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RASSEGNA STAMPA
di
Lunedì 26
MARZO 2012
A cura Ufficio Stampa Atap spa
Pierantonio Stella
Mail: [email protected] / Cell.: 328/6721232
Lunedì 26 marzo 2012
PRIMO
PIANO
PG
11
IL FISCO PESANTE DI MONTI
Irpefpiù dura,Imu eIva
Stangata sulla busta paga
Già sullo stipendio di marzo peserà l’aumento delle addizionali
decise dal governo per tutte le Regioni, e poi toccherà ai Comuni
ROMA - Brutte sorprese in busta paga per dipendenti e pensionati: l'assegno di Marzo, che
arriverà come da tradizione il
27 (martedì) sarà più leggero.
Se non bastassero infatti i continui aumenti dei prezzi cui far
fronte, guidati dall'impennata
dei prezzi della benzina, i cittadini dovranno fare i conti anche
con l’aumento delle addizionali
regionali già deciso dal governo
Monti e lo sblocco delle addizionali comunali. A fare i conti in
tasca a questo nuovo aumento
del prelievo è il Caf-Cisl naziona-
Processo Ruby
Sfilano oggi testi
"interessanti"
MILANO - Riprenderà oggi a
Milano con la sfilata di una
serie di testimoni ritenuti
"interessanti" dagli inquirenti il processo Ruby nel
quale Silvio Berlusconi è
imputato di concussione e
prostituzione
minorile.
Stando a quanto era stato
reso noto in aula lo scorso
9 marzo, il pm Antonio
Sangermano ha chiamato
a deporre oltre dieci persone tra le quali non solo
Caterina-Katia Pasquino,
l'ex coinquilina e amica
modella della giovane marocchina, che il 27 maggio
2010 con la sua denuncia
di furto diede il via inconsapevolmente al caso e
che raccolse le confidenze della minorenne (le disse di aver «fatto sessò
con l'ex premier) ma anche una serie di personaggi che la ragazza aveva
frequentato subito dopo la
sua "fuga" dalla Sicilia a
Milano. Sono stati, infatti,
convocati anche Giuseppe
Villa, titolare di un bar e
anche lui amico al quale la
bella Rubacuori aveva raccontato delle sue serate
ad Arcore e del giro di
frequentazioni, l'ex fidanzato Antonio Passaro, cui
Ruby in una intercettazione dell'8 settembre 2010,
a proposito di Berlusconi,
aveva detto di chiamarlo
«papi, ma Noemi è la pupilla, io sono il c...», e il
rappresentante di gioielli
Riccardo Condorelli per il
quale il pm ha chiesto
l'accompagnamento coatto dato che era stato
citato già la scorsa udienza ma non si è presentato.
ABITAZIONI
Oltre alle addizionali
a giugno arriverà
anche l’obbligo
di versare l’Imu
(ex Ici) sulla casa
le. Ecco cosa emerge.
IRPEF REGIONALE, STANGATINA PER TUTTI - L'aumento del prelievo scatterà per tutti
sulle addizionali regionali e sarà
dello 0,33%, con un effetto che
varierà dai 51 euro per un
salario da 1.200 euro mese ai
137 per uno stipendio da 3200
euro per l'Irpef Regionale. Pagheranno invece 73 euro i contribuenti con 1700 euro di stipendio e 94 euro quelli che con una
busta paga mensile di 2200 euro.
IRPEF COMUNALE, SOLO
PER CHI HA GIÀ DELIBERATO - C'è poi l'incognita Irpef
Comunale. L'aumento in questo
caso va deciso dalle singole
amministrazioni comunali che,
se non lo hanno ancora deliberato, farà scattare l'eventuale aumento solo dopo. Qualche Comune ha però già deciso di utilizzare questa leva per aumentare i
propri introiti tanto che, in questo caso, l'impatto annuale sulle
buste paga potrà salire fino a a
193 euro. Fortunatamente i Comuni che hanno deliberato aumenti allo stato non sono molti.
La manovra di Ferragosto firmata Tremonti-Berlusconi ha riconosciuto ai Comuni la possibilità
di deliberare, a partire dal 2012,
aumenti dell'addizionale comunale fino a raggiungere un'aliquota massima complessiva pari allo 0,8%, possibilità che era
stata "congelata" nel 2008 dallo
stesso Tremonti.
NIENTE PRELIEVO PER I
REDDITI BASSISSIMI - Ad
essere salvaguardati saranno solo i pensionati e i dipendenti con
i redditi più bassi, che hanno
redditi talmente sottili non dover pagare nemmeno l'Irpef
principale. In particolare non
dovranno alcuna addizionale i
pensionati fino a 75 anni che
guadagnano fino a 7535 euro
l'anno e quelli oltre 75 anni che
guadagnano fino a 7785 euro. I
lavoratori, invece, saranno esenti fino a 8030 euro.
IMU E IVA, STANGATE IN
ARRIVO - Ma il vero salasso per
le tasche degli italiani arriverà a
giugno con l'Imu. La nuova imposta municipale è una nuova Ici
che si pagherà anche sulle prime case e che sarà ancora più
alta sulle seconde. La chiamata
alla cassa, per il debutto di
questa nuova tassa, è per il 20
giugno. Ad ottobre, poi, è in
arrivo l'aumento dell'Iva dal 21
al 23%. Introdotto come norma
di «salvaguardia» per raggiungere il pareggio di bilancio potrà
essere sostituito da altre fonti di
entrata come la riduzione delle
agevolazioni o il taglio delle
spese con la spending review.
10
Cronaca di Pordenone
MESSAGGERO DEL LUNEDÍ 26 MARZO 2012
Manager unico in Fiera Gsm, da otto mesi
consiglio monco
Cardin: proposta sbagliata Stallo sulla nomina
Secco no del presidente della società di viale Treviso all’affondo di Ciriani
«La democrazia ha un costo e non può essere tagliata». Pedrotti “frena”
di Stefano Polzot
Porte chiuse da parte del presidente della Fiera, Alvaro Cardin, e poca propensione ad
aprirle dAl sindaco, Claudio Pedrotti. La proposta lanciata dalle pagine del Messaggero Veneto
dal presidente della Provincia,
Alessandro Ciriani, affinché sia
rivista la governance della società che scade ad aprile sostituendo presidente e consiglio
di amministrazione con un manager unico, individuato nell’attuale consigliere delegato, Alessandro Zanetti, non incontra
consensi.
