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Biografilm Festival - International Celebration of Lives Bologna 10-20 giugno I Focus 2011 Anche quest’anno Biografilm racconta attraverso i focus la vita di cinque personaggi che meritano di essere narrati e riscoperti: vite molto diverse fra loro, ma tutte affascinanti, che hanno segnato il mondo della cultura e del costume. Faremo un viaggio nel tempo e in giro per il mondo per incontrare cinque grandi interpreti del secolo scorso. Partiamo dalla capitale francese con Elsa Schiaparelli, grande stilista che con il suo rosa shocking e le sue originali creazioni ha rivoluzionato la moda tra gli anni '30 e '40, per spostarci poi a Londra dove nello stesso anno della morte della Schiaparelli i Queen registrano il loro primo album. Il grigio della City viene colorato dall’originalità timbrica e compositiva di Freddie Mercury, leader carismatico della rock band che cambiò la musica tra i '70 e gli '80. Approdiamo poi al di là dell'oceano per incontrare il viaggiatore e scrittore Ernest Hemingway e dopo aver sorseggiato il suo amato Mojito, torniamo in Italia a chiacchierare con il padre del romanzo d'avventura che mai è uscito dall'Adriatico: Emilio Salgari. Possiamo ora fermarci per riflettere sul significato di tutto questo viaggiare. E quale migliore occasione se non il centesimo compleanno di Marshall Mcluhan, teorico ante litteram della globalizzazione e ideatore del concetto villaggio globale ? 11/06 Elsa Schiaparelli - Una vita rosa shocking 12/06 Emilio Salgari Opere e (dis)avventure del Capitan Salgari 15/06 Ernest Hemingway: Un arcipelago d’uomo 18/06 Marshall McLuhan Dal clichè all’archetipo 19/06 Freddie Mercury Bohemien Rapsody Sabato 11 giugno Elsa Schiaparelli: Una vita rosa shocking Un’aragosta sul vestito, una scarpa come cappello,una giacca dalle tasche a forma di cassetto, la carambola delle zip, l’invenzione di un nuovo colore: il rosa shocking. Le creazioni di Elsa Schiaparelli hanno rivoluzionato la moda nei primi decenni del XX secolo, reinventandone modalità e significati, validi ancora oggi: provocazione e sensualità, gioco ed eleganza, calcolata aggressività e divertissement seduttivo sono infatti i tratti distintivi del suo innovativo e spregiudicato linguaggio. Le collaborazioni con artisti del calibro di Salvador Dalì, Jean Cocteau, Alberto Giacometti, avrebbero fatto il resto, dirottando le stravaganze verso orizzonti leggendari: nella moda si inietta, per la prima volta, il virus della leggerezza. La vita di Elsa Schiaparelli è essa stessa un formidabile esempio di self-made woman ante litteram nella Parigi a cavallo delle due guerre mondiali. Fuggita dalla asfittica borghesia romana, approderà nella capitale della haute couture, la colta artista finì per soggiogare col suo gusto persino la Hollywood dell’epoca, innescando una rivalità leggendaria con l’inventrice del bon ton, Coco Chanel. D’altronde per Elsa la moda era tutto. Come amava ripetere lei, provocatoria e intransigente: “Mai adattare l’abito al corpo, ma lavorare sul corpo perché si adatti all'abito”. (a cura di Paola Goretti e Mauro Tinti) Si ripercorrerà la vita e la carriera della grande fashion designer attraverso immagini e documenti tratti da Shocking Life. Autobiografia di un’artista della moda (ALET Edizioni) e alla voce della nipote Marisa Berenson – ospite di un incontro pubblico - sarà riservato il lato più privato della stilista italo-francese. Grazie alla collaborazione con APT Servizi Emilia Romagna e Notte Rosa la giornata dedicata alla Schiaparelli culminerà nella Notte Rosa Shocking che porterà a Bologna un assaggio del capodanno estivo romagnolo. Domenica 12 giugno Opere e (dis)avventure del Capitan Salgari Nel 1911 moriva, suicida, Emilio