I rami a frutto dell`olivo

Transcript

I rami a frutto dell`olivo
2
2ª PARTE DEDICATA A: ACTINIDIA - CASTAGNO - FICO - KAKI
NESPOLO - NOCCIÒLO - NOCE - OLIVO - PICCOLI FRUTTI
Poste Italiane s.p.a. - Sped. in A.P. - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1, DCB Verona - Contiene I.P. e I.R.
2012
SUPPLEMENTO N. 1 AL N. 2 DI VITA IN CAMPAGNA - CASELLA POSTALE 467 - 37100 VERONA - FEBBRAIO 2012 - ANNO 30 - ISSN 1120-3005 - MENSILE
YLghD2LJfKyPRMIz1VoeDdXi3H24fPhnYy9JYHxXtjs/tu3O9NkO3Q==
/P1pkzeLt9mEgmzMKC7R67ekZHB54y6nSL5oKfu7nYzc2AANlp+J0Q==
Husqvarna T425 e T425C.
Raggiungi il massimo nella potatura.
Husqvarna T425 e T425C. Peso ridotto ed esclusiva maneggevolezza senza rinunciare a prestazioni da professionista.
Le motoseghe da potatura Husqvarna sono più leggere, ecologiche e possiedono un ottimo rapporto peso-potenza. Durante
il lavoro di potatura e di sramatura nei frutteti e negli uliveti consentono di lavorare in modo più sicuro e preciso, con minori sollecitazioni per schiena, spalle e braccia. Husqvarna T425C monta barra Carving per lavori di precisione.
HUSQVARNA T425 - T425C cilindrata 25,4 cm³ - potenza 0,96 kW - lunghezza barra 25 cm - peso 3kg
LEGGEREZZA. Con i suoi soli 3 kg, la T425 è
la motosega più leggera della gamma Husqvarna.
Lavorare sarà meno faticoso e più agevole.
COMPATTEZZA. Il design affusolato rende la
T425 più facile da maneggiare e ne facilita l’utilizzo
per la sramatura.
AFFIDABILITÀ. Il resistente motore a due tempi assicura la massima potenza e ottime prestazioni.
www.husqvarna.it
Copyright © 2012 Husqvarna AB (publ). Tutti i diritti riservati. Husqvarna® è distribuita da Fercad SPA. www.fercad.it.
Seguici
Facebook
Youtube
Twitter
Guida illustrata alla potatura
delle piante da frutto: actinidia,
castagno, fico, kaki, nocciòlo
nespolo, noce, olivo, piccoli frutti
2
2ª PARTE DEDICATA A: ACTINIDIA - CASTAGNO - FICO - KAKI
NESPOLO - NOCCIÒLO - NOCE - OLIVO - PICCOLI FRUTTI
a cura di:
Giorgio Bargioni, Gino Bassi, Guido Bassi,
Claudio Sonnati, Giovanni Rigo
Poste Italiane s.p.a. - Sped. in A.P. - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1, DCB Verona - Contiene I.P. e I.R.
2012
A
SUPPLEMENTO N. 1 AL N. 2 DI VITA IN CAMPAGNA - CASELLA POSTALE 467 - 37100 VERONA - FEBBRAIO 2012 - ANNO 30 - ISSN 1120-3005 - MENSILE
La potatura è necessaria per tutti
gli alberi da frutto: in questa
Guida, oltre che dell’actinidia
e dell’olivo, ci occupiamo anche
del nespolo, del nocciòlo, del fico
e delle altre specie «minori», sempre
presenti nel piccolo frutteto familiare.
Foto: Giovanni Rigo, Guido Bassi
e Archivio Vita in Campagna
VITA IN CAMPAGNA
Mensile di agricoltura part-time con la maggior
diffusione pagata in Italia (certificazione ADS)
Fondato da Alberto Rizzotti
Direttore Responsabile: Giorgio Vincenzi
Redazione: Giuseppe Cipriani, Silvio Caltran,
Alberto Locatelli
Segreteria di redazione: Laura Modenini, Elisa
Guarinon, Cristina Campanini, Silvana Franconeri
Indirizzo: Via Bencivenga/Biondani, 16 37133 Verona
Tel. 045 8057511 - Fax 045 8009240
E-mail: [email protected]
Internet: www.vitaincampagna.it
Editore: Edizioni L’Informatore Agrario srl Via Bencivenga/Biondani, 16 - 37133 Verona
Presidente: Elena Rizzotti
Presidente onorario: Alberto Rizzotti
Amministratore delegato: Giuseppe Reali
Direttore commerciale: Luciano Grilli
Abbonamenti: C. P. 467 - 37100 Verona Tel. 045 8009480 - Fax 045 8012980
Internet: www.vitaincampagna.it/faq
Quote di abbonamento 2012 per l’Italia:
Vita in Campagna euro 46,00 (11 numeri +
11 supplementi); Vita in Campagna +
Vivere La Casa euro 53,00 (11 numeri +
11 supplementi + 4 fascicoli Vivere La Casa)
Sono previste speciali quote di abbonamento
per studenti di ogni ordine e grado
Una copia euro 4,50 (arretrata il doppio,
per gli abbonati euro 6,00) più spese postali
Conto corrente postale n. 11024379
Pubblicità: Via Bencivenga/Biondani, 16 37133 Verona
Tel. 045 8057511 - Fax 045 8009378
E-mail: [email protected]
Stampa: Mediagraf spa - Noventa Padovana
Registrazione Tribunale Verona n. 552
del 3-11-1982 - Sped. in A.P. - D.L. 353/2003
(conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1,
DCB Verona - Contiene I.P. e I.R.
