ricerca e salvataggio

Transcript

ricerca e salvataggio
0060.testo.qxd
11-01-2010
20:16
Pagina 9
1
RICERCA E SALVATAGGIO
«È assurdo!» brontolò Charlie svuotando
sul letto il cesto dei panni sporchi. «Dove
sono andati a finire?»
Frugò tra calzini e magliette, buttando da
parte le cose che non erano a righe blu e
non avevano cinque dita… vale a dire tutte.
«Devono pur essere qui da qualche parte, i guantoni» continuò, lanciando il
cesto; poi si sdraiò sul pavimento, a pancia
in giù, e tra mille contorsioni rovistò sotto il letto, dove non si vedeva quasi niente. Purtroppo trovò solo un paio di figuri9
0060.testo.qxd
11-01-2010
20:16
Pagina 10
ne dell’album dei calciatori dell’anno prima, e gli avanzi ammuffiti di un torsolo di
mela.
Uscito da sotto il letto, Charlie gettò il
torsolo di mela nell’immondizia, ma poi ci
ripensò, svuotò il cestino sul pavimento e
rovistò tra i rifiuti.
«Hai visto in giro i miei guantoni da calcio, Bob?» chiese all’unico altro essere vi10
0060.testo.qxd
11-01-2010
20:16
Pagina 11
vente nella stanza. «Non posso andare alla
David Beckham Academy senza!»
Bob rimase seduto in silenzio a guardare
Charlie che tirava via trapunta e cuscini dal
letto, per poi infilare una mano tra le lenzuola e il materasso e controllare anche lì in
mezzo. Non che Charlie si aspettasse davvero una risposta: Bob era il suo gatto.
«Non servi a nulla!» disse Charlie con un
sospiro quando vide Bob acciambellarsi sulla trapunta appallottolata e chiudere gli occhi; alla fine però si accovacciò e gli diede
una grattatina tra le orecchie. Bob attaccò
all’istante a fare le fusa, e Charlie esaminò
attentamente la sua stanza.
Le pareti erano tappezzate di poster di
calciatori e ritagli di giornale. Sull’anta dell’armadio troneggiava una fotografia del suo
eroe, David Beckham.
Charlie per poco non era scoppiato di
11
0060.testo.qxd
11-01-2010
20:16
Pagina 12
gioia quando i suoi genitori gli avevano annunciato che lo avevano iscritto a un corso
di tre giorni alla David Beckham Academy.
Aveva letto sulla rivista Football Crazy che
l’accademia stava mettendo in piedi una
squadra speciale, e lui voleva più di ogni altra cosa vestire la maglia di portiere… e indossare i suoi guantoni speciali, ovviamente.
Charlie rimase a guardare David Beckham
che gli sorrideva dall’anta dell’armadio. In
fondo al poster c’era una delle frasi preferite del suo eroe: “Credi in te stesso”.
Sì, come no, pensò Charlie. Come faccio a
credere in me stesso se non riesco a trovare i
miei… l’armadio! Balzò in piedi. Non aveva ancora cercato sopra l’armadio. Trascinò il comodino da una parte all’altra
della stanza, facendo cadere sul pavimento
la sveglia e una copia di Football Crazy.
Avrebbe avuto tutto il tempo di riordinare
12
0060.testo.qxd
11-01-2010
20:16
Pagina 13
una volta tornato dall’accademia nei panni
di portiere ufficiale della nuova squadra. Salì
sul comodino, e distese bene le braccia per
frugare sopra l’armadio.
Charlie era sempre stato piccolo per la
sua età, ma non è un gran problema quando
a portata di mano ci sono mobili pronti ad
aiutarti. Charlie sfiorò con la punta delle dita una pila di giochi da tavola e vecchi giocattoli… e fu allora che sentì l’urlo.
Non era il genere di urlo di qualcuno che
sta guardando un film dell’orrore, e nemmeno quello che potrebbe cacciare tua sorella trovando un ragno in bagno. Era più il
tipo di strillo che farebbe la mamma se entrando in camera tua scoprisse che l’hai ridotta a un immondezzaio in venti minuti
netti. Ma fu sufficiente perché Charlie perdesse l’equilibrio e cadesse all’indietro, mulinando le braccia come un matto. Per sua
13
0060.testo.qxd
11-01-2010
20:16
Pagina 14
fortuna, la spessa trapunta attutì la caduta.
Bob non si svegliò nemmeno.
«Non ho sentito l’esplosione!» disse la
mamma mentre Charlie si affannava a rialzarsi e a rimettere sul letto la trapunta.
«Quale esplosione?» chiese Charlie.
«Quella della bomba» rispose lei. «Perché qui dentro è scoppiata una bomba, vero?»
14
0060.testo.qxd
11-01-2010
20:16
Pagina 15
«Scusa!» disse Charlie. «È solo che non
riesco a trovare i miei guantoni portafortuna,
e senza di loro non riuscirò mai a entrare nella squadra della David Beckham Academy.»
«Stai parlando dei guantoni che mi hai fatto infilare nella borsa ieri sera?» disse la sua
mamma con un sorriso, mentre tirava bene
la trapunta.
Charlie arrossì. «Credo di essere un po’
agitato!»
«Non sei solo agitato. Sei anche in ritardo.
In macchina, di corsa!»
Quando Charlie si lanciò giù per le scale
con la mamma dietro, Bob aprì un occhio
per controllare di essere rimasto solo. Sbadigliò e si rimise a dormire. Finalmente un
po’ di pace!
Mentre andavano alla David Beckham Academy, Charlie raccontò alla sua mamma del15
0060.testo.qxd
11-01-2010
20:16
Pagina 16
la squadra speciale che gli allenatori stavano
mettendo in piedi. Le spiegò che i giocatori
sarebbero stati selezionati tra gli iscritti ai
corsi di quelle settimane. Quando lasciò il
figlio davanti all’entrata dell’accademia, la
mamma era ormai sul punto di schiacciarsi
un pisolino… Charlie corse dentro con già
addosso i suoi guantoni da portiere, sicuro
di trascorrere i tre giorni migliori di tutta la
sua vita.
Dato che era un po’ in ritardo, gli diedero la divisa e gli chiesero di cambiarsi in
fretta; poi gli spiegarono come raggiungere
il campo di calcio in cui il resto della squadra si era già radunato. Charlie ci arrivò
proprio mentre l’allenatore, Woody, stava
assegnando i ruoli ai giovani e impazienti
calciatori che gli stavano davanti. Quando la
sottile sagoma di Charlie gli spuntò accanto
Woody si interruppe.
16
0060.testo.qxd
11-01-2010
20:16
Pagina 17
«Tu devi essere Charlie» disse l’allenatore.
«Abbiamo ancora bisogno di un difensore e
di un’ala sinistra. Quale ruolo preferisci?»
«Nessuno dei due… io sto in porta!» disse Charlie con un sorriso, e alzò davanti al
viso le mani infilate nei guantoni.
17