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n. 26 Settimanale della Diocesi di Senigallia - giovedì 13 luglio 2006 - € 1 Poste Italiane spa - Spedizione in abbonamento postale - D.L. 353/2003 (conv. in L 27/02/2004 n°46) art. 1, comma 1, DCB Ancona - Taxe Perçue - Tassa riscossa ufficio PT di Senigallia - Editoriale Campioni di felicità I n estate c’è voglia di evadere, di mettere da parte, al fresco della sera, i doveri e le preoccupazioni della vita, per non essere travolti dalla sensazione di dover sopportare pesi troppo grandi. E’ iniziata la stagione dei film all’aperto, dei concerti in ogni angolo, degli appuntamenti in riva al mare e nelle piazze. In questo contesto sono arrivati i Campionati mondiali di calcio. E abbiamo vinto, abbiamo trionfato con una squadra che senza un grande mattatore è riuscita a fare di se stessa, del gruppo, dell’unione fra i singoli, il segreto del successo. Hanno vinto tutti e 23 i ragazzi, tutti pronti a dare una mano, a far fronte comune, a segnare come mai era accaduto. E’ vero, forse si è dato troppo spazio a questi mondiali, lasciando da parte eventi importanti come l’ennesima tragedia sul lavoro o la portata storica del referendum costituzionale e la manovra finanziaria del governo. Sappiamo bene che le sorti del mondo non dipendono da una Coppa, ma certamente non si risolvono tutti i problemi imponendoci di ignorare il calcio o il cinema. Fa bene il piacere del divertimento, fa bene godere lo spettacolo del mondiale di calcio, distrarsi un po’ seguendo un pallone che rotola, sognando una vittoria e una grande festa nazionale. Il mondo certamente non peggiorerà per questo. Quello che gli azzurri hanno fatto in questo mese di Mondiale è qualcosa di prodigioso e di semplice al tempo stesso: sono ricorsi al coraggio, alla voglia, all’orgoglio. E hanno messo in campo tutto quello che avevano. La squadra italiana è stata più forte di tutto: più forte degli scandali che stanno dilaniando il nostro calcio e della campagna denigratoria ai limiti del razzismo che la stampa tedesca ha montato alla vigilia della semifinale, con tanto di riferimenti all’immancabile mafia e al boicottaggio della pizza. È riuscita a isolarsi giocando contro tutto e contro tutti. E abbiamo capito cosa vuol dire vincere un mondiale, uscire di casa e festeggiare davvero, tutti assieme. Abbracciare quelli che incontri anche se non li conosci, essere uniti tutti insieme da un unico grande avvenimento, che accomuna più di ogni altra cosa. Gesualdo Purziani VALLI MISA - NEVOLA La Giunta regionale riunita a Serra de’ Conti redazione MONDOLFO SENIGALLIA 5 “Scritture migranti”: se la lingua unisce di Michela Gambelli 4 IDEE Appuntamenti versione estate 2006 di Alessandro Berluti 11 Breve storia delle guerre di religione di Vittorio Mencucci 12 La Rotonda a Mare di Senigallia verrà inaugurata sabato 15 luglio I vescovi marchigiani salutano i turisti che hanno scelto la nostra regione per trascorrere le loro vacanze Carissimi turisti Carissimi turisti, benvenuti a tutti voi che avete scelto le Marche per vivere nell’incanto di questa terra, delle sue bellezze e delle sue tradizioni la vostra vacanza. E’ questo un tempo favorevole per fermarsi, sostare, ritemprarsi, aprire il proprio cuore ad un incontro vero, autentico, profondo con voi stessi, con la gente dei nostri borghi e delle nostre città, con quel Dio che non disdegna di incontrarvi in disparte, nel silenzio e nella quiete. Le nostre comunità sapranno contemplare con voi la Bellezza infinita che si riflette nei volti, nei gesti, nell’amabilità dell’accoglienza che si fa amicizia e dono. Ma sapranno anche offrirvi la testimonianza di una fede semplice e genuina, di tradizioni ancorate a salde radici di operosità e laboriosità, di valori immutati e di una cultura che ha lasciato tracce di meraviglia nelle Cattedrali,nei Santuari, nei Monasteri, nelle innumerevoli opere d’arte che continuano a parlarci il linguaggio del Cielo. La Vergine di Loreto, patrona delle Marche, nella cui “casa” sostano numerosi pellegrini faccia di ciascuno di tutti voi “uno di casa” in questa comunità. I Vescovi delle Marche My dearest tourists, welcome to all of you who have chosen the Marche to live your holiday in the enchantment of this country, of its beauties and its traditions. This is a favourable time to stop, to pause and to acquire new strength, to open one’s own heart to a true authentic and deep meeting with yourselves, with the people of your towns and villages, with that God who does not disdain taking you aside in silence and quietness. Our communities will be able to admire the infinite Beauty that is reflected in the faces, in the actions in the lovableness of the reception that becomes friendship and gift. But they will also offer you the evidence of a simple and true faith, of traditions linked to the firm roots of activity and laboriousness, of unchangeable values and of a culture that has left wonderful traces in the Cathedrals, in the Sanctuaries, in the Monasteries, in the innumerable works of art still speaking the language of the Sky. May the Virgin of Loreto, Patroness of the Marche, in whose “house” a lot of pilgrims pause (for prayers and visit), make each of you all “familiar” in these communities. The Bishops of the Marche Mes très cher touristes, bienvenus à vous tous qui avez choisi les Marche pour vivre vos vacances dans l’enchantement de cette terre, des ses beautés et des ses traditions. C’est un temps favorable pour s’arreter, pour interrompre son propre travail, pour reprendre des forces nouvelles, pour ouvrir le coeur à une rencontre vraie, authentique et profonde avec ce Dien qui ne dédaigne pas de vous rencontrer à part, dans le silence et la tranquillité. Nos communautés sauront contempler avec vous la Beauté infinie qui se réflechit dans les visages, dans les gestes, dans l’amabilité de l’accueil qui devient amitié et don.Mais ils sauront vous offrir aussi le témoignage d’une foi simple et vraie, des traditions ancrées aux solides racines de l’activité et de la diligence, des valeurs inchangèes et d’une culture qui a laissé des merveilleuses traces dans les Cathedrals, les Sanctuaires, dans les Monastères et dans les ouvres d’art qui continuent à nous parler le langage du Ciel. Que la Vierge de Lorette, Patronne des Marche, dont la ‘‘maison’’ est visitée par nombreux pélerins, fait que chacun de vous tous ‘‘soit de la maison’’ chez nos communautés. Les Évêques des Marche Lliebe touristen, einen herzlichen Willkommensgruß an Euch alle, die Ihr die Marken gewählt habt, um im Zauber dieses Landes, seiner Schönheiten und seiner Traditionen Ihren Urlaub zu verbringen. Dies ist ein günstiger Zeitpunkt, um anzuhalten, zu verweilen, das eigene Herz einer wahren, authentischen, tiefen Begegnung mit Ihnen selbst, mit den Bewohnern unserer Dörfer und Städte, mit diesem Gott, der sich nicht scheut, Ihnen in der Abgeschiedenheit, der Stille und der Ruhe zu begegnen, zu öffnen. Unsere Gemeinschaften werden sich mit Ihnen in die unendliche Schönheit versenken, die sich in den Antlitzen, den Gesten, der Liebenswürdigkeit der Aufnahme, die zur Freundschaft und zum Geschenk wird, widerspiegelt. Sie werden Ihnen darüber hinaus das Zeugnis eines einfachen und unverdorbenen Glaubens bieten, von Traditionen, die in festen Wurzeln von Fleiß und Emsigkeit, von unveränderten Werten und einer Kultur verankert sind, die Spuren von Außergewöhnlichkeit in den Kathedralen, den Wallfahrtskirchen, den Klöstern, den unzähligen Kunstwerken, die uns in der Sprache des Himmels sprechen, hinterlassen hat. Die Jungfrau von Loreto, die Schutzpatronin der Marken, in deren „Haus“ zahlreiche Pilger verweilen, mache aus jedem von Ihnen einen „Hausfreund“ dieser Gemeinschaft. Die Bischöfe der Marken 2 13 luglio 2006 attualità mondialiLe partite dell’Italia ai mondiali di Germania 2006 suscitano più di una riflessione La rivincita del gioco? A lza quella coppa capitan Cannavaro, alzala ancora e falla vedere a tutti. Quattro volte campioni del mondo, una magia che solo gli italiani, quando sono all’angolo, offesi e snobbati da tutti, sanno inventare, rinascendo dalle proprie ceneri. Esultiamo con la banda Lippi, quello che questi azzurri hanno fatto in un mese di Mondiale è qualcosa di prodigioso e di semplice al tempo stesso: sono ricorsi al coraggio, alla voglia, all’orgoglio. E hanno messo in campo tutto quello che avevano. Stavolta non ha vinto il singolo: Rivera, Baggio o Paolo Rossi, stavolta hanno vinto tutti e 23 i ragazzi del ct, tutti pronti a dare una mano, a far fronte comune, a segnare come mai era accaduto (ben 10 marcatori diversi alla fine). E dopo una cavalcata memorabile, culminata con la vittoria ai supplementari contro i tedeschi, ecco riuscire a sfatare due tabù in una volta sola: uscire indenni dai rigori e spedire con gli interessi i francesi all’inferno, dopo gli incubi del Mondiale 1998 e soprattutto la beffa di Euro 2000. Per nemesi autentica, è stato proprio Trezeguet, nostro killer agli Europei olandesi, a renderci dorata la pillola fallendo il rigore decisivo, mentre un gigante come Zidane ha macchiato l’ultima recita con una testata indegna. La squadra di Lippi è stata più forte di tutto: degli scandali che stanno dilaniando il nostro calcio e della campagna denigratoria ai limiti del razzismo che la stampa tedesca ha montato alla vigilia della semifinale, con tanto di riferimenti all’immancabile mafia e al boicottaggio della pizza. È riuscita a isolarsi come fece la Nazionale di Bearzot nel 1982, giocando contro tutto e contro tutti e a questo punto non si può più parlare di fortunata combinazione. Anche a livello tattico ha convinto: in un mondiale dove gran parte delle squadre hanno giocato a una punta infoltendo il centrocampo, nei momenti cruciali Lippi è arrivato a schierare anche due attaccanti e due trequartis ti, forte anche di una difesa invincibile, che ha concesso poco o nulla agli avversari. E proprio lo stato di grazia di Buffon e Cannavaro ha fatto la differenza: soprattutto il difensore juventino, sempre su buoni livelli in passato, non aveva però mai dato un’impressione di strapotenza fisica e tecnica come in questo mese tedesco. Del portiere si sapeva: non è un caso che sia stato eletto miglior numero uno del Mondiale. Ma a proposito di prestazioni maiuscole non si possono non citare anche Zambrotta e Pirlo, la potenza e la mente della Nazionale, capaci con improvvise fiammate di cambiare il corso delle gare. E Materazzi, decisivo anche in finale. E, infine, Grosso, la vera scommessa di Lippi, fino a tre anni fa a combattere sui campi della C, stavolta sempre decisivo: dall’assegnazione del rigore con l’Australia al gol scaccia-rigori contro la Germania fino al penalty decisivo con la Francia che ci è valso il titolo. Ma è Gattuso a incarnare l’animo di questo gruppo: mai domo, sempre pronto a sacrificarsi, ha restituito orgoglio a un popolo. E mentre nelle piazze d’Italia s’impazziva di gioia, resta la grande soddisfazione per aver fatto felici generazioni di italiani emigrati per lavoro in Germania e costretti in questi anni a ingoiare tanti bocconi amari. È un segnale di speranza anche per il nostro pallone malato, che sta cercando, attraverso sentenze che non devono diventare però ghigliottine indiscriminate né facili amnistie, di sollevarsi dal fango in cui purtroppo era sprofondato da tempi non sospetti. Maurizio Ferrari Bruno Pizzul L’opinione U n’avventura straordinaria per il modo in cui è maturata e per i significati che riveste per il calcio giocato”. La vittoria della nazionale italiana ai Campionati del mondo di calcio in Germania, contro la Francia è, per Bruno Pizzul, giornalista sportivo e storico commentatore delle partite della squadra azzurra, “uno spot bellissimo per il calcio giocato e il suo testimonial è senza dubbio Rino Gattuso per il modo in cui ha giocato e per come si è comp o r - tato”. “Pur non giocando meglio della Francia – ha detto Pizzul - la nazionale italiana ha denotato coesione e unione quasi a voler dire che l’immagine del calcio e dei calciatori italiani è migliore di quella che recenti fatti hanno mostrato al mondo”. Ma se questa è “la sensazione più bella che gli azzurri hanno lasciato, con la loro impresa”, la cosa più brutta della finale contro la Francia “è senza dubbio la testata di Zidane a Materazzi. È un sincero dispiacere che un giocatore del livello e della correttezza del francese sia costretto a chiudere la sua carriera agonistica, ricca di tanti successi, con un ricordo così negativo”. La vittoria della nazionale, conclude il giornalista “è stato un momento di grande emozione che ci ha fatto capire, ma non so se sia proprio il caso di vantarsene, che forse il calcio è l’unico momento unificante della vita nazionale. Tuttavia, deve essere sfruttata a ffinché il calcio torni a essere soprattutto uno sport che nasce dal gioco con regole, comportamenti e valori etici vincenti”. il nuovo direttore della sala stampa la sicurezza sul lavoro non è un problema da risolvere solo con le leggi E C Padre Lombardi voce vaticana Incidenti sul lavoro: cosa sta succedendo? ’ padre Federico Lom- ma penso anche in particobardi il nuovo diretto- lare – con simpatia – a te e a re della Sala stampa della tutti i colleghi dell’informaSanta Sede. “Il Santo Padre zione che sono chiamato a ha accolto la rinuncia, pre- servire”: così il neodirettore sentata dal Dott. Joaquín si rivolge in una lettera ai Navarro-Valls, all’ufficio di colleghi giornalisti accreDirettore della Sala Stam- ditati presso la Sala stampa. pa della Santa Sede e lo ha “Da tempo lavoro, come voi, ringraziato per il suo lungo perché l’attività del Santo e generoso servizio - si legge Padre e la realtà della Chiesa in una nota diffusa oggi dal- possano essere conosciute e la Sala stampa -. Sua Santità capite in modo obiettivo e ha nominato Direttore del- adeguato. Il Dott. Navarro la Sala Stampa della Santa Valls ha svolto il suo lungo Sede il Reverendo Padre Fe- servizio in questo campo derico Lombardi, S.I., il qua- con capacità, intelligenza e le rimane anche Direttore dedizione eccezionali. Tutti Generale della Radio Vati- gliene siamo profondamencana e Direttore del Centro te grati, e continuiamo a Televisivo Vaticano”. “Sono contare sulla sua amicizia. naturalmente grato al Santo Non posso pretendere di Padre e ai Superiori per la imitarlo, - prosegue padre fiducia che ripongono in me, Lombardi - ma potete contare sull’impegno che dedicherò, con i miei limiti ma con tutte le forze disponibili, a servire il Santo Padre e il vostro buon lavoro”. Un pensiero, infine, a “tutto il personale della Sala Stampa, a cominciare dal Vice Direttore, l’amico P. Ciro Benedettini”, e alla memoria liturgica odierna di San Benedetto, “in cui forse non per caso ricevo l’incarico di questo nuovo servizio”. ommentare l’ennesima morte sul lavoro non è facile. Rischiamo di abituarci alle parole di circostanza perdendo di vista un elemento essenziale di questi accadimenti: sono sempre un indicatore della qualità del lavoro e sono, quasi sempre, evitabili! Mi sento di ringraziare, oltre a Papa Benedetto XVI che aveva immediatamente ricordato la morte dell’operaio venticinquenne di Messina, il presidente della Repubblica per la fermezza con la quale ha voluto ribadire che tali situazioni sono “inaccettabili sotto il profilo della sicurezza sul lavoro e richiamano alla necessità di una più costante e forte vigilanza per il rispetto delle norme e delle condizioni di lavoro”. Cosa sta accadendo al mondo del lavoro? Direi, semplicemente, che stiamo assistendo a un fenomeno di “precarizzazione”, intendendo, con questo, non soltanto quanto attiene gli aspetti contrattuali ma, soprattutto, la dignità della persona umana e il ruolo sociale valutato e auto-compreso, ormai, soltanto in termini di produzione di reddito. Tale impostazione genera, in realtà, maggiori inefficienze e perdita di competitività. Se il lavoro diventa una merce qualsiasi, sono proprio le imprese a pagare il prezzo più alto! La mancanza di sicurezza sul lavoro è, quindi, il risultato di tale frammentazione di senso che provoca inadempienze palesi rispetto alle normative vigenti, scarsissima formazione e informazione (soprattutto per quanto attiene le responsabilità e il ruolo del datore di lavoro), sottovalutazione del rischio e, a mio avviso, elemento fondamentale, scarsissimo impegno nella costruzione di sistemi di sicu- rezza interni alle aziende (sistemi di gestione della sicurezza) in grado di conciliare qualità del prodotto e “safety”, attraverso processi di miglioramento continuo e gestione delle fasi transitorie e/o critiche dei processi di produzione. L’idea che la sicurezza sia soltanto un costo è ancora troppo diffusa e, spesso, l’interpretazione burocratica delle leggi favorisce tale convinzione, laddove, invece, è ampiamente dimostrato che i costi della prevenzione sono “residuali” rispetto al costo delle ore di lavoro perse per infortunio o per ripristinare condizioni di sicurezza rese inaccettabili dalla scarsa applicazione di principi elementari di tutela della salute. Queste incongruenze diventano sistematiche laddove i bandi di gara o l’assegnazione degli appalti non richiedano esplicitamente il rispetto delle normative vigenti in termini di sicurezza sul lavoro (con particolare attenzione alla formazione continua del personale) o prevedano forme di sub-appalto tali da rendere difficili i controlli sugli addetti che le aziende effettivamente impegnano nelle realizzazioni affidate. Il tema dei controlli, in particolare sui cantieri, riveste poi un ruolo centrale: l’insufficienza cronica degli addetti alle verifiche mi sembra possa essere considerato ulteriore elemento a conferma della superficialità che, troppo spesso, dimostriamo nell’affrontare le sfide della tutela della salute sui luoghi di lavoro. La sicurezza sul lavoro non è soltanto un problema le cui soluzioni possano essere dettate da leggi o da norme di buona tecnica! Investe direttamente valori e aspirazioni, permette di riproporre il lavoro come questione centrale, ridefinendo il tema della sua stabilità, del suo arricchimento professionale: all’interno di questi riferimenti diventa possibile finalmente pensare un’organizzazione del lavoro centrata sulla persona e un’applicazione delle leggi che, fuori dallo schema riduttivo colpa/sanzione, favorisca la partecipazione attiva di tutte le componenti aziendali al miglioramento continuo delle condizioni di lavoro e quindi dei risultati aziendali. Cristiano Nervegna segretario nazionale Movimento lavoratori di Azione Cattolica 13 luglio 2006 attualità MEETING DI LORETO Una settimana per parlare del ‘Peso politico dei Migranti’ Migrazioni, conviene ragionarci I n occasione della cerimonia di inaugura- persona. “C’è bisogno di una nuova politica zione del nono meeting sulle migrazioni di apertura nei confronti della società civile di Loreto (7-12 luglio 2006: la manifestazio- e dell’associazionismo, accogliere la propone è organizzata come ogni anno da Missio- sta di una laboratorio del pensiero di marca nari e Laici Scalabriniani, Ascs, Fondazione significa far crescere una nuova cultura baAgnelli e Fondazione Ismu) Luigi Minardi, sata sul confronto, che sappia promuovere presidente del consiglio regionale delle mar- l’universalità come universalità dei diritti. La che, ha lanciato la proposta di creare, pro- nuova cultura politica deve essere costruita prio a Loreto, un laboratorio di pensiero attorno all’uomo come persona, una politica permanente che vada a coniugare il pensiero dei diritti sociali e politici, che sia in grado di sui fenomeni migratori e il pensiero religio- ridistribuire la ricchezza, dove la solidarietà so, coinvolgendo realtà diverse. sia considerata responsabilità nei confronti La proposta è stata accolta favorevolmen- della società degli uomini e delle donne”. te sia dalle autorità locali che dagli orga- Si è tenuta