Copyright © 2012 Vita in Campagna di
Edizioni L’Informatore Agrario srl
Vietata la riproduzione parziale o totale di testi
e illustrazioni - ISSN 1120-3005
Accertamenti
Diffusione Stampa
Certificato n. 7149
del 14/12/2011
nche in questa seconda parte della Guida illustrata dedicata alla potatura delle piante da frutto ricordiamo i criteri generali che la ispirano, cioè avere
piante sulle quali è facile poter effettuare i trattamenti antiparassitari, fare in
modo che la chioma degli alberi intercetti la massima quantità di luce (solo così
avremo frutti saporiti, colorati, sani e facilmente conservabili) e raccogliere i frutti
senza eccessiva fatica.
Eseguire una corretta potatura non è semplice, ma seguendo le nostre indicazioni,
provando e osservando il comportamento degli alberi potrete avere la soddisfazione di mantenere in «ordine» il vostro piccolo frutteto familiare.
La prima parte della Guida illustrata dedicata alla potatura è stata allegata al n.
10/2011 di Vita in Campagna e prendeva in considerazione le piante di melo, pero, pesco, albicocco, susino e ciliegio. In quella stessa Guida illustrata sono stati pubblicati
due articoli che consigliamo di consultare nel caso non vi fossero chiari alcune operazioni o termini: «La potatura: un male necessario per costruire una chioma equilibrata», a pag. 4, e «Glossario dei termini tecnici usati nella potatura», a pag. 6.
4
La pergoletta doppia per l’actinidia: una soluzione
adatta anche per l’hobbista
11
Per l’olivo consigliamo l’allevamento a vaso
17
Il castagno non si può domare e va lasciato crescere in forma libera
21
La potatura del kaki a vaso libero e del fico in forma globosa
26
Per il noce del piccolo frutteto consigliamo
l’allevamento a piramide
29
Il nocciòlo allevato a cespuglio,
nel rispetto della sua forma naturale
33
La potatura del nespolo comune e del nespolo del Giappone
36
La potatura dei piccoli frutti: lampone,
mirtillo gigante americano, rovo senza spine
Unione
Stampa
Periodica
Italiana
Vita in Campagna non è in vendita nelle
edicole, viene inviata solo su abbonamento
Questa Guida esce come supplemento del mensile «Vita in Campagna» n. 2/2012
La tiratura del presente numero è stata di 90.300 copie
La pergoletta doppia per l’actinidia:
una soluzione adatta anche per l’hobbista
L
a forma di allevamento che consigliamo è la pergoletta doppia
con tetto rivolto verso il basso.
Per questa forma di allevamento è necessario installare una struttura portante
costituita da: pali in cemento o legno alti
2 metri fuori terra e posti a 5 metri l’uno
dall’altro, sui quali sono issate delle capriate di ferro larghe 150-180 cm; un ilo
portante normalmente costituito da una
cordina di acciaio del diametro di 5-6
mm posta al centro della capriata; quattro
ili laterali, due a destra e due a sinistra,
del numero 18 (diametro 3,4 mm).
La pianta allevata a pergoletta doppia
è costituita da un fusto alto circa 2 metri
che prosegue orizzontalmente sul filo
portante per 2,5-3 metri; la parte di fusto
orizzontale è chiamata «cordone permanente».
Le distanze di impianto da adottare
sono di 2,5-3 metri sulla ila e di 4,5-5
metri tra le ile.
Nelle piante adulte, dopo la potatura, il cordone permanente presenta
dei tralci, detti capi a frutto, che partono nel punto di curva di un ramo
dell’anno precedente. I capi a frutto sono lunghi 150-200 cm, presentano 1520 gemme, sono distanziati tra loro di
30 cm, sia a destra che a sinistra del cordone e vanno legati su dei fili che li
orientano verso il basso. A potatura inita la pianta presenta quindi un cordone
rivestito di tralci legati sia a destra che a
sinistra, a pettine.
Ricordiamo che l’actinidia è una specie dioica: i iori femminili, che daranno
origine ai frutti, e quelli maschili, che
producono il polline, sono presenti su
cordone permanente
capo a frutto
Un actinidieto con piante allevate a pergoletta doppia
Pergoletta doppia
(vista dall’interno e dal basso). Ognuna di esse è costituita da un fusto alto circa 2 metri che prosegue orizzontalmente sul ilo portante con
un «cordone permanente» lungo circa 3 metri; sia a destra che a sinistra il cordone
permanente porta dei capi a frutto lunghi 150-200 cm, di 15-20 gemme, distanziati
tra loro di 30 cm, i quali vanno legati su dei ili che li orientano verso il basso
piante diverse. Perché le piante con iori
femminili possono produrre è necessaria
la presenza di piante con iori maschili;
il rapporto deve essere di almeno 1 a 5,
cioè una pianta maschile ogni cinque
piante femminili.
POTATURA DI ALLEVAMENTO
Primo anno. La messa a dimora delle piante di actinidia [1] si deve effettua-
re dopo i grandi freddi e prima che inizi
il «pianto» (inizio movimento della linfa), per evitare danni da gelo.
Subito dopo l’impianto è necessario accorciare la giovane pianta a 3050 cm da terra e afiancarle subito un
tutore, che può essere rappresentato da
uno spago legato a un picchetto inisso
nel terreno o alla sommità della piantina
vicino al punto di taglio e sopra l’ultima
gemma (vedi disegni a pag. 5, in alto).
