linea guida deficit GH Portale

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linea guida deficit GH Portale
LINEA GUIDA
CLINICA SULLA
DIAGNOSI DEL
D E F IC IT D I G H
Ospedale Pediatrico Bambino Gesù
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INDICE
Metodologia……………………………………………………….………………………………. 3
Forza delle raccomandazioni..…………………………………………………………………… 4
Qualità dell’evidenza……...……………………………………………………………………… 5
Composizione del gruppo di lavoro multidisciplinare………………………………………….. 6
Premessa…………………………………………………………………………………………... 9
Introduzione………………………………………………………………………………………. 9
Parametri di valutazione…………………………..……………………………………………... 11
Criteri clinici ed auxologici…………………………………………………………………. 12
Cause della bassa statura nei bambini………………………………………………………. 13
Deficit dell’ormone della crescita………………………………………………………………... 15
Eziologia del deficit di GH nei bambini…………………………………………………….. 15
Valutazione di laboratorio dell’asse GH/IGF – I…………………………………………….…. 18
Valutazione ormonale del GH………………………………………………………………. 18
IGFs e IGF Binding Proteins................................................................................................... 22
Studi neuroradiologici……………………………………………………..……………………... 24
Terapia………………………………………………………………………………………. 25
Conclusioni…………………………………………………………………………………...…… 26
Flow Chart: Diagnostica del deficit di GH……………………………………………………… 27
Bibliografia……………………………………...………………………………………………… 28
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METODOLOGIA
Le linee guida cliniche individuano il comportamento clinico attuale sulla base delle prove di
efficacia disponibili in letteratura. Pertanto, due fattori critici nel processo di elaborazione delle
linee guida cliniche sono i seguenti:
-
Revisione esaustiva di tutta la letteratura più recente riguardante il problema clinico che è
oggetto della linea guida clinica;
-
Analisi delle prove riportate in letteratura al fine di connotarle in ragione del rigore
metodologico, con cui le stesse sono state prodotte.
Il contenuto operativo delle linee guida è costituito dalle RACCOMANDAZIONI: la rilevanza di
queste, la loro FORZA, è direttamente correlata al rigore metodologico delle prove di efficacia da
cui le raccomandazioni stesse sono derivate.
La metodologia di classificazione della forza delle raccomandazioni utilizzata per la redazione delle
Linee Guida dell’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù si basa sul sistema sviluppato dalla American
Academy of Pediatrics, dalla American Academy of Family Physicians e dalla Agency for
Healthcare Research and Quality (AHRQ), di seguito riportato. Rif. “Otitis Media With Effusion”,
Pediatrics 2004; 113; 1412-1429
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Qualità (Rigore metodologico) delle prove di efficacia
A
Trial clinici controllati, randomizzati e ben disegnati o studi diagnostici effettuati su
popolazioni simili alla popolazione obiettivo delle linee guida
B
Trial clinici randomizzati, controllati o studi diagnostici con limitazioni di minore
entità; evidenza consistente da studi osservazionali
C
Studi osservazionali (studi di coorte e studi caso-controllo)
D
Opinione di esperti, case report, o ragionamenti da first principle (bench research o
studi su animali)
Forza della raccomandazione
Fortemente raccomandata
I
L’esecuzione di una particolare procedura, intervento o test diagnostico è fortemente
raccomandata se il gruppo crede che i benefici dell’approccio raccomandato siano
chiaramente superiori ai rischi (o che i rischi siano chiaramente superiori rispetto ai
benefici in caso di raccomandazione negativa) e che la qualità dell’evidenza di
supporto sia eccellente (grado A o B).
II
Raccomandata
L’esecuzione di una particolare procedura, intervento o test diagnostico è
raccomandata se il gruppo di lavoro crede che i benefici siano superiori ai rischi (o
che i rischi siano chiaramente superiori rispetto ai benefici in caso di
raccomandazione negativa), ma la qualità dell’evidenza non è forte (grado B o C).
III
Scarsamente raccomandata
L’esecuzione di una particolare procedura, intervento o test diagnostico è
scarsamente raccomandata se la qualità dell’evidenza che esiste è dubbia (grado D)
o se studi ben disegnati (grado A, B o C) mostrano che un approccio presenta pochi
vantaggi rispetto ad un altro
IV
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Assenza di raccomandazione
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L’esecuzione di una particolare procedura, intervento o test diagnostico non è né
raccomandata né sconsigliata se vi sia carenza di evidenza (grado D) nonché il
bilanciamento fra benefici e rischi non sia chiaro
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Composizione del Gruppo di Lavoro Multidisciplinare
- Dr. Michele Valente
Presidente ACP
- D.ssa Anna Maria Ferrara
Pediatra FIMP
- Prof. Francesco Callea
Coordinatore Dipartimento Laboratori
- Dr. Saverio Malena
Coordinatore Dipartimento delle Immagini
- Dr. Nicola Pirozzi
Coordinatore Dipartimento Emergenza
Accettazione
- Prof. Alberto Ugazio
- D.ssa Paola Cambiaso
U.O. Endocrinologia
- D.ssa Ornella Cacchione
U.O. Radiologia
- Dr. Franco Colistro
Laboratorio Analisi
- D.ssa Germana Giannone
Laboratorio Analisi
- D.ssa Anna Maria Musolino
Pediatria DEA
- D.ssa Paola Rosati
U.O. Pediatria Generale
Coordinatore Dipartimento Medicina Pediatria
- Dr. Marco Cappa
Primario U.O. Endocrinologia
- Dr. Fabrizio Barbetti
Ricercatore OPBG
- Dr. Alberto Tozzi
U.O. Epidemiologia
- D.ssa Maria Osti
Direzione Sanitaria
- D.ssa Carla Brusco
Direzione Sanitaria
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Categoria Clinica di Interesse
Popolazione Obiettivo
Tutta la popolazione pediatrica che presenta bassa statura
Ricerca delle fonti
Fonti Primarie:
•
Periodici Specialistici (in formato cartaceo ed elettronico)
•
Testi Specialistici
Fonti Secondarie:
•
Cochrane Library
•
Cochrane Systematic Review Database
•
Cochrane Central Register of Controlled Trials (CENTRAL)
•
MEDLINE
•
SUMSEARCH
•
SCOPUS
Metodo di revisione
Definizione dei quesiti;
Definizione degli studi (caratteristiche del loro disegno);
Definizione degli esiti sulla base dei quali l’efficacia e la sicurezza degli interventi va misurata;
Definizione delle strategie di ricerca dell’informazione;
Definizione del modo in cui viene valutata la qualità metodologica (validità interna) e la
completezza delle informazioni riportate (validità esterna).
