Trovare il primo impiego

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Trovare il primo impiego
Quaderni di Città dei Mestieri
Trovare il primo
impiego
guida alla ricerca e al miglioramento del
primo impiego
a cura di Antonio Colella
F EDERAZIONE N AZIONALE DEI M AESTRI DEL L AVORO D ’I TALIA
Consolato Provinciale di Milano
Presentazione
Introduzione
Questa piccola guida conferma la tradizionale attenzione dei Maestri del Lavoro nei
confronti dei giovani, e si pone a sostegno delle attività formative e informative da
essi condotti negli incontri con gli studenti nelle scuole e con l’allestimento di convegni orientativi.
Terminato il ciclo scolastico, ha inizio la ricerca del primo impiego. Il mercato del
lavoro è oggi fortemente competitivo: il numero di posti disponibili è inferiore al
numero delle persone che si pongono alla ricerca. Per raggiungere il traguardo che
giustamente ci si aspetta dopo anni di studio, è necessario impegnarsi intensamente. Giunge prima chi mette in campo più iniziative.
Quando si è in cerca di lavoro non si è senza lavoro ma si ha il lavoro di cercare lavoro. Non è un gioco di parole ma l’esortazione a condurre le operazioni con continuità e sistematicità, dedicandovi un numero di ore al giorno equivalente a una giornata lavorativa.
Le note che seguono propongono, in forma sintetica, alcune raccomandazioni su come orientare, preparare ed eseguire le principali azioni di ricerca. Un prontuario
semplice e pratico, dove si richiamano aspetti maggiori e aspetti minori. Nulla deve
essere trascurato, perché il giudizio sulla scelta di una persona è fatto anche di impressioni, specialmente quando ancora non è possibile procedere a valutazioni tecnico-professionale come avviene per chi ancora non ha esperienza lavorativa. E alle impressioni concorrono le grandi come le piccole cose.
È indirizzata principalmente agli studenti delle ultime classi degli istituti medi superiori e ai giovani comunque al termine del ciclo formativo intrapreso, ma è concepita per essere utile anche a coloro che – già occupati – desiderino migliorare la
propria posizione di lavoro.
Ci auguriamo così di poter contribuire al successo del loro percorso di vita professionale, aiutandoli a individuare le scelte e le azioni più rispondenti ai loro progetti
lavorativi.
Sergio Bollani
Console Provinciale di Milano
dei Maestri del Lavoro d’Italia
L’autore
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Il valore dell’istruzione
Quale che sia l’indirizzo formativo che un giovane stia percorrendo, sappia che nella vita non ci si pentirà mai di avere studiato tanto.
Vi è stato un momento in cui il titolo di studio veniva detto “il pezzo di carta”, quasi a sottintendere che nella vita pratica sarebbe servito a poco. Naturalmente era falso. Nessuno mai si è rammaricato di aver conseguito una maturità, una laurea, o un
titolo comunque finito. Al contrario, tanto più probabile è invece l’incontro con
espressioni di rimpianto: “… se avessi continuato gli studi..., …se fossi andato all’università,… se avessi frequentato quel corso di specializzazione…!”, quando ormai
è difficile recuperare.
Se vogliamo bene a noi stessi dobbiamo amare il nostro futuro. È sull’amore per il futuro
che poggia la qualità della vita che i giovani,
oggi tali, domani vivranno da adulti.
Lo studio è come un risparmio: più ci si accumula, gradualmente e con continuità, più
ci si ritrova al momento del bisogno. Un percorso di studio di spicco è un patrimonio che
dà sicurezza, un vantaggio documentato che
sostiene durante tutta la vita professionale.
Mai lasciare incompiuto un ciclo scolastico intrapreso: ci si accorgerebbe presto di
aver rinunciato ad un bene la cui mancanza non tarderà a farsi sentire. Certe carriere del passato che stupivano per la distanza tra punto di partenza e punto d’arrivo,
del genere “da fattorino a direttore” per intenderci, oggi non sono più ripetibili. Nelle imprese moderne le funzioni operative sono tutte così permeate di contenuti tecnici, da rendere improbabile il raggiungimento di posizioni di qualche interesse senza il possesso sin dall’inizio di un titolo di studio adeguato, meglio se di ordine superiore alla specifica esigenza del momento.
Se studierete molto non farete un piacere a nessuno, farete semplicemente il vostro
interesse.
E permettetemi, giovani lettori, di anticipare sull’argomento anche un’altra esigenza che con ogni probabilità si presenterà in seguito: finite le scuole, trovato il lavoro… bisognerà rimettersi a studiare! Forse non è una buona notizia per tutti, ma così stanno le cose. Si tratta di un altro genere di studio, si tratta dell’aggiornamento
professionale. La formazione continua nel ramo professionale scelto è indispensabile perché le tecniche e le tecnologie corrono veloci, ed è facile rimanere indietro
se non si sta loro al passo.
L’incitamento ad applicarsi nell’istruzione di base trova la sua naturale continuità
nella massima non ci si pentirà mai di avere lavorato tanto. Il mondo del lavoro è
certamente severo nei suoi meccanismi di selezione, ma alla fine ricambia chi s’impegna veramente. Ciò detto, non bisogna dimenticare però che umanamente il lavoro è “mezzo” e non “fine” della vita, è per la vita e non la vita. Non si permetta dunque che l’impegno assuma forme invasive tali da cancellare ogni altro interesse.
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Cominciare per tempo
L’attenzione che precede la ricerca – Un progetto per il futuro
Alla ricerca del lavoro bisogna cominciare a pensare prima, e non solo dopo il conseguimento del diploma o della laurea.
Nell’ultimo anno di scuola, all’impegno dello studio deve aggiungersi quello dell’“attenzione” a cosa fare dopo: cominciando a prefigurarsi l’ambiente di lavoro dove più
piacerebbe trovarsi e orientando poi la ricerca il più possibile verso quella direzione.
È bene però non allungare troppo i tempi nell’attesa di “qualcosa di meglio”: l’interesse professionale da parte del mondo del lavoro per un giovane alla ricerca del
primo impiego diminuisce con l’aumentare del tempo che segue la fine degli studi:
è massimo appena diplomati o laureati, decresce con il passare del tempo.
Difficilmente avviene di potersi “scegliere” il primo lavoro. Se tuttavia si ha in mente un proposito sufficientemente delineato, e se negli ultimi tempi del ciclo formativo ci si è mossi coerentemente con esso, la ricerca risulterà meglio diretta e i risultati più vicini alle attese.
In funzione dell’istruzione conseguita, in funzione del propria personale inclinazione, immaginiamoci dunque dove ci si sentiremmo meglio collocati:
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in un’impresa grande o in un’impresa piccola
in ruoli più tecnici o più commerciali
in compiti interni o a contatto con l’esterno
fermi a lungo nella stessa azienda o con cambiamenti frequenti
nella propria città o anche in altre
in Italia o anche all’estero.
L’esperienza di volontà
L’alternativa all’esperienza pratica – Costruire un convincimento
I giovani lamentano che le aziende richiedono sempre più frequentemente personale con esperienza di lavoro, riducendo così le occasioni per chi l’esperienza non l’ha
per il semplice fatto che ancora non lavora. Vi è un modo per compensare, almeno
in parte, questa mancanza, ed è “l’esperienza di volontà”. Un “titolo” che si consegue dando una forma di specializzazione personale al proprio corso di studi o al periodo che lo segue subito dopo.
Un giovane al primo impiego che, nel presentarsi alla selezione, potesse dire all’intervistatore “Non ho ancora lavorato in questo campo perché sono al mio primo impiego, ma (all’istituto – all’università) sono stato particolarmente attratto da questa
problematica, e perciò mi sono dedicato con impegno alle materie che vi attenevano,
integrandole di mia iniziativa con quante altre informazioni mi è riuscito raccogliere”, quel giovane sarebbe guardato con interesse particolare e attiverebbe più di un
vantaggio anche nei confronti di chi vantasse qualche anno di esperienza specifica.
