “no” alla realizzazione della centrale». Questa in sintesi la posizione espressa dal presidente del comitato “No alla centrale a biomasse” Gioacchino Messina, che in una recente manifestazione in piazza San Nicolò ha precisato la natura apolitica del movimento a cui hanno aderito anche cittadini di Falcone, Terme Vigliatore, Tripi e Basicò. Nel manifesto di fondazione del comitato si evidenzia che «i cittadini di Furnari, dopo avere subito gli enormi danni della discarica di Mazzarrà Sant’Andrea non intendono continuare a subire aggressioni al proprio territorio e alla propria salute. Le linee guida nazionali, prima del rilascio delle autorizzazioni, raccomandano il coinvolgimento dei cittadini e questi ultimi hanno detto no! Questa volontà non può essere elusa e le ragioni sono tante e vanno dalla produzione di olio extravergine di oliva, (Valdemone Dop), al vino Mamertino Doc, e al fatto che Furnari e i comuni limitrofi ricadono all’interno dei territori dei Gal (Peloritani, Terre dei Miti e della Bellezza) e, per questo motivo, sono stati esclusi dall’Assessorato regionale alle risorse agricole e alimentari dall’azione «impianti pubblici per la produzione di energie a fonti rinnovabili». «Inoltre – continua il manifesto - vi sono diverse contrade confinanti con il sito previsto per l’insediamento dell’impianto a biomasse, a forte valenza archeologica in quanto presentano resti di insediamenti di età romano-imperiale (vincolo legge 1089/39), vi sono tracce di una necropoli preistorica (in contrada Grotte), di insediamenti di epoca classica (nella confinante contrada Masseria), di insediamenti di epoca bizantina e di una necropoli di epoca greco-classica in altre vie vicine. Non si capisce per quale ragione è stato scelto il sito di contrada Maraffino dato che nel territorio del comune di Furnari e dei comuni limitrofi non esistono boschi né coltivazioni di mais e le poche ramaglie prodotte dalla potatura degli ulivi vengono utilizzate per alimentare tanti caminetti nelle abitazioni in famiglia. La quantità necessaria ad alimentare l’impianto non esiste nel raggio dei 40 km di cui si parla nel progetto – conclude il documento - e non si capisce neanche quali e quante siano le disponibilità di materiale delle 11 aziende agricole associate alla Comet Bio srl con una quota nominale di 10 euro ciascuna di cui versate solo euro 2,50». Il comitato “No alla centrale a biomasse” e le associazioni ambientaliste Zero Waste Sicilia, Legambiente del Longano fanno appello ai sindaci, ai consigli comunali, ai parlamentari regionali, nazionali ed europei, affinché sostengano questa battaglia. A precisare alcuni aspetti è anche il presidente dell’associazione Zero Waste Sicilia, professore Beniamino Ginatempo: «Vi sono evidenze scientifiche le quali dimostrano che un impianto a biomasse non può fare green power. Evidenze che lo stesso proponente del progetto, Ivo Blandina, non ha voluto ascoltare visto che proprio mentre stavo cominciando ad elencarle in occasione del consiglio comunale aperto, ha preferito andarsene dopo aver ricevuto contestazioni dai cittadini presenti. Di sicuro, questi non erano stati aizzati da me, che non avevo ancora preso la parola. Durante il mio intervento, inoltre, non ho dichiarato che nell’impianto saranno utilizzati rifiuti, ma che altri impianti si sono trasformati in inceneritori di rifiuti, come quello di Massafra (Taranto). Studi scientifici internazionali hanno inoppugnabilmente assodato che le centrali a biomasse sono inquinanti: a parità di energia prodotta inquinano molto di più delle centrali a gas naturale col risultato che la qualità dell’aria globalmente peggiora invece di migliorare». Inoltre, secondo il docente, non viene mai tenuto in conto l’effetto combinato di tanti impianti che insistono nello stesso territorio. «Un esempio vicino a noi è la Valle del Mela, in cui tutti gli impianti (centrale elettrica, raffineria, acciaieria, elettrodotti) sono più o meno a norma, ma l’incidenza di patologie è ben più alta della media. Nessuno è responsabile legalmente, ma la popolazione si ammala e muore. E a Furnari c’è già la discarica di contrada Zuppà”. SAN FILIPPO DEL MELA Edipower, sit-in a Palermo I SINDACATI PROCLAMANO SCIOPERO. IL 2 LUGLIO PROTESTA CONTRO LA REGIONE San Filippo del Mela. Hanno atteso per settimane che il presidente Crocetta fissasse quell’incontro che anche i vertici provinciali di Cgil, Cisl, Uil Confidustria ed il Comune di San Filippo del Mela avevano richiesto congiuntamente, ma adesso dicono basta. Sindacati e Rsu hanno comunicato che il prossimo 2 luglio i lavoratori torneranno ad incrociare le braccia per lo sciopero di 8 ore e si recheranno a Palermo per un sit-in di protesta sotto la sede della Presidenza della Regione Siciliana. Per i lavoratori della centrale di San Filippo del Mela da mesi impegnati in una difficilissima vertenza «è giunto il momento che anche il Governo Regionale faccia la propria parte». centonove pagina 23 Centrale Edipower 20 Giugno 2014 sicilia TUSA. La Provincia regionale di Messina riconsegna al mecenante Presti le opere del museo all’aperto Ritorno a Fiumara d’arte Il commissario straordinario Romano cede in comodato d’uso “Il muro della vita” di Mistretta e “Una curva gettata alle spalle del tempo” di Castel di Lucio. «Non abbiamo fondi per preservarle» DI GIANFRANCO CUSUMANO TUSA. A rischio c’è il futuro dell’enorme patrimonio artistico di Fiumara d’Arte. A scendere in campo per salvare le opere realizzate dal mecenate Antonio Presti a cavallo tra gli anni 80 e 90 sono la Provincia regionale di Messina e i comuni dei Nebrodi che le ospitano sul proprio territorio. Allo studio un modello di protocollo che consenta di manutenzionare le installazioni distribuite nel “percorso turistico culturale” che coinvolge i centri di Mistretta, Castel di Lucio, Pettineo, Motta d’affermo, Reitano e Tusa. In sostanza, il commissario della Provincia regionale di Messina, Filippo Romano, ha impegnato gli uffici a predisporre entro il 10 luglio un protocollo che preveda di restituire in comodato d’uso le opere in possesso dell’ente alla Fondazione “Fiumara d’Arte” (costituita dallo stesso Presti per preservare i suoi beni artistici), in modo da provvedere alla salvaguardia e alle necessarie manutenzioni. Modello che Romano proporrà anche ai sindaci che, a dire il vero, hanno ottenuto recentemente un finanziamento per il restauro, ma che dovranno continuare a garantire quello ordinario. Stesso ragionamento, ma percorso inverso, di quello fatto nei decenni scorsi da Antonio Presti il quale riteneva che solo affidandole alla gestione pubblica le opere avrebbero potuto godere di una cura continuativa (e di finanziamenti ad hoc) consentendo loro di continuare a “vivere”. Ma i tempi sono cambiati e le casse degli enti pubblici sono vuote. La Provincia possiede due opere: “Una curva gettata alle spalle del tempo”, di Paolo Schiavocampo, lungo la Sp 176 “castelluzzese” al km 16,9, in un’area di pertinenza stradale adiacente al tracciato viario. E “Il muro della Vita” di autori vari, realizzata su un muro di contenimento della Sp 176 “Castelluzzese al km 34,5. Il complesso del monumento di Fiumara d’Arte è sottoposto ad un contributo per la promozione e valorizzazione del percorso turistico culturale”, il quale riconosce che il 60% delle somme siano erogate a favore dei comuni per la manutenzione delle opere d’arte, nulla è previsto a favore della Provincia. Romano, così, ad un anno dal suo insediamento, ha deciso di risolvere pure questa annosa questione, ponendosi in ogni caso il problema della conservazione delle due opere di proprietà provinciale, per la quale non risulta che, ad oggi, siano stati effettuati L’opera “Una curva gettata alle spalle del tempo” interventi. «Appare peraltro evidente – scrive Romano - che se, da un lato, la richiamata legge regionale, nulla attribuisce alla Provincia in termine di risorse finanziarie, dall’altro lato ciò non esime da responsabilità questo ente nel caso in cui l’omessa manutenzione delle opere comporti danni a terzi. Risulta peraltro che la disposizione regionale di favore per “Fiumara d’Arte” negli ultimi esercizi finanziari non sia stata più riproposta (la famigerata tabella H, ndr)». Romano, dunque, invita i comuni a proporre uno schema di convenzione da stipulare con la fondazione “Fiumara d’arte” che preveda il comodato d’uso gratuito per un periodo il più lungo possibile delle opere della fondazione “Fiumara d’arte” e l’obbligo da parte della Provincia regionale, in quanto Ente proprietaria sia delle opere sia delle strade, di assicurare «adeguate aree di rispetto entro un ampio raggio di ciascuna opera» (in queste aree di rispetto sarà inibita qualsivoglia realizzazione edilizia se non strettamente indispensabile per la tutela della sicurezza stradale, nonché qualsiasi segnaletica se non imposta dal codice della strada). Resterà alla Provincia l’obbligo di realizzare opere esterne ai manufatti artistici «che ne agevolino la fruizione tutelando al contempo la sicurezza dei visitatori e degli utenti della strada». Antonio Presti, già contattato da Romano, ha già espresso un assenso di massima. Situazione diversa per i comuni. «Per noi amministratori questo è diventato un falso problema – sostiene, però, Giuseppe Franco, sindaco di Castel di Lucio che nel proprio territorio ospita “Il labirinto di Arianna, la “curva” e Arethusa, la coloratissima decorazione in ceramica di Piero Dorazio con la collaborazione di Graziano Marini della caserma dei carabinieri – le difficoltà sono state superate grazie al finanziamento intercettato dal consorzio intercomunale “Valle Halesa” di ben 2 milioni e mezzo. Sono trascorsi 25 anni e non bastano più semplici manutenzioni ma un vero restauro. Già i lavori sono stati appaltati con la supervisione della Fondazione di Antonio Presti». Nei mesi scorsi, invece, è stata già predisposta la segnaletica turistica e l’illuminazione delle opere, grazie ad un altro finanziamento di circa 400 mila euro. « Noi non abbiamo mai stipulato un atto nel quale Presti ci cede le opere – precisa Angelo Tudisca, sindaco di Tusa – ma di fatto ci siamo sempre mossi affinché le opere venissero tutelate come se appartenessero al patrimonio comunale. La nostra economia turistica non può prescindere da Fiumara d’arte. Proprio per questo rimaniamo a disposizione del commissario Romano per qualsiasi tipo di collaborazione». Il comune di Pettineo, invece, non ospita un’opera ma un museo domestico. Ogni famiglia che ha ospitato gli artisti a pranzo, ha ottenuto un pezzo della una tela lunga un chilometro realizzata nel corso di una manifestazione d’arte. «Abbiamo promosso un censimento di queste tele per capire quanti sono disposti a prestarli per una mostra e consentire anche agli altri di godere delle opere». APPUNTAMENTI Rito della luce a Motta d’affermo IL 21 E 22 GIUGNO SARÀ POSSIBILE VISITARE LA PIRAMIDE DI MAURO STACCIOLI Motta d’Affermo. Anche quest’anno la “Fondazione Antonio Presti” rinnova il Rito dela luce. Il 21 e 22 giugno, in occasione del Solstizio d’estate, in cima alla collina di Motta d’Affermo sarà aperta al pubblico l’imponente “Piramide – 38° Parallelo”, opera di Mauro Staccioli. La Piramide, alta trenta metri, è orientata a nord-ovest e spaccata da una fessura da cui entra il sole al tramonto. Sarà possibile anche visitare la mostra fotografica “Luce e Segni” del giornalista e condirettore del Giornale di Sicilia Giovanni Pepi che rimarrà aperta sino al 14 settembre. Quaranta scatti che ripercorrono il viaggio del visitatore attraverso le stanze del Museo Albergo “Atelier sul Mare” . centonove pagina 24 Antonio Presti economia SPECIALE. La città dello Stretto in testa alla graduatoria del ministero dello sviluppo DOMENICA 22.810,47; PROFUMERIE POKER Srl 22.810,47; CIS Srl 22.810,47; F.A.R.C. Srl 22.810,47; MODIEL Srl 22.810,47; MOBILIFICIO MARCHESE Srl 22.810,47; SOGIM Srl SOCIETA' GESTIONE 22.810,47; MILLE MOLLICHE Snc dei F.lli Giambattista e Nunzio Gazzara 22.810,47; 109 PRESS Srl 22.810,47; CRUPI GIOVANNI 22.810,47; NICOTRA COSTRUZIONI Srl 18.248,37; NICOTRA MARIANO 17.107,85; TUTTO GIOCO - Srl 21.099,68; CASELLI MOTORS Srl 21.213,74; TERMINAL TREMESTIERI Srl Giuseppe 22.810,47; FRISONE GIOVANNA 22.810,47; SERVIZI NORIMBERGA SOCIETA' 15.967,33; ALICENTER Srl 22.810,47; CONSORTILE PER AZIONI 22.810,47; P4 Srl BORGOSANO GIOVANNI 22.810,47; 22.810,47; FULL RENT Srl 11.405,23; A.G. TRASPORTI LONIA Srl 11.405,23; GROUP di Angelo Asterite Sas 20.529,42; RISANAMENTO MESSINA Srl 22.810,47; EUROIMPRESA Srl 9.124,19; THE GIFT di GRAFO EDITOR Srl 12.571,07; BONCODDO Giacomo e Nadia Caridi Snc 22.810,47; MARMI SNC di Boncoddo Salvatore & C. BERTE' ANGELA & C. SNC di Bertè Angela 21.944,55; TIKART DI GI.TI. 22.810,47; 22.810,47; GIA.NA. CARBURANTI Sas di GALLETTA MARIA 22.810,47; SGARLATA Caridi Giacomo e Nadia 22.810,47; EASY SALVATORE 22.810,47; SIRACUSANO CAFE' Sas di Caridi & C. 22.810,47; ESSEBI AUTOMOBILI Srl 22.810,47; IMES MULTISERVIZI di Spanò Bascio Vincenzo INDUSTRIE METALLURGICHE E 22.810,47; SAMPERI di Fulvio e Michela SIDERURGICHE Srl 22.810,47; DHS Samperi & C. Sas 14.896,72; TECNOMARE Srl CONGREX Srl 22.810,47; A.Z.P. Srl 22.810,47; DUE EMME di Marchetta Antonio UNIPERSONALE 21.708,51; KARTOFLAK di & C. Sas 17.107,85; PANARELLO FILIPPO Cambria Maria & C. Sas 5.702,62; 22.810,47; PASTICCERIA PETRELLA S.N.C. di ARCOBALENO Cooperativa sociale 22.810,47; Petrella Natala & C. 22.810,47; J FIN SERVIZI RUTA Srl 11.405,23; DUTO CAR SERVICE Srl FINANZIARI Srl 22.117,03; CAMI PIETRO & 22.810,47; EUROEDITORIALE di Picciolo FIGLI Sas 22.810,47; ORIADE Srl 22.810,47; Rosaria 5.702,62; WORKSHOP INSIDE Srl GIRONE ROSA MARIA 11.405,23; 9.124,19; VITA GIACOMO - Srl 22.810,47; PUBBLISTRETTO Srl 22.810,47; EMPORIUM SICILY EXPRESS COURIER di Giovanna Srl 22.810,47; BABYSCIC Srl 22.810,47; D’Arrigo 11.405,23; ARENA ANNIBALE RNA OLIMPY Srl 22.810,47; TES - TECNO 22.810,47; CESAREO FARMACOSM Srl ELEVATOR SYSTEM Cooperativa Arl 22.147,14; AM TRASLOCHI di Campagna 11.405,23; OLISERVICE Sas di Allegra Marco 11.385,16; CAVALLARO SALVATORE Vincenzo & C. 2.281,05; GASTRONOMIA E 570,26; SIFAM-SISTEMI INDUSTRIALI FRIGO ROSTICCERIA di Ruggeri Sergio 22.793,49; ARRED. MERIDIONALI Srl 11.405,23; L'AUTORICAMBIO di Saporitp Massimo AUDITORE CARMELO 5.702,62; MEGA22.810,47; GENTILUOMO SERVICE Srl SISTEM di Mancuso Francesco 17.107,85; 11.405,23; LA CELERE DISINFESTAZIONI di GRUPPO CORONA Srl 22.810,47 EUROPA Occhino Giovanni 22.761,16; PANIFICIO AUTO Spa 19.662,62; LADY M. Srl 11.405,23; SCUDO GIOVANNI dei Fratelli Scudo Snc SURGELOMANIA di Morabito Danilo 22.713,83; VISALLINFISSI di Visalli Santo 19.453,57; S. & M. di Scipilliti Matteo 22.765,59; ALEXA di Alessia Golino 2.281,05; 22.810,47; PIANETA MARE di Bonaffini DE ROSA LUIGI 2.281,05; SERVER di Galletta Carmelo & C. Sas 22.810,47; CENTRO Grazia Maria 22.810,47; RAMER Srl ELABORAZIONI DATI LORIA 22.810,47; BAR 22.810,47; EXPLORER INFORMATICA Srl MARACANA' Srl 22.810,47; PIGNATARO 9.694,45; SAITTA ALDO 2.281,05; RITROVO PORTA MESSINA dei Fratelli Di Pietro Santo e Luciano Snc 22.810,47; IRRERA VERONICA 11.405,23; NOME ZFU ISTANZE IMPORTO medio FORNITURA NAVALI per impresa STRACUZZI Srl 18.307,57; 54.713,37 ZFU di Aci Catena 163 PELLEGRINO NUNZIO 15.264,51 Zfu di Acireale 671 11.405,23; BALSAMO 25.959,34 Zfu di Bagheria 454 LETTERIA 