Staminali “buone” - Settimanale della diocesi di Vittorio Veneto

Transcript

Staminali “buone” - Settimanale della diocesi di Vittorio Veneto
2
e
L’AZiON
Primo Piano
Domenica 28 gennaio 2007
STAMINALI, SIAMO A UNA S
L
a ricerca scientifica sulle cellule staminali embrionali ha sempre diviso sul piano etico. Il pensiero cattolico, infatti, non può accettare che per ottenere tali cellule si sopprima (ed è necessario) un embrione con la vita che
porta in sé.
Ora arriva una nuova scoperta che potrebbe riaprire la speranza: tali cellule sono infatti presenti nel liquido amniotico.
Si sta quindi studiando la possibilità di ottenerle senza nemmeno ricorrere all’amniocentesi (esame abbastanza di routine, ma con rischio d’aborto), bensì direttamente durante la “rot-
Paolo De Coppi, giovane ricercatore originario
di Santa Lucia ha scoperto col suo staff la presenza
di cellule staminali nel liquido amniotico
Staminali “buone”
T
ra qualche anno alla lista di scoperte
che hanno cambiato la storia della medicina
potrebbe aggiungersene una realizzata da un gruppo
di ricercatori delle Università di Harvard e di Padova
e dell’Istituto di medicina
dell’Università di Wake Forest. Il team, di cui fa parte
anche il trentacinquenne di
Santa Lucia di Piave Paolo
De Coppi, ha scoperto che è
possibile reperire cellule staminali dal liquido amniotico.
Scoperta che ha tutte le caratteristiche per consentire
la “quadratura del cerchio”
dei problemi etici e medici
finora sollevati dalla ricerca
sulle staminali. Infatti, le staminali del liquido amniotico
hanno la stessa capacità rigenerativa di quelle dell’embrione, sono sicure come
quelle adulte e sono di semplice reperibilità. E, soprattutto, non è necessario sacrificare un embrione per ricavarle, come avviene oggi per le
embrionali.
Per farci raccontare come è
avvenuta questa
scoperta abbiamo raggiunto
De Coppi a Londra, dove attualmente lavora e risiede.
Dottor De Coppi come
è iniziata la sua ricerca
sulle staminali?
«Sono chirurgo pediatra e
mi occupo di malformazioni
congenite. L’avventura è iniziata perché sette anni fa si
pensava che la soluzione futura delle malattie congenite
potesse essere la chirurgia
fetale. In realtà si è visto che
l’operazione del feto, quando è all’interno dell’utero della mamma, è accompagnata
da una morbilità e da una
mortalità molto alte. Inoltre
le malformazioni congenite
molte volte possono essere
corrette solo al momento
della nascita, poiché il feto è
diverso dal neonato. A questo punto ci è parso quasi naturale andare a cercare nel
liquido amniotico cellule che
poi potessero essere espanse e usate nel neonato. Quello che ha stupito anche noi è
stato il rinvenire, nel liquido
amniotico, cellule con caratteristiche molto simili alle vere e proprie staminali, cioè
che potevano essere replicate in vitro per lunghissimo
tempo senza mostrare alcuna alterazione di tipo genetico, che potevano crescere
molto velocemente, e che potevano differenziare in diversi tipi di tessuti».
Ha mai fatto ricerche
sulle cellule embrionali?
«Durante il mio soggiorno a Boston vedevo altri ricercatori lavorare sulle staminali embrionali. Per ragioni personali ho cominciato un diverso tipo di ricerca.
Personalmente non uso le
embrionali per motivi etici,
però non penso che questa
ricerca debba essere stoppata. Il problema non sono
le cellule di per
sé, ma il modo
in cui vengono
ricavate. Sono
importantissime per capire i
meccanismi di
genesi delle
malattie, ma si
dovrebbe trovare il modo di
isolarle senza
uccidere l’embrione».
Uno dei modi per ricavare il liquido amniotico è l’amniocentesi.
Anche questa pratica
comporta dei problemi
etici, dal momento che
provoca una percentuale di aborti.
«Questo è vero, ma i rischi sono minimi e comunque accettati dalla comunità
scientifica internazionale. Finora abbiamo lavorato con il
liquido ricavato dalla diagnosi prenatale ma stiamo
verificando la possibilità di
prelevarlo al termine del parto. E sembra che anche nella placenta siano presenti le
stesse staminali che ci sono
nel liquido amniotico».
Veniamo alle caratteristiche di queste cellule.
“Il problema
non sono
le staminali
ma come si
ricavano”
«Stanno a metà tra le staminali adulte e le embrionali. Inoltre, una volta iniettate
in vivo nell’animale, non fanno tumori. In terzo luogo le
cellule embrionali per essere coltivate in vitro hanno bisogno di cellule nutrici, (una sorta di mamma ndr), invece queste cellule non ne
hanno bisogno e crescono
come le staminali adulte. Ancora: hanno una capacità di
crescita e di mantenersi inalterate simile a quella delle embrionali. Da un punto
di visto terapeutico sono sicuramente molto attraenti e
alternative alle embrionali.
Va detto, però, che non possono sostituire queste ultime negli studi sulle origini e
le cause delle malattie».
Ma possono essere utilizzate solo per i neonati?
«Quando abbiamo iniziato pensavamo solo al feto e
al neonato. Ora possiamo
pensare di creare delle banche e utilizzare queste cellule per un uso allogenico, cioè
per trapiantarlo in altri pazienti. Le patologie di tipo degenerativo e le sostituzioni
di organi sembrano essere
le applicazioni più importanti».
Quando dalla ricerca si
passerà all’utilizzo terapeutico?
«Probabilmente siamo
più vicini all’applicazione terapeutica di queste staminali che non di quelle embrio-
nali. Adesso stiamo conducendo studi sul grande animale, in parte fatti a Padova,
in parte a Londra, in parte
nel Nord Carolina. Forse tra
5-6 anni avremo le prime
sperimentazioni. Dipende
anche da quanti ricercatori
verranno affascinati da questo tipo di cellule e dai fondi
a disposizione».
Ritornerà in Italia?
«Non sono un cervello in
tura delle acque” nel parto o addirittura nella placenta.
Dietro questa scoperta straordinaria, anche un medico originario di Santa Lucia di Piave, Paolo De Coppi, trasferitosi
proprio per la ricerca a Boston e a Londra. Con lui ha collaborato anche Paola Dal Cin, di Pianzano.
PAOLO DE COPPI: Nel mondo
per la ricerca
P
aolo De Coppi è
nato il 24 gennaio
1972 a Conegliano. Frequenta il liceo scientifico
“Marconi” di Conegliano
diplomandosi nel 1991.
Nel 1997 si laurea in Medicina e Chirurgia all’Università degli studi di
Padova con il massimo
dei voti e la lode con una
tesi dal titolo: “Modello
di gastroschisi nel coniglio: studio delle modificazioni istologiche dell’intestino”. Si iscrive alla Scuola di chirurgia pediatrica dell’Università di
Padova conseguendo la
specializzazione.
Svolge diversi studi
all’estero: ad Amsterdam
(Olanda) ma soprattutto
a Boston presso “The Laboratory for Tissue Engineering and Cellular
Therapeutics” del Children’s Hospital (Università di Harvard) diretto
fuga. Devo ringraziare tutto
il Dipartimento di Pediatria
dell’Università di Padova e la
fondazione Città della Speranza. Il mio obiettivo è di ritornare a Padova. Naturalmente su questo tipo di ricerche c’è bisogno di collaborazione internazionale, e
quindi la ricerca continua
principalmente all’Università
di Padova e alla Wake Forest University».
Lei trascorre lunghi periodi all’estero. Come
vede il confronto – talora molto acceso – in
corso in Italia sui temi
di bioetica?
«Sono convinto che l’etica
stimoli la scienza a trovare
soluzioni nuove dinanzi a
problemi non solo di carattere etico ma anche scientifico».
Federico Citron
DON GIULIO FABRIS
in particolare per gli aspetti economici e sociali.
Ho celebrato il suo matrimonio con Cristiana, e in
preparazione l’ho seguito
nel corso per fidanzati
che ha frequentato con
don Giorgio Giordani».
Di lì in poi ha preso il
volo, tra Boston, Padova
e Londra, dove attualmente vive con la moglie,
avvocato, e le figlie di 4 e
1 anno. «Il suo punto di
forza è la famiglia. Dice
sempre che senza la disponibilità della moglie
non avrebbe mai potuto
raggiungere questi traguardi».
Per i quali però non si
è certo montato la testa.
«Li considera solo il frutto del duro lavoro suo e
di altri medici. E considera una esagerazione e una
montatura giornalistica la
proposta che qualcuno avanza di attribuirgli il Nobel». (TB)
“Credente convinto
ama la sua famiglia”
C
dal dottor Anthony Atala.
Durante questo intenso
periodo ha modo di approfondire le conoscenze riguardanti le estrazioni e le culture cellulari per la Terapia cellulare e l’Ingegneria tissutale. Focalizza in particolare i propri interessi verso le cellule staminali.
Gli studi sul liquido
amniotico gli sono valsi
dei riconoscimenti al
Congresso urologico americano e al Simposio
sulle cellule staminali di
Hannover.
Fino a pochi mesi fa
De Coppi ha lavorato alla Clinica pediatrica dell’Università di Padova.
Oggi è distaccato a Londra dove è a capo di un’équipe che svolge attività
di ricerca e cura presso
il reparto di Chirurgia
pediatrica al Great Ormond Street Hospital.
hi è Paolo De Cop- tanto parole di stima.
pi?
«Era animatore in parChe sia un bravo me- rocchia – racconta il sadico e scienziato è ormai cerdote – e suonava la chicosa nota. Ma quando tarra a messa. Un cresmette, o quando ancora dente convinto. Una pernon portava, il camice?
sona sempre disponibile,
A raccontarcelo è chi e aperta. Ma pure uno stulo ha conosciuto bene ed dioso instancabile. Nel
è in costante contatto con 1995-96 ha frequentato la
lui da ben prima
scuola di formache diventasse fazione all’impegno
moso. Cioè don
caritativo e sociaGiulio Fabris, ogle della diocesi, e
gi parroco di San
diceva di essere
Giacomo, che fu
molto contento di
cappellano
di
quell’esperienza,
Santa Lucia, e
perché gli ha dato
quindi anche di
strumenti anche
Paolo. Per il quaper la sua profesle ha solo e soldon Giulio Fabris sione di medico,
e
L’AZiON
Primo Piano
Domenica 28 gennaio 2007
IL BIOETICISTA SI DIMOSTRA INTERESSATO
MA FRENA SUI FACILI ENTUSIASMI
SVOLTA?
Positivo, ma è presto
L
DAL CIN,VIVE IN USA
Viene da Pianzano
l’aiuto di De Coppi
N
on è solo il grande
lavoro di Paolo De
Coppi di Santa Lucia a rendere la nostra diocesi particolarmente orgogliosa e
partecipe della ricerca sulle cellule staminali nel liquido amniotico. Infatti, tra
gli studiosi che hanno offerto consulenza e pareri a
De Coppi in corso d’opera
c’è anche, e viene citata ufficialmente, la professo-
Paola Dal Cin
GIOVANE EMERGENTE
NEL 2003 IL CIVILITAS
N
el 2003 Paolo
De Coppi ricevette il Premio Civilitas
categoria Giovani Emergenti. L’associazione Dama Castellana e il
Comune di Conegliano,
promotori del premio,
così motivarono la scelta di De Coppi: “Giovane e brillante scienziato
le cui intuizioni hanno
contribuito ad aprire
ambiziosi orizzonti nella cura di gravi patologie, donando nuove
speranze all’umanità
che soffre. Per saper attingere dalla propria
professionalità strumenti
efficaci al perseguimento
di un progresso volto a tutelare l’integrità della persona sia sotto il profilo bio-
ressa Paola Dal Cin. Originaria di Pianzano, dove ancora oggi vive la mamma
Liddie Casini, maestra elementare, oggi in pensione.
Dal Cin ha lasciato l’Italia
nel 1977, subito dopo la laurea in biologia all’Università di Padova. Da lì una
prestigiosa – e nomade –
carriera accademica. Da
sei anni lavora all’università di Harvard negli Stati
Uniti. Opera presso il Brigham and Women’s Hospital, collegato all’ateneo,
come citogenetista; ed è
docente di patologia, alla
Harvard Medical School.
In particolare si occupa di
diagnosi e ricerca del cancro. (TB)
logico che etico”. Il riconoscimento venne ritirato dal padre Pietro, poiché Paolo era impegnato a Boston. Nello stesso
anno il premiato d’onore al Civilitas fu un illustre ricercatore: Rita Levi Montalcini.
Papà Pietro ritira il Civilitas
CONEGLIANO E L’ASSOCIAZIONE PANIZZA
IMPEGNATE PER LA CITTÀ DELLA SPERANZA
S
e Paolo De Coppi ha
potuto compiere le
straordinarie scoperte di
cui parliamo in questo Primo piano, lo deve anche alla fondazione “Città della
Speranza”. La fondazione
è nata nel 1994 ad opera di
un numeroso gruppo di
imprenditori veneti e privati cittadini con il duplice
scopo di costruire una clinica di Oncoematologia
pediatrica nell’Azienda ospedaliera di Padova e di
sostenere la ricerca sulle
neoplasie infantili. La clinica è stata inaugurata alla fine del 1996. Dal 1999
la fondazione è impegnata
3
a corrispondere per un decennio almeno un milione
di euro all’anno a favore
della ricerca scientifica
con lo scopo di aumentare
la percentuale di guarigione nell’ambito delle neoplasie infantili. La Fondazione ha inoltre sottoscritto con l’Università di Padova un accordo nel quale
essa viene riconosciuta come delegata ufficiale nella
ricerca oncoematologica
infantile.
Tra i sostenitori della
Clinica oncoematologica
di Padova vi sono il Comune di Conegliano e l’associazione “Prof. G. F. Pa-
nizza e Dott. G. Zamboni”,
che è anche socia della
fondazione “Città della
Speranza”: negli ultimi tre
anni grazie ai concerti di
Natale organizzati al teatro Accademia sono stati
raccolti circa 60 mila euro
poi devoluti alla clinica (e
manca ancora il dato dell’ultima edizione). Quei
fondi hanno permesso di
finanziare borse di studio
per ricercatori sulle cellule staminali e trapianti di
midollo, di acquistare costosissime apparecchiature, senza le quali non si
può fare il trapianto di midollo.
a notizia delle scoperte del dottor De
Coppi ha destato grandi interessi nel mondo scientifico, ma anche tra la gente comune. E grande attenzione da chi si occupa
degli aspetti etici.
Gian Antonio Dei Tos è
presidente del Comitato etico per la pratica clinica
dell’Azienda Ulss 7.
Come ha accolto la
notizia della nuova
scoperta?
«Bisogna innanzitutto
capire se la procedura del
prelievo delle cellule dal liquido amniotico intacca
l’esistenza del feto. Finora
l’uso delle cellule staminali
embrionali prevedeva la
distruzione dell’embrione,
usato in modo strumentale in funzione di altre vite.
Piuttosto si potrebbe
discutere sulla praticabilità dell’utilizzo clinico delle cellule staminali embrionali, perché a tutt’oggi
non esiste nessun tipo di
soluzione proposta attraverso tali cellule, mentre
quelle adulte hanno già iniziali applicazioni. Ma la
prospettiva di un’applicazione clinica è ancora molto lontana. Ad esempio,
pensiamo solo che in cardiologia si ritiene più pratica e vicina a noi la ricerca che riguarda l’utilizzo
di cuori di scimmia geneticamente
modificati
che organi
creati da cellule staminali.
Ritengo
che sia etico
dire queste
cose, e non
creare nella
gente illusioni di soluzioni imminenti».
Diverso è il caso delle cellule staminali
ricavate da feti morti.
«Sono intermedie tra
embrionali e adulte, quindi meno potenti: ma se l’aborto è spontaneo eticamente non c’è problema a
recuperarle. Vale lo stesso
Gian Antonio Dei Tos
principio della donazione
degli organi: prenderli da
un individuo morto è possibile, ma non puoi ammazzare una persona per
prendere un suo organo...».
Lo studio di De Coppi punta sull’amniocentesi, ma anche nel prelievo durante il parto,
nella cosiddetta “rottura delle acque”.
«Se si sfrutta un fenomeno naturale come la rottura delle acque, eticamente è accettabile, perché non si danneggia il piccolo.
L’amniocentesi ha invece i suoi drammi: c’è chi
rimane disabile in conseguenza di quell’esame. E
poi l’amniocentesi è una
procedura che serve ad evidenziare anomalie di
fronte alle quali spesso
non c’è un trattamento curativo: si produce la diagnosi, e poi? Si attua la medicina selettiva: elimini
col problema anche
l’individuo.
Ma è accettabile questa logica?».
Si pone il
problema
della conservazione
del liquido amniotico, come del sangue
del cordone ombelicale, e del suo utilizzo personale.
«È un problema di giustizia. La conservazione ha
costi elevatissimi, a fronte
di remota probabilità di utilizzo futuro. Per questo il
sistema sanitario fa fatica
ad accettare di investire in
L’amniocentesi
nasconde
il rischio
della medicina
selettiva
questo settore. Si può lasciare all’iniziativa del privato: chi ha tanti soldi da
investire lo può fare, le
persone normali no. Ma affidare la salute alla logica
del libero mercato è tragico».
Ci sono dei limiti dal
punto di vista etico nella medicina genetica?
«Bisogna intendersi: un
conto è la cosiddetta eugenetica negativa, ossia la
ricerca per la cura delle
malattie genetiche (se ne
conoscono 4 mila), altro discorso è la pratica con lo
scopo non di curare ma di
migliorare esteticamente
il nascituro. È corretto
pensare ad una società di
individui perfetti o piuttosto l’imperfezione fa parte
della vita?».
Più in generale la ricerca in questo campo è lecita o no?
«Purtroppo spesso i ricercatori tendono ad autoregolamentarsi secondo
un criterio utilitarista: se la
cosa funziona, perché non
farla? Si fa coincidere il bene con l’efficienza: ma tra
ciò che posso fare e ciò
che è giusto fare c’è una
bella differenza. Bisogna
valutare ciò che si fa in base alla presenza di un bene intrinseco in ciò che si
sta facendo.
Se passa il concetto che
quel che fa la scienza comunque va bene ed è per
il bene dell’umanità, si corre il rischio di giustificare
qualsiasi cosa».
Insomma, eticamente, De Coppi lo applaudiamo o no?
«Siamo contenti che un
nostro conterraneo sia diventato noto per una cosa
positiva. Anche se è da
confermare, è interessante che si possa prevedere
l’utilizzo di cellule embrionali senza che prevedano la messa a rischio
della vita del bambino e
dell’embrione. Il valore da
salvare è che la vita è indisponibile: non è mai un
mezzo, ma sempre un fine».
Alessandro Toffoli
Cellule staminali
4
e
L’AZiON
Primo Piano
Domenica 28 gennaio 2007
SERGIO DE ANGELI SPIEGA LE PECULIARITÀ
DELLA NUOVA SPERANZA DEL MONDO SCIENTIFICO
Vita nel cordone ombelicale
N
elle gocce di
sangue spremute dal cordone
ombelicale dei neonati c’è
la vita. Lì dentro, infatti, ci
sono cellule staminali ematopoietiche. Cellule che
possono ricostituire il midollo osseo dei bambini affetti da malattie ematologiche (tipo la leucemia). La
scoperta venne fatta alla fine degli anni Ottanta. A
quel periodo risale il primo
trapianto di sangue cordonale da un neonato a un fratello affetto da una grave
malattia del sangue. Da allora nel mondo occidentale sono stati realizzati circa
duemila trapianti con cellule ematopoietiche del
cordone ombelicale.
All’ospedale Ca’ Foncello di Treviso opera, dal
1996, una delle sedici banche italiane dove viene
conservato il sangue cordonale (detto anche placentare). Ne è responsabile il dottor Sergio De Angeli, che abbiamo intervistato.
Dottor De Angeli, come funziona la Banca?
«Le ricerche hanno dimostrato che il sangue
cordonale può essere crioconservato, cioè raffreddato a bassissime temperature e conservato a tempo indefinito a meno 180
gradi in azoto liquido. Questa capacità del sangue cordonale di essere accumulato ha consentito l’organizzazione delle banche, le
quali raccolgono il sangue,
effettuano i controlli necessari per garantire la
buona qualità delle cellule,
procedono alla crioconservazione e mettono a disposizione le sacche ai centri che ne fanno richiesta.
In Olanda c’è un registro
internazionale che raccoglie le schede con i dati di
tutte le unità di sangue cordonale disponibili. Le banche riescono a mettere a
disposizione il sangue in
termini molto più rapidi di
quelli necessari a trovare
un donatore di midollo».
Quando avviene la
raccolta del sangue?
«Subito dopo il parto, a
cura dell’ostetrica. Dal momento in cui viene prelevato il sangue a quello in
cui deve essere messo nell’azoto liquido non devono
passare più di 48 ore».
Per cosa possano essere utilizzate le staminali ematopoietiche?
«Purtroppo le cellule
presenti nel cordone sono
poche e possono essere utilizzate solo per i bambini
che pesano meno di 40 chilogrammi. Noi abbiamo 30
richieste all’anno di unità
A Treviso
una banca
di sangue
cordonale
cordonali perlopiù per l’estero e tutte per adulti.
Questo avviene perché in
Italia c’è un sistema organizzativo e informativo non
efficiente. Va anche detto
che fortunatamente, in ambito pediatrico, la cura delle leucemie con chemioterapia oggi ha livelli elevati
di successo, per cui il ricorso al trapianto del midollo è ridotto a pochi casi».
Per quanti anni può
essere crioconservato
VENERDÌ 26 A VAZZOLA
CONVEGNO CON DE ANGELI
V
enerdì 26 gennaio, alle 20.30 alla sala Tiepolo a
Vazzola, convegno “La donazione delle cellule
staminali ematopoietiche del cordone ombelicale”. Relatore: Sergio De Angeli, responsabile del laboratorio
Banca del sangue cordonale dell’Ulss di Treviso; previsti anche gli interventi di Angelo Lino Del Favero,
direttore generale dell’Ulss di Pieve di Soligo, Alessandro Dal Canton, direttore del centro trasfusionale
di Conegliano, Giovanni Gajo, direttore di immunoematologia e trasfusione di Treviso, e Diego Sala, consigliere nazionale Avis. L’incontro è organizzato dall’amministrazione comunale di Vazzola e dalla sezione comunale dell’Avis. (GR)
il sangue?
«Teoricamente il sangue dura all’infinito. Ci sono studi che dimostrano
che dura almeno 15 anni.
Per ragioni di cautela la
legge italiana comunque
prevede la conservazione
per non più di 10 anni».
Le gestanti sono a conoscenza della possibilità di donare il sangue cordonale?
«Attualmente la campa-
DAL 1996, 750 SACCHE
A
lla Banca di Treviso fanno capo dieci centri di
raccolta in altrettante divisioni di ostetricia. Tra
queste anche quelle di Conegliano e Vittorio Veneto.
Dal 1996 a oggi la Banca ha raccolto 3 mila 500 donazioni.
Il rapporto fra sacche donate e sacche idonee è di
uno a cinque: questo vuol dire che sino ad oggi sono
state “messe via” circa 750 sacche. «Ci sono tante sacche raccolte ma poche messe in banca perché bisogna
raggiungere un numero minimo di cellule staminali ematopoietiche – spiega De Angeli –. I motivi per cui le
sacche vengono scartate sono diversi: il peso del bambino, la settimana di gestazione, la lunghezza del cordone ombelicale...».
«Devo dire – continua De Angeli – che il personale
di ostetricia di Vittorio e Conegliano e del centro trasfusionale di Conegliano sta facendo un ottimo lavoro.
Le sacche che ci arrivano sono di ottima qualità».
gna di informazione per la
donazione viene fatta durante i corsi pre-parto. Per
fare la donazione è necessario il consenso informato della madre, la quale viene sottoposta ad anamnesi
per escludere l’esistenza di
malattie che possono essere trasmesse con il sangue. Inoltre, nel neonato
non ci devono essere ma-
LA LEGGE: Vietata la conservazione “privata”
L
a legge italiana
vieta il “bancaggio” per scopi familiari o
per se stessi con alcune
eccezioni. Come quella
del neonato che ha un
fratello affetto da una
grave malattia ematologica, la cui cura elettiva
è il trapianto di midollo.
Non è consentito l’accantonamento per malattie che potranno essere curate in futuro (tipo malattie genetiche).
«All’estero – spiega De
Angeli – ci sono banche
“autologhe”, dove cioè il
sangue cordonale del neonato viene conservato per
uso personale. A mio avviso banche di questo tipo
non garantiscono la qualità del prodotto, anche
perché non tutte le sacche
sono idonee al trapianto. Inoltre, se nell’ambito della famiglia non ci sono malattie del sangue non ha
senso mettere da parte
lattie congenite. I criteri sono molto selettivi, ancor
più severi di quelli applicati nella donazione del sangue. Se una mamma chiede di donare il sangue cordonale, il reparto esaudisce la richiesta. Vi sono
però alcune limitazioni. Ad
esempio, per motivi tecnici nel week-end la Banca
non è aperta». (FC)
Il prelievo dal cordone ombelicale
sangue cordonale: le possibilità che il neonato o un
fratello vada incontro a una malattia ematologica
sono una su centomila. Poi
c’è un aspetto etico: in questo modo vengono sottratte risorse a chi ne ha veramente bisogno. Infine,
ho l’impressione che mettere via il cordone per se
stessi sia divenuto una sorta di status simbol, che solo i ricchi possono permettersi».
CHE C’È DA SAPERE SULLE CELLULE STAMINALI
Cosa sono le cellule staminali?
Lo spieghiamo con un
esempio proposto dal genetista Massimo Trucco.
Trucco paragona il corpo
umano a una città. Se una
casa si incendia, le fiamme
vanno spente alla svelta,
prima che si propaghino.
Per questo in ogni isolato
c’è una stazione dei pompieri. I vigili del fuoco del
nostro corpo sono le staminali, con riserve disseminate qua e là nell’orga-
nismo per rigenerare i vari tessuti. Però le stazioni
sono piccole, nascoste,
con poche cellule. La sfida
è trovarle, moltiplicarle in
vitro (cioè in laboratorio)
e utilizzarle per riparare gli
organi che sono in preda
alle fiamme.
sono in grado di dare origine a qualsiasi tessuto e vi
sono cellule staminali (dette multipotenti) dalle quali normalmente si formano solo alcuni tipi di tessuti. Vi sono poi cellule
progenitrici di un unico tipo di tessuto.
Una cellula staminale
può riprodurre qualsiasi
tessuto?
Dove si trovano le cellule staminali totipotenti?
Ci sono cellule staminali, (chiamate totipotenti) che in linea di principio
Per definizione sono totipotenti le cellule dell’embrione prima della formazione dei tre “foglietti
embrionali”, ciò che avviene verso il 14º giorno.
Esse vengono fino ad ora
isolate dalla massa cellulare interna dell’embrione
intorno al 5º giorno, quando l’embrione prende il nome di blastocisti.
È inevitabile che l’em-
e
L’AZ iON
Settimanale della diocesi di Vittorio Veneto
(Iscritto al n. 11 del Registro stampa del Tribunale di Treviso il 21-9-1948 e al Reg.
Naz. della Stampa con il n. 3382 vol. 34 f. 649 del 5-9-91 - Iscr. ROC n. 1730)
Direttore responsabile
GIAMPIERO MORET
brione muoia?
Con la tecnica attualmente disponibile (immunomicrochirurgia) il prelievo delle cellule staminali
dalla massa cellulare materna dell’embrione ne
provoca la distruzione. Le
cellule così prelevate, coltivate in vitro, danno origine alle cellule staminali
embrionali in numero rilevante.
Si possono trovare cellule staminali anche nell’uomo o nell’embrione
dopo il 14º giorno?
Sì. Cellule staminali
multipotenti (o pluripotenti) possono essere isolate da vari tessuti umani,
sia provenienti dall’embrione dopo l’impianto, sia
dal già nato. Ad esempio
possono essere trovate nel
ABBONAMENTI 2006:
Annuale (50 numeri) 40
Semestrale 22 - Sostenitore 80
Per l’estero chiedere in amministrazione.
Quali malattie si curano
oggi con le staminali?
Difficile sintetizzare la
situazione della ricerca
sulle staminali. Esse vengono utilizzate ancora in
un numero limitato di patologie quali le leucemie
(staminali emopoietiche),
ricostruzione della cornea
(staminali epiteliali), cura
della pelle ustionata e piagata (sempre staminali epiteliali). Ricerche sono in
corso su molte altre patologie.
Questo settimanale
è iscritto alla FISC
Federazione Italiana
Settimanali Cattolici
Socio del CONSIS
CONSORZIO NAZIONALE
SETTIMANALI
SOC. COOP. a r.l. - ROMA
ed associato all’USPI
Unione Stampa
Periodica Italiana
Conto corrente postale n. 130310
e-mail: [email protected]
www.lazione.it
“I dati forniti dai sottoscrittori degli abbonamenti vengono utilizzati esclusivamente
nell’ambito della nostra attività e non vengono ceduti a terzi per alcun motivo in
base a quanto predisposto dal D. Lgs n.
196 del 2003.”
Via J. Stella, 8 - Fax 0438 555437
TIPSE - Tel. 0438 53638 - 31029 VITTORIO V.
"L'Azione fruisce dei contributi statali diretti
di cui alla legge 7 agosto 1990, .250".
Redazione e amministrazione
Tel. 0438 940249
midollo osseo, nel sangue
del cordone ombelicale,
nel fegato, nel muscolo. Il
loro isolamento non è sempre facile a motivo della
commistione con altri tipi
di cellule o della scarsa disponibilità di alcuni tessuti o organi.
Chiuso in redazione
il 24.1.2007 alle ore 18.30
e
L’AZiON
Domenica 28 gennaio 2007
5
SEGUE DALLA PRIMA
DIETRO LA POLEMICA CONTRO LE SEPOLTURE
DEI MUSULMANI LA DIFFICILE CONVIVENZA CON GLI STRANIERI
Cimiteri, il punto è un altro
N
el mese di novembre
del
1998 un giovane bengalese venne travolto ed ucciso da un camion, a Pieve di Soligo.
Tornava dopo il lavoro,
con le borse della spesa
appese al manubrio.
Era arrivato da pochi
giorni; aveva trovato un
lavoro, non ancora la casa,
ma era contento: al Paese
aveva lasciato la giovane
moglie e tre figli in tenera
età. In un solo istante venivano a frantumarsi sogni
e speranze di una poverissima famiglia e di un padre che aveva intrapreso
l’avventura della migrazione, per guadagnare un
pezzo di pane, per sfamare i suoi cari. Vengono qui
in mente le poesie del Pascoli: “...tornava una rondine al tetto” e “cavallina,
cavallina storna”.
Attorno al triste evento
abbiamo creato una particolare attenzione: è stata
esposta una epigrafe per
ricordare la persona, si è
fatta una colletta per il rimpatrio della salma (un aiuto consistente è venuto
dalla Caritas di Orsago),
ci siamo ritrovati cristiani
e musulmani nei pressi
della “casa mortuaria” e il
nostro sacerdote ha “detto bene” di questa persona e ricordato la misericordia del Signore, che
mai lascia soli i suoi figli,
neanche quando muoiono
lontani dal luogo natio,
senza parenti e amici.
Anche un certo Giuseppe di Arimatèa si è tro-
H
a volato alto, Angela Merkel, nel
suo discorso programmatico davanti all’Europarlamento riunito la
scorsa settimana. La cancelliera, nella sua veste
di presidente di turno
del Consiglio Ue, sapeva
di avere gli occhi puntati su di sé: in questi mesi si sono infatti concentrate sul semestre tedesco le speranze di molti
europeisti per una decisa
azione politica e diplomatica in grado di superare l’impasse nel quale
i 27 si trovano dal “no”
francese e olandese alla
Costituzione. Uno stop
cui si sono aggiunti tanti altri problemi, da quelli legati ai prossimi allargamenti fino alle finanze
comunitarie, dalla debole politica estera alla
scarsa o nulla concerta-
vato un giorno a mettere a
disposizione la tomba, che
da poco si era fatto preparare per sé, scavata nella
roccia, per un Personaggio scomodo, morto crocifisso, vilipeso da tutti.
Sono partito da questi
due episodi, perché in
questi giorni si è fatto un
gran polverone attorno ai
cimiteri, soprattutto contestando la possibilità della sepoltura di defunti di
religione musulmana nei
“nostri” cimiteri.
È vero che l’integrazione con le persone “venute
da lontano” ancora non si
scorge all’orizzonte; è anche vero che negli ambienti di lavoro il credo religioso è tenuto molto in
subordine (l’importante è
che la persona lavori!) e
nessun musulmano si rifiuta di entrare nella fabbrica se la porta di ingresso o la postazione di
lavoro non è rivolta verso
la Mecca, anzi, non si è
mai posto il problema. E,
forse, qualche italiano si
pone dei problemi quando
affitta un appartamento a
prezzo elevato, magari in
nero, ad un musulmano
pur sapendo dapprima che
con la sua cultura farà un
uso “diverso” della casa?
L’importante è che paghi a
sovrapprezzo il canone e
tutto va bene!
Perché mai, allora,
crearci “noi” dei problemi
per la sepoltura dei “loro”
morti?
Possiamo di sicuro asserire che, nei nostri paesi, i cimiteri sono ben te-
zione nel campo della sicurezza e in quello dell’energia.
Nell’emiciclo di Strasburgo la Merkel era
ben consapevole di avere alle spalle un Paese
con un pedigree europeista indiscutibile e in
fase di rilancio economico. Si sentiva inoltre spalleggiata da tanti autorevoli deputati connazionali, a cominciare dal
neoeletto presidente dell’Assemblea, il popolare
Hans-Ger t Poettering,
per giungere al capo dei
Socialisti, Martin Schulz.
Così il suo discorso ha
attraversato la storia dell’integrazione, ne ha ribadito i capisaldi e gli obiettivi preminenti (pace, libertà, democrazia,
diritti), ha insistito sulla
“tolleranza” quale “vera
anima dell’Europa”. Poi
nuti, soprattutto perché ci
sono delle persone pagate dalla comunità per questo ser vizio. Ma in ogni
cimitero possiamo anche
notare tombe che da decenni non vedono l’approcciarsi di una persona,
familiare o conoscente,
per una visita, un fiore o una preghiera. E, fatti salvi
i primi giorni di novembre
e quello del funerale di una persona, ma solo se
non è vecchia e conosciuta, non è che il cimitero veda la presenza di molti cristiani, uomini in particolare.
Un altro dato che ci deve far riflettere è che i nuovi cittadini sono oramai il
10% della popolazione e
che il dato è destinato a
crescere, per cui, non tanto ora che la maggior parte degli immigrati è rappresentata da classi d’età
giovani, ma, domani, il 1020% delle persone che moriranno saranno non autoctone e fra loro ci saranno cristiani, ebrei, musulmani, indù ed altri ancora.
Quindi il cimitero accoglierà, forse come dimora
meno precaria di quella avuta in vita, le persone che
qui hanno vissuto e lavorato e che qui hanno concluso il loro cammino terreno. E sarà anche sempre meno frequente il rimpatrio della salma nel Paese di origine, esperienza
che oggi, con i migranti di
prima generazione, è quella generalmente praticata.
Non vorrei che la “battaglia” del cimitero fosse
parente stretta di quella
per il Crocifisso. Laddove
poco importa il proprio
credo religioso, per cui
non si tiene nemmeno in
casa il crocifisso e non si
fa ordinariamente visita al
cimitero, ma ci si anima ogni qualvolta si inventano
o paventano problemi, che
necessariamente sorgono
in una convivenza che, invece, se vissuta civilmente, si affrontano e si cerca
di risolvere.
I cimiteri dei nostri paesi sono luoghi rispettosi
dei defunti, hanno un loro
stile d’essere ed esigono
modalità e comportamenti assunti dalla nostra cultura e quindi da rispettare.
Alle medesime condizioni, prescritte anche dalla polizia mortuaria, rimangano aperti e disponibili per tutti, e ognuno impari a conoscere ed apprezzare (e magari anche
a condividere) gesti e riti
che altre culture riservano alla sepoltura.
Anche fra coloro che
non credono alla risurrezione, vi è grande dolore
per la perdita di una persona cara e grande rispetto per quanti hanno intrapreso il lungo viaggio.
È ora che ne parliamo,
pacatamente, per ricercare assieme proposte idonee e rispettose per ogni
persona, che con noi calpesta la terra madre, quella stessa impastata dal
Creatore per originare l’intera umanità.
Angelo Cremasco
PRESIDENTE DI TURNO
Riuscirà la Merkel
a rilanciare l’Ue?
ha esortato a non avere
timori nel proseguire, insieme, nell’avventura
Ue, in modo da “rispondere alle sfide della globalizzazione” e “difendere i nostri valori e i nostri interessi nel mondo”.
Non sono mancate le
dotte citazioni, gli ammonimenti verso gli euroscettici, gli impegni
concreti. Il più importante dei quali non può
essere disatteso: la pre-
sidente Ue ha promesso
di fissare, entro il summit del prossimo giugno,
un calendario delle tappe per approvare la Costituzione. E ha avvisato:
giungere alle elezioni del
Parlamento europeo del
2009 senza aver dato un
quadro giuridico certo ai
27 equivarrebbe a un “errore storico”.
Gli ingranaggi dell’integrazione dovrebbero
però tornare a girare già
D
unque, don Ferruccio si è dato da fare per assicurare che ci fosse un minimo di sostegno spirituale anche per questi nostri fratelli, per esempio celebrando per essi la messa nella loro lingua. C’è un prete
ganese di Treviso che è disponibile a venire in diocesi due
volte al mese per celebrare la messa per i suoi connazionali e per gli altri immigrati di lingua inglese. Non dovrebbe essere difficile trovare una chiesa dove raccogliere queste persone. Don Ferruccio individua una parrocchia dove la domenica per due buone ore del mattino
la chiesa è libera. Fa la proposta al Consiglio parrocchiale
e riceve un secco no. Le ragioni? Le solite: disturbano,
fanno disordine, chissà, poi, che cosa faranno nella nostra chiesa. È tanto il pregiudizio che non si rendono conto che celebreranno la messa, tale e quale quella del loro parroco. Non c’è verso di convincerli. Prova con un’altra parrocchia. Questa volta è il parroco che accenna alla proposta durante gli avvisi domenicali, stessa reazione
in chiesa. Il parroco raduna il Consiglio parrocchiale: il
rifiuto è netto. Poi all’insistenza del parroco si risponde
con un: “Se proprio lei vuole così, dobbiamo accettare”.
Ma giustamente il parroco non si accontenta di questo
assenso forzato e ragionando pazientemente si fa strada
una soluzione più accettabile. Si potrebbe avere un incontro con qualche loro rappresentante, per far presenti
le nostre riserve e sentire le loro intenzioni, magari vedere anche se oltre la messa sia possibile qualche altra
forma di incontro. Ottimo. Questa è la via giusta per una
buona integrazione: accordarsi su cosa loro devono assolutamente accettare del nostro modo di vivere, se vogliono vivere nella nostra realtà, e ciò che noi dobbiamo
accettare di loro perché hanno diritto, come ogni persona umana, di conservare quello che sono.
Ma nei casi citati è in gioco ben altro. Il comportamento di queste comunità ci interroga seriamente su
quanto della sostanza della fede cristiana è entrato nella
vita dei nostri cristiani. La questione, pur vera e sulla quale si dibatte tanto in questi giorni, se, cioè, dobbiamo mantenere i nostri segni cristiani e le nostre tradizioni anche
se sono presenti tra noi persone di altre religioni, è secondaria rispetto a questo interrogativo: le nostre comunità, al di là delle forme esteriori, sono veramente cristiane? Ci si rende conto che cosa significhi il rifiuto di
accogliere nella propria chiesa dei cristiani solamente
perché hanno una pelle di colore diverso, parlano un’altra lingua, si esprimono con gesti diversi? Noi diciamo che
con il battesimo siamo diventati figli di Dio, generati ad
una vita nuova, legati tra noi con un vincolo nuovo, più
profondo ancora dei vincoli di sangue. È lo stesso Gesù
che afferma questo e più di una volta: chi sono mia madre e miei fratelli? Chi fa la volontà del Padre mio. E san
Paolo: una volta che si è battezzati e diventati seguaci di
Gesù, non c’è più giudeo o greco, maschio o femmina,
perché un’unica nuova vita circola tra noi. Non si tratta
solo di belle parole, ma dell’essenza della vita cristiana.
Chiudere la porta della chiesa ad altri cristiani è come rinnegare la propria fede. Sono questi comportamenti il segno che la fede è in grave pericolo e non la presenza tra
noi di persone di religione diversa. (GpM)
lontà di collaborare.
Non dimentica, poi,
che l’ultima parola sulla Costituzione dovrà
venire dalla Francia, attualmente impegnata
nella lunga campagna
per le presidenziali. Parigi sarà presidente di
turno nel secondo semestre del 2008, quello della decisione finale, del “prendere o laAngela Merkel sciare” riguardo la Costituzione.
Chi bene comincia è
dal vertice straordinario a metà dell’opera, afferdel 25 marzo, organizza- ma il proverbio. Altri leato a Berlino per celebra- der europei avevano fatre i 50 anni del Trattato to ottima impressione aldi Roma, con il quale fu l’inizio del loro mandato,
creata la Comunità eco- arrivando in fondo al senomica europea.
mestre con le mani vuoLa Merkel sa benissi- te. C’è da augurarsi che
mo che il successo di o- “la ragazza venuta dalgni presidenza dipende l’Est” non tradisca le atanche dagli altri Stati tese.
membri e dalla loro voGianni Borsa
6
e
L’AZiON
Attualità
Domenica 28 gennaio 2007
SUBDOLO AUTISMO
L’
autismo è una disabilità subdola, perché si
insinua senza apparenti sintomi, è difficile
da capire, è invisibile, è poco descritta e
compresa.
Se infatti sei bambini su mille nascono autistici,
per le aziende sanitarie gli adulti autistici sono lo 0,5
per mille. Questo significa che il 90% sparisce. E verosimilmente peggiora la sua condizione.
E dire che da una diagnosi precoce e un adeguato
piano di inter venti, può derivare un’accettabile integrazione scolastica, sociale e poi lavorativa.
Ma bisogna sapersi muovere in questo “disordine
dello sviluppo che invade ogni ambito delle funzioni
cerebrali”.
Un disturbo che condiziona gravemente l’organizzazione e l’elaborazione delle informazioni che i sen-
si percepiscono, manifestando disfunzioni nell’interazione con gli altri, nella comunicazione (verbale e
non), nella fantasia (limitandola con interessi stereotipati).
