La vendita dei macchinari nelle procedure concorsuali e le

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La vendita dei macchinari nelle procedure concorsuali e le
“ La vendita dei macchinari nelle procedure concorsuali
e
le responsabilità del curatore ”
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Caso Fallimentare: affitto d’azienda con promessa di acquisto garantita da fidejussione
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Attività produttiva svolta
stampaggio a freddo della lamiera e nelle lavorazioni della lamiera consistente nel taglio, piegatura e
saldatura.
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Organico
alla data del fallimento i dipendenti assunti erano 74 di cui 1 quadro, 5 impiegati e 68 operai; la
presenza femminile era rappresentata da 28 operaie. Il personale risultava così suddiviso nei
diversi reparti, come riportato nella tabella di seguito riportata.
Reparti
Operai
Operai part-time
Impiegati
Quadri
Totali
al 75%
Reparto produzione/tecnico
1
1
Reparto amministrazione
1
2
1
Reparto presse
25
25
Reparto assiemaggio
10
10
9
9
Reparto punzonatura / laser
Reparto presse pieghe
11
1
12
Reparto magazzino
7
7
Reparto manutenzione
3
3
Reparto qualità
Reparto gestione materiale
1
Reparto Acquisti
Totali dipendenti
Alla
data del fallimento era
66
2
1
1
2
3
1
1
5
1
74
stato raggiunto un accordo con le Organizzazioni Sindacali presso
l’Unione Industriali di Pordenone in base al quale:
a) il rapporto di lavoro è stato sospeso con tutti i lavoratori e senza oneri aggiuntivi per la Curatela
fallimentare,
Pordenone 9 novembre 2012 Convegno “La vendita dei macchinari nelle procedure concorsuali e le responsabilità del Curatore”
b) per tutti i lavoratori era stata richiesta la C.I.G.S.;
c) al fine di favorire la ricollocazione nel mercato del lavoro era stata successivamente avviata la
procedura di messa in mobilità per tutti i lavoratori che, via via nel tempo, non hanno manifestato la
contrarietà (in concreto sono stati posti in mobilità i lavoratori che, avendo trovato altra occupazione,
hanno accettato di essere licenziati);
d) per i lavoratori licenziati durante il periodo di C.I.G.S. (12 mesi più 6 e presumibilmente ulteriori 4
in deroga) era stata prevista la rinuncia all’indennità sostitutiva del preavviso;
e) tutti i lavoratori che al termine della C.I.G.S. non avessero trovato una occupazione sarebbero posti
in mobilità.
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Condizione operativa vincolante per la Procedura
L’impresa era la principale fornitrice di una importante multinazionale che operava con il just in time
per cui era necessaria la ripresa produttiva in un periodo non superiore alle due settimane
per evitare la perdita del principale cliente che avrebbe causato:
- crollo del valore del compendio aziendale
- ritiro dell’offerte da parte degli acquirenti
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Fasi successive alla dichiarazione di fallimento
Data di dichiarazione di fallimento: 15 giugno
Asta per la concessione del compendio aziendale in affitto d’azienda con promessa d’acquisto
garantita da fidejussione: 19 giugno
Data di stipulazione del contratto di affitto d’azienda: 21 giugno
Inizio ripresa attività produttiva: 22 giugno
Nella settimana delle trattative la Procedura assicurava il completamento delle consegne secondo gli
ordinativi acquisiti anteriormente al 15 giugno
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Sicurezza impianti e macchinari ai sensi del D.Lgs. 81/2008 e ss.mm.
Situazione alla data della dichiarazione di Fallimento:
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L’impresa aveva nominato l’R.S.P.P. (Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione)
I macchinari e gli impianti specifici presenti erano privi dei requisiti essenziali per la sicurezza
risultando per la gran parte ante 1996 e, quindi, anteriori all’entrata in vigore della direttiva
macchine di cui al DPR 459/1996.
Nel caso dei macchinari di questa azienda per gli addetti all’impiego i possibili rischi di incidenti, anche
mortali, riguardavano danni da taglio e da schiacciamento.
La principale problematica in tema di sicurezza che la Procedura fallimentare ha dovuto affrontare
nella fase del riavvio dell’attività con affitto d’azienda è stata quella di permettere immediatamente
l’utilizzo delle “attrezzature da lavoro” più strategiche nel rispetto della normativa vigente in
materia di sicurezza degli ambienti di lavoro (disposizioni di cui alla D.Lgs. 81/2008 e ss.mm.),
riducendo al massimo i rischi.
