Le murature faccia a vista - Studio Tecnico Francesco Giannelli
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Le murature faccia a vista - Studio Tecnico Francesco Giannelli
7 le guide tecniche made Le murature faccia a vista FATTI PER CHI COSTRUISCE 7 le guide tecniche made Le murature faccia a vista Costruire con i mattoni faccia a vista 2 Le tipologie produttive La qualità del faccia a vista Dimensioni e forme del mattone da paramento Le principali caratteristiche dei mattoni a vista Le tipologie di murature 4 5 7 7 8 Il paramento laterizio a vista Le tipologie di posa dei corsi I controlli in opera I metodi di controllo della qualità della posa 9 9 11 11 Il sistema costruttivo Le aperture nella muratura Archi e piattabande La malta di allettamento La funzione della malta di allettamento I muri faccia a vista con listelli a colla Gli schemi di posa Le tessiture più comuni 12 14 15 16 17 17 18 19 La finitura delle cortine a vista La finitura dei giunti La pulizia dei paramenti 20 21 22 le guide tecniche made 1 7 Le murature faccia a vista COSTRUIRE CON I MATTONI FACCIA A VISTA Pregevolezza estetica, ma anche apprezzabili prestazioni sotto il profilo tecnologico, per prodotti con cui l’impresa ha una tradizionale familiarità. Sono i laterizi a vista, manufatti sempre ai primi post nelle preferenze del pubblico e oggi ancor più protagonisti di una seconda giovinezza Nonostante l’introduzione di componenti prefabbricati e di continue innovazioni tecnologiche nell’edilizia moderna, il mattone pieno realizzato con argilla cotta mediante procedimenti non tanto dissimili da quelli dell’antichità rimane il materiale principale impiegato nelle costruzioni soprattutto nel settore residenziale e nel comparto delle ristrutturazioni. La muratura tradizionale, che connota normalmente gli edifici storici e quelli costruiti fino agli anni cinquanta del secolo scorso, deve la sua grande diffusione 2 le guide tecniche made anche in epoca moderna alle caratteristiche di impiego tipiche del mattone pieno: come resistente elemento strutturale per realizzare l’ossatura portante e non dell’edificio e come sistema per rifinire senza lunghe operazioni la superficie esterna del fabbricato. La qualità e l’aspetto finale della muratura tradizionale dipendono senz’altro dalle caratteristiche dei laterizi impiegati che possono essere di tipo usuale, quindi destinato a essere intonacato per aumentare la protezione della struttura dagli effetti delle intemperie e degli inquinanti presenti nell’atmosfera, oppure far parte di una particolare produzione chiamata mattone paramano o da paramento oppure faccia a vista, che viene confezionata con argille selezionate per creare un materiale cotto in fornace particolarmente compatto, esente da difetti e di colorazione uniforme in tutta la produzione. I laterizi pieni e a forma di parallelepipedo, con i quali nella tradizione vengono costruite le murature a vista, hanno molteplici pregi difficilmente uguagliati da altri manufatti per la costruzione: un colore proprio uniforme o ricco di sfumature in tutte le tonalità dal rosso al rosa, al giallo rosato o al giallo carico dovuto alla qualità delle argille impiegate, superfici scabre con una notevole affinità nei confronti delle malte di allettamento, una forma che assicura un buon collegamento reciproco tra i diversi elementi accostati in opera, un basso peso accompagnato da una notevole maneggiabilità anche con una sola mano. Tutto ciò consente un’esecuzione di notevole pregio estetico per la ricchezza dei colori e soprattutto una messa in opera della muratura facile e spedita senza necessità di eseguire particolari operazioni a piè d’opera sul materiale. Il risultato, se sono state seguite tutte le indicazioni della regola dell’arte, è un manufatto composto da filari sovrapposti e sfalsati di mattoni che possiede una notevole resistenza alla compressione, ha una durata quasi illimitata anche in condizioni ambientali sfavorevoli e possiede ottimi requisiti di omogeneità e di compattezza accompagnati da un buon grado di isolamento termico e di protezione acustica dei locali interni. le guide tecniche made 3 7 Le murature faccia a vista Le tipologie produttive Le tipologie dei laterizi faccia a vista sono molteplici, ma in genere riconducibili a due categorie principali: il mattone eseguito a mano e il mattone fatto a macchina. Alla prima appartengono esclusivamente i mattoni pieni fabbricati con la tecnica tradizionale in stampi a forma di cornice aperti su due lati dove il fornaciaio pressa il blocco di argilla, resa plastica da un’adeguata quantità d’acqua, fino a riempire completamente gli angoli della forma. Prima del passaggio in fornace ogni pezzo deve raggiungere un certo grado di essiccazione e al termine della cottura il mattone a mano si presenta di colore stonalizzato o fiammato e con una superficie esterna di grana irregolare dovuta alla pressatura. Questa irregolarità, a cui corrispondono in genere lievi variazioni dimensionali tra gli elementi, non comporta alcuna perdita delle proprietà tecniche. Varie tipologie di forma e colore: 1. mattone a mano tono bruno 2. mattone a mano tono rosso 3. mattone estruso tono paglierino finitura sabbiata 4. mattone estruso tono rosato finitura sabbiata 