Allegato 1 - Comune di Alba
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Allegato 1 - Comune di Alba
1. DESCRIZIONE DEI LAVORI Oggetto della presente richiesta di Permesso di Costruire in deroga secondo la legge 106/2011 è il recupero di un comparto industriale dismesso con la ristrutturazione di parte degli edifici presenti e la realizzazione con ampliamento di un magazzino di carico/scarico merci situato all’interno del complesso produttivo di proprietà Miroglio S.p.a. in strada Tagliata 18, Alba. 2. CARATTERISTICHE DEL COMPARTO IN CUI E’ PREVISTO L’INTERVENTO Il comparto oggetto di intervento, si estende per una superficie pari a mq. 93.818 corrispondente ai mappale 47-338-337-309-308parte del foglio 14, del Comune di Alba, delimitato a nord ovest dalla strada comunale Tagliata e dai mappali 106-306-307 del Foglio14, a Sud Est da Corso Asti, a Nord Est dalla bealera del lavandaro e a Sud dall’area industriale di proprietà MRE. Tale comparto risulta essere parte dell’ ex polo industriale della proprietà presente nel Comune di Alba in fregio alla strada statale 231 (ora Corso Asti) che comprendeva anche le seguenti aree: - l’area industriale a sud di estensione pari a mq.105.500, ora della società MRE, a seguito della divisione delle proprietà all’interno della famiglia Miroglio in cui sono presenti all’interno dei magazzini della società Mondo che affitta i locali, - l’area produttiva di estensione pari a mq.117.240 di proprietà Miroglio Spa a nord della viabilità privata interna ove ora è presente e attivo lo stabilimento Textile, - l’area del depuratore al di là della statale 231 di estensione pari a mq.26.600 ora in disuso. L’intero polo industriale, insieme a parte dei fabbricati di Via Santa Barbara in Alba e ad altri stabilimenti presenti nei Comuni limitrofi (Corneliano, Bra, Govone e Castagnole Lanze), si occupava della produzione di tessuti, del confezionamento di capi e della logistica di vendita. All’interno del comparto oggetto di intervento sono stati realizzati, dal 1968 al 2002, diversi fabbricati a carattere industriale e direzionale legato alla produzione, per un’estensione 1 totale di superficie coperta pari a mq. 30.206, con un rapporto di copertura al suolo di circa il 33,5%. Il fabbricato a destinazione uffici legati al produttivo e direzionale, realizzato a più riprese dal 1972 al 1984, è sito nell’angolo Nord Est dell’area ed è costruito su più livelli per un totale di superficie uso uffici legati alla produzione pari a mq. 8.646 e di magazzini pari a mq. 2.195 Il complesso, nel momento di massimo impiego nel 2004, occupava circa 170 operai nella parte produttiva e 300 persone con funzione impiegatizie (prodotto, stile, programmazione, logistica ,acquisti ecc.) Vista la forte competizione nel mercato tessile la Miroglio S.p.A. ha dovuto ottimizzare le attività produttive e logistiche, avvicinandole alla stamperia di Govone. Le attività e le risorse dell’area magazzino e lavorazioni industriali sono state trasferite a partire dall’anno 2008 con termine nell’anno 2010, mentre le risorse del comparto uffici a servizio della produzione sono state trasferite alla fine dell’anno 2012. Al momento nel complesso non vi sono persone impiegate, se non per quanto riguarda la manutenzione straordinaria delle strutture e degli impianti. 