matematica e letteratura

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matematica e letteratura
Matematica e letteratura
Possibili collegamenti con altre discipline: Lingua e lettere italiane, Lingua e letteratura
straniera
Comunemente le arti e le scienze sono viste nettamente separate l'una dall'altra, a volte persino antitetiche. Viceversa questa separazione, se può essere presente in alcuni autori, non
lo è certamente in tutti, né ieri, né oggi. Alcuni narratori o poeti hanno tenuto presente la
matematica come oggetto di cui narrare, direttamente oppure attraverso i personaggi delle
loro opere. Altri l'hanno impiegata per definire la struttura stessa dei loro racconti oppure
come suggestione compositiva.
La Commedia di Dante si ambienta in un universo tolemaico dove la struttura geometrica
complessa è ben definita e costantemente tenuta presente nelle sue conseguenze.
Riflessioni sulla matematica compaiono per bocca dei personaggi in I turbamenti del giovane Törless e in L'uomo senza qualità di Musil.
Matematico è il contenuto di Il gioco delle perle di vetro di Hermann Hesse.
Alice nel paese delle meraviglie di Lewis Carroll, considerato spesso un qualsiasi racconto
fantastico, in realtà ha ricche componenti logico-matematiche; del resto il suo autore (il cui
vero nome era Charles Dodgson) era un matematico. Egli utilizzò la forma di racconto con
il preciso intento di divulgare concetti relazionali, di dimensioni (rapporti tra lunghezze), di
fisica. Le stesse osservazioni valgono per l'altra sua opera Oltre lo specchio.
Analoghi furono gli intenti di Abbott con il suo Flatland, un mondo immaginario a due dimensioni, popolato di segmenti, poligoni e cerchi.
La rapida crescita delle funzioni esponenziali riferite allo spazio e al tempo è la trama su
cui si snoda il racconto di Dino Buzzati I sette messaggeri.
Intorno al 1960 in Francia si formò una corrente di valorizzazione delle strutture matematiche nella progettazione di un'opera letteraria; ne faceva parte il matematico Queneau: una
sua opera dal titolo significativo fu Centomila miliardi di poemi, basato sulla possibilità per
il lettore di costruirsi poemi componendo diversamente le parti scritte.
Italo Calvino è sicuramente uno dei maggiori esponenti internazionali del filone di scrittori
che la matematica hanno utilizzato in modo strutturale. Ne Il castello dei destini incrociati
ogni racconto è associato ad una carta dei tarocchi, i quali sono da considerare disposti a
scacchiera; le storie risultano così molteplici, una per ogni percorso sulla scacchiera; ogni
racconto (ogni carta di tarocchi) fa parte di più storie. Il titolo è quanto mai calzante: ogni
singolo episodio acquista significati differenti a seconda degli altri a cui è associato e a seconda dell'ordine di collocazione.
Altre strutture si trovano in molte altre opere di Calvino; una delle più interessanti è in Se
una notte d'inverno un viaggiatore, in cui il numero delle storie possibili è elevatissimo.
Altri scrittori affascinati dalle regolarità matematiche sono ad esempio George Perec in La vita: istruzioni per l'uso, con l'uso dei quadrati greco-latini; Borges la cui fantasia, ritenuta tra
le più ricche del Novecento, si è giovata grandemente di suggestioni matematiche, soprattutto nelle raccolte Aleph e Finzioni: la complessità dei concetti matematici costituisce una sfida del pensiero nei confronti della realtà di più immediata osservazione e contribuisce pertanto alla costruzione logica di mondi dell'immaginazione.
Proposta
Leggere alcune delle opere citate o analoghe, eventualmente limitandosi ad un solo autore, o
esaminarne diversi se si collabora con i compagni.
Analizzare la struttura di ogni opera, illustrarla con schemi grafici, diagrammi, disegni.
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Approfondire i temi matematici coinvolti: calcolo combinatorio, temi ricorsivi, aspetti logicolinguistici o geometrici, l'infinito, i numeri complessi, ..., anche sotto l'aspetto storico.
Analogamente approfondire gli aspetti fisici pertinenti (per Alice).
Ricercare le fonti a cui gli scrittori hanno attinto, che cosa essi pensassero della matematica,
perché essi l'abbiano tenuta presente nelle loro costruzioni.
Riferimenti bibliografici
Odifreddi P., Metodi matematici della letteratura, in Associazione Subalpina MATHESIS, Conferenze e Seminari 1999-2000, Torino, 2000.
Odifreddi P., Un matematico legge Borges, in Le Scienze, n° 372, agosto 1999.
Odifreddi P., Miniature di fine Millennio, Einaudi, Torino, 2000.
Le opere indicate.
Libri di critica letteraria sugli autori citati.
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