1 4 le guide tecniche made Il processo produttivo, benché sia in parte manuale, si avvale quasi sempre di apparecchiature moderne soprattutto per la cottura del laterizio che in ogni caso si trasforma in maniera omogenea nel caratteristico manufatto duro, compatto e sonoro alla percussione. Il mattone a mano è largamente adoperato nel restauro degli edifici storici e ha trovato grande diffusione anche nell’edilizia moderna per le sue doti cromatiche e per l’aspetto rustico che assumono le murature. Le finiture disponibili sono quella grezza di stampo o quella sabbiata prima della cottura in modo che la superficie rimanga granulosa, ma senza asperità evidenti. Sempre partendo da argille selezionate e rese plastiche in appositi mescolatori, per trafilatura si ricavano mattoni a vista molto uniformi come dimensioni e con spigoli vivi 2 La qualità del faccia a vista perfettamente retti. Attraverso questo tipo di lavorazione meccanica vengono prodotti in continuo laterizi pieni o semiforati dotati di un’elevata consistenza e adatti a ogni tipo di impiego. Nel mattone trafilato il colore può variare in una gamma molto ampia considerata la possibilità di ottenere versioni pigmentate in pasta. Anche la finitura della superficie esposta viene realizzata in molteplici varianti grazie a un sistema di rulli posti a valle della macchina formatrice che imprimono sulle superfici ancora morbide del blocco di argilla disegni graffiati, bugnati o solo leggermente corrugati. Nella produzione meccanica è sempre disponibile anche la versione sabbiata grossa o fine e molti produttori sono in grado di fornire laterizi con la faccia in vista resa idrorepellente in stabilimento. Questo trattamento rende la muratura, una volta eseguita, inassorbente all’acqua meteorica, ma ne conserva la permeabilità al vapore a tutto vantaggio del comfort abitativo. 3 4 La struttura del mattone, anche se in parte ha uno scheletro vetroso, rimane finemente porosa e omogenea nelle caratteristiche. Per riconoscere un laterizio di buona qualità occorre osservare le superfici che non devono presentare cretti o screpolatura profonde, disuniformità di colore o parti lucide e vetrificate che impedirebbero l’aggrappaggio delle malte. Nella produzione tradizionale la qualità del laterizio dipende dalla maggiore o minore vicinanza al fuoco e anche oggi è possibile valutare i mattoni con gli identici parametri di un tempo. La varietà più utilizzata per murature esterne destinate a durare è la cosiddetta mezzanella forte che proviene da una zona riparata del forno anche se vicina alla sorgente di calore e risulta di colore uniforme senza fiammature scure. La mezzanella forte è sonora alla percussione con un oggetto metallico, a indicare compattezza e assenza di cavità o di livelli differenziati, si spezza nel punto voluto con una taglio netto a superficie ruvida e non scheggiosa quando viene tagliato con la martellina da muratore, non si sbriciola ai bordi e resiste alle sollecitazioni meccaniche, agli effetti del gelo e dei cicli gelo-disgelo e alla continua imbibizione d’acqua. Dalla produzione di un tempo vengono scartati i mattoni chiamati ferraioli, troppo cotti e quasi vetrificati in superficie, e gli albasi poco cotti e quindi con pasta tenera dal suono sordo e facilmente sbriciolabile. La mezzanella dolce, di qualità più scadente della versione forte e meno sonora alla percussione di questa, viene invece impiegata per murature interne di suddivisione da intonacare perché meno resistente alla compressione e più facile da sgretolare in caso di gelo o di saturazione continua. le guide tecniche made 5 7 Le murature faccia a vista 1 Gli elementi speciali: 1. cornici 2. colonne 3. pilastri e rivestimenti angolari 2 3 Molte versioni di mattoni faccia a vista vengono prodotte con macchine che imitano il lavoro eseguito a mano. L’argilla resa abbastanza plastica è compressa in stampi metallici che si ribaltano per far uscire l’elemento formato e permettono una produzione molto elevata. Le superfici risultano in genere meno grezze rispetto al laterizio confezionato con sistemi interamente tradizionali e i pezzi sono commercializzati sia nel tipo liscio che sabbiato. Altre tecniche di fabbricazione sono basate sulla pressatura a secco dell’argilla con macchine simili a quelle usate nell’industria ceramica. La tecnica consente la formatura di mattoni a pasta molto 6 le guide tecniche made compatta, scarsamente assorbente e con dimensioni, spigoli e facce molto regolari. In particolare, sui laterizi così ottenuti, i piani superiori e inferiori di allettamento della malta possono essere praticati a sagoma incavata per realizzare murature con giunti molto sottili, condizione permessa anche dalla notevole uniformità delle misure dei mattoni. Accanto ai laterizi con sagoma a parallelepipedo, pieni o semi forati, la produzione offre un’ampia scelta di listelli e angolari da rivestimento usati per ricoprire murature costruite in getto di calcestruzzo o in laterizio comune e anche per assicurare la continuità del faccia a vista in prossimità di elementi strutturali quali marcapiani e pilastri. Questi pezzi sono ricavati per taglio a partire da mattoni forati oppure ottenuti per trafilatura e all’interno presentano rilievi paralleli