Utilizzo Cavallo senza Imboccatura

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Utilizzo Cavallo senza Imboccatura
Capitolo 1
Cenni di anatomia del cavo orale del cavallo
CENNI DI ANATOMIA DEL CAVO ORALE DEL CAVALLO
Tutta la parte di anatomia, salvo quando specificato, è tratta da: Bortolami, Callegari, Beghelli,
2000.
La bocca rappresenta una cavità, compresa tra le due mascelle, che occupa la metà craniale della
faccia. Si estende dalle labbra, oralmente, alle fauci, aboralmente, che la mettono in comunicazione
con la faringe. Vi si considerano le pareti ed internamente la lingua. Le prime sono date dalle
labbra, dalle guance, dal palato, dal pavimento sottolinguale; la seconda è un organo muscolomembranoso molto mobile. Sono presenti, inoltre, organi particolari, indispensabili per la
masticazione, i denti, accolti negli alveoli dentali delle mascelle.
FIGURA 1.1. Sezione sagittale della testa di un cavallo. Parte sinistra della sezione, veduta mediale
(Barone, 1996).
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FIGURA 1.2. Lingua e pavimento faringeo del cavallo, veduta dorsale (Barone, 1996).
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La bocca è rivestita da una mucosa buccale, in continuità, da una parte, con la pelle, a livello del
margine libero delle labbra, dall’altra con la mucosa faringea, interrompendosi solo a livello degli
alveoli dentali. L’epitelio è pavimentoso stratificato cheratinizzato.
Le labbra sono due pieghe muscolo-membranose, distinte in superiore ed inferiore, che
circoscrivono l’apertura esterna della bocca; i tratti in cui le labbra si uniscono tra di loro prendono
il nome di commessure. Negli equini le labbra sono sottili e mobili, particolarmente adatte alla
prensione degli alimenti.
Le guance si presentano come due pareti muscolo-membranose che chiudono la bocca lateralmente
e che si estendono dalla commessura delle labbra al margine inferiore delle mandibole, alla cresta
facciale superiormente ed al margine aborale del
massetere. Esternamente sono rivestite dalla pelle ed internamente dalla mucosa buccale.
La cavità buccale è delimitata dorsalmente dal palato, organo lungo circa 27-28 cm, che si divide in
palato duro e palato molle.
Il palato duro presenta come base ossea i processi palatini delle ossa incisive, delle ossa mascellari e
delle ossa palatine; è delimitato dalle arcate alveolo-dentali superiori e la mucosa che riveste queste
ossa presenta un rafe mediano e da 15 a 20 creste traverse (vedi in figura 1.3).
Il palato molle o velo palatino è un setto muscolo-membranoso che fa seguito caudalmente al palato
duro. Lungo circa 14-15 cm, delimita assieme a due pieghe, che si staccano una per lato dalla sua
faccia anteriore e si portano alla radice della lingua, detti archi palato-glossi, la comunicazione tra la
cavità buccale e la faringe, denominata istmo delle fauci. Il margine libero si prolunga da ciascun
lato mediante una piega mucosa, detta arco palato-faringeo, che si dirige sulla parete caudale della
faringe. Il velo palatino è rivestito nella faccia orale dalla mucosa buccale e da una mucosa di tipo
respiratorio nella faccia faringea, con un epitelio cilindrico pseudostratificato cigliato. Il palato
molle è una “valvola” che regola il transito faringeo, è molto sviluppato negli equidi, tanto da
inserirsi, a riposo, ventralmente al margine libero dell’epiglottide, impedendo così una respirazione
di tipo buccale.
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FIGURA 1.3. Palato del cavallo, veduta ventrale (Barone, 1996).
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Il pavimento sottolinguale è delimitato dall’arcata dentale inferiore e ricoperto a riposo, dalla
lingua.
