allevatore rivista 2-2000

Transcript

allevatore rivista 2-2000
Trimestrale
tecnico-economico
dell’Associazione
Provinciale Allevatori
!
o
t
s
o
g
a
r
r
e
F
n
o
Bu
Anno XII - N. 2/2000
...mentre gli altri cominciano a
parlare di “MISCELONE”...
del
CONSORZIO
AGRARIO
CREMONA
racconta già
dei suoi
successi.
Parlatene con chi già lo usa: saremo lieti di
metterVi in contatto con gli allevatori più
vicini alla Vostra zona.
CONSORZIO AGRARIO
CREMONA
sommario
sommario
Nella foto: ... latte e miele!
Attualità
Visita dell’Assessore Regionale all’Agricoltura
Rinnovo delle cariche al comitato direttivo ANAFI
Polizza bovini
L’U.E. approva il Piano di Sviluppo Rurale lombardo
Sul controllo dei germi mastitogeni contagiosi
3
4
5
7
9
Sezione suini
Alla Rassegna Suinicola Internazionale di Reggio E. 10
Dall’Assemblea annuale della Sezione Suini
11
Gianluca Viccardi
Trimestrale tecnico-economico
a distribuzione gratuita
Editore:
ASSOCIAZIONE PROVINCIALE ALLEVATORI
Via Bergamo, 292 - 26100 Cremona
Tel. 0372.419311
La lettera di Gino
Gestione dei rifiuti nell’azienda agricola
17
Coordinatore:
PIETRO RIZZI
Gestione e salute
La ritenzione di placenta
18
Fabio Ferri
Biologico
Zootecnia biologica: quale opportunità?
20
Pietro Rizzi
Servizio Gestione Informatizzata
Cincinnato e varie
23
Oscar Silva e Marco Ferrari
25
Domenico Barile
Storia illustrata
In un tempo passato... (2ª parte)
Pietro Rizzi
Direzione, redazione, amministrazione:
Via Bergamo, 292 - 26100 Cremona
Tel. 0372.419311
Progetto Grafico: UP - STEFIGRAF
Via Alfeno Varo, 27 - Cremona
Tel. 0372.463635
Copertina: UP - STEFIGRAF
Via Alfeno Varo, 27 - Cremona
Tel. 0372.463635
Impianti: ALPHAPAGINE
Via Marmolada, 19/A - Cremona
Tel. e Fax 0372.430637
Stampa: FANTIGRAFICA
Via S. F. d’Assisi, 19 - Cremona
Tel. 0372.416701
Tecnica
Una stalla col “Flushing”
Direttore responsabile:
GIOVANNI TAGLIAFERRI
29
Pubblicità: UP - Uggeri Pubblicità
Via Massarotti, 51 - Cremona
Tel. 0372.20586 r.a. - Fax 0372.26610
TARIFFE PUBBLICITÀ (a colori):
pagina L. 800.000, 1⁄ 2 pagina L. 450.000
piede L. 350.000, piedino L. 250.000
2 1⁄ 2 colonne L. 300.000, 2 ⁄ 3 piede L. 275.000
1
⁄ 2 colonna L. 150.000
Registrato al Tribunale di Cremona
in data 1-4-1988 al N. 207 del Registro Stampa
Tiratura 4.000 copie - Sped. in abb. postale - Art. 2, comma 20/c, legge 662/96 - Filiale di Cremona
Benvenuto e complimenti!!!
Siamo lieti di dare il benvenuto agli
allevatori che hanno aderito ai
CONTROLLI FUNZIONALI nel periodo
tra il 01/04/2000 ed il 30/06/2000:
Facciamo i complimenti ai seguenti allevatori per aver aderito al S.A.T.A.
(Servizio di Assistenza Tecnica agli Allevamenti, col contributo finanziario
della Regione Lombardia):
SATA BOVINI
n. 2 LUGLIO 2000
2
BERTOGLIO Antonio e Fabio
Cascina Infonteno – Soncino
VESCOVI Pierino, Massimiliano e Angelo
Torre di Sopra – Pianengo
CARAVAGGIO Moreno e Gian Luigi
Cascina Palazzo Maggiore – Formigara
VOLONGO Ivan
Cascina Belgioiosa – Grumello
TURRINI Bernardo
Cascina Campagnola Piccola – Corte
de’ Cortesi
PAPETTI Piergiorgio e Roberto
Cascina Mirabello – Agnadello
STABILE Valentina
Cascina S. Agata – Vescovato
BOLDINI Pietro
Cascina Bosco – Soncino
BOSIO Battista e Alfredo
Cascina Colombarone – Cumignano sul
Naviglio
BABBINI Giacomo e Daniele
Cascina Ponte Lupo – Ostiano
CAVALIERE Rino e Sergio
Cascina dal Santo – Tornata
DECÒ Luigi
Cascina Corte Piardi – Casalmaggiore
BASSETTI Santo
Cascina Gussolo – Casalbuttano
ORSINI Giacomo
Cascina Nuova – Ticengo
CE’ Martino
Cascina Casa Marza – Cicognolo
AVOGADRI Leonardo e Francesco
Cascina Valsordella – Soncino
MOSCONI Antonio
Cascina S. Antonio – Ticengo
Az. Agr. BABBINI F.lli s.s.
Cascina Cipollaie di Sotto – Ostiano
ARRIGHINI Enzo
Cascina Campo Zocco - Tornata
N.B.: Facciamo presente a coloro che
ancora non sono iscritti ai controlli
funzionali che per informazioni e chiarimenti in merito si possono rivolgere
al sig. BODINI Odoardo.
Per contattarlo telefonicamente:
ufficio 0372/419311,
abitazione 0372/621188,
auto 0335/8012698.
RINALDI Massimiliano
Azienda Bredina - Castelvisconti
ANDREOLI Claudio, Mario e Franco
Via IV Novembre - Ripalta Arpina
FRANZINI Ernesto
Azienda Botto - Castelverde
BALESTRERI Davide
Azienda Lovesino - Cremona
MORANDI Primo
Azienda Livraschino - Castelverde
Azienda Agricola GERARDELLO s.s.
Pizzighettone
ARRIGONI Riccardo
Azienda Fasola - Dovera
SERESINI Vittore
Cascina Morti - Credera Rubbiano
FERLA Francesco
Via Cavour, 18 - Madignano
MIZZOTTI Angelo e Carmelo
Via Zanoni, 33 - Izano
STANGA Angelo
Cascina Ligure - Gabbioneta Binanuova
FERMI Francesco
Azienda Colombara - Stagno Lombardo
BERTOCCHI Giuseppe
Cascina Letizia - Pandino
N.B.: Per informazioni sui
Servizi Tecnici S.A.T.A. si
può telefonare in ufficio al
numero 0372/419309.
FORTUNA Gino
Azienda Paradiso - Persico Dosimo
MAIANTI Severino, Bruno e C.
Az. Agr. Campagnole - Scandolara R. O.
CE’ Martino
Cascina Casa Marza - Cicognolo
SATA SUINI
SACCHELLI Angelo
Az. Sacchelli - Ripalta Guerina
CASAPPA Alberto
Allevamento suini Casappa A.
Strada S. Giacomo, 5 - S.Bassano
MILANESI Davide
Azienda Cavagnolo - Castelleone
BOTTANI Albino
Azienda Rastellino - Cremona
AVOGADRI Pietro, Francesco e
Toninelli A.
Azienda Cantonata - Corte de’ Cortesi
LATTERIA Soc. Coop. di Ca’ de’ Stefani
Via Padana Inferiore, 12 - Vescovato
SORDINI Sandro
Cascina Muraverde - Soncino
CAPPELLI Paolo e Pietro
Via Mulino Venturino - Offanengo
PREMOLI Franco
Cascina Dosso - Grumello Cremonese
Attualità
Visita
dell’Assessore
Regionale
all’Agricoltura
3
vinciale all’agricoltura, dott.
Francesco Giubelli, ed il sindaco di Rivolta d’Adda, sig. Lamberto Grillotti. L’assessore,
dopo aver visitato gli uffici dell’APA, è passato agli uffici APL
dove ha potuto parlare con alcuni allevatori impegnati nella
presentazione delle domande di
ricorso per le multe “quote latte”. La visita è continuata verso
la CAFRI per poi passare al
Laboratorio Gruppi Sanguigni,
quindi, all’Anafi, alla fiera e al
Consorzio Agrario.
Apprezziamo molto l’impegno profuso dal nuovo assessore regionale nel conoscere
le singole realtà locali lombarde e, ringraziando per la visita
a Cremona, alla dott.ssa Beccalossi auguriamo buon lavoro.
n. 2 LUGLIO 2000
Giovedì 13 luglio, la dottoressa Viviana BECCALOSSI,
nuovo assessore regionale all’agricoltura, è venuta in visita ai
nostri uffici dove è stata accolta
dal presidente, dott. Palmiro Villa, da un gruppo autorevole di
allevatori, dal direttore dell’APA, dott. Giovanni Tagliaferri,
dal direttore dell’Anafi, dott. Gerardo Marigliano, e dal dirigente
dello SPA (ex STAP e Ispettorato agrario), dott. Andrea Azzoni.
Presenti anche l’assessore pro-
Rinnovo delle cariche al
comitato direttivo ANAFI
__
__
In data 8 giugno 2000 l’Assemblea dei Soci ANAFI ha eletto il nuovo
comitato direttivo così composto:
n. 2 LUGLIO 2000
4
Maurizio GARLAPPI, presidente
Claudio GANDOLFI, vice presidente
Paolo CICERI, vice presidente
Massimo BERGAMASCHI, consigliere
Pietro CESARI, consigliere
Mariano CHEMELLO, consigliere
Gioacchino FILIPPI BALESTRA, consigliere
Giancarlo LANARI, consigliere
Guido OITANA, consigliere
Luigi PARAPINI, consigliere
Azzo PASQUALINI, consigliere
Piercarlo PEA, consigliere
Marco PIZZAMIGLIO, consigliere
Domenico SARACENO, consigliere
Giovanni SARDO, consigliere
Giovanbattista ANDRIOLLO, consigliere
rappresentante AIA
Collegio dei sindaci:
Francesco SCALA, presidente e
rappresentante Mi.P.A.F.
Andrea BELLOLI, sindaco
Armando BRONZINO, sindaco
Il nuovo presidente dell’ANAFI, dott. Maurizio GARLAPPI, un allevatore della provincia
di Reggio Emilia, laureato in Scienze della
Produzioni Animali presso l’Università di Reggio Emilia, è attualmente presidente sia dell’Associazione Provinciale Allevatori di Reggio
Emilia che dell’Associazione Regionale emiliana. È consigliere dell’ANAFI dal 1994.
Claudio GANDOLFI, allevatore della provincia di Mantova e presidente della sezione regionale della razza Frisona Italiana, è stato riconfermato nel ruolo di vice presidente della
Frisona, giudice nazionale di razza.
Paolo CICERI, allevatore della provincia di
Milano è un neoeletto nel consiglio dell’ANAFI e giudice nazionale di razza.
Il neopresidente ha dichiarato la volontà la
volontà di operare con maggiore apertura verso le esigenze, sempre più pressanti, degli
allevatori che in questi ultimi anni stanno vivendo momenti estremamente difficili.
Il 2 giugno 2000, il dott.
GERARDO MARIGLIANO,
direttore dell’ANAFI è stato insignito della onoreficenza di Grande Ufficiale
della Repubblica conferitagli dal Prefetto di Cremona a nome del Presidente della Repubblica C.A. Ciampi, in considerazione della lunga e prestigiosa attività da lui
svolta. Al dott. Marigliano porgiamo le nostre
congratulazioni per l’alto riconoscimento.