Interventi attuati dalla Curatela
1. Nomina immediata (oltre al perito estimatore) di un professionista esperto in materia di sicurezza
2. Individuazione delle criticità in termini di funzionalità e pericolosità delle macchine, analisi
delle diverse tipologie di rischio
3. Definizione di un piano operativo con il perito per la programmazione degli interventi finalizzati a
contemperare:
a) le esigenze della Procedura volte ad assicurare gli adeguamenti necessari con la minima spesa
e,
dopo aver posto immediatamente in sicurezza i macchinari e gli impianti non a norma,
impedendone a chiunque l’uso, alla luce delle osservazioni del perito,
b) l’interesse dell’acquirente (ha contribuito per alcuni beni al sostenimento di parte delle spese) ad
ottenere impianti e macchinari efficienti, senza subire a causa degli interventi manutentivi
interruzioni prolungate della produzione.
4. Per tale motivo si è concordato con l’AFFITTUARIA il seguente programma operativo:
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i. messa a norma dei macchinari-impianti specifici ritenuti più strategici (= primo lotto di
intervento) nel corso del mese di agosto, in corrispondenza della chiusura estiva agostana
dello stabilimento. La messa a norma è stata concordata anche con l’affittuaria-acquirente
per consentire l’applicazione di dispositivi ergonomici e tecnologicamente avanzati,
addossandole la maggiore spesa da sostenere;
ii. adozione di procedure gestionali per limitare il rischio nell’utilizzo dei macchinariimpianti specifici più strategici dalla data di inizio dell’affitto di azienda sino
all’esecuzione del primo lotto di interventi, conclusosi in data 31 agosto;
iii. implementazione successiva, nel mese di settembre, della fase di adeguamento del
secondo lotto di “attrezzature di lavoro”;
iv. coordinamento permanente con il R.S.P.P. dell’azienda conduttrice per la condivisione
operativa degli interventi e per una comunicazione congiunta dell’azienda e degli organi
della Procedura nei confronti dei lavoratori;
v. controllo periodico dei lavori di adeguamento nel corso del periodo interessato, ponendo
attenzione agli aspetti della piena funzionalità dei cespiti sulla base delle indicazioni di
utilizzo fornite dai preposti e dagli utilizzatori;
vi. redazione di una perizia asseverata da parte di un perito terzo allo scopo di accertare la
rispondenza dei macchinari alla legislazione di sicurezza ed antinfortunistica in vigore;
vii. verbalizzazione congiunta tra Procedura, appaltatrici, RSPP, referente interno per la
sicurezza e affittuaria-acquirente relativamente al controllo formale di tutti gli interventi
effettuati e alle verifiche di funzionamento dei dispositivi di sicurezza.
5. Adozione nel periodo intercorrente tra l’avvio dell’affitto d’azienda ed il 31 agosto (=
conclusione del primo lotto di interventi) di n. 5 procedure gestionali nell’ottica del
contenimento massimo del rischio con apposizione temporanea di barriere mobili (chiuse a
mezzo di catene) a protezione delle presse presenti.
PROCEDURA N. 1:
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<<procedura per l’accesso al quadro macchina, aspo, calandra e alimentazione in assenza di
barriere con micro:
a) Mettere in emergenza la macchina da pulsantiera.
b) L’operatore dovrà chiamare l’attrezzista per aver accesso all’area aspo-calandra-alimentatore
mediante chiave. Nel caso di manutenzione straordinaria l’attrezzista dovrà chiamare i capi
turno, i quali avviseranno i manutentori.
c) Le chiavi per l’accesso all’ area posteriore della macchina dovranno essere tenute dall’
attrezzista di turno.
