Post-produzione: la foto Post-produzione: la ripresa

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Post-produzione: la foto Post-produzione: la ripresa
Post-produzione: la foto
bisogna prima scriverle: le guide turistiche possono
fornire numerosi spunti e informazioni.
Una volta scattate le foto digitali (e fatte le riprese),
si ha il materiale grezzo per la post-produzione, cioè
per rielaborare il materiale e trasformarlo in una presentazione di diapositive (o di un filmato).
Il tema era: raccontare le proprie vacanze e i propri
incontri.
Il primo passo: scattare un adeguato numero di foto
sull’intero viaggio, in modo da avere abbastanza materiale tra cui scegliere.
Il secondo passo: scaricare le foto dalla fotocamera
al computer.
Il terzo passo: scartare senza alcuna pietà le foto
brutte, doppie, sfuocate, mosse, sbagliate, con gente
con gli occhi chiusi o rossi o che fa le smorfie ecc.
Il quarto passo: caricarle automaticamente dentro il
programma (PowerPoint, Nero, Magix, Pinnacle,
ProShow ecc.). Bastano pochi click.
A questo punto fare un primo montaggio seguendo
un filo conduttore, quindi vedere la presentazione.
Fare il montaggio significa prendere la foto con un
click del mouse e spostarla dove ci sembra che sia il
suo posto. Una foto che non c’entra con il filo conduttore va scartata senza pietà! Il montaggio è perfetto se il punto di maggior interesse della foto seguente si sovrappone abbastanza bene al punto di
maggior interesse della foto precedente. Altrimenti
lo spettatore deve inseguire tale punto e, quando lo
ha individuato, non ha il tempo di guardarlo, perché
compare la foto successiva. Si risolve il problema in
questo modo: al momento dello scatto si mette il
punto di maggior interesse a due terzi in alto, da un
terzo a due terzi, preferibilmente a due terzi. Insomma tra A e B, preferibilmente su B:
Una volta che tutto è finito, si deve rivedere il risultato, per ulteriori minimi miglioramenti.
Il file-presentazione finale ha questa struttura:
 autore e titolo in grande e al centro della schermata: Antonio Moretti // presenta // Viaggio a Capo
Nord //. La parola // presenta // si può evitare.
 40 o più immagini che si succedono in dissolvenza per 7-10’, con accompagnamento musicale ed
eventuali titoletti esplicativi in basso
 eventuali titoli di coda o semplicemente la parola “Fine” o qualcosa di equivalente come “E il viaggio continua”, “Arrivederci al prossimo anno!”.
Il CD-ROM o il DVD viene masterizzato in più copie, da regalare agli amici. Magari si stampa a colori
la facciata (la Hp ha una stampante apposita per farlo). Nero o ancora la Hp permette di fare le copertine
di carta normale al contenitore di plastica.
Post-produzione: la ripresa
Per le riprese valgono le stesse regole: gli spezzoni
si trasferiscono sul computer e si elaborano con un
programma (Nero, Magix, Pinnacle ecc.).
Si prendono e si spostano con il mouse. Si possono
anche accorciare, per usare la parte migliore. Il passaggio da uno spezzone all’altro si può fare in tanti
modi, a partire da quello più tradizionale, la dissolvenza/sovrapposizione per due-tre secondi.
Il suono può essere quello originale, magari arricchito da un sottofondo musicale. Ma può essere sostituito totalmente dalla musica. Dipende dai gusti, dalle capacità, dal tempo, dall’attrezzatura a disposizione o da quello che permette la ripresa originale.
Il programma di montaggio permette di fare i titoli
iniziali e di coda e di scrivere testi in sovrimpressione ogni volta che si vuole.
Una regola generale per il montaggio: fare montaggi
secchi, rapidi, senza perdere tempo, eliminando tutte
le cose ovvie e risapute. Tirare le cose per le lunghe
non interessa di più, fa annoiare di più.
Il filmato finale, da vedere sul monitor, per TV o per
home theater, non deve superare i 15-20’. Il pubblico ve ne sarà grato. Se è contento, può sempre chiedere di vedere un altro filmato.
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Fare, rifare e controllare più volte la presentazione,
finché non è sciolta e scorrevole. I programmi mettono a disposizione anche diversi strumenti come taglierine o modifiche di contrasto e di luminosità, per
migliorare le foto. All’esterno c’è l’onnipotente Photoshop che permette di fare mille altri cambiamenti.
Quando la presentazione va benino, scartare ancora
qualche foto, in modo da avere 80-100 foto da mostrare per 5-8” (più la dissolvenza). Anche 40 o 50
foto vanno bene. Meglio poche ma buone …
A questo punto aggiungere i titoli, le (eventuali) didascalie e/o la musica. Naturalmente le didascalie
Per fare le cose per bene ci vuole tempo e pazienza,
tempo e attrezzatura, cioè denaro. Magari è opportuno studiare attentamente il manuale della fotocamera come della telecamera e anche un manuale più
specifico di fotografia, di ripresa e di post-produzione.
I limiti sono il nostro tempo, il nostro denaro e soprattutto la nostra fantasia!
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