Quando il cibo e il vino diventano filosofia e cultura
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Quando il cibo e il vino diventano filosofia e cultura
6 MILANO CRONACA Venerdì 24 giugno 2016 Giannino della Frattina COMUNICARE IL MADE IN ITALY Nel Mistero del sacrificio o l’uomo è ciò che mangia del 1862, uno dei più intelligenti e proprio per questo rivoluzionari allievi di Friedrich Hegel scriveva che l’essere umano è appunto costituito dal suo cibo. Una via per traslare l’idealismo verso i lidi più terreni dell’unità inscindibile fra psiche e corpo. Ed è forse anche per questo che il professor Massimo Donà, ordinario di Filosofia teoretica all’Università San Raffaele (sua una straordinaria Filosofia del vino, Bompiani 2003), ha parlato della necessità di fare un passo ulteriore, affermando che non solo l’uomo è ciò che Quando il cibo e il vino diventano filosofia e cultura Un master all’Università San Raffaele con illustri prof Cacciari e Bianchi insegnano che mangiare è sapienza mentare ed enogastronomico. A siglare l’accordo Stefano Barrese, responsabile della Divisione Banca dei Territori di Intesa Sanpaolo, Nicola Bedin, consi- gliere delegato dell’Università San Raffaele e Marilisa Allegrini, presidente di Iswa. «La filosofia, l’etica e l’estetica - spiegano - l’antropologia, la storia e la geografia dei territori, la letteratura e le arti formeranno il bagaglio dei nuovi professionisti nell’ambito del marketing e della comunicazio- il Giornale ne, capaci di comprendere e valorizzare il cibo e il vino made in Italy in relazione alla loro valenza simbolica, religiosa e sociale, ai loro luoghi di produzione, alla loro tradizione unica nel panorama mondiale, tanto da contribuire a configurare il caratteristico life style». Un Master annuale con 360 ore di didattica e 300 ore di stage nelle aziende partner, con lo sviluppo e la realizzazione di un progetto sul campo. Il master di primo livello è aperto ai laureati (triennali, magistrali o vecchio ordinamento) di tutte le discipline. Nel corpo docente i nomi illustri di Enzo Bianchi, Eva Cantarella, Massimo Cacciari, Philippe Daverio, Paolo LA SFIDA IL DIRETTORE Filosofi, produttori di vino e Intesa Sanpaolo creano il corso per il Made in Italy Donà: «L’uomo non è solo ciò che mangia, mangia ciò che è. La sua cultura» mangia, ma piuttosto «l’uomo mangia ciò che è, perché proprio nel cibo stanno culture, tradizioni, sociologia». L’occasione è la presentazione del nuovo Master in Filosofia del cibo e del vino alle Gallerie d’Italia e diretto proprio da Donà. Un corso di studi piuttosto originale, nato dalla collaborazione tra Intesa Sanpaolo, le imprese vitivinicole di Iswa – Italian Signature Wine Academy e la Facoltà di Filosofia dell’Università Vita-Salute San Raffaele. Un modo, spiegano gli organizzatori, per mettere in comunicazione università e mondo produttivo per valorizzare il made in Italy agroali- Fabbri, Antonio Gnoli, Franco La Cecla, Gianni Moriani, Davide Oldani, Davide Paolini, Francesca Rigotti, Andrea Tagliapietra, Anna Maria Testa, David Riondino, Attilio Scienza, Italo Zannier e la Scuola Holden. Un percorso formativo realizzato anche in collaborazione con Intesa Sanpaolo Formazione, società specializzata in formazione manageriale che metterà a disposizione moduli didattici dedicati all’innovazione di prodotto-processo, change management, sviluppo imprenditoriale, job creation, internazionalizzazione. Bando aperto dal 27 giugno, informazioni e iscrizioni www.unisr.it. IL BANDO L’università San Raffaele crea un master in Filosofia del cibo e del vino. Sopra i professori Massimo Donà e Masimo Cacciari TECNOLOGIA La fabbrica digitale: ecco il futuro delle aziende Convegno a Villa Fenaroli sui nuovi software che aiutano la produzione delle imprese SUPERMANAGER L’ad Claudio Morbi La vecchia figura del titolare tuttofare di un’azienda piccola o grande va facendosi sempre più sbiadita. La società del web e, conseguentemente, l’industrializzazione nel millennio di internet e della tecnologia non può più prescindere da quella che viene ormai definita «digitalizzazione» con un termine brutto e talvolta poco chiaro. A cercare di chiarirne i ruoli e il significato si cimenta «La fabbrica digitale 4.0, fattore strategico per l’impresa» che arriva a convegno per il secondo anno, mercoledì alle 15.30 nella Villa Fenaroli di Rezzato, cuore pulsante dell’imprenditoria bresciana. In quella cornice Claudio Morbi, ad di Stain cercherà di spiegare che soltanto un rinnovamento culturale può portare risultati. Imprenditori e manager di società di respiro internazionale del calibro di Cisco e Microsoft, si siederanno intorno a un tavolo per raccontare le proprie esperienze nel campo della digitalizzazione e dell’innovazione della produzione. La trasformazione digitale deve essere calibrata sul prodotto realizzato dall’azienda e sui vantaggi che un tale intervento può apportare. In buona sostanza, si tratta di rende più agile e agevole la circolazione delle informazioni per migliorare la competitività, governare i processi e condividere i dati per fare rete. «Non è solo questione di costi ma soprattutto di velocità e adattamento ai mercati» ha spiegato Riccardo Trichilo, direttore della divisione armi di Beretta Armi. Tracciabilità, controllo della produzione, raccolta dati in tempo reale, logistica e spedizioni, manutenzione gestione di macchinari e utensili sono i passaggi chiave che rendono un’azienda efficacemente competitiva in questa società 4.0. Perché tutto questo sia effettivamente possibile è però fondamentale l’apertura mentale e gli imprenditori non possono più accentrare ogni passaggio produttivo, ma devono delegare questa fase del lavoro ad esperti del settore. Durante il convegno organizzato da Stain, al quale si potrà far avere la propria adesione fino a lunedì, consultando il sito ww.fabbricadigitale.stain.it, moltissime aziende come Feralpi, gruppo Arvedi, Fidelitas, Viba porteranno il loro contributo e le loro ricette. Il confronto verrà inoltre arricchito dai collegamenti in tempo reale per capire i vantaggi dell’applicazione dei software Stain al servizio delle imprese. Anche questo appare come un passaggio importante per potenziare la capacità e la redditività di un’azienda.