Valutazione ed incentivazione del personale
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Valutazione ed incentivazione del personale
Valutazione ed incentivazione del personale Analisi Srl, Schio – 26 ottobre 2012 Di cosa parliamo… • Analisi del lavoro • Creazione del sistema di valutazione e incentivazione • Lancio del sistema • Misurazione delle performance • Comunicazione dei risultati 2 … ma prima di tutto: • Quali sono gli obiettivi che vogliamo raggiungere? – Valutare per dare un valore alla posizione (politica retributiva) – Valutare per dare un valore alla prestazione (politica incentivante) • Abbiamo lavorato su: – Incentivi derivanti dall’autostima; – Eliminazione di compiti inutili; – Semplificazione del lavoro; – Partecipare a parte dei processi per valutarne l’efficacia; – Dare priorità e non sovraccarichi; 3 Analisi del lavoro • JOB DESCRIPTION: quante e quali sono le posizioni le cui prestazioni devono essere valutate • Organigramma • Mansionario • Procedure e metodi di lavoro • Livelli retributivi presenti • Sistema incentivante presente • Condivisione progetto con parti (responsabili, dipendenti) 4 Job description 5 organigramma 6 Organigramma afnor funzione organico Centro di costo 7 Mansionario 8 Mansionario 9 Procedure e metodi di lavoro 10 Livelli retributivi presenti 11 Sistema incentivante presente 12 Condivisione con le parti 13 Di cosa parliamo… • Analisi del lavoro • Creazione del sistema di valutazione e incentivazione • Lancio del sistema • Misurazione delle performance • Comunicazione dei risultati 14 Creazione del sistema di valutazione e incentivazione 15 Esempio: mappatura produzione 16 Esempio: procedura risorse umane 17 Esempio: procedura sviluppo 18 Di cosa parliamo… • Analisi del lavoro • Creazione del sistema di valutazione e incentivazione • Lancio del sistema • Misurazione delle performance • Comunicazione dei risultati 19 Lancio del sistema • Eventi di comunicazione (riunioni, assemblea ecc) • Incontri con il personale • Avvio dei supporti tecnici per la misurazione delle performance 20 Di cosa parliamo… • Analisi del lavoro • Creazione del sistema di valutazione e incentivazione • Lancio del sistema • Misurazione delle performance • Comunicazione dei risultati 21 Esempio: valutazione semplificata 22 Esempio: valutazione semplificata 23 Misurazione delle performance 12 Prestazioni del personale 30-100 valutazione annuale Media tutti i dipendenti Responsabile Sistema Qualità Scala Fonte Elaborazione Campione Responsabile racc. STEFANIA SONIA PAOLA PATRIZIA Media uffici GIOVANNI GIOVANNI 2 PAOLO LUIGI FRANCO DAVIDE ROBERTO FLAVIO Media produzione Obiettivo 2003 2004 2005 91,00 45,00 95,00 96,00 68,00 84,00 61,00 80,00 87,50 83,00 86,00 91,00 83,00 66,00 62,00 68,00 62,00 2006 98,00 80,00 89,00 90,00 76,00 60,00 2007 98,00 2008 102,00 2009 107,00 2010 107,00 2011 107,00 2012 105,00 87,00 82,00 61,00 72,00 66,00 61,00 92,50 90,00 74,00 92,00 89,00 73,00 84,00 82,00 68,00 89,50 93,00 57,00 86,50 92,00 74,00 83,00 93,00 77,00 45,00 49,00 28,00 50,00 58,00 44,00 72,50 80,00 70,33 80,00 71,00 80,00 75,33 80,00 82,00 80,00 81,00 80,00 65,00 80,00 66,33 80,00 72,00 80,00 80,00 83,00 78,20 80,00 24 Misurazione delle performance 25 Di cosa parliamo… • Analisi del lavoro • Creazione del sistema di valutazione e incentivazione • Lancio del sistema • Misurazione delle performance • Comunicazione dei risultati 26 La comunicazione della valutazione • La valutazione è sempre presente nelle relazioni umane; • La valutazione è sempre bidirezionale, deve generare un feedback continuo tra le persone; molto spesso la ricerca del feedback può generare insicurezza nel responsabile; • La valutazione implica dei giudizi di valore; 27 La comunicazione della valutazione • La valutazione può essere considerata anche come un mezzo che aiuta ed indirizza il cambiamento. • La