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Bollettino della Casa Valdese delle Diaconesse – Giugno 2015 Il presente ha radici antiche Notizie dalla Residenza Assistenziale “Casa Valdese delle Diaconesse” Sommario: Meditazione Festa dei volontari Balliamo il liscio Oli e massaggi Animazione con Anna Studenti del Collegio Valdese di Torre Pellice La ginnastica dolce Musicoterapia Progetto Brainer Gli italiani Concerto di Chiara Bertoglio Ricordo di Suor Dina Costantino I ragazzi del precatechismo Altro cinema L’accoglienza diurna Notizie in breve Elenco donatori Annunci -.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-. Hanno collaborato a questo numero: la pastora Daniela Di Carlo; Gianna Urizio; Loredana Gaydou; Chiara Bertin e Loredana Rivoira; Anna Negrin; le studentesse del collegio valdese di Torre Pellice e la loro Professoressa Anna Corsani; Gianni Vizzano; Lilia Comba ed Enrica Avondetto; Mara Cirigliano; Malte Irmer; Giorgio Benigno; Claudio Geymonat; Maura Mondina. Bollettino della Casa Valdese delle Diaconesse – Giugno 2015 MEDITAZIONE Isaia 55: 6-11 6. Cercate il SIGNORE, mentre lo si può trovare; invocatelo, mentre è vicino. 7 Lasci l'empio la sua via e l'uomo iniquo i suoi pensieri; si converta egli al SIGNORE che avrà pietà di lui, al nostro Dio che non si stanca di perdonare. 8. «Infatti i miei pensieri non sono i vostri pensieri, né le vostre vie sono le mie vie», dice il SIGNORE. 9. «Come i cieli sono alti al di sopra della terra, così sono le mie vie più alte delle vostre vie, e i miei pensieri più alti dei vostri pensieri. 10. Come la pioggia e la neve scendono dal cielo e non vi ritornano senza aver annaffiato la terra, senza averla fecondata e fatta germogliare, affinché dia seme al seminatore e pane da mangiare, 11. così è della mia parola, uscita dalla mia bocca: essa non torna a me a vuoto, senza aver compiuto ciò che io voglio e condotto a buon fine ciò per cui l'ho mandata. Voglio raccontarvi la storia di una ragazza che non sapeva inginocchiarsi, che non sapeva pregare, nonostante provenisse da una famiglia di ebrei. La storia di questa donna è lontana da noi mille miglia, perché essa è vissuta in un tempo diverso dal nostro, in un’epoca in cui la possibilità di sopravvivere alle persecuzioni razziali era preziosa e rara; una storia, però la sua, vicina e simile alla nostra, perché lei, come noi, e come chi ha scritto il brano di Isaia, ha avvertito la necessità di cercare il Signore, di imparare ad inginocchiarsi e di raccogliere la forza per amare la vita, anche quando i tanti empi della Bollettino della Casa Valdese delle Diaconesse – Giugno 2015 terra non abbandonano la propria strada, né gli iniqui i loro pensieri malvagi. Etty Hillesum, questo è il nome della ragazza di cui voglio parlarvi, nasce il 15 gennaio del 1914 a Middelburg e muore a soli 29 anni in campo di concentramento. Vive gran parte della sua vita in Olanda dove nel ’42 ottiene un posto di lavoro presso il Consiglio Ebraico di Amsterdam. Quest’organismo, nato per volontà dei nazisti, svolgeva delle funzioni di mediazione tra i nazisti e gli ebrei. Alcuni ebrei appoggiavano con vigore l’attività del Consiglio perché credevano che collaborando con esso potevano salvare la propria vita. Il Consiglio, infatti, se da un lato favoriva e salvaguardava gli ebrei più noti, dall’altro era divenuto uno strumento, nelle mani nei nazisti, per controllare meglio la deportazione della masse anonime che erano ciclicamente mandate nei diversi campi di concentramento. Etty riuscì a lavorare in quell’inferno, così lo definisce, solo un paio di settimane, poi, volontariamente, chiese di essere trasferita a Westerbork, un piccolo campo di baracche e fango nella brughiera olandese da cui iniziarono, poco dopo il suo arrivo, le deportazioni ad Auschwitz. E’ di Westerbork, ma soprattutto dei tempi che lo precedono, che scrive nei suoi diari Etty Hillesum. E’ del dolore che incontra nei volti di quei corpi ammassati sui treni o della paura indefinita che si porta dentro, che ci racconta nei suoi scritti. Oppure, ci parla, delle vesciche ai piedi, perché agli ebrei era stato proibito andare in bicicletta; o anche dei gesti d’amore compiuti con gli uomini che ha amato. Ma ciò che più colpisce, leggendo le pagine dei suoi diari, non è tanto la cronaca dura e oramai conosciuta di quei terribili giorni quanto la forza della sua fede. Una fede così assoluta e commovente che la annovera tra le testimoni più autorevoli del nostro secolo. Bollettino della Casa Valdese delle Diaconesse – Giugno 2015 “Nell’alba grigia di oggi, in un moto di irrequietezza, mi sono trovata improvvisamente per terra, in ginocchio… Mio Dio, prendimi per mano, ti seguirò da brava, non farò troppa resistenza. Non mi sottrarrò a nessuna delle cose che mi verranno addosso in questa vita, cercherò di accettare tutto e nel modo migliore: ma concedimi di tanto in tanto un breve momento di pace. Non penserò più nella mia ingenuità, che un simile momento debba ritornare in eterno, saprò anche accettare l’irrequietezza e la lotta. Il calore e la sicurezza mi piacciono, ma non mi ribellerò se mi toccherà stare al freddo purché tu mi tenga la mano. Andrò dappertutto allora, e cercherò di non avere paura. E dovunque mi troverò, io cercherò di irraggiare un po’ di quell’amore, di quel vero amore… che mi porto dentro… Dio mio, ti ringrazio perché mi hai creata così come sono. Ti ringrazio perché talvolta posso essere così colma di vastità, quella vastità che non è poi, nient’altro che il mio essere riconoscente di te…”. La storia di questa ragazza è simile alla storia che vuole raccontarci Isaia. Il nostro profeta vuole infondere fiducia all’Israele impaurito dai nemici, dagli avversari. Isaia chiede al popolo di essere in grado di capire la grandezza di Dio; Isaia vuole un popolo capace di affidarsi al Signore comprendendo che la generosità e l'accoglienza che egli riserva all’umanità è immensa, è gratuita, è infinita. Nonostante la vita delle donne e degli uomini d’Israele, come ogni vita umana, fosse segnata dalla banalità del male che risiede in ogni essere umano, nonostante la fatica del vivere, nonostante le contraddizioni continue di fronte alle quali Israele si trova, schiavitù, esilio, pressioni religiose, Isaia attraverso la sua profezia nutre la fiducia di questo popolo offrendogli un nuovo orizzonte di possibilità entro cui costruire