I NUMERI INDICI SEMPLICI E COMPLESSI. Indici dei prezzi al
Transcript
I NUMERI INDICI SEMPLICI E COMPLESSI. Indici dei prezzi al
I NUMERI INDICI SEMPLICI E COMPLESSI. Indici dei prezzi al consumo* Statistica Economica a.a. 2013/2014 Dr. Luca Secondi *Testo di riferimento per approfondimenti: Predetti A. (2006), I numeri indici. Teoria e pratica dei confronti temporali e spaziali, Giuffrè, Capp. 1,2,3 1 1 I numeri indici sono dei rapporti statistici utilizzati per confrontare le intensità di uno o più fenomeni in circostanze (temporali, spaziali,…) diverse. Utilità: consentono di interpretare e sintetizzare i p e nello spazio. p fatti economici nel tempo Confrontare nel tempo e nello spazio elementi e aggregati economici Æ ¾Comparabilità (i termini della serie xt devono essere tecnicamente comparabili) ¾Scopo del confronto Focus: Fenomeni Economici Æ Prezzi Æ Prezzi al consumo Æ Indici dei prezzi al consumo 2 2 • Fenomeni economici: p possono essere distinti in relazione al loro “genere” nel senso che possono rappresentare: – Prezzi unitari Æ N i dei prezzi N.i. (es. Indice dei prezzi al consumo per le famiglie di operai ed impiegati); – Quantità Æ N.i. delle quantità (es.indice della produzione industriale) 3 3 Un’altra differenziazione dei numeri indici può essere fatta in relazione alle caratteristiche delle situazioni che riflettono le modalità dei fenomeni economici. Numeri indici temporali temporali: fermo restando il riferimento alla stessa unità geografica o spaziale, la successione delle modalità è di natura temporale, ovvero, i fenomeni sono rappresentati da serie storiche o temporali riguardanti una stessa unità spaziale; Numeri indici spaziali: passando da una modalità ad un’altra, cambia l’unità spaziale mentre rimane costante il riferimento al tempo; in questo caso si hanno fenomeni rappresentati da serie geografiche, territoriali, spaziali riguardanti uno stesso tempo; Numeri indici spazio-temporali: passando da una modalità ad un’altra cambiano sia l’unità spaziale sia il tempo. 4 4 CLASSIFICAZIONE DEI NUMERI INDICI Una prima differenziazione dei numeri indici si basa sul numero n di fenomeni coinvolti nel calcolo delle variazioni relative: parla di numeri indici semplici p o elementari;; Se n=1 si p Se n≥2 si parla di numeri indici complessi Quindi: ¾ i numeri indici semplici o elementari sono rapporti che mettono a confronto le intensità di uno stesso fenomeno in due o più situazioni it i i di diverse (ad ( d esempio, i il prezzo di un pacchetto h tt di sigarette i tt di una data marca nel corso dei vari anni oppure la produzione di mais in una regione italiana o quella nazionale in due annate agrarie); ¾ i numeri indici complessi sono rapporti statistici che misurano simultaneamente e sinteticamente le variazioni di n fenomeni osservati in due o più situazioni di tempo, di luogo o altro rispetto ad una situazione-base (ad esempio i prezzi unitari di n beni in alcune città o nella stessa città in epoche diverse). 5 5 Ulteriore classificazione: classificazione -Numeri indici sintetici: se le componenti del numero indice complesso sono della stessa specie (ad esempio variazione di prezzi di varie merci o servizi o di intere categorie di prodotti oppure la variazione delle produzioni di vari beni); Æ realizzano la “fusione” fusione di più indici semplici -Numeri indici compositi: se invece le componenti sono grandezze p differenti. Un esempio p è costituito da un indice dell’attività di specie industriale ottenuto in base alla combinazione di grandezze non omogenee quali il numero degli addetti, le ore di lavoro, le quantità di materie prime impiegate, il fatturato, ecc… Esempio particolarmente significativo è costituito dall’indice che misura la variazione del livello di vita di una popolazione, per sua natura derivante dalla considerazione di differenziati fenomeni, anche tra loro non omogenei o di diversa natura Æ portano alla “fusione” di più indici sintetici 6 6 I numeri indici semplici e i numeri indici complessi: -misurano variazioni relative; - sono sempre positivi; - si configurano come numeri puri nel senso che risultano indipendenti dalle unità di misura in cui sono espresse le grandezze considerate. considerate 7 7 I NUMERI INDICI SEMPLICI Si consideri una serie storica concernente un generico fenomeno X. La serie originaria (che esprime l’intensità del fenomeno X oggetto di studio) st dio) è trasformata t asfo mata in una na serie se ie di numeri n me i indici semplici quando si dividono i termini Xt (t=0, 1, 2….n) che la compongono per uno specifico denominatore desunto dalla stessa serie (solitamente si moltiplicano i quozienti per 100). Si chiama base dei numeri indici il termine che viene assunto come denominatore dei rapporti. I numeri indici forniscono la misura della variazione relativa di ogni termine Xt rispetto alla base. A partire ti dalla d ll serie i storica t i è possibile ibil costruire: t i ¾ Serie di indici a base fissa, se i rapporti sono calcolati tenendo ferma la base; ¾ Serie di indici a base mobile (o a catena), qualora si facesse variare, volta per volta, la base. 8 8 Qualunque dato di una serie può essere può essere assunto come base per il calcolo dei numeri indici. La serie a base fissa restituisce, di volta in volta, la misura delle differenze esistenti tra le singole grandezze date e la grandezza scelta come base. L serie La i a base b mobile bil fornisce f i l misura la i d ll differenze delle diff t tra ciascuna grandezza e la precedente. Ad esempio, disponendo dei dati di prezzo di una merce nei singoli mesi di un determinato anno, gli indici mensili a base fissa si possono ottenere rapportando i valori dei mesi da febbraio a dicembre sempre con quello di gennaio, gennaio mentre gli indici a base mobile si ottengono rapportando il dato di febbraio con quello di gennaio, quello di marzo con quello di febbraio e così via. via 9 9 NUMERI INDICI ELEMENTARI Serie storica xt ( t = 0,1, 2,..., T ) Intensità b it = xt xb 0 1 T) ( b = 0,1,..., indici base fissa b=0 x0 0 i0 = x1 0 i1 = x2 0 i2 = ........ xT b vt = indici base mobile b=t-1 x0 x0 x1 x0 x2 x0 ........... xT = i 0 T x0 xt −1 xb 0 i1 = 1i2 = x1 x0 x2 x1 .......... T −1 i T = xT x T −1 10 10 Sia data la serie storica X t (t= 0, 1, 2, …., n). Numeri indici a base fissa x 0 si ottiene la seguente serie di numeri indici Prendendo come base elementari a base fissa: 0 it = xt x0 Dove: - Il pedice 0 fa riferimento al periodo base; - Il pedice t richiama il periodo di riferimento del calcolo. calcolo Numeri indici a base mobile Cambiando di volta in volta il denominatore del rapporto ovvero la base dell’indice è possibile ottenere una serie di numeri indici a base mobile. t −1 i t = xt xt −1 11 11 Proprietà dei numeri indici semplici o elementari In base al modo secondo cui sono costruiti i numeri indici presentano le seguenti caratteristiche: 1) Condizione di identità. Il numero indice calcolato per il periodo base è uguale a 1: xt =1 ti t= xt 2) Condizione di reversibilità delle basi (o delle situazioni). L’indice calcolato per il tempo (o situazione) t con base s coincide con il reciproco p dell’indice calcolato p per il tempo p (o situazione) s con base t: 1 1 xt = = = s it xs xs t is xt 12 12 3) Condizione di transitività (o di circolarità). Dati due (o più) numeri indici, ad esempio i r s e i s t l’indice r i t ottenuto in via diretta è uguale all’indice r i t ottenuto “transitando” per s, ossia moltiplicando tra di loro i due indici: xs xt ⋅ = r it r is ⋅ s it = xr xs 4) Condizione di commensurabilità Il numero indice non deve variare se varia l’ordine di grandezza delle unità di misura impiegate per esprimere il fenomeno X. 13 13 5) Condizione di scomposizione delle cause. I corrispondenza In i d di un bene b o servizio i i (o ( merce)) sii v0 , vt conoscano, per i tempi 0 e t, il