22.810,47; 15.845,03 Zfu di Barcellona Pozzo di Gotto 566 IL BOSCO DEI 100 79.807,96 Zfu di Castelvetrano 110 ACRI Cooperativa 86.348,37 Zfu di Catania 214 sociale 22.810,47; 38.201,39 Zfu di Enna 196 COSENTINO 64.422,10 Zfu di Erice 121 CATERINA 21.970,13; 33.124,89 Zfu di Gela 418 GALTIERI ANTONINO 21.199,89 Zfu di Giarre 293 20.864,88; DENARO 18.622,08 Zfu di Lampedusa e Linosa 382 SALVATORE 22.810,47; LMG Srl 22.810,47; LA 20.110,37 Zfu di Messina 792 VENAUTO di La Vena 79.733,19 Zfu di Palermo (Brancaccio) 159 Andrea 22.810,47; 31.130,33 Zfu di Palermo (Porto) 347 SANDI GIUSEPPE 23.728,25 Zfu di Sciacca 343 22.810,47; 17.661,55 Zfu di Termini Imerese 449 D'AGOSTINO PIETRO 15.237,64 Zfu di Trapani 480 22.810,47;GIOIE 17.835,08 Zfu di Vittoria 525 D'ORO di Sturniolo 27.201,24 Insieme delle 18 Zfu della Sicilia 6.683 Concetta 22.810,47; ROTELLA DANIELE Messina la fa Franca Assegnati quasi 182 milioni di euro per 792 istanze. Agevolazioni fruibili attraverso il modello F24. Ecco di seguito l’elenco completo dei beneficiari e i relativi importi MESSINA. E’ Messina la società in testa alla graduatoria emessa dal ministero dello sviluppo per Zfu, le zone franche urbane della Sicilia. L’importo delle agevolazioni assegnate si attesta su 181.785.861,13 euro e in testa alla classifica svetta Messina con 792 su 6.683 istanze, a fronte di un finanziamento ammesso di 17 milioni di euro. Le agevolazioni concesse saranno fruibili attraverso il modello F24, dove bisognerà indicare il codice tributo che il direttore generale dell’agenzia delle entrate a giorni dovrebbe emettere. Potranno essere dedotte, oltre all’Irap, la tassa sulle attività produttive regionali, anche l’Imu, per i proprietari di immobili e l’esonero totale per il versamento dei contributi per i dipendenti. Ecco di seguito l’elenco delle imprese ammesse al contributo a Messina. La differenza degli importi è data dall’entità del contributo richiesto e dalla disponibilità dei fondi, in rapporto alle istanze pervenute. FRATELLI CHIOFALO Srl 22.810,46; CALOGERO SEBASTIANO 2.281,04; AGRITECNICA di Bellamacina Marco 22.810,46; GENERALE ITALIANA PUBBLICITA' Srl 22.810,46; NASISI Srl a capitale ridotto 22.810,46; GRUPPO IMMOBILIARE 2R Srl 22.810,46; NASISI Srl 22.810,46; FIORIBEL di Sergi Giovanna 22.810,46; SUNROOF Srl 22.810,46; ARGEL Srl 17.107,84; CUCINOTTA MICHELE & C. Sas 5.702,61; PINTER Srl 22.810,46; SETTIMO GIUSEPPA 22.810,46; EASYDECOR Srls 22.810,46; MARINO LETTERIO 22.404,63; G & G S.A.S. di Giuseppa Morgante E C. 22.810,46; LA PARANZA di Bonaffini Salvatore 22.810,46; L.C.T. S.R.L. 11.405,22; HOLLYWOOD PARRUCCHIERI di Lo Presti Vincenzo 22.810,46; TECNOLOCK di Gogliandolo Paolo 21.960,91; SANCAR S.A.S. di Davì Elena & C. 22.810,46; OPIUM FITNESS CLUB di D’Angelo Francesca 22.810,46; LSA SERVIZI SRL 19.388,89; CERAOLO S.A.S. di Ceraolo Rosa & C 22.810,46; GI.PI. Srls 22.810,46; COLAPESCE - RISTORAZIONE Srl a capitale ridotto 22.810,46; DI GIOVINE EMILIO 22.810,46; CELESTI PIETRO 22.810,46; ROMEO MARIA 22.810,46; PREMIATA DITTA RISTRUTTURAZIONI DI BAGNATO SALVATORE 22.810,46; ARENA ANTONINO 22.810,46; SPARACINO NICOLETTA 22.810,46; ARCIDIACONO MAURIZIO 22.810,46; VELO ADRIANO 22.810,46 NEW AGE DI ANTONINO SOTTILE 22.810,46; BONFIGLIO MAURIZIO 22.810,46; ARCOLACI S.R.L. 22.810,46; SORELLE PINO S.N.C. di Pino Giovanna e Pino Marioa Pia 22.810,46; EFFEDI SERVICE di Felughi Domenico 22.810,46; S.O.E.C.O. Srsl 22.810,46; ARCOLACI GAETANO 22.810,46; ARENA ANTONINO 22.810,46; OCCHINO ANTONINO 22.810,46; BELLINGHIERI GIUSEPPE 22.810,46; ZAPPIA IRENE 22.810,46; SILVESTRI ADELE 22.810,46; BOREA S.R.L. 22.810,46; GALLETTA ROBERTO 22.810,46; MIANO ANGELO 22.810,46; GRASSO CONCETTA 22.810,46 MODA FLASH S.R.L. 22.810,46; CUCUZZA S.N.C. di Antonio e Angelo Cucuzza 22.810,46; IRRERA LETTERIA 22.810,46; CERAOLO ALDO CRL 22.810,46; NEW NEON VE.LA. Srl 11.405,22; BONTA' SICILIANE Srls 22.810,46; MACCHERONE MARIA 22.810,46; MAMONE ANTONINO 22.810,46; HEALTHY LIFE Srls 8.553,92; AUTOLAVAGGIO ESYCAR di Mannino Giancarlo 22.810,46; MONDELLO GIUSEPPE 22.810,46; LOMBARDO DEMETRIO 22.810,46; OFFICINA MECCANICA di Natoli Carmelo 22.810,47; PERRONE ALESSANDRA 22.810,47; ACCONCIATURE PINK DI ROSANNA PICCA 22.810,47; SELVAGGIO DOMENICO 22.810,47; PISANI Srl 22.810,47; FARAONE GIOVANNI 22.810,47; CITY MARKET S.R.L. 22.810,47; EL.SI.ELETTROINDUSTRIALE SICILIANA S.R.L 17.107,85; LENS POINT S.R.L. 22.810,47; MISA CARMELO 17.107,85; BIRRIFICIO MESSINA - Cooperativa 22.810,47; OFFICINE PARNASSO Srl 22.647,03; EL.SI.IMMOBILIARE Srl 17.107,85; SO.GE.MAN. Srl 22.810,47; S.A. SUPERMERCATI Srl 22.810,47; SICILFARINE Srl 22.810,47; S.I.T.E.M. Srl 17.107,85 ACCUEIL Srl 12.545,76; IM.PE IMMOBILIARE PESCHIERA di Peschiera Luca E C. Sas 22.810,47; EVER GREEN Srl 21.384,81; BAR PASTICCERIA GELATERIA PETRELLA CESARE di Petrella Riccardo & C. Snc 22.810,47; BAR SPORT di Simone Todaro & C. Sas 17.107,85; LA FUTURA SUD Srl 22.810,47; IDEA KIDS di Spadaro Emanuele 22.810,47; RITROVO "GLI ARTISTI" di Francesca Napolitano 22.810,47; IMMOBILFER Srl 22.264,27; RITROVO CORRENTI Srl 11.405,23; AL CATERING Srl 22.810,47; FAMOSO GIOVANNI 17.107,85; GIDOT Srl 22.810,47; AROMATICA SICILIANA Srl 22.810,47; C.E.I.CA. Srl 22.810,47; CANTIERI NAVALI DELLO IONIO Srl 17.107,85; PROTER Srl 22.810,47; UCAT Srl 22.810,47 B.S. LEGNO Srls 22.810,47; CAMELIA srls 22.810,47; DOMENICO BRANCATO di Brancato Francesco & C. SNC 22.810,47; EDILTORRE MESSINA Srl 22.810,47; AUTOCARROZZERIA DU.TO. di Giorgianni Felice & C. S.N.C. 16.667,01; GASMESS MESSINESE GAS Srl 20.967,27 IMPOLLONIA CARMELO 19.445,92; MORABITO ANTONIO 11.405,23; PARNASSO Srl 19.619,67; PELLEGRINO GIOVANNI 22.810,47; IMMOBILIARE DEL SUD-Srl 22.810,47; BOATS GROUP Srl 22.810,47; GFM CONSULTING Srls 22.810,47; CANTO ANGELA 22.810,47; L.E.M.I.C. di Gogliandolo 20 Giugno 2014 COSI’ IN SICILIA centonove pagina 25 20 Giugno 2014 22.810,47; BALLER Srl 22.810,47; CRISAFULLI ARTSEDIA Srl 22.810,47; SALA SLOT di Pernicone Veronica 5.702,62; DE.CAR di De Luca Luigi 22.810,47; LAGANÃ ANTONINO 20.529,42; ARNAO GIACOMO 20.529,42; F.LLI BONCODDO DI F. & A. Snc 21.858,23; SCHELETRICA SUD VITOPLATINE di Tipone Marcello 22.810,47; ARENA CORRADO 22.810,47; S. & P. Srl 20.664,22; MARINO GRAZIELLA 22.810,47; CARNAZZA SERGIO 22.742,42; GLI ANTIPASTI D'ANDREA di Lupo Maria 22.810,47; CUCINOTTA SILVANA 22.810,47; ADAMO GIOVANNI 22.810,47; CASTANO GIUSEPPE Srl 22.810,47; SPORT- CAR Srl 22.810,47; AUTOSPORT SALEMME Srl 21.893,03; SALE & PEPE di Sciutteri Danilo 22.810,47; EURO COMMERCE ARREDO FOOD Srl 22.810,47; VINCI LUCIANO 11.405,23; ROMAR di Spadaro Massimo 22.810,47; PIU' DIESEL di Catania Nicolò e Giuseppe Snc 22.708,72; ING. MANLIO SCHIPANI Srl 22.810,47; CREAB Srl 22.810,47; COSTANTINO DANIELA PARRUCCHIERI 2.851,31; FORMULA TRE Srl 18.476,48; EDILIA 2008 Srl 12.545,76; SER.MAN. SERVIZI MANAGERIALI INFORMATICI Srl 21.555,89; DECON Spa 11.177,13; COSTRUZIONI ELETTROMECCANICHE Ingg. Alfonso & Manlio Schipani Srl 22.810,47; GUGLIANDOLO GAETANO Srl 22.582,36; PHOENIX BET Srl 22.354,26; ALBATROS WOOD SOLUTIONS Srl 22.810,47; ITALCAR Srl 21.099,68; ROSARIO GUGLIANDOLO - Srl 21.099,68; AG CONCRETE Srl 22.582,36; MAGG COMMUNICATION di Scala Maria 22.810,47; SOGEIM Sas di Cucè Massimo & C. 22.810,47; BRUNO F.LLI Srl 21.898,05; FARMACIA FERLAZZO del dott. Ranieri Eugenio 22.456,12; CAPRIA RENATO 22.126,15; LEONARDI Sas di Antonino Leonardi & C. 11.405,23; 3 P POWER Sas di Antyonio Passeri e C. 11.405,23; M.C. SERVICE Srl 22.810,47; FINHORECA - Spa 22.582,36; REAL STORE Srl 21.669,94; A. CRESCENTI PAVIMENTI Srl 22.012,10; CED TRIMARCHI DI PARACHI' LUIGI 11.405,23; BHC Srl 22.582,36; ALTIERI GIACOMO 11.405,23; BARBERA 1870 Spa 18.818,64; TERRANOVA GIUSEPPE 22.585,85; GARDEN SPORT MESSINA srl SPORTIVA DILETTANTISTICA 2.281,05; FARMACIA GULLO dei dott. Andrea e Sofia Di Prima Snc 22.354,26; MARE AZZURRO SERVICE Srl 21.669,94; VENUTO DONATELLA 22.810,47; STURNIOLO Srl 22.810,47; SGROI MARIA FRANCESCA 22.810,47; ALSO Srl 22.810,47; F.LLI CAMBRIA S.N.C. di Cambria Roberto & C. 22.810,47; FIRE RE Srl 22.756,30; O.S.ITALIA Coop 20.516,23; AMATO GIACOMO 20.529,42; SALONE MIMMO di Cardia Domenico 20.529,42; SEGULLO ANGELA 20.529,42; MUSTICA GIOVANNI & C. Sas 22.810,47; CO.GI.CO.Srl 22.810,47; CASTANO ANTONINO 22.810,47; CARDILE CINZIA 22.810,47; FRATTIMA STELLARIO 22.810,47; DEVERSORIUM Srl 22.810,35; SMIROLDO & C. Sas di Carmelo Smiroldo 21.423,59; INVICTUS - Srl 22.582,36; LA ROCCA SANTO 5.702,62; DODICIVOLT Srl 22.810,47; AMIR Srls 22.810,47; MIREYA Sas di Patrizia Giannetto & C. 22.810,47; RUNCI LETTERIA 22.810,47; FRIGOMEP di Pollara Paolo 22.810,47; WORLD ANIMATION Srl 22.810,47; CENTRO ESTETICO MARY di Risso Maria 22.652,79; PATTI FORTUNATO 22.810,47; EMY FREESTYLE di Simona Scibona 22.810,47; SANTORO MARIA economia TERESA 3.991,83; ORTOFRUTTA LEONE Srl 22.810,47; G.V.D. Srl 22.810,47; GDP LAB di Giacomo Di Procolo 22.810,47; GRUPPO NAPOLI Srl 22.810,47; CUCINOTTA NATALE 22.764,85; IMMOG Srl 22.810,47; GI.GI.C. Srl 22.582,36; MEMORY DI M. Broccio 22.810,47; GUGLIANDOLO GAETANO 21.669,94; GIANNINO ANTONINO 22.810,47; RI.CA. EVENTI & SERVIZI AZIENDALI di Grazia Riggio e C. Sas 11.405,23; SICILSTUDIO SERVICE di Bicchieri Angela 22.810,47; AUGUSTUS 1930 di Lamari Angiolina 22.810,47; VARGIU PIETRO di Santi Vargiu 22.810,47; VILLARI DEBORA 22.810,47; LA NUOVA PANETTERIA di Munaò Francesca 22.810,47; BARTOLONE GAETANO 22.810,47; I.M.A.C. - di Gugliandolo Ernesto & C. S.A.S 22.582,36; CALABRO' PATRIZIA 22.810,47; NEW HAIR di Saraniti Domenico 22.810,47; CURRO' MIRKO 22.810,47; NETTUNO SOLUTIONS Srl 22.810,47; D'IGLIO MAURO 8.553,93; GRIOLI PAOLO GRL 22.810,47; RICCARDO ROSARIO & BOMBACI MICHELE Snc 21.525,10; COFIP Srl 22.810,47; OFFICINA MECCANICA BRUNO Srl 22.810,47; C.A.S.A. Snc di Antonino e Pladico Raffa & C. 22.108,02; PIAR Srl 22.810,47; RIGANO S. & FIGLI di Vincenzo Rigano C. Sas 22.810,47; BRACCINI ANTONIO 22.810,47; ITALIMPRESE Srl 22.810,47; BALSAMA' LUIGI Srl 22.810,47; CARAMBA di Longo Letterio 22.810,47; ARMONIA E BENESSERE di Teresa Irrera 22.810,47; CALISPERA di Currò Giacomo & C. Sas 22.810,47; CANTIERI PALUMBO Srl 22.240,21; AZIENDA AGRICOLA "CAMMAROTO" di Cammaroto Antonino 22.810,47; PANARELLO ALESSANDRO 22.810,47; SOTTILE GIUSEPPA 22.810,47; FARMACIA DELLE ERBE della dott. Minutoli Silvana 22.810,47; VITALE GIOVAMBATTISTA 22.810,47; IL RISPARMIO SICURO di Bongiorno Angelo 22.810,47; FRENI GIOVANNA 22.810,47; RUGGERI SALVATORE 22.810,47; CUBECURVE Srl 22.810,47; PANARELLO FILIPPO 22.810,47; CUBECURVE PEOPLE Srl 22.810,47; COLOSI Sas di Colosi Sergio & C 22.810,47; MI.RO MULTISERVICE DI MILITTI 1.140,52; PANIFICIO VENEZIANO di Veneziano Antonia 22.810,47; NUOVO DOLCE INGROSSO Coop 22.810,47; SANTORO GIORGIO 22.810,47; ENFANT AND TOY di Trovatello Vincenzo Sas 22.810,47; SCANDURRA GRAZIA 22.810,47; GEOM.FUCILE MICHELE 22.810,47; SERVIZI DI PULIZIA E GIARDINAGGIO EMOVI CARMELO 22.810,47; F.LLI SERGI Srl semplificata 11.975,50; S.A.F. Srl 11.405,23; GRUPPO SICILZINCO Srl 10.320,55; POLLICINO Srl 22.761,43; VILLARI GIOVANNI 11.405,23; TOSCANO GAETANO Sas di Sergio Toscano &C 22.810,47; TOSCANO SCHEPISI Srl 22.810,47; O.L.S.A. OFFICINE LAVORAZIONI SIDERURGICHE ED AFFINI Srl 21.099,68; BARBAGALLO SANTI 22.810,47; INTERDONATO ANTONINO & C. SNC 11.405,23; B&B LA CASA DI ORIONE di Giuseppe Certo 22.810,47; DIAGNOSIS APPARECCHI ACUSTICI di Dulcetta Concetta 22.810,47; MESSINA NOLEGGI Srl 22.810,47; PAFF SUPERMERCATI Srl 22.810,47; FERRO BETON Srl 21.669,94; MASTER Srl 22.810,47; INTUIZIONI PARRUCCHIERI di Raspaolo Concetta 22.810,47; LA VALLE LUCIA 22.810,47; ITALCASE di Giuliano Giuseppe 22.810,47; ZANTE RITA 22.810,47; SCHEPIS RACING Srl 22.810,47; 3M di Panarello Francesco & C. S.N.C 22.810,47; MESMAN - Srl 17.107,85; DI BELLA LUIGI 22.810,47; LA BOCCETTA TERESA 22.810,47; LOGEIMM Spa 22.810,47; SORACI BIAGIO EMANUELE Src 22.810,47; FARMACIA PROCOPIO VINCENZO 22.810,47; CONCESSIONE FALCO Snc di Ventimiglia Francesca 22.810,47; TAVELLA PAOLA 22.810,47; THETIS Srl 22.810,47; TROVATO ANGELINA 11.405,23; C.M.T. DI IMBESI FILIPPO 22.810,47; LEONARDO MASSIMO 22.810,47; SCHEPIS SALVATORE 22.582,36; TORREFAZIONE EL NEGRITO Snc di Guerriera Maria e Raffaele 22.810,47; G.A.I.SER di Giliberto Angelo 22.810,47; LUCA' MICHELE 22.810,47; MERSI Srl 22.810,47; CENTORRINO ANTONINO 22.810,47; PROCOPIOFLEX Snc di Procopio Santi & C. 22.468,31; MARESSA & MORABITO Snc di Morabito Antonio e Maressa Giovanni 22.810,47; ANTINCENDIO DELLO STRETTO Snc di Carbonaro Antonio e Pagano 22.810,47; LA BUFALINA DEL NAPOLETANO di Graffeo Marcella 5.702,62; BAR PASTICCERIA PIPPO D'ARRIGO di D’Arrigo Luigi 22.810,47; VI.PAC Srl 22.651,47; S.C. COSTRUZIONI Srl 22.810,47; GULLETTA SALVATORE 20.461,22; BTS ITALIA GROUP 22.810,47; S.& F. SERVICES Srl 22.810,47; T. & C. MOTORI Snc di Caristi Giuseppe e Tribodo Paolo 22.810,47; TRIOLO Srl 22.810,47; INTERCONTINENTALE SERVIZIO IGIENE Srl 11.405,23; INTERMEDIAZIONE E CONSULENZA MESSINA 5 Srl. 22.810,47; SPORT PIU' di Porcari Massimo 22.810,47; LO RE Srl 21.669,94; ITALCAR Snc di Ioppolo Antonino & C. 22.810,47; ABATE Snc - SCAFFALATUREdi Abate Antonino & C. 22.040,61; CENTRO RIPARAZIONI ITALCAR Srl 22.810,47; INTERMEDIAZIONE E CONSULENZA MESSINA 3 Srl 22.810,47; MEDICART Srl 22.810,47; METAB Srl 22.166,07; NUOVA ISPA Srl in forma abbreviata 22.810,47; RICA ONLINE Sas di Gaetano Rinaldi & C. 5.702,62; EDIL SERVICE di Papale Domenico 22.810,47; BUSA' MOTORS di Busà Antonino 22.810,47; TODARO ANTONINO 22.810,47; MOLLURA & C. – Srl 18.248,37; DE TOMMASO PLACIDO 22.810,47; EDIL CONTESSE Srl 22.810,47; CACOPARDO PIETRO & FIGLIO Sas 22.810,47; PARCO DELLA MAGNOLIA Srl 22.810,47; LA ROCCA NICOLA 21.669,94; SUD - INVEST Srl 22.810,47; PAPALEO ANTONINO 21.669,94; CAPPUCCETTO ROSSO Srl 22.810,47; EUROTRUCK Srl 22.810,47; MERIDIONALE MARMI DI CUCINOTTA ALESSANDRO 22.810,47; GIORDANO EMMA 22.810,47; ECO CLEAN Sas di Dissanayake Prasantha & C. 22.810,47; PUNTO CARNI Srl 22.810,47; FINCAF - Spa centonove pagina 26 22.810,47; COGEDIS Srl 21.692,76; GUERRERA GIACOMO 22.810,47; D'ARRIGO GIOVANNA 22.810,47; TRIDE IMMOBILIARE Srl 22.810,47; ORIENTALE SICULA IMMOBILIARE Srl 22.810,47; S.A.T.E. di Perfolizzi G. e Bombaci U. 21.669,94; FO.EL.GRAF. Srl 22.810,47; BLACK OFFICE di Silipigni 22.810,47; CUCINOTTA PIETRO 11.405,23; GANGEMI GAETANO 11.405,23; FAUSTO BALSAMA' Srl 22.810,47; MERIDIONALE BEVANDE Srl 22.810,47; GIUFFRIDA Srl 22.810,47; S.A.R.E.V. Srl 22.810,47; CIMECOM S.R.L. 22.810,47; BAR STADIO Snc di Maria sebastiana Bisanti 2.281,05; D'ANGELO AGATINA 22.810,47; TERRANOVA FRANCESCO 2.281,05; LA NUOVA BRACE di Mondello Placido 22.810,47; MUNDO GIANFRANCO 6.843,14; COLOR SPRING di Zumbo Antonino & Morsillo Giovanna Snc 22.810,47; SORRENTI VITTORIA 18.248,37; DEARKADIA Srl 22.810,47; CMG SERVICES Srls 22.810,47; GENTILUOMO Srl 22.810,47; RIPEPI ANTONIO 20.962,36; TREDEMA Srl 22.810,47; ARKIMEDE Srl 22.810,47; CALOGERO DOMENICO GIUSEPPE 22.810,47; DI PIETRO CENTRO SERVIZI AUTO S.R.L. 22.810,47; IL CONTROLUCE Srl 2.812,70; FIVE Srl 22.810,47; ALE E FRANZ PARRUCCHIERI di Currò Francesco 22.810,47; ARRIA DANIELA 22.810,47; ARCIDIACONO SALVATORE 22.810,47; CIAO CASA Srl 22.810,47; MARCONI IMPIANTI Srl 19.160,79; ECORA Sas di Salvatore Ecora & C. 21.669,94; OTERI GIUSEPPE 22.810,4; LABORATORIO PASTICCERIA F.lli La Valle di Giovanni e C. Snc 17.107,85; BAR CUCE' ANGELO di Cucè Nunzio 22.810,47; SAFINSERVICE Srl 22.810,47; JOB CENTRAL Srl 22.810,47; C.R.A.T. - CENTRO REVISIONI AUTOVEICOLI TRINACRIA Srl 22.810,47; LO RE GIOVANNI di Giovanni Lo Re & C.Snc 19.160,79; BAROLBED Srl 22.810,47; MUSCOLINO ALESSANDRO 22.810,47; EUCONSUL Srl 22.810,47; MEDITERRANEA FORNITURE Srl 22.810,47; ESPURGO SUD di Antonino Cubeta 10.861,77; MARCONI ENERGIE Srl 22.354,26; SICURCAR Srl 14.826,80; M. C. G. - Srl 22.810,47; CANTINE IVAM - CANTINE MADAUDO Srl 22.810,47 NUOVA FARMACIA INGO DI Anna Crisafi & C. Sas 20.529,42; BAR ELITE di Di Bella Emanuele 5.702,62; NUOVA COSTRUZIONE EDILE Srl 11.405,23; ITALCASE NETWORK di Giuliano 22.810,47; LA GIARA di Vinci Santina 5.702,62; RETRONOUVEAU Sas di de Domenico Davide & C. 22.810,47; R.A.N. Srl 22.810,47; POLITO FRANCESCO 11.405,23; FERR. ALL. di Caltabiano Carmelo 22.646,32; GOGLIANDOLO ALESSANDRO 22.810,47; economia BERTUCCIO R. & VITRANO D. 