Staminali “buone” - Settimanale della diocesi di Vittorio Veneto
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Staminali “buone” - Settimanale della diocesi di Vittorio Veneto
2 e L’AZiON Primo Piano Domenica 28 gennaio 2007 STAMINALI, SIAMO A UNA S L a ricerca scientifica sulle cellule staminali embrionali ha sempre diviso sul piano etico. Il pensiero cattolico, infatti, non può accettare che per ottenere tali cellule si sopprima (ed è necessario) un embrione con la vita che porta in sé. Ora arriva una nuova scoperta che potrebbe riaprire la speranza: tali cellule sono infatti presenti nel liquido amniotico. Si sta quindi studiando la possibilità di ottenerle senza nemmeno ricorrere all’amniocentesi (esame abbastanza di routine, ma con rischio d’aborto), bensì direttamente durante la “rot- Paolo De Coppi, giovane ricercatore originario di Santa Lucia ha scoperto col suo staff la presenza di cellule staminali nel liquido amniotico Staminali “buone” T ra qualche anno alla lista di scoperte che hanno cambiato la storia della medicina potrebbe aggiungersene una realizzata da un gruppo di ricercatori delle Università di Harvard e di Padova e dell’Istituto di medicina dell’Università di Wake Forest. Il team, di cui fa parte anche il trentacinquenne di Santa Lucia di Piave Paolo De Coppi, ha scoperto che è possibile reperire cellule staminali dal liquido amniotico. Scoperta che ha tutte le caratteristiche per consentire la “quadratura del cerchio” dei problemi etici e medici finora sollevati dalla ricerca sulle staminali. Infatti, le staminali del liquido amniotico hanno la stessa capacità rigenerativa di quelle dell’embrione, sono sicure come quelle adulte e sono di semplice reperibilità. E, soprattutto, non è necessario sacrificare un embrione per ricavarle, come avviene oggi per le embrionali. Per farci raccontare come è avvenuta questa scoperta abbiamo raggiunto De Coppi a Londra, dove attualmente lavora e risiede. Dottor De Coppi come è iniziata la sua ricerca sulle staminali? «Sono chirurgo pediatra e mi occupo di malformazioni congenite. L’avventura è iniziata perché sette anni fa si pensava che la soluzione futura delle malattie congenite potesse essere la chirurgia fetale. In realtà si è visto che l’operazione del feto, quando è all’interno dell’utero della mamma, è accompagnata da una morbilità e da una mortalità molto alte. Inoltre le malformazioni congenite molte volte possono essere corrette solo al momento della nascita, poiché il feto è diverso dal neonato. A questo punto ci è parso quasi naturale andare a cercare nel liquido amniotico cellule che poi potessero essere espanse e usate nel neonato. Quello che ha stupito anche noi è stato il rinvenire, nel liquido amniotico, cellule con caratteristiche molto simili alle vere e proprie staminali, cioè che potevano essere replicate in vitro per lunghissimo tempo senza mostrare alcuna alterazione di tipo genetico, che potevano crescere molto velocemente, e che potevano differenziare in diversi tipi di tessuti». Ha mai fatto ricerche sulle cellule embrionali? «Durante il mio soggiorno a Boston vedevo altri ricercatori lavorare sulle staminali embrionali. Per ragioni personali ho cominciato un diverso tipo di ricerca. Personalmente non uso le embrionali per motivi etici, però non penso che questa ricerca debba essere stoppata. Il problema non sono le cellule di per sé, ma il modo in cui vengono ricavate. Sono importantissime per capire i meccanismi di genesi delle malattie, ma si dovrebbe trovare il modo di isolarle senza uccidere l’embrione». Uno dei modi per ricavare il liquido amniotico è l’amniocentesi. Anche questa pratica comporta dei problemi etici, dal momento che provoca una percentuale di aborti. «Questo è vero, ma i rischi sono minimi e comunque accettati dalla comunità scientifica internazionale. Finora abbiamo lavorato con il liquido ricavato dalla diagnosi prenatale ma stiamo verificando la possibilità di prelevarlo al termine del parto. E sembra che anche nella placenta siano presenti le stesse staminali che ci sono nel liquido amniotico». Veniamo alle caratteristiche di queste cellule. “Il problema non sono le staminali ma come si ricavano” «Stanno a metà tra le staminali adulte e le embrionali. Inoltre, una volta iniettate in vivo nell’animale, non fanno tumori. In terzo luogo le cellule embrionali per essere coltivate in vitro hanno bisogno di cellule nutrici, (una sorta di mamma ndr), invece queste cellule non ne hanno bisogno e crescono come le staminali adulte. Ancora: hanno una capacità di crescita e di mantenersi inalterate simile a quella delle embrionali. Da un punto di visto terapeutico sono sicuramente molto attraenti e alternative alle embrionali. Va detto, però, che non possono sostituire queste ultime negli studi sulle origini e le cause delle malattie». Ma possono essere utilizzate solo per i neonati? «Quando abbiamo iniziato pensavamo solo al feto e al neonato. Ora possiamo pensare di creare delle banche e utilizzare queste cellule per un uso allogenico, cioè per trapiantarlo in altri pazienti. Le patologie di tipo degenerativo e le sostituzioni di organi sembrano essere le applicazioni più importanti». Quando dalla ricerca si passerà all’utilizzo terapeutico? «Probabilmente siamo più vicini all’applicazione terapeutica di queste staminali che non di quelle embrio- nali. Adesso stiamo conducendo studi sul grande animale, in parte fatti a Padova, in parte a Londra, in parte nel Nord Carolina. Forse tra 5-6 anni avremo le prime sperimentazioni. Dipende anche da quanti ricercatori verranno affascinati da questo tipo di cellule e dai fondi a disposizione». Ritornerà in Italia? «Non sono un cervello in tura delle acque” nel parto o addirittura nella placenta. Dietro questa scoperta straordinaria, anche un medico originario di Santa Lucia di Piave, Paolo De Coppi, trasferitosi proprio per la ricerca a Boston e a Londra. Con lui ha collaborato anche Paola Dal Cin, di Pianzano. PAOLO DE COPPI: Nel mondo per la ricerca P aolo De Coppi è nato il 24 gennaio 1972 a Conegliano. Frequenta il liceo scientifico “Marconi” di Conegliano diplomandosi nel 1991. Nel 1997 si laurea in Medicina e Chirurgia all’Università degli studi di Padova con il massimo dei voti e la lode con una tesi dal titolo: “Modello di gastroschisi nel coniglio: studio delle modificazioni istologiche dell’intestino”. Si iscrive alla Scuola di chirurgia pediatrica dell’Università di Padova conseguendo la specializzazione. Svolge diversi studi all’estero: ad Amsterdam (Olanda) ma soprattutto a Boston presso “The Laboratory for Tissue Engineering and Cellular Therapeutics” del Children’s Hospital (Università di Harvard) diretto fuga. Devo ringraziare tutto il Dipartimento di Pediatria dell’Università di Padova e la fondazione Città della Speranza. Il mio obiettivo è di ritornare a Padova. Naturalmente su questo tipo di ricerche c’è bisogno di collaborazione internazionale, e quindi la ricerca continua principalmente all’Università di Padova e alla Wake Forest University». Lei trascorre lunghi periodi all’estero. Come vede il confronto – talora molto acceso – in corso in Italia sui temi di bioetica? «Sono convinto che l’etica stimoli la scienza a trovare soluzioni nuove dinanzi a problemi non solo di carattere etico ma anche scientifico». Federico Citron DON GIULIO FABRIS in particolare per gli aspetti economici e sociali. Ho celebrato il suo matrimonio con Cristiana, e in preparazione l’ho seguito nel corso per fidanzati che ha frequentato con don Giorgio Giordani». Di lì in poi ha preso il volo, tra Boston, Padova e Londra, dove attualmente vive con la moglie, avvocato, e le figlie di 4 e 1 anno. «Il suo punto di forza è la famiglia. Dice sempre che senza la disponibilità della moglie non avrebbe mai potuto raggiungere questi traguardi». Per i quali però non si è certo montato la testa. «Li considera solo il frutto del duro lavoro suo e di altri medici. E considera una esagerazione e una montatura giornalistica la proposta che qualcuno avanza di attribuirgli il Nobel». (TB) “Credente convinto ama la sua famiglia” C dal dottor Anthony Atala. Durante questo intenso periodo ha modo di approfondire le conoscenze riguardanti le estrazioni e le culture cellulari per la Terapia cellulare e l’Ingegneria tissutale. Focalizza in particolare i propri interessi verso le cellule staminali. Gli studi sul liquido amniotico gli sono valsi dei riconoscimenti al Congresso urologico americano e al Simposio sulle cellule staminali di Hannover. Fino a pochi mesi fa De Coppi ha lavorato alla Clinica pediatrica dell’Università di Padova. Oggi è distaccato a Londra dove è a capo di un’équipe che svolge attività di ricerca e cura presso il reparto di Chirurgia pediatrica al Great Ormond Street Hospital. hi è Paolo De Cop- tanto parole di stima. pi? «Era animatore in parChe sia un bravo me- rocchia – racconta il sadico e scienziato è ormai cerdote – e suonava la chicosa nota. Ma quando tarra a messa. Un cresmette, o quando ancora dente convinto. Una pernon portava, il camice? sona sempre disponibile, A raccontarcelo è chi e aperta. Ma pure uno stulo ha conosciuto bene ed dioso instancabile. Nel è in costante contatto con 1995-96 ha frequentato la lui da ben prima scuola di formache diventasse fazione all’impegno moso. Cioè don caritativo e sociaGiulio Fabris, ogle della diocesi, e gi parroco di San diceva di essere Giacomo, che fu molto contento di cappellano di quell’esperienza, Santa Lucia, e perché gli ha dato quindi anche di strumenti anche Paolo. Per il quaper la sua profesle ha solo e soldon Giulio Fabris sione di medico, e L’AZiON Primo Piano Domenica 28 gennaio 2007 IL BIOETICISTA SI DIMOSTRA INTERESSATO MA FRENA SUI FACILI ENTUSIASMI SVOLTA? Positivo, ma è presto L DAL CIN,VIVE IN USA Viene da Pianzano l’aiuto di De Coppi N on è solo il grande lavoro di Paolo De Coppi di Santa Lucia a rendere la nostra diocesi particolarmente orgogliosa e partecipe della ricerca sulle cellule staminali nel liquido amniotico. Infatti, tra gli studiosi che hanno offerto consulenza e pareri a De Coppi in corso d’opera c’è anche, e viene citata ufficialmente, la professo- Paola Dal Cin GIOVANE EMERGENTE NEL 2003 IL CIVILITAS N el 2003 Paolo De Coppi ricevette il Premio Civilitas categoria Giovani Emergenti. L’associazione Dama Castellana e il Comune di Conegliano, promotori del premio, così motivarono la scelta di De Coppi: “Giovane e brillante scienziato le cui intuizioni hanno contribuito ad aprire ambiziosi orizzonti nella cura di gravi patologie, donando nuove speranze all’umanità che soffre. Per saper attingere dalla propria professionalità strumenti efficaci al perseguimento di un progresso volto a tutelare l’integrità della persona sia sotto il profilo bio- ressa Paola Dal Cin. Originaria di Pianzano, dove ancora oggi vive la mamma Liddie Casini, maestra elementare, oggi in pensione. Dal Cin ha lasciato l’Italia nel 1977, subito dopo la laurea in biologia all’Università di Padova. Da lì una prestigiosa – e nomade – carriera accademica. Da sei anni lavora all’università di Harvard negli Stati Uniti. Opera presso il Brigham and Women’s Hospital, collegato all’ateneo, come citogenetista; ed è docente di patologia, alla Harvard Medical School. In particolare si occupa di diagnosi e ricerca del cancro. (TB) logico che etico”. Il riconoscimento venne ritirato dal padre Pietro, poiché Paolo era impegnato a Boston. Nello stesso anno il premiato d’onore al Civilitas fu un illustre ricercatore: Rita Levi Montalcini. Papà Pietro ritira il Civilitas CONEGLIANO E L’ASSOCIAZIONE PANIZZA IMPEGNATE PER LA CITTÀ DELLA SPERANZA S e Paolo De Coppi ha potuto compiere le straordinarie scoperte di cui parliamo in questo Primo piano, lo deve anche alla fondazione “Città della Speranza”. La fondazione è nata nel 1994 ad opera di un numeroso gruppo di imprenditori veneti e privati cittadini con il duplice scopo di costruire una clinica di Oncoematologia pediatrica nell’Azienda ospedaliera di Padova e di sostenere la ricerca sulle neoplasie infantili. La clinica è stata inaugurata alla fine del 1996. Dal 1999 la fondazione è impegnata 3 a corrispondere per un decennio almeno un milione di euro all’anno a favore della ricerca scientifica con lo scopo di aumentare la percentuale di guarigione nell’ambito delle neoplasie infantili. La Fondazione ha inoltre sottoscritto con l’Università di Padova un accordo nel quale essa viene riconosciuta come delegata ufficiale nella ricerca oncoematologica infantile. Tra i sostenitori della Clinica oncoematologica di Padova vi sono il Comune di Conegliano e l’associazione “Prof. G. F. Pa- nizza e Dott. G. Zamboni”, che è anche socia della fondazione “Città della Speranza”: negli ultimi tre anni grazie ai concerti di Natale organizzati al teatro Accademia sono stati raccolti circa 60 mila euro poi devoluti alla clinica (e manca ancora il dato dell’ultima edizione). Quei fondi hanno permesso di finanziare borse di studio per ricercatori sulle cellule staminali e trapianti di midollo, di acquistare costosissime apparecchiature, senza le quali non si può fare il trapianto di midollo. a notizia delle scoperte del dottor De Coppi ha destato grandi interessi nel mondo scientifico, ma anche tra la gente comune. E grande attenzione da chi si occupa degli aspetti etici. Gian Antonio Dei Tos è presidente del Comitato etico per la pratica clinica dell’Azienda Ulss 7. Come ha accolto la notizia della nuova scoperta? «Bisogna innanzitutto capire se la procedura del prelievo delle cellule dal liquido amniotico intacca l’esistenza del feto. Finora l’uso delle cellule staminali embrionali prevedeva la distruzione dell’embrione, usato in modo strumentale in funzione di altre vite. Piuttosto si potrebbe discutere sulla praticabilità dell’utilizzo clinico delle cellule staminali embrionali, perché a tutt’oggi non esiste nessun tipo di soluzione proposta attraverso tali cellule, mentre quelle adulte hanno già iniziali applicazioni. Ma la prospettiva di un’applicazione clinica è ancora molto lontana. Ad esempio, pensiamo solo che in cardiologia si ritiene più pratica e vicina a noi la ricerca che riguarda l’utilizzo di cuori di scimmia geneticamente modificati che organi creati da cellule staminali. Ritengo che sia etico dire queste cose, e non creare nella gente illusioni di soluzioni imminenti». Diverso è il caso delle cellule staminali ricavate da feti morti. «Sono intermedie tra embrionali e adulte, quindi meno potenti: ma se l’aborto è spontaneo eticamente non c’è problema a recuperarle. Vale lo stesso Gian Antonio Dei Tos principio della donazione degli organi: prenderli da un individuo morto è possibile, ma non puoi ammazzare una persona per prendere un suo organo...». Lo studio di De Coppi punta sull’amniocentesi, ma anche nel prelievo durante il parto, nella cosiddetta “rottura delle acque”. «Se si sfrutta un fenomeno naturale come la rottura delle acque, eticamente è accettabile, perché non si danneggia il piccolo. L’amniocentesi ha invece i suoi drammi: c’è chi rimane disabile in conseguenza di quell’esame. E poi l’amniocentesi è una procedura che serve ad evidenziare anomalie di fronte alle quali spesso non c’è un trattamento curativo: si produce la diagnosi, e poi? Si attua la medicina selettiva: elimini col problema anche l’individuo. Ma è accettabile questa logica?». Si pone il problema della conservazione del liquido amniotico, come del sangue del cordone ombelicale, e del suo utilizzo personale. «È un problema di giustizia. La conservazione ha costi elevatissimi, a fronte di remota probabilità di utilizzo futuro. Per questo il sistema sanitario fa fatica ad accettare di investire in L’amniocentesi nasconde il rischio della medicina selettiva questo settore. Si può lasciare all’iniziativa del privato: chi ha tanti soldi da investire lo può fare, le persone normali no. Ma affidare la salute alla logica del libero mercato è tragico». Ci sono dei limiti dal punto di vista etico nella medicina genetica? «Bisogna intendersi: un conto è la cosiddetta eugenetica negativa, ossia la ricerca per la cura delle malattie genetiche (se ne conoscono 4 mila), altro discorso è la pratica con lo scopo non di curare ma di migliorare esteticamente il nascituro. È corretto pensare ad una società di individui perfetti o piuttosto l’imperfezione fa parte della vita?». Più in generale la ricerca in questo campo è lecita o no? «Purtroppo spesso i ricercatori tendono ad autoregolamentarsi secondo un criterio utilitarista: se la cosa funziona, perché non farla? Si fa coincidere il bene con l’efficienza: ma tra ciò che posso fare e ciò che è giusto fare c’è una bella differenza. Bisogna valutare ciò che si fa in base alla presenza di un bene intrinseco in ciò che si sta facendo. Se passa il concetto che quel che fa la scienza comunque va bene ed è per il bene dell’umanità, si corre il rischio di giustificare qualsiasi cosa». Insomma, eticamente, De Coppi lo applaudiamo o no? «Siamo contenti che un nostro conterraneo sia diventato noto per una cosa positiva. Anche se è da confermare, è interessante che si possa prevedere l’utilizzo di cellule embrionali senza che prevedano la messa a rischio della vita del bambino e dell’embrione. Il valore da salvare è che la vita è indisponibile: non è mai un mezzo, ma sempre un fine». Alessandro Toffoli Cellule staminali 4 e L’AZiON Primo Piano Domenica 28 gennaio 2007 SERGIO DE ANGELI SPIEGA LE PECULIARITÀ DELLA NUOVA SPERANZA DEL MONDO SCIENTIFICO Vita nel cordone ombelicale N elle gocce di sangue spremute dal cordone ombelicale dei neonati c’è la vita. Lì dentro, infatti, ci sono cellule staminali ematopoietiche. Cellule che possono ricostituire il midollo osseo dei bambini affetti da malattie ematologiche (tipo la leucemia). La scoperta venne fatta alla fine degli anni Ottanta. A quel periodo risale il primo trapianto di sangue cordonale da un neonato a un fratello affetto da una grave malattia del sangue. Da allora nel mondo occidentale sono stati realizzati circa duemila trapianti con cellule ematopoietiche del cordone ombelicale. All’ospedale Ca’ Foncello di Treviso opera, dal 1996, una delle sedici banche italiane dove viene conservato il sangue cordonale (detto anche placentare). Ne è responsabile il dottor Sergio De Angeli, che abbiamo intervistato. Dottor De Angeli, come funziona la Banca? «Le ricerche hanno dimostrato che il sangue cordonale può essere crioconservato, cioè raffreddato a bassissime temperature e conservato a tempo indefinito a meno 180 gradi in azoto liquido. Questa capacità del sangue cordonale di essere accumulato ha consentito l’organizzazione delle banche, le quali raccolgono il sangue, effettuano i controlli necessari per garantire la buona qualità delle cellule, procedono alla crioconservazione e mettono a disposizione le sacche ai centri che ne fanno richiesta. In Olanda c’è un registro internazionale che raccoglie le schede con i dati di tutte le unità di sangue cordonale disponibili. Le banche riescono a mettere a disposizione il sangue in termini molto più rapidi di quelli necessari a trovare un donatore di midollo». Quando avviene la raccolta del sangue? «Subito dopo il parto, a cura dell’ostetrica. Dal momento in cui viene prelevato il sangue a quello in cui deve essere messo nell’azoto liquido non devono passare più di 48 ore». Per cosa possano essere utilizzate le staminali ematopoietiche? «Purtroppo le cellule presenti nel cordone sono poche e possono essere utilizzate solo per i bambini che pesano meno di 40 chilogrammi. Noi abbiamo 30 richieste all’anno di unità A Treviso una banca di sangue cordonale cordonali perlopiù per l’estero e tutte per adulti. Questo avviene perché in Italia c’è un sistema organizzativo e informativo non efficiente. Va anche detto che fortunatamente, in ambito pediatrico, la cura delle leucemie con chemioterapia oggi ha livelli elevati di successo, per cui il ricorso al trapianto del midollo è ridotto a pochi casi». Per quanti anni può essere crioconservato VENERDÌ 26 A VAZZOLA CONVEGNO CON DE ANGELI V enerdì 26 gennaio, alle 20.30 alla sala Tiepolo a Vazzola, convegno “La donazione delle cellule staminali ematopoietiche del cordone ombelicale”. Relatore: Sergio De Angeli, responsabile del laboratorio Banca del sangue cordonale dell’Ulss di Treviso; previsti anche gli interventi di Angelo Lino Del Favero, direttore generale dell’Ulss di Pieve di Soligo, Alessandro Dal Canton, direttore del centro trasfusionale di Conegliano, Giovanni Gajo, direttore di immunoematologia e trasfusione di Treviso, e Diego Sala, consigliere nazionale Avis. L’incontro è organizzato dall’amministrazione comunale di Vazzola e dalla sezione comunale dell’Avis. (GR) il sangue? «Teoricamente il sangue dura all’infinito. Ci sono studi che dimostrano che dura almeno 15 anni. Per ragioni di cautela la legge italiana comunque prevede la conservazione per non più di 10 anni». Le gestanti sono a conoscenza della possibilità di donare il sangue cordonale? «Attualmente la campa- DAL 1996, 750 SACCHE A lla Banca di Treviso fanno capo dieci centri di raccolta in altrettante divisioni di ostetricia. Tra queste anche quelle di Conegliano e Vittorio Veneto. Dal 1996 a oggi la Banca ha raccolto 3 mila 500 donazioni. Il rapporto fra sacche donate e sacche idonee è di uno a cinque: questo vuol dire che sino ad oggi sono state “messe via” circa 750 sacche. «Ci sono tante sacche raccolte ma poche messe in banca perché bisogna raggiungere un numero minimo di cellule staminali ematopoietiche – spiega De Angeli –. I motivi per cui le sacche vengono scartate sono diversi: il peso del bambino, la settimana di gestazione, la lunghezza del cordone ombelicale...». «Devo dire – continua De Angeli – che il personale di ostetricia di Vittorio e Conegliano e del centro trasfusionale di Conegliano sta facendo un ottimo lavoro. Le sacche che ci arrivano sono di ottima qualità». gna di informazione per la donazione viene fatta durante i corsi pre-parto. Per fare la donazione è necessario il consenso informato della madre, la quale viene sottoposta ad anamnesi per escludere l’esistenza di malattie che possono essere trasmesse con il sangue. Inoltre, nel neonato non ci devono essere ma- LA LEGGE: Vietata la conservazione “privata” L a legge italiana vieta il “bancaggio” per scopi familiari o per se stessi con alcune eccezioni. Come quella del neonato che ha un fratello affetto da una grave malattia ematologica, la cui cura elettiva è il trapianto di midollo. Non è consentito l’accantonamento per malattie che potranno essere curate in futuro (tipo malattie genetiche). «All’estero – spiega De Angeli – ci sono banche “autologhe”, dove cioè il sangue cordonale del neonato viene conservato per uso personale. A mio avviso banche di questo tipo non garantiscono la qualità del prodotto, anche perché non tutte le sacche sono idonee al trapianto. Inoltre, se nell’ambito della famiglia non ci sono malattie del sangue non ha senso mettere da parte lattie congenite. I criteri sono molto selettivi, ancor più severi di quelli applicati nella donazione del sangue. Se una mamma chiede di donare il sangue cordonale, il reparto esaudisce la richiesta. Vi sono però alcune limitazioni. Ad esempio, per motivi tecnici nel week-end la Banca non è aperta». (FC) Il prelievo dal cordone ombelicale sangue cordonale: le possibilità che il neonato o un fratello vada incontro a una malattia ematologica sono una su centomila. Poi c’è un aspetto etico: in questo modo vengono sottratte risorse a chi ne ha veramente bisogno. Infine, ho l’impressione che mettere via il cordone per se stessi sia divenuto una sorta di status simbol, che solo i ricchi possono permettersi». CHE C’È DA SAPERE SULLE CELLULE STAMINALI Cosa sono le cellule staminali? Lo spieghiamo con un esempio proposto dal genetista Massimo Trucco. Trucco paragona il corpo umano a una città. Se una casa si incendia, le fiamme vanno spente alla svelta, prima che si propaghino. Per questo in ogni isolato c’è una stazione dei pompieri. I vigili del fuoco del nostro corpo sono le staminali, con riserve disseminate qua e là nell’orga- nismo per rigenerare i vari tessuti. Però le stazioni sono piccole, nascoste, con poche cellule. La sfida è trovarle, moltiplicarle in vitro (cioè in laboratorio) e utilizzarle per riparare gli organi che sono in preda alle fiamme. sono in grado di dare origine a qualsiasi tessuto e vi sono cellule staminali (dette multipotenti) dalle quali normalmente si formano solo alcuni tipi di tessuti. Vi sono poi cellule progenitrici di un unico tipo di tessuto. Una cellula staminale può riprodurre qualsiasi tessuto? Dove si trovano le cellule staminali totipotenti? Ci sono cellule staminali, (chiamate totipotenti) che in linea di principio Per definizione sono totipotenti le cellule dell’embrione prima della formazione dei tre “foglietti embrionali”, ciò che avviene verso il 14º giorno. Esse vengono fino ad ora isolate dalla massa cellulare interna dell’embrione intorno al 5º giorno, quando l’embrione prende il nome di blastocisti. È inevitabile che l’em- e L’AZ iON Settimanale della diocesi di Vittorio Veneto (Iscritto al n. 11 del Registro stampa del Tribunale di Treviso il 21-9-1948 e al Reg. Naz. della Stampa con il n. 3382 vol. 34 f. 649 del 5-9-91 - Iscr. ROC n. 1730) Direttore responsabile GIAMPIERO MORET brione muoia? Con la tecnica attualmente disponibile (immunomicrochirurgia) il prelievo delle cellule staminali dalla massa cellulare materna dell’embrione ne provoca la distruzione. Le cellule così prelevate, coltivate in vitro, danno origine alle cellule staminali embrionali in numero rilevante. Si possono trovare cellule staminali anche nell’uomo o nell’embrione dopo il 14º giorno? Sì. Cellule staminali multipotenti (o pluripotenti) possono essere isolate da vari tessuti umani, sia provenienti dall’embrione dopo l’impianto, sia dal già nato. Ad esempio possono essere trovate nel ABBONAMENTI 2006: Annuale (50 numeri) 40 Semestrale 22 - Sostenitore 80 Per l’estero chiedere in amministrazione. Quali malattie si curano oggi con le staminali? Difficile sintetizzare la situazione della ricerca sulle staminali. Esse vengono utilizzate ancora in un numero limitato di patologie quali le leucemie (staminali emopoietiche), ricostruzione della cornea (staminali epiteliali), cura della pelle ustionata e piagata (sempre staminali epiteliali). Ricerche sono in corso su molte altre patologie. Questo settimanale è iscritto alla FISC Federazione Italiana Settimanali Cattolici Socio del CONSIS CONSORZIO NAZIONALE SETTIMANALI SOC. COOP. a r.l. - ROMA ed associato all’USPI Unione Stampa Periodica Italiana Conto corrente postale n. 130310 e-mail: [email protected] www.lazione.it “I dati forniti dai sottoscrittori degli abbonamenti vengono utilizzati esclusivamente nell’ambito della nostra attività e non vengono ceduti a terzi per alcun motivo in base a quanto predisposto dal D. Lgs n. 196 del 2003.” Via J. Stella, 8 - Fax 0438 555437 TIPSE - Tel. 0438 53638 - 31029 VITTORIO V. "L'Azione fruisce dei contributi statali diretti di cui alla legge 7 agosto 1990, .250". Redazione e amministrazione Tel. 0438 940249 midollo osseo, nel sangue del cordone ombelicale, nel fegato, nel muscolo. Il loro isolamento non è sempre facile a motivo della commistione con altri tipi di cellule o della scarsa disponibilità di alcuni tessuti o organi. Chiuso in redazione il 24.1.2007 alle ore 18.30 e L’AZiON Domenica 28 gennaio 2007 5 SEGUE DALLA PRIMA DIETRO LA POLEMICA CONTRO LE SEPOLTURE DEI MUSULMANI LA DIFFICILE CONVIVENZA CON GLI STRANIERI Cimiteri, il punto è un altro N el mese di novembre del 1998 un giovane bengalese venne travolto ed ucciso da un camion, a Pieve di Soligo. Tornava dopo il lavoro, con le borse della spesa appese al manubrio. Era arrivato da pochi giorni; aveva trovato un lavoro, non ancora la casa, ma era contento: al Paese aveva lasciato la giovane moglie e tre figli in tenera età. In un solo istante venivano a frantumarsi sogni e speranze di una poverissima famiglia e di un padre che aveva intrapreso l’avventura della migrazione, per guadagnare un pezzo di pane, per sfamare i suoi cari. Vengono qui in mente le poesie del Pascoli: “...tornava una rondine al tetto” e “cavallina, cavallina storna”. Attorno al triste evento abbiamo creato una particolare attenzione: è stata esposta una epigrafe per ricordare la persona, si è fatta una colletta per il rimpatrio della salma (un aiuto consistente è venuto dalla Caritas di Orsago), ci siamo ritrovati cristiani e musulmani nei pressi della “casa mortuaria” e il nostro sacerdote ha “detto bene” di questa persona e ricordato la misericordia del Signore, che mai lascia soli i suoi figli, neanche quando muoiono lontani dal luogo natio, senza parenti e amici. Anche un certo Giuseppe di Arimatèa si è tro- H a volato alto, Angela Merkel, nel suo discorso programmatico davanti all’Europarlamento riunito la scorsa settimana. La cancelliera, nella sua veste di presidente di turno del Consiglio Ue, sapeva di avere gli occhi puntati su di sé: in questi mesi si sono infatti concentrate sul semestre tedesco le speranze di molti europeisti per una decisa azione politica e diplomatica in grado di superare l’impasse nel quale i 27 si trovano dal “no” francese e olandese alla Costituzione. Uno stop cui si sono aggiunti tanti altri problemi, da quelli legati ai prossimi allargamenti fino alle finanze comunitarie, dalla debole politica estera alla scarsa o nulla concerta- vato un giorno a mettere a disposizione la tomba, che da poco si era fatto preparare per sé, scavata nella roccia, per un Personaggio scomodo, morto crocifisso, vilipeso da tutti. Sono partito da questi due episodi, perché in questi giorni si è fatto un gran polverone attorno ai cimiteri, soprattutto contestando la possibilità della sepoltura di defunti di religione musulmana nei “nostri” cimiteri. È vero che l’integrazione con le persone “venute da lontano” ancora non si scorge all’orizzonte; è anche vero che negli ambienti di lavoro il credo religioso è tenuto molto in subordine (l’importante è che la persona lavori!) e nessun musulmano si rifiuta di entrare nella fabbrica se la porta di ingresso o la postazione di lavoro non è rivolta verso la Mecca, anzi, non si è mai posto il problema. E, forse, qualche italiano si pone dei problemi quando affitta un appartamento a prezzo elevato, magari in nero, ad un musulmano pur sapendo dapprima che con la sua cultura farà un uso “diverso” della casa? L’importante è che paghi a sovrapprezzo il canone e tutto va bene! Perché mai, allora, crearci “noi” dei problemi per la sepoltura dei “loro” morti? Possiamo di sicuro asserire che, nei nostri paesi, i cimiteri sono ben te- zione nel campo della sicurezza e in quello dell’energia. Nell’emiciclo di Strasburgo la Merkel era ben consapevole di avere alle spalle un Paese con un pedigree europeista indiscutibile e in fase di rilancio economico. Si sentiva inoltre spalleggiata da tanti autorevoli deputati connazionali, a cominciare dal neoeletto presidente dell’Assemblea, il popolare Hans-Ger t Poettering, per giungere al capo dei Socialisti, Martin Schulz. Così il suo discorso ha attraversato la storia dell’integrazione, ne ha ribadito i capisaldi e gli obiettivi preminenti (pace, libertà, democrazia, diritti), ha insistito sulla “tolleranza” quale “vera anima dell’Europa”. Poi nuti, soprattutto perché ci sono delle persone pagate dalla comunità per questo ser vizio. Ma in ogni cimitero possiamo anche notare tombe che da decenni non vedono l’approcciarsi di una persona, familiare o conoscente, per una visita, un fiore o una preghiera. E, fatti salvi i primi giorni di novembre e quello del funerale di una persona, ma solo se non è vecchia e conosciuta, non è che il cimitero veda la presenza di molti cristiani, uomini in particolare. Un altro dato che ci deve far riflettere è che i nuovi cittadini sono oramai il 10% della popolazione e che il dato è destinato a crescere, per cui, non tanto ora che la maggior parte degli immigrati è rappresentata da classi d’età giovani, ma, domani, il 1020% delle persone che moriranno saranno non autoctone e fra loro ci saranno cristiani, ebrei, musulmani, indù ed altri ancora. Quindi il cimitero accoglierà, forse come dimora meno precaria di quella avuta in vita, le persone che qui hanno vissuto e lavorato e che qui hanno concluso il loro cammino terreno. E sarà anche sempre meno frequente il rimpatrio della salma nel Paese di origine, esperienza che oggi, con i migranti di prima generazione, è quella generalmente praticata. Non vorrei che la “battaglia” del cimitero fosse parente stretta di quella per il Crocifisso. Laddove poco importa il proprio credo religioso, per cui non si tiene nemmeno in casa il crocifisso e non si fa ordinariamente visita al cimitero, ma ci si anima ogni qualvolta si inventano o paventano problemi, che necessariamente sorgono in una convivenza che, invece, se vissuta civilmente, si affrontano e si cerca di risolvere. I cimiteri dei nostri paesi sono luoghi rispettosi dei defunti, hanno un loro stile d’essere ed esigono modalità e comportamenti assunti dalla nostra cultura e quindi da rispettare. Alle medesime condizioni, prescritte anche dalla polizia mortuaria, rimangano aperti e disponibili per tutti, e ognuno impari a conoscere ed apprezzare (e magari anche a condividere) gesti e riti che altre culture riservano alla sepoltura. Anche fra coloro che non credono alla risurrezione, vi è grande dolore per la perdita di una persona cara e grande rispetto per quanti hanno intrapreso il lungo viaggio. È ora che ne parliamo, pacatamente, per ricercare assieme proposte idonee e rispettose per ogni persona, che con noi calpesta la terra madre, quella stessa impastata dal Creatore per originare l’intera umanità. Angelo Cremasco PRESIDENTE DI TURNO Riuscirà la Merkel a rilanciare l’Ue? ha esortato a non avere timori nel proseguire, insieme, nell’avventura Ue, in modo da “rispondere alle sfide della globalizzazione” e “difendere i nostri valori e i nostri interessi nel mondo”. Non sono mancate le dotte citazioni, gli ammonimenti verso gli euroscettici, gli impegni concreti. Il più importante dei quali non può essere disatteso: la pre- sidente Ue ha promesso di fissare, entro il summit del prossimo giugno, un calendario delle tappe per approvare la Costituzione. E ha avvisato: giungere alle elezioni del Parlamento europeo del 2009 senza aver dato un quadro giuridico certo ai 27 equivarrebbe a un “errore storico”. Gli ingranaggi dell’integrazione dovrebbero però tornare a girare già D unque, don Ferruccio si è dato da fare per assicurare che ci fosse un minimo di sostegno spirituale anche per questi nostri fratelli, per esempio celebrando per essi la messa nella loro lingua. C’è un prete ganese di Treviso che è disponibile a venire in diocesi due volte al mese per celebrare la messa per i suoi connazionali e per gli altri immigrati di lingua inglese. Non dovrebbe essere difficile trovare una chiesa dove raccogliere queste persone. Don Ferruccio individua una parrocchia dove la domenica per due buone ore del mattino la chiesa è libera. Fa la proposta al Consiglio parrocchiale e riceve un secco no. Le ragioni? Le solite: disturbano, fanno disordine, chissà, poi, che cosa faranno nella nostra chiesa. È tanto il pregiudizio che non si rendono conto che celebreranno la messa, tale e quale quella del loro parroco. Non c’è verso di convincerli. Prova con un’altra parrocchia. Questa volta è il parroco che accenna alla proposta durante gli avvisi domenicali, stessa reazione in chiesa. Il parroco raduna il Consiglio parrocchiale: il rifiuto è netto. Poi all’insistenza del parroco si risponde con un: “Se proprio lei vuole così, dobbiamo accettare”. Ma giustamente il parroco non si accontenta di questo assenso forzato e ragionando pazientemente si fa strada una soluzione più accettabile. Si potrebbe avere un incontro con qualche loro rappresentante, per far presenti le nostre riserve e sentire le loro intenzioni, magari vedere anche se oltre la messa sia possibile qualche altra forma di incontro. Ottimo. Questa è la via giusta per una buona integrazione: accordarsi su cosa loro devono assolutamente accettare del nostro modo di vivere, se vogliono vivere nella nostra realtà, e ciò che noi dobbiamo accettare di loro perché hanno diritto, come ogni persona umana, di conservare quello che sono. Ma nei casi citati è in gioco ben altro. Il comportamento di queste comunità ci interroga seriamente su quanto della sostanza della fede cristiana è entrato nella vita dei nostri cristiani. La questione, pur vera e sulla quale si dibatte tanto in questi giorni, se, cioè, dobbiamo mantenere i nostri segni cristiani e le nostre tradizioni anche se sono presenti tra noi persone di altre religioni, è secondaria rispetto a questo interrogativo: le nostre comunità, al di là delle forme esteriori, sono veramente cristiane? Ci si rende conto che cosa significhi il rifiuto di accogliere nella propria chiesa dei cristiani solamente perché hanno una pelle di colore diverso, parlano un’altra lingua, si esprimono con gesti diversi? Noi diciamo che con il battesimo siamo diventati figli di Dio, generati ad una vita nuova, legati tra noi con un vincolo nuovo, più profondo ancora dei vincoli di sangue. È lo stesso Gesù che afferma questo e più di una volta: chi sono mia madre e miei fratelli? Chi fa la volontà del Padre mio. E san Paolo: una volta che si è battezzati e diventati seguaci di Gesù, non c’è più giudeo o greco, maschio o femmina, perché un’unica nuova vita circola tra noi. Non si tratta solo di belle parole, ma dell’essenza della vita cristiana. Chiudere la porta della chiesa ad altri cristiani è come rinnegare la propria fede. Sono questi comportamenti il segno che la fede è in grave pericolo e non la presenza tra noi di persone di religione diversa. (GpM) lontà di collaborare. Non