2 3. CARATTERISTICHE URBANISTICHE DEL COMPARTO IN CUI E’ PREVISTO L’INTERVENTO Il comparto oggetto di intervento, unitamente all’area di proprietà RME a Sud Ovest era inserito all’interno dell’area D6.5 nel PRGC adottato con deliberazione della G.R.13-32238 del 07/02/1994 e successive Varianti di adeguamento al PAI e al PSFF. Tale area presentava i seguenti parametri edilizi: - obbligo di redazione di Piano esecutivo convenzionato, - destinazione prettamente industriale, - rapporto di copertura dell’area pari al 65% Figura 1: stralcio del PRGC ante Variante parziale n.65 3 Nel 2008 la Miroglio Spa, in una fase di riorganizzazione delle strutture interne, chiedeva al Comune di Alba una variante al PRGC che permettesse la realizzazione, all’interno dell’area in oggetto, della sede direzionale della propria attività al fine di spostare gli uffici presenti in Via Santa Barbara. Il Comune di Alba ha accettato la richiesta e dato l’avvio al procedimento. Tale Variante parziale, VP n.65, è stata approvata con D.C.C. n.4 del 27.02.2009 e ha ricompreso il comparto in oggetto all’interno dell’area di PRGC denominata D6.18 come visibile nello stralcio di PRGC vigente (figura 2). Figura 2: stralcio del PRGC dopo Variante parziale n.65 4 La Variante non modificava di fatto la destinazione di tipo industriale (destinazione propria PRI) dell’area ma dava la possibilità di realizzare una volumetria a carattere direzionale (destinazione propria TD) con la costruzione di edifici di sagoma e altezza definiti dall’allegato 5 della variante. Venivano stabiliti degli indici in oggetto pari al 35% del rapporto di copertura e indici di fabbricabilità emergenti pari a 1mq/mq e totali 1,5mq/mq. La realizzazione dell’intervento doveva poi essere autorizzata previa convenzione con il Comune di Alba mediante l’adozione di un Piano Esecutivo Convenzionato o la richiesta di un Permesso di Costruire convenzionato al quale si demandava la verifica delle aree a standard e l’individuazione delle destinazioni d’uso delle singole parti dell’insediamento. La Variante n.65 non contemplava nessuna norma transitoria che regolasse l’attività edilizia nel tempo che sarebbe intercorso tra l’entrata in vigore della Variante e l’intervento di demolizione di tutti i fabbricati esistenti e di realizzazione del centro direzionale. Pertanto tale Variante azzerava la possibilità di ampliamenti nel periodo indicato, congelando l’edificazione allo stato attuale. 5 In data 27/03/2013 veniva approvata in sede definitiva la Variante generale al PRGC di Alba in cui l’ambito in oggetto veniva perimetrato all’interno dell’ambito 11 rimandandone la disciplina urbanistica allo specifico provvedimento consigliare di approvazione, ovvero l’adozione degli elaborati definitivi della Variante 65. Figura 3: stralcio del PRGC definitivo approvato nel 2013 6 4. LA SITUAZIONE ATTUALE E LA PROPOSTA DI NUOVI INSEDIAMENTI Attualmente l’area in oggetto risulta essere in disuso, il trasferimento della forza lavoro della Miroglio S.p.A. si è completato del tutto nel 2010 per quanto riguarda la parte a destinazione industriale/produttiva e nel 2012 per la parte a destinazione uffici/direzionale legata alla produzione. Pertanto all‘interno del complesso in oggetto non sono presenti lavorazioni da più di cinque anni e la palazzina uffici non è più presidiata da tre anni. Il complesso viene ad essere ancora manutenuto per quanto riguarda gli interventi urgenti, ma necessita nel medio periodo, soprattutto per la parte a destinazione prettamente produttiva, di un intervento di manutenzione straordinaria che permetta la ripresa della funzionalità dei fabbricati. Risultano presenti all’interno del complesso estese superfici di copertura dei capannoni e di pannellatura esterna in eternit che necessitano nel medio periodo di essere smaltiti e sostituiti. In caso di mancanza di tali interventi edilizi incisivi si rischia che il complesso perda non solo la sua originaria funzionalità, ma che sia destinato al più totale abbandono con conseguente decadenza, venendo sempre più a presentarsi come elemento degradato alle porte di Alba lungo la direttrice di maggior traffico. Data la crisi economica che perdura attualmente, la ristrutturazione societaria e il trasferimento delle attività