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HYDROTHERMOIMPIANTI DI Orecchio Giampaolo 22.810,47; CALOR GAS di Tropea Gaetano 20.529,42; SANTINO SANO' Srl 22.810,47; ECOL 2000 Srl 11.405,23; FUCILE ROSALBA 11.405,23; NEW CUCCIOLO di Giamporcaro Santi 22.810,47; SALVO & PINA Snc di Salvatore gentile C. 22.810,47; MAICOR Srl 20.139,48; SMARTWORK Srl 22.810,47; STUCCHIFICIO BRIGUGLIO di Briguglio Giuseppe e fabio Snc 22.810,47; 'EUROART' di Giuseppe Corsaro 20.529,42; INGEMI DARIO 22.810,47; MARBI Srl 22.810,47; SOMEDIL Srl 22.810,47; ITALIMPRESE GENERAL CONTRACTOR Srl 22.810,47; BORGIA & GIALLOMBARDO Snc di Carmelo Borgia & C. 22.810,47; MARTELLI SAVERIO 17.107,85; CARMELO GENTILE TRASLOCHI di Carmelo e Francesco Paolo Gentile Srl 11.405,23; REITI MAURIZIO 11.405,23; SENORITA DI BIONDO VALENTINA 19.388,90; PIENOBLU Srl 22.810,47; CAMMAROTO GIUSEPPE 22.810,47; RITROVO SUNRISE di Bernardo Salvatore 19.959,16; RUSSO CATERINA 22.810,47; CHARYBDIS VACCINES Srl 22.810,47; PERRI SANTO GIUSEPPE 8.862,55; ASAN FLORIN 22.810,47; PUGLISI FABIO 22.810,47; IL FORNO....DEI SAPORI di Salvà Salvatore 2.281,05; LA BELLA PIETRO 22.810,47; GAROFALO Spa 22.810,47; VITTORIO CUNDARI Srl 22.810,47; CRISAFULLI EMANUELE 10.264,71; UNISERVICE Srl 21.669,94; PANCONSUL Srl 22.810,47; ALL STAR di Angelo Maimone 20.529,42; CO.F. COFANI FUNEBRI AMABILE dei F.lli Stracuzzi Giuseppe e Rocco 19.331,87; PANDOLFINO GIUSEPPA 22.810,47; KVS ENGINEERING Srl 2.281,05; ZAPPALA' DANIELA 11.405,23; FRAZZICA PATRIZIA 22.810,47; COSTANZO GAETANO 22.810,47; IRRERA FRANCESCO 22.810,47; IRRERA BIAGIO 22.582,36; FRANCICA ROCCO VINCENZO 22.354,26; EBANISTERIA MESSINESE DI CARBONE PATRIZIO 21.555,89; MANGANO 22.810,47; ALOVISI PIETRO 22.810,47; PARATORE GIUSEPPE 6.843,14; VITA Srl 20.529,42; LONGO NUNZIO 11.405,23; G.B. ORTODONZIA di Bono Pietro 22.810,47; E.A.T. SERVICE Snc di Pietrafitta Gaetano & C. 19.959,16; SERVIZI ELETTROINDUSTRIALI EUROPEI - Srl 19.388,90; NAPOLI VINCENZO 11.234,16; SACCA GIUSEPPE 22.810,47; LA MONICA VINCENZO 11.405,23; RITROVO CHRISTIAN Sas di Marchiafava Christian & C. 22.810,47; LRB Snc di Bombaci Francesco & C. 22.810,47; SALINI GIUSEPPE 22.810,47; ASPRI GIUSEPPE 22.810,47; IMPRESA EDILE SI.AL. di Muscolino Salvatore 22.810,47; IL CIELO E IL MARE di Carbonaro Roberto 22.810,47; AVVENIRE 2000 - Coop 22.810,47; SANTORO ANTONINO 22.810,47; HAPPY SUSHI WOK Srl 22.810,47; LINE LADY di Panetta Graziella 21.669,94; RETE ABILE Coop sociale 22.810,47; ALCACOM Srls 22.810,47; CLT coop 11.405,23; DI GIOVINE SANTA 22.810,47; CURRO' LOGISTICA 11.405,23; DARPEX Srl 22.810,47; F.V.F. MULTISERVICE Srls 3.421,57; BRUSCHETTO STELLARIO 20.715,44; D.M. SERVIZI di Marretta Domenico 22.810,47 SICILCOSTRUZIONI Coop 22.810,47; CICALA VINCENZO 22.810,47; FRATELLI CANTALI Srl 3.991,83; ARRIA ANTONELLA 22.810,47; PELORITANA SERVICE di Andrea Coluccio 22.810,47; RI.FO.TRAS.-IND.RIFUSIONE E TRASFORMAZ. ROTTAMI di Panebianco Nunzio 22.810,47; RIGGIO GIUSEPPE 22.810,47; TECNOLOGIE INDUSTRIALI NAVALI Srl. 5.688,36; CANNAO' GIUSEPPE 22.810,47; SERRA DOMENICA 22.810,47; 4S DI SETTINERI CONCETTO 22.810,47; IMPIANTISTICA DELLO STRETTO di Micalizzi Antonino & C. Sas 22.810,47; TRINACRIA 2001 di Freni Maria & C. Snc 22.810,47; SICILIFT Coop 22.810,47; ROBERTO ANGELA 22.810,47; SCHIAVO GIOVANNI 22.810,47; G.R.S. SERVIZI di Savoca Carleo Giuseppe 22.810,47; PANARELLO ANGELO 11.405,23; GULLOTTA NENZI 22.810,47; NAVAL COSTRUZIONI di Baeli Antonio 22.810,47; MINUTOLI GIUSEPPE 11.405,23; MILLO Srl 22.810,47; MASTER FOOD Srl 22.810,47; PELLEGRINO FRANCESCO 22.810,47; SAMAG CERAMICHE di Magazù Santa 20.529,42; MANGANO GIUSEPPE 11.405,23; CURCURUTO FLAVIA 20.463,27; DE FRANCESCO MELANIA 22.810,47; CO.M.MAN Srl UNIPERSONALE 11.405,23; MUTTO ANDREA 22.810,47; RICCARDO TRASPORTI Coop 11.405,23; RUSSO GIUSEPPE 22.810,47; CMO Srl 22.810,47; PINTAUDI ANTONINO 11.405,23; CASA DELLA PASTA FRESCA di Aspri Santina 21.669,94; ARTISTICA LAMPADARI Srl 22.810,47; ZOE ACCONCIATORI di Calabrese Giuseppina 22.810,47; FONDARO' KATIUSCIA 22.810,47; ECO.TECNICA del dott. Giuseppe Dibella 22.810,47; M.G.V.T. COSTRUZIONI Srls 22.810,47; F.LLI RAMUGLIA Snc di Giovanni ed Antonino 12.545,76; TACCO A VISTA di Vita Giuseppe 11.405,23; MAZZEO STEFANO 22.810,47; TACCO A VISTA di Saglimbeni Carmelo 11.405,23; ABATE MICHELINA 22.810,47; NAVAL STRATEGIC CONSULTING Srl 11.405,23; EFFEAUTO 22.240,21; HSA Srl 22.810,47; F.LLI GALLETTA S.N.C. di Domenico & Letterio Galletta 22.810,47; ROMEO GIANLUCA 22.810,47; DADO GIUSEPPINA 2.851,31; IMMOBILIARE 4V Srl 22.810,47; UNIVERSO VETRO Srl 22.810,47; CURRO' TRASPORTI Srl 11.405,23; SALIMA Srls 22.810,47; AUGUSTA BAKERY Srls 11.405,23; BUCCA MARIA ANTONELLA 5.702,62; SOCEVI Srls 22.810,47; LABORATORIO PASTICCERIA E GELATERIA SOTTOSANTI di Luciano Sottosanti & C. Snc 22.810,47; CURRO' PAOLO & C. Sas 22.810,47; PAPANDREA Snc di Papandrea Silvana & C 22.810,47; CACOPARDO MARIA 22.810,47; SAIJA ANGELO 3.421,57; ARRIGO ANTONINO 22.810,47; GERMANA' MARIO 17.107,85; EVENTI S.A.S DI MARIA AMARI 22.810,47; IDEAL COIFFEUR DI CAMPO ELISA & C. Snc 22.810,47; VE.RA. PELLI di Raffa Vera 22.810,47; GENNARO VALERIA 22.810,47; IDEAL BAR di Campo Elisa & C. Sas 22.810,47; D'ARRIGO WALTER 22.810,47; ROMACOLLECTION Srl 7.983,66; C.D. EXPRESS Srl 11.405,23; ARCIDIACONO SILVIA 22.810,47; IL COMPRO ORO di Rustica Letterio 17.107,85; CAMBRIA MARIO 22.810,47; NUOVA C.I.T. INOX di Popolo Lorenzo 22.810,47; A.M.A.P.A.R.M.A. Snc di Favazzi Mollica Basilio e C. 11.405,23 DOLCI TRADIZIONI Snc di Garufi Giuseppa e Pandolfino Massimo 22.810,47; STURIALE NICOLINO 22.810,47; LAZZARO GAETANO 11.405,23; LO SCHIAVO KRIZIA 22.810,47; GALLETTA ANGELO 22.810,47; STRACUZZI AGOSTINO 22.810,47; MANGANO GIACOMO 11.405,23; LOTTA DOMINICI Sas di Lotta Giuseppe e C. 22.810,47; ING. ARCOVITO PAOLO COSTRUZIONI Srl 22.810,47; SICILYNVEST IMMOBILIARE Srl 22.810,47; GUGLIELMO di Salice Francesca 22.810,47; MARESSA FRANCESCO 22.810,47; BONOMO Srl 21.101,05; L.A.F.E. PROFESSIONAL Srl 11.975,50; NICOSIA RENATA 22.810,47; RIZZO CARMELO 22.810,47; RISTORANTE ARCADIA di Amoroso Francesco 22.810,47; SPADARO ROBERTO 22.810,47; MANGANO CARMELO 11.405,23; ZERONOVANTA Srl 12.404,79; EUROPEAN IMMOBILIARE Srl 22.810,47 SOFFLI ANDREA 22.810,47; GI.TRA. Srl 22.810,47; GENI Sas di Antonino Paratore e C. 16.423,54; TRINO ROSARIO 21.142,59; COIFFEUR 2000 di Galtieri Pietrina 22.810,47; LENZO VIVIANA 22.810,47; CO.FRI. di Frisone Concetta 21.099,68; MILLO CERAMICHE Srl 22.810,47; SCUOLA SERVIZI S.R.L. 22.810,47; STEGA di Smediel Gaetano Sas 7.490,39; BOTTARI ADOLFO 21.099,68; BALSAMA' Srl 22.810,47; ZIZZO GIUSEPPE 22.810,47; MASSIMILIANI PNEUMATICI Srl 22.810,47; FARMACIA CARLEO di Carleo Luigina & C. Snc 22.810,47; ONORANZE FUNEBRI PIAZZA ANTONINO Srl 11.405,23; D'ANDREA EPIFANIO 22.810,47; CATANIA ANTONELLA 21.489,17; MESSINA CATERING HANNO DETTO Anci: strumento importante per lo sviluppo PALERMO. "L'Anci e i comuni siciliani hanno sollecitato oggi al ministero dello Sviluppo economico per le iniziative di sviluppo industriale, il concreto avvio delle Zone Franche Urbane, importante strumento di sviluppo territoriale previsto dall'Unione Europea". Lo ha detto il presidente dell'Anci Sicilia Leoluca Orlando esprimendo apprezzamento per la pubblicazione, da parte del ministero per lo Sviluppo economico, dell'elenco delle imprese che beneficeranno di interventi finanziari per complessivi 182 milioni di euro. I finanziamenti sono destinati a diciotto zone franche urbane ricadenti in diciassette comuni dell'Isola, di cui due a Palermo. centonove pagina 27 20 Giugno 2014 di Valeria & Claudia Balsamà Snc 22.810,47; FERRO MICHELE 22.810,47; AIRF Srls 22.810,47; D'ARRIGO ROSA 22.810,47; AGRIFRUTTA S.N.C. DI VECCHIO C. & C. 22.810,47; LA FRUTTA DI SICILIA Srl dei F.lli Vecchio e Scandurra 22.810,47; BERENATI FILIPPO 5.702,62; RIPARAZIONE AUTO di Pettinato Salvatore 5.702,62; ITALIANO MATTEA 22.810,47; EDILZANCLE Srl 11.405,23; DE LUCA MONDO Srl 22.810,47; RIZZO GIUSEPPA 22.810,47; DI GIORGIO GIANNITTO GIUSEPPE 22.810,47; GIMES - Srl 22.810,47; GRUPPO INVESTIMENTO ORGANIZZATO Srl 22.810,47; TRADING & SERVICES Srls 22.810,47; SELENE GROUP Srls 22.810,47; G.I.S.A.T. GESTIONE INFORMATICA SOLUZIONI AZIENDALI TECNOLOGICHE Srl 17.792,17; STUDIO ODONTOIATRICO JASZCZYNSKA URSZULA M. GALLETTA di Jaszczynska Urszula Magdalena & C. 22.810,47; DE FRANCESCO NATALE 11.405,23; DE CAR Srl 22.810,47; SPRINT CAR di Greco Antonino e C. Sas 22.810,47; GEM Srl 22.810,47; C.M.D. COSTRUZIONI MECCANICHE di Dipietro Paolo 5.702,62; FRENI GIUSEPPE Srl 22.810,47; DI NICOLO' EDIZIONI di Costantino Di Nicolò 18.989,71; CHIOVE' FABIANA 17.107,85; MOTOR CO Srl 22.810,47; M.D.L. di De Luca Domenico Sas 19.959,16; AUDIO K SERVICE HORIZON di Macrì Antonino 22.810,47; MORABITO FRANCESCO 22.810,47; MESSINA CAR DI Vavassori Massino 21.651,58; CALIGIORE COSTRUZIONI Srl 22.357,22; F.LLI TRISCHITTA Snc di Salvatore e Mario Trischitta 22.642,24; VISALLI MARIO 22.810,47; ORTOFRUTTICOLA MESSINESE Srl 21.997,05; ANDREACCHIO MARIA CARLOTTA 2.851,31; B.D.M.B. di Dominici Salvatore e Morana Salvatore & C. Sas 22.810,47; R.D. COLOR Sas di Morabito Pieroroberto & C. 22.810,47; CUCINOTTA PLACIDO 22.810,47; 2015 Srl 20.430,42; GIAMBOI ANNA MARIA 22.810,47; MICALIZZI ANTONIO 22.495,57; PELLEGRINO EMANUELE 22.810,47; EURO CONSULTING Sas di la Scala Maurizio & C. 11.405,23; ROMEO SALVATORE GRANDI IMPIANTI 22.704,51; CARBONE GIUSEPPE 22.810,47; SCIBONA DANIELA 21.669,94; GALEANO VINCENZO 22.810,47; MAGIC WORLD di Alessandra Mariani 11.405,23; CHILLE' GIOVANNI 1.140,52; EDILPAS COSTRUZIONI Snc di Emanuele Settineri 22.810,47; IG di Ingemi Gaetano E C. Sas 22.810,47; BONANNO Sas di Giuffè Alessandro e C. 22.696,42; T.I.S. Srl (TECNOLOGIE IMPIANTI E SERVIZI ) UNIPERSONALE 22.810,47; MELOGRANO Srl 22.810,47; MEDITERRANEA INFORMATICA di Larinà Vincenzo 11.405,23; TROVATO GAETANO 19.388,90; A.M.T. SERVICES Srl 22.810,47; DIESEL ENGINEERING ASSISTANCE Srl 21.669,94; OMNIA 2006 Cooperativa 18.248,37; G.M. di Francesca Barrilà SOCIETA' UNIPERSONALE 22.810,47; ELAR DIVISION SICILIA Srl 22.582,36; GENIPET Srl 16.537,59; MORGANTE CATERINA 11.405,23; SMALEX Srl 11.405,23; LEPA Srl 21.744,65; ALLESTO di Bellantone Marco 22.810,47; TODARO ROSARIO 22.810,47; MAIORANA DISTRIBUZIONE Srl 20.966,92; R.S. MOTORS di Restalonga Serafino 8.553,93; CALANDRA Srl 11.405,23; FENGA CLAUDIO 11.405,23; CENTRO SERVIZI SICILIA Srl UNIPERSONALE 22.810,47. 20 Giugno 2014 economia QUI EUROPA. Il problema al centro delle politiche europee. Le soluzioni per evitare catastrofi naturali Cambiamento Climatico, le strategie Ue DI SALVATORE CIFALÀ Il cambiamento climatico è uno dei temi più discussi, ed è un problema globale che richiede sforzi comuni per trovare soluzioni efficaci. L'Europa e le sue istituzioni pongono da sempre al centro delle loro campagne e politiche il problema del cambiamento climatico, impegnandosi ad adottare strategie per una crescita sostenibile a tutti i livelli. Inoltre, si deve considerare il fatto che, al pari di molte altre regioni del mondo, l’Unione europea è vulnerabile a quasi tutti i tipi di catastrofi naturali. Queste provocano ogni anno danni per l'ammontare di miliardi di euro, che incidono sulla stabilità economica e sulla crescita. I costi di eventi particolarmente catastrofici, se non adeguatamente coperti da un’assicurazione, possono gravare pesantemente sul bilancio del paese colpito e causare conseguenti squilibri interni ed esterni. Si tratta quindi di un problema serio, che tocca cittadini, imprese e governi di tutta l’Unione. In merito a questo tema la Commissione europea, lo scorso 16 aprile ha presentato due documenti: la strategia UE di adattamento ai cambiamenti climatici e un Libro Verde. La strategia introduce un CONSUMATORI L’affitto di locali Secondo una legge del 2011, in caso di contratti di locazione di immobili ad uso abitativo non registrati entro il termine stabilito dalla legge ovvero di contratti registrati in cui sia stato indicato un importo inferiore a quello effettivo, la durata della locazione è stabilita in quattro anni a decorrere dalla data della registrazione, volontaria o d'ufficio. Inoltre, a decorrere dalla registrazione, il canone annuo di locazione viene fissato in misura pari al triplo della rendita catastale, oltre l'adeguamento, dal secondo anno, in base al 75 per cento dell'aumento ISTAT. Se il contratto prevede un canone inferiore, si applica comunque il canone stabilito dalle parti. La disposizione di cui sopra è stata tuttavia dichiarata incostituzionale con una sentenza dello scorso mese di marzo della Corte Costituzionale con la conseguenza che i conduttori, che si erano avvalsi della suddetta, rischiavano di subire l’azione di sfratto per morosità e la richiesta del pagamento dei canoni di locazione previsti dai contratti originari. Francesco Suria, legale NOMINE ASSOCIAZIONE FINANZIERI Giuseppe Sturniolo presidente Anfi S.Agata SANT’AGATA. Una sezione Anfi a Sant’Agata Militello. L' Associazione Nazionale Finanzieri d'Italia, nel corso della riunione del comitato esecutivo nazionale, ha ratificato le nomine di Giuseppe Sturniolo alla carica di presidente e di Carmelo Urso vice; Basilio Calà e Giuseppe Pagano sono stati eletti consiglieri. Matteo Ciffo, Angelo Scolaro e Gaetano Mililli sono i sindaci effettivi. La carica di sindaci supplenti è stata conferita ad Antonino Arasi e ad Alfio Imbroscì. ORDINE PSICOLOGI quadro normativo e meccanismi atti a rendere l’UE maggiormente capace di affrontare gli effetti attuali e futuri dei cambiamenti climatici. Il Libro verde lancia invece una consultazione pubblica sul grado di adeguatezza delle assicurazioni che tutelano da eventi catastrofici attualmente disponibili sul mercato. Connie Hedegaard, Commissaria responsabile dell’Azione per il clima, ha così dichiarato: “Ridurre le emissioni mondiali di gas serra deve restare una delle nostre massime priorità, se vogliamo contenere il riscaldamento globale al di ASSOENOLOGI Enosimposio 2014 dedicato al mercato globale PALERMO. Si svolgerà dal 17 al 20 luglio a Campo Felice di Roccella, in provincia di Palermo l'Enosimposio di Assoenologi Sicilia, il tradizionale convegno annuale che vede riuniti gli enologi e gli enotecnici dell'isola. Il 20° Enosimposio di Assoenologi Sicilia ruoterà su un unico argomento: "vino e territorio - fare impresa nel mercato globale" per discutere del posizionamento attuale del vino siciliano nel mercato globale e delle prospettive