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Vitaminic – Kobayashi: In Absentia (Corasong) http://www.vitaminic.it/2010/01/kobayashi-in-absentia-corasong/ I think UR a Contra Vitaminic DISCHI 18 gennaio 2010 Kobayashi: In Absentia (Corasong) Amos Martino In Absentia è un disco da ascoltare: procuratevelo. Esaurito l’obiettivo della mia recensione passo con piacere a descrivervi il contenuto del secondo album dei Kobayashi, trio complesso di polistrumentisti che per l’occasione ospita altri musicisti (Alberto Benicchi al sassofono e Lara Vecoli al violoncello) e voci (Laura Pugno e Yukiko Shibata); e l’occasione è una sonorizzazione che dà il nome al progetto in questione. La partenza è abbastanza sperimentale e dal sapore postclassico: a volere esagerare ricorda le esperienze compositive dell’avanguardia europe – Berio, Ligeti – con l’uso “totale” degli strumenti, al di là delle note, insistendo su timbri e cluster. Questa fase, per fortuna, dura solo quattro minuti. Poi il disco inizia per davvero ed è un piacere enorme. Viene fuori un postrock robusto e colto (qui inserite i soliti quattro nomi mettendo in grassetto i Mogwai), costruito su suoni corposi e vintage in cui trovano spazio theremin e synth in formazione con il cello e il glockenspiel. Si sente una chiara direzione compositiva – e mi spiace non avere idea di cosa stanno sonorizzando – una capacità di tenere sempre tutto “in groove”, come se scorresse una partitura di immagini e note sempre più incalzante. I quaranta minuti del disco, divisi in quattro brani, hanno la consistenza di una sinfonia postmoderna – casualmente (?) sono quattro anche i movimenti di una sinfonia classica – e arrivano diretti e decisi, autosufficienti e carichi di intensità. Negli ultimi minuti si affaccia un reading, un po’ spiazzante e comunque d’effetto in una sinusoide di volumi che, alla fine del giro, ti lascia a bocca aperta. Visita il Myspace Permalink Sono nato nel 1983, appena in tempo per godermi in coscienza i mondiali ‘90s e i canestri di Michael Jordan. A sette anni imbraccio la tastiera, ma senza accorgermene mi trasformo in un bassista da cover band o in fagotto d’orchestra: a volte confondendo i ruoli. In una caldissima estate di quattro anni fa mi appaiono in sogno Nick Drake, Elliott Smith e i Kings Of Convenience, con questi ultimi che fanno i dovuti scongiuri, viste le circostanze. La mattina seguente tutto cambia: appendo al chiodo il mio diploma in Conservatorio, compro una Laurea e inizio a leggere e scrivere. Da allora ascolto musica in maniera compulsiva e disordinata, sogno di andare a spaccare la legna in una foresteria nella Gotia svedese e di suonare il fagotto con i Belle And Sebastian. Tutto il resto è bloggaglia. — Visita il suo profilo Articoli correlati Tv On The Radio – Dear Science (4AD/Self) Bob Corn: We Don’t Need The Outside Neon Indian: Psychic Chasms (Lefse) French Cowboy & Lisa Li-Lund: Share Horses (Havalina/Goodfellas) Shit and Shine – 229 2299 Girls Against Shit (Riot Season/Goodfellas) 1 di 3 1-02-2010 13:56 Indie For BUNNIES » Kobayashi - In Absentia http://www.indieforbunnies.com/2009/12/28/kobayashi-in-absentia/ Home Recensioni Report live Interviste Podcast Cinema Links Contatti Indie For BUNNIES Indie For BUNNIES Feed RSS Cerca nel sito Articoli più letti THE KILLERS - Live @ Forum Di Assago (Milano, 17/03/2009) Dente - L'Amore Non E' Bello Mulatu Astatke / The Heliocentrics - Inspiration Information 3 Pearl Jam - Backspacer U2 - No Line On The Horizon Muse - The Resistance Arctic Monkeys - Humbug Franz Ferdinand - Tonight: Franz Ferdinand Kasabian - West Rider Pauper Lunatic Asylum Doves - Kingdom Of Rust Uochi Toki - Libro Audio Sleepy Sun - Embrace IndieForBunnies Presents: THE 100 BEST ALBUMS OF DECADE IndieForBunnies Presents: THE 50 BEST ALBUMS OF 2009 IFB READERS BEST ALBUM 2009: INVIA LA TUA TOP TEN ALBUM 2009 E VINCI !!! IndieForBunnies Presents: THE 100 BEST ALBUMS OF DECADE [Part. 2, #50 ---> #1] Port-Royal - Dying In Time Interview with EL-GHOR The Veils - Sun Gangs Isis - Wavering Radiant Annunci Google INDIE ALBUM KOBAYASHI In Absentia 1 di 5 1-02-2010 13:58 Indie For BUNNIES » Kobayashi - In Absentia http://www.indieforbunnies.com/2009/12/28/kobayashi-in-absentia/ 28 Dicembre 2009 di Emanuele "Brizz" Brizzante KOBAYASHI IN ABSENTIA non si esprime comprimendosi sui vostri altoparlanti, ma è un invito a tornare ad un ascolto più reale e dinamico della musica e dei suoni. Se non avete problemi a riguardo alzate il volume del vostro impianto stereofonico. Quasi naturale era aprire la recensione con questa descrizione che la band stessa da del progetto all’interno della confezione. In effetti i Kobayashi (all’anagrafe Flavio Andreani, Nicola Bogazzi e Andrea Marcori) non fanno musica come il novantanovepercento di voi intenderà, ma ha deciso di giocare con i suoni come fossero plastilina, distorcendoli, modificandoli, piegandoli al loro volere e soprattutto facendo uso di sintetizzatori, vocoder, theremin, marimba e glockenspiel, unendo quindi qualche strumento più ‘vintage’ (ma comunque poco comune) alla nuova guardia della tecno-musica, qui usata in maniera definibile quasi impropria. Il primo pezzo, “Air Motel” esplode dopo quattro minuti di noise puro in qualche distorsione, il primo cenno di presenza di alcune timide chitarre mentre fischi quasi di vento in galleria si percorrono in forte effetto stereo. Apprezzabile ‘ad alto volume’, come suggeriscono. Non c’è traccia in questo primo brano dai sapori lontanamente post-rock da camera del sound molto “abrasivo”, come lo definisce l’etichetta stessa, che li contraddistingue, anche se si percepisce un tentativo di crescendo che non è mai finalizzato, ma resta sempre lì sul filo di esplodere, quasi a voler creare tensione (o confusione) nell’ascoltare più disattento, quello che cerca le soluzioni più prevedibili. Ma a sette minuti un nuovo cambio, nuovo tempo, nuovi riff. Si crea quell’effetto di spiazzamento che perdurerà anche negli altri tre pezzi. In particolare, “Vendramin?”, un viaggio electropop quasi, anche se la batteria non è sintetizzata come una definizione così farebbe presumere, senza punti di riferimento, in continua evoluzione. Le sue linee di basso e di synth precise e mai banali, che si sovrappongono man mano che il pezzo continua creano quasi un senso di straniamento, la rendono un vero capolavoro. Ma non osate spegnerlo prima della fine, o vi perderete le poesie di Laura Pugno, ospite d’onore in questo “In Absentia”. Ma diciamolo, il brano più interessante di questo disco non esiste. Nel senso che non va cercato. E’ un lavoro da digerire interamente, come un’unica opera d’arte (non per niente suonato come ‘evento collaterale’ alla Biennale di Venezia nel Giugno del 2009). Scoprirete in “Détournement”, col suo inizio molto catchy, che continua poi con un giro basso più o meno tirato per tutto il pezzo, salvo alcuni guizzi di “sperimentalismo” che ne annebbia l’orecchiabilità, che non sapete mai cosa aspettarvi da questi Kobayashi. Per ogni cambio di tempo un sintetizzatore in più arriva per stupirvi, il suono annacquato da tastiere flebili che si aggiungono quando pensavate che sarebbe arrivato uno stacco vi può lasciare senza parole. In sé il brano è molto solido, fatto di un corpo unico, ma le innumerevoli variazioni sul tema lo rendono veramente magnifico e teso. Il disco si conclude con una canzone dall’inizio vagamente post-rock, nel vero senso del termine, crescendo, con numerosi cali di aggressività centrali, fino all’esplosione finale, quasi come una tempesta che sorprende la gente che prima si stava godendo il sole più caldo e luminoso mai visto. Le chitarre si intrecciano in maniera perfetta, quasi sinuosa, nelle distorsioni che puntualmente richiamano Mogwai e gruppi analoghi, senza però riferimenti precisi e senza mai dare l’idea di scopiazzare. Insomma i Kobayashi sono semplicemente i Kobayashi. Una recensione così lunga vuole intendere solo che su un disco come questo da dire ce n’è tanto, e 2 di 5 1-02-2010 13:58 Indie For BUNNIES » Kobayashi - In Absentia http://www.indieforbunnies.com/2009/12/28/kobayashi-in-absentia/ conto di aver fatto un ottimo lavoro perlomeno nel riassumere tutto quello che ci sarebbe da dire (poi sul contenuto parola libera al lettore). Quasi come un trattato storico o una lunga dissertazione filosofica si potrebbe parlare per ore di un’opera come questa, ma una recensione deve essere sintetica e così si è tentato di fare. I tre toscani meritano una grande lode per aver prodotto uno dei dischi più innovativi ed artisticamente validi dell’anno, con l’unica nota di demerito, questa non da imputare ad un loro errore, che il disco non sarà apprezzato da tutti, soprattutto ai fan del rock più melodico e da classifica. Ma sono sicuro che non era questo il loro target. Fantastico. MySpace BUY HERE In Absentia [ Corasong - 2009 ] Similar Artist:Big Black, Mogwai Rating: 1. Air Motel 2. Détournement 3. Vendramin? 4. Lei Non Sa Chi Sono Io Nessun commento » Ultime recensioni JEAN BINTA BREEZE Eena Me Corner Al di fuori dei confini giamaicani la figura di poeta dub più nota è il… 3 di 5 1-02-2010 13:58 Kobayashi - In Absentia - Webzine Musica Recensioni - Beat... http://www.beatbopalula.it/musica-underground-emergenti-ba... Home | Staff | Contatti | Registrati | Invia CD | Collabora | Link Recensioni Live Interviste News Rewind Vintage Zoom Beat Tour Carnet 1. 2. 3. 4. Air motel Détournement Vendramin? Lei non sa chi sono io HOME PAGE > RECENSIONI Kobayashi In Absentia Corasong, 2009 Autore Massimo Sannella (del 22/12/2009 alle 07:00:00) Per alcuni il binomio Kobayashi e poliedricità è incomprensibile. Ad altri ancora non dice nulla. Ma per chi li conosce a fondo a tal punto da essersi già tuffato nel “concept sound” avvolgente del progetto In Absentia, quel nome non è poi così lontano dalla gloriosa e constatabile urgenza che hanno nell’apportare “lusso creativo” nell’epoca della disispirazione. Non il classico quattro tracce, ma un’opera di Antonello Pelliccia - in collaborazione con Paolo Roderi e Gianni Macalli, che la band toscana ha “ impresso su disco” dopo averla rodata in un live alla 53ma edizione della Biennale di Venezia; ed è un lusso che pochi si possono permettere, anche perché scardinare e rimontare un’opera - per piccola o grande che sia – e “rivestirla” di sessions strumentali di grande seduzione è sinonimo di una sensibilissima spiritualità musicale che non si compera, o si ha o niente. In Absentia è il “viaggio Kobayashi” della sperimentazione e della ricerca timbrica, l’accesso senza decantazione verso aree prog attratte dai flussi oppiati di psichedelia, turgide oppressioni elettriche che comprimono staminali intercapedini 1 di 2 9-02-2010 11:51 Kobayashi - In Absentia - Webzine Musica Recensioni - Beat... http://www.beatbopalula.it/musica-underground-emergenti-ba... eteree, lava e magnetismi hertz che giacciono in preda alla gelosia come nelle infatuazioni di Skoltz Kolgen e Ryoji Ikeda. Il disco è sovversivo, privato da quelle inibizioni regolamentari che disturbano; una macchina di sonorizzazione