la propria vita. Bollettino della Casa Valdese delle Diaconesse – Giugno 2015 Bollettino della Casa Valdese delle Diaconesse – Giugno 2015 Qual è la nostra storia? Sappiamo vedere Dio con gli stessi occhi fiduciosi di Isaia? Non sempre. In questo periodo segnato dal continuo sbarco di profughi nei nostri mari si alza il lamento distruttivo che mormora che gli stranieri vengono per rubarci il lavoro, oppure si eleva il lamento per il mal governo che invece che renderci attenti ed attivi ci paralizza, oppure il lamento generico che ci chiama a vivere sotto il segno della sconfitta e della tristezza. Non dobbiamo mai dimenticarci che, qualsiasi sia la nostra età, noi siamo profeti e profetesse intenti a costruite la continua rinata bellezza del mondo, siamo uomini e donne intenti a tessere insieme a Dio, la vita e le occasioni di incontro nelle quali ci scopriamo nonostante le differenze e le fatiche tutti/e figli e figlie di quell'unico Signore che ci accoglie. Che sia possibile allora per ciascuna/o allontanare la sfiducia e la paura della vita attraverso la luce della giustizia accogliente di Dio; che sia possibile imparare ad inginocchiarci davanti a Dio per ricevere la forza e la creatività di cui abbiamo bisogno per amare l’esistenza; che sia possibile, come dice Isaia cercare il Signore e vedere già ora la sua parola capace di agire nella vita di tutte/i noi perché: come la pioggia e la neve scendono dal cielo e non vi ritornano senza aver irrigato la terra, senza averla fecondata e fatta germogliare, perché dia il seme al seminatore e pane da mangiare, così sarà della parola uscita dalla mia bocca: non ritornerà a me senza effetto, senza aver operato ciò che desidero e senza aver compiuto ciò per cui l’ho mandata. Pastora Daniela Di Carlo Possibile che per due anni vado a Torre Pellice e per due volte casualmente partecipo alla cena dei volontari della Casa delle Diaconesse? Me lo stavo chiedendo mentre in una non troppo fredda sera di fine febbraio, senza neve mi stavo dirigendo verso la bella villa della Casa delle Diaconesse. Dentro una confusione! Facce note e meno note. Saluti. Ma quanti sono? Ecco alla cena dei volontari, uomini e donne, della Casa delle Diaconesse colpisce il numero dei volontari. Sembra quasi una cena sociale di un club, invece sono tutti volontari che donano parte del loro tempo alla casa di riposo, vuoi con la ginnastica, vuoi con la musica, o semplicemente per giocare o svolgere una delle mille attività che la casa propone ai suoi ospiti. E poi c’è chi, di nuovo uomini e donne, che alla Casa predicano, propongono un momento di meditazione e di culto per chi non riesce ad arrivare alla chiesa e comunque davanti a sé ha delle giornate che appunto, vengono riempite oltre che dal cibo e dal riposino o piccola passeggiata, da tante attività che da giovane non avrebbe mai pensato di riuscire a fare: pittura, bricolage, piccoli lavori di cucito o maglia. E’ il welfare gratuito. Il lavoro volontario è “il di più” che consente di arricchire la quotidianità degli ospiti anziani, che spesso altrimenti hanno la sola Tv come compagnia. Qui no. Qui “si fanno cose”. E anche si canta e balla. E non è un’attività secondaria per una casa di riposo. L’età anziana sta davanti a tutti noi (più o meno vicina) e allora è importante che continui ad avere un senso, che continui ad essere riempita di cose nuove che si imparano, di una socialità che non si perde, anzi semmai si riconquista in una relazione con le persone. Bollettino della Casa Valdese delle Diaconesse – Giugno 2015 Bollettino della Casa Valdese delle Diaconesse – Giugno 2015 E’ tutto questo rivive in filigrana nella serata dei volontari. Si mangia, certo (e che cena!), ma si chiacchiera, si scherza, ci si conosce e alla fine si canta, canti di valle, canti in francese ed italiano, canti di resistenza e della montagna ed anche canti di fede (non di chiesa!) e perché no, si può anche ballare. In tutte queste persone c’è la soddisfazione di fare qualcosa di utile ma anche di divertirsi. Ecco forse questa è la cosa che una viaggiatrice in una sera d’inverno constata: amicizia, vicinanza, solidarietà e un’economia che sfugge dal mercato per farsi gratuita, basata sulla convinzione che quello che faccio per gli altri lo faccio anche per me! E di questi tempi non è poco. Gianna Urizio Anche il 2014 ha visto nelle sue varie attività proposte quella del Ballo Liscio. Come sempre due appuntamenti al mese. Da ottobre a dicembre l’attività è stata gestita dalla sig.ra Ivonne, come ormai da molti anni, coadiuvata da altri volontari. Da gennaio è subentrata la sig.ra Anna Negrin. Ringraziamo molto entrambe per il loro impegno. Il momento de “Il ballo liscio” non ha subito nel tempo dei cali DOVE E’ ODIO, FA’ CHE IO PORTI L’AMORE. di partecipazione sia da parte degli ospiti della Casa che da DOVE E’ OFFESA, CHE IO PORTI PERDONO. parte delle persone del territorio. L’affluenza è infatti sempre DOVE E’ DISCORDIA, CHE IO PORTI L’UNIONE. molto alta! DOVE E’ DUBBIO, CHE IO PORTI LA FEDE. Sicuramente questo successo è anche, e soprattutto dovuto, ai DOVE E’ ERRORE, CHE IO PORTI LA VERITA’. musicisti e soprattutto al sig. Matteo che da inizio anno anche DOVE E’ DISPERAZIONE, CHE IO PORTI LA SPERANZA. DOVE E’ TRISTEZZA, CHE IO PORTI LA GIOIA. DOVE SONO LE TENEBRE, CHE IO PORTI LA LUCE. da solo non ha mai mancato un appuntamento. Negli ultimi due appuntamenti si è reso disponibile Roberto, un giovane ragazzo di Torre Pellice, che ringraziamo sentitamente. San Francesco Loredana Gaydou Bollettino della Casa Valdese delle Diaconesse – Giugno 2015 Bollettino della Casa Valdese delle Diaconesse – Giugno 2015 Oli e Massaggi. … sono Anna… una volontaria Forse non vi ricorderete, ma circa due anni fa qui alla Casa è stata fatta una Continuo a venire alla casa delle Diaconesse i lunedì festa il cui ricavato sarebbe stato utilizzato per l’acquisto di oli essenziali che sarebbero serviti per il massaggio dopo il bagno degli ospiti residenti e di quelli mattina per intrattenere gli ospiti con il gioco della dell’accoglienza diurna. tombola e altro. Gli oli essenziali sono oli che hanno proprietà e azioni terapeutiche diverse Alcuni ospiti mi hanno chiesto di leggere delle poesie, così l’uno dall’altro. Nell’uso degli oli vengono coinvolti due “meccanismi”: l’olfatto e le proprietà terapeutiche della cute. ho rispolverato, con alcune “fanciulle ospiti”, i