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LUNEDÌ 6 LUGLIO 2015
MERCATI & PROFESSIONI
Storie, temi
e personaggi
Mercati Il disegno di legge sulla concorrenza divide le categorie
1
Riforme Società e immobili:
i notai ripartono all’attacco
Il nuovo ruolo
degli assistenti
sociali
U
Altre proteste contro la perdita dell’esclusività su alcuni atti
«Meno tutele ai cittadini e rischi di infiltrazioni criminali»
DI ISIDORO TROVATO
T
orna alla ribalta la protesta dei notai contro il governo. Il tema dello
scontro resta il disegno
di legge sulla concorrenza varato
dal Consiglio dei ministri il 20
febbraio scorso. Il provvedimento toglie ai notai l’esclusività sui
contratti immobiliari non abitativi per valore catastale sino a 100
mila euro e la costituzione di società semplificate per scrittura
privata.
altri interventi legati correttamente alla concorrenza, il notariato contesta gli articoli in campo immobiliare e societario in
quanto saranno compromessi i
registri pubblici italiani, quello
immobiliare e quello societario».
La risposta
Dal governo, però, già qualche
mese fa sono arrivate rassicurazioni di tenuta del sistema: nessuno vuole mettere a rischio i registri pubblici italiani, non si intende depotenziare il ruolo del nota-
io, non si abbasserà il livello di
attenzione su possibili infiltrazioni della criminalità organizzata.
Le risposte del governo, però, non
sono piaciute al mondo notarile
che in questi giorni ha mobilitato
i suoi iscritti a Milano e a Roma
per rimettere il disegno di legge
sulla concorrenza al centro del dibattito.
Le proposte
Il dissenso più alto, da parte
dei notai, si concentra negli articoli 28, 29 e 30 del testo e proprio
Il rischio
Secondo i notai queste norme
possono esporre il sistema Paese,
e in particolare le fasce più deboli
dei cittadini, a rischi di abusi, frodi e infiltrazioni criminali, con un
grave danno economico e sociale.
«Non siamo contrari alla concorrenza e alle liberalizzazioni —
fanno sapere dal notariato italiano —, siamo anzi in linea con
l’Antitrust e l’Ocse. Negli ultimi
anni sono sparite le tariffe minime (Bersani nel 2006 e Monti
nel 2012, ndr), il numero dei notai è aumentato a 6.300 ed è stato
ampliato l’ambito territoriale di
competenza. Ma, a differenza di
In campo Maurizio D’Errico alla guida dei Consiglio nazionale del Notariato e Andrea Mascherin, ai vertici del Consiglio nazionale forense
Quel compromesso
sul Trattato Ue-Usa
Sulle controversie imprese-Stati
I
su quelle tre norme arrivano le
proposte per realizzare gli obiettivi di un’efficiente semplificazione a vantaggio del sistema Paese
e una riduzione dei costi per i cittadini e per le imprese. Strada facendo i notai hanno persino trovato qualche inaspettato alleato
come il presidente di Federconsumatori, Rosario Trefiletti, che sostiene: «Nessuno di noi è amico
dei notai, pur ribadendo che, anche in questo settore, la concorrenza si realizza aprendo il mercato, ad esempio ampliando il
numero degli studi senza legarlo
al numero dei cittadini nel territorio; non vogliamo sminuirne il
ruolo. La compravendita è un atto super partes di cui il notaio,
pubblico ufficiale, ne assicura la
legalità. Tale legalità e la conseguente sicurezza offerta al cittadino vanno tutelate. La nozione
di immobili non ad uso abitativo
ricomprende capannoni industriali e terreni, per i quali il rischio di inserimento della malavita a fini di riciclaggio è elevatissimo. È necessario, dunque, considerare questo aspetto quando si
parla di liberalizzazioni». Il tutto
senza dimenticare, invece, che diverse associazioni di avvocati
(quelli che potrebbero verosimilmente prendere il posto dei notai) si sono dette pronte a una
formazione specifica per affiancare i notai senza alcun timore di
indebolire il sistema.
Prova evidente di quanto sia
delicata la questione in ballo, in
bilico tra competenze, tutele e interessi di business. Perché non bisogna dimenticare che i notai
stanno conoscendo la più dura
flessione di fatturati della loro
storia. E anche questo ha un ruolo in tutta la vicenda.
n simposio europeo
degli assistenti sociali
per affrontare quelli che
saranno i tratti caratteristici della professione nei
prossimi anni. Si è svolto
qualche giorno fa a Milano
con una vivace riflessione a
tutto campo. «Gli assistenti
sociali esercitano nei più
diversi ambiti che riguardano i processi di inclusione sociale — afferma Silvana Mordeglia, presidente del Consiglio nazionale
— ed è per questo motivo
che dobbiamo essere capaci di far seguire alle nostre competenze anche
una serie di elaborazioni
teoriche che ci permettano
di essere ancora più incisivi
verso la politica. Dobbiamo
essere in grado di indicare,
ad esempio, le più idonee
strategie per uscire da
questa grande crisi prima
sociale che economica».
