Notiziario del 15/06/2011
Transcript
Notiziario del 15/06/2011
PROGETTO PIATTO DI SICUREZZA 2 GIUGNO 2011 A quasi 1 anno e mezzo dal terremoto poco è cambiato nel Paese E SU UN UNICO CUMULO DI MACERIE HAITI LOTTA PER LA SOPRAVVIVENZA Cari Sostenitori, per quanto ciascuno di noi possa credersi preparato a quanto vedrà, la visita di Porto Principe lascia comunque un forte senso di smarrimento. Fotoreportage, documentari, inchieste e testimonianze, non rendono il senso dell’enorme tragedia che ha colpito questo Paese. È un senso di smarrimento che ti prende alla vista dei relitti degli edifici storici, con i relativi cumuli di macerie che costellano ancora la città, invadono i marciapiedi, sconfinano nelle strade; o che ti afferra alla vista delle tendopoli fitte fitte, improvvisate in ogni spazio libero delle città – parchi, zone di sosta, tetti e terrazze – con le lunghe schiere di latrine chimiche e di box doccia da perenne campo di emergenza. Smarrimento che nasce anche da una aspettativa frustrata: un anno, e qualche mese, dopo il terremoto si cercano disperatamente i segni dell’avvio della ricostruzione ma non li si trova... Tutto sembra essere fermo al 12 gennaio del 2010, e i simboli del terremoto si ergono tutti intatti: il palazzo presidenziale con le sue imponenti cupole spezzate e la cattedrale ridotta a pochi muri verticali. Questo immobilismo è in realtà il risultato della debole democrazia haitiana, incapace di esprimere una capacità di governo, ma anche delle ambiguità di una comunità internazionale che con i contingenti dell’Onu presidia il Paese da oltre 6 anni, senza riuscire ad abbozzare una strategia di vero rafforzamento delle istituzioni pubbliche locali. Ma la gente di Porto Principe non si arrende! Ne sono testimoni le bancarelle dei venditori ambulanti, in larga parte donne, che sovrastano ovunque i cumuli di macerie lungo i marciapiedi. E che ci dicono: la vita di ogni giorno è ripresa, faticosamente, ma è ripresa. Anche il nostro impegno a favore di questo Paese non si arrende! Presto saranno addirittura 4 i nostri progetti attivi ad Haiti. L’ultimo arrivato, Nuove Energie, è particolarmente importante perché, in una delle regioni più povere, l’altopiano centrale, affronta il tema dell’accesso all’energia da fonti rinnovabili. Nuove energie per vincere le innumerevoli sfide della vita di tutti i giorni in questo Paese e per costruire un segno di speranza per il popolo haitiano. Valentino Piazza direttore ProgettoMondo Mlal In un’area colpita da erosione e disboscamento, il nuovo Porgetto vuole rendere produttivo e redditizio quello che oggi non lo è PIATTO DI SICUREZZA, LA SFIDA RADDOPPIA Haiti è il Paese più povero di un continente dove, la perdita di produttività legata ai fenomeni di erosione dei suoli, si somma a un’insufficiente applicazione delle pratiche agricole, a una deforestazione incontrollata e alla progressiva perdita delle risorse idriche. Le due zone di questo nuovo Progetto sono state scelte su indicazione dei nostri partner locali e sulla base, non solo del degrado ambientale esistente, ma anche dello stato di vulnerabilità che vive la popolazione locale in termini di mancanza di cibo. A supporto di ciò, l’esistenza, nell’area del progetto, di un buon potenziale di condizioni organizzative, tecniche ed economiche che possono garantire un processo di sviluppo rurale sostenibile. Approvata dall’Unione Europea, la continuazione del primo Progetto “Piatto di sicurezza”, assicura perciò un nuovo intervento di ProgettoMondo Mlal ad Haiti, in collaborazione con il Movimento Contadino di Papaye (MPP), Solidaritè Frontalière (SFw) e con un’organizzazione non governativa