Storia e stili del Tattoo
Transcript
Storia e stili del Tattoo
15 Chapter Storia e stili del Tattoo Gli stili più conosciuti e la storia del tatuaggio. La storia del tatuaggio è una faccenda antichissima e delicata, dove la superstizione, le tradizioni, le credenze e la disinformazione l’hanno visto passare nel corso dei secoli da pratica rituale e simbolo di appartenenza sociale a marchio per delinquenti e gentaglia di basso fondo. Perché tutto questo? Che cosa ha spostato l’ago della bilancia? I primi reperti relativi all’arte del tatuaggio si trovano già in mummie del 500 A.C ( alcuni scritti parlano addirittura dal 3300 A.C.), dove i corpi ritrovati sono chiaramente ricoperti da tatuaggi, si presume di natura terapeutica e sciamanica. Vi sono poi testimonianze nell’antico Egitto, in Grecia e nell’antica Roma, dove per esempio i centurioni si tatuavano il nome dell’Imperatore o del generale per il quale combattevano. In alcune società tradizionali orientali, dell’Oceania e del Sud Est Asiatico quest’arte è sempre rimasta intatta nel corso della storia, basti pensare ai tribali polinesiani o ai più conosciuti Maori, dove linee e simboli sono densi di significati sociali e spirituali. Non a caso infatti tatuarsi motivi proibiti è considerato un sacrilegio! Nella società occidentale si hanno testimonianze di persone tatuate già dai Celti e dai Britanni, dove i nobili avevano tatuato lo stemma della propria casata in modo da poter essere riconosciuti in caso di morte in battaglia. La chiesa ha avuto poi un ruolo importante nella diffusione o no del tatuaggio in epoca antica: i primi cristiani infatti si tatuavano il “tau”, la croce stilizzata di Cristo, sulla fronte, pratica poi abolita da Costantino nel 325. Nonostante questo la tradizione non si è estinta e durante le crociate moltissimi cavalieri avevano tatuato un simbolo che rappresentasse la propria religione, in quanto non vi era sepoltura per i morti in battaglia che non recassero alcun riferimento al proprio credo. Si racconta che Sant’Antonio avesse un “tau” tatuato sul petto. E’ nel 787 che tatuarsi diventa proibito per il buon cristiano, Papa Adriano I infatti emana una bolla dove vieta qualsiasi pratica che deturpi il corpo. Sembra finita per i tatuaggi in Europa, ma essi riappaiono invece verso la fine del ‘700 grazie ai viaggi del capitano Cook, che riporta nelle terre europee testimonianze di indigeni tatuati e anche qualcuno di loro come schiavo. Anche la parola TATTOO si dice sia stata coniata dallo stesso Cook, che si presume l’abbia inventata a partire dal polinesiano “Tatau”. Ecco allora che sono i marinai a salvare il tatuaggio e a riportarlo nel vecchio continente, prima esibendo tatuaggi tradizionali indigeni, farciti con rocambolesche storie di come essi siano stati catturati e sottoposti a questa pratica ancestrale, poi sviluppando i soggetti che sono divenuti i classici del tatuaggio traditional occidentale. E allora rondini, velieri, ancore, fari e tutta la simbologia tipica della cultura marinara si trasferisce sulla pelle di questi lupi di mare, in molti porti iniziano a comparire le prime botteghe di tatuaggi, e tutta la sottocultura della gente che vive a contatto con questa realtà marinara ne rimane attratta.Se avete presente i disegni di Sailor Jerry vi ricorderete di un flash con pollo e maiale: venivano tatuati dai marinai sui piedi come portafortuna in caso di affondamento. Infatti le casse con gli animali destinati all’approvigionamento erano sempre le prime a rimanere a galla in caso di naufragio. Gli uomini e le donne iniziano così ad avere corpi sempre più tatuati e non passa molto tempo prima che i circensi fiutino l’affare! Agli inizi del ‘900, oltre all’uomo cannone ed alla donna barbuta, si iniziano a vedere negli spettacoli “l’uomo e la donna più tatuati del mondo”, con imbonitori pronti a mostrare questi corpi dipinti ai curiosi venuti apposta per assistere a questi spettacoli. ...Si ok i santi, ok i marinai, ma le “puttane” in tutto questo dove sono, direte voi che leggete... Ci viene in “aiuto” Cesare Lombroso (1835-1909) medico, antropologo, criminologo e giurista italiano, considerato pioniere e “padre” della moderna criminologia. Nel suo saggio “l’uomo Delinquente” Lomboso mette in strettissima collaborazione il tatuaggio con l’indole innata ad avere una “morale deviata” del delinquente. Ecco allora che l’uomo tatuato viene considerato un criminale e la donna una prostituta. In seguito alla diffusione di questo saggio in Italia il tatuaggio viene ancora di più stigmatizzato e ghettizzato, ed è per questo motivo che è fino ai primi anni del 1970 che non esistono botteghe in