produttive in altri stabilimenti, la Miroglio S.p.A. non ha intenzione di riutilizzare lo stabilimento di Strada Tagliata e gli edifici in esso contenuti. Nel 2015 la Miroglio S.p.A. ha ricevuto una proposta per l’acquisizione di detta area da parte della società Bianco S.p.A. che, nell’ambito di un processo di espansione delle proprie attività industriali, ha assunto l’impegno di acquistare, anche a favore dell’intero gruppo di cui fa parte, la predetta area industriale. Tale area necessita quindi, al fine di accogliere la nuova realtà industriale operante nel settore metalmeccanico e rappresentata dalla Bianco S.p.A., di essere ristrutturata e riconvertita. Si rendono pertanto necessari interventi di recupero degli edifici esistenti che rafforzeranno l’immagine industriale dell’albese con conseguente ricaduta occupazionale sul territorio nel rinnovo della realtà produttiva locale, costituendo un dinamico polo produttivo operante nel settore della meccanica di precisione. In tale area, tutt’ora in disuso, verrebbe realizzata la sede aziendale, riutilizzando i fabbricati esistenti, previa ristrutturazione degli stessi. Tale trasferimento avverrà in piu’ fasi, prevedendo una fase iniziale in cui verrà trasferita una parte della forza lavoro ed una seconda fase in cui verrà completato il trasferimento totale delle attività. 7 Pertanto la Società MIROGLIO S.p.a. propone la riqualificazione del patrimonio edilizio esistente dismesso attraverso l’esecuzione di lavori di: - manutenzione ordinaria e manutenzione straordinaria su alcune porzioni del complesso - demolizione e ricostruzione di parte del complesso - ampliamento del complesso (come misura premiale L.106/2011 e s.m.i.) - sistemazione di porzioni di area esterna mantenendo le destinazioni d’uso esclusivamente Pi (produttivo-industriale/artigianale) 5. INTERVENTI DI RIQUALIFICAZIONE DELL’ESISTENTE Il recupero del comparto industriale dismesso prevede corposi lavori di manutenzione straordinaria sugli edifici esistenti, focalizzando le prime manutenzioni sul corpo industriale, di realizzazione più vecchia e bisognoso di interventi più urgenti. L’intervento principale riguarderà il capannone denominato “ex magazzino finiti”, di estensione superiore a 18.000mq, e il capannone denominato “ex campionario” di estensione pari a 3.744mq. I due fabbricati, realizzati con una copertura a shed con soprastanti lastre ondulate in cemento-amianto e tamponamento esterno in pannelli di lamiera contenenti eternit, saranno bonificati con la rimozione delle lastre di copertura (superficie pari a mq.21.700) e delle pannellature perimetrali di facciata pannello (superficie totale di mq.3.050) contenenti amianto. Si prevede la loro sostituzione con lamiere grecate coibentate in acciaio, per la parte riguardante la copertura, e pannelli sandwich con la contemporanea sostituzione dei serramenti fissi esistenti e la realizzazione di una finestratura apribile a coprire il fabbisogno di aerazione dei fabbricati, per la parte di tamponamenti di facciata. Non verranno apportate modifiche agli impianti in questa fase. All’interno dei fabbricati in questa fase verranno ad essere stoccati i materiali ferrosi necessari per lo svolgimento dell’attività che si andrà ad insediare. La parte destinata ad uffici verrà riutilizzata, dopo aver realizzato interventi di manutenzione ordinaria degli impianti e una tinteggiatura delle pareti. Non verranno, in questa fase, realizzate opere di modifica dei serramenti esterni e quindi dei prospetti per la 8 parte dedicata ad uffici. Verranno insediati, in questa fase, un numero di addetti inferiore a 25. Pertanto questi interventi ricadono all’interno di lavori di manutenzione straordinaria, ai sensi del DM 380/2001, art. 3 punto 1 lettera b) 6. AMPLIAMENTO PREVISTO IN PROGETTO