Scarica direttamente il catalogo cliccando qui

Transcript

Scarica direttamente il catalogo cliccando qui
ARTour
Italia - Francia
2010
museo dei campionissimi
novi ligure
La Corsa
... a piedi ... in bici ... in auto ...
Si ringraziano
il Comune di Novi Ligure e
il Museo dei Campionissimi
Ambre International e ambre France
ARTour
Italia - Francia
Italia e Francia:
nell’arte
tradizioni
e
continuità
L’Arte visiva contemporanea è caratterizzata da un vivace insieme
di stili, gruppi e tecniche, che si definiscono come linguaggio comune anche se espresso, proprio come i singoli idiomi, con parole
diverse a allo stesso tempo simili. Suoni, colori, forme, danno vita
ad un’armonia in una continuità d’intenti che ogni cultura manifesta
in modo autonomo e al tempo stesso condivide con altre realtà.
E’ il caso della Francia e dell’Italia che nel corso dei secoli si sono
distinte come paesi a specifica vocazione artistica. L’Italia ha detenuto il primato fino al XVII secolo con i grandi maestri che hanno
avuto all’estero grandi riconoscimenti. A partire dal Medioevo gli
artisti italiani sono stati i protagonisti indiscussi dell’arte delle corti
europee. La nazione francese ha, al contrario, una storia artistica di
portata internazionale sicuramente più recente ma altrettanto importante. Specialmente nell’arte Moderna ha rappresentato un modello
che ha affascinato e attratto artisti quali Picasso, Modigliani, Balla,
solo per citarne alcuni. Oggi, che la globalizzazione ha contribuito
a dilatare i nostri confini visuali, sembra contraddittorio ribadire la
necessità di una identità culturale. In fondo è proprio quello che
alcune esperienze e progetti come questo di ARTour propongono:
mantenere un’identità nella diversità. Consolidare comuni esperienze e linguaggi attraverso l’universalità delle arti.
Wissem El-Abed
Wissem El-Abed
Nato in Tunisia, vive e lavora a Parigi dal
2000. Ha conseguito un dottorato in Arti
Plastiche e Scienza dell’Arte alla Sorbona nel 2008. Sia nel disegno, pittura e
installazioni, la sua pratica artistica testimonia la capacità dell’arte a mediare tra
l’immaginario e ad assorbire la violenza
e i paradossi del mondo di oggi. I suoi
personaggi tipici “grandi teste”, vivono
in un universo parallelo a quello degli
uomini, ma che ne resta inerente, un universo creato sotto il segno dell’ indiscreto
umano. Regolare è la sua partecipazione
a mostre internazionali di arte contemporanea in Francia e nel mondo. E ‘stato
membro fondatore della ARAC (Research
Workshop in Arte Contemporanea), ha
co-diretto presso la Cité Internationale
Universitaire de Paris la struttura - Casa
della Tunisia 2003-2008.
Fanti Véronique
Fanti Véronique
Il padre, appasionato di stampe artistiche, la inizia al mondo dell’arte, affascinato dalla sua voglia di sapere, le porta sempre libri d’arte presso l’ospedale
dove trascorre gran parte della sua infanzia. A 15 anni si iscrive alla Massy MJC,
qui incontra Genevieve che le insegnerà disegno e pittura ad olio. Le consiglia
di guardare minuziosamente la copia di
un dipinto di grande maestri per poi riprodurla fedelmente. Nasce un amicizia
che crescerà tra loro fino alla morte di
Genevieve nel 1991. Si iscrive al corso
di Storia dell’Arte e frequenta lo studio
di Michel Hergibo, ciò contribuirà a svelare il suo stile. Veronique Fanti dipinge
prevalentemente temi ispirati alla natura; usando il pigmento, sia su tessuto che
sulla la carta. Ma per la drammatizzazione che conferiscono questi mezzi, predilige l’uso della tela per il suo aspetto
ruvido.
Isabelle Faucher
Isabelle Faucher
Artista d’origine canadese, Isabelle Faucher si trasferisce in Francia dopo aver
studiato a New York e Londra; ha lavorato in Africa sub-sahariana per diversi
anni. L’artista e etologo, trae ispirazione
dalla vita in tutte le sue forme, sia vegetali, animali, umani, domestici o selvaggi. Ha scelto la patina di bronzo e di
colore per immortalare questi esseri che
spia costantemente. Le sue opere sono
in collezioni private in tutto il mondo
esposte in diversi musei, tra cui il Nord
America.