ricordi Non volevamo assolutamente avere la presunzione di curare attraverso le della scuola ed abbiamo confrontato le nostre memorie. essenze o il massaggio ma sicuramente quello di donare un momento di Dicono benessere anche solo attraverso l’olfatto; in fondo chi di noi, nel momento del Sicuramente è vero bagno, non ama sentire fragranze piacevoli? Sono state scelte essenze come la lavanda, il ginepro, l’arancio… che gli occhi sono lo specchio dell’anima. Alcuni anni fa in una casa di riposo era arrivata una Gli ospiti hanno accolto molto bene questa novità, le loro frasi sono state nuova ospite: la sua stanza era stata imbiancata e alle (chiaramente in piemontese!): finestre erano state messe delle tendine vivaci con fiori di “Questo odore mi fa rivivere” mimosa. “Fa piacere essere massaggiati con questi odori” Tutto ciò potrà sembrare una cosa futile per chi lo vive dal di fuori, ma La signora non era venuta volentieri ed era arrabbiata pensiamo, come del resto tutte le operatrici, che anche questo piccolo momento per tutto: la stanza secondo lei era brutta, a nord, senza possa donare un attimo di piacere. luce, tendine orribili. Poco tempo dopo si ammalò e morì. Un grazie di cuore a tutte le persone che hanno contribuito a rendere ciò possibile. Chiara e Loredana Nella stessa venne ad abitare una signora anche lei avanti con gli anni: appena entrata esclamò “che meraviglia questa stanza, le tendine sono bellissime, è proprio la stanza che fa per me”. Bollettino della Casa Valdese delle Diaconesse – Giugno 2015 Bollettino della Casa Valdese delle Diaconesse – Giugno 2015 La signora ha superato i 100 anni ed è sempre stata felice della scelta fatta di recarsi alla casa (albergo dico io) di riposo: il suo animo le permetteva di vedere le cose belle che aveva intorno a sé. Anche quest'anno nel mese di aprile il gruppo di diaconia del Liceo Valdese è andato a trovare gli ospiti della Casa. Vittorio Buttafava scriveva: Abbiamo conversato, condiviso la merenda insieme, costruito lo spaventapasseri per il concorso di Castellar. CHIUDERE E GETTARE VIA LA CHIAVE In un ambiente familiare e accogliente abbiamo scambiato esperienze, abbiamo raccontato la nostra vita e ascoltato i racconti delle signore, Saper abbassare la saracinesca: ecco una grande regola di soprattutto sulla guerra, e ci siamo divertiti a progettare insieme e vita. Chiudere con i ricordi sgradevoli, con le inutili costruire un bello spaventapasseri. recriminazioni, con i rancori ormai arrugginiti, con i Siamo contenti di aver portato allegria alle nostre amiche; in cambio fastidiosi rimproveri a sè stesso, alle proprie debolezze o ingenuità o incoscienza. Che senso ha rimescolare gli errori e le cattiverie, amareggiare il presente con amarezze del passato? loro ci hanno regalato le loro storie, belle e meno belle, insieme a tanta simpatia e saggezza. ...All'anno prossimo! Marco, Azzurra, Eleonora, Alessia, Silvia, Aurora e Anna Il tempo rotola, brucia la strada verso il traguardo; non è concesso di voltarsi indietro, di tenere spalancata la porta alle stolte e ingombranti memorie. Giù la saracinesca, fate scattare la serratura e gettate via la chiave. Anna Negrin Ginnastica dolce Bollettino della Casa Valdese delle Diaconesse – Giugno 2015 Bollettino della Casa Valdese delle Diaconesse – Giugno 2015 Le conduttrici degli esercizi di movimento, che si eseguono al lunedì Siamo grate alla nostra “classe”! pomeriggio, siamo noi Enrica e Lilia. Noi la chiamiamo “ginnastica Questo è il modo di esprimersi di Lilia che dice spesso: “Siete tutte morbida” e la proponiamo alle persone ospiti della Casa e a coloro che vi promosse, siete tutti promossi”. Enrica dice invece: “Guarda come sono trascorrono la giornata. brave, guarda come sono bravi”. Enrica se ne occupa come animatrice. Per noi è bello e gratificante vedere aumentare precisione ed ampiezza di Lilia, dopo un intervallo di qualche anno, ha ripreso a svolgere movimento. regolarmente queste piacevoli lezioni. Lo scopo è di sperimentare, in un Naturalmente tutto questo è anche uno stimolo a continuare queste tempo di condivisione, qualche semplice esercizio che aiuti a mantenere e attività con impegno ed allegria. anche a recuperare, una mobilità fisica che permetta di avere adeguata Enrica & Lilia indipendenza negli spostamenti e la vita di relazione ad essa collegata, come alzarsi dal letto e da un sedile. Il gruppo, cha al lunedì occupa in cerchio le sedie nel salone, è sempre numeroso e vivace. Quello che a noi piace di più, oltre alla cordialità, a qualche battuta e ai sorrisi è l’attenzione e l’impegno che vengono applicati insieme al sostegno reciproco. Essi sono particolarmente necessari per rispettare la disponibilità fisica del momento e non fare troppo, rischiando di procurarsi dolori inutili. Nel linguaggio del gruppo è ben noto che il dolore è un semaforo rosso che deve fermare il gesto e ci invita a trovare soluzioni alternative per raggiungere lo scopo prescelto. Riteniamo importantissimo insegnare a pretendere che ogni partecipante rispetti il proprio fisico, facendo solo quello che si sente di fare, sia esso poco o tanto, in quel giorno ed in quel momento. Negli anni abbiamo riscontrato dei risultati molto positivi, dei reali cambiamenti nella flessibilità; ne siamo state rese partecipi apertamente da coloro che frequentano gli incontri. MUSICOTERAPIA “Ci rincontreremo, sono sicura!”: l’intreccio di relazioni nelle sedute di musicoterapia. Bollettino della Casa Valdese delle Diaconesse – Giugno 2015 Le sedute di musicoterapia presso la “Casa delle Diaconesse”, si svolgono il martedì mattina in una saletta al secondo piano della struttura. Per gli interventi di musicoterapia è necessario un luogo accogliente, isolato acusticamente e privo di stimoli interferenti. La sala utilizzata viene dunque sistemata prima di ogni seduta, in modo tale che possa essere il più adatta possibile; il lungo tavolo, ad esempio, viene accorciato in modo che le ospiti presenti possano essere più vicine tra loro, raggiungere in completa autonomia i vari strumenti musicali, facilitando così le relazioni interpersonali. Alcune ospiti arrivano da sole, come ad esempio la Sig.ra R., altre è possibile che si dimentichino dell’appuntamento. L’intervento è rivolto anche alle persone con demenza, le quali presentano perdita della memoria abreve termine (difficoltà a ricordare gli impegni e gli