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n. 26
Settimanale della Diocesi di Senigallia - giovedì 13 luglio 2006 - € 1
Poste Italiane spa - Spedizione in abbonamento postale - D.L. 353/2003 (conv. in L 27/02/2004 n°46) art. 1, comma 1, DCB Ancona - Taxe Perçue - Tassa riscossa ufficio PT di Senigallia -
Editoriale
Campioni
di felicità
I
n estate c’è voglia di evadere, di mettere da parte,
al fresco della sera, i doveri e
le preoccupazioni della vita,
per non essere travolti dalla
sensazione di dover sopportare pesi troppo grandi. E’
iniziata la stagione dei film
all’aperto, dei concerti in
ogni angolo, degli appuntamenti in riva al mare e nelle
piazze.
In questo contesto sono arrivati i Campionati mondiali
di calcio. E abbiamo vinto,
abbiamo trionfato con una
squadra che senza un grande mattatore è riuscita a
fare di se stessa, del gruppo,
dell’unione fra i singoli, il
segreto del successo.
Hanno vinto tutti e 23 i ragazzi, tutti pronti a dare una
mano, a far fronte comune,
a segnare come mai era accaduto.
E’ vero, forse si è dato
troppo spazio a questi
mondiali, lasciando da
parte eventi importanti
come l’ennesima tragedia sul lavoro o la portata
storica del referendum costituzionale e la manovra
finanziaria del governo.
Sappiamo bene che le sorti
del mondo non dipendono
da una Coppa, ma certamente non si risolvono
tutti i problemi imponendoci di ignorare il calcio o
il cinema.
Fa bene il piacere del divertimento, fa bene godere lo spettacolo del mondiale di calcio, distrarsi un
po’ seguendo un pallone
che rotola, sognando una
vittoria e una grande festa
nazionale. Il mondo certamente non peggiorerà per
questo.
Quello che gli azzurri hanno fatto in questo mese
di Mondiale è qualcosa di
prodigioso e di semplice al
tempo stesso: sono ricorsi
al coraggio, alla voglia, all’orgoglio. E hanno messo
in campo tutto quello che
avevano.
La squadra italiana è stata
più forte di tutto: più forte
degli scandali che stanno
dilaniando il nostro calcio
e della campagna denigratoria ai limiti del razzismo
che la stampa tedesca ha
montato alla vigilia della
semifinale, con tanto di
riferimenti all’immancabile mafia e al boicottaggio
della pizza.
È riuscita a isolarsi giocando contro tutto e contro
tutti. E abbiamo capito
cosa vuol dire vincere un
mondiale, uscire di casa e
festeggiare davvero, tutti
assieme.
Abbracciare quelli che incontri anche se non li conosci, essere uniti tutti insieme da un unico grande
avvenimento, che accomuna più di ogni altra cosa.
Gesualdo Purziani
VALLI MISA - NEVOLA
La Giunta
regionale riunita
a Serra de’ Conti
redazione
MONDOLFO
SENIGALLIA
5
“Scritture
migranti”: se
la lingua unisce
di Michela Gambelli
4
IDEE
Appuntamenti
versione
estate 2006
di Alessandro Berluti
11
Breve storia
delle guerre
di religione
di Vittorio Mencucci
12
La Rotonda a Mare
di Senigallia verrà inaugurata
sabato 15 luglio
I vescovi
marchigiani
salutano i turisti
che hanno scelto
la nostra regione
per trascorrere le
loro vacanze
Carissimi
turisti
Carissimi turisti,
benvenuti a tutti voi che avete scelto le Marche
per vivere nell’incanto di questa terra, delle sue
bellezze e delle sue tradizioni la vostra vacanza. E’ questo un tempo favorevole per fermarsi,
sostare, ritemprarsi, aprire il proprio cuore ad
un incontro vero, autentico, profondo con voi
stessi, con la gente dei nostri borghi e delle nostre città, con quel Dio che non disdegna di incontrarvi in disparte, nel silenzio e nella quiete.
Le nostre comunità sapranno contemplare con
voi la Bellezza infinita che si riflette nei volti, nei gesti, nell’amabilità dell’accoglienza che
si fa amicizia e dono. Ma sapranno anche offrirvi la testimonianza di una fede semplice e
genuina, di tradizioni ancorate a salde radici di
operosità e laboriosità, di valori immutati e di
una cultura che ha lasciato tracce di meraviglia
nelle Cattedrali,nei Santuari, nei Monasteri,
nelle innumerevoli opere d’arte che continuano a parlarci il linguaggio del Cielo. La Vergine
di Loreto, patrona delle Marche, nella cui “casa”
sostano numerosi pellegrini faccia di ciascuno
di tutti voi “uno di casa” in questa comunità.
I Vescovi delle Marche
My dearest tourists,
welcome to all of you who have chosen the Marche to live your holiday
in the enchantment of this country, of its beauties and its traditions. This is a favourable time
to stop, to pause and to acquire new strength,
to open one’s own heart to a true authentic and
deep meeting with yourselves, with the people
of your towns and villages, with that God who
does not disdain taking you aside in silence
and quietness. Our communities will be able
to admire the infinite Beauty that is reflected
in the faces, in the actions in the lovableness
of the reception that becomes friendship and
gift. But they will also offer you the evidence of
a simple and true faith, of traditions linked to
the firm roots of activity and laboriousness, of
unchangeable values and of a culture that has
left wonderful traces in the Cathedrals, in the
Sanctuaries, in the Monasteries, in the innumerable works of art still speaking the language of
the Sky. May the Virgin of Loreto, Patroness of
the Marche, in whose “house” a lot of pilgrims
pause (for prayers and visit), make each of you
all “familiar” in these communities.
The Bishops of the Marche
Mes très cher touristes,
bienvenus à vous tous qui avez
choisi les Marche pour vivre vos
vacances dans l’enchantement de cette terre,
des ses beautés et des ses traditions. C’est un
temps favorable pour s’arreter, pour interrompre son propre travail, pour reprendre des forces nouvelles, pour ouvrir le coeur à une rencontre vraie, authentique et profonde avec ce
Dien qui ne dédaigne pas de vous rencontrer à
part, dans le silence et la tranquillité. Nos communautés sauront contempler avec vous la
Beauté infinie qui se réflechit dans les visages,
dans les gestes, dans l’amabilité de l’accueil qui
devient amitié et don.Mais ils sauront vous offrir aussi le témoignage d’une foi simple et vraie,
des traditions ancrées aux solides racines de
l’activité et de la diligence, des valeurs inchangèes et d’une culture qui a laissé des merveilleuses traces dans les Cathedrals, les Sanctuaires, dans les Monastères et dans les ouvres d’art
qui continuent à nous parler le langage du Ciel.
Que la Vierge de Lorette, Patronne des Marche,
dont la ‘‘maison’’ est visitée par nombreux pélerins, fait que chacun de vous tous ‘‘soit de la
maison’’ chez nos communautés.
Les Évêques des Marche
Lliebe touristen,
einen herzlichen Willkommensgruß an Euch alle, die Ihr die
Marken gewählt habt, um im Zauber dieses
Landes, seiner Schönheiten und seiner Traditionen Ihren Urlaub zu verbringen.
Dies ist ein günstiger Zeitpunkt, um anzuhalten, zu verweilen, das eigene Herz einer
wahren, authentischen, tiefen Begegnung mit
Ihnen selbst, mit den Bewohnern unserer Dörfer und Städte, mit diesem Gott, der sich nicht
scheut, Ihnen in der Abgeschiedenheit, der
Stille und der Ruhe zu begegnen, zu öffnen.
Unsere Gemeinschaften werden sich mit Ihnen in die unendliche Schönheit versenken, die
sich in den Antlitzen, den Gesten, der Liebenswürdigkeit der Aufnahme, die zur Freundschaft und zum Geschenk wird, widerspiegelt.
Sie werden Ihnen darüber hinaus das Zeugnis
eines einfachen und unverdorbenen Glaubens
bieten, von Traditionen, die in festen Wurzeln
von Fleiß und Emsigkeit, von unveränderten
Werten und einer Kultur verankert sind, die
Spuren von Außergewöhnlichkeit in den Kathedralen, den Wallfahrtskirchen, den Klöstern,
den unzähligen Kunstwerken, die uns in der
Sprache des Himmels sprechen, hinterlassen
hat. Die Jungfrau von Loreto, die Schutzpatronin der Marken, in deren „Haus“ zahlreiche
Pilger verweilen, mache aus jedem von Ihnen
einen „Hausfreund“ dieser Gemeinschaft.
Die Bischöfe der Marken
2
13 luglio 2006
attualità
mondialiLe partite dell’Italia ai mondiali di Germania 2006 suscitano più di una riflessione
La rivincita del gioco?
A
lza quella coppa capitan Cannavaro, alzala ancora e falla vedere a tutti. Quattro volte campioni del mondo, una magia
che solo gli italiani, quando sono all’angolo,
offesi e snobbati da tutti, sanno inventare,
rinascendo dalle proprie ceneri. Esultiamo
con la banda Lippi, quello che questi azzurri
hanno fatto in un mese di Mondiale è qualcosa di prodigioso e di semplice al tempo
stesso: sono ricorsi al coraggio, alla voglia,
all’orgoglio. E hanno messo in campo tutto
quello che avevano. Stavolta non ha vinto il singolo: Rivera, Baggio o Paolo Rossi,
stavolta hanno vinto tutti e 23 i ragazzi del
ct, tutti pronti a dare una mano, a far fronte
comune, a segnare come mai era accaduto
(ben 10 marcatori diversi alla fine). E dopo
una cavalcata memorabile, culminata con la
vittoria ai supplementari contro i tedeschi,
ecco riuscire a sfatare due tabù in una volta sola: uscire indenni dai rigori e spedire
con gli interessi i francesi all’inferno, dopo
gli incubi del Mondiale 1998 e soprattutto
la beffa di Euro 2000. Per nemesi autentica, è stato proprio Trezeguet, nostro killer
agli Europei olandesi, a renderci dorata la
pillola fallendo il rigore decisivo, mentre un
gigante come Zidane ha macchiato l’ultima
recita con una testata indegna.
La squadra di Lippi è stata più forte di tutto: degli scandali che stanno dilaniando il
nostro calcio e della campagna denigratoria
ai limiti del razzismo che la stampa tedesca
ha montato alla vigilia della semifinale, con
tanto di riferimenti all’immancabile mafia e
al boicottaggio della pizza. È riuscita a isolarsi come fece la Nazionale di Bearzot nel
1982, giocando contro tutto e contro tutti
e a questo punto non si può più parlare di
fortunata combinazione. Anche a livello
tattico ha convinto: in un mondiale dove
gran parte delle squadre hanno giocato a
una punta infoltendo il centrocampo, nei
momenti cruciali Lippi è arrivato a schierare anche due attaccanti e due trequartis ti,
forte anche di una difesa invincibile, che ha
concesso poco o nulla agli avversari.
E proprio lo stato di grazia di Buffon e Cannavaro ha fatto la differenza: soprattutto il
difensore juventino, sempre su buoni livelli
in passato, non aveva però mai dato un’impressione di strapotenza fisica e tecnica
come in questo mese tedesco. Del portiere
si sapeva: non è un caso che sia stato eletto miglior numero uno del Mondiale. Ma
a proposito di prestazioni maiuscole non
si possono non citare anche Zambrotta e
Pirlo, la potenza e la mente della Nazionale,
capaci con improvvise fiammate di cambiare il corso delle gare. E Materazzi, decisivo anche in finale. E, infine, Grosso, la
vera scommessa di Lippi, fino a tre anni fa a
combattere sui campi della C, stavolta sempre decisivo: dall’assegnazione del rigore
con l’Australia al gol scaccia-rigori contro
la Germania fino al penalty decisivo con la
Francia che ci è valso il titolo. Ma è Gattuso
a incarnare l’animo di questo gruppo: mai
domo, sempre pronto a sacrificarsi, ha restituito orgoglio a un popolo.
E mentre nelle piazze d’Italia s’impazziva di
gioia, resta la grande soddisfazione per aver
fatto felici generazioni di italiani emigrati
per lavoro in Germania e costretti in questi anni a ingoiare tanti bocconi amari. È
un segnale di speranza anche per il nostro
pallone malato, che sta cercando, attraverso sentenze che non devono diventare però
ghigliottine indiscriminate né facili amnistie, di sollevarsi dal fango in cui purtroppo
era sprofondato da tempi non sospetti.
Maurizio Ferrari
Bruno Pizzul
L’opinione
U
n’avventura straordinaria per il modo in cui è maturata e per i significati che riveste per il calcio giocato”. La vittoria della nazionale italiana
ai Campionati del mondo di calcio in Germania, contro la Francia è, per
Bruno Pizzul, giornalista sportivo e storico commentatore delle partite della
squadra azzurra, “uno spot bellissimo per il calcio giocato e il suo testimonial
è senza dubbio Rino Gattuso per il modo in cui ha giocato e per come si è comp o r - tato”. “Pur non giocando meglio della Francia – ha detto Pizzul - la nazionale italiana
ha denotato coesione e unione quasi a voler dire che l’immagine del calcio e dei calciatori
italiani è migliore di quella che recenti fatti hanno mostrato al mondo”. Ma se questa è “la
sensazione più bella che gli azzurri hanno lasciato, con la loro impresa”, la cosa più brutta
della finale contro la Francia “è senza dubbio la testata di Zidane a Materazzi. È un sincero
dispiacere che un giocatore del livello e della correttezza del francese sia costretto a chiudere
la sua carriera agonistica, ricca di tanti successi, con un ricordo così negativo”. La vittoria della nazionale, conclude il giornalista “è stato un momento di grande emozione che ci ha fatto
capire, ma non so se sia proprio il caso di vantarsene, che forse il calcio è l’unico momento
unificante della vita nazionale. Tuttavia, deve essere sfruttata a ffinché il calcio torni a essere
soprattutto uno sport che nasce dal gioco con regole, comportamenti e valori etici vincenti”.
il nuovo direttore della sala stampa
la sicurezza sul lavoro non è un problema da risolvere solo con le leggi
E
C
Padre Lombardi
voce vaticana
Incidenti sul lavoro:
cosa sta succedendo?
’ padre Federico Lom- ma penso anche in particobardi il nuovo diretto- lare – con simpatia – a te e a
re della Sala stampa della tutti i colleghi dell’informaSanta Sede. “Il Santo Padre zione che sono chiamato a
ha accolto la rinuncia, pre- servire”: così il neodirettore
sentata dal Dott. Joaquín si rivolge in una lettera ai
Navarro-Valls, all’ufficio di colleghi giornalisti accreDirettore della Sala Stam- ditati presso la Sala stampa.
pa della Santa Sede e lo ha “Da tempo lavoro, come voi,
ringraziato per il suo lungo perché l’attività del Santo
e generoso servizio - si legge Padre e la realtà della Chiesa
in una nota diffusa oggi dal- possano essere conosciute e
la Sala stampa -. Sua Santità capite in modo obiettivo e
ha nominato Direttore del- adeguato. Il Dott. Navarro
la Sala Stampa della Santa Valls ha svolto il suo lungo
Sede il Reverendo Padre Fe- servizio in questo campo
derico Lombardi, S.I., il qua- con capacità, intelligenza e
le rimane anche Direttore dedizione eccezionali. Tutti
Generale della Radio Vati- gliene siamo profondamencana e Direttore del Centro te grati, e continuiamo a
Televisivo Vaticano”. “Sono contare sulla sua amicizia.
naturalmente grato al Santo Non posso pretendere di
Padre e ai Superiori per la imitarlo, - prosegue padre
fiducia che ripongono in me, Lombardi - ma potete contare
sull’impegno
che dedicherò, con
i miei limiti ma con
tutte le forze disponibili, a servire
il Santo Padre e il
vostro buon lavoro”.
Un pensiero, infine,
a “tutto il personale
della Sala Stampa, a
cominciare dal Vice
Direttore, l’amico P.
Ciro Benedettini”, e
alla memoria liturgica odierna di San
Benedetto, “in cui
forse non per caso
ricevo l’incarico di
questo nuovo servizio”.
ommentare l’ennesima morte sul
lavoro non è facile. Rischiamo
di abituarci alle parole di circostanza
perdendo di vista un elemento essenziale di questi accadimenti: sono
sempre un indicatore della qualità del
lavoro e sono, quasi sempre, evitabili!
Mi sento di ringraziare, oltre a Papa
Benedetto XVI che aveva immediatamente ricordato la morte dell’operaio
venticinquenne di Messina, il presidente della Repubblica per la fermezza con la quale ha voluto ribadire che
tali situazioni sono “inaccettabili sotto il profilo della sicurezza sul lavoro
e richiamano alla necessità di una più
costante e forte vigilanza per il rispetto delle norme e delle condizioni di
lavoro”. Cosa sta accadendo al mondo
del lavoro?
Direi, semplicemente, che stiamo assistendo a un fenomeno di “precarizzazione”, intendendo, con questo, non
soltanto quanto attiene gli aspetti
contrattuali ma, soprattutto, la dignità della persona umana e il ruolo sociale valutato e auto-compreso, ormai,
soltanto in termini di produzione di
reddito. Tale impostazione genera, in
realtà, maggiori inefficienze e perdita
di competitività. Se il lavoro diventa
una merce qualsiasi, sono proprio le
imprese a pagare il prezzo più alto!
La mancanza di sicurezza sul lavoro
è, quindi, il risultato di tale frammentazione di senso che provoca inadempienze palesi rispetto alle normative
vigenti, scarsissima formazione e informazione (soprattutto per quanto
attiene le responsabilità e il ruolo del
datore di lavoro), sottovalutazione
del rischio e, a mio avviso, elemento
fondamentale, scarsissimo impegno
nella costruzione di sistemi di sicu-
rezza interni alle aziende (sistemi di
gestione della sicurezza) in grado di
conciliare qualità del prodotto e “safety”, attraverso processi di miglioramento continuo e gestione delle fasi
transitorie e/o critiche dei processi di
produzione.
L’idea che la sicurezza sia soltanto
un costo è ancora troppo diffusa e,
spesso, l’interpretazione burocratica
delle leggi favorisce tale convinzione,
laddove, invece, è ampiamente dimostrato che i costi della prevenzione
sono “residuali” rispetto al costo delle
ore di lavoro perse per infortunio o
per ripristinare condizioni di sicurezza rese inaccettabili dalla scarsa
applicazione di principi elementari di
tutela della salute.
Queste incongruenze diventano sistematiche laddove i bandi di gara o
l’assegnazione degli appalti non richiedano esplicitamente il rispetto
delle normative vigenti in termini di
sicurezza sul lavoro (con particolare
attenzione alla formazione continua
del personale) o prevedano forme di
sub-appalto tali da rendere difficili i
controlli sugli addetti che le aziende
effettivamente impegnano nelle realizzazioni affidate.
Il tema dei controlli, in particolare sui
cantieri, riveste poi un ruolo centrale: l’insufficienza cronica degli addetti
alle verifiche mi sembra possa essere
considerato ulteriore elemento a conferma della superficialità che, troppo
spesso, dimostriamo nell’affrontare le
sfide della tutela della salute sui luoghi di lavoro.
La sicurezza sul lavoro non è soltanto
un problema le cui soluzioni possano
essere dettate da leggi o da norme di
buona tecnica! Investe direttamente valori e aspirazioni, permette di
riproporre il lavoro come questione
centrale, ridefinendo il tema della sua
stabilità, del suo arricchimento professionale: all’interno di questi riferimenti diventa possibile finalmente
pensare un’organizzazione del lavoro
centrata sulla persona e un’applicazione delle leggi che, fuori dallo schema
riduttivo colpa/sanzione, favorisca la
partecipazione attiva di tutte le componenti aziendali al miglioramento
continuo delle condizioni di lavoro e
quindi dei risultati aziendali.
Cristiano Nervegna
segretario nazionale Movimento
lavoratori di Azione Cattolica
13 luglio 2006
attualità
MEETING DI LORETO Una settimana per parlare del ‘Peso politico dei Migranti’
Migrazioni, conviene ragionarci
I
n occasione della cerimonia di inaugura- persona. “C’è bisogno di una nuova politica
zione del nono meeting sulle migrazioni di apertura nei confronti della società civile
di Loreto (7-12 luglio 2006: la manifestazio- e dell’associazionismo, accogliere la propone è organizzata come ogni anno da Missio- sta di una laboratorio del pensiero di marca
nari e Laici Scalabriniani, Ascs, Fondazione significa far crescere una nuova cultura baAgnelli e Fondazione Ismu) Luigi Minardi, sata sul confronto, che sappia promuovere
presidente del consiglio regionale delle mar- l’universalità come universalità dei diritti. La
che, ha lanciato la proposta di creare, pro- nuova cultura politica deve essere costruita
prio a Loreto, un laboratorio di pensiero attorno all’uomo come persona, una politica
permanente che vada a coniugare il pensiero dei diritti sociali e politici, che sia in grado di
sui fenomeni migratori e il pensiero religio- ridistribuire la ricchezza, dove la solidarietà
so, coinvolgendo realtà diverse.
sia considerata responsabilità nei confronti
La proposta è stata accolta favorevolmen- della società degli uomini e delle donne”.
te sia dalle autorità locali che dagli orga- Si è tenuta una tavola rotonda sul tema
nizzatori del Meeting. Padre Gianni Borin, “Migrazioni e politica. Dopo le relazioni di
responsabile del meeting, ha detto che “la Beniamino Rossi, presidente dell’Agenzia
proposta del prof. Minardi è in sintonia con Scalabriniana per laCooperazione allo Sviluppo, e di Nelide Ancora,
esperta di cooperazione
allo sviluppo, è seguito
il dibattito con i presenti provenienti da diversi
Paesi.
