Le murature faccia a vista - Studio Tecnico Francesco Giannelli

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Le murature faccia a vista - Studio Tecnico Francesco Giannelli
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le guide tecniche made
Le murature faccia a vista
FATTI PER CHI COSTRUISCE
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le guide tecniche made
Le murature faccia a vista
Costruire con i mattoni faccia a vista
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Le tipologie produttive
La qualità del faccia a vista
Dimensioni e forme del mattone da paramento
Le principali caratteristiche dei mattoni a vista
Le tipologie di murature
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Il paramento laterizio a vista
Le tipologie di posa dei corsi
I controlli in opera
I metodi di controllo della qualità della posa
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Il sistema costruttivo
Le aperture nella muratura
Archi e piattabande
La malta di allettamento
La funzione della malta di allettamento
I muri faccia a vista con listelli a colla
Gli schemi di posa
Le tessiture più comuni
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La finitura delle cortine a vista
La finitura dei giunti
La pulizia dei paramenti
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le guide tecniche made
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Le murature faccia a vista
COSTRUIRE CON I MATTONI
FACCIA A VISTA
Pregevolezza estetica, ma anche
apprezzabili prestazioni sotto il profilo
tecnologico, per prodotti con cui l’impresa
ha una tradizionale familiarità. Sono i laterizi
a vista, manufatti sempre ai primi post nelle
preferenze del pubblico e oggi ancor più
protagonisti di una seconda giovinezza
Nonostante l’introduzione di componenti
prefabbricati e di continue innovazioni
tecnologiche nell’edilizia moderna, il mattone
pieno realizzato con argilla cotta mediante
procedimenti non tanto dissimili da quelli
dell’antichità rimane il materiale principale
impiegato nelle costruzioni soprattutto nel
settore residenziale e nel comparto delle
ristrutturazioni. La muratura tradizionale,
che connota normalmente gli edifici storici
e quelli costruiti fino agli anni cinquanta del
secolo scorso, deve la sua grande diffusione
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le guide tecniche made
anche in epoca moderna alle caratteristiche
di impiego tipiche del mattone pieno: come
resistente elemento strutturale per realizzare
l’ossatura portante e non dell’edificio e come
sistema per rifinire senza lunghe operazioni la
superficie esterna del fabbricato.
La qualità e l’aspetto finale della muratura
tradizionale dipendono senz’altro dalle
caratteristiche dei laterizi impiegati che
possono essere di tipo usuale, quindi
destinato a essere intonacato per
aumentare la protezione della struttura
dagli effetti delle intemperie e degli inquinanti
presenti nell’atmosfera, oppure far parte
di una particolare produzione chiamata
mattone paramano o da paramento oppure
faccia a vista, che viene confezionata con
argille selezionate per creare un materiale
cotto in fornace particolarmente compatto,
esente da difetti e di colorazione uniforme in
tutta la produzione.
I laterizi pieni e a forma di parallelepipedo,
con i quali nella tradizione vengono costruite
le murature a vista, hanno molteplici pregi
difficilmente
uguagliati da altri
manufatti per la
costruzione: un
colore proprio
uniforme o ricco
di sfumature
in tutte le
tonalità dal rosso
al rosa, al giallo rosato
o al giallo carico dovuto
alla qualità delle argille impiegate, superfici
scabre con una notevole affinità nei confronti
delle malte di allettamento, una forma che
assicura un buon collegamento reciproco
tra i diversi elementi accostati in opera, un
basso peso accompagnato da una notevole
maneggiabilità anche con una sola mano.
Tutto ciò consente un’esecuzione di notevole
pregio estetico per la
ricchezza dei colori
e soprattutto una
messa in opera
della muratura
facile e spedita senza
necessità di eseguire
particolari operazioni a
piè d’opera sul materiale. Il
risultato, se sono state seguite tutte
le indicazioni della regola dell’arte, è un
manufatto composto da filari sovrapposti e
sfalsati di mattoni che possiede una notevole
resistenza alla compressione, ha una durata
quasi illimitata anche in condizioni ambientali
sfavorevoli e possiede ottimi requisiti di
omogeneità e di compattezza accompagnati
da un buon grado di isolamento termico e di
protezione acustica dei locali interni.
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Le murature faccia a vista
Le tipologie produttive
Le tipologie dei laterizi faccia a vista sono
molteplici, ma in genere riconducibili a due
categorie principali: il mattone eseguito
a mano e il mattone fatto a macchina.
Alla prima appartengono esclusivamente
i mattoni pieni fabbricati con la tecnica
tradizionale in stampi a forma di cornice
aperti su due lati dove il fornaciaio pressa
il blocco di argilla, resa plastica da
un’adeguata quantità d’acqua, fino a riempire
completamente gli angoli della forma. Prima
del passaggio in fornace ogni pezzo deve
raggiungere un certo grado di essiccazione e
al termine della cottura il mattone a mano si
presenta di colore stonalizzato o fiammato e
con una superficie esterna di grana irregolare
dovuta alla pressatura. Questa irregolarità,
a cui corrispondono in genere lievi variazioni
dimensionali tra gli elementi, non comporta
alcuna perdita delle proprietà tecniche.
