focus - 6Donna
Transcript
focus - 6Donna
Personaggio Simona Rosito, la regina della Paulownia Politica Provincia, eletto Francesco Miglio il carrozzone va avanti da sé Focus Unioni civili e omogenitorialità, in piazza tra favorevoli e contrari Moda: Must di stagione Note glam per outfit originali Per la foto in copertina si ringrazia: TRENDY STORE via A. Manzoni 34,36 Foggia 2 o t t o b r e duemilaquattordici sommario ditoriale di MARIA GRAZIA FRISALDI Da una parte la brezza delle nostre ‘battaglie storiche’, dall’altra i venti del cambiamento che si agitano tanto nelle piazze italiane quanto nelle ‘stanze dei bottoni’. Sono queste le due costanti che caratterizzano il numero di Ottobre di 6Donna. Per quanto riguarda le nostre battaglie, non accusateci di essere monotoni o ripetitivi se continuiamo ad occuparci di violenza sulle donne, dal punto di vista della prevenzione possibile. Sarebbe inutile. Perché crediamo, fortemente, che di certi argomenti non si parli mai abbastanza, ed ogni parola scritta o detta in aggiunta costituisca un sasso lanciato nello stagno per smuovere le acque ed i pensieri; un mattone in più per quel muro di informazione e consapevolezza che, con fatica, si cerca di costruire. Questa volta, 6Donna vuole essere il “cavallo di Troia” per entrare nelle scuole, arrivando agli occhi di vittime potenziali. Perché non è mai troppo presto per parlare di prevenzione possibile: con l’aiuto di professionalità interne al nostro corpo redazionale, abbiamo provato a stilare un piccolo decalogo che possa mettere in evidenza atteggiamenti che possono smascherare un ragazzo/uomo potenzialmente violento. E correre presto ai ripari. Il vademecum è ispirato a casi e situazioni analizzati nel tempo dalla redazione di 6Donna ed i suoi punti vanno intesi come consigli e non hanno alcuna pretesa di verità o valenza scientifica. Da un argomento ormai consolidato per noi, ma non ancora del tutto sviscerato, siamo passati ad uno ancora in divenire perché non ancora normato da parte dello Stato. Stiamo parlando di unioni civili omosessuali & omogenitorialità, argomenti cui è dedicato il Focus di questo mese. Ad aiutare ad orientarci ed addentrarci nell’argomento, la guida sicura di Giuseppina La Delfa, presidente nazionale dell’associazione Famiglie Arcobaleno ed il sottosegretario alle riforme del Governo Renzi, Ivan Scalfarotto, al lavoro sulla legge per le unioni civili, una conquista epocale che porterà il suo cognome. Ma non mancano anche i punti di vista di comuni cittadini, tra favorevoli e contrari. A fare luce tra le fumate bianche e nere, il parere di Giovanni Papa, psicologo foggiano particolarmente attento alle tematiche LGBT. Ancora, spazio alla Politica: l’approfondimento di questo numero è tutto dedicato a Palazzo Dogana, dove Francesco Miglio è stato appena eletto Presidente della Provincia e ci illustra la sua agenda di lavoro, tra preoccupazioni e aspettative. Tutto questo insieme alle Rubriche degli Esperti, agli approfondimenti in materia di Moda, Ambienti, Bellezza, Benessere e Ricerca&Innovazione. Insomma, come sempre, un numero ricco di spunti di riflessione, per leggere insieme la città e i suoi cambiamenti. Buona lettura! 4 Personaggio • Simona Rosito, la regina della Paulownia 5 Attualità • Luci ed ombre, le due facce dell’amore • Prevenire la violenza sulle donne 6 Focus Unioni civili e omogenitorialità, • Giuseppina La Delfa: “Dieci o mille, i diritti sono diritti” • Ivan Scalfarotto: “Stepchild adoption: come funzionerà in Italia” • Punti di vista: favorevoli e contrari 8 Politica • Provincia, il carrozzone va da sé • Intervista al Presidente Miglio 10 Benessere • Note di relax o energia? La play list del cuore 12 Alimentazione&salute • “Chopper Diet”, ad ognuno il suo stile nutrizionale 13 Medicina • Mamme Over40? Le opportunità della scienza 14 Moda • Must di stagione, note glam per outfit originali 15 Cucina • I ‘prodigi’ della soia 16 Ambienti • Una zona studio in cinque mosse 17 Rubriche 23 Ricerca&innovazione • Gluten Friendly conquista gli USA o t t o b r e duemilaquattordici 3 Il 7 novembre, da “Gillet Gioielli”, la Giornata Trollbeads d’autunno Trollbeads: un gioiello, la tua ‘storia preziosa’ T rasformare i ricordi in materia preziosa. Oro, argento, vetro di Murano, pietre naturali e preziose plasmate per dare forma e sostanza ai momenti più importanti della vita di ognuno, scegliendo tra centinaia di beads creati da maestri orafi e artisti del vetro, tutti ispirati da forme originali o simboli tratti dalla mitologia, dall’astrologia, dalle diverse culture del mondo. E’ questo il fascino dei gioielli componibili Trollbeads che, a quasi quarant’anni dalla loro nascita, contano centinaia di migliaia di estimatori in tutto il mondo. Chi sceglie Trollbeads, tra i tanti tentativi di imitazione del concept, sceglie l’originalità, la qualità e l’artigianalità del prodotto. Proprio come hanno fatto i titolari della gioielleria “Gillet” di Corso Vittorio Emanuele che nel 2007, primi in città, hanno scommesso sulle ispirazioni e creazioni dell’orafo danese Svend Nielsen che negli anni Settanta diede inizio alla tradizione delle ‘storie preziose’. “Trollbeads è un marchio che ha il potere di raccontare il vissuto di ognuno, custodire e tramandare i ricordi”, spiega il titolare e rivenditore Trollbeads Premium Plus, Marco Dellisanti, in procinto di organizzare la ‘Giornata Trollbeads’, in programma il prossimo 7 novembre, nei locali di Corso Vittorio Emanuele. Un momento per conoscere da vicino il variegato Universo Trollbeads e “iniziare a scrivere la propria storia, riconoscendosi nei vari ‘beads’”, ovvero i ‘pezzi’ che andranno a comporre il proprio gioiello, sia esso bracciale, collana o paio di orecchini. “In questo modo, i ricordi più belli, le tappe più importanti della vita, i simboli di hobby e passioni possono essere raccolti e inanellati uno dopo l’altro, intervallati da beads in vetro eleganti e colorati, per creare un gioiello unico ed esclusivo. Che racconta e rappresenta chi lo indossa”, conclude. Ogni beads ha un doppio valore, una duplice valenza: ha un valore intrinseco (per significato e ‘affinità elettiva’ con chi lo acquista) ed uno estrinseco collegato al valore ed alla preziosità delle materie prime utilizzate - argento di ottima lega, oro 18 carati, perle naturali e pietre preziose, vetro di Murano - e dall’artigianalità della lavorazione. La giornata Trollbeads del 7 novembre prevede per tutti i partecipanti esclusive opportunità ed agevolazioni. In particolare, chi acquisterà una chiusura del valore pari o superiore a 48 euro riceverà in omaggio il bracciale in argento. DILLO CON UN TROLLBEADS AMORE: chiusura + base + beads Chiusura ‘Intreccio del cuore’: due cuori intersecati, legati insieme per il resto dell’eternità Beads: La mia luce (Luce, equilibrio, bellezza. Sei tutto per me) Chiusura ‘Nodo di Freja’: la mitologia nordica racconta che Freia è la Dea dell’amore e della fertilità Beads: Sposami (La proposta più attesa, nella forma più originale: vuoi sposarmi?) Beads: Cuore bianco (Segui il tuo cuore e riconoscerai il vero amore nella sua forma più pura) HOBBY E PASSIONI Beads: Cassetta della musica (Per tutti gli amanti della musica, per tutti coloro che in essa sanno trovare la chiave per arrivare all’anima) Beads: Teatro (Commedia e Tragedia, le due maschere del teatro classico. Una felice e l’altra triste) BEADS SPECIALI Beads: Tripla perla bianca (Le tre perle bianche di questo bead rappresentano la classe innata, il romanticismo, l´unicità) Beads: Sapienza (5 pietre preziose simbolo della Sapienza. L’opale per la fedeltà, l’ametista per la tranquillità, un granato per la devozione, un turchese per il coraggio ed un lapislazzulo per l’abilità) Beads: Sfera d’estate (Una piccola farfalla d’argento si posa su un fiore blu bevendone il nettare.) 4 o t t o b r e duemilaquattordici personaggio del mese Dalla Capitanata arriva l’albero in provetta che ripopolerà i boschi d’Italia Simona Rosito, la regina della Paulownia Con la FutureGreen colonizza il Paese con gli arbusti “salva-ambiente” I l progetto è ancora in fieri, ma chi lo ha seguito sin dal principio non può non apprezzarne la crescita. O meglio, la metamorfosi: da brevetto di carta ad alberi in provetta, fino a diventare veri e propri arbusti di una cultivar prodigiosa e perfezionata in laboratorio, in grado di risolvere gli annosi problemi legati alla deforestazione, al dissesto idrogeologico, all’inquinamento ambientale. Tutto grazie ad un albero ‘speciale’ perché nato in provetta e al coraggio di una giovane imprenditrice che crede - fortemente e senza riserve - nella green economy. Stiamo parlando della Paulownia, l’Albero della Principessa, sul quale ha scommesso tutto Simona Rosito, 38 anni, amministratrice unica della FutureGreen, azienda leader nel settore delle energie rinnovabili. Un progetto ambizioso, che da San Paolo di Civitate, nel Foggiano, sta conquistando l’intero Paese grazie al brevetto “Clone Paulownia”, acquisito in esclusiva dai laboratori di ricerca dell’Università Europea. Ad illustrare le meraviglie della Paulownia è la stessa Rosito, corrispondente culturale per l’Italia dal “Mediterranea Academy of Culture Tourism and Trade Malta”, membro dell’esecutivo dei Giovani Industriali di Capitanata, membro del Comitato regionale Ambiente Senior Confindustria Puglia e del Comitato Energia e Ambiente GI Nazionale ed Esecutivo Nazionale Fare Ambiente. Dott.ssa Rosito come si è avvicinata a questo settore? Con quali difficoltà di inserimento? Tutto è partito dall’esperienza maturata nella azienda di famiglia, attraverso studi specifici su brevetti e processi relativi alle biomasse. In questo modo, sono venuta a conoscenza del “Clone Paulownia” e delle sue straordinarie caratteristiche. L’avvio del progetto non è stato assolutamente semplice, soprattutto in termini di inserimento dello stesso nel settore agricolo e, nella fattispecie, di cultura della coltivazione di boschi, nella lavorazione del legno pregiato, nel progetto di filiera corta, nelle qualità della pianta per la produzione di energia. Ma oggi posso ritenermi soddisfatta, e questo grazie a quanti hanno sostenuto l’idea, soprattutto gli imprenditori agricoli che hanno consentito la prima realizzazione di filiere di legno pregiato e produzione di energia pulita. Tutto il progetto ruota attorno al brevetto Clone Paulownia. Quali sono le caratteristiche che rendono questa cultivar diversa da tutte le altre? Attraverso la micropropagazione, è stato ottenuto un clone che racchiude le migliori caratteristiche genetiche di diverse cultivar: il ridotto apporto idrico, la rapida crescita, le dimensioni della foglie. In questo modo è possibile recuperare ‘alluminio di legno’ per l’industria nautica o del mobile senza impoverire i nostri ‘polmoni verdi’ e senza privare il terreno degli apparati fittonanti che, trattenendolo, lo proteggono dai rischi del dissesto idrogeologico. Come è stata accolta in Capitanata e nel resto d’Italia la Paulownia? La Paulownia è stata accolta molto bene in Capitanata e nel resto d’Italia. In provincia di Foggia sono già presenti 80 ettari di Paulownia e si aspira, attraverso gli imprenditori, a raggiungere 300 ettari, per la produzione in loco di legno pregiato. Nel resto d’Italia abbiamo puntato prima alla valorizzazione dei soggetti della filiera e poi all’attivazione della stessa con la messa a dimora della pianta. Tra le regioni più operative, vi sono la Calabria, il resto della Puglia, Abruzzo, Campania, Basilicata, Toscana, Piemonte, Sicilia e Sardegna. In tutta l’Italia la Paulownia copre circa 200 ettari: le più grandi messe a dimora sono ad un anno dalla piantumazione e a cinque mesi dal taglio tecnico. In chiusura, qual è la mission della FutureGreen Paulownia? Ce n’è più di una: salvaguardare l’ambiente, incentrando l’attenzione sulla deforestazione, contrastare il dissesto idrogeologico e contribuire alla diminuzione dei livelli di Co2. In tal modo, il secondo obiettivo diventa quello di creare mini-filiere corte che contribuiscano alla realizzazione a rapido accrescimento di boschi che producono in breve tempo legno pregiato e approvvigionamento della materia prima per le biomasse. Filiera dunque del legno, energia, biomasse. Maria Grazia Frisaldi o t t o b r e duemilaquattordici Project attualità 5 Violenza sulle donne, non è mai troppo presto per prevenirla Luci ed ombre, le due facce dell’amore Ines Panessa: “Prevenzione è fornire agli adolescenti gli strumenti necessari per riconoscere per tempo i fattori predisponenti un comportamento violento” i certi argomenti non si parla mai abbastanza. Soprattutto quando il fenomeno in oggetto assume dimensioni emergenziali, ed ogni parola scritta o detta in aggiunta costituisce un sasso l’ennesimo, certo, ma mai sufficiente - lanciato nello stagno per smuovere le acque ed i pensieri; un mattone in più per quel muro di informazione e consapevolezza che, con fatica, si cerca di costruire. Stiamo parlando di violenza sulle donne, argomento a cui, da sempre, 6Donna presta particolare attenzione. E’ l’argomento prìncipe del nostro giornale e che, D Prevenzione. E’ questo il nodo cruciale. Perché per prevenire si deve agire prima. Prima che la violenza sia compiuta, prima di restare in trappola, prima che sia troppo tardi. Insomma, prima. Una vera e propria corsa contro il tempo che non si può realizzare senza strumenti adeguati, senza una giusta preparazione, senza la consapevolezza di sapere cosa è consentito e cosa no. Troppo spesso, infatti, il primo schiaffo non è un segnale ma il punto di non ritorno. La bomba è scoppiata: la violenza ora domina il rapporto ed un misto di paura e umiliazione ne saranno le catene. Per questo è bene partire dai banchi di scuola e non solo per la cultura di genere. Ma anche e soprattutto per insegnare alle donne di domani a saper cogliere, individuare i campanelli d’allarme, a riconoscere la propria “ora d’oro”, il momento giusto per scappare. “E’ molto importante, in un’ottica preventiva, insegnare a rico- CHECK LIST 1) CONTROLLO COMPULSIVO Guai se il cellulare finisce nelle mani dei genitori. Ma se il tuo fidanzato controlla e monitora compulsivamente ogni tua conversazione, o chiamata in entrata ed in uscita chiedendoti conto di tutto, stringi le spalle. PERICOLO: sta violando la tua privacy, sta impugnando la tua vita e presto potrebbe averne pieno controllo. 2) NON GLI VA mai BENE NULLA. PERCHE’ STA CON ME? La domanda, direbbe qualcuno, sorge spontanea. Critica ogni tua mossa, giudica ogni tua azione, colpevolizza ogni gesto, svaluta ogni atteggiamento. Insomma, non gli va mai bene nulla. PERICOLO: questo processo ti porterà a perdere sicurezza e annienterà la tua autostima. Questo lo porterà ad essere ai tuoi occhi l’unico punto di riferimento possibi- nel tempo, ne è diventata la mission, con mirate campagne di comunicazione, focus di approfondimento ed inchieste. In piccolo, stiamo combattendo una battaglia: analizzando il territorio, dati alla mano, seguendo dinamiche e fenomenologie che non possono essere imbrigliate in fasce d’età o ceti sociali, e che proprio per questo ci appaiono ancora come mine vaganti pronte ad esplodere e a fare danni. Per fare ciò, abbiamo raccolto testimonianze, richiesto preziosi contributi pareri esperti (tra gli ul- noscere i fattori di rischio di una violenza partendo dal rispetto dei sessi e dalla parità di genere”, spiega Ines Panessa, psicologa forense, presidente dell’associazione ‘Via le mani dagli occhi’. “Alcuni segnali possono essere riscontrati nell’aggressività, nella difficoltà a mantenere un impegno costante, nell’at- teggiamento impositivo dell’altra persona, nella gelosia o il fatto di considerare l’altro un oggetto. Lo scopo per tutti i maltrattanti è lo stesso, a tutte età: ridurre la donna in una condizione di isolamento e quindi di dipendenza”. “Pertanto è importantissimo lavorare sulla prevenzione al fi- ne di fornire negli adolescenti gli strumenti per il riconoscimento delle caratteristiche relazionali, del ruolo dell’uomo e della donna e dei fattori che possono predisporre ad un comportamento violento prima ancora di arrivarci”. La storia, infatti, insegna che sono le prime esperienze affettive e sentimentali a segnare, nel bene e nel male, tanto gli uomini quanto le donne, a minare l’animo, ad annientare le difese. Ma riconoscere un ragazzo prevaricatore, non è semplice. “Perché i legami adolescenziali si vivono di sicuro in modo più spensierato e fantasioso”, spiega. Come se il pericolo non potesse mai arrivare. “Ma è importante tenere in considerazione i modelli di riferimento che vengono trasmessi tra genitori e figli anche per quanto riguarda le relazioni affettive per evitare che la sottomissione all’altro timi, quello della professoressa Anna Costanza Baldry, madre del metodo di autovalutazione del rischio ISA -Increasing Self Awareness o dell’avvocato Giulia Bongiorno di DoppiaDifesa). Ma non è mai troppo presto per prevenire quella che è diventata una delle principali cause di morte per le donne del nostro Paese (si conta una vittima ogni quattro giorni). Questa volta, 6Donna vuole essere il “cavallo di Troia” per entrare nelle scuole, per arrivare sotto agli occhi di vittime potenziali. diventi uno stile relazionale. quasi totalmente al Quindi è importante interrocontrollo degli adulti di garsi sulle proprie esperienriferimento (genitori, ze che, se fallimentari, con insegnanti, fratelli l’aiuto di un esperto possono maggiori). rappresentare l’inizio di un Lungi dal voler cambiamento”. creare una pericolosa Eppure - paradosso dei “caccia allo stregone”, tempi - parliamo di ragazzi ci sono però dei segnaInes Panessa iper-connessi, figli della geli che possono (e devonerazione dell’aggiornamento in no) essere colti, prima che sia troptempo reale. Ma questa sovraespo- po tardi. “Non deve essere sizione di contenuti ed informazio- trascurata l’aggressività, l’imposini può avere un duplice effetto: o zione, la gelosia: questo tipo di uosopisce il pericolo (della serie “a me mini considerano la compagna un non capiterà mai”) o lo sovrastima qualcosa di proprietà, ne sono ge(creando allarmismo sociale). losi al punto da impedirle progres“L’uso dei nuovi mezzi di comuni- sivamente di uscire, di avere una cazione di massa da una parte rap- propria vita sociale, la umiliano verpresenta un arricchimento cultura- balmente fino a distruggere la sua le, ma in seno gode anche dell’altra autostima. A questi comportamenfaccia della medaglia che è rap- ti, poi, alternano periodi di estrema presentata dalla capacità di mani- docilità e tranquillità. Questo fatto polare, indurre, determinare com- crea - conclude Panessa - confusioportamenti disfunzionali e\o ne e sensi di colpa, soprattutto nellesivi”. le giovani donne, quelle alle prime In sostanza, un’arma in più nel- esperienze. Ed è questa la ragione le mani del potenziale aguzzino, per cui si iniziano e si portano avanuna sfera di controllo che sfugge ti relazioni violente così a lungo”. 