valutazione comporta una presa di posizione, responsabilità per il giudizio emesso. • Valutare significa attribuire valore, perciò la valutazione della risorsa deve avere come obiettivo primario la sua crescita e non la sua “condanna” per il mancato raggiungimento dell’obiettivo posto 28 La comunicazione della valutazione • La valutazione ha un aspetto relazionale ed uno emotivo, cioè la valutazione è un processo che alimenta l’autostima di una risorsa e migliora le capacità relazionali di ambedue i soggetti coinvolti nella valutazione (valutatore e valutato). • La valutazione non deve esaurirsi nella scheda o nel colloquio, ma è un continum integrato con le relazioni quotidiane, cioè si parla di informalità nella valutazione. 29 Aspetti strategici della politica salariale ed incentivi retributivi Relatore Dott.sa Erika Taverna Consulente del Lavoro [email protected] 30 Di cosa parliamo 1. Premessa: il rapporto di lavoro e le sue peculiarità 2. La politica retributiva: i tempi che cambiano Retribuzione fissa/variabile I bisogni del dipendente I sistemi incentivanti individuali e collettivi Fringe benefits: perché e come utilizzarli 3. Novità ed accorgimenti da considerare per garantire competitività all’azienda 1. PREMESSA Le persone 1. Il personale è la risorsa fondamentale dell’impresa e pertanto deve essere valorizzata. 2. Per l’azienda rappresenta una delle voci di spesa tra le più significative (in alcuni casi la più significativa). Di conseguenza è fondamentale: - Fissare il corretto organico aziendale tenendo conto delle opportunità offerte dall’attuale legislazione in materia di flessibilità del lavoro ed assunzioni incentivate - Definire le politiche retributive - Programmare la crescita professionale (formazione sotto l’1% del fatturato annuo nelle aziende italiane) - Esaminare gli elementi di costo derivanti da CCNL, disposizioni legislative e orientamenti giurisprudenziali Il rapporto di lavoro e la retribuzione Nell’ambito del rapporto di lavoro subordinato il lavoratore è colui che si obbliga mediante retribuzione a collaborare nell’impresa prestando proprio lavoro intellettuale o manuale alle dipendenze e sotto la direzione dell’imprenditore (art. 2094 c.c.). La retribuzione è: • Il corrispettivo che il datore di lavoro eroga al lavoratore a fronte della sua prestazione. • l’obbligazione principale del datore di lavoro. • Secondo Le norme previdenziali e fiscali sono retribuzioni tutte le somme e i valori in genere, a qualunque titolo percepiti nel periodo di imposta, in relazione al rapporto di lavoro (art. 51 c. 1, DPR n. 917/86). DIRETTA Percepita a scadenza periodica Elementi da CCNL o accordi (superminimi, ad personam) INDIRETTA Percepita a seguito di eventi specifici indipendenti da prestazione lavorativa Es: Indennità malattia, maternità, festività infrasettimanali DIFFERITA A scadenza annuale o a fine rapporto mensilità aggiuntive e TFR VARIABILE Per legge, CCNL,accordo Es: lavoro straordinario, lavoro festivo, indennità turno, reperibilità, cassa, disagio, sede Composizione della retribuzione Per motivi specifici soggettivi od oggettivi IN DENARO Ordinaria IN NATURA Complementare Es: autovettura, Telefono, Alloggio, Prestiti Il rapporto di lavoro e la retribuzione I sistemi retributivi incentivanti • si collocano nel più ampio sistema premiante che comprende anche riconoscimenti organizzativi e sociali (AUTONOMIA – MANSIONI – RUOLO AZIENDALE – RICONOSCIMENTO). • sono forme di retribuzione variabile, in denaro o in natura, collegate ai risultati, che permettono di incentivare il personale facendo leva sulle dinamiche retributive, agevolando nel contempo il raggiungimento di obiettivi aziendali. Erika Taverna – consulente del lavoro Articoli • Art. 36 c.c. - Principio di proporzionalità e sufficienza Il lavoratore ha diritto ad una retribuzione proporzionata alla quantità