Varie tipologie di forma e colore:
1. mattone a mano tono bruno
2. mattone a mano tono rosso
3. mattone estruso tono paglierino finitura sabbiata
4. mattone estruso tono rosato finitura sabbiata
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Il processo produttivo,
benché sia in parte
manuale, si avvale
quasi sempre di
apparecchiature
moderne
soprattutto per
la cottura del
laterizio che in
ogni caso si trasforma
in maniera omogenea nel
caratteristico manufatto duro, compatto e
sonoro alla percussione. Il mattone a mano
è largamente adoperato nel restauro degli
edifici storici e ha trovato grande diffusione
anche nell’edilizia moderna per le sue doti
cromatiche e per l’aspetto rustico che
assumono le murature. Le finiture disponibili
sono quella grezza di stampo o quella
sabbiata prima della cottura in modo che
la superficie rimanga granulosa, ma senza
asperità evidenti.
Sempre partendo da argille selezionate e
rese plastiche in appositi mescolatori, per
trafilatura si ricavano mattoni a vista molto
uniformi come dimensioni e con spigoli vivi
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La qualità del faccia a vista
perfettamente retti. Attraverso
questo tipo di lavorazione
meccanica vengono
prodotti in continuo laterizi
pieni o semiforati dotati
di un’elevata consistenza e
adatti a ogni tipo di impiego.
Nel mattone trafilato il colore
può variare in una gamma
molto ampia considerata la
possibilità di ottenere versioni pigmentate
in pasta. Anche la finitura della superficie
esposta viene realizzata in molteplici varianti
grazie a un sistema di rulli posti a valle della
macchina formatrice che imprimono sulle
superfici ancora morbide del blocco di argilla
disegni graffiati, bugnati o solo leggermente
corrugati. Nella produzione meccanica è
sempre disponibile anche la versione sabbiata
grossa o fine e molti produttori sono in
grado di fornire laterizi con la faccia in vista
resa idrorepellente in stabilimento. Questo
trattamento rende la muratura, una volta
eseguita, inassorbente all’acqua meteorica,
ma ne conserva la permeabilità al vapore a
tutto vantaggio del comfort abitativo.
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La struttura del mattone, anche se in parte ha
uno scheletro vetroso, rimane finemente porosa e
omogenea nelle caratteristiche. Per riconoscere un
laterizio di buona qualità occorre osservare le superfici
che non devono presentare cretti o screpolatura
profonde, disuniformità di colore o parti lucide e
vetrificate che impedirebbero l’aggrappaggio delle malte.
Nella produzione tradizionale la qualità del laterizio
dipende dalla maggiore o minore vicinanza al fuoco e
anche oggi è possibile valutare i mattoni con gli identici
parametri di un tempo. La varietà più utilizzata per
murature esterne destinate a durare è la cosiddetta
mezzanella forte che proviene da una zona riparata del
forno anche se vicina alla sorgente di calore e risulta di
colore uniforme senza fiammature scure. La mezzanella
forte è sonora alla percussione con un oggetto
metallico, a indicare compattezza e assenza di cavità o
di livelli differenziati, si spezza nel punto voluto con una
taglio netto a superficie ruvida e non scheggiosa quando
viene tagliato con la martellina da muratore, non si
sbriciola ai bordi e resiste alle sollecitazioni meccaniche,
agli effetti del gelo e dei cicli gelo-disgelo e alla continua
imbibizione d’acqua. Dalla produzione di un tempo
vengono scartati i mattoni chiamati ferraioli, troppo cotti
e quasi vetrificati in superficie, e gli albasi poco cotti e
quindi con pasta tenera dal suono sordo e facilmente
sbriciolabile. La mezzanella dolce, di qualità più scadente
della versione forte e meno sonora alla percussione di
questa, viene invece impiegata per murature interne di
suddivisione da intonacare perché meno resistente alla
compressione e più facile da sgretolare in caso di gelo o
di saturazione continua.
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Le murature faccia a vista
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Gli elementi speciali:
1. cornici
2. colonne
3. pilastri e rivestimenti
angolari
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Molte versioni di mattoni faccia a vista
vengono prodotte con macchine che
imitano il lavoro eseguito a mano. L’argilla
resa abbastanza plastica è compressa in
stampi metallici che si ribaltano per far
uscire l’elemento formato e permettono
una produzione molto elevata. Le superfici
risultano in genere meno grezze rispetto
al laterizio confezionato con sistemi
interamente tradizionali e i pezzi sono
commercializzati sia nel tipo liscio che
sabbiato. Altre tecniche di fabbricazione
sono basate sulla pressatura a secco
dell’argilla con macchine simili a quelle usate
nell’industria ceramica. La tecnica consente
la formatura di mattoni a pasta molto
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le guide tecniche made
compatta, scarsamente assorbente e con
dimensioni, spigoli e facce molto regolari. In
particolare, sui laterizi così ottenuti, i piani
superiori e inferiori di allettamento della
malta possono essere praticati a sagoma
incavata per realizzare murature con giunti
molto sottili, condizione permessa anche dalla
notevole uniformità delle misure dei mattoni.
Accanto ai laterizi con sagoma a
parallelepipedo, pieni o semi forati, la
produzione offre un’ampia scelta di listelli e
angolari da rivestimento usati per ricoprire
murature costruite in getto di calcestruzzo
o in laterizio comune e anche per assicurare
la continuità del faccia a vista in prossimità di
elementi strutturali
quali marcapiani
e pilastri.