«La Fiera - replica Cardin - ha
rivisto i propri assetti due anni e
mezzo fa e siamo stati i primi,
anche alla luce della crisi, a trovare un equlibrio che tenesse
conto della necessità di razionalizzare e contenere i costi di gestione. E’ stata un’operazione
faticosa, ma che ha prodotto innegabilmente i risultati. Per
quel che riguarda discorsi più
generali, personalmente ho
una concezione della politica e
della gestione della cosa pubblica un pò diversa. Prima viene la
libertà, poi la democrazia, quin-
Da sinistra Alvaro Cardin e il presidente della Provincia Alessandro Ciriani
di la partecipazione. Sull’altare
della libertà, della democrazia e
della partecipazione ritengo si
debbano salvare alcuni presupposti che non portino a scorciatoie verso percorsi già bocciati
dalla storia. In sostanza, sono
contrario ad ogni scorciatoia
che possa ridurre il tasso di democrazia. Il peso e il valore della democrazia hanno una loro
quantificazione economica, un
sportello della cisl
Docenti, bidelli e tecnici:
corsa al pensionamento
Incontri per docenti, bidelli, tecnici e amministrativi con la pensione in “stand-by”. Il primo oggi alle 18 nella sede Cisl scuola di
via San Valentino (saletta ex
Caf). Sportello aperto non-stop
fino al 29 marzo, dalle 17 alle 19,
per la stesura dell’istanza di cessazione dal servizio: a tutti quelli
che avrebbero maturato i requisiti pensionistici entro il 31 agosto 2011, previsti dall’ordinamento prima dell’entrata in vigore del decreto legge 201 del
2011 (quote, anzianità pensionabile di 40 anni, età di 65 anni).
«Sono stati colpiti dal decreto
soprattutto i nati nel 1952 – ha
sottolineato Antonella Piccolo
segretario provinciale cislino -.
Abbiamo dato incarico, a livello
nazionale, ai legali per valutare
le modalità di censura della norma iniqua. Di fatto, impedisce a
molti dipendenti della scuola di
cessare dal servizio dal primo
settembre prossimo». Si può telefonare
ai
numeri
0434.549934/35/45/54 per fissare un appuntamento di consulenza nella stesura dell’istanza,
compilando un modulo cartaceo entro il 30 marzo. Dato che
le istanze on-line sono relative
al servizio maturato entro il 31
dicembre, si torna alla domanda
di carta: è il primo atto per il ricorso. I lavoratori bloccati per altri 4 o 6 anni, perché maturano i
diritti entro il 31 agosto, chiederanno il pass per dire addio alla
scuola il primo settembre. (c.b.)
costo che, secondo me, va sostenuto».
Secondo Cardin «partecipazione significa consentire un
minimo di presenza nel cda e la
gestione manageriale viene garantita dall’amministratore delegato che abbiamo individuato a suo tempo anche come figura sostitutiva del direttore cosa che ci ha fatto risparmiare cifre sostanziose. So che c’è chi
propende per l’amministratore
unico, ma da persona impegnata anche in politica, indipendentemente dal mio ruolo in
Fiera, sono contrario a ogni ipotesi di riduzione del tasso di democrazia, anche se ha un costo.
Ridurre la democrazia non è accettabile e non confondiamo
semplificazioni e razionalizzazioni con i valori ideali. L’equlibrio raggiunto a noi pare ottimo, riteniamo sia giusto mantenerlo, d’accordo anche con i soci». Cauto il sindaco Pedrotti.
«Andare progressivamente verso amministratori unici nelle
società pubbliche - commenta
- è un obiettivo anche mio, ma
vanno valutate le situazioni caso per caso e analizzati pure gli
aspetti statutari. In ogni caso valuterò la proposta». Resta il fatto che l’attuale governance presidente indicato dal Comune e amministratore delegato
dalla Provincia - fu sancita due
anni e mezzo fa e la conferma di
Cardin alla guida della Fiera fa
parte degli accordi preelettorali
delle comunali del maggio scorso. Scardinarli metterebbe in
difficoltà la maggioranza che
governa la città.
Partecipata che vai usanza che
trovi. Va in un modo in casa
Atap, dove l’amministrazione
comunale per bocca del sindaco Claudio Pedrotti ha già benedetto la riconferma di Mauro
Vagaggini, in un altro in casa
Gsm, che gestisce i parcheggi.
La società è orfana di un componente del consiglio di amministrazione da giugno dello
scorso anno, quando il vice presidente Giuseppe Bertolo, uomo espressione di Vivo Pordenone, con un passato da presidente dell’Ater (quando l’agenzia delle case popolari si chiamava Iacp) ha rassegnato le dimissioni. Bertolo, che ha superato gli ottant’anni, non ha gradito di essere additato come uomo restio al ricambio generazionale e aveva pertanto rimesso il suo mandato. Da allora la
poltrona alla Gsm è rimasta
vuota: 300 euro a seduta, ma le
riunioni di consiglio non sono
poi molte. Nel 2011 ce ne sono
state sei come si evince dalla sezione trasparenza del sito sito
del Comune di Pordenone. I
consiglieri hanno incassato mille 800 euro, il vicepresidente –
che si è dimesso a giugno e ne
ha fatta una in meno – si è fermato a quota mille 500.
Così il cda – come si legge sul
sito www.gsm-pn.it – è rimasto
composto da Walter Furlan
(presidente), Renato Salvador,
Rinelda Segatto, Franco Turrin.
Il risparmio, come detto, è minimo, ma pare che il sindaco non
ne voglia sapere di sostituire il
componente del cda, nemmeno davanti alle richieste ricevute da Vivo Pordenone. E pensare che è lo statuto stesso della
società a reclamarlo: l’articolo
18 – dello statuto Gsm – dice infatti che «la società è amministrata da un consiglio formato
da cinque a sette membri». A
leggerlo verrebbe il sospetto
che un cda con un numero inferiore di componenti non possa
adottare provvedimenti riconosciuti come validi, ma su questo
l’amministrazione avrebbe già
adottato un parere legale per tutelarsi.
E se il consigliere non è stato
a oggi sostituito, nel frattempo
il presidente della società, Walter Furlan (poco meno di 46 mila euro di indennità l’anno), è
diventato amministratore unico della Lsm (Livenza sosta e
mobilità), società che fa capo al
Comune di Sacile e che si occupa non solo di parcheggi. Il doppio incarico non ha per ora una
gran valenza economica, ma offre al presidente una via di uscita qualora Pordenone indugiasse sul futuro di Gsm.
(m.m.)
Scritte a scuola, telecamere beffate
Nuovi graffiti al Mattiussi, Kennedy e Grigoletti. Costi alle stelle per le pulizie
Graffiti vergati su un muro
Flop delle telecamere davanti
all’Itc Mattiussi: i discepoli dei
graffitari Sqon e Gafuck, la fanno franca a Pordenone. I writers hanno allargato il tiro di
spray imbrattando muro e pensilina del bus, alcune notti fa in
via Rive Fontane. L’effetto della
video-sorveglianza non si vede
nemmeno nell’Itis Kennedy e
nel liceo Grigoletti che hanno
aumentato il florilegio di cuori
trafitti, firme, sfoghi, esorcismi
fai fa te sulle prove di profitto e
disegni in libertà. La curiosità:
non fa da deterrente la presenza del custode domiciliato negli spazi attigui dell’industriale.
I mascheroni degli street-artist (o balordi a seconda dei
punti di vista sull’arte di strada)
campeggiano a ripetizione sui
muri di via Interna e via Fontane. Tinteggiati ogni stagione,
costano l’occhio della testa alla
voce manutenzione della Provincia e restano anonimi i writers. Il business virtuale degli
imbianchini sono le decine di
muri imbrattati in città: 300 euro di cachet, per passare la mano di vernice su un pugno di
metri quadri.
