IL CUSTODE DELLA LANCIA SPEZIATA

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IL CUSTODE DELLA LANCIA SPEZIATA
IL CUSTODE DELLA LANCIA
SPEZIATA
IL CUSTODE DELLA LANCIA SPEZIATA
PREMESSA
In un lontano passato due grandi popoli, Alpha e Gama, erano sempre in guerra; il primo
era comandato da re Alderico, uomo buono e giusto, l’altro invece era governato dalla
bellissima regina Dalia, posseduta però dallo spirito di una strega malvagia.
I soldati della Regina erano sovraumani e distruggevano tutto ciò che incontravano: infatti
gli Alphiani perdevano sempre più soldati, poiché venivano stregati e si schieravano per il
popolo di Gama contro la loro volontà.
Il re Alderico era disperato; così decise di chiedere aiuto ai Guardiani, ovvero i quattro
elementi della natura: Fuoco, Acqua, Terra, Aria.
Il loro intervento si rivelò inizialmente inefficace e lo spirito della strega Lexa sembrava
inarrestabile.
Era una disgrazia! Al re Alderico non rimaneva altro che arrendersi.
Tutto sembrava ormai perso, ma furono chiamati in aiuto alcuni rappresentanti del popolo
della Terra, gli Speziali, così chiamati perché, riuscivano a curare con le spezie epidemie e
malattie, anche le più rare.
Nessuno conosceva il loro grande segreto: avevano il potere di unire i loro corpi sotto
forma di un’unica lancia; essa, se veniva scagliata sul terreno, creava un grande cerchio
che emanava le essenze delle spezie da loro coltivate e riusciva ad annullare gli effetti del
potere della strega. La lancia fu portata sulla cima della Montagna e conficcata in
profondità e, con essa, anche lo spirito malvagio della Strega.
ANNO 1869, VILLAGGIO DI BREGO
In un paesino situato vicino al monte Elax, un giovane di nome Eldo si guadagnava da
vivere lavorando i campi; era figlio di una donna malata ormai da tempo e avrebbe fatto di
tutto per poterla salvare.
Un giorno, mentre si recava nella vicina città di Lemo per comprare qualche seme, la sua
attenzione fu rapita da un mendicante di nome Milord, che offriva l’unica mappa che
avrebbe portato ad un erba miracolosa, in grado di guarire ogni sorta di malattia; Eldo
diede qualche moneta al mendicante e tornò subito a casa per studiare la mappa, che
sembrava solo uno scarabocchio, ma non si perse d’animo.
Per molti giorni, dopo il lavoro, Eldo cercò di decifrarla, con molta determinazione. Vi era
raffigurato un cerchio contenente un triangolo; i tre vertici toccavano tre punti della
circonferenza, contrassegnata dal numero “XII”.
Un giorno, vinto dalla disperazione, Eldo scagliò la mappa, che finì per incastrarsi fra le
pale del mulino a vento. Incredibile a dirsi: l’immagine era congruente alla realtà!!!
La punta del triangolo era corrispondente alla cima della montagna ed era illuminata dal
sole, ovvero il cerchio nella mappa; il numero XII, invece, indicava il mezzogiorno.
Eldo capì che l’erba miracolosa si trovava in cima al monte Elax.
Non c’era tempo da perdere!
Eldo affidò la madre alle cure delle donne del villaggio, la salutò e le promise che al suo
ritorno sarebbe guarita, poi si incamminò.
Attraversò una città a lui sconosciuta; gli abitanti, incuriositi dalla presenza di un forestiero,
gli chiedevano cosa volesse realmente fare ed egli raccontò la sua storia; tutti lo derisero.
“Come può credere a simili fantasie?”, si chiedeva la gente.
Eldo non si perse d’animo e riprese il suo cammino; si appisolò, stanco, vicino ad una
grande quercia, quando venne svegliato da uno strano fruscio e -ancora prima di rendersi
conto di cosa succedeva- venne assalito da una strana creatura, che sembrava annusarlo.
Capì che era cieca. Cercò di divincolarsi dalla sua presa, ma la creatura era molto forte ed
emetteva versi che avrebbero spaventato chiunque.
La determinazione nel voler salvare la madre gli fece tirar fuori tutta la sua rabbia e
cominciò a colpire ferocemente con un grande sasso che si era ritrovato fra le mani; la
creatura, dopo un tempo che a Eldo sembrò infinito, cadde a terra tramortita, ma Eldo non
ebbe il coraggio di ucciderla.
Ritrovate le forze, prima che la creatura potesse riprendere i sensi, si riavviò verso la sua
meta.
Dopo altri sei giorni di cammino, sfinito dalla fatica, giunse in cima alla montagna.
“Ma adesso che faccio? Dov’è l’erba miracolosa?”, si chiedeva.
Niente, non c’era niente. Il terreno era brullo e senza vegetazione.
Eldo era disperato.
Si guardò intorno e si sentì uno sciocco: come aveva potuto credere ad una simile storia?
Chi lo aveva deriso aveva ragione, pensò.
Era seduto a piangere, quando avvertì una strana sensazione; poi il buio.
Si ritrovò nel cuore della montagna; essa appariva cava, come un’enorme camera.
All’improvviso venne inondato da quattro punti di luce.