e qualità del suo lavoro e in ogni caso sufficiente ad assicurare a sé e alla famiglia un'esistenza libera e dignitosa …. • Art. 2103 c.c. - Divieto irriducibilità della retribuzione 1. Il prestatore di lavoro deve essere adibito alle mansioni per le quali è stato assunto o a quelle corrispondenti alla categoria superiore che abbia successivamente acquisito ovvero a mansioni equivalenti alle ultime effettivamente svolte, senza alcuna diminuzione della retribuzione. Nel caso di assegnazione a mansioni superiori il prestatore ha diritto al trattamento corrispondente all'attività svolta, e l'assegnazione stessa diviene definitiva, ove la medesima non abbia avuto luogo per sostituzione di lavoratore assente con diritto alla conservazione del posto, dopo un periodo fissato dai contratti collettivi, e comunque non superiore a tre mesi…. 2. Ogni patto contrario è nullo. (secondo la giurisprudenza prevalente sono coperte da garanzia di irriducibilità quei compensi stabilmente collegati con le specifiche qualità soggettive , qualità professionali legate alla mansione del lavoratore.) Principio di parita’ retributiva Non esiste il principio di parità retributiva: Attenzione ai minimi del CCNL Principio di non discriminazione nei trattamenti economici di maggior favore - art. 16 Cost.: divieto di discriminazione sindacale, politica, religiosa, razziale, di lingua, di sesso.) - Art. 37 Cost.: divieto di discriminazione sulla donna lavoratrice e minori Il costo del lavoro Retribuzione Somme di fine lavoro Oneri contributivi e tributari Spese di gestione Spese legali Sanzioni TFR, preavviso, bonus, incentivi, patto di non concorrenza OBBLIGATORI CONTRATTUALI GESTIONE DEL CONTENZIOSO FACOLTATIVI AZIENDALI GESTIONE ISPEZIONI (somme e valori) FISSA VARIABILE DIFFERITA Costo del lavoro: esempio • Es: Operaio 4° livello Metalmeccanici Industria RETRIBUZIONE LORDA INPS e INAIL TFR IRAP COMETA COSTO ANNUO COSTO ORARIO (ore lavorate n.___) 2. Politica retributiva: i tempi che cambiano RETRIBUZIONE FISSA/VARIABILE Perchè retribuzione variabile e quali i vantaggi? PER L’AZIENDA: * la costante competizione per l'acquisizione di risorse qualificate ha comportato un'ascesa rapida e incontrollabile delle retribuzioni fisse, soprattutto quelle dei managers. Il ricorso alla retribuzione variabile, quindi, costituisce un elemento importante per accrescere la competitività, senza creare quegli effetti di trascinamento retributivo che appesantiscono il costo del lavoro; * la necessità di rendere variabile un costo in relazione all'andamento produttivo ed economico dell'azienda; * un deciso orientamento a retribuire i lavoratori in funzione degli obiettivi raggiunti; * maggiore elasticità in contesti caratterizzati da frequenti cambiamenti organizzativi. RETRIBUZIONE FISSA/VARIABILE Perchè retribuzione variabile e quali i vantaggi? PER IL LAVORATORE: * un più diretto legame tra impegno individuale e corrispettivo; * possibilità di ottenere livelli retributivi elevati quando le condizioni aziendali sono favorevoli; •riduzione del rischio di licenziamento per riduzione di personale, sulla base della logica flessibilizzazione dei costi come alternativa alla flessibilizzazione degli organici LA SCELTA DEL LIVELLO RETRIBUTIVO IL LIVELLO RETRIBUTIVO SI DETERMINA SOSTANZIALMENTE IN BASE A 3 PARAMETRI DI RIFERIMENTO: IL CCNL : livello al di sotto del quale non si può scendere IL MERCATO DEL LAVORO: è necessario che l’azienda verifichi il saggio medio delle retribuzioni pagate dalle aziende LA CAPACITA’ RETRIBUTIVA DELL’AZIENDA: la posizione di mercato dell’azienda, i profitti realizzati e gli sviluppi futuri possono influenzare la misura della retribuzione che l’azienda può erogare Strumenti di politica retributiva C.C.N.L. ovvero LA RETRIBUZIONE FISSA Caratteristica: la retribuzione si mantiene ad un livello fisso, rigido, senza