CV vicari - Università degli Studi della Basilicata
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UNIVERSITA' DEGLI STUDI DELLA BASILICATA DIPARTIMENTO DI SCIENZE _____________________________________________________________________________ Prof. Annamaria vicari _____________________________________________________________________ CURRICULUM SCIENTIFICO Studi compiuti 2002. Laurea in Ingegneria Informatica presso l’Università di Catania con voto 110/110. Discute la tesi sperimentale: “Modelli in regimi caotici di fenomeni geomagnetici: nuove tecniche tramite ottimizzazione e sincronizzazione”. 2002-05. Dottorato di Ricerca in Ingegneria Elettronica ed Automatica – XVIII Ciclo. Discute la tesi dal titolo " Emergent Strategies for Modeling and Simulation of Lava Flow Dynamics" Titoli conseguiti 2002. Abilitazione all’esercizio della Professione di Ingegnere presso la Facoltà di Ingegneria dell'Università di Catania nell'anno 2002. 2005-07. Assegno di Ricerca nell’ambito della Convenzione DPC-INGV 2004-2006. 2007-09. Ricercatore Art. 23 nell’ambito del Progetto Sicilia. 2009-11 Ricercatore Art. 23 nell’ambito dei fondi ordinari dell'INGV. 2011 Abilitazione al concorso nazionale di Ricercatore Stage 2004. Stage presso l’Università di Hokkaido, Sapporo (Giappone), per lo sviluppo di paradigmi di calcolo parallelo per la simulazione dei processi eruttivi. 2004. Stage presso l’Ekopower (Olanda) per la realizzazione di un sistema di acquisizione e trasmissione dati avanzato. 2006. Stage presso l’Università della Basilicata per lo sviluppo di tecniche satellitari applicate al monitoraggio vulcanico. Realizzazione e gestione di banche-dati fruibili dai ricercatori e dal pubblico Viale dell’Ateneo lucano, 10 – 85100 Potenza Telefono 0971-205602- 205773 UNIVERSITA' DEGLI STUDI DELLA BASILICATA DIPARTIMENTO DI SCIENZE 2005. Progettazione, realizzazione e gestione della Banca Dati del Progetto V3_6 Etna contenente le informazioni vulcanologiche e geofisiche acquisite all’Etna nel periodo 1993-1998. Aggiornata continuamente dal 2005 ad oggi, è accessibile dai ricercatori del progetto via ftp da internet all’indirizzo: magftp.ct.ingv.it 2007. Progettazione, realizzazione e gestione della Banca Dati delle Colate Laviche all’Etna organizzata in architettura GIS per visualizzare oltre 3000 percorsi simulati con il modello MAGFLOW. Aggiornata continuamente dal 2007 ad oggi, è accessibile dai ricercatori e dal pubblico via internet all’indirizzo: http://ufgm.ct.ingv.it/LfsWeb/htdocs/LfsWeb.phtml 2010 Progettazione, realizzazione e gestione della Banca Dati delle immagini satellitari e delle mappe di hazard organizzata in architettura web-GIS per la gestione delle emergenze vulcaniche. Aggiornata continuamente dal 2010 ad oggi, è accessibile dai ricercatori e dal pubblico via internet all’indirizzo: http://ctmgweb.ct.ingv.it/joomla Coordinamento di unità di ricerca nell’ambito di progetti nazionali 2007-09. Responsabile Scientifico di un Team di Ricerca del Progetto V3 – LAVA "Realization of the lava flow invasion hazard map at Mt Etna and methods for its dynamic upgrade" finanziato nell'ambito della Convenzione 2007-2009 tra INGV e il Dipartimento per la Protezione Civile [Decreto del Presidente n. 515 del 07/12/2007]”. Attività didattica continuativa 2006-08. Docente del Modulo 2 “Analisi del Rischio Vulcanico” del Master Universitario di II livello in “Analisi, Monitoraggio e Mitigazione del Rischio Ambientale” attivato dalla Facoltà di Ingegneria dell’Università di Catania. 2010-11 Docente del Corso Programmazione in CUDA, attivato dal Dipartimento di Matematica e Informatica, Università di Catania. 2011-12 Docente del Corso di Basi di Dati, attivato dalla Facoltà di Ingegneria, Università della Basilicata. 2011-12 Docente del Corso di Laboratorio di Informatica, attivato dalla Facoltà di Economia, Università della Basilicata. UNIVERSITA' DEGLI STUDI DELLA BASILICATA DIPARTIMENTO DI SCIENZE 2011-12 Docente del Corso di “Introduction to GPU Programming”, attivato dal Dipartimento di Matematica e Informatica, Dottorato di Ricerca in Matematica e Informatica “Pitagora di Samo”, Università della Basilicata. 