CR 10772 R-Fontanella BLAZER Zapping, campionessa senior al 5° confronto europeo della razza Holstein tenutosi a Bruxelles il 12 febbraio scorso.
Polizza bovini
Riportiamo per sommi capi gli
aspetti più importanti della POLIZZA BOVINI che l’APA ha accordato
con la compagnia “Navale Assicurazioni S.p.a.” per la copertura di alcuni rischi di natura sanitaria. Tale copertura
è destinata agli allevamenti di Bovini
associati all’A.P.A. in possesso della
qualifica sanitaria di indennità da tubercolosi, leucosi e brucellosi. La società, alle condizioni che seguono, risarcisce l’Assicurato delle perdite che
possono derivargli per effetto delle suddette malattie.
OGGETTO DELL’ASSICURAZIONE
1) Abbattimento forzoso (garanzia base)
❐ Capi Assicurati:
tutti i soggetti maschi e femmine di
allevamenti associati all’A.P.A., indenni o ufficialmente indenni da
TBC, LEB, BRC, di età compresa fra
i 2 mesi e i 10 anni.
__
❐ Premio Annuo:
L. 2.050 per capo, qualora nel corso
dell’anno si raggiunga un numero di
capi assicurati pari ad almeno
130.000, in caso contrario il premio
salirà a L. 2.500 per capo con conguaglio a scadenza della polizza.
❐ Indennizzi:
in caso di abbattimento forzoso:
indennizzo forfettario per capo pari a
1/3 del valore medio riportato sul
bollettino ISMEA della settimana.
(A titolo di esempio, i valori di indennizzo
calcolati sui prezzi di mercato della settimana di fine giugno: vitella 6-12 mesi
L. 525.000, Manze gravide L. 819.000,
Vacche 659.000; a tali cifre andranno
ovviamente aggiunti l’indennizzo dello Stato e il valore di recupero della carcassa).
2) Garanzie accessorie:
❐ Possono aderire tutti gli allevatori
che abbiano sottoscritto la formula
“garanzia base”.
❐ Fermo stalla:
per abbattimento di tutti i capi ordinato dall’Autorità Sanitaria, in seguito a focolaio di Afta Epizootica o
Pleuro Polmonite Infettiva Contagiosa dei Bovini.
❐ Blocco commercializzazione del latte:
per istituzione di zona di protezione
o sorveglianza per focolaio di Afta
Epizootica o Pleuro Polmonite Infettiva Contagiosa dei Bovini.
❐ Premio Annuo:
Fermo stalla per TBC, BRC e LEB: L.
70 per q.le di latte.
Fermo stalla per Afta o Pleuro Polmonite: L. 19 per q.le di latte.
Blocco Commercializzazione del latte
Per Afta o Pleuro Polmonite: L. 9 per
q.le di latte.
5
n. 2 LUGLIO 2000
__
❐ Indennizzi:
per Fermo Stalla: il 32% del valore
del quantitativo di latte assicurato,
fino a 120 gg.
per Blocco di Commercializzazione: il
20% del valore del quantitativo di latte assicurato, fino a 30 gg.
n. 2 LUGLIO 2000
6
3) Condizioni Aggiuntive:
❐ Possono aderire tutti gli allevatori
che abbiano sottoscritto la formula
“garanzia base”.
❥ Forma Assicurativa a “Valore
Intero”:
❐ Premio Annuo:
come per “garanzia base” + L. 500
per capo.
❐ Indennizzo:
prezzo medio ISMEA (intero) meno valore carcassa e contributo dello Stato.
❥ Forma Assicurativa a “Valore
Extra”:
❐ Premio Annuo:
come per “garanzia base” + L. 900
per capo.
❐ Indennizzo:
Prod. media
allevamento
Coeff.
di applicazione
Da 70 a 80 q.li
1
Da 81 a 90 q.li
1,15
Da 91 a 115 q.li
1,3
Da 116 a 130 q.li
1,45
Prezzo medio ISMEA per coefficiente di applicazione meno vendita spoglie
(carcassa) e contributo dello Stato.
Ogni ulteriore chiarimento potrà essere richiesto presso i nostri uffici oppure telefonicamente al n. 0372/419326
(Sig.ra Mariella).
In caso di abbattimento totale per TBC, LEB e BRC, viene fatto il rimborso relativo alla garanzia
base + fermo stalla (qualora ci sia stata l’adesione).
Esempio di calcolo di indennizzo per fermo stalla (art. 18):
N.B.: Posso assicurare meno latte rispetto alla normale produttività.
Quantità di latte assicurata ? 3.000 q.li cioè 300.000 kg
300.000 kg x 650 L./kg = L. 195.000.000 (valore riferito a 360 giorni)
il rimborso viene riferito a 120 giorni come massimo, perciò:
L. 195.000.000 : 360 giorni x 120 giorni = L. 65.000.000
Di tale cifra si calcola il 32 %, quindi:
L. 65.000.000 x 32 % = L. 20.800.000 sarà la somma rimborsata dall’Assicurazione.
Se confrontiamo questa cifra con il premio versato all’Assicurazione, cioè:
98 L./q.le x 3.000 q.li = L. 294.000 il vantaggio è evidente; non ho recuperato tutti i soldi del latte ma
qualcosa recupero!
Confronto tra “rimborso con garanzia base” e “rimborso con garanzia base + condizioni aggiuntive”.
Esempio di calcolo per un animale valutato secondo l’ISMEA L. 2.457.000.
BASE: (L. 2.050)
Il rimborso è di 1/3 del valore dell’animale ⇒ L. 1 819.000 +
⇒ L. 1 663.000 +
Integrazione statale
Vendita della carcassa
⇒ L. 1 200.000 =
Totale cifra incassata
⇒ L. 1.682.000
BASE + aggiuntiva: (L. 2.500)
Il rimborso è ottenuto per differenza da
Integrazione statale
Vendita della carcassa
Cifra rimborsata dall’Assicurazione
⇒ L. 2.457.000 –
⇒ L. 1 663.000 –
⇒ L. 1 200.000 =
⇒ L. 1.684.000
Di conseguenza l’allevatore realizza in totale per tale animale ⇒ L. 1.684.000 +
⇒ L. 1 663.000 +
Integrazione statale
Vendita della carcassa
⇒ L. 1 200.000 =
Totale cifra incassata
⇒ L. 2.547.000
L’Unione Europea ha approvato il Piano di
Sviluppo Rurale della Regione Lombardia.
A settembre avremo le prime Circolari attuative; vi proponiamo
uno stralcio sulla Misura sugli investimenti nelle aziende agricole.
A) di REDDITIVITÀ
1) I beneficiari devono avere un reddito complessivo, nell’anno precedente alla presentazione della domanda, per ULU (Unità Lavoro Uomo)
aziendale almeno pari al 60% del
reddito di riferimento extra-agricolo
stabilito ogni anno dall’ISTAT (vedi
tab. 1).
2) L’impresa agricola deve garantire il
lavoro almeno ad 1 ULU.
3) Per le cooperative iscritte alla sezione III, che esercitano anche attività
di trasformazione e commercializzazione è fatto obbligo di avere una
contabilità analitica separata per le
attività agricola ai fini del computo
della redditività.
Tabella 1
Il reddito complessivo si determina sommando le voci sotto indicate ed escludendo eventuali poste straordinarie documentabili:
• reddito imponibile determinato ai fini
fiscali;
• redditi complementari (agriturismo,
soccida, ecc);
• aiuti agroambientali e agroforestali;
• integrazioni al reddito – compensazioni PAC e indennità compensative.
Tale reddito complessivo viene rapportato al numero di ULU aziendali.
La capacità professionale è presunta per la persona che:
1) abbia esercitato per almeno 2 anni
attività agricole come capo azienda,
come coadiuvante familiare o lavoratore agricolo;
oppure:
2) sia in possesso di un titolo di studio
di livello universitario; di scuola media superiore o di istituto professionale nel campo agrario, veterinario o
delle scienze naturali.
La capacità professionale è richiesta al legale rappresentante dell’impresa agricola o alla persona preposta
alla direzione dell’impresa stessa.
BARBOGLIO LUIGI & C.
7
n. 2 LUGLIO 2000
La Misura 1.1 riguarda gli investimenti nelle aziende agricole e
persegue i seguenti obiettivi specifici:
● ridurre i costi di produzione;
● migliorare e riconvertire la produzione
in funzione delle esigenze del mercato;
● migliorare la qualità della produzione, anche al fine dell’adeguamento
alle norme di qualità comunitarie;
● tutelare e migliorare l’ambiente naturale;
● tutelare e migliorare le condizioni di
igiene e il benessere degli animali;
● promuovere la diversificazione dell’attività in azienda;
● realizzare risparmi di energia;
● migliorare la sicurezza sul lavoro;
● introdurre innovazioni di prodotto e di
processo;
● incentivare l’introduzione di tecnologie a basso impatto sull’impiego delle risorse energetiche e ambientali;
● incentivare produzioni non alimentari;
● incentivare la formazione di nuovi posti di lavoro;
● accrescere le pari opportunità fra
donne e uomini.
Il sostegno agli investimenti viene
concesso alle imprese agricole che, al
momento in cui viene presa la decisione
individuale di concessione del sostegno,
garantiscono le seguenti condizioni:
B) DI SUFFICIENTE CAPACITÀ
PROFESSIONALE
DELL’IMPRENDITORE
snc
PERKINS è il più grande produttore di motori diesel del
mondo, porta la sua vastissima gamma di ricambi vicino al cliente attraverso i suoi concessionari e i tecnici del
servizio assistenza.
I RICAMBI
GIUSTI PER IL TUO MOTORE PERKINS
RETTIFICA MOTORI - RICAMBI ORIGINALI
TURBO MANUFACTURING ITALY
SERVIZIO ASSISTENZA TURBO
CREMA (CR) - Via del Macello, 23 - Tel. 0373 / 259180 - Fax 0373 / 86956
entro 3 anni a decorrere dalla data di
presentazione della domanda.
D) IL CONDUTTORE NON DEVE
ESSERE BENEFICIARIO DI UNA
PENSIONE DI ANZIANITÀ
C) DI RISPETTO DELLE
NORMATIVE IN MATERIA DI
AMBIENTE, IGIENE E
BENESSERE DEGLI ANIMALI
n. 2 LUGLIO 2000
8
Se gli investimenti sono realizzati
allo scopo di conformarsi a nuovi requisiti minimi in materia di ambiente,
di sicurezza sul lavoro e di igiene e benessere degli animali, il sostegno può
essere concesso per raggiungere questi nuovi requisiti. Il periodo massimo
concedibile per l’adeguamento a detti
requisiti minimi è di tre anni dalla
data di entrata in vigore della norma
e comunque pari a quanto previsto dalla legislazione relativa.
N.B.: I giovani agricoltori che presentano domanda possono raggiungere i requisiti di cui ai punti A, B, e C
O avere età superiore a 65 anni,
fatto salvo che nell’impresa agricola sia presente un coadiuvante di
età inferiore a 55 anni, disposto a
sostituirlo nella conduzione dell’azienda e che al momento della prima
domanda di accer tamento di avvenuta esecuzione lavori e/o acquisto di
dotazioni aziendali possieda il requisito soggettivo di cui al precedente
punto B e risulti intestatario dell’impresa.
Per quanto riguarda le tipologie di
intervento, vengono dati aiuti in conto
capitale agli investimenti aziendali
che, per la pianura, raggiungono il 35%
ed arriva al 40% per le zone a parco
dove ci sono vincoli ambientali o paesaggistici e per aziende biologiche. Per
i givani agricoltori che si sono insediati in agricoltura da meno di 5 anni e
che hanno diritto al premio per il primo
insediamento, il valore dell’aiuto è
maggiorato di un altro 10%.