per favorire l’aggrappaggio alla parete da rivestire. I listelli e gli angolari sono confezionati in tutte le finiture e nelle tinte caratteristiche dei blocchi a vista e, oltre che nei nuovi fabbricati, trovano applicazione negli interventi di ristrutturazione di vecchie murature in sostituzione di intonaci o di altri materiali di facciata. Le principali caratteristiche dei mattoni a vista Dimensioni e forme del mattone da paramento Le varie parti del mattone, costruito come un parallelepipedo allungato, hanno una precisa denominazione: il piatto è ciascuna delle facce più ampie, la lista (costa o fascia) è la faccia più lunga laterale e la testa o punta è la faccia più corta disposta in ortogonale rispetto alle altre due. I laterizi tradizionali e moderni sono prodotti secondo determinate proporzioni: sul piatto il lato maggiore è in genere di poco superiore al doppio rispetto alla lunghezza della testa e a sua volta questa è doppia della misura dello spessore. Nonostante le dimensioni del mattone siano state unificate, tuttora vengono prodotti laterizi con le misure tradizionali della regione o della zona di produzione. Il mattone a vista di buona qualità è connotato da una completa insensibilità al gelo, all’alternarsi del gelo e disgelo e ai bruschi cambiamenti di temperatura, proprio grazie alla capacità di assorbire e distribuire eventuali tensioni interne provocate da queste condizioni ambientali particolarmente avverse. Una delle caratteristiche principali del mattone è il grado di assorbimento dell’acqua meteorica che si deve attestare sul 25 % o su valori inferiori per garantire un adeguato livello di comfort interno. Da questo dato dipende in buona parte il grado di protezione che il rivestimento o il paramento esterno della muratura eseguito in mattoni è in grado di assicurare alla struttura dell’edificio. Considerata l’ottima resistenza delle cortine in mattoni a vista nei confronti delle intemperie, il mantenimento nel tempo delle caratteristiche estetiche è affidato alla capacità del materiale di non formare efflorescenze saline lungo le superfici esterne. Questa attitudine deve risultare molto bassa o nulla e per questi materiali da paramento non deve superare il grado più leggero con la comparsa di una patina leggera e non uniforme al di sotto della quale si deve intravedere la tessitura del mattone. Queste efflorescenze, per garantire la qualità del materiale e della messa in opera, devono scomparire alla prima operazione di pulizia da effettuare subito dopo la posa della cortina quando tutta la muratura è asciutta. le guide tecniche made 7 7 Le murature faccia a vista Le tipologie di murature 1 2 3 4 1. monostrato a due teste 2. doppia parete semplice 3. doppia parete con blocco 4. doppia parete con isolamento 8 le guide tecniche made Normalmente le misure del laterizio pieno variano tra 23 e 28 cm di lunghezza sul piatto, tra 11 e 14 cm per la larghezza della testa e tra 5 e 7 cm per lo spessore. Per poter far corrispondere a un mattone di fascia due mattoni di punta la lunghezza del piatto deve essere superiore al doppio della misura della testa così da comprendere anche un giunto di malta ampio in media un centimetro. Accanto al mattone viene prodotta una vasta gamma di pezzi speciali di laterizio da utilizzare in molteplici impieghi: il tagliolo con forma a cuneo per costruire archi a giunti stretti e regolari, il terzetto di misure alquanto più piccole, le mezzelune e i tondi forati al centro per le colonne, le copertine per i muri di recinzioni e le cornici da inserire in aggetto e già provviste di sguinci, di modanature e di gocciolatoi. Altri tipi di laterizio come la tavella, le pianelle, la lambrecchia, il bastonetto o la campigiana sono utilizzate per realizzare supporti da copertura oppure pavimenti ad ammattonato. Anche i pezzi che si ricavano per spacco dai normali mattoni hanno una denominazione e vengono impiegati per evitare giunti continui su filari contigui oppure negli ammorsamenti all’incrocio tra due pareti ortogonali. Tra questi i più conosciuti sono il bernardino o quartino largo un quarto della dimensione del piatto, il mezzo mattone ottenuto tagliando di traverso il laterizio in due parti uguali, il mezzo mattone lungo ricavato per taglio secondo l’asse maggiore del piatto e il tre quarti come parte ottenuta dopo aver separato il bernardino. Il paramento laterizio a vista Il mattone da paramento che consente di costruire la cosiddetta cortina nobile viene prodotto in una gamma cromatica tanto ampia da soddisfare ogni esigenza decorativa e da ottenere in opera numerose soluzioni per sottolineare i decori e le membrature architettoniche. In base alle esigenze architettoniche, con la stessa argilla fine vengono confezionati elementi laterizi sagomati per cornici, modanature o ornati a rilievo che sono ricavati mediante uno stampo con il fondo intagliato con il disegno voluto in negativo. Sovente tutto il paramento dell’edificio è costruito con laterizi del medesimo colore che sono disposti secondo uno dei molteplici disegni di posa e provengono da una stessa partita confezionata con argilla raffinata e purificata. Talvolta le parti a rilievo sono composte con elementi di tonalità chiara che spicca contro le campiture