2012-13 Docente del Corso Programmazione a Oggetti 1, attivato dal Dipartimento di Informatica, Università della Basilicata 2012-13 Docente del Corso Sistemi di Elaborazione dei dati territoriali, attivato dal Dipartimento di Scienze, Università della Basilicata 2013-14 Docente del Corso Sistemi di Elaborazione dei dati territoriali, attivato dal Dipartimento di Scienze, Università della Basilicata 2013-14 Docente del Corso di Basi di Dati, attivato dalla Facoltà di Ingegneria, Università della Basilicata. Attività di formazione di giovani ricercatori 2002-oggi. Correlatore di 4 tesi di Laurea presso l' Università degli studi di Catania italiane, Facoltà di Ingegneria. Progettazione e/o realizzazione di prototipi attinenti il profilo professionale posseduto 2004. Sviluppo del modello fisico-matematico MAGFLOW basato sugli Automi Cellulari per la simulazione dell’evoluzione spazio-temporale dei flussi lavici. Il modello MAGFLOW è diventato un elemento rilevante per le decisioni di Protezione Civile durante le eruzioni dell’Etna. 2006-07. Sviluppo del codice HOTSAT per l’elaborazione automatica di diversi tipi di immagini satellitari (AVHRR, MODIS, SEVIRI) per il riconoscimento delle anomalie termiche di origine vulcanica (hot spot detection) e la stima del tasso effusivo delle colate. Durante le eruzioni dell’Etna, i valori del tasso effusivo stimati da HOTSAT sono impiegati per guidare le simulazioni delle colate calcolate con il modello MAGFLOW. 2009-11 Sviluppo del codice GPUSPH per la simulazione di fluidi a superficie libera tramite metodi particellari implementati su schede grafiche. Il modello è stato utilizzato per la simulazione di dettaglio dei flussi lavici UNIVERSITA' DEGLI STUDI DELLA BASILICATA DIPARTIMENTO DI SCIENZE ATTIVITÀ SCIENTIFICA L'attività di ricerca è stata principalmente indirizzata allo sviluppo di modelli fisico-matematici e software in grado di descrivere l’evoluzione spazio-temporale dei flussi lavici. Lo sviluppo di modelli fisico-matematici è una metodologia complementare alle tecniche osservative del sistema vulcanico e a quelle di laboratorio e terreno. Le ricerche di modellistica fisicomatematica, proprio per la loro capacità di definire, in termini deterministici o probabilistici, scenari di un determinato processo vulcanico, sono inoltre cruciali nella stima quantitativa della pericolosità e quindi del rischio vulcanico. In particolare, l’elevata frequenza delle eruzioni effusive dell’Etna pone la necessità di disporre di modelli fisico-matematici in grado di prevedere le aree potenzialmente invadibili dalla lava nonché la massima distanza raggiungibile da una determinata colata. Queste informazioni rappresentano infatti dati essenziali per ogni azione mitigatrice del rischio da colate di lava. Tuttavia, simulare l’evoluzione dei flussi lavici è un problema complesso, perché le relazioni tra la temperatura, la reologia e il tasso di emissione sono non lineari e variabili in un dominio spazio-temporale. La difficoltà di stabilire relazioni dirette tra la morfologia e le proprietà fisiche delle colate ha permesso solo lo sviluppo di modelli basati su equazioni ottenute empiricamente per casi molto semplici, difficili da applicare in condizioni generali. Pertanto, l’attività di ricerca ha seguito un approccio alternativo, che non fa uso di equazioni differenziali per modellare i fenomeni complessi, bensì di alcuni paradigmi di calcolo parallelo con cui sono stati sviluppati diversi modelli per la simulazione numerica delle colate di lava: Modello basato su Cellular Neural Network (CNN). Sono state sfruttate le potenzialità della CNN come risolutore d’equazioni differenziali alle derivate parziali. Pertanto, le CNN sono state impiegate per risolvere l’equazione del moto dei fluidi di Navier-Stokes. In generale, tale equazione non presenta una soluzione analitica esatta, tranne in