dimentica, poi, che l’ultima parola sulla Costituzione dovrà venire dalla Francia, attualmente impegnata nella lunga campagna per le presidenziali. Parigi sarà presidente di turno nel secondo semestre del 2008, quello della decisione finale, del “prendere o laAngela Merkel sciare” riguardo la Costituzione. Chi bene comincia è dal vertice straordinario a metà dell’opera, afferdel 25 marzo, organizza- ma il proverbio. Altri leato a Berlino per celebra- der europei avevano fatre i 50 anni del Trattato to ottima impressione aldi Roma, con il quale fu l’inizio del loro mandato, creata la Comunità eco- arrivando in fondo al senomica europea. mestre con le mani vuoLa Merkel sa benissi- te. C’è da augurarsi che mo che il successo di o- “la ragazza venuta dalgni presidenza dipende l’Est” non tradisca le atanche dagli altri Stati tese. membri e dalla loro voGianni Borsa 6 e L’AZiON Attualità Domenica 28 gennaio 2007 SUBDOLO AUTISMO L’ autismo è una disabilità subdola, perché si insinua senza apparenti sintomi, è difficile da capire, è invisibile, è poco descritta e compresa. Se infatti sei bambini su mille nascono autistici, per le aziende sanitarie gli adulti autistici sono lo 0,5 per mille. Questo significa che il 90% sparisce. E verosimilmente peggiora la sua condizione. E dire che da una diagnosi precoce e un adeguato piano di inter venti, può derivare un’accettabile integrazione scolastica, sociale e poi lavorativa. Ma bisogna sapersi muovere in questo “disordine dello sviluppo che invade ogni ambito delle funzioni cerebrali”. Un disturbo che condiziona gravemente l’organizzazione e l’elaborazione delle informazioni che i sen- si percepiscono, manifestando disfunzioni nell’interazione con gli altri, nella comunicazione (verbale e non), nella fantasia (limitandola con interessi stereotipati). Di autismo non si guarisce ma si può migliorare di molto. Purtroppo, però, il mancato aggiornamento o la scarsa informazione di parenti, educatori e ser vizi danneggiano ulteriormente la condizione dell’autistico, privandolo dei necessari stimoli. L’esperienza insegna che il miglior trattamento per l’autismo è infatti un precoce e specifico inter vento, puntando al massimo sviluppo possibile delle capacità individuali, aggirando i deficit presenti. Non mancano, anche in diocesi, le strutture in grado di informare, di istruire chi deve approcciarsi con le persone autistiche, in particolare i bambini. (AT) LA PSICOLOGA SUSANNA VILLA Bambini da tutto il Veneto alla Nostra Famiglia L a psicologa lombarda Susanna Villa è referente per l’autismo presso la sede di La Nostra Famiglia di Conegliano. Che cosa fa La Nostra Famiglia per l’autismo? «A Conegliano si è formato un team interdisciplinare specializzato sui disturbi dello spettro autistico. Il nostro lavoro cli- nico-diagnostico si svolge prevalentemente all’interno dell’Ugde, cioè il nostro reparto ospedaliero che può accogliere bambini e accompagnatori sia in regime di ricovero che in day hospital. I bambini arrivano da tutto il Veneto, qualche volta anche da fuori regione. I bambini stanno con noi per un periodo di due settimane circa accompagnati dai genitori, eseguono esami clinici e vengono visti da un team di esperti. Alla fine del percorso clinico diagnostico viene formulata una diagnosi e viene delineato un profilo funzionale con le indicazioni di trattamento». E per i bambini di questo territorio, che vengono quindi presi in carico da La Nostra Famiglia? L’AUTISMO SI MANIFESTA NEI BAMBINI MA È DIFFICILE DA INDIVIDUARE Come scoprirlo L’ autismo è un disturbo che si manifesta nei primi anni di vita ma non è sempre facile individuarlo. Quando e come ciò avviene, lo abbiamo chiesto alla dottoressa Villa. «Per i bambini attorno ai 18-20 mesi ci sono alcuni strumenti di screening (controllo) che permettono di sospettare un disturbo dello sviluppo. Il pediatra può osservare per esempio se il bambino indica gli oggetti per richiederli o mostrarli, se guarda in viso la sua mamma, se risponde quando chiamato, se sorride in risposta al sorriso di altre persone. Se il bambino non ha ancora raggiunto queste tappe dello sviluppo sociale è meglio che vengano fatti degli approfondimenti. Altre volte la comparsa del disturbo è ancora più difficile da individuare perché ad un certo punto (solitamente entro i due anni di età) il bambino perde alcune abilità che aveva precedentemente acquisito. In pochi casi, cioè i casi più lievi, il disturbo si comincia a notare quando il bambino è un po’ più grande, perché le sue difficoltà fino a quel momento sono apparse come semplici stranezze o aspetti caratteriali». Autistici si nasce o si diventa? «Ormai abbiamo abbastanza dati a disposizione per dire che l’autismo è un disturbo ad origine organica. Però questo non significa che l’evoluzione dell’autismo sia rigidamente determinata da una sequenza genetica. Come per chiunque, l’espressività dei disturbi (quanto gravemente, cioè, si manifestano) dipende dall’interazione con condizioni di vita. Un bambino autistico che vive condizioni di particolare stress o all’interno di condizioni di vi- ta che non gli permettono di sviluppare competenze e autonomie può manifestare il disturbo in una forma più grave. Però possiamo per fortuna dire anche il contrario: un bambino autistico inserito precocemente in un sistema curante in grado di sostenerlo e sostenere il suo ambiente di vita sarà un bambino che sviluppa competenze al massimo delle sue possibilità». L’Angsa sottolinea la necessità di percorsi educativi personalizzati per gli autistici... «Mi sbilancerei ancora di più. Secondo me è necessario per tutti un approccio psicoeducativo che valorizzi le risorse della persona, che sappia fare delle richieste adeguate e che sappia utilizzare le tecniche giuste». È genetico, ma con cure adeguate miglioramenti sono possibili «Abbiamo attualmente in carico circa 40 bambini e adolescenti con disturbi dello spettro autistico. Il percorso è individualizzato sulla base dell’età e del quadro funzionale ma gli inter venti si inseriscono in un’ottica psicoeducativa cioè potenziamento delle abilità del bambino e adattamento dell’ambiente di vita, anzitutto famiglia e scuola, al fine di permettere l’espressione di autonomia del bambino. Abbiamo quindi puntato molto sul trasferimento di competenze al contesto di vita, per esempio con i corsi agli insegnanti e ai genitori». CONEGLIANO: Da giovedì 1 corso per insegnanti I nizia giovedì 1 febbraio al padiglione Moccia Battistella della sede di Conegliano de La Nostra Famiglia un nuovo corso per insegnanti di sostegno. Sei incontri il giovedì pomeriggio dalle 16.30 alle 19.30 fino all’8 marzo. Informazioni: 0438-414295. La sede de La Nostra Famiglia ALL’ULSS DI PIEVE Progetto Aquilone per fare una diagnosi A umenta nell’Ulss 7 l’attenzione per l’autismo e i disturbi generalizzati per lo sviluppo. Ed è destinata ad aumentare ancora. Come necessario. Il primo passo è il Progetto Aquilone. All’interno di questa sperimentazione è infatti nato a fine 2006 un gruppo specializzato per la diagnosi dell’autismo, che opera presso la sede di Pieve di Soligo ogni mercoledì mattina. La neuropsichiatra Simona Belmonte, coordinatrice, e colleghi psicologo, psicomotricista e logopedista incontrano per tre sedute consecutive bambino – e lo sottopongono a prove – e genitori – con cui colloquiano –. Al termine ne esce una diagnosi precisa e indicazioni sul che fare per mamma e papà. Finora tre i bambini presi in esame. Il secondo passo passa per i Piani di zona, cioè i piani regolatori del settore sociale dell’Ulss: cosa farà la struttura pubblica, e come, per chi ha bisogno. Alla preparazione del Piano per l’ambito handicap ha preso a partecipare, su invito Ulss 7, anche l’Angsa Sinistra Piave, che raccoglie i genitori di “soggetti autistici” ed è guidata con passione dal vittoriese Luigi Termanini. A due passi avanti corrispondono due buoni motivi per farli. Il primo lo spiega Belmonte: «Nell’Ulss 7 a fine 2005 erano censiti 45 bambini con disturbi generalizzati dello sviluppo. Ma credo che in realtà siano di più: è difficile infatti dia- gnosticare questo problema, specialmente quando si tratta di autistici ad alto funzionamento», cioè meno gravi. Quelli che l’uomo della strada non classifica come disabili, ma solo un po’ strani. Il secondo motivo per aumentare l’attenzione all’autismo è che la gestione di un ragazzo autistico può spesso essere più difficile rispetto ai portatori di altre disabilità; e fondamentale è la definizione di percorsi educativi molto personalizzati per fare in modo che ciascuno esprima le sue potenzialità e le sue ricchezze interiori. Non a caso Angsa ha presentato al Centro di servizi per il volontariato richiesta di finanziamento per un percorso di formazione destinato a educatori e volontari. Tommaso Bisagno La sede dell’Ulls 7 a Pieve e L’AZiON Attualità Domenica 28 gennaio 2007 7 LE RONDE IN MARCIA N elle ultime settimane del 2006 hanno fatto la loro comparsa – dapprima a Chiarano quindi a Paese, Treviso, Caerano, Vidor – le ronde notturne. Si tratta di gruppi di volontari che pattugliano il territorio per tenere lontani i malintenzionati. L’idea è partita dal sindaco di Chiarano Giampaolo Vallardi, come risposta a una serie di episodi di microcriminalità avvenuti nel suo Comune. Subito la Lega ha abbracciato e fatto propria l’i- dea promuovendo la nascita di ronde in tutto il territorio provinciale. Inizialmente è stata coinvolta la Protezione civile, ma una serie di precise prese di posizione, anche da parte di partiti del centrodestra, hanno indotto la Lega ad abbandonare questa strada. Il partito di Bossi ha istituito un numero verde (800.912825) per raccogliere adesioni. C’è anche il progetto di costituire un’associazione, Veneto Sicuro, e di dotare i rondisti di apposita “divisa”. CATTO, IL CAPO-RONDA spesso lo facciamo con le nostre macchine. Qualche volta, poche, usciamo anche con la jeep». Vi sembra che le vostre uscite notturne abbiano dato frutti? «Ne abbiamo la certezza. Solo questa settimana abbiamo avuto due segnalazioni da Fossalta perché c’erano persone sospette che suonavano ai campanelli spacciandosi per agenti immobiliari. Abbiamo subito informato i carabinieri. Un’altra volta, sempre la scorsa settimana, in piena notte ci hanno telefonato per dei rumori sospetti. Abbiamo chiamato i carabinieri: sarà stato un caso, ma dopo pochi minuti c’era un posto di blocco in via Roma. La nostra collaborazione con i carabinieri è ottima». Giuseppina Piovesana Il paese è con noi i risultati arrivano N on era un fuoco di paglia. Nel paese dove sono nate le ronde anti-ladri, l’esperimento continua. Anzi, non è più neppure “esperimento”, siamo entrati nella fase operativa vera e propria. E non finisce qui... Danilo Catto, presidente della Protezione Civile di Chiarano, organizzatore e coordinatore dei volontari “rondisti”, è decisamente agguerrito. Si fa per dire. L’esperimento continua? «Continua eccome. Siamo usciti tutte le sere, an- che la scorsa settimana. Teniamo sotto controllo tutto il territorio comunale di Chiarano». Ma non sente contrasto fra il suo ruolo di presidente della Protezione civile e quello di “rondista”? «Nessun contrasto, sento che sto facendo la cosa giusta. Lo sentiamo tutti, e tutto il paese ci sostiene. La gente è con noi. Anche il parroco di Fossalta, che ci ha invitati a rallentare e a guardare bene quando passiamo davanti alla canonica e alla chiesa». ui non ci sono problemi veri (di sicurezHANNO za), ma problemini, piccole manifestazioni di criminalità che ritengo fisiologiche in una realtà densa di benessere” - Vittorio Capocelli, nuovo prefetto di Treviso ono in grado, i leghisti trevigiani, di assicurare che tra un anno o due non alzeranno ancora l’asticella, magari chiedendo che i volontari possano girare con un manganello per autodifesa?” - Ario Gervasutti, editorialista del Gazzettino on l’attenzione, la sensibilità e la disponibilità che si è creata potremmo disporre di un grande numero di volontari attenti al territorio alle persone che lo abitano... Oltre al conosciuto “giro di ronda” si potrebbero comprendere azioni che favoriscano la socializzazione delle persone sole, l’aiuto nel “Q “S “C Danilo Catto Tutte le sere fuori: le vostre mogli vi hanno già detto: “stasera non si esce, o...”? «Le nostre mogli sono molto attive nelle organizzazioni del Comune e nella vita sociale, sono della Protezione civile, nella Pro loco... sono persone che condividono le nostre scelte. Non ho notizia di richieste di divorzio, per questo fatto. Non ancora, almeno». E le spese chi le paga? «Noi. Quando usciamo, fare la spesa, qualche ora di compagnia nel corso della settimana”. Alfio Bolzonello - ex presidente del Centro di servizio per il volontariato stata fatta una grande cagnara sulle ronde, quando io sono anni che pattuglio il territorio con la Protezione civile... Ho sempre tenuto sotto controllo tutta la città di Treviso” - Giancarlo Gentilini, pro-sindaco di Treviso mettiamola di chiamarle ronde. Il nostro modello sono i City Angels (gli “angeli custodi” di Milano, volontari che aiutano le persone in difficoltà)”Gian Paolo Gobbo, sindaco di Treviso erché le ronde ora e non durante il governo Berlusconi, quando i reati avevano subito un’impennata?” - Daniele Guiotto, capogruppo di minoranza a Caerano. DETTO... “È “S “P IL MAGISTRATO PICCIN COSA DICE LA LEGGE ono diversi i riferimenti di legge “scomodati” dalle ronde: dal Testo Unico delle Leggi di pubblica sicurezza, al suo regolamento, fino a codice penale e di procedura penale. Facciamo un po’ di chiarezza. Passeggiare in luoghi pubblici schierati in formazione militare (ovvero in divisa e con atteggiamento marziale) con armi non si può, senza permesso del Prefetto. E comunque non lo si può fare con armi cariche. Si rischia l’arresto. E non si può farlo nemmeno in occasioni di incontro in luoghi aperti al pubblico, tipo in teatri o cinema. Le armi che non si possono portare sono quelle da sparo o quelle da guerra (lance, spade...). Ma senza motivo (e la ronda di per sé non è una giustificazione adeguata…) non si possono portare fuori di casa bastoni, fionde, bulloni o qualsiasi altro oggetto che nella circostanza può servire ad offendere la persona: in pratica, non si può portare alla ronda il bastone della vanga né la fionda che si usa per pasturare il pesce nella pesca a fondo perché di notte in paese evidentemente non servono né a scavare né a pescare. Non si può nemmeno chiedere le generalità ad un passante, perché questo compete ai pubblici ufficiali: chi lo fa rischia l’arresto. Se si coglie invece in flagrante un reato (furto con scasso, rapina, violenze, reati legati alla droga...), chiunque può arrestare chi lo compie, purché lo consegni immediatamente alle forze dell’ordine. Sono invece vietati i raduni di più di dieci persone che mantengano un atteggiamento di insofferenza, sfida o ribellione nei confronti della forza pubblica. Anche in questo caso si rischia l’arresto. S “Serve integrazione non repressione” «P er andare a mantenere l’ordine pubblico in strada servono professionalità e addestramento adeguati, umanità grande e capacità di vedere nell’altro – che spesso è uno straniero – non un nemico, ma un cittadino da accostare senza pregiudizi, da conoscere nei suoi bisogni e, se del caso, da correggere nei suoi errori». Rodolfo Piccin, magistrato vittoriese a Pordenone, ha le idee chiare in merito alle ronde. «Avvicinare gli stranieri come cittadini è spesso difficile anche per le forze dell’ordine, figuriamoci per chi se ne occupa nel dopolavo- ro». In certe zone sono molti i cittadini che danno la loro disponibilità a partecipare alle ronde. «Sarebbe bello se nella cultura della deresponsabilizzazione nella quale viviamo delle persone effettivamente fossero mosse da un senso di cor-responsabilità. Invece dietro temo ci sia altro, un “Vi facciamo vedere noi come si fa ordine pubblico”. E questo atteggiamentom di sfida alle istituzioni e comunque di sfiducia, non è accettabile». Non avverte dunque l’esigenza di queste ronde? IL SINDACO VALLARDI Da quando ci sono niente delinquenza G iampaolo Vallardi, il sindaco (di Chiarano) che ha inventato le ronde e le ha fatte diventare un caso nazionale, che bilancio fa dell’esperienza? «Ottimo. Da quando i volontari escono per sorvegliare il territorio, sarà un caso, ma a Chiarano non è più successo nulla. Per me non è una questione di ronde o di Protezione civile, è puro e semplice recupero del senso civico. Quel senso di vigilare sulla propria comunità che c’era e che abbiamo perso. Se tutti recuperassimo il valore dell’attenzione verso gli altri, con il minimo sforzo si potrebbe fare quel che ora si fa con grande sforzo da parte di pochi». L’esperimento quindi, prosegue? «La prossima settimana, quelle che erano “le ronde” diventeranno l’associazione Veneto Sicuro, vedremo in quale forma proseguire. Certo i giri notturni proseguiranno finché non riterremo che l’emergenza si sarà placata». Come avete risolto i problemi di competenze e i rapporti fra “ronde” e autorità quali Prefetto, Polizia, Carabinieri? «Ufficialmente non abbiamo avuto mai nessun richiamo. In pratica la colla- borazione con Polizia e Carabinieri è ottima, di massima collaborazione». Quanti sono, a Chiarano, i volontari della Protezione civile e quanti fanno le ronde? «I volontari a Chiarano sono 42, una ventina di loro escono per le ronde, fra questi c’è anche la “quota rosa”». Ai parroci di Chiarano e di Fossalta, ai quali lei ha fatto dono di una divisa da volontario della Protezione civile, è mai stato chiesto di fare un giro di ronda? «Fino ad ora no, ma glielo chiederò! A parte le battute voglio proprio ribadire che molto si risolverebbe recuperando il senso civico. Quel comune sentire che ci fa vigilare sul nostro territorio, sul nostro vicino, per portare aiuto, per interessarsi in senso buono, del prossimo. Un valore che i nostri padri avevano ben presente». (GP) «Delle ronde in quanto tali assolutamente no: se vogliamo, assumiamo più Rodolfo Piccin forze dell’ordine, ma forse meglio ancora creiamo opportunità di lavoro per gli extracomunitari, così diminuiremo le occasioni di delinquenza. Serve accoglienza, integrazione, non repressione». Rimane la disponibilità delle persone a queste iniziative. «Ho due forti perplessità. Primo, vorrei sapere perché si muovono in prevalente chiave anti-straniero, come se anche i concittadini europei non delinquessero! Secondo: perché le ronde non le fanno nelle baraccopoli o nelle stazioni ferroviarie dove c’è gente che non ha da mangiare né dormire?». I “rondisti” temono che intanto che si assumono i poliziotti la criminalità impazzi. «Ciò non giustifica le ronde. Sarebbe come dire: siccome mentre facciamo il processo magari il carcerato evade, meglio condannarlo, o giustiziarlo subito». E le forze dell’ordine cosa pensano delle ronde? «Sono preoccupate, perché la loro presenza non rasserena gli animi, e in giro vanno persone animate da un sinistro desiderio di cogliere qualche reato in flagrante. E questi non sono segnali di integrazione ma di contrapposizione che alle forze dell’ordine, ovviamente, fanno paura». Che alternativa offrire ai rondisti? «Stiano a casa, o vadano a portare pasti caldi ai barboni alla stazione di Milano». Alessandro Toffoli Giampaolo Vallardi 8 e L’AZiON Attualità Domenica 28 gennaio 2007 PLAYSTATIONMANIA Giocano molto anche ragazzi e adulti Non è soltanto roba da bambini C ity Tour Pro Evolution Soccer 6 2vs2. Non è una formula magica né un messaggio cifrato; si tratta della seconda edizione del torneo a squadre di Play Station di Vittorio Veneto, il City Tour, che vede gli sfidanti gareggiare sui campi da calcio di Pro Evolution Soccer 6, videogioco che spopola tra gli appassionati di videogames. Abbiamo scelto il City Tour, ed in particolare la sua tappa al bar GandS, come laboratorio per tastare il polso della passione per i videogiochi. Ed in particolare di quella che varca i confini dell’adolescenza e diventa, per il giovane o l’adulto devoto di Playstation e affini, uno dei tanti possibili hobby. Di cui non vergognarsi affatto! «Abbiamo pensato a questo torneo a coppie, che si aggiunge a quello che organizziamo ogni anno come associazione “Insieme per Ceneda Giovani”, per far conoscere e condividere con altri il mondo della Playstation. Proprio per questo i tornei si disputano nei locali di Vittorio, così da coinvolgere anche altri ragazzi», racconta il giovane cenedese William Manzione che con Alessandro Gravante organizza il City Tour. Chiediamo: siete accaniti giocatori di Playstation? Manzione: «Gioco con i computer dal ’96, quando sono usciti i primi videogiochi. La passione per il computer mi ha aiutato anche nel lavoro, infatti ora mi occupo di informatica. È un modo per rilassarsi, anche per tornare bambini, ma in modo at- tivo. È diverso dallo stare passivamente davanti alla tv, qui si cercano i giochi, ci si scambiano informazioni e poi molte volte si gioca in rete, con altri ragazzi. Non bisogna demonizzare i videogames!». È un mondo solo maschile? «No. Conosco più di qualche ragazza appassionata e anche la mia fidanzata si diverte con i videogiochi. Certo ci deve VENDITE ALLA GRANDE particolarmente violenti siano accompagnati da polemiche perché venduti a ragazzini. Che siano casi montati ad arte a scopo pubblicitario? «Non lo escludo, anzi, è probabile. Comunque sono dell’idea che se in un videogioco ammazzo trenta persone, il giorno dopo non vado a comprarmi la pistola. Questi “divieti” sono comunque facilmente aggirabili, perché basta andare al negozio con il papà o il fratello maggiore». Da alcuni giorni invece sono spariti dal bancone i modelli disponibili da provare. «I ragazzini ci restavano attaccati tutto il giorno, finché mi hanno rotto una Playstation» ammette Walter, uno dei responsabili del negozio. «Ho dovuto farlo», conclude scherzosamente, «non se ne poteva più!». Andrea Pizzinat Meglio auto e calcio, ma anche i violenti... I l mercato delle stazioni di gioco è proficuo. A confermarcelo è Leonardo, l’addetto alla vendita di questi prodotti all’Unieuro di Oderzo. «Tutti i nostri modelli vanno forte, in particolare la PlayStation 2 e la PlayStation portatile, anche perchè possono essere utilizzati come lettori Mp3 o per guardare i Dvd. Sotto Natale ne avremo vendute almeno una settantina. Ma vendiamo bene anche la XBox 360 e il Nintendo Ds». E, come si vede dai prodotti esposti, pure l’ormai vetusto GameBoy tiene ancora botta ai modelli più recenti. «In genere a comprare PlayStation e Nintendo sono ragazzi dai 13 ai 24 anni» dice Leonardo. «l’XBox invece ha una fascia di utenti di età maggiore, diciamo dai 16 ai 30». Il perché è presto detto: «Questo modello propone videogiochi rivolti soprattutto ad utenti maggioren- ni, come simulazioni di guerra o giochi dove impersoni un criminale. I più venduti restano però le simulazioni di calcio come FIFA o Pro Evolution Soccer, o Need For Speed (gare automobilistiche su strada). Chi viene a comprare porta a casa quello che più gli piace, senza guardare il prezzo. A badare alle spese sono più che altro gli extracomunitari». Come si vede impresso nelle scatole, i videogiochi a tema bellico o “criminale”, sono sconsigliati ai minori di 16 o di 18 anni. Capita che alcuni ragazzini vengano a cercarli attratti dal solito “fascino del proibito”? «No» risponde Leonardo. «I quindicenni che vedo non sembrano molto attratti da questi prodotti». Facciamo notare che spesso capita che videogiochi essere qualche limite, primo tra tutti l’età: giocare ai videogames prima dei 12 anni è tempo rubato ad altre attività». Diverso è il caso di Gravante, 27 anni: «Non ho la Playstation, uso quella dei miei amici. Spesso ci troviamo in gruppo a giocare ed è un’occasione per conoscere nuova gente, scambiarsi idee, organizzare tornei. Pro Evolution Soccer va particolarmente di moda, ed ho notato che per giocarci bene servono anche conoscenze tecniche di computer». La sottintesa conclusione di Manzione e Gravante pare sempre la stessa: i videogiochi non sono per bambini: ragazzi e adulti sono gli unici titolati a giocarci. Sorprendente? Ma sentiamo anche i partecipanti al City Tour. Per Andrea De Belli di 21 anni, «la Playstation è un gioco per tutti, ed è divertente giocarci con gli amici. Ci gioco circa 1 ora ogni 2 giorni da 3 anni e non mi perdo un torneo della zona». Il diciottenne Gioi Tami racconta: «È diverso dai giochi tradizionali, come le carte. Oggi mica ci si trova con gli amici per fare una partita a briscola» Che ne dicono i genitori? «Spesso si arrabbiano quando passo il tempo con la Playstation». Massimo Fabbro,19 anni, continua: «Ci gioco solo in certi periodi, ad esempio ora che ho finito gli esami all’università. È un argomento di conversazione anche con gli amici quando si esce». Matteo Magagnin, di 17 anni dice: «Con la Playsta- tion ci si gioca soprattutto da soli e la differenza rispetto ai giochi tradizionali sta nel fatto che non c’è molto dialogo anche quando si gioca in gruppo». Giorgio Pianca di 17 anni, campione uscente del torneo dello scorso anno, confessa: «Gioco parecchio con i videogames, anche con altri amici, spesso poi ne parliamo anche quando usciamo la sera. È un argomento di conversazione con gli amici…e di litigi con i genitori». Per Davide Dal Bianco, di 22 anni: «I videogiochi cercano di riprodurre la realtà, in questo si differenziano dalle carte o dai soliti giochi. Ma non ho mai visto dei ragazzi trovarsi in un locale a giocare a carte». Erica Bet I NEUROPSICHIATRI dall’elevato contrasto, che si manifesta in bambini e ragazzi tra i 4 e i 14 anni, geneticamente predisposti. Da uno studio che abbiamo condotto a Pisa è emerso come 1 soggetto su 100 sia predisposto a questo tipo di epilessia originata dagli stimoli luminosi, di cui ci occupiamo anche qui a Conegliano». C’è differenza tra la Playstation e i giochi per computer? «Lo schermo della televisione è pericoloso per la quantità di luce emessa, mentre nello schermo del Pc è dannoso il contrasto di colori. La soluzione ideale sarebbe uno schermo televisivo che trasmetta delle frequenze non percepite dall’occhio, come gli schermi a 100Hz. Gli ultimi videogiochi comunque tengono conto del problema diminuendo i contrasti tra i colori e la luminosità dell’immagine». Quali le precauzioni da adottare? «Bisogna stare ad almeno mezzo metro dal video, tenere la luce accesa nella stanza, e gestire bene i tempi di gioco, limitandoli e facendo delle pause». (EB) William Manzione e Alessandro Gravante “Non demonizzare, ma occhio ai tempi” S ulle conseguenze neurologiche sui bambini che utilizzano videogiochi abbiamo intervistato Luca Milantoni e Paolo Bonanni (nella foto), neuropsichiatri infantili a La Nostra Famiglia. «I videogiochi - afferma Milantoni - sono un segno dei nostri tempi e per questo non vanno demonizzati, ma è importante una la loro gestione a livello familiare. Spesso capita che la permanenza per ore davanti al videogioco limiti i compiti scolastici o l’attività sportiva». Quali sono le difficoltà più frequenti in famiglia? «La prima sicuramente è la gestione degli orari; il videogioco appartiene ad un mondo non del tutto reale che cattura il bambino in un rapporto artificiale. Alcuni videogiochi, vietati entro determinate fasce d’età ma usati ugualmente, stimolano dei comporta- menti e il bambino tende ad emulare in modo inconsapevole ciò che vede». Quanto tempo ci si può giocare al giorno? «In una giornata due ore sono più che sufficienti e comunque non consecutive. È importante anche la qualità del gioco e l’alternanza con altre attività». Dottor Bonanni, a livello neurologico, quali sono i rischi ai quali sono esposti i ragazzi che giocano con la Playstation o i videogiochi? «I videogiochi possono portare ad alcuni disturbi e anche a casi di epilessia. Si tratta di epilessia fotosensibile, originata dall’alta quantità di luce emessa, e e L’AZiON Economia Partita la concessione di contributi per auto trasformate a gpl o a metano. L’importo viene detratto dalla fattura dell’officina Tutti a gas! B enzina, gpl o metano? È ora di farci un pensierino. La legge Finanziaria infatti ha stanziato 50 milioni di euro come contributi a chi installa impianti gpl o a metano sulle autovetture. Una norma datata (è la legge 403 del 1997) ma con una importante novità: l’estensione del contributo alle installazioni di impianti a metano o a gpl su autoveicoli immatricolati come Euro 0 o Euro 1. «Non si tratta di una modifica da poco – dichiara Fermino Dal Moro, presidente degli autoriparatori aderenti alla Confartigianato del Veneto –, infatti solo nel Veneto viaggiano tutt’oggi oltre 820 mila autovetture a benzina di questo tipo, ovvero circa il 45% del cir- colante!». Due gli importi del contributo stabiliti: 650 euro per ogni trasformazione a gpl o metano su autoveicoli immatricolati da non più di tre anni o sull’acquisto di auto nuove omologate a benzina e vendute dal concessionario già trasformate a gpl o metano; 350 euro per impianti su autovetture anche più vecchie, ma “Euro 0” e “Euro 1”. Per sapere di che “Euro” sia la propria vettura, bisogna leggere sulla carta di circolazione, ove c’è la normativa di riferimento: non cercate dunque la definizione “Euro”, perché non c’è. Accedere ai contributi è abbastanza sempli- Contributi di 350 o 650 euro, a seconda dell’età della macchina ce. Prima di tutto bisogna rivolgersi ad una delle officine regionali che hanno aderito all’iniziativa: in regione sono 269, in diocesi 20 (Morbin e Dal Bo a Conegliano, Donadel a Sernaglia, Cancian e Giust a San Vendemiano, Autogiada a San Fior, Parro a Santa Lucia, Fiorot a Vittorio Veneto, Campaner e MB a Oderzo, Centrauto a Cessalto, Ianna a Motta di Livenza, La metano a Susegana, De Bona a Lentiai, Mordiero e Chiaradia a Sacile, Agostinetto a Ceggia, Davanzo, Gnes e Tecnoauto a San Donà). L’officina subito prenota via internet il contributo, così si sa subito se c’è (e se i 50 milioni sono esauriti, si può decidere di non fare l’impianto). Con il nuovo decreto, il contributo non arriva più al contribuente a rimborso parziale del lavoro, ma è uno sconto sulla fattura per il lavoro fatto: sarà quindi l’officina a riceverlo, sotto forma di detrazione nella prima dichiarazione Iva o dei redditi. Una bella occasione per gli automobilisti, una preoccupazione per le piccole officine, in quanto per il sistema di erogazione del contributo dovranno “fare da banca” allo Stato, anticipando i soldi che poi verranno detratti. Ma l’esposizione, in caso di più impianti, diventa forse insostenibile per qualcuno di piccolo, a vantaggio invece delle grandi officine. Convinte della validità della norma, le officine hanno concordato con il ministero un listino prezzi massimi al pubblico: per il gpl si va dagli 800 euro per auto a carburatori o iniezione, ai 1200 per impianto di controllo della carburazione, a 1650 Domenica 28 gennaio 2007 9 per impianto ad iniezione gassosa, a 1800 per impianto ad iniezione sequenziale. Per gli Un serbatoio di gas nel vano della ruota di scorta stessi impianti, ma trasformati a 20 euro. A spanne, per ammetano, i costi sono ri- mortizzare la spesa serspettivamente di 1400, vono circa 20 mila chilo1750, 2300 e 2400 euro. metri. Poi si comincia a riPer collaudo e gestione sparmiare. Il metano coamministrativa sono pre- sta meno, ma l’impianto è visti al massimo 110 euro; un po’ più caro e sopratper serbatoi particolari tutto non ci sono tantissi100 euro, per indicatori di mi distributori. livello 50, e variatore di faRispetto ai vecchi imse (per il metano) 50 euro. pianti, quelli moderni non Per le autovetture par- fanno sentire quando l’auticolari, per esempio con to passa da benzina a gas più di 4 cilindri, o turbo, o e non fanno perdere in con allestimenti speciali, prestazioni. il prezzo potrà aumentare. Di sicuro la modifica Ma a chi conviene? conviene contro l’inquiBisogna fare due conti. Il namento: alimentate a gas gpl costa circa 0,60 euro o metano, le auto non inal litro: a gpl le auto vec- quinano, e infatti non sogchiotte consumano un po’ giacciono a limitazioni del di più di quelle a benzina. traffico (targhe alterne). Morale: con una bombola Così si spiega anche pera ciambella (quelle che ché nelle grandi città siavengono posizionate al po- no molte le officine intesto della ruota di scorta) ressate alla questione. si fanno circa 400 km con Alessandro Tof foli IL RADICCHIO SOFFRE LE TEMPERATURE ANOMALE E LA CONCORRENZA DELL’EST Maledetto caldo P er i radicchi di Treviso, ed in particolare per il rosso tardivo (il ben noto “spadone”) più bassi che alti sui mercati all’ingrosso. Complice, se non causa prima, l’anomalo inverno 2006/2007, mai così caldo negli ultimi 146 anni, e che ha mantenuto verdi i campi e gli orti, di solito abbrustoliti dalla brina. Cosicché sono spuntati anzi tempo i radicchi verdolini (i “verdon da cortel”) attesi per l’inizio di marzo, i fiori di zucca, pomidori sottoserra a iosa e addirittura l’anguria! Tutta questa disponibilità fuori stagione, e a buon prezzo, ha inciso non poco anche sul prezzo dei famosi radicchi trevigiani, conosciuti, almeno dalle nostre parti, come gli unici “fiori” dell’inverno vero. Rino Gallinaro, coltivatore del “rosso tardivo Igp” a Settecomuni di Preganziol, e che da 10 anni vende una piccola parte del suo prodotto alla Sagra de Sant’Antoni di Vergoman di Miane, ci racconta la picchiata dei prezzi appunto per via di questo caldo del tutto inatteso. «All’inizio di stagione, a cominciare cioè dal 20 di novembre in poi, il rosso tardivo – commenta Rino – è partito bene, anche perché un po’ di freddo s’era fatto sentire, cosicché i grossisti ci pagavano il radicchio a 3 euro e mezzo il chilo. Ma dopo la prima settimana di dicembre la temperatura è andata fuori regola, e mai vista così alta!, tanto che il radicchio cresceva in abbondanza mentre il prezzo precipitava, e proprio sotto Natale a 2 euro-2 euro e mezzo, per risalire a 3,20 nel cuore delle feste, e colare a picco a gennaio (1,80, massimo 2 il chilo)». Alla mancanza del freddo canonico, per soprammercato «si sono anche aggiunte – sottolinea an- cora Rino Gallinaro – le “imitazioni” a basso costo dei Paesi dell’Est Europa. I nostri radicchi sono però più dolci e croccanti, anche perché li “forziamo” per l’imbianchimento in acqua corrente e soprattutto di risorgiva del Sile». Mario Sanson DAL 26 AL 28 GENNAIO FESTIVAL DEL RADICCHIO S Rino Gallinaro con il suo radicchio i svolge dal 26 al 28 gennaio il primo “Festival nazionale del radicchio”, organizzato da Regione Veneto, Provincia di Treviso e Consorzio tutela Radicchio Rosso di Treviso e Variegato di Castelfranco. Venerdì 26 si apre con una cena di gala a villa Foscarini Cornaro a Gorgo al Monticano, con menu a base di radicchio e prodotti veneti preparato da cinque famosi chef non solo veneti. Sabato 27 alle 11.30 nell’aula magna dell’Istituto alberghiero Beltrame di Vittorio Veneto si svolge il convegno “Comunicare un territorio: la creazione di una destinazione. Dal manifatturiero al post industriale attraverso la creazione di nuovi servizi”: interverranno Luca Zaia, Leonardo Muraro, Massimo Mario (presidente di Antennacinema), Massimo Colomban (imprenditore), Francesco Caprioli (consulente d’impresa) e Gerardo Antelmo (giornalista). Alla sera, altra cena di gala, con menu a base di radicchio, curato da altri cinque chef. Chiusura domenica 28, con l’ultima cena di gala, proposta da ulteriori cinque chef. COCORADICCHIO 2007 OMAGGIA LE DONNE È alla donna di questo tempo, ma anche di tutti i tempi, che la manifestazione enogastronomica Cocoradicchio dedica l’edizione 2007, chiudendo così la stagione del Radicchio Rosso di Treviso e del Variegato di Castelfranco Igp. Nel corso della rassegna sei donne famose riceveranno un riconoscimento alla passione, alla tenacia e all’entusiasmo, dimostrati da ognuna, tanto nella vita quanto nella professione. Dal 16 febbraio al 6 marzo, quindi, nei nostri ristoranti potrete incontrare la pittrice Olimpia Biasi, l’imprenditrice Marina Salamon, la psicologa Vera Slepoj, la motociclista Samuela De Nardi, l’ambasciatrice Unicef Mariella Andreatta e l’imprenditrice Giuliana Benetton. A loro, Cocoradicchio dedicherà le portate di un menu che, anche quest’anno, farà entrare nel piatto la bellezza dei fiori e la dolcezza dei frutti e, accanto ad un menu interamente a base di Radicchio Rosso di Treviso e Variegato di Castelfranco Igp, spiccherà una ricetta innovativa ed artistica in cui assaporare le fragranze e consistenze di fiori come i pansè, malva, petali di rosa, garofanini e camomilla selvatica, sapientemente interpretati e rielaborati dagli chef. Le serate: venerdì 16 febbraio (Miron di Nervesa della Battaglia); venerdì 23 (Barbesin di Castelfranco Veneto); mercoledì 28 (Gigetto di Miane); giovedì 1 marzo (Terme di Vittorio Veneto); venerdì 2 (Alla Torre di San Zenone degli Ezzelini); martedì 6 (Celeste di Venegazzù). e L’AZiON Alcuni libri insinuano un fossato tra la vicenda storica di Gesù e quello che di lui hanno detto la Scrittura e la Chiesa IL DUBBIO SOLLEVATO DA ALCUNE PUBBLICAZIONI La Chiesa racconta il vero Gesù? A lcune recenti pubblicazioni, anche di ampia diffusione, si soffermano – direttamente o indirettamente – su temi di carattere religioso. Da esse emerge un quadro molto critico nei confronti della Chiesa di ieri e di oggi e affiorano forti dubbi su Gesù Cristo. La sua figura era realmente quella che la Chiesa insegna da venti secoli? Non è mistero che tali pubblicazioni rispondano negativamente: il “Gesù della storia” – quello che è morto sulla croce – era diverso da quello predicato dalla Chiesa. Si insinua così un fossato incolmabile tra la vicenda storica di Gesù e quello che di lui hanno detto la Sacra Scrittura e la Chiesa, dai primi decenni in poi. Non è una problematica di oggi: la separazione tra il Gesù della storia (l’uomo morto in croce) e il