di fondo realizzate con mattoni a colori più scuri o viceversa. Con il medesimo intento ornamentale le murature vengono erette con variazioni tonali alternando mattoni chiari e scuri secondo uno schema geometrico. Le tipologie di posa dei corsi 1. SFALSAMENTO DI 1/2 MATTONE 2. SFALSAMENTO DI 1/4 DI MATTONE 1 2 le guide tecniche made 9 7 Le murature faccia a vista I rivestimenti e le murature faccia a vista possono essere valorizzate creando giochi geometrici, tessiture e aperture. Molto spesso la cortina laterizia costituisce le parti ribassate del fronte dell’edificio e ogni sfondato viene contornato con membrature architettoniche a rilievo e con cornici ricavate con pietra da taglio calcarea o arenacea. I materiali lapidei sono sovente 10 le guide tecniche made utilizzati insieme ai mattoni paramano per la costruzione di archi e in questo caso fungono da elementi decorativi che producono un irrobustimento della muratura considerato che quasi sempre servono per realizzare i blocchi di imposta, la chiave di volta e le parti intermedie che si alternano ai laterizi sistemati di punta e di fascia. In un paramento a vista, quindi non protetto da un intonaco steso successivamente alla costruzione della muratura, la necessità di avere superfici lisce e planari con giunti stretti tra i filari di mattoni non è solo un’esigenza estetica. Il piano liscio e continuo, pur conservando in vista i I controlli in opera 1 Per ottenere un assetto preciso con qualunque variante di schema di posa, il muratore si avvale di uno spago di riferimento orizzontale spostabile in altezza e collegato alle due estremità del muro da costruire su due aste di legno o calandri fissate in perfetta verticale e munite di un filo di ferro sullo spigolo di allineamento. Lo spago viene tirato tra questi fili di ferro verticali e per ogni nuovo I metodi di controllo corso di mattoni viene alzato, mantenendolo in orizzontale, di una della qualità della posa misura che comprenda lo spessore del laterizio più lo spessore del giunto orizzontale di malta. In tal modo i piatti superiori di ogni filare appena finito sono tutti alla stessa altezza e coincidono con il livello stabilito mediante lo spago che nel medesimo tempo aiuta 1. fili di riferimento a mantenere la commessura di malta sempre della medesima 2. livella e filo elastico misura. Il giunto di malta tra i mattoni, detto anche commento o 3. filo a piombo letto, può presentare uno spessore compreso tra 5 e 15 mm in ragione della maggiore o minore planarità dei piatti del laterizio. La misura ottimale del commento, perfettamente adatta anche per una muratura da lasciare in vista, risulta di circa 1 centimetro o di poco superiore. Ogni cinque o sei corsi bisogna eseguire diversi controlli: con un regolo e la livella si verifica l’orizzontalità della muratura, mentre con il filo a piombo va controllata la verticalità degli spigoli e l’allineamento verticale dei giunti. In ogni caso le facce esterne del muro devono sempre risultare parallele e senza elementi sporgenti a formare dei gradini. 2 segni anche solo accennati tra i singoli componenti, non crea zone di adesione alla polvere e in genere offre più resistenza agli agenti del degrado anche per la superiore compattezza del laterizio impiegato nella cortina a vista rispetto alle qualità ordinarie. I bordi ben squadrati dei mattoni paramano e la ridotta scabrosità dei piatti permettono di ridurre al minimo indispensabile lo strato della malta di allettamento, punto di possibile ingresso d’acqua per la sua permeabilità che di norma risulta maggiore da quattro a dieci volte rispetto a quella del laterizio. La costruzione di una muratura faccia a vista anche se di piccola dimensione non deve mai 3 essere lasciata al caso, bensì accuratamente progettata in modo da ottenere in opera i risultati estetici previsti e da non utilizzare soluzioni di ripiego improvvisate sul cantiere soprattutto per quanto riguarda le spalle dei vani di porte e finestre, i terminali della parete e gli ammorsamenti con le strutture ortogonali contigue. Dal punto di vista costruttivo si impiegano le tecniche usuali che caratterizzano la muratura tradizionale con l’accortezza di mantenere in vista la parte più levigata e senza scheggiature del mattone e di lasciare commessure verticali e orizzontali con andamento regolare e con spessore uniforme. le guide tecniche made 11 7 Le murature faccia a vista Il sistema costruttivo La costruzione della muratura tradizionale è abbastanza semplice anche se per ottenere un lavoro preciso vanno seguite attentamente diverse regole da utilizzare fin dal momento del deposito in cantiere dei mattoni. Questi infatti non vanno accatastati alla rinfusa direttamente sul terreno tanto per evitare urti in grado di danneggiare gli spigoli quanto per non fare assorbire dal materiale sostanze capaci in seguito di manifestarsi come efflorescenze o come difetti di adesione della malta sulla muratura finita. Le cataste dei laterizi vanno lasciate sui pallets di trasporto e soprattutto al riparo di tettoie in modo che durante la stagione piovosa e nell’inverno eventuali gelate non danneggino gli elementi se sono impregnati d’acqua. La cernita avviene sul cantiere poco prima della posa ed è indispensabile per eliminare tutti i pezzi che presentano difetti di fabbricazione troppo accentuati o sono stati danneggiati dal trasporto. 