valore monetario ( ( p0 , pt )e la quantità o volume ( q 0 , q t ) il prezzo unitario ) . Come il valore monetario della merce può essere scomposto nel prodotto delle componenti elementari “prezzo” e “quantità” (cioè v=p*q), così il numero indice del valore può essere scomposto p nel p prodotto monetario p dell’indice del prezzo per l’indice della quantità: vt pt ⋅ qt pt qt = = ⋅ v0 p0 ⋅ q0 p0 q0 14 14 In virtù della Condizione di transitività è possibile: a) passare da numeri indici aventi una data base fissa a numeri indici con diversa base fissa: i = s it r is r t b) passare da una serie di numeri indici a base alla p serie di numeri indici a base mobile: corrispondente i 0 t i = i t −1 t 0 t −1 c) passare da una serie di numeri indici a base mobile alla corrispondente serie di numeri indici a base fissa 15 15 NUMERI INDICI COMPLESSI Fasi della costruzione di una serie di indici complessi I problemi da affrontare per costruire un numero indice o una serie di numeri indici sono: a) Scelta delle grandezze (o delle variabili) b) Scelta della situazione-base (o scelta della base) c) Scelta del criterio di aggregazione (o scelta della media) d) Scelta di un sistema di ponderazione ⇒ INDICI COMPLESSI DI PREZZO Per poter disporre di un indice che esprima l’andamento dei prezzi dell’insieme dei beni occorre procedere ad una sintesi dei prezzi dei singoli beni o degli indici elementari di prezzo calcolando un indice complesso di prezzo. 16 16 a) La scelta dei beni e/o servizi può essere campionaria (l’indice sarà rappresentativo) o esaustiva (l’indice sarà completo); Rappresentatività Æ in genere è impossibile seguire i prezzi di tutti i beni, beni pertanto è necessario scegliere solo alcuni beni ed in particolare è opportuno scegliere quei beni i cui prezzi possono fornire con le loro variazioni una indicazione fedele delle variazioni di tutti i beni scambiati in un dato mercato Æ paniere paniere; b) Il denominatore del rapporto che definisce il numero indice ne identifica la base La base può essere fissa o mobile base. mobile. La scelta è in genere verso un valore della serie che sia abbastanza 'normale' , non troppo alto o basso. c) Per quanto riguarda g il criterio di aggregazione gg g la scelta più comune è quella di utilizzare: - una media di indici elementari dopo aver scelto il tipo di media più conveniente; d) Un problema particolarmente delicato è la scelta delle ponderazioni. Nel caso di indici di prezzi si adotta generalmente un sistema di ponderazioni che rifletta l’importanza dei singoli beni sul mercato. I pesi possono quindi corrispondere al valore delle quantità prodotte, prodotte consumate, consumate ecc. ecc 17 17 Il sistema degli indici dei prezzi: • Obiettivo: creare degli indicatori idonei ad esprimere la dinamica temporale media dei prezzi praticati nelle diverse operazioni di mercato e nelle diverse fasi della commercializzazione dei prodotti scambiati nel sistema economico E’ articolato i l iin: ¾ Indici relativi alla fase della produzione, che prezzi dei p prodotti nel misurano l’andamento dei p primo stadio della loro commercializzazione sul mercato interno; ¾ Indici dei prezzi al consumo, che si riferiscono alla fase di scambio in cui l’acquirente è un consumatore finale. finale 18 18 Le principali applicazioni degli indici dei prezzi al consumo sono: a)) b) c) d) e) misura del d l cambiamento b nell costo d della ll vita; stima dell’inflazione subita dai consumatori; misure per i processi di aggiustamento dei redditi; indicizzazione di contratti nel settore pubblico o privato; misura per la deflazione degli aggregati di Contabilità Nazionale. NECESSITA’ DI DIFFERENTI CPIs PER DIFFERENTI SCOPI à à Non c’è nessun indice dei prezzi al consumo “ideale” valido per tutti gli scopi g p Qualsiasi procedura e/o formula soddisfa particolari principi (o test) e esigenze • • y la validità e la scelta dei differenti numeri indici può essere