AMBULATORIO VETERINARIO ALBA
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AMBULATORIO VETERINARIO ALBA Dir. San. Dott.ssa Valeria Valerii Via G. De Benedictis, 26 - Teramo Tel. 0861. 190646 www.ambulatoriovalerii.it LE TARTARUGHE DI TERRA - ALCUNI CONSIGLI PER UNA CORRETTA GESTIONE Quale tartaruga avete? Le tartarughe di terra più comuni nel nostro paese sono : Testudo Hermanni (nelle sottospecie Hermanni Hermanni ed Hermanni Boetgeri) e la Testudo Graeca. Testudo Hermanni. da adulte sono di piccola taglia, se confrontate alle altre testuggini, le femmine raggiungono infatti i 25 cm. Per distinguerle, osservate le placche del carapace poste immediatamente sopra la coda: se sono due, avete una Hermanni. Questa specie ha inoltre un piccolo astuccio corneo alla fine della coda. Queste sono le tartarughe proprie italiane, e sopportano abbastanza bene il nostro clima. Testudo Graeca. Può raggiungere i 40 cm. Originaria della Grecia, è diffusa anche nel sud dell’Italia. Ha una sola scaglia sul carapace, posta sopra la coda, e presenta due piccoli tubercoli dietro le zampe posteriori. Le differenti sottospecie hanno necessità anche molto differenti tra di loro, e ve ne sono alcune che non sopportano bene il nostro clima. La vostra tartaruga è maschio o femmina? La maturità sessuale, e quindi anche lo sviluppo dei caratteri secondari sessuali (come la barba per gli uomini), si raggiunge nelle testuggini all’età di 5-7 anni, a seconda della specie e del sesso. Le femmine hanno una maturazione che richiede più tempo. Sono i caratteri secondari che ci permettono di differenziare i maschi dalle femmine, per cui la sicurezza del sesso di appartenenza si ha a quell’età. In generale, però, le femmine hanno dimensioni maggiori dei maschi, coda più corta e piastrone ( la parte piatta) non incavato. Come tenerle? Le tartarughe di terra possono vivere nel giardino o in un terrario. Se le tenete nel giardino ricordate che a dispetto delle apparenze le tartarughe sono delle maghe dell’evasione. Bisogna quindi che vi sia un recinto, e che la recinzione sia profonda almeno mezzo metro nel terreno. Deve essere sempre a disposizione una ciotola poco profonda con acqua pulita dove possano bere e fare il bagno, e devono essere al riparo dai cani, che amano rosicchiare il loro guscio, con risultati catastrofici. Il guscio delle tartarughe è infatti costituito dalle costole e da una copertura di cheratina, ed è innervato. In altre parole, ogni lesione al guscio è dolorosissima, ed espone gli organi interni all’esterno, con contaminazione, sepsi e morte dell’animale. Se ciò dovesse accadere, portate immediatamente la tartaruga dal vostro veterinario, che tenterà una ricostruzione del guscio. Le tartarughe possono essere tenute anche in un terrario, che deve avere temperatura ed umidità controllate. Nel vostro terrario porrete una lampada UVB per rettili ed una lampadina ad incandescenza da 100 Watt, che assieme forniranno alle tartarughe il calore e la necessaria lunghezza d’onda per la calcificazione dello scheletro e del guscio, altrimenti impossibile. Nel terrario è importante avere una zona più calda, nel quale mettere il cibo, ed una zona più fredda ed umida, nella quale porre la ciotola dell’acqua. Il gradiente termico, ossia la differenza di temperatura tra una zona e l’altra, è necessario, in modo che la temperatura sia di 18°/22°C nel punto freddo, e di 31°C in quello caldo. Questo è possibile semplicemente spostando la lampadina ad incandescenza in un lato del terrario, evitando quindi di metterla nel mezzo. È consigliabile mettere nel terrario anche un riparo, al di sotto del quale la tartaruga possa nascondersi. Tenete la lampadina ad almeno 15 cm dalle tartarughe, per evitare scottature. Il fondo deve essere in materiale atossico e che non crei problemi se ingerito, tutolo di mais, fieno di erba medica ( quello venduto per i conigli), o carta di giornale. Assolutamente da evitare la sabbietta dei gatti, perché le tartarughe ingoiano tutto quello che è possibile ingoiare, con conseguenze anche gravissime. È consigliabile evitare il primo letargo, tenendo le piccole