La lingua, particolarmente lunga, circa 40 cm, è una voluminosa appendice muscolare che, allo
stato di riposo, ricopre tutto il pavimento sottolinguale e riempie la cavità della bocca propriamente
detta, quando le mascelle sono ravvicinate. E’
costituita da una parte mobile, orale, detta apice ed una parte fissa, aborale, che si suddivide in
corpo e radice. La faccia dorsale è rivestita da una mucosa con epitelio pavimentoso stratificato
cheratinizzato provvista di strutture di forma e di numero variabile, le papille linguali, sedi degli
organi del gusto, ed è provvista di notevole sensibilità tattile. E’ sostenuta dal prolungamento
linguale dell’osso ioide e dai muscoli milo-ioidei, che formano parte del pavimento della bocca.
La porzione della mucosa buccale che riveste le arcate alveolari prende il nome di gengiva, tale
mucosa si spinge anche negli spazi interdentali e circonda il dente in corrispondenza della sua parte
inferiore. Tra i denti incisivi ed i premolari dell’arcata inferiore e superiore vi è uno spazio
interdentale, le barre, dove il margine superiore mandibolare diventa più sottile e nel maschio, nella
parte più anteriore, accoglie i canini. Le barre sono rivestite da mucosa gengivale.
IRRORAZIONE ED INNERVAZIONE DELLA BOCCA
IRRORAZIONE
FIGURA 1.4. Arterie della testa: vasi superficiali
(Popesko, 1997).
Nella parte rostrale della testa, i vasi principali derivano dall’arteria facciale, che, a sua volta,
origina dalla glossofacciale, ramo della carotide comune. L’arteria facciale, diventa superficiale a
livello dell’incisura mandibolare, dopo aver staccato l’arteria linguale, destinata alla lingua e
l’arteria sottolinguale. Superficialmente, stacca l’arteria labiale inferiore, che va ad irrorare il
labbro inferiore ed il mento, l’arteria labiale superiore, che irrora il labbro superiore e che stacca
l’arteria incisiva, l’arteria laterale del naso ed infine, l’arteria dorsale del naso e l’angolare
dell’occhio che si porta dorso-aboralmente.
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INNERVAZIONE
FIGURA 1.5. Nervo trigemino di cavallo (Bortolami e Callegari, 1999).
I principali rami nervosi che interessano la parte la bocca derivano dal nervo trigemino, V paio di
nervi cranici, che origina all’estremità laterale del ponte mediante due radici, una sensitiva, ed una
più esile, mista. Il trigemino è costituito da tre nervi, l’oftalmico, il mascellare ed il mandibolare.
E’un nervo misto; la componente sensitiva è presente in tutti e tre i nervi, mentre la componente
motoria è propria del nervo mandibolare.
Il nervo oftalmico stacca tre rami, il nervo lacrimale, il nervo frontale ed infine, il nervo
nasociliare.
Il nervo mascellare si divide poi, in nervo zigomatico, nervo pterigopalatino, che stacca il nervo
palatino minore che si distribuisce alla mucosa che riveste il palato molle, ed il nervo palatino
maggiore che innerva i due terzi caudali del palato duro. L’ultimo ramo del mascellare è il nervo
infra-orbitale, che emette i rami alveolari per i denti dell’arcata superiore e rami nasali esterni,
nasali interni e labiali che innervano le narici, il labbro superiore ed i corrispondenti peli tattili.Il
nervo mandibolare stacca vari rami, il nervo masticatorio, che stacca una branca per il muscolo
massetere, il nervo pterigoideo, il nervo per il muscolo tensore del timpano e per il velo del palato.
Stacca ancora il nervo buccale, importante perché innerva la parete buccale della guancia ed il
nervo auricolo-temporale che, oltre a dirigersi nella regione temporale, manda rami sensitivi anche
alla cute che riveste il massetere. Inoltre, quest’ultimo nervo, emette un ramo comunicante con il
nervo facciale, altro importante nervo della testa, infine stacca il ramo linguale, che si porta alla
lingua. Il nervo mandibolare, si divide ancora in nervo linguale, sempre destinato al corpo ed
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all’apice della lingua, dove decorre anche il nervo ipoglosso, XII paio di nervi cranici e nervo
misto; ultimo ramo del mandibolare, il nervo alveolo-mandibolare, che stacca i rami dentali per
l’arcata dentaria inferiore e rami destinati alle gengive e, dopo essere uscito attraverso il foro
mentoniero, diventa nervo mentoniero che innerva la regione del mento e la cute e la mucosa del
labbro inferiore.