inglese, Progressio. A livello locale, il Progetto conta anche sulla collaborazione dell’Association des Groupements de Paysans de Jacob (AGPJ), Association Paysan Takal (APT), Rasanbleman Fanm Jandenant pou Devlòpman (RFJD), Union des Citoyens de Gens de Nantes pour le Développement (UCGD), Koòdinasyon Peyizan Lamin (KPL), Direction Départementale de l’Agriculture du Centre (DDAC), Direction Départementale de l’Agriculture du Nord Est (DDANE) e sui Comuni di Hinche e Ouanaminthe, le due aree che beneficeranno dell’intervento. Il tema del Progetto, quello della sicurezza alimentare da legare a una gestione sostenibile delle risorse naturali nelle comunità rurali del Centro e Nord Est di Haiti, rimane quanto mai attuale e, concretamente, punta al miglioramento della produzione agricola nelle comunità che risultano più vulnerabili a causa dei processi di erosione dei suoli e, quindi, alla promozione di un uso sostenibile delle risorse naturali e, dove possibile, di un recupero del potenziale agricolo. Inoltre, il progetto conta di rafforzare le organizzazioni contadine, donne e produttori, per una loro maggiore partecipazione allo sviluppo locale. L’investimento totale per il progetto è di 1 milione 213 mila €; ma grazie anche al cofinanziamento della Unione Europea, ProgettoMondo Mlal dovrà raccogliere risorse per 121 mila euro. Nello specifico, ci si rivolge alla popolazione rurale di Jacob (Hinche), Gens de Nantes e Lamine (Ouanaminthe), per un totale di 15 mila persone. In particolare verranno coinvolti 1.200 contadini organizzati, 120 donne che si occuperanno della trasformazione dei prodotti agricoli e i vari rappresentanti delle autorità locali coinvolti nei Piani di sviluppo rurale. Nel corso dei tre anni del Progetto si avvieranno nuove iniziative per la conservazione dei suoli e per la difesa delle risorse idriche e forestali, grazie alla costruzione di strutture antierosive, alla produzione di un vivaio per specie arboree utili per la riforestazione e la frutticoltura e la formazione sulla trasformazione e comercializzazione dei prodotti agricoli. Inoltre verranno costruite strutture in muratura per la raccolta dell’acqua piovana, utile all’irrigazione dei campi nella stagione secca, e verrà promossa nelle comunità locali l’introduzione di cucine rurali eco-compatibili che utilizzano meno legna per cucinare. Infine, è in programma un fitto calendario di formazione rivolta ai contadini in materia di lotta anti-erosiva, tecniche di produzione e conservazione dei suoli. Accanto al lavoro sui suoli, il secondo livello di attenzione è per il rafforzamento delle capacità di produzione agricola e per un suo miglioramento dal punto di vista integrale. E questo grazie all’introduzione della microirrigazione degli orti vicino casa, alla costruzione di cisterne d’acqua in muratura per la raccolta dell’acqua piovana utile all’irrigazione dei campi in stagione secca, all’introduzione di parcelle dimostrative per l’orticoltura che verranno strategicamente distribuite per facilitare in ogni zona l’accesso dei beneficiari, a una promozione in termini di miglioramento genetico nell’allevamento caprino, e alla formazione e assistenza tecnica ai contadini in materia di agricoltura biologica. La terza fase del Progetto punterà dritta alla redditività di quanto realizzato fin qui. E dunque alla trasformazione e commercializzazione dei prodotti. In questo senso sono in programma la costruzione di due centri di stoccaggio e di trasformazione, di cui uno, in centro, per i cereali e l’altro, nel nordest, per la manioca. E, sulla base delle produzioni che risulteranno in eccesso dall’aumento della produttività e della produzione, ottenute