Un affarone che resta sulla
carta al 50 per cento, perché
tanti proprietari si tengono la
parete esterna sporca di ghirigori e slogan. La spesa di previsione è arrivata a un condominio di viale Montereale che è
stato imbrattato, come altre decine a Pordenone, da writers
nottambuli. Il costo dell’intervento sarà di 300 euro e il danno non è coperto dalla polizza
globale dei fabbricati.
Per le scuole, paga la Provincia di Pordenone e cioè i cittadini. E’ un problema diffuso,
quello delle pareti prese di mira e rovinate da scritte in codice
(“anzi”, tanto per dire, il tormentone sui muri pubblici e
privati del centro storico). Quelli che se la passano peggio sono
i muri degli istituti, soprattutto
superiori: spesa triplicata.
Contro gli studenti-writers
non ci sono testimoni. L’ipotesi di reato è quella di danneggiamento continuato, con il risarcimento del danno: nessuna denuncia.
(c.b.)
10
Cronaca di Pordenone
MESSAGGERO DEL LUNEDÍ 26 MARZO 2012
Manager unico in Fiera Gsm, da otto mesi
consiglio monco
Cardin: proposta sbagliata Stallo sulla nomina
Secco no del presidente della società di viale Treviso all’affondo di Ciriani
«La democrazia ha un costo e non può essere tagliata». Pedrotti “frena”
di Stefano Polzot
Porte chiuse da parte del presidente della Fiera, Alvaro Cardin, e poca propensione ad
aprirle dAl sindaco, Claudio Pedrotti. La proposta lanciata dalle pagine del Messaggero Veneto
dal presidente della Provincia,
Alessandro Ciriani, affinché sia
rivista la governance della società che scade ad aprile sostituendo presidente e consiglio
di amministrazione con un manager unico, individuato nell’attuale consigliere delegato, Alessandro Zanetti, non incontra
consensi.
«La Fiera - replica Cardin - ha
rivisto i propri assetti due anni e
mezzo fa e siamo stati i primi,
anche alla luce della crisi, a trovare un equlibrio che tenesse
conto della necessità di razionalizzare e contenere i costi di gestione. E’ stata un’operazione
faticosa, ma che ha prodotto innegabilmente i risultati. Per
quel che riguarda discorsi più
generali, personalmente ho
una concezione della politica e
della gestione della cosa pubblica un pò diversa. Prima viene la
libertà, poi la democrazia, quin-
Da sinistra Alvaro Cardin e il presidente della Provincia Alessandro Ciriani
di la partecipazione. Sull’altare
della libertà, della democrazia e
della partecipazione ritengo si
debbano salvare alcuni presupposti che non portino a scorciatoie verso percorsi già bocciati
dalla storia. In sostanza, sono
contrario ad ogni scorciatoia
che possa ridurre il tasso di democrazia. Il peso e il valore della democrazia hanno una loro
quantificazione economica, un
sportello della cisl
Docenti, bidelli e tecnici:
corsa al pensionamento
Incontri per docenti, bidelli, tecnici e amministrativi con la pensione in “stand-by”. Il primo oggi alle 18 nella sede Cisl scuola di
via San Valentino (saletta ex
Caf). Sportello aperto non-stop
fino al 29 marzo, dalle 17 alle 19,
per la stesura dell’istanza di cessazione dal servizio: a tutti quelli
che avrebbero maturato i requisiti pensionistici entro il 31 agosto 2011, previsti dall’ordinamento prima dell’entrata in vigore del decreto legge 201 del
2011 (quote, anzianità pensionabile di 40 anni, età di 65 anni).
«Sono stati colpiti dal decreto
soprattutto i nati nel 1952 – ha
sottolineato Antonella Piccolo
segretario provinciale cislino -.
Abbiamo dato incarico, a livello
nazionale, ai legali per valutare
le modalità di censura della norma iniqua. Di fatto, impedisce a
molti dipendenti della scuola di
cessare dal servizio dal primo
settembre prossimo». Si può telefonare
ai
numeri
0434.549934/35/45/54 per fissare un appuntamento di consulenza nella stesura dell’istanza,
compilando un modulo cartaceo entro il 30 marzo. Dato che
le istanze on-line sono relative
al servizio maturato entro il 31
dicembre, si torna alla domanda
di carta: è il primo atto per il ricorso. I lavoratori bloccati per altri 4 o 6 anni, perché maturano i
diritti entro il 31 agosto, chiederanno il pass per dire addio alla
scuola il primo settembre. (c.b.)
costo che, secondo me, va sostenuto».
Secondo Cardin «partecipazione significa consentire un
minimo di presenza nel cda e la
gestione manageriale viene garantita dall’amministratore delegato che abbiamo individuato a suo tempo anche come figura sostitutiva del direttore cosa che ci ha fatto risparmiare cifre sostanziose. So che c’è chi
propende per l’amministratore
unico, ma da persona impegnata anche in politica, indipendentemente dal mio ruolo in
Fiera, sono contrario a ogni ipotesi di riduzione del tasso di democrazia, anche se ha un costo.
Ridurre la democrazia non è accettabile e non confondiamo
semplificazioni e razionalizzazioni con i valori ideali. L’equlibrio raggiunto a noi pare ottimo, riteniamo sia giusto mantenerlo, d’accordo anche con i soci». Cauto il sindaco Pedrotti.
«Andare progressivamente verso amministratori unici nelle
società pubbliche - commenta
- è un obiettivo anche mio, ma
vanno valutate le situazioni caso per caso e analizzati pure gli
aspetti statutari. In ogni caso valuterò la proposta». Resta il fatto che l’attuale governance presidente indicato dal Comune e amministratore delegato
dalla Provincia - fu sancita due
anni e mezzo fa e la conferma di
Cardin alla guida della Fiera fa
parte degli accordi preelettorali
delle comunali del maggio scorso. Scardinarli metterebbe in
difficoltà la maggioranza che
governa la città.
Partecipata che vai usanza che
trovi. Va in un modo in casa
Atap, dove l’amministrazione
comunale per bocca del sindaco Claudio Pedrotti ha già benedetto la riconferma di Mauro
Vagaggini, in un altro in casa
Gsm, che gestisce i parcheggi.
La società è orfana di un componente del consiglio di amministrazione da giugno dello
scorso anno, quando il vice presidente Giuseppe Bertolo, uomo espressione di Vivo Pordenone, con un passato da presidente dell’Ater (quando l’agenzia delle case popolari si chiamava Iacp) ha rassegnato le dimissioni. Bertolo, che ha superato gli ottant’anni, non ha gradito di essere additato come uomo restio al ricambio generazionale e aveva pertanto rimesso il suo mandato. Da allora la
poltrona alla Gsm è rimasta
vuota: 300 euro a seduta, ma le
riunioni di consiglio non sono
poi molte. Nel 2011 ce ne sono
state sei come si evince dalla sezione trasparenza del sito sito
del Comune di Pordenone. I
consiglieri hanno incassato mille 800 euro, il vicepresidente –
che si è dimesso a giugno e ne
ha fatta una in meno – si è fermato a quota mille 500.
