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In questo libro, in formato PDF, trovate una selezione dei più interessanti approfondimenti tematici dedicati ad Excel creati dagli esperti di Office Magazine. L’idea è quella di ottenere una sorta di prontuario, un manuale del foglio di calcolo da avere sempre a disposizione e di facile lettura. Testo e guide passo passo concorrono a guidarvi nella realizzazione dei progetti. Le tematiche sono differenti: dalle funzioni più utili di Excel, ai fogli di lavoro indispensabili per aziende, liberi professionisti e famiglie. Il testo è suddiviso in due macro aree logiche. La prima (Excel fai da te) è dedicata a progetti e approfondimenti verticali che affrontano i temi nella loro interezza. La seconda sezione (Excel in pratica) è pensata, invece, per guidare il lettore all’uso e alla comprensione di funzioni Excel specifiche da seguire passo passo davanti al computer. Fra gli argomenti: Libro Cespiti, Registro Antiriciclaggio, gestione di clienti/fornitori, personale e crediti verso i clienti, eliminazione degli errori dalle formule, formattazione condizionale, recupero di cartelle danneggiate e molti altri. Tutto al fine di trattare tanto progetti specifici, quanto funzioni che possano migliorare e velocizzare le attività di ogni giorno, risolvendo anche quei piccoli grattacapi che sopraggiungono (quasi sempre!) con l’utilizzo quotidiano di Excel. Nella speranza di aver fatto cosa utile, vi auguriamo una buona lettura. La redazione N.B. - Per facilitare la comprensione di ogni argomento trattato, i progetti sono corredati dei relativi file d’esempio che trovate nel CD-Rom allegato a Office Magazine n.116 (sezione Esempi). Se state leggendo questo libro e non siete in possesso del suddetto CD-Rom con gli esempi, chiedete alla redazione di Office Magazine ([email protected]) informazioni su come reperire i file di esempio. Sommario Excel fai da te Analisi di sensibilità Sfrutta le potenzialità del foglio di calcolo per realizzare un’analisi di sensibilità ad hoc. In pochi passi potrai considerare tutte le variabili e valutare la reale fattibilità dei tuoi investimenti p. 4 Business Intelligence Gli ultimi investimenti in pubblicità e promozione hanno avuto esito positivo sul volume di affari? Rispondiamo a questa e ad altre domande con il Business Intelligence di Excel p. 8 Clienti Fornitori I Grazie al foglio di calcolo è possibile gestire i rapporti con fornitori e clienti molto semplicemente. E non solo. Si possono anche amministrare acquisti e vendite con pochi passaggi. Ecco come p. 12 Clienti Fornitori II Quanto dobbiamo versare all’erario? E quanto possiamo detrarre dalle tasse? Quantifichiamo velocemente questi importi, grazie ad un foglio di calcolo ad hoc p. 16 Dai un taglio alla bolletta Crea con Excel un’applicazione per il controllo della fornitura elettrica. Con i fogli di calcolo e i consigli dei nostri esperti, puoi monitorare facilmente i consumi e ridurre i costi p. 20 Protezione dei dati Formattazione Condizionale Quando si lavora con importanti informazioni, per evitare di andare incontro a perdite o alterazioni, è consigliabile applicare delle protezioni ad hoc. Vediamo quali p. 42 Impara a visualizzare o nascondere dati in funzione di determinati risultati, con un pizzico di fantasia è posibile associare anche effetti grafici così da rendere meno noioso il foglio di lavoro p. 66 Registro Antiriciclaggio Funzioni di ricerca Scopri come utilizzare i fogli di calcolo della suite Office per organizzare e gestire il tuo registro antiriciclaggio. Tutto gratuitamente ed in modo semplice e funzionale p. 44 Impariamo a utilizzare la funzione CERCA.VERT. Grazie a questo strumento potremo eseguire ricerche specifiche sui dati e copiare in automatico, in una nuova tabella, solo le informazioni desiderate p. 68 Scegliere il mutuo migliore Grafici tridimensionali Dal tasso fisso al variabile CAP con tetto massimo. Ecco come utilizzare i fogli di calcolo per individuare, senza timore, il contratto più adatto alle proprie esigenze p. 48 Il Wizard Microsoft per i grafici Con il nuovo add-in Microsoft per la creazione dei diagrammi non dovrai più scegliere fra le tante alternative di Excel. Sarà il programma a determinare il grafico più adatto ai tuoi dati p. 72 Excel in pratica Budget Evento Redigere un bilancio preventivo: annotare le spese da sostenere e prevedere (se possibile) gli introiti futuri. Scopri come crearlo facilmente grazie alle funzioni avanzate del foglio di calcolo p. 52 Catalogo Prodotti Scopriamo come raggruppare o separare forme, immagini e tanti altri oggetti in Excel al fine di velocizzare il lavoro ed ottenere migliori risultati da un punto di vista estetico p. 54 Fatture facili con Excel Condividere i fogli di lavoro Stanchi delle solite rigide applicazioni per la fatturazione? Nessun problema, ecco la soluzione: creare un’applicazione ad hoc sfruttando le potenzialità del foglio di calcolo Ecco come gestire la condivisione dei fogli di lavoro nelle reti locali o sul Web, proteggerne il contenuto e valutare le differenti modifiche apportate da più utenti contemporaneamente p. 56 p. 24 Amministrare i crediti verso i clienti Confrontare elenchi di dati Realizza un’applicazione che tenga traccia dei crediti vantati verso i clienti. Potrai archiviare ciascun pagamento, inserire nuovi debitori ed emettere una ricevuta per ogni rata estinta p. 28 Impariamo a confrontare elenchi di dati con il semplice utilizzo di una funzione del foglio di calcolo. Potremo così individuare diversità e variazioni con un solo clic p. 58 Gestire il personale con le tabelle Pivot Strumenti efficaci e pratici per gestire ogni tipo di informazione. Ecco come sfruttarne tutte le potenzialità con Excel 2007 ed amministrare facilmente il personale della nostra azienda p. 32 Libro Cespiti Utilizza i fogli di calcolo per realizzare un registro dei beni ammortizzabili e generare, per ognuno di essi, il relativo piano di ammortamento in modo automatico p. 35 Matrici di portafoglio L’allocazione delle risorse attuata dal management necessita di validi supporti decisionali. Ecco come usare le matrici di portafoglio per studiare e migliorare la struttura strategica aziendale p. 38 Utilizziamo i fogli di calcolo della suite Office per andare oltre gli standard in 2D. Grazie ai grafici a bolle è possibile rappresentare una classica tabella anche in tre dimensioni p. 70 Creare un organigramma aziendale Le SmartArt sono un ottimo strumento per rappresentare i rapporti gerarchici all’interno di un’impresa. Ecco come utilizzare questi elementi per realizzare organigrammi professionali p. 60 Eliminare gli errori nelle formule Elimina per sempre gli errori nelle formule con i comandi del gruppo Verifica formule. Seguendo alcune accortezze eviterai spiacevoli inconvenienti e potrai creare fogli di calcolo perfetti Scopri come inserire nei tuoi progetti i dati e le informazioni provenienti da Internet. Con una specifica funzionalità del foglio di calcolo potrai aggiornare e tenere sotto controllo ogni elemento p. 74 Le tabelle dati Valuta gli effetti di qualsiasi operazione finanziaria e le possibili alternative. Con le Tabelle dati potrai creare delle analisi condizionali su misura per i tuoi progetti e visualizzarne in anticipo i risultati p. 76 Lo strumento Risolutore Scopriamo come utilizzare il Risolutore, uno degli strumenti di analisi e simulazione presenti nel foglio di calcolo, per trovare automaticamente la soluzione migliore ai nostri problemi p. 78 Recuperare cartelle danneggiate Dalla modalità di recupero dati alle soluzioni manuali per ripristinare i fogli di calcolo corrotti. I nostri esperti ti spiegano i trucchi per arginare ogni inconveniente con le cartelle di lavoro p. 80 Riferimenti di cella Tra gli argomenti “difficili” da capire, rientrano sicuramente i Riferimenti di cella: scopriamo a cosa servono ed impariamo ad utilizzarli a dovere nei fogli di calcolo p. 82 Scenari di Excel p. 62 Estrarre figure, immagini e grafici da Excel Scopri come estrarre velocemente foto, figure e grafici da un foglio di calcolo ed averne immediatamente una copia disponibile da inserire in altri documenti Office Importare dati dal Web p. 64 Grazie agli strumenti di Excel è possibile calcolare in anticipo il modo in cui evolverà una situazione finanziaria. Ecco come eseguire un’analisi che prenda in considerazione ogni alternativa p. 84 Office fai da te Excel, il consulente per i tuoi affari Sfrutta le potenzialità del foglio di calcolo per realizzare un’analisi di sensibilità ad hoc. In pochi passi potrai considerare tutte le variabili e valutare la reale fattibilità dei tuoi investimenti Q uando ci si appresta a fare la stima costi/benefici di un ipotetico investimento, al fine di valutarne l’effettiva fa ttibilità e l’impatto che questo ha sulla struttura societaria promotrice, è necessario porre particolare attenzione a tutte quelle variabili, particolarmente sensibili, che al loro variare possono generare sostanziali modificazioni degli indicatori sintetici di risultato. Le variabili che vanno a comporre gli scenari futuri di un’iniziativa sono di solito elevate e caratterizzate da incertezza. Questo rende indispensabile il compimento di un primo ed importantissimo passo verso la comprensione dei costi e dei 46 Office Magazine Maggio 2010 3URJHWWLSUDWLFLSHU(;&(/ benefici, che tale iniziativa comporterà: la scelta delle variabili critiche. Esse variano da caso a caso e vanno scelte con accuratezza. Un criterio generale suggerisce di considerare le variabili che generano una variazione dell’1%, per una corrispondente medesima variazione (1%) del Tasso Interno di Rendimento (TIR) o una variazione del 5% del Valore Attuale Netto (VAN). Gli indicatori economici Poniamo il caso di aver realizzato con Excel un Business Plan (BP) relativo ad una particolare iniziativa. E che a questo punto si desideri realizzare un’analisi di sensibilità sulle variabili critiche. Per prima cosa dovremo dotare il nostro BP degli indicatori TIR e VAN, necessari per valutare la bontà del nuovo investimento (e importante campanello d’allarme per l’individuazione delle variabili sensibili). Il TIR rappresenta, in Nel CD / Esempi Analisi di sensibilità.xlsm parole povere, la resa di un investimento. In genere un progetto va perseguito se genera un Tasso di Rendimento minimo, definito Hurdle Rate, che può essere legato al costo del capitale o semplicemente ad una valutazione a priori dell’investitore. Il Valore Attuale Netto, invece, definisce il valore attualizzato di una serie di flussi di cassa, in base al tasso di rendimento (Tasso Annuo Nominale), che rappresenta a sua volta il costo derivante dal mancato utilizzo alternativo delle risorse economiche dedicate al progetto. Excel offre due formule che consentono il calcolo degli indicatori economici TIR e VAN. Per il TIR, la formula da digitare è =TIR.COST(“Celle flussi di cassa”). Come flusso di cassa si considerano tutte le differenze fra entrate ed uscite in un determinato arco temporale del progetto. Analisi di sensibilità Predisporre il Business Plan I dati dell’investimento Costi e ricavi 1 La prima cosa da fare è quella di approntare un piccolo Business Plan che evidenzi costi e ricavi. Inseriamo una piccola matrice all’interno della quale aggiungeremo i dati relativi all’investimento. È importante distinguere quale quota del costo totale rimane a carico dell’investitore (Equity) e quale viene finanziata. 2 Entrate ed utili Il calcolo del TIR Ed ora il VAN 3 4 5 P er affrontare il problema con una maggiore tangibilità, cercheremo di calarci in un esempio pratico. Poniamo il caso di avere una piccola azienda volta alla produzione di gadget e che si presenti l’opportunità di inserire in catalogo un nuovo prodotto. Dalle relative indagini di mercato, questo risulta essere molto richiesto e, per aggiungerlo al nostro listino, si riscontrano due necessità: investire in una nuova macchina ed assumere un’unità specializzata per la sua gestione. Senza complicarci la vita in calcoli finanziari complessi, buttiamo giù un quadro economico della situazione, considerando costi e ricavi connessi alla nuova iniziativa. Successivamente applichiamo al flusso di cassa le formule di TIR e VAN, che rappresenteranno i nostri indicatori economici di valutazione. Creiamo in un secondo foglio una tabella che contenga tante colonne quanti sono gli anni su cui vogliamo fare l’analisi, aggiungendo l’anno 0. Inseriamo nelle righe costi e ricavi, richiamandoli dal foglio di inserimento dati creato. Ottenuto l’utile aggiungiamo l’esborso negativo dell’investitore (equity) all’anno 0. Dal problema alla soluzione Completato il Business Plan dell’iniziativa con gli indicatori economici TIR e VAN, dobbiamo individuare tutte le variabili utilizzate per il calcolo degli output e degli input. Ovviamente sarà necessario restringere il campo di scelta su quelle più significative. Ad esempio, nel caso in cui l’investimento preveda il consumo di un combustibile, una variabile significativa sarà sicuramente legata al suo costo di acquisto. Raggruppiamo quindi le nostre scelte in categorie omogenee. Immediatamente dopo la loro individuazione, occorrerà accer- A questo punto, nella cella A16, appena sotto il flusso di cassa, inseriamo la formula per calcolare il Tasso Interno di Rendimento. Il codice da digitare è il seguente: =TIR.COST(B15). Proseguiamo con la cella A17 inserendo =TIR. COST(B15:C15) e così via. All’anno 15 avremo la formula =TIR.COST(B15:Q15). tare che si tratti di sole variabili indipendenti e andranno escluse di conseguenza tutte le quelle dipendenti. Di solito queste ultime sono inserite in input dall’utente e non subiscono variazioni nel calcolo. A questo punto dell’analisi di sensibilità è necessario fare perno sulle macro di Excel. Infatti, individuate le variabili dipendenti, dovremmo modificare manualmente volta per volta il loro valore, andando a registrare il rispettivo impatto sugli indici economici. Il tutto appurando qualitativamente e quantitativamente le variabili sensibili che possono generare criticità. Grazie invece all’aiuto di una macro, possiamo far variare Approntiamo le altre tabelle di inserimento dati ed elaborazione relativamente a tutti i Costi Variabili (Cv) e i Costi Fissi (Cf). Inseriamo una tabella per inserire i ricavi ed una per i dati generici (come la tassazione). Per la rata del finanziamento usiamo la formula =-RATA(tasso interesse;anni;capitale. Sotto la riga del TIR inseriremo il Valore Attuale Netto. Il funzionamento è simile alla formula del TIR, dovremo solo aggiungere il tasso di attualizzazione sempre uguale. Nella cella A16 digiteremo =VAN(tasso di attualizzazione;B15). All’anno 15 avremo =VAN(tasso di attualizzazione;B15:Q15). automaticamente, all’interno di un range prescelto di valori, una o due variabili sensibili e gene- rare così una matrice che riporti il valore di VAN e TIR per tutte le combinazioni possibili. Si potrà Un file ad hoc per le macro Se, come nel caso esaminato in questo articolo, ci stiamo apprestando ad inserire delle macro in Visual Basic nel nostro foglio di calcolo, con la versione 2007 della suite di Office dovremo salvare il file in formato .XLSM. Si tratta di un nuovo formato, inserito nell’ultima release, che consente l’attivazione delle macro nel documento. L’icona sarà contraddistinta da un punto esclamativo. Questa estensione, come quelle simili degli altri software di Office, si basano sullo standard XML per il salvataggio dei dati. Le prime tre lettere individuano Excel XLS mentre M significa: “con attivazione macro”. Grazie a questo nuovo standard Excel riesce a creare file più compatti (fino al 75%), garantendo maggiore riservatezza, facilitando il recupero delle informazioni e molto altro ancora. 3URJHWWLSUDWLFLSHU(;&(/ Maggio 2010 Office Magazine 47 Office fai da te L’analisi di sensibilità efinita la prima parte, possiamo finalmente entrare nel vivo del nostro progetto: l’analisi di sensibilità. Con la compilazione di un piccolo business plan, abbiamo a disposizione le variabili del problema, i costi e i ricavi in particolare, e gli indici che utilizzeremo come indicatori dell’investimento (insomma una base di partenza per mettere in pratica l’analisi). Nella fattispecie useremo il TIR, e le sue variazioni, per stabilire come le variabili del problema lo influenzano. Il Tasso Interno di Rendimento rappresenta la resa di un investimento. In particolare è calcolato sulla parte di investimento sostenuta direttamente dall’investitore (equity), in quanto la restante parte verrà erogata dalla banca sottoforma di finanziamento e restituita con i ricavi di esercizio. Una tabella su misura Le variabili della macro 1 Per prima cosa creiamo una matrice che contenga, nell’intestazione di riga, la prima variabile sensibile; e nell’intestazione di colonna, la seconda variabile. Scegliamo ad esempio il costo della materia prima ed il numero di prodotti venduti in un anno come variabili sensibili, inserendo sette valori. La matrice sarà 7x7. 2 Selezioniamo la scheda Sviluppo. Se non è visibile attiviamola dalle Opzioni di Excel. Clicchiamo su Visual Basic nel menu Codice. Dal menu Inserisci selezioniamo Modulo. Qui iniziamo a scrivere l’intestazione della macro, che chiameremo Analisi e iniziamo a dichiarare le variabili come in figura. Le variabili sensibili Le prime intestazioni Il cuore del progetto 3 4 5 D Inseriamo una tabella 3x2 sotto la precedente. Aggiungiamo numero di riga e colonna della prima e della seconda variabile sensibile, in questo caso F3, quindi 3 e 6 per la prima e C15, quindi 15 e 3. Faremo la stessa cosa per l’indice da monitorare, in questo caso il TIR all’anno 15 Q16, quindi 16 e 16. successivamente utilizzare la formattazione condizionale per rendere leggibile, a colpo d’occhio, la matrice dei risultati. La macro La funzione principale della macro che ci apprestiamo a realizzare in questo articolo, è quella di far variare automaticamente una o due variabili sensibili prescelte, andando a registrare in una matrice i valori degli indici economici ottenuti. Faremo in modo di poter scegliere, di volta in volta, su quale elemento intervenire. La macro utilizza due cicli For concatenati, nei quali si preve- 48 Office Magazine Maggio 2010 3URJHWWLSUDWLFLSHU(;&(/ Ora memorizzeremo tutti i valori necessari all’interno delle variabili dichiarate. In particolare i e j sono due variabili numeriche che serviranno come contatori dei cicli For successivi. Memorizzeremo righe e colonne di variabili e indice, salvando nelle variabili parcheggio i valori di partenza di queste ultime. de di modificare le variabili con i valori del range prescelto, e riportare ciclo per ciclo il TIR e il VAN nella matrice predisposta. È anche necessario considerare la predisposizione di una variabile di parcheggio, nella quale verrà memorizzato il valore iniziale delle variabili. Questo verrà poi reinserito per riportare il foglio di calcolo alla situazione iniziale. Per l’attivazione della macro useremo un pulsante, mentre impiegheremo la formattazione condizionale per tutta la matrice; stabilendo i valori soglia e i colori che le celle dovranno assumere. In questo modo potremo delinea- A questo punto passiamo ad analizzare il cuore della macro. Questo sarà composto da due cicli For, che scansionano la matrice creata inserendo i valori dell’indice( ottenuti sostituendo di volta in volta i diversi valori delle variabili sensibili). Al termine ricopiamo i valori delle variabili parcheggio al loro posto. re le aree di convenienza, o di non convenienza, dell’iniziativa. In particolare predisporremo una matrice 2x3, all’interno della quale andremo a digitare riga e colonna delle due variabili da modificare; nonché la riga e la colonna della cella che Le sigle che contano Equity: indica il capitale di rischio che il promotore investe in un’iniziativa. La restante parte necessaria viene erogata dall’istituto di credito sotto forma di finanziamento. Di solito la percentuale di Equity viene stabilita con la banca, in base alla bontà dell’investimento e all’affidabilità dell’investitore. EBIT: Earnings Before Interests and Taxes, acronimo inglese che si traduce in Risultato ante oneri finanziari e definito anche come Reddito operativo aziendale. What If: si tratta di un’analisi finalizzata alla determinazione di diversi risultati finali, derivati da altrettante differenti ipotesi di partenza. L’analisi di sensibilità è basata su questo tipo di esame. Analisi di sensibilità Un pulsante per elaborare i dati Il bottone La chiamata Formattazione condizionale 1 2 3 Dal menu Illustrazioni, della scheda Inserisci, clicchiamo su Forme e disegniamo un pulsante. Selezioniamolo e scriviamo un’intestazione a piacere. Clicchiamo sulla forma creata con il tasto desto del mouse e selezioniamo Assegna macro. Scriviamo il nome della macro Inizio_Analisi e premiamo su Nuovo. contiene l’indicatore economico da monitorare. I sei numeri interi, corrispondenti a righe e colonne, verranno memorizzati in sei variabili. Utilizzeremo poi altre due variabili contenenti rispettivamente il numero di righe e di colonne della tabella da riempire con i risultati della simulazione. Ed ancora, come già accennato, due variabili di parcheggio nelle quali memorizzare i valori iniziali. Nella pagina di Visual Basic che appare sotto all’intestazione della macro Sub Inizio_Analisi (), scriviamo Call Analisi. Facciamo attenzione che la macro termini con il codice End Sub. In questo modo ogni volta che verrà cliccato il pulsante, automaticamente verrà chiamata la macro creata precedentemente. La rappresentazione grafica dell’analisi L’analisi di sensibilità si basa sul What If, ovvero sul cosa accade se. Dopo aver effettuato l’analisi su tutte le variabili sensibili, avendo cura di registrare la variazione dell’indicatore volta per volta, sorge il problema di come rappresentare al meglio graficamente il risultato. Nella compilazione dell’Information Memorandum, che riporta le Andiamo alla scheda Home, selezioniamo con il mouse la tabella della simulazione e clicchiamo su Formattazione condizionale/Gestisci regole. Premiamo ora Nuova regola e scegliamo Set a 3 colori. Impostiamo come Numero: Minimo = 0,05, Punto centrale = 0,10 e Massimo = 0,15. Clicchiamo poi due volte su Ok. conclusioni finali di un’analisi di fattibilità dell’investimento, è buona norma inserire grafici e tabelle che rendano di immediata comprensione i risultati ottenuti. Essi vengono di solito presentati mediante grafici a ragnatela (spider plot) o grafici a barre (tornado diagram). Questi ultimi illustrano quanto varia complessivamente l’indice di valutazione, al variare di ciascuna variabile sensibile considerata tra i due valori estremi. Di solito si posizionano le barre in ordine discendente, inserendo per prime le variabili che maggiormente influiscono sull’indice considerato. La presentazione della tabella con la formattazione condizionale ed il grafico a barre consentono, in un unico colpo d’occhio, l’individuazione di come le variabili sensibili scelte influiscono, al loro variare, sull’investimento che ci si appresta ad eseguire. L’investimento in un grafico L’incidenza delle variabili Un grafico per i dati I pulsanti di navigazione 1 2 3 Creiamo una piccola tabella ed inseriamo, nella prima cella, la formula =(J3-I3)/I3 per la variabile Numero di pezzi venduti e nella cella affianco =J7-I7. Come si vede si ha una variazione del 14,68%, a fronte di una variazione del 10%. La variabile è sicuramente molto sensibile. Stessa cosa per l’altra. I dati da considerare sono quelli che si discostano dal valore centrale. Nel caso in cui il calcolo del TIR sia troppo basso, e dia quindi errore, consideriamo come valore minimo zero. Nel nostro caso abbiamo considerato solo le variazioni positive. Selezioniamo la tabella creata e grafichiamola con un istogramma. Inseriamo all’interno dei fogli creati delle figure a piacere, tante quante sono i fogli di lavoro meno quello attivo. Selezioniamo ad una ad una le forme e, con il tasto destro del mouse, premiamo Collegamento ipertestuale. Segliamo poi Inserisci nel documento e selezioniamo il foglio di destinazione. Clic su Ok. 3URJHWWLSUDWLFLSHU(;&(/ Maggio 2010 Office Magazine 49 Office fai da te Il business si fa intelligente Gli ultimi investimenti in pubblicità e promozione hanno avuto esito positivo sul volume di affari? Rispondiamo a questa e ad altre domande con il Business Intelligence di Excel A d ogni azione del corpo A sul corpo B, corrisponde una reazione uguale e contraria del corpo B sul corpo A. Recita pressappoco così l’assioma fondamentale della meccanica, applicabile a tutte le forze riscontrate in natura, conosciuto come terza legge di Newton. Senza scomodare il battito d’ali generatore di uragani della teoria del caos o i principi fisici, risulta evidente come un’azione compiuta in un qualsiasi campo delle attività umane, generi delle conseguenze più o meno prevedibili e/o auspicabili. Nel Business, inteso come attività economica che si svolge al fine di produrre profitto, possiamo immaginare semplificando, che il corpo A sia rappresentato dalle aziende mentre il corpo B, che riceve e risponde agli stimoli da esse prodotti, costituisce il mercato. Non risulta difficile immaginare che le azioni compiute dalle aziende sul mercato siano finalizzate al conseguimento del profitto, ma come stabilire, ad esempio, se e quanto lo sforzo profuso nel brand management di un particolare prodotto ha esito positivo sul volume di affari? Un valido strumento, che può dare una risposta a questa domanda, è costituito dal Business Intelligence. Che cosa è il BI? Il concetto di Business Intelligence (BI) venne coniato nel 1958 da Hans Peter Luhn, ricercatore tedesco della IBM. Adoperato 46 Office Magazine Settembre 2009 3URJHWWLSUDWLFLSHU(;&(/ spesso a sproposito per indicare la semplice reportistica aziendale, il termine BI si riferisce a un insieme di procedure, tecnologie e processi atti a raccogliere, integrare e analizzare informazioni strategiche di business. L’obiettivo principe del BI consiste, mediante l’utilizzo di soluzioni software, di carpire all’interno della mole di dati prodotti dal business aziendale, i fattori chiave che consentono conseguentemente di prendere decisioni strategiche. In pratica si tratta di un valido strumento che offre supporto alle decisioni operative e strategiche di un’azienda. L’implementazione di un sistema di Business Intelligence pone tre fondamentali problemi da risolvere: dove raccogliere le informazioni necessarie, come raccoglierle e infine come elaborarle. Rispondere alla prima delle tre domande è abbastanza semplice, le informazioni possono provenire da una qualsiasi sorgente dati presenti in azienda. In genere database dei software gestionali, Internet, web services o ancora i log dei server sono ottime fonti di dati. Inizia ad essere più complesso rispondere alla seconda domanda in quanto si tratta di una mole di dati rilevante spesso basati su formati e tecnologie eterogenee fra loro, ad esempio file XML, database relazionali o file di testo. A risolvere questo problema ci pensa il processo ETL (Extraction, Transformation, Loading). Si tratta di mettere a punto una procedura automatizzata in grado di estrarre i dati dalle sorgenti, rielaborare e scremare gli stessi da eventuali informazioni poco interessanti e infine caricare il flusso all’interno di un nuovo database, il database analitico. L’analisi dei dati Effettivamente manca una risposta alla terza domanda: “Come analizzare i dati del database ana- NEL CD Business Intelligence.xlsx Vendite.accdb litico?”. Per fare ciò dobbiamo introdurre lo strumento dell’analisi OLAP. L’analisi OLAP, acronimo di On Line Analytical Processing, designa un insieme di tecniche software per effettuare l’analisi interattiva di una grande mole di Schematizzazione semplificata di una piattaforma di Business Intelligence Business Intelligence Microstrategy Reporting Suite gratuito La storica software house, leader nella produzione di applicazioni per la Business Intelligence, ha reso gratuita la sua Suite di reporting con licenze perpetue, valide fino a 100 utenti. Ottima notizia per tutte le aziende che in un momento critico per l’economia globale possono contare su software come questo per realizzare notevoli risparmi sulle licenze. Il software consente, fra le tante funzioni, di visionare i report in pdf o di esportare i risultati in un file di Microsoft Excel. Inoltre viene garantito il supporto on line e la risoluzione dei problemi mediante la comoda On Line Community. Microstrategy Reporting Suite può essere scaricato alla pagina www.microstrategy.com/freereportingsoftware. La rappresentazione di un cubo OLAP dati in tempi ridotti seguendo modalità di elaborazione complesse. Abbiamo chiesto al dott. Paolo Mazzeo, ricercatore del CASPUR (Consorzio interuniversitario per le applicazioni di supercalcolo per università e ricerca), di spiegarci brevemente in che cosa consiste e come funziona l’analisi OLAP per la Business Intelligence: le tecnologie OLAP (On Line Analytical Processing) fanno parte degli strumenti applicativi finalizzati all’analisi dei dati gestiti all’interno del Data Warehouse. Il loro uso in contesti aziendali è finalizzato a consentire un’agevole lettura interattiva dei dati direzionali, secondo diversi schemi/modelli, anche ai manager, “non informatici”, al fine di effettuare analisi mirate, che siano di supporto ai processi decisionali per il raggiungimento di obiettivi specifici. L’interrogazione avviene attraverso il cosidetto “ipercubo” ovvero una matrice multidimensionale i cui assi rappresentano quelle dimensioni aziendali (es. tempo, area geografica, tipo cliente, ecc.) in base alle quali andiamo a rappresentare i vari fenomeni di analisi oppure gli indicatori; in questo modo le variabili di analisi, ad esempio le vendite, vengono riassunte in base alle diverse dimensioni, e all’interno di questa struttura esse rappresentano la cella dell’ipercubo. Le diverse dimensioni possono anche essere gerarchizzate (es. tempo = anno > trimestre > mese > giorno > ora). A prescindere dal prodotto di B.I. che si utilizza, in genere è presente una interfaccia grafica che consente l’esecuzione di differenti funzionalità quali: slice and dice per compiere analisi su porzioni specifiche dell’ipercubo e per operare su di esso da diverse prospettive; drill-down per visualizzare i dati a livelli di dettaglio diversi in modo da capire quale possa essere il fattore determinante; roll-up operazione inversa del drill-down ovvero vedo i dati dal livello di dettaglio a quello generale; detect and alert per filtrare, ordinare e classificare i dati in modo da individuare situazioni di particolare significatività; calcolo standard per effettuare operazioni banali come somma, media, varianza oppure per costruire nuove variabili o indicatori. Il BI Open Source Un ambiente di Business Intelligence necessita del contributo di varie componenti (ETL, database analitici, reportistica, OLAP, analisi statistica ecc.). Nel mondo del software Open Source fortunatamente è possibile trovare tutte le componenti per realizzare sistemi di Business Intelligence in tutte le loro sfaccettature. Risulta tuttavia ovvia la complessità insita nell’integrazione di più applicazioni software in una soluzione personalizzata al problema, ciò fa preferire nella maggior parte dei casi una piattaforma di BI che integri di default gli strumenti necessari. Per la delicata fase ETL, ovvero l’alimentazione del database analitico, chiunque voglia evitare costose soluzioni commerciali può affidarsi all’ottimo Talend Open Studio, scaricabile dal sito La struttura del database I n queste pagine verranno illustrate alcune semplici funzioni che consentono l’analisi e l’interpretazione dei dati, nonché il reporting utilizzando Microsoft Excel e i database di Microsoft Access. Per prima cosa dovremo crearci un database, utilizzando Access, che contenga tabelle di dati relativi alle attività dell’azienda. Per semplicità immaginiamo una tabella all’interno della quale sono memorizzati, mediante una maschera di inserimento, i dati relativi al fatturato generato da un determinato prodotto nei 12 mesi dell’anno nelle tre aree geografiche Nord, Sud e Centro. Successivamente creiamo una seconda tabella all’interno della quale saranno registrate le spese di formazione e addestramento della forza vendite, sempre in una scansione temporale mensile. La tabella “vendite” La tabella “formazione” 1 2 Creiamo un nuovo database vuoto di Microsoft Access e inseriamo, facciamo clic con il tasto destro sull’intestazione della colonna e selezioniamo Rinomina colonna. Inseriamo i 12 mesi dell’anno nella prima colonna e successivamente le tre colonne riportanti il fatturato mensile per area geografica. Salviamo la tabella. PSelezioniamo Tabella nel gruppo Tabelle della scheda Crea. A questo punto possiamo riempire la tabella inserendo i mesi dell’anno e per area geografica, ad esempio, gli investimenti in formazione e addestramento del gruppo vendite che si occupa dello specifico prodotto. Al termine salviamo la tabella e il database. 3URJHWWLSUDWLFLSHU(;&(/ Settembre 2009 Office Magazine 47 Office fai da te Da Access ad Excel l nostro database Access 2007 sarà la data warehouse dalla quale estrapoleremo le informazioni desiderate. Per rappresentare ed analizzare i dati contenuti nel database useremo Microsoft Excel 2007 e le Tabelle Pivot. Una Tabella Pivot è uno strumento analitico e di reporting necessario alla creazione di tabelle riassuntive. Uno dei fini principali di queste tabelle è l’organizzazione di dati complessi tramite una scelta opportuna dei campi e degli elementi che devono comporla. Le tabelle pivot vengono usate principalmente per raccogliere dati in modo strutturato al fine di evidenziare le relazioni tra gruppi diversi. Si rendono particolarmente utili se si presenta la necessità di esaminare diverse categorie di dati in configurazioni diverse. Anche per questo sono apprezzate soprattutto nel caso in cui sia necessario elaborare tabelle di elevate dimensioni. La tabella “vendite” Impostiamo la tabella Pivot Apriamo un foglio Excel e rinominiamo il Foglio1. Selezioniamo dal menu la scheda Inserisci e facciamo clic su Tabella Pivot nel gruppo Tabelle. Nella finestra spuntiamo Selezione connessione e scegliamo Seleziona connessione. Mediante Sfoglia selezioniamo il database Access. Clic su Apri e Ok. 1 2 La riga dei valori Aggiorniamo la tabella Grafico Pivot 3 4 5 I Come già detto l’ultima riga contiene di default la somma dei dati in colonna. Per modificare la formula facciamo clic nella finestra di dialogo laterale nel riquadro Valori, selezionano Somma di nomecampo. Dal menu a tendina scegliamo Impostazioni campo valore. Spuntiamo la formula e confermiamo con Ok. www.talend.com. Per quanto riguarda il DB Analitico, periodicamente aggiornato nella fase di ETL, vengono utilizzati di solito comuni database relazionali. Se non si hanno particolari pretese la scelta può ricadere su MySQL, www.mysql.it. Il cuore della BI è costituito dall’analisi OLAP che nella forma più semplice viene definita ROLAP (Relational OLAP) che consente di utilizzare i comuni database relazionali. La soluzione Open Source più diffusa è Mondrian, motore OLAP sviluppato in linguaggio Java implementato in quasi tutte le piattaforme di BI Open Source. Mondrian non ha un’interfaccia 48 Office Magazine Settembre 2009 3URJHWWLSUDWLFLSHU(;&(/ Per visualizzare l’elenco campi nella finestra laterale selezioniamo Elenco campi nel gruppo Mostra/Nascondi nella scheda Opzioni del menu Strumenti tabella pivot che appare quando viene scelta la tabella. Per aggiornare la tabella facciamo clic su Aggiorna nel gruppo Dati della scheda Opzioni. utente che solitamente è fornita da Jpivot, http://jpivot.sourceforge.net, che consente la navigazione dei cubi OLAP. Per la reportistica si può utilizzare JasperReports, http://jasperforge.org, libreria Java molto diffusa che consente mediante l’utilizzo di iReport la creazione di report in modo intuitivo. È necessario distinguere i report creati da un’interrogazione del database con i Cruscotti che di solito sono pagine sintetiche e interattive che illustrano i risultati graficamente. Citiamo a tal proposito la libreria grafica Java JFreeChart con cui è possibile realizzare decine di grafici differenti. Nella finestra laterale Elenco campi tabella pivot spuntiamo i campi del database che desideriamo inserire nel report. Appariranno ad ogni spunta le colonne selezionate. Automaticamente sono riconosciute le etichette di riga e colonna. L’ultima riga di default mostrerà la somma dei valori per colonna modificabili. Per creare un grafico di report che riporti i dati del database riassunto nella tabella pivot facciamo clic all’interno del gruppo Strumenti, sul pulsante Grafico Pivot. Il pulsante è contenuto nella scheda Opzioni. Selezioniamo la tipologia di grafico e infine selezioniamo Ok per creare il grafico. Piattaforme pronte all’uso L’approccio migliore alla Business Intelligence per le PMI, pur restando nell’ottica Open Source, consiste nell’utilizzare una piattaforma pronta all’uso. Fra le tante esistenti citiamo SpagoBI, una piattaforma Open Source made in Italy totalmente gratuita. Le funzionalità di SpagoBI coprono tutte le esigenze di reporting, analisi OLAP, analisi geografica, alerts, cruscotti e Data Mining. I documenti vengono sviluppati utilizzando i vari strumenti che compongono la piattaforma e successivamente integrati sempre all’interno di SpagoBI. La fase ETL può essere realizzata con un software a libera scelta dell’utente, anche se SpagoBI consiglia e supporta l’utilizzo del già citato Talend Open Studio. SpagoBI può essere scaricato al sito http://spagobi.eng.it. Citiamo anche l’ottima Pentaho, una delle piattaforme più conosciute per la Business Intelligence, scaricabile in versione Trial dal sito www.pentaho.com. L’approccio di Big M al BI Secondo la società di ricerca in ambito IT Gartner, negli ultimi anni le aziende hanno speso più di 40 miliardi di dollari in software aziendali. Ciò comporta la Business Intelligence La formula “Correlazione” F ra le formule statistiche implementate in Microsoft Excel troviamo la funzione Correlazione che consente di individuare il grado di dipendenza esistente fra due serie di dati. Per correlazione si intende una relazione tra due variabili casuali tale che a ciascun valore della prima variabile corrisponda con una certa regolarità un valore della seconda. Non si tratta necessariamente di un rapporto di causa ed effetto ma semplicemente della ten- denza di una variabile a mutare in funzione di un’altra. Talvolta le variazioni di una variabile dipendono dalle variazioni dell’altra (relazione tra la statura dei padri e quella dei figlio ad esempio), talvolta sono comuni (relazioni tra la statura e il peso di un individuo); talvolta sono reciprocamente dipendenti (relazione tra prezzo e domanda di una merce: il prezzo influisce sulla domanda e la domanda influisce sul prezzo). Tabella pivot “Formazione” La Correlazione Analizziamo i risultati 1 2 3 Con lo stesso procedimento già applicato facciamo clic su Inserisci/Tabella pivot e selezioniamo i campi della tabella da inserire. A questo punto abbiamo le due serie di dati da analizzare mediante la funzione Correlazione. Analizzeremo la variazione del fatturato per area al variare degli investimenti in formazione. costituzione di data warehouse sempre più corpose contenenti informazioni, che se ben interpretate, possono costituire un valido supporto ai processi de- La funzione Correlazione restituisce un valore fra -1 e +1. Più il risultato sarà prossimo a +1 e più ci sarà un legame fra i dati. Selezioniamo la cella vuota al di sotto della Somma di Fatturato Centro e digitiamo la seguente formula=CORRELAZIONE(B3:B14;Formazione!B3:B14). Abbiamo così inserito le due colonne Centro. cisionali. “Pensiamo alla BI per tutti” afferma Nic Smith, PM Senior Microsoft, “I collaboratori desiderano disporre della BI in un ambiente familiare e devono Trasciniamo la formula nelle celle accanto per eseguire il calcolo di correlazione sui dati Nord e Sud. Per il Centro avremo come risultato 0,23. Ciò vuol dire che i risultati ottenuti non dipendono molto dagli investimenti in formazione, occorrerà dunque verificare la bontà di tali investimenti. Una correlazione maggiore si ha per i dati Sud. essere in grado di condividere informazioni e racchiuderle in un contesto”. La softwarehouse di Redmond al fine di supportare le attività di Bu- siness Intelligence ha aggiunto diverse funzionalità a Microsoft Office Excel 2007, Microsoft Office Share Point 2007 e Microsoft SQL Server 2007. La formattazione condizionale P er favorire la presentazione dei dati, Excel dispone di una utile funzionalità recentemente potenziata. Stiamo parlando della Formattazione condizionale. Quest’ultima consente agli utenti di aggiungere effetti speciali come colori e ombreggiature, che migliorano graficamente la visualizzazione dei risultati numerici. Naturalmente come molti di voi già sapranno, la formattazione potrà essere legata direttamente ai risultati delle formule in modo da evidenziare esclusivamente alcuni risultati in base al loro valore. Oltre alla formattazione condizionale, Excel 2007 comprende anche diverse funzionalità che consentono di filtrare e ordinare i dati in tabelle pivot e grafici pivot. tali funzionalità potranno essere sfruttate proficuamente durante l’analisi di Business Intelligence. Scegliamo il tipo La Correlazione 1 2 Un ottimo strumento per il reporting e per l’analisi a colpo d’occhio dei dati è costituito dalla Formattazione Condizionale di Excel 2007. Selezioniamo la tabella di dati con il mouse che si vuole formattare e dalla scheda Home facciamo clic su Formattazione Condizionale nel gruppo Stili. Scegliamo Barre di dati. Oltre all’evidenziazione tramite barre, possiamo assegnare un colore alla cella in base al valore. Selezioniamo Scale di colori selezionando Formattazione condizionale e facciamo clic su Altre regole. Da questa finestra è possibile modificare i criteri con cui vengono colorate le celle in pochi clic personalizzando la formattazione. 