carta accoglienza_nov2013 - Azienda Ospedaliera di Padova

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carta accoglienza_nov2013 - Azienda Ospedaliera di Padova
DELLA PROVINCIA DI PADOVA
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PRESENTAZIONE
Milioni di vite vengono salvate ogni anno grazie alla terapia
trasfusionale. Tuttavia, in molti Paesi in via di sviluppo, le
persone ancora muoiono per mancanza di sangue o di emocomponenti e numerose sono a rischio di venire infettate da
trasfusioni non sottoposte ad esami di controllo.
Fortunatamente, nel nostro Paese, grazie anche ad una legislazione che salvaguarda sia il donatore sia il ricevente, tale
problema è stato quasi completamente risolto: il nostro Paese ha programmato, realizzato, monitorato e aggiornato una
politica nazionale per un uso sicuro e appropriato della terapia trasfusionale.
Di qui la necessità di un programma adeguato per il reclutamento dei donatori e di conseguenza la necessità di un
CENTRO RACCOLTA SANGUE.
“Diventare donatore di sangue è un
impegno importante e come tale deve
essere vissuto dal soggetto che si presenta
alla struttura trasfusionale”
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L’Unità Operativa Immunotrasfusionale svolge attività di raccolta,
lavorazione e distribuzione di sangue ed emocomponenti (plasma e
piastrine), di analisi immunoematologiche (determinazione del gruppo
sanguigno, prove di compatibilità e ricerca di anticorpi irregolari)
finalizzate alla terapia trasfusionale, di tipizzazione HLA per il trapianto
di midollo e per il trapianto d’organo, e di aferesi terapeutica. Nel
rispetto delle strategie aziendali e delle esigenze cliniche, garantisce la
massima e scrupolosa tutela del donatore e la protezione del paziente,
nel principale e prioritario processo terapeutico che si inizia con la
donazione di sangue fino al trattamento terapeutico del paziente. Il punto
di partenza di tale processo è il donatore che volontariamente,
gratuitamente e consapevolmente si mette a disposizione dei medici per
donare il proprio sangue per chiunque ne abbia bisogno. Su questo gesto
volontario si regge la gran parte se non tutta l’attività sanitaria dei nostri
ospedali, e ai nostri donatori deve costantemente andare il nostro
ringraziamento e quello dei pazienti. Questo documento si articola in più
elementi con i quali si vuole rappresentare quanto più completamente
possibile l’attività di Medicina trasfusionale.
La Regione Veneto ha anche previsto che le attività di Medicina
trasfusionale siano organizzate in area provinciale, e tutte inserite
all’interno del Dipartimento Interaziendale di Medicina trasfusionale
della Provincia di Padova. Per tale motivo, alcune parti di questa Carta
dei Servizi fanno riferimento alle analoghe attività svolte in sedi
trasfusionali della provincia, con le quali ogni struttura è collegata.
Ai nostri donatori chiediamo di mantenere il rapporto di fiducia che
negli anni abbiamo visto instaurarsi e che ha come risultato la salute dei
molti malati che ogni anno trovano assistenza presso i nostri ospedali; ai
nostri pazienti offriamo la disponibilità a migliorare ogni giorno, con il
loro aiuto e con l’aiuto dei loro familiari, il rapporto professionale che fa
della Medicina trasfusionale una disciplina da cui l’assistenza sanitaria
non può prescindere.
Il Direttore
Dott.ssa Giustina De Silvestro
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I continui progressi della Medicina, che quotidianamente vediamo realizzarsi
anche negli Ospedali padovani sono possibili anche grazie all’impegno trasfusionale, in particolare alla disponibilità di sangue e di emocomponenti.
Il sangue si configura sempre più come risorsa insostituibile per affrontare i
problemi di salute dei pazienti: una sua eventuale carenza, non ancora verificatasi nella nostra regione grazie all’impegno e alla generosità della gente
veneta, metterebbe in crisi tutto il sistema assistenziale, soprattutto ospedaliero.