che da percezioni, dove l’uso immersivo della strumentazione a sangue caldo – chitarre, basso, batteria, e chicche che s’inseriscono tra le pieghe del registrato – contendono e si spartiscono lo spazio con la controparte fredda di vocoder, microkorg, theremin, gakken e marimba, da cui nasce un corpo sonoro che assume tutta la perfezione di una “scena performativa contemporanea”. Una continua suite in quattro parti che prende vita da cosmicità e rumorismi floydiani, quasi una prova d’orchestra onirica Air Motel, beatificata dalle dita di Laura Pugno che fanno palpitare una clemenza di violoncello lodevole, acquista respiro nel jazz-rock grattato da basso e chitarra epilettici molto Weather Report in Détournement, in cui interviene l’ancia di sax di Alberto Benicchi, si stordisce nel lounge acido e psicotropo di Vendramin? per poi liberarsi dell’energia incanalata – tra ricciolute amarezze di violoncello – deflagrando in dispersioni elettriche che lentamente, molto lentamente, appiccano il sacro fuoco del caos fino all’apoteosi di distorsori e flanger arroventati che disegnano le fattezze scapigliate di Giorgio Canali Lei non sa chi sono io. In Absentia è un’opera che nasce dalla testa e sviluppa nello stomaco dell’intuito e il trio carrarese degli Kobayashi emana quel fascino tensivo e anarchico che se ne fotte di dover chiedere permesso per sopravvivere, la loro scintilla è un toccasana per il rock, che ha sempre – e mai come in questo frangente – bisogno di sensi di attrito. (p)Link Indietro Condividi su Facebook Stampa Home | Staff | Contatti | Registrati | Invia CD | Collabora | LinkBeat Bop A Lula © 2010 Tutti i diritti riservati. | Webdesign Zunico - Development A. Tenerini 2 di 2 9-02-2010 11:51 L’isola che non c’era - Recensioni http://www.lisolachenoncera.it/recensioni/?id=849 ARCHIVIO NEWS RECENSIONI INTERVISTE RUBRICHE CONCERTI FORUM LETTURE EVENTI SPECIALI CD SHOP ABBONATI CHI SIAMO DOVE SIAMO CONTATTI LINK CERCA IN ABSENTIA Kobayashi Corasong 2009 Durata: 41:02 Brano migliore: Lei non sa chi sono io Ambrosia di Imbornone J. S. In Absentia è la sonorizzazione di un’opera di Antonello Pelliccia, eseguita live lo scorso giugno alla Biennale di Venezia. Però potremmo affermare che le quattro suite in odore di post-rock di questo disco possiedano un autonomo potere di evocazione in absentia del loro referente. Ma non lo faremo. Le tempeste soniche del trio carrarese, all’insegna di distorsioni generose e corrosive, introdotte da una suspence di sintetizzatori vintage e percussioni, di gocce di glockenspiel e fremiti di marimbe, ed attraversate da raffiche di violoncello, segno di eleganza e magneti di tensione, sprigionano un’energia primaria e non mediata. Esse infatti non rimandano ad immagini precise; piuttosto, è come se con le sue sperimentazioni sonore la band cercasse di risalire al puro suono e colore. Così le pulsazioni telluriche del basso nel groove semplicemente ipnotico di Vendramin? o in Détournment, che racchiude il breve brivido del sax di Alberto Benicchi, oppure le lievi spruzzate di microKORG, che accendono nervi scoperti, sembrano disegnarsi in movimento direttamente sullo spettro delle onde sonore; da lì proiettano chiarori e contrasti, ad evocare indistinte sinergie di inquietudini ed emozioni elettriche. Tra accelerazioni e rallentamenti addomesticati con maestria da basso e batteria, i Kobayashi, che ammiccano nel nome al regista dell’Ultimo samurai e Harakiri, cullano e scuotono come lampi di bianco e nero attraverso occhi chiusi, ma svegli. ULTIMO NUMERO: N° 41 TRACCE 01.Air Motel 02.Détournment 03.Vendramin? 04.Lei non sa chi sono io PRODUZIONE ARTISTICA Edoardo Magoni e Kobayashi MUSICISTI E OSPITI Flavio Andreani: batteria, percussioni, theremin, glockenspiel, marimba Nicola Bogazzi: basso in 01 e 04, chitarra in 02 e 03, microKORG, Gakken SX-150 Andrea Marcori: basso in 02 e 03, chitarra in 01 e 04, vocoder APERTE LE ISCRIZIONI INTERVISTA Non c’è compiacimento puramente virtuosistico o languido prolungamento del superfluo, ma ogni ringhio o scintillio di chitarra (ad esempio nella traccia di chiusura, la notevole Lei non sa chi sono io) ed ogni indugio struggente nella ripetizione di un riff sono lancinante bagliore e necessario scoppio di tenebre. Esplorazione verticale di cieli e abissi. Che si immerge anche nella poesia, grazie ai versi dolenti di Laura Pugno filtrati dal vocoder nel finale di Vendramin? Paolo Tocco Emozioni in musica CONCERTO Link Kobayashi http://www.myspace.com/kobayashicrepa http://www.myspace.com/corasongrecords Edoardo Magoni: audio, piano leslie Lara Vecoli: violoncello 1 di 2 9-02-2010 11:53 Kobayashi - In absentia http://www.indie-zone.it/r.asp?id=2438 Home Facebook Last.Fm FAQ Articoli Concerti Recensioni Contatti cerca username •••••••• < vai a lista articoli Log in login automatico > recupero password > registrati Kobayashi - In absentia > vai alla sezione > 09/02/2010 Disegna l'Ep dei MAM > 09/02/2010 PARLA CON MASINI > 09/02/2010 Jennifer Gentle su MOJO! > 07/02/2010 Video perle The Stayaways!!! > 06/02/2010 Torino chiama stasera! “In absentia” è il secondo album per i Kobayashi, licenziato da Corasong all’inizio di dicembre 2009. Quattro pezzi intensi, cavalcate elettriche e distorte nelle quali la band riesce ad esprimere appieno il proprio potenziale, producendo un album nervoso e potente. Quattro brani piuttosto lunghi ed intensi, non di facile assimilazione, ma di sicuro impatto soprattutto con i contrasti elettrici che rendono abbastanza varie le canzoni all’interno delle stesse. “In