Un altro nervo importante, oltre al trigemino, è il nervo facciale (vedi figura 1.6), VII paio di nervi
cranici, nervo misto. Il suo decorso in senso rostrale, diventa superficiale tra la branca mandibolare
e la parotide ed in questo punto dà origine ai rami buccali, destinati ai muscoli della guancia, alle
labbra, al naso ed alla cute corrispondente. La sensibilità di queste parti, deriva anche dal
contingente di fibre sensitive che ricevono dal trigemino mediante il ramo comunicante del nervo
mandibolare.
FIGURA 1.6. Nervo facciale (Popesko, 1997).
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PARTI
ANATOMICHE
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DELLA
BOCCA
INTERESSATE
DALL’APPLICAZIONE
DELL’IMBOCCATURA
All’interno della cavità orale, l’imboccatura (le parti costitutive dell’imboccatura sono descritte nel
capitolo 2) rimane adagiata sulla lingua e, lateralmente, sulla mucosa gengivale che riveste le barre
delle mandibole inferiori. Questa mucosa, in un cavallo adulto, è molto sottile ed è ancorata ad uno
strato di tessuto fibroso di soli 2 mm, costituito, in realtà, da periostio modificato.
Figura 1.7. Parti della bocca interessate
dall’azione
dell’imboccatura.
Indirettamente l’azione viene trasmessa
anche al naso, al mento ed alla nuca
(Elwyn Hartley Edwards, 2000).
Nella figura 1.7 sono evidenziate le parti della bocca a livello delle quali agisce direttamente
l’imboccatura: barre, lingua, palato duro e le parti della testa interessate, invece, indirettamente
dalla sua azione: naso, mento, nuca.
FIGURA 1.8. Radiografia in proiezione latero-laterale
della testa di un cavallo. Lato destro. Il cavallo indossa
un filetto snodato semplice con anelli laterali. Le parti
dell’imboccatura sono indicate con le lettere: R, Rings
(anelli laterali), M, Mouth-piece (parte del filetto che
rimane all’interno della bocca), J, Joint (punto di
snodo del
filetto); con Tongue è indicata la lingua, con upper
premolar sono indicati i premolari superiori, mentre
con lower premolar sono indicati i premolari inferiori.
Bars indica le barre (Clayton, 2005).
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Nella figura 1.8, è evidente la posizione normale, all’interno della bocca di un cavallo, di un filetto
snodato ad anelli. Si può notare come esso sia posizionato sopra la lingua e lo snodo tocchi e spinga
sul palato duro (funzione tra l’altro richiesta da questo tipo di filetto). I cannoni del filetto, invece, si
piegano lateralmente, per la pressione delle redini, e premono sulle barre.
FIGURA 1.9. Sezione traversa della testa di un cavallo a livello dell’angolo della bocca con un
morso con barbozzale fissato in posizione corretta. La bocca è leggermente aperta. Il numero 1
indica la sommità della punta del naso. I numeri 2, 3, 4, 5 indicano i cornetti nasali e le cavità
nasali. Con 6 è indicato il palato duro. Le parti colorate in giallo (numero 8 della figura) sono
interessate dall’innervazione della branca mascellare del trigemino e quelle in rosso (numero 7, 13,
15) indicano le parti innervate dalla branca mandibolare. In nero sono indicate le ossa ed in grigio i
tessuti molli. Il 9 indica il cannone del morso ed il numero 10 la gibbosità centrale. I numeri 11 e 12
indicano le aste del morso, il 14 indica il mento.
La figura è una riproduzione in scala, basata su misure prese dallo scheletro di un cavallo di taglia
grande. Le barre misurano 29 mm in spessore. La leva del morso è mostrata a 90° rispetto alla linea
delle labbra, solo per rendere più chiaro il disegno (CookW.R.,2003)
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