A Padova il fabbisogno trasfusionale è molto elevato, e correlato alle attività
altamente specialistiche svolte nell’Azienda e negli Ospedali della città: i
servizi di primo soccorso e di emergenza-urgenza, la chirurgia oncologica e
la cardiochirurgia, la chirurgia dei trapianti, le terapie oncoematologiche,
fino all’assistenza domiciliare.
Se sei già donatore, è importante continuare a donare.
Se hai degli amici, porta un amico a donare; abbiamo bisogno di nuovi donatori, soprattutto giovani, per garantire il ricambio generazionale ma anche
l’ingresso di nuove risorse per far fronte al costante aumento della richiesta.
Grazie da tutto il personale, medici e operatori sanitari, dai malati di tutta la
provincia, e anche dai più sfortunati che per curarsi vengono da lontano, con
tanta speranza.
Perché donare il sangue?
Non esiste farmaco o rimedio artificiale che attualmente possa sostituire il
sangue; l’unica maniera per poterne disporre è la disponibilità e la generosità
dei donatori.
Chi ha bisogno del nostro sangue?
In alcune malattie o situazioni il sangue e i suoi componenti sono un trattamento davvero salvavita:
• nei traumi e negli incidenti stradali
• nella cura delle leucemie e dei tumori
•
•
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nei trapianti di midollo, di fegato, di cuore
nelle emorragie dopo il parto, o gastrointestinali
Nei difetti congeniti di emoglobina, come nell’anemia mediterranea e in
tant tante altre condizioni.
PERCORSO DEL DONATORE
Una accogliente segreteria permette l’accettazione del donatore
o della donatrice nel sistema informatico. All’accettazione viene
consegnato un questionario che
contiene una serie di domande
utili per la valutazione dello stato
di salute, oltre che il consenso alla
donazione.
Il medico riceverà ogni donatore, al quale saranno fornite informazioni complete sulla donazione in generale, sulle diverse possibilità di donazione, sulle motivazioni a donare, sulle condizioni di salute che permettono o non permettono la
donazione.
Una volta accertata l’idoneità, il donatore viene accompagnato nella sala prelievi, dove potrà effettuare la donazione di sangue intero o
di plasma o di plasma-piastrine. Durante la
donazione è sempre presente personale medico
e infermieristico.
Alla fine della donazione, dopo un riposo di circa 15 minuti, il donatore farà un’adeguata colazione.
Prima di essere congedato, il donatore potrà ritirare presso la segreteria
la certificazione per il datore di lavoro, se richiesta, e potrà prenotarsi per la successiva donazione.
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La SELEZIONE del donatore
Il sangue è fonte di vita, ma è noto che il sangue può essere veicolo di malattie infettive. L’attenta valutazione dello stato di salute del donatore ha lo
scopo di tutelare la salute sia del donatore stesso, sia del ricevente.
L’aspirante donatore viene sottoposto a un attento colloquio con il Medico
per accertare:
malattie pregresse e interventi chirurgici subìti
malattie di rilievo nell’ambito familiare
comportamenti a rischio di malattie infettive
Viene eseguito l’esame obiettivo per valutare lo stato dei vari organi e apparati. Accertate le buone condizioni generali del soggetto, viene eseguito
un prelievo per escludere malattie infettive che possono essere trasmesse
con il sangue (AIDS, Epatite B/C, Sifilide). Vengono inoltre eseguiti altri
esami utili a stabilire l’idoneità alla donazione, come l’esame emocromocitometrico, le transaminasi, oltre ovviamente al gruppo sanguigno.
Dopo una decina di giorni sarà data comunicazione all’aspirante donatore
dell’esito degli esami eseguiti e, se
idoneo, viene invitato a donare, trascorso almeno un mese dalla data degli esami di idoneità per motivi di
OPPORTUNITA’ SANITARIA.