Ma cosa ha detto padre
Rossi? Partendo dal tema
“il ruolo pubblico collettivo delle religioni nel contesto europeo”, egli ha fornito numerosi spunti di
riflessione e suggerimenti
di cambiamento sui possibili percorsi dell’Europa
in ambito politico, giuridico e culturale.
Secondo P. Beniamino
le idee di fondo promosse dal meeting”. “Lo- Rossi, “le società europee hanno relegato il
reto, per tradizione luogo di confronto de- religioso nella sfera individuale e del privato,
mocratico e culturale, è la città ideale per la mentre l’immigrazione, accentuando l’apcreazione di un laboratorio osservatorio su proccio comunitario e il diritto alla manifemigrazione e religione - ha aggiunto Enzo stazione collettiva della propria religione, ha
Giancarli, presidente della provincia di An- determinato un ‘ritorno del religioso’, inteso
cona – Fondamentale nel momento attuale non tanto come la pratica religiosa vera e
concentrarsi sulla costruzione di un’Europa propria, quanto piuttosto come la serie di
che non sia fortezza ma motore di sviluppo valori legati alla libertà di coscienza”.
economico e sociale, in cui le leggi che ven- L’immigrazione dai Paesi del Sud del mongono portate avanti non nascono dalla no- do, con culture sempre più lontane da quelstra paure ma sono esportatrici del nostro la europea, ha intensificato il dibattito sulle
benessere.”
identità culturali in generale, accentuando la
La politica portata avanti dall’ultima legisla- logica dell’appartenenza religiosa di minozione, è stato sottolineato, ha veicolato l’idea ranze che provengono da altre religioni: così
del migrante lavoratore rispetto al migrante “il religioso” è diventato il principale criterio
Centri
commerciali
naturali
La Regione Marche
scommette sui centri
storici, da sempre luoghi
di incontro, commercio
e socialità
L
a giunta regionale ha definito gli
interventi finanziari al commercio per la realizzazione di progetti
integrati tra i comuni e le piccole e
medie imprese operanti nei centri
storici. Lo stanziamento per l’anno
2006 è pari a 520.566,09 euro, a cui
è da aggiungere un ulteriore fondo
di 1.089.686,67 euro per un totale
complessivo di un 1.610,252,76 euro
provenienti dal Fondo statale ed è
finalizzato a salvaguardare e riqualificare i centri storici attraverso lo
sviluppo e l’incentivazione dei centri
commerciali naturali. I centri storici
si caratterizzano come centri commerciali naturali quando conservano
nell’organizzazione territoriale, nell’impatto urbanistico o nelle struttu-
TEMPI MODERNI
La diaspora dal continente nero
Cervelli in fuga
L’agenzia Fides lancia l’allarme: ogni anno
sono 70mila gli africani altamente qualificati
che lasciano il continente per raggiungere i
paesi occidentali.
Non solo metalli e pietre preziose, minerali
strategici, petrolio, legname pregiato, piante
ed animali esotici, ma anche “cervelli”, persone istruite e capaci. L’Africa continua a fornire al resto del mondo, la maggior parte delle
volte a prezzi irrisori, ricchezze immense,
indispensabili allo sviluppo delle nazioni più
avanzate. Un problema antico che affonda
nel colonialismo e prima ancora nell’era del
mercantilismo, ma che ha aspetti nuovi e
poco conosciuti. Uno di questi è la cosiddetta “fuga di cervelli”, persone per lo più giovani e capaci, che invece di rimanere nel loro
di identificazione sociale degli individui, ritornando nel
dibattito pubblico.
Nell’analisi del Presidente dell’Ascs, “i migranti, confrontati con una integrazione socio-economica deficitaria,
tendono a dare un valore sempre più forte alla appartenenza identitaria religiosa (e a quella etnica). Le loro rivendicazioni religiose finiscono così per esprimere un
desiderio di riconoscimento sociale, che va oltre il sentimento religioso stesso, e che diventa un ‘valore-rifugio’
attraverso il quale si intensifica e si ricostituisce l’identità
culturale”.
Questo nuovo scenario, dove il fatto religioso ha un ruolo
sociale e collettivo fondamentale, dovrebbe portare l’Europa a rivisitare la sua storia ed inventarne un nuovo capitolo, poiché, a differenza del processo avvenuto con il
cristianesimo, religione maggioritaria, le nuove religioni
portate dai migranti si trovano in una situazione minoritaria e sono fortemente svantaggiate, mentre non si è ancora instaurato un vero e proprio rapporto strutturale tra
il potere pubblico e le comunità religiose importate. Da
qui la necessità i legislatori europei inizino un processo
di adeguamento del loro diritto nazionale, elaborato in un
contesto storico di esclusivi rapporti con il cristianesimo.
R.S.
Luigi Minardi,
nuovo assessore regionale.
L
a Giunta
regionale
ha ufficializzato
la
nomina di
Luigi Minardi (DS) ad assessore. Minardi, 59 anni,
è attualmente presidente
del consiglio regionale,
carica da cui si dimetterà, probabilmente nella
seduta del 18 luglio ed
in cui dovrebbe essere
sostituito da Raffaele
Bucciarelli
(Comunisti
italiani). La Giunta ha approvato alcune delibere
per delimitare le spese
delle Aziende sanitarie
regionali. In particolare è
vietato conferire incarichi
re edilizie, i segni di una formazione
antica e le originarie funzioni economiche, sociali, politiche e culturali.
Gli operatori del commercio, turismo, artigianato e servizi che aderiscono il progetto si associano ponendosi come interlocutori privilegiati
per l’adozione di politiche di sviluppo comuni e promuovono iniziative
volte proprio alla conservazione, al
recupero, al restauro e alla rivitalizzazione del loro centro storico di
valore socio culturale, storico, architettonico e ambientale. Tale aggregazione, oltre a favorire l’immagine
globale dell’area, è anche una valida
risposta alla valorizzazione delle piccole medie imprese oscurate sempre
più dalle grandi strutture di vendi-
Paese preferiscono trovare un lavoro all’estero. Secondo una recente indagine delle Nazioni Unite, ogni anno, più di 70mila africani
altamente qualificati lasciano il continente,
attirati dai cosiddetti programmi di “immigrazione selettiva” avviati da diversi Paesi occidentali. Si tratta di un fenomeno che priva
l’Africa dei suoi migliori talenti, e che contribuisce non poco a tenere la maggior parte
degli Stati del continente nella spirale viziosa
del sottosviluppo e della povertà.
Se il fenomeno dell’emigrazione nei Paesi
occidentali non è nuovo, destano stupore le
dimensioni che tale avvenimento ha preso
negli ultimi anni. Il numero dei professionisti africani emigrati all’estero è triplicato negli ultimi 40 anni, con fenomeni paradossali
come quello che vede gli Stati Uniti ospitare
più medici nigeriani della stessa Nigeria. La
fuga di cervelli è particolarmente grave nei
settori scientifici e tecnologici, per i quali i Paesi africani sono costretti a colmare i
di studio e consulenza
nei diversi settori, o di
rinnovare quelli esistenti, senza l’approvazione
della Giunta regionale.
Anche l’acquisto di beni
e servizi per un improto
superiore a duecentomila euro, va sottoposto
all’autorizzazione della
Giunta. Nella conferenza
Stato-Regioni l’esecutivo
regionale ha espresso
parere favorevole alla
terza corsia dell’A 14, che
prevede il potenziamento
dell’autostrada nei tratti
Porto S.Elpidio-Pedaso e
Cattolica-Fano. Saranno
costruiti anche nuovi caselli autostradali e bretelle di raccordo.
ta. Il centro commerciale naturale è
quindi un elemento strategico per la
crescita e l’associazionismo delle piccole imprese commerciali. Il progetto pilota è un progetto complessivo
realizzato nell’area del centro storico
individuata dal Comune e prevede
obbligatoriamente il coinvolgimento
del Comune - che ha il ruolo cardine di promotore e coordinatore di
tutte le iniziative, la gestione della
rendicontazione finale e dell’intero
programma - e delle piccole e medie imprese del commercio, turismo,
artigianato e servizi coordinate dai
centri di assistenza tecnica autorizzati dalla Giunta. Le attività possono
essere svolte anche dalle Unioni dei
Comuni e dalle Comunità Montane.
vuoti provocati dalla mancanza di personale
qualificato locale, facendo ricorso a società
e tecnici occidentali, con un aggravio della
bilancia dei pagamenti e del fardello del debito estero. Sotto accusa per la fuga dei cervelli, sono quei programmi che permettono
di reclutare giovani diplomati provenienti
dal mondo intero, permettendo loro di terminare la loro specializzazione in occidente
e di ottenere una prima esperienza di lavoro. In sé si tratta di programmi lodevoli che
permettono di elevare il grado di istruzione
dei migliori giovani africani, però raramente
queste persone decidono di tornare nel loro
Paese di origine, allettate dall’alto livello di
vita del Paese di accoglienza. Per affrontare
questo fenomeno l’Unione Africana ha avviato un programma che mira al miglioramento
dell’istruzione, mentre le Nazioni Unite hanno creato un sistema di incentivi per i professionisti africani che intendono rimanere
nel proprio Paese.
3
Block Notes
Estate
marchigiana
2006
U
n testo e un prodotto
editoriale su cui i turisti e gli stessi marchigiani possano trovare indicazioni su come trascorrere
bene le proprie vacanze’.
Questa è per l’assessore
regionale al Turismo, Luciano Agostini, la seconda
edizione della pubblicazione ‘Estate marchigiana
2006’, una guida curata
dagli assessorati al Turismo e Cultura della Regione Marche, presentata ad
Ancona.
‘Dopo il successo e gli apprezzamenti dello scorso
anno ‘ha detto Agostini
- si è pensato di riproporre
questa iniziativa ulteriormente rafforzata anche
per il 2006. Un’iniziativa
che rispecchia una precisa strategia di governo:
quella che fa procedere in
stretta sinergia due assessorati regionali, il Turismo
e la Cultura, appunto’.
‘Estate Marchigiana 2006’
raccoglie in oltre 200 pagine un ricco calendario
di appuntamenti e proposte turistiche e culturali
disseminate nel territorio
e finanziate dalla Regione, dalle Amministrazioni
provinciali e dai Comuni.
Spettacoli di lirica, teatro
e danza, rievocazioni storiche, fiere e sagre paesane,
mercatini d’antiquariato
e d’artigianato locale: una
proposta di alto livello sia
nazionale che internazionale per soddisfare le esigenze dei turisti e del pubblico e valorizzare tutte le
eccellenze del territorio in
modo univoco.
Alla presentazione era
presente anche il dirigente
dell’assessorato alla Cultura, Raimondo Orsetti, il
quale ha sottolineato come
ormai il marchio dell’estate
marchigiana sia notevole e
visibile all’esterno, grazie
anche ai siti web dei due
assessorati regionali che
hanno collaborato insieme
per un progetto unitario
e completo. Infatti, il volume è consultabile anche
in versione telematica sul
portale della Cultura e su
quello del Turismo della Regione: www.cultura.
marche.it e www.turismo.
marche.it. ‘Estate Marchigiana 2006’ sarà edito il
40 mila copie e verrà distribuito in tutti gli Uffici
Iat (Informazione e Accoglienza Turistica) della
Regione, nei Comuni e nei
luoghi dove si svolgono gli
eventi. All’interno della
pubblicazione si trovano
anche due cartoline per
richiedere agli assessorati
ulteriori informazioni sulle attività culturali della
regione, oltre al materiale
promozionale. Inoltre, telefonando al numero verde 800222111 (attivo dal
lunedì al sabato dalle ore
9 alle 19) è possibile avere
tutte le informazioni sull’offerta ricettiva, turistica,
culturale oltre
agli orari dei
musei,
delle
iniziative e dei
mezzi di trasporto.
4
13 luglio 2006
Senigallia
cultura “Scritture migranti”, incontri con la letteratura italiana migrante, la nuova narrativa e le contaminazioni culturali
Italiano, lingua di incontri
Uno sportello
di mediazione culturale
A
L
a Scuola di Pace “Vincenzo
Buccelletti” di Senigallia, la Comunità Volontari per il Mondo di
Ancona e l’Associazione “Luoghi in
Comune”, hanno organizzato con il
patrocinio del Comune di Senigallia
tre serate di “intercultura” nel quartiere del Porto.
Sarà Via Carducci a ospitare nei
prossimi tre giovedì (13, 20 e 27 luglio) questi appuntamenti, che sotto il titolo di “Scritture migranti” si
pongono l’obiettivo di presentare la
letteratura italiana migrante come
momento di incontro e di conoscenza reciproca rivolto a tutta la
cittadinanza.
Le serate – il cui inizio è sempre
previsto per le ore 21 – inizieranno
con la lettura di testi in lingua italiana opera di scrittori di varie etnie
e ormai riconosciuti a livello nazionale. Seguirà un dibattito come
momento di confronto e scambio
di esperienze, mentre alle ore 22,30
ognuna delle tre serate si concluderà con spettacoli musicali e di danza
tipici dei paesi di origine dei singoli
scrittori, pensati e realizzati insieme alle associazioni degli immigrati
attive nel Comune di Senigallia.
Promuovere la conoscenza della letteratura migrante sarà senza
dubbio una suggestiva fonte di arricchimento per la cultura italiana
ed europea, un passo fondamentale
per il dialogo, il confronto e l’innovazione.
Le manifestazioni senigalliese otterranno inoltre il risultato di promuovere momenti di incontro tra
cittadini autoctoni e immigrati,
valorizzando al contempo Via Carducci come luogo multietnico per
eccellenza della città.
Michela Gambelli
pesca La proposta dell’assessore regionale Paolo Petrini
l Centro per l’Impiego di Senigallia verrà
aperto uno sportello di mediazione culturale per gli immigrati. Dal 17 luglio negli
uffici dell’ex Hotel Marche sarà attivo un nuovo servizio rivolto agli extracomunitari che si
occuperà esclusivamente dell’inserimento nel
mondo del lavoro. Un progetto, che sarà sperimentato per un anno, che vede insieme il
Comune di Senigallia con l’assessorato ai Servizi alla Persona, l’Ambito sociale numero 8 e
naturalmente il Centro per l’Impiego. Questo
nuovo ufficio si occuperà principalmente di
una funzione informativa su quelle che saranno le opportunità di inserimento lavorativo, le procedure di regolarizzazione. Previsto
anche un protocollo d’intesa con la Questura
di Ancona per rendere più scorrevole la procedura sull’ immigrazione.
Nel 2005 il Centro per l’Impiego ha registrato
3.600 disoccupati stranieri suddivisi tra 2.377
donne e 1.223 uomini. La nazionalità con il
maggior numero di disoccupati è quella albanese con 68, segue la Romania con 24 e
infine quella macedone con 22. Il nuovo servizio va ad aggiungersi ai già esistenti sportelli informativi integrati attivati nel 2003
dall’Ambito sociale numero 8. Sezioni (presenti a Senigallia in via Podesti 63 al quale
fanno riferimento Castelcolonna Monterado
e Ripe, a Ostra in piazza dei Martiri 5 che ha
competenza anche per Ostra Vetere, a Serra
De’ Conti in via Marconi 6 a cui si rivolgono
anche i Comuni di Arcevia, Barbara, Castelleone di Suasa e Corinaldo) che si occupano
principalmente di informazioni ed aiuto per
il disbrigo di pratiche burocratiche
Il programma delle tre serate:
- Giovedì 13 luglio incontro con
Muin Masri (Palestina); la serata,
moderata dal critico letterario Alfio
Albani, proseguirà con animazione,
musica e cucina tipica araba;
- Giovedì 20 luglio incontro con
Kossi Komla-Ebri (Togo), autore del
libro “Imbarazzismi”; la serata, moderata dal giornalista Jean Leonard
Touadi, si concluderà con canti e balli di donne nigeriane;
- Giovedì 27 luglio incontro con Rosana Crispim Da Costa (Brasile), premiata al concorso letterario Eks&Tra
2006 per la raccolta di poesie “Desejo
– Il mio corpo traduce molte lingue”;
la serata, moderata da Roberta San
Giorgi, presidente dell’associazione
Ecs&Tra, proseguirà con la performance di Bob Dusi, Banda Charanga e della stessa Rosana Crispim Da
Costa.
artigianato Dal 12 al 16 luglio, nel prato della Rocca, prodotti d’arte
Fermo pesca alternato Torna la Mostra - mercato
L
U
n fermo biologico di pesca diffe- operatori economici. Il fermo prevede
renziato per specie e aree geogra- l’interruzione obbligatoria all’attività
fiche, e diversificato nel tempo. E’ la di pesca per 26 giorni consecutivi dal
proposta dell’assessore regionale alla 31 luglio al 25 agosto da Trieste a Terpesca Paolo Petrini, a poche settimane moli; dal 7 agosto al primo settembre
dall’inizio del fermo nazionale, forse da Manfredonia a Bari; dal 4 al 18 setl’ultimo fissato senza il diretto coinvol- tembre, da Brindisi a Imperia. Secondo
gimento delle Regioni. Con l’entrata in Petrini, a livello scientifico “un periodo
vigore del nuovo Fondo Europeo per la di interruzione unico non permette a
Pesca (Fep), che per la prima volta pre- tutte le specie ittiche di trarre il dovuvede un cofinanziamento europeo per to beneficio”. Dunque, osserva Petrini,
il fermo, dovranno infatti essere coin- “è giunto il momento di riconsiderare i
volti anche il mondo della ricerca e gli metodi di applicazione del fermo”.
I
a denti stretti
medici gli hanno tolto un rene dopo essere stato picchiato brutalmente. E’ l’altra faccia di una domenica dedicata alla
festa per la vittoria degli azzurri ai Mondiali, l’altro lato della medaglia che non ha
risparmiato niente e nessuno. Atti vandalici, feriti e un conto salato per l’amministrazione comunale è il primo bilancio
di una giornata che resterà nella storia. E
appare come una vera e propria vendetta
quella messa in atto a poche ore da ItaliaFrancia da A.G.R., un uomo originario
tedesco ma da anni residente a Senigallia che ha aggredito e picchiato a sangue
Gino Colasurdo, 44 anni di Ostra Vetere.
Secondo una prima ricostruzione dei carabinieri della compagnia di Senigallia il
tedesco, che al momento è rinchiuso nel
carcere di Montacuto, sarebbe entrato di
soppiatto in una abitazione di via Puccini dove si trovava la vittima scavalcando
una finestra. Motivo: una precedente
convivenza difficile che avrebbe messo
in cattiva luce A.G.R. con il padrone di
casa. L’aggressore si è avventato contro il
44enne che in quel momento guardava la
televisione a casa di un amico. A.G.R. l’ha
afferrato, l’ha fatto cadere in terra, e lo ha
colpito selvaggiamente con pugni e calci:
dopo essersi sfogato ha lasciato l’abitazione nello stesso modo in cui vi era entrato
e se l’è svignata. Gino Colasurdo é rimasto a terra sanguinante e semisvenuto:
alle 20, mentre la città si fermava per la
partita, è riuscito a raggiungere il pronto
soccorso cittadino dove gli hanno riscontrato numerose ferite ma soprattutto un
trauma cranico e danni al rene sinistro.
e note della Banda di Senigallia hanno dato il via alla
settima edizione della ‘Mostra
Mercato’, appuntamento estivo
tra i più apprezzati in città. Dal
12 al 16 Luglio, torna infatti la
Mostra Mercato Regionale dell’Artigianato Artistico, presso i
giardini della Rocca Roveresca.
Molti degli artigiani che esporranno durante questa settima
edizione sono già delle vecchie
conoscenze, ma ci sono anche
diverse novità come le terrecotte di Squillace. Un’altra novità
per quest’anno saranno i laboratori didattici e creativi per i
più piccoli. Anche quest’anno la
Expo Marche, su incarico delle
associazioni Cna e Confartigianato, ha organizzato la mostra
che tenta di coniugare la creatività artigiana con il gusto e la
a cura di
cura del dettaglio dell’artista.
Tra gli espositori torna l’artigianato artistico di Macerata,
Ripe, Monterado, Castelcolonna, Mercatello sul Metauro con
il pregiato tombolo, il merletto
di Offida. Per i più piccoli sarà
possibile frequentare dei laboratori didattici creativi gratuiti
di decoupage, della lavorazione
del legno, della pittura e della
decorazione insegneranno e
trasmetteranno i piccoli segreti
della propria arte.
Di notevole interesse sarà anche
la presenza dei vecchi mestieri,
della mostra di telefoni d’epoca, l’arte presepiale di Napoli, la
ceramica di Gualdo Tadino, il
cristallo di Colle Val D’Elsa, il
corallo di Torre del Greco e la
lavorazione delle erbe palustri
di Bagnocavallo.
Giuseppe Nicoli
Dill’ al monc’ in piazza
• Il Vescovo di Jesi e nostro
carissimo conterraneo, Mons.
Gerardo Rocconi, in questi giorni ha benedetto in città la rinnovata
Caserma dei Carabinieri in Corso Matteotti
chiedendo, per chi vi opera, la “protezione
del Signore. I lavori di ristrutturazione dell’antico monastero delle Clarisse hanno consentito di ricavare dei locali dove ospitare un
eventuale presenza di donne carabiniere.
• Ha preso il via, lunedì 10 luglio, una campagna di rilevamento del traffico e della
sosta. Al progetto lavoreranno, per tre settimane, tre pattuglie della polizia municipale, che saranno affiancate da sedici studenti
dell’ultimo anno dell’Ipsia. L’obiettivo dell’iniziativa è quello di entrare in possesso di
dati estivi aggiornati per redigere il nuovo
piano urbano della mobilità.
