l`abbigliamento. Sanno scegliersi la camicia o la
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l`abbigliamento. Sanno scegliersi la camicia o la
Cinema l’abbigliamento. Sanno scegliersi la camicia o la maglietta giusta e il gelo non li coglie impreparati e rispondono alle folate di caldo con mosse rapide. Sono sulla quarantina, alcuni più vecchi, altri poco più giovani. Passano gran parte del loro tempo – quel tempo in cui non vedono film – a parlare al telefonino, pardon, all’iPhone. Non si riesce a capire se stanno dando informazioni alla redazione oppure mantengono tesa la rete di contatti. A meno che fra i professionisti non ci siano le leggende. Uno come Marzullo, ad esempio, lo puoi incrociare anche cinque volte in cinque minuti. Cammina sempre con lo stesso golf, con un piccolissimo entourage, sempre nello stesso tragitto: Palazzo del Casinòuscita. L’imponente Tatti Sanguineti, invece, ha sempre un pacco di giornali in mano, la stessa giacca di tweed e gli stessi jeans sformati. Lui, invece, ha come zona d’avvistamento il Club Orizzonti. Enrico Ghezzi è percepibile soltanto nelle sale. Di solito ha il passo affrettato, anche lui coi giornali in mano. Si guarda attorno, non si capisce se è stupito oppure distratto. Mere- ghetti, invece, è il più studentesco fra tutti: lo zainetto, le patatine al bar, la coda senza fare una grinza. Le leggende sono come i personaggi dei fumetti: hanno sempre lo stesso abbigliamento. Poi vedi i nerd, perlopiù studenti di cinema. Il loro abbigliamento potrebbe sembrare stravagante, ma in realtà è conformistico. Converse ai piedi, Cardigan in alcuni casi (in diminuzione però), magliette a righe, occhiali. Tutti hanno gli occhiali, a costo di usare le lenti di vetro. E se non ci sono le Converse i piedi sono fasciati con sandali. Chi lavora nel cinema, anzi, chi vorrebbe lavorare nel cinema, è più eccentrico. Capelli simil-punk, oppure spettinati, baffi indie rock, barbetta leggera, occhiali scuri, pantaloni corti alle caviglie, scarpe di vernice, oppure jeans e maglietta bianca da muratore, buchi in evidenza, l’evidenza del distinguersi eppure apparire come un’unica, enorme macchia di identico colore. Ti siedi accanto a loro e li senti che parlano di Alex Infascelli: “Sì, Alex l’ho chiamato a marzo… Ma sì, lo sanno tutti che dopo H2Odio non ha più fatto un film… Doveva parlare a un convegno su Paul Thomas Anderson, ma non s’è visto”. I più onesti sono quelli che si meravigliano delle meraviglie del cinema. Arrivano con uno Spritz in mano, rincorrono gli amici persi in qualche coda ed esultano: “Ci ho provato con ogni hostess che ho incontrato. E qualcuna sembrava non disdegnare. Stasera c’è la festa dei Calibro35, non mancate mi raccomando”. Alcuni, in questo campo, riescono a raggiungere vertici di viscidume insuperabili. Sono quelli sempre in cerca del Contatto. E come per le feste dei vip fanno selezione all’ingresso: se pensano che tu possa avvicinarli al Contatto ti offrono uno Spritz, altrimenti sei bollato come Inutile Al Raggiungimento Del Contatto. Pensi che non salutarli sia 6]W^MLQZMbQWVQn. 1 gennaio-febbraio 2011 150