Aerosol in atmosfera:immissione, trasformazione, rimozione
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Aerosol in atmosfera:immissione, trasformazione, rimozione
14 maggio 2008 Corso di eccellenza per scuole secondarie Università di Ferrara, Dipartimento di Fisica Aerosol in atmosfera:immissione, trasformazione, rimozione. Influenza sulla vita dell’uomo. L. Di Matteo [email protected] 1. Introduzione 2. Immissione 3. Trasformazione 4. Rimozione 5. Influenza sulla vita dell’uomo Introduzione Cosa hanno in comune? Sono tutte sorgenti di aerosol Gli aerosol fanno parte del nostro ambiente: si formano sulla vegetazione, sono emessi dai vulcani,sono sospinti dal vento per lunghe distanze; le attivita’ dell’uomo ne producono ingenti quantita’. Si suddividono pertanto in: 1. Aerosol di origine naturale 2. Aerosol di origine antropico Definizione Particella di aerosol: insieme di molecole in grado di mantenere le proprie caratteristiche fisiche e chimiche per un tempo sufficientemente lungo da poterle osservare e tale da consentire alle stesse di partecipare a processi fisici e/o chimici come entita’ a se’ stanti. Possono essere solide o liquide Le particelle atmosferiche possono essere caratterizzate in base alla loro densità, forma, superficie, volume, composizione e dimensione, che è il parametro più importante. Le dimensioni delle particelle costituenti il particolato atmosferico coprono un range che si estende per oltre 4 ordini di grandezza: da pochi nanometri fino a circa 100 micrometri. L’estremo inferiore non è esattamente definito perché non esiste un criterio fissato che permetta di affermare con precisione quando un gruppo di molecole diventi una particella; l’estremo superiore corrisponde invece alla dimensione di pioviggine o di sabbia finissima. Dimensioni Composizione chimica La diversita’ delle sorgenti determina una diversa composizione delle particelle che costituiscono il pulviscolo ambientale. Le polveri grossolane sono ricche di elementi tipici della crosta terrestre (Fe, Si, Al, Ca, Mg), mentre le particelle piu’ piccole, originate ad esempio da processi di combustione, sono ricche di carbonio, nitrati e solfati. Le emissioni industriali sono caratterizzate da metalli pesanti (Ni, As, Fe, Cu). Forma Le particelle possono essere: Sferiche Cubiche Filamentose Si usano dei diametri equivalenti rispetto ad un parametro:volume, superficie, resistenza al moto, capacità di dispersione della luce. Esempio Diametro aerodinamico: diametro di una particella perfettamente sferica di densità unitaria che ha le stesse caratteristiche inerziali della particella in esame La distribuzione del pulviscolo atmosferico, se fosse espressa in termini di massa, sarebbe alquanto diversa; ciò è dovuto al fatto che la massa è proporzionale al cubo delle dimensioni; in tale maniera il modo grossolano sarebbe di gran lunga quello prevalente. Immissione Le sorgenti dell’aerosol Fenomeni naturali: erosione dal suolo, spray marino, eruzioni vulcaniche,vegetazione Immissione Fenomeni antropogenici: emissioni da traffico, impianti industriali di vario genere Aerosol di origine naturale Spray marino: particelle di aerosol immesse in atmosfera in seguito ad esplosione di bollicine d’aria prodotte dal moto ondoso di mari e oceani Eruzioni vulcaniche: sono in grado di riversare in atmosfera ingenti quantita’ di aerosol Novembre 2002-Eruzione dell’Etna-Immagine da satellite Trasporto di polveri sahariane: ogni anno grandi masse d’aria trasportano centinaia di milioni di tonnellate di sabbia del sahara verso l’occidente e verso l’Europa. Immagine da satellite Inoltre… Erosione di rocce Emissione da vegetazione Incendi boschivi Aerosol di origine antropica Autoveicoli: emissione diretta di particolato da combustione ma anche usura dei pneumatici e asfalto Processi industriali: quelli metallurgici danno il contributo maggiore, seguiti dall’industria del cemento Inoltre… Polveri da agricoltura Uso di combustibili fossili Spargimento di sale E’ importante sottolineare che il contributo da aerosol di origine naturale e’ addirittura superiore a quello prodotto dall’uomo… …Però le immissioni di aerosol antropogenico, a differenze di quelle di origine naturale, possono essere controllate! Trasformazione Aerosol primario: insieme di particelle immesse direttamente in atmosfera dalle diverse sorgenti Aerosol secondario: particelle non