casi dove sono state adottate ipotesi semplificative. Nel nostro caso, è stata considerata l’equazione nella sua forma generale, facendo invece delle ipotesi abbastanza restrittive sulla fisica del mezzo. Il fluido, infatti, è stato considerato di tipo Newtoniano, anche se è ormai risaputo che un flusso lavico si comporta come un fluido di Bingham, e il problema è affrontato in sole due dimensioni. Inoltre, il fluido è considerato isotermo, e alcuni parametri fisici che entrano in gioco nel processo e che UNIVERSITA' DEGLI STUDI DELLA BASILICATA DIPARTIMENTO DI SCIENZE hanno un ruolo rilevante nell’intera dinamica del sistema, quali ad esempio viscosità e densità, sono stati consideranti costanti. A partire, quindi, dall’equazione spazio-continua di NavierStokes in 2D, è stata trovata una forma discretizzata dell’equazione. In tal modo la struttura CNN, è composta di due layer ognuno dei quali è associato ad una delle due variabili di stato (componenti della velocità) e le Template sono di tipo spazio-variante. Modello MAGFLOW con struttura ad Automa Cellulare con grigliato regolare. Un algoritmo basato sull’approccio di Monte Carlo è stato introdotto per risolvere il problema di anisotropia che penalizza i modelli agli automi. Un soluzione analitica dell’equazione di Navier-Stokes per fluidi Binghamiani caratterizzati da un yield strength e da una viscosità plastica, modificata in modo che sia valida anche su piani non inclinati, è stata presa in considerazione come funzione di evoluzione dell’automa cellulare. La distribuzione di calore del flusso lavico è tenuta in considerazione in accordo con il moto del flusso. La temperatura della lava in una cella è considerata come isoterma e la variazione verticale di temperatura è trascurata. Per il meccanismo di raffreddamento, sono state considerate le perdite per radiazione solo dalla superficie del flusso (l’effetto di conduzione del terreno e dell’atmosfera è trascurato) e il cambio di temperatura in una cella a causa del miscelamento di lave provenienti da differenti celle. Inoltre sono state introdotte alcune relazioni empiriche che legano la temperatura e la reologia del magma, validate all’Etna. E’ stato necessario stimare in maniera quantitativa l’errore sull’uscita derivante dall’incertezza dei parametri di ingresso: viscosità, yield strength, densità, temperatura di estrusione, temperatura di solidificazione, capacità termica ed emissività. Inoltre, una delle migliorie che è stata introdotta nel modello originale, è quella di trattare in maniera differente le celle che rappresentano il fronte lavico. In particolare, è risultato utile introdurre un modello meccanico per la rappresentazione del fronte (considerato come un guscio viscoelastico) per la possibile simulazione della formazione delle bocche effimere. Modello Smoothed Particle Hydrodynamics (SPH). Per fornire una descrizione più dettagliata dei processi eruttivi, è stato sviluppato un nuovo modello SPH. Questo algoritmo ha il pregio di risolvere le equazioni del moto di un fluido comprimibile attraverso un approccio Lagrangiano, che è particolarmente adatto alla trattazione dei moti a superficie libera a prescindere UNIVERSITA' DEGLI STUDI DELLA BASILICATA DIPARTIMENTO DI SCIENZE dall'ipotesi di distribuzione idrostatica della pressione. Il codice è stato testato su semplici problemi di CFD, compreso la simulazione del raffreddamento di un flusso lavico 2D/3D stazionario/non stazionario. Questo codice, integrato dallo sviluppo di un modello termico più accurato, permetterà un descrizione dello stato del fluido all’interno della cella elementare e la simulazione di fenomeni transienti e passaggi di stato quali la formazione della crosta, ed eventualmente la simulazione di fenomeni complessi come la formazione dei tubi di lava. Per ottenere delle simulazioni significative, tuttavia, è necessario introdurre un elevato numero di particelle interagenti tra loro, che purtroppo amplificano i problemi legati al tempo di calcolo. La realizzazione di