Oasis presentata a Washington in una giornata di incontro tra

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Oasis presentata a Washington in una giornata di incontro tra
Oasis presentata a Washington in una
giornata di incontro tra musulmani e
cattolici
Centro Internazionale Studi e Ricerche Oasis
Comunicato stampa
Washington, 16 gennaio 2007
Oasis presentata a Washington in una giornata di incontro tra musulmani e
cattolici
Dialogo a più voci al Centro culturale Giovanni Paolo II
Un dialogo intenso e concreto tra cristiani e musulmani, partito dalle
domande profonde che accomunano gli uomini di ogni parte del mondo – Chi
sono? Da dove vengo e dove vado? – e approdato alle questioni cruciali per le
religioni, come il significato di libertà e la relazione tra fede e ragione:
è stata questa la giornata di studi sul tema ‘La relazione primordiale tra
Dio e la persona umana nel cattolicesimo e nell’islam’, svoltasi martedì 16
gennaio e promossa dal Forum interculturale per gli studi sulla fede e la
cultura del Centro culturale Giovanni Paolo II di Washington – sede del
convegno – in collaborazione con la Conferenza Episcopale Americana.
L’incontro è stato improntato ad uno stile di rapporti franchi e cordiali e
caratterizzato da un tempo scandito dai distinti momenti della preghiera dei
musulmani e dei cristiani.
Nella prima parte della giornata i partecipanti all’incontro – una trentina
di docenti, ricercatori e uomini delle religioni, soprattutto americani – si
sono divisi in due gruppi di lavoro, il primo di musulmani e il secondo di
cattolici, che hanno approfondito alcune idee portanti sollecitate dal titolo
dei lavori, condivise successivamente nell’assemblea comune del pomeriggio.
Tra i presenti Muzammil Siddiqi, direttore della Conferenza islamica della
California, Sayyid Syeed, presidente dell’Islamic Society of America, l’Imam
Yahya Hendi, che guidò la preghiera musulmana nella celebrazione
interreligiosa per le vittime dell’11 settembre, Rahim Nobahar,
dell’Università di Mashad in Iran, Zeki Saritoprak, docente all’Università di
Marmara in Turchia e a Chicago, Scott Alexander, docente di studi islamici di
Chicago, Francis Tiso, della Commissione per il dialogo interreligioso della
Conferenza episcopale Americana, David Burrell, docente di Filosofia e
Teologia presso la Notre Dame University, e Francis Martin del Forum
interculturale per gli studi sulla fede e la cultura del Centro culturale
Giovanni Paolo II.
Infine in serata si è tenuta una conversazione tra il cardinale Angelo Scola,
Patriarca di Venezia, e il professore Muzammil H. Siddiqi, già presidente
dell’Islamic Society of America, alla presenza di oltre duecento persone.
Il Patriarca ha richiamato la singolarità del monoteismo cristiano in merito
alla relazione tra uomo e Dio e ha rilevato che nella dottrina della
creazione: ‘Le due decisive istanze di Israele e dell’Islam sono tenute in
conto come due permanenti e salutari richiami alla verità dell’esperienza
cristiana. Anche il cristianesimo, infatti, dice i loro due grandi sì:
all’ineliminabile distanza tra Dio e la creatura, costantemente fatta
presente dalla fede islamica, e alla necessità che l’uomo accolga la libera e
gratuita autorivelazione di Dio nella storia e attraverso la storia, nucleo
diamantino della fede ebraica. In nessun caso la fede cristiana parla né di
essenziale divinizzazione della persona né di sostanziale annullamento della
creatura. Nella proposta cristiana sono ricompresse anche le istanze del
buddismo e dell’induismo e le etiche del confucianesimo e dello scintoismo.
Tutto ciò senza negare le importanti differenze che il cristianesimo instaura
sia verso i due ‘monoteismi’ – proprio perché quello cristiano è un
monoteismo trinitario – sia verso ogni altra concezione religiosa
dell’umanità’.
Il Patriarca di Venezia ha concluso riconoscendo nella testimonianza una
categoria fondamentale per l’incontro tra culture e religioni; testimonianza
non intesa come ‘teoria’, ma come il coraggio di comunicare la propria fede
con la vita concreta, nel lavoro e negli affetti, e di proporre agli uomini e
alle donne di oggi – esponendosi con tutta la propria persona – una nuova
speranza per essere felici.
Questa idea è alla base del Centro internazionale di Studi e Ricerche Oasis
che – attraverso la sua rivista semestrale, il sito web www.oasiscenter.eu, e
la collana ‘I libri di Oasis’ – lavora per favorire la reciproca conoscenza
tra cristiani e musulmani con una particolare attenzione alle comunità
cristiane che vivono nei paesi a maggioranza islamica e dalle quali accoglie
e rilancia contributi e testimonianze.
Il professor Siddiqi ha sottolineato l’importanza per i musulmani di
promuovere gli aspetti comuni tra le religioni piuttosto che gli elementi che
separano e di valorizzare e rispettare le differenze per definire e
promuovere reciprocamente le identità. ‘Dobbiamo passare dal vivere per noi
stessi al vivere per gli altri, – ha rilevato Siddiqi – dobbiamo cambiare la
situazione e rispondere al bisogno di una rinascita spirituale che si
manifesta in modo profondo nel mondo. Musulmani e cattolici hanno molto in
comune e insieme devono proporre il pluralismo non come sincretismo o
mescolanza di fedi, ma come dialogo che porta a vivere nel rispetto uno
dell’altro, ritrovando nelle differenze una ricchezza e procedendo insieme
nella via della mutua conoscenza’.
Oasis – dopo Washington – viene presentata mercoledì 17 gennaio, alle ore
18.00, presso la sede Onu di New York (sala auditorium Dag Hammarskjöld
Library).
Interverranno:
– card. Angelo Scola, Patriarca di Venezia
– dott. Carl A. Anderson, Supreme Knight dei Cavalieri di Colombo
– prof. Seyyed Hossein Nasr della George Washington University
– rabbi Israel Singer, presidente del World Jewish Congress
– dott. Roberto Fontolan, direttore di Oasis.
L’evento è promosso dall’Osservatore Permanente della Santa Sede presso l’ONU
e dal Centro Internazionale Studi e Ricerche Oasis (www.cisro.org), con la
collaborazione del centro culturale Crossroads di New York.