10 campanelli d’allarme a cui prestare attenzione le, mentre tu sarai una marionetta nelle sue mani. 5) NON E’ CHIARO… No, oltre certi limiti, la gelosia non è “il pizzico di pepe nel rapporto”. E se la gelosia si estende alle amiche e ai familiari è in atto un meccanismo di isolamento. PERICOLO: Continuerà ad essere geloso di tutto e di tutti e quando lo capirai non avrai più nessuno a cui raccontarlo, con cui confrontarti. Ti manda una quantità di sms e mail eccessiva eppure non capisci mai quello che vuole. Dice una cosa e subito dopo si auto smentisce. E tu sbagli sempre. Tipico. Attraverso una comunicazione ambigua e poco chiara l’uomo violento destabilizza la vittima. PERICOLO: chi subisce l’abuso non riesce a capire, mette in discussione le proprie capacità di comprensione e di relazionarsi con gli altri. 4) SVILIMENTO DEI TUOI AFFETTI 6) …OPPURE NON PARLA AFFATTO Pensa che i tuoi amici e i tuoi parenti non valgano abbastanza e spesso te ne parla male evidenziandone i difetti. Infonde nell’altro una sensazione di disagio, di inadeguatezza, che si manifesta sin dai primi incontri. PERICOLO: è un malcelato tentativo di nascondere una personalità dominante. Col passare del tempo la maschera cade e si rivelerà per quello che è. E’ il re del mutismo? Spesso i potenziali abuser non manifestano necessariamente aggressività fisica, ma ricorrono a quella passiva, fatta di silenzi e mancate risposte. Un lento stillicidio. PERICOLO: tutto ciò provoca disagio e senso di colpa nella vittima che, inconsciamente, si attribuisce la ragione del suo comportamento ostile. 3) GELOSIA PATOLOGICA 7) LA MAMMA, LO SPECCHIO DEL RAPPORTO Non parla con rispetto delle donne della sua vita (la mamma, l’amica, la sua ex) perché di loro non ha rispetto e dice, come per scherzo, che le donne sono inferiori e più stupide. PERICOLO: il pericolo è non capire quello che ti sta già dicendo e dimostrando. 8) TI VUOLE A SUA IMMAGINE E SOMIGLIANZA Critica i tuoi difetti e i tuoi comportamenti davanti agli amici, spesso, in modo umiliante. Ti spinge a cambiare modo di truccarti o vestirti, di comportarti in pubblico e di relazionarti con gli altri. PERICOLO: è un atto un meccanismo di plagio della personalità, parte dagli aspetti esteriori per arrivare a quelli più profondi. Il rischio è che un giorno ti sveglierai e non saprai più chi sei e cosa vuoi. Sei dipendente in tutto e per tutto da lui. (*) 9) RICATTI PSICOLOGICI Ti dice più di una volta che se lo lasci si ucciderà. Alterna umiliazioni ed offese a momenti di infinita dolcezza. Oggi sei tutto per lui, domani no. Questa altalena di emozioni è destabilizzante e lascia alla vittima l’idea folle di poter recuperare il rapporto. PERICOLO: gli umori ballerini del partner incastrano la vittima nel rapporto. Gli atteggiamenti ambivalenti renderanno difficile, se non impossibile, tagliare il cordone ombelicale che ti lega a lui, interrompere la relazione. 10) IL MATRIMONIO NON E’ LA SOLUZIONE Dice che la causa dei continui litigi è vivere in case differenti. E tu gli credi, ciecamente. Allora ti propone la favola dell’abito bianco. Ma il matrimonio è solo “scacco alla regina”. PERICOLO: più il rapporto si consolida, formalmente e socialmente, più fuggire è difficile. (*) Il vademecum è ispirato a casi e situazioni analizzati nel tempo dalla redazione di 6Donna. Altre fonti di partenza sono le ricerche del National Network to end domestic violence, il metodo ISA Increasing Self Awareness e contributi di professionisti interni al nostro corpo redazionale. I punti del decalogo vanno intesi come consigli e non hanno alcuna pretesa di verità o valenza scientifica. Illustrazioni da Wikihow 6 o t t o b r e duemilaquattordici focus L’esperienza di Famiglie Arcobaleno raccontata dal presidente Giuseppina La Delfa “Dieci o mille, i diritti non conoscono numeri” Due le richieste: una posizione paritaria rispetto alla legge e alla cultura S ulle ‘Sentinelle in piedi’ che in tutt’Italia manifestano contro il matrimonio e le adozioni per le coppie omosessuali picchia duro - “sono chiusi e fermi nelle loro posizioni, come pilastri posati sul suolo” mentre sul decreto legge per le unioni civili, Giuseppina La Delfa frena gli entusiasmi: “Siamo ancora ai primi passi - spiega - ce n’è di strada da fare”. Lei, presidente nazionale dell’associazione ‘Famiglie Arcobaleno’, ha ben presente il polso della situazione e bastano poche parole per comprendere indole e tempra. Per metà francese, La Delfa conserva le sue origini in un vezzoso accento che non la rende meno dura quando si trattano gli argomenti che più le stanno a cuore. Ad esempio, appare infastidita da quanti le chiedono, continuamente, quante siano le coppie omogenitoriali in Italia. “Lo chiedono tutti, ma è davvero così importante? Cosa cambia se sono dieci, cento o mille. Un diritto è un diritto a prescindere dal numero”. Touché. Poi, snocciola alcuni dati che si fondano sull’esperienza dell’associazione fondata nel 2005 e che riunisce donne e uomini che hanno accettato la propria omosessualità dopo aver già avuto dei figli all’interno di una relazione eterosessuale, coppie o single omosessuali che hanno realizzato il proprio progetto di genitorialità, o che aspirano a farlo. Ad oggi, infatti, Famiglie Arcobaleno conta un migliaio di soci, due terzi con figli, mentre l’altro terzo li sta ancora cercando. “In realtà nessuno sa quanti siamo, perché non c’è mai stato un censimento, su chi sono e quante sono le coppie omogenitoriali. La nostra associazione conta più di 300 famiglie e oltre 350 tra bambini e ragazzi che hanno genitori omosessuali. La maggior parte ha due genitori dello stesso sesso, qualcuno ha un solo genitore omosessuale”. Nei fatti, loro sono l’esempio vivente di un paradosso tutto ita- L’INTERVISTA liano e che non ha eguali in Europa. Ed è la stessa La Delfa ad indicarne le coordinate. “Il Governo Renzi prospetta la possibilità di un matrimonio per omosessuali e la possibilità di adottare il figlio naturale del proprio partner mediante “stepchild adoption”. Una possibilità che ci darebbe serenità perché permetterebbe di sistemare molte questioni di ordine pratico oltre che patrimoniale”, spiega. Ma è solo una timida apertura, una sorta di ‘contentino’, a giudicare dalla corsa ad ostacoli, lo slalom tra i “No” eretti come paletti e sbarramenti che si presentano immediatamente dopo. No all’adozione di figli esterni dalla coppia, no alla fe- Una manifestazione di “Famiglie Arcobaleno” condazione eterologa per gay e lesbiche e an- adotterebbero, soprattutto le coppie di papà cora no, no e no. Così, si genera un cortocir- per i quali diventare genitore può essere più cuito burocratico, legislativo ed ideologico complicato…”. Lo definisce un atteggiamento estremache non esita a definire “ipocrita e altamente mente sprezzante nei confronti dei genitori offensivo”. “Non possiamo adottare figli esterni alla omosessuali. “Questa chiusura vuol dire che coppia. Quindi per mettere su famiglia dob- non ci ritengono il luogo idoneo ad accogliebiamo ricorrere all’eterologa. Quindi lo fac- re un figlio, che non siamo capaci di dare cuciamo in modo clandestino fuori dai confini re e affetto a bambini e ragazzi che, nel frattempo, però, restano soli in orfanotrofi o in case famiglia. E’ una posizione di una ottusità, cattiveria e violenza inaudita. Oltre che una inaccettabile ipocrisia: o pensano che le nostre strutture familiari possano accogliere minori, oppure no. Manca una presa di posizione netta”. Ma c’è davvero consapevolezza in queste battaglie? Viene da chiedere. “Io penso proprio di no - taglia corto La Delfa - la maggior parte delle persone che oggi protesta in piazza non sa nemmeno di cosa parla. Hanno A sinistra Giuseppina La Delfa e famiglia avuto una formazione estremamente orienitaliani. Una volta rientrati in Italia, però, pos- tata e negativa nei confronti degli omosessiamo adottare il figlio così avuto dal nostro suali in generale, e delle famiglie omogenipartner. Una assurdità. Mentre se fosse pos- toriali in particolare. Non solo non conoscono sibile l’adozione tanti di noi, non dico tutti, la situazione, ma - cosa più grave - non vo- gliono nemmeno conoscerla. E lo dico a ragion veduta, perché abbiamo cercato più volte un confronto reale che ci è stato sempre negato. Non c’è volontà e desiderio di andare oltre il pregiudizio, ed è questa la cosa più triste”. Nelle famiglie arcobaleno, poi, tengono volutamente fuori l’aspetto religioso. Da statuto la loro associazione è laica. “La religione è un fatto privato, noi chiediamo diritti. Anche se - colpisce e affonda - in Italia la religione è talmente mischiata con la politica che facciamo fatica a volte a vedere i limiti dell’una e dell’altra”. Per chi invece si preoccupa di come i bambini possano porsi dinanzi ad una famiglia omogenitoriale mette avanti l’esperienza di quasi dieci anni Famiglie Arcobaleno, con i suoi 350 ragazzi: “Per i bambini è tutto più semplice: loro non hanno pregiudizi o sovrastrutture mentali. Magari si chiedono perché l’amico ha due mamme o due papà, poi una volta passata la curiosità diventa la normalità. I ragazzi non se ne fregano più tanto, sa? Vivono tutto in maniera più semplice e immediata, per quello che è”. E’ per gli adulti, invece, che le cose sono più complicate. E a volte diventa necessario battere il pugno. “Sono due le richieste delle famiglie omogenitoriali: un posto dignitoso e paritario rispetto alle altre situazioni familiari, con parità di opportunità (matrimonio, adozioni e tutto quello che è permesso alle coppie eterosessuali) e la pari dignità di fronte alla cultura, ovvero essere presenti nelle storie dei bambini, nei libri, nei programmi scolastici. Insomma, essere presenti nel mondo e nella storia. Se abbiamo queste due cose non abbiamo altre richieste se non vivere in santa pace con gli altri”. Maria Grazia Frisaldi Il Sottosegretario Scalfarotto spiega le norme in materia di adozioni gay Stepchild adoption, come funzionerà in Italia “In questo momento storico, le coppie omosessuali non hanno un beato nulla” Il 25 maggio del 2013, in un tweet di quel profilo che sopravvive anche alla morte, Gabriele Scalfarotto scriveva ironicamente “Vuoi vedere che il matrimonio tra omosessuali ora lo propone il PDL?”. Oltre un anno dopo, lui non c’è più e sullo schermo, tra le ultime news, compare l’immagine dello scatto di Berlusconi accanto a Luxuria. Gabriele Scalfarotto, padre del Sottosegretario alle riforme del Governo Renzi, ha fondato l’Agedo più grande d’Italia, a Foggia, nel 2010. Associazione genitori e amici di omosessuali. Quegli stessi omosessuali oggi rivendicano il diritto al riconoscimento della genitorialità. Il foggiano Ivan Scalfarotto sta lavorando alla legge sulle unioni civili, una conquista epocale che porterà il suo cognome. Nel ddl sulle unioni civili si parla anche di adozioni. Come funzioneranno? L’ipotesi alla quale si sta lavorando è la cosiddetta stepchild adoption, cioè l’adozione del figlio del partner. Sarebbe prevista la possibilità di assumere la responsabilità genitoriale per il figlio biologico di una delle due parti della coppia. L’adozione del figlio del partner si verifica soltanto quando il genitore biologico è uno solo, cioè nel caso, per esempio, di una coppia di donne una delle quali abbia avuto un figlio che non è stato riconosciuto da un altro genitore. È un caso simile a quello che da po- pie gay di adottare un figlio fuori dalla coppia? co ha trattato il Tribunale di Roma. Circa un Io faccio fatica già a portare a casa le uniomese fa ha riconosciuto la responsabilità ge- ni civili, sinceramente mi pare una domanda nitoriale ad una donna sulla bambina della interessante ma dobbiamo metterci d’accordo: partner, figlia biologica. Si tratta di riconoscere vogliamo portare a casa rapidamente dei riil fatto che questo bambino o questa bambi- sultati o vogliamo fare delle questioni di prinna crescono insieme a due adulti, uno dei qua- cipio? Con le questioni di principio finora non li è genitore biologico, l’altro abbiamo ottenuto nulla. Alnon lo è ma è chiaro che, nel lora cerchiamo con realismo momento in cui il genitore di portare a casa dei risultabiologico dovesse venire a ti che raggiungano i numemancare, il bambino non riri necessari in Parlamento e sulterebbe abbandonato, perdi fare quelle cose che assiché continua a crescere con curino sostanziali diritti all’altra figura genitoriale di rile persone. In questo moferimento. mento le coppie Su questo punto non c’è omosessuali non hanno asforse una corsia preferenziasolutamente un beato nulle rispetto alle coppie di fatto la. Il Sottosegretario Ivan Scalfarotto etero? Quanto passerà prima Qui non si tratta di un’adozione di un bam- di un’unione civile effettiva? bino in un istituto, che comunque non è preIo spero il meno possibile. Certo che il Parvista per le coppie gay. Si tratta di un caso di lamento è impegnato in una serie di grandi riadozione del figlio del partner che può essere forme che sono tutte all’attenzione delle Cafatta anche per le coppie etero. Anzi, resta il mere: c’è la riforma elettorale, la riforma problema che la legge escluderebbe le cop- costituzionale, quella della giustizia, del fisco, pie omosessuali dall’adozione tradizionale. del mercato del lavoro. E quindi bisognerà faSe non ora, in corrispondenza di un pas- re in modo di trovare il tempo utile alle Casaggio storico, quando si consentirà alle cop- mere di esaminare anche questa ulteriore ri- forma. Il governo si è dato un programma di tre anni, all’interno di questi tre anni andranno fatte tutte queste cose. Io spero che le unioni civili arrivino in fretta. Parallelamente c’è la legge sull’omofobia. Sente di aver fatto tutto quello che si poteva fare per la tutela penale dell’identità sessuale? Direi proprio di sì. Quella legge è la prima che il Parlamento italiano, che la Camera dei deputati abbia mai votato a tutela delle persone omosessuali. È stato un passaggio storico. Adesso bisognerà assicurarsi che la voti anche il Senato, perché fintanto che il Senato non la vota quella legge non esiste. Una volta approvate queste leggi, cosa può fare ancora il Governo per le persone omosessuali? Diciamo che le due grandi conquiste di tutto il mondo sono sempre state innanzitutto queste, una legge contro l’omofobia e il riconoscimento di una famiglia per le persone LGBT (lesbiche, gay, bisex e trans, ndr). Sicuramente si dovrà rimettere mano, perché spesso si dimentica la parte transessuale, alla legislazione per le persone trans, assicurando per esempio il cambio anagrafico prima dell’intervento chirurgico. Mariangela Mariani o t t o b r e duemilaquattordici focus 7 C’è chi