Ad ogni donazione vengono ripetuti
gli esami necessari ad escludere la
presenza di malattie infettive trasmissibili con il sangue.
Almeno una volta all’anno vengono
eseguiti gli esami generali e a giudizio del Medico esami strumentali (ECG,
RX torace) per confermare l’idoneità alla donazione: in questo modo è garantita la tutela della salute del donatore.
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Requisiti per diventare DONATORI
Per diventare donatore di sangue occorre avere un’età compresa tra
i 18 e 60 anni, avere un peso corporeo non inferiore a 50 kg ed essere in buono
stato di salute.
Cosa significa BUONO STATO DI SALUTE?
Significa:
♦ Essere esenti da patologie croniche (malattie cardiache,
polmonari, renali, malattie del fegato, etc.)
♦ Essere esenti da malattie infettive (batteriche, virali,
parassitarie) che possono essere trasmesse con il sangue
♦ Non essere affetti da malattie autoimmuni, neoplasie
maligne, diabete, malattie cardiovascolari
♦ Non soffrire di svenimenti o convulsioni
♦ Non avere comportamenti sessuali a rischio
♦ Non convivere con persone affette da malattie contagio-
se (epatite B/C o AIDS)
La persona che si trova in una delle sopraelencate situazioni è giudicato non idoneo alla donazione di sangue o di emocomponenti.
Che vantaggi ci sono per il donatore?
La donazione è un atto volontario, gratuito e responsabile di pura generosità e
sensibilità verso chi ne ha bisogno.
Tuttavia, donare il sangue periodicamente garantisce al donatore un continuo controllo sul suo stato di salute, grazie agli esami che vengono effettuati ad ogni donazione e secondo gli intervalli previsti dalla legge, oltre che a giudizio del medico del Centro di Raccolta, a cui il donatore si affida.
Ci sono rischi per il donatore?
La donazione non comporta alcun rischio: il sangue donato viene riprodotto rapidamente e in poche settimane è completamente ricostituito. Subito dopo la donazione, avviene una ridistribuzione dei liquidi dell’organismo e delle cellule del
sangue che si trovano nei cosiddetti depositi (milza, fegato) così che la quantità
donata è subito compensata in attesa di essere riprodotta.
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TIPOLOGIA di DONAZIONI :
Sangue intero
Plasmaferesi
Plasma-piastrinoaferesi
Piastrinoaferesi / Doppia piastrinoaferesi
Eritro-plasmaferesi
Eritro-piastrinoaferesi
1) Chi può donare sangue intero?
Tutte le persone sane di età compresa tra i 18 e i 65 anni di età ed i cui test
virologici (HBsAg, HIV, HCV e VDRL ) e laboratoristici siano negativi e la
cui emoglobina non sia inferiore a 12.5 gr/dl per la donna e a 13.5 gr/dl per
l’uomo.
Quanto sangue viene prelevato?
La Legge Italiana prevede un prelievo di 450ml +/- 10 % ( fatta eccezione per
la prima donazione in cui si prelevano 410 ml )
Ogni quanto tempo si può donare il sangue intero?
Secondo i D.M. gli uomini possono donare ogni 3 mesi, le donne in età fertile
ogni 6 mesi ( le donne non in età fertile compatibilmente con una buona emoglobina possono donare ogni 3 - 4 mesi ).
Quanto dura una donazione di sangue intero?
La donazione di sangue intero dura mediamente una decina di minuti e avviene per caduta. La sacca di raccolta è posizionata più in basso rispetto al donatore ed è essenziale che la vena abbia un buon calibro.
Quanto tempo impiega il nostro organismo a recuperare il sangue donato?
Il recupero del plasma avviene praticamente in pochi giorni per quanto riguarda la componente proteica ed entro poche ore per quanto riguarda l’acqua che
costituisce circa il 93 % del plasma. Relativamente ai globuli rossi, tenendo
conto che gli stessi hanno una vita media di circa 120 giorni e che vengono
prodotti in continuazione dal nostro organismo, il loro recupero totale si attua
entro 7 – 10 giorni.