direttamente immesse ma formate da processi di conversione in atmosfera L’aerosol di origine secondaria deriva principalmente da polveri sottili; le polveri grossolane forniscono un contributo minimo. Elementi chiave: presenza di precursori, ossidazione elevati valori di radiazione solare. L’aerosol secondario si forma in presenza dei cosiddetti precursori, cioe’ composti gassosi di varia origine che in atmosfera vengono trasformati chimicamente e ossidati con produzione di particelle. Questi composti poco volatili possono depositarsi su particelle(condensazione) o unirsi tra di loro, formando aggregati costituiti da diverse molecole che crescono fino a diventare particelle. Questo processo si chiama nucleazione. Gli aggregati possono anche unirsi tra loro e formare particelle più grandi: coagulazione. La formazione di aerosol secondario può riguardare sia la frazione organica che inorganica. Per la frazione inorganica questi eventi sono spesso associati con elevate concentrazioni di biossido di zolfo (SO2) ed elevati valori di radiazione solare. L’aerosol secondario organico (SOA) deriva da precursori, che sono principalmente composti organici volatili (VOC) . I VOC possono essere di origine naturale, emessi prevalentemente da vegetazione ( e.g isoprene, terpene) oppure da attività antropogenica (e.g. benzene, toluene). Rimozione Una volta immesso l’aerosol viene rimosso mediante diversi meccanismi: 1. 2. 3. 4. 5. 6. Sedimentazione gravitazionale Forze elettriche Cattura inerziale Diffusione Precipitazioni Formazione di nubi Sedimentazione gravitazionale Diametro aerodinamico(µm) 0.2 0.5 1.0 5.0 10 20 30 50 permanenza in atmosfera 5.3 days 28 h 7.9 h 21 min. 330 sec. 83 sec. 37 sec. 13 sec. Le polveri “sottili” restano sospese in aria per tempi molto lunghi Forze elettriche Le particelle di aerosol possono assumere una carica elettrica ed essere attratte verso un ostacolo di carica opposta. Impatto inerziale Ogni corpo presenta una certa inerzia al moto. Se una particella di aerosol e trasportata da un flusso che passa vicino ad un ostacolo, va ad impattare sull’ostacolo perche’ non riesce a seguire il campo repentino del flusso. Diffusione browniana La diffusione browniana e’ uno dei meccanismi piu’importanti, soprattutto se si studiano particelle submicroniche e nanoparticelle. Il moto browniano caratterizza tutte le particelle immerse in un fluido a causa dei continui urti che queste subiscono da parte delle molecole del fluido stesso. Il moto browniano di tali particelle e’ in grado di aumentare la probabilità di urto. Conseguenze sulla vita dell’uomo Effetti sulla Salute Cambiamenti Effetti ottici climatici Effetti sulla salute Le responsabili del blocco del traffico… Particolato atmosferico (PM): sistema disperso di particelle liquide e solide in sospensione in atmosfera. Si suddividono in PM10, PM2.5 e PM1. Aspetti legislativi-Cenni Qualita’ dell’aria: studio e caratterizzazione delle sostanze inquinanti, sia gassose che in forma di aerosol, presenti nell’aria, al fine di stimare il rischio sanitario per la popolazione. Se si esprime la distribuzione dimensionale in termini di massa, il contributo maggiore deriva dalle particelle grossolane; se si ipotizza che il danno arrecato sia dovuto alla quantita’, cioe’ alla massa di agente nocivo inalato, si può concludere che le particelle grossolane sono le piu’ nocive, quindi quelle da monitorare con maggiore attenzione. In realta’ non sempre e’cosi’… Ciclone SCC 1.829 Testa campionamento Le Direttive della Comunità Europea 99/30/CE e 2000/69/CE, recepite dalla nostra legislazione con il Decreto Ministero dell’Ambiente e della Sanità 2.4.2002, n.60, oltre ad avere introdotto nuovi valori limite per le diverse sostanze inquinanti, ha sostituito il monitoraggio delle Polveri Totali Sospese con il PM10. Per quanto riguarda il PM10, dall’1/1/2005 i limiti nazionali ed europei sono i seguenti: 40 µg/m3 come media annuale (media delle concentrazioni medie giornaliere) 50 µg/m3 come media giornaliera, da non superarsi più di 35 volte all’anno. Quest’ultimo limite è superato abbondantemente in molte città italiane(Pianura Padana in particolare), sia per la presenza di forti emissioni sia per le condizioni meteorologiche che non favoriscono la diluizione di inquinanti. Bissuola Numero Superamenti 33 PD Circonvallazione Sacca Fisola Mandria 39 35 42 PD Arcella RE (Via RE (San