• Conto alla rovescia per la riapertura della
Rotonda a mare. Gli arredi richiameranno
alla memoria le atmosfere e lo stile degli
anni ’30, periodo della prima inaugurazione
del simbolo turistico della città. Nel piazzale della Libertà sarà posizionato il palco sul
quale domenica 16 si esibirà Fred Bongusto.
Tutti sperano che questa volta la Rotonda
non debba subire, come in passato, ulteriori attacchi del tempo e degli agenti corrosivi
del mare, che hanno caratterizzato la travagliata storia della Rotonda a mare, tracciata
dall’architetto Claudia Conforti nel suo libro “Senigallia, una Rotonda sul mare”.
E in tanti sperano che finalmente questo
luogo torni ad essere punto di riferimento
per la cultura senigalliese.
13 luglio
Senigallia
ambiente A Senigallia il primo incontro sulla nuova raccolta rifiuti
Rivoluzione cassonetti
U
na vera e propria rivoluzione ti per un giorno intero, più volte a
che trasformerà totalmente il settimana. In questo modo soltanto
sistema della raccolta dei rifiuti so- il secco non riciclabile sarà trasferilidi urbani a Senigallia e non solo. to in discarica.
La spiaggia di velluto infatti, come “E’ un sistema che va a modificacomune capofila del progetto che re completamente le abitudini dei
entro il 2007 sarà operativo a pieno cittadini -afferma il presidente del
regime in tutti i 33 comuni ricaden- Cir33 Massimo Cecchettini- ma
ti nell’ambito del Cir33, il Consor- presenta notevoli benefici perchè
zio Intercomunale Vallesina-Misa, scompariranno i cassonetti, contrisperimenterà la nuova raccolta a buendo a risolvere anche i problemi
partire da luglio nel quartiere del- legati a volte alla poca igiene, e si
le Saline e del relativo lungomare, ridurrà notevolmente il peso delle
e a Marzocca e Montignano. Dal discariche dato che diminuisce il
1° gennaio 2007 la rivoluzione sarà conferimento”.
obbligatoriamente estesa a tutto il “In aggiunta a questo nuovo sistema
territorio comunale.
si raccolta, restano attivi il centro
Concretamente, dopo aver separa- ambiente di Borgo Bicchia (per la
to in casa la frazione organica dei raccolta differenziata) e il progetto
rifiuti, la carta, il vetro e la plastica, Separati in casa, per la raccolta della
questi rifiuti non saranno più get- frazione umida dei rifiuti -aggiunge
tati nei cassonetti ma in appositi l’assessore alla qualità urbana Maucontenitori che saranno posiziona- rizio Mangialardi- si passerà poi
dall’attuale tassa in base alle superfici degli edifici, ad una tariffa calcolata sulla quantità dei rifiuti non
riciclabili effettivamente prodotta.
Ci apprestiamo ad una svolta epocale e i cittadini saranno informati
con una serie di incontri”.
La campagna di sensibilizzazione,
che è stata finanziata dalla Provincia
di Ancona ed è stata studiata dalla
cooperativa Erica di Ceva (Cuneo),
si svolgerà da luglio a dicembre
2006 e sarà suddivisa in due fasi: a
luglio interesserà i 9 Comuni della
Valle del Misa (Senigallia, Monterado, Ripe, Corinaldo, Ostra, Barbara,
Castelleone di Suasa, Ostra Vetere,
Serra de’ Conti) e Monsano); da
ottobre a dicembre coinvolgerà gli
altri 23 centri da Fabriano, Genga,
Sassoferrato a Jesi e tutti quelli della
Vallesina.
L.M.
sabato 15 luglio l’inaugurazione del simbolo turistico di senigallia
Rotonda, il taglio del nastro
L
a Rotonda a Mare è un luogo
unico nel suo genere per storia
e tradizione. Fin dalla sua costruzione ha avuto un ruolo peculiare
nella vita della città. Nata negli
anni ’30 per favorire il rilancio
turistico della Riviera ed in particolare della nostra Regione viene
subito destinata alle funzioni più
disparate, di volta in volta si “trasforma” da semplice luogo di incontro in cinematografo, sala da
ballo, bar e palcoscenico per sfilate
di moda. A partire dal Secondo
Dopoguerra la Rotonda a Mare diventerà il simbolo della mondanità
e del divertimento ospitando i migliori musicisti, cantanti, orchestre
dell’epoca, lasciando spazio alle
esperienze locali di qualità.
La Rotonda a Mare è quindi un
luogo magico, pieno di suggestioni e ricordi impresse in maniera
indelebile nel cuore dei cittadini
senigalliesi. Una programmazione
per questa struttura non può che
tenere conto delle sollecitazioni
del territorio. Ma allo stesso tem-
po le peculiarità e le preziosità
storico architettoniche, la sua posizione privilegiata, quasi sospesa
tra il cielo ed il mare, la sua unicità, la proiettano immediatamente
in una dimensione internazionale.
Ecco, la Rotonda a Mare deve fondere tradizione ed innovazione,
fare tesoro del passato per proiettarsi nel futuro, giocando d’anticipo sulle nuove tendenze culturali.
Il mosaico di Enzo Cucchi introduce al nuovo marchio “RAM”, sintesi
di memoria e futuro, veicolo verso
il mondo di una nuova immagine
di Senigallia. Qualsiasi identità
parla un linguaggio simbolico, il
marchio nella sua struttura interna contiene altri simboli, altri racconti. Il valore del marchio RAM
è fondato su questa ambiguità tra
passato e presente tra possibile e
impossibile, tra utopia e realtà.
Anche la programmazione degli
eventi, in questa prima fase, tiene
conto di questo processo di fusione, proponendosi su vari livelli
dal semplice intrattenimento, alla
musica alle orchestre che storicamente hanno suonato alla rotonda,
lo spettacolo, fino ad arrivare alla
letteratura ed all’arte contemporanea. Un caleidoscopio di proposte
raggruppate in contenitori ideali,
che daranno vita ad un estate intensa fatta di musica, cultura e divertimento.
C.S.
l’opinione del consigliere mariani
Il “caso Bubamara”
I
l 5 luglio scorso gli operatori del Centro di Aggregazione Giovanile Bubamara annunciavano che
“il contratto di lavoro degli
operatori non è stato rinnovato dalla amministrazione comunale e non si
Domenica 16 luglio - ore 22,00
Fred Bongusto,
“Una Rotonda sul Mare”
Marisa Laurito
Orchestra, “Voilà Marisa”
di luglio
hanno certezze rispetto al
futuro”. Pludiche, e ricreative. Due giorni dopo: “I
contratti degli operatori
sono stati riconfermati fino
al 31/12/2006”. Il consigliere Mariani ci ha inviato una
sua riflessione in proposito.
Il problema si può scindere in due parti. La prima è trasversale e riguarda la precarizzazione del lavoro. La legge
30, impropriamente detta legge Biagi, è intervenuta sulla
contrattualizzazione dei rapporti di lavoro incidendo addirittura, non già e non solo sui diritti dei lavoratori, bensì
sulla loro dignità: anche nelle civilissime Marche ad alcuni lavoratori viene confermato il rinnovo settimanale del
contratto con un SMS il venerdì pomeriggio.
Così una pubblica amministrazione, specie se di centrosinistra (senza trattino), non può e non deve giocare con la
dignità dei lavoratori è cosa assi poco commendevole, ed
è ora passata che il problema della stabilizzazione di un
precariato a volte consolidato e con una professionalizzazione ormai irrinunciabile vada affrontato e risolto, una
volta per tutte, dall’amministrazione comunale.
La seconda problematica è inerente alle risorse economiche in generale e a quelle per le politiche giovanili in particolare. La seconda variazione di bilancio 2006 ha denotato, per il mantenimento dei servizi che la città oggi ha, un
ulteriore fabbisogno di 366 mila euro. Obiettivo che è stato
raggiunto anche attraverso riduzioni di spesa per 179 mila
euro, così da far fronte al rispetto del “patto di stabilità”
imposto dalla finanziaria nazionale.
In questo frangente, prendersela con l’assessore alle politiche giovanili, che invece di diminuire le attività delle
proprie deleghe è riuscito a movimentare risorse esterne a
salvaguardia del mantenimento dei progetti educativi in
atto, è un po’ come sparare sulla Croce Rossa.
È certo, invece, una precisa responsabilità collegiale di
sindaco e giunta destinare con assoluta oculatezza le esigue risorse di questo esercizio finanziario: solo per fare un
recente esempio, leggere l’interrogazione di un consigliere
comunale sui costi di una sfilata per “aspiranti” spose, fa
pensare che Cenerentola non doveva certo essere tra quelle. Chissà che quella sera la matrigna non l’avesse segregata al Bubamara?
A fronte della creazione di un dicastero nazionale dedicato alle “politiche giovanili”, dovrà essere iniziativa del consiglio comunale, laddove la giunta dovesse continuare a
immaginare l’aggregazione giovanile, i bisogni dei giovani,
i progetti educativi e le strutture per l’attuazione di questi
come materia residuale, riportare sulla rotta programmatica chi è stato chiamato al governo della città: questo
già in fase di predisposizione del bilancio preventivo 2007,
attraverso la previsione delle risorse necessarie ad attivare strutture, professionalità e progetti che Senigallia e i
giovani senigalliesi vogliono e devono avere, senza condizionamenti di terzi o scelte che fanno l’occhiolino al tanto
osannato “mercato” ma che a questo si devono poi piegare.
Marcello Mariani
presidente Commissione Bilancio
Sabato 15 luglio - ore 21,30
La notte della Rotonda
gli eventi
5
Venerdì 21 luglio - ore 22,00
Senigallia Letterature:
Tiziano Scarpa
Sabato 22 luglio - ore 22,00
Lee Konitz trio
Domenica 23 luglio - ore 22,00
Federico Mondelci e i Solisti dell’Orchestra
da Camera delle Marche
Venerdì 28 luglio - ore 22,00
Arturo Stalteri
Sabato 29 luglio - ore 22,00
Renato Sellani
Domenica 30 luglio- ore 23,00
Senigallia Letterature:
Alberto Castelvecchi
e Pulsatilla
un progetto della fondazione Cassa di risparmio di jesi ha rafforzato l’attività dell’associazione senigalliese
Camminiamo insieme. Contro le dipendenze
L
’associazione “Camminiamo Insieme – familiari ed
amici contro le dipendenze patologiche” di Senigallia,
grazie al progetto presentato ed accolto dalla Fondazione
Cassa di Risparmio di Jesi è riuscita ad aiutare concretamente dei giovani che stanno lottando per uscire dal disagio della tossicodipendenza e dall’esclusione sociale.
La nostra Associazione è presente a Senigallia da diciotto
anni (come A.Ge.T.) ora come Camminiamo insieme, è costituita da genitori e volontari che insieme lottano per prevenire e superare dipendenze da droghe, alcool, psicofarmaci e gioco d’azzardo; tante storie che drammaticamente
entrano nella vita di tante famiglie, molto spesso sgomente
ed impotenti davanti ad un problema così grande e così
difficile da superare. L’Associazione: • offre gruppi di auto- blema della dipendenza, con la finalità di individuare le
aiuto guidati da una psicologa con ventennale esperienza problematiche dei singoli e incoraggiarli ad intraprendere
nelle dipendenze; • svolge azione di sensibilizzazione nei percorsi che possano portare verso il pieno recupero.
confronti delle famiglie, delle scuole, delle istituzioni per Si sono presentati dei casi (ragazzi che non avendo famiglie
iniziative di prevenzione del disagio giovanile, dell’emargi- in grado di sostenerli né economicamente ed affettivamennazione e delle tossicodipendenze,
te) li abbiamo aiutati anche da un punto di vista economico
L’associazione grazie a questo progetto ha ampliato la sua (piccole spese personali) a volte anche un libro, una telefoattività cogliendo i bisogni di alcuni giovani ex-tossicodi- nata ai familiari, al legale può aiutare l’aspetto psicologico
pendenti, aiutandoli nel concreto, sostenendoli nei proble- “messo a dura prova dalla condizione detentiva”.
mi legali, a volte penali, e nel difficile percorso del reinseri- Camminiamo Insieme ringrazia sentitamente La Fondamento sociale.
zione Cassa Risparmio d Jesi per avere sostenuto e condiNel 2005 ha iniziato un ‘attività di ascolto in carcere, in- viso nuove iniziative intraprese dall’Associazione.
contrando persone detenute per reati derivanti dal proAngela Crescimbeni
6
13 luglio 2006
Chiesa
MISNA
Dramma immigrazione
Quarantuno migranti irregolari partiti dalla
Mauritania e diretti verso l’arcipelago spagnolo delle Isole Canarie sono stati salvati dalla
‘Guardia Civil’ spagnola quando si trovavano
35 miglia al largo dalla località di Nouadibou, diventata nelle ultime settimane uno dei
principali punti di partenza dalla Mauritania
e dall’Africa occidentale per i clandestini diretti in Europa. I migranti sono stati salvati
grazie al telefono cellulare del ‘quarantaduesimo’ viaggiatore, un giornalista spagnolo
della testata ‘El Mundo Tv’, Fernando Quintela, imbarcatosi illegalmente per realizzare
un servizio sui viaggi della disperazione verso
la Spagna. Intanto nel fine settimana altre
decine di persone sono sbarcate alle Canarie:
sabato sono arrivati 33 disperati, tra i quali 4
minori; domenica 112 migranti alla deriva sul
loro cayucco sono stati tratti in salvo a circa
300 miglia dalle Canarie da una nave-ospedale spagnola. Sono quasi 300 le persone giunte
illegalmente alle Canarie nell’ultima settimana, nonostante i dispositivi di controllo attuati
dalle autorità spagnole, europee e di alcuni
paesi nordafricani, a cominciare dal Marocco.
agenzia di stampa dei missionari
Violenze in Nepal
Almeno 20 persone sarebbero state uccise
in Nepal negli ultimi due mesi, nonostante
il cessate-il-fuoco tra governo e ribelli maoisti. Lo denuncia la Commissione nazionale
nepalese per i diritti umani (Nhcr), secondo
cui almeno 5 persone sarebbero state assassinate dalla guerriglia anti-governativa, sei
dalle forze armate nazionali, tre dai gruppi
di vigilantes paramilitari attivi in alcune regioni mentre altre sei avrebbero perso la vita
a causa di attentati dinamitardi di varia matrice. Il Nhcr esprime la sua preoccupazione
per questi episodi di violenza accaduti dallo
scorso 5 maggio, data della tregua, ad oggi.
Governo e guerriglieri maoisti stanno cercando un accordo per sedersi al tavolo delle trattative e decidere tempi e modalità per
convocare un’Assemblea costituente. Tra gli
elementi di contrasto, oltre ai molti casi di
violenze e sparizioni da una parte e dall’altra per i quali viene chiesta giustizia, vi è la
forma del nuovo Stato: i maoisti vorrebbero
trasformare l’attuale monarchia in una repubblica.
Profughi ad Haiti
Almeno 214 cittadini haitiani sarebbero stati
rimpatriati a forza solo nell’ultima settimana
dalla vicina Repubblica Dominicana: lo ha
fatto sapere il ‘Gruppo d’appoggio ai rimpatriati e ai rifugiati’ (Garr), secondo cui tra i
deportati vi sarebbero 8 bambini, 15 donne
e 191 uomini adulti. Due migranti, tra l’altro, sarebbero in gravi condizioni di salute
e almeno uno di loro sarebbe stato ferito a
colpi di arma bianca. Secondo i comitati per
i diritti umani haitiani, solo nel mese di giugno sono state deportate dalla Repubblica
Dominicana a Haiti almeno 2.343 persone, la
maggior parte delle quali (1.473) attraverso
la località di frontiera di Belladère, uno dei
tre punti centri frontalieri con Ouanaminthe
(770 deportati) e Savanette (100). “Le poche
strutture disponibili per l’accoglienza oltre il
confine sono del tutto insufficienti a ricevere
un flusso così massiccio di persone, costrette
in condizioni assolutamente precarie” sostiene il Garr.
Profughi ad Haiti
Quasi un milione di etiopi ha perso la vista
e altri 4 milioni sono ipovedenti a causa di
malattie che avrebbero potuto o potrebbero
essere curate facilmente, su una popolazione di circa 75 milioni di abitanti. Questi dati,
diffusi da ‘Orbis International’, un centro
oftalmologico con base a New York, fanno
dell’Etiopia uno dei paesi al mondo con la
più alta incidenza di malattie dell’apparato
visivo. L’impossibilità di curare infezioni, la
carenza di vitamina A e le cattive condizioni
igienico-sanitarie sono le principali responsabili delle centinaia di migliaia di persone
che ogni anno si ammalano di malattie oftalmologiche; spesso i nuovi malati vivono
nelle zone rurali e più periferiche del paese
e, oltre a non avere facilmente a disposizione
un medico, sono anche privi della necessaria
educazione sanitaria di base. Le principali malattie di cui soffrono gli etiopi, che poi
degenerano in cecità, secondo ‘Orbis’ sono
la cataratta, il glaucoma e il tracoma, oltre a
una serie di altre patologie oculari.
verso verona Disabilità e comunità cristiana, una testimonianza
Il valore del limite
U
na presenza “muta”, ma che proprio dal suo apparente silenzio
“parla” alla comunità cristiana e più in
generale “a tutti gli uomini”, ricordando
loro che “l’umanità è relazionalità, non
individualità o individualismo. L’uomo
può rifiutarlo, ma è provocato dal disabile, che in un certo senso svela all’uomo la sua piena umanità”. A partire
dalla “fragilità”, dal “senso del limite”
che ti porta “ad aver bisogno dell’altro
come luogo di ricchezza in cui si cresce
vicendevolmente”. Don Luca Palazzi ,
sacerdote della diocesi di Modena - anche lui disabile - ci racconta cosa significa “trasmettere la fede” nell’ambito
della catechesi dei disabili, partendo
dalla consapevolezza dell’esperienza
sul campo.
Cosa “dice” il disabile alle nostre comunità?
Io credo che la disabilità sia prima
di tutto un pungolo, che ricorda alla
Chiesa che la fede si trasmette attraverso la vita. In genere, siamo abituati a
una modalità di trasmissione della fede
solo, o prevalentemente, intellettiva:
siamo convinti che non si può trasmettere la fede se non si può parlare. Il disabile, invece, è già di per sé una presenza che parla, anche se resta muto.
Parla con la sua gestualità, i suoi sorrisi,
a volte anche con le sue intemperanze.
A partire dalla propria fragilità, il disabile ricorda a chi non lo è l’importanza
di prendere la dimensione del limite,
tipica di ogni essere umano ma che per
il disabile è un punto di partenza con
cui dovrà sempre e comunque fare i
conti, che lo voglia o no. Attraverso la
relazione comunicativa si può imparare insieme a partire dal limite umano
per entrare nella logica della reciprocità, superando nei confronti del disabile la logica solo del dare, ma accettare
anche il ricevere contro ogni forma di
autosufficienza e nel rispetto di tutti”.
Quella del disabile è, dunque, una
dimensione profetica perché “di rottura” rispetto a quella dominante.
Trova “cittadinanza” nella Chiesa?
C’è ancora moto da fare, nelle parrocchie, in fatto di accoglienza dei disabili
nella vita concreta della comunità. Si
ha paura, in genere, di avventurarsi in questo campo, perché si teme di
non avere le necessarie competenze,
giudicate molto elevate. Per questo è
importante avvicinarsi alla situazione dell’handicap in modo rispettoso e
senza pregiudizi: la prima cosa di cui
i disabili hanno bisogno è respirare la
fede in una famiglia allargata, tenendo
conto delle fatiche e sofferenze delle
loro famiglie.
E nella società?
Come nelle nostre comunità ecclesiali,
il vero problema è la disabilità adulta. I
disabili non ci sono nel tessuto sociale,
sono solo assistiti: sia nella Chiesa che
nella società, il disabile adulto è quello che patisce di più. Finché c’è il tessuto scolastico, l’iniziazione cristiana
dei fanciulli, la presenza dei genitori, il
disabile, se accolto, può contare su una
rete di soggetti che l’aiutano: quando
lavora, invece, il disabile è solo. Per
vivere pienamente la propria cittadinanza civile ed ecclesiale, invece, i disabili non si ritengono solo oggetto di
diritti e attenzioni, ma soggetti attivi
e responsabili. La presenza di persone
disabili all’interno delle comunità civili
ed ecclesiali può contribuire a generare percorsi di senso in una società all’interno della quale la cittadinanza sia
vissuta come fraternità.
La presenza dei disabili può diventare, e in che modo, uno “stimolo” a
ripensare lo “stile” della catechesi e
dell’annuncio della fede?
Ad esempio, indicando l’esigenza del
primato della qualità sulla quantità,
che in termini di comunicazione e annuncio della fede significa poter lavorare in piccoli gruppi, personalizzando la proposta. In alcune diocesi, è un
processo già in atto: per quanto riguarda la mia, penso ad un gruppo di bambini che si preparano alla comunione.
Insieme con la loro catechista, tutte le
settimane, si sono incontrati prima del
consueto appuntamento di catechismo
per pensare all’incontro e al tema, e a
come poterlo dire proprio a partire dai
bisogni del loro amico e coetaneo, un
bambino down. Lui è molto contento
di questo racconto voluto apposta per
lui, e i suoi genitori anche, che grazie
a questa speciale modalità di trasmissione della fede riescono a coinvolgerlo
pure nelle liturgie domenicali.
a cura di M.Michela Nicolais
qualche idea a margine del v incontro mondiale delle famiglie
Intravedere la grazia
A
mare ed essere amati: è questo in
fondo - come ci ricorda Madre Teresa, e non solo lei - ciò per cui siamo
stati creati, ciò a cui aspiriamo, ciò che
riesce a dare un senso alla nostra vita,
ciò che calma la nostra inquietudine.