L’aiuto può essere concesso anche
come abbuono di interessi e per un
massimo di quindici anni.
Sono escluse dal finanziamento
le spese per l’acquisto di:
●
●
●
terreni;
animali vivi ad eccezione dei riproduttori di alta genealogia (maschi e
femmine), registrati nei libri genealogici e la cui introduzione nell’azienda comporti un miglioramento
genetico significativo del patrimonio
zootecnico;
diritti di produzione, tranne quelle in
conformità con le disposizioni specifiche dell’O.C.M. pertinente;
attrezzature usate.
Sono inoltre esclusi dal
finanziamento:
●
●
gli interventi per attività turistiche già
comprese nella misura 1.16 del piano di sviluppo rurale;
le opere di manutenzione ordinaria.
LAVAPIEDI IN
VETRORESINA
Mod. 180 MINISTALLA
PRODUZIONE DI BOX SINGOLI
BOX MULTIPLI E MINISTALLE
IN VETRORESINA COIBENTATI
PER LO SVEZZAMENTO VITELLI
DIMENSIONI BOX: H. cm. 200 - Lungh. cm. 300 - Larg. cm. 300
DIMEN. PADDOCK: H. cm. 210 - Lungh. cm. 300 - Larg. cm. 300
ABBEVERATOIO
TERMICO
(senza elettricità)
Mod. 618
DIMENSIONI BOX: H. cm. 140 - Lungh. cm. 180 - Larg. cm. 100
DIMEN. PADDOCK: H cm. 100 - Lungh. cm. 150 - Larg. cm. 100
Mod. 560 BOX PRATICA
MOD. 550 - BOX LUX
H. cm. 200 - Larg. cm. 100 - Prof. cm. 150
Tipo A H cm. 190 - Larg. cm. 100 - prof. cm. 120
Tipo B H cm. 200 - Larg. cm. 100 - prof. cm. 170
26029 SONCINO (CREMONA) - Via 1° Maggio, 11 - Zona Industriale - Tel. 0374 83031 - Fax 0374 83480
“Valutazione di un programma di
controllo dei germi mastitogeni
contagiosi nella bovina da latte”
È stato il titolo dell’incontro tecnico per veterinari e zootecnici
delle APA Lombarde che si è tenuto a
Cremona, presso la sala conferenze
dell’ANAFI, il 16 giugno scorso. Il prof.
Alfonso ZECCONI, dell’Istituto di Malattie Infettive della Facoltà di Medicina
Veterinaria dell’Università di Milano, ha
fatto una relazione di sintesi e di analisi di un lavoro realizzato in 5 allevamenti della nostra provincia in collaborazione con i nostri veterinari SATA,
dott. Ferrari Silvio e dott. Poli Giovanni,
relativo al controllo delle infezioni da
parte di germi mastitogeni contagiosi.
Oggetto di tanto lavoro e attenzione
sono stati lo Staphylococcus aureus e
lo Streptococcus agalactiae, principali
microrganismi patogeni contagiosi responsabili di mastite bovina (ed il primo, in particolare, sua causa prevalente nella maggior parte dei Paesi a zootecnia avanzata).
Questa esperienza ha rafforzato in
noi la convinzione che:
per i tecnici di campo è importante
mantenere una collaborazione diretta
con l’Università e, in particolare, con
chi è impegnato nella ricerca e si confronta con le situazioni reali che si vivono sul territorio;
i tecnici, devono essere coscienti
mediatori ed interpreti in una realtà variegata di aziende;
gli allevatori devono instaurare un
rapporto basato sulla franchezza e sulla disponibilità con il tecnico che hanno chiamato a seguirli per risoluzione
del problema aziendale.
__
9
n. 2 LUGLIO 2000
__
Nella foto, da sinistra a destra: il dott. Poli con il prof. Zecconi e il dott. Gianpaolo
Cantoni, veterinario specialista SATA bovini.
VIA MANTOVA, 13 - CREMONA - TEL. (0372) 434773
Sezione Suini
Partecipazione vincente
alla Rassegna Suinicola
Internazionale di Reggio Emilia
__
n. 2 LUGLIO 2000
10
Dal 28 aprile al 1° maggio
2000, presso il quartiere fieristico di Reggio Emilia, si è svolta la
Rassegna Suinicola Internazionale,
manifestazione principe per gli operatori del settore. Anche quest’anno la
partecipazione degli allevatori che
esponevano animali, ai vari concorsi,
è stata massiccia, sia italiani che
esteri, con una presenza consistente
di soggetti di ottima mor fologia. La sezione suini dell’A.P.A. di Cremona ha
partecipato, per il secondo anno, con
tre allevatori suoi soci: Az. Agr. Ferra-
Gianluca Viccardi
ri Carlo, Vittorio e Paolo di Vailate
che ha partecipato con quattro verri di
razza Duroc, di cui uno si è classificato al secondo posto nella categoria 1ª
verretti da 6 ai 8 mesi di età, con una
femmina di razza Duroc classificatasi
al secondo posto della categoria 3ª
femmine dai 10 ai 14 mesi e con una
femmina di razza Landrace classificatasi al secondo posto della categoria
3ª femmine dai 10 ai 14 mesi di età;
Az. Agr. Zuccotti Abramo, Francesco,
Battista e Michele di Salvirola che ha
partecipato con una femmina di razza
L.W. classificatasi al secondo posto
della categoria 3ª femmine dai 10 ai
14 mesi di età, con una femmina di
Da sinistra a destra: Zuccotti Vincenzo e Ferrari Vittorio, Allevatori di Cremona; Viccardi Gianluca, tecnico APA Cremona; Picozzi Guglielmo, tecnico Latteria Forcello.
__
razza L.W. classificatasi al secondo
posto della categoria 5ª femmine dai
18 ai 24 mesi di età, con un gruppo
di quattro scrofette di razza L.W. e con
un gruppo di scrofette di razza Duroc
classificatisi entrambi al terzo posto
nel concorso nazionale scrofette della
rispettiva razza; Latteria Sociale Cooperativa “Forcello” che ha partecipato con un verro di razza L.W. classificatosi terzo nella categoria 5ª verri dai
15 ai 18 mesi di età nel concorso nazionale riproduttori e terzo nella medesima categoria nel concorso internazionale riproduttori, con un verro di
razza L.W. classificatosi al primo posto nella categoria 7ª verri oltre 24
mesi di età, secondo nella sezione
maschi di razza L.W. e campione di
razza over 15 mesi e campione di razza L.W. (in sostanza miglior soggetto
della rassegna), con due gruppi di
scrofette L.W. di cui uno si è classificato al secondo posto del concorso
nazionale scrofette. Quest’ultimo allevamento, inoltre, ha ricevuto il premio
“Doro Caffagni master 2000” come
miglior allevamento della razza L.W.
avendo vinto tre manifestazioni nazionali sulle quattro previste.
I succitati allevamenti sono solo la
punta di diamante della sezione suini
dell’A.P.A. di Cremona, che coinvolge
circa trenta allevamenti nel Libro Genealogico e una sessantina di aziende
che vengono seguite nell’assistenza
tecnica dai nostri tecnici specializzati
che le aiutano produrre suini destinati
ai circuiti DOP secondo le più avanzate
tecniche di allevamento. I successi conseguiti alla Rassegna Suinicola Internazionale sono il risultato finale di un lavoro iniziato in allevamento, continuato
nei Centri Genetici ANAS e finalizzato
alle varie manifestazioni suinicole svolte in Italia.
Dalla relazione presentata
all’Assemblea annuale
della Sezione suinicoltori
Del dott. Ernesto Faravalli dell’ERSAL e del prof. Paolo Beccaro, presidente onorario
Uno sguardo al commercio
suinicolo mondiale. Ogni anno nel mondo vengono scambiate circa 3 milioni di tonnellate di prodotti
suini. È un volume in crescita dove
l’Europa e l’America del Nord realizzano i due terzi delle esportazioni. Le
esportazioni dell’Unione Europea verso i Paesi Terzi hanno raggiunto, nel
1999, 1,55 milioni di tonnellate.
Esse sono state favorite da un basso
livello dei prezzi alla produzione e dall’impor tante volume delle restituzioni
disponibili (contributo UE all’espor tazione). Hanno beneficiato delle restituzioni ben 800.000 tonnellate di carne suina. I principali sbocchi dell’Unione Europea sono stati il Giappone
e la Russia. Le espor tazioni verso
quest’ultima sono state, soprattutto,
sostenute con le restituzioni e dagli
aiuti alimentari. Più ridotta è l’esportazione verso gli Stati Uniti, i quali
vengono soprattutto riforniti dal vicino
Canada. In Europa, la Danimarca resta di gran lunga il primo espor tatore
verso i Paesi Terzi con 575.000 tonnellate nel 1999. La Francia è al secondo posto con 244.000 tonnellate
ed è al primo posto per l’espor tazione verso la Russia. La Germania ha
__
raddoppiato le sue vendite (191.000
tonnellate) approfittando soprattutto
del programma di aiuto alimentare
alla Russia, rafforzando così la sua
presenza nei differenti paesi dell’Europa centrale. Il Belgio ha visto dimezzare le sue espor tazioni verso i
paesi terzi a causa del “fattaccio della diossina”.
Il patrimonio suinicolo nell’Unione
Europea nel 1999 si è mantenuto sotto
i 125 milioni di capi, con una flessione
di circa l’1% rispetto al 1998. Anche il
parco riproduttori (12.712.000 scrofe)
della Comunità ha registrato un segno
negativo (–2,4%). Come si vede nella tabella n° 1, a parte la Spagna, l’Italia e
la Francia, nel 1999 rispetto al 1998,
in tutti i paesi della Comunità c’è stata
una diminuzione di suini allevati.
LA PRODUZIONE SUINICOLA
NELL’UE (1999).
Mentre il 1998 è stato caratterizzato dall’esplosione della produzione suinicola europea (+8,5% in un anno), il
1999 ha visto una crescita globale più
modesta (+ 1,8 %), come si può vedere
dalla tabella 2.
11
PAESI IN CRESCITA. In testa la
Germania e la Spagna, (i primi due
paesi produttori della Comunità) hanno
registrato una forte progressione rispettivamente +6% e +4,7% in un
anno. La Germania recupera in parte
le perdite che aveva subito dopo l’unificazione, ma le prospettive per l’anno
2000 sono in ribasso. In Spagna, in
seguito ai noti problemi sanitari e la
crisi di mercato, molti allevatori hanno
lasciato vuote una parte delle stalle,
rallentando così il ritmo di crescita degli anni precedenti. Le previsioni rimangono, però, positive e le stime prevedono un aumento del 2% per l’anno
2000. In Olanda la produzione nel
1999, +6,4%, raggiunge lo stesso volume prodotto nel 1996, recuperando
tutte le perdite dovute all’epidemia della peste suina classica che si è manifestata nel 1997. Questa evoluzione
positiva sarà di breve durata, poiché si
Tabella n° 1: Consistenza del patrimonio suinicolo nell’Unione Europea (1999).
