Copia di DISEGNO IN SCALA semplificata
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Copia di DISEGNO IN SCALA semplificata
IL METODO DEL DISEGNO IN SCALA PREMESSA L’obiettivo della Copia dal Vero è la trasposizione grafica di ciò che vediamo nella Realtà Tridimensionale (la natura morta), nella Realtà Bidimensionale (il foglio di carta). INTRODUZIONE Immagina che i movimenti del braccio teso, e della matita che impugni, “costruisce” intorno al tuo campo visivo uno schermo concavo sul quale, come sullo schermo di un computer, hai riportata l’immagine della Realtà Tridimensionale: lo schermo è concavo perchè curvo è il movimento a compasso del braccio. Ora immagina la matita come se fosse “calamitata di piatto” sopra il concavo dello schermo, ovvero lo schermo impedisce alla punta della matita di andare oltre. In altre parole, per riportare fedelmente la Realtà Tridimensionale nella Realtà Bidimensionale, tutte le misure e le inclinazioni devono essere prese e riportate utilizzando solo le coordinate spaziali dell’altezza, della larghezza e delle inclinazioni; le inclinazioni non sono le diagonali cioè la terza coordinata spaziale della tridimensionalità. Questo, insieme alla precisione delle misurazioni, è il solo “segreto” da capire ed applicare per il successo nella Copia dal Vero. 1 PRENDERE VISIVAMENTE LE MISURE e INCLINAZIONI Visivamente (Fig. 1): è l’azione sincronizzata di mira, tra l’occhio, il braccio teso e la matita impugnata dalla mano. un solo occhio perché l’altro è chiuso! 1° alto 100 80 60 4°sinistra Est 3°destra Ovest 40 Nord 20 0 1° Trim. 2° Trim. 3° Trim. 4° Trim. 2° basso Fig. 1 1) NOVANTAGRADI !: ovvero come và impugnata la matita Quando si prendono visivamente (Fig. 1) le misure, la matita va impugnata tra il palmo e le dita, con il pollice libero di muoversi sull’asta della matita (Fig. 2). Gli errori di riporto delle misure o delle inclinazione sono dovuti all’errata inclinazione della matita rispetto al braccio. VERIFICA: prendete la misura di una data altezza-larghezza, ora confrontatela con la misura ottenuta con il polso flesso: è diversa! Ma anche un braccio che, in continuazione, si avvicina e si allontana dalla spalla, e perciò modifichi la distanza dall’oggetto ritratto, è motivo di errore. VERIFICA: prendete la misura di una data altezza-larghezza, ora confrontatela con la misura ottenuta con il braccio flesso: è diversa! 2 90° IMPUGNARE Per prendere le misure Fig. 2 2) Quando (Capitolo terzo: la Prospettiva, punto 3 C, pag.7) si prendono visivamente le inclinazioni, la matita và tenuta, come se la pizzicaste, tra la punta del pollice, dell’indice e del medio: E’ FONDAMENTALE che il polso, nell’andare all’oggetto e nel ritornare al foglio, non venga ruotato e che la matita sia impugnata come nella Fig. 3. Ciò che deve essere piegato-spostata è il gomito e la spalla. Questo consente di appoggiare di piatto (come atterra un elicottero) la matita sul foglio. Appoggiare di testa la matita sul foglio è un errore che si paga, per “l’effetto pendolo”, con la perdita dell’inclinazione appena acquisita. Fig. 3 90° PIZZICARE Per prendere le inclinazioni VERIFICA: prendete la misura di una data inclinazione, ora confrontatela con la misura ottenuta con il polso flesso: è diversa! 