Ed è la famiglia - come ci ha ricordato
Benedetto XVI in occasione del V Incontro mondiale delle famiglie tenutosi
nei giorni scorsi a Valencia – “l’ambito privilegiato dove ogni persona
impara a dare e ricevere amore”. Quel
luogo dove si fa esperienza dell’attesa,
dell’accoglienza, della diversità, anche del conflitto, di Dio; dove i valori
si apprendono per osmosi, la Parola
si spezza con il pane, la solidarietà si
trasmette di generazione in generazione. Quel microcosmo dal quale ci
si affaccia gradualmente alla vita con
la consapevolezza di avere un punto
di riferimento, un faro al quale poter
sempre volgere lo sguardo anche da
molto lontano; quella palestra dove si
costruisce la propria identità e dove ci
si allena per mettere alla prova libertà
e fiducia. Ormai lo sappiamo bene: la
famiglia è in crisi, è in difficoltà, ma è
tutt’altro che in estinzione; le funzioni
che svolge rappresentano un bene sociale che rimane per la maggior parte
delle persone insostituibile: la famiglia,
infatti, permette a un individuo di sviluppare amore e sicurezza e, cosa più
importante, la capacità di avere fiducia
negli altri, che è il prerequisito di qualsiasi legame più ampio.
Come ha detto il Papa a Valencia: “La
famiglia è un’istituzione intermedia tra
l’individuo e la società, e niente può
supplirla totalmente. L’esperienza di
essere accolti ed amati da Dio e dai nostri genitori è il fondamento solido che
favorisce sempre la crescita e lo sviluppo autentico dell’uomo e che tanto ci
aiuta a maturare durante il cammino
verso la verità e l’amore, come anche
ad uscire da noi stessi per entrare in
comunione con gli altri e con Dio”.
Il punto è che tutto questo non nasce per magia né è dato una volta per
tutte: è una realtà da costruire giorno
per giorno con l’impegno di tutti e con
l’apporto determinante di Dio.
Su questo aspetto non si insiste ancora
abbastanza: sul fatto che essere cattolici o sposarsi in Chiesa non immunizza dalle difficoltà, dalle tentazioni, dai
mille ostacoli che una famiglia “normale” si trova oggi quotidianamente
ad affrontare. Non siamo migliori degli altri e giustamente Benedetto XVI
ha richiamato l’importanza che le famiglie non siano sole, ricordando alla
comunità cristiana, in particolare alle
parrocchie e alle diverse associazioni
ecclesiali, la responsabilità di offrire
sostegno, stimolo e alimento spirituale.
Se, prima di lamentarci per il comportamento poco adeguato dei bambini
durante la Messa o per la mancanza di
disponibilità a fare qualche servizio in
parrocchia da parte degli sposi, riuscissimo a far loro anche solo intravedere
la grazia del sacramento del matrimonio, la certezza della presenza dello
Spirito, la fedeltà di un Dio che con la
coppia si compromette, allora davvero
la famiglia non sarebbe più un problema, ma una risorsa, per la società e per
la Chiesa.
Allora l’evangelizzazione e la conversione dei cuori non sarebbero solo
obiettivi dei documenti pastorali.
Fabiana Martini
direttrice del Settimanale
La Vita Nuova - Trieste
il concorso scolastico promosso dal movimento per la vita
La prima sfida è quella della vita
L
a prima sfida è la vita: questo il titolo del XIX° concorso scolastico
Europeo, indetto dal Movimento per
la Vita Italiano, in collaborazione con
il Forum delle Assicurazioni Familiari,
dell’Age, dell’Uciim e dell’Agesci, riservato agli studenti delle ultime tre classi
delle scuole superiori.
Il concorso si svolge in tutta Italia e la
selezione avviene prima in sede cittadina poi in sede regionale e intende
sollecitare il dibattito nelle scuole per
preparare i giovani ad affrontare tematiche di straordinaria attualità.
Alla sede del Movimento per la Vita di
Senigallia sono pervenuti ben 110 elaborati dal Liceo Scientifico, Liceo Classico e Psico-pedagocico, Istituto Alber-
ghiero, Istituto Tecnico “Corinaldesi”.
In sede cittadina sono risultati vincitori
i seguenti ragazzi:
Liceo Scientifico: 1) Cognini Filippo,
2) Luca Ptrignani, 3) Savini Maria, 4)
Zampa Roberto, 5) Serrani Valeria, 6)
Pieroni Federica, 7) Manoni Giulia. Liceo Classico Psico pedagogico: 1) Abbrugiati Gloria, 2) Contini Veronica.
Istituto Alberghiero: 1) Fanelli Antonia,
2) Greganti Federica,3) Correani Gloria, 4) Marchionni Melania, 5) Carbonari Giorgia, 6) Vitalutti Giacomo, 7)
Donati Elisa, 8) Pelosi Martina, 9) Ceccarelli Elena. Istituto Tecnico “Corinaldesi”: 1) Fattorini Andrea, 2) Avellini
Silvia.
Questi ragazzi saranno premiati duran-
te una conferenza stampa che si svolgerà nella sede del Movimento per la Vita
e durante la quale verranno letti alcuni
dei brani più significativi, tratti dagli
elaborati dei ragazzi finalisti. In sede
regionale sono risultati vincitori: 1)
Abbrugiati Gloria V° A del Liceo Classico psico-pedagogico, 2) Marchionni
Melania IV° Az dell’Istituto Alberghiero. Essi godranno di un viaggio premio
a Strasburgo, con visita al Parlamento
Europeo, dal 24 al 27 ottobre 2006, assieme ai giovani provenienti da tutte le
regioni d’Italia. Per la regione Marche,
dei 5 posti assegnati, due provengono
da Ascoli Piceno, uno da Fabriano e
due da Senigallia.
Alba Muzi
13 luglio 2006
Chiesa
caritas Pubblicato il “Primo rapporto sulle povertà nelle Marche”
Povertà, osservata speciale
La Chiesa delle Marche che si esprime nella bella realtà delle sue Diocesi, vive in questo momento un significativo gesto
di comunione e di carità con la pubblicazione del primo rapporto sulle povertà. L’errore più grave sarebbe quello di
considerare tale lavoro uno dei tanti studi sulle povertà a dimostrazione di efficienza, di organizzazione e ancor peggio voler
dimostrare che siamo i primi della classe. Gli obiettivi che ci siamo proposti, in questo periodo di sperimentazione e lavoro
sul campo, si racchiudono in un programma triennale presentato nell’ottobre 2003. In questo primo biennio di lavoro si sono
coinvolte 9 Diocesi sulle 13 della nostra regione e per il prossimo anno è in previsione l’intero coinvolgimento regionale.
I
dati sono ancora incompleti ma il
lavoro svolto si qualifica perché dietro ogni numero c’è una persona, una
storia, c’è un dialogo, più dialoghi, un
percorso, un progetto. La disomogeneità di alcune variabili ci indica quanto ancora è grande lo sforzo da fare e
quanto un percorso di formazione per
le nostre comunità sia importante ed
urgente. È innegabile che sono molti
gli scogli da superare e che la velocità
di trasformazione del nostro territorio
e della popolazione viaggia molto più
rapidamente del nostro essere testimoni di carità. Il povero non è mai lo stesso e le povertà cambiano da un giorno
all’altro. Gli anni ‘90 hanno visto la
nostra regione subire un immigrazione massiccia; la storia dei conflitti e
cambiamenti sociali avvenuti aldilà del
mare Adriatico ci ha visto vicini di casa
passivi ed inconsapevoli, i processi di
globalizzazione sregolata ed irrispettosi sono diventati i gestori della vita delle nostre comunità e non viceversa.
La ricerca
La ricerca si riferisce al bimestre Aprile
Maggio 2005; sono state 1.428 le persone in situazione di povertà materiale
e disagio sociale che si sono rivolte ai
10 centri di ascolto di 8 delle 13 diocesi
delle Marche. Le persone che si sono
rivolte ai CdA nel periodo aprile-maggio 2005 sono risultate in grande maggioranza di età compresa tra i 31 e 40
anni. La distribuzione per sesso non
mostra una prevalenza netta del sesso
maschile su quello femminile. in alcuni
casi è il sesso femminile a prevalere: ex:
Pesaro (54,6%); S. Benedetto (65,4%) e
Urbino (52,8%). La distribuzione per
stato civile mostra che quasi la metà
delle persone è coniugata e un terzo è
celibe o nubile. I separati e i divorziati
sono risultati 1 decimo del Totale. Per
quanto riguarda l’istruzione quasi un
terzo del Totale ha conseguito la licenza media inferiore e soltanto un quarto
la licenza media superiore. Poco più
del 9 % è invece in possesso di laurea o
di diploma universitario. La stragrande
maggioranza delle persone è risultata
costituita da cittadini stranieri (poco
più del 80 %), praticamente quasi tutti provenienti da paesi extra-UE (il 65
% dei cittadini stranieri). I cittadini
stranieri provengono in maggioranza
da Est Europa, Africa Nord e Medio
Oriente, Balcani.
per quanto riguarda l’ Est Europa
il paese più rappresentato risulta
la Moldavia, per
l’Africa settentrionale il Marocco,
per la regione balcanica la Romania.
L’82 % delle persone per le quali si
dispone il dato dichiara di avere un
domicilio, il 17,2
% invece risulta
senza fissa dimora.
Dei due terzi delle
persone di cui si
dispone del dato
risulta disoccupata,
soltanto il 10,7 % è
occupata. Quasi
la metà delle persone ha dichiarato
di vivere abitualmente all’interno
del proprio nucleo
familiare. Quasi
un terzo delle persone vive abitualmente con soggetti esterni alla
propria famiglia (tra
queste vanno sicuramente considerate
le “badanti” e le persone, solitamente
straniere, che “convivono” con amici o
conoscenti). Non è di poco conto neppure la percentuale di persone che risulta abitare da sola (20,5%).
I bisogni
Il bisogno rappresenta uno o più stati
di difficoltà o di necessità in cui una
persona viene a trovarsi in un determinato momento della propria vita. Dai
bisogni rilevati dagli operatori dei CdA
presi in considerazione emerge quanto segue: più di un terzo dei problemi
manifestati sono legati alla sfera occupazionale (disoccupazione, per quasi
la totalità dei casi). un terzo delle persone si trova in difficoltà per problemi
economici. Non da meno le difficoltà
legate alla situazione abitativa. Non
sorprenderà che il dato più significativo si riferisce alla mancanza di casa,
tuttavia un’altra variabile preoccupante si fa spazio: il sovraffollamento.
Pur essendo gli uomini a frequentare
maggiormente i Centri di Ascolto Caritas sono le donne ad essere percepite come soggetti più problematici. le
donne vivono difficoltà per più della
metà legate all’immigrazione (66,7 %
), legate a problemi di istruzione (61,2
%); per gli uomini la percentuale più
alta si riferisce a problemi di detenzione (92,3 %) e di dipendenza (72,7
%). Ancora, più delle metà degli utenti
maschi dei CdA manifesta problemi di
salute: tra i tanti la malattia mentale è
sicuramente e drammaticamente una
delle più diffuse. I problemi registrati
per i cittadini italiani sono nettamente
diversi da quelli registrati per i cittadini stranieri: ad esempio le problematiche di dipendenza, familiari e di salute
appartengono quasi esclusivamente
agli italiani. Il cittadino straniero che
si rivolge al CdA Caritas risulta molto
più in difficoltà per ciò che riguarda
la situazione abitativa, la situazione
occupazionale, l’istruzione e la situazione economica. Fino a 30 anni il 50
% delle persone ha problemi legati all’immigrazione, naturalmente questo
significa che sono soprattutto stranieri i giovani che si rivolgono al CdA, al
secondo posto, con il 26, 7% troviamo
subito problemi di lavoro: non si tratta solo di disoccupazione, crescono i
dati relativi alla sottoccupazione (lavori precari, sfruttamento) e al lavoro
nero. I problemi legati alla condizione
abitativa sono risultati particolarmente
presenti nelle età centrali (30-50 anni).
Tra gli anziani i problemi maggiormente sentiti sono di tipo familiare e di disabilità. Molto importanti sono i dati
relativi ai problemi di occupazione. Le
Diocesi che più ne soffrono, Fermo,
Macerata, S. Benedetto del Tronto, non
a caso appartengono alla zona geografica delle Marche che più di ogni altra
sembra soffrire della crisi dell’industria
(si pensi alla industria delle calzature e
del tessile). Per ciò che riguarda invece la situazione abitativa emergono le
Diocesi di Fano e Urbino.
Le richieste
La richiesta rappresenta ciò che la persona domanda esplicitamente durante
il colloquio, non sempre essa coincide
con la tipologia di bisogno rilevata.
Tra le richieste che maggiormente
vengono rivolte agli operatori Caritas
quasi la metà è relativa a beni materiali,
circa il 22% a soluzioni lavorative, circa
il 20% alla sfera dell’ascolto.
Tra i beni materiali c’è una forte risposta di beni di prima necessità quali
viveri (sia nella forma del buono mensa che in quella del pacco spesa) e vestiario. L’ascolto, inteso come primo
ascolto, rappresenta un dato forte sia
perché è la prima forma di incontro
tra utente ed operatore ma soprattutto
perché rappresenta la via esclusiva per
raggiungere altri tipi di intervento. Nei
CdA Caritas cresce l’ascolto con discernimento e progetto sulla persona,
fatto spesso da volontari formati o da
professionisti, che non si limita ad un
rapporto di domanda-offerta ma pone
in essere l’ottica della progettualità rispetto a quella dell’assistenzialismo. la
richiesta di lavoro scaturisce per oltre
il 70% dalle donne: questo dato sicuramente evidenzia la presenza del fenomeno “badante”, che è quasi unicamente di “dominio” Caritas. Più della metà
delle richieste degli uomini riguardano
invece beni materiali e sussidi economici. tra le richieste dei cittadini
stranieri prevalgono quelle di alloggio,
beni materiali, lavoro, orientamento, istruzione (questo dato molto alto
si riferisce per lo più a corsi di lingua
italiana), tra quelle dei cittadini italiani
predominano richieste di sostegno socio assistenziale (assistenza al nucleo
familiare, domiciliare, accompagnamento a servizi…), sussidi economici
e di tipo sanitario. Ancona-Osimo e S.
Benedetto sono le diocesi in cui si registrano maggiori richieste di ascolto
con oltre il 40%; a Pesaro oltre il 90%
delle richieste riguardano beni materiali; a Macerata più del 60% riguarda
la richiesta di lavoro; Jesi si differenzia
per la registrazione di quasi un terzo
delle richieste relative al sostegno socio-assistenziale.
All’analisi dei numeri è legata anche un
indagine qualitativa che vuole leggere
i fenomeni anche oltre la sfera quantitativa. Questo dossier ha come obiettivo quello di aiutare le nostre realtà a
inserire sempre più efficacemente nei
propri piani pastorali e civili l’attenzione all’altro ed in particolare alle situazioni di disagio grave incontrate per far
si che tutti questi volti e queste storie
non siano e non rimangano “dei vuoti a
perdere”. Questo primo rapporto sulle
povertà nella nostra regione è dedicato
a tutti coloro che ogni giorno si dedicano silenziosamente al servizio degli
ultimi.
Segreteria della Caritas
regionaledelle Marche
7
Il Gruppo estivo
anima Arcevia
I
l Grest-Gruppo Estivo
raccoglie sempre adesione ed entusiasmo da
parte dei ragazzi e delle
famiglie. Dal 26 giugno al
2 luglio vi hanno partecipato 40 ragazzi, più una
decina di animatori ed
animatrici insieme al parroco don Sergio Zandri,
al vice-parroco don Giuseppe Boglis e alle suore
Gianelline Suor Marzia e
Suor Anita. Ad ogni ragazzo è stato consegnato
un cappellino del colore
della propria squadra e
un libretto con il tema del
Grest. Partendo dal racconto di Peter Pan si è sviluppato un messaggio per
ogni giorno della settimana, che si concludeva con
la lettura di un brano del
Vangelo, una preghiera e
un canto mimato.
Dopo questa prima parte, che aveva nelle suore
Gianelline le animatrici
fondamentali, si passava
alla elaborazione di alcuni lavori: pittura di una
maglietta bianca (che poi
è stata indossata da tutti
i ragazzi, pittura di bicchieri di vetro, di ciottoli
e di un cofanetto di legno,
confezione di braccialetti
e portachiavi. Per questi
ultimi lavori, i più gettonati dai ragazzi, va un ringraziamento particolare
alla signora Conti Velia,
animatrice nonché fornitrice dei fili, prodotti nella
fabbrica dello stringhificio
di Arcevia.
Dopo la merenda si passava ai giochi a squadre:
un tempo di divertimento,
anch’esso educativo per lo
spirito di collaborazione
e di sano agonismo. Il sabato ha visto i ragazzi impegnati a squadre in una
caccia al tesoro.
Il Grest si è svolto nei
locali del convento di
S.Giovanni Battista e si
è concluso nella chiesa
di S.Medardo, con una
S.Messa comunitaria, animata dai ragazzi e con la
presenza delle famiglie.
Grazie al Signore e a tutti quelli che hanno reso
possibile questo appuntamento annuale: il parroco
don Sergio, il vice parroco
don Giuseppe, le suore
gianelline, diverse signore,
catechisti e catechiste.
Arrivederci al prossimo
anno.
federazione nazionale scuole materne
No al taglio dei
fondi per l’infanzia
U
n eventuale taglio dei
contributi statali per
le scuole dell’infanzia paritarie, e dunque anche per
quelle dei Comuni, “avrebbe come unica conseguenza un aumento di spesa
per le giovani famiglie
italiane”. A farlo presente al governo, impegnato
in queste ore a definire il
Dpef (Documento di programmazione economica
e finanziaria) 2007, è la
Fism (Federazione italiana
scuole materne), che sostiene da oltre 30 anni le
ottomila scuole dell’infanzia. In una nota la Fism fa
presente che “nella precedente legislatura i contributi previsti per la scuola
dell’infanzia paritaria sono
calati nettamente”, nonostante la legge 62/2000
sulla parità scolastica abbia riconosciuto le scuole
materie paritarie, Fism e
comunali, come parte integrante del “servizio nazionale di istruzione”.
Negli ultimi anni – è la
denuncia della Fism – lo
stanziamento statale per
queste scuole non solo
non ha ottenuto l’incremento per l’indice di inflazione programmata, ma
è stato ridotto, nonostante
nell’ultimo quinquennio le
suole dell’infanzia paritarie abbiano registrato un
aumento pari al 54,44%”.
Di qui l’auspicio che il
nuovo governo “rimedi
all’inerzia del precedente,
a cominciare dal recupero,
nel piano pluriennale, dello stanziamento relativo
al 2007 drasticamente tagliato”, o quantomeno dall’adeguamento “al mutato
valore della moneta” degli
stanziamenti.
13 luglio 2006
il paginone
13 luglio 2006
il paginone
Pensieri
in estate
ritagliamoci un po’
di tempo per riflettere
anche sotto l’ombrellone
In dialogo
con i non credenti
pensieri 1 Che effetto fanno alcuni vocaboli
Parole che
guariscono
S
pensieri 2 Il valore delle esperienze vissute
Imparare
a vivere... vivendo
L
a migliore formazione alla
vita la offre la vita stessa. È
necessario che l’apprendimento
del vivere si trasferisca nelle attività di ciascuno e che ogni lavoro abbia il sapore della realtà”. Lo
ha detto Ermanno Olmi in una
recente intervista ad Avvenire.
Di questo ha bisogno l’uomo,
sentire che ogni cosa che fa sia
il frutto delle esperienze vissute di vita, delle rivelazioni e degli insegnamenti che da questa
provengono. Che è poi l’offrire
una logica al pensare e all’agire.
E soprattutto è il proporsi nella
quotidianità con quell’umiltà di
ricerca e di apprendimento che
ci avvicina alla scoperta della
verità. È il comprendere il gioco che esiste tra uomo e natura, l’incontro costante dal quale
scaturiscono le sensazioni umane, i tormenti e le gioie, i sogni
e le delusioni, la materialità e la
spiritualità, la forza, la debolezza, il dubbio, la speranza, l’odio
e l’amore.
Un fardello di cose che è croce e
leggerezza, che è vita, la vita dell’uomo.
Povero è colui che supera il giorno nell’indifferenza, senza i sussulti che vengono dall’animo e
dalla ragione.
Senza cercare le domande che
stanno nelle cose. Senza fornire
le risposte che le cose chiedono.
Senza aver udito le grida che
giungono dal cuore, se il cuore
è distante dalla mente. Senza
aver posato lo sguardo sopra i
suoi passi e negli occhi dell’altro. Senza aver ascoltato la pa-
rola del suo simile, le vibrazioni
che da questi provengono, come
le invocazioni d’aiuto, i brividi
d’emozioni e la voce dei suoi silenzi.
Senza la lezione della vita, la vita
è solo un riflesso condizionato.
Un procedere istintivo. Un robotico e impulsivo fluire.