simulatori numerici delle colate di lava ha rappresentato da una parte il punto di partenza per sviluppare una metodologia per costruire mappe di pericolosità delle aree suscettibili di invasione da colate laviche, dall’altra parte lo spunto per mettere a punto un sistema per l’analisi di immagini satellitari per l’identificazione e il monitoraggio di anomalie termiche vulcaniche (hot spot detection) e per la stima del tasso effusivo: Mappa di pericolosità da invasione di colate di lava all’Etna. Il modello MAGFLOW è uno strumento essenziale per la realizzazione di mappe di pericolosità perché è in grado di fornire una previsione a lungo termine della direzione dei flussi, considerando vari tassi di effusione e diversi punti di emissione. L’applicazione di MAGFLOW all’Etna ha permesso di sviluppare una metodologia per (i) individuare le aree suscettibili di invasioni da colate di lava e (ii) localizzare le aree potenzialmente a rischio. La metodologia è basata su un approccio statistico, simulando centinaia di flussi lavici che hanno origine da tutti i più probabili punti di emissione, ciascuno con una differente storia eruttiva (cioè tasso di effusione e durata) e differenti parametri reologici tra quelli possibili all’Etna. Il primo passo consiste nell’identificazione delle aree in cui la probabilità di apertura delle bocche eruttive è più alta, realizzando una zonazione del territorio in funzione della documentazione d’eruzioni storiche. Il secondo passo è la definizione delle principali caratteristiche vulcanologiche evidenziate in funzione della tipologia dell’eruzione (sommitale, laterale), estraendone i parametri fisici più rappresentativi. Ultimo passo è il calcolo di un gran numero di simulazioni dei flussi lavici per realizzare una mappa dei possibili scenari dell’area interessata. UNIVERSITA' DEGLI STUDI DELLA BASILICATA DIPARTIMENTO DI SCIENZE Tecniche satellitari per l’identificazione di anomalie termiche vulcaniche (hot spot detection) e per la stima del tasso effusivo. è stata sviluppata una catena automatica di acquisizione ed elaborazione dei dati satellitari ed è stato realizzato un criterio di allerta per la segnalazione delle anomalie termiche. La prima fase è consistita nel pre-processamento delle immagini (calibrazione radiometrica e navigazione per la georeferenzazione delle immagini). Nella seconda fase sono stati individuati i livelli di backgorund del segnale per l’identificazione delle possibili soglie critiche, e il riconoscimento di eventuali anomalie termiche significative che possano precedere eventi eruttivi. Sono stati implementati due diversi algoritmi per l’identificazione dei punti caldi a partire dall’analisi delle immagini satellitari provenienti dai sensori AVHRR e MODIS. In particolare, per le immagini AVHRR è stato sviluppato un nuovo algoritmo adattativo a soglia di temperatura variabile, mentre per le immagini MODIS è stato implementato l’algoritmo “modvolc” a soglia di temperatura fissa. Per limitare i disturbi dovuti alle condizioni atmosferiche sono state realizzate metodologie di calcolo a soglia variabile in grado di elaborare anche le immagini che presentano una parziale copertura nuvolosa. Per la stima del tasso effusivo è stato utilizzata la tecnica “three-component”, sia per le immagini AVHRR che quelle MODIS. _______________________________________________________________________ Principali Pubblicazioni / Selected Papers and Publications: A1. Currenti, G., Del Negro, C., Fortuna, L., Vicari, A. (2003). Nonlinear Identification of Complex Geomagnetic Models: An Innovative Approach, Nonlinear Phenomena in Complex Systems, 6:1, 524-533. A2. Currenti, G., Del Negro, C., Fortuna, L., Napoli, R., Vicari, A. (2004). Non-linear analysis of geomagnetic time series from Etna volcano. Non Lin. Proc. Geophys., 11, 119-125. A3. Del Negro, C., Currenti, G., Napoli, R., and Vicari, A. (2004). Volcanomagnetic changes accompanying the Onset of the 2002-2003 Eruption of Mt. Etna (Italy). Earth and Planetary Science