Dal simposio è emerso
che uno dei temi che sta
particolarmente a cuore
alla professione è quello
della formazione universitaria di servizio sociale che,
nel nostro Paese, presenta
gravi problemi di criticità. E
ampi margini di miglioramento.
I. TRO.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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a cura di Ivo Caizzi
[email protected]
Offshore
l voto dell’Europarlamento per indirizzare il
negoziato in corso tra
Bruxelles e Washington sul
Trattato di libero scambio
tra Ue e Usa (Ttip), in programma mercoledì prossimo
a Strasburgo, è indicativo
per capire come si procede
nei Palazzi comunitari.
Inizialmente era previsto
nella sessione di giugno. Ma
il presidente dell’Europarlamento, il socialdemocratico
tedesco Martin Schulz, è ricorso a un cavillo procedurale per rinviare il voto all’ultimo minuto. Il suo stesso
gruppo eurosocialista si era
diviso su un punto molto delicato: la costituzione di un
organismo per gli arbitrati
(Isds) nelle controversie tra
investitori privati e Stati.
Le lobby di influenti multinazionali, quando la trattativa tra Bruxelles e Washington era condotta nella riservatezza, erano riuscite a far
considerare l’istituzione di
un tribunale speciale, dove la
tutela degli investimenti sarebbe stata giudicata di fatto
prioritaria rispetto agli interessi della collettività e degli
Stati (garantiti dal normale
apparato giuridico).
Appena hanno scoperto
questa manovra, le associazioni europee impegnate a
bloccare l’accordo di libero
scambio (da loro considerato antidemocratico e pericoloso per i diritti sociali) sono
insorte. E hanno iniziato a
Incontri
premere sugli eurodeputati
per contrastare l’azione delle
lobby delle multinazionali.
La maggioranza, composta dal partito di centrodestra Ppe e dagli eurosocialisti
di S & D, sembrava saltata
quando è stato fissato il primo voto sulla risoluzione,
che serve a fornire le indicazioni dell’Europarlamento ai
negoziatori della Commis-
campagna Stop-Ttip ritengono il testo «inaccettabile»
e poco chiaro. Le lobby delle
multinazionali restano convinte di poter raggiungere i
loro obiettivi. Il Trattato UeUsa, quando sarà completato, diventa valido solo dopo
l’approvazione dei governi e
dell’Europarlamento.
Tuvalu
Ha annunciato il suo arrivo oggi a Bruxelles Enele Sopoaga, premier di Tuvala, un
micro Stato composto da un
gruppo di isolette e di atolli
nell’Oceano Pacifico. Situato
tra le Hawai e l’Australia è
abitato da circa 11 mila abitanti di origine principalmente polinesiana.
Sopoaga ha in corso un
tour in Europa per chiedere
aiuto contro il rischio di
«sparizione» della sua nazione a causa del surriscaldamento del Pianeta.
LE MOSSE GIUSTE
PER UNA STRATEGIA VINCENTE
Euronomine
Tuvala Enele Sopoaga
sarà oggi a Bruxelles
sione europea. Il rinvio del
voto ha evitato il rischio di
una clamorosa bocciatura in
aula con annullamento dell’influenza del Parlamento.
Ora è stato trovato il tipico
compromesso Ue, che propone un testo generico e interpretabile in vari modi. Al
punto che il presidente degli
eurodeputati socialisti Gianni Pittella ha considerato l’organismo per gli arbitrati
«morto». Gli attivisti della
Nelle lottizzazioni comunitarie la presidenza dell’Eurogruppo andava assegnata
a un eurosocialista. Il ministro delle Finanze olandese
Jeroen Dijsselbloem conquistò la poltrona abbinando
l’essere laburista e, contemporaneamente, sostenitore
del rigore di bilancio (come
la cancelliera tedesca di centrodestra Angela Merkel). La
settimana scorsa Dijsselbloem si è schierato apertamente con Merkel a favore del
«sì» nel referendum in Grecia sulle misure di austerità
volute dai creditori. Dopo
questo appoggio anti-Atene,
è considerata scontata la
sponsorizzazione di Berlino
per la sua conferma al vertice dell’Eurogruppo.
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