Incentivare chi denuncia. In America si fa così

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Incentivare chi denuncia. In America si fa così
SicurezzaCGS, 4 maggio 2015
Incentivare chi denuncia. In America si
fa così
di John Phillips1
II volume degli investimenti diretti americani in Italia è la metà di quello che si registra
in Francia e appena un quarto rispetto alla Germania. Una delle ragioni addotte dagli
investitori americani per spiegare una certa riluttanza a investire è il timore, a volte
mal riposto, della corruzione. Ma tale percezione può essere modificata. Le nuove
misure che l’Italia ha perseguito, come la penalizzazione del falso in bilancio, sono
fondamentali per imprimere il cambiamento; così come lo sono le sentenze più
rigorose in caso di colpevolezza e le misure volte a incoraggiare la collaborazione degli
imputati. Inasprire le leggi non basta; in Italia sarà più difficile combattere la
corruzione senza una legge sui whistleblower.
I rapporti tra Stati Uniti e Italia in termini d’investimenti non sono come potrebbero
essere. Il volume degli investimenti diretti americani nel vostro Paese è la metà di
quello che si registra in Francia e appena un quarto rispetto alla Germania. Una delle
ragioni addotte dagli investitori americani per spiegare una certa riluttanza a investire
è il timore, a volte mal riposto, della corruzione. Casi di alto profilo che coinvolgono
contratti pubblici, come i più recenti Mafia capitale e gli scandali legati al ministero dei
Trasporti alimentano tale percezione. Secondo Transparency International, l’Italia è
considerata il Paese più corrotto dell’Europa occidentale – ed è 69sima su 174 Paesi a
livello mondiale. Gli Stati Uniti sono al 17simo posto. Le imprese che investono
all’estero sono influenzate da tale percezione e reputazione quando si tratta di
decidere dove investire e si scambiano informazioni sulle esperienze fatte dalle loro
aziende all’estero. La realtà della corruzione in Italia è complessa, come lo è ovunque.
La stragrande maggioranza degli italiani, sia nel settore pubblico sia in quello privato,
è costituita da lavoratori onesti e diligenti. Ma i casi di corruzione recentemente
balzati agli onori della cronaca si susseguono a ritmi impressionanti. Molto di quello
che sappiamo sulla diffusione della corruzione in Italia, l’abbiamo appreso da indagini
e processi guidati da magistrati seri e coraggiosi. Alla fine del 2013, l’Ocse riferiva che
nessun Paese ha attirato più investimenti diretti nel tempo come gli Stati Uniti,
nonostante qualche caso di corruzione nei contratti pubblici. Questo dipende almeno
in parte dal fatto che abbiamo ima severa legislazione anticorruzione, che disciplina
anche reati quali le frodi postali e telematiche – particolarmente utili quando le
compagnie emettono false fatture – la collusione nelle gare d’appalto, l’abuso d’ufficio,
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Ambasciatore degli Stati Uniti in Italia.
l’estorsione a opera di funzionari pubblici – i quali sfruttano il potere derivante dalle
loro cariche per chiedere mazzette – e il riciclaggio di denaro sporco. Gli Stati Uniti si
sono dotati di un meccanismo legale unico per denunciare, perseguire e scoraggiare
casi di corruzione nei contratti pubblici. La legge incoraggia i dipendenti (i cosiddetti
whistleblower) a denunciare le aziende che frodano il governo, meccanismo che
consente al governo stesso di perseguire tali compagnie per truffa. Dal momento che
il Dipartimento di giustizia degli Stati Uniti dispone di risorse limitate, è giuridicamente
prevista anche la messa a disposizione delle risorse di studi legali per assistere il
procedimento avviato dal potere esecutivo. Il whistleblower ha diritto di ricevere tra il
15 e il 30% del denaro recuperato dallo Stato. Dal 1986, il governo americano ha
recuperato circa 60 miliardi di dollari grazie a tale meccanismo. Oggi, grazie a questa
legge e rispetto ai processi avviati dai procuratori, l’85% di tutto il denaro recuperato
deriva da processi avviati da whistleblower. La normativa sui whistleblower, inoltre,
contribuisce a prevenire truffe per un valore stimato di circa 500 miliardi di dollari, dal
momento che le aziende ritenute responsabili ai sensi della legge devono risarcire lo
Stato, sborsando tre volte la somma dei profitti illegalmente realizzati. Questo aspetto
rende piuttosto ovvio il fatto che il rischio di infrangere la legge ha un peso maggiore
rispetto ai benefici. Le aziende hanno infatti sviluppato uffici atti a verificare la
conformità delle proprie procedure alle leggi vigenti per impedire comportamenti
fraudolenti, sebbene purtroppo vi siano ancora casi di questo tipo. Gli Stati Uniti
perseguono anche i casi di corruzione nel settore dei contratti pubblici. Di recente,
otto ufficiali della Marina militare statunitense sono stati incriminati per aver accettato
denaro e favori in cambio di informazioni riservate rilasciate a un fornitore del
governo. Come governo americano, perseguiamo e mandiamo in carcere i politici
corrotti quando tradiscono la fiducia della gente. Ad esempio, l’ex governatore
dell’Illinois è stato condannato a 14 anni per reati commessi mentre ricopriva il suo
incarico.
Nel 2015, l’ex governatore della Virginia ha ricevuto una condanna a due anni di
carcere per aver illegalmente accettato regali da un donatore. La percezione della
corruzione e del clima per gli investimenti può cambiare. Le nuove misure che l’Italia
ha perseguito, come la penalizzazione del falso in bilancio, sono fondamentali per
imprimere un cambiamento; così come lo sono anche le sentenze più rigorose in caso
di colpevolezza e le misure volte a incoraggiare la collaborazione degli imputati.
Inoltre, laddove dovesse risultare utile, un maggior uso di operazioni sotto copertura
può fornire un ulteriore supporto alla lotta contro la corruzione — come avviene negli
Stati Uniti. Inasprire le leggi non basta. Per dirla in parole povere, in Italia sarà più
difficile combattere la corruzione senza una legge sui whistleblower, sia essa una
corruzione presente nel settore pubblico o in quello privato. Infatti, né gli Stati Uniti
né l’Italia hanno le risorse adeguate affinché polizia e magistratura possano
combattere da soli questa piaga. Ridurre la percezione e la realtà della corruzione in
Italia rafforzerà la fiducia dell’investitore e aiuterà il Paese a massimizzare le sue forze
economiche, il suo talento innovativo e la sua inclinazione al genio. Ovvero, tutto
quello che definisce il brand unico del made in Italy.