Categorizzazione delle raccomandazioni
Il consenso sulle raccomandazioni è stato raggiunto attraverso peer review interna ed esterna
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Previsione della revisione
Gennaio 2008
Disponibilità del full text on line
Il Full Text è disponibile sul sito Internet dell’OPBG, nella sezione “Linee Guida”:
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Indicatori di monitoraggio e strategia di valutazione
Conflitto di interessi
Nessuno
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PREMESSA
La diagnosi di deficit di GH in età pediatrica ed adolescenziale è tutt’ora oggetto di controversie e
non esiste un “gold standard” diagnostico di riferimento ( 7 )
L’attendibilità dei tests di stimolo per la valutazione della secrezione di GH è tutt’ora discussa per
la mancanza di valori di riferimento in controlli normali, per la variabilità legata ad età, pubertà e
peso,
per la diversità dei tests di stimolo e dei valori di cut-off utilizzati e la loro scarsa
riproducibilità e, infine, per l’uso di differenti metodi di laboratorio e di standards per la
misurazione del GH plasmatico (2, 32, 69)
INTRODUZIONE
La statura è un parametro dotato di un’ampia variabilità interindividuale, tanto che non si può
parlare di statura “normale” in senso assoluto, ma di statura compresa nell’ambito della variabilità
statisticamente normale in una determinata popolazione; tale range è compreso tra il 3° ed il 97°
centile (± 1.9 SD) (1). Si definisce quindi bassa statura quella inferiore a –1.9 SD, alta statura quella
al di sopra di +1.9 SD. ( vedi appendice 1)
III
La crescita del bambino è la risultante della continua e complessa interazione tra fattori genetici ed
ambientali. La statura di un bambino deve pertanto essere valutata in relazione a quella dei suoi
genitori (1) ed ai fattori ambientali in grado di influenzare l’accrescimento, quali lo stato
nutrizionale, l’equilibrio psicoaffettivo e le eventuali malattie concomitanti (24,101,102).
La tabella 1 riassume le principali cause di bassa statura di cui le più frequenti sono di natura non
endocrina. Circa il 90% dei bambini con ritardo staturale non sono in realtà affetti da alcuna
patologia, ma presentano varianti fisiologiche del processo di crescita.
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Tabella 1. Cause di bassa statura
Normale processo di Accrescimento
Forme genetiche a compromissione
endocrina non primitiva
Ritardo Costituzionale di Crescita ed Adolescenza
(RCCA)
Bassa Statura Familiare (BSF)
Bassa Statura Mista (RCCA + BSF)
IUGR
Sindrome di Turner e sindromi turneriane
Sindrome di Noonan
Sindrome di Prader-Willi
Altre forme sindromiche e pluridismorfiche
Difetti Ormonali
Difetti congeniti dell’ormone della crescita
Difetto della linea mediana
Agenesi dell’ipofisi
Dismorfia della zona ipotalamo ipofisaria
Forma idiopatica
Insensibilità al GH
Cause non primitivamente ormonali
Malattie cardiovascolari
Insufficienza cardiovascolare congestizia
Malattie polmonari
Fibrosi cistica, Asma severo cronico
Malattie intestinali
Malattia celiaca
Malattie infiammatorie intestinali
Malnutrizione
Basso intake calorico, anoressia nervosa
Disordini epatici
Disordini ematologici
Anemie croniche (Talassemia, anemia
falciforme)
Malattie renali
Uremia, Sindrome di Fanconi, acidosi tubulare
Insufficienza renale cronica
Arthritis Reumatoide giovanile,
Errori congeniti del Metabolismo
Disturbi del sistema nervoso centrale
Congeniti (MELAS,MERF,Vascolari
anomalie)
Difetti dell’ormone della crescita acquisiti
Tumori ipotalamo ipofisari
Istiocitosi X
Malattie infiammatorie del SNC
Idrocefalia
Traumi cranici
Anomalie vascolari
Altri disordini endocrini
Ipotiroidismo Congenito ed Acquisito
Nanismo Psicosociale
Sindrome e malattia di Cushing
Cushing iatrogeno
Disordini della Vitamina D
Pseudoipoparatiroidismo
Diabete di tipo I (sindrome di Mauriac)
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PARAMETRI DI VALUTAZIONE
I
La valutazione auxologica di un bambino prevede, oltre ad un'
attenta anamnesi personale e
familiare ed all'
esame obiettivo, la raccolta di alcuni parametri fondamentali (1):
Statura: la posizione del bambino è il primo punto fondamentale per una corretta valutazione. I
piedi devono essere appoggiati sul pavimento, con i talloni che toccano il muro (o la parte
posteriore dello statimetro). Le gambe ed il bacino devono essere allineati, glutei e scapole
devono toccare posteriormente lo statimetro. Il capo deve essere posizionato con il margine più
basso dell'
orbita sullo stesso piano orizzontale dei meati uditivi esterni. Il bambino va invitato a
respirare e durante l'
inspirazione si esercita una lieve trazione sulle mastoidi; mantenendo la
trazione, si rileva la statura al termine della successiva espirazione. La statura deve poi essere
riportata sulle relative curve di crescita. Per quanto riguarda il bambino al di sotto dei due anni
va effettuata la misurazione della lunghezza in posizione supina mediante apposito infantometro
con piano d’appoggio rigido (1).