absentia” si contraddistingue per le sue atmosfere caotiche e soffocanti, dove l’utilizzo della voce è tabù, tranne per il breve intervento sul finale di “Vendramin?” dove un breve reading abbastanza inutile conclude forse il brano più bello dell’intero album. Good. Sito web: > ricerca utenti Utenti random www.myspace.com/kobayashicrepa Diego Ghidotti coconup 24 anni (VARESE) About me: Musica: Commento Libri: Uomo, over 40, sportivo, piacente, con passione per la musica (in particolare per gli Suede) cerca pubblico per i suoi spettacoli in Italia. Rispondete. Pubblica commento Ultimi commenti Nessun commento per questo articolo 1 di 2 9-02-2010 11:55 MoveOut Free Magazine http://www.moveoutmagazine.com/index.php?id=showarticl... Il Magazine Torna Play Zone L'Adriatica archivio Sezioni Special Dance & Live Calendario Play Eventi Cinema Guida ai locali Lifestyle Cities Fashion & Design Aggiungi un evento For her & him Gay & Lesbian Eventi Concorsi KOBAYASHI - In Absentia 16 Dicembre 2009 entra MoveOut Contest È lo spazio dedicato ai concorsi di Move Out, in palio premi in esclusiva per i nostri lettori! entra Gallerie Fotografiche Newsletter Genere: Indie, rock, sperimentale / Etichetta: Corasong Records / Data: 02/12/09 Aprendo il cd, sotto il tray, leggo: “Le musiche di questo disco sono state composte dai Kobayashi per IN ABSENTIA Hortus conclusus, un’opera di Antonello Pelliccia, con la collaborazione di Gianni Macalli e Paolo Roderi, presentata il 5 e 6 Giugno 2009 come evento collaterale della 53° edizione della Biennale di Venezia”. Dopo i primi minuti di ascolto, capisco cosa si intende per coraggio di sperimentare, di ricercare nuove sonorità, senza nessuna regola, ma attenzione! Non si tratta di melodie deliranti solo per vecchi e sapientissimi critici musicali. Anzi, è un disco da ascoltare ad alto volume, lasciandosi sommergere dai suoni, dai cambi di ritmo, dagli accostamenti improbabili eppure bellissimi, come nella suite d’apertura “Air Motel”, dove la chitarra distorta di Andrea Marcori viene addolcita dal violoncello di Lara Vecoli. Segnalo poi la ritmata “Dètournement” dove un bel basso in overdrive introduce uno stupendo intervento di sax, e ancora “Vendramin?” che attacca con un intreccio di synth che altro non riuscirei a definire se non cosmico, in attesa del reading distorto di Laura Pugno che chiude il pezzo. Poesia. PIT iscriviti Channel News Commenti Ancora non è stato aggiunto nessun commento, ma Tu puoi essere il primo. Nickname Testo Aggiungi 1 di 2 Cancella 9-02-2010 11:56 Kobayashi: disco “In absentia” - Estatica http://www.estatica.it/it/musica/kobayashi/discøin-absentia Kobayashi In absentia Mcd, 2009 , Corasong Codice: 006 Brani: 1) Air motel (11:25) 2) Détournement (08:13) 3) Vendramin? (12:08) 4) Lei non sa chi sono io (09:30) Recensione di Fabrizio Pucci Voto: 6.5/10 La genesi della nascita di questo mini cd “In absentia” è un po’ diversa dal solito. In origine è un’opera di Antonello Pelliccia, per la quale il gruppo Kobayashi realizza una sonorizzazione live il 5 e 6 giugno 2009, alla 53° edizione della Biennale di Venezia. Solo in seguito la band decide di registrare in studio i brani strumentali. Il cd ha una lunga intro che fa parte degli 11 minuti e 25 secondi di “Air Motel”. Le basi del gruppo sono essenzialmente chitarristiche, con un susseguirsi di ricami ripetitivi che costruiscono un tessuto, impreziosito però da altri strumenti “esterni” come il violoncello, le tastiere ed il sassofono. Alcuni echi dei Pink Floyd, non soffocano comunque una ricerca sperimentale verso una musica “fluida”, priva di costrizioni e strutture troppo rigide. Il basso potente di “Détournement” o quello pulsante ed ipnotico di “Vendramin?” riportano a certa new wave anni ‘80. Gli archi invece contribuiscono a spostare la direzione, donando un maestosità propria di questi strumenti. L’esperienza di ascolto di un lavoro strumentale è molto soggettiva, bisogna lasciarsi andare al flusso, alle sue variazioni e micro variazioni, ma questo “In absentia” pur nato per altri scopi sta in piedi da solo e spesso le soluzioni sonore adottate sono interessanti. Curata la confezione digipack psichedelica. In un angolo spicca un oggetto vintage anni ‘70 o ‘80 non ben identificato. < Rec. prec Rec. casuale Rec. succ. > Informazioni tratte dal disco Registrato, missato e masterizzato in digilogico da Edoardo Magoni al Mulino del Callone di Pisa, tra settembre e ottobre 2009Grafica e fotografie di Nicola Bogazzi Prodotto da Edoardo Magoni e Kobayashi 2 di 6 9-03-2010 9:28 Hate TV - Underground Music Magazine - Hate TV propone ... http://www.hatetv.it/articoli_detail.php?ID=1382 Hate TV Home Articoli Photobook Live Contatti Ricerca RSS Newsletter, Clicca per Iscriverti Articoli Recensione 12/01/2010 KOBAYASHI - In Absentia Posted By: FriendOfTheNight Commenti (0) URL di riferimento: http://www.myspace.com/kobayashicrepa (2009) Corasong Tracklist: 1. Air Motel 2. Detournement 3. Vendramin 4. Lei non sa chi sono io Il progetto Kobayashi è giovane, nasce nel novembre del 2004 a Carrara come un gruppo di tre persone: chitarra, basso e batteria. Ma perchè fermarsi qui? Si può fare anche due bassi e batteria o aggiungere un theremin, uno xilofono, un microkorg o un gakken, un vocoder. 