49 3URJHWWLSUDWLFLSHU(;&(/ Settembre 2009 Office Magazine Office fai da te Excel diventa il tuo contabile Grazie al foglio di calcolo è possibile gestire i rapporti con fornitori e clienti molto semplicemente. E non solo. Si possono anche amministrare acquisti e vendite con pochi passaggi. Ecco come In una realtà d’impresa, piccola o grande che sia, qualsiasi evento di rilevanza economica deve essere annotato e registrato. Ogni spostamento di denaro deve essere contabilizzato attraverso un metodo efficace e secondo criteri specifici che ne permettano una rapida elaborazione. E a dover essere annotate non sono solo le finalità relative agli spostamenti di denaro, ma anche le specifiche dei soggetti economici, clienti e fornitori, ai quali le transazioni si riferiscono. Nella pratica con- tabile, esistono due metodi principali di gestione: la contabilità generale e quella industriale. Quest’ultima registra solo fatti di gestione interna, e riguarda i processi di trasformazione delle materie prime in prodotti finiti o in erogazione di servizi. La prima, invece, riguarda i rapporti tra l’azienda e il mondo esterno, quindi con i fornitori per l’acquisto di materie prime e con i clienti per la vendita di prodotti e servizi. La contabilità generale è l’oggetto di questo approfondimento, essendo più generica e comune a tutte le aziende. Infatti, al di là del puro sistema contabile che è disciplinato da precise norme, in ogni azienda c’è sempre la necessità di amministrare i rapporti tra clienti e fornitori. Di creare un registro personale con il quale amministrare i rapporti tra chi viene a contatto con l’impresa. Ecco perché abbiamo deciso di dar vita ad un’applicazione Excel che permetta di gestire con semplicità questi contatti. Un’applicazione da affiancare al nostro software gestionale dedicato alla pura contabilità generale. ESEMPI ClientiEFornitori.xlsm L’informatica Prima di descrivere la struttura del nostro progetto, è necessaria una precisazione. La contabilità generale, definita anche ordinaria, è tenuta con il metodo della partita doppia e secondo precise norme del Codice Civile. Sia le grandi imprese che le più piccole hanno l’obbligo di produrre determinati documenti contabili e di registrarli in base a precisi criteri. E per una sana, Elenco clienti e copertina Tabella client Casella combinata Copertina Aprire un nuovo documento di Microsoft Excel. Rinominare il Foglio1 in ElencoGeneraleClienti, quindi inserire una tabella contenente l’anagrafica di tutti i clienti di cui occorre tenere la contabilità. Tale foglio rappresenta, sostanzialmente, il database di riferimento dal quale si sviluppa l’intero documento. Le caselle combinate sono un oggetto che racchiude in un elenco a discesa il contenuto di un intervallo di celle. Per usarle attivare la scheda Sviluppo: cliccare sul bottone Microsoft Office, poi su Opzioni di Excel. In Impostazioni generali selezionare Mostra scheda Sviluppo sulla barra multifunzione. In un nuovo foglio, da usare come copertina, colorare lo sfondo e inserire una casella. Nel gruppo Controlli della scheda Sviluppo fare clic su Inserisci, quindi selezionare la casella combinata. Posizionarsi con il puntatore del mouse nella parte del foglio dove si vuole inserirla e dimensionarla a piacimento. 1 62 3URJHWWLSUDWLFLSHU(;&(/ Office Magazine Dicembre 2008 2 3 Gestire clienti e fornitori con Excel (I parte) Il foglio per il singolo cliente er ogni singolo cliente assistito, inserito nell’elenco, occorre costruire un foglio di calcolo dedicato contenente i dati ad esso relativi. In particolare occorre inserire le seguenti informazioni: la lista dei clienti, l’elenco dei fornitori, il riepilogo mensile delle fatture emesse, quelle delle fatture pagate e una tabella riepilogativa, mese per mese, delle spese e degli incassi. In tal modo si riesce ad avere tanto un tipo di informazione immediata quanto una più dettagliata. Il foglio si costruisce molto semplicemente, anche se occorre utilizzare qualche tabella, perché comunque al di là di qualche somma non occorre l’uso di particolari formule o di strumenti complessi. È una fase che richiede un po’ di pazienza, ma una volta costruito il primo foglio gli altri sono una banale copia. Clienti Fornitori Rinominare un nuovo foglio di calcolo con il nome di uno dei clienti della lista, quindi colorare l’intero sfondo dello stesso. A partire dalla cella B1 costruire una tabella contenente l’anagrafica dei clienti relativi dell’assistito. Formattare la tabella usando il tasto Formatta come tabella del gruppo. 1 Con lo stesso principio a partire dalla colonna I costruire la tabella dei fornitori e formattarla utilizzando nel caso uno stile differente. Per il fornitore, così come per il cliente, i campi che interessano sono ragione sociale, indirizzo, partita IVA e contatti tipo telefono o indirizzo di posta elettronica. 2 Registro fatture emesse Fatture per mese Riepilogo totali Costruire ora la tabella per registrare le fatture. Inserire le colonne numero, data, cliente, descrizione e importi con aliquote in percentuali diversificate. La colonna Importi operazioni fa la somma delle celle adiacenti, mentre l’aliquota è una semplice moltiplicazione tra l’importo e la percentuale specificata. La tabella precedente va ora ricopiata nelle celle sottostanti in modo tale da averne una per ogni singolo mese. Successivamente a ciò copiare le colonne da P a Z e incollarle a partire dalla colonna AB. Nelle intestazioni di tali tabelle cambiare la dicitura Emesse con Pagate e variarne la formattazione. Definire ora un’ultima tabella riepilogativa. Mese per mese calcolare il totale delle fatture emesse (guadagno), quello delle fatture pagate (spese) e farne la differenza. Ogni casella contiene il totale mensile calcolato nelle relative tabelle delle fatture. L’ultima colonna è, invece, la differenza tra le prime due. P 3 chiara e corretta tenuta della contabilità, è ad esse che si rimanda. Fortunatamente, gli uffici amministrativi delle aziende godono oggi dei vantaggi offerti dai sistemi informativi professionali, che si aggiornano in tempo reale ed effettuano i dovuti controlli di corrispondenza con le norme civili e fiscali e con i principi contabili nazionali e internazionali. E se tale supporto è ormai obbligatorio per la singola azienda, ancora più fondamentale è l’uso di un software ad hoc per chi di mestiere gestisce la contabilità degli altri, come ad esempio gli studi commerciali e i centri di elaborazione dati. Quello che i software avanzati spesso non fanno, è 4 amministrare, appunto, i rapporti personali e commerciali tra clienti e fornitori, soprattutto quando le aziende sono numerose, come nei casi di studi amministrativi e contabili. L’applicazione che ci accingiamo a realizzare è perfetta per questo tipo di impiego. È ideale per affiancare un programma contabile e fornire un supporto in più per la registrazione dei movimenti contabili. Senza contare la possibilità di personalizzarla in base ai propri gusti ed alle proprie esigenze. Il nostro progetto Il foglio di calcolo che stiamo per costruire presenta una pagina di partenza in cui l’utente ha a dispo- 5 sizione un elenco di tutti i clienti assistiti. Tale elenco è rappresentato in una casella combinata o elenco a discesa. Selezionando un cliente l’evento che si “scatena” è lo spostamento in un diverso foglio di calcolo, che racchiude tutte le informazioni relative alla persona o all’azienda selezionata: l’elenco dei clienti, quello dei fornitori, il registro delle fatture emesse e quello delle fatture pagate. Ovviamente tutte queste tabelle dati, racchiuse in un solo foglio, si prestano ad una lettura non semplice alquanto farraginosa. È bene, quindi, operare in modo tale da migliorare la situazione. In pratica quando si apre il foglio relativo al singolo cliente assistito ci si focalizza su una maschera in cui ci sono una tabella riepilogativa e dei pulsanti. La tabella racchiude il resoconto immediato, mese per mese, della differenza tra quanto pagato e quanto incassato tramite le fatture. In tal modo istantaneamente si ha un riscontro per capire se il cliente è in perdita o sta guadagnando. E già questa è un’informazione basilare. I pulsanti, invece, sono presenti allo scopo di visualizzare, o nascondere, le altre tabelle dati. Esempio: si nota che l’assistito è in perdita. Per capire il perché si clicca su un pulsante e si visualizza la tabella dati relativa alle fatture pagate. Qui è presente un ulteriore pulsante che chiude la vi- 63 3URJHWWLSUDWLFLSHU(;&(/ Dicembre 2008 Office Magazine Office fai da te L’utilizzo delle macro l foglio del singolo cliente, così com’è realizzato, non si presta ad una consultazione agile. Anzi appare piuttosto farraginoso. Un miglioramento sotto questo punto di vista si ottiene ricorrendo a dei pulsanti e associandogli delle macro. La situazione che si vuole raggiungere è la seguente: quando si apre il foglio deve essere centrato sulla tabella riepilogativa dei totali mensili, nascondendo tutte le altre tabelle. Da qui devono essere disponibili quattro pulsanti al cui clic si devono aprire rispettivamente la tabella dei clienti, quella dei fornitori, l’elenco delle fatture emesse e quello delle fatture pagate. In ognuna di queste si inserisce un ulteriore pulsante al cui clic si richiude la relativa tabella. In tal modo la consultazione del foglio è molto più veloce e semplice. Le colonne Inserire i pulsanti La prima cosa da fare è nascondere le colonne delle tabelle dei clienti, dei fornitori, delle fatture emesse e di quelle pagate. Selezionare quindi le colonne dalla B alla G, fare clic destro e selezionare Nascondi. Operare analogamente per le colonne delle altre tabelle tranne quella dei totali mensili. 1 Nel foglio resta visualizzata la sola tabella dei totali mensili. Sotto di essa inserire quattro pulsanti utili a mostrare le quattro tabelle nascoste. Per inserire un pulsante fare clic su Inserisci nel gruppo Controlli della scheda Sviluppo. Per editare il testo del pulsante basta un doppio clic su di esso. 2 Registrare una macro Altre macro Assegnare le macro Nella scheda Sviluppo fare clic su Registra macro nel gruppo Codice. Assegnare un nome alla stessa, ad esempio mostraElencoClienti e cliccare su OK. Selezionare le colonne A e H, fare clic destro e scegliere Scopri. Posizionarsi nella prima cella della tabella e interrompere la registrazione. Registrare ora le macro per visualizzare le altre tabelle, selezionando di volta in volta le colonne interessate. Inoltre registrare altre quattro macro per nascondere le tabelle. Per esempio per nascondere l’elenco fornitori nella registrazione della relativa macro selezionare le colonne I:N, e nasconderle. Per assegnare una macro ad un pulsante selezionarlo, fare clic destro, scegliere Assegna Macro e selezionare la macro. Prima di ciò inserire 4 pulsanti per la chiusura delle 4 tabelle. Esempio: sotto la tabella clienti inserire il pulsante Chiudi ElencoClienti. Quindi assegnare ad ogni pulsante la giusta macro. I 3 sualizzazione attuale e riporta sulla maschera principale. La situazione è identica per ogni tabella. Grazie alla realizzazione delle maschere contenenti la registrazione delle 4 entrate e delle uscite, si ha anche a disposizione una sorta di prima nota, con cui verificare lo stato di liquidità e solvibilità delle singole aziende inserite. I pulsanti di ritorno Per migliorare l’efficienza del lavoro fatto e rendere il documento ancora più agile facilitandone la lettura, è consigliabile inserire in ogni foglio del singolo cliente un ulteriore pulsante. Questi ha lo scopo di far ritornare l’utent e alla copertina qualora volesse consultare un altro cliente. A tale pulsante va quindi associata una semplice macro che svolga tale compito. Si tratta di una macro, che si può per esempio chiamare TornaHome, che deve contenere una sola istruzione: Sheets(“Copertina”).Select. L’obiettivo che si raggiunge è quello di ottenere dei fogli di calcolo perfettamente “navigabili”, quasi come delle pagine web. 64 3URJHWWLSUDWLFLSHU(;&(/ Office Magazine Dicembre 2008 5 Logica illustrata Realizzare quanto prima descritto è certamente impegnativo, ma non così complesso come potrebbe apparire. Lo sviluppo pratico è conseguenza della logica illustrata. Per cui dapprima si realizza il foglio che funge da copertina per l’intero documento; nel contempo in un secondo foglio si riempie la tabella contenente tutti i clienti assistiti; tale tabella è la base per la casella combinata. Successivamente si passa a implementare la struttura del foglio di calcolo del singolo cliente, contenente le quattro tabelle di elenco clienti, elenco fornitori, fatture emesse e fatture pagate. Tale struttura non contiene formule particolari se non somme tra opportune celle. Si arriva, quindi, all’inserimento dei pulsanti per passare da una visualizzazione all’altra e l’implementazione delle relative macro. Le macro Una macro è un insieme di comandi e funzioni memorizzata in un modulo di Microsoft Visual Basic. Il suo concetto d’uso è molto semplice: se si eseguono più volte le stesse operazioni, per esempio nascondere o visualizzare delle colonne, possiamo racchiudere la sequenza delle istruzioni in questione in un unico comando. Eseguendo quest’ultimo si ripetono automati- Gestire clienti e fornitori con Excel (I parte) Realizziamo gli altri fogli Replica Copia Per tutti i clienti Il foglio di calcolo realizzato per il singolo cliente va replicato per ogni persona presente nell’elenco del foglio ElencoGeneraleClienti. A tale scopo fare clic destro sulla linguetta in basso del foglio di calcolo contenente i dati del cliente, RossiSanto nell’esempio, e selezionare la voce Sposta o copia. Nella finestra che si apre selezionare il foglio da copiare quindi spuntare la casella Crea una copia e fare clic su OK. Il foglio è interamente ricopiato. Non resta ora che rinominarlo con un altro nome tra quelli nella lista. Le funzionalità quali macro o formule restano funzionanti anche nel nuovo foglio. Utilizzando la medesima procedura ricopiare tanti fogli per quanti clienti sono presenti nell’elenco nel foglio ElencoGeneraleClienti e rinominarlo opportunamente. Alla fine si ha un foglio perfettamente funzionante per ogni singolo cliente. Rimane soltanto da poterlo selezionare automaticamente dalla copertina. 1 camente le sue istruzioni costituenti. Per quanto detto, nella registrazione di una macro, le informazioni relative a ciascun passaggio sono memorizzate mentre si esegue una serie di comandi. Per eseguire la macro registrata, la si può associare ad un pulsante o a una certa combinazione di tasti. Una volta registrata una macro, è possibile visualizzarne il codice nell’editor di Visual Basic per correggere eventuali errori o modificare l’azione eseguita 2 dalla macro. Tornando alla nostra applicazione, una volta implementate le macro, il più è praticamente fatto. Il passo successivo è quello di ricopiare tale foglio di calcolo tante volte per quanti sono i clienti contenuti nell’elenco dei propri assistiti. L’ultimo passaggio riguarda ancora le macro, ed in particolare l’implementazione di una macro che al cambiare del nome selezionato nella casella combinata apre un foglio di calcolo piuttosto che un altro. 3 La funzione Indice La macro di selezione del cliente fa riferimento alla cella A14 (riga 14 colonna 1) del foglio ElencoGeneraleClienti. Tale cella contiene il nome del cliente selezionato. Tale nome è scritto nella cella grazie ad una proprietà della casella combinata ed alla funzione INDICE. Quando si definiscono le proprietà della casella combinata in Collegamento cella si specifica la cella dove inserire l’informazione sullo stato della casella. Nell’esempio la cella è A13, quindi se si seleziona Rossi Santo in tale cella appare 1. A questo punto in A14, tramite la funzione INDICE si recupera il nome associato all’indice in A13. Completiamo il lavoro La casella combinata Macro di selezione Codice della macro 1 Quando si seleziona un nome dalla casella si deve aprire il corrispondente foglio. A tale scopo registrare la macro vuota SelezionaCliente. Subito dopo fare clic su Macro nel gruppo Codice della scheda Sviluppo, scegliere SelezionaCliente e fare clic su Modifica. Si apre la finestra del codice della macro. 2 3 Nel foglio Copertina selezionare la casella combinata; fare clic destro su di essa e scegliere Formato controllo. Nella scheda Controllo in Intervallodiinput immettere l’intervallo A2:E11 del foglio ElencoGeneraleClienti contenente la tabella di tutti i clienti. La casella contiene ora l’elenco interessato. Il codice della macro di selezione del cliente è racchiuso nell’istruzione If Sheets(“ElencoGeneraleClienti”).Cells(14, 1).Value = “Rossi Santo” Then Sheets(“RossiSanto”). Select End If che significa se il cliente selezionato è Rossi allora mostra la sua pagina. Tale codice va ripetuto per ogni cliente. 65 3URJHWWLSUDWLFLSHU(;&(/ Dicembre 2008 Office Magazine Office fai da te IVA, teniamola sotto controllo Quanto dobbiamo versare all’erario? E quanto possiamo detrarre dalle tasse? Quantifichiamo velocemente questi importi, grazie ad un foglio di calcolo ad hoc Nell’appuntamento del mese scorso abbiamo visto come realizzare una cartella Excel per mantenere la contabilità di più clienti. Fogli di calcolo che sostanzialmente sono utili a registrare tutte le movimentazioni delle fatture, tanto in entrata quanto in uscita. Tale movimentazione comporta che in un determinato periodo l’azienda si ritrova con dei soldi da versare allo stato dovuti alle fatture emesse e con dei soldi da detrarre dalle tasse e dovuti alle fatture pagate. L’obiettivo allora è quantificare i suddetti ammontare e capire mese per mese se l’azienda ha più soldi da pagare rispetto a quelli da detrarre o viceversa. Integrando tale funzionalità nel foglio di calcolo realizzato nel precedente appuntamento si ottiene una cartella abbastanza completa che aiuta a mantenere una prima contabilità di più clienti in modo efficiente, permettendo all’utilizzatore di accedere velocemente a informazioni basilari quali, appunto, la situazione dell’IVA. Prima di capire come fare è opportuno, però, fare una breve panoramica sull’IVA e sul suo funzionamento, in modo da avere ben chiaro come operare. Imposta sul valore aggiunto L’IVA è un’imposta generale sui consumi che tiene conto dell’incremento di valore che un bene o un servizio acquista ad ogni passaggio economico nel percorso che compie dalla produzione al consumo. Tale imposta è un costo che alla fine grava sulle spalle dei consumatori, in quanto è di fatto un componente del prezzo dei beni e dei servizi ad essa soggetti. Tuttavia nel ciclo ESEMPI IVA.xlsm produttivo commerciale l’IVA è anticipata dai soggetti passivi di diritto dell’imposta, e cioè le imprese, le società, gli enti, gli esercenti arti e professioni. Tali soggetti hanno l’obbligo di liquidare periodicamente all’apposito ufficio l’importo dell’IVA addebitata sui propri beni o servizi, anche se ancora non l’hanno incassata. Sopportano, inoltre, anche il costo della complessa gestione amministrativa dell’imposta, Aggiungere delle nuove colonne Inserire nuove colonne Formato colonna Inserimento multiplo Aprire l’applicazione realizzata nel precedente appuntamento e posizionarsi in uno dei fogli relativi al singolo cliente. Visualizzare quindi tutte le colonne nascoste. Selezionare poi la colonna AM, fare clic destro e scegliere Inserisci. In tal modo è inserita una colonna sulla sinistra di quella selezionata. La colonna inserita assume lo stesso formato della tabella che stava alla sua sinistra. Selezionare allora la colonna AN, fare clic su Copia formato nel gruppo Appunti della scheda Home e quindi cliccare sulla colonna AM, che adesso assume la stessa formattazione della posizione dalla quale è stata copiata. Occorre inserire almeno dieci-dodici colonne. Si può continuare a inserire una colonna per volta come mostrato, a partire da AN per non aver più problemi di formato. Oppure si possono selezionare più colonne e procedere all’inserimento. Sono così inserite tante colonne per quante ne sono state selezionate. 1 48 3URJHWWLSUDWLFLSHU(;&(/ Office Magazine Gennaio 2009 2 3 Gestire clienti e fornitori con Excel 2007 (II parte) La liquidazione periodica soggetti passivi sono obbligati alla liquidazione periodica dell’IVA. Essa consiste nella determinazione della posizione debitoria o creditoria ai fini IVA relativamente ad un determinato periodo di tempo. La liquidazione IVA può essere mensile o trimestrale ed è calcolata come segue: IVA sulle fatture emesse meno IVA detraibile delle fatture di acquisto nel periodo di riferimento. Un segno più indica IVA a debito, un segno meno IVA a credito. Nell’esempio si considera un intervallo di tempo mensile. Inoltre si fa il calcolo dell’acconto annuale. È importante conoscere tale informazione poiché se a fine anno emerge una posizione creditoria, anziché riportarla alla liquidazione del periodo successivo, si può compensare il credito con altri tributi nel modello F24, cioè si pagano meno tasse. La prima tabella La funzione SE A partire da AN2 costruire una tabella di due colonne per sei righe. Inserire come titolo la dicitura Liquidazione di più il mese di riferimento, gennaio per la prima tabella. Prevedere poi una cella per la somma dell’IVA sulle fatture emesse e una per quella sulle fatture pagate. In AO7 inserire AO4-AO5. 1 Tale funzione restituisce un valore se una certa condizione è vera, un altro valore se è falsa. Per cui in AN7 inserire la formula SE(AO4>AO5;”IVA da versare”;”IVA a credito”) il cui significato è chiaro: se la somma dell’IVA relativa alla fatture emesse è maggiore di quella sulle fatture pagate si ha IVA a debito. Le somme dell’IVA Ricopiare la tabella Registrare la macro Occorre ora calcolare a quanto ammonta l’IVA relativa alle fatture emesse e quella relativa alle fatture pagate. Per esempio selezionare la cella AO4 e fare clic su Inserisci funzione nella scheda Formule. Selezionare Somma dall’elenco quindi inserire le celle contenenti l’IVA alle diverse aliquote. Dopo aver inserito nella cella AO5 la formula che somma gli importi dell’IVA relativa alle fatture pagate non resta che selezionare l’intera tabella, copiarla e incollarla tante volte quanto basta per raggiungere le dodici mensilità. Controllare quindi le formule di somma e fornire il riferimento alle celle giuste. Nascondere le colonne AN e AO, quindi nella scheda Sviluppo fare clic su Registra macro nel gruppo Codice, assegnare un nome alla stessa e cliccare su OK. Selezionare le colonne AM e AP, fare clic destro e scegliere Scopri. Posizionarsi nella prima cella della tabella e interrompere la registrazione. I 3 l’onere finanziario dell’anticipazione dell’imposta, e se si trovano a credito, l’onere finanziario ed il costo della procedura del rimborso. A quanto ammonta l’imposta sul valore aggiunto? L’aliquota ordinaria è stabilita nella misura del 20% della base imponibile. Ci sono però casi di aliquote ridotte che si applicano ad operazioni esplicitamente indicate quali, per esempio, la cessione di fabbricati a destinazione abitativa, le case di abitazione non di lusso destinate a prima casa, locazione di immobili di civile abitazione e altro. Ecco perché nella cartella della contabilità sono state previste anche delle aliquote al quattro ed al dieci per cento. Da questa bre- 4 ve descrizione appare abbastanza chiaro come per ogni cliente assistito occorra tenere sempre ben presente la situazione relativa all’IVA. L’importanza di ciò risiede nel fatto che in base al periodo temporale ed ai soldi “in gioco” nello stesso intervallo può essere opportuno valutare di fare un acquisto piuttosto che non farlo o cose del genere. Poiché movimenti di questo tipo incidono in maniera anche abbastanza pesante sulle liquidità disponibili. In particolare poi, con l’avvicinarsi della fine dell’anno, è determinante capire quantificare l’IVA a debito e quella a credito che si sta maturando. In modo da poter operare, con opportune movimentazioni, ad ab- 2 5 bassare una o innalzare l’altra. Per esempio, se ci si rende conto che si ha troppa IVA a debito si può pensare di abbassarla attraverso operazioni di sponsorizzazione e sostentamento di associazioni o enti, il cui importo è deducibile, secondo la legge, dal monte IVA. Integrazione del foglio di calcolo Sulla scorta di quanto detto come operare allora sul foglio di calcolo per integrarlo opportunamente? L’obiettivo è quello di avere sempre una fotografia precisa della situazione relativa alle imposte sul valore aggiunto, sia per un arco di tempo mensile che nell’ottica di un riepilogo annuale. Avendo già implementato una sorta di registro delle fatture emesse e di quelle pagate, con relative differenziazioni di aliquota, raggiungere l’obiettivo dichiarato è sostanzialmente semplice. Occorre infatti aggiungere delle tabelle all’interno delle quali con delle banali operazioni di somma si ottengono le informazioni desiderate. Sono tabelle che successivamente sono visualizzate o nascoste attraverso delle macro dedicate. Diversamente da quanto precedentemente fatto si sceglie di avviare, poi, le stesse non attraverso dei pulsanti ma tramite delle forme che rendono esteticamente migliore l’applicativo. Sono forme 49 3URJHWWLSUDWLFLSHU(;&(/ Gennaio 2009 Office Magazine Office fai da te Il calcolo dell’IVA N elle tabelle delle fatture pagate ed in quella delle fatture emesse l’IVA è calcolata moltiplicando l’importo per la relativa aliquota, al 4, 10 o 20 per cento. Si vuole generalizzare la cosa creando una funzione ad hoc, che riceve in ingresso un importo ed un’aliquota e restituisce la relativa IVA. Per creare delle funzioni personalizzate occorre usare il linguaggio Visual Basic: ovviamente per funzioni più complesse ne necessita una buona conoscenza, ma la maggior parte delle funzioni può essere creata utilizzando solo operatori aritmetici e semplici formule. La funzione creata si sostituisce, nelle celle interessate, alla banale moltiplicazione effettuata. Inoltre la funzione stessa è utilizzabile in altre cartelle Excel salvando la cartella in cui è generata come componente aggiuntivo. Scrivere la funzione Nuova routine 1 Aprire Visual Basic cliccando su Visual Basic nel gruppo Codice della scheda Sviluppo. Usare il comando Inserisci/Modulo quindi Inserisci/Routine; nella finestra che appare a video digitare il nome da assegnare alla funzione e selezionare le opzioni Function in Tipo e Public in Area di validità. Esportare la funzione Per rendere disponibile la funzione definita nelle altre cartelle Excel basta semplicemente trasferirla su altre cartelle: aprire l’editor Visual Basic quindi il modulo contenente la funzione e fare clic su Esporta file nel menu File; rinominare opportunamente il file, che avrà estensione .bas e salvarlo in una directory qualsiasi. Successivamente aprire una nuova cartella, aprire l’editor Visual Basic, fare clic su Importa file nel menu File e selezionare il file .bas salvato. A questo punto se si inserisce una funzione in una cella della cartella aperta, tra quelle definite dall’utente si ritrova quella appena realizzata. Richiamare la funzione Dichiarare le variabili all’interno delle parentesi tonde, di fianco al nome della funzione, e trascrivere la formula tra le istruzioni Public Function e End Function. Il codice da trascrivere è quello mostrato in figura. Se l’importo è un numero e non è vuoto lo si moltiplica per l’aliquota, compresa tra 0 e 100. 2 3 Utilizzo Nelle altre celle Per richiamare la funzione all’interno di una cella del foglio di calcolo è sufficiente utilizzare il comando Inserisci funzione nella scheda Formule. Selezionare la categoria Definite dall’utente. Si può notare che la funzione si differenzia da quelle di Excel soltanto perché è priva della Guida in linea. predefinite, disponibili nei disegni di Excel, quali rettangoli, cerchi e similari, e che rispetto al classico pulsante sono personalizzabili e stilisticamente più belli da vedere. Sempre per migliorare il prodotto da un punto di vista dell’”apparire” alcune celle contenenti un importo visualizzano quest’ultimo solo se lo stesso ha senso, altrimenti visualizzano un testo esplicativo. Tale risultato è ottenibile facendo ricorso alle funzioni logiche. Le funzioni in generale sono formule predefinite che eseguono calcoli utilizzando valori specifici, gli argomenti. Questi possono essere numeri, testo, valori logici come vero o falso, matrici. Quando si tratta di valori logici sono appunto dette logiche. Funzioni definite dall’utente 4 Non resta che utilizzare la funzione. Posizionarsi nella cella V4 e inserire la funzione creata. Alla richiesta dei parametri passare come importo la cella contenente lo stesso, U4 nell’esempio, e la percentuale di aliquota desiderata, 4 nel caso in questione. Cliccando su OK si ottiene il risultato cercato. 50 3URJHWWLSUDWLFLSHU(;&(/ Office Magazine Gennaio 2009 5 Per rendere più generale il tutto salvare l’aliquota in una cella, nell’esempio 4 in V2, 10 in X2 e 20 in Z2 e riferirla nella formula in modo assoluto. Poi, con un po’ di pazienza, ricopiare la tabella per tutti i dodici mesi nelle celle sottostanti e ripetere tale lavoro anche per le tabelle delle fatture pagate. Esaurita la parte operativa, che, come si può notare, ricalca con qualche lieve modifica quanto già fatto nel precedente approfondimento, l’obiettivo che ci si pone è quello di fare uno step in più che migliora la qualità della struttura applicativa. Si tratta di creare una funzione personalizzata che dati in ingresso un importo e un’aliquota restituisce in uscita l’ammontare dell’IVA. Sebbene, infatti, l’offerta di funzioni predefinite è alquanto ampia e diversificata, Excel permette di creare delle proprie funzioni. Gestire clienti e fornitori con Excel 2007 (II parte) Determiniamo l’acconto annuale Strutturare la tabella Inserire le formule Registrare le macro Per il calcolo annuale dell’acconto IVA è necessaria un’ultima ma molto semplice tabella. Sostanzialmente servono tre celle: una che riepiloga le somme del registro delle fatture emesse, una che registra le operazioni relative alle fatture pagate e infine una che faccia la differenza tra le due quantità. In AX5 inserire la somma delle celle IVA sulle vendite delle liquidazioni mensili. Analogamente in AX6 inserire la somma delle celle IVA sugli acquisti. Infine nell’ultima riga, le cui celle sono state unite, inserire la formula =SE(AX5-AX6<103,29;”Versamento non dovuto, importo inferiore al minimo”;AX5-AX6). Registrare ora una macro che visualizzi le colonne AQ:AX. Registrare poi due macro che nascondono le colonne AN:AO e AQ:AX. Anziché registrare le macro si può inserirne il codice direttamente nell’editor Visual Basic. Aprire quest’ultimo dal relativo pulsante della scheda Sviluppo e scrivere il codice mostrato. 1 Per fare ciò si passa attraverso l’uso del linguaggio Visual Basic. Nello specifico del presente approfondimento, perché realizzare una propria funzione per il calcolo dell’IVA quando questa stessa cosa si può fare con una semplice moltiplicazione? Beh, per due motivi principalmente. Il primo è che la funzione definita dall’utente rimane disponibile all’interno del file in cui è stato creata ma può essere mes- 2 sa a disposizione in tutte le altre cartelle: basta salvare la cartella in cui si è generata la funzione come componente aggiuntivo di Excel quindi visualizzare le componenti aggiuntive quando si apre una nuova cartella. Questo comporta un maggiore livello di generalizzazione e riusabilità, soprattutto quando serve spesso fare gli stessi calcoli. Il secondo è che acquisire conoscenza su questa particolare, ma molto uti- 3 le funzionalità dei fogli di calcolo consente, una volta raggiunta una buona dimestichezza, di realizzare anche funzioni più complesse che implementano calcoli certamente non fattibili con semplici moltiplicazioni. Conclusioni Nella trattazione presentata bisognerebbe considerare altri concetti quali operazioni escluse o fuori campo dell’IVA, operazioni esenti, non imponibili e campi di applicazione. Tutti cose che ricadono nella naturale gestione economica di un cliente. Ma sono elementi un po’ più complessi che esulano dal presente contesto. E che possono essere comunque integrati con una certa semplicità se si tratta di elementi comuni al proprio lavoro e laddove si è raggiunta una buona padronanza di alcuni strumenti di Excel. Che è poi l’obiettivo dell’approfondimento presentato. Ed infine, qualche piccolo ritocco Inserirne una Proprietà Assegnare le macro 1 2 3 Per richiamare le nuove macro realizzate si utilizzano delle forme al posto dei pulsanti. Per inserire una forma spostarsi nella scheda Inserisci e cliccare su Forme nel gruppo Illustrazioni. Scegliere la forma desiderata tra quelle disponibili quindi posizionarsi nel foglio e dimensionarla secondo necessità. Occorre inserire quattro forme, due nella maschera principale per aprire le tabelle, e due nelle relative colonne per chiuderle. Per editare il testo delle forme selezionarle, fare clic destro e scegliere Modifica testo. Stili e colori sono invece editabili selezionando la forma e sfruttando la scheda Formato. Per assegnare una macro ad una forma occorre seguire la medesima procedura utilizzata per assegnare una macro ad un pulsante. Quindi selezionare la forma, fare clic destro e scegliere Assegna macro. Nella finestra che si apre fare doppio clic sul nome della macro interessata o selezionarla e cliccare su 51 3URJHWWLSUDWLFLSHU(;&(/ Gennaio 2009 Office Magazine Office fai da te Accendi il risparmio e riduci la bolletta Crea con Excel un’applicazione per il controllo della fornitura elettrica. Con i fogli di calcolo e i consigli dei nostri esperti, puoi monitorare facilmente i consumi e ridurre i costi I l periodo di crisi economica che stiamo vivendo impone un’oculata gestione delle spese e, dove possibile, l’adozione di abitudini volte al risparmio. Un aiuto salva euro, almeno nel primo trimestre del 2010, arriva dal calo delle tariffe di riferimento dell’energia elettrica del 2,2% (stabilito dall’Autorità per l’Energia Elettrica e il Gas), con un 46 Office Magazine Aprile 2010 3URJHWWLSUDWLFLSHU(;&(/ risparmio calcolato pari a 10 euro annui. Ciò nonostante è necessario fare molta attenzione a tutte quelle risorse che assorbono costantemente elettricità, al fine di evitare l’insidia del caro bolletta. In questo articolo vedremo come impiegare i fogli di calcolo di Excel per creare un’applicazione, che ci consenta di mettere a nudo la bolletta energeti- ca e ridisegnare i consumi in modo da ottenere un oculato risparmio. Dietro le voci della bolletta Il primo passo verso la comprensione di cosa paghiamo bimestralmente con il conto elettrico, ha come tappa obbligata l’analisi dettagliata della bolletta. Capire esattamente come si compone la spesa elettrica e quali siano le voci sulle quali possiamo intervenire per conseguire un risparmio, ci aiuterà nello sviluppo del progetto di monitoraggio e simulazione dei consumi. Nell’esempio riportato analizzeremo una bolletta elettrica di ENEL Distribuzione, ma le stesse operazioni sono eseguibili considerando qualunque resoconto di altri fornitori. La classica ricevuta bimestrale del conto energetico, oltre al bollettino per il pagamento, include generalmente almeno un foglio A4 contenente diverse informazioni. Nel frontespizio del primo foglio è possibile leggere, sulla sinistra, i dati della fornitura. Fra questi troviamo la tariffa applicata, la potenza impegnata da contratto e la potenza disponibile (rappresentante la soglia oltre la quale avverrà il distacco automatico dell’utenza). In una colonna posta sulla destra dello stesso foglio troveremo l’importo da pagare, il periodo di riferimento e, in alcuni casi (ad esempio ACEA), una breve sintesi relativa ai consumi. Il secondo foglio e i successivi contengono invece le letture e i consumi registrati o calcolati, e un dettaglio di tutte le voci di costo che vanno a comporre la bolletta. Se la fornitura prevede una tarif- Nel DVD / Esempi Consumi.xlsx fazione bioraria, avremo in evidenza il consumo di energia (scatti del contatore) nelle differenti fasce orarie. Nei casi in cui sulla bolletta siano riportati diversi costi (in base ad una suddivisione in scaglioni), sarà indicato lo scatto di una differente tariffazione al superamento di un determinato numero di kWh in un mese e così via. Energia alternativa Non c’è dubbio, il risparmio energetico è alla base di tutto. Risparmiando energia si alleggerisce meno il portafogli e soprattutto si contribuisce a salvare il nostro pianeta. Vale la pena fare un ulteriore sforzo ed usare, per la quota indispensabile, energia pulita. Il 2010 sarà un anno decisivo per la realizzazione di un piccolo impianto FV sul tetto della propria casa. Gli attuali incentivi saranno infatti validi fino al 31/12/2010. Nel 2011 verranno riaggiornate al ribasso, molto probabilmente, le tariffe incentivanti. Un impianto da 3 kW integrato nel tetto, avviato nel 2010, prenderà per 20 anni 0,47€ per ogni chilowattora prodotto. Per maggiori informazioni si può visitare il sito del Gestore dei Servizi Energetici (GSE) all’indirizzo www.gse.it/ATTIVITA/CONTOENERGIAF/Pagine/default.aspx. Risparmio energetico con Excel Le basi del progetto L’immagine di navigazione Un foglio per ambiente 1 Nel primo foglio Excel del progetto inseriremo l’immagine che ci consentirà di navigare nelle diverse stanze di un appartamento. Clicchiamo su Immagine nel menu Illustrazioni della scheda Inserisci. Selezioniamo l’immagine che avremo preventivamente disegnato o scaricato dal Web e clicchiamo su Inserisci. 