strappa le “etichette” e chi si sente “discriminato” FUMATA NERA Il no all’omogenitorialità: “Non è naturale” L’opinione di chi non concepisce una famiglia omosessuale. Ecco i perchè F ervente cattolica, prossima al matrimonio, generazione ‘80. Annamaria è contraria alle unioni civili e alle adozioni gay. Ci si sposa in Chiesa e amen. Che poi è vero che la stragrande maggioranza di chi non concepisce l’idea di due omosessuali sposati o addirittura genitori premette di avere amici gay, ai quali vuole davvero bene. Intercalare: “per carità”. Come biasimarla. Altrimenti rischi di essere tacciato di omofobia pure quando la libertà di espressione non sconfina nell’avversione. Eppure Annamaria detesta ogni forma di discriminazione. Ed è disposta a mettersi in discussione, felice che se ne parli, perché i tabù esistono ancora, e vanno infranti. Lei strapperebbe le etichette: non si dovrebbe nemmeno conoscere l’identità sessuale di una persona, se sia L’ESPERTO eterosessuale oppure omosessuale. Ai sindaci che protestano contro il ministro dell’Interno Alfano per lo stop alle trascrizioni delle nozze celebrate all’estero suggerisce di ribellarsi piuttosto per la disoccupazione, perché omosessuali o no c’è gente che se non ha un lavoro non può farsi una famiglia. “Per unione io intendo il matrimonio, soprattutto dal punto di vista religioso, non tanto come unione legale in un Comune, presso una pubblica amministrazione. La intendo come unione atta alla creazione di una famiglia. L’unione omosessuale per me non è naturale”. Di conseguenza, non approva nemmeno le adozioni da parte di coppie dello stesso sesso. “Anche se probabilmente - riflette - sarebbe sempre meglio che un bambino stesse in una casa, circondato da persone che lo amano, piuttosto che in un orfanotrofio. Ma per quello che ne so, tutti Italia c’è già un precedente: una recente sentenza del Tribunale di Ro- i bambini devono affrontare e superare in adolescenza il complesso edipico, le bambine devono superarlo attraverso la conflittualità con la madre in discussioni e liti, e così i figli maschi nei confronti dei padri. Non so se accadrebbe altrettanto con una coppia omosessuale”. Boccia pure le adozioni dei figli biologici di uno dei due partner. In ma ha autorizzato una “stepchild adoption”, ha riconosciuto la genitorialità anche alla partner della mamma biologica che aveva avuto una bambina con la fecondazione eterologa, all’estero. Ad avere la peggio, due lesbiche statunitensi che ora vivono a Bologna: la Procura ha detto no. I tribunali americani avevano attribuito ad entrambe le madri la responsabilità genitoriale. “Noi eterosessuali o siamo sposati per adottare un figlio o niente. Quindi non vedo perché dovrebbe esserci questa corsia preferenziale. O comunque dovrebbero averlo già previsto per le coppie etero”. Non teme di essere accusata di omofobia. Certo non sbandiererebbe in piazza le sue opinioni, ma è convinta di essere dotata di un’apertura mentale tale da poter persino cambiare idea, un domani. “È un tema molto delicato, e non sai mai fino a che punto stai parlando senza ferire - anche non volendolo - l’altra parte. Richiede il massimo rispetto”. Esclude un’apertura da parte della Chiesa sulle unioni civili. “Papa Francesco ha detto soltanto: se un gay è una brava persona, chi sono io per giudicarlo. E io sono perfettamente d’accordo con lui”. m.m. Alcuni punti fissi nella “giungla” di informazioni e pareri discordanti Pregiudizio, in piazza il “peccato originale” Giovanni Papa: “Di questi argomenti si parla troppo e male. Facciamo ordine” “Di questi argomenti si parla troppo poco, oppure troppo e male”. Sacrosanta verità. Non gioca certo con le parole lo psicologo foggiano Giovanni Papa, particolarmente attento alle tematiche Lgbt che, per la sua professione, “aggancia” quotidianamente, analizzandole e traducendole caso per caso. Con lui, cerchiamo di mettere ordine, sistemare punti fissi e dare delle coordinate per orientarsi nella giungla di informazioni, pareri e cambiamenti in atto e in divenire. Nelle piazze di tutt’Italia, le “Sentinelle in piedi” manifestano in silenzio. O meglio, protestano in silenzio. Senza cercare o acco- gliere occasioni di confronto. Come se la conquista di diritti altrui potesse nuocere loro… Credo che la protesta omofoba legata al riconoscimento di diritti civili sia l’espressione di un profondo narcisismo di alcuni esseri umani che si credono gli unici in grado di poter godere di alcuni diritti e farli valere. Chi pensa che l’unica famiglia possibile sia quella eterosessuale è ignorante (nel senso letterale del termine, ovvero, “che ignora”) rispetto a quanto accade a livello internazionale e alle tante tipologie non tradizionali di famiglie che già esistono in Italia. Quanto il vuoto legislativo in FUMATA BIANCA materia di ‘unioni civili’ e di E’ ormai documenta‘adozioni’ pesa sulle relazioni to che ciò che più conta è omossessuali e, suppongo, la capacità dei genitori di possa limitarle? offrire ai propri figli un saIn moltissimi modi. I diritti no ambiente di crescita. civili non sono una formalità, un Questa possibilità manca mero capriccio, ma si sostanin molte famiglie tradiziano in possibilità concrete zionali. Non vedo perché che, se mancano, rendono com- Giovanni Papa non possa mancare anche plessa e difficile una relazione omo- in famiglie con genitori omosessessuale. Immaginiamo all’impos- suali. Essere figli di genitori omosibilità di essere il genitore sessuali non influenza negativariconosciuto dallo Stato del figlio mente lo sviluppo affettivo dei figli. del proprio partner o alle difficolta Anzi. Figli di coppie omosessuali legate alla questione eredità… possono vivere spesso in ambienti liDomanda diretta, risposta sec- beri dal pregiudizio e, in quanto taca. Una coppia omosessuale può li, fonte positiva per una buona costituire una coppia genitoriale? apertura mentale. Inoltre non c’è “pericolo” se si pensa che figli di coppie omosessuali possano diventare essi stessi omosessuali. Le variabili sviluppo affettivo e orientamento sessuale dei figli non dipendono in nessun modo dall’orientamento sessuale dei genitori. Allora chi ha paura della “Famiglie Arcobaleno”? E cosa direbbe loro? In generale, chi ha paura di conoscere e chi è poco curioso. Chi pone valori e norme fisse e rigide. L’unico consiglio utile per loro, il più saggio, sarebbe quello di avvicinarsi all’altro con maggiore fiducia e apertura mentale. Approccio idealista, ma anche pragmatico Sì all’omogenitorialità: “Meno disuguaglianze” Nella schiera dei favorevoli: pari diritti, pari doveri, pari responsabilità Salda nelle sue idee, convinta delle sue posizioni. Federica, 39 anni, rispolvera nozioni universitarie di filosofia del diritto e confida nelle novità che - ne è certa - verranno fuori dal Sinodo straordinario sulla Famiglia, adesso in corso. “C’è fermento tra i cattolici. A più livelli si avverte l’esigenza di apertura verso situazioni di fatto - numerose, esistenti, reali - che vanno accettate, viste e regolarizzate”, spiega. In attesa del responso ufficiale, lei regolarmente sposata in chiesa, con un uomo e mamma di due bambini - si dice favorevole al matrimonio e alle adozioni per le coppie omosessuali. “A tutte, non solo alla stepchild adoption”, precisa. Sul fenomeno delle ‘Sentinelle in piedi’ taglia subito corto: “Rispetto il pensiero di quanti protestano pacificamente. Ma credo che estendere dei diritti già esistenti ad altre categorie di persone non significa ledere, per contrapposizione, il diritto della famiglia tradizionale. Per troppo tempo siamo stati abituati a ragionare in termini troppo schematici: conosciamo l’istituzione della famiglia, l’istituzione del matrimonio, tutti concetti monolitici che oggi si stanno letteralmente sgretolando”. E molte volte per problematiche di natura sistemica, insite nella coppia e nel suo rapportarsi con il mondo che cambia. “Credo che la famiglia tradizionalmente intesa non possa essere più l’unico modello possibile o accettabile. E lo dico basandomi su qualcosa di molto concreto, come l’esperienza”. Come contraddirla. “Non mi pare siamo circondati di famiglie stile ‘Mulino Bianco’. Allora non vedo perché negare una o più possibilità - come matrimonio e adozione – a quanti partono da una scelta precisa (e a volte anche sofferta, quindi consapevole)”. Certo a condizioni ben precise. Insomma, qualche paletto lo mette anche lei. “Condizioni che poi sono le stesse alle quali devono sottostare le coppie eterosessuali”, puntualizza. Insomma, pari diritti, pari doveri, pari responsabilità. Un rigido screening psicologico, fisico economico finalizzato ad individuare coppie omosessuali idonee a creare una famiglia omogenitoriale. Non è solo un discorso idealista, da ‘iperuranio’, ma anche pratico. “Credo ci sarebbero tanti benefici collettivi: meno orfani, meno solitudine e meno tristezza. Poi sarebbe un modo per diminuire le disuguaglianze, fornendo pari diritti a tutte le forme di famiglia e fornen- do migliori opportunità - occasioni di formazione e differenti prospettive di vita – ai tanti ragazzi che una famiglia non l’hanno mai avuta”. Come coniugare queste idee, con la fede religiosa è il vero nodo da sciogliere. Federica si concede un piccolo silenzio prima di rispondere. Poi spiega: “Io mi riallaccio al fatto che la nostra chiesa si definisce ‘cattolica’, e ‘cattolico’ significa universale. Il messaggio Evangelico è rivolto a tutti. Io non posso chiudermi verso l’altro”. Ed è con questa idea che lei sta cercando di crescere anche i suoi bambini: “cerco di abituarli ad un mondo pieno di differenze, educandoli al rispetto verso tutti, riconoscendo loro dignità”. m.g.f. 8 o t t o b r e duemilaquattordici a cura di Mariangela Mariani politica A Palazzo Dogana torna la politica, senza chiedere permesso ai cittadini Provincia, il carrozzone va avanti da sé Elezioni “fatte in casa” dagli amministratori dei 61 comuni di Capitanata I l sequel delle Province è un grande bluff e che la legge Delrio sia un pasticcio bello e buono sono tutti d’accordo. La politica si è riproposta come gli avanzi della domenica. Ammesso che fosse un ente inutile, più di una Regione o una Prefettura, un carrozzone, la Provincia è ancora là. Un pacco. È stato abolito solo il diritto di voto dei cittadini che hanno assistito alle solite scaramucce dei partiti. Se la sono cantata e suonata loro. Hanno votato sindaci e consiglieri comunali. Magra consolazione: gli eletti non prenderanno un centesimo. In ballo c’era il potere. Eppure sono proprio i cittadini a contribuire nella misura maggiore alle entrate dell’Ente per oltre 45 milioni di euro (dati 2013). La somma più cospicua, più della metà, deriva dall’imposta R.C.A. Auto. Le entrate correnti finiscono soprattutto nelle funzioni generali di amministrazione, gestione e controllo. Per far funzionare l’ente nel 2013 sono stati spesi quasi 94 milioni di euro, di cui però ol- L’INTERVISTA tre otto milioni rappresentano le quote del capitale mutui in ammortamento (fonte bilancio consuntivo). La voce più onerosa è costituita dalle prestazioni di servizi, quasi 30 milioni di euro, seguono il personale e i contributi. La dieta del commissario Fabio Costantini, che ha cessato le sue funzioni dopo un anno e mezzo, dovrebbe aver fruttato, secondo le stime del bilancio di previsione, un risparmio di quasi quattro milioni. Ci sono due Palazzi da mantenere, la Dogana e l’edificio di Via Telesforo, oltre ad una serie di uffici sparsi per la città. “L’amministrazione provinciale ha oltre 600 dipendenti (634 per la precisione, ndr) - fa notare Francesco Miglio, neoeletto Presidente della Provincia di Foggia (candidato per il centrosinistra) - Quindi ha necessità di essere governata e non può farlo un uomo soltanto. Sicuramente il legislatore ha preso un abbaglio quando ha concentrato tutte le competenze in capo al presidente. Una decisione di politica legislativa completamente sbagliata”. Non c’è altra soluzione che delegare. “Le politiche provinciali che intendiamo promuovere richiedono una convergenza e una partecipazione la più ampia possibile. Una rete che funzioni, che sia efficiente, che tenti di far risalire la china a questa nostra Capitanata, a questo nostro territorio provinciale che ormai da troppi anni compare negli ultimi posti della classifica del Sole 24 ore”. C’è posto anche per chi ha sostenuto i suoi avversari del centrodestra. Scordiamoci il passato. Franco Landella, spodestato per una manciata di voti ponderati, aveva la vittoria in pugno, seppure insidiato da Paolo Mongiello, del suo stesso partito. La matematica è diventata un’opinione. La politica ha fatto male i conti. Il sistema del voto ponderato (la preferenza di un consigliere comunale di un piccolo comune valeva quisquilie rispetto a quella di un consigliere comunale di Foggia) ha contribuito a estromettere ulteriormente i cittadini, spettatori di un altro giochetto della casta. Se vi può consolare, di quel metodo, lì per lì, forse non ci aveva capito molto nemmeno la politica. Verso l’inizio di un nuovo corso. Parola d’ordine: collaborazione Sindaco e Presidente insieme? “È molto tosto” F oggia-San Severo andata e ritorno. Senza il dono dell’ubiquità è dura col doppio incarico per Francesco Miglio, sindaco di San Severo e Presidente della Provincia di foggia. Dal punto di vista formale, entro il 31 dicembre l’Ente deve approntare il nuovo Statuto. Le competenze per ora sono le stesse, altro che svuotamento. Al più ce ne sono di nuove. Presidente, quali sono le priorità dell’Amministrazione? La carenza della rete viaria provinciale è sicuramente uno dei problemi più importanti, in evidenza nella nostra agenda politica. La provincia di Foggia è beneficiaria di un finanziamento di 80 milioni di euro rinveniente dai fondi Fas. Sono stati aggiudicati i lavori, adesso si tratterà soltanto di stipulare i contratti e cantierizzare le opere. Credo che gli interventi che sono stati messi in campo siano molto importanti, anche perché ho visto che sono finalizzati soprattutto a facilitare il collegamento di territori periferici della provincia che da lunghi anni lamentano uno stato di isolamento rispetto al resto della Capitanata. L’edilizia scolastica è un’altra emergenza che abbiamo sul tavolo. Credo che bisognerà, a questo punto, mettere su un piano organico, ovvero non dettato dall’emergenza e dalla straordinarietà, per poter dare ad ogni istituto scolastico ricadente sotto la giurisdizione provinciale tutti gli strumenti necessari e i luoghi idonei per poter far scuola e per poter dare ai nostri ragazzi l’opportunità di formarsi in assoluta tranquillità e in un luogo idoneo. Tra le funzioni fondamentali della Provincia sono indicati il controllo dei fenomeni discriminatori in ambito occupazionale e la promozione delle pari opportunità sul territorio provinciale. Co- Le priorità nell’agenda di lavoro di Francesco Miglio me intende occuparsene? Con il Consigliere delle Pari Opportunità intendo verificare quanto fatto sinora, proprio perché credo che in ogni pubblica amministrazione ci sia la necessità di una certa continuità col passato. Nessuno, a meno che non sia uno stolto o uno sprovveduto, può pensare che con l’avvento di una nuova amministrazione tutto quanto di buono fatto in precedenza venga azzerato. Sulla base dei provvedimenti e degli atti amministrativi assunti in passato, con la collaborazione del Consigliere per le Pari Opportunità sicuramente daremo il massimo impulso possibile alle politi- L’IDENTIKIT che per realizzare appieno queste funzioni che rientrano nell’orbita delle competenze della Provincia. Nei giorni successivi alla sua elezione hanno contato e ricontato, si è parlato di complotti, traditori, franchi tiratori, apporti determinanti, ma lei se li è fatto i calcoli matematici, sa come ha vinto? No, non lo so (sorride, ndr). So che ho vinto di stretta misura, so che ho vinto partendo da una posizione di evidente svantaggio. Non ho fatto la caccia alle streghe, anche perché obiettivamente non ho elementi tali da potermi consentire un’analisi specifica, minuziosa, di quello che è accaduto a Foggia o in altre realtà. Non so se altri lo stiano facendo. Io dal momento in cui ho saputo che avevo vinto, seppur di strettissima misura, mi sono concentrato sui problemi dell’amministrazione. Il resto lo lascio a chi di competenza. Ce la fa a fare il sindaco e il presidente della Provincia insieme? È molto tosto, è molto difficile. L’antidoto, la ricetta, è la collaborazione. Prima che diventassi Presidente della Provincia, anche da Sindaco, ho sempre detto ai miei consiglieri e ai miei assessori: se voi pensate di aver eletto un sindaco e di aver demandato tutto a lui vi sba- Francesco Miglio gliate di grosso. Alla Provincia adotterò lo stesso schema. E se, come sono convinto, si riuscirà a costruire una valida rete di collaborazione, così