future. L'obiettivo è di tracciare una linea guida utile e concreta per tutti i tecnici e le imprese siciliane. "Il vino siciliano è di altissima qualità - dice il Presidente di Assoenologi Sicilia, Giacomo Manzo - Il mercato globale è complesso e insidioso. Dobbiamo essere preparati. E' per questo motivo che abbiamo voluto dedicare l'Enosimposio a quest'unico argomento: per capire i risultati raggiunti finora e ragionare insieme su quanto può ancora essere migliorato. Abbiamo invitato importanti personalità del mondo dell'impresa e siamo impazienti di discutere con loro dei nostri vini". sotto dei 2°C e scongiurare l’insorgere di cambiamenti climatici pericolosi. In Europa, tuttavia, gli effetti negativi dei cambiamenti climatici si fanno già sempre più sentire, perciò è fondamentale che lo sviluppo territoriale avvenga all’insegna dell’adattamento a questi cambiamenti. La nostra strategia aiuterà i governanti dei paesi europei a scegliere le soluzioni migliori nell’interesse dei loro cittadini, in modo da stimolare la crescita e l’occupazione ed evitare di dover affrontare domani ingenti costi umani, economici e ambientali". Fulvio Giardina ai vertici del Consiglio nazionale SIRACUSA. Il presidente del Consiglio dell' Ordine degli Psicologi della Sicilia, Fulvio Giardina, è il nuovo presidente del Consiglio Nazionale degli Psicologi per il quadriennio 2014 - 2017. Lo ha eletto il Consiglio Nazionale costituito dai presidenti degli Ordini regionali e di quelli provinciali di Trento e Bolzano - nel corso della prima seduta della nuova consiliatura. Giardina, 64 anni, è responsabile del Servizio Prevenzione e Protezione dell' ASP di Siracusa. NOTIZIE DAI CONSULENTI DEL LAVORO Festival del Lavoro2014. Obiettivo quinta settimana Tutto è pronto a Fiuggi per ospitare dal 25 al 28 giugno prossimi sia il Congresso dei Consulenti del lavoro, sia il Festival del Lavoro® 2014. Quattro giorni che vedranno coinvolti i Consulenti del lavoro nel formulare proposte per un nuovo lavoro e stimolare un confronto diretto con tutti i protagonisti del mondo del lavoro: dalla politica alle parti sociali, dagli imprenditori agli intellettuali, dai lavoratori ai giovani in cerca di risposte per il loro futuro. Il lavori dell’8°Congresso nazionale saranno aperti alla presenza del Ministro del lavoro Poletti, mentre i ministri della giustizia Orlando, dell’interno Alfano e della salute Lorenzin, interverranno nel corso dei lavori del Festival del lavoro® in altrettante tavole rotonde su rappresentanza dei lavoratori, tutela dei cittadini e lavori sicuri…lavoratori al sicuro. Centinaia di ospiti, tra cui i più noti ordinari di diritto del lavoro che saranno impegnati in confronti tecnici con gli esperti della Fondazione Studi sui temi di stretta attualità giuridica. Tra i temi che sanno affrontati: gestione crisi d’impresa, collaborazioni virtuose, welfare aziendale, asseverazione contributiva e retributiva per le imprese, apprendistato e percorso scuola-lavoro, contratti a termine e rappresentanza sindacale. Il paese continua a essere in grande difficoltà, le aziende chiudono, il tasso di disoccupazione non accenna a fermare la sua folle corsa. Per questo è ancora più importante far sentire forte e chiara la voce dei protagonisti del mondo del lavoro, dando un grande contributo al dibattito nazionale, pensando al lavoro come qualcosa di concreto: perché le esigenze dei lavoratori e delle loro famiglie sono il punto di partenza per favorire la ripresa dell’economia italiana. L’edizione 2014, con il tema «Obiettivo quinta settimana», si manterrà fedele allo spirito che ormai da quattro anni pervade la manifestazione: tre giorni di convegni, eventi culturali, dibattiti con politici, parti sociali, rappresentanti del mondo dell’industria e delle imprese, intellettuali. L’appuntamento è dal 26 al 28 giugno 2014. Il Festival del lavoro® che si terrà a Fiuggi, sarà preceduto dall’8° Congresso nazionale dei Consulenti del lavoro il 25 e il 26 giugno p.v. L’ingresso è libero, l’iscrizione obbligatoria. Per tutte le informazioni è possibile consultare il sito dedicato: www.festivaldellavoro.it . centonove pagina 28 poster 20 Giugno 2014 MURALES DI UMANITÀ VARIA Lezioni a “Terre di cinema” all’interno del convento agostiniano FORZA D’AGRO’. Nel borgo medievale la quarta edizione del festival dedicato ai talenti internazionali Il cinema? E’ fotografia Ospite d’eccezione del cinecampus è Oscar Garret Brown, inventore della steadicam FORZA D’AGRO’. Terre di cinema, il principale festival italiano dedicato all’arte e alla tecnica della fotografia cinematografica, giunge alla quarta edizione, dal 22 giugno al 6 luglio 2104 in Sicilia, nel borgo medievale di Forza d'Agrò e nei comuni limitrofi della Valle d'Agrò (Taormina). Ideato dal direttore della fotografia Vincenzo Condorelli (AIC), Terre di Cinema propone al pubblico le eccellenze di questo settore dell’industria cinematografica con una particolare attenzione ai talenti emergenti della fotografia nel panorama nazionale e internazionale. I direttori della fotografia sono dunque i principali protagonisti di un ricchissimo programma che a fianco della proiezione dei film prevede ogni giorno masterclass, un cinecampus residenziale per quaranta allievi provenienti da tutto il mondo e uno showcase dell'innovazione tecnologica. Attesissimo ospite dell’edizione 2014 è l'inventore della steadicam, il premio Oscar Garrett Brown (ASC), direttore della fotografia di oltre cento film che, a partire da Shining, con l’indimenticabile avanzare della macchina da presa nei corridoi dell’Overlook Hotel, ha poi collaborato con registi come Steven Spielberg (Indiana Jones e il tempio maledetto, 1984), Woody Allen (Hanna e le sue sorelle, 1986) e Martin Scorsese (Casino, 1995). Garrett Brown terrà una masterclass (27 giugno) in esclusiva per il pubblico di Terre di Cinema all'interno della sezione Masters of Light dedicata ai maestri del cinema mondiale. Nella stessa sezione sarà presente tra gli altri anche il Maestro Luciano Tovoli (AIC, ASC) che inaugura il festival con Il mistero di Oberwald (1980), diretto da Michelangelo Antonioni e che il 24 giugno, sarà premiato con il Nastro d'Argento speciale 2014 da Laura Delli Colli, Presidente del Sindacato Nazionale Giornalisti Cinematografici Italiani. Sezione principale del Festival è New Cinematographers Award, il concorso internazionale che presenterà una selezione di film dei migliori talenti emergenti della fotografia cinematografica. Fra questi, la greca Olympia Mytilinaiou (GSC) che partecipa con Miss Violence, film vincitore del Leone D’Argento 2013 e Gergely Poharnok (HSC) con Miele diretto da Valeria Golino, nomination migliore fotografia al David di Donatello 2014; e in anteprima per l'Italia, la francese Jeanne Lapoirie (AFC) che presenta Michael Kohlhaas, candidato alla Palma d’Oro nel 2013 e alla miglior fotografia del César 2014. Altre due anteprime assolute per l’Italia nel programma di Terre di Cinema: nella sezione Focus On, dedicata quest’anno ai Balcani saranno presentatiThe Disobedient di Mina Djukic, già anteprima mondiale al Sundance Film Festival 2014 e Withering di Milos Pusic. I due giovani registi serbi saranno presenti al festival e terranno una masterclass sul nuovo cinema balcanico. Mentre nella sezione Italian New Waves che promuove i nuovi talenti e le nuove forze creative che si impongono nel panorama cinematografico italiano, domenica 29 giugno saranno ospiti di Terre di cinema il regista Fabio Mollo e l'attrice Alessandra Costanzo con il film Il Sud è niente. Tutti gli eventi ruotano attorno al Cinecampus residenziale, formato da 40 studenti (registi, direttori della fotografia, montatori), provenienti dalle più prestigiose scuole di cinema internazionali. Tra queste: London Film School (Regno Unito), HFF Hochschule fur Film und Fernsehen “Konrad Wolf” (Germania), St. Petersburgh State University of Film & TV (Russia), NARAFI-LUCA School of Arts (Belgio), Tel Aviv University – Film & TV Department (Israele), Estudio de Cine (Spagna), Escuela de Cine de Uruguay (Uruguay). Lavorando in troupe miste internazionali, sulla base di un fitto calendario di workshop ed esercitazioni, gli studenti realizzeranno 14 cortometraggi dedicati ai grandi film del passato girati a Taormina e Forza d'Agrò che saranno presentati in esclusiva durante la serata conclusiva di Terre di Cinema (6 luglio) e durante la 30ma edizione del Festival europeo di Brest, lo storico festival francese con cui Terre di Cinema ha avviato un gemellaggio. Parte integrante del programma sarà anche lo showcase internazionale dell'innovazione tecnologica del settore, un'esposizione delle migliori attrezzature da ripresa cinematografiche e televisive utilizzate sui set cinematografici più importanti che avrà luogo venerdì 27 e Sabato 28 giugno 2014 a Taormina, in concomitanza con i Nastri d'Argento. ZOOM Pamela ed Eva, Taormina si fa sexy TAORMINA. E’ stato il festival delle donne quelloche si concluderà a taormina sabato 21 giugno. L’eterea Carla Fracci, la bellissima Kim Feenstra, e la sempre magnetica Pamela Anderson, la casalinga disperata Eva Longoria sono solo alcune fra le star che hanno lasciato tutti senza respiro sull’altrettanto mozzafiato panorama della Terrazza Maserati dell’Hotel Timeo, dove come ogni sera si è tenuto l’esclusivo cocktail. L'ex bagnina della serie tv Baywatch, diventata famosa in tutto il mondo, è stata la più paparazzata. All'ultimo festival di Cannes ha confessato di aver subito violenze, da bambina e poi da centonove pagina 29 adolescente, parla del suo impegno sociale rivolto appunto contro la violenza alle donne, in difesa degli animali e dell'ambiente. Impegno sociale anche per Eva Longoria. Ha ricevuto il premio Cariddi come riconoscimento del suo impegno nel sociale, in qualità di fondatrice della ‘Eva Longoria Foundation’, per gli aiuti alle giovani donne e madri latino-americane. Sul palco del Taormina film fest, la Longoria non ha smentito il suo lato sexy. L’attrice 39enne di origine messicana, ha indossato un lungo abito rosso senza spalline e con un piccolo strascico. La diva a Taormina non era sola, ma è stata accompagnata dalla sua buona amica e collega Melanie Griffith, che fresca di separazione ha posato con Eva per le foto e qualche selfie. 20 Giugno 2014 postergioielli BARCELLONA. Al museo Nello Cassata un mese “a tutto volume” Se sbocciano i libri Un assortimento di scritti prevalentemente dell’Ottocento e una collezione di giornali che arrivano alle soglie degli anni ‘50 del secolo scorso. Ecco le raccolte che raccoltano la storia DI GIUSEPPE PANTANO BARCELLONA POZZO DI GOTTO. Non poteva che sfociare in una mostra sul libro antico e sui periodici d’epoca, visto il notevole patrimonio di carta stampata di cui è in possesso il Museo etnostorico “Nello Cassata” di Barcellona Pozzo di Gotto. All’interno della struttura, oltre alla ricostruzione di 45 antiche botteghe di arti e mestieri, ricche di 22 mila oggetti d’epoca catalogati e vincolati dalla Soprintendenza ai Beni Culturali di Messina, trova spazio infatti una variegata biblioteca con annessa emeroteca. Le pubblicazioni conservate contemplano un assortimento di volumi prevalentemente dell’Ottocento e una collezione di vecchie testate giornalistiche italiane che arriva alle soglie degli anni 50 del secolo scorso. Raccolte che sono stabilmente collocate, con la dovuta catalogazione, al piano superiore del museo di contrada Manno, situato ad appena 4 Km dagli svincoli autostradali di Milazzo o di Barcellona. Per questa specifica esposizione della carta stampata d’epoca a partire da maggio, mese dedicato alla cultura del libro, un piccolo ma selezionato catalogo è stato allestito al piano terra dell’articolato complesso museale, a contatto diretto e più immediato con il pubblico. Una mostra che si lega soprattutto alla paziente opera di cernita di Antonino Costa, curatore della rassegna, a cui si deve questo particolare “invito alla lettura” riguardante intere pagine del passato, che possono essere “visitate” sotto vari motivi d’interesse sia da parte di studiosi che di semplici appassionati. Di una prima sezione dell’esposizione fanno parte circa 100 libri, che datano la maggior parte dal 1700 al 1830, termine cronologico fino al quale vengono classificati, secondo la terminologia ufficiale, come antichi. Molti di essi, di provenienza varia e sottoposti a restauro cartaceo, risultano stampati in diversi centri italiani ed esteri (Palermo, Napoli, Venezia, Parigi, Lipsia, etc) a dimostrazione di una già attestata circolazione libraria in Sicilia di livello europeo. Ai fini della mostra le pubblicazioni sono state esposte secondo la materia trattata, così risultano preponderanti quelle di argomento giuridico, di religione, Rilegature artigianali di registri contabili del Settecento storia, filosofia, ma non mancano i classici, latini e greci, la letteratura, italiana e francese, oppure quelli di scienze naturali o di fisica. Anche da una rapida osservazione dei titoli selezionati emerge, oltre una chiara visione sugli interessi culturali e di studio dei passati fruitori, indirettamente, anche un piccolo spaccato sulle professioni esistenti nel territorio e sulle preferenze letterarie del ristretto ceto colto della società messinese dei secoli scorsi. Tra le curiosità vanno segnalate una “Storia d’Italia del Guicciardini” pubblicata a Venezia nel 1587 e l’Eneide in latino con la traduzione di Annibal Caro (disponibile su e-book per i visitatori muniti di pen-drive, insieme a una registrazione sonora del 1981 effettuata da Nello Cassata senior sull’opera di Publio Virgilio Marone). Nella parte della mostra riguardante i vecchi periodici sono esposte circa 50 testate nazionali suddivise in varie raccolte che comprendono: “La Domenica del Corriere”, “Le cento città d’Italia”, “La Moda illustrata”, “Scena Illustrata” e tante altre riviste di divulgazione culturale come “Il romanziere popolare” della Società Editoriale Milanese che pubblicava romanzi a puntate (come “Il segreto del vecchio” di Dostojewsky o “I profughi” di Conan Doyle). Particolarmente toccanti sono le pagine sul terremoto di Messina del 1908 illustrate da Beltrame su “La Domenica del Corriere”, con i vari soccorritori, tra cui i marinai russi e la regina Elena di Savoia. Non mancano neanche le pubblicazioni stampate a livello locale, che fiorirono tra Otto e Novecento, come “L’eco del Longano”, “Minos”, “Il Corriere della Provincia”, “La Lanterna”, che spesso rappresentarono posizioni e correnti politiche opposte in quel determinato periodo storico che consentì, come dimostrano le pubblicazioni stesse, una libera attività di stampa e di pensiero. Una sezione a parte è quella dei manoscritti, rappresentati da una cinquantina di atti notarili (non pergamenacei) e da alcuni voluminosi registri contabili di attività economiche della zona risalenti al Settecento, particolarmente belli nella loro rilegatura artigianale, ma soprattutto interessanti come documentazione per ricostruire un attendibile profilo socio- centonove pagina 30 Alcuni dei libri di letteratura italiana in esposizione economico dell’area messinese. Collegabile all’universo dei libri e della carta stampata non manca nel museo un’apposita area dedicata ai mezzi per la sua produzione, dai voluminosi macchinari tipografici, con relativo