Allora il concepire e il fare saranno finalizzati solo al piacere
tangibile. Ad una materialità
che affonda nell’egoismo, nell’edonismo, nella smania di potere. E tutto è a questo finalizzato, uomini e cose. Di loro non
si carpisce più l’essenza vera, e
quell’umanità controversa e
fragile, meravigliosa sempre,
intimamente e infinitamente
ricca, ma si avvertono e si percepiscono solo le potenzialità da
utilizzare per tornaconto, per la
soddisfazione dei bisogni e del
successo individuale.
Fosse, quest’ultimo, anche momentaneo, anche modesto, anche circoscritto nel tempo e nello spazio.
Quel che resta, poi, è la solitudine di chi così ha agito, la sua
insoddisfazione, la sua costante
frenesia di vanità. E la disperazione di chi ha subito quell’agire.
Tutto è quindi solo deserto, arida
terra dove è difficile far sbocciare un fiore.
Dove le tracce dell’uomo si disperdono al vento, e né la parola, né il pensiero, né il battito del
cuore hanno più voce. E la speranza conosce le tenebre della
paura e il freddo del nulla.
Romolo Paradiso
ono sicura che riesci!”. !”Mi si usano nei momenti di difficoltà
piace il tuo modo di lavorare”. emotiva. Esempio: siamo in cri“Oggi sei in forma”... Non sono solo si con nostro figlio? Proviamo a
le frasi di incoraggiamento a farci “evocare” un’immagine dolce del
sentire bene. Scienziati della Uni- passato comune. Parliamo ad alta
versity of Miami Medical School in voce e in modo dettagliato scioFlorida si sono spinti oltre. Hanno gliendo ogni possibile nodo. “Così
scoperto che la distensione elet- ricreiamo, anche se in versione
trica cerebrale prodotta da alcuni meno intensa e duratura, la scarica
particolari vocaboli (per esempio, neurormonale che il nostro corpo
quelli rassicuranti dell’infanzia: aveva nel momento felice”, spiega
gioia, tesoro) attiva con maggior Giovanni Fasani, medico esperto
efficacia le cellule immunitarie. La in terapie naturali. Cos&igra ve;
ragione? “Quei vocaboli- imprin- recuperiamo, anche se per qualche
ting della nostra storia emotiva istante, l’euforia di quei momensono caratterizzati da una modula- ti. Una sensazione piacevole che ci
zione di frequenza familiare, capa- consente di uscire dalla tensione e
ce di riequilibrare le nostre energie di riannodare “qui e ora” i fili dei
più antiche. E producono, come se- momenti sereni.
gnala lo spettrometro (i cui sensori Ma non è solo la parola-ricordo a
vengono applicati su alcune aree di curare. C’è anche quella divertissvincolo della circolazione sangui- sement che distrae. Svia l’attenziogna: polsi, cuore, tempie) variazioni ne. Il meccanismo? Simile a quello
biochimiche più armoniche”, spiega delle Mille e una notte . Le parole
il Francesco Belli, ricercatore pres- affabulatorie di Shahrazad risveso lo Sperry-Psychotechnologies, gliano l’interesse del re e così lei
un laboratorio che studia il potere che era condannata a morte sfugdi guarigione delle parole. Ma non ge al suo destino. Un trucco antico
sono solo la modulazione di fre- con un interessante valore terapeuquenza o il linguaggio infantile a tico: “Già gli sciamani orientali e
stimolare la nostra task-force meta- africani curavano con suoni e pabolica. “Come già segnalano le cul- role che distraevano”, spiega Sibaldi.
ture più antiche riprese dagli studi Oggi questa tecnica è ripresa dagli
recenti, c’è uno spettro di risorse psicoterapeuti più all’avanguardia.
terapeutiche più ampio, legato al Alcuni vocaboli: viaggio, fiume,
mondo dei ricordi, delle emozioni perdonare, dimenticare… che imin progress , della nostra interpre- plicano un’idea di movimento, hantazione della realtà, della preghiera no un’influenza magica sul sistema
a sollecitare le nostre difese”, chia- immunitario. Perché? Mitigano
risce Igor Sibaldi, scrittore.
l’arroganza della nostra ragione.
Ognuno di noi ha i propri termini toccasana: sono legati ai ricordi personali piacevoli. In genere
Maria Angela Masino
I
l primo cerchio, quello più vasto,
del dialogo della Chiesa è il mondo,
tutto ciò che è umano, perché tutto ciò che è umano la riguarda. Un
dialogo che arriva fino agli estremi
limiti dell’incredulità e della negazione di Dio e che per questo si fa
difficile, apparentemente impossibile.
Ma l’enciclica di Paolo VI sul dialogo non si scoraggia, come non deve
scoraggiarsi ogni cristiano, perché
“per chi ama la verità, la discussione
è sempre possibile”. Un richiamo che
giunge intatto e perentorio ai nostri
giorni. La tentazione oggi ricorrente
rimane la scelta politica: è per motivi
politici che oggi non pochi si rifiutano al dialogo con i non credenti, visti
soprattutto come nemici politici prima che religiosi.
Gli altri cerchi ricordati dal Papa
sono progressivamente più percorribili. Apparentemente almeno si va
dal più difficile al più facile. In realtà poi le cose potrebbero anche mostrarsi diversamente.
Il secondo cerchio è composto da
tutti coloro che, come noi, credono
in Dio. Un circolo immenso anche
questo, ma da noi meno lontano. Si
allude ai seguaci dell’ebraismo, del
musulmanesimo e delle grandi religioni afro-asiatiche. Centinaia e centinaia di milioni che dalle regioni di
origine si stanno consistentemente
spostando verso i nostri continenti,
con una incidenza sulla nostra vita
che non è più possibile ignorare. In
questione sono soprattutto i fedeli
delle religioni monoteistiche, imparentate con noi nell’unico capostipite, Abramo, il padre dei credenti. Fra
questi, per la loro vivacità e il loro
numero, l’attenzione corre ancora ai
seguaci dell’Islam.
La tentazione di chiuderci in noi
stessi ci arriva da diverse parti. Una
raccomandazione che ci giunge anche dai cosiddetti “atei devoti”, preoccupati soprattutto della difesa della
nostra identità non tanto religiosa
quanto culturale e sociale. Nelle attual i condizioni, certamente l’insegnamento di Paolo VI può essere rivisto e aggiornato, non però tradito o
dimenticato.
La prima e fondamentale riflessione
da fare è quella riguardante la propria
identità: essa non è messa in pericolo
dall’esterno, ma soprattutto, ma anzitutto, dall’interno. Ne siamo noi i custodi e i difensori, con le nostre idee,
i nostri comportamenti, la nostra
fedeltà. L’esperienza ci insegna che
l’attacco esterno, anziché diminuire,
aumenta a dismisura le nostre capacità di resistenza e di attaccamento.
Si pensi soltanto a quanto accadde
nel dopoguerra con l’attacco frontale
del comunismo. Nella sfida in corso,
noi dobbiamo aver paura soltanto o
soprattutto di noi.
In più ricordiamo che alla sfida ormai non si può sfuggire. Possiamo
chiudere ermeticamente le nostre
frontiere (cosa semplicemente impossibile pensando soprattutto a
quanto accadrà nel futuro), ma nel
villaggio globale i due mondi sono
ormai destinati a convivere, se vogliamo gomito a gomito. Il confronto
è nella stessa aria che si respira, perfettamente inevitabile.
Ma si tratta di una sfida pacifica, quasi di una corsa a chi sa fare meglio, di
un raffronto, appunto di un dialogo.
Anzitutto su quello che ci unisce: la
fede in Dio. Nel tempo in cui il neopaganesismo si sta diffondendo a
macchia d’olio nel nostro Occidente,
l’unione di tutti i credenti rimane
certamente un segno di vitalità e di
attualità della religione. Una risposta a quel desiderio di infinito che
giace al fondo di ogni cuore umano.
La coscienza di avere lo stesso Padre
si riverbera nell’impegno di considerarsi tutti fratelli. Fratelli musulmani,
fratelli ebrei, fratelli dell’Asia e dell’Africa.
Il dialogo non potrà che essere arricchente. Anche il cristiano può ricevere molto dal contatto con questi credenti provenienti da altre regioni e da
altre culture. Possiamo promuovere
gli idea li che possono essere comuni “nel campo della libertà religiosa,
della fratellanza umana, della buona
cultura, della beneficenza sociale e
dell’ordine civile”. Insieme, tutti i credenti sono chiamati a costruire un
mondo migliore. Il popolo cristiano
partecipa a questa costruzione con
tutte le proprie irrinunciabili specificità, che proprio gli atei devoti non
hanno saputo riconoscere.
Giordano Frosini
Parrocchia del Portone
- Senigallia
Giochi senza Barriere
Edizione 2005
Da Giona l’ottuso alla lettera “A Diogneto”
a parola “vacanza” s’intreccia spontaneamente con “viaggio”. Proponiamo, allora, due particolari itinerari
L
per mare e per terra. Per mare, innanzitutto, seguendo uno strano personaggio biblico, un profeta renitente
alla chiamata: s’intitola, infatti, In viaggio con Giona (San Paolo, pp. 69, euro 6) un vivace commento alla deli-
ziosa parabola “marina” che vede per protagonista questo profeta gretto e integralista che non si rassegna ad
accettare un Dio così generoso, universalista, amoroso. Il viaggio per terra, invece, ce lo descrivono i sette Racconti di un pellegrino russo, riproposto in una nuova versione opportunamente interpretata e commentata (Qiqajon, pp. 328, euro 19). Sulle strade delle sconfinate distese delle steppe russe avanza questo “uomo e cristiano,
peccatore e pellegrino”. Ma il suo è ovviamente un percorso non tanto topografico quanto interiore, condotto
nelle regioni infinite dello spirito, dell’orazione e del mistero.
Alla città degli uomini, ci conduce, invece, un altro testo celebre giunto a noi anonimo. È quella lettera A Diogneto che è ora riproposta una nuova versione col testo greco a fronte (Edb, pp. 76, euro 6). Scritto un po’
misterioso per genesi e tradizione, da collocare forse nel II-III secolo, questa lettera-trattatello ci affascina soprattutto per le sue intuizioni folgoranti, come appunto quella che fa il cristiano cittadino e “anima del mondo”,
eppure il nesso strettissimo tra peccato e perdono.
Gianfranco Ravasi
E domani
ricomincerò
E
domani ricomin- tema e lo svolge nei
cerò. Continue- suoi numerosi aspetrò la mia vita facile, ti interpellando sia i
sciupando, sprecan- cristiani che quanti
do senza sugo tanta vogliono fondare sulfelicità. Inoltre - ed è la gratuità la loro vita.
questo il lato tragico, Certamente questo
incapace di perdono tipo d’amore mette
- mi sforzerò di non in condivisione gli
pensare agli altri. Per uomini, attua la giunon turbare le mie stizia, impronta la
vacanze. E non mi ri- politica, diventa un
corderò mai di ripe- valore universale che
termi queste parole: distrugge l’ideologia
perché loro e non io? della supremazia del
Non tu?”.
potere e del denaro
In questo scritto su tutto.
Raoul Follereau parla L’accostamento degli
delle vacanze, di quei insegnamenti di Folnecessari periodi di lereau a quelli di Papa
tempo in cui si di- Benedetto non deve
mentica il quotidiano meravigliare. Sono i
e le sue difficoltà ma fondamenti per coche non devono di- struire
solidarietà
ventare il paradigma e dare speranza alassoluto della propria l’umanità, sia a quella
vita
dimenticando parte che soffre, sia a
quelli che soffrono, quella che deve assue propone l’amore mersi la responsabicome unica forza che lità del cambiamenpossa rendere degna to. Don Milani in un
la vita di ciascuno.
suo scritto affermava:
Il tema dell’amore “Ciò che distingue la
è una caratteristica beneficenza cristiana
fondamentale di ogni da quella filantropica
scritto o conferenza è che il cristiano agidi Follereau e cardine sce per amore di Dio
della sua vita. L’espe- e ama il prossimo per
rienza di una tragica interiore obbligo. Il figuerra mondiale e lantropo, invece, ama
della lotta alla ma- il prossimo e basta.
lattia della labbra gli In altre parole, per il
ha fatto capire che cristiano l’elemosina
solo l’amore salverà il ottiene la sua efficamondo e lo ha propo- cia nell’attimo che
sto a tutti i suoi amici. parte dal portafoglio;
Spesso parla anche di per il filantropo solo
carità, sia per la sua nell’attimo che arriva
radice cristiana che nell’altro portafoglio”.
per la sua carità di Questa affermazione
concretezza verso gli non discrimina nesaltri.
suno. Parte da un’inNel suo tempo fu evi- tima convinzione di
dentemente il solo dover amare la caa parlare dell’amore rità verso chi è nella
come forza vitale, sofferenza. Follereau
ma certamente ne fu intitolava lo scritto
testimone ecceziona- che abbiamo citato:
le. Un suo scritto del “Pare che nelle vacan1923 è intitolato Dio ze non si debba fare
è amore. Oggi Papa proprio nulla”.
Ratzinger riprende Ma per amare non
nella sua prima let- esistono vacanze!
tera enciclica Deus
est charitas questo
Enzo Zecchini
10
13 luglio 2006
Territorio
regione A Serra de’ Conti l’’incontro tra la Giunta Spacca e i sindaci
in mostra ad arcevia
Luoghi di
storia sacra
Enti locali, sinergia possibile
Martedì 11 luglio, alle ore 19, è stata inaugurata in Arcevia al Palazzo dei Priori, la mostra
fotografica di Edicole Sacre, Croci ed Oratori,
patrocinata dal Comune e dalla Pro Loco.
Orario di apertura: giovedì e venerdì dalle
16,30 alle 19,30; sabato e domenica dalle
10,30 alle 12,30 e dalle 16,30 alle 19,30. Per
informazioni: tel. 0731-984561; e-mail: ufficio.
[email protected] – www.arceviaweb.it
L
a sintesi positiva delle richieste
avanzate alla Giunta regionale, in
modo integrato e per priorità, dai
sindaci della valle del Misa e Nevola,
esemplifica il metodo che l’esecutivo
regionale predilige: unificare gli interventi e la capacità progettuale del territorio, facilitando di conseguenza la
programmazione amministrativa”.
Il presidente Spacca ha concluso così
la conferenza stampa dopo l’incontro con i Comuni di Arcevia, Serra de’
Conti, Barbara, Castelleone di Suasa,
Corinaldo, Ostra, Ostra Vetere, Ripe,
Castel Colonna, Monterado e Senigallia – tenutosi all’Antica Fornace di
Serra de’ Conti - elogiando lo spirito di
collaborazione dei sindaci e l’identità
di territorio.
Dall’incontro
sono emerse
problematiche forti a cui
la Giunta ha
dato risposte
precise nonostante l’attuale fase difficile
dal punto di
vista economico e finanziario: tra le
priorità, è subito emersa l’esigenza di
potenziamento delle reti tecnologiche.
Su questo punto è stata sottolineata
l’intenzione di ampliamento, sui territori collinari e montani, della banda
larga, delle reti wireless e delle fibre ottiche con la totale copertura Adsl cui la
Regione punta da tempo.
Per la difesa attiva del sistema produttivo, l’esecutivo ha garantito che il settore manifatturiero, che qui ha le sue
eccellenze nella confezione e nella calzatura, non solo non verrà abbandonato con il suo indotto e il prezioso lavoro
dei contoterzisti, ma avrà a disposizione più attenzione e risorse, a partire
dalla formazione. In tale ambito si intensificano i rapporti per innovazione
e ricerca con l’Università per favorire
l’unificazione di conoscenze sul sistema produttivo. Ed è stato fissato per
settembre un incontro di risposta alle
numerose richieste di studenti sul territorio, per la prossima realizzazione in
loco di un Istituto Tecnico Industriale.
Nella prospettiva di valorizzazione e
recupero di centri storici, alla domanda di maggiori risorse da utilizzare
anche con finalità turistiche, la Giunta
ha risposto facendosi carico della raccolta di schede progettuali da proporre
all’Unione Europea per ottenere fondi
destinati a nuovi interventi di riqualificazione urbana. Ribadite infine le linee
di intervento avviate sulle infrastrutture viarie, prima fra tutte la terza corsia
autostradale e la Statale 76, come prospettato già dal recente incontro con il
ministro Di Pietro, che recepiscono in
toto le esigenze avanzate.
Al termine dell’incontro, estremamente
cordiale, il presidente Spacca ha donato una targa ricordo agli undici sindaci:
Silvio Purgatori, Bruno Massi, Raniero
Serrani, Giovanni Biagetti, Livio Scattolini, Lorenzo Cioccolanti, Massimo
Bello, Sandrino Grossi, Massimo Lorenzetti, Andrea Rodano e Luana Angeloni per la quale erano presenti due
assessori di competenza.
16 lotti di vitalità
U
n segnale positivo che dimostra la grande vitalità del nostro sistema produttivo, in grado di generare nuova imprenditorialità nonostante analisi infauste e la crisi di un comparto che risente della forte concorrenza internazionale”: così il
presidente della Regione, Gian Mario Spacca, ha salutato l’ inaugurazione dell’ area artigianale comprensoriale lungo la strada
provinciale Castiglionese, realizzata con un contributo regionale dal Comune di Serra dé Conti. “La nascita di una nuova area
produttiva - ha aggiunto Spacca - rappresenta un vero punto di forza per la comunità che sa reagire concretamente alle difficoltà”. L’inaugurazione ha preceduto l’ incontro della giunta regionale con gli 11 sindaci della Valle del Misa e Nevola presso
il complesso Antica Fornace Laterizi di Serra dé Conti nell’ ambito del programma di incontri con gli enti locali. I 16 lotti del
polo produttivo predisposti sono già stati tutti assegnati, “segno ulteriore di vivacità che caratterizza la regione, capace di
organizzarsi e collaborare con concretezza e capacità amministrativa - ha commentato Spacca ”.
Il sindaco di Serra dé Conti, Bruno Massi, ha ricordato che l’ area artigianale (oltre 60 mila metri quadrati) è stata realizzata
grazie alla volontà dell’ amministrazione comunale in collaborazione con gli imprenditori della zona. Il Comune ha acquistato l’ area da privati, ha provveduto alla sistemazione e urbanizzazione con i contributi regionali e ha poi venduto i lotti al
prezzo di circa 32 euro al metro quadro, come cifra iniziale, senza intermediari.
Pista ciclabile
a Ponte Rio
l’evidenziatore
I
naugurata a Ponte Rio l’isola ciclopedonale realizzata dalla amministrazione comunale di Monterado.
Accolti dal sindaco Andrea Rodano,
dal vicesindaco Gianni Diamantini
e dagli assessori Cristian Mazzoni
e Tazio Gregorini, sono intervenuti alla manifestazione il Presidente della Provincia di Ancona Enzo
Giancarli e l’Assessore Provinciale
Patrizia Casagrande, oltre al sindaco
di Castel Colonna Massimo Lorenzetti in rappresentanza dell’Unione
dei Comuni e ad altre autorità. Il
percorso riservato a pedoni e ciclisti è stato tenuto a battesimo con
un “giro” illustrativo al quale hanno
preso parte anche numerosi cittadini. Rodano ha posto l’accento sugli
obiettivi dell’opera, messa in cantiere nell’ottica di migliorare le condizioni di sicurezza delle categorie più
deboli degli utenti della strada quali,
appunto, i pedoni e i ciclisti. L’isola
ciclo-pedonale, ha puntualizzato, si
inquadra in una serie di altre importanti opzioni cui si intende dar
corso: tra queste, la realizzazione
della nuova rotatoria localizzata al-
l’incrocio tra la strada provinciale 18
e la provinciale 424, di cui sono stati
già appaltati i lavori. Ringraziando il
sindaco, il presidente della provincia
Enzo Giancarli ha ribadito come la
mobilità rappresenti oggi uno dei
problemi più urgenti, e come sia
importante che le amministrazioni
periferiche diano spazio a tutte le
soluzioni in grado di offrire risposte
alle esigenze della comunità, mettendo in campo -pur nelle ristrettezze finanziarie che affliggono attualmente gli enti locali- tutta la propria
capacità progettuale per migliorare
la qualità della vita dei cittadini.
Aprendo la cerimonia, Andrea Rodano aveva anche consegnato una targa-ricordo ad una insegnante della
scuola dell’infanzia, Antonia Perrone, che lascia il servizio attivo dopo
ben trent’anni trascorsi nella scuola
di Ponte Rio, ed ha messo in rilievo
il suo meritorio e generoso impegno
nell’educare e formare tante generazioni di monteradesi…
Raoul Mancinelli
Nella foto: da sinistra, l’assessore
provinciale Casagrande, il presidente
della provincia Enzo Giancarli e il
sindaco Rodano con gli assessori
Gregorini e Diamantini.
arceviaGli auguri del sindaco Silvio Purgatori
Nonna Ida ha 100 anni
C
i vedo, ci sento e ho la mente buona. Ho attenzione al potenziale proficuo ruolo ed
sempre affrontato la vita con molta seal possibile progredito profilo di chi è in là
renità e molta pazienza, accettando tutte le
con gli anni, contro i rischi e gli spettri della
cose belle e meno belle. La vostra presenza
marginalità.
qui mi commuove.”
“Molto spesso gli anziani, nelle nostre socieQueste le parole di “nonna” Ida Bomprezzi tà altamente “progredite”, hanno abdicato al
subito dopo aver tagliato il traguardo dei loro ruolo di guide, espropriati del proprio
cento anni (data di nascita: 7 luglio 1906).
valore, già prima della fine del ciclo produtA farle corona, alla Casa di Riposo “Velia tivo.Purtroppo, nella nostra cultura è diffusa
Vici” di Arcevia sono stati parenti, amici e l’idea che la vecchiaia sia un tempo inutile.