Così il cda – come si legge sul
sito www.gsm-pn.it – è rimasto
composto da Walter Furlan
(presidente), Renato Salvador,
Rinelda Segatto, Franco Turrin.
Il risparmio, come detto, è minimo, ma pare che il sindaco non
ne voglia sapere di sostituire il
componente del cda, nemmeno davanti alle richieste ricevute da Vivo Pordenone. E pensare che è lo statuto stesso della
società a reclamarlo: l’articolo
18 – dello statuto Gsm – dice infatti che «la società è amministrata da un consiglio formato
da cinque a sette membri». A
leggerlo verrebbe il sospetto
che un cda con un numero inferiore di componenti non possa
adottare provvedimenti riconosciuti come validi, ma su questo
l’amministrazione avrebbe già
adottato un parere legale per tutelarsi.
E se il consigliere non è stato
a oggi sostituito, nel frattempo
il presidente della società, Walter Furlan (poco meno di 46 mila euro di indennità l’anno), è
diventato amministratore unico della Lsm (Livenza sosta e
mobilità), società che fa capo al
Comune di Sacile e che si occupa non solo di parcheggi. Il doppio incarico non ha per ora una
gran valenza economica, ma offre al presidente una via di uscita qualora Pordenone indugiasse sul futuro di Gsm.
(m.m.)
Scritte a scuola, telecamere beffate
Nuovi graffiti al Mattiussi, Kennedy e Grigoletti. Costi alle stelle per le pulizie
Graffiti vergati su un muro
Flop delle telecamere davanti
all’Itc Mattiussi: i discepoli dei
graffitari Sqon e Gafuck, la fanno franca a Pordenone. I writers hanno allargato il tiro di
spray imbrattando muro e pensilina del bus, alcune notti fa in
via Rive Fontane. L’effetto della
video-sorveglianza non si vede
nemmeno nell’Itis Kennedy e
nel liceo Grigoletti che hanno
aumentato il florilegio di cuori
trafitti, firme, sfoghi, esorcismi
fai fa te sulle prove di profitto e
disegni in libertà. La curiosità:
non fa da deterrente la presenza del custode domiciliato negli spazi attigui dell’industriale.
I mascheroni degli street-artist (o balordi a seconda dei
punti di vista sull’arte di strada)
campeggiano a ripetizione sui
muri di via Interna e via Fontane. Tinteggiati ogni stagione,
costano l’occhio della testa alla
voce manutenzione della Provincia e restano anonimi i writers. Il business virtuale degli
imbianchini sono le decine di
muri imbrattati in città: 300 euro di cachet, per passare la mano di vernice su un pugno di
metri quadri.
Un affarone che resta sulla
carta al 50 per cento, perché
tanti proprietari si tengono la
parete esterna sporca di ghirigori e slogan. La spesa di previsione è arrivata a un condominio di viale Montereale che è
stato imbrattato, come altre decine a Pordenone, da writers
nottambuli. Il costo dell’intervento sarà di 300 euro e il danno non è coperto dalla polizza
globale dei fabbricati.
Per le scuole, paga la Provincia di Pordenone e cioè i cittadini. E’ un problema diffuso,
quello delle pareti prese di mira e rovinate da scritte in codice
(“anzi”, tanto per dire, il tormentone sui muri pubblici e
privati del centro storico). Quelli che se la passano peggio sono
i muri degli istituti, soprattutto
superiori: spesa triplicata.
Contro gli studenti-writers
non ci sono testimoni. L’ipotesi di reato è quella di danneggiamento continuato, con il risarcimento del danno: nessuna denuncia.
(c.b.)
16
Provincia Pordenone
MESSAGGERO DEL LUNEDÍ 26 MARZO 2012
roveredo in piano
I capigruppo
verso il no
alla discarica
dell’Ecomerfin
◗ ROVEREDOINPIANO
Silvio Beltrame, padre Mario
Saggioro (il quale ha commemorato Carlo Roman, morto nel
terremoto del 1976) e padre Innocenzo Rigobon. Tra i tanti nomi ricordati, anche quello di padre Engelberto Giadrossi, primo parroco.
Laura Venerus
Tutti i capigruppo delle forze
politiche presenti in consiglio
comunale si sono riunuti, su
convocazione del sindaco Sergio Bergnach, per affrontare
due argomenti: l’approssimarsi
della necessità di prendere una
posizione in merito al progetto
di realizzazione di una discarica da parte della Ecomerfin e
l’applicazione dell’Imu, la nuova imposta comunale sugli immobili.
Per quanto concerne il primo
aspetto, il primo cittadino ha
annunciato l’intenzione di predisporre un documento attraverso cui esprimere formalmente la disapprovazione del Comune di Roveredo in Piano al
progetto: Bergnach ha quindi
chiesto ai presenti di sottoscrivere il testo. Da parte dei capigruppo è emersa una disponibilità di massima: il sì arriverà dopo la lettura. La vicenda della discarica Ecomerfin – seppur con
nomi differenti – tiene banco in
paese da molti anni e recentemente l’azienda ha rispolverato
l’ipotesi di realizzazione di una
discarica sul territorio comunale. Per quanto concerne l’Imu,
invece, i funzionari dell’ufficio
tributi del municipio hanno fornito ai consiglieri comunali un
documento, che però non conteneva la previsione delle aliquote. Il Comune di Roveredo
in Piano, unico in tutta la provincia, lo scorso dicembre ha
approvato il bilancio di previsione 2012, quando ancora era
incerto il futuro della nuova imposta comunale sugli immobili.
Tale scelta aveva portato alla
maggioranza pesanti critiche
da parte di Prospettiva Duemila
e Roveredo futura, che avevano
definito non lungimirante
quanto deliberato dall’amministrazione.
In occasione del voto sul documento finanziario, il capogruppo di Prospettiva Duemila,
Renzo Liva, aveva abbandonato l’aula, affermando di non volere partecipare a un simile atto: era stato rapidamente seguito dai colleghi di minoranza. Rimane da capire, quindi, quali
saranno le varie aliquote che il
municipio applicherà sugli edifici. In alcuni Comuni del Friuli
occidentale l’aliquota sulla prima casa si attesta attorno al 4
per mille.
(m.p.)
©RIPRODUZIONERISERVATA
©RIPRODUZIONERISERVATA
Il vescovo emerito Poletto durante la celebrazione. A destra, sopra, lo stesso presule con il sindaco e i religiosi intervenuti alla cerimonia e, sotto, la chiesa di San Pietro gremita per la messa
◗ CORDENONS
Sessant’anni e non sentirli. E’
così per la parrocchia di San Pietro apostolo di Sclavons, a Cordenons, che ieri ha festeggiato
l’anniversario di costituzione
con un evento aperto a tutta la
comunità. Realtà viva, attiva,
animata come non mai: lo ha dimostrato la folla che ha partecipato alla messa celebrata ieri alle 11 (anche se il compleanno ricorre esattamente domani) presieduta dal vescovo emerito
monsignor Ovidio Poletto alla
presenza di decine di frati che si
sono susseguiti in tutti questi
anni.