d) Completato l’intervento si richiudono con chiavi le parti posteriori della pressa e si riattiva la
macchina.>>
6. Appalto dei lavori
Gara d’appalto svolta in 2 fasi:
-
I° fase selezione a cui hanno partecipato 6 imprese specializzate con riduzione a 2
Selezione effettuata sulla base di
A) soddisfazione di quattro requisiti
i) miglior prezzo in relazione alle soluzioni tecniche proposte
ii) disponibilità ad effettuare il primo lotto di lavori nel mese di agosto (per evitare
disagi e fermi produttivi all’affittuaria)
iii) accordo relativo alle modalità di pagamento degli interventi con l’affittuaria (che
ha anticipato quanto dovuto dalla Procedura)
iv) impegno a mantenere inalterate le condizioni contrattuali per i successivi lotti di
intervento
B) valutazione della solidità patrimoniale-finanziaria delle partecipanti
-
II° fase verso fine luglio nuovo incontro con le due imprese prescelte per meglio indicare gli
interventi necessari e le finalità da parte della procedura con ulteriore presa visione dei
macchinari e sopralluoghi per la presentazione delle offerte finali dettagliate per ogni macchina.
Le proposte tecniche di entrambe le partecipanti sono risultate soddisfacenti e rispondenti agli
obiettivi prefissati, per cui l’assegnazione è avvenuta per le differenze in ordine ai primi tre
requisiti.
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In accordo con l’assegnataria, per ridurre la spesa ed assicurare una più certa conformità dei beni
agli standard di sicurezza richiesti, alcuni interventi sono stati svolti direttamente dalle società
produttrici di macchinari nei casi in cui erano stati predisposti appositi kit manutentivi.
L’adozione di questo sistema di selezione delle imprese appaltatrici e di assegnazione dei lavori ha consentito
di conseguire un risparmio di circa il 40% rispetto ai preventivi inizialmente presentati.
7. Effettuazione degli interventi
I° gruppo di interventi:
- immediata segregazione meccanica con reti e cancelletti, dispositivi elettrici, dei macchinari e delle
attrezzature che consentivano, partendo dai rotoli di acciaio collocati sugli aspo, di arrivare al taglio
con apparecchiatura laser, cesoia e presse preposte al taglio delle lamiere e, sempre con le presse, al
loro stampaggio;
- immediata segregazione meccanica delle macchine da rottamare, apposizione di cartelli indicanti il
divieto assoluto di utilizzo da parte di chiunque e comunicazione all’RS.P.P., ai responsabili delle
produzione e ai lavoratori;
- coinvolgimento immediato dell’ RS.P.P., del referente interno per la sicurezza, dell’affittuaria sulle
modalità di utilizzo dei macchinari;
- sensibilizzazione dei capo-macchina sui rischi per ogni lavoratore in caso di utilizzo dei macchinari,
illustrando i rischi specifici e le procedure di sicurezza da adottare;
II° gruppo di interventi:
a) effettuati ad agosto dalle imprese appaltatrici: segregazione elettrica dei macchinari e
applicazione dei dispositivi di sicurezza;
b) effettuati dalla Procedura:
b.1.) incontri con l’affittuaria, l’ RS.P.P. in corso di progettazione degli interventi per
consentire l’applicazione di dispositivi di sicurezza non solo sicuri ma anche
maggiormente rispondenti alle esigenze tecnologiche
produttive. L’affittuaria-
acquirente si è fatta carico delle maggiori spese.
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b.2.) incontri ad agosto con tutti i lavoratori, le organizzazioni sindacali attraverso l’
RS.P.P., per rilevare le difficoltà operative nell’uso dei macchinari ed operare
eventuali ulteriori
scelte di intervento atte
ad assicurare l’ergonomicità,
indispensabile per evitare che i lavoratori trovandosi a disagio con i dispositivi di
sicurezza li disattivino per praticità lavorativa;
b.3.) rottamazione dei macchinari per i quali gli interventi sarebbero risultati
antieconomici
III° gruppo di interventi:
effettuati a settembre dalle imprese appaltatrici, relativi:
a) messa a norma di presse minori, macchinari di officina quali cesoie a ghigliottina,
presse piegatrici
b) piccole modifiche ergonomiche su interventi già effettuati, sentiti i lavoratori nel corso
degli incontri e sulla base delle indicazioni scritte dagli stessi trasmesse
all’R.S.P.P.