Cristo della fede (il Figlio di Dio) è stata suggerita già un secolo fa da alcuni teologi protestanti e poi – soprattutto grazie a R. Bultmann – si è imposta a livello del dibattito “tra specialisti” per tutto il Novecento. Le recenti pubblicazioni hanno il merito di divulgare questo dibattito, ma rischiano di creare disorientamento, soprattutto in chi non è sufficientemente attrezzato teologicamente. In ogni caso, siamo nell’era della comunicazione e prima o poi questi argomenti “da addetti ai lavori” dovevano diventare di dominio pubblico. È abbastanza immediato riconoscere le ragioni del disorientamento, che il dibattito insinua. Un primo motivo riguarda la fiducia nella Chiesa, non più vista come “garante” bensì “traditrice” del messaggio di Cristo: se Gesù non è come la Chiesa insegna, allora la Chiesa ci ha da sempre ingannati. Il Cristo da essa proposto sarebbe il frutto di una manipolazione – astuta oppure in buona fede – che avrebbe intaccato anche i Vangeli. Ci si può ancora “fidare” di una Chiesa così? e appassionato annunciatore della “causa di Dio”, Gesù attendeva con impazienza l’instaurarsi definitivo del Regno di Dio. Sentì come sua missione quella di preparare il popolo ebraico a tale evento, ma la morte – orchestrata dai potenti dell’epoca – interruppe il suo progetto. Questo Gesù non ha alcuna consapevolezza di essere il Figlio di Dio o il Salvatore e non intende fondare né la Chiesa né il cristianesimo, perché è ancora tutto assorbito all’interno del mondo religioso ebraico. La resurrezione viene negata: la vicenda di Gesù finisce con la tomba. Non c’è altro. La resurrezione e la figliolanza divina non sono “fatti o attributi reali”, ma “modi di dire” – Bultmann direbbe “miti” – attraverso i quali la comunità cristiana degli inizi ha voluto esprimere la propria fede in Dio. Essi non hanno nulla di corrispondente o di reale nella concreta per- sona di Gesù. Anche in questo caso, verrebbe da chiedersi: di un Gesù così, posso “fidarmi”? Posso consegnare la mia vita ad uno che non era molto diverso da me e che ha finito la sua esistenza come tutti in una tomba? È possibile un’amicizia profonda o una “radicale sequela” sulle orme di una figura di Gesù posta in questi termini? Di fronte al diffondersi di queste pubblicazioni, ritengo che non ci si debba scandalizzare. Tuttavia, va Il dibattito in corso genera disorientamento In secondo luogo, se Gesù non è come la Chiesa lo propone, si tratta di svelare come egli fu in verità. Da queste recenti pubblicazioni, emergono almeno alcuni tratti convergenti. Gesù fu essenzialmente un uomo: un pio ebreo, proveniente dalla periferia della Galilea (Nazareth), pienamente solidale con il contesto ebraico, dal quale non aveva alcuna intenzione di separarsi. Predicatore itinerante, taumaturgo – come molti altri a quel tempo – esercitato un attento spirito critico, perché non ci capiti di diffidare della tradizione bimillenaria della Chiesa e di “credere” alle ipotesi – perché di questo si tratta – di alcuni studiosi. Le indagini storiche hanno valore di “ipotesi” e non possono – come invece sembrano fare alcuni di questi studiosi – dimostrare che Gesù “non è” il Figlio di Dio incarnato. Le indagini storiche ci conducono fin sulla soglia del mistero, ma non possono spiegarlo o negarlo. C’è un punto fermo, che deve essere tenuto saldo e che la Chiesa cattolica non cessa di ribadire: non è possibile sepa- rare il Gesù della storia dal Cristo della fede. Ciò che la Chiesa professa – il Cristo della fede – si fonda e prende origine dal Gesù della storia: i due aspetti sono inestricabilmente legati. Ogni rimaneggiamento o riduzione del Gesù della storia si ripercuote necessariamente sul Cristo della fede e viceversa. Se Gesù non fosse stato veramente il Figlio di Dio incarnato, se non fosse realmente risorto da morte, se non avesse avuto piena consapevolezza della sua missione di salvatore universale, tutta la fede cristiana sarebbe fondata sul nulla e si dissolverebbe. Dio rimarrebbe estraneo alla storia dell’uomo; la morte continuerebbe ad essere un interrogativo inquietante senza risposta; il peccato manterrebbe inalterato il suo dominio su tutti gli uomini. Il cristianesimo – meglio sarebbe dire il “gesuanesimo” – verrebbe a coincidere al più con una dottrina di principi etici, sempre nell’orizzonte della fede ebraica. La posta in gioco è davvero alta! Il dibattito su questi argomenti è oggi particolarmente vivace tra gli specialisti, soprattutto biblisti. Non è un caso che papa Benedetto XVI abbia deciso di scendere in campo con un volume dedicato proprio alla figura di Gesù Cristo. Lo attendiamo con ansia. Don Alessio Magoga CORSO AL CENTRO STUDI BIBILICI DI SACILE “FERMATI E RIPOSA”, NUOVO QUADERNO DEL CSB Quale significato ha la Bibbia oggi? L a Bibbia è un libro antico, anzi è una “raccolta di libri ” di genere diverso con in comune il fatto di essere il testo sacro per la fede degli ebrei e dei cristiani. Perché leggerla ancora oggi? Quale significato può avere per noi del XXI secolo, oltre all’interesse storico e culturale? Da qualche tempo sembra sia in atto una riscoperta, un desiderio di riprenderla in mano, di conoscerne la storia, forse di attinger vi una parola illuminante. Anche per questo, nel trentesimo anno di attività del Centro di studi biblici, abbiamo pensato di riproporre un discorso sulla Bibbia e sulle modalità per accostarla e comprenderla. Sarà monsignor Betori, biblista e segretario della Conferenza episcopale italiana (Cei) a mettere le basi e a tracciare le linee dell’intero percorso, che toccherà dapprima la caratteristica fondamentale dei testi biblici, cioè l’essere Parola di Dio espressa con parole di uomini. La Bibbia sarà poi guardata in relazione con gli altri libri sacri, in particolare con il Corano, e saranno presi in considerazione anche i testi apocrifi, per capirne la reale impor tanza e la collocazione, al di là delle curiosità che essi hanno risvegliato ultimamente. Quindi si cercherà di com- prendere come e in quale contesto il testo biblico trova la sua corretta interpretazione, per arrivare infine a cogliere quei fondamenti di verità che sono oggetto della riflessione teologica e morale. Gli incontri si svolgeranno alle 20.30 nella sede del Centro. APRE IL CORSO MONS. BETORI E cco il programma del corso: Giovedì 22 febbraio: prolusione di monsignor Giuseppe Betori, biblista e segretario Cei Giovedì 1º marzo: “Parola di Dio e parole dell’uomo. Dalla rivelazione alla Bibbia” Giovedì 8 marzo: “La Bibbia e gli altri libri sacri: Bibbia e Corano” Valentino Cottini, biblista (Verona) Giovedì 15 marzo: “La Bibbia ombra - Libri Canonici e Apocrifi” Claudio Gianotto, biblista (Ivrea) Giovedì 22 marzo: “Chi interpreta la Bibbia? Dove e come leggere i testi” Gianni Cappelletto, biblista (Padova) Giovedì 29 marzo: “Quale verità nella Bibbia? Bibbia, teologia e morale” Andrea Bellavite, teologo (Gorizia) È disponibile al Centro di studi biblici il sesto numero dei quaderni “ta biblia”, dal titolo “Fermati e riposa”, che raccoglie le conferenze dell’ottavo corso di aggiornamento biblico-culturale, tenutosi a Sacile tra il 10 febbraio e il 17 marzo 2005. L’invito a fermarsi, presente in questa serie di incontri, può suonare anacronistico in un tempo come quello attuale, in cui chi perde il ritmo rischia di essere sorpassato e si sente inadeguato. Eppure i tempi della sosta, della riflessione, del guardarsi dentro e del guardare in volto gli altri sono indispensabili alla co- struzione di noi stessi e all’esercizio della nostra libertà. Oggi più che mai, forse, c’è il bisogno di fermarsi, per riposare, pensare, capire, conoscere se stessi e incontrare l’altro, amare e pregare: in definitiva per vivere. Questi gli autori e i titoli delle riflessioni: Roberto Vignolo “Un tempo per ogni cosa”; Marco Gallizioli “Vagabondi e burattini”; Marinella Perroni “Persone in cammino”; Firmino Bianchin “Nel silenzio per ascoltare la vita”; Lucio Pinkus “La solitudine necessaria”; Giorgio Bonaccorso “Seduti... a contemplare”. (AM) e L’AZiON Chiesa Domenica 28 gennaio 2007 11 GIORNATA VITA CONSACRATA IL MESSAGGIO DEI VESCOVI VESPRI IN CATTEDRALE A lle 15 di domenica 4 febbraio il vescovo Giuseppe presiede in Cattedrale la solenne celebrazione dei Vespri in occasione della Giornata della vita consacrata. Per poterci preparare adeguatamente alla celebrazione è utile arrivare in Cattedrale per tempo, in modo da fare qualche prova dei canti e dei salmi. Alla celebrazione sono invitati i consacrati della diocesi, insieme a tutto il popolo di Dio. Tra il tempio e la casa I l 2 febbraio, festa della Presentazione del Signore, la Chiesa celebra la Giornata della vita consacrata. Partendo da alcuni episodi del vangelo proclamato nella liturgia del giorno, la Commissione episcopale per il clero e la vita consacrata ha realizzato il denso messaggio di quest’anno. L’offerta di una famiglia Il racconto di Luca è costruito intorno all’idea dell’offerta e del dono. In primo luogo, è l’offerta di Gesù: Maria e Giuseppe lo portano “a Gerusalemme per offrirlo al Signore” (2, 22) e accompagnano questo gesto con un’offerta al tempio (2, 24)... La consacrazione – dice l’evangelista – ha la sua origine in famiglia, nell’offrirsi quotidiano dei genitori per i figli e nella loro capacità di trasmettere la fede: è senz’altro da gesti semplici ma densi di contenuto che Gesù avrà imparato quella dedizione che lo condurrà poi, alla fine della sua vita terrena, per l’ultima volta a Gerusalemme, dove egli si offrirà per i peccatori... Quanto (le famiglie) offrono alla realtà della consacrazione lo ricevono in cambio in un’offerta di doni più che mai preziosi nel contesto della società di oggi. Dobbiamo infatti riconoscere e incoraggiare l’opera di tutti quei consacrati – in particolare le religiose – che si offrono instancabilmente al servizio delle famiglie del nostro Paese... Simeone e Anna Il racconto lucano pas- sa poi a descrivere l’incontro della famiglia di Gesù con Simeone e Anna. Questi due pii israeliti sono anch’essi descritti nell’atto della loro offerta a Dio. In particolare, Anna è colei che secondo le pratiche di giustizia ebraiche non si risparmia in “digiuni e preghiere”, offrendosi per il tempio, e Simeone è l’uomo giusto che attende la salvezza non solo per sé, ma anche per il suo popolo... Ci sembra di cogliere in questi due atteggiamenti la sostanza della consacrazione a Dio. Anche i consacrati, infatti, sono chiamati a stare nel “tempio” e a scandire la loro giornata con la preghiera della Chiesa, per essere così capaci di accorgersi della presenza di Dio nell’oggi. Vivendo pienamente le attese e le domande della nostra società, riescono però anche ad annunciare che, in questo mondo che cambia così freneticamente e che perde spesso i suoi punti fermi di riferimento, la salvezza è ancora presente e viene da Dio attraverso il suo Figlio. I giubilei in diocesi Dal tempio alla casa Il brano del vangelo della Festa della Presentazione si conclude con la famiglia di Gesù che torna a Nazaret, la città della Galilea dove avranno la loro casa e dove il figlio Gesù trascorrerà molti anni in una vita nascosta, sottomesso ai suoi genitori (2, 51). Cogliamo da questa dimensione “domestica” del Vangelo l’occasione per ricordare quelle donne e quegli uomini che vivono la loro consacrazione nella secolarità, e anche quelle donne appartenenti all’Ordine delle vergini, o quelle vedove e quei vedovi che “mediante il voto di castità perpetua quale segno del Regno di Dio, consacrano la loro condizione per dedicarsi alla preghiera e al servizio della Chiesa” (Vita consecrata, 7). IL PAPÀ DI Sr.ALESSANDRA SPINAZZÈ “Cercavo di farla riflettere ma dentro di me ero felice” «L a vocazione nasce in maniera misteriosa». Ne sanno qualcosa papà Florindo e mamma Gianna che, alcuni anni fa, si sono sentiti annunciare dalla figlia Alessandra il desiderio di farsi suora. È con sorpresa che hanno accolto la notizia, al ritorno a Castello Roganzuolo dal viaggio in Germania dove avevano accompagnato l’altra figlia, Maria Assunta, per uno stage di un anno. «Alessandra – spiega papà – era al secondo anno di università quando ci ha detto che desiderava fare un anno di prova dalle Salesiane a Mestre. La nostra famiglia, che fino al giorno prima era composta da quattro persone, improvvisamente era diventata di due». Come avete reagito? «Le abbiamo detto di riflettere con un po’ più di calma, non c’era alcuna fretta. Avevamo piacere che finisse gli studi universitari. Ma lei ci ha risposto che ad una chiamata bisogna rispondere immediatamente. Le nostre erano ragioni di convenienza, la sua no. Dopo l’anno di probandato a Mestre è andata per un anno a Torino per la formazione e quindi a Milano per altri due anni. È seguita la professione e sei anni di impegno alla Casa Madre Clelia di Conegliano. Nel frattempo ha ripreso gli studi di filosofia e si è laureata. Il 2006 è stato l’anno dei voti perpetui e del trasferimento a Udine, dove sta studiando Scienze religiose e insegna religione». In che modo, come famiglia, siete stati accanto a suor Alessandra in questi anni? «La famiglia è sempre stata e rimane un punto di riferimento. Noi siamo credenti e praticanti, a casa nostra ci sono regole ben precise e abbiamo educato le nostre figlie con l’esempio di vita, ma mai abbiamo spinto o incoraggiato perché Alessandra facesse questa scelta inattuale. L’abbiamo tuttavia sempre appoggiata e accompagnata». Ora, come vi sentite? Mamma: «Il giorno della professione perpetua mi sono sentita finalmente libera da tutte le preoccupazioni che avevo in passato. Ho detto al Signore: “Se me l’hai chiesta, te la lascio volentieri”. Anche perché lei era effettivamente contenta». Papà: “All’inizio cercavo di farla riflettere, ma dentro di me ero felice. Però con il passare del tempo si è fatta avanti la preoccupazione che la sua felicità interiore potesse essere incrinata da tante difficoltà, da una vita super attiva, con il rischio che ci sia poco tempo per fermarsi a riflettere. La speranza è che lei sia sempre serena anche nelle difficoltà che incontrerà in questo tempo così complesso». Quale messaggio rivolgete a quei genitori il cui figlio desidera dedicare la sua vita in- Religiose residenti in diocesi che celebrano giubilei di professione religiosa 75º Casa Madre Clelia (Conegliano): suor Luigina Flaibani 70º Suore Maria Bambina (Vittorio Veneto): suor Arcangela Burelli, suor Carmela Burello Suore Salesie (Soligo): suor Quirina Zago Sorelle della Misericordia (Conegliano): suor Ottorina Raimondo, suor Enelda Rosa 65º Sorelle della Misericordia (Conegliano): suor Carmela Martinova 60º Villa Bianca (Tarzo): suor Venanzia Bruni, suor Evarista Seravalli, suor Edoarda Marzotto, suor Barbara Rigo, suor Virginia Stocco, suor Lucia Maria Schiabel, suor Angela Giuseppina Baron, suor Francesca M. Florian, suor M. Lo- teramente al Signore? «Lasciateli fare, il Signore li accompagnerà. State loro accanto. Se si è seminato bene i frutti verranno». La comunità di Castello Roganzuolo, i vostri amici, come hanno vissuto questa scelta? Mamma: «Le reazioni sono state molto buone, ci dicevano fin dall’inizio: “Siete fortunati!”. La gente ci ha fatto capire che della scelta di Alessandra ne stanno beneficiando tutti quelli che la conoscono, per il rapporto che si crea con la preghiera ma anche per il solo fatto di conoscerla». Papà: «Tanti miei colleghi erano stupiti, volevano sapere il perché di una scelta così strana, volevano comprendere da dove nascono motivazioni religiose così forti». «Ma la vocazione – aveva detto all’inizio mamma Gianna – nasce in maniera misteriosa». Naturalmente dopo che tutti, ad iniziare dalla famiglia, hanno fatto la loro parte. Gerda De Nardi renza Salvataggio Suore Salesie (Soligo): suor Ines Garbinato Francescane Cristo Re (Tarzo, scuole materne): suor Valentina Maria Culos Sorelle della Misericordia (Conegliano): suor Felicina Sumaio 50º Suore M. Bambina (Vittorio Veneto): suor Augusta Lisotto, suor M. Rosa Pinato, suor Giuliana Antoniazzi, suor Emerenziana Salvadori Villa Bianca (Tarzo): suor Erminia Garbin, suor Natalina De Giusti Suore Maria Bambina (Torre di Mosto): suor Ester Pizzato Opera De Mori (Vittorio Veneto): suor Rosanna Drusini, suor Elide Visonà Dalla Pozza Domenicane di S. Caterina da Siena (Ponte della Priula): suor Rosilda Favaretto Casa Madre Clelia (Conegliano): suor Ivana Birri Suore M. Consolatrice, De Gironcoli (Conegliano): suor Luisenrica Bassani Monastero cistercense (Vittorio Veneto): suor M. Assunta Toldo, suor M. Immacolata Gregolon Religiosi residenti in diocesi che celebrano i giubilei 70º Giuseppini (Oderzo):padre Bruno Bison Minori (Vittorio Veneto): fra Pacifico Giusto Cappuccini (Conegliano): fra Massimiliano Vajente 60º Giuseppini (Oderzo):padre Mario Rebellato 50º Giuseppini (Oderzo):padre Gianni Rosa, padre Mario Roviaro ORDINAZIONE SACERDOTALE 60º Giuseppini (Oderzo):padre Bruno Bison 50º Giuseppini (Oderzo):padre Mario Rebellato Servi di Maria (Follina): fra Ermenegildo Zordan 12 36 SACERDOTI IN RITIRO A PRALONGO VESCOVI Esercizi spirituali esercizi di ascolto Fermo no a Pacs e matrimoni omosessuali A Pralongo 36 sacerdoti della nostra diocesi hanno vissuto una settimana di esercizi spirituali. Sono stati guidati nelle meditazioni da Franco Mosconi (1940), monaco camaldolese dal 1964 e sacerdote. Dopo aver conseguito la licenza in teologia patristica e monastica al Pontificio ateneo Sant’Anselmo di Roma, è rientrato a Camaldoli. Attualmente vive all’Eremo di San Giorgio di Rocca di Garda - Bardolino (Vr) di cui è priore. Ha collaborato al commento del lezionario festivo “La Parola pregata”; nei periodi estivi, presso la foresteria del monastero di Camaldoli anima corsi di esercizi spirituali; ha guidato nella preghiera i convegnisti del Convegno ecclesiale di Verona. Le impressioni personali di un partecipante “Sia ringraziato il cielo che all’inizio di quest’anno mi ha dato l’intuizione di fermarmi per una settimana in ascolto di ciò che Dio ha da dire alla mia vita. Devo dire la verità, ero partito da un altro presupposto; devo poter fare chiarezza su cosa voglio fare della mia vita in questo momento. Ora invece capisco che devo poter far tacere le mie voci, le mie ansie, per lasciar spazio alla Sua Voce. Insomma c’era il rischio che in questi esercizi mettessi ancora una volta al centro me stesso su tutto. È faticoso lasciarsi plasmare da Dio anche dopo quasi 9 anni di messa, anzi credo che una certa abitudina- rietà, una certa ripetitività vuota e scontata, faccia morire Dio nel più intimo di noi stessi. Per questo, mettersi in ascolto della parola mi ha aiutato a fare chiarezza anche nella mia vita. Abramo, Mosè, Maria, sono state alcune guide di riferimento in questa esperienza di ascolto. Ho portato a casa il desiderio di essere profondamente in ascolto della Parola e con essa poter rileggere la mia storia di salvezza e quella delle persone e delle comunità che ho occasione di incontrare nel quotidiano. Una parola per concludere ispirata dalla riflessione del bravo don Franco Mosconi: l’ascolto, partorisce, genera, fruttifica, prima di ogni “visione”, è l’ascolto della Parola che ci fa incontrare Dio e che genera una vita nuova”. I sacerdoti in ritiro a Pralongo con il vescovo Giuseppe “U n segno di amicizia”. Sintetizza così don Benito Introvigne la settimana trascorsa in Albania a cavallo di Capodanno da lui e dai ventenni Eleonora Segat di Serravalle, Carlo Nadal di San Fior di Sotto e Francesca Granzotto di San Donà. Sono tornati a Pistull e Paqram, i due villaggi dell’entroterra albanese in cui la scorsa estate hanno vissuto, sotto l’egida della Caritas, un campo di volontariato, condivisione e, appunto, amicizia con i bambini, i ragazzi e le fa- CARITAS Don Benito in Albania per una settimana miglie locali. Hanno dedicato loro le proprie vacanze di Natale e sono tornati a trovarli: per stare con loro in semplicità, all’insegna dell’“essere” e dell’“esserci” più che del “fare”. Hanno comunque caricato la Renault Espace della Caritas anche di vestiti, cibo e medicinali per i più bisognosi. Oltre ai contributi raccolti in diocesi per le borse di studio a favore di 4 giovani impegnati nelle parrocchie che frequentano l’università. Con questi stessi giovani albanesi i nostri hanno iniziato a programmare il campo Caritas dell’estate 2007: già 7 volontari si sono prenotati, a breve comincerà la pubblicità per convincerne altri. Per informazioni contattare la Caritas: 0438-550702, [email protected]. Tommaso Bisagno IL SOGGIORNO “FORZATO” DI ELEONORA SEGAT A vventura extra per Eleonora Segat. Al momento del previsto rientro in Italia, si è accorta di aver smarrito, o che le era stato rubato, il passaporto. E quindi ha dovuto prolungare forzatamente di una settimana il suo soggiorno albanese, tempo di contattare l’ambasciata, sistemare la burocrazia, prenotare il traghetto che la scorsa settimana ha sbarcato lei e la e L’AZiON Chiesa Domenica 28 gennaio 2007 Renault Espace della Caritas a Trieste. Disagi per la permanenza obbligata? «No, io sto bene lì!», risponde Eleonora, entusiasta veterana dei campi Caritas in Albania. «Ho fatto un po’ di vita albanese». Ospite delle suore, ed assieme a ragazzi e ragazze. Altri ci raccontano che per la settimana in più di Albania la serravallese ci ha anche rimesso un esa- me universitario. «Ma non importa affatto. È più importante vivere un’esperienza come questa», commenta la nostra volontaria dal cuore generoso. N ella prolusione pronunciata lunedì scorso a Roma, al Consiglio permanente della Conferenza episcopale italiana (Cei), il cardinale Camillo Ruini ha affermato che la Chiesa chiede più attenzione e cura per la famiglia, e respinge ogni tentativo di equiparare o riconoscere legalmente altre forme di convivenza. Nel suo discorso, il Presidente della Cei ha preso atto che “attualmente l’attenzione è puntata sulle proposte di riconoscimento giuridico delle unioni di fatto con varie proposte di legge di cui il Senato ha iniziato l’esame” e che purtroppo “tendono quasi tutte a riconoscere e tutelare tali unioni, sia eterosessuali sia omosessuali, in termini sostanzialmente analoghi a quanto è previsto per la famiglia fondata sul matrimonio, mentre il Governo stesso sembra impegnato ad assumere in questa materia una propria iniziativa”. AGESC: Il vescovo Giuseppe partecipa al consiglio nazionale I l 27 e il 28 gennaio all’auditorium collegio Pio X di Treviso si riunisce il consiglio nazionale dell’Agesc (Associazione genitori scuole cattoliche). I lavori iniziano sabato alle 14.30 con gli interventi dei presidenti provinciale e regionale dell’Agesc e delle autorità politiche. A seguire le riflessioni del presidente nazionale dell’Agesc Maria Grazia Colombo e del vescovo di Vittorio Veneto (tema: Problematiche e difficoltà della scuola cattolica). Alle 17 dibattito sulla situazione attuale della formazione professionale. Alle 19 messa nella chiesa del collegio celebrata dal vescovo di Treviso. Domenica 28 alle 9 ripresa dei lavori. Conclusione alle 13. SAT2000: “TgEcclesia” nuovo appuntamento quotidiano I l magistero del Papa, le notizie sull’attività della Curia romana e delle rappresentanze diplomatiche presso la Santa Sede, ma anche uno sguardo costante sulle chiese locali e sulle missioni. Tutto questo, e non solo questo, trova spazio nel nuovo appuntamento quotidiano “TgEcclesia”, in onda su Sat2000 (canale 818 di Sky) dal 22 gennaio, dal lunedì al sabato alle 14 e dal lunedì al venerdì alle 17 all’interno del programma “Mosaico”. VENEZIA: Mons. Marangon presenta il libro del card. Cè L unedì 29 gennaio, alle 18 nella sede dello Studium Generale Marcianum (accanto alla Basilica della Salute) in Venezia, vengono presentati i volumi “Camminando con Gesù verso la Pasqua” e “Rimanete nel mio amore” del cardinale Marco Cè. Intervengono monsignor Antonio Marangon, biblista della diocesi di Treviso, e monsignor Benedetto Rossi, docente presso la Facoltà teologica dell’Italia Centrale. e L’AZiON Chiesa Domenica 28 gennaio 2007 13 DON VENDRAME, SERVO DI DIO M artedì 30 gennaio ricorre il 50º anniversario della morte di don Costantino Vendrame. In occasione di tale ricorrenza viene proposta una serie di celebrazioni che culmineranno il 3 marzo con la presenza del vescovo di Vittorio Veneto e del postulatore della causa di beatificazione del Servo di Dio, don Vendrame. Ecco il programma. Tutti i giorni fino al 30 gennaio nella chiesa di San Martino di Colle Umberto novena di adorazione e preghiera dalle 15 alle 18.30. Segue la celebrazione della messa. Domenica 28 gennaio, alle 10 nella chiesa di San Martino, messa solenne. Martedì 30 gennaio, alle 18.30 nella chiesa di San Martino, messa nel 50º della morte. Lunedì 26 febbraio, alle 20 nella chiesa di Colle Umberto, incontro di preghiera foraniale organizzato dalla Commissione catechesi dei ragazzi della forania Pedemontana. Sabato 3 marzo, alle 19 nella chiesa di San Martino, messa solenne con la presenza del vescovo Giuseppe Zenti e di don Enrico Dal Covolo, salesiano postulatore della causa di beatificazione del Servo di Dio don Costantino. Domenica 4 marzo, alle 15 al Menarè, ritiro dei tre Consigli dell’unità pastorale con il postulatore don Dal Covolo. Dal 3 al 13 settembre viaggio in India, nella terra che don Costantino evangelizzò. Per informazioni rivolgersi in parrocchia a San Martino. don Costantino Vendrame con gli animatori e i catechisti di Shillong Don Costantino ieri e oggi D on Costantino è il novantunesimo Servo di Dio della Famiglia Salesiana. Nell’agosto del 2006 è iniziato a Shillong in India il processo informativo diocesano sull’eroicità della vita e delle virtù e sulla sua fama di santità. A San Martino di Colle Umberto, dove nacque e trascorse la sua infanzia, c’è ancora qualcuno che ricorda di averlo incontrato. Altri l’hanno conosciuto o lo stanno conoscendo attraverso i racconti degli anziani, i libri, i segni tangibili che negli anni la comunità ha voluto lasciare. Tra questi la piazza centrale del paese, intitolata proprio a don Costantino, nel 1977, a 20 anni dalla morte. Rosalia: “Ho incontrato un santo” “Maestoso nei gesti e nel portamento, lo sguardo profondo, intenso, il volto scavato”. È così don Costantino Vendrame, visto dagli occhi di Rosalia Scarpis. Lei ha 11 anni quando nel 1935 il missionario fa ritorno al suo paese natale. Lui di anni ne ha 42. «Don Costantino – racconta Rosalia – aveva un’umiltà indescrivibile. Già allora vedevo in lui un santo. Era alto, asciutto, maestoso, dai modi semplici e signorili. Nel suo sguardo intenso si vedeva una luce divina». Nell’ascoltare il racconto sembra di sentire, andando indietro di settant’anni, le campane che suonarono a distesa per radunare la gente in chiesa. Alla messa delle 11 predicò don Costantino, «durante l’omelia parlò con passione della sua gente e del suo apostolato, tra la commozione dei molti presenti. Molta gente era venuta per vederlo, per ascoltarlo, non solo da San Martino ma anche da altri paesi». Rosalia fu la protagoni- sta della recita intitolata “Vittima della schiavitù”, che venne appositamente preparata, sotto la guida saggia della sorella del Ser vo di Dio, Angelina, per far festa all’ospite. «Un giorno – conclude – don Costantino venne a casa mia e mi disse: “Accompagnami”. Ci dirigemmo a piedi verso Colle Umberto, mentre lui mi parlava. Mi ricordo ancora con gioia ed emozione questo episodio. Poi andò a Roma e al suo ritorno mi portò una corona del Rosario, donandomela mi disse: “L’ha benedetta il Papa”». Claudio e Lidia: “Esempio per i giovani d’oggi” Claudio e Lidia Agrizzi, ministro straordinario della comunione lui, catechista lei, hanno sentito L’OPEROSA VITA DEL MISSIONARIO DI SAN MARTINO D on Costantino Vendrame nasce il 27 agosto 1893 a San Martino di Colle Umberto, in borgo Pianche, da Pietro ed Elena Fiori. Entra in Seminario a Vittorio Veneto. Frequenta il liceo quando chiede di farsi salesiano e missionario. Nel 1914 è chiamato alle armi e rimane al fronte per tutta la durata della guerra 19151918. Viene ordinato sacerdote nel 1924. Parte subito per l’India, dove trascorre gli altri 32 anni della sua vita in un intenso lavoro apostolico. Lo aveva preceduto di un mese il diocesano ed amico don Aurelio Maschio. Don Costantino viene destinato nell’Assam, la zona montagnosa del Nord Est dell’India, ai piedi dell’Himalaia, ai confini con la Cina, tra le tribù Kashi. Dopo pochi mesi fu eletto parroco di Shillong. Nel giro di un mese era in grado di farsi capire nella lingua locale, e dopo tre mesi apriva il primo oratorio parrocchiale (la sua grande passione). L’arcivescovo di Madras, in quel tempo superiore della missione, si accorse del prezioso dono che le missioni avevano ricevuto, perciò gli affidò anche l’insegnamento nel Seminario salesiano. In quel tempo giungevano dall’Italia manipoli di giovani chierici che lui riusciva ad infiammare. Era non solo missionario, ma maestro di missionari. Andava a turno nei villaggi, dove la gente – ragazzi, giovani e adulti – accorreva volentieri e stava ad ascoltarlo fino a notte tarda. Una vita veramente dura. “Per lui l’eroismo – scrive monsignor Marengo – era naturale!”. Il lavoro aumentava a macchia d’olio; la città di Shillong dopo tre o quattro anni era stata galvanizzata dalla sua attività; era un’aria di festa, di entusiasmo, di sogni. Le conversioni, i battesimi ai neonati e agli adulti, le feste religiose, i convegni e le solenni cerimonie di Pasqua e Natale fermentavano le piccole comunità di cattolici e su- scitavano ardore di conquista in tutti. In breve padrè Bendrà (così lo chiamavano) si era spinto in tutte le località abitate dalla tribù Khasi. In quei primi anni la parrocchia era unica in quella zona e si estendeva per decine e decine di chilometri. Egli non solo avvicinava i cattolici, ma si spingeva là ove i protestanti e i pagani dominavano incontrastati, di giorno si dedicava all’istruzione, predicazione, amministrazione dei sacramenti; di sera tardi camminando lungo sentieri imper vi per viottoli ove viaggiavano più gli anima- li feroci che gli uomini. Nel 1934, dopo nove anni di lavoro, aveva fatte sorgere 105 comunità cristiane, spesso nei posti più inaccessibili e malarici. Si portava sempre dietro, fra l’altro, un piccolo rudimentalissimo proiettore che funzionava a mano e richiedeva la presenza di uno che col giro di manovella alimentasse la corrente elettrica. Aveva per motto “compelle intrare” (costringi ad entrare). Quasi ogni domenica le acque battesimali scendevano su gruppi di intere famiglie. Nel solo 1931 riuscì ad amministrare 1.450 battesimi, in maggioranza ad adulti. Don Costantino viveva un triplice programma: fondazione dell’Azione cattolica, istruzione dei catechisti, congressi eucaristici. Consolidato il centro cittadino di Shillong, don Costantino iniziò un vasto movimento nelle zone di provincia. La porzione a lui affidata comprendeva circa 500 villaggi tra i monti, parlare di don Vendrame da Amabile, che condivideva con loro l’esperienza del gruppo di preghiera. Per lei, scomparsa mesi fa, è stato illuminante il consiglio che don Costantino le diede mentre insieme salivano via Calvario per raggiungere la chiesa. Le disse: «Non sei fatta per fare la suora. Tu sei fatta per consacrare la tua vita al Signore impegnandoti nel mondo e in particolare nella tua parrocchia». E così fu. «Don Costantino – affermano Claudio e Lidia – fu un missionario alla maniera dei grandi missionari, come san Francesco Saverio. Ha dato la vita per il Signore, è partito a trent’anni per una terra sconosciuta. È un esempio per i giovani d’oggi, spesso pigri, con poca voglia di muoversi da casa». in mezzo a risaie, sperduti nelle selve. L’uso di biciclette, automobili, moto o carri era allora un sogno; il cavallo stesso non piacque mai a don Costantino perché gli sembrava poco confacente alla sua dignità di sacerdote. Non gli restavano che le proprie gambe. Don Costantino si era sempre tenuto in relazione con la sorella Angelina in Italia. Di tanto in tanto le chiedeva aiuti per i bambini ed altre cose varie. Nel giugno del 1935 venne in Italia e fece sosta per 15 giorni anche a San Martino. Personalmente ricordo la grande festa che noi paesani gli abbiamo fatto, il saluto che gli ho dato a nome del paese e lo spettacolo teatrale in piazza, davanti alla chiesa, nel quale io facevo da san Tarcisio. Tornò a Shillong verso la fine del 1936 e riprese le sue attività come parroco della sua chiesa diventata cattedrale. Nel 1938 viene fatto anche parroco di Jowai. Nel febbraio 1942, in seguito anche della dichiarazione di guerra che l’Italia aveva dichiarato all’Inghilterra, don Costanti- no con altri circa 150 missionari italiani fu internato nel campo di concentramento di Deoli, nell’India centrale. Nel 1951, tornato a Shillong, ha il compito di fondare in centro città la parrocchia di Mawkar, il rione più commerciale e roccaforte dei protestanti. Nel 1956 don Costantino aveva 63 anni. Il suo aspetto era ancora nobile: una bella lunga barba candida scendeva sulla sua lunga veste, lo sguardo luminoso gli conferiva una dignità ed espressione straordinarie. È sintomatico il fatto che continuasse ad insegnare ginnastica fino agli ultimi anni. Ammalatosi preferì essere portato nell’ospedale di Dibrugarh a 800 chilometri di distanza. Non voleva che i suoi parrocchiani soffrissero nel vederlo in quello stato. Lo torturava un’artrite ossea, che lo inchiodava a letto in continua agonia. Morì il 30 gennaio 1957 (vigilia della festa di San Giovanni Bosco). Il suo funerale è stato un trionfo; più di cinquemila cattolici vi presero parte. Don Giovanni Dan Don Mario: “In tanti lo invocano e ricevono grazie” Don Mario Piasentin, per tanti anni cappellano festivo a San Martino, ricorda la stima che nutriva per don Costantino l’arciprete don Antonio Rosolen. «Penso che tanti – afferma – lo abbiano invocato e abbiano ricevuto delle grazie. Questa stima e questa fiducia nei confronti di don Costantino ce l’ho anch’io. Una persona che dona la vita per gli altri assomiglia a Gesù. È stato ispirato e guidato dal Signore dando tutto. È un segno, per chi lo vuol capire, perché la sua è stata un’esistenza donata». Gerda De Nardi 14 GIORNATA PER LA VITA: Sabato 3 Veglia diocesana a Vittorio DOMENICA 28 LA 54ª GIORNATA 220 mila nuovi casi di lebbra ogni anno P er la celebrazione della 54ª Giornata mondiale dei malati di lebbra (domenica 28 gennaio) il Pontificio Consiglio per la Pastorale della salute invia un messaggio di speranza e di fraterna condivisione a quanti sono affetti da lebbra e a coloro, che pur se guariti, ne portano nel proprio corpo le disabilità conseguenti. I notevoli progressi che la medicina ha sviluppato in questo settore, negli ultimi decenni, hanno generato nella coscienza sociale la convinzione che questa malattia, essendo curabile, sia quasi sparita nel mondo; la lebbra è divenuta così “una malattia dimenticata”. Ma purtroppo le cose non stanno in questi termini. I dati desunti da rilievi epidemiologici della “Organizzazione mondiale della sanità”, pubblicati nella prima decade dell’agosto 2006, attestano che all’inizio dell’anno erano ancora 219 mila 826 i nuovi malati di lebbra ogni anno, circa 602 casi al giorno, così L’ associazione “Amici di don Mario Gerlin”, con sede a Pieve di Soligo, promuove una serie di iniziative nel periodo che va dal 28 gennaio, “Giornata mondiale dei malati di lebbra” al 27 febbraio, quattordicesimo anniversario della scomparsa di don Mario. In quattro centri della diocesi – Sacile, Oderzo, Susegana e Falzé – verranno organizzati incontri per illustrare la situazione di Bambuì dove don Mario ha operato per 17 anni. Domenica 25 a Pieve verrà celebrata una messa nel Duomo di Pieve in suffragio di don Mario. Morto l’abbé Pierre pioniere della carità I n seguito a un’infezione polmonare è morto, il 22 gennaio, all’età di 94 anni l’abbé Pierre, fondatore della comunità di aiuto Emmaus. Era stato ricoverato all’ospedale di Val-de-Grace di Parigi lo scorso 15 gennaio. Uno dei grandi protagonisti del cattolicesimo francese del XX secolo, Henri Antoine Groues, questo il nome completo, era nato a Lione. «Un pioniere della carità», «una figura grandissima». Così i car- distribuiti: Africa 40.830, America 32.904, Asia Sud Est 133.422, Mediterraneo orientale 4.024, Pacifico occidentale 8.646. Nel loro insieme, gli affetti da lebbra sono ancora circa 10 milioni nel mondo. La lotta contro la lebbra è fondamentalmente basata sul Le iniziative degli “Amici di don Mario Gerlin” ALL’ETÀ DI 94 ANNI dinali francesi Roger Etchegaray, vice decano del collegio cardinalizio, e Paul Poupard, presidente dei Pontifici Consigli per la cultura e il dialogo interreligioso, ricordano l’abbé Pierre. Nel rievocarne la figura il cardinale Etchegaray è tornato indietro di 40 anni quando, giovane vescovo a Marsiglia, si occupava di promuovere progetti a favore dei poveri e degli emarginati della città. «Con lui ho lavorato alla realizzazione di progetti caritativi anche all’estero. L’abbé Pierre era una grande figura che ha manifestato con la propria azione quotidiana la forza del Vangelo, stringendo un legame particolare con i poveri. La sua scomparsa lascerà un grande vuoto e non solo in Francia». Il cardinale francese non manca anche di ricordare che «durante la seconda guerra mondiale, quando la Francia era occupata dai nazisti, l’abbé Pierre col suo coraggio salvò la vita a tanti ebrei, che altrimenti sarebbero stati mandati nei campi di sterminio. Non aveva paura di mettere a repentaglio la sua vita per il prossimo. E questo non si può dimenticare». Secondo il cardinale IL PAPA HA BENEDETTO GLI AGNELLI I l Santo Padre ha benedetto sabato scorso – in occasione della memoria liturgica di sant’Agnese – nella cappella Urbano VIII del Palazzo Apostolico Vaticano due agnelli vivi, presentati dal Capitolo Lateranense, la cui lana sarà utilizzata