“tifosi”, in testa ai quali il parroco don Sergio Si diventa vecchi quando si perde l’essenza
Zandri ed il sindaco Silvio Purgatori, che ha della vita, la capacità di essere flessibili. Le
portato i saluti dell’Amministrazione Comu- persone che invecchiano bene seguono il
nale.
loro istinto e trovano quello che fa per loro.”
“Nelle società tradizionali, la vecchiaia (ora Ha trovato l’ispirazione puntuale ed il metro
chiamata eufemisticamente la terza età) era giusto Rosa Vennarini (poetessa, anch’essa
considerata con grande rispetto e gli anziani ospite attiva della Casa di Riposo “Velia Vici”
erano considerati i depositari della saggezza di Arcevia), che ha dedicato a Ida Bompreze dei valori su cui si basava quella determi- zi versi evocativi ed augurali, legati da un
nata cultura. Nelle società in cui la vecchiaia filo di seta.
è accettata come parte della struttura sociale,
Umberto Martinelli
gli anziani rimangono estremamente vigorosi.” Al cospetto della lucida e serena signora Cento! Cento!
Ida Bomprezzi (dalla vista buona), il primo Lunga siepe, lieto traguardo!
cittadino ha sollecitato una molto più viva Tronco contorto, corroso da tante tempeste:
bagliore di luce nel buio della notte;
giorno incerto, ore incantate,
stelle filanti, canti di pioggia.
Bastione a difesa: sogni svaniti
per sentieri tortuosi e nudi:
nessun conforto al di là
delle mura millenarie.
Su un foglio tutto bianco
una macchia d’inchiostro
nel soffio potente del vento, che nessuno sa!
Nel fragore del tuono
la forza irresistibile, un volto risplendente
un nome da sempre.
Un filo di seta lega parole misteriose
Voci echeggiano festose, per les rues.
Sono cento! Sono cento!
Auguri! Buon compleanno Ida!
13 luglio 2006
Territorio
mondolfo Le manifestazioni estive, tra musica e cultura
11
Lavori in corso
Iniziative per tutti
L’arceviese
cambia gestione
O
C
ltre 60 eventi, per vivere l’estate a grafiche al Bastione di S.Anna nel Ca- mette in scena, fra gli altri, il gruppo
Mondolfo e Marotta. Sono questi poluogo (quella attualmente in corso teatrale “Il Crogiuolo”; i concerti del
i numeri del calendario delle manife- su “Mondolfo com’era”, con a segui- S.Cecilia, poi, saranno presenti in tutto
stazioni estive 2006 che, curato dall’As- re “Come ci divertivano”, per fare due il territorio e, il 6 agosto, ecco la visita
sessorato al Turismo e dall’Assessorato esempi), a quelle nella Sala Arcobaleno in notturna alla Chiesa Altomedievale
alla Cultura del Comune di Mondolfo, a Marotta. Anche esposizioni di pittu- di S.Gervasio, il gioiello romanico apè già disponibile nel sito internet del ra, e tanto artigianato, sia lungo Viale pena restaurato. Serate pure di intratComune e sarà distribuito a breve nel Carducci che nella Piazza del Comu- tenimento, quelle previste nell’estate
territorio. “Ci siamo insediati i primi ne o al Molo, con appuntamenti setti- di Mondolfo e Marotta, di sport e di
di giugno – ci hanno detto l’Assessore manali. Appuntamenti cadenzati, del tradizione. Così il torneo del pallone
alla Cultura Laura Servadio ed al Tu- resto, anche per vivere la musica, con col bracciale (dal 24 al 30 luglio), di
rismo Sergio Sgamini – ed abbiamo Ballando in Piazza… Kennedy: e non ruzzola (20 agosto), la rievocazione
subito messe mano al calendario delle vogliamo poi dimenticare, il 3 agosto, storica de La Cacciata (ultima domemanifestazioni estive giungendo alla “Fragile Rock” concerto di beneficenza nica di luglio). Attenzione particolasua compilazione in tempi da record, a favore dell’Associazione Osteogene- re, dicevamo, pure per i bambini, con
grazie alla collaborazione delle tante si Imperfetta, in piazza Borroni, dove “Giocolandia. La Ludoteca va in vacanassociazioni che fattivamente animano particolare è stato l’impegno dell’Asses- za” i mercoledì sera in Piazza Kennedy
il nostro territorio”. In effetti nell’estate sorato alle Politiche Giovanili assieme ed il Ludobus in Piazzale Borroni (1 e
di Mondolfo e Marotta ce ne è davvero ai giovani del Comune, come nel caso 21 agosto). Non è certo possibile riasper tutti i gusti, dalla cultura, alla musi- del Summer Rock Festival. Non man- sumere ed elencare tutto il programma
ca, all’allegria, alla festa, allo shooping, ca ovviamente il teatro, una vera pas- – consultabile nel sito www.comune.
con attenzione anche alle famiglie con sione dei mondolfesi, quello dialettale mondolfo.pu.it - nel quale non è stato
bambini. Si va così dalle mostre foto- che sempre con grande professionalità tralasciato nemmeno uno spazio alla
memoria, il 18 agosto con il 62° anniversario della Liberazione, ed i primi
di settembre con una mostra dedicata
ai bombardamenti aerei su Mondolfo
nella Seconda Guerra Mondiale. “Non
è stato facile – sottolineano l’Assessore
Sgomini e Servadio – riuscire in poco
tempo a programmare la stagione, e di
questo ce ne rammarichiamo. Siamo
certi però che i nostri ospiti ed i concittadini potranno trascorrere una serena
ed allegra estate a Mondolfo e Marotta,
per vivere, come vuole il nostro slogan,
due vacanze in una”.
Alessandro Berluti
Barbara: incontri con la cittadinanza
T
re incontri pubblici per dare informazioni su altrettanti argomenti strettamente connessi alla nostra
quotidianità. Nell’arco di sei giorni (dal 12 al 18 luglio) l’Amministrazione municipale si confronterà
tre volte con la cittadinanza (sempre alle ore 21 presso il sole comunale) per dibattere di Wdsl (Internet satellitare), di risparmio energetico e di raccolta differenziata dei rifiuti. S’inizierà mercoledì 12
con l’intervento di alcuni esperti tecnici e commerciali delle società Sic1 e No cable che illustreranno le
modalità per accedere all’ Adsl satellitare (Wdsl) e navigare così più velocemente su Internet tramite il
sistema Wireless senza la necessità di avere un telefono fisso. Un progetto che potrebbe rivelarsi fonte di
risparmio sia per gli utenti privati ( cittadini e aziende ) sia per le istituzioni ma che per diventare operativo necessiterà di almeno 30 / 40 adesioni. Venerdì 14 incontro sul tema ‘Energia alternativa, risparmio
energetico con pannelli fotovoltaici e solari’. Il sipario sul calendario d’incontri calerà martedì 18: in sintonia con il Cir 33, il Comune proseguirà la campagna di sensibilizzazione alla raccolta differenziata dei
rifiuti e al compostaggio domestico.
L.P.
corinaldo Stage: un’opportunità per fare esperienze
Giovani e lavoro
E
’ iniziato ed è entrato nel pieno delle attività il corso di primo orientamento al lavoro che vede protagonisti
decine di giovani corinaldesi. Sono infatti 35 le borse lavoro messe a disposizione dall’amministrazione comunale
di Corinaldo per un progetto che ha lo
scopo di favorire un primo approccio
nei confronti del mondo del lavoro da
parte di giovani studenti delle scuole medie superiori. I ragazzi, dopo un
incontro a carattere teorico, sono stati
abbinati ad un ufficio, ad un’azienda o
ad un servizio nel territorio di Corinaldo sulla base di alcuni criteri, tra i quali
la coerenza con il percorso di studi e le
preferenze espresse dai ragazzi stessi.
L’iniziativa culmina con uno stage lavorativo della durata di ottanta ore che
si protrae nei mesi di luglio e agosto.
Gli stagisti vengono quindi inseriti in
un ambiente di lavoro, con il supporto di una guida in grado di sostenerli
in questa attività che ha una significativa valenza formativa. Si tratta infatti
di mettere in pratica una prima esperienza di lavoro da parte di studenti la
cui età oscilla tra quindi e sedici anni
circa.
Lo stage lavorativo estivo è ormai di
una consuetudine, ogni anno c’è una
massiccia partecipazione da parte dei
giovani. Al termine del corso di primo
orientamento al lavoro ai partecipanti
viene rilasciato un attestato di partecipazione e viene erogata una quota di
180 Euro a titolo di borsa lavoro. C’è
soddisfazione da parte dell’amministrazione comunale che ha voluto promuovere questa iniziativa nella convinzione che un adeguato approccio
nei confronti del mondo del lavoro sia
utile per formare i giovani e per orientare adeguatamente le future scelte
professionali.
Ilario Taus
on il passaggio della
titolarità sulla strada
“Arceviese” dall’Anas alla
Provincia, parte il primo
grande lotto di lavori di
modifica del tracciato.
Sono state aperte in questi
giorni le buste per l’assegnazione dell’appalto per
il primo stralcio (finanziato con oltre 9 milioni
di euro) del primo lotto
della nuova Arceviese.
Presto, quindi, partiranno
i lavori per la modifica del
tracciato della strada che
collega Senigallia con Arcevia e con l’Umbria, arteria importante della viabilità provinciale, ma ormai
inadeguata a supportare
l’attuale volume di traffico.
In questa zona era stata
evidenziata da tempo la
necessità di arrivare ad
una soluzione definitiva
per quello che concerne
la viabilità - commenta il
presidente della Provincia
di Ancona Enzo Giancarli
- Il passaggio di funzioni
e competenze dallo Stato
agli enti locali è servito
per definire in fretta la
questione attraverso un
progetto di largo respiro
che non è certo soluzione
tampone.
Il primo stralcio del primo
lotto prevede la creazione di un nuovo asse
trasversale lungo circa 3
km e 800 metri, di collegamento fra la strada
provinciale 360 Arceviese
all’altezza della rotatoria
di Pianello ovest, con la
strada provinciale 18 JesiMonterado poco prima
della rotatoria di Ripe.
Il complesso piano delle
opere avviato dalla Provincia (per il quale è stato
sottoscritto un protocollo
con gli 11 Comuni del
comprensorio
Senigallia, Arcevia, Ostra, Ostra
Vetere, Corinaldo, Barbara,
Ripe, Monterado, Castel
Colonna, Serra de’ Conti,
Castelleone di Suasa), è
stato impostato subito
dopo il passaggio, cinque
anni fa, delle competenze
dall’Anas all’ente locale, in
modo da risolvere in fretta una situazione sempre
più difficile. L’operazione
di miglioramento prevede, fra l’altro, il trasferimento del tracciato sulla
Corinaldese, da Senigallia
a Passo Ripe. Oltre alla
nuova Arceviese, la cui
sede stradale sarà portata, per l’intero tracciato
dagli attuali 8 metri a 10,
nella zona sono già state
realizzate le tre rotatorie
di Ripe, Borgo Bicchia e
Serra dei Conti, mentre
sono ancora in corso le
progettazione per ill rifacimento di un tratto di
7 km fra Borgo Bicchia e
Ripe, la corsia centrale di
inserimento a Borgo Catena, una corsia centrale
di accumulo a Cannella,
dove verrà anche allargato
il cavalcavia, e di una rotatoria a Brugnetto.
Altri massicci interventi
sono previsti nel tratto Pianello di Ostra-Arcevia nei
comuni di Ostra Vetere,
Barbara e Serra dei Conti.
L’intervento è suddiviso
in quattro lotti, per quello
iniziale sono stati stanziati
12 milioni euro (fra cui i 9
milioni del primo stralcio),
per il secondo 5 milioni
e 684 mila euro che serviranno all’adeguamento
della SP12 tra Brugnetto
di Ripe e Senigallia, per il
terzo 8 milioni e 191 mila
euro destinati alla riqualificazione della SP360 fra
Serra de’ Conti e Pianello,
per il quarto un milione
di euro da utilizzare per
la riqualificazione della SP
360 tra Arcevia e il bivio
della Colonnetta.
regione I dati della campagna “Non scherzate col fuoco”
Incendi, va meglio
N
elle Marche la piaga degli incendi
tende a colpire sempre meno: nel
2005 si sono verificati 27 incendi boschivi
(rispetto ai 37 del 2004), che hanno trasformato in cenere 38 ettari di territorio
(a fronte dei 94 ha del 2004), la maggior
parte dei quali di boschi e foreste . E’ un
dato confortante che emerge da “Ecosistema Incendi 2006”, l’indagine Nazionale di Legambiente e Dipartimento della
Protezione Civile per fotografare la reale
situazione dei comuni italiani nella lotta
agli incendi boschivi.
“Ecosistema incendi” è stata realizzata
in occasione di “Non scherzate col fuoco”, campagna nazionale di monitoraggio, prevenzione ed informazione sugli
incendi boschivi di Legambiente e del
Dipartimento della Protezione Civile, organizzata per la prima volta quest’anno,
anche in collaborazione con la Regione
Marche, oltre agli scout dell’Agesci e del
Cngei, l’Associazione Nazionale Vigili
del Fuoco in Congedo, l’Associazione
Nazionale Alpini e la Regione Sicilia. Un
week end di sensibilizzazione, quello di
“Non scherzate col fuoco” della scorsa
settimana, che nelle Marche ha registrato oltre 40 adesioni con iniziative che
hanno coinvolto cittadini e amministratori: da passeggiate alla scoperta delle foreste, ad azioni concrete di manutenzione e pulizia per intervenire sulle troppe
discariche abusive che spesso vengono
mimetizzate nei boschi, ripulendo cigli
stradali e sentieri, passando per i tanti
gruppi comunali di Protezione Civile, la
Forestale e i Vigili del fuoco che hanno
organizzato stand e punti informativi in
molte piazze.
Nel biennio 2003-2004 soltanto 41 comuni marchigiani, il 17% del totale, hanno
subito almeno un incendio di estensione
pari o superiore ad un ettaro.
Quasi la metà di queste amministrazioni
sono tutte nella provincia di Pesaro e Urbino, che ha visto il 28% dei suoi comuni interessati dagli incendi boschivi nel
biennio 2003-2004.
Nel biennio 2003-2004, questi 41 Comuni hanno subito complessivamente 119
incendi, con una superficie percorsa dalle fiamme di oltre 462 ettari. Nella Provincia di Pesaro e Urbino oltre la metà
degli incendi e la metà della superficie
percorsa dal fuoco di tutta la Regione nel
biennio ‘03/’04.
S.C.
12
13 luglio 2006
Cultura
idee Breve viaggio tra i conflitti per ‘difendere’ o per imporre violentemente la propria fede
Delle guerre di religione
L
a crociata rimane per lungo tempo un modello mentale a cui ispirarsi. L’età moderna inizia
con la scoperta dell’America. La violenta e brutale
conquista di queste terre viene giustificata dalla coscienza europea con l’ideologia religiosa, applicando il criterio della crociata, per la conversione degli
infedeli. Per la legge di “riquierimento” i conquistatori dovevano intimare agli indigeni di convertirsi al
cristianesimo, in caso di rifiuto, potevano ridurli in
schiavitù. Ogni ribellione a tanta ingiustizia “giustificava” stragi e massacri. In questa situazione la coscienza evangelica insorge soprattutto per opera dei
religiosi domenicani. Bartolomeo Las Casas, il più
noto tra questi, energicamente protesta: “Cristo non
ha dato a nessuno il potere tra cristiani che hanno come primo comandamendi reprimere e di molestare to e segno distintivo l’amore. ui va notato non solo
gli infedeli che si rifiutano l’oblio dello spirito evangelicoqui
di ascoltare la predicazio- Qui va notato non solo l’oblio dello spirito evangeline della fede...ha lasciato co sopraffatto dalle sottili argomentazioni della teoogni uomo in una libertà, logia della guerra, ma soprattutto l’enorme distantranquillità e pace piene: a za tra la teoria della guerra giusta e l’inenarrabile
nessuno ha fatto violenza, crudeltà dei fatti. Erasmo da Rotterdam con il suo
a nessuno ha tolto i propri umanesimo evangelico ne stigmatizza la blasfema
beni, i propri diritti, la pro- iniquità.
pria libertà...né lo ha ob- “Gli eserciti vanno all’attacco portando ognuno inbligato a sottomettersi con nanzi a sé il segno della croce... sotto questo sacro
il terrore delle armi”.
segno divino, che simboleggia la perfetta e ineffaLo spirito della crociata bile comunione dei cristiani, si corre al reciproco
viene applicato alla lotta massacro e di un’azione così empia si rende Cristo
contro gli eretici nel Con- garante e spettatore”.
cilio Lateranense IV del Le guerre di religione generano una grande crisi di
1215, da Innocenzo III, il coscienza nella cultura europea, tanto che il procesmassimo rappresentante so di secolarizzazione moderna assume ora toni di
della teocrazia: “I cattolici che, presa la croce, si ar- forte anticlericalismo. Se le religioni rivelate, nella
meranno per sterminare gli eretici, godranno delle presunta assolutezza, non possono fare a meno di
indulgenze e dei santi privilegi, che sono connessi farsi guerra, generando distruzione e morte, la soa quelli che vanno in aiuto della Terra Santa”. Nasce luzione più ragionevole è l’abbandono delle religiocosì la guerra di religione tra fazioni opposte dello ni positive in favore della religione naturale che ha
stesso cristianesimo. La prima esplosione di questa come unico fondamento la ragione umana, uguale
guerra colpisce gli albigesi, ma la sua più grande in tutti gli uomini.
manifestazione è la guerra tra cattolici e protestanti; Questa volta la contestazione alla guerra, più che da
guerra infinita, più che mai violenta, crudele, de- ristretti gruppi di riformismo religioso, viene dalvastante che per circa cento anni ha condizionato la ragione nella sua forma più laica e anticlericale.
la vita dell’Europa, dal massacro di Vassy (1562) Purtroppo anche la fratellanza costruita sul fondaalla pace di Wetfalia (1648). Certo sotto l’ideologia mento della ragione illuministica non ha saputo afreligiosa si celavano ben altri interessi, soprattutto francarsi dalla violenza.
politici, ma rimane lo scandalo della guerra feroce
Vittorio Mencucci
serra de’ conti Il primo festival internazionale per dare spazio alle immagini che parlano di luoghi vicini
Marche: fotografia creativa e territorio
N
ei mesi di luglio e settembre 2006, nel territorio del
Comune di Serra de’Conti avrà luogo la prima edizione della manifestazione “Marche: Fotografia creativa
e territorio”. Obiettivo del festival è d’istituire un appuntamento annuale di prestigio internazionale dove valorizzare tramite l’utilizzo creativo del mezzo fotografico,
le realtà locali quali il paesaggio, l’arte, la gastronomia,
le tradizioni popolari, le attività produttive; come strumento per dare una risposta qualificata alla competizione imposta dai mercati globali.
Il programma di questo primo appuntamento prevede:
- Una serie d’incontri e dibattiti con operatori del settore (photo editors, responsabili d’agenzia, editori,
giornalisti,ecc.) di riconosciuto prestigio, saranno un
importante momento di confronto sulla funzione di
questo fondamentale mezzo espressivo nella valorizzazione delle realtà locali. - La realizzazione di workshops
affidati a fotografi di fama internazionale, distinti per il
carattere fortemente creativo nel loro modo di raccontare gli avvenimenti. - Una nutrita serie di mostre, d’importanti artisti fotografi, ospitate in importanti luoghi
di questo territorio ricco di storia, porranno l’accento
su diversi aspetti delle nuove tendenze della fotografia
contemporanea. - Appuntamento clou del festival è la
assegnazione del premio “Marche Fotografia”, riservato
a studenti di scuole, accademie e università d’arte, fotografia e comunicazione europee, con lo scopo di dare un
contributo concreto al futuro professionale dei giovani
impegnati in queste discipline.
Venerdì 14 luglio, nell’ambito del festiva, verrà inagurata
la mostra di Luca Maria Patella, è uno dei rappresentanti
di rilievo delle Arti Visive italiane degli ultimi trent’anni. Svolge una ricerca, che si attua mediante numerosi
media espressivi sperimentali (dalla pittura all’installazione, dalla fotografia, il film, il video, il suono, al libro
o al computer e le reti telematiche), senza mai perdere il
contatto con una profonda matrice estetica e poetica.
Sue opere si trovano nelle Collezioni di Musei quali lo
Stedelijk Museum, Amsterdam; il Modern Art Museum,
New York; la Fondazione G. Matta-Clarck, Antwerpen;
La Galleria Nazionale d’Arte Moderna.Luca Patella ha
esposto e tenuto Antologiche in numerosi Musei e gallerie internazionali (Roma, Milano, Torino, Napoli, New
York, Philadelphia, Chicago, Montreal, Tokyo, Kyoto,
São Paulo, Parigi, Lione, Marsiglia, Reims, Londra, Amsterdam, Antwerpen, Ginevra, Madrid, Varsavia, Mosca, Buenos Aires, Sidney, New Delhi) e partecipato a 6
edizioni della Biennale Internazionale d’Arte di Venezia
(1966-1993); o a Photomedia e Fotografia Italiana 19391989, Pal. Fortuny, Venezia, 1989; o L’Autre Mémoire,
Mai de la Photo, Ville de Reims, 1993. Una delle sue installazioni fotografiche multimediali più recenti: presso
Novecento, Arte e Storia in Italia, Roma 2000-2001.