1 di 4 9-03-2010 9:31 Hate TV - Underground Music Magazine - Hate TV propone ... http://www.hatetv.it/articoli_detail.php?ID=1382 L’idea di In Absentia viene concepita nel giugno del 2009 grazie all’incontro con l’artista carrarese Antonello Pelliccia che affida alla band il compito di realizzare la sonorizzazione della sua opera, chiamata appunto In Absentia, e li porta quindi ad esibirsi ad un evento molto importante come la 53° Biennale di Venezia. Subito dopo l’esibizione entrano in studio per registrare la loro fatica. La prima traccia, Air Motel, ha un inizio lento, oscuro, da colonna sonora, dove il violoncello di Lara Vecoli si intreccia con suoni elettrici e un motivo ripetuto contribuisce a rendere l’intro ancora più claustrofobico fino all’entrata delle chitarre che danno vita a un crescendo che ci accompagna fino alla fine del pezzo. Con Detournement il ritmo diventa meno dilatato, più diretto, quasi danzereccio, col basso protagonista assoluto che passa in secondo piano durante il magnifico intervento al sassofono del jazzista Alberto Benicchi. In Vendramin, una suite di 12 minuti, la linea di basso semplice e ripetuta guida suoni elettrici e distorti in un continuo crescendo che ci porta fino all’ottavo minuto quando intorno ad un ritmo spezzato vortica un caos di rumore dal quale emerge la voce distorta di Laura Pugno che con le sue poesie arricchisce il finale. L’ultimo brano, Lei non sa chi sono io, è un lungo crescendo che va ad esplodere al quinto minuto nel sound a cui la band ci aveva abituato col precedente album, ma con degli archi a rendere il tutto più cinematografico. Il disco è decisamente interessante, sconfina in diversi generi: dal post-rock, al rock più ruvido e distorto del loro primo lavoro, a spunti quasi jazzistici fino ad arrivare all’ambient, e lo fa scorrendo fluidamente, senza forzature. In Absentia è un disco eclettico, fatto su misura per un’opera d’arte, e i Kobayashi proseguono egregiamente nel loro personalissimo percorso di sperimentazione e costante innovazione nella musica. Indietro Commenti (0): Nessun commento per questo articolo. Lascia il tuo commento: Nome: Commento: Invia 2 di 4 9-03-2010 9:31 KOBAYASHI [In Absentia-Corasong 2009] - Nerds Attack! http://www.nerdsattack.net/?p=13223 KOBAYASHI [In Absentia-Corasong 2009] Jan 16th, 2010 | By admin | Category: Recensioni Terzo lavoro per la formazione strumentale di Massa Carrara. Un trio, chitarra basso e batteria, condito da moltitudini rumorose: theremin, marimba, vocoder, microkorg, gakken. Terzo lavoro, pubblicato stavolta per la Corasong Records, etichetta anch’essa di Carrara che punta a raccogliere le eccellenze artistiche, musicali prima di tutto, della città toscana. ‘In Absentia’ si chiama il disco, che non è altro che l’incisione su supporto della sonorizzazione che la band ha offerto all’opera omonima di Antonello Pelliccia durante l’ultima Biennale Di Venezia. Il 5 e 6 giugno 2009. Installazione e live sono tranquillamente visibili sul myspace della band. ‘In Absentia’, quattro tracce, quattro lunghissime tracce con un picco nella seconda che raggiunge i dodici minuti. Brani lunghi, con un attacco apocalittico all’inizio della prima track, brani complessi e sperimentali. Lunghi, quasi un paradosso per una band che porta nel nome quello di un poeta giapponese, di un poeta nel gotha dei più noti diffusori dell’haiku, componimento nipponico brevissimo, istantaneo e fortemente evocativo, in tre versi, devoto e incantato dalla natura, dal creato. ‘In Absentia’ arriva ad un solo anno dalla pubblicazione del primo LP ufficiale della band, omonimo, e dista invece quattro anni da ‘Infantili e Crudeli’, EP di successo del 2005. Quest’ultimo uscì impacchettato da una copertina realizzata nientemeno che da Pax Paloscia, artista ed illustratrice italiana ora del calibro internazionale. E fu registrato da Tommaso Colliva dei Calibro 35. Due fattori che già tempo fa potevano far decifrare le intenzioni della band. La forte commistione con l’arte figurativa e la forte tendenza al polizziottesco. In ‘Detournement’, ‘Vendramin’ e ‘Lei non sa chi sono io’, ovvero le ultime tre tracce del disco è infatti prepotente l’accento da road movie anni ’70. Il cuore del lavoro è condotto da un andamento perfettamente adattabile ad un filmozzo di quegli anni. Drammatico. Teso ma non angosciante. ‘In absentia’ è un bel progetto. A parte il fascino della manifestazione, molte band pagherebbero per partecipare alla Biennale di Venezia. Per occuparne magari un microscopico interstizio, un’ombra. I Kobayashi l’hanno fatto e ben hanno fatto ad inciderne la testimonianza. Ne è venuta fuori una corposa colonna sonora, dall’apocalisse alla strada degli anni ’70 che forse sarebbe stata bene nello spazio aperto che nel MACRO, a Roma divide ed unisce i pop surrealisti esposti in Apocalypse Wow alle immagini claustrofobiche ed ormai opache della costruzione e della caduta del muro di Berlino. [****] Corrado De Paolis 1 di 2 9-03-2010 9:39 Kobayashi - In Absentia :: Le recensioni di Onda Rock http://www.ondarock.it/recensioni/2009_kobayashi.htm kappaeffe.it/Offerte/Chitarre Annunci Google Share Ondarock / recensioni / 2009 / Kobayashi Myspace KOBAYASHI In Absentia (Corasong) 2009 post rock, psichedelia di Claudio Lancia 1. 2. 3. 