La leggenda che sua madre gli raccontava da piccolo sembrava prendere vita.
Sulle pareti della montagna, illuminate da quattro fasci di luce, vedeva scorrere immagini
di guerra, di lance, di personaggi strani e una spaventosa regina stregata; poi notò i
quattro guardiani: Terra, Aria, Fuoco e Acqua, che - a differenza di tutto il restosembravano reali.
Erano seduti suoi loro rispettivi troni e così si rivolsero a lui:
“Eldo, tu sei l’ultimo discendente dei Mastri Speziali.
Sei stato condotto fin qui con l’inganno, ma dovrai onorare la memoria dei tuoi antenati.
Il mondo è ancora in pericolo e tu sei l’unico in grado di sconfiggere definitivamente la
Regina Stregata.
Devi riuscire a trovarla e annientarla.
Vai, noi saremo con te!
Prima peròdovrei estrarre la lancia speziata dalla roccia…” e gli indicarono dove trovarla.
Eldo non poteva credere a ciò che stava avvenendo.
Gli sembrava tutto così irreale e misterioso!
Dopo un primo momento di smarrimento, si avvicinò alla lancia.
L’afferrò con tutte le sue forze e la estrasse; era l’unico in grado di riuscirci.
Quando ebbe in mano la lancia, avvertì una strana sensazione.
Si sentiva diverso e in grado di portare a termine il compito che il destino gli aveva
riservato; ora doveva trovare la Regina.
Tutto avvenne velocemente.
Lungo la parete della montagna si aprì uno squarcio, come un grande portone.
Prima che lo potesse attraversare Milord - il mendicante che gli aveva venduto la mappa
e che lo aveva seguito tutto il tempo - lo aggredì per rubargli la lancia.
Mentre lottavano, Milord rivelò ad Eldo che era stato costretto dalla Strega, che aveva
rapito sua figlia Lolla e minacciava di ucciderla, se non le avesse consegnato la lancia
speziata.
Eldo giurò di aiutarlo, ma Milord era ossessionato dal desiderio di salvare sua figlia e lo
colpi ripetutamente.
Nel frattempo, la strega si era impossessata del corpo di Lolla, perché temeva che Milord
potesse schierarsi al fianco di Eldo; così si avvicinò ai due.
Milord, felice di rivedere sua figlia, le corse incontro per riabbracciarla; ma, dalle spalle
della Strega uscirono due braccia gigantesche che si potevano allungare e lo
scaraventarono violentemente contro la parete della montagna.
Eldo e Milord sembravano sconfitti.
La Strega stava per afferrare l’arma, che un tempo l’aveva sconfitta e relegata nelle
viscere di quella montagna, quando Eldo, accovacciato su se stesso, si ritrovò ad
emanare una gran luce. Scoprì un altro dei suoi poteri: il suo corpo si rivestì di un’armatura
formata da fili d’acciaio intrecciato, leggera e resistente.
Si diresse a gran velocità contro la strega, impugnò la lancia e la colpì, ma non bastò a
sconfiggerla.
La strega riuscì a uscire dalla montagna.
Sentendosi però minacciata, diffuse in un attimo una epidemia che colpì gli abitanti della
citta e dei villaggi vicini; essi sarebbero diventati presto suoi seguaci e Eldo nulla avrebbe
potuto, ma era ancora in possesso della lancia.
Uscì subito dalla montagna e scagliò la lancia contro la strega, ma sbagliò la mira e
questa invece si conficcò nel terreno, emanando così le essenze speziali che annullarono
gli effetti del sortilegio.
Ma la strega era ancora lì.
Eldo, l’unico in grado di estrarre la lancia, la riafferrò e questa volta non sbagliò.
Colpi il corpo di Lolla e da esso, con un urlo terrificante, usci lo spirito della Strega; Eldo,
senza che se ne accorgesse, cominciò a pronunciare la formula
“Talix Fendentum, Spiritus Mortem”.
Lo Spirito della Strega venne risucchiato dalla lancia, e Eldo ne divenne il custode.
Lolla riprese vita, corse a riabbracciare il padre Milord; i due si strinsero piangendo.
Eldo ritornò all’interno della montagna per ringraziare i quattro Guardiani, che, salutandolo,
gli promisero che avrebbero sempre vegliato su di lui.
Insieme a Milord e Lolla fecero ritorno al villaggio.
Col cuore in gola entrò in casa dove trovò sua madre ad attenderlo.
La sorpresa fu di ritrovarla in piedi, guarita e ancora più bella di quanto lui ricordasse; la
presentò a Milord e Lolla, che rimasero loro ospiti.
I giorni passavano e Eldo e Lolla coltivavano un dolce amicizia: Lolla era affascinata da
quel ragazzo che avrebbe fatto di tutto per salvare sua madre; Eldo invece era attratto
dalla bellezza di Lolla.
I due dopo poco tempo si sposarono e vissero felici e contenti.
MORALE:
Ogni ostacolo sarà superato per amore
Se a guidarti sarà il tuo cuore
Non temere la cattiveria dei nemici
Perché lungo la strada troverai molti amici
Con il coraggio ti proteggeranno
Ed ad arrivare alla meta ti aiuteranno.
G AC, VA, TM, AP