Come formarsi allora l’esperienza di volontà:
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approfondendo le materie di studio connesse all’argomento scelto
procurandosi e studiando pubblicazioni specializzate
seguendo e raccogliendo dalla stampa gli articoli che vi attengono
consultandosi con i propri insegnanti
parlando con chi quel lavoro che ci interessa già lo fa.
Come e dove cercare
Considerare tutte le indicazioni, guardare in tutte le direzioni
Per ogni opportunità di lavoro vi sono più concorrenti: vince chi mette in campo più
iniziative.
Non ancoratevi al legame più ovvio che unisce il titolo di studio conseguito all’ambiente lavorativo ritenuto naturale, ma guardate in tutte le direzioni.
Un’azienda non assume “un dottore” “un ingegnere” “un ragionere” “un perito”, ma
una persona capace di svolgere la funzione professionale di cui essa manca in quel
momento, in modo efficace e remunerativa per l’azienda. Un ragioniere non ha solo la porta della banca alla quale bussare, un ingegnere solo quella dell’industria, un
letterato solo quella dell’insegnamento. Nelle imprese moderne si va sempre più
verso una interpenetrazione delle discipline, verso un incrocio delle funzioni.
Ecco dunque un possibile percorso di ricerca.
n Individuate le aziende che più probabilmente possono essere interessate alla vostra
collaborazione servendovi di tutte le fonti d’informazione, dalle più comuni alle più
specialistiche: siti internet, pagine gialle, guide merceologiche, stampa specializzata, cataloghi, pubblicità a stampa e televisiva, prodotti presenti sul mercato.
n Percorrete a fondo le mostre di categoria, raccogliendone il materiale promozionale distribuito dagli espositori. Avvicinate il personale che presidia gli stand (preferibilmente i più vicini alla vostra età), chiedete se vi sono previsioni di assunzioni
nella loro azienda e il loro consiglio su come meglio proporvisi.
n Scrutate tutti i giorni le offerte di lavoro sul quotidiano nazionale e su quello locale dove risiedete.
n Spedite la vostra domanda alle aziende così individuate.
n Inviatela anche via internet alle agenzie per il collocamento
del personale.
n Conservate copia delle domande, tenete un elenco delle aziende e delle agenzie alle quali vi siete rivolti, annotandovi la data, gli elementi distintivi, i contatti che ne seguiranno.
Proporsi con una inserzione
Efficacia e concisione
n Ponete la vostra inserzione nelle colonne “Piccola pubblicità – Domande d’impiego”, sia su un quotidiano nazionale sia su uno locale.
n Vi sono periodici particolari a larga diffusione che offrono l’inserimento gratuito.
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L’annunzio deve essere breve e completo, iniziante con la parola professionalmente
più identificativa (ragioniere - perito - ingegnere - programmatore, …), e non con
indicazioni generiche (ventenne - laureato - giovane - volenteroso, …).
Prima dell’inserzione tenete sotto osservazione per alcuni giorni gli annunci che
vengono pubblicandosi, così da prendere spunti per la composizione del vostro.
Sintetizzate in poche parole le informazioni che delineano il vostro profilo formativo/professionale che ritenete possano maggiormente interessare un possibile datore
di lavoro.
Inutile spendere di più per il carattere grassetto, l’incorniciatura o fissando il giorno
della pubblicazione. Meglio utilizzare quei soldi per ripetere più volte l’inserzione.
Non inserite nel testo esclusioni o limitazioni di alcun genere: potrete scegliere dopo, con comodo, ciò che più vi interessa.
La “bella presenza” va menzionata solo per quelle occupazioni dove si presume che
questa condizione caratterizzi chiaramente la candidatura.
Citate il numero telefonico di abitazione, quello di cellulare e un altro alternativo se
disponibile, per non correre il rischio di non essere rintracciati.
Per alcuni giorni dalla pubblicazione rimanete in casa per ricevere le telefonate, o fate in modo che vi sia qualcuno a rispondere e pronto a prendere note e appuntamenti
per voi.
A meno di proposte chiaramente inaffidabili, non rifiutate subito per telefono le opportunità, anche quelle apparentemente distanti dalle vostre aspettative: ci sarà tempo per farlo dopo, a quadro ultimato.
Rispondere a un’inserzione
Subito e a tono
n Rispondete subito. Se arriva fra le prime, la vostra lettera
troverà intera la concentrazione di chi è preposto alla selezione. Se giunge fra le ultime, troverà minore attenzione, o addirittura la selezione già chiusa.
n “Mirate” la risposta. Richiamatevi cioè direttamente alle
condizioni e alle esigenze esposte nell’offerta dall’inserzionista, usando possibilmente le stesse espressioni e le
stesse parole. La lettera deve trasmettere questo sentimento: “Conosco la vostra impresa e mi piacerebbe lavorare
con voi”.
n Se vi si menziona un requisito che voi non avete, ma l’offerta vi interessa veramente e veramente siete convinti di
potervi corrispondere, rispondete ugualmente, ma motivate le ragioni per le quali pensate di essere adatto all’esigenza. Per esempio: se si richiede un ingegnere elettronico e voi siete solo un perito, ma in quel ramo particolare ritenete di saperne di più di un normale diplomato,
mandate avanti ugualmente la vostra risposta, ben argomentata in proposito.
n Visitate con attenzione il sito informatico dell’impresa e parlatene nella risposta.
n Citate chiaramente i riferimenti e la posizione che vi interessa, se ve n’è più d’una.
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La domanda di lavoro
Suscitare interesse
La domanda di lavoro è il primo contatto che si stabilisce fra il
candidato e il possibile datore di lavoro. Con la domanda (o la
risposta a un’inserzione) il candidato “si presenta”. La domanda deve attirare l’attenzione fra le tante che il destinatario prevedibilmente riceve e farlo decidere a convocare lo scrivente
per un colloquio. Nella domanda il destinatario cercherà non
solo le informazioni personali e professionali del candidato ma
anche una prima indicazione sul suo grado di maturità, dedotta
dal modo come la lettera è organizzata ed eseguita.
Un curriculum “che si faccia leggere” può non essere solo un elenco ordinario di tappe scolastiche e lavorative, ma offrire anche un qualche particolarità capace di attrarre maggiormente l’interesse del ricercatore.
Tanto la lettera di accompagnamento quanto il percorso professionale hanno bisogno
di “manutenzione continua”. Nel senso che devono essere aggiornati, adattati e affinati nel tempo per svolgere sempre più efficacemente il loro compito.
n Possibilmente non più di due fogli. Il primo come lettera di accompagnamento da
compilare di volta in volta in funzione precisa del destinatario a cui la domanda è
rivolta (risposta mirata), il secondo con i dati personali e il percorso professionale.
n I dati devono essere completi: nome, cognome, data e luogo di nascita, indirizzo
civico, indirizzo di posta elettronica, numero telefonico di abitazione, di cellulare,
alternativo e di fax se disponibile; titoli di studio conseguiti, in quali scuole, in
quali anni, con quali votazioni.
n Riportate l’attività dei componenti familiari se questo a vostro parere aggiunge positività al quadro complessivo.
n Evitate domande generiche buone per ogni caso, moltiplicate in fotocopia, prive
di aderenze dirette rispetto alle aspettative del ricevente.
n Evitate testi standard ottenuti con programmi computerizzati, che mandano in giro
letterine ricche di ornamenti grafici ma tutte uguali e perciò prive di personalità.
n Il percorso formativo e le eventuali esperienze precedenti vanno riportate in ordine anticronologico, cioè dall’ultima alla prima.
n Le referenze hanno senso se in qualche modo attinenti al settore interessato, e se
citano persone presumibilmente conosciute da chi le riceve.
n La referenza migliore è il sostegno di un giovane amico che già lavori all’interno
dell’azienda, già apprezzato, che al momento giusto sappia dire al capo “se c’è bisogno, conosco io un compagno di scuola molto bravo che farebbe bene al caso
nostro”.
n Se conoscete qualcuno che già lavora in quell’azienda, chiedetegli di recapitare a
mano la vostra lettera, lasciando a lui la decisione se portarla all’ufficio del personale, al capo di un reparto o dove riterrà più opportuno. Non impegnatelo però
per alcuna altra azione di continuazione.
n Ancora: se avete un conoscente che già lavora nell’azienda, fatene riferimento nel9
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la lettera, mettendo in risalto l’interesse suscitato in voi dalla descrizione dell’ambiente di lavoro che questi ve ne ha fatto. Naturalmente, assicuratevi prima
che il vostro conoscente non abbia nulla in contrario in proposito.