Questi pezzi sono ricavati per taglio a
partire da mattoni forati oppure ottenuti
per trafilatura e all’interno presentano rilievi
paralleli per favorire l’aggrappaggio alla
parete da rivestire. I listelli e gli angolari sono
confezionati in tutte le finiture e nelle tinte
caratteristiche dei blocchi a vista e, oltre
che nei nuovi fabbricati, trovano applicazione
negli interventi di ristrutturazione di vecchie
murature in sostituzione di intonaci o di altri
materiali di facciata.
Le principali caratteristiche
dei mattoni a vista
Dimensioni e forme
del mattone da paramento
Le varie parti del mattone, costruito come
un parallelepipedo allungato, hanno una
precisa denominazione: il piatto è ciascuna
delle facce più ampie, la lista (costa o fascia)
è la faccia più lunga laterale e la testa
o punta è la faccia più corta disposta in
ortogonale rispetto alle altre due. I laterizi
tradizionali e moderni sono prodotti secondo
determinate proporzioni: sul piatto il lato
maggiore è in genere di poco superiore al
doppio rispetto alla lunghezza della testa
e a sua volta questa è doppia della misura
dello spessore. Nonostante le dimensioni
del mattone siano state unificate, tuttora
vengono prodotti laterizi con le misure
tradizionali della regione o della zona di
produzione.
Il mattone a vista di buona qualità è connotato da una
completa insensibilità al gelo, all’alternarsi del gelo
e disgelo e ai bruschi cambiamenti di temperatura,
proprio grazie alla capacità di assorbire e distribuire
eventuali tensioni interne provocate da queste
condizioni ambientali particolarmente avverse. Una
delle caratteristiche principali del mattone è il grado
di assorbimento dell’acqua meteorica che si deve
attestare sul 25 % o su valori inferiori per garantire
un adeguato livello di comfort interno. Da questo
dato dipende in buona parte il grado di protezione
che il rivestimento o il paramento esterno della
muratura eseguito in mattoni è in grado di assicurare
alla struttura dell’edificio. Considerata l’ottima
resistenza delle cortine in mattoni a vista nei confronti
delle intemperie, il mantenimento nel tempo delle
caratteristiche estetiche è affidato alla capacità del
materiale di non formare efflorescenze saline lungo le
superfici esterne. Questa attitudine deve risultare molto
bassa o nulla e per questi materiali da paramento non
deve superare il grado più leggero con la comparsa di
una patina leggera e non uniforme al di sotto della quale
si deve intravedere la tessitura del mattone. Queste
efflorescenze, per garantire la qualità del materiale e
della messa in opera, devono scomparire alla prima
operazione di pulizia da effettuare subito dopo la posa
della cortina quando tutta la muratura è asciutta.
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Le murature faccia a vista
Le tipologie
di murature
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1. monostrato a due teste
2. doppia parete semplice
3. doppia parete con blocco
4. doppia parete con isolamento
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Normalmente le misure del laterizio pieno
variano tra 23 e 28 cm di lunghezza sul piatto,
tra 11 e 14 cm per la larghezza della testa
e tra 5 e 7 cm per lo spessore. Per poter
far corrispondere a un mattone di fascia
due mattoni di punta la lunghezza del piatto
deve essere superiore al doppio della misura
della testa così da comprendere anche un
giunto di malta ampio in media un centimetro.
Accanto al mattone viene prodotta una
vasta gamma di pezzi speciali di laterizio da
utilizzare in molteplici impieghi: il tagliolo con
forma a cuneo per costruire archi a giunti
stretti e regolari, il terzetto di misure alquanto
più piccole, le mezzelune e i tondi forati al
centro per le colonne, le copertine per i muri
di recinzioni e le cornici da inserire in aggetto
e già provviste di sguinci, di modanature e di
gocciolatoi. Altri tipi di laterizio come la tavella,
le pianelle, la lambrecchia, il bastonetto o
la campigiana sono utilizzate per realizzare
supporti da copertura oppure pavimenti ad
ammattonato. Anche i pezzi che si ricavano
per spacco dai normali mattoni hanno una
denominazione e vengono impiegati per
evitare giunti continui su filari contigui oppure
negli ammorsamenti all’incrocio tra due
pareti ortogonali. Tra questi i più conosciuti
sono il bernardino o quartino largo un quarto
della dimensione del piatto, il mezzo mattone
ottenuto tagliando di traverso il laterizio in due
parti uguali, il mezzo mattone lungo ricavato
per taglio secondo l’asse maggiore del piatto
e il tre quarti come parte ottenuta dopo aver
separato il bernardino.
Il paramento laterizio a vista
Il mattone da paramento che consente
di costruire la cosiddetta cortina nobile
viene prodotto in una gamma cromatica
tanto ampia da soddisfare ogni esigenza
decorativa e da ottenere in opera numerose
soluzioni per sottolineare i decori e le
membrature architettoniche. In base alle
esigenze architettoniche, con la stessa
argilla fine vengono confezionati elementi
laterizi sagomati per cornici, modanature o
ornati a rilievo che sono ricavati mediante
uno stampo con il fondo intagliato con il
disegno voluto in negativo. Sovente tutto
il paramento dell’edificio è costruito con
laterizi del medesimo colore che sono
disposti secondo uno dei molteplici disegni
di posa e provengono da una stessa partita
confezionata con argilla raffinata e purificata.
Talvolta le parti a rilievo sono composte
con elementi di tonalità chiara che spicca
contro le campiture di fondo realizzate
con mattoni a colori più scuri o viceversa.