appena nate in terrario per il primo inverno. Per gli anni successivi, a meno che il soggetto non sia malato o debole, si può lasciare che gli animali vadano in letargo. È sconsigliabile tenere molte tartarughe in spazi ristretti, poiché in natura sono animali solitari che si incontrano solamente nella stagione degli amori. Quando sono costrette a rimanere confinate assieme tendono ad ignorarsi. Se però sono nella stagione degli amori ripetono comportamenti naturali (come l’accoppiamento) con frequenza patologica fino a crearsi delle lesioni anche gravi. Per quanto riguarda i gruppi, si possono tenere assieme diverse femmine, oppure un maschio con diverse femmine, ma bisogna evitare di tenere assieme diversi maschi, che si attaccherebbero, soprattutto in presenza di poche femmine. In questi casi, i maschi possono danneggiare le femmine in modo anche molto grave. Alimentazione: le testuggini devono essere nutrite con verdure fresche, lavate per eliminare i residui di pesticidi, e non fredde di frigorifero. Sono ottimi per la loro alimentazione il dente di leone, il tarassaco, e la piantaggine, che crescono normalmente nei nostri prati, le rose e l’erba. Le verdure da tavola praticamente tutte tranne il cavolo, che induce ipotiroidismo e le brassicacee. Cercate di dare una buona varietà di verdure, senza somministrarne sempre e soltanto un tipo, perché dato che le tartarughe sono ghiotte di lattuga romana, spesso i proprietari le assecondano restringendo la varietà della dieta. Almeno 3-4 volte a settimana spolverate la verdura con una polvere di carbonato di calcio e vitamina D, che potete trovare nei negozi specializzati, oppure in farmacia. Fate attenzione a non eccedere o le tartarughe non mangeranno. Una volta a settimana potete spolverare sulle verdure una polvere multivitaminica. In alternativa esistono pellettati per tartarughe erbivore addizionati di vitamine da somministrare unadue volte a settimana. Dato che le tartarughe amano magiare le cose più assurde, come ad esempio pasta e fagioli o cibo per gatti, ricordate che se l’animale lo gradisce non significa che possa mangiarlo, e che un’alimentazione scorretta porterà la vostra tartaruga a morte nel giro di pochi anni. Le tartarughe non devono assolutamente essere alimentate con cibo per cani o gatti, evitate la frutta se non in piccole quantità, carne, formaggi, pasta, pane e tutto ciò che non sia verdura! Letargo: Nella settimana precedente al letargo, non bisogna nutrire le tartarughe, perché il letargo deve essere affrontato con l’intestino vuoto. Deve essere somministrata soltanto acqua. La temperatura deve essere gradualmente abbassata Il letargo può essere fatto passare agli animali in mezzo alla terra, in giardino, ma bisogna ricordare che temperature al di sotto degli zero gradi sono nocive. La temperatura ideale per il letargo è tra 4°/7° e 0° gradi. Inoltre, in giardino, le tartarughe sono indifese, e possono essere aggredite dai ratti, che causano lesioni anche imponenti. Un metodo alternativo, e anche migliore, per far fare il letargo alle tartarughe, è quello di metterle in un fondaco o addirittura, se ne disponete, in un frigorifero ( non freezer!!!!). Si pongono le tartarughe in una cassetta coperte da fieno, e si mettono nel fondaco o nel frigo. In questo modo possono essere controllate e tenute al riparo dai predatori. Nel caso usiate un frigo, che ovviamente deve contenere soltanto le tartarughe, non cibo o altre cose, dovete aprire lo sportello ogni giorno per qualche minuto per permettere il ricambio dell’aria. Se la temperatura si alza troppo, le tartarughe si sveglieranno. In questo caso, porle nell’acqua tiepida per una mezz’ora per reidratarle, poi farle tornare alla temperatura da letargo. Non mandate mai in letargo animali che sono malati o deboli, o che non riescono ad interrarsi totalmente. Il letargo è una procedura naturale, che migliora anche la fertilità. Se al risveglio gli animali presentano scolo oculare o nasale, se non riescono a camminare correttamente ( con il piastrone parallelo ma sollevato dal terreno) o non mangiano, è bene farle controllare dal veterinario.