I rami (tralci) a frutto dell’actinidia
a
tralcio
«spur»
tralcio
determinato
c
tralcio
indeterminato
Tralcio determinato: ramo lungo circa un metro e terminante con un gruppetto di gemme ravvicinate. Tralcio «spur»: ramo corto (20-30 cm), con internodi brevissimi, che termina con un gruppetto di gemme ravvicinate. Tralcio indeterminato: ramo che può superare la lunghezza di 2 metri e che deve essere
cimato a 15-20 gemme. Nel punto di taglio deve avere diametro di cira 5 mm
4
b
L’actinidia fruttiica sui germogli dell’anno (a) originatisi dalle gemme presenti sui rami dell’anno precedente (b).
I bottoni iorali (c) possono essere da
due a sei o più
SUPPLEMENTO A VITA IN CAMPAGNA 2/2012
Per l’olivo consigliamo l’allevamento a vaso
L
POTATURA DI ALLEVAMENTO
Primo anno. A differenza di altre
piante da frutto, in genere vendute dal
vivaista a radice nuda, le piante di olivo
vengono vendute in vaso e quindi sono
provviste di un ottimo pane di terra.
Gli astoni (o, meglio, i «piantoni»,
come sono chiamati gli olivi in vivaio)
possono essere stati ottenuti da talea opSUPPLEMENTO A VITA IN CAMPAGNA 2/2012
Olivo allevato a vaso:
l’albero presenta un tronco
alto circa un metro
da cui partono tre
o quattro branche
principali di proilo
conico, inclinate
verso l’esterno
di circa 45°.
In questa foto
si nota
il proilo
conico della
branca
in primo
piano
Vaso
Foto: Orietta Pavan
a forma di allevamento dell’olivo
che suggeriamo di adottare per un
oliveto di famiglia è quella a vaso,
considerata fra le più razionali.
La pianta adulta di olivo allevata a vaso si presenta con un tronco alto circa un
metro da cui partono tre, a volte quattro,
branche inclinate verso l’esterno di circa
45°. Su queste sono inserite alcune sottobranche – ricche di branchette fruttifere che portano numerosi rami misti – il
cui sviluppo decresce man mano che si
allontanano dalla base della branca principale. In particolare le ramiicazioni che
si sviluppano sulla faccia interna della branca principale (quindi sul dorso e
guardano verso il centro del vaso) vengono mantenute relativamente corte per non
creare ombreggiamento all’interno della
chioma. Ogni branca principale, alla ine
del suo sviluppo, appare dall’esterno con
un proilo conico, tipo albero di Natale.
Nella pianta adulta l’intera chioma si
presenta con un proilo a tronco di cono
con base più larga in basso. Tollerabile
può essere un proilo cilindrico, mai a
tronco di cono rovesciato.
Per ottenere questa forma finale e
avere al più presto l’inizio della produzione, nei primi anni è opportuno seguire il concetto della «potatura minima»
che permette di ottenere una precoce
formazione di iori e, nello stesso tempo, un equilibrato sviluppo dell’albero.
Una potatura leggera lascia molti rami
sulla pianta giovane che sta crescendo
con vigore e, così facendo, la spinta vegetativa si ripartisce su un numero elevato di centri di crescita, risultando limitata su ciascuno di questi e permettendone la preparazione a frutto.
Le dimensioni che l’albero adulto
può assumere variano notevolmente a
seconda dell’ambiente di coltura, specialmente per quanto riguarda il clima;
pertanto la scelta delle distanze di impianto va fatta riferendosi allo sviluppo
che presentano gli olivi adulti nella zona in cui si opera.
Come è noto l’olivo è una specie
sempreverde: per esigenze di chiarezza nei disegni di queste pagine non sono state rafigurate le foglie.
I rami a frutto dell’olivo
ramo
misto
gemma
a legno
ramo
a iore
Ramo misto: ramo di medio
vigore (lunghezza 40-70 cm),
provvisto di gemme
prevalentemente a iore
e di alcune a legno; queste
ultime si trovano di solito
presso la base o nella
porzione terminale del ramo.
La produzione si ha
soprattutto su rami misti.
Ramo a iore (o a frutto):
rametto breve (10-20 cm)
provvisto solo di gemme a iore;
si sviluppa di solito dalla gemma
apicale di un ramo misto che ha
fruttiicato. Talvolta è a iore
anche la gemma apicale.
È opportuno ricordare che l’olivo
ha un comportamento vegetativo
basitono, per cui i germogli che
si sviluppano alla base di un
ramo diretto verso l’alto sono più
vigorosi e lunghi di quelli che
nascono verso la cima
11
Il castagno non si può domare
e va lasciato crescere in forma libera
I
l castagno europeo (Castanea sativa) è
una pianta longeva, di aspetto imponente e portamento espanso che deve
essere allevato in forma libera, quella
cioè che la pianta tende naturalmente ad
assumere. È quindi un albero che non si
presta a essere allevato in forme costrittive appiattite o di taglia ridotta e deve essere libero di svilupparsi in altezza.
Gli interventi di potatura sulle piante
di castagno sono molto limitati e si effettuano soprattutto nei primi anni di
sviluppo, allo scopo di favorire una formazione equilibrata della chioma.
La produzione del castagno è concentrata all’esterno della chioma: la
distribuzione uniforme della luce all’interno di essa è, quindi, premessa indispensabile per mantenere costante la
produttività.
Il castagno si dimostra tanto più produttivo quanto più è esaltata la sua crescita vegetativa (maggiore è l’ampiezza
della chioma, maggiore è la produzione
espressa). Questo implica che, a differenza di altre piante da frutto, non è necessario e risulta anzi controproducente
intervenire con spuntature e accorciamenti dei rami allo scopo di contenere lo
sviluppo vegetativo.
Le piante di castagno sono disponibili sul mercato come astoni innestati di 1
anno, commercializzati a radice nuda.
Il portinnesto utilizzato è il franco da seme, meglio se ottenuto dal seme appartenente alla stessa varietà innestata.