2 Clicchiamo con il tasto destro del mouse sulle linguette dei fogli in basso e selezioniamo Inserisci o usiamo il tasto rapido di fianco. Nella finestra selezioniamo Foglio di lavoro e clicchiamo su Ok. Ripetiamo l’operazione per le stanze dell’appartamento (o dell’ufficio) e rinominiamo i fogli con i nomi delle stanze. Collegare il menu Ed ora le trasparenze La lista di elettrodomestici 3 4 5 P er compiere un’analisi oculata della bolletta elettrica, è necessario che la prima parte del foglio di calcolo sia dedicata all’individuazione dei consumi ed alla loro stima. Al fine di ottenere un elenco esaustivo di apparecchiature connesse alla rete elettrica, analizzeremo gli ambienti di una comune abitazione, uno ad uno. Per ottenere un’applicazione che sia intuitiva anche sotto l’aspetto grafico, utilizzeremo un’immagine rappresentante un appartamento. Questa fungerà da pagina di navigazione per l’inserimento dei dati. Dedicheremo quindi un foglio a stanza per la registrazione dei consumi relativi. In un foglio del progetto inseriremo poi un elenco completo di apparecchiature, che possono essere presenti in casa, e li selezioneremo con una casella combinata. Utilizzando Forme, nel menu Illustrazioni della scheda Inserisci, disegniamo tanti rettangoli quante sono le stanze. Scegliamo una figura e poi, con il tasto destro, selezioniamo Collegamento ipertestuale. Nella finestra clicchiamo Inserisci nel documento, indichiamo il foglio da collegare e premiamo Ok. Selezioniamo ad una ad una le forme disegnate e clicchiamo con il tasto destro del mouse. Dal menu a tendina, fra le caratteristiche di modifica, scegliamo come riempimento e contorno Nessun riempimento e Nessun contorno. Così facendo renderemo le figure invisibili, lasciando comunque i link intatti. Inseriamo un nuovo foglio per inserire il database degli elettrodomestici. Ci basteranno 5 colonne. Nella prima inseriremo un numero progressivo, nella seconda il nome dell’elettrodomestico e nella terza la potenza assorbita. La quarta sarà dedicata al tempo di utilizzo e la quinta alle ore per un solo utilizzo all’anno. Il calcolo dei consumi Per stimare i consumi di energia elettrica ricorreremo all’aiuto di Microsoft Excel. Nel particolare, l’esempio affrontato simula i costi di un’abitazione. In realtà l’applicazione è personalizzabile facilmente anche per Sul sito internet di ENEL Distribuzione, all’indirizzo: www.edmaster.it/url/836 è possibile visualizzare nei dettagli una bolletta interattiva per comprendere meglio le voci che la compongono un ufficio (la base del progetto rimane sempre la stessa). Scendendo nei particolari, per il calcolo dei consumi faremo riferimento alla potenza assorbita dai vari dispositivi durante il funzionamento (dato riportato fra le caratteristiche tecniche nel libretto di istruzioni). Questa, moltiplicata per il tempo di impiego, ci fornirà direttamente l’energia consumata. L’utilizzo di una casella combinata dalla scheda Sviluppo di Excel, ci consentirà di guidare l’inserimento dei dati per il calcolo dei consumi. Ad esempio se il nostro portatile da 90 watt di potenza assorbita lavora per 14 ore alla settimana, l’energia consumata in un anno sarà pari a 90 watt x 14 ore = 1260 Wattore. O in chilowattore: 1260 47 3URJHWWLSUDWLFLSHU(;&(/ Aprile 2010 Office Magazine Office fai da te Il calcolo dei consumi D ovremo inserire ora le tabelle di calcolo dei consumi nei diversi ambienti. Utilizzeremo le caselle combinate per la scelta dei dispositivi elettrici presenti in ogni ambiente, e la formula CERCA.VERT per cercare, all’interno della matrice dispositivi, i dati relativi ad ognuno di essi. Impiegheremo la colonna riportante il numero progressivo di inserimento come indice. Questo sarà inserito al fianco di ogni riga della tabella. Per il calcolo dei consumi basterà successivamente moltiplicare il dato di impiego inserito, per i valori che rappresentano il numero di ore per unità di utilizzo. Ad esempio usufruendo dell’illuminazione un certo numero di ore al giorno, il valore di riferimento in un anno sarà 365 giorni e così via. I passi seguenti andranno in parte ripetuti per ogni ambiente. Le caselle combinate Tabella e colonne Wh / 1000 Wh/kWh = 1,260 kWh/settimana, che per un costo di circa 0,18 €/kWh comporta una spesa di circa 0,22 euro la settimana (ovvero circa 11 euro in un anno). Risparmio con classe 1 Per il calcolo dei consumi da addebitare ad ogni ambiente, ci serviranno 5 colonne per: la scelta dell’apparecchio, la potenza, l’utilizzo, la tipologia di funzionamento, il consumo annuo. Predisporremo inoltre due colonne libere per il coefficiente unitario di consumo e l’indice progressivo dell’elettrodomestico scelto. Controlli e celle Un primo passo verso il risparmio si compie all’atto dell’acquisto di un nuovo elemento elettronico. La classe di efficienza energetica suddivide tutte le apparecchiature in funzione dei consumi e sono distinte da lettere maiuscole dalla A alla G (rappresentando un consumo crescente). Uno o due simboli + associati alla lettera A, indicano una maggiore efficienza rispetto alla già ottima classe A. E quindi un minor dispendio energetico. Tanto negli uffici quanto nelle abitazioni, dunque, è più conveniente investire qualche euro in più inizialmente per l’acquisto di un prodotto con una classe energetica vantaggiosa, a fronte di un risparmio successivo nel tempo. Il contatore elettronico Avere una concreta visuale della spesa elettrica, significa anche controllare periodicamente il contatore. Tutti i moderni contatori digitali sono dotati di un interruttore, di un display e di un pulsante. Premendo inizialmente due volte il pulsan- 2 Clicchiamo sul simbolo di Office e su Opzioni di Excel. Spuntiamo Mostra scheda sviluppo sulla barra multifunzione. Attivata la scheda Sviluppo, clicchiamoci sopra e selezioniamo Inserisci dal menu Controlli. Scegliamo fra i Controlli modulo il secondo oggetto Casella combinata e inseriamola nel foglio di calcolo. 3 Il riempimento della tabella Ultimi accorgimenti 4 5 Inseriamo ora la formula CERCA.VERT nelle celle potenza e funzionamento, inserendo come valore l’ID della colonna F; come matrice tabella, la tabella dei dispositivi elettrici presi in considerazione; e come indice, il progressivo della colonna che contiene il dato da stampare nella cella (3 e 4 in questo caso). 48 Office Magazine Aprile 2010 3URJHWWLSUDWLFLSHU(;&(/ Ripetiamo l’operazione per tutte le righe della tabella. Selezioniamo la casella combinata e, con il tasto destro, clicchiamo su Formato controllo. Alla scheda Controllo inseriamo la lista dei dispositivi creata nel campo Intervallo di input e la prima cella disponibile sulla destra in Collegamento cella. Nella colonna G inseriamo, utilizzando sempre la formula CERCA.VERT(F3;Elettrodomestici!$A$2:$ E$20;5) il dato che è rappresentato nell’ultima colonna della tabella dei dispositivi, che corrisponde al consumo unitario annuale da moltiplicare al dato di utilizzo inserito dall’utente. Compiliamo tutti gli ambienti. Uno sguardo al contatore Il contatore elettronico può essere utilizzato per verificare l’effettivo consumo delle apparecchiature presenti in casa. Per fare ciò dovremo disattivare tutti i dispositivi, sconnettendo la spina, e lasciare connessa solo quella per la quale desideriamo verificare i consumi. Attendiamo che siano trascorsi i 2 minuti di aggiornamento del contatore e andiamo a leggere sul display la potenza istantanea registrata (pigiando più volte il pulsante). Questo dato potrà essere usato per affinare il foglio di calcolo che simula il consumo elettrico realizzato. L’operazione può essere ripetuta con vari dispositivi in varie fasi di funzionamento. Otterremo così una mappatura di tutti i consumi effettivi delle apparecchiature utilizzate. Risparmio energetico con Excel La presentazione dei dati Il totale consumato Un foglio di riepilogo Costi e spesa annua 1 2 3 Nella colonna del consumo moltiplichiamo i dati della colonna C, per G e per B. Successivamente dividiamo il tutto per 1000. Ad esempio in E3 digitiamo la formula =C3*G3*B3/1000. Inseriamo poi nella cella E13 di ogni foglio la formula SOMMA(E3:E12). Così facendo sommeremo i consumi per ogni ambiente. te apparirà il numero cliente che individua l’utenza. Un’ulteriore pressione farà apparire la tariffa in atto. La sigla T3 indica che l’attuale tariffa è fissa, mentre nel caso di tariffazione bioraria apparirà T2 nelle ore di maggior costo e T3 in quelle di costo inferiore. Un’altra pressione sul tasto mostrerà la potenza istantanea media assorbita dalle apparecchiature negli ultimi 2 minuti e, continuando, si potrà accedere alla sezione relativa ai consumi effettivi. Nel foglio iniziale di navigazione inseriamo una tabella con il nome degli ambienti nella colonna M e le celle linkate al totale consumato nella colonna N. Aggiungiamo infine, nella cella immediatamente al di sotto dell’ultimo valore di consumo, cella N13, la formula di somma di tutti i consumi annui =SOMMA(N7:N12). La prima informazione rappresenta la lettura del periodo, riportante i consumi in chilowattora. Il secondo dato, ottenuto ripigiando il pulsante, individua il picco di massima potenza prelevato nel periodo di riferimento. Successivamente il display mostrerà la lettura del periodo di fatturazione precedente e la relativa potenza di picco. Infine verrà indicata la data, l’ora, il numero verde per comunicare con il gestore e la tipologia di contratto stipulato. In basso inseriamo una cella con il costo dell’energia a kWh. Ad esempio nella cella N15 immettiamo il valore 0,18. Aggiungiamo poi una colonna Spesa annua al fianco dei consumi e inseriamo la formula =N7*N15 e così via, ottenendo la spesa per ambiente. Infine predisponiamo la cella O13 come elemento per eseguire la somma. Una guida online Per approfondire il significato delle varie voci che appaiono in bolletta è possibile visitare in rete la pagina di ENEL www.enel.it/enelenergia/come_fare_per/ bollette_consumi/guida_bolletta. Qui viene spiegata nel dettaglio la composizione di una bolletta mediante pop up interattivi. Per quanto riguarda invece il funzionamento del contatore elettronico possiamo visitare il link www.enel.it/distribuzione/enel_distribuzione/ la_nostra_rete/contatoreelett/contatore/istruzioni. Qui si potrà visualizzare un simulatore del contatore elettronico, con le relative istruzioni sulla lettura dei dati. Basterà attivare il contatore cliccando sull’interruttore e schiacciare ripetutamente il pulsante per avere le indicazioni sui dati mostrati nel display. Monitoraggio, stima e spesa La registrazione dei dati La media dei consumi Una stima appropriata 1 2 3 Creiamo un nuovo foglio di registrazione dei dati e predisponiamolo con una tabella a quattro colonne. In particolare esse indicheranno rispettivamente: il numero progressivo della registrazione, la data in cui si effettua la lettura, la lettura del contatore e la media giornaliera dei consumi. Per eseguire la media dei consumi giornalieri, dal secondo dato inserito, inseriamo la formula che divide la differenza delle letture per il numero di giorni intercorsi fra due letture. Ad esempio in D3 digiteremo =SE(C3=””;””;(C3C2)/(B3-B2)). Il SE consente di far apparire il dato solo se è stata inserita la lettura. Per la stima annuale faremo una media delle medie giornaliere registrate. Con la formula =MAX(D3:D101) troviamo la media massima, mentre con la formula =MIN(D3:D101) il valore minimo. Per la stima annuale inseriremo in G4 la formula =(G2+G3)/2*365, che calcola la media dei valori e la moltiplica per 365 giorni. 49 3URJHWWLSUDWLFLSHU(;&(/ Aprile 2010 Office Magazine Office fai da te Fatture facili con Excel Stanchi delle solite rigide applicazioni per la fatturazione? Nessun problema, ecco la soluzione: creare un’applicazione ad hoc sfruttando le potenzialità del foglio di calcolo P rima di addentrarci nella realizzazione della nostra applicazione, facciamo un breve riepilogo delle parti essenziali di un documento contabile. Questa operazione ci sarà utile per non commettere errori di forma, considerando, soprattutto, la moltitudine di elementi presenti. Partiamo col dire che la fattura è un documento composto da una parte descrittiva e da una parte tabellare. E gli elementi che la compongono sono: la data di emissione, un numero progressivo che ogni anno deve ri-partire da uno, i dati identificativi dell’emittente (ragione sociale, indirizzo, numero di Partita Iva), i dati identificativi dell’acquirente (ragione sociale o nominativo, indirizzo), il tipo di pagamento, gli estremi dei documenti di trasporto, se si tratta di fattura differita (non prodotta all’atto della consegna dei beni), la natura dei beni ceduti (quantità e qualità), il prezzo unitario e il complessivo dei beni acquistati, eventuali sconti, aliquota e ammontare dell’IVA e infine il totale della fattura che corrisponde alla cifra dovuta al venditore dall’acquirente. Quelli appena elencati sono i dati che la nostra applicazione dovrà necessariamente stampare su ogni documento. Per fare ciò dovremo prevedere, all’interno del foglio di calcolo, formule, macro e campi compilabili preimpostati e pronti da riempire. Tuttavia, una buona applicazione per l’elaborazione di fatture non si limita alla compilazione e alla stampa dei documenti, ma annovera al suo interno altre caratteristiche necessarie. NEL CD Fatture.xlsm Un elemento indispensabile, ad esempio, è costituito dalla possibilità di creare una banca dati contenente gli estremi di tutti i clienti. Utilizzando la cosiddetta “anagrafica clienti” saremo in grado di compilare la parte descrittiva del documento con i dati del cliente semplicemente, richiamandoli dal database. Lo stesso ragionamento dovrà Impostiamo l’estensione corretta M icrosoft Office 2007 ha introdotto notevoli cambiamenti rispetto alla precedente versione. Si è parlato più volte dell’aspetto grafico, in stile Windows Vista, che ha rivoluzionato la modalità di accesso alle funzioni dei software della suite. Una delle particolarità introdotte riguarda l’estensione dei file creati che, nel caso di Excel, non è più .XLS ma bensì .XLSX. In realtà i fogli di calcolo che contengono una macro vengono salvati utilizzando un ulteriore estensione .XLSM che ne consente l’esecuzione. Il primo passo consisterà dunque nel salvare il nostro foglio di calcolo utilizzando l’esatta estensione. Successivamente potremo iniziare a realizzare la base grafica della nostra fattura e programmare gli automatismi necessari utilizzando le macro. 64 Office Magazine Novembre 2009 3URJHWWLSUDWLFLSHU(;&(/ Il file Un foglio A4 1 2 Apriamo Microsoft Excel 2007. Clicchiamo in alto a sinistra nella finestra di Excel sul simbolo di Office e selezioniamo la freccetta posta di fianco alla voce Salva con nome. Dal menu a tendina facciamo clic su Cartella di lavoro con attivazione macro di Excel. Digitiamo il nome del file e clicchiamo su Salva. Una pagina A4 in Excel comprende il rettangolo A1:I50. Per visualizzare le interruzioni di pagina selezioniamo la scheda Visualizza e clicchiamo su Anteprima interruzioni di pagina dal menu Visualizzazioni cartella di lavoro. Clicchiamo nuovamente su Normale per visualizzare i contorni del foglio tratteggiati. Emettere fattura con Excel Creiamo la struttura dell’applicazione mpostando la visualizzazione delle interruzioni di pagina saremo in grado di creare un documento stampabile in formato A4. Per la realizzazione del nostro progetto partiremo con l’impostazione del modello di fattura su di un foglio Excel completo delle formule necessarie al calcolo dell’IVA e dei totali. Successivamente provvederemo ad inserire le automazioni utili al suo funzionamento, utilizzando le macro. Inseriremo il logo dell’azienda nell’intestazione della fattura ed evidenzieremo, utilizzando differenti colori di sfondo delle celle, i numeri più significativi come sconti, imposte e totali. Potremo inoltre utilizzare l’editor di disegno contenuto in Excel per rendere più accattivante il nostro documento. Dimensioni Le colonne Impostiamo la parte tabellare che detterà le dimensioni delle colonne. Lasciamo le prime 12 righe per la parte compilativa e selezioniamo il quadrato B13:G42 e per comodità delimitiamolo digitando la combinazione di tasti Ctrl+Maiusc+& o selezionando Bordi esterni dal menu Carattere della scheda Home. 1 Iniziando dalla colonna A selezioniamo cliccando sull’intestazione e clicchiamo con il tasto destro del mouse. Dal menu a tendina selezioniamo Larghezza colonna. Inseriamo i seguenti valori per le larghezze delle colonne A=2, B=10, C=32, D=6, E=6, F=10, G=10, H=2. A questo punto possiamo passare al riempimento. Le intestazioni La griglia Il totale 3 Utilizzando lo strumento Disegna bordi, al quale si accede cliccando sul pulsante Bordi esterni posto nel menu Carattere della scheda Home, disegniamo i contorni della griglia che conterrà l’elenco di oggetti venduti, avendo l’accortezza di distinguere, mediante linee più spesse, l’intestazione e il fondo della lista. 5 I Inseriamo nella prima riga di ogni colonna l’intestazione dei dati contenuti in essa. La colonna A e la colonna I fungeranno da distanziatori dal bordo del foglio. Selezioniamo la cella B13 e digitiamo Codice e a seguire Descrizione in C13, Q.tà in D13, iva in E13, Pr. Uni. in F13 e Totale nella cella H13. 4 2 Selezioniamo le celle C36:E40 e inseriamo un bordo di delimitazione. Inseriamo nella colonna C le voci: Spese di trasporto, Sconto applicato, Totale imponibile fattura, Iva e Totale fattura. Uniamo le celle corrispondenti alle colonne D ed E utilizzando Unisci e centra. Evidenziamo il totale. La schermata principale del progetto sviluppato in queste pagine è senza dubbio quella che riporta il modello della fattura e i principali pulsanti di comando. Da questo foglio è possibile compilare il corpo della fattura con estrema semplicità e mandare in stampa il documento cliccando sul pulsante Stampa Fattura. essere applicato alla compilazione della parte tabellare del documento. Il foglio di calcolo dovrà prevedere al suo interno un database contenente l’elenco dei prodotti o dei servizi venduti completo di descrizione e prezzi. La realizzazione di questi moduli consente la velocizzazione e la standardizzazione delle operazioni di emissione fattura, a condizione però che precedentemente si popolino di dati i database. Altra funzione importante è la possibilità di archiviare i documenti creati seguendo un ordine logico e temporale. Tale funzione consentirà 65 3URJHWWLSUDWLFLSHU(;&(/ Novembre 2009 Office Magazine Office fai da te Il modello prende forma Formato celle L’intestazione Le forme 1 2 3 Selezioniamo le colonne F14:G33 e facciamo clic con il tasto destro del mouse. Selezioniamo Formato celle dal menu a tendina. Ora selezioniamo la categoria Valuta. Lasciamo il simbolo dell’euro e le due posizioni decimali e clicchiamo su Ok. Ripetiamo l’operazione per tutte le celle che conterranno un prezzo. di ritrovare in formato elettronico tutti i documenti emessi consentendone la ristampa o la consultazione in caso di smarrimento. Anche l’occhio vuole la sua parte La fattura, come tutti i documenti emessi all’esterno da un azienda, è bene che sia curata anche nella parte grafica. Il logo, la formattazione del testo, l’utilizzo di Nelle colonne B e C inseriremo i dati della fattura mentre nelle restanti colonne D,E,F e G, utilizzando lo strumento Centra e unisci, inseriremo i dati del cliente. Selezioniamo la cella dove andrà l’intestazione del cliente e clicchiamo su Testo a capo nel menu Allineamento della scheda Home. un font particolare sono tutti elementi che trasmettono un messaggio a chi li osserva. Per cui un’azienda dinamica e moderna cercherà di comunicare, anche con la grafica delle fatture emesse, il dinamismo e la modernità che la contraddistingue. Utilizzando gli strumenti di Microsoft Excel possiamo curare nei particolari la grafica del documento, impostando gli stili, aggiungendo elementi grafici e scegliendo Clicchiamo su Inserisci e nel menu Illustrazioni selezioniamo Forme. Copriamo perfettamente i dati inglobando le due parti e selezioniamo la forma. Clicchiamo con il tasto destro. Facciamo clic su Formato forma e impostiamo al 100% la trasparenza. Inseriamo il logo cliccando su Immagine. le opzioni ottimali di stampa. A differenza dei software preconfezionati Excel consente estrema flessibilità, le personalizzazioni sono possibili solo su software gestionali a pagamento, e di conseguenza un considerevole risparmio di tempo e denaro. Nel caso di liberi professionisti o piccole imprese non è da sottovalutare l’utilizzo di software conosciuti, come lo sono le applicazioni della suite Microsoft Office, che non necessitano di formazione ad hoc del personale ed offrono un valido strumento liberamente implementabile. Le fatture con Excel Excel è senza dubbio l’applicazione della suite di Office più utilizzata dopo Microsoft Word. Le applicazioni sviluppabili, utilizzando Excel e le macro VB, hanno come unico limite le capacità dell’utente. Il progetto sviluppato consente di trasformare Una fattura nuova di zecca! Il pulsante “Nuova Fattura” La macro Titolo 1 Facciamo doppio clic sul pulsante e copiamo il codice come nell’immagine. Nell’area Proprietà inseriamo un nome e nel campo Caption scriviamo Nuova Fattura. Torniamo in Excel e nel Foglio2 inseriamo nella cella A1 l’anno in corso e nella cella A2 il numero 1. Nella cella A3 inseriamo Falso. 2 3 Facciamo clic sulla scheda Sviluppo. Dal menu Controlli clicchiamo su Inserisci e selezioniamo il Pulsante di comando che è il primo oggetto dei Controlli ActiveX. Disegniamo il pulsante. Sulla destra del nostro modello di fattura con il mouse. Clicchiamo su Visualizza/Anteprima interruzioni di pagina. 66 Office Magazine Novembre 2009 3URJHWWLSUDWLFLSHU(;&(/ Inseriamo un nuovo pulsante e facciamo doppio clic. Nell’editor inseriamo fra le due intestazioni presenti ActiveWindow.SelectedSheets.PrintOut Copies:=2. Possiamo creare un terzo pulsante per l’anteprima inserendo il codice ActiveWindow.SelectedSheets.PrintOut Preview:=True. Modifichiamo il campo Caption. Emettere fattura con Excel Excel in una comoda e semplice applicazione per la compilazione e la stampa delle fatture. In un unico file sono state inserite l’anagrafica clienti, l’elenco dei prodotti commercializzati e la pagina di stampa del documento. Con l’aiuto della funzione Convalida e delle formule SE e CERCA.VERT è stato possibile rendere automatica la compilazione dei campi dedicati ai prodotti venduti, mentre è stato necessario scrivere una piccola macro per la compilazione dei dati relativi al cliente e all’intestazione della fattura. Per l’inserimento del cliente si è optato per un menu a discesa che va a pescare la ragione sociale nel foglio di anagrafica. L’inserimento di poche semplici formule di somma, sottrazione e percentuale consentono l’ottenimento dei totali in basso. L’obiettivo principale è ovviamente quello di automatizzare il più possibile l’applicazione mediante l’utilizzo di macro azionate da pulsanti. Tre pulsanti fondamentali, collegati rispettivamente a tre spezzoni di codice VB, permettono la pulizia dei campi della fattura, l’attivazione dell’anteprima di stampa e infine la stampa del documento. Ed ora la compilazione L’anagrafica clienti 1 Rinominiamo il Foglio2 con Anagrafica Clienti, non modifichiamo i dati della colonna A e inseriamo una semplice griglia con in colonna i dati essenziali di intestazione dei clienti. Non dimentichiamo l’inserimento di un campo per la Partita Iva e un campo per il Codice Fiscale. Useremo un menu a tendina per la selezione. Clicchiamo ora su Inserisci nella scheda Sviluppa e selezioniamo nei Controlli modulo il secondo oggetto, la Casella combinata. Disegniamo poi l’oggetto vicino i pulsanti e clicchiamo con il tasto destro. Selezioniamo la voce Formato Controllo. Inseriamo nel primo campo ’Anagrafica Clienti’!$D$2:$D$26 ed il resto come in figura. L’inserimento del cliente L’elenco prodotti Per l’inserimento del cliente nel documento andremo a modificare la macro Nuova fattura. Clicchiamo sulla scheda Sviluppo e successivamente sul pulsante Modalità progettazione. Facciamo doppio clic sul pulsante Nuova Fattura e modifichiamo il codice della macro relativa come illustrato nell’immagine. 2 3 L’inserimento Titolo 4 5 Stampare con Excel L’ultima release di Microsoft Excel è dotata di un foglio di calcolo veramente chilometrico. A stamparlo tutto ci vorrebbe una pagina fuori misura dalle dimensioni da guinness 5 km x 4 km. Se non siamo intenzionati ad una menzione d’onore nel libro dei primati e vogliamo limitarci alla stampa di un comune foglio A4 verticale, senza modificare la larghezza delle colonne, basterà ritagliarci il rettangolo di celle A1:I50. Cliccando sul pulsante Area di stampa contenuto nel menu Imposta pagina della scheda Layout di pagina e selezionando la voce Imposta area di stampa è possibile selezionare univocamente il gruppo di celle che si desidera stampare. L’area selezionata apparirà bordata di blu, mentre tutte le celle esterne all’area di stampa verranno oscurate. È possibile trascinare l’area di stampa con il mouse, ridefinendone i contorni, in qualsiasi momento. Selezioniamo tutta la colonna Codice nel foglio della fattura. Clicchiamo su Convalida Dati nella scheda Dati. Selezioniamo Elenco nel campo Consenti e digitiamo =codice nel campo Origine. Clic su Ok per confermare. Moltiplichiamo, nella colonna dei totali, la quantità per il prezzo unitario. Rinominiamo il Foglio3 con la dicitura Elenco Prodotti. Inseriamo una tabella che riporti il codice del prodotto a magazzino, la descrizione e il prezzo unitario. Nel foglio dei prodotti selezioniamo la colonna dei codici, tasto destro e clic su Inserisci nome intervallo. Scriviamo Codice nel campo intervallo. Clic su Ok. Per richiamare i campi dei prodotti partendo dalla selezione del codice utilizziamo la formula CERCA.VERT. Inseriamo, ad esempio, nella cella C14 la formula =SE(B14=””;””;CERCA. VERT(B14;’Elenco Prodotti’!$A$2:$C$10;2)). La formula SE serve a tenere la cella vuota quando non è selezionato un prodotto. 67 3URJHWWLSUDWLFLSHU(;&(/ Novembre 2009 Office Magazine Office fai da te Recupera i tuoi crediti con Excel Realizza un’applicazione che tenga traccia dei crediti vantati verso i clienti. Potrai archiviare ciascun pagamento, inserire nuovi debitori ed emettere una ricevuta per ogni rata estinta N ei momenti di crisi economica uno dei problemi più sentiti, che si somma alle difficoltà già di per sé causate da tale condizione, è la disponibilità di liquidi. Questo fa si che, soprattutto in ambito commerciale, si incontrino non pochi problemi per ottenere il pagamento di prodotti venduti o servizi prestati. Il fenomeno non riguarda solo le grandi aziende, ma anche e soprattutto le piccole realtà. Negozi, piccole imprese e studi, sempre più spesso si sentono richiedere pagamenti dilazionati in più so- 48 Office Magazine Settembre 2010 3URJHWWLSUDWLFLSHU(;&(/ luzioni (dopo tot mesi). Bisogna avere una memoria di ferro per ricordarsi “chi deve quanto” ed “entro quale data”. E quando le cifre cominciano ad accavallarsi, anche una proverbiale memoria da elefanti può non bastare. Proprio per questo è bene affidarsi a qualche strumento più efficiente e la suite Office è un valido alleato per far fronte a problematiche di questo tipo. Nello specifico sarà necessario realizzare qualcosa di semplice, certo, ma che non sia nemmeno l’agenda cartacea su cui segnare nomi e importi do- vuti. L’idea è quella di sfruttare ancora una volta le potenzialità e l’intuitività fornite dal foglio di calcolo, per creare un’applicazione Excel orientata alla gestione dei crediti. Scadenzario e nuovi contatti Innanzitutto occorre prevedere un foglio principale di riferimento, una sorta di scadenzario nel quale (in forma tabellare) riepilogare: i soggetti verso cui si vanta un credito, l’importo dello stesso e un numero limitato di pagamenti Nel DVD / Esempi Gestione Crediti.xlsm entro i quali si vuole recuperare la somma che ci spetta. È bene sottolineare, a tal proposito, che si parla di un numero limitato di pagamenti, o rate, proprio per tenere fede allo scopo dell’applicazione. Essa, infatti, è destinata a gestire i crediti di una piccola realtà commerciale e non, per esempio, di una finanziaria. Se si vendono condizionatori, ad esempio, è immaginabile che si possa essere pagati in tre, quattro soluzioni; certamente non in 48 rate. Detto ciò, nello scadenzario descritto si prevedono alcuni pulsanti che possano automatizzare alcune operazioni. Di base ne servono due: uno per inserire un nuovo credito nello stesso scadenzario e uno per registrare un pagamento per un credito già in essere. Entrambi i pulsanti devono ridirigere su un foglio diverso e dedicato alle rispettive operazioni. Per inserire un nuovo credito si costruisce un form in cui immettere i dati principali: nome del soggetto, importo totale del credito, descrizione del credito e data di scadenza. Per rendere più efficiente l’operazione si prevede che il nome del debitore sia selezionabile da un elenco a discesa. Ciò significa che occorre creare a parte un foglio che funga da Rubrica. In merito a quest’ultima, nell’esempio che si va a realizzare, si prevede un Recupero crediti con Excel Sette fogli per un’applicazione La rubrica Lo scadenzario 1 In un foglio vuoto creare una semplice tabella contenente nome, indirizzo, Partita Iva, telefono e e-mail del contatto. Formattarla usando l’apposito comando nel gruppo Stili, prevedendo 50 righe. Selezionare l’intervallo A2:A51, fare clic sulla casella Nome in alto a sinistra e digitare il nome Contatti. 2 Formule e storico Form di inserimento Ultimi fogli 3 4 5 P er realizzare l’applicazione descritta occorrono sette fogli: lo scadenzario, la rubrica, l’archivio storico, il form di inserimento credito, quello di inserimento nuovo contatto, uno per la registrazione di un pagamento e l’ultimo per la stampa della ricevuta del pagamento stesso. Prima di tutto, quindi, sarà necessario dedicarsi alla loro realizzazione. È bene prevedere, in questa fase, anche i pulsanti necessari a implementare le funzionalità di inserimento, registrazione e spostamento da un foglio all’altro. Al posto dei pulsanti si possono in realtà utilizzare le forme, che offrono maggiore flessibilità in merito all’estetica. Per gli elenchi a discesa si ricorre invece allo strumento di convalida dei dati. Infine si immettono un paio di formule per effettuare dei semplici calcoli. Ricopiare la tabella dello scadenzario, così com’è, in un nuovo foglio chiamato Storico. Fatto ciò tornare nello scadenzario e inserire nelle celle D7 e E7 rispettivamente le formule =SE(B7=””;””;SE(B7=E7;”ESTINTO”;B7-E7)) e =SOM MA(F7;H7;J7;L7;N7;P7;R7;T7;V7;X7;Z7;AB7). Selezionare infine la riga 7 e nasconderla. indirizzario nel quale si possano inserire una cinquantina di contatti, che sono più che sufficienti allo scopo prefisso (ovviamente Realizzare il form per l’inserimento di un nuovo credito. Nel foglio immettere campi e pulsanti mostrati in figura. Il nome del debitore si deve selezionare da un elenco: mettersi nella cella D4, fare clic su Convalida dati, nella scheda Dati, scegliere Elenco in Consenti e digitare =Contatti in Origine. nell’esempio fornito sono precaricati di default dei nomi fittizi per provare l’applicazione). Dato che può capitare di inserire un credito In merito alla stampa ll comando ActiveSheet.PrintOut From:=1, To:=1, Copies:=1, Preview:=False manda in stampa il foglio attivo. Si noti che in tale comando è possibile determinare il numero di copie da stampare agendo sulla proprietà Copies; e si può abilitare l’anteprima di stampa settando Preview:=True. Le proprietà From e To servono a stabilire quali pagine stampare qualora ve ne fosse più di una. Il comando PrintOut, invece, opera direttamente sulla stampante predefinita del computer sul quale si usa l’applicazione. Volendo usare una stampante diversa si dovrà impiegare, nello stesso comando, la proprietà ActivePrinter settata sul nome della stampante interessata. Questo è il foglio principale. Deve contenere informazioni quali: nome del debitore, credito vantato verso di esso, scadenza, residuo e saldo corrente. Prevedere 12 possibili rate con relativo importo e data. Sfruttando infine il tasto Forme, della scheda Inserisci, immettere quattro pulsanti con il testo mostrato. Realizzare infine un form per aggiungere un contatto (che non ha particolari difficoltà) e uno per registrare un pagamento. Qua il nome deve essere selezionabile da un elenco, quindi operare come prima. Scelto il nome si devono visualizzare credito e valore residuo, cosa ottenibile usando la funzione CERCA.VERT come in figura. relativo ad un contatto non presente nella rubrica (modificabile in ogni momento), è prevista la possibilità di aggiungere un nuovo contatto. Questa operazione è eseguibile sempre nella scheda di inserimento nuovo credito ed è attivabile mediante l’impiego di un pulsante. Cliccando su di esso si può registrare il nuovo soggetto, passando attraverso un foglio a ciò dedicato e contenente un form per i dati necessari. Registrare i pagamenti Utilizzando una logica simile a quanto visto per i contatti, si costruisce il foglio per la registrazione di un pagamento. Un pagamento è certamente relativo ad un credito già in essere, per cui il nome di chi lo effettua è comunque selezionabile da un elenco a discesa che rifletta la rubrica. Una volta scelto il nome si visualizzeranno: il debito complessivo di tale soggetto e il residuo che gli rimane da pagare prima dell’attuale versamento. Cliccando su un apposito pulsante il pagamento viene registrato. A questo punto il sistema rimarrà sempre nello stesso foglio, visualizzando il residuo comprendente il versamento effettuato. Per concludere il ciclo relativo al saldo di una rata, si può prevedere un pulsante che esegua una stampa, da inten- 49 3URJHWWLSUDWLFLSHU(;&(/ Settembre 2010 Office Magazine Office fai da te Tutto il codice che conta Le funzioni più semplici Inserimento credito 1 Per aprire un certo foglio occorre un’unica istruzione del tipo: Sheets(“Nomefoglio”). Select. Serve poi una funzione per sbiancare i campi di RegistraPagamento e una per stampare una ricevuta. Questa ricopia i dati in un foglio nuovo e stampa, con l’istruzione: ActiveSheet. PrintOut From:=1, To:=1, Copies:=1, Preview:=False. 2 Aggiungere un contatto Registrazione pagamento Eliminare debiti estinti 3 4 5 L a struttura di base del progetto è pronta, completa di fogli, tabelle, form e pulsanti. È come se fosse una scatola vuota, che occorre riempire implementando le funzionalità che danno vita a tutta l’applicazione. Occorre quindi aprire l’editor Visual Basic, inserire un nuovo modulo e scrivere il codice relativo. È necessario realizzare una funzione per ogni pulsante inserito nella struttura, più alcune funzionalità di appoggio. Alcune funzioni contengono una sola istruzione utile ad aprire un determinato foglio. Altre sono leggermente più complesse, ma con istruzioni semplici e intuitive. Le parti più interessanti del codice sono quelle che vanno a ricercare la prima cella vuota in una tabella, nonché quelle utili a ricopiare determinati valori da una cella all’altra (di fogli differenti). Il codice per l’inserimento di un contatto nella rubrica è del tutto simile a quello per l’inserimento di un credito. Cambiano ovviamente i riferimenti a celle e fogli di lavoro, ma le istruzioni e l’impostazione è praticamente la stessa. A meno della parte di ricopiatura di formule da una cella all’altra. dere come ricevuta del pagamento stesso; e un pulsante che ripulisca i campi del form ai fini di una nuova registrazione. Questa procedura Si preleva il nome del contatto cui registrare il pagamento. Usando il ciclo While si cerca non la prima riga vuota, ma la riga contenente il nome interessato; e sempre con un ciclo si cerca la prima colonna (rata) disponibile. Individuata la cella giusta si copiano i valori controllando se sia l’ultima rata o meno. è la più delicata di tutta l’applicazione ed a tal proposito è il caso di porre l’attenzione su una particolare scelta implementativa. Messaggi a video Nell’applicazione, quando si compiono determinate operazioni, compaiono dei messaggi a video che confermano la corretta esecuzione. Tale comportamento si ottiene attraverso la funzione MsgBox. Questo comando è utile quando si sta per mandare in esecuzione una procedura e si vuole il consenso dell’utente. Oppure può essere impiegata nella gestione degli errori, avvisando o impedendo l’esecuzione di una routine che porterebbe il programma alla generazione di un errore. È utile anche per chiedere ulteriore conferma per operazioni delicate, quale può essere la cancellazione di un file. In sostanza è una funzione che permette di comunicare direttamente con l’applicazione in uso. 50 3URJHWWLSUDWLFLSHU(;&(/ Office Magazine Settembre 2010 In questa funzione ci si posiziona nello scadenzario e, attraverso il ciclo While Wend, si cerca la prima riga libera. A partire da questa si ricopiano i valori di InserisciCredito, quindi si copiano le formule di D7 e E7, utili a calcolare residuo e saldo corrente. Infine si sbiancano i campi del form. L’ultima funzione da realizzare è quella per eliminare dallo scadenzario i debiti estinti. La logica è molto semplice: si analizzano tutte le righe dello scadenzario fintanto che ve ne sono, se nella cella Residuo compare la scritta ESTINTO, l’intera riga viene prima copiata nello storico e quindi eliminata. Alcune accortezze Nel registrare un pagamento si sceglie un soggetto da un elenco a discesa. Se il nome selezionato è presente più volte nello scadenzario, nel form viene visualizzata solo la prima occorrenza, che potrebbe far riferimento ad un debito estinto oppure ad un debito che non è quello per il quale si sta effettuando il versamento. Per semplificare le cose, e renderle più agevoli, si opera una doppia scelta. La prima è quella di fare in modo che, una volta recuperato interamente un credito, lo stesso “sparisca” dallo scadenzario. Siccome non sarebbe saggio eliminarlo completamente, si imple- menta una procedura automatica mediante la quale, a partire dallo scadenzario, ne elimini tutti i debiti estinti e li ricopi in un foglio a parte (che opera come una sorta di archivio storico). La seconda scelta è quella di usare una logica per cui un determinato contatto può essere presente solo una volta nello scadenzario. Scelta giustificata dal fatto che l’applicazione è rivolta ad un contesto di una piccolo-media realtà commerciale, per la quale è difficile vantare più crediti contemporaneamente verso lo stesso cliente. Fermo restando che si può ovviare al problema inserendo, per esempio, un unico credito che sommi gli importi di Recupero crediti con Excel due cose differenti. Questo aspetto potrebbe essere un’interessane spunto per ampliare e migliorare quanto realizzato e descritto nel presente approfondimento. La programmazione dietro al progetto Da un punto di vista implementativo quanto è difficile arrivare a creare quanto indicato? E quali difficili funzionalità di Excel occorre realizzare? In realtà non sussistono grandi problemi, perché si usano poche funzionalità. Differentemente si ricorre a molto codice Visual Basic e quindi alle macro. Ad ogni modo il codice realizzato è basato su poche istruzioni e anche abbastanza intuitive. Come funzionalità specifiche dei fogli di calcolo occorrono semplicemente la convalida dei dati, utile alla realizzazione degli elenchi a discesa, e la funzione cerca verticale, per recuperare una certa informazione una volta che ne sia stata scelta un’altra (per esempio il debito residuo di un determinato contatto). Qualche somma per capire se un credito è stato interamente riscosso o meno ed il gioco è fatto. È certamente molto più difficile descrivere in sé l’applicazione che non realizzarla. Al termine avremo un performante applicativo Excel, semplice e pratico da gestire. Cliccando sul pulsante Registra Pagamento, si accede all’omonima sezione in cui indicare i dati relativi l’estinzione di una rata e visualizzare il credito residuo Il credito è servito Funzioni e pulsanti Nuovo credito 1 Per assegnare una funzione ad un pulsante fare clic destro sullo stesso e, nel menu contestuale, scegliere Assegna macro. Selezionare dalla lista la funzione e cliccare su OK. Si può facilmente verificare, nel file esempio, l’esatta associazione tra tutti i pulsanti e le funzioni, i cui nomi sono abbastanza intuitivi. 