avvenimenti appena accaduti) e di quella episodica (informazioni riferite a episodi o eventi e le loro relazioni spaziali e temporali). In questi casi occorre invitare esplicitamente le ospiti, le quali accolgono l’invito con un sorriso, ringraziando per averle invitate; e così, durante la seduta, è possibile che dicano: “Io poi mi ricordo di quello che abbiamo fatto qui. Al momento sembro indifferente, ma poi ci ripenso e mi ricordo di essere stata bene” (Sig.ra B.). Il disturbo della memoria interessa soprattutto le parole e il loro significato, ma il ricordo delle emozioni, il ricordo della piacevolezza di una certa situazione, il ricordo di una relazione accogliente e non giudicante persistono a lungo. Quando si accoglie un paziente con grave disturbo di memoria a distanza di tempo da un incontro precedente capita che questi abbia dimenticato i contenuti di quello che è stato detto in precedenza, ma che si sieda comunque tranquillo e fiducioso per il nuovo colloquio. Probabilmente perché si rende conto che sta per rivivere una situazione rassicurante che ha già vissuto in precedenza (Pietro Vigorelli, medico e psicoterapeuta). Non è possibile riuscire ad esprimere con le parole tutte le nostre emozioni; e questo è ancora più vero nel caso di disturbi della memoria. La musicoterapia è una risorsa particolarmente adeguata nell’ambito delle demenze, in quanto il suono e la musica ci permettono di esprimere anche emozioni e vissuti profondi, che non sempre è possibile esprimere a parole. Bollettino della Casa Valdese delle Diaconesse – Giugno 2015 Dove le parole finiscono inizia la musica (Heinrich Heiner, poeta). Sebbene l’approccio utilizzato sia prevalentemente non verbale, talvolta gli anziani portano nelle sedute di musicoterapia anche le loro parole. A volte costituiscono un elemento difensivo, spesso invece sono frammenti della loro storia: gli interessi, le passioni, i vissuti. Altre volte ancora sono legate al contesto ed alle produzioni sonoro musicali della seduta. Il setting musicoterapico diventa allora uno spazio dove accogliere anche le verbalizzazioni delle ospiti, tracce di vita e di memoria. “Oggi non mi sento, sento di valere zero”, mi confida la Sig.ra W. all’inizio della seduta. La spiego che negli incontri di musicoterapia si può venire così come ci si sente, che non è importante “fare”, anche restare ad ascoltare può essere importante. Il ruolo del musicoterapista è anche quello di accompagnare l’anziano nel “nuovo mondo” in cui si trova a vivere, accogliendo quello che fa, per come lo fa spontaneamente. Nelle sedute di musicoterapia viene accolta la libera espressività delle ospiti: può accadere che utilizzino gli strumenti musicali con modalità esplorativa o che con essi manifestino una intenzionalità comunicativa; in altri casi il mezzo espressivo per facilitare le relazioni interpersonali è costituito dalla vocalità o da elementi corporei, non verbali (la mimica del volto, la gestualità). Bollettino della Casa Valdese delle Diaconesse – Giugno 2015 I suoni e le musiche talvolta evocano vissuti personali. Durante l’improvvisazione sonoromusicale, la Sig.ra S. produce alcuni ritmi regolari al tamburello, e sottolinea le sue produzioni sonore dicendo: “Arriva il nemico!”. La Sig.ra W., ascoltando i ritmi, si ricorda di alcuni suoi viaggi e aggiunge: “Anche a Katanga suonavano così!”. Poi l’espressione del suo viso diventa più seria e, collegandosi alla parola “nemico”, prosegue: È da quindici anni che combatto con il mio nemico, il diabete. Dicono che è ereditario, ma io avrei preferito ereditare altro…”. A vederle suonare insieme, le signore che partecipano alle sedute di musicoterapia, talvolta mi sembrano tessitrici; i battenti che utilizzano per percuotere il metallofono, il glockenspiel, le piastre sonore, i tamburi, mi sembrano degli aghi con i quali ricamano ritmi e melodie. La vita è come una stoffa ricamata della quale ciascuno nella propria metà dell'esistenza può osservare il diritto, nella seconda invece il rovescio: quest'ultimo non è così bello, ma più istruttivo, perché ci fa vedere l'intreccio dei fili (Arthur Schopenhauer, filosofo). Altre volte la tavola su cui sono appoggiati gli strumenti mi sembra una tavola apparecchiata pronta per le ospiti che vengono accolte ad una sorta di “banchetto sonoro”. Le signore esprimono alcuni commenti personali sui vari momenti della seduta come al termine di ogni “portata”, chiedono informazioni sugli strumenti musicali utilizzati, sul perché gli incontri sono rivolti ad un piccolo gruppo, sulla stanza utilizzata e sul perché la porta viene chiusa: “È per non disturbare gli altri?”, mi chiede la Sig.ra S. Ci prepariamo a terminare la seduta e la Sig.ra W. mi chiede da quanti anni faccio questo lavoro, poi sorridendo mi ringrazia: “Grazie per tutto quello che ha fatto per noi”, e lasciando la stanza mi guarda negli occhi, aggiungendo: “Ci rincontreremo, sono sicura!” Bollettino della Casa Valdese delle Diaconesse – Giugno 2015 Gianni Vizzano, musicoterapista Il 24 ottobre 2015, presso il Sermig di Torino (Piazza Borgo Dora, 61), sono stato invitato a presentare una relazione al Convegno di Musicoterapia che avrà come tema “Musicoterapia e Demenze”. Colgo l’occasione per invitare i parenti degli ospiti della “Casa delle Diaconesse” a partecipare alla giornata informativa, che sarà ad ingresso gratuito. Sarà mia cura comunicare, appena possibile, il programma dell’evento. BRAINEr MANTENERE PER NON PERDERE Bollettino della Casa Valdese delle Diaconesse – Giugno 2015 Bollettino della Casa Valdese delle Diaconesse – Giugno 2015 L’invecchiamento fisiologico determina modificazioni deterioramento cognitivo fisiologico legato all’età, sia comportamentali e morfostrutturali cerebrali, quali ad quello legato a quadri patologici degenerativi. esempio: modificazioni della coordinazione motoria, Non solo durante la maturazione del sistema nervoso, delle funzioni mentali e del sonno, nel primo caso; prima e dopo la nascita, ma anche nell’adulto e diminuzioni del peso del cervello, diminuzione del nell’anziano, anche se in misura minore, la rimodulazione numero dei neuroni, comparsa di placche senili nel delle connessioni avviene grazie ai processi legati secondo caso. all’esperienza. Anche quando si tratta di lesioni al sistema La scoperta dei Fattori di Crescita Neuronale ha nervoso, i neuroni rimasti compensano in parte i neuroni