corredo di caratteri in piombo, alle rotative, dal semplice ciclostile alle macchine da scrivere. A proposito di quest’ultime, è presente una collezione davvero speciale, dove si trova di tutto. Alcune risalenti agli anni 20-30, molte fabbricate negli Stati Uniti o in Germania, tra le più curiose vanno segnalate quella ad un solo tasto (modello Mignon prodotta della Europa Schreibmaschinen A.G. di Berlino), quella per bambini con gli animaletti raffigurati sulla tastiera 20 Giugno 2014 posterprotagonisti La collezione speciale di macchine per scrivere La regina Elena tra i feriti del terremoto del 1908, “La Domenica del Corriere” (Disegno di A. Beltrame) (prodotta dalla LC Smith & Corona Typewriters inc. in America), quella con caratteri cirillici di produzione russa e tante altre rarità. Ovviamente anche le Olivetti (della Ing. Olivetti & c.) sono ben rappresentate, pure per ricordare un bel pezzo di storia dell’industria italiana, a cominciare dalla “Lexicon 80” – famosa anche per il costante rapporto di lavoro con intellettuali, scrittori e giornalisti di grande spessore: Sinisgalli, Sciascia, Montanelli etc. – per finire alla mitica “Lettera 22”, uno dei simboli dell’italian style nel mondo (forse la portatile più famosa) tanto da esser esposta nella collezione permanente di design al Museum of Modern Art di New York. La mostra, che rimarrà aperta per tutto il mese di giugno, sta registrando una buona affluenza di visitatori. Scorrendo il registro delle firme situato all’ingresso si nota che l’esposizione è stata oggetto di visita ufficiale da parte dell’Assessore Regionale ai Beni Culturali, Giusi Furnari, che con la sua presenza ha voluto attestare un giusto riconoscimento per l’impegno di chi ha organizzato questo particolare evento. Un episodio che dimostra solo in parte le molteplici potenzialità che l’intera struttura museale (bisognevole forse di più ampio respiro) può ancora riservare. A cominciare, per esempio, da una scuola per il restauro del libro cartaceo … A MARGINE Nel giorni di San Giorgio COME NASCE LA CELEBRAZIONE CHE MIRA A INCORAGGIARE I GIOVANI ALLA LETTURA La “Mostra del libro antico e della stampa periodica” del Museo Cassata si inserisce a pieno diritto nella campagna “Il maggio dei libri 2014” promossa in campo nazionale dal “Centro per il Libro e la Lettura” del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, che ha fatto seguito alla “Giornata mondiale del libro e del diritto d'autore” promossa dall'UNESCO, proclamata come ogni anno per il 23 aprile, appuntamento ormai fisso nel calendario delle manifestazioni culturali italiane. Così l’idea di questa celebrazione nata anni orsono in Catalogna, dove il 23 aprile, giorno di San Giorgio, una rosa viene tradizionalmente donata per ogni libro venduto, da Barcelona in terra iberica sbarca nella Barcellona siciliana, nel museo realizzato da Antonio Franco Cassata. L’intento è quello di incoraggiare tutti, ed in particolare i giovani, a scoprire il piacere della lettura e a mostrare un rinnovato rispetto per il contributo di quelle persone che hanno promosso il progresso sociale e culturale dell'umanità attraverso i libri, anche tramite la semplice ma appassionata raccolta e conservazione delle pagine scritte, come nel caso di questo museo. Franco Cassata, ideatore del Museo centonove pagina 31 Antonino Costa, il curatore della Mostra 20 Giugno 2014 posterlibri LETTI&RILETTI. La monografia di Giovanni Di Benedetto che prende spunto dall’Emilio di Rousseau La difficile arte di educare Il romanzo semplice da leggere e rivoluzionario nei contenuti ha dato una svolta epocale nella storia della pedagogia teorica e praticata. Tre secoli dopo ancora molto resta però “da cogliere” DI AUGUSTO CAVADI PALERMO. Dopo due o tre secoli gli scritti di uno scienziato conservano solo un valore storiografico ma hanno poco o nulla da dire ai posteri: l’evoluzione della ricerca scientifica li rende obsoleti. Non così per filosofi, letterati, artisti, poeti: restano contemporanei di chiunque li legga, dopo pochi anni o dopo millenni. Se qualcuno ne dubitasse potrebbe aprire la bella monografia (Un’arte che si impara. Educazione e politica nell’Emilio di Rousseau, Istituto Poligrafico Europeo, Palermo, 2014) che Giovanni Di Benedetto ha dedicato ad una delle arti più difficili: l’educazione di ogni nuova generazione. E lo ha fatto prendendo spunto, con fedeltà al testo originario ma non in maniera pedissequa, da quel romanzo semplice da leggere e rivoluzionario nei contenuti - Emilio – che J. J. Rousseau ha pubblicato nel 1762 e che ha dato una svolta epocale alla storia della pedagogia teorica e praticata. Il pensatore ginevrino, certamente non scevro da contraddizioni nel corso delle sue riflessioni e soprattutto nella sua vicenda esistenziale, è però consapevole di non avere ricette infallibili: “Nella misura in cui l’educazione è un’arte, appare quasi impossibile che abbia successo, poiché l’armonico concorrere dei fattori a ciò necessari non dipende da nessuno”. Un secolo e mezzo dopo Freud gli farà eco rispondendo alle richieste di consigli da parte di una madre: “Non si preoccupi, signora. Si comporti, piuttosto, spontaneamente: tanto, qualsiasi atteggiamento assumerà, sarà senz’altro LACERTI DI LETTURE sbagliato”. Pur nell’incertezza di base, alcuni punti fermi si possono comunque individuare. E Di Benedetto, genitore e insegnante, li rintraccia con acume nelle pagine di Rousseau: evitare “la logica del comando, della forza e dell’obbedienza” che provoca, quando ci riesce, un assenso ipocrita; scartare il nozionismo e sollecitare il pensiero autonomo; convincersi che nel processo educativo bisogna imparare a “perdere tempo” piuttosto che a cercare e a imporre accelerazioni illusorie e alla fine dannose; mirare, al di là della mera istruzione, all’arte di vivere da parte dell’allievo… Se alcune di queste indicazioni sono entrare nella mentalità comune (anche se non altrettanto nella pratica educativa quotidiana), altre stentano molto ad essere comprese e condivise. E invece, anche nell’ottica di Di Benedetto, sono rilevanti in sé e di bruciante attualità. Mi riferisco, soprattutto, all’idea che “educazione e politica sarebbero parti complementari di un unico insieme”: sia nel senso che il sistema educativo è condizionato dal sistema socio-politico sia nel senso che, a sua volta, può condizionare le trasformazioni delle istituzioni e delle pratiche politiche. Quanto avrebbero da imparare gli insegnanti – e in generale gli educatori – odierni che oscillano fra il silenzio pudico sulle tematiche politiche e gli interventi inopportunamente propagandistici! Che la politica debba restare fuori dalle scuole, dalle parrocchie, dalle associazioni apartitiche è inoppugnabile se per politica intendiamo competizione elettorale a colpi di slogan e di pettegolezzi; ma se intendiamo informazione critica sulle diverse proposte ideologiche e programmatiche avanzate dagli schieramenti presenti nel Paese e nel parlamento, la politica - in quanto cultura politica – non può continuare a restare fuori dalle aule se non si vuole affossare del tutto quel poco di democrazia che ci rimane nell’era della teledipendenza. Tra i valori socio-politici che, secondo Rousseau, andrebbero indicati ai giovani come primari e irrinunciabili, l’uguaglianza effettiva dei cittadini; l’amore per la società (inteso come capacità di immedesimarsi nelle gioie e soprattutto nelle pene altrui); il disprezzo dei corrotti e dei parassiti (“Colui che mangia nell’ozio il pane che non ha guadagnato da sé; e il titolare di rendite, pagato dallo Stato per non far niente, non differisce affatto ai miei LA CLASSIFICA Jean-Jacques Rousseau occhi dal brigante che vive a spese dei viandanti”); la libertà non “dai” legami sociali , ma “di” costruire relazioni eque in un contesto istituzionale orientato al primato del bene comune rispetto all’interesse privato. Ci si potrebbe chiedere come mai, dopo più di due secoli, delle indicazioni così limpide da apparire evidenti non abbiano dato i frutti sperati. Ma la risposta è tanto semplice da risultare disarmante: questo genere di insegnamenti incidono solo se testimoniati con la vita prima che proclamati dalle cattedre. www.augustocavadi.com DI FELICE IRRERA Un siciliano di Messina rievoca gli incontri, in una quarantina di anni di giornalismo e anche oltre, con trentuno personaggi con i quali ha avuto maggiore dimestichezza e che, per un motivo o per un altro, hanno acquisito un piccolo-grande posto nella storia contemporanea. Sono ritratti giornalistici, brevi ed anche efficaci, ma in qualche caso (vedi Craxi) condizionati dai rapporti personali. Per carità, anche questa è storia, magari microstoria, ma pur piena di aneddoti, partecipata, vivace, godibile. Giuseppe Loteta, Istantanee tra cronaca e storia, Pungitopo 2014, pp. 128, € 15,00 Casati Modigliani Dan Brown 1Sveva La moglie magica - Sperling & Kupfer 4 Inferno - Mondadori Markus Zusak Stefano Benni 2Storia di una ladra di libri - Frassinelli 5 Pantera - Feltrinelli Tiziano Tersani Massimo Gramellini - La magia di Un' idea di destino. Diari di una vita un buongiorno - Longanesi 3straordinaria 6 Longaneri www.wuz.it FRASI CHE FANNO UN RACCONTO, DIVERSO DA QUELLO NARRATO DALL’AUTORE (A CURA DI CARMELO CELONA) Interiore homine Vi sono opere d’arte che segnano il passaggio da un’epoca all’altra. Opere che sono pietre miliari della storia. “La terra trema è un classico del neorealismo. Più avanti non si va, col mondo del lavoro, i pescatori, la presa di coscienza dei loro problemi eccetera. Il verismo di Verga diventa neorealismo e si esaurisce.” Le elezioni non sono più il momento in cui si compie la democrazia, ma una vera e propria, spietata e ferale, lotta tra bande dove chi vince prende tutto e non fa prigionieri. “La politica ha cessato di essere scienza di governo, ed è diventata arte della conquista e della conservazione del potere. Così la bontà di un uomo politico non si misura sul bene che egli riesce a fare agli altri, ma sulla rapidità con cui arriva al vertice e sul tempo che vi si mantiene. La lotta politica non più tra fazione e fazione, ma interna allo stato.” La classe dirigente paralizza lo sviluppo del paese. Il sottogoverno si concede alla perversione della politica dominandola come una meretrice con un maschio eccitato e impulsivo. “I nostri dirigenti sono colpevoli. Finché essi rimangono impuniti, tutti noi siamo complici. Parole sante.” Quando la mediocrità prevale tutti sono tranquilli. Il talento è eversivo. “L’età media, la statura media, la media oraria. Tutto quello che è medio è aumentato, dicono contenti.” Bianciardi, Pasolini, Eco, Sciascia, e pochi altri avevano capito tutto prima che iniziasse e ce lo hanno lucidamente spiegato. Ma a noi i profeti stanno antipatici. “Faranno insorgere bisogni mai sentiti prima. Chi non ha l’automobile l’avrà e poi ne daremo due per famiglia e poi una a testa, anche un televisore a ciascuno, due frigoriferi, due lavatrici. A tutti. Purché siano pronti a pestarsi i piedi l’un l’altro dalla mattina alla sera. Io mi oppongo.” centonove pagina 32 Il potere si radica e colpisce, perché la maggioranza delle sue vittime fa il suo gioco, collabora con il carnefice alla fabbrica delle catene. “La rivoluzione deve cominciare da ben più lontano, deve cominciare in <interiore homine>. Occorre che la gente impari a non muoversi, a non collaborare, a non produrre, a non farsi nascere bisogni nuovi, e anzi a rinunziare a quelli che ha. Vent’anni di mito aziendalista: un modello fondato sulla frode che per affermarsi ha preordinato praterie d’ignoranza e alimentato oceani di disimpegno sociale ideologico e culturale. “Vedeva avanzare un nuovo feudalesimo tetro, crudele, eroico, magnifico, intollerante, di ciarlatani e ipocriti. Un mondo nuovo, trionfante ma involgarito, privo di idealità.” Lacerti tratti da: ““La vita agra ” - 1962 Luciano Bianciardi postermostre 20 Giugno 2014 DA NON PERDERE MILAZZO. Prorogata l’esposizione all’ex Trony Re Factory Il progetto di Emanuela Ravidà che si ispira all’omonimo studio ideato da Andy Warhol negli anni Sessanta MILAZZO. Prorogata al 20 giugno la chiusura della mostra “Livelli atmosferici di natura artificiale”, personale di RE (nome d’arte di Emanuela Ravidà) a cura di Stefania Lanuzza all’ex Trony di Milazzo (catalogo ita/eng Magika Edizioni). Dopo l’inaugurazione del 20 maggio scorso, avvenuta alla presenza di un attento pubblico di appassionati, la mostra ha avuto un grande successo di critica e visitatori, come testimoniato dalle centinaia di ospiti che hanno potuto apprezzare le oltre 60 opere esposte. Particolarmente apprezzata l’installazione site specific che dà il titolo alla mostra e le opere Mattino e Poesia realizzate su supporti non convenzionali come i vecchi infissi. Lo spazio espositivo si è inoltre progressivamente arricchito di significati, fino ad assumere i contorni di un microcosmo sociale: ha così preso forma la “RE Factory”, progetto che si ispira all’omonimo studio ideato da Andy Warhol negli anni ’60. Raccogliendone il testimone l’artista ha scelto di aprire i locali al pubblico, incoraggiando chi voglia esprimersi in qualsiasi forma ad usufruire dello spazio. È quindi una “chiamata alle armi” quella di RE, che chiede di impugnare penne e strumenti, macchine fotografiche e pennelli per risvegliare l’estro e incentivare la ricerca e la contaminazione tra forme espressive diverse. Ha dichiarato l’artista: “Credo che dovremmo avere anche noi una sorta di factory...Siete tutti benvenuti! Chiunque necessiti di un luogo dove esternare il proprio estro artistico in qualsiasi forma, colore e suono si accomodi.” La proposta è già stata accetta da alcuni giovani che cercano la propria strada all’interno della sfera culturale milazzese, attraverso un percorso spontaneo di condivisione che sta portando a nuove creazioni. Fino al 20 giugno, termine ultimo della personale, sarà quindi possibile per gli artisti in cerca di spazio trovare possibilità espressive presso la sede espositiva, nella speranza di avviare un percorso che non si limiti alla durata temporale della mostra ma che diventi una realtà di cooperazione e reciproco sostegno. Una delle immagini in mostra Alle Egadi "Ombre dal fondo" Esposti i risultati di un progetto esplorazione subacquea PALERMO. Il progetto Ombre dal Fondo sbarca alle Egadi. Presso il palazzetto Florio slamostra fotografica itinerante dal titolo "Ombre dal fondo" che illustra con 30 pannelli fotografici i risultati della campagna d'esplorazione subacquea condotta quest' inverno dall'Associazione "Progetto Mare" di Palermo in collaborazione con la Soprintendenza del Mare della Regione Siciliana. Del team fanno parte il documentarista Riccardo Cingillo, coordinatore ed ideatore del progetto, il fotografo subacqueo Santo Tirnetta, Massimiliano Piccolo e Massimo Ardizzoni di Rebreather Sicilia e l'editore Qanat di Palermo Toni Saetta. La mostra è visitabile per una settimana, sino a domenica 22 giugno. In mostra, per la prima volta, le immagini di alcuni relitti individuati ad oltre 70 metri di profondità sui fondali siciliani, ed esplorati grazie all'impiego del Rebreather, sofisticato strumento di immersione che permette di operare in sicurezza in fondali di oltre 100. Grazie a testimonianze preziose il regista Riccardo Cingillo ha potuto ricostruire la storia