una tavola rotonda sul tema nizzatori del Meeting. Padre Gianni Borin, “Migrazioni e politica. Dopo le relazioni di responsabile del meeting, ha detto che “la Beniamino Rossi, presidente dell’Agenzia proposta del prof. Minardi è in sintonia con Scalabriniana per laCooperazione allo Sviluppo, e di Nelide Ancora, esperta di cooperazione allo sviluppo, è seguito il dibattito con i presenti provenienti da diversi Paesi. Ma cosa ha detto padre Rossi? Partendo dal tema “il ruolo pubblico collettivo delle religioni nel contesto europeo”, egli ha fornito numerosi spunti di riflessione e suggerimenti di cambiamento sui possibili percorsi dell’Europa in ambito politico, giuridico e culturale. Secondo P. Beniamino le idee di fondo promosse dal meeting”. “Lo- Rossi, “le società europee hanno relegato il reto, per tradizione luogo di confronto de- religioso nella sfera individuale e del privato, mocratico e culturale, è la città ideale per la mentre l’immigrazione, accentuando l’apcreazione di un laboratorio osservatorio su proccio comunitario e il diritto alla manifemigrazione e religione - ha aggiunto Enzo stazione collettiva della propria religione, ha Giancarli, presidente della provincia di An- determinato un ‘ritorno del religioso’, inteso cona – Fondamentale nel momento attuale non tanto come la pratica religiosa vera e concentrarsi sulla costruzione di un’Europa propria, quanto piuttosto come la serie di che non sia fortezza ma motore di sviluppo valori legati alla libertà di coscienza”. economico e sociale, in cui le leggi che ven- L’immigrazione dai Paesi del Sud del mongono portate avanti non nascono dalla no- do, con culture sempre più lontane da quelstra paure ma sono esportatrici del nostro la europea, ha intensificato il dibattito sulle benessere.” identità culturali in generale, accentuando la La politica portata avanti dall’ultima legisla- logica dell’appartenenza religiosa di minozione, è stato sottolineato, ha veicolato l’idea ranze che provengono da altre religioni: così del migrante lavoratore rispetto al migrante “il religioso” è diventato il principale criterio Centri commerciali naturali La Regione Marche scommette sui centri storici, da sempre luoghi di incontro, commercio e socialità L a giunta regionale ha definito gli interventi finanziari al commercio per la realizzazione di progetti integrati tra i comuni e le piccole e medie imprese operanti nei centri storici. Lo stanziamento per l’anno 2006 è pari a 520.566,09 euro, a cui è da aggiungere un ulteriore fondo di 1.089.686,67 euro per un totale complessivo di un 1.610,252,76 euro provenienti dal Fondo statale ed è finalizzato a salvaguardare e riqualificare i centri storici attraverso lo sviluppo e l’incentivazione dei centri commerciali naturali. I centri storici si caratterizzano come centri commerciali naturali quando conservano nell’organizzazione territoriale, nell’impatto urbanistico o nelle struttu- TEMPI MODERNI La diaspora dal continente nero Cervelli in fuga L’agenzia Fides lancia l’allarme: ogni anno sono 70mila gli africani altamente qualificati che lasciano il continente per raggiungere i paesi occidentali. Non solo metalli e pietre preziose, minerali strategici, petrolio, legname pregiato, piante ed animali esotici, ma anche “cervelli”, persone istruite e capaci. L’Africa continua a fornire al resto del mondo, la maggior parte delle volte a prezzi irrisori, ricchezze immense, indispensabili allo sviluppo delle nazioni più avanzate. Un problema antico che affonda nel colonialismo e prima ancora nell’era del mercantilismo, ma che ha aspetti nuovi e poco conosciuti. Uno di questi è la cosiddetta “fuga di cervelli”, persone per lo più giovani e capaci, che invece di rimanere nel loro di identificazione sociale degli individui, ritornando nel dibattito pubblico. Nell’analisi del Presidente dell’Ascs, “i migranti, confrontati con una integrazione socio-economica deficitaria, tendono a dare un valore sempre più forte alla appartenenza identitaria religiosa (e a quella etnica). Le loro rivendicazioni religiose finiscono così per esprimere un desiderio di riconoscimento sociale, che va oltre il sentimento religioso stesso, e che diventa un ‘valore-rifugio’ attraverso il quale si intensifica e si ricostituisce l’identità culturale”. Questo nuovo scenario, dove il fatto religioso ha un ruolo sociale e collettivo fondamentale, dovrebbe portare l’Europa a rivisitare la sua storia ed inventarne un nuovo capitolo, poiché, a differenza del processo avvenuto con il cristianesimo, religione maggioritaria, le nuove religioni portate dai migranti si trovano in una situazione minoritaria e sono fortemente svantaggiate, mentre non si è ancora instaurato un vero e proprio rapporto strutturale tra il potere pubblico e le comunità religiose importate. Da qui la necessità i legislatori europei inizino un processo di adeguamento del loro diritto nazionale, elaborato in un contesto storico di esclusivi rapporti con il cristianesimo. R.S. Luigi Minardi, nuovo assessore regionale. L a Giunta regionale ha ufficializzato la nomina di Luigi Minardi (DS) ad assessore. Minardi, 59 anni, è attualmente presidente del consiglio regionale, carica da cui si dimetterà, probabilmente nella seduta del 18 luglio ed in cui dovrebbe essere sostituito da Raffaele Bucciarelli (Comunisti italiani). La Giunta ha approvato alcune delibere per delimitare le spese delle Aziende sanitarie regionali. In particolare è vietato conferire incarichi re edilizie, i segni di una formazione antica e le originarie funzioni economiche, sociali, politiche e culturali. Gli operatori del commercio, turismo, artigianato e servizi che aderiscono il progetto si associano ponendosi come interlocutori privilegiati per l’adozione di politiche di sviluppo comuni e promuovono iniziative volte proprio alla conservazione, al recupero, al restauro e alla rivitalizzazione del loro centro storico di valore socio culturale, storico, architettonico e ambientale. Tale aggregazione, oltre a favorire l’immagine globale dell’area, è anche una valida risposta alla valorizzazione delle piccole medie imprese oscurate sempre più dalle grandi strutture di vendi- Paese preferiscono trovare un lavoro all’estero. Secondo una recente indagine delle Nazioni Unite, ogni anno, più di 70mila africani altamente qualificati lasciano il continente, attirati dai cosiddetti programmi di “immigrazione selettiva” avviati da diversi Paesi occidentali. Si tratta di un fenomeno che priva l’Africa dei suoi migliori talenti, e che contribuisce non poco a tenere la maggior parte degli Stati del continente nella spirale viziosa del sottosviluppo e della povertà. Se il fenomeno dell’emigrazione nei Paesi occidentali non è nuovo, destano stupore le dimensioni che tale avvenimento ha preso negli ultimi anni. Il numero dei professionisti africani emigrati all’estero è triplicato negli ultimi 40 anni, con fenomeni paradossali come quello che vede gli Stati Uniti ospitare più medici nigeriani della stessa Nigeria. La fuga di cervelli è particolarmente grave nei settori scientifici e tecnologici, per i quali i Paesi africani sono costretti a colmare i di studio e consulenza nei diversi settori, o di rinnovare quelli esistenti, senza l’approvazione della Giunta regionale. Anche l’acquisto di beni e servizi per un improto superiore a duecentomila euro, va sottoposto all’autorizzazione della Giunta. Nella conferenza Stato-Regioni l’esecutivo regionale ha espresso parere favorevole alla terza corsia dell’A 14, che prevede il potenziamento dell’autostrada nei tratti Porto S.Elpidio-Pedaso e Cattolica-Fano. Saranno costruiti anche nuovi caselli autostradali e bretelle di raccordo. ta. Il centro commerciale naturale è quindi un elemento strategico per la crescita e l’associazionismo delle piccole imprese commerciali. Il progetto pilota è un progetto complessivo realizzato nell’area del centro storico individuata dal Comune e prevede obbligatoriamente il coinvolgimento del Comune - che ha il ruolo cardine di promotore e coordinatore di tutte le iniziative, la gestione della rendicontazione finale e dell’intero programma - e delle piccole e medie imprese del commercio, turismo, artigianato e servizi coordinate dai centri di assistenza tecnica autorizzati dalla Giunta. Le attività possono essere svolte anche dalle Unioni dei Comuni e dalle Comunità Montane. vuoti provocati dalla mancanza di personale qualificato locale, facendo ricorso a società e tecnici occidentali, con un aggravio della bilancia dei pagamenti e del fardello del debito estero. Sotto accusa per la fuga dei cervelli, sono quei programmi che permettono di reclutare giovani diplomati provenienti dal mondo intero, permettendo loro di terminare la loro specializzazione in occidente e di ottenere una prima esperienza di lavoro. In sé si tratta di programmi lodevoli che permettono di elevare il grado di istruzione dei migliori giovani africani, però raramente queste persone decidono di tornare nel loro Paese di origine, allettate dall’alto livello di vita del Paese di accoglienza. Per affrontare questo fenomeno l’Unione Africana ha avviato un programma che mira al miglioramento dell’istruzione, mentre le Nazioni Unite hanno creato un sistema di incentivi per i professionisti africani che intendono rimanere nel proprio Paese. 3 Block Notes Estate marchigiana 2006 U n testo e un prodotto editoriale su cui i turisti e gli stessi marchigiani possano trovare indicazioni su come trascorrere bene le proprie vacanze’. Questa è per l’assessore regionale al Turismo, Luciano Agostini, la seconda edizione della pubblicazione ‘Estate marchigiana 2006’, una guida curata dagli assessorati al Turismo e Cultura della Regione Marche, presentata ad Ancona. ‘Dopo il successo e gli apprezzamenti dello scorso anno ‘ha detto Agostini - si è pensato di riproporre questa iniziativa ulteriormente rafforzata anche per il 2006. Un’iniziativa che rispecchia una precisa strategia di governo: quella che fa procedere in stretta sinergia due assessorati regionali, il Turismo e la Cultura, appunto’. ‘Estate Marchigiana 2006’ raccoglie in oltre 200 pagine un ricco calendario di appuntamenti e proposte turistiche e culturali disseminate nel territorio e finanziate dalla Regione, dalle Amministrazioni provinciali e dai Comuni. Spettacoli di lirica, teatro e danza, rievocazioni storiche, fiere e sagre paesane, mercatini d’antiquariato e d’artigianato locale: una proposta di alto livello sia nazionale che internazionale per soddisfare le esigenze dei turisti e del pubblico e valorizzare tutte le eccellenze del territorio in modo univoco. Alla presentazione era presente anche il dirigente dell’assessorato alla Cultura, Raimondo Orsetti, il quale ha sottolineato come ormai il marchio dell’estate marchigiana sia notevole e visibile all’esterno, grazie anche ai siti web dei due assessorati regionali che hanno collaborato insieme per un progetto unitario e completo. Infatti, il volume è consultabile anche in versione telematica sul portale della Cultura e su quello del Turismo della Regione: www.cultura. marche.it e www.turismo. marche.it. ‘Estate Marchigiana 2006’ sarà edito il 40 mila copie e verrà distribuito in tutti gli Uffici Iat (Informazione e Accoglienza Turistica) della Regione, nei Comuni e nei luoghi dove si svolgono gli eventi. All’interno della pubblicazione si trovano anche due cartoline per richiedere agli assessorati ulteriori informazioni sulle attività culturali della regione, oltre al materiale promozionale. Inoltre, telefonando al numero verde 800222111 (attivo dal lunedì al sabato dalle ore 9 alle 19) è possibile avere tutte le informazioni sull’offerta ricettiva, turistica, culturale oltre agli orari dei musei, delle iniziative e dei mezzi di trasporto. 4 13 luglio 2006 Senigallia cultura “Scritture migranti”, incontri con la letteratura italiana migrante, la nuova narrativa e le contaminazioni culturali Italiano, lingua di incontri Uno sportello di mediazione culturale A L a Scuola di Pace “Vincenzo Buccelletti” di Senigallia, la Comunità Volontari per il Mondo di Ancona e l’Associazione “Luoghi in Comune”, hanno organizzato con il patrocinio del Comune di Senigallia tre serate di “intercultura” nel quartiere del Porto. Sarà Via Carducci a ospitare nei prossimi tre giovedì (13, 20 e 27 luglio) questi appuntamenti, che sotto il titolo di “Scritture migranti” si pongono l’obiettivo di presentare la letteratura italiana migrante come momento di incontro e di conoscenza reciproca rivolto a tutta la cittadinanza. Le serate – il cui inizio è sempre previsto per le ore 21 – inizieranno con la lettura di testi in lingua italiana opera di scrittori di varie etnie e ormai riconosciuti a livello nazionale. Seguirà un dibattito come momento di confronto e scambio di esperienze, mentre alle ore 22,30 ognuna delle tre serate si concluderà con spettacoli musicali e di danza tipici dei paesi di origine dei singoli scrittori, pensati e realizzati insieme alle associazioni degli immigrati attive nel Comune di Senigallia. Promuovere la conoscenza della letteratura migrante sarà senza dubbio una suggestiva fonte di arricchimento per la cultura italiana ed europea, un passo fondamentale per il dialogo, il confronto e l’innovazione. Le manifestazioni senigalliese otterranno inoltre il risultato di promuovere momenti di incontro tra cittadini autoctoni e immigrati, valorizzando al contempo Via Carducci come luogo multietnico per eccellenza della città. Michela Gambelli pesca La proposta dell’assessore regionale Paolo Petrini l Centro per l’Impiego di Senigallia verrà aperto uno sportello di mediazione culturale per gli immigrati. Dal 17 luglio negli uffici dell’ex Hotel Marche sarà attivo un nuovo servizio rivolto agli extracomunitari che si occuperà esclusivamente dell’inserimento nel mondo del lavoro. Un progetto, che sarà sperimentato per un anno, che vede insieme il Comune di Senigallia con l’assessorato ai Servizi alla Persona, l’Ambito sociale numero 8 e naturalmente il Centro per l’Impiego. Questo nuovo ufficio si occuperà principalmente di una funzione informativa su quelle che saranno le opportunità di inserimento lavorativo, le procedure di regolarizzazione. Previsto anche un protocollo d’intesa con la Questura di Ancona per rendere più scorrevole la procedura sull’ immigrazione. Nel 2005 il Centro per l’Impiego ha registrato 3.600 disoccupati stranieri suddivisi tra 2.377 donne e 1.223 uomini. La nazionalità con il maggior numero di disoccupati è quella albanese con 68, segue la Romania con 24 e infine quella macedone con 22. Il nuovo servizio va ad aggiungersi ai già esistenti sportelli informativi integrati attivati nel 2003 dall’Ambito sociale numero 8. Sezioni (presenti a Senigallia in via Podesti 63 al quale fanno riferimento Castelcolonna Monterado e Ripe, a Ostra in piazza dei Martiri 5 che ha competenza anche per Ostra Vetere, a Serra De’ Conti in via Marconi 6 a cui si rivolgono anche i Comuni di Arcevia, Barbara, Castelleone di Suasa e Corinaldo) che si occupano principalmente di informazioni ed aiuto per il disbrigo di pratiche burocratiche Il programma delle tre serate: - Giovedì 13 luglio incontro con Muin Masri (Palestina); la serata, moderata dal critico letterario Alfio Albani, proseguirà con animazione, musica e cucina tipica araba; - Giovedì 20 luglio incontro con Kossi Komla-Ebri (Togo), autore del libro “Imbarazzismi”; la serata, moderata dal giornalista Jean Leonard Touadi, si concluderà con canti e balli di donne nigeriane; - Giovedì 27 luglio incontro con Rosana Crispim Da Costa (Brasile), premiata al concorso letterario Eks&Tra 2006 per la raccolta di poesie “Desejo – Il mio corpo traduce molte lingue”; la serata, moderata da Roberta San Giorgi, presidente dell’associazione Ecs&Tra, proseguirà con la performance di Bob Dusi, Banda Charanga e della stessa Rosana Crispim Da Costa. artigianato Dal 12 al 16 luglio, nel prato della Rocca, prodotti d’arte Fermo pesca alternato Torna la Mostra - mercato L U n fermo biologico di pesca diffe- operatori economici. Il fermo prevede renziato per specie e aree geogra- l’interruzione obbligatoria all’attività fiche, e diversificato nel tempo. E’ la di pesca per 26 giorni consecutivi dal proposta dell’assessore regionale alla 31 luglio al 25 agosto da Trieste a Terpesca Paolo Petrini, a poche settimane moli; dal 7 agosto al primo settembre dall’inizio del fermo nazionale, forse da Manfredonia a Bari; dal 4 al 18 setl’ultimo fissato senza il diretto coinvol- tembre, da Brindisi a Imperia. Secondo gimento delle Regioni. Con l’entrata in Petrini, a livello scientifico “un periodo vigore del nuovo Fondo Europeo per la di interruzione unico non permette a Pesca (Fep), che per la prima volta pre- tutte le specie ittiche di trarre il dovuvede un cofinanziamento europeo per to beneficio”. Dunque, osserva Petrini, il fermo, dovranno infatti essere coin- “è giunto il momento di riconsiderare i volti anche il mondo della ricerca e gli metodi di applicazione del fermo”. I a denti stretti medici gli hanno tolto un rene dopo essere stato picchiato brutalmente. E’ l’altra faccia di una domenica dedicata alla festa per la vittoria degli azzurri ai Mondiali, l’altro lato della medaglia che non ha risparmiato niente e nessuno. Atti vandalici, feriti e un conto salato per l’amministrazione comunale è il primo bilancio di una giornata che resterà nella storia. E appare come una vera e propria vendetta quella messa in atto a poche ore da ItaliaFrancia da A.G.R., un uomo originario tedesco ma da anni residente a Senigallia che ha aggredito e picchiato a sangue Gino Colasurdo, 44 anni di Ostra Vetere. Secondo una prima ricostruzione dei carabinieri della compagnia di Senigallia il tedesco, che al momento è rinchiuso nel carcere di Montacuto, sarebbe entrato di soppiatto in una abitazione di via Puccini dove si trovava la vittima scavalcando una finestra. Motivo: una precedente convivenza difficile che avrebbe messo in cattiva luce A.G.R. con il padrone di casa. L’aggressore si è avventato contro il 44enne che in quel momento guardava la televisione a casa di un amico. A.G.R. l’ha afferrato, l’ha fatto cadere in terra, e lo ha colpito selvaggiamente con pugni e calci: dopo essersi sfogato ha lasciato l’abitazione nello stesso modo in cui vi era entrato e se l’è svignata. Gino Colasurdo é rimasto a terra sanguinante e semisvenuto: alle 20, mentre la città si fermava per la partita, è riuscito a raggiungere il pronto soccorso cittadino dove gli hanno riscontrato numerose ferite ma soprattutto un trauma cranico e danni al rene sinistro. e note della Banda di Senigallia hanno dato il via alla settima edizione della ‘Mostra Mercato’, appuntamento estivo tra i più apprezzati in città. Dal 12 al 16 Luglio, torna infatti la Mostra Mercato Regionale dell’Artigianato Artistico, presso i giardini della Rocca Roveresca. Molti degli artigiani che esporranno durante questa settima edizione sono già delle vecchie conoscenze, ma ci sono anche diverse novità come le terrecotte di Squillace. Un’altra novità per quest’anno saranno i laboratori didattici e creativi per i più piccoli. Anche quest’anno la Expo Marche, su incarico delle associazioni Cna e Confartigianato, ha organizzato la mostra che tenta di coniugare la creatività artigiana con il gusto e la a cura di cura del dettaglio dell’artista. Tra gli espositori torna l’artigianato artistico di Macerata, Ripe, Monterado, Castelcolonna, Mercatello sul Metauro con il pregiato tombolo, il merletto di Offida. Per i più piccoli sarà possibile frequentare dei laboratori didattici creativi gratuiti di decoupage, della lavorazione del legno, della pittura e della decorazione insegneranno e trasmetteranno i piccoli segreti della propria arte. Di notevole interesse sarà anche la presenza dei vecchi mestieri, della mostra di telefoni d’epoca, l’arte presepiale di Napoli, la ceramica di Gualdo Tadino, il cristallo di Colle Val D’Elsa, il corallo di Torre del Greco e la lavorazione delle erbe palustri di Bagnocavallo. Giuseppe Nicoli Dill’ al monc’ in piazza • Il Vescovo di Jesi e nostro carissimo conterraneo, Mons. Gerardo Rocconi, in questi giorni ha benedetto in città la rinnovata Caserma dei Carabinieri in Corso Matteotti chiedendo, per chi vi opera, la “protezione del Signore. I lavori di ristrutturazione dell’antico monastero delle Clarisse hanno consentito di ricavare dei locali dove ospitare un eventuale presenza di donne carabiniere. • Ha preso il via, lunedì 10 luglio, una campagna di rilevamento del traffico e della sosta. Al progetto lavoreranno, per tre settimane, tre pattuglie della polizia municipale, che saranno affiancate da sedici studenti dell’ultimo anno dell’Ipsia. L’obiettivo dell’iniziativa è quello di entrare in possesso di dati estivi aggiornati per redigere il nuovo piano urbano della mobilità. • Conto alla rovescia per la riapertura della Rotonda a mare. Gli arredi richiameranno alla memoria le atmosfere e lo stile degli anni ’30, periodo della prima inaugurazione del simbolo turistico della città. Nel piazzale della Libertà sarà posizionato il palco sul quale domenica 16 si esibirà Fred Bongusto. Tutti sperano che questa volta la Rotonda non debba subire, come in passato, ulteriori attacchi del tempo e degli agenti corrosivi del mare, che hanno caratterizzato la travagliata storia della Rotonda a mare, tracciata dall’architetto Claudia Conforti nel suo libro “Senigallia, una Rotonda sul mare”. E in tanti sperano che finalmente questo luogo torni ad essere punto di riferimento per la cultura senigalliese. 