scientificamente se andati perduti (Greenwood e Parasuraman, 2010). I efficacemente stimolato, aumenta le proprie capacità processi riabilitativi neurologici e neuropsicologici si funzionali grazie alla neogenerazione di neuroni e basano per l’appunto su tali meccanismi. all’aumento delle connessioni sinaptiche. La riabilitazione delle diverse funzioni cognitive (funzioni La capacità del cervello di saper modificare la sua esecutive, memoria, linguaggio, attenzione e percezione), struttura e i suoi circuiti, intesa come plasticità neuronale, consiste può essere favorita da diversi fattori: scolarità, esercizio conseguenti al danno cerebrale, facilitando l’acquisizione fisico, corretto comportamento alimentare, vita attiva e di di strategie di compensazione dei deficit. relazione, esecuzione di giochi intellettivi, utilizzo di L’esercizio, inteso come “training”, può favorire fenomeni specifici di di plasticità cerebrale nel cervello adulto (Florence et al., potenziamento cognitivo, ovvero da una vera e propria 1998; Pons, 1998) e nel cervello non lesionato (Elbert et ginnastica mentale. È possibile, quindi, pensare ad al, 1995; Draganski et al, 2004). Più in particolare, questo interventi di cura e prevenzione, volti a rallentare il concetto di “training cognitivo” si fonda sull’idea che sia decadimento cognitivo, puntando al mantenimento e al possibile migliorare una prestazione mentale per mezzo di recupero delle abilità residuali, rallentando sia il una sequenza di esercizi ripetuti, tenendo sempre in dimostrato strumenti che tecnologici il e cervello, programmi nella riduzione dei deficit prestazionali considerazione tutte le variabili coinvolte, esattamente Bollettino della Casa Valdese delle Diaconesse – Giugno 2015 Bollettino della Casa Valdese delle Diaconesse – Giugno 2015 come accade al sistema motorio attraverso l’esercizio invecchiamento cerebrale, esso si pone quale strumento di sportivo (Willis et al, 2006 in www.brainer.it). intervento, Una caratteristica fondamentale del training cognitivo personalizzato. all’interno dell’intervento di riabilitazione è che, non solo Attualmente, i pazienti inseriti nella “Casa valdese delle permette di recuperare, se adeguatamente stimolate, abilità Diaconesse” sono 8. Dal mese di giugno al mese di residuali, ma consente al soggetto di meglio adattarsi ottobre sono all’ambiente. Esso, inoltre, è un efficace strumento di settimanale, ciascuna di 20-30 minuti. Da novembre 2014 promozione della plasticità cerebrale nella persona adulta ad oggi si procede, invece, con due sedute settimanali, al e anziana e ciò può essere utile ai fini della prevenzione e fine di ottenere una maggior continuità e funzionalità del del trattamento del deterioramento cognitivo in fase percorso riabilitativo. Nel complesso i feedback ricevuti iniziale. sono positivi, le pazienti partecipano volentieri e ricerca e trattamento complesso state svolte stimolazioni e a cadenza rispondono bene agli stimoli proposti, mostrando interesse per il dispositivo. Grazie ad una prima fase di valutazione neuropsicologica sono stati individuati esercizi specifichi che andassero a stimolare le aree cognitive risultate deficitarie alla prima valutazione di screening. Successive modifiche sono state apportate in relazione ai follow up di monitoraggio Il progetto pilota di neuro-riabilitazione delle funzioni cognitive, attualmente attivo da un anno nelle quattro strutture Valdesi, nasce con l’obiettivo di prendere in carico il paziente a livello globale, in un’ottica multidisciplinare farmacologico che anche affianchi terapie non al trattamento farmacologiche. Dedicato a patologie dementigene, disabilità e normale neuropsicologici e alle modalità di svolgimento degli stessi esercizi. In generale, si osserva un buon livello di performance e di motivazione. Instaurare una buona relazione di fiducia con il paziente, permette di affiancare alla terapia farmacologica anche un intervento non farmacologico, dove la terapia la esegue il Bollettino della Casa Valdese delle Diaconesse – Giugno 2015 Bollettino della Casa Valdese delle Diaconesse – Giugno 2015 paziente stesso con il supporto del clinico. Un’attenzione e motivazione costante da parte del soggetto facilita lo svolgimento della seduta di training, finalizzata ad un incremento progressivo delle difficoltà. Diverse ricerche hanno dimostrato l’efficacia dei training cognitivi computerizzati nel campo del declino cognitivo connesso all’età (Gunther et al., 2003; Cipriani et al., 2006; Rozzini et al., 2007; Talassi et al, 2007). Tra i vantaggi di questi trattamenti, vi è l’uso dei programmi riabilitativi specifici per ogni paziente che mirano a supportare le funzioni cognitive ancora preservate (Hoffman et al.,1996; 2003; Schreiber et al., 1999; Cipriani et al., 2006; Talassi et al 2007). Il commento di un’ospite della struttura: “Serve a diventare più furbi”. Sitografia www.brainer.it www.brainerprofessional.it La Psicologa Dott.ssa Mara Cirigliano Bollettino della Casa Valdese delle Diaconesse – Giugno 2015 Gli Italiani. Sembra che: in Italia sembra ci sia sempre il sole, che gli italiani siano sempre di buonumore. Che gli unici alimenti che vengono consumati siano la pasta e la pizza, che venga bevuto prevalentemente il vino. Bollettino della Casa Valdese delle Diaconesse – Giugno 2015 Il calcio è importante ma per gli italiani ci sono anche altri sport, ad esempio, l’hockey soprattutto qui a Torre Pellice dove svolgo il mio volontariato. Al lavoro, l'atmosfera è rilassata, cosa buona, perché questo crea meno stress, e il lavoro viene svolto comunque, ma in modo più tranquillo e divertente. Per concludere, posso solo dire che l'Italia è un Paese, che non può essere sintetizzato in poche frasi stereotipate. Che l'uomo italiano sia molto romantico… Che tutti sappiano cantare, che siano molto “teatrali”. Che gli italiani guardino sempre e solo le partite di calcio. Che vivano il lavoro in modo “rilassato”. Che tutti gli italiani siano coinvolti con la mafia. Sono in Italia da settembre 2014, e ho potuto notare da subito che le “idee” sull’Italia e sugli italiani non erano veritiere. Ho faticato un po’ con la lingua… ma mi sono sempre fatto capire. Mi sono ambientato bene e posso dire di aver passato 11 mesi molto belli che non dimenticherò! Questo è lo stereotipo degli italiani dal punto di vista dei tedeschi. Tuttavia, dall'esperienza