Gli astoni devono essere dell’età mas-
I rami a frutto
del castagno
fiore femminile
fiore maschile
I castagno fruttifica sui germogli
portati dai rami di un anno.
Si tratta di una specie monoica, che
possiede cioè organi fiorali maschili e femminili sulla stessa pianta, ma
in posizioni separate
SUPPLEMENTO A VITA IN CAMPAGNA 2/2012
Il castagno deve essere allevato in forma libera, quella
che la pianta tende naturalmente ad assumere. La potatura, molto limitata e concentrata soprattutto nei primi
anni, ha lo scopo di favorire una formazione equilibrata
della chioma e la distribuzione uniforme della luce all’interno di essa
sima di due anni: la capacità di attecchimento diminuisce proporzionalmente
con l’aumentare dell’età della pianta.
Gli astoni di castagno devono essere lineari; non sono infatti di alcuna utilità ramificazioni e impalcature preformate in vivaio.
Il castagno raggiunge, mediamente,
altezze comprese tra i 15 e i 25 metri.
Le distanze di impianto sono quindi di
8-10 metri tra i filari e di 8-10 metri tra
le piante.
Forma libera
sposti lungo il fusto. Nei mesi di marzo
e aprile si sceglie il ramo più robusto
e verticale per formare il nuovo asse
di crescita della pianta e lo si lascia integro (vedi foto a pag. 18, in alto).
Gli altri rametti presenti lungo il tronco si eliminano con taglio raso; si disinfettano le superfici di taglio con una soluzione concentrata di un prodotto a ba-
Potatura di allevamento:
primo anno ( marzo-aprile)
POTATURA DI ALLEVAMENTO
Primo anno. A trapianto eseguito
(da novembre ad aprile), e comunque
prima dell’apertura delle gemme, in primavera (marzo-aprile) è necessario
provvedere a raccorciare l’astone trapiantato (vedi foto a destra) al fine di garantirne la crescita equilibrata. Il taglio
viene generalmente effettuato a un’altezza di 110-130 cm fuori terra.
È molto utile affiancare all’astone un
palo tutore (non di legno di castagno perché può trasmettere il cancro corticale)
dell’altezza di 1,8-2 metri, a cui assicurare
la giovane pianta nei primi anni di crescita.
Secondo anno. Al compimento del
primo anno di sviluppo in campo il giovane castagno presenta 4 o 5 rametti di-
Dopo la messa a dimora in primavera
si raccorcia l’astone all’altezza
di 110-130 cm da terra
17
PREMIATA FABBRICA DI FORBICI PER L’AGRICOLTURA CASA FONDATA NEL 1770
FORBICE A DOPPIO TAGLIO
“MANARESI 2000 SUPER”
Carlo A. Manaresi
40026 IMOLA (Bo) - Via Treves, 3 - ITALY
Tel. 0542.640782 - Fax 0542.641603
[email protected]
www.carloamanaresi.it
NUOVA AFFILATURA
TAGLIO PIÙ RAPIDO
E PENETRANTE
Cod. Fisc. MNR CLG 46D23 E289Q - Part./VA: 00268041209
Numero meccanografico ministero commercio con l’estero: BO 019951
DVD
I L
F R U T T E T O
F A M I L I A R E
La potatura del melo
allevato a palmetta irregolare
25’
a cura di Raffaele Bassi
La palmetta irregolare è una forma di allevamento del melo
che ben si presta ai piccoli produttori e agli agricoltori part-time.
Indicazioni chiare e precise per l’allevamento a palmetta irregolare
di una piantina di melo, dall’impianto alla fase produttiva.
LA POTATURA
DEL MELO ALLEVATO
A PALMETTA IRREGOLARE
LA POTATURA DEL PERO
ALLEVATO A PALMETTA
IRREGOLARE
LA POTATURA
DEL PESCO
ALLEVATO A VASO
di Raffaele Bassi
DURATA 20 MINUTI CIRCA
di Giovanni Rigo
DURATA 60 MINUTI CIRCA
Prezzo di copertina € 9,90
Prezzo di copertina € 14,90
Per i nostri abbonati
sconto del 10% € 8,91
Per i nostri abbonati
sconto del 10% € 13,41
LA POTATURA
DEL SUSINO
ALLEVATO A VASO
LA POTATURA
DELL’ALBICOCCO
ALLEVATO A VASO
L’OLIVO
COLTIVAZIONE,
POTATURA, RACCOLTA
di Giovanni Rigo
DURATA 45 MINUTI CIRCA
di Giovanni Rigo
DURATA 40 MINUTI CIRCA
di Giorgio Bargioni
DURATA 40 MINUTI CIRCA
Prezzo di copertina € 14,90
Prezzo di copertina € 14,90
Prezzo di copertina € 18,90
Per i nostri abbonati
sconto del 10% € 13,41
Per i nostri abbonati
sconto del 10% € 13,41
Per i nostri abbonati
sconto del 10% € 17,01
di Raffaele Bassi
DURATA 25 MINUTI CIRCA
I L
F R U T T E T O
F A M I L I A R E
La potatura del pero
allevato a palmetta irregolare
20’
a cura di Raffaele Bassi
La palmetta irregolare è una forma di allevamento del pero
che ben si presta ai piccoli produttori e agli agricoltori part-time.
Indicazioni chiare e precise per l’allevamento a palmetta irregolare
di una piantina di pero, dall’impianto alla fase produttiva.