13 luglio Senigallia ambiente A Senigallia il primo incontro sulla nuova raccolta rifiuti Rivoluzione cassonetti U na vera e propria rivoluzione ti per un giorno intero, più volte a che trasformerà totalmente il settimana. In questo modo soltanto sistema della raccolta dei rifiuti so- il secco non riciclabile sarà trasferilidi urbani a Senigallia e non solo. to in discarica. La spiaggia di velluto infatti, come “E’ un sistema che va a modificacomune capofila del progetto che re completamente le abitudini dei entro il 2007 sarà operativo a pieno cittadini -afferma il presidente del regime in tutti i 33 comuni ricaden- Cir33 Massimo Cecchettini- ma ti nell’ambito del Cir33, il Consor- presenta notevoli benefici perchè zio Intercomunale Vallesina-Misa, scompariranno i cassonetti, contrisperimenterà la nuova raccolta a buendo a risolvere anche i problemi partire da luglio nel quartiere del- legati a volte alla poca igiene, e si le Saline e del relativo lungomare, ridurrà notevolmente il peso delle e a Marzocca e Montignano. Dal discariche dato che diminuisce il 1° gennaio 2007 la rivoluzione sarà conferimento”. obbligatoriamente estesa a tutto il “In aggiunta a questo nuovo sistema territorio comunale. si raccolta, restano attivi il centro Concretamente, dopo aver separa- ambiente di Borgo Bicchia (per la to in casa la frazione organica dei raccolta differenziata) e il progetto rifiuti, la carta, il vetro e la plastica, Separati in casa, per la raccolta della questi rifiuti non saranno più get- frazione umida dei rifiuti -aggiunge tati nei cassonetti ma in appositi l’assessore alla qualità urbana Maucontenitori che saranno posiziona- rizio Mangialardi- si passerà poi dall’attuale tassa in base alle superfici degli edifici, ad una tariffa calcolata sulla quantità dei rifiuti non riciclabili effettivamente prodotta. Ci apprestiamo ad una svolta epocale e i cittadini saranno informati con una serie di incontri”. La campagna di sensibilizzazione, che è stata finanziata dalla Provincia di Ancona ed è stata studiata dalla cooperativa Erica di Ceva (Cuneo), si svolgerà da luglio a dicembre 2006 e sarà suddivisa in due fasi: a luglio interesserà i 9 Comuni della Valle del Misa (Senigallia, Monterado, Ripe, Corinaldo, Ostra, Barbara, Castelleone di Suasa, Ostra Vetere, Serra de’ Conti) e Monsano); da ottobre a dicembre coinvolgerà gli altri 23 centri da Fabriano, Genga, Sassoferrato a Jesi e tutti quelli della Vallesina. L.M. sabato 15 luglio l’inaugurazione del simbolo turistico di senigallia Rotonda, il taglio del nastro L a Rotonda a Mare è un luogo unico nel suo genere per storia e tradizione. Fin dalla sua costruzione ha avuto un ruolo peculiare nella vita della città. Nata negli anni ’30 per favorire il rilancio turistico della Riviera ed in particolare della nostra Regione viene subito destinata alle funzioni più disparate, di volta in volta si “trasforma” da semplice luogo di incontro in cinematografo, sala da ballo, bar e palcoscenico per sfilate di moda. A partire dal Secondo Dopoguerra la Rotonda a Mare diventerà il simbolo della mondanità e del divertimento ospitando i migliori musicisti, cantanti, orchestre dell’epoca, lasciando spazio alle esperienze locali di qualità. La Rotonda a Mare è quindi un luogo magico, pieno di suggestioni e ricordi impresse in maniera indelebile nel cuore dei cittadini senigalliesi. Una programmazione per questa struttura non può che tenere conto delle sollecitazioni del territorio. Ma allo stesso tem- po le peculiarità e le preziosità storico architettoniche, la sua posizione privilegiata, quasi sospesa tra il cielo ed il mare, la sua unicità, la proiettano immediatamente in una dimensione internazionale. Ecco, la Rotonda a Mare deve fondere tradizione ed innovazione, fare tesoro del passato per proiettarsi nel futuro, giocando d’anticipo sulle nuove tendenze culturali. Il mosaico di Enzo Cucchi introduce al nuovo marchio “RAM”, sintesi di memoria e futuro, veicolo verso il mondo di una nuova immagine di Senigallia. Qualsiasi identità parla un linguaggio simbolico, il marchio nella sua struttura interna contiene altri simboli, altri racconti. Il valore del marchio RAM è fondato su questa ambiguità tra passato e presente tra possibile e impossibile, tra utopia e realtà. Anche la programmazione degli eventi, in questa prima fase, tiene conto di questo processo di fusione, proponendosi su vari livelli dal semplice intrattenimento, alla musica alle orchestre che storicamente hanno suonato alla rotonda, lo spettacolo, fino ad arrivare alla letteratura ed all’arte contemporanea. Un caleidoscopio di proposte raggruppate in contenitori ideali, che daranno vita ad un estate intensa fatta di musica, cultura e divertimento. C.S. l’opinione del consigliere mariani Il “caso Bubamara” I l 5 luglio scorso gli operatori del Centro di Aggregazione Giovanile Bubamara annunciavano che “il contratto di lavoro degli operatori non è stato rinnovato dalla amministrazione comunale e non si Domenica 16 luglio - ore 22,00 Fred Bongusto, “Una Rotonda sul Mare” Marisa Laurito Orchestra, “Voilà Marisa” di luglio hanno certezze rispetto al futuro”. Pludiche, e ricreative. Due giorni dopo: “I contratti degli operatori sono stati riconfermati fino al 31/12/2006”. Il consigliere Mariani ci ha inviato una sua riflessione in proposito. Il problema si può scindere in due parti. La prima è trasversale e riguarda la precarizzazione del lavoro. La legge 30, impropriamente detta legge Biagi, è intervenuta sulla contrattualizzazione dei rapporti di lavoro incidendo addirittura, non già e non solo sui diritti dei lavoratori, bensì sulla loro dignità: anche nelle civilissime Marche ad alcuni lavoratori viene confermato il rinnovo settimanale del contratto con un SMS il venerdì pomeriggio. Così una pubblica amministrazione, specie se di centrosinistra (senza trattino), non può e non deve giocare con la dignità dei lavoratori è cosa assi poco commendevole, ed è ora passata che il problema della stabilizzazione di un precariato a volte consolidato e con una professionalizzazione ormai irrinunciabile vada affrontato e risolto, una volta per tutte, dall’amministrazione comunale. La seconda problematica è inerente alle risorse economiche in generale e a quelle per le politiche giovanili in particolare. La seconda variazione di bilancio 2006 ha denotato, per il mantenimento dei servizi che la città oggi ha, un ulteriore fabbisogno di 366 mila euro. Obiettivo che è stato raggiunto anche attraverso riduzioni di spesa per 179 mila euro, così da far fronte al rispetto del “patto di stabilità” imposto dalla finanziaria nazionale. In questo frangente, prendersela con l’assessore alle politiche giovanili, che invece di diminuire le attività delle proprie deleghe è riuscito a movimentare risorse esterne a salvaguardia del mantenimento dei progetti educativi in atto, è un po’ come sparare sulla Croce Rossa. È certo, invece, una precisa responsabilità collegiale di sindaco e giunta destinare con assoluta oculatezza le esigue risorse di questo esercizio finanziario: solo per fare un recente esempio, leggere l’interrogazione di un consigliere comunale sui costi di una sfilata per “aspiranti” spose, fa pensare che Cenerentola non doveva certo essere tra quelle. Chissà che quella sera la matrigna non l’avesse segregata al Bubamara? A fronte della creazione di un dicastero nazionale dedicato alle “politiche giovanili”, dovrà essere iniziativa del consiglio comunale, laddove la giunta dovesse continuare a immaginare l’aggregazione giovanile, i bisogni dei giovani, i progetti educativi e le strutture per l’attuazione di questi come materia residuale, riportare sulla rotta programmatica chi è stato chiamato al governo della città: questo già in fase di predisposizione del bilancio preventivo 2007, attraverso la previsione delle risorse necessarie ad attivare strutture, professionalità e progetti che Senigallia e i giovani senigalliesi vogliono e devono avere, senza condizionamenti di terzi o scelte che fanno l’occhiolino al tanto osannato “mercato” ma che a questo si devono poi piegare. Marcello Mariani presidente Commissione Bilancio Sabato 15 luglio - ore 21,30 La notte della Rotonda gli eventi 5 Venerdì 21 luglio - ore 22,00 Senigallia Letterature: Tiziano Scarpa Sabato 22 luglio - ore 22,00 Lee Konitz trio Domenica 23 luglio - ore 22,00 Federico Mondelci e i Solisti dell’Orchestra da Camera delle Marche Venerdì 28 luglio - ore 22,00 Arturo Stalteri Sabato 29 luglio - ore 22,00 Renato Sellani Domenica 30 luglio- ore 23,00 Senigallia Letterature: Alberto Castelvecchi e Pulsatilla un progetto della fondazione Cassa di risparmio di jesi ha rafforzato l’attività dell’associazione senigalliese Camminiamo insieme. Contro le dipendenze L ’associazione “Camminiamo Insieme – familiari ed amici contro le dipendenze patologiche” di Senigallia, grazie al progetto presentato ed accolto dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Jesi è riuscita ad aiutare concretamente dei giovani che stanno lottando per uscire dal disagio della tossicodipendenza e dall’esclusione sociale. La nostra Associazione è presente a Senigallia da diciotto anni (come A.Ge.T.) ora come Camminiamo insieme, è costituita da genitori e volontari che insieme lottano per prevenire e superare dipendenze da droghe, alcool, psicofarmaci e gioco d’azzardo; tante storie che drammaticamente entrano nella vita di tante famiglie, molto spesso sgomente ed impotenti davanti ad un problema così grande e così difficile da superare. L’Associazione: • offre gruppi di auto- blema della dipendenza, con la finalità di individuare le aiuto guidati da una psicologa con ventennale esperienza problematiche dei singoli e incoraggiarli ad intraprendere nelle dipendenze; • svolge azione di sensibilizzazione nei percorsi che possano portare verso il pieno recupero. confronti delle famiglie, delle scuole, delle istituzioni per Si sono presentati dei casi (ragazzi che non avendo famiglie iniziative di prevenzione del disagio giovanile, dell’emargi- in grado di sostenerli né economicamente ed affettivamennazione e delle tossicodipendenze, te) li abbiamo aiutati anche da un punto di vista economico L’associazione grazie a questo progetto ha ampliato la sua (piccole spese personali) a volte anche un libro, una telefoattività cogliendo i bisogni di alcuni giovani ex-tossicodi- nata ai familiari, al legale può aiutare l’aspetto psicologico pendenti, aiutandoli nel concreto, sostenendoli nei proble- “messo a dura prova dalla condizione detentiva”. mi legali, a volte penali, e nel difficile percorso del reinseri- Camminiamo Insieme ringrazia sentitamente La Fondamento sociale. zione Cassa Risparmio d Jesi per avere sostenuto e condiNel 2005 ha iniziato un ‘attività di ascolto in carcere, in- viso nuove iniziative intraprese dall’Associazione. contrando persone detenute per reati derivanti dal proAngela Crescimbeni 6 13 luglio 2006 Chiesa MISNA Dramma immigrazione Quarantuno migranti irregolari partiti dalla Mauritania e diretti verso l’arcipelago spagnolo delle Isole Canarie sono stati salvati dalla ‘Guardia Civil’ spagnola quando si trovavano 35 miglia al largo dalla località di Nouadibou, diventata nelle ultime settimane uno dei principali punti di partenza dalla Mauritania e dall’Africa occidentale per i clandestini diretti in Europa. I migranti sono stati salvati grazie al telefono cellulare del ‘quarantaduesimo’ viaggiatore, un giornalista spagnolo della testata ‘El Mundo Tv’, Fernando Quintela, imbarcatosi illegalmente per realizzare un servizio sui viaggi della disperazione verso la Spagna. Intanto nel fine settimana altre decine di persone sono sbarcate alle Canarie: sabato sono arrivati 33 disperati, tra i quali 4 minori; domenica 112 migranti alla deriva sul loro cayucco sono stati tratti in salvo a circa 300 miglia dalle Canarie da una nave-ospedale spagnola. Sono quasi 300 le persone giunte illegalmente alle Canarie nell’ultima settimana, nonostante i dispositivi di controllo attuati dalle autorità spagnole, europee e di alcuni paesi nordafricani, a cominciare dal Marocco. agenzia di stampa dei missionari Violenze in Nepal Almeno 20 persone sarebbero state uccise in Nepal negli ultimi due mesi, nonostante il cessate-il-fuoco tra governo e ribelli maoisti. Lo denuncia la Commissione nazionale nepalese per i diritti umani (Nhcr), secondo cui almeno 5 persone sarebbero state assassinate dalla guerriglia anti-governativa, sei dalle forze armate nazionali, tre dai gruppi di vigilantes paramilitari attivi in alcune regioni mentre altre sei avrebbero perso la vita a causa di attentati dinamitardi di varia matrice. Il Nhcr esprime la sua preoccupazione per questi episodi di violenza accaduti dallo scorso 5 maggio, data della tregua, ad oggi. Governo e guerriglieri maoisti stanno cercando un accordo per sedersi al tavolo delle trattative e decidere tempi e modalità per convocare un’Assemblea costituente. Tra gli elementi di contrasto, oltre ai molti casi di violenze e sparizioni da una parte e dall’altra per i quali viene chiesta giustizia, vi è la forma del nuovo Stato: i maoisti vorrebbero trasformare l’attuale monarchia in una repubblica. Profughi ad Haiti Almeno 214 cittadini haitiani sarebbero stati rimpatriati a forza solo nell’ultima settimana dalla vicina Repubblica Dominicana: lo ha fatto sapere il ‘Gruppo d’appoggio ai rimpatriati e ai rifugiati’ (Garr), secondo cui tra i deportati vi sarebbero 8 bambini, 15 donne e 191 uomini adulti. Due migranti, tra l’altro, sarebbero in gravi condizioni di salute e almeno uno di loro sarebbe stato ferito a colpi di arma bianca. Secondo i comitati per i diritti umani haitiani, solo nel mese di giugno sono state deportate dalla Repubblica Dominicana a Haiti almeno 2.343 persone, la maggior parte delle quali (1.473) attraverso la località di frontiera di Belladère, uno dei tre punti centri frontalieri con Ouanaminthe (770 deportati) e Savanette (100). “Le poche strutture disponibili per l’accoglienza oltre il confine sono del tutto insufficienti a ricevere un flusso così massiccio di persone, costrette in condizioni assolutamente precarie” sostiene il Garr. Profughi ad Haiti Quasi un milione di etiopi ha perso la vista e altri 4 milioni sono ipovedenti a causa di malattie che avrebbero potuto o potrebbero essere curate facilmente, su una popolazione di circa 75 milioni di abitanti. Questi dati, diffusi da ‘Orbis International’, un centro oftalmologico con base a New York, fanno dell’Etiopia uno dei paesi al mondo con la più alta incidenza di malattie dell’apparato visivo. L’impossibilità di curare infezioni, la carenza di vitamina A e le cattive condizioni igienico-sanitarie sono le principali responsabili delle centinaia di migliaia di persone che ogni anno si ammalano di malattie oftalmologiche; spesso i nuovi malati vivono nelle zone rurali e più periferiche del paese e, oltre a non avere facilmente a disposizione un medico, sono anche privi della necessaria educazione sanitaria di base. Le principali malattie di cui soffrono gli etiopi, che poi degenerano in cecità, secondo ‘Orbis’ sono la cataratta, il glaucoma e il tracoma, oltre a una serie di altre patologie oculari. verso verona Disabilità e comunità cristiana, una testimonianza Il valore del limite U na presenza “muta”, ma che proprio dal suo apparente silenzio “parla” alla comunità cristiana e più in generale “a tutti gli uomini”, ricordando loro che “l’umanità è relazionalità, non individualità o individualismo. L’uomo può rifiutarlo, ma è provocato dal disabile, che in un certo senso svela all’uomo la sua piena umanità”. A partire dalla “fragilità”, dal “senso del limite” che ti porta “ad aver bisogno dell’altro come luogo di ricchezza in cui si cresce vicendevolmente”. Don Luca Palazzi , sacerdote della diocesi di Modena - anche lui disabile - ci racconta cosa significa “trasmettere la fede” nell’ambito della catechesi dei disabili, partendo dalla consapevolezza dell’esperienza sul campo. Cosa “dice” il disabile alle nostre comunità? Io credo che la disabilità sia prima di tutto un pungolo, che ricorda alla Chiesa che la fede si trasmette attraverso la vita. In genere, siamo abituati a una modalità di trasmissione della fede solo, o prevalentemente, intellettiva: siamo convinti che non si può trasmettere la fede se non si può parlare. Il disabile, invece, è già di per sé una presenza che parla, anche se resta muto. Parla con la sua gestualità, i suoi sorrisi, a volte anche con le sue intemperanze. A partire dalla propria fragilità, il disabile ricorda a chi non lo è l’importanza di prendere la dimensione del limite, tipica di ogni essere umano ma che per il disabile è un punto di partenza con cui dovrà sempre e comunque fare i conti, che lo voglia o no. Attraverso la relazione comunicativa si può imparare insieme a partire dal limite umano per entrare nella logica della reciprocità, superando nei confronti del disabile la logica solo del dare, ma accettare anche il ricevere contro ogni forma di autosufficienza e nel rispetto di tutti”. Quella del disabile è, dunque, una dimensione profetica perché “di rottura” rispetto a quella dominante. Trova “cittadinanza” nella Chiesa? C’è ancora moto da fare, nelle parrocchie, in fatto di accoglienza dei disabili nella vita concreta della comunità. Si ha paura, in genere, di avventurarsi in questo campo, perché si teme di non avere le necessarie competenze, giudicate molto elevate. Per questo è importante avvicinarsi alla situazione dell’handicap in modo rispettoso e senza pregiudizi: la prima cosa di cui i disabili hanno bisogno è respirare la fede in una famiglia allargata, tenendo conto delle fatiche e sofferenze delle loro famiglie. E nella società? Come nelle nostre comunità ecclesiali, il vero problema è la disabilità adulta. I disabili non ci sono nel tessuto sociale, sono solo assistiti: sia nella Chiesa che nella società, il disabile adulto è quello che patisce di più. Finché c’è il tessuto scolastico, l’iniziazione cristiana dei fanciulli, la presenza dei genitori, il disabile, se accolto, può contare su una rete di soggetti che l’aiutano: quando lavora, invece, il disabile è solo. Per vivere pienamente la propria cittadinanza civile ed ecclesiale, invece, i disabili non si ritengono solo oggetto di diritti e attenzioni, ma soggetti attivi e