Velocità di crescita: è l'
indicatore più sensibile della salute di un bambino. Si esprime in
cm/anno e si confronta su apposite curve di riferimento. Un decremento della velocità di
crescita al di sotto del 10°- 25° centile per l'
età ed il sesso richiede sempre un approfondimento
diagnostico, anche quando la statura in termini assoluti non risulti ancora molto compromessa.
Il bambino, sempre cresciuto bene, che ad un certo punto manifesta un rallentamento o un
arresto della crescita deve sempre far sospettare una patologia organica (malattia cronica
all'
esordio o deficit di GH secondario a patologie acquisite del SNC).
Statura bersaglio: è la statura media compresa tra le stature dei genitori, si calcola:
statura madre + statura padre ± 13 cm (+13 cm se maschio; - 13 cm se femmina)
2
Circonferenza cranica: va controllata sempre alla prima visita ed ad ogni controllo nei primi
due anni di vita. Macrocefalia relativa associata a bassa statura si osserva nella sindrome di
Silver-Russell, nei lattanti con IUGR disarmonico ed in alcune displasie ossee.
Peso e BMI (peso in Kg/altezza in m2): meno significativi della statura nella valutazione della
crescita; se molto ridotto il BMI può indicare malnutrizione o malassorbimento, ma nella
maggioranza dei casi la magrezza è costituzionale. L'
obesità associata a bassa statura può invece
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essere segno di ipotiroidismo, ipercortisolismo, sindrome di Prader-Willi o altre obesità
genetiche. Per la valutazione del BMI in età pediatrica esistono specifiche curve di riferimento, i
valori non sono infatti paragonabili a quelli dell'
adulto.
Età ossea: si tratta di una radiografia del polso e della mano sinistra, valutata per confronto con
specifici atlanti di riferimento (Greulich-Pyle, Tanner TW2, TW3). Il ritardo dell'
età ossea è una
caratteristica comune a molti quadri di bassa statura, non è di per sé indicativo di patologia. La
sua valutazione va considerata insieme alla statura ed alla velocità di crescita .
Le proporzioni corporee: utili per definire il sospetto di bassa statura da anomalie scheletriche.
La più utile misura delle proporzioni corporee è rappresentata dal rapporto tra lunghezza del
tronco e lunghezza delle gambe. La lunghezza del tronco può essere determinata misurando
l'
altezza da seduti e sottraendola dalla statura totale (lunghezza subischiatica). Il rapporto statura
da seduti/statura totale va riportato su opportune curve di riferimento. Le proporzioni corporee
variano significativamente nell'
età infantile; alla nascita e nei primi anni di vita infatti il tronco e
la testa sono relativamente più sviluppati; proporzioni corporee paragonabili a quelle dell'
adulto
vengono raggiunte solo dopo gli 8-9 anni di età.
La diagnosi del deficit di GH (GHD) è un processo complesso che comprende una accurata
valutazione clinica ed auxologica, combinata con uno studio dell’asse ipotalamo-ipofisi-IGF e
valutazioni radiologiche. Il GHD può essere un problema isolato o in combinazione con deficit
ipofisari multipli (MPHD) (7).
Criteri clinici ed auxologici
La valutazione per il GHD in un bambino di bassa statura (BS), definita quest’ultima come statura <
-2 DS, non dovrebbe essere iniziata prima di aver preso in considerazione ed escluso altre cause di
deficit staturale (vedi tabella 1).
Punti chiave nell’anamnesi e nella valutazione clinica che possono indicare la presenza di un GHD
includono nel neonato:
1) ipoglicemia, ittero prolungato, micropene o trauma da parto;
2) irradiazione del cranio;
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3) trauma cranico o infezione del SNC;
4) consanguineità e/o un familiare affetto;
5) anomalie della linea mediana.
III
E’ riconosciuto che la BS può essere l’unico segno presente. Criteri per iniziare immediatamente gli
accertamenti sono (6,7):
•
grave BS (< -3 SD);
•
statura < -1.5 SD rispetto al target familiare;
•
statura < -2 SD con velocità di crescita (VC) < -1 SD valutata su un anno o un decremento nella
SD della statura di 0.5 SD in un anno in bambini sopra i 2 anni;
•
in assenza di BS, VC <-2 SD su un anno o < -1.5 SD su due anni;
•
segni indicativi di una lesione endocranica;
•
segni di MPHD;
•
segni o sintomi neonatali di GHD.
Cause di bassa statura nei bambini
Il protocollo diagnostico per definire la bassa statura non endocrina prevede come esami di I livello
(7):
III
Emocromo, glicemia, GOT, GPT, creatinina, emogasanalisi venosa, es. urine.
Anticorpi antitransglutaminasi, immunoglobuline sieriche
In caso di sospetta malattia infiammatoria cronica intestinale: VES, PCR, Ferritinemia
La maggioranza dei bambini di bassa statura (circa il 90%) non presenta cause dimostrabili la loro
statura e possono rappresentare una variante del normale processo di accrescimento. Una dettagliata
anamnesi familiare con un attento esame clinico con la valutazione dell’età ossea è in genere
sufficiente ad escludere processi patologici (Tabella 2)
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Tabella 2. Criteri di diagnosi differenziale fra Bassa statura familiare e Ritardo
Costituzionale di Crescita
Bassa Statura Familiare
Ritardo Costituzionale di crescita
ed adolescenza
Storia Familiare
Positiva per bassa statura (< 10th
Positiva per ritardo puberale
percentile)
Velocità di crescita
Normale
Normale
Età ossea
Normale
Ritardata
Inizio della pubertà
Normale
Ritardata
Statura finale
Ridotta ma nel target
Normale
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DEFICIT DELL’ORMONE DELLA CRESCITA
Il deficit di GH nell’infanzia è caratterizzato dalla combinazione di anormalità auxologiche,
cliniche, genetiche, metaboliche ed ormonali.