Di autismo non si guarisce ma si può migliorare di
molto. Purtroppo, però, il mancato aggiornamento o
la scarsa informazione di parenti, educatori e ser vizi
danneggiano ulteriormente la condizione dell’autistico, privandolo dei necessari stimoli. L’esperienza
insegna che il miglior trattamento per l’autismo è infatti un precoce e specifico inter vento, puntando al
massimo sviluppo possibile delle capacità individuali, aggirando i deficit presenti.
Non mancano, anche in diocesi, le strutture in grado di informare, di istruire chi deve approcciarsi con
le persone autistiche, in particolare i bambini. (AT)
LA PSICOLOGA SUSANNA VILLA
Bambini da tutto il Veneto
alla Nostra Famiglia
L
a psicologa lombarda Susanna Villa è referente per l’autismo presso la sede di La
Nostra Famiglia di Conegliano.
Che cosa fa La Nostra Famiglia per
l’autismo?
«A Conegliano si è formato un team interdisciplinare specializzato sui
disturbi dello spettro autistico. Il nostro lavoro cli-
nico-diagnostico si svolge
prevalentemente all’interno dell’Ugde, cioè il nostro reparto ospedaliero
che può accogliere bambini e accompagnatori sia
in regime di ricovero che
in day hospital. I bambini
arrivano da tutto il Veneto, qualche volta anche da
fuori regione. I bambini
stanno con noi per un periodo di due settimane
circa accompagnati dai
genitori, eseguono esami
clinici e vengono visti da
un team di esperti. Alla fine del percorso clinico
diagnostico viene formulata una diagnosi e viene
delineato un profilo funzionale con le indicazioni
di trattamento».
E per i bambini di
questo territorio,
che vengono quindi
presi in carico da La
Nostra Famiglia?
L’AUTISMO SI MANIFESTA NEI BAMBINI
MA È DIFFICILE DA INDIVIDUARE
Come scoprirlo
L’
autismo è un disturbo che si manifesta nei primi anni di vita
ma non è sempre facile individuarlo. Quando e come
ciò avviene, lo abbiamo
chiesto alla dottoressa Villa.
«Per i bambini attorno ai
18-20 mesi ci sono alcuni
strumenti di screening
(controllo) che permettono
di sospettare un disturbo
dello sviluppo. Il pediatra
può osservare per esempio
se il bambino indica gli oggetti per richiederli o mostrarli, se guarda in viso la
sua mamma, se risponde
quando chiamato, se sorride in risposta al sorriso di
altre persone. Se il bambino non ha ancora raggiunto queste tappe dello sviluppo sociale è meglio che
vengano fatti degli approfondimenti. Altre volte
la comparsa del disturbo è
ancora più difficile da individuare perché ad un certo
punto (solitamente entro i
due anni di età) il bambino
perde alcune abilità che aveva precedentemente acquisito. In pochi casi, cioè i
casi più lievi, il disturbo si
comincia a notare quando il
bambino è un po’ più grande, perché le sue difficoltà
fino a quel momento sono
apparse come semplici stranezze o aspetti caratteriali».
Autistici si nasce o si
diventa?
«Ormai
abbiamo
abbastanza
dati a disposizione
per dire
che l’autismo è un
disturbo
ad origine
organica.
Però questo non significa
che l’evoluzione dell’autismo sia rigidamente determinata da una sequenza genetica. Come per chiunque,
l’espressività dei disturbi
(quanto gravemente, cioè,
si manifestano) dipende
dall’interazione con condizioni di vita. Un bambino
autistico che vive condizioni di particolare stress o all’interno di condizioni di vi-
ta che non gli permettono
di sviluppare competenze e
autonomie può manifestare il disturbo in una forma
più grave. Però possiamo
per fortuna dire anche il
contrario: un bambino autistico inserito precocemente in un sistema curante in grado di sostenerlo e sostenere il
suo ambiente di vita sarà
un bambino
che sviluppa
competenze
al massimo
delle
sue
possibilità».
L’Angsa
sottolinea la necessità
di percorsi educativi
personalizzati per gli
autistici...
«Mi sbilancerei ancora
di più. Secondo me è necessario per tutti un approccio psicoeducativo che
valorizzi le risorse della persona, che sappia fare delle
richieste adeguate e che
sappia utilizzare le tecniche
giuste».
È genetico,
ma con cure
adeguate
miglioramenti
sono possibili
«Abbiamo attualmente
in carico circa 40 bambini e adolescenti con disturbi dello spettro autistico. Il percorso è individualizzato sulla base dell’età e del quadro funzionale ma gli inter venti si
inseriscono in un’ottica
psicoeducativa cioè potenziamento delle abilità
del bambino e adattamento dell’ambiente di vita, anzitutto famiglia e
scuola, al fine di permettere l’espressione di autonomia del bambino. Abbiamo quindi puntato
molto sul trasferimento di
competenze al contesto di
vita, per esempio con i
corsi agli insegnanti e ai
genitori».
CONEGLIANO: Da giovedì 1
corso per insegnanti
I
nizia giovedì 1 febbraio al padiglione Moccia Battistella della sede di Conegliano de La Nostra Famiglia un nuovo corso per insegnanti di sostegno. Sei
incontri il giovedì pomeriggio dalle 16.30 alle 19.30 fino all’8 marzo. Informazioni: 0438-414295.
La sede de La Nostra Famiglia
ALL’ULSS DI PIEVE
Progetto Aquilone
per fare una diagnosi
A
umenta nell’Ulss 7
l’attenzione per
l’autismo e i disturbi generalizzati per lo sviluppo.
Ed è destinata ad aumentare ancora. Come necessario.
Il primo passo è il Progetto Aquilone. All’interno di questa sperimentazione è infatti nato a fine
2006 un gruppo specializzato per la diagnosi dell’autismo, che opera presso la sede di Pieve di Soligo ogni mercoledì mattina. La neuropsichiatra Simona Belmonte, coordinatrice, e colleghi psicologo, psicomotricista e logopedista incontrano per
tre sedute consecutive
bambino – e lo sottopongono a prove – e genitori
– con cui colloquiano –. Al
termine ne esce una diagnosi precisa e indicazioni sul che fare per mamma e papà. Finora tre i
bambini presi in esame.
Il secondo passo passa
per i Piani di zona, cioè i
piani regolatori del settore sociale dell’Ulss: cosa
farà la struttura pubblica,
e come, per chi ha bisogno. Alla preparazione del
Piano per l’ambito handicap ha preso a partecipare, su invito Ulss 7, anche
l’Angsa Sinistra Piave, che
raccoglie i genitori di “soggetti autistici” ed è guidata con passione dal vittoriese Luigi Termanini.
A due passi avanti corrispondono due buoni motivi per farli.
Il primo lo spiega Belmonte: «Nell’Ulss 7 a fine
2005 erano censiti 45 bambini con disturbi generalizzati dello sviluppo. Ma
credo che in realtà siano
di più: è difficile infatti dia-
gnosticare questo problema, specialmente quando
si tratta di autistici ad alto
funzionamento», cioè meno gravi. Quelli che l’uomo della strada non classifica come disabili, ma solo un po’ strani.
Il secondo motivo per
aumentare l’attenzione all’autismo è che la gestione
di un ragazzo autistico può
spesso essere più difficile
rispetto ai portatori di altre disabilità; e fondamentale è la definizione di percorsi educativi molto personalizzati per fare in modo che ciascuno esprima
le sue potenzialità e le sue
ricchezze interiori. Non a
caso Angsa ha presentato
al Centro di servizi per il
volontariato richiesta di finanziamento per un percorso di formazione destinato a educatori e volontari.
Tommaso Bisagno
La sede dell’Ulls 7 a Pieve
e
L’AZiON
Attualità
Domenica 28 gennaio 2007
7
LE RONDE IN MARCIA
N
elle ultime settimane del 2006 hanno fatto la loro comparsa – dapprima a Chiarano quindi a Paese, Treviso, Caerano, Vidor – le ronde notturne. Si tratta di gruppi di volontari
che pattugliano il territorio per tenere lontani i malintenzionati. L’idea è partita dal sindaco di Chiarano Giampaolo Vallardi, come risposta a una serie di
episodi di microcriminalità avvenuti nel suo Comune. Subito la Lega ha abbracciato e fatto propria l’i-
dea promuovendo la nascita di ronde in tutto il territorio provinciale. Inizialmente è stata coinvolta la
Protezione civile, ma una serie di precise prese di
posizione, anche da parte di partiti del centrodestra,
hanno indotto la Lega ad abbandonare questa strada. Il partito di Bossi ha istituito un numero verde
(800.912825) per raccogliere adesioni. C’è anche
il progetto di costituire un’associazione, Veneto Sicuro, e di dotare i rondisti di apposita “divisa”.
CATTO, IL CAPO-RONDA
spesso lo facciamo con le
nostre macchine. Qualche
volta, poche, usciamo anche con la jeep».
Vi sembra che le vostre uscite notturne
abbiano dato frutti?
«Ne abbiamo la certezza. Solo questa settimana
abbiamo avuto due segnalazioni da Fossalta perché
c’erano persone sospette
che suonavano ai campanelli spacciandosi per agenti immobiliari. Abbiamo
subito informato i carabinieri. Un’altra volta, sempre
la scorsa settimana, in piena notte ci hanno telefonato per dei rumori sospetti.
Abbiamo chiamato i carabinieri: sarà stato un caso,
ma dopo pochi minuti c’era
un posto di blocco in via
Roma. La nostra collaborazione con i carabinieri è ottima».
Giuseppina Piovesana
Il paese è con noi
i risultati arrivano
N
on era un fuoco di
paglia. Nel paese
dove sono nate le ronde
anti-ladri, l’esperimento
continua. Anzi, non è più
neppure “esperimento”, siamo entrati nella fase operativa vera e propria. E non finisce qui... Danilo Catto,
presidente della Protezione
Civile di Chiarano, organizzatore e coordinatore
dei volontari “rondisti”, è
decisamente agguerrito. Si
fa per dire.
L’esperimento continua?
«Continua eccome. Siamo usciti tutte le sere, an-
che la scorsa settimana. Teniamo sotto controllo tutto
il territorio comunale di
Chiarano».
Ma non sente contrasto fra il suo ruolo di
presidente della Protezione civile e quello
di “rondista”?
«Nessun contrasto, sento che sto facendo la cosa
giusta. Lo sentiamo tutti, e
tutto il paese ci sostiene. La
gente è con noi. Anche il
parroco di Fossalta, che ci
ha invitati a rallentare e a
guardare bene quando passiamo davanti alla canonica
e alla chiesa».
ui non ci sono problemi veri (di sicurezHANNO
za), ma problemini, piccole manifestazioni
di criminalità che ritengo fisiologiche in una
realtà densa di benessere” - Vittorio Capocelli, nuovo prefetto di Treviso
ono in grado, i leghisti trevigiani, di assicurare che tra un anno o due
non alzeranno ancora l’asticella, magari chiedendo che i volontari possano girare con un manganello per autodifesa?” - Ario Gervasutti, editorialista del Gazzettino
on l’attenzione, la sensibilità e la disponibilità che si è creata potremmo
disporre di un grande numero di volontari attenti al territorio alle persone che lo abitano... Oltre al conosciuto “giro di ronda” si potrebbero comprendere azioni che favoriscano la socializzazione delle persone sole, l’aiuto nel
“Q
“S
“C
Danilo Catto
Tutte le sere fuori: le
vostre mogli vi hanno
già detto: “stasera non
si esce, o...”?
«Le nostre mogli sono
molto attive nelle organizzazioni del Comune e nella
vita sociale, sono della Protezione civile, nella Pro loco... sono persone che condividono le nostre scelte.
Non ho notizia di richieste
di divorzio, per questo fatto. Non ancora, almeno».
E le spese chi le paga?
«Noi. Quando usciamo,
fare la spesa, qualche ora di compagnia nel corso
della settimana”. Alfio Bolzonello - ex presidente del Centro di servizio per il volontariato
stata fatta una grande cagnara sulle ronde, quando io sono anni che pattuglio il territorio con la Protezione civile... Ho sempre tenuto sotto controllo tutta la città di Treviso” - Giancarlo Gentilini, pro-sindaco di Treviso
mettiamola di chiamarle ronde. Il nostro modello sono i City Angels (gli
“angeli custodi” di Milano, volontari che aiutano le persone in difficoltà)”Gian Paolo Gobbo, sindaco di Treviso
erché le ronde ora e non durante il governo Berlusconi, quando i reati
avevano subito un’impennata?” - Daniele Guiotto, capogruppo di
minoranza a Caerano.
DETTO...
“È
“S
“P
IL MAGISTRATO PICCIN
COSA DICE LA LEGGE
ono diversi i riferimenti di legge “scomodati” dalle ronde: dal
Testo Unico delle Leggi di pubblica sicurezza, al suo regolamento, fino a codice penale e di procedura penale. Facciamo un po’
di chiarezza.
Passeggiare in luoghi pubblici schierati in formazione militare (ovvero in divisa e con atteggiamento marziale) con armi non si può,
senza permesso del Prefetto. E comunque non lo si può fare con
armi cariche. Si rischia l’arresto.
E non si può farlo nemmeno in occasioni di incontro in luoghi aperti al pubblico, tipo in teatri o cinema.
Le armi che non si possono portare sono quelle da sparo o quelle da guerra (lance, spade...). Ma senza motivo (e la ronda di per
sé non è una giustificazione adeguata…) non si possono portare fuori di casa bastoni, fionde, bulloni o qualsiasi altro oggetto
che nella circostanza può servire ad offendere la persona: in pratica, non si può portare alla ronda il bastone della vanga né la
fionda che si usa per pasturare il pesce nella pesca a fondo perché di notte in paese evidentemente non servono né a scavare né
a pescare.
Non si può nemmeno chiedere le generalità ad un passante, perché questo compete ai pubblici ufficiali: chi lo fa rischia l’arresto.
Se si coglie invece in flagrante un reato (furto con scasso, rapina,
violenze, reati legati alla droga...), chiunque può arrestare chi lo
compie, purché lo consegni immediatamente alle forze dell’ordine.
Sono invece vietati i raduni di più di dieci persone che mantengano un atteggiamento di insofferenza, sfida o ribellione nei confronti della forza pubblica. Anche in questo caso si rischia l’arresto.
S
“Serve integrazione
non repressione”
«P
er andare a mantenere l’ordine
pubblico in strada servono
professionalità e addestramento adeguati, umanità
grande e capacità di vedere
nell’altro – che spesso è uno
straniero – non un nemico,
ma un cittadino da accostare senza pregiudizi, da conoscere nei suoi bisogni e,
se del caso, da correggere
nei suoi errori».
Rodolfo Piccin, magistrato vittoriese a Pordenone, ha le idee chiare in merito alle ronde.
«Avvicinare gli stranieri
come cittadini è spesso difficile anche per le forze dell’ordine, figuriamoci per chi
se ne occupa nel dopolavo-
ro».
In certe zone sono
molti i cittadini che
danno la loro disponibilità a partecipare alle ronde.
«Sarebbe bello se nella
cultura della deresponsabilizzazione nella quale viviamo delle persone effettivamente fossero mosse da un
senso di cor-responsabilità.
Invece dietro temo ci sia altro, un “Vi facciamo vedere
noi come si fa ordine pubblico”. E questo atteggiamentom di sfida alle istituzioni e comunque di sfiducia, non è accettabile».
Non avverte dunque
l’esigenza di queste
ronde?
IL SINDACO VALLARDI
Da quando ci sono
niente delinquenza
G
iampaolo Vallardi, il sindaco (di
Chiarano) che ha inventato le ronde e le
ha fatte diventare un
caso nazionale, che bilancio fa dell’esperienza?
«Ottimo. Da quando i volontari escono per sorvegliare il territorio, sarà un
caso, ma a Chiarano non è
più successo nulla. Per me
non è una questione di ronde o di Protezione civile, è
puro e semplice recupero
del senso civico. Quel senso di vigilare sulla propria
comunità che c’era e che
abbiamo perso. Se tutti recuperassimo il valore dell’attenzione verso gli altri,
con il minimo sforzo si potrebbe fare quel che ora si
fa con grande sforzo da parte di pochi».
L’esperimento quindi,
prosegue?
«La prossima settimana,
quelle che erano “le ronde”
diventeranno l’associazione
Veneto Sicuro, vedremo in
quale forma proseguire.
Certo i giri notturni proseguiranno finché non riterremo che l’emergenza si
sarà placata».
Come avete risolto i
problemi di competenze e i rapporti fra
“ronde” e autorità
quali Prefetto, Polizia,
Carabinieri?
«Ufficialmente non abbiamo avuto mai nessun richiamo. In pratica la colla-
borazione con Polizia e Carabinieri è ottima, di massima collaborazione».
Quanti sono, a Chiarano, i volontari della
Protezione civile e
quanti fanno le ronde?
«I volontari a Chiarano
sono 42, una ventina di loro escono per le ronde, fra
questi c’è anche la “quota
rosa”».
Ai parroci di Chiarano
e di Fossalta, ai quali
lei ha fatto dono di una divisa da volontario della Protezione civile, è mai stato chiesto di fare un giro di
ronda?
«Fino ad ora no, ma glielo chiederò! A parte le battute voglio proprio ribadire
che molto si risolverebbe
recuperando il senso civico. Quel comune sentire
che ci fa vigilare sul nostro
territorio, sul nostro vicino,
per portare aiuto, per interessarsi in senso buono, del
prossimo. Un valore che i
nostri padri avevano ben
presente». (GP)
«Delle
ronde in
quanto tali
assolutamente no:
se vogliamo, assumiamo più
Rodolfo Piccin forze dell’ordine,
ma forse meglio ancora
creiamo opportunità di lavoro per gli extracomunitari, così diminuiremo le occasioni di delinquenza. Serve accoglienza, integrazione, non repressione».
Rimane la disponibilità
delle persone a queste
iniziative.
«Ho due forti perplessità.
Primo, vorrei sapere perché
si muovono in prevalente
chiave anti-straniero, come
se anche i concittadini europei non delinquessero! Secondo: perché le ronde non
le fanno nelle baraccopoli o
nelle stazioni ferroviarie dove c’è gente che non ha da
mangiare né dormire?».
I “rondisti” temono
che intanto che si assumono i poliziotti la
criminalità impazzi.
«Ciò non giustifica le ronde. Sarebbe come dire: siccome mentre facciamo il
processo magari il carcerato evade, meglio condannarlo, o giustiziarlo subito».
E le forze dell’ordine
cosa pensano delle
ronde?
«Sono preoccupate, perché la loro presenza non rasserena gli animi, e in giro
vanno persone animate da
un sinistro desiderio di cogliere qualche reato in flagrante. E questi non sono
segnali di integrazione ma
di contrapposizione che alle forze dell’ordine, ovviamente, fanno paura».
Che alternativa offrire
ai rondisti?
«Stiano a casa, o vadano
a portare pasti caldi ai barboni alla stazione di Milano».
Alessandro Toffoli
Giampaolo Vallardi
8
e
L’AZiON
Attualità
Domenica 28 gennaio 2007
PLAYSTATIONMANIA
Giocano molto anche ragazzi e adulti
Non è soltanto
roba da bambini
C
ity Tour Pro Evolution Soccer
6 2vs2. Non è una formula magica né un
messaggio cifrato; si tratta della seconda edizione
del torneo a squadre di
Play Station di Vittorio Veneto, il City Tour, che vede gli sfidanti gareggiare
sui campi da calcio di Pro
Evolution Soccer 6, videogioco che spopola tra gli
appassionati di videogames.
Abbiamo scelto il City
Tour, ed in particolare la
sua tappa al bar GandS, come laboratorio per tastare
il polso della passione per
i videogiochi. Ed in particolare di quella che varca
i confini dell’adolescenza
e diventa, per il giovane o
l’adulto devoto di Playstation e affini, uno dei tanti
possibili hobby. Di cui non
vergognarsi affatto!
«Abbiamo pensato a
questo torneo a coppie,
che si aggiunge a quello
che organizziamo ogni anno come associazione “Insieme per Ceneda Giovani”, per far conoscere e
condividere con altri il
mondo della Playstation.
Proprio per questo i tornei
si disputano nei locali di
Vittorio, così da coinvolgere anche altri ragazzi»,
racconta il giovane cenedese William Manzione
che con Alessandro Gravante organizza il City
Tour.
Chiediamo: siete accaniti giocatori di Playstation? Manzione: «Gioco
con i computer dal ’96,
quando sono usciti i primi
videogiochi. La passione
per il computer mi ha aiutato anche nel lavoro, infatti ora mi occupo di informatica. È un modo per rilassarsi, anche per tornare bambini, ma in modo at-
tivo. È diverso dallo stare
passivamente davanti alla
tv, qui si cercano i giochi,
ci si scambiano informazioni e poi molte volte si
gioca in rete, con altri ragazzi. Non bisogna demonizzare i videogames!».
È un mondo solo maschile? «No. Conosco più
di qualche ragazza appassionata e anche la mia fidanzata si diverte con i videogiochi. Certo ci deve
VENDITE ALLA GRANDE
particolarmente violenti
siano accompagnati da polemiche perché venduti a
ragazzini. Che siano casi
montati ad arte a scopo
pubblicitario? «Non lo escludo, anzi, è probabile.
Comunque sono dell’idea
che se in un videogioco
ammazzo trenta persone,
il giorno dopo non vado a
comprarmi la pistola. Questi “divieti” sono comunque facilmente aggirabili,
perché basta andare al negozio con il papà o il fratello maggiore».
Da alcuni giorni invece
sono spariti dal bancone i
modelli disponibili da provare. «I ragazzini ci restavano attaccati tutto il giorno, finché mi hanno rotto
una Playstation» ammette
Walter, uno dei responsabili del negozio. «Ho dovuto farlo», conclude
scherzosamente, «non se
ne poteva più!».
Andrea Pizzinat
Meglio auto e calcio,
ma anche i violenti...
I
l mercato delle stazioni di gioco è proficuo. A confermarcelo è
Leonardo, l’addetto alla
vendita di questi prodotti
all’Unieuro di Oderzo.
«Tutti i nostri modelli vanno forte, in particolare la
PlayStation 2 e la PlayStation portatile, anche perchè possono essere utilizzati come lettori Mp3 o per
guardare i Dvd. Sotto Natale ne avremo vendute almeno una settantina. Ma
vendiamo bene anche la XBox 360 e il Nintendo Ds».
E, come si vede dai prodotti esposti, pure l’ormai
vetusto GameBoy tiene
ancora botta ai modelli più
recenti.
«In genere a comprare
PlayStation e Nintendo sono ragazzi dai 13 ai 24 anni» dice Leonardo. «l’XBox
invece ha una fascia di utenti di età maggiore, diciamo dai 16 ai 30». Il perché è presto detto: «Questo modello propone videogiochi rivolti soprattutto ad utenti maggioren-
ni, come simulazioni di
guerra o giochi dove impersoni un criminale. I più
venduti restano però le simulazioni di calcio come
FIFA o Pro Evolution Soccer, o Need For Speed (gare automobilistiche su
strada). Chi viene a comprare porta a casa quello
che più gli piace, senza
guardare il prezzo. A badare alle spese sono più
che altro gli extracomunitari».
Come si vede impresso
nelle scatole, i videogiochi
a tema bellico o “criminale”, sono sconsigliati ai
minori di 16 o di 18 anni.
Capita che alcuni ragazzini vengano a
cercarli attratti dal
solito “fascino del
proibito”? «No» risponde Leonardo.
«I quindicenni che
vedo non sembrano
molto attratti da
questi prodotti».
Facciamo notare
che spesso capita
che videogiochi
essere qualche limite, primo tra tutti l’età: giocare
ai videogames prima dei
12 anni è tempo rubato ad
altre attività». Diverso è il
caso di Gravante, 27 anni:
«Non ho la Playstation, uso quella dei miei amici.
Spesso ci troviamo in
gruppo a giocare ed è
un’occasione per conoscere nuova gente, scambiarsi idee, organizzare
tornei. Pro Evolution Soccer va particolarmente di
moda, ed ho notato che
per giocarci bene servono
anche conoscenze tecniche di computer».
La sottintesa conclusione di Manzione e Gravante pare sempre la stessa: i
videogiochi non sono per
bambini: ragazzi e adulti
sono gli unici titolati a giocarci. Sorprendente?
Ma sentiamo anche i
partecipanti al City Tour.
Per Andrea De Belli di
21 anni, «la Playstation è
un gioco per tutti, ed è divertente giocarci con gli
amici. Ci gioco circa 1 ora
ogni 2 giorni da 3 anni e
non mi perdo un torneo
della zona».
Il diciottenne Gioi Tami
racconta: «È diverso dai
giochi tradizionali, come
le carte. Oggi mica ci si
trova con gli amici per fare una partita a briscola»
Che ne dicono i genitori?
«Spesso si arrabbiano
quando passo il tempo con
la Playstation».
Massimo Fabbro,19 anni, continua: «Ci gioco solo in certi periodi, ad esempio ora che ho finito
gli esami all’università. È
un argomento di conversazione anche con gli amici quando si esce».
Matteo Magagnin, di 17
anni dice: «Con la Playsta-
tion ci si gioca soprattutto
da soli e la differenza rispetto ai giochi tradizionali sta nel fatto che non
c’è molto dialogo anche
quando si gioca in gruppo».
Giorgio Pianca di 17
anni, campione uscente
del torneo dello scorso anno, confessa: «Gioco parecchio con i videogames,
anche con altri amici, spesso poi ne parliamo anche
quando usciamo la sera. È
un argomento di conversazione con gli amici…e di
litigi con i genitori».
Per Davide Dal Bianco,
di 22 anni: «I videogiochi
cercano di riprodurre la
realtà, in questo si differenziano dalle carte o dai
soliti giochi. Ma non ho
mai visto dei ragazzi trovarsi in un locale a giocare a carte».
Erica Bet
I NEUROPSICHIATRI
dall’elevato contrasto, che
si manifesta in bambini e
ragazzi tra i 4 e i 14 anni, geneticamente predisposti.
Da uno studio che abbiamo condotto a Pisa è emerso come 1 soggetto su
100 sia predisposto a questo tipo di epilessia
originata dagli stimoli luminosi, di
cui ci occupiamo
anche qui a Conegliano».
C’è differenza
tra la Playstation
e i giochi per
computer?
«Lo schermo
della televisione è pericoloso per la quantità di luce
emessa, mentre nello
schermo del Pc è dannoso
il contrasto di colori. La soluzione ideale sarebbe uno
schermo televisivo che trasmetta delle frequenze non
percepite dall’occhio, come
gli schermi a 100Hz. Gli ultimi videogiochi comunque tengono conto del problema diminuendo i contrasti tra i colori e la luminosità dell’immagine».
Quali le precauzioni
da adottare?
«Bisogna stare ad almeno mezzo metro dal video,
tenere la luce accesa nella
stanza, e gestire bene i tempi di gioco, limitandoli e facendo delle pause». (EB)
William Manzione e Alessandro Gravante
“Non demonizzare,
ma occhio ai tempi”
S
ulle conseguenze neurologiche
sui bambini che utilizzano videogiochi abbiamo intervistato Luca Milantoni e Paolo
Bonanni (nella foto),
neuropsichiatri infantili a La Nostra Famiglia.
«I videogiochi - afferma Milantoni - sono un
segno dei nostri tempi e
per questo non vanno demonizzati, ma è importante una la loro gestione a livello familiare. Spesso capita che la permanenza per
ore davanti al videogioco limiti i compiti scolastici o
l’attività sportiva».
Quali sono le difficoltà più frequenti in famiglia?
«La prima sicuramente
è la gestione degli orari; il
videogioco appartiene ad
un mondo non del tutto
reale che cattura il bambino in un rapporto artificiale. Alcuni videogiochi, vietati entro determinate fasce
d’età ma usati ugualmente,
stimolano dei comporta-
menti e il bambino tende
ad emulare in modo inconsapevole ciò che vede».
Quanto tempo ci si
può giocare al giorno?
«In una giornata due ore sono più che sufficienti
e comunque non consecutive. È importante anche la
qualità del gioco e l’alternanza con altre attività».
Dottor Bonanni, a livello neurologico, quali
sono i rischi ai quali sono esposti i ragazzi che
giocano con la Playstation o i videogiochi?
«I videogiochi possono
portare ad alcuni disturbi
e anche a casi di epilessia.
Si tratta di epilessia fotosensibile, originata dall’alta
quantità di luce emessa, e
e
L’AZiON
Economia
Partita la concessione di contributi per auto
trasformate a gpl o a metano. L’importo
viene detratto dalla fattura dell’officina
Tutti a gas!
B
enzina, gpl o
metano? È ora
di farci un pensierino. La legge Finanziaria infatti ha stanziato
50 milioni di euro come
contributi a chi installa impianti gpl o a metano sulle autovetture. Una norma
datata (è la legge 403 del
1997) ma con una importante novità: l’estensione
del contributo alle installazioni di impianti a metano o a gpl su autoveicoli
immatricolati come Euro
0 o Euro 1.
«Non si tratta di una
modifica da poco – dichiara Fermino Dal Moro, presidente degli autoriparatori aderenti alla
Confartigianato del Veneto –, infatti solo nel Veneto viaggiano tutt’oggi oltre 820 mila autovetture a
benzina di questo tipo, ovvero circa il 45% del cir-
colante!».
Due gli importi del contributo stabiliti:
650 euro per
ogni trasformazione a gpl o
metano su autoveicoli immatricolati da non più di tre
anni o sull’acquisto di auto nuove omologate a benzina e vendute dal concessionario già trasformate a gpl o metano; 350
euro per impianti su autovetture anche più vecchie, ma “Euro 0” e “Euro
1”. Per sapere di che “Euro” sia la propria vettura,
bisogna leggere sulla carta di circolazione, ove c’è
la normativa di riferimento: non cercate dunque la
definizione “Euro”, perché non c’è.
Accedere ai contributi è abbastanza sempli-
Contributi
di 350 o 650 euro,
a seconda dell’età
della macchina
ce. Prima di tutto bisogna
rivolgersi ad una delle officine regionali che hanno
aderito all’iniziativa: in regione sono 269, in diocesi 20 (Morbin e Dal Bo a
Conegliano, Donadel a
Sernaglia, Cancian e Giust a San Vendemiano, Autogiada a San Fior, Parro
a Santa Lucia, Fiorot a Vittorio Veneto, Campaner e
MB a Oderzo, Centrauto
a Cessalto, Ianna a Motta
di Livenza, La metano a
Susegana, De Bona a Lentiai, Mordiero e Chiaradia
a Sacile, Agostinetto a
Ceggia, Davanzo, Gnes e
Tecnoauto a San Donà).
L’officina subito prenota
via internet il contributo, così si sa subito se c’è
(e se i 50 milioni sono esauriti, si può decidere di
non fare l’impianto).
Con il nuovo decreto, il
contributo non arriva più
al contribuente a rimborso parziale del lavoro, ma
è uno sconto sulla fattura
per il lavoro fatto: sarà
quindi l’officina a riceverlo, sotto forma di detrazione nella prima dichiarazione Iva o dei redditi.
Una bella occasione
per gli automobilisti, una
preoccupazione per le piccole officine, in quanto
per il sistema di erogazione del contributo dovranno “fare da banca” allo Stato, anticipando i soldi che
poi verranno detratti. Ma
l’esposizione, in caso di
più impianti, diventa forse insostenibile per qualcuno di piccolo, a vantaggio invece delle grandi officine.
Convinte della validità
della norma, le officine
hanno concordato con il
ministero un listino prezzi massimi al pubblico:
per il gpl si va dagli 800
euro per auto a carburatori o iniezione, ai 1200
per impianto di controllo
della carburazione, a 1650
Domenica 28 gennaio 2007
9
per impianto
ad iniezione
gassosa,
a
1800
per impianto
ad iniezione
sequenziale.
Per gli
Un serbatoio di gas nel vano della ruota di scorta
stessi
impianti, ma trasformati a 20 euro. A spanne, per ammetano, i costi sono ri- mortizzare la spesa serspettivamente di 1400, vono circa 20 mila chilo1750, 2300 e 2400 euro. metri. Poi si comincia a riPer collaudo e gestione sparmiare. Il metano coamministrativa sono pre- sta meno, ma l’impianto è
visti al massimo 110 euro; un po’ più caro e sopratper serbatoi particolari tutto non ci sono tantissi100 euro, per indicatori di mi distributori.
livello 50, e variatore di faRispetto ai vecchi imse (per il metano) 50 euro. pianti, quelli moderni non
Per le autovetture par- fanno sentire quando l’auticolari, per esempio con to passa da benzina a gas
più di 4 cilindri, o turbo, o e non fanno perdere in
con allestimenti speciali, prestazioni.
il prezzo potrà aumentare.
Di sicuro la modifica
Ma a chi conviene? conviene contro l’inquiBisogna fare due conti. Il namento: alimentate a gas
gpl costa circa 0,60 euro o metano, le auto non inal litro: a gpl le auto vec- quinano, e infatti non sogchiotte consumano un po’ giacciono a limitazioni del
di più di quelle a benzina. traffico (targhe alterne).
Morale: con una bombola Così si spiega anche pera ciambella (quelle che ché nelle grandi città siavengono posizionate al po- no molte le officine intesto della ruota di scorta) ressate alla questione.
si fanno circa 400 km con
Alessandro Tof foli
IL RADICCHIO SOFFRE LE TEMPERATURE
ANOMALE E LA CONCORRENZA DELL’EST
Maledetto caldo
P
er i radicchi di Treviso, ed in particolare per il rosso tardivo (il
ben noto “spadone”) più
bassi che alti sui mercati
all’ingrosso. Complice, se
non causa prima, l’anomalo inverno 2006/2007, mai
così caldo negli ultimi 146
anni, e che ha mantenuto
verdi i campi e gli orti, di
solito abbrustoliti dalla brina.
Cosicché sono spuntati
anzi tempo i radicchi verdolini (i “verdon da cortel”) attesi per l’inizio di
marzo, i fiori di zucca, pomidori sottoserra a iosa e addirittura l’anguria!
Tutta questa
disponibilità
fuori stagione, e
a buon prezzo,
ha inciso non
poco anche sul
prezzo dei famosi radicchi
trevigiani, conosciuti, almeno dalle nostre
parti, come gli
unici “fiori” dell’inverno vero.
Rino Gallinaro, coltivatore
del “rosso tardivo Igp” a Settecomuni di
Preganziol, e
che da 10 anni vende una
piccola parte del suo prodotto alla Sagra de
Sant’Antoni di Vergoman
di Miane, ci racconta la picchiata dei prezzi appunto
per via di questo caldo del
tutto inatteso.
«All’inizio di stagione, a
cominciare cioè dal 20 di
novembre in poi, il rosso
tardivo – commenta Rino –
è partito bene, anche perché un po’ di freddo s’era
fatto sentire, cosicché i
grossisti ci pagavano il radicchio a 3 euro e mezzo il
chilo. Ma dopo la prima
settimana di dicembre la
temperatura è andata fuori regola, e mai vista così
alta!, tanto che il radicchio
cresceva in abbondanza
mentre il prezzo precipitava, e proprio sotto Natale
a 2 euro-2 euro e mezzo,
per risalire a 3,20 nel cuore delle feste, e colare a
picco a gennaio (1,80,
massimo 2 il chilo)».
Alla mancanza del freddo canonico, per soprammercato «si sono anche
aggiunte – sottolinea an-
cora Rino Gallinaro – le “imitazioni” a basso costo
dei Paesi dell’Est Europa.
I nostri radicchi sono però
più dolci e croccanti, anche perché li “forziamo”
per l’imbianchimento in
acqua corrente e soprattutto di risorgiva del Sile».
Mario Sanson
DAL 26 AL 28 GENNAIO
FESTIVAL DEL RADICCHIO
S
Rino Gallinaro con il suo radicchio
i svolge dal 26 al 28 gennaio il primo “Festival nazionale del radicchio”, organizzato da Regione Veneto, Provincia di Treviso e Consorzio tutela Radicchio
Rosso di Treviso e Variegato di Castelfranco.
Venerdì 26 si apre con una cena di gala a villa Foscarini Cornaro a Gorgo al Monticano, con menu a base di radicchio e prodotti veneti preparato da cinque famosi chef non solo veneti. Sabato 27 alle 11.30 nell’aula
magna dell’Istituto alberghiero Beltrame di Vittorio Veneto si svolge il convegno “Comunicare un territorio: la
creazione di una destinazione. Dal manifatturiero al post industriale attraverso la creazione di nuovi servizi”:
interverranno Luca Zaia, Leonardo Muraro, Massimo
Mario (presidente di Antennacinema), Massimo Colomban (imprenditore), Francesco Caprioli (consulente d’impresa) e Gerardo Antelmo (giornalista). Alla sera, altra cena di gala, con menu a base di radicchio, curato da altri cinque chef. Chiusura domenica 28, con
l’ultima cena di gala, proposta da ulteriori cinque chef.
COCORADICCHIO 2007
OMAGGIA LE DONNE
È
alla donna di questo tempo, ma anche di tutti i tempi, che la
manifestazione enogastronomica Cocoradicchio dedica l’edizione
2007, chiudendo così la
stagione del Radicchio
Rosso di Treviso e del Variegato di Castelfranco
Igp. Nel corso della rassegna sei donne famose
riceveranno un riconoscimento alla passione, alla
tenacia e all’entusiasmo,
dimostrati da ognuna, tanto nella vita quanto nella
professione. Dal 16 febbraio al 6 marzo, quindi,
nei nostri ristoranti potrete incontrare la pittrice
Olimpia Biasi, l’imprenditrice Marina Salamon, la
psicologa Vera Slepoj, la
motociclista Samuela De
Nardi, l’ambasciatrice Unicef Mariella Andreatta
e l’imprenditrice Giuliana
Benetton.
A loro, Cocoradicchio
dedicherà le portate di un
menu che, anche quest’anno, farà entrare nel
piatto la bellezza dei fiori
e la dolcezza dei frutti e,
accanto ad un menu interamente a base di Radicchio Rosso di Treviso e
Variegato di Castelfranco
Igp, spiccherà una ricetta
innovativa ed artistica in
cui assaporare le fragranze e consistenze di fiori
come i pansè, malva, petali di rosa, garofanini e
camomilla selvatica, sapientemente interpretati e
rielaborati dagli chef. Le
serate: venerdì 16 febbraio (Miron di Nervesa
della Battaglia); venerdì
23 (Barbesin di Castelfranco Veneto); mercoledì
28 (Gigetto di Miane); giovedì 1 marzo (Terme di
Vittorio Veneto); venerdì
2 (Alla Torre di San Zenone degli Ezzelini); martedì 6 (Celeste di Venegazzù).
e
L’AZiON
Alcuni libri insinuano un
fossato tra la vicenda storica di
Gesù e quello che di lui hanno
detto la Scrittura e la Chiesa
IL DUBBIO SOLLEVATO DA ALCUNE PUBBLICAZIONI
La Chiesa racconta
il vero Gesù?
A
lcune recenti
pubblicazioni,
anche di ampia
diffusione, si soffermano
– direttamente o indirettamente – su temi di carattere religioso. Da esse
emerge un quadro molto
critico nei confronti della
Chiesa di ieri e di oggi e
affiorano forti dubbi su
Gesù Cristo. La sua figura era realmente quella
che la Chiesa insegna da
venti secoli? Non è mistero che tali pubblicazioni
rispondano negativamente: il “Gesù della storia” –
quello che è morto sulla
croce – era diverso da
quello predicato dalla
Chiesa. Si insinua così un
fossato incolmabile tra la
vicenda storica di Gesù e
quello che di lui hanno
detto la Sacra Scrittura e
la Chiesa, dai primi decenni in poi.
Non è una problematica di oggi: la separazione
tra il Gesù della storia
(l’uomo morto in croce) e
il Cristo della fede (il Figlio di Dio) è stata suggerita già un secolo fa da alcuni teologi protestanti e
poi – soprattutto grazie a
R. Bultmann – si è imposta a livello del dibattito
“tra specialisti” per tutto il
Novecento. Le recenti
pubblicazioni hanno il merito di divulgare questo dibattito, ma rischiano di
creare disorientamento,
soprattutto in chi non è
sufficientemente attrezzato teologicamente. In ogni caso, siamo nell’era
della comunicazione e prima o poi questi argomenti “da addetti ai lavori” dovevano diventare di dominio pubblico.
È abbastanza immediato riconoscere le ragioni
del disorientamento, che
il dibattito insinua. Un primo motivo riguarda la fiducia nella Chiesa, non
più vista come “garante”
bensì “traditrice” del
messaggio di Cristo: se
Gesù non è come la Chiesa insegna, allora la Chiesa ci ha da sempre ingannati. Il Cristo da essa proposto sarebbe il frutto di
una manipolazione – astuta oppure in buona fede – che avrebbe intaccato anche i Vangeli. Ci si
può ancora “fidare” di una Chiesa così?
e appassionato annunciatore della “causa di Dio”,
Gesù attendeva con impazienza l’instaurarsi definitivo del Regno di Dio.
Sentì come sua
missione quella di
preparare il popolo ebraico a tale evento, ma la morte
– orchestrata dai
potenti dell’epoca
– interruppe il suo
progetto.
Questo Gesù non ha
alcuna consapevolezza di
essere il Figlio di Dio o il
Salvatore e non intende
fondare né la Chiesa né il
cristianesimo, perché è
ancora tutto assorbito all’interno del mondo religioso ebraico. La resurrezione viene negata: la vicenda di Gesù finisce con
la tomba. Non c’è altro. La
resurrezione e la figliolanza divina non sono “fatti o attributi reali”, ma
“modi di dire” – Bultmann
direbbe “miti” – attraverso i quali la comunità cristiana degli inizi ha voluto esprimere la propria fede in Dio. Essi non hanno
nulla di corrispondente o
di reale nella concreta per-
sona di Gesù.
Anche in questo caso,
verrebbe da chiedersi: di
un Gesù così, posso “fidarmi”? Posso consegnare la mia vita ad uno che
non era molto diverso da
me e che ha finito la sua
esistenza come tutti in una tomba? È possibile
un’amicizia profonda o una “radicale sequela” sulle orme di una figura di
Gesù posta in questi termini?
Di fronte al diffondersi
di queste pubblicazioni, ritengo che non ci si debba
scandalizzare. Tuttavia, va
Il dibattito
in corso genera
disorientamento
In secondo luogo, se
Gesù non è come la Chiesa lo propone, si tratta di
svelare come egli fu in verità. Da queste recenti
pubblicazioni, emergono
almeno alcuni tratti convergenti. Gesù fu essenzialmente un uomo: un pio
ebreo, proveniente dalla
periferia della Galilea (Nazareth), pienamente solidale con il contesto ebraico, dal quale non aveva alcuna intenzione di separarsi. Predicatore itinerante, taumaturgo – come
molti altri a quel tempo –
esercitato un attento spirito critico, perché non ci
capiti di diffidare della tradizione bimillenaria della
Chiesa e di “credere” alle
ipotesi – perché di questo
si tratta – di alcuni studiosi. Le indagini storiche
hanno valore di “ipotesi” e
non possono – come invece sembrano fare alcuni di questi studiosi – dimostrare che Gesù “non
è” il Figlio di Dio incarnato. Le indagini storiche ci
conducono fin sulla soglia
del mistero, ma non possono spiegarlo o negarlo.
