ÉMILE COHL

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ÉMILE COHL
THE BIRTH OF ANIMATION
I pionieri del cinema d'animazione
ÉMILE COHL
il disegno animato nasce a Parigi?
Émile Cohl (Émile Eugène Jean Louis Courtet, 1857-1938) si interessa di disegno sin da bambino. Si forma in atelier di disegnatori e grazie ad André
Gill è introdotto nel mondo artistico-letterario della Rive gauche parigina. Lavora a caricature e illustrazioni per giornali satirici e non, quali Le Carillon e
L'Hydropathe. Collabora a qualche lavoro teatrale e nel 1884 apre uno studio di fotografia artistica. Nel 1890 è già inserito nel Grand dictionnaire universel
du 19ème siècle come dessinateur et littérateur. Nel 1895 lavora a Londra per vari giornali e il suo lavoro si orienta verso storie in più vignette.
Fa il suo ingresso al cinema con la Gaumont: il successo di The Haunted Hotel di Stuart Blackton (ispirato a un film di Segundo de Chomón) orienta la
produzione della casa verso il cinema animato con oggetti, pupazzi, effetti fantastici e curiosi. Cohl ne gira un remake, L'hôtel du silence (1908). Il 17
agosto 1908, data della presentazione a Parigi di Fantasmagorie, di cui Cohl (che ha già 51 anni) è regista, disegnatore, operatore e sviluppatore della
pellicola, dà inizio alla sua filmografia ed è considerata la nascita del disegno animato cinematografico. Il disegno elementare, costituito da una linea
continua che si trasforma, tracciata in nero su sfondo bianco (colori che nello sviluppo si invertono), concentra l'attenzione sul movimento. Una
semplicità grafica “infantile” che era anche necessità pratica e diventa segno distintivo, come la figura del Fantoche, protagonista dei due film successivi,
che tratteggiano una storia e dei personaggi, unendo fantasia e una rappresentazione umoristica della realtà, condotta con evoluzioni grafiche e ritmiche,
sulle quali Cohl lavorerà spesso.
Utilizza il colore in Le peintre néo-impressioniste (1910) e con la tecnica del passo uno anima dei fiammiferi in Bewitched Matches (1913), delle marionette in
Le tout petit Faust (1910), della carta in Les douze travaux d'Hercule (1910). Gira film completamente animati, film che uniscono parti animate ad altre con
attori e film dal vero.
Fino al 1910 lavora per Gaumont, dove diventa lo specialista dei film a trucchi. Passa alla Pathé, lavora saltuariamente per Eclipse, Alter Ego, Éclair e
Lux, prima di andare negli Usa per la filiale locale dell'Éclair dove, anticipando l'animazione basata su cartoons precedenti o su fumetti, realizza tra 1913
e 1914 la prima serie di disegni animati, The Newlyweds, basata sulla striscia di George McManus, con protagonista una giovane coppia di sposi e il figlio
testardo.
Con l'entrata in guerra della Francia, vi rientra, firmando lavori di propaganda. Nel dopoguerra rallenta la produzione: cinema documentario, didattico,
animazione per fini divulgativi e informativi (l'Eclair-Journal, 1918-1920). Del 1917 sono le Aventures de Clémentine, e del 1917-1918 una nuova serie,
quella dei Pieds Nickelés, basata sulle striscie di Louis Forton. Come in The Newlyweds, Cohl può utilizzare la sua vena satirico-grottesca e rifarsi al suo
lavoro di caricaturista, raccontando di tre protagonisti scrocconi con la polizia sempre alle calcagna. Nel 1921 riprende il personaggio del Fantoche con
Fantoche cherche un logement. L'anno seguente firma film pubblicitari. I tempi sono mutati, il cinema d'animazione si avvia a diventare prerogativa
americana e lo spazio per un'animazione più artigianale come quella europea si riduce molto: anche la poetica “ingenua” di Cohl sembra fuori tempo.
Tra 1926 e 1934 lavora per la vetrina dei magazzini High Life Tailor, dove espone caricature sull'attualità politica e pitture, inoltre dipinge a livello
familiare. Nel 1930 comincia a essere riconsiderato dalla critica, come l'amico Méliès. Due anni dopo nasce il nipote Pierre Émile, che dagli anni
Settanta si impegnerà nella salvaguardia del lavoro di Émile Cohl. Muore in povertà, dopo aver da tempo abbandonato il cinema, il giorno prima di
Méliès. È sepolto al cimitero di Père Lachaise.
Pioniere dalla produzione abbondante, soprattutto animata, tra i primi a
usare un banc-titre (tavolo per riprese animate), interessato alla società e ai
possibili usi del cinema (spettacolo, sperimentazione, strumento
didattico), ha contribuito insieme a Winsor McCay a fare dell'animazione
un genere cinematografico espressivamente autonomo, con l'introduzione
del disegno animato. Se Cohl può essere considerato il padre spirituale
degli animatori sperimentali come Eggeling, Ruttmann, Lye, McLaren e
tracce del suo spirito si possono ritrovare nel dadaismo e surrealismo,
anche l'opera successiva di Charley Bowers, Messmer, Tex Avery e dei
Fleischer porta tracce della “politica dell'incoerenza” del regista francese,
per il senso comico, la fantasia sbrigliata e le idee tecniche.
PROGRAMMA:
Émile Cohl – Fantasmagorie (1908)
BIBLIOGRAFIA
Scheda cura di Alessio Vacchi (BIV)
Fantasmagorie (1908, 2')
Un drame chez les Fantoches (1908, 3')
Affaires du coeur (1909, 4')
Le petit chantecler (1910, 7')
Les douxe travaux d'Hercule (1910, 7')
Le retapeur de cervelles (1910, 6')
Le tout petit Faust (1910, 6')
Le musée des grotesques (1911, 4')
Bewitched matches (1913, 7')
Gianni Rondolino, Storia del cinema d'animazione, Utet, Torino, 2003.
Giaime Alonge, Alessandro Amaducci, Passo uno: l'immagine animata dal cinema al digitale, Lindau, Torino, 2003.
Pascal Vimenet (a cura), Emile Cohl, Les Editions de l'Oeil, Montreuil, 2008.
Emile Cohl-L'agitateur aux mille images, libretto allegato al cofanetto dvd omonimo edito da Gaumont, Neuilly-sur-Seine, 2008.
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