Prezzo di copertina € 9,90
IN DVD
€
€
9,90
9,90
Per i nostri abbonati
sconto del 10% € 8,91
IN DVD
€
€
9,90
9,90
Edizioni L’Informatore Agrario
Via Bencivenga Biondani, 16 - 37133 Verona - Tel. 045 8057511 - Fax 045 8012980 - [email protected]
infolibri e ordini online: www.libreriaverde.it
La potatura del kaki a vaso libero
e del fico in forma globosa
P
ur essendo due specie da frutto
«minori», il kaki e il fico sono
spesso presenti nel piccolo frutteto
familiare. Altrettanto spesso ci si trova
però in difficoltà nell’eseguire la loro
potatura. Vediamo come si procede correttamente a riguardo.
Il kaki
Per un frutteto di famiglia la forma di
allevamento conveniente per un albero
di kaki (o diòspiro) è rappresentata da
un vaso più o meno libero, costituito da
un tronco di circa 1 metro di altezza
provvisto di tre branche; queste, a seconda del comportamento della varietà,
risultano più o meno inclinate (30-45° di
apertura). Ogni branca è provvista di
sottobranche con sviluppo decrescente
via via che si procede verso l’alto.
Un kaki allevato a vaso libero: l’albero è
costituito da un tronco alto circa 1 metro
dal quale si dipartono
tre branche inclinate
di 30-45° di apertura
I rami a frutto del kaki
ramo misto
dell’anno precedente
ramo misto
dell’anno
Un albero di kaki allevato in questo
modo può arrivare, a completo sviluppo,
a un’altezza da terra di circa 4-5 metri e a
una larghezza di 6-8 metri. Le distanze di
impianto sono di metri 7-8 tra i filari e di
metri 4-6 tra le piante.
Ricordiamo che, anche se il legno del
kaki è molto duro, un suo ramo o branca può improvvisamente spaccarsi
sotto il peso della produzione o, peggio,
sotto il peso di un potatore o raccoglitore che dovesse salirvi sopra.
Gli interventi di potatura di
seguito descritti si riferiscono a
piante di kaki innestate su franco.
Nel kaki si hanno gemme a
legno e gemme miste. Queste ultime danno luogo a germogli che
portano fiori all’ascella delle foglie. Nei rami vigorosi i fiori
Vaso libero
spuntano in genere soltanto all’ascella delle prime foglie basali.
Sono
invece numerosi sui brindilli; algemma apicale
(a legno) l’estremità di questi, come nelle drupacee, si trova sempre una gemma a legno.
POTATURA DI ALLEVAMENTO
gemma mista
peduncoli fiorali (dei fiori non allegati)
brindillo
Brindillo: rametto esile e breve che prende origine
da un ramo misto, termina con una gemma a legno
ed è provvisto, lungo il suo asse, di gemme miste;
queste danno luogo a germogli che recano fiori
Kaki - Potatura di allevamento: secondo anno (marzo-aprile)
c
c
c
a
b
prima
dopo
Pianta alla fine del secondo anno dalla messa a dimora. Si noti che il raccorciamento dell’astone, eseguito dopo la piantagione, ha dato origine a tre rami ben disposti
che formano l’inizio dell’impalcatura per un allevamento a vaso. Sono stati eliminati il tratto di astone al di sopra dell’impalcatura (a) e il lungo ramo in basso a destra
(b). Le branche (c) devono essere spuntate come indicato sia per indirizzare il prolungamento sia per dare origine alla prima sottobranca
SUPPLEMENTO A VITA IN CAMPAGNA 2/2012
L’allevamento di una pianta di kaki
può durare 5-7 anni. Si ricordi che, essendo il kaki molto sensibile alle gelate tardive, è opportuno effettuare la potatura
secca poco prima dell’apertura delle
gemme. Così facendo si ritarda, sia pur di
poco, il germogliamento e la pianta potrà
sfuggire più facilmente al danno da gelo.
Primo anno. Pur avendo come obiettivo l’allevamento di un vaso abbastanza
libero, è conveniente guidare lo sviluppo iniziale dell’albero.
Nelle aree con clima invernale mite la
piantagione può essere effettuata in autunno; nelle aree del Centro-Nord conviene invece effettuarla finito l’inverno.
A fine inverno (marzo-aprile), poco
prima della ripresa vegetativa, l’astone
va spuntato a circa 120 cm da terra. In
seguito, in prossimità del taglio di spuntatura, sorgeranno vari germogli. Tra
questi in maggio se ne devono scegliere
tre che siano di analogo sviluppo e ben
distribuiti nello spazio, in modo da formare tra essi angoli di circa 120°; tutti gli
altri germogli devono essere cimati.
Nel kaki non ha molta importanza ottenere rami con ampio angolo di inserzione, poiché la scosciatura è relativamente rara.
Se durante la stagione si nota che, tra
i germogli scelti, uno o due crescono di
21
Per il noce del piccolo frutteto
consigliamo l’allevamento a piramide
E
sistono due gruppi di varietà di
noce da frutto: le varietà europee
e le cosiddette franco-americane
di selezione relativamente recente. Per
entrambi i gruppi si utilizzano due tipi di
portinnesti: Juglans regia e Juglans nigra; il primo è più vigoroso del secondo.
È opportuno conoscere il tipo
di varietà e il tipo di portinnesto al ine di meglio impostare,
come si vedrà, l’allevamento
dell’albero e, in seguito, la potatura di produzione.
Di solito il noce assume spontaneamente, almeno agli inizi,
una forma a piramide, certamente adatta per un orto di famiglia
in quanto più semplice a ottenerPiramide
si, anche se può dare origine ad
alberi piuttosto alti [1].