3 CAPITOLO PRIMO: UNA BOTTIGLIA Realtà Bidimensionale Realtà Tridimensionale Rettangolo Rigido 1° alto 1°alto Foglio di carta Punto Zero (O) 4°sinistra 4°sinistra 3°destra 3° destra Mediana orizzontale 2° basso Individua quali sono le nove misure da riportare nel Rettangolo Rigido Mediana Verticale o asse di simmetria 2°basso Fig. 5 Fig. 4 1) IL RETTANGOLO RIGIDO: ovvero come centrare la bottiglia nel foglio (Fig. 4 e 5) Dividere il foglio in quattro parti uguali; linea verticale (su cui vanno le altezze) e linea orizzontale (su cui vanno le larghezze). L’incrocio delle due linee determina il punto Zero (O). Individuare visivamente i Quattro Punti di Orientamento: alto- basso, destra-sinistra. Con la matita, posta verticalmente, si prende visivamente (Fig. 1) la misura dal punto più alto della bottiglia (imboccatura) al punto più basso (base). La misura ottenuta (altezza) va riportata, partendo dal punto (O), sulla mediana verticale; ora va fatta la scelta della Scala con cui realizzare la copia. (Quando la misura ottenuta con la matita, viene riportata sulla mediana verticale, partendo dal punto (O), senza moltiplicarla o dividerla abbiamo il rapporto di Scala 1:1. Ovvero raddoppiandola avremo il rapporto di Scala 2:1, triplicandola avremo il rapporto di Scala 3:1; la Scala scelta và mantenuta per tutte le misure che si prenderanno successivamente: TUTTE!!!!) Poi, con la matita posta orizzontalmente, si prende visivamente la misura da il punto più a destra al punto più a sinistra. La misura ottenuta (larghezza) va riportata, partendo dal punto (O), sulla mediana orizzontale nella Scala scelta precedentemente. Dopo aver riportato sulla mediana verticale i punti 1°, 2° (alto/basso) e i punti 3°, 4° (destra/sinistra) da questi si tracciano due linee orizzontali parallele e due linee verticali parallele. Viene così a formarsi 4 il Rettangolo Rigido che centrerà la bottiglia nel foglio e nel quale dovrà essere inscritta perfettamente la bottiglia (come un guanto calza la mano). E’chiamato “Rettangolo Rigido” perché ha la funzione di misuratore definitivo delle dimensioni di un solo oggetto. 1B) Come fare la Verifica prima di continuare il disegno? Tracciato il Rettangolo Rigido bisogna fare la verifica di quanto fatto fino ad ora utilizzando il Sistema Proporzionale: quante volte la misura più piccola sta dentro la misura più grande?; nella Realtà Bidimensionale prendo, con la matita, la misura della larghezza del Rettangolo Rigido (la misura più piccola) e conto quante volte sta nella sua altezza (R.B. ad occhio); poi misuro con il righello le due dimensioni, altezza/larghezza del R.R. e confronto numericamente il rapporto (R.B. cm): (es: 25x 5cm: il 5 sta 5 volte nel 25 cm); poi nella Realtà Tridimensionale prendo visivamente la misura della larghezza della bottiglia e conto-riporto quante volte sta nell’altezza della bottiglia (R.T. ad occhio). La misura ottenuta va confrontata con quelle precedenti: minime discrepanze non vanno considerate errori a cui porre rimedio. 1C) Disegno della bottiglia Poi, sulla mediana verticale, che divide in due parti uguali la bottiglia, si riportano visivamente, in Scala, le misure che determinano le zone poste verticalmente nella bottiglia: il collo, i fianchi ecc.. Poi sulla mediana orizzontale superiore del Rettangolo Rigido si riportano visivamente in Scala le misure che determinano le zone poste orizzontalmente nella bottiglia: l’imboccatura, il collo, le spalle ecc.. Ora si procede a costruire (raccordare) con il di-segno le informazioni ottenute con il riporto in Scala delle varie misure. Nella Fig. 4, ad esempio, avete “solo” nove misure da riportare sul foglio. Vi ricordo che la bottiglia presenta almeno due cerchi in prospettiva (base e bocca). Per i cerchi si procede come per la bottiglia; i Rettangoli Rigidi dei cerchi della bottiglia vanno collocati dentro il Rettangolo Rigido della bottiglia. 