Carlos Pilotto
ostra vetere Serata dedicata allo scrittore Umberto Piersanti
Richiami del
deserto
IL LIBRO
di Andrea
Gasparino
Si tratta di una raccolta
di pensieri, spesso brevi, suddivisi in tredici tematiche
che corrispondono ai capitoli del
libro. Lo stile personalissimo di
A. Gasparino è evidente in queste
pagine dove la brevità dei pensieri
è anche una scelta di discrezione,
per lasciare a chi legge uno spazio
di riflessione personale e la possibilità di leggere e rileggere queste
provocazioni fino a che non siano
assimilate e contribuiscano alla
formazione di una mentalità più
vicina al Vangelo.
Contemplazione, parola di Dio, deserto, povertà, gioia…sono alcuni
dei temi che vengono commentati
in queste pagine.
.
Edizioni Paoline
Euro 7,50
Un poeta tra le canzoni
O
stra Vetere, giovedì 13 luglio, si co- dovere civile e culturale nei confronti dellora di musica e poesia, con un ap- la letteratura italiana e marchigiana e che
puntamento culturale e musicale, che si porterà prestigio al nostro territorio”.
svolgerà in Piazza Don Minzoni nell’affa- “Un Poeta tra le Canzoni” sarà un cockscinante cornice del centro storico. Tanto tail di poesie, racconti, musiche e canzovero divertimento, uno spettacolo coin- ni italiane ed internazionali attraverso la
volgente per tutti, tra poesie, racconti, voce di Umberto Piersanti, che non solo
musiche, balli italiane ed internazionali.
è docente di sociologia della letteratura
Una manifestazione ideata da Paolo No- all’Università di Urbino, ma è stato anche
tari, presentatore ed inviato Rai per “Uno già segnalato per il Nobel. Piersanti si esiMattina”, che avrà come protagonisti il birà sul palcoscenico, esaltando le Marpoeta e scrittore urbinate Umberto Pier- che come terra di grandi poeti e scrittori,
santi ed i musicisti Ruben Bisognin al pia- e parlando all’interno di uno spettacolo
noforte, Federico Lenci al sax, Marinella condotto sul filo della memoria, capace di
Mazzoni come ballerina, oltre allo stesso unire poesia, racconto e musica senza deNotari che condurrà l’appuntamento sera- magogia né accademia.
le ad Ostra Vetere.
“Un’occasione da non perdere – dice il
Sindaco di Ostra Vetere Massimo Bello
- perché con questo spettacolo si propone di portare la poesia nelle piazze delle
piccole e gloriose cittadine verso cui oggi
si è ridestato grande interesse e con l’apporto della musica e del ballo siamo convinti che lo spettacolo risulterà al grande
pubblico piacevole e divertente, pur mantenendo intatto lo spessore culturale. Riteniamo che favorire tale iniziativa sia un
Le ‘Carte’
di Mino Ceretti
I
naugurata presso il Museo Comunale d’Arte Moderna, dell’Informazione e della Fotografia
(Via Pisacane, 84) una mostra
di Mino Ceretti dal titolo “Carte
1956-2005”. Nato a Milano nel
1930, Ceretti ha determinato a
metà degli anni ’50 una tendenza definita “realismo esistenziale”. Negli anni successivi ha
quindi lavorato nella direzione
di una rinnovata ricerca figurativa per rintracciare i valori costitutivi dell’atto pittorico, al cui
centro si collocano i problemi di
frammentazione, disgregazione
e riaggregazione dell’immagine.
Ceretti ha insegnato nelle accademie di Milano, Carrara, Venezia e Torino, tenendo numerose
mostre personali in Italia e partecipando a numerose rassegne
e manifestazioni espositive in
Italia e all’estero.
La mostra potrà essere visitata negli orari di apertura della
struttura: dal martedì al sabato nella fascia oraria antimeridiana 8,30-12,30 e nei pomeriggi dal martedì al venerdì in
orario 15,45-18,30.
13 luglio 2006
Spettacolo
musica Guy Bovet ha aperto il Festival Organistico di Senigallia
Tutti i suoni della tastiera
U
n pubblico davvero entusiasta ha
accolto alla Chiesa Santa Maria
della Neve il recital del Maestro Guy
Bovet, che ha aperto la 5° edizione del
“Festival Internazionale Organistico
Città di Senigallia”. Un concerto che
anche la parte del pubblico più raffinato non ha esitato a definire stupendo.
Grande genialità unita ad un’approfondita conoscenza storica della prassi
esecutiva. Semplicemente un fuoriclasse capace di coniugare sapienza
tecnica e filologica con l’estrosità di un
talento innato per l’arte dei suoni in
tutte le loro sfumature significative.
La parte del concerto di musica antica
spagnola, Bovet l’ha eseguita con un
significato espressivo mai udito. L’incisività ritmica del metro spagnolo,
unita ad una verve espressiva non da
poco, sono emerse nei diversi timbri
di uno strumento mai ascoltato sotto
questo profilo.
La Direzione Artistica del Festival
curata da Federica Iannella ha infatti
pensato al concerto del maestro proprio come un’occasione straordinaria
per ascoltare la voce o meglio le voci
e i tanti registri dell’organo Pinchi –
Opus 422 che dal 2003 si lascia suonare dai più grandi organisti del mondo.
Non pago del successo della prima
parte del recital, Bovet ha fatto ascoltare al pubblico l’andante di Mozart e
la passacaglia di Bach, in un’esecuzione tutta a memoria, con cambi di registri azionati da lui stesso. Una genialità fuori dal comune. Bravissimo. Il
concerto si è poi concluso con i “tangos ecclesiasticos”. Composizioni davvero originali, belle, di buon impatto
nella sensualità dell’affetto espressivo
del tango. Il pubblico, in stato di totale esaltazione, ha chiesto più volte un
bis. Nel concederlo, Guy Bovet ha voluto improvvisare una specie di pout
pourry di famosi temi classici (Bolero
di Ravel, vari temi mozartiani...) uniti tra loro da originalissime “trovate”
compositive del maestro.
Apprezzato in tutto il mondo anche
per aver contribuito alla diffusione
della pratica antica di esecuzione all’organo, Bovet tiene in media una sessantina di concerti l’anno. Particolare
il suo legame con il sud America dove
ha anche collaborato al recupero e
censimento di antichi organi per conto
di Unesco e Fondazione Pro Helvetia.
La maggior parte delle sue incisioni
sono realizzate su strumenti storici tra
cui l’integrale dell’opera per organo di
Jehan Alain sull’organo della famiglia
Alain, restaurato e installato vicino a
casa di Bovet a Romainmôtier (Svizzera). Molte hanno anche ottenuto il
“Laser d’Or” de l’Académie française
du disque. Oltre che interprete di partiture altrui, Bovet è anche compositore eseguito in tutto il mondo.
Ha lavorato anche per teatro e cinema. Ha composto per organo e orchestra, musica corale, opera, come anche
una commedia musicale da chiesa “La
conférence des animaux” (1995).
Bovet è attualmente organista titolare
della Collégiale de Neuchâtel, professore alla Musikhochschule di Basilea,
maestro di corsi straordinari all’Università di Salamanca, cittadino onorario di Dallas, dottore honoris causa
all’Università di Neuchâtel. È anche
editore della rivista “La tribune de
l’Orgue” e appassionato di lingue (ne
parla correntemente almeno una dozzina tra cui russo e finlandese). Nato
nel 1942 a Neuchâtel, ha studiato con
Jeanne Bovet, Marie Dufour, André
Luy, Pierre Segond et Marie-Claire
Alain.
Il prossimo appuntamento con il Festival Organistico è per giovedì 13
con Jürgen Wolf (Lipsia).
Alessandro Piccinini
il taccuin
MOSTRE
Fabriano - Spedale di Santa Maria
Buon Gesù, Piazza San Giovanni, “Gentile Da Fabriano e l’altro Rinascimento”,
una grande mostra internazionale di
uno dei protagonisti assoluti dell’arte
del ‘400 Informazioni: 199199111. 1.
Arcevia - Chiostro San Francesco mostra di Edgardo Mannucci, fino al 30
agosto 2006.
Ostra Vetere - Chiostro San Francesco, personale di pittura di Detlef H.
Furst, dalle ore 18 alle 23 personale di
pittura, dal 17 giugno al 15 settembre
Senigallia - Giardini Rocca Roveresca,
12 luglio - 16 luglio, 7° Mostra Mercato
Regionale, orario: ore 18 - 24.
Camerino - “Il rinascimento scolpito”.
Con una straordinaria rassegna di scultura lignea, Camerino propone, dopo
la grande mostra del 2002 sulla pittura
del Quattrocento, una nuova esposizione sulla sorprendente produzione
di Tullio Piersantelli
artistica del suo Rinascimento. Le cinquanta opere raccolte per l’occasione
sono presentate per la prima volta in
una mostra che restituisce i profili di
alcuni maestri del legno e cerca di far
luce su una pagina d’arte da scoprire.
INCONTRI
Senigallia - “Demenza di Alzheimer:
una malattia della famiglia”, mercoledì
19 luglio, presso l’Auditorium San Rocco di Senigallia, con inizio alle 9.30, una
mattinata dedicata ad una delle patologie più difficili da gestire, soprattuto in
ambito familiare. In chiusura è prevista una visita al Centro diurno presso
l’Opera Pia Mastai Ferretti.
MUSICA
Ancona - Ridotto del Teatro delle
Muse, venerdì 14 luglio, “Jazz Summer
Festival 2006”: Dena De Rose- Marvin
Stamm Duo. tel/fax 071 2074239.
Settimanale della Diocesi di Senigallia
Piazza Garibaldi, 3 - 60019 Senigallia (An)
Tel. 071/64578 - Fax 071/7914132
e-mail:[email protected]
sito:www.vocemisena.it
Direttore editoriale: Gesualdo Purziani
Direttore responsabile: Giuseppe Cionchi
Redazione: Laura Mandolini, Tullio Piersantelli, Rosaria Cenerelli, Giancarlo Mazzotti
Collaboratori: Alessandro Berluti, Fabrizio Chiappetti, Roberto Ferretti, Luca Giancarli, Anna Gobbetti,
Elvio Grossi, Simone Mandolini, Roberto Mancini, Leonardo Marcheselli, Vittorio Mencucci, Giuseppe
Nicoli, Leonardo Pasqualini, Michele Pinto, Stefania Sbriscia, Giorgio Silvestri, Luciano Sole, Federica
Spinozzi, Ilario Taus, Raoul Mancinelli, Umberto Martinelli.
Tecnici: Speranza Brocchini, Daniele Guidarelli, Anna Maria Roberti, Mariannina Puerini, Pietro Scattolini
Realizzazione grafica e stampa: Galeati Industrie Grafiche S.p.A. - Imola (www.galeati.it)
Tiratura:4000 copie
Abbonamento annuo ordinario: € 35 da versare sul cc.postale n. 10514602
percorsi museali/3
Corinaldo, tra contesa
e voglia di cultura
A
Tre di Tre continua a
Serra de’ Conti
E’ stata inaugurata presso
la Antica Fornace di Osteria,
la mostra di opere degli artisti Concetto Pozzati, Carlo
Cecchi e Alessandro Scarabello. La mostra, inserita
nella più ampia rassegna
Tre di Tre, resterà aperta
fino al 30 luglio, tutti i giorni
(ad eccezione del lunedì e del
martedì) dalle ore 18 e le ore
22. Promossa dal Comune
di Serra de’ Conti in collaborazione con l’azienda Linea
Marche, la rassegna “Tre di
tre” è curata dal critico d’arte Gabriele Tinti. L’iniziativa si articola su una successione di tre mostre-eventi.
La prima mostra ha avuto
luogo tra il 3 e il 25 giugno
ed ha proposto al pubblico
le sculture di Attilio Pierelli,
Patrizia Molinari e Giovanni Termini.
13
lla scoperta di Corinaldo e delle sue
specialità gastronomiche
con ‘Musei da Scoprire’
durante una delle rievocazioni storiche più note in
ambito regionale: la ‘Contesa del Pozzo della Polenta’, giunta alla XXVIII
edizione. In sintonia con
l’Associazione Pozzo della Polenta, la Pro Loco e
il Comune di Corinaldo,
l’Associazione
Sistema
Museale della Provincia
di Ancona propone un
itinerario nel centro storico dell’elegante città gorettiana che si ripeterà per
tre giorni con orari d’inizio differenziati:venerdì
14 luglio alle ore 18,30, sabato 15 alle 17,30 e domenica 15 alle 17. Non varieranno invece il punto di
partenza dell’escursione
culturale, ovvero l’ufficio
turistico – IAT ( di fronte al palazzo comunale)e
il suo programma. Oltre
ai monumenti più significativi di Corinaldo è prevista la visita guidata alla
‘Sala del Costume e delle
Tradizioni Popolari’, che
raccoglie le riproduzioni
di abiti cinquecenteschi
utilizzati proprio durante
le pregresse edizioni della
‘Festa del Pozzo della Polenta’. A seguire la visita
alla chiesa di Sant’Agostino, divenuta Santuario di S.Maria Goretti, la
martire bambina che ha
reso celebre Corinaldo. A
pochi passi sarà possibile
ammirare la chiesa del
Suffragio e la chiesa dell’Addolorata. Imperdibile,
infine, la passeggiata lungo le bellissime mura della cittadina, ritenute tra le
più belle delle Marche.
Alle 19,30 cena alla ‘Taverna del Duca’ a base
di specialità tradizionali: polenta del Duca con
salsiccia,coniglio in porchetta con patate (oppure
grigliata mista con verdure gratinate). Dopo cena
il programma proseguirà
con la libera partecipazione ai numerosi e variegati spettacoli ideati
dagli enti promotori della
‘Festa del Pozzo della Polenta’. Per prendere parte
all’iniziativa di ‘Musei
da Scoprire’, che avrà un
costo unitario di € 18,00,
sarà necessario prenotarsi al numero verde
800.439392 entro le ore
13 del giorno antecedente
alla data in cui si deciderà
di effettuare l’itinerario.
archeologIa La campagna scavi nella Domus dei Coiedii
Suasa da scoprire
S
empre foriera di nuove ed interessanti scoperte, Suasa non si è smentita
nemmeno durante la 18^ campagna organica di scavo, che si concluderà venerdì
14 luglio. Le indagini condotte dal Dipartimento di Archeologia dell’Università di
Bologna hanno consentito di ampliare la
gamma di conoscenze all’interno di due
importanti settori della città romana : la
grande area occupata dalla piazza del foro
commerciale e il giardino di una dimora
signorile nota come Domus dei Coiedii,
dal nome della famiglia proprietaria.Nel
foro, il cui impianto risale all’inizio dell’età
imperiale (prima metà del I secolo d.C.),
sono riaffiorate alla luce alcune strutture
anteriori di carattere sacro risalenti all’epoca repubblicana. Si tratta di due edifici a probabile carattere sacro, e di un altro
vasto ambiente, di cui non si conosce con
esattezza la funzione, pavimentato con
mattonelle romboidali. Inoltre ai margini
del perimetro del foro imperiale è stata individuata un condotto fognario di rilevanti dimensioni e parzialmente praticabile.
Sul versante della Domus dei Coiedii, in
gran parte già scavata e visitabile, caratterizzata da numerosi pavimenti di grande
pregio in mosaico o tarsie marmoree, le
ricerche stanno progredendo sia come
conferma di quanto già si sapeva o si
poteva presupporre sull’architettura perimetrale del peristilio sia come veicolo di
acquisizione d’importanti novità dal giardino stesso.
Al centro dell’importante spazio aperto, posto in modo da costituire quasi un
fronte scenografico per chi proveniva dall’ingresso principale della Domus, sono
infatti stati trovati i resti di un probabile
ninfeo, che in età imperiale avanzata subì
un cambiamento di uso caratterizzato
dall’impianto di alcune strutture produttive prima che esso crollasse all’interno di
una grande piscina pavimentata in cocciopesto. E proprio all’interno di questo
crollo di macerie, successivamente spianato quando la vasca non fu più tenuta in
funzione per il cambiamento di uso di cui
si è detto, è stata recuperata una statua
maschile in marmo di grandezza inferiore
al vero, che rappresenta uno dei rinvenimenti di spicco dell’ ultima campagna di
scavo. Che si segnala anche per il ritrovamento di una lunga canaletta e uno strato di terreno contenente numerosissimi
frammenti di grosse anfore a fondo piatto,
normalmente utilizzate per il trasporto
del vino, tipiche dell’area romagnola ma
prodotte anche nelle Marche.
Leonardo Pasqualini
14
13 luglio 2006
Sport
calcio Non c’è il presidente, ma la rosa giocatori è pronta
Squadra fatta
umata “nera” per quanto riguarda la presidenza vigorina. Fermo restando l’indisponibilità
dei due dirigenti:Valentino Mandolini e Avv.D’Adderio, per motivi di lavoro, in un primo momento
si era contattato l’ex assessore dott.Nardella, ora
invece si parla della probabile investitura dell’ex
Sindaco Mariani. Si spera che questa sia la volta
buona perché non è pensabile che una società in
piena campagna acquisti-cessioni non abbia un
riferimento sicuro. Ad ogni buon conto, il direttore sportivo Augusto Scarpini, in stretto contatto
col nuovo mister Dino Giuliani, continua l’opera
per allestire al meglio la nuova Vigor che scenderà in campo nel prossimo campionato d’Eccellenza. Partiti Polverari e Pandolfi, destinazione
Biagio Nazzaro di Chiaravalle, sono arrivati: l’ex
centrocampista Savelli (classe 1985) dal Lucrezia
e la punta Camilletti dal Calcinelli che lo scorso
anno in questa squadra, militante nel campionato
di promozione, ha messo a segno otto reti. E’ un
ragazzo dagli ottimi requisiti tecnici, non ancora
sfruttato a dovere; ci penserà Giuliani ad inserirlo
nel contesto della squadra. Ora resta da definire
la posizione del “centrale” Stefano Goldoni, un
elemento di grande esperienza e di tecnica raffinata. Al momento pare non ci sia alcun accordo,
anche se si sa che il ragazzo è stato avvicinato dal
tecnico Giuliani.
Di definitivo però non si sa nulla. Le sue prestazioni sono da più parti richieste (vedi
S.Arcangelo). La squadra vigorina è praticamente
già formata; ne dà conferma il tecnico Giuliani. Si
parte dalla riconferma del portiere Moroni e del
suo vice Leonardo Memé (classe ’87), dei difen-
sori Andrea Bertozzini (34 presenze l’anno scorso e grande promessa per il futuro), di Alberto
Giraldi, TomasTurchi, Pambianchi. Per il terzino
Matteo Rossetti la riconferma avverrà solo dopo
il suo ritorno dalle vacanze, ma non dovrebbero
esserci problemi. Per quanto riguarda i due giovani terzini Massimiliano Grossi e Marco Mencarelli, entrambi della classe 1986 e quindi fuori
quota Under, il loro utilizzo resta in forse, a meno
che non vengano risistemati in altre squadre. Al
centrocampo i colori rossoblu potranno contare sulla presenza del nuovo arrivato Savelli e dei
riconfermati Umberto De Filippi (27 presenze lo
scorso anno), Paolo Traiani (28 le sue presenze),
Rodolfo Montanari (33 le sue presenze e gol importantissimi messi a segno), Andrea Baldarelli,
Luca Guidarelli, Stefano Schiano. In prima linea
troveremo il nuovo arrivato Camilletti, insieme
a Claudio Meletti (10 appena le sue presenze in
campo lo scorso anno causa il noto infortunio a
inizio campionato).Ci sarà pure il giovane Luca
Moschini classe ’87 (25 volte in campo e tanti gol messi a segno, tutti decisivi) poi il giovane
Gianmarco Morganti, più volte in campo, specie
all’inizio campionato. Ci saranno poi i giovani
classe ‘88-’89, che di volta in volta saranno inseriti in prima squadra, vedi Mattia e Stefano Lucertini, Baldelli, Pesaresi e tanti altri provenienti
dalla Juniores vigorina. Allenatore della squadra
juniores è stato riconfermato Maurizio Marchini,
così pure il preparatore atletico Glauco Simonetti
e l’allenatore dei portieri Cesare Bernacchia, medico sociale dott.Andrea Moschini.
Giancarlo Mazzotti
CICLISMO
F
Gran fondo
dei Sibillini
Memorial maurizio bocchini
La Vigorina promette bene
A
ncora un’affermazione di prestigio per
il settore giovanile della Vigorina. Sono
stati infatti proprio gli “esordienti” della società del presidente Rino Frulla (giovanissimi
calciatori tutti nati nel ’93 ed allenati da Teo
Ventura) ad affermarsi nel Memorial Maurizio Bocchini, disputatosi nei giorni scorsi in
città ed al quale avevano aderito otto accreditate formazioni marchigiane. La squadra della
Vigorina ha avuto la meglio in tutte le gare di
qualificazione e si è poi imposta nella finalissima per 4 reti a 0 sul Fossombrone. Eloquente la circostanza che in nessuna delle partite
disputate i boys di mister Ventura abbiano subìto gol, mentre ne hanno invece piazzati ben
dodici alle spalle dei portieri avversari.
Dietro a Vigorina e Fossombrone si sono
classificati nell’ordine, per questa edizione
del Memorial Bocchini, la Fortitudo Fabriano, la Giampaoli Ancona, il Senigallia Calcio,
l’Ostra, l’Arcevia e il Borghetto. Alle premia-
zioni sono intervenuti l’assessore del Comune
di Senigallia Maurizio Mangialardi, la moglie
e i figli dell’indimenticabile Maurizio Bocchini e i titolari delle ditte Santa Barbara e Babbi
di Cesena, per le quali Maurizio svolgeva la
propria attività lavorativa e che hanno, con
signorilità e cortesia, deciso di sponsorizzare
l’iniziativa. Una scelta indubbiamente da elogiare, perché costituisce un ulteriore incentivo a fare della manifestazione l’appuntamento
più prestigioso dedicato al calcio giovanile, allargandone in prospettiva il suo raggio d’azione geografico, oltre che agonistico e sportivo.