Evidenziate eventuali corsi post-scolastici, approfondimenti, praticantati, conoscenza particolare di una lingua straniera, attività sociali nell’ambito del volontariato e dell’impegno civile.
Riferite sugli hobby, specialmente se aggiungono valore culturale alla vostra personalità, o che siano in qualche modo attinenti al ramo professionale. Attenzione
agli interessi troppo pervasivi: la pratica di uno sport a livello agonistico o semiagonistico, per esempio, può far pensare che questa potrebbe porsi in contrasto
con la disponibilità verso le esigenze lavorative.
Menzionate ciò che conferisce flessibilità operativa alla candidatura: disponibilità ad assunzione temporanea o a tempo determinato, a viaggiare, a lavorare fuori sede, a turni speciali di lavoro, vicinanza tra abitazione e luogo di lavoro o
combinazione favorevole nell’uso di mezzi pubblici, possesso di un mezzo proprio, conoscenza dell’ambiente di lavoro al quale aspirate.
Non attribuitevi competenze che non possedete né ingrandite conoscenze solo superficiali.
Non allegate documenti o foto se non richiesti, non spedite per espresso o raccomandata se non richiesto, non allegate francobolli o busta affrancata per la risposta.
Non dimenticate la firma a mano.
Rileggete più volte la lettera, e affinatela finché non ne siete completamente soddisfatti.
È possibile che il ricevente debba riprodurre la domanda in fotocopia: non pinzate i fogli con punti metallici, ma collegateli con la numerazione e con riferimenti a piè di pagina.
Aggiungete la liberatoria ai fini della riservatezza dei dati: “Ai sensi della legge
675/96, autorizzo il trattamento dei miei dati personali”.
“English First”, l’inglese prima di tutto
La “globalizzazione”, l’integrazione cioè delle economie e
dei mercati a livello mondiale, conduce a rapporti internazionali dove la lingua inglese costituisce lo strumento universale di comunicazione qualsiasi sia l’origine delle parti. Si parla e si scrive in inglese non solo fra e nelle multinazionali
straniere operanti in Italia ma anche nelle imprese italiane
che abbiano relazioni con l’estero.
Chi ha attraversato il mondo del lavoro sa (spesso a sue spese) quale ostacolo possa costituire la scarsa conoscenza della lingua. Nelle riunioni aziendali dove intervengono responsabili di diversi paesi, sovente i nostri rappresentati sono in difficoltà nell’esporre e argomentare efficacemente sui temi in discussione, pur avendo
capacità professionali per nulla inferiori agli altri.
La dimostrazione di quanto importante e richiesta sia la lingua inglese la si ha sfo10
gliando i nostri maggiori quotidiani nei giorno in cui questi raggruppano le offerte di lavoro, dove sempre più numerose sono le inserzioni proposte in tale lingua.
n La decisione di esporre il testo in inglese manifesta l’invito implicito a rispondere in tale lingua, cosa che è chiara indicazione dell’importanza che il committente attribuisce a questa conoscenza. La qualità di linguaggio recata dalla risposta
costituirà dunque di per se stessa uno degli elementi di giudizio nella prima valutazione di idoneità del candidato, influendo sul buon esito della ricerca.
n Se l’inserzione è in lingua inglese, rispondete in inglese. Se dal testo dell’inserzione emerge che la richiesta proviene da un’azienda residente all’estero ma il testo dell’inserzione è in italiano, non esponetevi scrivendo in inglese per dimostrare la vostra conoscenza della lingua ma fatelo in italiano, mettendo però in luce che l’inglese lo conoscete bene.
n Se rispondete in inglese, tuttavia, evitate di farvi scrivere la lettera da un professore. Quella perfezione accademica, difficilmente attribuibile a un neodiplomato
o neolaureato, non sfuggirebbe al ricercatore, verosimilmente più disposto a
prendere con benevolenza qualche tenera imprecisione che ricevere una lezioncina di stile letterario.
n Altre lingue, oltre l’inglese, sono in sé ugualmente importanti. La loro buona conoscenza è altrettanto apprezzata e in certi casi condizione indispensabile. L’inglese tuttavia è la lingua che “non si può non conoscere”. È polivalente: suppletiva quando altre non se ne conoscono, di base quando le si conoscono.
n Chi sa esprimersi bene in inglese, in definitiva, finisce per essere comunque in
vantaggio nei confronti di chi lo conosce meno, sia per ricercare un impiego sia
per mantenerlo e migliorarlo.
La reperibilità
Informate in famiglia che avete iniziato una ricerca di lavoro, e che probabilmente
si riceveranno telefonate in proposito.
n Il cellulare è molto utile per una pronta reperibilità, ma il telefono di casa non va
dimenticato. Se state battendo la piazza nella ricerca, non sempre potrete essere
voi a rispondervi direttamente. Fate in modo allora che in casa chi riceve le comunicazioni ne prenda compiutamente nota, chiedendo e appuntando il nome
dell’azienda e della persona chiamante, il numero di telefono, informandosi su
quale momento più opportuno la persona interessata potrà richiamare a sua volta e di chi chiedere.
n Se il chiamante accenna alla possibilità di un incontro, sarebbe bene che chi risponde sia in condizione di fissare subito un appuntamento per voi, magari con
riserva di conferma, evitando di rimandare l’accordo a un contatto futuro, oppure raccogliendo intanto dall’interlocutore le sue disponibilità da riferire.
n Lasciate un piccolo promemoria alla persona che risponderà in vostra assenza con
le informazioni da chiedere e da dare, così che le abbia sotto mano all’occasione.
Evitate che si risponda con frasi chiudenti tipo “non c’è, richiami all’ora di cena!”
n Nell’ipotesi che vi siano periodi della giornata “non presidiati”, fate in modo che
sia inserita almeno una segreteria telefonica.
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Il colloquio di selezione
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La buona impressione
Se l’azienda è in fase di assunzione, se le caratteristiche del candidato corrispondono alle esigenze, se la domanda è stata ben fatta, allora vi sono buone probabilità di
essere convocati per un colloquio. La lettera ha fruttato quello che poteva: la convocazione.
Nel colloquio è necessario confermare e integrare la buona impressione data dalla
domanda scritta. Il colloquio è un esame; e come a tutti gli esami, bisogna andarci
preparati. In questo caso, poi, si tratta ben più che di avere un voto più o meno buono: si tratta di prendere o perdere un posto di lavoro. La preparazione e la determinazione devono essere dunque proporzionate allo scopo.
n Non chiedete (se non per ragioni estreme) di cambiare orario o giorno di convocazione.
n Se l’annuncio della convocazione è ricevuto con parecchio anticipo rispetto al
giorno del colloquio, almeno il giorno prima confermate l’incontro per telefono.
n Prima dell’incontro rileggete la copia della domanda che avete inviato.
n Se avete risposto a un’offerta apparsa su un quotidiano, riconsideratene il testo.