Michel Hergibo
Michel Hergibo
Michel Hergibo ha conservato il gusto
classico della composizione severa, sempre in disparte dalle correnti e mode. Per
lui in natura tutto è di passaggio, tutto è
collegato, che la realtà è una linea che
separa le diverse forme e che deve essere
sempre messa in discussione. Afferma:
“La mia pittura è un notebook dove ho
messo le storie intime della mia vita.”
Dipinge temi, argomenti correlati direttamente alla sua vita, o temi che hanno
il giusto spessore e si incrociano con
la mia storia, i miei ricordi di giovane.
E’ con cautela e pudore, egli affronta il
colore, da tempo affascinato dal grigio,
derivante dai tetti di ardesia e dai grigi
Orleanesi, afferma “Non sono un esibizionista del colore!” Per Michel Hergibo,
l’artista deve essere anche un buon artigiano, un operaio che torna a lavorare
ogni mattina con regolarità e costanza. Il
suo studio è un posto nuovo ogni giorno
in cui ha sempre messo in discussione i
risultati del giorno precedente.
LÖpez Fabienne
LÖpez Fabienne
Si laurea in Belle Arti a Parigi, pittore di
origine boliviana, ha lavorato nello studio “Bertholle” presso l’Ecole des Beaux
Arts di Parigi. Numerose le sue mostre in
Francia: Bernheim-Jeune di Parigi Hérouet, Lions’Y Lione, Malle a St Paul de Vence, Mignet a Aix-en-Provence Galleria
Martinez a Cannes, Mandelieu Esterel
Gallery, la Jas Rimade Carcès nel Var.
Presente anche all’estero: Galleria d’Arte
Nouiga Rabat, Rosa Collection in Costa
Rica. Inoltre numerose mostre a Parigi,
Salon d’Autunno, indipendenti, artisti
francesi, Biennale di Belle Arti, Art Expo
New York Colosseo.
Metcuc
Metcuc
La scelta del pseudonimo Metcuc “stufo di essere trattato come un cane”, la
dice lunga su tema artistico e l’impegno di questo artista. Emilie Guerin alias
Metcuc, vive e lavora a Nizza; sviluppa
nel corso degli anni un approccio all’arte,
diretto alla provocazione, alla derisione
e alla rivendicazione. Le sue prime azioni si interrogano sull’uomo moderno, un
uomo oggetto “esibito”, “venduto” in
vetrina nella galleria di arte contemporanea, Ferrero a Nizza. L’artista inoltre si
rivolge contro la condizione delle donne
sfruttate e relegate al ruolo di “figurante”. Pittrice, fotografa e operatrice video,
tuttavia, privilegia la tela per esprimersi,
e ribellarsi con autoironia ed umorismo.
Metcuc fa parte della generazione “Internet” e usa questo mezzo come strumento universale di espressione e di libertà. Fondatrice del movimento artistico
passionista, che privilegia l’emozione,
la sensibilità, l’esperienza, il risentimento, Metcuc in uno spirito neo-Fluxus, fa
passare l’arte di strada ad arte della rete.
Artista che si è ispirato a nomi celebri
(Ben, Cindy Sherman ...), attraverso la
sua politica, sociale, ecologica, Metcuc
fa dell’arte un’arte viva, generosa e ribelle ... a quando la rivoluzione web?
Anna Galli
Anna Galli
ANNA GALLI è nata a Santa Margherita Ligure. A Milano frequenta il Liceo
Artistico e poi l’Accademia di Belle Arti
di Brera, si diploma in Scenografia nel
1970 sotto la guida dell’Arch. Prof. Tito
Varisco. Nel 1971 inizia a lavorare presso il Teatro alla Scala collaborando con
il suo maestro. Si evidenziano quasi subito il lei interessi e capacità scultoree,
già presenti al Liceo, nonché una spiccata propensione alla ricerca e alla sperimentazione di nuovi materiali in campo
scenografico.
Nel frattempo il Teatro avvertendo l’esigenza di adeguarsi alle nuove concezioni plastiche degli allestimenti, crea
al proprio interno un gruppo di Scultori/
Scenografi/Realizzatori e ne affida la guida a lei ricoprendo questo ruolo fino al
1998.