C’è un punto fermo,
che deve essere tenuto
saldo e che la Chiesa cattolica non cessa di ribadire: non è possibile sepa-
rare il Gesù della storia
dal Cristo della fede. Ciò
che la Chiesa professa – il
Cristo della fede – si fonda e prende origine dal
Gesù della storia: i due aspetti sono inestricabilmente legati. Ogni rimaneggiamento o riduzione
del Gesù della storia si ripercuote necessariamente sul Cristo della fede e
viceversa. Se Gesù non
fosse stato veramente il
Figlio di Dio incarnato, se
non fosse realmente risorto da morte, se non avesse avuto piena consapevolezza della sua missione di salvatore universale, tutta la fede cristiana sarebbe fondata sul
nulla e si dissolverebbe.
Dio rimarrebbe estraneo
alla storia dell’uomo; la
morte continuerebbe ad
essere un interrogativo inquietante senza risposta;
il peccato manterrebbe inalterato il suo dominio su
tutti gli uomini. Il cristianesimo – meglio sarebbe
dire il “gesuanesimo” –
verrebbe a coincidere al
più con una dottrina di
principi etici, sempre nell’orizzonte della fede ebraica. La posta in gioco è
davvero alta!
Il dibattito su questi argomenti è oggi particolarmente vivace tra gli
specialisti, soprattutto biblisti. Non è un caso che
papa Benedetto XVI abbia
deciso di scendere in campo con un volume dedicato proprio alla figura di
Gesù Cristo. Lo attendiamo con ansia.
Don Alessio Magoga
CORSO AL CENTRO STUDI BIBILICI DI SACILE “FERMATI E RIPOSA”, NUOVO
QUADERNO DEL CSB
Quale significato ha la Bibbia oggi?
L
a Bibbia è un libro
antico, anzi è una
“raccolta di libri ” di genere diverso con in comune il fatto di essere il
testo sacro per la fede degli ebrei e dei cristiani.
Perché leggerla ancora
oggi? Quale significato
può avere per noi del XXI
secolo, oltre all’interesse
storico e culturale? Da
qualche tempo sembra sia
in atto una riscoperta, un
desiderio di riprenderla in
mano, di conoscerne la
storia, forse di attinger vi
una parola illuminante.
Anche per questo, nel
trentesimo anno di attività
del Centro di studi biblici,
abbiamo pensato di riproporre un discorso sulla
Bibbia e sulle modalità
per accostarla e comprenderla.
Sarà monsignor Betori,
biblista e segretario della
Conferenza episcopale italiana (Cei) a mettere le
basi e a tracciare le linee
dell’intero percorso, che
toccherà dapprima la caratteristica fondamentale
dei testi biblici, cioè l’essere Parola di Dio espressa con parole di uomini. La Bibbia sarà poi
guardata in relazione con
gli altri libri sacri, in particolare con il Corano, e
saranno presi in considerazione anche i testi apocrifi, per capirne la reale
impor tanza e la collocazione, al di là delle curiosità che essi hanno risvegliato ultimamente. Quindi si cercherà di com-
prendere come e in quale
contesto il testo biblico
trova la sua corretta interpretazione, per arrivare infine a cogliere quei
fondamenti di verità che
sono oggetto della riflessione teologica e morale.
Gli incontri si svolgeranno alle 20.30 nella sede del Centro.
APRE IL CORSO MONS. BETORI
E
cco il programma del corso:
Giovedì 22 febbraio: prolusione di monsignor Giuseppe Betori, biblista e segretario Cei
Giovedì 1º marzo: “Parola
di Dio e parole dell’uomo.
Dalla rivelazione alla Bibbia”
Giovedì 8 marzo: “La Bibbia e gli altri libri sacri: Bibbia e Corano” Valentino Cottini, biblista (Verona)
Giovedì 15 marzo: “La Bibbia ombra - Libri Canonici e Apocrifi” Claudio Gianotto, biblista (Ivrea)
Giovedì 22 marzo: “Chi interpreta la Bibbia? Dove e come leggere i testi” Gianni
Cappelletto, biblista (Padova)
Giovedì 29 marzo: “Quale
verità nella Bibbia? Bibbia,
teologia e morale” Andrea
Bellavite, teologo (Gorizia)
È
disponibile al Centro di studi biblici il
sesto numero dei quaderni “ta biblia”, dal titolo
“Fermati e riposa”, che
raccoglie le conferenze
dell’ottavo corso di aggiornamento
biblico-culturale, tenutosi a
Sacile tra il 10
febbraio e il 17
marzo 2005.
L’invito a fermarsi, presente in questa serie di incontri,
può suonare anacronistico
in un tempo
come quello
attuale, in cui chi perde il
ritmo rischia di essere sorpassato e si sente inadeguato. Eppure i tempi della sosta, della riflessione,
del guardarsi dentro e del
guardare in volto gli altri
sono indispensabili alla co-
struzione di noi stessi e all’esercizio della nostra libertà. Oggi più che mai,
forse, c’è il bisogno di fermarsi, per riposare, pensare, capire, conoscere se
stessi e incontrare l’altro,
amare e pregare: in definitiva per vivere.
Questi gli
autori e i titoli
delle riflessioni: Roberto Vignolo
“Un
tempo per ogni
cosa”;
Marco Gallizioli “Vagabondi e burattini”; Marinella Perroni “Persone in
cammino”; Firmino Bianchin “Nel silenzio per ascoltare la vita”; Lucio
Pinkus “La solitudine necessaria”; Giorgio Bonaccorso “Seduti... a contemplare”. (AM)
e
L’AZiON
Chiesa
Domenica 28 gennaio 2007
11
GIORNATA VITA CONSACRATA
IL MESSAGGIO DEI VESCOVI
VESPRI IN CATTEDRALE
A
lle 15 di domenica 4 febbraio il vescovo Giuseppe presiede in Cattedrale la solenne celebrazione dei Vespri in occasione della Giornata della
vita consacrata. Per poterci preparare adeguatamente
alla celebrazione è utile arrivare in Cattedrale per tempo, in modo da fare qualche prova dei canti e dei salmi. Alla celebrazione sono invitati i consacrati della
diocesi, insieme a tutto il popolo di Dio.
Tra il tempio e la casa
I
l 2 febbraio, festa
della Presentazione del Signore, la Chiesa celebra la
Giornata della vita consacrata.
Partendo da alcuni
episodi del vangelo
proclamato nella liturgia del giorno, la Commissione episcopale
per il clero e la vita
consacrata ha realizzato il denso messaggio
di quest’anno.
L’offerta di una famiglia
Il racconto di Luca è
costruito intorno all’idea
dell’offerta e del dono. In
primo luogo, è l’offerta di
Gesù: Maria e Giuseppe
lo portano “a Gerusalemme per offrirlo al Signore” (2, 22) e accompagnano questo gesto con
un’offerta al tempio (2,
24)...
La consacrazione – dice l’evangelista – ha la
sua origine in famiglia,
nell’offrirsi quotidiano
dei genitori per i figli e
nella loro capacità di trasmettere la fede: è
senz’altro da gesti semplici ma densi di contenuto che Gesù avrà imparato quella dedizione
che lo condurrà poi, alla
fine della sua vita terrena, per l’ultima volta a Gerusalemme, dove egli si
offrirà per i peccatori...
Quanto (le famiglie)
offrono alla realtà della
consacrazione lo ricevono in cambio in un’offerta di doni più che mai preziosi nel contesto della società di oggi. Dobbiamo
infatti riconoscere e incoraggiare l’opera di tutti quei consacrati – in particolare le religiose – che
si offrono instancabilmente al servizio delle famiglie del nostro Paese...
Simeone e Anna
Il racconto lucano pas-
sa poi a descrivere l’incontro della famiglia di
Gesù con Simeone e Anna. Questi due pii israeliti sono anch’essi descritti nell’atto della loro offerta a Dio. In particolare,
Anna è colei che secondo
le pratiche di giustizia ebraiche non si risparmia
in “digiuni e preghiere”,
offrendosi per il tempio,
e Simeone è l’uomo giusto che attende la salvezza non solo per sé, ma anche per il suo popolo...
Ci sembra di cogliere
in questi due atteggiamenti la sostanza della
consacrazione a Dio. Anche i consacrati, infatti,
sono chiamati a stare nel
“tempio” e a scandire la
loro giornata con la preghiera della Chiesa, per
essere così capaci di accorgersi della presenza di
Dio nell’oggi.
Vivendo pienamente le
attese e le domande della nostra società, riescono però anche ad annunciare che, in questo mondo che cambia così freneticamente e che perde
spesso i suoi punti fermi
di riferimento, la salvezza è ancora presente e
viene da Dio attraverso il
suo Figlio.
I giubilei in diocesi
Dal tempio alla casa
Il brano del vangelo
della Festa della Presentazione si conclude con la
famiglia di Gesù che torna a Nazaret, la città della Galilea dove avranno la
loro casa e dove il figlio
Gesù trascorrerà molti
anni in una vita nascosta,
sottomesso ai suoi genitori (2, 51). Cogliamo da
questa dimensione “domestica” del Vangelo
l’occasione per ricordare
quelle donne e quegli uomini che vivono la loro
consacrazione nella secolarità, e anche quelle
donne appartenenti all’Ordine delle vergini, o
quelle vedove e quei vedovi che “mediante il voto di castità perpetua quale segno del Regno di
Dio, consacrano la loro
condizione per dedicarsi
alla preghiera e al servizio della Chiesa” (Vita
consecrata, 7).
IL PAPÀ DI Sr.ALESSANDRA SPINAZZÈ
“Cercavo di farla riflettere
ma dentro di me ero felice”
«L
a vocazione nasce in maniera
misteriosa». Ne sanno qualcosa papà Florindo e mamma Gianna che, alcuni anni
fa, si sono sentiti annunciare dalla figlia Alessandra il
desiderio di farsi suora.
È con sorpresa che hanno accolto la notizia, al ritorno a Castello Roganzuolo dal viaggio in Germania
dove avevano accompagnato l’altra figlia, Maria Assunta, per uno stage di un
anno. «Alessandra – spiega
papà – era al secondo anno
di università quando ci ha
detto che desiderava fare
un anno di prova dalle Salesiane a Mestre. La nostra
famiglia, che fino al giorno
prima era composta da
quattro persone, improvvisamente era diventata di
due».
Come avete reagito?
«Le abbiamo detto di riflettere con un po’ più di calma, non c’era alcuna fretta.
Avevamo piacere che finisse gli studi universitari. Ma
lei ci ha risposto che ad una chiamata bisogna rispondere immediatamente.
Le nostre erano ragioni di
convenienza, la sua no. Dopo l’anno di probandato a
Mestre è andata per un anno a Torino per la formazione e quindi a Milano per
altri due anni. È seguita la
professione e sei anni di impegno alla Casa Madre Clelia di Conegliano. Nel frattempo ha ripreso gli studi di
filosofia e si è laureata. Il
2006 è stato l’anno dei voti
perpetui e del trasferimento a Udine, dove sta studiando Scienze religiose e
insegna religione».
In che modo, come famiglia, siete stati accanto a suor Alessandra in questi anni?
«La famiglia è sempre
stata e rimane un punto di
riferimento. Noi siamo credenti e praticanti, a casa nostra ci sono regole ben precise e abbiamo educato le
nostre figlie con l’esempio
di vita, ma mai abbiamo
spinto o incoraggiato perché Alessandra facesse
questa scelta inattuale. L’abbiamo tuttavia sempre appoggiata e accompagnata».
Ora, come vi sentite?
Mamma: «Il giorno della professione perpetua mi
sono sentita finalmente libera da tutte le preoccupazioni che avevo in passato.
Ho detto al Signore: “Se me
l’hai chiesta, te la lascio volentieri”. Anche perché lei
era effettivamente contenta».
Papà: “All’inizio cercavo
di farla riflettere, ma dentro di me ero felice. Però
con il passare del tempo si
è fatta avanti la preoccupazione che la sua felicità interiore potesse essere incrinata da tante difficoltà,
da una vita super attiva, con
il rischio che ci sia poco
tempo per fermarsi a riflettere. La speranza è che lei
sia sempre serena anche
nelle difficoltà che incontrerà in questo tempo così
complesso».
Quale messaggio rivolgete a quei genitori il cui figlio desidera
dedicare la sua vita in-
Religiose residenti in diocesi che celebrano giubilei
di professione religiosa
75º
Casa Madre Clelia (Conegliano): suor Luigina Flaibani
70º
Suore Maria Bambina
(Vittorio Veneto): suor Arcangela Burelli, suor Carmela Burello
Suore Salesie (Soligo): suor
Quirina Zago
Sorelle della Misericordia
(Conegliano): suor Ottorina
Raimondo, suor Enelda Rosa
65º
Sorelle della Misericordia
(Conegliano): suor Carmela
Martinova
60º
Villa Bianca (Tarzo): suor
Venanzia Bruni, suor Evarista
Seravalli, suor Edoarda Marzotto, suor Barbara Rigo, suor
Virginia Stocco, suor Lucia
Maria Schiabel, suor Angela
Giuseppina Baron, suor Francesca M. Florian, suor M. Lo-
teramente al Signore?
«Lasciateli fare, il Signore li accompagnerà. State
loro accanto. Se si è seminato bene i frutti verranno».
La comunità di Castello Roganzuolo, i
vostri amici, come
hanno vissuto questa
scelta?
Mamma: «Le reazioni
sono state molto buone, ci
dicevano fin dall’inizio: “Siete fortunati!”. La gente ci ha
fatto capire che della scelta
di Alessandra ne stanno beneficiando tutti quelli che la
conoscono, per il rapporto
che si crea con la preghiera ma anche per il solo fatto di conoscerla».
Papà: «Tanti miei colleghi erano stupiti, volevano
sapere il perché di una scelta così strana, volevano
comprendere da dove nascono motivazioni religiose
così forti».
«Ma la vocazione – aveva detto all’inizio mamma
Gianna – nasce in maniera
misteriosa». Naturalmente
dopo che tutti, ad iniziare
dalla famiglia, hanno fatto
la loro parte.
Gerda De Nardi
renza Salvataggio
Suore Salesie (Soligo): suor
Ines Garbinato
Francescane Cristo Re (Tarzo, scuole materne): suor Valentina Maria Culos
Sorelle della Misericordia
(Conegliano): suor Felicina
Sumaio
50º
Suore M. Bambina (Vittorio Veneto): suor Augusta Lisotto, suor M. Rosa Pinato,
suor Giuliana Antoniazzi, suor
Emerenziana Salvadori
Villa Bianca (Tarzo): suor
Erminia Garbin, suor Natalina De Giusti
Suore Maria Bambina
(Torre di Mosto): suor Ester
Pizzato
Opera De Mori (Vittorio
Veneto): suor Rosanna Drusini, suor Elide Visonà Dalla
Pozza
Domenicane di S. Caterina
da Siena (Ponte della Priula):
suor Rosilda Favaretto
Casa Madre Clelia (Conegliano): suor Ivana Birri
Suore M. Consolatrice, De
Gironcoli (Conegliano): suor
Luisenrica Bassani
Monastero cistercense (Vittorio Veneto): suor M. Assunta Toldo, suor M. Immacolata
Gregolon
Religiosi residenti in diocesi che celebrano i giubilei
70º
Giuseppini (Oderzo):padre
Bruno Bison
Minori (Vittorio Veneto):
fra Pacifico Giusto
Cappuccini (Conegliano):
fra Massimiliano Vajente
60º
Giuseppini (Oderzo):padre
Mario Rebellato
50º
Giuseppini (Oderzo):padre
Gianni Rosa, padre Mario Roviaro
ORDINAZIONE SACERDOTALE
60º
Giuseppini (Oderzo):padre
Bruno Bison
50º
Giuseppini (Oderzo):padre
Mario Rebellato
Servi di Maria (Follina):
fra Ermenegildo Zordan
12
36 SACERDOTI IN RITIRO A PRALONGO
VESCOVI
Esercizi spirituali
esercizi di ascolto
Fermo
no a Pacs
e matrimoni
omosessuali
A
Pralongo 36 sacerdoti della nostra diocesi hanno vissuto una settimana
di esercizi spirituali. Sono stati guidati nelle meditazioni da Franco Mosconi (1940), monaco camaldolese dal 1964 e sacerdote. Dopo aver conseguito la licenza in teologia patristica e monastica al Pontificio ateneo
Sant’Anselmo di Roma, è
rientrato a Camaldoli. Attualmente vive all’Eremo
di San Giorgio di Rocca di
Garda - Bardolino (Vr) di
cui è priore.
Ha collaborato al commento del lezionario festivo “La Parola pregata”;
nei periodi estivi, presso
la foresteria del monastero di Camaldoli anima
corsi di esercizi spirituali; ha guidato nella preghiera i convegnisti del
Convegno ecclesiale di
Verona.
Le impressioni personali di un partecipante
“Sia ringraziato il cielo
che all’inizio di quest’anno mi ha dato l’intuizione
di fermarmi per una settimana in ascolto di ciò
che Dio ha da dire alla
mia vita.
Devo dire la verità, ero
partito da un altro presupposto; devo poter fare
chiarezza su cosa voglio
fare della mia vita in questo momento. Ora invece
capisco che devo poter far
tacere le mie voci, le mie
ansie, per lasciar spazio
alla Sua Voce. Insomma
c’era il rischio che in questi esercizi mettessi ancora una volta al centro
me stesso su tutto. È faticoso lasciarsi plasmare da
Dio anche dopo quasi 9
anni di messa, anzi credo
che una certa abitudina-
rietà, una certa ripetitività
vuota e scontata, faccia
morire Dio nel più intimo
di noi stessi. Per questo,
mettersi in ascolto della
parola mi ha aiutato a fare chiarezza anche nella
mia vita. Abramo, Mosè,
Maria, sono state alcune
guide di riferimento in
questa esperienza di ascolto. Ho portato a casa
il desiderio di essere
profondamente in ascolto
della Parola e con essa poter rileggere la mia storia
di salvezza e quella delle
persone e delle comunità
che ho occasione di incontrare nel quotidiano.
Una parola per concludere ispirata dalla riflessione del bravo don Franco Mosconi: l’ascolto, partorisce, genera, fruttifica,
prima di ogni “visione”, è
l’ascolto della Parola che
ci fa incontrare Dio e che
genera una vita nuova”.
I sacerdoti in ritiro a Pralongo con il vescovo Giuseppe
“U
n segno di amicizia”. Sintetizza così don Benito Introvigne la settimana trascorsa in Albania a cavallo di Capodanno da lui e
dai ventenni Eleonora Segat di Serravalle, Carlo
Nadal di San Fior di Sotto
e Francesca Granzotto di
San Donà.
Sono tornati a Pistull e
Paqram, i due villaggi dell’entroterra albanese in
cui la scorsa estate hanno
vissuto, sotto l’egida della Caritas, un campo di volontariato, condivisione e,
appunto, amicizia con i
bambini, i ragazzi e le fa-
CARITAS
Don Benito
in Albania
per una
settimana
miglie locali.
Hanno dedicato loro le
proprie vacanze di Natale
e sono tornati a trovarli:
per stare con loro in semplicità,
all’insegna
dell’“essere” e dell’“esserci” più che del “fare”.
Hanno comunque caricato la Renault Espace
della Caritas anche di vestiti, cibo e medicinali per
i più bisognosi. Oltre ai
contributi raccolti in diocesi per le borse di studio
a favore di 4 giovani impegnati nelle parrocchie
che frequentano l’università. Con questi stessi giovani albanesi i nostri hanno iniziato a programmare il campo Caritas dell’estate 2007: già 7 volontari
si sono prenotati, a breve
comincerà la pubblicità
per convincerne altri. Per
informazioni contattare la
Caritas: 0438-550702, [email protected].
Tommaso Bisagno
IL SOGGIORNO “FORZATO”
DI ELEONORA SEGAT
A
vventura extra per
Eleonora Segat. Al
momento del previsto
rientro in Italia, si è accorta di aver smarrito, o che
le era stato rubato, il passaporto. E quindi ha dovuto prolungare forzatamente di una settimana il
suo soggiorno albanese,
tempo di contattare l’ambasciata, sistemare la burocrazia, prenotare il traghetto che la scorsa settimana ha sbarcato lei e la
e
L’AZiON
Chiesa
Domenica 28 gennaio 2007
Renault Espace della Caritas a Trieste.
Disagi per la permanenza obbligata? «No, io
sto bene lì!», risponde Eleonora, entusiasta veterana dei campi Caritas in Albania. «Ho fatto un po’ di
vita albanese». Ospite delle suore, ed assieme a ragazzi e ragazze.
Altri ci raccontano che
per la settimana in più di
Albania la serravallese ci
ha anche rimesso un esa-
me universitario. «Ma non
importa affatto. È più importante vivere un’esperienza come questa», commenta la nostra volontaria
dal cuore generoso.
N
ella prolusione
pronunciata lunedì scorso a Roma, al
Consiglio permanente della Conferenza episcopale
italiana (Cei), il cardinale
Camillo Ruini ha affermato che la Chiesa chiede più
attenzione e cura per la famiglia, e respinge ogni
tentativo di equiparare o
riconoscere legalmente altre forme di convivenza.
Nel suo discorso, il Presidente della Cei ha preso
atto che “attualmente l’attenzione è puntata sulle
proposte di riconoscimento giuridico delle unioni di fatto con varie
proposte di legge di cui il
Senato ha iniziato l’esame” e che purtroppo “tendono quasi tutte a riconoscere e tutelare tali unioni, sia eterosessuali sia omosessuali, in termini sostanzialmente analoghi a
quanto è previsto per la famiglia fondata sul matrimonio, mentre il Governo
stesso sembra impegnato
ad assumere in questa materia una propria iniziativa”.
AGESC: Il vescovo Giuseppe
partecipa al consiglio nazionale
I
l 27 e il 28 gennaio all’auditorium collegio Pio X di
Treviso si riunisce il consiglio nazionale dell’Agesc (Associazione genitori scuole cattoliche). I lavori iniziano sabato alle 14.30 con gli interventi dei presidenti
provinciale e regionale dell’Agesc e delle autorità politiche. A seguire le riflessioni del presidente nazionale
dell’Agesc Maria Grazia Colombo e del vescovo di Vittorio Veneto (tema: Problematiche e difficoltà della scuola cattolica). Alle 17 dibattito sulla situazione attuale della formazione professionale. Alle 19 messa nella chiesa
del collegio celebrata dal vescovo di Treviso. Domenica 28 alle 9 ripresa dei lavori. Conclusione alle 13.
SAT2000: “TgEcclesia” nuovo
appuntamento quotidiano
I
l magistero del Papa, le notizie sull’attività della Curia romana e delle rappresentanze diplomatiche presso la Santa Sede, ma anche uno sguardo costante sulle
chiese locali e sulle missioni. Tutto questo, e non solo questo, trova spazio nel nuovo appuntamento quotidiano “TgEcclesia”, in onda su Sat2000 (canale 818 di Sky) dal 22
gennaio, dal lunedì al sabato alle 14 e dal lunedì al venerdì
alle 17 all’interno del programma “Mosaico”.
VENEZIA: Mons. Marangon
presenta il libro del card. Cè
L
unedì 29 gennaio, alle 18 nella sede dello Studium
Generale Marcianum (accanto alla Basilica della
Salute) in Venezia, vengono presentati i volumi “Camminando
con Gesù verso la Pasqua” e “Rimanete nel mio amore” del cardinale Marco Cè. Intervengono
monsignor Antonio Marangon,
biblista della diocesi di Treviso,
e monsignor Benedetto Rossi,
docente presso la Facoltà teologica dell’Italia Centrale.
e
L’AZiON
Chiesa
Domenica 28 gennaio 2007
13
DON VENDRAME, SERVO DI DIO
M
artedì 30 gennaio ricorre il 50º
anniversario della morte di don
Costantino Vendrame. In occasione di
tale ricorrenza viene proposta una serie di celebrazioni che culmineranno il
3 marzo con la presenza del vescovo di
Vittorio Veneto e del postulatore della
causa di beatificazione del Servo di Dio,
don Vendrame. Ecco il programma.
Tutti i giorni fino al 30 gennaio nella chiesa di San Martino di Colle Umberto novena di adorazione e preghiera dalle 15 alle 18.30. Segue la celebrazione della messa.
Domenica 28 gennaio, alle 10 nella
chiesa di San Martino, messa solenne.
Martedì 30 gennaio, alle 18.30 nella
chiesa di San Martino, messa nel 50º
della morte.
Lunedì 26 febbraio, alle 20 nella chiesa di Colle Umberto, incontro di preghiera foraniale organizzato dalla Commissione catechesi dei ragazzi della forania Pedemontana.
Sabato 3 marzo, alle 19 nella chiesa
di San Martino, messa solenne con la
presenza del vescovo Giuseppe Zenti e
di don Enrico Dal Covolo, salesiano postulatore della causa di beatificazione
del Servo di Dio don Costantino.
Domenica 4 marzo, alle 15 al Menarè, ritiro dei tre Consigli dell’unità
pastorale con il postulatore don Dal Covolo.
Dal 3 al 13 settembre viaggio in India, nella terra che don Costantino evangelizzò. Per informazioni rivolgersi
in parrocchia a San Martino.
don Costantino Vendrame con gli animatori e i catechisti di Shillong
Don Costantino ieri e oggi
D
on Costantino è il
novantunesimo
Servo di Dio della Famiglia Salesiana. Nell’agosto
del 2006 è iniziato a Shillong in India il processo
informativo diocesano
sull’eroicità della vita e
delle virtù e sulla sua fama di santità.
A San Martino di Colle
Umberto, dove nacque e
trascorse la sua infanzia,
c’è ancora qualcuno che
ricorda di averlo incontrato. Altri l’hanno conosciuto o lo stanno conoscendo attraverso i racconti degli anziani, i libri,
i segni tangibili che negli
anni la comunità ha voluto lasciare. Tra questi la
piazza centrale del paese,
intitolata proprio a don
Costantino, nel 1977, a 20
anni dalla morte.
Rosalia: “Ho incontrato
un santo”
“Maestoso nei gesti e
nel portamento, lo sguardo profondo, intenso, il
volto scavato”.
È così don Costantino
Vendrame, visto dagli occhi di Rosalia Scarpis. Lei
ha 11 anni quando nel
1935 il missionario fa ritorno al suo paese natale.
Lui di anni ne ha 42.
«Don Costantino – racconta Rosalia – aveva
un’umiltà indescrivibile.
Già allora vedevo in lui un
santo. Era alto, asciutto,
maestoso, dai modi semplici e signorili. Nel suo
sguardo intenso si vedeva
una luce divina».
Nell’ascoltare il racconto sembra di sentire,
andando indietro di settant’anni, le campane che
suonarono a distesa per
radunare la gente in chiesa. Alla messa delle 11
predicò don Costantino,
«durante l’omelia parlò
con passione della sua
gente e del suo apostolato, tra la commozione dei
molti presenti. Molta gente era venuta per vederlo,
per ascoltarlo, non solo da
San Martino ma anche da
altri paesi».
Rosalia fu la protagoni-
sta della recita intitolata
“Vittima della schiavitù”,
che venne appositamente
preparata, sotto la guida
saggia della sorella del
Ser vo di Dio, Angelina,
per far festa all’ospite.
«Un giorno – conclude –
don Costantino venne a
casa mia e mi disse: “Accompagnami”. Ci dirigemmo a piedi verso Colle Umberto, mentre lui mi
parlava. Mi ricordo ancora con gioia ed emozione
questo episodio. Poi andò
a Roma e al suo ritorno mi
portò una corona del Rosario, donandomela mi
disse: “L’ha benedetta il
Papa”».
Claudio e Lidia: “Esempio per i giovani d’oggi”
Claudio e Lidia Agrizzi, ministro straordinario
della comunione lui, catechista lei, hanno sentito
L’OPEROSA VITA DEL MISSIONARIO DI SAN MARTINO
D
on Costantino Vendrame nasce il 27
agosto 1893 a San Martino
di Colle Umberto, in borgo Pianche, da Pietro ed Elena Fiori. Entra in Seminario a Vittorio Veneto.
Frequenta il liceo quando
chiede di farsi salesiano e
missionario. Nel 1914 è
chiamato alle armi e rimane al fronte per tutta la durata della guerra 19151918. Viene ordinato sacerdote nel 1924. Parte subito per l’India, dove trascorre gli altri 32 anni della sua vita in un intenso lavoro apostolico. Lo aveva
preceduto di un mese il
diocesano ed amico don
Aurelio Maschio.
Don Costantino viene
destinato nell’Assam, la zona montagnosa del Nord Est dell’India, ai piedi dell’Himalaia, ai confini con la
Cina, tra le tribù Kashi. Dopo pochi mesi fu eletto parroco di Shillong. Nel giro
di un mese era in grado di
farsi capire nella lingua locale, e dopo tre mesi apriva il primo oratorio parrocchiale (la sua grande
passione).
L’arcivescovo di Madras, in quel tempo superiore della missione, si accorse del prezioso dono
che le missioni avevano ricevuto, perciò gli affidò anche l’insegnamento nel Seminario salesiano.
In quel tempo giungevano dall’Italia manipoli di
giovani chierici che lui riusciva ad infiammare. Era
non solo missionario, ma
maestro di missionari.
Andava a turno nei villaggi, dove la gente – ragazzi, giovani e adulti – accorreva volentieri e stava
ad ascoltarlo fino a notte
tarda. Una vita veramente
dura. “Per lui l’eroismo –
scrive monsignor Marengo – era naturale!”.
Il lavoro aumentava a
macchia d’olio; la città di
Shillong dopo tre o quattro
anni era stata galvanizzata
dalla sua attività; era un’aria di festa, di entusiasmo,
di sogni. Le conversioni, i
battesimi ai neonati e agli
adulti, le feste religiose, i
convegni e le solenni cerimonie di Pasqua e Natale
fermentavano le piccole
comunità di cattolici e su-
scitavano ardore di conquista in tutti.
In breve padrè Bendrà
(così lo chiamavano) si era spinto in tutte le località
abitate dalla tribù Khasi. In
quei primi anni la parrocchia era unica in quella zona e si estendeva per decine e decine di chilometri.
Egli non solo avvicinava i
cattolici, ma si spingeva là
ove i protestanti e i pagani
dominavano incontrastati,
di giorno si dedicava all’istruzione, predicazione,
amministrazione dei sacramenti; di sera tardi camminando lungo sentieri
imper vi per viottoli ove
viaggiavano più gli anima-
li feroci che gli uomini.
Nel 1934, dopo nove anni di lavoro, aveva fatte sorgere 105 comunità cristiane, spesso nei posti più inaccessibili e malarici. Si
portava sempre dietro, fra
l’altro, un piccolo rudimentalissimo proiettore
che funzionava a mano e richiedeva la presenza di uno che col giro di manovella alimentasse la corrente elettrica.
Aveva per motto “compelle intrare” (costringi ad
entrare). Quasi ogni domenica le acque battesimali scendevano su gruppi di intere famiglie. Nel solo 1931 riuscì ad amministrare 1.450 battesimi, in
maggioranza ad adulti.
Don Costantino viveva
un triplice programma:
fondazione dell’Azione cattolica, istruzione dei catechisti, congressi eucaristici.
Consolidato il centro
cittadino di Shillong, don
Costantino iniziò un vasto
movimento nelle zone di
provincia. La porzione a lui
affidata comprendeva circa 500 villaggi tra i monti,
parlare di don Vendrame
da Amabile, che condivideva con loro l’esperienza
del gruppo di preghiera.
Per lei, scomparsa mesi
fa, è stato illuminante il
consiglio che don Costantino le diede mentre
insieme salivano via Calvario per raggiungere la
chiesa. Le disse: «Non sei
fatta per fare la suora. Tu
sei fatta per consacrare la
tua vita al Signore impegnandoti nel mondo e in
particolare nella tua parrocchia». E così fu.
«Don Costantino – affermano Claudio e Lidia –
fu un missionario alla maniera dei grandi missionari, come san Francesco
Saverio. Ha dato la vita
per il Signore, è partito a
trent’anni per una terra
sconosciuta. È un esempio per i giovani d’oggi,
spesso pigri, con poca voglia di muoversi da casa».
in mezzo a risaie, sperduti
nelle selve. L’uso di biciclette, automobili, moto o
carri era allora un sogno; il
cavallo stesso non piacque
mai a don Costantino perché gli sembrava poco confacente alla sua dignità di
sacerdote. Non gli restavano che le proprie gambe.
Don Costantino si era
sempre tenuto in relazione
con la sorella Angelina in Italia. Di tanto in tanto le
chiedeva aiuti per i bambini ed altre cose varie.
Nel giugno del 1935
venne in Italia e fece sosta
per 15 giorni anche a San
Martino. Personalmente ricordo la grande festa che
noi paesani gli abbiamo fatto, il saluto che gli ho dato
a nome del paese e lo spettacolo teatrale in piazza, davanti alla chiesa, nel quale
io facevo da san Tarcisio.
Tornò a Shillong verso
la fine del 1936 e riprese le
sue attività come parroco
della sua chiesa diventata
cattedrale. Nel 1938 viene
fatto anche parroco di
Jowai. Nel febbraio 1942,
in seguito anche della dichiarazione di guerra che
l’Italia aveva dichiarato all’Inghilterra, don Costanti-
no con altri circa 150 missionari italiani fu internato
nel campo di concentramento di Deoli, nell’India
centrale. Nel 1951, tornato
a Shillong, ha il compito di
fondare in centro città la
parrocchia di Mawkar, il
rione più commerciale e
roccaforte dei protestanti.
Nel 1956 don Costantino aveva 63 anni. Il suo aspetto era ancora nobile: una
bella lunga barba candida
scendeva sulla sua lunga
veste, lo sguardo luminoso gli conferiva una dignità
ed espressione straordinarie. È sintomatico il fatto
che continuasse ad insegnare ginnastica fino agli
ultimi anni.
Ammalatosi preferì essere portato nell’ospedale
di Dibrugarh a 800 chilometri di distanza. Non voleva che i suoi parrocchiani soffrissero nel vederlo
in quello stato. Lo torturava un’artrite ossea, che lo
inchiodava a letto in continua agonia. Morì il 30 gennaio 1957 (vigilia della festa di San Giovanni Bosco).
Il suo funerale è stato un
trionfo; più di cinquemila
cattolici vi presero parte.
Don Giovanni Dan
Don Mario: “In tanti lo
invocano e ricevono grazie”
Don Mario Piasentin,
per tanti anni cappellano
festivo a San Martino, ricorda la stima che nutriva
per don Costantino l’arciprete don Antonio Rosolen. «Penso che tanti – afferma – lo abbiano invocato e abbiano ricevuto
delle grazie. Questa stima
e questa fiducia nei confronti di don Costantino
ce l’ho anch’io. Una persona che dona la vita per
gli altri assomiglia a Gesù. È stato ispirato e guidato dal Signore dando
tutto. È un segno, per chi
lo vuol capire, perché la
sua è stata un’esistenza
donata».
Gerda De Nardi
14
GIORNATA PER LA VITA: Sabato 3
Veglia diocesana a Vittorio
DOMENICA 28 LA 54ª GIORNATA
220 mila nuovi casi
di lebbra ogni anno
P
er la celebrazione
della 54ª Giornata mondiale dei
malati di lebbra (domenica 28 gennaio) il Pontificio
Consiglio per la Pastorale
della salute invia un messaggio di speranza e di fraterna condivisione a quanti sono affetti da lebbra e a
coloro, che pur se guariti,
ne portano nel proprio corpo le disabilità conseguenti. I notevoli progressi che la medicina ha sviluppato in questo settore,
negli ultimi decenni, hanno generato nella coscienza sociale la convinzione
che questa malattia, essendo curabile, sia quasi
sparita nel mondo; la lebbra è divenuta così “una
malattia dimenticata”. Ma
purtroppo le cose non
stanno in questi termini. I
dati desunti da rilievi epidemiologici della “Organizzazione mondiale della
sanità”, pubblicati nella
prima decade dell’agosto
2006, attestano che all’inizio dell’anno erano ancora
219 mila 826 i nuovi malati di lebbra ogni anno, circa 602 casi al giorno, così
L’
associazione “Amici di don Mario Gerlin”, con
sede a Pieve di Soligo, promuove una serie di
iniziative nel periodo che va dal 28 gennaio, “Giornata
mondiale dei malati di lebbra” al 27 febbraio, quattordicesimo anniversario della scomparsa di don Mario.
In quattro centri della diocesi – Sacile, Oderzo, Susegana e Falzé – verranno organizzati incontri per illustrare la situazione di Bambuì dove don Mario ha operato per 17 anni. Domenica 25 a Pieve verrà celebrata
una messa nel Duomo di Pieve in suffragio di don Mario.
Morto l’abbé Pierre
pioniere della carità
I
n seguito a un’infezione polmonare è
morto, il 22 gennaio, all’età di 94 anni l’abbé Pierre, fondatore della comunità di aiuto Emmaus. Era
stato ricoverato all’ospedale di Val-de-Grace di Parigi lo scorso 15 gennaio.
Uno dei grandi protagonisti del cattolicesimo francese del XX secolo, Henri
Antoine Groues, questo il
nome completo, era nato
a Lione. «Un pioniere della carità», «una figura
grandissima». Così i car-
distribuiti: Africa 40.830,
America 32.904, Asia Sud
Est 133.422, Mediterraneo
orientale 4.024, Pacifico
occidentale 8.646. Nel loro
insieme, gli affetti da lebbra sono ancora circa 10
milioni nel mondo. La lotta contro la lebbra è fondamentalmente basata sul
Le iniziative degli “Amici
di don Mario Gerlin”
ALL’ETÀ DI 94 ANNI
dinali francesi Roger Etchegaray, vice decano del
collegio cardinalizio, e
Paul Poupard, presidente
dei Pontifici Consigli per
la cultura e il dialogo interreligioso, ricordano
l’abbé Pierre. Nel rievocarne la figura il cardinale Etchegaray è tornato indietro di 40 anni quando,
giovane vescovo a Marsiglia, si occupava di promuovere progetti a favore
dei poveri e degli emarginati della città. «Con lui ho
lavorato alla realizzazione
di progetti caritativi anche
all’estero. L’abbé Pierre era una grande figura che
ha manifestato con la propria azione quotidiana la
forza del Vangelo, stringendo un legame particolare con i poveri. La sua
scomparsa lascerà un
grande vuoto e non solo
in Francia». Il cardinale
francese non manca anche di ricordare che «durante la seconda guerra
mondiale, quando la Francia era occupata dai nazisti, l’abbé Pierre col suo
coraggio salvò la vita a
tanti ebrei, che altrimenti
sarebbero stati mandati
nei campi di sterminio.
Non aveva paura di mettere a repentaglio la sua
vita per il prossimo. E questo non si può dimenticare». Secondo il cardinale
IL PAPA HA BENEDETTO GLI AGNELLI
I
l Santo Padre ha benedetto sabato scorso – in occasione della memoria liturgica di sant’Agnese – nella cappella Urbano VIII del Palazzo Apostolico Vaticano due agnelli vivi, presentati dal
Capitolo Lateranense, la
cui lana sarà utilizzata per
confezionare i sacri pallii.
Il pallio è un’insegna liturgica d’onore e di giurisdizione che viene indossata
dal papa e dagli arcivescovi metropoliti nelle loro
chiese e in quelle delle loro province. Costituito da
una fascia di lana bianca
su cui spiccano sei croci di
seta nera, vuole simboleggiare la pecorella smarrita
e ritrovata, portata sulle
spalle dal Buon Pastore, e
l’Agnello crocifisso per la
salvezza dell’umanità. Inizialmente attributo esclusivo del sommo pontefice,
S
abato 3 febbraio, alle 20.30 nella chiesa di Santi Pietro e Paolo in Vittorio Veneto, il vescovo Giuseppe presiede la Veglia diocesana in occasione della 29ª
Giornata per la vita che si celebra domenica 4 febbraio.
Tema della Giornata “Amare e desiderare la vita”.
MATRIMONI INTERCONFESSIONALI:
Convegno a Vittorio Veneto
G
“depistage” preventivo dei
casi e sulla “polychimiothérapia”: un binomio
che ha evidenziato un’interessante diminuzione di
76 mila 673 nuovi casi rispetto all’inizio dell’anno
2005. La Chiesa, che da
sempre si prende cura di
questi nostri fratelli, invita
tutti i fedeli a condividere
fraternamente il grande
servizio di recupero dei
corpi malati, rendendosi
così testimoni autentici
dell’annuncio che “Cristo
medico” è con loro e per
loro per la “salvezza globale” di ogni persona.
Poupard l’abbé Pierre «ha
contribuito a demolire
l’immagine negativa che
alcuni avevano della Chiesa. È una figura grandissima che ha avuto il merito di battersi per aiutare
non solo i cattolici ma tutti i francesi».
VATICANO: Più
di 3 milioni di
fedeli per il Papa
S
venne poi accordato dal
santo padre anche ai vescovi che avessero ricevuto dalla Sede Apostolica una speciale giurisdizione:
nel 513, infatti, papa Simmaco lo concesse a Cesario, vescovo di Arles. Il
pontefice benedice i nuovi
pallii il 29 giugno, in occasione della Solennità dei
Santi Pietro e Paolo. Essi
vengono quindi riposti in
un’urna di bronzo donata
da Benedetto XIV e conservata nella cosiddetta
e
L’AZiON
Chiesa
Domenica 28 gennaio 2007
“nicchia dei pallii” presso
la Confessione di San Pietro. La benedizione degli
agnelli ha luogo nel giorno
in cui si commemora
sant’Agnese, per ricordarne la morte cruenta, avvenuta nel Circus Agonalis
(l’attuale piazza Navona di
Roma), luogo in cui sorge
oggi la cripta a lei dedicata, e dove venne esposta e
poi trafitta con un colpo di
spada alla gola, nel modo
in cui si uccidevano gli agnelli.
ono oltre tre milioni e
222 mila i fedeli e i pellegrini che hanno partecipato
a incontri pubblici con papa
Benedetto XVI in Vaticano o
nella residenza di Castel Gandolfo nel corso dell’anno solare 2006.