Il deficit di GH è causato da una completa o parziale assenza di secrezione di GH, da una
secrezione di GH inattivo o da una incapacità del GH di stimolare una valida risposta biologica
(Insensibilità al GH, deficit di IGF-I) (8).
Eziologia del deficit di GH nei bambini
Il deficit di GH può essere familiare o sporadico, idiopatico od organico con disfuzioni
neuroendocrine ben evidenziabili.
Fra il 5% e il 30% dei casi presentano un coinvolgimento di un parente affetto di I grado,
suggerendo la causa genetica (2). Le forme genetiche attualmente conosciute sono riassunte in
tabella 3.
Tabella 3. Difetti molecolari correlati al deficit di GH
A)
Tipo
Trasmissione
GHD aspect
Eziologia
IGHD
1A
Autosomica
Recessiva
GHD Totale
Delezione Gene
GH-1
IGHD
1B
Autosomica
Recessiva
GHD Parziale
IGHD
II
Autosomica
Dominante
GHD Parziale
X-linked
Partial GHD
associated with
Hypo-γγglobulinemia
IGHD
III
15
Mutazioni del Gene
GH-1, GHRH-R,
GHRH
Mutazioni del Gene
GH-1, GHRH-R,
GHRH
Sconosciuta
Risposta alla
terapia con GH
Resistenza dovuta
alla presenza di
anticorpi
Buona
Buona
Buona
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B) Deficit di GH familiare combinato a difetti ipofisari multipli (CPHD)
Tipo
Transmissione
CPHD I
Autosomica
rcessiva
Autosomica
dminante
X-linked
?
CPHD 1I
CPDH III
Displasia
Setto-ottica
Deficit ormonale
Eziologia
GH, TSH, ACTH.
Mutazione del
FSH, LH, Prl
Prop 1
GH,TSH, Prl
Mutazioni del Pit 1
GH, Prl
?
GH, TSH, Prl, LH, Mutazioni HESXFSH, ACTH
1/Hesx-1
Risponta alla
terpia con GH
Buona
Buona
Buona
Buona
D’altro canto esistono anomalie associate a difetti isolati di GH o a difetti di altre tropine ipofisarie
che non riconoscono una causa genetica come i difetti della linea mediana, l’oloprosencefalia, la
microcefalia o altre sindromi pluridismorfiche (9,10,11,12 ).
III
Per quanto in molti casi l’eziologia del GHD non è chiarita, nel 30 - 60% dei pazienti con deficit
sporadico di GH è possibile dimostrare una anomalia anatomica della regione ipotalamo-ipofisaria
(8).
III
Inoltre bambini che presentano un ipopituitarismo spesso hanno presentato una storia di parto
traumatico. L’aumento del numero di parti cesarei che si effettuano in presenza di gemellarità o di
presentazioni anomale ha ridotto il numero di deficit multipli ipofisari (13,14,15,16), mentre le
irradiazioni del cranio effettuate per casi di leucemia o altri tumori del sistema nervoso centrale ha
determinato un aumento del numero di pazienti con GHD acquisito(17,18). I bambini che hanno
questo tipo di storia e bassa statura devono essere indagati.
Il deficit di GH acquisito è principalmente dovuto a tumori della zona Ipotalamo-ipofisaria,
principalmente craniofaringioma, gliomi, disgerminomi, amartomi, adenomi e cisti aracnoidee
suprasellari. Tutti possono essere associati a difetti del campo visivo, ad ipertensione intracranica o
altri segni neurologici come convulsioni (18,19,20,21). Anche malattie infiltrative o infezioni del
SNC e traumi cranici possono causare deficit di GH (22,23). Anche la deprivazione psicoaffettiva è
una riconosciuta causa di GH nell’infanzia (24).
I bambini con GHD possono presentare un normale “pattern” accrescitivo nel primo anno di vita
seguito da un progressivo rallentamento della velocità di crescita nel periodo successivo.
In alcuni casi il deficit si può manifestare dalla nascita o subito dopo. Il basso peso alla nascita
suggerisce un accrescimento intrauterino ridotto ed è stato descritto in casi di GHD (25). La
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lunghezza alla nascita di bambini con GHD da delezione del gene GH-1 varia da 42 a 49 cm
(26,27). Altri aspetti clinici come il micropene, l’ipoglicemia neonatale, la colestasi neonatale e
l’ittero prolungato possono associarsi al deficit di GH (28).
La crescita post natale del bambino GHD sembra differire in relazione alla eziologia. I bambini con
GHD genetico tipicamente mostrano una scarsa crescita a partire dai primi mesi di vita e durante
l’infanzia sono catratterizzati da una progressiva decelerazione staturale con incremento del ritardo
maturativo dell’osso. I bambini con GHD associato a deficit di gonadotropine mostrano inoltre un
ritardo della maturazione puberale.
III
L’arresto della crescita staturale è tipicamente osservato nei pazienti con tumori del SNC (8,29,30).
Oltre al valore assoluto della statura è necessario considerare attentamente la velocità di crescita.
Il ritardo staturale non è sempre proporzionato. Le estremità sono spesso più compromesse rispetto
al tronco e l’acromicria, per esempio, è tipica della insensibilità al GH insieme alle bozze frontali
prominenti, e alla alterata posizione/affollamento dentario. Sia la forza che la massa muscolari sono
ridotte in confronto con bambini normali di pari età (30, 31).