In questi ultimi anni l’artista, sempre alla
ricerca di nuovi mezzi espressivi, tra i
materiali utilizzati: rame, legno, alabastro, predilige l’ardesia, tipica pietra ligure, per creare liberamente e non più
solo per il teatro, bassorilievi, incisioni
oggetti di design.
Mauro Gliori
Mauro Gliori
Versiliese del 1952. Si è sempre impegnato nella pittura ad olio e alla ricerca
di un proprio stile, di un proprio segno
caratterizzante che lo ha posto, ben presto, all’attenzione di vari e prestigiosi critici come Raffaello Bertoli, Dino Carlesi,
Lodovico Gierut, Manrico Testi, Giovanni Bovecchi, Emanuela Mazzotti.
Con l’artista Fernando Botero nasce una
profonda amicizia ed una stima reciproca che caratterizzera’ da li in poi tutta
l’evoluzione artistica di Gliori. Il colombiano, colpito da quel suo stile semplice
ma accattivante nell’accostamento cromatico delle splendide tinte definisce la
sua pittura..” ...un rigore stilistico preciso
ed inconfondibile.”, e lo pone tra gli artisti emergenti più interessanti del panorama artistico nazionale.
Ha esposto in numerose collettive accanto ai grandi nomi dell’arte contemporanea come Igor Mjtorai, Henry Marinsky,
Joseph Scheppard, Rinaldo Bigi, Dapne
du Barry, Anna Chromy, Claudio Capotondi, Giuliano Vangi.
Numerose le sue esposizioni personali
tra cui ricordiamo Roma, Lugano, Repubblica di San Marino, Parigi, Levanto, Bolsena, Pietrasanta, Forte dei Marmi, Montecatini, Strasburgo, Thionville,
Venezia, Bassano del Grappa, Udine,
Courmayeur.
Ha ottenuto numerosi premi e riconoscimenti tra cui il più importante è il 1°
Premio assoluto alla prestigiosa Quadriennale di Roma nel Dicembre 2002.
Cate Maggia
Cate Maggia
L’architetto Caterina Maggia, in arte Catemaggia, in passato si è occupata di restauro pittorico; ha sempre dipinto con
varie tecniche sino a giungere all’elaborazione di una tecnica personale basata
sull’impiego di collages.
Catemaggia risponde, con la sua opera,
a questa necessità: imprigionare nella
materia, sogni, memorie, testimonianze
del tempo, del proprio tempo, di sé e più
in generale dell’esistenza. Lo sguardo
dell’artista sembra appoggiarsi con noncuranza sulle cose e sugli oggetti che ci
circondano, ma è solo apparenza: quello
di Catemaggia è più di uno sguardo, è
un regarder, ovvero una reiterazione, un
flashback, una retrospezione verso uno
stato antecedente e al tempo stesso una
conservazione: la fattura delle immagini
è, in forza di divenire, memoria, vigilanza. Il mondo esiste in quanto sottomesso
allo sguardo dell’autore. Con ciò si può
affermare che l’artista è nella propria
opera, è l’opera stessa, altrimenti non
potremmo rispondere al quesito sul senso della sopravvivenza dell’arte e della
sua stessa utilità.
Nelle opere di Catemaggia c’è anche una
fortissima tensione che definisce e fa percepire lo spazio come “estetico”, spazio
nel quale gli oggetti sono fermi nell’attesa, ma allo stesso tempo sono in movimento, movimento come condizione peculiare di chi guarda con il suo retaggio
di memoria, cultura, sentimento. Sono le
nostre vite, quindi, che danno senso alle
opere, finiscono allora, questi “oggetti”
per aspirare all’eternità. E .Mazzotti
Giovanni Marinelli
Giovanni Marinelli
L’industriale pesarese del vetro, Giovanni Marinelli dal 1963, ha per amica, e
forse per amante, la fotografia. Nel tempo ha studiato tecniche e raggiunto una
maestria critica che più volte ha potuto
e saputo sottoporre anche al giudizio di
rinomati esperti. Marinelli sa, infatti, versare luci ed ombre e inquadrature nella
magia chimica della pellicola. Magia che
molto spesso soffonde, nelle immagini,
vibrazioni poetica non casuali, come se i
soggetti fotografati fossero stati - prima! ordinati dal sentimento, dall’ispirazione,
e messi in posa nella mente dell’autore.