In base ai dati statistici forniti dalla Prefettura della Casa Pontificia risulta che un totale di 3.222.820 persone ha
assistito alle udienze generali del mercoledì, alle udienze
speciali, alle celebrazioni liturgiche e all’Angelus domenicale. Le cifre fanno riferimento al numero dei biglietti
distribuiti in queste occasioni, senza contare le migliaia
di persone intervenute agli incontri sprovviste di biglietto.
Per la recita dell’Angelus
sono convenute nel 2006 in
piazza San Pietro 1.295.000
persone.
iovedì 8 febbraio, alle 20.30 al collegio San Giuseppe in Vittorio Veneto, si tiene una tavola rotonda sui matrimoni interconfessionali. Partecipano il
professor P. Sgroi e il pastore luterano U. Eckert. La serata è aperta a quanti sono interessati ad approfondire l’argomento o avviare iniziative pastorali in questo campo.
AC: Il 2 febbraio serata su De
Polo con Toffoli e mons. Bechevolo
A
Vittorio Veneto venerdì 2 febbraio, nell’aula magna
del Seminario vescovile alle 20.30, si tiene una serata dedicata a Gianni De Polo “testimone di libertà con
la forza della gioventù”. L’incontro è promosso dall’Azione cattolica diocesana al fine di far conoscere la figura di
questo giovane vittoriese, morto tragicamente nella guerra nazifascista. L’appuntamento, a cura del professor Aldo Toffoli, sarà l’occasione per presentare il recente volume su De Polo scritto da monsignor Rino Bechevolo. Insieme al professor Toffoli ci sarà la testimonianza di alcuni
amici che hanno conosciuto Gianni De Polo.
Gianni, presidente della Giac (Gioventù italiana di Azione cattolica) nella parrocchia di Ceneda, faceva parte
della resistenza nella Brigata
Piave. Venne ucciso insieme
ad altri tre giovani dai nazifascisti durante un rastrellamento il 14 ottobre 1944. Il libro, risultato di un’attenta e
coinvolgente ricerca dell’autore, racconta la breve vita di
un giovane che, formatosi ai
valori religiosi e civili anche
partecipando alle proposte
formative dell’Azione cattolica, arrivò ad offrire la propria
vita in nome degli ideali di libertà e giustizia.
AC 1: Al Dina Orsi di Conegliano
incontro con Antonia Arslan
V
enerdì 26 gennaio, alle 20.30, all’auditorium Dina
Orsi di Conegliano si tiene un incontro con la scrittrice Antonia Arslan, autrice del romanzo “La masseria
delle allodole”, incentrato sul genocidio sofferto dal popolo
armeno a inizio Novecento. Organizza l’Azione cattolica
in occasione della conclusione del mese della pace.
AC 3: Mons. Luciano Padovese
riflette sull’amore
D
omenica 28 gennaio riprende il percorso di formazione etica per adulti e giovani di Ac guidato
da monsignor Luciano Padovese. L’inizio dell’incontro,
dal titolo “Amare come unico apporto efficace nelle ricerca di segnali credibili”, è previsto per le 9.30 a Casa
Toniolo di Conegliano.
AC 4: Percorso fidanzati
D
omenica 28 gennaio, a Casa Toniolo di Conegliano, con inizio alle 9, l’Ac propone un incontro per i fidanzati che seguono l’itinerario diocesano. Nel
pomeriggio i fidanzati partecipano all’incontro con monsignor Padovese.
CENTRO VOCAZIONI: Fine settimana
per ragazze di 1ª e 2ª media
I
l Centro diocesano vocazioni propone alle ragazze
di prima e seconda media un fine settimana, in Seminario, per riflettere sul tema della crescita nell’amore. Tema: “Ho fretta di crescere - Quali strade percorrere per diventare grande?”. Data: 10 e 11 febbraio dalle 16 del sabato alle 16 della domenica. I genitori o le catechiste interessati possono telefonare a Silva De Luca
0438-585553; e-mail [email protected].
e
L’AZiON
Chiesa
Domenica 28 gennaio 2007
OGGI Domenica
Agenda
del Vescovo
IL VESCOVO COMMENTA IL VANGELO
Domenica 28 gennaio: Celebra la Messa al monastero
di San Giacomo di Veglia (ore 9.30). Nel patronato
parrocchiale di Oderzo guida l’incontro per il Percorso vocazionale con le famiglie (ore 15).
Lunedì 29: Partecipa in Seminario al corso di formazione
per il clero (ore 9). Incontra i giornalisti nella casa
di spiritualità San Martino a Vittorio Veneto (ore
18.30).
Martedì 30: Impegnato con i vicari episcopali.
Mercoledì 31: Presiede l’incontro del Consiglio presbiterale nella casa di spiritualità San Martino a Vittorio
Veneto (ore 9).
Venerdì 2 febbraio: In Cattedrale presiede la liturgia della benedizione e processione con le candele e la
Messa (ore 19).
Sabato 3: Celebra la Messa dalle Suore della Misericordia a
Conegliano (ore 7). A Chiarano benedice il nuovo oratorio parrocchiale (ore 15.30). Nella chiesa di Santi Pietro e Paolo in Vittorio Veneto presiede la Veglia per la vita (ore 20.30).
Domenica 4: Celebra Messa e Cresime a San Pietro di Feletto (ore 10). In Cattedrale presiede i Vespri nella
giornata della vita consacrata (ore 15).
Aspirate ai carismi più grandi
Domenica 28 gennaio - quarta del tempo ordinario - anno
C
Ger 1, 4-5. 17-19; Sal 70;
1Cor 12, 31 - 13, 13; Lc 4, 2130
La mia bocca annunzierà la
tua giustizia
Quarta settimana del Salterio
P
ur essendo la Parola definitiva del Padre, Gesù non
ha trovato solo accoglienza entusiasta. Fin dai suoi primi
passi, non appena si è azzardato a
svelare il mistero della sua Persona e della sua missione salvifica, ha
suscitato ostilità, come evidenzia
Luca nella pagina che la liturgia ci
proclama nella IV domenica del
tempo ordinario.
Gesù, dopo aver applicato alla
sua Persona e alla sua Missione
messianica il testo di Isaia: “Lo Spirito del Signore è sopra di me!”, esterna il suo disagio di trovarsi in
mezzo a gente più curiosa che disponibile alla conversione del cuore, in attesa incuriosita di qualche
gesto taumaturgico strabiliante di
cui già aveva dato prova: “Nessun
profeta è bene accetto in patria”. La reazione della sua gente,
infastidita dalla parola franca di Gesù, è allucinante. Invece di mettersi a discutere con Gesù, per capire
il senso del suo dire, prende la decisione di farlo precipitare nel pre-
cipizio dall’alto del monte sul quale era situata la loro città.
Gesù, vittima di tanta incomprensione, ed emblema ultimo di
tanti profeti che l’hanno preceduto,
in particolare Geremia, si allontana dalla sua patria. Per recarsi a Cafarnao, dove, almeno agli inizi, ottiene ampi consensi.
Ma, se in quanto profeta a Gesù
sarà riservata una grande diversità
di accoglienza o di rifiuto, in quanto personificazione dell’Amore del
Padre per l’umanità resterà al centro della storia, come suo senso ultimo e fondante.
Per usare un’espressione di Paolo nella prima ai Corinti, se “le profezie scompariranno”, “l’Amore
non avrà mai fine”.
Si tratta dell’Amore assoluto di
Dio, personificato e incarnato in
Gesù Cristo. Per rendere noi, una
volta che ce ne lasciamo raggiungere, di farlo rifluire sui fratelli. Un
Amore ricevuto. Per donarlo. Nella varietà delle sue manifestazioni:
“La carità è paziente, è benigna… Tutto copre, tutto crede,
tutto spera, tutto sopporta”. Delle tre virtù teologali, fede, speranza e carità, solo la carità è destinata a permanere. Sarà l’essenza stessa del vivere nella Pasqua eterna,
quando “vedremo a faccia a faccia”. Noi ci nutriremo di Amore trinitario, respireremo Amore trinitario e ameremo tutti i fratelli salvati con lo stesso Amore con cui
15
Dio, mistero di Amore trinitario, ama ogni salvato. Davvero l’Amore
è il carisma più grande. E l’unico
che ha durata eterna. Oltre la morte.
Per le nostre famiglie e comunità cristiane. Non possiamo nasconderci il rischio, sempre in agguato, di banalizzare anche le
realtà più preziose e decisive. Persino l’essere credenti in Cristo, per
il Battesimo. Come tenere vivo il
senso di appartenenza battesimale
a Cristo, senza scandalizzarci di Lui
ed emarginandolo ogni volta che i
suoi progetti non collimano con i
nostri? In secondo luogo: se Cristo
è la personificazione e l’incarnazione dell’Amore, quanto siamo a
Lui uniti per essere a nostra volta
metabolizzati in Amore autentico e
perciò trinitario, da riversare sui
fratelli più bisognosi?
+ Giuseppe Zenti
NOMINE
I
l vescovo Giuseppe ha disposto le seguenti nomine:
Mons. Giacomo Gava, Direttore dell’Ufficio Scuola diocesano e della Casa di accoglienza “G. Toniolo” in
Conegliano, è nominato anche Vicario parrocchiale festivo di San Fior;
Sign. Giovanni De Col, Diacono permanente, Amministratore del Seminario vescovile, è nominato Delegato “ad universitatem negotiorum” per le parrocchie
di Bagnolo e Rua di San Pietro di Feletto;
Rag. Joseph Masut, Notaio di Curia, è nominato Vice Cancelliere vescovile.
S. FRANCESCO DI SALES:
Il Vescovo incontra i giornalisti
I
n occasione della ricorrenza di san Francesco di
Sales (24 gennaio), patrono dei giornalisti, il vescovo Giuseppe ha scritto una lettera al santo evidenziando i problemi odierni del mondo della comunicazione. Il contenuto della missiva verrà reso noto lunedì
29 gennaio nel corso del tradizionale incontro del vescovo con i giornalisti in Castello vescovile. L’appuntamento è alle 18.30.
“I
l tuo volto, Signore, io cerco,
non nascondermi il tuo
volto” (salmo 27). Mi
chiedo spesso dove cercare il volto del Signore, e Lui non ce lo nasconde. Gesù stesso, in
più par ti del Vangelo, ci
dà una risposta identificando la sua presenza
nel prossimo, in chi prega e mette in pratica la
sua parola, nei più piccoli, nei diseredati, negli af famati, negli ultimi. Per dirla con una sola parola, Gesù è nell’Altro.
Sarebbe allora suggestivo rispondere al
versetto del salmo con
un più umano “Il tuo
volto, fratello, io cerco:
non nascondermi il tuo
volto”. L’altro, quello
con cui vivo, quello con
cui impatto quotidianamente, l’amico, ma anche chi mi è ostile o indif ferente, è icona di
Dio. Il suo volto è espressione della sua
storia che un Progetto
più grande fa incrociare
con la mia per scriverne una comune, ora intrecciata, ora disgiunta.
Viviamo in relazione,
cer ti che ciascuno è nostro prossimo, anche se
la qualità del legame
Il tuo volto,
fratello, io cerco
può variare da un livello più esterno e periferico ad uno più intimo e
profondo. In quest’ultima relazione ci giochiamo di più, spinti da un
interesse per l’altro che
diventa amicizia e af fetto, ma che non dovrebbe declinare mai neanche quando ci si ferma
più in super ficie, ad un
puro incontro di sguardi... perché è la persona
in quanto tale che ci deve stare a cuore come
cristiani e come fratelli
in Cristo. È più facile
coltivare la relazione
con chi ci corrisponde,
esprime stima e amicizia, mostra sensibilità
alla nostra storia e disponibilità a donarci
par te della sua. Sono
quei legami significativi che disegnano un ideale cerchio di af fetti
di cui non possiamo privarci e che cerchiamo
con tenacia per dare sapore alle nostre giornate. Anche quello della
relazione è un carisma
che va coltivato nella ricerca e nell’ascolto. Ma
è più dif ficile spendere
la medesima ricerca e il
medesimo ascolto verso
chi condivide meno percorsi con noi e ci appare calcare strade diverse, persino opposte. Ep-
pure condivide con noi
l’esperienza più preziosa che è l’Umanità, incarnata in questo tempo e in questa storia, segnata da contraddizioni
e contrasti, distonie e
rallentamenti, ma abitata dai segni che Gesù è
ancora tra noi e che non
si è stancato delle nostre intemperanze.
Chiediamo al Signore, nella nostra esperienza quotidiana, di
non farci mai perdere la
voglia di cercarlo e di riconoscerlo nell’altro, di
donarci occhi trasparenti e orecchie sensibili per coglierne la presenza, perché Lui non si
nasconde: è molto più evidente di quello che potremmo immaginare, è
in tutti quelli con cui viviamo!
Gaetano de Biase
ODERZO: Il Vescovo trascorre
un pomeriggio con le famiglie
D
omenica 28 gennaio, alle 15 al patronato Turroni di Oderzo, per la terza volta in questo anno pastorale il Vescovo incontra le famiglie dell’Opitergino
nell’ambito del percorso vocazionale. Tema trattato: “La
famiglia ha il dovere e il genio di correggere”.
CONSIGLIO PRESBITERALE:
Si parla di un possibile Sinodo
L
a prossima riunione del Consiglio presbiterale si
terrà il 31 gennaio, in Castello, alle 9. Sarà suddivisa in due momenti. Il primo momento sarà dedicato
alla preparazione dell’assemblea del clero. Si tratta, infatti, di definire due punti: il tema centrale dell’assemblea e la traccia di lavoro preparatorio da consegnare alle foranie in vista dell’assemblea. Nel secondo momento, invece, si avvierà la riflessione sul significato di un
sinodo per la vita di una diocesi, valutando le implicazioni di carattere giuridico e le esperienze di alcune altre diocesi.
CASA DI SPIRITUALITÀ:
Riprendono i “Martedì della Parola”
M
artedì 30 gennaio ritorna l’appuntamento dei
“Martedì della Parola” in Casa di spiritualità.
Due le possibilità: al mattino dalle 9.30 al pranzo e la sera, “in replica”, alle 20.30 soprattutto per i laici. Tema:
“Pregare con i salmi”. Si prega di portare la Bibbia. Prenotarsi per il pranzo.
“LA BUONA MADRE”
Il Ponte Priula Teatro
recita Carlo Goldoni
I
l tono ironico e burlesco del miglior teatro
di Carlo Goldoni, con la
commedia in tre atti “La
buona madre”, portata in
scena con esiti lusinghieri
a Ponte della Priula dalla locale compagnia amatoriale
“Gruppo Ponte Priula Teatro - Don Paolo Danesin”.
Il risultato è un tributo frizzante, a tratti esilarante per
i mille risvolti inaspettati
della storia di Nicoletto e
della madre Barbara, che omaggia il genio del drammaturgo veneziano, nel
300º anno dalla nascita. Sotto l’occhio vigile del regista
Gino Zanette, subentrato
nel 2003 ad Innocente Soligon nella conduzione della
compagnia, il collettivo di
25 attori, ormai consolidato da ben 15 anni di recite
e rappresentazioni, propende (fin dagli esordi con
“Perpetua cercasi” nel
1992) per la tradizione orale del dialetto locale e per
il patrimonio folclorico e
macchiettistico tipico della
comunità rustica e contadina, da sempre il nucleo
portante ed originario del
teatro veneto. Testi brillanti, specialmente comici, trame leggere e ricche di aneddoti spassosi, dalla sco-
ARTE: Apre “Il
filo conduttore”
F
ino al 24 febbraio
nello spazio espositivo della ditta Mavv a Vittorio Veneto è aperta la
mostra d’arte “Il filo conduttore”. Espongono quattro giovani artisti, già messisi in luce per la qualità
della loro produzione: il
pittore murale Giovanni
Bet (classe 1976) di Vittorio Veneto, il quarantenne
Dario Bianco di Pieve di
Soligo, il vittoriese Stefano Cattai (classe 1978) e il
trevigiano Lucio Cattelan
(1979). La mostra è aperta il sabato e la domenica
dalle 16 alle 20. L’ingresso
è gratuito.
perta del personaggio parodistico fino al confronto
con i percorsi recitativi d’ispirazione più classica e
plautina: questo il bagaglio
rappresentativo della compagnia pontepriulese, sostenuta da don Francesco
Toffoli e dall’intera comunità. Un bagaglio scandito
dal 1992 ad oggi da otto
produzioni teatrali: “Perpetua cercasi”, “Una corona
per il sindaco”, “Un marito
per una gondola”, “La scorzeta de limon”, “I permessi sposi”, “El diavol in canonica”, “Maridà per forza”, “Matrimonio che passione”. Lavori costruiti totalmente in proprio dal
gruppo e con un ottimo seguito di pubblico, anche al
di fuori dell’ambito comunale. Vitale e pieno di originali intuizioni culturali,
confermate anche dal recente successo della prima
goldoniana, il “Ponte Priula Teatro” gode di un’ottima salute scenica e conta
di proseguire, anche nel
2007, sulla strada del piacere e del diletto per la recitazione in lingua veneta,
restituita puntualmente nelle sue più vivaci ed originali
varianti espressive.
Elena Pilato
RPC
Tre puntate
sul poeta
sacilese
Giovanni Buffo
A
Radio Palazzo
Carli, nel programma di Titti Burigana “Linea azzurra spazio
scuola”, sabato 27 gennaio alle 9.45 andrà in
onda la prima delle tre
puntate dedicate all’incontro del poeta sacilese Giovanni Buffo con i
ragazzi della terza media
di Sacile. Il progetto è
promosso dall’insegnante di lettere Marilena
Parro Marconi.
La poesia di Buffo ha
suscitato negli studenti
un’attenzione che a volte
è diventata commozione
quando l’autore, commentando un suo verso,
ha spiegato che anche la
fatica e la sofferenza sono un dono di Dio, come
lo è la sua vita, che gli ha
permesso di sentire la
gioia della natura e di capire l’impor tanza degli
affetti e dell’amicizia che
sono alla base di tutti i
rapporti umani.
Le altre due trasmissioni dedicate all’incontro andranno in onda
martedì 30 gennaio e 6
febbraio alle 17.15 e sabato 3 e 10 febbraio alle
9.45.
SERRAVALLE: È uscito il “Flaminio
cultura”. Sabato la presentazione
È
uscito il numero 15 de “Il
Flaminio cultura”, rivista
di studi della Comunità Montana
delle Prealpi Trevigiane diretta
da Aldo Toffoli. Il volume contiene saggi di monsignor Eugenio Ravignani (“Prolusione agli
incontri annuali di studio su Santa Augusta, patrona di Serravalle”), Silvano Piccoli, Giampaolo
Zagonel, Giorgio Arnosti, Antonio Della Libera, Michele De Bertolis (“Apprestamenti
difensivi austro-ungarici nella zona di Cozzuolo di Vittorio Veneto”), Sarah De Nardi, Marco Peresani e Aldo
Toffoli e i profili biografici di Vincenzo Ruzza e Giovanni
Fioretti curati rispettivamente da Vittorino Pianca e Angelo Di Fuccia. La presentazione de “Il Flaminio cultura” ha luogo venerdì 26, alle 18, nell’aula magna dell’Itis di Serravalle.
PIEVE DI SOLIGO: Al Careni giovedì 1º febbraio
serata di danza con la Spellbound Company
A
ppuntamento con
la danza al teatro
Careni di Pieve di Soligo.
Giovedì 1º febbraio è di
scena la Spellbound Dance Company, fondata e diretta da Mauro Astolfi. In
programma sono due coreografie: i “Carmina Burana” su musiche di Orff,
Vivaldi e Caracciolo e “Venus” su musiche di Murcof, Schiavoni e Bach. Le
coreografie sono di Mauro
Astolfi, il disegno luci di
Marco Policastro, i costumi di Luca dell’Alpe (“Venus”) e Nelde Bigonzetti
(“Carmina Burana”). Insolita è la versione dei celebri “Carmina Burana”
musicati da Orff. Il compositore tedesco musicò
nel 1937 i testi, in latino,
facenti parte di un manoscritto miniato del XIII se-
colo, già destinati in origine al canto. Le liriche contenute nei carmina parlano degli argomenti più vari, testimoniando la grande
attività anche poetica dei
clerici vagantes. Al teatro
Careni l’appuntamento è
alle 20.45. Biglietti: 15 euro interi, ridotti 12 euro.
Per informazioni, in teatro
al numero 0438-82841.
Marta Raminelli
Al Museo
della
Battaglia
di Ceneda
è aperta una
suggestiva
mostra
stereoscopica
“I
nghiottiti da
un’immensa
fornace” è l’interessante e inconsueta
mostra stereoscopica sul
primo conflitto mondiale
al Museo della Battaglia
di Vittorio Veneto. Inaugurata lo scorso 16 dicembre, resta aperta fino
al 20 febbraio prossimo e
raccoglie il titolo da una
frase della lettera scritta
alla madre da un soldato
il 10 ottobre 1916, lo stesso giorno in cui cadde sul
campo di battaglia. «Queste parole rendono con
immediatezza il significato di molte delle fotografie che abbiamo esposto
nel Museo – commenta
Fabio Girardello, assessore alla Cultura di Vittorio Veneto – e che furono
scattate da Luigi Marzocchi, operatore del Reparto fotografico del comando supremo dell’esercito,
che nella duplice veste di
fotografo militare e di appassionato di fotografia,
realizzò centinaia di stereografie sui diversi fronti che videro coinvolte le
truppe italiane nella guerra del 1915-18, producendo una biografia individuale e collettiva per immagini, specchio delle
proprie esperienze e motivazioni e testimonianza
del disorientamento, del
senso di abbandono e di
spersonalizzazione vissuti dai combattenti impegnati in trincea». La mostra (orario di apertura:
9.30-12.30 e 14-18, ingresso libero, lunedì chiuso)
ripropone alcune delle fotografie stereoscopiche di
Luigi Marzocchi conservate al Museo della Battaglia di Vittorio Veneto.
«Non ha intento documentario – continua l’assessore Giradello – ma intende restituire queste intense emozioni attraverso
immagini fortemente evocative, enfatizzate da un
innovativo sistema di visualizzazione e accompagnate da musiche appositamente composte». Le
stereoscopie del Marzocchi, proiettate su cinque
box video di grande for-
mato, catapultano lo spettatore dentro una suggestiva dimensione tridimensionale. Come si diceva prima, attraverso un
innovativo sistema di visualizzazione multimediale curato da Virtualgeo
di Sacile, viene riprodotto il senso della profondità
con la tecnica della stereoscopia, diffusasi nell’Ottocento e oggi re-inventata quale modalità di
comunicazione coinvolgente e inusuale che, con
l’aiuto di speciali occhialini, offre una visione spettacolare e non priva di impatto emozionale. «Questo evento è il primo passo di un piano di sviluppo
della sede museale in occasione del prossimo novantennale della battaglia
di Vittorio Veneto – ha aggiunto il sindaco Giancarlo Scottà –. Sostenuto dalla Provincia, rientra nell’ambito del progetto di
valorizzazione e restyling
dei siti e dei luoghi della
Grande Guerra, su cui
l’ente ha già lavorato e
che sta sviluppando in vista del 2008». “Inghiottiti
da un’immensa fornace”
è in un certo senso la versione aggiornata con gli
strumenti d’oggi delle
“Immagini della Grande
Guerra, da Caporetto a
Vittorio Veneto”, mostra
sempre di stereoscopie
del Marzocchi tenutasi al
Museo della Battaglia dal
4 novembre al 31 dicembre 1988. Più volte nominato, citato ed elogiato,
diamo ora alcune notizie
sull’uomo Marzocchi. Nato nel Bolognese, a Molinella, il 3 agosto 1888 e
morto a Milano il 16 dicembre 1970, Luigi Marzocchi si congedò sergente d’artiglieria da fortezza il 15 ottobre 1908.
Siccome in casa avevano
un’officina meccanica, ed
era un appassionato di
motori, Luigi riuscì a trasformare una vecchia automobile De Dion-Bouton
a un cilindro in una moderna auto tipo corsa,
tant’è che allo scoppio della guerra del 1915 fu assegnato quale automobilista provetto al Comando
supremo in zona di guerra. Siccome era anche un
bravo fotografo, fu subito
notato dai conti veneziani
Antonio Revedin e Giuseppe Volpi, i quali crearono con il sergente Marzocchi il neonato Reparto
fotografico del Comando
supremo all’Ufficio stampa e propaganda. Negli
anni Ottanta del XX secolo, la figlia Maria Emma
Marzocchi Diamanti, per
onorare la memoria del
papà, volle donare la sua
collezione al Museo della
Battaglia di Vittorio Veneto.
Mario Sanson
Domenica 28 gennaio 2007
ZANZOTTO E GRAZIELLA DA GIOZ
17
INTENSO SPETTACOLO
Un libro d’arte per Non erano uomini,
erano ebrei
narrare il paesaggio
A
d ottobre ha com- Schifano, da Emilio Ve- sto che in esso un popopiuto ottantacin- dova a Giuseppe Zigaina. lo continua a riconoscerque anni e una lunga se- L’ultimo atto di questo si anche quando è sfigurie di iniziative lo hanno fruttuoso connubio è il rato. Un appunto profoncelebrato. Andrea Zan- volume “Dal paesaggio”. do che ci riporta a tante
zotto è ormai considera- Realizzato per le Edizioni tematiche della Da Gioz.
to uno dei maggiori poe- del Tavolo Rosso dalla ri- Artista che vive appieno
ti a livello internazionale. nomata stamperia di Cor- un luogo, lo assimila e
Difficile riassumere in rado Albicocco di Udine, quando inizia a sentirlo
poche righe la sua lunga presenta nove incisioni o- suo lo traspone nei suoi
carriera, che lo ha porta- riginali di Graziella Da lavori. Gli dà un’immagito a numerosi riconosci- Gioz e alcuni versi di Zan- ne, frutto della sua mementi. Un’arte, quella di zotto, tra cui un inedito.
moria e delle emozioni
Zanzotto, che si è eZanzotto e Da Gioz si che la sua sensibilità d’arspressa in moltetista ha percepito”.
plici forme, dalla
Alberi, fiumi, colpoesia dialettale
line, elementi rape italiana, alla
presentati nella loprosa, dalla sagro vitalità, più che
gistica fino al cinelle loro sembiannema. Con il reze naturalistiche, ogista Fellini colpere figurative con
labora al “Casadegli influssi astratnova”, nel 1980 a
ti, non certo com“La città delle
meraIl poeta Zanzotto e la pittrice Da Gioz durante la firma dei libri posizioni
donne” e nel
mente descrittive,
1983 a “E la nave va”. conoscono e frequentano bensì alla ricerca di una
Zanzotto ha sempre man- dal 1986, anno in cui na- semplicità compositiva,
tenuto rapporti privile- scono alcune illustrazioni tutt’altro che banale. Un
giati anche con numero- pubblicate nella rivista segno forte e delicato alsi pittori, molti dei quali “Noise” edita dalla Galle- lo stesso tempo, mezzo ihanno omaggiato l’auto- ria Maeght di Parigi.
deale per suggestioni di
re di Pieve di Soligo, illuNella prefazione del li- una natura, che certastrandone i versi. Si trat- bro lo storico delle arti mente è affine alle poeta di grandi nomi dell’ar- Manlio Brusatin, scrive: sie del grande Andrea
te contemporanea: da “Perché il paesaggio è il Zanzotto.
Giosetta Fioroni a Mario ritratto di molta gente, viCarlo Sala
MOTTA: “Arte
con fronti”
S
i conclude lunedì 29
il breve ciclo di incontri “Arte con fronti. Pittura contro la guerra” tenuto dal relatore Roberto
Costella alla biblioteca civica di Motta di Livenza.
Dopo Goya e l’Ottocento,
Picasso e Guernica, alle
20.30 il terzo e ultimo incontro verterà sul tema
“Persistenza e oblio. Tra
ossessioni e sensi di colpa. Anselm Kiefer: tedesco, artista, classe 1945”.
L’ingresso è libero.
BELLUNO:
Concerto benefico
C
oncerto pro “Progetto Uomo” al teatro
comunale di Belluno. Mercoledì 31 alle 21 suonerà la
Big Band Jazz Company.
L’incasso (ingresso 10 euro)
della serata, allestita in collaborazione con la Canottieri Belluno Calcio a 5, sarà devoluto alla Fondazione “Progetto Uomo” che è impegnata, assieme al Ceis, nella
realizzazione di un servizio
per famiglie in difficoltà presso l’antico convento dei Carmelitani a Serravalle.
MOSTRE
VENEZIA Si inaugura venerdì 26, alle 18
al Centro culturale Candiani, la mostra “La
gondola. 60 anni di fotografia a Venezia”. Orario (fino al 25 febbraio): lunedì-venerdì 1519, sabato-domenica 10-13 e 15-19. Ingresso libero.
TREVISO Apre venerdì 26 a palazzo Scotti la mostra di disegni di Paolo Fiorindo. Orario (fino al 7 febbraio): tutti i giorni 1019.
PIEVE DI SOLIGO Chiude mercoledì 31
all’hotel Contà la mostra personale di Vittorio Marchi. Orario: mercoledì e venerdì 16-20,
sabato-domenica 10-12 e 15-21.
VITTORIO VENETO Chiude mercoledì
31 presso il Museo del Cenedese e la Galleria Civica d’arte, la Fondazione Minucci-De Carlo, il Museo diocesano d’arte sacra, la chiesa
TREVISO:
Arte sacra
S
i inaugura domenica
28, alle 20.45 nel chiostro della basilica-santuario
della Madonna Grande a Treviso, la mostra d’arte sacra
“Via Crucis nell’arte” ideata
da Giovanni Cremonese e curata da Antonio Altinier. In esposizione, fino al 28 febbraio, le opere di 14 artisti:
Casarin, Cogo, Cremonese,
Favotto, Furlan, Gumirato,
Marchesini, Ronchin, Salvadori, Sartoretto, Simonetti,
Speranza, Tassinari e Zanetti. L’ingresso è libero.
PORDENONE Fino al 4 febbraio alla galleria Sagittaria è aperta la mostra “Fabrizio
Clerici. Opere 1938-1990”. Orario: feriale 1619.30, festivo 10.30-12.30 e 16-19.30.
VITTORIO VENETO Fino all’8 febbraio
a palazzo Gaiotti è aperta la mostra di Alessandro Taglioni. Orario: lunedì 10.30-12.30,
mercoledì-venerdì 16-19.30, sabato-domenica
10.30-12.30 e 16-19.30. Chiuso il martedì.
VICENZA Fino al 18 febbraio a palazzo
uno spettacolo intenso quello che
Daniele Ceschin, Nora
Fuser e la compagnia “Attore... si nasce” ci hanno
regalato per la “Giornata
della Memoria” di quest’anno. Grazie a loro siamo venuti a conoscenza
di “una storia che nessuno ha mai sentito, perché
nessuno ha mai avuto il
coraggio di raccontare
per paura di non essere
creduto. È una storia accaduta in Veneto, in provincia di Treviso durante
la seconda guerra mondiale, ma potrebbe essere accaduta altrove”. È la
storia di Hasan, Benko,
Ruth, Herman, Magda,
Abraham, Daroslv e di altre centinaia di persone
internate tra il 1941 e il
1943. Si tratta di medici,
braccianti, giornalisti, operai, garzoni in fuga dai
loro paesi di residenza:
Austria, Polonia, Croazia,
Ungheria. Per i nazisti e
i fascisti, che davano loro
la caccia, non avevano nazionalità e professione,
anzi non erano neppure
uomini. Erano solo ebrei.
Diversi di loro arrivarono anche dalle nostre
parti: a Cison, Tarzo, Fol-
lina, Valdobbiadene. Rimasero, con obbligo di
firma tre volte al giorno,
fino all’8 settembre ‘45.
Poi scapparono: alcuni si
salvarono, altri finirono
nei campi di concentramento.
Il recupero di questa
brutta pagina della nostra storia si deve, ancora una volta, al ricercatore pievigino Daniele Ceschin, spinto a compiere
l’indagine anche da Renato Mannheimer. Nello
spettacolo emerge l’inequivocabile e originale
stile di raccontare proprio di Ceschin, fatto di
passaggi continui da episodi locali al più vasto panorama nazionale e internazionale. Insomma,
la piccola storia in primo
piano ma sempre inserita nella cornice della
grande storia.
Ben 390 persone hanno assistito alla prima al
teatro Careni di Pieve di
Soligo. Il prossimo appuntamento è al Da Ponte di Vittorio il 27 gennaio per le scuole. C’è da
sperare che altre amministrazioni e associazioni
facciano circolare questo
signor spettacolo.
LA GIORNATA DELLA MEMORIA
P
roseguono nei comuni diocesani le iniziative di riflessione per la
Giornata della Memoria.
CEGGIA Venerdì 26, alle 20.30 all’auditorium della
biblioteca comunale, incontro con Luciano Battiston,
unico ciliense sopravvissuto al campo di sterminio di
Mauthausen.
GODEGA
DI
SANT’URBANO Venerdì
26, alle 20.30 al Palaingresso, “La giornata della memoria - Musiche per non di-
menticare”. Suonano: Beatrice Fioretti, Simonetta Mandis, Lorena Pagot, Federica
Feltrin, Loris Veronesi, Mauro Da Ros, Matteo Ballarin,
Luca Dal Cin, Enrico Sanson,
Laura Pagot, Federica Capra.
PIEVE DI SOLIGO Venerdì 26, alle 20.30 all’auditorium “Battistella-Moccia”,
incontro con lo storico Luigi
Urettini.
CORDIGNANO Venerdì
26, alle 20.45 al teatro comunale, spettacolo con la Scuola comunale di musica “A. Fe-
e 15.30-19. Biglietto: 6 euro.
di S. Maria Nova e l’oratorio di
S. Rocco “GraviLievi”, la mostra
della scultura di piccolo formato.
CISON DI VALMARINO Fino al 4 febbraio al teatro comunale La Loggia è aperta
la collettiva “Altre Venezie”. Orario: giovedì-venerdì 17-20, sabato-domenica 10.30-12.30 e
17-20.
È
Thiene è aperta la mostra “Capolavori che ritornano”. Orario: martedì-venerdì 15-19, sabato-domenica 10-19. Lunedì chiuso. Ingresso
libero.
VITTORIO VENETO Fino al 20 febbraio
al Museo della Battaglia è aperta la mostra
stereoscopica sul primo conflitto mondiale “Inghiottiti da un’immensa fornace” organizzata
dal Comune in occasione del 90º della battaglia di Vittorio Veneto. Orari: 9.30-12.30 e
14-18 (chiuso il lunedì). Ingresso libero.
PADOVA Fino al 4 marzo all’oratorio di
San Rocco è aperta la mostra “Pensieri preziosi, assemblaggi, geometrie, mito e memoria
nei gioielli di Kruger, Peters, Puig Cuyas e Visentin”. Orario: martedì-domenica 9.30-12.30
TREVISO Fino al 18 marzo
a palazzo Bomben è aperta la
mostra “Memoriae Causa. Carlo Scarpa e il complesso monumentale Brion
1969-1978”. Orario: martedì-venerdì 15-19, sabato-domenica 10-19, tutti i giorni su prenotazione. Biglietto: intero 8 euro, ridotto 6,
scuole 4.
TREVISO Fino all’8 aprile a Casa dei Carraresi è aperta la mostra “Venezia ’900. Da
Boccioni a Vedova”. Orario: martedì, mercoledì,
giovedì e domenica 9-20, venerdì-sabato 921. Lunedì chiuso. Biglietti: intero 9 euro, ridotto 7 (6 fino a 18 anni di età).
MUSICA E DANZA
TREVISO Sabato 27, alle 20.30 a palazzo
Bomben per la Giornata della Memoria, il Trio
di Parma e il clarinettista Alessandro Carbo-
let”, l’orchestra “Akkordi(gnano)” e l’attrice Paola
Perin.
SAN FIOR Venerdì 26,
alle 21, la compagnia Teatro dei Pazzi di San Donà di
Piave
inscena
“Sonderkommando - Il giorno
della memoria”.
TORRE DI MOSTO
Sabato 27, alle 16.30 al centro civico, Mario Bernardi
presenta il libro di Elisa
Springer “L’eco del silenzio.
La Shoa raccontata ai giovani”.
nare eseguiranno il “Quatuor pour la fin du
temps” di Messiaen i cui commenti sull’opera saranno recitati dall’attore Luciano Roman.
Il concerto sarà preceduto da una conversazione dello studioso dell’ebraismo Riccardo
Calimani.
TREVISO Martedì 30, al Teatro comunale
alle 20.45, la European Brandeburg Orchestra
diretta da Trevor Pinnock esegue i sei Concerti brandeburghesi di Bach.
CONEGLIANO Mercoledì 31, alle 15 nell’aula magna dell’Istituto tecnico per il turismo “Da Collo”, il musicologo Francesco Cesari terrà una lezione sull’opera lirica “Turandot” di Giacomo Puccini. Ingresso libero.
PORDENONE Mercoledì 31, alle 18.30 all’auditorium del centro culturale “Casa A. Zanussi”, incontro dibattito con il docente universitario Giampiero Bellingeri sul tema “La
Turchia di Orhan Pamuk”.
e
L’AZiON
Curiosando
VIVE A FONTANELLE UNO DEI MAGGIORI COLLEZIONISTI
ITALIANI DELLA STORICA DUE RUOTE A MOTORE
Le Lambretta di Anzanello
D
ario Anzanello è
uno dei maggiori collezionisti
del marchio Lambretta in Italia. La sua collezione è
composta da alcuni pezzi rarissimi e difetta, per sua
scelta, soltanto di quelli più
diffusi tra il mondo degli appassionati. È specializzato
nella serie precedente al
1957, l’anno in cui con il modello carenato LD la Innocenti iniziò a sfornare i veri e propri successi commerciali. Tra i pezzi più pre-
giati una A prima versione,
con la sella quadrata, cambio a pedale, clacson meccanico e con documenti per
poter portare la cellula sidecar. Uno tra i primi mille
esemplari usciti dagli stabilimenti di Lambrate nel
secondo dopo guerra. La
serie successiva è ben rappresentata da un modello
B, con documenti anche
per il sidecar, che è in fase
di restauro. Il modello B è
presente nella collezione
anche nella variante fur-
goncino. Si tratta di un modello prodotto in poche unità, e di difficile reperibilità in italia. Quello della collezione di Dario arriva dalla Svizzera e portava ancora il piombo della prima esportazione dall’Italia. I modelli C e D sono presenti
con dei mezzi di restauro
ad alto livello. Mentre la serie D 150 è rappresentata
da un bell’esemplare conservato nel tempo, che non
ha mai necessitato di particolari interventi. Il modello
Ld, presente nelle varianti
’54, ’57 è presente anche in
versione avviamento elettrico. Per quanto riguarda il
modello D, Anzanello ne
possiede uno, mantenuto
negli anni, nello speciale allestimento furgone (FD)
con tanto di cappotta in alluminio per permettere all’autista di guidare al riparo
dalle intemperie. Tra i modelli poco comuni a breve
sarà completato anche il restauro di un Turismo Veloce 175 prima serie del ’59,
I consigli del medico
una delle moto che
ha rivoluzionato la
storia scooteristica
italiana, rappresentando l’obbiettivo
per tutta la concorrenza e soprattutto
per il Gs 160 della
Piaggio. «Il valore
dei mezzi è il più disparato, una Lambretta comune vale
massimo alcune
centinaia di euro Dario Anzanello in sella ad una Lambretta della sua
spiega Dario.- I moricca collezione
delli più ricercati, se
restaurati in modo impec- emozioni, prima su tutte
cabile, invece possono va- quando mi chiama qualche
lerne anche diverse mi- anziano, che è disposto a
gliaia». Il figlio Davide ha la cedermi il suo mezzo - spiepassione per la motocross ga Anzanello. - Sono seme la Vespa, e spesso scher- pre ben disposto a far veza con la passione del papà, dere la mia collezione, comesternando la sempre eter- posta da una cinquantina di
na lotta tra Vespa e Lam- mezzi. La prossima idea è
bretta, che non è mai stata quella di far nascere un
sopita. «La mia vita di col- club».
lezionista è fatta di piccole
Andrea Zambenedetti
L’atlante dei sapori
a cura della dottoressa Caterina Bisol
A VERGOMAN DI MIANE
RIVOLGERSI AL MEDICO
Bisogna evitare la
miscela di farmaci
D
a una recente analisi risulta
che gli Italiani sono
grandi consumatori di
farmaci. In modo particolare le persone che
hanno più di sessantacinque anni, pur rappresentando circa il 20
% della popolazione, sono responsabili del 60
% della spesa farmaceutica. Bisogna considerare che le medicine,
anche le più innocue,
possono avere degli effetti collaterali spiacevoli, rimuovono i sintomi ma nello stesso tempo creano altri disturbi
se non vere e proprie
malattie.
Nella popolazione
anziana, inoltre, è co-
mune l’associazione di più
farmaci per patologie concomitanti e questo fenomeno ha messo in luce un
problema nuovo. Mentre
sono noti gli effetti primari di una molecola e
quelli secondari o indesiderati, ancora non si conoscono tutte le possibili
interazioni tra farmaci diversi.
I medicinali di maggior
consumo sono quelli per
malattie cardiovascolari,
data la diffusione dell’ipertensione arteriosa e
delle cardiopatie. In rapida ascesa sono quelli per
disturbi gastrointestinali,
specialmente i gastroprotettori e gli antiacidi. Si abusa ancora degli antidolorifici e dei sedativi. A
volte si finisce in una
spirale, si innesca un
meccanismo a catena,
come con gli analgesici
che provocano gastrite
per cui si ricorre al farmaco per lo stomaco,
che a sua volta è concausa dell’osteoporosi,
allora curiamo anche
quella e così via. Vediamo allora quali sono gli
accorgimenti per gestire al meglio la nostra
salute. È importante curare la malattia e non il
sintomo, senza precipitarsi subito sul farmaco
per ogni minimo fastidio. Così bisogna pazientare e non avere
fretta di guarire, accontentandosi di piccoli miglioramenti.
Meglio evitare le cure “fai da te” e ancora
di più quelle consigliate dal vicino o dagli allettanti annunci pubblicitari. C’è qualcuno che
vi conosce molto bene:
il vostro medico di fiducia.