Poletto ha fatto i complimenti per il “giubileo di diamante”
della parrocchia. «Durante gli
anni – ha constatato – sono stati
creati luoghi accoglienti, ma soprattutto si è consolidato un tessuto di relazioni. La vostra parrocchia è il volto di una famiglia,
capace di superare ciò che divide». Sull’altare, a fianco del presule, si sono accomodati i quattro parroci che hanno retto la
parrocchia negli ultimi trent’anni, oltre all’attuale, Marco Gallo:
padre Leonardo Gobbo, padre
Angelo Visentin, padre Giovanni Vicentini, padre Giambattista
Grassato (il quale tutt’oggi fa
parte della comunità di Sclavons). Prima del termine della
messa è stata scoperta e benedetta anche una targa celebrativa dei 60 anni e padre Marco ha
ricordato che la celebrazione di
ieri è stata la prima di una serie
di eventi: il 24 giugno saranno
celebrati gli anniversari di sacerdozio per padre Giambattista
Grassato (50 anni), padre Anto-
Sessant’anni di parrocchia
A Sclavons è grande festa
Il vescovo emerito Poletto: «Qui si è saputo consolidare un tessuto di relazioni»
Presenti alla cerimonia numerosi frati che hanno fatto la storia di San Pietro
“ola” di luci a San Martino
Un effetto “ola” come negli stadi
sportivi ottenuto a livello
planetario grazie allo
spegnimento delle luci pubbliche
per un’ora il 31 marzo: è questo
quanto si propone “L’ora della
Terra”, evento promosso a livello
internazionale dal Wwf e che
vedrà tra i 170 Comuni italiani
aderenti anche quello di San
Martino al Tagliamento. Luci
spente, quindi, in municipio per
quella data in modo da
«coinvolgere persone, città,
istituzioni e imprese – spiegano
gli organizzatori del Wwf – nel
cambiamento che potrà dare al
mondo un futuro sostenibile,
“ispirando” azioni concrete a
tutti i livelli della società».
L’amministrazione comunale
sanmartinese è una delle poche
della provincia di Pordenone,
insieme con il capoluogo e
Cimolais, ad avere aderito
all’evento (a livello regionale ci
sono anche Udine, Moruzzo,
Lignano, Forni di Sopra, Sauris,
Trieste, Sgonico, Muggia, San
Dorligo della Valle, Duino
Aurisina, Monfalcone, San
Canzian d’Isonzo e Villesse).
La corale San Pietro che ha accompagnato la celebrazione
nino Olivieri, padre Placido Pozzobon e don Dante Romanin
(60) e inoltre si stanno raccogliendo materiali per un dvd.
Dopo la parte ufficiale c’è stata la festa in oratorio. Ad aprire
gli interventi il sindaco Mario
Ongaro. «Alla sua costituzione –
ha ricordato – la parrocchia rappresentava una sorta di separa-
zione a Cordenons, ma oggi si
può dire che tale confine è stato
abbattuto. Intendo dare sostegno alle vostre iniziative e vi auguro buon lavoro». A seguire i
saluti di alcuni frati che hanno
fatto la storia di San Pietro apostolo: padre Antonino Olivieri,
colui il quale ha creato l’oratorio (per il quale si stanno ulti-
mando le procedure burocratiche per la piena acquisizione alla parrocchia dei terreni), padre
Angelo Visentin, fra Daniele Caon (anima dell’oratorio, dei
campi estivi, del Grest, dei carri
di Carnevale), padre Giovanni
Vicentini, fondatore del Piccolo
coro, padre Leonardo Gobbo,
padre Placido Pozzobon, padre
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E SARAI
STUPITO
Economia
LUNEDÌ 26 MARZO 2012 IL PICCOLO
Unicredit, parte
la rivoluzione
delle filiali tedesche
Tirrenia, l’Ue
attende ancora
le decisioni italiane
◗ ROMA
Hvb cerca partner cui affidare sportelli “chiavi in mano”
Nuovo modello basato sul franchising come per i McDonald’s
◗ MILANO
Hvb (Hypovereinsbank), controllata tedesca di Unicredit
con una forte presenza sopratutto in Baviera e nel nord del
Paese, vuole cambiare radicalmente il modello operativo
delle filiali commerciali in Germania per coprire anche le
aree dove non è presente. Come riportano diversi quotidiani tedeschi, il modello è stato
presentato dal responsabile
della divisione, Peter Buschbeck, durante un convegno a
Magonza e cambiare radicalmente, in tempi di crisi allo
sportello, l’approccio tradizionali degli istituti bancari. Il
modello si basa sul concetto
del franchising, come in uso
da da tempo per i McDonald's, scrive il Financial Times Deutschland, con sportelli gestiti da partner finanziari
indipendenti. «Si inizierà nelle prossime settimane», ha
detto Buschbeck. La ricerca
dei partner è già in corso.
CREDITO
Rapporto Abi: crescono le sofferenze
Le sofferenze lorde delle banche
italiane a fine gennaio 2012 si
sono attestate a 107,4 miliardi
di euro, 217 milioni in più
rispetto a dicembre 2011 e in
crescita di 16,3 miliardi rispetto
a gennaio 2011, con un
incremento annuo di quasi il
18%. È quanto emerge
dall’Outlook mensile dell’Abi. Il
rapporto tra sofferenze nette e
impieghi totali si è collocato al
2,99% (3,09% a dicembre 2011 e
2,54% a gennaio 2011).
Unicredit: in Germania si prepara la rivoluzione allo sportello
Hvb sarebbe la prima banca
in Germania a usare questo
modello: ai partner viene consegnata una filiale “chiavi in
mano”, compresi tabelloni
pubblicitari e Bancomat, in
cambio di un’affittò che li obbliga a vendere prodotti Hvb
in esclusiva.
Il rischio gestionale viene
trasferito ai partner mentre la
banca si potrà permettere
un’espansione poco costosa e
senza rischi per i suoi 2,5 milioni di clienti privati. Le nuove filiali non saranno sottopo-
ste al controllo dell'autorità
del settore, BaFin, che le ha
già autorizzate, ma a quella
del settore commerciale e non
saranno necessari accordi con
i sindacati dei bancari su orari
e durata del lavoro.
Da anni il numero degli
sportelli bancari è in calo in
Germania: dai 57mila del 2000
si è passati ai 38mila del 2010.
Le 615 filiali operative di Hvb
nel Paese, contro le 1.400 di
Commerzbank e le 1.000 circa
di Deutsche Bank, non saranno toccate dal nuovo proget-
9
to, ha assicurato Buschbeck.
Vedremo se questo modello
avrà un seguito nell’approccio
distributivo delle banche europee sui vari mercati.
Da diversi anni infatti Unicredit persegue una strategia
che l’ha portata ad operare diverse acquisizioni in Europa,
in particolare in Germania e
nell'Europa dell'Est, dove è
una delle banche più importanti. Di grande importanza è
stata proprio la scalata a
HypoVereinsBank nel 2005,
con la quale è entrata prepo-
tentemente nel mercato tedesco, austriaco e polacco.