grazie ai risultati del progetto, si accompagneranno i produttori locali nella stesura dei Piani di commercializzazione. In questo senso verrà organizzata ad hoc una I L formazione dei dirigenti sulle strategie comunitarie di sicurezza alimentare, occasioni di interscambio di esperienze tra organizzazioni di contadini, e verranno realizzate campagne di sensibilizzazione sulla sicurezza alimentare e sulla gestione delle risorse naturali. L’efficacia ed efficienza di questi interventi saranno garantiti dal coinvolgimento diretto dei partner locali, ma anche dal fatto che, molti insegnamenti che verranno dati, sono stati richiesti e vedranno protagonisti i beneficiari diretti del Progetto che, oltretutto, sono chiamati a gestire i Centri di trasformazione dei prodotti così come ad organizzare le attività commerciali, ma anche perche sono loro ad occuparsi di rimboschimento, allevamento caprino e coltivazione dei nuovi campi di orticoltura previsti dal progetto. Arnaldo Massaco Cubi capoprogetto Piatto di Sicurezza 2 C A P O P R O G E T T O Suo padre aveva piantagioni di caffè e c’era bisogno di Arnaldo “LO SVILUPPO RURALE CE L’HO NEL SANGUE” Sono nato a Henda, un villaggio a 8 km da Uige nel nord dell’Angola nel 67, da una famiglia di agricoltori. Mio papà aveva ereditato da suo padre alcune piantagioni di caffè. Per esigenze famigliari, ho dunque scelto di fare l’agronomo. Cosi sono partito per il sud perché, al nord, non c’erano scuole. Sono diventato perito agrario e ho cominciato a lavorare per il Ministero dell’agricoltura a Luanda per la cintura verde della capitale. Presto mi sono reso conto che avevo bisogno di arricchire il mio bagaglio accademico perché le responsabilità erano molte e di alto livello. Così ho deciso di partire per la Francia per studiare sviluppo rurale e agricoltura, nella Loira a Saint Etienne. Quindi ho proseguito nella formazione a Roanne e Montpellier. Nel 1993 ho ottenuto il mio BTS agricolo (laurea breve), ma avevo deciso di proseguire comunque il ciclo perché in Angola mi sarebbe stato utile. Non avendo alcuna borsa di studio, me lo hanno rifiutato. Allora, per non perdere altro tempo ho deciso di attivare i contatti a Roma per fare una formazione in economia agraria di livello universitario. In questo modo, dal 1993, ho iniziato a studiare a Viterbo come studente lavoratore, ma mi sono reso conto quanto fosse difficile coniugare la vita da studente con quella da lavoratore. Per 4 anni ho interrotto gli studi universitari per lavorare, cercando di formarmi anche al di fuori dell’università di agraria. Nonostante le difficoltà puramente finanziarie, ho frequentato l’università di Viterbo con gioia anche perché poi, nel periodo della laurea, mi sono trovato a collaborare con organismi che mi hanno aiutato a crescere nella mia esperienza italiana. Nel 2007 ho deciso di fare un master in economia (logistica integrata e supply chain mgt) a Verona, perche volevo approfondire certe materie legate ai flussi di mercadorie e dell’informazione, visto che la mia specialità in agraria è legata al mercato dei prodotti agricoli. La scelta del percorso agrario si avvicina alle mie aspettative professionali che sono di rendermi utile allo sviluppo rurale. Obiettivo che vorrei realizzare, con fatica ma anche con molta passione. Spero che, quanto realizzeremo insieme a Progetto Mondo Mlal, possa avere un senso nella vita dei beneficiari e possa servire come esempio per coloro che, in futuro, potranno essere chiamati a fare ciò che, pensiamo e speriamo, di continuare a realizzare ad Haiti. Un VIVAIO RICCO DI PIANTINE E ALBERI Entrano ed escono dal nuovo vivaio pronto ad accogliere, a gruppi