Al momento della piantagione occorL’albero allevato a piramide si pre- re assicurarlo a un tutore che deve essere
senta con un asse centrale dal quale par- alto quanto l’astone, se non di più, dato
tono tre o quattro palchi di branche la- che, per l’allevamento a piramide, deve
terali che hanno sviluppo decrescente servire per mantenere dritto nei primi andal basso verso l’alto. Le piante adul- ni il prolungamento dell’asse centrale.
te possono raggiungere l’altezza di 10La piantagione, nelle zone a inverno
12 metri.
mite, può essere effettuata in autunno;
invece al Centro-Nord si deve eseguirla
POTATURA DI ALLEVAMENTO
a ine inverno.
Poco prima della ripresa vegetatiPrimo anno. L’astone da porre a di- va (marzo) l’astone viene raccorciato
mora deve essere in ogni caso robusto, a circa 1,5-1,7 metri da terra se il portinalto almeno 2 metri e ben ligniicato.
nesto è Juglans regia o a 1-1,2 metri da
I rami a frutto del noce
Varietà tipo Franquette
Varietà tipo Noce di Sorrento
Per il noce non si adotta in pratica una distinzione dei rami in base al tipo di gemme che si trovano su di essi. In genere i rami delle piante in allevamento, e comunque quelli vigorosi, presentano solo gemme a legno. Le gemme a frutto sono presenti sui rami di scarso vigore o deboli e sono gemme miste (vedi frecce)
che danno luogo a un germoglio e a uno o più (due o tre) iori femminili (cioè
provvisti solo del pistillo)
Ai ini della potatura di produzione è importante ricordare che nelle varietà selezionate in America e in Francia (per esempio Hartley, Franquette) le gemme miste si trovano all’apice del ramo e anche lungo di esso (vedi frecce nella foto a sinistra). Nelle varietà nostrane (per esempio Noce di Sorrento, Noce del Bleggio,
Noce Feltrina) si trovano soltanto in cima al ramo (vedi freccia nella foto a destra)
26
Noci allevati
a piramide:
l’albero presenta
un asse centrale
dal quale
partono
tre o quattro
palchi di branche
laterali
con sviluppo
progressivamente
decrescente
dal basso
verso l’alto
terra se il portinnesto è Juglans nigra. È
sempre opportuno coprire con mastice il
taglio di spuntatura.
La gemma vicino al taglio si lascia
intatta perché deve dare origine all’asse centrale. Invece si asportano le sette-otto gemme principali sottostanti in
modo da provocare, dalle gemme di sottocchio, che si trovano quasi nascoste
presso la base delle gemme principali,
lo sviluppo di germogli con angolo di
inserzione abbastanza aperto.
In seguito il germoglio che nasce
più vicino al taglio deve crescere liberamente per dare origine all’asse centrale. Tra gli altri germogli, in maggiogiugno se ne scelgono tre o quattro,
possibilmente distanziati sulla verticale di 10-15 cm e disposti in modo da
dividere lo spazio con angoli rispettivamente di 120° o 90°: essi daranno origine al primo palco di branche. Altri germogli presenti vengono tenuti a freno
con cimature ripetute durante la stagione (vedi disegni a pag. 27, in alto).
Secondo anno. All’inizio del secondo anno si eliminano tutti i rametti derivati dai germogli cimati e si raccorciano (poiché di solito non sono ben ligniicati) i tre o quattro rami destinati
a formare il primo palco di branche.
Di questi si perfeziona con tiranti o divaricatori anche la direzione e l’inclinazione che deve essere di circa 45°.
Il prolungamento centrale viene spuntato al ine di dare origine al secondo palco di branche: si interviene a poco più di
un metro dal primo palco se la pianta è
innestata su Juglans regia o a circa 80 cm
se la pianta è innestata su Juglans nigra.
Sul prolungamento, a seguito della
SUPPLEMENTO A VITA IN CAMPAGNA 2/2012
Il nocciòlo allevato a cespuglio,
nel rispetto della sua forma naturale
L
a forma di allevamento e produzione consigliata per il nocciòlo è
quella a cespuglio in quanto le
piante attualmente utilizzate per produrre questo tipo di frutta secca sono «franco di piede» (cioè le piante non sono innestate), più o meno pollonifere secondo le varietà, di medio sviluppo (3-7 metri di altezza), con portamento che
naturalmente tende a svilupparsi
in volume tramite piccoli fusti diritti (pertiche, dette anche branche o stanghe) distanziati in modo
tale da occupare tutto lo spazio
aereo disponibile.
La formazione e gestione del
cespuglio asseconda quindi una
Un nocciòlo allevato a cespuCespuglio
«forma» naturale che è possibile
glio, forma di allevamento che
trovare, se si osservano le piante di noc- asseconda la naturale tendenza di questa
ciolo selvatico (chiamate «selvaggiole lo- pianta a emettere polloni dal ceppo
cali» o più comunemente «nocciolini»),
in tutti i boschi della nostra Penisola.
necessita di un adeguato periodo di temLe distanze d’impianto più comune- po (una stagione vegetativa appunto) per
mente adottate sono di 5-6 metri tra le i- formarsi. Sul inire dell’estate, a settemle e 5-6 metri lungo il ilare.
bre, cioè quando la piantina manifesta
ancora un’attività linfatica e una vegetazione eficiente, è buona norma elimiPOTATURA DI ALLEVAMENTO
nare i polloni formatisi alla base delOccorre ricordare che la fertilità del l’astone centrale. L’operazione potrà
terreno su cui viene realizzato il corileto sembrare superlua in quanto da lì a pocondiziona lo sviluppo delle piante mes- chi mesi, per formare il cespuglio, si efse a dimora. Pertanto se le pertiche del fettuerà l’eliminazione di tutta la vegetacespuglio, sul inire di agosto del quarto
anno d’impianto, manifestano «cacciaPotatura di allevamento:
te» superiori a quelle successivamente
messa a dimora
indicate come ottimali, anticipate di un
anno la «sistemazione» del cespuglio
(cioè nei 30-40 giorni successivi alla
raccolta eseguite le operazioni di allevamento consigliate nel quinto anno per le
piante che manifestano vigoria).