responsabili. La presenza di persone disabili all’interno delle comunità civili ed ecclesiali può contribuire a generare percorsi di senso in una società all’interno della quale la cittadinanza sia vissuta come fraternità. La presenza dei disabili può diventare, e in che modo, uno “stimolo” a ripensare lo “stile” della catechesi e dell’annuncio della fede? Ad esempio, indicando l’esigenza del primato della qualità sulla quantità, che in termini di comunicazione e annuncio della fede significa poter lavorare in piccoli gruppi, personalizzando la proposta. In alcune diocesi, è un processo già in atto: per quanto riguarda la mia, penso ad un gruppo di bambini che si preparano alla comunione. Insieme con la loro catechista, tutte le settimane, si sono incontrati prima del consueto appuntamento di catechismo per pensare all’incontro e al tema, e a come poterlo dire proprio a partire dai bisogni del loro amico e coetaneo, un bambino down. Lui è molto contento di questo racconto voluto apposta per lui, e i suoi genitori anche, che grazie a questa speciale modalità di trasmissione della fede riescono a coinvolgerlo pure nelle liturgie domenicali. a cura di M.Michela Nicolais qualche idea a margine del v incontro mondiale delle famiglie Intravedere la grazia A mare ed essere amati: è questo in fondo - come ci ricorda Madre Teresa, e non solo lei - ciò per cui siamo stati creati, ciò a cui aspiriamo, ciò che riesce a dare un senso alla nostra vita, ciò che calma la nostra inquietudine. Ed è la famiglia - come ci ha ricordato Benedetto XVI in occasione del V Incontro mondiale delle famiglie tenutosi nei giorni scorsi a Valencia – “l’ambito privilegiato dove ogni persona impara a dare e ricevere amore”. Quel luogo dove si fa esperienza dell’attesa, dell’accoglienza, della diversità, anche del conflitto, di Dio; dove i valori si apprendono per osmosi, la Parola si spezza con il pane, la solidarietà si trasmette di generazione in generazione. Quel microcosmo dal quale ci si affaccia gradualmente alla vita con la consapevolezza di avere un punto di riferimento, un faro al quale poter sempre volgere lo sguardo anche da molto lontano; quella palestra dove si costruisce la propria identità e dove ci si allena per mettere alla prova libertà e fiducia. Ormai lo sappiamo bene: la famiglia è in crisi, è in difficoltà, ma è tutt’altro che in estinzione; le funzioni che svolge rappresentano un bene sociale che rimane per la maggior parte delle persone insostituibile: la famiglia, infatti, permette a un individuo di sviluppare amore e sicurezza e, cosa più importante, la capacità di avere fiducia negli altri, che è il prerequisito di qualsiasi legame più ampio. Come ha detto il Papa a Valencia: “La famiglia è un’istituzione intermedia tra l’individuo e la società, e niente può supplirla totalmente. L’esperienza di essere accolti ed amati da Dio e dai nostri genitori è il fondamento solido che favorisce sempre la crescita e lo sviluppo autentico dell’uomo e che tanto ci aiuta a maturare durante il cammino verso la verità e l’amore, come anche ad uscire da noi stessi per entrare in comunione con gli altri e con Dio”. Il punto è che tutto questo non nasce per magia né è dato una volta per tutte: è una realtà da costruire giorno per giorno con l’impegno di tutti e con l’apporto determinante di Dio. Su questo aspetto non si insiste ancora abbastanza: sul fatto che essere cattolici o sposarsi in Chiesa non immunizza dalle difficoltà, dalle tentazioni, dai mille ostacoli che una famiglia “normale” si trova oggi quotidianamente ad affrontare. Non siamo migliori degli altri e giustamente Benedetto XVI ha richiamato l’importanza che le famiglie non siano sole, ricordando alla comunità cristiana, in particolare alle parrocchie e alle diverse associazioni ecclesiali, la responsabilità di offrire sostegno, stimolo e alimento spirituale. Se, prima di lamentarci per il comportamento poco adeguato dei bambini durante la Messa o per la mancanza di disponibilità a fare qualche servizio in parrocchia da parte degli sposi, riuscissimo a far loro anche solo intravedere la grazia del sacramento del matrimonio, la certezza della presenza dello Spirito, la fedeltà di un Dio che con la coppia si compromette, allora davvero la famiglia non sarebbe più un problema, ma una risorsa, per la società e per la Chiesa. Allora l’evangelizzazione e la conversione dei cuori non sarebbero solo obiettivi dei documenti pastorali. Fabiana Martini direttrice del Settimanale La Vita Nuova - Trieste il concorso scolastico promosso dal movimento per la vita La prima sfida è quella della vita L a prima sfida è la vita: questo il titolo del XIX° concorso scolastico Europeo, indetto dal Movimento per la Vita Italiano, in collaborazione con il Forum delle Assicurazioni Familiari, dell’Age, dell’Uciim e dell’Agesci, riservato agli studenti delle ultime tre classi delle scuole superiori. Il concorso si svolge in tutta Italia e la selezione avviene prima in sede cittadina poi in sede regionale e intende sollecitare il dibattito nelle scuole per preparare i giovani ad affrontare tematiche di straordinaria attualità. Alla sede del Movimento per la Vita di Senigallia sono pervenuti ben 110 elaborati dal Liceo Scientifico, Liceo Classico e Psico-pedagocico, Istituto Alber- ghiero, Istituto Tecnico “Corinaldesi”. In sede cittadina sono risultati vincitori i seguenti ragazzi: Liceo Scientifico: 1) Cognini Filippo, 2) Luca Ptrignani, 3) Savini Maria, 4) Zampa Roberto, 5) Serrani Valeria, 6) Pieroni Federica, 7) Manoni Giulia. Liceo Classico Psico pedagogico: 1) Abbrugiati Gloria, 2) Contini Veronica. Istituto Alberghiero: 1) Fanelli Antonia, 2) Greganti Federica,3) Correani Gloria, 4) Marchionni Melania, 5) Carbonari Giorgia, 6) Vitalutti Giacomo, 7) Donati Elisa, 8) Pelosi Martina, 9) Ceccarelli Elena. Istituto Tecnico “Corinaldesi”: 1) Fattorini Andrea, 2) Avellini Silvia. Questi ragazzi saranno premiati duran- te una conferenza stampa che si svolgerà nella sede del Movimento per la Vita e durante la quale verranno letti alcuni dei brani più significativi, tratti dagli elaborati dei ragazzi finalisti. In sede regionale sono risultati vincitori: 1) Abbrugiati Gloria V° A del Liceo Classico psico-pedagogico, 2) Marchionni Melania IV° Az dell’Istituto Alberghiero. Essi godranno di un viaggio premio a Strasburgo, con visita al Parlamento Europeo, dal 24 al 27 ottobre 2006, assieme ai giovani provenienti da tutte le regioni d’Italia. Per la regione Marche, dei 5 posti assegnati, due provengono da Ascoli Piceno, uno da Fabriano e due da Senigallia. Alba Muzi 13 luglio 2006 Chiesa caritas Pubblicato il “Primo rapporto sulle povertà nelle Marche” Povertà, osservata speciale La Chiesa delle Marche che si esprime nella bella realtà delle sue Diocesi, vive in questo momento un significativo gesto di comunione e di carità con la pubblicazione del primo rapporto sulle povertà. L’errore più grave sarebbe quello di considerare tale lavoro uno dei tanti studi sulle povertà a dimostrazione di efficienza, di organizzazione e ancor peggio voler dimostrare che siamo i primi della classe. Gli obiettivi che ci siamo proposti, in questo periodo di sperimentazione e lavoro sul campo, si racchiudono in un programma triennale presentato nell’ottobre 2003. In questo primo biennio di lavoro si sono coinvolte 9 Diocesi sulle 13 della nostra regione e per il prossimo anno è in previsione l’intero coinvolgimento regionale. I dati sono ancora incompleti ma il lavoro svolto si qualifica perché dietro ogni numero c’è una persona, una storia, c’è un dialogo, più dialoghi, un percorso, un progetto. La disomogeneità di alcune variabili ci indica quanto ancora è grande lo sforzo da fare e quanto un percorso di formazione per le nostre comunità sia importante ed urgente. È innegabile che sono molti gli scogli da superare e che la velocità di trasformazione del nostro territorio e della popolazione viaggia molto più rapidamente del nostro essere testimoni di carità. Il povero non è mai lo stesso e le povertà cambiano da un giorno all’altro. Gli anni ‘90 hanno visto la nostra regione subire un immigrazione massiccia; la storia dei conflitti e cambiamenti sociali avvenuti aldilà del mare Adriatico ci ha visto vicini di casa passivi ed inconsapevoli, i processi di globalizzazione sregolata ed irrispettosi sono diventati i gestori della vita delle nostre comunità e non viceversa. La ricerca La ricerca si riferisce al bimestre Aprile Maggio 2005; sono state 1.428 le persone in situazione di povertà materiale e disagio sociale che si sono rivolte ai 10 centri di ascolto di 8 delle 13 diocesi delle Marche. Le persone che si sono rivolte ai CdA nel periodo aprile-maggio 2005 sono risultate in grande maggioranza di età compresa tra i 31 e 40 anni. La distribuzione per sesso non mostra una prevalenza netta del sesso maschile su quello femminile. in alcuni casi è il sesso femminile a prevalere: ex: Pesaro (54,6%); S. Benedetto (65,4%) e Urbino (52,8%). La distribuzione per stato civile mostra che quasi la metà delle persone è coniugata e un terzo è celibe o nubile. I separati e i divorziati sono risultati 1 decimo del Totale. Per quanto riguarda l’istruzione quasi un terzo del Totale ha conseguito la licenza media inferiore e soltanto un quarto la licenza media superiore. Poco più del 9 % è invece in possesso di laurea o di diploma universitario. La stragrande maggioranza delle persone è risultata costituita da cittadini stranieri (poco più del 80 %), praticamente quasi tutti provenienti da paesi extra-UE (il 65 % dei cittadini stranieri). I cittadini stranieri provengono in maggioranza da Est Europa, Africa Nord e Medio Oriente, Balcani. per quanto riguarda l’ Est Europa il paese più rappresentato risulta la Moldavia, per l’Africa settentrionale il Marocco, per la regione balcanica la Romania. L’82 % delle persone per le quali si dispone il dato dichiara di avere un domicilio, il 17,2 % invece risulta senza fissa dimora. Dei due terzi delle persone di cui si dispone del dato risulta disoccupata, soltanto il 10,7 % è occupata. Quasi la metà delle persone ha dichiarato di vivere abitualmente all’interno del proprio nucleo familiare. Quasi un terzo delle persone vive abitualmente con soggetti esterni alla propria famiglia (tra queste vanno sicuramente considerate le “badanti” e le persone, solitamente straniere, che “convivono” con amici o conoscenti). Non è di poco conto neppure la percentuale di persone che risulta abitare da sola (20,5%). I bisogni Il bisogno rappresenta uno o più stati di difficoltà o di necessità in cui una persona viene a trovarsi in un determinato momento della propria vita. Dai bisogni rilevati dagli operatori dei CdA presi in considerazione emerge quanto segue: più di un terzo dei problemi manifestati sono legati alla sfera occupazionale (disoccupazione, per quasi la totalità dei casi). un terzo delle persone si trova in difficoltà per problemi economici. Non da meno le difficoltà legate alla situazione abitativa. Non sorprenderà che il dato più significativo si riferisce alla mancanza di casa, tuttavia un’altra variabile preoccupante si fa spazio: il sovraffollamento. Pur essendo gli uomini a frequentare maggiormente i Centri di Ascolto Caritas sono le donne ad essere percepite come soggetti più problematici. le donne vivono difficoltà per più della metà legate all’immigrazione (66,7 % ), legate a problemi di istruzione (61,2 %); per gli uomini la percentuale più alta si riferisce a problemi di detenzione (92,3 %) e di dipendenza (72,7 %). Ancora, più delle metà degli utenti maschi dei CdA manifesta problemi di salute: tra i tanti la malattia mentale è sicuramente e drammaticamente una delle più diffuse. I problemi registrati per i cittadini italiani sono nettamente diversi da quelli registrati per i cittadini stranieri: ad esempio le problematiche di dipendenza, familiari e di salute appartengono quasi esclusivamente agli italiani. Il cittadino straniero che si rivolge al CdA Caritas risulta molto più in difficoltà per ciò che riguarda la situazione abitativa, la situazione occupazionale, l’istruzione e la situazione economica. Fino a 30 anni il 50 % delle persone ha problemi legati all’immigrazione, naturalmente questo significa che sono soprattutto stranieri i giovani che si rivolgono al CdA, al secondo posto, con il 26, 7% troviamo subito problemi di lavoro: non si tratta solo di disoccupazione, crescono i dati relativi alla sottoccupazione (lavori precari, sfruttamento) e al lavoro nero. I problemi legati alla condizione abitativa sono risultati particolarmente presenti nelle età centrali (30-50 anni). Tra gli anziani i problemi maggiormente sentiti sono di tipo familiare e di disabilità. Molto importanti sono i dati relativi ai problemi di occupazione. Le Diocesi che più ne soffrono, Fermo, Macerata, S. Benedetto del Tronto, non a caso appartengono alla zona geografica delle Marche che più di ogni altra sembra soffrire della crisi dell’industria (si pensi alla industria delle calzature e del tessile). Per ciò che riguarda invece la situazione abitativa emergono le Diocesi di Fano e Urbino. Le richieste La richiesta rappresenta ciò che la persona domanda esplicitamente durante il colloquio, non sempre essa coincide con la tipologia di bisogno rilevata. Tra le richieste che maggiormente vengono rivolte agli operatori Caritas quasi la metà è relativa a beni materiali, circa il 22% a soluzioni lavorative, circa il 20% alla sfera dell’ascolto. Tra i beni materiali c’è una forte risposta di beni di prima necessità quali viveri (sia nella forma del buono mensa che in quella del pacco spesa) e vestiario. L’ascolto, inteso come primo ascolto, rappresenta un dato forte sia perché è la prima forma di incontro tra utente ed operatore ma soprattutto perché rappresenta la via esclusiva per raggiungere altri tipi di intervento. Nei CdA Caritas cresce l’ascolto con discernimento e progetto sulla persona, fatto spesso da volontari formati o da professionisti, che non si limita ad un rapporto di domanda-offerta ma pone in essere l’ottica della progettualità rispetto a quella dell’assistenzialismo. la richiesta di lavoro scaturisce per oltre il 70% dalle donne: questo dato sicuramente evidenzia la presenza del fenomeno “badante”, che è quasi unicamente di “dominio” Caritas. Più della metà delle richieste degli uomini riguardano invece beni materiali e sussidi economici. tra le richieste dei cittadini stranieri prevalgono quelle di alloggio, beni materiali, lavoro, orientamento, istruzione (questo dato molto alto si riferisce per lo più a corsi di lingua italiana), tra quelle dei cittadini italiani predominano richieste di sostegno socio assistenziale (assistenza al nucleo familiare, domiciliare, accompagnamento a servizi…), sussidi economici e di tipo sanitario. Ancona-Osimo e S. Benedetto sono le diocesi in cui si registrano maggiori richieste di ascolto con oltre il 40%; a Pesaro oltre il 90% delle richieste riguardano beni materiali; a Macerata più del 60% riguarda la richiesta di lavoro; Jesi si differenzia per la registrazione di quasi un terzo delle richieste relative al sostegno socio-assistenziale. All’analisi dei numeri è legata anche un indagine qualitativa che vuole leggere i fenomeni anche oltre la sfera quantitativa. Questo dossier ha come obiettivo quello di aiutare le nostre realtà a inserire sempre più efficacemente nei propri piani pastorali e civili l’attenzione all’altro ed in particolare alle situazioni di disagio grave incontrate per far si che tutti questi volti e queste storie non siano e non rimangano “dei vuoti a perdere”. Questo primo rapporto sulle povertà nella nostra regione è dedicato a tutti coloro che ogni giorno si dedicano silenziosamente al servizio degli ultimi. Segreteria della Caritas regionaledelle Marche 7 Il Gruppo estivo anima Arcevia I l Grest-Gruppo Estivo raccoglie sempre adesione ed entusiasmo da parte dei ragazzi e delle famiglie. Dal 26 giugno al 2 luglio vi hanno partecipato 40 ragazzi, più una decina di animatori ed animatrici insieme al parroco don Sergio Zandri, al vice-parroco don Giuseppe Boglis e alle suore Gianelline Suor Marzia e Suor Anita. Ad ogni ragazzo è stato consegnato un cappellino del colore della propria squadra e un libretto con il tema del Grest. Partendo dal racconto di Peter Pan si è sviluppato un messaggio per ogni giorno della settimana, che si concludeva con la lettura di un brano del Vangelo, una preghiera e un canto mimato. Dopo questa prima parte, che aveva nelle suore Gianelline le animatrici fondamentali, si passava alla elaborazione di alcuni lavori: pittura di una maglietta bianca (che poi è stata indossata da tutti i ragazzi, pittura di bicchieri di vetro, di ciottoli e di un cofanetto di legno, confezione di braccialetti e portachiavi. Per questi ultimi lavori, i più gettonati dai ragazzi, va un ringraziamento particolare alla signora Conti Velia, animatrice nonché fornitrice dei fili, prodotti nella fabbrica dello stringhificio di Arcevia. Dopo la merenda si passava ai giochi a squadre: un tempo di divertimento, anch’esso educativo per lo spirito di collaborazione e di sano agonismo. Il sabato ha visto i ragazzi impegnati a squadre in una caccia al tesoro. Il Grest si è svolto nei locali del convento di S.Giovanni Battista e si è concluso nella chiesa di S.Medardo, con una S.Messa comunitaria, animata dai ragazzi e con la presenza delle famiglie. Grazie al Signore e a tutti quelli che hanno reso possibile questo appuntamento annuale: il parroco don Sergio, il vice parroco don Giuseppe, le suore gianelline, diverse signore, catechisti e catechiste. Arrivederci al prossimo anno. federazione nazionale scuole materne No al taglio dei fondi per l’infanzia U n eventuale taglio dei contributi statali per le scuole dell’infanzia paritarie, e dunque anche per quelle dei Comuni, “avrebbe come unica conseguenza un aumento di spesa per le giovani famiglie italiane”. A farlo presente al governo, impegnato in queste ore a definire il Dpef (Documento di programmazione economica e finanziaria) 2007, è la Fism (Federazione italiana scuole materne), che sostiene da oltre 30 anni le ottomila scuole dell’infanzia. In una nota la Fism fa presente che “nella precedente legislatura i contributi previsti per la scuola dell’infanzia paritaria sono calati nettamente”, nonostante la legge 62/2000 sulla parità scolastica abbia riconosciuto le scuole materie paritarie, Fism e comunali, come parte integrante del “servizio nazionale di istruzione”. Negli ultimi anni – è la denuncia della Fism – lo stanziamento statale per queste scuole non solo non ha ottenuto l’incremento per l’indice di inflazione programmata, ma è stato ridotto, nonostante nell’ultimo quinquennio le suole dell’infanzia paritarie abbiano registrato un aumento pari al 54,44%”. Di qui l’auspicio che il nuovo governo “rimedi all’inerzia del precedente, a cominciare dal recupero, nel piano pluriennale, dello stanziamento relativo al 2007 drasticamente tagliato”, o quantomeno dall’adeguamento “al mutato valore della moneta” degli stanziamenti. 