Con il medesimo intento ornamentale le
murature vengono erette con variazioni tonali
alternando mattoni chiari e scuri secondo
uno schema geometrico.
Le tipologie
di posa dei corsi
1. SFALSAMENTO DI 1/2 MATTONE
2. SFALSAMENTO DI 1/4 DI MATTONE
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Le murature faccia a vista
I rivestimenti e le murature
faccia a vista possono
essere valorizzate creando
giochi geometrici, tessiture
e aperture.
Molto spesso la cortina laterizia costituisce
le parti ribassate del fronte dell’edificio
e ogni sfondato viene contornato con
membrature architettoniche a rilievo e con
cornici ricavate con pietra da taglio calcarea
o arenacea. I materiali lapidei sono sovente
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le guide tecniche made
utilizzati insieme
ai mattoni paramano
per la costruzione
di archi e in questo
caso fungono da elementi decorativi che
producono un irrobustimento della muratura
considerato che quasi sempre servono per
realizzare i blocchi di imposta, la chiave di
volta e le parti intermedie che si alternano ai
laterizi sistemati di punta e di fascia.
In un paramento a vista, quindi non protetto
da un intonaco steso successivamente alla
costruzione della muratura, la necessità
di avere superfici lisce e planari con
giunti stretti tra i filari di mattoni non è
solo un’esigenza estetica. Il piano liscio
e continuo, pur conservando in vista i
I controlli in opera
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Per ottenere un assetto preciso con qualunque variante di schema
di posa, il muratore si avvale di uno spago di riferimento orizzontale
spostabile in altezza e collegato alle due estremità del muro
da costruire su due aste di legno o calandri fissate in perfetta
verticale e munite di un filo di ferro sullo spigolo di allineamento. Lo
spago viene tirato tra questi fili di ferro verticali e per ogni nuovo
I metodi di controllo
corso di mattoni viene alzato, mantenendolo in orizzontale, di una
della qualità della posa
misura che comprenda lo spessore del laterizio più lo spessore
del giunto orizzontale di malta. In tal modo i piatti superiori di ogni
filare appena finito sono tutti alla stessa altezza e coincidono con
il livello stabilito mediante lo spago che nel medesimo tempo aiuta
1. fili di riferimento
a mantenere la commessura di malta sempre della medesima
2. livella e filo elastico
misura. Il giunto di malta tra i mattoni, detto anche commento o
3. filo a piombo
letto, può presentare uno spessore compreso tra 5 e 15 mm in
ragione della maggiore o minore planarità dei piatti del laterizio. La
misura ottimale del commento, perfettamente adatta anche per
una muratura da lasciare in vista, risulta di circa 1 centimetro o di poco superiore. Ogni cinque o sei corsi bisogna
eseguire diversi controlli: con un regolo e la livella si verifica l’orizzontalità della muratura, mentre con il filo a piombo
va controllata la verticalità degli spigoli e l’allineamento verticale dei giunti. In ogni caso le facce esterne del muro
devono sempre risultare parallele e senza elementi sporgenti a formare dei gradini.
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segni anche solo accennati tra i singoli
componenti, non crea zone di adesione alla
polvere e in genere offre più resistenza agli
agenti del degrado anche per la superiore
compattezza del laterizio impiegato nella
cortina a vista rispetto alle qualità ordinarie.
I bordi ben squadrati dei mattoni
paramano e la ridotta scabrosità dei piatti
permettono di ridurre al minimo
indispensabile lo strato della malta di
allettamento, punto di possibile ingresso
d’acqua per la sua permeabilità che di
norma risulta maggiore da quattro a dieci
volte rispetto a quella del laterizio.
La costruzione di una muratura faccia a vista
anche se di piccola dimensione non deve mai
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essere lasciata al caso, bensì accuratamente
progettata in modo da ottenere in opera i
risultati estetici previsti e da non utilizzare
soluzioni di ripiego improvvisate sul cantiere
soprattutto per quanto riguarda le spalle
dei vani di porte e finestre, i terminali della
parete e gli ammorsamenti con le strutture
ortogonali contigue.
Dal punto di vista costruttivo si impiegano
le tecniche usuali che caratterizzano la
muratura tradizionale con l’accortezza di
mantenere in vista la parte più levigata
e senza scheggiature del mattone e di
lasciare commessure verticali e orizzontali
con andamento regolare e con spessore
uniforme.
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Le murature faccia a vista
Il sistema costruttivo
La costruzione della muratura tradizionale è
abbastanza semplice anche se per ottenere
un lavoro preciso vanno seguite attentamente
diverse regole da utilizzare fin dal momento del
deposito in cantiere dei mattoni. Questi infatti
non vanno accatastati alla rinfusa direttamente
sul terreno tanto per evitare urti in grado di
danneggiare gli spigoli quanto per non fare
assorbire dal materiale sostanze capaci in
seguito di manifestarsi come efflorescenze
o come difetti di adesione della malta sulla
muratura finita. Le cataste dei laterizi vanno
lasciate sui pallets di trasporto e soprattutto
al riparo di tettoie in modo che durante la
stagione piovosa e nell’inverno eventuali gelate
non danneggino gli elementi se sono impregnati
d’acqua. La cernita avviene sul cantiere poco
prima della posa ed è indispensabile per
eliminare tutti i pezzi che presentano difetti di
fabbricazione troppo accentuati o sono stati
danneggiati dal trasporto.