Risotto di radicchio
con la soppressa
A
lla
Sagra
de
Sant’Antoni
di
Vergoman di Miane
(chiuderà domenica 28)
si sono celebrati con un
menù del tutto speciale
i dieci anni del “Pranzo
con radicchio di Treviso”. “Padrone” in cucina
sin dalle origini, Bruno
Pavan da Dosson di Casier, una delle antiche
piccole patrie dello “spadone” (il “Rosso tardivo”). Nell’occasione del
decennale, Br uno ha
ser vito ai numerosissimi convenuti (più di
300) un menù, come si
diceva, del tutto speciale, a cominciare dal “Radicchio di Treviso fritto”
e per chiudere con una
fantastica “Tor ta al radicchio”, naturalmente
sempre di Treviso. Bruno, vecchia volpe della
Il cuoco Bruno Pavan
trevigianità in tavola, ha
scodellato, inoltre, uno
stupendo “Risotto di radicchio di Treviso con
soppressa trevigiana”
per cui ha avuto dei meritatissimi applausi dal
folto pubblico. La ricetta per 4: 1 cipolla, 2 ceppi di “spadone”, 1 etto di
na, frequentata da 44 piccoli allievi, e socio-assistenziali nell’istituto per anziani, nella manutenzione e
nella tutela della chiesa parrocchiale, rimasta sprovvista, ormai da un lustro, del parroco. «Insieme alle mie tre consorelle, suor Egidia, suor Fausta e
suor Giuliana, che ho raggiunto direttamente da Padova nel 1998- spiega suor Armida Busiolo, dal 2004
madre superiora della comunità anzanese- cerchiamo di mantenere un clima affettivo di tipo familiare per i nostri ospiti e di assicurare ai piccoli della
materna una continuità educativa tra i principi della fede cristiana e le esigenze educative moderne».
Tra le numerose Dimesse che si sono alternate
nella casa di Anzano si distingue l’operato di suor
Colomba e di suor Felicita: quest’ultima, negli anni
del primo dopoguerra, veniva chiamata “La nostra
Madonna” perché strappò all’insidia delle malattie
e della fame molti bimbi disagiati, recando loro protezione e accoglienza incondizionata nelle strutture della congregazione.
Elena Pilato
SUORE DIMESSE FIGLIE DI MARIA IMMACOLATA:
ad Anzano si occupano dell’asilo e della casa di riposo
L
a congregazione delle Suore Dimesse Figlie
di Maria Immacolata, presenti ad Anzano dal
1928, fondata nel 1579 da padre Antonio Pagani, era dedita più alla preghiera e alla meditazione che
all’evangelizzazione. La congregazione viene accentuando, nel corso del Novecento, gli aspetti più
attivi e comunitari dell’impegno apostolico, mantenendo in vita due sedi generali: a Padova, istituita da suor Maria Alberghetti, e ad Udine, nella duplice guida delle co-fondatrici Cesarea Nicolosa e
Cesarea Della Rovere.
Ad Anzano è il parroco don Giovanni Bortoluzzi, il 24 ottobre 1928, a caldeggiare la presenza delle Dimesse di appartenenza udinese, che prendono dimora in una struttura formata dalla residenza
delle religiose e dall’asilo infantile, edificati in virtù
del lascito della nobildonna anzanese Augusta Boldin. Negli anni a venire il complesso si arricchisce
di una casa di riposo per anziani autosufficienti, tut-
tora funzionante, dopo una corposa opera di ristrutturazione nel 1970, con ben tredici ospiti, malgrado gli
elevati costi di gestione e le esigue fonti di finanziamento.
Ai giorni nostri la famiglia femminile di Anzano esplica le proprie attività educative nella scuola mater-
Alcune delle Dimesse di Anzano con suor Nancy e suor Gladis provenienti dalle missioni estere
riso (a testa), della soppressa trevigiana grande e ben stagionata, 2
cucchiai d’olio d’oliva,
un buon brodo di gallina
(in extremis anche il
dado), sale e pepe. «In
una casseruola e nei 2
cucchiai d’olio sof friggere per 5 minuti dapprima la cipolla, poi i 2
ceppi di radicchio tagliati a julienne» si raccomanda Pavan. Si versa, quindi, il riso e 1 litro e ½ di brodo e si cucina per un ¼ d’ora, aggiustando, se necessario, ancora con il brodo,
facendo, però, attenzione che il riso alla fine
non risulti “all’onda”.
Tolta la casseruola dal
fuoco, si spolvera il risotto con formaggio grana e si unisce una noce
di burro, elementi questi che esaltano il sapore del piatto. Si taglia, infine, la soppressa a strisciarelle spesse (½ etto
a testa), da appoggiare
sui piatti ancora caldi e
fumanti. È pronto, ma
soprattutto è una bontà!
Mario Sanson
Domenica 28 gennaio 2007
MUSICA: Venerdì allo Zion Rock
Club c’è il concerto dei Finley
inema &
VITTORIO VENETO Venerdì
26 alle 20.45 la rassegna “InVisibili. Il cinema scomparso dai cinema”, organizzata in biblioteca
civica da Arci Aurora, Cineforum
Solaris e Libreria Fenice, propone
il film di Nathaniel Kahn “My architect. Il viaggio di un figlio”. Ingresso 3 euro.
ODERZO Venerdì 26 alle 21 il
cinema Turroni proietta “A est di
Bucarest” di Corneliu Porumboiu.
Ingresso 4 euro.
PIEVE DI SOLIGO Venerdì
26 alle 21, sabato 27 alle 19 e
21 e domenica 28 alle 20.30 il
cinema Careni proietta “Il mio miglior amico” di Patrice Leconte.
Per i più piccini sabato 27 alle
15 e 17 e domenica 28 alle 15
e 17.30 c’è il film d’animazione
“Giù per il tubo” . Ingresso 5 euro, ridotto 4.
CAMPOMOLINO Sabato 27
alle 20.45 la rassegna “Normale.
Il cinema e le nostre paure” propone a villa Altan il film di Michael Haneke “Niente da nascondere”. Ingresso libero.
VITTORIO VENETO Mercoledì 31 e giovedì 1 febbraio la
rassegna “Svisti di stagione” propone al Multisala Verdi il film di
Neil Armfield “Paradiso + Inferno”. Ingresso 4 euro.
Teatro
CISON DI VALMARINO Sa-
ttomila bambini e ragazzi al
cinema.
Tanti punta a portarne
la 12a edizione di “Viaggio nel cinema dei ragazzi”: cioè la rassegna cinematografica emanazione
della Fondazione Mostra
Internazionale dell’Illustrazione per l’Infanzia di
T eatro
PRATA DI PORDENONE
Sabato 27 alle 21.15 Giorgio Tirabassi approda al teatro Pileo
con lo spettacolo “Coatto unico...senza intervallo”. Biglietti da
14 a 16 euro.
SAN POLO DI PIAVE Sabato 27 alle 21 i Belumat, al secolo Gianni Secco e Giorgio Fornasier, calcano il palco della sala teatrale Don Bosco con lo spettacolo “Tuti Mati”.
CONEGLIANO Sabato 27 alle 21 e domenica 28 alle 16 la
rassegna “Teatro insieme 2006”
propone all’auditorium Dina Orsi “Il malato immaginario” di Molière, interpretato dalla compagnia stabile del Leonardo di Treviso. Ingresso 7 euro, ridotto 5.
Sarmede; oppure, in termini più familiari, il frutto primo della passione e
della fatica di due docenti cinefili, la vittoriese Maria Merlo e l’opitergina
Carla Vizzotto.
Per compiere il “Viaggio” studenti delle elementari, medie e superiori si recheranno qualche mattina al cinema Verdi di
Vittorio Veneto,
al Melies di Conegliano, al Cristallo di Oderzo e
al Careni di Pieve. In sala non saranno soli, e non
solo per la presenza dei docenti. Alle proiezioni
infatti parteciperà infatti un
doppiatore, che
in tempo reale e dal vivo
farà parlare in italiano i
protagonisti dei film; inoltre, spesso presenzieranno anche i registi.
Non nomi da tappeto rosso e fanciulle in delirio.
Ma professionisti dei film
che parlano (sia i primi
che i secondi) ai ragazzi.
A discutere non solo di
piani sequenze e personaggi, ma anche della vita quotidiana dei nostri
giovani, che sullo schermo dovrebbe trovare uno
specchio o almeno uno
stimolo.
Si è cominciato proiettando nelle diverse sedi
diocesane, a partire dalla
settimana appena trascorsa,
l’olandese
“Winky’s Horse” (nella
foto una scena) sull’integrazione di una bambina
SCELTI PER VOI da GdR
bato 27 alle 20.30 il teatro La
Loggia ospita lo spettacolo “Tutti fuori” diretto da Sergio Frassinelli. L’ingresso è libero.
EVENTI
Cineforum
Ragazzi al cinema grazie
a Maria Merlo e Carla Vizzotto
O
TELECHIARA
C
Al Marco Polo Café di
Vittorio Veneto venerdì 26 alle 21.30 acoustic blues con
Marco Napoletano e Lorenzo Risi.
Al ristorante Iva De Barattin di Motta di Livenza venerdì 26 alle 22 blues con Davide Drusian & Blue Mystic.
Al Sonny Boy di San Vendemiano venerdì 26 alle 22
concerto dei Radiofreccia
(cover Ligabue), sabato 27 alle 22 concerto dei Toys (cover Queen).
All’Inverness Pub di Ramera sabato 27 alle 21 verrà
proiettato il video “Lightning
in a bottle - Radio City Music
Hall, New York 2003”, cui seguirà il concerto della Enrico Crivellari Band.
All’Osteria Saditappo di
Lutrano sabato 27 alle 22
concerto degli X Box (cover
Green Day). (GB)
TELEFILM
llo Zion Rock Club
di Conegliano (ingresso a pagamento con tessera Arci) sono in programma due concerti da non perdere. Si comincia venerdì 26
alle 21 con gli attesi Finley,
vincitori del disco di platino
grazie al loro primo album
“Tutto è possibile”, che ha
raggiunto la quarta posizione nella Top ten. Sabato 27
alle 22 tocca a Marco Notari, cantautore indipendente
accompagnato dai Madam
che con l’album d’esordio
“Oltre lo specchio” ha ottenuto significativi riconoscimenti da parte della critica.
Al Bar Duomo di Vittorio Veneto venerdì 26 alle
21.30 pop & cover d’autore
con i Magnum Piai.
Al Caffé Commercio di
Sacile venerdì 26 alle 21.30
canzone d’autore con Davide
Camerin e Iseo Pin.
S
abato 27 gennaio è il giorno della memoria. La 7 presenta due
film: il classico Exodus di Otto Preminger (14) e il più recente Train de
vie di Radu Mihaileanu (17.55); su Retequattro viene ricostruito Il processo
di Norimberga (23), mentre su Raiu-
M
icaela Faggiani propone con
il suo programma Mammaaa! domenica 28 alle 18.30 la replica della puntata dedicata alle adozioni e alla chiusura degli orfanotrofi e giovedì 1° febbraio alle 21 una
nuova puntata dedicata al tema delle
no Mimmo Calopresti narra le vicende
di nove ebrei italiani in Volevo solo vivere (24). Raiuno trasmette anche la
storia di Ada Sereni alla ricerca del marito disperso nel dopoguerra, Exodus
- Il sogno di Ada (domenica e lunedì,
21.10) con Monica Guerritore
paure dei bambini (buio ed estranei).
Interverranno in studio la psicologa
Teresa Mutolipassi del Servizio consulenza all’infanzia del Comune di Venezia e Davide De Luca, presidente
della Fondazione Bambini e Autismo
di Pordenone.
L
R.I.S. - Delitti imperfetti (Canale 5,
martedì, 21.10). C’è anche Il gatto e il
canarino con il commissario Montalbano (Raiuno, martedì, 21.10). Continuano le avventure di E.R. - Medici
in prima linea (Raidue, lunedì, 21.05)
e Dr House (Italia 1, venerdì, 21.05).
T
Cultura moderna (Canale 5, mercoledì, 21.10). Si conclude il varietà di Cochi e Renato, Stiamo lavorando per
noi (Raidue, mercoledì, 21.05), mentre avrà una puntata in più lo spettacolo di Massimo Ranieri Tutte donne
tranne me (Raiuno, venerdì, 21.10).
’antropologa e scrittrice Kathy
Reichs ha collaborato alle sceneggiature di Bones (Retequattro, sabato, 21.10): potete seguirli se siete appassionati da C.S.I. New York (Italia
1, giovedì, 21.05) e NCIS (Raidue, domenica, 21). L’equivalente italiano è
SANTA LUCIA DI PIAVE
Domenica 28 alle 16.30 è di scena al padiglione ex Filande lo
spettacolo “La tempesta”, nell’ambito della rassegna “Tutti insieme a teatro”. Ingresso libero.
CONEGLIANO. Domenica 28
alle 16.30 è di scena al teatro
Toniolo “Il mago di Oz” interpretato dalla compagnia Teatro Immagine e diretto da Matteo Destro. Ingresso 5 euro, ridotto 3
euro per spettatori dai 4 ai 12
anni.
ornano la Gialappa’s in diretta
con Mai dire martedì (Italia 1,
21.05) e con Mai dire Grande Fratello
(lunedì, 23.55). Luca Bizzarri, Paolo
Kessisoglu e Ilary Blasi conducono Le
iene show (Italia 1, lunedì, 21.05). Teo
Mammuccari sposta in prima serata
L’ABBÈ PIERRE E CORONA SU RPC
L
’Abbé Pierre in un’inedita intervista
sul terrorismo in Italia, lo scrittore
Mauro Corona sui cambiamenti climatici,
il giornalista Riccardo Bonacina sul volontariato: sono i temi di “Settimana Rpc” in
onda sabato 27 alle 10.30 e domenica 28 alle 9.30 su Radio Palazzo Carli. Francesco
Dal Mas, che cura la rubrica insieme a Federico Citron e Antonio Rizzello, propone
un brano di un’intervista inedita con l’Abbé
Pierre, morto nei giorni scorsi in Francia,
fondatore dei gruppi Emmaus. L’“accattone di Dio”, com’era chiamato, parla del terrorismo – l’intervista è stata realizzata ancora nel febbraio 1983 – che insanguinava
l’Italia. Tutt’altro argomento, invece, viene
giapponese. Seguiranno:
a febbraio lo svedese
“Four weeks in June” sulle pene d’amore di una
giovane donna, per le superiori; il film vincitore
della rassegna “Alice nella Città” alla Festa del Cinema di Roma “Just like
the son”, di Morgan Freeman; il giapponese “Helen the baby fox” ; il danese “We shall overcome”; per ultimo un altro
film dalla Festa del Cinema di Roma, “Rosso come il cielo”, di Cristiano
Bortone
Il frutto prediletto di
Merlo e Vizzotto ha però
faticato a maturare nel
2006/07. Non è questione di inverni torridi. Ma
semplicemente di freddo
denaro. I fondi necessari
sono stati infatti strappati con le unghie e coi denti dalle organizzatrici.
Che alla fine ce l’hanno
fatta: il merito è anche dei
quattro comuni sede delle proiezioni, del Cineforum Italiano e dell’onnipresente Banca Prealpi.
(TB)
TV
Teatro per ragazzi
VARIETA’
A
“VIAGGIO NEL CINEMA DEI RAGAZZI”
19
affrontato con Mauro
Corona, noto romanziere, alpinista e scultore. In una originale
chiacchierata, Corona descrive ciò che vede passeggiando per i suoi boschi, prima
però dell’ultima neve. A suo avviso c’è eccessiva enfatizzazione sui misfatti ambientali. Altro argomento ancora con Bonacina,
direttore di “Vita”. L’abbiamo incontrato a
Treviso dove la Chiesa italiana ha tenuto
un convegno sul bene comune. Bonacina
non ha avuto dubbi nel riferirci che il bene comune, per lui, è mettere in sicurezza
il patrimonio di gratuità rappresentato dal
volontariato.
AMARCORD
“Fonzie” da Fazio: in
televisione prevale
l’effetto nostalgia. Ma
è reale?
L
a partecipazione di
Henry Winkler, in
arte Fonzie, a “Che tempo
che fa” pone una domanda
alla quale non è facile dare
una risposta: com’è che serie di telefilm come “Happy
Days” piacciono e hanno
qualcosa da dire a ogni generazione?
I telefilm di “Happy
Days” sono ambientati nella provincia americana negli anni Cinquanta, ma sono stati girati negli anni Settanta. Qui da noi in quegli
anni nessuno ha vissuto l’adolescenza così, e quando
la serie è stata trasmessa la
realtà era diversa. L’effetto
nostalgia da noi avrebbe
funzionato? Sì, forse per un
passato che non avevamo
vissuto, ma solo intravisto
nelle canzoni della colonna
sonora che, in versioni tradotte, hanno punteggiato
anche la nostra gioventù.
Poi c’era la capacità di raccontare storie che parlano
di amicizia, di rapporti fra
genitori e figli, di primi amori: temi in cui tutti si riconoscono
sempre, magari immedesimandosi
con personaggi diversi
secondo
l’età.
dai
Nostri Paesi
Vittorio V.
IN PARROCCHIA A SANT’ANDREA S. GIACOMO
SI COSTITUISCE L’ASSOCIAZIONE Prestiti per
Con Noi si cresce
È
nata per produrre iniziative che
vadano al di là di
quelle che già esistono in
parrocchia. Ma soprattutto per aiutare la crescita
dei ragazzi e delle loro famiglie. Sono questi gli obiettivi dell’associazione
Noi che si è appena costituita a Sant’Andrea. I soci
fondatori sono una ventina, tutti genitori di ragazzi delle scuole medie. A volere fortemente l’iniziativa
è stato il parroco don Roberto Camilotti, che nell’associazione avrà il ruolo
di consigliere spirituale.
Già un successo la prima
proposta: un campo scuola i primi giorni dell’anno,
a Laggio di Cadore con ragazzini dalla quinta elementare alla terza media e
i rispettivi genitori. «È stata una bella esperienza –
spiega il presidente Tiziano Poser –. Il nostro obiettivo è quello di proporre temi formativi che
riguardano i genitori, ma
compatibili con la crescita
dei ragazzi».
Le iniziative che verranno sviluppate saranno
molteplici, promettono i
soci fondatori.
Accanto alle tematiche
A
La chiesa di Sant’Andrea
cipazione di esperti, l’associazione si propone di
valorizzare il tempo libero
e garantire
gli spazi per
il gioco e le
attività sportive. Oltre
che far crescere il senso della comunità.
Al
Noi
possono aderire tutti. Piccoli, adulti e anziani potranno tesserarsi durante
l’orario di catechismo, il
sabato pomeriggio nei locali dell’oratorio. Ad esempio il prossimo sabato
i aprono giovedì 1
febbraio e restano aperte fino a mercoledì 7, agli uffici dei servizi sociali del Comune di Vittorio
Veneto in via Carducci, le
iscrizioni per il soggiorno
VENERDÌ 26
Alle 18, nell’aula magna dell’Itis
di Serravalle, si terrà la presentazione del nuovo numero de Il
Flaminio Cultura, la rivista di studi della Comunità Montana delle Prealpi Trevigiane. Introduce il professor Aldo Toffoli
(nella foto), direttore della pubblicazione.
Alle 20.30 inizia al patronato di
Ceneda la tre giorni con padre
Alberto Maggi, biblista, direttore del Centro studi biblici
Vannucci di Montefano (Macerata).
Tema “L’ultima Beatitudine”, con
riferimento al versetto dell’Apocalisse “Beati d’ora in poi i morti che muoiono nel Signore”.
27 febbraio, dalle 14.30 alle 16. Il costo della tessera
è di 4,50 euro per bambini
fino a 12
anni e di
5,90 per gli
adulti.
L’associazione è
regolarmente iscritta all’Albo delle
associazioni del comune di
Vittorio Veneto. Presidente è Tiziano Poser, vice Domenica Ricci, segretario
Antonio Casagrande e tesoriere Sandro Piccin.
Francesca Gallo
Presidente è
Tiziano Poser,
vice Domenica
Ricci
climatico per anziani a Diano Marina in Liguria dal
22 marzo al 7 aprile. I primi due giorni di iscrizione
sono riservati a chi ha già
partecipato allo stesso soggiorno lo scorso anno. I
Alle 20.45 in biblioteca per la rassegna cinematografica InVisibili 2007 proiezione di “My architect - Il viaggio di un figlio”.
Alle 21.30, al bar Duomo, concerto
dei Magnum Piai.
Alle 21.30, al Marco Polo Sporting Center, concerto blues con
Marco Napoletano e Lorenzo
Risi.
SABATO 27
Alle 10.30, al teatro Da Ponte, in
occasione del Giorno della Memoria sarà rappresentato lo spettacolo teatrale “Il tempo sospeso” da un’idea di Daniele Ceschin. L’iniziativa è riservata alla scuole di Vittorio Veneto.
Brolo del monastero
“luogo del cuore”?
L
che riguardano giovani e
famiglie che saranno analizzate anche con la parte-
SOGGIORNI CLIMATICI:
Iscrizioni per Diano Marina
S
163 mila euro
alla parrocchia
per i restauri
PROBABILE VINCITORE
partecipanti dovranno produrre al momento dell’iscrizione l’autocertificazione reddituale oppure il
Mod. 730-740, cedolino
pensioni proprie e del coniuge del 2006, copia ricevuta di eventuale affitto,
codice fiscale. Per informazioni: 0438-569305.
DOMENICA 28
Alle 8.30, all’area Fenderl, 22º
Cross Città della Vittoria , manifestazione inserita nel
circuito “Aspettando Trevisomarathon”.
Alle 9.30 il
vescovo
Giuseppe
celebra la
messa al monastero di San
Giacomo di
Veglia.
Si svolge oggi
la festa degli ex allievi e allieve
del patronato Borsoi e
dell’Opera De Mori di Serravalle. Il programma prevede alle 10.30 la messa solenne nel
Duomo di Serravalle, celebrata da
un salesiano e animata dal coro.
Alle 12.30 pranzo al ristorante “Il
fine marzo o poco
dopo si dovrebbe
vedere la conclusione dei
lavori al tetto della chiesa
di San Giacomo, annuncia
il parroco don Giulio Fabris. E questo malgrado le
condizioni della copertura
si siano rivelate, all’analisi
dei restauratori, ancora
peggiori di quanto inizialmente ipotizzato.
«Ora stiamo valutando
– dice il parroco –, in base
pure alla disponibilità di
sponsor, se restaurare anche gli affreschi del soffitto. Inoltre abbiamo predisposto tutto per la sostituzione dell’impianto elettrico».
Passo successivo già in
programma è la sostituzione del riscaldamento,
non più ad aria ma a pavimento, collocato sotto una
pedana sopra cui verranno poggiati tutti i banchi
per i fedeli.
Con i restauri prosegue
anche la raccolta fondi. «Si
è vista quanta attenzione
hanno i sangiacomesi per
la loro chiesa, quanto il
problema è sentito», commenta soddisfatto don
Giulio. Del resto, 163 mila
euro di prestiti senza interesse alla parrocchia, più
altri in arrivo, e tanti fedeli che ogni mese versano
20, 30, 50 euro non sono
un traguardo da poco.
Postiglione”. Informazioni: 043857542.
LUNEDÌ 29
Alle 16, alla ludoteca di Nove, laboratorio manuale e di gioco per
gli alunni della terza, quarta e quinta
elementare. Il tema
è “Kazoo”, cioè la
costruzione di questo strumento musicale.
MERCOLEDÌ 31
Si conclude oggi GraviLievi,
la mostra della scultura di Piccolo Formato.
Farmacia di turno: Pancotto, piazza Flaminio,
telefono 0438-53365.
unedì 29,
alle 11.30 a
Milano, si svolge
la premiazione del
censimento “I luoghi del cuore”
promosso dal Fai.
A cui ha partecipato anche il brolo del monastero di San Giacomo (nella
foto), con una raccolta di adesioni capillarmente promossa dal Comitato capitanato da Luigi Villanova.
E il brolo potrebbe aver vinto. Lo dicono le quattordicimila firme raccolte, molte di più di quelle totalizzate dal vincitore dell’edizione 2005 del censimento. Lo lascia sospettare anche la partenza di una delegazione da
San Giacomo per Milano lunedì mattina, confermata da
fonti vicine al monastero.
Una eventuale vittoria al censimento porterebbe riflettori nazionali sul brolo e renderebbe ancora più forte la posizione di chi ha firmato e raccolto firme per il
brolo allo scopo anzitutto di dire no alla costruzione in
quel prato dietro le barchesse di una palestra. Una eventuale vittoria, scommettiamo, farebbe riporre i già indeboliti propositi in merito della giunta Scottà e dei sangiacomesi che la appoggiano. (TB)
VAL LAPISINA: Rita e Aris fanno
cantare le “Voci del vento”
I
l coro “Voci del vento”
è nato nel novembre
2005 grazie all’iniziativa di
due bravi musicisti, Rita e Aris. Con l’impegno e la loro
disponibilità questo piccolo
coro è arrivato a contare una trentina fra bambini e ragazzi, dai 4 ai 14 anni. Grazie
ad alcune partecipazioni a feste parrocchiali e Pro loco, si
stanno facendo conoscere
nel territorio della VaI Lapisina, con gran consenso del pubblico. Con particolare entusiasmo è stato salutato l’appuntamento del 17 dicembre scorso, organizzato dalla Pro loco di Nove-San Floriano in collaborazione con il gruppo Alpini Val Lapisina.
CATTEDRALE: Esauriti i 10 mila
premi della pesca di beneficenza
“L
a nostra pesca di beneficenza ha qualcosa di diverso”, dichiara orgogliosa Francesca Meneghin. A corroborare la sua affermazione sono i fatti: domenica 21 la pesca, ospitata nel patronato della Cattedrale, ha chiuso i battenti con una settimana di anticipo
sul previsto. Perché erano già stati venduti, a pescatori
giunti da tutta la diocesi e quasi sempre tornati a casa
soddisfatti, tutti e 10 mila i biglietti, corrispondenti ad
altrettanti premi. L’impegno dei volontari è stato premiato: abbondante sarà quindi il ricavato, stimato attorno ai 10 mila euro, da destinare al patronato. «Vorremmo che i ragazzi amassero questa struttura quanto noi»,
aggiunge Meneghin. Che con le colleghe volontarie ha
già cominciato il lavoro per la Pesca 2008.
CENTRO ITALIANO FEMMINILE:
Si comincia da padre Maggi
I
ncontri d’arte, cultura, anche culinaria, psicologia
femminile e occasioni di spiritualità. Tutto questo è
contenuto nel calendario della attività del Centro italiano
femminile per i prossimi tre mesi, presentato mercoledì
24 nella sede di Costa. Il primo appuntamento sarà venerdì
26 con la partecipazione agli incontri di padre Alberto
Maggi al patronato di Ceneda. Per il tesseramento del
2007 c’è tempo fino al 15 febbraio e in quell’occasione si
festeggerà anche il Carnevale. Informazioni: 0438-59627.
e
L’AZiON
Vittorio Veneto
Domenica 28 gennaio 2007
23
FARMACIE IN MOVIMENTO?
MALGRADO LE RICHIESTE DI ZOIA
Nuova sede in Val dei
Fiori? Quasi impossibile
“P
er il bene dei
vittoriesi, la
farmacia del
Fadalto non sia chiusa,
ma trasferita in Val dei
Fiori o a Porta Cadore”.
È questo il succo dell’appello di Ignazio Zoia, il farmacista che dal 14 aprile
2006 gestisce la farmacia
di Fadalto Alto. Traguardo cui è arrivato dopo un
tormentato iter a seguito
di un concorso vinto nel
1979, in cui la farmacia era classificata come “rurale”. Cioè assegnata non
in base al numero degli abitanti (in città di Vittorio
ci sono sette farmacie: una ogni 4 mila abitanti),
ma al servizio di località isolate.
Ma Fadalto per Zoia
non è un traguardo definitivo Il settantottenne
farmacista di Scorzè ha
come obbiettivo trasferirsi più a sud. In città. Un
obbiettivo che considera
coincidente con gli interessi dei vittoriesi bisognosi di medicine.
Zoia: “Scottà e Saltini mi promisero…”
«Nel 2004 – racconta
Zoia – sono stato ricevuto dal sindaco, che si di-
mostrò favorevole al trasferimento della sede da
Fadalto a Porta Cadore,
per favorire i cittadini di
Savassa, Forcal e Longhere, o eventualmente
in Val dei Fiori, per soddisfare le richieste fatte
con la raccolta di 1200
firme. Nel 2005 l’assessore Saltini cercò di accontentare la richiesta dei residenti e propose in giunta il trasferimento della
sede farmaceutica in Val
dei Fiori».
Per poter spostare la
farmacia
in Val dei
Fiori era
ed è però necessaria una
revisione della pianta organica di tutte le farmacie, cioè del numero e dei
territori di competenza di
ciascuna farmacia. Il che
è competenza della Regione.
«Poi però – continua
Zoia – il 23 febbraio 2006
l’assessore Saltini ha fatto approvare in giunta la
revisione della pianta organica solo di due farma-
cie, Pancotto e Palatini,
con il trasferimento della
farmacia Pancotto a Porta Cadore». A questo punto risultano precluse a
Zoia entrambe le possibilità di trasloco.
Il ricorso degli altri
farmacisti
Marson, Zamperlini,
Pancotto e Palatini, ossia
tutti i farmacisti privati attivi a Vittorio, avevano fatto ricorso a Tar e Consiglio di Stato
nel
2005 contro la decisione di
aumentare da 7 a 8
le farmacie vittoriesi, che
sottintendeva il considerare “urbana” e non “rurale” quella di Fadalto.
I giudici avevano messo per iscritto che quella
di Fadalto è una farmacia
“rurale”. E che quindi non
può essere trasferita altrove. I tre farmacisti hanno poi anche denunciato
alla Procura della Repubblica il funzionario regionale colpevole di aver
considerato urbana e non
Fadalto è
“farmacia rurale”,
quindi non può
essere trasferita
“ZOIA HA VINTO LA SERIE B, MA VUOLE
GIOCARE IN CHAMPIONS LEAGUE”
I
farmacisti privati
vittoriesi stroncano
come improponibile la richiesta di Zoia di traslocare in Valle dei Fiori.
Non può farlo, spiegano, perché quella per cui
ha vinto la titolarità è una farmacia rurale, concessa a Fadalto in quanto territorio isolato. Non
è una farmacia urbana,
che è assegnata con regole diverse e diverso
concorso. E che ha un valore economico clamorosamente maggiore! Zoia,
in sostanza, fa il furbo: ha
vinto la serie B e pretende di andare in Champions League. E oltretutto ha vinto la B con sospetti di aiuti arbitrali. Il
concorso per l’aggiudicazione di farmacia
rurale del 1979, infatti,
fu annullato per irregolarità. Ma poi chi fece la denuncia la ritirò
e allora, contro il buon
senso ma a rigor di diritto, il risultato del
concorso ritornò vali-
do. Malgrado resti accertata l’irregolarità delle procedure.
È una farmacia rurale,
ripetono i farmacisti,
malgrado qualcuno abbia
tentato di farla passare
per urbana, il che avreb-
be reso possibile a Zoia
il
trasferimento e un
grande aumento degli
incassi, e ai
vittoriesi di
avere l’ottava
farmacia in
una zona della città con
maggiore richiesta.
Rurale, e
quindi può solo rimanere in Fadalto o chiudere.
Non ci sono altre sedi farmaceutiche rurali in
città. Né in Val dei Fiori
né a Savassa né altrove.
E se le cose stanno così, oltretutto, tutte le ipotesi avanzate su una
nuova farmacia in Val
dei Fiori sono solo fantasie, almeno finché
non cambia la legge.
Nuove farmacie urbane, infatti, sono possibili solo in caso di netto aumento della popolazione.
C’è già l’accordo
per il trasloco di
Pancotto a Porta
Cadore
rurale la farmacia fadaltina, malgrado pronuncia
opposta della massima
giustizia amministrativa.
Indagini sono in corso.
Il ricorso di Zoia viene respinto
Vista la mala parata,
Zoia corre ai ripari. Attraverso il suo avvocato fa
domanda alla Regione di
revisione della pianta or-
ganica di tutte le farmacie
vittoriesi e di trasferimento della sede di Fadalto in Val dei Fiori.
A settembre 2006 il Comune, attraverso il segretario Lorenzo Traina,
ha espresso chiaramente
il proprio punto di vista
sulla questione: alla Regione ha scritto di considerare non ammissibile la
ZOIA INCASSA POCO,
MA NON SI ARRENDE
È
questo stato di
fatto a far sbottare Zoia. “Ho la netta impressione – scrive – che
si cerchi in tutti i modi
di stancarmi perché io rinunci alla sede di Fadalto. Così Vittorio Veneto
rimarrà ancora con le sole sette farmacie nonostante la richiesta con una raccolta di firme di u-
L’unica possibilità per
soddisfare i 1200 di Carpesica, Cozzuolo, Formeniga, Confin e Manzana che firmarono per
avere la farmacia vicina
è che Zamperlini, che ha
competenza territoriale
per la zona, decida di trasferirsi lì. Il che rientra
però solo nelle sue libere scelte imprenditoriali.
Probabile è invece l’arrivo di una farmacia a
Porta Cadore, con il trasferimento di Pancotto.
C’è già un accordo in merito tra i farmacisti.
a cura di
Tommaso Bisagno
na sede farmaceutica dove ce n’è veramente bisogno, in Val dei Fiori”.
Data la vicinanza alla
Val dei Fiori delle farmacie di San Giacomo,
Ceneda, Menarè, Corbanese e Scomigo, alla Valle non potrebbe bastare
tuttalpiù una parafarmacia? «Non è vero – replica Zoia – perché la para-
La farmacia di Fadalto
richiesta di trasferimento
da Fadalto. Perché quella
è una farmacia rurale. Lo
stesso punto di vista era
stato espresso dall’Ordine dei farmacisti. E il 27
dicembre con un documento ufficiale si è schierata sulla stessa linea anche l’Ulss 7.
farmacia risolve al massimo il 15% delle esigenze».
Il farmacista di Fadalto si mostra combattivo:
«La farmacia di Fadalto
ha un introito lordo di un
mese intero pari a quanto una farmacia urbana
incassa in mezza giornata. Ma anche se lavoro in
perdita non darò le dimissioni perché ho creato un ser vizio da tempo
richiesto da tanti cittadini di Vittorio Veneto».
FADALTO CONSIDERATO
SEDE PROVVISORIA
D
all’esame della documentazione prodotta da Marson, Pancotto, Zamperlini e Palatini a supporto delle loro ragioni emergono poi un paio di chicche.
La prima: Zoia ha aperto in Fadalto per potersi trasferire in Val dei Fiori. Lo scrive lui stesso chiaro e tondo il 13
aprile 2006 nella domanda di revisione della pianta organica: “Ho accettato la sede per non far perdere una farmacia
al Comune e in vista di una revisione della pianta organica
allo scopo di soddisfare le legittime aspirazioni di una parte della popolazione di Vittorio Veneto e precisamente della Valle dei Fiori”. La seconda: Zoia è debole in demografia. Nella domanda di trasferimento presentata alla Regione il 26 agosto 2006, Zoia inserisce tra le motivazioni il fatto che nel 1979 Fadalto aveva circa tremila abitanti ed ora
invece si è spopolato. In realtà l’ufficio anagrafe del Comune ha fornito i seguenti dati agli altri farmacisti: nel 2006 i
fadaltini sono 213, nel 1981 erano 246.
Le ragioni del diritto e quelle del cittadino
C
hi ha ragione?
Le ragioni del diritto sembrano
proprio essere dalla parte di Marson e dei
suoi colleghi: la farmacia è rurale. Deve
stare in Fadalto oppure chiudere. Sulla
stessa linea gli interessi economici dei farmacisti vittoriesi.
Le ragioni del cittadino consumatore
sembrano proprio essere dalla parte di
Zoia: di sicuro c’è più bisogno di una farmacia in Val dei Fiori. Sulla stessa linea
gli interessi economici del farmacista ul-
timo arrivato a Vittorio.
Una nona farmacia, quindi, potrà arrivare grazie al decreto Bersani che permette di aprire delle “farmacie senza ricette” anche nei supermercati.
Nel frattempo, comunque, ci rimette il
Fadalto. Che attualmente ha una farmacia: ma dall’aspetto dimesso, in uno stabile acciaccato, in posizione poco visibile
dalla poco transitata strada. E che tempo un paio d’anni – scommettiamo? – avrà solo un negozio vuoto in più.
e
L’AZiON
iese
Vittorio Veneto / Vittor
Domenica 28 gennaio 2007
25
LE ESPERIENZE PARALLELE DI TRE VOLONTARIE
BARBARA DÀ ASSISTENZA
DI CENTRO, CENEDA E SS. PIETRO E PAOLO ALLE DONNE MALTRATTATE
In Sudamerica per condividere
A
ll’insaputa una
dell’altra hanno
fatto la stessa scelta:
lasciare tutto e dedicare una fetta della loro vita al dono agli al-
tri. Nel Sudamerica
dei colori e dei sorrisi, dei contrasti e della pover tà. Sono partite per fare, ma soprattutto per stare,
per essere in mezzo
alla gente. Due su tre
le conosciamo personalmente, e possiamo
garantire che Carolina ha centrato l’ob-
CAROLINA: PERCHÈ NOI ITALIANI CORRIAMO?
P
artire, lasciare casa, famiglia, lavoro per trascorrere
4 mesi in una missione in
Perù. Questa è stata l’esperienza vissuta da Carolina
Giovinazzi, 24 anni, di San
Pietro e Paolo, che da alcuni anni fa parte del movimento Operazione Mato
Grosso (O.M.G.)
«Sono andata a Totora,
un paese con circa 3.000 abitanti a 12 ore di macchina da Cusco, la città più vicina. Ho affiancato il parroco occupandomi della casa parrocchiale e assicurando ospitalità alle persone che quotidianamente
bussano alla porta chiedendo aiuto».
Avresti preferito ricevere un altro compito,
magari a contatto con i
bambini o le ragazze della scuola?
«Non mi è pesato seguire le faccende di casa, anzi
trovavo naturale occuparmi
di dare ospitalità alle persone che arrivavano. Una
volta alla settimana andavo
con le ragazze della scuola
a portare viveri e aiuto ai
più bisognosi del paese, e a
volte accompagnavo il parroco per la celebrazione
della S. Messa»
Com’è stato tornare a
casa, al mondo occidentale?
«Mi sono convinta ancora di più che spesso siamo
come in un meccanismo,
corriamo senza renderci
conto per cosa lo facciamo.
Valutiamo le persone per
ciò che hanno e non per
quello che valgono».
Cosa ti ha lasciato
questa esperienza?
«Sento un sentimento
forte che mi porta a vivere
con semplicità, lavorando,
ma dando importanza anche ad altro. Anch’io esco
con gli amici e mi vesto alla moda, ma ho ridimensionato l’importanza di tante cose».
Erica Bet
CORDIGNANO/ APPROVATO IL BILANCIO
Per Villa di Villa stanziati
260 mila euro
È
approvato il nuovo bilancio di previsione di Cordignano, il primo della giunta del sindaco Roberto
Campagna.
Nell’ambito delle opere
pubbliche particolare attenzione verrà data alla sicurezza idraulica, alla realizzazione di piste ciclopedonali, alla ristrutturazione
della caserma dei carabinieri e delle mura perimetrali del cimitero di San Pietro.
Sicurezza idraulica. Settentamila euro verranno
spesi a Santo Stefano di Pinidello per opere di messa
in sicurezza previste in un
precedente progetto. Cinque interventi, per un costo complessivo di 260 mila euro riguarderanno invece la frazione di Villa di
Villa. Infine verrà redatto il
progetto definitivo ed esecutivo del bypass sul torrente Insuga in via Col di
Lana tra Villa e Silvella.
Piste ciclo - pedonali.
Verranno progettati e poi illustrati ai cittadini dei collegamenti ciclo pedonali tra
il capoluogo e le frazioni.
Ristrutturazione della
caserma dei Carabinieri.
Si inizia con 70 mila euro,
reperiti attraverso un mu-
tuo, la sistemazione dell’edificio che accoglie la caserma dei Carabinieri e che
verrà completamente ristrutturato nel giro di alcuni anni. La prima parte dei
lavori riguardano la messa
in sicurezza dell’immobile
con nuove recinzioni e nuovi accessi carrai e pedonali, la ridistribuzione interna
degli uffici e la predisposizione di nuovi servizi igienici.
Cimitero di San Pietro.
Oggetto di intervento saranno le vecchie mura di
cinta, poste a ovest del cimitero. Uno studio di ingegneria è stato già incaricato a stilare il progetto preliminare. Costo dell’opera,
che vuole eliminare l’attuale pericolo di fessurazioni
e di crollo, è di 80 mila euro.
Manutenzione fabbricati comunali. Nel 2007
biettivo e Barbara ci
riuscirà senz’altro.
Quanto a Manuela,
quel che ha scritto
dall’Ecuador parla da
solo, no? (TB)
Conta
“essere”
più che
“fare”
B
arbara è in
Ecuador.
La ventottenne
vittoriese del centro (ma di indole
cittadina del mondo) Barbara Zanette ha lasciato
casa sabato 4 novembre e - fatta
salva una successiva capatina in patria per ragioni di studio- si
è stabilita in America Latina.
Assieme ad altre due ragazze vivrà fino a settembre
2007 un’esperienza di servizio civile internazionale a
San Domingo de los Colorados, nella zona centrale
dell’Ecuador.
Si occuperà di
offrire assistenza legale - ma anche orecchie,
cuore, e consiglialle tante donne
vittime di maltrattamenti in famiglia. Sarà anche impegnata
in un progetto a
fianco dei “niños gomeros”,
cioè i bambini di strada che
vincono la disperazione sniffando colla.(TB)
MANUELA: IN OGNI
PERSONA RITROVO GESÙ
T
erza vittoriese col
cuore in Sudamerica è Manuela Zandonella,
della Cattedrale, che sta svolgendo in Ecuador un anno
di volontariato internazionale. Al bollettino “La voce
della Cattedrale” ha raccontato quel che sta vivendo. Ne
riportiamo alcuni passaggi.
“La mia vita è proprio
bella, arricchita in ogni
momento da persone che
compiono con me un pezzo
del cammino... come i bambini che sempre mi accompagnano, come angeli custodi, per le vie di quartieri
e paesini dove vado a fare
le visite domiciliari ai pazienti disabili! O le persone
che ti accompagnano nei
lunghi viaggi in autobus,
che con spontaneità mi fan-
verranno effettuati lavori di
manutenzione e messa in
sicurezza delle varie scuole. Costo complessivo 134
mila euro.
Nuovo ecocentro. La
piazzola ecologica troverà
posto in zona industriale, in
via del Lavoro in un terreno di proprietà comunale.
Verrà realizzata nel 2007
per un importo complessivo di 375 mila euro di cui
160 mila di contributo regionale. Attualmente il comune è infatti sprovvisto di
un centro attrezzato in
quanto la precedente piazzola ecologica è stata chiusa dopo la scadenza dell’autorizzazione provinciale risalente al 31 gennaio
2006.
Gerda De Nardi
VITTORIO VENETO: corso per
arrangiatori e cantautori al Corelli
LA QUINTA DI ANZANO A L’AZIONE
no capire che, sì, è importante lavorare, ma è altrettanto importante poi “compartir”, ovvero avere la possibilità di condividere esperienze ed emozioni. E
così in ogni volto, in ogni
persona vedo e ritrovo Gesù, che mi ama e non mi lascia mai sola.
