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Prima assoluta di ‘Magda e lo spavento’ al Sociale di Bellinzona per il Fit A teatro col Führer LaRegione 14.10.2014 Il nazismo viene spesso portato a teatro, spiega l’attrice Federica Fracassi del Teatro i di Milano. Ma lo spettacolo costruito intorno a Magda Goebbels, moglie del ministro Joseph Goebbels, affronta in maniera nuova questo tema, avvicinando lo spettatore all’orrore. di Ivo Silvestro Il nazismo – in teatro, ma non solo in teatro – ritorna spesso. «Nella nostra storia teatrale ricompare frequentemente» ci racconta Federica Fracassi del Teatro i di Milano «non certo perché noi siamo nazisti, ovviamente, ma perché mette in gioco una riflessione sul potere, sul male assoluto, sulle dinamiche di dipendenza, su tante questioni che riguardano l’essere umano». Federica Fracassi sarà sul palco del Teatro Sociale di Bellinzona (www.teatrosociale.ch) insieme all’attore Milutin Dapcevic giovedì prossimo alle 20.45 per la prima assoluta di ‘Magda e lo spavento’, spettacolo proposto nell’ambito del Fit, il Festival internazionale del teatro (www.fitfestival.ch), che più nazista non si può. La Magda del titolo è infatti Magda Goebbels, moglie del ministro della propaganda Joseph Goebbels e convinta nazista, tanto convinta da seguire Hitler fino nel bunker di Berlino, e lì togliersi la vita, suicidarsi come lui con le fiale di cianuro dopo aver ucciso, con le stesse fiale, i propri sei figli. La infanticida e il genocida che dialoga- no. Ma un dialogo particolare, come particolari erano i primi due spettacoli di questa trilogia scritta da Massimo Sgorbani (vedi articolo sotto). In questo caso, spiega Federica Fracassi: «Le due figure, sia Hitler sia Magda, vengono trattate con molta distanza. Hanno una distanza quasi da cartone animato rispetto alla realtà. Sono due figurine. Non c’è una introspezione psicologica, ma è come se fossero alterate». Un distacco che, prosegue l’attrice, si manifesta soprattutto nei riferimenti: «È come se fossero bambini. Hitler parla da un punto di vista infantile, citando molti cartoni animati, esponendo le teorie naziste filtrandole attraverso i cartoni animati di Walt Disney». Federica Fracassi ci propone qualche esempio: a proposito di esseri superiori ed esseri inferiori, c’è una lunghissima dissertazione sul perché Walt Disney abbia scelto un topo – la creatura più inferiore di tutte – come eroe dei suoi film; o ancora il principe di Biancaneve, indiscutibilmente ariano, contrapposto ai sette nani deformi… «È come se, di fronte ai milioni di morti causati dal nazismo, causati da loro, ne parlassero ma sempre in modo traslato, distaccati dalla realtà». Da una parte quello che – forse con una retorica un po’ abusata – siamo abituati a definire il male assoluto; dall’altra parte Walt Disney, le sue fiabe, i suoi animali antropomorfi. Difficile immaginare un accostamento più improbabile, e forse anche improponibile… Insomma, non è troppo per il pubblico teatrale? Quella di Bellinzona sarà la prima assoluta di ‘Magda e lo spavento’ «per cui non sappiamo che cosa succederà». A giugno, spiega l’attrice, «abbiamo fatto una lettura pubblica al Festival delle colline tori- In scena giovedì alle 20.45 nesi, dove tra l’altro mi ero appena fratturata una caviglia e ho dovuto farla in sedia a rotelle, per cui anche scenicamente molto strana» e le reazioni del pubblico, «colpito dai dialoghi», erano positive. «In alcuni tratti, lo spettacolo dovrebbe essere non dico buffo, ma grottesco sì: potenzialmente è il testo più grottesco della trilogia, quello più leggero che poi ti dà dei colpi nello stomaco…». L’idea, riassume Federica Fracassi, è creare un cortocircuito, evitare che «il pubblico si sieda in sala dicendo “sono due mostri, li allontano e non li voglio sentire”, ma al contrario, presentando due attori, due commedianti, lasciare che il pubblico si avvicini ai due protagonisti, che poi si svelano come mostri».