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le guide tecniche made
Questo lavoro va
eseguito con particolare
cura su elementi destinati
agli ammorsamenti tra muri contigui, alla
realizzazione delle estremità della muratura
e all’esecuzione dei maschi delle finestre
e delle porte. Prima dell’impiego i mattoni
devono essere bagnati abbondantemente
fino a saturazione. Questa precauzione è
indispensabile per evitare, soprattutto durante i
mesi estivi, di disidratare con troppa rapidità la
malta per assorbimento dell’acqua di impasto
da parte del materiale che avrebbe come
risultato una forte limitazione dei fenomeni di
presa e di indurimento del legante.
Al momento della posa i mattoni devono essere
puliti da corpi estranei e saturi, ma senza
traccia di acqua che scorre all’esterno o di
gocce capaci di rendere troppo fluida la malta.
I mattoni e il recipiente della malta devono
essere sistemati in modo che il muratore non
debba muoversi troppo dalla sua posizione
di lavoro o chinarsi per prendere il materiale.
Per un operatore non mancino la catasta di
mattoni viene posta a sinistra del muro da
erigere, mentre a destra è sistemata la malta.
Grazie al formato maneggiabile del laterizio,
se il materiale è disposto nella giusta maniera,
il muratore può realizzare in una giornata di
lavoro fino a due metri cubi di muratura pari a
circa 800-900 mattoni collocati in opera.
La muratura in genere procede da sinistra a
destra se l’operatore non è mancino.
Quando la fondazione o il muro sottostante è
troppo asciutto si bagna abbondantemente
Esemplificazione di muratura doppia con intercapedine
e parete esterna in muratura faccia a vista.
Principali nodi costruttivi:
1. Solaio a copertura piana con parapetto in muratura faccia
a vista adeguatamente protetta.
2. Nodo di marcapiano. Parete in muratura faccia a vista
interrotta dal cordolo del solaio.
3. Nodo di marcapiano. Parete in muratura faccia a vista
continua passante davanti al cordolo solaio.
4. Nodo di fondazione.
la base e quindi con a cazzuola si stende uno
strato di malta abbastanza regolare.
Si prende quindi il mattone con la sinistra, lo si
appoggia sull’allettamento e facendo strisciare
l’elemento lo si dispone nella posizione
definitiva di fascia o di punta come richiesto
dallo schema di costruzione della muratura.
Durante il movimento strisciante occorre fare
in modo che la malta rifluisca lungo il giunto
verticale per riempirlo e che non rimangano
cavità tra il piatto inferiore del mattone e
l’impasto. Per assestare il laterizio nella
posizione finale si usa il manico della cazzuola
o il taglio del ferro che battuto leggermente
sulla superficie dell’elemento garantisce il
buon allineamento del mattone con l’elemento
contiguo e con lo spago di riferimento. Per la
mancanza di vuoti al di sotto e per l’adesività
della malta il mattone così sistemato può
essere spostato solo con un urto abbastanza
forte. Se il laterizio non risulta in posizione
perfetta, ma è ribassato e non allineato
occorre sempre toglierlo e ripristinare al
completo l’allettamento con una nuova passata
di malta fresca. La posa degli altri laterizi sul
medesimo filare e su quelli successivi avviene
nello stesso modo curando di sfalsare i giunti
verticali tra i diversi filari di mattoni così da
risultare corrispondenti nei corsi alternati e
sfalsati della stessa misura negli altri.
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Le murature faccia a vista
Le aperture nella muratura
In corrispondenza dei vani per le porte e
le finestre, il muro deve essere interrotto
e occorre costruire dei piedritti che
delimitano lo spazio aperto con una forma
particolare chiamata mazzetta, utilizzata
per collegare gli infissi di chiusura e
consentire loro una più ampia possibilità di
rotazione in apertura.
Ciascuno dei piedritti viene costruito
lasciando il mattone esterno più
sporgente, verso l’apertura del vano,
rispetto a quello posto all’interno.
Per mantenere sfalsati i giunti in altezza
viene utilizzato un pezzo di laterizio tagliato
a misura che si alterna con il mattone
completo.
Tutti i filari successivi, da sistemare
sempre in perfetta orizzontale, vengono
eseguiti con il medesimo criterio in modo
da ottenere sul piedritto la forma tipica a
mazzetta. Per la costruzione degli archi
di mattoni a coronamento dei vani di
porte e finestre si impiegano, come opera
provvisionale di supporto, delle armature
abbassabili a centina che sostengono la
compagine dei laterizi fino al completo
indurimento della malta. In genere la
malta usata per la costruzione di strutture
arcuate deve possedere buone qualità di
resistenza e, se si adoperano mattoni con
forma a parallelepipedo, il suo spessore
nei giunti non deve superare 10-15 mm
all’estradosso o essere inferiore
a 5-10 mm all’intradosso.
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le guide tecniche made
Per evitare che un troppo forte spessore
di malta tra le commessure all’estradosso
determini uno squilibrio nell’assestamento
del sistema arcuato quando è sottoposto
ai carichi di esercizio, si impiegano mattoni
sagomati a cuneo che consentono la
costruzione di commessure regolari.
Sovente però quando l’arco è di forte
spessore si ricorre alla costruzione
ad anelli separati dove gli elementi
sono accostati con le commessure
all’estradosso di spessore poco più ampio
rispetto a quello che caratterizza la linea di
intradosso. Con questa soluzione i giunti tra
i mattoni su ciascun filare arcuato ad anello
devono sempre risultare sfalsati rispetto a
quelli dei corsi soprastante e sottostante.