Festa grande alla fine per i ragazzi dell’Us Vigorina, per il tecnico e gli accompagnatori e
anche per il mini-bomber Marco Fisichelli
che si è imposto come capocannoniere del
torneo (pur essendo addirittura un ’94, quindi
più piccolo di un anno rispetto agli avversari…).
G.M.
I miseni delle due ruote contribuiscono molto (quali-quantitativamente) al trionfo del
ciclismo-famiglia, del ciclismoturismo, del ciclismo territorio
e del ciclismo-cultura (come
testimoniano gli amici-collaboratori Antonio Romagnoli e
Mauro Riccioni).
Il meglio viene largamente offerto: dal ricco montepremi
al pasta party, dal cocomero
party al frutta party. La decana
delle maratone popolari marchigiane conta la vociante carovana di 950 unità: corridori
di ogni età e preparazione, con
rappresentativa rosa mai vista
prima a queste latitudini.
Alla partenza, la 16^ Gran Fondo dei Sibillini mette in bella
mostra tutte le ambite maglie
granfondistiche.
Ci sono le tre casacche di Marche Marathon, challenge alla
penultima tappa: Giacomo
Garofoli (Team Ponte Recanati-Loreto), Orietta Schiavoni
(Valenti & Co. Argenti), Pio
Renato Sbaffo (maglia nera per
il Grande Lento dei senza Fretta).
C’è il leader di Macerata Più,
rodeo al 3° appuntamento: il
“mobiliriminiano”
Guerrino
Pascucci. Il tracciato di 155 km
torna a sfidare Forca di Presta
(Cima Coppi, a 1.536 metri) e
Forca di Gualdo. La “breve” di
95 km sale fino al Santuario
di Macereto ed al valico Santa
Margherita (1.010 m). Partenza e arrivo: a Caldarola (314
m).
Il Campionato Italiano Gran
Fondo Udace Csain sigla la
14^ prova (in prima linea: il
coordinatore nazionale Aviero
Casalboni). Fanno compattissima squadra i promotori:
Maurizio Giustozzi, (presidente dell’Udace Csain Macerata), Sebastiano Nasuti, Enzo
Giustozzi, Lanfranco Passarini,
Egidio Brilloni.
Patrocinio: Regione Marche,
Provincia di Macerata (rappresentata da Antonio Monaldi),
Comune di Caldarola (starter
il sindaco Fabio Lambertucci).
Il sudore dell’agonismo più ac-
ceso si traduce in un tandem al
comando e all’arrivo. La mezza
maratona va a Giampaolo Busbani (Mobili Rimini Appignano), che regola allo sprint il romagnolo Stefano Zavoli. Terzo:
Pierpaolo Pascucci (leader degli inseguitori).
Sesto posto assoluto per il
biancorosso pianellaro Mirko
Meschini (bronzo junior). Tra
i premiati: il cadetto Claudio
Piersimoni (9°). Prima reginetta: Maria Felicita Piccioni.
La gara lunga è stretta nella
morsa dello squadrone MG
K.Vis LGL Cinelli, a cui un
sempre splendido Christian
Ceralli (Solo Affitti e Vicini
Bike), fa di tutto per sottrarsi.
Alla fine è però tre (PaolucciCunico-Podestà) contro uno.
Il guizzo risolutore è quello
del “Bolognese di Predappio”,
Pierluigi Paolucci, che arriva
da solo.
Ceralli (campione uscente)
salta Cunico per la seconda
moneta. In luce i “cingolaniani” Emanuele Battistelli (“Caschetto” è 5° veterano), Paolo
Mancini (4° senior) ed il già
tricolore Giancarlo Giombetti.
Monia Gallucci è incontenibile
18^ assoluta, largheggiando tra
le valchirie.
Classifiche
Fondo km 95:
1.Giampaolo Busbani (Mobili Rimini) in
2h32’07”, media 37,47 km/h;
2. Stefano Zavoli (Frecce Rosse); 3.Pierpaolo Pascucci (Bici
Adventure Quintabà Piangiarelli - Gagliole);
4.Moreno Giulianelli; 5.Giuseppe Navedoro; 6.Mirko Meschini (Cicli Cingolani-Pianello di Ostra); 7.Massimo
Marchetti; 8.Stefano Sabbatini;
9.Pierluigi Quadrini.
Gran Fondo km 155: 1.Pierluigi Paolucci (Mg K.Vis LGL
Cinelli) in 4h16’27”, media
36,26; 2.Christian Ceralli (Solo
Affitti & Vicini); 3.Roberto Cunico (Mg K.Vis LGL Cinelli);
4.Matteo Podestà; 5.Guido
Trombetta; 6.Marco Fabbri;
7.Andrea Ciavatta; 8.Arnoldo
Antonini; 9.Daniele Balestri;
10.Ersilio Fantini.
Umberto Martinelli
l’appello della pallacanestro senigallia
Sosteniamo il nostro basket
A
iutatateci ad onorare il prossimo campionato”,
questo l’appello della Pallacanestro Senigallia a
tutti coloro che ne hanno accompagnato i successi.
In vista del prossimo campionato, nel cantiere della Pallacanestro Senigallia, si è da tempo cominciato a macinare un’enorme mole di lavoro per la
programmazione del futuro.
Dalla dirigenza del sodalizio di via Capanna abbiamo ricevuto la seguente nota: “L’Asd Pallacanestro
Senigallia è attivamente impegnata nel disegnare
la nuova squadra che, per il terzo anno, rappresenterà il basket senigalliese sul prestigioso palcoscenico del campionato nazionale di B Eccellenza. La
società, pur attuando ogni sforzo per allargare la
compagine sociale, reperire nuove risorse da sponsor e sostenitori, si trova di fronte a crescenti difficoltà nel mobilitare l’attenzione pubblica e privata
sul valore ed il significato di un basket d’eccellenza
sul nostro territorio. Se la pallacanestro a Senigallia
è in grado di offrire spettacolo, qualità e campioni
sul nostro parquet, se la pallacanestro a Senigallia
è in grado di organizzare e proporre a 200 ragazzi
i valori dell’educazione sportiva, se la pallacanestro
è in grado di offrire lustro nazionale al nome della
nostra città, chiediamo allora agli sportivi, alle imprese ed alle istituzioni di sostenere il nostro impegno per onorare dignitosamente il campionato
italiano di B-Eccellenza, imitando vicini modelli di
successo. Da soli non potremmo che prendere atto
del declino di uno straordinario ciclo di successi.
Insieme possiamo farcela”.
Il messaggio che la società vuole dare è chiaro. Non
si tratta assolutamente di un allarme, quanto più di
una richiesta di aiuto. Probabilmente non è ancora
ben chiaro a molti quanto possano valere i risultati
finora conquistati, gli incredibili sacrifici effettuati
e la voglia di non lasciarli evaporare come una bolla di sapone.
Ostra, burraco in piazza
A
ll’interno del cartellone delle
iniziative Ostra Estate 2006,
giovedì 13 luglio, a partire dalle ore
21,00, spazio agli amanti del burraco. L’Associazione Pro Loco di
Ostra, grazie alla passione di alcuni
suoi associati, propone infatti per il
secondo anno consecutivo un torneo di burraco nella splendida cornice del Chiostro di San Francesco,
adiacente alla Piazza dei Martiri.
Dopo l’enorme successo del 2005,
con la presenza di molti giocatori provenienti dai principali paesi
costieri, l’Associazione intende ri-
proporre un torneo che da tempo
coinvolge sempre più appassionati.
E’ un occasione che gli amanti di
questo gioco non si lasceranno
scappare, anche perché il torneo è
tra i pochi organizzati in estate nei
paesi dell’entroterra della Valle del
Misa e Nevola.
Per informazioni e prenotazioni
è possibile contattare il l’Ufficio
Turistico – punto IAT al nr 071
7989080, aperto tutti i giorni dalle
ore 10,00 alle ore 12,00 e dalle ore
17,00 alle ore 20,00.
Proloco Ostra
13 luglio 2006
penultima
LA
PAROLA Il tempo di partire
DI DIO
16 LUGLIO 2006 XV domenica del Tempo ordinario
Amos 7,12-15
Salmo 84
Ef 1,3-14
Marco 6,7-13
a cura di
don Paolo Curtaz
Lago di Tiberiade
Galilea
Testimoni
Stupisce e scandalizza la banalità del Regno
che Gesù proclama, inascoltato, nella sinagoga della piccola Nazareth. Diamine, i profeti non dovrebbero essere più austeri? Più
carismatici? Gesù non assomiglia affatto
ad uno dei profeti, le sue mani sono troppo
odorose di resina e dure di calli come i nodi
del legno che ha trasformato in sgabello,
perché traccino nell’aria le parole dette in
nome di Dio!
Allora come oggi, non c’è nulla di più difficile di parlare di Cristo ai cristiani, nulla di
più faticoso che annunciare il Vangelo a noi
cattolici, spesso asfaltati dalla più terribile
delle abitudine, la più tragica delle tentazioni: credere di credere.
Abbiamo bisogno (urgente) di profeti e di
profezia, di parole che rompano il mare di
ghiaccio che soffoca la nostra anima, che liberino la luce nascosta sotto il moggio.
Persone come Ezechiele, come Paolo, che
non si scandalizzano della propria evidente
fragilità, ma che mettono la propria vita e la
propria autenticità a servizio dell’annuncio.
No, non mi capacito proprio del fatto che
Gesù abbia affidato il tesoro suo Vangelo
alle nostre mani, come un tesoro nascosto
in vasi creta. Che volete? Così è Dio.
Lo stile di Dio
Una cosa mi ha sempre stupito e, quando
non ero credente, scandalizzato: perché
Gesù ha coinvolto i suoi discepoli per annunciare il Vangelo, perché ha voluto correre il rischio di rendere poco credibile il suo
messaggio attraverso il limite e la povertà
dei suoi testimoni?
Non sarebbe stato più efficace un suo diretto intervento nell’annuncio? Che so, un
modo particolare per dimorare in mezzo a
noi?
E invece no: come accadde al simpatico
profeta della prima lettura, Dio ha preso dei
pastori (nell’accezione ebraica dei “vaccari”)
come Amos per annunciare il suo Regno.
Povera gente, proprio come siamo noi.
Condizioni: comunione
Marco pone delle condizioni all’annuncio,
una sintesi per ricordare ai discepoli con
quale stile sono chiamati ad annunciare il
Regno.
I discepoli vengono mandati ad annunciare
il Regno a due a due.
Non esistono navigatori solitari tra i credenti, tutta la credibilità dell’annuncio si
gioca nella sfida del poter costruire comunità. Parlare della comunità in termini
astratti è bello e poetico. Vivere nella mia
comunità, con quel membro del gruppo,
con quel viceparroco, con quel cantore, è
un altro affare.
Non ci sentiremmo forse più a nostro agio
da soli o, al limite, in compagnia di qualcuno a noi affine? Gesù ci tiene alla scommessa della convivenza, fatta per amore al
Vangelo.
Al di sopra delle simpatie e dei caratteri, Gesù ci invita ad andare all’essenziale, a
non fermarci alle sensazioni di pelle, a credere che la testimonianza della comunione,
nonostante noi, può davvero spalancare i
cuori.
La Chiesa non è il club dei bravi ragazzi,
non ci siamo scelti, Gesù ci ha scelto per
avere potere sugli spiriti immondi.
La Parola che professiamo e viviamo caccia
la mondezza dai cuori, la parte tenebrosa
che ci abita.
Essenzialità
Gesù chiede ai suoi di essere essenziali: la
Chiesa non è un’azienda che studia strategie di marketing adatte ai bisogni del mercato, non una holding del sacro che tenta di
mantenere il potere (quale?), la Chiesa vive
in relazione e in funzione del suo Maestro
e Signore, attenta a occuparsi del compito
affidatole: costruire il Regno in attesa del ritorno del Risorto.
L’organizzazione che si è venuta a creare in
questi secoli è funzionale all’annuncio del
Regno e tale deve restare.
Affrontare la Chiesa con logica e sguardo
mondano uccide lo Spirito: è giusto ripensare la freschezza del linguaggio e tutto ciò
che è utile all’annuncio, stando però attenti
a non lasciarci soffocare dalla logica dell’organizzazione e della conservazione.
Il cristianesimo porta in sé una scandalosa
fragilità (poiché i cristiani sono fragili) che
può spalancare i cuori perché testimonianza della grandezza di Dio.
Dimorare
L’ultima indicazione riguarda il rimanere, il
condividere.
Il cristiano non è qualcuno di appartato, di
particolare, vive le stesse gioie e gli stessi
dolori di ogni uomo, solo è abitato nel cuore da una speranza incorruttibile.
Il cristiano è anzitutto uomo e di un’umanità piena e dirompente, irrequieta e profonda, come ci ha insegnato la storia (anche se
non sempre, a dire il vero). Gesù chiede di
stare, di vivere con, di appartenere a questo
mondo, fecondandolo e facendolo crescere
come fa il lievito con la pasta.
Ci è affidato il Regno, ci è consegnato l’annuncio: lasciamolo emergere nelle nostre
comunità, nei nostri movimenti, nelle
nostre associazioni, interroghiamoci con
semplicità su quanto il Signore ci chiede di
vivere.
Pio IX missionario nel mondo
Pio IX
nella
storia
a cura
di G. Cionchi
N
el tempo del pontificato di Pio IX i gesuiti ritornarono, oltre che in Guatemala e in Ecuador, anche nelle Antille (Cuba e Puerto Rico), nella
Guiana Francese e nelle Filippine. In quegli anni si
inaugurò anche la presenza della Compagnia di
Gesù nei territori nuovi per essa, dove mai prima
era arrivato un gesuita. La missione della Compagnia di Gesù, in Australia, fu fondata nel 1848 da
due gesuiti austriaci: Alois Kranewitter e Maximilian Klinkowstrom. Essi, espulsi dal loro paese nel
1848, divennero fondatori della Compagnia di Gesù
nella lontana Australia.
Vi giunsero accompagnando un gruppo di coloni
austriaci. Arrivati l’8 dicembre 1848 ad Adelaide,
si misero a lavorare nelle città fra cattolici tedeschi
e irlandesi. In breve tempo ricevettero un grande
aiuto dai fratelli Georg Sadler e Johann Schreiner,
arrivati nel 1849; nel 1852 venne il p.Josef Tappeiner per sostituire Klinkowstrom che ritornò in
Europa per malattia. Così ebbe inizio la Missione
dell’Australia del Sud. Nel 1851 fu fondata una residenza a Sevenhill (Clare), circa 100 Km a nord di
Adelaide, e nel 1863 i gesuiti d’Australia avevano
già una rete di nove insediamenti (sette con una
chiesa o una cappella e una scuola primaria) con il
centro a Sevenhill. Dal 1856 a Sevenhil funzionò
un collegio per i ragazzi, un seminario diocesano,
un noviziato scolastico per la formazione dei giovani gesuiti e un centro di missione per sacerdoti
che, da qui, a cavallo, percorrevano le enormi distese dalla regione; Sevenhill diede inoltre origine
ad altre sei residenze e alla Missione agli aborigeni
dei territori del Nord, iniziata nel 1882. Per un periodo, Sevenhill fu l’unico collegio fuori di Sydney
e gli allievi arrivavano qui da posti lontani, come la
Tasmania, Victoria e Nuova Zelanda.
Il Museo e la biblioteca di Palazzo Mastai sono
aperti dal lunedì al sabato: ore 9-12; 17-19;
tel.071/60649.
15
IN BREVE
MONTERADO
• Feste patronali. Si sono concluse, lunedì 10 luglio
2006, le celebrazioni in onore del patrono san
Paterniano, vescovo di Fano, vissuto nel Trecento, che
– dopo le persecuzioni di Diocleziano per cui è vissuto
in una grotta per diverso tempo – con la libertà di
culto concessa da Costantino, ha evangelizzato Fano
di cui è stato acclamato Vescovo per scelta popolare,
come avveniva a quei tempi. Il pievano ha celebrato la
Messa all’aperto (perfetta l’amplificazione di Daniele e
C.), all’oratorio alle 20,30, presente il gruppo corale al
completo (oltre 25 giovanissimi) guidati dal M° Angela,
con l’inno a s.Paterniano, già opera del musicista
Giuseppe Bernacchia. Al Vangelo ha commentato
una preghiera in onore del Santo (scelta da Michela),
prendendo lo spunto da alcune frasi e intrecciandole
con alcuni fatti successi a Medugorje, nelle
celebrazioni del 25° anniversario delle apparizioni (25
giugno), alle quali ha partecipato con il gruppo di Leo.
I festeggiamenti hanno compreso altri fatti, tra i quali
la Veglia di preghiera dei giovanissimi, sapientemente
guidati e preparati da Marika, con Marina all’organo e
gli strumentisti ineccepibili (Claudio, Giacomo, Vanni).
Il fotocopiato di base comprendeva una preghiera
iniziale, flash sui giovanissimi (3x2; gli SMS; stereo
a tutto volume; riflessioni sul muretto…; hai un
momento Dio; il Vangelo; riflessione; preghiera a cori
alterni). Sono intervenuti Enrico e Letizia del Centro di
Pastorale giovanile per offrire alcuni spunti sulla Marcia
della Gioventù, in programma nella prima settimana
di settembre 2006. Sabato 8, dopo la celebrazione
liturgica, c’è stata la “convivenza” al Centro sociale,
sotto l’occhio e le mani di Maurizio (“ogni piatto è uno
sfizio”), mentre Lamberto controllava “sotto i baffi”
la situazione, con Velio alla logistica e Gabriele al
fornellone, conclusasi in perfetta allegria.
• Caccia al tesoro. Sabato 15 luglio, dalle ore 16 in
poi, ci sarà la caccia al Tesoro per ragazzi/ragazze,
organizzata da Anna e Vanni, in collaborazione con il
Centro Sociale e l’Oratorio.
LUTTO IN MONASTERO AD ARCEVIA
Suor Maria Crocifissa, al secolo Ada Ferri, è morta all’età
di 86 anni, dopo due anni di malattia. E’ morta nel
convento di Arcevia, dove era entrata come educanda
all’età di 12 anni: una vita spesa nella preghiera e nel
silenzio, dove però si fanno presenti tutti i problemi,
le sofferenze e le attese dalla gente. Il funerale di suor
Maria, come il funerale di ogni cristiano, è la celebrazione
della Pasqua: il passaggio, come per Cristo Signore,
dalla morte alla vita. Vi ha insistito il vescovo Giuseppe
Orlandoni nella concelebrazione della Messa insieme
a diversi sacerdoti. Le sorelle clarisse nel convento di
Arcevia scendono ora a 10: sempre un bel numero, ma
la loro età aumenta. Esse pregano e attendono qualche
nuova vocazione.
LA MORTE DI DON STEFANO A CHIARAVALLE
Il 9 luglio ha terminato la sua vita terrena don Stefano
Mattoni, l‘unico monaco cistercense rimasto in parrocchia a Chiaravalle. I funerali l’11 luglio, presieduti
dall’abate Ambrogio Rottini, concelebranti numerosi
sacerdoti e i Vescovi Orlandoni e Rocconi. Sarà ricordato
dal parroco don Giancarlo nel prossimo numero di VM.
160 ANNI DELLA BANDA DI OSTRA
Per festeggiare questa ricorrenza molto significativa
sono state invitate ad esibirsi ad Ostra, la sera del 15
luglio, le bande di Montemarciano, Serra de’ Conti,
Ostra Vetere e Barbara. Tutte le filarmoniche riunite si
esibiranno in un grande concerto, in piazza dei Martiri,
al quale prenderanno parte circa 200 musicisti.
Nel corso della serata verrà eseguito, in prima nazionale,
il brano “Estate”, composto per l’occasione dai maestri
Boncompagni e Veddovi, che saranno presenti alla
serata. A questo importante appuntamento farà seguito,
il 29 luglio, il tradizionale concerto estivo della banda
musicale di Ostra, a coronamento della serie di iniziative
promosse per il 160°.
BIGELLI MARMI IN FESTA
I senigalliesi di un certa età non possono aver
dimenticato la “Marmi Bigelli” perché importante unità
produttiva della città e pure per le sue maestranze così
sensibili alle istanze sindacali e politiche,sempre fra
le prime a sfornare idee, consigli, sempre attive alla
testa dei movimenti. Ebbene, hanno avuto ancora una
simpatica idea. Un folto gruppo di loro (ex marmisti
degli anni 60-70) si sono ritrovati presso un agriturismo
del nostro entroterra. Un incontro conviviale all’insegna
dei cibi tradizionali del periodo, appunto la trebbiatura:
tagliatelle fatte in casa, oca al forno con patate, frutta,
verdura fresca, Verdicchio e Lacrima DOC. Il meglio
della tipicità locale di stagione. E non poteva essere così
data la presenza suggeritrice del Presidente Regionale
dell’Ass/ne Prodotti di Fattoria, il consigliere provinciale
Marco Giardini, che nei primi anni 70 lavorò per un paio
d’anni alla Bigelli. Presente, tra gli altri,anche il noto
scultore senigalliese Giuliano Guidi ( “Baldon”) e l’ex
Consigliere Comunale Alfio Bari.
ERRATA CORRIGE
Da correggere l’orario festivo delle Messe alle 8.30 riportato su VM: Porto, S.Martino, Pace, S.Silvestro, B. Ribeca.