giudicata soltanto caso per caso con riguardo agli scopi per quali essi sono usati occorre pertanto partire dal fabbisogno degli utilizzatori famiglie g di CPIs p per misurare l’inflazione ((l’impatto p della)) p per sottogruppi g pp di popolazione 19 19 GLI INDICI DEI PREZZI AL CONSUMO (IPC) Obiettivo generale: misurare per mezzo di un indice sintetico la variazione dei prezzi destinati al consumo tra il tempo 0 e il tempo t; L’aspetto più rilevante nella determinazione di indici sintetici concerne il tipo di approccio da seguire per ottenerli: 1. approccio statistico (o classico) classico): in cui i prezzi e le quantità p Tale approccio pp prescinde p sono considerati variabili indipendenti. dalle relazioni funzionali fra prezzi e quantità e fra le stesse quantità; 2. approccio i economico i ( funzionale) (o ffunzionale): i l ): nell quale l si assume che h tra prezzi e quantità esistano determinate relazioni (A. Konus, 1924); 20 20 NUMERI INDICI SINTETICI: L’APPROCCIO STATISTICO Si supponga di voler l misurare i mediante di t un iindice di sintetico i t ti 0It la l variazione di due insiemi di prezzi: ( p10 ,", pk 0 ,", pn 0 ) ( p1t ,", pkt ,", pnt ) relativi a n beni e servizi tra il tempo 0 e il tempo t, consumati in una specifica località e che risultano tecnicamente comparabili. La comparabilità tecnica è un requisito fondamentale per effettuare qualsiasi confronto (sia esso temporale o spaziale) e quando si costruiscono numeri indici dei prezzi deve essere assicurata specificando che le caratteristiche dei prodotti, in relazione al tipo, qualità,, al luogo g di scambio e al tipo p di mercato rimangono g alla q immutate tra il tempo 0 e il tempo t. 21 21 NUMERI INDICI SINTETICI: L’APPROCCIO STATISTICO Costruire un indice sintetico (esempio prezzi) tempi Beni 1 . . i . . n 0 p10 . . pi0 . . pn0 1 p11 . . pi1 . . pn1 PREZZI … t … p1t . . … pit . . … pnT … T … p1T . . … piT . . .. pnT 0 q10 . . qi0 . . qn0 QUANTITA’ 1 … t … q11 … q1t … . . . . . . qi1 … qit … . . . . . . qn1 … qnT … T q1T qiT qnT Confrontare i vettori dei prezzi ai tempi t e 0 (colonne) 0 It = f ( p1t ,..., pit ,..., pnt ) f ( p10 ,..., pi 0 ,..., pn 0 ) Problema: individuare misure di sintesi Confrontare i prezzi di ciascun bene i ai tempi t e 0 (righe) pit i = 0 it pi 0 0 I t = g 0 i1t ,..., 0 iit ,..., 0 int ( ) 22 22 3. NUMERI INDICI SINTETICI: L’APPROCCIO STATISTICO • Numerose ricerche sono state attuate per giungere alla funzione di aggregazione più opportuna; ÆIndividuare una funzione di sintesi da applicare: alle distribuzioni d st bu o de dei p prezzi e nei e due te tempi p co considerati s de at (te (tempo po 0 e tempo t) oppure alla distribuzione dei prezzi relativi (indici elementari) • Nell’ambito dell’approccio statistico particolare importanza assume la scelta di un eventuale sistema di ponderazione. ponderazione d i I tal In t l senso sii distinguono di ti d filoni: due fil i – Filone atomistico o stocastico (o con medie non ponderate); – Filone aggregativo ( o con medie ponderate); 23 23 3. NUMERI INDICI SINTETICI: L’APPROCCIO STATISTICO ¾Il filone atomistico o stocastico SVILUPPO Carli (1764) Jevons (1863) Edgeworth (1887) Bowley (1901) Teoria monetaria (teoria quantitativa della moneta) Se la quantità di moneta aumenta tutti i prezzi dei vari beni e servizi dovrebbero incrementarsi in modo approssimativamente proporzionale pit = α t + ε it pi 0 Parte sistematica imputabile alla causa unica (moneta) i = 1,.., n v.c. indipendenti E ( ε it ) = 0 Var ( ε it ) = σ 2 > 0 Indice sintetico si ottiene scegliendo medie semplici (aritmetiche o geometriche) 24 24 1 I = N C 0 t N ∑ i =1 pit pi 0 ⎛ N pit ⎞ I = ⎜∏ ⎟ p ⎝ i =1 i 0 ⎠ J 0 t Carli Modello errori casuali indipendenti additivi 1 N Jevons Modello errori casuali indipendenti moltiplicativi CRITICHE 9Definizione economica del livello generale dei prezzi p dei p prezzi 9Indipendenza 9Utilizzazione di medie semplici che