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VALUTAZIONE DI LABORATORIO DELL’ASSE GH/IGF-I
Valutazione ormonale del GH
Nei bambini con bassa statura e sospetto GHD la diagnosi viene classicamente posta quando le
concentrazioni di GH non raggiungono un valore di cut-off (usualmente tra 7-10 µg/L) dopo due
stimoli farmacologici (7,32). In passato veniva considerata patologica una risposta di GH <5 µg/L
(32 ). Con la disponibilità illimitata di GH biosintetico, questo limite è stato aumentato a 10 µg/L,
anche se questi livelli di cut-off arbitrari non sono supportati da alcun dato certo. La risposta di GH
al test combinato con GH-RH + arginina o piridostigmina è considerata anormale se inferiore a 20
µg/L (34,35). Una risposta normale ad un test di stimolo è considerata indicativa di normale
secrezione di GH, indipendentemente dal numero di tests con risposta ridotta. Nonostante questi
limiti, i tests di stimolo sono stati usati per decenni per verificare la secrezione del GH. Molti
differenti tests e dosaggi sono stati utilizzati sia nei bambini che negli adulti (36) e più di 35 tests di
stimolo sono stati proposti (37), con centinaia di diversi protocolli. Molti dati sui tests di stimolo
sono stati ottenuti in bambini “short normal” e vi sono pochissimi studi in bambini con normale
accrescimento (38).
Uno dei maggiori problemi dei tests provocativi è quello di una scarsa riproducibilità e di un gran
numero di risposte falsamente patologiche, osservate anche in bambini sani (38). In due lavori
precedenti nei quali veniva analizzata la riproducibilità dei tests di stimolo per il GH nei bambini, il
coefficiente medio di variazione dell’arginina e dell’L-dopa era di 86.5 e 77.6%, rispettivamente
(39), mentre il coefficiente medio di variazione per il test al GH-RH era di 73.4%, valore che
passava al 47% quando i bambini venivano pretrattati con piridostigmina, sostanza agonista
colinergica che riduce il tono somatostatinico (34). Una migliore riproducibilità rispetto a quella
osservata con i tests classici è stata riportata con l’utilizzo dell’hexarelina, un peptide GH-releasing
(40). Anche un pretrattamento con somatoatatina con un analogo della somatostatina sembra
aumentare la accuratezza diagnostica del test al GH-RH (41, 42). Questa variabilità è stata attribuita
alla secrezione periodica di somatostatina che può influenzare la risposta del GH agli stimoli (42).
Inoltre, la risposta del GH allo stimolo può essere influenzata dal pattern di secrezione del GH
precedente lo stimolo stesso, ad esempio se quest’ultimo viene somministrato durante un picco
spontaneo di secrezione di GH (43). Un priming con steroidi nei bambini prepuberi è stato inoltre
suggerito per ridurre il numero dei falsi positivi (43,44). Tuttavia il priming con steroidi nei
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bambini prepuberi rimane un argomento controverso (32), poiché non è fisiologico, la procedura
non è standardizzata, e non sono disponibili i valori di cut-off. Pertanto, anche se i tests biochimici
per la secrezione del GH distinguono chiaramente i bambini con GHD severo di origine ipofisaria,
il riconoscimento di forme più sottili di GHD rappresenta ancora un dilemma diagnostico (32). Altri
fattori confondenti, inoltre, derivano dai metodi di misurazione del GH. Mauras et. al., usando un
nuovo metodo di misurazione del GH più sensibile, hanno riscontrato concentrazioni di GH che
erano 2-3 volte inferiori a quelle comunemente utilizzate con i metodi radioimmunologici (33).
III
Da quanto sopra si evince che ogni centro specialistico dovrebbe avere dei propri riferimenti di
laboratorio.
I tests abitualmente usati per la secrezione del GH sono suddivisi in tests fisiologici e farmacologici.
Tests fisiologici:
Secrezione spontanea di GH. La media integrata della secrezione del GH così come la frequenza e
l’ampiezza dei picchi possono essere misurati con prelievi seriati, solitamente effettuati con
intervalli di 20-30 minuti, durante 24 ore o nelle 12 ore notturne. La secrezione pulsatile del gH
durante la prima infanzia è caratterizzata da livelli basali più alti e da picchi più bassi (45,46),
rispetto al periodo puberale. Durante lo spurt puberale si osserva un marcato incremento
nell’ampiezza (46,47,48,49). La riproducibilità dei profili secretori del GH non è elevata (50), anche
se è stata riconosciuta migliore di quella dei tests di stimolo (37). Alcuni autori hanno dimostrato
che il 25% dei bambini che crescono normalmente mostrano secrezione ridotta di GH (51). La
misurazione della secrezione spontanea di GH non offre vantaggi diagnostici rispetto ai tests
farmacologici nella diagnosi del GHD (50).
III
Lo studio della secrezione spontanea del GH rimane ancora soprattutto un campo di studio di
ricerca clinica, ed è raramente utilizzato per la diagnosi di “Disfunzione neurosecretoria” nei
bambini con quadro clinico di GHD, basse concentrazioni di IGF-1, ma normale risposta ai tests di
stimolo (52). Il test è da riservare ai casi suindicati.
Esercizio fisico. La secrezione di GH indotto dall’esercizio fisico con treadmill o cicloergometro
viene usato come screening. I prelievi vengono effettuati dopo 5, 10 e 20 minuti dalla fine
dell’esercizio (a scopo di screening, di base e dopo 10 minuti dalla fine dello stress). Nei bambini
sopra i 4-5 anni è valido quanto i tests farmacologici ed è meno invasivo; la risposta del GH varia
da 3.8 (2,5° percentile) a 23.7 (97.5° percentile).
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Test farmacologici:
La clonidina, l’ipoglicemia indotta da insulina, l’arginina, il glucagone associato o no a sostanze bloccanti, ed il GH-RH da solo o in combinazione con arginina o piridostigmina sono i tests
farmacologici più usati (54).