SUINI
N° CAPI ALLEVATI
NEL 1999
SUINI
VARIAZIONE%
1998-1999
SCROFE
N. CAPI ALLEVATI
NEL 1999
SCROFE
VARIAZIONE %
1998-1999
GERMANIA
25.793.000
– 1,9
2.586.000
– 2,6
SPAGNA
22.597.000
+ 4,8
2.512.000
+ 0,2
FRANCIA
15.991.000
+ 0,8
1.467.000
– 3,4
PAESI BASSI
13.139.000
– 2,1
1.320.000
– 3,5
DANIMARCA
11.914.000
– 0,6
1.256.000
– 0,6
ITALIA
8.403.000
+ 2,2
704.000
+ 3,5
REGNO UNITO
7.390.000
– 9,5
779.000
– 11,5
BELGIO
7.376.000
– 2,3
725.000
– 4,0
12.018.000
– 6,6
1.363.000
– 6,0
124.621.000
– 0,8
12.712.000
– 2,4
REGIONI UE
ALTRI UE
TOTALE UE (15)
Elaborazione ERSAL da fonte Eurostat.
n. 2 LUGLIO 2000
__
zione diminuire rispettivamente del
9,6% e del 6%. Per il Regno Unito,
l’applicazione del nuovo Regolamento
sul benessere degli animali ha ridotto
prevede un ribasso della produzione
nell’anno 2000.
PAESI IN RIBASSO. Il Regno Unito
e il Belgio hanno visto la loro produTabella n° 2: Produzione suinicola nell’Unione Europea (1999).
SUINI: NUMERO DI CAPI PRODOTTI
REGIONI UE
1998
n. 2 LUGLIO 2000
12
GERMANIA
SPAGNA
FRANCIA
PAESI BASSI
DANIMARCA
REGNO UNITO
ITALIA
BELGIO
AUSTRIA
PORTOGALLO
SVEZIA
IRLANDA
FINLANDIA
GRECIA
LUSSEMBURGO
TOTALE UE (15)
39.378.000
33.605.000
26.887.000
22.011.000
22.738.000
16.271.000
11.465.000
11.262.000
5.270.000
5.141.000
3.873.000
3.527.000
2.202.000
2.245.000
2.289.000
205.964.000
1999
VARIAZ. % 1999/98
41.750.000
35.188.000
27.286.000
23.410.000
22.873.000
14.711.000
11.670.000
10.583.000
5.274.000
5.180.000
3.809.000
3.584.000
2.185.000
2.180.000
2.289.000
205.964.000
+
+
+
+
+
+
–
+
+
–
+
–
–
–
+
6,0
4,7
1,5
6,4
0,6
9,6
1,8
6,0
0,1
0,8
1,7
1,6
0,8
2,9
0,0
1,8
Elaborazione ERSAL da fonte Eurostat.
PEGASO
SRL
MACCHINE E MOBILI PER UFFICIO
Via Ghisleri, 35 - 26100 Cremona - Tel. e Fax 0372/433394-453556
Certificazione ISO 9002
Nº QAIC/IT/90060
VENDITA E ASSISTENZA TECNICA
FOTOCOPIATRICI - FAX - COMPUTER - STAMPANTI - MISURATORI FISCALI - MACCHINE PER SCRIVERE
(Divisione NASHUATEC
REX ROTARY - GESTETNER)
Fotocopiatrici e stampanti
Fotocopiatrici
in b/n e colori
Fotocopiatrici analogiche
e digitali in b/n e colori
Concessionario autorizzato
fotocopiatrici analogiche
e digitali in b/n e colori telefax - stampanti laser
in b/n e colori
Rivenditore autorizzato
Stampanti - Scanner
Materiali di consumo
PC - Stampanti - Scanner
Materiali di consumo
ANDAMENTO MERCANTILE
NELL’UE (1999).
Nel 1999, il valore del prezzo medio
dei suini nell’Unione Europea ha registrato nel complesso un sensibile ribasso: –5,9% rispetto al 1998. Questa
flessione ha permesso alla carne suina
di essere più competitiva rispetto alle
altre carni; i prezzi più bassi hanno amplificato la buona tenuta dei consumi a
fronte della crisi di mercato scaturita
dall’aumento della produzione. L’obiettivo principale per gli anni a venire è
mantenere questo livello eccezionale
dei consumi. Il prezzo italiano ha avuto
un andamento positivo nella seconda
metà dell’anno, sfruttando l’effetto
stagionale che ha determinato una domanda più sostenuta.
PRESSIONE SUI PRODUTTORI
Dopo il ribasso del 25% registrato
nel 1998, i prezzi dei suini alla produzione, nel 1999, sono ancora diminuiti
(–6%). Il calo dei prezzi dei suini è stato in parte compensato dalla flessione
dei prezzi dei prodotti cerealicoli zootecnici. In rapporto alla situazione catastrofica del 1998, il risultato economico degli allevatori nel 1999 è più soddisfacente, anche se nel complesso il
valore medio annuo rimane negativo. La
situazione finanziaria degli allevatori è
ancora abbastanza critica. Il prezzo
medio (molto basso) della carne suina,
ha permesso da una parte di favorire
l’esportazione verso i paesi terzi e dall’altra ha stimolato i consumi che si
sono mantenuti abbastanza elevati.
LA PRODUZIONE SUINICOLA
NELL’UE NEL DECENNIO
1990-1999
Il trend della produzione suinicola europea, negli ultimi dieci anni è stato sconvolgente. Dal 1990 al 1999, la produzione dell’UE è aumentata complessivamente del 17%. L’evoluzione e l’entità
della crescita o della stagnazione è stata
diversa a secondo dei paesi. La concen-
trazione geografica suinicola, ha permesso ai grandi bacini di produzione europei di costruire filiere molto competitive, beneficiando di economie di scala
basate su programmi commerciali efficaci: l’aumento delle esportazioni, ha dato
ulteriore forza a questa struttura. Negli
ultimi dieci anni, l’andamento mercantile
delle principali piazze europee è stato fortemente condizionato oltre che dal forte
livello produttivo, anche da nuove difficoltà che si sono venute a creare e che
hanno ostacolato lo sviluppo positivo del
settore. Gli anni ’90 hanno segnato una
svolta nel settore suinicolo europeo: l’apertura politica ed economica ai paesi
dell’Est, la globalizzazione negli scambi
commerciali, la crescita incessante a
garantire la qualità dei prodotti e i tanti
problemi di carattere sanitario che si
sono sviluppati a ripetizione per la manifestazione di numerose epizoozie.
13
n. 2 LUGLIO 2000
la competitività degli allevatori britannici. L’andamento al ribasso si confermerà anche per l’anno 2000. In
Belgio, il “fattaccio della diossina” ha
por tato alla distruzione 70.000 tonnellate di carne suina ed ha, inoltre,
impedito ad altri allevatori di vendere
i loro suini. Una leggere ripresa è attesa per il 2000. Per gli altri paesi
l’evoluzione è rimasta relativamente
stabile.
n. 2 LUGLIO 2000
14
I GRANDI ESPORTATORI. Danimarca, Belgio e Olanda, presenti sui
mercati esteri da lungo tempo, hanno
fatto dell’esportazione una priorità
quasi assoluta. La Danimarca esporta oltre l’80% della sua produzione in
paesi diversi e con variegati prodotti.
Tra il 1990 ed il 1999, la produzione
in Danimarca è aumentata del 50%, il
suo consumo interno di carne suina
è rimasto invariato ed il surplus di
produzione ha alimentato l’espor tazione verso paesi terzi. Il Belgio, che
tra il 1990 ed il 1999 ha registrato
un aumento della produzione del
40%, ha dovuto ridimensionare la sua
crescita produttiva quando il “fattaccio diossina” ha travolto la suinicoltura belga che ha ridotto sia la produzione che l’espor tazione. L’Olanda,
espor tatore di lunga tradizione, produce molto di più di quello che consuma. L’espor tazione olandese è rimasta invariata negli ultimi dieci anni
. A par tire dal 1987, l’Olanda ha dovuto adeguarsi a delle regole ambientali via via sempre più severe: la
densità di suini è eccessiva soprattutto nella zona Sud-Est del paese.
La grave epidemia di peste suina
classica che ha colpito gli allevamenti nel 1997 ha riproposto il problema
sanitario.
I NUOVI ESPORTATORI. La Spagna
e la Francia, eccedentari a partire dal
1993/94, hanno registrato, nell’ultimo decennio, una for te crescita che
ha consentito loro di passare da paesi deficitari a paesi espor tatori. La
Spagna, tra i paesi dell’UE, ha realizzato la progressione più sostenuta tra
il 1990 ed il 1999 con un incremento
pari al 60%. La Francia con circa
600.000 t di carne suina esportata, è
diventata il secondo paese espor tatore dell’UE dopo la Danimarca, ma il livello di impor tazione (oltre 500.000 t
di carne suina) è ancora sostenuto a
differenza della Spagna che impor ta
poco. Sia la Spagna che la Francia
presentano una densità suinicola debole e le possibilità di crescita sono
notevoli. In Francia, lo sviluppo della
suinicoltura è basato su agricoltori indipendenti e molto organizzati collettivamente. In Spagna lo sviluppo è pilotato.
IL SETTORE SUINICOLO IN
LOMBARDIA (1999)
Nel 1999 il livello produttivo regionale è cresciuto sensibilmente superando
la soglia dei 4 milioni di capi, con
400.000 capi prodotti in più rispetto al
1998. La produzione si sta concentrando maggiormente nelle zone tradizionalmente più vocate. Mantova, Brescia,
Cremona e Lodi, nel 1999, hanno prodotto insieme l’85% della produzione
complessiva regionale. L’aumento più significativo si è registrato nella provincia
di Mantova dove la produzione è aumentata di oltre 300.000 capi, passando da 832.000 a 1.133.400, con un aumento del 36,2% rispetto all’anno precedente. La provincia di Brescia, in seconda posizione dopo Mantova, ha registrato un modesto aumento di 2,9%.
Queste due province insieme forniscono
oltre il 50% della produzione suinicola regionale. Un andamento positivo della
consistenza suinicola si è realizzato nel-
Tabella n° 3: Il settore suinicolo in Lombardia (1999).
1998
PROVINCE
MANTOVA
BRESCIA
CREMONA
LODI
PAVIA
BERGAMO
MILANO
SONDRIO
LECCO
VARESE
COMO
TOTALE
Capi
allevati
832.000
1.033.250
756.800
469.050
299.850
200.200
90.100
6.970
4.410
2.100
1.789
3.696.519
1999
Di cui
scrofe
50.000
61.500
55.000
30.000
24.000
14.500
6.800
550
760
300
84
243.494
Fonte: Regione Lombardia, settore agricoltura e foreste.
Capi
allevati
1.133.400
1.063.250
756.000
520.455
284.300
230.043
88.100
6.970
4.830
1.778
1.670
4.090.796
Di cui
scrofe
52.800
61.500
55.000
38.000
23.500
13.500
6.800
550
760
156
132
252.698
VARIAZ.
CAPI
%
VARIAZ.
SCROFE
%
VARIAZ.
1999
%
+ 36,2
+ 2,9
– 0,1
+ 11,0
– 5,2
+ 14,9
– 2,2
0,0
+ 9,5
– 15,3
– 6,7
+10,7
+ 5,6
0,0
0,0
+ 26,7
– 2,1
– 6,9
0,0
0,0
0,0
– 48,0
+ 57,1
+ 3,8
27,7
26,0
18,5
12,7
6,9
5,6
2,2
0,2
0,1
0,0
0,0
100,0
LA SITUAZIONE SANITARIA
NAZIONALE NEL 1999
Dal punto di vista sanitario il 1999
è stato un anno positivo per gli alleva-
menti italiani. Non si sono verificati
grossi problemi ma solo la comparsa di
alcune tipiche patologie circoscritte a
zone limitate.
Peste suina classica
Dopo 20 anni, la peste suina classica è comparsa in Piemonte all’inizio
dell’anno. Nella provincia di Vercelli, nel
mese di marzo dello scorso anno sono
stati abbattuti e distrutti 8.700 suini.