Le piattabande, archi completamente
ribassati che ricordano l’architrave, sono
strutture di sagoma rettilinea posti a
coronamento dei vani di porte e finestre e
sono costruiti utilizzando sempre centine
di supporto. I mattoni vengono inseriti
partendo da un piano di imposta inclinato di
60° sull’orizzontale.
Nella tipologia detta alla romana i laterizi
sono disposti sui due lati con inclinazioni
opposte e si raddrizzano sempre più
andando verso il centro fino a serrarsi in
chiave su un elemento sistemato in verticale.
Nella versione francese i mattoni hanno
sempre un’inclinazione opposta, ma la
mantengono fino al centro della piattabanda
dove sono chiusi in chiave da una serie di
laterizi disposti a spina di pesce.
1. piattabande alla romana
2. piattabande alla francese
3. ARCO RIBASSATO
Archi
e piattabande
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Le murature faccia a vista
La malta di allettamento
svolge un ruolo
fondamentale nella
realizzazione di una
muratura a regola d’arte.
La malta di allettamento
La preparazione della malta deve avvenire
sempre con determinate cautele considerato
il suo ruolo fondamentale nella muratura.
Diversi problemi vengono risolti con l’impiego
di malte premiscelate in sacchi o sfuse
in silos, che garantiscono resistenze a
compressione costanti, anche se è sempre
possibile realizzare un ottimo lavoro anche
con le malte cementizie preparate in
cantiere mescolando il legante e gli inerti a
granulometria selezionata con acqua pulita e
priva di inquinanti organici.
La malta si prepara in betoniera con le
normali precauzioni e aggiungendo l’acqua
di impasto in quantità tale da ottenere
una giusta consistenza e una completa
idratazione del legante. Una malta ben
preparata se raccolta con la cazzuola ha
un aspetto plastico e cremoso, conserva la
forma e non lascia tracce di acqua sul ferro
a indicare un eccesso di liquido che avrebbe
la conseguenza di ridurre la resistenza
dell’allettamento in opera.
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le guide tecniche made
In un impasto eseguito con le giuste
proporzioni il volume dell’inerte non dovrebbe
cambiare con l’aggiunta del legante e
dell’acqua, semmai diminuire leggermente
per effetto della lubrificazione sui granuli.
Ciò indica che il legante idratato ha occupato
solo lo spazio intergranulare tra gli inerti
rendendo ottimale la distribuzione dei ritiri
igrometrici e delle sollecitazioni in esercizio.
La funzione della malta di allettamento
I buoni risultati in opera della muratura
a vista dipendono anche dal secondo
componente fondamentale della struttura,
cioè dalla malta di allettamento che nella
sua formulazione più semplice è costituita
da un legante idraulico, da inerti silicei o
calcarei di pezzatura idonea
e da acqua pulita quanto basta a realizzare
un impasto morbido e omogeneo
applicabile con la cazzuola sulle superfici
da collegare tra loro.
La malta è un materiale più debole dal
punto di vista meccanico rispetto al
laterizio e quindi viene inserito nella
muratura nella quantità strettamente
necessaria a colmare i vuoti formati dai
giunti orizzontali e verticali tra i mattoni
così da collegarli e creare una struttura
compatta senza soluzioni di continuità.
Lo spessore della malta nei giunti, chiamato
anche commento, non deve essere troppo
sottile lasciando toccare tra loro le facce
dei mattoni sovrapposti che non sono
sempre perfettamente regolari.
Infatti l’altra funzione di questo impasto
legante nella muratura riguarda la
distribuzione dei carichi e delle tensioni che
deve avvenire in maniera uniforme sulle
superfici degli elementi. Per tale ragione
la malta avvolge completamente ciascun
mattone evitando contatti tra i componenti
che porterebbero alla concentrazione dei
carichi su piccole superfici a discapito della
solidità dell’intera opera.
I muri faccia a vista
con listelli a colla
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1. VERIFICA DELLA PLANARITà
2. applicazione del collante
3. verifica ogni 4-5 corsi
4. applicazione stucco
5. rimozione stucco in eccesso
6. pulizia finale del paramento
le guide tecniche made
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Le murature faccia a vista
Gli schemi di posa
L’assetto e la disposizione dei mattoni nelle
murature tradizionali da mantenere con
faccia in vista sono molteplici e oltre alle
tipologie più usuali sono previste diverse
varianti che permettono un’ampia scelta di
disegni di posa. Considerata la grande varietà
di misure nei laterizi disponibili sul mercato,
non viene mai data la misura dello spessore
della muratura, ma di quante teste è formata
cioè di quanti mattoni disposti in spessore
sono necessari per realizzare la parete.
Fa eccezione la muratura in foglio o di costa,
definibile forse come di mezza testa, che
impiega laterizi sistemati di coltello e viene
utilizzata per tramezze leggere e di esiguo
spessore. Per tutti gli assetti tradizionali vale
la regola dei giunti verticali sfalsati tra loro
sui corsi contigui in modo da non “far sorella”
o produrre “sciabolate” e da realizzare
murature con mattoni connessi strettamente
attraverso incastri reciproci.
La disposizione in spessore viene impiegata
per muri da una testa e all’esterno appaiono
le liste dei mattoni con giunto verticale
sfalsato tra i filari immediatamente a
contatto. Di solito la misura dello sfalsamento
è di mezzo mattone così che il giunto si ritrova
al terzo corso, ma è possibile adottare altre
soluzioni con percentuali di non allineamento
diverse in modo che la commessura verticale
si ritrovi dopo alcuni filari.