2 Nuovo pagamento Stampa ricevuta Debiti estinti 3 4 5 A questo punto gran parte del lavoro è stato svolto. Restano gli ultimi dettagli che riguardano l’accoppiamento tra pulsanti e funzioni definite. L’operazione è veloce, basta fare un semplice assegnamento. In linea di massima la logica seguita è la seguente: cliccando su un pulsante non si compie direttamente qualcosa, ma si è reindirizzati verso un foglio dove compiere quanto voluto. Per esempio nello scadenzario, cliccando sul tasto di registrazione pagamento, si viene spostati nell’apposito foglio. Lì trova poi posto il pulsante che materialmente esegue l’operazione dopo aver inserito i dati. Detto ciò l’applicazione è pronta e può essere provata. Il risultato è uno strumento agile, che svolge bene i compiti previsti; e che con un po’ di buona volontà può anche essere raffinata e migliorata. Nello scadenzario fare clic su Registra Pagamento. Nell’apposito foglio scegliere il nome del debitore cui registrare il pagamento. A questo punto compaiono l’importo totale e il residuo. Inserire importo e data del pagamento e cliccare su Registra. Apparirà così un messaggio che conferma l’avvenuta operazione. Registrato il pagamento (che è stato inserito nello scadenzario anche se non viene direttamente mostrato) si può ora stampare una ricevuta dello stesso. È da rispettare questa cronologia: prima si registra il pagamento, poi se ne stampa la ricevuta. In tal modo il residuo visualizzato, e poi stampato, è sempre quello corretto. Proviamo il funzionamento. Dallo scadenzario fare clic su Inserisci Credito. Nel relativo foglio scegliere un nome dalla lista, oppure inserire un nuovo contatto in rubrica. Digitare i dati necessari e fare clic su Inserisci. Nello scadenzario appare il nuovo credito e un messaggio di conferma per il corretto inserimento. Qualora un debito venga estinto, cosa verificabile nello scadenzario (perché nella casella Residuo si visualizza la parola Estinto), occorre avviare la procedura di spostamento di tale debito dallo scadenzario all’archivio storico. Questa attività è eseguita semplicemente cliccando sull’apposito pulsante. 51 3URJHWWLSUDWLFLSHU(;&(/ Settembre 2010 Office Magazine Office fai da te Fai il “riassunto” con i grafici pivot Strumenti efficaci e pratici per gestire ogni tipo di informazione. Ecco come sfruttarne tutte le potenzialità con Excel 2007 ed amministrare facilmente il personale della nostra azienda Immaginate di disporre di una tabella Excel in cui siano annotati i dati anagrafici di tutti i 10.000 appartenenti ad un’associazione sportiva o ad una grande azienda... In questi casi, rispondere a domande del tipo:”Quanti associati vivono a Roma? Quanti sono gli omonimi? Quanti hanno un’età tra 20 e 35 anni?”, richiederebbe una ricerca approfondita e un lavoro lungo e monotono, se non fosse per le funzionalità avanzate di Excel che, per fortuna, mette a disposizione diversi strumenti in grado di semplificare e velocizzare tutto il lavoro. Le funzioni offerte dal foglio di calcolo di casa Microsoft, per la consultazione di una grande mole di dati, sono numerose: è possibile ordinare l’elenco, filtrarlo, utilizzare le funzioni di conteggio e tanto altro. Tutti metodi efficaci, ma spesso non propriamente efficienti, almeno in termini di operazioni e tempi di elaborazione. I filtri, ad esempio, consentono di individuare un Dati aggregati Una funzionalità ben più appropriata, in grado di risolvere il problema presentato e di eseguire le operazioni elencate in modo istantaneo, è senza dubbio la creazione delle tabelle pivot. Possiamo definire quest’ultimo strumento di Excel come ESEMPI Xxxxxxxxx TabellaPivot.xlsx “un metodo per visualizzare sotto forma differente i dati contenuti in una tabella”. In realtà, le tabelle pivot sono un mezzo ben più potente, in quanto permettono di raccogliere i dati in modo strutturato, al fine di evidenziare le relazioni esistenti tra le informazioni e di consentire l’analisi delle categorie dei dati presenti. Costruiamo una tabella standard P er capire la funzionalità delle tabelle pivot facciamo un esempio: si immagini di realizzare una tabella contenente i dati anagrafici dei dipendenti di un’azienda di medie dimensioni. Per ogni singolo dipendente si possono conservare informazioni inerenti i giorni di malattia e le ore di permesso di cui ha usufruito nel corso del mese. Ipotizzando, quindi, che il foglio di calcolo faccia riferimento al singolo mese. Ovviamente, tale situazione può essere facilmente estesa a trimestri, semestri o anni. Con una tabella così fatta è naturale porsi delle domande tipo “quante persone hanno usufruito di più di due giorni di malattia?” oppure “quante persone hanno usufruito di più di cinque ore di permesso?”. È facile verificare come a questo stato non è immediato fornire delle risposte. Ma grazie alle tabelle pivot... 48 sottoinsieme di dati in un intervallo, ma non consentono di riorganizzarlo e non offrono la possibilità di visualizzare i dati in una maniera alternativa che soddisfi le varie esigenze. 3URJHWWLSUDWLFLSHU(;&(/ Office Magazine Settembre 2008 I campi Calcolo dell’età 1 2 A partire dalla cella A1 inserire i campi d’interesse, uno per ogni colonna. Il primo rappresenta la matricola del dipendente, quindi a seguire nome e cognome, data di nascita, anno di assunzione, stipendio, giorni di malattia e ore di permesso. Può essere interessante inserire anche un campo destinato all’età. Inserendo in D2 la formula =(ANNO(OGGI())1-ANNO(C3)+SE(DATA(ANNO(OGGI());MESE(C3);G IORNO(C3))<=DATA(ANNO(OGGI());MESE(OGGI()) ;GIORNO(OGGI()));1;0)), e trascinando la stessa per un numero di righe sufficiente a contenere tutti i dipendenti, si rende automatico il calcolo dell’età a partire dalla data di nascita. Gestire il personale con le tabelle pivot di Excel 2007 Inseriamo i dati e formattiamo il tutto Inserimento dati Formattazione La prima cosa da fare, a questo punto, è l’inserimento dei dati, che è anche la parte un po’ più lunga ma inevitabile. Nell’esempio sono stati inseriti dati di 90 dipendenti, specificando per ognuno di loro stipendio e anno di assunzione nonché giorni di malattia e ore di permesso relativi ad un generico mese. Selezionare la prima riga e assegnare stile grassetto dal gruppo Carattere della scheda Home. Successivamente, selezionare tutte le colonne della tabella tranne Cognome e nome e assegnare allineamento centrato dal gruppo Allineamento. Per selezionare una parte di colonne tenere premuto il tasto [Ctrl]. 2 Formato celle Bordi Colorare la tabella Ora occorre impostare il formato delle celle. Selezionare la colonna Stipendio, fare clic destro quindi scegliere Formato celle. Nella scheda Numero in Categoria selezionare Valuta e impostare due cifre decimali. Allo stesso modo per ogni colonna può essere assegnato il formato celle più adatto al contenuto. Selezionare le colonne dalla A alla H. Nel gruppo Carattere fare clic sul pulsante relativo ai bordi della tabella. Si apre un elenco a discesa dal quale è possibile scegliere quanti e quali bordi impostare. La scelta più semplice è Tutti i bordi. È possibile anche impostare colore e stile della linea. Selezionare l’intera tabella cliccando sul quadratino in alto sulla riga 1 e a sinistra della colonna A e fare clic su Colore riempimento sempre nel gruppo Carattere. Tra i colori disponibili scegliere quello più gradito. Successivamente impostare, allo stesso modo, un colore differente per l’intestazione. P reparata la tabella, occorre ora inserire i dati e formattare la stessa in modo adeguato. Da notare che ancora la colonna relativa all’età riporta dei valori senza senso che spariscono non appena si riempiono tutte le date di nascita. Per la formattazione si può agire passo per passo scegliendo personalmente grandezza e tipo dei caratteri, colori, dimensioni di colonne e righe e via dicendo. Oppure, in alternativa, si può ricorrere alla formattazione automatica delle tabelle disponibile in Microsoft Excel 2007. Nella fase di inserimento dei dati non è necessario seguire alcun ordine, né alfabetico, né di matricola o altro. Questo perché la costruzione della tabella (o del grafico) pivot non richiede tale condizione e comunque si possono ordinare successivamente i dati tramite le apposite funzioni. 3 Un riassunto Con le tabelle pivot i dati sono strutturati e snelliti. E non solo. Questo strumento, infatti, non si limita a r aggruppare le informazioni, ma aggiunge ulteriori dimensioni di profondità all’analisi. La struttura viene determinata dall’utente con la scelta dei campi e degli elementi da elencare. Ad ogni modo, è bene sottolineare che i dati presentati nella tabella pivot derivano dalla tabella originaria e ciò che si vede nelle celle è un’informazione in sola lettura. Le tabelle pivot sono legate al momento in cui queste sono state generate e perciò una modifica della tabella padre non 1 4 comporta necessariamente una modifica nei dati della tabella pivot derivata. Facile facile Bisogna, poi, porre in evidenza l’estrema semplicità con la quale Excel consente di creare tale tipo di reportistica. Dopo aver generato una tabella è possibile analizzare i dati sotto vari punti di vista grazie alla sola funzione di trascinamento. Come per ogni strumento potente, però, è bene porre la massima attenzione nell’utilizzo: le diverse combinazioni possono portare alla creazione di tabelle pivot molto 5 differenti tra loro e, spesso, si corre il rischio di ottenere aggregazioni di dati poco significative. +[;] [Shift] [Ctrl]+ nella cella e inserisc el giorno d ta a la d Rinominare una tabella in pochi passi Ai rapporti di tabella o di grafici pivot sono assegnati dei nomi predefiniti che seguono una determinata convenzione. Per cui si hanno nomi del tipo Tabella pivot1, Grafico 1 e così via. È consigliabile usare nomi più significativi che meglio identificano i rapporti. Per rin ominare un rapporto di tabella pivot fare clic sullo stesso quindi nel gruppo Tabella pivot della scheda Opzioni fare clic sulla casella di testo Nome tabella pivot. Digitare il nuovo nome e premere Invio. Per i grafici fare clic sul rapporto di grafico pivot e digitare il nuovo nome nella casella Nome grafico della scheda Layout nel gruppo Proprietà. Settembre 2008 Office Magazine 3URJHWWLSUDWLFLSHU(;&(/ 49 Office fai da te Le potenzialità della tabella Avvio procedura Selezione dati Strutturazione tabella 1 2 3 Dopo aver preparato i dati, posizionare il cursore in un punto qualsiasi al loro interno per includerli tutti nel rapporto in creazione. Nel gruppo Tabelle della scheda Inserisci fare clic su Tabella pivot, quindi fare di nuovo clic su Tabella pivot. Si visualizza la finestra di dialogo Crea tabella pivot. Dalla tabella al grafico Associata alla tabella vi è la possibilità di creare un grafico pivot che ripropone in automatico la struttura assegnata. Il grafico così creato interagisce automaticamente con la tabella e, se vengono scelte aggregazioni di dati differenti, si otterrà la rappresentazione del nuovo prospetto. Allo stesso modo, una modifica delle voci in elenco nei campi del grafico si ripercuote di- rettamente sulla tabella. L’utilizzo dei grafici consente di creare una rappresentazione e di visualizzare i dati in modi diversi. Il grafico predefinito è un istogramma che confronta il contributo di ciascun valore al totale in più categorie. I grafici normali sono collegati alle celle del foglio mentre i rapporti di grafico pivot possono basarsi su tipi diversi di dati, tra cui elenchi e DB di Excel, più intervalli di dati da consolidare e origini esterne. Per organizzare i dati secondo le proprie esigenze trascinare i campi nelle varie aree di rilascio: per esempio in Etichette di riga trascinare Cognome e nome e Giorni malattia e in Valori Ore di permesso. Così per ogni dipendente per righe si hanno i giorni di malattia e per colonna le ore di permesso. Visualizzare o nascondere? In un rapporto di tabella pivot è possibile che vengano mostrate informazioni non necessarie. In virtù di ciò è possibile nascondere specifici elementi in un’etichetta di riga o di colonna. Nascondendo un elemento del genere lo stesso viene rimosso dal rapporto, ma continua ad essere visualizzato nell’elenco a discesa dell’etichetta. La procedura è semplice: selezionare uno o più elementi fare quindi clic destro sulla selezione, scegliere Filtro, quindi Nascondi elementi selezionati o Mantieni solo elementi selezionati. Per visualizzarli nuovamente fare clic destro su un elemento correlato, scegliere Filtro, quindi Cancella filtro. Anche i grafici sono... pivot! Grafico pivot Creazione Impostare il rapporto 1 2 3 La creazione di un grafico pivot a partire da un tabella esistente è immediata. Fare clic sul rapporto di tabella pivot. Nel gruppo Grafici della scheda Inserisci fare clic su un tipo di grafico. Non è possibile usare grafici di tipo xy, ovvero il grafico a dispersione, il grafico a bolle o il grafico azionario. 50 L’opzione Seleziona tabella o intervallo è già selezionata e nella casella Tabella/Intervallo è visualizzato l’intervallo dei dati selezionati. Selezionando l’opzione Nuovo foglio di lavoro il rapporto è inserito in un nuovo foglio mentre cliccando su Foglio di lavoro esistente è inserito nello stesso foglio. Office Magazine Settembre 2008 3URJHWWLSUDWLFLSHU(;&(/ Per creare un grafico pivot selezionare una cella in un intervallo. Nel gruppo Tabelle della scheda Inserisci fare clic su Tabella pivot e quindi su Grafico pivot. Si visualizza la finestra di dialogo Crea tabella pivot con grafico pivot. Selezionare l’origine dati quindi fare clic su OK per terminare. A tal punto non resta che impostare il rapporto e il grafico si genera automaticamente. Inserendo l’età come valore e il nome come etichetta di riga e filtrando adeguatamente i dati si mostrano i dipendenti con età compresa tra 24 e 27 anni. Lo stile del grafico si può impostare dal relativo gruppo in Progettazione. Office fai da te Crea il tuo Libro cespiti con Excel Utilizza i fogli di calcolo per realizzare un registro dei beni ammortizzabili e generare, per ognuno di essi, il relativo piano di ammortamento in modo automatico P er un’impresa sono molti gli adempimenti di carattere burocratico che devono essere assolti. E tanta, forse anche troppa, la documentazione che è necessario conservare. Libri, giornali, registri e molto altro ancora. Tra tutti questi si vuole porre particolare attenzione su un registro: il libro dei cespiti. I cespiti indicano quei beni strumentali acquistati dall’azienda e che sono destinati ad essere utilizzati per più esercizi. Esempi comuni sono i macchinari o i computer e loro accessori. La deduzione del costo dei cespiti non può avvenire per intero nel corso dell’eser- cizio nel quale vengono acquistati, ma devono essere spalmati nel tempo. Questo in funzione di precise direttive date dalle tabelle ministeriali. In queste pagine vedremo come realizzare una pratica applicazione Excel che crei proprio un registro dei beni ammortizzabili. E gestisca, per ogni cespite, il relativo ammortamento. Fra costi e percentuali La procedura utilizzata per ripartire il costo dei cespiti prende il nome di ammortamento. Se si dice che il bene strumentale A è am- Nel CD / Esempi Cespiti.xlsm tuati). In tale registro vanno indicati sostanzialmente l’anno di acquisizione, il costo originario, il fondo di ammortamento, il coefficiente di ammortamento effettivamente adottato nel periodo di imposta e la quota annuale di ammortamento. Un bene inserito nel libro può essere eliminato solo se lo stesso è estromesso dal processo produttivo. È da sottolineare, inoltre, che il registro dei beni ammortizzabili Pannello di controllo e categorie L a parte più semplice nella realizzazione dell’applicazione è la creazione dei primi due fogli che la compongono. Il primo è una sorta di pannello di controllo che contiene due soli pulsanti: uno per inserire un nuovo cespite e uno per consultare la tabella delle categorie. Il suo aspetto estetico può essere fatto a proprio piacimento, non ha importanza. Per i pulsanti, onde ottenere un risultato migliore, si preferisce utilizzare le forme. Il secondo foglio è una semplice tabella in cui si ha un elenco di categorie e, al loro fianco, i relativi coefficienti di ammortamento espressi in percentuale. È bene pertanto assegnare tale formato alle celle contenenti gli stessi coefficienti. Si premette che la tabella in esempio non è esaustiva, ma contiene le principali categorie. 46 mortizzabile al 20%, si intende che ogni anno è possibile dedurre il costo sostenuto per l’acquisto di quel bene per una percentuale non superiore al 20%. Il libro cespiti, quindi, altro non è che un registro che tiene nota di tutti i beni strumentali dell’azienda e del loro piano di ammortamento. Nella sua forma classica, il registro si compone di tante schede quanti sono i cespiti acquistati. Ogni scheda è intestata ad un bene e riporta tutti i movimenti che, nel corso del tempo, hanno interessato quell’elemento (tipicamente acquisto ed ammortamenti effet- Office Magazine Marzo 2010 Inserire una forma Creare la tabella 1 2 In un primo foglio, chiamato Pannello, inserire due forme che fungano da pulsanti. Per farlo fare clic su Forme nel gruppo Illustrazioni e scegliere il rettangolo arrotondato. Posizionarlo opportunamente nel foglio e assegnarli un testo esplicativo facendo clic destro e scegliendo Modifica testo. La tabella è formata da due colonne. Per assegnarle uno stile selezionarla e sfruttare il pulsante Formatta come tabella, nel gruppo Stili della scheda Home. Selezionare l’intervallo A2:A12, cliccare sulla casella Nome a sinistra della barra della formula e digitare il nome categorie da assegnare alle celle. 3URJHWWLSUDWLFLSHU(;&(/ Un Libro cespiti con Excel La costruzione del modello Categoria e coefficiente Periodo di ammortamento Calcolo esercizi contabili 1 2 3 Inserire le voci mostrate in figura. Selezionare D5, nella scheda Dati, gruppo Strumenti dati, cliccare su Convalida dati. In Consenti scegliere Elenco e in Origine inserire =categorie. In G9 inserire =CERCA.VERT(D5;Categorie!A2:B12;2;FA LSO), che data la categoria seleziona il relativo coefficiente. ha una valenza esclusivamente fiscale. L’ammortamento da riportare su esso è pertanto solo quello fiscalmente rilevante. Ovviamente, quando si parla di libro cespiti si fa riferimento ad un registro cartaceo o comunque ad una gestione ottenuta attraverso software gestionali dedicati. Nella realtà, soprattutto per piccole aziende, è abbastanza difficile trovare una vera e propria gestione dei cespiti. Sovente si accorda la propria preferenza al foglio Per determinare il periodo di ammortamento in G11 inserire la formula ARROTONDA(1/ G9+1;0): il numero di anni si ottiene dividendo 1 per il coefficiente di ammortamento più 1. Dato che al primo anno il bene è ammortizzato alla metà del coefficiente, è necessario sommare 1 per ammortizzare completamente il bene. elettronico (molto più conosciuto e diffuso nell’ambito lavorativo), per procedere al calcolo delle quote di ammortamento di competenza dell’esercizio. Ammortamenti e fogli di calcolo Lo scopo del presente approfondimento è proprio quello di realizzare un’applicazione con Microsoft Excel che agevoli la gestione dei cespiti e la conseguente determinazione delle Tale calcolo deve variare in base al coefficiente. Inserire un elenco da 1 a 35 nell’intervallo B15:B49. In C15 inserire =SE(O($G$11=””; B15>$G$11);””;B15), che darà o vuoto o il numero presente a fianco. Trascinare la formula sino a C49 e verificare che al variare del coefficiente varia il numero di esercizi. La funzione VAL.ERRORE Nel foglio del modello, se alla voce descrizione non si seleziona nulla e si lascia il campo bianco, nella casella del coefficiente di ammortamento compare l’errore #N/D. Per ovviare a tale problema si può ricorrere alla funzione VAL.ERRORE. Questa ha un solo argomento che può essere un valore, nel caso restituito da altra funzione, e restituisce vero se tale valore è un errore. Inserendo nella cella G9 la formula =SE(VAL.ERRORE(CERCA.VERT(D5;Categorie!A2:B12;2;FALSO));”” ;CERCA.VERT(D5;Categorie!A2:B12;2;FALSO)) l’errore non compare più. Questo perché se CERCA.VERT restituisce errore inseriamo un valore vuoto, altrimenti il valore restituito da CERCA.VERT. Aliquote, fondo e valore residuo Aliquota cumulata Esercizi successivi Le ultime formule 1 2 3 In D15 inserire =SE(C15<>””;$F$7;0) e ricopiare verso il basso. In E15 inserire =SE(C15=””;0;G9/2), che calcola il coefficiente di ammortamento ridotto alla metà. In I15 inserire =E15, mentre in I16 usare =I15+E16 e ricopiare verso il basso: somma le percentuali di ammortamento, è una colonna di appoggio. 3URJHWWLSUDWLFLSHU(;&(/ In E16 usare la funzione =SE(C16=””;0;SE (C16=$G$11;1-I15;$G$9)): se la cella dell’esercizio è vuota scrive zero. Se è uguale alla cella G11, cioè se siamo nell’ultimo esercizio di ammortamento, scrive il coefficiente residuo 1-I15, altrimenti scrive il valore standard del coefficiente contenuto in G9. Per completare occorrono ancora tre semplici formule. In F15 inserire =SE(C15=””;0;AR ROTONDA(E15*D15;2)). In G15 inserire =F15, mentre in G16 inserire =SE(C16=””;0;G15+F16). Infine in H15 usare =SE(C15=””;0;D15-G15). Ricopiare tutte le formule verso il basso. Il modello adesso è terminato. Marzo 2010 Office Magazine 47 Office fai da te quote di ammortamento. Il principio cui ispirarsi per raggiungere tale obiettivo è la semplicità. Utilizzando poche formule, e qualche riga di codice, si può ottenere un efficiente strumento che ci aiuti nella gestione dei cespiti. L’applicazione si basa principalmente su tre fogli. Una maschera principale contenente un paio di pulsanti: uno che offre la possibilità di inserire un nuovo cespite e uno che consente di consultare la tabella delle categorie e dei relativi coefficienti di ammortamento. A quest’ultima è dedicato proprio il secondo foglio. Secondo le indicazioni ministeriali sono individuate delle categorie specifiche. E per ogni categoria sono esplicati i coefficienti di ammortamento del costo dei beni materiali strumentali, impiegati nell’esercizio di attività commerciali. È utile quindi tenere queste informazioni in un foglio appartenente all’applicazione, anticipando che la tabella presentata non è esaustiva di tutte le categorie, ma contiene solo quelle Le macro per i cespiti C reato il modello per il nuovo cespite, e definita la tabella delle categorie, rimane l’ultimo passo: definire due funzioni Visual Basic da associare ai pulsanti inseriti nel pannello principale. La prima, per aggiungere un nuovo cespite, è formata da sole tre istruzioni che apportano un nuovo foglio di calcolo e vi ricopiano il modello. Successivamente basta selezionare la categoria del cespite e inserire il suo costo. Automaticamente si ottiene il piano di ammortamento. L’altra si basa invece su una sola istruzione, che apre il foglio di calcolo contenente la tabella delle categorie. Il risultato è un’applicazione snella ed efficace, volutamente semplificata nell’esempio descritto. Seguendo le indicazioni date, e con un po’ di fantasia, realizzare qualcosa di più completo non è complicato. Editor e prima funzione Tabelle delle categorie 1 Per aprire l’editor Visual Basic premere [Alt]+[F11]. Nel menu Inserisci cliccare su Modulo e quindi scrivere il codice mostrato in figura. La prima istruzione attiva il foglio Modello, la seconda lo ricopia posizionandolo dopo l’ultimo foglio. La terza lo rinomina con la dicitura Cespite più un numero. La seconda funzione serve per aprire la tabella delle categorie. È formata dall’istruzione Sheets(“Categorie”).Select. Inserendo una terza funzione che contiene la singola istruzione Sheets(“Pannello”).Select, e inserendo un pulsante nel foglio della tabella, è possibile tornare al pannello con un clic. Assegnare le macro Testare l’applicazione 3 4 Nel foglio Pannello selezionare la forma Consulta Categorie, fare clic destro e selezionare Assegna macro. Scegliere poi ApriTabella e cliccare su OK. Allo stesso modo assegnare la macro NuovoCespite al pulsante Inserisci Cespite e la macro ApriPannello al pulsante Torna al Pannello nel foglio Categorie. 48 Office Magazine Marzo 2010 2 Nel foglio del modello sbiancare i campi relativi alla descrizione del cespite ed al suo valore. Quindi tornare nel pannello e cliccare su Inserisci Cespite. Se tutto funziona correttamente si genera un nuovo foglio di calcolo, uguale al modello, nel quale inserire il nuovo cespite e ottenerne il piano di ammortamento. Uno sguardo alle impostazioni Aprendo una cartella contenente delle macro compare il messaggio relativo la loro attivazione. Per modificare tale impostazione fare clic sul pulsante Microsoft Office e poi su Opzioni di Excel. Fare clic su Centro protezione, poi su Impostazioni Centro protezione e quindi su Impostazioni macro. Le opzioni disponibili sono: Disattiva tutte le macro senza notifica, Disattiva tutte le macro con notifica, impostazione predefinita, Disattiva tutte le macro tranne quelle con firma digitale, Attiva tutte le macro (scelta non consigliata, potrebbe venire eseguito codice dannoso) e Considera attendibile l’accesso al modello a oggetti dei progetti VBA, riservata agli sviluppatori. Scegliere quella più adatta alle proprie esigenze. principali. Il terzo foglio è un modello da utilizzare per ogni singolo cespite. All’interno contiene tutti i dati che è necessario conservare per un bene (secondo quanto detto in precedenza), più il relativo piano di ammortamento ordinario. La forza del modello realizzato è la sua flessibilità. La categoria del cespite è selezionabile da un elenco a discesa, che racchiude le categorie segnate nella tabella prima menzionata. Scelta la categoria si determina automaticamente il coefficiente di ammortamento, prelevato comunque dalla tabella, ed in base a quest’ultimo si determina il piano di ammortamento (che ha un numero di anni variabile proprio in base al coefficiente). Tutto ciò è facilmente ottenibile usando un numero limitato di formule, neanche tanto complicate, e senza dover scrivere codice. Questo serve invece per creare delle macro che automatizzano il funzionamento dell’applicazione nella sua interezza. Quando dalla maschera si clicca sul pulsante per l’inserimento di un nuovo cespite, serve una procedura che aggiunga un nuovo foglio di calcolo, copi il modello sopra descritto e sposti il controllo nel nuovo foglio. Ciò consentirà la descrizione del cespite e la generazione del suo piano di ammortamento. 3URJHWWLSUDWLFLSHU(;&(/ Office fai da te Rendi competitiva la tua impresa L’allocazione delle risorse attuata dal management necessita di validi supporti decisionali. Ecco come usare le matrici di portafoglio per studiare e migliorare la struttura strategica aziendale U na moderna e competitiva azienda è composta da un insieme di Aree Strategiche di Affari (ASA), note anche come Strategic Business Unit (SBU). Si tratta, in poche parole, degli specifici settori aziendali che ricoprono un ruolo rilevante per la società sotto il profilo strategico. Appare evidente come, ad ogni specifica area strategica d’affari, corrisponda un ambito competitivo differente e caratterizzato da diversi livelli di rischio, opportunità e soprattutto distinte opzioni di sviluppo. Le ASA, o SBU che dir si voglia, sono delle vere e proprie aziende nell’azienda, elementi di un corpo complesso ed articolato alla testa del quale risiede il management. È di fondamentale importanza raccogliere i dati al contorno della specifica unità ed elaborarli affinché diventino immediatamente comprensibili ed entrino a far parte degli strumenti decisionali a disposizione del management. Ci troviamo nell’ambito del Marketing Strategico ed in particolare vogliamo studiare il posizionamento competitivo 44 Office Magazine Giugno 2010 3URJHWWLSUDWLFLSHU(;&(/ delle singole ASA, attraverso uno strumento specifico: le matrici di portafoglio strategico. Le matrici di portafoglio Le matrici di portafoglio strategico sono strumenti in grado di rappresentare sinteticamente le strutture strategiche di un’impresa. I dati così rappresentati vengono utilizzati dagli organi decisori, il management, per valutare le strategie da intraprendere, l’allocazione o la deallocazione di eventuali risorse nella gestione delle singole Business Unit. Le matrici di portafoglio sono sostanzialmente caratterizzate da due fondamentali dimensioni: una esterna, volta all’individuazione delle condizioni al contorno in cui la SBU si muove (e quindi l’attrattività dell’ambiente circostante); e una seconda dimensione interna, che evidenzia il posizionamento rispetto alla concorrenza diretta sul mercato. Fra le principali matrici utilizzate nel Marketing Strategico ricordiamo la Matrice BCG (Boston Consulting Group), la Matrice GE McKinsey, la Matrice Arthur D. Little ed infine la Matrice Marakon. Nell’articolo in questione prenderemo in considerazione la matrice GE McKinsey, più complessa e performante della Matrice BCG. Nel CD / Esempi Matrice_GE.xlsm Uno strumento professionale La Matrice General Electric McKinsey (GE Matrix) nasce come critica alla Matrice BCG; in quanto, al contrario di essa, Analisi di sensibilità Il processo di implementazione I criteri di attrattività I valori 1 Creiamo per prima cosa una colonna contenente i criteri che intendiamo analizzare per lo specifico prodotto, relativamente all’attrattività del mercato. In questo caso considereremo sicuramente la dimensione del mercato, il tasso di crescita prospettato e la sua redditività. Inseriamo in fondo una riga per il fatturato. 2 Convalida dati La ponderazione Messaggio di errore 3 4 5 I l primo passo nell’implementazione della matrice GE McKinsey consiste nell’individuazione dei prodotti, aziende o mercati da analizzare. Supponiamo di dover valutare uno specifico prodotto, ad esempio uno snack dolce, in rapporto allo specifico mercato e della concorrenza diretta. Parallelamente dovremo ora stabilire i fattori chiave necessari alla determinazione dell’attrattività del mercato e della forza competitiva messa in campo dall’azienda. Successivamente, in ordine cronologico, occorrerà attribuire ad ogni singolo prodotto una stima della sua posizione rispetto al particolare fattore esaminato. È ovvio che questi dati scaturiscono da ricerche di mercato effettuate per la parte interna nella stessa struttura e per la parte esterna direttamente sul mercato di riferimento. Selezioniamo le due colonne create e, dal menu Strumenti dati della scheda Dati, clicchiamo sulla voce Convalida dati. Nella finestra che appare selezioniamo la scheda Impostazioni. In Consenti scegliamo Numero intero ed inseriamo 1 e 5 come Valore minimo e Valore massimo. Clic su Ok per finire. non utilizza variabili semplici ma variabili aggregate. Ovvero un insieme di dati caratterizzanti l’attrattività del settore e la posizione che occupa l’azienda all’interno di esso, in relazione alla competitività. La forza di tale strumento risiede nella maggiore accuratezza di analisi e nella possibilità di effettuare, oltre che analisi della situazione attuale, analisi della prospettiva futura. La GE Matrix consente di visualizzare graficamente le relazioni esistenti tra un insieme di elementi qualitativi, elaborati precedentemente in modo da generare un flusso di informazioni utili alla Pianificazione Creiamo ora una colonna ponderazione. Qui indicheremo con un numero da 1 a 100 il peso dello specifico fattore sulla variabile sintetica complessiva. La somma di tutti i criteri deve essere pari a 100. Anche in questo caso ripetiamo l’operazione Convalida dati come nel passo successivo. Inseriamo la somma al termine. Strategica del business. Tutte le decisioni, prese seguendo le interpretazioni della Matrice GE, sono definite strategie naturali e cioè indicazioni logiche per lo sviluppo del particolare business. Il tutto in linea con la posizione che esso ha rispetto alle variabili interne ed esterne. Uno degli utilizzi più frequenti è quello dedicato ai Mercati di riferimento, che consente l’analisi delle aziende multibusiness impegnate attraverso le diverse SBU. O ancora l’analisi di un portafoglio di prodotti volta all’individuazione della posizione occupata all’interno del mercato di riferimento. Aggiungiamo due differenti colonne per l’inserimento dei valori, una che rappresenterà la nostra azienda e una seconda che identifichi l’azienda immediatamente concorrente per prodotto. I valori verranno inseriti in base ad una scala suddivisa in cinque gradi, che vanno da molto favorevole a sfavorevole. Selezioniamo tutte le aree per le quali abbiamo inserito la convalida dei dati e clicchiamo nuovamente su Convalida dati. Ora selezioniamo la scheda Messaggio di errore dalla finestra che appare. Inseriamo il titolo della finestra ed il messaggio di errore indicando il range di valori esatti. Premiamo su Ok per finire. Dai dati ai grafici Graficamente la Matrice McKinsey rappresenta due variabili x e y. La prima individua la forza competitiva, che esprime la capacità dell’azienda all’acquisizione ed al mantenimento del vantaggio competitivo nei confronti dei I grafici a bolle Il grafico a bolle, presente nel set di grafici utilizzabili in Microsoft Excel, è utilizzato per rappresentare tre serie di dati. Due serie vengono rappresentate lungo gli assi cartesiani (x e y), mentre la terza serie viene espressa come dimensione della bolla. Attraverso le bolle si esprime maggiormente un dato qualitativo che quantitativo, ciò a causa della difficoltà di leggere nella dimensione della bolla il valore rappresentato. In ambito aziendale il grafico è molto utilizzato per la rappresentazione di dati, la cui somma ha un particolare significato; o ancora per realizzare presentazioni nelle quali la dimensione del- 45 3URJHWWLSUDWLFLSHU(;&(/ Giugno 2010 Office Magazine Office fai da te Un foglio per le variabili interne el foglio precedente abbiamo riassunto tutte le variabili esterne relative al mercato. Nel secondo foglio inseriremo invece i fattori interni utili all’individuazione di una variabile sintetica che riassuma la Forza competitiva della società, nello specifico mercato. Replicando lo schema realizzato nel precedente tutorial inseriremo i seguenti criteri: Quota di mercato, Attività di marketing, Immagine aziendale, Qualità dei prodotti e Risorse finanziarie. Ricordiamo che questi sono solo alcuni dei criteri che si possono prendere in considerazione per la creazione della matrice GE McKinsey. Anche in questa tabella inseriremo valori da 1 a 5 (da molto sfavorevole a molto favorevole), per la valutazione dei criteri e una colonna di ponderazione che dia un “peso” allo specifico fattore. Criteri di competitività I due prodotti 1 Come abbiamo fatto per il foglio dedicato all’attrattività del mercato, creiamo una colonna contenente i criteri che andranno a generare la variabile sintetica complessiva relativa. Inseriremo criteri come: la quota di mercato, l’immagine dell’azienda o ancora l’attività di marketing. All’ultima riga aggiungiamo il fatturato. 2 Il peso dei criteri Convalida dati Qualche link 3 4 5 N A questo punto non resta che inserire la colonna relativa alle ponderazioni dei vari criteri. In questa colonna inseriamo il valore percentuale con un numero intero da 1 a 100, che caratterizzerà l’importanza del particolare criterio. Più il valore è alto e maggiore sarà il suo peso nella formazione del valore sintetico finale. competitors. La seconda, invece, identifica l’attrattività del mercato, variabile che esprime la redditività del mercato per l’azienda in Per le celle che dovranno contenere i valori qualitativi da 1 a 5 e per la colonna delle ponderazioni applichiamo la funzione Convalida dati, cliccando sull’omonimo pulsante contenuto nel menu Strumenti dati della scheda Dati. Selezioniamo in Consenti la voce Numero intero ed impostiamo gli intervalli. una visione prospettica. Le due variabili citate sono il risultato di un processo che condensa in un indice sintetico ad esse attribui- A differenza della GE McKinsey, la matrice BCG è suddivisa in quattro quadranti che individuano una particolare collocazione di un prodotto 46 Office Magazine Giugno 2010 3URJHWWLSUDWLFLSHU(;&(/ Ricopiamo le colonne dedicate al prodotto della propria azienda ed al prodotto immediatamente concorrente. Nella griglia inseriamo i valori da 1 a 5, i quali caratterizzano in una scala da molto sfavorevole a molto favorevole, come si colloca il prodotto rispetto al particolare criterio. Ricopiamo il fatturato dei prodotti. Inseriamo un foglio iniziale per navigare all’interno del progetto. Dal menu Illustrazioni, della scheda Inserisci, aggiungiamo delle forme cliccando su Forme. Successivamente premiamo Collegamento ipertestuale dal menu Collegamenti e selezioniamo Inserisci nel documento scegliendo il foglio da linkare. bile, una serie di ponderazioni di un insieme più ampio di elementi qualitativi che caratterizzano le due variabili. I fattori presi in considerazione possono essere sinteticamente suddivisi in: fattori di mercato (quantità, tasso di crescita atteso, ciclo di vita di un prodotto, ecc.), fattori finanziari ed economici (ROI, margini di contribuzione, andamento economico, ecc.), fattori competitivi (barriere in entrata o uscita, qualità dell’immagine dell’azienda, skills aziendali, ecc.), fattori politico-sociali, economici e tecnologici, (analisi PEST, ecc.). La Griglia Multicriteri che scaturisce, la Matrice GE, dopo aver analiz- zato il prodotto o azienda in base a tutti i criteri scelti, simile per la sua bidimensionalità alla Matrice BCG, suddivide le due variabili attrattività e competitività in tre gradi di giudizio: Elevato, Medio e Debole. In tal modo si creano nove combinazioni differenti di posizionamento. In alto a destra vi è una Crescita Aggressiva paragonabile al quadrante Star della BCG, mentre in basso a sinistra sul Disinvestimento paragonabile al quadrante Dog del BCG. Il progetto In queste pagine viene utilizzata la Matrice McKinsey, integrandola all’interno di un foglio di Analisi di sensibilità Dall’analisi dei dati ai risultati La tabella La variabile x La variabile y 1 2 3 Creiamo nel foglio dedicato ai risultati delle variabili sintetiche, che rinomineremo Posizionamento competitivo, una tabella con tre righe e tre colonne. Nella prima colonna inseriremo le due variabili di attrattività, forza competitiva e fatturato. Le altre due colonne saranno dedicate ai valori per i due prodotti. lavoro Excel. In realtà il progetto potrebbe suddividersi in tre passi fondamentali. Il primo, in cui andremo a definire la struttura della matrice stessa, individuando prodotti, aziende o Inseriamo la formula che individuerà il valore sintetico legato alla variabile attrattività del mercato. Inseriamo per i due prodotti la seguente formula =valore criterio 1*ponderazione relativa criterio 1 + valore criterio 1*ponderazione relativa criterio 1 +…. Avremo in questo modo un valore ponderato in base ai pesi. mercati da analizzare. E per ogni prodotto si cercherà di attuare una stima della sua posizione rispetto al particolare fattore esaminato. Nel secondo step si dovranno prendere in esame le Ripetiamo la stessa operazione per la variabile forza competitiva. Moltiplichiamo i valori di ogni criterio relativo a ciascun prodotto per il relativo peso, facendo la somma di tutti i valori così ottenuti. Avremo a questo punto la tabella di partenza per la creazione della nostra Matrice McKinsey. variabili interne, ovvero creare un secondo foglio dedicato ai fattori interni utili all’individuazione di una variabile sintetica; che riassuma la forza competitiva della società nello specifi- co mercato. Ultima operazione da eseguirsi è l’estrapolazione ed analisi dei dati. Questa fase prevede, ovviamente, l’estrinsecazione grafica di quanto evince dallo studio eseguito. Matrice e attrattività di mercato P er disegnare la Matrice GE McKinsey utilizzeremo il grafico a bolle di Microsoft Excel. Questo consente di tracciare, per ogni prodotto, le tre variabili studiate in questo progetto. La posizione della bolla è determinata dalle variabili sintetiche di attrattività del mercato e di forza competitiva, mentre il fatturato ne determinerà la grandezza. In particolare suddivideremo la griglia del grafico in nove quadran- ti, considerando che il valore minimo deve essere 100 (tutti i criteri valgono 1 che moltiplicati per 100 dei pesi danno appunto 100) ed il massimo 500 (tutti i criteri valgono 5 e moltiplicati per 100 dei pesi danno 500). Per suddividere equamente gli intervalli useremo 90 e 510 come minimo e massimo, infatti la differenza (420) è perfettamente divisibile per 3 (140). Il tipo di grafico Selezioniamo i dati La scala 1 2 3 Nell’ultimo foglio, dedicato al plottaggio del grafico, clicchiamo sulla scheda Inserisci e selezioniamo dal menu Grafici la voce Altri grafici. Selezioniamo il grafico Bolle 3D che consente di disegnare tre valori, riportando la bolla secondo ascisse ed ordinate e dimensionandola in base alla terza variabile. Clicchiamo con il tasto destro del mouse sul riquadro del grafico appena inserito e selezioniamo Seleziona dati. Nel campo Intervalli dati grafico clicchiamo sul pulsante posto alla destra e selezioniamo, nel foglio Posizionamento competitivo, la griglia di valori tre per tre creata. Clicchiamo su Ok. L’ultimo passo consiste nel dimensionare la griglia del grafico in modo tale da ricostruire una tipica Matrice McKinsey a nove riquadri. Selezioniamo uno per volta gli assi e clicchiamo su Formato asse. In Opzioni assi inseriamo come valore minimo 90, massimo 510, unità principale 140. Inseriamo la griglia. 