dei relitti documentati, e racconta come i subacquei del team rebreather Sicilia si sono immersi nelle acque di Acitrezza, Marina di Caronia e Trapani per documentare alcuni relitti già noti alla Soprintendenza del Mare. Si tratta di reperti che non erano ancora stati studiati perché situati a profondità non raggiungibili in sicurezza con le tradizionali tecniche d'immersione. La mostra fotografica propone le immagini di immenso fascino scattate dal fotografo subacqueo Santo Tirnetta durante la campagna di esplorazione subacquea, che mettono in luce due relitti di 2000 anni fa ancora da studiare con parte del loro carico di anfore, e due relitti risalenti alla seconda guerra mondiale. MODICA “Le mie onde” tra le poesie PERSONALE DI FOTOGRAFIA DI IURATO A PALAZZO GRIMALDI Modica. Dal 21 giugno al 6 luglio il Palazzo Grimaldi ospiterà la personale di fotografia di Renato Iurato dal titolo “Le mie onde” (inaugurazione sabato 21 giugno, ore 18.30 ). “Le mie onde” è anche il titolo di un volume realizzato con le immagini di Renato Iurato, le poesie di Cetta Lentinello e gli apparati critici di Enzo Gabriele Leanza, che sarà presentato in occasione dell’inaugurazione. Il percorso espositivo della mostra propone un “viaggio” attraverso la visione intima che l’artista ha del mare. Gli scatti, realizzati con la tecnica del mosso fotografico, non sono la semplice registrazione di un fatto fisico, bensì l’apparizione dell’idea, una sequenza di istanti sovrapposti che riesce a dare forma all’acqua. «Dietro ogni mia immagine – spiega Iurato - non c’è solo l’istinto e il colpo d’occhio, ma la paziente attesa del momento giusto, quello che lascia il “segno” di un passaggio d’acqua e di un passaggio di pensiero». «Quella di Iurato – scrive Leanza a questo proposito - è un’attenzione di matrice poetica per il movimento e per la luce e per i colori che dal loro connubio si generano, che prescinde dalla dimensione toponomastica del luogo, per dare invece concretezza al tempo, che ci viene proposto senza interruzioni, nel suo stesso fluire, nell’alternanza del concavo e del convesso delle onde, chiudendo e dilatando al tempo stesso la nostra visione, oltre l’apparente limite dell’inquadratura». centonove pagina 33 Renato Iurato 20 Giugno 2014 posterprotagoniste Da destra l’autrice Elena La_Fauci Di Rosa con le due figlie, Domenico Gerbasi direttore del museo e Maria Rabe che_ha presentato il libro al museo Castanea (nella foto accanto) MESSINA. “Comunione col Divino” di Elena La Fauci Di Rosa al museo “I ferri du misteri” Com’è moderna Santa Eustochia Il testo sulla santa donato alla nascente biblioteca dell'etno-antropologico di Castanea: alla quarta edizione, presentato da Maria Rabe della Soprintendenza, narra l'incredibile storia della mistica dal corpo incorrotto da 6 secoli DI MARIA TIZIANA SIDOTI MESSINA. A Castanea, villaggio a 400 metri su in affaccio mozzafiato sullo Stretto di Messina e sguardo e sullo Jonio e sul Tirreno, a spartivento sui colli Sarrizzo, c'è un museo dagli antichi suoni e colori di mestieri di un tempo, "I Ferri du Misteri". Che ora nella sua biblioteca "in costruzione" ha un nuovo dono, "Comunione col Divino. Una storia che ha dell'incredibile: Santa Eustochia Foto d’epoca al museo I ferri du misteri Smeralda Calafato di Messina" di Elena La Fauci Di Rosa. Che, giunto alla 4 edizione Montevergine ai 25 anni della canonizzazione della già Beata Eustochia dell'11 giugno 1988, è stato presentato ai primi di maggio del 2014 all'inaugurazione della nuova sede del castanoto museo etno-antropologico da Maria Rabe, funzionario direttivo della Soprintendenza di Messina Unità Operativa XI, da sempre impegnata nel settore bibliografico dei libri antichi, qui a "I Ferri du Misteri" in "volontariato culturale" per l'allestimento della biblioteca: il viaggio affascinato in punta di penna semplice ma in ricerca puntuale di documenti e fonti storiche dalla "Legenda" di Suor Jacopa Pollicino, sempre vicina a Santa Eustochia, a Padre Francesco Terrizzi, con disegni, preghiere e righi musicali, senza trascurare spazi per chi si adoperò per la canonizzazione, nella vita di fatti straordinari della Calafato anche dopo la morte, dai miracoli all'incorruttibilità del corpo da 6 secoli, dalla costruzione di un monastero, l'unico a resistere alla precarietà del tempo, nella via dei Monasteri, ora XXIV Maggio, alla lotta in umiltà ma decisione, punto di riferimento per molti ma in fuga dal voler essere protagonista, per un'esistenza di consacrazione contro le convenzioni sociali che la volevano sposa ad un uomo e per un ordine riformato in ossequio alla Regola di S. Chiara, alla canonizzazione per la prima volta nella storia nella città della canonizzata ad opera di Papa Giovanni Paolo II, e non a Roma. Dottoressa Rabe, in occasione dell'inaugurazione della nuova sede del museo etno-antropologico "I Ferri du Misteri", lei ha presentato il libro "Comunione col Divino" di Elena La Fauci Di Rosa: com'è nata questa collaborazione? «Collaboro con il geometra Gerbasi, direttore del museo etno-antropologico "I Ferri du Misteri" per l'allestimento della biblioteca che si inserirà nella collezione preziosa e pregevole di reperti attestanti gli antichi mestieri. Avuto in dono il testo "Comunione col Divino" della La Fauci Di Rosa, il direttore mi ha proposto di leggerlo per farne una recensione. Ho accettato con entusiasmo e la lettura mi ha fatto scoprire una creatura incredibile, Santa Eustochia. Dopo alcuni incontri con l'autrice e il direttore abbiamo deciso di inserire la recensione come un momento d'incontro durante l'inaugurazione della nuova sede del museo». Nel testo su vita, opere e processo di canonizzazione di Santa Eustochia Smeralda Calafato, l'autrice procede con semplicità ma con dovizia di dettagli e confronto puntuale delle fonti anche per la ricostruzione del contesto storico in cui la Santa visse, MISTRETTA Letterate nei luoghi di Maria Messina Mistretta. Le studiose dell’associazione Società Italiana delle Letterate coronano il lavoro di indagine e svelamento dei talenti letterari femminili in Italia. Nel week end di metà giugno, rappresentanti Giuliana Misserville, Pina Mandolfo e Gisella Modica, il folto gruppo delle letterate ha vivificato le dorate vie pietrose della storica città di Mistretta con presenze colorate e performance teatrali lungo percorsi di ricostruzione di episodi e quadri tratti dall’opera narativa di Maria Messina, scrittrice finora più nota all’estero che in patria, e recuperata dai mistrettesi agli onori della letteratura italiana in toto, fino al recupero della salma nel cimitero monumentale. In progetto SIL la pubblicazione dei suoi racconti dal Corriere dei Piccoli. Questo tipo di visita-passeggiata realizza una nuova modalità di approfondimento culturale che intende rileggere e scoprire le tracce dell’opera là dove l’autrice l’ha concepita, lasciando anche in loco un ricordo manufatto, una targa commemorativa nella via a lei intitolata, a ricordo della collaborazione fra la SIL e l’Ass. Progetto Mistretta. Non si è trattato del passaggio effimero di una ventata culturale, mobile piuma che spesso connota le attività convegnistiche, ma di un risuscitare e rivivere l’esperienza letteraria di un’autrice ritrovando i luoghi dell’ispirazione, della descrizione, del sentimento nella sua elaborazione creativa, avvalorati da letture scelte ad hoc. Alla città di Mistretta è rimasta anche un’eredità immateriale complessa, anzitutto per le studentesse liceali, lettrici e interpreti, a proseguire l’impegno filodrammatico; alle associazioni l’offerta di istituire stabilmente il seducente percorso turistico; poi l’invito alle signore dei circoli cittadini ospitanti a rompere il tetto di cristallo iscrivendosi col proprio cognome a quegli stessi circoli cui partecipano come “mogli di”, mentre ancora centonove pagina 34 20 Giugno 2014 posterprotagoniste arricchendo il racconto con illustrazioni in bianco e nero: quali sono i punti di forza ed interesse? «L'autrice, la professoressa La Fauci, profonda credente e appassionata della Santa, descrive con dovizia di particolari tratti da fonti autorevoli, la vita e il contesto storico della Calafato. I disegni del testo in bianco e nero riescono ad essere incisivi nella loro semplicità, aiutandoci a capire anche visivamente quanto descritto a parole nel testo. L'autrice è un'apprezzata pittrice e i suoi disegni corredano in maniera semplice ed incisiva l'opera». Il libro apre alcune riflessioni: come la figura di una santa e mistica, di cui ancora a distanza di 6 secoli si parla, possa catturare il nostro interesse ed essere attuale? Forse il fatto che in fondo si tratti del sogno di una giovane contro i pregiudizi, le opposizioni e le invidie di tanti? «La lettura del testo ci aiuta a capire come questa "donna" sia stata antesignana per il periodo storico e sociale in cui visse. La donna era considerata una merce di scambio tra famiglie al fine di contrarre un matrimonio vantaggioso ma nonostante questo essa seppe contrastare tale prassi in maniera decisa, ferma, saggia per esaudire il suo sogno: dedicare la sua esistenza a Cristo. Questa donna incarna quanto di più attuale si possa desiderare ai nostri giorni, riuscendo a realizzare i propri progetti, la costruzione di un proprio monastero e l'osservanza della regola di Santa Chiara, la più rigida». In tutto il testo, a partire dalla copertina, c'è un accostamento tra Santa Eustochia ed un altro illustre messinese, suo contemporaneo, Antonello da Messina con alcune sue opere... «Questa quarta edizione si arricchisce con l'inserimento nella coperta dell'Annunciata di Antonello da Messina e di molti suoi famosi quadri all'interno. La scrittrice segue l'ipotesi che i nostri due concittadini si conoscessero e che Antonello si sia ispirato alla Santa per il suo celeberrimo dipinto. Numerosi studiosi smentiscono tale tesi ma l'autrice avvalora tale ipotesi, affiancando l'Annunciata al ritratto del Marinaio che si pensa fosse Bernardo Calafato, il padre di Eustochia». Ritornando al museo "I Ferri du Misteri" di Domenico Gervasi, cosa può dirci della collezione e della nascente biblioteca? «Il museo è diventato una realtà grazie alla passione del proprietario e direttore Domenico Gerbasi. I pezzi collezionati nel tempo e donati da estimatori del settore hanno reso questo sito un punto di riferimento per non dimenticare gli antichi mestieri e tutti quegli attrezzi di uso comune diventati ormai delle rarità. Anche la Soprintendenza ai Beni Culturali di Messina ha considerato l'importanza di questo sito, facendo catalogare i pezzi esistenti (Osvaldo Prestipino Giarritta, funzionario direttivo della Soprintendenza Unità Operativa X, autore della catalogazione, in itinere, ndr). All'interno di questo gradevole contesto una piccola biblioteca trova lo spazio adeguato per approfondire attraverso testi specifici la conoscenza sia del territorio che delle attrezzature esposte. Spero che la biblioteca entro il prossimo anno possa diventare fruibile ed invito chiunque a visitare a Castanea il Museo risorsa del territorio». le balconate sulla piazza pullulano di soli uomini. Infatti nei romanzi di Maria Messina arriva sempre l’intrusa forestiera a scompigliare le carte: agli inizi del ‘900 il vento dell’emancipazione faceva ancora paura. Per le visitatrici l’immersione nell’ambiente dell’autrice ha funzionato come déjà vu, annullando il tempo trascorso e riproponendo personaggi il cui fascino narrativo sta nello scavo dentro psicologie di ribellione, celate dall’assunto convergente fra norma descrittiva maschile e impulsi femminili. A settembre appuntamento è a Lerici per la vita e l’opera di Mary Shelley. Franca Sinagra Brisca Ritratto di Maria Michailovna Volkonskaja Donne, la storia siamo noi UNA RECENTE PUBBLICAZIONE CELEBRA IL CINQUANTENARIO DELLA FONDAZIONE DI SOROPTMIST DI MESSINA DI FELICE IRRERA MESSINA. Molte donne, in modi diversi e in differenti contesti temporali, hanno illustrato la città dello Stretto con il loro impegno e la loro opera, a volte riconosciuta e addirittura mitizzata, altre resa oscura o addirittura ignorata anche e soprattutto per via di una dignità sociale troppo a lungo ritenuta inferiore a quella dell’uomo. Benché alcuni dei loro nomi, con la propria storia, piccola o grande che sia, emergano dal racconto di storici e cronisti di età diverse, quali Bartolomeo da Neocastro, Tommaso Fazello, Francesco Maurolico, Rocco Pirro, Placido Samperi, Caio Domenico Gallo, Gaetano Oliva, Giuseppe La Farina, Giuseppe Grosso Cacopardo, Gaetano La Corte Cailler e tanti altri di età più recente, nonché da vari dizionari biografici, le loro vicende sono scarsamente conosciute dal grande pubblico per via della reperibilità, non sempre agevole, delle opere in cui sono ricordate. È per questo che non si può non accogliere favorevolmente il volume “Donne a Messina. Storia delle donne come storia della città” (MD Edizioni, Messina 2014, pp. 269) che il Soroptimist International Club di Messina, in occasione del cinquantesimo anniversario della sua fondazione (celebrato con l’organizzazione di un Convegno e di due mostre, una su “Donne a Messina” e una su “Cinquant’anni di Storia Soroptimista”), ha affidato alla cura di Michela D’Angelo e Giovanni Molonia, offrendo così alla città, ad opera degli stessi curatori e di una quindicina di altre firme (molte delle quali femminili ed alcune di attuali socie dell’Associazione) dei preziosi medaglioni di donne non solo messinesi di nascita, ma che nella nostra città hanno operato mettendo in mostra le loro qualità di scrittrici, poetesse, patriote, artiste, musiciste e cantanti o consacrando se stesse alla preghiera nella vita monacale e riuscendo, nella pratica di essa, veri e centonove pagina 35 propri esempi di santità. Senza contare che addirittura centinaia sono le donne che, come risulta da un saggio di Gaetano La Corte Cailler (“La donna nella beneficenza in Messina dal XII al XIX secolo”, 1913), segnalato dalla D’Angelo, semplicemente si dedicarono ad attività benefiche fondando chiese e monasteri, aprendo istituti e creando case per donne povere. La divisione del volume in sezioni offre pure al lettore la possibilità di scegliere il tema per lui più interessante, riguardante il rapporto delle donne che operarono in città, oltre che nelle attività benefiche, con il potere, l’arte, la musica, la letteratura, la religione, l’istruzione, la scienza, l’imprenditorialità, le professioni; e non mancano nemmeno accenni al mito, con la gigantessa Mata e la Fata Morgana; e alla visione allegorica con cui gli artisti rappresentarono la città: dalla montorsoliana fontana di Orione in piazza Duomo (dove Messina appare ornata di classiche vesti) alla statua, anch’essa classicheggiante, che la rappresenta grata a Ferdinando II per la concessione del portofranco, posta di fronte al Municipio in largo Minutoli, opera ottocentesca di Giuseppe Prinzi. Ci si potrebbe chiedere, per finire, perché l’intera pubblicazione sia dedicata solo alle donne; ma la risposta è semplice se si cita solo qualche cifra. Nel 1991, Maria Canto pubblicava un “Dizionario degli uomini illustri messinesi” in cui, su un totale di 1200 voci, solo 30 erano donne, mentre risulta che nella toponomastica dell’intero nostro Paese soltanto il 7% delle strade sono intitolate a personaggi