4. Il progetto Kobayashi è composto da Nicola Bogazzi (chitarra e basso), Andrea Marcori (chitarra e basso) e Flavio Andreani (batteria) e ha visto la luce a Carrara nel novembre 2004. Dopo circa un anno arriva l'esordio discografico con l'Ep "Infantili e crudeli", registrato presso le Officine Meccaniche di Milano con Tommaso Colliva (già al lavoro con i Calibro 35) a curarne registrazione, mixaggio e produzione esecutiva. Nel settembre 2008 esce il primo omonimo album, che mette subito in evidenza la voglia di sperimentare dei tre musicisti e raccoglie i primi consensi da parte della critica musicale, nonostante la scelta di distribuirlo esclusivamente attraverso il canale web. L'intensa attività live intanto conferisce solidità alla band e nel giugno 2009 dall'incontro con Antonio Pelliccia scaturisce l'idea di sonorizzare l'opera "In Absentia", progetto che consentirà ai tre di esibirsi alla 53esima Biennale di Venezia, e di ideare il materiale musicale che sarebbe poi finito in questo dischetto. Air Motel Détournement Vendramin? Lei non sa chi sono io "In Absentia" (il disco) è un viaggio strumentale nel quale i Kobayashi danno vita a quattro lunghe e succose composizioni, mai sotto gli otto minuti, che partendo da architetture fondamentalmente light-prog si dipanano in visioni eterogenee. I musicisti carraresi tendono a scambiarsi spesso gli strumenti e si muovono alla costante ricerca di particolari sonorità, grazie anche all'utilizzo di theremin, marimba, vocoder, microkorg e gakken. Le canzoni sono corpi solidi che lentamente si muovono verso le direzioni più impensabili, con il trio che sovrastruttura i suoni ad arte, moltiplicandoli, e creando spirali musicali irresistibili, che fanno tornare alla mente il piglio di alcune composizioni dei primi Mogwai. "Air Motel" parte come una suite proto-rumorista, addolcita dal violoncello di Lara Vecoli, e si tramuta in ballata elettrica obliqua molto-Giardini di Mirò, con un imprevedibile cambio sul finale. Il basso corposo di "Détournement" introduce inizialmente delle aperture verso certo synth-pop, ma a metà traccia, quando pare di doversi ritrovare in un trip cosmico dei Pink Floyd più barrettiani, ecco il sax di Alberto Benicchi che propone improvvisamente nuovi scenari. "Vendramin?" è post-rock indeciso se tingersi di aromi lievemente jazzy o colorarsi di fulgida psichedelica, con il reading distorto di Laura Pugno, impegnata nella recitazione di alcuni propri versi. "Lei non sa chi sono io", dove c'è l'intervento alla voce di Yukiko Shibata, è la zampata finale, la parte più abrasiva ed elettrica del lavoro. "In Absentia", pubblicato per Corasong Records, sarà inizialmente disponibile soltanto online e nelle migliori librerie italiane, in abbinamento alla raccolta di poesie "Gilgames" di Laura Pugno. www.arte-sound.com Annunci Google (25/01/2010) OndaRock su Facebook Diventa fan webzine musicale a cura di Claudio Fabretti 1 di 1 Newsletter Staff Contatti Collaborare Invio cd Copyright OR su MySpace sviluppo e grafica di OR su Facebook Edoardo M. Cappuccio 9-03-2010 9:33 Kobayashi: In Absentia | LoudVision http://www.loudvision.it/musica-dischi-kobayashi-in-absentia... recensioni Kobayashi: In Absentia Rock Regionali 2010: scopri online il programma di Roberto Formigoni 04/02/2010 www.formigoni.it 444 letture Stampa Anno: 2009 Etichetta: Corasong Records Invia ad un amico Condividi in rete Musica dal Vivo Musica per Matrimonio e Battesimi Intrattenimento Musicale live! www.daniloghiglieri.it Link breve http://lv11.it/2h6ut Milano Concerto per Haiti 30 grandi artisti jazz e blues: Beneficenza e buona musica per te! www.unibocconi.it/bluesforhaiti Questo articolo mi piace non mi piace VOTO 8/10 APPROFONDIMENTI VOTA QUESTO In questa colonna trovi gli approfondimenti collegati all'articolo che stai leggendo Inserisci il tuo voto voto INVIA VIDEO Consulta la classifica dei dischi più votati Kobayashi In Absentia, Biennale di Venezia Spaghetti Next Big Thing "In Absentia", secondo disco dei Kabayashi, nasce dalla collaborazione della band con Antonello Pelliccia alla Biennale di Venezia lo scorso anno. Il disco, che ha al suo interno un invito all'ascolto a volume sostenuto, è all'insegna della sperimentazione ma non rinuncia alla bellezza estetica grazie a giochi sonori che creano armonie spigolose ma accattivanti. I quattro brani sono parte di un unicum, un concetto d'insieme, un concept nell'antica e nobile accezione. I territori musicali a cui si potrebbero ricondurre, volendo generalizzare per dare un'idea più chiara a voi lettori, sono il post rock, l'ambient, la psichedelia e in alcuni momenti l'avanguardia. ONE LOUDER Concedeteci di essere entusiastici e un po' informali: questo disco è una bomba! Un'opera del genere da un gruppo italiano non si sentiva da un Guarda a pagina intera CONNECTION milione di anni, soprattutto se consideriamo che non suona derivativo, Autore: Luigi Costanzo provinciale e posticcio, difetti che, se vogliamo essere onesti, hanno molte band nostrane. Tutto quello che c'è all'interno di "In Absentia" è la musica di una band ispirata, preparata e libera. Non resta che comprare il disco e Kobayashi Aggiungi ai tuoi gruppi preferiti Scheda completa seguire questa meravigliosa realtà anche dal vivo. MEDIA PRO Ispirazione sopra la media CONTRO In Absentia, Biennale di Venezia Nessuno WEB Sito ufficiale Suoni meravigliosi MySpace COMMENTI Questo articolo mi piace non mi piace PROPAGANDA Invia un commento Se sei iscritto a LoudVision effettua il login. Altrimenti registrati qui oppure connettiti con il tuo account Facebook o MySpace Classifiche&Play Le migliori Classifiche Musicali sono su R101. Ascoltale online! Vai al forum www.R101.it Codice Fiscale e Partita IVA: 06141780962 COPYRIGHT © 2009 LOUDVISION - ALL Regolamento / Advertising / Press Room / Partner LoudVision è un magazine online di 2 di 3 MUSICA CINEMA COMMUNITY 9-03-2010 9:52 KOBAYASHI - In Absentia (Corasong, 2009) http://www.saltinaria.it/recensioni/cdpromodemø6710-kobaya... Siamo tornati online perchè la passione e l'amore vincono su tutto. Ilario Pisanu - Direttore Artistico SaltinAria.it KOBAYASHI - In Absentia (Corasong, 2009) ( 1 - user rating ) Recensioni Cd/PromøDemo Scritto da Ilario Pisanu Martedì 16 Febbraio 2010 00:00 “In Absentia” dei carraresi Kobayashi, è la registrazione in studio di un’opera sonorizzata live nel 2009 alla 53° edizione della Biennale di Venezia. Quattro brani, per un totale di 40 minuti, dove l’imperativo è: sperimentare e stupire. Genere: Post Rock/Sperimentale Voto: 8/10 Ascolta anche: - “In Absentia” è l'opera di Antonello Pelliccia, con la collaborazione di Gianni Macalli e Paolo Roderi, sonorizzata live dalla band Kobayashi il 5 e 6 giugno 2009 alla 53° edizione della Biennale di Venezia. Il trio di Carrara in seguito al successo di questa performance, decide di portare in studio questo viaggio strumentale e di pubblicarlo, a distanza di un anno dall'esordio sulla lunga distanza, sotto il nome Kobayashi, appunto. Solo 4 i brani che compongono “In Absentia”, per un totale di 40 minuti. Tracce prolisse che hanno un unico denominatore comune: sperimentazione. “In Absentia” è un lungo viaggio orgasmico tra sonorità dilatate e grumose, che gettano enfasi sull’uso della chitarra e di strumenti come theremin, marimba, vocoder, microkorg e gakken. Si parte con gli undici minuti e mezzo di “Air Motel”: una composizione strumentale dove aleggia il morbido violoncello di Lara Vecoli. Il brano, data la sua lunghezza, cambia registro almeno un paio di volte. 5 di 7 9-03-2010 9:52 KOBAYASHI - In Absentia (Corasong, 2009) http://www.saltinaria.it/recensioni/cdpromodemø6710-kobaya... Il sax di Alberto Benicchi appare in “Détournement” (di “soli” 8 minuti), dall’inizio più aggressivo e “chitarroso”. I dodici minuti di “Vendramin?” sono un’escalation di isteria in musica. Un decadimento cognitivo che si traduce in distorsioni elettroniche, voci inquietanti che collassano sul reading di Laura Pugno, che recita le sue poesie nevrotiche in un crescendo di ansia e panico. Chiude “Lei non sa chi sono io” è delicata, sorretta da archi melanconici, che si infuria nel finale. “In Absentia” è la sperimentazione che prende il sopravvento. Gli stessi Kobayashi invitano, ove possibile, al ritorno ad un ascolto più reale e dinamico. Ovvero abbandonando la compressione degli altoparlanti alzando il volume dello stereo. Ove possibile. I quattro brani di “In Absentia” ti entrano sottopelle, e forse la dimensione ideale del loro ascolto è quello live, per il quale sono nati. Complimenti. TRACKLIST 1. Air Motel 2. Détournement 3. Vendramin? 4. Lei non sa chi sono io KOBAYASHI sono: Andrea Marcori: voce, chitarra, basso, casiotone, xilofono Nicola Bogazzi: basso, microkorg, xilofono Flavio Andreani: batteria, percussioni, oggetti, theremin Articolo di: Ilario Pisanu Grazie a: Libellula Music Sul web: MySpace - www.libellulamusic.it - www.kobayashicrepa.it 6 di 7 9-03-2010 9:52 FreakOut online http://www.freakout-online.com/album.aspx?idalbum=1858 BlueBaldur.com Annunci Google Kobayashi – In absentia (Corasong) Autore: Guido Gambacorta 04/02/2010 Tra il settembre e l’ottobre del 2009, i carraresi Kobayashi si sono dati appuntamento in studio di registrazione per rieseguire, e quindi fissare su cd, il materiale già presentato in giugno alla Biennale di Venezia come sonorizzazione live di un’opera del concittadino Antonello Pelliccia. “In absentia” racchiude quattro movimenti strumentali – solo qualche sporadica infiltrazione vocale – che alternano sgocciolamenti ambientali su partiture chamber-rock (“Air motel”), ritmi incalzanti tagliati da un monologo di tromba (“Détournement”), ipotesi electro tra note sulfuree di theremin e ardite piroette drum’n’bass (“Vendramin?”), fremiti di violoncello messaggeri di catarsi soniche (“Lei non sa chi sono io”). Musica “d’occasione”, ma buona anche al di fuori del contesto per la quale è stata originariamente pensata. Official Web Site www.kobayashicrepa.it Video Audio ascoltali qui The Knife - Tomorrow, in a Year (Rabid Records) musica cosmica, drone o pad tirati all’infinito ricerca: email: Iscrivi Cancella 09/03/2010 - Belle & Sebastian, si parla di un nuovo album che manca dal 2006 09/03/2010 - i Flaming Lips reinterpretano live 'the Dark Side Of The Moon' Kobayashi letteratura, oriente e biennale Two Door Cinema Club l'ennesima "next big thing" di matrice pop “Mod Generations. Storia, musica, rabbia & stile” Tony Face. Il “modfather” italiano Adam Green - Milano, Circolo Magnolia 28.02.10 The Hacienda + Q-Indie - Napoli, Duel Beat 20.02.10 Extra Drink to Me – Brazil (Unhip records) uno dei grandi dischi italiani degli ultimi tempi? 1 di 2 9-03-2010 9:47 Kobayashi - Musica decontestualizzata - MusicbOOm.it - Tutt... http://www.musicboom.it/mostra_recensioni.php?Unico=200... Mar 09 Marzo 2010 --- Ci sono 14 lettori online (Vuoi saperne di più?) Home Recensioni Incontri News Username: Password: Argomento: Dove? Concerti Speciali Rubriche Archivio Date Live (Registrati!) Tutto il sito Media Rss Sta Segnalazioni Pubblicità Cerca e compra questo CD valutando fra molte offerte e scegliendo quella più conveniente! Cover Artista Titolo Kobayashi Info Tracklist Artista: Kobayashi Titolo: In Absentia Label: Corasong Anno: 2009 Nazione: ITA Genere: post rock 01. Air Motel 02. Detournement 03. Vendramin? 