Tempo fa si erano diffuse su
una possibile vendite della
controllata tedesca. Dal quartier generale di Piazza Cordusio è arrivata però netta la
smentita: «Voci totalmente
prive di fondamento». Il piano
strategico di Piazza Cordusio
approvato a metà novembre
peraltro considera la Germania "strategica", mercato che
ora potrebbe diventare una
sorta di laboratorio sperimentale. (pcf).
Il ministero dello Sviluppo economico ha autorizzato la richiesta del Commissario straordinario di Tirrenia di prorogare per 90 giorni il contratto
con la compagnia di navigazione Cin (Compagnia italiana
navigazione). È quanto si legge in una nota del ministero.
«Tale decisione - spiega il Mise
- giunge in seguito alla disponibilità formalizzata da Cin di assumere misure strutturali per
superare definitivamente le
criticità in materia di concorrenza emerse a Bruxelles». Il
ministero seguirà l’evoluzione
del dossier.
Sul caso Tirrenia l'Antitrust
europeo aspetta intanto le decisioni delle autorità italiane e
delle società coinvolte. È questa la fase del difficile dossier
nel quale si intrecciano due indagini approfondite: una sulla
concentrazione Cin-Tirrenia,
l'altra sugli aiuti di stato all'ex
gruppo Tirrenia fra 300 e 400
milioni di euro. La valutazione
informale della Commissione
è che l'operazione comporterebbe una posizione quasi monopolistica su diverse rotte italiane. Quanto agli aiuti di stato
Bruxelles appare sempre convinta che le misure nel contesto della privatizzazione avrebbero procurato un vantaggio
economico indebito sui concorrenti.
In vendita i bastoncini di capitan Findus
Risiko nei cieli
British Airways
Passa di mano Igloo Group, la società leader dei surgelati che acquistò il famoso marchio due anni fa punta ad American
◗ LONDRA
I bastoncini di pesce stanno
per passare di mano: Iglo
Group, la società londinese
leader dei surgelati che due
anni fa acquistò la Findus, sarà messa in vendita a un prezzo di quasi tre miliardi di euro, secondo il Sunday Telegraph. Il colosso del freddo,
che è noto al grande pubblico
nel Regno Unito per i surgelati Captain Birdseye ed è leader assoluto nel settore in Europa, ha dato incarico a Credit Suisse di preparare
un’asta. La mossa fa seguito a
una serie di approcci fatti da
potenziali acquirenti a Permira, la società di private equity
che nel 2006 ha acquistato
Iglo da Unilever per 1,7 miliardi di euro e ha poi riunito Birds Eye con la Findus nel luglio
2010 per 800 milioni di euro.
La vendita stavolta potrebbe
attirare l’interesse di altri giganti rivali, da Blackstone, BC
Partners e Cinven, ma anche
di gruppi indiani e dell’Asia
Orientale che di recente si sono mangiate società europee.
Iglo vende ogni anno tanti
bastoncini di pesce quanto
basterebbe a coprire quattro
volte la circonferenza della
Terra. Surgela piselli, pollo e
cialde di patate negli stabilimenti di Lowestoft, nel Suffolk, e ha anche impianti a
Reken in Germania e Cisterna
di Latina in Italia. Con una
crescita dei profitti annuale
dell’otto per cento dal 2008,
nel 2011 avrebbe superato le
vendite pari a oltre 1,2 miliardi di euro registrate l’anno
precedente anche grazie al
raggiungimento di nuovi mercati come Russia e Turchia.
Birds Eye Iglo, che non va confusa con la quasi omonima
americana Birdseye Foods,
prende il nome dal naturalista e inventore statunitense
Clarence Birdseye che perfezionò le tecniche di surgelazione osservando gli Inuit nel
Labrador. Birds Eye Iglo nasce nel 1938, mentre l’azienda
americana viene fondata solo
nel 1973.
◗ MILANO
I bastoncini Findus
Petrolio, Iran e debito: i mercati temono una correzione
◗ MILANO
Le Borse hanno corso troppo?
Timori per l’economia globale, dubbi che riaffiorano sulla
tenuta delle finanze pubbliche
in Spagna e Portogallo, ripresa
negli Usa al rallentatore e con
molte incognite: sono gli elementi che continuano a tenere in ostaggio i mercati, mettendo le borse europee ancora
sotto pressione, e dando ai titoli di Stato rifugio, come il
bund tedesco, nuova spinta
propulsiva ai danni del debito
periferico, con il risultato di un
rialzo dello spread italiano oltre quota 330. Nell’ultima settimana le borse, dopo un esordio in negativo, in Europa hanno recuperato terreno sul finale, archiviando comunque con
un -2,5% (per l’indice Stoxx
600) una settimana da dimenticare: non andava così male
dallo scorso dicembre, il mese
in cui c’era chi temeva per l’euro. Per la sola giornata di venerdì, comunque, i danni sono stati contenuti e alla fine
Londra ha chiuso con +0,16%,
Parigi con +0,11%, Francoforte e Milano (quest’ultima reduce da una serie di sedute da
maglia nera d’Europa) con
+0,21%. Stona nettamente Madrid, -0,86%. Pesa, complessivamente, la sensazione che le
borse globali abbiano guadagnato troppo in troppo poco
tempo nelle scorse settimane,
con lo S&P 500 americano che
da gennaio ha segnato un
+10%. Una correzione, insom-
ma, che si accompagna a diffusi timori sulla solidità della ripresa globale. Ha innescato
una pioggia di vendite, questa
settimana, l’indice Pmi sull’attività manifatturiera in Cina,
ancora in negativo. É pesatoa
l’inatteso calo degli acquisti di
abitazioni negli Usa, un’economia dove la ripresa del settore immobiliare, che sta ancora assorbendo il crollo del periodo dei mutui subprime, è giudicato fondamentale per la ripresa tout court dell’economia. A peggiorare il quadro ci
si mette la fiammata dei prezzi
petroliferi, in rialzo di quasi
due dollari a quota 125 sui timori di un possibile conflitto
con l’Iran. Risultato, i flussi
d’investimento globali sono
tornati sul porto sicuro dei treasuries americani e del bund
tedesco, quest’ultimo in rialzo
da quattro sedute consecutive. I decennali tedeschi hanno
chiuso la miglior settimana in
oltre un anno, mentre i titoli di
Stato italiani chiudono la peggior settimana del 2012 sui timori per la Cina e la stessa Europa.
I Btp italiani, in ripresa
nell’ultima parte della seduta
con lo spread decennale a 318,
stamani sono arrivati a offrire
il 5,21%, 330 punti base sopra
il bund tedesco. La spinta negativa sarebbe guidata però
dalla Spagna, e dai timori per
gli impegni di Madrid contro il
deficit, giudicati da molti non
sufficienti.
Si riaccende il risiko dei cieli
in tempi di crisi delle compagnie aeree.. British Airways
sta valutando l’acquisto di
una quota in American Airlines per timore che la compagnia aerea in bancarotta finisca nelle mani di rivali.