L’ampliamento previsto in progetto è da realizzarsi mediante la costruzione di un capannone in cemento armato prefabbricato di mq 3.952 complessivi con dimensioni in pianta pari a mt.154,14 per mt.25,64 e un’altezza massima pari a mt. 11,58, da realizzarsi in fregio al capannone esistente denominato sulle tavole “ex magazzino finiti”. La realizzazione del capannone comporterà la demolizione di parte dell’ex magazzino finiti e del locale carica batteria per un totale di 1.341 mq. La realizzazione del capannone risulta essere necessaria alla attività metalmeccanica di futuro insediamento in quanto renderà possibile l’installazione di carroponti indispensabili per le proprie lavorazioni. La nuova struttura verrà così realizzata: - Fondazioni in plinti prefabbricati appoggiati su una platea in cemento armato ordinario - Strutture verticali portanti in pilastri prefabbricati di dimensioni 60x60 dotati di mensole per carroponte - Struttura di copertura realizzata con travi prefabbricate e tegoli - murature esterne realizzate con pannelli prefabbricati a taglio termico di spessore pari a cm.30 - copertura realizzata con lamiera in acciaio posata al di sopra della struttura prefabbricata - pavimentazione in massetto di calcestruzzo di spessore cm.15 posata su una preparazione in ghiaia 9 Di corredo al fabbricato verranno realizzate delle opere di sistemazione esterne atte a realizzare una sopraelevazione della viabilità esistente circostante (sul piazzale lato Sud) per collegare l’attuale dislivello di circa mt.1 al piano pavimento finito del capannone in modo da permettere l’accesso a mezzi di carico/scarico direttamente all’interno del capannone. Verranno insediati, in questa fase, un numero di addetti non superiore a 25. Pertanto questi interventi ricadono all’interno di lavori di nuova costruzione, ai sensi del DM 380/2001, art. 3 punto 1 lettera e) 7. APPLICAZIONE DELLE LEGGE 106/2011 La disciplina inserita con la Variante Parziale n.65 rende ora necessario ricorrere all’istituto della deroga per consentire l’avvio della nuova attività industriale in particolare per quanto attiene alle disposizioni plano volumetriche ed alle destinazioni d’uso. La Variante Parziale n.65 prevede infatti la concentrazione della volumetria lungo Strada Tagliata con edifici di altezza di 20 m mentre la proposta in esame prevede sostanzialmente il mantenimento dei fabbricati esistenti ad un piano fuori terra nella parte destinata alle lavorazioni. Fatte le premesse sopra riportate si può quindi ritenere che la dismissione del polo industriale e il conseguente degrado dell’area sia riferibile al suo stato di evidente abbandono (vedasi circolare regione Piemonte BU42S2 del 16/10/2014 punto 2.2 lettera g), che priva il bene della sua funzionalità ed utilità nel contesto urbano (così come da sentenza TAR Lombardia, Milano, sez.2, 30.05.2013 n.1417) . Risulta quindi chiaro che il Comune di Alba - inteso come cittadinanza ed Amministrazione pubblica - otterrebbe un vantaggio se la transazione tra la Miroglio S.p.A e la ditta Bianco S.p.A. avvenisse in quanto questa transazione porrebbe le basi per un intervento di “riqualificazione di edifici a destinazione non residenziale dismessi o in via di dismissione ovvero da rilocalizzare“ come previsto dal comma 9 dell’art.5 della Legge 106/2011. Questo intervento quindi perseguirebbe una finalità di riassetto territoriale, di stimolo e di sostegno all’industria e il conseguente miglioramento della qualità edilizia e 10 della fruibilità delle costruzioni, elementi rilevanti ai fini dello “sviluppo”, scopo principale della L.106/2011. Pertanto l’intervento edilizio richiesto con il presente Permesso di Costruire usufruirebbe della misura premiale previsto dalla Legge 106/2011 all’art.5 comma 14 e della Circolare