per confezionare i sacri pallii. Il pallio è un’insegna liturgica d’onore e di giurisdizione che viene indossata dal papa e dagli arcivescovi metropoliti nelle loro chiese e in quelle delle loro province. Costituito da una fascia di lana bianca su cui spiccano sei croci di seta nera, vuole simboleggiare la pecorella smarrita e ritrovata, portata sulle spalle dal Buon Pastore, e l’Agnello crocifisso per la salvezza dell’umanità. Inizialmente attributo esclusivo del sommo pontefice, S abato 3 febbraio, alle 20.30 nella chiesa di Santi Pietro e Paolo in Vittorio Veneto, il vescovo Giuseppe presiede la Veglia diocesana in occasione della 29ª Giornata per la vita che si celebra domenica 4 febbraio. Tema della Giornata “Amare e desiderare la vita”. MATRIMONI INTERCONFESSIONALI: Convegno a Vittorio Veneto G “depistage” preventivo dei casi e sulla “polychimiothérapia”: un binomio che ha evidenziato un’interessante diminuzione di 76 mila 673 nuovi casi rispetto all’inizio dell’anno 2005. La Chiesa, che da sempre si prende cura di questi nostri fratelli, invita tutti i fedeli a condividere fraternamente il grande servizio di recupero dei corpi malati, rendendosi così testimoni autentici dell’annuncio che “Cristo medico” è con loro e per loro per la “salvezza globale” di ogni persona. Poupard l’abbé Pierre «ha contribuito a demolire l’immagine negativa che alcuni avevano della Chiesa. È una figura grandissima che ha avuto il merito di battersi per aiutare non solo i cattolici ma tutti i francesi». VATICANO: Più di 3 milioni di fedeli per il Papa S venne poi accordato dal santo padre anche ai vescovi che avessero ricevuto dalla Sede Apostolica una speciale giurisdizione: nel 513, infatti, papa Simmaco lo concesse a Cesario, vescovo di Arles. Il pontefice benedice i nuovi pallii il 29 giugno, in occasione della Solennità dei Santi Pietro e Paolo. Essi vengono quindi riposti in un’urna di bronzo donata da Benedetto XIV e conservata nella cosiddetta e L’AZiON Chiesa Domenica 28 gennaio 2007 “nicchia dei pallii” presso la Confessione di San Pietro. La benedizione degli agnelli ha luogo nel giorno in cui si commemora sant’Agnese, per ricordarne la morte cruenta, avvenuta nel Circus Agonalis (l’attuale piazza Navona di Roma), luogo in cui sorge oggi la cripta a lei dedicata, e dove venne esposta e poi trafitta con un colpo di spada alla gola, nel modo in cui si uccidevano gli agnelli. ono oltre tre milioni e 222 mila i fedeli e i pellegrini che hanno partecipato a incontri pubblici con papa Benedetto XVI in Vaticano o nella residenza di Castel Gandolfo nel corso dell’anno solare 2006. In base ai dati statistici forniti dalla Prefettura della Casa Pontificia risulta che un totale di 3.222.820 persone ha assistito alle udienze generali del mercoledì, alle udienze speciali, alle celebrazioni liturgiche e all’Angelus domenicale. Le cifre fanno riferimento al numero dei biglietti distribuiti in queste occasioni, senza contare le migliaia di persone intervenute agli incontri sprovviste di biglietto. Per la recita dell’Angelus sono convenute nel 2006 in piazza San Pietro 1.295.000 persone. iovedì 8 febbraio, alle 20.30 al collegio San Giuseppe in Vittorio Veneto, si tiene una tavola rotonda sui matrimoni interconfessionali. Partecipano il professor P. Sgroi e il pastore luterano U. Eckert. La serata è aperta a quanti sono interessati ad approfondire l’argomento o avviare iniziative pastorali in questo campo. AC: Il 2 febbraio serata su De Polo con Toffoli e mons. Bechevolo A Vittorio Veneto venerdì 2 febbraio, nell’aula magna del Seminario vescovile alle 20.30, si tiene una serata dedicata a Gianni De Polo “testimone di libertà con la forza della gioventù”. L’incontro è promosso dall’Azione cattolica diocesana al fine di far conoscere la figura di questo giovane vittoriese, morto tragicamente nella guerra nazifascista. L’appuntamento, a cura del professor Aldo Toffoli, sarà l’occasione per presentare il recente volume su De Polo scritto da monsignor Rino Bechevolo. Insieme al professor Toffoli ci sarà la testimonianza di alcuni amici che hanno conosciuto Gianni De Polo. Gianni, presidente della Giac (Gioventù italiana di Azione cattolica) nella parrocchia di Ceneda, faceva parte della resistenza nella Brigata Piave. Venne ucciso insieme ad altri tre giovani dai nazifascisti durante un rastrellamento il 14 ottobre 1944. Il libro, risultato di un’attenta e coinvolgente ricerca dell’autore, racconta la breve vita di un giovane che, formatosi ai valori religiosi e civili anche partecipando alle proposte formative dell’Azione cattolica, arrivò ad offrire la propria vita in nome degli ideali di libertà e giustizia. AC 1: Al Dina Orsi di Conegliano incontro con Antonia Arslan V enerdì 26 gennaio, alle 20.30, all’auditorium Dina Orsi di Conegliano si tiene un incontro con la scrittrice Antonia Arslan, autrice del romanzo “La masseria delle allodole”, incentrato sul genocidio sofferto dal popolo armeno a inizio Novecento. Organizza l’Azione cattolica in occasione della conclusione del mese della pace. AC 3: Mons. Luciano Padovese riflette sull’amore D omenica 28 gennaio riprende il percorso di formazione etica per adulti e giovani di Ac guidato da monsignor Luciano Padovese. L’inizio dell’incontro, dal titolo “Amare come unico apporto efficace nelle ricerca di segnali credibili”, è previsto per le 9.30 a Casa Toniolo di Conegliano. AC 4: Percorso fidanzati D omenica 28 gennaio, a Casa Toniolo di Conegliano, con inizio alle 9, l’Ac propone un incontro per i fidanzati che seguono l’itinerario diocesano. Nel pomeriggio i fidanzati partecipano all’incontro con monsignor Padovese. CENTRO VOCAZIONI: Fine settimana per ragazze di 1ª e 2ª media I l Centro diocesano vocazioni propone alle ragazze di prima e seconda media un fine settimana, in Seminario, per riflettere sul tema della crescita nell’amore. Tema: “Ho fretta di crescere - Quali strade percorrere per diventare grande?”. Data: 10 e 11 febbraio dalle 16 del sabato alle 16 della domenica. I genitori o le catechiste interessati possono telefonare a Silva De Luca 0438-585553; e-mail [email protected]. e L’AZiON Chiesa Domenica 28 gennaio 2007 OGGI Domenica Agenda del Vescovo IL VESCOVO COMMENTA IL VANGELO Domenica 28 gennaio: Celebra la Messa al monastero di San Giacomo di Veglia (ore 9.30). Nel patronato parrocchiale di Oderzo guida l’incontro per il Percorso vocazionale con le famiglie (ore 15). Lunedì 29: Partecipa in Seminario al corso di formazione per il clero (ore 9). Incontra i giornalisti nella casa di spiritualità San Martino a Vittorio Veneto (ore 18.30). Martedì 30: Impegnato con i vicari episcopali. Mercoledì 31: Presiede l’incontro del Consiglio presbiterale nella casa di spiritualità San Martino a Vittorio Veneto (ore 9). Venerdì 2 febbraio: In Cattedrale presiede la liturgia della benedizione e processione con le candele e la Messa (ore 19). Sabato 3: Celebra la Messa dalle Suore della Misericordia a Conegliano (ore 7). A Chiarano benedice il nuovo oratorio parrocchiale (ore 15.30). Nella chiesa di Santi Pietro e Paolo in Vittorio Veneto presiede la Veglia per la vita (ore 20.30). Domenica 4: Celebra Messa e Cresime a San Pietro di Feletto (ore 10). In Cattedrale presiede i Vespri nella giornata della vita consacrata (ore 15). Aspirate ai carismi più grandi Domenica 28 gennaio - quarta del tempo ordinario - anno C Ger 1, 4-5. 17-19; Sal 70; 1Cor 12, 31 - 13, 13; Lc 4, 2130 La mia bocca annunzierà la tua giustizia Quarta settimana del Salterio P ur essendo la Parola definitiva del Padre, Gesù non ha trovato solo accoglienza entusiasta. Fin dai suoi primi passi, non appena si è azzardato a svelare il mistero della sua Persona e della sua missione salvifica, ha suscitato ostilità, come evidenzia Luca nella pagina che la liturgia ci proclama nella IV domenica del tempo ordinario. Gesù, dopo aver applicato alla sua Persona e alla sua Missione messianica il testo di Isaia: “Lo Spirito del Signore è sopra di me!”, esterna il suo disagio di trovarsi in mezzo a gente più curiosa che disponibile alla conversione del cuore, in attesa incuriosita di qualche gesto taumaturgico strabiliante di cui già aveva dato prova: “Nessun profeta è bene accetto in patria”. La reazione della sua gente, infastidita dalla parola franca di Gesù, è allucinante. Invece di mettersi a discutere con Gesù, per capire il senso del suo dire, prende la decisione di farlo precipitare nel pre- cipizio dall’alto del monte sul quale era situata la loro città. Gesù, vittima di tanta incomprensione, ed emblema ultimo di tanti profeti che l’hanno preceduto, in particolare Geremia, si allontana dalla sua patria. Per recarsi a Cafarnao, dove, almeno agli inizi, ottiene ampi consensi. Ma, se in quanto profeta a Gesù sarà riservata una grande diversità di accoglienza o di rifiuto, in quanto personificazione dell’Amore del Padre per l’umanità resterà al centro della storia, come suo senso ultimo e fondante. Per usare un’espressione di Paolo nella prima ai Corinti, se “le profezie scompariranno”, “l’Amore non avrà mai fine”. Si tratta dell’Amore assoluto di Dio, personificato e incarnato in Gesù Cristo. Per rendere noi, una volta che ce ne lasciamo raggiungere, di farlo rifluire sui fratelli. Un Amore ricevuto. Per donarlo. Nella varietà delle sue manifestazioni: “La carità è paziente, è benigna… Tutto copre, tutto crede, tutto spera, tutto sopporta”. Delle tre virtù teologali, fede, speranza e carità, solo la carità è destinata a permanere. Sarà l’essenza stessa del vivere nella Pasqua eterna, quando “vedremo a faccia a faccia”. Noi ci nutriremo di Amore trinitario, respireremo Amore trinitario e ameremo tutti i fratelli salvati con lo stesso Amore con cui 15 Dio, mistero di Amore trinitario, ama ogni salvato. Davvero l’Amore è il carisma più grande. E l’unico che ha durata eterna. Oltre la morte. Per le nostre famiglie e comunità cristiane. Non possiamo nasconderci il rischio, sempre in agguato, di banalizzare anche le realtà più preziose e decisive. Persino l’essere credenti in Cristo, per il Battesimo. Come tenere vivo il senso di appartenenza battesimale a Cristo, senza scandalizzarci di Lui ed emarginandolo ogni volta che i suoi progetti non collimano con i nostri? In secondo luogo: se Cristo è la personificazione e l’incarnazione dell’Amore, quanto siamo a Lui uniti per essere a nostra volta metabolizzati in Amore autentico e perciò trinitario, da riversare sui fratelli più bisognosi? + Giuseppe Zenti NOMINE I l vescovo Giuseppe ha disposto le seguenti nomine: Mons. Giacomo Gava, Direttore dell’Ufficio Scuola diocesano e della Casa di accoglienza “G. Toniolo” in Conegliano, è nominato anche Vicario parrocchiale festivo di San Fior; Sign. Giovanni De Col, Diacono permanente, Amministratore del Seminario vescovile, è nominato Delegato “ad universitatem negotiorum” per le parrocchie di Bagnolo e Rua di San Pietro di Feletto; Rag. Joseph Masut, Notaio di Curia, è nominato Vice Cancelliere vescovile. S. FRANCESCO DI SALES: Il Vescovo incontra i giornalisti I n occasione della ricorrenza di san Francesco di Sales (24 gennaio), patrono dei giornalisti, il vescovo Giuseppe ha scritto una lettera al santo evidenziando i problemi odierni del mondo della comunicazione. Il contenuto della missiva verrà reso noto lunedì 29 gennaio nel corso del tradizionale incontro del vescovo con i giornalisti in Castello vescovile. L’appuntamento è alle 18.30. “I l tuo volto, Signore, io cerco, non nascondermi il tuo volto” (salmo 27). Mi chiedo spesso dove cercare il volto del Signore, e Lui non ce lo nasconde. Gesù stesso, in più par ti del Vangelo, ci dà una risposta identificando la sua presenza nel prossimo, in chi prega e mette in pratica la sua parola, nei più piccoli, nei diseredati, negli af famati, negli ultimi. Per dirla con una sola parola, Gesù è nell’Altro. Sarebbe allora suggestivo rispondere al versetto del salmo con un più umano “Il tuo volto, fratello, io cerco: non nascondermi il tuo volto”. L’altro, quello con cui vivo, quello con cui impatto quotidianamente, l’amico, ma anche chi mi è ostile o indif ferente, è icona di Dio. Il suo volto è espressione della sua storia che un Progetto più grande fa incrociare con la mia per scriverne una comune, ora intrecciata, ora disgiunta. Viviamo in relazione, cer ti che ciascuno è nostro prossimo, anche se la qualità del legame Il tuo volto, fratello, io cerco può variare da un livello più esterno e periferico ad uno più intimo e profondo. In quest’ultima relazione ci giochiamo di più, spinti da un interesse per l’altro che diventa amicizia e af fetto, ma che non dovrebbe declinare mai neanche quando ci si ferma più in super ficie, ad un puro incontro di sguardi... perché è la persona in quanto tale che ci deve stare a cuore come cristiani e come fratelli in Cristo. È più facile coltivare la relazione con chi ci corrisponde, esprime stima e amicizia, mostra sensibilità alla nostra storia e disponibilità a donarci par te della sua. Sono quei legami significativi che disegnano un ideale cerchio di af fetti di cui non possiamo privarci e che cerchiamo con tenacia per dare sapore alle nostre giornate. Anche quello della relazione è un carisma che va coltivato nella ricerca e nell’ascolto. Ma è più dif ficile spendere la medesima ricerca e il medesimo ascolto verso chi condivide meno percorsi con noi e ci appare calcare strade diverse, persino opposte. Ep- pure condivide con noi l’esperienza più preziosa che è l’Umanità, incarnata in questo tempo e in questa storia, segnata da contraddizioni e contrasti, distonie e rallentamenti, ma abitata dai segni che Gesù è ancora tra noi e che non si è stancato delle nostre intemperanze. Chiediamo al Signore, nella nostra esperienza quotidiana, di non farci mai perdere la voglia di cercarlo e di riconoscerlo nell’altro, di donarci occhi trasparenti e orecchie sensibili per coglierne la presenza, perché Lui non si nasconde: è molto più evidente di quello che potremmo immaginare, è in tutti quelli con cui viviamo! Gaetano de Biase ODERZO: Il Vescovo trascorre un pomeriggio con le famiglie D omenica 28 gennaio, alle 15 al patronato Turroni di Oderzo, per la terza volta in questo anno pastorale il Vescovo incontra le famiglie dell’Opitergino nell’ambito del percorso vocazionale. Tema trattato: “La famiglia ha il dovere e il genio di correggere”. CONSIGLIO PRESBITERALE: Si parla di un possibile Sinodo L a prossima riunione del Consiglio presbiterale si terrà il 31 gennaio, in Castello, alle 9. Sarà suddivisa in due momenti. Il primo momento sarà dedicato alla preparazione dell’assemblea del clero. Si tratta, infatti, di definire due punti: il tema centrale dell’assemblea e la traccia di lavoro preparatorio da consegnare alle foranie in vista dell’assemblea. Nel secondo momento, invece, si avvierà la riflessione sul significato di un sinodo per la vita di una diocesi, valutando le implicazioni di carattere giuridico e le esperienze di alcune altre diocesi. CASA DI SPIRITUALITÀ: Riprendono i “Martedì della Parola” M artedì 30 gennaio ritorna l’appuntamento dei “Martedì della Parola” in Casa di spiritualità. Due le possibilità: al mattino dalle 9.30 al pranzo e la sera, “in replica”, alle 20.30 soprattutto per i laici. Tema: “Pregare con i salmi”. Si prega di portare la Bibbia. Prenotarsi per il pranzo. “LA BUONA MADRE” Il Ponte Priula Teatro recita Carlo Goldoni I l tono ironico e burlesco del miglior teatro di Carlo Goldoni, con la commedia in tre atti “La buona madre”, portata in scena con esiti lusinghieri a Ponte della Priula dalla locale compagnia amatoriale “Gruppo Ponte Priula Teatro - Don Paolo Danesin”. Il risultato è un tributo frizzante, a tratti esilarante per i mille risvolti inaspettati della storia di Nicoletto e della madre Barbara, che omaggia il genio del drammaturgo veneziano, nel 300º anno dalla nascita. Sotto l’occhio vigile del regista Gino Zanette, subentrato nel 2003 ad Innocente Soligon nella conduzione della compagnia, il collettivo di 25 attori, ormai consolidato da ben 15 anni di recite e rappresentazioni, propende (fin dagli esordi con “Perpetua cercasi” nel 1992) per la tradizione orale del dialetto locale e per il patrimonio folclorico e macchiettistico tipico della comunità rustica e contadina, da sempre il nucleo portante ed originario del teatro veneto. Testi brillanti, specialmente comici, trame leggere e ricche di aneddoti spassosi, dalla sco- ARTE: Apre “Il filo conduttore” F ino al 24 febbraio nello spazio espositivo della ditta Mavv a Vittorio Veneto è aperta la mostra d’arte “Il filo conduttore”. Espongono quattro giovani artisti, già messisi in luce per la qualità della loro produzione: il pittore murale Giovanni Bet (classe 1976) di Vittorio Veneto, il quarantenne Dario Bianco di Pieve di Soligo, il vittoriese Stefano Cattai (classe 1978) e il trevigiano Lucio Cattelan (1979). La mostra è aperta il sabato e la domenica dalle 16 alle 20. L’ingresso è gratuito. perta del personaggio parodistico fino al confronto con i percorsi recitativi d’ispirazione più classica e plautina: questo il bagaglio rappresentativo della compagnia pontepriulese, sostenuta da don Francesco Toffoli e dall’intera comunità. Un bagaglio scandito dal 1992 ad oggi da otto produzioni teatrali: “Perpetua cercasi”, “Una corona per il sindaco”, “Un marito per una gondola”, “La scorzeta de limon”, “I permessi sposi”, “El diavol in canonica”, “Maridà per forza”, “Matrimonio che passione”. Lavori costruiti totalmente in proprio dal gruppo e con un ottimo seguito di pubblico, anche al di fuori dell’ambito comunale. Vitale e pieno di originali intuizioni culturali, confermate anche dal recente successo della prima goldoniana, il “Ponte Priula Teatro” gode di un’ottima salute scenica e conta di proseguire, anche nel 2007, sulla strada del piacere e del diletto per la recitazione in lingua veneta, restituita puntualmente nelle sue più vivaci ed originali varianti espressive. Elena Pilato RPC Tre puntate sul poeta sacilese Giovanni Buffo A Radio Palazzo Carli, nel programma di Titti Burigana “Linea azzurra spazio scuola”, sabato 27 gennaio alle 9.45 andrà in onda la prima delle tre puntate dedicate all’incontro del poeta sacilese Giovanni Buffo con i ragazzi della terza media di Sacile. Il progetto è promosso dall’insegnante di lettere Marilena Parro Marconi. La poesia di Buffo ha suscitato negli studenti un’attenzione che a volte è diventata commozione quando l’autore, commentando un suo verso, ha spiegato che anche la fatica e la sofferenza sono un dono di Dio, come lo è la sua vita, che gli ha permesso di sentire la gioia della natura e di capire l’impor tanza degli affetti e dell’amicizia che sono alla base di tutti i rapporti umani. Le altre due trasmissioni dedicate all’incontro andranno in onda martedì 30 gennaio e 6 febbraio alle 17.15 e sabato 3 e 10 febbraio alle 9.45. SERRAVALLE: È uscito il “Flaminio cultura”. Sabato la presentazione È uscito il numero 15 de “Il Flaminio cultura”, rivista di studi della Comunità Montana delle Prealpi Trevigiane diretta da Aldo Toffoli. Il volume contiene saggi di monsignor Eugenio Ravignani (“Prolusione agli incontri annuali di studio su Santa Augusta, patrona di Serravalle”), Silvano Piccoli, Giampaolo Zagonel, Giorgio Arnosti, Antonio Della Libera, Michele De Bertolis (“Apprestamenti difensivi austro-ungarici nella zona di Cozzuolo di Vittorio Veneto”), Sarah De Nardi, Marco Peresani e Aldo Toffoli e i profili biografici di Vincenzo Ruzza e Giovanni Fioretti curati rispettivamente da Vittorino Pianca e Angelo Di Fuccia. La presentazione de “Il Flaminio cultura” ha luogo venerdì 26, alle 18, nell’aula magna dell’Itis di Serravalle. PIEVE DI SOLIGO: Al Careni giovedì 1º febbraio serata di danza con la Spellbound Company A ppuntamento con la danza al teatro Careni di Pieve di Soligo. Giovedì 1º febbraio è di scena la Spellbound Dance Company, fondata e diretta da Mauro Astolfi. In programma sono due coreografie: i “Carmina Burana” su musiche di Orff, Vivaldi e Caracciolo e “Venus” su musiche di Murcof, Schiavoni e Bach. Le coreografie sono di Mauro Astolfi, il disegno luci di Marco Policastro, i costumi di Luca dell’Alpe (“Venus”) e Nelde Bigonzetti (“Carmina Burana”). Insolita è la versione dei celebri “Carmina Burana” musicati da Orff. Il compositore tedesco musicò nel 1937 i testi, in latino, facenti parte di un manoscritto miniato del XIII se- colo, già destinati in origine al canto. Le liriche contenute nei carmina parlano degli argomenti più vari, testimoniando la grande attività anche poetica dei clerici vagantes. Al teatro Careni l’appuntamento è alle 20.45. Biglietti: 15 euro interi, ridotti 12 euro. Per informazioni, in teatro al numero 0438-82841. Marta Raminelli Al Museo della Battaglia di Ceneda è aperta una suggestiva mostra stereoscopica “I nghiottiti da un’immensa fornace” è l’interessante e inconsueta mostra stereoscopica sul primo conflitto mondiale al Museo della Battaglia di Vittorio Veneto. Inaugurata lo scorso 16 dicembre, resta aperta fino al 20 febbraio prossimo e raccoglie il titolo da una frase della lettera scritta alla madre da un soldato il 10 ottobre 1916, lo stesso giorno in cui cadde sul campo di battaglia. «Queste parole rendono con immediatezza il significato di molte delle fotografie che abbiamo esposto nel Museo – commenta Fabio Girardello, assessore alla Cultura di Vittorio Veneto – e che furono scattate da Luigi Marzocchi, operatore del Reparto fotografico del comando supremo dell’esercito, che nella duplice veste di fotografo militare e di appassionato di fotografia, realizzò centinaia di stereografie sui diversi fronti che videro coinvolte le truppe italiane nella guerra del 1915-18, producendo una biografia individuale e collettiva per immagini, specchio delle proprie esperienze e motivazioni e testimonianza del disorientamento, del senso di abbandono e di spersonalizzazione vissuti dai combattenti impegnati in trincea». La mostra (orario di apertura: 9.30-12.30 e 14-18, ingresso libero, lunedì chiuso) ripropone alcune delle fotografie stereoscopiche di Luigi Marzocchi conservate al Museo della Battaglia di Vittorio Veneto. «Non ha intento documentario – continua l’assessore Giradello – ma intende restituire queste intense emozioni attraverso immagini fortemente evocative, enfatizzate da un innovativo sistema di visualizzazione e accompagnate da musiche appositamente composte». Le stereoscopie del Marzocchi, proiettate su cinque box video di grande for- mato, catapultano lo spettatore dentro una suggestiva dimensione tridimensionale. Come si diceva prima, attraverso un innovativo sistema di visualizzazione multimediale curato da Virtualgeo di Sacile, viene riprodotto il senso della profondità con la tecnica della stereoscopia, diffusasi nell’Ottocento e oggi re-inventata quale modalità di comunicazione coinvolgente e inusuale che, con l’aiuto di speciali occhialini, offre una visione spettacolare e non priva di impatto emozionale. «Questo evento è il primo passo di un piano di sviluppo della sede museale in occasione del prossimo novantennale della battaglia di Vittorio Veneto – ha aggiunto il sindaco Giancarlo Scottà –. Sostenuto dalla Provincia, rientra nell’ambito del progetto di valorizzazione e restyling dei siti e dei luoghi della Grande Guerra, su cui l’ente ha già lavorato e che sta sviluppando in vista del 2008». “Inghiottiti da un’immensa fornace” è in un certo senso la versione aggiornata con gli strumenti d’oggi delle “Immagini della Grande Guerra, da Caporetto a Vittorio Veneto”, mostra sempre di stereoscopie del Marzocchi tenutasi al Museo della Battaglia dal 4 novembre al 31 dicembre 1988. Più volte nominato, citato ed elogiato, diamo ora alcune notizie sull’uomo Marzocchi. Nato nel Bolognese, a Molinella, il 3 agosto 1888 e morto a Milano il 16 dicembre 1970, Luigi Marzocchi si congedò sergente d’artiglieria da fortezza il 15 ottobre 1908. Siccome in casa avevano un’officina meccanica, ed era un appassionato di motori, Luigi riuscì a trasformare una vecchia automobile De Dion-Bouton a un cilindro in una moderna auto tipo corsa, tant’è che allo scoppio della guerra del 1915 fu assegnato quale automobilista provetto al Comando supremo in zona di guerra. Siccome era anche un bravo fotografo, fu subito notato dai conti veneziani Antonio Revedin e Giuseppe Volpi, i quali crearono con il sergente Marzocchi il neonato Reparto fotografico del Comando supremo all’Ufficio stampa e propaganda. Negli anni Ottanta del XX secolo, la figlia Maria Emma Marzocchi Diamanti, per onorare la memoria del papà, volle donare la sua collezione al Museo della Battaglia di Vittorio Veneto. Mario Sanson Domenica 28 gennaio 2007 ZANZOTTO E GRAZIELLA DA GIOZ 17 INTENSO SPETTACOLO Un libro d’arte per Non erano uomini, erano ebrei narrare il paesaggio A d ottobre ha com- Schifano, da Emilio Ve- sto che in esso un popopiuto ottantacin- dova a Giuseppe Zigaina. lo continua a riconoscerque anni e una lunga se- L’ultimo atto di questo si anche quando è sfigurie di iniziative lo hanno fruttuoso connubio è il rato. Un appunto profoncelebrato. Andrea Zan- volume “Dal paesaggio”. do che ci riporta a tante zotto è ormai considera- Realizzato per le Edizioni tematiche della Da Gioz. to uno dei maggiori poe- del Tavolo Rosso dalla ri- Artista che vive appieno ti a livello internazionale. nomata stamperia di Cor- un luogo, lo assimila e Difficile riassumere in rado Albicocco di Udine, quando inizia a sentirlo poche righe la sua lunga presenta nove incisioni o- suo lo traspone nei suoi carriera, che lo ha porta- riginali di Graziella Da lavori. Gli dà un’immagito a numerosi riconosci- Gioz e alcuni versi di Zan- ne, frutto della sua mementi. Un’arte, quella di zotto, tra cui un inedito. moria e delle emozioni Zanzotto, che si è eZanzotto e Da Gioz si che la sua sensibilità d’arspressa in moltetista ha percepito”. plici forme, dalla Alberi, fiumi, colpoesia dialettale line, elementi rape italiana, alla presentati nella loprosa, dalla sagro vitalità, più che gistica fino al cinelle loro sembiannema. Con il reze naturalistiche, ogista Fellini colpere figurative con labora al “Casadegli influssi astratnova”, nel 1980 a ti, non certo com“La città delle meraIl poeta Zanzotto e la pittrice Da Gioz durante la firma dei libri posizioni donne” e nel mente descrittive, 1983 a “E la nave va”. conoscono e frequentano bensì alla ricerca di una Zanzotto ha sempre man- dal 1986, anno in cui na- semplicità compositiva, tenuto rapporti privile- scono alcune illustrazioni tutt’altro che banale. Un giati anche con numero- pubblicate nella rivista segno forte e delicato alsi pittori, molti dei quali “Noise” edita dalla Galle- lo stesso tempo, mezzo ihanno omaggiato l’auto- ria Maeght di Parigi. deale per suggestioni di re di Pieve di Soligo, illuNella prefazione del li- una natura, che certastrandone i versi. Si trat- bro lo storico delle arti mente è affine alle poeta di grandi nomi dell’ar- Manlio Brusatin, scrive: sie del grande Andrea te contemporanea: da “Perché il paesaggio è il Zanzotto. Giosetta Fioroni a Mario ritratto di molta gente, viCarlo Sala MOTTA: “Arte con fronti” S i conclude lunedì 29 il breve ciclo di incontri “Arte con fronti. Pittura contro la guerra” tenuto dal relatore Roberto Costella alla biblioteca civica di Motta di Livenza. Dopo Goya e l’Ottocento, Picasso e Guernica, alle 20.30 il terzo e ultimo incontro verterà sul tema “Persistenza e oblio. Tra ossessioni e sensi di colpa. Anselm Kiefer: tedesco, artista, classe 1945”. L’ingresso è libero. BELLUNO: Concerto benefico C oncerto pro “Progetto Uomo” al teatro comunale di Belluno. Mercoledì 31 alle 21 suonerà la Big Band Jazz Company. L’incasso (ingresso 10 euro) della serata, allestita in collaborazione con la Canottieri Belluno Calcio a 5, sarà devoluto alla Fondazione “Progetto Uomo” che è impegnata, assieme al Ceis, nella realizzazione di un servizio per famiglie in difficoltà presso l’antico convento dei Carmelitani a Serravalle. MOSTRE VENEZIA Si inaugura venerdì 26, alle 18 al Centro culturale Candiani, la mostra “La gondola. 60 anni di fotografia a Venezia”. Orario (fino al 25 febbraio): lunedì-venerdì 1519, sabato-domenica 10-13 e 15-19. Ingresso libero. TREVISO Apre venerdì 26 a palazzo Scotti la mostra di disegni di Paolo Fiorindo. Orario (fino al 7 febbraio): tutti i giorni 1019. PIEVE DI SOLIGO Chiude mercoledì 31 all’hotel Contà la mostra personale di Vittorio Marchi. Orario: mercoledì e venerdì 16-20, sabato-domenica 10-12 e 15-21. VITTORIO VENETO Chiude mercoledì 31 presso il Museo del Cenedese e la Galleria Civica d’arte, la Fondazione Minucci-De Carlo, il Museo diocesano d’arte sacra, la chiesa TREVISO: Arte sacra S i inaugura domenica 28, alle 20.45 nel chiostro della basilica-santuario della Madonna Grande a Treviso, la mostra d’arte sacra “Via Crucis nell’arte” ideata da Giovanni Cremonese e curata da Antonio Altinier. In esposizione, fino al 28 febbraio, le opere di 14 artisti: Casarin, Cogo, Cremonese, Favotto, Furlan, Gumirato, Marchesini, Ronchin, Salvadori, Sartoretto, Simonetti, Speranza, Tassinari e Zanetti. L’ingresso è libero. PORDENONE Fino al 4 febbraio alla galleria Sagittaria è aperta la mostra “Fabrizio Clerici. Opere 1938-1990”. Orario: feriale 1619.30, festivo 10.30-12.30 e 16-19.30. VITTORIO VENETO Fino all’8 febbraio a palazzo Gaiotti è aperta la mostra di Alessandro Taglioni. Orario: lunedì 10.30-12.30, mercoledì-venerdì 16-19.30, sabato-domenica 10.30-12.30 e 16-19.30. Chiuso il martedì. VICENZA Fino al 18 febbraio a palazzo uno spettacolo intenso quello che Daniele Ceschin, Nora Fuser e la compagnia “Attore... si nasce” ci hanno regalato per la “Giornata della Memoria” di quest’anno. Grazie a loro siamo venuti a conoscenza di “una storia che nessuno ha mai sentito, perché nessuno ha mai avuto il coraggio di raccontare per paura di non essere creduto. È una storia accaduta in Veneto, in provincia di Treviso durante la seconda guerra mondiale, ma potrebbe essere accaduta altrove”. È la storia di Hasan, Benko, Ruth, Herman, Magda, Abraham, Daroslv e di altre centinaia di persone internate tra il 1941 e il 1943. Si tratta di medici, braccianti, giornalisti, operai, garzoni in fuga dai loro paesi di residenza: Austria, Polonia, Croazia, Ungheria. Per i nazisti e i fascisti, che davano loro la caccia, non avevano nazionalità e professione, anzi non erano neppure uomini. Erano solo ebrei. Diversi di loro arrivarono anche dalle nostre parti: a Cison, Tarzo, Fol- lina, Valdobbiadene. Rimasero, con obbligo di firma tre volte al giorno, fino all’8 settembre ‘45. Poi scapparono: alcuni si salvarono, altri finirono nei campi di concentramento. Il recupero di questa brutta pagina della nostra storia si deve, ancora una volta, al ricercatore pievigino Daniele Ceschin, spinto a compiere l’indagine anche da Renato Mannheimer. Nello spettacolo emerge l’inequivocabile e originale stile di raccontare proprio di Ceschin, fatto di passaggi continui da episodi locali al più vasto panorama nazionale e internazionale. Insomma, la piccola storia in primo piano ma sempre inserita nella cornice della grande storia. Ben 390 persone hanno assistito alla prima al teatro Careni di Pieve di Soligo. Il prossimo appuntamento è al Da Ponte di Vittorio il 27 gennaio per le scuole. C’è da sperare che altre amministrazioni e associazioni facciano circolare questo signor spettacolo. LA GIORNATA DELLA MEMORIA P roseguono nei comuni diocesani le iniziative di riflessione per la Giornata della Memoria. CEGGIA Venerdì 26, alle 20.30 all’auditorium della biblioteca comunale, incontro con Luciano Battiston, unico ciliense sopravvissuto al campo di sterminio di Mauthausen. GODEGA DI SANT’URBANO Venerdì 26, alle 20.30 al Palaingresso, “La giornata della memoria - Musiche per non di- menticare”. Suonano: Beatrice Fioretti, Simonetta Mandis, Lorena Pagot, Federica Feltrin, Loris Veronesi, Mauro Da Ros, Matteo Ballarin, Luca Dal Cin, Enrico Sanson, Laura Pagot, Federica Capra. PIEVE DI SOLIGO Venerdì 26, alle 20.30 all’auditorium “Battistella-Moccia”, incontro con lo storico Luigi Urettini. CORDIGNANO Venerdì 26, alle 20.45 al teatro comunale, spettacolo con la Scuola comunale di musica “A. Fe- e 15.30-19. Biglietto: 6 euro. di S. Maria Nova e l’oratorio di S. Rocco “GraviLievi”, la mostra della scultura di piccolo formato. CISON DI VALMARINO Fino al 4 febbraio al teatro comunale La Loggia è aperta la collettiva “Altre Venezie”. Orario: giovedì-venerdì 17-20, sabato-domenica 10.30-12.30 e 17-20. È Thiene è aperta la mostra “Capolavori che ritornano”. Orario: martedì-venerdì 15-19, sabato-domenica 10-19. Lunedì chiuso. Ingresso libero. VITTORIO VENETO Fino al 20 febbraio al Museo della Battaglia è aperta la mostra stereoscopica sul primo conflitto mondiale “Inghiottiti da un’immensa fornace” organizzata dal Comune in occasione del 90º della battaglia di Vittorio Veneto. Orari: 9.30-12.30 e 14-18 (chiuso il lunedì). Ingresso libero. PADOVA Fino al 4 marzo all’oratorio di San Rocco è aperta la mostra “Pensieri preziosi, assemblaggi, geometrie, mito e memoria nei gioielli di Kruger, Peters, Puig Cuyas e Visentin”. Orario: martedì-domenica 9.30-12.30 TREVISO Fino al 18 marzo a palazzo Bomben è aperta la mostra “Memoriae Causa. Carlo Scarpa e il complesso monumentale Brion 1969-1978”. Orario: martedì-venerdì 15-19, sabato-domenica 10-19, tutti i giorni su prenotazione. Biglietto: intero 8 euro, ridotto 6, scuole 4. TREVISO Fino all’8 aprile a Casa dei Carraresi è aperta la mostra “Venezia ’900. Da Boccioni a Vedova”. Orario: martedì, mercoledì, giovedì e domenica 9-20, venerdì-sabato 921. Lunedì chiuso. Biglietti: intero 9 euro, ridotto 7 (6 fino a 18 anni di età). MUSICA E DANZA TREVISO Sabato 27, alle 20.30 a palazzo Bomben per la Giornata della Memoria, il Trio di Parma e il clarinettista Alessandro Carbo- let”, l’orchestra “Akkordi(gnano)” e l’attrice Paola Perin. SAN FIOR Venerdì 26, alle 21, la compagnia Teatro dei Pazzi di San Donà di Piave inscena “Sonderkommando - Il giorno della memoria”. TORRE DI MOSTO Sabato 27, alle 16.30 al centro civico, Mario Bernardi presenta il libro di Elisa Springer “L’eco del silenzio. La Shoa raccontata ai giovani”. nare eseguiranno il “Quatuor pour la fin du temps” di Messiaen i cui commenti sull’opera saranno recitati dall’attore Luciano Roman. Il concerto sarà preceduto da una conversazione dello studioso dell’ebraismo Riccardo Calimani. TREVISO Martedì 30, al Teatro comunale alle 20.45, la European Brandeburg Orchestra diretta da Trevor Pinnock esegue i sei Concerti brandeburghesi di Bach. CONEGLIANO Mercoledì 31, alle 15 nell’aula magna dell’Istituto tecnico per il turismo “Da Collo”, il musicologo Francesco Cesari terrà una lezione sull’opera lirica “Turandot” di Giacomo Puccini. Ingresso libero. PORDENONE Mercoledì 31, alle 18.30 all’auditorium del centro culturale “Casa A. Zanussi”, incontro dibattito con il docente universitario Giampiero Bellingeri sul tema “La Turchia di Orhan Pamuk”. e L’AZiON Curiosando VIVE A FONTANELLE UNO DEI MAGGIORI COLLEZIONISTI ITALIANI DELLA STORICA DUE RUOTE A MOTORE Le Lambretta di Anzanello D ario Anzanello è uno dei maggiori collezionisti del marchio Lambretta in Italia. La sua collezione è composta da alcuni pezzi rarissimi e difetta, per sua scelta, soltanto di quelli più diffusi tra il mondo degli appassionati. È specializzato nella serie precedente al 1957, l’anno in cui con il modello carenato LD la Innocenti iniziò a sfornare i veri e propri successi commerciali. Tra i pezzi più pre- giati una A prima versione, con la sella quadrata, cambio a pedale, clacson meccanico e con documenti per poter portare la cellula sidecar. Uno tra i primi mille esemplari usciti dagli stabilimenti di Lambrate nel secondo dopo guerra. La serie successiva è ben rappresentata da un modello B, con documenti anche per il sidecar, che è in fase di restauro. Il modello B è presente nella collezione anche nella variante fur- goncino. Si tratta di un modello prodotto in poche unità, e di difficile reperibilità in italia. Quello della collezione di Dario arriva dalla Svizzera e portava ancora il piombo della prima esportazione dall’Italia. I modelli C e D sono presenti con dei mezzi di restauro ad alto livello. Mentre la serie D 150 è rappresentata da un bell’esemplare conservato nel tempo, che non ha mai necessitato di particolari interventi. Il modello Ld, presente nelle varianti ’54, ’57 è presente anche in versione avviamento elettrico. Per quanto riguarda il modello D, Anzanello ne possiede uno, mantenuto negli anni, nello speciale allestimento furgone (FD) con tanto di cappotta in alluminio per permettere all’autista di guidare al riparo dalle intemperie. Tra i modelli poco comuni a breve sarà completato anche il restauro di un Turismo Veloce 175 prima serie del ’59, I consigli del medico una delle moto che ha rivoluzionato la storia scooteristica italiana, rappresentando l’obbiettivo per tutta la concorrenza e soprattutto per il Gs 160 della Piaggio. «Il valore dei mezzi è il più disparato, una Lambretta comune vale massimo alcune centinaia di euro Dario Anzanello in sella ad una Lambretta della sua spiega Dario.