I
nizia a fine gennaio presso la scuola di musica Corelli di Vittorio Veneto un corso libero per arrangiatori e cantautori, tenuto da Michele Negro, conosciuto in diocesi per aver insegnato presso le scuole di
musica di Brugnera, Oderzo e Vittorio Veneto. Per l’ammissione al corso, che è su tre livelli ciascuno corrispondente a un anno, bisogna superare un colloquio di
ammissione. Per informazioni contattare la scuola Corelli al 0438 556203-.
CAPPELLA: Recital del coro “Ama
semplicemente"
A
nche quest’anno, dopo i brillanti successi degli anni scorsi, il coro dei ragazzi e ragazze di Cappella “Ama semplicemente” ci vuole stupire ancora, con la
musica e il canto. L’ appuntamento è per sabato 27 gennaio 2007 alle ore 20.30 nella chiesa parrocchiale Santa
Maria Maddalena di Cappella Maggiore, dove presenterà il recital dal titolo “Orme”.
CAPPELLA: Rosy Cecchin
maestra di lana cordata
V
uoi imparare a realizzare delle piccole magie di
lana cordata?. L’assocazione Culturale Perlaparola organizza a Cappella Maggiore quattro incontri nei
quali Rosy Cecchin spiegherà come creare piccoli soggetti, animaletti, lo gnomo, la contadina e infine una corona, utilizzando lana cordata. Le lezioni, frequentabili
anche singolarmente, si terranno nella scuola materna
di Cappella Maggiore alle 19.30 lunedì 5 e 19 febbraio e
il 5 e 19 marzo. Per informazioni: 348-9294139. (EB)
ANZANO: 600 euro all’ass.
Fiorot grazie al calendario
R
V
enerdì 19 gennaio la quinta elementare di Anzano è venuta in visita. A L’Azione
hanno ragionato insieme su che cosa, come e perchè diventa una notizia; si sono
poi diretti alla tipografia Tipse dove Giovanni e Giuseppe hanno mostrato ai ragazzi come dall’articolo scritto al computer si arriva alle copie sfornate a raffica dalla rotativa...come quella che avete in mano.
icordate il calendario benefico realizzato dalla parrucchiera di Anzano Graziella De Nardi con le foto delle sue clienti? La parrucchiera Graziella ha scritto
a L’Azione.....“perchè mi sembra doveroso ringraziare
pubblicamente tutte quelle persone che con la loro offerta per il calendario hanno fatto sì che arrivassi a raccogliere la bella cifra di 600 euro, che sono già stati devoluti all’associazione Renzo e Pia Fiorot. Vi ringrazio
veramente di cuore per la vostra sensibilità e fiducia”.
26
S.ANTONIO TORTAL / ASSOCIAZIONI
Infaticabile
“Monte Zimon”
È
il nome della
montagna più alta in comune di
Trichiana, il monte Zimòn,
che un gruppo di venti ragazzi di Sant’Antonio nel
1972 scelsero per il loro
gruppo. «A dire il vero all’inizio il gruppo si chiamava Gruppo Sportivo
San Antoniese, l’attuale
denominazione venne assunta a partire dal 1983 –
racconta Silvano Rosset
fondatore e presidente dell’associazione giovanile
Monte Zimon –. Fu la nostra passione per il pallone
che ci spinse a creare un
gruppo. A Sant’Antonio in
quel tempo non c’erano
molti divertimenti e neppure strutture sportive, e
per noi ragazzi spostarsi a
Trichiana non era sempre
facile come lo è oggi. Così, a seguito della disponibilità di Vittorio Dal Magro e con il consistente
contributo del Comune,
riuscimmo a realizzare in
Silvano Rosset
località Col de Varda il primo campo di calcio a
Sant’Antonio. In quegli anni organizzavamo qualche
festa in paese, anche perché non c’erano tutte le
complicazioni di oggi. Nei
primi anni Ottanta grande
successo ebbe l’iniziativa
“Festival delle giovani stelle”, sia per il coinvolgimento che per la partecipazione; una rassegna musicale di artisti locali che
venne intitolata ad un ragazzo di Sant’Antonio
scomparso prematuramente: Cristian Schioc-
GIANLUCA CARIELLO (ACLI)
Da Cison a Nairobi
per il Social Forum
S
abato 27 Gianluca
Cariello fa ritorno alla sua casa di Cison reduce da un’esperienza unica.
Da sabato 20 infatti ha partecipato a Nairobi in Kenya
al settimo Forum Sociale
Mondiale, cioè il raduno di
associazioni, gruppi, ong,
singoli di tutto il mondo,
che il mondo – un certo tipo di mondo – lo vogliono
cambiare. Che si riuniscono per raccontarsi cosa
fanno o cosa bisognerebbe fare.
Ci saranno, ad esempio,
ambientalisti e anticapitalisti, fautori del commercio equo e solidale e volontari in paesi in via di sviluppo, pacifisti e sindacalisti. E cristiani. Come Cariello, che a Nairobi si è recato come delegato delle
Acli della provincia di Treviso, e della loro onlus Ipsìa.
Cariello è al Forum anzitutto per ascoltare le proposte che emergeranno;
poi per partecipare ai seminari che le Acli organizzano a Nairobi; infine anche per raccontare del suo.
Nei gruppi di lavoro porterà infatti l’esperienza di
quello che lui, Acli e Ipsia
fanno in Sinistra Piave. Ad
esempio i doposcuola e-
ducativi
“Tutti insieme” e “Destinazione
Pieve” per
rispettivamente 85 e
190 alunni
di elementari e medie
di FollinaCison e Pieve di Soligo.
Ma di una settimana di
conferenze, manifestazioni, incontri e confronti, cosa resterà? Onori e oneri,
dice il presidente delle Acli trevigiane Tiziano Mazzer: “Le Acli di Treviso sono felici di aprirsi a questa
esperienza internazionale.
Ma con la consapevolezza
che tale partecipazione
comporta una responsabilità notevole per riportare
nel nostro territorio il Forum Sociale Mondiale”.
Gianluca dovrà cioè…
chet. Negli anni Novanta
venne costruito l’attuale
campo di calcio sul quale
viene disputato da 31 anni
il torneo “Ado Cortina” e
il torneo Csi provinciale al
quale partecipano tre
squadre dei Comuni di
Mel e Trichiana.
In estate il campo viene
anche utilizzato per la preparazione estiva da formazioni calcistiche sia del
Bellunese e che da fuori
provincia. Da qualche anno viene organizzato anche un simpatico incontro
amichevole tra la locale
squadra di calcio femminile e i campioni della nazionale italiana di sci di
fondo. La nostra associazione, che tutt’oggi raduna una trentina di iscritti,
tra i quali una buona parte giovani e questo ci fa
ben sperare per il futuro,
ha sempre avuto come obiettivo quello di proporre
delle attività atte a vitalizzare Sant’Antonio. Il pae-
evangelizzarci: raccontare
e far conoscere quel che il
Forum è stato, sfidando la
pigrizia di interessarsi ad
eventi apparentemente (e
sottolineo l’avverbio) tanto lontani, nonché il pregiudizio di chi fa di tutta
l’erba dei contrari a questa
globalizzazione
un fascio di noglobal dediti unicamente
a
spaccare vetrine di macdonalds. Raccontare quello che
è stato, ma anche metterlo in
pratica. Magari
proprio nelle attività dei
pomeriggi al Fogazzaro di
Follina e a Toniolo e Contà
di Pieve.
Solo così, traducendo le
parole di Nairobi in azioni
tra Piave e Livenza, Cariello potrà esorcizzare la
paura che portava con sé
alla partenza. Quando cioè
gli abbiamo chiesto se avesse paura che tutto il Forum fosse solo parole, che
poi rischiavano di cadere
nel vuoto. E lui ha risposto: sì.
Tommaso Bisagno
Al Social Forum anche
il coneglianese Flavio Lotti
O
e
L’AZiON
Bellunese / Vallata
Domenica 28 gennaio 2007
ltre all’aclista Cariello, c’era un altro spicchio di
diocesi a Nairobi. Anzi, quasi un’intera arancia:
perché a ricoprire il prestigioso ruolo di organizzatore
della sezione italiana del Social Forum è quel Flavio Lotti della Tavola della Pace, anima delle marce PerugiaAssisi, che è originario della parrocchia di Santi Martino e Rosa di Conegliano.
se sta vivendo oggi un periodo positivo e di crescita. Molte nuove famiglie
vengono ad abitare a
Sant’Antonio che attualmente, frazioni comprese,
comprende 500 famiglie.
Recentemente è stata aperta la farmacia, attesa da
anni; è stato inaugurato il
nuovo ufficio postale; hanno avviato la loro attività
un meccanico e una parrucchiera e il sabato c’è anche un piccolo mercato.
Mantenere i servizi vuol
dire garantire un futuro a
chi abita in un paese di
montagna come Sant’Antonio».
Sabato 27 gennaio ci
sarà la tradizionale fiaccolata in onore del patrono.
«Abbiamo iniziato ad organizzare questa manifestazione in sordina 15 anni fa e oggi raduna ormai
dalle 300 alle 400 persone,
che con le loro torce, di sera, quando c’è la neve, rendono suggestiva a chi
guarda dal centro del paese e dalla Valbelluna, la loro discesa da Signetta verso Campedei. È un momento di folklore e di aggregazione molto forte –
sottolinea Silvano –. Tra i
programmi della nostra associazione c’è infine quello di riproporre da quest’anno il tradizionale rogo della Vecia».
Sergio Cugnach
CISON
Allargamento
via Salton
Goldin
contro Comune
I
l critico d’arte Marco
Goldin ha rinunciato
alla richiesta di sospensiva del provvedimento con
cui il Comune di Cison dispone l’esproprio di una
porzione di terreno di sua
proprietà e necessario per
eseguire i lavori di allargamento di via Salton.
Contro l’esproprio Goldin
ha presentato ricorso al
Tar (Tribunale amministrativo regionale) del Veneto. L’intervento è criticato anche dalla Margherita della Vallata poiché inutile. “La soluzione per
togliere il traffico dal centro del paese – sostiene la
Margherita – è una nuova
strada da via Mascagni al
campo sportivo, come
previsto nel Prg nel 1999.
Ma l’allora sindaco, e oggi vice, Gildo Salton, l’ha
tolta dal Prg». Pronta la replica del sindaco Cristina
Pin, che ribadisce l’estrema necessità dell’allargamento e la sua previsione
già nel Prg
del 1993,
quando a
governare
era
una
coalizione
di diverso
colore.
MEL: Cercasi persona scomparsa
D
a Mel ci arriva una richiesta di aiuto. Il 17 gennaio scorso è scomparso Renato Menel, di 59 anni. Partito da casa alle 14.15 per Fiera di Primiero, non
ha più fatto ritorno a casa. L’ultimo avvistamento risale
a quel giorno alle 15.30 in località San Martino di Castrozza. Al momento della scomparsa indossava un completo giacca e pantaloni color marrone sfumato, un maglione blu e sopra una giacca pesante nera; è alto circa
1.90 m e pesa circa 95 kg.
Ha i capelli rossi brizzolati,
gli occhi verdi, non soffre
di particolari patologie e
non assume nessun farmaco. Viaggiava a bordo di una Megane Scenic color
grigio chiaro targata
BM168LM. Se qualcuno lo
avvista è pregato di chiamare il 347-9224967.
FARRA DI MEL: Spettacolo
sulla tragedia di Marcinelle
D
omenica 28 gennaio, alle ex scuole elementari di
Farra di Mel alle 15, “Un bambino a Marcinelle
- Cartoni non animati” spettacolo a cura Mario Da Rù.
Organizza il Cral Farrese in occasione dei 50 anni dalla
catastrofe di Marcinelle. Ingresso libero.
FOLLINA: Nuovi marciapiedi
in via Pallade, terminati i lavori
A
Follina è terminato
l’intervento di rifacimento del marciapiede di
via Pallade. Si tratta dello
stralcio di un più ampio progetto di sistemazione avviato anni fa e destinato a
nuove tappe. I lavori sono
consistiti nella posa di cordonate in porfido e lastre in
pietra di Grisignana per una spesa di 157 mila euro, finanziati per 56 mila euro dalla Regione.
TARZO: Carri mascherati
per la festa della Candelora
A
nche quest’anno è
Tarzo ad aprire il
Carnevale in diocesi. Domenica 28, nell’ambito della festa della Candelora,
lungo le vie centrali del paese sfilano i carri mascherati. Si comincia alle 14.30 per
proseguire fino a pomeriggio inoltrato. I festeggiamenti iniziano in realtà già venerdì sera e sabato con l’apertura dello stand enogastronomico e musica dal vivo. Nei giorni 27 e 28 gennaio
e venerdì 2 febbraio nelle ex scuole elementari è allestita la mostra del libro.
TARZO: Sciolto il consiglio,
elezioni in primavera
C
on decreto del Presidente della Repubblica, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale, n. 300 del 28 dicembre 2006, è stato sciolto il consiglio comunale di Tarzo, a seguito della mozione di sfiducia al sindaco approvata dal consiglio comunale nella seduta del 3 novembre 2006. La dottoressa Paola De Palma, già nominata Commissario, assumendo le funzioni proprie del sindaco, della giunta e del consiglio comunale, continua la
sua attività, ora nelle vesti di Commissario straordinario, fino alle prossime elezioni di primavera, tra aprile e
giugno 2007.
MIANE: Per Sant’Antoni
tre appuntamenti culinari
T
re serate di grande cucina nella sede della Pro loco di Miane in occasione della Sagra de Sant’Antoni. Venerdì 26 alle 20 cena a base di Ossada de porzel;
sabato 27 alle 20 cena del Mus; domenica 28 alle 12.30
pranzo a base di radicchio di Treviso. Per tutta la giornata sarà anche possibile acquistare radicchio grazie alla mostra-mercato.
e
L’AZiON
Quartier del Piave
ENTRO IL 2007 L’APPALTO DEI LAVORI
Piazza di Farra,
passi avanti
S
i cominciano a ipotizzare dei tempi per l’avvio dell’inter vento che trasformerà il volto del centro di
Farra di Soligo. Se non
sorgeranno ostacoli particolari, entro il 2007 verranno appaltati i lavori del
primo dei quattro stralci
in cui è suddivisa l’opera.
La nuova piazza, opera
che era in testa al programma del gruppo che fa
capo al sindaco Domenico Citron, sta richiedendo
un complesso lavoro di
progettazione ma anche
un continuo confronto con
tutte le parti coinvolte in
vario modo, dalla parrocchia alla pro loco, dalla
cooperativa policulturale
alla Soprintendenza, dalla
Provincia all’Ufficio diocesano per l’arte sacra.
«Attualmente abbiamo approvato il progetto definitivo, dopo il via libera dell’apposita conferenza dei
servizi tra Comune, Provincia e Soprintendenza –
Ecco come sarà la nuova piazza di Farra di Soligo
spiega il sindaco –. Prima
di fine anno abbiamo anche approvato una parte
dell’esecutivo del primo
stralcio, in modo tale da
poter accedere al mutuo
per finanziare questa prima fase dei lavori. La nuova Finanziaria, infatti, pone dei limiti alla contrazione di mutui, perciò abbiamo accelerato i tempi».
L’accelerazione ha destato
delle perplessità in seno
Al progetto una menzione
al premio Piccinato
I
l progetto della nuova piazza di Farra ha ricevuto
una menzione al prestigioso premio per l’urbanistica e la pianificazione territoriale “Luigi Piccinato”
indetto dalla Regione Veneto. Il riconoscimento è andato all’architetto Domenico Delfini, cui si deve il progetto di riqualificazione della piazza. La proposta di
Delfini risultò vincitrice nel concorso di idee indetto dall’amministrazione di Farra.
M
ercoledì 17 gennaio al centro sociale di Soligo sono stati
consegnati alla “Viezzer” oltre 4.300 euro, il ricavato del
“Natale solidale 2006”, giunto alla terza edizione. La manifestazione, svoltasi nel dicembre scorso, con il contributo del Centro dei servizi per il volontariato della
Provincia di Treviso, la Banca della Marca e la TecnoProject, si è snodata su una
serie di eventi che hanno
coinvolto 37 associazioni presenti e operanti
nel territorio comunale di Farra
di Soligo. A partire dalla partita
della Virtus, il
cui ricavato è stato devoluto in
parte all’iniziativa, a tutti gli
intrattenimenti dall’8 al 10
dicembre: dall’accensione
dell’albero sul colle San Gallo per arrivare alla recita di
alla parrocchia di Farra,
interessata da vicino da
questo primo stralcio che
riguarda anche il sagrato
della chiesa. C’era il timore che l’amministrazione
procedesse senza consultare gli organismi della
parrocchia. Per questo il
sindaco ha partecipato, lo
scorso 19 gennaio, al consiglio pastorale. «Con la
parrocchia e l’Ufficio diocesano arte sacra abbiamo condiviso ogni passo
di questo progetto – spiega Citron –. Il progetto
preliminare è stato visto
dal consiglio pastorale nel
novembre 2005 e da quello per gli affari economici
nell’ottobre 2006. Il definitivo ricalca pari pari il
preliminare, salvo la previsione del mantenimento
dei tigli di via Giardino, come richiesto dalla stessa
parrocchia. Abbiamo anche accolto la richiesta di
consentire l’utilizzo di una parte della futura piazza per momenti forti della
vita religiosa. L’unica proposta cui non abbiamo dato seguito è stata quella di
realizzare una fontana,
poiché tale elemento non
rientra nell’impostazione
generale data dal progettista il quale ha previsto,
come elemento architettonico caratterizzante la
piazza, una colonna sovrastata da una croce laddove lo spazio civile e
quello religioso si uniscono. Comunque prima di
approvare definitivamente il primo stralcio è prevista una nuova conferenza dei servizi con parrocchia, Ufficio diocesano arte sacra e Soprintendenza.
Solo dopo procederemo
con l’appalto e i lavori».
«Abbiamo chiarito la situazione e definito il percorso futuro con il coinvolgimento di parrocchia
e Ufficio arte sacra» conferma il parroco don Egidio Dal Magro.
Il primo stralcio completo prevede la pavimentazione del sagrato e dell’area antistante il municipio. «Contiamo entro fine
anno di partire con questo
lavoro. Abbiamo 200 mila
euro dello Stato e altri 172
mila ci vengono da un mutuo acceso con il Bim Piave». Gli altri tre stralci –
zona cooperativa ed ex officina, zona ex pesa e piazza Internati nei lager e
parcheggi di fronte all’Eldorado – verranno realizzati in tempi successivi.
«Questa è un’opera rilevante, che richiederà del
tempo. La sua ultimazione verrà conclusa dall’amministrazione successiva alla mia», conclude il
sindaco.
Domenica 28 gennaio 2007
27
SOLIGO: È morta l’ultracentenaria
Celestina Girardi
D
omenica 21 gennaio è mancata una delle ultracentenarie di Soligo. Si tratta di Celestina Girardi. Si è spenta all’istituto Bon Bozzolla alla bella età di
104 anni.
SOLIGO: Corso per migliorare
i rapporti di coppia
G
iovedì 1º febbraio, alle 20.30 nel centro sociale di
Soligo, secondo intervento della psicologa Giorgia Porcaro nell’ambito del percorso volto a migliorare
i rapporti all’interno della coppia. Tema trattato “Conoscersi e farsi conoscere”. Organizza il Comune di Farra
di Soligo.
PIEVE: Domeniche a teatro
per bambini e famiglie
S
ono riprese al Careni di Pieve di Soligo le “Domeniche a teatro”, ciclo di spettacoli dedicati all’infanzia e alle famiglie. Dopo il debutto di domenica 21
gennaio con il classico inglese I tre porcellini interpretato dal “Teatro Stabile di Innovazione”, nuovo appuntamento il 4 febbraio con il “Teatro Gioco Vita” che proporrà Pépé e Stella mentre il 25 febbraio sarà la volta
dell’“Accademia Perduta” con Bandiera, ballata per una
foglia. Conclusione l’11 marzo con gli “Alcuni” in “Il folletto del bosco di mezzo”. Inizio spettacoli alle 16. Biglietti: intero 5 euro, ridotto 2. Informazioni: 0438-82481.
Organizzano Teatri spa e Comune di Pieve di Soligo.
FOGNATURE: Contributi per
i Comuni di Refrontolo e Moriago
L
a Giunta regionale ha deliberato i finanziamenti
per interventi sugli impianti di ciclo integrato dell’acqua. Nel Quartier del Piave hanno ricevuto contributi
il Comune di Refrontolo per l’ampliamento delle fognature (350 mila euro) e il Comune di Moriago per l’ampliamento dello schema fognario recapitante al depuratore di Falzé di Piave (728 mila euro).
REFRONTOLO: Ultimi giorni
per la mostra dei presepi
F
ino al 28 gennaio è possibile visitare la mostra di
presepi al Molinetto della Croda. Orari di apertura: venerdì, sabato e prefestivi 14-18, festivi 10-12 e 1418.
CARENI: Sabato 3 “Planetaria”
con l’Irish Dealer
S
abato 3 febbraio, alle 20.30 al teatro Careni di Pieve di Soligo, la compagnia Irish Dealer di Fontanelle porterà in scena il suo spettacolo “Planetaria”, viaggio fantastico – ma anche satirico – attraverso il cosmo,
con testo scritto dal fontanellettese Manuel Faccin e dal
vittoriese Igor Della Libera.
FARRA
Dalle associazioni
4.300 euro
per la comunità
alloggio per disabili
poesia da
parte de “I Mathuzei”, neonato gruppo di persone affette da malattie mentali.
Ma la parte più interessan-
te è stata svolta dal mercatino allestito, nei locali della pro loco di Col San Martino, dalle associazioni.
LA MATERNA DI COL S. MARTINO IN REDAZIONE
U
n’allegra comitiva bussa all’improvviso alla porta de L’Azione nella mattinata di martedì 23. È
la classe dei grandi della scuola materna parrocchiale di Col San Martino
che, dopo aver visitato la tipografia Tipse, ha voluto fare una capatina anche
nella redazione del loro giornale diocesano. Hanno così incontrato i giornalisti e lo staff, osservato i nostri
computer e l’archivio delle foto. E per
il piccolo Francesco un registratore a
pochi centimetri dalla bocca, per l’emozione della prima (supponiamo) intervista della sua vita.
FOLLINA
Via Martiri Libertà, 16 - Tel. 0438 970215
ABBIGLIAMENTO
Uomo - Donna - Bambino
SALDI
di fine stagione
di fine stagione
Fiera del Bianco
APPROFITTATENEEE!!!
APPROFITTATENEEE!!!
28
VIAGGIO TRA I CANTIERI APERTI
Il punto sulla
città del futuro
M
olti dei nuovi
quartieri di
Conegliano
hanno ormai preso forma. Si aggiusta qua e là
qualche dettaglio, ma la
“città del futuro” è già davanti agli occhi. Alle amministrative di primavera,
la giunta Zambon potrà
presentare ai coneglianesi la sua “città per l’uomo”. Verrà promossa o
bocciata? Lo scopriremo
nei prossimi numeri.
Giardino in via Vital
Nella nuova cittadella
sorta tra via Vital e via
Stadio, e ancora in fase di
completamento, è stato ricavato un giardino pubblico di circa 3 mila mq.
Vi si accede fiancheggiando la palestra Stadio.
Tutt’attorno svettano i
nuovi palazzi, sorti nell’ambito del piano di recupero avviato nel 1999,
tutti completati e già venduti, escluso il palazzone
dell’Ater, i cui lavori sono
La Casa della musica e
la nuova Ragioneria
Tra non molto dietro la
palestra Stadio e di rimpetto al nuovo giardino,
la ditta veronese Sarmar,
che ha edificato quasi tutto il nuovo quartiere, costruirà per conto del Comune la Casa della Musica, di due piani, adibita a
sala prove per la Filarmonica coneglianese e gli
altri gruppi
musicali locali (costo 393
mila euro). A
completare il
quartiere, ci
saranno quindi la nuova
ragioneria (iniziata a ottobre,
sarà
pronta per la
del
Il nuovo giardino di via Vital; in alto la nuova ragioneria fine
UNIVERSITÀ ADULTI E ANZIANI:
Rinnovate le cariche
I
l 15 gennaio si sono
riuniti i consiglieri eletti dall’assemblea dei soci
attraversato dal canale Filiberto, già in parte coperto. Con i lavori di tombinamento che partiranno in primavera (il bando
per la selezione della ditta scade il 12 febbraio),
verrà costruita una pista
ciclabile che da via Maggior Piovesana arriverà
alla statale 13 Pontebbana (all’altezza di via Vital)
attraversando l’area Tmc
Padovan, via Matteotti,
passando a fianco dell’asilo, quindi del Palasport,
seguendo via del Lavoro
(costo dell’opera: 2,5 milioni di euro, di cui 1,6 milione a carico del Consorzio di Bonifica Pedemontano Sinistra Piave, il
resto a carico del Comune).
Viabilità: rotatorie in via
Manin e viale Italia-via
San Giuseppe
stati sospesi per il fallimento della ditta costruttrice (riprenderanno a
breve).
dell’Università degli adulti
e anziani di Conegliano. Il
consiglio direttivo è così for-
VENERDÌ 26
Alle 20.30, all’auditorium Dina Orsi,
“Incontro per la pace”, con una relazione di Antonia Arslan, autrice del libro “Masseria delle allodole”, che narra la storia travagliata del popolo armeno. Ingresso libero.
Alle 23, allo ZionRockClub, concerto dei
Finley. Ingresso a pagamento, riservato soci Arci.
SABATO 27
Alle 10.45, in centro città, per la Giornata mondiale della Memoria, per
non dimenticare l’Olocausto, l’Amministrazione
comunale celebra la ricorrenza con varie manifestazioni a partire dalle 10.45, con ritrovo
sotto la loggia del palazzo del comune in piazza Cima.
Alle 21, all’auditorium Dina Orsi, la compagnia
teatrale Stabile del Leonardo di Treviso porta
e
L’AZiON
Conegliano
Domenica 28 gennaio 2007
2008), un edificio direzionale a fianco dell’Expert
(che potrà essere destinato ad uso foresteria per
ospitare gli studenti universitari) e le palazzine
che sorgeranno al posto
dell’attuale “Marco Fanno”, il quale verrà demolito. La nuova ragioneria
che sta sorgendo pochi
metri più in là, realizzata
dalla provincia su suolo
ceduto dal Comune, avrà
45 aule, 8 laboratori,
un’auditoritum (utilizzabile anche dalla cittadinanza) e una biblioteca;
potrà accogliere 1.125 allievi.
Un altro giardino pubblico (più piccolo dell’altro, circa mille 600 mq),
anch’esso di proprietà del
Comune, è sorto nell’ambito della lottizzazione
Marras, in via Maggior
Piovesana. Il giardino è
Di pari passo con i nuovi quartieri, la nuova viabilità. Sono iniziati (in ritardo di qualche mese) i
lavori per la realizzazione
della rotatoria di via Manin (la chiusura della via
dalla circonvallazione verso Sarano ha causato problemi di circolazione) ed
è già stata tracciata la rotatoria all’incrocio tra viale Italia e via S. Giuseppe,
a ser vizio del quartiere
dello sport che nascerà a
Campolongo. Qualche
problema a vedere la luce
ce l’ha invece via XV Artiglieria: nonostante il sottopasso di via Tolmino sia
finito da un pezzo, la nuova strada che collegherà
via Friuli con via Maggior
Piovesana potrà essere
terminata solo quando il
Comune avrà trovato l’accordo con i privati per gli
espropri necessari alla
realizzazione degli ultimi
150 metri.
Francesca Nicastro
mato: Luigina Balsarin Rossi presidente, Gianni Piovesana vicepresidente, Delfina Zardetto responsabile
segreteria, Roberto Ramazzotti responsabile am-
ministrazione, Sergio Sant
responsabile tecnico. Sono
stati inoltre eletti nel collegio dei probiviri: Giovanni
Bruno, Giulio Gobbo e Liliana Bombassei Santin.
Giardino pubblico in via
Maggior Piovesana
in scena “Il malato
immaginario” di
Jean Baptiste Poqueline,
ossia Molière. Ingresso 7
euro interi, 5 ridotti. Replica domenica alle 16.
DOMENICA 28
Alle 9, con partenza dal bar Time in via Einaudi a Parè, uscita in mountain bike
per le colline coneglianesi in compagnia di due
istruttori professionisti. Si richiedono buon allenamento, casco e occhiali da sole. Offerta libera.
Alle 14.30, all’oratorio Don Bosco, Festa di
don Bosco con recite e canti. Al mattino,
alle 10.30 messa con la presenza del Coro dei
Giovani.
Alle 16.30, al teatro Toniolo, per la rassegna
teatrale per ragazzi “Piccola scena”, la
compagnia teatrale Teatro Immagine presenta
“Il mago di Oz”, per la regia di Matteo Destro, con le musiche originali della Piccola Bottega Baltazar. Ingresso 5 euro intero, 3 ridotto (fino a 12 anni).
Alle 17.30, al Pala Giovanni Paolo II, per il
campionato nazionale di pallavolo femminile, serie A2 Zoppas Spes Conegliano-Kerakoll Sassuolo. Ingresso 7 euro.
LUNEDÌ 29
Alle 15, in sala Papa Luciani del Duomo, lo
storico G. P. Borsetto parlerà di “Storia di
Venezia - L’assedio di Famagosta”. Iniziativa dell’Università degli adulti e
anziani di Conegliano.
Alle 20.30, nella sala parrocchiale di Parè, nuovo incontro con il ciclo di conferenze
“Genitori in crescita”, questa sera si
terrà la discussione dopo la proiezione del film
“Tutto l’amore che c’è”, avvenuta lunedì scorso. Ingresso libero.
MERCOLEDÌ 31
Alle 15, nell’aula magna dell’Istituto Da Collo,
guida all’ascolto di opere liriche
con il musicologo Francesco Cesari, docente all’università Ca’ Foscari di Venezia. Ingresso libero.
CARABINIERI: Nel 2006 rapine
e furti in calo
I
carabinieri di Conegliano hanno reso noto i dati relativi all’attività della Compagnia nel corso del 2006.
Rispetto al 2005 sono diminuite le rapine (da 35 a 23) e
i furti denunciati (da 3.628 a 3.478). Praticamente stabili gli arresti (da 114 a 111) e gli arresti per droga (da 29
a 32). Decuplicato il quantitativo di droga sequestrata:
da 1,5 a 15,5 kg.
INQUINAMENTO: Diminuiscono
gli sforamenti da polveri sottili
N
egli ultimi tre anni gli sforamenti da polveri sottili (PM10), rilevati dalla centralina acquistata
dal Comune di Conegliano e posizionata in via Kennedy,
sono diminuiti sensibilmente. Si è passati dai 79 superamenti del limite consentito del 2004 ai 62 del 2006 (passando per i 67 del 2005), circa un 20% in meno.
DE GIRONCOLI: Se ne va la
chirurgia e arriva l’oculistica
H
a chiuso il reparto di chirurgia dell’ospedale De
Gironcoli di Conegliano. Al suo posto arriverà,
dall’ospedale civile, l’oculistica (il trasloco è già in atto).
I medici del De Gironcoli prestano ora servizio nell’omologo reparto dell’ospedale civile. È rimasto al De Gironcoli soli il primario Patelli che continuerà a prestare
servizio di consulenza ai reparti della clinica.
ADOLESCENTI: Cosa c’è dietro
il “non ho voglia, non riesco?”
G
iovedì 8 febbraio si terrà il secondo incontro del
percorso per genitori di ragazzi adolescenti “Progetto Pandora”. La pedagogista della Nostra Famiglia
Sonia Bortolot interviene su “Dietro il... non ho voglia,
non riesco... I disturbi dell’apprendimento”. Inizio alle
20.30 nella sede della Nostra Famiglia a Costa Alta.
CENTRO HUMANITAS: Ogni
martedì si approfondisce un tema
M
artedì 23, il presidente del Centro culturale Humanitas Antonio Battistella ha dato inizio ad una nuova iniziativa scaturita dal consiglio direttivo di inizio d’anno: ogni martedì sera dalle ore 20.30 alle ore
23 il Centro humanitas apre la sua sede in via Galilei, 32
per accogliere interessati, curiosi, volenterosi di approfondire qualche argomento di natura filosofica o religiosa. A turno, i membri del consiglio direttivo e altri
volontari si sono resi disponibili per aprire la sede e ad
introdurre un argomento di discussione e di approfondimento.
La Giunta incontra i quartieri
C
ome da tradizione la giunta cittadina incontra la
popolazione, quartiere per quartiere, per illustrare il bilancio comunale, che nel 2007 movimenta, tra
entrate e spese, circa 46,6 milioni di euro. Ecco il calendario della prima settimana di incontri: martedì 30 zona Centro all’Informacittà-Informagiovani; mercoledì 31
zona Centro Sud alla scuola media Grava; giovedì 1° febbraio quartiere Campolongo al centro sociale. Inizio degli incontri: ore 20.30.
AMICI DI SAN MARTINO:
5.000 euro per l’organo
I
n occasione della chiusura dell’anno sociale il
Gr uppo amici spor tivi di san Mar tino, circolo
“L. Murialdo” della parrocchia di san Mar tino e santa Rosa di Conegliano ha fatto il bilancio delle attività dell’anno scorso e presentato il programma di
lavoro per il 2007.Si comincia dalla par tecipazione
al Carnevale di Marca e dall’organizzazione della
Pasquetta, in località Framos a Villa di Villa, segue
- a maggio - la Festa della Famiglia. Per tutta l’estate
il Gr uppo lavorerà per la Conegliano Pedala (ultima
domenica di settembre) mentre in autunno, in occasione della festa di san Mar tino, organizzerà sia
la classica castagnata che la serata dedicata ai cori.
Il Gr uppo ha consegnato al parroco don Giacomo
Ber ti un assegno di 5.000 euro come contributo per
il restauro dell’organo parrocchiale, of fer ta che si
somma a quella dello scorso dell’anno di 3.000 euro.
e
L’AZiON
nese
Conegliano / Coneglia
I MINISTRANTI DI MADONNA D. GRAZIE
Per una settimana
in servizio a San Pietro
S
e volete visitare la
Basilica di San
Pietro, e non sapete da dove iniziare,
chiamate uno di noi: Paolo, Loris, Matteo, Marco,
Davide, Giuseppe, Matteo. No, non abbiamo fatto un corso per guide turistiche, ma per una settimana siamo stati nella
Chiesa più grande del
mondo, la più significativa
per la nostra fede: la Basilica di San Pietro, ap-
punto. E cosa abbiamo fatto? I ministranti, con tanto di veste viola e cotta
bianca! Sveglia tutte le
mattine alle 6, doccia e
barba, alle 6.30 giù verso
la sacrestia a vestirsi, alle
6.40 pronti a preparare i
25 altari della Basilica. Alle 7 iniziano le messe: tocca a noi accompagnare i
tanti sacerdoti e i vescovi
agli altari, assistere alla
Messa, magari in latino o
in inglese. Sistemati i ca-
lici e le vesti, verso le 8.30
c’è la colazione (pandoro
e mortadella!), e dopo ancora al lavoro: tutti a chiudere gli altari e spegnere
le candele. Nel pomeriggio poi la messa alla Cattedra, con la reposizione
del Santissimo, o i vespri
per la Solennità dell’Epifania. Il tempo restante lo
dedichiamo a visitare Roma, e gli angoli più nascosti del Vaticano... almeno fino a quando non ci
ferma un gendarme! Che
dire poi della
giornata trascorsa con
don Massimo: grazie al
suo magico
portachiavi
verde si aprono per noi
tutte le porte
I ministranti di Madonna delle Grazie con mons. Magagnin davanti alla tomba di papa Luciani e i passaggi!
PIAZZETTA BECCARUZZI:
CAPITELLO IN RESTAURO
È
stato af fidato al
Gruppo Rga il recupero del Capitello dedicato alla Natività di Maria Vergine, sito in piazzetta Beccaruzzi a Conegliano. L’inter vento, da
poco iniziato, sarà finanziato dal Rotar y Club di
Conegliano - Vittorio Veneto. Sul manufatto, che
si trova in quella che un
tempo era denominata la
Contrada di Saranello, si
hanno scarsissime notizie storiche. Dalle verifiche eseguite presso il
Catasto Terreni e l’Archivio Storico Comunale,
risulta che il capitello era presente, indicato come “oratorio” già dall’aprile del 1892, ma non si
hanno notizie cer te sulla
sua data di edificazione.
Il Rotar y Club Conegliano-Vittorio Veneto ha deciso di finanziare il restauro del Capitello che
versa in condizioni di degrado che, agenti atmosferici e azione del tempo, hanno provocato sui
veri elementi che lo compongono. Prima di redigere il progetto, a cura
dell’arch. Francesco Girardi, si è proceduto a
un’accurata campagna
diagnostica. Prioritario
fra gli inter venti da eseguire, quello sulla copertura che, gravemente
danneggiata, presenta
fessurazioni in cui facilmente l’acqua piovana
penetra. Una situazione
che, con l’andare del
tempo, ha deteriorato la
Per iniziare, messa alla
Tomba di Pietro, ricordando tutta la parrocchia,
e preghiera alle tombe di
papa Luciani e papa Wojtyla. Che corse per visitare
i giardini e i musei vaticani, e poi la sera la pizza…
più costosa che abbiamo
mai mangiato! E come
raccontarvi di don Enrico
e dei vivaci e simpatici ragazzi del Pre-seminario,
della nostra cuoca Graziella, dell’udienza e della
Messa dell’Epifania con il
Papa, degli amici e dei sacerdoti conosciuti, dell’arcivescovo americano
che ci ha offerto un passaggio, dell’intestino sottosopra di Davide e Paolo,
delle nostre partite a Risiko, del calcetto e del
computer in sacrestia, dei
santini di San Benedetto,
delle guardie svizzere e
delle caramelle con la
scossa: …in così poche
righe è proprio difficile,
ma volendo riassumere
velocemente il tutto, vi diciamo con il salmo “Servite Domino in lætitia”: ecco cosa è stata per noi
questa esperienza, servire il Signore nella gioia!
…Vale et reverentia!
str uttura portante, tanto che
il controsof fitto in arelle intonacate è in
par te caduto.
Operazioni di
ripristino dovranno essere
eseguite anche
sulle super fici
delle facciate e
della cornice
del tetto dove
l’intonaco
è
molto danneggiato.
Domenica 28 gennaio 2007
29
SANTA LUCIA: Reinstallata la croce
voluta nel 1926 da mons. Morando
L
e migliaia di visitatori delle Fiere di S. Lucia sono state accolte dall’ampio abbraccio della grande croce posta davanti al cimitero a lato della strada
occupata per l’occasione da centinaia di bancarelle per
la famosa kermesse fieristica annuale. Ma non è una
novità per i santalucesi doc che l’hanno vista su quel
luogo fin dal 1926 per volontà di mons. Vittorio Morando, che fu parroco per oltre cinquant’anni, a ricordo della grande Missione a conclusione dell’Anno Giubilare. Quella croce, opera in legno del falegname Egidio Zanardo (detto Piero Cuccèt), portava incrociati i simboli della passione di
Cristo: una lancia e una spugna. Sostituita in ferro intorno al 1970 fu rimossa dopo una decina di anni perché minata dalla ruggine.
L’attuale amministrazione
ha deciso di rimetterne una
nuova sull’originale piedistallo in pietra dove è sempre stata una croce per oltre 60 anni, ripristinando un
segno di conforto e di speranza cristiana e un invito al
rispetto dei morti di qualsiasi credo. (IS)
S. LUCIA: I punti vendita
del volume “Ultimi cantastorie”
È
in vendita nelle librerie Quartiere Latino e Canova di Conegliano, oltre che nella librerie e in
biblioteca comunale di S. Lucia di Piave il volume “Ultimi cantastorie”
scritto da Innocente Soligon e
Marilena Zanetti (12 euro)
(nella foto i Cantori di Sottoselva
alla presentazione del libro)
SARANO: Se passi col rosso vieni
fotografato!
D
a inizio gennaio il semaforo di Sarano (incrocio
tra via Distrettuale e via Vanizza) è munito di
un’apparecchiatura che rileva automaticamente le infrazione di passaggio con il rosso.
I Burattini alle ex Filande
GLI AFFRESCHI DI PALAZZO CAVALIERI
Dopo oltre due anni di lavori, sono di nuovo visibili gli affreschi della facciata di Palazzo
Cavalieri del Podestà attualmente di proprietà della ditta Italscambi che si affaccia su via XX
Settembre a
Conegliano. Da
qualche settimana,
infatti, sono state
rimosse le strutture
del cantiere di
restauro e la facciata
del quattrocentesco
palazzo si offre
finalmente alla vista
dei passanti.
L’intervento di
recupero è stato
curato da Brandolin
Dottor Group.
L
a compagnia dei Burattini di Como propone, domenica 28 gennaio alle 16.30 nel padiglione ex Filande a Santa Lucia di Piave, lo spettacolo “La tempesta”.
Ingresso libero.
GODEGA: Pranzo a sostegno del
Comitato Chernobyl di S. Vendemiano
I
l Comitato Chernobyl di San Vendemiano organizza per domenica 4 febbraio una festa con pranzo a
base di churrasco, contorni, dolce, vino e acqua. Il ricavato dell’iniziativa servirà per accogliere, durante la prossima estate, dieci ragazzi, con particolari bisogni e problemi, provenienti dalla Bielorussia che verranno ospitati presso il villaggio turistico G.e.tur. di Lignano.
L’appuntamento è fissato per le 12.30 presso il complesso fieristico di Godega di Sant’Urbano. La giornata
viene organizzata con il patrocinio del comune di Godega
e in collaborazione con il Gruppo Alpini di Godega e Bibano. (Per informazioni e prenotazioni rivolgersi entro
il 28 gennaio allo 0438.460008).
PONTE PRIULA: APERTO IL SOTTOPASSO
S. PIETRO DI FELETTO : 243 poesi
al concorso del Clan Verdurin
L
È
stato finalmente aperto il sottopasso stradale nel centro di Ponte della Priula. L’opera, che è stata realizzata dal Comune a beneficio di pedoni e ciclisti, collega piazza IV Novembre con la zona verde del Tempio. Il
sottopasso è costato 620 mila euro, finanziati con un mutuo acceso dal Comune.
a prima fase del concorso “I versi di Dio” bandito dal
Clan Verdurin, si è conclusa in data 30 novembre
2006 con l’arrivo di 103 lettere inviate da altrettanti concorrenti, da tutte le parti d’Italia. Siccome ogni concorrente poteva presentare da una a tre composizioni, i lavori pervenuti ammontano a ben 243 opere poetiche, che saranno
esaminate dal vescovo Giuseppe, dal filosofo Massimo Donà,
dal poeta Paolo Ruffilli e dal critico Toni Toniatto. La giuria
concluderà i lavori il 4 febbraio.
e
L’AZiON
Coneglianese
I
Doria, iniziato
il sottopasso
T
troverà posto proprio davanti all’azienda ora acquisita dalla Bauli, e, se tutto proseguirà senza interruzioni, già in primavera ci
sarà l’inaugurazione. «Siamo giunti - spiega il sindaco Giancarlo Mion, esternando tutta la sua soddisfazione - ad un importante traguardo perché il sot-
Il plastico del sottopasso davanti alla Doria. In altro a destra: Muraro dà il via ai lavori
PARROCCHIA FRANCENIGO
È vivo il ricordo
di don Achille
U
na foto di don Achille e la frase
“Dedicato ad un amico”.