come è avvenuto al Comune di San Severo, credo che le due cose potranno conciliarsi, seppur con grosso sacrificio. Anna Maria Bocola nel Consiglio Provinciale Senza “aiutino” entra una donna Anna Maria Bocola Non è un Consiglio Provinciale monogenere. Una su sessantadue ce l’ha fatta, senza l’aiutino della legge. Anna Maria Bocola, Udc, presidente del Consiglio Comunale di San Severo, il Comune guidato da Francesco Miglio. In sei liste c’erano soltanto otto donne, da solo il Pd ne contava quattro, ma non ne è uscita nemmeno una, compresa Iaia Calvio, che continua la sua pressoché solitaria crociata per la legalità. Segno che quando non li obblighi, i partiti finiscono anche per fare a meno delle donne. Perché Delrio, il sottosegreta- rio padre della riforma, si è preoccupato di legiferare in materia di pari opportunità nelle Giunte Comunali (“Nelle giunte dei Comuni con popolazione superiore a 3.000 abitanti, nessuno dei due sessi può essere rappresentato in misura inferiore al 40 per cento”) ma non per i Consigli Provinciali. Rimandato l’appuntamento con la parità: in caso di rinnovo (il consiglio dura due anni), saranno previste clausole di salvaguardia per la rappresentanza di genere nelle liste. Una contraddizione in termini, considerate le competenze assegnate alle Province in materia di controllo dei fenomeni discriminatori in ambito occupazionale e di promozione delle pari opportunità sul territorio provinciale. “Questa è un’altra lacuna che si aggiunge alle tante di una norma scritta male, su questo non ci sono dubbi - osserva anche il Presidente Francesco Miglio - Probabilmente una presenza maggiore di donne nel Consiglio Provinciale avrebbe potuto facilitare e dare uno slancio maggiore a queste politiche”. Lo conosce bene Anna Maria Bocola, sin dai tempi in cui lui era all’opposizione nella precedente amministrazione comunale, fino a sfidarlo in campagna elettorale, unica donna della corsa al Palazzo. Si limita a descriverlo come “una persona a modo”, ma individua subito una delle sue prerogative: lo spirito di collaborazione. “È una persona aperta a qualsiasi tipo di stimolo e di proposta”, aggiunge. Quand’era assessore del Comune di San Severo con delega an- che alle Pari Opportunità ha avuto modo di conoscere la Consigliera delle Pari Opportunità, Antonietta Colasanto, figura istituzionale sopravvissuta alla riforma. Continueranno insieme il percorso già avviato, ne è certa, quanto di percorrere un terreno già spianato nelle amministrazioni. “Mi auguro che ci sia sempre più rappresentanza e dico con il sorriso che gli uomini si stanno rendendo conto di quanto sia importante il contributo di una donna nelle amministrazioni. E devo essere sincera, noto che anche nei Comuni c’è una giusta rappresentanza delle donne, e mi auguro che questo dimostri a tutti che effettivamente questa è una legge che offre un apporto in più e non toglie niente a nessuno”. Promotion o t t o b r e duemilaquattordici 9 10 o t t o b r e duemilaquattordici benessere Il repertorio mozartiano stimola il cervello Note di relax o energia? La play-list del cuore Danza dei dervisci a melodie ‘Ambient’ Ecco come si può ‘guarire’ con la musica S ei giù di morale? Ascolta il “Ratto del Serraglio” di Mozart. Secondo alcuni studi condotti dall’Università della California la musica del celebre compositore austriaco avrebbe un effetto antidepressivo e stimolante. Tra le sue opere, anche le Sinfonie n.40 e 41, le Orchestre n. 24 e 27 e il Quartetto per archi in re minore avrebbero la capacità di stimolare le capacità cognitive e addirittura alleviare il dolore. Sostenitore del cosiddetto “Effetto Mozart” è anche il professore Claudius Conrad di Harvard, il quale ha documentato gli effetti positivi che le note di Mozart hanno avuto nell’ambito ospedaliero. L’ascolto della musica prima di un intervento chirurgico facilita la sedazione, nel postoperatorio invece facilita la ripresa. I pazienti che hanno ascoltato musica classica hanno avuto meno bisogno di sedativi. Questi risultati confermano il legame antichissimo esistente tra musica e salute: sempre più professionisti anno- “ La musica allevia il dolore non solo in gravidanza verano tra le proprie metodologie anche la musicoterapia. Eseguita da esperti, la musicoterapia usa gli stimoli sonori per infondere nel paziente la forza di reagire in modo positivo. Per i momenti difficili della vita invece basta aggiornare la playlist del cellulare, con le note salutari scritte da uno dei più grandi geni della storia della musica. Dalila Campanile “ NOTE DI ENERGIA Balli caraibici, step, zumba, danze orientali. Sono tante le discipline che si svolgono a ritmo di musica. Non c’è tempo per lo sport? A casa si può praticare la danza dei dervisci. Basta un brano di musica classica andante-allegro e un pezzo di stoffa colorata. Girate su voi stessi, danzate con la stoffa colorata su cui catalizzare l’attenzione e poi spalancate le braccia. La danza dei dervisci aumenta la vitalità, catalizza l’energia dell’universo e libera delle paure recondite. MUSICA PER LA COPPIA. Il cd con le canzoni della vostra storia d’amore è carico di ricordi emotivi che non favoriscono il totale relax. Per un’atmosfera intima inserisci “Play To Love”, il cd di musica registrato per essere il sottofondo di intimi momenti da ri- DOLCE ATTESA AL RITMO DI MUSICA La musica ha un effetto rilassante sulla mamma e sul feto. Una volta nato, il bambino sarà in grado di riconoscere le note che ha ascoltato mentre era nella pancia. Le melodie dolci possano essere usate come una vera e propria ninna nanna. Anche in questo caso, si può attingere dal vasto repertorio della musica classica: nel primo trimestre della gravidanza sono indicati compositori come Mozart e Vivaldi, nel secondo trimestre invece si potranno ascoltare i brani di Chopin. Nell’ultima fase della gestazione via libera ai valzer di Debussy e Cajkovskij. cordare. Musica ambient, brani esclusivamente strumentali dalla sonorità melodica e avvolgente; ideali per un sottofondo dal richiamo pop ma non invadente. Da ascoltare in tutte quelle serate in cui la musica deve fare solo da cornice . Il segreto? I brani di Play To Love oscillano tra i 60 e i 90 battiti per minuto, frequenza molto vicina a quella del nostro cuore. dc o t t o b r e duemilaquattordici benessere 11 L’esclusivo metodo di allenamento in viale Michelangelo PILATES accordo perfetto tra corpo e mente Definisce il fisico, rilassa e dona grazia ed armonia attraverso un lavoro specifico e mirato (non solo di allenamento fisico, ma anche di concentrazione, respirazione e rilassamento) parte dal corpo per apportare significativi benefici anche alla mente. E’ il Metodo Pilates, che si può seguire anche a Foggia, nella sua forma più pura, presso il centro ‘Mondo Pilates’. Un lavoro intensivo eppure rilassante, perché si basa sui principi-cardine postulati dal suo ideatore, quali la precisione dei movimenti, il coinvolgimento di tutti i muscoli del corpo, il controllo della postura - posizione della testa, degli arti, del bacino - e una tecnica di respirazione coordinata con i movimenti, fluida e completa. A tenere i corsi è la preparatrice Claomè Hernandez (in foto), di origine venezuelana ma foggiana di adozione. Alle sue spalle un lungo percorso di formazione, oltre 10 anni tra preparazione ed esperienza diretta, sul campo. mento che si adatta a tutti, a prescindere dall’età e dalla preparazione atletica. Qui non esistono ‘schede’ o protocolli standard. Ogni corsista, infatti, segue un programma personalizzato e calibrato sulle necessità e sulle caratteristiche fisiche di ognuno. E’ un lavoro d’artigiano sul corpo”. l corpo” “Un lavoro d’artigiano su “P oco movimento, ben programmato ed eseguito con precisione, ha lo stesso valore di ore di contorsioni forzate e fatte in modo approssimativo”. Ne era fermamente convinto il trainer tedesco Joseph Pilates che, agli albori del Novecento, mise a punto un nuovo metodo di allenamento - il Pilates, appunto, che da lui prende il nome - in grado di incidere positivamente tanto sul corpo, quanto sulla mente. Un allenamento completo e totalizzante, apprezzato da un nume“Il pilates - puntualizza ro sempre crescente di persone, che Claomè - è un tipo di allena- Da Mondo Pilates, ogni lezione si svolge su appuntamento, in un ambiente riservato e rilassante. Possono essere incontri individuali o in gruppi di massimo tre persone. Ogni corsista è seguito personalmente dal trainer che lo accompagnerà lungo un percorso di conoscenza del proprio corpo e di coordinamento fisico e mentale, svolto con attrezzi specifici, disegnati ed ideati dallo stesso Pilates, nel 1920. “Questo tipo di allenamento - spiega ancora Claomé - offre numerosi benefici: alcuni visibili, altri invisibili, ma non per questo meno importanti. Innanzitutto si migliora la forza ed il tono muscolare, ma senza aumentare la massa”. In questo modo, il corpo risulta più armonioso e definito. Ancora, si lavora sulla postura (diminuendo sensibilmente l’incidenza del mal di schiena e alleviando disturbi della colonna), con risultati immediatamente visibili sul portamento, che appare sin da subito più aggraziato ed elegante. “Tutto ciò contribuisce alla fluidità e alla coordinazione dei movimenti, acquistando grazia ed armonia in ogni gesto. Da Mondo Pilates, sono disponibili tre differenti pacchetti di lezioni, tutti a cadenza bisettimanale ma con differente durata: mensile, trimestrale e annuale. Il centro è aperto dal lunedì al venerdì, con orario continuato dalle 9 alle 21. La prima lezione è GRATUITA Viale Michelangelo, 177 Scala B - 1° piano Foggia - Tel. 339.2124286 12 o t t o b r e duemilaquattordici esperienza lo conferma sempre, senza deroghe o eccezioni di sorta: nel processo di dimagrimento, il corpo della donna reagisce in modo diverso rispetto a quello dell’uomo. Per di più, rispondendo in L’ modo differente in ogni sua stagione: dall’adolescenza alla menopausa, passando per la gravidanza, periodo stupendo ma delicatissimo. Per questo, quando si parla di ‘dieta’, non è saggio ricorrere a protocolli standard ma bisogna affidarsi a professionisti del settore per stilare un regime alimentare corretto, per stare bene ed in forma, sempre. Ne abbiamo parlato con la dott.ssa Deborah Tognozzi, biologa nutrizionista di Roma che, insieme al prof. Fabrizio Cerusico, ha messo a punto la “Chopper Diet”, linea nutrizionale ispirata ai princìpi della ‘Paleo Diet’ e sulla considerazione dell’indice glicemico. Adatta a tutti e a tutte le età, la “Chopper Diet” si basa sostanzialmente su verdure crude e cotte, frutta, pesce e carni magre, riducendo notevolmente, fino ad eliminarli, alcuni tipi di cereali, latte e latticini, e legumi. Dottoressa Tognozzi, quali sono le difficoltà che una donna incontra durante il processo di dimagrimento? Le difficoltà possono essere di due tipi. Uno psico-ambientale, quando la donna non riesce a gesti- “ alimentazione&salute Consulenze anche a Foggia, presso il centro “FertyGyn” di via Mandara “Chopper Diet”, ad ognuno il suo stile… nutrizionale La dott.ssa Tognozzi: “Ogni età è una ‘stagione’. Anche a tavola” Voglio sentirmi bene, voglio essere re adeguatamente la propria alimentazione per insostenibili ritmi lavoro/famiglia, l’altro metabolico, quando il processo di dimagrimento è geneticamente più lento. “ ADOLESCENZA Ogni esperienza è un caso a sé stante. Quale tipo di regime alimentare consiglierebbe ad una adolescente in sovrappeso? Gli adolescenti hanno bisogno di essere avviati ad una alimentazione sana e regolare. Per la mia esperienza, consiglierei una dieta moderata in carboidrati, dando importanza ad un quantitativo di proteine adeguato a costruire la massa muscolare e dare sazietà. Inoltre, consiglierei una riduzione drastica di alcuni gruppi alimentari, scegliendo alimenti fonte di carboidrati ad assorbimento lento e con un basso indice glicemico. Grande importanza viene data ai grassi, macronutrienti indispensabili: si prediligono quelli insaturi come gli Omega-3. Pesce, frutta secca, olio extravergine di oliva, olio di cocco e frutta come avocado non devono mancare sulle nostre tavole. GRAVIDANZA Il controllo del peso è una costante anche (e soprattutto) durante la gravidanza. Come comportarsi a tavola per non ritrovarsi troppi chili da smaltire? L’andamento della gravidanza dipende almeno per il 70% dalla corretta alimentazione. Direi che sono contraria alle 300 calorie in più e sono, invece, favorevole alle 300 calorie in meno: una gravida, se usa nutrienti corretti, può anche permettersi di dimagrire (con grande stupore del partner, dopo il parto). L’incremento ponderale che mi aspetto in gravidanza dopo il primo trimestre (quando la donna dovrebbe aumentare al massimo di 1,5 Kg), è di 300 gr a settimana. Ovviamente c’è una valutazione attenta per ogni paziente. Anche in questo caso, consiglio il consumo di pesce, possibilmente IL DENTISTA FA PAURA? Lo studio è fornito di un macchinario per la sedazione cosciente. Anche gli adulti potranno avvalersi di una seduta di rilassamento prima di subire determinati interventi: si effettua su una poltrona specifica, in grado di favorire il rilassamento dei tessuti. SOLUZIONI A QUALSIASI PROBLEMA Ambienti sterilizzati, poltrone dedicate per ogni intervento, diagnosi in loco e trattamenti innovativi: presso la Dental Solutions il pescato, almeno due volte a settimana, molte verdure e frutta a basso indice glicemico, e una riduzione di cereali, latticini e legumi e soprattutto soia. MENOPAUSA Completamente diverse sono le diete pensate per donne mature e/o già in menopausa. Cosa è preferibile per loro? Non esistono diete per adolescenti o donne in menopausa. La “Chopper Diet”, infatti, sfrutta tutti gli elementi nutrizionali utili ad entrambe le categorie, possibilmente associate ad un altro “salva-vita” che è il movimento. Sicuramente, in questa fase è importante assumere alimenti ricchi di calcio che non sono soltanto latte e derivati. Anche le verdure e la frutta rivestono un ruolo importantissimo perché agiscono sul contenimento dei sintomi “antipatici” causati dalla carenza di estrogeni. Dott.ssa Deborah Tognozzi c/o Fertygyn Via Mandara, 48 - Foggia Via Timavo, 8 - Roma Cell. 335.6682327 [email protected] Per info e consulenze: N essuno può toglierci il sorriso, nemmeno la paura del dentista: basta affidarsi ai professionisti dello studio ‘Dental Solutions’ di Piazza Siniscalco Ceci, a Foggia. Situato nel centro storico della città, lo studio odontoiatrico annovera tra i suoi punti di forza la sinergia tra professionalità, le attrezzature all’avanguardia e la chirurgia specialistica e indolore. Nella struttura, infatti, operano otto specialisti: ognuno è competente in una determinata branca odontoiatrica. Presso la Dental Solutions il paziente, può contare sulla garanzia del lavoro d’equipe, basato su confronti tra professionisti del settore. In studio, inoltre, sono presenti tre medici specializzati nella cura odontoiatrica dei bambini come il pedodontista, l’ortodontista e lo gnatologo, specialista nella cura del disfunzionamento mandibolare. dott.ssa Deborah Tognozzi Nutrizionista NOVEMBRE, MESE DELLA PREVENZIONE Tecniche innovative per la cura della salute orale Sorridi, c’è la Anche la Dental Solutions aderisce all’iniziativa, offrendo visite gratuite. Sottoporsi a controlli odontoiatrici regolari è l’unico modo per evitare che eventuali problemi possano causare un quadro clinico più complesso. La struttura, inoltre, collabora anche con noti marchi del settore come OralB e Curasept per la promozione dei migliori prodotti per l’igiene orale. Ogni persona è unica così come sono unici i suoi denti: solo il dentista è in grado di consigliare gli strumenti idonei per avere un sorriso sano e splendente. Specialisti in Odontoiatria Foggia, P.zza Siniscalco Ceci, 11 (Adiacente al Comune di Foggia) Un team di professionisti per prestazioni indolori ed efficaci paziente può finalmente rilassarsi, perché avrà una soluzione studiata a tutto tondo per ogni sua problematica. Dall’implantologia, alla costruzione di protesi, dall’ortodonzia alla cura della paradontite: i medici della struttura di piazza Siniscalco Ceci effettuano interventi chirurgici e conservativi, avvalendosi anche di strumenti non invasivi come il laser che è indolore e non provoca sanguinamento. CONTATTI STUDIO: 0881.663838 - CELL.: 3356681220 E-mail: [email protected] Facebook: Dental Solution Foggia www.dentalsolutionsfoggia.it TRATTAMENTI ESTETICI INNOVATIVI La Dental Solutions effettua trattamenti come lo sbiancamento professionale con il laser oppure come il trattamento ortodontico di nuova generazione “Invisalign” che è completamente trasparente. 