La disposizione in chiave o di punta si adotta
per pareti di due teste di spessore e lungo
le superfici esterne compare in vista solo
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le guide tecniche made
l’alternanza dei lati brevi dei mattoni sempre
disposti per corsi sfalsati.
La disposizione a blocco, forse la più comune
utilizzata nell’edilizia tradizionale, consente di
realizzare murature di due, tre, quattro, cinque
o più teste e deriva dall’alternarsi di corsi in
chiave e corsi in spessore così da mostrare
alternativamente la lista e la testa dei mattoni
su filari contigui che disegnano sul muro una
serie di croci sovrapposte e a contatto tra loro.
Una variante della disposizione a blocco può
essere considerata la disposizione a croce,
sempre realizzata con un’alternanza di strati
disposti in chiave
e di livelli posati in
spessore.
La differenza
consiste nel sfalsare
di una testa gli
elementi dei filari
di fascia rispetto a
quelli sempre messi
in spessore, ma
situati in posizione
superiore e
inferiore.
A
B
C
A. muratura ad una testa
B. muratura a due teste
C. muratura doppia con
intercapedine:
1. intonaco
2. blocchi generici in laterizio
o cemento cellulare
3. strato coibente
4. mattoni faccia a vista
5. camera d’aria
Le tessiture più comuni
In tal modo ogni elemento di fascia ritrova la
sua posizione sulla verticale ogni quattro corsi,
in corrispondenza del quinto filare, creando
così un disegno a croci separate.
La disposizione gotica o alla polacca è
caratterizzata da strati dove si alternano
mattoni in chiave e mattoni in spessore
realizzando un disegno esterno simile a
quello dell’apparecchiatura a blocco. Questa
tipologia si presta a numerose varianti con due
elementi consecutivi di lista e uno di testa per
filare o con un addensamento in verticale dei
laterizi disposti di punta ottenuto sfalsando di
mezza testa filari contigui. Presenta però uno
svantaggio: le commessure verticali interne dei
mattoni disposti in spessore capitano per un
quarto della loro lunghezza, o anche di più nelle
varianti, le une sulle altre rendendo l’assetto
meno stabile soprattutto con mura di grande
mole e rispetto ad altre versioni.
Nella disposizione fiamminga o olandese si
alternano strati in chiave con strati misti,
realizzati come nella muratura gotica, con
elementi di punta ed elementi di fascia.
L’abbondante uso di mattoni tagliati in tre
quarti per evitare la corrispondenza delle
commessure verticali, ne sconsiglia però
l’impiego nelle murature di grande mole.
Nelle grandi opere idrauliche e nelle
fortificazioni sovente viene utilizzata la
disposizione con strati diagonali alternati che
evita ogni corrispondenza tra i giunti verticali
e all’esterno risulta rivestita con elementi
ben ammorsati nella massa della muratura e
disposti come nel sistema a croce.
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1. FIAMMINGA O OLANDESE
2. GOTICA O POLACCA
3. A BLOCCO O INGLESE
3. A CROCE
le guide tecniche made
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Le murature faccia a vista
La finitura delle cortine a vista
La malta di allettamento impiegata con i
mattoni paramano non deve essere troppo
fluida, condizione che rende le fugature
poco omogenee, rallenta il lavoro e tende
a sporcare irrimediabilmente i mattoni
offuscandone il colore. Dopo la costruzione
di alcuni filari vanno immediatamente
tolte con la cazzuola tutte le sbavature di
malta procedendo alla lisciatura del giunto
e alla sua sagomatura quando il legante
è in presa e non ha ancora cominciato a
indurirsi. La malta che appare nei giunti
può essere lavorata in diversi modi, taluni
per rendere il più possibile continua la
superficie e limitare l’effetto dato dalla
tessitura dei mattoni, altri per sottolineare
maggiormente gli elementi marcando la fuga
perimetrale. Per entrambe le soluzioni si può
lavorare costipando e lisciando la stessa
malta di allettamento che sporge dai giunti
oppure stuccando le discontinuità con una
nuova malta che possiede caratteristiche
granulometriche e di composizione differenti.
Dalla precisione con cui è eseguito il lavoro
dell’uno o dell’altro tipo dipendono molti dei
risultati estetici finali e la completa tenuta
della parete alle intemperie.
La rasatura della malta di allettamento a
filo parete, operazione di finitura detta alla
cappuccina o alla cristiana, si effettua con la
cazzuola o con la spatola fatte passare più
volte lungo il giunto con forza per togliere
l’eccesso e comprimere l’impasto restante
nella commessura. Ogni volta che si nota
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le guide tecniche made
una cavità occorre provvedere a riempirla
con malta fresca sempre compressa nel
giunto con il ferro. La pratica forse più usata
consiste però nello stuccare i giunti con
una malta grassa, molto ricca di legante
e miscelata con un inerte fine, che viene
stesa a cazzuola con punta stretta lungo
tutte le linee di commessura dopo aver
estratto con un ferro ad uncino la malta di
allettamento per almeno due centimetri.
La composizione fine e poco porosa
dell’impasto di rigiuntatura assicura una
buona impermeabilità e il nastro viene di
solito steso comprimendo e rasando la
pasta a filo del muro così da migliorarne le
doti di compattezza.