13 luglio 2006 il paginone 13 luglio 2006 il paginone Pensieri in estate ritagliamoci un po’ di tempo per riflettere anche sotto l’ombrellone In dialogo con i non credenti pensieri 1 Che effetto fanno alcuni vocaboli Parole che guariscono S pensieri 2 Il valore delle esperienze vissute Imparare a vivere... vivendo L a migliore formazione alla vita la offre la vita stessa. È necessario che l’apprendimento del vivere si trasferisca nelle attività di ciascuno e che ogni lavoro abbia il sapore della realtà”. Lo ha detto Ermanno Olmi in una recente intervista ad Avvenire. Di questo ha bisogno l’uomo, sentire che ogni cosa che fa sia il frutto delle esperienze vissute di vita, delle rivelazioni e degli insegnamenti che da questa provengono. Che è poi l’offrire una logica al pensare e all’agire. E soprattutto è il proporsi nella quotidianità con quell’umiltà di ricerca e di apprendimento che ci avvicina alla scoperta della verità. È il comprendere il gioco che esiste tra uomo e natura, l’incontro costante dal quale scaturiscono le sensazioni umane, i tormenti e le gioie, i sogni e le delusioni, la materialità e la spiritualità, la forza, la debolezza, il dubbio, la speranza, l’odio e l’amore. Un fardello di cose che è croce e leggerezza, che è vita, la vita dell’uomo. Povero è colui che supera il giorno nell’indifferenza, senza i sussulti che vengono dall’animo e dalla ragione. Senza cercare le domande che stanno nelle cose. Senza fornire le risposte che le cose chiedono. Senza aver udito le grida che giungono dal cuore, se il cuore è distante dalla mente. Senza aver posato lo sguardo sopra i suoi passi e negli occhi dell’altro. Senza aver ascoltato la pa- rola del suo simile, le vibrazioni che da questi provengono, come le invocazioni d’aiuto, i brividi d’emozioni e la voce dei suoi silenzi. Senza la lezione della vita, la vita è solo un riflesso condizionato. Un procedere istintivo. Un robotico e impulsivo fluire. Allora il concepire e il fare saranno finalizzati solo al piacere tangibile. Ad una materialità che affonda nell’egoismo, nell’edonismo, nella smania di potere. E tutto è a questo finalizzato, uomini e cose. Di loro non si carpisce più l’essenza vera, e quell’umanità controversa e fragile, meravigliosa sempre, intimamente e infinitamente ricca, ma si avvertono e si percepiscono solo le potenzialità da utilizzare per tornaconto, per la soddisfazione dei bisogni e del successo individuale. Fosse, quest’ultimo, anche momentaneo, anche modesto, anche circoscritto nel tempo e nello spazio. Quel che resta, poi, è la solitudine di chi così ha agito, la sua insoddisfazione, la sua costante frenesia di vanità. E la disperazione di chi ha subito quell’agire. Tutto è quindi solo deserto, arida terra dove è difficile far sbocciare un fiore. Dove le tracce dell’uomo si disperdono al vento, e né la parola, né il pensiero, né il battito del cuore hanno più voce. E la speranza conosce le tenebre della paura e il freddo del nulla. Romolo Paradiso ono sicura che riesci!”. !”Mi si usano nei momenti di difficoltà piace il tuo modo di lavorare”. emotiva. Esempio: siamo in cri“Oggi sei in forma”... Non sono solo si con nostro figlio? Proviamo a le frasi di incoraggiamento a farci “evocare” un’immagine dolce del sentire bene. Scienziati della Uni- passato comune. Parliamo ad alta versity of Miami Medical School in voce e in modo dettagliato scioFlorida si sono spinti oltre. Hanno gliendo ogni possibile nodo. “Così scoperto che la distensione elet- ricreiamo, anche se in versione trica cerebrale prodotta da alcuni meno intensa e duratura, la scarica particolari vocaboli (per esempio, neurormonale che il nostro corpo quelli rassicuranti dell’infanzia: aveva nel momento felice”, spiega gioia, tesoro) attiva con maggior Giovanni Fasani, medico esperto efficacia le cellule immunitarie. La in terapie naturali. Cos&igra ve; ragione? “Quei vocaboli- imprin- recuperiamo, anche se per qualche ting della nostra storia emotiva istante, l’euforia di quei momensono caratterizzati da una modula- ti. Una sensazione piacevole che ci zione di frequenza familiare, capa- consente di uscire dalla tensione e ce di riequilibrare le nostre energie di riannodare “qui e ora” i fili dei più antiche. E producono, come se- momenti sereni. gnala lo spettrometro (i cui sensori Ma non è solo la parola-ricordo a vengono applicati su alcune aree di curare. C’è anche quella divertissvincolo della circolazione sangui- sement che distrae. Svia l’attenziogna: polsi, cuore, tempie) variazioni ne. Il meccanismo? Simile a quello biochimiche più armoniche”, spiega delle Mille e una notte . Le parole il Francesco Belli, ricercatore pres- affabulatorie di Shahrazad risveso lo Sperry-Psychotechnologies, gliano l’interesse del re e così lei un laboratorio che studia il potere che era condannata a morte sfugdi guarigione delle parole. Ma non ge al suo destino. Un trucco antico sono solo la modulazione di fre- con un interessante valore terapeuquenza o il linguaggio infantile a tico: “Già gli sciamani orientali e stimolare la nostra task-force meta- africani curavano con suoni e pabolica. “Come già segnalano le cul- role che distraevano”, spiega Sibaldi. ture più antiche riprese dagli studi Oggi questa tecnica è ripresa dagli recenti, c’è uno spettro di risorse psicoterapeuti più all’avanguardia. terapeutiche più ampio, legato al Alcuni vocaboli: viaggio, fiume, mondo dei ricordi, delle emozioni perdonare, dimenticare… che imin progress , della nostra interpre- plicano un’idea di movimento, hantazione della realtà, della preghiera no un’influenza magica sul sistema a sollecitare le nostre difese”, chia- immunitario. Perché? Mitigano risce Igor Sibaldi, scrittore. l’arroganza della nostra ragione. Ognuno di noi ha i propri termini toccasana: sono legati ai ricordi personali piacevoli. In genere Maria Angela Masino I l primo cerchio, quello più vasto, del dialogo della Chiesa è il mondo, tutto ciò che è umano, perché tutto ciò che è umano la riguarda. Un dialogo che arriva fino agli estremi limiti dell’incredulità e della negazione di Dio e che per questo si fa difficile, apparentemente impossibile. Ma l’enciclica di Paolo VI sul dialogo non si scoraggia, come non deve scoraggiarsi ogni cristiano, perché “per chi ama la verità, la discussione è sempre possibile”. Un richiamo che giunge intatto e perentorio ai nostri giorni. La tentazione oggi ricorrente rimane la scelta politica: è per motivi politici che oggi non pochi si rifiutano al dialogo con i non credenti, visti soprattutto come nemici politici prima che religiosi. Gli altri cerchi ricordati dal Papa sono progressivamente più percorribili. Apparentemente almeno si va dal più difficile al più facile. In realtà poi le cose potrebbero anche mostrarsi diversamente. Il secondo cerchio è composto da tutti coloro che, come noi, credono in Dio. Un circolo immenso anche questo, ma da noi meno lontano. Si allude ai seguaci dell’ebraismo, del musulmanesimo e delle grandi religioni afro-asiatiche. Centinaia e centinaia di milioni che dalle regioni di origine si stanno consistentemente spostando verso i nostri continenti, con una incidenza sulla nostra vita che non è più possibile ignorare. In questione sono soprattutto i fedeli delle religioni monoteistiche, imparentate con noi nell’unico capostipite, Abramo, il padre dei credenti. Fra questi, per la loro vivacità e il loro numero, l’attenzione corre ancora ai seguaci dell’Islam. La tentazione di chiuderci in noi stessi ci arriva da diverse parti. Una raccomandazione che ci giunge anche dai cosiddetti “atei devoti”, preoccupati soprattutto della difesa della nostra identità non tanto religiosa quanto culturale e sociale. Nelle attual i condizioni, certamente l’insegnamento di Paolo VI può essere rivisto e aggiornato, non però tradito o dimenticato. La prima e fondamentale riflessione da fare è quella riguardante la propria identità: essa non è messa in pericolo dall’esterno, ma soprattutto, ma anzitutto, dall’interno. Ne siamo noi i custodi e i difensori, con le nostre idee, i nostri comportamenti, la nostra fedeltà. L’esperienza ci insegna che l’attacco esterno, anziché diminuire, aumenta a dismisura le nostre capacità di resistenza e di attaccamento. Si pensi soltanto a quanto accadde nel dopoguerra con l’attacco frontale del comunismo. Nella sfida in corso, noi dobbiamo aver paura soltanto o soprattutto di noi. In più ricordiamo che alla sfida ormai non si può sfuggire. Possiamo chiudere ermeticamente le nostre frontiere (cosa semplicemente impossibile pensando soprattutto a quanto accadrà nel futuro), ma nel villaggio globale i due mondi sono ormai destinati a convivere, se vogliamo gomito a gomito. Il confronto è nella stessa aria che si respira, perfettamente inevitabile. Ma si tratta di una sfida pacifica, quasi di una corsa a chi sa fare meglio, di un raffronto, appunto di un dialogo. Anzitutto su quello che ci unisce: la fede in Dio. Nel tempo in cui il neopaganesismo si sta diffondendo a macchia d’olio nel nostro Occidente, l’unione di tutti i credenti rimane certamente un segno di vitalità e di attualità della religione. Una risposta a quel desiderio di infinito che giace al fondo di ogni cuore umano. La coscienza di avere lo stesso Padre si riverbera nell’impegno di considerarsi tutti fratelli. Fratelli musulmani, fratelli ebrei, fratelli dell’Asia e dell’Africa. Il dialogo non potrà che essere arricchente. Anche il cristiano può ricevere molto dal contatto con questi credenti provenienti da altre regioni e da altre culture. Possiamo promuovere gli idea li che possono essere comuni “nel campo della libertà religiosa, della fratellanza umana, della buona cultura, della beneficenza sociale e dell’ordine civile”. Insieme, tutti i credenti sono chiamati a costruire un mondo migliore. Il popolo cristiano partecipa a questa costruzione con tutte le proprie irrinunciabili specificità, che proprio gli atei devoti non hanno saputo riconoscere. Giordano Frosini Parrocchia del Portone - Senigallia Giochi senza Barriere Edizione 2005 Da Giona l’ottuso alla lettera “A Diogneto” a parola “vacanza” s’intreccia spontaneamente con “viaggio”. Proponiamo, allora, due particolari itinerari L per mare e per terra. Per mare, innanzitutto, seguendo uno strano personaggio biblico, un profeta renitente alla chiamata: s’intitola, infatti, In viaggio con Giona (San Paolo, pp. 69, euro 6) un vivace commento alla deli- ziosa parabola “marina” che vede per protagonista questo profeta gretto e integralista che non si rassegna ad accettare un Dio così generoso, universalista, amoroso. Il viaggio per terra, invece, ce lo descrivono i sette Racconti di un pellegrino russo, riproposto in una nuova versione opportunamente interpretata e commentata (Qiqajon, pp. 328, euro 19). Sulle strade delle sconfinate distese delle steppe russe avanza questo “uomo e cristiano, peccatore e pellegrino”. Ma il suo è ovviamente un percorso non tanto topografico quanto interiore, condotto nelle regioni infinite dello spirito, dell’orazione e del mistero. Alla città degli uomini, ci conduce, invece, un altro testo celebre giunto a noi anonimo. È quella lettera A Diogneto che è ora riproposta una nuova versione col testo greco a fronte (Edb, pp. 76, euro 6). Scritto un po’ misterioso per genesi e tradizione, da collocare forse nel II-III secolo, questa lettera-trattatello ci affascina soprattutto per le sue intuizioni folgoranti, come appunto quella che fa il cristiano cittadino e “anima del mondo”, eppure il nesso strettissimo tra peccato e perdono. Gianfranco Ravasi E domani ricomincerò E domani ricomin- tema e lo svolge nei cerò. Continue- suoi numerosi aspetrò la mia vita facile, ti interpellando sia i sciupando, sprecan- cristiani che quanti do senza sugo tanta vogliono fondare sulfelicità. Inoltre - ed è la gratuità la loro vita. questo il lato tragico, Certamente questo incapace di perdono tipo d’amore mette - mi sforzerò di non in condivisione gli pensare agli altri. Per uomini, attua la giunon turbare le mie stizia, impronta la vacanze. E non mi ri- politica, diventa un corderò mai di ripe- valore universale che termi queste parole: distrugge l’ideologia perché loro e non io? della supremazia del Non tu?”. potere e del denaro In questo scritto su tutto. Raoul Follereau parla L’accostamento degli delle vacanze, di quei insegnamenti di Folnecessari periodi di lereau a quelli di Papa tempo in cui si di- Benedetto non deve mentica il quotidiano meravigliare. Sono i e le sue difficoltà ma fondamenti per coche non devono di- struire solidarietà ventare il paradigma e dare speranza alassoluto della propria l’umanità, sia a quella vita dimenticando parte che soffre, sia a quelli che soffrono, quella che deve assue propone l’amore mersi la responsabicome unica forza che lità del cambiamenpossa rendere degna to. Don Milani in un la vita di ciascuno. suo scritto affermava: Il tema dell’amore “Ciò che distingue la è una caratteristica beneficenza cristiana fondamentale di ogni da quella filantropica scritto o conferenza è che il cristiano agidi Follereau e cardine sce per amore di Dio della sua vita. L’espe- e ama il prossimo per rienza di una tragica interiore obbligo. Il figuerra mondiale e lantropo, invece, ama della lotta alla ma- il prossimo e basta. lattia della labbra gli In altre parole, per il ha fatto capire che cristiano l’elemosina solo l’amore salverà il ottiene la sua efficamondo e lo ha propo- cia nell’attimo che sto a tutti i suoi amici. parte dal portafoglio; Spesso parla anche di per il filantropo solo carità, sia per la sua nell’attimo che arriva radice cristiana che nell’altro portafoglio”. per la sua carità di Questa affermazione concretezza verso gli non discrimina nesaltri. suno. Parte da un’inNel suo tempo fu evi- tima convinzione di dentemente il solo dover amare la caa parlare dell’amore rità verso chi è nella come forza vitale, sofferenza. Follereau ma certamente ne fu intitolava lo scritto testimone ecceziona- che abbiamo citato: le. Un suo scritto del “Pare che nelle vacan1923 è intitolato Dio ze non si debba fare è amore. Oggi Papa proprio nulla”. Ratzinger riprende Ma per amare non nella sua prima let- esistono vacanze! tera enciclica Deus est charitas questo Enzo Zecchini 10 13 luglio 2006 Territorio regione A Serra de’ Conti l’’incontro tra la Giunta Spacca e i sindaci in mostra ad arcevia Luoghi di storia sacra Enti locali, sinergia possibile Martedì 11 luglio, alle ore 19, è stata inaugurata in Arcevia al Palazzo dei Priori, la mostra fotografica di Edicole Sacre, Croci ed Oratori, patrocinata dal Comune e dalla Pro Loco. Orario di apertura: giovedì e venerdì dalle 16,30 alle 19,30; sabato e domenica dalle 10,30 alle 12,30 e dalle 16,30 alle 19,30. Per informazioni: tel. 0731-984561; e-mail: ufficio. [email protected] – www.arceviaweb.it L a sintesi positiva delle richieste avanzate alla Giunta regionale, in modo integrato e per priorità, dai sindaci della valle del Misa e Nevola, esemplifica il metodo che l’esecutivo regionale predilige: unificare gli interventi e la capacità progettuale del territorio, facilitando di conseguenza la programmazione amministrativa”. Il presidente Spacca ha concluso così la conferenza stampa dopo l’incontro con i Comuni di Arcevia, Serra de’ Conti, Barbara, Castelleone di Suasa, Corinaldo, Ostra, Ostra Vetere, Ripe, Castel Colonna, Monterado e Senigallia – tenutosi all’Antica Fornace di Serra de’ Conti - elogiando lo spirito di collaborazione dei sindaci e l’identità di territorio. Dall’incontro sono emerse problematiche forti a cui la Giunta ha dato risposte precise nonostante l’attuale fase difficile dal punto di vista economico e finanziario: tra le priorità, è subito emersa l’esigenza di potenziamento delle reti tecnologiche. Su questo punto è stata sottolineata l’intenzione di ampliamento, sui territori collinari e montani, della banda larga, delle reti wireless e delle fibre ottiche con la totale copertura Adsl cui la Regione punta da tempo. Per la difesa attiva del sistema produttivo, l’esecutivo ha garantito che il settore manifatturiero, che qui ha le sue eccellenze nella confezione e nella calzatura, non solo non verrà abbandonato con il suo indotto e il prezioso lavoro dei contoterzisti, ma avrà a disposizione più attenzione e risorse, a partire dalla formazione. In tale ambito si intensificano i rapporti per innovazione e ricerca con l’Università per favorire l’unificazione di conoscenze sul sistema produttivo. Ed è stato fissato per settembre un incontro di risposta alle numerose richieste di studenti sul territorio, per la prossima realizzazione in loco di un Istituto Tecnico Industriale. Nella prospettiva di valorizzazione e recupero di centri storici, alla domanda di maggiori risorse da utilizzare anche con finalità turistiche, la Giunta ha risposto facendosi carico della raccolta di schede progettuali da proporre all’Unione Europea per ottenere fondi destinati a nuovi interventi di riqualificazione urbana. Ribadite infine le linee di intervento avviate sulle infrastrutture viarie, prima fra tutte la terza corsia autostradale e la Statale 76, come prospettato già dal recente incontro con il ministro Di Pietro, che recepiscono in toto le esigenze avanzate. Al termine dell’incontro, estremamente cordiale, il presidente Spacca ha donato una targa ricordo agli undici sindaci: Silvio Purgatori, Bruno Massi, Raniero Serrani, Giovanni Biagetti, Livio Scattolini, Lorenzo Cioccolanti, Massimo Bello, Sandrino Grossi, Massimo Lorenzetti, Andrea Rodano e Luana Angeloni per la quale erano presenti due assessori di competenza. 16 lotti di vitalità U n segnale positivo che dimostra la grande vitalità del nostro sistema produttivo, in grado di generare nuova imprenditorialità nonostante analisi infauste e la crisi di un comparto che risente della forte concorrenza internazionale”: così il presidente della Regione, Gian Mario Spacca, ha salutato l’ inaugurazione dell’ area artigianale comprensoriale lungo la strada provinciale Castiglionese, realizzata con un contributo regionale dal Comune di Serra dé Conti. “La nascita di una nuova area produttiva - ha aggiunto Spacca - rappresenta un vero punto di forza per la comunità che sa reagire concretamente alle difficoltà”. L’inaugurazione ha preceduto l’ incontro della giunta regionale con gli 11 sindaci della Valle del Misa e Nevola presso il complesso Antica Fornace Laterizi di Serra dé Conti nell’ ambito del programma di incontri con gli enti locali. I 16 lotti del polo produttivo predisposti sono già stati tutti assegnati, “segno ulteriore di vivacità che caratterizza la regione, capace di organizzarsi e collaborare con concretezza e capacità amministrativa - ha commentato Spacca ”. Il sindaco di Serra dé Conti, Bruno Massi, ha ricordato che l’ area artigianale (oltre 60 mila metri quadrati) è stata realizzata grazie alla volontà dell’ amministrazione comunale in collaborazione con gli imprenditori della zona. Il Comune ha acquistato l’ area da privati, ha provveduto alla sistemazione e urbanizzazione con i contributi regionali e ha poi venduto i lotti al prezzo di circa 32 euro al metro quadro, come cifra iniziale, senza intermediari. Pista ciclabile a Ponte Rio l’evidenziatore I naugurata a Ponte Rio l’isola ciclopedonale realizzata dalla amministrazione comunale di Monterado. Accolti dal sindaco Andrea Rodano, dal vicesindaco Gianni Diamantini e dagli assessori Cristian Mazzoni e Tazio Gregorini, sono intervenuti alla manifestazione il Presidente della Provincia di Ancona Enzo Giancarli e l’Assessore Provinciale Patrizia Casagrande, oltre al sindaco di Castel Colonna Massimo Lorenzetti in rappresentanza dell’Unione dei Comuni e ad altre autorità. Il percorso riservato a pedoni e ciclisti è stato tenuto a battesimo con un “giro” illustrativo al quale hanno preso parte anche numerosi cittadini. Rodano ha posto l’accento sugli obiettivi dell’opera, messa in cantiere nell’ottica di migliorare le condizioni di sicurezza delle categorie più deboli degli utenti della strada quali, appunto, i pedoni e i ciclisti. L’isola ciclo-pedonale, ha puntualizzato, si inquadra in una serie di altre importanti opzioni cui si intende dar corso: tra queste, la realizzazione della nuova rotatoria localizzata al- l’incrocio tra la strada provinciale 18 e la provinciale 424, di cui sono stati già appaltati i lavori. Ringraziando il sindaco, il presidente della provincia Enzo Giancarli ha ribadito come la mobilità rappresenti oggi uno dei problemi più urgenti, e come sia importante che le amministrazioni periferiche diano spazio a tutte le soluzioni in grado di offrire risposte alle esigenze della comunità, mettendo in campo -pur nelle ristrettezze finanziarie che affliggono attualmente gli enti locali- tutta la propria capacità progettuale per migliorare la qualità