47 3URJHWWLSUDWLFLSHU(;&(/ Giugno 2010 Office Magazine Office fai da te Excel protegge anche i tuoi dati Quando si lavora con importanti informazioni, per evitare di andare incontro a perdite o alterazioni, è consigliabile applicare delle protezioni ad hoc. Vediamo quali L o strumento della protezione ha come scopo quello di impedire ad un utente di modificare, spostare, eliminare dati importanti, involontariamente o meno; questo può essere fatto prevedendo o meno l’uso di una password. La protezione è fondamentale non solo quando si lavora in condivisione con altri, ma anche quando si devono inviare dei documenti come allegato ad un messaggio di posta elettronica o quando si devono consegnare dei file su pen drive, CD o su altri supporti. Microsoft Office Excel 2007 mette a di- sposizione vari livelli di protezione e di sicurezza dei dati volti a tenere sotto controllo i vari utenti che possono avere accesso ai dati di Excel e apportarvi delle modifiche. Proteggiamo il foglio Per garantire una sicurezza ottimale, la scelta può essere orientata ad una protezione dell’intero file di Excel applicando anche una password da inserire per rimuovere la protezione del foglio e consentire le modifiche; si tratta di un metodo che limita l’accesso ad una cartella di lavoro, ad un foglio di lavoro, ad una parte di esso. La protezione consente solo agli utenti autorizzati di intervenire sui dati, visualizzandoli, modificandoli, spostandoli, cancellandoli. E’ possibile specificare quali azioni gli utenti possono compiere in presenza di una protezione del foglio. Ad esempio si può impedire che gli utenti apportino delle variazioni alle celle bloccate o alla formattazione del documento. Nel momento in cui si protegge un foglio di lavoro, tutte le celle per impostazione predefinita sono bloccate e quindi non modificabili: prima di proteggere un foglio è possibile sbloccare gli intervalli che si desidera siano modificabili dagli utenti o nei quali gli utenti devono essere in grado di immettere dati. Se la cartella è composta da più fogli la procedura della protezione deve essere applicata ad ogni singolo foglio e le password non devono essere uguali. Tuteliamo l’intera cartella La protezione di una cartella di lavoro limita l’accesso impedendo la creazione di nuovi fogli o consentendo l’accesso solo a utenti speci- Password per un file di Excel Di lettura Di scrittura Password modificate Aprire Excel, clic sul pulsante Office, cliccare su Salva con nome. Cliccare su Strumenti e selezionare Opzioni generali. Per impostare una password necessaria a visualizzare la cartella di lavoro digitare una password nella casella di testo Password di lettura. Questo tipo di password usa la crittografia avanzata. Per impostare una password necessaria per salvare le modifiche apportate alla cartella di lavoro, digitare una password nella casella di testo Password di scrittura. Questo tipo di password non usa la crittografia avanzata, è progettata per la collaborazione con revisori di contenuti ritenuti attendibili Per modificare le password, ripetere il punto 1 del presente tutorial, selezionare le vecchie password, inserire quelle nuove, confermarle, cliccare su Salva; se richiesto cliccare su Sì per sostituire il file esistente. Per cancellare le password selezionarle e premere CANC. 1 66 3URJHWWLSUDWLFLSHU(;&(/ Office Magazine Febbraio 2009 2 3 Proteggere i fogli di calcolo Accesso limitato o illimitato? Excel consente di limitare le autorizzazioni per l’accesso al contenuto di documenti, cartelle di lavoro tramite Information Rights Management (IRM), disponibile in Microsoft Office System 2007. IRM consente a singoli utenti ed amministratori di specificare autorizzazioni di accesso ai vari file, proteggendo così le informazioni personali per evitare che vengano stampante, inoltrate, copiate da persone non autorizzate. Dopo aver impostato le autorizzazioni limitate per un file tramite IRM, le limitazioni di accesso e utilizzo vengono applicate indipendentemente dalla posizione delle informazioni, in quanto le autorizzazioni per un file di Excel sono archiviate nel file stesso. fici. Si può impostare una password nel momento in cui si salva il file o in un momento successivo. E’ possibile definire due password distinte che l’utente deve digitare per poter aprire e quindi visualizzare la cartella di lavoro, in questo caso si parla di protezione di accesso ai dati non autorizzati, si deve conoscere la password di entrata per poter accedere al file, l’altra invece serve per apportare delle modifiche al file di riferimento, in questo caso si limita la modifica e il salvataggio delle modifiche. Protezione elementi specifici si applica una protezione ad un foglio Quando di lavoro, per impostazione predefinita tutte le celle vengono bloccate, pertanto non sono soggette a modifiche. Generalmente un foglio è composto da dati che devono essere compilati di volta in volta dall’utente perché variabili, sempre modificabili e dinamici, da celle contenenti formule che si aggiornano in automatico all’inserimento di dati e quindi non devono essere modificate se non quando si aggiungono colonne, righe, e riferimenti, altre informazioni, invece, sono sempre fisse in quanto rappresentano le intestazioni di righe o di colonne, o descrivono il titolo della tabella di riferimento, e quindi rimangono costanti nel tempo; a tutti questi elementi ad eccezione di quelli variabili è consigliabile attribuire un livello di protezione. Primo passo Blocco di celle Aprire Excel 2007, scheda Revisione, selezionare l’intero foglio cliccando sul pulsante Seleziona tutto (intersezione tra l’intestazione della colonna e della riga), clic sulla scheda Home, gruppo Carattere, cliccare sul pulsante di visualizzazione della finestra di dialogo Formato celle carattere. 1 2 Password Messaggio di protezione 3 4 Scheda Protezione, deselezionare la casella di controllo Bloccata, OK. Così facendo si bloccano tute le celle del foglio quando si protegge il foglio. Ritornare nel foglio, selezionare solo le celle da bloccare (possono essere consecutive o no, tenere premuto il tasto CRTL per selezioni non consecutive). Attenzione alla struttura… Per impedire modifiche indesiderate quali ad esempio spostamenti, inserimenti o eliminazioni all’organizzazione della cartella di lavoro si può proteggere la struttura, anche in questo caso è possibile specificare una password da immettere per rimuovere la protezione e consentire ogni tipo di variazione. I principali elementi di una cartella di lavoro sono essenzialmente due: la struttura e la finestra. La struttura consente di visualizzare i fogli di lavoro nascosti, spostare, cancellare, nascondere, rinominare i vari fogli che compongono la cartella, inserire nuovi fogli o grafici, copiare o spostare in un altro file il foglio, La password è facoltativa, tuttavia se non viene fornita, ogni utente potrà eliminare la protezione del foglio (Scheda Revisione, gruppo Revisioni, voce Rimuovi protezione foglio) e modificare gli elementi protetti. E’ inoltre possibile selezionare quali elementi potranno essere modificati dall’utente. in presenza di tabelle pivot operare sulle stesse per estrarre i dati di proprio interesse, se sono stati creati degli scenari creare i relativi rapporti di riepilogo dello scenario, registrare delle macro per velocizzare delle operazioni di routine. La finestra invece consente di modificare la dimensione (ridurre ad ico- Se si tenta di scrivere qualcosa in una cella protetta, compare un messaggio che avvisa della presenza di protezione e che i dati sono di sola lettura. Nel caso in cui si conosca la password, rimuovere la protezione, nel caso in cui la si dimentichi non c’è alcun modo di annullare la protezione applicata. na, ripristinare la dimensione, chiudere) e la posizione della cartella di lavoro quando si sta lavorando sul file. Questo tipo di protezione si applica all’intera cartella di lavoro. Protezione di elementi … In caso di condivisione di una cartella di lavoro con altri utenti può essere utile proteggere i dati presenti in elementi specifici di un foglio di lavoro, ad esempio le celle contenenti formule, in quanto l’eliminazione di una formula da un foglio può avere un effetto di creare confusione, perché un’altra formula collegata a quella modificata potrebbe produrre errori o risultati sbagliati. 67 3URJHWWLSUDWLFLSHU(;&(/ Febbraio 2009 Office Magazine Office fai da te Antiriciclaggio Ci pensa Excel Scopri come utilizzare i fogli di calcolo della suite Office per organizzare e gestire il tuo registro antiriciclaggio. Tutto gratuitamente ed in modo semplice e funzionale S empre più spesso si sente parlare di antiriciclaggio e di leggi e normative che tendono a contrastare il riciclaggio di denaro. Per molti liberi professionisti vige l’obbligo di tenere un registro antiriciclaggio, proprio per combattere il re-inserimento (all’interno del normale circuito monetario legale) dei profitti ottenuti con operazioni illegali. Compilare ed amministrare questo registro, però, non è certo cosa facile. Scopo di questo articolo è approfondire tale argomento, cercando di semplificare la gestione dell’antiriciclaggio con gli strumenti forniti dalla Suite Office. Ed in particolare, realizzando un registro elettronico sfruttando i fogli di calcolo di Microsoft Excel. Fra le maglie della normativa Il termine “antiriciclaggio” indica nello specifico le norme e le disposizioni che hanno lo scopo di contrastare e combattere l’utilizzo, in circuiti economici legittimi, di denaro o altri beni che abbiano provenienza illecita. I primi passi, da un punto di vista legislativo, sono stati compiuti verso la fine degli anni settanta, a cui sono poi seguiti una serie di provvedimenti anche a livello internazionale. Se fino qualche anno fa, però, i soggetti chiamati in causa erano per lo più gli operatori del settore finanziario, recentemente si è cambiato orientamento; seguendo come principale obiettivo quello di includere un numero sempre più esteso di soggetti. La norma 58 Office Magazine Febbraio 2010 3URJHWWLSUDWLFLSHU(;&(/ ESEMPI Antiriciclaggio.xlsm più recente in materia di antiriciclaggio è il Decreto n. 141 del 3 febbraio 2006, che fissa una serie di adempimenti utili nella lotta al riciclaggio. Tali osservanze possono essere riassunte in tre operazioni principali: identificazione della clientela, registrazione e tenuta dell’archivio unico, segnalazione delle operazioni sospette. I primi due sono quelli di maggiore interesse per la presente discussione. Prima di approfondirli è bene però citare anche i destinatari del provvedimento. Ovvero quelli che sono i soggetti tenuti ad adempiere agli obblighi fissati dal decreto. Le persone interessate sono tutti gli iscritti nell’albo dei dottori commercialisti, nel registro dei revisori contabili, nell’albo dei ragionieri e dei periti commerciali e nell’albo dei consulenti del lavoro. Nonché notai e avvocati che assistono i propri clienti nella progettazione o nella realizzazione di operazioni finanziarie o immobiliari. La clientela Per quanto riguarda il primo adempimento, e cioè l’identificazione del cliente, il decreto stabilisce che debba essere effettuata in tutti i casi in cui la prestazione professionale sia Registro Antiriciclaggio con Excel Costruire i fogli per l’applicazione Anagrafica intestatario Form inserimento cliente 1 Come prima cosa occorre realizzare il pannello principale in cui sono presenti i dati anagrafici della società, o soggetto intestatario del registro antiriciclaggio. Prevedere i campi mostrati in figura e scegliere una formattazione di proprio gradimento. Assegnare al foglio il nome . 2 Database clienti Inserimento dei dati Archivio registrazioni 3 4 5 P rima operazione da compiere è quella di creare i fogli di base per la nostra applicazione. Questi riguarderanno rispettivamente l’anagrafica dell’intestatario, il form d’inserimento del cliente, il database dei clienti ed il form dedicato all’inserimento di una registrazione. Ovviamente nei passi seguenti non è possibile mostrare tutto il codice utilizzato per realizzare i pannelli descritti. Vengono dunque riportate nelle figure alcune porzioni di codice più importante. Per avere comunque un’idea più dettagliata dell’intero progetto, nel CD allegato viene fornito un file di esempio (Antiriciclaggio.xlsm) in cui è possibile osservare la struttura di base del progetto. E visualizzare il registro completo e funzionante in ogni sua parte (con tanto di pannelli e macro attive). Nel terzo foglio, denominato Database Clienti, ci si limita ad inserire in forma tabellare i dati raccolti in Inserisci Cliente. Fatto ciò, proprio nel foglio Inserisci Cliente, cella H4, inserire la formula =MAX(‘Database Clienti’!A:A)+1. Questa genera automaticamente l’ID per il prossimo cliente da inserire. di valore superiore a 12.500 euro. Questo considerando anche le cosiddette “operazioni frazionate” (operazioni, cioè, unitarie di valore superiore a 12.500 euro, ma che vengono poste in essere attraverso più operazioni, effettuate in momenti diversi, singolarmente di valore non superiore a 12.500 euro). E qualora le prestazioni abbiano ad oggetto operazioni di valore indeterminato o non determinabile. Per la verifica del superamento dell’importo fissato, non si deve tener conto del compenso spettante al soggetto che effettua la prestazione, e della compensazio- Nel quarto foglio realizzare la maschera dei dati relativi ad una nuova operazione da registrare. Nella cella F6 si usa la convalida dati, così da selezionare il cliente da un elenco a discesa che fa riferimento al database dei clienti identificati; clienti è il nome dell’intervallo =’Database Clienti’!B3:B100. ne tra quanto imputabile allo stesso cliente. L’identificazione del cliente deve avvenire o in presenza del soggetto interessato, tramite un documento di identità valido o in modo indiretto tramite atti pubblici che abbiano già identificato il soggetto. O anche a distanza se l’interessato è in possesso di un’attestazione rilasciata a seguito dell’identificazione effettuata da intermediari abilitati, o da enti creditizi, o finanziari dell’UE. L’identificazione deve essere eseguita dal professionista, o comunque da un suo collaboratore (o dipendente opportunamente delegato). Il secondo foglio, che possiamo denominare Inserisci Cliente, è destinato allo scopo di consentire l’inserimento di un nuovo cliente nel database degli stessi. Deve perciò contenere tutte le informazioni richieste dal decreto in modo da essere funzionale al primo adempimento della normativa, l’identificazione. In ultimo il quinto foglio è destinato a contenere l’archivio delle registrazioni, con tutte le voci in forma tabellare. Fatto ciò lo schema di base dell’applicazione è pronto. Al momento, però, manca di ogni forma di automatizzazione delle operazioni. Abbiamo cioè il contenitore e la sua forma, mancano i contenuti. Nell’applicazione che andremo a realizzare in Excel, cercheremo di tenere conto di tutte queste osservanze. Realizzando un modulo completo che gestisca la registrazione di ogni cliente e di tutte le voci ad esso associate (compreso anche l’indicazione del documento di identità utilizzato). Questa operazione, Sulle registrazioni delle macro Per definire le funzioni utilizzate nell’applicazione abbiamo creato un nuovo modulo, Modulo1, e li dentro abbiamo inserito il codice. Registrando una macro, cosa fatta per generare il codice di ordinamento del database dei clienti, Visual Basic genera automaticamente un nuovo modulo, Modulo2. In esso salva il codice di interesse, con un nome di funzione che è quello scelto in fase di registrazione. Per maggiore ordine e chiarezza conviene copiare tale funzione in Modulo1 e darle il nome ordina, usato nella funzione inserisciCliente che la richiama. Fatto ciò Modulo2 può essere eliminato, senza che la cosa comporti conseguenze. 59 3URJHWWLSUDWLFLSHU(;&(/ Febbraio 2010 Office Magazine Office fai da te La realizzazione delle macro L a parte più impegnativa nello sviluppo dell’applicazione è quella relativa alla realizzazione del codice Visual Basic. Consideriamo i clienti: serve una funzione principale che inserisca un cliente nel database. Al suo interno essa utilizza altre funzioni di appoggio. Ovvero una per ricopiare i dati dal form al database, una per ordinare i dati nel database stesso e una per sbiancare le celle del form una volta inserito il cliente. In modo speculare si opera per le registrazioni. Schema e numero delle funzioni sono identici, cambiano i nomi e le celle di riferimento. In sostanza si tratta di realizzare un’unica, impegnativa funzione, con un’interessante scorciatoia in fase di ordinamento. Per il resto basta ricopiare la procedura realizzata apportando le giuste modifiche. Funzione principale Ricopiare i campi 1 Aprire l’editor Visual Basic premendo [Alt]+[F11]. Nel menu Inserisci cliccare su Modulo e scrivere il codice mostrato. Tramite l’istruzione While Wend si ricerca la prima riga vuota dove effettuare l’inserimento e si memorizza in iRow tale informazione. A seguire si richiamano le altre funzioni. 2 L’ordinamento Altre funzioni 3 4 La funzione ordina riordina i clienti nel database in base al cognome. Il codice è complicato, ma si può generare facilmente: avviare la registrazione di una macro dalla scheda Sviluppo, selezionare l’intervallo A3:AC100 e ordinarlo in base alla colonna B tramite la funzione Ordina della scheda Dati. infatti, è molto importante. Occorre raccogliere le complete generalità del soggetto interessato (ovvero: nome, cognome, luogo, data di nascita e indirizzo di residenza o domicilio per le persone fisiche; la denominazione, e la sede legale in caso di altri soggetti) il codice fiscale (ove disponibile) e gli estremi 60 Office Magazine Febbraio 2010 3URJHWWLSUDWLFLSHU(;&(/ La funzione copiaCampiCliente(iRow) è richiamata per copiare i campi di Inserisci Cliente in Database Clienti. Consta di una sequenza di istruzioni del tipo Cells(riga, i).Value = Sheets(“Inserisci Cliente”).Cells(j, k).Value: i, j e k variano in base ai campi e riga è il valore di iRow passato in ingresso. Si usano altre due funzioni: sbiancaForm e visualizzaDBClienti. La prima sbianca i campi in Inserisci Cliente dopo aver fatto l’inserimento, la seconda è formata da una sola istruzione che attiva il foglio del database. Questa può essere associata ad un pulsante per visualizzare il foglio del database. del documento di identificazione per le persone fisiche. È anche necessario raccogliere i dati identificativi della persona per conto della quale il cliente opera, l’attività lavorativa svolta dal cliente e dalla persona per conto della quale agisce e la data dell’avvenuta identificazione. Il tutto infine corredato dalla descrizione sintetica della tipologia di prestazione professionale fornita e del valore dell’oggetto della prestazione professionale (se conosciuto). Un archivio ad hoc I dati così raccolti, e qui veniamo al secondo adempimento, devono essere registrati nell’ar- Ordinamento e filtro dei dati Tramite la funzione Ordina, disponibile nel gruppo Ordina e filtra della scheda Dati, è possibile ordinare i dati in base al testo, ai numeri o alle informazioni di data e ora presenti in una o più colonne. Solitamente gli ordinamenti sono eseguiti in base alle colonne, ma è anche possibile ordinare per righe. Salvando la cartella di lavoro si salvano anche i criteri di ordinamento. È anche possibile ordinare in base a un elenco di colonne, o in funzione del formato. chivio unico. Tale archivio può essere cartaceo oppure informatico e deve essere tenuto in maniera trasparente ed ordinata, in modo da favorire la consultazione, ricerca e trattamento dei dati. Il tutto in modo da garantire la storicità delle informazioni e la loro conservazione (dunque seguendo uno stretto ordine cronologico). Proprio per questo motivo la nostra applicazione vedrà la presenza di un numero progressivo, che andrà ad identificare ciascuna operazione eseguita. È bene ricordare, che la normativa prevede anche la possibilità di utilizzare un archivio informatico tenuto da terzi. In questo caso, però, il soggetto obbligato deve mantenere un accesso diretto ed immediato all’archivio. I dati devono essere registrati nell’archivio entro 30 giorni dall’identificazione del cliente. E lo stesso termine vale nei casi di modifica o correzione dei dati. Tralasciando il terzo adempimento previsto dalla normativa, e cioè la segnalazione di casi sospetti (che esula dallo scopo del presente articolo), è evidente l’importanza che riveste l’archivio, o registro, cui il decreto fa riferimento. Ed è inutile sottolineare che, sebbene sia data la possibilità di avere tale registro in forma cartacea, per questioni di efficienza, semplicità d’uso e risparmio di tempo, ogni pro- Registro Antiriciclaggio con Excel fessionista dovrebbe tenere un archivio in forma elettronica. Il progetto Al fine di rispettare il più possibile quanto sancito dalle normative in vigore, l’applicazione che si vuole realizzare prevede le seguenti operazioni: conservazione di un database dei clienti; registrazione di un’operazione; consultazione del registro delle operazioni. Più nello specifico si prevede di realizzare una cartella con 5 fogli. Il primo fungerà da pannello principale, in cui raccogliere tutti i comandi. In pratica, in tale foglio, si inserirà l’anagrafica dell’intestatario del registro, più i pulsanti necessari per avviare le operazioni previste. Ovvero uno per aggiungere un cliente nel database, uno per visualizzare il database stesso, uno per registrare una nuova operazione e uno per visualizzare l’elenco di tutte le operazioni effettuate. Di conseguenza gli altri 4 fogli sono destinati a contenere il database dei clienti, quello delle operazioni effettuate e i relativi pannelli di inserimento di un nuovo Completare il progetto P er completare il progetto mancano ancora due cose. La prima sono le funzioni relative all’inserimento di una registrazione. Siccome il concetto è lo stesso di quello di un inserimento di un cliente, si possono ricopiare le stesse funzioni, modificando ovviamente il nome delle medesime e i riferimenti a celle e fogli di lavoro. Un lavoro un po’ noioso, ma con coefficiente di difficoltà prati- camente zero. La seconda cosa che manca sono i pulsanti cui associare le macro, che consentono l’esecuzione automatica di tutte le operazioni coinvolte e la gestione dell’intera applicazione. In realtà, al posto dei pulsanti si usano delle forme. Il risultato è lo stesso, ma da un punto di vista estetico, con queste ultime, c’è maggiore possibilità di intervento su colori e aspetto. Inserire una forma Proprietà dell’oggetto 1 Spostarsi, per esempio, nel foglio di inserimento di una nuova registrazione. Nella scheda Inserisci fare clic su Forme, nel gruppo Illustrazioni, e scegliere il rettangolo arrotondato. Posizionarlo opportunamente nel foglio e assegnargli un testo esplicativo, facendo clic destro e scegliendo Modifica testo. 2 Selezionando la forma si attiva la scheda Formato del componente Strumenti disegno. Nel gruppo Stili forma è possibile scegliere uno stile per il pulsante. Per cambiargli colore sfruttare il tasto Riempimento forma, mentre con il tasto Effetti forma si possono impostare effetti molto belli, come in figura. Assegnare una macro Ultimi pulsanti 3 4 Idee utili per migliorare Per migliorare il progetto si possono aggiungere dei pulsanti per ottimizzare la navigazione. Come ad esempio inserire, in ogni foglio, un pulsante che riporti al pannello di comando. Nel codice, invece, si possono aggiungere dei controlli sulle celle. Se eseguiamo un inserimento, e la casella del cognome è vuota, possiamo segnalarlo con istruzioni del tipo IF Cells(i,j) == “” THEN MsgBox “Attenzione! Inserire un cognome”. Si possono poi inserire più elenchi a discesa. Al momento, nella casella Sesso, si può inserire qualsiasi lettera. Meglio fare in modo che si possa inserire solo M o F. Infine estendere i database di clienti e registrazioni oltre i 100 elementi attualmente previsti. Definita l’estetica del pulsante non resta che assegnargli la macro. Basta fare clic destro sulla forma e premere Assegna macro. Dall’elenco selezionare quella desiderata. Con la stessa logica inserire il pulsante per visualizzare il database delle registrazioni e aggiungere due pulsanti anche in Inserisci Cliente. cliente e di registrazione di una nuova operazione. Questi fogli, ovviamente, racchiudono tutte le informazioni necessarie e previste dal decreto legislativo di riferimento. Da un punto di vista tecnico, le funzionalità di Excel cui si fa pesantemente ricorso sono le macro. Esse servono a gestire al meglio i Per terminare il progetto non resta che inserire altri due pulsanti in Pannello di Comando: uno cui assegnare la macro che apre il foglio Inserisci Cliente, e uno cui assegnare la macro che apre il foglio Nuova Registrazione. A questo punto è tutto pronto. Non resta che provare il nostro registro antiriciclaggio! passaggi da un foglio all’altro, nonché gli inserimenti di clienti e nuove operazioni. Lavorare con le macro non è certo semplice e richiede un po’ di pazienza. Ad ogni modo, visto i benefici che ne susseguono in termini di risparmio di tempo e di perfetta tenuta di un archivio elettronico in ottemperanza alla normativa vigente in tema di antiriciclaggio, vale la pena dare fondo alle più profonde risorse di Excel. Tutto ciò al fine di ottenere un progetto completo, che possa rappresentare un utile strumento di lavoro. Ricordiamo che come sempre il progetto è disponibile sul CDRom allegato. 61 3URJHWWLSUDWLFLSHU(;&(/ Febbraio 2010 Office Magazine Office fai da te Scelta del mutuo con Excel Scegli il mutuo migliore con Excel Dal tasso fisso al variabile CAP con tetto massimo. Ecco come utilizzare i fogli di calcolo per individuare, senza timore, il contratto più adatto alle proprie esigenze I n un periodo di difficoltà finanziarie crescenti e di crisi economica di cui ancora si fatica a vedere la fine, uno dei fronti più caldi è certamente quello dei mutui. Il problema basilare sta nel capire verso quale tipologia orizzontarsi. Tasso fisso, variabile, misto. Una risposta certa che identifi- 51 Office Magazine Marzo 2010 3URJHWWLSUDWLFLSHU(;&(/ chi la scelta ottima è difficilmente individuabile. Ciascun individuo, infatti, vive situazioni differenti, in cui i parametri di riferimento potrebbero rendere conveniente uno scenario piuttosto che un altro. Quello che però si può fare, è fornirsi di strumenti utili a valutare, caso per caso, le differenti pro- poste. A questo proposito Excel è un ottimo assistente, in grado di seguirci e consigliarci nella scelta del mutuo migliore. In queste pagine vedremo come realizzare un progetto che ci consenta di eseguire una scelta ad hoc, analizzando le differenti tipologie di mutuo, in relazione alle nostre esigenze. Nel CD / Esempi Mutui.xlsx Fra fisso e variabile Nei periodi in cui la differenza rispetto al tasso fisso raggiunge o supera il 2%, il mutuo a tasso variabile attira molto. Al tempo stesso una variabilità senza limiti è motivo di seria preoccupazione, a causa degli effetti che un’esplosione dei tassi potrebbe produrre sulla rata. Per mediare tra queste due esigenze, conservando quindi i vantaggi del tasso variabile e limitando il rischio, sono nati i mutui a tasso misto (che cercano appunto il giusto equilibrio tra tasso fisso e variabile). Tra le offerte oggi più in voga, particolare attenzione meritano i mutui CAP. Essi rappresentano un prodotto proposto e progettato per cercare un punto di equilibrio tra due diversi obiettivi: sfruttare al meglio le fasi di ribasso dei tassi d’interesse e tutelarsi dalle eccessive oscillazioni dei tassi verso l’alto. Il CAP, infatti, è un tetto massimo, una soglia oltre la quale, indipendentemente dall’andamento dei tassi, il mutuo contratto non potrà attestarsi. Questa soglia, di fatto, fa si che il contraente non si trovi a dover pagare rate oltremodo onerose e che potrebbero mettere in crisi il proprio bilancio. Il meccanismo è di facile attuazione Office fai da te Titolo titolone Titolo titolone Mutuo a tasso fisso: l’ammortamento P Secondo foglio Nella parte superiore preparare una taPrevedere lo spazio per i parametri di inbella di riepilogo che riporti, attraverso put, facendo attenzione a dare formato riferimenti tridimensionali, i dati contenuti nel percentuale alla cella del tasso. Per la periodiprimo foglio. Ad esempio per il capitale nella cità usare la convalida dati con l’elenco specicella E5 inserire =Pannello!C3. Predisporre sucficato nella colonna K. Per il calcolo della rata cessivamente l’intestazione di una tabella che usare l’apposita formula: il tasso da fornire è conto dei ESEMPI campi mostrati. quello dato diviso il numero di rate annuali. acdm v gvfm vgtenga vgmvsrg La formula Interessi Macro e funzioni 3 4 perché molti istituti di credito propongono contratti preconfezionati, che includono già la copertura assicurativa. La banca si occupa, cioè, di sostenere il costo assicurativo pretendendo in cambio, dal cliente, un tasso più alto di quello applicato ad un normale mutuo a tasso variabile. Quali sono i pro e i contro di un tale tipo di finanziamento? Trattandosi sostanzialmente di un mutuo appartenente alla famiglia di quelli a tasso variabile, il vantaggio tangibile è il tasso d’ingresso molto più basso rispetto a qualsiasi altro prodotto a tasso fisso o misto. Lo svantaggio, Office Magazine Marzo 2010 2 1 rvse mgvr;mvg;m gvr;m Xxxxxxxxx vrg vrg vgr;m vgr rvovr- accorgimenti Ultimi gokprvge ,vergvemovrempovregmpovrgmporvg vrepovrg prevg rvg rveg vg ve v erv h whbwy btny ytw yt y tnytr snystr nbyst nystr nytsrn ysn ystn sy r;mvg;m gvr;m vrg vrg vgr;m vgr rvovrgokprvge ,vergvemovrempovregmpovrgmporvg vrepovrg prevg rvg rveg vg ve v erv h whbwy btny ytw yt y tnytr snystr In E17 inserire la formula =-INTERESSI($H$5;B 17;$H$8;$E$7;0), che dati il tasso di interesse, il numero di rata corrente, il numero di rate totali e il capitale, restituisce la parte di quota interessi della rata. Le altre formule sulla riga sono calcolate a partire da questa, come verificabile nel file allegato. 52 Primo foglio er generare il piano di ammortamento per un mutuo a tasso fisso servono quattro input: il capitale finanziato, comprensivo di eventuali spese, il tasso applicato, la durata in anni e la periodicità dei pagamenti. Si utilizzano due fogli di calcolo. Nel primo si inseriscono, con sfondo bianco, proprio questi valori; su sfondo grigio si mettono invece variabili (numero rate, ammontare interessi, totale restituito) che sono calcolate con formule a partire dagli input dati e quindi non editabili. Nel secondo foglio invece si riporta, attraverso riferimenti tridimensionali, il riepilogo dei dati del primo foglio e si genera il piano di ammortamento. A questo scopo si ricorre ad una semplice macro che ricopia la prima riga del piano di ammortamento, tante volte per quanto è il numero di rate. Aprire l’editor di Visual Basic, inserire un nuovo modulo e in questo il codice mostrato. La funzione Pulisci seleziona le righe a partire dalla 18 e le cancella. La funzione Ammorta seleziona la prima riga della tabella dell’ammortamento, la ricopia per tante righe quante sono le rate totali e salva la cartella. al contrario, è che dovendosi la banca garantire dalla copertura assicurativa offerta, il tasso praticato è più elevato rispetto ai mutui a tasso variabile. Questa forbice viene evidenziata dall’ammontare dello spread che, di norma, è più alto nei mutui protetti dal cap. Come regolarsi, quindi, al momento di effettuare una scelta così delicata? Un modo intelligente di affrontare la questione, è quello di affidare le proprie riflessioni non solo ad ovvie e necessarie valutazioni “teoriche”. Ma anche a degli strumenti previsionali che offrano delle chiavi di lettura tangibili. 5 Nel primo foglio inserire un pulsante e associargli la macro Ammorta. Inserire quindi come dati di input un capitale di 100.000 euro, durata anni 20, periodicità mensile, tasso del 5% e un importo spese di 500 euro. Cliccare sul pulsante: se tutto è andato bene otteniamo il piano di ammortamento nel secondo foglio. All’indirizzo internet www.mutuionline.it è possibile confrontare, in base alle proprie esigenze, i mutui forniti da 40 banche differenti 3URJHWWLSUDWLFLSHU(;&(/ Scelta del mutuo con Excel Il nostro progetto L’obiettivo del presente approfondimento è quello di realizzare un modello, attraverso i fogli di calcolo Excel, che indichi, in modo quanto più possibile obiettivo, la giusta strada da seguire per effettuare la scelta migliore. Nella costruzione del modello non si può prescindere dal prendere come riferimento il mutuo a tasso fisso, perché è l’unico che offre certezze. L’importo della prima rata, che viene pagata oggi, è sicuramente uguale a quello dell’ultima rata che si andrà a pagare tra vent’anni. Così come occorre sottolineare che per un mutuo di tipo CAP, data la variabilità del tasso, si possono fare delle previsioni e delle simulazioni che nessuno può assicurarci non siano smentite dai fatti. È chiaro, però, che tali ipotesi risultano abbastanza indicative laddove si considerino delle stime di variazione dei tassi affidabili. Per meglio dire, se nella previsione che si compie si utilizza un tasso d’interesse basato sul suo stesso andamento negli ultimi dieci anni, la stima che ne consegue può ritenersi affidabile. Anche se non si può avere la sicurezza che la realtà Convalida dei dati Per limitare l’immissione di dati a voci specifiche usare un elenco a discesa, compilato con il contenuto di celle che si trovano in altra posizione. Digitare tali voci in un’unica colonna e poi selezionare la cella in cui inserire l’elenco a discesa. Nel gruppo Strumenti Dati fare clic su Convalida Dati. Nella scheda Impostazioni, della finestra che si visualizza, selezionare Elenco dalla casella Consenti: Nella casella Origine immettere un riferimento all’elenco (se lo stesso è nel foglio di lavoro corrente). Se esso è in un altro foglio di lavoro, inserire il nome definito per l’elenco. In entrambi i casi far precedere dal segno di uguale. futura rispecchi esattamente quanto stimato. Ciò premesso, l’applicazione finale è formata da due parti principali. La prima, che dati valori d’ingresso quali capitale, numero di anni, periodicità delle rate e tasso applicato, genera il relativo piano di ammortamento. La seconda, invece, che deve generare lo Titolo titolone Titolo titolone La rateazione del mutuo CAP I Numero rata e tasso In B10 inserire =SE(O($I$2=””;A10>$I$2);”” Costruire una tabella contenente i dati di ;A10), che darà o vuoto o il numero a fianingresso capitale, spese, anni, numero co, e ricopiarla sino a B489. In E10 inserire il di rate in un anno e tasso CAP. In I2 inserire tasso di partenza. In E11 inserire =SE(B11<>””;S =F5*F6. Creare un elenco da 1 a 480 nell’inE((C11+D11)<=$I$3;C11+D11;$I$3);””) e ricopiarla tervallo A10:A489 e le intestazioni di tabelsino a E489: se Euribor più spread è maggiore la mostrate, quindi in I5 mettere la formula CAP inserisce quest’ultimo. =SOMMA(G10:G489) e in I6 =SOMMA(F10:F489) ESEMPI acdm v gvfm vgdel vgmvsrg Calcolo della rata Quota interessi 3 4 In F10 usare la formula della rata dando il capitale contenuto in F4 e il numero di rate in I2. In F11 stessa formula, ma come capitale fornire il debito residuo in I10 e come numero rate la differenza tra I2 e B10: ricopiarla sino a F489. Se il tasso cambia si ha la nuova rata, altrimenti resta invariata. Operazioni preliminari n questo caso si usa un solo foglio e nessuna macro. Solo formule mantenendo comunque una caratteristica di variabilità. Si ipotizza che al massimo si possano avere 480 rate, cioè un mutuo di 40 anni con periodicità mensile. Il tasso è calcolato come somma del tasso di riferimento Euribor, usato dalle banche nei mutui a tasso variabile, e dello spread applicato. Se la somma supera il CAP, si applica quest’ultimo. Quando il tasso varia, l’ammontare della rata va ricalcolato considerando non il capitale iniziale, ma il debito residuo. E non il numero di rate iniziali, ma quelle rimanenti. Euribor e spread vanno inseriti come dati di input: in tal modo si può fare una previsione variando i tassi a proprio piacimento, o sfruttare il foglio per inserire dati reali ogni volta che si paga la rata. 3URJHWWLSUDWLFLSHU(;&(/ 2 1 rvse mgvr;mvg;m gvr;m vrg vrg vgr;m vgr rvovrCompletamento gokprvge ,vergvemovrempovregmpovrgmporvg vrepovrg prevg rvg rveg vg ve v erv h whbwy btny ytw yt y tnytr snystr nbyst nystr nytsrn ysn ystn sy r;mvg;m gvr;m vrg vrg vgr;m vgr rvovrgokprvge ,vergvemovrempovregmpovrgmporvg vrepovrg prevg rvg rveg vg ve v erv h whbwy btny ytw yt y tnytr snystr Per calcolare la quota interessi della singola rata non si necessita di alcuna distinzione tra la prima cella e le altre. Per cui in G10 immettere la formula =SE(B10<>””;-INTERESSI(E 10/$F$6;B10;$I$2;$F$4;0);””) e ricopiarla sino alla fine. La quota capitale è data dalla differenza tra rata e interessi. e verifica 5 Manca solo la formula del debito residuo: in I10 usare =SE(B10<>””;F4-H10;””) mentre in I11 usare =SE(B11<>””;I10-H11;””) trascinandola sino alla fine. Per verificare che tutto funzioni bene, immettere i dati di ingresso dell’ammortamento a tasso fisso: se i due piani sono uguali allora sarà tutto ok. Marzo 2010 Office Magazine 53 Office fai da te stesso tipo di piano in modo dinamico. Questo perché la variabilità del tasso applicato comporta, ad ogni sua variazione, il ricalcolo dell’importo della rata considerando un nuovo capitale (dato dal debito residuo, e un nuovo numero di rate, dato da quelle rimanenti). Tale risultato è in realtà ottenibile abbastanza facilmente, grazie alle potenti funzioni di Excel. Macro e grafici Attraverso le macro e con qualche piccolo “trucchetto” il tutto può anche rendersi automatico. Cambiando infatti pochi, o anche un solo parametro di ingresso, il piano di ammortamento si rigenera immediatamente. La cosa interessante è quella di fare poi un confronto grafico tra i due casi presi in esame. Per esempio mettere in un grafico l’andamento della rata per un mutuo a tasso fisso, che ovviamente è una retta, e l’andamento della rata per un mutuo cap. In questo modo ci si può rendere conto, in modo previsionale, di quanto la rata può mantenersi più alta o più bassa di quella fissa. Interessante è anche un confronto tra la quota capitale e la quota interessi che formano la rata: da questo grafico si può dedurre Formato percentuale Nelle formule RATA e INTERESSI tra i parametri di input occorre passare il tasso di interesse diviso la periodicità prevista. Esempio: se il tasso applicato è del 5%, e la periodicità mensile, si fornisce in input 5/12. A questo proposito bisogna prestare massima attenzione al formato del tasso. Infatti, se è contenuto in una cella formattata secondo il formato percentuale, allora va bene passare il tasso diviso la periodicità. Se il formato della cella è numerico, allora va dapprima diviso per 100 e poi per la periodicità. Il consiglio è quello di utilizzare il formato percentuale che non lascia adito ad ambiguità o equivoci. dopo quante porzioni la quota capitale supera la quota interessi. Il modello descritto, quindi, si offre come un valido strumento per valutare serenamente la convenien- za di un mutuo CAP piuttosto che di uno fisso. Fermo restando che l’imprevedibilità del tasso variabile potrebbe cambiare sensibilmente le previsioni fatte. Titolo titolone Titolo titolone Confronto grafico fra mutui I Prima il tasso fisso Ed ora il CAP n ultimo è interessante fare due preventivi, uno per un mutuo a tasso fisso e uno per un mutuo CAP. Si utilizzerà l’applicazione per generare i due piani di ammortamento e creare dei grafici per confrontarli. Per entrambi si considerano capitale di 100.000 euro, spese di 500 euro, 20 anni e periodicità mensile. Per il mutuo a tasso fisso il tasso è del 5%. Per il mutuo CAP la prima rata è del 2,18% (0,43 di Euribor più 1,75 di spread, fisso sui vent’anni). Per le altre va simulato, mentre il tasso cap è del 5,50%. La simulazione riguarda quindi l’Euribor: nell’esempio si è considerato il suo andamento negli ultimi dieci anni e lo si è usato a ritroso, dall’attuale 0,43 sino al valore che aveva nel 1999. Ogni tasso mensile, inoltre, è stato ripetuto due volte, in modo da coprire i 20 anni. Il grafico mostra l’andamento della rata Il primo confronto è tra l’andamento della del mutuo CAP. In Progettazione, gruppo rata del mutuo a tasso fisso, che è una retDati, cliccare su Seleziona dati. Nella finestra che ta, e quella del mutuo CAP, per vedere quansi apre selezionare Serie1, cliccare su Modifica to questa vari rispetto al riferimento certo. In e dare il nome CAP. Cliccare poi su Aggiungi Ammortamento CAP selezionare F10:F249. Nella e alla nuova serie dare nome Fisso e valore scheda Inserisci, gruppo Grafici, cliccare su Grafici a linee e scegliere Linee. ESEMPI acdm v gvfm vg=Ammortamento!