determina l’attribuzione di un identico peso a tutti i beni e servizi 25 25 APPROCCIO STATISTICO: Filone aggregativo Obiettivo: Obi tti Mi Misurare l variazione la i i di costo t (spesa) ( ) di un paniere i di n beni e servizi riferito ad uno specifico gruppo di soggetti economici e definito da un vettore di quantità che si suppone fisso tra 0 e t (misura delle variazioni imputabili esclusivamente ai prezzi). prezzi) “ponderare” “ponde a e” glili iindici di i elementari l t id deii prezzii con valori: l i N 1 I = N C 0 t N ∑ i =1 pit pi 0 I = 0 t ∑ i =1 i ⋅ gi 0 it N ∑g i =1 i= i Specificare peso generico gi Molteplici indici sintetici talvolta sotto diverse formulazioni 26 26 Indice dei prezzi di Laspeyres E esprimibile come media aritmetica ponderata degli indici elementari di E’ prezzo per gli n beni e/o servizi, con pesi pari ai valori del periodo base: pit ∑i p pi 0 qi 0 L i0 = 0 It = ∑ pi 0 qi 0 i ∑ ∑ i pit qi 0 i pi 0 qi 0 gi = pi 0 qi 0 Spesa per il bene i all tempo t b base L’indice di Laspeyres fissa le quantità al tempo base ( q 0 ) (cioè suppone che un consumatore voglia lasciare inalterato il suo comportamento di consumo ), e confronta il valore di queste quantità di beni a cui sono applicati i prezzi del tempo t, con il valore delle stesse quantità di beni applicando i prezzi del tempo 0 . N L I 0 t = ∑ i =1 i ⋅ si0 0 it N ∑s i =1 0 i si0 = pi 0 qi 0 ∑ i pi 0qi 0 27 27 Indice dei prezzi di Paasche E esprimibile come media aritmetica ponderata degli indici elementari di E’ prezzo per gli n beni e/o servizi, con pesi pari a valori fittizi: pit ∑i p pi 0 qit P i0 = 0 It = ∑ pi 0 qit i ∑ ∑ i pit qit p q i i 0 it gi = pi 0 qit Spesa fittizia per il bene i calcolata come prodotto del prezzo al tempo base e quantità al tempo t L’indice di Paasche è esprimibile anche come media armonica degli indici semplici di prezzo ponderati con i valori del periodo corrente: I = P 0 t ∑p q it it i pi0 ∑p i pit qit = ∑pq ∑pq i it it i i 0 it it 28 28 Laspeyres e Paasche I due indici sono interpretabili anche come rapporto di due aggregati di valori, riferiti ad un determinato tempo ed allo stesso insieme di beni e/o servizi - invariante nel tempo per Laspeyres - variabile col tempo per Paasche In generale i due indici conduco a risultati diversi – Nelle fasi in cui i prezzi aumentano, un indice calcolato con la formula di Laspeyres risulta generalmente più elevato di un numero indice dei prezzi di Paasche esistenza di un errore sistematico verso ll’alto alto per il primo; – La divergenza tra i numeri indici di Laspeyres e Paasche è funzione della dispersione dei rapporti di prezzo e dei rapporti di quantità, e della correlazione tra i movimenti dei prezzi e delle quantità corrispondenti; – Qualora sussista una correlazione negativa tra le variazioni dei prezzi e delle quantità la variazione dei prezzi che viene misurata risulterà più rilevante applicando la formula di Laspeyres. 29 29 Bortkiewicz ha individuato una misura della divergenza fra i due indici: I nella quale: P p −I L p = rσ pσ q I Lq ⎛ p1 L ⎞⎛ q1 L ⎞ p q ∑ 0 0 ⎜ p − I p ⎟⎜ q − I q ⎟ ⎝ 0 ⎠⎝ 0 ⎠ r= σ pσq ∑ p0q0 è il coefficiente di correlazione lineare tra gli indici di prezzo e quantità ponderati con i valori del tempo base mentre, σp σ q sono gli scarti quadratici medi dei rispettivi indici elementari di prezzo e quantità. D ttale Da l espressione i risulta i lt che: h I Pp > I Lp I P p < I pL se r > 0 se r < 0 30 30 Indice di Fisher In definitiva, le due formule di Paasche e Laspeyres corrispondono a due ipotesi estreme (quantità al tempo base e quantità al tempo corrente). Si potrebbero, quindi, avere tanti indici (formule) quanti sono le possibili situazioni intermedie. intermedie Una possibile alternativa è rappresentata dall’indice di Fisher. Corrisponde alla media geometrica degli indici di Laspeyres e Paasche 0 I F t = ∑ ∑ i p it q i 0 i pi 0 qi 0 ∑ ⋅ ∑ i p it q it i p i 0 q it L’indice