- I moricca collezione delli più ricercati, se restaurati in modo impec- emozioni, prima su tutte cabile, invece possono va- quando mi chiama qualche lerne anche diverse mi- anziano, che è disposto a gliaia». Il figlio Davide ha la cedermi il suo mezzo - spiepassione per la motocross ga Anzanello. - Sono seme la Vespa, e spesso scher- pre ben disposto a far veza con la passione del papà, dere la mia collezione, comesternando la sempre eter- posta da una cinquantina di na lotta tra Vespa e Lam- mezzi. La prossima idea è bretta, che non è mai stata quella di far nascere un sopita. «La mia vita di col- club». lezionista è fatta di piccole Andrea Zambenedetti L’atlante dei sapori a cura della dottoressa Caterina Bisol A VERGOMAN DI MIANE RIVOLGERSI AL MEDICO Bisogna evitare la miscela di farmaci D a una recente analisi risulta che gli Italiani sono grandi consumatori di farmaci. In modo particolare le persone che hanno più di sessantacinque anni, pur rappresentando circa il 20 % della popolazione, sono responsabili del 60 % della spesa farmaceutica. Bisogna considerare che le medicine, anche le più innocue, possono avere degli effetti collaterali spiacevoli, rimuovono i sintomi ma nello stesso tempo creano altri disturbi se non vere e proprie malattie. Nella popolazione anziana, inoltre, è co- mune l’associazione di più farmaci per patologie concomitanti e questo fenomeno ha messo in luce un problema nuovo. Mentre sono noti gli effetti primari di una molecola e quelli secondari o indesiderati, ancora non si conoscono tutte le possibili interazioni tra farmaci diversi. I medicinali di maggior consumo sono quelli per malattie cardiovascolari, data la diffusione dell’ipertensione arteriosa e delle cardiopatie. In rapida ascesa sono quelli per disturbi gastrointestinali, specialmente i gastroprotettori e gli antiacidi. Si abusa ancora degli antidolorifici e dei sedativi. A volte si finisce in una spirale, si innesca un meccanismo a catena, come con gli analgesici che provocano gastrite per cui si ricorre al farmaco per lo stomaco, che a sua volta è concausa dell’osteoporosi, allora curiamo anche quella e così via. Vediamo allora quali sono gli accorgimenti per gestire al meglio la nostra salute. È importante curare la malattia e non il sintomo, senza precipitarsi subito sul farmaco per ogni minimo fastidio. Così bisogna pazientare e non avere fretta di guarire, accontentandosi di piccoli miglioramenti. Meglio evitare le cure “fai da te” e ancora di più quelle consigliate dal vicino o dagli allettanti annunci pubblicitari. C’è qualcuno che vi conosce molto bene: il vostro medico di fiducia. Risotto di radicchio con la soppressa A lla Sagra de Sant’Antoni di Vergoman di Miane (chiuderà domenica 28) si sono celebrati con un menù del tutto speciale i dieci anni del “Pranzo con radicchio di Treviso”. “Padrone” in cucina sin dalle origini, Bruno Pavan da Dosson di Casier, una delle antiche piccole patrie dello “spadone” (il “Rosso tardivo”). Nell’occasione del decennale, Br uno ha ser vito ai numerosissimi convenuti (più di 300) un menù, come si diceva, del tutto speciale, a cominciare dal “Radicchio di Treviso fritto” e per chiudere con una fantastica “Tor ta al radicchio”, naturalmente sempre di Treviso. Bruno, vecchia volpe della Il cuoco Bruno Pavan trevigianità in tavola, ha scodellato, inoltre, uno stupendo “Risotto di radicchio di Treviso con soppressa trevigiana” per cui ha avuto dei meritatissimi applausi dal folto pubblico. La ricetta per 4: 1 cipolla, 2 ceppi di “spadone”, 1 etto di na, frequentata da 44 piccoli allievi, e socio-assistenziali nell’istituto per anziani, nella manutenzione e nella tutela della chiesa parrocchiale, rimasta sprovvista, ormai da un lustro, del parroco. «Insieme alle mie tre consorelle, suor Egidia, suor Fausta e suor Giuliana, che ho raggiunto direttamente da Padova nel 1998- spiega suor Armida Busiolo, dal 2004 madre superiora della comunità anzanese- cerchiamo di mantenere un clima affettivo di tipo familiare per i nostri ospiti e di assicurare ai piccoli della materna una continuità educativa tra i principi della fede cristiana e le esigenze educative moderne». Tra le numerose Dimesse che si sono alternate nella casa di Anzano si distingue l’operato di suor Colomba e di suor Felicita: quest’ultima, negli anni del primo dopoguerra, veniva chiamata “La nostra Madonna” perché strappò all’insidia delle malattie e della fame molti bimbi disagiati, recando loro protezione e accoglienza incondizionata nelle strutture della congregazione. Elena Pilato SUORE DIMESSE FIGLIE DI MARIA IMMACOLATA: ad Anzano si occupano dell’asilo e della casa di riposo L a congregazione delle Suore Dimesse Figlie di Maria Immacolata, presenti ad Anzano dal 1928, fondata nel 1579 da padre Antonio Pagani, era dedita più alla preghiera e alla meditazione che all’evangelizzazione. La congregazione viene accentuando, nel corso del Novecento, gli aspetti più attivi e comunitari dell’impegno apostolico, mantenendo in vita due sedi generali: a Padova, istituita da suor Maria Alberghetti, e ad Udine, nella duplice guida delle co-fondatrici Cesarea Nicolosa e Cesarea Della Rovere. Ad Anzano è il parroco don Giovanni Bortoluzzi, il 24 ottobre 1928, a caldeggiare la presenza delle Dimesse di appartenenza udinese, che prendono dimora in una struttura formata dalla residenza delle religiose e dall’asilo infantile, edificati in virtù del lascito della nobildonna anzanese Augusta Boldin. Negli anni a venire il complesso si arricchisce di una casa di riposo per anziani autosufficienti, tut- tora funzionante, dopo una corposa opera di ristrutturazione nel 1970, con ben tredici ospiti, malgrado gli elevati costi di gestione e le esigue fonti di finanziamento. Ai giorni nostri la famiglia femminile di Anzano esplica le proprie attività educative nella scuola mater- Alcune delle Dimesse di Anzano con suor Nancy e suor Gladis provenienti dalle missioni estere riso (a testa), della soppressa trevigiana grande e ben stagionata, 2 cucchiai d’olio d’oliva, un buon brodo di gallina (in extremis anche il dado), sale e pepe. «In una casseruola e nei 2 cucchiai d’olio sof friggere per 5 minuti dapprima la cipolla, poi i 2 ceppi di radicchio tagliati a julienne» si raccomanda Pavan. Si versa, quindi, il riso e 1 litro e ½ di brodo e si cucina per un ¼ d’ora, aggiustando, se necessario, ancora con il brodo, facendo, però, attenzione che il riso alla fine non risulti “all’onda”. Tolta la casseruola dal fuoco, si spolvera il risotto con formaggio grana e si unisce una noce di burro, elementi questi che esaltano il sapore del piatto. Si taglia, infine, la soppressa a strisciarelle spesse (½ etto a testa), da appoggiare sui piatti ancora caldi e fumanti. È pronto, ma soprattutto è una bontà! Mario Sanson Domenica 28 gennaio 2007 MUSICA: Venerdì allo Zion Rock Club c’è il concerto dei Finley inema & VITTORIO VENETO Venerdì 26 alle 20.45 la rassegna “InVisibili. Il cinema scomparso dai cinema”, organizzata in biblioteca civica da Arci Aurora, Cineforum Solaris e Libreria Fenice, propone il film di Nathaniel Kahn “My architect. Il viaggio di un figlio”. Ingresso 3 euro. ODERZO Venerdì 26 alle 21 il cinema Turroni proietta “A est di Bucarest” di Corneliu Porumboiu. Ingresso 4 euro. PIEVE DI SOLIGO Venerdì 26 alle 21, sabato 27 alle 19 e 21 e domenica 28 alle 20.30 il cinema Careni proietta “Il mio miglior amico” di Patrice Leconte. Per i più piccini sabato 27 alle 15 e 17 e domenica 28 alle 15 e 17.30 c’è il film d’animazione “Giù per il tubo” . Ingresso 5 euro, ridotto 4. CAMPOMOLINO Sabato 27 alle 20.45 la rassegna “Normale. Il cinema e le nostre paure” propone a villa Altan il film di Michael Haneke “Niente da nascondere”. Ingresso libero. VITTORIO VENETO Mercoledì 31 e giovedì 1 febbraio la rassegna “Svisti di stagione” propone al Multisala Verdi il film di Neil Armfield “Paradiso + Inferno”. Ingresso 4 euro. Teatro CISON DI VALMARINO Sa- ttomila bambini e ragazzi al cinema. Tanti punta a portarne la 12a edizione di “Viaggio nel cinema dei ragazzi”: cioè la rassegna cinematografica emanazione della Fondazione Mostra Internazionale dell’Illustrazione per l’Infanzia di T eatro PRATA DI PORDENONE Sabato 27 alle 21.15 Giorgio Tirabassi approda al teatro Pileo con lo spettacolo “Coatto unico...senza intervallo”. Biglietti da 14 a 16 euro. SAN POLO DI PIAVE Sabato 27 alle 21 i Belumat, al secolo Gianni Secco e Giorgio Fornasier, calcano il palco della sala teatrale Don Bosco con lo spettacolo “Tuti Mati”. CONEGLIANO Sabato 27 alle 21 e domenica 28 alle 16 la rassegna “Teatro insieme 2006” propone all’auditorium Dina Orsi “Il malato immaginario” di Molière, interpretato dalla compagnia stabile del Leonardo di Treviso. Ingresso 7 euro, ridotto 5. Sarmede; oppure, in termini più familiari, il frutto primo della passione e della fatica di due docenti cinefili, la vittoriese Maria Merlo e l’opitergina Carla Vizzotto. Per compiere il “Viaggio” studenti delle elementari, medie e superiori si recheranno qualche mattina al cinema Verdi di Vittorio Veneto, al Melies di Conegliano, al Cristallo di Oderzo e al Careni di Pieve. In sala non saranno soli, e non solo per la presenza dei docenti. Alle proiezioni infatti parteciperà infatti un doppiatore, che in tempo reale e dal vivo farà parlare in italiano i protagonisti dei film; inoltre, spesso presenzieranno anche i registi. Non nomi da tappeto rosso e fanciulle in delirio. Ma professionisti dei film che parlano (sia i primi che i secondi) ai ragazzi. A discutere non solo di piani sequenze e personaggi, ma anche della vita quotidiana dei nostri giovani, che sullo schermo dovrebbe trovare uno specchio o almeno uno stimolo. Si è cominciato proiettando nelle diverse sedi diocesane, a partire dalla settimana appena trascorsa, l’olandese “Winky’s Horse” (nella foto una scena) sull’integrazione di una bambina SCELTI PER VOI da GdR bato 27 alle 20.30 il teatro La Loggia ospita lo spettacolo “Tutti fuori” diretto da Sergio Frassinelli. L’ingresso è libero. EVENTI Cineforum Ragazzi al cinema grazie a Maria Merlo e Carla Vizzotto O TELECHIARA C Al Marco Polo Café di Vittorio Veneto venerdì 26 alle 21.30 acoustic blues con Marco Napoletano e Lorenzo Risi. Al ristorante Iva De Barattin di Motta di Livenza venerdì 26 alle 22 blues con Davide Drusian & Blue Mystic. Al Sonny Boy di San Vendemiano venerdì 26 alle 22 concerto dei Radiofreccia (cover Ligabue), sabato 27 alle 22 concerto dei Toys (cover Queen). All’Inverness Pub di Ramera sabato 27 alle 21 verrà proiettato il video “Lightning in a bottle - Radio City Music Hall, New York 2003”, cui seguirà il concerto della Enrico Crivellari Band. All’Osteria Saditappo di Lutrano sabato 27 alle 22 concerto degli X Box (cover Green Day). (GB) TELEFILM llo Zion Rock Club di Conegliano (ingresso a pagamento con tessera Arci) sono in programma due concerti da non perdere. Si comincia venerdì 26 alle 21 con gli attesi Finley, vincitori del disco di platino grazie al loro primo album “Tutto è possibile”, che ha raggiunto la quarta posizione nella Top ten. Sabato 27 alle 22 tocca a Marco Notari, cantautore indipendente accompagnato dai Madam che con l’album d’esordio “Oltre lo specchio” ha ottenuto significativi riconoscimenti da parte della critica. Al Bar Duomo di Vittorio Veneto venerdì 26 alle 21.30 pop & cover d’autore con i Magnum Piai. Al Caffé Commercio di Sacile venerdì 26 alle 21.30 canzone d’autore con Davide Camerin e Iseo Pin. S abato 27 gennaio è il giorno della memoria. La 7 presenta due film: il classico Exodus di Otto Preminger (14) e il più recente Train de vie di Radu Mihaileanu (17.55); su Retequattro viene ricostruito Il processo di Norimberga (23), mentre su Raiu- M icaela Faggiani propone con il suo programma Mammaaa! domenica 28 alle 18.30 la replica della puntata dedicata alle adozioni e alla chiusura degli orfanotrofi e giovedì 1° febbraio alle 21 una nuova puntata dedicata al tema delle no Mimmo Calopresti narra le vicende di nove ebrei italiani in Volevo solo vivere (24). Raiuno trasmette anche la storia di Ada Sereni alla ricerca del marito disperso nel dopoguerra, Exodus - Il sogno di Ada (domenica e lunedì, 21.10) con Monica Guerritore paure dei bambini (buio ed estranei). Interverranno in studio la psicologa Teresa Mutolipassi del Servizio consulenza all’infanzia del Comune di Venezia e Davide De Luca, presidente della Fondazione Bambini e Autismo di Pordenone. L R.I.S. - Delitti imperfetti (Canale 5, martedì, 21.10). C’è anche Il gatto e il canarino con il commissario Montalbano (Raiuno, martedì, 21.10). Continuano le avventure di E.R. - Medici in prima linea (Raidue, lunedì, 21.05) e Dr House (Italia 1, venerdì, 21.05). T Cultura moderna (Canale 5, mercoledì, 21.10). Si conclude il varietà di Cochi e Renato, Stiamo lavorando per noi (Raidue, mercoledì, 21.05), mentre avrà una puntata in più lo spettacolo di Massimo Ranieri Tutte donne tranne me (Raiuno, venerdì, 21.10). ’antropologa e scrittrice Kathy Reichs ha collaborato alle sceneggiature di Bones (Retequattro, sabato, 21.10): potete seguirli se siete appassionati da C.S.I. New York (Italia 1, giovedì, 21.05) e NCIS (Raidue, domenica, 21). L’equivalente italiano è SANTA LUCIA DI PIAVE Domenica 28 alle 16.30 è di scena al padiglione ex Filande lo spettacolo “La tempesta”, nell’ambito della rassegna “Tutti insieme a teatro”. Ingresso libero. CONEGLIANO. Domenica 28 alle 16.30 è di scena al teatro Toniolo “Il mago di Oz” interpretato dalla compagnia Teatro Immagine e diretto da Matteo Destro. Ingresso 5 euro, ridotto 3 euro per spettatori dai 4 ai 12 anni. ornano la Gialappa’s in diretta con Mai dire martedì (Italia 1, 21.05) e con Mai dire Grande Fratello (lunedì, 23.55). Luca Bizzarri, Paolo Kessisoglu e Ilary Blasi conducono Le iene show (Italia 1, lunedì, 21.05). Teo Mammuccari sposta in prima serata L’ABBÈ PIERRE E CORONA SU RPC L ’Abbé Pierre in un’inedita intervista sul terrorismo in Italia, lo scrittore Mauro Corona sui cambiamenti climatici, il giornalista Riccardo Bonacina sul volontariato: sono i temi di “Settimana Rpc” in onda sabato 27 alle 10.30 e domenica 28 alle 9.30 su Radio Palazzo Carli. Francesco Dal Mas, che cura la rubrica insieme a Federico Citron e Antonio Rizzello, propone un brano di un’intervista inedita con l’Abbé Pierre, morto nei giorni scorsi in Francia, fondatore dei gruppi Emmaus. L’“accattone di Dio”, com’era chiamato, parla del terrorismo – l’intervista è stata realizzata ancora nel febbraio 1983 – che insanguinava l’Italia. Tutt’altro argomento, invece, viene giapponese. Seguiranno: a febbraio lo svedese “Four weeks in June” sulle pene d’amore di una giovane donna, per le superiori; il film vincitore della rassegna “Alice nella Città” alla Festa del Cinema di Roma “Just like the son”, di Morgan Freeman; il giapponese “Helen the baby fox” ; il danese “We shall overcome”; per ultimo un altro film dalla Festa del Cinema di Roma, “Rosso come il cielo”, di Cristiano Bortone Il frutto prediletto di Merlo e Vizzotto ha però faticato a maturare nel 2006/07. Non è questione di inverni torridi. Ma semplicemente di freddo denaro. I fondi necessari sono stati infatti strappati con le unghie e coi denti dalle organizzatrici. Che alla fine ce l’hanno fatta: il merito è anche dei quattro comuni sede delle proiezioni, del Cineforum Italiano e dell’onnipresente Banca Prealpi. (TB) TV Teatro per ragazzi VARIETA’ A “VIAGGIO NEL CINEMA DEI RAGAZZI” 19 affrontato con Mauro Corona, noto romanziere, alpinista e scultore. In una originale chiacchierata, Corona descrive ciò che vede passeggiando per i suoi boschi, prima però dell’ultima neve. A suo avviso c’è eccessiva enfatizzazione sui misfatti ambientali. Altro argomento ancora con Bonacina, direttore di “Vita”. L’abbiamo incontrato a Treviso dove la Chiesa italiana ha tenuto un convegno sul bene comune. Bonacina non ha avuto dubbi nel riferirci che il bene comune, per lui, è mettere in sicurezza il patrimonio di gratuità rappresentato dal volontariato. AMARCORD “Fonzie” da Fazio: in televisione prevale l’effetto nostalgia. Ma è reale? L a partecipazione di Henry Winkler, in arte Fonzie, a “Che tempo che fa” pone una domanda alla quale non è facile dare una risposta: com’è che serie di telefilm come “Happy Days” piacciono e hanno qualcosa da dire a ogni generazione? I telefilm di “Happy Days” sono ambientati nella provincia americana negli anni Cinquanta, ma sono stati girati negli anni Settanta. Qui da noi in quegli anni nessuno ha vissuto l’adolescenza così, e quando la serie è stata trasmessa la realtà era diversa. L’effetto nostalgia da noi avrebbe funzionato? Sì, forse per un passato che non avevamo vissuto, ma solo intravisto nelle canzoni della colonna sonora che, in versioni tradotte, hanno punteggiato anche la nostra gioventù. Poi c’era la capacità di raccontare storie che parlano di amicizia, di rapporti fra genitori e figli, di primi amori: temi in cui tutti si riconoscono sempre, magari immedesimandosi con personaggi diversi secondo l’età. dai Nostri Paesi Vittorio V. IN PARROCCHIA A SANT’ANDREA S. GIACOMO SI COSTITUISCE L’ASSOCIAZIONE Prestiti per Con Noi si cresce È nata per produrre iniziative che vadano al di là di quelle che già esistono in parrocchia. Ma soprattutto per aiutare la crescita dei ragazzi e delle loro famiglie. Sono questi gli obiettivi dell’associazione Noi che si è appena costituita a Sant’Andrea. I soci fondatori sono una ventina, tutti genitori di ragazzi delle scuole medie. A volere fortemente l’iniziativa è stato il parroco don Roberto Camilotti, che nell’associazione avrà il ruolo di consigliere spirituale. Già un successo la prima proposta: un campo scuola i primi giorni dell’anno, a Laggio di Cadore con ragazzini dalla quinta elementare alla terza media e i rispettivi genitori. «È stata una bella esperienza – spiega il presidente Tiziano Poser –. Il nostro obiettivo è quello di proporre temi formativi che riguardano i genitori, ma compatibili con la crescita dei ragazzi». Le iniziative che verranno sviluppate saranno molteplici, promettono i soci fondatori. Accanto alle tematiche A La chiesa di Sant’Andrea cipazione di esperti, l’associazione si propone di valorizzare il tempo libero e garantire gli spazi per il gioco e le attività sportive. Oltre che far crescere il senso della comunità. Al Noi possono aderire tutti. Piccoli, adulti e anziani potranno tesserarsi durante l’orario di catechismo, il sabato pomeriggio nei locali dell’oratorio. Ad esempio il prossimo sabato i aprono giovedì 1 febbraio e restano aperte fino a mercoledì 7, agli uffici dei servizi sociali del Comune di Vittorio Veneto in via Carducci, le iscrizioni per il soggiorno VENERDÌ 26 Alle 18, nell’aula magna dell’Itis di Serravalle, si terrà la presentazione del nuovo numero de Il Flaminio Cultura, la rivista di studi della Comunità Montana delle Prealpi Trevigiane. Introduce il professor Aldo Toffoli (nella foto), direttore della pubblicazione. Alle 20.30 inizia al patronato di Ceneda la tre giorni con padre Alberto Maggi, biblista, direttore del Centro studi biblici Vannucci di Montefano (Macerata). Tema “L’ultima Beatitudine”, con riferimento al versetto dell’Apocalisse “Beati d’ora in poi i morti che muoiono nel Signore”. 27 febbraio, dalle 14.30 alle 16. Il costo della tessera è di 4,50 euro per bambini fino a 12 anni e di 5,90 per gli adulti. L’associazione è regolarmente iscritta all’Albo delle associazioni del comune di Vittorio Veneto. Presidente è Tiziano Poser, vice Domenica Ricci, segretario Antonio Casagrande e tesoriere Sandro Piccin. Francesca Gallo Presidente è Tiziano Poser, vice Domenica Ricci climatico per anziani a Diano Marina in Liguria dal 22 marzo al 7 aprile. I primi due giorni di iscrizione sono riservati a chi ha già partecipato allo stesso soggiorno lo scorso anno. I Alle 20.45 in biblioteca per la rassegna cinematografica InVisibili 2007 proiezione di “My architect - Il viaggio di un figlio”. Alle 21.30, al bar Duomo, concerto dei Magnum Piai. Alle 21.30, al Marco Polo Sporting Center, concerto blues con Marco Napoletano e Lorenzo Risi. SABATO 27 Alle 10.30, al teatro Da Ponte, in occasione del Giorno della Memoria sarà rappresentato lo spettacolo teatrale “Il tempo sospeso” da un’idea di Daniele Ceschin. L’iniziativa è riservata alla scuole di Vittorio Veneto. Brolo del monastero “luogo del cuore”? L che riguardano giovani e famiglie che saranno analizzate anche con la parte- SOGGIORNI CLIMATICI: Iscrizioni per Diano Marina S 163 mila euro alla parrocchia per i restauri PROBABILE VINCITORE partecipanti dovranno produrre al momento dell’iscrizione l’autocertificazione reddituale oppure il Mod. 730-740, cedolino pensioni proprie e del coniuge del 2006, copia ricevuta di eventuale affitto, codice fiscale. Per informazioni: 0438-569305. DOMENICA 28 Alle 8.30, all’area Fenderl, 22º Cross Città della Vittoria , manifestazione inserita nel circuito “Aspettando Trevisomarathon”. Alle 9.30 il vescovo Giuseppe celebra la messa al monastero di San Giacomo di Veglia. Si svolge oggi la festa degli ex allievi e allieve del patronato Borsoi e dell’Opera De Mori di Serravalle. Il programma prevede alle 10.30 la messa solenne nel Duomo di Serravalle, celebrata da un salesiano e animata dal coro. Alle 12.30 pranzo al ristorante “Il fine marzo o poco dopo si dovrebbe vedere la conclusione dei lavori al tetto della chiesa di San Giacomo, annuncia il parroco don Giulio Fabris. E questo malgrado le condizioni della copertura si siano rivelate, all’analisi dei restauratori, ancora peggiori di quanto inizialmente ipotizzato. «Ora stiamo valutando – dice il parroco –, in base pure alla disponibilità di sponsor, se restaurare anche gli affreschi del soffitto. Inoltre abbiamo predisposto tutto per la sostituzione dell’impianto elettrico». Passo successivo già in programma è la sostituzione del riscaldamento, non più ad aria ma a pavimento, collocato sotto una pedana sopra cui verranno poggiati tutti i banchi per i fedeli. Con i restauri prosegue anche la raccolta fondi. «Si è vista quanta attenzione hanno i sangiacomesi per la loro chiesa, quanto il problema è sentito», commenta soddisfatto don Giulio. Del resto, 163 mila euro di prestiti senza interesse alla parrocchia, più altri in arrivo, e tanti fedeli che ogni mese versano 20, 30, 50 euro non sono un traguardo da poco. Postiglione”. Informazioni: 043857542. LUNEDÌ 29 Alle 16, alla ludoteca di Nove, laboratorio manuale e di gioco per gli alunni della terza, quarta e quinta elementare. Il tema è “Kazoo”, cioè la costruzione di questo strumento musicale. MERCOLEDÌ 31 Si conclude oggi GraviLievi, la mostra della scultura di Piccolo Formato. Farmacia di turno: Pancotto, piazza Flaminio, telefono 0438-53365. unedì 29, alle 11.30 a Milano, si svolge la premiazione del censimento “I luoghi del cuore” promosso dal Fai. A cui ha partecipato anche il brolo del monastero di San Giacomo (nella foto), con una raccolta di adesioni capillarmente promossa dal Comitato capitanato da Luigi Villanova. E il brolo potrebbe aver vinto. Lo dicono le quattordicimila firme raccolte, molte di più di quelle totalizzate dal vincitore dell’edizione 2005 del censimento. Lo lascia sospettare anche la partenza di una delegazione da San Giacomo per Milano lunedì mattina, confermata da fonti vicine al monastero. Una eventuale vittoria al censimento porterebbe riflettori nazionali sul brolo e renderebbe ancora più forte la posizione di chi ha firmato e raccolto firme per il brolo allo scopo anzitutto di dire no alla costruzione in quel prato dietro le barchesse di una palestra. Una eventuale vittoria, scommettiamo, farebbe riporre i già indeboliti propositi in merito della giunta Scottà e dei sangiacomesi che la appoggiano. (TB) VAL LAPISINA: Rita e Aris fanno cantare le “Voci del vento” I l coro “Voci del vento” è nato nel novembre 2005 grazie all’iniziativa di due bravi musicisti, Rita e Aris. Con l’impegno e la loro disponibilità questo piccolo coro è arrivato a contare una trentina fra bambini e ragazzi, dai 4 ai 14 anni. Grazie ad alcune partecipazioni a feste parrocchiali e Pro loco, si stanno facendo conoscere nel territorio della VaI Lapisina, con gran consenso del pubblico. Con particolare entusiasmo è stato salutato l’appuntamento del 17 dicembre scorso, organizzato dalla Pro loco di Nove-San Floriano in collaborazione con il gruppo Alpini Val Lapisina. CATTEDRALE: Esauriti i 10 mila premi della pesca di beneficenza “L a nostra pesca di beneficenza ha qualcosa di diverso”, dichiara orgogliosa Francesca Meneghin. A corroborare la sua affermazione sono i fatti: domenica 21 la pesca, ospitata nel patronato della Cattedrale, ha chiuso i battenti con una settimana di anticipo sul previsto. Perché erano già stati venduti, a pescatori giunti da tutta la diocesi e quasi sempre tornati a casa soddisfatti, tutti e 10 mila i biglietti, corrispondenti ad altrettanti premi. L’impegno dei volontari è stato premiato: abbondante sarà quindi il ricavato, stimato attorno ai 10 mila euro, da destinare al patronato. «Vorremmo che i ragazzi amassero questa struttura quanto noi», aggiunge Meneghin. Che con le colleghe volontarie ha già cominciato il lavoro per la Pesca 2008. CENTRO ITALIANO FEMMINILE: Si comincia da padre Maggi I ncontri d’arte, cultura, anche culinaria, psicologia femminile e occasioni di spiritualità. Tutto questo è contenuto nel calendario della attività del Centro italiano femminile per i prossimi tre mesi, presentato mercoledì 24 nella sede di Costa. Il primo appuntamento sarà venerdì 26 con la partecipazione agli incontri di padre Alberto Maggi al patronato di Ceneda. Per il tesseramento del 2007 c’è tempo fino al 15 febbraio e in quell’occasione si festeggerà anche il Carnevale. Informazioni: 0438-59627. e L’AZiON Vittorio Veneto Domenica 28 gennaio 2007 23 FARMACIE IN MOVIMENTO? MALGRADO LE RICHIESTE DI ZOIA Nuova sede in Val dei Fiori? Quasi impossibile “P er il bene dei vittoriesi, la farmacia del Fadalto non sia chiusa, ma trasferita in Val dei Fiori o a Porta Cadore”. È questo il succo dell’appello di Ignazio Zoia, il farmacista che dal 14 aprile 2006 gestisce la farmacia di Fadalto Alto. Traguardo cui è arrivato dopo un tormentato iter a seguito di un concorso vinto nel 1979, in cui la farmacia era classificata come “rurale”. Cioè assegnata non in base al numero degli abitanti (in città di Vittorio ci sono sette farmacie: una ogni 4 mila abitanti), ma al servizio di località isolate. Ma Fadalto per Zoia non è un traguardo definitivo Il settantottenne farmacista di Scorzè ha come obbiettivo trasferirsi più a sud. In città. Un obbiettivo che considera coincidente con gli interessi dei vittoriesi bisognosi di medicine. Zoia: “Scottà e Saltini mi promisero…” «Nel 2004 – racconta Zoia – sono stato ricevuto dal sindaco, che si di- mostrò favorevole al trasferimento della sede da Fadalto a Porta Cadore, per favorire i cittadini di Savassa, Forcal e Longhere, o eventualmente in Val dei Fiori, per soddisfare le richieste fatte con la raccolta di 1200 firme. Nel 2005 l’assessore Saltini cercò di accontentare la richiesta dei residenti e propose in giunta il trasferimento della sede farmaceutica in Val dei Fiori». Per poter spostare la farmacia in Val dei Fiori era ed è però necessaria una revisione della pianta organica di tutte le farmacie, cioè del numero e dei territori di competenza di ciascuna farmacia. Il che è competenza della Regione. «Poi però – continua Zoia – il 23 febbraio 2006 l’assessore Saltini ha fatto approvare in giunta la revisione della pianta organica solo di due farma- cie, Pancotto e Palatini, con il trasferimento della farmacia Pancotto a Porta Cadore». A questo punto risultano precluse a Zoia entrambe le possibilità di trasloco. Il ricorso degli altri farmacisti Marson, Zamperlini, Pancotto e Palatini, ossia tutti i farmacisti privati attivi a Vittorio, avevano fatto ricorso a Tar e Consiglio di Stato nel 2005 contro la decisione di aumentare da 7 a 8 le farmacie vittoriesi, che sottintendeva il considerare “urbana” e non “rurale” quella di Fadalto. I giudici avevano messo per iscritto che quella di Fadalto è una farmacia “rurale”. E che quindi non può essere trasferita altrove. I tre farmacisti hanno poi anche denunciato alla Procura della Repubblica il funzionario regionale colpevole di aver considerato urbana e non Fadalto è “farmacia rurale”, quindi non può essere trasferita “ZOIA HA VINTO LA SERIE B, MA VUOLE GIOCARE IN CHAMPIONS LEAGUE” I farmacisti privati vittoriesi stroncano come improponibile la richiesta di Zoia di traslocare in Valle dei Fiori. Non può farlo, spiegano, perché quella per cui ha vinto la titolarità è una farmacia rurale, concessa a Fadalto in quanto territorio isolato. Non è una farmacia urbana, che è assegnata con regole diverse e diverso concorso. E che ha un valore economico clamorosamente maggiore! Zoia, in sostanza, fa il furbo: ha vinto la serie B e pretende di andare in Champions League. E oltretutto ha vinto la B con sospetti di aiuti arbitrali. Il concorso per l’aggiudicazione di farmacia rurale del 1979, infatti, fu annullato per irregolarità. Ma poi chi fece la denuncia la ritirò e allora, contro il buon senso ma a rigor di diritto, il risultato del concorso ritornò vali- do. Malgrado resti accertata l’irregolarità delle procedure. È una farmacia rurale, ripetono i farmacisti, malgrado qualcuno abbia tentato di farla passare per urbana, il che avreb- be reso possibile a Zoia il trasferimento e un grande aumento degli incassi, e ai vittoriesi di avere l’ottava farmacia in una zona della città con maggiore richiesta. Rurale, e quindi può solo rimanere in Fadalto o chiudere. Non ci sono altre sedi farmaceutiche rurali in città. Né in Val dei Fiori né a Savassa né altrove. E se le cose stanno così, oltretutto, tutte le ipotesi avanzate su una nuova farmacia in Val dei Fiori sono solo fantasie, almeno finché non cambia la legge. Nuove farmacie urbane, infatti, sono possibili solo in caso di netto aumento della popolazione. C’è già l’accordo per il trasloco di Pancotto a Porta Cadore rurale la farmacia fadaltina, malgrado pronuncia opposta della massima giustizia amministrativa. Indagini sono in corso. Il ricorso di Zoia viene respinto Vista la mala parata, Zoia corre ai ripari. Attraverso il suo avvocato fa domanda alla Regione di revisione della pianta or- ganica di tutte le farmacie vittoriesi e di trasferimento della sede di Fadalto in Val dei Fiori. A settembre 2006 il Comune, attraverso il segretario Lorenzo Traina, ha espresso chiaramente il proprio punto di vista sulla questione: alla Regione ha scritto di considerare non ammissibile la ZOIA INCASSA POCO, MA NON SI ARRENDE È questo stato di fatto a far sbottare Zoia. “Ho la netta impressione – scrive – che si cerchi in tutti i modi di stancarmi perché io rinunci alla sede di Fadalto. Così Vittorio Veneto rimarrà ancora con le sole sette farmacie nonostante la richiesta con una raccolta di firme di u- L’unica possibilità per soddisfare i 1200 di Carpesica, Cozzuolo, Formeniga, Confin e Manzana che firmarono per avere la farmacia vicina è che Zamperlini, che ha competenza territoriale per la zona, decida di trasferirsi lì. Il che rientra però solo nelle sue libere scelte imprenditoriali. Probabile è invece l’arrivo di una farmacia a Porta Cadore, con il trasferimento di Pancotto. C’è già un accordo in merito tra i farmacisti. a cura di Tommaso Bisagno na sede farmaceutica dove ce n’è veramente bisogno, in Val dei Fiori”. Data la vicinanza alla Val dei Fiori delle farmacie di San Giacomo, Ceneda, Menarè, Corbanese e Scomigo, alla Valle non potrebbe bastare tuttalpiù una parafarmacia? «Non è vero – replica Zoia – perché la para- La farmacia di Fadalto richiesta di trasferimento da Fadalto. Perché quella è una farmacia rurale. Lo stesso punto di vista era stato espresso dall’Ordine dei farmacisti. E il 27 dicembre con un documento ufficiale si è schierata sulla stessa linea anche l’Ulss 7. farmacia risolve al massimo il 15% delle esigenze». Il farmacista di Fadalto si mostra combattivo: «La farmacia di Fadalto ha un introito lordo di un mese intero pari a quanto una farmacia urbana incassa in mezza giornata. Ma anche se lavoro in perdita non darò le dimissioni perché ho creato un ser vizio da tempo richiesto da tanti cittadini di Vittorio Veneto». FADALTO CONSIDERATO SEDE PROVVISORIA D all’esame della documentazione prodotta da Marson, Pancotto, Zamperlini e Palatini a supporto delle loro ragioni emergono poi un paio di chicche. La prima: Zoia ha aperto in Fadalto per potersi trasferire in Val dei Fiori. Lo scrive lui stesso chiaro e tondo il 13 aprile 2006 nella domanda di revisione della pianta organica: “Ho accettato la sede per non far perdere una farmacia al Comune e in vista di una revisione della pianta organica allo scopo di soddisfare le legittime aspirazioni di una parte della popolazione di Vittorio Veneto e precisamente della Valle dei Fiori”. La seconda: Zoia è debole in demografia. Nella domanda di trasferimento presentata alla Regione il 26 agosto 2006, Zoia inserisce tra le motivazioni il fatto che nel 1979 Fadalto aveva circa tremila abitanti ed ora invece si è spopolato. In realtà l’ufficio anagrafe del Comune ha fornito i seguenti dati agli altri farmacisti: nel 2006 i fadaltini sono 213, nel 1981 erano 246. Le ragioni del diritto e quelle del cittadino C hi ha ragione? Le ragioni del diritto sembrano proprio essere dalla parte di Marson e dei suoi colleghi: la farmacia è rurale. Deve stare in Fadalto oppure chiudere. Sulla stessa linea gli interessi economici dei farmacisti vittoriesi. Le ragioni del cittadino consumatore sembrano proprio essere dalla parte di Zoia: di sicuro c’è più bisogno di una farmacia in Val dei Fiori. Sulla stessa linea gli interessi economici del farmacista ul- timo arrivato a Vittorio. Una nona farmacia, quindi, potrà arrivare grazie al decreto Bersani che permette di aprire delle “farmacie senza ricette” anche nei supermercati. Nel frattempo, comunque, ci rimette il Fadalto. Che attualmente ha una farmacia: ma dall’aspetto dimesso, in uno stabile acciaccato, in posizione poco visibile dalla poco transitata strada. E che tempo un paio d’anni – scommettiamo? – avrà solo un negozio vuoto in più. e L’AZiON iese Vittorio Veneto / Vittor Domenica 28 gennaio 2007 25 LE ESPERIENZE PARALLELE DI TRE VOLONTARIE BARBARA DÀ ASSISTENZA DI CENTRO, CENEDA E SS. PIETRO E PAOLO ALLE DONNE MALTRATTATE In Sudamerica per condividere A ll’insaputa una dell’altra hanno fatto la stessa scelta: lasciare tutto e dedicare una fetta della loro vita al dono agli al- tri. Nel Sudamerica dei colori e dei sorrisi, dei contrasti e della pover tà. Sono partite per fare, ma soprattutto per stare, per essere in mezzo alla gente. Due su tre le conosciamo personalmente, e possiamo garantire che Carolina ha centrato l’ob- CAROLINA: PERCHÈ NOI ITALIANI CORRIAMO? P artire, lasciare casa, famiglia, lavoro per trascorrere 4 mesi in una missione in Perù. Questa è stata l’esperienza vissuta da Carolina Giovinazzi, 24 anni, di San Pietro e Paolo, che da alcuni anni fa parte del movimento Operazione Mato Grosso (O.M.G.) «Sono andata a Totora, un paese con circa 3.000 abitanti a 12 ore di macchina da Cusco, la città più vicina. Ho affiancato il parroco occupandomi della casa parrocchiale e assicurando ospitalità alle persone che quotidianamente bussano alla porta chiedendo aiuto». Avresti preferito ricevere un altro compito, magari a contatto con i bambini o le ragazze della scuola? «Non mi è pesato seguire le faccende di casa, anzi trovavo naturale occuparmi di dare ospitalità alle persone che arrivavano. Una volta alla settimana andavo con le ragazze della scuola a portare viveri e aiuto ai più bisognosi del paese, e a volte accompagnavo il parroco per la celebrazione della S. Messa» Com’è stato tornare a casa, al mondo occidentale? «Mi sono convinta ancora di più che spesso siamo come in un meccanismo, corriamo senza renderci conto per cosa lo facciamo. Valutiamo le persone per ciò che hanno e non per quello che valgono». Cosa ti ha lasciato questa esperienza? «Sento un sentimento forte che mi porta a vivere con semplicità, lavorando, ma dando importanza anche ad altro. Anch’io esco con gli amici e mi vesto alla moda, ma ho ridimensionato l’importanza di tante cose». Erica Bet CORDIGNANO/ APPROVATO IL BILANCIO Per Villa di Villa stanziati 260 mila euro È approvato il nuovo bilancio di previsione di Cordignano, il primo della giunta del sindaco Roberto Campagna. Nell’ambito delle opere pubbliche particolare attenzione verrà data alla sicurezza idraulica, alla realizzazione di piste ciclopedonali, alla ristrutturazione della caserma dei carabinieri e delle mura perimetrali del cimitero di San Pietro. Sicurezza idraulica. Settentamila euro verranno spesi a Santo Stefano di Pinidello per opere di messa in sicurezza previste in un precedente progetto. Cinque interventi, per un costo complessivo di 260 mila euro riguarderanno invece la frazione di Villa di Villa. Infine verrà redatto il progetto definitivo ed esecutivo del bypass sul torrente Insuga in via Col di Lana tra Villa e Silvella. Piste ciclo - pedonali. Verranno progettati e poi illustrati ai cittadini dei collegamenti ciclo pedonali tra il capoluogo e le frazioni. Ristrutturazione della caserma dei Carabinieri. Si inizia con 70 mila euro, reperiti attraverso un mu- tuo, la sistemazione dell’edificio che accoglie la caserma dei Carabinieri e che verrà completamente ristrutturato nel giro di alcuni anni. La prima parte dei lavori riguardano la messa in sicurezza dell’immobile con nuove recinzioni e nuovi accessi carrai e pedonali, la ridistribuzione interna degli uffici e la predisposizione di nuovi servizi igienici. Cimitero di San Pietro. Oggetto di intervento saranno le vecchie mura di cinta, poste a ovest del cimitero. Uno studio di ingegneria è stato già incaricato a stilare il progetto preliminare. Costo dell’opera, che vuole eliminare l’attuale pericolo di fessurazioni e di crollo, è di 80 mila euro. Manutenzione fabbricati comunali. Nel 2007 biettivo e Barbara ci riuscirà senz’altro. Quanto a Manuela, quel che ha scritto dall’Ecuador parla da solo, no? (TB) Conta “essere” più che “fare” B arbara è in Ecuador. La ventottenne vittoriese del centro (ma di indole cittadina del mondo) Barbara Zanette ha lasciato casa sabato 4 novembre e - fatta salva una successiva capatina in patria per ragioni di studio- si è stabilita in America Latina. Assieme ad altre due ragazze vivrà fino a settembre 2007 un’esperienza di servizio civile internazionale a San Domingo de los Colorados, nella zona centrale dell’Ecuador. Si occuperà di offrire assistenza legale - ma anche orecchie, cuore, e consiglialle tante donne vittime di maltrattamenti in famiglia. Sarà anche impegnata in un progetto a fianco dei “niños gomeros”, cioè i bambini di strada che vincono la disperazione sniffando colla.