intervallati, oltre 25 mila piantine. Sono i contadini beneficiari del Progetto di sicurezza alimentare avviato da ProgettoMondo Mlal nelle regioni del centro e nord est di Haiti, vicino a Hinche. Piante da frutta, tropicali, o destinate a far da carbonella, ma soprattutto alberi che, un po’ alla volta, contribuiscano a far tornare verdi le montagne haitiane, in cui la vegetazione, ormai agli sgoccioli, copre ormai soltanto poco più dell’un per cento della complessiva area forestale. Ma oltre al rimboschimento delle foreste haitiane, e alla lotta contro l’erosione e le inondazioni, il Progetto punta a formare i contadini e renderli sempre più indipendenti nella gestione di associazioni in cui possano sostenersi in gruppo. Si tratta per lo più dei piccoli agricoltori di Mpp, il movimento di contadini di Papaye, partner locale di ProgettoMondo Mlal, nato nel 1973 per arrivare a contare, oggi, un totale di 61mila membri. I gruppi di contadini, formati da un minimo di sette persone, devono avere un’attività economica per poter entrare a far parte del movimento, e così partecipare anche ai corsi organizzati nel centro di formazione messo a loro disposizione a partire dal 1998 per specializzarli su come occuparsi della conservazione dei B R E V I primo piano Dal rimboschimento delle foreste a corsi di formazione per contadini sempre più indipendenti suoli, della produzione di ortaggi, frutta e di innesti, della trasformazione dei prodotti, o della parte amministrativa di gestione delle associazioni, oltre che dell’allevamento. Il tutto anche tramite una stazione radio, con programmi di formazione a distanza e un tg speciale. Vicino a Jacob, dove Mpp ha realizzato un lago artificiale per permettere il lavoro nei campi anche nella stagione secca - che comprende i mesi tra ottobre e marzo, a cui si aggiunge luglio - crescono melanzane, ibiscus, cavoli, fagioli, banane e canna da zucchero. Specialista delle melanzane è Jean Briol, che le difende dalle malattie per farle crescere rigogliose e piene. “Una parte della produzione è destinata all’autoconsumo, ossia a soddisfare il fabbisogno familiare, mentre il sovrappiù lo vendo al mercato per poter comparare altri ortaggi e pollame, ma anche per avere i soldi necessari a mandare a scuola i miei figli”, racconta soddisfatto. “Prima che ci fosse il lago noi contadini durante la stagione secca andavamo a lavorare nella Repubblica Dominicana. Adesso restiamo qui e, grazie alla produzione dei legumi, abbiamo l’energia necessaria per lavorare i campi anche quando il caldo non ci dà tregua”. Chiara Bazzanella Comunicazione ProgettoMondo Mlal • L’ARTE DI HAITI IN ITALIA. Il festival di musiche contemporanee Mito, che si svolge ogni anno a Milano e Torino, dalla fine di settembre a ottobre, presenterà quest’anno quattro spettacoli di grandi artisti haitiani (tra cui Ti-Coca, Franketienne, Beken). Info su www.mitosettembremusica.it. • ANCHE SU PELLICOLA LA TRAGEDIA DI HAITI. Il 10 giugno a Bruxelles, al Palazzo delle BelleArti, è stata presentata l’anteprima del film Goudougoudou, di Fabrizio Scapin et Pieter Van Eecke. Dieci Haitiani raccontano la loro esperienza in un Paese travolto dalla morte e dal caos. Dove la gente, dopo aver vissuto l’impensabile, si appresta a vivere il lutto, si batte per ritrovare una normalità e per affrontare il quotidiano. Il tutto in uno scenario che sa di girone dantesco. viale Palladio, 16 37138 Verona, tel. 045 8102105, e-mail [email protected] www.progettomondomlal.org Versamenti Intestati a ProgettoMondo Mlal Onlus c/c postale 12808374 c/c bancario, Banca Popolare Etica (IBAN IT 51 Z 05018 12101 000000512650), causale “Progetto Piatto di Sicurezza 2”