applicativa della Regione Piemonte 7/UOL/2012 punto 4.4 contenuta nel limite del 10% della superficie coperta così come indicato al secondo periodo del comma 14 dello stesso articolo 5 ovvero “la volumetria aggiuntiva ai sensi del comma 9 lettera a) è realizzata in misura non superiore complessivamente al venti per cento del volume dell’edificio se destinato ad uso residenziale, o al dieci per cento della superficie coperta per gli edifici adibiti ad uso diverso”. Pertanto ai sensi della Legge 106/2001 e delle circolari del PDGR 9/05/2012 e al comunicato dell’assessore all’Urbanistica del 16/10/2014 l’intervento in oggetto: - corrisponde alle finalità della Legge 106/2011 - rispetta i limiti e le caratteristiche sopra esposte - non si pone in deroga rispetto alla vigente strumentazione urbanistica Il permesso di costruire quindi: - riguarda l’ambito urbano indicato nelle cartografia del PRGC vigente come area D6.18 e come parte del comparto 11 del progetto definitivo del nuovo PRGC, - non riguarda un area libera, aree a destinazione agricola, aree di centro storico o di inedificabilità assoluta, - non riguarda edifici abusivi; - prevede una modifica della sagoma con la riduzione dell’altezza dei fabbricati rispetto alla disciplina del vigente P.R.G. per un minor impatto ed una migliore armonizzazione con gli organismi edilizi esistenti ed il contesto agricolo limitrofo.". Sono rispettate le norme espressamente previste dal comma 11 dell’art.5 della Legge 106/2011 ovvero: - è rispettata la dotazione di aree a standard nelle forme previste dal PRGC e dalla l.r. 56/77 così come esplicitato nell’allegato due del presente permesso di costruire in deroga 11 - sono rispettate le norme di settore aventi incidenza sulla disciplina dell’attività edilizia ed in particolare le norme antisismiche, di sicurezza, antincendio, igienico sanitarie, dell’efficienza energetica. - la destinazione d’uso ammessa dell’area risulta essere “Pi (produttivoindustriale/artigianale)” disciplinata secondo le indicazioni di cui all’articolo 5 delle Norme Tecniche di Attuazione del Progetto Definitivo del nuovo P.R.G. ai sensi del comma 9 lettera c) dell’art.5 della Legge 106/2011 e s.m.i.; In forza del combinato disposto dell’art. 14 del D.P.R.380/2001 e dell’art.5 comma 11 della legge 106/2011 gli interventi edilizi di razionalizzazione e riqualificazione, dotati delle caratteristiche sopra richiamate, sono assentibili anche in deroga ai vigenti strumenti urbanistici generali ed attuativi nel rispetto delle norme igieniche, sanitarie e di sicurezza. Viene quindi richiesta, in funzione dell’intervento di “riqualificazione di comparto industriale” quale “misura premiale” un aumento di superficie coperta del lotto dagli attuali 30.206 mq ai futuri 32.817 mq, con un aumento di superficie pari al 8,64%, entro i limiti di cui al secondo periodo del comma 14 dell’art.5 della Legge 106/2011 ovvero il 10% assentibile. 12 8. ONERI STRAORDINARI Con riferimento alla presente istanza di permesso di costruire, si precisa che il medesimo non darà luogo ad alcun contributo straordinario per maggior valore ai sensi del D.P.R. 6 giugno 2001, n. 380 articolo 16 comma 4 lettera d-ter, aggiunta dall’articolo 17, D.L. 12.09.2014, n. 133 con decorrenza dal 13.09.2014, così come modificato dall’allegato alla legge di conversione, L. 11.11.2014, n. 164 con decorrenza dal 12.11.2014. Tale norma stabilisce che “L'incidenza degli oneri di urbanizzazione primaria e secondaria è stabilita con deliberazione del consiglio comunale in base alle tabelle parametriche che la regione definisce per classi di comuni in relazione (…omissis…) alla valutazione del maggior valore generato da interventi su aree o immobili in variante urbanistica, in deroga o con cambio di destinazione d'uso “. Il