$C$17:$C$256. vgmvsrg Opzioni per i grafici vrg vrg vgr;m vgr rvovr- del grafico Quota capitale e interessi Il dato 2 1 rvse mgvr;mvg;m gvr;m gokprvge ,vergvemovrempovregmpovrgmporvg vrepovrg prevg rvg rveg vg ve v erv h whbwy btny ytw yt y tnytr snystr nbyst nystr nytsrn ysn ystn sy r;mvg;m gvr;m vrg vrg vgr;m vgr rvovrgokprvge ,vergvemovrempovregmpovrgmporvg vrepovrg prevg rvg rveg vg ve v erv h whbwy btny ytw yt y tnytr snystr 3 Per dare un titolo al grafico ed ai relativi assi sfruttare la scheda Layout del componente Strumenti grafico. Inoltre si può fare uno zoom maggiore sull’importo della rata: fare clic destro sull’asse delle ordinate e scegliere Formato grafico; in Opzioni assi impostare valore minimo e massimo. 54 Office Magazine Marzo 2010 4 Un secondo grafico interessante è quello che mette a confronto la quota capitale con la quota interessi. Facciamolo per il mutuo a tasso fisso: nel foglio Ammortamento selezionare l’intervallo B17:B256 e poi tenendo premuto Ctrl l’intervallo D17:E256. Scegliere quindi il grafico Dispersione con linee smussate. 5 Dopo aver dato un nome significativo alle serie dei dati, attraverso il pulsante Seleziona dati del gruppo Dati (presente nella scheda Progettazione), e aver dimensionato in modo ottimale gli assi, si può ben osservare come, nell’esempio trattato, il “pareggio” tra interessi e capitale si raggiunge intorno alla 75ma rata. 3URJHWWLSUDWLFLSHU(;&(/ Excel in pratica Excel, la tua sfera di cristallo! Redigere un bilancio preventivo: annotare le spese da sostenere e prevedere (se possibile) gli introiti futuri. Scopri come crearlo facilmente grazie alle funzioni avanzate del foglio di calcolo Nuova cartella Aprire una nuova cartella di Excel 2007 contenente i classici tre fogli di lavoro. Rinominare il Foglio1 in Spese, Foglio2 in Ricavi e Foglio3 in ProfittiPerdite. Per rinominare un foglio fare clic destro sul relativo nome, selezionare Rinomina dal menu contestuale e digitare il nome desiderato. 1 Stile valuta Per completare il foglio delle spese occorre solo un’ultima operazione, riguardante la formattazione delle celle destinate a contenere dei valori numerici. Selezionare tali celle, fare clic destro e scegliere Formato celle. Nella scheda Numero alla voce Categoria selezionare Valuta, quindi Euro. 7 80 3URJHWWLSUDWLFLSHU(;&(/ Office Magazine Novembre 2008 Foglio spese Tale foglio è destinato all’annotazione di tutte le spese sostenute, da confrontare con quelle preventivate. Pertanto inserire una intestazione del foglio, selezionando più celle e sfruttando il tasto Unisci e centra, e una prima tabella che riassuma il totale delle spese sostenute e quello delle spese preventivate. 2 Foglio ricavi È facile ora, analogamente a quanto fatto per il foglio delle spese, costruire un corrispondente foglio dei ricavi. La struttura è leggermente diversa, ma la logica, tra ricavi stimati ed effettivi, è la stessa. Si può applicare una formattazione differente così da distinguerla già visivamente dalle spese. 8 Altre voci di spesa Inserire ora tante tabelle per quante sono le possibili voci di spesa, sempre differenziando tra stimate ed effettive. È bene operare per tipologia di spese, ad esempio spese di promozione, e per ogni tipologia indicare le singole voci, ad esempio “stampa volantini”. Per ognuna prevedere una riga dei totali. 3 Ricavi e spese Il terzo foglio deve contenere una semplice tabella che riepiloghi il totale delle spese stimate ed effettive, e la somma totale dei ricavi stimati ed effettivi. Dalla somma di questi fattori si arriva allo scopo del documento, cioè si quantifica il profitto o la perdita realizzata, sempre divisa tra preventivato e reale. 9 [Ctrl]+[B] attiva la funzione Vai alla data Quasi sicuramente molti di noi si sono ritrovati, almeno una volta nella vita, ad organizzare un evento, una manifestazione, un convegno, o anche una semplice festa. Una “cortesia” magari, alla quale non è stato possibile rinunciare! E della quale, magari, si poteva fare volentieri a meno. Ma non si è potuto. Ma non per tutti è così! Molti, infatti, dell’attività di “organizzatore” ne hanno fatto una vera e propria professione, trasformandola in un lavoro. Anche ben retribuito. In ogni caso, che sia un’attività occasionale o un lavoro quotidiano, una certezza c’è: bisogna preparare un bilancio preventivo. È necessario predisporre un prospetto di budget, da raffrontare poi con le spese effettivamente sostenute, al fine di orientarsi prima su quanto avremo bisogno per l’organizzazione dell’evento. La predisposizione di un prospetto di budget è basilare anche per eventi di piccole dimensioni; anche per chi si dedica solo come hobby a quest’attività e ha semplicemente la necessità di tenere sotto controllo esclusivamente le poche spese future. In tal caso, un’ottima soluzione è, come al solito, rappresentata da Microsoft Excel, i cui fogli di calcolo si prestano perfettamente al confronto economico tra spese e guadagni. Realizzare delle tabelle che tengano conto di tutto ciò è alquanto semplice. Ma non troppo. Vediamo quindi come operare e quali elementi considerare. Formattazione tabelle Selezionare una singola tabella relativa ad una tipologia di spese, quindi nel gruppo Stilii della scheda Homee cliccare su Formatt ta come tabella. Per selezionare lo stile desiderato cliccarvi di sopra e, nella nuova finestra, spuntare la voce Tabella con intestazioni. i Cliccare su OK per terminare. 4 Formule 3D Per la tabella dell’ultimo foglio si usano formule che fanno riferimento ai dati degli altri fogli. Per cui, in C6 6 inserire la formula =Ricavi!E6, 6 mentre in C7 7 inserire =Spese!F6. 6 Similmente in E6 6 e E7 7 inserire =Ricavi!F6 6 e =Spese!G6. 6 Infine, in C8 8 e E8 8 calcolare la differenza tra costi e ricavi. 10 NEL CD Budget.xlsx Il completamento automatico Quando i primi caratteri digitati in una cella corrispondono a una voce già esistente nella stessa colonna, i rimanenti vengono immessi automaticamente. Sono completate solo le voci che contengono testo o una combinazione di testo e numeri e non le voci che contengono solo numeri, date e ore. Per accettare una voce proposta, premere [INVIO]. Per sostituire i caratteri immessi automaticamente, digitare la parte restante della voce da immettere. Per eliminare i caratteri immessi automaticamente, premere [BACKSPACE]. Tale funzione è attiva solo per le colonne, quindi le voci ripetute all’interno di una riga non sono completate automaticamente. Inserimento totali Ripetere la medesima operazione per tutte le altre tabelle, nel caso scegliendo anche formattazioni differenti. Fatto ciò, occorre inserire le formule per il calcolo dei totali delle singole tipologie di spesa. Per esempio in F13 3 inserire la formula =SOMMA(F8:F12)) ed in G13 la formula =SOMMA(G8:G12), e così via. 5 Inserimento dati Non resta ora che inserire i dati nelle diverse tabelle e ottenere la somma di tutti i ricavi e di tutte le spese e capire se si è in presenza di un profitto o una perdita. Tale risultato può essere evidenziato in forma grafica. Selezionare l’intervallo A5-F7 7 quindi nella scheda Inseriscii fare clic su Istogramma. 11 Totale complessivo Ora non resta che inserire le formule per il calcolo del totale complessivo delle diverse voci. Per cui in F5 5 inserire la formula =B12+F13+B20+F19+B28+F25+B35 5 mentre in G5 la formula =C12+C20+C28+C35+G13+G19+G25. 5 Nel contempo scegliere una formattazione anche per intestazione e tabella dei totali complessivi. 6 Completamento grafico Tra gli istogrammi disponibili scegliere quello più a sinistra nel gruppo Colonne 2D D facendo clic su di esso. Compare il grafico riassuntivo. Nell’esempio si evince subito che a fronte di una stima di guadagno si è in realtà realizzata una perdita, in quanto i dati effettivi sono stati al di sotto di quelli stimati. 12 3URJHWWLSUDWLFLSHU(;&(/ Novembre 2008 Office Magazine 81 Excel pratica Excel ininpratica Anche l’occhio vuole la sua parte Scopriamo come raggruppare o separare forme, immagini e tanti altri oggetti in Excel al fine di velocizzare il lavoro ed ottenere migliori risultati da un punto di vista estetico Aprire un nuovo foglio 1 Supponiamo di voler costruire un catalogo prodotti per un negozio che vende accessori per il computer. Per prima cosa aprire Microsoft Excel lanciandone l’esecuzione con un doppio clic sulla relativa icona del desktop, se disponibile, oppure da Start/Tutti i programmi/ Microsoft Office/Microsoft Office Excel 2007. Attributi unici Il raggruppamento consente di capovolgere, ruotare, spostare o ridimensionare tutti gli oggetti o le forme come se fossero un singolo oggetto. Se vogliamo aggiustare le dimensioni selezionare l’oggetto raggruppato e dal gruppo Dimensioni della scheda Formato di Strumenti disegno fissare quelle desiderate. 7 78 3URJHWWLSUDWLFLSHU(;&(/ Office Magazine Settembre 2008 Titolo e sfondo 2 Nella parte alta del foglio di calcolo inserire un titolo per il documento sfruttando il comando Unisci e centra nel gruppo Allineamento. Successivamente selezionare tutte le celle cliccando sul rettangolo in alto a sinistra, dove inizia la sequenza di lettere e numeri, e assegnare un colore per lo sfondo. Selezione singola 8 In un raggruppamento è possibile selezionare i singoli oggetti che lo compongono. Basta selezionare il gruppo e fare clic sul singolo oggetto. Per esempio per assegnare uno stile immagine differente alla foto del prodotto selezionare solo l’immagine e assegnare il nuovo stile da Stili immagini della scheda Formato. Separare un gruppo 3 Il catalogo funziona così: per ogni prodotto si inserisce un’immagine e una descrizione. Per prima cosa, quindi, inserire l’immagine di un prodotto. Nel gruppo Illustrazioni della scheda Inserisci cliccare su Immagine e selezionare quella desiderata sul proprio computer. L’immagine è inserita nel foglio. Separare un gruppo 9 Potrebbe sorgere la necessità di separare un raggruppamento precedentemente creato. Per separare un gruppo di forme o di altri oggetti selezionare il gruppo che si desidera separare. Di seguito nel gruppo Disponi della scheda Formato in Strumenti disegno fare clic su Raggruppa quindi scegliere Separa. [MAIUSC]+[F2] per inserire un commento in una cella Tra le tante funzioni contemplate in un foglio di calcolo, di particolare interesse è senza dubbio quella che prevede il raggruppamento degli oggetti. E lavorare in Excell con forme ed immagini o con oggetti come i grafici o le equazioni, è un’attività, spesso sottovalutata, ma che racchiude grandi potenzialità! Attraverso tale funzione si possono capovolgere, ruotare, spostare o ridimensionare tutti gli oggetti o le forme contemporaneamente come se fossero una cosa sola. Ed è inoltre possibile modificare simultaneamente gli attributi di tutte le forme che fanno parte di un gruppo, intendendo con attributo una caratteristica di un oggetto o del testo, come il riempimento delle linee o il colore, che è anche possibile modificare utilizzando gli strumenti di disegno ed i comandi dei menu. Pertanto si può, ad ESEMPI esempio, modificare il colore di riempimento o aggiungere un’ombreggiatura ad un insieme di oggetti e creare così gradevoli sfumature... quasi come se ci trovassimo a lavorare con un programma di disegno. Ovviamente, quelle appena citate sono funzionalità che tornano molto utili nel momento in cui si usa il foglio di calcolo anche per documenti in cui sono contenute delle immagini. Nei passi di questo tutorial scopriremo quali comandi adoperare, e soprattutto come adoperarli, al fine di realizzare un catalogo prodotti con Excel da distribuire ai nostri clienti direttamente in formato elettronico. Il tutto sfruttando, appunto, il raggruppamento degli oggetti. Una forma 4 Sempre dal gruppo Illustrazionii della scheda Inseriscii fare clic su Formee e scegliere, per esempio, un rettangolo, quindi posizionarsi con il cursore sul foglio e disegnare la forma. Successivamente fare clic destro sulla stessa, scegliere Modifica testoo e inserire la descrizione del prodotto mostrato. Stile forma 10 Copia e incolla superveloce CatalogoProdotti.xlsx Come per l’immagine si può cambiare anche lo stile della forma. A questo scopo selezionare la stessa all’interno del gruppo Stili formaa della scheda Formatoo in Strumenti disegnoo selezionare lo stile desiderato. Cliccando invece su Effetti formaa si possono aggiungere effetti di ombreggiatura o rilievo. Spesso si perde del tempo prezioso in operazioni banali come il copia e incolla di interi fogli di calcolo. In questi casi occorre selezionare l’intero prospetto di lavoro, fare clic con il tasto destro del mouse o scegliere il comando Sposta o Copia dalla linugetta in basso. Successivamente, bisogna spuntare la casella Crea una Copia, scegliere la posizione attraverso la casella Prima del foglio e spostare il foglio da una cartella all’altra agendo sulla casella Alla cartella. Un sistema più veloce è quello di aprire le due cartelle e fare clic su Disponi tutto nel gruppo Finestra della scheda Visualizza e scegliere Orizzontale: da qui basta trascinare i fogli da una cartella all’altra e il gioco è fatto. Dimensioni 5 Inserite l’immagine e la forma, è bene dimensionarle in modo tale da avere le giuste proporzioni. Per l’immagine fare clic destro su di essa e scegliere Dimensioni e proprietà quindi definirne le proporzioni percentuali desiderate. Per la forma si può selezionare la stessa e dimensionarla trascinandone i bordi. Il catalogo 11 A questo punto completare il catalogo utilizzando gli strumenti sin qui illustrati: inserire le immagini dei diversi prodotti, creare delle forme per il contenere la descrizione degli stessi quindi raggruppare la forma e líimmagine per ottenere un singolo oggetto. Il risultato è un documento semplice ma essenziale. Raggruppare gli oggetti 6 Mettere i due oggetti uno di fianco allíaltro, selezionare quindi líimmagine e tenendo premuto il tasto [Ctrl]] selezionare anche la forma. Posizionarsi nella scheda Formatoo di Strumenti disegnoo e nel gruppo Disponii premere Raggruppaa e scegliere nuovamente Raggruppa. Si ha così un unico oggetto. Stile WordArt 12 Possiamo dare un ultimo aggiustamento di tipo estetico al catalogo assegnando uno s tile di tipo WordArt al testo descrittivo. Selezionare l’oggetto quindi cliccare su Stili velocii nel gruppo Stili WordArtt della scheda Formatoo di Strumenti disegno. o Scegliere lo stile desiderato tra quelli disponibili. 3URJHWWLSUDWLFLSHU(;&(/ Settembre 2008 Office Magazine 79 Excel in pratica Il foglio Excel si fa in quattro Ecco come gestire la condivisione dei fogli di lavoro nelle reti locali o sul Web, proteggerne il contenuto e valutare le differenti modifiche apportate da più utenti contemporaneamente 1 Per prima cosa si dovrà creare una cartella di lavoro o aprirne una già esistente. Per condividerla con altri utenti, e fare in modo che anche loro possano modificarla, è necessario selezionare la scheda Revisione e, nell’area Revisioni, fare clic sullo strumento denominato: Condividi cartella di lavoro. 2 Nella finestra Condivisione file sono presenti due diverse schede. Per rendere il file disponibile alle modifiche degli altri membri del team, è necessario posizionarsi all’interno della scheda Modifiche e spuntare la voce Consenti modifiche contemporaneamente da più utenti e unione cartelle di lavoro. Revisioni e protezione 7 Nell’area Revisioni è presente anche un altro strumento che fornisce una maggiore protezione al file. Fare clic su Proteggi e condividi cartella di lavoro. Nella finestra, attivare la voce Condividi con rilevamento modifiche (in modo da tenere sempre attivo il rilevamento e impedire che gli altri utenti possano disabilitarlo). 74 Office Magazine Maggio 2010 3URJHWWLSUDWLFLSHU(;&(/ Nome utente Consentire le modifiche Opzioni di condivisione 3 Nella scheda Modifiche è visibile il nome degli utenti che stanno utilizzando la cartella di lavoro. Si può escludere un utente dalla condivisione con un clic su Rimuovi utente. Ogni nome può essere modificato o inserito nella scheda Impostazioni generali dal Pulsante Office e cliccando Opzioni di Excel. Una password per il file 8 Per aggiungere una password di sicurezza, che va ovviamente resa nota a tutti coloro che utilizzano il file, inserire una password nel campo Password (facoltativa) e ripeterla nella finestra Conferma password. La parola chiave può essere inserita, però, solo quando la cartella non è ancora condivisa. Rimuovere una cartella 9 È possibile rimuovere la password con il comando Rimuovi protezione cartella condivisa, presente nell’area Revisione. Dopo aver fatto clic sullo strumento, è necessario inserire la password. Un messaggio avverte subito che in tal modo si toglierà la cartella di lavoro dalla modalità di condivisione. [CTRL]+[T] apre la finestra Crea Tabella Quando si lavora in gruppo capita frequentemente di dover utilizzare gli stessi file e documenti. Esempi comuni sono: aggiornare l’inventario di un magazzino, modificare un calendario di eventi, attingere allo stesso elenco di clienti. Ma i casi possono essere molti altri. Mentre un tempo i brainstorming si fondavano prettamente su incontri in sale riunioni, ora, grazie agli strumenti di condivisione online, è possibile collaborare facilmente a distanza. Il tutto condividendo ed operando sugli stessi file. Ovvero un unico progetto che subisce modifiche da più parti. Generalmente si tratta di file condivisi, ai quali più utenti possono accedere contemporaneamente. Ma quando si parla di condivisione, si fa riferimento anche ad altro. E cioè al fatto che questi file siano salvati nel punto in cui tutti gli utenti possono accedere, grazie ad una rete. Ciascun membro del team che utilizza il sistema condiviso deve poter apportare delle modifiche ai file; a meno che non vi siano particolari impostazioni che ne limitino l’uso o che deleghino l’amministrazione del documento solo a utenti specifici. Tutto ciò è realizzabile anche con Excel. È necessario solo impostare le giuste opzioni e mantenere le accortezze indispensabili per la protezione dei contenuti. Nell’articolo analizzeremo i metodi con i quali poter attivare la condivisione di una cartella di lavoro e impostarne la gestione. Infine affronteremo anche l’aspetto sicurezza, vedendo come proteggere il contenuto dei file. Modifiche ad hoc 4 Nella scheda Avanzatee è possibile impostare alcune opzioni. Si può decidere di rilevare o meno le modifiche effettuate specificando un arco di tempo (ad esempio: gli ultimi 10 giorni), scegliere se aggiornare le modifiche ad ogni salvataggio (o in modo automatico) e ancora solo le proprie, quelle degli utenti o entrambe. Da Revisioni/Consenti agli utenti la modifica degli intervalli, i si può proteggere da modifica alcune celle (clic su Nuovoo e poi inserire le celle da bloccare) e consentire la modifica solo a specifici utenti (clic su Nuovo, poi su Autorizzazioni, i Aggiungii e inserire i nomi in Immettere i nomi degli oggetti da selezionare). e Se non si vuole condividere in rete con altri utenti una stessa cartella di lavoro, e si preferisce evitare di avere modifiche simultanee, esiste un metodo alternativo. L’idea è che ogni utente possieda il foglio di lavoro e ognuno lavori su di esso per conto proprio. Tutte le copie del documento vengono poi fatte convergere ad un’unica persona, che valuterà le varie modifiche attraverso uno specifico strumento di Excel. Il comando in questione è Consolida, che si trova nell’area Strumenti dati della scheda Dati. Tutte le copie del file vengono confrontate e il riepilogo dei dati, contenuti in ogni singola copia, è visibile all’interno di un unico foglio di lavoro. Come evitare i conflitti 5 Si originano le cosiddette “modifiche in conflitto” quando utenti diversi apportano dei cambiamenti agli stessi contenuti del foglio di lavoro. Nell’area Modifiche in conflitto tra gli utenti, i è bene selezionare una delle due opzioni. Così da specificare quali sono le modifiche che devono essere ritenute valide. Limiti di accesso 10 Consolidamento dei dati Quante modifiche? 11 Per vedere le modifiche effettuate, da Revisioni/Revisioni/Mostra revisioni, i spuntare la voce Rileva durante la modifica e condividi la cartella di lavoro. Selezionare i campi Quando, Da chi, i Perr corsoo e spuntare Elenca modifiche su un nuovo foglio. Si aprirà un foglio con tutta la cronologia delle modifiche. Salvataggi personalizzati 6 Se l’opzione scelta è Chiedi quali modifiche preferire, in presenza di altre modifiche verrà sempre chiesto quali salvare (le proprie o quelle di altri utenti?); se invece si seleziona l’opzione: Preferisci modifiche in corso di salvataggio, si sceglie automaticamente di considerare valide le proprie. Disattivare la condivisione 12 Per disattivare la condivisione fare clic su Condividi cartella di lavoroo e deselezionare la voce Consenti modifiche contemporaneamente da più utenti e unione cartelle di lavoro. Se ciò non fosse possibile, si deve prima eliminare la password, o la protezione, utilizzando Rimuovi protezione carr tella condivisa. 75 Maggio 2010 Office Magazine 3URJHWWLSUDWLFLSHU(;&(/ Excel in pratica Excel trova le differenze Impariamo a confrontare elenchi di dati con il semplice utilizzo di una funzione del foglio di calcolo. Potremo così individuare diversità e variazioni con un solo clic 1 Aprire il documento con gli elenchi da confrontare. Se invece questi non sono già pronti occorrerà crearli. In tal caso aprire un nuovo documento in Excel e digitare gli elenchi in due diversi fogli. In questo esempio le liste utilizzate (ed a cui si farà riferimento nel tutorial) sono: Abbonati 2008 e Abbonati 2009. 2 Lo scopo è verificare se gli abbonati sono gli stessi o sono diminuiti. Per procedere nel confronto si userà l’elenco 2009. Selezionare dunque tutti i dati da Abbonati 2009, dalla cella A1 alla cella A8. Alla selezione sarà così associato un nome che sarà usato poi al momento opportuno per indicare l’interno blocco. Celle e matrice 7 Nel secondo campo della finestra di dialogo Argomenti funzione, ovvero quello corrispondente alla voce Matrice, va inserito l’intervallo di celle da considerare per il confronto. In particolare si dovrà digitare il nome associato precedentemente alle celle dell’elenco Abbonati 2009, ovvero elenco2009. 74 Office Magazine Gennaio 2010 3URJHWWLSUDWLFLSHU(;&(/ Un nome per l’elenco Selezionare l’intervallo Predisporre il foglio 3 Fare clic sulla scheda Formule e nell’area Nomi definiti scegliere il comando Definisci nome. Si apre una piccola finestra di dialogo. Nel campo Nome associare un nome da attribuire alle celle, ad esempio elenco2009, mentre nel campo Riferito a è visibile l’intervallo di celle selezionate. Per terminare fare clic su OK. Attenzione al contenuto 8 Rimane l’ultimo campo, e cioè Corrisp.. Attribuendo ad esso un certo valore, si stabilisce la modalità con cui verrà effettuata la ricerca. In questo caso digitare come valore il numero 0. Il confronto avverrà così tra celle con contenuto esatto, cioè la cella A1 del primo elenco sarà confrontata con la cella A1 del secondo. Ecco la posizione 9 Per terminare la procedura vista nei passi precedenti fare clic su OK. Durante la digitazione della formula nella cella C1, appariranno man mano i valori che la compongono. Una volta eseguita tale operazione, sarà visibile un numero (1) il quale indicherà la posizione di quel nome nell’altro elenco. [CTRL]+ [Segno meno] per eliminare le celle dalla finestra Elimina Sono piuttosto frequenti i casi in cui ci si ritrova a dover porre a confronto dati contenuti in uno stesso file. Per quanto questa operazione sia spesso estremamente necessaria, pensare di effettuare un raffronto visivo tra due serie di dati spesso spaventa l’utente. Alla fine, quella che dovrebbe essere un’operazione veloce, viene considerata molto complicata. Ma in realtà non è così. Basta solo servirsi di alcune funzioni specifiche messe a disposizione dai fogli di calcolo Excel. Si pensi a un caso tipico: una rivista che archivia i nominativi dei propri abbonati. In un’unica cartella di lavoro, ogni foglio può corrispondere all’elenco di un determinato anno. In base a questa disposizione dei dati, è possibile attuare un confronto tra i vari elenchi per valutare aspetti differenti. Si può verificare, ad esem- pio, se il numero degli abbonati da un anno all’altro sia diminuito o aumentato. Oppure individuare i nuovi iscritti e gli utenti che non hanno effettuato il rinnovo e così via. La funzione di confronto è supportata dai vari programmi di Office. Nel particolare, in Excel 2007, si presenta come una formula che l’utente può digitare manualmente oppure, ancora meglio, eseguire automaticamente grazie ad uno strumento automatizzato. In entrambi i casi è sufficiente conoscere gli elementi necessari a comporre la giusta formula ed applicarla al proprio progetto. Nell’elenco Abbonati 20088 posizionare il currsore nella cella C1; in questa colonna infatti, sarà visualizzato il risultato del confronto tra le celle dei due elenchi. Per semplicità, invece di scrivere manualmente la formula, si può utilizzare l’apposito strumento automatico che si trova nella scheda Formule. confronto elenchi.xlsx Lo strumento confronta 5 Nell’area Libreria di funzionii della scheda Forr mule, fare clic sul comando Ricerca e riferimento. Nell’elenco sono presenti varie azioni, quella che bisogna scegliere è CONFRONTA. Dopa averla selezionata apparirà una finestra di dialogo, che si dovrà compilare con i dati necessari al corretto funzionamento della formula. Riempimento automatico 10 La formula è associata solo alla cella C1, ma è necessario applicarla anche alle altre. Questa operazione può essere eseguita velocemente, estendendo la formula alle celle sottostanti. Posizionare il mouse sull’angolo in basso a destra di C1 e quando il cursore ha la forma di un [+]] trascinare fino alla fine delle celle. Il confronto nell’esempio è stato effettuato prendendo in considerazione l’intervallo di A1:A8. A questa colonna di celle corrisponde il cognome dei soggetti abbonati alla rivista. Se però ci fossero due abbonati con lo stesso cognome, si metterebbe a rischio la validità dei risultati. All’interno di tutte e due gli elenchi è quindi più opportuno unire in un’unica cella nome e cognome dei soggetti. Per farlo si utilizza la funzione CONCATENA. Prima ancora di avviare il confronto, nella cella C1 dei due fogli digitare =CONCATENA(A1;””;B1). Per terminare, è necessario estendere la formula anche alle altre celle. ESEMPI Formula automatica 4 Unire nome e cognome Il risultato che conta 11 Nell’intervallo C1:C100 sono visibili i risultati del confronto fra gli elenchi. In due punti vi è la scritta #N/D, che in Excel denota un errore (ovvero la mancanza di dati). Questo è per noi il risultato che conta. Infatti #N/D D indicherà le perrsone che non hanno rinnovato l’abbonamento e non sono presenti nell’elenco 2009. Campo valore 6 Nella finestra Argomenti funzionee è necessario inserire tre tipi di informazione. La prima dovrà essere digitata nel campo Valore. Questa si riferisce al valore che si desidera ricercare e confrontare tra i due elenchi. Scrivere in questo caso A1, in modo da iniziare a confrontare la prima cella. Filtrare i valori 12 Se nella lista si vogliono visualizzare solo i risultati #N/D, è possibile farlo con l’applicazione di un filtro. Posizionare il cursore sulla cella C1. Nella scheda Homee scegliere il comando Ordina e filtra dell’area Modifica. Nel menu scegliere Filtro. Nella cella appare un elenco: selezionare solo #N/D. 75 Gennaio 2010 Office Magazine 3URJHWWLSUDWLFLSHU(;&(/ Excel in pratica Organizza la tua azienda con Excel Le SmartArt sono un ottimo strumento per rappresentare i rapporti gerarchici all’interno di un’impresa. Ecco come utilizzare questi elementi per realizzare organigrammi professionali 1 Clicchiamo sul pulsante SmartArt, posto nel menu Illustrazioni della scheda Inserisci. Nella colonna di sinistra della finestra di dialogo che appare, clicchiamo sulla voce Gerarchico. Successivamente, nel riquadro di destra, selezioniamo il primo elemento denominato Organigramma. Clicchiamo su Ok. 2 Clicchiamo sul primo rigo della finestra Digitare qui il testo e scriviamo il primo nome seguito dalla carica aziendale. Le dimensioni del testo verranno adattate automaticamente in base alla sua lunghezza. Se vogliamo modificare le dimensioni della forma, selezioniamola e trasciniamone i bordi. Spostare una forma 7 Se dobbiamo spostare di livello una risorsa, possiamo utilizzare un’apposita funzione. Selezioniamo con il mouse la forma che si intende trasferire e successivamente clicchiamo su Alza di livello (o in alternativa su Abbassa di livello). Le due voci sono presenti nel menu Crea elemento grafico della scheda Progettazione. 74 Office Magazine Febbraio 2010 3URJHWWLSUDWLFLSHU(;&(/ La posizione nel grafico I primi nomi Gli oggetti SmartArt 3 In un organigramma si possono aggiungere forme al di sotto o al disopra di una determinata posizione, o inserire un Assistente. Ovvero una figura che interviene orizzontalmente nell’organigramma. Compiliamo il resto degli elementi presenti o eliminiamoli (se superflui) utilizzando il tasto Canc della tastiera. Un po’ di colore 8 Ogni forma inserita nel nostro organigramma può essere modificata a piacimento (compreso il colore) cliccando con il tasto destro del mouse su di essa e selezionando Formato forma. Tuttavia si possono utilizzare dei set di colori preimpostati, cliccando su Cambia colori dal menu Stili SmartArt della scheda Progettazione. Gli stili SmartArt 9 Oltre ai colori è possibile cambiare anche gli effetti applicati alle forme (come ad esempio quello 3D). Per applicare un effetto mediante l’utilizzo degli stili SmartArt, basterà selezionarne uno all’interno del menu Stili SmartArt. Passandoci sopra con il mouse, potremo vedere l’anteprima dell’effetto. visualizza il Layout [ALT]+[N]+[P]di pagina no della quale interagiscono varie figure professionali (contraddistinte da mansioni e responsabilità specifiche), i rapporti gerarchici e l’area di influenza vengono rappresentati graficamente. Questo mediante l’uso di uno o più organigrammi. Ovvero grafici volti ad evidenziare la posizione di ogni risorsa all’interno dell’azienda, mediante l’uso di forme geometriche collegate fra loro in cascata. Ogni forma geometrica, solitamente rettangolare, contiene il nome e l’area di azione della risorsa. Mentre i collegamenti fra una forma e l’altra determinano, la posizione gerarchica di un soggetto nella struttura aziendale. Office 2007 introduce un comodissimo strumento che consente la realizzazione di organigrammi professionali, accattivan- ti e pronti all’uso. Nella scheda Inserisci della barra menu di Excel, troviamo infatti lo strumento SmartArt. Esso rappresenta una collezione di elementi grafici preimpostati, fra i quali è presente la categoria Gerarchie. Tale sezione contiene sette diversi modelli di grafici gerarchici, da riempire e personalizzare a piacimento. Lo strumento SmartArt è presente anche in Word 2007. Tuttavia, per la realizzazione di un organigramma complesso e di elevate dimensioni, Excel risulta essere di gran lunga preferibile. Il grafico potrà essere infine consultato a video, stampato utilizzando un plotter (nel caso in cui il foglio necessario sia più grande di un formato A3) o ancora salvato in PDF per la condivisione online. Aggiungere forme al livello 4 Per aggiungere una nuova forma ad un determinato livello, selezioniamo la forma che sta al livello prescelto e clicchiamo sul pulsante Aggiungi forma, dal menu Crea elemento grafico. Selezioniamo poi la voce Aggiungi forma dopo, per inserire la forma di fianco a quella precedentemente selezionata. Clicchiamo sulla scheda Formatoo per accedere ai menu di modifica delle forme. In questa scheda possiamo variare forme e colori direttamente, senza accedere alla finestra Formato forma. Clicchiamo ad esempio sulla voce Stili WordArt, t per applicare stili di testo grafici all’interrno delle forme. Ogni singolo elemento che compone l’organigramma creato può essere personalizzato a piacimento, utilizzando gli strumenti delle schede Progettazione e Formato. Esiste comunque la possibilità di variare le caratteristiche di tutte le forme contemporaneamente, accedendo alla finestra Formato oggetto dell’organigramma. Per eseguire tale operazione selezioniamo l’organigramma e clicchiamo con il tasto destro del mouse sulla cornice dell’oggetto. Dal menu a tendina premiamo Formato oggetto. Qui possiamo modificare il riempimento dello sfondo, il colore di linea della cornice, nonché lo stile linea, l’ombreggiatura, gli effetti 3D ed altro ancora. Inserire altri livelli 5 Inseriamo ora un ulteriore livello a quello esistente. Selezioniamo una delle forme presenti all’interno dell’ultimo livello dalla quale la risorsa dipenderà. Clicchiamo poi con il mouse sul pulsante Aggiungi forma, dal menu Crea elemento graficoo della scheda Progettazione, e selezionare Aggiungi forma sotto. Il formato corretto 10 Modificare il formato Stampare l’organigramma 11 Nella scheda Layout di stampaa selezioniamo l’orientamento orizzontale del foglio, cliccando sulla voce Orientamento. Spostiamo l’organigramma trascinando con il mouse la cornice. Se lo desideriamo, possiamo anche variare la dimensione del progetto. Clicchiamo sul simbolo di Office e successivamente su Stampa. Ed ora un assistente 6 Per aggiungere una risorsa che non dipenda direttamente dalla precedente, ma che funga da assistente alla funzione, selezioniamo la risorr sa desiderata e clicchiamo su Aggiungi formaa (presente nel menu Crea elemento graficoo della scheda Progettazione). e Premiamo quindi sulla voce Aggiungi assistente. L’organigramma in PDF 12 Per salvare in formato PDF l’organigramma clicchiamo sul simbolo di Office e selezioniamo Salva con nome/PDF. F Ricordiamo che per eseguire tale operazione è necessario avere installato l’add-in di Microsoft SaveAsPDFandXPS. S Per chi non possedesse questo plug-in, è possibile scaricarlo dal sito: www.microsoft.com/downloads. 75 Febbraio 2010 Office Magazine 3URJHWWLSUDWLFLSHU(;&(/ Excel in pratica Controlli avanzati per ogni progetto Elimina per sempre gli errori nelle formule con i comandi del gruppo Verifica formule. Seguendo alcune accortezze eviterai spiacevoli inconvenienti e potrai creare fogli di calcolo perfetti 1 Apriamo il foglio Excel contenente i dati, le formule e gli errori che vogliamo analizzare. Facciamo clic sulla scheda Formule e su Controllo errori nel gruppo Verifica formule. Appare così la finestra di dialogo omonima, i cui pulsanti ci consentono di saperne di più sulle inesattezze contenute nel foglio. 2 A seconda dalla cella selezionata lo strumento rileva gli errori presenti e riporta il riferimento di cella interessato, con la formula corrispondente. Viene anche descritto brevemente il tipo di errore. Per avere più dettagli sullo sbaglio, facciamo clic su Informazioni sull’errore. Controlli personalizzati 7 Nella sezione Regole controllo errori ci è consentito definire anche le situazioni in cui vogliamo che il controllo sia attivato. Oltre agli errori veri e propri, è quindi possibile evidenziare formule non coerenti, gli anni con due cifre, il testo preceduto da apostrofo o formule presenti in celle non bloccate. 