possibilità di mutamenti. Cosa si ottiene? La retribuzione diventa senz’altro uno strumento per lo sviluppo dell’equità interna rispetto alle responsabilità e alle capacità professionali dei lavoratori interessati, così come per lo sviluppo di competitività esterna rispetto alle prospettive offerte dal mercato del lavoro per posizioni analoghe. E’ però poco stimolante per il lavoratore (non partecipa alla organizzazione aziendale) e scarsamente efficace per attrarre/trattenere il personale. Strumenti di politica retributiva LA RETRIBUZIONE VARIABILE PUO’ ESSERE: LEGATA ALLA PERFORMANCE/POTENZIALITA’, in cui sono premiati gli “sforzi” e/o i risultati eccellenti, che l’azienda ha la discrezionalità di decidere a priori; LEGATA ALLA PROFESSIONALITA’, in cui vengono premiate le qualità professionali ed il lavoratore viene stimolato a migliorarsi e ad accrescere le proprie competenze. Così l’azienda riesce a trattenere le persone e ad avere persone sempre più formate; LEGATA ALLA SITUAZIONE DELL’AZIENDA; …ED I FRINGE BENEFITS Management per obiettivi • Prima di attivare qualsiasi politica di incentivazione del personale è indispensabile che l’azienda individuare gli obiettivi da raggiungere. • Gli obiettivi assegnati devono • essere chiari, senza margini ad interpretazioni • misurabili in modo oggettivo • rappresentare un miglioramento per l’azienda • rappresentare un miglioramento per l’azienda • raggiungibili, cioè non devono essere un qualcosa di irrealizzabile • essere temporalmente definiti • significativi per il livello di responsabilità dell’ interessato, • concordati e discussi con l'interessato, che deve avere le leve per conseguirlo • Possibili senza trascurare la normale attività Analisi dei bisogni del dipendente • Non si deve sottovalutare l’efficacia prodotta dal sistema incentivante: deve rispondere alle aspettative dei lavoratori. • Può essere utile fare un sondaggio tra i lavoratori per capire quali sono i bisogni. • Analizzata la priorità dei bisogni, l’azienda può definire la politica di sistema di retribuzione incentivante che a parità di costo aziendale dia maggior rendimento ai dipendenti. sistemi incentivanti individuali • Premio individuale: “una tantum” – non continuativo per contenimento del costo del lavoro Esempi tipici: per motivi di merito: sulla base della valutazione delle prestazioni riferiti all’anzianità aziendale: per fidelizzare i dipendenti derivante dal buon andamento economico/produttivo: circostanze oggettive dell’azienda • Erogazione liberale: da intendersi occasionale e non obbligatoria fino al 2008 utilizzate in particolare in occasione di festività e ricorrenze. Se in forma di beni e servizi sono fringe benefits (soglia di esenzione € 258,23 propria dei beni in natura) sistemi incentivanti individuali • Superminimo individuale: aumento retributivo in aggiunta ai minimi contrattuali Assorbibili: acconto di futuri aumenti contrattuali Non assorbibili: di merito, ad personam Individuali o collettivi (con accordo aziendale o atto unilaterale) Art. 2113 cc: non sono valide le rinunzie e transazioni che hanno per oggetto diritti del lavoratore da disposizione inderogabili, quali la retribuzione. Secondo la giurisprudenza prevalente il “superminimo” non rientra tra i diritti indisponibili: patti di rinuncia in via del tutto eccezionale risulta possibile, meglio se in sede protetta. • Indennità di mansione superiore: pur corrisposta talvolta quale forma incentivante è un obbligo contrattuale derivante da assegnazione di mansione superiore Oltre i 3 mesi spetta anche il livello superiore sistemi incentivanti individuali • Straordinario forfetizzato: con accordo del limite massimo delle ore di lavoro che il dipendente è tenuto a prestare Non può mai comportare per il lavoratore una perdita di retribuzione rispetto al pagamento dello straordinario come da CCNL • Fringe