di Fisher viene detto indice ideale perché é verifica quasi tutte le proprietà formali proposte dallo stesso Fisher 31 31 3. NUMERI INDICI SINTETICI: L’APPROCCIO STATISTICO ¾Scelta della formula In generale l’indice ideale è quell’indice che soddisfa particolari condizioni o proprietà, p p , che soddisfa cioè i cosiddetti test di Fisher. Condizioni teoriche (proprietà) che un indice dovrebbe soddisfare: (Test di Fisher) a) b) c) d) e) f)) g) Identità Reversibilità delle basi Scomposizione delle cause (reversibilità rispetto ai fattori) Commensurabilità Determinatezza Proporzionalità p Transitività (Circolarità delle basi) 32 32 Condizioni teoriche (proprietà) che un indice dovrebbe soddisfare a. Identità: se il tempo al quale si riferisce il calcolo dell’indice coincide con il tempo base, l’indice deve essere uguale ad 1; b. Reversibilità delle basi rispetto p al tempo: p l’indice di p prezzo deve essere uguale al reciproco dell’indice di prezzo calcolato per il tempo t0 con base il tempo t1; c. Reversibilità rispetto ai fattori (decomposizione delle cause): ll’indice indice di prezzo moltiplicato per l’indice l indice di quantità deve fornire l’indice l indice di valore. 33 33 Condizioni teoriche (proprietà) che un indice dovrebbe soddisfare d. Commensurabilità: l’indice deve essere indipendente dall’unità di misura dei beni e servizi ((cambiando l’unità di misura di tutti i beni e servizi, l’indice deve rimanere inalterato); e e. Determinatezza: ll’indice indice non deve annullarsi annullarsi, né assumere un valore infinito o indeterminato se il prezzo di un bene o servizio è uguale a zero; f. Proporzionalità: se tutti i prezzi dei beni e/o servizi variano nella stessa proporzione, l’indice deve variare secondo lo stesso coefficiente di proporzionalità; 34 34 Condizioni teoriche (proprietà) che un indice dovrebbe soddisfare g. Condizione di transitività o circolarità delle basi, secondo cui: I ⋅ 1 I2 = 0 I2 0 1 Ciò significa che che, dati due numeri indici 0 I 1 e 1 I 2 , sotto tale condizione è possibile portare le basi dal secondo da 1 a 0 moltiplicando i due indici fra di loro. Gli indici di Laspeyres e di Paasche soddisfano le condizioni a) a), d) d), e) e), f) f). L’indice che soddisfa il maggior numero di condizioni è quello di Fisher che non soddisfa però la condizione di transitività o circolarità delle basi. 35 35 Di recente sono state proposte due nuove condizioni cui devono soddisfare i numeri indici: 1. Tipicità (characteristicity), in base alla quale le strutture dei pesi p delle situazioni confrontate,, p più importante p p per dovrebbero essere tipiche i confronti spaziali che temporali; 2. Coerenza aggregativa (o associativa) la quale stabilisce che, dato un insieme di indici elementari, quelli sintetici calcolati ai diversi livelli di aggregazione devono essere coerenti con l’indice generale e tutti calcolati con la stessa formula e lo stesso sistema di pesi. La scelta dell'indice sintetico avviene combinando criteri formali e considerazioni pratiche Anche se la formula di Fisher gode del maggior numero di proprietà, la formula più usata in pratica nel campo degli indici sintetici ponderati è quella di Laspeyres. 36 36 VANTAGGI E SVANTAGGI FORMULA DI LASPEYRES Vantaggi: V t i richiede la conoscenza dei soli pesi del tempo base, mentre correntemente richiede soltanto la rilevazione dei prezzi ha un significato g economico immediato,, dato dal riferimento a un paniere p fisso consente di calcolare indici di variazione (ma di un significato particolare!) anche rispetto a tempi intermedi L 0 t L 0 t −1 I I p q ∑ p ∑ = . p q ∑ ∑p i it i0 i0 i0 i i i q i0 i0 q it −1 i 0 p q ∑ = ∑p q i i it i0 it −1 i 0 variazione dei prezzi da t-1 a t di un paniere prefissato riferito al tempo 0 Svantaggi: rapido invecchiamento del sistema di ponderazione (‘logoramento della base’), e conseguente necessità di aggiornare spesso la base; tendenziosità