(TB) MANUELA: IN OGNI PERSONA RITROVO GESÙ T erza vittoriese col cuore in Sudamerica è Manuela Zandonella, della Cattedrale, che sta svolgendo in Ecuador un anno di volontariato internazionale. Al bollettino “La voce della Cattedrale” ha raccontato quel che sta vivendo. Ne riportiamo alcuni passaggi. “La mia vita è proprio bella, arricchita in ogni momento da persone che compiono con me un pezzo del cammino... come i bambini che sempre mi accompagnano, come angeli custodi, per le vie di quartieri e paesini dove vado a fare le visite domiciliari ai pazienti disabili! O le persone che ti accompagnano nei lunghi viaggi in autobus, che con spontaneità mi fan- verranno effettuati lavori di manutenzione e messa in sicurezza delle varie scuole. Costo complessivo 134 mila euro. Nuovo ecocentro. La piazzola ecologica troverà posto in zona industriale, in via del Lavoro in un terreno di proprietà comunale. Verrà realizzata nel 2007 per un importo complessivo di 375 mila euro di cui 160 mila di contributo regionale. Attualmente il comune è infatti sprovvisto di un centro attrezzato in quanto la precedente piazzola ecologica è stata chiusa dopo la scadenza dell’autorizzazione provinciale risalente al 31 gennaio 2006. Gerda De Nardi VITTORIO VENETO: corso per arrangiatori e cantautori al Corelli LA QUINTA DI ANZANO A L’AZIONE no capire che, sì, è importante lavorare, ma è altrettanto importante poi “compartir”, ovvero avere la possibilità di condividere esperienze ed emozioni. E così in ogni volto, in ogni persona vedo e ritrovo Gesù, che mi ama e non mi lascia mai sola. I nizia a fine gennaio presso la scuola di musica Corelli di Vittorio Veneto un corso libero per arrangiatori e cantautori, tenuto da Michele Negro, conosciuto in diocesi per aver insegnato presso le scuole di musica di Brugnera, Oderzo e Vittorio Veneto. Per l’ammissione al corso, che è su tre livelli ciascuno corrispondente a un anno, bisogna superare un colloquio di ammissione. Per informazioni contattare la scuola Corelli al 0438 556203-. CAPPELLA: Recital del coro “Ama semplicemente" A nche quest’anno, dopo i brillanti successi degli anni scorsi, il coro dei ragazzi e ragazze di Cappella “Ama semplicemente” ci vuole stupire ancora, con la musica e il canto. L’ appuntamento è per sabato 27 gennaio 2007 alle ore 20.30 nella chiesa parrocchiale Santa Maria Maddalena di Cappella Maggiore, dove presenterà il recital dal titolo “Orme”. CAPPELLA: Rosy Cecchin maestra di lana cordata V uoi imparare a realizzare delle piccole magie di lana cordata?. L’assocazione Culturale Perlaparola organizza a Cappella Maggiore quattro incontri nei quali Rosy Cecchin spiegherà come creare piccoli soggetti, animaletti, lo gnomo, la contadina e infine una corona, utilizzando lana cordata. Le lezioni, frequentabili anche singolarmente, si terranno nella scuola materna di Cappella Maggiore alle 19.30 lunedì 5 e 19 febbraio e il 5 e 19 marzo. Per informazioni: 348-9294139. (EB) ANZANO: 600 euro all’ass. Fiorot grazie al calendario R V enerdì 19 gennaio la quinta elementare di Anzano è venuta in visita. A L’Azione hanno ragionato insieme su che cosa, come e perchè diventa una notizia; si sono poi diretti alla tipografia Tipse dove Giovanni e Giuseppe hanno mostrato ai ragazzi come dall’articolo scritto al computer si arriva alle copie sfornate a raffica dalla rotativa...come quella che avete in mano. icordate il calendario benefico realizzato dalla parrucchiera di Anzano Graziella De Nardi con le foto delle sue clienti? La parrucchiera Graziella ha scritto a L’Azione.....“perchè mi sembra doveroso ringraziare pubblicamente tutte quelle persone che con la loro offerta per il calendario hanno fatto sì che arrivassi a raccogliere la bella cifra di 600 euro, che sono già stati devoluti all’associazione Renzo e Pia Fiorot. Vi ringrazio veramente di cuore per la vostra sensibilità e fiducia”. 26 S.ANTONIO TORTAL / ASSOCIAZIONI Infaticabile “Monte Zimon” È il nome della montagna più alta in comune di Trichiana, il monte Zimòn, che un gruppo di venti ragazzi di Sant’Antonio nel 1972 scelsero per il loro gruppo. «A dire il vero all’inizio il gruppo si chiamava Gruppo Sportivo San Antoniese, l’attuale denominazione venne assunta a partire dal 1983 – racconta Silvano Rosset fondatore e presidente dell’associazione giovanile Monte Zimon –. Fu la nostra passione per il pallone che ci spinse a creare un gruppo. A Sant’Antonio in quel tempo non c’erano molti divertimenti e neppure strutture sportive, e per noi ragazzi spostarsi a Trichiana non era sempre facile come lo è oggi. Così, a seguito della disponibilità di Vittorio Dal Magro e con il consistente contributo del Comune, riuscimmo a realizzare in Silvano Rosset località Col de Varda il primo campo di calcio a Sant’Antonio. In quegli anni organizzavamo qualche festa in paese, anche perché non c’erano tutte le complicazioni di oggi. Nei primi anni Ottanta grande successo ebbe l’iniziativa “Festival delle giovani stelle”, sia per il coinvolgimento che per la partecipazione; una rassegna musicale di artisti locali che venne intitolata ad un ragazzo di Sant’Antonio scomparso prematuramente: Cristian Schioc- GIANLUCA CARIELLO (ACLI) Da Cison a Nairobi per il Social Forum S abato 27 Gianluca Cariello fa ritorno alla sua casa di Cison reduce da un’esperienza unica. Da sabato 20 infatti ha partecipato a Nairobi in Kenya al settimo Forum Sociale Mondiale, cioè il raduno di associazioni, gruppi, ong, singoli di tutto il mondo, che il mondo – un certo tipo di mondo – lo vogliono cambiare. Che si riuniscono per raccontarsi cosa fanno o cosa bisognerebbe fare. Ci saranno, ad esempio, ambientalisti e anticapitalisti, fautori del commercio equo e solidale e volontari in paesi in via di sviluppo, pacifisti e sindacalisti. E cristiani. Come Cariello, che a Nairobi si è recato come delegato delle Acli della provincia di Treviso, e della loro onlus Ipsìa. Cariello è al Forum anzitutto per ascoltare le proposte che emergeranno; poi per partecipare ai seminari che le Acli organizzano a Nairobi; infine anche per raccontare del suo. Nei gruppi di lavoro porterà infatti l’esperienza di quello che lui, Acli e Ipsia fanno in Sinistra Piave. Ad esempio i doposcuola e- ducativi “Tutti insieme” e “Destinazione Pieve” per rispettivamente 85 e 190 alunni di elementari e medie di FollinaCison e Pieve di Soligo. Ma di una settimana di conferenze, manifestazioni, incontri e confronti, cosa resterà? Onori e oneri, dice il presidente delle Acli trevigiane Tiziano Mazzer: “Le Acli di Treviso sono felici di aprirsi a questa esperienza internazionale. Ma con la consapevolezza che tale partecipazione comporta una responsabilità notevole per riportare nel nostro territorio il Forum Sociale Mondiale”. Gianluca dovrà cioè… chet. Negli anni Novanta venne costruito l’attuale campo di calcio sul quale viene disputato da 31 anni il torneo “Ado Cortina” e il torneo Csi provinciale al quale partecipano tre squadre dei Comuni di Mel e Trichiana. In estate il campo viene anche utilizzato per la preparazione estiva da formazioni calcistiche sia del Bellunese e che da fuori provincia. Da qualche anno viene organizzato anche un simpatico incontro amichevole tra la locale squadra di calcio femminile e i campioni della nazionale italiana di sci di fondo. La nostra associazione, che tutt’oggi raduna una trentina di iscritti, tra i quali una buona parte giovani e questo ci fa ben sperare per il futuro, ha sempre avuto come obiettivo quello di proporre delle attività atte a vitalizzare Sant’Antonio. Il pae- evangelizzarci: raccontare e far conoscere quel che il Forum è stato, sfidando la pigrizia di interessarsi ad eventi apparentemente (e sottolineo l’avverbio) tanto lontani, nonché il pregiudizio di chi fa di tutta l’erba dei contrari a questa globalizzazione un fascio di noglobal dediti unicamente a spaccare vetrine di macdonalds. Raccontare quello che è stato, ma anche metterlo in pratica. Magari proprio nelle attività dei pomeriggi al Fogazzaro di Follina e a Toniolo e Contà di Pieve. Solo così, traducendo le parole di Nairobi in azioni tra Piave e Livenza, Cariello potrà esorcizzare la paura che portava con sé alla partenza. Quando cioè gli abbiamo chiesto se avesse paura che tutto il Forum fosse solo parole, che poi rischiavano di cadere nel vuoto. E lui ha risposto: sì. Tommaso Bisagno Al Social Forum anche il coneglianese Flavio Lotti O e L’AZiON Bellunese / Vallata Domenica 28 gennaio 2007 ltre all’aclista Cariello, c’era un altro spicchio di diocesi a Nairobi. Anzi, quasi un’intera arancia: perché a ricoprire il prestigioso ruolo di organizzatore della sezione italiana del Social Forum è quel Flavio Lotti della Tavola della Pace, anima delle marce PerugiaAssisi, che è originario della parrocchia di Santi Martino e Rosa di Conegliano. se sta vivendo oggi un periodo positivo e di crescita. Molte nuove famiglie vengono ad abitare a Sant’Antonio che attualmente, frazioni comprese, comprende 500 famiglie. Recentemente è stata aperta la farmacia, attesa da anni; è stato inaugurato il nuovo ufficio postale; hanno avviato la loro attività un meccanico e una parrucchiera e il sabato c’è anche un piccolo mercato. Mantenere i servizi vuol dire garantire un futuro a chi abita in un paese di montagna come Sant’Antonio». Sabato 27 gennaio ci sarà la tradizionale fiaccolata in onore del patrono. «Abbiamo iniziato ad organizzare questa manifestazione in sordina 15 anni fa e oggi raduna ormai dalle 300 alle 400 persone, che con le loro torce, di sera, quando c’è la neve, rendono suggestiva a chi guarda dal centro del paese e dalla Valbelluna, la loro discesa da Signetta verso Campedei. È un momento di folklore e di aggregazione molto forte – sottolinea Silvano –. Tra i programmi della nostra associazione c’è infine quello di riproporre da quest’anno il tradizionale rogo della Vecia». Sergio Cugnach CISON Allargamento via Salton Goldin contro Comune I l critico d’arte Marco Goldin ha rinunciato alla richiesta di sospensiva del provvedimento con cui il Comune di Cison dispone l’esproprio di una porzione di terreno di sua proprietà e necessario per eseguire i lavori di allargamento di via Salton. Contro l’esproprio Goldin ha presentato ricorso al Tar (Tribunale amministrativo regionale) del Veneto. L’intervento è criticato anche dalla Margherita della Vallata poiché inutile. “La soluzione per togliere il traffico dal centro del paese – sostiene la Margherita – è una nuova strada da via Mascagni al campo sportivo, come previsto nel Prg nel 1999. Ma l’allora sindaco, e oggi vice, Gildo Salton, l’ha tolta dal Prg». Pronta la replica del sindaco Cristina Pin, che ribadisce l’estrema necessità dell’allargamento e la sua previsione già nel Prg del 1993, quando a governare era una coalizione di diverso colore. MEL: Cercasi persona scomparsa D a Mel ci arriva una richiesta di aiuto. Il 17 gennaio scorso è scomparso Renato Menel, di 59 anni. Partito da casa alle 14.15 per Fiera di Primiero, non ha più fatto ritorno a casa. L’ultimo avvistamento risale a quel giorno alle 15.30 in località San Martino di Castrozza. Al momento della scomparsa indossava un completo giacca e pantaloni color marrone sfumato, un maglione blu e sopra una giacca pesante nera; è alto circa 1.90 m e pesa circa 95 kg. Ha i capelli rossi brizzolati, gli occhi verdi, non soffre di particolari patologie e non assume nessun farmaco. Viaggiava a bordo di una Megane Scenic color grigio chiaro targata BM168LM. Se qualcuno lo avvista è pregato di chiamare il 347-9224967. FARRA DI MEL: Spettacolo sulla tragedia di Marcinelle D omenica 28 gennaio, alle ex scuole elementari di Farra di Mel alle 15, “Un bambino a Marcinelle - Cartoni non animati” spettacolo a cura Mario Da Rù. Organizza il Cral Farrese in occasione dei 50 anni dalla catastrofe di Marcinelle. Ingresso libero. FOLLINA: Nuovi marciapiedi in via Pallade, terminati i lavori A Follina è terminato l’intervento di rifacimento del marciapiede di via Pallade. Si tratta dello stralcio di un più ampio progetto di sistemazione avviato anni fa e destinato a nuove tappe. I lavori sono consistiti nella posa di cordonate in porfido e lastre in pietra di Grisignana per una spesa di 157 mila euro, finanziati per 56 mila euro dalla Regione. TARZO: Carri mascherati per la festa della Candelora A nche quest’anno è Tarzo ad aprire il Carnevale in diocesi. Domenica 28, nell’ambito della festa della Candelora, lungo le vie centrali del paese sfilano i carri mascherati. Si comincia alle 14.30 per proseguire fino a pomeriggio inoltrato. I festeggiamenti iniziano in realtà già venerdì sera e sabato con l’apertura dello stand enogastronomico e musica dal vivo. Nei giorni 27 e 28 gennaio e venerdì 2 febbraio nelle ex scuole elementari è allestita la mostra del libro. TARZO: Sciolto il consiglio, elezioni in primavera C on decreto del Presidente della Repubblica, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale, n. 300 del 28 dicembre 2006, è stato sciolto il consiglio comunale di Tarzo, a seguito della mozione di sfiducia al sindaco approvata dal consiglio comunale nella seduta del 3 novembre 2006. La dottoressa Paola De Palma, già nominata Commissario, assumendo le funzioni proprie del sindaco, della giunta e del consiglio comunale, continua la sua attività, ora nelle vesti di Commissario straordinario, fino alle prossime elezioni di primavera, tra aprile e giugno 2007. MIANE: Per Sant’Antoni tre appuntamenti culinari T re serate di grande cucina nella sede della Pro loco di Miane in occasione della Sagra de Sant’Antoni. Venerdì 26 alle 20 cena a base di Ossada de porzel; sabato 27 alle 20 cena del Mus; domenica 28 alle 12.30 pranzo a base di radicchio di Treviso. Per tutta la giornata sarà anche possibile acquistare radicchio grazie alla mostra-mercato. e L’AZiON Quartier del Piave ENTRO IL 2007 L’APPALTO DEI LAVORI Piazza di Farra, passi avanti S i cominciano a ipotizzare dei tempi per l’avvio dell’inter vento che trasformerà il volto del centro di Farra di Soligo. Se non sorgeranno ostacoli particolari, entro il 2007 verranno appaltati i lavori del primo dei quattro stralci in cui è suddivisa l’opera. La nuova piazza, opera che era in testa al programma del gruppo che fa capo al sindaco Domenico Citron, sta richiedendo un complesso lavoro di progettazione ma anche un continuo confronto con tutte le parti coinvolte in vario modo, dalla parrocchia alla pro loco, dalla cooperativa policulturale alla Soprintendenza, dalla Provincia all’Ufficio diocesano per l’arte sacra. «Attualmente abbiamo approvato il progetto definitivo, dopo il via libera dell’apposita conferenza dei servizi tra Comune, Provincia e Soprintendenza – Ecco come sarà la nuova piazza di Farra di Soligo spiega il sindaco –. Prima di fine anno abbiamo anche approvato una parte dell’esecutivo del primo stralcio, in modo tale da poter accedere al mutuo per finanziare questa prima fase dei lavori. La nuova Finanziaria, infatti, pone dei limiti alla contrazione di mutui, perciò abbiamo accelerato i tempi». L’accelerazione ha destato delle perplessità in seno Al progetto una menzione al premio Piccinato I l progetto della nuova piazza di Farra ha ricevuto una menzione al prestigioso premio per l’urbanistica e la pianificazione territoriale “Luigi Piccinato” indetto dalla Regione Veneto. Il riconoscimento è andato all’architetto Domenico Delfini, cui si deve il progetto di riqualificazione della piazza. La proposta di Delfini risultò vincitrice nel concorso di idee indetto dall’amministrazione di Farra. M ercoledì 17 gennaio al centro sociale di Soligo sono stati consegnati alla “Viezzer” oltre 4.300 euro, il ricavato del “Natale solidale 2006”, giunto alla terza edizione. La manifestazione, svoltasi nel dicembre scorso, con il contributo del Centro dei servizi per il volontariato della Provincia di Treviso, la Banca della Marca e la TecnoProject, si è snodata su una serie di eventi che hanno coinvolto 37 associazioni presenti e operanti nel territorio comunale di Farra di Soligo. A partire dalla partita della Virtus, il cui ricavato è stato devoluto in parte all’iniziativa, a tutti gli intrattenimenti dall’8 al 10 dicembre: dall’accensione dell’albero sul colle San Gallo per arrivare alla recita di alla parrocchia di Farra, interessata da vicino da questo primo stralcio che riguarda anche il sagrato della chiesa. C’era il timore che l’amministrazione procedesse senza consultare gli organismi della parrocchia. Per questo il sindaco ha partecipato, lo scorso 19 gennaio, al consiglio pastorale. «Con la parrocchia e l’Ufficio diocesano arte sacra abbiamo condiviso ogni passo di questo progetto – spiega Citron –. Il progetto preliminare è stato visto dal consiglio pastorale nel novembre 2005 e da quello per gli affari economici nell’ottobre 2006. Il definitivo ricalca pari pari il preliminare, salvo la previsione del mantenimento dei tigli di via Giardino, come richiesto dalla stessa parrocchia. Abbiamo anche accolto la richiesta di consentire l’utilizzo di una parte della futura piazza per momenti forti della vita religiosa. L’unica proposta cui non abbiamo dato seguito è stata quella di realizzare una fontana, poiché tale elemento non rientra nell’impostazione generale data dal progettista il quale ha previsto, come elemento architettonico caratterizzante la piazza, una colonna sovrastata da una croce laddove lo spazio civile e quello religioso si uniscono. Comunque prima di approvare definitivamente il primo stralcio è prevista una nuova conferenza dei servizi con parrocchia, Ufficio diocesano arte sacra e Soprintendenza. Solo dopo procederemo con l’appalto e i lavori». «Abbiamo chiarito la situazione e definito il percorso futuro con il coinvolgimento di parrocchia e Ufficio arte sacra» conferma il parroco don Egidio Dal Magro. Il primo stralcio completo prevede la pavimentazione del sagrato e dell’area antistante il municipio. «Contiamo entro fine anno di partire con questo lavoro. Abbiamo 200 mila euro dello Stato e altri 172 mila ci vengono da un mutuo acceso con il Bim Piave». Gli altri tre stralci – zona cooperativa ed ex officina, zona ex pesa e piazza Internati nei lager e parcheggi di fronte all’Eldorado – verranno realizzati in tempi successivi. «Questa è un’opera rilevante, che richiederà del tempo. La sua ultimazione verrà conclusa dall’amministrazione successiva alla mia», conclude il sindaco. Domenica 28 gennaio 2007 27 SOLIGO: È morta l’ultracentenaria Celestina Girardi D omenica 21 gennaio è mancata una delle ultracentenarie di Soligo. Si tratta di Celestina Girardi. Si è spenta all’istituto Bon Bozzolla alla bella età di 104 anni. SOLIGO: Corso per migliorare i rapporti di coppia G iovedì 1º febbraio, alle 20.30 nel centro sociale di Soligo, secondo intervento della psicologa Giorgia Porcaro nell’ambito del percorso volto a migliorare i rapporti all’interno della coppia. Tema trattato “Conoscersi e farsi conoscere”. Organizza il Comune di Farra di Soligo. PIEVE: Domeniche a teatro per bambini e famiglie S ono riprese al Careni di Pieve di Soligo le “Domeniche a teatro”, ciclo di spettacoli dedicati all’infanzia e alle famiglie. Dopo il debutto di domenica 21 gennaio con il classico inglese I tre porcellini interpretato dal “Teatro Stabile di Innovazione”, nuovo appuntamento il 4 febbraio con il “Teatro Gioco Vita” che proporrà Pépé e Stella mentre il 25 febbraio sarà la volta dell’“Accademia Perduta” con Bandiera, ballata per una foglia. Conclusione l’11 marzo con gli “Alcuni” in “Il folletto del bosco di mezzo”. Inizio spettacoli alle 16. Biglietti: intero 5 euro, ridotto 2. Informazioni: 0438-82481. Organizzano Teatri spa e Comune di Pieve di Soligo. FOGNATURE: Contributi per i Comuni di Refrontolo e Moriago L a Giunta regionale ha deliberato i finanziamenti per interventi sugli impianti di ciclo integrato dell’acqua. Nel Quartier del Piave hanno ricevuto contributi il Comune di Refrontolo per l’ampliamento delle fognature (350 mila euro) e il Comune di Moriago per l’ampliamento dello schema fognario recapitante al depuratore di Falzé di Piave (728 mila euro). REFRONTOLO: Ultimi giorni per la mostra dei presepi F ino al 28 gennaio è possibile visitare la mostra di presepi al Molinetto della Croda. Orari di apertura: venerdì, sabato e prefestivi 14-18, festivi 10-12 e 1418. CARENI: Sabato 3 “Planetaria” con l’Irish Dealer S abato 3 febbraio, alle 20.30 al teatro Careni di Pieve di Soligo, la compagnia Irish Dealer di Fontanelle porterà in scena il suo spettacolo “Planetaria”, viaggio fantastico – ma anche satirico – attraverso il cosmo, con testo scritto dal fontanellettese Manuel Faccin e dal vittoriese Igor Della Libera. FARRA Dalle associazioni 4.300 euro per la comunità alloggio per disabili poesia da parte de “I Mathuzei”, neonato gruppo di persone affette da malattie mentali. Ma la parte più interessan- te è stata svolta dal mercatino allestito, nei locali della pro loco di Col San Martino, dalle associazioni. LA MATERNA DI COL S. MARTINO IN REDAZIONE U n’allegra comitiva bussa all’improvviso alla porta de L’Azione nella mattinata di martedì 23. È la classe dei grandi della scuola materna parrocchiale di Col San Martino che, dopo aver visitato la tipografia Tipse, ha voluto fare una capatina anche nella redazione del loro giornale diocesano. Hanno così incontrato i giornalisti e lo staff, osservato i nostri computer e l’archivio delle foto. E per il piccolo Francesco un registratore a pochi centimetri dalla bocca, per l’emozione della prima (supponiamo) intervista della sua vita. FOLLINA Via Martiri Libertà, 16 - Tel. 0438 970215 ABBIGLIAMENTO Uomo - Donna - Bambino SALDI di fine stagione di fine stagione Fiera del Bianco APPROFITTATENEEE!!! APPROFITTATENEEE!!! 28 VIAGGIO TRA I CANTIERI APERTI Il punto sulla città del futuro M olti dei nuovi quartieri di Conegliano hanno ormai preso forma. Si aggiusta qua e là qualche dettaglio, ma la “città del futuro” è già davanti agli occhi. Alle amministrative di primavera, la giunta Zambon potrà presentare ai coneglianesi la sua “città per l’uomo”. Verrà promossa o bocciata? Lo scopriremo nei prossimi numeri. Giardino in via Vital Nella nuova cittadella sorta tra via Vital e via Stadio, e ancora in fase di completamento, è stato ricavato un giardino pubblico di circa 3 mila mq. Vi si accede fiancheggiando la palestra Stadio. Tutt’attorno svettano i nuovi palazzi, sorti nell’ambito del piano di recupero avviato nel 1999, tutti completati e già venduti, escluso il palazzone dell’Ater, i cui lavori sono La Casa della musica e la nuova Ragioneria Tra non molto dietro la palestra Stadio e di rimpetto al nuovo giardino, la ditta veronese Sarmar, che ha edificato quasi tutto il nuovo quartiere, costruirà per conto del Comune la Casa della Musica, di due piani, adibita a sala prove per la Filarmonica coneglianese e gli altri gruppi musicali locali (costo 393 mila euro). A completare il quartiere, ci saranno quindi la nuova ragioneria (iniziata a ottobre, sarà pronta per la del Il nuovo giardino di via Vital; in alto la nuova ragioneria fine UNIVERSITÀ ADULTI E ANZIANI: Rinnovate le cariche I l 15 gennaio si sono riuniti i consiglieri eletti dall’assemblea dei soci attraversato dal canale Filiberto, già in parte coperto. Con i lavori di tombinamento che partiranno in primavera (il bando per la selezione della ditta scade il 12 febbraio), verrà costruita una pista ciclabile che da via Maggior Piovesana arriverà alla statale 13 Pontebbana (all’altezza di via Vital) attraversando l’area Tmc Padovan, via Matteotti, passando a fianco dell’asilo, quindi del Palasport, seguendo via del Lavoro (costo dell’opera: 2,5 milioni di euro, di cui 1,6 milione a carico del Consorzio di Bonifica Pedemontano Sinistra Piave, il resto a carico del Comune). Viabilità: rotatorie in via Manin e viale Italia-via San Giuseppe stati sospesi per il fallimento della ditta costruttrice (riprenderanno a breve). dell’Università degli adulti e anziani di Conegliano. Il consiglio direttivo è così for- VENERDÌ 26 Alle 20.30, all’auditorium Dina Orsi, “Incontro per la pace”, con una relazione di Antonia Arslan, autrice del libro “Masseria delle allodole”, che narra la storia travagliata del popolo armeno. Ingresso libero. Alle 23, allo ZionRockClub, concerto dei Finley. Ingresso a pagamento, riservato soci Arci. SABATO 27 Alle 10.45, in centro città, per la Giornata mondiale della Memoria, per non dimenticare l’Olocausto, l’Amministrazione comunale celebra la ricorrenza con varie manifestazioni a partire dalle 10.45, con ritrovo sotto la loggia del palazzo del comune in piazza Cima. Alle 21, all’auditorium Dina Orsi, la compagnia teatrale Stabile del Leonardo di Treviso porta e L’AZiON Conegliano Domenica 28 gennaio 2007 2008), un edificio direzionale a fianco dell’Expert (che potrà essere destinato ad uso foresteria per ospitare gli studenti universitari) e le palazzine che sorgeranno al posto dell’attuale “Marco Fanno”, il quale verrà demolito. La nuova ragioneria che sta sorgendo pochi metri più in là, realizzata dalla provincia su suolo ceduto dal Comune, avrà 45 aule, 8 laboratori, un’auditoritum (utilizzabile anche dalla cittadinanza) e una biblioteca; potrà accogliere 1.125 allievi. Un altro giardino pubblico (più piccolo dell’altro, circa mille 600 mq), anch’esso di proprietà del Comune, è sorto nell’ambito della lottizzazione Marras, in via Maggior Piovesana. Il giardino è Di pari passo con i nuovi quartieri, la nuova viabilità. Sono iniziati (in ritardo di qualche mese) i lavori per la realizzazione della rotatoria di via Manin (la chiusura della via dalla circonvallazione verso Sarano ha causato problemi di circolazione) ed è già stata tracciata la rotatoria all’incrocio tra viale Italia e via S. Giuseppe, a ser vizio del quartiere dello sport che nascerà a Campolongo. Qualche problema a vedere la luce ce l’ha invece via XV Artiglieria: nonostante il sottopasso di via Tolmino sia finito da un pezzo, la nuova strada che collegherà via Friuli con via Maggior Piovesana potrà essere terminata solo quando il Comune avrà trovato l’accordo con i privati per gli espropri necessari alla realizzazione degli ultimi 150 metri. Francesca Nicastro mato: Luigina Balsarin Rossi presidente, Gianni Piovesana vicepresidente, Delfina Zardetto responsabile segreteria, Roberto Ramazzotti responsabile am- ministrazione, Sergio Sant responsabile tecnico. Sono stati inoltre eletti nel collegio dei probiviri: Giovanni Bruno, Giulio Gobbo e Liliana Bombassei Santin. Giardino pubblico in via Maggior Piovesana in scena “Il malato immaginario” di Jean Baptiste Poqueline, ossia Molière. Ingresso 7 euro interi, 5 ridotti. Replica domenica alle 16. DOMENICA 28 Alle 9, con partenza dal bar Time in via Einaudi a Parè, uscita in mountain bike per le colline coneglianesi in compagnia di due istruttori professionisti. Si richiedono buon allenamento, casco e occhiali da sole. Offerta libera. Alle 14.30, all’oratorio Don Bosco, Festa di don Bosco con recite e canti. Al mattino, alle 10.30 messa con la presenza del Coro dei Giovani. Alle 16.30, al teatro Toniolo, per la rassegna teatrale per ragazzi “Piccola scena”, la compagnia teatrale Teatro Immagine presenta “Il mago di Oz”, per la regia di Matteo Destro, con le musiche originali della Piccola Bottega Baltazar. Ingresso 5 euro intero, 3 ridotto (fino a 12 anni). Alle 17.30, al Pala Giovanni Paolo II, per il campionato nazionale di pallavolo femminile, serie A2 Zoppas Spes Conegliano-Kerakoll Sassuolo. Ingresso 7 euro. LUNEDÌ 29 Alle 15, in sala Papa Luciani del Duomo, lo storico G. P. Borsetto parlerà di “Storia di Venezia - L’assedio di Famagosta”. Iniziativa dell’Università degli adulti e anziani di Conegliano. Alle 20.30, nella sala parrocchiale di Parè, nuovo incontro con il ciclo di conferenze “Genitori in crescita”, questa sera si terrà la discussione dopo la proiezione del film “Tutto l’amore che c’è”, avvenuta lunedì scorso. Ingresso libero. MERCOLEDÌ 31 Alle 15, nell’aula magna dell’Istituto Da Collo, guida all’ascolto di opere liriche con il musicologo Francesco Cesari, docente all’università Ca’ Foscari di Venezia. Ingresso libero. CARABINIERI: Nel 2006 rapine e furti in calo I carabinieri di Conegliano hanno reso noto i dati relativi all’attività della Compagnia nel corso del 2006. Rispetto al 2005 sono diminuite le rapine (da 35 a 23) e i furti denunciati (da 3.628 a 3.478). Praticamente stabili gli arresti (da 114 a 111) e gli arresti per droga (da 29 a 32). Decuplicato il quantitativo di droga sequestrata: da 1,5 a 15,5 kg. INQUINAMENTO: Diminuiscono gli sforamenti da polveri sottili N egli ultimi tre anni gli sforamenti da polveri sottili (PM10), rilevati dalla centralina acquistata dal Comune di Conegliano e posizionata in via Kennedy, sono diminuiti sensibilmente. Si è passati dai 79 superamenti del limite consentito del 2004 ai 62 del 2006 (passando per i 67 del 2005), circa un 20% in meno. DE GIRONCOLI: Se ne va la chirurgia e arriva l’oculistica H a chiuso il reparto di chirurgia dell’ospedale De Gironcoli di Conegliano. Al suo posto arriverà, dall’ospedale civile, l’oculistica (il trasloco è già in atto). I medici del De Gironcoli prestano ora servizio nell’omologo reparto dell’ospedale civile. È rimasto al De Gironcoli soli il primario Patelli che continuerà a prestare servizio di consulenza ai reparti della clinica. ADOLESCENTI: Cosa c’è dietro il “non ho voglia, non riesco?” G iovedì 8 febbraio si terrà il secondo incontro del percorso per genitori di ragazzi adolescenti “Progetto Pandora”. La pedagogista della Nostra Famiglia Sonia Bortolot interviene su “Dietro il... non ho voglia, non riesco... I disturbi dell’apprendimento”. Inizio alle 20.30 nella sede della Nostra Famiglia a Costa Alta. CENTRO HUMANITAS: Ogni martedì si approfondisce un tema M artedì 23, il presidente del Centro culturale Humanitas Antonio Battistella ha dato inizio ad una nuova iniziativa scaturita dal consiglio direttivo di inizio d’anno: ogni martedì sera dalle ore 20.30 alle ore 23 il Centro humanitas apre la sua sede in via Galilei, 32 per accogliere interessati, curiosi, volenterosi di approfondire qualche argomento di natura filosofica o religiosa. A turno, i membri del consiglio direttivo e altri volontari si sono resi disponibili per aprire la sede e ad introdurre un argomento di discussione e di approfondimento. La Giunta incontra i quartieri C ome da tradizione la giunta cittadina incontra la popolazione, quartiere per quartiere, per illustrare il bilancio comunale, che nel 2007 movimenta, tra entrate e spese, circa 46,6 milioni di euro. Ecco il calendario della prima settimana di incontri: martedì 30 zona Centro all’Informacittà-Informagiovani; mercoledì 31 zona Centro Sud alla scuola media Grava; giovedì 1° febbraio quartiere Campolongo al centro sociale. Inizio degli incontri: ore 20.30. AMICI DI SAN MARTINO: 5.000 euro per l’organo I n occasione della chiusura dell’anno sociale il Gr uppo amici spor tivi di san Mar tino, circolo “L. Murialdo” della parrocchia di san Mar tino e santa Rosa di Conegliano ha fatto il bilancio delle attività dell’anno scorso e presentato il programma di lavoro per il 2007.Si comincia dalla par tecipazione al Carnevale di Marca e dall’organizzazione della Pasquetta, in località Framos a Villa di Villa, segue - a maggio - la Festa della Famiglia. Per tutta l’estate il Gr uppo lavorerà per la Conegliano Pedala (ultima domenica di settembre) mentre in autunno, in occasione della festa di san Mar tino, organizzerà sia la classica castagnata che la serata dedicata ai cori. Il Gr uppo ha consegnato al parroco don Giacomo Ber ti un assegno di 5.000 euro come contributo per il restauro dell’organo parrocchiale, of fer ta che si somma a quella dello scorso dell’anno di 3.000 euro. e L’AZiON nese Conegliano / Coneglia I MINISTRANTI DI MADONNA D. GRAZIE Per una settimana in servizio a San Pietro S e volete visitare la Basilica di San Pietro, e non sapete da dove iniziare, chiamate uno di noi: Paolo, Loris, Matteo, Marco, Davide, Giuseppe, Matteo. No, non abbiamo fatto un corso per guide turistiche, ma per una settimana siamo stati nella Chiesa più grande del mondo, la più significativa per la nostra fede: la Basilica di San Pietro, ap- punto. E cosa abbiamo fatto? I ministranti, con tanto di veste viola e cotta bianca! Sveglia tutte le mattine alle 6, doccia e barba, alle 6.30 giù verso la sacrestia a vestirsi, alle 6.40 pronti a preparare i 25 altari della Basilica. Alle 7 iniziano le messe: tocca a noi accompagnare i tanti sacerdoti e i vescovi agli altari, assistere alla Messa, magari in latino o in inglese. Sistemati i ca- lici e le vesti, verso le 8.30 c’è la colazione (pandoro e mortadella!), e dopo ancora al lavoro: tutti a chiudere gli altari e spegnere le candele. Nel pomeriggio poi la messa alla Cattedra, con la reposizione del Santissimo, o i vespri per la Solennità dell’Epifania. Il tempo restante lo dedichiamo a visitare Roma, e gli angoli più nascosti del Vaticano... almeno fino a quando non ci ferma un gendarme! Che dire poi della giornata trascorsa con don Massimo: grazie al suo magico portachiavi verde si aprono per noi tutte le porte I ministranti di Madonna delle Grazie con mons. Magagnin davanti alla tomba di papa Luciani e i passaggi! PIAZZETTA BECCARUZZI: CAPITELLO IN RESTAURO È stato af fidato al Gruppo Rga il recupero del Capitello dedicato alla Natività di Maria Vergine, sito in piazzetta Beccaruzzi a Conegliano. L’inter vento, da poco iniziato, sarà finanziato dal Rotar y Club di Conegliano - Vittorio Veneto. Sul manufatto, che si trova in quella che un tempo era denominata la Contrada di Saranello, si hanno scarsissime notizie storiche. Dalle verifiche eseguite presso il Catasto Terreni e l’Archivio Storico Comunale, risulta che il capitello era presente, indicato come “oratorio” già dall’aprile del 1892, ma non si hanno notizie cer te sulla sua data di edificazione. Il Rotar y Club Conegliano-Vittorio Veneto ha deciso di finanziare il restauro del Capitello che versa in condizioni di degrado che, agenti atmosferici e azione del tempo, hanno provocato sui veri elementi che lo compongono. Prima di redigere il progetto, a cura dell’arch. Francesco Girardi, si è proceduto a un’accurata campagna diagnostica. Prioritario fra gli inter venti da eseguire, quello sulla copertura che, gravemente danneggiata, presenta fessurazioni in cui facilmente l’acqua piovana penetra. Una situazione che, con l’andare del tempo, ha deteriorato la Per iniziare, messa alla Tomba di Pietro, ricordando tutta la parrocchia, e preghiera alle tombe di papa Luciani e papa Wojtyla. Che corse per visitare i giardini e i musei vaticani, e poi la sera la pizza… più costosa che abbiamo mai mangiato! E come raccontarvi di don Enrico e dei vivaci e simpatici ragazzi del Pre-seminario, della nostra cuoca Graziella, dell’udienza e della Messa dell’Epifania con il Papa, degli amici e dei sacerdoti conosciuti, dell’arcivescovo americano che ci ha offerto un passaggio, dell’intestino sottosopra di Davide e Paolo, delle nostre partite a Risiko, del calcetto e del computer in sacrestia, dei santini di San Benedetto, delle guardie svizzere e delle caramelle con la scossa: …in così poche righe è proprio difficile, ma volendo riassumere velocemente il tutto, vi diciamo con il salmo “Servite Domino in lætitia”: ecco cosa è stata per noi questa esperienza, servire il Signore nella gioia! …Vale et reverentia! str uttura portante, tanto che il controsof fitto in arelle intonacate è in par te caduto. Operazioni di ripristino dovranno essere eseguite anche sulle super fici delle facciate e della cornice del tetto dove l’intonaco è molto danneggiato. Domenica 28 gennaio 2007 29 SANTA LUCIA: Reinstallata la croce voluta nel 1926 da mons. Morando L e migliaia di visitatori delle Fiere di S. Lucia sono state accolte dall’ampio abbraccio della grande croce posta davanti al cimitero a lato della strada occupata per l’occasione da centinaia di bancarelle per la famosa kermesse fieristica annuale. Ma non è una novità per i santalucesi doc che l’hanno vista su quel luogo fin dal 1926 per volontà di mons. Vittorio Morando, che fu parroco per oltre cinquant’anni, a ricordo della grande Missione a conclusione dell’Anno Giubilare. Quella croce, opera in legno del falegname Egidio Zanardo (detto Piero Cuccèt), portava incrociati i simboli della passione di Cristo: una lancia e una spugna. Sostituita in ferro intorno al 1970 fu rimossa dopo una decina di anni perché minata dalla ruggine. L’attuale amministrazione ha deciso di rimetterne una nuova sull’originale piedistallo in pietra dove è sempre stata una croce per oltre 60 anni, ripristinando un segno di conforto e di speranza cristiana e un invito al rispetto dei morti di qualsiasi credo. (IS) S. LUCIA: I punti vendita del volume “Ultimi cantastorie” È in vendita nelle librerie Quartiere Latino e Canova di Conegliano, oltre che nella librerie e in biblioteca comunale di S. Lucia di Piave il volume “Ultimi cantastorie” scritto da Innocente Soligon e Marilena Zanetti (12 euro) (nella foto i Cantori di Sottoselva alla presentazione del libro) SARANO: Se passi col rosso vieni fotografato! D a inizio gennaio il semaforo di Sarano (incrocio tra via Distrettuale e via Vanizza) è munito di un’apparecchiatura che rileva automaticamente le infrazione di passaggio con il rosso. I Burattini alle ex Filande GLI AFFRESCHI DI PALAZZO CAVALIERI Dopo oltre due anni di lavori, sono di nuovo visibili gli affreschi della facciata di Palazzo Cavalieri del Podestà attualmente di proprietà della ditta Italscambi che si affaccia su via