permesso di costruire in deroga in oggetto prevede, rispetto alle potenzialità edificatorie del PRGC vigente, normato in base della Variante parziale n.65, una diminuzione del valore dell’area come sotto specificato. La Variante 65 prevedeva di edificare su un’area di superficie fondiaria pari a mq.93.954 superfici emergenti a destinazione direzionale produttivo con un indice di 1mq/mq e rapporto di copertura al 35%, pertanto prevedeva l’edificabilità di 93.954 di superficie emergente totale, di cui i 2/3 a destinazione produttiva e 1/3 a destinazione direzionale legato al produttivo (in rifermento all’art. 5.2 Nta PRGC Alba) La potenzialità edificatoria dell’area risulta essere pari a: - mq 62.636 a destinazione produttiva - mq 31.318 a destinazione direzionale Il permesso di costruire in deroga prevede il riutilizzo della superficie attuale con un ampliamento del 8.6% con queste superfici: - mq 30.481 a destinazione produttiva - mq 8.646 a destinazione direzionale - mq 2.195 a destinazione magazzini 13 Considerando i valori dell’osservatorio immobiliare del Comune di Alba, sottozona urbana E7 per il primo trimestre 2015 ottengo valori medi pari a €500/mq per la destinazione produttiva (con equiparazione della superficie a magazzino); non essendo presente il dato di valore medio di prezzo per il terziario per la zona in oggetto è stato preso come riferimento il dato per la zona suburbana C3 con un valore medio pari a €1.700/mq. Pertanto il valore dell’area passa dai potenziali € 85.058.600 euro della variante VP65 ai 31.036.200 del permesso di costruire in deroga. Pertanto il permesso richiesto prevede una diminuzione del valore potenziale dell’area e di conseguenza non sono esigibili maggiori oneri di urbanizzazione ai sensi del D.P.R. 6 giugno 2001, n. 380 articolo 16 comma 4 lettera d-ter. 9. DOCUMENTAZIONE ALLEGATA ALLA PRESENTE RICHIESTA DI P.D.C. Fanno parte del presente Permesso di Costruire i seguenti documenti: Tavola 1 – Verifica superfici coperte e dotazione aree a standard Tavola 2 – Planimetria generale e indicazione aree a standard Tavola 3 – Pianta piano terreno stato attuale Tavola 4 – Prospetti stato attuale Tavola 5 – Pianta piano terreno di progetto Tavola 6 – Prospetti e sezioni di progetto Tavola 7 – Pianta piano interrato-primo-secondo-terzo-quarto stato esistente immutato Tavola 8 – Documentazione fotografica Tavola 9 – Schema di intervento – pianta piano terreno Tavola 10 – Progetto impianto elettrico, planimetria impianto luce, F.M. e schema elettrico Tavola 11 – progetto impianto ed isolamento termico Tavola 12 – progetto opere di urbanizzazione, area verde Tavola 13 – Schema di intervento – prospetti Tavola 14 – Opere esterne, pianta stato attuale e di progetto 14 Allegati Allegato 1 – Relazione Allegato 2 – Verifica superfici coperte e dotazione aree a standard Allegato 3 – Asseverazione progettista aree coperte Allegato 4 – Schema di convenzione Allegato 5 – Relazione di cui al comma 1 Art.8 D.Lgs.19/08/2005 n.192 Allegato 6 – Progetto impianto elettrico relazione tecnica Allegato 7 – Dichiarazione di non assoggettabilità a VVFF Allegato 8 – Opere di urbanizzazione, computo metrico Allegato 9 – Dichiarazione di fattibilità strutturale, modello 8 Allegato 10 – Studio Idrologico Idraulico di compatibilità (art.75.3 nuovo PRGC) Allegato 11 – Progetto di regimazione delle acque meteoriche superficiali (art.72.10 nuovo PRGC) Allegato 12– Valutazione previsionale di impatto acustico Allegato 13 – Valutazione previsionale dei requisiti acustici passivi Allegato 14 – Studio Geologico geomorfologico di compatibilità – Classe di rischio IIA Allegato 15 – Dichiarazione richiedente di presa conoscenza studi geologici idraulici Allegato 16 – Dichiarazione progettista di adeguamento agli studi geologici idraulici 15