Si presenta così l’ultimo
numero del giornalino
parrocchiale di Francenigo, quasi interamente riservato al ricordo del parroco scomparso a metà ottobre dello scorso anno
dopo una rapida malattia.
Nelle pagine scorrono
diverse testimonianze e ricordi. Significativo il racconto di come la comunità
ha accompagnato le ultime settimane del suo pastore. “Quando la malattia
di don Achille si è rivelata
in tutta la sua gravità,
Francenigo si è stretta intorno a lui per sostenerlo
con l’assistenza continua,
con visite, con preghiere
per la guarigione o per la
buona morte, secondo la
volontà di Dio. Ogni mattina gli è stata portata l’eucaristia e ogni sera un
gruppo di persone ha pregato insieme a lui (tra le
preghiere recitate c’erano
l’Atto di amor di Dio e la
preghiera del malato). Il
momento di preghiera si
chiudeva con un canto, seguito dalla benedizione
impartita da don Achille a
topasso risolve in maniera
radicale il problema di oltre duecento dipendenti
che devono attraversare,
quattro volte al giorno, la
statale. Quest’ultima è una
strada trafficatissima e pericolosa soprattutto in determinate situazioni, ad esempio quando c’è la nebbia. La situazione era davvero grave e ora viene data risposta non solo a chi
lavora presso il biscottificio, ma anche a tutti i cittadini».
L’opera prevede la realizzazione di rampe di accesso che saranno i primi
manufatti ad essere concretizzati. Nelle prossime
settimane non ci saranno
quindi particolari disagi
per la viabilità dal momento che i lavori verranno effettuati all’esterno
della sede stradale. La statale Pontebbana verrà invece chiusa, per tre o quattro giorni, nel momento in
cui la ditta incaricata dovrà procedere alla posa in
opera del tunnel che attraversa la strada. In tal caso
la deviazione interesserà il
comune di Cordignano. I
veicoli provenienti dal
Friuli proseguiranno al Bivio Cadore verso Ponte
della Muda fino alla nuova
rotatoria all’altezza dell’ex
incrocio Bozzoni. Qui svolteranno a sinistra per immettersi nuovamente in
Pontebbana una volta
giunti all’impianto semaforico orsaghese.
La spesa per la costruzione del sottopasso è in
gran parte a carico dell’Anas e quindi della Provincia di Treviso. Il Comune
di Orsago si occuperà della sua manutenzione.
Gerda De Nardi
tutti i presenti. Egli ascoltava i saluti e gli auguri
che tanti parrocchiani gli
mandavano e ringraziava
sorridendo. In ogni messa
veniva letta la preghiera
scritta da don Achille a
Maria Immacolata, per invocare la sua intercessione”.
La parrocchia sta dando vita a una serie di iniziative per ricordare il
parroco. Innanzitutto si
stanno facendo i rilievi per
verificare la fattibilità di una piccola cappella all’interno della chiesa parrocchiale da realizzarsi con
un lascito del sacerdote espressamente destinato a
questa opera.
Con il materiale in possesso della comunità si sta
preparando una videocassetta che racconterà i 28
anni di don Achille a Francenigo. Oltre alla video-
cassetta è stato anche proposto di pubblicare un libriccino redatto dalla professoressa Rita Rizzon.
Attualmente, e fino alla
nomina del nuovo parroco, Francenigo e San Giovanni sono rette da mons.
Andrea Pierdonà, in qualità di amministratore parrocchiale, e da mons. Agostino Balliana in qualità
di collaboratore parrocchiale.
BIBANO: DON DIONISIO NEL PRESEPE
l Tar del Veneto ha respinto la richiesta di sospensiva dell’ordinanza con cui Autovie Venete ha disposto
l’apertura del casello autostradale a Levada, in Comune
di Godega. La richiesta, presentata dal Comune di Godega, non è stata accolta poiché i dati sul flusso del traffico
nel centro di Pianzano hanno segnato una significativa
flessione a seguito dell’adozione del divieto di transito di
camion con massa superiore a 7,5 tonnellate sul tratto autostradale Sacile-Levada.
Respinta la sospensiva, su cui il Tar doveva esprimersi
entro 60 giorni, resta da vedere cosa decideranno i giudici quando valuteranno la causa nel merito. Per la sentenza si dovranno attendere però mesi, se non anni.
Secondo il Comune di Godega l’apertura del casello è
illegittima perché avvenuta in violazione degli accordi di
programma sottoscritti con la Provincia in cui si prevedeva
la contemporanea apertura delle strade complementari.
A seguito di questa prima decisione del Tar vi è stato
un pesante botta e risposta tra il sindaco di Godega Donatella Santambrogio e il presidente della Provincia Muraro. Il primo ha accusato il secondo di aver portato ai giudici dati non corretti sul flusso del traffico, il secondo ha
replicato definendo gravissime, irrispettose e in malafede
le affermazioni del primo.
BAVER: Bernardi e don Zuliani
per la festa di San Biagio
«S
an Biagio deve avere proprio qualcosa di speciale!» disse il nostro Vescovo nel vedere davvero tanta gente quando, appena insediatosi nella diocesi di Vittorio Veneto, venne a Baver a presiedere alla
cerimonia religiosa culminante con la tradizionale benedizione della gola. Così, anche per la prossima ricorrenza, le famiglie del borgo, incoraggiate e rese orgogliose da questa bella affermazione, si sono impegnate
nel rendere onore al santo protettore della gola e, dopo
l’allestimento di un presepe che le ha viste tutte protagoniste, stanno preparando una serata con protagonisti
il sociologo Ulderico Bernardi e don Antonio Zuliani,
presidente della Piccola Comunità di Conegliano (nella
foto). Queste due importanti persone interverranno venerdì 2 febbraio, alle 20.45, nella chiesa di San Biagio a
Baver, località di Pianzano, ad un incontro avente come
tema “Forme antiche e nuove di solidarietà”, argomento scelto per approfondire come potessero e possano
aiutarsi le persone in difficoltà.
Il 3 febbraio, invece, alle 14.30 ci sarà
la messa con la benedizione delle caramelle e il rito delle candele incrociate
per allontanare da sé tutti i mali della gola.
Al termine della cerimonia religiosa,
accompagnata dalla banda degli alpini,
verranno offerti crostoli e vin brulè a tutti i presenti, grandi e piccini.
CONSORZIO PRO LOCO:
Pio Ongaro presidente
I
l consorzio “Area coneglianese”, costituito nel 2005
tra le Pro Loco di Godega, Orsago, San Vendemiano, Tezze di Piave e successivamente la neo-nata Codognè, ha cambiato vertice come da statuto. Dopo il primo mandato attribuito a un membro della pro loco di Godega e precisamente a Flavio Stefan, il mandato per il
prossimo biennio è stato assegnato a Pio Ongaro presidente da più di 25 anni della pro loco San Gregorio di
Tezze di Piave.
BAVER: PRESEPE NEL BORGO
Q
uest’anno i presepisti
di Bibano hanno voluto ricordare, a 25 anni dalla morte, il loro indimenticato parroco don Dionisio Rossi. E così l’hanno riprodotto
al centro del bel presepe vestito con cotta e stola e accompagnato da due mocolet
mentre si reca di casa in casa per la benedizione delle
famiglie.
Il presepe sta ottenendo
grande attenzione: anche domenica scorsa, a quasi un
mese dal Natale, bisognava
fare mezz’ora di fila per poterlo ammirare.
31
A 28: Il casello resta aperto,
respinta la sospensiva
ORSAGO / OPERA DELLA PROVINCIA
re mesi. È questo
il tempo di attesa
per i dipendenti
del biscottificio Doria e per
gli abitanti di Orsago per
poter usufruire del nuovo
sottopasso sulla statale
Pontebbana, attualmente
in fase di realizzazione.
Sono recentemente iniziati i lavori dell’opera che
Domenica 28 gennaio 2007
SAN
VENDEMIANO:
In corso i lavori
sul Cervada
S
B
ella iniziativa a Baver. Il presepe non è stato allestito in un unico luogo ma in diversi cortili e giardini (come già succede da qualche tempo a Rua di Feletto). La proposta ha coinvolto con entusiasmo le famiglie del borgo e si è rivelata un importante momento di
aggregazione.
ono cominciati i lavori per la messa
in sicurezza del torrente
Cervada in Comune di
San Vendemiano. Il primo tratto a essere stato
ripulito e consolidato è
stato quello vicino alla
chiesa parrocchiale. I lavori proseguiranno nei
prossimi due mesi a cura dalla ditta Bortoluzzi
Francesco di Tambre.
e
Veneziano / Mottense
L’AZiON
IL CONSIGLIO COMUNALE DICE NO ALL’INSEDIAMENTO
MA LA DITTA POTREBBE RICORRERE AL TAR
SAN GIORGIO DI LIVENZA: 28
adesioni al Monastero Invisibile
32
Domenica 28 gennaio 2007
Roveco dice addio a Ceggia
S
i è conclusa la vicenda Roveco a
Ceggia. Nel migliore dei modi per l’amministrazione comunale e
con qualche perplessità
da parte del Comitato di
cittadini. L’azienda infatti
non si trasferirà in paese,
poiché la Conferenza dei
servizi, il 18 gennaio, all’unanimità, non ne ha autorizzato l’insediamento.
Si tratta della decisione finale di un procedimento
travagliato, che
negli ultimi mesi
aveva messo in
allarme molti cittadini per le possibili ricadute
ambientali che avrebbe causato il
grande impianto
per il riciclo del
vetro. La ditta
non aveva chiesto il permesso
di costruire al
Comune, ma aveva depositato presso la Provincia
di Venezia un progetto e la
relativa Via (Valutazione
d’impatto ambientale),
chiedendone l’approvazione definitiva. Comune
e Comitato hanno commissionato a due studi privati l’analisi critica della
Via ed entrambi hanno inviato osser vazioni alla
commissione provinciale
in cui si evidenziava l’impatto ambientale, soprattutto in termini di traffico
ed inquinamento. Il consiglio comunale, la sera
del 15 gennaio, si è espresso all’unanimità con-
Insoddisfatto il
Comitato:“Perché
il progetto è stato
comunque
dichiarato
sostenibile?”
tro l’arrivo della Roveco,
in forza delle due delibere del 2003 che impediscono ad aziende sotto-
poste a Via
di stabilirsi
nel territorio comunale. E per
gli stessi
motivi,
quindi per
i vincoli
urbanistici
vigenti, la
Conferenza dei servizi ha detto no alla Roveco a Ceggia. Mentre nella stessa
sede è stata dichiarata la
sostenibilità del progetto.
È questo giudizio che
lascia scontento il Comitato. «Siamo sconcertati –
afferma Giuliano Veronelli, portavoce del Comitato –. Ci sembra un punto a favore della ditta,
quando secondo noi la Via
presentava clamorosi errori». Diversa è invece la
lettura del sindaco Massimo Beraldo: «La compatibilità ambientale con l’obbligo di mitigazioni ci
tranquillizza: l’impianto
della Roveco non è una di-
PIRAMIDI E FARAONI NEL CARRO 2007
DEI “20ENNI GO TO FUTURE”
Ma che gruppo d’Egitto!
U
n gruppo con tanto
di marchio e sito
web: anche questa attenzione alla comunicazione
caratterizza i “Ventenni go
to future”, il secondo gruppo di costruttori con il quale proseguiamo il nostro
viaggio nel dietro le quinte
del Carnevale ciliense. Nato circa dieci anni fa dalle
ceneri del mitico gruppo
dei Quarantenni, i Ventenni hanno voluto fin dall’inizio sottolineare la loro giovane età ed oggi, anche se
ormai buona parte ha raggiunto e superato i 30 anni,
l’entusiasmo rimane quello
di sempre.
«I primi anni sono stati
un disastro – ricorda Michele Carnieletto, capocar-
ro – ci piazzavamo sempre
tra gli ultimi. Ma non rinneghiamo il nostro passato,
anzi. Si tratta di esperienze
che ci hanno insegnato a lavorare e ad organizzarci per
ottenere
grandi soddisfazioni, come le vittorie
del 2002 e
2003». Dentro
il capannone infatti i Ventenni oggi rispettano una rigorosa divisione del lavoro:
c’è chi si occupa della sagomatura, chi della carpenteria, chi della pittura,
chi dell’animazione attraverso i balletti e la scelta dei
costumi. «Il nostro riferimento è Viareggio – affer-
ma Michele –, tanto che ogni anno cerchiamo di proporre qualche elemento innovativo, che colpisca». Una tensione verso la novità
Carnieletto:
meno competizione
e più divertimento
che è espressa dallo stesso
nome del gruppo: «“Go to
future” perché guardiamo
sempre al domani con fiducia e voglia di migliorarsi».
In un caso però l’audacia
è stata forse troppa e il tema rappresentato ha scatenato un vespaio di polemiche: era il 2004 e i Venten-
Uno stabilimento della Roveco
scarica, non è una cava di
silicio, non effettua la selezione del multimateriale, ricicla il vetro che noi
differenziamo, e questo risultato sarà molto importante anche per ogni paese in cui la ditta si insedierà in futuro».
La parola fine però non
è ancora stata scritta.
«L’amministrazione è certa di essere dalla parte
della ragione», afferma il
sindaco, ma la Roveco potrebbe ricorrere al Tar
contro il Comune e sperare che il giudice annulli i vincoli urbanistici.
(BD)
Dietro le quinte
del Carnevale di
Ceggia (seconda
puntata)
ni sfilarono con il contestato carro del papa. «Rischiammo di buttare all’aria mesi di lavoro. Non siamo stati capiti. Era un bel
carro», taglia corto Michele.
E quest’anno, cosa ci riserveranno gli arditi costruttori? In realtà, per l’edizione 2007 il gruppo sembra aver mitigato la propria
spavalderia, puntando su
un carro meno impegnato:
“Carro d’Egitto”. Un titolo
che è tutto un programma,
potrebbe affermare qualcuno maliziosamente. Ma è
lo stesso gruppo ad aver voluto il doppio senso: «All’inizio avevamo pochi idee e
ben confuse – hanno dichiarato – così è nata l’espressione “ma che carro
d’Egitto”. E ci è sembrato
che l’ambientazione storica, con mummie e un gigante faraone bambino facesse al caso nostro». I Ventenni quindi sono pronti a
stupire ancora una volta
con una scenografia faraonica. Ma senza avere il podio come unico obiettivo:
«Quest’anno come non mai
– conclude Michele – siamo davvero decisi a fare
carnevale, con meno competizione e più divertimento».
Beatrice Doretto
C
on grande soddisfazione a fine
dicembre a San Giorgio di Livenza è stata
raggiunta la quota di 28
adesioni al Monastero
Invisibile.
«Siamo disponibili
ad unirci con i fratelli
per chiedere a Dio aiuto e sollievo per chi si
trova nella sofferenza e nel bisogno – dice la signora
Piera Bronzetti, responsabile della commissione Liturgia –. Ci incontriamo ogni primo venerdì del mese in cappella al Centro sociale. Si tratta sicuramente di una risposta consapevole di amore e riteniamo che la ricerca
di una fede che vada oltre la messa possa cominciare proprio dalla preghiera, mezzo semplice e disponibile a tutti. Quando è nata la commissione Liturgia una delle priorità è stata proprio l’adesione al Monastero Invisibile e
possiamo affermare con gioia di aver centrato il nostro
obiettivo!». (TDL)
SANTA MARIA DI CAMPAGNA:
Borse di studio della Fond. Carretta
L
a Fondazione “Guido ed Elena Carretta” di Santa
Maria di Campagna continua la sua opera meritoria. Lo scorso 13 gennaio infatti, alla presenza del presidente Giovanni Maria Barcati, del segretario don Giacomo Ferrighetto e del parroco di Santa Maria don Giuseppe Querin, sono stati consegnati i contributi. Si tratta di una borsa di studio per un giovane di Santa Maria
che frequenta il Seminario, una per un coetaneo che frequenta l’Ipaa Corazzin di Piavon e undici sussidi di mantenimento a persone bisognose residenti a Cessalto.
Il tutto in piena coerenza con i fini della Fondazione,
che è nata nel 1971 dal testamento del proprietario terriero Aldo Carretta e ha per scopo l’erogazione di borse di studio a residenti di Santa Maria che frequentino
con profitto le scuole per perito agrario o perito industriale, oppure il Seminario; nonché il sostentamento di
anziani e inabili al lavoro, possibilmente residenti a Santa Maria di Campagna.
ULSS 9: Esame in ospedale,
referto in farmacia
I
cittadini residenti nell’Ulss 9 dal 1º febbraio potranno ritirare i referti degli esami anche in farmacia, nelle 93 sedi aderenti a Federfarma. Il tutto è
possibile grazie ad un protocollo siglato dal direttore
dell’Ulss 9 Claudio Dario e dal presidente di Federfarma Treviso Franco Muschietti.
Resta inoltre sempre possibile scaricare il referto direttamente da internet, una possibilità di cui i pazienti
si sono avvalsi per circa la metà di tutti gli esami fatti.
OPITERGINO-MOTTENSE:
Corso per mediatori culturali
Q
uasi 12 mila euro per i mediatori culturali nell’Opitergino-Mottense.
Il progetto nasce nell’ambito dell’accordo di programma tra Regione e province venete; la Provincia di
Treviso ha stanziato 11.829 euro per il progetto per la
formazione di base per mediatori culturali promosso dal
comune di Motta in collaborazione con Meduna di Livenza, Ponte di Piave e Salgareda, Ulss 9, Opera Pia Moro di Oderzo e il Centro territoriale permanente di San
Polo di Piave. Rivolto a un massimo di 25 partecipanti,
il progetto prevede una parte di teoria in aula (100 ore),
una parte di tirocinio all’interno dei servizi e delle comunità straniere per un totale di 110 ore di tirocinio. La
realizzazione verrà affidata alla cooperativa “Una casa
per l’uomo”.
SANT’ANTONINO:
Nuova pista da skateboard
C’
è una nuova pista da skateboard nel parco di
Sant’Antonino. “Si tratta di una struttura – si
spiega in Comune – che i giovani ci chiedevano da tempo, perché molti prima dovevano addirittura andare a
Montebelluna per potersi cimentare in questo sport”. La
pista è stata realizzata dalla Cooping cooperativa di Udine.
e
L’AZiON
Mottense
IL CUORE PULSANTE DELLA PARROCCHIA DI MOTTA FESTEGGIA
IL SUO SANTO... E LE SUE ATTIVITÀ. COME “IL GRIGIO”!
Patronato Don Bosco in festa
D
opo i campi invernali di Pozzale nella casa
alpina, che in tre turni
hanno visto alternarsi ragazzi e ragazze dalle medie alle superiori, il patronato Don Bosco di Motta
torna a vivere. Sabato 27
e domenica 28 gennaio,
infatti, a ridosso della festa di san Giovanni Bosco,
è in programma un’intensa due giorni di festa, la
festa del patronato, con diversi appuntamenti ai quali non mancare.
Si comincia sabato 27
alle 14.30 con il grande
gioco, appuntamento al
quale sono invitati i ragazzi dai 6 ai 14 anni. La
serata comincerà alle
20.30 con la break dance
e i Bifolk per uno spettacolo tutto da non perdere.
Fino alle 23 sarà in funzione anche il servizio di
ristoro.
Domenica 28, dopo la
messa delle 9.30, animata
dai ragazzi del coretto
“Don Bosco”, processione solenne con l’immagine del santo fino al patro-
nato. La festa continuerà
con la premiazione del
concorso dei disegni e il
pranzo comunitario alle
12.30. Durante e dopo il
pranzo, gli organizzatori
assicurano una ricca animazione e tanti giochi.
(MG)
Tutti i colori del patronato
nelle pagine del Grigio
H
È
allarme criminalità
a Motta: nell’ultima
settimana diversi gli episodi di cronaca. Domenica 14 cinque uomini a volto coperto, armati di mazze e fiamma ossidrica, si
sono intrufolati in casa di
riposo per cercare di scassinare la cassaforte. Innescato l’allarme, i cinque se
la sono data a gambe. Martedì 16 nella notte ignoti,
approfittando della fitta
nebbia, sono entrati nella
pizzeria da asporto Pizza
Express in via I Maggio;
anche in quest’occasione
magro il bottino, solo gli
spiccioli del fondo cassa.
33
FORANIA DI MOTTA
Tre coppie su quattro
si sposano in chiesa
I
GIORNALINO TRIMESTRALE
a compiuto da poco
un anno di vita, e
ha già piantato una base solida sulla quale crescere
nel tempo. Si tratta de “Il Grigio”,
giornale di collegamento del patronato Don Bosco di Motta.
Una
testata
giovane fatta da
giovani che ha visto il primo numero uscire a novembre del 2005,
dopo un’estate
passata tra grest e
campi estivi in quel di Pozzale ad inventare qualcosa di nuovo, che facesse
da anello di congiunzione
tra l’oratorio e l’esterno.
La redazione è cre-
Domenica 28 gennaio 2007
La redazione de Il Grigio
sciuta pian piano. In principio, i redattori erano soltanto in cinque più don
Mauro Gazzelli, oggi cappellano. Armati di carta,
penne e… perché no, di
una buona dose di santa
pazienza (il mestiere dell’inviato, pur bello, non è
facile per nessuno), i giovani redattori si sono da
subito messi all’opera per
Luciano Santarossa, custode del Patronato
dare forma al periodico
trimestrale. Che ha una
struttura molto semplice
essendo composto di sole
quattro facciate. Niente
pubblicità, ma tante notizie e notiziole su quello
che succede in parrocchia. L’ultima pagina è solitamente occupata dagli
annunci relativi alle attività dei gruppi che animano il patronato.
Da poco la redazione si
è ingrandita. Ora si compone di nove giovani, tra
ragazzi e ragazze più l’immancabile don Mauro, anima e collante del gruppo.
«Il motivo che ci spinge a lavorare per il giornalino – spiega una giovane redattrice – è dato
dal fatto che ci piace scrivere e raccontare le cose
e le persone del patronato».
L’obiettivo del giornale
è quello di far conoscere
il patronato e tutto quello
che succede al suo interno, inserendo anche, e
perché no, le storie di chi
presta la propria opera da
dietro le quinte, accertandosi che tutto funzioni
al meglio. «Un altro degli
obiettivi che ci siamo posti fin dall’inizio – spiega
un’altra redattrice – è
quello di riuscire a coinvolgere
il
maggior numero di persone possibili. Farci conoscere per far
conoscere.
Non è facile
ma almeno ci
proviamo».
Far entrare tanti avvenimenti in sole quattro pagine non è proprio sem-
plice. Come ogni redazione seria che si rispetti, anche quella del Grigio si ritrova periodicamente per
gettare le basi per il numero successivo. Decisi
gli argomenti, si passa alla stesura
degli articoli fino alla chiusura del giornale e alla
distribuzione dello stesso,
in allegato
al foglietto settimanale
degli avvisi.
Marco Guerrato
aumenta. Senza contare
che una settimana prima
era stato registrato un altro “colpo” presso il centrale negozio di abbigliamento “Fedrizzi” in via
Ballarin. Mentre pochi
giorni prima tentato furto
di videogiochi alla pizzeria da Sesto, a due
passi dalla Basilica.
In
quel frangente, fuLa Basilica di Motta rono i gestori ad
accorgersi dei malviventi
e a farli fuggire. Pochi giorni dopo malviventi in azione all’edicola Morettin in
piazza Madonna: sottratte
carte telefoniche e biglietti per la linea della corriera. «Sono episodi che ci
preoccupano – ha detto il
sindaco Graziano Panighel
– perché avvengono spesso in piena notte e i malviventi sono organizzati. Ipotesi ronde? Stiamo lavorando per intensificare il
servizio della nostra Polizia municipale. Abbiamo
investito parecchio, circa
15 mila euro per i servizi
notturni che, dall’inizio
dell’anno, hanno superato
ormai la decina. Chiaro
che una volta preso chi delinque, ci aspetteremmo
che sia punito e non messo in condizione di delinquere nuovamente».
Gianandrea Rorato
LADRI ANCHE DAI FRATI
Otto furti in pochi
giorni a Motta
Nella stessa giornata un ex
carcerato ha cercato di estorcere, senza successo,
pochi euro ad un mottense. Venerdì poi colpo alla
profumeria Giorgio in via
Nardini; utilizzando un bidone della spazzatura rubato in via Tommaseo, ignoti hanno rubato in pochi secondi due scaffali di
profumi di valore, per un
bottino da circa cinquemila euro.
Sempre venerdì in serata malviventi sono entrati anche nel convento
dei frati, in un’area in fase
di ristrutturazione. Non avrebbero portato via nulla, ma è chiaro che la
preoccupazione a Motta
l par roco
par rocchie deldi Motta,
la forania, che
monsignor Ricontano un tono Br useghin,
tale di 19 mila
ha snocciolato
730 abitanti. Il
i dati 2006 per
dato, che va rila par rocchia
ferito al periomottense. Sodo 1999-2004,
no stati 59 i
dice che una
battesimi
Il parroco mons. Bruseghin coppia su quat(contro
50
tro (24,5%) scedell’anno scorso) men- glie di non sposarsi in
tre 85 le prime confes- chiesa. In questo periosioni (60 nel 2005). Ses- do, infatti, in totale sosanta le prime comu- no stati 555 i matrimonioni, dato che que- ni, di cui 419 religiosi e
st’anno dovrebbe cre- 136 civili (a Motta 158
scere di circa il 30%. religiosi e 62 civili). «Il
Ben 72 sono state le dato che salta all’occhio
cresime, solo 18 i ma- in quest’ultimo periodo
trimoni religiosi, quota – ha concluso monsiin ribasso (ma già nel gnor Br useghin – è
2000 furono 17).
però come, al di là dei
Una statistica per tut- matrimoni religiosi o
ta la forania mottense è civili, avanzino le uniostata stilata dalle 13 ni di fatto». (GR)
Il nome? Un’idea di don Mauro
I
l nome del giornale, “Il Grigio”, nasce da un’idea piuttosto carina di don Mauro Gazzelli
(nella foto). Spiega il giovane sacerdote: «Il Grigio è come un cane
portentoso, alto più di un metro,
che salvò più volte la vita di don Bosco in circostanze del tutto strane.
In un libro, il Grigio viene definito
come: un grigio cagnone pronto a comparire ogni qualvolta qualcuno mette in serio pericolo la vita di san Giovanni Bosco». O magari del patronato a lui intitolato.
“Ci piace
raccontare le
cose e le persone
del Don Bosco”
34
Domenica 28 gennaio 2007
e
L’AZiON
Opitergino / Mottense
ODERZO E MOTTA NEMICIAMICI
SI LITIGA SUI POMPIERI DOPO TANTE ALLEANZE PASSATE
S
Il Torresin in piazza Grande a Oderzo
e lo spirito di campanile si mantiene su toni
goliardici, nulla da eccepire, anzi. Perché un
pizzico di competizione può anche essere uno sprone a far sempre meglio. Ma quando il campanile s’intrufola nella politica...
Fra Oderzo e Motta di Livenza l’antica rivalità goliardica si è acuita nel caso della nuova caserma dei
pompieri, attualmente a Motta. Mentre i mottensi discutevano su dove costruirla – in zona Motta Nord,
si è alla fine deciso –, gli opitergini hanno messo becco e proposto: potremmo farla anche a Oderzo, sarebbe una collocazione più centrale rispetto ai comuni da servire. Anche in questo caso l’area è stata
individuata: dietro il cimitero.
È scoppiata la polemica. Le braci, che sembravano essersi sopite passata la vicenda dell’ospedale, si
sono riattizzate. E anche tra i commercianti, o alme-
QUI ODERZO
Montagner: non ha
senso il campanilismo
D
ice Sandro
Martin, capogruppo dell’Ulivo, la forza di centrosinistra opitergina: «È vero che fra
Oderzo e Motta c’è
sempre stata una
certa rivalità. E questo, per certi versi,
ha portato a dei risultati positivi. Ad esempio a Motta di
Livenza va riconosciuto un dinamismo superiore a Oderzo. Ma le città
del nostro comprensorio hanno il
dovere di confrontarsi e di discutere
su ciò che è più utile per i cittadini. Le
proposte vanno fatte seguendo il buonsenso».
Secondo il sindaco di Oderzo Pietro
Dalla Libera portare avanti la bandiera della centralità di Oderzo «non
vuol dire aumentare il campanilismo
ma collaborare con
gli altri Comuni». In
Francesco Montagner tal senso va vista,
spiega il sindaco, la
proposta di collocare a Oderzo la nuova caserma dei Vigili del fuoco. «Abbiamo dato la nostra
disponibilità – sottolinea Dalla Libera
Bepi Covre – non per metterci
in competizione
con Motta, ma per
dire che non rinunciamo a quello che
può essere un ruolo di Oderzo a servizio della comunità. Le autorità suSandro Martin periori decideranno
se va bene che sia O-
Pubblichiamo estratti di
un intervento-provocazione
dell’ex sindaco di Oderzo
Fulgenzio Zulian
B
arcellona ha un milione e mezzo di abitanti ed è amministrata da
30 figure istituzionali; Napoli, stessi abitanti, ne ha
460. La Provincia di Treviso solo per lo staff di presidente Muraro e assessori
occupa una cinquantina di
persone; molte di più della
Provincia di Milano che ha
cinque volte gli abitanti.
Dopo le ultime elezioni il
numero degli assessori
provinciali è aumentato da
8 a 12, e tutto ciò costa alla
comunità un milione di euro.
(...)E gli enti di secondo
grado, come i vari Consor-
ZULIAN
“Passiamo da
14 a 4 Comuni
nel nostro
comprensorio”
zi? Enti che sono composti
da centinaia di rappresentanti. (...). Tutto questo apparato ha dei costi altissimi. (...) Nessuna forza politica può chiamarsi fuori da
questo andazzo. (...)
Quali soluzioni si propongono a livello locale?
Eccole: abolire la Provincia;
accorpare i piccoli Comuni; ridurre i rappresentanti
negli enti erogatori di servizi; sostituire i consigli di
amministrazione degli enti
derzo o se va bene che rimanga a Motta. Per noi va
bene comunque, l’importante è aver fatto il nostro
dovere».
Assai critico sulla proposta di caserma a Oderzo
Bepi Covre, già sindaco
di Oderzo e, ancor prima,
consigliere comunale a
Motta di Livenza: «Sembra
di rivedere un vecchio film
in bianco e nero con la solita trama di guerra fra i
due municipi. Sembra di rivedere le estenuanti, stucchevoli diatribe tra Motta
e Oderzo. Pratica dannosa
e pericolosa per l’assetto
politico complessivo del
territorio opitergino-mottense».
«Sono convinto – aggiunge Francesco Montagner, assessore all’Ambiente di Oderzo nonché
imprenditore nel settore
del mobile – che queste
schermaglie siano inutili.
Bisogna pensare a cos’è
meglio per i cittadini in
un’ottica di razionalità.
Nella nostra epoca, a livello amministrativo, il campanile non deve più esistere».
Annalisa Fregonese
comunali con una figura
commissariale nominata
dal sindaco.
(...) Oggi è di grande attualità il problema della sicurezza. Tentiamo di fare
un ragionamento razionale
distaccandoci per un momento dai “campanili”. Nel
nostro comprensorio ci sono 14 Comuni. Accorpiamoli in 3-4 realtà, garantendo a tutti rappresentanza in assemblea e giunta,
così pure ufficio anagrafe e
stato civile per registrazioni e certificazioni; tutto il resto accorpato nelle realtà
individuate. Il personale in
esubero, riqualificato e con
un po’ di buona volontà, potrebbe essere utilizzato per
la sicurezza e la salvaguardia del territorio.
Fulgenzio Zulian
no alcuni di essi, pare riemergere da sotto terra l’ascia di guerra.
Eppure nei quindici anni appena trascorsi si è assistito ad importanti interventi che hanno visto collaborare insieme Oderzo e Motta di Livenza. È stata
affrontata la spinosa questione della viabilità sulla
strada regionale Postumia, sulla quale, da decenni,
non venivano eseguiti interventi per la messa in sicurezza. Si è provveduto alla riorganizzazione degli ospedali, degli istituti scolastici superiori.
Esempi di collaborazione, insomma, ce ne sono. I
politici che oggi intervistiamo confermano la volontà
di mantenerla. Ma come ricorda qui sotto l’ex sindaco di Oderzo Fulgenzio Zulian, superare il campanile Oderzo-Motta non è che il primo passo. I successivi sono fatti di sinergie tra i comuni (compresi quelli più piccoli) e di riduzione di enti. E di poltrone.
QUI MOTTA DI LIVENZA
Orlando: perché
dipendere da loro?
da Oderzo. Un tempo per l’ospedale,
un’altra volta per i
Vigili del fuoco, ora
per il commercio.
Non capisco ad esempio, perché il
presidente dell’ABruno Orlando scom Bruno Andreetta è giunto a
Motta per dirci cosa
dovevamo fare. Credo che il commercio
a Motta sia totalmente autonomo da
Oderzo».
Graziano Panighel, sindaco
«Credo che Oderzo non dovrebbe
pensare a trasferire
la caserma dei Vigili del fuoco da Motta a Oderzo. Un po’
per ragioni storiche,
infatti da sempre a
Motta ci sono i pompieri; un po’ anche
per ragioni logistiche, come la presenza da noi di una
grande zona industriale e la vicinanza
dell’autostrada. Oderzo dovrebbe fare
altre battaglie, certamente non questa».
Bruno Orlando,
commerciante
«Mi infastidisce
che in ogni occasione Motta sembra
sempre dipendere
La facciata del municipio in piazza
Luzzatti a Motta
scritti all’associazione. Credo che lavorare in sinergia
con l’Ascom sia fondamentale per la crescita del
settore. Però stiamo organizzando una serie di iniziative come la costituzione di un gruppo autonomo
di commercianti mottensi».
Arnaldo Brunetto, ex vicepresidente della Provincia.
«Credo che le voci sul
trasferimento dei Vigili del
fuoco a Motta abbiano un
fondamento serio. Spero
però vivamente che questo
cambio non avvenga, per
tutta una serie di ragioni,
anche tecniche, che vedono Motta ancora sede più
che adatta».
Milko Capraro, ex calciatore sia a Motta che a
Roberto Zam- Oderzo
Roberto Zampieri pieri, commercian«Quando giocavo a
te di Motta e con- Motta i derby con l’Opisigliere Ascom a O- tergina erano sempre particolarmente sentiti. Quanderzo
«Credo che l’Ascom di Oderzo sia
fondamentale per il
nostro commercio.
Anche perché a
Graziano Panighel Motta 122 commercianti su 200 sono i-
C’
era una volta una
sana rivalità fra Oderzo e Motta. La si percepiva nelle osterie, sui campi da calcio, alle sagre. Agli
opitergini qualche mottense affibbiava il soprannome
di “scorzeti”; da Oderzo si
guardava con un certo snobismo ai vicini di casa. Ma
queste schermaglie sul piano amministrativo non hanno ragione di essere. Perché è assurdo fare paragoni.
Popolazione: Oderzo è
quasi il doppio
A Oderzo i dati anagrafici riferiscono che la popolazione è di 19 mila 314 abitanti, mentre a Motta di
Livenza rasenta gli 11 mila.
Dunque gli opitergini sono
quasi il doppio: logico che
abbiano idee, progetti e po-
CONFRONTI
Oderzo&Motta,
così vicini
e così diversi
tenzialità diverse.
Vocazione: mercato vs
industrie
Oderzo è sempre stata
punto focale di traffici commerciali, di scambi, di servizi. Lo dimostra, ad esempio, il suo mercato agricolo.
A Motta di Livenza si è sviluppato fortemente lo spirito imprenditoriale veneto,
che ha dato vita ad una zona industriale tra le più estese della Marca.
Beni comuni
do invece giocavo a Oderzo, le gare con l’allora Liventina, comunque molto
importanti, forse erano
sentite un poco meno in
spogliatoio».
Gianandrea Rorato
C’è stata in passato la
lunga diatriba riguardante
l’ospedale. Ad esempio il reparto di Maternità da Oderzo venne trasferito a
Motta per essere poi riportato a Oderzo (quant’è costata quest’operazione ai
cittadini?). A Motta ora c’è
l’ospedale ad alta riabilitazione pubblico-privato. I cui
servizi sono utilizzati con
frequenza anche dagli opitergini.
Un Pat oltre il campanile
Ora una nuova spinta a
superare il campanile dovrebbe giungere dal Pat, il
piano di assetto territoriale. Sostituisce e supera i
vecchi piani regolatori e
dovrebbe essere elaborato
a livello sovracomunale.
(AF)
e
L’AZiON
Opitergino
GIOVANE MADRE MORTA SCUOLA MATERNA DI MANSUÈ
Colfrancui piange L’aiuto infine arriva:
Laura Gallinelli ma dalla Regione
“M
amma, perché gli altri
piangono quando ti vedono?”.
Chiedeva così, ci hanno detto, la piccola Giulia
Bevilacqua, 5 anni. Ora
mamma Laura non potrà
più risponderle: venerdì
19 in parrocchia a Colfrancui le è stato dato l’estremo saluto con un partecipatissimo funerale.
Laura Gallinelli, in Bevilacqua, residente in via Comunale, impiegata alla ditta Futura, è morta all’età
di 32 anni. Il tumore che
l’aveva colpita 4 anni prima ha prevalso. Del resto,
già a febbraio
2006 i medici
le avevano
dato un mese
di vita: ma lei
aveva resistito, malgrado
la chemioterapia ad Aviano, malgrado
le tante medicine, malgrado i disturbi e il dolore che
la consumavano, fino a ridurla a meno di 40 kg.
Eppure, racconta chi le
è stato vicino, accettava la
malattia con serenità e con
grande fede. Sorrideva. Si
domandava cosa poteva fare per gli altri.
Ha pregato molto, du-
Genitori in coda di notte per le iscrizioni alla materna di Mansuè
rante la malattia, e molto
hanno pregato con lei i genitori, i parenti, la famiglia
di suo marito Flavio, da
sempre assidua frequentatrice della parrocchia di
Colfrancui. Pur negli ultimi mesi Laura
aveva anche
trovato la forza
di frequentare
la chiesa e il
coro, e anche
di andare a trovare il suo ex
parroco don
Vittorino Mason, ora a riposo a Tarzo,
che ne ha tracciato il ricordo nella messa di esequie.
«È stata una bella testimonianza, di una donna
molto forte, e credente»,
aggiunge don Sante Modolo, da pochi mesi parroco di Laura e della sua famiglia. (TB)
D
ovrebbe ammontare a circa 61 mila
euro il contributo che la
Regione Veneto ha stabilito di assegnare alla parrocchia di Mansuè, in seguito alla richiesta inoltrata lo scorso anno per il progetto di ampliamento della scuola materna. Una
buona notizia, che dovrebbe aiutare a calmare
le polemiche sorte in seguito all’esclusione di quasi una ventina di bambini
dalle iscrizioni per il prossimo anno. A Mansuè tutti sono concordi su di un
punto: era prevedibile che
i bambini aumentassero di
numero, visto il notevole
sviluppo edilizio che ha conosciuto la comunità negli
ultimi cinque anni. Una
crescita positiva, ma che
ha comportato delle conseguenze sul piano sociale.
Diversi genitori di Mansuè si sono rivolti intanto
al vicino asilo di Portobuffolè. Nel quale i bambini di altri paesi vengono
accolti, ma con l’impegno
che essi vi trascorrano tutti e tre gli anni. Perché la
continuità è un aspetto fondamentale per la vita di un
bambino.
Annalisa Fregonese
RUSTIGNÈ: I biglietti vincitori
della lotteria dell’Advar
A
lla sede dell’Advar di Oderzo a Rustignè sono stati estratti i vincitori della lotteria benefica dell’associazione, “La solidarietà come un mosaico”. Il ricavato della vendita dei biglietti servirà a sostenere le attività e i servizi di assistenza, formazione e cultura che
l’Advar svolge nel territorio opitergino e mottense. Ecco i numeri dei biglietti che si sono aggiudicati i primi
cinque premi: 1) n. 13750, vince uno scooter; 2) n. 2390,
vince un computer; 3) n. 3648, vince una bici; 4) n. 10251,
vince un’autoradio; 5) n. 1432, vince un televisore. L’elenco completo dei vincitori è su www.advar.it.
È
stato bandito dal Comune di Oderzo un concorso speciale per l’assegnazione in locazione di 18
nuovi alloggi Ater in via Roma, che saranno pronti nel
2007. I 18 alloggi sono riservati a candidati che abbiano
superato il 60º anno di età alla scadenza del termine fissato per la presentazione delle domande e a nuclei familiari composti da un numero massimo di due persone; o da un massimo di tre persone, nel caso sia presente
un soggetto portatore di handicap. Bisogna inoltre aver
risieduto a Oderzo da almeno 15 anni, anche non continuativi.
Le domande si possono presentare fino al 14 febbraio;
moduli disponibili presso i Servizi Sociali del Comune,
aperti lunedì e venerdì dalle 9 alle 12.15; mercoledì dalle 9 alle 12.15 e dalle 15 alle 18.
ci casalinghi, che saranno venduti
sotto il portico della chiesa dopo le celebrazioni. Il ricavato andrà all’Aifo, in occasione della
Giornata mondiale dei lebbrosi.
Alle 14.30, allo stadio Opitergium, per la 19ª giornata del
campionato di calcio Eccellenza
girone
B
l’Opitergina sfida il Romano d’Ezzelino.
Dalle 15 alle 17.30 nelle sale del Duomo incontro del
percorso vocazionale per famiglie con il vescovo Giuseppe (nella foto).
Alle 17.30, al palasport, per
U
na tavola rotonda su “I disturbi del comportamento alimentare”. La propone l’Agesc (associazione genitori scuole cattoliche) legata al collegio
Brandolini Rota per sabato 27, alle 16, a palazzo Foscolo (nella foto) a Oderzo. Oltre a rappresentanti politici di Regione e Provincia e Comune interverranno gli specialisti Pierandrea Salvo, Erika Baldissera, Giuliana Grando, Gerardo Favaretto, Agostino Paccagnella e Maria Rita De Faveri. Con
loro anche Martina Moras, ex allieva del Brandolini e
autrice del libro “Senza nome”, in cui racconta la sua personale e dolorosa esperienza di anoressia.