L’ipoglicemia indotta da insulina (ITT) è il test più antico per lo studio della secrezione del GH. Il
suo meccanismo di azione non è completamente noto, ma sembra che l’ITT riduca il tono
somatostatinergico ipotalamico (2, 55, 56). Viene iniettata e.v. 0.1 U/Kg di insulina pronta ed i
prelievi vengono effettuati dopo 15, 30, 45, 60, 90, e 120 min. per dosare la glicemia ed il GH.
Bisogna fare molta attenzione nei pazienti con una storia di episodi di ipoglicemia severa o sospetti
di avere insufficienza surrenalica secondaria, per i quali il test è controindicato.
Una soluzione di glucosio al 10% dovrebbe essere pronta per le emergenze. Con un cut-off di 3
µg/L la predittività di GHD è del 100% e scende all’85% quando si consideri un cut-off di 10 µg/L
(54).
La clonidina è un agonista -2 adrenergico che stimola la secrezione del GH negli animali e
nell’uomo. La somministrazione di clonidina induce sonnolenza, cefalea transitoria, e causa
significativa riduzione della pressione arteriosa. E’ stato dimostrato che, nei bambini, la clonidina
evoca risposte di GH più elevate dell’ipoglicemia indotta da insulina. La dose utilizzata è di 150
mg/ m2 per via orale, con prelievi dopo 15, 30, 60, 90 e 120 min. In bambini short normal ma con
normale velocità di crescita abbiamo trovato una risposta media di GH di 13.1+ 1.8 µg/L;
analogamente in bambini normali abbiamo trovato un ampio range con risposta media di GH di
19.4+ 9.8 µg/L (38).
Il test di stimolo con arginina permette una valutazione contemporanea della secrezione di GH e di
insulina (57, 58). L’arginina cloridrato viene infusa e.v. alla dose di 0.5 g/kg in 30 minuti ed i
prelievi vengono effettuati dopo 15, 30, 60, 90, 120 min. La accuratezza di un singolo test
all’arginina nel definire il GHD varia dall’86% (con livelli di cut-off di 3 µg/L) al 75% (con livelli
di cut-off di 10 µg/L).
IV
Dopo somministrazione di arginina cloridrato è stata riportata acidosi plasmatica, un effetto che può
essere controindicato in pazienti con insufficienza renale cronica.
Il test al glucagone è risultato stimolare la secrezione di GH direttamente o attraverso l’ipoglicemia
(59, 60). Il glucagone può essere somministrato e.v., i.m. o s.c. ed il tempo del picco del GH
dipende dalla modalità di somministrazione. Il glucagone è preferito nei bambini per la sua migliore
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tollerabilità. La risposta del GH al glucagone è aumentata dalla contemporanea somministrazione di
di sostanze -bloccanti (61). La modalità di somministrazione più usata è 1 µg i.m. con prelievi a 0,
15, 30, 45, 60, 90, e 120 min per la determinazione di GH, glucosio ed insulina.
La L-Dopa aumenta la secrezione del GH attraverso vie dopaminergiche ed -adrenergiche (62, 63).
Nausea, vomito e vertigini e riduzione lieve della pressione arteriosa sono frequentemente associati
alla somministrazione di L-Dopa. Attualmente questo test è usato raramente nella pratica clinica.
Il GH-RH ipotalamico è lo stimolo naturale per la secrezione del GH. Il GH-RH sintetico (1-40; 144; 1-29NH2) è un potente stimolo diretto per la secrezione di GH (64,65,66). Dopo la
somministrazione di GH-RH e.v. si osserva frequentemente un temporaneo arrossamento del viso.
La risposta del GH all’iniezione di un singolo bolo di GH-RH mostra una grande variabilità intered intra-individuale (32), dovuta probabilmente alle variazioni episodiche della secrezione
endogena di somatostatina (67). Per questa ragione, il pretrattamento con sostanze capaci di ridurre
il tono endogeno somatostatinergico, come la piridostigmina o l’arginina, abbassa la sua variabilità
(32, 68). La piridostigmina nei bambini viene somministrata oralmente alla dose di 60 mg 60 min.
prima della sommministrazione di GH-RH, mentre l’arginina viene infusa come sopra riportato ed il
GH-RH viene iniettato all’inizio dell’infusione. La media dei picchi di GH dopo piridostigmina più
GH-RH era 47.8 + 1.9 µg/L con un range da 19.6 a 106.0 µg/L, con il 2.5° percentile di 22.9 ed il
97° percentile di 90.0 µg/L. La somministrazione di arginina più GH-RH induce una risposta di
ampiezza simile a quella della piridostigmina più GH-RH, poiché piridostigmina e arginina
probabilmente hanno in comune lo stesso meccanismo di azione. Nella nostra esperienza l’arginina
più GH-RH induce una risposta di 61.8 + 2.8 µg/L con un range da 19.4 a 120.0 µg/L con il 2.5°
percentile of 22.4 and 97° percentile di 107.8 µg/L (54).
III
La tabella 4 riassume lo studio multicentrico di 472 bambini con normale accrescimento (54) e
sintetizza i livelli di riferimento da seguire.
Tutti i tests sono stati eseguiti dopo digiuno di almeno 12 ore. ITT: Insulin-indiced hypoglycemia,
PD+GHRH: pirodostigmine + GHRH; Arg+GHRH: Arginina+GHRH.
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Tabella 4.