Salgari. La straordinaria popolarità dei suoi libri di avventura, la forza inalterata di eroi esotici come Sandokan, il fatto di essere stato nominato Cavaliere della Corona d’Italia da Umberto I, non gli avevano risparmiato una vita sofferta. Si fregiava del titolo di “capitano” pur non avendolo mai ottenuto, narrava di viaggi in mari lontani pur non avendo mai superato l’Adriatico. La sua forza era nelle ricerche librarie e nella straordinaria fantasia: una letteratura per immagini che lo ha reso uno degli scrittori più letti in Italia e più tradotti all’estero. Il padre del romanzo d’avventura del Bel Paese - nonché nonno degli “spaghetti western” – fu anche un alacre giornalista, e fu il creatore di storie in cui l’Altro, il non-europeo, faceva sognare giovani e meno giovani. I suoi libri hanno ispirato cinema, illustrazioni, fumetti, televisione, cartoni animati e, non ultima, tanta altra letteratura. In occasione dei 100 anni dalla morte di Salgari, vale la pena di riscoprire questo scrittore italiano, troppo spesso relegato negli scaffali più polverosi della nostra infanzia. (a cura di Maria Agostinelli) In occasione dei 100 anni dalla morte di Emilio Salgari, Marco Serrecchia presenterà il documentario Capitan Salgari - In viaggio con l’immaginazione per omaggiare la vita e l’opera dello scrittore italiano. L’immaginario e le immagini salgariane saranno inoltre raccontate in un incontro con Paola Pallottino, una delle maggiori esperte delle illustrazioni tratte da Salgari, Silvino Gonzato, tra i massimi conoscitori e biografi dello scrittore veronese, e Jadel Andreetto, vincitore del premio Salgari con l’associazione Kai Zen. Interverrà anche via Skype, Paco Ignacio Taìbo II, autore di Ritornano le tigri della Malesia . Luca Caimmi e Paola Pallottino presenterannoL’Isola di Fuoco, tratto da un racconto di Emilio Salgari. Mercoledì 15 giugno Ernest Hemingway: Un arcipelago d’uomo Da piccolo, quando poteva pensare di essere ancora Nick Adams, aveva l’assoluta certezza che non sarebbe morto mai. Avrebbe vissuto per sempre, per continuare a scrivere il meglio e il più sinceramente possibile. Vivere per raccontare, vivere per essere i suoi personaggi: oltre al giovane Nick, anche il vecchio Santiago in lotta con il mare, e Jack Barnes che si perde fra Parigi e la Spagna, e Frederic Henry con la sua giovinezza in trincea, e Robert Jordan, che ha vissuto i suoi giorni intensamente, e Francis Macomber con la sua breve vita felice. Tutti è stato e sempre sarà, lui che non era un maestro, ma un compagno di avventure. Per questo, il 2 luglio 1961, ha deciso che uno fra i tanti poteva andarsene. Aveva 62 anni. Ne sono passati cinquanta da allora, ma Ernest Hemingway ancora scrive e lotta insieme a noi. Il focus vuole sondare l’arcipelago di uomini che è stato lo scrittore di Addio alle armi e Festa mobile, i Quarantanove racconti e Il vecchio e il mare. Così lo ha definito Marlene Dietrich, sua complice e amica per quasi trent’anni: “Quello che lo contraddistingue è che ha trovato il tempo di fare ciò che gli uomini in genere si limitano a sognare. Ha avuto il coraggio, l’iniziativa, il piacere di viaggiare e di assorbire, di scrivere, in un certo senso di creare ciò che ha visto”. (a cura di Gian Luca Favetto e Paolo Verri) A cinquant’anni dalla morte, in esclusiva per Biografilm, il film Spanish Earth di Ivens ci avvicina all’arte di Hemingway con Gian Luca Favetto e le testimonianze di due reporter di guerra, Mimmo Candito e Maria Cuffaro. Masolino d’Amico e Arrigo Cipriani ci raccontano invece Ernest Hemingway e i suoi viaggi in Le isole di Ernest: vita e scrittura. In Inge Film e in un incontro con il pubblico, Inge Feltrinelli racconterà come nel suo lavoro di fotoreporter sia