benefits: “benefici accessori”(non obbligatori) ossia compensi in natura a favore dei dipendenti sulla base di accordi individuali o collettivi. Fringe benefits Si prenda in considerazione il fenomeno dei "fringe benefits" quale strumento di incentivazione e motivazione delle risorse umane inserito in un contesto di politica retributiva globale; trascurando tutta la problematica relativa agli aspetti contributivi e fiscali che comunque non possono, anzi non devono, essere trascurati. Infatti, com'è noto, molto spesso la normativa previdenziale e fiscale italiana fanno da deterrente all'introduzione, nella politica retributiva aziendale, dello strumento "fringe benefits". Non si deve trascurare, inoltre, di verificare la reale possibilità di impiego dei "fringe benefits" nelle piccole e medie imprese, tenendo presente che le esperienze fatte nelle grosse imprese spesso non sono trasferibili, per ovvi motivi, nelle piccole e medie imprese. Qui di seguito si darà comunque qualche spunto sui possibili "benefits" introducibili, a basso costo aziendale indiretto, anche in assenza di una politica retributiva globale FRINGE BENEFITS: PERCHÉ UTILIZZARLI Quando diventa necessario introdurre i "fringe benefits" nel sistema retributivo aziendale A parte le aziende più orientate ad una politica retributiva avanzata, diventa necessario, e quasi indispensabile, introdurre un sistema di "fringe benefits" quando l'azienda: - subisce costantemente "furti" di personale qualificato; - vuol mantenere alto il livello motivazionale; - vuol far crescere lo "status" del dipendente al fine di renderlo orgoglioso di appartenere all'azienda stessa; - vuole migliorare i livelli produttivi; - vuole migliorare la qualità della vita e del lavoro FRINGE BENEFITS: TIPOLOGIE • BENEFITS DI NATURA ASSICURATIVA E PREVIDENZIALE(es: piano pensionistico integrativo; assistenza sanitaria integrativa, ecc.) • AGEVOLAZIONI FINANZIARIE (es: anticipi TFR, prestiti ad interesse agevolato, ecc.) • BENEFITS ATTI A MIGLIORARE LA QUALITA' DELLA VITA(es: autovettura, sconti su acquisti, abbonamenti, ecc.) • CASA(uso al dipendente di edificio aziendale) • BENEFITS RIVOLTI AL NUCLEO FAMILIARE (buoni acquisto, abbonamenti, corsi di formazione,ecc.) • PREMI - INDENNITA' – SPESE(carta di credito aziendale in uso al dipendente; rimborsi spese per trasferte lunghe anche per la familgia, ecc.) • VARIE( mensa-ticket restaurant, impianti sportivi). FRINGE BENEFITS 3. NOVITÀ ED ACCORGIMENTI UTILI Detassazione e decontribuzione nel 2012 Detassazione nel 2012: • E’ stata prorogata la possibilità di assoggettare a imposta sostitutiva del 10% le somme erogate ai dipendenti privati in relazione a incrementi della produttività. • limite massimo di detassazione: € 2.500 • Beneficiari sono i titolari di reddito di lavoro dipendente non superiori € 30.000 nel 2011. Detassazione nel 2013 • Prevista defiscalizzazione per 1600 milioni di € nel 2013-2014. I limiti di reddito verranno definiti da apposito decreto Decontribuzione: è possibile lo sgravio contributivo del 2.25% sulla retribuzione contrattuale percepita a titolo di incremento di produttività, qualità, redditività, innovazione ed efficienza organizzativa (su accordi aziendali o territoriali depositati alla DTL). Alcune aree di intervento: Nella scala delle priorità dei bisogni dei dipendenti potrebbero essere considerati altri sistemi incentivanti legati per esempio alla tempistica ed elasticità di prestazione. A tal proposito potrebbero essere attuati accordi su • Elasticità di orario di lavoro • Promozione della banca ore • Telelavoro • Programmazione delle ferie secondo la valutazione dei bisogni Strumenti utili e talvolta necessari per l’attivazione del sistema di retribuzione incentivante sono • Accordi territoriali • Accordi aziendali • Accordi di prossimità (in deroga a CCNL – Acc Interfconf 06/2011)