XX Settembre a Conegliano. Da qualche settimana, infatti, sono state rimosse le strutture del cantiere di restauro e la facciata del quattrocentesco palazzo si offre finalmente alla vista dei passanti. L’intervento di recupero è stato curato da Brandolin Dottor Group. L a compagnia dei Burattini di Como propone, domenica 28 gennaio alle 16.30 nel padiglione ex Filande a Santa Lucia di Piave, lo spettacolo “La tempesta”. Ingresso libero. GODEGA: Pranzo a sostegno del Comitato Chernobyl di S. Vendemiano I l Comitato Chernobyl di San Vendemiano organizza per domenica 4 febbraio una festa con pranzo a base di churrasco, contorni, dolce, vino e acqua. Il ricavato dell’iniziativa servirà per accogliere, durante la prossima estate, dieci ragazzi, con particolari bisogni e problemi, provenienti dalla Bielorussia che verranno ospitati presso il villaggio turistico G.e.tur. di Lignano. L’appuntamento è fissato per le 12.30 presso il complesso fieristico di Godega di Sant’Urbano. La giornata viene organizzata con il patrocinio del comune di Godega e in collaborazione con il Gruppo Alpini di Godega e Bibano. (Per informazioni e prenotazioni rivolgersi entro il 28 gennaio allo 0438.460008). PONTE PRIULA: APERTO IL SOTTOPASSO S. PIETRO DI FELETTO : 243 poesi al concorso del Clan Verdurin L È stato finalmente aperto il sottopasso stradale nel centro di Ponte della Priula. L’opera, che è stata realizzata dal Comune a beneficio di pedoni e ciclisti, collega piazza IV Novembre con la zona verde del Tempio. Il sottopasso è costato 620 mila euro, finanziati con un mutuo acceso dal Comune. a prima fase del concorso “I versi di Dio” bandito dal Clan Verdurin, si è conclusa in data 30 novembre 2006 con l’arrivo di 103 lettere inviate da altrettanti concorrenti, da tutte le parti d’Italia. Siccome ogni concorrente poteva presentare da una a tre composizioni, i lavori pervenuti ammontano a ben 243 opere poetiche, che saranno esaminate dal vescovo Giuseppe, dal filosofo Massimo Donà, dal poeta Paolo Ruffilli e dal critico Toni Toniatto. La giuria concluderà i lavori il 4 febbraio. e L’AZiON Coneglianese I Doria, iniziato il sottopasso T troverà posto proprio davanti all’azienda ora acquisita dalla Bauli, e, se tutto proseguirà senza interruzioni, già in primavera ci sarà l’inaugurazione. «Siamo giunti - spiega il sindaco Giancarlo Mion, esternando tutta la sua soddisfazione - ad un importante traguardo perché il sot- Il plastico del sottopasso davanti alla Doria. In altro a destra: Muraro dà il via ai lavori PARROCCHIA FRANCENIGO È vivo il ricordo di don Achille U na foto di don Achille e la frase “Dedicato ad un amico”. Si presenta così l’ultimo numero del giornalino parrocchiale di Francenigo, quasi interamente riservato al ricordo del parroco scomparso a metà ottobre dello scorso anno dopo una rapida malattia. Nelle pagine scorrono diverse testimonianze e ricordi. Significativo il racconto di come la comunità ha accompagnato le ultime settimane del suo pastore. “Quando la malattia di don Achille si è rivelata in tutta la sua gravità, Francenigo si è stretta intorno a lui per sostenerlo con l’assistenza continua, con visite, con preghiere per la guarigione o per la buona morte, secondo la volontà di Dio. Ogni mattina gli è stata portata l’eucaristia e ogni sera un gruppo di persone ha pregato insieme a lui (tra le preghiere recitate c’erano l’Atto di amor di Dio e la preghiera del malato). Il momento di preghiera si chiudeva con un canto, seguito dalla benedizione impartita da don Achille a topasso risolve in maniera radicale il problema di oltre duecento dipendenti che devono attraversare, quattro volte al giorno, la statale. Quest’ultima è una strada trafficatissima e pericolosa soprattutto in determinate situazioni, ad esempio quando c’è la nebbia. La situazione era davvero grave e ora viene data risposta non solo a chi lavora presso il biscottificio, ma anche a tutti i cittadini». L’opera prevede la realizzazione di rampe di accesso che saranno i primi manufatti ad essere concretizzati. Nelle prossime settimane non ci saranno quindi particolari disagi per la viabilità dal momento che i lavori verranno effettuati all’esterno della sede stradale. La statale Pontebbana verrà invece chiusa, per tre o quattro giorni, nel momento in cui la ditta incaricata dovrà procedere alla posa in opera del tunnel che attraversa la strada. In tal caso la deviazione interesserà il comune di Cordignano. I veicoli provenienti dal Friuli proseguiranno al Bivio Cadore verso Ponte della Muda fino alla nuova rotatoria all’altezza dell’ex incrocio Bozzoni. Qui svolteranno a sinistra per immettersi nuovamente in Pontebbana una volta giunti all’impianto semaforico orsaghese. La spesa per la costruzione del sottopasso è in gran parte a carico dell’Anas e quindi della Provincia di Treviso. Il Comune di Orsago si occuperà della sua manutenzione. Gerda De Nardi tutti i presenti. Egli ascoltava i saluti e gli auguri che tanti parrocchiani gli mandavano e ringraziava sorridendo. In ogni messa veniva letta la preghiera scritta da don Achille a Maria Immacolata, per invocare la sua intercessione”. La parrocchia sta dando vita a una serie di iniziative per ricordare il parroco. Innanzitutto si stanno facendo i rilievi per verificare la fattibilità di una piccola cappella all’interno della chiesa parrocchiale da realizzarsi con un lascito del sacerdote espressamente destinato a questa opera. Con il materiale in possesso della comunità si sta preparando una videocassetta che racconterà i 28 anni di don Achille a Francenigo. Oltre alla video- cassetta è stato anche proposto di pubblicare un libriccino redatto dalla professoressa Rita Rizzon. Attualmente, e fino alla nomina del nuovo parroco, Francenigo e San Giovanni sono rette da mons. Andrea Pierdonà, in qualità di amministratore parrocchiale, e da mons. Agostino Balliana in qualità di collaboratore parrocchiale. BIBANO: DON DIONISIO NEL PRESEPE l Tar del Veneto ha respinto la richiesta di sospensiva dell’ordinanza con cui Autovie Venete ha disposto l’apertura del casello autostradale a Levada, in Comune di Godega. La richiesta, presentata dal Comune di Godega, non è stata accolta poiché i dati sul flusso del traffico nel centro di Pianzano hanno segnato una significativa flessione a seguito dell’adozione del divieto di transito di camion con massa superiore a 7,5 tonnellate sul tratto autostradale Sacile-Levada. Respinta la sospensiva, su cui il Tar doveva esprimersi entro 60 giorni, resta da vedere cosa decideranno i giudici quando valuteranno la causa nel merito. Per la sentenza si dovranno attendere però mesi, se non anni. Secondo il Comune di Godega l’apertura del casello è illegittima perché avvenuta in violazione degli accordi di programma sottoscritti con la Provincia in cui si prevedeva la contemporanea apertura delle strade complementari. A seguito di questa prima decisione del Tar vi è stato un pesante botta e risposta tra il sindaco di Godega Donatella Santambrogio e il presidente della Provincia Muraro. Il primo ha accusato il secondo di aver portato ai giudici dati non corretti sul flusso del traffico, il secondo ha replicato definendo gravissime, irrispettose e in malafede le affermazioni del primo. BAVER: Bernardi e don Zuliani per la festa di San Biagio «S an Biagio deve avere proprio qualcosa di speciale!» disse il nostro Vescovo nel vedere davvero tanta gente quando, appena insediatosi nella diocesi di Vittorio Veneto, venne a Baver a presiedere alla cerimonia religiosa culminante con la tradizionale benedizione della gola. Così, anche per la prossima ricorrenza, le famiglie del borgo, incoraggiate e rese orgogliose da questa bella affermazione, si sono impegnate nel rendere onore al santo protettore della gola e, dopo l’allestimento di un presepe che le ha viste tutte protagoniste, stanno preparando una serata con protagonisti il sociologo Ulderico Bernardi e don Antonio Zuliani, presidente della Piccola Comunità di Conegliano (nella foto). Queste due importanti persone interverranno venerdì 2 febbraio, alle 20.45, nella chiesa di San Biagio a Baver, località di Pianzano, ad un incontro avente come tema “Forme antiche e nuove di solidarietà”, argomento scelto per approfondire come potessero e possano aiutarsi le persone in difficoltà. Il 3 febbraio, invece, alle 14.30 ci sarà la messa con la benedizione delle caramelle e il rito delle candele incrociate per allontanare da sé tutti i mali della gola. Al termine della cerimonia religiosa, accompagnata dalla banda degli alpini, verranno offerti crostoli e vin brulè a tutti i presenti, grandi e piccini. CONSORZIO PRO LOCO: Pio Ongaro presidente I l consorzio “Area coneglianese”, costituito nel 2005 tra le Pro Loco di Godega, Orsago, San Vendemiano, Tezze di Piave e successivamente la neo-nata Codognè, ha cambiato vertice come da statuto. Dopo il primo mandato attribuito a un membro della pro loco di Godega e precisamente a Flavio Stefan, il mandato per il prossimo biennio è stato assegnato a Pio Ongaro presidente da più di 25 anni della pro loco San Gregorio di Tezze di Piave. BAVER: PRESEPE NEL BORGO Q uest’anno i presepisti di Bibano hanno voluto ricordare, a 25 anni dalla morte, il loro indimenticato parroco don Dionisio Rossi. E così l’hanno riprodotto al centro del bel presepe vestito con cotta e stola e accompagnato da due mocolet mentre si reca di casa in casa per la benedizione delle famiglie. Il presepe sta ottenendo grande attenzione: anche domenica scorsa, a quasi un mese dal Natale, bisognava fare mezz’ora di fila per poterlo ammirare. 31 A 28: Il casello resta aperto, respinta la sospensiva ORSAGO / OPERA DELLA PROVINCIA re mesi. È questo il tempo di attesa per i dipendenti del biscottificio Doria e per gli abitanti di Orsago per poter usufruire del nuovo sottopasso sulla statale Pontebbana, attualmente in fase di realizzazione. Sono recentemente iniziati i lavori dell’opera che Domenica 28 gennaio 2007 SAN VENDEMIANO: In corso i lavori sul Cervada S B ella iniziativa a Baver. Il presepe non è stato allestito in un unico luogo ma in diversi cortili e giardini (come già succede da qualche tempo a Rua di Feletto). La proposta ha coinvolto con entusiasmo le famiglie del borgo e si è rivelata un importante momento di aggregazione. ono cominciati i lavori per la messa in sicurezza del torrente Cervada in Comune di San Vendemiano. Il primo tratto a essere stato ripulito e consolidato è stato quello vicino alla chiesa parrocchiale. I lavori proseguiranno nei prossimi due mesi a cura dalla ditta Bortoluzzi Francesco di Tambre. e Veneziano / Mottense L’AZiON IL CONSIGLIO COMUNALE DICE NO ALL’INSEDIAMENTO MA LA DITTA POTREBBE RICORRERE AL TAR SAN GIORGIO DI LIVENZA: 28 adesioni al Monastero Invisibile 32 Domenica 28 gennaio 2007 Roveco dice addio a Ceggia S i è conclusa la vicenda Roveco a Ceggia. Nel migliore dei modi per l’amministrazione comunale e con qualche perplessità da parte del Comitato di cittadini. L’azienda infatti non si trasferirà in paese, poiché la Conferenza dei servizi, il 18 gennaio, all’unanimità, non ne ha autorizzato l’insediamento. Si tratta della decisione finale di un procedimento travagliato, che negli ultimi mesi aveva messo in allarme molti cittadini per le possibili ricadute ambientali che avrebbe causato il grande impianto per il riciclo del vetro. La ditta non aveva chiesto il permesso di costruire al Comune, ma aveva depositato presso la Provincia di Venezia un progetto e la relativa Via (Valutazione d’impatto ambientale), chiedendone l’approvazione definitiva. Comune e Comitato hanno commissionato a due studi privati l’analisi critica della Via ed entrambi hanno inviato osser vazioni alla commissione provinciale in cui si evidenziava l’impatto ambientale, soprattutto in termini di traffico ed inquinamento. Il consiglio comunale, la sera del 15 gennaio, si è espresso all’unanimità con- Insoddisfatto il Comitato:“Perché il progetto è stato comunque dichiarato sostenibile?” tro l’arrivo della Roveco, in forza delle due delibere del 2003 che impediscono ad aziende sotto- poste a Via di stabilirsi nel territorio comunale. E per gli stessi motivi, quindi per i vincoli urbanistici vigenti, la Conferenza dei servizi ha detto no alla Roveco a Ceggia. Mentre nella stessa sede è stata dichiarata la sostenibilità del progetto. È questo giudizio che lascia scontento il Comitato. «Siamo sconcertati – afferma Giuliano Veronelli, portavoce del Comitato –. Ci sembra un punto a favore della ditta, quando secondo noi la Via presentava clamorosi errori». Diversa è invece la lettura del sindaco Massimo Beraldo: «La compatibilità ambientale con l’obbligo di mitigazioni ci tranquillizza: l’impianto della Roveco non è una di- PIRAMIDI E FARAONI NEL CARRO 2007 DEI “20ENNI GO TO FUTURE” Ma che gruppo d’Egitto! U n gruppo con tanto di marchio e sito web: anche questa attenzione alla comunicazione caratterizza i “Ventenni go to future”, il secondo gruppo di costruttori con il quale proseguiamo il nostro viaggio nel dietro le quinte del Carnevale ciliense. Nato circa dieci anni fa dalle ceneri del mitico gruppo dei Quarantenni, i Ventenni hanno voluto fin dall’inizio sottolineare la loro giovane età ed oggi, anche se ormai buona parte ha raggiunto e superato i 30 anni, l’entusiasmo rimane quello di sempre. «I primi anni sono stati un disastro – ricorda Michele Carnieletto, capocar- ro – ci piazzavamo sempre tra gli ultimi. Ma non rinneghiamo il nostro passato, anzi. Si tratta di esperienze che ci hanno insegnato a lavorare e ad organizzarci per ottenere grandi soddisfazioni, come le vittorie del 2002 e 2003». Dentro il capannone infatti i Ventenni oggi rispettano una rigorosa divisione del lavoro: c’è chi si occupa della sagomatura, chi della carpenteria, chi della pittura, chi dell’animazione attraverso i balletti e la scelta dei costumi. «Il nostro riferimento è Viareggio – affer- ma Michele –, tanto che ogni anno cerchiamo di proporre qualche elemento innovativo, che colpisca». Una tensione verso la novità Carnieletto: meno competizione e più divertimento che è espressa dallo stesso nome del gruppo: «“Go to future” perché guardiamo sempre al domani con fiducia e voglia di migliorarsi». In un caso però l’audacia è stata forse troppa e il tema rappresentato ha scatenato un vespaio di polemiche: era il 2004 e i Venten- Uno stabilimento della Roveco scarica, non è una cava di silicio, non effettua la selezione del multimateriale, ricicla il vetro che noi differenziamo, e questo risultato sarà molto importante anche per ogni paese in cui la ditta si insedierà in futuro». La parola fine però non è ancora stata scritta. «L’amministrazione è certa di essere dalla parte della ragione», afferma il sindaco, ma la Roveco potrebbe ricorrere al Tar contro il Comune e sperare che il giudice annulli i vincoli urbanistici. (BD) Dietro le quinte del Carnevale di Ceggia (seconda puntata) ni sfilarono con il contestato carro del papa. «Rischiammo di buttare all’aria mesi di lavoro. Non siamo stati capiti. Era un bel carro», taglia corto Michele. E quest’anno, cosa ci riserveranno gli arditi costruttori? In realtà, per l’edizione 2007 il gruppo sembra aver mitigato la propria spavalderia, puntando su un carro meno impegnato: “Carro d’Egitto”. Un titolo che è tutto un programma, potrebbe affermare qualcuno maliziosamente. Ma è lo stesso gruppo ad aver voluto il doppio senso: «All’inizio avevamo pochi idee e ben confuse – hanno dichiarato – così è nata l’espressione “ma che carro d’Egitto”. E ci è sembrato che l’ambientazione storica, con mummie e un gigante faraone bambino facesse al caso nostro». I Ventenni quindi sono pronti a stupire ancora una volta con una scenografia faraonica. Ma senza avere il podio come unico obiettivo: «Quest’anno come non mai – conclude Michele – siamo davvero decisi a fare carnevale, con meno competizione e più divertimento». Beatrice Doretto C on grande soddisfazione a fine dicembre a San Giorgio di Livenza è stata raggiunta la quota di 28 adesioni al Monastero Invisibile. «Siamo disponibili ad unirci con i fratelli per chiedere a Dio aiuto e sollievo per chi si trova nella sofferenza e nel bisogno – dice la signora Piera Bronzetti, responsabile della commissione Liturgia –. Ci incontriamo ogni primo venerdì del mese in cappella al Centro sociale. Si tratta sicuramente di una risposta consapevole di amore e riteniamo che la ricerca di una fede che vada oltre la messa possa cominciare proprio dalla preghiera, mezzo semplice e disponibile a tutti. Quando è nata la commissione Liturgia una delle priorità è stata proprio l’adesione al Monastero Invisibile e possiamo affermare con gioia di aver centrato il nostro obiettivo!». (TDL) SANTA MARIA DI CAMPAGNA: Borse di studio della Fond. Carretta L a Fondazione “Guido ed Elena Carretta” di Santa Maria di Campagna continua la sua opera meritoria. Lo scorso 13 gennaio infatti, alla presenza del presidente Giovanni Maria Barcati, del segretario don Giacomo Ferrighetto e del parroco di Santa Maria don Giuseppe Querin, sono stati consegnati i contributi. Si tratta di una borsa di studio per un giovane di Santa Maria che frequenta il Seminario, una per un coetaneo che frequenta l’Ipaa Corazzin di Piavon e undici sussidi di mantenimento a persone bisognose residenti a Cessalto. Il tutto in piena coerenza con i fini della Fondazione, che è nata nel 1971 dal testamento del proprietario terriero Aldo Carretta e ha per scopo l’erogazione di borse di studio a residenti di Santa Maria che frequentino con profitto le scuole per perito agrario o perito industriale, oppure il Seminario; nonché il sostentamento di anziani e inabili al lavoro, possibilmente residenti a Santa Maria di Campagna. ULSS 9: Esame in ospedale, referto in farmacia I cittadini residenti nell’Ulss 9 dal 1º febbraio potranno ritirare i referti degli esami anche in farmacia, nelle 93 sedi aderenti a Federfarma. Il tutto è possibile grazie ad un protocollo siglato dal direttore dell’Ulss 9 Claudio Dario e dal presidente di Federfarma Treviso Franco Muschietti. Resta inoltre sempre possibile scaricare il referto direttamente da internet, una possibilità di cui i pazienti si sono avvalsi per circa la metà di tutti gli esami fatti. OPITERGINO-MOTTENSE: Corso per mediatori culturali Q uasi 12 mila euro per i mediatori culturali nell’Opitergino-Mottense. Il progetto nasce nell’ambito dell’accordo di programma tra Regione e province venete; la Provincia di Treviso ha stanziato 11.829 euro per il progetto per la formazione di base per mediatori culturali promosso dal comune di Motta in collaborazione con Meduna di Livenza, Ponte di Piave e Salgareda, Ulss 9, Opera Pia Moro di Oderzo e il Centro territoriale permanente di San Polo di Piave. Rivolto a un massimo di 25 partecipanti, il progetto prevede una parte di teoria in aula (100 ore), una parte di tirocinio all’interno dei servizi e delle comunità straniere per un totale di 110 ore di tirocinio. La realizzazione verrà affidata alla cooperativa “Una casa per l’uomo”. SANT’ANTONINO: Nuova pista da skateboard C’ è una nuova pista da skateboard nel parco di Sant’Antonino. “Si tratta di una struttura – si spiega in Comune – che i giovani ci chiedevano da tempo, perché molti prima dovevano addirittura andare a Montebelluna per potersi cimentare in questo sport”. La pista è stata realizzata dalla Cooping cooperativa di Udine. e L’AZiON Mottense IL CUORE PULSANTE DELLA PARROCCHIA DI MOTTA FESTEGGIA IL SUO SANTO... E LE SUE ATTIVITÀ. COME “IL GRIGIO”! Patronato Don Bosco in festa D opo i campi invernali di Pozzale nella casa alpina, che in tre turni hanno visto alternarsi ragazzi e ragazze dalle medie alle superiori, il patronato Don Bosco di Motta torna a vivere. Sabato 27 e domenica 28 gennaio, infatti, a ridosso della festa di san Giovanni Bosco, è in programma un’intensa due giorni di festa, la festa del patronato, con diversi appuntamenti ai quali non mancare. Si comincia sabato 27 alle 14.30 con il grande gioco, appuntamento al quale sono invitati i ragazzi dai 6 ai 14 anni. La serata comincerà alle 20.30 con la break dance e i Bifolk per uno spettacolo tutto da non perdere. Fino alle 23 sarà in funzione anche il servizio di ristoro. Domenica 28, dopo la messa delle 9.30, animata dai ragazzi del coretto “Don Bosco”, processione solenne con l’immagine del santo fino al patro- nato. La festa continuerà con la premiazione del concorso dei disegni e il pranzo comunitario alle 12.30. Durante e dopo il pranzo, gli organizzatori assicurano una ricca animazione e tanti giochi. (MG) Tutti i colori del patronato nelle pagine del Grigio H È allarme criminalità a Motta: nell’ultima settimana diversi gli episodi di cronaca. Domenica 14 cinque uomini a volto coperto, armati di mazze e fiamma ossidrica, si sono intrufolati in casa di riposo per cercare di scassinare la cassaforte. Innescato l’allarme, i cinque se la sono data a gambe. Martedì 16 nella notte ignoti, approfittando della fitta nebbia, sono entrati nella pizzeria da asporto Pizza Express in via I Maggio; anche in quest’occasione magro il bottino, solo gli spiccioli del fondo cassa. 33 FORANIA DI MOTTA Tre coppie su quattro si sposano in chiesa I GIORNALINO TRIMESTRALE a compiuto da poco un anno di vita, e ha già piantato una base solida sulla quale crescere nel tempo. Si tratta de “Il Grigio”, giornale di collegamento del patronato Don Bosco di Motta. Una testata giovane fatta da giovani che ha visto il primo numero uscire a novembre del 2005, dopo un’estate passata tra grest e campi estivi in quel di Pozzale ad inventare qualcosa di nuovo, che facesse da anello di congiunzione tra l’oratorio e l’esterno. La redazione è cre- Domenica 28 gennaio 2007 La redazione de Il Grigio sciuta pian piano. In principio, i redattori erano soltanto in cinque più don Mauro Gazzelli, oggi cappellano. Armati di carta, penne e… perché no, di una buona dose di santa pazienza (il mestiere dell’inviato, pur bello, non è facile per nessuno), i giovani redattori si sono da subito messi all’opera per Luciano Santarossa, custode del Patronato dare forma al periodico trimestrale. Che ha una struttura molto semplice essendo composto di sole quattro facciate. Niente pubblicità, ma tante notizie e notiziole su quello che succede in parrocchia. L’ultima pagina è solitamente occupata dagli annunci relativi alle attività dei gruppi che animano il patronato. Da poco la redazione si è ingrandita. Ora si compone di nove giovani, tra ragazzi e ragazze più l’immancabile don Mauro, anima e collante del gruppo. «Il motivo che ci spinge a lavorare per il giornalino – spiega una giovane redattrice – è dato dal fatto che ci piace scrivere e raccontare le cose e le persone del patronato». L’obiettivo del giornale è quello di far conoscere il patronato e tutto quello che succede al suo interno, inserendo anche, e perché no, le storie di chi presta la propria opera da dietro le quinte, accertandosi che tutto funzioni al meglio. «Un altro degli obiettivi che ci siamo posti fin dall’inizio – spiega un’altra redattrice – è quello di riuscire a coinvolgere il maggior numero di persone possibili. Farci conoscere per far conoscere. Non è facile ma almeno ci proviamo». Far entrare tanti avvenimenti in sole quattro pagine non è proprio sem- plice. Come ogni redazione seria che si rispetti, anche quella del Grigio si ritrova periodicamente per gettare le basi per il numero successivo. Decisi gli argomenti, si passa alla stesura degli articoli fino alla chiusura del giornale e alla distribuzione dello stesso, in allegato al foglietto settimanale degli avvisi. Marco Guerrato aumenta. Senza contare che una settimana prima era stato registrato un altro “colpo” presso il centrale negozio di abbigliamento “Fedrizzi” in via Ballarin. Mentre pochi giorni prima tentato furto di videogiochi alla pizzeria da Sesto, a due passi dalla Basilica. In quel frangente, fuLa Basilica di Motta rono i gestori ad accorgersi dei malviventi e a farli fuggire. Pochi giorni dopo malviventi in azione all’edicola Morettin in piazza Madonna: sottratte carte telefoniche e biglietti per la linea della corriera. «Sono episodi che ci preoccupano – ha detto il sindaco Graziano Panighel – perché avvengono spesso in piena notte e i malviventi sono organizzati. Ipotesi ronde? Stiamo lavorando per intensificare il servizio della nostra Polizia municipale. Abbiamo investito parecchio, circa 15 mila euro per i servizi notturni che, dall’inizio dell’anno, hanno superato ormai la decina. Chiaro che una volta preso chi delinque, ci aspetteremmo che sia punito e non messo in condizione di delinquere nuovamente». Gianandrea Rorato LADRI ANCHE DAI FRATI Otto furti in pochi giorni a Motta Nella stessa giornata un ex carcerato ha cercato di estorcere, senza successo, pochi euro ad un mottense. Venerdì poi colpo alla profumeria Giorgio in via Nardini; utilizzando un bidone della spazzatura rubato in via Tommaseo, ignoti hanno rubato in pochi secondi due scaffali di profumi di valore, per un bottino da circa cinquemila euro. Sempre venerdì in serata malviventi sono entrati anche nel convento dei frati, in un’area in fase di ristrutturazione. Non avrebbero portato via nulla, ma è chiaro che la preoccupazione a Motta l par roco par rocchie deldi Motta, la forania, che monsignor Ricontano un tono Br useghin, tale di 19 mila ha snocciolato 730 abitanti. Il i dati 2006 per dato, che va rila par rocchia ferito al periomottense. Sodo 1999-2004, no stati 59 i dice che una battesimi Il parroco mons. Bruseghin coppia su quat(contro 50 tro (24,5%) scedell’anno scorso) men- glie di non sposarsi in tre 85 le prime confes- chiesa. In questo periosioni (60 nel 2005). Ses- do, infatti, in totale sosanta le prime comu- no stati 555 i matrimonioni, dato che que- ni, di cui 419 religiosi e st’anno dovrebbe cre- 136 civili (a Motta 158 scere di circa il 30%. religiosi e 62 civili). «Il Ben 72 sono state le dato che salta all’occhio cresime, solo 18 i ma- in quest’ultimo periodo trimoni religiosi, quota – ha concluso monsiin ribasso (ma già nel gnor Br useghin – è 2000 furono 17). però come, al di là dei Una statistica per tut- matrimoni religiosi o ta la forania mottense è civili, avanzino le uniostata stilata dalle 13 ni di fatto». (GR) Il nome? Un’idea di don Mauro I l nome del giornale, “Il Grigio”, nasce da un’idea piuttosto carina di don Mauro Gazzelli (nella foto). Spiega il giovane sacerdote: «Il Grigio è come un cane portentoso, alto più di un metro, che salvò più volte la vita di don Bosco in circostanze del tutto strane. In un libro, il Grigio viene definito come: un grigio cagnone pronto a comparire ogni qualvolta qualcuno mette in serio pericolo la vita di san Giovanni Bosco». O magari del patronato a lui intitolato. “Ci piace raccontare le cose e le persone del Don Bosco” 34 Domenica 28 gennaio 2007 e L’AZiON Opitergino / Mottense ODERZO E MOTTA NEMICIAMICI SI LITIGA SUI POMPIERI DOPO TANTE ALLEANZE PASSATE S Il Torresin in piazza Grande a Oderzo e lo spirito di campanile si mantiene su toni goliardici, nulla da eccepire, anzi. Perché un pizzico di competizione può anche essere uno sprone a far sempre meglio. Ma quando il campanile s’intrufola nella politica... Fra Oderzo e Motta di Livenza l’antica rivalità goliardica si è acuita nel caso della nuova caserma dei pompieri, attualmente a Motta. Mentre i mottensi discutevano su dove costruirla – in zona Motta Nord, si è alla fine deciso –, gli opitergini hanno messo becco e proposto: potremmo farla anche a Oderzo, sarebbe una collocazione più centrale rispetto ai comuni da servire. Anche in questo caso l’area è stata individuata: dietro il cimitero. È scoppiata la polemica. Le braci, che sembravano essersi sopite passata la vicenda dell’ospedale, si sono riattizzate. E anche tra i commercianti, o alme- QUI ODERZO Montagner: non ha senso il campanilismo D ice Sandro Martin, capogruppo dell’Ulivo, la forza di centrosinistra opitergina: «È vero che fra Oderzo e Motta c’è sempre stata una certa rivalità. E questo, per certi versi, ha portato a dei risultati positivi. Ad esempio a Motta di Livenza va riconosciuto un dinamismo superiore a Oderzo. Ma le città del nostro comprensorio hanno il dovere di confrontarsi e di discutere su ciò che è più utile per i cittadini. Le proposte vanno fatte seguendo il buonsenso». Secondo il sindaco di Oderzo Pietro Dalla Libera portare avanti la bandiera della centralità di Oderzo «non vuol dire aumentare il campanilismo ma collaborare con gli altri Comuni». In Francesco Montagner tal senso va vista, spiega il sindaco, la proposta di collocare a Oderzo la nuova caserma dei Vigili del fuoco. «Abbiamo dato la nostra disponibilità – sottolinea Dalla Libera Bepi Covre – non per metterci in competizione con Motta, ma per dire che non rinunciamo a quello che può essere un ruolo di Oderzo a servizio della comunità. Le autorità suSandro Martin periori decideranno se va bene che sia O- Pubblichiamo estratti di un intervento-provocazione dell’ex sindaco di Oderzo Fulgenzio Zulian B arcellona ha un milione e mezzo di abitanti ed è amministrata da 30 figure istituzionali; Napoli, stessi abitanti, ne ha 460. La Provincia di Treviso solo per lo staff di presidente Muraro e assessori occupa una cinquantina di persone; molte di più della Provincia di Milano che ha cinque volte gli abitanti. Dopo le ultime elezioni il numero degli assessori provinciali è aumentato da 8 a 12, e tutto ciò costa alla comunità un milione di euro. (...)E gli enti di secondo grado, come i vari Consor- ZULIAN “Passiamo da 14 a 4 Comuni nel nostro comprensorio” zi? Enti che sono composti da centinaia di rappresentanti. (...). Tutto questo apparato ha dei costi altissimi. (...) Nessuna forza politica può chiamarsi fuori da questo andazzo. (...) Quali soluzioni si propongono a livello locale? Eccole: abolire la Provincia; accorpare i piccoli Comuni; ridurre i rappresentanti negli enti erogatori di servizi; sostituire i consigli di amministrazione degli enti derzo o se va bene che rimanga a Motta. Per noi va bene comunque, l’importante è aver fatto il nostro dovere». Assai critico sulla proposta di caserma a Oderzo Bepi Covre, già sindaco di Oderzo e, ancor prima, consigliere comunale a Motta di Livenza: «Sembra di rivedere un vecchio film in bianco e nero con la solita trama di guerra fra i due municipi. Sembra di rivedere le estenuanti, stucchevoli diatribe tra Motta e Oderzo. Pratica dannosa e pericolosa per l’assetto politico complessivo del territorio opitergino-mottense». «Sono convinto – aggiunge Francesco Montagner, assessore all’Ambiente di Oderzo nonché imprenditore nel settore del mobile – che queste schermaglie siano inutili. Bisogna pensare a cos’è meglio per i cittadini in un’ottica di razionalità. Nella nostra epoca, a livello amministrativo, il campanile non deve più esistere». Annalisa Fregonese comunali con una figura commissariale nominata dal sindaco. (...) Oggi è di grande attualità il problema della sicurezza. Tentiamo di fare un ragionamento razionale distaccandoci per un momento dai “campanili”. Nel nostro comprensorio ci sono 14 Comuni. Accorpiamoli in 3-4 realtà, garantendo a tutti rappresentanza in assemblea e giunta, così pure ufficio anagrafe e stato civile per registrazioni e certificazioni; tutto il resto accorpato nelle realtà individuate. Il personale in esubero, riqualificato e con un po’ di buona volontà, potrebbe essere utilizzato per la sicurezza e la salvaguardia del territorio. Fulgenzio Zulian no alcuni di essi, pare riemergere da sotto terra l’ascia di guerra. Eppure nei quindici anni appena trascorsi si è assistito ad importanti interventi che hanno visto collaborare insieme Oderzo e Motta di Livenza. È stata affrontata la spinosa questione della viabilità sulla strada regionale Postumia, sulla quale, da decenni, non venivano eseguiti interventi per la messa in sicurezza. Si è provveduto alla riorganizzazione degli ospedali, degli istituti scolastici superiori. Esempi di collaborazione, insomma, ce ne sono. I politici che oggi intervistiamo confermano la volontà di mantenerla. Ma come ricorda qui sotto l’ex sindaco di Oderzo Fulgenzio Zulian, superare il campanile Oderzo-Motta non è che il primo passo. I successivi sono fatti di sinergie tra i comuni (compresi quelli più piccoli) e di riduzione di enti. E di poltrone. QUI MOTTA DI LIVENZA Orlando: perché dipendere da loro? da Oderzo. Un tempo per l’ospedale, un’altra volta per i Vigili del fuoco, ora per il commercio. Non capisco ad esempio, perché il presidente dell’ABruno Orlando scom Bruno Andreetta è giunto a Motta per dirci cosa dovevamo fare. Credo che il commercio a Motta sia totalmente autonomo da Oderzo». Graziano Panighel, sindaco «Credo che Oderzo non dovrebbe pensare a trasferire la caserma dei Vigili del fuoco da Motta a Oderzo. Un po’ per ragioni storiche, infatti da sempre a Motta ci sono i pompieri; un po’ anche per ragioni logistiche, come la presenza da noi di una grande zona industriale e la vicinanza dell’autostrada. Oderzo dovrebbe fare altre battaglie, certamente non questa». Bruno Orlando, commerciante «Mi infastidisce che in ogni occasione Motta sembra sempre dipendere La facciata del municipio in piazza Luzzatti a Motta scritti all’associazione. Credo che lavorare in sinergia con l’Ascom sia fondamentale per la crescita del settore. Però stiamo organizzando una serie di iniziative come la costituzione di un gruppo autonomo di commercianti mottensi». Arnaldo Brunetto, ex vicepresidente della Provincia. «Credo che le voci sul trasferimento dei Vigili del fuoco a Motta abbiano un fondamento serio. Spero però vivamente che questo cambio non avvenga, per tutta una serie di ragioni, anche tecniche, che vedono Motta ancora sede più che adatta». Milko Capraro, ex calciatore sia a Motta che a Roberto Zam- Oderzo Roberto Zampieri pieri, commercian«Quando giocavo a te di Motta e con- Motta i derby con l’Opisigliere Ascom a O- tergina erano sempre particolarmente sentiti. Quanderzo «Credo che l’Ascom di Oderzo sia fondamentale per il nostro commercio. Anche perché a Graziano Panighel Motta 122 commercianti su 200 sono i- C’ era una volta una sana rivalità fra Oderzo e Motta. La si percepiva nelle osterie, sui campi da calcio, alle sagre. Agli opitergini qualche mottense affibbiava il soprannome di “scorzeti”; da Oderzo si guardava con un certo snobismo ai vicini di casa. Ma queste schermaglie sul piano amministrativo non hanno ragione di essere. Perché è assurdo fare paragoni. Popolazione: Oderzo è quasi il doppio A Oderzo i dati anagrafici riferiscono che la popolazione è di 19 mila 314 abitanti, mentre a Motta di Livenza rasenta gli 11 mila. Dunque gli opitergini sono quasi il doppio: logico che abbiano idee, progetti e po- CONFRONTI Oderzo&Motta, così vicini e così diversi tenzialità diverse. Vocazione: mercato vs industrie Oderzo è sempre stata punto focale di traffici commerciali, di scambi, di servizi. Lo dimostra, ad esempio, il suo mercato agricolo. A Motta di Livenza si è sviluppato fortemente lo spirito imprenditoriale veneto, che ha dato vita ad una zona industriale tra le più estese della Marca. Beni comuni do invece giocavo a Oderzo, le gare con l’allora Liventina, comunque molto importanti, forse erano sentite un poco meno in spogliatoio». Gianandrea Rorato C’è stata in passato la lunga diatriba riguardante l’ospedale. Ad esempio il reparto di Maternità da Oderzo venne trasferito a Motta per essere poi riportato a Oderzo (quant’è costata quest’operazione ai cittadini?). A Motta ora c’è l’ospedale ad alta riabilitazione pubblico-privato. I cui servizi sono utilizzati con frequenza anche dagli opitergini. Un Pat oltre il campanile Ora una nuova spinta a superare il campanile dovrebbe giungere dal Pat, il piano di assetto territoriale. Sostituisce e supera i vecchi piani regolatori e dovrebbe essere elaborato a livello sovracomunale. (AF) e L’AZiON Opitergino GIOVANE MADRE MORTA SCUOLA MATERNA DI MANSUÈ Colfrancui piange L’aiuto infine arriva: Laura Gallinelli ma dalla Regione “M amma, perché gli altri piangono quando ti vedono?”