La malattia si è ripresentata anche nel
successivo mese di aprile con due casi
e sono stati abbattuti e distrutti altri
6.670 suini. Nello stesso periodo, si
sono verificati due focolai di modesta
entità: uno in provincia di Nuoro e l’altro in provincia di Parma. A luglio ed
agosto 1999 sono stati evidenziati altri
4 casi in provincia di Sassari dove,
complessivamente, sono stati abbattuti e distrutti 50 capi.
Peste suina africana
Nella provincia di Nuoro, nel mese di
aprile si sono verificati due casi di peste suina africana: gli animali di tutti i
focolai sono stati abbattuti e distrutti.
La malattia è comparsa anche nel
mese di luglio con altri 5 casi, in totale
sono stati abbattuti e distrutti 110
capi. Due focolai di modeste entità, in
due allevamenti di 20 e 28 capi, sono
comparsi nel mese di agosto.
Vescicolare
Nel marzo 1999 l’Italia è stata interessata da 5 casi di malattia vescicolare del suino. Il più grave si è verificato
nel mantovano, dove sono stati abbattuti 3.757 capi; gli altri casi si sono verificati nelle province di Salerno (2
casi), Cosenza e Palermo.
Aujesky
Nessun allevamento colpito nel 1999.
ANDAMENTO DEI PREZZI PER
LE PRINCIPALI CATEGORIE DI
SUINI NEL 1999
Tali andamenti, limitatamente alla
piazza di Milano, li possiamo vedere in
due grafici distinti (1 e 2), distinguendo
i suini d’allevamento dai suini da macello. L’offerta sostenuta, la pressione
dei mercati esteri e le forti difficoltà
15
n. 2 LUGLIO 2000
le province di Lodi (+11%), Bergamo
(+14%) e Sondrio (+9,5%), mentre la
provincia di Milano (–2,2%) evidenzia un
andamento leggermente negativo. La
provincia di Cremona (–0,1%) rimane
pressoché invariata rispetto al 1998.
L’epidemia di peste suina classica ha
condizionato negativamente l’andamento della produzione nella provincia di Varese (–15,5%). Si può avere un quadro
completo della situazione guardando la
tabella n° 3.
Il parco riproduttori regionale (oltre
250.000 scrofe) è cresciuto nel 1999
complessivamente del 3,8%. Il numero
delle scrofe è aumentato sensibilmente
in provincia di Lodi (+26,7%) e in misura più modesta in provincia di Mantova
(+5,6%), mentre nelle province di Brescia, Cremona e Milano è rimasto invariato. Una sensibile flessione si è registrata nella provincia di Bergamo
(–6,9%), meno marcata in provincia di
Pavia (–2,1%). Il parco scrofe si è dimezzato in provincia di Varese (-48%),
confermando la caduta libera iniziata
da alcuni anni.
n. 2 LUGLIO 2000
16
strutturali del comparto, hanno creato
problemi a molti allevatori, e non solo
loro, che in certi periodi dell’anno hanno dovuto mettere mano al patrimonio
personale per coprire le perdite d’impresa. Può essere utile commentare
l’andamento dei prezzi per i suini da
macello per rendersi conto di quali
sono i fatti significativi che condizionano i prezzi e ... la vita dell’allevatore
di suini: esaurita la “fiammata” di fine
1998, determinata dagli acquisti per le
festività di Natale e di fine anno e dalle
super restituzioni introdotte dal Comita-
to di gestione della UE per fornitura di
aiuti alimentari alla Russia che avevano
momentaneamente alleggerito la pressione sul mercato europeo, i prezzi hanno cominciato a scendere segnando
forti ribassi per tutte le categorie e su
tutti i mercati nazionali. L’offerta sostenuta ha riportato i prezzi dei suini
sotto la soglia delle 2.000 lire al chilo,
creando in tutto il settore notevoli disagi. Il quadro mercantile è rimasto pesante fino alla metà del maggio 1999
(come si vede dal grafico per i suini da
macello). In particolare, tra la metà di
aprile e la metà di maggio, i prezzi di
tutte le categorie sono rimasti sotto la
soglia delle 1.600 lire/Kg, notevolmente inferiore al costo di produzione.
Si è trattato di un periodo caratterizzato da una situazione di forte squilibrio
domanda/offerta interna al nostro paese e dall’eccessiva offerta comunitaria:
le importazioni di suini vivi e di carni suine provenienti da Olanda, Francia e Germania sono sensibilmente aumentate rispetto ai mesi precedenti causando la
discesa dei prezzi. Dalla seconda metà
di maggio si ha finalmente un segnale
positivo anche se i prezzi sono i più bassi degli ultimi 20 anni. Tra giugno e luglio c’è un rialzo dei prezzi nazionali dovuto all’apertura di un nuovo lotto di
40.000 t di carne suina dell’UE da de-
stinare come aiuto alimentare alle Russia e allo sconvolgimento creato sui
mercati dal “fattaccio belga”.
L’andamento positivo dei prezzi è
stato rafforzato dal clima generale di
diffidenza da parte dei consumatori verso le carni estere e dal blocco delle importazioni belghe. I prezzi nazionali cominciano a progredire sensibilmente su
tutti i mercati e dopo un periodo di turbolenza, il clima torna sereno. Nell’ultimo trimestre dell’anno, l’andamento
dei prezzi subisce delle piccole oscillazioni che non scontentano nessuno.
L’anno si conclude positivamente per il
mercato suinicolo: il livello dei prezzi è
soddisfacente.
ANDAMENTO DEI PREZZI
DEI PRINCIPALI CEREALI
ZOOTECNICI NEL 1999
I listini dei principali prodotti cerealicoli zootecnici sono stati favorevoli agli allevatori italiani. I prezzi bassi di mais, orzo, soja e crusca sulle
principali piazze nazionali (Milano e
Bologna) hanno permesso agli allevatori di contenere i costi di produzione
e di compensare i prezzi bassi dei suini. Il grafico riportato visualizza l’andamento del prezzo dei suddetti cereali zootecnici.
Lettera di Gino
Gestione dei rifiuti nell’azienda agricola
siano d’aiuto nello svolgimento dei nostri
doveri.
So per certo che la Libera Associazione
Agricoltori Cremonesi ha predisposto una
piccola pubblicazione dedicata a noi agricoltori e riguardante la gestione dei rifiuti
nelle aziende agricole: si tratta di un quaderno illustrato che, in modo semplice e
chiaro, riporta le informazioni che ci occorrono per ottemperare al Decreto “Ronchi”.
Credo che la nostra imprenditorialità
possa essere messa in risalto anche da
come sappiamo gestire un aspetto della
nostra attività che non dà un beneficio
personale immediato ma che, piuttosto,
tiene conto del bene comune.
Con l’augurio di buon lavoro,
vostro GINO.
Società Generale Ecologica Ambiente srl
• Ritiro rifiuti speciali e
assimilabili
• Ritiro rifiuti pericolosi
• Servizio smaltimento
eternit
• Servizio autospurgo
• Ritiro rifiuti potenzialmente
infetti
• Spazzamento meccanico piazzali e strade
• Ritiro oli, filtri e batterie esauste
Via Fiume, 92 - GUSSOLA (CR) - Centralino n. 0375 64185
Diretto n. 0375 260912 - Fax n. 0375 64253
n. 2 LUGLIO 2000
17
Dovrebbe già essere nota a tutti gli
agricoltori l’esistenza del Decreto
Legge n. 22 del 5 febbraio 1997, detto
più comunemente “Decreto Ronchi”.
Esso comporta per gli imprenditori agricoli, con un volume di affari superiore a
15 milioni annui, già a partire dal 13 giugno 1998, l’obbligo della tenuta dei registri di carico-scarico e del formulario di
identificazione dei rifiuti. L’intento è quello di provvedere a che, anche in agricoltura, i rifiuti vengano recuperati o smaltiti senza pericolo per la salute dell’uomo e senza usare procedimenti o metodi
che potrebbero portare pregiudizio all’ambiente e, in particolare: senza determinare rischi per l’acqua, l’aria, il suolo e
per la fauna e la flora; senza causare inconvenienti da rumori o da odori; senza
danneggiare il paesaggio. In definitiva,
dovrebbe già essere finita l’epoca dei
“fuochi fatui”! Certamente, il corretto
smaltimento dei rifiuti dell’azienda comporta per l’imprenditore agricolo un costo aggiuntivo di gestione. Purtroppo, si
deve constatare che non tutti hanno deciso di assumersi questo onere che al
momento ritengono ancora inutile. Costoro dovrebbero riflettere sulla citazione di
quel mio collega allevatore che dice così:
“La terra non l’abbiamo ereditata dai nostri padri; l’abbiamo avuta in prestito dai
nostri figli”. Al di là delle sanzioni nelle
quali potrebbero incorrere, dovrebbero riflettere sulle conseguenze del loro “contributo” all’inquinamento. Qualcuno potrebbe nascondersi dietro la scusa che
l’Amministrazione pubblica locale non viene incontro agli agricoltori predisponendo
adeguati servizi di smaltimento, quali le
“isole ecologiche”. È vero, l’ente pubblico deve metterci nelle condizioni di agire
correttamente, ma anche noi abbiamo il
dovere di chiedere azioni concrete che ci
Gestione e Salute
La ritenzione di placenta
__
Fabio Ferri
__
n. 2 LUGLIO 2000
18
Nel parto si distinguono 3 stadi.
Il 1° è caratterizzato dalle contrazioni dell’utero associate alla dilatazione della cervice. Il 2° stadio è caratterizzato dall’espulsione del feto. Il 3°
stadio è caratterizzato dall’espulsione
delle membrane fetali. Nelle bovine,
questo 3° stadio può durare da 1 a 6
ore; perciò si può definire come “ritenzione placentare” il mancato distacco o
mancata espulsione della placenta entro i limiti fisiologici della durata del 3°
stadio, cioè le 6 ore circa.
La mancata espulsione della placenta causa notevoli danni economici:
spese per farmaci, mancata produzione
di latte, sofferenza della bovina per la
formazione di sostanze tossiche nell’utero, ritardo nella ripresa dei calori.
FUNZIONE DELLA PLACENTA
La placenta ha la funzione fondamentale di ossigenare e nutrire il vitello.
Nella parete uterina si formano le
caruncole uterine, strutture a forma
di grossi bottoni dotati di tante cavità (cripte) nelle quali si inseriscono
i villi della placenta. Dall’unione dei
villi si forma il così detto cotiledone
o placentoma dei ruminanti, attraverso il quale si hanno scambi nutritizi e gassosi fra madre e feto. I cotiledoni funzionanti nella bovina sono
circa 120.
Praticamente i cotiledoni si possono
paragonare a spine di corrente (villi)
che si inseriscono in una presa di corrente (le cripte delle caruncole uterine).
Quando avviene l’espulsione della
placenta in pratica le “spine”, cioè i villi, escono dalle “prese di corrente”, cioè
dalle cripte delle caruncole uterine.
Quando questo distacco non avviene si
ha appunto la ritenzione della placenta.
I FATTORI PREDISPONENTI LA
RITENZIONE DI PLACENTA
Elenchiamo in breve quali possono
essere i fattori predisponenti la ritenzione placentare:
agri srl
ricambi
di TONINELLI & C.
RICAMBI AGRICOLI FORNITURE INDUSTRIALI
VENDITA AL MINUTO E INGROSSO
CREMONA - Via Rosario, 54 - Tel. 0372 /20597-22518
●
●
●
●
●
●
Parto precoce: la placenta non è
matura e così il distacco diventa difficoltoso.
Gravidanza oltre termine: l’unione
tra caruncole e villi è più forte.
Cause infettive: brucellosi, IBR,
BVD, leptospirosi, micoplasmosi e
molti altri batteri o virus
Carenza di calcio e magnesio: possono provocare ritenzione placentare per interferenza sulla contrazione
della muscolatura uterina.