12 le guide tecniche made Questo lavoro va eseguito con particolare cura su elementi destinati agli ammorsamenti tra muri contigui, alla realizzazione delle estremità della muratura e all’esecuzione dei maschi delle finestre e delle porte. Prima dell’impiego i mattoni devono essere bagnati abbondantemente fino a saturazione. Questa precauzione è indispensabile per evitare, soprattutto durante i mesi estivi, di disidratare con troppa rapidità la malta per assorbimento dell’acqua di impasto da parte del materiale che avrebbe come risultato una forte limitazione dei fenomeni di presa e di indurimento del legante. Al momento della posa i mattoni devono essere puliti da corpi estranei e saturi, ma senza traccia di acqua che scorre all’esterno o di gocce capaci di rendere troppo fluida la malta. I mattoni e il recipiente della malta devono essere sistemati in modo che il muratore non debba muoversi troppo dalla sua posizione di lavoro o chinarsi per prendere il materiale. Per un operatore non mancino la catasta di mattoni viene posta a sinistra del muro da erigere, mentre a destra è sistemata la malta. Grazie al formato maneggiabile del laterizio, se il materiale è disposto nella giusta maniera, il muratore può realizzare in una giornata di lavoro fino a due metri cubi di muratura pari a circa 800-900 mattoni collocati in opera. La muratura in genere procede da sinistra a destra se l’operatore non è mancino. Quando la fondazione o il muro sottostante è troppo asciutto si bagna abbondantemente Esemplificazione di muratura doppia con intercapedine e parete esterna in muratura faccia a vista. Principali nodi costruttivi: 1. Solaio a copertura piana con parapetto in muratura faccia a vista adeguatamente protetta. 2. Nodo di marcapiano. Parete in muratura faccia a vista interrotta dal cordolo del solaio. 3. Nodo di marcapiano. Parete in muratura faccia a vista continua passante davanti al cordolo solaio. 4. Nodo di fondazione. la base e quindi con a cazzuola si stende uno strato di malta abbastanza regolare. Si prende quindi il mattone con la sinistra, lo si appoggia sull’allettamento e facendo strisciare l’elemento lo si dispone nella posizione definitiva di fascia o di punta come richiesto dallo schema di costruzione della muratura. Durante il movimento strisciante occorre fare in modo che la malta rifluisca lungo il giunto verticale per riempirlo e che non rimangano cavità tra il piatto inferiore del mattone e l’impasto. Per assestare il laterizio nella posizione finale si usa il manico della cazzuola o il taglio del ferro che battuto leggermente sulla superficie dell’elemento garantisce il buon allineamento del mattone con l’elemento contiguo e con lo spago di riferimento. Per la mancanza di vuoti al di sotto e per l’adesività della malta il mattone così sistemato può essere spostato solo con un urto abbastanza forte. Se il laterizio non risulta in posizione perfetta, ma è ribassato e non allineato occorre sempre toglierlo e ripristinare al completo l’allettamento con una nuova passata di malta fresca. La posa degli altri laterizi sul medesimo filare e su quelli successivi avviene nello stesso modo curando di sfalsare i giunti verticali tra i diversi filari di mattoni così da risultare corrispondenti nei corsi alternati e sfalsati della stessa misura negli altri. 1 2 3 4 le guide tecniche made 13 7 Le murature faccia a vista Le aperture nella muratura In corrispondenza dei vani per le porte e le finestre, il muro deve essere interrotto e occorre costruire dei piedritti che delimitano lo spazio aperto con una forma particolare chiamata mazzetta, utilizzata per collegare gli infissi di chiusura e consentire loro una più ampia possibilità di rotazione in apertura. Ciascuno dei piedritti viene costruito lasciando il mattone esterno più sporgente, verso l’apertura del vano, rispetto a quello posto all’interno. Per mantenere sfalsati i giunti in altezza viene utilizzato un pezzo di laterizio tagliato a misura che si alterna con il mattone completo. Tutti i filari successivi, da sistemare sempre in perfetta orizzontale, vengono eseguiti con il medesimo criterio in modo da ottenere sul piedritto la forma tipica a mazzetta. Per la costruzione degli archi di mattoni a coronamento dei vani di porte e finestre si impiegano, come opera provvisionale di supporto, delle armature abbassabili a centina che sostengono la compagine dei laterizi fino al completo indurimento della malta. In genere la malta usata per la costruzione di strutture arcuate deve possedere buone qualità di resistenza e, se si adoperano mattoni con forma a parallelepipedo, il suo spessore nei giunti non deve superare 10-15 mm all’estradosso o essere inferiore a 5-10 mm all’intradosso. 