. Chiedeva così, ci hanno detto, la piccola Giulia Bevilacqua, 5 anni. Ora mamma Laura non potrà più risponderle: venerdì 19 in parrocchia a Colfrancui le è stato dato l’estremo saluto con un partecipatissimo funerale. Laura Gallinelli, in Bevilacqua, residente in via Comunale, impiegata alla ditta Futura, è morta all’età di 32 anni. Il tumore che l’aveva colpita 4 anni prima ha prevalso. Del resto, già a febbraio 2006 i medici le avevano dato un mese di vita: ma lei aveva resistito, malgrado la chemioterapia ad Aviano, malgrado le tante medicine, malgrado i disturbi e il dolore che la consumavano, fino a ridurla a meno di 40 kg. Eppure, racconta chi le è stato vicino, accettava la malattia con serenità e con grande fede. Sorrideva. Si domandava cosa poteva fare per gli altri. Ha pregato molto, du- Genitori in coda di notte per le iscrizioni alla materna di Mansuè rante la malattia, e molto hanno pregato con lei i genitori, i parenti, la famiglia di suo marito Flavio, da sempre assidua frequentatrice della parrocchia di Colfrancui. Pur negli ultimi mesi Laura aveva anche trovato la forza di frequentare la chiesa e il coro, e anche di andare a trovare il suo ex parroco don Vittorino Mason, ora a riposo a Tarzo, che ne ha tracciato il ricordo nella messa di esequie. «È stata una bella testimonianza, di una donna molto forte, e credente», aggiunge don Sante Modolo, da pochi mesi parroco di Laura e della sua famiglia. (TB) D ovrebbe ammontare a circa 61 mila euro il contributo che la Regione Veneto ha stabilito di assegnare alla parrocchia di Mansuè, in seguito alla richiesta inoltrata lo scorso anno per il progetto di ampliamento della scuola materna. Una buona notizia, che dovrebbe aiutare a calmare le polemiche sorte in seguito all’esclusione di quasi una ventina di bambini dalle iscrizioni per il prossimo anno. A Mansuè tutti sono concordi su di un punto: era prevedibile che i bambini aumentassero di numero, visto il notevole sviluppo edilizio che ha conosciuto la comunità negli ultimi cinque anni. Una crescita positiva, ma che ha comportato delle conseguenze sul piano sociale. Diversi genitori di Mansuè si sono rivolti intanto al vicino asilo di Portobuffolè. Nel quale i bambini di altri paesi vengono accolti, ma con l’impegno che essi vi trascorrano tutti e tre gli anni. Perché la continuità è un aspetto fondamentale per la vita di un bambino. Annalisa Fregonese RUSTIGNÈ: I biglietti vincitori della lotteria dell’Advar A lla sede dell’Advar di Oderzo a Rustignè sono stati estratti i vincitori della lotteria benefica dell’associazione, “La solidarietà come un mosaico”. Il ricavato della vendita dei biglietti servirà a sostenere le attività e i servizi di assistenza, formazione e cultura che l’Advar svolge nel territorio opitergino e mottense. Ecco i numeri dei biglietti che si sono aggiudicati i primi cinque premi: 1) n. 13750, vince uno scooter; 2) n. 2390, vince un computer; 3) n. 3648, vince una bici; 4) n. 10251, vince un’autoradio; 5) n. 1432, vince un televisore. L’elenco completo dei vincitori è su www.advar.it. È stato bandito dal Comune di Oderzo un concorso speciale per l’assegnazione in locazione di 18 nuovi alloggi Ater in via Roma, che saranno pronti nel 2007. I 18 alloggi sono riservati a candidati che abbiano superato il 60º anno di età alla scadenza del termine fissato per la presentazione delle domande e a nuclei familiari composti da un numero massimo di due persone; o da un massimo di tre persone, nel caso sia presente un soggetto portatore di handicap. Bisogna inoltre aver risieduto a Oderzo da almeno 15 anni, anche non continuativi. Le domande si possono presentare fino al 14 febbraio; moduli disponibili presso i Servizi Sociali del Comune, aperti lunedì e venerdì dalle 9 alle 12.15; mercoledì dalle 9 alle 12.15 e dalle 15 alle 18. ci casalinghi, che saranno venduti sotto il portico della chiesa dopo le celebrazioni. Il ricavato andrà all’Aifo, in occasione della Giornata mondiale dei lebbrosi. Alle 14.30, allo stadio Opitergium, per la 19ª giornata del campionato di calcio Eccellenza girone B l’Opitergina sfida il Romano d’Ezzelino. Dalle 15 alle 17.30 nelle sale del Duomo incontro del percorso vocazionale per famiglie con il vescovo Giuseppe (nella foto). Alle 17.30, al palasport, per U na tavola rotonda su “I disturbi del comportamento alimentare”. La propone l’Agesc (associazione genitori scuole cattoliche) legata al collegio Brandolini Rota per sabato 27, alle 16, a palazzo Foscolo (nella foto) a Oderzo. Oltre a rappresentanti politici di Regione e Provincia e Comune interverranno gli specialisti Pierandrea Salvo, Erika Baldissera, Giuliana Grando, Gerardo Favaretto, Agostino Paccagnella e Maria Rita De Faveri. Con loro anche Martina Moras, ex allieva del Brandolini e autrice del libro “Senza nome”, in cui racconta la sua personale e dolorosa esperienza di anoressia. ODERZO: Raccolta di generi alimentari proposta da scout e Omg MANSUÈ: Festa dell’oratorio D omenica 27 si svolge a Mansuè la Festa dell’oratorio, data la vicinanza con la solennità di San Giovanni Bosco. La messa delle 9.30 a Basalghelle sarà animata dai ragazzi del catechismo; quella delle 11 a Mansuè dal Coro Ragazzi. Nel pomeriggio alle 14.30 Festa dell’oratorio con giochi, tornei e un rinfresco. NUOVI ALLOGGI POPOLARI FONTANELLE / TUTTI I CORSI DISPONIBILI IN VIA ROMA DEL CENTRO GIOVANI DOMENICA 28 A Ca’ Lozzio di Piavon chiude la personale di Cesco Magnolato. Orari: 10-12 e15-24, chiuso lunedì e martedì. A San Vincenzo: gara di dol- 35 ODERZO: Anoressia e dintorni, conferenza dell’Agesc Ha vissuto la sofferenza con grande fede SABATO 27 Alle 19, in Duomo, messa in memoria dei caduti di tutte le guerre. Organizza la sezione Ana di Oderzo nell’anniversario della battaglia di Nikolajewka. Alle 20.45, al palasport di Oderzo, la Pmp sfida per il campionato di pallacanestro il Ravenna. Domenica 28 gennaio 2007 C ome sempre ricca la proposta di corsi del Centro Giovani e Informagiovani di Fontanelle. Quattro i corsi di informatica, tutti da 30 ore: uno di base, uno di secondo livello, poi Autocad 2d e 3d. In ambito artistico, spazio ad acquerello (già avviato), arredamento e design d’interni (8 incontri serali a partire da lunedì 5 febbraio), burattini e fumetti, con un corso gratuito per giovani e ragazzi che però inizierà solo a maggio 2007. Prima ci si iscrive e più facile è trovare posto. Per informazioni rivolgersi al Centro, aperto lunedì e mercoledì dalle 14.30 alle 18.30, telefono 0422-809229, [email protected]. Oppure alla biblioteca, aperta martedì, giovedì e venerdì dalle 14.30 alle 18.30, telefono 0422-809291. la 14ª giornata del campionato di pallavolo, la Lae Electronic Oderzo sfida l’Anaune Pallavolo Cles Trento. ciale, promossa dalla diocesi sul tema “La nuova costituzione europea”. Relatore: professor Sandro De Nardi. LUNEDÌ 29 Alle 20.30, al centro parrocchiale del Duomo, quattordicesimo incontro della scuola di formazione all’impegno caritativo e so- VENERDÌ 2 Alle 21, al cinema Turroni, continua la seconda parte del cineforum 2006/07 con Flags of our fathers di Clint Eastwood (Usa 2006). Ingresso 4 euro. Alle 21, nella sede del Cai di Fratta, presentazione del corso di arrampicata organizzato dalle sezioni di Oderzo, Ponte di PiaveSalgareda e Motta di Livenza. Farmacia di turno: Favero, via Garibaldi 18, telefono 0422-207790. L’ Operazione Mato Grosso e il gruppo Agesci Oderzo 1 (nella foto) organizzano per il 3 e 4 febbraio a Oderzo una raccolta di generi alimentari. Verranno raccolti viveri a lunga scadenza: pasta, riso, zucchero, olio di semi, farina, scatolame, alimenti per bambini. I viveri saranno inviati tramite container su nave alle missioni dell’Omg sulle Ande in Perù e saranno utilizzati per aiutare i poveri che si rivolgono alle parrocchie e ai centri di volontariato e per pagare i padri di famiglia che lavorano nelle cooperative delle missioni. Nel pomeriggio di sabato 3 febbraio dalle 15 alle 19 e nella mattina di domenica 4 dalle 9 alle 12 i ragazzi degli scout e dell’Omg raccoglieranno gli alimenti porta a porta, ma è anche possibile depositare direttamente quanto richiesto al patronato Turroni sabato pomeriggio e domenica mattina. Si accettano anche offerte in denaro per contribuire alle spese di spedizione del container. Chiunque voglia dare una mano può recarsi, durante la raccolta, al patronato Turroni, dove ci saranno volontari pronti a coinvolgerlo. (GdB) MANSUÈ: Corso di decoupage con la Libera Università L a Libera Università di Mansuè organizza un corso di decoupage in 4 lezioni per imparare a realizzare composizioni pasquali e oggetti di bigiotteria. Primo incontro martedì 13 dalle 20.30 alle 22.30 in biblioteca a Mansuè. A questa sede rivolgersi anche per informazioni: martedì dalle 10 alle 12, giovedì dalle 20.30 alle 22, venerdì dalle 17.30 alle 19.30. Telefono 0422-741951. PARROCCHIA DI SAN VINCENZO: Iscrizioni per la gita a Trieste R imarranno aperte ancora per poco le adesioni per partecipare al pomeriggio a Trieste organizzato dalla parrocchia di San Vincenzo per il 18 marzo al Politeama Rossini, dove si assisterà alla rappresentazione teatrale dello “Slava’s SnowShow” di Slavan Ronunin. Per informazioni rivolgersi al parroco. 36 Domenica 28 gennaio 2007 CANEVA / Arrivano due rotatorie Nuova piazza bella ma costosa È la piazza di Caneva l’oggetto principale del più recente contendere fra il sindaco Mirto Monte e i gruppi che lo sostengono da una parte, e Coan e chi condivide le sue idee dall’altra. Il dibattito su questo e altri temi è stato riattizzato proprio sotto le feste natalizie dalla diffusione in tutte le case di “Caneva in Comune”, organo di comunicazione ufficiale del Comune, e da “Caneva alla specchio”, foglio curato dall’opposizione, giunto al suo secondo numero, in cui l’opposizione vorrebbe che i canevesi si rispecchiassero, appunto, ritrovando per così dire se stessi. A marzo il progetto Prima di tutto i dati: il progetto preliminare di sistemazione della piazza di Caneva è già stato approvato, il progetto esecutivo sarà pronto presumibilmente per marzo. È diviso in due lotti (il primo dalla scuola materna all’incrocio, il secondo dal tiglio alla strada per il castello) e mira ad una riorganizzazione e riqualificazione degli spazi. Il primo lotto prevede l’eliminazione di un distributore e di una vecchia pesa inutilizzati, per far posto ad una zona ecologica interrata; la realizzazione di due rotatorie che sostituiscano i semafori e di un’isola pedonale con selciato, file di tigli, percorsi; la sistemazione della salita alla chiesa parrocchiale e del sagrato. Verrà inoltre gua- PIANZANO / RINGRAZIAMO IL SIGNORE: CI HA DATO UN NONNO SPECIALE “Non si perdono mai coloro che amiamo, perché possiamo amarli in Colui che non si può perdere”. aro nonno Ezio, un anno è passato dal triste giorno in cui ci hai lasciato. È stato un grande dolore, perché sono venuti a mancare il tuo sorriso e la tua generosità. Noi ti abbiamo sempre amEZIO BOLZAN n. 12.4.1940 - m. 29.1.2006 mirato per il coraggio e la serenità con cui hai saputo affrontare le sofferenze della tua malattia. Anche se avremmo voluto fare un altro po’ di C cammino insieme a te, ringraziamo il Signore per averci dato un nonno speciale. Ti pensiamo felice nella luce di Dio e affidandoti a Lui ti chiediamo di continuare a vegliare sulla nonna e su tutti noi, a proteggerci dal Cielo perché ci hai amato, perché ti abbiamo amato. I tuoi nipoti Yari, Ambra, Federico Una messa in suffragio sarà celebrata domenica 28 gennaio nella chiesetta di Levada. CHIARANO / RICORDO GRATO DELL’ARCIPRETE DON MARIO PIGATTI I l giorno 1 febbraio ricorre il quarto anniversario del ritorno al Padre dell’arciprete monsignor Mario Pigatti. La parrocchia di Chiarano, che è stata per quarant’anni la sua famiglia, cui si è dedicato sino alla fine, ne rinnova il ricordo a quanti hanno beneficiato del lungo ministero sacerdotale in questa e nelle comunità della diocesi dove l’obbedienza lo aveva chiamato ad essere apostolo del Vangelo. Lo ricorda in modo Mons. MARIO PIGATTI par ticolare alla vigilia dell’inaugurazione del nuovo oratorio, con la riconoscenza per averlo avuto primo tra i benefattori e sente di poter con- e L’AZiON Friuli / Memorie tare sempre sulla sua protezione di padre e Pastore soprattutto per il futuro di quest’opera realizzata per il bene delle giovani generazioni. In unione all’af fezionato don Mario Dall’Arche e ai missionari chiaranesi in terra d’Africa eleva la preghiera di suffragio implorante il premio promesso al ser vo buono e fedele. Giovedì 1 febbraio, alle 16 a Chiarano, l’arciprete don Giancarlo Tondato celebrerà la Messa di anniversario. dagnato lo spazio necessario alla fermata e alle manovre delle corriere. Tutto ciò comporterà, però, la perdita di alcuni posti macchina, compensata con la realizzazione del secondo lotto, nella cui area verrebbe spostato il mercato del venerdì. Coan: le priorità sono altre Dati, questi, su cui i canevesi, a sentire Coan, non sono sufficientemente informati. «Sarebbe bellissimo – commenta il capo dell’opposizione – realizzare quest’opera con cui il primo cittadino intende lasciare il suo segno. Però, con i soldi dei cittadini prima si devono fare altre cose. Il Comune deve contrarre un mutuo VENERDÌ 26 Alle 20.30, a Brugnera, si riunisce il consiglio comunale. Dalle 21, agli impianti di birillistica di Cavolano di Sacile, prosegue la prima giornata della 22ª edizione del “Torneo invernale Friuli”, con otto formazioni. Alle 21.30, al Caffè Commercio a Sacile, concerto rock e pop con Sara Gerometta e Andrea Mazzer. di venti anni, senza che nessuno ne sappia niente. 250 mila euro andranno solo all’architetto». Il costo, in effetti, è elevato: 2 milioni e 750 mila euro in tutto, di cui 1 milione e 80 mila per il primo lotto, 700 mila per il secondo; e si tratta di numeri che facilmente potrebbero aumentare. Monte: ci aiuta la Regione «Stiamo lavorando su diversi fronti, come il restauro di villa Frova, la strada per Fratta, i lavori a Sarone – ribatte Monte –, ma la piazza è un luogo fondamentale e la nostra è proprio “sgangherata”. Inoltre, è previsto il contestuale rifacimento dei tratti di rete fognaria, idri- MARTEDÌ 30 Alle 21, a palazzo Ettoreo di Sacile, presentazione della rassegna “Concerti a palazzo”, organizzata dall’Ensemble Serenissima, a cura del direttore dell’Accademia musicale, Mario Zanette, con la presenza del violinista Baldini e del pianista Turrin. MERCOLEDÌ 31 Alla biblioteca civica di Brugnera ha inizio il corso di spagnolo a- ca e di pubblica illuminazione. Avremo dalla Regione un contributo di 32 mila euro per venti annualità; lo scorso anno abbiamo avuto un avanzo di 87 mila euro e pensiamo di investirlo così». «E l’acquedotto, le piste ciclabili, la zona industriale, artigianale e commerciale? – rincalza Coan –. Le attività prospicienti la piazza non saranno certo avvantaggiate dalla diminuzione dei parcheggi». Gli esercenti su questo punto in effetti sono preoccupati. Forse perché non conoscono il progetto nei dettagli, come dicono? In effetti della nuova piazza su “Caneva in comune” non si fa parola. Maria Pia Arpioni vanzato, organizzato dall’Associazione culturale Attivamente. Per informazioni, telefono 0434613112. Dalle 20.30 alle 22, all’oratorio parrocchiale di Caneva, incontro di formazione biblica sui Vangeli delle origini di Gesù di Matteo e Luca. Farmacie di turno: Romor, via Garibaldi 21, Sacile, telefono 043471331; Querini, via della Chiesa 5, Villanova, telefono 0434-622033. FALZÉ DI PIAVE SALSA DI VITTORIO V. REFRONTOLO PIERANGELO BREDA n. 30.8.1966 - m. 3.2.1992 Carissimo Pierangelo, veglia dal Cielo su tutti noi, in particolare sulla tua mamma e sul tuo papà; fai sentire loro il calore del tuo abbraccio filiale, nella preghiera a nostro Signore. ALBERTINA LONGEGA GENOVESE m. 31.12.2006 È ritornata alla Casa del Signore, serenamente come ha vissuto, l’ultimo giorno dell’anno. Nel cuore sempre e per sempre, i figli Ada, Letizia, Grazia e Renato. Nel trigesimo sarà celebrata una messa mercoledì 31 gennaio, alle 17, nella chiesa parrocchiale di Salsa. MARCELLA FREGOLENT in DELLA COLLETTA n. 12.10.1932 - m. 30.1.2003 Sono trascorsi 4 anni da quando ci hai lasciati, ma sei sempre presente nei nostri pensieri e nelle nostre preghiere. Con amore la tua famiglia. RAMERA COL SAN MARTINO ANZANO ANGELO PASQUALETTO n. 8.2.1916 - m. 31.1.2000 Il vuoto che hai lasciato è sempre grande, ma ci consola la certezza che un giorno ci riabbracceremo. Sei nei nostri cuori. Moglie, figli e parenti. BONAVENTURA MEROTTO n. 7.6.1927 - m. 31.1.2003 A quattro anni dalla tua scomparsa sei sempre nei nostri cuori. La moglie, i figli e le nuore, il fratello e le sorelle. PIO DE LUCA n. 9.7.1914 - m. 30.1.2005 Vogliamo ricordarti nel secondo anniversario della tua scomparsa. I tuoi cari. IL VITTORIESE D’ADOZIONE HA REGALATO ALL’ITALIA LA PRIMA MEDAGLIA D’ORO VINCENDO LO SLALOM GIGANTE Pieruz d’oro alle Universiadi Q uasi quattro anni fa, questa stessa pagina ospitava un’intervista di Tommaso Bisagno ad un giovane promettente sciatore vittoriese d’adozione, prossimo ad entrare nella categoria assoluta della sua disciplina. Oggi scriviamo di Aronne Pieruz per raccontarne la vittoria della medaglia d’oro nello slalom gigante alle Universiadi in corso a Torino. A Bardonecchia Pieruz ha portato la prima medaglia d’oro all’Italia, godendo per questo di citazioni su tutta la stampa nazionale. E dire che non era nemmeno in piena forma, visto quel problema al- P oco oltre il giro di boa di metà stagione, è arrivato il momento di fare il punto della situazione sulle squadre diocesane che militano nei campionati che vanno dalla serie D alla Promozione in Veneto ed in Friuli Venezia Giulia. In serie D se la passano a meraviglia Sacilese (seconda dopo le sette vittorie consecutive) e Tamai (quarta). Le due compagini dell’Alto Livenza fino a questo punto della stagione hanno dato prova che l’aria di alta classifica è sana e non dà problemi di nessun tipo. Luci ed ombre nel gi- la schiena che ne ha condizionato il rendimento e gli allenamenti fino a Natale. Poi, invece, un’apparizione in Coppa Europa in Francia (29° e 41°) e il garone di giovedì scorso: già in testa alla prima manche, Aronne non perde la concentrazione, e allunga in suo distacco, chiudendo con quasi 9 decimi di secondo (un’eternità) sul ceco Filip Trejbal, di cui sentiremo sicuramente parlare, visto che tre giorni dopo ha pure vinto lo slalom speciale (nel quale Pieruz è arrivato T orna domenica 28 il cross “Città della Vittoria”, classica della corsa campestre giunta alla ventiduesima edizione. La gara internazionale è valevole come quarta prova del “Grand Prix Nazionale di Cross” oltre che per il campionato regionale societario cadetti e ragazzi, assoluto e master, e per il campionato societario provinciale giovanile. Gli atleti si daran- no battaglia, come al solito, sul tracciato disegnato all’interno dell’area Fenderl a Vittorio Veneto con inizio alle 9.30. Rispetto alla tradizione cambia l’ordine delle gare, con gli esordienti immediatamente prima delle gare internazionali che partono alle 12.15 (femminile) e alle 12.40 (maschile). Chiude la giornata il plotone degli amatori (13.15). MONDO CAI Aronne Pieruz in gara (sopra) e con la medaglia d’oro vinta alle Universiadi tredicesimo). Accreditato dei migliori punteggi alla vigilia, Pieruz non si è lasciato trasportare dall’entusiasmo. Ma la calma dev’essere sua virtù, a giudicare dall’aplomb con cui ci ha risposto quando lo abbiamo raggiunto al telefono, pochi minuti dopo aver saputo dall’Ansa della sua vittoria. «Una bella soddisfazione: non me lo aspettavo, perché lo sci è fatto di attimi e di episodi - ha commentato il campione.- Dopo la prima man- che ho cercato di mantenere calma e concentrazione ed è andata bene». Poche parole, tanti fatti. Festa grande anche in casa Nottoli, la sua società di origine, prima di passare alla Forestale: Carlo Ceccato, il suo vecchio allenatore, è stato uno dei primi a raggiungerlo al cellulare, appena finito di raccogliere i paletti dopo l’allenamento lassù a San Vito. Dove sta già cercando i Pieruz i domani. Alessandro Toffoli IL PUNTO SUI CAMPIONATI ta chi sta meglio sono la neopromossa Ardita Moriago ed il Vittorio S.M. Colle, che chiudono il quartetto delle squadre che ad oggi parteciperebbero ai playoff per il passaggio in Eccellenza. Poco lontana dalla zona buona per il passaggio di categoria c’è la Liber tas Ceggia, una squadra piena di giovani interessanti che alla lunga possono dire la loro. Zona rossa, che più rossa non si Nel calcio volano le squadre altoliventine rone B dell’Eccellenza in Veneto. Union CSV, LiaPiave e LiventinaGorghense F.M. se la passano bene o quasi: l’Union è a ridosso delle due battistrada, il Liapiave viaggia tranquillo a metà classifica e la neopromossa LiventinaGorghense F.M. è fuori dalla zona rossa che significa playout. Chi se la passa davvero male sono PODISMO: domenica 28 il cross internazionale “Città della Vittoria” il Cordignano, passato dalla cura Casagrande alla cura Tormen, e l’Opitergina che a Piombino Dese ha visto l’esordio di mister Franco al posto di Piovanelli, costretto a fare le valigie dopo il pareggio interno contro il Favaro. In Friuli vola il Sarone di mister De Pieri, dominatore del girone. In Promozione vene- Con la Cooperativa Mazarol domenica 28 si va a camminare tra le acque ghiacciate nel canyon. I temerari escursionisti, armati di piccozza e ramponi, partono alle 9 dalla piazza di Trichiana. La gita, organizzata in collaborazione con le Guide Alpine, fa tappa a S. Antonio di Tortàl, Calcherola, Brent Grande e Brent Rizzo. Della serie escursioni con gli sci, ma anche senza, la sezione Cai di Sacile propone domenica 28 una puntata in Pian Cansiglio, a casera Mezzomiglio. Gita mozzafiato con la sezione di Conegliano che sabato 27 e domenica 28 si dedica alla traversata dall’Alto Adige all’Austria attraverso Val Anterselva, Defereggertal e Virgental. Ma le sorprese non finiscono qui. Venerdì 26 presso la sede Cai verrà presentato il corso di sci che si svolgerà dal 1 febbraio, giorno di chiusura delle iscrizioni, all’11 marzo. Angela Deganis può, per la neoso. Diverso il dipromossa Porscorso per la comtomansuè e la pagine solighese. Cominciato il Pievigina. La campionato sotto compagine lile cure di mister ventina, che aveFiorin, è passata va cominciato il campionato con Ilario Restiotto (Tamai). Sotto nel giro di pochi i migliori auspiil Vittorio SM Colle mesi, se non di poche settimane, ci, sotto la guida di mister Antoniazzi, si è dalle mani di De Giusti a persa per strada. Ma nul- quelle di Trevisan. Marco Guerrato la è ancora compromes- 38 Domenica 28 gennaio 2007 e L’AZiON Mostra storica GRANDE AFFLUENZA ALLA MOSTRA STORICA PROMOSSA DA L’AZIONE A CONEGLIANO Mostra: che numeri! S i apre venerdì 26 gennaio la serie di conferenze programmate a margine della mostra “90 anni d’Azione”, promossa dal nostro settimanale diocesano e organizzata con Astarte Ser vizi Culturali e con la partecipazione della Città di Conegliano. Alle 18, nella sala conferenze di palazzo Sarcinelli, il professor Giuliano Galletti relaziona sul tema “L’anno dell’invasione (1917-1918)”. Alla conferenza segue la visita guidata alla mostra. È già un successo di pubblico, intanto, la mostra storica attraverso immagini, filmati e pagine del giornale diocesano “90 anni d’Azione”. La ricca esposizione di palazzo Sarcinelli, articolata su un centinaio di pannelli illustrativi che riempiono i cinque livelli del prestigioso contenitore culturale coneglianese, infatti, nel primo weekend di apertura è già sta- ta visitata da 200 persone. A beneficio dei visitatori è stata predisposta una guida audio che illustra i contenuti di ciascuna sezione della mostra. La guida verrà consegnata, a chi lo desidera, all’ingresso della mostra. È in vendita al costo di 5 euro, invece, il cd-rom che documenta una parte del materiale (circa 200 fotografie e stralci di articoli de L’Azione) consultabile dal vivo alla mostra di palazzo Sarcinelli. Si può richiedere il cd-rom alla mostra oppure alla sede de L’Azione a Vittorio Veneto. A disposizione delle scuole, inoltre, vengono proposti tre diversi laboratori attivati per rendere più coinvolgente ed interessante la visita all’esposizione. Gli insegnanti interessati possono prenotare o ricevere notizie sui laboratori della mostra “90 anni d’Azione” telefonando al 3476428685. In occasione dell’apertura della mostra storicofotografica de L’Azione, inoltre, il prossimo 16 febbraio il periodico incontro fra i giornalisti dei settimanali diocesani del Triveneto avrà luogo proprio a palazzo Sarcinelli a Conegliano. OFFERTA LAVORO 3825806. Signore con esperienza cerca lavoro come muratore, carpentiere. Valuta anche proposte come piastrellista o nel settore giardinaggio, o come autista con patente C. Tel. 389-6818907. Signora con esperienza si rende disponibile per pulizia uffici, collaboratrice domestica, compagnia e disbrigo piccole commissioni per anziani. Zona Vittorio Veneto, Cappella, Sarmede. Tel. 346-2141119. Signora automunita cerca lavoro come addetta pulizie. Zona Cison di Valmarino, Follina e Vittorio Veneto. Tel. 349-3964129, 0438975456. Ragazza 24enne con esperienza cerca lavoro come addetta alle pulizie, collaboratrice domestica o baby-sitter. Zona Vittorio Veneto, Revine Lago e dintorni. Tel. 3203171330. Signora cerca lavoro come operaia in qualsiasi settore o come addetta alle pulizie uffici. Zona Pieve di Soligo, Conegliano e dintorni. Tel. 329-9114216, 0438-840202. 30enne con esperienza in possesso di patente B-C-D-E+Cap cerca lavoro come autista. Tel. 3462363613. 20enne cerca lavoro come baby-sitter, operaia, collaboratrice domestica, addetta alle pulizie o assistenza anziani. Zona Vittorio Veneto, Conegliano e dintorni. Tel. 3289006746. Responsabile amministrativo automunito valuta proposte di lavoro in Oderzo e dintorni. Disponibilità immediata. Tel. 3335215170. Laureata in giurisprudenza offresi per lezioni private di diritto per studenti universitari o scuola superiore. Tel. 347-7682882. Laureata con esperienza di insegnamento offresi per sostegno nei compiti a ragazzi di scuola elementare e media (lezioni a 10,00 euro l’ora). Tel. 347-7682882. Laureata in lingue con ottima conoscenza della lingua francese e buona conoscenza dell’inglese cerca lavoro come impiegata commerciale, centralinista o receptionist. Tel. 347-4919207. Ragazza con fluente conoscenza della lingua inglese, buon tedesco e spagnolo cerca lavoro come impiegata commerciale estero e/o mansioni con utilizzo delle lingue straniere. Tel. 340-8602533. Ragazza con maturità linguistica supporta bambini e ragazzi in inglese, tedesco, spagnolo. Disponibile anche per seguirli nello svolgimento di compiti per casa. Zona Cimadolmo, Oderzo e dintorni. Tel. 340-8602533. 26enne laureata in lingue inglese, tedesco e francese, con buone doti organizzative, predisposizione al contatto con il pubblico, buon uso PC, esperienza in ufficio commerciale estero e disponibile a trasferte, valuta serie offerte di lavoro. 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Tel. 334- mostra storica attraverso immagini, filmati e pagine del giornale INGRESSO Conegliano LIBERO Palazzo Sarcinelli dal 13 gennaio al 25 marzo 2007 ORARI DI APERTURA: dal martedì al venerdì ore 16-19, sabato e domenica ore 10-19, in altri orari su prenotazione per gruppi e scolaresche per visite guidate o laboratori didattici per informazioni o prenotazioni visite: tel. 347 6428685 Mostra promossa da L’Azione Organizzazione: L’Azione Astarte Servizi Culturali Comitato Curatore: Enrico Dall’Anese, Elvira Fantin, Laura Pasin, Maria Cristina Scalet, Stefano Sonego Con il patrocinio di sferte, valuta proposte di lavoro in zona Oderzo e limitrofi. E-mail: [email protected]. Studente Itis 16enne si rende disponibile per lezioni private di matematica a studenti scuola media. Zona Vittorio Veneto. Tel. 3475124278. Studente 5º anno liceo scientifico si rende disponibile per aiuto compiti e ripetizioni a ragazzi di scuola elementare, media e superiore. Tel. 340-5663405. Laureata in matematica impartisce lezioni di matematica a studenti delle scuole medie e superiori. Tel. 0438-561416 Valentina. Spagnolo madrelingua con esperienza come insegnante, offresi per lezioni private e/o ripetizioni o conversazione in lingua. Tel. 3483359091. Studente Itis cerca lavoro come cameriere, barista, lavapiatti o altro in Vittorio Veneto. Tutti i giorni per 3/4 ore al pomeriggio e le domeniche a tempo pieno. Tel. 3475124278. Signora con esperienza cerca lavoro come addetta alle pulizie, case private, uffici. Offresi massima serietà. Zona Vittorio Veneto San Giacomo. Tel. 347-7173124. 28enne automunita, uso pc con esperienza di lavoro impiegatizio in Romania, cerca lavoro in qualsiasi settore. Zona Vittorio Veneto, Conegliano e dintorni. Tel. 3293758858. Signora cerca lavoro come operaia, pulizia uffici, collaboratrice domestica, babysitter, assistenza anziani. Zona Vittorio Veneto, Conegliano e Belluno. Tel. 3891145757. 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Cellulare 3475157800. e L’AZiON Lettere & interventi SUL RAPPORTO STATO - CRISTIANI Sopra le coscienze c’è la voce di Dio V orrei allargare le considerazioni sul “non rubare” (in riferimento al Primo Piano de L’Azione dal titolo “settimo, non rubare”) a un argomento più complesso e difficile, cioè sul rapporto cristiani e stato. In concreto i nodi da sciogliere mi sembrano questi: a) se è sufficiente “salvarsi l’anima”, perché occuparsi dello Stato? b) già nei primi secoli era sorto il problema se obbedire o no ad alcune leggi dello Stato: per esempio sacrificare agli idoli o arruolarsi per andare in guerra. Allora: fedeltà allo Stato o obiezione di coscienza? c) Però, quali leggi possono considerarsi ingiuste? E chi decide se una legge è ingiusta? Il singolo, la comunità cristiana, il Vescovo, il Vescovo dopo aver sentito le comunità cristiane? d) E se una legge è considerata ingiusta, si è obbligati a disobbedire? E come scelta individuale o co- munitaria? e) Non si dovrebbe riconoscere allo stato anche una funzione educatrice e quindi depositario di una dignità che non è solo quella rappresentativa dei cittadini? f) Concretamente, come avviene nella comunità cristiana l’educazione ad essere cittadini? g) Quanto pesa ancora l’idea liberale di stato che aveva portato i cattolici a non poter votare fino al “non expedit”? Ugo Agnoletto Ponte della Priula È una batteria di domande potenti come cannonate, ma tutte opportune e di grande attualità. Ovviamente non è possibile dare qui una risposta a tutte. Piuttosto invite- rei i lettori a riflettere su di esse ed eventualmente a tentare di dare qualche risposta. Da parte mia dico solamente che senz’altro la coscienza personale ha il primato rispetto allo Stato, ma al di sopra della coscienza, per un credente, c’è la voce di Dio che in vari modi si fa sentire: nella Sacra Scrittura, nella Chiesa, ma anche nel proprio vissuto. Perciò il credente deve continuamente mettere la sua coscienza in sintonia con questa voce che è al di sopra di lui. La chiesa ha il diritto e il dovere di parlare ogni volta che le leggi dello Stato si discostano da ciò che la fede cristiana annuncia, lasciando però ai laici cristiani - dato che la chiesa in quanto tale non fa parte delle istituzioni statali - di impegnarsi, attraverso l’uso degli strumenti democratici, perché ci sia il più possibile l’adeguamento della legislazione a queste convinzioni. Questa è un comportamento perfettamente rispettoso del carattere laico dello stato moderno e della democrazia. MOTTA DI LIVENZA GRUPPO GIOVANI CISON Scelta tra teatro e centro polivalente Lezioni di vita con gli anziani O ggi constatiamo che Motta di Livenza ha perso la sua attrazione nei confronti di un territorio nel quale era punto di riferimento. È soprattutto negli ultimi 4 anni che Motta è “collassata”. Sono mancate le scelte strategiche per imporre la nostra città nel territorio. (...) Il teatro che a suo tempo l’amministrazione Vidi aveva programmato e “convenzionato” con il privato andava proprio nella direzione di mantenere il “predominio” attrattivo nel territorio, scelta di indubbia lungimiranza. Ora che questa amministrazione Lega-Alleanza nazionale decida di costruire un centro polivalente con annesse cucine per le feste, sagre e quant’altro è legittimo, ma è altrettanto legittimo dubitare che con le sagre in centro a Motta la città possa riappropriarsi del ter- ritorio. E non si venga a dire che i soldi non ci sono perchè è una questione di scelte “culturali” e di conoscenza della tradizione mottense. Le sagre devono essere prerogativa delle frazioni come lo sono sempre state, ma Motta dovrebbe mirare a una offerta culturale di grande respiro altrimenti saremo costretti a essere città dormitorio, città anonima. (...) Con 1,5 milioni di euro che il comune spenderà per le opere di urbanizzazione, 500.000 euro per l’acquisto del terreno, gli 80.000 euro all’anno per 30 anni come contributo al privato per la gestione per un totale di 2.400.000 euro il costo del progetto le varie ed eventuali il Comune di Motta spenderà circa 5.000.000 di euro. (...) Stenio Odonti Motta di Livenza MATRIMONI: precisazione di don Giuseppe Gerlin E gregio Direttore, nell’articolo “Alcune precisazioni” pubblicato a mia firma sul numero di domenica 21 gennaio, pagina 13, è stata scritta una sintesi del testo originario, che può lasciare perplessi ed indurre in errore. L’ultima frase: “Per la Chiesa cattolica il matrimonio non può mai essere sciolto”, a me attri- buita, è in realtà un’espressione pronunciata da Giovanni Paolo II alla Rota Romana nel 2000, ma che è stata da voi riportata in maniera incompleta. La frase va pertanto modificata come segue: “Per la Chiesa cattolica il matrimonio sacramentale rato e consumato non può mai essere sciolto”. Don Giuseppe Gerlin D a qualche settimana all’interno delle riunioni settimanali del Gruppo Giovani di Cison ci sono degli ospiti “famosi”, resi tali non dai mass-media ma perché fanno parte della nostra quotidianità: si tratta delle persone anziane del paese, quelle che magari salutiamo educatamente quando troviamo per strada ma delle quali in realtà conosciamo a malapena il nome. Da lì quindi il desiderio di conoscerli meglio, ma anche farci conoscere meglio... di avvicinarsi in maniera reciproca! All’inizio eravamo titubanti all’idea di doverli intervistare, perché non sapevamo proprio cosa chiedere! Volevamo dare il via ad un’incontro-scontro generazionale, che facesse riflettere entrambe le parti, perché si fa presto a dire: “Questi giovani d’oggi…” oppure “Questi vecchi impiccioni…” (a seconda dei casi). Alla fine abbiamo deciso di concentrarci sulle differenze tra la gioventù dei loro tempi e quella odierna, del rapporto con la religione, passando anche per esperienze difficili come la guerra, senza però dimenticare i momenti felici. Il primo incontro con la signora Ines si è rivelato molto proficuo. Ci ha raccontato della guerra vissuta in gioventù e degli insegnamenti che questa le ha lasciato.- «La guerra ha insegnato a risparmiare - racconta, - a ub- bidire, a rispettare gli anziani, cosa che oggi la gioventù ha perso». Parlando con lei scopriamo che anche il rapporto con la Chiesa veniva vissuto in modo diverso: «La chiesa era sempre piena, nonostante la messa fosse in latino e non si capissero le cose che si dicevano. I fedeli erano molto attenti alla predica del prete, la quale avveniva dal pulpito e chi chiacchierava era rimproverato dal prete. Oggi invece, c’è meno gente che va in chiesa perché c’è un individualismo tremendo, ci sono troppe comodità, troppi soldi, troppo benessere e quindi sono venute meno le cose belle di una volta come incontrarsi in piazza, dopo la messa; come divertirsi in modo “sano”». La signora Teresa fa un confronto con l’atteggiamento rispetto al matrimonio: «Il matrimonio era molto più sentito. Prima di fare il passo si rifletteva di più. Uno dei motivi può essere che l’ educazione è cambiata in peggio, i genitori oggi hanno meno polso». Un’opinione condivisa anche all’ interno del gruppo: «Una volta la famiglia era più unita, i nonni davano l’esempio a figli e a nipoti» le fa eco Mattia. «Oggi invece i genitori hanno paura di ripetere gli sbagli dei loro genitori usando troppa severità...» sottolinea Marco. Angela Ferrari Gruppo giovani Cison Domenica 28 gennaio 2007 39 CARNEVALE A FONTANELLE La bella amicizia per fare il carro D al mese di ottobre ogni sabato pomeriggio e domenica fino all’ultimo giorno che precede l’inizio delle sfilate di Carnevale e forse anche qualche sera dopo le prime uscite, da Giampi si lavora di buona lena; musica, allegria, gente che opera senza affanno, aiutandosi quando ce n’é bisogno, mandandosi anche a quel paese per poi riconciliarsi e ripartire con più slancio di prima. Lo facciamo per il semplice gusto di farlo, in compagnia; lo facciamo per stare insieme, per l’orgoglio legittimo di regalare a tutti un bel Carnevale con un bel carro, in modo tradizionale, per far divertire i bambini, tutti i bambini anche quelli che abitano in ognuno di noi e, perché no, per raggranellare qualche euro per la nostra scuola materna. Alle volte si lavora al freddo, alle volte piove e ci si rintana nei pochi spazi coperti e si continua a lavorare. Ci vuole maestria ed esperienza per fare un carro, per pensarlo e costruirlo. Ci vuole una capacità indubbia nel fare andare d’accordo tante idee: é necessario avere tanta pazienza e tante doti diplomatiche nel mettere insieme tanti gusti diversi. È una buona palestra di vita, un’esperienza estremamente valida per tutti. Oltre alla realizzazione del carro bisogna trovare le date delle sfilate, tenere i rapporti con le varie organizzazioni, recuperare pezzi e materiali senza spendere un euro perché ogni euro risparmiato andrà a favore della scuola materna. Ogni tanto qualcuno si ferma, osserva, riflette, fa un giro ed osserva i lavori. Osserva che le strutture portanti siano solide, le forme ben definite, gli accostamenti cromatici corretti; ormai anche i lavori di finitura sono in dirittura d’arrivo. Sabato 27 gennaio, il giorno della prova finale si avvicina. Anche per i costumi si ripete sempre lo stesso rito, come ogni anno, le sarte passeranno delle giornate intere e più di una notte a provare, tagliare, imbastire, cucire, incollare e decorare, con passione e dedizione, anche loro in gara contro il tempo. Anche le prove dei balletti e le musiche sono importanti, perché senza una bella coreografia il carro da solo sarebbe una cosa amorfa senza vita. E poi l’ansia delle trasferte, ci sarà bel tempo? verranno tutti?, la tensione della sfilata, saremo in grado di fare una bella sfilata? La sera una volta rientrati alla base, parcheggiato il carro se tutto è andato per il meglio, si tira un sospiro di sollievo, si va a casa stanchi ma contenti e soddisfatti, pronti per la prossima uscita. Osservo, con grandissimo piacere e con un briciolo d’orgoglio, la cosa più importante: noto che c’é lo spirito giusto, quello vero e antico dell’amicizia e della collaborazione, dove tutti possono partecipare e dove puoi fare e dare quello che puoi; senza tanto affanno. Appuntamento a domenica 28 gennaio, per la prima sfilata dei carri mascherati a Tarzo e poi via per circa un mese sempre in crescendo fino alla sfilata finale di Jesolo e poi... ci sarà qualche bella coda primaverile-estiva. Buon carnevale a tutti. Gruppo Maria Assunta Fontanelle Potete inviare le vostre lettere al direttore per posta elettronica all’indirizzo: [email protected] per posta all’indirizzo: L’Azione - via Jacopo Stella, 8 - 31029 Vittorio Veneto oppure per fax allo 0438. 555437