riuscita ad incontrare e intervistare tra gli altri proprio il grande Ernest Hemingway. Sabato 18 giugno Marshall McLuhan: Dal cliché all’archetipo Famoso e celebrato negli anni sessanta e settanta come ‘guru dei media’ e ‘alto prelato della cultura pop’, negli anni ottanta Marshall McLuhan viene trasformato in una sorta di “cliché” utile per interpretare il mondo globalizzato: le sue frasi più celebri - “il villaggio globale”, “il mezzo è il messaggio” - diventano etichette epocali condivise su scala mondiale. Non a caso, già nel 1983, nel celebre Videodrome, David Cronenberg trasforma McLuhan nel dottor Oblivion, un personaggio profetico e visionario che comunica solo attraverso videoregistrazioni televisive e in forma oracolare. In questo Focus si cercherà di aprire quel cliché e recuperare la complessità di Marshall McLuhan: da guru a teorico, da personaggio a esploratore del futuro. Attraverso nuovi documentari realizzati dal regista canadese David Sobelman e con l’aiuto di una video-intervista al figlio Eric McLuhan, il focus ripercorrerà le radici del pensiero mcluhaniano per ricordarne le ramificazioni più affascinanti e trascurate: ecologia dei media, religione, passione per la filosofia, per la letteratura e per l’arte sono alcune tra le sfaccettature del personaggio McLuhan che lo rendono ancora protagonista della nuova rivoluzione digitale. (a cura di Elena Lamberti Paolo Granata) In una intervista rilasciata in esclusiva al Biografilm Festival, Eric McLuhan, primogenito e collaboratore di Marshall, racconta la formazione umanistica del padre, il suo rapporto con la religione, la tecnologia, la sua figura di insegnante. Inoltre il grande regista e autore canadese David Sobelman introdurrà la prima italiana del documentario McLuhan’s Wake, da lui scritto e co-prodotto per la regia di Kevin McMahon. Domenica 19 giugno Freddie Mercury: Bohemien Rapsody Nel novembre del 1991 si spegneva Freddie Mercury, frontman dei Queen, una delle rock band più amate della storia. Cantante e compositore straordinario, Mercury muore dopo aver lottato senza speranza contro l’AIDS, lasciando il mondo musicale e milioni di fans orfani della sua arte. Nato a Zanzibar, luogo che da sempre evoca epiche avventure di vita, Freddie insieme ai suoi colleghi Brian May, John Deacon e Roger Taylor ha dato vita a una delle rock band più fortunate di tutti i tempi, di fatto inventori del videoclip con la leggendaria Bohemian Rhapsody, autori di colonne sonore rimaste nella storia del cinema come Flash Gordon e Highlander e influenzando molte band con il loro rock barocco di cui Mercury è in gran parte autore. Vent’anni dopo Biografilm Festival lo vuole ricordare e omaggiare, ripercorrendo le tappe più importanti della sua vita e della sua carriera, attraverso le camaleontiche mutazioni da vero animale del palcoscenico e immagini e testimonianze inedite da parte di chi gli è stato vicino fino all’ultimo. Un documentario, un incontro e soprattutto tanta musica, suonata in quello che fu il suo tempio più importante, il palco del Wembley Stadium, dove incantò l’intero pianeta durante il Live Aid del 1985 e dove si congedò dal suo pubblico l’anno dopo. (a cura di Alessandro de Simone) In una testimonianza unica, integrata da materiali fotografici inediti, l’assistente di Freddie Mercury, Peter Freestone racconterà al pubblico di Biografilm l’artista e l’uomo Mercury, nel privato e nello studio di registrazione. Freddie Mercury, The Untold Story - Director’s Cut ripercorrerà la vita e la musica del leader dei Queen, tracciando un profilo assai veritiero di questa leggenda del rock prematuramente scomparsa. Infine il concerto di Killer Queen Official italian Queen Tribute Band renderà omaggio alla musica grande artista.