Il nostro midollo osseo produce globuli rossi giovani (neociti) che hanno una
maggiore capacità di trasportare ossigeno.
Con la donazione di sangue intero la perdita di piastrine e di globuli bianchi
non è significativa.
2 ) Cosa significa plasmaferesi?
“Afero” significa “portare via da …”. Nel nostro caso si tratta di portare
via dal sangue intero, mediante l’utilizzo di un separatore cellulare, la parte
non corpuscolata e cioè il plasma.
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Quali caratteristiche deve avere il donatore per poter eseguire la plasmadonazione?
Secondo il D.M. del marzo 2005 deve avere:
- almeno 6 gr % di proteine
- emoglobina non < 11.5 gr/dl per la donna, non < 12.5
per l’uomo
- peso > 50 kg
Questo tipo di donazione viene solitamente consigliato a soggetti tendenzialmente anemici, a soggetti sideropenici e a portatori sani di Talassemia.
Quanto tempo dura una donazione di plasma con il separatore cellulare?
La durata della procedura non è uguale per tutti in quanto dipende dal calibro
della vena e dall’ematocrito:
più veloce è il flusso tanto più breve sarà la donazione
più alto è l’ematocrito più lunga sarà la donazione
e viceversa.
Comunque la durata della procedura è pari circa a 40 minuti.
Quanto tempo ci mette il donatore per recuperare il plasma?
Il recupero del volume ematico è pressoché immediato, giacchè il donatore
viene compensato, alla fine della procedura, con soluzione fisiologica e perdipiù viene invitato a bere adeguatamente prima, durante e dopo la donazione.
Vi sono farmaci che controindicano la plasmadonazione?
Ci si deve attenere alla stessa normativa della donazione di sangue intero; comunque di volta in volta sarà il Medico che valuterà l’eventuale terapia.
Ogni quanto si può effettuare la plasmadonazione?
Secondo i D.M. è possibile donare plasma ogni 14 giorni e dopo 1 mese dalla
donazione di sangue intero.
3) Cosa significa plasma-piastrinoaferesi?
In questo caso “porto via” dal sangue intero, mediante l’utilizzo del separatore
cellulare, un po’ di plasma ed un po’ di piastrine raccolti ognuno in una sacca
diversa.
Quanto plasma si preleva?
La raccolta di due emocomponenti con il separatore cellulare implica una raccolta massima di 650 ml, di cui almeno 400 ml di plasma.
Quante piastrine si devono prelevare per ottenere un concentrato valido?
Si prelevano almeno 3x10e11 plt pari a 300 miliardi di cellule risospese in 250
ml di plasma ( equivale a quanto si ricava da 6 concentrati piastrinici ottenuti da
6 sacche di sangue intero, cioè da 6 diversi donatori).
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Di conseguenza per il paziente è più efficace una sacca di piastrine da aferesi da un
unico donatore in quanto si riduce il rischio infettivologico ed immunologico.
Quali sono i parametri da valutare per il donatore di piastrine?
Età : 18 – 65 anni
Peso : > 50 kg
Secondo il D.M. del marzo 2005 il donatore deve inoltre avere:
valori della coagulazione ( PT, PTT ) nella norma
proteinemia > 6 gr %
valore basale di piastrine superiore a 180.000 /mm3
Hb non inferiore a 11.5 gr /dl per la donna, 12.5 gr/dl per l’uomo.
Quanto tempo dura la donazione di piastrine?
Dipende comunque dal conteggio piastrinico, dall’ematocrito nonché dal flusso
sanguigno che la vena garantisce. La durata della procedura è all’incirca pari a 50
minuti.
In quanto tempo il donatore recupera ciò che ha donato?