Risorgimento) Lazzaro) 41 29 RE (Via Timavo) 28 Rovigo 45 32 Qualita’ dell’aria e meteorologia Le condizioni meteorologiche condizionano fortemente la qualità dell’aria: infatti la concentrazione di un inquinante dipende sia dalla quantità di sostanza immessa in atmosfera ma anche dal volume nel quale essa si disperde. Tutti i processi coinvolti nella efficacia di rimozione degli inquinanti avvengono nel PBL. PBL: strato di atmosfera maggiormente influenzato dalla presenza della superficie terrestre. Es la presenza di superfici urbanizzate, caratterizzate da particolari valori di rugosità e di emissione di calore, influenzano lo strato limite sopra di esse. Le variabili atmosferiche che piu’ influenzano la qualita’ dell’aria sono: Idrometeore: influenza i meccanismi di rimozione degli inquinanti. L’assenza di precipitazione riduce la capacita’ dell’atmosfera di rimuovere particelle sospese Vento: la sua intensita’ influenza sia il trsporto degli inquinanti sia i fenomeni di risospensione Temperatura: influenza i processi di rimescolamento di origine turbolenta; l’alta temperatura favorisce il rimescolamento, la bassa può causare fenomeni di inversione termica che tendono a “confinare” gli inquinanti. Altezza di rimescolamento: è l’altezza dello strato di atmosfera più vicino alla superficie terrestre. Questa influenza direttamente il valore della concentrazione degli inquinanti immessi in prossimità della superficie, determinando il valore del “volume di risospensione” . La max altezza è circa 2.5 Km, la minima 50m.Questo parametro è modulato dal ciclo giorno notte e dai cicli stagionali. Frazione inspirabile, toracica e respirabile L’apparato respiratorio si può suddividere in 3 regioni: vie aeree superiori (naso, bocca, laringe, faringe) regione dei polmoni regione alveolare Le particelle più grandi (5 µm <dae <10 µm) non riescono a superare la larige faringe; quelle di dimensioni inferiori 2 µm <dae<5 µm riescono a raggiungere la zona polmonare, le piu’ piccole, dae <1 µm riescono a penetrare a livello degli alveoli polmonari. Frazione inspirabile: porzione di aerosol che passa attraverso il naso o la bocca Frazione toracica: entrano nei polmoni Frazione respirabile: particelle che penetrano negli alveoli. Effetti principali:malattie respiratorie, cardiache, mortalita’. Sono essenzialmente legati alla dimensione del particolato e alla sua composizione chimica. Cambiamenti climatici Radiative Forcing Effetto serra Le particelle di aerosol possono avere una azione diretta sul clima per effetto dell’assorbimento e diffusione della radiazione solare. Possono inoltre fungere da nuclei di condensazione (CCN) e di ghiacciamento (IN): si ha pertanto un effetto indiretto sul clima, in quanto si produce una modificazione dell’albedo delle nubi ed anche della loro vita media. backscatterig assorbimento Influenza sulle nubi Indice di rifrazione Fattore caratterizzante le proprietà ottiche degli aerosol: n = nr - ini nr= parte reale (diffusione) ni = parte immaginaria (assorbimento) La parte immaginaria è zero per particelle non assorbenti, mentre presenta valori elevati per quelle assorbenti (es. nquarzo=1.544 mentre nblack_carbon=1.96-0.66i) Definizioni I nuclei di ghiacciamento (IN) sono particelle di aerosol che favoriscono la formazione della fase ghiaccio, direttamente dalla fase vapore (sublimazione) o da fase liquida. I nuclei di condensazione sono particelle igroscopiche inorganiche e/o organiche, che favoriscono la formazione di goccioline in nube. Elementi essenziali per la formazione di nubi: Presenza di vapore acqueo Presenza di nuclei La presenza di aerosol influenza la formazioni delle nubi. Queste riflettono all’indietro parte della radiazione solare provocando un raffreddamento. La microfisica della nube e’ fortemente influenzata dall’aerosol sulla quale si forma… Es: nubi marittime sono nubi precipitanti nubi continentali sono nubi con vita media molto elevata… Effetti ottici Polveri sospese: influenzano la formazione di nebbia e nubi, variazione di proprieta’ ottiche dell’atmosfera, con effetti su visibilita’. Altre conseguenze… Nel 1883 il vulcano Krakatoa (Indonesia) riversò in atmosfera una grande quantita’ di polvere con consegenze sui colori dei tramonti e della luna… In tali casi, alcune componenti della luce lunare vengono disperse piu’ di altre e la componente blu prevale sulle altre… BLUE MOON