Tossiemia da mastite: i microrganismi che causano la mastite producono tossine che, messe nel circolo
sanguigno, possono danneggiare la
muscolatura uterina impedendo l’espulsione placentare.
Parto lungo e laborioso: può provocare spossatezza della muscolatura
uterina.
Carenza di vit. A, vit. D, vit. E e
Selenio.
CONSEGUENZE
La mancata espulsione della placenta può provocare una metrite cioè
un’infezione con accumulo di materiale
purulento in utero, con tossiemia cioè
la presenza di tossine nel circolo sanguigno e comparsa di sintomi come
quelli dell’acetonemia cioè:
● Calo della produzione di latte;
● Sospensione totale o parziale della
ruminazione;
● Caduta dell’appetito.
La tossiemia può favorire la comparsa di dislocazione dell’abomaso.
Alla perdita economica dovuta alla
ridotta produzione di latte, vanno aggiunte le spese degli antibiotici per i
trattamenti generali e le lavande uterine, nonché per i disintossicanti; si avrà,
inoltre, un notevole allungamento del
periodo di tempo che intercorre fra il
parto e il primo calore.
TRATTAMENTI
Estrazione manuale: è un lavoro che
richiede esperienza, pazienza e delicatezza. Va fatto non oltre il 2° giorno dal parto altrimenti si trova la cervice già chiusa.
Se il lavoro è fatto correttamente, dopo
aver tolto la placenta è sufficiente mettere in utero dei pessari senza ricorrere ad
altri trattamenti; può risultare un sistema
d’intervento pratico ed economico.
Nel caso non si possa estrarre la placenta manualmente perché il veterinario
è stato chiamato in ritardo, oppure perché essa è troppo attaccata, bisogna ricorrere a trattamenti terapeutici consistenti in: ergometrina-ossitocina o pro-
staglandine per via generale; localmente si fanno delle lavande a base di antibiotici o di soluzioni contenenti iodio.
Se la bovina presenta sintomatologia
generale, per qualche giorno occorre
fare trattamenti antibiotici e soluzioni disintossicanti per via endovenosa.
PROFILASSI
Per ridurre l’incidenza di ritenzione placentare è importante, specialmente durante l’asciutta alimentare correttamente le bovine, evitando intossicazioni alimentari; nella stalla non ci devono essere condizioni stressanti e l’igiene dell’ambiente deve essere tale da evitare
l’insorgenza di mastiti durante l’asciutta.
Per ridurre questa patologia è utile
trattare la bovina prima del parto (2030 giorni prima del parto) con vitamine
A-D-E e Selenio, almeno un paio di volte: Vit. A 2.500.000 U.I., Vit. D 375.000
U.I., Vit. E 250 mg, Selenio 50 mg.
Con questo trattamento non solo si
può ridurre l’incidenza di ritenzione placentare ma viene maggiormente protetto il vitello dalle malattie neonatali
e si ha un miglioramento della funzionalità ovarica.
Se dovessimo fare un calcolo approssimativo della perdita economica
derivante dalla mancata espulsione della placenta, dovremmo conteggiare le
spese per i disintossicanti, gli antibiotici (locali e generali), le prostaglandine
per permettere l’espulsione di materiale purulento dall’utero, oppure, in sostituzione di queste, altri prodotti che
provochino le contrazioni uterine, come
per esempio il carazololo, l’ergometrina
o l’ergotina. L’acquisto di questi prodotti comporta delle spese dirette alle
quali dobbiamo, però, aggiungere le
spese indirette cioè i mancati redditi
conseguenti l’impossibilità di consegnare il latte dell’animale cui sono stati somministrati gli antibiotici. Tra le
spese dirette non dimentichiamo, poi, il
costo della visita veterinaria.
Per una vacca che incorre in questo
tipo di problema, si può approssimativamente stimare un costo medio che va
dalle 200.000 alle 300.000 lire.
19
n. 2 LUGLIO 2000
●
Responsabile di zona: ROCCO GARIONI - Tel. 0348 3302470
Biologico
__
Pietro Rizzi
Era questo il titolo dato al convegno che l’APA ed il Comitato
Mostra “S. Pantaleone” hanno organizzato in occasione della Fiera di Crema per sabato 10 giugno 2000. Presenti al tavolo dei relatori: come coordinatore il dr. Francesco Giubelli, Assessore all’Agricoltura della Provincia di
Cremona; la dr.ssa Paola Cantoni,
coordinatrice del sistema di controllo
A.I.A.B. (associazione italiana allevatori
biologici); la dr.ssa Donata Feraboli, responsabile al Settore Produzioni Agroalimentari della Provincia di Cremona; il
sig. Valerio Invernizzi, allevatore di Trucazzano (MI) e il sig. Giovanni Brambilla, allevatore di Lodi. Per i funzionari
pubblici è stata l’occasione per spiegare a grandi linee agli allevatori presenti
il contenuto del Regolamento CEE
1804/99 che completa, per le produzioni animali, il Regolamento CEE
2092/91 relativo al metodo di produzione biologico di prodotti agricoli e alla
__
indicazione di tale metodo sui prodotti
agricoli e sulle derrate alimentari. Favorendo la zootecnia biologica l’Unione
Europea persegue diversi obiettivi: primo tra tutti, garantire al consumatore
la sanità dei prodotti di origine animale, quindi garantire il benessere animale e favorire un’agricoltura che rispetti l’ambiente in cui si sviluppa e
che promuova un’ampia diversità biologica. Al convegno è stato anche segnalato come, per arrivare a praticare la
zootecnia biologica, sia necessario effettuare un periodo di conversione cioè
di cambiamento, dal convenzionale al
biologico. Questo passaggio ha i suoi
tempi: 1 anno se l’azienda è già biologica per la produzione vegetale, 2 anni
se l’azienda deve ancora convertire la
produzione vegetale. I tempi di conversione della produzione vegetale dipendono anche dall’uso che in azienda, in
passato, si è fatto dei diserbanti. Per
quanto concerne le varie indicazioni ri-
Per l’alimentazione del bestiame l’autoproduzione è fondamentale. (Lago Scuro)
guardo agli animali, alle modalità per il
loro allevamento, la loro alimentazione,
la loro riproduzione e la loro cura, è
buona cosa vedere nel dettaglio quanto
il Regolamento 1804/99 riporta in
modo molto chiaro. Allo scopo potete
consultare il sito internet dell’Unione
Europea:
http://www.europa.eu.int/eur-lex/
it/lif/dat/1999/it_399R1804.html
altrimenti potete contattare la dr.ssa
Donata Feraboli (nella foto piccola alla
pagina seguente) negli uffici della Provincia in via Dante 136, a Cremona.
Dell’intervento dei due allevatori, il
sig. Valerio Invernizzi e il sig. Giovanni
Brambilla, è stata particolarmente significativa la spiegazione delle motivazioni per cui ognuno di loro, ormai da
qualche anno, è passato dalla zootecnia convenzionale alla zootecnia biologica. Per Valerio Invernizzi c’è la sensibilità alle problematiche ambientali, il
problema del limite produttivo costituito dalle quote latte, la posizione dell’azienda che conduce (in affitto) al limite
di un’area paesaggisticamente compromessa dalla presenza di edifici per attività artigianali ed industriali, la presenza in azienda di una sorgiva che permette un abbondante autoapprovvigionamento di acqua per garantire l’irrigazione delle coltivazioni biologiche. Nell’azienda di Invernizzi si allevano bovini
da latte, bovini da carne e suini; i prodotti del caseificio, del salumificio e del
macello vengono venduti anche nell’ormai noto spaccio aziendale. Con delle
diapositive Valerio Invernizzi ha mostrato al pubblico del convegno come, nella
sua azienda, si pratica la lotta alle erbe
infestanti.
Il sig. Giovanni Brambilla, ha spiegato come, negli anni ’80, partecipando a delle prove sperimentali, fu colpito
dai risultati di analisi di sangue ed urine fatte sul personale agricolo che faceva i trattamenti con diserbanti. Tali
prove non ebbero seguito di alcun tipo,
ma il cambiamento avvenne per lui che
identifica bene il proprio modo di vivere
l’attività agricola con questa frase che
cita: “La terra non l’abbiamo ereditata
dai nostri padri ma l’abbiamo presa in
prestito dai nostri figli”. Brambilla ha
21
n. 2 LUGLIO 2000
Zootecnia biologica:
una reale opportunità
per i produttori?
n. 2 LUGLIO 2000
22
fatto presente come ci si sbaglia pensando che semplicemente facendo produzioni biologiche si possano fare i soldi; ciò può essere vero per quelle aziende che godono di una posizione vantaggiosa dal punto di vista della commercializzazione dei propri prodotti. “Il biologico è in espansione” dice, “si sta sul
mercato, ma bisogna affrontare correttamente il sistema della commercializzazione del proprio prodotto”.
Si comunica che l’Ufficio
Tecnico dell’APA si sta attivando per poter dare assistenza
agli allevatori che fossero interessati ad intrapredere un’attività di allevamento biologico.
Dal prossimo 24 agosto 2000, entrerà in vigore il Regolamento 1804/99
che completa, per le produzioni animali, il Regolamento CEE 2092/91
relativo al metodo di produzione biologico di prodotti agricoli e alla indicazione di tale metodo sui prodotti agricoli e sulle derrate alimentari. Il testo
di questo regolamento può essere letto con facilità: esso riporta con chiarezza, per punti, tutte le indicazioni da seguire per praticare la zootecnia
biologica ed, inoltre, con le deroghe indica come gestire il passaggio a partire dall’allevamento di tipo convenzionale. Alla fine del documento, reperibile con le modalità già indicate nell’articolo a fianco, seguono degli allegati che riportano in modo schematico i dati di cui si fa riferimento nel testo del regolamento.
“Le deroghe assopiscono lo sforzo dell’allevatore che, invece, deve gestire l’alimentazione del proprio bestiame perseguendo la massima sanità degli alimenti”.
speciale convenzione allevatori
PC fissi e portatili
I N F O R M AT E V I
FOTOCOPIATRICI - FAX - STAMPANTI - PC - CARTUCCE
Piazzza IV Novembre, 13 - CREMONA - Tel. 0372/451255 - Fax 0372/434251
www.centroc.it
Servizio Gestione Informatizzata
Gestione Aziendale:
CINCINNATO
Oscar Silva e Marco Ferrari
Tel. 0372/419312-419313
l’ultima lattazione e di tutte le lattazioni.
❍ Una nuova statistica sulle cause di eliminazione di un determinato periodo.
❍ Un nuovo listato in cui vengono raggruppate le vacche e le loro lattazioni chiuse per padre e con lo
stesso criterio anche le manze,
confrontando gli indici pedigree.
Lo sviluppo della procedura
prosegue e l’aggiunta di nuova
liste e statistiche rendono Cincinnato sempre più interessante per gli allevatori. Segnaliamo:
❍ L’aggiunta di una parte grafica che
riguarda le curve di lattazione degli
animali, riferite a quantitativo di latte, grasso, proteine e cellule del-
È in fase di test un nuovo modulo consegne latte e quota latte,
con il rispettivo calcolo della quota prodotta fino ad un cer to periodo.
❍ Si stanno concludendo i test sul
nuovo modulo di scarico dati verso
i sistemi informatici della ditta Alfa
Laval.
❍
INTERNET
Come novità degli ultimi mesi segnaliamo la possibilità di navigare in Internet con alcuni contratti
gratuiti offerti da diversi provider italiani.
Ora la rete è aperta a tutti, senza i costi fissi legati
al canone di abbonamento, pagando solo il costo
della chiamata telefonica.