Nel giro di 3 giorni si ha il reintegro totale.
Come avviene la donazione di piastrine?
Si utilizza il separatore cellulare a flusso discontinuo che permette la raccolta in
due sacche diverse del plasma e delle piastrine. Durante la procedura viene somministrato un anticoagulante, ACD-A, che impedisce la coagulazione del sangue che
altrimenti occluderebbe i circuiti.
Anche con questo tipo di donazione si può avere, quale effetto collaterale,un formicolio attorno alle labbra, dovuto alla riduzione del livello di calcio. Di conseguenza
si riduce la velocità di reinfusione; si somministra per via e.v. calcio fino alla completa risoluzione.
Vi sono farmaci che controindicano la donazione di piastrine?
Sì. Vi sono farmaci che disattivano le piastrine e non le fanno funzionare. Tra questi il più tipico è l’aspirina, quindi i farmaci anti-infiammatori che riducono la funzionalità delle stesse rendendo vana la donazione e quindi la trasfusione, se assunti
nei 5 - 7 giorni precedenti alla donazione.
Ogni quanto si possono donare le piastrine?
Secondo i D.M. della legge italiana si possono effettuare 6 donazioni all’anno e
comunque dopo 1 mese dalla donazione di sangue intero e dopo 14 giorni da una
precedente donazione di plasma o di piastrine.
4 ) Cosa significa doppia-piastrinoaferesi?
In questo caso “porto via” mediante l’utilizzo del separatore cellulare solo le piastrine che vengono raccolte in due sacche.
Quali parametri bisogna valutare?
Oltre a quelli già presi in esame in precedenza, il donatore deve avere un valore
basale di piastrine pari o superiore a 250.000 /mm3 .
In questo caso il donatore può effettuare solo 3 donazioni all’anno.
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5 )Cosa significa eritro-plasmaferesi?
“Porto via” dal sangue intero, mediante l’utilizzo del separatore cellulare, la parte corpuscolata, cioè i globuli rossi, che vengono poi raccolti in una sacca, ed il
plasma raccolto poi in un’altra sacca.
Quanto plasma si può prelevare?
La quantità prelevabile di plasma è pari a 400 ml e, trattandosi della raccolta di
due emocomponenti, non si può superare il volume massimo di 650 ml.
Quanti globuli rossi si possono prelevare?
Si possono prelevare al massimo 250 ml di globuli rossi, quantità sovrapponibile
a quella prelevata con una sacca singola di sangue intero.
Quali caratteristiche deve avere il donatore per sottoporsi alla donazione di
eritroplasmaferesi?
Sono validi gli stessi criteri del D.M. del marzo 2005 ad eccezione del peso corporeo che deve essere pari almeno a 60 kg.
Quanto tempo dura la donazione eritroplasmaferesi?
La durata della donazione varia, come detto in precedenza, in rapporto all’ematocrito del donatore nonché al flusso di sangue che è capace di garantire la vena.
Di media è pari a 35 minuti.
Ogni quanto è possibile donare globuli rossi + plasma?
Secondo la legge italiana l’uomo può effettuare questo tipo di donazione 4 volte
all’anno, la donna in età fertile 2 volte all’anno, sempre che il loro peso corporeo
sia almeno pari a 60 kg.
6) Cosa significa eritro-piastrinoaferesi?
“ Porto via” dal sangue intero con l’ausilio del separatore cellulare i globuli rossi e le piastrine raccolti poi in due sacche diverse.
Quanti globuli rossi si possono prelevare?
Si possono prelevare al massimo 250 ml di globuli rossi, quantità sovrapponibile
a quella prelevata con una singola sacca di sangue intero.
Quali sono le caratteristiche del donatore di eritro-piastrinoaferesi?
Secondo i D.M. del marzo 2005:
Hb > 12.5 gr % per la donna
Hb > 13.5 gr % per l’uomo
Peso corporeo > 60 kg
Piastrine > 180.000 / mm3
Quanto tempo dura?