L’eliminazione dei polloni in sovrannumero è pratica da realizzare una volta
all’anno, a partire dal secondo anno dall’impianto.
Primo anno. Le barbatelle di nocciòlo si pongono a dimora preferibilmente in autunno. Dopo l’impianto si
spuntano i primi 30-50 cm (vedi foto a
lato), a seconda delle dimensioni della
barbatella, lasciando integri i brindilli
che costituiscono la restante vegetazione; tale pratica è consigliata in particolare nelle aree collinari, in quanto nel periodo invernale copiose nevicate potrebbero rompere le barbatelle compromettendo l’impianto.
Nel corso della stagione si lascia vegetare liberamente la barbatella, in quanto il suo apparato radicale è incompleto e
SUPPLEMENTO A VITA IN CAMPAGNA 2/2012
Si tagliano i primi 30-50 cm della barbatella appena posta a dimora, lasciando integro il resto della vegetazione
I rami a frutto
del nocciòlo
ramo
di un anno
ramo
di due anni
gemma mista
contenente
il iore femminile
amenti
Il nocciòlo fruttiica
sui rami di un anno
(cioè quelli sviluppatisi l’anno precedente). I rami migliori sono quelli con
una lunghezza di 15-20 cm
zione fuori terra; la pratica ha però dimostrato che operando in questo modo si
anticipa il ricaccio dei polloni (vedi foto
in basso, a destra).
Secondo anno. Per allevare le piante
a cespuglio, alla ripresa vegetativa si
effettua la capitozzatura dell’astone
appena fuori terra con un taglio, pressoché rasente il colletto (vedi foto pag.
30, a sinistra in alto); in questo modo la
Potatura di allevamento:
primo anno (settembre)
In questa pianta non sono stati eliminati
i polloni alla base dell’astone. Lo «stress»
che la pianta subirà, in seguito all’eliminazione improvvisa di tutta la vegetazione alla ripresa vegetativa, determinerà
un ritardo nel ricaccio di nuovi polloni
29
I
La potatura del nespolo comune
e del nespolo del Giappone
l nespolo comune e il nespolo del
Giappone – due specie che di solito
sono presenti in un frutteto di famiglia con esemplari unici – non richiedono particolari operazioni di potatura per
il loro allevamento. È facile infatti che
assumano spontaneamente, o con pochi
interventi di guida, una forma equilibrata, la quale potrà essere poi mantenuta
con facilità.
Le piante adulte possono raggiungere l’altezza di 3-4 metri nelle migliori
condizioni di coltura.
POTATURA DI ALLEVAMENTO
Primo anno. Per l’allevamento a vaso libero, dopo la messa a dimora si raccorcia l’astone a circa 1 metro da terra (vedi disegni in basso, a sinistra),
successivamente si allevano tre o anche quattro germogli sorti in prossimità
del taglio destinati a formare le branche
principali. Gli altri eventualmente presenti si cimano per frenarne la crescita.
Il nespolo comune
Il nespolo comune vive bene anche nei climi
settentrionali e in posizioni parzialmente ombreggiate. Rispetto al nespolo
del Giappone (vedi pag.
34) ha uno sviluppo molto più limitato ma, come
questo, presenta le gem- Vaso
me fruttifere all’apice dei libero
rami di un anno.
L’albero ha un portamento quasi cespuglioso; se si vuole ottenere una precoce messa a frutto lo si lasci libero di
crescere, ma si tenga presente che in
questo caso forma lunghe ramiicazioni
che hanno bisogno di sostegno. Altrimenti lo si può allevare con una forma a
vaso libero, costituito cioè da un tronco
da cui partono tre o quattro branche inclinate in fuori di 30-45°, sulle quali si
sviluppano branchette e rami fruttiferi.
Secondo anno. Nella primavera successiva i rami scelti per la formazioIl nespolo comune si può allevare a vaso
libero: l’albero è costituito da un tronco
alto circa 1 metro da cui partono tre o
quattro branche
frutto
I rami a frutto del nespolo comune
Per il nespolo comune non si fa
ramo di due anni
in pratica una distinzione
fra rami di tipo diverso.
Ai ini della potatura di
produzione, tuttavia, bisogna tenere presente
rami di un anno
che l’albero emette iori singoli ermafroditi, cioè provvisti
di organi maschili e femminili, che si formano all’apice dei germogli dell’anno
Nespolo comune - Potatura di allevamento: primo e secondo anno (marzo-aprile)
prima
dopo
prima
dopo
primo anno
secondo anno
Primo anno. Dopo la messa a dimora si raccorcia l’astone a circa 1 metro da terra e si eliminano gli eventuali rametti
laterali; nel corso della stagione si allevano tre o quattro germogli destinati a formare le branche principali. Gli altri eventuali si cimano per frenarne la crescita. Secondo anno. Nella primavera del secondo anno, si scelgono tre rami per la formazione delle branche del vaso e, se sono più lunghi più di 50-60 cm, si spuntano per favorire il sorgere di vari rami nel
punto di taglio; gli altri vengono eliminati
SUPPLEMENTO A VITA IN CAMPAGNA 2/2012
33
La potatura dei piccoli frutti: lampone,
mirtillo gigante americano e rovo senza spine
I
piccoli frutti sono degli arbusti e la
loro potatura segue regole particolari che, talvolta, possono mettere in
difficoltà il futticoltore hobbista. Vediamo come si trattano le specie principali:
il lampone, il mirtillo gigante americano
e il rovo senza spine.
