Comunicato stampa n. 2 - Ligabue 50 anni tra mito
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Comunicato stampa n. 2 - Ligabue 50 anni tra mito
Comunicato stampa N°2 –Ligabue 50 anni tra mito e follia Ligabue 50 anni tra mito e follia a cura della Galleria Centro Steccata, Parma La Galleria Centro Steccata di Parma presenta in occasione del cinquantesimo anniversario della morte di Antonio Ligabue (1899 – 1965) una mostra dedicata alla sua produzione grafica e scultorea: quindici incisioni degli anni ‘50/60 e una trentina di sculture realizzate tra il 1935 ed il 1958.Questa importante raccolta di bronzi, nota come “Il Bestiario di Ligabue scultore” può essere oggi mostrata al pubblico grazie alla paziente ricerca di Ennio Lodi, fondatore nel 1960 della Galleria Centro Steccata di Parma, che fu tra i primi estimatori dell’artista. Egli con intuito anticipatore, privilegiò l’opera plastica di Ligabue che andò raccogliendo con entusiasmo e dedizione, spesso salvando le crete da inevitabile distruzione per la fragilità della materia con le quali erano state modellate: l’artista era solito realizzare le sculture con l’argilla del Po senza preoccuparsi della necessaria cottura. Durante gli anni ’50 e ‘60 Ennio Lodi, grazie alla collaborazione di Ligabue, riunì trentacinque sculture con soggetti diversi che vennero successivamente fusi in bronzo in esemplari numerati e limitati che, come editore, pubblicò nel volume “Il Bestiario di Ligabue scultore” (1972) con testo critico di Mario De Micheli. Grazie a questo appassionato lavoro è possibile oggi offrire a tutti i cultori dell’arte la visione dello straordinario corpus pressoché completo dell’opera scultorea di Ligabue. La Galleria Centro Steccata, oltre ad essere editore esclusivo di queste sculture, ha curato nei primi anni ‘60 una parte significativa della produzione grafica di Antonio Ligabue; la critica attuale riconosce che l’esperienza scultorea dell’artista inizi probabilmente intorno agli anni ‘20 mentre quella pittorica sia sicuramente successiva all’incontro con Marino Mazzacurati avvenuto nel 1928, che gli insegnò l’uso della pittura ad olio. Le sculture rappresentano in prevalenza animali, soggetti tanto amati da Ligabue, dotati di grande forza plastica e straordinaria capacità espressiva che diversamente da quelli dipinti risultano più realistici ed immediati. Animali feroci come la Pantera del 1940, il superbo Leone ruggente del 1936, la placida Leonessa accucciata del 1940, l’ululante Lupo siberiano del 1952 e ancora la Tigre in lotta col gorilla del 1951, la Jena del 1956, il notturno Gufo con preda del 1957 e la Testa di pantera del 1936, ma anche animali domestici come il Cane che punta del 1939, il Levriero del 1938, il Cane setter del 1950, il Cane lupo in riposo del 1942, sono tutti animali amici e compagni della sua tormentata esistenza. In pittura e in scultura Ligabue rappresenta gli stessi animali: leoni, tigri, iene, leopardi, lupi, cervi, scimmie, tori, buoi, cani, gatti; animali esotici e animali domestici. Come scrive Mario De Micheli nel testo “Il Bestiario di Ligabue scultore” del 1972 nella sua rappresentazione vi sono almeno due diverse fondamentali inclinazioni del sentimento: ora prevale un sentimento disteso, calmo, come un desiderio di serenità, di pacificato idillio della natura come in un mondo di evasione fantastica e sono in genere le opere dove Ligabue dipinge i buoi nei campi, i cavalli da tiro e i quadri evocativi di una Svizzera immaginaria; in altre circostanze prevale un sentimento di furore, di rabbia e di aggressività che si traduce nelle risse o negli atti di violenza tra animali, talvolta indifese vittime, talvolta feroci carnefici. Mentre nella pittura le immagini degli animali sono immerse nel paesaggio, nella scultura vivono unicamente definite nella propria isolata fisionomia. ARTPARMA FAIR, dal 28 Febbraio al 1 Marzo e dal 6 all’8 Marzo FIERE DI PARMA, Viale delle Esposizioni, 393A Orari: dalle 10.00 alle 19.00 Telefono: +39 346.5050521