5 Realtà Tridimensionale CAPITOLO SECONDO: DUE BOTTIGLIE Realtà Bidimensionale Fig. 7 Fig. 6 Rettangolo Elastico alto Rettangolo Rigido alto 1° sinistra 4° sinistra destra 3° destra basso 2° Rettangolo Rigido basso 2 A) IL RETTANGOLO ELASTICO: ovvero come centrare le bottiglie nel foglio e disegnarle (Fig. 6 e 7) Quando la composizione, come nella Fig. 6 non presenta le caratteristiche di simmetria viste per la singola bottiglia, bisogna individuare i Quattro Punti di Orientamento (alto-basso, destra-sinistra) del Rettangolo Elastico: questi si ricavano muovendo visivamente la matita, posta in orizzontale, dall’alto verso il basso, fino a che incontri, il punto posto più in alto (1°); dal basso verso l’alto per il punto più basso (2°); muovendo visivamente la matita, posta in verticale, da destra verso sinistra per il punto a destra (3°); da sinistra verso destra per il punto a sinistra (4°). Memorizzati i quattro punti sulla composizione, si prende visivamente (altezza) la misura, in verticale, tra il punto più in alto (della composizione non di un singolo oggetto) e il punto in basso (della composizione, non di un singolo oggetto) e si riporta in Scala sulla mediana verticale; si prende visivamente (larghezza) la misura, in orizzontale, tra il punto a destra e il punto a sinistra e si riporta in Scala sulla mediana orizzontale. Dai punti (1°, 2°) ottenuti sulla mediana verticale si tracciano due linee orizzontali parallele. Dai punti ottenuti (3°, 4°) sulla mediana orizzontale si tracciano due linee verticali parallele: viene così a formarsi il Rettangolo Elastico. 6 2 B ) Come ottenere i due Rettangoli Rigidi ( Fig. 6 e 7). Disegnato il Rettangolo Elastico si procede alla realizzazione del Primo Rettangolo Rigido, ovvero da quello posto in primo piano, ovvero l’oggetto con il punto basso della composizione (la “casa” si costruisce partendo dal basso). Il Secondo Rettangolo Rigido non và realizzato partendo dal lato opposto del Rettangolo Elastico, ma partendo e prendendo le misure dal primo Rettangolo Rigido ricavato (la “casa” si costruisce mattone su mattone). Ho definito il Rettangolo Elastico, con il termine “Elastico”, perché la modalità con cui viene ricavato non consente una trasposizione particolarmente precisa delle misure. Quindi il Rettangolo Elastico ha la funzione di centrare le bottiglie nel foglio nonché mostrare l’ingombro della composizione, piuttosto che quella di misurarla con precisione, che invece è la funzione del Rettangolo Rigido. Non può esistere un Rettangolo Rigido per più oggetti diversi, a meno che siano posti in asse e simmetrici, come in un totem. PASSAGGI in SINTESI (per la-le bottiglia-e) A) Dividere il foglio in quattro parti uguali ( per centrare nel foglio la composizione). B) Individuare visivamente i Quattro Punti di Orientamento (alto-basso, destra-sinistra). C) Prendere visivamente le misure dell’altezza-larghezza della composizione e riportarle, in scala (devi deciderla tu) partendo dal punto 0, sulla verticale-orizzontale: linea verticale (su cui vanno le altezze), linea orizzontale (su cui vanno le larghezze). D) Disegnare il Rettangolo Elastico. E) Verificare la correttezza dimensionale del Rettangolo Elastico con il sistema proporzionale (quante volte la misura più piccola sta dentro quella più grande?); la prima misurazione nella Realtà Bidimensionale, poi nella Realtà Tridimensionale. Le due misure ottenute sono simili? Bene, altrimenti ripetere le misurazioni. F) Disegnare i Rettangoli-o Rigidi-o. G) Verificare la correttezza dimensionale del Rettangolo Rigido con il sistema proporzionale (quante volte la misura più piccola sta dentro quella