74 Office Magazine Settembre 2010 3URJHWWLSUDWLFLSHU(;&(/ La guida in linea Informazioni e dettagli Controllo errori 3 A seconda dalla cella selezionata lo strumento rileva gli errori presenti e riporta il riferimento di cella interessato, con la formula corrispondente. Viene anche descritto brevemente il tipo di errore. Per avere più dettagli sullo sbaglio, facciamo clic su Informazioni sull’errore. Valutare le formule 8 Per gestire gli errori, Excel ci mette a disposizione la funzionalità di verifica delle formule Valuta formule. Clicchiamo sulla cella contenente la formula da analizzare e poi su Valuta formula. Nella finestra omonima viene riportato il riferimento della cella e l’espressione verrà visualizzata nel riquadro Valutazione. Verifiche passo passo 9 Facendo clic su Valuta, Excel mostra il risultato dell’espressione sottolineata nella formula (formattando in corsivo). Ad ogni nuovo clic sul pulsante viene elaborata l’espressione successiva, fino a esaurire l’intera formula e visualizzare il risultato finale. In tal modo si giungerà anche all’origine dell’errore. o disattiva la modalità [F8] attiva di estensione zione di un progetto può capitare che, nell’inserire alcune formule, ci si accorga di aver commesso degli errori. Questo perché il programma segnala, nelle celle corrispondenti, dei particolari codici come: “NOME?” o “VALORE!”; evidenziando il problema con i caratteristici triangolinii colorati del controllo errori in background. Per correggere il nostro operato abbiamo due alternative. La prima è verificare ad una ad una le formule e modificarle a mano; sempre che si riesca ad individuare tutti gli errori (i riferimenti circolari, per esempio, non vengono segnalati). Oppure, ed è l’opzione più consigliabile, possiamo aff fidarci ad Excel e ai suoi strumenti di verifica formule; che consentono di esaminare in dettaglio le espressioni evidenziate e individuarne gli errori. Come vedremo nel tutorial la prima di queste funzionalità, Valuta formula, permette di esaminare ogni elemento che compone una formula. Questo consente di capire in quale punto sia contenuto l’errore. Individua precedenti e dipendenti, invece, visualizza in modo grafico i collegamenti tra le celle coinvolte nella formula; mentre Controllo errorii offre una finestra di dialogo interamente dedicata alla gestione dei problemi. Da essa è possibile: navigare tra gli errori nel foglio di lavoro, individuarne il tipo, avere informazioni su di essi dalla Guida in linea, ignorarli o modificarli a mano. Troviamo i medesimi comandi anche cliccando sullo smart tag, g che compare selezionando le celle evidenziate dal triangolino colorato. Abbiamo anche la possibilità di ignorare l’errore con Ignora errore. In tal modo Excel passa all’errore successivo. Nel caso si decida di correggere a mano la formula, facciamo clic su Modifica nella barra della formula. Ciò mette in pausa il Controllo errorii e pulsanti e testo vengono momentaneamente disabilitati. Errore successivo 5 La barra della formula si attiverà per consentirci le modifiche. Eseguite le operazioni, per continuare a usare i controlli nella finestra, facciamo clic su Riprendi. i Procediamo analizzando i restanti errori del foglio cliccando su Successivo. Il focus si sposterà così sulla prossima cella errata, a destra della precedente. Dentro l’espressione 10 Cliccando su Entra, appare il riferimento di cella cui l’espressione corrente è connessa (formattato in blu) e l’eventuale formula che la cella collegata contiene. Cliccando su Valuta, possiamo controllare se anche il risultato di quest’ultima formula è corretto. Facendo clic su Escii ritorneremo alla formula precedente. Durante la modifica di una formula, Excel potrebbe improvvisamente mostrare un messaggio di errore relativo la presenza di un riferimento circolare nella cella. E cioè di una formula che fa riferimento alla propria cella, direttamente o indirettamente. Cliccando su Controllo errori è possibile individuare e rimuovere facilmente il problema. Selezioniamo il comando Riferimenti circolari e facciamo clic sulla prima cella riportata nell’elenco a discesa del sottomenu. Sulla barra di stato Excel possiamo leggere le parole “Riferimenti circolari”, seguite dal riferimento alla cella coinvolta nel riferimento circolare. Finché queste voci non spariranno il problema non sarà corretto. Nel DVD / Esempi VerificaFormule.xlsx Ignorare o modificare? 4 Se il riferimento è circolare? Ecco i precedenti… 11 Per conoscere i riferimenti che collegano una cella con altre, usiamo gli strumenti Individua precedentii e Individua Dipendenti. i Scegliamo la cella con la formula da verificare, ad esempio D5, 5 con =D6/O6. 6 Clicchiamo su Individua precedenti. i Appare una freccia rossa che collega la cella con D66 e una blu che giunge a O6. 6 Alcune opzioni 6 Possiamo anche modificare il comportamento del Controllo errorii aprendo la finestra delle opzioni. Facciamo dunque clic sul pulsante Opzioni. i Nella scheda Formulee possiamo scegliere di disabilitare il controllo in background, impostare un diverso colore per indicarli o ripristinare gli errori ignorati. …ed ora i dipendenti 12 Cliccando invece su Individua dipendenti, i apparirà un messaggio che comunica di non aver trovato formule riferite alla cella attiva. Se facciamo più volte clic su di una cella (ad esempio E7) 7 contenente la formula =SE(B7=””;””;MIN(E8:E15)), vedremo apparire le frecce delle celle sia precedenti, i che dipendenti. i 75 Settembre 2010 Office Magazine 3URJHWWLSUDWLFLSHU(;&(/ Excel in pratica Immagini e forme Tiriamole fuori! Scopri come estrarre velocemente foto, figure e grafici da un foglio di calcolo ed averne immediatamente una copia disponibile da inserire in altri documenti Office Inserire i dati Aprire una nuova cartella di Excel. Occorre inserire nel foglio di calcolo i dati da illustrare. Si consideri, come esempio, una rete di negozi di una stessa catena, distribuiti su più città, e i relativi fatturati per l’anno in corso. In una colonna mettiamo le diverse sedi e nella colonna a fianco gli importi. 1 Creare il grafico I grafici a torta sono ideali quando si esamina, come nell’esempio, una sola serie di dati. Per cui selezionare le colonne dei dati inseriti quindi spostarsi nella scheda Inserisci. Nel gruppo Grafici fare clic sul pulsante Grafico a torta e scegliere il grafico di tale tipo preferito tra quelli disponibili. 2 L’immagine del grafico Variare le dimensioni Aprendo uno dei due file immagine si osserva che l’immagine include solo il grafico e non la relativa tabella. Tale immagine è quindi facilmente riutilizzabile in altri documenti e non c’è bisogno di aprire la cartella in cui è incluso per visualizzarlo. La qualità dell’immagine .png è migliore di quella .gif. Volendo variare le dimensioni dell’immagine si possono variare le dimensioni del grafico e salvare nuovamente al cartella. La nuova immagine avrà dimensioni maggiori o minori, a seconda della modifica. Per variare la dimensione del grafico basta selezionarlo, puntare il mouse in uno dei 4 angoli e trascinare. 7 82 3URJHWWLSUDWLFLSHU(;&(/ Office Magazine Gennaio 2009 8 Stile del grafico Creato il grafico si possono definire a proprio gusto vari dettagli. Per esempio selezionando il grafico stesso si attiva la scheda Progettazione. Nel gruppo Stili grafici della medesima si trovano numerosi colori tra cui scegliere, basta selezionarne uno e cliccarvi di sopra per applicare il relativo stile. 3 Aggiungere dati Supponiamo ora di voler fare un nuovo grafico, che confronti i fatturati dell’anno in corso con quelli dell’anno precedente. Bisogna inserire una nuova colonna dati nella tabella, contenente il fatturato relativo all’anno precedente. Copiare la colonna già presente, incollarla di fianco e inserire i nuovi dati. 9 [ALT]+[INVIO] inizia una nuova riga nella stessa cella Molto spesso si manifesta la necessità di utilizzare le immagini presenti in una cartella di Excell in ambiti diversi. Per esempio si ha la necessità di usare l’immagine di un grafico in una relazione scritta oppure in una presentazione. Occorre allora estrarre l’immagine dal contesto della cartella e utilizzarla la dove necessario. In Excell non esiste una funzione specifica per l’esportazione di figure e grafici presenti all’interno di un foglio di calcolo. Per estrarle allora bisogna fare ricorso ad una procedura differente che ci permette comunque di raggiungere l’obiettivo definito. Il metodo è semplicissimo: basta salvare la cartella come pagina web. In tal modo nella directory dove si è effettuato il salvataggio si trovano il file con estensione .htmll e una cartella all’interno della quale vengono salvate le immagini contenute nel foglio di calcolo. In questo modo si possono anche ottenere immagini grandi a piacere senza spiacevoli perdite di qualità: basta ingrandirle nel foglio Excell e il file dell’immagine sarà creata delle dimensioni volute. Si potrebbe anche ricorrere alla funzionalità Incolla speciale, ma in tal modo non si avrebbe un file a parte per l’immagine: per ottenerla bisognerebbe copiarla in un programma di elaborazione d’immagini e poi salvarla. Con una maggiore perdita di tempo. Salvando il file come pagina web, invece, ci si ritrova l’immagine in un file in formato leggero già bello e pronto all’uso. Layout del grafico Sempre selezionando il grafico e spostandosi nella scheda Layoutt si può agire su dettagli quali titolo del grafico, la posizione della legenda, la visualizzazione o meno delle etichette. Per esempio per visualizzare gli importi nel grafico nel gruppo Etichette cliccare su Etii chette datii e selezionare Adatta. 4 Il nuovo grafico Avendo ora due serie di dati e volendo un confronto il grafico più adatto è un istogramma. Per cui selezionare la tabella, spostarsi nella scheda Inserisci, i fare clic su Istogrammaa nel gruppo Graficii e selezionarne uno tra quelli presenti. Per esempio un istogramma tridimensionale con i cilindri raggruppati. 10 ESEMPI Formati grafici Le cartelle di lavoro e i relativi fogli di calcolo supportano molti dei formati di file grafici di più ampia diffusione, sia direttamente, sia indirettamente, attraverso l’utilizzo di filtri grafici separati. I formati di file grafici supportati direttamente sono i .emf, .jpg, .png, bitmap di Microsoft Windows, .gif e .wmf. Occorre invece installare un filtro grafico per inserire tutti gli altri formati di file. Se al momento dell’installazione di Microsoft Excel non è stato installato il filtro necessario, è sempre possibile aggiungerlo in un secondo tempo. Tra i tanti si segnalano il filtro grafico TIFF che supporta il formato .tiff, utilizzato per lo scambio universale di grafica digitale, ed il filtro grafico JPEG che supporta le immagini dell’omonimo formato. ImmaginiExcel.xlsx Salvare come pagina web Per salvare la cartella come pagina web cliccare sul Pulsante di Officee in alto a sinistra, selezionare Salva con nome e scegliere Altri formati. i In Tipo filee selezionare Pagine Web. Di seguito scegliere l’opzione Tutta la cartell la, in caso cliccare su Cambia titoloo per cambiare nome quindi premere OK. K 5 Lo stile dell’istogramma Come per il grafico a torta anche per l’istogramma è possibile tra tantissimi stili predefiniti. Basta nuovamente spostarsi nella scheda Progettazione, che si visualizza selezionando il grafico, e nel gruppo Stili graficii scegliere quello più adatto tra quelli che si visualizzano cliccando sulla freccetta a destra. 11 I files salvati Spostandoci ora nella directory dove abbiamo salvato la cartella Excel come pagina web possiamo notare che vi sono un file, Esempio.html, l che è proprio la pagina web, ed una cartella, Esempio_file. All’interno di questa si trovano, tra gli altri, due file immagini, con estensione .png uno e .giff l’altro. 6 Più immagini Excel come pagina web è facile prevedere che nella carr tella Esempio_filee ci sono adesso quattro file immagine, due per ogni grafico, sempre una in forr mato .giff ed una in formato .png. Tali immagini, ovviamente, possono essere rinominate a piacere e salvate da un’altra parte. 12 3URJHWWLSUDWLFLSHU(;&(/ Gennaio 2009 Office Magazine 83 Excel in pratica Il bello delle condizioni! Impara a visualizzare o nascondere dati in funzione dei risultati. Con un pizzico di fantasia è poTsibile associare anche effetti grafici, così da rendere meno noioso il foglio di lavoro Nuova cartella Aprire una nuova cartella di lavoro. Si supponga di voler costruire un piccolo database dei propri clienti per conservare informazioni sulle quali eseguire dei calcoli. Inserire per colonna le principali voci di interesse, come mostrato, quindi formattare la tabella tramite apposito comando nel gruppo Stili. 1 Somma condizionata 7 E’ possibile anche effettuare la somma di alcune celle in un dato intervallo che soddisfano un dato criterio in un secondo intervallo. La funzione da usare è la SOMMA.SE che prevede tre argomenti: l’intervallo in cui fare la ricerca, il criterio da soddisfare e l’intervallo dal quale prendere i valori da sommare. 74 3URJHWWLSUDWLFLSHU(;&(/ Office Magazine Ottobre 2009 Contiamo i valori 2 La funzione CONTA.VALORI consente di calcolare quante celle, in un intervallo specificato, contengono un qualsiasi valore, come formula, funzione, numero o testo. Per esempio, inserendo nella cella E15 la formula =CONTA.VALORI(H2:H13) si ottiene il numero totale di clienti che usufruiscono di uno sconto. Un esempio 8 In base a quanto detto la funzione SOMMA. SE può quindi essere utilizzata per calcolare l’importo totale delle spese sostenute da tutti i clienti che hanno sede, per esempio, a Bologna. A tale scopo è sufficiente inserire la formula =SOMMA.SE(C2:C13;”Bologna”;E2:E13) nella cella H23 ed il gioco è fatto. Solo celle vuote 3 La funzione speculare di quella che conta i valori è la CONTA.VUOTE, che fa esattamente il contrario. Permette cioè di contare quante celle non contengono alcun valore al loro interno. Simmetricamente la prima può essere sfruttata per calcolare il numero di clienti che non usufruiscono di uno sconto. La funzione “SE” 9 Nella tabella lo sconto è stato dato come dato fisso. Se ne può condizionare il suo valore in base al volume di spesa. Ciò è possibile grazie alla funzione SE, che restituisce un valore se la condizione specificata è vera e un altro se viceversa. Per esempio, chi ha speso più di 4000 euro ha diritto al 10% di sconto. [CTRL]+[MAIUSC]+[?] seleziona tutte le celle che contengono commenti Una necessità di cui spesso si avverte il bisogno lavorando su un foglio di calcolo Microsoft Excell è quello di condizionare alcune formule al verificarsi di determinati eventi. Oppure di considerare in un calcolo solo quei valori che soddisfano un dato criterio. In questa ottica le funzioni più importanti da usare e dalle quali non si può prescindere sono quelle logiche. Sono funzioni che effettuano un test su una specificata condizione e determinano un valore piuttosto che un altro in base alla veridicità o meno della condizione stessa. Si immagini, per esempio, di avere dei valori di spesa prevista e dei valori di spesa effettiva. Con le funzioni logiche si possono confrontare tali dati e scrivere un dato in una cella in base al fatto che si sia sforato o meno il budget. Molto utili però, si dimostrano essere anche quelle funzioni matematiche che consentono comun- que di condizionare il calcolo. Sono funzioni che permettono di contare le occorrenze di un valore o di considerarlo in una somma solo se si verificano le condizioni specificate. Questo tipo di funzioni inoltre, si dimostrano preziose nel momento in cui si vogliono creare dei modelli in un certo senso interattivi. Modelli cioè che vanno a modificare valori o etichette solo laddove si realizzano determinati presupposti. Sostanzialmente quindi, imparare ad utilizzare tali formule significa conferire maggiore leggibilità ai propri fogli di calcolo evidenziando in modo automatico valori e risultati di interesse. Conteggio condizionato 4 Se si vuole calcolare il numero di volte che, in un dato intervallo, compare uno specifico valore e non uno qualsiasi, bisogna ricorrere alla funzione CONTA.SE. E Rispetto alle due precedenti è più complessa perché presenta due argomenti: l’intervallo in cui cercare ed il valore specifico che si vuole contare. La funzione “E” 10 Altra interessante funzione è la EE. Restituisce vero se tutti gli argomenti hanno valore vero e falso se uno o più argomenti hanno valore falso. In pratica è la funzione che realizza l’AND logico. Il suo utilizzo è particolarmente interessante se usato in combinazione con altre funzioni, come ad esempio la SE. E Note sulle tabelle Utilizzando il comando Formatta come tabella, nel gruppo Stili della scheda Home, disponibile nella versione 2007 di Excel, oltre ad ottenere la formattazione automatica delle tabella, si raggiunge un altro interessante risultato. Si possono infatti riferire gli intervalli tramite nome anziché specificarne gli estremi. Per esempio, volendo fare il calcolo della somma dei valori sull’intervallo E2:E13 normalmente si scriverebbe SOMMA(E2:E13). In modo analogo ora si può scrivere SOMMA(Tabella1[Tot.Spesa]), dove sono specificati nell’ordine il nome della tabella e quello della colonna interessata. Un’alternativa molto utile. NEL CD Esempio.xlsx Uso delle funzione 5 La funzione CONTA.SEE può essere utilizzata per calcolare il numero di clienti di una data città, con sintassi pari a=CONTA. SE(C2:C13;”Napoli”). Il valore da cercare può anche essere il risultato di una formula. Se si vuole sapere allora quanti clienti hanno spesso più di 2000 euro, basta scrivere =CONTA.SE(E2:E13;”>2000”. Sconti ad intervallo 11 Combinando le funzioni SEE ed E è possibile effettuare calcoli particolari. Per esempio si vuole che lo sconto sia zero per una spesa fino a 2000 euro, del 5% tra 2000 e 3000, del 10% tra 3000 e 4000 e del 15% oltre 4000 usare la formula =SE(E2<=2000;0;SE(E(E2>=2001;E2<=3000);0, 05;SE(E(E2>=3001;E2<=4000);0,1;0,15))). Criteri multipli 6 Un’evoluzione della CONTA.SEE è la funzione CONTA.PIU.SE, E che consente di specificare più intervalli in cui cercare e più criteri di ricerca, siano essi valori esatti o formule. Tramite essa ad esempio, è immediato calcolare quanti clienti della città Firenzee hanno fatto acquisti per un numero maggiore di 50. Copiare la formula 12 La formula inserita nella cella H2, 2 e relativa al primo cliente, può essere copiata per trascinamento in tutte le celle sottostanti in modo da calcolare automaticamente lo sconto per ogni cliente. In tal modo, in modo semplicissimo, in base al valore della spesa di un cliente si ottiene subito il relativo sconto. 3URJHWWLSUDWLFLSHU(;&(/ Ottobre 2009 Office Magazine 75 Excel in pratica Ricerche perfette ed automatizzate Impariamo a utilizzare la funzione CERCA.VERT. Grazie a questo strumento potremo eseguire ricerche specifiche sui dati e copiare in automatico, in una nuova tabella, solo le informazioni desiderate 1 Prima di tutto è necessario aprire le tabelle con cui andremo a lavorare e che fungeranno da base per l’esempio. In questo caso, saranno creati due fogli di calcolo in una stessa cartella di lavoro. Fonte è il foglio che contiene i dati originali; mentre Risultato è il foglio che contiene il risultato che si vuole ottenere. 2 Si supponga di dover creare nel foglio Fonte una tabella con i nomi dei dipendenti di un’azienda e la quantità di prodotti venduti nel corso di un mese. Nella tabella del foglio Fonte inserire i nomi (magari in ordine alfabetico), il numero delle vendite e altre eventuali informazioni come il settore e i reclami dei clienti. Gli argomenti 7 Nella finestra Argomenti funzione specificare i criteri della funzione. Per un corretto funzionamento è meglio selezionare i valori richiesti con il mouse, inserendoli automaticamente nella finestra. Nel campo Valore indicare la cella da cui deve partire la ricerca: spostarsi nel foglio Fonte e selezionare la cella (qui B7). 70 Office Magazine Luglio/Agosto 2010 3URJHWWLSUDWLFLSHU(;&(/ Secondo elemento Prima tabella Preparare il foglio 3 Dopo aver riempito con i dati la tabella in Fonte, passare al foglio Risultato. Creare una seconda tabella, inserendo però questa volta solamente due colonne (Nome e Numero prodotti venduti). L’obiettivo è quello di creare una tabella nuova che funga da classifica, per individuare chi tra i dipendenti ha venduto più prodotti. Matrice tabella 8 Nel campo Matrice_tabella è necessario indicare la tabella da cui attingere i dati o un suo intervallo. In questo caso, selezionare la prima colonna della tabella Fonte (da B7 a B16). Nella finestra appare l’intervallo Fonte!Fonte [Nome]; questa successione indica la colonna Nome della tabella Fonte del foglio Fonte. Indice e Intervallo 9 Nel campo Indice è necessario indicare la colonna in cui cercare il valore interessato (in questo caso 1, cioè la prima colonna). In Intervallo si dovrà indicare un criterio di ricerca. Digitare FALSO in modo che la ricerca venga eseguita con una corrispondenza perfetta e non approssimativa. Fare clic su OK. [SHIFT]+[F3] apre la finestra di dialogo Inserisci funzione sembrano talvolta ostacoli insormontabili e ostici. Eppure, la conoscenza di alcune specifiche funzioni della suite Office, consente di svolgere più correttamente ed efficientemente il lavoro nei fogli di calcolo. È il caso della funzione CERCA.VERT. Si supponga di dover confrontare due tabelle e riportare alcuni dati da una all’altra. Nello specifico si pensi ad un’azienda, che valuta le competenze e le prestazioni dei propri dipendenti in base alle vendite realizzate mensilmente. Misconoscendo le funzionalità di Excel, l’operazione più immediata è copiare manualmente i dati o utilizzare il classico metodo Copia-Incolla. L’altra soluzione consiste nell’utilizzare la funzione CERCA.VERT. Nel corso dell’articolo sarà possibile vedere l’interazione tra due tabelle. La prima tabella contiene i dati di origine da cui estrapolare alcuni valori (ad esempio, una tabella che racchiuda una descrizione dettagliata dei vari dipendenti); la seconda tabella raccoglie solo i dati che si desidera mettere in evidenza rispetto agli altri (quindi contiene solo ciò che si vuole sapere sui dipendenti: chi ha venduto più prodotti?). Si vedrà, quindi, come è possibile usare la funzione di ricerca verticale per estrapolare, dalla prima tabella, solo alcuni dati specifici riportandoli nella seconda tabella. È bene associare un nome alle due tabelle create. Per una questione di coerenza, associare ad ogni tabella lo stesso nome del foglio in cui si trovano (Fonte e Risultato). Per assegnare il nome basta selezionare una tabella e digitarlo nel campo Nome tabellaa dell’area Proprietà, nella scheda Progettazione. Lo strumento Formule 5 L’obiettivo è riportare nella tabella Risultato i valori di due colonne della tabella Fonte: il nome dei dipendenti e il rispettivo numero di vendite. Posizionare il cursore nel primo campo della colonna Nomee nella tabella Risultato. Selezionare la scheda Formulee e, nell’area Libreria di funzione, scegliere Inserisci funzione. Copiare la funzione 10 Nel campo della tabella Risultatoo in cui è stata inserita la funzione, appare il valore cercato in Fonte. È possibile facilitare l’inserimento della funzione in tutti gli altri campi della colonna Nome, semplicemente copiandola. Posizionare il cursore all’angolo del primo campo e trascinare fino all’ultima riga. Nell’articolo è descritto il funzionamento della funzione CERCA.VERT. Esiste, però, anche CERCA.ORIZZ, che può essere inserita dalla finestra di dialogo Inserisci funzione. Accedere alla scheda Formule e, dall’area Libreria di funzione, scegliere il comando Inserisci funzione. Selezionare la categoria Tutte e scorrere l’elenco fino alla voce CERCA.ORIZZ. Selezionarla e fare clic su OK. Definire la funzione indicando il Valore, la Matrice_tabella, l’Indice e l’Intervallo. Ovviamente la funzione CERCA.ORIZZ va usata quando la ricerca viene eseguita orizzontalmente tra le righe, quindi al campo Indice non corrisponde il numero di una colonna, ma di una riga. Nel DVD / Esempi CercaVert.xlsx Nome alle tabelle 4 Funzione CERCA.ORIZZ Messaggio d’errore 11 Se la funzione viene copiata anche in un campo in cui alla tabella Fontee non corrisponde alcuna voce, potrà essere visualizzata la scritta #N/D; che indica la presenza di un errore. In questo caso basta cancellare il campo, ma è sempre bene controllare che l’errore non sia dovuto a un inserimento scorretto della funzione. Trovare la funzione 6 Nella finestra di dialogo Inserisci funzione, selezionare una categoria in cui cercare la funzione. Per una questione di semplicità scegliere la categoria Tutte; scorrere l’elenco con le funzioni disponibili fino ad arrivare alla voce CERCA.VERT. T Una volta individuata, selezionarla e fare clic su OK. K Ultime accortezze 12 Per la colonna dei prodotti, inserire la funzione nel primo campo e, con il mouse, indicare in Valoree la cella di partenza (B7); 7 in Matrice_tabellaa l’intervallo di ricerca (e cioè tutta la tabella Fonte[#Tutto]); ] in Indicee il numero della colonna (4); 4 in Intervalloo digitare FALSO. Copiare poi la funzione negli altri campi. 71 Luglio/Agosto 2010 Office Magazine 3URJHWWLSUDWLFLSHU(;&(/ Word pratica Excel in pratica Le treladimensioni Crea tua prima dei Excel Notagrafici di accredito I nostri esperti ti spiegano compilarla e stamparla Utilizziamo i fogli di calcolocome dellarealizzarla, suite Office per andare in pochi e semplici Impar erai anche ad usar i campi, oltre gli standard in passi. 2D. Grazie ai grafici a bolle èe possibile rappresentare una classica tabella anche inditre dimensioni i modelli e le formule di calcolo nell’editor test o Operazioni preliminari 1 Prima operazione da eseguire è certamente la realizzazione della tabella. Così come per ogni grafico “standard”, infatti, anche i grafici a bolle necessitano di una fonte. Nell’esempio specifico andremo a considerare 6 fornitori e 3 colonne di dati, relativi rispettivamente a 2 servizi ed il totale dei costi ad essi relativi. La corretta modalità 2 Spesso per inserire un grafico viene utilizzata la procedura automatica prevista da Excel (selezionando semplicemente le colonne di interesse). In questo caso, però, dovremo procedere manualmente, per evitare spiacevoli errori. Clicchiamo quindi su una cella vuota e premiamo, nella scheda Inserisci, il pulsante Altri grafici. Automatizzare l’inserimento 7 Il sistema prevede che si inserisca, in ogni campo, l’indirizzo della cella relativo al dato corrente. Per velocizzare questo compito, possiamo semplicemente premere il pulsante alla destra di ciascuna voce e cliccare poi sulla cella interessata. Così facendo Excel inserirà per noi gli indirizzi e non si commetteranno errori. 74 Office Magazine Marzo 2010 3URJHWWLSUDWLFLSHU(;&(/ La bolla 3D 3 Una volta premuto il pulsante Altri grafici, comparirà un elenco degli strumenti non visualizzati di default da Excel nella barra Inserisci. Scorriamo le voci presenti fino a giungere all’area Bolle. Qui troveremo due differenti opzioni. Premiamo sulla seconda icona per inserire l’oggetto relativo al grafico a bolle 3D. Nomi e modifiche 8 Terminato l’inserimento, premiamo Ok e ripetiamo l’operazione per tutti gli altri fornitori. Per ogni serie ricordiamo di inserire come Nome Serie, il riferimento alla cella relativa al nome di ciascun soggetto. Nel caso di eventuali errori o modifiche, è possibile cliccare su Modifica per eseguire le variazioni desiderate. Uno sguardo d’insieme 9 A questo punto, se tutto è andato a buon fine, avremo nella sezione Voci legenda (serie) della finestra Seleziona origine dati, l’elenco dei fornitori. Non resta che terminare questa fase cliccando su Ok. Avremo così uno sguardo d’insieme del nostro grafico, con a destra indicati i nomi delle serie e i rispettivi colori. [CTRL]+[F3]definisce un nome Excel è certamente l’applicativo del pacchetto Office che più si adatta alla creazione ed uso di tabelle. In particolare, la composizione di un prospetto può essere facilmente seguita dalla realizzazione di un grafico. Quando abbiamo la necessità di rappresentare dati, Excel pone a nostra disposizione una folta schiera di strumenti, adatti alle esigenze più disparate. Spesso, però, l’abitudine porta l’utenza ad impiegare quasi esclusivamente i classici grafici bidimensionali, ignorando altri strumenti di ben più grande efficacia. Infatti Excel consente di rappresentare i dati anche in modo tridimensionale, ad esempio tramite i coni 3D o i grafici a bolla. Proviamo a pensare ad un caso molto semplice: un’azienda con più fornitori, ognuno dei quali fornisce all’impresa due tipologie di servizi o prodot- ti. Per ognuno di essi avremo un costo e, per esigenze aziendali, è fondamentale avere ben chiaro quale sia il totale dovuto a ciascun fornitore. Il progetto si articola quindi con una tabella, contenente 3 differenti indicazioni. Il costo del primo e del secondo servizio ed infine il totale per ogni soggetto. Come rappresentare tutte e tre queste caratteristiche? Una buona soluzione è quella di utilizzare i grafici a bolla di Excel. Questi rappresentano un ottimo strumento per raff figurare i dati, specie nelle situazioni in cui è necessario evidenziare una serie di risultati tra loro correlati. A questo punto nel foglio di calcolo comparirà un oggetto bianco, senza alcuna indicazione grafica. Quello che dovremo fare ora è assegnare manualmente i dati per la realizzazione delle bolle 3D. Portiamoci quindi sulla barra degli strumenti, selezioniamo la scheda Progettazionee e, nell’area Dati, i clicchiamo su Seleziona dati. i Grafico 3D.xlsx L’origine dei dati 5 La nuova finestra Seleziona origine datii ci guiderà nell’assegnazione dei dati al grafico. Per prima cosa clicchiamo su Aggiungii per inserire una nuova serie. Nel nostro caso abbiamo sei fornitori, di conseguenza dovremo aggiungere sei differenti serie. Comparirà ora la finestra Modifica seriee indicante i campi da compilare. Ed ora i titoli 10 Terminato l’inserimento dobbiamo pensare anche all’aspetto puramente grafico. Per prima cosa è bene assegnare un titolo. Facciamo quindi doppio clic sulla voce Titolo del grafifi coo ed inseriamo l’indicazione desiderata. Facciamo poi lo stesso per il Titolo assee delle X e delle Y, specificando un nome per entrambi. Quando si realizzano dei grafici, è fondamentale fare attenzione all’inserimento dei dati, ma allo stesso modo è bene scegliere la veste grafica migliore per il progetto. Proprio per questo Excel mette a disposizione diversi strumenti volti a personalizzare al meglio i grafici. Aprendo il menu contestuale della sezione Layout grafici, presente nella scheda Progettazione, ad esempio, è possibile scegliere fra differenti layout pronti all’uso. Ognuno di essi ha prerogative differenti, capaci di aumentare la leggibilità di quanto rappresentato. Anche tramite la sezione Stili grafici è possibile personalizzare il proprio lavoro, attribuendo colori e formati ad hoc. Nel CD / Esempi Una fonte per il grafico 4 Un tocco di classe Un campo per dimensione 6 Qui troviamo i campi che andranno poi a creare le bolle relative a ciascun fornitore. Nel particolare in Valori X seriee dovremo inserire il primo dato (nel nostro caso il costo del servizio A). In Valori Y seriee indicheremo la cella del secondo valore da analizzare, ed infine in Dimensioni bolla seriee l’ultimo dato (il totale). Ultimi ritocchi 11 Per migliorare la leggibilità del grafico, possiamo scegliere di aggiungere delle griglie che identifichino esattamente la posizione delle bolle 3D. Facciamo doppio clic sull’asse delle X e selezioniamo prima la voce Aggiungi griglia principalee e poi ripetiamo la procedura cliccando su Aggiungi griglia secondaria. Il grafico è servito 12 Come ultima opzione, possiamo aggiungere delle etichette alle bolle. Premiamo col tasto destro su ciascuna di esse e selezioniamo Aggiungi etichette dati. i Clicchiamo col tasto destro sul valore apparso e premiamo Formato etichetta dati. i Nella nuova finestra che appare, scegliamo infine il dato da inserire come etichetta. 75 Marzo 2010 Office Magazine 3URJHWWLSUDWLFLSHU(;&(/ Excel in pratica Un wizard ad hoc per i tuoi grafici Con il nuovo add-in Microsoft per la creazione dei diagrammi non dovrai più scegliere fra le tante alternative di Excel. Sarà il programma a determinare il grafico più adatto ai tuoi dati 1 Per prima cosa dobbiamo scaricare il plug-in Chart Advisor. Apriamo il nostro browser e digitiamo l’indirizzo internet: www.edmaster.it/url/884. Comparirà in automatica un box. Clicchiamo su Salva file e successivamente facciamo doppio clic su di esso (ChartAdvisorSetup.exe) e premiamo Esegui e Accept per avviare l’installazione. 2 Il sistema, per la corretta esecuzione della procedura, richiede il download di alcuni componenti (operazione eseguita in automatico). È quindi necessario compiere l’intera installazione collegati alla Rete. Dopo pochi istanti, apparirà la schermata Welcome to Chart Advisor. Spuntiamo il box presente e premiamo Next. Dati e percentuale 7 La percentuale indica l’attinenza del grafico ai dati selezionati. Portando il cursore su di essa, apparirà un box indicante tutte le motivazioni e la somma dei punteggi che hanno portato al valore di pertinenza indicato. In più, passando semplicemente il mouse sulle miniature, si visualizzerà l’anteprima per ciascun grafico. 72 Office Magazine Maggio 2010 3URJHWWLSUDWLFLSHU(;&(/ Una nuova finestra Sempre connessi Fasi preliminari 3 Nella nuova finestra spuntiamo I accept the terms of this agreement e premiamo Install. Dopo pochi istanti l’installazione termina. Clicchiamo dunque Finish e apriamo Excel (o chiudiamo e riavviamolo se attivo). Nella barra del menu troveremo, sia in Inserisci che in Componenti aggiuntivi, la finestra di Chart Advisor. Modificare il grafico 8 Scelto il grafico, Chart Advisor mette a nostra disposizione gli strumenti per modificarne i dati e vederne in tempo reale le variazioni. Portiamoci nella colonna di sinistra e clicchiamo Modify Chart. Nella sezione Data Columns possiamo escludere alcune colonne dalla selezione, eliminando il rispettivo segno di spunta. Filtrare i dati 9 Per rendere effettive le modifiche premiamo Update Chart. Il grafico mostrerà così in automatico il nuovo risultato. Chart Advisor consente anche di filtrare i dati. Nel piccolo menu in basso selezioniamo Filter Data. Nell’area Data Columns scegliamo una colonna e, dal menu a tendina che appare, selezioniamo un’opzione. [CTRL]+[F3] definisce un nome Excel è certamente uno degli strumenti più poliedrici del pacchetto Microsoft Office. Con semplici operazioni è possibile definire gli andamenti dei propri profitti, redigere tabelle, creare progetti pratici e quant’altro. Ma una delle funzionalità a cui più spesso si fa ricorso è quella dei grafici. Grazie all’apposita sezione del programma, è possibile realizzare dei diagrammi che rappresentino i dati contenuti nelle tabelle redatte. Il problema sorge, però, quando si deve scegliere il tipo di grafico più adatto alle proprie esigenze. A torta? Un istogramma? O forse è meglio una spezzata? Proprio per far fronte a questa diffusa esigenza Microsoft ha rilasciato un nuovo add-in, denominato Chart Advisor (ancora in versione beta). Grazie a questo componente aggiuntivo, si potranno realizzare i grafici in Excel velocemente, in modo decisamente più efficiente ed intuitivo. Una volta selezionati i dati, il programma visualizzerà una nuova finestra con l’indicazione di un certo numero di grafici. E, per ognuno di essi, riporterà una percentuale. Questa è frutto di opportuni calcoli (visionabili passando il mouse sulla percentuale stessa) ed indica il grado di pertinenza di quell’alternativa alla serie di dati selezionati. Individuata la tipologia ad hoc per i propri scopi, si potranno apportare modifiche, filtrare le informazioni e infine inserire il diagramma nel foglio di calcolo. Ovviamente le alternative offerte da Chart Advisor cambiano in funzione delle celle selezionate e dei dati ivi presenti. Un esempio pratico 4 Per provare le funzionalità di Chart Advisor creiamo in Excel una tabella contenente un certo numero di dati. Dato che faremo più esempi, in funzione di differenti selezioni, è bene creare una tabella con molti valori. Così da vedere i differenti comportamenti dell’add-in in relazione al numero di celle selezionate. Successivamente scegliamo la seconda opzione per il filtro. Optando per is greater than (è più grande di), selezioniamo il valore di riferimento e premiamo Ok. k Il grafico si modificherà in automatico. Per eliminare le operazioni eseguite con i filtri, basterà invece cliccare sul pulsante Clear Filterss e premere Ok. k Chart Advisor è uno strumento molto utile per individuare immediatamente il tipo di grafico più opportuno per i nostri dati. Ad ogni modo, una volta inserita nel foglio di calcolo l’alternativa desiderata, sarà bene modificare alcuni campi. Infatti il plug-in inserisce come titolo del grafico le colonne del foglio stesso. Si dovrà quindi fare doppio clic su di esse ed inserire un nome ad hoc. Stesso dicasi per i nomi da assegnare agli assi cartesiani. Per quanto concerne invece i colori, abbiamo a disposizione i normali strumenti previsti da Excel. Basterà accedere alla sezione Strumenti grafico per modificare a piacimento il diagramma creato. Prima la selezione 5 A questo punto selezioniamo il numero di celle da sottoporre a Chart Advisor e per le quali desideriamo ottenere il grafico. Supponiamo inizialmente di voler considerare solo un insieme ridotto di dati. Selezioniamo quindi le prime 3x3 celle. Andiamo poi sulla barra del menu e, da Inserisci, i premiamo Chart Advisor. r Alcune accortezze 10 Personalizzare i diagrammi Ed ecco il risultato 11 Eseguite tutte le modifiche che desideriamo, possiamo infine inserire il grafico nel foglio di lavoro. Basterà cliccare sul pulsante Insert Chartt (posto in basso a destra). Una volta aggiunto il grafico, potremo interagire normalmente su di esso, modificando eventualmente titolo, indicazioni, colori ecc. Un ampio parterre 6 Un messaggio ora ci notifica che il programma sta elaborando i dati, per determinare i grafici più adatti. Dopo qualche istante (variabile a seconda della complessità dell’operazione), apparirà la finestra di Chart Advisor. Qui troveremo nella parte superiore l’elenco dei grafici, ognuno con l’indicazione di una percentuale. Modelli differenti 12 Nell’esempio visto abbiamo selezionato una porzione 3x3 della tabella. Cambiando selezione varia anche il numero e il tipo di grafici proposti. Proviamo a selezionare tutti i dati e premiamo Chart Advisorr (dalla scheda Inserisci). i Come potremo facilmente notare, i layout cambiano e così anche le proposte offerte dal programma. 73 Maggio 2010 Office Magazine 3URJHWWLSUDWLFLSHU(;&(/ Excel in pratica Il Web dialoga con i fogli Excel Scopri come inserire nei tuoi progetti i dati e le informazioni provenienti da Internet. Con una specifica funzionalità del foglio di calcolo potrai aggiornare e tenere sotto controllo ogni elemento 1 Per prima cosa è necessario accertarsi di essere connessi ad Internet, diversamente non si potrebbe effettuare l’operazione. Aprire quindi un nuovo file in Excel. Nella barra multifunzione selezionare la scheda Dati e, al suo interno, fare clic sul comando Da Web che è contenuto nell’area Carica dati esterni. 2 Dopo aver fatto clic sul comando, si apre una nuova finestra di dialogo denominata Nuova Query Web. Da qui sarà creata la connessione verso il sito interessato. La particolarità di questa finestra è determinata dalla possibilità di navigare sul Web. Appena aperta, essa conterrà la pagina iniziale del proprio browser. Selezionare le tabelle 7 Di conseguenza le frecce gialle indicano le tabelle che possono essere collegate ad Excel. Fare clic su di esse per indicare i dati da inserire. In questo esempio è stata selezionata la tabella delle previsioni settimanali. Dopo aver fatto clic sulla freccia gialla, questa si trasformerà in un segno di spunta verde. 