positiva; mancanza della proprietà della circolarità (e quindi il confronto tra due termini qualunque della serie non è rigorosamente possibile) 37 37 3. NUMERI INDICI SINTETICI: L’APPROCCIO ECONOMICO Obiettivo:superare i limiti dell dell’approccio approccio statistico: dove le quantità (acquistate, consumate, prodotte, mantenute costanti nell’intervallo (0,t) ecc..) sono ¾tenendo conto anche dei legami tra prezzi e quantità à ¾ quindi anche della reazione dei soggetti economici che in seguito a variazioni di prezzi tendono a modificare il mix di beni e servizi (consumati o prodotti) Teoria economica del consumatore COMPORTAMENTO DEL CONSUMATORE RAZIONALE ASSIOMI comparazione; i Transitività Scelta Insazietà Dati gli assiomi, il comportamento del consumatore viene descritto da una funzione di utilità 38 38 NUMERI INDICI SINTETICI: L’APPROCCIO ECONOMICO 9 A.A. Konus, studioso russo, apre un nuovo filone di studi pubblicando nel 1924 un saggio nel quale si sofferma, in particolare, sul modo di misurare le variazioni della spesa necessarie per mantenere inalterato nel tempo il livello di soddisfazione della persona o del gruppo demografico a cui viene fatto riferimento. 9 Tale approccio, approccio definito come approccio economico o funzionale dei numeri indici dei prezzi affronta in particolare i problemi della loro elaborazione richiamandosi ai concetti della teoria economica neoclassica, eoc ass ca, ca a ammettendo ette do l’esistenza es ste a d di legami ega fra ap prezzi e e qua quantità. t tà neoclassica Secondo tale approccio l’indice dei prezzi si configura come rapporto tra le spese sostenute in situazioni (di prezzi) diverse, ma riferite allo stesso livello di soddisfazione. E 0 It = C ( p1t , pnt ,..., pnt ;U ) C ( p10 , pn 0 ,..., pn 0 ;U ) dove C indica una funzione di costo e U il livello di soddisfazione o di utilità 39 39 Calcolo degli indici dei prezzi secondo l’ l’approccio i economico i Si consideri un consumatore ipotetico per il quale, ai tempi 0 e t, siano noti una funzione di preferenza o di utilità U= (q1,,…..qn) e i prezzi (p1,…,pn) degli n beni e servizi e il reddito R disponibile per il consumo (spesa). (spesa) La scelta del consumatore delle quantità da consumare (q1,….,qk) potrà essere effettuata: ff tt t ¾ puntando a rendere massima l’utilità U, tenuto conto del livello di reddito disponibile oppure disponibile, ¾ minimizzando la spesa, dato un certo livello di utilità; U = u(q ( 1,….,qn)= ) h = costante t t 40 40 Stabilito il livello di soddisfazione a cui fare riferimento (livello di soddisfazione immutato, costante) ¾ è possibile calcolare un indice del costo della vita (o un indice sintetico dei prezzi) ad utilità costante costante. tempo t 0 Se si fa riferimento al grado di soddisfazione raggiunto dal consumatore al tempo 0 (massimizzando l’utilità e spendendo tutto il reddito R0) si ottiene ll’indice indice di Konus-Laspeyres: L 0 t I p q (U ) ∑ = ∑p q t t 0 0 0 dove i termini qt (U0) indicano le quantità che al tempo t forniscono al consumatore la stessa soddisfazione del tempo 0 con la minima spesa. 41 41 ¾ tempo t S cii sii riferisce, Se if i iinvece, all lilivello ll di soddisfazione ddi f i raggiunto i t d dall consumatore al tempo t, dato il reddito Rt, si ottiene l’indice di KonusPaasche: 0I pq ∑ = ∑ p q (U ) t t P t 0 0 t Dove le q0 (Ut) indicano le quantità che al tempo 0 forniscono al consumatore la stessa soddisfazione del tempo t con la minima spesa. 42 42 Limiti dell’approccio economico ¾ lo schema teorico si riferisce ad un singolo consumatore e ad un prefissato livello di soddisfazione; ¾ estendere la definizione e la specificazione degli indici del costo della vita da un individuo a gruppi di individui o all’intera collettività; ll tti ità ¾ dal punto di vista operativo, si incontrano diverse difficoltà per la costruzione degli indici di KonusÆscelta preliminare di una opportuna funzione di utilità 43 43