personale, posso dire che questo non è giusto. Purtroppo non c’è sempre il sole! Anche gli italiani possono essere di cattivo umore. La cucina italiana è più varia e non comprende solo pasta e pizza. Malte Irmer Bollettino della Casa Valdese delle Diaconesse – Giugno 2015 Bollettino della Casa Valdese delle Diaconesse – Giugno 2015 Suor Dina Costantino, ultima diaconessa italiana Venerdì 23 gennaio u.s. la pianista Chiara Bertoglio ha voluto offrire, nel tempio di Torre Pellice, un concerto a distanza di sei anni dalla sua ultima esibizione a favore della Casa delle Diaconesse. Il pubblico presente alla serata, non molto numeroso purtroppo, ha potuto apprezzare il talento col quale la giovane pianista torinese ha interpretato i brani del programma che metteva in luce i rapporti tra Johann Sebastian Bach e l’Italia. Come ha spiegato Chiara, prima dell’esecuzione di ogni brano, con un linguaggio semplice e accessibile a tutti, Bach ha studiato i concerti dei maestri italiani suoi contemporanei (ad esempio Vivaldi e Marcello) trascrivendoli per strumento a tastiera; sua volta Bach è stato oggetto di trascrizione come nella Ciaccona trascritta da Brahms a fine ottocento, e nelle Golberg rese pianistiche da Busoni a inizio Novecento. Anche durante quest’ultimo concerto si è creato quel “feeling” che nasce tra il pubblico presente e la pianista, quelle sensazioni che l’artista trasmettere suonando ma che allo stesso tempo riceve da chi ascolta. Chiara Bertoglio, che si è esibita nelle più importanti sale italiane ed estere, fra cui la Carnegie Hall di New York, il Concertgebouw di Amsterdam, la Royal Academy di Londra e l’Accademia di Santa Cecilia a Roma, ha voluto dare un assaggio del concerto nel salone della Casa, per gli ospiti, sapendo che essi difficilmente avrebbero potuto essere presenti al Tempio. Da queste pagine rivolgiamo a Chiara Bertoglio un sincero grazie e un augurio per i suoi prossimi impegni. Giorgio Benigno (Riportiamo un’articolo di Claudio Geymonat apparso su Riforma) E’ mancata il 21 febbraio 2015 suor Dina Costantino, l’ultima diaconessa nata in Italia, a lungo responsabile della struttura torrese che porta proprio il loro nome: Casa delle Diaconesse. Come riporta il sito studivaldesi.org «L’idea di un ministero femminile e la creazione degli istituti di diaconesse fu legato allo sviluppo dell’assistenza sociale ai poveri, per cure o istruzione, che sorse nel mondo germanico e svizzero all’inizio del XIX secolo, e rispose al desiderio di impegno totale manifestato da alcune protestanti, anche in risposta alle critiche provenienti da parte cattolica. La casa italiana fu fondata nel 1901 nonostante le riserve sul senso di un ministero femminile la cui forma era sostanzialmente distante dalla visione protestante classica della vita cristiana, in cui la devozione per amore non implicava una forma di vita specifica». Bollettino della Casa Valdese delle Diaconesse – Giugno 2015 Bollettino della Casa Valdese delle Diaconesse – Giugno 2015 Centro di formazione per aspiranti diaconesse era l’istituto di SaintLoup nel cantone di Vaud in Svizzera. Suor Dina, nata a Inverso Pinasca l’8 giugno del 1921, entra come aspirante novizia alla casa delle diaconesse di Torre Pellice il 28 ottobre 1946, per poi frequentare per tre anni la casa di Saint-Loup dalla quale esce nel 1950, anno in cui ottiene anche il diploma da infermiera presso la Croce Rossa di Ginevra. Consacrata nel 1954, presta servizio in alcune fra le principali opere valdesi: ospedale di Torino, rifugio Re Carlo Alberto, ospedale di Torre Pellice per poi diventare responsabile della Casa delle Diaconesse di Torre dal 1970 al 1992, anno dell’emeritazione. Con suor Dina si chiude un’epoca, quella appunto di un impegno femminile esclusivo di assistenza (i cinque punti fondamentali che contraddistinguevano il ministero delle diaconesse erano consacrazione, servizio gratuito, vita comunitaria, costume e nubilato), anomali all’interno del mondo protestante, ma il cui valore è stato indiscusso. Claudio Geymonat I ragazzi del precatechismo Sabato 7 marzo la Casa delle Diaconesse ha ospitato una trentina di partecipanti ai corsi del precatechismo accompagnati dal pastore Salvaggio e da alcune monitrici. Il Presidente del Comitato ha raccontato loro brevemente l’attività delle Diaconesse in Italia e l’origine dell’edificio diventato poi la loro Casa. È stato illustrato chi sono gli ospiti della Casa, come trascorrono le loro giornate e quali sono le attività loro proposte. I ragazzi e le ragazze hanno voluto presentare agli ospiti presenti nel salone alcune scene di animazione teatrale tratte dai Vangeli e terminate con un momento di preghiera comune della quale abbiamo voluto trascrivere alcuni pensieri. AIUTACI A CONDIVIDERE CON GLI ALTRI E LE ALTRE I DONI CHE ABBIAMO RICEVUTO DA TE. AIUTA GLI UOMINI A CONDIVIDERE E A NON ESSERE EGOISTI. GRAZIE PERCHÈ CONDIVIDERE IL TEMPO INSIEME E BELLO E GRATIFICANTE. TI PREGO DI FARE IN MODO CHE I RICCHI CONDIVIDANO IL LORO BENE CON I POVERI. SIGNORE DACCI OGGI LA CAPACITÀ DI CONDIVIDERE CON GLI ALTRI CIÒ CHE ABBIAMO. AIUTACI A FARE IN MODO CHE TUTTI POSSANO AVERE DEL CIBO. DAI ALLE PERSONE EGOISTE LA VOGLIA DI CONDIVIDERE CON CHI NON HA NIENTE O HA POCO PER VIVERE. AIUTACI A PENSARE SEMPRE POSITIVO E A NON ESSERE MAI TRISTI E SOLI. AIUTACI A DISTRIBUIRE IL CIBO PER TUTTO IL MONDO, IN MODO CHE TUTTI POSSANO ESSERE MENO AFFAMATI. Bollettino della Casa Valdese delle Diaconesse – Giugno 2015 GRAZIE PER LA COMUNITÀ IN CUI VIVIAMO, PERCHÉ FACCIAMO PARTE DI UNA FAMIGLIA. DIO AIUTA CHI È SOLO AD AVERE AMICI, AIUTA I POVERI AD AVERE CIBO, AIUTA I BAMBINI AD ESSERE SEMPRE FELICI. CHE SI POSSANO TRASCORRERE MOLTI MOMENTI SERENI INSIEME. TI PREGO PER FAR DIVENTARE TUTTI PIÚ GENEROSI E MENO EGOISTI. DACCI OGGI LA CONDIVISIONE DI STARE BENE INSIEME E DI CONDIVIDERE IL CIBO. AIUTACI SIGNORE TUTTI NOI QUAGGIÚ. Al termine dell’incontro i/le giovani hanno avuto la possibilità di visitare l’intera struttura e il suo parco. A loro va il ringraziamento degli ospiti e dell’intera Casa. Loredana Gaydou e Giorgio Benigno Bollettino della Casa Valdese delle Diaconesse – Giugno 2015 Anche la Casa delle Diaconesse, come le altre Opere del COV (Coordinamento Opere Valli), ha aderito al progetto “Altro Cinema” e nel mese di febbraio sono stati proiettati nel nostro salone i seguenti film: Viva la Liberta’ Adam Wolf Children (cartone animato) Tutto sua madre Ogni film, tranne quello per bambini proiettato la domenica pomeriggio, sono stati proiettati il giovedì in due orari alle 16 e alle 21. La prima proiezione è avvenuta il 5 febbraio; vi ricorderete la giornata perché è stata quella in cui è caduta tantissima neve! Malgrado questo tempo da lupi sono venute allo spettacolo della sera circa 15 persone di cui, sentite un po’, un signore è arrivato addirittura in bici, cosa non si fa per pagare il biglietto ridotto!!! (infatti arrivare in bicicletta era un requisito per avere diritto alla riduzione del biglietto) I film in calendario erano tutti molto belli ed interessanti ma forse di difficile comprensione per i nostri ospiti. Dopo gli spettacoli abbiamo offerto un piccolo buffet che spero sia stato gradito. Sicuramente i bambini allo spettacolo della domenica pomeriggio lo hanno apprezzato: non è rimasto nulla! La proiezione del cartone animato di domenica 22 è stato un successo. La sala era gremita di bambini e genitori ed il film è stato molto gradito. Questo progetto ha permesso agli ospiti di entrare in contatto con nuove persone e, nello stesso tempo, di far conoscere la nostra struttura. Tutti i film che verranno proiettati sono stati acquistati dal COV, si è creata cosi una nostra cineteca a cui potremo attingere. Ringrazio per la disponibilità e la pazienza infinita Fabrizio Plavan (il tecnico) che ad ogni appuntamento preparava meticolosamente e con largo anticipo la parte tecnica e logistica e alla fine provvedeva a lasciare tutto in perfetto ordine. Loredana Gaydou Bollettino della Casa Valdese delle Diaconesse – Giugno 2015 Bollettino della Casa Valdese delle Diaconesse – Giugno 2015 L’ACCOGLIENZA DIURNA Il servizio di accoglienza diurna è presente presso la CVD dall’anno 2000. Con questo servizio la persona anziana autosufficiente o parzialmente autosufficiente può recarsi presso la struttura e rimanervi fino a sera per poi rientrare presso la propria abitazione per la notte. Proprio per andare incontro alle varie esigenze di ogni famiglia le possibilità di accesso sono le più ampie possibili, sia come orario che come scelta dei giorni. Vi è anche la possibilità del trasporto, limitata però ai Comuni di Torre Pellice e Luserna San Giovanni e, per motivi organizzativi interni, solo in orario d’ufficio. Durante la giornata la persona che si avvale del servizio di accoglienza diurna usufruisce dei pasti caldi, dell’assistenza da parte di personale qualificato, del bagno assistito e può anche partecipare alle molteplici attività. Nel 2014 sono 9 le persone che hanno usufruito del pasto, soprattutto di mezzogiorno, con o senza l’utilizzo del trasporto, di cui 5 persone hanno usufruito in modo continuativo del servizio mentre altri per periodi più limitati Per quanto riguarda l’accoglienza diurna vera e propria, sia tempo pieno che tempo parziale, ad avvalersene nello scorso anno sono state in totale 7 persone, di cui sei donne ed un uomo. Il servizio viene pubblicizzato distribuendo su territorio (studi medici, farmacie, ospedale, Comune, etc) il depliant illustrativo e una volta all’anno viene fatta un’inserzione sul giornale Eco del Chisone nella pagina dedicata alla terza età. Loredana Gaydou ATTIVITA’ SETTIMANALI Lunedì Mattino Pomeriggio Giochi di società Ginnastica dolce Martedì Progetto Incontro (diapositive, studio biblico, cantiamo insieme, conferenze a tema…) Mercoledì Lettura Giovedì Lavori manuali _________ Ore10.30 Culto evangelico Venerdì Ginnastica dolce o Gita 1° e 3° del mese ballo liscio Bollettino della Casa Valdese delle Diaconesse – Giugno 2015 N O T I Z I E IN B R E V E … Bilancio: anche nel 2014 fortunatamente l’occupazione dei posti è stato quasi pari al 100%. Il centro accoglienza diurna ha funzionato bene. Grazie a questo, ai doni e ad un’attenta gestione, abbiamo raggiunto gli obiettivi di bilancio. Acquisti: Nel mese di marzo sono stati acquistati 5 letti ergonomici con relativi materassi; l’obiettivo è quello di arrivare ad avere tutti i letti della struttura ergonomici. Poi è stato acquistato il sollevatore attivo, denominato così perché si utilizza con ospiti parzialmente collaboranti. E’ stata acquistata una poltrona elettrificata grazie al contributo della fondazione Cassa di Risparmio di Saluzzo. E poi altri piccoli acquisti tra i quali: microonde, bollitore elettrico e “vaporetto” per le pulizie. Volontari: ad agosto 2014 è arrivato Malte, ragazzo di 18 anni proveniente dal Baden. Terminerà il suo periodo di volontariato nel mese di luglio. Ci ha aiutato nell’assolvimento di vari compiti. Soggiorno marino: ad inizio giugno è stato riproposto il soggiorno marino presso la Casa Balneare di Pietra Ligure. Probabilmente avete già letto l’articolo uscito sul bollettino “Percorsi” (bollettino unico per tutte Opere COV), uscito a febbraio 2015. Festa annuale della Casa: lo scorso anno il tempo non ci ha favorite, ma noi ce l’abbiamo messa tutta e alla fine abbiamo fatto perfino uscire il sole! Anche della Festa avete potuto leggere l’articolo sul bollettino “Persone”. Bollettino della Casa Valdese delle Diaconesse – Giugno 2015 Giardino: il nostro giardino è più curato grazie all’inaspettata disponibilità del sig. Giulio Chauvie che con grande zelo pulisce le zone del parco. Feste : abbiamo festeggiato la Festa della Donna e la Festa della Mamma con un menù particolare. Sono state entrambe molto apprezzate. Arance di Sicilia: nel mese di gennaio abbiamo ricevuto dalla casa di Riposo di Vittoria (Sicilia) una cassetta di arance non trattate che sono state molto gradite dai nostri ospiti. Una parte l’abbiamo utilizzata per fare della marmellata, che è risultata ottima Gazebo: nel mese di maggio sono partiti i lavori per la creazione di un gazebo nel nostro giardino adiacente all’entrata. Inoltre sono stati fatti dei lavori per favorire il deflusso dell’acqua piovana dal vialetto. La Festa annuale: la data di quest’anno è il 28 giugno. Mi raccomando partecipate numerosi!!! La Resp. di struttura Loredana Gaydou Bollettino della Casa Valdese delle Diaconesse – Giugno 2015 Bollettino della Casa Valdese delle Diaconesse – Giugno 2015 MATILDE Doni dal 01/01/2014 al 31/12/2014 IMPORTO 10.00 DOVE Luserna S.G. Torino 60.00 Torino Torre Pellice GUARIENTO FELICINA 90.00 BACHI CARLA 100.00 35.00 Torre Pellice CHAUVIE OLGA 50.00 Torre Pellice BEUX ALDA Torino Torino 25.00 Pinerolo Villar