14 le guide tecniche made Per evitare che un troppo forte spessore di malta tra le commessure all’estradosso determini uno squilibrio nell’assestamento del sistema arcuato quando è sottoposto ai carichi di esercizio, si impiegano mattoni sagomati a cuneo che consentono la costruzione di commessure regolari. Sovente però quando l’arco è di forte spessore si ricorre alla costruzione ad anelli separati dove gli elementi sono accostati con le commessure all’estradosso di spessore poco più ampio rispetto a quello che caratterizza la linea di intradosso. Con questa soluzione i giunti tra i mattoni su ciascun filare arcuato ad anello devono sempre risultare sfalsati rispetto a quelli dei corsi soprastante e sottostante. Le piattabande, archi completamente ribassati che ricordano l’architrave, sono strutture di sagoma rettilinea posti a coronamento dei vani di porte e finestre e sono costruiti utilizzando sempre centine di supporto. I mattoni vengono inseriti partendo da un piano di imposta inclinato di 60° sull’orizzontale. Nella tipologia detta alla romana i laterizi sono disposti sui due lati con inclinazioni opposte e si raddrizzano sempre più andando verso il centro fino a serrarsi in chiave su un elemento sistemato in verticale. Nella versione francese i mattoni hanno sempre un’inclinazione opposta, ma la mantengono fino al centro della piattabanda dove sono chiusi in chiave da una serie di laterizi disposti a spina di pesce. 1. piattabande alla romana 2. piattabande alla francese 3. ARCO RIBASSATO Archi e piattabande 1 2 le guide tecniche made 3 15 7 Le murature faccia a vista La malta di allettamento svolge un ruolo fondamentale nella realizzazione di una muratura a regola d’arte. La malta di allettamento La preparazione della malta deve avvenire sempre con determinate cautele considerato il suo ruolo fondamentale nella muratura. Diversi problemi vengono risolti con l’impiego di malte premiscelate in sacchi o sfuse in silos, che garantiscono resistenze a compressione costanti, anche se è sempre possibile realizzare un ottimo lavoro anche con le malte cementizie preparate in cantiere mescolando il legante e gli inerti a granulometria selezionata con acqua pulita e priva di inquinanti organici. La malta si prepara in betoniera con le normali precauzioni e aggiungendo l’acqua di impasto in quantità tale da ottenere una giusta consistenza e una completa idratazione del legante. Una malta ben preparata se raccolta con la cazzuola ha un aspetto plastico e cremoso, conserva la forma e non lascia tracce di acqua sul ferro a indicare un eccesso di liquido che avrebbe la conseguenza di ridurre la resistenza dell’allettamento in opera. 16 le guide tecniche made In un impasto eseguito con le giuste proporzioni il volume dell’inerte non dovrebbe cambiare con l’aggiunta del legante e dell’acqua, semmai diminuire leggermente per effetto della lubrificazione sui granuli. Ciò indica che il legante idratato ha occupato solo lo spazio intergranulare tra gli inerti rendendo ottimale la distribuzione dei ritiri igrometrici e delle sollecitazioni in esercizio. La funzione della malta di allettamento I buoni risultati in opera della muratura a vista dipendono anche dal secondo componente fondamentale della struttura, cioè dalla malta di allettamento che nella sua formulazione più semplice è costituita da un legante idraulico, da inerti silicei o calcarei di pezzatura idonea e da acqua pulita quanto basta a realizzare un impasto morbido e omogeneo applicabile con la cazzuola sulle superfici da collegare tra loro. La malta è un materiale più debole dal punto di vista meccanico rispetto al laterizio e quindi viene inserito nella muratura nella quantità strettamente necessaria a colmare i vuoti formati dai giunti orizzontali e verticali tra i mattoni così da collegarli e creare una struttura compatta senza soluzioni di continuità. Lo spessore della malta nei giunti, chiamato anche commento, non deve essere troppo sottile lasciando toccare tra loro le facce dei mattoni sovrapposti che non sono sempre perfettamente regolari. Infatti l’altra funzione di questo impasto legante nella muratura riguarda la distribuzione dei carichi e delle tensioni che deve avvenire in maniera uniforme sulle superfici degli elementi. Per tale ragione la malta avvolge completamente ciascun mattone evitando contatti tra i componenti che porterebbero alla concentrazione dei carichi su piccole superfici a discapito della solidità dell’intera opera. I muri faccia a vista con listelli a colla 1 2 3 4 5 6 1. VERIFICA DELLA PLANARITà 2. applicazione del collante 3. verifica ogni 4-5 corsi 4. applicazione stucco 5. rimozione stucco in eccesso 6. pulizia finale del paramento le guide tecniche made 17 7 Le murature faccia a vista Gli schemi di posa L’assetto e la disposizione dei mattoni nelle murature tradizionali da mantenere con faccia in vista sono molteplici e oltre alle tipologie più usuali sono previste diverse varianti che permettono un’ampia scelta di disegni di posa. Considerata la grande varietà di misure nei laterizi disponibili sul mercato, non viene mai data la misura dello spessore della muratura, ma di quante teste è formata cioè di quanti mattoni disposti in spessore sono necessari per realizzare la parete. Fa eccezione la muratura in foglio o di costa, definibile forse come di mezza testa, che impiega laterizi sistemati di coltello e viene utilizzata per tramezze leggere e di esiguo spessore. Per tutti gli assetti tradizionali vale la regola dei giunti verticali sfalsati tra loro sui corsi contigui in modo da non “far sorella” o produrre “sciabolate” e da realizzare murature con mattoni connessi strettamente attraverso incastri