più grande?); la prima misurazione nella Realtà Bidimensionale, poi nella Realtà Tridimensionale. Le due misure ottenute sono “elastica-mente” simili? Bene, altrimenti ripetere le misurazioni. H) Misurare le altre parti che compongono l’oggetto e riportarle in scala dentro il Rettangolo Rigido. I) Le linee curve vanno soprattutto viste, piuttosto che misurate. L’asse di simmetria vi consente di verificare la simmetria delle linee curve. -------------------------------------------------------------------------------------------------CAPITOLO TERZO: PIANO DEL TAVOLO (La Prospettiva) PASSAGGI in SINTESI (per il tavolo) A) Dividere il foglio in quattro parti uguali; per centrare nel foglio la composizione. B) Individuare visivamente i Quattro Punti di Orientamento (alto-basso, destra-sinistra) il punto più alto e più basso (altezza); il punto più a destra e più a sinistra (larghezza) e riportarle, in scala (devi deciderla tu), partendo dal punto 0, sulla verticale-orizzontale. C) Disegnare il Rettangolo Elastico. D) Verificare la correttezza dimensionale del Rettangolo Elastico con il sistema proporzionale (quante volte la misura più piccola sta dentro quella più grande?); la prima misurazione nella Realtà Bidimensionale, poi nella Realtà Tridimensionale. Le due misure ottenute sono simili? Bene, altrimenti ripetere le misurazioni. 7 E) Prendere fisicamente-visivamente, le misure per l’individuazione del punto più basso, in primo piano,che deve essere collocato sul lato orizzontale basso del Rettangolo Elastico. F) Prendere visivamente l’inclinazione (lato del tavolo) che va dal 1° spigolo al 2° spigolo e disegnarla sul foglio (nel caso di una prospettiva CENTRALE non avrete uno spigolo ma tutto un lato che corrisponde al “punto basso”); prendere visivamente la misura del lato del tavolo e riportarla in scala. Prendere visivamente l’inclinazione che va dal 2° spigolo al 3° spigolo e disegnarla sul foglio; prendere visivamente la misura del lato del tavolo e riportarla in scala. Prendere visivamente l’inclinazione che va dal 3° spigolo al 4° spigolo e disegnarla sul foglio; prendere visivamente la misura del lato del tavolo e riportarla in scala. Prendere visivamente l’inclinazione che va dal 1° spigolo al 4° spigolo e disegnarla sul foglio; prendere visivamente la misura del lato del tavolo e riportarla in scala (inutile dire che dovrebbe coincidere). N.B. E’ altamente improbabile che il 2°, 3° e 4° spigolo del tavolo vadano a coincidere sopra tre lati del Rettangolo Elastico; questo potrebbe significare che non avete misurato i lati del tavolo ma avete “solo” riportato le inclinazioni e che queste si sono “fermate” sui lati del Rettangolo Elastico. 3 A) Ricavate il Rettangolo Elastico del piano del tavolo come descritto nel punto (3). In questo caso i Quattro Punti di Orientamento del Rettangolo Elastico sono gli spigoli del tavolo. LO RIPETO: state lavorando con il Rettangolo Elastico che “ha la funzione di mostrare l’ingombro della composizione, non quella di misurarla con precisione”. Il disegno (Fig. 10) esemplifica tale concetto. PRENDERE VISIVAMENTE-FISICAMENTE LE MISURE un solo occhio perché l’altro è chiuso! visivamente-fisicamente Fig. 9 8 3 B) Come trovare sul Rettangolo Elastico il Primo Spigolo del tavolo. Impugnare (Fig. 2 ), la matita ed appoggiarla visivamente in orizzontale sul punto basso del tavolo. Con l’altra mano impugnate la matita posta in verticale ed appoggiate fisicamente la matita al corpo della matita posta in orizzontale: misurare visivamente la distanza dalla matita posta in orizzontale allo spigolo del tavolo (Fig. 9 ). Riportare, da sinistra (oppure da destra), in scala sulla linea orizzontale bassa del Rettangolo Elastico, la misura ricavata. Avremo così ottenuto il primo spigolo (il punto più basso) in primo piano. Come nel caso del secondo Rettangolo Rigido, della seconda bottiglia, gli altri tre spigoli del tavolo non si ricavano nello stesso modo del primo spigolo, ma partendo appunto da esso. Fig. 10 Rettangolo Elastico: serve per centrare la composizione ed è indicativo degli ingombri della composizione. 