800 033 790 o t t o b r e duemilaquattordici medicina 13 “FertyGyn”, a Foggia l’esperienza dei dottori Cerusico, Valletta e Antinori Mamme Over40? Le opportunità della scienza S e fino a qualche anno fa una maternità Over40 era considerata una gravidanza tardiva - ed i casi si potevano contare sulle dita di una mano oggi posticipare l’arrivo di un bambino è una scelta sempre più diffusa. Per scelte e circostanze imposte, ovviamente. Da una parte, l’instabilità lavorativa generalizzata e la precarietà economica impedisce a molte coppie progetti a breve termine; dall’altra, ci sono donne che decidono di anteporre la carriera alla maternità, oppure si realizzano tardi affettivamente, quando si pensa che avere un figlio sia ormai un sogno impossibile da realizzare. Ecco come conservare il ‘patrimonio’ di ovociti mediante vitrificazione Le stime Istat però dicono che, oggi, quasi 8 bambini ogni 100, in Italia, vengono partoriti da mamme over 40. Quindi una gravidanza in età avanzata è possibile, basta tenere conto di determinati fattori. Ne abbiamo parlato con il professor Fabrizio Cerusico, tra i massimi esperti in Italia di fecondazione assistita insieme a Monica Antinori ginecoloca, responsabile della PMA del centro R.A.P.R.U.I. di Roma. Solo poche settimane fa, Cerusico ha inaugurato - insieme alla dott.ssa Silvia Valletta, biologa embriologo e alla dott.ssa Monica Antinori, ginecologa - il centro ginecologico “FertyGyn”, in via Mandara, a Foggia, una struttura all’avanguardia, che si occupa di infertilità di coppia lavorando in tandem con il centro di Roma. Professor Cerusico, quante sono le probabilità di restare incinta superata una certa età? Su 100 donne che provano ad avere un bambino a 40 anni, 57 ci riescono naturalmente, 36 restano senza figli, nonostante si affidino a tecniche di fecondazione e hanno un figlio “in provetta”. Il periodo più fertile per una donna è tra i 20 ai 25 anni, fino a 35 anni ancora è alto, poi subisce un notevole calo, per arrivare ad essere bassissimo oltre i 40 anni. Perché accade questo? Perché le “scorte” di ovuli, con l’avanzare dell’età, si esauriscono. La donna nasce con un “patrimonio” di circa 2 milioni di ovuli. Al momento della pubertà il 90% di questi è già andato perduto, fino a diventare 50 mila intorno ai 20 anni. Ovulazione dopo ovulazione, si verifica un progressivo declino della fertilità fino all’ età di 35-37 anni, quando la velocità di esaurimento dell’ovaio si incrementa drammaticamente. È possibile preservare in qualche modo il patrimonio ovarico? Certamente. Si può intervenire quando la produzione ovarica è ancora attiva, conservando gli ovociti con una tecnica che si chiama vitrificazione. È importante eseguire una ecografia tra il secondo e il terzo giorno del ciclo mestruale, per individuare il numero dei follicoli antrali presenti nelle ovaie. Maggiore è il numero dei follicoli antrali, maggiore è la possibilità di recuperare ovociti in seguito ad una stimolazione ovarica con gonadotropine. Con quali probabilità di successo? Quando il numero di follicoli antrali è maggiore di 8 ci sono buone possibilità di successo del trattamento. A questo esame generalmente si associa il dosaggio ematico dell’ormone antimulleriano AMH, che costituisce un altro utile indicatore della riserva ovarica. Questo ormone viene prodotto dalle cellule della granulosa dei follicoli antrali ed in accordo con il fenomeno di “invecchiamento” dell’ovaio, ogni anno la sua produzione si In foto Prof. Cerusico riduce di circa il 15% in modo tale da costituire anche un valido fattore prognostico di risposta ovarica alle terapie di stimolazione. Grazie a queste informazioni è possibile decidere quale sia la migliore strategia per programmare una gravidanza. In poche parole come si fa a ‘conservare’ gli ovuli? La vitrificazione, è attualmente considerata la procedura più efficace per la crioconservazione degli ovociti. Questa metodica evita infatti la formazione di cristalli di ghiaccio all’interno e all’esterno delle cellule vitrificate, punto critico delle altre metodiche di crioconservazione, consentendo di conservare ovuli o embrioni da utilizzare a distanza, per un nuovo tentativo di fecondazione assistita senza ripetere la stimolazione ovarica o per una seconda gravidanza da affrontare a tempo debito, visto che il materiale biologico può rimanere vetrificato per un lungo periodo di tempo, senza che vengano compromesse qualitativamente le caratteristiche iniziali. 14 o t t o b r e duemilaquattordici moda Guida all’acquisto dei capi imperdibili per l’autunno 2014 Must di stagione Dal giallo al pied de puole: note glam per outfit originali L’arrivo dell’autunno significa anche via libera allo shopping: è il momento di aggiornare il guardaroba per essere sempre al passo con i tempi ed affrontare la quotidianità con una rinnovata sicurezza in sé stesse. TESSUTI OPTICAL FASCINO VINTAGE Direttamente dagli anni ’50 torna in auge la gonna a ruota: sarà il vero capo must in grado di conferire un nostalgico tocco glamour al capospalla più semplice. Attenzione agli errori di stile: indossatela sempre con una camicia aderente, infilata dentro la gonna, per sedurre con un ritrovato vitino da vespa. Tra le fantasie che occhieggiano dalle passerelle, questo è sicuramente l’anno del Pied de puole: il caratteristico disegno a zampe di gallina – da cui il nome – in bianco e nero adatto a tagli di sartoria. Dal maglione al cardigan, è la scelta ideale per ravvivare anche il classico abbigliamento da ufficio. ACCESSORI CULT Accessori cult. L'outfit si completa con una city bag in vernice colorata, comoda anche sotto la pioggia. Il solito maglione diventa femminile con l'aggiunta di un colletto rigido con pietre dure. Per gli spifferi è ancora in voga la pashmina, da scegliere nei colori delle foglie autunnali. L’ALLEGRIA DEL COLORE Fate spazio nel vostro armadio: tra i soliti capi scuri adatti alla stagione fredda quest’anno troverete il colore. Le collezioni autunno/inverno del 2014-2015 sono un inno alla positività perché prediligono tonalità calde come il giallo. L’accostamento vincente lo si ottiene con il nero. o t t o b r e duemilaquattordici cucina Pro e contro: le facce della medaglia I ‘prodigi’ della soia Innumerevoli i benefici per l’organismo, ma attenzione al suo “lato oscuro” OGM con la consulenza della dott.ssa Silvia Mauriello L a soia è un legume, ma a differenza degli altri componenti della stessa famiglia, ha un elevatissimo contenuto proteico (37%), un contenuto di lipidi abbastanza sostanzioso (18%) ed è quasi completamente privo di carboidrati, quindi è un valido aiuto per i soggetti con diabete. I semi di soia sono particolarmente ricchi di calcio, potassio, ferro e zinco, di vitamina B1 e di vitamina B3, fibre, ferro, isoflavoni e lecitina. I benefici che procura al nostro organismo sono, pertanto, innumerevoli: abbassa il colesterolo “cattivo” (LDL) attraverso la lecitina di soia, pre- viene l’osteoporosi aumentando la massa ossea grazie al calcio e alle fibre e, per il suo sostanzioso contenuto in ferro, aumenta la sideremia. Le due principali funzioni della soia sono, però, da addurre ad un unico componente: gli isoflavoni (detti anche fitoestrogeni). Questi, infatti, non solo costituiscono un ottimo rimedio contro i disturbi della menopausa, perché aiutano a reintegrare gli estrogeni, che in questa fase della vita della donna non vengono più prodotti dalle ovaie, ma hanno anche un buon ruolo antitumorale (contro il tumore al seno e alla prostata), considerati tumori a base ormonale, perché contrastano la proliferazione incontrollata delle cellule tumorali, riducendo i livelli degli ormoni sessuali. La soia, però, ha anche un suo lato oscuro. Soprattutto quella di natura OGM (quasi il 90% di tutta la soia prodotta), se consumata in quantità eccessive, può portare all’insorgenza di allergie e vomito. Per questo motivo è consigliabile non esagerare con l’assunzione di compresse di Lecitina di soia e si deve scegliere, sempre e soltanto, soia proveniente da coltivazioni biologiche. E’ importante ricordare che gli estratti di soia contenenti isoflavoni non possono essere usati in gravidanza. Inoltre bisogna tener presente che, per poter sfruttare al massimo i suoi benefici, è molto meglio utilizzare la materia prima intatta, quindi i fagioli della soia. Infatti, nei prodotti strutturati, a base di soia, sia quelli simili alla carne (bistecche, salsicce, spezzatini, ecc.), sia quelli simili al formaggio (tofu), le proprietà originali sono alterate. La Ricetta Manzo piccante con peperoni e germogli di soia Ingredienti • Carne bovina manzo fettine spesse circa un centimetro 600 gr • 1 Peperone verde • 2 Peperoncini fresco rosso • Soia germogli 130 gr • Salsa di soia 6 cucchiai • Olio extravergine di oliva 3 cucchiai • Erba cipollina q.b. • Sale e Pepe q.b. Per preparare il manzo piccante iniziate lavando un peperone, tagliatelo a metà, eliminate il picciolo e i semini e tagliuzzatelo in striscioline abbastanza sottili. Tagliate anche la carne in striscioline larghe 1 cm circa e lunghe 5. Sminuzzate poi i due peperoncini che avrete tagliato a metà per eliminare i semini interni. Scaldate in un wok l'olio e il peperoncino e aggiungetevi i peperoni a striscioline, salate e pepate e cuocete per circa 10/15 minuti. Nel frattempo potrete mettere a bollire una pentola d'acqua e successivamente versateci il riso basmati . Trascorso il tempo di cottura del peperone aggiungete gli straccetti di manzo, saltateli fino a che saranno cotti condendoli con 6 cucchiai di salsa di soia. Mescolate quindi con cura facendo attenzione a non rompere i peperoni. Una volta che la carne di manzo sarà cotta, togliete il wok dal fuoco, aggiungete l'erba cipollina sminuzzata e i germogli di soia, mescolate tutto e scolate il riso basmati. Servite il manzo piccante con il riso ed eventualmente aggiungete altra salsa di soia a piacimento.Per arricchire il manzo piccante con riso basmati potete aggiungere un cucchiaio di semi di sesamo che avrete tostato per liberarne l’aroma. 15 16 o t t o b r e duemilaquattordici Ambienti Dalla corretta Mini-guida per genitori alle prese con le esigenze dei propri figli illuminazione alla scelta della sedia giusta: come rendere il ‘momento compiti’ n nuovo anno scolastico è iniziato ed è questo il momento migliore un’attività per pensare come organizzare una zona studio per i bambini, dotare lo spazio della giusta illuminazione, dare vita a diverse aree di lavoconfortevole ro e favorire la concentrazione. Cinque regole, una perfetta ‘zona studio’ per bambini U 2 1 Creare diverse zone di lavoro L’ideale è avere in casa due o tre posti in cui i bambini possano mettersi a “fare i compiti” evitando di utilizzare il tavolo da cucina. Non è piacevole ritrovarsi briciole di pane attaccate alla copertina del quaderno mentre si fa merenda. Secondo gli esperti per i bambini avere un angolo esclusivamente dedicato allo studio migliora la concentrazione e la produttività: l’importante è utilizzare tavoli/scrivanie e sedie adatti alla loro età ed evitare luoghi in cui ci sono distrazioni come la TV o giochi. Ancora meglio se il genitore ha già un suo angolo studio, non si può far altro che ampliare lo spazio aggiungendo un’altra “postazione”. Seguire lo sviluppo del bambino E’ buona regola fornire al bambino, sin dalla prima infanzia, un tavolino e una sediolina dove possa colorare, ritagliare, incollare e riporre i suoi oggetti in modo tale da abituarlo a stare seduto, a svolgere una attività di concentrazione. Per i bambini della primaria, dai 6 ai 9 anni, è meglio pensare ad una zona della casa che sia facilmente raggiungibile dai genitori in modo che il bambino non si senta solo nell’adempimento dei suoi impegni scolastici; in questa fase il bambino ha bisogno di essere rassicurato e incoraggiato, per cui si può organizzare l’angolo studio in un’area della cucina o del soggiorno-pranzo ma ad una condizione: mai accendere la TV né per programmi pomeridiani che interessano gli adulti né per cartoni animati. Per i bambini più grandi, più autonomi e che necessitano di maggiore concentrazione, invece, è da preferire un’area della casa più silenziosa e con meno distrazioni possibile. Evitare, quindi, le aree della zona giorno. 3 Rendere partecipe delle scelte il bambino Decisamente importante è coinvolgere il bambino/studente nelle scelte relative al posto a lui dedicato: renderlo consapevole e partecipe lo aiuterà nella crescita. Scegliere i colori, i personaggi e gli accessori a lui cari può essere utile. Sappiamo che la cosa che piace di più ai bambini all’inizio dell’anno scolastico è scegliere il “diario”… utilizziamo lo stesso personaggio per un piccolo poster o per accessori che possiamo cambiare senza problemi l’anno successivo. Questo renderà, per lui, tutto più piacevole. 4 DI NICOLETTA INGELIDO ARCHITETTO Usare le sedie giuste Non badiamo a spese per le sedie. Quando i bambini sono più grandi e hanno bisogno di dedicare almeno due o tre ore per lo studio, è da preferire una seduta con imbottitura e magari con rotelle, decisamente più comoda sul piano ergonomico; li farà sentire già dei piccoli professionisti. 5 Illuminazione “giusta” e accessori E’ fondamentale sfruttare la luce naturale fino a quando è possibile, ma durante l’inverno è bene fornire una buona fonte luminosa artificiale ai nostri bambini che non affatichi la vista per cui è da preferire luce fredda, inoltre non si devono creare zone d’ombra. La scelta dell’illuminazione è quindi molto importante, sia che si tratti di una lampada da tavolo, sia che si tratti di una illuminazione diffusa della stanza in cui si trova la zona studio. Tra gli accessori non bisogna dimenticare un calendario, una lavagna dove annotare appunti e mensole o piccole librerie dove riporre i libri e i quaderni senza rischiare di perderne qualcuno. Occasione di formazione offerta dalla Beauty School di Foggia Beauty Consultant, una finestra sul lavoro U na nuova occasione di formazione, una finestra aperta sul mercato del lavoro. Stiamo parlando della nuova opportunità per le allieve che decideranno di frequentare il terzo anno di specializzazione della “Beauty School”, a Foggia. Un nuovo progetto formativo di alta formazione che rilascia le competenze necessarie per gestire con professionalità il settore della bellezza e del benessere in farmacia. Il mercato delle farmacie, infatti, chiede una nuova figura specializzata in grado di gestire in completa autonomia il reparto cosmesi. Saper cogliere nuove opportunità è importante in un mondo dove la concorrenza è spietata. I reparti di cosmesi, sempre più ampi all’interno delle Farmacie, rappresentano un’importante area in grado di soddisfare le esigenze della clientela Gestire in autonomia il Reparto Cosmesi delle farmacie sempre più esigente e di conseguenza, diventare parte attiva nell’espansione delle fonti di ricavo. Molti infatti hanno deciso di puntare sul settore cosmetico per risollevare e ampliare i canali di vendita, incoraggiati dal trend positivo che la cosmetica riscuote anche in periodi di crisi. Il tutto è regolamentato dalla Legge 1/90 che dà la possibilità della presenza di una estetista/consulente qualificata all’interno della struttura. L’European Campus Beauty School®, sempre all’avanguardia è attenta alle esigenze del mercato attuale, organizza il corso di formazione in gra- do di formare responsabili di reparto cosmesi in farmacia.Ciò che potrà fare la beauty consultant sarà una consulenza specifica sul miglior prodotto da acquistare e sul corretto protocollo applicativo, potrà eseguire test semplici di analisi della pelle e valutazione del cuoio capelluto con strumentazione molto semplice e seguire passo passo il trattamento e lo stato della pelle del cliente stesso. Il corso è rivolto a tutte coloro che hanno la qualifica di estetista e decideranno di frequentare il terzo anno di specializzazione presso la Beauty School di Foggia. Infatti, le allieve, in maniera parallela al programma riconosciuto e autorizzato dalla Provincia, avranno la possibilità di conseguire la specializzazione di Beauty Consultant presso l’European Campus Beauty School. SINTESI DELL’OFFERTA FORMATIVA Il programma si compone in moduli divisi su due aree tematiche: Durata di 100 ore e AREA TEMATICA TECNICA avrà inizio nel mese di Anatomia e fisiologia degli annessi cutanei Novembre 2014 . Fondamenti di dermatologia clinica Cosmetologia Fisioterapia e Nutrizione AREA TEMATICA Make Up COMMERCIALE Tricologia e Haircare Caratteristiche e utilizzo della Marketing e Comunicazione microcamera nella pratica quotidiana Tecniche di vendita Organizzazione eventi Economia aziendale Per info: 0881.568576 eautyschool.it www.daflaros.it Foggia - Via Piave, 10 Tel.0881/568576 www.b o t t o b r e duemilaquattordici Le buone pratiche della prevenzione GINECOLOGA DI TIZIANA CELESTE Appuntamento con la salute Per i vostri quesiti: [email protected] Tel. 0881.563326 I rischi legati ai tumori della sfera femminile si