La durata della donazione è in rapporto all’ematocrito del donatore, nonché al
flusso di sangue che la vena può garantire; comunque dura in media 60 minuti.
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Quanto tempo impiega il donatore per recuperare i globuli rossi e le piastrine?
Le piastrine hanno una vita media di 7 giorni; il loro recupero avviene in
poche ore.
Per i globuli rossi il recupero avviene in 7-10 giorni
Ogni quanto è possibile donare globuli rossi + piastrine?
Secondo la legge italiana l’uomo può effettuare questo tipo di donazione 4
volte all’anno, la donna in età fertile 2 volte all’anno.
Alcuni consigli da mettere in pratica: PRIMA della DONAZIONE
1.
ricordarsi di indossare indumenti comodi (il donatore
deve stare sdraiato sul lettino e deve avere maniche rimboccabili e tali che non stringano troppo il braccio)
2.
è possibile effettuare una piccola colazione : non latte e
derivati
3.
il questionario che viene consegnato dalle segretarie deve essere compilato in modo veritiero con particolare
attenzione alle domande relative ad eventuali rischi di
trasmissione di infezioni virali.
Alcuni consigli da mettere in pratica : DOPO la DONAZIONE
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1. assicurarsi che il cotone, tenuto ben fermo in corrispondenza della venipuntura, funga da tampone
2. controllare che gli indumenti non provochino compressione a monte della venipuntura; slacciare per una decina di minuti la cravatta e la cintura
se troppo stretti
3. evitare di piegare il braccio per una decina di minuti dopo la donazione
4. non sostare in piedi fermi dopo la donazione bensì o sedersi o camminare
5. sedersi per fare colazione; bere molti liquidi durante la giornata
6. non fumare 1 ora prima ed 1 ora dopo la donazione
7. non portare pesi con il braccio utilizzato per il prelievo
8. dopo la donazione evitare:
attività fisiche intense
lavori faticosi
attività sportiva
lunghi viaggi in auto
in estate evitare di esporsi al sole nelle ore più calde.
FABBISOGNO DI EMOCOMPONENTI
della PROVINCIA di PADOVA
Il sangue è un fluido complesso costituito da più elementi denominati
“emocomponenti” (emazie, plasma, piastrine).
I Servizi Immunotrasfusionali del Dipartimento Provinciale di Medicina
Trasfusionale hanno il compito di sopperire al fabbisogno dei pazienti ricoverati in tutti gli Ospedali della Provincia: da Cittadella a Piove di Sacco,
da Camposampiero ad Este e per tutti gli Ospedali della città di Padova.
La complessità degli interventi chirurgici ( soprattutto per quanto riguarda i
trapianti di organo) e la particolare gravità di alcuni pazienti (Oncologia e
Oncoematologia pediatrica) richiedono un supporto trasfusionale molto particolare sia per quanto riguarda la quantità (solo per gli Ospedali di Padova
circa 34.000 unità di emazie concentrate, 10.000 unità di concentrati piastrinici e 12.000 unità di plasma all’anno) sia per quanto riguarda la tipologia
degli emocomponenti da trasfondere (emocomponenti deleucocitati e/o irradiati).
I donatori che afferiscono al Centro Raccolta dell’Azienda Ospedaliera
riescono a sopperire alle necessità trasfusionali del Servizio per quanto riguarda il fabbisogno di plasma e di concentrati piastrinici, ma permane una
grave carenza per quanto concerne la necessità di emazie concentrate.
L’organizzazione delle attività in Dipartimento fa sì che i Centri dell’ULSS 15, dell’ULSS 16 e dell’ULSS 17 contribuiscano al fabbisogno di
Padova, ma non basta, ragione per cui siamo costretti a richiedere unità di
emazie concentrate a quasi tutti i Centri Trasfusionali del Veneto.