della vita dei cittadini. Aprendo la cerimonia, Andrea Rodano aveva anche consegnato una targa-ricordo ad una insegnante della scuola dell’infanzia, Antonia Perrone, che lascia il servizio attivo dopo ben trent’anni trascorsi nella scuola di Ponte Rio, ed ha messo in rilievo il suo meritorio e generoso impegno nell’educare e formare tante generazioni di monteradesi… Raoul Mancinelli Nella foto: da sinistra, l’assessore provinciale Casagrande, il presidente della provincia Enzo Giancarli e il sindaco Rodano con gli assessori Gregorini e Diamantini. arceviaGli auguri del sindaco Silvio Purgatori Nonna Ida ha 100 anni C i vedo, ci sento e ho la mente buona. Ho attenzione al potenziale proficuo ruolo ed sempre affrontato la vita con molta seal possibile progredito profilo di chi è in là renità e molta pazienza, accettando tutte le con gli anni, contro i rischi e gli spettri della cose belle e meno belle. La vostra presenza marginalità. qui mi commuove.” “Molto spesso gli anziani, nelle nostre socieQueste le parole di “nonna” Ida Bomprezzi tà altamente “progredite”, hanno abdicato al subito dopo aver tagliato il traguardo dei loro ruolo di guide, espropriati del proprio cento anni (data di nascita: 7 luglio 1906). valore, già prima della fine del ciclo produtA farle corona, alla Casa di Riposo “Velia tivo.Purtroppo, nella nostra cultura è diffusa Vici” di Arcevia sono stati parenti, amici e l’idea che la vecchiaia sia un tempo inutile. “tifosi”, in testa ai quali il parroco don Sergio Si diventa vecchi quando si perde l’essenza Zandri ed il sindaco Silvio Purgatori, che ha della vita, la capacità di essere flessibili. Le portato i saluti dell’Amministrazione Comu- persone che invecchiano bene seguono il nale. loro istinto e trovano quello che fa per loro.” “Nelle società tradizionali, la vecchiaia (ora Ha trovato l’ispirazione puntuale ed il metro chiamata eufemisticamente la terza età) era giusto Rosa Vennarini (poetessa, anch’essa considerata con grande rispetto e gli anziani ospite attiva della Casa di Riposo “Velia Vici” erano considerati i depositari della saggezza di Arcevia), che ha dedicato a Ida Bompreze dei valori su cui si basava quella determi- zi versi evocativi ed augurali, legati da un nata cultura. Nelle società in cui la vecchiaia filo di seta. è accettata come parte della struttura sociale, Umberto Martinelli gli anziani rimangono estremamente vigorosi.” Al cospetto della lucida e serena signora Cento! Cento! Ida Bomprezzi (dalla vista buona), il primo Lunga siepe, lieto traguardo! cittadino ha sollecitato una molto più viva Tronco contorto, corroso da tante tempeste: bagliore di luce nel buio della notte; giorno incerto, ore incantate, stelle filanti, canti di pioggia. Bastione a difesa: sogni svaniti per sentieri tortuosi e nudi: nessun conforto al di là delle mura millenarie. Su un foglio tutto bianco una macchia d’inchiostro nel soffio potente del vento, che nessuno sa! Nel fragore del tuono la forza irresistibile, un volto risplendente un nome da sempre. Un filo di seta lega parole misteriose Voci echeggiano festose, per les rues. Sono cento! Sono cento! Auguri! Buon compleanno Ida! 13 luglio 2006 Territorio mondolfo Le manifestazioni estive, tra musica e cultura 11 Lavori in corso Iniziative per tutti L’arceviese cambia gestione O C ltre 60 eventi, per vivere l’estate a grafiche al Bastione di S.Anna nel Ca- mette in scena, fra gli altri, il gruppo Mondolfo e Marotta. Sono questi poluogo (quella attualmente in corso teatrale “Il Crogiuolo”; i concerti del i numeri del calendario delle manife- su “Mondolfo com’era”, con a segui- S.Cecilia, poi, saranno presenti in tutto stazioni estive 2006 che, curato dall’As- re “Come ci divertivano”, per fare due il territorio e, il 6 agosto, ecco la visita sessorato al Turismo e dall’Assessorato esempi), a quelle nella Sala Arcobaleno in notturna alla Chiesa Altomedievale alla Cultura del Comune di Mondolfo, a Marotta. Anche esposizioni di pittu- di S.Gervasio, il gioiello romanico apè già disponibile nel sito internet del ra, e tanto artigianato, sia lungo Viale pena restaurato. Serate pure di intratComune e sarà distribuito a breve nel Carducci che nella Piazza del Comu- tenimento, quelle previste nell’estate territorio. “Ci siamo insediati i primi ne o al Molo, con appuntamenti setti- di Mondolfo e Marotta, di sport e di di giugno – ci hanno detto l’Assessore manali. Appuntamenti cadenzati, del tradizione. Così il torneo del pallone alla Cultura Laura Servadio ed al Tu- resto, anche per vivere la musica, con col bracciale (dal 24 al 30 luglio), di rismo Sergio Sgamini – ed abbiamo Ballando in Piazza… Kennedy: e non ruzzola (20 agosto), la rievocazione subito messe mano al calendario delle vogliamo poi dimenticare, il 3 agosto, storica de La Cacciata (ultima domemanifestazioni estive giungendo alla “Fragile Rock” concerto di beneficenza nica di luglio). Attenzione particolasua compilazione in tempi da record, a favore dell’Associazione Osteogene- re, dicevamo, pure per i bambini, con grazie alla collaborazione delle tante si Imperfetta, in piazza Borroni, dove “Giocolandia. La Ludoteca va in vacanassociazioni che fattivamente animano particolare è stato l’impegno dell’Asses- za” i mercoledì sera in Piazza Kennedy il nostro territorio”. In effetti nell’estate sorato alle Politiche Giovanili assieme ed il Ludobus in Piazzale Borroni (1 e di Mondolfo e Marotta ce ne è davvero ai giovani del Comune, come nel caso 21 agosto). Non è certo possibile riasper tutti i gusti, dalla cultura, alla musi- del Summer Rock Festival. Non man- sumere ed elencare tutto il programma ca, all’allegria, alla festa, allo shooping, ca ovviamente il teatro, una vera pas- – consultabile nel sito www.comune. con attenzione anche alle famiglie con sione dei mondolfesi, quello dialettale mondolfo.pu.it - nel quale non è stato bambini. Si va così dalle mostre foto- che sempre con grande professionalità tralasciato nemmeno uno spazio alla memoria, il 18 agosto con il 62° anniversario della Liberazione, ed i primi di settembre con una mostra dedicata ai bombardamenti aerei su Mondolfo nella Seconda Guerra Mondiale. “Non è stato facile – sottolineano l’Assessore Sgomini e Servadio – riuscire in poco tempo a programmare la stagione, e di questo ce ne rammarichiamo. Siamo certi però che i nostri ospiti ed i concittadini potranno trascorrere una serena ed allegra estate a Mondolfo e Marotta, per vivere, come vuole il nostro slogan, due vacanze in una”. Alessandro Berluti Barbara: incontri con la cittadinanza T re incontri pubblici per dare informazioni su altrettanti argomenti strettamente connessi alla nostra quotidianità. Nell’arco di sei giorni (dal 12 al 18 luglio) l’Amministrazione municipale si confronterà tre volte con la cittadinanza (sempre alle ore 21 presso il sole comunale) per dibattere di Wdsl (Internet satellitare), di risparmio energetico e di raccolta differenziata dei rifiuti. S’inizierà mercoledì 12 con l’intervento di alcuni esperti tecnici e commerciali delle società Sic1 e No cable che illustreranno le modalità per accedere all’ Adsl satellitare (Wdsl) e navigare così più velocemente su Internet tramite il sistema Wireless senza la necessità di avere un telefono fisso. Un progetto che potrebbe rivelarsi fonte di risparmio sia per gli utenti privati ( cittadini e aziende ) sia per le istituzioni ma che per diventare operativo necessiterà di almeno 30 / 40 adesioni. Venerdì 14 incontro sul tema ‘Energia alternativa, risparmio energetico con pannelli fotovoltaici e solari’. Il sipario sul calendario d’incontri calerà martedì 18: in sintonia con il Cir 33, il Comune proseguirà la campagna di sensibilizzazione alla raccolta differenziata dei rifiuti e al compostaggio domestico. L.P. corinaldo Stage: un’opportunità per fare esperienze Giovani e lavoro E ’ iniziato ed è entrato nel pieno delle attività il corso di primo orientamento al lavoro che vede protagonisti decine di giovani corinaldesi. Sono infatti 35 le borse lavoro messe a disposizione dall’amministrazione comunale di Corinaldo per un progetto che ha lo scopo di favorire un primo approccio nei confronti del mondo del lavoro da parte di giovani studenti delle scuole medie superiori. I ragazzi, dopo un incontro a carattere teorico, sono stati abbinati ad un ufficio, ad un’azienda o ad un servizio nel territorio di Corinaldo sulla base di alcuni criteri, tra i quali la coerenza con il percorso di studi e le preferenze espresse dai ragazzi stessi. L’iniziativa culmina con uno stage lavorativo della durata di ottanta ore che si protrae nei mesi di luglio e agosto. Gli stagisti vengono quindi inseriti in un ambiente di lavoro, con il supporto di una guida in grado di sostenerli in questa attività che ha una significativa valenza formativa. Si tratta infatti di mettere in pratica una prima esperienza di lavoro da parte di studenti la cui età oscilla tra quindi e sedici anni circa. Lo stage lavorativo estivo è ormai di una consuetudine, ogni anno c’è una massiccia partecipazione da parte dei giovani. Al termine del corso di primo orientamento al lavoro ai partecipanti viene rilasciato un attestato di partecipazione e viene erogata una quota di 180 Euro a titolo di borsa lavoro. C’è soddisfazione da parte dell’amministrazione comunale che ha voluto promuovere questa iniziativa nella convinzione che un adeguato approccio nei confronti del mondo del lavoro sia utile per formare i giovani e per orientare adeguatamente le future scelte professionali. Ilario Taus on il passaggio della titolarità sulla strada “Arceviese” dall’Anas alla Provincia, parte il primo grande lotto di lavori di modifica del tracciato. Sono state aperte in questi giorni le buste per l’assegnazione dell’appalto per il primo stralcio (finanziato con oltre 9 milioni di euro) del primo lotto della nuova Arceviese. Presto, quindi, partiranno i lavori per la modifica del tracciato della strada che collega Senigallia con Arcevia e con l’Umbria, arteria importante della viabilità provinciale, ma ormai inadeguata a supportare l’attuale volume di traffico. In questa zona era stata evidenziata da tempo la necessità di arrivare ad una soluzione definitiva per quello che concerne la viabilità - commenta il presidente della Provincia di Ancona Enzo Giancarli - Il passaggio di funzioni e competenze dallo Stato agli enti locali è servito per definire in fretta la questione attraverso un progetto di largo respiro che non è certo soluzione tampone. Il primo stralcio del primo lotto prevede la creazione di un nuovo asse trasversale lungo circa 3 km e 800 metri, di collegamento fra la strada provinciale 360 Arceviese all’altezza della rotatoria di Pianello ovest, con la strada provinciale 18 JesiMonterado poco prima della rotatoria di Ripe. Il complesso piano delle opere avviato dalla Provincia (per il quale è stato sottoscritto un protocollo con gli 11 Comuni del comprensorio Senigallia, Arcevia, Ostra, Ostra Vetere, Corinaldo, Barbara, Ripe, Monterado, Castel Colonna, Serra de’ Conti, Castelleone di Suasa), è stato impostato subito dopo il passaggio, cinque anni fa, delle competenze dall’Anas all’ente locale, in modo da risolvere in fretta una situazione sempre più difficile. L’operazione di miglioramento prevede, fra l’altro, il trasferimento del tracciato sulla Corinaldese, da Senigallia a Passo Ripe. Oltre alla nuova Arceviese, la cui sede stradale sarà portata, per l’intero tracciato dagli attuali 8 metri a 10, nella zona sono già state realizzate le tre rotatorie di Ripe, Borgo Bicchia e Serra dei Conti, mentre sono ancora in corso le progettazione per ill rifacimento di un tratto di 7 km fra Borgo Bicchia e Ripe, la corsia centrale di inserimento a Borgo Catena, una corsia centrale di accumulo a Cannella, dove verrà anche allargato il cavalcavia, e di una rotatoria a Brugnetto. Altri massicci interventi sono previsti nel tratto Pianello di Ostra-Arcevia nei comuni di Ostra Vetere, Barbara e Serra dei Conti. L’intervento è suddiviso in quattro lotti, per quello iniziale sono stati stanziati 12 milioni euro (fra cui i 9 milioni del primo stralcio), per il secondo 5 milioni e 684 mila euro che serviranno all’adeguamento della SP12 tra Brugnetto di Ripe e Senigallia, per il terzo 8 milioni e 191 mila euro destinati alla riqualificazione della SP360 fra Serra de’ Conti e Pianello, per il quarto un milione di euro da utilizzare per la riqualificazione della SP 360 tra Arcevia e il bivio della Colonnetta. regione I dati della campagna “Non scherzate col fuoco” Incendi, va meglio N elle Marche la piaga degli incendi tende a colpire sempre meno: nel 2005 si sono verificati 27 incendi boschivi (rispetto ai 37 del 2004), che hanno trasformato in cenere 38 ettari di territorio (a fronte dei 94 ha del 2004), la maggior parte dei quali di boschi e foreste . E’ un dato confortante che emerge da “Ecosistema Incendi 2006”, l’indagine Nazionale di Legambiente e Dipartimento della Protezione Civile per fotografare la reale situazione dei comuni italiani nella lotta agli incendi boschivi. “Ecosistema incendi” è stata realizzata in occasione di “Non scherzate col fuoco”, campagna nazionale di monitoraggio, prevenzione ed informazione sugli incendi boschivi di Legambiente e del Dipartimento della Protezione Civile, organizzata per la prima volta quest’anno, anche in collaborazione con la Regione Marche, oltre agli scout dell’Agesci e del Cngei, l’Associazione Nazionale Vigili del Fuoco in Congedo, l’Associazione Nazionale Alpini e la Regione Sicilia. Un week end di sensibilizzazione, quello di “Non scherzate col fuoco” della scorsa settimana, che nelle Marche ha registrato oltre 40 adesioni con iniziative che hanno coinvolto cittadini e amministratori: da passeggiate alla scoperta delle foreste, ad azioni concrete di manutenzione e pulizia per intervenire sulle troppe discariche abusive che spesso vengono mimetizzate nei boschi, ripulendo cigli stradali e sentieri, passando per i tanti gruppi comunali di Protezione Civile, la Forestale e i Vigili del fuoco che hanno organizzato stand e punti informativi in molte piazze. Nel biennio 2003-2004 soltanto 41 comuni marchigiani, il 17% del totale, hanno subito almeno un incendio di estensione pari o superiore ad un ettaro. Quasi la metà di queste amministrazioni sono tutte nella provincia di Pesaro e Urbino, che ha visto il 28% dei suoi comuni interessati dagli incendi boschivi nel biennio 2003-2004. Nel biennio 2003-2004, questi 41 Comuni hanno subito complessivamente 119 incendi, con una superficie percorsa dalle fiamme di oltre 462 ettari. Nella Provincia di Pesaro e Urbino oltre la metà degli incendi e la metà della superficie percorsa dal fuoco di tutta la Regione nel biennio ‘03/’04. S.C. 12 13 luglio 2006 Cultura idee Breve viaggio tra i conflitti per ‘difendere’ o per imporre violentemente la propria fede Delle guerre di religione L a crociata rimane per lungo tempo un modello mentale a cui ispirarsi. L’età moderna inizia con la scoperta dell’America. La violenta e brutale conquista di queste terre viene giustificata dalla coscienza europea con l’ideologia religiosa, applicando il criterio della crociata, per la conversione degli infedeli. Per la legge di “riquierimento” i conquistatori dovevano intimare agli indigeni di convertirsi al cristianesimo, in caso di rifiuto, potevano ridurli in schiavitù. Ogni ribellione a tanta ingiustizia “giustificava” stragi e massacri. In questa situazione la coscienza evangelica insorge soprattutto per opera dei religiosi domenicani. Bartolomeo Las Casas, il più noto tra questi, energicamente protesta: “Cristo non ha dato a nessuno il potere tra cristiani che hanno come primo comandamendi reprimere e di molestare to e segno distintivo l’amore. ui va notato non solo gli infedeli che si rifiutano l’oblio dello spirito evangelicoqui di ascoltare la predicazio- Qui va notato non solo l’oblio dello spirito evangeline della fede...ha lasciato co sopraffatto dalle sottili argomentazioni della teoogni uomo in una libertà, logia della guerra, ma soprattutto l’enorme distantranquillità e pace piene: a za tra la teoria della guerra giusta e l’inenarrabile nessuno ha fatto violenza, crudeltà dei fatti. Erasmo da Rotterdam con il suo a nessuno ha tolto i propri umanesimo evangelico ne stigmatizza la blasfema beni, i propri diritti, la pro- iniquità. pria libertà...né lo ha ob- “Gli eserciti vanno all’attacco portando ognuno inbligato a sottomettersi con nanzi a sé il segno della croce... sotto questo sacro il terrore delle armi”. segno divino, che simboleggia la perfetta e ineffaLo spirito della crociata bile comunione dei cristiani, si corre al reciproco viene applicato alla lotta massacro e di un’azione così empia si rende Cristo contro gli eretici nel Con- garante e spettatore”. cilio Lateranense IV del Le guerre di religione generano una grande crisi di 1215, da Innocenzo III, il coscienza nella cultura europea, tanto che il procesmassimo rappresentante so di secolarizzazione moderna assume ora toni di della teocrazia: “I cattolici che, presa la croce, si ar- forte anticlericalismo. Se le religioni rivelate, nella meranno per sterminare gli eretici, godranno delle presunta assolutezza, non possono fare a meno di indulgenze e dei santi privilegi, che sono connessi farsi guerra, generando distruzione e morte, la soa quelli che vanno in aiuto della Terra Santa”. Nasce luzione più ragionevole è l’abbandono delle religiocosì la guerra di religione tra fazioni opposte dello ni positive in favore della religione naturale che ha stesso cristianesimo. La prima esplosione di questa come unico fondamento la ragione umana, uguale guerra colpisce gli albigesi, ma la sua più grande in tutti gli uomini. manifestazione è la guerra tra cattolici e protestanti; Questa volta la contestazione alla guerra, più che da guerra infinita, più che mai violenta, crudele, de- ristretti gruppi di riformismo religioso, viene dalvastante che per circa cento anni ha condizionato la ragione nella sua forma più laica e anticlericale. la vita dell’Europa, dal massacro di Vassy (1562) Purtroppo anche la fratellanza costruita sul fondaalla pace di Wetfalia (1648). Certo sotto l’ideologia mento della ragione illuministica non ha saputo afreligiosa si celavano ben altri interessi, soprattutto francarsi dalla violenza. politici, ma rimane lo scandalo della guerra feroce Vittorio Mencucci serra de’ conti Il primo festival internazionale per dare spazio alle immagini che parlano di luoghi vicini Marche: fotografia creativa e territorio N ei mesi di luglio e settembre 2006, nel territorio del Comune di Serra de’Conti avrà luogo la prima edizione della manifestazione “Marche: Fotografia creativa e territorio”. Obiettivo del festival è d’istituire un appuntamento annuale di prestigio internazionale dove valorizzare tramite l’utilizzo creativo del mezzo fotografico, le realtà locali quali il paesaggio, l’arte, la gastronomia, le tradizioni popolari, le attività produttive; come strumento per dare una risposta qualificata alla competizione imposta dai mercati globali. Il programma di questo primo appuntamento prevede: - Una serie d’incontri e dibattiti con operatori del settore (photo editors, responsabili d’agenzia, editori, giornalisti,ecc.) di riconosciuto prestigio, saranno un importante momento di confronto sulla funzione di questo fondamentale mezzo espressivo nella valorizzazione delle realtà locali. - La realizzazione di workshops affidati a fotografi di fama internazionale, distinti per il carattere fortemente creativo nel loro modo di raccontare gli avvenimenti. - Una nutrita serie di mostre, d’importanti artisti fotografi, ospitate in importanti luoghi di questo territorio ricco di storia, porranno l’accento su diversi aspetti delle nuove tendenze della fotografia contemporanea. - Appuntamento clou del festival è la assegnazione del premio “Marche Fotografia”, riservato a studenti di scuole, accademie e università