possono prevenire con assidui controlli Spesso noi donne, oberate da mille impegni, siamo portate a trascurarci in nome della famiglia e del lavoro. Ma il nostro dovere è prima di tutto verso noi stesse, perché per guidare una famiglia ed affrontare le mille difficoltà quotidiane bisogna godere di buona salute. Oggigiorno c’è ancora scarsa informazione sulle patologie della sfera femminile e poco si conosce sull’importanza della prevenzione. Purtroppo i tumori femminili sono patologie a lenta evoluzione, spesso asintomatiche finché non è troppo tardi per curarle. Sebbene la maggior parte dei tumori femminili colpiscano più frequentemente in età perimenopausale, oggi la maggior diffusione del papilloma virus ha abbassato la soglia dell’età di insorgenza dei tumori del collo dell’utero, stesso discorso vale per i tumori al seno (a causa del fumo, inquinanti atmosferici, gravidanze tardive ed altri fattori predisponenti). Si deduce facilmente quanto sia importante sottoporsi ogni anno ai controlli ginecologici, che dovrebbero includere la visita ginecologica, pap-test, colposcopia, ecografia pelvica e mammografia. Ogni donna che entra in età fertile deve effettuare uno screening annuale fino ad avanzata età, ma qualora dovessero comparire, nelle adolescenti ed anche nelle ra- gazze che non hanno mai avuto rapporti sessuali, sintomi tipo prurito, perdite ematiche o maleodoranti, algie pelviche, è importantissimo consultare un ginecologo per risalire all’origine del disturbo. La Società Italiana di Colpo- scopia raccomanda di sottoporsi annualmente al pap-test, che è un esame citologico, consiste cioè nel raccogliere delle cellule dal collo dell’utero, con apposite spatoline, che poi vengono fissate su vetrini ed inviate al citologo, il quale le analizzerà per vedere se ci sono infiammazioni, infezioni o tumori. Stesso discorso vale per la Colposcopia, che è un esame di secondo livello, che “completa” il paptest, con la differenza che mentre il pap-test analizza la singola mattonella (cellula), la colposcopia ci fornisce in primis una risposta in tempo reale, ed inoltre da uno sguardo d’insieme al pavimento fatto dalle singole cellule (tessuto). Questo esame viene effettuato tramite il colposcopio (una specie di apparecchio costituito da una potente lente di ingrandimento), e ci fornisce informazioni su vulva, vagina, e collo dell’utero. Per indagare il corpo dell’utero, le tube e le Come gestire ansie e preoccupazioni ovaie, bisogna sottoporsi ad una ecografia pelvica, meglio se transvaginale, perché, nella maggior parte dei casi, fornisce informazioni più complete ed accurate. È possibile rilevare la presenza di malformazioni, tumori, alterazioni organiche… Avere un quadro completo della pelvi, cioè una visione degli organi collocati nella parte bassa dell’addome inferiore. Un discorso a parte va fatto per la mammografia, la maggior parte delle donne sanno che dopo i 40 anni bisogna sottoporsi a visita senologica, ecografia mammaria, e mammografia ogni 12-18 mesi, tuttavia ci sono alcune eccezioni, infatti nel caso ci siano casi di tumori maligni nella linea di discendenza materna, sia diretta che collaterale (cioè nonna, mamma, sorelle, zie, cugine), bisogna iniziare i controlli molto tempo prima. Per concludere, alla luce del fatto che, prevenire è meglio che curare, decidere di dedicare “mezza giornata all’anno” alla tutela della nostra salute ha tanto se non più valore di un paio di ore del nostro tempo settimanale riservate all’estetista, al parrucchiere o altri impegni personali. PEDAGOGISTA DI ELEONORA VERA Per chi suona la campanella? Docenti, genitori e figli alle prese con il ritorno a scuola La scuola è iniziata da poche settimane e sono molti i motivi di riflessione per tutti, studenti, genitori e docenti. Per i primi la spensieratezza della vacanza lascia il posto a sentimenti contrastanti che oscillano tra ostilità, tristezza, ansia ed entusiasmo. I genitori attendono con sollievo la ripresa delle lezioni, alcuni con apprensione, preoccupati degli esiti scolastici dei loro figlioli. I docenti vivono queste ultime ore, prima dell’avvio dell’anno scolastico, dibattuti tra frustrazioni, preoccupazioni e aspettative; nelle scuole si predispongono percorsi didattici strategici e accattivanti, si organizzano ambienti di apprendimento accoglienti e ricchi di stimoli. Probabilmen- te la combinazione di tutte queste variabili determinerà nei nostri ragazzi un diverso modo di “vivere” la scuola e nelle classi, diversi climi di relazione; quasi certamente le attese degli adulti influenzeranno gli atteggiamenti nei confronti dello studio e del successo scolastico. Noi adulti, coscienti delle nostre aspettative, dovremmo soffermarci a riflettere se queste sono rivolte nell’interesse dei nostri figli/alunni, ed essere consapevoli di come comunicarle. Non ci preoccupiamo tanto di quei ragazzi che hanno una vita scolastica serena, quanto di quelli che la vivono con malessere: alcuni temono di non farcela a portare a termi- ne gli impegni scolastici, altri temono i rimproveri, non si trovano a proprio agio con i compagni o, magari, hanno subito derisioni e atti di bullismo; altri invece si sentono inadeguati rispetto alle proprie attese o quelle degli adulti. Ad ogni modo il classico “mal di pancia” va analizzato con attenzione per individuarne la causa il più presto possibile. Genitori e docenti costituiscono una combinazione formidabile per sostenere la crescita e la formazione delle nostre giovani generazioni. Quando di parla di “patto di corresponsabilità” tra scuola e famiglia, si intende quell’insieme di azioni coerenti che nascono da un sereno ed aperto dialogo, con l’intento di dare forza all’azione educativa e formativa. Il patto si fonda sul rispetto reciproco dei ruoli. Solo un atteggiamento condiviso di positività e fermezza, di chia- Per i vostri quesiti: [email protected] Tel. 0881.563326 rezza e adeguatezza delle attese, può dare una svolta a tante situazioni di malessere e di abbandono scolastico e fornire soluzioni concrete per l’emergenza educativa del nostro tempo. Se pensiamo alla vecchia scuola, quella dei primi del Novecento, rigorosa e inflessibile, nata per ridurre l’analfabetismo, pensiamo a quante difficoltà abbia potuto generare nelle giovani menti; in realtà assicurava la trasmissione dei saperi ma produceva disagio e dispersione scolastica. Da allora cosa è cambiato nella scuola e nella società? Cosa ha prodotto il permissivismo? Riusciamo a cogliere i veri bisogni di ciascun figlio/alunno? A percepire le loro emozioni e a “educarle”? A individuare le potenzialità e le inclinazioni per canalizzarle? Preferiamo “insegnare” e divulgare i saperi oppure contagiare questi ragazzi con l’amore per la conoscenza, per la vita e guidarli a coltivare i propri sogni? Riusciamo a dedicare loro attenzione e tempo? Sappiamo ascoltarli con attenzione? Sappiamo accompagnare loro nel cammino dentro di sé, alla scoperta della propria identità, con parole e gesti nuovi? Abbiamo ancora pochi giorni per dare delle risposte. 17 in poche parole Ricomincio ... da me “Basta, ora lo lascio…non lo sopporto più...non lo amo più”, sono le parole più usate in momenti di crisi di una coppia. Ma quando è davvero finita? Paura della solitudine, del giudizio degli altri, di perdere gli amici in comune, di non farcela senza una spalla. Secondo il portale di Repubblica, queste sono le paure più diffuse ma poi si ricade nel timore di restare sole, di affrontare la nuova vita da single, i giudizi di amici e famiglia. Eppure “la fine di una relazione di coppia rappresenta un momento di crescita e rafforzamento personale”, come spiega la dottoressa Marina Pisetzky, psicologa romana specializzata in dinamiche a due. E se anche la scienza ci ha recentemente confermato che stare insieme ad un partner che non amiamo più nuoce alla nostra salute fisica, oltre che alla nostra psiche, esistono dei campanelli d’allarme inequivocabili che ci avvisano quando una storia è da chiudere. Per il bene di entrambi e per iniziare una nuova vita. Secondo una recente ricerca dell’Università di Pittsburgh, chi vive un matrimonio o convivenza infelice aumenta il rischio di patologie cardiovascolari. Il nostro corpo e la nostra mente sono un tutt’uno e funzionano insieme. L’ansia, la sofferenza, tutte le emozioni troppo dolorose per poter essere vissute e sentite, trovano una via di scarico immediata nel soma tramite il disturbo. A volte, dopo anni di vita insieme, pensiamo sia normale non essere più innamorati e passionali come i primi tempi. Sicuramente dopo tanto tempo a stretto contatto la relazione d’amore cambia, matura e acquista nuove priorità. Ogni coppia trova la sua modalità per andare avanti e gestire i momenti di passaggio ed evoluzione. Ma ci sono precisi segnali per capire che una storia sta finendo: mancanza di condivisione, mancanza di progettualità, insofferenza verso l’altro, mancanza di coccole e di desiderio di intimità. Porre fine a una relazione d’amore è sempre un’esperienza dolorosa e frustrante, che richiede grande determinazione e consapevolezza profonda di cosa stiamo provando. Quando poi in una famiglia sono presenti anche figli piccoli, la questione si fa maggiormente complicata ed emergono sensi di colpa e paure ulteriori. In questo caso, è necessario chiedere un aiuto ad un professionista, per far sì che la separazione venga elaborata con minor traumi possibili per i ragazzi o bambini, che in queste situazioni sono l’anello più debole della catena. Essere onesti con i figli, in una situazione del genere, è il modo migliore per affrontare le cose. Se rimaniamo impigliati nella paura del cambiamento rischiamo di restare agganciati al passato e di essere destinati all’infelicità e ai ricordi. Irma Mecca 18 o t t o b r e duemilaquattordici in poche parole DENTISTA Lunga vita ai denti: gli ‘errori’ da evitare DI VALENTINA LA RICCIA Salute orale, promossi e bocciati Nexplanon, bastoncino spazzolino, filo interdentale e colluttorio: tanti-ormoni Tra le best practice da mettere in atto a tutte le età In Italia l’impiego dei contraccettivi ormonali è ancora poco diffuso e gli ultimi dati rilevano che dal 18% siamo scesi al 15% delle donne fra i 18 e 45 anni. I motivi che portano le donne a rifiutare o ad abbandonare la contraccezione ormonale sono più che noti e sempre gli stessi da anni: cambiamento dell’umore, aumento di peso, lieve sanguinamento, gonfiore addominale, ritenzione idrica, mal di testa e paura di tumore al seno. Indiscutibilmente la donna deve trovare il prodotto giusto per lei, non esiste la pillola che possa adattarsi a tutte le donne nello stesso modo, ma l’ampia varietà di prodotti in commercio consente di trovare una buona soluzione per tutte le donne. Sono ancora poco diffuse le informazioni sugli effetti positivi dei contraccettivi ormonali, specie nell’impiego a lungo termine: proteggono dal tumore ovarico, endometriale e del colon-retto. Dal 2012 è stato commercializzato anche in Italia un sistema a lunga durata con solo progestinico. Il Nexplanon – secondo quanto riportato sul sito Medicitalia.it - è un sistema costituito da un bastoncino sottile (lungo 4cm, diametro 2mm) flessibile, precaricato in un applicatore sterile e monouso pronto per essere inserito sottocute. Rilascia costantemente in dose predeterminata Etonogestrel, un ormone progestinico, assicurando per 3 anni una valida azione contraccettiva a lungo termine. Si tratta quindi di un contraccettivo ormonale con la caratteristica di essere privo di estrogeno. Il meccanismo contraccettivo si esplica principalmente inibendo la funzione ovarica bloccando l’ovulazione. L’azione contraccettiva non si limita alla mancata ovulazione, ma comporta un effetto a cascata: l’assenza del follicolo ooforo determina anche l’assenza del picco estrogenico e di quello progestinico. Questa modificazione ormonale mantiene denso il muco cervicale ostacolando perciò la risalita degli spermatozoi. A livello endometriale infine esercita un effetto antiproliferativo che ostacola l’annidamento dell’embrione. Tali caratteristiche rendono il sistema di ottima accettabilità, efficacia (superiore a qualsiasi altro metodo) e sicurezza, con minima incidenza di effetti collaterali, in qualsiasi fascia di età, soprattutto in donne che desiderano contraccezione a lungo termine e che mostrano scarsa aderenza ai sistemi orali. Il dispositivo deve essere inserito sottocute a livello del braccio (non dominante) a circa 10 cm dalla piega del gomito, preferibilmente nel periodo che va dal 1° al 5° giorno di un ciclo naturale. L’applicazione è semplice ed ambulatoriale ma deve essere fatta da un medico specializzato. Irma Mecca È importante sapere se le proprie abitudini relative alla cura dei denti sono positive o no. Questo articolo raccoglie un piccolo elenco delle abitudini errate che più frequentemente si riscontrano fra i pazienti: esserne consapevoli può aiutare a debellare gli errori, conservando uno splendido sorriso nel tempo. La salute della bocca dipende innanzitutto dall’igiene orale: spazzolate i denti dopo ogni pasto? È importante farlo perché, se restano coperti da placca e da residui alimentari, l’alito non sarà fresco e i batteri responsabili della carie avranno modo e tempo di agire in un habitat ideale per loro. Diversi pazienti confessano di lavare i denti energicamente e con uno spazzolino a setole dure: in tal modo potrebbero provocare recessioni gengivali da trauma meccanico e abrasioni dentali da spazzolamento scorretto. Nella maggior parte dei casi, sono indicati spazzolini a setole morbide utilizzati con movimenti gentili e verticali o circonferenziali, mai orizzontali. Se avete difficoltà a mettere in pratica la tecnica di spazzolamento corretta, potete ricorrere ad uno spazzolino elettrico. Inoltre, quando usate il filo interdentale non spingetelo fino a ledere le gengive, ma usatelo solo a contatto con i denti per togliere la placca interdentale che lo spazzolino fatica a rimuovere. Completate la vostra igiene orale con un colluttorio privo sia di clorexidina (a meno che non vi sia stata prescritta dal medico), sia di alcol. Ricordate che il colluttorio non sostituisce né lo spazzolino, né il dentifricio né il filo interdentale. Vizio tanto comune quanto dannoso è fumare: il fumo è uno dei fattori di rischio del carcinoma orale e della parodontite. Pensate a quanto di positivo guadagnereste smettendo con questo vizio deleterio: salute, soldi e aria meno inquinata per voi e per chi vi sta intorno. Se avete bisogno di un aiuto per dire addio al pacchetto di sigarette, recatevi dal vostro medico o presso il centro antifumo più vicino. Prenotate una visita dal vostro dentista ogni 6 mesi? Le visite di controllo sono necessarie anche se non si avvertono fastidi: l’odontoiatra potrebbe riscontrare delle condizioni che è bene intercettare e curare subito, prima che si trasformino in problemi importanti. Ogni 6 mesi sottoponetevi ad una pulizia dei denti per rimuovere gli accumuli di tartaro. Troppo spesso i pazienti portatori di protesi mobile confessano di indossare il manufatto tutto il giorno e tutta la notte: così facendo c’è la possibilità che si manifesti la candidosi nel cavo orale, la quale può configurare uno dei fattori Sì a cereali, ortaggi e frutta di stagione Alimentazione sana, può prevenire tante patologie: dal diabete al tumore del colon retto o del pancreas derata come una terapia da utilizzare solo in caso di necessità, ma come uno stile di vita che ci permetta di avere cura costante di noi stessi. La Dieta Mediterranea prevede porzioni moderate di alimenti integrali e freschi e si basa principal- mente sul consumo di cereali preferibilmente integrali, ortaggi e frutta di stagione, molti legumi, frutta secca e olio extra-vergine d’oliva, un consumo moderato di prodotti lattiero-caseari, pesce e carni bianche e basso consumo di carni rosse, salumi e dolci. Il consumo privilegiato di prodotti di origine vegetale rispetto a quelli di origine animale consente di ridurre l’introito di acidi predisponenti al carcinoma orale. Le mucose, infatti, hanno bisogno di “respirare”. La protesi deve essere tolta dalla bocca ogni notte, va detersa spesso e accuratamente. Altri pazienti hanno il vizio di auto-medicarsi abusando di farmaci, affaticando così fegato e reni. Inoltre abusare degli antibiotici può causare resistenze batteriche per cui l’infezione in atto non verrà debellata anzi, per annientare i microrganismi sarà necessario utilizzare molecole diverse o dosaggi più elevati. Altra frase che i pazienti dicono purtroppo frequentemente è: “Sbianco i denti a casa con il bicarbonato”. Questo è un grave errore che compromette irrimediabilmente la salute dei denti. Il motivo per cui appaiono più bianchi è che il bicarbonato gratta via strati di smalto (tessuto dentale sano), mentre lo sbiancamento