Il lampone
Il lampone è un arbusto di altezza variabile tra i 120 e i 250 cm. Produce una
ceppaia perenne dalla quale scaturiscono rami biennali a portamento eretto
che vengono definiti «polloni» durante il primo anno di crescita, «tralci»
nell’anno successivo. Al termine del secondo anno i tralci che hanno fruttificato si seccano e vanno rimossi.
Tralci e polloni possono presentare
una superficie glabra o leggermente spinescente a seconda delle varietà.
L’apparato radicale è costituito da un
fitto intreccio di radici fini e si sviluppa
nello strato superficiale del terreno.
L’attività pollonifera del lampone è
intensa: i germogli hanno origine sia da
gemme situate lungo le radici (germogli
radicali), sia da gemme che si sviluppano alla base del fusto (germogli basali).
I germogli radicali sono prevalenti nelle
piante giovani, mentre nelle ceppaie mature prevalgono quelli basali.
Il lampone produce su germogli frutti-
Lampone - Varietà
unifere e bifere
prima
dopo
Potatura di allevamento: primo anno (marzo). Le barbatelle a radice
nuda dopo il trapianto si raccorciano
a 30 cm dal suolo. Nel corso dell’estate si lasciano sviluppare liberamente i germogli basali che costituiranno i polloni. Nel lampone bifero a
partire da agosto questi danno luogo
alla produzione sulla parte apicale
36
metri lungo il filare.
La struttura della spalliera può essere costituita da pali di castagno con
un diametro di 10-12 cm e un’altezza di
180 cm fuori terra. Il trattamento dei pali con vernice impregnante e la catramatura della parte interrata garantiscono una
maggior durata nel tempo.
Per l’allevamento del lampone, sia
unifero che bifero, la struttura può essere impostata secondo una modalità
di allevamento «bidimensionale», cioè con le piante allevate a ventaglio e
racchiuse tra due fili che,
Pianta di lampone allevata
passati intorno ai pali di
a spalliera: la pianta è costisostegno (inizialmente a
tuita da tralci di durata bien70-80 cm, poi a 110-120
Spalliera
nale che partono da terra
cm di altezza), delimitano
uno spazio pari al diameferi che si sviluppano dalle gemme miste tro dei pali stessi e serviranno a sostenepresenti lungo il tralcio e che producono re i tralci e i polloni in crescita.
fiori raccolti in infiorescenze (racemi).
Oppure si può adottare una modalità
Il frutto è una mora di forma quasi di allevamento «tridimensionale», con
sferica composta da numerose drupeole piante disposte a «V» trasversalmente
ravvicinate; a maturazione completa la al filare (vedi foto in basso), grazie alla
mora si sfila facilmente dal ricettacolo. presenza di distanziatori in legno della
In base alle caratteristiche geneti- lunghezza di 30-35 cm, applicati ai pali
che e all’epoca di fruttificazione, le va- all’altezza di 110-120 cm. La loro funrietà di lampone si dividono in unifere zione è quella di aumentare lo spazio per
(fruttificano una sola volta all’anno) e bi- lo sviluppo dei tralci; ciò garantirà una
fere (fruttificano due volte all’anno).
maggior superficie disponibile per la
Nel corso del primo anno le varietà maturazione dei germogli fruttiferi e la
unifere sviluppano polloni che forniran- contemporanea crescita dei polloni.
no una sola fruttificazione nell’estate del
Nelle pagine che seguono illustriasecondo anno.
mo l’una e l’altra modalità rispettivaI polloni delle varietà bifere, invece, mente per le varietà unifere e per le vasono in grado di sviluppare germogli rietà bifere, fermo restando che possono
fruttiferi sulla parte terminale del pollo- essere adottate indifferentemente in enne già nella tarda estate del primo anno trambi i casi.
di crescita e ripetere la produzione nel
mese di luglio del secondo anno sulla
Lampone - Varietà unifere
parte basale del tralcio.
Le piante di lampone sono commercializzate sotto forma di polloni radicati a radice nuda (barbatelle), in vaso o in alveolo.
Le barbatelle messe in vendita a radice nuda o in vaso, che sono lignificate,
sono utilizzate per i trapianti autunnali o
di fine inverno (marzo). Quelle erbacee
disponibili in alveolo sono utilizzate per
la costituzione degli impianti a partire
dal mese di aprile.
Le illustrazioni di queste pagine si riferiscono a impianti realizzati partendo dalla messa a dimora di barbatelle lignificate.
La forma d’allevamento consigliata Un filare di lampone unifero allevato a
per il lampone è la spalliera. Le distan- «V» dopo la potatura (marzo), la legatuze d’impianto più comunemente adotta- ra e la spuntatura dei polloni a 10-15
te prevedono 3 metri tra le file e 0,5-0,6 cm di altezza sopra il filo
SUPPLEMENTO A VITA IN CAMPAGNA 2/2012
Motosega STIHL MS 201 T.
Nuova nella classe regina.
Lassù, in alto sull’albero, valgono leggi diverse. Lì conta
ogni grammo. Ogni presa deve
essere salda, la motosega
deve avviarsi in modo facile e
veloce. Perciò abbiamo dotato
la nuova STIHL MS 201 T delle
stesse caratteristiche che con-
www.stihl.it - tel. 02 950 681
traddistinguono i professionisti
che lavorano con questa attrezzatura in condizioni estreme:
agilità, precisione, potenza.
Una motosega per tutti coloro
che, giorno dopo giorno, forniscono e quindi esigono prestazioni estreme. MS 201 T: una
vera professionista, proprio
come Voi! Richiedete la specifica brochure scrivendo a
[email protected] e indicando
come oggetto MS201T.
Nr. 1 nel mondo