Per avere ulteriori informazioni o aiuti riguardo questi abbonamenti potete contattare il nostro ufficio
tecnico informatico:
UFFICIO GESTIONE INFORMATIZZATA
OSCAR SILVA
MARCO FERRARI
0372/419312
0372/419313
INFORMAZIONI UTILI
Home Page APA di Cremona:
www.apa.cr.it
Presentazione Cincinnato:
www.apa.cr.it/italiano/cincinnato/cincinnato.htm
Indirizzi di Posta Elettronica:
Oscar Silva: [email protected]
Marco Ferrari: [email protected]
__
Abbiamo visto per voi ...
Tutti gli indirizzi che vi consigliamo verranno inseriti in
una pagina “rubrica” sul nostro sito e potranno essere consultati direttamente.
Siti di Interesse Tecnico: Il sito del Centro Ricerche Produzioni Animali contiene informazioni ed
articoli tecnici molto interessanti riguardanti l’ambiente, l’economia, la foraggicoltura, la zootecnia e la
meccanica.
http://www.crpa.it/
Vacanze: In periodo di vacanze segnaliamo questo
sito contenente, ordinato per città, l’elenco di tutti gli
hotel e la possibilità di prenotare on line.
http://italyhotel.com/
Informazioni: Segnaliamo il sito della rete civica di
Cremona, contenente parecchie informazioni utili ai cittadini, riguardanti il Comune, la Provincia, la Camera di
Commercio e gli enti universitari della nostra città.
http://www.rccr.cremona.it/
23
n. 2 LUGLIO 2000
__
AVVERTENZA: le condizioni applicate al presente servizio sono contenute nel Foglio Informativo Analitico disponibile presso tutte le agenzie (D.Lgs. 1.9.1993,n.385).
Agricoltura 2000.
Soluzioni globali per le aziende agricole
del nuovo millennio
Con “Agricoltura 2000” la Cassa di Risparmio di Parma e Piacenza mette a
disposizione degli operatori agricoli una gamma di servizi finanziari
unica per completezza degli interventi, economicità delle condizioni,
flessibilità e personalizzazione delle proposte.
Venite a parlarne con noi: raccoglierete ottimi consigli.
Tecnica
Una stalla col “Flushing”
__
Domenico Barile
__
Quando ho saputo che era stata
realizzata una stalla con il sistema a “flushing”, la curiosità di vederla
è stata enorme .
La disponibilità del signor Sandro
Donarini, titolare dell’Azienda “S. Rita”
di Cremosano, è stata totale e lo ringrazio fin da ora di questo.
L’impressione avuta dalle strutture realizzate è stupefacente per l’efficienza, l’economicità costruttiva e
gestionale, l’ef ficacia delle soluzioni
adottate sia dal punto di vista pratico, igienico-sanitario, sia per i diversi aspetti di ridotto impatto ambientale.
Sandro Donarini, figlio di Gianmario,
è un giovane dalle indiscutibili capacità
imprenditoriali, come suo padre; infatti, il nome Donarini in provincia è noto
per le sempre ottime performances
della mandria che allevano da generazioni.
Il sistema delle quote latte ha, però,
posto Sandro e la sua famiglia di fronte ad un bivio: restare nella dimensione
originaria di 6.000 q.li di quota rischiando di pagare multe o investire i
proventi di anni di ottimo lavoro per
comperare quote e rimodernare le
strutture?
Ovviamente, non sarei qui a scrivere; la scelta è stata per acquistare
quote, adesso sono 20.000 q.li, e costruire una nuova stalla dove poter produrre.
Sandro ha iniziato a valutare i vari
metodi di stabulazione e le relative tipologie di stalle sulle quali sviluppare il
progetto della sua.
Le idee erano chiare più su quello
che non voleva che su quello che voleva realizzare: non voleva ruspette che
levigano il cemento e spesso si guastano, non voleva però neanche il grigliato perché non sempre resta pulito
soprattutto con il caldo che fa seccare
troppo rapidamente il liquame ed è oneroso realizzarlo per i costi relativi allo
scavo, al cemento delle gettate per le
fosse, ai prefabbricati. Oltretutto, con
le nuove normative, il “sottogrigliato”
non viene considerato dalle ASL come
“volume utile” per lo stoccaggio del liquame al fine di raggiungere i 120 giorni di maturazione obbligatori secondo la
Legge Regionale 37/93.
n. 2 LUGLIO 2000
25
Foto 2
n. 2 LUGLIO 2000
26
Foto 1
Brescia - Cremona
PALAZZANI & ZUBANI SPA
CREMEZZANO DI S. PAOLO - BRESCIA - TEL. 0309979030
GRAZIE
ALLA SEMPLICITÀ E
AFFIDABILITÀ DELLE
SUE TRATTRICI E
GRAZIE
AGLI AGRICOLTORI E
CONTOTERZISTI CHE
HANNO AVUTO FIDUCIA
DAL 1996
È IL TRATTORE
PIÙ VENDUTO
A BRESCIA!
Venite a visitare il nostro magazzino
sono molte le opportunità,
le occasioni per acquistare un
Da qui, a Sandro è venuto in mente
di sviluppare quello che aveva visto già
realizzato nei suoi viaggi negli Stati Uniti ed in Israele: il “FLUSHING”.
Avendo letto su riviste del settore
che anche da noi era stata realizzata
qualche cosa di simile, ha iniziato a documentarsi per poi sviluppare un progetto suo.
Gli Israeliani consigliano una pendenza che va dal 1,5 al 2,8%; la stalla
di Sandro ha una pendenza di circa
1,63%, infatti, è lunga 110 metri con
un dislivello di 1.80 m.
Tutta la stalla è costruita, pertanto,
in discesa con un pavimento pieno e
reso anti-scivolo da solchi longitudinali
lungo le quattro corsie. Queste ultime,
insieme alla ampia sala di attesa che
immette nella sala di mungitura a giostra da 24 poste, vengono letteralmente lavate da una serie di bocchettoni
(foto 1) da cui esce acqua proveniente
dai due vasconi adeguati alle dimensioni della stalla che ospita 285 animali (vedi sequenza fotografica 2). In
sala d’attesa le bocche hanno diametro
di 160 mm mentre quelle delle corsie di
315 mm.
L’acqua utilizzata viene sempre riciclata. Infatti, dopo avere percorso e
lavato alla perfezione tutte le quattro
corsie, più la sala d’attesa, per un minuto a corsia e per tre volte al giorno,
regolata da un timer che apre automaticamente le saracinesche dei bocchettoni, essa viene raccolta in una canalina ai “piedi” dalla stalla di 80 x 80 cm
(foto 3) che la convoglia ad una piccola vasca di raccolta munita di galleggiante (foto 4) e di un’unica pompa da
14 cv che da sola e con un notevole risparmio energetico fa funzionare tutto
il sistema.
L’acqua usata per il lavaggio viene a
questo punto pompata ad un separatore liquido-solido (foto 5). Pompa e separatore vengono azionati simultaneamente appena il galleggiante viene
mosso dall’afflusso di acqua nella vasca di raccolta. Dopo aver considerato
diversi tipi di separatore, Sandro Donarini ha scelto un FAN, di tecnologia tedesca, commercializzato dalla ditta PIGNAGNOLI di Belgioioso (PV) che
come qualità del residuo solido e affidabilità di funzionamento gli è sembrato il migliore. In effetti, il residuo solido
è estremamente asciutto con aspetto
simile a segatura ed, infatti, viene da lui
riciclato come riempitivo delle cuccette.
Questo prodotto viene praticamente
sterilizzato dalla fermentazione che in
48 ore lo porta alla temperatura di quasi 70°C. Ho personalmente misurato la
temperatura nella parte bassa del mucchio che si vede nella foto (che era alto
oltre 5 metri) ed è risultata di 63°C, nonostante fosse lì già da parecchi giorni.
La frazione liquida chiarificata viene
immessa nei vasconi dai quali poi, per
caduta, con una apposita canalizzazione, andrà ad alimentare i bocchettoni
per il lavaggio della stalla.
Foto 4
I due vasconi, dimensionati alle esigenze del carico di peso vivo, misurano
18m di diametro per 6m di altezza.
Da tale altezza, detraendo i 180
cm di dislivello della stalla, si ricava
oltre il 3% di pendenza che dà all’acqua, in uscita dai vasconi, una
notevole spinta per il lavaggio delle
corsie.
PIGNAGNOLI s.n.c.
27
n. 2 LUGLIO 2000
Foto 3
Il capannone della stalla è stato realizzato in ferro ed essendo più leggero rispetto al cemento armato, è stato appoggiato su dei plinti estremamente ridotti: presenta comunque un’ottima resistenza (portata di 1,9 q.li per mq). È
costruita con un’unica luce di 24 m (foto
6), con due gronde di 3 m per lato a copertura delle due corsie di alimentazione. La stessa ditta costruisce strutture
che possono raggiungere i 46 m di luce,
senza pilastri di sostegno centrali. La
stalla è poi dotata di cuccette disposte
su tre file di cui, una centrale, doppia; si
vengono pertanto a formare le quattro
corsie (che vengono lavate!).
Le canalizzazioni dei tetti possono
far confluire le acque piovane nei due
vasconi quando dopo averli svuotati necessitano di nuova acqua pulita. Que-
impianti zootecnici
FAN
SEPARATOR
LA SOLUZIONE AL PROBLEMA
DELLO STOCCAGGIO E DELLA
GESTIONE DEI LIQUAMI
•
Riduce il contenuto del
residuo organico, ottimizzando
la misura di vasche e lagune
• Riduce l’impiego di
fertilizzanti
• Permette il riutilizzo dei solidi
per le lettiere e dei liquidi per
il lavaggio della stalla
• Migliora il trattamento
biologico
Minimizza
gli odori
•
PIGNAGNOLI s.n.c. - Via Leopardi, 1 - 27011 Belgioioso (PV)
Tel. 0382/969161-969943 - Fax 0382/969051
www.pignagnoli.com - www.zootecnia.it - E-mail: [email protected]
In termini di consumi energetici
questo sistema di stabulazione è molto
valido dato che la maggior parte del lavoro viene svolto dalle pendenze e dislivelli creati artificialmente.
La genialità di questo progetto sta
nella sua semplicità; infatti, sfruttando
quello che comunque sarebbe stato necessario costruire riesce a ridurre al
minimo manodopera e parti meccaniche riducendo così costi e manutenzioni ottenendo, in più, una pulizia della stalla difficilmente riscontrabile in altri sistemi.
Complimenti ai signori Donarini per
l’intuito ed il coraggio nell’intraprendere una nuova strada che, sono convinto, susciterà molto interesse tra i vari
addetti del settore.
Foto 6
28
n. 2 LUGLIO 2000
Foto 5
sta operazione verrà effettuata presumibilmente ogni 3/4 mesi; attualmente, l’acqua non è stata ancora sostituita. La prima volta i vasconi erano stati
riempiti con il liquame presente nella
vecchia stalla dei Donarini.
LA QUALITÀ CON MIBO MK II H-P
Il lattoprelevatore
MIBO MK II Hi - Performance
non è solo l’unico doppio campionatore
solido, robusto, affidabile, super collaudato,
pratico nell’uso e nella manutenzione che provvede
all’effettiva, economica e razionale risoluzione di tutti
i problemi posti dal campionamento rappresentativo
per la determinazione della qualità del latte,
ma è un vero e proprio computer che
permette di aumentare le informazioni relative a tutto il “giro di raccolta”
eliminando errori e riducendo l’impiego di manodopera.
