COME TRADURRE L`AORISTO Esprime azione puntuale - Blog-ER
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COME TRADURRE L’AORISTO INDICATIVO Esprime azione puntuale storica, determinata dall’aumento Passato remoto (prevalentemente) Passato prossimo (specie nei discorsi diretti, in corrispondenza con l’uso attuale dell’italiano, che riduce al minimo il passato remoto, anche per eventi lontani: “L’ho visto tre anni fa”) Presente (di rado, nei proverbi = aoristo gnomico) Trapassato prossimo (spesso nelle subordinate) Trapassato remoto (talora nelle subordinate) IMPERATIVO Esprime semplice azione puntuale da rendere sempre con un imperativo presente. CONGIUNTIVO Esprime semplice azione puntuale da rendere con un presente o, nelle subordinate, in rapporto di contemporaneità. La modalità di traduzione è in genere la stessa del congiuntivo presente. Tuttavia alcune subordinate eventuali (con ἄν e composti: ἐάν, ἄν, ἤν, ὅταν, ἐπάν, ἐπειδάν…) si possono anche rendere in rapporto di anteriorità OTTATIVO Esprime semplice azione puntuale da rendere in genere con un presente o, nelle subordinate, in rapporto di contemporaneità. La modalità di traduzione è la stessa dell’ottativo presente. Tuttavia alcune subordinate con ottativo obliquo (dipendente da tempi storici) possono implicare un rapporto di anteriorità, specie nei discorsi indiretti, quando l’ottativo corrisponde ad un indicativo aoristo (quindi tempo storico) nel discorso diretto. Es.: Ὁ κήρυξ ἤγγειλε “οἱ στρατιῶται τἠν πατρίδα ἠλευθέρωσαν” L’araldo annunciò “I soldati hanno liberato la patria” (aoristo tradotto con passato prossimo in un discorso diretto: evento anteriore rispetto a chi annuncia) Ὁ κήρυξ ἤγγειλε ὅτι οἱ στρατιῶται τἠν πατρίδα ἐλευθερώσαιεν L’araldo annunciò che i soldati avevano liberato la patria (subordinata in ottativo aoristo obliquo con rapporto di anteriorità) INFINITO Ha valore di azione puntuale, da concepire in relazione di contemporaneità o anteriorità. La modalità di traduzione nel primo caso può essere la stessa dell’infinito presente. Δίκαιόν ἐστι ζημιῶσαι τοὺς πονερούς. E’ giusto punire (e non “avere punito”) i malvagi Tuttavia nelle subordinate, e in particolare nei discorsi indiretti in genere, può implicare un rapporto di anteriorità quando l’infinito corrisponde ad un indicativo aoristo (quindi tempo storico) nel discorso diretto Es.: Ὁ κήρυξ ἤγγειλε “οἱ στρατιῶται τἠν πατρίδα ἠλευθέρωσαν” L’araldo annunciò “I soldati hanno liberato la patria” (indicativo aoristo tradotto con passato prossimo in un discorso diretto: evento anteriore rispetto a chi annuncia) Ὁ κήρυξ ἤγγειλε τοὺς στρατιώτας τἠν πατρίδα ἐλευθερῶσαι L’araldo annunciò che i soldati avevano liberato la patria (subordinata in infinito aoristo con rapporto di anteriorità, perché corrisponde ad un indicativo aoristo) Ma quando l’infinito aoristo dipende da verbi di ordine non avrà valore di anteriorità perché corrisponde ad un imperativo aoristo o a un congiuntivo esortativo di un discorso diretto (che non sono tempi storici). Es.: Ὁ στρατηγὸς ἐκέλευσε “ὦ στρατιῶται, τἠν πατρίδα ἐλευθερώσατε” Lo stratega ordinò “O soldati, liberate la patria” (imperativo aoristo con valore di presente) Ὁ κήρυξ ἤγγειλε τοὺς στρατιώτας τἠν πατρίδα ἐλευθερῶσαι Lo stratega ordinò ai soldati di liberare la patria (subordinata in infinito aoristo con rapporto di contemporaneità, perché corrisponde ad un imperativo aoristo) PARTICIPIO Il participio di per sé indica azione puntuale senza ulteriori determinazioni, ma viene spesso a corrispondere a proposizioni che in forma esplicita avrebbero l’indicativo aoristo, quindi da concepire nel passato. τῶν ἐν Θερμοπύλαις θανόντων (participio aoristo II sostantivato) εὐκλεὴς μέν ἁ τύχα (=ἡ τύχη) Di coloro che morirono (= τούτων οἵ ἔθανον) alle Termopili è gloriosa la sorte (Simonide di Ceo). Tuttavia i participi congiunti e i genitivi assoluti possono spesso essere concepiti in rapporto di contemporaneità: è il contesto a farci capire se è meglio evidenziare una successione o no. Δακρύσας ἔϕη Scoppiando a piangere disse (o anche “Essendosi messo a piangere disse” “Dopo essersi messo a piangere disse”)