ODERZO: Raccolta di generi
alimentari proposta da scout e Omg
MANSUÈ: Festa dell’oratorio
D
omenica 27 si svolge a Mansuè la Festa dell’oratorio, data la vicinanza con la solennità di San
Giovanni Bosco. La messa delle 9.30 a Basalghelle sarà
animata dai ragazzi del catechismo; quella delle 11 a
Mansuè dal Coro Ragazzi. Nel pomeriggio alle 14.30 Festa dell’oratorio con giochi, tornei e un rinfresco.
NUOVI ALLOGGI POPOLARI FONTANELLE / TUTTI I CORSI
DISPONIBILI IN VIA ROMA
DEL CENTRO GIOVANI
DOMENICA 28
A Ca’ Lozzio di Piavon chiude la
personale di Cesco Magnolato. Orari: 10-12 e15-24, chiuso lunedì e martedì.
A San Vincenzo: gara di dol-
35
ODERZO: Anoressia e dintorni,
conferenza dell’Agesc
Ha vissuto
la sofferenza
con grande
fede
SABATO 27
Alle 19, in Duomo, messa in memoria dei caduti di tutte le guerre. Organizza la sezione Ana di
Oderzo nell’anniversario della
battaglia di Nikolajewka.
Alle 20.45, al palasport di Oderzo, la Pmp sfida per il campionato di pallacanestro il Ravenna.
Domenica 28 gennaio 2007
C
ome sempre ricca la proposta di corsi del Centro Giovani e Informagiovani di Fontanelle.
Quattro i corsi di informatica, tutti da 30 ore: uno di
base, uno di secondo livello, poi Autocad 2d e 3d. In
ambito artistico, spazio ad acquerello (già avviato),
arredamento e design d’interni (8 incontri serali a partire da lunedì 5 febbraio), burattini e fumetti, con un
corso gratuito per giovani e ragazzi che però inizierà
solo a maggio 2007. Prima ci si iscrive e più facile è
trovare posto. Per informazioni rivolgersi al Centro,
aperto lunedì e mercoledì dalle 14.30 alle 18.30, telefono 0422-809229, [email protected]. Oppure alla biblioteca, aperta martedì, giovedì e venerdì dalle 14.30 alle 18.30, telefono 0422-809291.
la 14ª giornata del campionato
di pallavolo, la Lae Electronic Oderzo sfida l’Anaune Pallavolo Cles Trento.
ciale, promossa dalla diocesi sul
tema “La nuova costituzione europea”. Relatore: professor Sandro De Nardi.
LUNEDÌ 29
Alle 20.30, al centro parrocchiale del Duomo, quattordicesimo incontro della scuola di formazione all’impegno caritativo e so-
VENERDÌ 2
Alle 21, al cinema Turroni, continua la seconda parte del cineforum 2006/07 con Flags of
our fathers di Clint Eastwood (Usa 2006). Ingresso 4
euro.
Alle 21, nella sede del Cai di
Fratta, presentazione del corso di
arrampicata organizzato dalle sezioni di Oderzo, Ponte di PiaveSalgareda e Motta di Livenza.
Farmacia di turno: Favero, via Garibaldi 18,
telefono 0422-207790.
L’
Operazione Mato Grosso e il gruppo Agesci Oderzo 1 (nella foto) organizzano per il 3 e 4 febbraio a Oderzo una raccolta di generi alimentari. Verranno raccolti viveri a lunga scadenza: pasta, riso, zucchero, olio di semi, farina, scatolame, alimenti per bambini. I viveri saranno inviati tramite container su nave alle missioni dell’Omg sulle Ande in Perù e saranno utilizzati per aiutare i poveri che si rivolgono alle parrocchie e ai centri di volontariato e per pagare i padri di famiglia che lavorano nelle cooperative delle missioni.
Nel pomeriggio di sabato 3 febbraio dalle 15 alle 19
e nella mattina di domenica 4 dalle 9 alle 12 i ragazzi degli scout e dell’Omg raccoglieranno gli alimenti porta a
porta, ma è anche possibile depositare direttamente
quanto richiesto al patronato Turroni sabato pomeriggio e domenica mattina. Si accettano anche offerte in denaro per contribuire alle spese di spedizione del container.
Chiunque voglia dare una mano può recarsi, durante la raccolta, al patronato Turroni, dove ci saranno volontari pronti a coinvolgerlo. (GdB)
MANSUÈ: Corso di decoupage
con la Libera Università
L
a Libera Università di Mansuè organizza un corso
di decoupage in 4 lezioni per imparare a realizzare composizioni pasquali e oggetti di bigiotteria. Primo
incontro martedì 13 dalle 20.30 alle 22.30 in biblioteca a
Mansuè. A questa sede rivolgersi anche per informazioni: martedì dalle 10 alle 12, giovedì dalle 20.30 alle 22, venerdì dalle 17.30 alle 19.30. Telefono 0422-741951.
PARROCCHIA DI SAN VINCENZO:
Iscrizioni per la gita a Trieste
R
imarranno aperte ancora per poco le adesioni per
partecipare al pomeriggio a Trieste organizzato
dalla parrocchia di San Vincenzo per il 18 marzo al Politeama Rossini, dove si assisterà alla rappresentazione
teatrale dello “Slava’s SnowShow” di Slavan Ronunin.
Per informazioni rivolgersi al parroco.
36
Domenica 28 gennaio 2007
CANEVA / Arrivano due rotatorie
Nuova piazza
bella ma costosa
È
la piazza di Caneva l’oggetto
principale del
più recente contendere fra
il sindaco Mirto Monte e
i gruppi che lo sostengono da una parte, e Coan e
chi condivide le sue idee
dall’altra.
Il dibattito su questo e
altri temi è stato riattizzato proprio sotto le feste natalizie dalla diffusione in
tutte le case di “Caneva in
Comune”, organo di comunicazione ufficiale del
Comune, e da “Caneva alla specchio”, foglio curato
dall’opposizione, giunto al
suo secondo numero, in
cui l’opposizione vorrebbe che i canevesi si rispecchiassero, appunto,
ritrovando per così dire se
stessi.
A marzo il progetto
Prima di tutto i dati: il
progetto preliminare di sistemazione della piazza di
Caneva è già stato approvato, il progetto esecutivo
sarà pronto presumibilmente per marzo. È diviso
in due lotti (il primo dalla
scuola materna all’incrocio, il secondo dal tiglio alla strada per il castello) e
mira ad una riorganizzazione e riqualificazione degli spazi. Il primo lotto prevede l’eliminazione di un
distributore e di una vecchia pesa inutilizzati, per
far posto ad una zona ecologica interrata; la realizzazione di due rotatorie
che sostituiscano i semafori e di un’isola pedonale con selciato, file di tigli, percorsi; la sistemazione della salita alla chiesa parrocchiale e del sagrato. Verrà inoltre gua-
PIANZANO / RINGRAZIAMO IL SIGNORE:
CI HA DATO UN NONNO SPECIALE
“Non si perdono mai coloro che amiamo, perché
possiamo amarli in Colui
che non si può perdere”.
aro nonno Ezio,
un anno è passato dal triste giorno in cui ci
hai lasciato. È stato un
grande dolore, perché sono venuti a mancare il tuo
sorriso e la tua generosità.
Noi ti abbiamo sempre amEZIO BOLZAN
n. 12.4.1940 - m. 29.1.2006 mirato per il coraggio e la
serenità con cui hai saputo affrontare le sofferenze
della tua malattia.
Anche se avremmo voluto fare un altro po’ di
C
cammino insieme a te, ringraziamo il Signore per averci dato un nonno speciale.
Ti pensiamo felice nella luce di Dio e affidandoti a Lui ti chiediamo di continuare a vegliare sulla
nonna e su tutti noi, a proteggerci dal Cielo perché
ci hai amato, perché ti abbiamo amato.
I tuoi nipoti
Yari, Ambra, Federico
Una messa in suffragio
sarà celebrata domenica 28
gennaio nella chiesetta di
Levada.
CHIARANO / RICORDO GRATO
DELL’ARCIPRETE DON MARIO PIGATTI
I
l giorno 1 febbraio
ricorre il quarto anniversario del ritorno al
Padre dell’arciprete monsignor Mario Pigatti.
La parrocchia di Chiarano, che è stata per quarant’anni la sua famiglia,
cui si è dedicato sino alla fine, ne rinnova il ricordo a quanti hanno beneficiato del lungo ministero sacerdotale in questa e nelle comunità della diocesi dove l’obbedienza lo aveva chiamato
ad essere apostolo del
Vangelo.
Lo ricorda in modo
Mons. MARIO PIGATTI
par ticolare alla vigilia
dell’inaugurazione del
nuovo oratorio, con la riconoscenza per averlo avuto primo tra i benefattori e sente di poter con-
e
L’AZiON
Friuli / Memorie
tare sempre sulla sua
protezione di padre e Pastore soprattutto per il futuro di quest’opera realizzata per il bene delle
giovani generazioni.
In unione all’af fezionato don Mario Dall’Arche e ai missionari chiaranesi in terra d’Africa eleva la preghiera di suffragio implorante il premio promesso al ser vo
buono e fedele.
Giovedì 1 febbraio, alle 16 a Chiarano, l’arciprete don Giancarlo Tondato celebrerà la Messa
di anniversario.
dagnato lo spazio necessario alla fermata e alle
manovre delle corriere.
Tutto ciò comporterà,
però, la perdita di alcuni
posti macchina, compensata con la realizzazione
del secondo lotto, nella cui
area verrebbe spostato il
mercato del venerdì.
Coan: le priorità sono
altre
Dati, questi, su cui i canevesi, a sentire Coan,
non sono sufficientemente informati. «Sarebbe
bellissimo – commenta il
capo dell’opposizione –
realizzare quest’opera con
cui il primo cittadino intende lasciare il suo segno. Però, con i soldi dei
cittadini prima si devono
fare altre cose. Il Comune
deve contrarre un mutuo
VENERDÌ 26
Alle 20.30, a Brugnera, si riunisce
il consiglio comunale.
Dalle 21, agli impianti di birillistica di Cavolano di Sacile, prosegue
la prima giornata della 22ª edizione del “Torneo invernale Friuli”, con otto formazioni.
Alle 21.30, al Caffè Commercio a
Sacile, concerto rock e pop con
Sara Gerometta e Andrea
Mazzer.
di venti anni, senza che
nessuno ne sappia niente.
250 mila euro andranno
solo all’architetto». Il costo, in effetti, è elevato: 2
milioni e 750 mila euro in
tutto, di cui 1 milione e 80
mila per il primo lotto, 700
mila per il secondo; e si
tratta di numeri che facilmente potrebbero aumentare.
Monte: ci aiuta la Regione
«Stiamo lavorando su
diversi fronti, come il restauro di villa Frova, la
strada per Fratta, i lavori a
Sarone – ribatte Monte –,
ma la piazza è un luogo
fondamentale e la nostra
è proprio “sgangherata”.
Inoltre, è previsto il contestuale rifacimento dei
tratti di rete fognaria, idri-
MARTEDÌ 30
Alle 21, a palazzo Ettoreo di Sacile, presentazione della rassegna
“Concerti a palazzo”, organizzata
dall’Ensemble Serenissima, a cura
del direttore dell’Accademia musicale, Mario Zanette, con la
presenza del violinista Baldini e del
pianista Turrin.
MERCOLEDÌ 31
Alla biblioteca civica di Brugnera
ha inizio il corso di spagnolo a-
ca e di pubblica illuminazione. Avremo dalla Regione un contributo di 32
mila euro per venti annualità; lo scorso anno abbiamo avuto un avanzo di
87 mila euro e pensiamo
di investirlo così».
«E l’acquedotto, le piste
ciclabili, la zona industriale, artigianale e commerciale? – rincalza Coan –.
Le attività prospicienti la
piazza non saranno certo
avvantaggiate dalla diminuzione dei parcheggi».
Gli esercenti su questo
punto in effetti sono
preoccupati. Forse perché
non conoscono il progetto
nei dettagli, come dicono?
In effetti della nuova piazza su “Caneva in comune”
non si fa parola.
Maria Pia Arpioni
vanzato, organizzato dall’Associazione culturale Attivamente.
Per informazioni, telefono 0434613112.
Dalle 20.30 alle 22, all’oratorio
parrocchiale di Caneva, incontro di
formazione biblica sui Vangeli
delle origini di Gesù di
Matteo e Luca.
Farmacie di turno: Romor, via Garibaldi 21,
Sacile, telefono 043471331;
Querini, via della Chiesa 5, Villanova, telefono
0434-622033.
FALZÉ DI PIAVE
SALSA DI VITTORIO V.
REFRONTOLO
PIERANGELO BREDA
n. 30.8.1966 - m. 3.2.1992
Carissimo Pierangelo, veglia
dal Cielo su tutti noi, in particolare sulla tua mamma e sul
tuo papà; fai sentire loro il calore del tuo abbraccio filiale,
nella preghiera a nostro Signore.
ALBERTINA LONGEGA GENOVESE
m. 31.12.2006
È ritornata alla Casa del Signore, serenamente come ha
vissuto, l’ultimo giorno dell’anno. Nel cuore sempre e per
sempre, i figli Ada, Letizia, Grazia e Renato. Nel trigesimo sarà
celebrata una messa mercoledì
31 gennaio, alle 17, nella chiesa parrocchiale di Salsa.
MARCELLA FREGOLENT
in DELLA COLLETTA
n. 12.10.1932 - m. 30.1.2003
Sono trascorsi 4 anni da quando ci hai lasciati, ma sei sempre presente nei nostri pensieri e nelle nostre preghiere. Con
amore la tua famiglia.
RAMERA
COL SAN MARTINO
ANZANO
ANGELO PASQUALETTO
n. 8.2.1916 - m. 31.1.2000
Il vuoto che hai lasciato è
sempre grande, ma ci consola
la certezza che un giorno ci
riabbracceremo.
Sei nei nostri cuori.
Moglie, figli e parenti.
BONAVENTURA MEROTTO
n. 7.6.1927 - m. 31.1.2003
A quattro anni dalla tua scomparsa sei sempre nei nostri
cuori. La moglie, i figli e le
nuore, il fratello e le sorelle.
PIO DE LUCA
n. 9.7.1914 - m. 30.1.2005
Vogliamo ricordarti nel secondo anniversario della tua
scomparsa.
I tuoi cari.
IL VITTORIESE D’ADOZIONE HA REGALATO ALL’ITALIA LA
PRIMA MEDAGLIA D’ORO VINCENDO LO SLALOM GIGANTE
Pieruz d’oro alle Universiadi
Q
uasi quattro anni fa, questa
stessa pagina ospitava un’intervista di
Tommaso Bisagno ad un
giovane promettente sciatore vittoriese d’adozione,
prossimo ad entrare nella
categoria assoluta della
sua disciplina. Oggi scriviamo di Aronne Pieruz
per raccontarne la vittoria
della medaglia d’oro nello
slalom gigante alle Universiadi in corso a Torino.
A Bardonecchia Pieruz ha
portato la prima medaglia
d’oro all’Italia, godendo
per questo di citazioni
su tutta
la stampa nazionale. E
dire che
non era
nemmeno in piena forma, visto
quel problema al-
P
oco oltre il giro di
boa di metà stagione, è arrivato il momento di fare il punto della situazione sulle squadre diocesane che militano nei campionati che
vanno dalla serie D alla
Promozione in Veneto ed
in Friuli Venezia Giulia.
In serie D se la passano a meraviglia Sacilese (seconda dopo le
sette vittorie consecutive) e Tamai (quarta). Le
due compagini dell’Alto
Livenza fino a questo
punto della stagione hanno dato prova che l’aria
di alta classifica è sana e
non dà problemi di nessun tipo.
Luci ed ombre nel gi-
la schiena che ne
ha condizionato il
rendimento e gli
allenamenti fino a
Natale. Poi, invece,
un’apparizione in
Coppa Europa in
Francia (29° e 41°)
e il garone di giovedì scorso: già in
testa alla prima
manche, Aronne
non perde la concentrazione, e allunga in suo distacco, chiudendo
con quasi 9 decimi di secondo (un’eternità) sul ceco Filip
Trejbal, di
cui sentiremo sicuramente parlare,
visto che
tre giorni
dopo ha
pure vinto
lo slalom
speciale
(nel quale
Pieruz è
arrivato
T
orna domenica 28
il cross “Città della
Vittoria”, classica della
corsa campestre giunta
alla ventiduesima edizione. La gara internazionale è valevole come quarta prova del “Grand Prix
Nazionale di Cross” oltre
che per il campionato regionale societario cadetti
e ragazzi, assoluto e master, e per il campionato
societario provinciale giovanile. Gli atleti si daran-
no battaglia, come al solito, sul tracciato disegnato all’interno dell’area
Fenderl a Vittorio Veneto con inizio alle 9.30. Rispetto alla tradizione
cambia l’ordine delle gare, con gli esordienti immediatamente prima delle gare internazionali che
partono alle 12.15 (femminile) e alle 12.40 (maschile). Chiude la giornata il plotone degli amatori (13.15).
MONDO CAI
Aronne Pieruz in gara (sopra) e con la medaglia d’oro vinta alle Universiadi
tredicesimo). Accreditato
dei migliori punteggi alla
vigilia, Pieruz non si è lasciato trasportare dall’entusiasmo. Ma la calma
dev’essere sua virtù, a giudicare dall’aplomb con cui
ci ha risposto quando lo
abbiamo raggiunto al telefono, pochi minuti dopo
aver saputo dall’Ansa della sua vittoria. «Una bella
soddisfazione: non me lo
aspettavo, perché lo sci è
fatto di attimi e di episodi
- ha commentato il campione.- Dopo la prima man-
che ho cercato di mantenere calma e concentrazione ed è andata bene».
Poche parole, tanti fatti.
Festa grande anche in
casa Nottoli, la sua società
di origine, prima di passare alla Forestale: Carlo
Ceccato, il suo vecchio allenatore, è stato uno dei
primi a raggiungerlo al cellulare, appena finito di raccogliere i paletti dopo l’allenamento lassù a San Vito. Dove sta già cercando
i Pieruz i domani.
Alessandro Toffoli
IL PUNTO SUI CAMPIONATI
ta chi sta meglio sono la
neopromossa
Ardita
Moriago ed il Vittorio
S.M. Colle, che chiudono il quartetto delle squadre che ad oggi parteciperebbero ai playoff per
il passaggio in Eccellenza. Poco lontana dalla zona buona per il passaggio di categoria c’è la Liber tas Ceggia, una
squadra piena di giovani
interessanti che
alla lunga
possono
dire la loro. Zona
rossa,
che più
rossa
non
si
Nel calcio volano le
squadre altoliventine
rone B dell’Eccellenza
in Veneto. Union CSV,
LiaPiave e LiventinaGorghense F.M. se la
passano bene o quasi:
l’Union è a ridosso delle
due battistrada, il Liapiave viaggia tranquillo
a metà classifica e la neopromossa LiventinaGorghense F.M. è fuori dalla zona rossa che significa playout. Chi se la
passa davvero male sono
PODISMO: domenica 28 il cross
internazionale “Città della Vittoria”
il Cordignano, passato
dalla cura Casagrande alla cura Tormen, e
l’Opitergina che a Piombino Dese ha visto l’esordio di mister Franco
al posto di Piovanelli, costretto a fare le valigie
dopo il pareggio interno
contro il Favaro. In Friuli vola il Sarone di mister
De Pieri, dominatore del
girone.
In Promozione vene-
Con la Cooperativa
Mazarol domenica 28 si
va a camminare tra le acque ghiacciate nel
canyon. I temerari escursionisti, armati di
piccozza e ramponi, partono alle 9 dalla piazza di
Trichiana. La gita, organizzata in collaborazione
con le Guide Alpine, fa
tappa a S. Antonio di
Tortàl, Calcherola, Brent
Grande e Brent Rizzo.
Della serie escursioni
con gli sci, ma anche
senza, la sezione Cai di
Sacile propone domenica 28 una puntata in Pian
Cansiglio, a casera Mezzomiglio.
Gita mozzafiato con la
sezione di Conegliano
che sabato 27 e domenica 28 si dedica alla traversata dall’Alto Adige all’Austria attraverso Val
Anterselva, Defereggertal e Virgental.
Ma le sorprese non finiscono qui. Venerdì 26
presso la sede Cai verrà
presentato il corso di sci
che si svolgerà dal 1 febbraio, giorno di chiusura delle iscrizioni, all’11
marzo.
Angela Deganis
può, per la neoso. Diverso il dipromossa Porscorso per la comtomansuè e la
pagine solighese.
Cominciato
il
Pievigina. La
campionato sotto
compagine lile cure di mister
ventina, che aveFiorin, è passata
va cominciato il
campionato con Ilario Restiotto (Tamai). Sotto nel giro di pochi
i migliori auspiil Vittorio SM Colle mesi, se non di
poche settimane,
ci, sotto la guida
di mister Antoniazzi, si è dalle mani di De Giusti a
persa per strada. Ma nul- quelle di Trevisan.
Marco Guerrato
la è ancora compromes-
38
Domenica 28 gennaio 2007
e
L’AZiON
Mostra storica
GRANDE AFFLUENZA ALLA MOSTRA STORICA
PROMOSSA DA L’AZIONE A CONEGLIANO
Mostra: che numeri!
S
i apre venerdì 26
gennaio la serie
di
conferenze
programmate a margine
della mostra “90 anni d’Azione”, promossa dal nostro settimanale diocesano e organizzata con Astarte Ser vizi Culturali e
con la partecipazione della Città di Conegliano. Alle 18, nella sala conferenze di palazzo Sarcinelli, il
professor Giuliano Galletti relaziona sul tema
“L’anno dell’invasione
(1917-1918)”. Alla conferenza segue la visita guidata alla mostra.
È già un successo di
pubblico, intanto, la mostra storica attraverso
immagini, filmati e pagine del giornale diocesano “90 anni d’Azione”. La
ricca esposizione di palazzo Sarcinelli, articolata
su un centinaio di pannelli illustrativi che riempiono i cinque livelli del
prestigioso contenitore
culturale coneglianese,
infatti, nel primo weekend di apertura è già sta-
ta visitata da 200 persone.
A beneficio dei visitatori è stata predisposta una guida audio che illustra i contenuti di ciascuna sezione della mostra.
La guida verrà consegnata, a chi lo desidera, all’ingresso della mostra. È
in vendita al costo di 5 euro, invece, il cd-rom che
documenta una parte del
materiale (circa 200 fotografie e stralci di articoli
de L’Azione) consultabile
dal vivo alla mostra di palazzo Sarcinelli. Si può richiedere il cd-rom alla
mostra oppure alla sede
de L’Azione a Vittorio Veneto.
A disposizione delle
scuole, inoltre, vengono
proposti tre diversi laboratori attivati per rendere
più coinvolgente ed interessante la visita all’esposizione. Gli insegnanti interessati possono
prenotare o ricevere notizie sui laboratori della
mostra “90 anni d’Azione”
telefonando
al
3476428685.
In occasione dell’apertura della mostra storicofotografica de L’Azione, inoltre, il prossimo 16 febbraio il periodico incontro fra i giornalisti dei settimanali diocesani del Triveneto avrà luogo proprio
a palazzo Sarcinelli a Conegliano.
OFFERTA
LAVORO
3825806.
Signore con esperienza cerca lavoro come muratore, carpentiere. Valuta anche proposte come
piastrellista o nel settore giardinaggio, o come autista con patente C. Tel. 389-6818907.
Signora con esperienza si
rende disponibile per pulizia uffici,
collaboratrice domestica, compagnia
e disbrigo piccole commissioni per
anziani. Zona Vittorio Veneto, Cappella, Sarmede. Tel. 346-2141119.
Signora automunita cerca lavoro come addetta pulizie. Zona Cison di Valmarino, Follina e Vittorio
Veneto. Tel. 349-3964129, 0438975456.
Ragazza 24enne con esperienza cerca lavoro come addetta
alle pulizie, collaboratrice domestica o baby-sitter. Zona Vittorio Veneto, Revine Lago e dintorni. Tel. 3203171330.
Signora cerca lavoro come operaia in qualsiasi settore o come
addetta alle pulizie uffici. Zona Pieve di Soligo, Conegliano e dintorni.
Tel. 329-9114216, 0438-840202.
30enne con esperienza in
possesso di patente B-C-D-E+Cap
cerca lavoro come autista. Tel. 3462363613.
20enne cerca lavoro come
baby-sitter, operaia, collaboratrice
domestica, addetta alle pulizie o assistenza anziani. Zona Vittorio Veneto, Conegliano e dintorni. Tel. 3289006746.
Responsabile amministrativo automunito valuta proposte di
lavoro in Oderzo e dintorni. Disponibilità immediata. Tel. 3335215170.
Laureata in giurisprudenza
offresi per lezioni private di diritto
per studenti universitari o scuola superiore. Tel. 347-7682882.
Laureata con esperienza di
insegnamento offresi per sostegno
nei compiti a ragazzi di scuola elementare e media (lezioni a 10,00
euro l’ora). Tel. 347-7682882.
Laureata in lingue con ottima conoscenza della lingua francese e buona conoscenza dell’inglese
cerca lavoro come impiegata commerciale, centralinista o receptionist. Tel. 347-4919207.
Ragazza con fluente conoscenza della lingua inglese, buon
tedesco e spagnolo cerca lavoro come impiegata commerciale estero
e/o mansioni con utilizzo delle lingue straniere. Tel. 340-8602533.
Ragazza con maturità linguistica supporta bambini e ragazzi in inglese, tedesco, spagnolo. Disponibile anche per seguirli nello
svolgimento di compiti per casa. Zona Cimadolmo, Oderzo e dintorni.
Tel. 340-8602533.
26enne laureata in lingue
inglese, tedesco e francese, con buone doti organizzative, predisposizione al contatto con il pubblico, buon
uso PC, esperienza in ufficio commerciale estero e disponibile a trasferte, valuta serie offerte di lavoro. Zona Oderzo e San Donà. Tel.
393-4571954.
Ragazza italiana automunita e referenziata cerca lavoro come stiratrice 2 volte alla settimana. Giorni e orari da concordare.
Tel. 346-2202106.
Ragazza italiana precisa, seria e affidabile cerca lavoro come
commessa o centralinista full-time.
Disponibilità immediata. Tel. 3383780816.
Signora automunita si rende disponibile per stiratura al mattino. Zona Oderzo e dintorni. Tel.
0422-717023.
Laureata in economia aziendale, responsabile acquisti nel
settore metalmeccanico, con conoscenza norme Iso, fluente francese
e buon inglese, disponibile a tra-
Cerco signora per due ore al
giorno, zona Gaiarine, tutti i giorni, per cucinare e piccoli lavori, per
persone anziane autosufficienti. Tel.
338-2528765.
DOMANDA
LAVORO
Ragazza 28enne con pluriennale esperienza in amministrazione e contabilità cerca impiego
dintorni San Fior. Offre buona conoscenza della lingua francese e uso pc. Tel. 347-9427314.
Aiuto elettricista cerca
lavoro nel settore. Zona Vittorio Veneto. Tel. 320-0263891.
Ragazzo 24enne con qualifica ed esperienza pluriennale in ristoranti e pizzerie cerca lavoro come cameriere di sala oppure come
barista pub/bar. Zona Vittorio Veneto, Conegliano, Sacile, Oderzo e limitrofi. Tel. 329-4455908.
Ragazza 23enne con esperienza in studi tecnici come disegnatrice con conoscenza programmi Autocad, o arredatrice con attestato, cerca lavoro nei settori anche per piccole collaborazioni. Telefonare in orario pasti al 3403698242, 0438-562102.
22enne studentessa in Economia aziendale cerca lavoro di tipo impiegatizio in zona Conegliano
e Vittorio Veneto. Prima esperienza,
conoscenza uso pc pacchetto Office. Disponibile sia orario part-time
che tempo pieno. Tel. 328-6981409.
Signora automunita con esperienza, cerca lavoro come collaboratrice domestica, addetta alle pulizie o come baby-sitter. Disponibile al mattino. Zona Vittorio Veneto,
Vallata e Conegliano. Tel. 334-
mostra storica attraverso immagini,
filmati e pagine del giornale
INGRESSO
Conegliano
LIBERO
Palazzo Sarcinelli
dal 13 gennaio al 25 marzo 2007
ORARI DI APERTURA:
dal martedì al venerdì ore 16-19, sabato e domenica ore 10-19,
in altri orari su prenotazione per gruppi e scolaresche
per visite guidate o laboratori didattici
per informazioni o prenotazioni visite: tel. 347 6428685
Mostra promossa da L’Azione
Organizzazione:
L’Azione
Astarte Servizi Culturali
Comitato Curatore: Enrico Dall’Anese, Elvira Fantin, Laura Pasin,
Maria Cristina Scalet, Stefano Sonego
Con il patrocinio di
sferte, valuta proposte di lavoro in
zona Oderzo e limitrofi. E-mail:
[email protected].
Studente Itis 16enne si rende disponibile per lezioni private di
matematica a studenti scuola media. Zona Vittorio Veneto. Tel. 3475124278.
Studente 5º anno liceo
scientifico si rende disponibile per
aiuto compiti e ripetizioni a ragazzi
di scuola elementare, media e superiore. Tel. 340-5663405.
Laureata in matematica impartisce lezioni di matematica a
studenti delle scuole medie e superiori. Tel. 0438-561416 Valentina.
Spagnolo madrelingua con
esperienza come insegnante, offresi
per lezioni private e/o ripetizioni o
conversazione in lingua. Tel. 3483359091.
Studente Itis cerca lavoro
come cameriere, barista, lavapiatti
o altro in Vittorio Veneto. Tutti i giorni per 3/4 ore al pomeriggio e le
domeniche a tempo pieno. Tel. 3475124278.
Signora con esperienza cerca lavoro come addetta alle pulizie, case private, uffici. Offresi massima serietà. Zona Vittorio Veneto
San Giacomo. Tel. 347-7173124.
28enne automunita, uso pc
con esperienza di lavoro impiegatizio in Romania, cerca lavoro in qualsiasi settore. Zona Vittorio Veneto, Conegliano e dintorni. Tel. 3293758858.
Signora cerca lavoro come operaia, pulizia uffici, collaboratrice
domestica, babysitter, assistenza anziani. Zona Vittorio Veneto,
Conegliano e Belluno. Tel. 3891145757.
Signora cerca lavoro come
lavapiatti, aiuto cucina in ristoranti, pizzerie e simili. Disponibile con
orario serale (preferibile dopo le
19.30). Tel. 329-9755266.
Con la partecipazione di
VENDESI
Vendo Ciao Piaggio anno
1988 usato pochissimo a 180 euro. Telefonare 347-9342382 Francesco.
Vendo per mancanza di posto sci Blizzard completi di attacchi, racchette, scarponi, tuta da sci
intera, cm 176, verde con fantasia
nero-giallo. Regalo tuta completa
blu turchese e giacca a vento. Tel.
0438-32476.
Con il contributo di
Vendo guide per tende (buonegrazie) in legno, linea classica, di
varie lunghezze. Tel. 328-3930639.
Vendo travi vecchie in castagno già trattate, di varie lunghezze, ideali per caminetti o taverne. Tel. 328-3930639.
AFFITTASI
Affittasi capannone di 150
mq come deposito a San Giacomo
di Veglia, in via Vea 13. Cellulare 3475157800.
e
L’AZiON
Lettere
& interventi
SUL RAPPORTO STATO - CRISTIANI
Sopra le coscienze
c’è la voce di Dio
V
orrei allargare le considerazioni sul “non rubare” (in
riferimento al Primo Piano
de L’Azione dal titolo “settimo, non
rubare”) a un argomento più complesso e difficile, cioè sul rapporto
cristiani e stato.
In concreto i nodi da sciogliere mi
sembrano questi:
a) se è sufficiente “salvarsi l’anima”, perché occuparsi dello Stato?
b) già nei primi secoli era sorto il
problema se obbedire o no ad alcune leggi dello Stato: per esempio sacrificare agli idoli o arruolarsi per andare in guerra. Allora: fedeltà allo Stato o obiezione di coscienza?
c) Però, quali leggi possono considerarsi ingiuste? E chi decide se una legge è ingiusta? Il singolo, la comunità cristiana, il Vescovo, il Vescovo dopo aver sentito le comunità
cristiane?
d) E se una legge è considerata
ingiusta, si è obbligati a disobbedire? E come scelta individuale o co-
munitaria?
e) Non si dovrebbe riconoscere
allo stato anche una funzione educatrice e quindi depositario di una dignità che non è solo quella rappresentativa dei cittadini?
f) Concretamente, come avviene
nella comunità cristiana l’educazione ad essere cittadini?
g) Quanto pesa ancora l’idea liberale di stato che aveva portato i cattolici a non poter votare fino al “non
expedit”?
Ugo Agnoletto
Ponte della
Priula
È una batteria di
domande potenti come cannonate, ma
tutte opportune e di
grande attualità.
Ovviamente non è
possibile dare qui
una risposta a tutte. Piuttosto invite-
rei i lettori a riflettere su di esse ed eventualmente a tentare di dare qualche risposta.
Da parte mia dico solamente che
senz’altro la coscienza personale ha il
primato rispetto allo Stato, ma al di
sopra della coscienza, per un credente, c’è la voce di Dio che in vari modi
si fa sentire: nella Sacra Scrittura, nella Chiesa, ma anche nel proprio vissuto. Perciò il credente deve continuamente mettere la sua coscienza in
sintonia con questa voce che è al di sopra di lui.
La chiesa ha il diritto e il dovere di
parlare ogni volta che le leggi dello
Stato si discostano da ciò che la fede
cristiana annuncia, lasciando però ai
laici cristiani - dato che la chiesa in
quanto tale non fa parte delle istituzioni statali - di impegnarsi, attraverso l’uso degli strumenti democratici, perché ci sia il più possibile l’adeguamento
della legislazione a queste convinzioni. Questa
è un comportamento perfettamente rispettoso del
carattere laico dello stato
moderno e
della democrazia.
MOTTA DI LIVENZA
GRUPPO GIOVANI CISON
Scelta tra teatro e
centro polivalente
Lezioni di vita
con gli anziani
O
ggi constatiamo che
Motta di Livenza ha
perso la sua attrazione nei
confronti di un territorio nel
quale era punto di riferimento. È soprattutto negli
ultimi 4 anni che Motta è
“collassata”. Sono mancate
le scelte strategiche per imporre la nostra città nel territorio. (...)
Il teatro che a suo tempo
l’amministrazione Vidi aveva programmato e “convenzionato” con il privato andava proprio nella direzione di
mantenere il “predominio”
attrattivo nel territorio, scelta di indubbia lungimiranza.
Ora che questa amministrazione Lega-Alleanza nazionale decida di costruire
un centro polivalente con
annesse cucine per le feste,
sagre e quant’altro è legittimo, ma è altrettanto legittimo dubitare che con le sagre in centro a Motta la città
possa riappropriarsi del ter-
ritorio. E non si venga a dire che i soldi non ci sono
perchè è una questione di
scelte “culturali” e di conoscenza della tradizione mottense. Le sagre devono essere prerogativa delle frazioni come lo sono sempre
state, ma Motta dovrebbe
mirare a una offerta culturale di grande respiro altrimenti saremo costretti a essere città dormitorio, città anonima. (...)
Con 1,5 milioni di euro
che il comune spenderà per
le opere di urbanizzazione,
500.000 euro per l’acquisto
del terreno, gli 80.000 euro
all’anno per 30 anni come
contributo al privato per la
gestione per un totale di
2.400.000 euro il costo del
progetto le varie ed eventuali il Comune di Motta
spenderà circa 5.000.000 di
euro. (...)
Stenio Odonti
Motta di Livenza
MATRIMONI: precisazione
di don Giuseppe Gerlin
E
gregio Direttore,
nell’articolo “Alcune precisazioni” pubblicato a mia firma sul numero di domenica 21 gennaio, pagina 13, è stata
scritta una sintesi del testo
originario, che può lasciare perplessi ed indurre in
errore. L’ultima frase: “Per
la Chiesa cattolica il matrimonio non può mai essere sciolto”, a me attri-
buita, è in realtà un’espressione pronunciata da
Giovanni Paolo II alla Rota Romana nel 2000, ma
che è stata da voi riportata in maniera incompleta.
La frase va pertanto modificata come segue: “Per la
Chiesa cattolica il matrimonio sacramentale rato e
consumato non può mai
essere sciolto”.
Don Giuseppe Gerlin
D
a qualche settimana
all’interno delle riunioni settimanali del Gruppo Giovani di Cison ci sono
degli ospiti “famosi”, resi tali non dai mass-media ma
perché fanno parte della nostra quotidianità: si tratta delle persone anziane del paese, quelle che magari salutiamo educatamente quando troviamo per strada ma
delle quali in realtà conosciamo a malapena il nome.
Da lì quindi il desiderio di conoscerli meglio, ma anche
farci conoscere meglio... di
avvicinarsi in maniera reciproca!
All’inizio eravamo titubanti all’idea di doverli intervistare, perché non sapevamo proprio cosa chiedere!
Volevamo dare il via ad un’incontro-scontro generazionale, che facesse riflettere entrambe le parti, perché si fa
presto a dire: “Questi giovani d’oggi…” oppure “Questi
vecchi impiccioni…” (a seconda dei casi). Alla fine abbiamo deciso di concentrarci sulle differenze tra la gioventù dei loro tempi e quella odierna, del rapporto con
la religione, passando anche
per esperienze difficili come
la guerra, senza però dimenticare i momenti felici.
Il primo incontro con la
signora Ines si è rivelato molto proficuo. Ci ha raccontato
della guerra vissuta in gioventù e degli insegnamenti
che questa le ha lasciato.- «La
guerra ha insegnato a risparmiare - racconta, - a ub-
bidire, a rispettare gli anziani, cosa che oggi la gioventù
ha perso».
Parlando con lei scopriamo che anche il rapporto
con la Chiesa veniva vissuto
in modo diverso: «La chiesa
era sempre piena, nonostante la messa fosse in latino e non si capissero le cose
che si dicevano. I fedeli erano molto attenti alla predica
del prete, la quale avveniva
dal pulpito e chi chiacchierava era rimproverato dal
prete. Oggi invece, c’è meno gente che va in chiesa perché c’è un individualismo tremendo, ci sono troppe comodità, troppi soldi, troppo
benessere e quindi sono venute meno le cose belle di una volta come incontrarsi in
piazza, dopo la messa; come
divertirsi in modo “sano”».
La signora Teresa fa un
confronto con l’atteggiamento rispetto al matrimonio: «Il matrimonio era molto più sentito. Prima di fare
il passo si rifletteva di più. Uno dei motivi può essere che
l’ educazione è cambiata in
peggio, i genitori oggi hanno
meno polso».
Un’opinione condivisa anche all’ interno del gruppo:
«Una volta la famiglia era più
unita, i nonni davano l’esempio a figli e a nipoti» le fa
eco Mattia. «Oggi invece i
genitori hanno paura di ripetere gli sbagli dei loro genitori usando troppa severità...» sottolinea Marco.
Angela Ferrari
Gruppo giovani Cison
Domenica 28 gennaio 2007
39
CARNEVALE A FONTANELLE
La bella amicizia
per fare il carro
D
al mese di ottobre ogni sabato pomeriggio e
domenica fino all’ultimo giorno che precede l’inizio delle sfilate di Carnevale e forse anche qualche
sera dopo le prime uscite, da Giampi si lavora di buona lena; musica, allegria, gente che opera senza affanno, aiutandosi quando ce n’é bisogno, mandandosi anche a quel paese per poi riconciliarsi e ripartire con più
slancio di prima. Lo facciamo per il semplice gusto di
farlo, in compagnia; lo facciamo per stare insieme, per
l’orgoglio legittimo di regalare a tutti un bel Carnevale con un bel carro, in modo tradizionale, per far divertire i bambini, tutti i bambini anche quelli che abitano in ognuno di noi e, perché no, per raggranellare
qualche euro per la nostra scuola materna.
Alle volte si lavora al freddo, alle volte piove e ci si
rintana nei pochi spazi coperti e si continua a lavorare. Ci vuole maestria ed esperienza per fare un carro,
per pensarlo e costruirlo. Ci vuole una capacità indubbia nel fare andare d’accordo tante idee: é necessario avere tanta pazienza e tante doti diplomatiche nel
mettere insieme tanti gusti diversi. È una buona palestra di vita, un’esperienza estremamente valida per tutti. Oltre alla realizzazione del carro bisogna trovare le
date delle sfilate, tenere i rapporti con le varie organizzazioni, recuperare pezzi e materiali senza spendere un euro perché ogni euro risparmiato andrà a favore della scuola materna.
Ogni tanto qualcuno si ferma, osserva, riflette, fa un
giro ed osserva i lavori. Osserva che le strutture portanti siano solide, le forme ben definite, gli accostamenti cromatici corretti; ormai anche i lavori di finitura sono in dirittura d’arrivo. Sabato 27 gennaio, il giorno della prova finale si avvicina.
Anche per i costumi si ripete sempre lo stesso rito,
come ogni anno, le sarte passeranno delle giornate intere e più di una notte a provare, tagliare, imbastire,
cucire, incollare e decorare, con passione e dedizione,
anche loro in gara contro il tempo.
Anche le prove dei balletti e le musiche sono importanti, perché senza una bella coreografia il carro da
solo sarebbe una cosa amorfa senza vita.
E poi l’ansia delle trasferte, ci sarà bel tempo? verranno tutti?, la tensione della sfilata, saremo in grado
di fare una bella sfilata?
La sera una volta rientrati alla base, parcheggiato il
carro se tutto è andato per il meglio, si tira un sospiro
di sollievo, si va a casa stanchi ma contenti e soddisfatti, pronti per la prossima uscita.
Osservo, con grandissimo piacere e con un briciolo d’orgoglio, la cosa più importante: noto che c’é lo spirito giusto, quello vero e antico dell’amicizia e della
collaborazione, dove tutti possono partecipare e dove
puoi fare e dare quello che puoi; senza tanto affanno.
Appuntamento a domenica 28 gennaio, per la prima
sfilata dei carri mascherati a Tarzo e poi via per circa
un mese sempre in crescendo fino alla sfilata finale di
Jesolo e poi... ci sarà qualche bella coda primaverile-estiva.
Buon carnevale a tutti.
Gruppo Maria Assunta
Fontanelle
Potete inviare le vostre lettere al direttore
per posta elettronica all’indirizzo:
[email protected]
per posta all’indirizzo:
L’Azione - via Jacopo Stella, 8 - 31029 Vittorio Veneto
oppure per fax allo 0438. 555437