Quindi riflessi all’esterno: nel campo
visivo, a sovrapporsi alla relatà, per lo
scatto. Per capire Marinelli è necessario
capire la fotografia, scrive Vittorio Sgarbi.
Continua il critico d’arte: “Come uno dei
maggiori fotografi del Novecento, Lartigue, (fotografo amatoriale per la maggior
parte della sua esistenza), la fotografia
per Giovanni Marinelli è qualcosa di più
di una semplice passione o di un divertissement artistico: è un’appendice della
vita, un modo con il quale capire il mondo e se stessi in rapporto con esso.
Domenico Monteforte
Domenico Monteforte
Nasce a Pietrasanta in provincia di Lucca, il 27 Settembre 1966. Studia all’Istituto d’Arte “Stagio Stagi” di Pietrasanta,
diplomandosi nel 1986. Successivamente si iscrive all’Accademia di Belle Arti di
Carrara, nel corso di Pittura di Umberto Buscioni. Si diploma nell’Ottobre del
1990. Vive e lavora a Forte dei Marmi.
Tre sue opere fanno parte della collezione del Senato della Repubblica presso
Palazzo Madama in Roma.
“Intrecci di vita come fili di un maglione
ognuno con un colore diverso, proprio.
Fili sovrapposti ormai intricati, colori di
vite passate accanto alla mia, intrecciate
con la mia, fino a rendere questo tessuto
fitto, caldo, ricco di toni diversi e simili;
trame come persone, odori, occhi, anime legate a me. Quanto filare ancora e
quante miriadi di colori. Questa è la mia
vita!” Domenico Monteforte
Guido Palmero
Guido Palmero
Guido Palmero è nato a Saluzzo (Cn) nel
1952 dove vive e lavora. Diplomato all’Istituto Statale d’Arte prosegue gli studi presso
la facoltà di Architettura di Torino. Docente
di Arte ed Immagine è da sempre interessato
all’arte in generale: arti figurative, design e
restauro pittorico. Dal 2002 la sua ricerca
espressiva lo ha portato a sviluppare uno stile artistico nuovo ed originale, dipingendo
su vetro e plexiglass. Si tratta di parabrezza
di automobili, di Vespa e lenti di occhiali
che Palmero recupera alla vigilia della loro
demolizione e dipinge sul retro.
Negli anni recenti ha partecipato a mostre
personali e collettive in Italia , Francia, Portogallo e Marocco. Dal 2004 le sue opere
sono in mostra permanente presso la Galerie
Ferrero 2, rue de Congrès, Nizza (Francia).
“Quelli di Palmero sono essenzialmente dei
ri-tratti, immagini fisiche e mentali che nascono dal desiderio di fermare ciò che è mutevole, transitorio, contingente. “Il pennello
è il mio obiettivo” come una macchina fotografica, dichiara Guido Palmero a proposito dei suoi dipinti “Amici, familiari, artisti,
persone comuni, sono visti attraverso la trasparenza del materiale e realizzati con una
tecnica particolarmente precisa ed attenta,
sbalorditiva e inusuale sia per il supporto sia
per la resa formale (Anna Pironti).
La Corsa
... a piedi ... in bici ... in auto ...
La nostra vita è ormai una corsa, un continuo
correre all’infinito, Verso che cosa non lo
sappiamo neppure.
Il meccanismo della vita ci rende
aggressivi e competitivi.
Soffermiamoci a riflettere. L’essenza della corsa.
L’aspetto più profondo del correre, che concilia
il gesto del moto con il sentimento e l’anima.
La corsa non è solo contro il cronometro o nella
conseguente carica agonistica che porta
al risultato sportivo nella competizione
ma anche un viaggio verso
l’interiore perpurificare i pensieri.
Deve aiutarci a sollecitare bisogni reconditi e deve
fondersi con la mente per diventare una
fonte inesauribile di risposte anche esistenziale.
Il tema della mostra offre la possibilità
all’artista di interpretare il tema in modi svariati.