d’arte, fotografia e comunicazione europee, con lo scopo di dare un contributo concreto al futuro professionale dei giovani impegnati in queste discipline. Venerdì 14 luglio, nell’ambito del festiva, verrà inagurata la mostra di Luca Maria Patella, è uno dei rappresentanti di rilievo delle Arti Visive italiane degli ultimi trent’anni. Svolge una ricerca, che si attua mediante numerosi media espressivi sperimentali (dalla pittura all’installazione, dalla fotografia, il film, il video, il suono, al libro o al computer e le reti telematiche), senza mai perdere il contatto con una profonda matrice estetica e poetica. Sue opere si trovano nelle Collezioni di Musei quali lo Stedelijk Museum, Amsterdam; il Modern Art Museum, New York; la Fondazione G. Matta-Clarck, Antwerpen; La Galleria Nazionale d’Arte Moderna.Luca Patella ha esposto e tenuto Antologiche in numerosi Musei e gallerie internazionali (Roma, Milano, Torino, Napoli, New York, Philadelphia, Chicago, Montreal, Tokyo, Kyoto, São Paulo, Parigi, Lione, Marsiglia, Reims, Londra, Amsterdam, Antwerpen, Ginevra, Madrid, Varsavia, Mosca, Buenos Aires, Sidney, New Delhi) e partecipato a 6 edizioni della Biennale Internazionale d’Arte di Venezia (1966-1993); o a Photomedia e Fotografia Italiana 19391989, Pal. Fortuny, Venezia, 1989; o L’Autre Mémoire, Mai de la Photo, Ville de Reims, 1993. Una delle sue installazioni fotografiche multimediali più recenti: presso Novecento, Arte e Storia in Italia, Roma 2000-2001. Carlos Pilotto ostra vetere Serata dedicata allo scrittore Umberto Piersanti Richiami del deserto IL LIBRO di Andrea Gasparino Si tratta di una raccolta di pensieri, spesso brevi, suddivisi in tredici tematiche che corrispondono ai capitoli del libro. Lo stile personalissimo di A. Gasparino è evidente in queste pagine dove la brevità dei pensieri è anche una scelta di discrezione, per lasciare a chi legge uno spazio di riflessione personale e la possibilità di leggere e rileggere queste provocazioni fino a che non siano assimilate e contribuiscano alla formazione di una mentalità più vicina al Vangelo. Contemplazione, parola di Dio, deserto, povertà, gioia…sono alcuni dei temi che vengono commentati in queste pagine. . Edizioni Paoline Euro 7,50 Un poeta tra le canzoni O stra Vetere, giovedì 13 luglio, si co- dovere civile e culturale nei confronti dellora di musica e poesia, con un ap- la letteratura italiana e marchigiana e che puntamento culturale e musicale, che si porterà prestigio al nostro territorio”. svolgerà in Piazza Don Minzoni nell’affa- “Un Poeta tra le Canzoni” sarà un cockscinante cornice del centro storico. Tanto tail di poesie, racconti, musiche e canzovero divertimento, uno spettacolo coin- ni italiane ed internazionali attraverso la volgente per tutti, tra poesie, racconti, voce di Umberto Piersanti, che non solo musiche, balli italiane ed internazionali. è docente di sociologia della letteratura Una manifestazione ideata da Paolo No- all’Università di Urbino, ma è stato anche tari, presentatore ed inviato Rai per “Uno già segnalato per il Nobel. Piersanti si esiMattina”, che avrà come protagonisti il birà sul palcoscenico, esaltando le Marpoeta e scrittore urbinate Umberto Pier- che come terra di grandi poeti e scrittori, santi ed i musicisti Ruben Bisognin al pia- e parlando all’interno di uno spettacolo noforte, Federico Lenci al sax, Marinella condotto sul filo della memoria, capace di Mazzoni come ballerina, oltre allo stesso unire poesia, racconto e musica senza deNotari che condurrà l’appuntamento sera- magogia né accademia. le ad Ostra Vetere. “Un’occasione da non perdere – dice il Sindaco di Ostra Vetere Massimo Bello - perché con questo spettacolo si propone di portare la poesia nelle piazze delle piccole e gloriose cittadine verso cui oggi si è ridestato grande interesse e con l’apporto della musica e del ballo siamo convinti che lo spettacolo risulterà al grande pubblico piacevole e divertente, pur mantenendo intatto lo spessore culturale. Riteniamo che favorire tale iniziativa sia un Le ‘Carte’ di Mino Ceretti I naugurata presso il Museo Comunale d’Arte Moderna, dell’Informazione e della Fotografia (Via Pisacane, 84) una mostra di Mino Ceretti dal titolo “Carte 1956-2005”. Nato a Milano nel 1930, Ceretti ha determinato a metà degli anni ’50 una tendenza definita “realismo esistenziale”. Negli anni successivi ha quindi lavorato nella direzione di una rinnovata ricerca figurativa per rintracciare i valori costitutivi dell’atto pittorico, al cui centro si collocano i problemi di frammentazione, disgregazione e riaggregazione dell’immagine. Ceretti ha insegnato nelle accademie di Milano, Carrara, Venezia e Torino, tenendo numerose mostre personali in Italia e partecipando a numerose rassegne e manifestazioni espositive in Italia e all’estero. La mostra potrà essere visitata negli orari di apertura della struttura: dal martedì al sabato nella fascia oraria antimeridiana 8,30-12,30 e nei pomeriggi dal martedì al venerdì in orario 15,45-18,30. 13 luglio 2006 Spettacolo musica Guy Bovet ha aperto il Festival Organistico di Senigallia Tutti i suoni della tastiera U n pubblico davvero entusiasta ha accolto alla Chiesa Santa Maria della Neve il recital del Maestro Guy Bovet, che ha aperto la 5° edizione del “Festival Internazionale Organistico Città di Senigallia”. Un concerto che anche la parte del pubblico più raffinato non ha esitato a definire stupendo. Grande genialità unita ad un’approfondita conoscenza storica della prassi esecutiva. Semplicemente un fuoriclasse capace di coniugare sapienza tecnica e filologica con l’estrosità di un talento innato per l’arte dei suoni in tutte le loro sfumature significative. La parte del concerto di musica antica spagnola, Bovet l’ha eseguita con un significato espressivo mai udito. L’incisività ritmica del metro spagnolo, unita ad una verve espressiva non da poco, sono emerse nei diversi timbri di uno strumento mai ascoltato sotto questo profilo. La Direzione Artistica del Festival curata da Federica Iannella ha infatti pensato al concerto del maestro proprio come un’occasione straordinaria per ascoltare la voce o meglio le voci e i tanti registri dell’organo Pinchi – Opus 422 che dal 2003 si lascia suonare dai più grandi organisti del mondo. Non pago del successo della prima parte del recital, Bovet ha fatto ascoltare al pubblico l’andante di Mozart e la passacaglia di Bach, in un’esecuzione tutta a memoria, con cambi di registri azionati da lui stesso. Una genialità fuori dal comune. Bravissimo. Il concerto si è poi concluso con i “tangos ecclesiasticos”. Composizioni davvero originali, belle, di buon impatto nella sensualità dell’affetto espressivo del tango. Il pubblico, in stato di totale esaltazione, ha chiesto più volte un bis. Nel concederlo, Guy Bovet ha voluto improvvisare una specie di pout pourry di famosi temi classici (Bolero di Ravel, vari temi mozartiani...) uniti tra loro da originalissime “trovate” compositive del maestro. Apprezzato in tutto il mondo anche per aver contribuito alla diffusione della pratica antica di esecuzione all’organo, Bovet tiene in media una sessantina di concerti l’anno. Particolare il suo legame con il sud America dove ha anche collaborato al recupero e censimento di antichi organi per conto di Unesco e Fondazione Pro Helvetia. La maggior parte delle sue incisioni sono realizzate su strumenti storici tra cui l’integrale dell’opera per organo di Jehan Alain sull’organo della famiglia Alain, restaurato e installato vicino a casa di Bovet a Romainmôtier (Svizzera). Molte hanno anche ottenuto il “Laser d’Or” de l’Académie française du disque. Oltre che interprete di partiture altrui, Bovet è anche compositore eseguito in tutto il mondo. Ha lavorato anche per teatro e cinema. Ha composto per organo e orchestra, musica corale, opera, come anche una commedia musicale da chiesa “La conférence des animaux” (1995). Bovet è attualmente organista titolare della Collégiale de Neuchâtel, professore alla Musikhochschule di Basilea, maestro di corsi straordinari all’Università di Salamanca, cittadino onorario di Dallas, dottore honoris causa all’Università di Neuchâtel. È anche editore della rivista “La tribune de l’Orgue” e appassionato di lingue (ne parla correntemente almeno una dozzina tra cui russo e finlandese). Nato nel 1942 a Neuchâtel, ha studiato con Jeanne Bovet, Marie Dufour, André Luy, Pierre Segond et Marie-Claire Alain. Il prossimo appuntamento con il Festival Organistico è per giovedì 13 con Jürgen Wolf (Lipsia). Alessandro Piccinini il taccuin MOSTRE Fabriano - Spedale di Santa Maria Buon Gesù, Piazza San Giovanni, “Gentile Da Fabriano e l’altro Rinascimento”, una grande mostra internazionale di uno dei protagonisti assoluti dell’arte del ‘400 Informazioni: 199199111. 1. Arcevia - Chiostro San Francesco mostra di Edgardo Mannucci, fino al 30 agosto 2006. Ostra Vetere - Chiostro San Francesco, personale di pittura di Detlef H. Furst, dalle ore 18 alle 23 personale di pittura, dal 17 giugno al 15 settembre Senigallia - Giardini Rocca Roveresca, 12 luglio - 16 luglio, 7° Mostra Mercato Regionale, orario: ore 18 - 24. Camerino - “Il rinascimento scolpito”. Con una straordinaria rassegna di scultura lignea, Camerino propone, dopo la grande mostra del 2002 sulla pittura del Quattrocento, una nuova esposizione sulla sorprendente produzione di Tullio Piersantelli artistica del suo Rinascimento. Le cinquanta opere raccolte per l’occasione sono presentate per la prima volta in una mostra che restituisce i profili di alcuni maestri del legno e cerca di far luce su una pagina d’arte da scoprire. INCONTRI Senigallia - “Demenza di Alzheimer: una malattia della famiglia”, mercoledì 19 luglio, presso l’Auditorium San Rocco di Senigallia, con inizio alle 9.30, una mattinata dedicata ad una delle patologie più difficili da gestire, soprattuto in ambito familiare. In chiusura è prevista una visita al Centro diurno presso l’Opera Pia Mastai Ferretti. MUSICA Ancona - Ridotto del Teatro delle Muse, venerdì 14 luglio, “Jazz Summer Festival 2006”: Dena De Rose- Marvin Stamm Duo. tel/fax 071 2074239. Settimanale della Diocesi di Senigallia Piazza Garibaldi, 3 - 60019 Senigallia (An) Tel. 071/64578 - Fax 071/7914132 e-mail:[email protected] sito:www.vocemisena.it Direttore editoriale: Gesualdo Purziani Direttore responsabile: Giuseppe Cionchi Redazione: Laura Mandolini, Tullio Piersantelli, Rosaria Cenerelli, Giancarlo Mazzotti Collaboratori: Alessandro Berluti, Fabrizio Chiappetti, Roberto Ferretti, Luca Giancarli, Anna Gobbetti, Elvio Grossi, Simone Mandolini, Roberto Mancini, Leonardo Marcheselli, Vittorio Mencucci, Giuseppe Nicoli, Leonardo Pasqualini, Michele Pinto, Stefania Sbriscia, Giorgio Silvestri, Luciano Sole, Federica Spinozzi, Ilario Taus, Raoul Mancinelli, Umberto Martinelli. Tecnici: Speranza Brocchini, Daniele Guidarelli, Anna Maria Roberti, Mariannina Puerini, Pietro Scattolini Realizzazione grafica e stampa: Galeati Industrie Grafiche S.p.A. - Imola (www.galeati.it) Tiratura:4000 copie Abbonamento annuo ordinario: € 35 da versare sul cc.postale n. 10514602 percorsi museali/3 Corinaldo, tra contesa e voglia di cultura A Tre di Tre continua a Serra de’ Conti E’ stata inaugurata presso la Antica Fornace di Osteria, la mostra di opere degli artisti Concetto Pozzati, Carlo Cecchi e Alessandro Scarabello. La mostra, inserita nella più ampia rassegna Tre di Tre, resterà aperta fino al 30 luglio, tutti i giorni (ad eccezione del lunedì e del martedì) dalle ore 18 e le ore 22. Promossa dal Comune di Serra de’ Conti in collaborazione con l’azienda Linea Marche, la rassegna “Tre di tre” è curata dal critico d’arte Gabriele Tinti. L’iniziativa si articola su una successione di tre mostre-eventi. La prima mostra ha avuto luogo tra il 3 e il 25 giugno ed ha proposto al pubblico le sculture di Attilio Pierelli, Patrizia Molinari e Giovanni Termini. 13 lla scoperta di Corinaldo e delle sue specialità gastronomiche con ‘Musei da Scoprire’ durante una delle rievocazioni storiche più note in ambito regionale: la ‘Contesa del Pozzo della Polenta’, giunta alla XXVIII edizione. In sintonia con l’Associazione Pozzo della Polenta, la Pro Loco e il Comune di Corinaldo, l’Associazione Sistema Museale della Provincia di Ancona propone un itinerario nel centro storico dell’elegante città gorettiana che si ripeterà per tre giorni con orari d’inizio differenziati:venerdì 14 luglio alle ore 18,30, sabato 15 alle 17,30 e domenica 15 alle 17. Non varieranno invece il punto di partenza dell’escursione culturale, ovvero l’ufficio turistico – IAT ( di fronte al palazzo comunale)e il suo programma. Oltre ai monumenti più significativi di Corinaldo è prevista la visita guidata alla ‘Sala del Costume e delle Tradizioni Popolari’, che raccoglie le riproduzioni di abiti cinquecenteschi utilizzati proprio durante le pregresse edizioni della ‘Festa del Pozzo della Polenta’. A seguire la visita alla chiesa di Sant’Agostino, divenuta Santuario di S.Maria Goretti, la martire bambina che ha reso celebre Corinaldo. A pochi passi sarà possibile ammirare la chiesa del Suffragio e la chiesa dell’Addolorata. Imperdibile, infine, la passeggiata lungo le bellissime mura della cittadina, ritenute tra le più belle delle Marche. Alle 19,30 cena alla ‘Taverna del Duca’ a base di specialità tradizionali: polenta del Duca con salsiccia,coniglio in porchetta con patate (oppure grigliata mista con verdure gratinate). Dopo cena il programma proseguirà con la libera partecipazione ai numerosi e variegati spettacoli ideati dagli enti promotori della ‘Festa del Pozzo della Polenta’. Per prendere parte all’iniziativa di ‘Musei da Scoprire’, che avrà un costo unitario di € 18,00, sarà necessario prenotarsi al numero verde 800.439392 entro le ore 13 del giorno antecedente alla data in cui si deciderà di effettuare l’itinerario. archeologIa La campagna scavi nella Domus dei Coiedii Suasa da scoprire S empre foriera di nuove ed interessanti scoperte, Suasa non si è smentita nemmeno durante la 18^ campagna organica di scavo, che si concluderà venerdì 14 luglio. Le indagini condotte dal Dipartimento di Archeologia dell’Università di Bologna hanno consentito di ampliare la gamma di conoscenze all’interno di due importanti settori della città romana : la grande area occupata dalla piazza del foro commerciale e il giardino di una dimora signorile nota come Domus dei Coiedii, dal nome della famiglia proprietaria.Nel foro, il cui impianto risale all’inizio dell’età imperiale (prima metà del I secolo d.C.), sono riaffiorate alla luce alcune strutture anteriori di carattere sacro risalenti all’epoca repubblicana. Si tratta di due edifici a probabile carattere sacro, e di un altro vasto ambiente, di cui non si conosce con esattezza la funzione, pavimentato con mattonelle romboidali. Inoltre ai margini del perimetro del foro imperiale è stata individuata un condotto fognario di rilevanti dimensioni e parzialmente praticabile. Sul versante della Domus dei Coiedii, in gran parte già scavata e visitabile, caratterizzata da numerosi pavimenti di grande pregio in mosaico o tarsie marmoree, le ricerche stanno progredendo sia come conferma di quanto già si sapeva o si poteva presupporre sull’architettura perimetrale del peristilio sia come veicolo di acquisizione d’importanti novità dal giardino stesso. Al centro dell’importante spazio aperto, posto in modo da costituire quasi un fronte scenografico per chi proveniva dall’ingresso principale della Domus, sono infatti stati trovati i resti di un probabile ninfeo, che in età imperiale avanzata subì un cambiamento di uso caratterizzato dall’impianto di alcune strutture produttive prima che esso crollasse all’interno di una grande piscina pavimentata in cocciopesto. E proprio all’interno di questo crollo di macerie, successivamente spianato quando la vasca non fu più tenuta in funzione per il cambiamento di uso di cui si è detto, è stata recuperata una statua maschile in marmo di grandezza inferiore al vero, che rappresenta uno dei rinvenimenti di spicco dell’ ultima campagna di scavo. Che si segnala anche per il ritrovamento di una lunga canaletta e uno strato di terreno contenente numerosissimi frammenti di grosse anfore a fondo piatto, normalmente utilizzate per il trasporto del vino, tipiche dell’area romagnola ma prodotte anche nelle Marche. Leonardo Pasqualini 14 13 luglio 2006 Sport calcio Non c’è il presidente, ma la rosa giocatori è pronta Squadra fatta umata “nera” per quanto riguarda la presidenza vigorina. Fermo restando l’indisponibilità dei due dirigenti:Valentino Mandolini e Avv.D’Adderio, per motivi di lavoro, in un primo momento si era contattato l’ex assessore dott.Nardella, ora invece si parla della probabile investitura dell’ex Sindaco Mariani. Si spera che questa sia la volta buona perché non è pensabile che una società in piena campagna acquisti-cessioni non abbia un riferimento sicuro. Ad ogni buon conto, il direttore sportivo Augusto Scarpini, in stretto contatto col nuovo mister Dino Giuliani, continua l’opera per allestire al meglio la nuova Vigor che scenderà in campo nel prossimo campionato d’Eccellenza. Partiti Polverari e Pandolfi, destinazione Biagio Nazzaro di Chiaravalle, sono arrivati: l’ex centrocampista Savelli (classe 1985) dal Lucrezia e la punta Camilletti dal Calcinelli che lo scorso anno in questa squadra, militante nel campionato di promozione, ha messo a segno otto reti. E’ un ragazzo dagli ottimi requisiti tecnici, non ancora sfruttato a dovere; ci penserà Giuliani ad inserirlo nel contesto della squadra. Ora resta da definire la posizione del “centrale” Stefano Goldoni, un elemento di grande esperienza e di tecnica raffinata. Al momento pare non ci sia alcun accordo, anche se si sa che il ragazzo è stato avvicinato dal tecnico Giuliani. Di definitivo però non si sa nulla. Le sue prestazioni sono da più parti richieste (vedi S.Arcangelo). La squadra vigorina è praticamente già formata; ne dà conferma il tecnico Giuliani. Si parte dalla riconferma del portiere Moroni e del suo vice Leonardo Memé (classe ’87), dei difen- sori Andrea Bertozzini (34 presenze l’anno scorso e grande promessa per il futuro), di Alberto Giraldi, TomasTurchi, Pambianchi. Per il terzino Matteo Rossetti la riconferma avverrà solo dopo il suo ritorno dalle vacanze, ma non dovrebbero esserci problemi. Per quanto riguarda i due giovani terzini Massimiliano Grossi e Marco Mencarelli, entrambi della classe 1986 e quindi fuori quota Under, il loro utilizzo resta in forse, a meno che non vengano risistemati in altre squadre. Al centrocampo i colori rossoblu potranno contare sulla presenza del nuovo arrivato Savelli e dei riconfermati Umberto De Filippi (27 presenze lo scorso anno), Paolo Traiani (28 le sue presenze), Rodolfo Montanari (33 le sue presenze e gol importantissimi messi a segno), Andrea Baldarelli, Luca Guidarelli, Stefano Schiano. In prima linea troveremo il nuovo arrivato Camilletti, insieme a Claudio Meletti (10 appena le sue presenze in campo lo scorso anno causa il noto infortunio a inizio campionato).Ci sarà pure il giovane Luca Moschini classe ’87 (25 volte in campo e tanti gol messi a segno, tutti decisivi) poi il giovane Gianmarco Morganti, più volte in campo, specie all’inizio campionato. Ci saranno poi i giovani classe ‘88-’89, che di volta in volta saranno inseriti in prima squadra, vedi Mattia e Stefano Lucertini, Baldelli, Pesaresi e tanti altri provenienti dalla Juniores vigorina. Allenatore della squadra juniores è stato riconfermato Maurizio Marchini, così pure il preparatore atletico Glauco Simonetti e l’allenatore dei portieri Cesare Bernacchia, medico sociale dott.Andrea Moschini. Giancarlo Mazzotti CICLISMO F Gran fondo dei Sibillini Memorial maurizio bocchini La Vigorina promette bene A ncora un’affermazione di prestigio per il settore giovanile della Vigorina. Sono stati infatti proprio gli “esordienti” della società del presidente Rino