International
Airlines
Group, a cui fa capo la compagnia di bandiera britannica, sta per incaricare un consulente dopo una serie di incontri con banche d’affari sul
futuro di American dopo che
a novembre la linea aerea
partner ha chiesto la bancarotta pilotata, scrive il Sunday Times. Tra i potenziali rivali che hanno messo gli occhi addosso ad American ci
sono Delta e US Airways.
Iag ha con American un accordo di code-sharing per i
voli transatlantici: in caso di
acquisizione da parte di altre
società, questo accordo entrerebbe in crisi con conseguenze anche sulla frequenza dei voli British da e per il
Nord America.
Il gruppo aereo International air group, nato dalla fusione tra British Airways e Iberia, ha chiuso il 2011 con un
utile netto di 555 milioni di
euro, nonostante l'aumento
del prezzo del carburante.
La fusione è diventata operativa nel 2011, per il 2010 era
stata fatta una stima di un utile netto di 100 milioni di euro. Sulla base delle stesse stime il fatturato è salito del
10,4% a 16,4 miliardi di euro.
La fusione ha anche generato
risparmi per 74 milioni di euro.
Regione
LUNEDÌ 26 MARZO 2012 IL PICCOLO
◗ VERONA
Niente Violino, ancora a casa
costipato, ma parecchi stranieri, con gli americani in maggioranza e un buon impatto anche
i buyers di altre regioni italiane.
La prima giornata del Friuli Venezia Giulia a Vinitaly, che poi
doveva essere anche quella ufficiale, si limita a queste poche
considerazioni, anche se a farle
prendere quota hanno cercato
di contribuire la presenza di
Bruno Pizzul il telecronista che
è da sempre sinonimo di prodotti regionali e la simpatia di
Andrea Pellizzari, già delle
“Iene”. ma, da lignanese “doc”,
rigorosamente targato Fvg.
Le polemiche, almeno ieri,
sono rimaste ai margini, vista la
risicata presenza di esponenti
istituzionali.
L’assessore
all’Agricoltura pare si farà vedere solo oggi, in un contesto abbastanza particolare: la presentazione da parte di MPS Tenimenti, società di Banca Monte
dei Paschi di Siena, del “Bianco
1472”. Violino dovrebbe essere
ospite del dibattito moderato
da Marco Sabellico di Gambero
Rosso con Silvano Stefanutti,
presidente di Fondazione Villa
Russiz, Mario Marzucchi, presidente di MPS Tenimenti, e
Claudio Galletti, presidente di
Enoteca Italiana.
Per la cronaca, e a proposito
di polemiche, il “Bianco 1472”,
con una gradazione di 13.5˚, è
un Tocai friulano in purezza
(100%), imbottigliato da Villa
Russiz dopo 7 mesi dalla vendemmia. Uno di quei vini, insomma, che dal dibattito ospitato nei giorni scorsi su queste
colonne sembra non avere più
un grande mercato.
E qualche produttore se ne fa
Le aziende Fvg a Vinitaly
«Friulano, trend in calo»
11
E tra le “novità”
spunta l’Ocelot
di Marco Scolaris
Manferrari: «Ci frena soprattutto l’incapacità di pensare in grande, ed è triste»
Bracco: «Perdita internazionale». Colomba: «L’Ersa sbaglia, non è un aperitivo»
L’inaugurazione ieri di “Vinitaly”, con il ministro Catania e il governatore del Veneto Zaia
efficace interprete. «La sensazione iniziale dell’edizione di
quest’anno è stata buona - ammette Nicola Manferrari di
“Borgo del Tiglio “ - in quanto
consolidiamo il mercato esistente e abbiamo contatti nuovi. C’è peraltro questo handicap della regione in fase discendente, che non è più quella di
una volta, che sembra alquanto
diffuso. C’è gente che si stupisce della nostra qualità media
ed è una cosa preoccupante,
perchè dovrebbe essere un dato radicato nella conoscenza
della gente, come il Friulano...».
«Il Tocai o Friulano che dir si
voglia in calo di richiesta? È verissimo - ammette un’altra pro-
duttrice, Elisabetta Bracco - soprattutto a livello internazionale. Da noi resiste a livello di nicchie di mercato. Del resto decidere cosa piantare o estirpare è
difficile. I margini, attualmente
sono limitati e ci sono tante
aziende in vendita. Nel nostro
caso, stiamo per aumentare la
produzione, ma non ce ne sono
poi tanti così...». Ma se è crisi, allora, da cosa dipende? Manferrari ha al solito una sua personale chiave di lettura. «Sarebbe
corretto il discorso dei prezzi
troppo alti - sottolinea - se fossimo una zona di mezza tacca,
ma dobbiamo avere l’ambizione di essere una grande zona.
Solo che , non abbiamo la capacità di pensare in grande. È un
po’ triste ma è così».
Ma il Tocai/Friulano è proprio avviato a una triste decadenza? Giulio Colomba, che
con la sua coraggiosa denuncia
alla vigilia di Vinitaly ha avviato
il dibattito, non risparmia critiche neanche alla promozione
scelta. «L'iniziativa dell'Ersa
(ente regionale sviluppo agricoltura ndr) di proporre il Friulano quale aperitivo o vino d'entrata in diversi locali italiani (copiata parzialmente da una più
ponderosa proposta di Slow Food regionale) propone un obiettivo perdente in partenza, incapace di competere con le bollicine. Il Friulano è vino da tutto
pasto, duttile e questa era la nostra proposta: 30 cene in Italia e
in Europa, stessa serata, Friulano a tutto pasto».
Stanchi delle solite etichette?
Un vecchio vitigno autoctono
friulano, l’Ocelot di Marco
Scolaris, sarà protagonista – a
Vinitaly – di una degustazione
verticale per celebrare
vent’anni di produzione,
proponendo l’assaggio delle
annate 1992, 1995, 1999 e
2003,caratterizzaterispettiva
mente da 1000, 1500, 150 e
2000 bottiglie prodotte.
Avverrà oggi a Vinitaly, al
Padiglione 6, stand C7 (blocco
interno Friuli c2.4).
Memoria secolare della vita dei
campi friulana – racconta il
produttore, orgoglioso della
propria storia e, al tempo
stesso, orientato al futuro –
l’Ocelot, per le sue
caratteristiche, dissetava e
sfamava, fornendo l’energia
necessaria per il lavoro della
terra. ll monitoraggio del vino si
compie regolarmente ogni 6/8
mesi, con continui assemblaggi,
fino ad arrivare dopo quasi 6
anni a quello definitivo.
Provincia
LUNEDÌ 26 MARZO 2012 LA TRIBUNA
Vandali in municipio Il Gruppo
Podistico
e allo stand Pro Loco hale cariche
rinnovato
Rabbia a Quinto
MONTEBELLUNA
Il sindaco condanna il blitz a colpi di spray: «Ora chi paga?»
Veneto Stato, chiamato in causa, prende le distanze dal raid
di Federico de Wolanski
◗ QUINTO
Scritte spray sulla scalinata
del municipio di Quinto di
Treviso, sulla facciata e sulla
tensostruttura affittata dalla
Proloco. Un raid vandalico
all’insegna di «Veneto Stato»
da cui però il movimento politico prende le distanze, negando un diretto coinvolgimento. A scoprirlo è stato lo
stesso sindaco di Quinto,
Mauro Dal Zilio, in mattinata.