Portate con voi il ritaglio, dimostrate di averlo, tenendolo davanti durante il colloquio, di ricordarne bene il contenuto, di avervi apposto annotazioni ai margini.
Dimostrate insomma di averlo meditato.
n Nel caso l’incontro avvenga non a seguito di una vostra domanda, ma per una segnalazione diversa, portate ugualmente un curriculum scritto e lasciatelo all’interlocutore.
n Raccogliete in precedenza notizie sulle attività dell’azienda, mostratevene informati e fatene riferimento durante il colloquio. Date l’impressione che non state
cercando “un impiego quale che sia”, tanto perché da qualche parte bisogna pure andare, ma un impiego presso “quella” azienda.
n Presentatevi una diecina di minuti prima dell’orario stabilito, mai in ritardo ma
nemmeno troppo in anticipo. Avviatevi da casa con prudente anticipo per compensare eventuali contrattempi (traffico, maltempo, mezzi di trasporto, ecc.).
n Portamento, aspetto, abbigliamento, hanno la loro importanza. Evitate di mostrare trascuratezze, stravaganze, eccessi estetici di qualsiasi genere.
n Attivatevi per sapere in precedenza il nome, il titolo e la funzione di chi vi riceve.
All’incontro e durante il colloquio rivolgetevi con frequenza con il suo nome e con
il suo titolo.
n Ricordatevi che nei luoghi di lavoro non si
fuma.
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Non invadete l’ufficio poggiando borse o carte sulla scrivania, occupando sedie
col giaccone, portando a spasso l’ombrello gocciolante.
Non abbiate timidezze ingiustificate. Conducetevi con rispettosa cordialità fin
dall’inizio dell’incontro.
Lasciate che le domande vi vengano poste compiutamente prima di rispondere.
Qualche breve pausa di riflessione, fra una domanda impegnativa e la relativa risposta, giova.
Prendete qualche appunto durante la conversazione. Ricordatevi di portate con
voi carta e penna, per non essere costretti alla figuraccia di chiederli in prestito
all’intervistatore.
È possibile che dobbiate incontrare in successione più di una persona dell’azienda: preparatevi a ripetere nella sua completezza l’esposizione delle vostre caratteristiche e a rispondere a domande probabilmente ripetute. Senza impazienza,
con uguale compiutezza e senza rilevare che “l’avevate detto già prima, o che l’avevate già riportato nella domanda scritta”.
Probabilmente vi sarà richiesto di compilare un questionario informativo predisposto dall’azienda, necessario per consentire all’esaminatore un rapido paragone riepilogativo fra le caratteristiche dei diversi candidati incontrati. Abbiate sotto mano dati e date che vi riguardano, così da riempirlo rapidamente e con esattezza, rispondendo a tutte le sue voci.
Vi si chiederà di esporre verbalmente le vostre esperienze e le vostre attese professionali: preparatevi in precedenza una breve ed efficace esposizione, che riferirete così senza troppa improvvisazione e senza dimenticanze dovute all’emozione del momento.
Durante il colloquio non siate soggetto passivo che a “domanda risponde”, tacendo in attesa della prossima. Ponetene con discrezione qualcuna anche voi, interessatevi alle condizioni che hanno generato la richiesta dell’azienda, accostate la rispondenza delle vostre caratteristiche alle esigenze della funzione che vi
viene presentata. Senza esagerare però: ricordatevi che l’intervista la conduce
“lui”.
Può capitare che vi venga posta una qualche domanda che a voi suoni strana per
qualche verso: chiedete allora con sommessa gentilezza “perché mi fa questa domanda…?”. Se l’intervistatore dà una spiegazione aggiuntiva, bene. Se “quello”
ribatte a muso duro “perché le domande le faccio io!” (o giù di lì), sorridete, non
fate polemica, e rispondete sinceramente.
Preparatevi alla probabile domanda che vi sarà rivolta nel finale “Vuole chiedermi lei qualcosa?…”.
Se l’argomento della natura giuridica dell’assunzione, della retribuzione e dell’inquadramento non è stato posto dall’intervistatore, ponetelo voi alla fine dell’intervista. Con garbo, ma senza esitazioni. Il rapporto di lavoro è un rapporto
bilaterale: anche voi avete bisogno di elementi di giudizio per decidere.
Chiedete un catalogo, una rivista sociale, una loro pubblicazione, da portare con
voi “per meglio conoscere l’attività aziendale”.
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Può essere opportuno, in chiusura di colloquio, chiedere all’intervistatore “Posso
chiamarla fra qualche giorno per sapere come stanno andando le cose?”.
Fuori dall’incontro, compilate subito e conservate un “rapporto di colloquio”. Vi
servirà per sostenere più efficacemente la conversazione se sarete convocati per
un ulteriore colloquio.
“Employability” per non temere la “mobility”
Il curriculum europeo
Schema in italiano
INFORMAZIONI PERSONALI
Nome
cognome, nome, e, se pertinente, altri nomi
Se prima l’impiego a tempo indeterminato era la normalità, oggi questo i giovani lo
raggiungono dopo una serie di passaggi e di contratti temporanei. Così stanno le cose. Come aumentare allora le occasioni, ridurre gli intervalli fra un’occupazione e
l’altra, approdare prima a una sistemazione definitiva? Dipende da quanto più utili
per i suoi affari e più difficilmente sostituibili riusciamo a metterci nei confronti del
datore di lavoro.
Le occasioni per passare da un’azienda all’altra, da un settore all’altro (per necessità o per scelta) sono tanto più numerose, e i risultati tanto più favorevoli, quanto
più elevate sono le conoscenze e le competenze che possediamo. Employability viene detta questa condizione con la sintesi propria della lingua inglese: “occupabilità”
pressappoco in italiano, cioè il possesso individuale di valori superiori, validi e
spendibili in ogni occasione, uno stato di consapevole completezza.
Flessibilità e mobilità preoccupano meno chi è in grado di offrire un percorso formativo più completo e più brillante, e sia pronto a impegnarsi intensamente. Chi sa
di poter offrire un contributo lavorativo di alta qualità non si sente e non è disarmato di fronte alla dinamicità del mercato, si propone o si ripropone meglio che altri,
affronta con maggior fiducia e maggior successo tanto le difficoltà della ricerca del
primo impiego quanto il suo miglioramento nel tempo.
Nessun datore di lavoro che sappia il suo mestiere si priva facilmente di un dipendente che abbia imparato bene il lavoro, che lo segua, che è serio, assiduo e creativo. Se non fa niente per conservarselo, ebbene, questo vuol dire che o cerca di approfittare oltre il lecito oppure che l’inaffidabilità è tutta sua: nel qual caso, prima
troviamo un altro posto e meglio è. Forti della nostra employability, ne troveremo
altri di imprenditori, più intelligenti e più meritevoli di essere tali, che nel loro e nostro interesse sapranno mettere meglio a frutto le nostre capacità.
Indirizzo
Telefono
Fax
E-mail
Nazionalità
Data di nascita
giorno, mese, anno
ESPERIENZA LAVORATIVA
Date (da - a)
iniziare con le informazioni più recenti ed elencare separatamente ciascun impiego pertinente ricoperto
Nome e indirizzo del datore di lavoro
Tipo di azienda o settore
Tipo di impiego
Principale mansione e responsabilità
ISTRUZIONE E FORMAZIONE
Date (da - a)
iniziare con le informazioni più recenti ed elencare separatamente ciascun corso pertinente frequentato con successo
Nome e tipo di istituto di istruzione o formazione
Principali materie / abilità professionali oggetto dello studio
Qualifica conseguita
Livello nella classificazione nazionale (se pertinente)
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CAPACITÀ E COMPETENZE PERSONALI
acquisite nel corso della vita e della carriera ma non necessariamente riconosciute da certificati e diplomi ufficiali
English Format
PERSONAL INFORMATION
LINGUA MADRE
specificare
ALTRE LINGUE
Capacità di lettura
Capacità di scrittura
Capacità di espressione orale
indicare il livello: eccellente, buono, elementare
Name
surname, name(s)
Address
house nr, street name, postcode, city, country
Telephone
Fax
Nationality
CAPACITÀ E COMPETENZE RELAZIONALI
vivere e lavorare con altre persone, in ambiente multiculturale, occupando posti in cui la
comunicazione è importante e in situazioni in cui è essenziale lavorare in squadra, ecc.