Il nostro compito è quello di incentivare e favorire la donazione di sangue e
di emocomponenti, anche in aferesi, in modo da poter ridurre il disavanzo fra
unità di sangue donato e di sangue trasfuso nella nostra Provincia.
Assieme alle Associazioni, è nostro desiderio e dovere promuovere la donazione, soprattutto verso i giovani, al fine di assicurare a tutti i pazienti
ricoverati una adeguata terapia trasfusionale.
Ai donatori cerchiamo di offrire competenza e professionalità, un ambiente
confortevole e l’accoglienza cortese da parte di tutto il personale, per ricambiare in piccola parte la loro disponibilità ed il loro altruismo.
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Dove si può donare?
Orari e ubicazione di vari centri di raccolta
Complesso Socio Sanitario dei Colli
Via dei Colli, 4 - 35143 Padova
Telefono:049 821 6051
Telefono e Fax: 049 821 6050 dalle 10.00 alle 14.00
Orari di prelievo:
Dal Lunedì al Sabato dalle ore 8 alle ore 11
La prima Domenica del mese dalle ore 8 alle ore 10.
Camposampiero
Via Cosma,1 zona verde dell’Ospedale
Orario di apertura in servizio attivo:
Dal Lunedì al Sabato dalle ore 7.30 alle ore 9.30
La prima e la terza Domenica del mese dalle ore 7.30 alle ore 9.30
Cittadella
Via Riva dell’Ospedale, 40 area gialla dell’Ospedale
Orario di apertura in servizio attivo:
Dal Lunedì al Sabato dalle ore 7.00 alle ore 9.30
2° e 4° Domenica del mese dalle ore 7.00 alle ore 9.30
Campo San Martino
Villa Breda Via Fiorese, 57
Orario di raccolta del sangue:
2° e 4° Domenica del mese dalle ore 7.30 alle ore 9.30
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Este e Monselice
Orario di raccolta del sangue:
Dal lunedì al sabato dalle ore 8 alle ore 9.30
Montagnana
Orario di raccolta del sangue:
Lunedì, martedì, giovedì e sabato dalle ore 8 alle ore 9.30
Le domeniche 1°, 2° e 3° di ogni mese i prelievi vengono effettuati presso
la sede di Este del SIT, a cura del personale AVIS, escluso agosto. Una domenica/mese, concordata con il responsabile, viene effettuata una raccolta
presso la sede SIT di Montagnana con personale AVIS e SIT (nei mesi di
marzo, aprile, maggio, giugno, settembre, ottobre e novembre)
Ospedale Piove di sacco
Orario di raccolta del sangue:
Dal lunedì al venerdì dalle ore 8.00 alle ore 10.00
Il Sabato dalle ore 8.00 alle ore 9.30
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Ufficio Relazioni con il Pubblico
Offre informazioni, indicazioni sull’organizzazione dell’Azienda, riceve richieste o segnalazioni. Fornisce indicazioni sull’accoglienza
dei parenti dei malati.
L’ufficio è aperto presso:
Piano Rialzato Monoblocco (Azienda Ospedaliera di Padova - Via Giustiniani 2 - 35128 Padova) dal
lunedì al venerdì dalle 8.30 alle 14.30 - tel. 049 821 3200; fax: 049 821 3364
Via Scrovegni, 12 - 35131 Padova (Azienda Ulss 16 di Padova)
dal lunedì al venerdì dalle 8.30 alle 13.00 - tel. 049 8214050—4710
Piove di Sacco (PD) - Ospedale Immacolata Concezione - Via S. Rocco, 8
lunedì e giovedì dalle 9.30 alle 13.00 - tel. 049 9718599
E-MAIL: [email protected]
Amministrazione
Trasparente -
Impaginazione e grafica a cura dell’Ufficio Relazioni con il Pubblico
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Accesso civico: Il cittadino può
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A cura dell’U.R.P. Interaziendale - Ultimo Aggiornamento 22/11/2013