Considerazioni comuni agli interventi effettuati
- tutti gli interventi sono stati effettuati in stretto contatto con l’R.S.P.P. in quanto, essendovi
svolgimento di attività in corso, il ruolo di “datore di lavoro” ai sensi del D.Lgs. 81/2008 era attribuito
in capo all’affittuario; incontri con l’affittuaria, l’ RS.P.P. in corso di progettazione degli interventi
per consentire l’applicazione di dispositivi di sicurezza non solo sicuri ma anche maggiormente
rispondenti alle esigenze tecnologiche produttive;
- trattandosi di affitto d’azienda gli interventi sono stati effettuati necessariamente in stretta sinergia con
la conduttrice
Operazioni finali :
- redazione della perizia asseverata da parte di un
perito terzo allo scopo di
accertare la rispondenza dei macchinari alla legislazione di sicurezza ed
antinfortunistica in vigore;
- verbalizzazione congiunta tra Procedura, appaltatrici, RSPP, referente interno per la
sicurezza e
affittuaria-acquirente relativamente al controllo formale di tutti gli
interventi effettuati e alle verifiche di funzionamento dei dispositivi di sicurezza.
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Nello stesso verbale è stato dato atto che la Procedura ha costantemente verificato
l’effettuazione degli interventi prestabiliti.
CONSIDERAZIONI FINALI
L’effettuazione degli interventi di adeguamento, sostenuti con il contributo dell’affittuario-acquirente,
hanno reso possibile:
- la riduzione dei rischi nei limiti di legge con l’azzeramento degli incidenti sul lavoro;
- la cessione dell’azienda in tempi brevi con il realizzo dei valori peritati e il pagamento puntuale delle
rate e del saldo finale;
- la rottamazione di macchinari obsoleti e pericolosi la cui messa in sicurezza sarebbe stata
antieconomica e dalla cui vendita non si sarebbe recuperato alcunché; viceversa è stato incassato il
prezzo del metallo dal rottamatore;
- il minor disagio produttivo per l’affittuario-acquirente che ha potuto, a proprie spese conseguendo
comunque risparmi, effettuare interventi di miglioramento tecnologico sui macchinari;
- l’incremento di produttività dei lavoratori.
Antonio Piccinini
Curatore fallimentare in Pordenone
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“ La vendita dei macchinari nelle procedure concorsuali
e
le responsabilità del commissario ”
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Caso concorsuale: vendita di macchinari ed attrezzature nell’ambito di un concordato per cessione dei
beni
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Attività produttiva svolta
Produzione e verniciatura di antine in legno e in MDF in legno per mobili.
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Organico
Alla data di ammissione al concordato i dipendenti assunti erano 40.
Precedentemente era stato raggiunto un accordo con le Organizzazioni Sindacali presso l’Unione
Industriali di Pordenone in base al quale:
a) il rapporto di lavoro era stato sospeso con tutti i lavoratori e senza oneri aggiuntivi per la Procedura;
b) per tutti i lavoratori è stata richiesta la C.I.G.S. per un anno ;
c) al fine di favorire la ricollocazione nel mercato del lavoro era stata successivamente avviata la
procedura di messa in mobilità per tutti i lavoratori che, via via nel tempo, non avessero espresso
contrarietà al provvedimento (in concreto sono stati posti in mobilità i lavoratori che, avendo trovato
altra occupazione, hanno accettato di essere licenziati);
d) tutti i lavoratori che al termine della C.I.G.S. non avessero trovato una occupazione sarebbero stati
posti in mobilità.
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Condizione operativa vincolante per la Procedura
I macchinari del compendio aziendali erano non tecnologici, per cui si rendeva necessaria la vendita in tempi
molto rapidi, pena la riduzione dei valori stimati.
Trattandosi di macchinari non particolarmente tecnologici nell’allora prospettiva di mercato con trend
negativo, si stimava un valore di liquidazione a base d’asta, qualora la vendita fosse avvenuta in un periodo
di 4-6 mesi, con una riduzione sino al 20% rispetto al valore di stima iniziale.
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Sicurezza impianti e macchinari ai sensi del D.Lls. 81/2008 e ss.mm.
Situazione alla data dichiarazione di Fallimento:
L’impresa, non essendo più in attività, non era dotata di R.S.P.P. (Responsabile del Servizio di
Prevenzione e Protezione)
I macchinari e gli impianti specifici presenti erano privi dei requisiti essenziali per la sicurezza
risultando per in parte ante 1996 e, quindi, anteriori all’entrata in vigore della direttiva macchine di
cui al DPR 459/1996. La parte restante dei cespiti era comunque non a norma ai sensi del D. Lgs.