Rilevando e memorizzando informazioni
come la data e l’ora della raccolta, il codice a barre assegnato ad ogni
produttore, la temperatura ed il PH di quanto conferito
consente la classificazione della partita di latte,
la quale se non rientra nei limiti previsti verrà smistata
in altro scomparto evitando la contaminazione
del latte precedentemente caricato
Questo è
un altro capolavoro
della tecnologia
mentre, grazie all’ausilio di una linea seriale
RS 232 tutti i dati relativi alle operazioni di carico verranno
stampati e/o trasferiti a qualsiasi computer aziendale;
con la sua versatilità
potrà essere programmato per gestire fino a sedici sonde,
sensori o asservimenti ad essere conformato secondo
le specifiche dell’utilizzatore che
MIBO
lo rende un “sistema aperto”
ad ogni esigenza presente e futura
per realizzare la perfezione e l’efficienza di ogni raccolta latte
di qualità
COSTRUZIONE E MONTAGGIO
APPARECCHIATURE
INDUSTRIALI
E SCIENTIFICHE
20127 MILANO
Via A. Mosso, 41
Tel. (02) 28.29.908
Fax (02) 26.10.551
Storia illustrata
In un tempo passato...
__
di Pietro Rizzi
__
Passarono tanti giorni; fu fatto tanto lavoro; fu prodotto tanto formaggio di buona qualità. Col tempo non si vedevano forme che si “imballonavano”: niente
gonfiori tardivi! Alice si era permessa di
raccomandare ai bergamini di fare buona
pulizia dei loro arnesi di mungitura e
di tenersi pulite le mani mentre facevano
il loro lavoro; le stesse ragazze preparavano, tutti i giorni, un paiolo di acqua bollente
e della cenere per favorirli in questo loro impegno. Il fattore all’inizio trepidava per il
consumo di legna arsa nel fuoco, ma poi ebbe
fiducia nell’esperienza e nel buon senso delle
due ragazze “casare”e, presto, i risultati gli
diedero ragione.
Quell’anno il fattore della Malongola, non solo non
fece fatica a vendere il formaggio prodotto nella fattoria ma avrebbe potuto venderne di più, se solo ne
avesse avuto ancora; eppure le rese erano state alte.
Non c’è dubbio che Alice ed Isolina avevano fatto bene il lavoro al quale il fratello Pietro le aveva
assegnate. Era stato un lavoro pesante, ad inesorabile cadenza quotidiana, durato fino al tardo autunno, quando ormai le vacche entravano in asciutta.
Scadeva allora il contratto stipulato col fattore.
Quando questi si affrettò a chiederne il rinnovo per
l’anno successivo, Pietro interpellò le sorelle: erano
state bene, la gente della cascina era stata buona ed
ospitale con loro, ma il lavoro era troppo pesante
perché le due ragazze lo potessero riprendere un
altr’anno.
29
n. 2 LUGLIO 2000
(2° episodio)
n. 2 LUGLIO 2000
A casa, nel frattempo, si era presentata
una situazione famigliare nuova: il papà,
rimasto vedovo da poco più di un anno,
dopo un periodo di assenza per lavoro
presso suo fratello Giovanni, era tornato,
portando a casa la nuova sposa. Fu grande la sorpresa di tutti i figli quando videro
la cugina Erminia: bella e cattiva, sareb30 be stata una perfetta matrigna che avrebbe
reso più difficile l’esistenza delle ragazze
sue cugine e, contemporaneamente, figliastre. Il padre l’aveva proposta come moglie al fratello vedovo per liberarsene in
modo sicuro: a casa era un po’la disperazione di tutti, cercava di approfittare degli
altri e riusciva, con espedienti, a schivare il lavoro da fare. Sposare lo zio, per lei, giovane ed
avvenente, voleva dire andare a fare la padrona in una casa dove c’erano tante persone che lavoravano… anche per lei!
Iniziò, così, un duro periodo anche per Alice e
Isolina che avevano deciso di lavorare a casa. La
cugina-matrigna le comandava con arroganza e le
ragazze, ogni giorno che passava, desideravano
sempre più di andarsene via per sempre. La prima a trovare l’occasione fu Alice, la più grande:
il cugino Pietro era tornato dal fronte e, non avendo più la propria famiglia (la giovane moglie era,
infatti, morta qualche anno prima ed il figlioletto,
quando Pietro era dovuto partire per la guerra,
era stato adottato dagli zii materni che abitavano
in Piemonte), si appoggiava per il bucato alle cugine. Fu così che, dopo un po’di tempo, Pietro ed
Alice decisero di sposarsi e di mettere in piedi un
caseificio in proprio. Anche Isolina trovò un marito che l’amasse liberandosi, così, dalle sgrinfie
della matrigna.
n. 2 LUGLIO 2000
Pietro e Alice, appena sposati, trovarono casa,
caseificio e lavoro in un piccolo centro abitato, vicino al fiume Oglio. Una villa nobiliare con una
chiesetta, a lato, faceva da chiaro riferimento in quel
luogo. Le case, affiancate alla strada d’accesso,
erano abitate dai contadini e dai piccoli fittabili.
Tutta gente che aveva pochi animali da mungere.
La marchesa, ultima discendente in linea diretta
degli antichi proprietari, aveva lasciato le terre in
eredità ad un nobile nipote mentre il palazzo l’ave- 31
va donato ad una congregazione di missionari. La
nobile dimora era diventata la casa di coloro che si
preparavano a partire per terre lontane in nome del Vangelo. La famiglia di casari fece subito
amicizia con i missionari e non si lasciò certo scappare le occasioni per spontanei gesti di carità:
il caseificio, la porcilaia, il mulino, l’orto e il frutteto, con il lavoro di Pietro e Alice davano frutti che, a loro pareva, potevano essere condivisi con chi ne aveva più bisogno.
CURTARELLI BRUNO
LAVORAZIONI CONTO TERZI
TERRENO DALL’ARATURA ALLA SEMINA
• LAVORAZIONE
SU SODO (NO TILLAGE)
• SEMINA
FORAGGI VERDI E/O UMIDI
• FASCIATURA
STOCCHI SEMI VERDI
• FASCIATURA
CIGLI STRADALI/FOSSI
• PULIZIA
• TAGLIO LEGNA
TÀ
VI
O
N
GADESCO
PIEVE DELMONA
(CREMONA)
Via Paolo Ferrari, 13
0372/838523
Cell. 0339/3452539
Tel.
n. 2 LUGLIO 2000
Presto arrivò un figlio che venne chiamato Luigi. Il fatto di avere un bambino piccolo da accudire non costituiva,per Alice,il pretesto per non lavorare: il caseificio e tutto il resto poteva andare
avanti solo col lavoro di entrambi i coniugi. Il tempo passava e
Gino, così tutti lo chiamano, cresceva bene e, a cinque anni, gli
arrivarono due fratellini in un sol colpo: gemelli, un maschio e una
femmina. La gioia dell’evento, però, restava contenuta dal fatto
che pesavano soltanto 9 etti ciascuno. Nati settimini, i due bimbi
vennero battezzati e seguiti con grande assiduità da Alice che af32 fidò, fin dal primo momento, la loro esistenza alla Madonna di
Lourdes, la cui statua era ospite (e lo è ancor oggi) della grotta
che si trovava tra la villa ed il caseificio. Una parente ed amica,
che aiutava Alice in questo momento difficile, vedendo la giovane
donna così tribolata per le due creaturine che stentavano a crescere, sempre in una cesta, in panni di lana, e vicino al fuoco del camino, arrivò a suggerirle di lasciarle pietosamente morire. Alice, però persistette nel suo impegno che sapeva di dover compiere: la Mamma del Cielo l’avrebbe certamente assistita.
(segue)
La Buona Carne della nostra terra garantita nella sua origine
1
2
3
4
5
6
Scamone
Roast-beef
Magatello
Sottofesa
Fesa
Pesce
7
8
9
J
K
L
M
Noce
Filetto
Ossi buchi
Reale
Biancostato
Spalla
Punta
Via Macello, 4 - Tel. 0372/432187 - Fax 0372/432150 - CREMONA
Con finanziamento della Regione Lombardia “Campagna carni di origine certificata”
Strada Statale 415 Paullese, 45 - Madignano Crema (CR) - Tel. (0373) 65102 - Fax (0373) 658975
Reparto
AGRIGARDEN
NOVITÀ ASSOLUTA
TAPPETI CROOTGOM ANTISTRAPPO, ANTICORROSIVI,
ANTISDRUCCIOLEVOLI PER STALLE A CUCCETTA,
PER BOX E CORRIDOI ALLEVAMENTO CAVALLI.
DOPO ANNI DI PROVE E DI ESPERIENZA,
FINALMENTE LA CROOTGOM
HA REALIZZATO IL TAPPETO IDEALE
PER LE VOSTRE STALLE.
FINALMENTE LE VOSTRE VACCHE
SI RIPOSERANNO SU UN LETTO
MORBIDO, SOFFICE, ARIEGGIATO.
PIÙ RESA, MENO SPRECO,
MENO MANODOPERA E PIÙ PULIZIA
I TAPPETI CROOTGOM SI POSSONO
APPLICARE IN DIVERSI MODI:
NELLE SALE DI MUNGITURA,
NEI PASSAGGI OBBLIGATI DEL BESTIAME
DOVE FACILMENTE È SCIVOLOSO,
NEI VARI BOX DI VITELLI PER LO
SVEZZAMENTO, ECC.
3 momenti della installazione dei tappeti
TAPPETI CROOTGOM PER STARE SEMPRE ALL’AVANGUARDIA CON I TEMPI
TUBI EXTRALEGGERI ANTISTRAPPO PER TURBINE IRRIGAZIONI campi, boschi ecc.
PER ULTERIORI INFORMAZIONI TELEFONARE 0373.65102
SALE DI MUNGITURA
TIPO PARALLELO US “FRONT”
SALE TIPO
US “FRONT”
mungitura dal posteriore
Le nuove sale di mungitura, con parte anteriore
sollevabile, sono state accuratamente studiate per
essere installate nello stesso spazio della sala già
esistente con costi di opere murarie molto ridotti.
SALA 2 X 12 - UN SOLO MUNGITORE - 125 VACCHE ALL’ORA
VELOCITÀ - CONFORT
QUALITÀ DI MUNGITURA
VANTAGGI
SICUREZZA PER
IL MUNGITORE
Entrata
POSTE PARALLELE
il posizionamento degli animali
diminuisce la lunghezza della sala
e un percorso ridotto del mungitore.
NOTEVOLE AUMENTO DEL
NUMERO DELLE POSTE
a parità di lunghezza della sala di
mungitura esistente.
Posizionamento animali
USCITA RAPIDA
OTTIMO POSIZIONAMENTO
DEL GRUPPO MUNGITORE
MUNGITURA DIFFERENZIATA
quarti anteriore e posteriore.
STACCO AUTOMATICO
misurazione elettronica del latte
(con identificazione)
Mungitura
con la parte anteriore sollevabile
mediante cilindri oleodinamici.
ECCELLENTE STABILITÀ
DELLA MAMMELLA
(grazie alla mungitura dalla parte
posteriore della vacca).
Sollevamento parte anteriore
con uscita rapida
Novi
tà 20
00
AIRWASH
UNA MAGLIA INDISPENSABILE
NELLA CATENA DELLA QUALITÀ DEL LATTE
Il nuovo sistema AIRWASH, autoigienizzante, evita la
contaminazione da mammelle infette. Nessun residuo nel
latte, perché speciali ingettori brevettati igienizzano solo la
tettarella (parte a contatto con la mammella).
“DALL’OLANDA LE PIÙ AVANZATE TECNOLOGIE DI MUNGITURA”
GASCOIGNE MELOTTE
LEADER IN ELETTRONICA
s.r.l.
FILIPPINI
CREMONA - VIA SEMINARIO, 1 - TEL. 0372/560902 - FAX 560905