Esercizio fisico
ITT
Arginina
Clonidina
L-Dopa
Glucagone
GHRH
PD+GHRH
Arg+GHRH
Numero
Soggetti
33
59
79
69
55
40
134
94
81
Età media
10.4± 0.6
10.6± 0.6
11.7± 0.3
9.7± 0.3
10.3± 0.4
11.0± 0.4
11.6± 0.3
11.4± 0.3
11.9± 0.3
Picco di GH
(ng/ml)
12.7± 1.1
13.2±1.2
16.7± 1.2
13.1± 1.8
13.0± 1.1
16.9± 1.9
28.8± 2.0
47.8± 1.9
61.8± 2.8
Range
3.0 – 28.3
2.7-46.4
0.5-48.4
3.8-86.0
1.9-40.0
1.9-49.5
2.7-102.7
19.6-106.0
19.4-120.0
2.5°-97.5°
percentile
3.8-23.7
4.1-42.1
4.4-45.5
4.5-56.5
2.8-34.6
3.1-39.0
4.2-89.3
22.6-90.0
22.4-107.8
IGFs e IGF Binding Proteins
Le IGF-I e le IGF-II sono due fattori di crescita polipeptidici largamente espressi in molti tessuti.
Tutti e due sono dipendenti dal GH, ma le IGF-I sono più strettametnte collegate al GH. I livelli di
IGF-1 mostrano variazioni diurne molto piccole, pertanto la loro misurazione su un singolo
campione basale può essere di valore diagnostico. Le concentrazioni di IGF-1 sono dipendenti
dall’età, mostrando valori più bassi nella prima infanzia con un graduale aumento durante gli anni
successivi ed un incremento in pubertà, correlato con il GH. Le IGF-I circolano legate ad un
numero di proteine leganti, ma la maggior parte delle IGF-I forma complessi di 150 kd con IGFBP3 ed una subunità acidolabile. Le IGFBP-3 sono anch’essa GH-dipendenti e mostrano minori
variazioni dipendenti dall’età. Sono anche meno influenzate dallo stato nutrizionale (31, 69). La
subunità acidolabile (ALS),una glicoproteina di 84-86 kDa, è anch’esse GH-dipendente, ed il suo
ruolo nella valutazione delle patologie della crescita legate al GH è tuttora da definire (69).
L’accuratezza diagnostica della misurazione delle IGF-I è stata oggetto di numerosi studi. La
maggior parte di essi hanno considerato la risposta ai test farmacologici come il gold standard per la
diagnosi del GHD. Analizzando 12 studi Sizonenko et al. hanno stabilito che la sensibilità media
(numero di veri positivi) per le IGF-1 era 71%, mentre la specificità media (numero di veri negativi)
era 72%, con range molto ampi per ambedue gli indici. Questo indicava che, in media, vi era una
significativa minoranza di soggetti GHD (media 29%) con normali livelli di IGF-1 e il 28% dei
soggetti short normal avevano bassi livelli di IGF-1 (2).
Molti studi hanno dimostrato che la determinazione delle IGF-1 o delle IGFBP-3 da sole o in
combinazione non hanno sufficiente specificità nella diagnosi del GHD nei bambini (70, 71, 72).
Secondo quanto riportato, la concentrazione dell IGF-1 sieriche non correla con la secrezione del
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GH, come viene valutata dai test di stimolo (71, 72, 73). Tuttavia, noi ed altri autori abbiamo
dimostrato che in pazienti con grave ed inequivocabile GHD, le concentrazioni delle IGF-1 o delle
IGFBP-3 sono invariabilmente ridotte (69, 70, 71), ad indicare che una diminuita concentrazione di
IGF-1 o di IGFBP-3 può essere considerata diagnostica di GHD, una volta escluse altre cause come
la malnutrizione, l’ipotiroidismo, l’insufficienza renale o il diabete (31). Questa osservazione,
unitamente al fatto che la concentrazione di IGF-1 non correla con i risultati dei tests di stimolo
svela l’inadeguatezza della nostra valuatzione della secrezione del GH (31, 69). Data la dipendenza
dall’età della concentrazione delle IGF-1 e delle IGFBP-3, è necessario paragonare i valori misurati
con valori normali di riferimento per età e stadio puberale (75, 76). La determinazione delle IGF-1 è
fondamentale nella diagnosi degli stati di resistenza al GH o di inattività biologica del GH (69, 77,
78).
III
L’insensibilità al GH (sindrome di Laron) è causata da una mutazione del gene del recettore al GH.
I pazienti con questa sindrome caratteristicamente hanno elevati livelli di GH basale e dopo stimolo
e concentrazioni basse o non valutabili di IGF-1, non responsive alla somministrazione di GH. Il
loro fenotipo è simile a quello dei bambini con difetto genetico severo di GH. Molti pazienti con
sindrome di Laron hanno inoltre concentrazioni basse delle proteine leganti il GH che originano dal
clivaggio del dominio extracellulare del recettore del GH. Finora sono stati descritti due pazienti
con molecola di GH biologicamente inattiva (79, 80). Essi avevano basse concentrazioni di IGF-1 e
livelli di GH normali o alti. Essi si differenziano dalla insensibilità al GH in quanto la
somministrazione di GH stimola la produzione di IGF-1 (79, 80). Tale test è riservato ai casi rari di
insensibilità al GH e deve essere effettuato in centri di riferimento.