La stilatura del giunto si effettua in alternativa
alla rasatura e può essere eseguita sia sulla
malta dell’allettamento che sull’impasto
impiegato per colmare la discontinuità. Viene
praticata sulla malta in presa utilizzando
la costa della cazzuola, una punta ottusa o
un apposito ferro sagomato che lasciano
un’impronta ribassata.
Anche in questo caso l’impasto viene
schiacciato per passate successive tra
i corsi fino a quando la sezione incavata
corrisponde a quella desiderata e tutta
la malta debordante è stata rincalzata
o eliminata. Con il bordo del ferro fatto
passare con regolarità e con un certo angolo
lungo il commento si ottiene una lisciatura
sottosquadro molto chiusa che presenta
un’inclinazione verso il basso e che con il suo
bordo inferiore coincide con il filare di mattoni.
La stilatura forse più diffusa è quella concava
che si ottiene con un tondino arcuato con
diametro uguale allo spessore del giunto fatto
scorrere ripetute volte lungo la commessura.
Il tondino viene spesso munito di due ali
laterali per rendere la sezione più omogenea
ed evitare di affondare troppo con l’attrezzo
nella malta. Con ferri di sagoma adeguata si
possono ottenere giunti squadrati, a scivolo,
a sguincio, ad angolo o a doppia inclinazione.
Di solito sono preferibili quelli con bordo
inferiore che piega verso l’esterno per evitare
ristagni d’acqua e favorire l’allontanamento
delle gocce in caso di pioggia. La stilatura
del contorno dei mattoni è di grande effetto
decorativo, ma nel procedere occorre una
grande sicurezza e una buona capacità
manuale per evitare di sporcare la superficie
dei mattoni con la malta che deborda. In
questo caso va sempre staccata con la
cazzuola e non con uno straccio, soprattutto
se bagnato, per evitare di impregnare di
malta i mattoni e alterare il loro colore
naturale.
La finitura dei giunti
1. GIUNTI A GOLA
2. GIUNTI AD ANGOLO
3. GIUNTI POCO INCAVATI
4. GIUNTI INCAVATI
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le guide tecniche made
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Le murature faccia a vista
La pulizia dei paramenti
Dopo un tempo di attesa di tre o quattro
settimane per consentire alla malta di
indurire completamente, si passa alla fase di
pulizia della parete. L’intera superficie viene
abbondantemente bagnata dall’alto verso il
basso e quindi spazzolata con una spazzola
ruvida. I residui di malta vanno asportati a
secco sempre con spazzola. Se la parete
mostra tracce di legante che ha impregnato
i mattoni occorre procedere con un lavaggio
a fondo mediante una soluzione acquosa
di acido cloridrico al 10 % da passare sulla
parete con una spazzola di saggina e da
asportare, dopo aver lasciato agire per un
breve periodo, con un abbondante risciacquo
con acqua pulita. Per incrostazioni molto
resistenti si può utilizzare una concentrazione
superiore di acido (20-25 %), ma se non si
ottengono risultati non conviene aumentare
la dose in quanto si rischia di attaccare
chimicamente i componenti della muratura.
La pulizia mediante soluzioni acide viene
effettuata indossando sempre guanti di
gomma e occhiali di protezione. Il trattamento
di lavaggio dovrebbe eliminare le ultime tracce
Pulitura dei residui:
1. b
agnatura
2. spazzolatura
3. superficie finale
2
1
3
di malta che offuscano il colore del mattone
e fa sparire anche le eventuali croste saline
o le efflorescenze causate dall’impiego di
leganti cementizi o dai sali solubili presenti nel
mattone che migrano in superficie.
Nel caso di una successiva ricomparsa delle
efflorescenze, la muratura asciutta può
essere sempre lavata con acqua acidulata
facendo precedere però l’operazione da una
spazzolatura a secco per impedire al mattone
di riassorbire i sali che hanno provocato
l’incrostazione. La formazione di patine saline
sulle murature faccia a vista è di solito un
fenomeno transitorio e in genere scompare
sotto l’azione degli agenti atmosferici.
Una muratura ben eseguita
e una pulizia finale accurata
sono sufficienti per garantire
un risultato estetico e
prestazioni nel tempo in linea
con le aspettative.
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le guide tecniche made
Appunti e progetti
le guide tecniche made
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le guide tecniche made
1 Costruire con il calcestruzzo cellulare
2 Il recupero delle strutture in cemento armato
3 L’isolamento termico degli edifici
4 L’isolamento acustico degli edifici
5 La realizzazione di massetti e sottofondi
6 L’impermeabilizzazione delle coperture
7 Le murature faccia a vista
di prossima pubblicazione
Il rifacimento di balconi e terrazzi
Il rifacimento dei tetti in laterizio
La sicurezza in cantiere
FATTI PER CHI COSTRUISCE
Le Guide Tecniche del Gruppo Made sono realizzate
dalla Direzione Marketing e Comunicazione di Casa In S.p.A.
Si ringraziano le Aziende: ANDIL, Fornaci Molino-Gruppo Vela,
IBL, RDB Terrecotte, SanMarco Terreal Italia,
Wienerberger Brunori
per la cortese disponibilità e concessione delle immagini
e dei disegni pubblicati all’interno della Guida.
Gruppo Made è un Marchio registrato di Casa In S.p.A.
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Tel. 051760041 – fax 0516056789
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FATTI PER CHI COSTRUISCE