72 Office Magazine Settembre 2010 3URJHWWLSUDWLFLSHU(;&(/ Scegliere le informazioni Finestra di navigazione Dati web dall’esterno 3 A questo punto, è necessario scegliere il tipo di dati da inserire nel foglio di calcolo. Potrebbe risultare utile, ad esempio, conoscere le previsioni meteo della propria città. Questi dati saranno inseriti in Excel direttamente dal Web e aggiornati automaticamente. Collegarsi con il browser al sito di interesse (www.ilmeteo.it). I dati su Excel 8 È il momento di inserire i dati nel foglio di calcolo. Per confermare la scelta della tabella, è necessario fare clic sul pulsante Importa posizionato in basso. In questo modo la finestra di dialogo Nuova Query Web si chiude, per lasciare spazio alla piccola finestra denominata Importa dati. Questione d’intervallo 9 Nella finestra Importa dati è necessario indicare la cella o le celle in cui si vuole inserire le informazioni. Selezionare la voce Nel foglio di lavoro esistente. È possibile digitare l’intervallo manualmente, oppure selezionare le celle con l’aiuto del mouse. Nel secondo caso, l’intervallo è inserito in automatico. p la finestra [CTRL]+[1] apre Formato Celle Excel consente di gestire diverse tipologie di dati e allo stesso tempo di importarle da fonti esterne. Una funzione forse poco nota è legata alla possibilità di inserire nel foglio di calcolo anche dati provenienti dal Web. Si ha la necessità di tenere sotto controllo i valori delle proprie azioni in borsa? Si desidera essere sempre aggiornati sulla classifica settimanale dei film in uscita al cinema? Oppure, come sarà mostrato in questo articolo, si preferisce avere a portata di mano le previsioni meteorologiche della propria città? Invece di controllare ogni volta queste informazioni sui rispettivi siti web che le forniscono, è possibile creare una connessione diretta con la tabella dei dati online interessati e visualizzarne tutte le informazioni in un foglio di calcolo. L’utilità di questa funzione è data, oltre che dalla comodità di raccolta delle notizie, anche dalla possibilità di selezionare solo i dati di cui si desidera essere a conoscenza. Questo, di conseguenza, senza dover filtrare i vari contenuti che affollano normalmente un sito. La connessione si basa sulla creazione di una query strutturata, nella quale inserire l’URL da prendere in considerazione. La query web rende semplice l’inserimento, perché funziona allo stesso modo di un qualsiasi browser. Impostando una serie di caratteristiche sarà inoltre possibile decidere la modalità con cui aggiornare i dati. Nel DVD / Esempi Dati web.xlsx Ed ora l’URL 4 Dopo la connessione al sito, è necessario cercare le informazioni specifiche che devono essere tenute sotto controllo, ad esempio il meteo della città di Roma. Una volta trovata la pagina giusta, è necessario ripetere l’indirizzo (URL). Copiare, quindi, www.ilmeteo.it/meteo/Roma utilizzando il tasto destro del mouse. Prima di completare l’operazione, e confermare l’inserimento dei dati, è bene stabilire alcune importanti impostazioni. Fare clic, dunque, sul comando Proprietàà che si trova in basso a sinistra all’interno della finestra Importa dati. i Si apre la finestra di dialogo Proprietà intervall lo dati esterno. Il metodo descritto nell’articolo è quello più semplice, ma ne esiste un altro. Copiare l’URL del sito che interessa e incollarlo all’interno di un file di testo (Blocco note). Salvare il file con l’estensione .iqy. Nel file Excel selezionare la scheda Dati e fare clic su Connessioni esistenti in Carica dati esterni. Nella finestra di dialogo Connessioni esistenti premere Sfoglia e indicare il file .iqy. Clic su Apri, indicare l’intervallo di celle in cui inserirlo e confermare con Ok. È chiaro che in questo modo non c’è il collegamento ad una tabella specifica, ma alla pagina indicata. È possibile creare la query in Excel usando l’apposito comando contenuto in Da altre origini dell’area Carica dati esterni. Incollare l’indirizzo 5 Tornare alla finestra di dialogo Nuova Query Web. Incollare l’URL nel campo in alto, denominato Indirizzo. Successivamente fare clic sul comando Vaii per avviare la navigazione. La finestra funziona esattamente come il browser e in pochi istanti verrà visualizzata la pagina Web indicata precedentemente. Alcune impostazioni 10 L’alternativa in un file Le proprietà 11 Nella finestra Proprietà intervallo dati esterno sarà possibile: assegnare un nome all’intervallo dei dati, stabilire la modalità dell’aggiorr namento dei dati, indicare la formattazione e il layout delle celle e altro ancora. Eseguire le modifiche interessate e fare clic su Okk per confermare i cambiamenti. Attenzione alle frecce 6 Una volta caricata la pagina, bisogna indicare i dati che si intende inserire nel foglio di Excel. Tuttavia, non tutti gli elementi della pagina possono essere introdotti nel progetto. Quelli che il sistema riconosce come importabili, sono contrassegnati dalla presenza di alcune piccole frecce gialle. Aggiornare il foglio 12 Dopo aver chiuso la finestra Importa dati, i basteranno pochi secondi e la tabella selezionata sul sito apparirà nel foglio di calcolo. La visualizzazione non è come quella online, ma le informazioni sono comunque ordinate e suddivise nelle celle. I dati possono essere aggiornati cliccando su Aggiorna tuttii in Dati/Connessioni. 73 Settembre 2010 Office Magazine 3URJHWWLSUDWLFLSHU(;&(/ Excel in pratica Excel: il signore delle variabili Valuta gli effetti di qualsiasi operazione finanziaria e le possibili alternative. Con le Tabelle dati potrai creare delle analisi condizionali su misura per i tuoi progetti e visualizzarne in anticipo i risultati 1 In un foglio vuoto impostiamo la struttura che conterrà i dati. Lasciamo vuota la cella B4 e in C4 immettiamo =A2*25, che calcola il capitale e ci servirà in seguito. In F4 inseriamo la formula =ASS(RATA($B$4/12;360;$C$4)). Questa converte in numero intero il risultato, altrimenti verrebbe restituito con segno negativo. 2 Applichiamo il formato percentuale all’intervallo E5:E20 e immettiamo in esso i valori degli interessi, da “5” a “12,”5. Inseriamo “5” in E5 e in E6 digitiamo la formula =E5+0,005, ricopiandola trascinando la cella fino alla E20. Formattiamo in Valuta le celle C4 e F4:F20. Selezioniamo quindi l’intervallo E4:F20. Barre di scorrimento 7 Per rendere più navigabile la tabella possiamo anche strutturarla in un altro modo. Ovvero modificarla disponendo gli importi dei mutui in una riga superiore e aggiungendo due barre di scorrimento. Una orizzontale sulla parte superiore ed una verticale lungo il lato sinistro, entrambe con avanzamento 10. 68 Office Magazine Ottobre 2010 3URJHWWLSUDWLFLSHU(;&(/ La cella di input Formule e dati Creazione della struttura 3 Facciamo clic su Dati-Analisi di simulazione e poi su Tabella dati. Dal momento che i valori di input sono elencati in una colonna, nella finestra Tabella dati aggiungiamo il punto di inserimento nella casella Cella di input in colonna, dove va immesso un riferimento di cella. Clicchiamo sulla cella B4 e confermiamo con OK. Due variabili 8 Un pò diversa è la struttura della tabella dati a due variabili. In questo caso la formula va spostata in una cella posta al di sopra dell’elenco di valori di input e si devono aggiungere altri dati. Ipotizziamo di voler conoscere la rata di mutui con il medesimo capitale, ma con durata a: 36, 48 e 60 mesi e tassi diversi. Periodi e tassi 9 Inseriamo i valori di input per riga e colonna. In I6:I8: il tasso d’interesse, per esempio 10%, in I6, il periodo in I7, per esempio “48”, e il capitale, per esempio “25000”, in I8. In J6:J8 digitiamo i tassi alternativi 11%,11,5% e 12%. Nelle celle K5, K6 e K7 immettiamo le durate di 36, 48 e 60 mesi. una funzione [MAIUSC]+[F3] incolla in una formula Nella categoria dei metodi “what if” previsti da Excel, di cui fanno parte Scenari e Ricerca obiettivo, troviamo una terza funzionalità di analisi condizionale: la Tabella dati. Questo strumento, che non ha nulla a che fare con le tabelle di Word o Access, può rivelarsi molto utile per controllare come i risultati di una formula cambino; modificando una parte dei valori coinvolti nel calcolo. Si potranno così ottenere e paragonare più soluzioni, utilizzando anche una sola formula; con l’ulteriore vantaggio di visualizzare le variazioni nello stesso foglio di lavoro. Tabella dati sostituisce un valore (la variabile) contenuto in una cella di input, con un elenco di altri valori alternativi (anche detti valori di input). Questi possono essere disposti in colonna e/o in riga, ma la formula deve sempre riferirsi alla cella di input. Vi sono due tipi di Tabelle: una variabile, che richiede una sola cella di input (ma può gestire più formule); e una a due variabili, che si avvale di due celle di input e di una sola formula. Nel tutorial sfrutteremo la Tabella dati per analizzare l’ammontare della rata di un gruppo di mutui. Costruendo correttamente la struttura della tabella, possiamo concentrare in poche celle un gran numero di dati. Se poi aggiungiamo ad essa una casella di selezione, o la racchiudiamo tra due barre di scorrimento, consultare il contenuto risulterà ancor più comodo. Nelle celle F5:F200 appariranno i risultati del calcolo, rapportati ai tassi di interesse che utilizzano la formula presente in F4. Nella barra della formula, invece, vedremo ciò che sta dietro” i valori. Da notare la sintassi {=TABELLA(;B4)}. Le parentesi graffa indicano che la formula è inserita in forma di matrice. Casella di selezione 5 Completiamo il progetto con l’aggiunta di una casella di selezionee alla tabella. Dalla scheda Sviluppoo (se non c’è attiviamola dalle Opzioni) i clicchiamo su Controllii e su Inserisci. i Qui selezioniamo il controllo Casella di selezione, dalla sezione Controlli modulo. Tracciamo poi la forma nell’intervallo C5:C8. 8 Tutto l’intervallo 10 Aggiungiamo in J55 la formula =ASS(RATA (I6/12;I7;I8)). Non ci resta che selezionare l’intervallo J5:M8, 8 con la formula, la riga e la colonna di valori. Facciamo clic su Dati-Analisi di simulazione-Tabella dati. i Dal momento che i valori di input sono orientati sia in rigaa che in colonna, vanno specificati entrambi. Quando si crea una Tabella dati si realizza, allo stesso tempo, una matrice; i cui valori non possono essere separati. Se infatti si prova ad intervenire su una cella, anche senza modificare nulla, e si preme Invio, Excel visualizzerà il messaggio “La funzione utilizzata non è valida”. Nel caso poi si tenti di cancellare una parte della matrice, il programma risponderà con il testo “Impossibile cambiare parte di una tabella”. È quindi necessario selezionare e cancellare l’intera matrice. Inoltre, se si intende ritornare indietro, una volta inseriti i dati non si può cliccare su Annulla (il comando non è attivo). Per ripristinare la situazione di partenza non resta che premere ESC. Nel CD / Esempi TabelleDati.xlsx Tassi in matrice 4 Non toccate la matrice! Per riga e per colonna 11 Nella finestra tabella dati clicchiamo in Cell la di input per rigaa e poi sulla cella C17. 7 Quindi posizioniamoci in Cella di input per colonna, facciamo clic sulla cella C16 e poi su OK. K Nelle celle selezionate saranno restituiti i valori prodotti dalle varie combinazioni tra tassi e periodi, come avevamo richiesto. Impostare il formato 6 Facciamo clic col tasto destro sul controllo e dal menu scegliamo Formato controllo. In Avanzamentoo digitiamo 1000, 0 clicchiamo su Collegamento cellaa e su A2. 2 Confermiamo con Ok. k Ad ogni clic sulla freccia verso l’alto del controllo, gli importi vengono aumentati di 25.000 euro e le rate cambiano di conseguenza. Matrice con due argomenti 12 Osserviamo le celle di input. t Clicchiamo su K66 e troviamo in essa la formula a matrice {=TABELLA(I7;I6)}, che prende come riferimento entrambe le celle di input: C17, 7 contenente la durata del mutuo, e riferita ad i valori in riga K5:M5. 5 E C16, 6 relativa al tasso, riferita ai valori in colonna dell’intervallo J6:J8. 8 69 Ottobre 2010 Office Magazine 3URJHWWLSUDWLFLSHU(;&(/ Excel in pratica L’ottimizzazione passa da Excel Scopriamo come utilizzare il Risolutore, uno degli strumenti di analisi e simulazione presenti nel foglio di calcolo, per trovare automaticamente la soluzione migliore ai nostri problemi 1 Apriamo Excel. Se nella scheda Dati/Gruppo Analisi manca il Risolutore, carichiamolo cliccando sul pulsante Office e su Opzioni di Excel. Qui premiamo Componenti aggiuntivi e, dal menu in basso Gestisci, selezioniamo Componenti aggiuntivi di Excel. Premiamo Vai, spuntiamo la voce Componente aggiuntivo Risolutore e clicchiamo OK. 2 Costruiamo la tabella in un foglio vuoto. Nell’esempio, i costi di produzione sono in F5:F10, i costi fissi in G5:G10, i costi di marketing in H5:H10, i costi per la pubblicità in I5:I10 e i costi totali in J5:J10. Prepariamo i vincoli dei costi: il primo è in J16, con il costo massimo del progetto (€ 500.000). Avviare il Risolutore 7 Quando i vincoli sono completati, facciamo clic su Ok per tornare alla finestra Parametri del Risolutore. Notiamo che tutti i vincoli definiti in precedenza compaiono nell’elenco Vincoli; da cui è possibile modificarli o eliminarli. Facciamo clic su Risolvi oppure premiamo Invio per avviare il Risolutore. 68 Office Magazine Giugno 2010 3URJHWWLSUDWLFLSHU(;&(/ Costi da rispettare Una tabella di partenza Installiamo il componente 3 Nella cella J15, il secondo vincolo da inserire è rappresentato dai costi di marketing, che non devono essere inferiori a € 6.000 per progetto. Mentre il budget massimo per progetto nella cella J14 è fissato a € 50.000. Selezioniamo la cella obiettivo, J12, e scegliamo Risolutore dal gruppo Analisi (scheda Dati). Obiettivo raggiunto 8 Durante l’operazione, nella barra di stato, appaiono i calcoli eseguiti da Excel mentre passa in rassegna i vincoli. Quando il Risolutore raggiunge una conclusione, appare una finestra che indica il risultato e le modifiche apportate, ai valori specificati nel foglio di lavoro, per raggiungere l’obiettivo. Ed ecco i risultati 9 Una volta che il Risolutore avrà trovato la soluzione ottimale per il problema, nelle celle modificate i progetti ammontano tutti a € 50.000 e il budget totale è stato impostato a € 500.000. Possiamo salvare i risultati e creare un rapporto di risoluzione, che mostri lo scenario originale di costi e il risultato finale. [CTRL]+[Q] nasconde le righe selezionate Quando in Excel si ha la necessità di eseguire sui dati verifiche e previsioni, che rispondano alla domanda “che cosa succede se” (in inglese “what-if ”), è possibile disporre di alcuni potenti strumenti di analisi e simulazione. Questi hanno la funzione di fornire un aiuto nel risolvere problemi (anche abbastanza complessi) grazie all’impiego di variabili e vincoli. Il Risolutore, di cui ci occupiamo in questo articolo, è una di queste funzionalità, tra cui sono incluse anche la Ricerca obiettivo, gli Scenari e la Tabella dati. Esso consente di trovare un valore ottimale e simulare scenari ipotetici per una formula (contenuta nella cella obiettivo), in presenza di un risultato noto. Il tutto affidando ad Excel il compito di modificare i valori delle celle varia- bili riferite a tale formula, per far sì che essa generi il risultato richiesto. È anche possibile restringere il campo dei valori da utilizzare nel modello, applicando più vincoli alle celle variabili. Nell’esempio dell’articolo ricorriamo al risolutore per ottimizzare il costo totale di un insieme di progetti aziendali, intervenendo opportunamente sui costi di marketing e pubblicità impiegati per ciascuno di essi. E impostando come vincoli il limite massimo del budget totale, del budget per ogni progetto e il valore minimo per i costi di marketing. Nella finestra Parametri del Risolutoree definiamo i parametri da usare per risolvere il problema. Vogliamo che nella cella obiettivo (cella J12 selezionata) vengano memorizzati gli euro totali spesi, che devono equivalere al budget massimo, € 500.000. Clicchiamo su Maxx e digitiamo 500000 nella casella Valore di. i Il primo vincolo 5 In Cambiando le cellee selezioniamo le celle H5:I100 (i costi di marketing e pubblicità che il Risolutore modificherà per ottenere il risultato ottimale). Con Aggiungii creiamo il primo vincolo, cioè la spesa massima di € 50.000 a progetto. Selezioniamo J5:J10, 0 scegliamo l’operatore = e clicchiamo sulla cella J14. Tornare all’origine 10 Selezioniamo Valori, i sotto Rapportii nella finestra Risultato del Risolutore, e facciamo clic sul pulsante Salva scenarioo (per visualizzare la finestra omonima). Se invece lo scenario finale non corrisponde a quello che stavamo cercando, ritorniamo allo stato originario del foglio cliccando su Ripristina i valori originali. i Prima di avviare il Risolutore su un problema complesso (e che quindi prevediamo lungo da risolvere), o che potrebbe richiedere un’eccessiva potenza di calcolo, è bene modificare alcune impostazioni. Clicchiamo sul pulsante Opzioni, della finestra contenente i Parametri del Risolutore. Verrà così visualizzata la sezione Opzioni del Risolutore. Qui, oltre a specificare opzioni avanzate riguardanti il comportamento dello strumento di analisi, sarà possibile indicare il numero massimo di iterazioni consentite al problema. In alternativa, si può optare per la definizione del tempo massimo (in secondi) da impiegare nella ricerca della soluzione, prima di abbandonare l’iterazione. Nel CD / Esempi Risolutore.xlsx Cella obiettivo 4 Tempo al tempo Scenari a confronto 11 Se il risultato ci soddisfa clicchiamo OK, K cosicché Excel generi due scenari del problema. Questo porterà al ripristino dei valori e creerà il rapporto su un foglio separato, per consentire il confronto tra i valori originari (assieme al nome della categoria) e quelli modificati; visualizzando così le celle con variazioni. Altre relazioni 6 Nell’intervallo H5:H100 aggiungiamo il vincolo riguardante i costi di marketing, maggiori o uguali al vincolo impostato nella cella J15, 5 di € 6.000. Facciamo clic su Aggiungii e specifichiamolo usando l’operatore >=. L’ultimo vincolo è rappresentato dal budget totale, che deve equivalere a € 500.000, cioè “J12=J16”. 6 Iterare la soluzione 12 Se il Risolutore raggiunge il tempo massimo, o il numero fissato di iterazioni, senza trovare una soluzione, compare la finestra Soluzione di prova. Cliccando su Interrompii faremo apparire la finestra Risultato del Risolutore, mentre cliccando su Continuaa il processo riprenderà, forrnendo la soluzione successiva. 69 Giugno 2010 Office Magazine 3URJHWWLSUDWLFLSHU(;&(/ Excel in pratica Recupera le cartelle Excel danneggiate Dalla modalità di recupero dati alle soluzioni manuali per ripristinare i fogli di calcolo corrotti. I nostri esperti ti spiegano i trucchi per arginare ogni inconveniente con le cartelle di lavoro 1 Se la cartella di lavoro non si apre, modifichiamo le impostazioni dell’opzione di calcolo. Apriamo una nuova cartella di lavoro, clicchiamo il logo di Office e poi Opzioni di Excel. Scegliamo la voce Formule e, nelle Opzioni di Calcolo, facciamo clic su Manuale e su OK. Riproviamo quindi ad aprire la cartella. 2 Agiamo diversamente se l’annullamento del ricalcolo non funziona, cercando di intervenire manualmente. Facciamo clic sul pulsante logo di Microsoft Office, quindi su Apri. Nella finestra di dialogo selezionare la cartella rovinata e fare clic sulla freccia accanto ad Apri, per selezionare Apri e ripristina. Chiudere i file SYLK 7 Alla chiusura del file viene richiesto di salvare le modifiche apportate. Clicchiamo Sì nel messaggio visualizzato e nuovamente Sì in quello relativo alla non compatibilità della cartella. Adesso è possibile verificare che tutte le modifiche apportate siano state salvate, aprendo nuovamente il file. 70 Office Magazine Aprile 2010 3URJHWWLSUDWLFLSHU(;&(/ Estrarre i dati Ripristino manuale Il caso più semplice 3 A questo punto è possibile recuperare la maggiore quantità di dati dalla cartella di lavoro deteriorata con un clic su Ripristina. In alternativa, si possono anche estrarre solo valori e formule. Quando il tentativo di ripristinare la cartella di lavoro per intero non riesce, basta cliccare su Estrai dati. Salvare la cartella 8 Per salvare tutti i fogli della cartella, facciamo clic su Tutti i file o su File SYLK nell’elenco Tipo file. Dal logo di Office selezioniamo Salva con nome. Nella casella Nome file digitiamo un nome per creare una copia senza sostituire l’originale e clic su Salva. Continuiamo salvando ogni foglio di lavoro separatamente. Recupero dei dati grafici 9 Qualora al nostro foglio di lavoro fosse collegato un grafico, possiamo provare a recuperare quantomeno i sui dati attraverso l’uso di una macro. Apriamo il foglio di calcolo con il grafico e inseriamo un nuovo foglio con nome ChartData. Apriamo l’editor Visual Basic con la combinazione [Alt]+[F11]. [Alt]+[F8] apre la finestra visualizza macro Lavorando con il foglio di calcolo a tutti sarà capitato, almeno una volta, di incorrere nello spiacevole inconveniente di ritrovarsi con una cartella di lavoro Excel che non si vuole più aprire. Come far fronte a questo problema? In realtà esistono diversi metodi da seguire per arginare l’inconveniente. Innanzi tutto, solitamente, il programma avvia automaticamente la modalità di recupero dati, eseguendo un tentativo di ripristino e riapertura della cartella di lavoro. Tale operazione non sempre va a buon fine, per cui bisogna procedere al recupero manuale o eventualmente tentare manovre alternative. Qualora anche queste dovessero risultare vane, si può far uso di soluzioni software di terze parti (per salvare i dati della cartella danneggiata). Spesso, però, il problema è più semplice di quello che può apparire, in quanto può verificarsi un errore del disco, o un errore di rete, che impedisce l’apertura del file. In tal caso basta spostare la cartella su un altro disco rigido, o dalla rete su un disco locale, e ripristinare il nostro lavoro. Ad ogni modo prevenire è meglio che curare, perciò è sempre utile salvare spesso la cartella ed eventualmente crearne una copia di backup (tutte le volte che si esegue il salvataggio). Inoltre si può prevedere la creazione automatica di un file di recupero a intervalli specifici, che permetta l’accesso ad una copia della cartella di lavoro qualora l’originale venisse danneggiata o eliminata involontariamente. Qualora la cartella non dovesse aprirsi con i metodi sinora elencati, possiamo provare ad escludere gli elementi danneggiati del file, salvando la cartella in formato SYLK (Symbolic Link). Dal pulsante di Office andiamo in Salva con nome/ Altri Formati, i selezioniamo SYLK (Connessione logica) come tipo file e poi clic su Salva. Macro_recupero.txt Salvare il foglio 5 Salvando in formato SYLK è possibile salvare solo il foglio attivo nella cartella di lavoro. Nel caso in cui la cartella contenga più fogli, il programma ci segnala che il tipo di estensione selezionata non supporta le cartelle a fogli multipli. A questo punto non resta che cliccare su OK per salvare solo il foglio attivo. Una macro ad hoc 10 Dal menu Inseriscii selezioniamo Modulo e dalla sezione Esempii del DVD apriamo il file Macro_recupero.txt. t Copiamone il testo nel modulo vuoto. Chiudiamo l’editor, selezioniamo la serie x dei dati del grafico e visualizziamo la macro con [Alt]+[F8]. ] Premiamo Esegui. i I dati recuperati saranno incollati nel foglio ChartData. Un’alternativa al recupero dei dati è aprire la cartella danneggiata con Word (è necessario che sia installato il convertitore di Excel). È bene specificare che questo metodo non recupera fogli modulo, di dialogo, grafici, macro o grafici incorporati. Stesso dicasi per le formule. In alternativa, possiamo riprendere solo i risultati visualizzati in quel dato momento nelle celle della cartella di lavoro danneggiata. Anche WordPad consente l’apertura della cartella. Nel caso questa stentasse ad aprirsi, sarà necessario recuperare il codice Visual Basic nei moduli e nei moduli di classe, ricercando le parole Sub o Function per individuare il codice più velocemente. Nel DVD / Esempi Il formato SYLK 4 Un aiuto da Word Meglio prevenire 11 Per prevenire la perdita di dati facciamo clic su logo di Office/Salva con nome. Nuovamente clic su Opzioni generali e selezioniamo Salvataggio. Attiviamo ora la casella Salva informazioni di salvataggio automatico ogni e specifichiamo nell’apposita casella la frequenza di salvataggio in minuti. Cartella incompatibile 6 Quando viene salvata la cartella di lavoro nel formato SYLK, a volte capita che Excel segnali la non compatibilità della cartella stessa con il formato scelto. Nel caso si presenti questa eventualità, facciamo clic su Sì nel messaggio visualizzato e, dal pulsante logo di Office, clicchiamo su Chiudi. i Specifiche del backup 12 A questo punto assicuriamoci che la casella disattiva salvataggio automatico solo per questa cartella di lavoro non sia selezionata, altrimenti il programma non effettuerà alcun salvataggio. Specifichiamo in Percorso file salvataggio automaticoo la posizione in cui sarà salvato il file di recupero e infine confermiamo con OK. K 71 Aprile 2010 Office Magazine 3URJHWWLSUDWLFLSHU(;&(/ Excel in pratica Non perdiamo i Riferimenti! Tra gli argomenti “difficili” da capire, rientrano sicuramente i Riferimenti di cella: scopriamo a cosa servono ed impariamo ad utilizzarli a dovere nei fogli di calcolo Creazione prospetto In un foglio di lavoro vuoto creiamo una tabella nell’intervallo B2:J10. In C2 digitiamo l’etichetta “% aumento”. In D2:J2 inseriamo i nomi dei primi sei mesi dell’anno. In B3:B10 digitiamo nomi di prodotti informatici. Formattiamo C3:C10 con formato percentuale, inseriamo 0,02 in C3 e ricopiamolo fino a C10. 1 Aggiunta nome 7 Nella finestra che appare, Nuovo nome, digitiamo il nome scelto, quindi indichiamo a quale ambito vogliamo associarlo (tutta la cartella di lavoro o un foglio specifico). Possiamo aggiungere un commento (massimo 255 caratteri). In basso, in Riferito a, appare già inserito il riferimento della cella, di tipo assoluto. 72 Office Magazine Aprile 2009 3URJHWWLSUDWLFLSHU(;&(/ Aumenti di prezzo 2 Formattiamo D3:I9 come Valuta. Inseriamo prezzi ipotetici in D3:D9. In E3 digitiamo =D3*(1+C3) che calcola il prezzo di gennaio aumentato del 2%. Ricopiamo la formula fino a E9. Selezioniamo l’intervallo E3:E9 e ricopiamolo in F3:F9, posizionando il mouse nella cella E9 e trascinando verso destra. Nomi da etichette 8 Un modo più rapido per denominare celle e intervalli consiste nel digitare il nome direttamente nella Casella nome e premere[Invio]. Possiamo inoltre estrarre i nomi dalle etichette di riga e colonna esistenti nell’intervallo. Per farlo, ci basta selezionare la tabella includendo le etichette (intervallo B2:I9). Riferimenti relativi 3 Notiamo che l’operazione ha generato una serie di errori palesi: gli importi risultanti infatti sono abnormi. Ciò accade perché abbiamo usato riferimenti di cella relativi. In F3 appare infatti la formula =E3*(1+D3), che moltiplica per E3 il valore di D3 anziché quello presente in C3, cioè la percentuale. Riga o colonna 9 Nel gruppo Nomi definiti (scheda Formule) facciamo clic su Crea da selezione. Appare la finestra Crea nomi da selezione. Indichiamo la posizione delle etichette nella tabella selezionando la casella Riga superiore, Colonna sinistra, contenenti le celle in cui sono presenti i nomi dei mesi e dei prodotti. [CTRL]+[MAIUSC]+[:] inserisce l’ora corrente Una delle prime nozioni che vengono insegnate a chi è sta iniziando ad utilizzare Excel, riguarda i riferimenti di cella a ossia il meccanismo tipico dei fogli elettronici per cui, quando si ricopia una formula a da una cella verso un’altra, cambia in automatico anche il riferimento alle celle contenute. Se per esempio, ci troviamo nella cella C4, e la formula nella cella è A4+B4, trascinando dalla cella C4 la formula sulla cella C5, ci ritroveremo con la stessa formula ma riferita a una riga sottostante (A5+B5). Questa sorta di “aggiustamento” automatico dei riferimenti, che per tale motivo vengono detti “relativi”, è molto comoda per chi lavora con celle e formule. Come vediamo nell’articolo, però, nel caso in cui si voglia mantenere fissa a una delle due celle coinvolte in una formula, bisogna ricorrere ad un diverso tipo di riferimento, detto “assoluto”. Per definirlo basta inserire davanti alla lettera a della colonna a (per tenere fissa la colonna) o al numero di riga a (per tenere fissa la riga) il simbolo $, il cosiddetto “segno di dollaro”, che per l’appunto mantiene immutato il riferimento nella copia. Terzo tipo di riferimento è quello “misto”, in cui ad aggiustarsi è o la riga o la colonna, a seconda della posizione del “$”. Un modo per fare chiarezza e gestire meglio le formule, comunque, è assegnare nomii a celle o intervalli che si vuole rendere “assoluti”, e del resto Excel consente anche di denominare in modo automatico gli intervalli in base alle etichette di riga a o colonna in cui si trovano. Riferimenti assoluti 4 Per correggere i calcoli dobbiamo usare i riferimenti assoluti nella formula della cella E3, 3 in questo modo: =D3*(1+$C$3) 3 . Per inserire i segni di “dollaro” in C33 usiamo il tasto [F4]. ] Premiamo [Invio]. ] Ricopiamo la formula fino a E99 e l’intervallo E3:E99 nella colonna adiacente. Otteniamo così risultati corretti. Nomi in colonna… 10 Se nella cella D100 digitiamo una forrmula che calcola la somma dei valori presenti nella colonna D sottostante l’etichetta gen e selezioniamo le celle D3:D99 con il mouse, notiamo che nella cella D10, 0 dopo la funzione =SOMMA(, ( appare automaticamente il nome dell’intervallo gen, con la formula =SOMMA(gen). Nomi sotto controllo In Excel 2007 l’aspetto e l’organizzazione della finestra per la visualizzazione dei nomi creati nella cartella di lavoro corrente sono stati ridisegnati. Per accedere alla funzionalità va fatto clic su Gestione nomi, nel gruppo Nomi definiti. La finestra consente di individuare i nomi con errori, controllarne il valore o il riferimento, visualizzare o modificare i commenti o definire l’ambito. Cliccando su Filtro è possibile filtrarne l’elenco, il che risulta utile per esempio per isolare i nomi contenenti errori. Gli altri pulsanti permettono di aggiungere nuovi nomi, modificare o eliminare quelli esistenti ESEMPI Riferimenti.xlsx Riferimenti misti 5 Si possono anche usare i riferimenti misti, che prevedono l’uso di una colonna assoluta e una riga relativa o viceversa. Se copiamo la formula =C3*(1+$A3)) nelle righe adiacenti e nelle colonne sottostanti, il riferimento relativo alla riga 3 si adatta automaticamente, mentre quello assoluto alla colonna A no. …ed in riga 11 Otteniamo un risultato simile digitando una formula che calcoli il totale dei valori di una riga. Prima però spostiamo la colonna “% aumento” nell’intervallo A2:A9. 9 Poi clicchiamo in I3, 3 digitiamo =SOMMA, apriamo parentesi e selezioniamo C4:H4. 4 Appare il nome dell’etichetta Pc. c Chiudiamo parentesi e premiamo [Invio]. ] Celle denominate 6 Se nelle formule utilizziamo nomi di celle anziché riferimenti, possiamo riconoscerr le e gestirle più facilmente. Excel consente di dare un nome ad un intervallo di celle, una funzione, una costante o una tabella. Clicchiamo sulla cella C3, 3 per esempio, e selezioniamo la scheda Formule/Nomi definiti/Definisci nome. Incolliamo nomi 12 Possiamo usare i nomi delle celle definiti in base alle etichette in formule anche esterne alla tabella, con il comando Usa nella formula. Per esempio, con Somma ci basta digitare il segno “=”, la funzione, aprire la parentesi, clic sul nome nell’elenco Incolla nomi, chiudere parentesi e premere[Invio]. ] 73 Aprile 2009 Office Magazine 3URJHWWLSUDWLFLSHU(;&(/ Excel in pratica Prevedi il futuro con gli scenari Grazie agli strumenti di Excel è possibile calcolare in anticipo il modo in cui evolverà una situazione finanziaria. Ecco come eseguire un’analisi che prenda in considerazione ogni alternativa 1 In un foglio vuoto denominiamo le celle B9, C9, D9 e E9 “Tasso.interesse”, “Periodo”, “Importo” e “Rata”. In B9 immettiamo il tasso in formato percentuale, in C9 il periodo (la durata del pagamento in mesi), in D9 l’importo prestato. In E9 digitiamo la formula =RATA(Tasso. interesse/12;Periodo;-Importo). 2 In F9 inseriamo =Rata*Periodo-Importo, ovvero il valore “Totale.interessi”, che calcola la differenza tra rate annuali e importo iniziale. Questa, e la formula in E9, costituiranno le celle risultato; mentre B9 e C9 le celle variabili. Selezioniamo le celle variabili e clicchiamo Dati/Analisi di simulazione/Gestione scenari. Una copia dei dati 7 Se selezioniamo uno scenario e poi clicchiamo su Mostra, possiamo visualizzare i risultati modificati direttamente nelle celle variabili e nelle celle risultato. I valori reali in tal modo vengono sostituiti da quelli ipotizzati. Per evitare di distruggere i dati originali, è consigliabile salvare una copia del foglio. 68 Office Magazine Luglio/Agosto 2010 3URJHWWLSUDWLFLSHU(;&(/ Primo scenario Impostare le celle Definire il foglio 3 Nella finestra Gestione scenari Excel ci comunica di non aver trovato scenari nel foglio corrente. Per crearne uno facciamo clic su Aggiungi. Nella finestra successiva Aggiungi scenario, in Celle variabili è visibile l’intervallo B9:C9. Questo primo scenario va denominato “Tasso basso a termine corrente”. Recuperare gli originali 8 Il vantaggio di usare il comando Mostra consiste nel poter mettere a confronto immediatamente l’ipotesi con i dati reali nella medesima posizione. Ad ogni modo le informazioni originali sono recuperabili subito dopo l’operazione. Anche dopo aver fatto clic sul pulsante Mostra, annullando la sostituzione con Annulla. Una visione d’insieme 9 Per ottenere la visione globale degli importi, si può utilizzare lo strumento Riepilogo scenari; con cui Excel produce un nuovo foglio in modo automatico. Creandone più di uno, il programma li numera in sequenza. Per avviare il Riepilogo Scenari clicchiamo sul pulsante Riepilogo nella finestra Gestione scenari. [CTRL]+[F3] definisce un nome Quando si è alle prese con investimenti, la richiesta di finanziamenti, o qualsivoglia operazione finanziaria, individuare la migliore tra più opzioni non è sempre facile. Avere uno strumento che ci supporti nelle decisioni, indicandoci magari i possibili scenari futuri, potrebbe certamente rendere più semplice la valutazione. Proprio per far fronte a questa esigenza, Excel mette a disposizione le “analisi di simulazione”. Queste consentono di confrontare le possibilità disponibili, valutando l’effetto delle differenti variazioni dei dati. In questo articolo ci occuperemo di uno di questi strumenti: gli scenari (detti anche gruppi di dati alternativi). Essi prevedono singolarmente fino a 32 valori variabili e si possono applicare a più fogli o cartelle di lavoro; unen- doli poi in un unico foglio (il Riepilogo Scenari). Ogni scenario ha bisogno di una o più celle variabili (da sostituirsi poi con le alternative) e di una o più celle risultato, contenenti una formula. È possibile creare e salvare diversi gruppi di valori di un foglio di lavoro e passare a tali scenari per visualizzare i vari risultati. Di solito si parla di scenari al plurale, in quanto uno solo di essi può proporre un’unica alternativa ai dati da confrontare. Ecco perché vengono utilizzati più elementi in una singola sessione. Nell’esempio trattato useremo gli scenari per scegliere il più conveniente fra tre tipi di prestiti. Clicchiamo Ok. k In Valori scenarioo digitiamo i valori da sostituire a quelli reali. Nella casella 1 immettiamo un tasso inferiore rispetto al precedente e, nella 2, inseriamo un numero di mesi uguale a quello corrente. Clicchiamo su Aggiungi per attivare il secondo scenario che chiameremo “Tasso corrente a lungo termine”. Secondo scenario 5 Ripetiamo una seconda volta l’operazione di inserimento, con un tasso analogo al precedente ma un numero doppio di mesi. Al termine clicchiamo su Ok. k Nella finestra di Gestione scenari è riportato l’elenco dei tre scenari creati. In basso ritroviamo il riferimento assoluto delle celle variabili e l’eventuale commento. Celle variabili 10 Si aprirà così la finestra Riepilogo Scenari, i in cui possiamo scegliere tra due differenti tipi di rapporto: Riepilogoo e Scenario rapporto di Tabella pivot. t Clicchiamo sul primo. Nella casella sottostante immettiamo le celle risultato. Sul foglio di lavoro dovremo selezionare entrambe le celle E9 ed F9. Abbiamo accennato al fatto che, nella fase relativa alla creazione del riepilogo scenari, è possibile trasferire i gruppi di dati alternativi nella struttura di una particolare tabella pivot, detta Scenario rapporto di Tabella pivot (anziché visualizzarli nel rapporto riepilogativo 2D, come descritto nel tutorial). In tal caso, nell’area Dati della tabella pivot, il programma pone automaticamente le celle risultato; e, nell’area Riga, le celle variabili (poi “ruotabili” a piacere). È bene considerare che: più numerosi sono gli scenari confrontati, più utile risulta la possibilità di visualizzare i dati secondo prospettive sempre diverse. Nel DVD / Esempi Scenari.xlsx Tasso e periodo 4 Se il riepilogo è pivottante… Riepilogo completato 11 Confermiamo l’inserimento con Ok. k Il nuovo foglio Riepilogo scenarii viene creato automaticamente da Excel, che lo posiziona alla sinistra del foglio corrente (contenente i dati reali). Possiamo ora confrontare i tre finanziamenti e avere il colpo d’occhio sulle differenze che intercorrono fra le alternative. Modificare o eliminare? 6 Per modificare uno o più scenari clicchiamo su Modifica. Excel aggiunge nell’area dei commenti il testo “Modificato da…..il….”” sotto al commento precedente. Con Aggiungii si possono creare altri scenari, con Eliminaa rimuoverli. Cliccando su Chiudii gli scenari non producono alcun effetto, ma non vengono cancellati. Il report finale 12 Facendo clic su Unisci, i nella finestra Gestione scenari, i possiamo inserire e combinare in un foglio di lavoro gli scenari già creati in un altro. Una volta selezionati i fogli di origine, dei quali viene indicata la presenza o meno di uno scenario, ci è possibile creare un Riepilogo Scenari con gli scenari raggruppati. 69 Luglio/Agosto 2010 Office Magazine 3URJHWWLSUDWLFLSHU(;&(/ 352*(77,35$7,&,3(5(;&(/ &RS\ULJKW(GL]LRQL0DVWHU6S$ 7XWWLLGLULWWLVRQRULVHUYDWL ,OFRQWHQXWRGLTXHVW¶RSHUDDQFKHVHFXUDWRFRQVFUXSRORVDDWWHQ]LRQH QRQSXzFRPSRUWDUHVSHFL¿FKHUHVSRQVDELOLWjSHULQYRORQWDULHUURUL LQHVDWWH]]HRXVRVFRUUHWWR/¶HGLWRUHQRQVLDVVXPHDOFXQDUHVSRQVDELOLWj SHUGDQQLGLUHWWLRLQGLUHWWLFDXVDWLGDOO¶XWLOL]]RGHOOHLQIRUPD]LRQLFRQWHQXWH QHOODSUHVHQWHRSHUD1RPLHPDUFKLSURWHWWLVRQRFLWDWLVHQ]DLQGLFDUHLUHODWLYLEUHYHWWL 1HVVXQDSDUWHGHOWHVWRSXzHVVHUHLQDOFXQPRGRULSURGRWWDVHQ]DDXWRUL]]D]LRQH VFULWWDGHOOD(GL]LRQL0DVWHU (GLWRUH (GL]LRQL0DVWHU6S$ 6HGHGL0LODQR9LD&&RUUHQWL0LODQR 6HGHGL5HQGH&GD/HFFR]RQDLQG5HQGH&6 'LUHWWRUH(GLWRULDOH0DVVLPR6HVWL 'LUHWWRUH5HVSRQVDELOH0DVVLPR6HVWL 5HVSRQVDELOH(GLWRULDOH0DVVLPR0DWWRQH 5HGD]LRQH)UDQFHVFR)RUHVWLHUR &RQVXOHQWHDWWLYLWjHGLWRULDOH$QGUHD5LFFR &ROODERUDWRUL*LXVHSSH&DQGDOLVH(OHQD&OHVFRYLFK7L]LDQD0LUHWWL )UDQFHVFR2UULFR)DEUL]LR7UHYLVL 5HDOL]]D]LRQHJUD¿FD&URPDWLND6UO &GD/HFFR]RQDLQG5HQGH&6 $UW'LUHFWRU0DULR9HOWUL 5HVSRQVDELOHJUD¿FRGLSURJHWWR/HRQDUGR&RFHULR 5HVSRQVDELOH$UHD7HFQLFD*LDQFDUOR6LFLOLD ,PSDJLQD]LRQHHOHWWURQLFD)UDQFHVFR&RVSLWH $OOHJDWRD2I¿FH0DJD]LQHQ