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STUDI NEURORADIOLOGICI
Studi neuroradiologici sono obbligatori in ogni bambino con documentato GHD. Solitamente in
questi bambini viene effettuata una TAC o una risonanza magnetica nucleare (RMN) con mezzo di
contrasto paramagnetico (81, 82). La RMN è più sensibile della TAC nello studio della regione
ipotalamo-ipofisaria, consentendo l’identificazione di componenti cistiche o solide così come difetti
nello sviluppo delle strutture ipotalamo-ipofisarie. L’uso del gadolinio acido dietilene-triaminapenta-acetico per accentuare la visualizzazione dell’ipofisi posteriore migliora il suo potere
diagnostico (83). Sia la TAC che la RMN permettono la misurazione dell’altezza della ghiandola
ipofisaria. Il volume dell’ipofisi aumenta in modo lineare durante l’infanzia e la sua altezza
aumenta da 2 a 6 mm, raggiungendo 10 mm alla pubertà (84, 85, 86, 87, 88). Più di recente è stata
utilizzata la RMN dinamica per studiare la morfologia dell’ipofisi e l’apporto vascolare ipotalamoipofisario. Anomalie della area ipotalamo ipofisaria possono essere dovute a difetti nello sviluppo
(genetico o sporadico) o a condizioni acquisite. Le prime possono essere associate a difetti della
linea mediana che vanno da anomalie isolate dell’ipofisi all’oloprosencefalia o al meningocele
transfenoidale (90, 91). Difetti gravi del cranio o della linea mediana del viso sono stati associati
con il GHD isolato o con il deficit combinato di ormoni ipofisari (CPHD) ed è noto che alcune
sindromi dismorfiche associano deficit endocrini a difetti dell’encefalo e della linea mediana ed
alcune necessitano di terapia con GH (12, 92).
L’assenza del peduncolo o l’ipoplasia dell’ipofisi e la sindrome della sella vuota sono fra le più
frequenti anomalie di sviluppo riscontrabili alla RMN di bambini con GHD o CPHD (88,90,93).
Le lesioni acquisite della regione ipotalamo ipofisaria sono per lo più rappresentate da
craniofaringioma, glioma ottico, amartoma, astrocitoma, disgerminoma, cisti soprasellari,
idrocefalo, micro e macroadenomi (94,95,96). La sindrome di Pallister-Hall è una forma genetica in
cui si possono sviluppare tumori della zona ipotalamo ipofisaria (97).
Numerosi recenti lavori hanno mostrato che un’ alta proporzione di pazienti con GHD, comparso in
età pediatrica, mostra la normalizzazione della risposta di GH agli stimoli quando ritestati al
raggiungimento della statura finale (74,98). Inoltre, noi abbiamo dimostrato che nei pazienti con
GHD piuttosto che la risposta agli stimoli farmacologici, è la morfologia della zona ipotalamo
ipofisaria alla RMN il criterio più importante sul quale basare la decisione per poter rivalutare il
paziente (74). Infatti, abbiamo dimostrato che soltanto pazienti con deficit idiopatico di GH con
alterazioni morfologiche della zona ipotalamo ipofisaria hanno un deficit di GH permanente, mentre
tutti gli altri hanno normalità di secrezione al re-testing (74). Pazienti con ritardo di crescita e
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rilievo di anomalie alla RMN, come è stato recentemente dettagliato nelle linee guida
internazionali, hanno un’alta probabilità di avere deficit di GH che può essere facilmente dimostrato
mediante la valutazione sierica di IGF-I e IGFBP3 e/o mediante GH testing (7, 99). La presenza di
una anomalia ipotalamica in pazienti con GHD è indicativa di un difetto permanente e questi
pazienti non dovrebbero essere sottoposti al re-testing al raggiungimento della statura finale (100 ).
Terapia
Nel deficit di GH l’unica terapia da somministrare è il GH ricombinante ( 7, 99). La dose usata in
Europa è di 0.23-0.25 mg/kg/settimana, negli Stati Uniti si usano dosaggi più elevati (0.3-0.33
mg/kg/settimana). Le differenze sono tuttora ampiamente discusse nell’ambito di Consensus
multispecialistiche senza una definitiva e concordata posologia. Al raggiungimento della statura
definitiva il dosaggio del GH si deve adeguare alle necessità metaboliche del soggetto adulto: il
dosaggio che usualmente si adotta è di 0.03 mg/kg/settimana (102). Sia nel bambino che nell’adulto
i livelli di IGF1 in terapia non devono superare le +2DS rispetto ai valori di riferimento (102).
IV
Le figure professionali deputate alla prescrizione e al follow up dei pazienti con deficit di GH sono
gli specialisti pediatri ed endocrinologi afferenti al Centro autorizzato alla prescrizione in base alla
normativa vigente.
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CONCLUSIONI
Il gold standard diagnostico per il GHD nel bambino non è ancora definito. La combinazione di
criteri auxologici e ormonali è necessaria per identificare i pazienti con tale deficit ormonale.
Escluse le altre cause di scarsa crescita, una singola determinazione di IGF-I ha un valore
diagnostico elevato in tutti i pazienti con deficit di GH grave o con insensibilità al GH. Test di
stimolo e studi per immagini, quando appropriati, confermeranno l’ipotesi diagnostica.
L’indicazione all’esecuzione di test genetici è in relazione al sospetto di malattia genetica (2).
III
Tutti i pazienti con ridotta risposta ai test di stimolo farmacologici , sia con normale che con bassi
livelli di IGF-I ma con RMN normale, dovrebbero eseguire un congruo follow up (almeno sei mesi)
prima che la diagnosi di deficit di GH sia stabilita con certezza (101).
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DIAGNOSTICA DEL DEFICIT DI GH
BASSA STATURA
(CRITERI AUXOLOGICI PER L’AMMISSIONE ALLO STUDIO DOPOAVER ESCLUSO
LE ALTRE CAUSE)
IG F -I
NORM ALE
BASSA
T E S T D I S T IM O L O
N o r m a li
( p i c c o s u p e r i o r e a 7 o 1 0 n g / m l)
P ic c o in fe rio re a 7 -1 0 n g /m l
F o llo w u p
s e v e lo c i t à d i c r e s c i t a b a s s a ,
c o n s i d e r a r e la s e c r e z i o n e s p o n t a n e a
n o ttu rn a
R M N d e lla z o n a i p o t a la m o - i p o f i s i
N o r m a le
S o lo F o llo w u p
N o r m a le
P a t o lo g i c a
N u o v o te st a
3 -6 m e si
T e ra p ia c o n G H
C o n ferm a d el
D e fic it
T e ra p ia c o n G H
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