81/2008
Nel caso dei macchinari di questa azienda i possibili rischi di incidenti, anche mortali per gli addetti
all’impiego, riguardavano danni da taglio e, in minor misura, da schiacciamento.
La principale problematica in tema di sicurezza che la Procedura ha dovuto affrontare nella vendita
dei cespiti era l’impossibilità di verificare, per la mancanza di personale in servizio il loro
funzionamento e, quindi, l’impossibilità per il perito di individuare, oltre agli interventi necessari e
visibili a macchine spente, anche quelli relativi alle macchine in funzione. Inoltre parte dei
macchinari erano presso terzi, disponibili, tra l’altro, ad acquistarli.
Interventi attuati dal Commissario Giudiziale
1. Nomina immediata di un professionista estimatore ed esperto in materia di sicurezza
2. Individuazione delle criticità in termini di funzionalità e pericolosità delle macchine, analisi
delle diverse tipologie di rischio
3. Definizione di un piano operativo con il perito per la programmazione degli interventi
finalizzati a contemperare:
a) le esigenze della Procedura volte ad assicurare gli adeguamenti senza sostenere spese per
la messa norma dei macchinari;
Pordenone 9 novembre 2012 Convegno “La vendita dei macchinari nelle procedure concorsuali e le responsabilità del Curatore”
b) l’interesse dell’acquirente ad ottenere impianti e macchinari efficienti in tempi brevi, anche per il
mercato dell’usato che per tali beni risulta molto concorrenziale, senza subire, a causa degli
interventi manutentivi, interruzioni prolungate della produzione.
4. In base alla premessa, secondo cui i cespiti nel loro complesso non risultavano adeguati ai sensi
del D. Lgs. 81/2008 e s.m.i. e in gran parte erano ante DPR 459/1996 (direttiva macchine), era
stato predisposto il seguente programma operativo:
4.1. Vendita dei cespiti ad imprenditori con messa a norma prima del trasferimento
Nel caso della vendita ad imprenditori utilizzatori, i cespiti dovevano essere messi a norma
nel periodo intercorrente tra l’aggiudicazione e l’effettivo trasferimento a cura e spese
dell’aggiudicatario. La messa a norma doveva avvenire sotto il vigile controllo del
Commissario liquidatore che definiva gli interventi minimi di competenza a cui dovevano
uniformarsi gli acquirenti qualora non fossero stati rivenditori specializzati. Tale aspetto
doveva essere esplicitamente indicato nel bando di vendita.
4.2. Vendita dei cespiti a rivenditori specializzati
Nel caso di vendita ad intermediari specializzati non si poneva alcun problema in quanto
questi hanno per oggetto sociale la messa a norma prima della successiva vendita.
4.3. Vendita di pezzi di ricambio
Nel caso di vendita dei beni quali pezzi di ricambi, quanto alienato doveva essere privato di
tutti i componenti idraulici ed elettrici al fine di rendere il bene venduto “un effettivo pezzo di
ricambio”.
4.4. Vendita dei cespiti al di fuori della comunità europea
Il D.Lgs 81/2008 e s.m.i. fa riferimento alle vendite all’interno della comunità europea per cui
il trasferimento dei cespiti al di fuori della comunità europea non appariva sottoposto
all’obbligo della messa a norma.
4.5. Rottamazione
In caso di vendita di rottami avebbe dovuto essere acquisito dalla Procedura l’attestato di
rottamazione.
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5. Vendita all’asta dei beni con loro provvisoria assegnazione all’acquirente imprenditore non
rivenditore, il quale si impegnava ad eseguire gli interventi individuati tra i propri tecnici e
il perito della Procedura. Eseguiti i lavori veniva accertata la correttezza dell’intervento e
veniva redatto un verbale tra il perito, il tecnico che era intervenuto sul bene e l’acquirente,
dopodiché la proprietà del cespite veniva trasferita definitivamente all’acquirente.
CONSIDERAZIONI FINALI
L’effettuazione degli interventi di adeguamento sostenuti direttamente dall’acquirente secondo le
modalità sopra esposte appare valida in tutti i casi in cui i cespiti siano di basso valore e la
Procedura (fallimento o concordato) disponga di limitati mezzi finanziari e risorse umane per
gestire in modo più articolato gli interventi.
Parimenti tale modalità procedurale può essere impiegata nella vendita di tutti i beni singoli.
Antonio Piccinini
Curatore fallimentare in Pordenone
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