Letters, 229, 1-2, 1-14. A4. Del Negro, C., Fortuna, L., Vicari, A. (2005). Modelling lava flows by Cellular Nonlinear Networks (CNN): preliminary results, Nonlin. Proc. Geophys, 12, 505 – 513. UNIVERSITA' DEGLI STUDI DELLA BASILICATA DIPARTIMENTO DI SCIENZE A5. Vicari, A., Herault, A., Del Negro, C.; Coltelli, M., Marsella, M., Proietti, C. (2007). Modelling of the 2001 Lava Flow at Etna Volcano by a Cellular Automata Approach, Environmental Modelling & Software, 22, 1465-1471. A6. Del Negro, C., Fortuna, L., Herault, A., Vicari, A. (2008). Simulations of the 2004 lava flow at Etna volcano by the MAGFLOW Cellular Automata model, Bull. Volcanol., 70, 7, 805812, doi: 10.1007/s00445-007-0168-8. A7. Herault, A., Vicari, A., Ciraudo, A., and Del Negro, C. (2009). Forecasting Lava Flow Hazard During the 2006 Etna Eruption: Using the Magflow Cellular Automata Model, Computer & Geosciences, doi:10.1016/j.cageo.2007.10.008. A8. Vicari, A., Ciraudo, A., Del Negro, C., Fortuna, L. (2009). Lava flow simulations using effusion rates from thermal infrared satellite imagery during the 2006 Etna eruption, Natural Hazard, DOI 10.1007/s11069-008-9306-7. A9. Scifoni, S., Coltelli, M., Marsella, M., Proietti, C., Napoleoni, Q., Vicari, A., Del Negro, C. (2010). Mitigation of lava flow invasion hazard through optimized barrier configuration aided by numerical simulation: The case of the 2001 Etna eruption, Journal of Volcanology and Geothermal Research, 192, 16–26, doi:10.1016/j.jvolgeores.2010.02.002. A10. Hérault, A., Bilotta, G., Del Negro, C., Russo, G., Vicari, A. (2010). SPH modeling of lava flows with GPU implementation. In "Physics to Control Through an Emergent View" Fortuna Fradkov and Frasca (Eds), World Scientific Series on Nonlinear Science, Series B - VOL. 15, pp. 183-188, ISBN-13 978-981-4313-14-8. A11. Bonaccorso A., Bonforte A., Calvari S., Del Negro S., Di Grazia G., Ganci G., Neri M., Vicari A., Boschi E. (2011). The initial phases of the 2008-2009 Mt. Etna eruption: a multidisciplinary approach for hazard assessment, Journal of Geoph. Res., 116, B03203, doi:10.1029/2010JB007906. A12. Vicari, A., Ganci, G., Behncke, B., Cappello, A., Neri, M., Del Negro, C. (2011). Near-realtime forecasting of lava flow hazards during the 12-13 January 2011 Etna eruption, Geophys. Res. Lett., 38, L13317, doi:10.1029/2011GL047545. A13. Ganci G., Vicari A., Bonfiglio S., Fortuna L., Del Negro C. (2011). Hotsat volcano monitoring system based on a combined use of seviri and modis multispectral data, Annals of Geophysics, 54, 5, doi: 10.4401/ag-‐5338. UNIVERSITA' DEGLI STUDI DELLA BASILICATA DIPARTIMENTO DI SCIENZE A14. Vicari A., Bilotta G., Bonfiglio S., Cappello A., Ganci G., Herault A., Rustico E., Gallo G., Del Negro C (2011). LAV@HAZARD: a web-gis interface for volcanic hazard assessment, Annals of Geophysics, 54, 5, doi: 10.4401/ag-‐5347. A15. Bilotta G., Rustico E., Herault A., Vicari A., Russo, G., Del Negro C., Gallo G., (2011). Porting and optimizing MAGFLOW to CUDA, Annals of Geophysics, 54, 5, doi: 10.4401/ag-‐ 5341. A16. A22. Ganci, G., Vicari A., Cappello, A., Del Negro C., (2012). An emergent strategy for volcano hazard assessment: from thermal satellite monitoring to lava flow modeling, Remore Sensing of Enviroment, 119, pp 197-207, doi: 10.1016/j.rse.2011.12.021. A17 Bilotta, G., Cappello, A., Hérault, A., Vicari, A., Russo, G., Del Negro, C., (2012). Sensitivity analysis of the MAGFLOW Cellular Automaton model for lava flow simulation, Environmental Modelling & Software, doi: 10.1016/j.envsoft.2012.02.015. _______________________________________________________________________ ORARIO E SEDE DI RICEVIMENTO Mercoledì dalle ore 11:30 alle ore 12:30 Venerdì dalle ore 10:30 alle ore 12:30 _______________________________________________________________________ INDIRIZZO EMAIL: [email protected] _______________________________________________________________________ RECAPITO TELEFONICO: 3934559122 _______________________________________________________________________