femminili. Se è vero che occorre essere ricordati per continuare ad esistere, il volume assume quasi il significato di un risarcimento, per i nomi coperti da una coltre d’oblio da una società per troppo tempo quasi esclusivamente maschile ed anche, perciò, indirettamente, per le tante eroine senza nome del quotidiano che pur hanno operato attivamente nella nostra città. F.I. 20 Giugno 2014 posterspettacoli Un momento dello spettacolo Icona PATERNO’. A Roccanormanna lo spettacolo siciliano sfida i tagli della Regione Il festival della Resistenza DI PAOLO RANDAZZO PATERNO’. Quasi una sfida, una risposta tagliente: da una parte l’ assessore regionale Stancheris che dichiara urbi e orbi che ebbene no, quest’estate non ci saranno spettacoli e rassegne in Sicilia finanziate dalla Regione perché di soldi da spendere in teatro, musica e danza la Regione non ne ha più, dall’ altra i teatranti e gli artisti riuniti negli “Stati generali dello spettacolo” (specialmente le realtà più attive nel comprensorio catanese come Scenario Pubblico, Zo Centro Culture Contemporanee, Mercati Generali, Città Teatro, Lomax, Cinestudio, Catania Jazz, Associazione musicale Etnea insieme col Circuito Musicale Siciliano, Statale 114 insieme con la Rete di Drammaturgia Contemporanea Latitudini) che raccolgono la sfida e si lanciano ad organizzare nella Rocca Normanna di Paternò un nuovo festival (Roccanomanna-Fest, edizione zero) che coprirà un arco temporale che va dal 17 luglio a fine agosto. La notizia è stata data la settimana scorsa in un apposita conferenza stampa. Spettacoli a pagamento ovviamente (con biglietti dai 10 ai 20 euro), col Comune di Paternò che offrirà ai partecipanti solo promozione e servizi logistici. Insomma non soldi pubblici ma ascolto, condivisione e politiche in un’ ottica culturale che rifugge dai “grandi eventi” e non vuol cadere nel rischio opposto del dilettantismo devastante in termini d’immagine e di costruzione di una consapevolezza culturale diffusa. «L’impegno finanziario per affrontare tale impresa è condiviso tra i partecipanti in modo da ripartire e condividere il rischio (fattore essenziale nell’attuale momento di crisi economica) – spiega Silvio Parito di “Latitudini” - e realizzare un modello virtuoso che può esser riproposto in altre realtà, ribaltando schemi obsoleti, oggi non riproponibili: ovvero, da un lato la politica dei “grandi eventi”, in cui l’ Ente pubblico ha speso enormi risorse senza lasciare traccia sul territorio (ad Il Castello normanno di Paternò esempio “Il Circuito del Mito”), dall’altro le manifestazioni “a costo zero”, i festival del dilettante, gli eventi pubblicitari o commerciali carenti di professionalità e caratura culturale». Nel merito della proposta artistica si tratta di nove spettacoli di teatro contemporaneo, uno spettacolo di danza, uno spettacolo di teatro di tradizione, quattro spettacoli di teatro e danza per bambini, otto concerti, undici proiezioni cinematografiche, con un fitto calendario che sarà diffuso non appena definito. Riccardo III NOVITA’ La fabbrica infuocata IN ONORE DI LUIGI NONO, LA COMPOSIZIONE MUSICALE DI TADDEI CON LA PARTECIPAZIONE DI GIOVANNI TORRES LA TORRE Giovanni Torre La Torres TORINO. Nell’ambito del Festival Antidogma Musica, il 10 giugno scorso al Teatro Vittoria di Torino è stata messa in scena la prima de “La fabbrica infuocata” , con la direzione di Giorgio Tedde. La breve opera musicale, di circa 15‘, celebra il cinquantenario della prima de “La fabbrica illuminata” a La Fenice di Venezia, opera che il famoso compositore Luigi Nono ( 1924-1990) dedicò agli operai della Italsider di Cornegliano con testi di Giuliano Scabia e Cesare Pavese. Con un’intitolazione attualizzata a ricalco, l’opera di Taddei accoglie brani da un testo poetico di Giovanni Torres La Torre, artista orlandino. Versatile nelle arti, il Nostro associa la centonove pagina 36 musicalità dei suoi versi all’immaginifico della sua prosa e ai colori caldi della sua pittura. I brani inseriti nell’opera sono tratti dalla poesia “La terra dei fuochi”: “E perché altri uomini di fango / e malefici ingegni / hanno devastato avvelenandola / la memoria dei luoghi / il suolo l’aria e le acque / il seno delle madri / il sorriso dei bambini?” …. “Luna visionaria che continua il suo viaggio / nei cieli appestati della terra dei fuochi / stanca e dolente per il lutto alle porte delle case / e i nomi che escono nei lamenti delle madri” Il poeta è stato attratto da quegli aspetti della musica contemporanea dove nonianamente “violenza umana e sonora si intrecciano” perché “la sintesi di arte e politica significa suprema responsabilità”. Persona affabile e ritrosa, l’anziano compagno Torres, la cui inestinguibile vena poetica incontra temi di grande attualità, pubblicherà fra poco la raccolta di poesie civili “Luna visionaria” per le edizioni di Prova d’Autore. Franca Sinagra Brisca posterrubriche NUOVE VISIONI DI MARCO OLIVIERI Tutta colpa del vulcano Non è una commedia sferzante e memorabile. Non è geniale, né provocatoria e profonda. Scritto dall’esperto Laurent Zeitoun (“Un piano perfetto”, “I truffacuori”) e dal regista Alexandre Coffre (“Une pure affaire”), il francese “Tutta colpa del vulcano” si regge sulla bravura dei due protagonisti: Dany Boon e Valérie Bonneton. Nei panni di due litigiosissimi ex coniugi alle prese con tragicomiche disavventure, complice l’eruzione del vulcano islandese Eyjfjallajökull, per giungere in Grecia e assistere in tempo al matrimonio della figlia, Boon e Bonneton formano una coppia davvero azzeccata. Il film prende spunto dalla realtà – un’eruzione avvenuta nel 2010 e che impose la chiusura degli spazi aerei in molte zone europee – e l’evento costituisce il pretesto per costringere i protagonisti a fare insieme un improbabilissimo viaggio, reso pericoloso dai risentimenti e le reciproche ostilità. La bravura dei due interpreti, per espressività e forza comica, sopperisce alla pigrizia di sceneggiatore e regista, i quali si limitano a realizzare una passabile black-comedy, con trovate da minimo sindacale. Un mix di grottesco, cattiveria e un tocco di sentimento nel finale, nel segno della scontata riappacificazione fra i due divorziati. Un insieme reso comunque godibile dalla presenza scenica dei due mattatori. Gli spunti iniziali, tuttavia, sembravano più promettenti e la commedia si trascina tra qualche guizzo e momenti troppo prevedibili. MESSINA. Alla Sala Laudamo Actorkids in scena con la fiaba di Calvino MESSINA. ActorKids, ActorGym e Progetto Suono alla Sala Laudamo venerdì 20 giugno alle ore 19 mettono in scena “La prima spada e l'ultima scopa” liberamente tratto dalla fiaba di Italo Calvino con adattamento e regia di Cecilia Foti. Il progetto “ActorKids” è una palestra teatrale per giovanissimi tra i 6 e i 13 anni con lo scopo di far divenire il teatro un luogo Cecilia Foti fisico nel quale giocare e divertirsi e dove apprendere i vari strumenti della recitazione: voce, corpo, ritmo, relazioni di gruppo, studio del personaggio, esercizio della memoria, letture dei testi da drammatizzare, danza e canto. Chi parteciperà allo spettacolo di venerdì alla Laudamo potrà ascoltare i sax di Maugeri, le chitarre di Fichera, il teen choir, le Glorius e altro ancora. 20 Giugno 2014 CASTING "Da Salina a Sanremo" MUSICA APPUNTAMENTO AL CENTRO COMMERCIALE TREMESTIERI CON LA PRIMA SELEZIONE DEI CONCORSI GRATUITI DI MAREFESTIVAL Viva le cassette La vincitrice del 2013 Ketty Ragno MESSINA. Al via la II edizione del concorso di canto e danza "Da Salina a Sanremo" promosso da MareFestival Salina: da oggi sono aperte le iscrizioni gratuite ai casting in programma venerdì 27 giugno al Centro Commerciale di Tremestieri con inizio alle ore 15. La gara è rivolta a giovani talenti cantanti (da 12 a 32 anni) e ballerini (16-25) che dovranno presentare un pezzo a scelta libera: una giuria di esperti selezionerà i migliori che accederanno alla semifinale di sabato 26 luglio al Monte di Pietà, patrocinata dalla Provincia Regionale di Messina. La kermesse di Salina, di cui è madrina Maria Grazia Cucinotta, ha già portato fortuna e lanciato tanti talenti in questi anni (nel 2013 la Miss Italia Giulia Arena) e dal 31 luglio al 5 agosto accoglierà vip, autorità, giornalisti e turisti durante sei giornate ricche di cinema, anteprime, musica, presentazioni libri, sfilate ed eventi collaterali promossi dall'associazione culturale Prima Sicilia, guidata da Massimiliano Cavaleri (direttore artistico delle kermesse), Patrizia Casale e Francesco Cappello e col patrocinio dei Comuni di Santa Marina Salina (sindaco Massimo Lo Schiavo) e Malfa (sindaco Salvatore Longhitano). La competizione canora è ispirata al DE GUSTIBUS programma di RaiUno "Tale e Quale Show": gli esperti giudicheranno prima di tutto la preparazione vocale. Al fine di arricchire l'esibizione dal punto di vista scenico e soprattutto nella finalissima di Salina, i concorrenti saranno invitati, col supporto dell'organizzazione, a utilizzare trucco, acconciature, abbigliamento e accessori in grado di ricordare l'artista prescelto, così da rendere omaggio a grandi cantanti in uno spettacolo dove la musica sarà protagonista. Per la danza sono ammessi vari stili sia solisti che passi a due. Delle giurie faranno parte nomi noti dello spettacolo e del giornalismo oltre ad autorità e ospiti del Festival. Nella finale, che si terrà giovedì 1° agosto in piazza Santa Marina Salina, i concorrenti cantanti e ballerini che avranno passato il turno della semifinale messinese si sfideranno per vincere il Premio Mare Festival. Il riconoscimento dà diritto a un'esibizione nel febbraio 2015 a "Casa Sanremo", salotto ufficiale del Festival della Canzone Italiana, promosso dal Gruppo Eventi, presieduto da Vincenzo Russolillo, che nella settimana festivaliera riunisce giornalisti, cantanti, addetti ai lavori, discografici. L'anno scorso fu Ketty Ragno a dominare il palco dopo la vittoria eoliana. DI CESARE NATOLI Ci sarà anche un ‘Cassette Store Day’. Dopo il Record Store Day, che dal 2007 celebra in tutto il mondo i fasti del vinile, il prossimo 27 settembre verranno glorificate – anche in città italiane come Palermo, Torino e Milano – le musicassette. Sono state un simbolo degli anni '80, grazie soprattutto al Walkman Sony, che ne consacrò il successo in nome della portabilità. In realtà, però, le musicassette in realtà nascono agli inizi degli anni '70; anche in questo caso, come con gli Lp - malgrado non abbiano il fascino dei vecchi 33 giri in vinile e sicuramente nemmeno il loro suono - forse l’effetto nostalgia potrà più di tutto anche perché sul piano dell’utilizzo è impossibile dimenticare i nastri fagocitati dai ‘mangianastri’ recuperati dal buon appassionato armato di penna Bic. Ciò nonostante le audiocassette sono ancora usatissime, specie in generi di nicchia come industrial music, punk e garage. Gli organizzatori, che manco a farlo apposta producono artisti su nastro magnetico, sperano che il boom del vinile possa contagiare i nastri in nome di un supporto fisico economico e pratico, specie per chi vuole produrre e vendere direttamente la propria musica a basso costo. DI MASSIMO LANZA Provenzani al Cous Cous Fest E’ LO CHEF MILANESE Andrea Provenzani il vincitore delle selezioni nazionali del Cous Cous Fest Preview, l’anteprima del Cous Cous Fest che si svolgera a Settembre di San Vito Lo Capo. Provenzani, che si è imposto sugli altri 5 concorrenti provenienti da tutta Italia - Enrico Panero, Daniela Cicioni, Sara Latagliata, Michele Mauri e Marcello Valentino - farà quindi parte della squadra italiana, capitanata dallo chef sanvitese Peppe Salmeri, in gara a settembre alla prossima edizione del Cous Cous Fest. Lo chef - che lavora al ristorante “Il Liberty” di Milano dove propone una cucina istintiva, umorale, espressione del proprio essere - ha conquistato la giuria tecnica, presieduta dal giornalista Paolo Marchi e quella popolare composta dai visitatori, presentando un piatto di cous cous dal titolo “La mia Sicilia”, con centonove pagina 37 pesce spada, cipolle al Marsala, zafferano, uvetta, latte di mandorla e cenere di melanzane.Al secondo posto, per appena 12 centesimi di punto, il cannolo di cous cous di Enrico Panero, chef ad Eataly Firenze; terza Daniela Cicioni e il suo cous cous vegano. Possono essere contenti gli organizzatori dell’anteprima del Cou Cous Fest la manifestazione ancora una volta è riuscita bene e ha portato a San Vito lo Capo tanti importanti chef italiani che anno contribuito sicuramente alla crescita del livello qualitativo della rassegna e della ristorazione sanvitese, favorendo scambi di professionalità. L’appuntamento è adesso per la prossima edizione del Cous Cous Fest, dal 23 al 28 settembre con un programma che mette insieme gastronomia, cultura, musica e intrattenimento per tutta la famiglia. Tanti i visitatori che hanno partecipato all’anticipo del Cous Cous Fest partecipando ai laboratori gastronomici proposti dall’attore e chef Andy Luotto e dallo chef palermitano Filippo La Mantia, molto seguite anche le lezioni su come fare a casa il Cous cous. 20 Giugno 2014 posterlettere QUI SCUOLA GUI HERITAGE DI ANDREA SMITH DI SERGIO BERTOLAMI Calendario scolastico A scuola il 17 settembre Il futuro è in tasca Gli studenti delle classi finali delle superiori hanno iniziato mercoledì scorso la fase che li porterà alla conclusione del percorso scolastico –per il conseguimento del diploma - con la prima prova scritta degli esami di Stato. E, tenendo conto dei candidati che compongono la commissione, già dopo la prima settimana di luglio cominceranno ad essere noti gli esiti, per assaporare quel tanto agognato senso di libertà di non dover più tornare a scuola. Gli studenti delle altre classi, invece, non hanno avuto il tempo di giungere all’ultimo giorno di lezione, che già hanno sentito parlare di ritorno a scuola. L’Assessorato regionale, infatti, con decreto del 9 giugno ha disposto l’inizio delle lezioni del prossimo anno scolastico il 17 settembre 2014 e la fine il 13 giugno 2015, con la novità del ponte di Carnevale. In particolare, fermi restando il calendario delle festività nazionali, ivi compresa la festa del patrono, in Sicilia l’attività scolastica nella scuola dell’infanzia e le lezioni della scuola primaria e secondaria di primo e secondo grado sono sospese: dal 22 dicembre al 6 gennaio, il 16 e 17 febbraio per le vacanze di Carnevale, dal 2 al 7 aprile per le vacanze di Pasqua e il 15 maggio per festa dell’Autonomia Siciliana. Nell’ambito del calendario scolastico i Consigli di Circolo e d’Istituto, in funzione del POF, possono determinare adattamenti del calendario circa la data di inizio e la sospensione delle lezioni, con i criteri della compensazione, nel corso dell’anno scolastico. E a questo punto appare verosimile che più di una istituzione scolastica anticiperà l’inizio delle lezioni di uno o più giorni, visto che il 17 settembre cade di mercoledì. Per la validità dell’anno scolastico, comunque, dovranno essere svolti almeno 200 giorni di lezione. ECOLOGIA&AMBIENTE MESSINDRASTICA DI FABIO AMATO Messina, notte bianca e arancini E finalmente anche Messina, adeguandosi alle Città Europee, ed avendo partecipato egregiamente alle ultime elezioni, piazzandosi come sempre per tutto, all' ultimo posto, ha istituito la Notte bianca! Una nottata bellissima, con tutti