reciproci. La disposizione in spessore viene impiegata per muri da una testa e all’esterno appaiono le liste dei mattoni con giunto verticale sfalsato tra i filari immediatamente a contatto. Di solito la misura dello sfalsamento è di mezzo mattone così che il giunto si ritrova al terzo corso, ma è possibile adottare altre soluzioni con percentuali di non allineamento diverse in modo che la commessura verticale si ritrovi dopo alcuni filari. La disposizione in chiave o di punta si adotta per pareti di due teste di spessore e lungo le superfici esterne compare in vista solo 18 le guide tecniche made l’alternanza dei lati brevi dei mattoni sempre disposti per corsi sfalsati. La disposizione a blocco, forse la più comune utilizzata nell’edilizia tradizionale, consente di realizzare murature di due, tre, quattro, cinque o più teste e deriva dall’alternarsi di corsi in chiave e corsi in spessore così da mostrare alternativamente la lista e la testa dei mattoni su filari contigui che disegnano sul muro una serie di croci sovrapposte e a contatto tra loro. Una variante della disposizione a blocco può essere considerata la disposizione a croce, sempre realizzata con un’alternanza di strati disposti in chiave e di livelli posati in spessore. La differenza consiste nel sfalsare di una testa gli elementi dei filari di fascia rispetto a quelli sempre messi in spessore, ma situati in posizione superiore e inferiore. A B C A. muratura ad una testa B. muratura a due teste C. muratura doppia con intercapedine: 1. intonaco 2. blocchi generici in laterizio o cemento cellulare 3. strato coibente 4. mattoni faccia a vista 5. camera d’aria Le tessiture più comuni In tal modo ogni elemento di fascia ritrova la sua posizione sulla verticale ogni quattro corsi, in corrispondenza del quinto filare, creando così un disegno a croci separate. La disposizione gotica o alla polacca è caratterizzata da strati dove si alternano mattoni in chiave e mattoni in spessore realizzando un disegno esterno simile a quello dell’apparecchiatura a blocco. Questa tipologia si presta a numerose varianti con due elementi consecutivi di lista e uno di testa per filare o con un addensamento in verticale dei laterizi disposti di punta ottenuto sfalsando di mezza testa filari contigui. Presenta però uno svantaggio: le commessure verticali interne dei mattoni disposti in spessore capitano per un quarto della loro lunghezza, o anche di più nelle varianti, le une sulle altre rendendo l’assetto meno stabile soprattutto con mura di grande mole e rispetto ad altre versioni. Nella disposizione fiamminga o olandese si alternano strati in chiave con strati misti, realizzati come nella muratura gotica, con elementi di punta ed elementi di fascia. L’abbondante uso di mattoni tagliati in tre quarti per evitare la corrispondenza delle commessure verticali, ne sconsiglia però l’impiego nelle murature di grande mole. Nelle grandi opere idrauliche e nelle fortificazioni sovente viene utilizzata la disposizione con strati diagonali alternati che evita ogni corrispondenza tra i giunti verticali e all’esterno risulta rivestita con elementi ben ammorsati nella massa della muratura e disposti come nel sistema a croce. 1 2 3 4 1. FIAMMINGA O OLANDESE 2. GOTICA O POLACCA 3. A BLOCCO O INGLESE 3. A CROCE le guide tecniche made 19 7 Le murature faccia a vista La finitura delle cortine a vista La malta di allettamento impiegata con i mattoni paramano non deve essere troppo fluida, condizione che rende le fugature poco omogenee, rallenta il lavoro e tende a sporcare irrimediabilmente i mattoni offuscandone il colore. Dopo la costruzione di alcuni filari vanno immediatamente tolte con la cazzuola tutte le sbavature di malta procedendo alla lisciatura del giunto e alla sua sagomatura quando il legante è in presa e non ha ancora cominciato a indurirsi. La malta che appare nei giunti può essere lavorata in diversi modi, taluni per rendere il più possibile continua la superficie e limitare l’effetto dato dalla tessitura dei mattoni, altri per sottolineare maggiormente gli elementi marcando la fuga perimetrale. Per entrambe le soluzioni si può lavorare costipando e lisciando la stessa malta di allettamento che sporge dai giunti oppure stuccando le discontinuità con una nuova malta che possiede caratteristiche granulometriche e di composizione differenti. Dalla precisione con cui è eseguito il lavoro dell’uno o dell’altro tipo dipendono molti dei risultati estetici finali e la completa tenuta della parete alle intemperie. La rasatura della malta di allettamento a filo parete, operazione di finitura detta alla cappuccina o alla cristiana, si effettua con la cazzuola o con la spatola fatte passare più volte lungo il giunto con forza per togliere l’eccesso e comprimere l’impasto restante nella commessura. Ogni volta che si nota 20 le guide tecniche made una cavità occorre provvedere a riempirla con malta fresca sempre compressa nel giunto con il ferro. La pratica forse più usata consiste però nello stuccare i giunti con una malta grassa, molto ricca di legante e miscelata con un inerte fine, che viene stesa a cazzuola con punta stretta lungo tutte le linee di commessura dopo aver estratto con un ferro ad uncino la malta di allettamento per almeno due