Pellice GAY MARCELLA Bologna GIOVO BRUNO PASCHETTO RODOLFO E ERICA VOLA LUCIANA LAGUZZI ROSY PEDRAZZI MARCO Torino TURIN Luserna S.G. Torre Pellice Torino VALE’ GIOVANNI SARETTO UGO E ALFONSINA Pinerolo Torre Pellice PASCHETTO MARCELLA COISSON ANNALISA Angrogna Torre Pellice BERTIN LAMY CALGARO ROBERTO Pinerolo BALMA ELSA Torre Pellice, TOSCANO ELENA DEDICHE CHARBONNIER AMILDA GAY ERNESTINA MONNET ELENA 20.00 Villar Pellice CHI CHAUVIE GIULIO E ORLINA PROCHET ELENA Torre Pellice Luserna S. G. MELLANO VALERIANA Torino Bagnolo Piemonte CORIASCO GIOVANNI Luserna S.G. GAY GIORGIO PAGLIANI MARIA PIERA JALLA’ ERMANNO SHELLEMBAUM FRANCO ROSTAN ANNA NISBET SERGIO E DOROTHEA GAI CORNELIO E FAVRE MARILUE Belluno GONNET Torino Torino Torre Pellice In memoria di Rostaing Livia Ricordando i suoi cari Bollettino della Casa Valdese delle Diaconesse – Giugno 2015 Bollettino della Casa Valdese delle Diaconesse – Giugno 2015 ANNA Torre Pellice COMBA ALDO 120.00 Torre Pellice COMBA GIOVANNI, MESSINA MONIQUE 132.50 Torre Pellice QUATTRINI MIMMA 200.00 Torino PROCHET LODOVICO 250.00 Pinerolo GAY EYNARD GIULIANA Luserna S. G. Torre Pellice DAVITE FRANCO SOMMANI DONATELLA 377.86 Mantova FAMIGLIA NATALI 397.44 Svizzera COMITATO ZURIGO 400.00 Torre Pellice SOCIETA’ DI CUCITO 450.00 Torino WINKELMAN MORANO CATERINA 500.00 Torre Pellice FANTINO DANIELA 1200.00 Torre Pellice FARMACIA IMBERTI 1600.00 Pinerolo GIRAUD MIRANDA 300.00 GRAZIE! GRAZIE! GRAZIE! Grazie a tutte le persone che, in modi diversi, fanno vivere la Casa delle Diaconesse e chi la abita: – grazie a chi, lavorando, riesce a regalare un sorriso, una parola di incoraggiamento, una storiella che fa ridere o almeno sorridere; – grazie a chi, lavorando, gestisce le risorse in modo trasparente e senza sprechi; – grazie a chi riesce ad inserire nell'organizzazione della sua vita anche un po' di tempo da trascorrere alla Casa con proiezioni, canti, balli, lavoro volontario per le feste, per allestire i banchetti, per i culti, ….; – grazie a chi riesce ad inserire nel suo bilancio famigliare o sociale un dono per l'attività della Casa; doni che vengono In memoria di Natali Valdo investiti per migliorare la qualità della vita di chi ci vive; – grazie agli ospiti e alle ospiti che accolgono con un sorriso, una parola, un cenno del capo chi entra nella Casa. Grazie a Dio che, attraverso questi gesti significativi, ci dice che è in mezzo a noi, al nostro fianco e che, nella sua infinita misericordia, opera al di là di ognuno e ognuna di noi. Grazie perchè tutto questo dà fiducia e speranza, ci permette di raccontare alle generazioni più giovani, ma anche ai nostri coetanei, che al mondo non c'è solo violenza nelle relazioni, corruzione e menefreghismo: ci sono anche molte persone che lavorano bene, amministrano bene, donano il loro tempo e il loro denaro a favore di qualcun altro, anche se i giornali, la televisione e i “social” non ne parlano. Grazie! Nel caso qualche donatore non abbia ricevuto il ringraziamento per posta è pregato di comunicarcelo. Maura Mondina Anita Tron (membro del Comitato) Bollettino della Casa Valdese delle Diaconesse – Giugno 2015 ECCO COME POTETE FARE LE VOSTRE OFFERTE ALLA CASA: c/c bancario n° 113400 intestato a “C.S.D. Casa Valdese delle Diaconesse” aperto presso l’Istituto Bancario San Paolo di Torino – Agenzia di Luserna San Giovanni; codice IBAN IT53 H033 5901 6001 0000 0113 400 Bollettino della Casa Valdese delle Diaconesse – Giugno 2015 C.S.D. – Casa Valdese delle Diaconesse Viale Gilly,7 10066 Torre Pellice tel. 0121-952811 fax. 0121-952818 e mail: [email protected] sito web: www.diaconiavaldese/casadiaconesse.org c/c postale: n° 4222816 intestato a “C.S.D. Casa Valdese delle Diaconesse” oppure a mezzo versamento direttamente alla Casa. LE OFFERTE SONO DEFISCALIZZABILI A RICHIESTA L’importo devoluto può essere detratto nella dichiarazione dei redditi. A tal fine, comunicandoci i dati anagrafici comprensivi di codice fiscale, sarà consegnata la ricevuta attestante l’avvenuto versamento. Si ringraziano tutti coloro che fanno delle donazioni alla Casa. Visitate il nostro sito e dateci dei suggerimenti: www.diaconiavaldese/casadiaconesse.org Se avete piacere di ricevere il nostro bollettino via mail fateci avere il vostro indirizzo. (è un buon modo per favorire la buona prassi di politica ambientale) Bollettino della Casa Valdese delle Diaconesse – Giugno 2015 Bollettino della Casa Valdese delle Diaconesse – Giugno 2015 ANNUNCI Siamo alla ricerca di: apparecchi TV, anche vecchio tipo HI-FI Cerchiamo inoltre LIBRI e OGGETTI VARI per il nostro mercatino della Festa annuale Grazie Grazie per il lavoro svolto presso la Casa alle operatrici e operatori: Chiara, Aude, Loredana, Wanda, Patrizia, Marina, Roberta, Enrica, Rossella, Maria, Morena, Renata, Roberta, Manuela, Karina per l’assistenza. Maura per la segreteria. Roberta L., Elisabetta, Graziella, Paola, Gianna, Mauro, Marianna, Monica e Nives per la cucina. Sergio e Riccardo per la manutenzione. Malte volontario del Baden. Ed inoltre Fernanda, Bruna, Marina, M.Fernanda, Ada, Giuliana, Rinalda, Giulio. Il Comitato è così composto: Giorgio Benigno (Presidente di Comitato); Anita Tron (Vice Presidente); Roberta Avondetto; Renata Negrin; Maria Enrica Poli; Dina Rostagno. Delegata CSD Victoria Munsey. Nel 1993 le Chiese Valdesi hanno deciso di avvalersi della legge e di accedere alla riscossione dell’OPM dell’IRPEF. Nel prendere questa decisione il Sinodo ha fissato però un criterio guida. Ha stabilito che la somma ottenuta non fosse utilizzata per fini di culto, non servisse cioè al mantenimento dei pastori e delle attività culturali della Chiesa, ma unicamente per progetti di natura assistenziale, sociale e culturale e che una quota corrispondente al 50% (dal 2013) dell’importo totale fosse riservata a progetti nei Paesi in via di sviluppo, in collaborazione con organismi internazionali, religiosi e laici. Presso l’OPM-informa troverete le notizie aggiornate sui progetti finanziati negli ultimi anni, mentre i rendiconti annuali della gestione dell’OPM della Chiesa Valdese sono leggibili presso il sito: www.chiesavaldese.org Bollettino della Casa Valdese delle Diaconesse – Giugno 2015 DEPLIANT cd Bollettino della Casa Valdese delle Diaconesse – Giugno 2015 Depliant festa Bollettino della Casa Valdese delle Diaconesse – Giugno 2015 Bollettino della Casa Valdese delle Diaconesse – Giugno 2015