i musei aperti, l'isola pedonale piena di gente, che camminava festosa mangiando calia e semenza, e chiaramente buttando per terra le bucce, formando cosi un tappeto di residui, che in confronto l'infiorata di Noto è ridicola. Ed i negozi!? Pazzesco! Tutti aperti, addobbati con fiori e cotillions, che appena entravi ti offrivano focaccia, arancini e birra, infatti più che una Notte Bianca, sembrava la Sagra della Focaccia e dell'arancino. Ma comunque, ognuno ha quel che si merita!!! Ci siamo diretti poi verso la passeggiata a mare, dove in ogni angolo , c'erano gruppi musicali che suonavano di tutto , dal jazz al funky , dal rock al blues , era un tourbillon di suoni e colori e tutti ballavano. Sembrava di essere a Rio de Janeiro. Procedendo verso il Faro, tutte le spiagge erano piene di gente che mangiava da enormi barbecue, pieni di carne e verdure arrostite, e per chi voleva tornare in città, c'era un servizio navetta , organizzato dalla Caronte che ti riportava gratuitamente in Citta'. Minchia, dicevano tutti, felici e contenti , questa si che e' una Notte Bianca !Piano piano arrivava l'alba, e tutto diventava veramente bianco, etereo, quasi inesistente ed impalpabile, e svegliandomi dal mio torpore, e dal mio annebbiamento , mi rendevo conto che forse la vera Notte Bianca era questa, inesistente e non quella che avevo sognato. Felice del fatto che la mia Città, era rimasta la stessa, mi riaddomentai e ripresi a sognare. Non dopo aver gustato una mezza con panna e brioche. Questa veramente reale! Buonanotte! Proprio così: il futuro lo portiamo in tasca. Non mi riferisco alle proposte di un assessore che in mancanza d’idee per valorizzare e promuovere la cultura a Messina, preferisce ripescare soluzioni monetarie come i miniassegni. Guardo piuttosto al dibattito nazionale dove, alla Sapienza di Roma, Dario Franceschini, ministro dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, ha incontrato Eric Schmidt, presidente di Google, che a chiare lettere ha fatto presente il gap, cognitivo quanto strutturale, che sta facendo perdere all’Italia la competitività del suo asset migliore: «L'Italia deve diventare digitale portando sul web le ricchezze culturali e ciò deve essere supportato dal mobile che ha un'alta penetrazione». Gli fa eco da Torino John Elkann, al congresso mondiale dell’editoria, che afferma: «Non c’è dubbio che, se un terzo della popolazione mondiale si connette quotidianamente ad Internet attraverso smartphone e tablet, diventa prioritario il tema della comunicazione attraverso la tecnologia mobile». Tant’è che le strategie legate al “digital first” (digitale innanzi tutto) presto assumeranno un’attenzione preminente. Non è un leaked document, trapelato occultamente. Perché, alla luce dei fatti, la soluzione è da trovarsi nel cambio di abitudini nell’acquisizione delle informazioni. Consiste in contenuti e prodotti editoriali adeguati all’era della digitalizzazione, utilizzando new media e connessioni Internet, attraverso motori di ricerca e soprattutto in mobilità. L’incognita rimane ancora il modello di business. Ma questo, per fortuna, non è un problema degli assessorati alla cultura. [email protected] DI ANNA GIORDANO Acqua e trasparenza Il 40% (probabilmente anche di più) dell’acqua che scorre nei tubi, si perde lungo il percorso. Si prospetta un’estate con disservizi, che già alcune zone della città subiscono (13 giorni senz’acqua sono un incubo, già lo è uno, figuriamoci 13), ma mai che si pensi e si dica e si faccia la manutenzione e la riparazione delle condotte che perdono. Le strade perpendicolari al mare di Messina sono tutte fiumare coperte, andarci sotto è una visione da inferno: ferri cadenti o caduti, cemento ammalorato, tubi d’acqua che perdono alla grande. Perché, anziché andare a prelevare nell’Alcantara (e relativi prezzi anche ambientali, non solo in euro), non si pensa a rimettere in sesto la rete idrica? E come mai si continuano a emungere le fiumare, o a prevedere nuove (e infinite) lottizzazioni ovunque, dando per scontato che l’acqua si avrà, costi quel che costi? Mi ricordo una delle tante lottizzazioni previste sulla riviera nord, dove si era scritto che per fornire l’acqua alle ville (500), si sarebbe dovuto costruire un nuovo serbatoio comunale e attingere acqua dai pozzi, alias dalle falde delle fiumare. L’acqua, bene preziosissimo, viene ancora oggi trattata come se fosse perenne, presente sempre e comunque, eppure la storia anche attuale dovrebbe insegnarci che laddove c’è, va preservata il più possibile, non prelevata senza limiti per farne poi, spesso, usi futili, piscine in primis. Se si emungono troppo le falde, entra poi acqua dal mare, si salinizza e non si può usare mai più, è un processo irreversibile e già Reggio Calabria lo vive da anni. E visto che ancora oggi e nonostante anni e anni di richieste, sia scritte che a centonove pagina 38 voce, in incontri ufficiali, il Comune di Messina non mette on line le Valutazioni di Incidenza (ovvero gli studi che dovrebbero farsi per le opere in Zona a Protezione Speciale), mi domando cosa sia stato scritto per i tanti progetti già approvati, in merito alla risorsa idrica, preziosissima. Forse, ci fosse stata evidenza pubblica, e la possibilità per noi di scrivere man mano cosa di sbagliato c’era in questi studi, o se e cosa era stato omesso (acqua inclusa), non si sarebbero sviluppati comportamenti non virtuosi nei vari passaggi autorizzativi di opere varie in una zona protetta, che la Procura ha invece individuato. Ci sono milioni di profughi ambientali, e l’oro blu, come si chiama l’acqua, è una delle cause quando inizia a scarseggiare. Tutto in natura è prezioso e va attentamente calibrato il suo uso. Quindi, riparate le condotte anziché parlare di nuovi prelievi, e mettete on line progetti e studi, la trasparenza è un obbligo, non un optional. postercommenti DISCUTIAMONE ELIODORO DI GIOVANNI FRAZZICA Corruzione, dal sesterzio all’euro MESSINA. Ora che Roberto Benigni si è messo a parlare di corruzione è bene dare un po’ di attenzione al fenomeno, potrebbe diventare un fatto politico serio, visto che nel vivaio della sinista storica ex-Pci le novità scarseggiano, un savonarola di prestigio, simpatico, da usare anche in chiave antiGrillo, potrebbe essere una grande risorsa. Purtroppo sembra che in Italia finisca col prevalere un sistema politico corrotto, si parla di "cleptocrazia", cioè "governo di ladri", oppure, in senso più ironico, di "repubblica delle banane". Entrambe le definizioni non giovano alla nostra economia che ha fatto registrare un calo del 58% degli investimenti stranieri. Sostiene Robert Klitgaard che «la corruzione è un reato basato sul calcolo, non sulla passione. Le persone tendono a corrompere o a essere corrotte quando i rischi sono bassi, multe e punizioni minime, e le ricompense grandi». Gherardo Colombo, ospite de “'i’ntervista” di Maria Latella su Sky TG24, ha sostenuto che "la corruzione è un male endemico del nostro Paese". Sarebbe il caso di riflettere sul concetto di “male endemico”, atteso che lo stesso ex-magistrato non si riferiva all’esperienza di Mani Pulite, che aveva gestito personalmente, ma a qualcosa che aveva radici in tempi più remoti. Si potrebbe pensare allo scandalo dei petroli, che determinò la caduta del Governo Rumor il 2 Marzo del 1974, o, andando ancora a ritroso, al 28 gennaio 1893, quando troviamo lo scandalo della Banca romana, uno dei più clamorosi e consistenti di tutti i tempi. Ma fu quella degli antichi romani la prima grande 150 PAROLE DA PALERMO Un lavoro per Marco DI MARIA D’ASARO Lo chiamo Marco, ma si potrebbe chiamare Francesco, Salvo o Giuliano. E’ un ragazzo palermitano di trent’anni, con una storia simile a quella di tanti suoi coetanei: un’infanzia difficile, l’istituto superiore lasciato a metà, una qualifica di elettricista conseguita in un corso di formazione regionale. Marco non sa fare solo l’elettricista: sa fare anche l’imbianchino, s’intende di idraulica, sa persino piastrellare un garage. Vorrebbe solo una cosa, adesso: lavorare. Anche pulire le scale, piantare pomodori o lavare i cessi: purchè sia un lavoro onesto. Ma nella Palermo di oggi la sua è una richiesta da sogno e Marco continua a rimanere disoccupato. E’davvero assurdo e ingiusto che un trentenne volenteroso non abbia un lavoro e un reddito propri: è come se la società lo tenesse in prigione, nella prigione invisibile della sua dipendenza dai familiari. Marco è innocente, ha diritto di vivere libero. Cosa aspetta la buona politica ad aiutarlo? 20 Giugno 2014 palestra in cui si svolsero i primi sontuosi esercizi di corruzione, talmente importanti, da entrare nei libri di storia. Esistevano già allora dei veri e propri organizzatori di campagne elettorali, come Publio Cornelio Cetego, che, grazie alla sua rete di amicizie, sapeva come conquistarsi il favore del popolo, era un vero e proprio mercante di voti, in grado di controllare tutta la città. Lo stesso Lucullo, che voleva il governo della Cilicia, malgrado avesse più volte condannato l’immoralità di Cetego, dovette conquistare la sua amante, Precia, per poter ottenere la nomina che desiderava. Sono noti anche accordi preelettorali ed il voto di scambio, le cosiddette coitiones, per cui due candidati si scambiavano i voti dei loro elettori fidati o comprati, come nel caso dei due edili del 55 a.C. Plancio e Plozio, che furono eletti dallo stesso numero di tribù e dallo stesso numero di voti all’interno di ciascuna tribù, per cui i votanti erano stati ben istruiti. E poi ci fu Verre che rubò in Sicilia, a piene mani, tanto che Cicerone gli dedicò ben sette orazioni, ma ne bastarono due per convincerlo che era meglio andarsene in esilio, sparire. Sarebbe interessante fare un esame comparato per capire il valore della corruzione di Verre, che era espresso in sesterzi, rapportato a quello dei grandi scandali italici consumati in lire o, più recentemente, direttamente in euro. In attesa di veder soddisfatta questa curiosità, torniamo al dr. Colombo che ha detto:”Dall'inizio di mani pulite sono passati 22 anni, forse non bastano per cambiare se è così radicato nella cittadinanza il senso di trasgredire le leggi invece di rispettarle". Colombo pensa non solo all’alta corruzione, ma anche a quella spicciola, del vigile urbano che chiude un occhio in cambio di una busta di spesa. Questo rende debole il Paese, c’è una parte della base sociale propensa alla connivenza e alla tolleranza perché presa nella ragnatela dei piccoli compromessi. Per venirne fuori, più che leggi speciali o nuove authority, serve un cambio di mentalità, per cui occorre puntare soprattutto sulla scuola ed i tempi, come è immaginabile, non saranno brevi. ANIMAL HOUSE Una poltrona da centomila euro CATANIA - Una poltrona ben ricompensata quella di direttore generale di Sostare, la partecipata del Comune che gestisce le strisce blu: centomila euro l'anno. Occupata, poltrona e compenso, da persona non gradita dal nuovo presidente, Gilberto Cannavò, esponente del rampantissimo "Articolo 4" di Lino Leanza, che vuole mandare a casa Giacomo Scarciofalo, ex segretario della CGIL, da dodici anni direttore generale. A Scarciofalo viene imputata la responsabilità di un disavanzo di 200mila euro nel bilancio scorso, dopo l'aumento delle ore lavorative del personale. Ma, forse, ancora più grave, sarebbe stato l'annullamento di un accordo che attribuiva all'imprenditore Virlinzi un risarcimento per la vicenda del parcheggio Europa, oggi semideserto. Il presidente Cannavò ha già ottenuto un parere legale che lo autorizza al defenestramento. In corsa per il nuovo incarico un legale crocettiano. ANTIBUDDACI DI DINO CALDERONE Lavoro, qualche luce Rendere più efficiente il passaggio fra l'Università e il mondo del lavoro non è facile. La ricerca del primo impiego, anche per un giovane che ha conseguito la laurea dopo un lungo e impegnativo corso di studi, è infatti molto tortuosa e problematica. Ancora più difficile è immaginare di realizzare contatti positivi fra Università e imprese in contesti sociali come il nostro, che presenta livelli sempre più alti di disoccupazione. Eppure anche a Messina è possibile realizzare iniziative di qualità che possono indicare prospettive nuove ed aprire qualche speranza nei più giovani. La giornata che C.A.R.E.C.I. e C.O.P. dell'Ateneo peloritano e Fondazione Consulenti per il Lavoro hanno recentemente promosso ha raggiunto brillantemente questi ambiziosi obiettivi. Durante il Job Day del 12 giugno a Piazza Antonello si sono presentati, da un lato 20 aziende della provincia di Messina interessate ad attivare 22 tirocini per laureati degli ultimi 5 anni (giovani fino a 29 anni o disoccupati di qualsiasi età) e, dall'altro, ben 889 candidati con relativo curriculum. Un risultato importante per gli organizzatori che conferma la bontà dell'iniziativa e li incoraggia a continuare in questo inedito percorso realizzato per la prima volta in Italia (altre aziende messinesi sono già pronte a condividere questa interessante proposta). I tirocini consentiranno a 22 laureati di fare un primo ingresso nel mondo del lavoro per poter verificare e orientare meglio e più direttamente le proprie scelte professionali, ma serviranno soprattutto ad accendere qualche piccola luce su un territorio nel quale l'elenco delle aziende che chiudono, il numero dei licenziati che crescono, sono diventati da tempo gli unici indicatori negativi comuni. Iniziative come il Job Day non possono certo ridimensionare questi dati impressionanti e renderli meno catastrofici, ma riescono a squarciare un orizzonte chiuso e oscuro che opprime e recide ogni speranza di futuro non solo fra i più giovani. [email protected] DI ROBERTO SALZANO Vacanze separate DOMANI INIZIA ufficialmente la stagione estiva 2014 e, col caldo, torna un appello che non può non essere rinnovato: gli animali non vanno abbandonati. Boom di partenze e conseguente boom di abbandoni, nonostante le molte campagne di sensibilizzazione. Tristi previsioni, poi puntualmente confermate dai bilanci diffusi al termine dei tre mesi più torridi dell'anno, lontanissimi dall'essere rassicuranti: migliaia di esemplari lasciati sulle strade, destinati ad aggravare la già preoccupante piaga del randagismo. La vita in compagnia di un amico a quattro zampe è un rapporto in piena regola, una convivenza che prevede diritti da garantire e doveri da osservare. Un rapporto in cui non è contemplata l’opzione delle centonove pagina 39 “vacanze separate”. Una “separazione” che per il gatto o il cane in questione non sarebbe una scelta ma una sgradita sorpresa, una terribile delusione. Abbandonare un animale è un reato, punito con l’arresto e il pagamento di un’ammenda. Le associazioni animaliste si occupano della questione sempre con tempestività e puntualità, ricordando che non può subentrare il disinteresse di fronte ad una realtà così dura. Si scuotono le coscienze e si tiene alta l’attenzione. Eppure i numeri restano sconfortanti. Proprio perché si ripropone con gravità pressoché inalterata, il fenomeno va condannato e stigmatizzato con immutata fermezza e il messaggio ribadito con identica convinzione: sono ancora troppi i soggetti che pensano che l'affetto abbia scadenze stagionali. Il loro evidentemente sì, ma non quello degli esseri viventi che sono capaci di lasciarsi alle spalle senza il minimo scrupolo.