Descrivere tali competenze e indicare dove sono state acquisite
Date of birth
day, month, year
CAPACITÀ E COMPETENZE ORGANIZZATIVE
ad es. coordinamento e amministrazione di persone, progetti, bilanci; sul posto di lavoro,
in attività di volontariato (ad es. cultura e sport), a casa, ecc.
Descrivere tali competenze e dove sono state acquisite
Dates (from - to)
add separate entries for each relevant activity, starting with the most recent
WORK EXPERIENCE
Name and address of the company
Type and field of activity
CAPACITÀ E COMPETENZE TECNICHE
con computer, attrezzature specifiche, macchinari, ecc.
Descrivere tali competenze e dove sono state acquisite
Principal subject-occupational skills covered
Title of qualification awarded
EDUCATION AND TRAINING
CAPACITÀ E COMPETENZE ARTISTICHE
musica, scrittura, disegno, ecc.
Descrivere tali competenze e dove sono state acquisite
ALTRE CAPACITÀ E COMPETENZE
competenze non precedentemente indicate
Descrivere tali competenze e dove sono state acquisite
Dates (from - to)
add separate entries for each relevant course you have completed, starting with the most
recent
Name and type of organization providing education and training
Main subjects and professional skills related to the education awarded
Qualification awarded
Level in national classification (if applicable)
PATENTE O PATENTI
ULTERIORI INFORMAZIONI
inserire qui ogni altra informazione pertinente, ad esempio persone di riferimento, referenze, ecc.
ALLEGATI
se del caso, enumerare gli allegati al cv
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PERSONAL SKILLS AND EXPERTISE
acquired in the course of life and career but not necessarily covered by formal certificates
and diplomas
MOTHER TONGUE
specify language
17
OTHER LANGUAGES
Reading skills
Writing skills
Verbal skills
indicate level: excellent, good, basic
SOCIAL SKILLS AND COMPETENCIES
describe these competencies and indicate where they were acquired
Level of interaction, in multicultural environments, in position where communication is
important and situations where team works is essential (e.g. culture and sports), etc.
ORGANIZATIONAL SKILLS AND EXPERTISE
coordination and arrangement of Human Resources, projects and budgets; at work, in voluntary work (e.g. culture and sports), at home, etc.
Describe these competencies and indicate where they were acquired
TECHNICAL SKILLS AND EXPERTISE
computer, special machineries and devices
Describe these competencies and indicate where they were acquired
ARTISTIC ABILITIES
music, writing, design, etc.
Describe these competencies and indicate where they were acquired
OTHER SKILLS
competencies not mentioned above
Describe these competencies and indicate where they were acquired
DRIVING LICENCE
and other authorizations
ADDITIONAL INFORMATION
include here any other information that may relevant, for ex. contact persons, references,
etc.
ANNEXES
list any annexes
Per ulteriori informazioni:
www.cedefop.eu.int/transparency, www.europa.eu.int/comm/education/index_it.html.
18
Il promemoria della ricerca
n
n
I punti da non trascurare
Nell’ultimo anno di scuola, all’impegno nello studio aggiungete “l’attenzione” a
cosa fare dopo
Quando si è in cerca di lavoro non si è senza lavoro ma si ha il lavoro di cercare
lavoro
n
Vince chi mette in campo più iniziative
n
“Scrutate” tutti i giorni le offerte d’impiego sui quotidiani
n
Un’offerta interessante? rispondete subito, rispondete a tono
n
La domanda d’impiego deve distinguersi, deve suscitare interesse
n
Lo scopo della domanda è di procurarvi un colloquio
n
n
n
n
Le fonti d’informazioni: le offerte sui giornali, i compagni dei corsi precedenti, le
fiere e le mostre, la pubblicità a stampa e radiotelevisiva, i prodotti sul mercato
Inviate le domande anche alle agenzie e alle banche-dati per l’impiego
Non ancoratevi al legame diretto col titolo di studio conseguito ma guardate in
tutte le direzioni
Non allungate i tempi in attesa di un’occasione migliore: potete sempre migliorare dopo
n
Un impiego-ripiego è meglio di un non-impiego
n
Offrite “l’esperienza di volontà” al posto dell’esperienza pratica
n
La conoscenza vera di una lingua equivale a un titolo aggiuntivo
n
Il colloquio di selezione è un esame: andateci preparati
n
Più che le superintelligenze, sono apprezzate le intelligenze sociali
n
Il giudizio più augurabile a fine colloquio: “Mi ha fatto una buona impressione!”
19
E per migliorare?
Obiettivo carriera
Le caratteristiche e i comportamenti che fanno emergere nell’ambito lavorativo
n
La competenza tecnica relativa alla funzione svolta
n
L’identificazione con la personalità aziendale
n
L’interesse a capire la struttura aziendale
n
La capacità di programmare, organizzare e produrre idee
n
La capacità di organizzare il lavoro proprio e quello dei collaboratori
n
Le doti di comunicativa
n
Le doti di autorevolezza e di influenza
n
La flessibilità nel numero e nella collocazione delle ore di lavoro
n
La disponibilità alla mobilità e ai trasferimenti
n
La disponibilità all’aggiornamento continuo
n
L’inclinazione alla socializzazione e al lavoro di gruppo
n
L’affidabilità di comportamento in situazioni critiche
n
Gli interessi culturali e l’attenzione agli eventi sociali
n
L’anzianità di lavoro e l’anzianità aziendale
n
Il consenso familiare alla volontà di carriera
n
La buona salute
n
Una dose di fortuna
E infine, ricordate che non ci si pentirà mai di avere studiato tanto!
20
Il web-indice dell’orientamento,
della formazione e del lavoro
Orientamento
http://cordis.europa.eu/it/home.html
Borse di studio per l’estero per neolaureati con dottorato di ricerca
www.borsalavorolombardia.net/portal/page?_pageid=67,69324&_dad=portal&_schema=PORTAL
Orientamento e opportunità formative sul portale dedicato al Lavoro della Regione Lombardia
www.4stars.it
Associazione Onlus Patrocinata e Accreditata dalla Regione Lombardia per l'attività di Formazione e Orientamento
www.provincia.milano.it
Informazioni e approfondimenti relativi al mercato del lavoro
www.centrilavoro.it
Centri dell’impiego della Provincia di Milano
www.comune.milano.it/giovani
Le pagine per i giovani del Comune di Milano
www.studenti.it
Informazioni e servizi per gli studenti
http://europa.eu.int/ploteus/portal/
“PLOTEUS” - Portale dell’Unione Europea sulle opportunità di apprendimento nei paesi dell’Unione
http://europa.eu.int/comm/education/leonardo.html
Programma Leonardo da Vinci dell’Ue per incentivare la mobilità di lavoratori
http://formalavoro.regione.lombardia.it/dg/apritisesamo.nsf
Orientamento post-secondario della Regione Lombardia
www.quipo.it/orientanet
“QUIPO” - Portale di orientamento
www.eurocultura.it
Lavorare all’estero,informazioni e orientamento
www.assolombarda.mi.it/a3_orientagiovani.asp
Portale di Assolombarda dedicato all’orientamento dei giovani agli studi e al lavoro.
www.lavoro.gov.it
Sito del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali.
www.cittadeimestieri.milano.it
“Città dei Mestieri e delle Professioni” con informazioni, documenti sulle professioni scaricabili e attività di consiglio per la formazione e il lavoro.