3°spigolo 2°spigolo 4°spigolo 1° Primo Spigolo (punto più basso): è il punto di partenza per il riporto delle successive inclinazioni e misure (la “casa” si costruisce partendo dal basso). 3 C) Come riportare sul foglio le quattro inclinazioni e i tre spigoli. 9 Pizzicate la matita, ( Fig. 3) ruotate il polso (a destra/sinistra), ponete visivamente la matita sopra il Primo Spigolo, in primo piano, del tavolo. Dopodichè ruotate il polso fino a sovrapporre visivamente la matita sul lato, destro o sinistro, del tavolo. Stringete bene con le dita della mano la matita: questo farà si che il polso si irrigidisca. Ciò che deve muoversi, ruotando, è il polso e non le dita della mano, poiché le dita della mano non possono ruotare ma flettersi e nel flettere portano a flettere anche il polso spostando in diagonale la matita ovvero nello spazio tridimensionale: il movimento del polso deve essere come quello del tergicristallo (rileggi l’ INTRODUZIONE). Si riporta visivamente, con la matita l’inclinazione, sul foglio e con l’altra matita si traccia l’inclinazione ottenuta: poi si prende visivamente la misura del lato, da spigolo a spigolo, e la si riporta in Scala sul lato disegnato. Avremo così ottenuto anche la posizione del 2° spigolo. Si procederà nello stesso modo con il riporto dei tre lati e dei due spigoli del tavolo mancanti. Tutte le inclinazioni vanno prima riportate/disegnate e poi misurate, mai cercare di riportare contemporaneamente inclinazioni e misure! LO RIPETO: “E’ FONDAMENTALE che il braccio, nell’andare all’oggetto e nel ritornare al foglio, resti sempre teso e che la matita sia impugnata a NOVANTAGRADI come nella Fig. 3. Questo consente di appoggiare di piatto (come atterra un elicottero) la matita sul foglio così come di piatto (due dimensioni) avete preso inclinazioni e misure: appoggiare di punta o di testa la matita sul foglio è un errore che si paga con la perdita dell’inclinazione appena acquisita. ERRORI FONDAMENTALI: 1°, l’errata inclinazione, non a NOVANTAGRADI, della matita rispetto al braccio; 2°, il braccio che, in continuazione, si avvicina/allontana dalla spalla, ovvero un braccio non TESO; 3°, appoggiare di punta la matita sul foglio e non di PIATTO; 4°, la flessione del polso flette anche le dita, spostando in diagonale la matita, ovvero nello spazio tridimensionale. N.B. Vi svelo il “Segreto” della Copia dal Vero. Forse lo avete già intuito, ma “la trasposizione grafica di ciò che vediamo nella Realtà Tridimensionale (la natura morta), nella Realtà Bidimensionale (il foglio di carta)”, la si ottiene, paradossalmente, proprio nel sacrificare la terza dimensione: tutte le misure sono prese NON sfondando, NON entrando nella porta (il prendere le misure/inclinazioni con il polso/dita flesso-e) della terza dimensione, ma per l’appunto nel sacrificarla; tutte le misure/inclinazioni devono essere prese come se l’immagine della Realtà Tridimensionale fosse “stampata” sopra un vetro, e sopra questo vetro noi muoviamo, come il tergicristallo, come atterra l’elicottero di PIATTO la matita/listello. Buona Mimesi Prof. Giovanni Bordogna 10