professionale fatto nello studio odontoiatrico è efficace senza essere pericoloso, infatti agisce solo sui pigmenti che i denti hanno assorbito nel tempo, togliendo la patina giallastra che si è accumulata negli anni. Correggete le abitudini sbagliate a vantaggio della vostra salute ESPERTA IN NUTRIZIONE Dieta Mediterranea, cosa c’è da sapere Quasi tutti gli Italiani affermano di conoscerla, ma in realtà pochi sanno effettivamente in cosa consiste questo regime alimentare. La Dieta Mediterranea dal novembre del 2010 è stata iscritta nella lista del patrimonio culturale immateriale dell’umanità dell’Unesco, dimostrando così l’importanza di questa dieta per le popolazioni dei Paesi che si affacciano sul Mediterraneo e il suo potenziale impatto positivo sulla salute e sullo stile di vita delle popolazioni. Innanzitutto, è necessario fare chiarezza sul termine “dieta”: molti di noi, infatti, associano a questo termine un regime alimentare restrittivo, triste e da seguire solo se si è obesi, in sovrappeso o nel caso in cui si sia affetti da particolari patologie. In realtà il termine “dieta” deriva dal greco “diaita” e veniva usato per indicare un modo di vivere sano con regole che disciplinavano i diversi aspetti della vita quotidiana come l’alimentazione, l’esercizio fisico e perfino il riposo. Per questo, la dieta non dovrebbe essere consi- Per i vostri quesiti: [email protected] Tel. 0881.563326 grassi saturi dannosi per la salute. L’utilizzo di olio d’oliva come alimento grasso principale apporta benefici alla salute grazie all’elevata presenza di acidi grassi monoinsaturi che contribuiscono alla prevenzione delle malattie cardiovascolari, inoltre, la presenza di composti polifenolici conferisce all’olio d’oliva un’attività antiossidante. I legumi sono delle ottime fonti proteiche e, consumati in abbinamento con i cereali, forniscono tutti gli amminoacidi essenziali, contengono pochissimi grassi, sono ricchi di fibra che aumenta il senso di sazietà, favorisce il transito intestinale e rallenta l’assorbimento degli zuccheri. Frutta e ortaggi sono costituiti principalmente da acqua (circa l’85-90%), inoltre, sono importanti fonti di vitamine (vitamina C, vitamine del gruppo B, Vitamine liposolubili A, D, E, K) e minerali quali sodio, potassio, calcio, ferro, magnesio, zinco, rame, selenio, oltre che di fibra e di numerosi fitocomposti che, esercitando un’azione antiossidante, aiutano il nostro organismo a con- DI DORA COCUMAZZI Per i vostri quesiti: [email protected] Tel. 0881.563326 trastare i radicali liberi responsabili di molte malattie cronico-degenerative. Anche la frutta secca è parte integrante della Dieta Mediterranea e, pur avendo un contenuto lipidico piuttosto elevato, è ricca di acidi grassi monoinsaturi e polinsaturi ed è povera di acidi grassi saturi. Numerosi studi hanno dimostrato come questo tipo di alimentazione, insieme all’attività fisica, sia in grado di prevenire numerose patologie quali: diabete, invecchiamento cellulare, alcuni tipi di tumore (colon retto, mammella, prostata, pancreas), obesità, patologie cardiovascolari. Purtroppo, negli ultimi anni, questo stile di vita è stato soppiantato da un’alimentazione troppo calorica, grassa e iperproteica, influenzata dai ritmi di vita frenetici che inducono a scegliere alimenti pronti e facili da preparare senza porre la giusta attenzione su ciò che si mette nel piatto. Per mantenerci in linea e in salute dovremmo avvicinarci di più al tipo di alimentazione dei nostri nonni evitando di seguire le mode del momento. Quindi, sì a pasta, pane, legumi, frutta, ortaggi, olio di oliva e poca carne, ricordando di moderare le porzioni ed effettuare una regolare attività fisica. o t t o b r e duemilaquattordici Come favorire lo sviluppo del linguaggio LOGOPEDISTA DI ILENIA PALMIERI La trappola del “Bambinismo” In questo processo la famiglia è condizionante: i genitori determinano la selezione linguistica Apprendere una lingua significa ricrearla non individualmente, né per il neonato né per l’adulto: è, infatti, un processo sociale. Il compito di ogni istituzione educativa è di essere un positivo ambiente linguistico. La famiglia rappresenta, per il bambino, il luogo del suo sviluppo e della sua crescita: in essa stabilisce le prime relazioni e vive la sua prima esperienza di gruppo. La Famiglia, ha un’importanza fondamentale per lo sviluppo degli strumenti linguistici e comunicativi perché è condizionante: i genitori infatti, determinano con la loro influenza la selezione linguistica che il bambino compie. Questo condizionamento avviene nel quadro di una generale flessibilità rispetto alle competenze e al lessico iniziale del bimbo, dove gli adulti spesso accettano termini inventati o storpiati dal bambino costruendo così i progetti di apprendimento. Importante, però, non confondere questo adattamento con il bambinismo, ovvero l’imitazione da parte dell’adulto del linguaggio del bambino, perché l’adulto deve rappresentare sempre il modello da apprendere: non devono essere gli adulti ad imitare i piccoli, ma sono i piccoli che apprendono da essi. Nell’ambiente familiare è essenziale dimostrate il piacere di comunicare durante tutte le situazioni routinarie (vestirsi, mangiare, lavarsi, andare a dormire). La ripetitività dei gesti, delle sensazioni, e delle espressioni verbali e mimiche determinano una aspettativa da parte del bambino e la possi- bilità di anticipare gesti e parole. Comunicate con il bambino facendo in modo che lui vi guardi in volto e cercate di mantenere il contatto oculare mettendovi di fronte a lui alla sua altezza. Ci sono infinite occasioni per ampliare le conoscenze dei bambini, sfruttate i diversi contesti che si creano durante la giornata per descrivere e raccontare ciò che vi circonda (una passeggiata al parco, andare a fare la spesa, preparare la torta) abbinando, quando è possibile, le parole gesti ed espressioni del volto significativi (es. gesti del “ciao”, “buono”, “non c’è più”; espressioni di sorpresa, contentezza o delusione). Il linguaggio da utilizzare deve essere semplice ma corretto, cercando di non semplificare le parole ma scandendole in modo non affrettato. Introducete le parole nuove in situazioni in cui lui possa capirne il significato (es. mostrando l’oggetto e ripetendo la parole più volte) e stimolate il bambino a riprodurre la parola o il suono corrispondente ad un significato ed accettate e gioite con lui del tentativo, anche se scorretto (es. “Il cane! Guarda, arriva il cane! Hai visto chi arriva? Arriva il….”). Proponete canzoncine e filastrocche abbinandovi gesti e mimica che diano significato alle parole, proponete libri figurati e commentateli con lui. La lettura è fondamentale per l’acquisizione del linguaggio ma, sfogliare un libro senza supporto verbale dell’adulto non arricchisce il linguaggio del bambino, e ancor meno la comunicazione; la stessa cosa accade per la radio e la televisione, in quanto non stimolano da sole l’interazione. Piuttosto sfogliate un libro con lui, descrivete le figura stimolatelo ad indicare e a nominare le figure che gli proponete (es. “Guarda il cane!” “Dov’è il cane?”). Parlate delle esperienze vissute, stimolate il bambino a ricorda- Come prevenire i “disturbi della gravidanza” Per i vostri quesiti: [email protected] Tel. 0881.563326 re e a parlare di esperienze vissute recentemente o che lo hanno colpito, riguardando foto o utilizzando materiali che ricordano l’evento (es. riprendere il disegno che ha fatto nella giornata mettere a posto insieme un gioco utilizzato). E’ importante rinforzare qualsiasi tentativo linguistico del bambino, gratificandolo, imitandolo e dandogli eventualmente la forma corretta (es. “Mamma lallo!” – “Si, c’è un cavallo!”); se la parola non risulta troppo complessa, stimolarne la ripetizione corretta, ma senza costringerlo. Quando non capite ciò che vi dice non colpevolizzatelo, piuttosto cercate di aiutarlo a spiegarsi; può essere utile, ripetendo la parte che è stata compresa, chiedendo di concentrarsi sulla parte non intelligibile o stimolandolo ad indicare o usare il gesto per far capire il suo messaggio. OSTETRICA DI SELENIA ACCETTULLI Il corpo in evoluzione. Una risorsa “L a mia vita e il mio corpo cambieranno. Come?”. Sei incinta, comincia il viaggio verso la maternità e il tuo corpo si prepara ad accogliere la nuova vita. A pochissime settimane di gravidanza lavora già a pieno regime ed imparare a conoscerne i cambiamenti ti aiuterà a viverli serenamente. Quando mamma e bambino sono in salute, un’attività fisica regolare apporta numerosi benefici, che si riscontrano anche durante il parto e il puerperio. Combinata con strategie di rilassamento e respirazione, ha prima di tutto l’obiettivo di favorire la consapevolezza. Una mamma consapevole di sé, del proprio corpo, delle sue trasformazioni, al centro della propria esperienza di maternità. In questa prospettiva il lavoro corporeo rappresenta l’occasione per ascoltarsi e ritrovare equilibrio, nel rispetto dei propri tempi naturali. Dal concepimento Per i vostri quesiti: [email protected] Tel. 0881.563326 Riconoscere i cambiamenti per viverli serenamente si verificano cambiamenti continui: si modificano il sistema cardiovascolare, la respirazione, l’assorbimento di ossigeno, il metabolismo, la produzione ormonale, l’equilibrio idrico e minerale, la zona genitaleaddominale- pelvica, l’apparato motorio, la termoregolazione. Molti di questi sono responsabili dei cosiddetti “disturbi della gravidanza” che possono essere bilanciati da un esercizio fisico adeguato. Sentirsi bene e in forma migliora la qualità della vita e il tuo corpo pur diventando pesante rimane agile e forte. Inoltre, un corpo abituato al movimento tollera meglio il calo ormonale nel puerperio, la carenza di sonno e i cambiamenti nei ritmi della giornata. Oggi è possibile continuare a mantenersi in forma grazie alle diverse attività che vedono coinvolti mamme e bambini, come ad esempio la ginnastica e lo yoga. Il tempo che dedicherai alla tua salute sarà importante anche per quella del tuo bambino. In gravidanza ad esempio, il sistema cardiocircolatorio deve fornire una prestazione superiore a quella normale per rifornire il feto e la placenta di ossigeno e sostanze nutritive. L’attività fisica regolare migliora il rendimento di questo sistema e il feto riceverà un maggiore apporto di sangue e ossigeno. Una carenza di movimento invece, causa (o acuisce) dolori alla schiena e squilibri posturali, ai quali si aggiungono la maggiore vascolarizzazione, le modificazioni della produzione ormonale e l’aumento di peso indotti dalla gravidanza. La ridotta capacità di sostegno e rendimento di muscoli e legamenti inoltre, è particolarmente visibile nelle zone dell’addome, del bacino e delle gambe. Ne può derivare un’eccessiva curvatura della schiena che tende a spingere in fuori l’addome nota come iperlordosi. L’esercizio fisico contrasta questo fenomeno e contribuisce a mantenere allenato il pavimento pelvico (PV) una delle parti anatomiche più importanti specialmente durante la gravidanza e il parto. Eppure, poiché non è visibile, è facile trascurarne il ruolo. Su questa struttura, che ha la funzione di sostegno, poggiano gli organi interni, i visceri, l’intestino e l’utero. Una muscolatura pelvica allenata è responsabile di una buona irrorazione sanguigna degli organi genitali, questo è particolarmente importante per la rigenerazione dei tessuti dopo il parto e può anche aiutare a prevenire le emorroidi. Con un aumento della tonicità e dell’elasticità del PV (grazie ad esercizi specifici), sarà più facile ottenere il rilassamento muscolare necessario durante il travaglio e si avrà una guarigione più rapida delle eventuali lesioni da parto (lacerazioni del perineo, episiotomia). Questa muscolatura è coinvolta anche nell’eccitazione sessuale. Il P.V. inoltre controlla i movimenti di apertura e chiusura di uretra, vagina e retto. Pertanto una muscolatura pelvica debole può essere la causa di dolori di schiena, incontinenza, disturbi al basso ventre e prolasso dell’utero. Insomma “prevenire è meglio che curare”. 19 in poche parole Le fiabe anti-tablet Il consiglio arriva dall’associazione americana dei pediatri. Leggere storie prima di addormentarsi aiuta a stimolare il linguaggio. I bambini sono sempre più attratti da giochi offerti dalla moderna tecnologia, dalle storie interattive, ma per la nanna è meglio il metodo tradizionale: la fiaba a letto. I tablet, vera e propria arma a doppio taglio per la salute dei bambini, se da un lato stimolano l’apprendimento dall’altro, soprattutto in tenera età, sembrerebbero essere deleteri per lo sviluppo del linguaggio e della socializzazione. Secondo quanto riporta il sito di salute Iodonna, in particolare ciò si verifica se il loro utilizzo avviene prima di andare a letto. L’abitudine dei genitori americani di lasciare il tablet ai figli, anche i più piccoli, è tale da avere indotto l’American Academy of Pediatrics ad inserire per la prima volta nelle nuove linee guida rivolte ai pediatri associati una raccomandazione che può sembrare bizzarra: che i medici invitino le neomamme e i neopapà a leggere loro stessi e ad alta voce le favole e i libri ai loro piccoli fin dalla nascita. Questo perché un’area importante del cervello si sviluppa nei primi tre anni di vita e leggere ad alta voce aiuta i piccoli a sviluppare un ottimo vocabolario e stimolare le capacità di socializzazione. Telefonini, smartphone e tablet non hanno gli stessi effetti sullo sviluppo dei bambini. Una moda, quella dell’abuso di tablet, non solo propria degli Stati Uniti. La tendenza è simile anche nel nostro Paese. Ecco perché, le indicazioni dei pediatri statunitensi, sono state fatte proprie anche dalla Società Italiana di Pediatria. Anche gli adulti non sono immuni. In questo caso i problemi riguardano il sonno. I congegni elettronici, fonti di inquinamento elettromagnetico e luminoso, possono infatti interferire con la qualità del riposo o essere addirittura causa di insonnia, depressione, ansia, deficit di attenzione e iperattività. “Andare a letto con la tecnologia in mano - spiega Gian Luigi Gigli, Past-President dell’Associazione Italiana di Medicina del Sonno - stimola l’attività del cervello e altera il regolare ciclo di sonno-veglia non consentendo al corpo di andare adeguatamente verso l’addormentamento”. Basta poco a danneggiare il buon riposo: la luce artificiale emanata da pc, tablet e simili ostacola la produzione di melatonina e persuade il cervello che sia ancora giorno non consentendogli di staccare la spina. Le conseguenze di questa iperattività cerebrale sono diminuzione della concentrazione e del livello di attenzione, perdurante stanchezza durante il giorno. Irma Mecca 20 o t t o b r e duemilaquattordici in poche parole Alopecia in “rosa” L’alopecia femminile, seppur molto meno diffusa di quella maschile, è una sindrome che porta ad una progressiva caduta dei capelli fino al diradamento. Si tratta di un problema che può insorgere in ogni momento della vita. Come spiega il portale di Scienza&Salute, l’alopecia può essere di due tipi: androgenetica, legata quindi all’influsso degli ormoni maschili come il testosterone (che anche nelle donne può essere più alto rispetto alla norma), oppure areata, quando i capelli tendono a cadere in zone specifiche del cuoio capelluto formando le classiche “chiazze”. E’ possibile curarsi dopo i dovuti accertamenti medici, ma molto dipende dalla causa scatenante. Questa può essere, come anticipato, di natura ormonale ed endocrina, e in questo caso utili saranno eventuali terapie volte a riequilibrare la produzione di ormoni maschili nelle donne. Anche la menopausa o la gravidanza, sempre per problemi legati alle fluttuazioni ormonali, possono predisporre alla copiosa caduta dei capelli. Ad ogni età, poi, il fattore stress è sempre in agguato. Traumi e forti tensioni, stanchezza e superlavoro possono infatti creare le condizioni per l’alopecia, anche se, in genere, si tratta di un fenomeno transitorio. Uno dei fattori sicuramente più accreditati come “responsabili” dell’alopecia è, però, l’alimentazione. Ci sono cibi che possono mantenere in salute i capelli e il cuoio capelluto rinvigorendo il bulbo pilifero, e cibi che, al contrario, ne stimolano l’infiammazione. Anche l’attività endocrina può variare in base ai cibi che scegliamo per la nostra dieta quotidiana. Per bloccare la caduta dei capelli sarebbe meglio privilegiare la carne rossa magra e carne bianca, il pesce e frutti di mare, uova fresche (meglio se bio), tutta la frutta e verdura di stagione sia cruda che cotta senza mai dimenticare l’olio extravergine d’oliva a crudo. Inoltre aiutano i legumi, in particolare la soia che contiene fitoestrogeni in grado di contrastare in modo naturale l’eccessiva produzione di testosterone; uva rossa e vino