21
Formazione
http://offf.miur.it/
Banca dati di tutti i corsi di laurea attivati nelle università italiane
www.unimi.it
Università degli Studi di Milano
www.unimib.it
Università degli Studi di Milano Bicocca
www.polimi.it
Politecnico di Milano
www.uni-bocconi.it
Università Commerciale “Luigi Bocconi”
www.unicatt.it
Università Cattolica del Sacro Cuore
www.iulm.it
IULM - Libera Università di Lingue e Comunicazione
www.unihsr.it
Libera Università “Vita Salute S.Raffaele”
www.almalaurea.it
Percorsi lavorativi e formativi intrapresi dalle università aderenti al consorzio Almalaurea
www.repubblica.it/scuola_e_universita/index.html?ref=hphead
Facoltà universitarie, notizie sulle prospettive di lavoro, test di orientamento in collaborazione con Almalaurea
http://universo.miur.it/
“UNI-verso” - Portale di orientamento universitario del Ministero dell’Istruzione
Lavoro
www.agenzialavorolombardia.it/eures
L’opportunità per lavorare in Europa
www.almadiploma.it
La banca dati dei diplomati della Scuola Secondaria per il mondo del lavoro e delle professioni
www.comune.milano.it/giovani
Nella Sezione Lavoro opportunità e offerte per i giovani
http://lavoro.corriere.it/
Offerte di lavoro, possbilità di inserimento dei cv
http://miojob.repubblica.it/www.alitur.com
Offerte di lavoro, possbilità di inserimento dei cv
www.bollettinodellavoro.it
Offerte di lavoro
www.jobtel.it
Portale di orientamento al lavoro ricco di notizie e utili strumenti informativi
www.jobonline.it
Portale di online recruitment, primo sito nel suo genere nato in Italia (gennaio 1996).
www.monster.it
Portale che rappresenta un punto d’incontro efficace tra chi cerca e chi offre lavoro
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Gli aforismi del lavoro
n
n
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n
n
n
n
n
Padroni, date ai vostri sottoposti ciò che è secondo giustizia, sapendo che anche
voi avete un padrone in cielo. (S. Paolo, Lettera ai Colossesi)
Ogni persona si sottometta alle autorità che le sono superiori. (S. Paolo, Lettera
ai Romani)
Non resti presso di te la paga dell’operaio fino al mattino seguente. (A.T., Levitino)
Tutte le cose in cui vi è qualche virtù e qualche lode siano oggetto della vostra
aspirazione. (S. Paolo, Lettera ai Filippesi)
Le riunioni numerose che durano tutta la giornata, dove ognuno vuole mettere in
evidenza la sua meschina intelligenza pronunciando ragionamenti privi di senso,
originano catastrofi. (Confucio)
Allorquando un uomo tiene discorsi perentori, prima di approvarlo è bene sincerarsi s’egli è veramente un saggio o ne ha solo l’apparenza. (Confucio)
Vince sempre e necessariamente un entusiasta su chi entusiasta non è. (Johan
Gottlieb Fichte)
In fin dei conti, il lavoro è ancora il mezzo migliore per far passare la vita. (Gustave Flaubert)
Se il lavoro fosse davvero così bello, i ricchi se lo sarebbero accaparrato già da
tempo. (Mark Twain)
L’intelligenza tende ad andare dove c’è altra intelligenza. (Charles Handy)
La bellezza è una lettera di raccomandazione aperta. (Arthur Schopenhauer)
Si pretende troppa capacità per i piccoli impieghi e troppo poca per i grandi.
(Stéphanie De Genlis)
Quando si hanno responsabilità bisogna più saper tacere che saper parlare. (Papa Giovanni XXIII)
Si combatte contro una burocrazia che dedica una metà della sua giornata a non fare nulla e l’altra metà ad impedire che qualcuno faccia qualcosa. (Indro Montanelli)
Se è possibile dividere le persone in categorie, lo è certamente solo sulla base dei
desideri profondi che le orientano verso questa o quella attività che esse svolgeranno per tutta la vita. (Milan Kundera)
I tedeschi possono permettersi di fare gli italiani, noi no. (Romano Prodi)
Se in Europa tutti fossero tedeschi, non sarebbe simpatico. Ma se fossero italiani, staremmo freschi. (Helmut Kohl)
Amare il proprio lavoro costituisce la migliore approssimazione alla felicità. (Rita Levi Montalcini)
E soprattutto, non troppo zelo! (Charles-Maurice de Talleyrand-Périgord)
tratti da: Antonio Colella Primo impiego, come cercarlo come trovarlo, edizioni Pan-Armenia, Milano
23
I Maestri del Lavoro d’Italia
nella società e nella formazione degli studenti
Maestro del Lavoro è il titolo onorifico conseguente al conferimento della Stella
al Merito del Lavoro, decorazione istituita con R.D. del 30.12.1923, attualmente
concessa ai lavoratori e alle lavoratrici dipendenti da imprese pubbliche e private
che abbiano soddisfatto almeno uno dei seguenti requisiti previsti dalla Legge
143/05.02.92:
n
n
n
n
si siano particolarmente distinti per singolari meriti di perizia, laboriosità e buona condotta morale;
abbiano con invenzioni o innovazioni nel campo tecnico e produttivo migliorato
l’efficienza degli strumenti, delle macchine e dei metodi di lavorazione;
abbiano contribuito in modo originale al perfezionamento delle misure di sicurezza del lavoro;
si siano prodigati per istruire e preparare le nuove generazioni nell’attività professionale.
Possono essere insigniti dell’onorificenza quei lavoratori che abbiano raggiunto i
cinquant’anni d’età e lavorato per un periodo di almeno venticinque anni alle dipendenze di una o più aziende.
La decorazione è conferita con decreto del presidente della
Repubblica su proposta del ministero del Lavoro e delle Politiche sociali e, per quelle riservate ai lavoratori all’estero, di
concerto con il ministero degli Affari esteri.
Le proposte di concessione, inoltrate dai datori di lavoro, sono esaminate e sottoposte ad una prima selezione da apposite
commissioni istituite presso le Direzioni Regionali del Lavoro. L’accertamento definitivo viene successivamente fatto da
una commissione a livello nazionale della quale, tra gli altri componenti, risultano
di particolare rilevanza:
– Il ministro del Lavoro, o suo delegato, che la presiede;
– il presidente della Federazione dei Maestri del Lavoro d’Italia;
– cinque funzionari, con qualifica non inferiore a quella di direttore di divisione, rispettivamente designati dalla presidenza del Consiglio dei ministri e dai ministeri
interessati.
In base a quanto stabilito dalla legge, annualmente possono essere concesse mille
decorazioni, una metà delle quali preferibilmente a quanti abbiano iniziato l’attività
lavorativa dai livelli contrattuali più bassi e si siano distinti realizzando, attraverso
un costante impegno personale, una continua evoluzione professionale nell’ambito
della propria attività.
La consegna della decorazione ha luogo annualmente in occasione della Festa del
Lavoro del Primo Maggio, con cerimonia ufficiale in tutti i capoluoghi di regione.
24
La Federazione dei Maestri del Lavoro d’Italia ha sede in Roma ed è territorialmente organizzata in Consolati Regionali e Provinciali,
oltre al consolato dei Maestri del Lavoro all’Estero.
Costituita in Ente Morale, si configura giuridicamente quale associazione no profit che delibera tramite organi collegiali (Nazionale – Regionale – Provinciale), secondo competenze e autonomie disposte dallo statuto.