Frulla (giovanissimi calciatori tutti nati nel ’93 ed allenati da Teo Ventura) ad affermarsi nel Memorial Maurizio Bocchini, disputatosi nei giorni scorsi in città ed al quale avevano aderito otto accreditate formazioni marchigiane. La squadra della Vigorina ha avuto la meglio in tutte le gare di qualificazione e si è poi imposta nella finalissima per 4 reti a 0 sul Fossombrone. Eloquente la circostanza che in nessuna delle partite disputate i boys di mister Ventura abbiano subìto gol, mentre ne hanno invece piazzati ben dodici alle spalle dei portieri avversari. Dietro a Vigorina e Fossombrone si sono classificati nell’ordine, per questa edizione del Memorial Bocchini, la Fortitudo Fabriano, la Giampaoli Ancona, il Senigallia Calcio, l’Ostra, l’Arcevia e il Borghetto. Alle premia- zioni sono intervenuti l’assessore del Comune di Senigallia Maurizio Mangialardi, la moglie e i figli dell’indimenticabile Maurizio Bocchini e i titolari delle ditte Santa Barbara e Babbi di Cesena, per le quali Maurizio svolgeva la propria attività lavorativa e che hanno, con signorilità e cortesia, deciso di sponsorizzare l’iniziativa. Una scelta indubbiamente da elogiare, perché costituisce un ulteriore incentivo a fare della manifestazione l’appuntamento più prestigioso dedicato al calcio giovanile, allargandone in prospettiva il suo raggio d’azione geografico, oltre che agonistico e sportivo. Festa grande alla fine per i ragazzi dell’Us Vigorina, per il tecnico e gli accompagnatori e anche per il mini-bomber Marco Fisichelli che si è imposto come capocannoniere del torneo (pur essendo addirittura un ’94, quindi più piccolo di un anno rispetto agli avversari…). G.M. I miseni delle due ruote contribuiscono molto (quali-quantitativamente) al trionfo del ciclismo-famiglia, del ciclismoturismo, del ciclismo territorio e del ciclismo-cultura (come testimoniano gli amici-collaboratori Antonio Romagnoli e Mauro Riccioni). Il meglio viene largamente offerto: dal ricco montepremi al pasta party, dal cocomero party al frutta party. La decana delle maratone popolari marchigiane conta la vociante carovana di 950 unità: corridori di ogni età e preparazione, con rappresentativa rosa mai vista prima a queste latitudini. Alla partenza, la 16^ Gran Fondo dei Sibillini mette in bella mostra tutte le ambite maglie granfondistiche. Ci sono le tre casacche di Marche Marathon, challenge alla penultima tappa: Giacomo Garofoli (Team Ponte Recanati-Loreto), Orietta Schiavoni (Valenti & Co. Argenti), Pio Renato Sbaffo (maglia nera per il Grande Lento dei senza Fretta). C’è il leader di Macerata Più, rodeo al 3° appuntamento: il “mobiliriminiano” Guerrino Pascucci. Il tracciato di 155 km torna a sfidare Forca di Presta (Cima Coppi, a 1.536 metri) e Forca di Gualdo. La “breve” di 95 km sale fino al Santuario di Macereto ed al valico Santa Margherita (1.010 m). Partenza e arrivo: a Caldarola (314 m). Il Campionato Italiano Gran Fondo Udace Csain sigla la 14^ prova (in prima linea: il coordinatore nazionale Aviero Casalboni). Fanno compattissima squadra i promotori: Maurizio Giustozzi, (presidente dell’Udace Csain Macerata), Sebastiano Nasuti, Enzo Giustozzi, Lanfranco Passarini, Egidio Brilloni. Patrocinio: Regione Marche, Provincia di Macerata (rappresentata da Antonio Monaldi), Comune di Caldarola (starter il sindaco Fabio Lambertucci). Il sudore dell’agonismo più ac- ceso si traduce in un tandem al comando e all’arrivo. La mezza maratona va a Giampaolo Busbani (Mobili Rimini Appignano), che regola allo sprint il romagnolo Stefano Zavoli. Terzo: Pierpaolo Pascucci (leader degli inseguitori). Sesto posto assoluto per il biancorosso pianellaro Mirko Meschini (bronzo junior). Tra i premiati: il cadetto Claudio Piersimoni (9°). Prima reginetta: Maria Felicita Piccioni. La gara lunga è stretta nella morsa dello squadrone MG K.Vis LGL Cinelli, a cui un sempre splendido Christian Ceralli (Solo Affitti e Vicini Bike), fa di tutto per sottrarsi. Alla fine è però tre (PaolucciCunico-Podestà) contro uno. Il guizzo risolutore è quello del “Bolognese di Predappio”, Pierluigi Paolucci, che arriva da solo. Ceralli (campione uscente) salta Cunico per la seconda moneta. In luce i “cingolaniani” Emanuele Battistelli (“Caschetto” è 5° veterano), Paolo Mancini (4° senior) ed il già tricolore Giancarlo Giombetti. Monia Gallucci è incontenibile 18^ assoluta, largheggiando tra le valchirie. Classifiche Fondo km 95: 1.Giampaolo Busbani (Mobili Rimini) in 2h32’07”, media 37,47 km/h; 2. Stefano Zavoli (Frecce Rosse); 3.Pierpaolo Pascucci (Bici Adventure Quintabà Piangiarelli - Gagliole); 4.Moreno Giulianelli; 5.Giuseppe Navedoro; 6.Mirko Meschini (Cicli Cingolani-Pianello di Ostra); 7.Massimo Marchetti; 8.Stefano Sabbatini; 9.Pierluigi Quadrini. Gran Fondo km 155: 1.Pierluigi Paolucci (Mg K.Vis LGL Cinelli) in 4h16’27”, media 36,26; 2.Christian Ceralli (Solo Affitti & Vicini); 3.Roberto Cunico (Mg K.Vis LGL Cinelli); 4.Matteo Podestà; 5.Guido Trombetta; 6.Marco Fabbri; 7.Andrea Ciavatta; 8.Arnoldo Antonini; 9.Daniele Balestri; 10.Ersilio Fantini. Umberto Martinelli l’appello della pallacanestro senigallia Sosteniamo il nostro basket A iutatateci ad onorare il prossimo campionato”, questo l’appello della Pallacanestro Senigallia a tutti coloro che ne hanno accompagnato i successi. In vista del prossimo campionato, nel cantiere della Pallacanestro Senigallia, si è da tempo cominciato a macinare un’enorme mole di lavoro per la programmazione del futuro. Dalla dirigenza del sodalizio di via Capanna abbiamo ricevuto la seguente nota: “L’Asd Pallacanestro Senigallia è attivamente impegnata nel disegnare la nuova squadra che, per il terzo anno, rappresenterà il basket senigalliese sul prestigioso palcoscenico del campionato nazionale di B Eccellenza. La società, pur attuando ogni sforzo per allargare la compagine sociale, reperire nuove risorse da sponsor e sostenitori, si trova di fronte a crescenti difficoltà nel mobilitare l’attenzione pubblica e privata sul valore ed il significato di un basket d’eccellenza sul nostro territorio. Se la pallacanestro a Senigallia è in grado di offrire spettacolo, qualità e campioni sul nostro parquet, se la pallacanestro a Senigallia è in grado di organizzare e proporre a 200 ragazzi i valori dell’educazione sportiva, se la pallacanestro è in grado di offrire lustro nazionale al nome della nostra città, chiediamo allora agli sportivi, alle imprese ed alle istituzioni di sostenere il nostro impegno per onorare dignitosamente il campionato italiano di B-Eccellenza, imitando vicini modelli di successo. Da soli non potremmo che prendere atto del declino di uno straordinario ciclo di successi. Insieme possiamo farcela”. Il messaggio che la società vuole dare è chiaro. Non si tratta assolutamente di un allarme, quanto più di una richiesta di aiuto. Probabilmente non è ancora ben chiaro a molti quanto possano valere i risultati finora conquistati, gli incredibili sacrifici effettuati e la voglia di non lasciarli evaporare come una bolla di sapone. Ostra, burraco in piazza A ll’interno del cartellone delle iniziative Ostra Estate 2006, giovedì 13 luglio, a partire dalle ore 21,00, spazio agli amanti del burraco. L’Associazione Pro Loco di Ostra, grazie alla passione di alcuni suoi associati, propone infatti per il secondo anno consecutivo un torneo di burraco nella splendida cornice del Chiostro di San Francesco, adiacente alla Piazza dei Martiri. Dopo l’enorme successo del 2005, con la presenza di molti giocatori provenienti dai principali paesi costieri, l’Associazione intende ri- proporre un torneo che da tempo coinvolge sempre più appassionati. E’ un occasione che gli amanti di questo gioco non si lasceranno scappare, anche perché il torneo è tra i pochi organizzati in estate nei paesi dell’entroterra della Valle del Misa e Nevola. Per informazioni e prenotazioni è possibile contattare il l’Ufficio Turistico – punto IAT al nr 071 7989080, aperto tutti i giorni dalle ore 10,00 alle ore 12,00 e dalle ore 17,00 alle ore 20,00. Proloco Ostra 13 luglio 2006 penultima LA PAROLA Il tempo di partire DI DIO 16 LUGLIO 2006 XV domenica del Tempo ordinario Amos 7,12-15 Salmo 84 Ef 1,3-14 Marco 6,7-13 a cura di don Paolo Curtaz Lago di Tiberiade Galilea Testimoni Stupisce e scandalizza la banalità del Regno che Gesù proclama, inascoltato, nella sinagoga della piccola Nazareth. Diamine, i profeti non dovrebbero essere più austeri? Più carismatici? Gesù non assomiglia affatto ad uno dei profeti, le sue mani sono troppo odorose di resina e dure di calli come i nodi del legno che ha trasformato in sgabello, perché traccino nell’aria le parole dette in nome di Dio! Allora come oggi, non c’è nulla di più difficile di parlare di Cristo ai cristiani, nulla di più faticoso che annunciare il Vangelo a noi cattolici, spesso asfaltati dalla più terribile delle abitudine, la più tragica delle tentazioni: credere di credere. Abbiamo bisogno (urgente) di profeti e di profezia, di parole che rompano il mare di ghiaccio che soffoca la nostra anima, che liberino la luce nascosta sotto il moggio. Persone come Ezechiele, come Paolo, che non si scandalizzano della propria evidente fragilità, ma che mettono la propria vita e la propria autenticità a servizio dell’annuncio. No, non mi capacito proprio del fatto che Gesù abbia affidato il tesoro suo Vangelo alle nostre mani, come un tesoro nascosto in vasi creta. Che volete? Così è Dio. Lo stile di Dio Una cosa mi ha sempre stupito e, quando non ero credente, scandalizzato: perché Gesù ha coinvolto i suoi discepoli per annunciare il Vangelo, perché ha voluto correre il rischio di rendere poco credibile il suo messaggio attraverso il limite e la povertà dei suoi testimoni? Non sarebbe stato più efficace un suo diretto intervento nell’annuncio? Che so, un modo particolare per dimorare in mezzo a noi? E invece no: come accadde al simpatico profeta della prima lettura, Dio ha preso dei pastori (nell’accezione ebraica dei “vaccari”) come Amos per annunciare il suo Regno. Povera gente, proprio come siamo noi. Condizioni: comunione Marco pone delle condizioni all’annuncio, una sintesi per ricordare ai discepoli con quale stile sono chiamati ad annunciare il Regno. I discepoli vengono mandati ad annunciare il Regno a due a due. Non esistono navigatori solitari tra i credenti, tutta la credibilità dell’annuncio si gioca nella sfida del poter costruire comunità. Parlare della comunità in termini astratti è bello e poetico. Vivere nella mia comunità, con quel membro del gruppo, con quel viceparroco, con quel cantore, è un altro affare. Non ci sentiremmo forse più a nostro agio da soli o, al limite, in compagnia di qualcuno a noi affine? Gesù ci tiene alla scommessa della convivenza, fatta per amore al Vangelo. Al di sopra delle simpatie e dei caratteri, Gesù ci invita ad andare all’essenziale, a non fermarci alle sensazioni di pelle, a credere che la testimonianza della comunione, nonostante noi, può davvero spalancare i cuori. La Chiesa non è il club dei bravi ragazzi, non ci siamo scelti, Gesù ci ha scelto per avere potere sugli spiriti immondi. La Parola che professiamo e viviamo caccia la mondezza dai cuori, la parte tenebrosa che ci abita. Essenzialità Gesù chiede ai suoi di essere essenziali: la Chiesa non è un’azienda che studia strategie di marketing adatte ai bisogni del mercato, non una holding del sacro che tenta di mantenere il potere (quale?), la Chiesa vive in relazione e in funzione del suo Maestro e Signore, attenta a occuparsi del compito affidatole: costruire il Regno in attesa del ritorno del Risorto. L’organizzazione che si è venuta a creare in questi secoli è funzionale all’annuncio del Regno e tale deve restare. Affrontare la Chiesa con logica e sguardo mondano uccide lo Spirito: è giusto ripensare la freschezza del linguaggio e tutto ciò che è utile all’annuncio, stando però attenti a non lasciarci soffocare dalla logica dell’organizzazione e della conservazione. Il cristianesimo porta in sé una scandalosa fragilità (poiché i cristiani sono fragili) che può spalancare i cuori perché testimonianza della grandezza di Dio. Dimorare L’ultima indicazione riguarda il rimanere, il condividere. Il cristiano non è qualcuno di appartato, di particolare, vive le stesse gioie e gli stessi dolori di ogni uomo, solo è abitato nel cuore da una speranza incorruttibile. Il cristiano è anzitutto uomo e di un’umanità piena e dirompente, irrequieta e profonda, come ci ha insegnato la storia (anche se non sempre, a dire il vero). Gesù chiede di stare, di vivere con, di appartenere a questo mondo, fecondandolo e facendolo crescere come fa il lievito con la pasta. Ci è affidato il Regno, ci è consegnato l’annuncio: lasciamolo emergere nelle nostre comunità, nei nostri movimenti, nelle nostre associazioni, interroghiamoci con semplicità su quanto il Signore ci chiede di vivere. Pio IX missionario nel mondo Pio IX nella storia a cura di G. Cionchi N el tempo del pontificato di Pio IX i gesuiti ritornarono, oltre che in Guatemala e in Ecuador, anche nelle Antille (Cuba e Puerto Rico), nella Guiana Francese e nelle Filippine. In quegli anni si inaugurò anche la presenza della Compagnia di Gesù nei territori nuovi per essa, dove mai prima era arrivato un gesuita. La missione della Compagnia di Gesù, in Australia, fu fondata nel 1848 da due gesuiti austriaci: Alois Kranewitter e Maximilian Klinkowstrom. Essi, espulsi dal loro paese nel 1848, divennero fondatori della Compagnia di Gesù nella lontana Australia. Vi giunsero accompagnando un gruppo di coloni austriaci. Arrivati l’8 dicembre 1848 ad Adelaide, si misero a lavorare nelle città fra cattolici tedeschi e irlandesi. In breve tempo ricevettero un grande aiuto dai fratelli Georg Sadler e Johann Schreiner, arrivati nel 1849; nel 1852 venne il p.Josef Tappeiner per sostituire Klinkowstrom che ritornò in Europa per malattia. Così ebbe inizio la Missione dell’Australia del Sud. Nel 1851 fu fondata una residenza a Sevenhill (Clare), circa 100 Km a nord di Adelaide, e nel 1863 i gesuiti d’Australia avevano già una rete di nove insediamenti (sette con una chiesa o una cappella e una scuola primaria) con il centro a Sevenhill. Dal 1856 a Sevenhil funzionò un collegio per i ragazzi, un seminario diocesano, un noviziato scolastico per la formazione dei giovani gesuiti e un centro di missione per sacerdoti che, da qui, a cavallo, percorrevano le enormi distese dalla regione; Sevenhill diede inoltre origine ad altre sei residenze e alla Missione agli aborigeni dei territori del Nord, iniziata nel 1882. Per un periodo, Sevenhill fu l’unico collegio fuori di Sydney e gli allievi arrivavano qui da posti lontani, come la Tasmania, Victoria e Nuova Zelanda. Il Museo e la biblioteca di Palazzo Mastai sono aperti dal lunedì al sabato: ore 9-12; 17-19; tel.071/60649. 15 IN BREVE MONTERADO • Feste patronali. Si sono concluse, lunedì 10 luglio 2006, le celebrazioni in onore del patrono san Paterniano, vescovo di Fano, vissuto nel Trecento, che – dopo le persecuzioni di Diocleziano per cui è vissuto in una grotta per diverso tempo – con la libertà di culto concessa da Costantino, ha evangelizzato Fano di cui è stato acclamato Vescovo per scelta popolare, come avveniva a quei tempi. Il pievano ha celebrato la Messa all’aperto (perfetta l’amplificazione di Daniele e C.), all’oratorio alle 20,30, presente il gruppo corale al completo (oltre 25 giovanissimi) guidati dal M° Angela, con l’inno a s.Paterniano, già opera del musicista Giuseppe Bernacchia. Al Vangelo ha commentato una preghiera in onore del Santo (scelta da Michela), prendendo lo spunto da alcune frasi e intrecciandole con alcuni fatti successi a Medugorje, nelle celebrazioni del 25° anniversario delle apparizioni (25 giugno), alle quali ha partecipato con il gruppo di Leo. I festeggiamenti hanno compreso altri fatti, tra i quali la Veglia di preghiera dei giovanissimi, sapientemente guidati e preparati da Marika, con Marina all’organo e gli strumentisti ineccepibili (Claudio, Giacomo, Vanni). Il fotocopiato di base comprendeva una preghiera iniziale, flash sui giovanissimi (3x2; gli SMS; stereo a tutto volume; riflessioni sul muretto…; hai un momento Dio; il Vangelo; riflessione; preghiera a cori alterni). Sono intervenuti Enrico e Letizia del Centro di Pastorale giovanile per offrire alcuni spunti sulla Marcia della Gioventù, in programma nella prima settimana di settembre 2006. Sabato 8, dopo la celebrazione liturgica, c’è stata la “convivenza” al Centro sociale, sotto l’occhio e le mani di Maurizio (“ogni piatto è uno sfizio”), mentre Lamberto controllava “sotto i baffi” la situazione, con Velio alla logistica e Gabriele al fornellone, conclusasi in perfetta allegria. • Caccia al tesoro. Sabato 15 luglio, dalle ore 16 in poi, ci sarà la caccia al Tesoro per ragazzi/ragazze, organizzata da Anna e Vanni, in collaborazione con il Centro Sociale e l’Oratorio. LUTTO IN MONASTERO AD ARCEVIA Suor Maria Crocifissa, al secolo Ada Ferri, è morta all’età di 86 anni, dopo due anni di malattia. E’ morta nel convento di Arcevia, dove era entrata come educanda all’età di 12 anni: una vita spesa nella preghiera e nel silenzio, dove però si fanno presenti tutti i problemi, le sofferenze e le attese dalla gente. Il funerale di suor Maria, come il funerale di ogni cristiano, è la celebrazione della Pasqua: il passaggio, come per Cristo Signore, dalla morte alla vita. Vi ha insistito il vescovo Giuseppe Orlandoni nella concelebrazione della Messa insieme a diversi sacerdoti. Le sorelle clarisse nel convento di Arcevia scendono ora a 10: sempre un bel numero, ma la loro età aumenta. Esse pregano e attendono qualche nuova vocazione. LA MORTE DI DON STEFANO A CHIARAVALLE Il 9 luglio ha terminato la sua vita terrena don Stefano Mattoni, l‘unico monaco cistercense rimasto in parrocchia a Chiaravalle. I funerali l’11 luglio, presieduti dall’abate Ambrogio Rottini, concelebranti numerosi sacerdoti e i Vescovi Orlandoni e Rocconi. Sarà ricordato dal parroco don Giancarlo nel prossimo numero di VM. 160 ANNI DELLA BANDA DI OSTRA Per festeggiare questa ricorrenza molto significativa sono state invitate ad esibirsi ad Ostra, la sera del 15 luglio, le bande di Montemarciano, Serra de’ Conti, Ostra Vetere e Barbara. Tutte le filarmoniche riunite si esibiranno in un grande concerto, in piazza dei Martiri, al quale prenderanno parte circa 200 musicisti. Nel corso della serata verrà eseguito, in prima nazionale, il brano “Estate”, composto per l’occasione dai maestri Boncompagni e Veddovi, che saranno presenti alla serata. A questo importante appuntamento farà seguito, il 29 luglio, il tradizionale concerto estivo della banda musicale di Ostra, a coronamento della serie di iniziative promosse per il 160°. BIGELLI MARMI IN FESTA I senigalliesi di un certa età non possono aver dimenticato la “Marmi Bigelli” perché importante unità produttiva della città e pure per le sue maestranze così sensibili alle istanze sindacali e politiche,sempre fra le prime a sfornare idee, consigli, sempre attive alla testa dei movimenti. Ebbene, hanno avuto ancora una simpatica idea. Un folto gruppo di loro (ex marmisti degli anni 60-70) si sono ritrovati presso un agriturismo del nostro entroterra. Un incontro conviviale all’insegna dei cibi tradizionali del periodo, appunto la trebbiatura: tagliatelle fatte in casa, oca al forno con patate, frutta, verdura fresca, Verdicchio e Lacrima DOC. Il meglio della tipicità locale di stagione. E non poteva essere così data la presenza suggeritrice del Presidente Regionale dell’Ass/ne Prodotti di Fattoria, il consigliere provinciale Marco Giardini, che nei primi anni 70 lavorò per un paio d’anni alla Bigelli. Presente, tra gli altri,anche il noto scultore senigalliese Giuliano Guidi ( “Baldon”) e l’ex Consigliere Comunale Alfio Bari. ERRATA CORRIGE Da correggere l’orario festivo delle Messe alle 8.30 riportato su VM: Porto, S.Martino, Pace, S.Silvestro, B. Ribeca.