Prima dell’apertura della fiera che per tutta la giornata di
ieri ha rallegrato il Comune.
Una brutta sorpresa, e non
soltanto per questioni di decoro. «Non riesco a capacitarmi della stupidità delle persone che mettono in atto simili
azioni – dice il sindaco – che
non hanno alcuni rispetto
della cosa pubblica, e non si
rendono conto che ora qualcuno dovrà pagare per ripulire e sistemare i danni del raid
vandalico». Il pensiero va so-
Una delle scritte lasciate sulla rampa d’accesso al municipio
prattutto al tendone. «La Pro
loco paga per utilizzarlo, ed
ora dovrà sborsare soldi che
no ha per rimediare alla malefatta». Da Zilio non punta il
dito contro Veneto Stato
(«non ci sono prove»), ma
non nasconde profonda amarezza: «A Veneto Stato ho perfino concesso senza alzare sopracciglio la sala del comune
per l’attività del movimen-
to...». Davanti ai carabinieri il
sindaco ha già annunciato
l’intenzione di formulare una
denuncia contro ignoti. Lo farà oggi, «è un atto dovuto».
Poi penserà a come fare per ripulire le scritte spray. Da Veneto Stato parte la condanna
al raid. Da Quinto, il monito a
Veneto Stato: «Tenete a bada
i vostri militanti». Siano stati
loro o meno.
BORSO DEL GRAPPA
MONTEBELLUNA
In difficoltà
col parapendìo
Soccorsi
due giovani
Terre incolte
Il Comune
va a caccia di
un contadino
15
◗ MONTEBELLUNA
◗ MONTEBELLUNA
Il «Gruppo podistico Montebelluna» ha provveduto al rinnovo delle cariche sociali. All'
assemblea erano presenti 50
degli oltre 80 iscritti. E' stato riconfermato presidente del
gruppo Giorgio Pellizzari, che
nella sua relazione ha ricordato i grandi impegni che aspettano il gruppo tra cui l’organizzazione della “Su e zo pae rive
de Montebeuna” arrivata ormai alla 25esima edizione, la
collaborazione con la “10 miglia dl Montello”, la partecipazione al Palio di Montebelluna
fornendo gli arbitri al seguito
dei carri, la presenza settimanale alle corse nella provincia.
Si è poi proceduto al rinnovo
del direttivo del gruppo che ha
visto eletti Guido Di Guida,
che è risultato il più votato, seguito nell’ordine da Filippo
Guerra, Mauro Niero, Damiano Merlo, Tiziano Nandi, Fiorella Piva, Daniele Facin, Giovanni Violin. Revisori dei conti
sono stati eletti Loris Curto, Armando Tesser e Elisa Zampogno. Il direttivo ha poi confermato Guido Di Guida segretario e Giovani Violin tesoriere
ed ha eletto vicepresidente
Mauro Niero.
Enzo Favero
Cercasi contadino che coltivi
un terreno di oltre 6mila metri
quadri in via Castagnole fino a
novembre. Proprio così: l'amministrazione comunale di
Montebelluna vuole stipulare
un contratto d'affitto agrario
per alcuni mesi, perchè tra aggiudicazione e scadenza del
contratto di mesi ce ne saranno a disposizione solo sette.
Tempo però utile per fare un
raccolto. La decisione di dare
in affitto quei 6mila metri quadri è motivata con non megliospecificate ragioni di pubblico
interesse. L'affitto annuo è ovviamente modesto: 50 euro, e
quella sarà la base d'asta secondo cui l'11 aprile verrà fatta
l'aggiudicazione, anche in presenza di un asola offerta purchè in rialzo. E se poi la restituzione del terreno fosse ritardata rispetto alla scadenza
dell'11 novembre 2012, il Comune rischierebbe di prendere di più che dall'affitto. Il bando prevede infatti una penale
di 10 euro al giorno in caso di
ritardata riconsegna. Pure obbligatorio prendere visione
del terreno, pena esclusione
dalla gara, e il sopralluogo è
stato fissato pe ril 2 aprile, dalle 12 alle 12,30.
(e.f.)
Un pilota di parapendio
◗ BORSODELGRAPPA
Due sos, da due parapendii diversi. Due corse a sirene spiegate da parte degli uomini dle
Suem di Crespano che per due
volte hanno dovuto scalare le
pendici del Monte Grappa per
prestare soccorso agli amanti
della vela. Ieri era la giornata
ideale, cielo terso e un lieve
vento che permetteva di sfruttare correnti. A mezzogiorno
però il primo allarme, da parte
di un ragazzo italiano di 35 anni precipitato al suolo per un
errato atterraggio. Due ore dopo la seconda richiesta. Si è levato l’elicottero ma fortunatamente, dopo pochi minuti, l’allarme rosso è rientrato. Lo
sportivo era già stato raggiunto dal Soccorso alpino.
CASTELFRANCO
La Dotto Trains festeggia i 50 anni
Ieri l’open day in piazza Giorgione con i celeberrimi trenini turistici
◗ CASTELFRANCO
Grande successo di pubblico
per l’open day con cui la Dotto
Trains ha celebrato il suo cinquantesimo anniversario. Per
tutta la giornata da piazza
Giorgione sono partiti i celeberrimi trenini turistici che
hanno fatto spola con gli stabilimenti di Borgo Pieve, trasportando migliaia di persone, soprattutto bambini: a loro era
particolarmente dedicata la festa del cinquantenario, con
animazione, giochi gonfiabili,
zucchero filato e pop corn per
tutti. Un appuntamento che
ha anche reso evidente lo stretto legame tra la città e l’azienda visto che il nome di Castelfranco campeggia sui trenini
che viaggiano in numerosissimi parchi divertimenti e centri
storici nel mondo. Questa particolarità è stata sottolineata
dal sindaco Luciano Dussin:
«Avete regalato attimi di felicità a più di qualche generazione. Voi la globalizzazione l’avete cercata, non subita, e la nostra comunità vi è grata perché
avete portato il nostro nome in
tutto il mondo e avete dato a
tanti castellani la possibilità di
avere un impiego». Poi la consegna di una targa come riconoscimento «per aver portato
nel mondo la testimonianza
dell’operosità della nostra città». Ma c’è stata anche l’opportunità di sottolineare che la realtà fondata da Ivo Dotto nel
1962 è una dei più interessanti
esempi di impresa a guida
femminile. Lo ha fatto il presidente della Provincia Leonardo Muraro che rivolto a Sabrina, Ottorina e Bruna Carraro
ha detto «Le donne sono la for-
La festa ieri alla sede castellana della Dotto Trains
Foto di gruppo per la famiglia dei titolari, il sindaco e Vardanega
za vitale della nostra società.
Complimenti per il grande lavoro, perché fare impresa al
giorno d’oggi non è facile». «I
50 anni – ha poi detto il presidente di Unindustria Alessan-
dro Vardanega – sono un traguardo prestigioso, raggiunto
grazie alla straordinaria capacità imprenditoriale di questa
famiglia».
Davide Nordio