centimetri. La composizione fine e poco porosa dell’impasto di rigiuntatura assicura una buona impermeabilità e il nastro viene di solito steso comprimendo e rasando la pasta a filo del muro così da migliorarne le doti di compattezza. La stilatura del giunto si effettua in alternativa alla rasatura e può essere eseguita sia sulla malta dell’allettamento che sull’impasto impiegato per colmare la discontinuità. Viene praticata sulla malta in presa utilizzando la costa della cazzuola, una punta ottusa o un apposito ferro sagomato che lasciano un’impronta ribassata. Anche in questo caso l’impasto viene schiacciato per passate successive tra i corsi fino a quando la sezione incavata corrisponde a quella desiderata e tutta la malta debordante è stata rincalzata o eliminata. Con il bordo del ferro fatto passare con regolarità e con un certo angolo lungo il commento si ottiene una lisciatura sottosquadro molto chiusa che presenta un’inclinazione verso il basso e che con il suo bordo inferiore coincide con il filare di mattoni. La stilatura forse più diffusa è quella concava che si ottiene con un tondino arcuato con diametro uguale allo spessore del giunto fatto scorrere ripetute volte lungo la commessura. Il tondino viene spesso munito di due ali laterali per rendere la sezione più omogenea ed evitare di affondare troppo con l’attrezzo nella malta. Con ferri di sagoma adeguata si possono ottenere giunti squadrati, a scivolo, a sguincio, ad angolo o a doppia inclinazione. Di solito sono preferibili quelli con bordo inferiore che piega verso l’esterno per evitare ristagni d’acqua e favorire l’allontanamento delle gocce in caso di pioggia. La stilatura del contorno dei mattoni è di grande effetto decorativo, ma nel procedere occorre una grande sicurezza e una buona capacità manuale per evitare di sporcare la superficie dei mattoni con la malta che deborda. In questo caso va sempre staccata con la cazzuola e non con uno straccio, soprattutto se bagnato, per evitare di impregnare di malta i mattoni e alterare il loro colore naturale. La finitura dei giunti 1. GIUNTI A GOLA 2. GIUNTI AD ANGOLO 3. GIUNTI POCO INCAVATI 4. GIUNTI INCAVATI 1 2 3 4 le guide tecniche made 21 7 Le murature faccia a vista La pulizia dei paramenti Dopo un tempo di attesa di tre o quattro settimane per consentire alla malta di indurire completamente, si passa alla fase di pulizia della parete. L’intera superficie viene abbondantemente bagnata dall’alto verso il basso e quindi spazzolata con una spazzola ruvida. I residui di malta vanno asportati a secco sempre con spazzola. Se la parete mostra tracce di legante che ha impregnato i mattoni occorre procedere con un lavaggio a fondo mediante una soluzione acquosa di acido cloridrico al 10 % da passare sulla parete con una spazzola di saggina e da asportare, dopo aver lasciato agire per un breve periodo, con un abbondante risciacquo con acqua pulita. Per incrostazioni molto resistenti si può utilizzare una concentrazione superiore di acido (20-25 %), ma se non si ottengono risultati non conviene aumentare la dose in quanto si rischia di attaccare chimicamente i componenti della muratura. La pulizia mediante soluzioni acide viene effettuata indossando sempre guanti di gomma e occhiali di protezione. Il trattamento di lavaggio dovrebbe eliminare le ultime tracce Pulitura dei residui: 1. b agnatura 2. spazzolatura 3. superficie finale 2 1 3 di malta che offuscano il colore del mattone e fa sparire anche le eventuali croste saline o le efflorescenze causate dall’impiego di leganti cementizi o dai sali solubili presenti nel mattone che migrano in superficie. Nel caso di una successiva ricomparsa delle efflorescenze, la muratura asciutta può essere sempre lavata con acqua acidulata facendo precedere però l’operazione da una spazzolatura a secco per impedire al mattone di riassorbire i sali che hanno provocato l’incrostazione. La formazione di patine saline sulle murature faccia a vista è di solito un fenomeno transitorio e in genere scompare sotto l’azione degli agenti atmosferici. Una muratura ben eseguita e una pulizia finale accurata sono sufficienti per garantire un risultato estetico e prestazioni nel tempo in linea con le aspettative. 22 le guide tecniche made Appunti e progetti le guide tecniche made 23 le guide tecniche made 1 Costruire con il calcestruzzo cellulare 2 Il recupero delle strutture in cemento armato 3 L’isolamento termico degli edifici 4 L’isolamento acustico degli edifici 5 La realizzazione di massetti e sottofondi 6 L’impermeabilizzazione delle coperture 7 Le murature faccia a vista di prossima pubblicazione Il rifacimento di balconi e terrazzi Il rifacimento dei tetti in laterizio La sicurezza in cantiere FATTI PER CHI COSTRUISCE Le Guide Tecniche del Gruppo Made sono realizzate dalla Direzione Marketing e Comunicazione di Casa In S.p.A. Si ringraziano le Aziende: ANDIL, Fornaci Molino-Gruppo Vela, IBL, RDB Terrecotte, SanMarco Terreal Italia, Wienerberger Brunori per la cortese disponibilità e concessione delle immagini e dei disegni pubblicati all’interno della Guida. Gruppo Made è un Marchio registrato di Casa In S.p.A. Via Roma, 85 – 40075 Granarolo dell’Emilia (BO) Tel. 051760041 – fax 0516056789 www.gruppomade.com FATTI PER CHI COSTRUISCE