rosso, ricchi di polifenoli e quindi di antiossidanti come caffè, tè verde e cioccolato extra fondente. Da evitare o ridurre, invece, zuccheri raffinati, prodotti derivati da farine raffinate (tra cui pane e pizza bianchi), tutti i latticini ad eccezione dello yogurt fresco, i salumi e i grassi di origine animale (burro soprattutto) e bevande alcoliche. Attualmente per combattere l’alopecia femminile esistono cure naturali a base di farmaci omeopatici e rimedi fitoterapici abbastanza efficaci. Irma Mecca 50&PIU’ ENASCO Chiarimenti utili dall’Inps Cessazione attività commerciali Regole e norme per l’indennizzo L ’Inps ha fornito una serie di chiarimenti in merito alla compatibilità dell’indennizzo con la titolarità di una pensione diretta (vecchiaia, anzianità/anticipata) e con l’assegno sociale. Al riguardo, si rammenta che già nella circolare n.111/1996 punto 5, l’Istituto nazionale di previdenza sociale aveva precisato che la titolarità di un trattamento pensionistico non precludeva, sussistendo tutte le altre condizioni di legge, la possibilità di beneficiare dell’indennizzo. Ciò premesso, si riassumono, con i debiti chiarimenti, le diverse casistiche che potrebbero verificarsi: a) Compatibilità con la pensione di vecchiaia. Com’è noto l’indennizzo non può essere concesso ai soggetti già titolari di pensione di vecchiaia. Parimenti, non può essere concesso a coloro che sono in possesso dei requisiti per il conseguimento della pensione previgenti la legge di riforma n. 214/2011 o che hanno compiuto le nuove età pensionabili, contemplate esclusivamente per la scadenza degli indennizzi, di cui al punto 1.2 del messaggio n. DI FLOREDANA ARNÒ Per i vostri quesiti: [email protected] Tel. 0881.563326 Compatibilità/incompatibilità, tre diverse casistiche esempi concreti, le opzioni che potrebbero verificarsi 4832/2014. b) Compatibilità con la pensione di anzianità/anticipata. La titolarità di una pensione di anzianità e/o anticipata non è ostativa alla concessione dell’indennizzo, la cui erogazione spetterà fino al mese di compimento delle età pensionabili fissate dalla legge n. 214/2011. L’Inps nel messaggio in discorso, ha precisato che nella fattispecie durante il periodo di godimento dell’indennizzo, non sarà accreditata nei confronti del beneficiario alcuna ulteriore contribuzione figurativa nell’ambito della gestione commercianti. Viceversa, qualora il diritto alla pensione anticipata venga perfezionato durante il periodo di percezione dell’indennizzo, considerando che, per specifica disposizione legislativa, i periodi di godimento del beneficio “sono utili per il conseguimento del diritto a pensione”, gli stessi saranno regolarmente accreditati di modo che l’interessato potrà accedere al pensionamento e continuare ad usu- fruire dell’indennizzo fino a tutto il mese di compimento dell’età pensionabile. Ovviamente il periodo di godimento dell’indennizzo successivo alla liquidazione del trattamento pensionistico di anzianità /anticipata non darà luogo all’accredito di ulteriore contribuzione nell’ambito della gestione dei contributi per gli esercenti attività commerciali. c) Compatibilità con l’assegno sociale. La permanenza del diritto all’assegno sociale è, com’è noto, subordinata alla condizione che il beneficiario non sia percettore di redditi propri ovvero che possegga redditi di importo inferiore a quello annualmente fissato per l’assegno sociale, che per il 2014 e pari ad euro 5.818,93. Conseguentemente la percezione dell’indennizzo, la cui entità è pari a quella del trattamento minimo, comporta nella maggior parte dei casi, ove sia superata la soglia reddituale annuale, la revoca dell’assegno sociale. MOVIMENTO CONSUMATORI Occhio alle offerte su cancelleria e kit scuola ‘Caro Libri’, la stangata è servita DI ROSANGELA LORISO Mensile di attualità e informazione. Registrazione presso il Tribunale di Foggia n° 2/2002 del 26/09/2002 Per i vostri quesiti: [email protected] Tel. 0881.563326 Aumenti (1,5%) per l’acquisto di zaini e dizionari: la spesa media, quest’anno, è di 1.000 euro per studente A nche quest’anno libri e corredo scolastico costeranno di più. Aumenti piuttosto contenuti, si parla dell’1,5%, ma che - nella fase di crisi economica ed occupazionale che sta attraversando il nostro paese - rischiano di pesare e non poco sul bilancio delle famiglie italiane già in difficoltà a causa della innumerevoli spese sostenute e di quelle ancora da sostenere nei mesi prossimi. I prezzi dei libri non accennano a calare: nuove edizioni, aggiornate, riviste e rivisitate si susseguono a scapito dell’ormai tramontato passaggio di libri da fratello maggiore a fratello minore; volumi ristampati arricchiscono l’elenco dei testi da acquistare e la spesa per la famiglia non può che lievitare. A nulla è valso, anche, l’intervento del MIUR – Ministero dell’Istruzione, Università e Ricerca che ha congelato i limiti di spesa per i libri scolastici al 2012. Sono troppe, infatti, le scuole che sforano i limiti sulle adozioni dei libri di testo scolastici. E poi ci sono zaini, quaderni, diari, astucci alla moda, articoli di cartoleria e strumentazione tecnica per i più grandi. Quest’anno - forse più degli altri anni - sarà difficile per i genitori italiani accontentare i propri figli, sicuramente fashion victim, e ancor di più chiedere agli stessi di ri- nunciare alle marche più costose. Ma rinunciare alle griffe del tutto, ovvero a quelle più costose a vantaggio di quelle i cui costi sono un po’ più contenuti, può consentire alle famiglie italiane di risparmiare anche di parecchio, vista la sproporzione di costi tra i prodotti griffati e quelli senza marca, che peraltro non sono da meno quanto a resistenza, manifattura, stile e materiali usati rispetto ai primi. E poi bisogna tenere d’occhio le offerte proposte dagli esercenti, numerose in questo periodo, su cancelleria, kit scuola, dizionari e zaini. La spesa media si aggirerà intorno ai 1.000 euro per studente, conto destinato a diventare più salato se si parla di studenti delle scuole medie o delle scuole superiori. Insomma, una vera e propria stangata per le famiglie italiane, una “manovrina” da molte centinaia di euro. Editore Publicentro Servizi Pubblicitari s.r.l. Direttore Responsabile Maria Grazia Frisaldi Direzione commerciale Angela Dalicco In redazione Dalila Campanile Irma Mecca Mariangela Mariani Rubriche dott.ssa Rosangela Loriso dott.ssa Tiziana Celeste dott.ssa Dora Cocumazzi dott.ssa Valentina La Riccia dott.ssa Ilenia Palmieri dott.ssa Selenia Accettulli dott.ssa Eleonora Vera dott.ssa Floredana Arnò Arch Nicoletta Ingelido Redazione Foggia Via Tressanti, I trav. (vill. Artig.) Tel. 0881.56.33.95 - Fax 0881.56.33.19 e-mail [email protected] Sito internet www.6donna.com Impaginazione e stampa Publicentro Graphic La collaborazione è volontaria e gratuita. I testi e le foto da voi inviate non verranno restituite. Questo numero è stato stampato in 43mila copie e distribuito gratuitamente a domicilio nella città di Foggia o t t o b r e duemilaquattordici 21 22 o t t o b r e duemilaquattordici A 25 km da Foggia , nella rigogliosa campagna Dauna della tradizionale cittadina di Cerignola, lontano dai frastuoni , sorge la tenuta Villa Demetra. Una struttura immersa in un meraviglioso parco di 30.000 mq, la magica scenografia naturale che renderà ogni cerimonia indimenticabile. Nel parco di Villa Demetra è possibile gustare aperitivi deliziosi e ottimi buffet, celebrare matrimoni con rito civile o con rito religioso ed anche è realizzare un ricevimento completamente all’esterno. Villa Demetra riesce a creare magiche atmosfere sospese nel tempo che prendono vita in due distinte sale dalla diversa personalità. La Sala Demetra, struttura in grado di garantire ampia comodità anche ai matrimoni più numerosi, grazie ad una ricettività capace di accogliere oltre 300 ospiti. L’ampiezza della sala non pregiudica la sensazione di sentirsi in un luogo intimo e familiare. Una maestosa capriata in legno che sovrasta la grande sala contribuisce a determinare quella suggestione calda e ricercata, sottolineata dalla luce di preziosi lampadari che enfatizzano i toni dorati di quadri, mobili, specchi e candelieri i cui riflessi si sposano in un connubio perfetto con l’argenteria che adorna ogni tavola. La Sala Storica è arredata con toni pastello tendaggi dalle sfumature tenui e delicate, pavimentazioni in cotto spagnolo e maioliche dipinte a mano. Il gioco di colori dall’affascinante candore che fonde arredamenti e allestimenti, rende ancor più indimenticabile ogni ricevimento, avvolgendolo in una luce da sogno che farà sentire sia gli sposi che ogni ospite, coccolati nel massimo relax. SS 16 N.18 - 71042 - CERIGNOLA (FOGGIA) - TEL. 0885.418988 WWW.VILLADEMETRA.IT o t t o b r e duemilaquattordici ricerca&innovazione 23 I risultati della ricerca sul glutine amichevole spopolano anche Oltreoceano Gluten Friendly, l’UniFg conquista gli USA L’Ateneo dauno al pari di famosi College. Il rettore Ricci: “Sono orgoglioso”. Il sogno: “Trasformare il Tavoliere nella Golden valley del grano per celiaci” E’ una di quelle notizie uscite dai laboratori della facoltà di Agraria dell’Unifg quasi in sordina, insieme a tante altre, nella calura dell’estate foggiana. Eppure già dai primi esperimenti era chiaro che questa ricerca sarebbe stata destinata a cambiare la vita di tante persone. Stiamo parlando del brevetto ‘Gluten Friendly’, frutto di una ricerca made in UniFg che, attraverso la modifica delle proteine del glutine, potrebbe rivoluzionare le abitudini alimentari dei celiaci di tutto il mondo. Non è quindi un caso se la notizia sta letteralmente facendo il giro del mondo. Interessa, conquista e incassa favori. L’ultima attestazione, ma solo in ordine di tempo, arriva dalla più popolare radio indipendente americana, Public Radio International che, nei giorni scorsi, ha pubblicato un reportage sul Gluten Friendly firmato dalla giornalista Angelica Marin. Il servizio contiene un’approfondita disquisizione sulle deduzioni scientifiche che hanno portato a questa scoperta oltre a un’intervista alla prof.ssa Carmen Lamacchia componente della squadra di ricercatori che ha firmato quella che l’ateneo non esita a definire “una TEMPO LIBERO storica affermazione”. Una attestazione di interesse che, di fatto, rappresenta soprattutto l’approdo ufficiale del Gluten Friendly negli Stati Uniti d’America: peraltro entrando dalla porta principale, visto che il network indipendente PRI si è sempre occupato di ricerca scientifica di altissimo profilo oltre che riconosciuta valenza sociale. vimenti di opinione, in seno alla comunità scientifica americana spiegano dall’Università foggiana - ma soprattutto tra la popolazione che aspetta da anni una scoperta così rivoluzionaria”. Già perché tra i particolari che non sono sfuggiti ai media americani vi è innanzitutto il superamento col massimo La ricercatrice Carmen Lamaccha in laboratorio “La pubblicazione del reportage (il primo dei due realizzati durante la visita all’Università di Foggia di alcuni corrispondenti italiani dell’agenzia americana Associated Press) ha istantaneamente favorito la nascita di due spontanei mo- degli esiti possibili della registrazione internazionale PCT (Patent Cooperation Treaty). Due movimenti di opinione che hanno formalmente aperto il dibattito scientifico sul Gluten Friendly anche negli Stati Uniti, in cui sono perfet- Ecco il Mercatino della Moda La solidarietà? E’ vintage Al Centro Assori sfilate di moda e golosità T orna, a grande richiesta, l’appuntamento con la moda che strizza l’occhio alla solidarietà. Il prossimo 7 novembre, infatti, i locali del Centro Assori di Foggia torneranno ad ospitare il ‘Mercatino della Solidarietà’, iniziativa benefica nata su proposta di tre donne, tre amiche molto attive nel sociale: Silvana Carrozzo, Rita D’Angelo e Pia Colabella. Come già accaduto lo scorso mese di giugno - con il primo, apprezzatissimo, ‘Mercatino’ di capi vintage e accessori di modernariato - vecchi capi griffati ed accessori possono uscire dagli armadi per aprirsi a nuovi abbinamenti e nuove occasioni per essere sfoggiati. In questo modo diventano lo strumento per sostenere concretamente realtà di volontariato ed enti caritatevoli attivi sul territorio. Un modo semplice per unire l’utile al dilettevole, insomma: per chi vende, liberare gli armadi e contribuire ad una buona causa; per chi acquista togliersi una piccola soddisfazione e contribuire ad una giusta causa. L’appuntamento di venerdì 7 novembre sarà “Dolcemente Vintage”: da una parte chiamerà a raccolta le appassionate del vintage e dei capi d’antan; dall’altra sarà un vero e proprio tuffo nelle dolcezze di “Miele, zucchero e cannella”. Alle 17 è prevista una sfilata di moda per poter apprezzare i capi in vendita. “Non c’è una base d’asta. Ad ogni capo viene attribuito un prezzo popolare: dai 3 ai 15 euro. Si tratta di valutazioni simboliche e forfettarie, che prescindono quindi dal marchio prestigioso o dalla tenuta perfetta del capo”, spiega Silvana Carrozzo, ideatrice dell’iniziativa. Il ‘Mercatino della Moda’ sarà attivo e visitabile per tutta la settimana, dal lunedì al venerdì (dalle 10 alle 12 e dalle 16 alle 18) ed il sabato (solo mattina), nella Sala Atelier dell’Assori. Chi vuole contribuire al progetto donando i propri abiti (solo se in buono stato), o richiedere il ritiro a casa, può contattare il numero 328/6867257. “Il nostro obiettivo è quello di raccogliere denaro per sostenere quelle associazioni e quelle strutture attive nel sociale che vorranno ospitarci – continua Carrozzo - Il primo ad aver accolto l’invito è il centro Assori che ringrazio per la sensibilità dimostrata”. Angela Dalicco tamente riconoscibili le citazioni di merito espresse nei confronti dell’Università di Foggia, del coraggio della prof.ssa Carmen Lamacchia e dell’audacia di un giovane (e sconosciuto oltreoceano) Ateneo del Sud d’Italia. Si tenga conto del fatto che The New Reddit Journal of Science è una piattaforma di “discussant” molto popolare tra le comunità accademica americane, poiché afferisce a diversi College tra i più blasonati del Paese: una presenza molto prestigiosa, che non accresce il valore già di per sé unanimemente riconosciuto della scoperta targata UniFg ma che certamente rappresenta un punto di svolta nella vita del nostro Ateneo. “Sono molto soddisfatta - dichiara la prof.ssa Carmen Lamacchia, ricercatrice presso il Dipartimento di Scienze agrarie, dell’alimentazione e dell’ambiente dell’Università di Foggia - perché la risposta giunta dal Paese al mondo in cui la ricerca scientifica rappresenta una specie di dogma, cioè gli Stati Uniti, gra- Dipartimento Scienze Agrarie tifica ancora di più e ci incoraggia a perseguire caparbiamente gli obiettivi della nostra ricerca”. Entusiasta anche il rettore dell’Università di Foggia, Maurizio Ricci, che dallo scorso giugno - ovvero da quando è stato reso pubblico il Brevetto Gluten Friendly - ha ricevuto le felicitazioni e i complimenti di molte Università italiane. “Sono orgoglioso che se ne parli molto bene anche in America. Ci piacerebbe trasformare il Tavoliere, il cosiddetto granaio d’Italia, in una Golden Valley del grano: da qui ci auguriamo possa partire una rivoluzione globale che possa migliorare la salute e la qualità della vita di chi, fino ad oggi, ha purtroppo smarrito il sapore e l’odore del pane e della pasta”. Angela Dalicco 24 o t t o b r e duemilaquattordici FAI RIFIORIRE IL TUO VISO: EFFETTO LIFTING SENZA BISTURI Endermolift™ Creatore di giovinezza IN ESCLUSIVA PRESSO IL GOLDEN BEAUTY ACIDO IALURONICO +80% ELASTINA LPG leader mondiale della stimolazione tessutale ha ideato ENDERMOLIFT, una tecnica anti-età 100% naturale per gli uomini e per le donne di tutte le età, che consente di ridensificare la pelle in profondità, cancellando i segni del tempo +46% La pelle ringiovanisce dall’interno! ENDERMOLIFT, l’unica tecnica al mondo capace di stimolare la sintesi naturale di acido ialuronico (+80%).* Questa tecnica si basa su uno studio scientifico, realizzato mediante biopsie facciali a cui sono stati sottoposti 20 soggetti RUGHE LEVIGATE +21% COMPATTEZZA +23% Trattamenti “Zona” mirati e rapidi L’ENDERMOLIFT garantisce risultati immediati e duraturi che migliorano dopo ogni seduta COLORITO 2X PIÙ SPLENDENTE • effetto splendore istantaneo • effetto volumizzante • effetto lifting naturale e defaticante • contorni rassodati • viso affinato • ovale ridisegnato • colorito più uniforme Risultati anti-aging anche per gli uomini TRATTAMENTI MIRATI • Levigano le ruge del leone • Riducono le zampe di gallina • Attenuano le occhiaie e le borse sotto gli occhi • Assottigliano il doppio mento OPEN DAY 29 E 30 OTTOBRE CHIAMA E PRENOTA LA TUA PROVA GRATUITA FOGGIA - Via D’Amelio, 7 Tel. 0881.707752 - Cell. 3929811504 [email protected] - www.goldenbeautyfoggia.it