strada di tatuatori, la pratica rimane nascosta e clandestina. La rivoluzione culturale, le prime gang di motociclisti e la cultura Hippy aiutano a far uscire di nuovo allo scoperto il tattoo in Italia e si iniziano ad avere i primi tattoo shop. Da qui in poi il tatuaggio ricomincia a diffondersi tra i giovani italiani, fino agli ultimi 15-20 anni dove si iniza a vedere il “boom”, in cui sempre più persone mostrano alla società il proprio “marchio”. Ora questa è solo un’infarinatura su come il tatuaggio è passato di epoca in epoca, un sacco di aspetti sono da approfondire e secondo noi ne vale la pena, speriamo dia avervi incuriosito e avvicinato un po’ di più a questo mondo, che va ben oltre il “oh zio fammi un’infinito o una piuma” Trama presa dal sito www.traditionaltattooit.com TRADITIONAL Agli inizi del 1700 grazie ai viaggi del capitano Cook riappaiono i primi tatuaggi in Europa. La simbologia si rifà ai viaggi dei marinai che si trasferisce sulla pelle di questi lupi di mare; ecco allora che appaiono rondini, velieri, ancore, fari, pin up, ecc. Le caratteristiche dominanti di questo stile sono la linea nera forte e decisa, il nero usato per le profondità e i colori stesi piatti per dare bidimensionalità allo stile. Libro consigliato: 100 anni di tattoo. NEO TRADITIONAL Ispirati sicuramente ai tatuaggi traditional nella forma, nella linea di contorno forte e decisa, nelle profondità di nero deciso e nella colorazione, stravolgono invece la bidimensionalità che diventa tridimensionalità. La scelta dei soggetti si allarga a altri orizzonti i dando una maggior impronta figurativa. GIAPPONESE CLASSICO In Giappone i tatuaggi sono chiamati Irezumi o Horimono risalgono, si pensa, al sesto secolo a.C. I principali soggetti rappresentati sono draghi, (7 animali), carpe, peonie, crisantemi, fiori di ciliegio, demoni, guerrieri, geishe ecc. Come sfondi vengono usate le simbologie dei quattro elementi , aria, acqua, terra e fuoco. Tecnicamente la rappresentazione è eseguita con linee Milano tattoo e piercing school 440 forti e decise, colori piatti, sfumature di grigio piatte e neri accostati. Libro consigliato: Horiyoshi III l'arte del tatuaggio giapponese. GIAPPONESE MODERNO Evoluzione del giapponese classico sicuramente ispirato al vecchio ma all’avanguardia, con soggetti realizzati in modo più dinamico e tridemsionale. La parte tecnica è discrezione dell’artista solitamente non vengono mai a mancare le linee, le sfumature sono più morbide e i colori possono interagire tra loro. COMMERCIALE Si definisce commerciale tutto ciò che è realizzato senza specifiche di stili. Spesso sono soggetti in uso ( di moda ) in quel periodo. Es. negli anni ’90 erano frequenti le rappresentazioni di fate e gnomi. La tecnica di rappresentazione di solito prevede linea nera sottile, sfumature morbide, i colori sono a seconda del soggetto o riempimenti di nero. TRIBALE Sono definiti tribali tutte quelle tecniche di tatuaggio che provengono da popolazioni indigene e risalgono a tempo immemore. Sono realizzati esclusivamente in nero e in rari casi c’è un’aggiunta di rosso, spesso raccontano la storia personale del tatuato. di tridimensionalità. I colori come le linee nere vengono esasperati. HORROR E’ una stile che si realizza in B/N e in alcuni casi a colori. Si avvicina al disegno iperrealistico senza utilizzo di linee. La scelta del soggetto e legato a tutto ciò che fa parte della cultura horror. PITTORICO A COLORI Il risultato di tale stile è un’immagine (solitamente a colori) che a seconda dell’autore esprime la percezione di ciò che realizza. Tecnicamente ispirato al realistico ne elimina i dettagli eccessivi. BLACK&WHITE CHICANO: lo stile nell’ambito dei tatuaggi nasce con laq cultura delle gang negli anni ’40 e ’50 nelle zone della California, Texas, New Mexico e Arizona. Inizialmente venivano fatti a mano solo con inchiostro nero, le linee di contorno sottili e i chiaroscuri intensi. I soggetti utilizzati fanno parte della loro cultura, es. pistole, dollari, rose , ecc. TRASH POLKA Nasce in Germania nei primi anni 2000. Teschi, ritratti e elementi realistici nelle composizioni sono spesso accostati a elementi stilizzati, astratti e al lettering. Vi è uso di pochi colori, generalmente solo il nero e il rosso come contrasto, vi è pulizia nello stile e il colore è steso in maniera compatta come se fossero pennellate. WATER COLORS Stile moderno che richiama la tecnica ad acquarello su carta ma a volte accentuandone i tratti caratteristici. Grazie alle moderne attrezzature ed all’affinamento della tecnica del tatuaggio molti stili nascono ricollegandosi all’arte contemporanea e traendone spunto.