La Federazione trae i propri mezzi di funzionamento dalle quote associative, dai contributi dello Stato ed occasionalmente da altri Enti pubblici o privati.
Tra i diversi scopi che, tramite i consolati Regionali e Provinciali la Federazione persegue, particolare attenzione è rivolta a:
n
n
n
promuovere ed elevare nella società e negli ambienti di lavoro il valore morale dell’apporto collaborativo dei Maestri del Lavoro;
dare ogni possibile generoso apporto di esperienza per la soluzione dei problemi
tecnici, economici e sociali;
agevolare l’aggiornamento professionale e culturale e favorire l’inserimento umano delle giovani leve nel mondo del lavoro, aiutandole nella loro formazione e
scelta professionale.
Quest’ultima finalità racchiude il contributo più importante che i MdL offrono alla società. La profonda conoscenza dei sistemi produttivi, dei processi di lavorazione, dell’organizzazione aziendale, nonché delle esigenze imprenditoriali, li rendono portatori di valori preziosi per la formazione dei giovani alle soglie della vita lavorativa.
L’era della globalizzazione economica ha creato un clima di estrema competitività fra
le imprese e quindi la tendenza a differenziarsi soprattutto grazie alla professionalità
dei propri collaboratori.
Il mercato del lavoro rappresenta oggi come non mai una realtà in continua evoluzione, e ciò richiede agli attori del processo produttivo un costante aggiornamento in termini di competenze e professionalità.
In questo quadro di riferimento i MdL operano per rendere i giovani consapevoli che
il lavoro deve essere inteso come un costrutto di mansioni, conoscenze e capacità, acquisibili se nel percorso scolastico che lo precede siano stati sviluppati i principi di
responsabilità, di autodisciplina e di metodo di apprendimento. Pertanto i MdL, nell’ambito dei loro interventi nelle scuole, contribuiscono a educare i giovani ad “informarsi per
sapere, sapere per capire, capire per bene operare”.
La scuola è insostituibile nel processo di acquisizione delle nozioni e dei metodi di ragionamento che fanno da base all’acquisizione delle conoscenze in continua evoluzione, condizione indispensabili per divenire interpreti del mondo del
lavoro di domani.
25
Città dei Mestieri e delle Professioni
Che cos’è la Città dei Mestieri e delle Professioni
La Città dei Mestieri e delle Professioni di Milano è un centro di informazione e
consiglio sui mestieri e la vita professionale, gestito da professionisti operanti nel
campo della formazione, della ricerca d’impiego e dell’orientamento scolastico e
professionale.
Il progetto è stato concepito a partire dal grande successo dell’esperienza della Citè des Metiers di Parigi, attualmente una delle realtà maggiormente presenti ed efficaci nel panorama dell’orientamento e della ricerca d’impiego in Francia.
La collaborazione con Parigi ha portato, nel gennaio 2001, all’inaugurazione di una Città dei Mestieri a Milano, grazie al supporto organizzativo ed economico di 11 partners di grande prestigio: Assolombarda, Camera di Commercio di Milano, Comune e Provincia di Milano, Museo
della Scienza e della Tecnologia "Leonardo da Vinci", Regione Lombardia, Ufficio
Scolastico Regionale della Lombardia, Università Cattolica, Università degli Studi
di Milano e degli Studi di Milano-Bicocca, Fondazione Cariplo e con il patrocinio
dei Ministeri dei Lavoro e della Pubblica Istruzione. Nel frattempo altre Città dei
Mestieri si sono aperte in Italia: a Genova (dal dicembre 2001), a Cagliari (dal giugno 2002), a Taranto (nel 2004), a Treviso (febbraio 2006) e a Verona (settembre
2007); altre sono in progetto a Roma, Napoli e Taormina.
La Città dei Mestieri si propone come spazio di raccolta delle informazioni disponibili nei vari campi dell’orientamento, della formazione e del lavoro, aperto a tutti (giovani e adulti, studenti o già in possesso di esperienze professionali, alla ricerca di un impiego o già occupati). L’accesso è libero, gratuito, senza appuntamento
e prevede la consultazione autonoma del materiale informativo, sia cartaceo (libri,
schede sulle professioni, giornali, brochure, liste di indirizzi) che computerizzato
(programmi di descrizione audio-visiva, questionari di autovalutazione, guide informatizzate). Viene inoltre messo a disposizione il consiglio di esperti nel settore della formazione, dell’orientamento scolastico e professionale e del lavoro, per supportare l’utente nella costruzione e definizione di un progetto formativo e/o lavorativo coerente con i propri bisogni e con le reali opportunità offerte dal mondo del
lavoro.
In questo spazio si realizza l’integrazione tra risorse e consulenza e deve essere:
n multipubblico: aperto a chiunque, indipendentemente da fattori quali età, status,
categoria socio-professionale e provenienza geografica;
n multitematico: dedicato a tutti i settori di attività ed a tutte le questioni di ordine professionale;
n multiuso: fondato sull’interazione tra consulenza, risorse, ed incontri con i professionisti;
26
n
n
n
pluripartenariale: sia con partner finanziari sia con partners operativi;
incentrato sui fabbisogni degli utenti: porre le logiche istituzionali in secondo
piano e farsi carico del bisogno dell’utente con una adeguata organizzazione dello spazio, dei servizi e delle risorse;
accessibile liberamente: gratuito, senza previo appuntamento, privilegiando la
modalità della consultazione individuale.
L’obiettivo primario di Città dei Mestieri non è quello di sostituirsi alle realtà già
presenti sul territorio (servizi per l’impiego e l’orientamento, centri lavoro e altre associazioni pubbliche e private), ma di integrarsi con esse in maniera sinergica e
complementare, proponendosi come spazio in cui l’utente possa trovare tutte le
informazioni relative alle opportunità formative e professionali disponibili sul territorio ed avviarsi verso le istituzioni che le gestiscono.
Il criterio generale su cui si fonda è quello di osservare e rispondere al bisogno
dell’utente, organizzando il servizio sulla base di “che cosa cerca la gente” piuttosto che partire da schemi prefissati; di stimolare l’utente alla riflessione sul proprio
progetto di “carriera formativa e professionale”, attivandosi nella sua costruzione e
definizione, ricercando le informazioni e le opportunità disponibili in maniera autonoma, accedendo ai relativi servizi in maniera libera e autogestita.
Il valore aggiunto di Città dei Mestieri è costituito dall’essere inserita in una rete
di reti:
n
n
n
la rete dei partner locali;
la rete nazionale delle Città dei Mestieri (Milano, Genova, Treviso, Verona, Roma e Napoli)
la rete internazionale delle Città dei Mestieri (Francia, Spagna, Portogallo, Austria, Brasile…)
La Città dei Mestieri e delle Professioni di Milano
Presso il Polo Orientamento della Provincia di Milano, in via Soderini 24, è attivo lo sportello aperto al pubblico Città dei Mestieri e delle Professioni di Milano,
il cui servizio è organizzato attorno a tre poli:
n Costruire un progetto professionale
per prendere coscienza dei propri interessi e valori professionali, scegliere come
sviluppare la propria professionalità, conoscere meglio alcune professioni, capire quali competenze si possiedono e come poterle usarle al meglio
n Scegliere una formazione
per avere informazioni sui corsi di formazione professionale e universitaria, per
capire come acquisire le competenze necessarie per svolgere al meglio una determinata professione
n Trovare un lavoro
per consultare le offerte di lavoro, raccogliere indirizzi di aziende cui inviare il
proprio curriculum vitae, migliorare le tecniche di ricerca del lavoro e conoscere
meglio la normativa del mercato del lavoro
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In Città dei Mestieri è possibile trovare:
n
n
n
una biblioteca specialistica per consultare
riviste libri, documenti, guide relative all’orientamento, alla formazione e alla ricerca del lavoro;
postazioni informatiche con software dedicati: questionari per approfondire la conoscenza dei propri interessi e valori professionali, guida alla redazione del proprio curriculum, aggiornamento in tempo
reale sulle opportunità formative e lavorative presenti sul territorio;
consiglieri specializzati nell’orientamento scolastico, formativo, professionale e
lavorativo, disponibili a colloqui individuali di informazione e orientamento.