Può sviluppare il concetto della velocità intesa
come sport: il ciclismo il podismo
l’automobilismo oppure
la corsa sfrenata di tutti giorni nella vita.
con la partecipazione straordinaria di
Marco Ambrosini
Il carrarino, Marco Ambrosini, Consegue il diploma all’Accademia di Belle Arti di Carrara.
Dal 1998 lavora a Carrara presso lo
studio di scultura “Carlo Nicoli” realizzando e collaborando con artisti
di fama internazionale nell’esecuzione delle loro opere scultoree, tra
questi, nomi come: L. Bourgeois, A. Kapoor, A. Poncet, J. Deredia, M. Rossello, J. Roca Rey, M. Palladino, B. Bruni,
J. Sancho, I. Messac e molti altri artisti.
Dal 2004 continua in proprio, Eseguendo opere per grandi artisti come
J. Deredia, B. Bruni, L. Preti, Mog, Giuliano Vangi.
Nella scultura di Marco Ambrosini l’essenziale si fa visibile. La luce,
l’eterno, il respiro (anche titoli di
opere) sono onde di marmo limpide e
silenziose (Onda perpetua), emersioni
bianchissime. E leggere.
La materia grave, difficile si rende lieve, quasi fragile come carta o tessuto (Gorgiera), percorsa da un brivido,
accarezzata dallo scultore fino a
farsi simbolo carnale, creatura palpitante.
Non si può non pensare ad Arp, ai suoi
pieni oblunghi, ai vuoti espressivi, varchi di sogno, di poesia. E non ricordare le sculture cicladiche, voluttuose e levigate, in forme come “Madre
Terra” o “Nudo”.
Osservare le sue sculture è come
ascoltare il mare nella conchiglia:
s’avvertono eco profonde, antiche.
Non si sa se sono le luci o le ombre a
farsi strada in noi. Ma siamo indotti al
silenzio, alla contemplazione, a guardarci dentro. E oltre.
Manuela Bartolotti Ablondi
Marco Ambrosini [email protected]
Eulalia Allevi [email protected]
Francesca Bertolini [email protected]
Lucia Bonzanini [email protected]
Libera Carraro [email protected]
Secondo Capra [email protected]
Salvatore Chessari [email protected]
Gianni D’Adda [email protected]
Albina Dealessi [email protected]
Siberiana Di Cocco [email protected]
gualberto Dones [email protected]
Davide Leoni [email protected]
Renato Luparia [email protected]
patrizia magnanti [email protected]
Rosaria Melillo [email protected]
Fabrizio Molinario [email protected]
Nadia Presotto [email protected]
Brigitta Rossetti [email protected]
Marialuisa Sabato [email protected]
Fernando Sammarone [email protected]
Marina Serri [email protected]
Paolo Stagnini [email protected]
Caterina Tosoni [email protected]
ARTour
Italia - Francia
artisti
Michel Hergibo
Fanti Véronique
Isabelle Faucher
Fabienne Lopez
Metcuc
El Abed Wissem
Anna Galli
Mauro Gliori
Cate Maggia
Giovanni Marinelli
Domenico Monteforte
Guido Palmero
La Corsa
... a piedi ... in bici ... in auto ...
ARTISTI
Eulalia Allevi - Francesca Bertolini - Lucia Bonzanini
Libera Carraro - Secondo Capra - Salvatore Chessari
Gianni D’Adda - Albina Dealessi - Siberiana Di Cocco
Gualberto Dones - Davide Leoni - Renato Luparia
Patrizia Magnanti - Rosaria Melillo - Fabrizio Molinario
Nadia Presotto - Brigitta Rossetti - Marialuisa Sabato
Fernando Sammarone v Marina Serri - Paolo Stagnini
Caterina Tosoni
Studio Ambre Italia
EVENTI 2010
Tour Malluquin
Piazza Petigaz - Courmayeur
Carrara Giorni d’Arte
Carrara Fiere - Marina di Carrara
Artour Italia-Francia
La Corsa
Museo dei Campionissimi - Novi Ligure
Proponendo - nuove proposte per
l’arte contemporanea
19/23 agosto
Palasport - Forte dei Marmi
Studio Ambre Italia
Arch. Caterina Maggia 39.3939743869
Dott. Claudio Biondani 39.3484112981
WWW.STUDIOAMBREITALIA.EU
by dinapierallini.com