04. Lei Non Sa Chi Sono Io La newsletter di Musicboom. Scrivici il tuo indirizzo email e riceverai le ultime notizie sul mondo della musica direttamente nella tua casella di posta! Link Tutti gli articoli di Francesco "Generation (L)oser" Cerisola Articoli riguardanti Kobayashi Sito Myspace Recensione pubblicata il 11 02 2010 Questa recensione è stata letta 347 volte Musica decontestualizzata Indirizzo email: di Francesco "Generation (L)oser" Cerisola I Kobayashi hanno già fatto parlare di se negli anni scorsi, in particolare nel 2008, con l’uscita del loro primo album omonimo. Durante il 5 e 6 giugno 2009, invece, hanno sonorizzato dal vivo l’opera “In Absentia” di Antonello Pelliccia all’interno della 53° edizione della Biennale di Venezia. Da questa esperienza è nato In Absentia (Corasong), la raccolta dei quattro brani eseguiti durante quella occasione. Un insieme di utilità a tua disposizione. Air Motel parte dal silenzio per sbocciare lentamente in una dolce melodia e poi impennarsi in un finale sempre più energico. Detournement, incisiva, guidata da ritmiche spigliate, ricordando per certi versi alcuni pezzi dei Tortoise, corre veloce fino a spegnersi nel finale. Vendramin? inizia introspettiva e delicata per poi travolgerci nelle sue viscere e nel reading di Laura Pugno. Infine, Lei Non Sa Chi Sono Io, tesa e insidiosa, oscura e aggressiva come un uragano, si ingigantisce sempre più fino a deflagrare. Il lavoro svolto dai Kobayashi (Nicola Bogazzi, Andrea Marcori e Flavio Andreani) merita un voto positivo. I quattro brani presentati coinvolgono, convincono e piacciono; l’unico difetto è che forse, estrapolati dal contesto in cui sono nati (ovvero l’opera di Antonello Pelliccia), perdono parte del loro reale fascino. Voti: Il voto del redattore Il voto dei lettori Recensioni: A Place To Bury Strangers Total Sonic Annihilation Interviste: Davide Tosches Altrotempo (voto: 3.5/5) ascoltare la colonna sonora di un’opera d’arte, senza aver visto l’opera in questione, soddisfa l’ascoltatore, ma può non entusiasmarlo. senza voto Questo disco è stato votato da 0 lettori News: 29 01 2010 Esce il disco di Canemorto Concerti: Nebula L'altro lato Speciali: Woodstock Da Woodstock ad Altamont: la breve illusione Rubriche: In The Dark Funeral Nation - 10 Years of Hortus Animae Interattività: Cosa aspetti a diventare un utente registrato? Queste funzioni sono abilitate soltanto per gli utenti registrati. Si possono votare i dischi ed esprimere opinioni sugli artisti, sulle loro opere e su quanto scritto nelle recensioni o negli articoli. Gli utenti registrati hanno inoltre accesso a molte altre funzioni personalizzate sul sito. Basta un minuto, registrati e fai sentire la tua voce. Commenti: I lettori hanno scritto 0 commenti 1 di 2 9-03-2010 9:46 In absentia – Kobayashi : Lost Highways http://www.losthighways.it/2010/02/17/in-absentia-kobayashi/ Home About us Lost Gallery Lost in Lost News SubwayTV Lost Mail Lost podcast Lost Lastfm search search Current Highway - (Le Recensioni/Interviste/Focus di LostHighways) In absentia – Kobayashi By Emanuele Gessi on Feb 17, 2010 in DEMØEP/Singoli, Recensioni Tutto nacque nel 2004, poi ci furono un ep nel 2006, un album nel 2008 ed un nuovo ep pubblicato sul finire del 2009. Dopo le precedenti collaborazioni in studio con Tommaso Colliva (già al lavoro con Calibro 35 e Muse tra i tanti) e Paolo Mauri (produttore e fonico per La Crus, Afterhours, Amor Fou e tanti artisti della ricca scena milanese e non solo) i Kobayashi si sono spinti verso la sonorizzazione di un’opera di Antonello Pelliccia. In absentia è quindi il nome del video creato dal regista toscano con la collaborazione di Gianni Macalli e Paolo Roderi ed il compito dei Kobayashi doveva “limitarsi” alla sola sonorizzazione live nell’ambito della passata edizione della Biennale di Venezia. Quello che ascolto ora è un ep, praticamente un album vista la sua durata, nato dalla trasposizione in studio di ciò che era stato realizzato per il live complementare al video. Potrebbe quindi risultare difficile il commento riguardo un qualcosa che è stato smembrato da un’opera completa. Video e musica erano le due facce della stessa medaglia, ma la band ha deciso che il solo suono di quest’opera complessiva potesse avere una vita propria ed indipendente. In effetti non sbagliavano. Il disco In absentia è un magnifico esempio di contaminazioni nel quale l’esclusiva presenza della musica non risente la mancanza di una voce cantante. Ricco di cambi di tempo ed atmosfere, a tratti psichedelico, a tratti cupo e claustrofobico con sonorità post-rock, il disco si snoda in sole quattro tracce dalla lunga durata e bisogna digerirlo, apprezzarlo o odiarlo nel suo complesso. I Kobayashi hanno di certo realizzato un disco di intensità unica che va giudicato tenendo conto dell’ambito in cui si muove: è inutile e ridicolo dire che l’ascolto appare difficile e che non si presta al paragone con il classico disco di canzoni e al sistema singolo - video - hit musicale. La band carrarese ci mette di fronte ad una vera e propria opera rock, capace di trasportare la mente 1 di 13 9-03-2010 9:48 In absentia – Kobayashi : Lost Highways http://www.losthighways.it/2010/02/17/in-absentia-kobayashi/ ed il corpo in un viaggio complesso ed affascinante nel mondo della musica moderna, curata ed anche impreziosita dalle toccanti e nobili incursioni delle note di sax e viola e dalla poesia di Laura Pugno. Credits Label: Corasong - 2009 Line-up: Andrea Marcori (voce, chitarra, basso, casiotone, xilofono) - Nicola Bogazzi (basso, microkorg, xilofono) - Flavio Andreani (batteria, percussioni, oggetti, theremin) Tracklist: 1. 2. 3. 4. Air Motel Détournement Vendramin? Lei Non Sa Chi Sono Io Links:MySpace You must be logged in to post a comment. Lost Gallery Free Download Lost News 2 di 13 9-03-2010 9:48