Il Centro è uno spazio aperto a tutti, con accesso libero e gratuito, senza appuntamento. È possibile inoltre partecipare a laboratori ed eventi che vengono organizzati periodicamente.
L’associazione “Città dei Mestieri di Milano e della Lombardia”
Costituita nel 2003 l’associazione “Città dei Mestieri di Milano e della Lombardia”,
in qualità di detentrice del label per la Città dei Mestieri e delle Professioni di Milano, fa parte dell’associazione internazionale Réseaux des Cités des
Métiers che ha come soci le diverse Città dei Mestieri (aperte o di prossima apertura) e precisamente in Francia (aperte: Parigi, Belfort, Côted’Armor, Nimes-Gard, Marsiglia, Rouen, Orne, Haute-Normandie, Pays
du Gard; di prossima apertura Nanterre e Limoges), in Italia (Milano,
Genova, Treviso, Verona, in progetto Napoli, Roma, Taormina e Taranto), in Spagna (Barcellona), in Brasile, in Guadalupa, a Mauritius, in Portogallo, in Cile, in Canada e in Austria.
I soci fondatori sono Assolombarda, Camera di Commercio di Milano, Provincia
di Milano e Regione Lombardia. Fanno parte dell’associazione anche degli associati partners che contribuiscono alla vita associativa con la fornitura di competenze,
know-how e un’attiva partecipazione attraverso la Consulta Scientifica (ad oggi sono il Museo della Scienza e della Tecnologia, l’Ufficio Scolastico Regionale per la
Lombardia e l’Università Cattolica del S. Cuore di Milano).
L’attività progettuale dell’associazione ha come scopi principali:
n
n
n
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n
n
n
n
realizzare nell’area lombarda un modello di approccio orientativo integrato e
sinergico fra tutti i principali soggetti operanti;
promuovere incontri, seminari, momenti di riflessione sui temi della formazione, del lavoro e dell’orientamento;
favorire la creazione e lo scambio di buone pratiche in tema di orientamento a
livello regionale, nazionale e internazionale;
mantenere i rapporti con le reti nazionale e internazionale delle Città dei Mestieri.
L’associazione, con livelli diversi di coinvolgimento, si è impegnata in questi anni
nelle attività per perseguire gli scopi per cui è stata fondata:
n
n
n
n
n
n
n
n
n
n
rapporti di partnership con i soggetti – pubblici e privati – operanti sul territorio nel campo dell’orientamento;
progettazione di sportelli “Città dei Mestieri e delle Professioni”;
supporto all’avvio di nuove Città dei Mestieri;
creazione e realizzazione di eventi;
partecipazione a manifestazioni in collaborazione con partner diversi;
contatti nazionali e internazionali, (CdM italiane e Réseau des Cités des Métiers);
partecipazione a progetti;
progettazione e realizzazione di interventi sul territorio (p.e. con le scuole);
progettazione di una serie di Quaderni sulle Professioni;
mantenimento e sviluppo del sito web di Città dei Mestieri (www.cittadeimestieri.milano.it).
L’associazione si presenta quindi anche come l’ideale trait d’union per favorire l’incontro tra soggetti diversi per la creazione e il mantenimento di contatti nazionali e internazionali finalizzati allo scambio di buone pratiche e alla realizzazione di
progetti in comune, utilizzando le potenzialità del lavoro in rete in un’ottica di sussidiarietà.
La forza dell’associazione sta nella forza dei suoi associati e nella capacità di divenire luogo di confronto e integrazione.
garantire l’apertura e il funzionamento di uno sportello per il pubblico a Milano;
favorire la diffusione del modello Città dei Mestieri sul territorio regionale;
perseguire l’eccellenza nell’erogazione del servizio;
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L’autore
Antonio Colella proviene dalla dirigenza di un grande gruppo industriale multinazionale operante nelle tecnologie elettroniche civili e per la difesa. È stato direttore di divisione, responsabile dei rapporti con le consociate estere, parte del
consiglio di amministrazione di una società collegata. Nel suo cammino lavorativo ha percorso l’intera scala gerarchica che forma l’organizzazione delle imprese industriali. È giornalista pubblicista e autore di libri di cultura del lavoro. Impegnato nell’opera di orientamento professionale in favore dei giovani, tiene in
proposito conversazioni nelle scuole superiori e nelle organizzazioni di sostegno
agli studi universitari. È stato responsabile della collana”Cultura aziendale”per
la casa editrice Il Rostro di Milano.
Indice
Presentazione
Introduzione
Il valore dell’istruzione
Cominciare per tempo
L’attenzione che precede la ricerca – Un progetto per il futuro
L’esperienza di volontà
Come e dove cercare
Guida alla ricerca del primo impiego o per migliorarlo, Mursia, Milano
Proporsi con una inserzione
“Ed ora …?” La ricerca del primo impiego e l’orientamento universitario, ed. di
solidarietà dei Maestri del Lavoro, Milano
Rispondere a un’inserzione
L’azienda, quel magnifico palcoscenico, Il Rostro, Milano
La domanda di lavoro
Di diritto e di traverso: inviti cordiali a non sopportare (prima parte), Soiel International, Milano
Di diritto e di traverso 2: inviti cordiali a non sopportare, a rimediare e fare meglio
(seconda parte), Soiel International, Milano
Il racconto dell’ultimo dei dieci, Ancora, Milano
Tavole, grafici e nomogrammi per la soluzione dei problemi nella tecnica delle telecomunicazioni, ed. aziendale Telettra, Milano
Suscitare interesse
“English First”, l’inglese prima di tutto
La reperibilità
Il colloquio di selezione
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9
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11
12
La buona impressione
“Employability” per non temere la “mobility”
Il curriculum europeo
Schema italiano
English Format
E per migliorare?
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8
Subito e a tono
Dizionario delle scienze e delle tecnologie elettroniche, italiano-inglese inglese-italiano, Il Rostro, Milano
Dizionario dei Termini del Lavoro, italiano-inglese inglese-italiano
Cultura del lavoro e dell’impresa, istruzione e formazione, ricerca e miglioramento dell’impiego, Soiel International, Milano
7
Efficacia e concisione
Il promemoria della ricerca
Dizionario di contrattualistica, italiano-inglese inglese-italiano, inserti nel quotidiano ItaliaOggi.
7
Considerare tutte le indicazioni, guardare in tutte le direzioni
Dizionario degli affari internazionali, italiano-inglese inglese-italiano, Soiel International, Milano
Dizionario delle scienze e delle tecnologie elettroniche, italiano-inglese inglese-italiano, Il Rostro, Milano
6
L’alternativa all’esperienza pratica – Costruire un convincimento
Dello stesso autore:
Primo impiego: come cercarlo, come trovarlo, Pan (Armenia), Milano
Da venditore a direttore, Buffetti, Roma
2
3
5
6
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I punti da non trascurare
20
Obiettivo Carriera – Le caratteristiche e i comportamenti
che fanno emergere nell’ambito lavorativo
Il web-indice dell’orientamento, della formazione e del lavoro
Gli aforismi del lavoro
I Maestri del Lavoro d’Italia nella società e nella formazione
degli studenti
La Città dei Mestieri e delle Professioni
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Editing a cura di Città dei Mestieri di Milano e della Lombardia.
© Antonio Colella – Proprietà letteraria riservata
Quarta edizione: ottobre 2007
© 2007 per la quarta edizione – Città dei Mestieri di Milano e della Lombardia
Tutti i diritti riservati
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